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Le forze psicospirituali degli Angeli      

di Pier Pietro Brunelli

Caravaggio Madonna col Bambino e Angeli

Caravaggio Madonna col Bambino e Angeli

In questo articolo proponiamo una riflessione sul senso psicologico e psicoterapeutico degli Angeli, ma a tal fine è opportuna una premessa, dopo la quale proponiamo alcune riflessioni di studiosi e terapeuti che si sono interessati angeli. Al fine dell’articolo proponiamo anche incontri seminariali e coaching angelico a cura di Costanza degli Angeli, una maestra che collabora con Albedoimagination. Se vuoi partecipare ad un dialogo su Facebook con Costanza e altre amiche e amici clicca QUI

Fino a quando non riusciamo ad accettare la natura a-razionale della psiche profonda, siamo portati a spiegarci ogni problema della nostra anima-psiche e quindi della nostra esistenza, in termini psico-logici, cioè a cercare spiegazioni esaustive logiche, e a volte persino meccaniche, come fossimo una sorta di computer psico-biologico. In verità la psiche ha una sua realtà diversa dalla ‘realtà concreta’ giacché  nel profondo vive di immagini e di simboli, che generano e manifestano emozioni, sentimenti, idee ed anche sintomi. Certamente c’è una realtà concreta che condiziona la nostra vita psichica ed è pure vero che la nostra ragionevolezza, la nostra coscienza sono fondamentali per confrontarsi coerentemente con il ‘principio di realtà’ come lo ha definito Freud. Eppure se vogliamo avere ‘ragione’ della realtà solo in modo razionale e specifico ci accorgiamo che ci sono tanti problemi insolubili, e che per quanto possiamo analizzarli logicamente,  restiamo deboli, insoddisfatti  e spesso infelici. C’è sempre qualcosa di misterioso e di arcano che ci sfugge, che viene rimosso, lasciandoci in una cecità inconscia e condizionante e spesso capace di soggiogarci. Evidentemente l’aspetto interiore dei problemi psichici dovrebbe essere compreso con una ‘vista simbolica’, capace di congiungere gli aspetti razionali con quelli a-razionali della psiche.

imagesG8TFFK2AJung è stato il primo psicologo ‘moderno’ che si è reso conto che per comprendere e curare la psiche bisognava comprenderla bei suoi aspetti simbolici e archetipici e che quindi la psiche va compresa rispetto alla sua propria realtà, che si esprime nei sogni, nelle fantasie. Insomma il ‘mondo interiore’ ha una sua natura misterica, in quanto ‘terra di mezzo’ tra la materia e lo spirito.

Non solo la realtà psichica è individuale, ma è anche interdipendente con una psiche collettiva, conscia e inconscia. Ciascun essere umano è per così dire immerso in una dimensione sovrapersonale con la quale è connesso materialmente-psichicamente-spiritualmente. Tale connessione di anima tra natura e spirito  è insita nelle sue origini universali (archetipi) così come nei suoi processi vitali,  finalizzati ad individuare la natura autentica, la via di liberazione e di conoscenza di ogni individuo nell’universo. Ciascuno quindi non ha soltanto un suo destino, ma anche la possibilità di rispondere ad esso, di scegliere se stesso, di riconoscersi nella propria missione e verità profonda nella vita  (Jung ha chiamato ciò “processo di individuazione”). Si tratta di una grande sfida che coinvolge ogni essere umano, così come il destino stesso dell’umanità, e per la quale occorrono immagini ed energie simboliche, spirituali e di ‘anima’. Perciò occorrono anche GLI ANGELI…

James Hillman,  grande psicologo allievo di Jung, ha considerato in modo ancora più radicale come la natura della psiche consista in un ‘mondo immaginale’ che può essere compreso ed esplorato attraverso le narrazioni mitiche, magiche, religiose, o anche attraverso le visioni poetiche e artistiche, in quanto la psiche stessa è composta da queste esperienze e visioni che non possono essere spiegate razionalmente.

