QUANDO UNA PERSONA E’ MATURA?
Sostanzialmente quando è capace di essere se stessa ed in rapporto con gli altri. La persona matura è consapevole della propria unicità ed è l’artefice di questa realizzazione; è altrettanto capace di considerare l’unicità del partner.
E’ in positiva evoluzione della propria libido (orale – anale – fallica – genitale). Vive una soddisfacente relazione sessuale con il proprio partner. La complementarietà in una coppia è fondamentale; la sua assenza crea una grave frustrazione, al punto da non poter sostenere il rapporto.
La persona matura é in armonia con la società, si è realizzata positivamente con gli altri. Ad esempio, l’adolescente non può essere una persona matura, perché è in continua opposizione con gli altri.
La persona matura è libera dalle pulsioni libidiche verso figure negative introiettate (si tratta degli “ingranaggi” di famiglia d’origine, madre/strega cattiva, padre/drago-autoritario/normativo ecc. La prigionia inconsapevole di queste pulsioni caratterizza la coazione a ripetere, cioè a replicare gli stessi atteggiamenti, gli stessi comportamenti, considerati errori perché razionalmente non ci piacciono.
Coscientizzazione.
La persona matura è entrata in contatto con i suoi problemi inconsci e li ha integrati, veicolando positivamente le proprie pulsioni aggressive. La coscientizzazione è un elemento tipico del “metodo “Paulo Freire”, rappresenta il rovesciamento del tipo di insegnamento tradizionale. Applicato a questo contesto possiamo comprendere come una autoanalisi cosciente e consapevole sia in grado di veicolare in positivo le pulsioni aggressive. Ad esempio l’aggressività utilizzata per la professione di avvocato dei deboli, oppure nella situazione del chirurgo che salva vite umane ecc. Piuttosto che picchiare la gente. Dare agli altri non impoverisce, ma arricchisce.
Appoggio e sicurezza non devono essere elementi sostanziali del rapporto. La sicurezza deve essere dentro ogni individuo, indipendentemente dall’altro. In un buon rapporto, la coppia cresce insieme. La dove uno dei due cresce e l’altro no, con il passare del tempo ogni appartenente della coppia ha la sensazione di convivere con un estraneo, non ci si riconosce più ed i ricordi piacevoli che hanno unito si dimostrano molto diversi alla realtà quotidiana. Spesso, questi problemi sono emergono per una mancanza di dialogo e non si cerca insieme il modo per trasformare, rilanciare, rendere positivo il rapporto. Ogni individuo si “arrocca” all’interno di se e non comunica, vive in uno stato di assedio psicologico, per paura.
PAURE E CAPACITA’
L’amore senza condizioni è una utopia. L’armonia non è il naturale svolgersi delle relazioni di coppia durevoli (decine e decine di anni di vita insieme). Si tratta di un lavoro alimentato dall’amore e dal desiderio, nonostante tutto, di rimanere insieme.
Quali sono le paure e le possibilità all’interno delle dinamiche della coppia?
La capacità di comunicarsi reciprocamente i propri valori. Ci siamo mai chiesti se siamo stati in grado, in un periodo di crisi, di dare la corretta consistenza alla comunicazione dei valori che per noi sono preziosi? E’ importante raccontare se stessi con estrema sincerità; diversamente il nostro partner riceverà una maschera di noi e non la nostra vera personalità.
Chi ascolta il partner che si racconta in modo sincero potrà sensibilizzare la sua capacità di rispettare i sentimenti, i valori dell’altro ed i propri. Il problema che potrebbe emergere, quando ci si impegna per conquistare il coraggio di raccontarsi, è la paura di non essere capiti. Chi non è stato compreso nel suo passato, non ha motivo apparente per ritenere che il partner sia in grado di comportarsi umanamente. E’ un grave errore, la comprensione vicendevole è alla base di ogni rapporto umano, soprattutto in un legame di coppia.
I limiti.
Dobbiamo accettare i limiti di ciascuno (questo non lo so, questo non lo so fare, puoi aiutarmi a fare questa cosa ecc.), stare insieme non è una prestazione. Il nostro partner non deve vivere nel terrore di non essere accettato; occorre comprensione ed empatia.
Sapersi mettere in discussione per evolvere. Non esiste solo il nostro punto di vista.
Capacità di condividere il dolore di essere ferito.
Esempio: “Mi ha ferito, forse non lo ha fatto intenzionalmente, desidero comunicartelo subito, perché ha fiducia di lui/lei”. Sono certo/a che non te ne approfitterà. E’ la sfiducia che alimenta la paura che l’altro se ne approfitti.
Capacità di tollerare gli sbagli e perdonare.
Errare è umano e tutte le persone prima o poi commettono errori. Ricercare la perfezione nel partner non è certo una manifestazione di amore.
L’armonia che una coppia sarà in grado di costruire insieme rappresenta la serenità familiare che accompagnerà il lungo percorso di vita insieme.
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5 Comments
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e giusto cio che afferma dottor brunelli se la coerenza e da ambedue le parti.
Quando manca la coscienza arrival il vantaggio.
E allora e giusto avere compassione a discapito di atteggiamenti parassitari ,disumani di distanza emotiva ?
Attendo un suo commento in merito.
Mille grazie,
Antonella
Le situazioni sono sempre molto personali e comunque possono evolvere. Bisogna valutare con il supporto di un mediatore specialista quanto margine c’è per recuperare un minimo di fiducia reciproca, e quindi per una negoziazione equa. In ogni caso è sempre conveniente tentare la strada di una mediazione, piuttosto che accettare di cadere in un vortice conflittuale sfibrante, dove l’unica via restano solo i costi, i tempi e lo stress delle vie legali.
Credo che la mediazione familiare in un momento cosi drammatico come separarsi sia un aiuto importantissimo, a cui chi sa proiettarsi nel futuro nonostante i sentimenti negativi del momento ed ha capito la posta in gioco – ricorre senz’ altro. Quando ci si sta per separare la cosa che sicuramente manca o è mancata è la capacità di dialogare e questa incapacità se non ci si fa aiutare metterà a rischio l’ esito dell’ accordo sulle tante cose importanti che sono in ballo: i figli, quando e come vederli, i soldi, le spese extra, la casa e le proprietà in comune. Risolvere questi aspetti magari con rabbia e dispetto, per via legale lascia un profondo segno, nel cuore e nel portafoglio, parlando schiettamente. (chi ci guadagna allora? ) Ci si ritrova tutti piu’ poveri, e di soldi e di fiducia. Senza contare che quell’ uomo e quella donna dai quali ci si vuole allontanare e magari in fretta continueremo a trovarceli di fronte per tutte le questioni legate ai figli e saremo costretti a parlarci e a discutere con una pesantezza paralizzante. Come si puo’ sperare di farlo serenamente o senza troppi problemi se durante la separazione non si sono stabilite modalità piu’ armoniose di dialogo? Separarsi bene è la premessa per avere meno stress e problemi in futuro. Oltre a permetterci di credere ancora nelle possibilità dell’ amore, nonostante quella fitta di dolore inevitabile nel cuore tutte le volte che ci si separa da chi si è comunque, amato.
Sarebbe interessante integrare questo articolo con una specifica nota relativa alla funzione del COUNSELOR in questi casi. Come può operare un counselour per la coppia in crisi? Sono stati svolti sudi in questo ambito? C’è una bibliografia di riferimento? Grazie