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PSICOTERAPIA, SOVRAPPESO E OBESITÀ… QUANDO LA CURA COMPORTA ANCHE UN NECESSARIO ALLEGGERIMENTO DEL ‘PESO DEI PROBLEMI DEL MONDO E DEGLI ALTRI E DI SE STESSI, NELL’ANIMA E NEL CORPO.

Silvio Fanti

Silvio Fanti, nella foto è lo psichiatra e psicoanalista svizzero fondatore della micropsicoanalisi, venuto a mancare nel 1997. Prima di offrirvi qualche cenno sulle sue teorie e su cerre sue speciali osservazioni sulla questione del sovrappeso e dell’obesità, vi dirò qualcosa su come e quanto mi ha affascinato studiare le su teirie e leggere certi suoi libri (assai difficili, anche per gli specialisti).

Quando ancora nell’ Università studiavo le sue teorie post freudiane , seppure già allora amavo Jung, ne restavo affascinato. Gli studi di questo grande ricercatore e terapeuta erano di una complessità affascinante e rivelavano misteri della vita umana, nella sua consustanzialità energetica tra psiche e corpo.
Era sorprendente studiare i suoi saggi sulla vita psichica sin dalla condizione intrauterina durante la gestazione, nelle dinamiche tra la madre e la creatura che aveva in grembo. Per non parlare poi della sessualità e delle relazioni psicoaffettive, delle fantasie erotiche, del matrimonio, e delle relazioni con gli altri, con il corpo, e l’universo… E poi l’analisi e la terapia di ogni genere di trauma attraverso sedute lunghissime, anche di ore, e l’ esame di ogni minimo dettaglio, ricordo, vissuto, stato di animo… addirittura insieme ai pazienti andava visitare luoghi e case dove avevano vissuto, esaminava le piante degli appartamenti e le mappe dei percorsi significativi e studiava con la lente le loro foto di famiglia. Ed è coì che, attraverso le sue vastissime conoscenze scientifiche e di intense esperienze a contatto con diverse culture del mondo, aveva creato una sua specialistica metodologia per micro-analizzare i sogni, i fantasmi, le fantasie e i vissuti dei pazienti, per liberarli dai traumi, da ansie e le angosce, e per risvegliare in essi una più profonda conoscenza della loro essenza psicobiologica.
Voglio qui solo accennare ad alcune profonde riflessioni e scoperte sull’obesità e il sovrappeso che ebbi modo di apprendere attraverso lo studio degli scritti di Silvio Fanti. Lui aveva un forte problema di obesità, ma intanto riscontrava come spesso si possa manifestare in persone che si occuppano di psichiatria e psicoterapia. Si penserà che questo sia dovuto al fatto di stare lungo tempo ‘seduti in seduta’, congiuntamente a condotte alimentari disequilibrate. Ma non è sempre e solo per questi motivi, che potrebbero persino essere secondari. Del resto vi sono persone che pur mangiando più del necessario e mantenendo una vita sedentaria non accumulano grasso.
Silvio Fanti allora teorizzò che chi fa lavori terapeutici, volti ad accogliere e contenere lo psichismo sofferente degli altri può sviluppare una difesa, ma anche una disponibilità psicorganica, aumentando il volume del suo corpo; come una madre che deve creare più spazio dentro di sé per dare luogo ai processi psicobiologici che mettono al mondo un figlio. Così chi si occupa intensamente di favorire la rigenerazione della vita psichica altrui, ‘se ne fa carico’ (come si dice) e può sviluppare problemi di sovrappeso e obesità, come risposta psicorganica per accogliere e rigenerare la messa al mondo psichica dei pazienti. L’immagine simbolica del Buddha, grasso e ridente, esprime proprio la disponibilità ad accogliere, curare e propiziare, ma è appunto un’immagine che deve restare simbolica, anche perché per quanto ne sappiamo dalle narrazioni il budda era piuttosto magro… e in generale le figure leggendarie di maestri dell’anima e guaritori hanno una struttura corporea equilibrata (talvolta sono anche di piccola statura).
Ma questo problema dell’eccesso di peso, ovviamente riguarda tutti solo i terapeuti. D’altra parte ogni disturbo dell’alimentazione ha una componente psichica e in certe circostanze questa componente è primaria. Si pensi alle varie forme di anoressia o di bulimia. Ma per quanto concerne l’eccesso di peso occorrono riflessioni sulle concause relative allo psichismo alquanto specifiche.