illegio_tolmezzo_-_pier_francesco_foschi_tobiolo_e_l_angelo_circa_1545._-_2010_-_largeSecondo Hillman, per quanto si possa avere conoscenza e ammirazione per il linguaggio ‘psicoscientifico’ freudiano – così come per ogni spiegazione meramente scientifica e tecnica sulla psiche (‘senz’anima’), bisogna sempre evitare di inquadrarla entro formule medico-neurologiche, etichette psicopatologiche e psichiatriche, dinamiche meccaniche, cognitivistiche e razionaleggianti – in quanto ciò comporta il rischio di infettare e offendere  la psiche, di castrare la sua natura animica, simbolica, mitica e poetica.

imagesFYGVU8JQUna  ‘psicologia angelica’, viene proposta da Hillman nel suo celebre libro: Il codice dell’anima (del quale potete trovare una mia recensione in questo blog, comparsa nella rivista Pedagogika vedi link  https://www.albedoimagination.com/2010/03/i-bambini-di-hillman-hanno-langelo-custode/ ). Hillman esamina il mito dell’ Angelo Custode, quale ‘personizzazione’ che fornisce l’impronta caratteriale sin dalla nascita ad ogni essere umano.

Angeli di Ponte Sant'Angelo

Angeli di Ponte Sant’Angelo

Hillman elabora le sue argomentazioni per una nuova ‘psicologia della personalità’ attraverso una straordinaria serie di esempi storici che parlano della vita da bambini di personaggi famosi,  da Judy Garland a John Lennon e Tina Turner, da Truman Capote a Quentin Tarantino, Picasso e Woody Allen, da Hannah Arendt a Richard Nixon e Henry Kissinger, da Hitler a ‘celebri’ serial killer. Nel bene e nel male Hillman osserva come il destino di ciascuno0 di questi personaggi, le capacità, la creatività o la distruttività, dipendano da un Daimon, come lo chiamvano i greci, cioè un’entità specifica per ogni essere umano che, secondo il mito di Er narrato dai Platone, discendeva dal mondo iperurano per incarnarsi proprio in quell’essere umano. Questi Daimon sono archetipicamente considerabili come antesignani delle figure angeliche, sebbene queste siano state poste nella tradizione cristiana sul versante del bene assoluto, e quindi separate da Lucifero, che pure in origine era un angelo.

Secondo l’Antico testamento (Assemani, Cod. Liturg. II,226) nell’atto del battesimo, l’essere umano riceve l’Angelo custode inviato dalla Divinità paterna. In cielo sono pronti da eoni miriadi di angeli – in epoche pre-cristiane considerabili come stelle –   per incarnarsi in ogni vita umana, secondo il principio “Come in cielo, così in terra”. Vi  Angeli  con capacità e funzioni speciali, che appartengono a schiere facenti riferimento agli Arcangeli.  Più avanti ci soffermeremo sull’ Arcangelo Raffaele – Angelo ‘Terapeuta’ – con un testo di Mariagrazia Belloli.  Ricordiamo solo che gli Arcangeli sono sette, e i quattro Arcangeli ‘combattenti’ sono: Michele, della giustizia e del perdono; Gabriele della rinascita e dei messaggi;  Uriele della trasformazione;  e Raffaele della guarigione (ciò nella massima sintesi e semplicità possibile).

Dunque, Hillman si sofferma sull’ Angelo Custode, quale Spiritus rector che vigila su ogni essere umano, ma che in un certo senso deve poter essere attivatao, incontrato riconosciuto, sviluppando una consapevolezza più profonda dell’anima individule e della Anima Mundi nella quale siamo immersi. Se viviamo solo attraverso una coscienza delle cose materiali, per quanto questa sia scientifica, logica, ragionevole, viviamo lontani dalla ‘realtà dell’anima-psiche’ e p0ssiamo quindi essere soggiogati dai suoi demoni negativi. La negatività consiste proprio nel tenere separata materia e spirito, nel rendere impossibile una connessione e quindi di rimanere ‘fissati’ sul polo materiale o su quello spirituali in una sorta di ‘dia-bolicità’, che è appunto anche etimologicamente la ‘divisione, mentre la sim-bolicità è la congiunzione.

