NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
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Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — https://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
3.044 Comments
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Caro F. ok. sei sorto dalle cloache per salvare la POOOVERA vittima – te stesso – (oops …. una vittima forte; quindi esistono le vittime forti!) dei deboli (oops …forti) castigatori di narcisi. Bravo’. Ma questo patetico sfogo Kitsch che significa??? un pò teatrale, drammatico? Questa è una difesa, di chi si è riconosciuto nella parte della vittima debole, di chi ha la coda di paglia, che si è ritrovato nelle descrizioni tutte uguali dei comportamenti degli “speciali, gli eletti narcisi” (che originalità!), ha fatto tutto da solo … il famoso “l’hai detto tu, non io”!!!
Dicono tutti così i narcisi “è per difendere me stesso (il forte) dai deboli inferiori a me” (strano che i forti abbiano bisogno di difendersi!) e intanto mettono in atto dei comportamenti oggettivi: insulti verbali, aggressioni fisiche … guardacaso, nella maggior parte dei casi, tutte offese messe in atto nei confronti di persone oggettivamente meno forti: il mio si divertiva a ridicolizzare un uomo con handicap mentale!!! Wow .. ci vuole proprio un FORTE Golia per ridicolizzare un debole handicappato!!! …. e indovinate che mestiere fa un narciso di mia conoscenza: l’insegnante per gli handicappati/minorati … oops … lo fa perchè è un incarico che non necessita di lauree (neanche quelle del dixan)!!!!!!:D Non vorrei essere al loro posto, poveri suoi “protetti” … oops forse lo sono stata, ma per fortuna mai più, perchè non lo voglio più adesso che so che non è speciale per niente!!! … e comunque visto che tiri fuori gli scheletri della storia (vivi nel presente caro mio!!!), non sto neanche a dirti quanto quei simpaticoni amassero torturare gli handicappati, quindi semmai siete voi narcisi che avete qualcosa in comune con la storia passata!!!!!
Chi se ne frega di peccati e peccatori (i miei mi hanno cresciuta senza neanche dirmi che esisteva il concetto di dio o divinità, tanto che a scuola mi hanno sempre guardata come se venissi da Marte per questo!), di fatto sono i narcisisti a fare più ampio ricorso alla religione, perchè il mio narciso ripeteva sempre la parola “colpa, colpa, colpa”, ma il suo evergreen era “Dio mi odia!”: SPUTANO SENTENZE sugli altri in continuazione (tu sei qua, tu sei là, tu mi fai deprimere, è colpa tua, …. ) così alla fine mettono in pratica (a loro favore!) ciò che dicono i cattolici “c’è qualcuno che si prendere le colpe e qualcun altro che si assolve da ogni problema (indoviniamo chi!)!”
Alla faccia del forte che “sputa sentenze sui deboli!” … qui ti sei contraddetto da solo: “Chi lo pratica – suo malgrado – ” …. vuol dire che sei DEBOLE, che non sai autoimporti di non praticare ciò che ti viene spontaneo praticare!!!
Non so cosa ne pensano gli altri ma ci vuole FORZA per rinunciare a sputare in un occhio a chi ti insulta (provoca) per puro capriccio (per fortuna è l’amor proprio che ci aiuta … perchè è umiliante scadere agli stessi livelli!) , per cui la forza che ci vuole ad un narciso per mordersi la lingua invece di pronunciare una semplice offesa (gratuita cioè non provocata) è niente in confronto – eppure non deve essere facile visto che non ci riescono a trattenersi, quindi chissà mai chi sono i deboli che vivono così “loro malgrado”!!!!!!!
— Sono vittime deboli solo quando fa loro comodo: per difendere il proprio ego e non assumersi le proprie responsabilità, per NON “rendere conto a sè stessi”, è più comodo dire “mio malgrado”… ti ho dato una sberla … oops è mio malgrado, ti ho detto una parolaccia … oops è mio malgrado … ho parcheggiato sul marciapiede … oops è mio malgrado … ho deriso un handiccappato … oops è mio malgrado … anzi no … è colpa tua, è colpa del marciapiede, è colpa dell’handicappato ….!!!!!!!!!:D
— Sono forti solo se fa loro comodo: per dire che “povero me, che faccio male mio malgrado, mentre chi mi “accusa” è debole sciroccato e più stupido di me quindi il loro parere non conta”!!! … “stai con me anche se ti metto i corni senza dirtelo … beh, è un tuo problema perchè sei debole” (NOTA BENE CHE IPOCRITA CHE SEI: SPUTI SUL PIATTO DA CUI MANGI PERCHE’ ti fa comodo che ci siano tante deboli sciroccate stupide e inferiori a te che ti si filano, ne hai bisogno, altrimenti le manderesti a fan culo …. quindi sei tu il debole che ha bisogno di persone sciroccate, perchè quelle che non ti vogliono sono troppo furbe per te, e ti inquadrano subito!!!!!!!!!!!!)
Notizie: non hai bisogno di aiuto per far scappare gli affetti, tienteli tutti, per quel che te ne fai (probabilmente usi tutti per mangiare gratis a sbafo, bere a sbafo e metterti in mostra e mettere in mostra le “deboli sciroccate” che ti fai!) … la maggior parte li mandi via tu, e comunque sono affetti che, se ti amano malgrado quello che fai, allora sanno già come sei e ti amano lo stesso, per cui non li perderai mai, e se ti amano perchè hanno le fette di prosciutto negli occhi vale la stessa cosa: le fette di prosciutto resteranno sempre e comunque, (ti fa comodo che siano deboli con le fette di prosciutto, che non ti vedono per quello che sei e FAI) … comunque anche loro con le fette di prosciutto resteranno sempre, anche perchè la TUA parola vale comunque di più di quella dei “deboli sciroccati”!!!!!!:D
Quindi, visto che sai che noi siamo deboli sciroccati e tu l’unico intelligente, non dovresti preoccuparti di niente, perchè sai che quello che dici TU genio vale di più … noi non sappiamo “contraddirti”!!! … lo fai già bene per conto tuo! voi narcisi vi contraddicete già abbastanza da soli, o con l’aiuto di qualche affezionato parente che non vi ama certo più del vostro dio!! Non cancellate per favore: hanno bisogno di qualcuno che gli risponda a tono!
Buongiorno dottore e buongiorno a tutti quanti, ho appena “scoperto” questo blog e ho qualche minuto per poter riassumere la mia vicenda, che del resto è molto simile a molte altre..
Il mio manipolatore l’ho conosciuto circa sette anni fa, uomo semplice, tranquillo, buono (?)…insomma, sembrava precipitato giusto giusto per me da qualche pianeta sconosciuto.
Dopo un anno ho cambiato città, ho lasciato il lavoro…io e mia figlia ci siamo trasferite da lui, sembrava tutto perfetto. In effetti subito era così, lui mi raccontava dei traumi subiti da piccolo, successivamente mi ha confessato un suo passato burrascoso…..io ho sempre capito, mi sembrava assolutamente sincero e ripeto, infinitamente buono. L’unica mia perplessità erano dei piccoli scatti di ira senza motivo, che però terminavano immediatamente con innumerevoli scuse… Insomma, abbiamo messo su una società insieme, in cui io davo una mano amministrativamente. Piano piano ha cominciato a fagocitarmi, dovevo essere totalmente disponibile, non avevo praticamente rientro economico se non quando chiedevo oppure quando mi ” regalava” qualcosa, non potevo lavorare, e ne trovavo parecchie di occupazioni, ma arrivava a ricattarmi dicendomi che non ce l’avrei fatta a seguire tutto (lui) e ha cominciato con promesse che ritrattava quasi subito… Quindi cominciavo un lavoro e dopo pochi giorni mi licenziavo…. (una volpe!)
Da uomo semplice e quasi modesto si è trasformato in bellissimo, intelligentissimo, curatissimo , insomma unico al mondo, ogni donna secondo lui era ai suoi piedi….tutte, anche quelle che lo evitavano ovviamente lo facevano perchè erano cotte perse…quindi dovevo capire la grande fortuna che avevo avuto io ad essere “scelta”!
I suoi scatti di ira hanno cominciato ad aumentare, oltre tutto non c’era modo di farlo smettere, continuava per ore e ore con insulti senza motivo…se rispondevo aumentava la dose, se non rispondevo era anche peggio…se provavo a calmarlo andava in bestia ancora di più…insomma non c’era via d’uscita. Voleva qualsiasi cosa in qualsiasi ora del giorno e della notte, dovevo essere pronta ai suoi comandi, e lo facevo per evitare questo stillicidio continuo di insulti. Mi sono sentita intrappolata, non sapevo come uscirne, senza lavoro, in casa sua, mia figlia….. Poi ha incominciato a dire che ero io che facevo uscire la sua parte cattiva ed ho cominciato a temere per la mia incolumità. Mi spintonava, mi tirava i capelli, mi ha rotto un dente dandomi una spinta. Dopo scusa scusa…ma sempre meno, perchè era colpa mia che lo facevo impazzire. Non potevo comunque andarmene, cioè…sembrava che non mi volesse ma dovevo stare li (mi ha detto una volta, se ti ci provi io non ho niente da perdere vi ammazzo tutte…)
Ovviamente le mie amicizie non andavano bene ma le sue si (voglio precisare che tra me e lui c’è una notevole differenza culturale, cosa che inizialmente mi sembrava positiva, quindi mi ritrovavo a frequentare personaggi che proprio nulla avevano da spartire con me). Una sera ha dato di matto e per un motivo talmente banale che non vale la pena raccontare, ha preso il pc nuovo di mia figlia l’ha lanciato in terra e ci è saltato sopra. Poi ha cercato di afferrare mia figlia per il collo ma mi sono messa di mezzo io e si è tranquillizzato. Il giorno dopo abbiamo aspettato che uscisse di casa e ce ne siamo andate in albergo, nella mia città di origine…. Ovviamente ci sono state tutte le fasi, minacce, scuse ecc…. ho trovato un’altra casa ma non riuscivo a liberarmene comunque, mi chiedeva denaro in prestito (sapeva che avevo venduto un appartamento) che gli davo perchè sapevo che così mi avrebbe lasciata quietare per un po’ …. ha incominciato ad assillarmi di continuo, a dirmi che sarebbe cambiato…..io per un po’ l’ho lasciato nel dubbio, perchè speravo che smettesse….Il tutto è precipitato quando è venuto sotto casa mia a chiedemi ulteriore denaro e alla mia risposta negativa ha cominciato a sbattermi la testa nel portone e mi ha rincorsa in casa…fortunatamente c’era una mia amica in casa e se ne è andato…
L’ho denunciato, civilmente e penalmente (tra l’altro ho parecchie cose mie in casa sua che ovviamente non mi restituisce e dubito che rivedrò), ho frequentato per sei mesi un centro antiviolenza…per ora sto spendendo soldi in avvocati e basta, speriamo bene….
Ovviamente non mi ha fatto mancare niente, tradimenti, umiliazioni, denigrazioni della mia persona e di tutta la mia famiglia. La cosa più buffa è che ora ha un’altra donna che sta mettendo su contro di me, cioè la usa come testimone (sto usando un’auto che è stata pagata da me ma è intestata a lui per motivi aziendali, e lui lo sa bene e tutta la documentazione è agli atti), non oso pensare cosa le stia raccontando ma posso tranquillamente immaginare…cioè tutto quello che diceva a me della sua ex, parola per parola….
