di Pier Pietro Brunelli e Eleonora Renzi Moiso
IL VECCHIO E IL ‘POPPANTE’
Questo articolo invita a riflettere sulle figure del Senex e del Puer: il Vecchio e il Bambino dentro di noi. Invecchiamo, eppure la nostra parte bambina resta sempre attiva. Secondo James Hillman maturare non vuol dire perdere il nostro ‘bambino interiore’, ma anzi ascoltarlo e accompagnarlo attraverso l’asse Senex-Puer. Potremmo dire che si tratta di coniugare esperienza e creatività, saggezza e meraviglia, studio e gioco, impegno e leggerezza, ponderazione e spontaneità… Si tratta di coppie di opposti che è possibile armonizzare e congiungere. In termini di aspetti della personalità si vuol dire non diventare ‘saturnini’ (uggiosi, melanconici, rigidi, ovvero senili…) e neppure puerili (seducibili, inquieti, maniacali, ovvero troppo in preda di complessi infantili…).
L’Anima-psiche diventa vitalizzante quando nutre il processo di armonizzazione tra aspetti Senex e Puer (intesi in termini archetipici, in riferimento al pensiero di Jung e di Hillman). Nello stesso tempo la congiunzione armonizzata tra Senex e Puer comporta l’attivarsi della funzione creatrice e nutrice dell’Anima. Possiamo trovare una simbologia figurativa di queste dinamiche archetipiche del mondo interiore, nell’iconografia della Caritas Romana, interpretata da molteplici artisti di ogni tempo. Osserviamo con un certo dissonante stupore – tra l’incestuoso, il libidico e il pietoso – la scena di un vecchio che si attacca al seno di una giovane donna che lo allatta. La leggenda di questa anomala latactio si riferisce principalmente ad un racconto dello scrittore romano Valerio Massimo (31 d.C). Si narra di un vecchio padre, di nome Cimone, condannato a morire di fame in carcere, quando un giorno la figlia Pero venne a fargli visita e, nascostamente, prese ad allattarlo per nutrirlo e strapparlo alla morte. Evidentemente la figlia era puerpera, e quindi il Puer è particolarmente presente nel suo ‘campo vitale’. In tal modo si configura una simbologia triadica: l’Anima nutrice (la figlia), il Senex (il vecchio padre) e il Puer (il bimbo ‘salvatore’, ”cristico e rinascente’). Le guardie romane sorpresero padre e figlia in quella situazione, ma invece di punirli, si commossero e fu così che il vecchio padre venne liberato. E’ un racconto sulla pietas che esalta la caritas romana, intesa come superiorità dell’etica romana a confronto della barbarica crudeltà di popoli considerati ostili e inferiori.
Possiamo considerare le immagini della Caritas Romana da un punto di vista archetipico, e quindi come energia dell’Anima che nutre la vita, anche quando nella vecchiaia la vita si trova in conspectu mortis. Tuttavia non si tratta solo di morte ‘fisica’, ma piuttosto di morte ‘animica’, di mortificazione della vita stessa. L’allattamento che l’anima offre alla vita, per tutta la vita, consente di inverdire l’albero vitale che congiunge il Puer al Senex. Senza l’anima nutriente il Puer resta attaccato a Madre terra, in un complesso materno che non gli permette di crescere, perciò muore psichicamente in una regressus ad uterum. Così se il Senex non si nutre dall’anima resta incatenato ad una vecchiezza biologica dalla quale invano tenta di liberarsi, sopraffatto dal decadimento materiale che lo ‘affossa’ in un’insensibile e insensata terra. Ma non si tratta solo di un riferimento al ciclo di vita biologico, quanto della relzione tra aspetti archetipici della psiche presenti in essa, a prescindere dall’età anagrafica, in quanto tensione tra il ‘vecchio’ e il ‘bambino’ nel mondo interiore. Saturno – il mito più tipico del Senex – finisce con il divorare i suoi figli, e solo quando diventa giocoliere , giardiniere e guardiano dell’Età dell’oro si armonizza con l’universo. E’ così che Saturno si vivifica e diventa gioviale nei riti bacchici dei Saturnali. Invece di divorare il Puer, inteso come sensibilità e creatività, si coniuga ad esso e diventa festoso, magicme magnanimo… (vedi inAlbedoimagination Mind-body problem… Giove e Saturno). Dunque nella verticalità dell’asse Senex-Puer, nutrito dall’Anima ‘lattea’ che congiunge forze celesti e terrestri c’è un importante segreto affinché l’Albero della Vita possa crescere autentico, armonioso e facondo.
Ecco che il seguente scritto di Eleonora Renzi Moiso ci offre una riflessione sulla relazione Senex-Puer in senso mitopoietico e astrologico ‘centrata’ su Saturno. E’ uno scritto che ho trovato allettante e allattante, e mi auguro possa sortire lo stesso effetto per i lettori.
(Pier Pietro Brunelli)
SATURNO/SENEX E LA CREATIVITÀ
Limiti, Responsabilità, Concretezza, Principio di Realtà, il Trascorrere del Tempo. Tutti termini tradizionalmente associati a Saturno, il pianeta considerato, per secoli, “il grande malefico”.
Le simbologie di Saturno sono state già ampiamente trattate, quindi non intendo ripeterle, ma mi affascina la relazione tra Saturno e la Creatività (forse perché è un tema per me particolarmente significativo). Associato all’archetipo del Senex (il Vecchio Saggio) il dio Saturno (Kronos) ne è l’immagine sia del suo aspetto positivo che negativo. Il suo temperamento è freddo e la freddezza si può esprimere anche come distanza, quella del viaggiatore solitario, allontanato, lento (è rimasto il pianeta più lontano rispetto al sole, prima della scoperta, solo in tempi relativamente recenti, dei pianeti “esterni”). Ma Freddezza è anche onesto distacco, realtà “nuda e cruda”.