Annunciazione - Beato Angelico

Annunciazione – Beato Angelico

L’angeologia , cioè il sapere che studia da ogni punto di vita il mito degli angeli nelle sue origine cristiane e pre-cristiane, risalenti all’antico Egitto, contempla il potere buono, di orientamento e di aiuto che gli angeli possono avere nella vita degli esseri umani, quali intermediari tra le forze terrene e quelle celesti, e quindi di ricongiunzione tra essere umano e Dio. Tante sono le spiegazioni , le confessioni, le religioni che parlano di Dio e ne danno un’immagine, una narrazione. Nei termini della psicologia degli archetipi di Jung Dio è esperibile nella psiche umana attraverso l’archetipo del Sé, il centro dell’inconscio individuale e collettivo. Attraverso il Sé la psiche vive la “funzione trascendente” (Jung), cioè la connessione tra visibile e invisibile, tra materia e spirito. Pertanto gli Angeli possono essere considerati come ‘personizzazioni’ della funzione trascendente.

Hillman a differenza di Jung considera maggiormente la natura del divino entro la vita psichica secondo una visione politeistica. Pertanto non vi è un Sé centrale da raggiuggere al quale corrisponde un monismo del divino, ma un’infinita possibilità di “fare anima” (Hillman) quale inesauribile possibilità di connessioni dell’esperienza umana tra mondo terreno e mondo del divino.  L’anima-psiche tende a concepire infinite possibilità di esperienza spirituale, di credenza, di manifestazione delle immagini e delle forze divine. Si badi che qui non si sta parlando di un punto di vista teologico o religioso, ma di avvicinarsi a comprendere in quali modi nella natura della psiche umana vi sia una predisposizione archetipica e universale verso la spiritualità, il mistero, il divino – in senso non confessionale, e quindi anche secondo una ‘spiritualità laica, intima e psichica’.

Gli antropologi hanno osservato come le varie tribù primitive hanno sviluppato concezioni spirituali della natura, e come persino bambini cresciuti soli, abbandonati nelle foreste abbiano cercato Dio, nel sole, in un albero , in una montagna senza che nessuno avesse insegnato loro a farlo. Qui dunque non parliamo di considerare l’esistenza del divino nei termini di una realtà concreta, e neppure di una realtà sovrannaturale, ma del fatto che il divino esiste naturalmente e archetipicamente nella realtà della psiche umana individuale e collettiva.

Secondo Hillman, per quanto il monoteismo abbia accentrato la figura di Dio in un essere unico e superiore ad ogni cosa, è stato necessario considerare la sua fenomenologia politeistica nella psiche umana, attraverso figure spirituali e immagini simboliche che connettono alla centralità di Dio, ma anche che l’accompagnano con molteplici figure e simbologie numinose. Nel cristianesimo Gesù è una ulteriore manifestazione di Dio che si fa uomo, ma anche Maria, i santi, gli angeli e persino tanti animali simbolici, segni della naura e immagini sono portatrici del divino.

angeliGli Angeli sono gli esseri divini che più di tutti sono vicini a Dio e che hanno il potere di connettersi con gli esseri umani, e più in particolari con l’anima-psiche degli esseri umani. La narrazione religiosa degli Angeli ha origine ebraico-cristiana nell’Antico Testamento, ma nelle religione di ogni luogo e di ogni tempo sono individuabili entità capaci di mettere in connessione gli umani con il divino. Una psicologia angelica, non dovrebbe permettersi di sovrapporsi alla fede e alle confessioni religiose, ma può apprendere da esse conoscenze molto profonde per armonizzare la psiche umana, aiutarla, sostenerla e renderla più matura ed evoluta. Certamente si tratta di conoscenze che hanno un loro carattere a-razionale, ma tali devono restare giacché, con grande umiltà dobbiamo considerare i limiti della ragione nel comprendere il carattere a-razionale, o ‘sovra-razionale’ della realtà psiche, in quanto realtà di mezzo, tra natura e spirito.

