NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
LIBRO https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/paperback/product-16171248.html
NOVITA’ di grande aiuto per comprendere le relazioni distruttive, evitarle, uscirne o cercare di risanarle (Rizzoli 2016 – in tutte le librerie o cliccando QUI o sulla copertina si può acquistar scontato e ricevere a casa in 24 ore):
E’ inoltre vivamente consigliato AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI. COME DIFENDERSI E COME USCIRNE – Manuale di auto-aiuto psicologico/corporeo/sociale/spirituale (2015)– il libro è visionabile con anteprima di presentazione ed è acquistabile on line in versione cartacea con spedizione a domicilio ai seguenti link:
LIBRO https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/amori-distruttivi-e-vampirizzanti-come-difendersi-e-come-uscirne/paperback/product-22415951.html (E’ possibile richiedere uno sconto sulle spese di spedizione iscrivendosi con un account a www.lulu.com inviando mail all’ufficio vendite nel sito).
Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — https://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
______________________________________________________
Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
3.044 Comments
Leave A Comment
You must be logged in to post a comment.
relazione con narciso: all’inizio mi fà un corteggiamento spietato, mi piace tantissimo sotto tutti i punti di vita, ci casco, io che di solito non sono ingenua, mi porta a letto,poi sparisce. Domando spiegazioni: lui non vuole innamorarsi, i dolori della vita (veri, è orfano di entrambi i genitori) lo hanno portato a non voler più stringere forti relazioni di nessun tipo con nessuna persona, mi dice che non vuole usarmi, però intanto a letto mi ha portata, parliamo, perchè io non mi arrendo son troppo cotta, inizia una relazione del tipo clandestina, ha poco tempo, lavora tantissimo, incontri fugaci.
Devo dire che ho pianto tanto x lui, tanto, mi ha fatto spesso disperare in maniera indiretta, non è un violento, ma si isola spesso e ti fa sentire inutile, stupida, sbagliata senza dirtelo veramente.
A distanza di 2 anni, la situazione è cambiata ho capito con chi ho a che fare e iniziato a trarre il meglio da questa relazione, perchè è lui che ha dei problemi, che in realtà ha paura di me, ma anche di perdermi, e ora che ho imparato a volermi più bene a gestire la mia paranoia nei suoi confronti, mi sente sfuggire, cerca di dimostrarmi un’affetto che non era mai riuscito a darmi, niente più freddezza, un pò alla volta, sto entrando nella sua anima, inizia a considerarmi l’unica persona di cui può fidarsi, e lo può fare veramente perchè ora io sono equilibrata, tranquilla.
Ho permesso a lui di entrare nella mia vita in un periodo di grossa fragilità, ho sofferto tanto, ma la colpa non è del tutto sua, anzi a distanza di tempo mi rendo conto che lui mi aiutato a ritrovare me stessa, la mia forza, la mia autostima e per fortuna non sono mai cambiata sotto un punto di vista importante: non mi sono incattivita! nessuna vendetta, crudeltà o via dicendo, non mi interessa, ora le mie giornate passano con una gran serenità, ed è sempre lui a cercarmi, a chiedermi rassicurazioni …
si può trarre beneficio da questi personaggi, ma attenzione, perchè se sono proprio cattivi meglio lasciar perdere, da odio nasce altro odio.
Un conto è invaghirsi di una persona con le ragnatele sul cuore, imparare a volersi bene come si è ed aiutarla a tirar via qualche ragnatela e un conto e perdersi dietro a chi cuore non ne ha, perchè più che diventar crocerossine si finisce in tomba o si diventa peggio di loro. Mi scuso x l’ingarbugliatezza dei discorsi, ma si tratta di argomenti difficile da metter x iscritto!
La cito ” Un conto è invaghirsi di una persona con le ragnatele sul cuore, imparare a volersi bene come si è ed aiutarla a tirar via qualche ragnatela e un conto e perdersi dietro a chi cuore non ne ha, perchè più che diventar crocerossine si finisce in tomba o si diventa peggio di loro” … CHIARO E GIUSTO!
Tutto bene, mi sembrava una bella frase da sottolineare, come diverse altre che scrive anche li. Grazie
Anche oggi ho pensato alla mia bambina…la penso spesso…la vedo insieme ai suoi genitori, i genitori di quella bambina che sono dentro di me. Allora mi è venuta in mente un regalo per mio padre…non quello fuori che mi ha anche deluso…non quello fuori, ma quello che sento dentro di me. La dedico anche a tutti i padri che avete dentro di voi e che insieme alle vostre madri interiori si prendono cura dei vostri bimbi e delle vostre bambine e la dedico anche a mio fratello che ha tanto bisogno di padre.
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso egualmente t’amerei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
Che la prima viola sull’opposto
Muro scopristi dalla tua finestra
E ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
Di casa uscisti e l’appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell’altra volta mi ricordo
Che la sorella mia piccola ancora
Per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia aveva fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
Dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia, e tutta spaventata
tu vacillante l’attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l’avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo che eri il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.
Camillo Sbarbaro
“Padre, se anche tu non fossi il mio”
Grazie a tutti voi
Cara Sisi, grazie per la tua poesia dedicata ai padri dei quali forse troppo spesso ci dimentichiamo o abbiamo pudore di parlare, nell’esprimere il nostro amore per loro ed il loro per noi così come di quei piccoli gesti o occhiate che ci hanno profondamente toccate/i , rimanendoci impressi e che ancora, a volte, possono proteggere, simbolicamente ed attraverso l’amore, la nostra bambina o il nostro bambino interiore, donando a noi adulti, pensandoci, attimi di serenità.
Hai scelto una dedica bellissima e toccante, grazie da parte mia e dal padre che porto in me.
Elisa
Buonanotte a tutte e tutti,
spero che questa momento di festa vi trovi tutti meglio, almeno un po’ più sereni e compresi dagli altri intorno a voi. Se è così vuol dire che siete stati bravi nel riattivare in voi la luce della speranza e gli effetti si sono manifestati come incontri “buoni”, con persone e situazioni più giuste ed empatiche nei vostri confronti. La speranza nasce sempre dall’ incontro con l’ amore. Sono tanti gli emissari dell’ amore intorno a noi e tante le situazioni, i libri, i film, le frasi, gli insegnamenti, gli sguardi che veicolano amore, e che sono capaci di accenderci sempre. In un certo senso, per fare una battuta, io credo che noi dovremmo prendere ad esempio i Fantastici Quattro e saper essere dei quattro eroi spessissimo La Torcia Umana, con una certa frequenza l’ uomo Caucciù e in rare, ma urgentissime situazioni, anche la Donna Invisibile. Questo dovrebbe preservarci dal diventare anche l’ Uomo Pietra, cosa da evitare per il peso da portare.
Il simbolo religioso della Pasqua è un cero bianco che arde accanto alla croce. Possiamo utilizzare questa immagine per visualizzare di gettare nel fuoco del cero le nostre rivendicazioni, rabbie, paure, e tutto quello che ci attanaglia e ci offusca. Anche dal punto di vista laico è importante capire l’ importanza psicologica ed esistenziale del rito e delle sue capacità risanatrici. Se lo utilizziamo per il nostro benessere e quello degli altri, può riattivare in noi delle energie positive per perdonare e guarire. Il valore simbolico della croce per noi occidentali, è quello immenso della vittoria di un dio-uomo sulla morte. Non c’è dunque simbolo migliore per festeggiare e attualizzare la nostra inestinguibile capacità di rinascere.
Buona Rinascita dunque a tutti noi
Giuliana Lisi – counselor
I fantastici 4, la torcia umana, l’uomo caucciù, l’uomo di pietra e la bellissima donna invisibile, che fantastici 4!!!!! Grazie Giuliana, avrei bisogno di torcia umana…qui è un freddo che si bela!
Oggi, il 12, dedico gli auguri di “questo giorno” a tutte quelle persone positive che hanno forza e coraggio per se stessi e per gli altri. un saluto grande a sisi, grazie.
Prego. Un saluto alla preziosa donna invisibile!! Ho visto che ti sei accorciata il nome, è un taglio minimo, ti sta benissimo !!!
grazie
Cari amici/che del forum di autoaiuto, caro dottore che ci aiuta in questo percorso di ritrovamento di noi e ad imparare a guarire dalle nostre ferite, anche per me oggi è un giorno particolare, che sento molto nel cuore e nell’anima perchè il 12 aprile di oltre 100 cento anni nacque la mia adorata nonna, che purtroppo, ormai da tempo, mi ha lasciato ed è a lei che ho rivolto il mio pensiero ed il mio augurio fin da questa mattina, nella speranza che da dovunque lei si trovi, possa sentirmi e altrsì sentire l’affetto che sempre provo per lei insieme alla gratitudine nei suoi confronti, per l’amore che in vita, fin da piccina mi ha dimostrato, anche, talvolta, proteggendomi da violenze ed incomprensioni così come le era possibile. Vorrei tanto poterla abbracciare e parlare con lei ma se non dentro di me , ciò non è più possibile. Poichè per alcune gravi circostanze della vita, non ho potutto darle l’ultimo saluto, ogni anno le faccio – ma forse, sicuramente anzi, lo avrei fatto lo stesso – gli auguri di compleanno, dopo che tanti dei suoi, li ha passati con me che la ricordo, ormai vecchietta, a spegnere le sue candeline su una torta con le ciliegine rosse. Mia nonna è stata una donna forte, coraggiosa ed impegnata, che ha, con la sua professione, aiutato molte persone a qaulsiasi ora del giorno e della notte. Grazie nonna del tuo esempio e grazie anche solo per essere vissuta. Avrei voluto darti molto di più.
Se potessi, vorrei scriverti come allora, la mia letterina.
Auguri nonnina ed un bacio dalla tua Elisa.
Auguri anche a tutte le nonne ed i nonni nati oggi che di passaggio, sbirciano e si soffermano su questo meravigioso blog, nella speranza che anche loro vi trovino l’aiuto ed il supporto di cui hanno bisogno.
Grazie a tutti voi amici del forum, che leggete le mie parole; in un giorno per me triste, di una tristezza che molti altri non capirebbero, sapere che ci siete, ognuno con il suo speciale modo di essere mi fa sentire un pò meno sola.
Un caro saluto ed un abbraccio a tutti voi.
Elisa
Ecco consiglio di partecipare e di informarsi agli incontri con ABUELA (Nonna) Margarita – vedi il suo video bellissimo, specialmente per le donne https://www.youtube.com/watch?v=Y1NgowfPtYk&feature=player_embedded – per info vedi il seguente link nel blog https://www.albedoimagination.com/10/2011/attivita-per-lo-spirito-il-corpo-e-la-mente/
FINO A QUANDO NON PROVIOAMO A CERCARE UNA RELAZIONE ARCHETIPICA CON I GENITORI ANCESTRALI, PADRE E MADRE TERRA, VAGHEREMO LAMENTOSI A CERCARE DI ESSERE COMPENSATI RISPETTO AI NOSTRI GENITORI ‘TERRENI’ DISFUNZIONALI… QUESTO PROVOCHER° FRUSTRAZIONE IN NOI E IN CHI CERCA DI AIUTARCI… il bambino nell’adulto va compensato con una genitorialità archetipica, gli adulti si aiutano tra adulti, come uomini e donne di buona volontà…
Vorrei aggiungere, sotto al mio scritto – non c’è lo spazio “replica”- questa canzone da dedicare a mia nonna ed a tutti i “Vecchi” .
E’ molto bella, anche se un pò “vecchiotta” e può aiutarci a riflettere e mi piacerebbe che potesse aiutare a riflettere anche quelle persone che affette da disturbi che le spingono a fare del male agli altri, come quelli descritti nell’articolo del dottor Brunelli ad inizio pagina affinchè si rendano conto che ci sono nella vita dei momenti di passaggio comuni a tutti ed a cui nessuno, neppure il più “incallito” dei narcisisti, può sfuggire, neppure con la cattiveria gratuita verso gli altri, nè con la propria bellezza da contemplare o una grande ricchezza o opulenza da mostrare. Per cui, diventare un pò più “morbidi”, potrebbe aiutare anche loro ad accogliere meglio le problematiche e le nuove vie di queste età.
https://youtu.be/P1TSfdTVvN8
Spero che vi piaccia e che ci aiuti a pensare con più amore ai “nostri” vecchi.
Care amiche e amici di Albedoimagination
vi faccio tanti tanti auguri di Buona Pasqua a nome di ALBEDO.
Vi segnalo questo link dove potete trovare seminari ed occasioni di incontro davvero molto belle, e anche voi potete partecipare con segnalazioni che ritenete valide secondo lo spirito di ricerca e di sostegno umano dell’Associazione Culturale Albedo.
https://www.albedoimagination.com/10/2011/attivita-per-lo-spirito-il-corpo-e-la-mente/
Vieni, è Primavera
sugli alberi fioriscono le gemme
la linfa risale al cielo
torna a cantare l’usignolo
“Il nostro diletto parla,
alzati amata mia,
bella mia vieni
poiché l’inverno è passato
la pioggia è cessata
se ne è andata
ritornano i fiori sulla terra
il tempo del canto
è venuto”
(Cantico dei cantici)
A presto…
Pier Pietro Brunelli
Elisa, come si chiamava tua nonna? Te lo chiedo per immaginarmela meglio…i nomi parlano.
Un grande bacio
Ho riletto il mio messaggio per te Elisa, non vorrei essere risultata invadente con la mia domanda…non sono una medium…per chiarire. Era solo che mi hai fatto pensare alle mie nonne morte centenarie, una aveva 105 anni e l’altra, con la quale ho vissuto, è morta a 99 anni. Come per me sono state figure assai importanti! una si chiamava Ernesta e l’altra Giusta. Anche loro per me sono preziose per farmi comprendere da dove provengo…donne forti, come noi!
Cara Sisi, mi ricordo che quand’ero piccola, il nome di mia nonna, piuttosto lungo ed insolito, mi appariva tanto difficile ed avevo difficoltà a pronunciarlo, così lei divenne per me, semplificandomi le cose, semplicemente la mia “Nina”, che era sia un vezzeggiativo sia un diminutivo di “nonnina”; così, per me lei si è sempre chiamata “la mia nonna – Nìna”. Il suo nome era quindi semplice: Nina( che in ebraico , lingua dalla quale ha origine, signifca “bella” ed è un nome muliebre, che parla della grazia femminile ma non credo che lei sapesse o pensasse a queste cose, non essendo tra l’altro una donna vanitosa, q quando lo scelse per essere solo la mia non (a)Nina. ).
Quindi Sisi, immaginala così, lei era Non-Nina.
Grazie per la tua domanda, i nomi come dici sono importanti, per immaginarci le persone; a tale proposito, ed in una prospettiva un pò più ampia, possiamo pensare/ricordare che nei racconti biblici quando Giuseppe, passato dal turbamento alla paura per un “compito” che egli sentiva più grande di lui, quando si chiedeva come potesse lui, semplice e povero uomo, poter fare il padre dello Spirito santo, secondo l’annunciazione avuta ed a lui comunicata poi da Maria, un angelo gli apparve allora in sogno e gli portò la risposta, dicendogli: “Giuseppe, non aver paura, tu avrai un figlio e lo “chiamerai” Gesù”. Q Acquisendo al suo cospetto l’autorevolezza uesto sogno permise a Giuseppe di capire allora la sua missione, quella della quale era stato investito, cioè dare un nome al figlio di Dio per “radicarlo” ed accompagnarlo nel suo cammino sulla terra, perchè dargli un nome corrispondeva a dargli una identità . Acquisendo al suo cospetto l’autorevolezza per potergli fare da padre.
E’ incredibile vero, come dentro una domanda posta con solidarietà ed amore, sia possibile trovarcene altre di personali, come la mia che non capivo da piccina il nome intero di mia nonna e per la quale lei mi trovò una risposta, sia ed anche altre domande più ampie che possono rimandare addirittura alla storia delle nostre origini e dei nostri padri e delle nostre madri non solo personali e che sotto alcune vesti mitologiche ed archetipiche cercando di di fornirci così anche alcune risposte e/o senso di unione/ri unione con qualcosa che talvolta qui ed ora, ci manca come ben espresso dal dottore – e molto meglio e più completamente di me – nel post sopra dove vi è anche un bellssimo filmato sul “feminino”- a proposito della Madre Terra e di Padre Cielo .
Scusami Sisi per aver ampliato la mia risposta così tanto e grazie per la tua domanda e per tutti gli spunti che con essa mi hai fornito, anche la possibilità di ricordare alcuni momenti speciali, come quando da piccola ed in difficoltà, mia nonna diventò la “mia” Nina.
Ti abbraccio forte e ti mando un bacio.
Ringrazio anche il dottor Brunelli per la sua risposta sopra, per gli importanti spunti di riflessione, che mi ha e ci ha fornito su quello che a volte potrebbe essere un nostro “vagare senza sosta o senza meta” e frustrante – non solo per noi talvolta , ma anche per chi in vari modi, vuole aiutarci- alla ricerca di una compensazione ( che può essere “divorante” sia per sè stessi che per l’altro, anche se in forma diversa da quella del narcisismo patologico) anzichè compiere un cammino di riconcializione e “rigenerazione” attraverso e con, i nostri genitori ancestrali, entrando in rapporto con loro, come quando, ad es. camminando nel verde dell’erba della terra e respirando profondamente l’aria mentre si guarda il cielo, scrutiamo il mare all’orizzonte sperando di veder sorgere l’alba con i suoi colori antichi ma ogni giorno nuovi.
Un caro saluto
Elisa
Non preoccuparti Sisi, non mi ha neppure sfiorato per un attimo l’idea che tu fossi o volessi apparrire come, – una medium nè mi sei risultata in alcun modo invadente anzi, mi hai dato gioia con la tua domanda perchè ne ho colto il senso e la sua profondità, relativa alla nostra “provenienza”. Mia nonna si chiamava Proserpina, nome a cui è legato il “mito del ratto di Proserpina” figlia di Cerere mentre fanciulla, coglieva dei fiori, ed avvenuto da parte di Plutone, che diversamente dagli altri Dei, non viveva con loro nell’Olimpo ma solo, nel freddo e nel buio che vi erano sottoterra, regno dei morti e che un giorno, emerso sulla terra per vedere la luce, vedutala e colplto dalla sua bellezza, la rapì trascinandola con sè nel mondo dell’oscurità e gettandola nella disperazione. Ma lei , Proserpina, si ribellò ed a nulla valse la promessa di Plutone di renderla regina di quel “regno” in cui lei non era voluta andare, così tentò di comperndere come riemergere da esso, impresa che le apparve dapprima come impossibile finchè giunti con il carro di lui sul fiume Acheronte, che divide il regno dei vivi da quello dei morti, prese una collana con dei fiori raccolti e che ancora aveva con sè e ve la gettò, nella speranza che essa arrivasse a Cerere, madre sua e dea dell’agricoltura e della fertilità, che nel frattempo aveva per la sua disperazione, resa arida la Terra. Anche lei, al nono giorno della ricerca di sua figlia, si sedette sulla riva del fiume, stanca e lì – con il consenso di Giove che inizialmente aveva contribuito al rapimento della figlia, per allietare un pò Plutone – Elios, il Dio che porta la luce sulla terra, e tutto vede ed ascolta, le rivelò tutte le trame “oscure”, mostrandole la catena di fiori fatta dalla figlia Proserpina e che era nel frattempo arrivata a lei, attraverso lo scorrere delle acque del fiume da sotto a sopra la terra. Cerere si indignò e giurò che mai più avrebbe fatto fiorire e dare frutti alla terra se non avessero liberato sua figlia Proserpina e rimase ferma nel suo proposito. Giove davanti a ciò decise di inviare Mercurio nel mondo dell’oscurità in cui Proserpina era stata suo malgrado trascinata per avvisarla di non toccare cibo perchè secondo la legge divina se avesse “mangiato” nel regno dei morti, non sarebbe più potuta tornare sulla terra ma egli arrivò toppo tardi perchè, seppure la fanciulla per il dolore non era più riuscita a toccare il cibo abbondante che Plutone le offriva, ad un certo punto, cedette però per la fame davanti a dei rossi chicchi di melograno, simbolo d’amore che furbamente lo stesso Plutone, le aveva offerto, ponendoglieli sulla sua mano. Quando arrivò Mercurio da lei, dei dodici chicchi che Putone che gliene aveva dati, la fanciulla ne aveva purtroppo già mangiati sei e così lei, si infuriò quando egli gli rivelò la legge “divina” del non toccare cibo nel regno dei morti o dell’oscurità altrimenti non sarebbe stato a chi lo avesse fatto, più possibile fare ritorno sulla terra; davanti a tale, giustificata furia, Plutone divenne pallido dinanzi a lei e le confessò di essere innamorato di lei e di averla rapita perchè lì, in quel regno, troppo grande, oscuro e buio, si sentiva molto, troppo solo. Anche Giove rimase non solo colpito ma venne mosso a compassione e così decise che poichè dei dodici chicci di melograno, la fanciulla ne aveva mangiati solo sei prima dell’arrivo di Mercurio, che Proserpina, avrebbe allora vissuto nel regno dei morti – sotto la terra – per sei mesi all’anno insieme a Plutone per sei mesi mentre i restanti sei mesi avrebbe vissuto sulla terra, portandovi la primavera e la fertilità insieme alla madre Cerere.
Il mito del ratto di Proserpina, trascinata suo malgrado nelle tenebre dell’oscurità da un Dio che si sentiva troppo solo, afferma quindi che l’arrivo della Primavera e dela seguente stagione di frutti e di fiori, sia sancìto dall’arrivo di Proserpina sulla terra, che porta con sé nel giungervi, il soffio creatore dell’abbondanza e che il suo ritorno nell’Ade, sei mesi dopo, coincida con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, quando diventa più arida e povera di frutti la terra, per tornare poi e rinascere nuovamente, insieme alla vegetazione, la primavera successiva. Ti ho raccontato la storia del mito di Proserpina partendo dal nome comlpeto – e strano, per me, allora – di mia nonna perchè esso mi ha fatto pensare a molti di noi, che siamo stati trascinati in oscurità che non sempre ci appartenevano ed in cui non saremmo volute/i andare ed alle lotte per riemergerne da esse e per distinguerle dalle nostre Ombre, ma anche, attraverso la storia di Plutone, condannato ad essere dio e re di un regno infero e che , nonostante la potenza ed “onnipotenza” che il suo status gli conferiva, alle fragilità che caratterizzano alcuni individui con disturbi narcisistici e che non hanno il coraggio e la forza di sentirsi e di riconoscersi come “troppo soli” e “feriti” da qualcosa di molto profondo, differentemente da un Dio che lo fece, e che non solo per “vedere” ma anche per “risplendere” di luce riflessa (e, quindi, non autentica, poichè non nasce da dentro di loro attraverso il rapporto con l’altrro, magari un altro più saggio- si, l’ ho grossa, come potrebbe riconoscerglielo?) trascinano però altre persone, come è accaduto a molti di noi, in spaventosi mondi di oscurità. Mi chiedo e vi chiedo, la differenza sta forse nel fatto che un Dio, qual’era Plutone e che conscientemente viveva in un mondo oscuro e buio come quello degli inferi, era stato però capace di sentire e di dichiarare l’amore e la propria solitudine alla base del suo atto scellerato, compiendo il sacrifico di rinunciare per sei mesi all’anno alla compagnia di Proserpina, mentre per costoro, uomini e donne terreni, che apparentemente vivono alla luce del sole ma forse e purtoppo, non ne sono illuminati, non è possibile o troppo difficile farlo? E, in antecedenza, sentirlo? Un dio e re, addirittura di un mondo infero, prova vergogna sì da impallidire dinanzi alla ribellione della fanciulla a cui ha fatto del male, mentre costoro no? (la loro risposta al quesito potrebbe essere senz’altro:”piuttosto vergognatevi voi che non siete come noi”. Per nostra grande fortuna!, sarà allora la nostra, che almeno sentamo e sappiamo di avere anche un “dentro” e delle oscurità in questo nostro personale “dentro” e che se integrate, possono col tempo, aiutarci a crescere e ad arricchirci, anche nell’amore sempre più autentico verso l’altro)
Grazie ancora Sisi per le tue domande così ricche di ispirazione per me, nel riflettere su alcuni argomenti e temi importanti della nostra vita personale e sui legami di essa con alcune trame più generali, oltre che sul tema specifico che qui, in questa pagina del forum di autoaiuto trattiamo.
Non vi ho letto invadenza nella tua domanda ieri, ma dentro, vi ho sentito invece la tua “forza” e la grande vicinanza che sei riuscita a trasmettermi e per la quale ti ringrazio tantissimo.
Un bacio anche da me
Elisa
Vorrei contribuire al tema delle difficoltà/ambiguità di comunicazione fra persone, in modo leggero e spiritoso. :D
Spesso le ambiguità nascono anche già ad un primo livello più banale: sintassi e semantica.
Ci hanno scritto su tanti di quei libri :D…non a caso… “il fratello di Wittgenstein”, … e, visto che le ambiguità linguistiche possono lasciare spazio anche a sana ilarità e umorismo, i classici libri di Carroll! :)
Queste ambiguità si manifestano … non solo nelle buffe strutture logiche delle diverse lingue (si potrebbe dedicare uno studio per lingua, e c’è da meravigliarsi che le persone riescano a parlare – perlomeno senza riderci su o confondersi – pensando a quello che letteralmente dicono! :D), … ma anche (ad un altro livello) nell’uso proprio/improprio che facciamo dei segni di interpunzione (nello scritto) e (nella lingua parlata) nell’intonazione delle frasi e nella mimica facciale (soprattutto l’espressione degli occhi) che integrano anche radicalmente le sfumatore di significato: tutto sommato, ne so qualcosa io che sono una bambina immatura e che per fare bu-bu-sette incrocio gli occhi per fare più effetto! :D Comunque non so se il fantasma formaggino sia meno bravo di me a fare il fantasma spaventoso …a pensarci bene ho sempre avuto paura nei momenti in cui lui diventava come catatonico, guardava senza guardare, con le pupille degli occhi stretti stretti che non sapevo più chi o cosa avevo davanti!! Che paura che mi veniva! :D
Comunque, venendo alla sintassi … Tutto questo per dire che …. È plausibile credere che anche un uso manifestatamente “provocatorio” e vistoso della “virgola” o degli apostrofi possa essere un uso CONSAPEVOLE e VOLUTO, per esprimere e per sortire reazioni nei lettori. Per “provocatorio” NON intendo assolutamente “per offendere”, ma al contrario – in senso letterale – nel senso di aspettarsi e sperare che ci sia una immatura bambinetta antipatica (che giudichiamo che lei si creda brava e capace) che ci corregga, per poterle – poi – dire “chi è la maestrina rompiscatole pro bono?!” … e per farle – poi notare – (e la perfettina ne sarà di certo imbarazzata e vergognosa e rossa come un peperone!:D) che tanti autori illustri hanno spesso sovvertito, a fini voluti ed espressivi, le regole della grammatica. In più: non c’è affetto nelle regole grammaticali, no?! :)
Bene: anche questa volta per le mie ovvie manie di protagonismo non deluderò (anche nel caso mi sbagli, e il mio protagonismo sia non richiesto! Infatti… io sono una narcisa con manie e smanie di protagonismo, e ho sempre ragione anche se ho torto! :D), farò esattamente quello che ci si aspetta da una p. antipatica e presuntuosa come me (sono o non sono una narcisa, in fondo?!), così poi mi si può dire che sono odiosa e antipatica, e farò felice più di qualcuno, con un’opera pia masochistica :D
EBBENE, l’opinione ufficiale (appresa fin dalle scuole elementari) è che separare due parti del discorso collegate logicamente (tipo soggetto e verbo) non è corretto, la stessa cosa avviene tra verbo e complemento oggetto correlato.
EPPURE – e c’è un eppure – molti scrittori fanno spesso ECCEZIONE, tipo Moravia, Calvino (che a me piace molto! … “La penna in prima persona”) e Manzoni.
Wow, Eureka!: c’è qualcosa di buono e affascinante e prezioso ANCHE in chi sovverte la grammatica deliberatamente! :D
Moravia pare usasse usare la virgola fra soggetto e verbo per sottolineare la personalità dell’io, con maggiore impeto e carica emotiva, PER SEPARARE nettamente il personaggio principale dagli altri.
Più in generale, la virgola può essere usata SEMPRE per separare soggetto e verbo, qualsiasi soggetto, come a sottolineare che il soggetto è l’unica cosa che importa, l’unica cosa che conti, qualsiasi cosa faccia e/o dica(Calvino stesso disse che conta di più l’opera, e infatti odiava le biografie …su di lui! :D), qualsiasi soggetto sia, TUTTI I SOGGETTI che guardacaso in molte lingue vengono SEMPRE PRIMA, nell’ordine delle parole all’interno della frase, … anche nelle interrogazioni, invece di dire “vai avanti tu, che io mi faccio interrogare dopo”! :D :D :D :D
Quindi, visto che lo scopo è la sottolineatura dei vari soggetti delle frasi, per dare a questi maggiore enfatica importanza, l’utilizzo non canonico della virgola è tollerato, anzi è ok!, è eccezionalmente eccellente, è il modo di distinguersi!… e ci dice molto sulle intenzioni dello scrittore,e sul suo stile personale: far trionfare il soggetto sempre e comunque, qualsiasi cosa faccia e dica!!! Evviva!!! :D
Quindi, in quanto narcisa, io anzi adoro chi separa soggetto e verbo, … “E il Verbo si fece (soggetto in) carne (e ossa) e venne ad abitare in mezzo a noi”!!! :D :D :D
Comunque, la virgola è uno sgorbietto affascinantissimo ….ed è prezioso che ci sia!!!!!!!! :D
C’è una bella filastrocca di Rodari, “Virgola, il dittatore” :D
È affascinante come possa cambiare il senso del discorso, visto il suo forte effetto disambiguante, in effetti, proprio in virtù del suo effetto disambiguante, si potrebbe dire che “il virgoletto è proprio un soggetto insostituibile qui in mezzo a noi”! :D :D :D
Esempio della serie: Chi innaffia chi???
Lui ascoltava lei che cantava e inaffiava le piante.
Lui ascoltava lei che cantava, e innaffiava le piante.
Esempio della serie: “Tutti” o “tutti quello che”???
Gli amici che hanno giocato alla pesca di beneficienza hanno un cucchiaino in più.
Gli amici, che hanno giocato alla pesca di beneficienza, hanno un cucchiaino in più.
Esempio della serie: Semplice frase di circostanza???
Io mi sono (dis)affezionata.
Io, mi sono (dis)affezionata.
Hmm … IO, mi sono disaffezionata … E altri magari non ci sono riusciti. MA questo non significa poi che IO sono più normale di altri che non si affezionano né (perciò) si disaffezionano.
Cavoli: quando il virgoletto non c’è ci resta il dubbio su chi è chi e fa cosa, e quando il virgoletto c’è, è molto soggettivante e non è detto che ci dia buone nuove! :D :D :D
A proposito di nonne e nomi e di soggettività – sempre per restare in tema – … ricordo che io non ho mai avuto un nome per lui, MAI, e quando lo pronunciò una sera in particolare (EVENTO RARO) sembrava che non stesse dicendo il mio nome! Fenomeno paranormale!! WOW :D :D :D
E non è una mia fantasia o una mia suggestione vittimista, di questo ne sono certa, soprattutto perchè quella sensazione l’ho provata allora, nel momento in cui lui diceva il mio nome, quando ancora non avevo riflettutto su niente di niente e non potevo autosuggestionarmi!!! :D :D
È una sensazione stranissima: provare per credere!!! Non so se sia capitato anche ad altri, ma solo le persone a cui è capitato possono capirmi. Letteralmente, sapevo che era il mio nome che diceva, ma in quel momento, ripetuto da lui a quel modo, il mio nome sembrava un involucro vuoto senza un senso compiuto, una parola come un’altra, con una anafettività immensa e inequivocabile…in quel momento particolare in cui lo diceva!
Giuro, … sentire il mio nome pronunciato da lui in quell’istante è stato molto doloroso, perchè ho sentito il vuoto di senso e di affettività che, in quel momento, provava verso …di me (e simbolicamente, il mio nome), che non a caso non diceva quasi mai a prescindere!!!!
Nessuno, che non ha un nome, è Nessuno.
Nessuno che non ha un nome è Nessuno.
Rispondo qui ad Elisa, sotto non riesco. Grazie Elisa, grazie per la tua grande generosità che comprende l’uso e l’espressione che hai di molti linguaggi. Tu riesci a caratterizzare le parti e le sfumature delle persone rendendocele comprensibili e familiari. La tua narrazione del mito di Proserpina è un altro grande regalo. Plutone, Mercurio, Cerere, Acheronte, Elios e le storie teses e Giove…..i fantastici 6 della settimana che viene o che è stata! La metafora più bella per descriverti è proprio quella di Dada: sei il flauto che disattiva il veleno del serpente. Sono felice di aver fatto la tua conoscenza! Un abbraccio.
Pidipim P(idi)PAM! Grazie P. per la lezione di grammatica… anzi se vuoi correggere i miei commenti per fare degli esempi, fai pure….tanto sono abituata. Sul nome credo di no, di non poter capire, anzi, in certe occasioni lo faceva suonare molto bene con una SSSs che mi incantava, come il flauto di Pan che incanta il serpente! Sono soggetta anche al fascino dei suoni. Il vuoto senza senso col baratro dell’anafettività, quello però sì, che l’ho sperimentato! Succedeva durante la comunicazione a singhiozzo e specialmente al telefono. Io pensavo fosse l’effetto dell'”imbarazzo amoroso”, mentre lui si incazzava attribuendolo al fatto che io non c’ero mai, perchè ero sulla luna, assente, da un’altra parte, separata dal mondo, credo che fosse una delle tante cose che più detestava di me, vedere il suo vuoto. Una volta sono rimasta colpita dal fatto che mi ha buttato giù il telefono, dopo che si era arrabbiato di un silenzio vuoto, dicendomi ” Quando mi chiami devi essere più sveglia!”, dimenticandosi che mi aveva chiamato lui! La sensazione di vuoto interiore, non so perchè, ma non mi spaventa, o almeno così mi sembra. E’ un argomento comunque che trovo interessante ….l’esperienza del vuoto. Che differenza c’è tra il vuoto della meditazione e il vuoto anafettivo? Oltre a P(idi)PAM faccio la domanda a tutti, anche al Dott. Brunelli, con un grazie in anticipo.
A te P. un grazie speciale per la creazione delle tue sinfonie, mi fanno venire in mente la sinfonia Fantastica di Berlioz, la passione di un amore non corrisposto dell’autore che si conclude con la sovrapposizione di un fugato alla sequenza lugubre del Dies Irae. E’ una grande opera d’arte e tu riesci a pare questo con le parole, usando cromatismi che tornano alla tonalità a tuo piacimento. Solo chi conosce bene la grammatica e le Opere, può fare questo!(ho messo la virgola dopo il soggetto)
Cara Sisi, grazie per la tua sensibilità e per le tue parole; il mio grazie per te vorrebbe essere così pieno di senso che non riesco a trovare modo migliore per esprimerlo che quello di utilizzare questa piccola, semplice parola. Grazie anche per il tuo meraviglioso Elios..e le storie teses…che sono un pò le storie di ognuno di noi in un momento di benefica “solarità”, per il sorriso che ci ha regalato (almeno a me, senz’altro:-) ). Un grande abbraccio.
Elisa
Gentilissimo, ho letto più volte e con cura il contenuto del BLOG, ho avuto una relazione con un narcisista, dal quale sono riuscita da allontanarmi grazie ad alcune circostanze fortuite che mi hanno consentito di venire a conoscenza della ” retroverità” del suo comportamento, la chiamo retroverità poiché nessuno è in grado di dire cosa sia la verità nella sua verità, perciò lo considero un aspetto diverso da quello che mi rappresentava, la cosa che però mi ha veramente scioccata non è stato tanto lui quanto la relazione che aveva costruito con la sua ex moglie, ex solo anagraficamente poiché permaneva una sorte di relazione ” diabolica” di legame simbiotico tra i due che mi ha letteralmente schiacciata.
A volte mi domando come sono riuscita a venirne fuori, come se una una forza invisibile mi abbia tirato via per i capelli da quei DUE vampiri, perché sì io ero la loro vittima inconsapevole e tollerata fin tanto che il mio peso sentimentale nella vita del narcisista era ” ridotto”, ogni qualvolta cominciava ad essere importante e determinate accadevano cose scioccanti che a narrarle semba un film dell’Horror.
Non so se esiste una definizione scientifica dal punto di vista della psicopatologia per definire quella coppia, inesistente agli occhi del mondo esterno se non per la presenza di figli usati per giustificare gli atteggiamente più incredibili, di fatto è stata una congiunzione devastante.
Per mia fortuna ho accumulato nella mia vita delle esperienze di introspezione, ma vi posso assicurare che l’aggressione psicologica è stata martellante soprattutto quando hanno capito che era sfuggita al loro controllo; non hanno compreso che ciò che ho fatto per lui in alcuni frangenti molto seri e importanti della sua vita l’ho fatto per amore sincero, senza attendermi un tornaconto, ma solo perché credo che la persona in difficoltà è meritevole di aiuto, non per questo posso tollerare però che la mia mano, dopo aver offerto aiuto, venga divorata.
Ho subito una lunga e intensa serie di ingiurie morali, per SMS EMAIL dirette e indirette nelle quali la costante era darmi della ” pazza” della “malata mentale”, ho notato queste insistenza davvero cattiva a volermi colpire nell’intimo, ho sofferto, ho vacillato, ma non gliel’ho data vinta, per fortuna nella mia vita ho ricevuto e ricevo amore sincero, ne conosco il significato più profondo e ricco e sono consapevole del perché e per come quella persona è entrata nella mia vita, in un momento di mia particolare fragilità, quando avevo saputo da poco della malattia gravissima e nefasta di cui era affetto il moi unico fratello e sono stata per un pò senza difese e attonita agli eventi della vita, nel mo dolore si è inserito il narcisista con le sue note capacità e la sua ex moglie che non so come definire, insieme sono stati un mix micidiale.
racconto questo perché intendo condividere un’esperienza dolorosa affinché chiunque ne possa trarre un consiglio un indirizzo, come è stato per me leggere le vostre parole.
Buona Pasqua di Resurrenzione a tutti ;-)
Ciao Tages, ben venuta! A proposito del “Pazza” e della “Malata mentale” io non mi sono mai sentita apostrafare in questo modo, ma con “Sei strana, molto strana” “Sei da un’altra parte, sulla luna e intando il mondo va avanti”. Oppure ricordando l’unico episodio di litigio(sono una persona molto paziente)”Eri completamente scissa”. Ecco, la parola “Malata/Malato” detta da qualcuno a qualcun altro è oggi una parola allarme per me molto significativa. Quando è fredda e inaspettata, oppure calda, che in poche parole non c’entra un cazzo e ti prende di sorpresa è in opera la proiezione e, ben più dolorosa da soffortare, in quanto si vacilla e fa dubitare, l’identificazione proiettiva che crea l’impressione di essere pazzi davvero e avere bisogno del sostegno da colui che te l’ha detto: della serie:”sono pazza? Aiutami tu che l’hai capito, non voglio cadere nel baratro!” oppure “Sono pazza è la fine” oppure produce aggrassività rabbiosa che è sempre come dare la dimostrazione tangibile che questo sia vero agli occhi di chi ha emesso la sentenza e anche ai tuoi che non ti sei piaciuta per niente. E’ proprio la parola “Malato/Malata” che è stereotipo-pregiudizio che sortisce questo effetto. D’altronde anche altre parole ed offese producono gli stessi effetti. Poniamo che ad una tipa che tenga molto al suo onore gli venga detto “puttana”, le risposte possono essere sempre le stesse, ma non dimostrano che quella tipa è “puttana”, magari che ha una rabbia folle, ma nel caso di “malata”, se non vi è particolare equilibrio, che si sgretola mano a mano con continue illazioni sottili, si rischia di dimostrare proprio quello. Grazie per la tua condivisione e sono contenta che tu riceva amore sincero come meriti!
effettivamente lo scopo è proprio svilire chi si ha di fronte, ma ho tenuto duro, d’altronde la “pazzia ” in quanto tale non mi spaventa, infatti gli ho risposto..sarò anche pazza, ma uno come te accanto nella mia vita non lo voglio.
ha aggiunto…ti consiglio di cambiare carattere non avrai mai un uomo accanto bla bla…e ho replicato allo stesso modo, insomma meglio soli che male accompagnati , non ho mai apprezzato chi offende gli altri cercando di colpirli nell’intimo, io cerco di non farlo mai, dalla mia bocca non è mai uscita una parola che potesse o avesse voluto offenderlo..
Provi a partecipare e scambiare le sue riflessioni con altre/i, vedrà che può aiutarla a comprendere meglio. Per superare il più possibile questo tipo di sofferenze è necessaria una comprensione razionale, ma poi deve diventare anche una comprensione emotiva, interiore… ed è questa la parte più difficile… ma quanto più siamo aperti alla relazione, anche la relazione di auto-aiuto che si può trovare qui, ed ogni relazione, anche la più semplice basata sulla solidarietà, il rispetto, l’affetto – parlo anche di quando si incontra un collega, un vicino di casa, uno che è seduto sul treno accanto a noi – allora tanto più il nostro campo emotivo si ravviva e riesce a registrare cosa è buono e cosa non è buono o è cattivo, e allora inizia a reagire e a capire anche emotivamente e a respingere la negatività. Buona Pasqua
è verissima questa cosa,bisogna prima riappropriarsi della propria razionalità, poi è quasi automatico che emotivamente cambi qualcosa, è un cammino difficile, ma utilissimo, io ci ho messo 2 anni, e purtroppo anche pesanti dimagrimenti e bottiglie di brandy, ora mi godo anche la più grossa cavolata della vita, x dire anche un colombo che ne corteggia un’altro,mi soffermo a guardarli e sorrido, le grosse delusioni della vita sono un’opportunità x rinforzarci, e lo sono anche incontrare certe perdone che mettono a nudo le nostre debolezze, basta saper risalire la china. Credetemi io mi sono sentita una fallita al limite del voler morire, ho chiuso un’attività, ero piena di debiti , ci si è messa sta cotta x un personaggio narciso e lasciam perdere altri piccoli problemi, neanke troppo piccoli, penso di essere stata anche un pò pazzoide, ma ho raggiunto una serenità ora da scatenare invidia in altra gente e senza farmaci. Mi hanno aiutato molto anche blog come questo a fare introspezione, quindi grazie anche a voi tutti.Buona Pasquetta a tutti!
Grazie Dott. Brunelli, sento affetto in quello che dice…
Ciao Tages
grazie per la tua condivisione.
mi ha incuriosito il tuo discorso sulla retroverità.
benvenuta
tages says:
aprile 10, 2012 at 6:37 pm
Non riesco a ritrovare la risposta che mi è stata data da PLUMA, l’ho appresa solo dall’avviso di aggiornamento, ad ogni modo dichiarava curiosità per quanto ho scritto a proposito di retroverità, cerco di spiegarmi meglio, la persona narciso che ho incrociato a suo modo era “sincero” ma non autentico, gestiva le proprie verità, credeva in quello che affermava o lo dava a intendere molto bene, credo appartenga alla loro capacità di manipolatori.
Dada il punto è che lui non parlava di spiritualità. Me la sono inventata io perché poteva essere l’unico modo per giustificare i suoi comportamenti, una specie di paranoica al contrario, confondevo quella che mi poteva sembrare estrema autostima (e quindi lo stimavo anch’io per questo, lo vedevo coraggioso delle sue idee, capace di prendersi ciò che era suo) con il suo evidente (a posteriori) narcisismo.. la spiritualità del soggetto in questione crolla sotto l’evidenza dei fatti: aveva momenti di ira che io rimanevo lì davanti a bocca aperta, con un casino dentro che non sapevo che rispondere, aveva commenti malevoli per tutti (alle spalle ovviamente), sentimenti di invidia verso chi sembrava sereno o condivideva un qualche successo, un’avarizia che levati, odio immediato verso chi gli faceva notare, magari scherzando, i suoi difetti. Come se per lui valesse uno statuto speciale che non vale per gli altri La convinzione di essere migliore. Migliore e basta, non importa di chi o in che cosa. Lui è migliore a prescindere. Perfetto, ineccepibile. Impeccabile, puntuale, formale, mai scomposto… con gli altri. E tutti lì attorno a trattarlo con i guanti e a subire i suoi umori. E ciò che ti manda in bestia è che gli altri non se ne accorgono… almeno all’inizio.. ultimamente sembra che qualcosa si stia smuovendo e purtroppo io ho brevi momenti di goduria perché anche gli altri cominciano a vedere di che pasta è fatto. Dico purtroppo perché bramo con tutta me stessa il giorno in cui lo avrò completamente lasciato al suo destino e non avrò più nessuna reazione alle vicende che lo riguardano
Cito un mio amico pensando a Sisi: la bellezza non è garanzia di alcunché, a parte di bellezza.
Quanto alla meditazione, io vorrei vivere come la mia gatta! Hai mai visto un animale fare yoga? O mentire? O frustrarsi? O andare in chiesa? O vestirsi alla moda? O sacrificare il dolce far nulla in cambio di riconoscimento sociale? …o innamorarsi di un narcisista? Sorrido e vi saluto.
Buona Pasqua Dada. Le 6/7 parole non erano per la sintesi dei tuoi 10 anni di studi, ma solo per chiarire un equivoco della comunicazione: se tu ritieni che uomini e donne siano potenzialmente alla pari. Per me sì. L’intervento di Franz, a cui a suo tempo ho risposto tranquillamente tentando un dialogo, per me non ha la stessa valenza della risposta di Pam (per i motivi che ho spiegato e non penso sia stato più sofisticato) data all’intervento di Giulina, intervento che io viceversa ho apprezzato per il suo senso di aiuto concreto donato a tutti. La richiesta di 6/7 parole è stata un pò indisponente da parte mia, scusa, ma era dettata da quelle frasi, che ho colto come equivoci da chiarire e per ridurre all’essenziale un punto che ci può unire. Il resto non c’entra nulla, circa la tua impressione o dubbio che io non sia interessata ai tuoi studi o che banalizzi le tue analisi. Tutto questo non è nella mia testa, tutt’altro. Se hai altri dubbi sulla mia persona, sono disponibile a chiarire.
Buona Pasqua a tutti
Grazie per la tua risposta risposta Dada e per la fantsia che mi riguarda, anch’io a volte mi vedo così!
Un abbraccio
Io avevo torto perchè io sono una infingarda per definizione: dico il falso anche quando dico il vero, sempre! È vero che io dico il falso e perfino questa frase è falsa, perchè dico il falso sempre, anche se è vero che questa frase è vera, proprio perchè lo dico io (che dico il falso); una cosa sola si può dire: io dico solo quello che dico (qualsiasi cosa io dica)! … io cosa dico? So cosa io dico?? È falso perfino che io dico il falso, e questo non vuol affatto dire che dico il vero, proprio perchè dico il falso, e sono io a dirlo! E qualsiasi cosa dicano gli altri di me, è sia vero che falso contemporaneamente, perchè se è falso è vero, e se è vero è falso: perchè io sono falsa per definizione e non si può dire che c’è qualcosa di vero in me senza che la mia falsità sia riaffermata. E la mia falsità non può essere riaffermata a meno che non ci sia del vero nella mia falsità.
Quando io dico sì, dico no. E quando io dico no, dico sì. E siccome io non dico né sì né no, riaffermo e nego la contraddizione: io nego ciò che affermo e affermo ciò che nego. E se tizi e tizie affermano che lui/lei pensano che io affermo una cosa, allora io lo nego affermandolo, e se tizio afferma che pensa che io nego una cosa, allora io lo affermo negandolo.
Quando io dico che io penso che pensi che dico proprio ciò che sembro dire, io ti rispondo che ti sto dicendo che: non sto dicendo che sto dicendo quello che tu pensi che dica, né che non sto dicendo quello che tu pensi che dica, ma ti dico solo che ti sto dicendo che penso che tu pensi che ti stia dicendo quello che tu pensi che stia dicendo, …ma di fatto non ti sto dicendo niente, se non dirti che sei tu a pensarlo…e a dirlo?! E quando pensi che penso che pensi che penso che pensi che sto dicendo proprio quello che pensi che penso che penso che sto dicendo, allora …perdo il filo e dico la prima cosa che mi passa per la testa che non dica assolutamente niente. Il punto è che appena ci rifletti (su ciò che io dico), è come un corto circuito: ciò che pensi che io dica si rivela poi falso, proprio perchè, pensandoci, tu non puoi fare altro che convenire che ciò che dico è falso nel momento stesso in cui pensi che è vero, e viceversa, ed è proprio qui che ti confondo nel dire ciò che dico, qualsiasi cosa io dica.
Non sarò una Messalina, né la moglie di un Caligola, ma concedo sempre l’onore degli altari ai tenebrosi più irriducibili (parlo di tutti i deboli non narcisi che poverini hanno sopportato il mio narcisismo; uuh, uah uah, povera me!), e ancor di più a tutti quelli che rigettano la realtà della loro militanza, perfino lì, in tutto il loro fascino, sulla pietra calda sudati e caldi, infuocati e fieri nello splendore delle loro corazze. Sono così teneri e piacevolmente terreni, mentre sostengono (come un Ercole fiero e sdegnoso) il peso del tuo imperioso trasporto e i lacci della tua infibulazione al loro potere; leggi in loro tutta la violenta passionalità del loro sprezzante sdegno, mentre all’improvviso sei tu che inaridisci dei loro affanni, mentre aspettano il tuo fresco ristoro, di turpitudine e fiele, il più fresco e delicato crogiolo. Ma i fochi fatui non sono per le Circi disincantate. Tuschè! A ognuno il suo stile, certo.
A pensarci bene, si potrebbe dire che ci sono almeno due modi opposti per non dire assolutamente niente (o per dire tutto …a seconda dei punti di vista).
Si può dare l’illusione di un concetto profondo in una frasetta sibillina ermenetica che dice tutto …e niente! [Stile Telegrafico] ; Ad esempio: “Io dico il falso”.
E si può (all’opposto) fare la stessa cosa, dicendo lo stesso tutto-niente all’infinito, in tutte le salse, come un kamasutra dell’arte oratoria e dei voli pindarici. [Stile ridondante e verboso (per iterate)];
Ad esempio:
“Io dico il falso”.
È falso che: “io dico il falso”
È falso che: “È falso che: io dico il falso”
È falso che: “È falso che: È falso che: io dico il falso” …. ecc ecc ecc …..
