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ignavi2L’anima mundi è vampirizzata dall’ignavia

“Il mondo è un posto pericoloso, non a causa di quelli che compiono azioni malvagie ma per quelli che osservano senza fare nulla.”
Albert Einstein

E’ essenziale che sempre più persone, con i loro mezzi e disponibilità si impegnino ad elaborare e a trasformare la vampirizzazione distruttiva e patologica del pianeta e dei suoi abitanti ad opera di un ‘dominio maligno e prepotente” tutt’oggi all’opera, e spesso mascherato da alta finanza e da esigenze di mercato.  D’altra parti i ‘vampiri’ non sono da individuarsi strettamente in un gruppo di individui specifici, quanto in una malattia narcisistica e psicopatica che è insita nell’umanità.  La ‘cura antivampirica’ per un nuovo mondo possibile deve agire sul doppio registro delle lotte per la giustizia e la libertà, e con una presa di coscienza che sia anche spirituale e psicologica, e con ciò viene anche  favorita duna liberazione e una armonizzazione del ‘mondo interiore’.

indifferente1Se non ci si chiede il perché delle immense tragedie del mondo, e le si ritiene solo come un’inevitabile realtà che compare sugli schermi televisivi, allora si può diventare disumani, o anche solo parzialmente umani, morti nell’anima, apatici ed indifferenti, ovvero ‘ignavi’. Costoro in cambio di qualche mangiatoia, o anche solo di qualche piccola sicurezza se ne fregano di tutto; anche se sono ricchi di  proprietà materiali  e sono istruiti restano degli esseri ‘poveri di spirito’, in quanto si adagiano a vivere nel rimosso e senza rimorso, senza guardarsi né dentro né intorno, e tirano avanti solo per se stessi. Così, masse di ignavi di ogni ceto sociale –  pur senza essere direttamente complici e responsabili –  favoriscono omertosamente il dominio vampirizzante dei prepotenti.

Dante  descrive  gli ‘ignavi’, come insignificanti morti viventi che popolano l’informe e alieno mondo dell’antinferno:

« E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: “Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?”.

Ed elli a me: “Questo misero modo
tegnon l’anime triste di coloro
che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo.

Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.

Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli”.

E io: “Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?”.
Rispuose: “Dicerolti molto breve.

Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ‘nvidïosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. »

(Dante Alighieri, Inferno III, 31-51).

 

  artisti-bambino-siriano-5

Albedoimagination,con la sua piccola, ma sincera voce,  si unisce a quanti lavorano per sensibilizzare la solidarietà verso la tragedia dei profughi.

E’ urgente che tutti – in particolare gli intellettuali, gli artisti ed anche gli psicologi – facciano del loro meglio e con ogni mezzo – con Internet, nei luoghi di lavoro e di studio, nello spettacolo e nella cultura, nelle piazze – affinché  un’ indignazione solidale e risanante costringa i poteri dominanti a trovare soluzioni pacifiche ed adeguate per i profughi che fuggono da fame e guerre. Ciò è sempre più determinante per “restare umani” … così come esortava il giovane attivista e scrittore per la pace e la libertà Vittorio Arrigoni (1970 –  2011,  trucidato a Gaza ). 
Esprimere indignazione e solidarietà è terapeutico per se stessi e per il mondo.

Per cercare di essere più concreti ecco di seguito il link di un’utile articolo giornalistico che offre indicazioni su come partecipare

con attività e donazioni a gruppi, associazioni e fondazioni di solidarietà

per l’agghiacciante emergenza delle popolazioni in fuga da guerre, fame e miseria.

COSA POSSO FARE PER I MIGRANTI ?

 

 

 

 

 

 


[1] Da Voltaire a Marx la metafora del vampiro è stata più volte impiegata similmente a quella che qui intendo evocare a riguardo delle cause originarie ed attuali della fame nel mondo, per cui  la fame,  non è soltanto l’effetto vampirizzante dello sfruttamento indiscriminato dell’uomo sull’uomo  e sull’ambiente, ma è anche la condizione necessaria affinché tale vampirizzazione possa perseverare fino alle sue estreme conseguenze, ovvero la fine stessa della specie umana. Aggiungo che nel mio lavoro di psicoterapeuta e di psicoanalista ho fatto largo uso dell’immagine della ‘vampirizzazione’, sulla base di studi junghiani che la considerano in senso archetipico, come una forza distruttiva che cova nell’animo dell’umanità e del singolo, e che quindi danneggia sia se stessi e sia il prossimo. Vi è senz’altro un parallelo tra la vampirizzazione sociale e quella psichica, e questo lo hanno sempre osservato i grandi psicologici che hanno dedicato il loro sguardo indagativo anche alla dimensione sociale. Da Freud a Reich, da Fromm a Laing, ma anche da Jung ad Hillman. E qui voglio ricordare anche che sono pochi a sapere che Jung, nonostante sia stato accusato di una colpevole non curanza rispetto al nazismo o addirittura di aver insinuato qualche teoria che poteva favorire il razzismo (assurdo in quanto Jung con il concetto di archetipo ha considerato il valore profondo di tutte le culture, delle religioni e dei popoli) era stato l’agente segreto n.488  al servizio degli alleati per sconfiggere il nazismo e il fascismo. Insomma, a mio modo divedere, un buon psicoterapeuta deve rendersi disponibile per analizzare e combattere sia la vampirizzazione psichica e sia quella psicosociale, facendo quel che può, a seconda delle circostanze, ma con coraggio e determinazione.

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