Uisse Sartini

Uisse Sartini

Secondo Jung la scienza è spesso affetta da ‘misoneismo’ che è la paura dell’ignoto (nel senso del non conoscibile con la sola ragione), con la conseguenza di preferire di ‘ignorarlo’, e quindi di considerare come reale e possibile solo ciò che è commensurabile per la ragione. Eppure qualunque terapeuta sa, che – soprattutto nel campo della guarigione psichica – certi fenomeni hanno una loro natura misteriosa e ‘animistica’, basata sulle forze animiche personali e sovrapersonali… a meno che non voglia restare ‘misoneista’ e considerare che si tratti di caso o di fortuna, e con ciò affidarsi ad una supersistizione mascherata da razionalità.

Va dunque ben compresa la seguente affermazione di Jung: “La psicologia non può stabilire nessuna ‘verità metafisica, nè cerca di farlo. Essa riguarda unicamente la fenomelogia della psiche” Jung, Opere, 18 – In riferimento agli Angeli o ad altri concetti religiosi, spirituali, metafisici, la psicologia, per quanto abbia un orientamento simbolico e archetipico non intende dimostrare una verità piuttosto che un altra, ma di considerare come la psiche sente ed esprime una connessione con il ‘non conoscibile’. In tal senso, per quanto gli Angeli possano essere considerati una fantasia, essa ha una sua fenomenologia nella realtà psichica, capace di generare effettivi stati di ‘espansione di coscienza’,  processi trasformativi e di conoscenza del Sé.

Ecco dunque l’importanza di riconoscere in chiave psicologica e terapeutica gli insegnamenti religiosi e mitici sulla natura spirituale e immaginale della psiche, popolata da entità e ‘personizzazioni’ (Hillman) che possono trovarsi in disaccordo, in conflitto, e generare quindi stati di sofferenza e negatività.  Hillman considera le forze che agiscono nella psiche come ‘personizzazioni’, cioè come figure immaginali che vivono nella psiche-umana dando luogo ad effettivi fenomeni energetici nel nostro modo di vivere e di sentire, in senso negativo e positivo. Gli Angeli possono dunque essere considerati ‘personizzazioni’ che la coscienza può invocare per sintonizzarsi e armonizzarsi con l’anima individuale e l’ Anima mundi (inconscio individuale e collettivo).  Gli Angeli dunque, possono aiutarci ad armonizzare la nostra psiche solo se siamo abbastanza aperti  ‘coscientemente’ per riconoscerli e per invocarli, quali entità che sono realmente dentro e intorno a noi, nella realtà psichica di noi stessi e nell’universo di cui siamo parte.

Perciò con umiltà e apertura qui di seguito vi porgiamo alcune riflessioni e informazioni di studiosi e terapeuti che ci parlano di angeli e dell’Amore che essi hanno per la nostra anima,  un Amore angelico, che si manifesta nel momento stesso che noi lo cerchiamo.

imagesW85ZAHLIHillman e l’anima-psiche nella luce degli Angeli

La nostra vita è psicologica, e lo scopo è quello di far di essa psiche, di trovare nessi tra vita e anima ( Hillman, Re-visione della psicologia, 1975, p.14).

Nel momento in cui l’angelo entra in una vita entra un ambiente. Siamo ecologici dal primo giorno (James Hillman)

Prima della nascita, l’anima di ciascuno di noi sceglie un’immagine o disegno che poi vivremo sulla terra, e riceve un compagno che ci guidi quassù, un daimon, che è unico e tipico nostro. Tuttavia nel venire al mondo dimentichiamo tutto questo e crediamo di essere venuti vuoti. È il daimon che ricorda il contenuto della nostra immagine, gli elementi del disegno prescelto, è lui dunque il portatore del nostro destino. (…) Si è cercato per secoli il termine più appropriato per indicare questo tipo di “vocazione”, o chiamata. I latini parlavano del nostro genius, i greci del nostro daimon e i cristiani dell’angelo custode. (James Hillman, Il Codice dell’Anima, Adelphi, Milano 1997, p. 22, 23, 24.)