Altro esempio:
“Io dico che penso che pensi che dico proprio ciò che sembro dire, e ti sto dicendo che: non sto dicendo che sto dicendo quello che tu pensi che dica, né che non sto dicendo quello che tu pensi che dica, ma ti dico solo che ti sto dicendo che penso che tu pensi che ti stia dicendo quello che tu pensi che stia dicendo… ecc. ecc. ecc. …”
Ma la sostanza cambia? A me non impressiona più che ci sia una sostanza. Anzi, è ancora più intrigante e seducente il fatto che sia tutto uno sterile niente di niente, no?! Come è che pensiamo noi narcisi?! Ah, sì…intriga ancora di più che la sostanza sia infima e dozzinale e dissoluta, occorre cogliere il fascino orgiastico e secco di tutto questo, lasciamoci trasportare di nuovo ancora e sempre: lo Zabrinskie Point del tutto e il contrario di tutto, tutto e niente, nessun giudizio, è tutto sbagliato e al contempo tutto va bene, tutto ha una sua logica, non ci sono convenzioni. Va bene che sia tutto sbagliato, e ciò va bene proprio perchè è tutto sbagliato e corretto allo stesso tempo! Tutto “è” e quindi, perchè “è”, allora “è”, “noi siamo”, “noi siamo il tutto di niente”, siamo tutti uguali, sospendiamo il giudizio e il confronto!
Tu e io e noi e voi e lui e lei e essi … siamo tutti un unico IO.
Io, tu, lui, lei, loro, tutti dicono: “uniamoci nell’IO PANTOTEICO…Sostituiamo tutti i pronomi personali con l’unico IO che ci unisce tutti e ci rende indistinguibili e indistinti e perfetti nella nostra perfetta e armoniosa fratellanza”!!!!! :D Adesso mettiamo IO dappertutto, come esercizio di vita, questo vale soprattutto per me IO, che ne ho molto bisogno.
IO non risolvo mai, IO sono una contemporanea opera d’arte, IO vivo di dissonanza e distonia. IO ripropongo e rinnovo sempre la medesima contraddizione. IO sono una perfezione ciclica: IO sono una indigesta ciambella col buco.
Chi vuole risposte da me è un folle…o lo sarà presto, se mi dà retta. IO sono al centro dell’attenzione e IO sono la protagonista (e sono IO a dirlo!) e tutti restano frustrati da me proprio perchè IO non risolvo, e IO ho sempre ragione perfino quando ho torto, perchè proprio nell’avere torto ho ragione. IO sono la contraddizione. IO sono la provocazione. IO sono il tutto e il niente. IO conosco gli altri meglio di quanto gli altri conoscano se stessi, perchè IO vedo la contraddizione, e so che loro sono il falso, e che qualsiasi cosa vera in loro è falsa anche quella. Gli altri esistono soltanto perchè si contrappongono a me IO, altrimenti non esistono, al massimo si annullano in me IO. IO sola posso non avere né ragione né torto, infatti anche se mi contraddico ho ragione (e ho ragione proprio perchè mi contraddico da sola, in un capolavoro di poesia ermeneutica contemporanea, una frase autodissimulante) proprio perchè IO dico il vero anche quando dico il falso e dico il falso anche quando dico il vero.
IO sono lo spirito-narcisistico di Pam…ormai rimango solo in forma di spirito perchè, essendo una infima vittimista, sono vittima di IO me stessa e ormai il mio spirito terreno è dissolto; visto che si parla di veli, come disse il mio buon petrarca “laggiuso è rimaso il mio bel velo”! E siccome sono vuota e non ho spiritualità, rimane di me solo una parvenza allegorica e caricaturale, una esteriorità di illusioni: uno spirito fantasma che non è entrata nella luce, vittima del proprio caparbio orgoglio di anima infima.
Appurato che io sono una spirita-narcisa…Ecco che tutto è perfetto finalmente! Qual è la necessità primaria degli spiriti e dei narcisi? L’apparizione. Mi piace apparire al centro dell’attenzione!
Però …io sono una spirita-narcisa ormai così debole e indebolita dalle successive negazioni che ho un potere di risoluzione debolissimo (in più la Luce della ragione mi sbiadisce ancor di più) cosicchè, proprio perchè non posso risolvere, per apparire ho prima dovuto dissolvermi, così poi sono ri-apparsa e ri-sorta nella mia laconica (o all’opposto ridondante?) perfezione…e ora la mia narcisità mi trasfigura in angelica renitente che dice: “io sono narcisa”!
Io sono la spiritosesca-narcisa, la “madama-schermo”, la “dama-specchio”, io, l’antitesi della “cortese” madama-angelicata, che, per compito ingrato, fui in tempi antichi in questa terra!:D); … Ma ben presto “si compiè mia giornata, innanzi sera!” Ivi allor ch’el terzo cerchio serra, riappaio meno altera. Allorchè ahimè, il mio ben non cape intelletto umano! Io son colei che die tanta guerra”!…ed ora langiusco esangue! :D :D … Ho il lenzuolo così pallido e bianco (in più lo lavo col dash, per evitare l’effetto bluastro) che se mi illumino troppo non mi basta neanche la crema solare (sono troppo delicata ormai!)..divento irrid(esc)ente…per questo non mi illumino mai troppo ….poi si sa che il bianco riflette…infatti riflette così tanto che senza occhiali da sole, si resta abbagliati da tanto sbarlucciante abbacinante bagliore…la riflessione colpisce, è come un colpo di fulmine…a prima vista! Come è che fa la canzoncina: “chi prova sole non lo lascia più!” :D Per stare in tema di detersivi …anche io come sisi apprezzo calvino, però … italo calvino, e in particolare marcovaldo che di disavventure saponesche ne sa qualcosa!:D
Il mio migliore amico è il fantasma formaggino, e così lui mi ha soprannominata susanna sia per scherzo sia “per non sbagliare nome” (i fantasmi sono spiriti sbadati e “incostanti”:D)! Sapete cosa hanno in comune gli spiriti e i narcisi? … sia gli spiriti che i narcisi fanno fatica a specchiarsi nella propria immagine riflessa!…però ogni tanto ci riusciamo…infatti sapete qual è il colmo per uno spirito-narcisita come me? …. se mi specchio penso di aver visto un fantasma e prendo paura!!!”:D :D :D
La risata isterica fa parte del mio repertorio di effetti speciali! :D :D :D e si amplifica soprattutto se mi viene proprio tanto da ridere per davvero…il che si accentua ancora di più se mi sono illuminata troppo e divento irridescente! Quando impersonifico Eco poi, sono ancora più “ecosa” o “egosa”?!!
Fra gli altri effetti speciali …se finisco le fette di prosciutto chiedo in prestito le bende alla mummia di Tutankamon, a volte le uso anche su di me e mi ci fascio anche la testa! :D,…non resto mai senza veli però, specie quando appaio in tutta la mia santità! Inoltre, quando vago nei castelli alla disperata ricerca di Franz (incrociando gli occhi per fargli boo! – incrociare gli occhi fa sempre “colpo”, e la “prima impressione” conta molto nel dire “buh-buh-sette”!:D …com’è che disse Petrarca?! “suonavan altro che pur voce umana”!:D), mi porto dietro le mie catene speciali per fare effetto gotico, e per ottenere una sexy-camminata stentata un po’ barcollante … come è che disse Petrarca?! …”non era l’andar suo cosa mortale”!!! :D :D :D :D :D :D :D Poi gioco a fare la sua prigioniera perchè a franz piace …ahimè, anche se mi stufo, fare la prigioniera tocca sempre a me, uffi!:D Però poi almeno facciamo a tana libera tutti, e lui si libra dopo di me :D :D :D
Sono così brava ad andare a merende che busso alle porte di tutti i miei amici e se mi apre il mio amico fantasma formaggino io gli dico: “vieni qui che ti spalmo sul panino!” :D :D
Per fare più effetto ogni tanto impersono la Magà Mago, ma siccome è risaputo che noi femmine maghe ci confrontiamo e paragoniamo spesso con le altre maghe (rivalità stregonesca:D), allora il mio fantasma amico fa il Mago Merlino e – pensando di ingelosire la maga magò – fa i complimenti alle altre maghe!!!! Ho così tanto bisogno di affetto e attenzioni che una volta mi sono camuffata da Regina di Cuori davanti al re di picche (facile: mi è bastato dipingere un cuore grande sul mio bel lenzuolo bianco, tanto poi ci laviamo assieme all’omino bianco) e poi sono andata a chiedere consiglio a madre teresa..che volevo anche chiederle se mi prestava un po’ di luminosità, zucchero e miele! Una volta sono andata a trovare l’amico fantasma di Canterville e siccome lui era depresso lo ho incoraggiato a farmi l’imitazione (perchè io sono più brava a fare buuh) … ma poi lui sconsolato mi ha risposto: “questi sciocchi moderni non credono più in niente … neanche nei fantasmi!”. Ma noi fantasmi-narcisi siamo spiriti romantici, ci leggiamo le poesie antiche (perchè siamo antichi) e ci parliamo in versi (a parte le boccacce), allora chiesi a formaggino (gli parlo sempre in 3° persona singolare, tanto non si sa mai con i fantasmi-narcisi): “Deh perchè tacque ed allargò la mano?” E lui mi rispose (siccome incrocio gli occhi non sa mai se parlo con lui oppure no) con così tanto lirismo e poesia che io dissi, commossa: “al suon di detti sì pietosi e casti poco mancò ch’io non rimasi in cielo”. E poi io volai via.
(Questo commento è completo, mentre l’altro no, manca la parte iniziale)
Beh, devo dire che dal punto di vista letterario lei sembra notevole.
Ben tornata Pam!! Caspita, ormai ero allo stremo delle forze!
Hai partorito una cosa fantastica!!!!
boh
Molto interessante l’uso ed il controuso di sofismi in varie forme e declinazioni d’uso, a seconda dell’intenzione e dell'”essere” o “non essere” che vi è dietro – il puro spirito- che tale” uso” rende possibile ed inattaccabile apparentemente. Ricorda un pò anche Parmenide e le pene di Platone – in voce anche di Socrate – nel difendersi rendendogli impossibile non cadere in contraddizione, se mai lo avesse fatto. Una dimostrazione d’impatto del paradosso di Epimenide che se dice il vero dice il falso ma se dice il falso dice il vero..in una lunga serie di “sì..no..sì..no..sì..no..si ..no”, e cosi’ via finché non inchiostro non abbia a finire, impedendo l’effetto stocastico del comunicare in modo ecologico (per la mente e per l’ambiente in cui chi di essa è portatore, vive) e di una relatività cui tu sembri invece, secondo me, tenere e molto, con evidente e profonda conoscenza dei sistemi complessi (e ) non lineari. In proposito e dato l’amore anche per Petrarca che ho letto in altre tue righe e che con te condivido; righe in cui “l’essere” ( , che di fatto vi era anche altrove) è presente – e forte e struggente e delicato, ed essendo da sempre Petrarca uno dei miei poeti ed autori preferiti, ti dedico questo suo brano:
Benedetto sia ‘l giorno, e ‘l mese, e l’anno
Benedetto sia ‘l giorno, e ‘l mese, e l’anno,
e la stagione, e ‘l tempo, e l’ora, e ‘l punto,
e ‘l bel paese, e ‘l loco ov’io fui giunto
da’ duo begli occhi, che legato m’hanno;
e benedetto il primo dolce affanno ch’i’ ebbi ad esser con Amor congiunto,
e l’arco, e le saette ond’i’ fui punto,
e le piaghe che ‘n fin al cor mi vanno.
Benedette le voci tante ch’io
chiamando il nome de mia donna ho sparte,
e i sospiri, e le lagrime, e ‘l desio;
e benedette sian tutte le carte
ov’io fama l’acquisto, e ‘l pensier mio,
ch’è sol di lei, sì ch’altra non v’ha parte.
Francesco Petrarca
Un caro saluto e bentornata a te ed al fantasma formaggino, che lieve possa accarezzarti e nutrirti l’anima, seppur del cibo possente di cui essa sembra aver bisogno, data la sua ricchezza.
Un abbraccio.
Elisa
Cara Sisi, ti rispondo qui perchè sotto il tuo post non c’è il quadratino “replica”; anch’io sono stata colpita tempo fa, anche da una persona “cara” (ed alle spalle, letteralmente, cogliendomi anche del tutto di sorpresa) cioè un mio familiare, recitativamente perfetto nei ruoli che svolge anche con sè stesso ( di ciò però purtroppo inconsapevole fatto che lo rende spesso ancor più sottilmente brutale) ed in modo tale che se avesse usato un grammo di forza in più o io fossi stata appena più fragile, avrebbe anche potuto uccidermi. Non mi ha chiesto scusa per questo ma perchè, poi, qualche secondo dopo, ha creduto sbagliato il “motivo” per cui l’aveva fatto perchè se gli si fosse quest’ultimo confermato alla mente come “giusto”, la sua azione violenta sarebbe stata perfettamente adeguata, “in sè stessa”, così come le conseguenze da cui essa era stata in questa persona, intenzionata. Senza riflettere. Ma agendo solo piuttosto, il riflesso di un impulso incoercibile di rabbia verso di me perchè pensava che in un caso, avessi osato contraddirlo (lo “pensava”, non è che lo sapeva con certezza, fatto per lui insopportabile). Lì per lì ho davvero creduto di morire e credo tu sappia come ci si senta in simili momenti, quando poi sai che se tu lo raccontassi, nessuno ti crederebbe data la apparente “perfezione esterna” con cui certe persone riescono fino ad un certo punto ad apparire appunto all’esterno, agli altri, al mondo. Ma in questa esterna perfezione essi appaiono anche a sè stessi, ne hanno bisogno, se ne ubriacano fino a farvi naufragio perchè incapaci e timorosi del tocco dell’onda della propria interiorità e dei frammenti che sparsi, galleggiano nel loro vuoto di autenticità e ciò genera in loro un triplo timore: quello dei frammenti, che come pezzi di vetro taglienti, possono far male e fanno ancora più male se e quando te li “sparano” dentro (ho capito che conosci il” diabolico ” meccanismo dell’identificazione proiettiva) a seconda delle loro impellenti necessità; quello del vuoto, di cui non comprendono nè capiscono le potenzialità ricettive, generative e rigenerative ( anche a causa del loro bisogno di “dare via”, subito, i pezzi di sè dolorosi, affinchè sia un altro a pagarne il prezzo); quella dell’autenticità che li espone al rischo di una grave e “negligente”, secondo loro, disconferma della propria identità in realtà artfatta ma che mostrano e si mostrano, “vera”, non sopportando di essere feriti oltre, oltre l’affermazione del falso che credono o fingono, alcuni più perversamente, di credere, vero. Col tempo, ho capito una cosa di questa persona della mia famiglia, così come di altre simili, che ho avuto modo di incontrare, per motivi diversi: queste persone non sanno pensare se non ad un livello letterare delle parole che pensano senza coglierne però il senso o i possibili sensi più profondi, vivono questa enorme difficoltà che li rende costantemente impreparati alla vita ed alle contraddizioni della stessa, così come a quelle del linguaggio e per affrontarle, hanno costante bisogno di un altro da derubare della sua vita, utilizzando la sua energia che sono capaci di risucchiare fino allo spasimo e mostrarsi “morenti” se non gliela dai. Possono risucchiare l’altro fino a portarlo allo stremo delle proprie forze, senza rendersene conto e sentendosi soddisfatti, anche per il potere che questa nuova energia attribuisce loro, secondo loro, appagati e soddisfatti di essa. Ma è qui che emerge spesso una differenza: queste persone, incapaci di guardare al proprio interno per timori profondi -che hanno comunque un loro fondamento, il problema è che non riescono o a rendersene conto o temono di affrontarlo – ed all’esterno perchè timorosi di mostrarsi nella loro autenticità che spesso equiparano a colpevole o deprecabile, anzichè umana, umanissima, fragilità; ed impossibilitate ad andare oltre l’immagine che hanno di sè, rimangano spesso fissate ad un punto, un momento particolare, girandovi intorno senza più camminare – metaforicamente parlando – come fossero dei pali che altro non possono fare che ruotare intorno a se stessi. Mentre gli altri, quelli che con i loro sottili metodi, hanno portato allo stremo, sentono e comprendono, di aver perduto qualcosa di prezioso, come le proprie forze ad es. ecco che si ingegnano, nel senso di mettersi di impegno, sul come ri – trovarle. Gli uni quindi, apparentemente e dapprima forti e potenti, perchè sazi dell’energia dell’altro, ci appaiano ed appaiono, per come sono: persone fragili ed “incurabili”, perchè incapaci di qualsiasi cambiamento autentico e non semplicemente glorificatorio; gli altri dapprima fragili e sottomessi, spesso assai stanchi, poi forti proprio perchè coscientemente fragili di quella fragilità che li spinge ad esaminare varie possibilità , da cui fuggire o/e verso cui andare, intrapendendo una via che come è accaduto a te, riporti alla vita, anche quando e se, quella via per essere intrapresa richiede una iniziale e salutare fuga da chi ci fa male.
In fondo, i primi sono degli attori, destinati a rimanere tali, prigionieri di un personaggio deciso da un regista “esterno”, che è la loro immagine che li manovra anche quando il teatro è chiuso e non vi sono spettatori oltre se stessi, ad acclamarli; gli altri, talvolta anch’essi attori per necessità ma che aspirano non ad un trionfo sul palco del teatro ma ad imparare a camminare e ad “essere”sul palcoscenico della vita e del mondo finchè non si chiude il “sipario”.
In onore di qusto tuo profondo cammino che con coraggio stai facendo ed hai fatto e che ci testimoni in modo pregnante, ma anche a tutti noi, vorrei dedicare queste bellissime parole di Charlie Chaplin:
” La vita è un’opera di teatro che non ha prove iniziali quindi ridi, piangi, balla , ama e vivi intensamente ogni momento della tua vita ..prima che cali il sipario.. e l’opera finisca senza applausi.”
E, per concludere, ricorda (e ricordiamoci, sempre) che
“Un giorno senza sorriso, è un giorno perso”
C. Chaplin
Grazie Sisi ed a te ed a tutti/e
Un caro saluto ed un abbraccio.
Elisa
Grazie Rosy e ti rispondo che quando la razionalità è a disposizione del cuore, ragione e cuore viaggiano alla stessa frequenza…magari sono esperienze piccole piccole all’inizio, poi si ha la sensazione di ridisperderci o in tortuosi pensieri o in emotività esasperate…molte volte in maniera autopunitiva…a volte volendola fare pagare agli altri. Il fatto che, secondo il mio parere ridona la speranza, è sapere di essere fatti anche con la capacità di vivere cuore e ragione insieme…si è già vissuto…si è già provato! Ci portiamo dietro anche questa capacità qui, anche in mezzo alle nostre tempeste. Non abbiamo nemmeno il bisogno di ricordarcelo….sentiamo la certezza di averlo vissuto più volte. Questa certezza messa a dura prova e apparentemente dimenticata dall’impredibilità della vita ha una sua forza autoperpetuante….l’esperienza ritorna e a volte torna proprio quando ce n’è maggiormente bisogno. Non c’è spazio per nessuna manipolazione lì dentro. E’ un’esperienza tutta tua. Non te la può togliere nessuno, ma proprio nessuno! Senti di dire la cosa giusta per te con sentimenti buoni verso chiunque, non perchè non si condanni magari un comportamento lesivo evidente o ancora più occulto che fa ancora più male, ma perchè sai che tu con quel comportamento lesivo non c’entri piu nulla….Sono sprazzi, ma in quegli sprazzi non succede nulla, nessuno può farti più del male. Quando ho notato che potevo tornare dentro a cuore e ragione insieme, sostandoci più a lungo, mi sono anche resa conto che è impossibile non tornarci più, al massimo posso coltivare l’attitudine di sostarci più a lungo…è un farmaco potente. Ricicatrizza le ferite, anche quelle che negli intervalli possono venire riaperte. Questa attitudine ce l’hai anche tu….si percepisce da alcune cose che scrivi. Quindi continua così che poi, se vorrai, mi dirai.
Un abbraccio
Scrivo qui il mio ringraziamento ad Elisa. Elisa grazie delle tue parole, non c’è inciso che non mi colga a riflettere sulla ricchezza delle cose che dici. Anche tu ti sei trovata in quel posto e nei momenti dell’umana ingiustizia. Chissà quante cose sono accadute prima che non si colgono, ma che raccolgono i pezzi sparsi di pensieri e gesti di altri sconosciuti ingiusti, in quell’unico gesto o sentimento che ti colpisce!? Le guerre non nascono forse da questo? Tu sei strumento di pace che invii in altri cuori e in altre persone, buone o malvage che siano…come coloro che hanno ferito o come me… che ho ferito anch’io.
“dare via”, subito, i pezzi di sè dolorosi, affinchè sia un altro a pagarne il prezzo; quella dell’autenticità che li espone al rischo di una grave e “negligente”, secondo loro, disconferma della propria identità.
Che sofferenza la vergogna, quella prolungata, quella senza le mutande… senza capelli o senza denti…
Ha la faccia che ognuono vuol vedere o può sentire. Cose viste…vite raccontate. Mi viene in mente che i giapponesi non usano la disciplina per crescere i figli per i primi 6 anni. Ma poi, dopo i 6 anni, li espongono gradualmente ad una naturale vergogna sociale che disciplina i loro comportamenti, niente premi e punizioni…solo vergogna a piccole dosi…tollerabile e che apre al loro senso di giustizia. Noi non siamo come i giapponesi, ma mi piace pensare alla vergogna anche in questo modo…possibile, tollerabile…dove è possibile anche sbagliare. Grazie ancora Elisa!
Rispondo a Rosy.
Quando ho letto le fantasie di Dada su di te, Pluma, Elisa e su me, ho pensato… cazzo, tutte nella strada della “luce”, tranne me?? Mi sono sentita un pò gelosa e rotolare a rimbalzi fuori dal blog, poichè rimbalzando tra fragilità e razionalità, mi sono vista sempre sulla barriera insormontabile che tra l’altro (l’ho vista così) è anche di gomma e mi respinge indietro nelle voragini delle mie ferite(ho fantasie un pò tragiche a volta). Sono riuscita a consolarmi del fatto che Dada mi stima e che la sua fantasia non contiene un pensiero negativo, come ha scritto subito dopo e che questo paragone l’ho fatto solo io, poichè mi è scattato il meccanismo: confronto-emozione-giudizio. Certo avrei preferito una coccola più gratificante, ma Dada ha colto uno dei tanti aspetti di me che sono veri, anche perchè scelgo di mettermi in gioco e non temo di farmi vedere nè fragile, nè razionale. Se fosse stato diverso tempo fa, mi avrebbe ferito il disconoscimento della forza dei miei sentimenti da parte di un’altra persona, ma oggi no, ho la fortuna di ricevere dei bei doni in questo senso, piccoli e inaspettati. Ma non gliene faccio una colpa, poichè questo è solo quello che ha avvertito lui leggendo i miei interventi che rimandano ciò che rimandano e accetto i sentimenti degli altri. Anch’io come Dada non penso alla persona che ho tanto amato e che aveva uno spiccato “dono” per ferire e svalutare come un mostro e come lui ogni tanto ripenso alla sua bellissima voce e al suo bellissimo sorriso. Con molta fatica ho interrotto quella relazione e l’ho fatto che ancora l’amavo, proprio perchè volevo mantenere integri i miei sentimenti di bene, senza cadere in quelle famose dinamiche che “uccidono dentro”. Gli ho detto addio parlando esclusivamente del mio disagio e senza toni di accusa, nella speranza di poter magari un giorno riparlarne con rispetto, accettazione e assunzione di responsabilità da parte di entrambi. Lui mi ha detto che io mi ero fatta un viaggio tutto mio (già altre volte mi aveva detto che non mi amava, insomma, una trombo-amicizia, ma prendere o lasciare diceva. Una volta mi disse di non contare su di lui perchè non aveva nulla da dare e pochi giorni dopo mi ha lasciato sulla porta un regalo di Natale, cosa veramente inusuale ). La cosa andava avanti da anni. Comunque non ha fatto tanti tentativi per parlarne ( e di questo lo ringrazio dato il nostro livello di incomunicabilità) se non per dirmi che almeno potevamo rimanere amici e che a lui non sembrava normale questa decisione. Improvvisamente in uno degli ultimi messaggi (sono stati pochi), ha scritto che non dovevo parlare di tradimento, che non era proprio il caso. Sono rimasta di stucco poichè l’argomento non c’entrava nulla. Ho continuato a ripetere semplicemente che avevo bisogno di prendermi cura di me. Insomma parlava ad un’altra persona, a una persona che credeva inghiottita nel marasma delle proprie emozioni, ma io non ero lì. Questa cosa mi meravigliava molto, anche adesso che ne parlo, e nello stesso tempo mi procurava un’infinita tristezza. A lui piaceva molto Osho. Dada per alcuni versi me lo ricorda (anche se so che non può essere lui ), ma solo da quando se ne è andata Pamela, prima no. Capisco bene come gli scritti (interventi) di tutti attivino proiezioni di vario genere e quanto tutto questo possa essere benefico in un gruppo di auto-aiuto, per questa ragione mi sento di ringraziare te, Elisa, Il Dott. Brunelli, Giuliana, Silvia, Stefi, tutti gli altri e in modo particolare Pamela e Dada. Rosy, io la penso come lui. L’immagine di te è stata bellissima. Anche a me arriva la tua energia dirompente.
Un abbraccio
Grazie Rosy, solo chi ha estremamente sofferto può essere così tanto sensibile come lo sei stata tu con me!
Sono stata per lunghi anni con una persona con un disturbo di personalità antisociale, sviluppato a seguito di un incidente stradale. Aveva riportato la lesione della corteccia prefrontale medio-laterale sui 18 anni. In anni più recenti e dopo la nostra separazione, ho studiato nel dettaglio gli esiti putroppo quasi inevitabili di questo trauma biologico. Temerarietà, violenza, gioco d’azzardo, promiscuità sessuale e una particolare passione(nel suo caso) per le armi, soprattutto le armi da taglio. Ne avevamo in casa collezzioni di tutti i tipi, da antiche alle più sofisticate. Non so come ho fatto a vivere in quell’inferno per più di 10 anni. Conducevo 2 vite separate: una pubblica e 1 privata. Ero assorbita dalla maternità e impegnata a dirottare la violenza diretta ai figli su di me. Non avevo più paura per me e vivevo in un continuo stato allucinatorio di semionnipotenza poichè riuscivo nell’intento. La paura però c’era, eccome se c’era…diceva che avrebbe fatto in modo e maniera di distruggere i nostri figli se me ne fossi andata. Ho provato a lasciarlo diverse volte. Tratteneva i figli o li riportava con grande ritardo. Loro non volevano stare da soli con lui. Poi pingeva, simulava suicidi. E tutto questo era troppo grande per me. Mi ero tagliata fuori dalla mia famiglia perchè pensavo di non meritarmi amore. Sentivo di averli delusi e dentro a questo delirio persavo che l’unica via possibile fosse quella di proteggere i miei figli tenendo a bada il loro padre. Mi ero spostata in un altro pianeta e riuscivo ad essere talmente demoniaca che lui incominciava ad avere paura. Aveva paura di uccidermi. Dopo tutto questo tempo in un barlume di coscenza ho visto quello che sarebbe potuto succedere e in quel barlume di coscienza c’era il mio figlio più grande. Lo stavo condannando, anche l’altro, ma io ho visto lui. Sono fuggita da casa mia, pianificando questa scelta in 6 mesi. Sono stata in un albergo per 3 mesi e 1 da un’amica, ma nessuno sapeva dove eravamo, nemmeno i miei genitori. Mi ritengo una sopravvissuta. Siamo stati successivamente io e i miei figli in terapia per diversi anni. Ora siamo salvi, non lo sogno più da tanto tempo. A volte mi sembra di averlo perdonato e a volte no, pensando ai figli. Ho fatto poi diverse cose, ho ripreso in mano la mia vita e oggi godo dell’amore e della considerazione dei miei figli. Sono grandi, adesso convivo col minore, ma presto se ne andrà anche lui, come dev’essere.
Dopo circa tre anni dalla separazione ho incontrato la persona che dicevo. Mi fidavo. Anche lui aiuta le persone e studiavamo insieme. Pensavo capisse la vita meglio di me. Libri, titoli e quant’altro. Un giorno dice:”Ma il tuo ex ti picchiava?”. All’inizio ero rimasta in silenzio, ma poi ho raccontato un episodio solo: il giorno che mi ha dato una coltellata in una gamba con il coltello da boschi, insomma quello con la sega da una parte perchè ERO ARRIVATA IN RITARDO a prenderlo dal lavoro. Ospedale, suture e drenaggio. (Cazzarola, era un pò che non piangevo!). Ho raccontato di essere caduta sopra una lamiera. Non lo sapeva nessuno. Tornando a questa persona, dopo poco tempo…siamo in macchina con altre persone per raggiungere il ristorante e mentre parlavo con la persona che guidava, all’improvviso la persona di cui mi ero innamorata se ne esce dicendo:”Tanto lei è una che le piace prendere delle coltellate!?”. Lì per lì non mi sono sentita riaccoltellata, non mi sembrava possibile e ho reagito con l’umorismo dicendogli che avrebbe dovuto cambiare terapeuta, visto che era in terapia per motivi professionali, ma poi mi sono sentita in tilt tutta la sera, mentre lui scherzava con la folta comitiva di ex compagni di studi. Ricordo che faceva ironia sul fatto che uno non presente si era messo con una tipa giovane e che fosse per quello che il rapporto poteva durare di più. Una volta mi ha anche detto:”Io sono uno zuccherino confronto al tuo ex, ma se io e te ci sposassimo ti picchierei anch’io”. Ho creduto che scherzasse e gli ho risposto che non avrebbe mai corso questo pericolo. Oggi so che mi ha sempre molto sottovalutato. Anche lui diceva:”Non capisco le donne che prendono le botte per poi tornare dagli stessi compagni per paura della solitudine o per possessività o per il bisogno di un contatto malato d’amore”. Oggi gli direi:”Non le capisci perchè non le puoi curare tu!””Non le capisci perchè arrivi a conclusioni scontate””Non le capisci perchè ogni donna è il suo mondo””Non le capisci perchè non sai andare oltre la tua razionalità”. Che c’è di male poi a non capire, mi chiedo? nulla, alcune cose si capiscono ed altre no, come tutti del resto. L’unica cosa che capisco è che le persone hanno la possibilità di cambiare il corso della loro vita sempre. Non mi rimprovero più per essere arrivata in ritardo.
Caro Dada, ti ringrazio tanto per il modo in cui mi descrivi, per il modo in cui il tuo peculiare tipo di sensibilità che personalmente, fin da quando ho iniziato a leggere e scrivere in questo blog, mi ha molto colpito – perfino in alcune tue “virtuose” fughe o “scritti tra le righe”, non sempre immediati o talvolta almeno in apparenza un pò “maldestri” – sensibilità che ti ha permesso di cogliere alcune mie caratteristiche e di descriverle così sapientemente e con tanta dolcezza da parte tua.
Io amo molto scrivere e non sempre lo faccio bene o come vorrei, come un pò tutte le cose della vita ma ciò che è allora importante, in quei momenti è sentire di riuscire a trasmettere all’altro ciò che ti veicola il cuore : mi ha profondaennte commossa leggere che il mio scritto ti ricorda il suono del flauto ..che disattiva il veleno del cobra..ed anche il resto, per il quale non posso che ringraziarti..Credo che se la tua fosse una critica letteraria, renderebbe felice uno scrittore, così come allo stesso tempo, sono parole bellissime secondo me, anche per persone che in modi diversi, si impegnano o/e desiderano impegnarsi per migliorarsi e se possibile, per aiutare gli altri perchè gli Altri, sono anche Noi e parte di Noi, come parte di un Tutto al quale come nella trama di un tessuto più ampio e pregiato del nostro stesso” vestito” che indossiamo, Tutti, con parti, caratteristiche , predisposizioni e ruoli diversi – ed è questo che rende questo Tutto ancora più ricco, aprendoci alla possibbiità di un reciproco scambio -apparteniamo.
Mi è molto piaciuta anche la descrizione dell’energia potente di Rosi e del suo grande ed evidente potenziale, così come quella della parte bambina di Sisi , del suo dibattersi tra forza e fragilità e del cammino intrapreso da Pluma oltre i suoi vecchi parametri, del suo passare da un essere crisalide a farfalla e le farfalle, aggiungo io, hanno ali per volare e spesso allietano il cielo con i loro colori, che in Pluma sono alcune nuove emozioni e, forse alcune sue nuove capacità, secondo quanto lei scrive e ci narra di sè.
Mi riesce difficile immaginare te Dada come vorrei, ma ti penso come un uomo abbastanza “adulto”e che ha molto sofferto e lavorato, in modi differenti, su e con sè stesso; ti immagino, con una metafora, come un ricercatore sempre… “all’opera”, con il desiderio di “dare” all’altro, condividendolo, quel che di buono ha ricavato dalla propria esperienza di vita – anche nelle sue bruttezze, purtroppo -e di studio e di relazioni nelle loro diverse forme. Di te ho come la sensazione che tu ti dibatta spesso tra il desiderio di stimolare e quello di proteggere l’altro che incontri sulla tua strada ed in cui leggi un potenziale ed un bisogno e che in te viva, un pò occultata sotto le vesti di alcune tue frasi e citazioni, una parte, una parte di Dada che a lungo è rimasta, non so per quale motivo, come in un angolino, un pò in silenzio quando doveva o voleva parlare o che viceversa, ha “parlato” invece di tacere, nella speranza di essere ascoltato, di essere ascoltato davvero, oltre i limiti che le parole, in quanto tali, ci impongono.
Grazie ancora Dada, per la tua sensibilità con la quale mi hai immaginato nell’utilizzare una penna come uno strumento musicale che allieta l’ascoltatore come il suono di un flauto.
Un abbraccio
E’ proprio questo il punto Dada, per me. Parlare di spiritualità ci espone esponenzialmente alla possibilità di essere contraddetti non dalle persone che come tu sai rappresentano il “Maya” ovvero l’illusione che siano stati gli altri a perseguitarci, ma dal nostro reale livello evolutivo. E’ un pò come spiccare un salto elevando un nostro canto d’amore e di ammirazione perfetta verso Dio per poi riatterrare, per effetto della gravità terrena, con una bestemmia poichè, essendoci distaccati troppo da terra, ci si è slogati una caviglia. Pamela in questo senso ha fatto un pò da “Effetto Gravità” con te, così come anche Rosi ed Elisa, tutte con modalità diverse del resto. Ogni volta che si chiama in causa la spiritualità, stai pur sicuro che prima o poi il mondo risponde mettendoci alla prova proprio lì. In questo senso la “Spiritualità” è un pò “Stronza” poichè prima di tutto credo voglia un rapporto stretto, intimo e silenzioso all’interno di noi, come già ha sottolineato Elisa con la poesia. Vorrei aggiungere anche un’altra considerazione, poichè quando si toglie un velo di “Maya”ci si sente un pò più trasparenti e diretti tutti. Personalmente Dada credo che sia molto difficile abbandonare i reciproci pregiudizi legati al genere e che questi possano rimanere silenti anche sotto la forma verbale educata e non per nostra cattiveria, ma, se non per altro, per cultura, la quale agisce su tutti volenti o nolenti. Ad esempio ancora oggi esistono correnti filosofiche che ritengono che la donna non possa per natura accedere alla filosofia. Anche Osho, nelle sue numerosissime affermazioni, ritiene che la donna non possa insegnare i valori all’uomo, poichè portata per sua natura a cogliere sfumature estetiche di superficie, oltre che non possedere l’aspetto e il ruolo della trascendenza. Lo dice Osho, va benissimo, sapeva meditare, andare oltre al corpo e sicuramente con grande carisma attirare adepti nei suoi ashram, dove c’erano le sue splendide dimore con enciclopedie chilometriche e relativi garage per le sue famose Rolls Royce. Non è una polemica Dada, pure io considero il denaro fondamentale e manifestazione di energia divina(ce ne fosse!) come Osho(che ce n’è stato alla grande, beati lui!), inoltre ho letto diversi suoi libri che in alcuni momenti particolari della mia vita, mi sono serviti e mi hanno colpito molto. Ma poi, proprio perchè li ho letti, mi sono accorta di alcune sue grandi (per me) contraddizioni. La sua spiritualità si esprimeva e si eprime tutt’oggi, mediante i prosecutori, nel non credere nella famiglia, nell’amore di coppia in senso unico e duraturo, ma solo in quello libero da legami e condizionamenti(chissà come chi?), se non per qualche rara eccezzione a cui si pensa affidare l’alto compito della riproduzione, a garanzia di una umanità perfetta che, col raggiungimento dell’illuminazione di gruppo, finalmente non ritornerà mai più sulla terra e gli ashram servirebbero in questo senso come da “centri di raccolta”, passatemi il termine. Bene, io credo che quando tu citi questo filosofo lo fai veramente a fin di bene (daltronde viene anche detto:” guarda l’opera, ma non l’autore”) poichè alcune frasi sono veramente semplici e pulite, con una spiritualità naturalistica che cattura, che trasporta, ma penso che si porti dietro anche tutto quello che l’autore rappresenta a livello più o meno cosciente, dentro la comunicazione con altri. L’incontro tra maschile e femminile per me è qualcosa che si può costruire nel tempo, a patto di non dare per scontato un’ allettante quanto irreale “zona di contatto” che non può essere mai considerata un prerequisito o pienamente raggiunta. In questa nostra disponibilità che presuppone la massima delicatezza, le persone, uomini e donne, sono assai sensibili a tutti i tipi di marcatura del territorio, in quanto imparare ad affidarsi, nonostante la paura(che a volte serve e a volte danneggia) è forse l’aspirata meta agoniata da tutti.
Ciao Dada
osho ne sapeva di cose sulla vita… o almeno ne sapeva parlare… la sua compagna si suicidò… si narra di una volta che lui la picchiò… la questione delle Rolls royce è risaputa e sembra che lui collaborasse poco o niente alla comune che i suoi adepti si stavano impegnando a tirar su (e in cui lui viveva)… o my god!! un narcisista?!?! e vallo a sapere! fatto sta, torna sempre questa miscela di grande sapienza e spietata indifferenza negli individui così fortemente carismatici… oppure sono i seguaci quelli “non sani”? qualcuno, in nome delle sue convinzioni, si è fatto sterilizzare!! Dada, anch’io ho letto qualcosa di Osho. In effetti i suoi argomenti sono validi e il modo di esprimerli è invidiabile, però… al di là di questo, mi convinco sempre di più che in ambito spirituale non devono, e più che altro NON POSSONO esserci guide.
Alexander Lowen ci dice più semplicemente di tornare ad ascoltare il nostro corpo… la società in cui ci siamo trovati a vivere è deleteria in questo senso, è un continuo mortificare le esigenze del corpo in funzione di mondanità, carriera, progresso, moralismi, ritmi sballati, divertimenti fasulli, bellezza che non è più bellezza, ecc. Ha scritto anche un libro proprio sul narcisismo. saluto tutti
Molto interessante questo intervento. E’ terapeutico per questo nostro gruppo di auto-aiuto on line il dibattito muova verso concezioni e riflessioni più ampie rispetto alla propria situazione personale. Per quanto riguarda Osho o altri ‘maestri’ con vissuti ‘strani’ o fatti e leggende più o meno negative, io cerco di comprendere cosa hanno detto di buono che possa toccarmi – d’altra parte resto convinto che ciascuno, anche il più ‘santo’ ha il suo lato d’ombra – vedi l’articolo su Dott. Jekyll e Mr. Hide https://www.albedoimagination.com/03/2012/dott-jeckil-e-mister-hide-e-lombra-dentro-di-noi/ .
….aggiungerei allo scorrevole intervento di Pluma che in quella differenza di “luci” vi è l’unico spazio possibile e vitale per la “svalutazione”, esperienza irrinunciabile per mantenere la distanza e il primo posto, poichè il gioco di specchi, nella sua naturale danza, porterebbe ad una crisi intollerabile per l’ego di colui che brilla di “luce spirituale” “fregata” ai sottoposti.
Bello il tuo intervento, grazie.
Mi piace trovare punti di accordo con le persone. E pare che la frase:”Guardare l’opera e non l’autore” possa essere + o – convincente per molti. Ammetto i miei limiti dicendo di sentirmi appartenere nel gruppo dei -, visto che l’Opera per me rappresenta il manufatto di superficie ( diciamo, un pò riduttivamente, un tantino più legato all’immagine?) e L’Autore rappresenta (sempre per me) capacità e i veri sentimenti di fondo che l’hanno ispirata. Ora penso che siano proprio questi ultimi che veicolino nell’Opera e, attraverso l’Opera, negli altri. Certo io posso anche pensare (a volte però con un certo grado di mia illusione, poichè nessuno esente dagli influssi occulti culturali) di prendere quello che più mi piace e mollare tutto il resto, che magari può inquietare, svilire o contraddire ciò che è buono e che mi porta altrove. Anche la ricerca e l’arte si muovono a volte in questo senso e lo ritrovo un comportamento sano, che mi fa proseguire e che soprattutto non rallenta il fluire del mio piacere e del mio gusto, con la gioia di condividerlo con altri. Ho bisogno di cose buone e di tutto il Dio che posso, per ripulire l’anima nel tentativo di “…..trovare in ciò che non è Paradiso, ciò che Inferno non è…e dargli spazio…e farlo durare”, per citare a mio parere una delicatissima riflessione di Calvino. Però e c’è un però ( e in questo, forse, ci sta il mio limite), non riesco a smettere di dare un grande valore (non grandissimo però) alla coerenza e alla congruenza tra superficie e fondo poichè essendo molto sensibile al bello, il bello mi ha fregato un tantino nella vita e non per colpa del bello, ma della mia inclinazione ad idealizzare il bello, perdendomi quei famosi segnali di un fondo pieno/vuoto che c’è comunque e che mi invia segali importanti nel bene e nel male. Sì, tutt’e due insieme, stretti stretti poichè penso che questa unione, prima guardata nelle differenze delle parti e poi ricostruita INSIEME nel senso di unità integra, dove gerarchie, status e ruoli si annullano, possa fare da binario a quel RAPPORTO ALLA PARI tra le persone che più mi interessa per la mia crescita personale e spirituale, con tutte le umane contraddizioni. Ma altri deragliamenti no, il binario occorre solido, in buono stato di manutenzione controllata, in quanto appunto i deragliamenti sono pericolosi soprattutto per coloro che si ritrovano da soli dentro al treno fiduciosi che la “Freccia per il Cielo” venga condotta da altri meritevoli a destinazione e magari il macchinista(è lui il solo esperto, accorgendosi di un errore a lui imputabile), dopo aver inserito il pilota automatico, è sceso alla stazione precedente aiutando una vecchina a trovare il sottopasso. Grazie a tutti per le discussioni.
Per una buona esperienza di incontro conviale, creativo, spirituale e salutare segnalo sin d’ora i 3 giorni allacasa laboratorio Cenci in Unbria (Amelia) dal 15 al 17 giugno – vedi il programma nel link sulla presentazione del libro per Rena Mirecka… una grande insegnante dell’AMORE https://www.albedoimagination.com/04/2010/fare-anima-oltre-il-teatro/
Va bene Dada, capisco le ragioni per le quali tu assuma in maniera incondizionata queste differenze tra uomo e donna: “Nel buddhismo(sia Mahayana che Inayana)così come nell’induismo,si dice che una donna,per raggiungere l’illuminazione,debba reincarnarsi necessariamente(?) in un uomo.(questo è come dire che tu sei più avanti rispetto alle donne?)
Lo stesso concetto(seppur in maniera strumentale e discriminatoria) è presente nella religione Cattolica e nell’Islam(vorresti dire che non sei d’accordo? Quindi? siamo o non siamo per te sullo stesso piano?)
Ho svolto in merito,studi e comparazioni.” Il punto è che se tu le ritieni vere(e tu mi puoi smentire che ne sarò felice), mi dici come caspita si può fare ad accettare il confronto che tu dici di volere senza condizionamenti, ma dove tu uomo ti sei ri-costruito un artefatto culturale di superiorità rispetto alla donna, appellandoti alle fonti “scientifiche” degli antichi retaggi spirituali???. Ti chiederei con cortesia di chiarire con semplicità questo punto essenziale, credo bastino 6/7 parole, in modo tale che si possa capire bene tutti.
Vorrei poi aggiungere una cosa al tuo commento leggermente eufemistico su Franz. Personalmente credo che non sia proprio corretto affermare che sia stato semplicemente aggressivo e maleducato. Lui ha cercato di colpire al nucleo di questo blog indirizzando l’attenzione dentro al fustino del Dash(battuta anni ’70) dove pensa di aver trovato la laurea del Dott. Brunelli. Questa affermazione è tutt’altra cosa. Esistono regole più marginali ed esistono regole più centrali nei gruppi e mi chiedo se tu l’hai percepito allo stesso modo, ossia un insulto profondo anche verso tutti noi. In questa situazione io ho percepito invece molta competizione maschile e potendomi sbagliare anche sul piano professionale ed intellettuale, altro che solidarietà. Partecipando a questo blog, creato apposta da un professionista psicoterapeuta che è anche il coordinatore, così come credo le altre persone, ho liberamente conferito un’autorità di ruolo a questa persona in termini di rispetto e credibilità sia come esperto dell’argomento particolare, sia come supervisore del gruppo. Mi sembra chiaro e naturale che non possa essere conferito ad altri. Ogni situazione ha le sue proprie regole implicite o esplicite.
Grazie comunque delle tue risposte.
io ti seguo Dada. seguo tutto quello che dici, parola per parola. vera la questione dell’emotività, vera la questione del “sono solidale con te almeno tu sei solidale con me”, vera l’identificazione con la donna anziché con l’uomo (permettimi però di rigettare l’aggressività maschile, sempre e comunque, perché vivo e soffro, fin da bambina la presupposta superiorità maschile, i conseguenti privilegi, e l’arroganza che in certi individui ne deriva, fatto culturale questo, tangibile ed evidente), vero che se agiamo in un modo è perché ne abbiamo bisogno… eppure manca una cosa, ed è quella che rende mostri coloro a cui noi imputiamo il nostro dolore (messi in conto i dovuti se e ma) ed è l’empatia e la compassione, quella di cui parlavi in un altro commento. è per questo che ero nel pallone all’inizio (durante e poco dopo la fine della mia storia). mi dicevo (cercando di evitare tutti quei giochetti a cui siamo abituati e di cui stiamo parlando): è possibile che io sia ancora una creatura in fasce e che lui sia avanti nella spiritualità o nella consapevolezza di sé (e quindi che sia capace di guardare noi e il nostro rapporto in maniera meno confusa o emotiva di me). Sono dispostissima ad ascoltarlo, a conoscerlo sempre di più, ad affinare le mie reazioni e ad accettare le sue, anche se non le capisco, perché io agisco generalmente in maniera diversa. La mia era completa disponibilità a crescere e confrontarsi. Come può un individuo “spiritualmente superiore” (e uso le virgolette perché ancora devo appurare se possa esistere davvero una scala nella spiritualità – ma ammettiamo che questo sia un dato di fatto) dicevo come può un uomo più avanti di me non prendermi semplicemente per mano e avere compassione (col senso che sai) di me? E come può un uomo spiritualmente evoluto dirsi perfetto (cosa che lui fa)? Il rischio che si corre adoperando la tua argutissima analisi è quello di dimenticare niente di meno che l’amore, l’accettazione dell’altro. E si corre anche il rischio di arrancare appunto dietro al perfezionismo (anche in ambito spirituale – che se ci penso, per me, è un controsenso) ed ecco perché poi capisco anche altri interventi, distanti dai tuoi, ma che mi sembrano dedurre che il buon senso è la cosa più semplice e immediata (lo ridurrei a: se uno ti ama si vede e si sente). Non mi pronuncio in merito a maltrattamenti fisici, non ho mai avuto a che fare con questo. Insomma, tutto ciò che s’è detto sui narcisisti (che non provano sentimenti, che ti usano come specchio per la loro immagine, finché vai bene, che si identificano con questa immagine anziché sentire la loro vera essenza e che quindi, per forza di cose, costruiscono rapporti fasulli intorno a loro, che non ci stai dentro la loro testa) non è da confondere con il sano distacco di chi cerca di ascoltarsi e di viversi veramente e che poi cerca anche il confronto, il dono di sé e la reale condivisione con l’altro (sia un compagno o un amico) e cerca di evitare manipolazioni e pretese, rispettando la delicatezza e l’importanza dell’esistenza altrui, ammettendo le proprie di debolezze e, sì, evitando ridondanti emotività.
Per concludere: se uno si incazza perché non sei illuminata come lui, c’è qualcosa che non va in quella luce.
Per favore vorrei che superassimo questi equivoci e amichevolmente, perciò faccio presente che non pubblicherò ulteriori polemiche, mentre invece pubblicherò volentieri dichiarazioni di scuse, di comprensione e di perdono se verranno. Invito poi a collaborare per la comprensione di queste problematiche e di altre proposte nel blog, come peraltro state già facendo e vi ringrazio sperando che possano aiutare tutti.
Mi scuso con Pam e Dada e con gli altri partecipanti del blog perchè sento una qualche responsabilità nello sviluppo del conflitto che è emerso. Mi spiego, al momento della prima risposta di Pam ho sentito un certo grado di irritazione e rabbia iniziali per alcune sue parole e soprattutto per la “satira” “Sisi & Franz” con tanto di scenografia e sceneggiatura. Ma poi ho pensato che avesse ragione lei circa la mia distanza e il “podio” e che le sue parole, seppure graffianti ed irridenti, fossero un messaggio di invito per me ad essere più aperta e vicina alle persone attraverso la mia esperienza e così ho fatto. Le ho risposto serenamente poichè non mi erano sfuggite le altre sue analisi per nulla scontate e per me interessanti nonostante l’offesa che ormai era passata. Ho sbagliato però a non comunicarle queste mie/sue emozioni iniziali di impatto alla sua comunicazione, impedendole così un’occasione per riflettere meglio anche sulla sua modalità di interazione con Dada.
Cari amici/che del forum di autoaiiuto, nell’augurare a tutti voi una Buona Pasqua che vi porti pace, amore e serenità, vi propongo di asccoltare questa e “vibrante” “poesia” d’amore, cantata da Michele Zarrillo.
Spero che vi piaccia o almeno, vi rilassi un pò e possa aiutare chi ne ha bisogno, a riflettere e trovare una piccola porzione di risposta sull’universalità di alcuni quesiti che l’anima pone a noi tutti.
Buongiorno ed un caro Augurio a tutti.
