Psicologia e simbologia dei colori nelle quattro fasi principali del processo alchemico – Una sintesi a cura di Maria Grazia Monaco e Pier Pietro Brunelli
L’alchimia venne studiata da Jung per comprendere la profondità delle simbologie, delle dinamiche e delle trasformazioni dell’inconscio. Da essa possono dunque derivarsi preziosissime ispirazioni e metafore per la ricerca e la pratica della psicoterapia. Sogni, stati d’animo, emozioni, e le stesse psicopatologie e i processi di guarigione possono avere un’interpretazione in termini di psicologia alchemica. Ciò presuppone competenze ed esperienze molto approfondite. In questo articolo vogliamo offrire un quadro estremamente sintetico per riflettere sulle principali fasi dell’alchimia. Segue un testo tratto da James Hillman del titolo Blu alchemico e unio mentalis.
Le 4 fasi dell’alchimia presero il nome dai quattro colori fondamentali della pittura greca : nero, bianco, giallo e rosso. Esse furono inoltre poste in parallelo ai 4 elementi, alle 4 stagioni, e alle 4 fasi del giorno. Se consideriamo l’alchimia una metafora della crescita psicologica, 4 sono le operazioni particolarmente significative: la combustione (calcinatio), la dissoluzione (solutio), il disseccamento (coagulatio) e l’evaporazione (sublimatio). Ogni stadio conduce la materia prima dalla sua condizione iniziale, attraverso un’operazione governata dai quattro elementi: fuoco, acqua, terra, e aria. Ciascuna operazione alchemica simboleggia una tappa della trasformazione psicologica. Jung, riteneva infatti che questi procedimenti fossero proiezioni psicologiche del processo di crescita interiore che egli chiamò individuazione. Quindi l’opera alchemica può essere letta come una metafora del cammino della psiche verso la totalità. Ad ogni operazione è associato un colore.
NIGREDO/nero (Depressione, angoscia, ansia, sofferenza, paura, caos, difficoltà, malattia, preoccupazione, solitudine, trauma, stato di alterazione, senso di perdita, rassegnazione, impossibilità di trovare un rapporto sufficientemente positivo con gli altri e la realtà ).
La nigredo Essenziale al conseguimento dell’obiettivo, lo “opus”, è la morte iniziale e la successiva “putrefactio” espressa simbolicamente dalla semina e dal seme che nella terra marcisce. Questa fase corrispondente alla “nigredo” e all’inverno. Perché il seme fruttifichi deve essere infatti sepolto nella terra. Questo è il “regime di Saturno”, la fase “al nero” che copre da sola la metà del ciclo, così come la notte copre la metà del ciclo solare giornaliero. Metaforicamente l’operazione alchemica che avviene è la combustione. Questa tappa è caratterizzata dall’archetipo dell’Ombra, ossia tutti quegli aspetti che l’individuo non conosce di se stesso. L’Ombra rappresenta tutto ciò che è stato rimosso per l’educazione e le influenze dell’ambiente sottoposte all’individuo. Questi elementi sono rappresentati nei sogni e nei simboli generalmente con figure demoniache, discariche, viaggi nell’oscurità, mostri e inseguimenti.
Nella tradizione simbolica l’idea delle tenebre non ha ancora significato negativo, perché corrisponde al caos primigenio dal quale può nascere ogni cosa, esso è infatti associato all’invisibile e all’inconoscibile, quindi anche alla divinità creatrice originale, o la scintilla inziale da cui tutto si è palesato, alla faccia nera della LUNA o alla luna nera. I nostri antenati impersonificavano le forze oscure dalle quali si sentivano minacciati proiettando terrificanti e maligne creature delle tenebre, e ad oggi non molto è cambiato, poiché ancora l’uomo si comporta come un fanciullo spaventato di fronte a ciò che non conosce o comprende, la Dea Ecate per esempio, era una di queste, percorreva la terra nelle notti senza luna assalendo gli atterriti viandanti alla biforcazione delle strade. Con la creazione di divinità terrificanti, i nostri progenitori cercavano di dominare la paura del buio proiettandola su un immagine che circondavano di attributi, credenze e riti, anche nella cultura popolare europea le fiabe e i racconti presentano la figura dell’uomo nero o di orchi e streghe vestiti di nero. Quella dell’uomo nero, nasce alla fine del diciottesimo secolo in Inghilterra, dove era inizialmente legata ai minatori delle miniere di carbone e agli spazzini. Il nero era il colore di SATURNO dio dell’implacabile scorrere del tempo onorato a Roma nei Saturnali la festa di fine anno che coincideva con la morte e la rinascita del SOLE, il cui rito esprimeva l’imperativo naturale per il quale il vecchio ordine deve morire per dare origine al nuovo creando un ciclo infinito di morte e rinascita, anche se a livello più profondo la festa dei saturnali ci fa associare il colore nero alla comprensione che morte e rinascita sono fasi transitorie di una più ampia continuità.