Le parole, come gli angeli, sono potenze che esercitano su di noi un potere invisibile”. (James Hillman)

httpv://www.youtube.com/watch?v=I3CfP1bwurM

La giornalista e studiosa di psicologia Paola Cerana nel recensire il libro di Hillman Il codice dell’anima adopera le seguenti parole, particolarmente mirate per la nostra riflessione:

“E’ un invito a riscoprirsi bambini per tornare a vedere gli angeli, quegli angeli che non sono fantasmi o miraggi ma le eloquenti manifeste sfaccettature di quell’anima mundi che dobbiamo assolutamente recuperare per non inaridire del tutto”. https://www.blogtaormina.it/2012/12/11/james-hillman-viaggio-nel-sapere-dellanima/138700#sthash.5bc7wSwf.dpuf

Per leggere qualche pagina Il codice dell’ anima link: https://ita.calameo.com/read/0023351228cb0e873426e

Più noi chiamiamo gli angeli e più loro vengono in nostro aiuto – Doreen Virtue, ‘Psicoterapeuta angelica’

(dal libro Terapia degli Angeli – Angel Therapy – Libro di Doreen Virtue)

William-adolphe Bouguereau

William-adolphe Bouguereau

Gli angeli vogliono stare intorno a noi e hanno il grande desiderio di aiutarci. La nostra gioia gli da enorme piacere. Però non possono venire in nostro aiuto se non siamo noi a chiederlo. Una legge universale che vincola gli angeli dice: “Nessun angelo interferisca con la vita di un umano se non espressamente richiesto, con la sola eccezione del caso in cui la vita stessa è in pericolo. Un angelo non prenderà decisioni al posto di un umano, ma quando richiesto l’angelo potrà offrire consigli e modi diversi di guardare a una situazione.

Per questo motivo un angelo può richiamarvi all’attenzione e incoraggiarvi, e può creare una miracolosa coincidenza per voi. Tuttavia un angelo non può aiutarvi fino a quando non scegliete di accettare il suo aiuto per via del vostro libero arbitrio.

Per chiamare l’aiuto di un angelo non è necessaria una formale invocazione attraverso una qualche cerimonia. Dio e gli angeli non sono complicati; la loro natura è di puro e semplice Amore. Solo il nostro ego crede che la spiritualità sia complicata, perché non riesce a comprendere come qualcosa di così grande e potente sia facilmente accessibile da tutti istantaneamente. Eppure, è proprio così.

Niccolo di Tommaso

Niccolo di Tommaso

Gli angeli ascoltano le preghiere dei vostri cuori e anche con la sola richiesta mentale si precipitano al vostro fianco. Potete anche chiedere intenzionalmente per molti più angeli di stare intorno a voi o intorno ai vostri cari. Genitori possono chiedere di avere baby-sitter angelici che guidino e proteggano i loro bambini durante il giorno. Se un vostro caro sta viaggiando, chiedete all’Arcangelo Raffaele e agli angeli di salvaguardare il suo viaggio. Chiedete agli angeli di aiutare i vostri amici che hanno bisogno di conforto e sostegno.

Arcangeli- Michele tosini

Arcangeli- Michele tosini

Ecco alcuni modi per poter chiamare gli angeli:

Scrivere una lettera agli angeli Aprite il vostro cuore completamente e confidate loro tutta la vostra confusione, le vostre ansie e i vostri dolori. Non trattenete nulla, così gli angeli possono aiutarvi meglio.

Visualizzazione Visualizzare gli angeli è un modo potente per richiamarli al vostro fianco. Visualizzate gli angeli che volano intono a voi e a coloro che amate. Visualizzate potenti angeli che si affollano intorno a voi. Immaginate la stanza dove vi trovate piena di moltissimi angeli. Queste visualizzazioni sono potenti invocazioni che creano la vostra realtà.