Un abbraccio. Elisa
https://www.youtube.com/watch?v=nLG6FxaEl5A
Vorrei rivolgere un caro augurio di Buona Pasqua al dottor Brunelli, ringraziandolo per la possibilità di confronto, di narrazione ed elaborazione delle nostre esperienze e, quindi di crescita umana che ci offre attraverso il forum di autoaiuto da lui coordinato con professionalità, competenza, delicatezza e tanta disponibilità umana. Oltre che in questa pagina inoltre, tutto il Blog in cui noi amiamo navigare e scrivere, è ricchissimo di contributi che possiamo leggere per aprirci a nuove conoscenze o visioni diverse delle stesse e fare esperienza delle emozioni e dei pensieri che esse possono farci sentire attraverso il nostro cuore e la nostra Anima. Grazie ancora a questo blog (ed a tutti voi /noi che tramite esso ho potuto finora conoscere) ed al suo autore e coordinatore, dottor Pier Pietro Brunelli al quale rinnovo personalmente i miei Auguri di Buona Pasqua verso la quale, ci ha condotti un pò per mano attraversando il Carnevale – ricordate il libro “Carna, il Carnevale delle donne” – nel suo continuum con la Quaresima fino ad oggi, venerdì Santo o della “Passione” di Cristo che è credo, un esempio”concreto”di come da un male estremo, possa non solo nascere un “bene” – come la capacità di perdonare, ad es ; vedi le ultime parole di Gesù al ladrone che il perdono glielo chiese mentre erano stati posti entrambi sulla croce – ma anche, per noi, di come anche dopo essersi stati “annientati” o distrutti, nel corpo e/o nella mente dalla mavagità malata – e spesso inconsapevole – di alcune altre persone, sia possibile “rinascere” attraverso le più diverse forme di Resurrezione anche dalle nostre stesse “ceneri”.
Personalmente credo che il grande dono che ci viene fatto da questo blog, sia quello di riuscire a ricostruire in noi la speranza e credo anche che questo, sia un dono meraviglioso.
Elisa
Grazie Elisa, colgo l’occasione per porgere tanti auguri di buona Pasqua a lei e a tutte e tutti.
Ho ascoltato ora la canzone….è bellissima e mi ha dato pace. Grazie!
Ma quale? UN CANTO NUOVO? … ne avrei altre… ma…
Grazie ah! Ah! pensavo si scrivesse allora facciamoci tante belle DDD (Basta che non siano al DDT)
ma cosa saranno ste DDD… scusate, a me non mi è chiaro, ma davvero sono dirette a DADA? Non saprei… comunque vabbé, se a Pamela gli fa bene intervenire a me va bene, è chiaro però che se chiunque considera una forma di sfogo prendere in giro qualcuno, dispiace… dai proviamo a scherzare e a sdrammatizzare un po’ ogni tanto… (IL FILM “QUASI AMICI ” è in tal senso un bell’insegnamento— E POI e proviamo tutti a fare un po’ i BRAVI, che fa bene . .A proposito che ne pensate dell’articolo IL NARCISISTA BRAVO? Avete visto il film? THE ARTIST?
La turbolenza esterna forse potrebbe segnalarci qualcosa come in questo racconto di saggezza Zen. Credo e spero che tu Dada possa apprezzare anche se probabilmente ti senti ancora ferito.
Due Ciliegi (storia Zen)
«Due Ciliegi, nati distanti, si guardavano senza potersi toccare. Li vide una Nuvola, che mossa a compassione, pianse dal dolore ed agitò le loro foglie … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Tempesta, che mossa a compassione, urlò dal dolore ed agitò i loro rami … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Montagna, che mossa a compassione, tremò dal dolore ed agitò i loro tronchi … ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano, che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano intrecciate in una unione senza tempo.»
Anonimo (?)
Bellissimo questo intervento/parabola… GRAZIE
Cari amici del forum di autoaiuto, per riscoprire una parte delle nostre origini e per rilassarci con dei nostri “parenti” vi vorrei proporre questo video con dei suoni che comunicano da sotto le profondità. Spero vi piaccia e che possa essere utile a qualcuno per contattare ciò di cui ha bisogno in modo pacifico come lo sono questi delicati esseri viventi che sembrano sorriderci. https://youtu.be/m_rSzzopAXo?t=2m35s
Un abbraccio a tutti
Una poesia con dei versi antinarcisistici (secondo me……)
L’AMORE NON FA RUMORE
L’Amore non fa rumore:
vibra ad un canto impercettibile
per le orecchie,
suona la musica
dell’anima.
L’Amore si nutre:
con sguardi,
con silenzi,
con piccole carezze.
L’Amore si ripara:
dall’invidia,
dalla ferocia,
dall’indifferenza.
L’Amore non ha fretta:
vive nell’umido tepore
dell’attesa,
della presenza.
Vincent Navire
Gentile Dada, se vuole mi scriva in privato per mettermi al corrente di che si tratta. Siamo qui per aiutarci e seppure con idee diverse, dobbiamo collaborare affinché non intervengano turbolenze patogene. cercherò comunue di capire di che si tratta. Intanto stia sicuro che i suoi interventi sono sempre apprezzati, e da persone sensibili e preparate. A presto. P.B.
Mi riferivo alle mie opinioni in generale sui narcisi, quando ho usato il termine delinquente, e non mi riferivo a nessuno in particolare..ogni altra deduzione è una libera interpretazione, come tutto del resto, in fondo. Anche il dottore stesso ha usato il termine malvivente, che è abbastanza simile. E neanche io, nell’associarmi alla sua opinione, volevo offendere nessuno.
Per il resto non mi sembra di aver detto nulla di male: ho semplicemente commentato frasi che mi ricordavano spaventosamente ragionamenti ormai noti e comuni a certe persone, e che non intendo più sentire e risentire (come anche le altre vittime del resto penso), e altri hanno invece trovato utili le mie considerazioni, per loro stessa ammissione: chi per ricerca, chi per conforto. I ragionamenti propugnati soprattutto dai narcisi sono molto dannosi per le vittime, perchè ci spingono a rafforzare il nostro bisogno di perfezione, e a credere che si DEVE essere perfetti (i.e. non umani) a priori per meritare amore…altrimenti saremo puniti anche prima!
Come è che fa quella freddura maschilista?! …ecco perchè il marito al ritorno da lavoro mi ha dato una sberla gratuita: lui non sapeva il perchè, ma secondo lui lo sapevo io il perchè mi meritassi la sberla …a priori e a prescindere!
Quindi…se ho insistito sulla confutazione di alcune cose dette è perchè penso che quelle verità declamate in modo a mio parere accusatorio, siano causa di danno e sofferenza per le persone che (da quella logica) sono uscite vampirizzate, essendo state quelle medesime opinioni propugnate loro precedentemente già da un vampiro, è una logica malsana, le vittime staranno ancora peggio a sentirsi dire quelle cose, se ci credono, perchè staranno lì a dirsi che la loro colpa è di non essere perfette, ma soltanto umane, invece di ricordarsi semplicemente che non hanno fatto del male, ma lo hanno subito (seppure con responsabilità anche proprie)!!!
Ho solo reagito all’offesa “ciambella puzzolente”, “sentimenti spazzatura” ecc ecc ecc… Tutto qui. Mi sono sentita MOLTO offesa nel sentire apostrofare così le vittime, anche se quelle espressioni che io reputo offensive erano frasi dette in generale, e non espressamente rivolta alle vittime (anzi: l’apparenza era l’esatto contrario)! Ma …è POSSIBILE che sia una mia interpretazione da matta egocentrica! Infatti con il mio ex ne ho visti di “fenomeni paranormali”: lui che offende te mentre parla con altri di altro, usando parole tue e frasi tue perchè tu sappia che si sta rivolgendo a te, cosicchè sapevo che si riferiva a me, e lui poi mi guardava col sorrisetto sadico! Spesso mi insultava di più così, che non insultandomi direttamente!
Ma ripeto …è POSSIBILE che sia una mia interpretazione da matta egocentrica vampirizzata! In fondo sono stata depressa per lungo tempo, senza gioia di vivere. Una sera ho ingoiato tutti i medicinali che ho trovato…quindi se adesso sono sul chi va là è più che comprensibile: infatti volevo esprimere il concetto che mai più mi farò ingannare da nessuno!!! E il mio era un MAI enfatico: so che se dovessi subirlo di nuovo non ne uscirei più su questa terra, perciò so che non posso correre il rischio di lasciarmi ingannare ancora! E non voglio che altre qui si lascino ingannare ancora da loro, chiunque essi siano, fosse anche magari il prossimo sconosciuto che ci sorride per la strada! Anche il mio definirmi una narcisa era di fatto ironia in quel senso, proprio come altri qui hanno usato ironia che è stata puntualmente fraintesa! Anche altri si sono lamentati che non era stata capita l’ironia!
Comunque non farò più riferimenti a frasi dette da altri (neanche se chiaramente e deliberatamente offensive), …anzi… poichè le mie opinioni le ho già espresse esaustivamente, …credo che non interessi più a nessuno cosa ho da dire, credo davvero che non scriverò più, perchè non servo più…io ho capito che loro hanno solo cattiveria per tutti, soprattutto per le persone che riescono veramente a controargomentare efficacemente! Comunque se ho offeso persone in buona fede mi dispiace sinceramente, ma non posso sapere con certezza se erano in buona fede o no, posso solo fidarmi del mio istinto…purtroppo rimpiango di non essermi fidata del mio istinto la prima volta, adesso quindi preferisco di più fidarmi di me stessa e di ciò che mi dice l’istinto, pur sapendo che è POSSIBILE sbagliarsi!
Grazie Pamela, mi pare che ha sanato gli equivoci e che le sue riflessioni siano prpfonde e contribuiscono ad aiutare. Allora PACE???
Pamela è un ciliegio dalle radici molto profonde! Anche lei ha bisogno delle sue scuse da parte di Dada per le parole pesanti e cariche di odio che le ha rivolto, pugnalandola al cuore.
Dada tu hai detto che chi sparge vento raccoglie tempesta, vuoi proprio essere tu la tempesta? Io penso di no, io penso che tu hai tanto riflettuto sulla comprensione e il perdono come dici e la comprensione può subentrare anche a posteriori. Io desidero che Pamela continui ad intervenire in questo blog! DDDDDDDDDXDX
Cara Pamela, qualora tu possa esserti in qualche modo sentita ferita, seppure non era mia intenzione che ciò avvenisse, dalla mia richiesta di spiegazione circa il significato e dell’utilizzo da parte tua di un carattere “faccina” – :D…….- in modo piuttosto ampificato in certe parti dei tuoi post, cosa che sinceramente mi ha sorpreso, me ne dispiaccio e vorrei che capissi che il mio desiderio era realmente quello di comprenderne il senso cosa che leggendo attentamente tra le righe del tuo ultimo post, mi hai – personalmente -permesso di fare, comprendendone anche forse, la derivazione dal bisogno di esprimere diversamente un dolore ed una paura interni che hai bisogno di dominare e dalla cui esperienza vorresti probabilmente poter proteggere altri. Quindi, anche a me, come a Rosi e Sisi e Pluma ed altre/i farebbe molto piacere se tu ancora partecipassi a questo blog con i tuoi contributi che come quelli di ognuno, possono essere fonte di auto aiuto e di reciproco arricchimento.
Un abbraccio ed a presto.
ci sono i miei rifereimenti in info/contatti… comunque anche nei migliori gruppi di auto-aiuto capitano momenti di incomprensione ed anche di aggressività… ma al fine chi trae maggior crescita e vantaggio poi capisce. supera e poi si ricorda che appunto il fine è l’auto-aiuto, e allora non tutti i mali vengono per nuocere… FORZA! L’importante che se ne tragga qualcosa di bene, e questo sta avvenendo, perciò GRAZIE A LEI E A TUTTE/I
Perchè se si è delicati,lo si è sempre…
Ti prego Dada di considerare anche la possibilità che tu non sia stato delicato nella tua contro-reazione e penso che tu conosca bene la differenza tra azione e reazione e anche la forza della non-reazione. Se tu ti dimenticassi per un attimo della tua ferita e rileggessi con gli occhi di Budda (visto che ognuno possiede la propria Buddità), che cosa penseresti delle tue risposte? Elisa in un suo precedente post ti aveva offerto a mio parere una bellissima possibilità di confronto circa una tua responsabilità personale dentro la storia promiscua che descrivevi, in cui l’unico pulito risultavi tu, ma hai eluso o svalutato il messaggio, non so. Il confronto è difficile perchè porta sempre una piccola o grande pena, quella di accettare la messa in discussione che proviene da un altro intervento che ci riguarda. E’ vero che la maniera per dire le cose conta molto, ma questo messaggio per noi è nascosto ovunque e a volte irrompe proprio nelle crepe del nostro ego, allora si comincia ad urlare e gridare il nostro dolore contrattaccando per chiamarci fuori da qualsiasi responsabilità. Non chiamiamo però in causa la spiritualità, lei non ha nessuna colpa, se ci fosse non ci sarebbe neanche più il confronto, ma solo incontro. Vorrei poter contribuire anch’io per come posso e allora ti dico che ho cominciato a vivere meglio quando ho imparato ad abbandonare (a liberarmi da) tutte le certezze sugli uomini, le donne, gli omossessuali, i bambini, le bambine, le donne che prendono le botte, le meccaniche mentali e tanto altro che mi facevano compiere ingenue generalizzazioni, dove l’altro o meglio la persona davanti a me era sempre disconosciuta a causa della mia presunzione di sapere come vanno il mondo e le cose. Lo ammetto, sono stata una grande narcisista e di quelle cattive. Ho ancora un grande demonio dentro. Ma il mio demonio è mio e me lo tengo io! Mi serve per capire da dove provengo, ogni tanto gli parlo, lo accarezzo e non voglio più che si allontani da me confuso tra la gente e se per qualche ragione dovesse ancora sfuggirmi, o meglio fossi io a scacciarlo, vorrei che ci fosse sempre qualcuno disposto a riportarmelo con un messaggio. Forse è per questo che Budda ringraziava in quella famosa città in cui lo accolsero con pietre e offese? Non occorre essere santi per fare questo. Ci sono molte persone che lo sanno fare. Anche noi lo sappiamo fare.
scrivo per ricevere di nuovo gli aggiornamenti. grazie!
Come mai, non li riceve? Ha letto la pagina Istruzioni nella bandina blu-viola?
sì sì appunto ho scritto il commento. ora mi arrivano
Vi propongo il seguente brano, tratto dagli studi della psichiatra francese Marie-France Hirigoyen (tradotto da Marylise Veillon) – Le terminologie possono essere diverse, ma il succo del discorso è lo stesso… io mi occupo di aiutare (psicoterapia e psicologia clinica) non solo di fare ricerca – anche grazie a voi, con questo gruppo di auto-aiuto vi devo dire che i risultati ci sono. GRAZIE (Pier Pietro Brunelli)
———————————————————————————-
“Il boia” o “perverso narcisista” seguendo la patologia messa in luce dalla Signora Marie-France Hirigoyen , può essere sia un uomo che una donna; la violenza morale non è appannaggio dei soli uomini, un gran numero di donne sono tiranni domestici; i media danno troppo spesso l’impressione che sono tutti uomini, e dobbiamo sfatare questo giudizio errato; gli uomini vittime hanno semplicemente maggiori difficoltà a parlare delle loro sofferenze.
Quale sia il suo sesso, la sua età, la sua nazionalità, il boia ha sempre il medesimo comportamento, vampirizza la sua vittima, succhiando la sua energia vitale. Possono passare anni prima di rendersi conto del procedimento di distruzione messo in moto. All’inizio possono essere soltanto piccoli rimproveri, frasi anonime ma sprezzanti, colme di sottintesi che feriscono, avviliscono, perfino violenti, è la ripetizione costante di queste azioni che rende l’aggressione evidente. Spesso un incidente di percorso scatena la crisi che spinge l’aggressore a svelare la sua trappola; di regola, è la presa di coscienza della vittima, e i suoi soprassalti di rivolta, che scateneranno il procedimento di messa a morte: in quanto può esserci reale messa a morte psichica, in cui l’aggressore non esiterà ad adoperare tutti i mezzi per pervenire al suo fine: distruggere la sua preda.
Diffidiamo dal suo aspetto seducente. Il perverso narcisista è un vampiro, senza affetto, il quale aspira la sostanza vitale della sua vittima fino a distruggerla.
La sregolatezza sessuale o la cattiveria non sono altro che conseguenze ineluttabili di questa struttura vuota. Sono insensibili, senza affetto. sono individui megalomani che si pongono come referenti, come metro di paragone del bene e del male, della verità. Si attribuisce loro spesso un aria moralistica, superiore, distante. Tutto è loro dovuto. Criticano tutti quanti, non ammettono nessuna messa in causa e nessun rimprovero. La forza dei perversi è la loro insensibilità. Non conoscono alcun scrupolo d’ordine morale. Non soffrono. Attaccano in piena impunità, in quanto quand’anche di ritorno, i partner utilizzano delle difese perverse, sono stati scelti per non raggiungere mai la virtuosità che li proteggerebbe.
Le delusioni scatenano in loro collera o risentimento, con un desiderio di rivincita. Ciò spiega la rabbia distruttrice che li coglie in caso di separazioni. Quando un perverso riceve una ferita narcisista (disfatta, rigetto), risentono un desiderio illimitato di ottenere una rivincita. Non è come in un individuo collerico, una reazione passeggera e confusa, è un rancore inflessibile al quale il perverso dedica tutte le sue capacità di ragionamento.
Il perverso, come tutti i paranoici, mantengono una distanza affettiva sufficiente per non impegnarsi realmente.
Il perverso, come tutti i paranoici, mantengono una distanza affettiva sufficiente per non impegnarsi realmente. L’efficacia dei loro attacchi si attiene al fatto che la vittima o l’osservatore esterno non immaginino che si possa essere a questo punto sprovvisti di sollecitudine o compassione, davanti alla sofferenza dell’altro.
Il partner non esiste in quanto persona, ma in quanto supporto di una qualità della quale i perversi tentano di appropriarsi.
I perversi si nutrono dell’energia di coloro i quali subiscono il loro fascino. Tentano di appropriarsi del narcisismo gratificante dell’altro, invadendo il suo territorio psichico. Il problema del perverso narcisista è di colmare il suo vuoto. Per non avere ad affrontare questo vuoto(il che significherebbe la sua guarigione), il Narcisio si progetta nel suo contrario. Diventa perverso nel senso stretto del termine: volta le spalle al suo vuoto(allorché il non perverso affronta questo vuoto). Da qui il suo amore e il suo odio per una personalità materna, la figura la più esplicita della vita interna. Il narcisio ha bisogno della carne e della sostanza dell’altro per riempirsi. Ma è incapace di nutrirsi di questa sostanza carnale, in quanto non dispone neanche di un inizio di sostanza che gli permetterebbe di accogliere, di agganciare e di fare sua la sostanza dell’altro. Questa sostanza diventa il suo pericoloso nemico, in quanto lo rivela vuoto a sé stesso.
Per motivi che si attengono alla loro storia nei primi stadi della vita, i perversi non hanno potuto realizzarsi. Osservano con invidia che altri individui hanno ciò che occorre per realizzarsi. Passando accanto a loro stessi, tentano di distruggere la felicità che passa vicino a loro. Prigionieri della rigidità delle loro difese, tentano di distruggere la libertà. Non potendo godere pienamente del loro corpo, provano ad impedire il godimento del corpo degli altri, perfino nei loro propri figli. Essendo incapaci di amare, provano a distruggere a causa del loro cinismo la semplicità di una relazione naturale.
Per accettarsi, i perversi narcisisti devono trionfare e distruggere qualcun’altro sentendosi superiori. Godono della sofferenza degli altri. Per affermarsi, devono distruggere.
Il motore del nucleo perverso, è l’invidia, lo scopo dell’appropriazione. L’invidia è un sentimento di bramosia, di irritazione odiosa alla vista della felicità, degli altrui vantaggi. Si tratta di una mentalità a priori aggressiva, la quale si fonde sulla percezione di ciò che l’altro possiede e di cui siamo sprovvisti. Questa percezione è soggettiva, può perfino essere delirante. L’invidia comporta due poli : l’egocentrismo da una parte, e la cattiveria, con la voglia di nuocere alla persona invidiata, d’altra parte. Ciò presuppone un sentimento d’inferiorità nei confronti di questa persona, la quale possiede ciò que si brama. L’invidioso rimpiange di vedere l’altro possedere beni materiali o morali, ma è maggiormente desideroso di distruggerli piuttosto che acquisirli. Se li deteneva, non saprebbe neanche cosa farsene. Non dispone di alcuna risorsa per questo. Per colmare la distanza che separa l’invidioso dall’oggetto della sua bramosia, basta umiliare l’altro, avvilirlo.Ciò che i perversi invidiano, innanzitutto, è la vita nell’altro.
Addossare la colpa all’altro, coprirlo di maldicenze facendolo passare per malvagio, permette loro non solo di sfogarsi, ma anche di imbiancarsi. Mai responsabili, mai colpevoli: tutto ciò che va male è sempre colpa degli altri.
Si difendono tramite meccanismi di proiezione: portare al altrui credito tutte le loro difficoltà e tutti i loro fallimenti e non mettersi in causa. Si difendono anche per mezzo della negazione della realtà. Evitano così il dolore psichico, che viene trasformato in negatività.
Questa negazione è costante, anche nelle piccolezze della vita quotidiana, anche se la realtà prova il contrario. La sofferenza è esclusa, il dubbio ugualmente. Devono dunque essere portati dagli altri. Aggredire gli altri è il mezzo di evitare il dolore, la pena, la depressione.
I perversi narcisisti hanno grosse difficoltà a prendere decisioni nella vita di tutti i giorni e hanno bisogno che gli altri assumono le responsabilità al loro posto. Non sono autonomi, non possono fare a meno degli altri, il ché li conduce a un comportamento collante e a una paura della separazione; eppure, pensano che è l’altro a sollecitare la soggezione. Rifiutano di vedere il carattere divorante del loro attaccamento all’altro, dal quale potrebbe scaturire una percezione negativa della loro propria immagine. Ciò spiega la loro violenza di fronte a un partner troppo benevolo o riparatore. Se invece costui è indipendente, è percepito come ostile e ripugnante”.
Terrificantemente vero; leggendo questo articolo ho rivisto scenari e fatti specifici della mia vita. e pensare che quando mi veniva il pensiero:” mi sento spegnere dentro”, in rapporto alla relazione specifica con alcune persone e provavo la netta sensazione che fosse dovuto a questa, dubitavo -un tempo – che ciò fosse possibile. Non solo è possibile, è vero. Ma è vero per poco (anche se è sempre troppo) perchè quando te ne accorgi – e costoro, a tal punto posson tentare di farti passar per matto/a, anche o arrabbiata/o ingiustamente, con loro che pazientemente ti sopportano- inizi realmente a lottare e “nuotare” anche in mezzo ad un mare di guai ed a tenere la fiammella che c’è in te, quella che almeno ti tiene in vita anche se spesso purtroppo, attraverso il dolore ed a cercare di capire come alimentarla affinchè la tua anima possa resistere senza spezzarsi ma facendo sì che a spezzarsi siano questi rapporti. Quando ciò avviene, è come se l’anima facesse tanti tentavi per manifestarsi e per risorgere, come avesse in sè, secondo me, nonostante tutti i maltrattamenti psichici e fisici che può subire, qualcosa di indistruttibile (anche quando tu ti senti distrutto/a), anche se ci sono poi , facendo due conti con la realtà, cose che non torneranno mai indietro. In fondo questi rapporti patologici e patogeni possono in parte spezzarsi anche quando tu inizi a vedere queste persone per ciò che realmente sono cioè persone “molto piccole”, in antitesi con la loro grandiosità ed efficienza in certi settori della vita, persone con gravissimi problemi personali che vorrebbero risolvere usando gli altri essendo – secondo la mia esperienza e secondo gli studi che ho letto qui – quasi sempre totalmente prive di introspezione (del resto, se sono “vuote” a che serve l’introspezione? A prendere coscienza del loro vuoto? – E di cosa si cela in questo vuoto così prezioso da dover essere da una parte nascosto e dall’alt ro proiettato addosso all’altro/preda? ). Un passo importante secondo me, per chi ha vissuto certe esperienze traumatiche può essere anche la consapevolezza di essere stati “stupidi”, al di là dell’intelligenza dato che qui si parla di emozioni e sentimenti feriti, o come instupiditi -almeno in certe fasi – davanti all’evidenza che poi appare però conclamata. Che strano paradosso, mi è venuto in mente che forse proprio quando si rivela per ciò che è, il narcisista patologico vorrebbe andare a nascondersi, sparire anzichè “esibirsi” (come in “The artist – il narcisista bravo”).
L’articolo descrive benissimo l narcistaa patologico, uomo o donna, ed il suo modo di entrare in relazione con la finaltà precipua di succhiare energia all’altro ed è molto avvincente; personalmente credo che ognuno di noi, in questo forum, possa trovarci purtroppo, delle tracce di sè e della sua storia seppure nelle rispettive diiversità personali. Ringrazio il dottor Brunelli per averlo proposto come ulteriore arricchimento della possibilità di confrontro e di conscere.
non capisco perché: capisco e condivido Dada, capisco e condivido Pamela (ma non quando parla di Dada come un narcisista), capisco e condivido a pieno l’articolo pubblicato oggi, che Rosi apprezza, e capisco anche Rosi… e però voi vi sentite in disaccordo.
Quale sia il suo sesso, la sua età, la sua nazionalità, il boia ha sempre il medesimo comportamento, vampirizza la sua vittima, succhiando la sua energia vitale. Possono passare anni prima di rendersi conto del procedimento di distruzione messo in moto. All’inizio possono essere soltanto piccoli rimproveri, frasi anonime ma sprezzanti, colme di sottintesi che feriscono, avviliscono, perfino violenti, è la ripetizione costante di queste azioni che rende l’aggressione evidente. Spesso un incidente di percorso scatena la crisi che spinge l’aggressore a svelare la sua trappola; di regola, è la presa di coscienza della vittima, e i suoi soprassalti di rivolta, che scateneranno il procedimento di messa a morte: in quanto può esserci reale messa a morte psichica, in cui l’aggressore non esiterà ad adoperare tutti i mezzi per pervenire al suo fine: distruggere la sua preda.
Quanta verità c’è in queste parole per chi ha vissuto determinate, brutte esperienze; quello della morte psichica è un tentativo che può essere condotto nei modi più subdoli, di cui spesso purtroppo l’aggressore non è neppure consapevole o, in alternativa non è consapevole (o può credere che sia quello minore) del male che sta facendo mentre il suo interlocutore può sentirsi morire ad ogni suo sguardo ed ad ogni sua parola. E trovarsi a dover scegliere se accettare questa “morte” o trovare il modo di lottare contro la stessa,
fino al risveglio della consapevolezza dell’esser stato, attraverso il passaggio del suo sentirsi tale, “preda” predata (o anche, depredata), in qualche modo diverso da sentirsi vittima;pittosto soggetto trattato da oggetto di cannibalismo psichico o anche, della propria stessa fisicità con vari mezzi, dalla manipolazione all’abuso alla violenza fino all’inorridimento che attraverso la paura che può suscitare, non permette le normali reazioni di “attacco- fuga” o di “mimetismo” temporaneo con temporaneo blocco dei movimenti – per evitare la predazione appunto, in senso metaforico – ma che può distruggere paralizzando in sè stessi. Togliendo pian piano il proprio pneuma (o Respiro- Anima, principio vitale dell’uomo) e quindi, con esso, come affermavano i filosofi greci, spesso, la capacità di “tenere insieme”, evitandone il “dissolvimento” l’uomo/donna che ne è “privato/a e quella di immergersi tramite lo stesso, quindi, nel “neuma” o respiro del mondo e fare ancora reale, concreta esperienza di esso arricchendo ed armonizzando così, come questo blog ci insegna attraverso molti articoli che fanno riferimento alle “Arti della Vita” -quali ad esempio, quella esemplare del Parateatro di Grotowsky che a me ad es. ha molto colpito per la sua immediata profondità e senso di “verità”- la propria Anima (che è forse il principale oggetto di invidia e quindi di desideri distruttivi, da parte di alcune persone con certe patologie “patogene” quale una patologia narcisistica che ci vivono o ci hanno vissuto accanto).
Un caro saluto a tutti ed un abbraccio, soprattutto a chi in questo momento ne sente maggiormente il bisogno.
Elisa
Grazie Elisa! Sono tra quelle persone che al momento ne sente maggiormente il bisogno. E’ passato ormai un anno dalla mia decisione di distaccarmi dalla relazione narcisistica, ma mi accorgo di essere colta alcune volte, da stati improvvisi di forte inquietudine anche se penso ad altro, come una sorta di aspettativa di imminente sciagura. So che provavo questo stato anche da giovanissima e leggendoti ho pensato che il tuo intervento, circa “le normali reazioni di “attacco- fuga” o di “mimetismo” temporaneo con temporaneo blocco dei movimenti – per evitare la predazione appunto, ma che può distruggere paralizzando in sè stessi”, possa fotografare una esperienza o esperienze di orrore molto antiche, di cui ho dimenticato personaggi e storia di alcune. In effetti non ho avuto un’infanzia così terrificante, anzi, mi sono state date anche notevoli possibilità di crescita, un pò come l’ambiente familiare di Pam, un mix tra follia-filosofia e scienza il mio. Ho capito poi in seguito che il mio sentirmi inadeguata rispetto a loro che risultavano ai miei ogghi sempre così equilibrati, aperti, disponibili e più colti rispetto a me, aveva a che fare con la mia ferrea e inossidabile idealizzazione di loro. Avevo preferito e continuavo a preferire di vederli perfetti nella mia idealizzazione, anche a scapito di una continua “messa a morte” della mia autostima, dovuta ai miei continui confronti espliciti o interiori con loro. Almeno però così ero salva dai miei sentimenti veri, sottostanti all’idealizzazione, ma inaccessibili alla mia coscienza. Dover ammettere a me stessa che dietro a questa idealizzazione (che mette i Perfetti da una parte e gli immeritevoli dall’altra in maniera separata) c’erano in realtà sentimenti di odio, invidia e forte risentimento provati dalla sottoscritta è stata veramente dura!!!. Andando in terapia, esperienza che non si può equiparare con nessun’ altra, senza nulla togliere a noi e a questo blog, quando ce n’è bisogno( e per bisogno non intendo la malattia diagnosticata, anzi, in molti casi più c’è malattia e più c’è bisogno di un’ equipe con costi superiori per la nostra sanità), dicevo, andando in terapia ho scoperto di me questi sentimenti e la mia teraputa mi ha aiutato a non vederli più così minacciosi, oltre a comprendere che non avrei smesso di amarli, ma che avrei imparato ad amarli meglio. I miei rapporti oggi sono notevolmente migliorati e mi pare quasi che siano cambiati anche loro, nonostante abbia tenuto per me l’intera relazione terapeutica, circa gli scambi e le cose dette in seduta. Mi chiedo però se dovrò imparare a convivere con questi stati di inquietudine che già possedevo e che in questo periodo primaverile avverto con maggiore frequenza, di cui la relazione narcisistica in questione, se pur terminata (e posso dire attualmente senza alcun tentennamento) ha amplificato alcuni sintomi legati alla precarietà, all’insicurezza del mio vivere quotidiano. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi, sempre nel rispetto dei tuoi tempi e della tua disponibilità che apprezzo in ogni caso. Grazie
elisa… puoi spiegarmi in altre parole il tuo intervento? non mi è chiaro
Grazie a te Rosi, per aver gradito i miei pensieri ed emozioni che anche attraverso la musica che è uno dei linguaggi delle “Arti della Vita”, ho condiviso in questi giorni con voi, nella speranza vi regalassero come è accaduto a me, un pò di pace e di relax, oltre che utili – per voi, a seconda delle personali situazioni – utili e confortevoli pensieri o, anche solo, la possibiità di “distrarsi un pò”. Mi fa molto piacere che ti sono graditi perchè forse, al di là anche delle parole, essendo quello della musica e dell’arte, un linguaggio “universale”, ci permette a tutti, di trovare dei punti di contatto anche quando comportandoci come degli alberi che si osservano le proprie chiome così diverse o diversamente esposte a venti differenti dimentichiamo che all’interno della “Terra”, la Madre Terra, tutte le nostri radici, si “toccano” e si intrecciano diversamente (come nella bellissima metafora di Sisi sugli alberi di ciliegio). Ti ringrazio tantissimo anche per gli auguri, che ricambio accompagnati da un abbraccio a te ed alla tua bambina.
Ringrazio anche te Sisi, sia per le profonde e tue personali – così come quelle di Rosi – riflessioni che mi offri la possibilità di leggere, condividere ed apprezzare oltre che di riflettervi in proposito, sia per il tuo ringraziamento e per gli auguri. Ho anche letto che mi hai posto una domanda molto interessante alla quale ti rispondo appena mi è possibile.
Tanti Auguri anche a te, Pluma, per una Pasqua serena ed anche a te cercherò di risponderti appena posso all’interessante domanda che mi hai posto (mi dispiace se non sono riuscita a rendere comprensibile anche per te qualche passaggio, data la complessità e delicatezza dell’argomento e me ne scuso ed appena mi è possibile cerco di esprimere con parole diverse, come mi chiedi il contenuto del mio post, per il quale ho comunque tratto spunto da un bell’articolo sulla “questione” del narcisismo patologico/patogeno e dei modi in cui esso può “far male” pubblicato qualche giorno fa, il 27 marzo 2012, fa dal dottor Brunelli : ” Vi propongo il seguente brano, tratto dagli studi della psichiatra francese Marie-France Hirigoyen (tradotto da Marylise Veillon)…”
che ho molto apprezzato per la sua chiarezza e lucidità e che è un arricchimento ed un complemento a quello ad inizio di questa pagina del dottor Brunelli stesso che ci ha reso possibile sentirci invece che diversi e quindi, “sbagliati”, un pò “Diversamente simili” perchè provenienti da esperienze di vita emotivamente connotate negativamente, quali quelle con persone con un grave e patogeno disturbo e di poterci aprire allo stesso tempo al confronto, non solo tra noi ma anche, introspettivamente, con alcuni dei nostri nuclei personali più profondi, che “non se la passano, anch’essi, troppo bene” e di comprendere l”utilità di questo confronto, come a te è già accaduto, con sè stessi, per provare ad andare oltre . Al di là di ogni personale credo religioso, penso che la Pasqua, con il suo significato di Resurrezione, possa avere per noi, anche questo senso, nei modi e nei tempi più confacenti ad ogni singola persona.
Anche a te, caro Dada, un caro augurio di Buona Pasqua ed a Silvia, Stefay, a Deda che una sera è capitata qui per caso, scoprendo che non era lei ad essere “fatta all’incontrario”, come credeva e si è ritrovata nelle esperienze descritte nell’ articolo dall’autore del blog, il dottor Brunelli e nei nostri contributi , scoprendo di non essere sola con questi problemi e che spero di rileggere presto; alla counselor Giuliana Lisi che leggo sempre volentieri ed a Pamela che vorrei come tutti noi, riprendesse a partecipare – appena se la sentirà – a questo” nostro” , nel senso di liberamente aperto, blog e forum di autoaiuto. Auguri anche a Geltrude che ho sentito particolarmente vicino nel giorno in cui ha scritto qui, per aver passato anch’io, in seguito ad alcune vicissitudini della vita, diversi compleanni in solitudine e senza ricevere neppue gli auguri da nessuno. Ed a Stefy, Silvia, Annamaria, Marcella, Gigliola, Margherita e Wendy. A tutti/e coloro che qui partecipano, immaginiamo per un giorno di tornare unpò bambini e di tenerci per mano per fare un risanante, seppur virtuale, giocoso”girotondo” che riappacifichi tra noi e dentro di noi.
Nel concludere vorrei dire che anche a me, piace molto “Un Canto Nuovo”, una canzone bellissima cantata dal dottor Brunelli in un modo che invita all’amore ed ispira, come personalmente mi è accaduto fin dalla prima volta ( con mia sorpresa dato che a tutt’altro pensavo in qei momenti, sinceramente) che l’ho ascoltata, serenità e pace e che mi piacerebbe molto poter ascoltare altri brani come questo – che credo nacqua dal teatro della “spontaneità”- o anche diversi, che come questo, riescano a toccare l’anima umana, donandogli momenti di rara lietezza e limpida riflessione. Per questo grazie. Ed ancora auguri a tutti e tutte con un grande abbraccio.
Elisa
Buonasera a tutte e a tutti! (SALUTI E INFORMAZIONE DI SERVIZIO)
E’ stata finalmente ripristinata la possibilità di ricevere gli aggiornamenti in automatico su un articolo che vi interessa, o le risposte ai vostri commenti. Per attivarla, dopo aver postato un vostro commento, dovete ricordarvi di fare un clic sull’apposito quadratino in basso dove è scritto : avvisami via e-mail per questi commenti. Se volete ricevere l’ avviso di tutti i nuovi interventi sull’articolo, allora dovete scrivere un vostro commento alla fine della pagina e cliccare sul quadratino avvisami via e-mail per questi commenti; se invece inserite il vostro contributo tramite la funzione Replica, cioè alla fine di un particolare commento come risposta o intervento su quello, riceverete gli avvisi via e-mail solo in relazione alle eventuali altre risposte che dovessero esserci alla vostra replica.
Se vi registrate inoltre, potete stare più in contatto con le informazioni e le novità del blog, incluse le nuove iniziative dei prossimi mesi.
Un caloroso abbraccio a tutti voi
Giuliana Lisi – Counselor
Per quello che è stata la mia esperienza, penso sinceramente che le personalità c.d. narcisistiche facciano una confusione enorme fra causa-effetto e che abbiano peculiari rigidità, per non dire proprio impedimenti/limiti, di ragionamento; oltre all’incapacità di mettere in dubbio la propria stessa superficialità, che certo non aiuta:D
Se è già difficile avere doti di ragionamento sviluppate per le cose in cui va appunto appositamente applicato il ragionamento puro e semplice (e qua gli scienziati potrebbero raccontarci per ore quanto sia difficile!), …. figuriamoci quanto lo sia in cose in cui l’approccio cervellotico è oserei dire perfino improponibile…come in amore (e qua proprio si scatenerebbe un putiferio!)
Figuriamoci quindi quanto superficiali sono in amore!
Infatti, il problema è proprio questo: i narcisi RAGIONANO in amore, come se fosse un problema matematico da dimostrare da capo a fondo! A scanso di fraintendimenti: il problema NON è tanto il fatto che i narcisi si incapponiscano a voler cervelloticizzare l’amore (questo il meno del loro problema, e non entro nel merito!), quanto piuttosto il loro problema vero e deleterio è che NON sanno proprio ragionare, per niente, non ne sono capaci neanche laddove magari invece sarebbe auspicabile che sapessero farlo (magari!!!), come nelle riflessioni di carattere pragmatico ecc, … figuriamoci quindi quando pretendono di mettersi ad usare la loro logica (da scuola elementare o meno) in amore!!!!!! :DDD
A scanso di “equivoci telefonati”: non penso di essere un genio della logica…al contrario: IO (a differenza dei narcisi) conosco BENE i miei limiti, e so di essere una perfetta ignorante in materia,…anzi, ricordo i piccoli esercizietti “banali” di logica “scolastica”, e quando scoprivo che il ragionamento che (per me e per il 99% delle persone) sembrava più ovvio e intuitivo era invece il più sbagliato, ero curiosissima e felice (e non certo incapponita!)!! (Loro direbbero che loro erano quell’1% che invece dava la risposta “giusta”: ma solo perchè loro diffidano di natura!!!:DDD)
Ringrazio di aver avuto a che fare con persone (sane di mente) intellettualmente più allenate di me al ragionamento (per mestiere e non), perchè così indirettamente mi hanno mostrato i MIEI limiti, e i limiri altrui, perchè mi hanno dato la PERCEZIONE di quanto comunemente normale sono le nostre capacità di ragionamento (se non affiante)!!!
Ma tornando alla natura del PRIMO ERRORE che fanno i narcisi: confondere ipotesi e tesi!…. Faccio un esempio (so che può sembrare un esempio riduttivo, ma almeno è chiaro per mostrare come sia deleterio incapponirsi a usare “approcci troppo mentali” all’amore, soprattutto se la logica non è proprio il nostro forte:DDD e si è superficiali e “si/no; bianco-nero” come i narcisi!!!:D).
Fra gli scienziati che tentano di dimostrare la veridicità di un teorema un errore comunissimo è il seguente: sono così presi dal teorema, e così convinti della propria genialità, che magari spendono una vita intera a sviluppare ragionamenti su ragionamenti (ragionamenti anche molto macchinosi), ad un certo punto riescono a dimostrare ciò che volevano dimostrare MA …oops … tutto inutile!!! Non hanno dimostrato proprio niente!!!!Alla fine infatti si accorgono che tutta l’impalcatura costruita risulta sì perfetta, ma le basi della dimostrazione (pur essendo la cosa della dimostrazione più superficialmente trascurata, era purtroppo l’unica cosa su cui valeva la pensa spendere del tempo di qualità!:D) quindi tutto il loro ambaradan si fondava su un semplice errore logico, errore BANALE MA DELETERIO E GRAVISSIMO: USARE LA TESI COME IPOTESI!!!! ….in pratica: saltare quello che era il vero punto essenziale ed invalicabile che è GUARDACASO proprio l’unico punto – il mistero – su cui si bloccano tutti quanti!
E noi (normalissimi) ci caschiamo proprio come facciamo tutti, ..in più pensando che è stato anche troppo facile dimostarlo (Ma và! Chissà come mai!:D)!!!! … cioè ..l’errore di dimostrare e voler provare a tutti i costi una cosa che hai già dato per vera senza prima provarlo, usando per vero un ragionamento/procedimento che guardacaso era proprio quello che dovevi veramente sfrondare!!!… nasce prima l’uovo o la gallina?? il famoso cane che si morde la coda!! Quindi tutta la fatica fatta, invece che servire a dimostrare il problema (BELLA PRESUNZIONE!), in realtà è stato solo un preliminare per iniziare appena ad INTRAVEDERLO il problema, e a capire quanto grezzi siamo!!!!!! Avevamo bisogno di sgrezzarci, per così dire!
E dimostrare una “verità” mettendola ad ipotesi è un errore che (applicato a problemi difficilissimi ma che in confronto all’amore sono banali) ha FREGATO tanti cervelli davvero geniali e fini – da che mondo è mondo!!!!!!!!
In pratica: è un errore in cui cadiamo sempre e ci cadono (e con grande facilità) perfino quelle persone che in confronto a noi (che siamo persone normalissime) sono allenati quanto a capacità di logica astratta e di messa in discussione e dubitativa!!!
Anche qui …questo non deve farci sentire più o meno di altri! Infatti: avere cervello non vuol dire niente! Tanti hanno più cervello di me, te, e di altri ma sono delle persone assolutamente emotivamente “normali” come chiunque altro! —-> Ed ecco il SECONDO ERRORE dei narcisi: un conto sono le capacità logiche (vere o molto spesso presunte) e un conto è il mondo dei sentimenti: non si possono mettere sullo stesso piano!!!! Ci sono persone che sanno ragionare a livelli altissimi e che non capiscono neanche quello che sono e provano come identità personale… e viceversa!!!! Quindi sono due ambiti distinti!!!!
RIBADISCO che l’amore e i sentimenti sono questioni troppo inarrivabili e neanche lontanamente paragonabili con i problemi di ragionamento, e quindi il mio esempio non deve essere inteso come una equiparazione (VADE RETRO!!!), ma come un tentativo di mettere in luce un problema intimo dei narcisi nel vivere l’amore!!!!!!
Infatti …i narcisi hanno la presunzione di essere meglio/fare meglio di chiunque al mondo, incluse quelle persone che su questioni complessissime (e cmq più semplici dell’amore) hanno dedicato una intera vita e senza mai arrivare! Ed è questo che fa dei narcisi delle persone molto stupide che restano sempre uguali a se stessi e che RIPETONO i propri errori all’infinito.
Quello che i narcisi non capiscono è che loro sono PURTROPPO anche più indietro …perfino delle persone normali, e quel che è peggio in più credendosi più avanti del mondo intero …proprio perchè vivono dimostrando l’acqua calda, e non si cimentano mai in cose differenti, o con approcci differenti, o con una forma mentis/disposizione differente/andando oltre!!!
La maggior parte delle persone queste cose le capisce ancora in età adolescenziale!!!
Infatti, quello che Dada e Franz e tutti i narcisi dicono e ripetono come un disco rotto in modi a volte sibillini (ma l’essenza è SEMPRE quella!!!!!)… NON sono altro che la riscoperta dell’acqua calda, NON sono una verità che sanno solo loro e tutti noi altri siamo stupidi e non lo sappiamo o facciamo finta di non saperlo per ipocrisia (come pensano loro)!!
Loro dicono cose che le persone normalissime sanno già, con la differenza che noi non ne siamo ossessionati (tranne che DOPO aver avuto una relazione con loro!:DD)
Noi persone normali accettiamo che siamo umani e reali e veri e di carne ed ossa, e cerchiamo di costruire qualcosa OLTRE le cose che non possiamo cambiare: la nostra umanità fatta di difetti!
Ma ciò non significa girarci intorno, proiettare sugli altri, nascondendo gli specchi, e sicuramente NON per forza accontentarsi dei difetti nostri e altrui, nel senso che intendono loro! …
Se sbagliamo lo capiamo lo ammettiamo ce ne facciamo una ragione cerchiamo di non ripetere l’errore uguale, magari scriviamo nei blog per dialogare con altri (e sì magari anche un po’ per vendicatività …ma pazienza …noi non pretendiamo di essere divini perfetti e unicamente geniali)!!
Questo è un onere LORO, visto che sono loro che vivono pretendendo che gli altri dimostrino a loro che non sono imperfetti/perfetti. È fin troppo comprensibile che alla fine ai narcisi resti la sensazione di essere perfetti…perchè loro fanno da specchio ambulante, e sono gli altri a essere messi davanti allo specchio! Ma il fatto di stare lì a tenere uno specchio rivolto verso gli altri non fa di loro una entità fuori dal mondo …lo specchio può essere girato anche verso di loro, una volta tanto, ….e si riscoprirebbe l’acqua calda ANCORA UNA VOLTA!:DDD ANZI …Loro fanno anche più confusione di noi, ma moltiplicato alla ennesima potenza!!!! E’ quello che tipicamente accade quando uno non sa ragionare neanche nelle cose più semplici!!!! Ribadisco: fanno un casino ma un casino davvero indicibile e imperscrutabile!!!!:DDD
La descrizione che i narcisi fanno dell’amore si basa su fantasie che non hanno a che fare con le persone reali esistenti! Quello che loro vogliono, se applicato al mondo reale può TRADURSI in soli due modi:
che loro si innamorino di un umanoide inanimato di plastica comprato al sexy shop, che non ha sentimenti e che non fa né richieste, né dà niente, neanche l’”amore ruffiano” do ut des che loro disprezzano! (soluzione ottimale)
che loro si innamorino di un narciso come loro! (soluzione di second best: infatti anche i narcisi – anche se non se ne rendono conto – hanno dei bisogni umani che tirano fuori in modi alterni, contraddittori, espressi e soppressi e anche molto pressanti per chiunque, perfino per gli altri narcisi!)
E’ questo che frega i narcisi: voi cercate un amore che non esiste…tranne che nel Paradiso di Dante Alighieri!!!!!! :DDDD A proposito di essere esigenti, e passate la vita a dimostrare ….che gli altri sono esseri umani!!!!:DDDDD
Analizziamo le loro verità, che sono la scoperta dell’acqua calda e che quindi tutti condividiamo:
E’ VERO che tutti noi soffriamo/stiamo male quando una persona che è nella nostra vita di punto in bianco muore/sparisce!
E’ VERO che tutti noi non vorremmo essere soli.
E’ VERO che quando siamo gentili con gli altri vorremmo che gli altri ci ricambiassero.
E’ VERO che quando veniamo rifiutati proviamo rabbia e odio e bisogno di vendetta (se ci è stato fatto del male in modo doloso)
Noi normali queste cose le diamo PER SCONTATE!!!!!!! Le accettiamo come NORMALI, pur prendendo atto che è il rovescio della medaglia, e non certo il lato migliore!!!!!
Mentre i narcisi al contrario ne fanno un affare di Stato, un qualcosa di essenziale su cui basare tutta la loro vita in modo molto strano centrale e perverso, per DIMOSTRARE l’acqua calda… e interpretano queste piccle “verità” alle ESTREME conseguenze…. e in un rapporto micidialmente CONFUSIONARIO fra causa-effetto!!!!! NON SO SE SI CAPISCE COSA INTENDO?!
Per loro non esiste la logica fuzzy (che guardacaso è nata da un tentativo di fare i conti con la complessità), ma soltanto il bianco-nero.
Per loro è tutto o vero o falso, se neghi una frase due volte allora …ecc.
Per loro: “Non dico che non stai male” = “dico che stai bene”
Per loro: “Ti faccio una carezza perchè ti piace” = “ti faccio una carezza perchè voglio che tu dipenda da me”
Per loro: “Vorrei che restassi con me” = “io ti amo SE E SOLO SE resti con me” E “se non resti con me allora io provo – coscientemente e subcoscientemente – soltanto odio per te”
Per loro: “Ti odio perchè mi hai lasciato = io ti odio SOLTANTO perchè mi hai lasciato e A CAUSA del fatto che mi hai lasciato”
Per loro: “Ti sopporto” = “Ho SEMPRE E SOLO bisogno di te”
Lo so che sembra insultante ridurre il discorso ad un paragone scientifico (specie per i credenti e religiosi, anche se io NON sono credente) , ma temo che sia l’unico modo per tentare di uscire dal vicolo cieco. Ciascuno scienziato potrebbe confermare che più i sistemi sono complessi, più la nostra capacità di lettura deve essere adeguatamente “complicata”, nel senso di “affinata”, al fine di supportare e riprodurre l’”originalità” degli esseri umani, che si dimostrano (rispetto alle macchine) più “imprevedibili” e dotati di una cosa molto intangibile come i sentimenti.
E l’autocoscienza COMPLICA non di poco le cose!!! Infatti il computer Hal9000 è ancora oggi fantascienza!!!! Infatti interrogarsi sulla propria umana imperfezione può mandare proprio in crisi: accettare che C’E’ la parte di ego!” … se loro pensano di non averla sono proprio messi bene!:DDD
Se passi tutta la tua vita a fare accadere le cose come le pensi tu e a fare in modo che tutto e tutti dimostrino ciò che vuoi tu, interpretando tutto perdendo di vista la complessità, allora per forza che gli effetti sono quelli.
