Struttura del libro : Inferno, Purgatorio e Paradiso
Questo libro è diviso in tre parti. Un ordine troppo schematico e classificatorio è volutamente evitato, come quando per accendere un fuoco bisogna sparpagliare in modo efficace carte e rametti. Per questo in un primo momento si accenderà la miccia di un interesse psicologico e immaginale sulla materia già infuocata degli amori dannati; poi, senza bruciarci, cercheremo di mettere a fuoco le questioni dei linguaggi diagnostico-immaginali; e, infine, batteremo il ferro caldo sulla prevenzione, la terapia e la guarigione.
I tre momenti del percorso che proponiamo hanno come riferimento un viaggio ispirato al poema dantesco, e quindi rispettivamente l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. Ciò è stato possibile sulla base degli studi psicoanalitici della specialista e maestra junghiana Adriana Mazzarella, la prima a studiare Dante non solo come illustre poeta, ma anche come se fosse stato un grande psicoterapeuta. Perciò la divina testimonianza del sommo poeta sulle miserie e le virtù umane, tra dannazione e beatitudine, può aiutarci a illuminare le nostre vite anche in un percorso di psicoterapia.
Dunque, le tre parti del libro seguiranno la seguente impostazione psicopoetica “dantesca”. Nella Prima Parte, che abbiamo riferito all’Inferno, vengono proposti casi clinici, mitici e storici volti a far comprendere la disperazione e la gravità di certe dinamiche amorose sofferenti e disturbate. La dimensione infernale indica lo stato di sofferenza di una persona che non riesce a trovare una ragione umanamente plausibile della sua condizione di sofferenza. Non riesce soprattutto a comprendere e accettare le sue responsabilità e debolezze psicologiche che, come vedremo, lo hanno reso, non solo vittima di un partner negativo, ma paradossalmente anche suo “complice”. Per questo esprime quasi solo lamenti, recriminazioni, dubbi tormentosi e desiderio di vendetta, che poi ripiegano su disperati e vani tentativi di riparazione e perdono.
Questa parte iniziale è anche riferibile alla fase della anamnesi, cioè all’individuazione di come un disturbo si sia manifestato e si possa evolvere. Fino a quando non ci si riesce a inoltrare verso una diagnosi, si resta sempre in una sorta di incertezza disperante e quindi infernale, giacché la diagnosi è la premessa della terapia.
Nella Seconda Parte riferita al Purgatorio, si considera il senso della diagnosi quale raggiungimento di una consapevolezza concettuale, emozionale e simbolica (cioè attraverso immagini e narrazioni che hanno anche valenza poetica e fantastica) circa le motivazioni profonde che hanno innescato una dinamica amorosa disturbante. Tali motivazioni comprendono anche la responsabilità psicologica della persona ferita, la quale inconsciamente, per motivi passionali, si è resa complice del suo feritore. Questa fase è di per se stessa terapeutica, perché pone la sofferenza in uno stato che serve a comprendere e quindi a crescere e a reagire sulla base di una più evoluta consapevolezza di sé e delle forze che nel bene e nel male possono agire nella vita amorosa.
La Terza Parte riferita al Paradiso (ma più propriamente al Paradiso terrestre) riguarda la prevenzione e la guarigione dei traumi amorosi. L’ispirazione paradisiaca implica quello stato di armonizzazione e di illuminazione che ciascun amore, ciascun essere umano può ritrovare al termine di un percorso “purgatoriale”, quando cioè è giunto in prossimità del Paradiso terrestre, si sente in pace con se stesso e sente che ha la possibilità di amare e di essere amato in modo felice ed equilibrato. Non si deve confondere questa aspirazione con una rassicurante fantasia edenica di recupero del Paradiso perduto, e quindi con un invasamento mistico che esonera la coscienza da ogni consapevolezza e responsabilità. È invece da considerarsi come l’acquisizione di una coscienza sul senso e il valore dei sentimenti amorosi. Si tratta di giungere a percepire il sentimento amoroso con il cuore e con la mente, secondo un’armonia sensuale e spirituale che non si arresta nell’amore egoistico, nella propria relazione di coppia, ma che va oltre, in quanto è partecipe di una dimensione di amore e di gratitudine universale. È un obiettivo che deve fungere come una stella polare, o meglio come quelle stelle del Paradiso che per quanto siano irraggiungibili possono farci da guida nel viaggio della vita e nei sentimenti amorosi. Quindi questa parte conclusiva offre un percorso di immagini e ispirazioni di rinascita, armonia, purificazione e pace nel cuore afflitto da un attaccamento amoroso disturbato.