ALBEDO/bianco (Cura, trasformazione e rinascita, elaborazione dei problemi, primo superamento delle difficoltà, nuova visione delle cose, nuove energie, speranza, progetto, espansione di coscienza, immaginazione creativa, iniziazione)
Albedo è l’opera al bianco è la fase fondamentale della resurrezione accomunata alla primavera. “Horus è bianco, Osiride è nero” dice Plutarco; ma Horus è appunto Osiride rinato mentre il “nero” si riferisce ad Osiride smembrato. Alchimia è la fase della dissoluzione. Questa tappa è caratterizzata dall’incontro con l’archetipo dell’Anima per il maschio e l’Animus per la donna. L’Anima rappresenta tutti quegli aspetti prettamente psichici e mentali, ossia il primo contatto iniziatico dell’individuo con la propria psicologia. Viene rappresentata come una donna, una figura femminile. Questo archetipo è quello più comunicativo di tutti gli altri perché sommerge l’individuo di immagini provenienti dall’inconscio, crea illusioni e complicazioni, nonché anche crisi. L’Animus rappresenta tutti quegli aspetti prettamente maschili, pratici e concreti, razionali, e reali, ossia il contatto con la sfera del diretto e del tangibile, il “ora e qui”. Questo archetipo è il più battagliero e pragmatico ed è pericoloso per le sue capacità strumentali e armamentarie di sommergere l’individuo. Viene rappresentato nei sogni con la guerra, il fabbro e simboli simili. La non comprensione di tale archetipi può costare un blocco, una stasi, una nevrosi. Entrambi hanno potenzialità di creatività e distruzione. l’Io sopravissuto alla notte oscura e alla tempesta di emozioni si affaccia a un modo nuovo, sconosciuto e mai provato in precedenza di essere nel mondo.
Il colore bianco evoca la purezza, la verginità e la spiritualità, la luce lunare, il latte e le perle che sono bianche come la cenere e le ossa, ma la simbologia primaria è quella della luce, elemento fondamentale dei miti della creazione.In tutte le religioni il bianco è il simbolo della divinità, anche il cristianesimo associa la luce alla realtà spirituale, dice Gesù:”Io sono la luce del mondo, chi mi segue non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Nelle fiabe il bianco indica la luce del giorno, la salvezza dell’eroe o l’intervento di una forza benefica, nella mitologia è il colore di creature speciali soprattutto quelle che attraversano il confine tra il reale e l’immaginario: unicorni, pegaso, uccelli bianchi, cigni, conigli bianchi come quello di pasqua), eccetera. Il bianco da una connotazione positiva anche a esseri notoriamente malefici, basti pensare ad esempio, ne “la storia infinita” di Michael Ende al drago della fortuna che è bianco mentre il cane, che normalmente è un animale dalla simbologia positiva, è nero, al contrario in molti cartoni animati il cane bianco rappresenta salvezza dal pericolo, l’ideale della ragazza pura ed eburnea è presente anche nella fiaba di Biancaneve, la madre desiderava una bambina bianca come la neve, rossa come il sangue, nera come l’ebano.