È difficile da capire ma anche da spiegare, ma secondo me è davvero questo il nocciolo.
E’ vero che non vorremmo mai perdere le persone cui noi ci affezioniamo!
MA … questo non dimostra che l’amore è SOLTANTO egoistico o che non è vero amore.
L’amore è ANCHE egoistico, ma NON è solo quello. Semmai si può concordare sul fatto che la componente egoistica è quella ben visibile alla prova dei fatti, e cancella anche il resto, in determinate circostanze.
Ma supponiamo per assurdo che il mondo sia così come ipotizzano i narcisi, e che vi siano due categorie di esseri umani:
1) quelli capaci solo di amore vero (i narcisi o coloro che pensano di essere/o sono perfetti esseri di puro spirito e totalemente privi di ego)
2) quelli capaci solo di amore solo egoistico (tutto il resto del mondo)
Adesso immaginiamo di poter osservare i comportamenti delle due categorie, o di porci delle domande: Come reagiscono di fronte all’abbandono le 2 differenti categorie?; la reazione è forse differente (oltre l’apparenza) per le 2 categorie? Si decide di usare la categoria “reazione all’abbandono” come QUALIFICA della tipologia di amore di cui essi sono capaci? Quella è la vera discriminante?
Se osservassimo che entrambe le tipologie dimostrano sentimenti sempre analoghi di fronte all’abbandono, allora dimostra necessariemente che le due tipologie sono uguali??
Se osservassimo che entrambe le tipologie dimostrano sentimenti sempre antitetici (gli uni rispetto agli altri) di fronte all’abbandono, questo necessariamente dimostra che effettivamente le diverse tipologie di persona ipotizzate esistono e che effettivamente la loro diversità si qualifica in base a quello, come condizone NECESSARIA E SUFFICIENTE?????
E’ vero che nessuno vorrebbe vivere la propria vita in totale e completa solitudine e isolamento!
MA … questo non dimostra che (se siamo rimasti nonostante gli alti e bassi) ciò è dovuto SOLO ED ESCLUSIVAMENTE all’umana insofferenza di fronte alla solitudine, o che ciò sia il motivo primario e principale, e decisivo.
E’ chiaro che quando pensi a priori di tutti che loro la pensano così, allora poi li GIUDICHI e spingi loro a volerti dimostrare il contrario … MA questo non dimostra che è vero che sono insinceri!
La verità sta nel mezzo:
–—-> durante il rapporto le vittime dei narcisi vorrebbero ristabilire un equilibrio fatto di umana Imperfezione, e quando istintivamente sai che l’altro pensa il peggio, cioè che tu in realtà hai BISOGNO di lui (inteso come bisogno TOTALIZZANTE) tu vorresti semplicemente far capire che è vero che vorresti essere ricambiata, ma che non sta tutto lì!!!!!!!!!!!!! Ma paradossalmente più vorresti farlo capire al narciso e più vorresti rinunciare alle parti più umane e normali e rinunciandoci queste si rafforzano e POI … diventi come lui ti vede, e ciò che lui pensa prende forma!!!! Invece, se il rapporto si mantiene equilibrato, un po’ alla volta le tue “esigenze” affettive si appianano e si equilibrano, e non diventano più totalizzanti perchè negate barbaramente in tutto e per tutto, anche sul piano della semplice educazione e rispetto che c’è perfino fra cordiali estranei!
In logica paroline magiche come sempre/a volte/mai/… e parole come “se e solo se”, “e…o”, “condizione necessaria” “condizione necessaria e sufficiente” “condizione sufficiente” non sono dettagli, ma fanno la differenza fra una logica da scuola elementare e logica applicata ad ambiti più complessi! E non oso immaginare quanto ci sia ancora di ben più sottile, e a me sconosciuto!!!
Quando ero piccola e andavo alla scuola dell’infanzia ci facevano mettere in ordine le vignette in rapporto di causa effetto! (ok: mi aspetto un “insulto telefonato”!:D) Ebbene non so perchè ma mi ricordo ancora delle vignette del tizio che scivolava sulla buccia di banana!:DDD
L’esercizio finiva lì: dovevamo capire l’ordine cronologico di causa effetto, … la persona camminava tranquilla, poi si avvicinava passo dopo passo alla buccia di banana sul marciapiede, poi la calpestava e poi cadeva e poi era a terra dolorante (con le stelline di bua!) :DD
Ma non ci ponevano domande complesse del tipo:
La persona è caduta PROPRIO A CAUSA della buccia di banana (la presenza della buccia di banana era condizione necessaria e sufficiente)?
La persona cadrà SEMPRE E COMUNQUE ogni volta che calpesterà la buccia di banana?
La persona è sempre caduta tutte le volte che le è capitato di calpestare la buccia di banana?
È tutto preordinatamente deterministico e prevedibile alla lettera?
Bene … se questo sono i risultati, mi sa che ai narcisi (e a tutti noi) dovrebbero far RAGIONARE di più nel nostro percorso di crescita umana sia emotiva che intellettuale, se non altro per evitare banalizzazioni, semplicionerie, superficialismi e … BEATA PRESUNZIONE!!!!!!!!!!!
I narcisi non si rendono conto che si smascherano per quello che sono perfino se tentano di camuffarsi per vittime, che in realtà è il ruolo che riesce loro meglio!
Quando hanno avuto ciò che si mertiano (che tu li vedi per come sono) poi si sentono male e vogliono vendicarsi, ma per farlo mostrano CHI sono e come ragionano, perchè non resistono a farti sapere che, secondo loro, loro ci conoscono meglio di come noi conosciamo noi stessi!:DD
È vero che fino a qualche mese fa speravo ancora in una riconciliazione, ma ormai da mesi adesso ho capito che sarei davvero stupida a stare dietro ad un ragazzetto (anche se di età anagrafica è un uomo) INFINITAMENTE STUPIDO, IGNORANTE, PRESUNTUOSO, SADICO, INCAPACE DI CHIEDERE SCUSA, CHE NON SA NEANCHE QUELLO CHE FA E DICE, EGOCENTRICO, BUGIARDO, CHE RAGIONA IN MODO COSI’ ELEMENTARE CHE SE SI FA INTERROGARE DA UN SIMPOSIO DI LOGICI-MATEMATICI PRIMA ARROSSISCONO DI IMBARAZZO PER LUI, POI SI FANNO UNA SANA RISATA E POI LO MANDANO AL SIMPOSIO DEI FILOSOFI (i loro cari amici-nemici) PER FAR FARE DUE RISATE ANCHE A LORO!!!
Adesso la mia unica soddisfazione è che ho capito quanto imbecille è …. e NON MI FREGA MAI PIU’ MAI MAI MAI MAI MAI!!! E NESSUN altro narciso come lui mi fregherà MAI!!!!
Perchè adesso so quanto imbecilli sono!!!!!
E provo un sollievo enorme dal sapere (paradossalmente proprio grazie alle sue stesse frasi!)che i narcisi hanno una grande enorme paura:
che gli altri sappiano quanto imbecilli e narcisi loro sono ancor PRIMA di averci avuto a che fare …perchè sanno che allora si tengono distanti!!! Se avessi al macchina del tempo per stargli alla larga!!!!!
E spero tanto che chiunque sia sufficientemente scaltrito da stare loro ad anni luce di distanza!!
Però mi auguro che trovi una narcisa PEGGIO di lui (e di sua madre) che gli faccia vedere le stelle e le stalle!!!:DDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
Lui di sicuro pensa che lui è un santo inalberato, ma la verità è che ogni sua parola dimostra che lui non è esente da odio, ripicca, rancore, ecc… infatti sta facendo di tutto per farci commettere l’errore che abbiamo già fatto in passato: dare importanza a quello che pensa lui, come se lo dicesse in buona fede!!!!!!!!!!!!!!
Pensateci:
—–> A lui dà fastidio il nostro blog, perciò vorrebbe togliercelo! Quindi cosa fa?
Ha accusato tutti di “vitttimismo al femminile” Risultato: Tutte si sono sentite inibite a solidarizzare (tranne che con lui)!!!!:D
—–> A lui dà fastidio che questo blog faccia anche fare delle sane risate alle “”vittime””! Quindi cosa fa?
Ci dice che la nostra non è una rivincita nostra (che sconfiggerebbe lui), ma solo un tentativo di riconquistarlo (che sconfiggerebbe noi) con frasette ebeti del tipo “Spesso si simula(sapendo di farlo)il perdono,per tornare con l’aguzzino/a. E mentre si simula l’antitesi del perdono,s’incrociano disperatamente le dita.” NOTA BENE: LA GROSSA SODDISFAZIONE NOSTRA E’ IL SAPERE CHE LUI IN REALTA’ NON LO PENSA (anzi: non sa se lo pensa davvero, e questo lo tormenta!!!), MA LO DICE PERCHE’ VUOLE CHE NOI PENSIAMO CHE LUI LO PENSA… E CE LO DICE PROPRIO PERCHE’ SA CHE CI CREDEREMO… RICORDIAMOCI CHE LUI DICE SOLO QUELLO CHE PENSA CHE SARA’ CREDUTO DA NOI!!!!!!!!!!!:DDDDDDDDDDDDDDDDDD
Avete ancora dubbi con chi abbiamo a che fare?!
A me quel delinquente non mi frega più!!!:DDDDDD Io il rancore dei narcisi lo so riconoscere anche a distanza:DD, sento che loro lo provano, e so anche che tutto quello che dicono è pensato per stuzzicare e ottenere un preciso risultato: ciò che vuole lui!!:DDDDD
Già: non sarebbe stato scritto (è questo il punto che interessa particolarmente i narcisi, vero?!)… se ogni vittima si facesse prendere dalla pigrizia/inettitudine/paura e semplicemente sperasse che fossero altri a fare il “lavoro antipatico”…la faccenda finirebbe lì, senza “strascichi impopolari” vero?! Le vittime devono solo incassare e sparire dai riflettori in maniera discreta e silenziosa, no?!
Invece qui le malcapitate hanno scelto di raccontare la loro vicenda, anche in nome delle altre moltitudini di persone che stanno subendo e che purtroppo subiranno ancora, e che non possono parlare e difendere se stesse, e che possono guardare a noi come ad un conforto, fosse anche solo simbolicamente!
Delegare il lavoro sporco, anche se non sembra, si addice invece ai narcisi, in realtà è uno dei loro vezzi occasionali, a volte vi basta una parolina magica e poi fate fare al mucchio e state a godervi la scena: come quando ha lanciato il pomo della discordia accusando il blog di fare eccessiva solidarizzazione! Risultato: TUTTE si sono sentite in dovere di giustificarsi e anche meno libere di solidarizzare! Era questo che voleva no?! Chissà che compiaciuto che era!!! Infatti ha rimarcato una frase del tipo “vedo che il mio intervento ha suscitato delle reazioni!” …e si sentiva la sua gioia sarcastica…vi piace essere di nuovo al centro dell’attenzione!
Questa è una tipica tecnica di sabotaggio loro!:D Infatti poi, sei affrettato a dire che lui delle donne (che spregiativamente il mio ex chiamava “stupide femmine”) ha una buona opinione! Poi però puntualmente si è contraddetto da solo (una volta tanto, magari volutamente?!:D) raccontando l’aneddoto del gruppo di pettegole fedifraghe amiche della sua amante…come a dire: eh sì, che bella opinione che ho di voi (PRIMO COMPLIMENTO)!
In più in un colpo solo ha colto l’occasione per rimarcare (SECONDO COMPLIMENTO) che “altri”…oops “altre” sono più ipocrite di te …perchè LUI almeno non hai bisogno di giustificare le sue malefatte, questo lo fanno gli altri …oops le altre! Ma …non siamo noi che pensiamo di appatenere alla categoria degli umani super angelicati che hanno SOLO amore totalmente puro (“ariano”:D) e non egoistico!!!:DDD Quindi noi gli diamo ragione a priori, così gli RI-rispariamo la trafila di dimostrarci che siamo ipocriti!!:DDDD
Non si preoccupino della crescita altrui, che badino alla LORO crescita (se i narcisi badassero più alle stronzate che combinano LORO, forse non dovrebbero preoccuparsi del karma, no? … ehm …ma adesso direbbe che non è un SUO problema: sono le vittime che sono inutilmente vendicative, come è che ha detto… che la vendicatività ci sconfigge due volte?!:DDD …vediamo, cosa direbbe il mio ex?!… ah,sì ..“cosa vuoi che ti dica?!se ti fa stare meglio, allora ti dico che hai ragione”!!:DDDD Sembra di essere alle elementari… adesso starà lì a chiedersi se lo dico perchè gli sto dando ragione per davvero!!!!:DDDDDDD GIURO: NON SMETTO PIU’ DI RIDERE!!!!:DDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD
Infatti …parla di karma in modo ambiguo e minaccioso, non si capisce bene:D, sembra quasi che si auguri il karma per noi…infatti dopo che si è accorto di suonare troppo minaccioso, si è poi affrettato a rimarcare che però non è LUI il karma, mentre è evidente che lui vive questo blog come un karma nei suoi riguardi… ad ogni parola che dice! Questa sembrerebbe essere infatti la SUA interpretazione, …qualcuno qui ha la coda di paglia!:D
Quindi, vediamo se ho CAPITO bene, lui dice che non è lui il karma, …però mi sembra che in passato abbia detto che il narcisista è un DONO del destino, no?! … come è che hai detto: “Forse il narcisista,ci è stato mandato dal cielo…con la funzione di portarci all’evoluzione”:DDD …SI E’ FREGATO ANCORA!!!!!!!:DDDD
CAVOLO!!!! …. SI PUO’ ANDARE AVANTI ALL’INFINITO!!!!
IO PROPONGO DI FARE UN HIT PARADE DELLE SUE SPARATE!!!:DDD
Interessante! Molto interessante, Pam!!! Nella mia esperienza ho avuto modo di osservare che le personalità narcisistiche falliscono nel pensiero logico-matematico, più che mai in quello logico-deduttivo, probabilistico e nella logica statistica falsificazionista, fin dalle scuole superiori. Curioso che proprio un narcisista fallisca nella logica falsificazionista! L’argomento, mi verrebbe da dire e forse con un pochino di ironia, potrebbe essere interessante per la ricerca e trovare così un ulteriore criterio diagnostico a suffragio del mantenimento del disturbo nel prossimo DSM V. Ho anche riflettuto sul motivo di questo tipo di “Deficit” intellettivo da parte loro. Il linguaggio matematico è un linguaggio democratico i cui oggetti non competono tra loro, ma concorrono, ognuno col proprio “peso”, a fare tornare i conti. Per comprendere il linguaggio logico-matematico occorre essere analitici e andare a fondo, non basta essere superficialmente intuitivi; la logica probabilistica e ancora di più il principio della falsificazione popperiana inducono a pensare che nulla è scontato, soprattutto il contrario di ciò che si vuole, o meglio si presume, dimostrare. Oserei dire invece che i narcisisti ragionano sulla rigida logica della causa-effetto newtoniana non solo superata, ma anche fallace. E’ per quello che il loro pensiero sembra fermo alla scoperta dell’acqua calda ogni volta che eprimono un parere, poichè, di un fanomeno complesso, trovano relazioni (spesso svianti e destabilizzanti) minimali e ultra rapide di causa-effetto, ma che non sono utili per spiegare quel fenomeno, la cui totalità e complessità è impedita alla loro comprensione. Le relazioni che trovano, sembrano banali perchè non provengono dalle loro interrogazioni profonde. Queste interrogazioni presuppongono un collegamento col proprio corpo e con la propria parte sensibile che, connettendosi al pensiero logico, sono in grado di produrre collegamenti e forme utili al confronto con altri nel rispetto quindi della propria totalità e dell’alterità. Pamela, ti prego di non fraintendermi, lo sò che la matematica è stata un tormentone per molti, per ragioni più spesso non attribuibili a scolari e studenti e che deficitare di pensiero logico non implica essere dei narcisisti, ma che nella confusione che crea un narcisista a livello di funzioni logiche superiori, vi sia un collegamento tra la loro l’incapacità di andare a fondo(riconoscere le proprie emozioni) e il pensiero produttivo, questo sì, rientra nella mia relativa esperienza.
I tuoi interventi sono sempre per me stimolanti.
Grazie
Non è assolutamente importante che il disturbo venga mantenuto o meno sul DSM V, in effettio è così variegato che è stato ‘spalmato’ tra vari altri disturbi… in effetti le etichette psichiatriche sono cornici, il dipinto è sempre diverso ed è quello che conta per capire la propria situazione, se ci si ferma alla cornice credendo di aver risolto può essere inutile o persino dannoso.
Di niente! Sarei davvero sollevata nel sapere che nel mio piccolo ho contribuito!
Chissà che un giorno la società (per conoscenze, organizzazione ecc) riesca a proteggerci da elementi culturali (modelli, stereotipi …) e/o ambientali (famiglia, carenze scolastiche …) che fanno ammalare le persone, magari sommandosi e aggravando deficit cognitivi congeniti!
Finora l’enfasi è tutta e solo sulla salute fisica: smog, agenti inquinanti, detersivi, amianto, alimentazione … Ci vorrà ancora fin troppo tempo prima che le scuole, le famiglie, la medicina e tutto il resto riescano a far crescere in modo sano ed equilibrato le persone (anche di testa), pur ognuno con le proprie personali asperità di carattere, e spinosità comuni a tutti gli esseri umani in generale, e che vanno comprese, accettate e rispettate. Non si tratta di disumanizzare, ma semmai di umanizzare!!!!
Finora è ancora troppo legato al caso e alla fortuna il fatto che una persona si ritrovi in una famiglia di persone che si rendono conto meglio di altri di ciò che NON possono permettersi di fare nell’interazione con i figli (siccome le persone con un minimo di equilibrio sono pochissime, è come vincere alla lotteria il fatto di nascerci dentro! Perciò il caso deve essere aiutato aumentandone il numero!)…perchè le conseguenze degli errori di un singolo genitore poi si ripercuotono esponenzialmente sulla società ad effetto gramigna, da cui è dura tornare indietro!!!
Adesso lo dico come una battuta: sarei stata proprio … un corno:D se fossi stata del tutto disinteressata e obliante di questioni logiche …visto che sono geneticamente imparentata con un pool di filosofi, fisici e matematici!!!:DDDD
Loro sì che ci sanno fanno quando si tratta di usare il cervello…infatti stanno bene attenti e si guardano bene dall’esprimere giudizi (mi ammoniscono sempre dal farlo e di certo NON mi approverebbero ora!:), anzi…sono le persone più aperte, possibiliste, produttivamente dubitative, positive, fiduciose, incoraggianti, prive di manicheismi e preconcetti che abbia mai conosciuto in tutta la mia vita!!!! E li amo incondizionatamente per questo …perfino quando mi contraddicono o quando mi fanno notare che rischio di diventare paranoica!!! (probabilmente direbbero che a scrivere su questo blog losono paranoica, e – in un certo senso – avrebbero ragione!:D)
Ma forse il fatto di essere in grado (anche io) di vedere anche questo rovescio della medaglia (cioè di rendermi conto che il confine con la paranoia è labile) forse è più un buon segno che un cattivo segno! Anche se c’è chi potrebbe obiettare che questa mia riflessione è altrettanto pericolosa, perchè difensiva per il mio ego! Vedete?! Si potrebbe andare avanti all’infinito a dubitare di se stessi e degli altri!! E’ questo il punto, no? E poi si passa subito dalla parte del torto, anche questo è vero, lo ammetto!
A volte chiedo loro se sono sicuri che a volte nei loro giudizi non si facciano influenzare dai loro sentimenti di affetto nei miei riguardi, o che non si facciano influenzare dalla loro “deontologia” e “senso di responsabilità” e di “professionalità genitoriale” che il loro ruolo genitoriale impone nella loro mente (anche dal dubbio/timore di sbagliare che ne consegue) a scapito di obiettività!!!
Ma penso sinceramente che sono sempre il più sinceri possibile, anche con se stessi, … perchè sono disposti a prendere in considerazione il fatto che potrebbero avere torto, sanno che è POSSIBILE!
E a scanso di equivoci …in famiglia non mi hanno mai pressata per vedere fino a che punto so ragionare, infatti ho sempre vissuto questa cosa (di avere una famiglia di pensatori) come una cosa piacevole, giocosa, divertente, naturale e spontanea, un privilegio impagabile!!!
Siccome sono intelligenti (e in più e soprattutto poi mi vogliono bene a sufficienza per non lasciare che il loro ego abbia il sopravvento sul mio bene… il che la dice lunga sul fatto di quanto riescono a provare amore per me!!!)…si sono guardati bene dal cercare di trasformarmi in un genio precoce, o dal farmi pressione affinchè studiassi queste cose …anzi: mi hanno sempre detto di godermi la vita, fare quello che mi piace, e non solo quello che devo fare per dovere scolastico, con intelligenza e spirito di avventura!!!!!:DDD …ED ECCO IL PUNTO: ricordo quando, parlando del loro lavoro, dicevano che imparare è legato anche e soprattutto all’affettività… se vivi l’apprendimento come un peso, o come un qualcosa che crea frustrazione nella tua intimità e nella tuà affettività, allora non impari, e anzi opponi delle enormi resistenze ad imparare (ne so qualcosa io che non ho mai sopportato, e non sono mai riuscita ad imparare le poesie a memoria: infatti le uniche due poesie che ricordo a memoria guardacaso sono le uniche due poesie che adoro e che ho deciso IO di imparare a memoria…e la cosa strabiliante è che non ho neanche dovuto esercitarmi, e in più sono in lingua straniera!!!:DDDD)! Quindi non si può mai prescindere da un approccio anche giocoso, in un clima di serenità e di complicità giocosa e serena …altrimenti è tutto inutile!!!
Una importante lezione che si desume dallo spirito scientifico è che bisogna avere la mente aperta: anche se parti da un’idea che tu pensi essere valida, poi però ci lavori su e devi essere pronta (e magari anche solleticata) …all’idea che magari, dopo averci lavorato su in modo imparziale, magari scopri che l’idea che avevi non era proprio così valida come pensavi, oppure che lo era, ma solo in parte, o sotto determinate ipotesi, o secondo quella convenzione di regole ….ecc.
Il bello è proprio questo: l’unica parola d’ordine è di dubitare di tutto…MA per costruire un passo in
più e non certo per distruggere il lavoro degli altri!!!!! Infatti la scienza procede per puntualizzazione ed estensione (non per distruzione)….GENERALIZZAZIONE di casi particolari! La fisica newtoniana NON è superata/cancellata/sfracellata…è valida ma particolare, con opportune semplificazioni (chiedo scusa per l’imprecisione di termini: io NON sono una scienziata)!
Comunque, AMMETTO che dal narciso ho avuto lo stimolo per riflettere meglio anche su me stessa!!!!
SI’ E’ VERO, LO HO CAPITO …devo stare attenta a ciò che mi succede nella mia sfera emotiva quando interagisco con le altre persone!!! A volte desidero TROPPO la stima o attenzione esterna (pur avendo coscienza di stimarmi anche dall’interno, che non mi basta però), ma questo non fa di me una malvagia, ma è in parte causa dei miei mali (anche se ciò si traduce che altri usano i miei sentimenti come arma contro di me).
Però io (quando mi accorgo dell’eventuale disagio che provo) sto sempre attenta a NON trasformare il mio problema di ciò che (io) percepisco/interpreto (soggettivamente) essere un torto di Tizio nei miei cfrti in un effettivo problema di Tizio (nel senso di proiettarlo su Tizio o nel senso di creare problemi a Tizio)!
Infatti io NON vivo la mia vita cercando di creare problemi alle persone verso cui provo invidie soggettive o altro, figuriamoci se NON mi hanno mai fatto alcun male oggettivo, perderei ogni autostima se facessi questo e mi disprezzerei al massimo livello!!!! Io vivo e lascio vivere, rispettando gli altri e anche andandoci d’accordo, e se vedo che sono persone oneste, che li invidi o meno in senso buono, io li ammiro perfino, proprio perchè onesti e meritevoli! Punto.
Ciò non toglie che può capitare che se incontro un Tizio che ha effettivamente LUI un problema nella zucca, E AL CONTEMPO questo SUO PROBLEMA lo spinge ad USARE il MIO problema per farMI del male…allora posso decidere (una volta tanto!) di non fargliela passare liscia, e senza scrupoli di offenderlo…proprio come ha fatto e farebbe lui con me… (anche perchè è impossibile che si offenda per davvero, se non in modo molto superficiale e rimosso: infatti siamo noi le ciambelle schifose, no?!!!!:DDD)
Questo lo ho capito anche nelle sue precedenti risposte (ecco i passaggi ben visibili, basta “rileggere” quello che dice):
1) Nel narciso si insinua il tormento e il dubbio che la descrizione che gli altri fanno di loro sia veritiera….subito subentra la paura, l’orrore, il crollo di autostima.
2) E allora subito si chiedono se sia proprio vero che noi PENSIAMO questo di loro!!!!!!!!
3) Quando si rendono conto che lo PENSIAMO (infatti lo ha anche ammesso che si rende conto che noi lo pensiamo per davvero “penso di lui/ei…che sia un vampiro psichico”), siccome sanno che il nostro pensarlo è un dato che sentono oggettivo e che non possono eliminare il fatto che noi lo PENSIAMO …
4) … arrivano alla conclusione logica che ciò che pensiamo è per forza errato, ANCHE SE LO PENSIAMO! Infatti …NON è disposto ad accettare che ciò che noi pensiamo POSSA essere veritiero in assoluto, cioè al di là della IDENTITA’ di chi lo pensa! Ecco che “”noi vittime”” NON possiamo dire cose veritiere, è IMPOSSIBILE.
Lui pensa che il fatto di essere NOI VITTIME a dirlo sia sufficiente a inficiare la POSSIBILITA’ che ciò che diciamo possa essere vero perchè secondo lui non siamo obiettive MAI, è impossibile a priori per lui.
5) Infatti, nota che ha avvertito il BISOGNO di screditare anche e principalmente le figure professionali: sa che in quanto dottore DEVE essere obiettivo (si fida che lo sia, per il RUOLO, i narcisi infatti hanno rispetto solo per il ruolo di “forza oggettivata”). Infatti NON ha attaccatto il dottore sul piano del “tu parli perchè sofferente” ma ha preferito attaccarlo sul piano della “laurea da dixan”!!!! Poi siccome crede di aver trionfato sulle argomentazioni del dottore (ma non per merito, quanto piuttosto soltanto perchè il dottore non può essere imprudente come noi nel rispondergli!) adesso gli dice che il dottore è saggio!!! (come se il dottore avesse BISOGNO di sentirsi dire che è saggio da un narcisista patologico!!!:DDDD)
6) L’ultimo passaggio del narciso è poi RITRASFORMARE la realtà: non solo le vittime quello che pensano lo pensano perchè in cattiva fede, ipocriti, bugiarde, o stupide (in altre parole: perchè vittime), e quindi non è valido, MA ANZI in realtà le vittime SIMULANO perchè la verità è che AMMIRANO E AMANO il narciso !!!! QUINDI ALLA FINE HANNO ELIMINATO IL PASSAGGIO N° 3 IN CUI SI ERANO ACCORTI CHE LO PENSIAMO DAVVERO: è tornato indietro su una fase che aveva già accettato!!!
7) ECCO LA QUADRATURA DEL CERCHIO: NOI IN REALTA’ LO AMIAMO!!!!
Visto?! Il suo ego è intatto più e meglio che pria!!!!!!!!:DDDDDD
Infatti alla fine lo ha anche detto: “Vedete, sia che simuliate il perdono sia che simuliate l’antitesi del perdono, nel nostro cervello la verità è solo una: che mi amate…e che il mondo mi ama…NAZI: mi odia amandomi!!!”:DDDDDDD
Quindi…qualsiasi cosa diciamo NON può essere offensiva per loro!::DDDD
Adesso voglio proprio fare le pulci anche a me stessa e farmi altre due risate: adesso si potrebbe dire perfino che la perfetta narcisa sono io (e il fatto stesso che lo dica sottolinea perfino che questa fantasia ce l’ho e quasi come se fosse una cosa ammirevole!), perchè sto negando di essere offensiva usando proprio le argomentazioni dei narcisi e quindi ritorcendogliela contro!!!:DDDD
La differenza però è che io penso per davvero che loro si sanno difendere anche troppo bene da soli, e non hanno bisogno che noi ci facciamo scrupoli…infatti adesso chissà cosa si inventerebbe per FARE RI-QUADRARE IL CERCHIO!!!!!
Devo dire che con me è proprio caduto male stavolta!!!!!!:DDDDDDDDDDDDDD
Ciao Sisi, e tanti cari saluti anche a te!
Cara Pamela, puoi togliermi una curiosità? cosa significano (al di là dell’immediato- in termini di smile da blog/forum/network/chat -“ridere a denti scoperti” o a più non posso, o a crepapelle forse) tutte quelle D, dopo l’iniziale:D che già ne esplicita il senso, se è quello del riso, di cui i tuoi post sono generalmente infarciti? Cioè da cosa nasce questo bisogno di amplificare in tal modo questo particolare aspetto del tuo scrivere ed esprimere le emozioni che provi mentre lo fai attraverso tale canale comunicativo (se tale vuol essere)? Mi piacerebbe capire un pò meglio questo aspetto -anche se non è il solo -di te se ti fa piacere condividerlo. Per me capire le emozioni dell’altro, il cui significato non amo dare per scontato, neppure quando a grandi linee potrebbe sembrare facile, è e può essere sempre una forma di arricchimento reciproco.
Ti ringrazio. Un abbraccio
Una domanda per te, Dada: questo discorso del perdono come modello etico di vita è in qualche modo connesso alla compassione – ed in tal senso allora forse, come scelta di un diverso “modo di guardare al mondo e alle azioni umane ” attraverso l’esercizio e la “pratica”(?) di un particolare modo di entrare in contatto con te stesso come in certe forme di spiritualità quali alcune tipologie di buddismo diffuse in occidente, da cui alcune persone traggono giovamento – di cui parlavi in un altro post? Su una cosa sono d’accordo con te, spesso ci sono persone che cercano la vicinanza dell’altro/a non per perdonarlo (mi riferisco al tuo diiscorso sulla simulazione del perdono, fatta anche con se stessi) ma per punirlo però credo sia perchè talvolta ci si sente come in mezzo al mare che potrebbe inghiottire da una parte mentre dall’altra, per raggiungere ognuna delle due rive lontane si corre il rischio di affogare; ci si trova quindi a volte in situazioni estreme che talvolta, possono togliere lucidità non tanto per il loro pericolo effettivo (in fondo, nuotare è un rischio ma non farlo, o aggrapparsi in caso ad una ciambella “mezza bucata”, non è lo è altrettanto?) quanto per la paura che generano e la paura può far allora addiritura aumentare la grandezza dei “mostri” – in senso metaforico – che abbiamo allora vicini ed il loro potere ai nostri occhi, facendoci sentire più vulnerabili (noi che vulnerabili lo siamo già un pò tutti, in generale) e meno capaci ancora di difenderci. Solo che a questo punto, dato il nostro contributo involontario al tutto potremmo chiederci: “Da cosa e “di chi”, mi sto in effetti difendendo?” e fare quindi col tempo, le necessarie – per noi e per” noi con l’altro” -distinzioni . Distinzioni utili a capire come ci rendiamo inconsapevolmente più “vulnerabili” al dolore ed al dolore che l’altro può infliggerci, anche solo con la sua stessa vicinanza caratterizzata o da un’assenza o/e da una violenza emotiva, facilitandogli il compito – meccanismo in cui più o meno, a volte un pò tutti o siamo caduti o cadiamo o possiamo cadere, per un certo periodo della nostra vita. Forse, un passo importante allora potrebbe essere anche quello di perdonare sè stessi, per decidere più liberamente di perdonare l’altro, se ci sentiamo di farlo (indipendentemente che sia un modello etico di vita o una scelta consepevole maturata con il tempo). Mi chiedo se perdonare se stessi non ci appaia anche più difficoltoso a volte (forse perchè culturalmente, ci appare “meno etico”? ; scusami Dada ma ho solo preso spunto per porre questa domanda)
E’ vero Rosy, le mie argomentazioni non sono vere in assoluto e forse anche meno. Ho solo notato una certa frequenza nella mia esperienza a cui le riflessioni di Pam hanno dato sottolineatura. Anche per me capire l’origine di questo disturbo è molto interessante. Ho avuto 2 esperienze di relazione narcisistica. La prima è durata una decina d’anni, molto violenta e anche con ospedalizzazioni, la seconda “solo” violenza psicologica. Affermare che le donne preferiscono essere riempite di botte piuttosto che rimanere sole, è la frase più banale e inconsapevole che possa ascoltare, ma ritengo che provenga dalla rabbia che scaturisce nel sentirsi impotenti e impreparati ascoltatori. Il racconto di una violenza subita non è per tutti Rosy.
Buona ciambella
Dada sono pienamente d’accordo. non perdonare ci limita in uno stato di risentimento rancore odio che ci imprigiona. ed è vero che non può essere eliminato con la volontà. quand’è che si perdona allora? forse quando l’altro riconosce la sua colpa? ma allora non è il perdono gratuito a cui siamo abituati. bella l’immagine delle dita incrociate, dopo un perdono non sentito!! della serie… niente va come dovrebbe ma speriamo bene!
Questa tragica osservazione mi ha colpita moltissimo perché spiega in modo molto chiaro una cosa che avvertivo fortemente durante la mia relazione col narciso:
“Alla base della relazione perversa narcisistica troviamo sempre qualcuno che tenta di controllare dall’interno un altro, inducendolo ad essere perfetto per i suoi bisogni, e qualcun altro che tenta disperatamente di essere perfetto per i bisogni dell’interlocutore, tentando così, a sua volta, di controllarlo dall’interno.” Dott. Roberto Cavaliere
Caro DADA tu dopo aver fatto giustamente notare come le parole possano essere variamente interpretate dici: “Perdonare non significa assolvere…significa liberarsi!!” cioè dai una certa interpretazione delperdonare in quantoliberarsi… ok
PER ME PER LIBERARSI NON OCCORRE PERDONARE, BASTA MANDARE A … QUEL PAESE…poi se uno chiede scusa o comunque si capisce che è dispiaciuto e pentito allora lo perdono… io credo chde ognuno poi debba fare come si sente, certo credo sia veramente sbagliato dopo tutto quello che ha subito sforzarsi a tutti i costi di perdonare in nome di valori etici, morali e giudizi interpretativi vari… chi lo sente spontaneamente perdona, chi no, no… magari perdonerà più avanti se e quando sarà il caso.
Caro Dada, scusi, ma devo ricordarle che io veramente lo saprei un pochino di cosa stiamo parlando e che la questione è un po’ più complessa… grazie per la partecipazione.
Caro dada, nella tua testimonianza, c’è una frase che mi ha colpito particolarmente e non riesco a ben comprendere nel significato che tu vorresti dargli in questo contesto; mi riferisco al tema del non arroccarsi sulla femminiltà e mascolinità perchè frammenta e divide ed in particolare a quello della “compassione”ma “non per come la si intende in questo mondo”. Poichè a me sembra un aspetto importante del tuo discorso e personalmente mi interesserebbe approfondire con te questi due aspetti ( almeno per ora), me li potresti spiegare un pò meglio, se ti è possibile? Oltre ai suoi due significati più noti, me ne sfuggono altri. Però sono d’accordo con te quando affermi che la compassione (per come la intendo io, in modo semplice) è un sentimento che man mano che si sviluppa permette di pacificarsi nell’animo con cose che potevano o in certi momenti possono, apparire orribili, anche richiede tanti passaggi talvolta tortuosi ed in salita.
Cara Dada, ti ringrazio per aver specificato sopra che questa risposta era originariamente rivolta a me ed alla mia domanda dato che rileggendola, avevo appunto qualche difficoltà a comprendere con chi stessi effettivamente parlando, in relazione all’argomento che ti avevo personalmente proposto in un altro post.
Colgo però qui anche l’occasione per salutare appunto Silvia, che più sopra ha descritto la sua drammatica esperienza ed il suo tentativo di avvio verso l’uscita dalla stessa e per dirle che condivido pienamente con lei , comprendendola, il fatto che si possa vivere la sensazionesia di sentirsi in colpa – in fondo però un motivo per questo, forse c’è sempre, anche agito involontariamente o difensivamente,in modo autoprotettivo e, quindi non realmente finalizzato a fare del male se non talvolta per sfinimento, come potrebbe anche accadere – sia di essere stati o essersi sentiti, stupidi – e, forse, “stupiti” di sè stessi – per aver vissuto certe cose, guardando ad esse con il senno del poi (che sarebbe stato meglio arrivasse “prima”). Forse anche accettare questo, può aiutarci a riscoprire parti “buone” e migliori oltre che migliorabii, di noi stessi, fatto che in modo toccante, mi sembra in lei stia avvenendo.
Cara Silvia, un abbraccio ed un caro augurio per te e per e per la tua bambina, con la quale spero tu possa al più presto prendere un aereo che vi conduca a volare sulle ali della libertà e dell’amore vero.
Qualche problema con la pubblicazione. Rimane aperta la finestra della registrazione
Sì, si tratta di accettare diverse fasi, che possono essere diverse in ciascun caso, e che però vanno sostenute, accompagnate e comprese, poi bisogna certamente andare ‘oltre il Conte di Montecristo’, lui però non compie propriamente una vendetta personale, ma si impegna in una battaglia contro la negatività, come se la sua vicenda non fosse più una questione personale, ma sovrapersonale, una lotta tra il bene e il male… ma certamente bisogna ad un certo punto uscire da ogni lotta e avviarsi lungo un cammino di pace… la vita non può essere gettata nella guerra, soprattutto quando ciò si può veramente evitare… in fondo il Conte di Montecristo una volta trovato il tesoro avrebbe potuto vivere sereno e felice… eppure i suoi aguzzini hanno meritato una lezione, ma con tutta probabilità gli sarebbe arrivata anche per altre vie, e il Conte di Montecristo sarebbe stato libero… e forse in riferimento a quanto dice lei, non sarebbe stato scritto…
Un caro saluto
P.B.
Salve a tutti,
è con le lacrime agli occhi che ho letto questo illuminante articolo…
Sono vittima di un narcisista patologico: mio marito.
Ci siamo sposati 8 anni fa dopo un brevissimo fidanzamento durante il quale lui usò tutte le armi di seduzione che aveva a sua disposizione.
Già il giorno del matrimonio io vidi una trasformazione che mi spaventò moltissimo.
La sua “tenerezza” era già svanita e mi lasciò sola per tutto il ricevimento mentre lui faceva chiacchiere con parenti ed amici. All’epoca ero incinta della nostra prima meravigliosa figlia ed ero troppo felice della mia gestazione per potermi soffermare ad osservare l’assoluta mancanza di empatia di quest’uomo. Dopo alcuni mesi litigavamo per ogni cosa, o meglio, io litigavo con una fantasma. Mi svalutava continuamente davanti agli amici (non mi ha perdonato i chili di troppo rimasti dopo la gravidanza), per strada camminava sempre almeno un metro davanti a me, a casa diceva che non ero in grado di fare nulla in maniera accettabile…
Ero distrutta, ma lui ripeteva di amarmi ed io cercavo di rendermi più bella, ho quasi rischiato l’anoressia, stavo tutto il giorno a pulire casa, mi impegnavo al massimo nella mia vita professionale…
Volevo essere perfetta per lui, ma non bastava mai ed io raccoglievo affamata le sue briciole da sotto il tavolo…
Poi il secondo figlio meraviglioso e ancora tanta solitudine durante la gravidanza, neppure un fiore il giorno del mio parto. E ancora diceva di amarmi alla follia, ma per lui esisteva solo il lavoro e il suo aspetto fisico. Mi ha intrappolata per ore in ragionamenti assurdi nei quali, alla fine, io non potevo che avere torto.
Ho iniziato a soffrire di attacchi di panico, ansia generalizzata, un cancro all’utero, pensieri suicidi. Quando mi hanno operata lui non c’era. Aveva detto che l’intervento era una fesseria e che aveva tanto da lavorare.
Una mattina ho detto basta.
Ho chiamato una psicoterapeuta ed ho iniziato un percorso dolorosissimo che dura da un anno mezzo. Quando ho iniziato a volermi più bene (circa sei mesi fa) e a fargli notare che era incapace di amarmi, lui mi ha chiesto la separazione e mi ha negato qualunque tipo di spiegazione mostrandosi perfino infastidito dalle mie lacrime.
E’ tutto molto complesso perché io voglio tutelare al massimo i miei figli.
Per fortuna ora lui ha accettato di farsi seguire da una terapeuta per capire come evitare un trauma ad i bambini (ha detto che della mia sofferenza non gli interessa, ma che non vorrebbe mai far soffrire i SUOI figli, quegli stessi figli dei quali non si è mai occupato e che adesso vuole portarsi in giro come fossero trofei o pacchi postali).
Viene a casa mia tutti i giorni per stare con i bambini e i weekend a volte li trascorriamo tutti e quattro insieme perché vogliamo cercare di rispettare i tempi dei bambini e fare le cose in modo graduale, ma a me fa soffrire tantissimo vederlo così spesso. Sono ancora lontana dalla guarigione , ma tutti mi dicono che da quando lui è andato via sono più luminosa. Io mi sento così in colpa e dipendente e stupida per non essermi accorta prima dell’incubo che stavo vivendo.
Cara Silvia , leggendo le tue parole ho riletto parte della mia vita ….
Una storia simile e lo stesso identico profilo : quello di un personaggio con il quale si è condiviso parte della vita , con il quale si è generato figli e che lentamente , a caro prezzo per noi , hanno perso la loro falsa colorazione per uscire pietosamente nudi dal quadro della nostra vita .
Non ho più tempo per chiedermi come abbia potuto sprecare anni accanto ad una persona simile , non ha più senso chiedermi come abbiamo potuto cadere nella rete di questo personaggio che vive di luce riflessa e calpesta senza scrupolo qualunque essere che non sia quello riflesso nello specchio delle sue assurde ambizioni. La sua insicurezza e la sua ambiguità non faranno di me una larva .
La consapevolezza è il primo passo ; conoscere la patologia , perché di patologia si tratta , aiuts a ribaltare la prospettiva e riemergere con grinta e coraggio , e rendersi conto che qualsiasi critica insinsata può farci sorridere .
Usare anche l’ironia , che aiuta e spiazza .Non c’è tempo da sprecare , bisogna tornare al mondo tra gli umani, respirare aria sana e pulita .
Quando hai dei figl, ovviamente è tutto più comolicato , devi agire con estrema intelligenza e delicatezza , evitando il più possibile che loro subiscano ingiustamente altri contraccolpi.
Io sono nella fase peggiore, tecnicamente parlando, lui è sordo alla richiesta di separazione , formalizzata da un legale e “tira avanti “questa farsa , non ne parla , non affronta, non ne è capace . Continua imperterrito nella convinzione di essere perfetto ,sempre con la sua malvagità e probabilmente trama la sua vendetta .
La mia grande conquista, ora , è che lui non mi fa più paura .
Sono esausta ma ho preso in mano la mia vita e quella della mia bambina , niente e nessuno mi fermerà . Vedo la mia rinascita…come un aereo che rulla sulla pista , scaldo i motori, si tratta di prendere la velocità e la forza giusta per contrastare tempesta e vento … sarà un decollo indimenticabile.
Forza Silvia … grinta e coraggio e si torna a volare .
“Vedo la mia rinascita…come un aereo che rulla sulla pista , scaldo i motori, si tratta di prendere la velocità e la forza giusta per contrastare tempesta e vento … sarà un decollo indimenticabile.
Forza Silvia … grinta e coraggio e si torna a volare .”
Le tue parole mi hanno commossa.
immagino la mia rinascita molto difficile ma possibile.
Continuo a vivere una penosissima sensazione di vuoto, come di morte interiore. A tratti sopraggiunge una specie di shock (della serie: “è successo davvero?”).
Sto cercando di tener duro.
Mi sveglio esausta, la notte faccio incubi, in psicoterapia non faccio altro che piangere tutto il tempo.
Ma dentro di me so che ho amato quest’uomo e niente e nessuno potrà sottrarmi il valore che è di chi ama in maniera autentica.
Lui invece continuerà ad aggirarsi come un fantasma nel vuoto della sua anima, così lontano da se stesso, così incapace di sentire il dolore che ha seminato, così ridicolo, così inconsistente.
C’è ancora il buio davanti a me ma comincio ad intravedere un timido spiraglio di luce…
Cara Silvia ,
tra le tue righe leggo tanta delusione e tanto disagio che è lo stesso mio . Con grande sforzo ci stiamo rialzando da una gran brutta “avventura”. Trovo estremamente positivo il semplice fatto di essere in questo blog , il condividere esperienze che, a quanto pare, non sono così rare . Ogni storia ha la sua , ma in ognuna si trova una parte comune , una serie di elementi che coincidono nell’individuazione del personaggio “fuori posto ” . Quanti i sensi di colpa che mi hanno immobilizzata per tutti questi anni , quanti vuoti sospesi e giustificati , quante umiliazioni , quanta rabbia .
Quanto abbiamo permesso a questi parassiti di farci perdere la fiducia in noi e nelle nostre decisioni rendendogli più semplice la loro ascesa ….e i nostri desideri ? i nostri sentimenti?
Il primo grande passo è fatto : il risveglio, la presa di coscienza e la consapevolezza .
Consapevolezza che ribalta e ci rende forti perchè conoscere equivale anche a maggior potere , quello necessario per difendersi .
Il secondo è capire che le energie non vanno spese a tentare di recuperarli : è impossibile ed il compito di farlo non è certamente il nostro .
Le energie vanno confluite nel nostro percorso , coloriamola noi questa vita e diamole il giusto sapore con l’amore di cui NOI possiamo disporre .
La sai una cosa ? Prima di esserm i resa conto di tutto quanto, non sapevo apprezzare nel modo completo la serenità , passavo distratta sopra le bellezze della vita , non davo la giusta importanza a tutte quelle persone che sono in grado di scaldarmi il cuore , mi lasciavo schiacciare dalla paura e non sapevo bene il significato della parola armonia ; ho trascurato me stessa .
Ora è il momento del cambiamento , un cambiamento che indubbiamente è difficile , siamo stanche , provate , ma prova a vederla cosi: hai l’opportunità di provocare il tuo cambiamento ed insieme al tuo cambiamento ti preparerai alla meravigliosa incognita della serendipità…ovvero la possibilità di scoprire qualcosa di incredibile che non avevi immaginato né calcolato sul tuo percorso e da qui portarti a sorprese straordinarie.
In fondo a tanta sofferenza la piccola luce di cui parli è sono l’inizio di tutte le opportunità che hai per riprendere a vivere a colori . Sono certa che fra un po di tempo tutto quanto sarà un lontano , piccolo punto nero della nostra vita, nemmeno degno di occupare spazione nei ricordi . Un abbraccio ….
sei una persona splendida cara Silvia, è un cammino dolorosissimo il tuo, ma è stato solo lui a perdere, tu sarai presto più forte, oltre che una bella persona.
Non so cosa succede a noi donne, diventiamo delle crocerossine al limite di ciò che si possa umanamente credere, per persone che ci disprezzano, ma quando sul serio riusciamo ad alzarsi (e ripeto sul serio xkè spesso si ricade) non c’è ne per nessuno. Sei tutte/i noi!
Grazie Piccola!
Ti abbraccio.
Caro Dada, non sono del tutto certa di aver ben compreso tutto il tuo discorso, però leggendo la tua testimonianza, secondo me utile per un confronto tra alcuni meccanismi sia dell’uomo che della donna in certe situazioni e su come essi vengono vissuti, letti ed interpretati da entrambi i sessi, mi è sorta spontanea una domanda : non sarà che la tua propensione a perdonare questa donna narcisista conclamata in “cure psichiatriche”, come la definisci ad un certo punto e che ti ha fatto soffrire, come tu e come “tutti” hanno fatto soffrire – e qui sarebbe forse necessaria una prima distinzione sulla qualità della sofferenza inferta -altri, ti esimi in parte dal confronto reale, pieno e profondo con la responsabilità personale dell’esserne stato l’amante e, quindi, di aver assunto un ruolo attivo ed almeno in parte gratificante sia nel far soffrire qualcun altro alimentando consapevolmente il suo narcisismo (e perchè questo desiderio o bisogno in te?) come ad es. il marito/compagno di questa donna – sia realmente sia anche solo nella consapevolezza di prendere il posto di un altro per lei in qualche modo”insufficiente”, differentemente da te – sia in una sorta di esaltazione, seppur apparentemente temporanea, di una forma particolare di un tuo ideale di”virilità maschile” – preciso maschile perchè anche nella donna può esserci un certo “virilismo” – come prescelto da lei e da un ventaglio di donne con le quali potevi esibire o sapevi comunque venivano lodate, tali tue qualità, là dove per esibire intendo anche solo “ascoltare”le loro strepitose e povere (mi chiedo sinceramente che tipo di strano club e da quantà “povertà spirituale” – e lo dico da donna – fosse caratterizzato quello di queste donne tutte traditrici dei loro mariti) confidenze? Preciso che la mia non vuole essere una provocazione e spero si capisca ma solo uno spunto eventuale, di riflessione sulla base di alcune domande che mi sono sorte leggendo la tua testimonianza che credo di eventuali spunti, possa contenerne anche altri.