Morale, ho capito che queste persone non amano che se stesse, ti fanno stare bene sino a quando gli interessa perchè far stare bene te significa stare bene loro, quando riescono a sottometterti economicamente cominciano l’opera distruttiva e successivamente negano l’evidenza. Pensandoci bene, non ha mai fatto niente per me, tutto quello che mi faceva credere che fosse per me era in realtà per lui….ogni favore me lo faceva ricambiare subdolamente con gli interessi…Era tutto calcolato, cercano di non lasciare tracce, gli chiedevo di firmarmi un documento con l’elenco di quanto gli avevo prestato, mi prometteva di si e non lo ha mai fatto, alle email rispondeva vago e soprattutto tranquillo…. diceva che ero pazza e mia figlia disadattata (ma quando mai, anzi, sta facendo medicina alla grande, la disadattata…). Questo è il succo, avrei da raccontarne un libro di umiliazioni assurde, paure, pianti…. Basta lagne, ora sto meglio, da due anni ho un compagno nuovo che è degno di essere chiamato uomo, a cui quando racconto qualcosa mi guarda incredulo e cerco di evitare perchè mi vergogno tantissimo, l’ultimo lavoro purtroppo con questa crisi l’ho perso un mese fa ma troverò qualcos’altro e mi è anche passata la gran rabbia nei suoi confronti. Analizzando me stessa penso di essere stata molto stupida, di solito ho una discreta capacità nel valutare una persona, con lui ho capito esattamente l’opposto….
dica la verità.. la laurea l’ha trovata nel dixan? come si permette di usare termini come sciacallo, o dire che certa gente non è capace di amore verace????? ma ke kkaaavolooo!! siamo all’età della pietra o peggio agli esperimenti di Kraepelin ( che sicuramente tutti i deboli sciroccati che gli scrivono non conoscono). veniamo al punto: lei come terapeuta non può incoraggiare un certo linguaggio, o guarire persone ferite assecondando il loro sentimento di persecuzione. dovrebbe fare leva solo sull’individuo e le sue potenzialità inespresse sul fatto che il mondo fa schifo ma si prosegue a testa alta col sorriso comunque, perchè infondo tutti abbiamo una missione. e non parlo del dio cristiano che in segreto lei solletica con le sue preghiere, perchè si sente che è un puritano demagogo, ( che però sfrutta Karma ed I-CHING per sembrare new age! congratz!) ma la missione del rendere conto a noi stessi. la gente che le scrive è più malata dei Narcisi e dei Borderline. avevano solo bisogno di un capro espiatorio per giustificarsi la loro inettitudine. e lei gliel’ha dato! COMPLIMENTI.
ok. siete sorti dalle cloache per salvare le POOOVERE vittime degli schizzati. Bravo’ Bravo’. ma tutte queste patetiche immagini Kitsch/Goth che significano? un po’ teatrali? un po’ drammatici? no questa è demonizzazione. iniziarono così anche i nazisti “è per difendere il popolo tedesco (i sani di mente, i puri gli ARIAAANI)” e poi ti deportano. me ne frego che voi parlate del peccato e non del peccatore perchè queste parole hanno la medesima origine e l’uno è avvinghiato all’altro. quindi se giudicate il peccato, giudicate anche chi lo pratica. suo malgrado. da quando aveva 18 anni. grazie anche per aver detto dei borderline che fanno soffrire gli altri e non sè stessi. IERBALLE amici. così se per disgrazia mezzo degli affetti che lotto per non far scappare da me con immensa fatica legge queste parole d’ammore che scrivete voi, mi abbandona in un battito di ciglia. ed io vi trovo. PROMESSO.
Ok caro Sig. Franz, la prima cosa che le devo dire è che gli sfoghi sono ammessi, purché non siano offensivi e minacciosi, e purché non siano diretti a persone riconoscibili o dei partecipanti al forum (QUESTO VALE PER TUTTI!).
Detto ciò e chiarito una volta per tutte, le dico che lei dice anche delle cose giuste e delle quali io tengo sempre conto, nell’articolo con continue avvertenze e nei consulti SEMPRE. Per quanto attiene il riferimento a metafore e a immagini mitiche e leggendarie si tratta di un linguaggio simbolico e immaginativo molto importante a livello di ricerca e di terapia ( certo non lo ho inventato io, ma a quanto sembra lo conosco molto bene in seguito a decenni di studi, ricerche ed esperienze).
Lei da parte mia è ben accetto in questo dialogo – ma solo se rispetta le suddette premesse – e prego anche chi vorrà risponderle di non usare toni polemici ed aggressivi, perché questa è proprio l’occasione per cercare di capirsi e stare meglio tutti quanti. Intanto pubblico anche l’altro suo commento che purtroppo contiene gli stessi elementi negativi del presente.
Risponderò facendo riferimento a questo commento e inserendo le avvertenze che ho pubblicato nel blog sin dall’inizio , che lei dovrebbe rileggere, così come dovrebbe leggere la parte conclusiva sul VAMPIRO INTERIORE che spiega appunto che il vampiro è un’immagine della negatività che abbiamo tutti, anche chi subisce relazioni affettive vampirizzanti e che purtroppo esistono e possono distruggere la vita (nel vero senso della parola). Qui si cerca di aiutare con partecipazione, conoscenze specialistiche ed anche dando la possibilità di sfogarsi (ma RIPETO, senza offendere e minacciare i partecipanti o il sottoscritto).
Cerchi di ritrovare se stesso e di esprimere il suo punto di vista in maniera più costruttiva, altrimenti non le serve a niente e prioduce solo negatività.
Saluti
P.B.
Concordo con te Franz, pur essendo le nostre, due posizioni diverse e complementari. Ritengo ci sia bisogno di un cambio di registro per molti, insieme all’utilizzo di un codice pacifico. Permettimi alcune domande che nascono dalla curiosità suscitatami dalle tue deduzioni/affermazioni. Che significa che la metà dei tuoi affetti ti lascerebbe in un battito di ciglia? Pensi forse che la metà dei tuoi affetti sia debole, sciroccata ed inetta a priori? Che significa poi fare un’immensa fatica per non fare scappare la metà dei tuoi affetti da te? Ha a che fare con l’impegno verso il coinvolgimento emotivo e sentimentale nelle relazioni o che cosa? Infine, che intendi col “rendere conto a se stessi” come missione dell’umanità? L’altro è importante? E in che misura? Mi piacerebbe capire meglio, dal momento che pure io ritengo che, non solo dovrebbe essere ormai superata da tempo la visione organicistica della psichiatria, ma che la parola stessa “malattia” sia scorretta in ambito di personalità e psicosi, in quanto induce ad inferenze sbagliate poco recuperabili anche con le migliori parole.
Grazie per il tuo intervento.
È strano che tu Sisi NON parli della TUA esperienza [quel “a NOI pare di avere fallito” è sufficientemente ambiguo, ma immagino che sia messo lì per essere inteso come TU desideri sia inteso: una che ci ha provato come ci abbiamo provato noi ad aiutarlo, nello stesso identico ruolo che è toccato a noi, e non da osservatrice privilegiata!].
Fai domande che ti pongono su un podio distante, e si intuisce peraltro che ci hai messo anche particolare cerebralità nella formulazione delle domande. Chiariamo subito una cosa: è evidente che sai bene che il giochetto di “chi ha fatto chi a chi” può andare avanti anche all’infinito, come la pallina dei giochi da tavolo; lo sai tu e lo so io. Quello è tutto un altro dialogo! È davvero quello il gioco che vuoi giocare??? … lasciamo la sofistica, la logica, le dimostrazioni quia absurdum e la autoregressività infinita ai fisici e agli antichi greci, sai bene anche tu che non è questo il senso di un parlare che ci porta, assieme, da qualche parte – per quella che è la convivenza civile umana (non occorre essere sofisticati per accettare e rispettare delle semplici convenzioni di rispetto fra persone, e per capire l’essenza dell’interazione con un narciso, al di là delle “colpe” dei singoli che variano di volta in volta attorno allo stesso pivot).
Ma torniamo alla premessa, le esperienze di ciascuno di noi! Partiamo da “Sisi & Franz”! C’è tanta dolcezza allusiva, un amore sfumato, in una targhetta “il principe dorme qui” da appendere alla sua porta … a volte passiamo anni senza mai entrare nella “favola” (intendo un VERO entrarci: con l’acqua fino al collo!), … siamo quindi immersi quel che basta per aver saggiato a malapena l’ombra fascinosa di ciò in cui vorremmo pertanto addentrarci, osservatori distanti; … ma al contempo siamo fuori quel che basta per essere sufficientemente al sicuro e a nostro agio, lungi dal vero toccare con mano [e se mai ci siamo andati vicini a scottarci della sua causticità (magari anche tu ci sei andata vicina!) la più sicura “lontana vicinanza” a lui è sempre stato il più solido approdo per confermarci nella nostra cullante fiducia nel fascino che riteniamo di lui].
Una importante lezione che ho imparato è infatti: “provare per credere – con l’acqua fino al collo, e giù con tutta la testa”!!!! … è facile speculare, fantasticare e sognare finchè non tocca A NOI in prima persona, dire prima: “…io saprei nuotare … lui di sicuro non mi spingerà giù se affogo già, e ancor meno se so stare a galla bene … e poi, anche dopo, forse io non mi sarei avventurata al largo … io non lo metterei nella condizione di ritrovarsi al largo con me, senza approdo sicuro, non arriverei mai in una situazione negativa di interazione assieme, in due, che a quel punto di negatività costringerebbe di fatto lui – poverino – ad usare me come suo “salvagente umano” in extremis (in quel caso un salvagente è più utile della carta igienica)… ecc.”
È vero: bisogna essere in due per ritrovarsi in due al largo in acque alte senza approdo, ma poi … è stata una SUA SCELTA unilaterale usare me come salvagente umano.
È questo il suo principale alibi: pensare che un giorno arriverà quella giusta che per miracolo risolverà i suoi problemi, che lo cambierà magicamente con un colpo di bacchetta, insegnandogli a rispettare le altre persone così, per magia, e intanto può aspettare anche all’infinito, penso che in fondo lo sappia anche lui che si prende in giro da solo.
Non è forse questo l’errore che facciamo un po’ tutti?? … l’errore di delegare ad un deus ex machina la nostra “salvezza”??? Ho imparato anche che bisogna imparare a farsi rispettare, e non aspettarsi che altri dall’alto della loro bontà ci facciano il favore di usare le più elementari basi di rispetto e convivenza civile (non è detto che anche agli altri, come a noi, sia stato insegnato che occorre trattare gli altri con rispetto – sempre che sia una cosa che serve insegnare, visto che dovrebbe venire spontaneo!!!) … quindi ho imparato che non permetterò mai più a nessuno (lasciando fare) di potersi giustificare POI delle SUE azioni nei miei confronti dicendomi “tu mi hai lasciato fare (oltre al danno, la beffa!) ed è anche colpa tua perchè non sei la mia salvatrice!:D:D” … questo è il mio errore grande: permettere PASSIVAMENTE a lui di trattarmi male (per eccesso di comprensione e giustificazione delle azioni altrui), e di questo MIO errore il prezzo lo ho pagato io e sono pronta ad accettarlo senza fare storie.
Ma io NON ho MAI permesso a me stessa di ATTIVAMENTE trattare male delle persone mentre intanto sono nell’attesa che arrivi una persona magica che (senza che io faccia nessuno sforzo) mi faccia smettere di picchiare o abusare liberamente del corpo, della mente, della ingenuità, buona fede, e pazienza altrui!!!
Posso assumermi la responsabilità di aver lasciato me stessa nella posizione di subire, ma NON mi assumerò anche la responsabilità di essere stata la mente ordinatrice della mano che mi ha colpita, della bocca che mi ha insultata, delle minacce proferite, … ecc. Ognuno si assuma la responsabilità delle PROPRIE azioni! Sai quante volte lui si è permesso di esprimere previsioni nette ed inequivocabili sul MIO futuro … è vero che due torti non fanno una ragione, ma ti metto in guardia dal pensare che lui poverino in fondo non ha mai ipotecato o monopolizzato il futuro degli altri, a parole o altrimenti, e con la più sarcastica superficialità.