Gli angeli di solito sono radiante luce d’amore e non hanno un corpo fisico. Tuttavia possono assumere un aspetto fisico proiettandoci un immagine mentale se questo ci può aiutare meglio. Se visualizzerete grandi e raggianti cherubini o una bellissima donna angelica, gli angeli assumeranno quella forma per aiutarvi a riconoscerli.

imagesRW1XIW3MChiamare gli angeli con la mente Pensate tra voi, “Angeli, per favore aiutatemi”, e loro saranno con voi in un istante. Se siete sinceri nella vostra chiamata, gli angeli sentono il vostro mentale grido d’aiuto immediatamente. Potete anche esprimere la vostra richiesta come un’affermazione: “Ho centinaia di angeli intorno a me in questo momento” oppure “Angeli, sono in pena adesso ed ho bisogno del vostro aiuto”. Potete chiedere a Dio di mandarvi angeli o potete chiamare gli angeli direttamente.

Parlare con gli angeli ad alta voce Potete verbalizzare ogni richiesta e qualche volta lo facciamo anche inconsciamente, come quando diciamo: “Oh mio Dio!”, nei momenti di angoscia. Spendere del tempo da soli in quiete, specialmente all’aperto in natura, è una splendida opportunità per avere una verbale conversazione con gli angeli.

Tratto dal libroAngel Therapy” di Doren Virtue – Traduzione: Mariù   Versione ItalianaTerapia degli Angeli

httpv://www.youtube.com/watch?v=NX7LZtYia_c

Raffaele – l ’Angelo Custode /Terapeuta

di Mariagraziella Belloli  (Docente e studiosa di letteratura e teologia)

Quando l’alba tinge di lunghi fili rosa il cielo e sembra quasi che il mondo trattenga il respiro, ammaliato dalla bellezza, in quel preciso momento Raffaele, uno dei tre Angeli che stanno al cospetto di Dio, apre le mani e comanda al giorno di succedere alla notte (Schwab, 1897, p. 361). Raffaele, il cui nome significa “Dio ha guarito” è infatti, secondo la tradizione giudaica, l’Angelo dai poteri taumaturgici preposto al sole, alla luce, alla gioia, all’amore, alla preghiera.

In questa affascinante figura angelica si fondono in maniera estremamente suggestiva le credenze popolari e le verità dottrinali delle religioni del Libro, caso eclatante di commistione e sublimazione di simboli e consuetudini, di sacro e profano, emblema della Sapienza che si serve del “preesistente” per far sì che l’uomo, nella sua limitatezza, possa accedere al Divino.

imagesABJGVZ6CA Raffaele, 1’Angelo che si definisce “Uno dei sette Angeli che stanno innanzi a Dio e che hanno accesso alla maestà del Signore” (Tobia 12,15; Apocalisse 8,2) e che solo in testi non biblici (Enoch, III secolo a.C.) e nella tradizione e chiamato “Arcangelo”, sono stati infatti attribuite le funzioni più disparate sino a tramutarsi, a partire dal XVI secolo, come testimonia 1’iconografia popolare, nell’ “Angelo custode”. Sotto questo aspetto la venerazione popolare lo rappresenterà in varie raffigurazioni, talvolta anche molto lontane esteticamente dalle bellissime tavole di Antonio del Pollaiolo, di Rembrandt o di Bernardo Cavallino, ma non per questo meno toccanti: in semplici “immaginette” da inserire nei messali della domenica come segnalibro o da usare come ricordo dei sacramenti ricevuti o da appendere in un medaglione sulla culla dei neonati, spesso alternate all’immagine di un santo protettore.

La tradizione rabbinica (Frey, 1911) riporta che i nomi degli Angeli ebbero origine in Babilonia; infatti solo i libri veterotestamentari posteriori all’esilio babilonese citano Gabriele, Michele e Raffaele (Tobia 3,16).

Melozzo da Forlì

Melozzo da Forlì

Benché sia necessario sottolineare che il concetto di “Angelo” in tutta la sua poliedricità di aspetti e problematiche è proprio delle religioni rivelate, è ormai invero un fatto acquisito che la “progenitura” degli Angeli sia da ascriversi agli esseri alati testimoni della divinità o sue ipostasi dell’antica religione assiro-babilonese (Bussagli, 1995; Davidson, 1967).