CHI CHIEDE SCUSA VA SEMPRE PERDONATO A BRACCIA APERTE, CHI NON CHIEDE SCUSA NON DEVE MAI ESSERE PERDONATO ED E’ IMPORTANTE INVECE CHE QUALCOSA AVVENGA NELLA SUA VITA AFFINCHE’ LA PAGHI E SI PENTA – PER IL SUO BENE E AFFINCHE’ NON FACCIA PIU’ DEL MALE – BISOGNA PERO’ RINUNCIARE AD OGNI VENDETTA ALTRIMENTI NON CAPIRA’ DI AVERLA PAGATA DA SE STESSO/a E DARA’ LA COLPA A CHI SI E’ VENDICATO E QUESTO NON SERVIRA’ A NIENTE – LA VITA NELLE QUESTIONI DI ‘DELINQUENZIALITA’ SENTIMENTALE E’ GIUSTIZIERA – CHI HA SUBITO UN TORTO GRAVE NELLA MANIPOLAZIONE AFFETTIVA DEVE VENDICARSI SEMPLICEMENTE ELABORANDOLO , TORNANDO A STARE BENE, CURANDOSI DEL ‘MALE PREGRESSO’ CHE LO HA POSTO NELLA CONDIZIONE DI SUBIRLO, E DEVE ABBANDONARE L’ALTRO AL SUO MERITATO DESTINO AFFINCHE’ UN GIORNO SI POSSA DIRE ‘BENE GLI STA’, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA, CIOE’ AUGURANDO ALL’ALTRO DI STARE MALE NEL MODO SUFFICIENTE E NECESSARIO AFFINCHE’ DEBBA ESSERE COSTRETTO A CURARSI E A GUARIRSI PER IL SUO BENE E PER GLI ALTRI, E QUINDI ALLORA E SOLO ALLORA PERDONARGLI OGNI COSA, E, NON SOLO, SE POI VERAMENTE E’ PENTITO E GUARITO, PERFINO ANDARGLI INCONTRO ED AIUTARLO PER COME E’ POSSIBILE E GIUSTO.
qUI DI SEGUITO VI RIPORTO QUALCHE DISQUISIZIONE SUL PERDONO, RICORDANDO CHE LA PENSO COME FREUD, ED ANCHE COME GESU’ NELLA PARABOLA ‘ 7 VOLTE 7’ O ANCHE COME SAN BERNARDO NE LA REGOLA DEI SUOI MONACI – DICIAMO CHE FINO A QUANDO ‘ I CATTIVI’ INDUGIANO NEL DIABOLICO C’E’ POCO DA PERDONARLI, QUESTO SEMMAI LO FA DIO (DICIAMO) ‘PERDONA LORO PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO’, PERò PRIMA DI PERDONARLI STATE SICURI CHE GLIELO FA SAPERE QUELLO CHE FANNO ATTRAVERSO UNA GIUSTA LEZIONE. DIO E’ SEMPRE MISERICORDIOSO, QUAlunque cosa tu faccia contro di lui, sempre perdona, ma quando tu fai qualcosa contro un altro suo figlio o figlia e non chiedi scusa questo NON TE LO PERDONA!
Ed ecco qui di seguito un brano a cura di Roberto Cavaliere che vi riporto e dal quale mi discosto nelle conclusioni rispetto a quanto sopra ho riportato:
“PERDONARE ? Quante volte dopo aver subito un’offesa, un torto, un aggressione, superata la fase della rabbia ci chiediamo se perdonare o meno? Rispondere a tale domanda non è facile, ma proverò ad evidenziare gli aspetti positivi di un eventuale perdono.
Innanzitutto effettuiamo una disamina storica del perdono. Da sempre sono le religioni che sensibilizzano al perdono, portando ad esempio il perdono di Dio, che deve essere d’esempio a tutti gli altri perdoni umani. I seguenti aforismi sono tratti dalle sacre scritture:
Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare.
Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu.
Ma fra filosofi e studiosi, diversi non sono d’accordo.
Friederich Nietzsche che era contrario al cristianesimo, in quanto religione degli schiavi, era contrario anche al perdono che riteneva caratteristica dei deboli, degli incapaci ad affermare i propri diritti, degli incapaci di ribellarsi e di vendicarsi. Il filosofo Schopenauer era dello stesso parere sul perdono, anche se con motivazioni diverse.
Ma sopratutto contrario al perdono è stato il padre della psicanalisi, Freud.
Egli lo considerava pericoloso per l’equilibrio psicologico della persona, in quanto mette a repentaglio la capacità dell’Io di fronteggiare le pulsioni inonscie, causando o una rivolta o la nevrosi. Per Freud le uniche concessioni al perdono potevano avvenire solo nel caso di una sottomissione strategica al più forte, per ridurre la sua aggressività o per lo scopo narcisistico di sentirsi superiore agli altri perdonando.
Attualmente la psicologia stà rivalutando il perdonare. Al di là della concessione del perdono come gesto di bontà, empatia, altruismo, c’è anche un utilizzo pragmatico perdonare, a scopo personale. Perdonare infatti, spesso produce sollievo, eliminando la relazione d’odio che lega vittima e carnefice e che danneggia sopratutto la vittima. In questo caso Il perdono può essere concesso sia ai vivi che morti, e nel caso dei vivi indipendentemente da una loro più o meno esplicita richiesta. Inoltre il perdono può essere parziale (il più delle volte) totale (accade raramente) e può riguardare sia la persona che ha offeso o agito il torto che l’azione dell’offesa o del torto.
La capacità di perdonare, naturalmente, è anche legata all’entita dell’offesa o torto subito ed allimportanza che riveste per l’offeso la persona che le ha inflitte.
La stessa psicoterapia fà del perdono uno dei moventi principali del percorso terapeutico e dell’esito finale dello stesso. Nella psicoterapia il perdono , producendo una diminuzione di amarezza e risentimento, ha un effetto catartico, di liberazione, perché è capace di eliminare o attenuare i sentimenti di rabbia, di vendetta, di vergogna e di risentimento, liberando delle energie, che possono essere dunque meglio spese su altri fronti.
Ma il perdono richiede tempo: può avvenire solo dopo che vi sia stato una rielaborazione mentale dell’offesa o del torto subito, che permetta di placare , la rabbia, il desiderio di vendetta o di punizione di chi ha inflitto il tutto.
Dimenticare non è sinonimo di perdonare in quanto col perdono non cerchiamo di dimenticare l’offesa ricevuta, ma solo fare in modo che essa, pur presente nel ricordo, non sia più dolorosa.
Allo stesso modo perdonare non significa riconciliarsi. Possiamo non nutrire più rabbia per l’offesa ricevuta e perdonare l’offensore, ma non intendiamo più avere nessuna relazione con quest’ultimo.
Approfondiamo la dinamica dell’odio che è sottesa al non perdonare. L’odio può essere un sentimento che lega per sempre. Il filosofo Cioran era del parere che se non vogliamo più dimenticare una persona dobbiamo arrivare ad odiarla. Nello stesso modo l’odio mantiene sempre vivo l’offensore e le sue azioni nella mente dell’offeso. Tutto questo crea dipendenza. Nella stessa dipendenza affettiva l’odio è l’altra faccia della medaglia.
Per perdonare bisogna guardare la realtà dal punto di vista dell’offensore, comprendendo quelle che possono essere state le motivazioni o le pulsioni delle quali possa essere stato, a sua volta, vittima chi ha offeso. Bisogna anche riconoscere eventuali propri errori che possono aver contribuito alla genesi dell’offesa o del torto. Questo insieme di considerazioni può agevolare la concessione del perdono.
Ma anche se fossimo così bravi ad attuare tutto il percorso del perdono, questo non impedisce che la rabbia relativa all’offesa o al torto subito scompaia per sempre. Potrebbe continuare ad albergare dentro di noi e dare segni di vita in determinate circostanze che possono riattivare il rimosso. Ma tali riattivazioni non vranno mai l’impatto doloroso ante-perdono.
Perdonare, quindi, come gesto di amore per sè stessi, per perdonare anche sè stessi di aver permesso all’altro di farci del male. Non dimentichiamo che gli altri ci trattano come noi li permettiamo di trattarci. In questo senso l’offesa ed il relativo perdono possono rappresentare un occasione di crescita personale perchè quello che è accaduto non si verifichi più” (testo del Dott. Roberto Cavaliere- sito “Maldamore”)
Cara Rosy, credo che il peggior difetto del narcisista sia non solo quello di fingere ma di farlo così bene da riuscirci anche con sè stesso, credendo di volta in volta alla intrinseca “bontà” del personaggio che interpreta (ved il bell’articolo sul “dottor jeckill e Mister Hide”)mentre magari massacra, come è il caso di alcuni padri o madri nei confronti dei figli, oltre che dei partner sbagliati ( e, sinceramente non vedrei le due cose molto disgiunte) di persone che hanno fatto con loro questi brutti incontri, la vita degli altri. Talvolta, ho provato la triste sensazione che queste persone, nell’interpretare il loro personaggio ad es. e paradossalmene, di “salvatori” di chi in realtà era la loro silenziosa vittima, davanti ad un pubblico” prescelto” – non necessariamente in modo volontario e cosciente – per l’occasione, potessero agli occhi degli altri apparire come degli eroi/eroine che si sacrificavano per chi stavano in realtà sacrificando. Penso ad es. ad alla Sindrome di Munchausen-anche quella per procura . Certo in generale, la vittima, proprio per non essere più nè divenire per il possibile tale, ha il dovere in ogni caso, secondo me per sè stessa e per altri con cui potrà sperabilmente avere relazioni basate su differenti dinamiche, di interrogarsi sul perchè sul “come” abbia accettato, e spesso più volte, quel ruolo in un copione assegnatogli da altri, ma in cui anch’essa in qualche modo, ha recitato, seppure sulla base di differenti spinte interne e, talvolta anche solo per sfinitezza, una sua o alcune sue parti alimentando la famelicità del narcisista e depauparandosi (poichè ha comunque messo in gioco qualcosa che gli appartiene, nel bene e nel male) o sentendosi tale, internamente. Mi piacerebbe molto capire se nella “vittima” del narcisista patologico, quando questa relazione è interrotta ma poi reiterata nei fatti e rimuginata nei pensieri – moltissimi hanno , come ho letto anche qui nel forum, difficoltà a staccarsene e ad allontanarsi dall’idea di riavvicinare il “narcisista patologico” e “patogeno” – nonostante ad un certo punto si comprenda tale sua patogenicità e che si sa che essa farà del male -si potrebbe considerare in azione, ad es., un meccanismo psicologico del tipo che S. Freud ha chiamato “coazione a ripetere” . Ciò per capire un pò meglio, nel caso vi sia un’effettiva relazione (o anche no) chi cade in buona fede nella loro “rete” e non per giustificarli.
Elisa
Allora caro Dada, come sempre grazie per la sua partecipazione. Vorrei però farle notare che non credo proprio che le cosiddette ‘vittime’ siano sempre deboli e incapaci, anzi i vampiri preferiscono il sangue buono… tutti in amore abbiamo debolezze… quindi non condividol’idea che certi rapporti malati avvengano tra 2 malati, sempre… nel caso di cui tratto io si tratta di uno/a che è particolarmente malato/a che fa ammalare un altro/a…. Poi c’è un’altra considerazione, mia naturalmente, e ognuno può pensarla come vuole, ci mancherebbe… io non sono per il perdono ad oltranza a tutti costi, come minimo in certi casi ci vuole il disprezzo, e non mi pare che disprezzo e perdono abbiano qualcosa in comune… le storie d’amore certo possono finire e fanno star male, ma bisogna accettare e perdonare… le storie con malati che fanno ammalare gli altri pur di perseguire i loro interessi, e in modo DOLOSO, non possono essere semplicemente perdonate, a meno che ciò non vuol dire augurarsi che sia il destino a dare una lezione a certi/e mal-viventi nel vero senso della parola… è poi evidente che ogni eventuale vendetta deve essere simbolica e legale ed eventualmente può essere attuata solo quando si è sicuri di non fare del male a se stessi – e ciò succede sempre fino a quando non si è slegati… poi quando si è slegati, capita che ci si dimentica e si lascia perdere… poi però ci pensa il destino, anche se si prende il suo tempo… per quanto riguarda i temi del perdono, della vendetta e del fatto che chi subisce un torto sarebbe un debole (ma non sempre lo è) consiglio a tutti/e la lettura o rilettura del CONTE DI MONTECRISTO (uno che di narcisisti e psicopaticici senz’altro se ne intendeva).
Un caro saluto
P.B.
l’altra volta, con i commenti vecchi, compariva, e infatti mi arrivavano gli aggiornamenti. da quando i vecchi commenti sono stati spostati,non li ricevo più e non trovo più neanche dove spuntare.
Leggo con passione i vostri commenti. Immagino le vostre storie e frase dopo frase vi sento più o meno vicini a me e alla mia esperienza. Immagino volti sconosciuti al computer che mentre scrivono provano quelle vibrazioni che sento o ho sentito anch’io. Questo mi piace. Ho fatto molti passi avanti, dopo la grande sofferenza. Come? Prendendomi le mie responsabilità sulla mia esistenza. Questo non equivale a colpevolizzarmi per ciò che è stato. Però mi dico che se certi passi li avessi fatti prima, quel tipo probabilmente non lo avrei lasciato neanche avvicinare più di tanto. O, al finire della storia, non avrei sofferto tanto. Ma io idealizzavo lui, me e la situazione. Ho accettato il mio dolore e ho cominciato a lavorare su di me. Con grandi resistenze, perché sono molto orgogliosa. Per questo, ancora non riesco a perdonare. Però oggi tutto è più semplice e concreto. Oggi vivo per me ed ogni minuto è prezioso. Sono un essere vivente, in carne e ossa, curioso e libero. Non c’è più spazio per malumori, stranezze, prepotenze e capricci altrui. Al momento non c’è neanche spazio per un altro essere vivente nella mia vita. Ho la mia vita da risolvere, non più quella di un altro, o di altri (al plurale mi riferisco a quella schiera di esseri umani che sono in qualche modo dipendenti da me e vogliono che la mia sfera emotiva sia a loro disposizione – ciò di cui parlava Pam). Ci sono tante cose buone sulla terra, per tutti. Dobbiamo solo imparare a riconoscerle e a farle nostre. Allargare il cerchio della nostra esistenza è un invito molto significativo. Saluto tutti.
[ho ritrovato i miei vecchi post ma non trovo dove spuntare NOTIFICAMI per ricevere gli aggiornamenti]
Ma non compare un quadratino sotto il post che si scrive? Me lo dica che così lo comunico al tecnico…
ho provato anch’io più volte a cercarlo ma non riesco a trovarlo, questo quadratino con scritto “notificami”. l’ultimo a sinistra che a me compare è quello per i Feed.
rettifico: ora mi appare però come l’iscrizione ai commenti per questo articolo, non so se nel frattempo è cambato qualcosa e se si tratta effettivamente della stessa cosa anche se in genere la notifica so che avviene per email o sbaglio?
Sono capitata su questo blog per puro caso ieri pomeriggio. Dopo mesi di inferno mi sembra finalmente di non essere l’unica a vedere il mondo al contrario…e già perchè la persona con cui sono stata è quasi riuscita a convincere non solo me ma anche la mia famiglia che il problema fossi io..Credo di essere ancora nella fase in cui ho difficoltà ad accettare che lui sia malato..una parte di me spera ancora, quella che l’ha amato. La ragione legge tutte queste storie e rabbrividisce perchè purtroppo sa che i sintomi e i fatti parlano molto chiaro…neanch’io riesco a pensare di condividere nuovamente la mia vita con un’altra persona…credo che per quello avrò bisogno ancora di tempo, molto, molto tempo..
Rosi ciò che cerchiamo di dire è che se non cambiano noi per primi il modo di vivere l’amore e la vita stessa, probabilmente correremo sempre il rischio che la nostra serenità sia in balia degli umori e del volere altrui. L’ascesi io non so neanche cosa sia, non pratico nessuna tecnica di meditazione, non ho alcuna pretesa mistica… ma ho scoperto che il mio modo di vedere le cose non era perfetto e che potevo cambiare i miei punti di vista e allargare la mia prospettiva e che, sopra tutto, dovevo tenerci di più a Pluma
Oggi era il mio compleanno pensavo ad una bella giornata in moto un pranzo insieme , invece mi ritrovo a casa da sola senza nessuno, ho passato parte della giornata a letto per poi ribellarmi, è per caso che sono qui, coincidenze, credo che sia un segno per farmi capire con chi ho a che fare. Sono 3 anni che vivo un inferno o per meglio dire dalle stelle(letteralmente) alle stalle ( inferno). La prima sera che siamo usciti mi ha conquistato e non mi sono più liberata di lui. Abbiamo passato un periodo da favola per poi diventare un inferno, mi accusava di tutto, mi allontanava, mi ha devastato psicologicamente. Sono caduta in depressione, ho chiesto aiuto ad uno psicologo ma non era abbastanza ho deciso di vedere (grazie alle amiche) uno psichiatra e per un periodo mi sono curata con psicofarmaci. In questo periodo di cura non l’ho piu visto ne sentito, credevo di essere forte, che non gli avrei riaperto le porte, non è così.
Esattamente 1 anno fa, dopo 5 mesi di silenzio, ripare per farmi gli auguri di compleanno, riprendiamo a piccoli passi a frequentarci, capisco ancora una volta che fra noi ci sono bugie, solo bugie, manipolazioni continue. Ma vado avanti lo stesso, sento di essere malata e dipendente, nonostante tutto quello che vedo e mi dice resto.
La verità è che io sapevo di avere a che fare con una persona disturbata non volevo vedere, speravo che avremmo risolto tutto insieme.
Oggi ho capito che non è così, ho capito che devo allontanarmi subito perchè non posso creare nulla con lui.
Ora voglio chiedere se posso farcela da sola, non mi sento depressa quel capitolo è chiuso, cosa mi devo aspettare e so già che appena lo allontanerò mi cercherà di nuovo con i suoi modii gentili.
Devo sapere per uscire da questa situazione con la sicurezza che non ci ricadrò.
Grazie
Auguri a Geltrude!
salve dott,
ho notato che i miei vecchi interventi sono stati cancellati e non ricevo più gli aggiornamenti via mail. c’è un archivio dei vecchi post? può reinserirmi nella lista. grazie
c’è una frase di Jung che mi ha fulminato:
“who looks outside dreams, who looks inside awakens”
è un cambio di prospettiva notevole…
poi diventa un circolo virtuoso, scoprirsi, amarsi, vivere veramente…
Magari mi scriva sulla mail priovata vedi info e vediamo di capire … ma in fondo al blog o sopra dovrebbero esserci una freccetta con scritto vecchi post… per gli aggiornamenti bisogna cliccare sul quadratino in basso notificami…. se si fa un post all’articolo si riceveranno solo le notrifiche di quell’articolo non di altri…. se invece si fa una replica ad un post in un articolo, si ricevono solo le notifiche a quella replica e non quelle relative ai post di quell’articolo… eh, certo sarebbe bello se qualche buon blogger mi desse una mano per migliorre il servizio… comunque credo proprio che i suoi post li recuperiamo, mi scriva in privato così òlo metto in evidenza… un caro saluto.
Buonasera, facendo un giro nel blog, sono riuscita a recuperare tre post (due sono un doppione per via della prova notifica, se ho ben capito) di pluma e di sue risposte, dottor Brunelli ad essi. Spero che questi post sottoriportati, possano essere intanto utili come linea guida per ricercare gli argomenti /problemi di cui ha allora parlato nel forum, con relative date -giorno ed anno – e risposte che ha ricevuto, come richiesto appunto dalla stessa ” pluma”. Se necessario ed utile, posso con calma, cercarne anche altri di post nel forum, qualora ce ne fossero
Spero che queste siano intanto utili.
Un caro saluto.
Elisa
2. pluma says:
agosto 30, 2011 at 10:27 pm
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Replica
1.
Replica
2. pluma says:
agosto 30, 2011 at 11:50 pm
non sapevo di dover cliccare notifica. sorry
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Replica
pierpietro says:
settembre 1, 2011 at 7:17 am
Carissima (RIPETO RISPOSTA PRECEDENTE) , questo blog è un ambito informativo e di auto-aiuto, ciò vuol dire che non è lo strumento del FAI DA TE diagnostico e terapeutico su se stessi e sulle altre persone. Perciò metto in guardia tutti dall’attribuire diagnosi ed etichette psichiatriche a chiunque senza aver effettuato un consulto personalizzato con me o con uno specialista della salute mentale. Certamente leggere e partecipare al blog aiuta tantissimo, consente di sviluppare un significativo quadro di riferimento, o meglio una chiara CORNICE del quadro… ma da ciò pretendere di sapere chiaramente quale sia il dipinto che cì è nella cornice, solo perché si ha la cornice, è sbagliatissimo e può essere persino pericoloso… è giusto informrsi in ogni modo (e questo blog aiuta tantissimo e consente poi di sviluppare un consulto diretto in modo particolarmente mirato ed efficace) ma quando poi bisogna sapere circa la propria situazione sentimentale, vitale e di salute e di chi ci sta vicino è meglio rinunciare a qualche pizzeria o ad un paio di jeans firmati per ottenere qualche fondamentale consulto di chiarimento (il cui costo abbordabilissimo è anche detraibile fiscalmente in quanto trattamento medico, mentre invece pizza e jeans no). Scusatemi la schiettezza, ma è importante dare un’informazione chiara e che metta in guardia dall’utilizzare questo forum in modo errato e dannoso (cioè come un ambito ove invece di aiutare a informarsi davvero su se stessi e con precisione, conduca a trascurarsi e alla superficilità e anche persino ad assurdi equivoci interpretativi, limitandosi a trarre conclusioni senza alcuna verifica… che ben vengano i dubbi e i quesiti e il bisogno di capire, ma poi allora si approfondisca con responsabilità, per il proprio bene e per quello degli altri).
Un caro saluto
Replica
pierpietro says:
settembre 8, 2011 at 7:16 am
Se mi chiama privatamente in orario professionale al 3391472230 posso darle alcuni chiarimenti e indicazioni. Un caro saluto
Replica
1.pluma says:
agosto 30, 2011 at 10:27 pm
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Replica
1) pluma says:
agosto 30, 2011 at 11:50 pm
non sapevo di dover cliccare notifica. sorry
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Replica
pierpietro says:
settembre 1, 2011 at 7:17 am
Carissima (RIPETO RISPOSTA PRECEDENTE) , questo blog è un ambito informativo e di auto-aiuto, ciò vuol dire che non è lo strumento del FAI DA TE diagnostico e terapeutico su se stessi e sulle altre persone. Perciò metto in guardia tutti dall’attribuire diagnosi ed etichette psichiatriche a chiunque senza aver effettuato un consulto personalizzato con me o con uno specialista della salute mentale. Certamente leggere e partecipare al blog aiuta tantissimo, consente di sviluppare un significativo quadro di riferimento, o meglio una chiara CORNICE del quadro… ma da ciò pretendere di sapere chiaramente quale sia il dipinto che cì è nella cornice, solo perché si ha la cornice, è sbagliatissimo e può essere persino pericoloso… è giusto informrsi in ogni modo (e questo blog aiuta tantissimo e consente poi di sviluppare un consulto diretto in modo particolarmente mirato ed efficace) ma quando poi bisogna sapere circa la propria situazione sentimentale, vitale e di salute e di chi ci sta vicino è meglio rinunciare a qualche pizzeria o ad un paio di jeans firmati per ottenere qualche fondamentale consulto di chiarimento (il cui costo abbordabilissimo è anche detraibile fiscalmente in quanto trattamento medico, mentre invece pizza e jeans no). Scusatemi la schiettezza, ma è importante dare un’informazione chiara e che metta in guardia dall’utilizzare questo forum in modo errato e dannoso (cioè come un ambito ove invece di aiutare a informarsi davvero su se stessi e con precisione, conduca a trascurarsi e alla superficilità e anche persino ad assurdi equivoci interpretativi, limitandosi a trarre conclusioni senza alcuna verifica… che ben vengano i dubbi e i quesiti e il bisogno di capire, ma poi allora si approfondisca con responsabilità, per il proprio bene e per quello degli altri).
Un caro saluto
Replica
pierpietro says:
settembre 8, 2011 at 7:16 am
Se mi chiama privatamente in orario professionale al 3391472230 posso darle alcuni chiarimenti e indicazioni. Un caro saluto
Replica
1. pluma says:
ottobre 19, 2011 at 3:08 pm
gentile dottore
ho eseguito il test.
risulta che sono stata traumatizzata.
riguardo alla ferita narcisistica, a forza di leggere e di informarmi, ho avuto modo di
riflettere su me stessa e le verità che sono emerse sono state dolorose e inaspettate.
vecchi mostri che operavano indisturbati all’interno di me e che io non vedevo.
ora li vedo all’opera! si danno un gran da fare, ogni giorno
e ogni notte! li odio! quindi non mi piaccio. paura della pazzia, e da qualche giorno
a questa parte, si affaccia su di me anche la paura della morte.
questo probabilmente perché da qualche settimana ho dato anche un nuovo significato all’espressione: essere vivi, sentirmi viva.
insomma “nel mezzo del cammin di nostra vita” sta succedendo un quarantotto!
è tutto in trasformazione, ma così velocemente che non riesco a stare dietro alle novità
(quasi sempre frustranti) che mi si presentano ogni giorno.
tutto sommato, anche se la persona con cui mi sono scontrata ha dei modi di fare che potrei non condividere,
non riesco mai ad addossargli totalmente la cattiva fede.
o meglio, scivolo spesso tra un opposto e l’altro.
il rovescio della medaglia della manipolazione o del narcisismo che io posso aver visto in lui, in effetti, potrebbe essere completamente un altro:
una superiorità spirituale che mi ha ferito proprio perché non avevo ancora
affrontato i passaggi di consapevolezza di cui le ho accennato sopra.
in questo modo, troppo facile leggere il suo modo di relazionarsi con me come “cattivo” o manipolatore.
potevano essere “insegnamenti di vita” espressi con rabbia, la voce dell’esasperazione.
Le uniche cose che posso mostrare con orgoglio davanti a me sono la sincerità con cui mi sono rapportata a lui,
la volontà di chiarire e di andare avanti, il tentativo di crescere insieme,
la ricerca di vie di pacificazione, ogni volta esente da malizia o da manie manipolative,
ma guidata sempre da autentica volontà di comprensione dell’altro punto di vista e di accettazione,
quindi, mi permetto di asserire, di amore.
ora, se dall’altra parte, avevo veramente una persona spiritualmente più evoluta di me, con una coraggiosa autostima e sicura di sé,
come può aver scambiato questi seppur impacciati tentativi di risoluzione, in tentativi di manipolazione?
questo era il riscontro che avevo in cambio: la cervellotica ero io! io ero la manipolatrice, lui era quello che si sentiva snaturato.
a dimostrazione di questo, ho provato a rispondere alle prime quattro domande del test anche mettendomi nei suoi
panni. Lo so che non ha senso, ma da ciò che lui diceva a me, anche lui potrebbe asserire
di aver subito un TdN da parte mia! Del resto sto imparando che il linguaggio è davvero limitato e interpretabilissimo.
comunque, andando avanti col test, e rispondendo alle 14 domande
ho ottenuto un punteggio di 180. mooolto grave! sono sei mesi che la relazione è finita.
ci sono delle domande che mi hanno particolarmente colpita, perché
esprimono esattamente l’idea che ho avuto di me quando mi guardavo dall’esterno,quando cercavo di esprimere ciò che mi stava succedendo:
– non riuscire a non pensare all’esperienza traumatica (un’ossessione, cercando di indirizzare la mente verso altri pensieri
e dopo forse pochi secondi ritrovarsi a pensare alla stessa identica cosa per giorni, settimane, mesi… sfiancante, uno strazio)
– cercare di ricordare qualcosa di importante dell’esperienza traumatica e non riuscirci
(non saper rispondere a chi ti chiede: – perché ti ha lasciata?, non riuscire a parlare di fatti e non riuscire a collegare i fatti
e i discorsi ad una così drastica decisione, per la terza volta)
e poi il distacco dai luoghi e dalle persone (convivevamo), gli incubi (tuttora), il sonno disturbato (dormo troppo, passo ore
di dormiveglia nel letto al mattino con mille pensieri che mi ronzano in testa, sempre gli stessi, e nessuna voglia di alzarmi)…
ho smesso le sigarette, ho smesso l’alcol, ho smesso il caffè, ho smesso di digrignare i denti,
faccio passeggiate,
vivo sola. un viaggio all’estero in solitaria, che mi ha fatto bene.
vedo poche persone, intime, ma non sopporto più i miei discorsi su di lui,
cercando di capire chi è, chiedendo a chi lo frequenta cosa ne pensano,
cercando di capire con chi ho avuto a che fare,
e soffrendo ogni volta per le mie inconsapevolezze
su di me, e sugli altri. Sono così pesante e ripetitiva!
Lui intanto ha già ripreso ad avere delle relazioni…
ho deciso che smetterò anche di parlarne.
…riflessiva e perfezionista, ciò che odiava di me…
subire un rifiuto è deleterio, giustificarlo è il peggior torto che posso fare a me stessa. eppure lo faccio. forse darà i suo frutti.
sono affamata di spiegazioni e di nuove strade.
qualcosa si smuove, giorno dopo giorno, ma è fatica. a volte ho paura, a volte sembra di non aver fatto alcun passo.
riesco a scacciare l’ansia quando arriva, non so come ma ho trovato il modo.
sto e aspetto. mi guardo le mani e me le tocco, guardo gli oggetti, torno alla realtà e mi dico di essere qui ed ora e che tutto va bene qui e ora.
intanto guardo al mondo, forse più curiosa di prima e con meno aspettative.
… provo a vivere, sola.
io la ringrazio tanto. a presto, buon lavoro
Cara pluma, la tua testimonianza mi ha molto colpito, per ciò che hai passato, per quel che vivi e per il tuo modo di affrontare questa difficile esperienza di “guarigione” da un grave trauma con la capacità ed il coraggio di affrontare e confrontarti anche con quelle parti di te che ti piacciono meno guardando all’esperienza stessa da molte diverse sfaccettature. Spero che la tua fame di nuove strade ti faccia incontrare del cibo “nutriente” e riparatore per la tua anima restituendole la sua sostanza. Ti faccio un caro augurio per il tuo percorso. Un abbraccio.
Elisa
cara Elisa,
ti ringrazio per l’augurio. sei sempre molto delicata e obiettiva nello scrivere. Colgo l’occasione del tuo commento per raccontarvi la giornata di oggi. Avevo appena letto, spento il computer, uscita. e chi ti incontro? sì, lui, da lontano. l’ho guardato e intanto cercavo di sentire la mia reazione. finalmente nessuna fitta al petto. il respiro ha continuato ad essere regolare. la mia testa non è diventata un macello, le cose che avevo da fare hanno continuato ad avere la priorità. nessuna vampata al viso, no paura, no blocco, no panico.
eppure… sembra sempre che la vita intorno a lui sia più
brillante, più splendida, più a posto, più grande, più ok di quella di chiunque altro. e che lui sia sempre vincente. e che coloro che gli scodinzolano attorno
siano sempre più innamorati della sua persona.
e che lui lo sa… e gestisce.
e io invece impacciata, a cercare di fare luce, con alti e bassi. di nuovo mi trovo a condividere le parole di Pamela (non te ne andare!) quando parla del nostro bisogno di perfezione. e pian piano, ultimamente, l’ho trovata quella risposta che non sapevo dare a chi mi chiedeva: perché ti ha lasciata?
– perché non sono perfetta. – è la risposta giusta.
Grazie ancora per l’augurio. Un buon cibo è questo blog, e voi.
Segnalo questo nuovo articolo di oggi sul Dr. Jekyll e Mr. Hyde, in quanto è assai significtivo rispetto alla ‘dualità’ che si manifesta nei comportamenti narcisistici di carattere manipolatorio e ‘vampirizzante’: https://www.albedoimagination.com/03/2012/dott-jeckil-e-mister-hide-e-lombra-dentro-di-noi/
Ho trovato questo blog per caso e ho letto con grande attenzione ed interesse..Desidero lasciare la mia testimonianza sperando possa essere d’aiuto. Sono una donna medico psicoterapeuta fregata nel modo più grossolano possibile da un narcisista che si è insinuato nella mia vita in una circostanza tragica un anno fà: la morte di mia madre.. Era il suo chirurgo, mi affido a lui in condizioni difficili lasciandogli tra le mani la vita di mamma..Mostra il suo interesse , uomo da manuale, educato brillante, divorziato, bell’aspetto.Tutte le credenziali insomma. Bisognosa d’affetto in quel momento come non mai ( mia madre è morta a 63 anni ) ed essendo io separata con 2 bambini , mi slancio verso questa persona con amore onesto profondo sincero leale..Mi comunica a casa mia, a 3 giorni dal funerale di mamma che ha una relazione con altra donna, ma sostiene per tenermi calma, la vuol chiudere.. Elegantemente lo invito ad andare via e lui và. Inizia un’altalena di messaggi telefonate ma la cosa che mi straniva era che negava il confronto, riferendo di sentirsi irritato e spariva in una fredddezza glaciale. Chiudiamo la relazione se cosi si poteva definire…e riappare a me dopo 8 mesi …raccontantomi di una donna con la quale stava andando a convivere bella, benestante , ma che lo ha lasciato perchè ancora innamorata del suo ex. Torna a me come una vittima, ferito, deluso, con la voglia precisa di riprendere a vederci…Io nn avevo ancora inquadrato il personaggio e inizio a rifrequentarlo con l’ingenuità di una ventenne.. Mi manda segnali sempre ambigui, parla di altre, non si apre mai ad una intima condivisione, si definisce disilluso poi spara che con me non scatta nulla ( certo, ero una donna comune, normale e con un cervello ed un cuore ) . Vado via e lui mi guarda con occhi pieni di odio e rabbia, sostenendo che nnn capusce il mio allontanamento. Sbigottita e ferita mi allontano. Torna a prendermi dopo due mesi di silenzio e la mia ferita interna narcisistica mi impedisce di negarmi a lui. Adesso so chi è ma mi trovo già nel circolo vizioso… Mi usa a suo piacimento, mi fà credere che sono l’unica e poi mi afferma di vedere altre, mi tiene in una trappola di cinismo e mancanza d’affetto, senza mai darmi elementi certi ….Finalmente mi ribello al suo distacco, ho un insight e comprendo bene cosa mi sta succedendo…Lo mando via definitivamente e la rabbia e gli improperi che mi ha rivolto ( definendomi come una taverna di infimo ordine ) sono stati infiniti….rabbia odio rivalsa chiusura sua violenta insomma la classica cattiveria senza fondo… Oggi ancora pago le conseguenze a distanza di un mese….notturne e diurne …sogno, la paura mi assale, ricordo il suo sguardo assassino…il mio supervisore mi aiuta e mi sostiene. ma sono libera dal male…..Ho iniziato a volermi davvero bene…sto ricucendo con dolore le mie ferite e consiglio a tutte a tutte, di allontanarsi da simili mostruosità…non c’è nulla da cavare e nè il tempo nè l’amore vi aiuterà…piuttosto come giustamente suggerito, chiedetevi il perchè di tutto questo e aiutate voi stesse….ve lo dice una terapeuta che ci è cascata..chiedete aiuto e liberatevi dal male…Auguri a tutte annamaria
Cara annamaria, ho letto la tua storia tragica ed ammiro il modo in cui sei riuscita a raccontarla e condividerla; una storia la tua, che data la tua professione e conoscenze, ci dimostra che come esseri umani, nessuno di noi è immune da questi problemi, forse proprio perchè le loro origini, come anche tu fai capire, si trovano in noi stessi prima ancora che in quegli altri di cui diventa poi facile, talvolta fin troppo, finire prede.Posso dirti che anch’io so, ad es., cosa vuol dire non dormire – o farlo molto male – tante notti di seguito e svegliarsi in preda ad un incubo.
Personalmente ti ringrazio per la tua testimonianza e la tua esortazione ad attuare dei comportamenti che possano aiutarci, anche se talvolta è difficile e per alcuni, lo è di più che per altri e ti faccio tanti auguri affinchè tu possa “ricucire” al meglio le tue ferite e “guarire” con il tempo da questa grande sofferenza che traspare. Un abbraccio.
Ascoltando e vedendo questa versione di questa canzone, mi è venuto in mente che essendo scritta ed in parte anche cantata, da un uomo – Enrico Ruggeri – e da una donna – L’Aura – soprattutto, in qualche modo possa “parlare” anche di e con noi tutti.
https://www.youtube.com/watch?v=EAXIqT4OZi8
Dato che non so se sono riuscita a mettere effettivamente il link, la canzone è “Quello che le donne non dicono”, cantata da L’Aura ed E. Ruggeri. Di Enrico Ruggeri, sempre sulle difficoltà e speranze che si incontrano, quando per qualche motivo che ci porta a ciò, ci ripieghiamo in noi stess e, quindi, relativamente ai temi di cui qui noi tutte/i parliamo, mi ha colpito anche “La notte delle Fate” che mi sembra possa avere un qualche collegamento anche con il tema delle ninfe, come ad es. Carna, di cui si parla molto a proposito del Carnevale (personalmente sto provando a leggere questo libro avendo scoperto di saperne davvero molto poco in proposito e desiderando di approfondire questa conoscenza) e del femminile ferito, che è presente in molti di noi, sia come donne che come parte interna degli uomini e delle potenzialità “rigeneranti” ed “autorigeneranti” che in esso, vi sono insite.
Spero che le canzoni vi piacciano ed un pò vi siano d’aiuto anche a voi, per quel che vi serve.
Elisa
Grazie bel regalo per tutti
Salve a tutti, ciao Annanaria,
Mi è piaciuto molto il tuo doloroso racconto perchè è come se mi fossi trovata allo specchio. Stesso copione: bell’uomo, affascinante, con tutte le carte in regola, che però dopo qualche tempo di relazione ha cominciato a defilarsi con scuse degne di Jhon Belushi nella scena delle “cavallette” nel film The blues Brothers. Il mio tira e molla dura da un anno e mezzo, con sue scomparse ma anche mie fughe. Ciò che più mi ferisce, oltre a certi toni aggressivi e sempre scritti (usa spesso sms, credo gli piaccia pararsi), i suoi inspiegabili silenzi.
Non ci sentiamo più da un mese, senza un motivo preciso (dovevamo uscire al cinema…. lui non poteva….), ho scelto di non chiamare più.
Sono in terapia, faccio fatica a sgombrare la mia mente da lui, ma dopo aver letto tanto, lavorato tanto su me stessa, so che DEVO fare così.
Spero di riuscirci, so anche di avere una responsabilità nella scelta involontaria di certe tipologie e mi chiedo a volte se riuscirò un giorno a RICONOSCERE una relazione diciamo pseudosana.
Un saluto
Cara Rosy, la tua storia mi ha molto colpito così come la tua grande sofferenza e forse, una certa rabbia (forse per esserti tradita in qualcosa in cui fortemente credevi, come l’amore nel quale si pensa sia normale un reciproco “dare ed avere” e non essere “sfruttati” affettivamente) e ti sono vicina.
Traendo spunto da quella parte della tua risposta all’intervento di Dada, nella parte dello stessa relativa al fatto che un vampiro affettivo è tale con o senza una vittima, poichè quest’ultima è solo un viatico per portarlo alla luce, a prescindere che essa abbia o meno problematiche a ritroso da portare alla luce……per finire con la tua domanda :”Vogliamo forse affermare che tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo problematiche affettive o dipendenze di sorta?” , vorrei proporti anch’io una riflessione.
Ora, se da una parte è vero che è soprattutto nel rapporto di coppia che questa terribile problematica si manifesta, trasformando la persona in un viatico per portarlo alla luce, esso non è però l’unico tipo di relazione in cui il narcisismo patologico dell’uno emerge, affliggendo l’altro membro della relazione stessa e trasformandola appunto in un “viatico”.Come ho letto più volte anche qui, nel gran numero di testimonianze presenti, il narcisismo patologico può manifestarsi, ad es., anche in un certo tipo di rapporto genitore – figli. Ora, se noi ipotizziamo che una coppia di genitori, di cui uno affetto da narcisismo patologico, abbia cinque figli dai 2 ai 14 anni e che quattro figli, siano lasciati in pace nel vivere la loro vita di bambini ed adolescenti, mentre il 5°, mettiamo quello di 9 anni, – età ipotetica – divenga il figlio “prescelto” dal genitore vampiro psicoaffettivo per compiere su di lui/lei alcuni degli scempi che di queste persone sono tipiche, potremmo allora noi escludere a priori che quel bambino sia particolarmente sensibile ma anche inconsapevolmente portatore, data la sua giovane età di particolari problematiche affettive e/o di dipendenza irrisolte? Secondo me no e dovremmo allora considerare come e perchè quel bambino era più sensibile al problema rispetto ai suoi 4 fratelli e forse, considerando la sensibilità, generosità che è tipica di molti bambini nel voler risolvere i problemi dei genitori, la sua reazione positiva, basata sull’amore filale, potrebbe addirittura aggravare il problema, facendolo sentire sempre (ingiustamente, dato che lui il genitore lo ama) peggio. E ferito, profondamente.
Certo questo bambino non è in alcun modo colpevole per avere amato ma non possiamo negare che sicuramente ha qualche problema affettivo e/o di dipendenza che lo tiene legato ad un genitore che gli fa del male, spesso potrebbe essere una eccessiva sensibilità personale o una ferita interna che egli non sa ancora affrontare e che nel suo intimo continua a sperare gli verrà curata da quello stesso carnefice che gliel’ha inflitta, rimanendo così impelagato in un gioco relazionale senza fine in cui le sue energie vengono sempre più risucchiate e rese inutilizzabili per se stesso e per realizzare la propria crescita personale. Talvolta secondo me forse, questo bambino, anche “solo” un bambino “diversamente ferito” che silenziosamente nella sua vita ha condotto tante battaglie, anche da adulti ce lo portiamo dietro e dentro di noi e forse, lo trascuriamo non permettendoci di riflettere su di lui e di prendercene cura, affinchè possa con la dovuta tenerezza che merita, rivedere la luce e smettere di essere ingiustamente, una vittima: anche nei rapporti di coppia. Un bambino ferito all’interno dei suoi più cari rapporti affettivi e che continua a vivere nell’adulto rendendolo vulnerabile a certe dinamiche non è, secondo me – e come mi sembra essere molto ben spiegato spiegato nell’articolo sopra – un “bambino colpevole” e merita il massimo rispetto innanzitutto da noi stessi che per prima cosa forse, dovremmo anche solo riconoscergli il diritto di esistere e con il tempo, di evolversi, sentendone gradualmente il suo profumo come fosse quello di una rosa per avvicinarci e cogliere la quale spesso ci pungeremo con le sue spine, come è ben spiegato in un interessante ed utile articolo su un’altra parte di questo blog che ha per titolo “La rosa, simbolo del sè”, che personalmente, ho trovato molto utile e rigenerante e che spero che come anche tu hai scritto lì possa esserti, insieme alla poesia che lì ti ha colpito – insieme anche alle altre scelte da altre persone che vi sono pubblicate – veramente di grande augurio per stare sempre anche se con fatica, meglio. Un grande abbraccio.
Elisa
Buongiorno a tutti e a tutte,
l’ articolo sul NARCISISTA BRAVO del Dr. Brunelli (https://www.albedoimagination.com/03/2012/il-narcisista-bravo-di-pier-pietro-brunelli/) ha suscitato molte nuove riflessioni tra i partecipanti al blog, alcune davvero molto profonde, che testimoniano quanto vaste siano le implicazioni emotive e affettive di una relazione con una persona profondamente “disturbata e disturbante”, come il narcisista. Questo blog – al quale ho modo di collaborare come counselor (residente a Roma) – mi sembra davvero vitale e utile, capace di arrivare al cuore delle persone e davvero ognuno di noi può approfittarne, leggendolo e dando il proprio contributo (eventualmente i miei riferimenti per chiarimenti più diretti sono nella pagina info/contatti).
Il contributo che vorrei dare io oggi è sul concetto di “amare se stessi”. Personalmente, ho avuto per molto tempo, ossia durante la mia sofferta relazione con una persona palesemente “difficile”, una reazione confusamente ostile all’ invito ad “amare me stessa”. Non capivo bene cosa significasse, immaginavo di dover diventare una persona egoista, distaccata, concentrata in modo esclusivo su di sé. Questo mi provocava anche una certa resistenza, perché non ritengo di essere un’ egoista né intendo diventarlo. Non ero però, a quanto pareva, neanche capace di “amare me stessa”, e questo si aggiungeva alle tante critiche che già mi muovevo, all’ interno della continua opera di demolizione della mia autostima. Ero insomma carente anche in quello. Cosa significava “amare se stessi”?
Le risposte per fortuna mi sono arrivate nel tempo e continuano ad arrivarmi perché l’ intera vita non basta per imparare ad amare se stessi e gli altri.
Nella direzione di cercare le risposte, (e magari porre ancora più domande) vorrei suggerire in quanto counselor, un piccolo esercizio che trovo molto utile negli incontri di counseling. Si tratta di scrivere in modo spontaneo (ma non proprio di getto) , una lista dei nostri bisogni affettivi ed emotivi. Quando la si è terminata la si riguarda. Spesso appaiono frasi come “un uomo/donna che mi ama”, “una persona che mi comprenda” “un uomo che mi dia sicurezza” , “qualcuno che mi desideri e mi apprezzi” .
Il secondo passo è allora togliere le parole: uomo, donna, persona, qualcuno e lasciare solo la qualità, per esempio “ho bisogno di amore, comprensione, rispetto, solidarietà, piacere, allegria, perdono, ecc.” Il terzo passo è anche molto importante: ci si concentra e ci si spinge a sentire il proprio personale impegno nel soddisfare questi nostri bisogni, non delegandolo più a nessun altro. Decidere che ci si dedicherà in prima persona a darci amore e piena accettazione di come siamo, rispetto integrale per noi stessi, allegria e piacere e qualsiasi cosa desideriamo.
Per molte persone è difficile capire che siamo primi a dover darci quello di cui necessitiamo per sentirci bene, nessuno ha davvero questo impegno oltre noi. Ci uniamo agli altri per periodi brevi o lunghi, e le persone possono prendersi parzialmente anche cura di noi, nei modi in cui sanno e vogliono, ma siamo solo noi che dovremo farlo fino alla fine, accompagnandoci in tutte le tappe dell’ esistenza, e bisogna anche considerare che con il passare degli anni diventiamo anche più richiedenti e fragili. Quindi è saggio imparare a curarci, anche emotivamente e affettivamente.
Secondo molte esperienze assai incoraggianti, quando impariamo ad amarci anche gli altri ci ameranno. Ci sarebbe dunque una specie di specularità immediata tra il cambiamento interiore e la risposta dall’ esterno.
L’ interazione che abbiamo con gli altri, che si basa sui nostri schemi e copioni interni, è una faccenda lunga e complessa; alcune filosofie come quella buddista, ne hanno sicuramente messo in luce molti aspetti in modo intelligente e profondo, anche se le formule ipersemplificanti che a volte vengono adottate, tra causa interna/occasione esterna non sono applicabili onestamente alla vita.. Ma sicuramente i nostri pensieri e comportamenti, (anche quelli invisibili o celati all’ altro) sono catalizzatori di eventi e reazioni e ricordarcene, ci responsabilizza.
Questo esercizio della lista può sembrare all’ apparenza banale ma, in molti casi, permette di riprendere un dialogo con i propri bisogni uscendo però fuori (ed è molto importante) dallo stato di continua recriminazione e ruminazione, mentre, completamente decentrati da noi stessi, cerchiamo ossessivamente questo soddisfacimento da qualcun altro, costi quel che costi.
Alcune persone utilizzano questa lista per fare delle affermazioni a voce alta, ad esempio “io mi amo e mi accetto cosi come sono, completamente e facilmente” affermandolo piu volte al giorno, oppure “Io sono in grado di darmi comprensione e solidarietà”.
Chi è credente invece può usare la lista per una rinnovata richiesta a Dio, chiedendo secondo la propria fede “ti ringrazio per darmi la capacità di amarmi e di comprendermi” , “ti ringrazio per darmi la forza e la capacità di provvedere a tutti i miei bisogni , inclusi quelli di amore e di rispetto per me stesso/stessa”.
E’ chiaro che la lista rappresenta un pretesto esterno, ma il grande lavoro viene fatto sintonizzandosi sempre di più sulle dimensioni sottili dell’ ascolto interiore e della propria spiritualità.
Spero vi possa servire e vi invito a leggervi (se non lo avete ancora fatto) o a rileggervi la poesia di Charlie Chaplin sull’ amare se stessi, pubblicata qui sul blog.
Un abbraccio
Giuliana Lisi – counselor
Sinceramente, non è molto chiaro il messaggio lanciato dalla counselor.
Che vorrebbe dire? …basta a te stesso e amati spasmodicamente e poi quando impari a stare bene totalmente sola (misantropa o meno) poi per magia le persone inizieranno a volere stare attorno in tua compagnia? Non ha molto senso per me, e siccome è totalmente irrazionale e illogico …deve per forza essere giusto (infatti i narcisisti sono sempre circondati da gente come nei teatrini commedia dell’arte! Non manca nessuna tipologia umana)!:DD DDDDDDDDD Ok, sì lo so, avete detto che basta essere una narcisita brava e non patologica per riuscire ad ottenere un pò di rispetto!!!!:D
Quindi, a costo di sembrare una narcisista anche io: intanto comincio col precisare che io sto benissimo da sola (come tutti penso!): faccio quello che voglio, dico e penso quello che voglio, non devo rendere conto a nessuno, non devo rispondere a domande invadenti (e che celano una critica e una voglia di imporre altre scelte nella tua vita) del tipo “perchè non fai un secondo lavoro? perchè non hai amici più numerosi? che studi hai fatto? ….” per cui da sola evito anche di sentirmi porre domande invadenti e antipatiche, e non devo sentirmi giudicata in continuazione da persone che non fanno altro che passare il tempo a giudicarti costantemente.
Detto questo, adesso dirò una cosa molto banale, spero di non fare arrossire nessuno per la mia naivete: a questo mondo, noi esseri umani siamo animali SOCIALI, fatti e progettati per stare in compagnia e mettere la nostra creatività ed energia umana al servizio della collettività, e non solo di noi stessi, forse c’è qualcosa di malato nella società odierna!