Io stessa ho detto che credo nell’impossibile, se ci hai fatto caso: così come sono disposta ad avere fiducia nelle mie possibilità, altrettanto sono disposta a sperare e riconoscere che anche gli altri possano fare l’impossibile per se stessi [con la importante premessa che non è facile, e ancor meno se vai avanti da sempre e per sempre a dare la croce al mondo che odia ME, senza mai volersi assumere la PROPRIA responsabilità di azioni violente nei cfr degli altri!!!] … credi che non abbia notato il fatto che Franz, dopo aver invocato con irruenza e sprezzo la parola “gente” ha poi adoperato il riguardo della parola “persone ferite”?? (solo lui sa se ha usato quella espressione “persone” per compassione reale o per secondi fini: di questo tocca a lui rendere conto con sé stesso, io mi limito ad averci fatto caso, e gli do il beneficio del dubbio, la possibilità!)
Ti sbagli se credi che io sia svuotata di tutto e invulnerabile, e che veda solo male in lui e solo bene in me!!! Credi che sia felice del fatto che un uomo (che ha le possibilità e talenti per essere contento della sua vita) invece che andare avanti a testa alta col sorriso vivendo e lasciando vivere, continui ad andare avanti con odio e odio e odio e odio e il sorriso del disprezzo per tutto e tutti, contribuendo a rendere questo mondo (di cui si lamenta tanto) ancora più inquietante??? … Sai adesso la fatica che faccio per tornare ad avere un po’ di fiducia nelle persone, a tornare a non stare attenta a controllare se c’è della malignità in tutto ciò che mi dicono? Non è bello vivere così! Un’altra lezione che ho imparato è che ci sono persone dalle quali BISOGNA guardarsi, che non tutti dicono quello che dicono e fanno quello che fanno senza secondi fini, le persone devono meritarsi la fiducia che gli dai … ecc. ecc.!! Credi che sia facile tornare a pensare che posso essere comprensiva con gli altri senza che questi se ne approfittino regolarmente sentendosi in più autorizzati a bollarmi come debole scirroccata e inetta che si merita solo di essere bastonata ancor più forte per ogni volta che oso dare il beneficio del dubbio a qualcuno o non appena mi ci affeziono???
Credi che non accada mai che, quando meno me lo aspetto, mi ritrovo a rimpiangere e sentire la mancanza dell’altra sua personalità, la personalità amabile (del “Franz” che ho conosciuto io), che ha degli sprazzi in cui sembra poter star bene con se stesso e gli altri???
Vedi?! È così difficile non ingannarsi ancora, e vedere TUTTA la persona, e non solo la parte non completamenter imbevuta di odio, …. perciò quanto credi sia facile per lui vedere TUTTO ciò che FA, e non solo quello che gli fa comodo, soprattutto all’esterno; in più lui è ancora più incentivato a censurare le sue malefatte di quanto lo siamo noi nei suoi cfr, ammesso che sia vero ciò che dice lui che “puntiamo il dito” perchè “cerchiamo un alibi per giustificarci della nostra inettitudine”! … credo che nessuno, a parte noi “malcapitate”, possa sapere QUANTO è forte la spinta nostra interiore (sia durante che poi) a censurare la sua parte violenta, perfino mentre ci picchia o mentre ci umilia, o mentre ci gira le spalle, … spesso ci fa più male vederlo e accettare quello che è e fa (e quindi l’inganno) piuttosto che metterci l’anima in pace con quell’alibi che a suo dire serve a farci stare bene.
Strano che la “relazione narcisistica creata in due” abbia una certa recidività a crearsi attorno a LUI (a prescindere dalla personalità della ragazza di turno che gli capita fra le mani) mentre stranamente almeno io (parlo per me, perchè non posso sapere degli altri) ho avuto relazioni non narcisistiche (esperienze fallite “in serenità” per altri motivi, motivi che al confronto sono perfino banali!!!).
Strano che tu insista nell’accusare noi di aver avuto parte attiva e complice nel creare le premesse per tirargli fuori la sua predisposizione narcisistica verso di noi …. infatti, a questo proposito, adesso ti dico quale è stata una delle cose che più mi ha addolorata e che è stato più umiliante per me da accettare dopo che ho dovuto fare i conti con tutto quell’inferno con lui:
il tornare con la memoria a comprendere per la prima volta il significato delle facce maliziose di tutti i suoi amici quando mi portava lì far di loro le prime volte!!!!
NON capivo, a malapena registravo quelle facce maliziose. Adesso so cosa stavano pensando:
“eccone un’altra, poveretta!” … talvolta c’era
anche qualche sussurro accennato (e per me allora indecifrabile) del tipo “non ha ancora capito con chi ha a che fare, chissà se ha già iniziato a rincorrerla per casa con un utensile da cucina, buona fortuna cara” … e tutti gli sguradi di intesa fra gli amici che si guardavano fra loro, sapendo!
L’UNICA CHE NON SAPEVA E CHE NON CAPIVA ERO IO!!!! Strano quindi che mi si accusi di avergli tirato fuori il lato narcisistico, visto che tutti erano già sicuri che lo avrebbe sfoggiato comunque a priori. Strano che mi si accusi di qualcosa di cui non avevo la benchè minima cognizione, quando loro sapevano benissimo quello che mi sarebbe accaduto di lì a poco in mano sua!!!!! NON hai la minima idea di cosa si provi dopo, quando ci si guarda indietro con i VOSTRI occhi (gli occhi dei suoi amici spettatori), sapendo in che contrastante stridore mi ponevo io, con tanta igenuità e spirito positivo, mentre tutti tranne me sapevano che ero già condannata a prescindere, ancora prima, senza saperlo e in più andavo in contro a tutto quello con beneamata insulsa ingenuità. PERFINO I SUOI AMICI AVEVANO GIA’ ESPRESSO PREVISIONI INEQUIVOCABILI E NETTE SULLA MIA SORTE, solo io andavo avanti dandogli fiducia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!:D Ridicola, no?!?!?!
Il senso dell’umiliazione e del ridicolo è enorme!!! Ancora una volta: provare per credere!!!
PROVARE PER CREDERE e poi trovare la forza!!!
No! Per me non sei stata ridicola, così come non lo sono stata io che ho vissuto le stesse cose che hai così minuziosamente e precisamente descritto! Tanto precise da apparirmi la stessa persona….stesso lavoro, stessi cugini, stesse parole e stesso male dentro da non sapere come fare a fermare, o almeno placare, le fitte a intermittenza veloce che percepivo in mezzo allo sterno… duravano giorni e tornavano al ritorno dei ricordi, anche se il tempo passava. Ricordo quando sono comparse, quando mi ha rigettato addosso, in privato e in pubblico, una confidenza personale che gli avevo fatto dietro sua sollecitazione a parlarne. Ho fatto 5 anni di psicoterapia e me ne sono occorsi 8 per lasciare questa relazione. Le intense fitte ad intermittenza erano svanite da molto prima. Era solo rimasta una piccola fitta associata al suo nome, nei messaggi, nelle mail, nel telefono e in ogni avviso della sua comparsa. Una piccola fitta che ogni volta trasformavo in gioia e in entusismo di stare un pò assieme….fino a che le forze si sono esaurite. Hanno cominciato così le somatizzazioni e sempre in corrispodenza di rigetti caustici che mi venivano rivolti all’improvviso. Ho saputo rispondere utilizzando ironia o lo stesso linguaggio, cercando di accudire principalmente la mia dignità e la mia autostima, per questo non mi sono sentita mai ridicola, nonostante lo scherno e il trattamento irridente, amplificato dalle diverse esposizioni sociali. Nonostante tutto mi sentivo sicura e dentro ad un buon equilibrio…ma le energie calavano senza che ne avessi piena coscenza. Davo la colpa al lavoro e agli impegni. Oggi è quasi un anno che ho interrotto e il mio sistema immunitario si è alquanto abbassato, tanto che questo inverno ho sempre avuto la febbre e ho dovuto sottopormi a diverse cure. Periodo mai avuto in precedenza. E’ per questo che penso alla lezione che io devo imparare da questa esperienza. E’ per questo che sento l’urgenza di riflettere sulla negatività da me rimossa, ma che mi appartiene, nell’essermi unicamente rivolta, credendoci, a colei che dona l’amore, che è comprensiva, paziente e generosa, facendomi però attirare una persona che di amore per me non ne aveva e che doveva combattere con grande rabbia sempre crescente. E’ per questo che sono poco preoccupata di come potrà evolvere la sua vita in mia assenza, poichè il corpo mi dice che è della mia che mi devo occupare, dei miei pensieri e dei miei sentimenti che devono riprendere il loro flusso. Poco importa se con la mente non riuscirò a comprendere fino in fondo la mia negatività e tutti i perchè delle cose che accadono. L’importante è il mio processo di guarigione e l’integrazione di bene e male, così per come sono in grado di accettare e lasciare andare. Sento che posso arrivare a questo solo se mi riappacifico all’interno di me stessa con tutte le persone con cui ho avuto a che fare e non per buonismo o per precetto religioso, ma perchè sento che quella con l’esterno sarebbe la battaglia sbagliata, quella che mi farebbe esaurire le mie ultime forze. Un saluto a tutti
Vorrei lasciare un ultimo commento a Sisi, di solidarietà e aiuto, con una mia riflessione personale che ho fatto su me stessa e un pò in generale — ma potrei sbagliare, quindi mi limito a condividere qui questa mia sensazione in tranquillità.
C’è sempre un rischio (per noi stessi) quando non comprendiamo bene il senso di ciò che ci viene detto, cioè in che spirito ci viene detto il fatto di dover “vedere e riconoscere il proprio male”; alcune volte se non ci fermiamo alla forma delle espressioni usate, allora ci imponiamo da soli di chiederci in che senso debba essere interpretato un qualcosa di non ben dipanato, altre volte ci accontentiamo della forma di ciò che ci viene detto, e lo prendiamo un pò come ci suona alla lettera, ma rischiando di andare nella direzione sbagliata.
Secondo me, quel “riconoscere il proprio vampiro” significa che anche noi “”vittime”” veniamo richiamate:
1) a comprendere i nostri errori, ricercare in noi le motivazioni che ci hanno avvicinato e fatto rimanere (e rimpiangere) il nostro narciso;
2) e veniamo richiamate a non reagire a ciò che ci è accaduto alimentando il nostro proprio narciso; la speranza è che NON reagiamo come i nostri narcisi hanno reagito nell’infanzia al dolore che veniva loro inflitto dai genitori narcisi.
Detto questo, c’è il rischio che tanti di noi “impazziscano” eccedendo nel mea culpa, cioè nel dire “fra me e il narciso non ci sono distinguo di comportamenti, perciò adesso devo flagellarmi a stanare il mio mostro che chissà dove è, che è tutta la causa dei miei mali”.
Concordo che è bene riconoscere che a volte il risentimento altrui (o gli attacchi altrui) sono originati da un’incomprensione legata anche ai NOSTRI comportamenti, e che quindi è opportuno che da parte nostra ci sia la capacità di saper valutare che l’attacco nei nostri confronti può essere dovuto a momentanea gelosia, tristezza, o frustrazione dell’altro (in relazione a un’azione, una frase ecc. NOSTRA); perciò è vero che, nella vita, noi dovremmo avere questa capacità di capire che anche gli altri hanno una parte irrazionale che può farli reagire in modo poco intelligente ed istintivo (rabbia…) ad atteggiamenti NOSTRI (che magari per noi sono ok), e che quindi, invece di inalberarci e arrabbiarci, dovremmo tenerne conto per spingerci ad usare un approccio soft, e “risolutivo” del malinteso, nel rispondere a quella loro parte irrazionale ma umanamente comprensibile e accettabile.
Ma qui stiamo parlando di persone che (parlo in base a quella che è stata la mia esperienza):
1) hanno un risentimento e reattività incredibilmente incandescenti (scattano per un niente, anche solo per una qualcosa come un sibilo della caffettiera, che fa scattare chissà cosa nel loro pentolone emotivo in ebollizione);
2) il cui risentimento sembra assolutamente inconsapevole e in feedback positivo (neanche se ci parli con un approccio soft e comprensivo non risolvi niente, e neanche se rinunci a fare le cose che lo avevano fatto scattare, perchè spesso non sanno neanche loro perchè si sentono così violenti all’improvviso, o non sono disposti a parlarne (nel senso di PARLARNE), e magari si “dimenticano” di tutto il loro sfogo nel giro di un giorno … proprio sembrano in buona fede quando ti dicono “Cosa ho fatto? Cosa ho detto? Non ricordo!!”)