In nessuna delle tre fasi della “psicodrammatica commedia” che proponiamo c’è l’intenzione di instillare sentimenti religiosi, di inculcare ideali moralistici o di indulgere verso superficiali quadretti e interpretazioni di tipo magico ed esoterico.L’intento è quello di esplorare il fenomeno dei traumi amorosi al fine di poterli prevenire e curare secondo una psicoterapia di orientamento junghiano, che quindi si lascia ispirare dalle conoscenze simboliche, immaginali e archetipiche che derivano da miti, religioni, leggende, saperi mistici, alchemici e tradizionali.
Queste conoscenze per quanto non razionali sono radicate nell’inconscio collettivo dell’umanità e quindi, in forme soggettive, sono presenti nell’inconscio di ogni individuo. La psicologia di orientamento junghiano considera di fondamentale importanza impiegare a fini diagnostico-terapeutici questi saperi “analogici”, ovvero intuitivi, sensoriali e visionari.In questo libro incontreremo alcuni casi clinici che mi è stato possibile seguire nella mia pratica di terapeuta, ma faremo riferimento anche a casi mitici, storici e leggendari, antichi e moderni, dai quali trarre considerazioni archetipiche che riverberano – in infinite varianti e tonalità – in quella regione del mondo immaginale che accomuna le afflizioni, le ombre e le lacrime di Eros. Del resto sarebbe alquanto riduttivo comprendere gli incendi delle passioni e le loro conseguenze solo entro classificazioni e linguaggi diagnostici troppo schematici e preformati, sarebbe come spegnere ogni fenomeno di reviviscenza, intuizione, immaginazione e fantasia che invece dobbiamo accogliere, esaminare e curare.
Se l’amore diventa un inferno è un libro di taglio transdisciplinare, i riferimenti alle teorie psicoanalitiche (pionieristiche e attuali) e alle etichette della psicopatologia, i cenni alle neuroscienze e, insieme, i racconti di vissuti e quadri amorosi “stravolgenti” (reali e aneddottici), sono ingredienti lavorati nel “forno alchemico” della psicologia clinica e della psicoterapia, le quali devono sfornare nella pratica di ogni giorno “storie che curano” (per dirla con il grande psicoanalista continuatore di Jung: James Hillman). L’intento è quello di offrire al lettore una testimonianza e una riflessione scientifica e professionale di orientamento junghiano, ma anche quello di toccarlo emozionalmente. D’altra parte solo così possono prepararsi e somministrarsi certe “medicine” di amore e di saggezza necessarie a prevenire e curare le dinamiche amorose sofferenti e le traumaticità che spesso ne derivano.
Come offro la ‘mia’ Psicoterapia individuativa
In seguito ad un CONSULTO TERAPEUTICO, è possibile concordare un programma basato su circa 10 sedute che può definirsi PSICOTERAPIA BREVE; in altri casi si decide insieme di sviluppare un percorso psicoanalitico la cui durata non è definita e dipende e dagli obiettivi terapeutici che si vogliono raggiungere. In ogni caso è mia responsabilità e competenza consigliare un PERCORSO TERAPEUTICO SU MISURA.
Se vuoi ricevere un Consulto terapeutico su una determinata problematica, per poi valutare l’opportunità di intraprendere un ‘Percorso terapeutico’ con il mio sostegno – ed eventualmente anche di altri esperti e ambienti connessi al Collettivo Culturale di Albedoimagination – contattami attraverso una mail o al telefono (pietro.brunelli@fastwebnet.it – cell +39 3391472230) Per ulteriori informazioni sulla metodologia clicca questo link
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I video sono stati realizzati alla presentazione del 9 marzo al Centro Universitario a Padova grazie al gruppo AMORI 4.0.
Per approfondimento leggi anche l’articolo “Terapia del trauma amoroso, incontro con Pier Pietro Brunelli”