Nessuno nega che tutti sono/possono essere bravi ad occuparsi di se stessi in maniera responsabile e amorevole, perfino anche se è ormai una prassi alienante e tocca farlo e senza lamentarsi perchè lo fanno tutti (andare avanti, come ha detto anche Franz), visto che ci troviamo a questo mondo solo perchè altri imbecilli hanno deciso di fare figli perchè non avevano altro di meglio da fare!!!! Proprio non sopporto più l’autocompiacimento di chi fa figli e si atteggia come se avessero in mano la verità, perchè ora sono eletti, che sanno cosa è l’amore!!! Se sapessero che amore è ANCHE E SOPRATTUTTO avere la forza di rinunciare al proprio egoismo cieco per non far soffrire gli altri, penso che non avrebbero avuto altra scelta che evitare di scegliere di far venire al mondo altre creature destinate a soffrire!!!!! Comunque: Che ci vuole a vivere con responsabilità verso se stessi? Basta alzarsi il mattino (magari alle note della musica preferita), fare colazione (magari con le più gustose prelibatezze), andare a lavorare (magari un lavoro che piace, ben retribuito e che ci fa sentire professionali e competenti), tornare a casa (magari una buona casa, e in compagnia), cenare e andare a dormire (magari su un bel letto comodo) e poi “da capo al fine”, come nei righi musicali (con qualche variazione sul tema per rompere la monotonia)!:D:D:D
Wow, fantastico, e intanto diciamo: come mi amo, e che bello che è vivere, …!!!!:DDDDDDDD Forse il narcisista che ho frequentato mi ha proprio tolto energia vitale, mi fa parlare come lui! Ricordo che IL MIO CARO BELLO E DOLCE EX…NARCISO :) (forse è vietato dire “il mio narciso”, perdonatemi!!!!) aveva un libro il “Fight club” con frasi sottolineate del tipo “Compri mobili, dici a te stesso questo è il divano della mia vita, compri il divano poi per un paio d’anni sei soddisfatto al pensiero che dovesse andare tutto storto almeno hai risolto il problema divano. Poi il giusto servizio di piatti, il lettoperfetto, le tende, il tappeto, poi sei intrappolato nel tuo bel nido e le cose che una volta possedevi adesso possiedono te” … “può essere che dio ti odi” … “la grande depressione è quella delle nostre vite …una depressione spirituale” …”un momento è il massimo che puoi aspettarti dalla perfezione” (chissà che non sia utile che lo scriva, a fini di ricerca, per chi studia queste personalità, visto che si dice che noi “”vittime”” dobbiamo renderci utili ….a proposito …”IL COMMA 22″ di heller è LA BIBBIA DEI NARCISISTI PATOLOGICI … leggetelo e capirete!!! Era il libro preferito del mio ex, e dopo averlo letto ho capito perchè, e ho VISTO in maniera intuitiva, come uno spaccato intuitivo della mente dei narcisisti, la loro visione del mondo e lo stesso tipo di ironia, sarcasmo, surreale, alienante, presa in giro, … leggere per credere!).
Adesso l’unica soddisfazione che provo è di non dire più grazie a nessuno, e per nessuna ragione al mondo, così IMPEDIRO’ a chiunque di poter pensare che ho bisogno di loro e della loro gentilezza! Resto educata, ma con DISTACCO, con un atteggiamento di assoluta PARITA’, senza grazie superflui, visto che i “favori” che gli altri ti fanno (specie in rapporti formali) non sono MAI totalmente disinteressati (quindi perchè ringraziare per un qualcosa che va in due sensi!). Infatti, non appena ti mostri debole o grata questi se ne approfittano subito per prenderti le dita nella porta, e poi dire “oh scusa, credevo che fossi già uscita!”.
Adesso ho imparato a piangere da sola fra le quattro mura (sfogo ogni lacrima lì, quando non c’è nessuno che possa dire che sono debole) e poi stringere i denti e prepararmi per quando devo uscire e fare la cruda indifferente che si fa gli affari suoi (con le persone di cui posso solo diffidare o che non conosco), e poi forse otterrò di essere lasciata in pace.
Scusate, ma o sapete fornire indicazioni più pragmatiche e chiare e operative, oppure non so proprio come potrebbe aiutarmi stare lì a perdere il mio tempo quotidiano (che non basta mai, che lusso!) a stare là a dirmi “mi amo!”:DDDDDD
La cosa divertente è che quando sono da sola non metto mai in dubbio di essere una ragazza carina, simpatica, buona, gentile, educata, amabile, intelligente, creativa, spiritosa, divertente, emaptica, comprensiva, PAZIENTE … (ho voluto fare la presuntuosa e la iper glaciale per rimarcare il punto di quanto sia assurdo il consiglio dato, almeno per me!!!!) … solo quando sono circondata dal resto del mondo chissà perchè mi ritrovo sempre davanti qualcuno che vuole affossarmi e soffocarmi con ogni mezzo, giocando più o meno sporco!
Comunque ho fatto un importante passo avanti: da quella stupida naive ingenua e sempliciotta che ero adesso mi ritrovo a scansionare attentamente e con cura ogni singola parola che mi viene detta, con amerovelo atteggiamento di difesa e di auto-prendermi cura di me stessa (l’unica cosa utile che ho imparato dallo stronzo narciso con cui sono stata), per controllare se chi ho davanti sta tentando di mettermi in discussione, insultarmi, paragonarmi, insistere su presunti miei punti deboli (aspetto fisico o condizione economica), o altro per ottenere di farmi sentire triste o inadeguata!
A costo di esagerare in paranoia, non permetterò mai più a nessuno di fare queste cose senza che io me ne accorga!!!! Adesso saprò sempre se qualcuno tenta di cambiarmi umore in modo subdolo: mettono lì qualche parolina che in apparenza sembra “polite and kind” e invece ha il potere magico di portarsi dietro significati e intenzioni che scavano in modo invisibile e di svilire e maltrattare e insultare, senza che tu possa dimostrarlo!!!!!
Per ora ho visto che ciò dà i suoi frutti, e che non si permette più nessuno di prendersi troppe confidenze con me, solo così riesco a tenerli alla pari con me, e così loro stanno attenti (visto che non hanno la luce verde nel cervello che gli si accende a pensare: ecco qui una stupida ragazza che aspetta altro che la mia gentilezza), e così io posso impedirgli di deludermi e di maltrattarmi.
Visto che non li ringrazio per la loro presunta educazione e gentilezza, visto che non mi lascio impigliare nelle loro frasi dalle quali si attendono una precisa azione pilotata e per loro scontata da parte mia, adesso vedo che sono un pò spiazzati dal fatto che non faccio e dico e reagisco nel modo che si aspettano; così adesso mettono in discussione il loro proprio parlare e dire e fare (si focalizzano su se stessi) e non più su di me che altrimenti ero lì a fare la loro pesciolina da impigliare nella loro rete del cavolo!!!!!
Adesso sono determinata a farmi rispettare e non sentirò ragioni, non farò più la parte di quella che mendica!!!
Perciò penso che questi siano suggerimenti reali di vita quotidiana da mettere in pratica, con profitto!!!! E non certo di stare lì a perdere il proprio tempo a dirsi cretinate!!! … PER L’APPUNTO: quando ero piccola i miei mi avevano insegnato a “dirmi cretinate” del tipo esser superiore alle cattiverie degli altri e non farci caso! Io allora sprecavo il mio tempo a ripetere a me stessa: NON MI IMPORTA DELLA LORO CATTIVERIA, IO SONO MIGLIORE PERCHE’ NON SONO CATTIVA COME LORO PERCIO’ STO BENE E SONO FELICE LO STESSO!!! ….RISULTATO: SONO CRESCIUTA ANDANDO AVANTI COSI’ A DIRE CHE NON MI IMPORTAVA E INTANTO ERO TRISTE, DEPRESSA E ALLA FINE SONO DIVENTATA VITTIMA DI UN NARCISISTA PATOLOGICO O BORDERLINE O MALATO PAZZO CHE SIA!:DDDD
Quindi sono la prova VIVENTE che non serve a nulla stare lì a dirsi cretinate, senza mettere in pratica cose costruttive e REALI e PRAGMATICHE, e il prezzo di aver perso tempo a dirmi cretinate l’ho pagato innumerevoli volte, e una volta di troppo!!!!:D
Adesso la mia parola d’ordine è PARITA’, e non dire/fare mai ciò che gli altri si aspettano DA TE!!! CI TENGO A PRECISARE: sarò educata e rispettosa, PERO’ manterrò un giusto distacco e indifferenza ai tentativi altrui di ottenere gratitudini, melenserie, riconoscenze servilistiche o altro, …
Chissà che così riuscirò a farmi rispettare (per ora funziona!)
Ci sono persone che pur NON essendo narcisisti patologici mettono in pratica queste cose del giusto distacco (chiamiamolo “rispettosa formalità”) in tutti i rapporti più o meno formali e perciò ottengono il rispetto che ad altri mangari viene a mancare! Ho in mente una persona in particolare, mia mamma, che è una persona molto umana (con TUTTI gli affetti), ma che non ha mai permesso a persone estranee o infide di approfittarsi di lei, proprio mantenendo un contegno molto dignitoso e formale, e alla fine Le è stato detto (da un suo superiore ostile, che aveva tenato, senza riuscirci, prima di attaccarla e poi di cooptarla nella cerchia con melenserie e “presunti favori”) “Lei si vuole troppo bene!”.
Cara Pam, io credo che il tuo stratagemma semiglaciale sia ottimo nella fase iniziale dello shock, quando noi e tutto il mondo vengono messi in discussione da un’esperienza che colpisce in maniera troppo ingiusta, violenta e senza senso. Nel mio caso il problema è stato proprio capirne il senso dentro alla mia vita. Sul momento l’unica soluzione possibile mi sembrava quella di dividere la popolazione non-a-metà, ma da una parte io con pochi altri, di cui fra l’altro dubitavo, dalla parte cioè di chi potrebbe amare ma meglio di no e dall’altra tutto il resto che delude e ferisce. Questo fatto però mi creava altri conflitti. In verità ero riuscita a tenermi alla larga gli altri invasori e doppiogiochisti, riuscendo bene a carpire ogni linguaggio minimo e analogico che riconfermassero ogni volta i miei sospetti, ma la nuova me entrava in conflitto con alcuni pensieri ugualmente irrinunciabili, tipo credere nei cambiamenti positivi, nel riscatto, nell’affrancarsi rispetto a condizioni deprivate o sottostanti, idee sui valori che mi erano stati trasmessi e verso i quali non potevo addossare la colpa, senza sentirmi ancora più ferita della ferita stessa procuratami dal nostro amato narciso (anch’io mi scuso per la licenza!). Il narciso era sparito e io mi procuravo di peggio nel tentativo di dimostrare a me stessa di essere intelligente e di amarmi di più. Non so agli altri se sia capitato questo, ma io ero in un vicolo cieco. E’ stato in quel momento che ho pensato di andare in terapia. E come si fa ad andare in terapia senza i soldi? Posso dare solo la mia esperienza pragmatica a rigurdo e forse è valsa e vale solo per me. Al periodo fumavo tante sigarette e non avevo certamente la voglia e l’intenzione di smettere (come neanche ora), ma ho accettato di fumare una sigaretta fatta a mano da una giovane ragazza che era allo stesso tavolo ad una cena. Presi la palla al balzo e passai al tabacco trinciato. Facendo bene i conti risparmiavo sui 155 euro mensili e ci potevo pagare 3 sedute su 4 al mese. Quello è stato uno dei miei primi momenti che mi hanno fatto sentire di volermi più bene, avevo tolto da uno squilibrio(che è sempre legato anche ai soldi) per investirlo in un tipo di viaggio d’amore insieme ad un altro che lo sapesse fare.
Grazie Sisi, questo suo intervento è veramente ESEMPLARE. Continui così, più sviluppa quel che ha compreso ed intrapreso e più la sua energia per affrontare il mondo sarà equilibrata ed anche il mondo la accoglierà nel miglior modo possibile.
Sbaglio o oggi lei ha voglia di provocare? Questo però non è il posto giusto.
Sisi, grazie per il tuo commento. Anche se ognuno di noi è un pò la fotocopia di chiunque altro (che ci somigli dal punto di vista umano, con simili processi e meccanismi mentali), non posso fare a meno di chiedermi se “il nostro caro narciso” sia proprio letteralmente “il nostro” unico e irripetibile essere ontologico, chè è come se in qualche modo tu sia convinta di sì, …anche quando hai detto che non sono stata ridicola; lo so che non posso chiederti se lo pensi anche tu, per giusti e non negoziabili motivi di riguardo, ma non ti nascondo che me lo sono chiesta tante volte, perchè (per metterci una pietra sopra) l’unica cosa vera che avrei voluto poter fare è avere una SINCERA e SCHIETTA epifania (=comprensione e riappacificazione) finale con i suoi amici e amiche, ma non per salutarli (cosa che ho peraltro già fatto) o per rimarcare cose che sanno già bene per conto loro (sono spettatori del “suo” teatrino da una vita), quanto piuttosto per mettermi io l’anima in pace e rielaborare tutta la confusione e il trauma che ho vissuto anche in loro presenza – ma non certo per colpa loro, lo so; tengo a precisare che, in grande sincerità, non ho davvero nessun risentimento verso di loro (a volte mi metto nei loro panni e mi chiedo: in fondo cosa potevano farci?cosa potevano dirmi?cosa avrei pensato io?); la mia è principalmente frustrazione per il fatto di essermi sentita come la protagonista in un teatrino dove tutti guardavano e si rendevano conto tranne me, e ce l’ho soprattutto con me stessa, per la mia bonaria ingenuità da ragazzetta sprovveduta che non ci ha mai visto bene fino in fondo a questo mondo, se non quello che vedeva in maniera più letterale, come se a questo mondo fosse tutto più semplice e rosa e fiori, PROPRIO come quando ero piccola (forse fino ad ora non ero mai davvero cresciuta di età mentale, da questo punto di vista), e come se per me non esistessero: linguaggio non verbale, silenzi, cose non dette, passato presente e futuro altrui di cui non mi interrogavo, altarini e dietro le quinte, sottotitoli, gesti, occhiate, … .
Adesso non riesco proprio a liberarmi dalla sensazione che c’è stato troppo che non è mai stato messo in voce in modo vero e schietto fra tutti noi. E’ una sensazione difficile da spiegare, non so se si capisce cosa voglio dire. E’ come se ci fosse stato un qualcosa di immateriale ma ben presente a tutti di cui non parla mai nessuno, e tutti hanno lo stesso pudore e non ci si sente mai liberati dal parlarne assieme con realtà, è come se a quel tempo loro facessero finta di non aver visto il teatrino e di non sapere come erano mosse le marionette e io facessi finta di non aver provato o vissuto quel dolore che provavo da marionetta protagonista!!, e tutto era come in discrasia, come un film dei Monty Phyton, in perfetto stile con lui.
Ricorderò sempre quando quella amica del mio ex narciso guardandomi in modo freddo (ma non era freddezza di cattiveria, semmai era una freddezza di rassegnazione, di chi sa che parla al vento, o di chi sa che la strada va percorsa per forza) mi disse “tu non hai ancora capito con chi hai a che fare”.. ebbene adesso ho capito con chi avevo a che fare, anche se è brutto che nessuno abbia tentato di spiegarmelo, prima che fosse troppo tardi e prima che lui mostrasse la sua vera faccia.
La cosa che mi ha sempre lasciata stranita è che questa amica del mio ex narciso, seppure sia sempre stata sinceramente gentile e a volte (oserei dire) perfino di aiuto, al contempo però altre voltre mi guardava in modo un pò diffidente, con scambi verbali da parte sua anche bruschi o severi talvolta, come se mi giudicasse, anche con una certa dose di indifferenza cinica (ma che in qualche modo capisco), come se pensasse che in fondo me lo meritavo, perchè non capivo ed ero ingenua, e dovevo per forza passarci fino alla fine: a volte mi dava l’impressione che era come se si immedesimasse con me e volesse tradurre il mio pensiero come se lo avesse pensato lei stessa anni luce prima di me (come se anticipasse i pensieri di una fase che lei aveva già sperimentato sulla sua pelle e che sapeva che io non sapevo ancora analizzare, essendoci dentro fino al collo con le mie cortine fumogene e con tutti quei meccanismi che mettiamo in atto per sentirci bene e convinti che abbiamo la situazione sotto controllo)…del tipo “e no con te non lo fa vero?” (del tipo: sei ingenua, e anche forse presuntuosa, lo ero anche io ma presto vedrai — preciso che sentivo che non c’era cattiveria da parte sua verso di ME, ma era come se parlasse come se se lo stesse dicendo a se stessa, perchè ci era già passata, giudicando anche se stessa principalmente, come se riconoscesse in me quelle piccole ipocrisie che poi si aggiungono alla lista di ciò che non perdoni a te stessa, e che ti tormentano anche quando capisci che sei stata sottoposta ad un abuso crudo e gratuito, e quindi un pò non riesci a perdonare neanche te stessa per non essere così perfetta e per aver preteso di essere unica come identità personale, che è una beneamata illusione).
Una frase anche che mi ha molto colpita è stato quando questa sua amica ha detto rivolta ai presenti che partecipavano nel discorso (riferendosi ad una cosa che avevo detto io), “ha ragione, è impossibile”, e lo diceva come se sapesse di cosa stava parlando e come se fosse assolutamente certa che era come diceva ..impossibile, come se lo conoscesse davvero per quello che è, e ormai senza neanche giudicarlo, quasi con affetto per lui, ma con quell’affetto davvero ormai distaccato, e con quel pizzico di dispiacere per lui, e contemporaneamente dicendo a me “l’hai detto tu stessa, e hai ragione, non cercherò di smentirti per consolarti, come magari vorresti che facessimo, perchè hai davvero ragione: è così, è impossibile.”
Perciò, così. Mi piacerebbe sapere che la prossima malcapitata del nostro caro narciso venisse aiutata un pò di più, e non subisca tutto da capo quello che è toccato a me e chissà a quante altre. Magari se gli spettatori del teatrino mi avessero fatto le domande giuste e se mi avessero aiutata a riflettere in autonomia, a “vedere” tutti i piccoli aspetti di quelle giornate, e tutto ciò che mi capitava, forse adesso sarei stata un pò più matura e serena nel valutare la visione d’insieme, tenendo conto anche delle sfumature che non vedevo, sfumature che erano lì anche nei miei meccanismi mentali di allora, mentre pensavo di capirci qualcosa e di avere la situazione in ordine. Spero solo che altri possano venire aiutati, prima e non solo dopo.
Ciao Sisi.
Cara Rosy, personalmente, rileggendo il suo intervento credo che Giuliana volesse in primo luogo invitarci non a stare da sole/i ma a comprendere da sole/i, in noi stessi, i nostri bisogni indicandoci alcuni esercizi da fare passando attraverso alcune fasi ed una di queste porebbe essere quella del passare dal dire “ho bisgno di un uomo/una donna che mi ama” a “ho bisogno di amore”e, ad es., “ho bisogno di comprensione da parte degli altri” a “ho bisogno di comprensione” e lo stesso per il “rispetto”, cioè dal “ho bisogno che gli altri mi rispettino” a “ho bisogno di rispetto”, “vorrei che gli altri mi rendessero allegra”> “ho bisogno di allegria”. quindi, una volta individuati questi – ma potrebbero essere naturalmente molti altri, di diversi tipi a seconda delle persone – bisogni; stabilire tra di essi quali sono per noi prioritari e cosa e come noi possiamo fare per soddisfarli almeno in parte da sole/i , fatto che forse, ci porterebbe a comprenderne ancora meglio in quali ci interessa realmente investire di più e di meno le nostre energie e se e come possimo farlo in termini psichici, fisici, economici, di tempo In tal modo, credo che probabilmente già inizeremmo a mettere dei paletti tra le nostre vere necessità e quelle degli altri, capendo quali sonoi nutrimenti che possiamo e ci fa bene, produrre ed estrarre per e da noi stessi. Da qui potrebbe partire una nostra – che per alcuni potrebbe essere diversa, a seconda di ciò che fa stare bene senza far male ne a sè nè all’altro -prima e/o rinnovata esperienza di amore (anche con una giusta dose di egoismo, come dite tu e pamela, con un fine autoprotettivo, che soprattutto in certi momenti è più necessario) per sè stessi e quindi poi, da sè stessi verso gli altri. Gli altri, però possono anche essere secondo me, per aiutarci ed aiutare, sentendoci utili in modo semplice, qualsiasi essere vivente che ci sembra possa trarre e darci giovamento con una vicinanza reciproca con noi, non necessariamente subito altre persone, con cui stringere rapporti amorosi o affettivi importanti e di segno opposto a quello che ha ferito, ma anche un fiore, una pianta, un’animale domestico. Un fiore che può schiudersi perchè gli cambiamo l’acqua o una pianta che può dare i suoi frutti perchè la dissotterriamo e ne curiamo le radici o, ancora, un cane ad es., scodinzolarci felice quando rientriamo in casa e, semplicemente ci vede per ciò che siamo, senza alcun giudizio su di noi, è solo felice che ci siamo e perchè siamo noi, con le nostre personali caratteristiche.
Rispondo qui perchè sotto il suo intervento non vedo lo spazio di replica.
Cara Rosy, innanzitutto grazie per aver condiviso questa dolce esperienza del salvataggio di un fiore con me; mi hai emozionata, nel percepire quanta delicatezza si”cela” dentro e dietro di me. Non tutti sarebbero stati capace di un gesto del genere e molti, vedendo quel fiore lo avrebbero dimenticato un attimo dopo, secondo me. Io non credo che tu non saresti più capace di un atto del genere, le stesse cose che tu descrivi posso dirti, è capitato anche a me di pensarle; piuttosto penso e davvero te le auguro, che tu non te ne senta capace ora – in questo particolare periodo e momento -per tutta la sofferenza che provi e dalla quale ti senti come sopraffatta, ma penso anche che questa capacità in te sia in realtà sempre presente e che attenda solo la motivazione giusta, per tornare a sbocciare dentro al tuo cuore, facendo tornare in esso quel pò di luce che meriti, come noi tutti per ricominciare pian piano a vivere ed a “vivere meglio”. E questo, oltre che a te, è un augurio che faccio a tutti gli amici/che del forum ed anche a me stessa. Ancora grazie Rosy ed un abbraccio
Elisa
Caro Dada, anch’io condivido con te l’impressione di una bellezza insita nella profondità ed altruismo a cui in realtà, oltre ad esserlo in sé e, quindi verso noi tutti, mi sembra voler condurre, proponendo esercizi che partano da una reale accettazione di noi stessi ed alla possibilità di fare spazio anche ad un “nuovo” altro, dentro ed accanto a noi, con il tempo, il messaggio di Giuiliana . E condivido poi con te l’idea che se noi diventassimo uguali, seppur per difenderci al vampiro che “ci ha morsi”, chiunque esso sia, diventando uguale a lui/lei, cioè vendicativi e malvagi, non solo potremmo finire in una sorta di “non esistenza” simile alla loro ma finiremmo per farci del male e così a persone che incontrando per la nostra strada e forse nulla ha a che fare con coloro che ci hanno ferito ma che non riusciamo ancora bene a vedere senza che gli proiettiamo addosso come fossero lo schermo di un film – ed involontariamente, per difenderci da un nuovo, insopportabile dolore – le bruttezze di quanto vissuto in precedenza, nelle nostre esperienze. D’altra parte, però credo che per un certo periodo, sia piuttosto normale essere molto arrabbiati e sentirsi come soffocare ed un pò diffidenti verso chiunque, anche verso chi ci dice di “amarci” forse perchè ci sembra banale o forse perchè in qualche modo, non riusciamo a credere che ciò possa essere davvero importante o a crederci che ciò sia possibile, che qualcuno così abbia semplicemente a cuore di dircerlo che potremmo farlo anche attraverso un piccolo esercizio o/e gesto, che prima poteva apparirci insignificante, proprio perchè “per noi”.
Rispetto alla possibilità di fare qualcosa a livello pragmatico, come richiesto mi sembra da Pam, credo, che per quanto ciò sia vero ed importante, che ognuno debba trovare il proprio modo. Io per fare un piccolo esempio, l’ho fatto per ora così, per ridurre ad es., le mie spese: non compro più i fazzoletti Tempo da oltre 2 euro al pacco ma ne compro altri da 50 centesimi al pacco, al limite 2 pacchi per volta quando vado al negozio a prenderli. Così ne prendo 2 pezzi a metà prezzo di uno di quelli che prendevo una volta. Con quell’euro che mi rimane, posso comprarci il pane per mangiare almeno un giorno o due oppure la pasta ed il pomodoro. E non è poco, credetemi, può essere anche questa una cosa bellissima! Quando c’è una volta a settimana lo sconto sui prodotti interni del supermercato del quartiere, ci faccio un pò di spesa più sostanziosa di ciò che mi serve, come carne e formaggio, detersivi per la casa, ad es., risparmiando molto. E così su diverse altre cose. Questa possibilità di imparare a risparmiare parecchio mi ha, un pò come a Sissy seppure per motivi diversi rispetto a lei ed il cui comportamento trovo comunque ammirevole, per ora permesso di iniziare un percorso di psicoterapia che può anche significare amore e conoscenza, e, mi permetto di dire con licenza, “ricostruire la..” oltre che “fare anima” come ho più volte, con grande interesse in parecchi articoli su questo blog, nella speranza di riuscirci, quanto meno nel provarci.
Un caro saluto
Elisa
Volevo solo precisare in tranquillità che non ho mai detto che voglio diventare cattiva e risentita come fanno loro, ci tengo a precisarlo perchè non è giusto che alcune frasi dette da alcuni vengano talvolta trasposte alle estreme conseguenze da altri.
Non ho mai detto che siccome sono stata morsa da un vampiro adesso sarò come loro! Auguri a chi pensa che sia così semplicistica e ingenua l’intera faccenda!
Ho più volte ribadito che la mia intenzione è di mantenere un atteggiamento di rispettosa formalità/garbato distacco, cercando di non lasciarmi agganciare emotivamente dagli altri e da loro frasi/richieste/ …da qualunque fonte provengano ma soprattutto nei confronti di persone estranee o di cui ho sentori di dover diffidare (comunque è una buona prassi anche se si ha a che fare con persone che sembrano più “affidabili”).
Non ci vedo niente di male nell’essere prudenti: ribadisco che adesso sento che chi mi sta attorno mi tratta con meno semplicioneria disinvolta, e si prendono meno libertà, e soprattutto ho l’impressione che adesso si accorgano che sono importante anche io esattamente come loro, e che non sono il loro juke-box che ride/piange/parla/salta/corre/va a comando. [Anche qui, per evitare altri travisamenti: preciso che non sono mai stata servile o pecora del gregge — anzi, tutto il contrario! — , intendo soltanto dire che EMOTIVAMENTE ero TROPPO “PRESA “/coinvolta/immersa dagli altri, anche nella più banale delle conversazioni, invece adesso penso a me stessa e a quello che penso/sento e voglio IO e non tanto a quello che pensano/sentono e vogliono LORO-GLI ALTRI da ME, che per me è proprio una novità!]
E questo mutamento che adesso noto in chi mi sta attorno accade non perchè io risponda loro male o dica loro cattiverie, ma semplicemente perchè adesso non mi lascio più trascinare come una baucca nelle dinamiche pilotate (a prescindere che siano maligne o meno) di chi interagisce con me, tipo frasi che ognuno di noi dice da una vita (che sembrano banali, ma che in realtà sono manifestazioni molto intense di quella che è la logica inconscia dell’interazione sociale: ego che si scontrano) da cui ci si aspettano determinate risposte preconfezionate o altro, o convenevoli banali che sono molto scontati anche quelli. Adesso sto molto sul mio e bado a me stessa, infischiandomene di prendere parte emotiva e di bordone agli spettacoli altrui (e ho capito che anche i dialoghi fra le persone più normali e innocue sono in fondo un teatrino di ego che si “incontrano” a dialogare!).
Riadattandomi così (nel sottrarmi all’altrui ego di minuscole piacerie), è come se gli altri prestassero improvvisamente attenzione anche alla mia interiorità, e quindi al fatto che sono un essere umano anche io, che esisto anche io, proprio perchè “urto” il loro egocentrismo col semplice astenermi dal fare la loro scimmia ammaestrata. Ad esempio, se mi dicono: “grazie per essere venuta fin qui” o “sono in debito con te” io non rispondo più “figurati, grazie a te, ma di niente, scherzi, mi fa piacere, siamo pari, ..” …ecc … semmai adesso faccio finta di non aver sentito o sovrappongo a quel “ringraziamento” altre frasi che distolgano da quel loro richiamo a coinvolgere la MIA sfera emotiva nelle esche di compiacimento egoistico altrui. Adesso i miei scambi verbali si limiteranno alla semplice risposta di contenuto tecnico-informativo e nulla più.
Anche se adesso questo mio dictat significa esagerare non importa. Per me è uno sforzo enorme mettere in pratica questi piccoli accorgimenti, ma se riesco a farlo anche laddove non servirebbe, allora un pò alla volta ho più chance che SAPRO’ farlo quando mi servirà per davvero!
Prima la mia interiorità era praticamente a nudo, specie per il narcisista ma non solo, del tipo: sono ben disposta, aperta, pronta a dirti grazie, a tirarti su il morale ascoltando/assecondando ogni tua frustrazione, a farti il sorriso che ti aspetti da me, ecc.
Adesso l’unica interiorità che traspare è un’altra: NON mi fido di te, cosa vuoi da me?, pensi che abbia bisogno/mi importi della tua gratitudine/attenzione/aiuto ecc.? Sono disposta ad interagire con te solo con semplice (e DOVUTA) educazione, rispetto e professionalità, ma non aspettarti altro da me, ho me stessa di cui occuparmi, non mi interessa che tu voglia un grazie da me, o che tu vorresti piacermi, o che vorresti che a me interessasse ascoltare tu che mi dici (più esplicitamente o implicitamente che sia) quanto sei bravo, intelligente, ecc.
In pratica: metto in pratica quello che fanno i narcisisti ..bravi, e quindi SENZA la cattiveria di dire o fare cattiverie del narcisista patologico. E la mia attenzione e interessamento personali verso gli altri sarà rivolto solo a persone di cui io abbia fiducia e che dimostrino di sapere cosa vuol dire RECIPROCITA’, ma non reciprocità per finta, ma autentica. Il volontariato invece è tutt’altra cosa (ma non commetterò mai più l’errore di fare del volontariato extra anche laddove invece dovrei aspettarmi rispetto e considerazione): aiuterò chi ha bisogno ma sapendo che si tratta di puro e semplice aiuto a senso unico da parte mia, e quindi mi farà sinceramente piacere aiutare ma nulla più, e senza tanti convenevoli. Mentre nei rapporti dove si richiede il mio investimento EMOTIVO PERSONALE-SENTIMENTALE starò ben attenta che ci sia la giusta reciprocità.
Così adesso ho riscontrato che le persone empatiche-buone di mia conoscenza adesso intuiscono che sono stata profondamente ferita (intuiscono che sono diventata così fredda per difesa) e stanno molto attenti e sono iper sensibili e mi trattano con i guanti, e segretamente ne sono grata, ma una gratitudine de facto, fra pari, e una gratitudine che non esula dalla consapevolezza che è dovuto il rispettoso contegno che loro hanno con me, perchè chiedo solo di poter stare in pace senza ricevere altri scossoni.
Mentre le persone che non mi conoscono o di cui magari istintivamente diffido (siccome non mi conoscono) ricevono la semplice impressione che siccome non presto particolare attenzione a loro (rasentando quasi la cordiale neutralità), a quello che fanno e dicono, allora pensano che sono una persona che molto probabilmente ha una propria autostima e che non smania eccessivamente a sintonizzarsi con gli altri, per cui LORO iniziano ad affannarsi a starmi dietro. Per cui semmai adesso sono loro che magari hanno curiosità di sintonizzarsi con me, se vogliono e se credono (cavoli loro, che si guadagnino il mio interessamento!!!!), quindi una volta tanto sarà uno sforzo LORO sintonizzarsi con me, provare a FARMI INTERESSARE IO A LORO, e non viceversa, NON mi avranno più là come una baucca che dò importanza a ogni megalomane che mi passa davanti, come se la mia vita fosse fatta a stare là ad aspettare che si manifestino gli altri ectoplasmi mentre intanto IO e la MIA vita girano intorno a tutto tranne che a me stessa! E se sembro eccedere in egocentrismo, pazienza, sto imparando a prestare attenzione a me stessa.
Ricordo quella volta che ho chiesto al mio caro buon vecchio narciso se mi voleva un pò bene e sapete lui cosa mi ha risposto?! … mi disse facendosi una domanda retorica e auto-rispondendosi: “Sai di chi mi importa?! ME STESSO”!
Solo adesso CAPISCO e SENTO che cosa intendeva dire!
Solo adessoCAPISCO e SENTO perchè era così resistente alle “richieste esterne” perfino più banali come un dialogo o altro …semplicemente NON voleva più subire …come aveva subito da quella narcisista di sua madre (che io ho conosciuto!)per metà della sua vita!!! Così è diventato narcisista perchè la sua personalità si stava ancora formando quando ha subito tutta la tortura mentale che ha fatto subire a me!!!
Perciò io applicherò ciò che ho capito da lui, ma con una diversa consapevolezza e con una diversa intenzionalità e contesti!!!
Ma no Rosi che non le ho dato dell provocatrice, lo so che lei è brava e che le sue intenzioni sono buone, ma anche lei deve comprendere che si tratta di questioni ove tutti siamo un po’ fragili, possiamo allora essere presi da momenti di incomprensione e di provocazione/sfogo… lei, come io ed altri/e… si viene presi dalla spontaneità a volte un po irruenta e maldestra, che però qui deve essere abbastanza tollerata anche quando genera qualche equivoco… insomma io direi che in un gruppo di auto-aiuto ci si aiuta, si balla insieme, poi però può anche capitare che qualcuno ti pesta un po’ piede, ma poi passato il fastidio non bisogna prendersela, ci si scusa e ci si da di nuovo una mano… poi capita anche che qualcuno possa dare una bacchettata a fin di bene, e anche quella ci vuole a volte, ma l’importante che abbia buone intenzioni e che poi ci si possa spiegare.
Un caro saluto
Grazie…
Stai tranquilla e serena Rosi, non ne vale la pena!
Sappi che io ti sono solidale, al 100%, e sinceramente penso che la risposta provocatoria che ti è stata rivolta da dada sia un pò eccessiva ed …esilarante!!!:D (anche se tu un pò lo hai invitato a nozze).
Certe sue sparate che ho letto hanno
fatto ridere anche me (e la parte new age è la parte meno comica! non mi soprenderei se gliele avesse suggerite Franz per divertirsi un pò, tanto per cambiare!)…senza offesa per nessuno: è solo che il mio senso dell’umorismo si è molto acuito ..dopo le “scene di vita vissuta” col mio ex, che sembravano un misto di Monty Phyton, Comma 22, Paura e odio a Las Vegas, battutine alla Dr. House (che era il suo eroe del piccolo schermo!) e chi più ne ha, più ne metta!!!!
Rosi, lo dico a te ma è come se lo dicessi a me stessa: non lasciar trasparire troppo la tua emotività quando gli rispondi, resta serena, altrimenti chiunque farà di te quello che vuole e ti faranno arrivare al cedimento (usando proprio te come veicolo del tuo stesso crollo…infatti ti ha anche detto che ci conta che resterai a rispondergli finchè sei stremata! Ti suona familiare?) in più facendo finta che lo dice con buona disposizione nei tuoi riguardi… un pò come facevano i nostri ex con noi!!!! Infatti, molto spesso il mio ex riusciva a farmi uscire di testa anche solo facendo il finto bonario (gli leggevi nella smorfia di sorrisetto cosa gli passava -veramente – per la testa!)… della serie: “lo dico per il tuo bene!” (col sorrisetto, intanto mi aveva appena affossata…ma solo per il mio bene!), “vedrai che avrai una famiglia e degli affetti un giorno” (col sorrisetto, intanto poi aggiungeva: ma non da me!), “sei davvero carina” (col sorrisetto, intanto poi aggiungeva: lo dicono i miei amici), “è isterica, non so che cosa le ho fatto, è tutto oggi che cerco di aiutarla, povero me” (col sorrisetto, intanto poi sapeva benissimo che mi aveva provocata e stuzzicata fino al tracollo)!!!!! Vedi: è anche troppo facile fare da esca, e poi ci si buttano a capofitto, con senso di ascetica superiorità!!! Forse il mio ex era più un borderline, chissà, ma di sicuro sua madre — nei suoi atteggiamenti— sembrava il manuale esemplificato dei comportamenti tipici del narcisista patologico: infatti sembrava quasi una santa piena di buone intenzioni…in apparenza!!:D A questo proposito: è interessante il fatto che molto spesso la metà “privilegiata” delle persone (amici/familiari…) che gravitano attorno ad un narcisista sbaglierebbero se gli chiedessi di indicare qual è il vero provocatore …l’apparenza spesso inganna!!!! E più tu tenti di dire: ma non vedete cosa vuole farmi!!!??? … più sembri tu la matta paranoica (agli occhi del mondo)!
Perciò, anche se le tue in apparenza sembrano provocazoni, in realtà a me suonano molto più provocatori certi atteggiamenti altrui. Chi è che è stato attaccato davvero…sul piano PERSONALE,e non sul piano della critica (irruenta o meno) a delle opinioni? Chi è che ne è uscito “pulito” e chi “incattivito”? Chi è che lasciava trasparire frustrazione e vulnerabilità e chi è che invece lasciava trasparire sicura inalberata santità?
Vorrei dire a Dada una cosa molto semplice: a me pare che tu non stia dimostrando simpatia o amore verso Rosi, in tutta sincerità il messaggio che emerge è che la stai giudicando e che tu sei un illuminato in confronto a lei. Potevi risparmiarti cose come: acida, non lucida (in pratica le hai dato della squilibrata!), egocentrica che vede solo la sua sofferenza, insincera, cervellotica …ecc.
Fatti un esame di coscienza e chiediti: Come pensi che lei si senta a leggere questi bei giudizi che hai espresso su di lei? Pensi che abbia sentito il tuo amore nei suoi riguardi, che stia meglio? Come volevi farla sentire e cosa provavi tu nel dirle quelle cose? Le tue risposte non serve che le riporti a me, o che magari formuli qualche bel complimento anche a me…come vedi non sono una vigliacca!!! So che ti sto invitando a nozze, ma pazienza, se non altro lascerai in pace Rosi poverina, che per oggi la hai offesa abbastanza!
Se davvero volessi bene agli altri come a te stesso, e come inviti tutti a fare, ti saresti limitato a dirle: “non so cosa dirti, io la penso diversamente. Hai la mia solidarietà, ma ci tengo a dirti che un pò mi sono sentito ferito/infastidito dai tuoi commenti arrabbiati, e volevo chiederti per favore di non farlo più, amici come prima. Punto.”
Non serviva poi ribadire in modo pretestuoso e autocompiaciuto da maestrino cose che sicuramente anche Rosi condivide..tipo che aiutare aiuta ecc.
Lei ha solo reagito perchè sono stati scritti dei suggerimenti poco comprensibili e che magari suonano un pò come “aria fritta”, e forse ha reagito con frustrazione e insofferenza (sentimento normale di tutti quando non capiamo una cosa che ci viene detta, o che proprio non condividiamo!) e forse con troppa irruenza, vabbè, ma che bisogno c’è di giudicarla (e con tanti GIUDIZI!), specie se tu sei ormai sereno e comprendi tutto quanto con più serenità di lei!! L’unica persona che si è espressa con tatto e prudenza è stata Sisi, che rispetto, …ma non giudico Rosi per averle risposto in modo apparentemente un pò sgarbato, perchè credo che volesse solo davvero esprimere la sua frustrazione, e la capisco!!! Alla fine credo che sia risultato evidente a tutti che quella che ne è uscita con le ossa rotte sia stata rosi, e non certo dada!
Secondo me il capolavoro narcisistico che subiamo dai vari narcisisti/borderline ecc.. è ben esemplificato da un bello sketch da cartone animato:
c’è un cagnolino che abbaia e salta attorno ad un grosso gigante che gli ha pestato la coda standoci comodamente seduto sopra; intanto il gigante se ne sta impanciolle serafico con viso rubicondo compiaciuto e annoiato. Poi all’improvviso, senza preavviso alcuno, il gigante si scoccia e con un solo colpettino del mignolo (che non gli costa nulla, elegante e di classe) rispedisce il cagnolino contro il palo con le ossa rotte. Risultato: il gigante resta in controllo da capo a fine, sereno, elegante, perfetto, imperturbabile, intano il cagnolino si ritrova con la coda ammaccata, le ossa rotte e l’umiliazione della botta a sorpresa, nel bel mezzo dell’abbaìo!!!:D
Ridiamoci su, Rosi!!! Porta pazienza e su col morale!!!!!
Saluto grande!!!!!!
Rispondo brevemente a Pam poichè sotto al suo primo post del 13/03 non è inserito lo spazio replica. Ho avuto l’impressione che tu volessi chiedermi una cosa tipo se credo nella teoria della ricapitolazione della filogenesi nell’ontogenesi, visto l’uso che faccio dei “noi”, dei “nostri” e/o la mia identificazione con alcune tue esperienze “forti”, tanto da togliere confini ed unicità alle nostre singole persone. Allora, togliendosi da un riferimento troppo teorico come ho citato sopra, riformulo la domanda:”…….se credo che le fasi di sviluppo di un individuo, all’interno della sua propria esperienza di relazione narcisistica, si ricolleghino o addirittura coincidano con le fasi dell’esperienza dell’umanità ferita, come in una sorta di comune baccanale in una notte sul Monte Calvo. La mia personalissima risposta è sia sì, sia no e ti ringrazio di avermi dato l’occasione di ragionarci meglio. Sì per quanto riguardano le passioni, le sensazioni, le contorsioni, i desideri realistici o illusori e lo sviluppo evolutivo; no per quanto riguardano i tempi, le modalità e gli stili di ognuno nel compiere scelte che apparentemente potrebbero sembrare identiche. E’ proprio la parte del no che mi interessa e mi intriga di più, cioè la diversità che tutti abbiamo dentro ad esperienze quasi uguali. E questa diversità-risorsa la possediamo tutti, io, te, Rosi, Franz, Dada, Luisa, Elisa, Giuliana, Il dott. Brunelli e tutti gli altri. In questa parte del no, non credo al tutto uguale, sparisce anche il “Nostro Narciso”, lasciando spazio alla sua assenza verso la quale impreco, piango, recrimino, amo e spero in maniera mai uguale. Oggi per me è un’assenza sacra, è lo spazio della mia epifania che mi rivela che sono molto più di tutto questo. E’ l’epifania che incontra la tua… anche tu Pam sei molto più di tutto questo. Pensa a come sei, solo a pensare che sei molto più della tua splendida intelligenza?! Devo ammettere che questo mi ha un pò sedotta di te!
Buona giornata
Cara Rosi, mi riferivo a me e ad altri non a lei, legga bene, mi sto scusando io, e sto dicendo che se è capitato qualche MIO intervento un po’ irruento e maldestro mi scuso IO.
Grazie ancora, Sisi, nella tua risposta c’è almeno 1 elemento dell’ensamble che è ora chiaro, però ammetto che il resto è ancora un po’ non del tutto a fuoco, per me, perciò non so se è proprio vero che sono così intelligente come dici:) Comunque sia, a proposito di seduzione di stili, ammetto che una cosa che ho sempre apprezzato di lui è l’acuta capacità di fare argute osservazioni, amava molto i dettagli di precisione, una volta cambiò il filo del discorso (di un aneddoto insignificante che gli stavo raccontando) per interrogarsi su un aspetto insignificante dell’aneddoto stesso, cioè di come potevo essermi accorta del fatto che una persona distante da me aveva un braccialetto da caviglia, dato che secondo lui avrei dovuto essere troppo distante affinchè la mia normale vista potesse notare da quella distanza; dopo avergli spiegato l’arcano (che per lui era l’unico aspetto interessante del mio aneddoto, mentre per me era secondario)…ricordo che lì per lì rimasi esterefatta del fatto che invece di badare all’aneddoto in sé, si fosse messo a riflettere su un dettaglio relativo all’aneddoto stesso che gli stavo raccontando!:) Questa è una piccola differenza fra me e lui: io guardo sempre a comporre l’idea generale, e lui invece a scomporre il dettaglio più microscopico, come nelle scatole cinesi.
Perciò immagino che lui, ancora prima di iniziare a rispondere (lui è sempre telegrafico, e mette un sacco di punti ogni due/tre parole), noterebbe di sicuro e farebbe notare ogni spazio mancante, che non è in ordine e preciso, in testa alla sua risposta, perchè è un po’ come la cosa più normalissima e pratica da fare, almeno per lui. Il suo stile lo riconosco, e SO che in un certo qual modo apprezzava la mia metafora indovinata del gioco del sassolino (il gioco di indovinare in che mano sta); la metafora sta per i meccanismi mentali di chi deve indovinare e di chi deve decidere in che mano mettere il sassolino… cambieresti mano se pensassi che penso che pensi che penso che cambierai mano?! …entrambi i giocatori sanno che anche l’altro giocatore pensa in maniera condizionata, condizonata anche dalle congetture che ognuno fa sui meccanismi di scelta dell’altro: scelta della mano da indicare, per l’uno, e della mano dietro cui nascondere il sassolino, per l’altro!
Infatti, una cosa “seducente” di lui era che: le sue risposte tipiche erano tipicamente delle domande, del tipo “ti sentiresti meglio se ti dicessi di sì?!” (dicendolo col tono bonario di chi vuole farti un favore) per mascherare il fatto che la reale risposta è proprio “sì”, ma non PUO’ dirti che è “sì” e neanche VUOLE che tu capisca che la risposta è sì, perciò l’ambiguità della domanda-risposta è che spera che tu riceva l’impressione che ti sta dicendo di no, e che ti direbbe di sì solo per “farti sentire meglio”! INCASINATO VERO?!:D … una volta mi disse “mi è venuto il mal di testa!” (con tutti i casini mentali a cui pensa, non ho difficoltà a crederlo, una volta tanto!!!)
Oppure risposte tipiche sue erano cose come “se pensassi che esiste la possibilità che tu mi creda ti direi ….”!!!:D In ogni caso non risponderebbe mai un solo semplice “sì” oppure un solo “no”, ma forse non è quello il dettaglio importante delle sue risposte.
E’ come l’aneddoto delle guardie …cosa direbbe l’altra guardia… che la porta è aperta o chiusa?! E la risposta giusta è indipendente dal fatto che tu lo chieda alla guardia che mente o alla guardia che dà una risposta sincera, o dalla forma della risposta! Una volta mi ha tenuta a disquisire sulla doppia negazione:) :)e infatti mi chiedo come faccia lui senza una che apprezzi i suoi giochi di logica:D…forse questa è una qualità un po’ meno frequente, ma comunque non esclusiva, non mi sorprenderei se si mettesse a frequentare persone esperte in scienze matematiche…”per aiutarli” a imparare la logica!!!:D
Comunque, anche il complimento è un’altra cosa insolita di lui, che proprio non rientra nel suo “personalissimo” stile…in genere è più “una frase a completamento” del tipo “la capitale del … è …”, “il fiume più lungo del … è …”, “la catena monutosa … è nel paese…“ (sapeva che sono una schiappa in geografia!:D).
Mi ricordo di quando mi disse: “sei molto bella” …(aggiungendo subito, a completamento) …”lo dicono i miei amici” (i suoi completamenti sono sempre la parte più interessante, e non certo secondaria!:) Penso quindi che anche se un giorno mi dicesse/mi confessasse che anche lui si era inizialmente lasciato sedurre dalla mia presunta “splendida intelligenza” …me lo direbbe aggiungendo “però non sono IO a dirlo”, oppure che ne so ..si infilerebbe nella mano un guanto parlante, e lo farebbe dire al guanto parlante, oppure lo direbbe ruttando, o soffiando in un pezzo di ottone … e aspettandosi nel frattempo che io prenda la frase come vera (che abbocchi all’amo) e così poi inizierebbe a dubitare (da capo a fondo, per definizione) della mia intelligenza. Infatti lui non si fida mai di NIENTE e di nessuno, neanche di quello che pensa lui!:)
D’altra parte se non dubitasse della mia intelligenza, non mi direbbe che sono intelligente, perchè lui non dice mai niente se non si apetta che tu creda! O meglio, lui dice solo cose che lui pensa che saranno credute da chi ascolta: ma allora (se crede che sono intelligente), non mi DIREBBE che lo sono (perchè sa che NON ci crederei, visto che pensa che sono intelligente)!
Invece se me lo dice, cioè se mi DICE che sono intelligente, allora vuol dire che PENSA che sono stupida … perchè sa che SE sono stupida ALLORA ci credo (e anche che CI CREDERO’ proprio perchè sono stupida!:D),…lui dice solo le cose che sono CREDIBILI nella testa di chi ascolta, e non gli importa tanto di cosa pensa lui stesso come sua opinione (cioè la sua opinione è legata a delle ipotesi condizionate, e quindi variabili anche in relazione al responso, come nell’esperimento delle probabilità dei pacchi, prob.che cambia anche se il pacco-premio è lo stesso, solo perchè ne rimangono meno fra cui scegliere) inoltre poi lui pensa che le altre persone siano egocentriche, e quindi che gli altri siano disposti a credere SOLO in ciò che lusinga il loro ego, ecco perchè non CREDE che gli vuoi bene (o che lui stesso voglia bene), perchè pensa che A TE FACCIA PIACERE volergli bene!!!!:)
Perciò se credi ad un suo complimento lui pensa subito ..ecco, qualunque sia la verità, questa persona si ACCONTENTA di ciò che le fa piacere sentire!!!
Una volta (proprio per questa sua insofferenza all’ego altrui) mi disse “se ti piace, non lo farò più”!! :D LUI E’ PURA LOGICA …un capolavoro di logica molto fine, che solo ora riesco ad apprezzare interamente! Però così perde di vista ciò che sente essere vero intuitivamente, ciò che sente, anche questa è una differenza fra noi.
Ricapitolando: È intelligente credere al mentitore di Creta che dice che “Tutti i cretesi mentono!” … è o no un mentitore? Per giunta ci si potrebbe credere perfino se è o meno un cretese? È paranoia, lo so. Pazienza!
Così, Sisi, cosa pensi che direbbe lui? Che sono intelligente? Magari stavolta cambierebbe stile? Direbbe che non ho capito? Riuscirei ad indovinare se ho indovinato giusto? Una volta gli chiesi “mi risponderesti se si scrivo?” lui disse “non rispondo mai, ma sì, ti risponderò”.
Non ha importanza se lui mi ha mai voluto bene o no, la risposta importante non è il “sì” o il “no”, e probabilmente non gli facevo la domanda giusta, come nel paradosso della guardia.
Io stessa so con certezza che anche lui mi vuole bene (o perlomeno che me ne ha voluto), ma anche se così fosse, al contempo so anche che lui può volermi bene soltanto finchè non è costretto a verificare (nella vita reale, di tutti i giorni vissuti insieme) con la sua logica o con la nostra logica incrociata se questa intuizione sul nostro amore è vera, falsa, dimostrabile, falsificabile, negabile, sondagliabile quia absurdum e chi più ne ha più ne metta. Sarebbe un arcano che non si risolve mai e che si basa solo su una lotta di intelligenze…che può finire solo se abbiamo ragione/torto entrambi (ma mai contemporaneamente)…un po’ come un paradosso indecidibile, una situazione senza soluzione, un comma22.
Penso che il suo “amore per me” sia un po’ come la frase di apertura del comma22 “It was love at first sight”. Punto, una lotta tipo fight club “il massimo che puoi aspettarti dalla vita è un attimo di perfezione” e NON un qualcosa che si lascia vivere nel tempo “a travers ce qui passe”. Un saluto all’umanità ferita, persona per persona. Ciao.