3) è la loro COSTANTE di vita (mi pare che la chiamino struttura di personalità) nell’interazione con gli altri!!!!
Penso che tante di noi “”vittime”” siamo capacissime di renderci conto di cosa facciamo e diciamo, e capacissime di fare lavoro di introspezione, di dirci (a noi stesse) “ho sbagliato” oppure “sono stata affrettata” oppure “sono stata troppo brusca” oppure “avrei dovuto capire come si sentiva” oppure “forse è meglio che non faccia così o colà per non rischiare di infastidire/addolorare/provocare tizio, caio o sempronio”.
Ma attenzione a non fare l’errore di esagerare, cioè di tenersi attorno persone per le quali non basta mai tutta la comprensione e la delicatezza di questo mondo!!!!!!!!!! Semmai rischiamo di esagerare nel NON avere un EGO: cioè siamo così occupati a stare attenti a non ferire gli altri, che poi non ci accorgiamo che gli altri stanno causando un grande logorio in noi (sono i narcisi che invece non si pongono mai nei panni degli altri perchè sono sempre presi solo da se stessi!!!)!!!
Oltre un certo limite, se non possiamo fare nulla per venire incontro ai problemi dell’altro, allora basta, stop!!! (specie se la rabbia e la frustrazione altrui diventa così incontenibile che iniziamo a venire abusati da lui, nonostante tutti i nostri tentativi – in tutti i modi – di costruire un clima pacifico!!!).
Per questo non devi illuderti più di tanto nel pensare che ci possano essere persone che sanno prenderli per il verso giusto: deve scattare qualcosa dentro di loro, e non da fuori!!!! Se continui a pensarlo, continuerai a sentirti come lui voleva farti sentire: che sei tutta sbagliata e inetta, che non fai al caso suo!!!!
E penso che CI SIA un limite alla autointrospezione … ad un certo punto rischiamo di trovarci a pensare “adesso sto pensando X, ma il fatto che io pensi che penso X può significare Y? e il fatto che pensi di pensare di pensare può significare …???” !!!! Facendo così, non solo NON andiamo da nessuna parte (che è quello che intendevo dirti quando ti ho risposto dicendo che è un ping-pong infinito con noi stessi che rischia di subentrare al ping-pong con lui), ma anche perdiamo di vista le ——-> poche cose semplici che dovremmo ricordare, e che potrebbero aiutarci in futuro.
Laciamo stare la eccessiva cerebralità o ciò che fa troppa confusione!!! Ci sono poche cose semplici da tener presente, secondo me.
Non può essere un male assoluto NOSTRO essere ben disposti nei confronti delle altre persone, o avere sentimenti positivi, o amore da dare, o empatia!!!!
Lo so che dicono che siamo noi ad attirare i narcisi come una calamita, ma anche questa frase va capita bene, non che sia sbagliata, ma va capita!
Non significa che siamo NOI sbagliati perchè abbiamo amore da dare, e che questo ci predispone ad andarceli a cercare i narcisi (parlo per me: NON ho mai desiderato di fare la crocerossina, questo è poco ma sicuro, infatti agli inizi pensavo che fosse un tipo normale, senza chissà che problemi!!)!!! Un conto è dire … 1) che i narcisi si sentono attratti da persone empatiche come noi (per cui ci scelgono e ci mostrano una faccia empatica finchè poi siamo troppo dentro, confuse e affezionate per mollarli di punto in bianco quando vediamo quanta cattiveria hanno) e un conto è dire … 2) che noi andiamo a cercarceli (infatti prova a chiederti perchè non mostrano subito la loro vera faccia!!!)!!!
Prova solo a pensare a questo: siamo davvero tanti a questo mondo, pensa quante persone come noi, con amore da dare, che ci sono, che per loro fortuna incontrano altre persone affettuose con cui condividono una vita, senza neanche mai venire a sapere che esistono persone come i narcisi (alcuni dicono che è una “fortuna” dettata dalla statistica, il cieco caso!:) !!! Loro hanno avuto la fortuna di non incrociare mai la strada di un narciso, per cui non sapranno mai che la loro capacità di amare potrebbe essere anche un’arma a doppio taglio, perchè hanno avuto la fortuna di non scoprirlo mai!!!
Non posso sapere la tua vicenda personale generale perciò potrei essere tanto fuori strada, magari io e te abbiamo problemi anche molto diversi, che ne so, ma basandomi su di me, e su poche cose semplici e sincere, a me stessa direi che:
1) posso continuare ad avere amore ed empatia, ma stando attenta con chi ho a che fare, senza eccedere!!!!
2) essere meno ingenua!!!!!!
3) meglio non dire mai “io al posto suo” farei/direi/saprei … provare per credere! … umiltà, perchè nella vita non si sa mai … tanta umiltà, cioè non credersi mai più forti di quello che magari si è, perchè anche le persone più forti di carattere e personalità soffrono se subiscono un abuso, e la forza, se c’è, semmai si vede DOPO, quando ti risollevi da tutto ciò!!!!
4) se una persona – SISTEMATICAMENTE – mi ferisce o mi mette a disagio, devo saper dire a me stessa: “Guarda (rivolto a me stessa) che così non va!!! La realtà è questa, —> che piaccia o meno!!! Posso delegare la serenità della mia vita a speranze riposte in altre persone, alla speranza che si ravvedano????”
5) mai mettere la propria vita in mano ad un DEUS EX MACHINA in cui riponiamo tutte le nostre speranze, sogni, fantasticherie, felicità, ….
6) fidarsi del proprio istinto, che a volte ci vorrebbe dare dei suggerimenti
7) cercare persone che vivano e lasciano vivere, e che ci danno serenità, e NON cervellotici tormenti sul mondo, sul destino e missione dell’umanità, su che senso ha l’amore, e chi più ne ha ne metta!! (E badate: non significa che una persona serena è necessariamente superficiale o sempliciotta o piatta; bella arroganza e semplicioneria NOSTRA pensarlo: a proposito di autoriflessività!!! Molto spesso anche le persone più “complicate” possono decidere di accettare e APPREZZARE le cose più semplici della vita, senza cercare chissà che risposte macchinose e inconcludenti alle proprie presunzioni!!!)
8) …lo dicono anche gli scienziati :D … a volte la soluzione più semplice è la più brillante e originale!!! ;D
ADESSO posso dire a me stessa che non tutto il male viene per nuocere (ADESSO posso dirlo con umiltà — NON PRIMA — perchè lo ho sperimentato su me stessa solo ora ;)! … anche se magari non immagino neanche ora quanta strada impervia mi toccherà percorrere ancora ;D!!!! uff!
UN ABBRACCIO DAVVERO GRANDE A TUTTI … che possiate essere di nuovo sereni e felici, che ci sono tante persone che possono capire e cui DISPIACE per la vostra pena, … e che magari preferirebbero subire una estrazione dal dentista piuttosto che vedervi ridotti così!!!;) CIAO! ;)
C’è una cosa allegra e serena che vorrei dire a tutte le persone che sono passate “sotto i ferri” dei narcisisti; credetemi: arriverà un giorno in cui inizierete a provare un grande (e strano) senso di ilarità pensando alle cose che fa e dice il vostro narcisista [e NON parlo di ilarità del tipo risata isterica!] ma di sinceri moti di risata cui non saprete resistere, e vi verrà proprio da ridere in quel modo unico e rilassato di quando fra amici vi sentite raccontare una barzelletta o come guardando le comiche di Stanlio e Ollio o dei vostri comici preferiti!!!
È strano davvero quando accade, vi assicuro!!! Ma tanto strano!!!! … vi renderete conto che stranamente vi viene (sinceramente!:o) da ridere, proprio non ne potete fare a meno! … [magari sentendo una delle ennesime cretinate e parole in libertà che dice quando vuole difendersi e inizia il tran tran del “mugugnio” ua ua huuh huuh:(!!! … chiarisco: NON che pianga, ma il suo solito “è colpa tua, mi deprimi …. ecc”].
Sarete i primi a meravigliarvi che sia proprio una risata nel vero senso del termine: di vera sana ilarità, tanto che vi verrà da chiedervi, con stupefatta sorpresa: cavolo, ma non dovrei essere arrabbiata/infastidita invece che ridere?!:D!
L’unico modo che ho per descrivere la sensazione (perchè è la stessa sensazione esatta precisa!) è questo:
vi ricordate (penso sia accaduto un po’ a tutti) quando da piccoli vi è capitato di litigare con fratelli/sorelle o amici o compagni di scuola e iniziate a dirvi cose del tipo:
“Sei un cretino” e l’altro: “chi lo dice sa di esserlo”
“La tua casa sembra una caverna di Neanderthal” e l’altro: “E la tua sembra una grotta di Gardaland”
“Adesso ci vedo chiaro” e l’altro “Hai fatto il bagno nell’omino bianco?!”
“Mai mettere il carro davanti ai buoi!” e l’altro “siamo all’età dei dinosauri?!”
“Sapevo che se ti avessi detto questo avresti reagito così” e l’altro risponde “siamo ai test sulle scimmie?” o meglio ancora “Siamo al Voigt Empathy Test? (fantascienza: Blade Runner, per riconoscere un umano da un androide:)”
“Sei prevedibile” e l’altro “tu più di me!”
… E più il dialogo continua, con queste sparate dette da serissimi, … più non riuscite più a stare seri … vi vien proprio da ridere!!!!!!:D [Lui direbbe che non ci trova niente da ridere: perchè lui non ride mai delle cose che fanno ridere gli altri!:D]
Lo so che sembra riduttivo – e quanto di più lontano da ciò che sentiamo nelle fasi acute di sofferenza! Pensare che alla fine si possa anche ridere di gusto e in pieno relax sembra inimmaginabile, ma ad un certo punto non si può proprio fare a meno di ridere a sentirli e vederli come si affannano sempre attorno alle stesse scemenze su quanto la loro vita fa schifo e tutto il mondo ce l’ha con loro ecc. ecc.(attenzione che non vi venga da ridere mentre state bevendo un bicchiere d’acqua, che a me è capitato e mi è uscita l’acqua anche dal naso!!:D).
È un po’ come se avessero un copione di cui non si stancano mai; e una parte dell’ilarità (che nasce in noi, quando ce ne accorgiamo) è data proprio dal fatto che finalmente abbiamo quel giusto distacco per essere finalmente in grado di vedere: … che è sempre la stessa minestra, precisa! … il tutto acuito dalla sensazione chiara che invece – per loro – è come se fossero lì a ripetere sempre le stesse cose come fosse la prima volta, tanto sono PRESI nella loro minestra!