CITRINITAS/Giallo (Guarigione, consolidamento, consapevolezza, rasserenamento, equilibrio, impegno, stabilità, concentrazione, determinazione, coerenza, disciplina, lavoro, ponderazione, produttività, ricerca e creatività, responsabilità, fecondità)
La Citrinas è la combustione è il passo successivo nel processo alchemico. Richiede di bruciare il materiale ad alte temperature per renderlo incandescente. Prima di diventare rosso incandescente la materia prima assume toni sul giallo. La presenza di questo colore può indicare che è in atto una trasformazione psichica attraverso una cottura psicologica che vuol dire rimanere nell’emozione, stare dentro Questa tappa è caratterizzata dall’incontro con il Vecchio Saggio. Tale archetipo è da intendere come il corrispondente speculare della figura maschile, ossia paterna, della Grande Madre. È quell’archetipo in cui sono rinchiuse tutte le potenzialità dell’individuo, ossia la sua previsione, la sua capacità di ragionamento e la sua esperienza. La Grande Madre rappresenta la meta finale della psicologia femminile. Il Vecchio Saggio rappresenta tutto ciò che l’individuo sta per diventare dopo aver attraversato le fasi precedenti, un uomo, un saggio che sa, che ha conosciuto il passato, il presente e il futuro. Il Vecchio Saggio è capace di districarsi dalla tela appiccicosa dell’Anima e dalle battaglie furenti dell’Animus e come tale viene rappresentato come un consigliere, un filosofo, un esperto in materia. La sua non comprensione può tenere saldo l’individuo nella sua situazione bloccandone l’evoluzione che rappresenta. Per ottenere una nuova sostanza, da questa dissoluzione gli alchimisti usavano il processo chiamato disseccamento. A volte veniva usato lo zolfo. Lo zolfo è giallo e infiammabile, qualità che condivide con il sole che rappresenta nella simbologia psicologica la coscienza. Il colore giallo, può indicare che il dinamismo della coscienza, la volontà sono in movimento. Ciò che era vago e confuso può diventare chiaro, acquistare significato e forza.
Il giallo è il colore del SOLE, del calore e della luce, il potere germinativo del giallo si ritrova in tutte le civiltà, nella mitologia i caldi raggi solari sono considerati generatori di vita come nel mito greco di Danae. L’immagine della luce come fonte di vita compare nel Cristianesimo in alcune versioni dell’annunciazione e nell’iconografia cristiana si è trasformato nel giallo dorato delle aureole: i primi cristiani associavano Gesù al colore giallo e le allusioni bibliche al Cristo come “luce del mondo” fanno pensare a una penetrazione nella religione cristiana di antichi culti solari. Questo colore indica anche lo sposalizio e per questo si offrono fiori agli sposi, inoltre bisogna non dimenticare che la natura è ricca di gialli dalle corolle dei fiori alle sfumature del grano, ai frutti che maturano sugli alberi, ai vari cereali come il mais e al polline, tutte cose che tra l’altro sono poste sotto gli auspici del Sole in magia e perciò usati come offerte alle divinità che rappresentano le sue energie.Il giallo figura ampiamente nei racconti mitologici e ci ricorda ad esempio il vello d’oro e i pomi delle Esperidi che vivevano in un giardino ai confini occidentali del mondo conosciuto e curavano gli alberi dai pomi d’oro custoditi dal serpente Ladone (cosa che ricorda molto il mito dell’Eden dove vi era un serpente che convinse Eva a mangiare il frutto proibito): impossessarsi dei pomi d’oro delle Esperidi fu una delle dodici fatiche di Ercole (o Eracle in greco). Il giallo indica il principio attivo e creativo associato al maschile e spesso al simbolo del padre, in entrambe i casi indica uno sviluppo dell’autonomia e della personalità e una visione serena, positiva ed equilibrata della vita.
RUBEDO/Rosso (Compimento, armonizzazione, gioia, raccolto, individuazione del Sé, pienezza, apertura alla vita, spiritualità, armonia, tolleranza, rispetto, alleanza, pace interiore, amore universale, amore per se stessi, accettazione, vitalità, profondità)
La rubedo è l’evaporazione è l’operazione che trasforma la materia solida in sostanza gassosa. E’ il momento del movimento dinamico degli opposti. Prendendo consapevolezza delle proprie contraddizioni, può cominciare ad assumere forma un senso di centralità. Questa tappa è caratterizzata dall’incontro con l’archetipo del Sé. Tale archetipo è la summa del percorso di individuazione, il fine dell’individuo che si dispiega avanti a lui, come un fiore che sboccia. Viene rappresentato come luce, come mandala, come quaterna, come centro e come Dio. Tale archetipo rappresenta l’individuo stesso, tutto ciò che durante la strada ha visto e ha accumulato. Se l’individuo ha incontrato il Sé significa che l’Io è allineato con esso. Non andarci incontro significa semplicemente che il percorso non è ancora terminato. La struttura del percorso è fondamentalmente la stessa, ma le modalità di percorrenza si svolgono su due piani diversi, tra loro contigui, paralleli fino a un punto delimitato dall’inconscio personale, oltre il quale l’individuo non si spinge se non possiede ciò che un alchimista del XVI secolo definiva “imaginatio” e che Jung ribattezza con il concetto di “funzione trascendente”. Lo scopo della terapia analitica è di fornire al paziente la funzione trascendente (fantasia, immaginazione, ispirazione) che permette all’individuo di sublimare la pulsione in fantasie e di trasferire il conflitto psichico, il disagio emotivo e l’oscillazione umorale, causa frequente delle malattie psicosomatiche, sul piano dell’immaginazione. Arriviamo così al coronamento dell’opera alchemica: le nozze mistiche degli opposti, la coniuncto. Queste nozze sono possibili solo se, in precedenza, gli opposti sono stati differenziati (spirito/materia, conscio/inconscio, luce/ombra). Gli opposti vengono riuniti in un’unità in cui, paradossalmente, ognuno continua ad essere ciò che è, ma divenuto parte di una più ampia totalità.