Bene, mi fa piacere, vedrà che ‘adda passà a nuttata’!
Cari amici ed amiche del forum di autoaiuto, vorrei segnalarvi un aticolo del dottor Brunelli che ho trovato casualmente questa mattina aprendo il blog e che mi ha profondamente colpito sia per l’argomento, sempre affascinante, dato che tratta del bene e del male attingendo ad un notissimo racconto, sia perchè credo che possa essere per noi, per ognuno in modo diverso, utile ed educativo per comprendere meglio alcuni argomenti di cui così spesso parliamo in questa parte del blog. Credo che il link dell’artolo dovrebbe essere questo:https://www.albedoimagination.com/2012/3/dottor-jekill-e-mister-hide-e-lombra-dentro-di-noi/
Altrimenti il titolo, è :”dottor Jekill e mister Hide e l’Ombra……..”
Mi piacerebbbe molto sapere voi cosa ne pensate in proposito, perchè a me ha dato l’impressione dell’esistenza di una profonda assonanza e punti di contatto tra i due argomenti.
Elisa
Invito a partecipare con segnalazione alle amiche e agli amici di Albedoimagination
Albedoimagination invita a segnalare eventi ed iniziative per lo spirito, il corpo e la mente in questa pagina seminari, incontri e performance (psicologia, arte, teatro, musica, natura… ).
VEDI PAGINA https://www.albedoimagination.com/10/2011/attivita-per-lo-spirito-il-corpo-e-la-mente/ … nei prossimi giorni c’è un bellissimo seminario su una tradizione dei nativi d’America, in Sardegna presso il centro CAMPI ELISI… http://www.campielisi.com
La nostra redazione selezionerà le informazioni che verranno inviate dai partecipanti al blog, al fine di promuoverle in modo coerente con le idee guida di Albedo Associazione Culturale per l’Immaginazione attiva.
Istruzioni per il blog
Ricordo che per ricevere gli aggiornamenti in automatico su un articolo che vi interessa, o le risposte ai vostri commenti, dopo aver postato un vostro commento, dovete ricordarvi di fare un clic sull’apposito quadratino in basso Notificami. Se invece commentate in risposta ad un altro commento dovete comunque cliccare sul quadratino ‘notificami’ che autorizza ad inviarvi aggiornamenti in automatico su tale vostro intervento. In tal modo riceverete sulla vostra e-mail solo info riguardanti gli articoli ai quali avete partecipato e avete segnato il quadratino notificami.
Si invita a registrarsi (nella banda a destra c’è un riquadro) affinché sia possibile ricevere informazioni dirette ed essere invitati ad eventi . Ciò aiuta molto la comunicazione, quindi si prega di farlo.
Inoltre Albedoimagination vi invita ad usare i tastini dei network (facebook, twitter, ecc.) per segnalare gli articoli che trovate interessante.
Mi correggo : sono nella stessa situazione di Stefy. Scusate
Buongiorno, io mi trovo nella stessa situazione di Rosi con la differenza che io ho tre figli maschi e mio marito, oltre ad essere un vampiro psicoaffettivo, è un alcolista.
L’alcolismo l’ha portato a non lavorare per anni e quindi la mia tortura era posta in essere 24 0re su 24 aggravata dall’atteggiamento alterato dalla sua tossicodipendenza. Ora, costretto da me e dai familiari ha intrapreso un percorso di disintossicazione e di astinenza , sostenuto da psicofarmaci , ma il tutto ha solo prodotto una maggiore rabbia nei miei confronti perchè ho disturbato la sua vita ideale: bere , dormire e torturare i familiari ( trascurando quasi totalmente il lavoro). Ora, ho preteso che inizi una psicoterapia per rendersi conto del suo disturbo comportamentale e provi a guarire: che speranza ho che un vampiro psicoaffettivo e alcolista possa guarire e darmi una vita normale?
Concordo col pensiero di Dada e trovo che non abbia mai utilizzato termini aggrassivi e/o violenti verso nessuno/a. Colgo anche l’occasione per dire che in questo blog ho letto tanti interventi interessanti e pregnanti di limpida sofferenza personale (ringrazio le persone che hanno scritto e che mi sono state di notevole conforto!); così come ce ne sono stati (di interventi), pochi per fortuna, che confondono il legittimo sfogo con qualcosa di molto diverso, che può creare notevole disagio.
Saluti cordiali a tutti
Buonasera , eccomi qua , dopo anni trascorsi e inevitabilmente persi nella passiva accettazione, ancora incomprensibile , mi trovo coinvolta in un vero e proprio inferno , fatto di continue malvagità . Un uomo per il quale non sono mai riuscita a comprendere fino in fondo la mancanza di condivisione , nel senso più ampio del termine . Un uomo dai due volti , quello affidabile , concreto e disponibile e quello pronto a colpirti , umiliarti , a farti sentire in colpa. Un uomo capace di offrirti il mondo oggi e riprenderselo domani lasciandoti la netta sensazione di essere esattamente l’ultima ruota del carro . Sostenuta da chissà quale stupido e recondito principio , mi ripeto che ognuno ha i propri difetti e che tutto sommato va bene anche così. Va bene se lui economicamente più fortunato di me , si può permettere di non lavorare , mentre io lo devo fare per mantenermi . Va bene così se spende una fortuna in abiti firmati e veri e propri trattamenti di bellezza . Va bene così se io per portare avanti un’attività in proprio , faccio i salti mortali per non trascurare nostra figlia e la casa . Va bene cosi se malgrado tutto questo mi sento dire che sono una fannullona a se la pila di panni nella cesta aumenta , o i vetri non sono perfettamente puliti .Va bene così perché questa è casa sua , e non mi permette di avere un aiuto in casa . Va bene cosi se qui sotto vive la di lui madre , alla quale dedica tutta la sua dolcezza mentre a me riserva continue osservazioni e critiche . Va bene così se quando è sotto le lenzuola si trasforma ma non ti guarda mai negli occhi . Non ho mai potuto amarlo in maniera totale quest’uomo, e lui l’ho ha percepito traducendo il tutto con l’accusa di non avergli detto che era bello …. Ma il peggio è arrivato da un paio di anni quando io ho iniziato la mia ribellione , la mia inutile battaglia contro un muro di gomma , impossibile una discussione costruttiva ; si sente ogni volta colpito e reagisce ma non costruisce .
Lento , difficile e pieno di dubbi il mio distacco . Forse sono sbagliata io , non sono importante per nessuno , non sono capace di farmi amare , lui forse è perfetto ….poi no , mi riprendo rivendendo gli episodi , mi riascolto e mi confronto e la lucidità mi aiuta a comprendere che è ora di agire .
Percepisce una me diversa e qui è la fine . Come fosse la cosa più ovvia del mondo inizia una relazione con un’altra , che ostenta con orgoglio , che mi sbatte in faccia , come non bastasse la suocera fa eco dicendo che me lo merito ….. Ingoio quest’altra forte umiliazione e fermo sul nascere il suo diabolico tentativo di render complice nostra figlia (dodicenne ) . Ancora ho il dubbio : forse la sua avidità ed il suo egoismo sono solo una parte di lui o io mi trovo davvero a che fare con un narcisista? Se non ho raccolto male le informazioni date su questa patologia , l’essere in questione è privo di un proprio io . Raccolgo i dati : distruttivo nei confronti di tutto quanto lui non è in grado di fare , perennemente sull’attenti perché tutti lo vogliono fregare (mamma a parte ) , amicizie poco durevoli, incline alla bestemmia ,
nessuna tolleranza , concentrato sul suo patrimonio che adora con implacabile avarizia . Non ha ideali , non ha l’umiltà del voler conoscere: lui non ne ha bisogno . Non ha ambizioni per la figlia ,
a volte le parla con estrema dolcezza , altre volte è in grado di reazioni tremende anche nei suoi confronti , è capace di rifiutarle un’abbraccio solo per non sporcarsi la camicia firmata e impeccabile
Ho aspettato che l’altra se lo prendesse in toto, solo per non fare passi affrettati e tentare di mantenere qui la dimora mia e di sua figlia . Lui non prende iniziative , tutto tace , tutto ristagna : ma so che è abilissimo a tramare alle spalle .
A volte tenta la sua solita carta del buono che ora non funziona più con me, quindi reagisce e mi colpisce dove può , diventa odioso e provoca . Ma i miei punti deboli son sempre meno rispetto a prima . Io sono esausta , ma sento che ho una cinsapevolezza che mi aiuta a guardarlo con occhi completamente diversi . Difficile ora il compito di far capire ad una bimba che la sua famiglia non esiste più, senza traumatizzarla , perché nei suoi occhi ancora si riflette l’immagine affettiva del papà I dettagli si definiranno in Tribunale non ho alternativa . Per ora sono ancora qui in casa sua , ormai ospite in una situazione allucinante . Mi aiuta una forza inspiegabile , sento che la svolta non può che essere positiva , per quanto ardua . Mi concentro sul mio lavoro , mi sostengo con moltissima attività fisica , vorrei sorridere di più , in questa casa per ora è impossibile . Faccio in modo che lui sia trasparente , ma è inevitabile respiro e faccio respirare a mia figlia un’aria pesantemente inquinata . Il mio dubbio che ora esterno in questo blog : se di narcisita si parla anche nel mio caso , mi figlia , come la posso difender ? Io stringo i denti , per ora sapendo che a breve tutto finirà , alterno giorni di forza ed energia a giorni in cui mi sento persa e finita . Io voglio luce , serenità e amore : una sola briciola di umanità in questo periodo mi fa commuovere . Grazie
Grazie Rosy ! Fa un gran bene saperlo .
Grazie per la sua risposta precisa e chiara! (così come ha fatto anche in altre occasioni !)
Un saluto a lei e a tutti
…prova per notifica intero articolo
Buongiorno a tutti, vorrei dare a Rosi che sta molto soffrendo un sincero abbraccio per farle sentire tutta la mia solidarietà. Personalmente sono riuscita ad allontanarmi da un uomo malato perchè ho accettato veramente che non aveva bisogno di me, ho capito la mia intercambiabilità con qualsiasi altra donna/specchio che avesse avuto come me quelle caratteristiche di generosità, dolcezza e bisogno d’ amore, caratteristiche in fondo molto comuni nelle donne. Per molto tempo il pensiero di essere l’ unica a poterlo aiutare, l’ unica a capirlo veramente, mi faceva sentire forte e capace, le rinuncie e i sacrifici che facevo per lui mi inebriavano, convincendomi di possedere una certa sovrumana “grandezza”.. a volte avevo perfino l’ illusione di essere una stratega efficace per portarlo a convincersi che soltanto con me sarebbe potuto essere felice. La mia strategia? quella di mostrargli quanto il mio amore fosse vero perchè capace di abnegazione, di atti generosi, di essere pervicace..e durare, durare nel tempo. Nella mia testa di allora, la mia convinzione nella validità della nostra relazione (convinzione appunto pervicace e a dispetto di tutti e dei tanti cattivissimi gesti ricevuti da lui) lo avrebbe trasformato. Dal dizionario di lingua italiana:
pervicacia, caratteristica di chi è pervicace, caparbio: perseguire un obiettivo con pervicacia; più frequentemente con valore negativo, protervia, ostinata perseveranza nel male. Ho messo questa definizione per provocarvi alcune riflessioni. Nella maggior parte delle storie che leggo nel blog, nella mia esperienza personale, nella mia osservazione come counselor di queste relazioni e dei loro esiti tragici (purtroppo parliamo di anni di vita perduti) ho notato come le “vittime” (le chiamo cosi anche se non è corretto) si illudono che il tempo, giochi a loro favore e intanto perseverano ostinatamente nel male. Un male anche dal punto di vista “morale” perchè abbiamo il dovere morale di utilizzare la nostra intelligenza, i nostri talenti, la nostra capacità di appassionarci per realizzare in tutti i campi della vita, anche e soprattutto in campo affettivo (cosa siamo senza l’ amore?) Noi non apparteniamo solo a noi stessi, siamo un piccolo universo che ne contiene uno infinito e la nostra infelicità rende infelice tutto il mondo. Bisogna allontanarsi da queste persone. Stare da sole per un periodo (che può essere breve o lungo, chi può dirlo) non vuol dire rinunciare alla vita amorosa, vuol dire “fare spazio”. Come può l’ universo mandarci qualcosa di nuovo e di bello se non facciamo dentro di noi lo spazio giusto per accoglierlo? Quando stavo malissimo perchè mi ero allontanata da quella persona mi sentivo una naufraga..non c’erano sponde alle quali appoggiarmi e tutto franava, mi fumavo tantissime sigarette e poi gialla in viso per la nicotina e la paura e la rabbia, mi guardavo allo specchio e mi davo della cogliona, perchè lo avevo lasciato, ma poi perseverando (questa volta si, nel bene), e guardandomi nello stesso specchio che da qualche mese mi restituiva sempre l’ immagine di una 48 enne già spenta e infelice, vedevo che più gli stavo lontana, più mi si riaccendeva una luce vitale nello sguardo….Bisogna lasciare che la sofferenza faccia il suo corso ma intanto, come dice il Dr. Brunelli, bisogna cercare in tutti i modi di riaccendersi, fare anima facendosi invadere dalle esperienze di arte, amicizie affettuose (che all’ apparenza non reggono il confronto con gli “amori fatali” ma intanto vi rivitalizzano, scaldano senza bruciarvi) buone letture, sane mangiate, insomma sintonizzarsi con la vita e la sua tenerezza. Allarghiamo il cerchio della nostra esistenza e magari con un piccolo sacrificio pensare anche ad una breve terapia detraumatizzante, che ci mette nel percorso di guarigione senza indugiare troppo nella confusione “mi curo o non mi curo”, perchè nell’ incertezza trova subito terreno fertile il nostro vampiro interiore. Scrivo anche io: coraggio!
Giuliana Lisi
Caro Dada, lei ha toccato un punto cruciale che è indispensabile per una buona diagnosi e terapia… infatti fino a quando le persone crederanno che i narcisisti patologici sono solo uomini o solo donne non potranno guarire mai, e saranno più invalidate nell’incontrare un partner compatibile… MA NON solo qui non si considera l’etichetta pasichiatrica di narcisismo patologico o DNP come una diagnosi conclusiva e definitoria, ma al massimo come una cornice nella quale possono esserci infiniti quasi soggettivi, che in quanto tali sono inclassificabili… in pratica il ‘narcisista patologico’ NON ESISTE, come non esiste l’ORSA MAGGIORE, il fatto che l’ORSA MAGGIORE esiste è solo perché NOI abbiamo deciso di congiungere un gruppo di stelle in quella forma, ma non perché esiste davvero, solo perché a noi serve per orientarci, poi è tutt’altra cosa occuparci della vera natura di quelle stelle… la cornbice di Narcisismo patologico è quindi solo un riferimento, dietro a ciò constatiamo che vi sono innumerevoli forme di relazioni disfunzionali, alcune delle quali sono caratterizzate da forme di vampirizzazione dell’altro, cioè di approfittarsi dell’altro in ogni modo, e non tanto o non solo per una forma di egoismo più o meno cattivo, ma per una propria debolezza interna che si fa pagare alll’altro/A … ora anche quest’altro/a ha a sua volta una predisposizione – qui indicata come ferita narcisistica – a farsi vampirizzare o a permanere in tale relazione disfunzionale… e se se ne vuole uscire davvero bisogna arrivare a paire il proprio problema che ci ha resi succubi di un altro … quindi caro DADA lei fa delle osservazioni giuste, PERO’ deve capire che è IMPORTANTISSIMO per ciascuno avere possibilità di sfogo e di ascolto senza doversi sentire giudicato e colpevolizzarsi per propri intrinseci problemi, perché si è in una condizione TRAUMATIZZATA nella quale non è assolutamente possibile pretendere anzitempo di arrivare a capire quello che dice lei… va perciò accettato, ascoltato e accompagnato nel suo dolore e nelle sue difficoltà per poi arrivare quando sarà pronto a riconoscere la situazione in modo piu completo e coerente, quando sarà in grado… c’è poi ancora da aggiungere che ci sono davvero, da che mondo e mondo, persone con diosturbi relazionali di vario genere, ed anche con comportamenti devianti che sono particolarmente spietati, cinici e crudeli in termini di manipolazione nell’amore, nella sessualità ed anche nell’amicizia e che quindi sono fortemente disturbanti per persone che pur avendo una qualche debolezza, sono in fondo abbastanza sane, ma ingenui, deboli e un po’ immature nel campo sentimentale… ecco allora che ci troviamo in una dimensione che riguarda la diagnostica della situazione soggettiva complessuale che ha genberato una disfunzionalità affettiva e relazionale e, a tal fine, in termini psicodinamici possiamo orientarci anche con etichette psichiatriche, ma con la dovuta consapevolezza, in quanto un conto è la mappa, un conto è il territorio, avere in mano una piantina di New York , ad esempio, non vuol dire esserci davvero… serve per comprendere, ma il comprendere comporta un’analisi ed una sperienza approfondita della situazione, al di là delle etichette generali e delle mappe che danno l’illusione di conoscere qualcosa che poi non si conosce… ALLORA SEGNALO IL NUOVO ARTICOLO ” IL NARCISISTA BRAVO” che vuole aiutare a comprendere le situazioni da diversi punti di vista, anche dal punto di vista del cosiddetto ‘narcista patologico’, o comunque di una persona problematica, disfunzionale, ambivalente e manipolatoria nell’attaccamento amoroso … https://www.albedoimagination.com/03/2012/il-narcisista-bravo-di-pier-pietro-brunelli/
Grazie un caro saluto
P.B
Carissima Giuliana , innanzitutto complimenti per quanto scrivi , ma soprattutto per come lo scrivi ! Mi sono perfettamente identificata e altrettanto perfettamente hai delineato il grosso deficit della sfera emotiva di queste persone .
“…..sono riuscita ad allontanarmi da un uomo malato perchè ho accettato veramente che non aveva bisogno di me, ho capito la mia intercambiabilità con qualsiasi altra donna/specchio che avesse avuto come me quelle caratteristiche di generosità, dolcezza e bisogno d’ amore, caratteristiche in fondo molto comuni nelle donne…”
E’ proprio questo il passaggio che mi ha catturata , è esattamente su questo passaggio che inviterei a riflettere .
La consapevolezza è la prima grande conquista , che ti permette di vedere a distanza e con lucidità la situazione e la persona che hai davanti . Serve fare qualche passo ed allontanarsi , guardare con occhi nuovi la persona che si ha davanti ma soprattutto guardare con occhi nuovi noi stesse .
Prendere energia positiva ed esprimerla con gli occhi , con la mente e con il corpo , immaginando uno scudo che tra noi e questi esseri che non permette più al male di toccarci . Lo dobbiamo a noi stesse , la serenità e l’amore , sotto qualsiasi forma si esprimano , sono un diritto di chiunque e nessuno può permettersi di privarcene .
Io sono mamma e in questo ruolo ho pensato a mia figlia ; cosa non sarei capace di fare per difendere mia figlia da un sopruso ? E’ con lo stesso istinto che dobbiamo difendere noi stesse!
La nostra parte più debole ha bisogno della nostra parte più battagliera e protettiva . In nome di una vita preziosa che qualcuno ci ha dato , in nome di chi ci ha cresciuti con amore come possiamo permetterci di farci rovinare così ?
Usiamo anche l’ironia che a volte serve, usiamo le cose che ci fanno star bene , circondiamoci di gente positiva , usiamo quel che ci pare ma volgiamo lo sguardo oltre e rimaniamo sorde ad ogni richiamo al passato : c’e un orizzonte tutto da scoprire e se tanto mi da tanto , la fuori tutto ciò che avrà sapore di normalità per noi sarà speciale …. Per concludere vi “incollo “ questo passaggio letto in un social network … proprio ieri sera :
“Tu sei speciale se riesci a sorridere alla vita …sei speciale se non ti abbatti e non ti arrendi, e con il tuo coraggio fai delle sconfitte il tuo bagaglio di esperienza. Tu sei speciale se guarderai negli occhi chi ti ha tradito senza provare odio, ma pietà per la sua meschinità…Sei speciale se davanti alle offese , respiri e a testa alta vai avanti…Sei speciale se tutto per te è importante ma nulla vitale, così da non soffrire di ciò che la vita ti toglie perchè avara di felicità, tu sei speciale se ti ritieni comune , normale , e sei speciale se sai ridere in faccia alla vita come un bambino felice….”
E ora di sentirsi speciali …. Meritatamente speciali !
e’ vero, molte volte provo a rispondere con lo stesso sistema oppure taccio e me ne frego…ma in ogni caso e’ una vita di emme e l’unica vera via d’uscita e’ andarsene o farli andare via da noi.
Vi giuro comunque che mai al mondo pensavo che esistesse una tale masnada di persone; come dice la bibbia: “una generazione perversa e degenere”, che disonora l’essere umano e lo imbarbarisce.
ciao e auguroni a tutti!!!!
faccio oggi una replica alla mia replica: si puo’ contromanipolare semplicemente dicendo:”io la penso diversamente da te, anche se vedo e so che non ti va bene. Se vuoi possiamo riparlarne, ma io rimango del mio parere. Ora vado a farmi una passeggiata…”.-
e’ formidabile!!! rimangono di…stucco!!!! ciao giliola
ah! esperienze di vita vissuta. dipende con chi hai a che fare: l’ultima volta che l’ho detto sono stata cacciata di casa!!! e non era la prima volta…
Cara Pamm,
ancora una volta mi hai lasciata senza parole, quanto è vero tutto quello che dici! Sai sto pensando veramente che quella con cui si è messo il mio ex sia una narcisa, forse peggio di lui, e in questo caso, secondo te, come faranno mai a stare assieme? Che razza di vita sarà la loro? Grazie per le tue risposte, anche io come te lo sogno spesso, quasi tutte le notti, so che ci vuole tempo per dimenticare, per ora sono passati pochi mesi durante i quali non ho fatto altro che pensarlo alternando momenti di rabbia e di dispiacere ad altri di forzata allegria, ma nella mia anima è rimasto un vuoto che faccio molta fatica a riempire. Grazie per avermi detto che anche tu ti sei sentita inferiore rispetto all’altra, l’altra infatti assume l’ideale della donna perfetta, noi siamo quelle sbagliate, quelle che non abbiamo mai fatto niente di buono per lui, come se il semplice fatto di avergli voluto bene fosse una colpa da espiare! Grazie per avermi raccontato che loro sono un casino: la loro vita è un totale casino, lui vive alla giornata, un giorno dice una cosa e il giorno dopo si contraddice non ricordando nemmeno ciò che aveva sostenuto il giorno prima. Quando mi sono trovata faccia a faccia con lui chiedendo spiegazioni del suo tradimento, mi ha risposto che è confuso….. ma va’! Allora ha tirato fuori la palla del voler stare solo visto che aveva fatto del male ad entrambe, affermazione alla quale nemmeno lui credeva (pensa che mentre gestiva il suo teatrino stando con un piede in due scarpe, chiedeva sia a me che a lei di andare a convivere con lui, piangeva con una poi appena questa girava le spalle, chiamava l’altra per farsi consolare, oppure mandava fiori ad entrambe nei suoi sporchi e subdoli tentativi di mantenere questa doppia vita. Che delusione Pamm, quanto dispiacere e quanta tristezza per aver amato un essere del genere, quanto male che mi sono fatta…
Grazie ancora, un abbraccio.
“la loro vita è un totale casino, lui vive alla giornata, un giorno dice una cosa e il giorno dopo si contraddice non ricordando nemmeno ciò che aveva sostenuto il giorno prima”. Ma perche’ stupirsi? perche’ farsi domande, cercare spiegazioni, laddove non c’e’ logica ne’ ragionevolezza? Lo sai perche’ non ricorda nulla e si contraddice o mente con tanta nonchalance? e’ molto piu’ semplice di quel che crediamo: perche’ non gliene puo’ fregar di meno degli altri: l’unica priorita’ e’ sempre e solo se stesso! non si spreca a carcare spiegazioni ecc. : perche’ dovrebbe???!!! lui essendo dio non ne deve a nessuno! anzi, si scoccia!!! ciao gil
Hai perfettamente ragione Gigliola.
Tu sei già molto più avanti di me, ma ti ringrazio perchè le tue parole mi danno forza per proseguire nel cammino.
Caterina
Tutte le persone che soffrono e che si rivolgono a questo blog molto spesso non hanno nessuno che li ascolti e cercano soltanto di trovare una pagina stampata e visibile tramite cui trovare un sollievo scrivendo quello che provano (basta anche solo la speranza che ci sia qualcuno che ci ascolti, non ci aspettiamo proprio più niente da nessuno …se non le cattiverie, che non mancano mai), … magari questo blog è l’unica alternativa a nocivi “rimedi fai da te” cui potrebbero ricorrere tante persone che non sanno più come cacciare il dolore! … DI SICURO NON ci meritiamo di venire aggredite e rattristate anche in questo blog, e in ogni caso non è di nessun aiuto essere rattristate anche qui.
Non c’è niente che io possa dire per qualificare tutta la mia tristezza e frustrazione nel vedere le cose che sono state scritte per attaccare alcune persone che cercavano solo conforto dopo che uscivano da relazioni di abuso SUBITO, … posso solo ribadire che capisco totalmente chi sta male e sono d’accordo che, alla luce delle accuse lanciate, purtroppo non c’è nessun conforto neanche a scrivere in questi blog, se l’unica cosa che otteniamo è venire rattristati ancora di più per cose pretestuose … fra un pò, dopo aver subito quel che abbiamo subito, dovremo chiedere scusa anche per essere nati, o per il semplice fatto di esprimere solidarietà alle altre persone che scrivono del loro dolore (non è colpa di nessuno se la maggior parte delle persone che scrive dei propri dolori sono donne, forse gli uomini hanno più inibizioni a scrivere delle angherie subite, e non è giusto accusare noi anche per questo, e penso che nessuno qui abbia mai pensato che chi abusa del prossimo sono solo uomini, semmai è più difficile che loro ne parlino, ma nulla toglie che abbiano tutta la comprensione e la solidarietà anche loro).
La cosa più dolorosa è stato il sentirsi bollare come persone con “povertà spirituale”!!! A proposito di accuse lanciate senza conoscere di persona e approfonditamente le persone!!!
Io mi sono limitata a descrivere cose di vita vissuta SULLA MIA PELLE con lui, e miei ragionamenti successivi … e quello che ho detto non è certo frutto di “approfondimenti culturali” (anche questa accusa è stata molto triste e pesante da sentirsi dire!) … e qualsiasi negatività che ho espresso è stata a lungo provocata, non certo gratuita (ci sono persone che subiscono 24 h al giorno per anni e anni e buttano una vita intera, magari se ne accorgono dopo anni che non avrebbero dovuto lasciarsi assoggettare alle violenze subite, ed è più che normale che provino anche rabbia a quel punto).
Visto che si lanciano accuse (a tutte noi vittime) di “povertà spirituale”, che amiamo solo per avere un Dio amorevole in cambio: la mia quotidianità da sempre si basa sul rispetto di TUTTE!!! le persone con cui ho a che fare durante le mie giornate, lavoro, svago, amici, …. se vedo persone che stanno male sono subito lì che cerco di dare una mano, se sento persone che chiaccherando degenerano nel pettegolezzo malevolo, cambio sempre discorso e non mi lascio mai coinvolgere nel fare altrettanto, una volta ho anche litigato con una persona che si era messo a dire cattiverie su un’altra persona (che non era neanche lì per difendersi) e così il risultato è che dopo se la sono presa con me e mi hanno detto che sono una buonista e che è ora di finirla col buonismo!!!!! (preciso che ne prenderei le difese di nuovo anche se mi ribadiscono quanto stupida sono e mi bastonano col bastone, e ne ho preso le difese pur non essendo in amicizia con la persona che veniva attaccata, sono intervenuta a prescindere, proprio perchè non sopportavo quella faciloneria cattiva a dire cose come “faccia da rospo” “cesso” e via di questo passo!).
Quindi molto spesso ho aiutato altri senza guadagnarci assolutamente niente, anzi, semmai mi hanno accusata di essere una stronza buonista che doveva farsi i cavoli suoi (se fossi stata una egoista sarei stata zitta, che non ci avrei perso proprio niente)!!!!!!
Tutte le volte in cui ho agito per aiutare altri lo ho fatto solo per bisogno di aiutarli e per insofferenza a sentire e vedere cattiverie (di cui ne ho proprio abbastanza!!!!!!! sono arrabbiatissima e stufa!!!); oramai quando vedo il dolore di persone totalmente indifese nella loro fragilità provo un dolore enorme anche io (cento volte di più di prima), che solo a guardarli negli occhi viene da piangere anche a me … questa estate che ho visto la tristezza di mio nonno ho dovuto trattenermi per non mettermi a piangergli in faccia mentre era lì che mi guardava con quegli occhi di chi vorrebbe un abbraccio ma non osa più chiedere niente a nessuno!!!! Io però l’abbraccio glielo ho dato, non mi è costato nulla, avrei fatto di più se ci fosse di più che si può fare per togliere il dolore degli altri, anche se nessuno lo farà mai per me, anche se un giorno imparerò a non provare più niente solo perchè non mi importi più di trovare anche io qualcuno cui importi come importa a me, e non di me stessa, ma della solidarietà e amore umano, di dare un abbraccio a qualcuno che vorrebbe chiederlo ma non ne ha più neanche la forza!!!
Non posso obbligare nessuno a portare rispetto per le altre persone o a dare un abbraccio a chi ne ha bisogno, però DI CERTO nessuno può impedirmi di essere io buona con gli altri e di dare un abbraccio a chi piange perchè non ha nessuno cui importi, per fortuna che almeno questo non può essermi tolto!!!
A tutte le persone rattristate, offese e maltrattate posso solo dire che mi dispiace TANTO anche per loro, che io ci CREDO che non si meritavano quello che hanno subito, di non permettere a nessun cretino di dirgli che se lo sono meritato!!!! che capisco il loro dolore, che lo sento anche io e che nessuno ha il diritto di ricacciarci nel ruolo delle vittime solo perchè abbiamo osato dire che non ci sta bene il trattamento che abbiamo subito: nessuno pensa di essere santo, ma quando è troppo è troppo, e non si può pretendere che persone che hanno subito un abuso continuino a correre dietro ai loro aguzzini, con il perdono e il lieto fine!
Quando attacchiamo i nostri maltrattatori siamo delle cattive che abbiamo bisogno di essere bacchettate e rispinte a fare le vittime, quando cerchiamo di esprimere pensieri castigati allora siamo delle vittimiste che vanno spinte a tirare fuori grinta e cattiveria; mi pare che le persone con più equilibrio qua siamo noi, che non abbiamo mai detto che “noi siamo perfette” (specie dopo che loro hanno passato una vita a dirci quanto insignificanti siamo)!!!!!!!!!!!!!!!! Abbiamo solo descritto le cattiverie subite o i sentimenti che abbiamo provato in relazione a quanto subito, come unico sollievo a disposizione. Punto.
Chi ha cattiverie da dirci può solo tenerle per se, che sta rattristando tutti. Abbraccio grande, e visto che nessun altro lo farà, chiedo scusa io a voi per le cattiverie dette da altri, visto che vi meritate che qualcuno ogni tanto chieda scusa per la sofferenza – gratuita – che infligge. E non voglio essere kitsch o buonista: in questo momento sono proprio arrabbiata e rattristata, e anche voi vi meritate che qualcuno vi chieda scusa, e nessuno può impedirmi di chiedere scusa io a voi per le loro cattiverie dette gratuitamente!! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !
Cara Pamela, se per caso si riferisce a me per aver parlato di ‘povertà spirituale’ e perché qualche volta mi tocca anche ammonire le cosiddette ‘vittime’ affinché si scuotano e non si caccino sempre nei pasticci, mi spiace. Io non sempre ho il tempo e la capacità di esprimermi con chiarezza e puntualità, allora considero quanto ha scritto come una esortazione a fare meglio, sia io, sia tutti e sia anche lei. Qui infatti possiamo anche sbagliare, perché è una questione tra le più complicate dell’essere umano, forse la più difficile in questa vita. Allora io credo che le relazioni negative vampirizzanti si caratterizzano in quanto relazioni spiritualmente povere, non sostenute da uno spirito ideale, da valori e da propositi autentici. Ecco quindi che il partner più profondo spiritualmente innamorandosi di qualcuno che ha un collegamento negativo tra amore e spiritualità, viene impoverito da quest’ultimo, viene cioè svuotato dell’energia spirituale, che a livello umano è anche energia dell’Amore.
Ecco questo molto in sintesi. Mi scuso se qualcuno ha interpretato in modo troppo accusatorio qualche mio post, ma è del tutto evidente che tutti facciamo del nostro meglio per aiutarsi come è possibile, ed anche che un po’ di “SAVONAROLA” ogni tanto ci vuole anche tra di noi, altrimenti ci troviamo a fare il muro del pianto e non ci risolleviamo più. Se il gruppo di auto aiuto riesce ad esprimere un’atgmosfera di solidarietà e comprensione, come sembra che in gran parte sia, ogni tanto una sgridatina fa bene, e, tutti possono farla, e tutti possono poi criticarla, ma sempre con buone intenzioni e sentimenti collaborativi.
Un caro saluto
Pier
INFORMAZIONE DI SERVIZIO
E’ importante ed è facile lasciare i vostri commenti. Non devono essere necessariamente frutto di approfondimenti culturali, le vostre osservazioni spontanee, anche le battute brevi e immediate, aiutano a riflettere e a creare dibattito, perciò fatele senza alcun timore di eventuali giudizi, anzi siate sicuri che riceveranno sempre apprezzamenti.
Per ricevere gli aggiornamenti in automatico su un articolo che vi interessa, o le risposte ai vostri commenti, dopo aver postato un vostro commento, dovete ricordarvi di fare un clic sull’apposito quadratino in basso Notificami. Se volete ricevere commenti non solo al vostro intervento, ma anche a tutto l’articolo che vi interessa, allora dovete scrivere un vostro commento e cliccare sul quadratino, e non soltanto scrivere una risposta al commento di un’altro (altrimenti anche se cliccate sul quadratino, riceverete le risposte solo a quel commento a cui avete risposto). Quindi se commentate in risposta ad un altro commento potete comunque cliccare sul quadratino ‘notificami’, ciò autorizza ad inviarvi aggiornamenti in automatico soltanto su tale vostro intervento (e non su tutto l’articolo). In tal modo riceverete sulla vostra e-mail solo info riguardanti gli articoli e i commenti ai quali avete partecipato segnando anche il quadratino notificami.
Si invita a registrarsi (nella banda a destra c’è un riquadro) affinché sia possibile ricevere informazioni dirette ed essere invitati ad eventi . Ciò aiuta molto la comunicazione, quindi si prega di farlo.
Per segnalare eventi e iniziative da voi realizzate o che ritenete interessanti, c’è la pagina aperta ATTIVITA’ PER IL CORPO, LO SPIRITO E LA MENTE – postateli come commenti, saranno poi inseriti nella pagina, separatamente dovreste però mandare anche una o più foto a info@albedoimagination.com
Inoltre Albedoimagination vi invita ad usare i tastini dei network (facebook, twitter, ecc.) per segnalare gli articoli che trovate interessanti agli amici delle vostre bacheche.
Ulteriori precisazioni su contatti, servizi e informazioni nell’ambito di Albedoimagination sono nella pagina info/contatti.
Sorry… spero sia chiaro… comunque per eventuali dubbi scrivete…
Un caro saluto
P.B.
DA COME GLI REAGISCI GUARDA CHE TU SEI PIU’ MALATA DI LUI! STAI ATTENTA, CERCA AIUTO E RITROVA LA TUA AUTOSTIMA. TI PREGO, FALLO E TI ACCORGERAI CHE TUTTO QUESTO SUO POTERE SEI TU STESSA A CONFERIRGLIELO.
……..E ALLORA CAPIRAI….. E SARAI LIBERA! .
CIAO ! BACI GILIOLA
Io credo che lei in questo momento abbia bisogno di un po’ di sostegno in più… quuesto blog è solo un momento di informazione e di dibattito, certo anch’io vorrei incrementare un po’ l’auto-aiuto, qualche volta funziona anche in tal senso… però quello che emerge è anche che quando le persone sono traumatizzate per le pene d’amore da narcisismo o di altro tipo diventano particolarmente egoiste, esistono solo e soltanto loro e porovo un senso di disgusto quando , ingenuamente, adoperano la parola il ‘mio narciso’, quasi fosse Narciso Rodriguez, o un’amante alla moda un po’ monello… questo blog non specula sulle pene d’amore, offre tanti altri argomenti di dibattito e partecipazione, ma sono pochissime le persone chge fanno un clicchino su altri articoli… ad esempio il libro sul Carnevale delle donne che ho presentato recentemente a Roma contiene principi terapeutici importantissimi anche per le pene d’amore da narcisismo, ma nessuno chiede o partecipa, poi nessuno o quasi si osa spendere 6 euro mi pare per scaricarsi il libro sul Trauma da narcisismo e contribuire alla ricerca… pochissimi ‘vampirizzati/e’ si rendono conto che io sono un essere umano e mi inondano di lettere e e-mail private senza neppure partecipare al blog pretendendo che io dia risposte tipo ìmago dell’amore’ o ‘telefono amico’, non capiscono che i loro vampirio interni ed esterni vampirizzano anche me e che io non posso per motivi umani professionali e personali rispondere senza che vi sia un normale consulto, un normale dialogo diretto che offro in varie città, al telefono o via skipe secondo le normative dell’ordine a cui appartengono e a prezzi inferiori ad un parrucchiere… in effetti anch’io a volte sono un po’ deluso, ma capisco anche che le persone stanno molto male e non è colpa loro se sono così, capisco anche che questo blog aiuta molto a capire e ad informare e che solo attraverso l’educazione di una cultura nuova della relazione uomo -donna, una nuova educazione sentimentale certe sofferenze possono essere evitate o contenute e lenite. Mi rendo anche conto che tutte querste tragedie nascono in fondo da una notevole povertà spirituale, così povera che trasforma l’altro nel proprio DIO unico e assoluto dalla quale dipende tutta la pena o tutta la felicità… e poi questo DIO a sua volta è un grande egoista che non ha valori né capacità di amare ed è anche diabolico, ma si preferisce a restare nel suo inferno perché non si ha capacità di cer5care altri valori, neppure facendo un clic su un alotro articolo delò blog che incuriosisce per nutrire un po’ la propria anima… quando le persone iniziano ad amare l’amore, a capire che il loro contributo qui non torna utile solo a se stesse, ma che è un gesto di amore gratuito e volontario per gli altri e per l’amore, allora sono già sulla via di guarigione, ma non poco, tantissimo, perché stanno uscendo dall’egoismo del loro dolore e iniziano a capire qualì’è il vero amore perr il quale vale la perna sempre di vivere e di lottare , e che è il solo che può favorire davvero l’incontro dell’altro ed un unione sufficientemente sana.
Un caro saluto
P.B.
La mia risposta non era diretta solo unicamente ed esclusivamente a lei, ma ad un’atteggiamento generale che tutti abbiamo quando viviamo intensamente le pene d’amore di vario tipo,; bisogna riconoscere (per guarire) che queste pene d’amore ci gettano in una condizione di strano egoismo che ci distacca dal mondo dagli altri, ed anche da tuytte le sofferenze e i problemi del prossimo, e ci sembra che siamo gli unici a soffrire sulla faccia della terra… questa cosa non ci fa bene, ci impedisce anche di stare più in contatto con la realtà che ha bisogno di noi e della quale abbiamo bisogno… se si perde la gioia di vivere per se stessi, ci si deve ricordare che quello è il momento di vivere per gli altri, di fare qualcosa per gli altri, di aiutare gli altri… per quello che è possibile, anche solo provando compassione per gli altri…. allora succede uno strano fenomeno per cui la propria sofferenza acquisisce un senso e un po’ alla volta ci si sente meglio… possono sembrare vane parole le mie, eppure è possibile provare, mettersi alla prova… per quanto riguarda il fatto che l’amore celeste si deve poi incarnare in quello terrestre, questo è giousto… ma se quello ‘terrestre’ va a finire in una sorta di inferno, dovrebbe essere del tutto naturale rinunciarci PER UN PO’ e dedicaresi ad una forma di amore più spirituale, ma più celeste, più altruistica, che non riguarda un partner con il quale vivere intense emozioni personali subito al fine di dimenticare l’altro… l’Amore esiste anche in altre forme, e chi non ci crede, è destinato a stare molto male per amore più di altri, l’Amore in senso più celeste e spirituale è la via maestra per fare del bene e per ritrovare un nuovo amore ‘Terrestre’, cioè per ritrovare poi un compagno più sensibile e compatibile, perché prima di ciò si è ritrovati se stessi e l’umanità… perciò più ci liberiamo dall’egoismo, al quale involontariamente ci costringe anche la sofferenza, e più si hanno di sicuro, possibilità per instaurare nuove relazioni, di amicizia, di passione ed anche di amore di coppia… questa è l’UNICA VIA, non ce n’è un altra, e chi ha difficoltà a praticarla deve cerecare un sostegno con ogni possibilità, senza pretendere di farcela da solo a tutti i costi… ma intanto deve capire che deve trasformare la sua sofferenza in un sacrificio d’amore volto a fare del bene per sé e per gli altri… l’importante non è fare grandi cose, ma che ognuno faccia del suo meglio, perché l’amore è anche un insieme di piccole cose importanti… vorrei tanto che le persone suggerissero le innumerevoli possibilità di ricreare l’amore in se e intorno a sé, io ne ho dovute imparare tante, anche soffrendo molte, e quando ho capito che l’amore si impara così, anche soffrendo, ho superato le sofferenze, per quanto ciò sia possibile e mi sono dedicato di più a conoscere l’amore in tutte le sue forme, con tutti i miei limiti e le mie contraddizioni… tutte le volte che qualcuno fa così, prova a saltare dall’altra parte della sofferenza e a reagire con amore è un grande bene per molti, e questo forum un po’ ha aiutato affinché diverse persone avessero questa trasformazione. Un caro saluto.
P.B.
Gentile Dottor Brunelli,
io ho trovato questo blog di grande aiuto per alleviare le mie sofferenze in un periodo molto triste della mia vita. Se ho usato una certa terminologia per la quale Lei ha provato disgusto, mi scuso tanto, ma era per mettere a confronto due figure che mi sembrano avere in comune le caratteristiche di cui qui, proprio in questo blog, si parla tanto. Devo altresì complimentarmi con Lei poichè in questi spazi ho imparato tanto, potermi confrontare con persone che hanno vissuto la mia stessa esperienza mi ha reso indubbiamente più forte, anche se per arrivare alla meta devo camminare ancora tanto.
Io ho letto il suo testo “Trauma da Narcisismo nelle relazioni di coppia”: lo consiglio a tutti, ho sottolineato quasi tutte le pagine poichè ogni paragrafo è fondamentale, l’ho letto e riletto, e quando mi sento giù lo riprendo in mano. Ritengo che questo blog non sia inutile, anzi le esperienze narrate e poi commentate ci insegnano a confrontarci e a sentirci meno soli.
Grazie a tutti e soprattutto a Lei.
Ma non è che ho provato disgusto, è che a volte ci vuole anche una bacchettata con la sincera intenzione di scuotere un po’ tutti quanti, non tanto lei, al fine di farcela, di tirarsi fuori e andare verso la vita… le persone che hanno subito certe pene e poi con sofferenza, ma anche coraggio se ne tirano fuori, in genere sono belle persone , capaci di capire e di amare in modo più autentico, sano e naturale… a volte vorrei che questo blog diventasse simbolicamente una specie di arca che salva l’amore dalle tempeste di odio e di rancore, quasi che fossimo tuttio un po’ soldati e so0ldatesse con una importante missione da compiere… e allora ci vuole anche forza, anche coraggio, anche capacità di autocritica, ma per farcela per se stessi e per il ben e di tutti.
Un caro saluto
Cara Rosi,
anch’io sono rimasta delusa dopo aver scritto su questo forum. Ma poi ho capito che si tratta per i partecipanti di un modo per sfogarsi, per non sentirsi soli.
Tante volte preferisco non commentare lo sfogo degli altri, tutte queste mail in pratica sono uguali, tutti noi siamo stati o siamo ancora vittime di una persona egoista che ci ha usati senza darci amore, anzi distruggendoci, portandoci al punto di non sapere più chi siamo e cosa vogliamo.
Ho letto che anche tu hai una figlia (io ne ho tre) e lui ti sta facendo pressione accusandoti di metterla contro di lui. Io ci sono già passata da questa fase, ma sono rimasta impassibile alle sue provocazioni. E’ la cosa migliore, anche se difficile.
Poi sono riuscita a trovare un pò di serenità evitando di rispondere alle sue continue e insistenti telefonate. Per non correre il rischio di rispondere tengo il telefono muto, in modo che poi possa richiamare chi eventualmente mi ha cercata, ma in questo modo evito di rispondergli per pietà, Perchè lui continua a farmi pena, anche se so che dopo un minuto si è già dimenticato che non gli ho risposto e sta già facendo altro. I suoi sentimenti sono inesistenti, perchè provare pietà? Perchè noi siamo esseri umani, loro no.
E’ molto dififcile staccarsi da questi esseri morbosi, ti restano attaccati e sembra che non ci sia modo di estirparli. Ma voglio credere che un giorno ci riusciremo. Probabilmente, come dice il dott. Brunelli, abbiamo bisogno di un aiuto, di una persona competente che ci indichi la strada, che purtroppo non è la stessa per tutti. Anch’io non posso andare da un terapeuta a pagamento, in questi giorni mi informerò per sapere se nella mia città è possibile farsi seguire da medici convenzionati.
Mi rendo conto che è giunto il momento di dare una svolta.
Importante è anche avere vicine persone amiche e familiari, persone che riescano a capire quello che abbiamo subito e quello che continuiamo a subire. E’ importante sentirsi dire: fai bene, vai avanti per la tua strada. Io ho mia figlia grande, mia madre, e comunque racconto la mia storia a tutti perchè ho bisogno di comprensione. Anch’io non avrei mai voluto mettere in piazza la mia vita, ma solo raccontando quello che abbiamo subito possiamo avere il sostegno degli altri. Sostegno fondamentale per chi non sa più chi è e dove sta andando.
Un caro saluto.
Caterina
Gentile Caterina, mi spiace che lei sia rimasta delusa partecipando a questo forum, anch’io per la verità rimango a volte deluso nel notare come le persone considerino che la cosa più importante sia sempre solo prendere piuttosto che dare, e questo vale in generale, però ci terrei tanto che lei dicesse quali sono le sue aspettative da un forum on line affinché non si resti delusi, cioè cosa si potrebbe fare secondo lei per ottenere di piùì da un forum on line… se ne conosce di migliorio più efficaci è bene che lei li segnali perché quersto forum non è in concorrenza , serve invece ad aiutare a capire e adiffondere un dibattito al quale tutti possono partecipare segnalando tutte le possibilità… purtroppo io oltre a metterci tanto lavoro, a scrivere testi lunghissimi e a spenderci soldi per mantenerlo vivo come posso, non riesco a fare di più… il punto è che molte problematiche dipendono da una cattiva o inesistente educazione sentimentale e noi tutti qui staimo provando a riflettere e a diffondere come possiamo concetti e valori per un’educazione sentimentale che aiuta noi ed altri… quando le persone che partecipano iniziano a capire che questa è una ricerca per sé e per gli altri, ed anche un conforto per sé per gli altri, ma non una magica terapia immediata e neppure un metodo affinché il proprio ‘narciso’ ritorni guarito all’istante, allora incominceranno a sentirsi meglio, a sentire che ciascuno qui lascia una traccia per rtitrovare la difficile via dell’amore, ciascuno condivide un sentimento, una speranza, un pensiero… certo è forse un po’ poco, rispetto a quello che si dovrebbe fare, ma poco è meglio che niente, e chi troppo vuole nulla stringe… detto ciò, se qualcuno ha idee per migliorare e fare di più fa benissimo ad esprimerle a favore di tutti. Va poi aggiunto che TANTISSIME PERSONE hanno ricevuto GRANDISSIMO AIUTO da questo forum e dall’articolo, servendosene sia da sole e sia con il loro terapeuti, facendo enormi passi avanti… ringrazio tutte/i i partecipanti che collaborano e che spesso mi spediscono incoraggiamenti (e a volte anche un libro, o una bottiglia di vino) per continuare in questo difficilissimo impegno di ricerca e – ripeto – invito a segnalare idee per migliorare ed anche altri forum e blog utili ed efficaci affincvh attraverso la retre si possa fare tutto il possibile, con fiducia e amore.
Forza Rosy, è tutto ok, lei qui si deve sentire capita, perchè è così, è vero, solo che non sempre ci si riesce per ché questi argomenti a volte ci dispiacciono e ci confondono (anche a me), e allora a volte risultiamo un po’ fuori luogo, ma la finalità è sempre quella, anche se si sbaglia, accade a fin di bene, poi ci si scusa (lo faccio anch’io) e si cerca di autarsi, come possiamo, ma con sincerità.
Un caro saluto
P.B.
Cara Rosi, lei qui è sempre ben accolta, l’importante è che comprenda che da queste situazioni si può uscire, perfino migliorati, ma bisogna impegnarsi davvero come per guarire, e quindi a volte è bene cercare aiuto come si farebbe quando si ha un dolore di qualche tipo… non si tratta solo di curarsi da una malattia, ma anche di crescere, di trasformarsi, di evolversi, e ciò avviene spesso nella sofferenza, ma davvero è possibile, anche se con fatica, uscirne… FORZA! E FIDUCIA IN SE STESSI! E NELLE PERSONE CHE TI VOGLIONO BENE! E IN QUELLI CHE POSSONO IN OGNI MODO AIUTARTI!
Un caro saluto P.B.
Cara Rosi, le sono vicino e sono certo che anche altri/e di questo forum sono con lei… e anzi invito tutti a fare un sacco di auguri a Rosi… è così che bisogna fare, bisogna allearsi dalla parte del bene e ‘amare l’amore’ non chi ce lo toglie, anche se questo può comportare un periodo di solitudine e di sacrificio… ma se lo si prende con fiducia, speranza e amore per sé e per la vita è SICURO che arriverà il bene, E’ VERO!
Forza Rosi.
E con l’occasione invito lei e le altre e gli altri all’incontro di Roma per la presentazione del libro ‘anti-vampirico’ Carna e il Carnevale delle donne. Psicomitologie del riso e del sapere femminile.