E ti risulta strabiliante, mentre sei lì che li guardi e ti pare che puoi anche togliere il sonoro, o lasciare il sonoro, perchè semplicemente ti sembra che stai guardando un qualcosa che è fermo nel tempo, fuori dal tempo, da tutto! Non so come spiegarlo, giuro! – È come dire che alla fine della fiera ci si ritrova davanti alla allegoria in carne e ossa dell’alienazione esemplificata!!! LA – SUA – ALIENAZIONE ESEMPLIFICATA!!! E a son di vedere e rivedere le sue prove da commedia dell’arte ti annoi così tanto, e ne vedi l’assurdità che ti pare di essere in una commedia di Beckett … che manca solo che – nel bel mezzo della sua sfuriata (con o senza il sonoro!) – entri qualcuno vestito da usciere a dirgli “Mi scusi Signore, ma il teatro sta chiudendo, può tornare domani, se vuole”!!! :D … Vi immaginate?!:) Magari, tranquillamente (come se non avesse urlato e mugugnato fino ad un secondo prima) il narciso risponderebbe “Ah, beh, ok… ma, gentilmente, mi dica: a che ora riaprite?!”:D Il massimo sarebbe se poi iniziasse di punto in bianco a litigare con l’usciere alla prima cosa che si accende nella sua testa a infastidirlo; della serie, mentre gli risponde, l’usciere tira fuori un fazzoletto per soffiarsi il naso!:D … e allora il narciso gli fa “Ma scusi, lei non sa che è da maleducati soffiarsi il naso mentre uno parla! In più il fazzoletto è anche brutto!” … e così ricomincia da capo … continuando il monologo d’ira – con l’usciere ad ascoltarlo stavolta!!! :D e alla fine l’usciere se ne va e chiude il teatro, con lui dentro che continua il monologo – da solo!!!:D
Adesso capisco quando diceva che il suo senso dell’umorismo è soltanto suo, e nessuno ride mai delle cose di cui ride lui!!!! :D … adesso riesco a vedere la storpiatura assurda e irreale che mette in tutto quello che fa, e che oggettivamente ha qualcosa di ilare!!! :D
Ma – pensateci un attimo – avete mai visto il vostro narciso quando è nel mood “darsi le arie”?!?! :D Io sì!!!:) … provate a ripensarci se vi è capitato!!! … del tipo: seduto tronfio, ampio e ancorato come su un trono imperiale (gli mancano solo corona e scettro!:D), con una faccia da “intenditore”, mentre innalza le sopracciglia e fa il serioso accigliato, e poi fa un commentino erudito di circostanza (aspetta che tu gli dica quanto è bravo!) :D Tante volte secondo me viene da ridere anche a lui (è come se — raro ma vero — a volte rida di sè da solo)!
Ma i momenti più divertenti sono quando – nei suoi momenti di falsa benevolenza, quando cerca la tua compassione – ti dice: “povero me, quante cose inutili mi tocca sapere!!!” (con un fare da compassato e incompreso ottuagenario!) :D oppure “povero me, sto male, spero che questo non sconvolga troppo i miei ritmi!” :D oppure “Non vedi anche tu che sono tutti scemi a questo mondo! Povero me, ieri ho visto due scemi che stavano a guardare se saliva l’acqua dei fossi! Come se servisse a qualcosa che stiano a guardare l’acqua dei fossi, perchè tanto se l’acqua sale non cambia niente che stiano a guardare o meno .. (e aggiungendo poi) il fatto che ci sia gente così stupida mi fa proprio una rabbia” :D [indipendentemente dal ragionamento, che può essere sensato (il ragionamento, e non certo il giudizio!!!): il fatto stesso che faccia di questa sciocchezza un motivo per inalberarsi e lamentarsi e imbastire un monologo su “quanti scemi ci sono al mondo” è davvero emblematico di come è lui!!!!] oppure quando ti scarrozza dai suoi amici, loro fanno per conversare un po’ con te, e lui si intromette subito e li obbliga a rifocalizzarsi su di LUI, come un bambino capriccioso che vuole la loro attenzione (una volta ho notato che il suo amico allora lo ha badato con fare da papà, guardandomi come per dirmi “porta pazienza!”:D!!) … ma il massimo del divertimento è stato ad un pranzo-pizza con i suoi amici!!!! :D … NON INDOVINERETE MAI COSA SI E’ MESSO A FARE per mettersi in mostra e fare il cretino: HA FATTO UNA PIRAMIDE DI LATTINE ALTA FINO AL SOFFITO (era una taverna e il soffitto è basso, e per di più le lattine poggiavano sul tavolo, e non sul pavimento) … e mentre si indaffarava faceva schiamazzi da circo – scusate: sto ridendo a raccontarvelo! – NON VI DICO CHE FACCIA PERPLESSA CHE AVEVANO I SUOI AMICI (ovviamente lui era troppo preso da sé stesso per accorgersene, oops per “rendere conto a sé” dell’effetto esilarante che aveva sugli altri!!!!!!!) :D
Un’altra volta (è il massimo dei massimi: si potrebbe fare la HIT parade), vedendo che la “proprietaria” del tappetino (la figlia in fasce di un suo amico:D) gli aveva “sgomberato il campo”:D, si è sdraiato sul tappetino giocattolo (uno di quei tappetini interattivi per neonati, con suoni e carillon e gadgets) e si è messo a giocare con il carillon come se fosse un neonato (che mancava poco che si succhiasse il pollice, tipo il re Giovanni del cartone di Robin Hood … e gli mancava solo che Sir Biss venisse a suonargli la ninna nanna, con Robin Hood e Little John e tutta. la comitiva.a fare da vocalist!!!!):D Giuro: non finisco più di ridere!!!!!:D
Credetemi: un giorno arriverete perfino a ringraziarlo per le sane risate che vi ha fatto fare … (anche se sono risate a scoppio ritardato)!!! …tanto che gli conferirete la … :)Laurea ad honoris causa “per aver acuito il senso dell’umorismo dell’intero genere umano”!!!!:D :D :D
P.S. A proposito di “laurea … ad honoris causa”: adesso magari mi correggerebbe la grammatica latina, infatti non controllo neanche se l’ho scritto giusto perchè tanto ci penserebbe LUI a correggermi (“seriamente”: dovrebbe farsi pagare per le lezioni che impartisce pro bono!:)
P.P.S. Sarebbe capace di mettersi a litigare anche con la figlia in fasce dei suoi amici perchè non è capace di costruire la piramide dei cubi colorati come saprebbe fare lui, o perchè colora fuori dalle linee, o perchè mangia con le mani, o perchè sporca il tavolo; per restare in tema di “lezioni”, tornando a lui, mi ricorderò sempre quel pranzo a casa dei suoi, quando la madre del mio narciso mi ha detto di stare attenta a non sporcare il tavolo nel mangiare gli spiedini, come se fossi in fasce anche io!!!! :D :D :D :D
La messa è finita: andiamo in pace!!! Abbraccio grande e rideteci su, che vi sentirete subito meglio!!!!!! :D
anche il mio narciso si comportava cosi, come un bambino capriccioso e pestifero!.
Purtroppo pero’…io ho cominciato a ridere solo da 2 anni, …dopo 30!….ma intendo continuare a farlo fino all’eternita’!!!!
grazie e auguroni a tutti di Buona Pasqua , perche’ risorgiamo anche noi a Vita Nuova!!!
auguri, dr. Brunelli!
baci baci giliola
Gentile Dottore Brunelli
Sto da quasi 4 anni con un uomo che per due anni è stato meraviglioso, poi di colpo ha incominciato a mostrare il lato b della sua personalità, mi ha tradita, mi ha detto un sacco di bugie ma nn mi ha mai mollato davvero nè sono riuscita a farlo io. Continui tira e molla e si passa da mesi di amore idilliaco con pentimenti per quanto successo e sbagli suoi fatti e perpretati a fase di voglio stare solo, sto male devo scappare da me stesso, tu comprendimi e lasciami in pace. Così lo vedo dinuovo con la stessa donna che ha fatto venire fuori il lato b di questo uomo, mortificata anche lei dai tira e molla e del voglio stare con la mia donna, mettendoci contro come due stupide raccontando a entrambe bugie assurde. Adesso da circa 10 mesi aveva deciso di stare con me di mettere ordine alla sua vita e di programmare di stare insieme, così si è preso una casa e l’abbiamo messa su, felici e contenti di farlo, mi sono incominciata a trasferire a casa sua ma a un certo punto mi ha detto fermiamoci sto dinuovo male nn vediamoci per un po e non venire a casa; ho chiesto spiegazioni ma dice di lasciarlo in pace nn ci sta più con la testa deve ritrovare se stesso…nn vuole ascoltarmi, gli scoppia la testa deve scappare deve stare solo, anche se sa che io sono sempre importante per lui e nn è nei suoi pensieri interrompere la relazione. Tutto questo in concomitanza con sms di lei disposta a presentarsi di notte a casa nostra se io fossi andata a casa mia e aspettando sveglia continuando a telefonare.
Mi chiedo ma è folle? sta male è due persone? Sembra che anche nella relazione precedente si sia comportato “strano”.
Adesso mi sento come se mi avesse uccisa, domani in quella del perdono, poi della pena, poi della sindrome da crocerossina. Insomma, sto impazzendo! Mi guardo allo specchio e non mi riconosco più, dimagrita e imbruttita perchè nn dormo bene, vivo un incubo. So che devo liberarmi di lui, tanto nn riescirò nemmeno ad avere una convivenza con lui nonostante dice di volerla. Ma come posso uscirne se perderlo mi terrorizza nonostante il male che mi ha fatto e mi fa? Aiuto!
A questo suo post mi sento per adesso di poter replicare nel senso di mie precedenti risposte ad altre persone, con sincerità anche se è una replica appunto, non posso fare di più perché stare dietro a questo forum, alla ricerca e ai pazienti per me in certi momenti è troppo impegantivo, anche sul piano psicologico, oltre che per il tempo… inoltre ripeto che sarebbe ingiusto e impossibile e non professionali esprimere pareri su casi personali senza averne la minima diretta conoscenza e sulla base di poche righe. Capisco che si sta molto male e si vorrebbe ciò, un aiuto preciso ed esperto, ma come si fa? anche con tutta la buona volontà? Si tratta di questioni profondissime, che riguardano il proprio equilibrio, la salute, i sentimenti, una vita… come si possono chiedere consigli adeguati solo e-mail o affidandosi a blog e riviste fai da te? Certo qui c’è una possibilità di informazione e dibattito e anche di auto-aiuto, ma questa mia risposta a lei si rivolge a tutti/e proprio per aiutare a capire la profondità e la delicatezza di tali questioni ed il mio ruolo, volto a contribuire ad un dibattito generale, cghe non può entrare più di tanto nelle vicende personali… perciò… Le sono solidale e le auguro di riprendersi presto. In più la ringrazio a nome di tutti perché ogni riflessione e testimonianza aiuta tutti/e. Infine, come lei avrà letto dal blog sono possibili consulti terapeutici a Milano, Roma e Genova e anche on line via Skipe e al telefono. Per ulteriori chiarimenti può chiamarmi in orario lavorativo (contatti alla pagina INFO/contatti) – E poi ricordo che volendo essere carini ed aiutare questo blog ed in più approfondire queste conoscenze si può acquistre on line il mio libro TRAUMA DA NARCISISMO. IL NARCISIMO PATOLOGICO E LA FERITA NARCISISTICA NEL VAMPIRISMO AFFETTIVO – in cartaceo spedito a casa o direttamente sullo I-pad o su computer come E-book (è facile, istruzioni a questo link https://www.lulu.com/spotlight/Pietro17659) – Un caro saluto . P.B.
[….. CONTINUAZIONE III]
… e proprio ci vuole … che se ne f—a di quella s—–z di sua m—e che gli ha rovinato l’esistenza!!!!
[ … CONTINUAZIONE II]
… RISPOSTA: è mia speranza che chi è nella posizione di aiutare le sue “malcapitate” possa (e debba moralmente) riuscire a offrire loro aiuto. …So che forse non ci avrei creduto -neanche se mi avessero avvertita in modo chiaro-, ma se ci fosse stato un qualunque modo affinchè qualcuno potesse riuscire davvero a farmi capire per tempo in che “inferno senza contorni” mi ero cacciata avrei certo voluto che almeno TENTASSERO di farmelo capire: che ero una di una lunga serie, che le tratta tutte così, che con te non sarà diverso, la trafila è sempre la stessa (adesso sei nella fase di avvicinamento, adesso sei nel picco, adesso sei nella fase di Devalue&Discard, …), che dice bugie, che ha altre di cui sa solo lui, che se proprio insisti nel voler provare a stargli vicino devi però come minimo renderti conto di cosa fa, pensa e dice, e che davvero con il 99 per cento di probabilità ti prendi in giro da sola se pensi che puoi avere un rapporto “normale” con lui, che non vale la pena tentare, che nessuno può tentare se non ci tenta prima lui stesso, e ammesso che possa capire lui stesso per primo di come si sta rovinando la vita, trascinando altri con sè ecc. ecc. ecc.