Il colore associato alle nozze mistiche degli opposti è il rosso. Quando questo colore compare, state forse raccogliendo il premio di uno stato vicino alla totalità, conquistato duramente attraverso i precedenti stadi di crescita personale. E’ uno stato di grazia. Non dura a lungo, ma possiamo ricordarlo, conservandolo come un seme gettato nella Significato e simbologia colore Nero. Il rosso ha una storia poiché veniva usato nei riti funebri del neolitico come colore cerimoniale, nelle figure rupestri europee è stato usato per disegnare la rappresentazione di uomini e animali ed è ancora il colore principale dell’arte aborigena australiana.Antichi e moderni associano il rosso al sangue e alla vita, poiché senza sangue non si vive, quando si abbandonò l’uso dei sacrifici animali per scopi religiosi, mai abbandonati in tutto il mondo ma in quello civilizzato si, il colore rosso sostituì il sangue vero diventando il colore sacro del sacrificio. Agli albori della cristianità il rosso simboleggiava lo spirito santo, la chiesa primitiva attribuiva l’azzurro al Padre e il giallo al Figlio, mentre oggi i cristiani hanno abbandonato questi colori simbolici del Dio uno e trino e l’uso sopravvive solo nei paramenti sacri di alcuni riti liturgici. Come simbolo di sacrificio dell’iconografia, il cristo è spesso rappresentato con un manto rosso sopra ad una veste bianca, il simbolismo del rosso che si sostituisce al sangue del sacrificio permane nel rito dell’Eucarestia, rappresentato dal vino rosso. La forza evocativa del rosso deriva dal suo legame con i colore del sangue e del fuoco due elementi importanti per gli uomini antichi e che, anche in noi, evocano per associazione di idee, forti sensazioni, infatti il fuoco è stato usato per scacciare gli spiriti e i demoni delle tenebre. Un altro aspetto di questo colore è la sua associazione con il solstizio d’inverno che cade tra il 22 e il 23 dicembre (dove hanno fatto cadere anche la nascita di Gesù con il Natale) questo è uno dei motivi per cui il colore rosso è associato al Natale. L’astrologia suggerisce un altro modo di interpretare il rosso associandolo al colore di Marte il dio della guerra e governatore dei nati sotto il segno dello Scorpione e dell’Ariete cui infonde passionalità, forza e coraggio. Da questo punto di vista il rosso può essere visto come la manifestazione naturale del temperamento attivo, dell’energia necessaria alla vita, alla salute ed alla crescita verso la conoscenza.
Opera al nero |
Terra |
Inverno |
Notte |
Opera al bianco |
Acqua |
Primavera |
Aurora |
Opera al giallo |
Aria |
Estate |
Giorno pieno |
Opera al Rosso |
Fuoco |
Autunno |
Tramonto |
E IL BLU ALCHEMICO?
Vi è una ‘sottofase’ assai importante per il processo che va dalla Nigredo alla Albedo , la fase del Blu alchemico, e sulla quale Hillman si sofferma con grande profondità e precisione. Si tratta di una fase metaforicamente molto significativa in psicoterapia, in quanto è considerabile come ciò che resta di uno stato negativo nonostante la guarigione, e quindi ciò che non può e non deve essere eliminato perché è necessario come esperienza, consapevolezza, accettazione del male. Il ‘livido blu’, più o meno permanente’, è ciò che consente all’Albedo di non diventare ingenuità, candore, verginità senza coscienza del male, della sofferenza e della caoticità della Nigredo. Riportiamo dunque il seguente brano di James Hillman.
13 Comments
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Un articolo bellissimo, chiaro, interessante e a tratti illuminante in ciò che prende in considerazione.