I maestosi esseri alati che proteggevano le porte delle città mesopotamiche, ora conservati al Louvre e nei principali musei del mondo, rappresentano una sorta di “Angeli custodi collettivi” con il compito di vigilare sull’intera comunità racchiusa tra le mura che essi dovevano proteggere. Nello zoroastrismo il ruolo di “Angelo custode” appare adempiuto da spiriti guardiani detti Fravasi muniti di grandi ali piumate, che stavano a indicare un’anima preesistente all’individuo, un “doppio” trascendente della persona.

Il ruolo di Angelo, specchio della Divinità, è presente nelle antiche religioni orientali. I miti brahamanici della creazione raccontano che i primi uomini erano esseri luminosi, trasparenti e sonori che volavano sopra la terra (Schneider, 1976).

Sia i miti della creazione dei popoli primitivi sia le cosmogonie delle culture afro-asiatiche riportano di esseri alati mediatori tra il cielo e la terra. Gli sciamani del Nordamerica sostenevano di potersi unire alla Divinità tramutandosi in esseri alati che poi ritornavano a essere uomini e diffondevano i messaggi ricevuti. Ed è forse per meglio evidenziare questo desiderio di contatto continuo con il divino, che molti totem degli indiani d’America terminano con grandi ali.

(tratto da https://www.santamariadellaneve.org/gli%20angeli/raffaele.htm)

Igor Sibaldi e la “Psicologia degli Angeli”

(recensione Libro degli Angeli, 2009)

luceCielo, secondo gli antichi, poteva giungere sulla Terra: gli Angeli ne erano i messaggeri e, in certi casi, divenivano anche qualcosa di più. Chi sapeva riconoscerli e ascoltarli ne riceveva energie celesti e istruzioni, per far agire quelle energie nella vita quotidiana. Oggi useremmo un altro linguaggio per dirlo: nella nostra mente esistono potenzialità straordinarie, che a volte ci sembra di intuire, e che possono guidarci e trasformare la nostra vita, se riusciamo a individuarle. La millenaria angelologia (cioè “scienza degli Angeli”) è precisamente la teoria e la pratica di questa scoperta delle nostre doti superiori: un sorprendente metodo di autoanalisi, che mostra quanto fossero evolute le conoscenze psicologiche dei sacerdoti egizi ed ebrei, primi angelologi della storia. Sibaldi ricostruisce i fondamenti di questa scienza e spiega come applicarla in concreto: come intendere i propri Angeli, come interpretare le scelte coraggiose che ciascun Angelo pone ai suoi “protetti”, come decifrare – guardandole dall’alto – le proprie incertezze e profonde insoddisfazioni, per trasformarle in conquiste. Si dissolve, forse, l’immagine tradizionale degli Angeli biondi e alati, ma al loro posto si delineano potenti strutture dell’anima e al tempo stesso del destino: vie maestre dell’esperienza, antichissime, sì, eppure sempre sorprendentemente nuove.

httpv://www.youtube.com/watch?v=M_A5BnCZdh0

Seminari e coaching Angelico a cura di Costanza degli Angeli

luna-di-agosto

Test emozionale e coaching ‘angelico’

Costanza degli Angeli nel 1988 consegue un diploma di Laurea in Fisioterapia e Medicina dello sport. Attraverso una ultradecennale esperienza clinica e di ricerca  ha sviluppato una metodologia specialistica di armonizzazione corpo-mente ispirata dagli insegnamenti diretti di ‘guarigione angelica’ della psicoterapeuta Doreen Virtue e della celebre autrice e musicista Isabelle Von Fallois. Costanza collabora all’Associazione Culturale Albedo, offre insegnamenti e coaching esistenziale e olistico e conduce seminari di autoguarigione e ricerca spirituale.

Roma – Associazione culturale Albedo Info – Dr.ssa Counselor Giuliana Lisi

Cell 3341584157 -3398717541

angelidiluce

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2 Comments

  1. Giuliana Ottobre 23, 2015 at 1:20 pm

    Un articolo bellissimo che condivido di nuovo volentieri. Grazie

  2. Giuliana Dicembre 21, 2014 at 1:28 pm

    “tante ali vengono qui a intengersi nel miele e a parlare nella tua dimora o Dio”
    Poesia azteca.

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