Se volessi cadere ancora in errore e ancora tentare (ma non nel suo codice aggressivo) vorrei tanto dire a chi soffre (ma in fondo è un pò come se lo stessi dicendo anche a me stessa): “Non perdere la tua vita a tentare di inseguire il suo fantasma, sperando di recuperare ciò che non ti darà mai, non chiederti più se ne ha o ne ha mai avuto di affetto da darti, accetta l’unica cosa oggettivamente sensata da accettare: è il suo modo di essere e comunicare, non conosce altro modo, non c’è nessun senso, solo un dire che non dice niente che abbia un senso PER TE, se non per il suo ego.
Puoi SCEGLIERE la libertà, di avere la tua “epifania”, anche in barba a chi pensa che ormai l’affetto che ti è mancato e il danno subito sono irreversibili, vuoi essere SPECIALE?? … allora fai l’impossibile: staccati (emotivamente) da quella persona, da quello che ti ha insegnato a spese del tuo dolore, …nonostante tutto, so che NON ha sempre e soltanto riso del dolore che vedeva in me, che non ha dimenticato il suo, quindi lo comprende/sente il dolore che da, …e che a volte vorrebbe fare ciò che si blocca sempre sul nascere … impulsi trattenuti testimoniati solo da misteriosi scattosi gesti (e non mi riferisco agli impulsi relativi ai gesti di rabbia o all’occasionale sfoggio di affettività artificiosa e contraffatta ) …gli direi che può anche non ricordare, o censurare, …o deridere o sbugiardare.. i suoi occhi bassi e profondamente tristi di quella sera, mentre con gesto inconsapevole (sembrava in p.automatico, assente) mi accarezzava le mani, che sembrava colla testa su un altro pianeta, guardando il vuoto ma con occhi profondamente tristi, perso nel vuoto come ipnotizzato… perfino una vaga carezza sulla mia testa, così piano che potessi a malapena accorgermene, era così strano vederlo così “rintronito” che non riesco proprio a rendere l’idea di quello che lo ho visto fare (eravamo sconvolti sia lui che io, e non mi resi conto subito che di fatto mi stava accarezzando la mano e ancora oggi mi chiedo come sia possibile che non me ne sia accorta subito)… quella è la sua “epifania”: l’ha già fatto, seppure con immane fatica, semi-consciamente, confusamente, ma pur sempre ha già dimostrato di poterlo e saperlo fare..di essere in grado anche lui di dare un gesto di affetto che venga da dentro, dal cuore e non dal controllo su te stesso e gli altri … lo può fare, lo può, lo può, basta con le cazzate, col perenne stato di infelicità e insoddisfazione, che viva la sua vita, viva, osi!!!
[… CONTINUAZIONE]
MORALE DELLA FAVOLA: il senso di tutto quello che è un dialogo con un narcisista è che “non ha nessun senso” nei termini di ciò che è lo scopo di un normale scambio verbale. I dialoghi con un narcisista non sono mai “comunicazione”: cioè con lo scopo di esprimere delle sensazioni. Quando parliamo con lui, finchè siamo focalizzati sul contenuto emotivo (comunicare e cercare una mutua conciliazione emotiva, una serena pacificazione per entrambi), non saremo mai “in sintonia” con lui, e non potremo che sentirci frustrati, perchè il suo apporto è “senza senso”, cioè “senza senso in relazione a ciò su cui siamo focalizzati noi”, è letteralmente come parlare due lingue diverse!!!
L’unico modo per “entrare nel suo canale di comunicazione” è “parlare come lui”:
fargli capire che hai capito esattamente il livello su cui si pongono le sue frasi, che non ti ha convinta, che non ci caschi a credere nè che lui provi affetto, nè che il suo scopo sia rassicurarti bonariamente, nè tanto meno che sappia che affezionarsi è normale (magari ripete solo quello che gli ripete il suo stesso terapeuta, e pensa esattamente il contrario, perchè lui è l’unico genio che ci capisce qualcosa!)
Forse in fondo è questo che lui vuole: una persona che lo comprenda quando parla (o devi essere narcisista come lui, o semplicemente una persona intelligente che arriva a capirlo a son di ragionarci: lui sembra un pò un rompicapo, sembra complicato finchè non risolvi l’enigma, poi è come un libro decrittato che anche una persona con la licenza di quinta elementare può leggere, e ti chiedi come hai fatto a non “vederci chiaro” prima).
A chi si chieda quale sia la contro-risposta ottimale al suo sferzante “è normale affezionarsi” …ecco la mia proposta (non l’ho testato perchè non ho avuto la prontezza di rispondergli a tono sul momento):
“Guarda che non ho mai detto che chi non si affeziona è anormale” (detto serenamente)
Questa è una risposta in assoluta sintonia con il suo modo di comunicare!!!!, che è un ping-pong di offese mal celate, e lui ne sarà certo colpito e … forse (ma non vorrei mai mettere il carro davanti ai buoi!) felicemente sorpreso, perchè si sentirebbe -finalmente- capito, ma pur sempre infastidito (la confusionaria contraddizione di emozioni è la norma)!!! Forse è questo ciò che vorrebbe.
Analizzando i contenuti della ideale contro-risposta:
1) Gli facciamo capire (in nove parole! Purtroppo l’allieva che imita il Maestro raggiunge di rado il suo livello di sintetica perfezione:D) che abbiamo compreso i suoi tre messaggi, e che non ci ha “convinti”, che non siamo stupidi;
2) (Gli facciamo capire che sappiamo che ha la coda di paglia, e che semmai è lui ad avere bisogno di rassicurazioni) Ricambiamo il complimento a lui: se lui voleva trattarci come una persona debole e sottomessa che ha bisogno di rassicurazioni, così noi facciamo capire a lui che sappiamo che la sua frase era una reazione da “ego ferito” di chi pensa di sentirsi accusare di non saper provare affetto)
3) Terzo … imitiamo il capolavoro di non compromissione, infatti così NON lo attacchiamo, ma ci limitiamo a far rimbalzare il SUO attacco, opponendo un semplice scudo di difesa, che è una imitazione del suo più TIPICO strumento di difesa, … il famoso “l’hai desunto tu, non l’ho detto io, sei tu il matto” … è il suo artifizio preferito, un evergreen!… il suo messaggio numero quattro, che noi abbiamo solo preso in prestito e riflesso! Tuschè per lui stavolta!
Come si può vedere: la comunicazione è del tutto incentrata su ambiguità e attacco-difesa, tutto qui, non c’è nessun contenuto che rassomigli riappacificazione, comprensione, pace, serenità, sincerità … in altre parole NON c’è alcun contenuto emotivo, men che meno contenuto emotivo positivo, semmai c’è un sentire del tutto negativo: aggressività passiva, ricerca di autoaffermazione per mezzo di controllo-sottomissione dell’altro …
Che “epifania” ho avuto? L’ennesima e chiara constatazione che non c’è alcuna speranza di comunicare in altro modo con lui, se non secondo le sue regole, che sono le uniche regole che (purtroppo) gli sono state insegnate: ho avuto modo di constatare molto da vicino le mirabilissime “tecniche verbali” dell’unica donna che riesca a batterlo sul suo campo … ++l’unica persona che non solo rappresenta un’autorità per lui, ma (quel che è inquietante) che esercità un controllo e una stretta ferrea su di lui, che lo ha plasmato a sua immagine e somiglianza, come farebbe un dio ben poco amorevole (e colei che esercita tale controllo non è certo una delle sue ex o delle sue “amiche” o tante spasimanti … )
La cosa MACABRA è che lei stessa si vanta apertamente del fatto che:
a) ha un controllo su di lui (aneddoti che ti racconta per farti sapere che è lei che comanda, e che basta un pollice verso da parte sua e sei fuori, perchè lui dà retta A LEI e chiede A LEI cosa deve fare);
b) lei sola sa come “rispondergli a tono” (se ne vanta sfacciatamente di fronte a lui, guardandolo con gelido sguardo di sfida, che fa venire i brividi, e lui reagisce come se lei gli avesse dato una sberla, tanto che si vede lontano un miglio che lo ha colpito nell’amor proprio, e gli leggi tutta la frustrazione che prova di fronte a lei)
IN SINTESI: non è colpa sua (ha subito lo stesso trattamento che infligge, con la differenza che lui non aveva nessuna difesa, perchè a ferirlo era chi “doveva” prendersene cura e accudirlo, che è mostruoso!!!!!), perciò non mi illudo che potrà mai cambiare il suo modo di “comunicare” o di sentire in relazione alle sue vicende affettive perchè non gli sarà mai data la possibilità di avere la sua “epifania” con quella persona che lo ha sempre maltrattato, con tecniche così sopraffine che è solo “una sua interpretazione” … sempre il solito vecchio messaggio numero quattro del manuale dei narcisisti!!!, in realtà non c’è volontà principale di ferire ma solo difendersi (come è chiaro dal dialogo, lui interpreta sempre tutto come un insulto a lui e diffida di tutto e tutti), si può solo accettarlo per come è (se ormai ci si è affezionati, pazienza).
io ho capito, perciò non soffrirò come soffrivo prima, perciò per me ok!!!!… ma … TUTTO QUI???? … un momento … e le altre persone che stanno subendo e subiranno ancora dolore per mano sua, e lui???