Mi è piaciuto moltissimo leggerlo e mi ha dato tanti punti di riflessione.
Grazie,
Giuditta
Grazie molte, se vuole aggiungere osservazioni e integrazioni, sarà assai gradito. Ma intanto grazie davvero per aver espresso interesse e soddisfazione.
Ciao Pietro bellissimo articolo…mi ci sono imbattuta per caso…ti ricordi ci siamo conosciuti alla scuola lista…un caro saluto
Cara Stella, certo che ricordo la bella esperienza insieme alla Li.Sta, se puoi un saluto a tutti i colleghi con i quali sei in contatto.
Ciao
Grazie Pietro! Ok ….Ciao!
Buongiorno,
complimenti per l’esaustivo riassunto.
Avete idea dove potrei trovare i simboli legati alle trasformazioni alchemiche? Ho per ora solo visto i triangoli relativi agli elementi ma sono 4 e mi chiedevo se ci fosse un simbolo specifico associato al blu di Hillman.
Ogni contributo sarà ben apprezzato.
Buona vita.
FB
Bisogna vedere nel libro di Hillman Psicologia e Alchimia altre indicazioni. Saluti
la prima volta che visito il vostro portale, un interessantissima lettura sintetica e comprensibile anche ad un non addetto ai lavori come me.
La ringrazio vivamente per dare a me e a tanti altri la possibilità di accedere alla conoscenza di tanti anni in un modo così semplice.
Grazie a lei. Mi auguro che vi possa essere la sua partecipazione anche per altri articoli.
di profondissimo interesse la vostra sintesi, ho appena conosciuto la vostra web e, in piena lettura del saggio di Jung “Psicologia e religione” e “Saggio d’interpretazione psicologica del dogma della trinitá” sento la necessitá di approfondire tutto ció, e tutto ció che riguarda
il “mondo di dentro”, negato dalla nostra malata civiltá, con risultati che sono sotto
l’occhio di chiunque voglia e possa vedere. Grazie
Mi permetto di suggerire anche quest’altro articolo tratto dal mio libro sui colori Il messaggio cromatico https://www.albedoimagination.com/2010/06/colori-mondo-interiore/
AMORE, IMMAGINAZIONE E ALCHIMIA di James Hillman
da una lettera di risposta di James Hillman ad Arturo Schwarz
” Mio caro Arturo, a te devo indirizzarmi in modo piu’ personale, anche se soltanto per rivelare un significativo senso di fratellanza che abbiamo condiviso nei nostri ultimi anni. Hai toccato esattamente la corda giusta che riguarda i miei molti anni di impegno con l’alchimia, quando scrivi : ” L’analisi di Jung della dimensione archetipica dell’alchimia procede da un marcato (…) punto di vista cristianocentrico”. Sì, pur rciconoscendo pienamente i meriti dell’incommensurabilmente importante lavoro di Jung in questo campo, io sto tentando di liberare i processi e le immagini dell’alchimia da un programma cristiano di redenzione,che nel linguaggio junghiano e’ il “processo di individuazione”. L’abbondanza delle immagini arcane in metafore e colori vividi, tanto rilevante per la follia dell’anima e i suoi eccessi,così come – nell’alchimia – la terapeutica pratica per manipolare le nature dell’anima sulfurica, mercuriale e plumbea, mi convincono che niente potrebbe portare avanti il lavoro pioneristico di Jung più di un approccio veramente psicologico, indipendentemente dal simbolismo e dall’escatologia cristiani. In breve, ho tentato di fare un’alchimia della psicologia piuttosto che una psicologia dell’alchimia. In fin dei conti, l’immaginazione, come la “magna flamma” dell’amore erotico, non è preferibilmente cristiana piu’ di quanto lo sia l’anima (nonostante i Padri della Chiesa), e quindi l’alchimia non può essere contenuta in un alambicco modellato dalla Cristianita’. Sono convinto che lo stesso Jung comprese il dilemma imposto dalle formulazioni cristiane,in cui è espressa la maggior parte dell’alchimia occidentale. Jung sottolineò l’aspetto “eretico” dell’alchimia, tentando di trovare nell’alchimia stessa un modo per alleggerire la repressione dell’ortodossia sui poteri oscuri che scatenano fulmini nell’anima “.
J.H.
in Caro Hillman.Venticinque scambi epistolari con James Hillman, a cura di Riccardo Mondo e Luigi Turinese, Bollati Boringhieri,Torino2004,pp.133-134