In generale, il fatto di  assimilare lo psichismo dei problemi degli altri, al fine di volerli contenere ed elaborare, nonché per difendersi dalla loro pesantezza su di sé, può riguardare chiunque, e ovviamente chi è più predisposto geneticamente, ma ancheper le sue stesse problematiche irrisolte o trascurate, a questa forma di assimilazione psicorganica disfunzionale.
D’altra parte l’accumulo a scopo difensivo ed elaborativo dei problemi ‘esterni’ , in quanto diventano oggetti interni, si aggiunge al peso dei problemi del proprio Sé. Le proprie difficoltà quindi, e non solo quelle altrui e dell’ambiente sociale, possono comportare, in alcune personalità (ancorché sane ed equilibrate sul piano umano e funzionale) una risposta psicorganica che va accumulare grasso corporeo.
Secondo la micropsicoanalisi di Fanti, va osservato che dal punto di vista psicobiologico delle ‘pulsioni di vita e di morte’ (secondo Freud) il problema dell’eccesso di peso, non deve essere compreso e affrontato solo in termini organicistici di calorie e attività fisica, ma anche attraverso una micropsicoanalisi che consenta di capire come il proprio peso corporeo in eccesso sia un modo disfunzionale di assorbire il ‘peso del mondo e degli altri’ in se stessi.
Il buon Silvio Fanti diceva anche che, per certi aspetti, per chi lavora per la salute psichica dei pazienti, l’obesità poteva essere un vantaggio, proprio perché risulta psicobiologicamente più accogliente e rielaborante, non solo perché evoca proiezioni materne, ma proprio perché lo psicosoma del terapeuta avente un  più’ampio volume corporeo’ riuscirebbe meglio psicorganicamente a disintegrare e a elaborare le energie biopsichice ‘negative’ che opprimono il paziente, il quale può quindi sentirsi più in grado di esprimerle… diciamo che trovano posto affidabile nello psicosoma del terapeuta, nella misura in cui il suo psicorganismo le assimila.
Ma è ovvio che lo psichiatra o lo psicoterapeuta devono trovare altre vie per sortire il loro effetto terapeutico, contenendo quelle tendenze psicorganiche all’ eccessso di peso che, a prescindere da considerazioni relative all’efficacia terapeutica che si aggiunge alla competenza e alla sensibilità, sono pur sempre ‘deformazioni professionali’ e un sacrificio della propria salute che certamente non va bene. Del resto ogni medico quanto più ama il suo lavoro tanto più deve cercare di preservarsi in termini psicofisici, per poterlo svolgere non solo bene, ma anche a lungo…
Insomma Silvio Fanti considerava il sovrappeso non solo come un fenomeno fisiologico, ma anche come un’espressione dell’inconscio. Secondo la sua teoria, il grasso poteva essere interpretato come una difesa psichica, un modo per proteggersi da emozioni profonde e conflitti inconsci.
Nella micropsicoanalisi, l’accumulo di peso poteva riflettere esperienze precoci, traumi o dinamiche familiari non risolte. Per esempio, il cibo e l’accumulo di grasso potevano diventare una sorta di “barriera” contro sentimenti di abbandono, paura o insicurezza. In questa prospettiva, il sovrappeso non era solo una questione di alimentazione o metabolismo, ma un linguaggio del corpo che esprimeva contenuti inconsci.
Perciò possiamo affermare che per affrontare problemi di sovrappeso e obesita, tutti (anche gli Psicoterapeuti e gli Psichiatri che ne vengono colpiti) hanno bisogno non soltanto di diete ponderate e attività psichica, ma di un’analisi psicologica dei loro vissuti che porti alla coscienza i motivi profondi per cui il loro ‘psicosoma’ tende a mantenere in se stesso il ‘peso del mondo e dei problemi degli altri in aggiunta ai propri’, e quindi spesso a far fallire gli sforzi dietetici e dell’attività fisica. In sintesi si tratta di un carico di peso sull’anima che va a ripristinare per mezzo di inconsce reazioni psicobiologiche il peso corporeo che tanto si era faticato a perdere.
In termini junghiani, posso dire che un percorso per individuarsi nel Sé, e nella levità dell’ anima, può veramente coadiuvare in modo determinante un riequilibrio psicobiologico del peso corporeo.
Pier Pietro Brunelli – Psicologo Psicoterapeuta

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