Credo di aver bisogno di aiuto,
stò uscendo da una relazione particolarissima e per la prima volta in 8 anni mi sono letta dentro in tutto quello che non riuscivo a spiegare, a dire, a concretizzare attraverso l’articolo riportato in questo blog…. La mia storia è molto incasinata, fatico a raccogliere i ricordi e gli eventi. Ho 33 anni e vengo da un’infanzia traumatica con una mamma affetta da disturbi mentali molto gravi che l’hanno portata a tentare il suicidio e a ricoveri lunghi di ogni genere. L’adolescenza e’ stata devastante e ricca di pensieri autolesionisti ricorrenti, inoltre mi sono trovata ad affrontare un grave problema psicologico da cui e’ affetto mio padre e che ci ha portati alla rovina finanziaria e alla disperazione economica. Sono solo le briciole di un passato devastante ma che ho cercato di superare. Dentro di me gia’ esisteva una ferita, enorme. Non mi sono mai amata, consapevolmente o meno….non lo so’, ma chiunque mi venga in contatto me lo fa notare, a volte e’ frustrante. Conosco il mio compagno in un momento di profondo disagio, si insinua nella mia vita portando uno spiraglio verso la luce e lo vedo nelle vesti di un angelo: premuroso, affettuoso, sensibile e desideroso di crearsi una famiglia con me. Premetto che a causa di traumi passati mi sono preclusa qualsiasi forma di avvicinamento all’altro sesso sino all’eta’ di 25 anni, scappavo di fronte alla possibilita’ di un qualunque contatto fisico ed emotivo, trovavo entrambi alquando squallidi e sporchi. Conosco lui e mi lascio incantare, rimane tutt’ora l’unico uomo con il quale io sia mai stata, e non vedo la possibilita’ nel mio futuro di accettare nessun altro. Nel corso degli 8 anni mi ha umiliata ripetutamente con vezzazioni piu’ o meno pesanti e palesi, una “calunnia” ricorrente era la mia presunta pazzia latente venendo comunque da un passato pesante e da genitori “geneticamente malati”. Lui ha un lavoro che gli permette di mentire e di raccontare indisturbato ogni sorta di balla, presta servizio nell’esercito in un corpo specializzato, per i primi 5 anni di storia viviamo a distanza, il suo reparto di stanziamento e’ sempre lontano da dove abito e da dove lui ha la residenza, la lontananza aiuta il suo fardello di balle a prendere forma e le mie capacita’ cognitive rispetto la menzogna sono molto scarse, tendo a fidarmi e a comprendere all’inverosimile. Quando torna non condividiamo mai nulla e lui continuamente me ne attribuisce la colpa, io non ho le “sue” passioni, i “suoi” hobby, io non ho personalita’ ne carattere….non ho la “sua” personalita’ e non ho il “suo” carattere, e questo e’ negativo. Non facciamo mai viaggi, mai vacanze, mai cene, mai niente…..ma d’altronde io non chiedo, non ne sento il bisogno….tutto questo mondo di svago non e’ mai stato presente nella mia vita esisteva solo la malattia di mia madre, il fallimento di mio padre e la paura di vivere. Dopo i primi 2 anni di rapporto deleterio mi lascia per la prima volta in un modo alquanto spietato, per telefono e senza una spiegazione argomenta frasi confuse ma tra le righe la colpa e’ mia….e poi lui non sa’ cosa vuole dalla vita, e’ in crisi con se’ stesso e non se la sente di addossarsi il peso di trascinarsi dietro una persona con tutti i miei problemi. Mi umilia, mi mortifica ma mi assicura che non esiste nessun’ altra. Il problema sono io. Per qualche mese il silenzio completo…poi comincia a chiamare in maniera sempre piu’ insistente….dice di aver sbagliato….di aver capito….si e’ reso conto che sono la persona migliore che ha conosciuto e che non puo’ fare a meno di me….mi propone la convivenza e mi lusinga con un mazzo di fiori….il primo ricevuto in vita mia. cedo ed inizio una convivenza….i primi tempi tutto bene bene, lui e’ euforico, meraviglioso, pieno di attenzioni e progetti sul futuro…ma sopratutto e’ sicuro…sicuro di quello che vuole, e cio’ che vuole sono io….poi ritorno nel mio incubo…non conosco i suoi amici, la sua vita….e’ freddo, sfuggente e sempre iperattivo…carico di idee e progetti strampalati….divento sospettosa…trovo tracce di balle enormi che mi racconta in maniera alquanto grottesca, assurda ma sempre molto naturale….lui ha sempre la risposta pronta…e ha un senso, seppur tirato e traballante. Comincia a sentirsi pressato….ma sono io il problema, non lo capisco, non lo appoggio…non sono abbastanza per stare al suo fianco…ho sempre qualcosa in meno di altri/e…e sopratutto non sono sana di mente, lo spettro della pazzia accompagna la mia immagine nei suoi occhi. Dopo 3 anni di convivenza mi lascia, il modo e’ il medesimo, al telefono. Ma questa volta e’ spietato, mi infligge dei colpi pesantissimi…mi umilia e annienta la mia dignita’ di donna….racconta delle cose assurde e mi usa una crudelta’ senza pari…ma io continuo a cercar giustificazioni al suo comportamento e seppur piena di rabbia ad amarlo. Torno a casa di mia madre, cerco uno psicologo, uno psichiatra….cerco aiuto e mi sento disperata…penso al suicidio e mi disprezzo. Dopo qualche mese si rifa’ vivo raccontandomi che si era allontanato a causa di una grave malattia che lo ha mandato giu’ di testa….ma attraverso la guarigione, assolutamente miracolosa ed inverosimile, ha finalmente capito cosa e’ importante nella vita, capisce di amarmi ancora e si dice di essere stato fortunato ad incontrarmi….che sono la persona migliore che ha conosciuto a questo mondo e che la mia bonta’ e’ un miracolo. Dice che dopo aver visto in faccia la morte ha finalmente compreso il significato della vita: vuole una famiglia e dei figli…e li vuole solo e soltanto da me. Anche se risulta tutto molto assurdo, falso, incredibile mi faccio forza e lo riaccolgo nella mia vita….e in fondo al cuore gli credo, ne ho bisogno. Voglio credergli perche’ sono ancora devastata dai modi della nostra separazione e mi sembra un dolore minore accetttare le menzogne che la solitudine. Mi faccio violenza per credergli, idealizzo il concetto di Amore e mi mento dicendomi che tutte quelle sofferenze hanno sublimato il nostro Amore che considero unico e speciale….anche se tutto rimane estremamente grottesco e assurdo. Mi propone il matrimonio e mi lusinga asserendo che per lui e’un passo davvero importante….che solo con me puo’ passare il resto della vita e che staremo insieme per sempre. Colpita da tutto questo accetto. Ci sposiamo alla velocita’ della luce, in comune, senza invitati…e la stessa sera delle nozze mi trasferisco nella citta’ dove lui presta servizio, mi presenta a qualcuno, mi illudo del cambiamento. Dopo poco parte in missione all’estero e rimango sola ad affrontare i miei fantasmi in una citta’ che non conosco a 300 km di distanza da tutto cio’ che mi apparteneva. Mi sento dipendere da lui, dalle poche volte che riusciamo a sentirci al telefono. Nell’appartamento occupato trovo le tracce di menzogne ben piu’ grandi dell’umana comprensione…oltre al passaggio sicuro di altre donne….ma voglio credere nelle sue assurde spiegazioni oltre la logica evidenza dei fatti….io sola lo conosco, io sola so’ che c’e’ del buono in lui….quello era il passato….devo guardare al domani. Per il primo anno di matrimonio tutto sembra quasi normale….lui ha mille idee che a volte mi spaventano…si lascia coinvolgere in progetti, idee assurde e poco razionali…combina continuamente casini….cambia spesso direzione….si illude di guadagni facili ma perde solo tempo ed energie a vuoto…ma io cerco di capirlo: e’ solo un uomo ambizioso che non conosce i propri limiti….spero che un giorno si tranquillizzi. Col tempo calano le attenzioni e iniziano le discussioni, lui non regge la tensione e scappa davanti ad ogni problema, si rifugia in un nuovo credo e si sente capito solo da chi condivide con lui lo stesso pensiero…aumentano le menzogne in maniera vertiginosa…sempre piu’ grandi…sempre piu’ grottesche…sempre piu’ preoccupanti….ho paura: dove andremo a finire? Alla fine dinanzi all’ennesima balla dalle proporzioni inaudite vuole la separazione. ..e dice che lo fa per il mio bene. Ma davanti al pianto prolungato e carico di dolore di sua moglie continua a negare l’evidenza, a rimanere impassibile, non versa una lacrima e diventa crudele, freddo, distante….rabbioso….dalle sue parole si percepisce che la colpa e’ mia…lo controllo, lo opprimo, non ci lascio spazio….lo spazio di mentire, di condurre una doppia vita, di mancarmi di rispetto. L’ho messo dinanzi alla realta’ e ora lui mi rinnega, sta’ cercando di annientarmi, di cancellarmi. Ancora una volta non esiste un motivo per questa separazione, dice ancora di amarmi, di non avere nessun’altra…ma non sa’ cosa vuole dalla vita e non sente il bisogno di avere qualcuno accanto. Sono devastata, ho bisogno di aiuto e mi chiedo se non mi sto’ dando una diagnosi affrettata senza alcun a competenza in merito.Quello che sto’ scrivendo e’ solo la punta di un’iceberg di tutto il contesto di menzogne nel quale sono stagnata in questi 8 anni. Eppure gli avevo anche proposto di rimanere al suo fianco nella ricerca di una terapia…gli volevo regalare la mia vita….tanto e’ sua comunque. Prima ancora di leggere questo articolo ero cosciente del fatto che la nostra storia era durata cosi’ a lungo solo perche’ il mio grado di sopportazione dinanzi alle delusioni, alle rinunce e al perdono incondizionato sono sproporzionate all’inverosimile. Il problema nasce da me e si estende verso lui, il suo disagio ha trovato agio nel mio. Ancora lo Amo e ancora lo Amero’ per lungo tempo…ma cio’ che distingue oggi da ieri e’ che ora vedo la possibilita’ di uscire da quest’incubo….nonostante i continui alti e bassi…le crisi di pianto….la paura del domani….attraverso le parole di quell’articolo per la prima volta mi sono sentita compresa e ho in parte abbandonato il mio masochismo nel chiedermi sempre se il problema sono io, la mia presunta pazzia latente,,, Non odio lui ne sono portata verso l’odio, anzi temo che ne rimarro’ innamorata per sempre…e di conseguenza vorrei aiutarlo….e gli auguro ogni bene…il mio Amore e’ sempre stato sincero, puro e incondizionato….non mi rendera’ piu’ simile a lui attraverso a questa bruttissima esperienza. Rimangono pensieri devastanti in alcuni momenti….e un dolore atroce nell’anima….Ma vorrei avere la forza di credere ancora nella vita, sebbene non l’abbia mai realmente sfiorata.
Le sono solidale e le auguro di riprendersi presto. Come lei avrà letto dal blog sono possibili consulti terapeutici a Milano, Roma e Genova e anche on line via Skipe e al telefono. Per ulteriori chiarimenti può chiamarmi in orario lavorativo (contatti alla pagina INFO/contatti) – Un acaro saluto . P.B.
Torno a scrivere in questo blog con un profondo dolore nel cuore.
Mi sento talmente triste e in colpa…l’uomo dal quale mi sto’ separando mi ha sicuramente fatto piu’ male di quanto potessi contenere dentro l’anima, ma piu’ vado a fondo del suo problema e piu’ mi accorgo di quanto e’ grande il suo disagio…e non posso che provare un enorme senso di profonda tristezza. Proprio nel mezzo della separazione si e’ sottoposto ad un intervento di chirurgia estetica….aveva preso contatti e appuntamenti di nascosto da me prima della frattura totale tra di noi, prima che venissero a galla determinate cose…sembrava si trattasse di un intervento di ginecomastia ( per un problema inesistente, non necessitava di una modifica di tal genere) che io gli avevo vivamente sconsigliato per tantissimi motivi….dopo l’operazione, nonostante i nostri contatti siano ormai ridotti al minimo essenziale, ci ha tenuto a mettermi al corrente del fatto che durante gli esami pre-operatori gli avevano rinvenuto una ciste di fianco la trachea ed un’ernia addominale….e che durante l’intervento avevano quindi tolto tutto…trovavo il racconto alquanto surreale ma non potevo fargli domande….poi da qualche giorno sono venuta a conoscenza (tramite mie ricerche frenetiche e compulsive sulla verita’ a tutti i costi in un modo quasi maniacale e malato) che in realta’ ha eseguito 6 interventi di chirurgia estetica contemporaneamente…tra i quali la liposuzione al viso (giustificando le cicatrici con l’asportazione della ciste vicino la trachea) e l’addominoplastica (ernia addominale)…..io sono rimasta veramente allucinata da tutto questo…..lui non aveva bisogno di questi interventi, e’ comunque un bell’uomo, con i suoi difetti…ma chi non li ha…?? Non pensavo che la sua autostima fosse tanto misera e debole….non pensavo che avrebbe rischiato tanto e in solitudine solo per raggiungere un vano e sciocco obiettivo di perfezione estetica….mi dicono di non provare pena per lui, che di pieta’ per me, per il male che mi ha provocato, lui non ne ha mai avuta…che il suo egoismo si e’ palesato evidentemente anche in questa ennesima azione….toglieva tutto alla coppia e prendeva solamente per dare a se stesso…e’ tutto vero…si….ma non riesco a fare a meno di soffrire per lui…per il Mio povero Grande Amore….per tutto il male che si sta’ facendo…per la strada che ha preso…per tutto quello che si e’ negato…quando rinsavira’ da tutto questo, quando il black-out che lo sta’ possedendo gli dara’ una tregua, non trovera’ nulla ad aspettarlo…non ci sara’ un corpo migliore a dargli la felicita’, non ci saranno piu’ i suoi risparmi che ha cosi’ scioccamente sperperato, non ci sara’ alcun progetto di vita…e non ci sara’ piu’ sua moglie perche’ lui l’ha rinnegata troppe volte….e questo mi fa stare cosi’ in pena per lui….so’ che anche se decidessi, contro il mio interesse, di stargli accanto non farei comunque il suo bene…troppe persone lo hanno assecondato nei suoi sbagli, me compresa, e questo lassismo non lo ha mai messo davanti al suo problema….io non posso piu’ cercare di arginare le sue ferite….devo andare oltre….ma allora perche’ non riesco a smettere di piangere per lui…?? perche’ non riesco a provare rabbia per le bugie, le menzogne ripetute, l’egoismo esagerato, le mortificazioni psicologiche….perche’ vedo solo che lui non sta’ bene nella sua utopia di vita?? La sua famiglia non ne sa’ niente…crede a quello che dice e non si fa mai domande…eppure hanno avuto a che fare con le sue pazzie piu’ volte….ma non chiedono mai…per loro va’ sempre tutto bene….perche’…? Lo amano ma non lo vedono….sanno del suo disagio ma non lo pesano…perche’…? Mi dispiace lasciarlo cosi’ solo ed indifeso…perche’ io in lui vedo ancora altro…oltre il mio “carnefice”, oltre la persona che mi ha distrutto, oltre l’uomo che mi ha buttata in un mare di angoscia….io in lui vedo anche il “suo carnefice”….e lo vorrei difendere da se’ stesso….perche’ nessuno vede quello che vedo io…?? Sento una tristezza incolmabile dentro di me…non posso e non riesco a dimenticare tutto il male che mi ha fatto….ma non posso e non riesco a smettere di volergli bene…il mio Amore era profondo e sincero….non ho piu’ la stima neccessaria per tornare a vivere (nel piu’ assurdo dei casi) un rapporto di coppia, ma non riesco a prendere il distacco neccessario per sentirmi leggera. Il suo male non fa il mio bene….il suo dolore non mi da’ soddisfazione…il suo vuoto non colma il mio malessere…. Ho versato tante lacrime a causa sua quando faceva male a me…continuero’ a versarle per il male che ha fatto e fara’ a se’…. E questo mi da’ un senso di profonda angoscia…sarebbe tutto piu’ facile se io riuscissi a pensare solo ai torti subiti….se riuscissi a tirare fuori un po’ di rabbia….se fossi un po’ diversa da come sono…perche’ mi sento un’anima pesante….e vorrei averla leggera…vorrei pensare a me….senza sentirmi in colpa…e questo pensiero mi fa sentire in colpa….