Oppure leggete la presentazione, guardate il video e partecipate con commenti a questo link, dove potete scaricare anche l’invito:
https://www.albedoimagination.com/03/2011/carna-e-il-carnevale-delle-donne/
Ora è nella pagina principale del blog.
Ciao a tutte e a tutti, un abbraccio
Pier Pietro Brunelli
Naturalmente ciò che ho chiesto per Rosi, vale in generale per tutte le persone che qui possono trovare una possibilità di auto-aiuto… allora aiutiamoci a farla funzionare il più possibile.
Buona sera a tutti, vorrei chiedere al Dott. Brunelli (se possibile ) e a chiunque altro in questo blog abbia informazioni in merito, se esistono ricerche che trattano in modo particolare il rapporto tra genitore con sindrome narcisistica maligna e figli e se si evidenziano tratti distintivi di questa relazione. Ringrazio anticipatamente
Buongiorno, a livello specialistico e soprattutto in inglese esiste di tutto… perciò è assolutamente sbagliato il fai da te, sia nell’attribuire etichette psichiatriche come ‘sindrome narcisista maligna’ che NON ESISTE e sia per quanto riguarda il prendere esame questioni che riguardano i bambini senza l’ausilio di uno specialista… quantunque si voglia intervenire da non specialisti con le migliori intenzioni, si deve considerare che le informazioni che si possono leggere in giro vanno elaborate con sensibilità ed amore personale… altrimenti attribbuendo giudizi e diagnosi fai da te e con il manuale dello psicologologo o dello psichiatra alla mano, non solo non si ottiene nulla, ma vi è il rischio di fare molto male, pur non volendo, in certi casi peggio di ciò che potrebbe fare un dentista che non lo è, nel tentativo di devitalizzare un dente a un proprio caro o amico (ad esempio). L’importante è intervenire con ASCOLTO, COMPRENSIONE, AMORE, SENSIBILITA’, FACENDOSI CONSIGLIARE DA PERSONE SAGGE (DEL MONDO CONTADINO O DEGLI SPECIALISTI) – va bene ovviamente leggere di tutto, ma ciò non deve MAI essere un copione per diagnosi e giudizi sommari… la psicologia della personalità si occupa della soggettività umana, ogni caso è unico ed irriopetibile, percioò tutte le classificazioni generrali sono da mettere da parte per dedicarsi a quell’essere umano, a quella situazione specifica che merita un libro a sé, una conoscenza precisa della sua propria condizione…. le etichette psichiatriche sono unja cornice di riferimento, un punto dal quale allontanarsi per avvicinarsi alla verità di quella persona, e non una gabbia dove inserire quella persona, e attraverso la quale è impossibile vederla in profondità… cara Silvia prima forse è meglio leggersi un manuale generale sullòa relazione genitori figli, ce ne sono tanti, tenga presente che dovrebbe avere almeno un 300 pagine, poi da lì vede gli autori più importanti, e si legge i loro libri migliori, ma prima allaora è anbche importante un manuale di psicologia del profondo e uno di psicopedagogia,,, poi potrà fare uno studio sul narcisismo leggendo almeno un 600-700 pagine, andare a fare un 200/300 ore di lezione, un 400 ore di psicoterapia su se stessa, ,,, poi è ovvio che se impiega almeno 12 anni per diventare psicoterapeuta, pagando circa 50.00 euro di spese e facendo tirocini gratuiti , sarebbe meglio…. ma non deve scoraggiarsi, lei può anche solo informarsi come capita, e come sta facendo, ma poi si ricordi che deve usare sensibilità e amore, tutto il resto lo consideri come un in più, ma non come la vera sostanza che le consentirà di aiutare e di capire nel profondo.
Un caro saluto
P.B.
Buonasera a tutti…stasera leggendo questo articolo e le vostre esperienze ho -finalmente- pianto moltissimo..per me. Finalmente mi sento meno ‘sola’ di fronte a tutto ciò, a tutto questo dolore, che emerge violento proprio oggi che ho deciso di lasciarlo..nonostante ne sia fortemente dipendente. Spero solo di farcela a smettere di aver bisogno che lui mi tratti così. Vorrei solo far pace con il mio vampiro…Sono ormai sola, isolata e sfinita. E’ la seconda volta in due anni. Due uomini, due storie, due narcisisti ma un triste comune denominatore: il mio vampiro interno, la mia putrescente ferita narcisistica. Non so contro chi inveire: sono stata io la causa del mio male. e finchè non reciderò questo legame definitivamente non posso lamentarmi. sono solo così stanca..devo trovare la forza.
Anche io come voi voglio lasciare la mia testimonianza in questo spazio poichè è da un po’ di mesi che mi sto dilaniando a forza di chiedermi il perchè….il perchè di quello che mi è successo, e mi ritrovo molto nelle testimonianze di altre donne che hanno subìto un’esperienza come la mia. A novembre, dopo aver avuto parecchi sospetti, ho avuto la conferma che quello che allora era il mio fidanzato, frequentava un’altra. E da lì è cominciata la tragedia: non solo per l’abbandono e per il fatto che lui abbia scelto un’altra al posto mio, perchè questo ci può stare, ma perchè mi sono resa conto che la persona con la quale stavo era tutt’altro rispetto a quello che mi si voleva far credere. Io ho cominciato ad avere una marea di sensi di colpa, mi sono chiesta e ancora me lo chiedo, dove ho sbagliato. In realtà il mio ex per 4 anni non ha fatto altro che raccontarmi un sacco di balle: sembrava avere una doppia personalità, mi trattava male, mai un gesto di affetto, inventava scuse ogni volta che dovevamo vederci, a lui capitava sempre qualcosa che impediva le nostre frequentazioni e io, stupida, lo giustificavo poichè lo credevo una vittima del suo destino, mentre lui approffittava di questo per tenermi alla larga, solo oggi ho capito che trovava perfino pretesti per creare litigi e discussioni, così aveva la scusa per allontanarmi. In questi mesi ho scoperto tanti suoi tradimenti, io non ero niente per lui, solo un appoggio in cui rifugiarsi quando non aveva altre con cui trascorrere le sue serate; quando l’ho scoperto con l’altra ha negato perfino di fronte all’evidenza e di fronte alle mie minacce di lasciarlo inscenava tragedie; per quattro anni non mi ha mai chiesto di convivere con lui, quando l’ho lasciato mi ha mandato un mazzo di fiori, mai fatto prima, voleva che andassi a vivere da lui perchè diceva che non riusciva a stare solo, piangeva, si disperava, poi scoprivo che adottava le stesse tecniche subdole anche con l’altra. Mi chiamava disperato e di fronte ai miei rifiuti, si consolava cercando l’altra, che ovviamente non aspettava altro. L’ho lasciato, ma quanta fatica, perchè più lui mi trattava male, più io mi attaccavo a lui come una cozza al suo scoglio, e capivo che questo mio comportamento lo infastidiva. Quando l’ho lasciato mi ha detto che io avrei dovuto essere più dura con lui, avrei dovuto impormi di più, ogni tanto avrei dovuto tirare il guinzaglio…ma che rapporto è con uno così? Adesso lui sta con l’altra, e si comporta in maniera completamente diversa: lei è sempre con lui, mentre lui per me non c’era mai; vivono assieme, cosa che io ho sempre desiderato ma che lui mi ha sempre negato; lui si comporta come uno zerbino con lei, mentre prima ero io il suo zerbino! Io gli ho dato tutta me stessa e lui non ha mai apprezzato un gesto da parte mia, non mi ha mai dato la soddisfazione di preparargli un piatto di minestra, perchè io non valevo niente, perchè lui era quello indipendente abituato a vivere da solo e non aveva bisogno dell’aiuto di altri, diceva. L’ultima volta che l’ho visto, circa tre settimane fa, ha voluto incontrarmi con uno stupido pretesto e in quell’occasione mi ha riempito di accuse infondate, mi ha offeso, mi umiliata per l’ennesima volta, mi ha sputato in faccia tutto il suo odio per me, e io non capivo il perchè di quel risentimento, in fondo la vittima della situazione ero io; èarrivato a mettermi le mani addosso, ho saputo solo successivamente che aveva litigato con l’altra e per questo doveva sfogarsi con qualcuno, quel qualcuno ero io, la parte più debole. Io so che è una persona che ha dei problemi, di dipendenza da alcol e droga, ma non credevo che arrivasse a questi livelli… nonostante tutto quello che mi ha fatto, ancora oggi sono qui a chiedermi il perchè…..e a soffrire ancora sapendo che può aver trovato qualcosa in un’altra che io non sono riuscita a dargli, perchè è questo ciò che mi ha detto quando mi sono ritrovata lui e lei davanti: per giustificarsi infatti, e per umiliarmi del tutto fino alla fine ha ammesso che lei, dopo soli due mesi, gli ha dato qualcosa che io non gli avevo dato. Ecco, in sintesi, questa è la mia storia, io oggi sto ancora soffrendo, anche se non lo vedo più, avrei bisogno che qualcuno che ha vissuto un’esperienza simile alla mia potesse darmi delle risposte dato che non riesco a togliermi questo peso dall’anima.
Grazie a tutti di cuore.
Questa persona e’ dipendente da sostanze perche’ e’ un narciso, e non viceversa!
lui trovava in te la zerbina che gli serviva. Ora forse ha trovato una narcisa peggiore di lui che lo controlla per bene, che non lo molla!!!. Cerca la tua autostima! capirai che non eri ne’ sei tu la pazza!!
Lascia perdere e sii felice!
ciao giliola
Caro F. ok. sei sorto dalle cloache per salvare la POOOVERA vittima – te stesso – (oops …. una vittima forte … quindi esistono le vittime forti!) dei deboli (oops …forti) castigatori di narcisi. Bravo’. Ma questo patetico sfogo Kitsch che significa??? un pò teatrale, drammatico? Questa è una difesa, di chi si è riconosciuto nella parte della vittima debole, di chi ha la coda di paglia, che si è ritrovato nelle descrizioni tutte uguali dei comportamenti degli “speciali, gli eletti narcisi” (che originalità!), ha fatto tutto da solo … il famoso “l’hai detto tu, non io”!!!
Dicono tutti così i narcisi “è per difendere me stesso (il forte) dai deboli inferiori a me” (strano che i forti abbiano bisogno di difendersi!) e intanto mettono in atto dei comportamenti oggettivi: insulti verbali, aggressioni fisiche … guardacaso, nella maggior parte dei casi, tutte offese messe in atto nei confronti di persone oggettivamente meno forti: il mio si divertiva a ridicolizzare un uomo con handicap mentale!!! Wow .. ci vuole proprio un FORTE Golia per ridicolizzare un debole handicappato!!! …. e indovinate che mestiere fa un narciso di mia conoscenza: l’insegnante per gli handicappati/minorati … oops … lo fa perchè è un incarico che non necessita di lauree (neanche quelle del dixan)!!!!!!:D Non vorrei essere al loro posto, poveri suoi “protetti” … oops forse lo sono stata, ma per fortuna mai più, perchè non lo voglio più adesso che so che non è speciale per niente!!! … e comunque visto che tiri fuori gli scheletri della storia (vivi nel presente caro mio!!!), non sto neanche a dirti quanto quei simpaticoni amassero torturare gli handicappati, quindi semmai siete voi narcisi che avete qualcosa in comune con la storia passata!!!!!
Chi se ne frega di peccati e peccatori (i miei mi hanno cresciuta senza neanche dirmi che esisteva il concetto di dio o divinità, tanto che a scuola mi hanno sempre guardata come se venissi da Marte per questo!), di fatto sono i narcisisti a fare più ampio ricorso alla religione, perchè il mio narciso ripeteva sempre la parola “colpa, colpa, colpa”, ma il suo evergreen era “Dio mi odia!”: SPUTANO SENTENZE sugli altri in continuazione (tu sei qua, tu sei là, tu mi fai deprimere, è colpa tua, …. ) così alla fine mettono in pratica (a loro favore!) ciò che dicono i cattolici “c’è qualcuno che si prendere le colpe e qualcun altro che si assolve da ogni problema (indoviniamo chi!)!”
Alla faccia del forte che “sputa sentenze sui deboli!” … qui ti sei contraddetto da solo: “Chi lo pratica – suo malgrado – ” …. vuol dire che sei DEBOLE, che non sai autoimporti di non praticare ciò che ti viene spontaneo praticare!!!
Non so cosa ne pensano gli altri ma ci vuole FORZA per rinunciare a sputare in un occhio a chi ti insulta (provoca) per puro capriccio (per fortuna è l’amor proprio che ci aiuta … perchè è umiliante scadere agli stessi livelli!) , per cui la forza che ci vuole ad un narciso per mordersi la lingua invece di pronunciare una semplice offesa (gratuita cioè non provocata) è niente in confronto – eppure non deve essere facile visto che non ci riescono a trattenersi, quindi chissà mai chi sono i deboli che vivono così “loro malgrado”!!!!!!!
— Sono vittime deboli solo quando fa loro comodo: per difendere il proprio ego e non assumersi le proprie responsabilità, per NON “rendere conto a sè stessi”, è più comodo dire “mio malgrado”… ti ho dato una sberla … oops è mio malgrado, ti ho detto una parolaccia … oops è mio malgrado … ho parcheggiato sul marciapiede … oops è mio malgrado … ho deriso un handiccappato … oops è mio malgrado … anzi no … è colpa tua, è colpa del marciapiede, è colpa dell’handicappato ….!!!!!!!!!:D
— Sono forti solo se fa loro comodo: per dire che “povero me, che faccio male mio malgrado, mentre chi mi “accusa” è debole sciroccato e più stupido di me quindi il loro parere non conta”!!! … “stai con me anche se ti metto i corni senza dirtelo … beh, è un tuo problema perchè sei debole” (NOTA BENE CHE IPOCRITA CHE SEI: SPUTI SUL PIATTO DA CUI MANGI PERCHE’ ti fa comodo che ci siano tante deboli sciroccate stupide e inferiori a te che ti si filano, ne hai bisogno, altrimenti le manderesti a fan culo …. quindi sei tu il debole che ha bisogno di persone sciroccate, perchè quelle che non ti vogliono sono troppo furbe per te, e ti inquadrano subito!!!!!!!!!!!!)
Notizie: non hai bisogno di aiuto per far scappare gli affetti, tienteli tutti, per quel che te ne fai (probabilmente usi tutti per mangiare gratis a sbafo, bere a sbafo e metterti in mostra e mettere in mostra le “deboli sciroccate” che ti fai!) … la maggior parte li mandi via tu, e comunque sono affetti che, se ti amano malgrado quello che fai, allora sanno già come sei e ti amano lo stesso, per cui non li perderai mai, e se ti amano perchè hanno le fette di prosciutto negli occhi vale la stessa cosa: le fette di prosciutto resteranno sempre e comunque, (ti fa comodo che siano deboli con le fette di prosciutto, che non ti vedono per quello che sei e FAI) … comunque anche loro con le fette di prosciutto resteranno sempre, anche perchè la TUA parola vale comunque di più di quella dei “deboli sciroccati”!!!!!!:D
Quindi, visto che sai che noi siamo deboli sciroccati e tu l’unico intelligente, non dovresti preoccuparti di niente, perchè sai che quello che dici TU genio vale di più … noi non sappiamo “contraddirti”!!! … lo fai già bene per conto tuo! voi narcisi vi contraddicete già abbastanza da soli, o con l’aiuto di qualche affezionato parente che non vi ama certo più del vostro dio!!!
Mi raccomando, ho chiesto di moderare i toni… gradirei se questa risposta al Sig. Franz fosse riformulata in modo più tranquillo. Sono stato tentato dal censurare alcune parti troppo agressive ed anche offensive… lo faccia lei Pamm, ci provi. Questo forum serve per capire e per capirsi. Solo se riusciamo ad aiutare un po’ tutti, nel nostro piccolo, possiamo cambiare qualcosa. D’altra parte solo quando vi sarà più educazione sentimenle crte situaziuoni veramente distruttive potranno essere contenute e diminuire. Lei capisce che se il narcisismo patologico ed altri disturbi e problemi vengono ‘aiutati’, allora ci saranno meno sofferenze per tutti. Chiedo quindi a tutti di intervenire anche con un’intenzione terapizzante e di comprensione, e non solo di sfogo. Grazie. P.B.
Grazie per aver pubblicato il mio commento integralmente; ero stata tentata io stessa di riscriverlo, ma come compromesso, perchè non andasse perso; ma un commento epurato sarebbe stato inutile perchè sarebbe stato impossibile evidenziare con altrettanta efficacia e incisività le contraddizioni e il doppio standard -che sono sistematici- per i soggetti in questione.
Quindi tuttora – non sono tanto convinta che sarebbe stato opportuno che il mio commento venisse censurato da me stessa o da altri, e spiegherò meglio il perchè, senza cercare di giustificarmi e con grande schiettezza, perchè sono determinata nel cercare di fare in modo che tutto il dolore patito da me e da altri abbia portato non solo atteggiamenti autogratificatori di angelicata conoscienza (è un rischio che c’è!), ma anche capacità di reagire attivamente ai ping-pong verbali di questi, come stimolo in più anche per non censurare la propria negatività.
Se avessi cercato di contenere le mie emozioni avrei difettato (sia per me stessa, sia per lui) in diversi modi abbastanza connessi fra loro:
1) [premesso che le parole di F. erano una enorme provocazione] se mi fossi autocensurata, sarei stata la vecchia me stessa, che accumula e trattiene il dolore e la negatività fino a che questi sentimenti diventano così insopportabili che non sai più come “buttarli fuori” per stare meglio, con senso di colpa aggravatorio che rinforza il tutto (che è il motivo per cui uno li censura, il fatto che siano sentimenti negativi, il che è parte del perchè non si riesca a lasciare andare il narciso: si cerca di far trionfare la propria benignità anche nel volerlo comunque, come parte della propria vita, perchè trionfino i sentimenti positivi!!!), ma censurando, il dolore diventa un dolore quasi fisico tanto è insopportabile.. ricordo ancora con nettezza quel pomeriggio in cui lui mi ha derisa e umiliata in pubblico – per la prima volta – e ne rimasi così scioccata e sconvolta che persi quasi l’equilibrio (mi sentivo confusa, goffa e ridicola tutta in un colpo) e inciampando, sono quasi caduta sull’erba del giardino, sotto il suo sguardo ferreo, come un cucchiaino che si piega sotto la forza del suo pensiero … descrivere è difficile.. ti senti rintontita e confusa e scioccata e per tutto il tempo pensi solo a non mostrare il tuo dolore (vorresti solo piangere ma hai la – misteriosa – certezza! che non puoi farlo, altrimenti saresti ancora più ridicola) e continui a ripeterti (in testa) che va tutto bene, che non è nulla, che in fondo non è successo niente, che se si comporta così è solo perchè ha una giornata no, o lo ho provocato senza sapere come, o forse sta male e devo essere comprensiva, che ce la posso fare a tenere duro e non piangere, che non devo farci caso, che si calmerà; in realtà diventava sempre più villano e conseguentemente per me è stato uno sforzo incrementalmente enorme riuscire a mantenere il controllo del dolore che provavo, mi creda, era un misto di confusione, dolore, vergogna, ma soprattutto confusione! fortissimi, che davvero sarei curiosa di sapere COME ho fatto a controllare queste emozioni a sufficienza per “funzionare” per un giorno intero in mezzo a tanta gente con lui che mi umiliava ad ogni occasione (era come se il mio mondo interiore fosse un paesaggio di devastazione) mentre fuori era un po’ come un normale (anche se caotico e sarcastico) panorama estivo!!! A distanza di mesi da quel giorno, per una situazione di dialogo quasi “innocuo” creatosi in un contesto lavorativo (quindi, una situazione che non c’entrava nulla!) ricordo che all’improvviso sono crollata a piangere rannicchiandomi come una bambina, per la forte sensazione di essere lì a rivivere una situazione che in qualche modo mi ricordava spaventosamente le emozioni che avevo provato quel giorno.
—> Quindi ho capito una volta per tutte che -mai più- censurerò le emozioni di dolore “autoindorandomi la pillola” cioè dicendomi che “va tutto bene, non è così grave, devo essere comprensiva, posso controllare il dolore se mi tranquillizzo” … perchè sono autocondizionamenti che possono permettere un controllo temporaneo, ma poi il dolore in realtà resta lì in tutta la sua forza; inoltre, non importa a nessuno che tu sia magnanima anche quando è oggettivamente inopportuno, autolesionista e controproducente essere pazienti, certe volte occorre essere diretti!!! …
—–> —-> —-> Per dire il tutto con una frase rivolta a me stessa, come diceva una canzone che lui ascoltava spesso “non puoi pretendere la santità” (sia essa una investitura che noi diamo a noi stessi, o sia essa una investitura che venisse da riconoscimenti esterni); Nota: se per me e per i miei educatori è un gesto di forza (infatti ci vuole forza!) essere comprensivi e pazienti e capaci di perdono, è altrettanto vero che i narcisi interpretano tutto ciò come un segno di debolezza, la tua capacità di essere comprensiva di fronte ai loro insulti e sfoghi!!! Infatti penso che sia un errore che i miei mi abbiano insegnato a “essere superiore” di fronte alle bassezze altrui, a “non farci caso”, a “far finta di nulla” come tanti genitori insegnano ai propri figli, perchè non è una buona strategia di sopravvivenza, specie se tu emotivamente resti comunque turbato dall’aggressività altrui (far finta che non ti turbi è diverso dal non sentirsi turbati!!); al massimo invece forse sarebbe stato più opportuno se avessero cercato di sviluppare in me un senso dell’ironia, ma questa è una mia riflessione da profana, che ho fatto su me stessa, per cui potrei sbagliare!?!? …
—-> —> —> Ma a questo proposito -di nuovo- mi ha colpita la frase del mio narciso che mi accusava di “prendermi troppo sul serio” (e non intendeva che non so ridere, perchè sono molto allegra e briosa, ma forse intendeva proprio che avrei dovuto imparare a non provare dolore per le umiliazioni aggressive, e che avrei dovuto prendere tutto come un gioco allegramente perverso ma normale…infatti lui si divertiva (ricordo il sorrisetto strano che aveva a volte mentre mi fissava senza motivo!)
2) [Secondo motivo per non censurare e “indorare la pillola”] per mediare, avrei dovuto aggiungere linguaggio e contenuto MIO (e ricordiamoci che lui tenta costantemente di rigirare la frittata per puntare il dito su di te, anziché “rendere conto a sé stesso”!!!); inoltre, sarei stata lontana dal linguaggio di un narcisista, e ho il forte sospetto che non sia loro di nessun aiuto fare i buonisti; Franz (da bravo atteggiamento tipico presuntuoso da narciso) ha preteso di insegnare che non bisogna reggere il moccolo/dare spago al vittimismo o al buonismo, per cui perchè essere buonisti o autocensurarsi con loro? …
—> —> —-> ho avuto la forte sensazione che loro non credono in tanta bontà, semplicemente non ci credono, e siccome sanno che non sei come loro (cioè che non fai del male per divertimento), sanno che l’unico modo per tirati fuori la negatività è se ti provocano e provocano e provocano e testano … è come se volessero farti scoppiare, e sanno che finchè non lo farai (per loro) vivi una mezza bugia nel perdonarli costantemente … è come se ti dicessero: se ti sfoghi mandandomi a quel paese allora ho ottenuto l’unica cosa che volevo da te, anche se ti sentirai meglio dopo che lo fai (mi ha rimproverata candidamente “dovresti mandarmi a fan …”)!! ….mentre se resisti, e continui a perdonarmi allora non otterrò soddisfazione da te, ma comunque è peggio per te perchè so che, anche se non ne ho ancora la prova, tu stai accumulando negatività dentro. Quindi non ha senso fargli la garbata lezioncina perchè serve solo a dargli spago e ad incentivarli a dimostrarti che non hai niente da insegnargli, e intanto loro provano una grande gratificazione nel costruire un climax di provocazione finchè non ottengono di farti scoppiare!!!
Credo di non sbagliare tanto nel dire questo perchè ho come la sensazione che ciò a cui ti sottopone un altro individuo (anche se molto diverso da te) ti dia delle sensazioni in qualche modo rivelatrici su quello che vogliono ottenere loro da te, che sono un po’ una chiave per capirli..un po’ come la scena del film “il sussurratore di cavalli” dove l’addestratore lega una gamba del cavallo in salute per fare capire al cavallo come si sente la fantina cui è stata amputata una gamba! È come se noi fossimo il cavallo cui loro si sentono di dover “far provare” ciò che loro provano, per mostrarti la loro verità, alla prova dei fatti, sottoponendoti a dei testi così estremi che non potrai che fallire!!!!!
3) Ho ragione di credere (per quella che è stata l’esperienza mia) che un atteggiamento di dialogo disteso non abbia nessuna presa, né effetto su di loro, né sia realmente possibile con loro, in quanto sembrano pensare che TU ti poni nell’idea di avere bisogno TU del dialogo (dialogo nel vero senso del termine), cosa per cui loro non hanno interesse o forse neanche il concetto, … perciò sono ancora più predisposti a tentare di manipolarti, perchè sei TU che hai bisogno del dialogo, quindi sei TU che VUOI -il dialogo- DA LORO … !! (ecco perchè Franz dice “rendere conto a se stessi”!!!! …)
—-> —> —-> mi ricordo che mi chiedeva “cosa vuoi da me?” e spesso insisteva con il DIRMI che lui non vuole niente da nessuno, che posso fare quello che mi pare per quel che gli importa, ecco PERCHE’ anche Franz dice che la sua missione è “fare i conti con sé stesso”, credo di avere capito cosa vuole dire, però è difficile da spiegare!!!!
Tento di vedere se riesco, con la metafora della carta igienica, anche se non rende bene tanto quanto la frase criptica ma incisiva che ha usato lui … lui ha imparato a vivere senza mai fidarsi o contare su nessuno (a parte USARE gli altri, come si usa un rotolo di carta igienica!), e questo presuppone infatti una completa capacità di indifferenza e distacco emotivo con “l’oggetto” .. nessuno si affeziona alla carta igienica, nessuno soffre perchè la carta igienica finisce, o sente la necessità di dialogarci o di chiedersi come stia, ..ma nulla toglie che sia utile, e che quando ha esaurito il suo ruolo venga buttata e sostituita con un altro rotolo! Guardate che non lo dico per essere polemica, sono davvero convinta che per loro sia così, come per la carta igienica, per quanto sia controintuitivo immaginarlo!!!
Per cui, riflettendoci, finalmente, con questo esempio, è possibile avere un’idea di una cosa che per noi è incomprensibile e che ci spinge a torturarci col “perchè” dei loro comportamenti e delle loro frasi criptiche e ricorrenti … è chiaro che a lui non importi niente di ciò che fa agli altri, perchè vive così, vi pare che uno debba rendere conto alla carta igienica??!?! (detto così è chiaro, no? … scommetto che riderebbe a sentirmelo dire!)… i narcisi devono solo fare i conti con i loro propri bisogni – in relazione alla carta igienica – pensando a sé stessi!!! Lui non vuole che tu gli chieda conto di niente, non ha bisogno del dialogo con te, e il fatto che ti usi non significa che lui abbia “necessità umana” di te, se non nella misura in cui ciascuno di noi ha bisogno di oggetti intercambiabili (cibo, vestiti, macchine, oggetti, … ), al massimo ha degli oggetti preferiti, o da cui preferirebbe non separarsi per questione di praticità, o che gli tornano più utili di altri, come ad esempio una carta igienica che dà meno problemi di approvigionamento, che richieda minori costi a pari di utilità, etc.!!!
Il “dialogo” presuppone un atteggiamento collaborativo da parte di entrambi, e ho imparato dalla mia esperienza diretta con lui che per i narcisi la tentazione/abitudine di sfuggire o di assumere il controllo DELL’altro interlocutore è troppo forte. In un qualunque dialogo fra persone ““normali””, perfino il dissenso, quando c’è, presupporrebbe disponibilità a seguire argomentazioni e controargomentazioni dettate da riflessioni sincere, e NON certo dettate dal bisogno -costante- di far sentire il tuo interlocutore inadeguato, o giudicato, o di DISTRARLO emotivamente. Invece, per loro, qualunque dialogo ha sempre lo stesso fine: ferire l’altro e affermare se stessi, indipendentemente da quale sia l’argomento (cioè: il dialogo non esiste in realtà, diventa per loro un pretesto che gli dai tu perchè loro possano giocare il loro gioco!)
Ho percepito in maniera forte e inequivocabile che da parte del mio narciso era troppo forte la perenne spinta interna che li porta a sentirsi sempre messi in discussione sul piano personale e incredibilmente rancorosi e reattivi a qualunque cosa, e bisognosi di creare frustrazione nell’altro che invece tenta – in buona fede – di dialogare con loro, è proprio questo che rende impossibile e inutile ogni dialogo con loro (Nota: alla fine, quando lo capisci, sei costretta a perdere anche tu la “buona fede” di intenti se vuoi riuscire a non farti intaccare emotivamente dalle loro provocazioni, per difesa…che penso sia quello che è accaduto a loro, avendo avuto genitori manipolatori in tempi in cui la loro personalità si stava formando)!!!!!!!!
Dopo la mia esperienza con lui, e dopo la mia ennesima epifania con lui, sono sempre più convinta che non ci siano possibilità, è impossibile; il rompicapo è in parte risolto, ma solo in termini di comprensione intuitiva (cioè della scommessa di entrare nella loro testa per rispondere ai tanti perchè che ci assillano), ma resta comunque impossibile toccarli nel cuore, affinchè possano vederci anziché come rotoli di carta igienica, come esseri umani dotati di un sentire!!! Non credo che ci siano soluzioni, ma di sicuro assecondarli con un dialogo sereno è semplicemente INUTILE perchè non sarebbe un vero dialogo, ma un tentativo di manipolazione, cui per forma mentis non rinunceranno mai! (è come pretendere che una persona nata con la vista in bianco e nero veda i colori, o che possiamo avere il concetto di qualcosa che non è concepibile per la mente umana, per come siamo fatti materialmente), e quindi sarebbe solo dannoso per noi, una provocazione, al più saremmo costretti a fare loro una ramanzina (per loro: fatta da inetti!).
Invece, penso sia interessante metterli di fronte alle loro contraddizioni, anche in modo un po’ crudo (sì!), perchè come minimo riduce fortemente la loro possibilità di ricorrere alla strategia base: liberarsi del loro malessere per trasformarlo in qualcosa che appartiene a te e non a loro, facendoti sentire TU sotto la lente di ingrandimento, sottoposta al giudizio universale, in un delirio loro di onnipotenza che esalta la sensazione (in sé stessi e in noi) che loro sono eccezionalmente brillanti (dal confronto)!!
—> È ironico che Franz accusi le persone del blog di essere vittimiste e che accusi Lei di assecondare le nostre manie vittimiste..perchè è chiaro che i narcisi sono individui che sprecano il loro tempo di vita proprio a vittimizzare gli altri…per definizione una vittima è una persona che subisce, ..ebbene il mio narciso VOLEVA (consciamente o inconsciamente poco importa) indurmi a sentirmi una vittima, a farmi subire i suoi attacchi, di fatto un “capro espiatorio” – per usare il termine di Franz – dei suoi sfoghi (è colpa tua), anche se al contempo assumeva spesso atteggiamenti vittimistici (Dio mi odia, …).
—> È il costante doppio standard: loro stessi fanno le vittime ma nessun altro può farlo senza essere accusato da loro di “fare la vittima”, non tollerano di essere offesi ma offendono sempre gli altri, accusano gli altri di essere dei carnefici usciti dalla storia passata ma poi loro stessi adottano violenze anche fisiche e persecuzioni che non hanno pari (anche nei confronti di persone che hanno degli handicap oggettivi e in una posizione di oggettiva necessità di essere protetti), se loro non hanno una laurea o un matrimonio criticano chi li ha con frasi come “laurea da dixan”, o “il tuo matrimonio non avrebbe senso se non avessi figli” (frase detta alla moglie di suo cugino, dai quali va regolarmente a mangiare e bere a sbafo, portando le sue conquiste a fare le belle statuine in mostra!), non tollerano chi “sputa sentenze” ma loro lo fanno costantemente, accusano gli altri di essere deboli ma poi dicono che fanno quello che fanno perchè “mio malgrado”, non accettano che altri incolpino loro per il dolore che provano ma al contempo loro incolpano te ogniqualvolta hanno le scatole girate (e perfino se fuori piove!), parlano contro l’ipocrisia ma sono i primi a mettere in atto comportamenti molto ipocriti: dicono che è solo colpa nostra se ci lasciamo torturare, perchè siamo deboli, ma allo stesso tempo (come testimoniato da Franz stesso: “just in case”) non vorrebbero venire abbandonati da tutti; eppure insistono a non vergognarsi a dire che se non ci comoda come ci trattano è nostra responsabilità decidere di andarcene (e non certo una loro cura di trattarci meglio per farci restare)! … etc. etc. etc.
Non possiamo cambiare come loro sono fatti, possiamo solo imparare a difenderci impedendo, o almeno rendendo loro più difficile, la manipolazione, rinunciando ad essere buonisti, non accontentandoci di fare loro garbate ramanzine, e imparando a non permettere che facciano di noi una tabula rasa su cui sbizzarrirsi (così non potranno più dire che siamo noi a lasciarli fare!!!).
E se si lamentano perchè osiamo contraddirli, gli rinfacciamo “non eri tu che volevi una persona forte!”.
Per quello che è la mia esperienza, gli insulti gratuiti, se non vengono mai adeguatamente arginati non hanno più contegno, in un climax di crescendo di spregiudicatezza di villania da parte sua senza ritorno, per cui vanno respinti al mittente in maniera inequivocabile e chiara, anche cruda se serve, senza incertezze, o esitazioni, che servirebbero solo a tradire aree residue di vulnerabilità (a quel punto, se cediamo anche solo di poco, ci tratterebbe bene quel che basta per riagganciarci di nuovo nella sua tela con rabbia assai peggiore … si fa anche troppo presto a dimenticare di nuovo con chi abbiamo a che fare: MAI ABBASSARE LA GUARDIA, è un errore che non ti perdonano, mai!!!): in poche parole, che giova a chi il fatto che lui trovi sempre chi lo lascia fare, e quindi non ha mai neppure un incentivo di ordine pragmatico a comportarsi altrimenti…lui conta sul fatto che sa che noi non riusciremo ad andare fino in fondo risoluti …la solita vecchia storia che TI DICE che puoi andartene se non ti aggrada il trattamento, perchè tanto lui non farà niente per trattarti meglio, …ma poi VUOLE DAVVERO che tutti mettano in pratica ciò che lui predica loro??!!!!!!
A volte se vuoi bene ad una persona, non puoi aiutarlo assecondandolo e reggendogli la candela all’infinito (perchè “poverino sta male, odia il mondo” – che è un po’ quello che fanno i suoi amici) o permettendogli di fare scempio di te (che è quello che abbiamo fatto tutte noi), a volte a questo mondo non c’è niente che tu possa fare per cambiare le cose, tutto inutile, ma almeno puoi tentare di dire la tua – e chissà che anche ciò che nasce come tentativo di sfogare la propria rabbia, o perfino per un impulso poco nobile di “dirgli in faccia ciò che pensi, e riscattarti da sola, rinunciando al bisogno di una sua offerta di scusarsi” (se tentassi di negarlo sarei più ipocrita di lui!), o per aiutare altri che ne sono usciti ridotti peggio di te, … non si trasformi poi da sé (la vita è imprevedibile, non si può mai dire!) in qualcosa che porta un giovamento effettivo per tutti – nessuno escluso, tanto a questo punto è un problema di quello che vuole fare della SUA vita e della vita dei suoi “affetti”:
1) continuare così, a voler trattare le persone come carta igienica, non lamentandosi se tutti finiscono con accumulare negatività pur restandogli intorno (essere rifiutato, essere amato per pietà o per il bisogno di rivalsa che lega a lui le sue vittime);
2) cercare un cambiamento: accettare il semplice concetto di reciprocità, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te, e chissà che un po’ alla volta non scopra che una vita spesa a vivere con correttezza e fair play (con persone che si meritano la tua fiducia) non sia meglio che passare la vita a torturarsi/torturare…visto che non mi pare che aver fatto la vita che ha fatto fino ad ora lo abbia liberato dalla rabbia, l’invidia, l’odio, le notti insonni, gli occhi da “rapito dagli alieni”, e tutto il resto che si porta dietro come una nube tempestosa che incombe sopra di lui.
E se inferenze di qualunque tipo dovessero essere irrecuperabili, pazienza, non ho mai vissuto la mia vita senza mai provare almeno a capire dove ho sbagliato io in relazione agli altri e gli altri in relazione a me, di superare i miei limiti, anche a costo dell’impossibile, di provare a cambiare radicalmente le mie abitudini dannose, altrimenti avrei accumulato tanti più fallimenti rinunciando a correre il rischio, e sarei una persona molto più noiosa e inadeguata, per cui chi vuole provare a ragionare sulla mia interpretazione della mia esperienza bene (inclusi i detrattori di questo blog, che secondo me invece è un dono per cui ringrazio!), altrimenti va bene lo stesso, scelta loro, che restino fissi nelle loro convinzioni, basta che almeno abbiano la decenza di farsi qualche scrupolo nei confronti degli altri, io la mia lezione spero di averla appresa, per il meglio.
Pamm sei una grande!
Perdona il mio entusiasmo, ma nel buio in cui sono piombata, vedo ora uno spiraglio di sole. La descrizione che fai del TUO NARCISO è identica a quella del MIO NARCISO. Nelle tue parole ho trovato tantissime analogie tra gli atteggiamenti del tuo narciso e le falsità, le ipocrisie, le bassezze del mio narciso; insomma tutto ciò che hai detto coincide perfettamente con ciò che ho vissuto io.
Nonostante lui, mi abbia fatto subìre le pene dell’inferno, provo a farti una domanda (sì perchè anche io ho la testa dura e continuo a pormi degli interrogativi…): se lui si comportava così con me, trattandomi come uno zerbino o come la carta igienica (paragone azzeccatissimo, complimenti per la similitudine!), perchè ora che si è messo con questa sciaquetta (quella con la quale mi ha tradita, una delle tante) che a suo dire “lei sì che è una donna forte ed indipendente, una che sa ciò che vuole”, come se io fossi una povera stupida che non ha capito nulla dalla vita, ebbene perchè ora è lui che si comporta da zerbino e pende dalle labbra di lei quasi come se vivesse in funzione sua? Tengo a precisare anche che “grazie a lei” ha perso tutte le sue amicizie, poichè lei non vuole che lui frequenti certa gente e quindi se lui vuole stare con lei sarà lui ad adattarsi alla sua vita e non lei ad adattarsi alla vita di m. di lui, così l’ha definita. E pare proprio che lui stia seguendo alla lettera le regole di quest’ultima arrivata…….Dimmi Pamm, ma è possibile che una persona possa cambiare così improvvisamente? O lo fa perchè mosso da secondi fini, così come è tipico del narcisista ? Può veramente questa donna avergli dato qualcosa che io non gli ho dato, in così poco tempo? (questo è ciò che lui mi ha rinfacciato con estrema cattiveria) Non è che è mosso dal terrore di rimanere solo? (lui era terrorizzato, me lo diceva spesso, era una condizione che non avrebbe saputo gestire).
Sarei felice di sapere cosa ne pensi, magari mi sarebbe più facile riuscire a dimenticare, purtroppo ad oggi (sono passati 4 mesi da quando l’ho lasciato) non sono a ncora riuscita a dimenticare tutto il male che mi ha fatto e continuo a torturarmi.
Chi l’ha detto che non ci possano essere persone che abbiano successo là dove a noi pare di avere fallito? Chi ci autorizza ad esprimere previsioni nel futuro così nette ed inequivocabili addirittura sulle vite degli altri, del tipo non sa…non potrà mai…ecc..? Quanto tempo può durare sentirsi unicamente dalla parte della ragione giustificandoci con la ferita interiore che attira attacchi compiaciuti dall’esterno? Secondo te Pamm, visto che hai parlato di lezione, qual’è la lezione che dovevi imparare attraverso la tua relazione narcisistica creata in due? Perchè il male che hai provato lo attribuisci unicamente a lui e non pensi che fosse già anche tuo, in quanto sorto dalla vostra interazione, poichè negatività esistente e meritevole di essere vista da entrambi e per come ognuno può farlo?
Volevo esprimere la mia vicinanza a tutti!!! E a Rosy e a Margherita vorrei dire che sono grata del fatto che se non altro possiamo aiutarci fra di noi, e con l’aiuto del dottor Brunelli che ringrazio, dopo tutto quello che abbiamo sofferto nella più totale solitudine e incomprensione, e non si tratta (come dicono alcuni presuntuosi) di fare le vittime, ma semplicemente di capire meglio, parlando con persone che ci sono passate, e andare avanti, alla faccia di chi dice che le botte e gli insulti e le manipolazioni (verbali e non) sono solo una nostra interpretazione immaginaria (che aggiunge dolore al dolore)!!!!
Gli interrogativi di Margherita mi hanno fatto venire in mente un incubo (molto pertinente con i suoi interrogativi) che ho fatto mesi fa riguardo il mio narciso, e che vorrei condividere qui.
Ho sognato che entravo in un grande salone simile ad un pub dove lui mi portò all’inizio inizio della nostra relazione (un marzo, il giorno della festa del papà, per ascoltare una band di amici suoi) … nel sogno, entro in questo salone rumoroso, caotico, pieno di tavoli di legno lunghi e pesanti con tante persone sedute, è tutto pieno di persone, non ci sono posti a sedere liberi.
Poi da lontano scorgo i suoi amici seduti ad un tavolo, con due sedie vuote, con due giacche adagiate sullo schienale (quindi si capiva che i posti erano occupati, ma gli occupanti si erano momentaneamente alzati).
Resto da lontano a guardare il loro tavolo. Ad un certo punto arriva lui (il mio narciso) con una ragazza e si siedono tranquillamente al tavolo con i suoi amici (suoi di lui).
Mentre guardo la scena, sento ciò che lui dice parlando con i suoi amici, con lei seduta accanto, diceva cose del tipo “lei sì che è una ragazza bella, intelligente, brava, ….” e andava avanti elogiando quella ragazza, davanti a lei stessa e agli amici. Sapete come finiva il mio sogno? … piena di dolore mi rannicchiavo a poco a poco sotto un tavolo, come una funghetta che ritorna sotto il suolo!!!!
Ho deciso di raccontarti questo sogno-incubo per dirti margherita che questo mio sogno mi ha letteralmente STRABILIATA tanto è emblematico e tipico di quello che è il nostro stato mentale-emotivo quando questi cari narcisi hanno finito di fare il loro lavoro sporco con noi!!!!!!!! La cosa più strana è che lui non mi ha detto ESPLICITAMENTE che aveva trovato un’altra meglio di me, ma a me il messaggio (in modo misterioso) deve essere arrivato comunque visto che ho fatto questo incubo, quindi stai pur certa margherita che TUTTO quello che fanno e dicono è incentrato intimamente e misteriosamente attorno a questo: farti innamorare di loro e poi iniziare a divertisi davvero: umiliazioni, critiche (che sottendono che sono insoddisfatti di te) e insulti e botte e chi più ne ha più ne metta!!!! Ti pare che quello che ti dice sia attendibile??? O che sia un caso che guardacaso ti DICE ancora ed esplicitamente che tu non vai bene??? Probabilmente a te DICE che sono come due innamorati da Giulietta e Romeo e poi fra le quattro mura l’unica musica udibile è fatta di botte e insulti e litigi a non finire, e se non è già così, lo sarà presto, perchè per ora non può iniziare a maltrattarla finchè non l’ha ancora agganciata bene!!!! Perciò non mi stupisce che ti DICA quelle cattiverie perchè sta completando la sua opera di smantellamento della tua autostima e di umiliazione che vuole darti!!!
Perciò: NON credergli, NON dare retta a ciò che DICE, perchè è ovvio quale è il suo scopo nel DIRTI quello che ti dice!!!!! Sapessi il mio narciso quante BUGIE racconta in continuazione a se stesso, a noi e perfino ai suoi “amici”, e strano ma vero tutti ci beviamo tutte le bugie che ci dice e ci fa pure pena!!!!!
Pensa solo a questo: una persona veramente felice e serena (con sé e con gli altri) NON ha necessità di infierire e umiliare ancora gli altri, quando si è felici ci si sente ancora di più in pace col mondo, e non si ha certo bisogno di infierire ancora sugli altri!!!!!!! Quindi, se ha tutto questo rancore e bisogno di umiliarti non è certamente così felice, innamorato e sereno quanto DICE di essere!!!
Semmai, potrebbe aver trovato “pan per i suoi denti”: una narcisa peggio di lui!!!!!:D … ho letto da qualche parte che quando due narcisi si trovano fra loro … “che dio li aiuti”, e poco importa se in un primo tempo forse si sentono “affini” nella loro dabbenaggine!!!!!
Quanto alla sua sbandierata paura di “restare solo” posso solo dirti che per quella che è stata la mia esperienza (quindi posso anche sbagliare) ho avuto spesso la forte sensazione che anche nelle bugie più spudorate ci sia una mezza verità che è un po’ come dire che ti dicono una mezza verità mascherata con una bugia! Alla fine poco importa quale è la verità e quale la bugia: il caso vuole che al 99% non lo sanno neanche loro!!!!!
In una cosa credo di non sbagliare tanto: hanno una confusione micidiale!!!
Il mio diceva “meglio star male da soli, meglio stare soli che vivere un amore senza senso, …” … ma sotto sotto ho la forte sensazione che sono frasi che in genere ti dicono quando ti hanno già agganciata … invece all’inizio, quando non mi aveva ancora agganciata, faceva perno sulla mia compassione femminile (dice sempre “voi femmine”!!!) dicendomi, con finto sguardo da orfano smarrito, “tanto ti stuferai di me, sono contento che tu sei qui con me … ” … il che sembrerebbe testimoniare che ha paura eccome di essere respinto … infatti stava già mettendo le mani avanti!!!
Loro sono un casino … il mio era capacissimo di dirti una cosa un giorno e di smentirsi categoricamente il giorno dopo, a volte anche nel giro di pochi minuti nello stesso giorno!!!! Una confusione!!!! Il massimo è quando ti dicono (con la faccia da ebeti) “L’ho detto???? Cosa ho detto??? Non ricordo” (questo atteggiamento alcuni lo chiamano Gaslightning)!!!
Quando ti diceva che aveva paura della solitudine, probabilmente non era ancora sicuro di averti agganciata bene e stava manipolandoti puntando sul tuo “senso materno”, di stimolare in te il pensiero che “io no che non lo lascerò solo, poverino, lui ha così tanta paura, ma io non lo deluderò!”. In più così ti spinge anche a fidarti di lui perchè pensi “se ha così tanta paura della solitudine, non sarà certo il tipo che è facile a mollarti”.
Per cui, non fidarti troppo di quello che dice, o non dice, o sembra dire … spesso i narcisi contano che sia tu a dare la interpretazione EMOTIVA che loro si aspettano/prevedono!!!!
Hanno una grande abilità di anticipare/leggere le reazioni, stati d’animo e pensieri altrui, è un po’ come se ci guidassero dove vogliono loro, usando i nostri sentimenti e pensieri inespressi, che spesso sono tutti focalizzati su di LUI … ecc. ecc.!!! Siamo così impegnate a ragionare sul significato misterioso di quello che dicono, a capire che cosa li tormenta, ecc. ecc. che alla fine perdiamo di vista il fatto che ci stanno portando in un cubicolo buio che sarà il NOSTRO più triste incubo e quando ti hanno ormai agganciata prima ti fanno una carezza e poi ti guardano e dicono “ti piace la carezza?! Bene … non ti carezzo più!!!”!!!
Pensati che dopo più di un anno io lo sogno ancora la notte e non mi sono ancora del tutto liberata di lui! Ce la farai, ma il tempo di elaborare purtroppo è quello che è, e penso vari da persona a persona.
Non fidarti, non badarlo, dimenticalo, non ascoltarlo, non permettergli più di farti del male o di usarti!!
Sai cosa? È anche possibile che a quell’altra lui dica le stesse cose che dice a te di lei, magari le dice: “la mia ex sì che mi capiva, che era brava, forte, che mi sapeva contraddire, che mi voleva bene, ecc.!” … sarebbe tipico!!
Così vi usa entrambe per continuare nella sua allegra missione: svilire tutti e divertirsi allegramente!!!!
Un abbraccio grande e sii forte!!!
Cara Pamm,
ancora una volta mi hai lasciata senza parole, quanto è vero tutto quello che dici! Sai sto pensando veramente che quella con cui si è messo il mio ex sia una narcisa, forse peggio di lui, e in questo caso, secondo te, come faranno mai a stare assieme? Che razza di vita sarà la loro? Grazie per le tue risposte, anche io come te lo sogno spesso, quasi tutte le notti, so che ci vuole tempo per dimenticare, per ora sono passati pochi mesi durante i quali non ho fatto altro che pensarlo alternando momenti di rabbia e di dispiacere ad altri di forzata allegria, ma nella mia anima è rimasto un vuoto che faccio molta fatica a riempire. Grazie per avermi detto che anche tu ti sei sentita inferiore rispetto all’altra, l’altra infatti assume l’ideale della donna perfetta, noi siamo quelle sbagliate, quelle che non abbiamo mai fatto niente di buono per lui, come se il semplice fatto di avergli voluto bene fosse una colpa da espiare! Grazie per avermi raccontato che loro sono un casino: la loro vita è un totale casino, lui vive alla giornata, un giorno dice una cosa e il giorno dopo si contraddice non ricordando nemmeno ciò che aveva sostenuto il giorno prima. Quando mi sono trovata faccia a faccia con lui chiedendo spiegazioni del suo tradimento, mi ha risposto che è confuso….. ma va’! Allora ha tirato fuori la palla del voler stare solo visto che aveva fatto del male ad entrambe, affermazione alla quale nemmeno lui credeva (pensa che mentre gestiva il suo teatrino stando con un piede in due scarpe, chiedeva sia a me che a lei di andare a convivere con lui, piangeva con una poi appena questa girava le spalle, chiamava l’altra per farsi consolare, oppure mandava fiori ad entrambe nei suoi sporchi e subdoli tentativi di mantenere questa doppia vita. Che delusione Pamm, quanto dispiacere e quanta tristezza per aver amato un essere del genere, quanto male che mi sono fatta…
Grazie ancora, un abbraccio.
P. s.: per ulteriori approfondimenti sul tema potrei anche lasciarti la mia mail personale se ti facesse piacere, perchè avrei tanto da raccontare.
io confesso di non aver capito niente di questo intervento.
ciao