Vivendo a grande distanza dalla realtà (astronomicamente, rispetto alla Terra), vede il mondo dall’esterno, ne vede la struttura, le dinamiche, i cicli. È quindi il signore della struttura e dell’ordine, che esso si manifesti nel tempo, nelle gerarchie, nelle scienze ed i sistemi esatti, nei limiti e confini. Psicologicamente potremmo associarlo a quell’atteggiamento della psiche di quando dei processi interni giungono allo stadio finale. In forma più scanzonata ma decisamente pertinente, lo ritroviamo nella figura del viandante che strilla a Troisi “Ricordati che devi morire!” nell’indimenticabile scena del film “Non ci resta che piangere”.
Il rapporto duale tra gli archetipi del Senex (Saturno -“grande malefico”) e del Puer (Giove – “grande benefico”) è particolarmente interessante in questi anni, in cui Saturno si trova in Capricorno e Giove in Sagittario, nei rispettivi domicili. Nel libro “Senex & Puer”, James Hillman scrive “Mentre il Senex si perfeziona nel tempo, il puer è intrinsecamente già perfetto”. Il Puer Aeternus dentro di noi rappresenta la visione che la nostra natura profonda ha di noi, la nostra essenza “angelica” come messaggeri del divino, la nostra fiamma creativa. Il Puer ci suggerisce “qual’è il senso del nostro destino, la missione, (…) è lo slancio creativo iniziale che è sempre significativo e carico dell’eccitazione di Eros”. (Hillman)
Il Puer, come Peter Pan, non è di questo mondo, non è “reale”, concreto…è puro spirito, appartiene al mondo delle idee, al fiume della creatività che scorre in eterno. È dalla sana dialettica Senex-Puer che evolviamo come individui e come anime. Il Puer ci ispira nella visione di noi stessi. Il Senex fa maturare e materializzare la nostra visione. Quando Saturno è ben integrato e Giove è libero di esprimersi la nostra vita procede naturalmente. Espansione – contrazione, il ritmo naturale del respiro.
Attraverso una mia recente ricerca astrologica ho potuto constatare che i transiti e gli aspetti sul Tema Natale di donne al momento del concepimento (atto creativo!) mi sono resa conto, con enorme sorpresa, che oltre ai classici indicatori (Giove/5a casa) c’è una grande, costante attività proprio di Saturno sul Tema Natale delle future mamme! Saturno concretizzante, con tutte le responsabilità connesse. Saturno che dice “è tempo di crescere”, e che permette all’Adulto di “morire”, per poter rinascere come Genitore. (In quest’ottica anche Plutone/Urano giocano un ruolo, ho notato. Appena la finisco magari ne parlerò).
Per conoscere bene questo importante pianeta, tuttavia, non possiamo dimenticarci della sua faccia distruttiva, quella che si manifesta quando la sua energia viene rifiutata, cacciata nell’inconscio, nell’Ombra.
In questo luogo, Saturno rappresenta tutti i complessi che minano a soffocare l’impulso creativo (il puer) della nostra psiche.
Quando il Tema Natale forma aspetti dinamici con i pianeti personali, rappresenta quella vocina che ci dice “non sei abbastanza bravo, non sei abbastanza preparato, non sei abbastanza bello, non sei abbastanza ricco, non sei mai abbastanza…”
Nella sua veste “malefica” rappresenta il blocco della Libido, l’energia dell’istinto. Rappresenta la gabbia dentro cui l’animale selvatico è stato rinchiuso. Il veleno che inquina il fiume della nostra creatività. Quando è ben integrato è l’aiutante, il maestro, quello che controlla se c’è qualcosa che va fatta, sistemata, conclusa, aggiustata, eliminata. Ma quando prende il sopravvento, ci denigriamo, ci sminuiamo, dengriamo il nostro lavoro, troviamo mille scuse per non fare/essere/divenire, ci sentiamo impotenti…ci auto-sabotiamo ostruiamo sempre piu’ i nostri sbocchi creativi. Diventiamo immobili e senza “vita”. (Saturno e’ tradizionalmente collegato anche alla depressione).
Lo spirito del Senex appare più evidente quando qualsiasi atteggiamento abbiamo o complesso nella psiche, comincia a coagularsi oltre il tempo “utile”. È l’aspetto saturnino nella sua forma “malefica” (inutile e dannosa alla nostra evoluzione!) che si radica e sembra indistruttibile, difficile da scrollare, denso e lento peso interiore. Taglia fuori lo spirito di vita e del femminile, generando inibizioni, introversione e isolamento. Saturno che mangia i suoi figli.
Il senex “malefico” è quello che si è scisso dal suo aspetto “puer”. Come in tutte le cose, è quindi essenziale riconoscere Saturno nelle sue forme e nelle due facce, ed integrarne le energie per trasformarlo nel Maestro, il divino governatore dell’Età dell’Oro. Come scrive Liz Greene “Saturno simboleggia un processo psichico così come la qualità o il tipo di esperienza.
Non rappresenta unicamente dolore, restrizione e disciplina, è anche simbolo del processo psichico naturale in tutti gli esseri umani, attraverso cui un individuo può utilizzare l’esperienza del dolore, della restrizione e della disciplina, come mezzo per aumentare consapevolezza e sviluppo personale”
Ritengo quindi particolarmente suggestivo che nell’immagine sottostante, ed in molte raffigurazioni medievali/tardo medievali, il Senex, abbia ancora e comunque le ali…
(Eleonora Renzi Moiso)