Cara Roberta, le storie di tutti noi sono lunghe e incasinate, in questo spazio vorremmo sfogare tutto il nostro malessere, sputare fuori tutto quello che ci siamo tenuti dentro per anni, sopportando per amore i soprusi e gli inganni.
Ci ritroviamo qui increduli, come se nella nostra vita passata nel buio assoluto si fosse accesa di colpo una lampada, al chiarore della quale il nostro passato ci appare per quello che è stato realmente. Qui la nebbia offuscante creata dall’ambiguità e dalle menzogne dei nostri “carnefici” scompare, qui capiamo che può esserci una salvezza e che non siamo soli.
Non so se anche a te leggere le storie degli altri fa l’impressione di leggere la tua, cambiano i tempi, gli sfondi, ma “il vile meccanismo è sempre lo stesso.
Questo spazio comune ci ha permesso di confrontarci, di capire che esistono mille storie come le nostre, che tanti ce l’hanno fatta ad uscirne, ed anche noi, se vogliamo, possiamo uscirne.
La consapevolezza è il primo grande passo. Escuderli dalla nostra vita il secondo.
Poi tutto sarà migliore.
Caterina
Cara Roberta, ti capisco molto bene. Figlia di una malata di depressione bipolare cronica con al curriculum 5 tentativi di suicidio anche molto violenti e di un padre morto suicida, condivido con te la paura della solitudine e l’abitudine a scappare da se stessi illudendosi che il primo che dimostra il minimo interesse ci salverà, ci riscatterà da tutto il dolore che abbiamo dovuto sopportare-o che abbiamo fuggito. Questo è il motivo per cui ci sembra ‘normale’ o addirittura ‘doveroso’ giustificare e sopportare certi comportamenti in cambio di quelle briciole affettive che mendichiamo. Siamo affamate d’amore Roberta, e come ogni affamato pronte ad uccidere pur di essere sf-amate…anche noi stesse.
Non ci siamo meritate la nostra famiglia. Non è colpa nostra se siamo nate la. E’ così difficile tradurre da parole a fatti. Ma non è impossibile. Ti abbraccio forte e ti lascio con questa: più forte il vento più forte l’albero.
Mi ritrovo con tutto ciò che ho letto su questo blog e sugli innumerevoli blog che trattano del disturbo narcisistico di personalità, … e comprendo la differenza fra un normale e comunissimo (seppur doloroso) mal d’amore e il trauma di avere avuto a che fare con una persona “malata”, … e so anche che ognuno deve prendersi le sue responsabilità, me compresa (penso di essere una di quelle persone che sa vedere le proprie contraddizioni e che se ne vergogna anche: assecondare una persona che umiliava me e anche altre persone in mia presenza non è certo una cosa molto coerente da parte di una come me che non ha mai sopportato la cattiveria, per di più gratuita, però in qualche modo ho censurato quella sua parte, e facendolo pagavo un prezzo altissimo, che era solo un anticipo di quanto ho scontato dopo).
Detto questo, aggiungere una lunga descrizione di ciò che è stata la mia esperienza sarebbe inutile, tanto è incredibilmente simile alle descrizioni che ho letto (alla faccia di presunte “unicità e specialità di modi”), sia per la descrizione del repertorio di comportamenti e atteggiamenti -sistematici- di abuso (gaslightning, rollercoasters emotivi, violenza fisica e verbale più o meno esplicita – spesso, ma non sempre, evidentissima per i presenti, … ), sia per la descrizione del dolore peculiare che si prova dopo.
Non ci sono parole per descrivere il dolore dopo — gli incubi ricorrenti, attacchi di panico in pubblico, pianti improvvisi, ipersensibilità a tutto– il come ci si sente non amati e soprattutto incredibilmente umiliati, e ridicolizzati … ma trovare qui una descrizione così esatta di cosa ho provato anche io, mi ha lasciata senza parole, e nessun altro blog lo ha descritto con tale esattezza. Perfino le due persone che mi vogliono bene sono rimaste allibite e addolorate nel vedere in che stato ero ridotta, e in cui piombo ancora di tanto in tanto (li abbraccerei e bacerei sempre, fino allo sfinimento).
L’unica “epifania” che posso condividere qui è un dialogo che ho avuto con lui quando ormai lo potevo “vedere” senza le fette di prosciutto negli occhi (confesso che nonostante ciò provo ancora grande affetto per lui, il che è inspiegabile soprattutto per me, e sto cercando di dissolvere tale affetto senza per ora riuscirci: l’unico risultato è che all’indomani sogno vividamente che lo abbraccio con una tenerezza indicibile, con una sensazione di sogno-realtà che non ha pari).
Ma tornando all'”epifania” …
Premetto che nessuno può batterlo nella sua verbosità, a meno di non riuscire a beccarlo in una sua ennesima contraddizione, o rispondergli a tono (auguri a chi pensa di poterci riuscire)!
Ebbene, ecco un semplice esempio di quanto sia vero che ogni cosa che dici viene da lui (sempre) interpretata egoisticamente (come se fosse una critica a lui), anche quando (in buona fede!!) mai avresti desunto che ciò che dicevi poteva essere interpretato come un attacco personale (ci arrivi solo dopo che rifletti sul senso della sua strana risposta, e solo se ormai hai imparato a conoscerlo intimamente, sapendo che è essenziale capire correttamente ciò che dice, senza metterci del tuo).
Gli ho detto una sera, mesi dopo il suo addio: “mi sono affezionata a te, non posso farci niente, sono fatta così” (mentre lo dicevo pensavo solo che non avrebbe mai capito l’entità e la triste realtà del mio essermi affezionata a lui, e volevo fargli capire che ero sincera, che non potevo farci niente se mi ci ero affezionata, era così, un dato di fatto, non ne avevo colpa, e ci si poteva almeno conciliare in serenità l’uno con l’altra)
Lui risponde subito, con tono paternalistico, guardandomi dritta negli occhi, con un sorriso malizioso pseudo-dolce “è normale affezionarsi”
Non ci si lasci ingannare dalla frase, apparentemente innocua: lo disse guardandomi diritta negli occhi, studiando la mia reazione (è inequivocabile che non promette mai nulla di buono quando ti fissa con quello sguardo nel dirti una cosa; ammetto che ha anche rari momenti di “sincero”? turbamento, ma in quelle rare occasioni non ha certo neanche la forza di riuscire a guardarti, e sembra così in silenzioso penare che pare che se provasse a parlare o guardare non riuscirebbe a gestirlo, ma non era questo il caso).
Il vero senso della frase: farti sentire una povera malata che suscita compassione e contemporaneamente (in un capolavoro di laconica eloquenza) instillarti e torturarti col dubbio che in fondo anche lui è affezionato a te.
MOTIVAZIONE: ha interpretato la mia esternazione come un attacco personale, cioè il mio “sono fatta così” (=non posso farci niente se mi sono affezionata, non è un qualcosa che ho fatto apposta, di cui ho colpa) lui lo ha interpretato come se intendessi dirgli: (=io sono normale e provo sentimenti, mentre tu no).
Perciò mi ha risposto con un capolavoro di ambiguità e offesa implicita. Analizziamo i contenuti della sua frase (sono almeno tre):
1) (Affermare che è anche lui è normale) dicendo che “è normale affezionarsi” vuol dirti che è normale anche lui, altrimenti non saprebbe che “è normale provare affetto”;
2) (Giocare sull’ambiguità dei suoi sentimenti per te, perchè sa che segretamente desidereresti che ti dicesse che anche lui è affezionato a te) dicendo che “è normale affezionarsi” (con il sorriso pseudo tenero-dolce) sa che può indurti a cadere ancora nell’inganno, come sempre vuole che sia tu ad assumerti la responsabilità di credere che ti abbia, in realtà, detto “anche io mi sono affezionato a te”; è tipico della relazione in cui cìè di mezzo il narcisismo imperante: dice ciò che dice, cioè dice e non dice, ma di fatto cosa dice? o nega di aver detto ciò che dice (o tu hai capito male!), e intanto gioca con i tuoi sentimenti, ti illude e ti inganna senza stancarsi mai!!! Adesso posso perfino cogliere il lato comico!
3) (Dimostrare e farti sentire che pensa che tu sei una persona debole che ha bisogno delle sue rassicurazioni, come fanno gli psicologi nei film americani) dicendoti “è normale affezionarsi” è paternalistico, ti dà lo zuccherino, si pone automaticamente in una posizione di superiorità-dominante, … di fatto ti sta trattando come una persona debole a lui sottomessa (compie una ulteriore svalutazione di te).
UN CAPOLAVORO! Con tre parole ha messo a bersaglio tre contenuti estremamente pregnanti, senza compromettersi: formalmente non ha detto niente che tu possa rinfacciargli, … è solo una TUA interpretazione, sei TU che sei delusionale.
NOTA BENE [Per chiunque non lo conosca, e per chiunque altro che non abbia dimestrichezza con le sue “tecniche verbali”], OGGETTIVAMENTE — e lui lo sa perfettamente — sembra che sei tu che esageri, e che vedi “macchinose arguzie” che non esistono in tre semplici parole!!! Tuschè!!! Si chiude il cerchio!!!
… infatti è proprio qui che ti aspetta al varco!!! … si può solo alzare bandiera bianca, altrimenti tienti pronta per il suo quarto messaggio:
4) Il suo quarto messaggio in genere è sempre questo (qui si va sul sicuro!): che sei tu il problema: matta emotivamente instabile, isterica e debole!
CONSIGLIO: A meno di sapere rispondergli a tono, cioè nel suo stesso “codice verbale”, è sempre meglio tacere, che altrimenti fai peggio (per te stessa)!!!! [Avvertimento: se non ci si è abituati, bisogna spremersi le meningi per poter imitare la sua abilità verbale eccelsa, ma anche riuscendoci non si avrà mai la prontezza che ha lui, questo è certo!]
MORALE DELLA FAVOLA: il senso di tutto quello che è un dialogo con un narcisista è che “non ha nessun senso” nei termini di ciò che è lo scopo di un normale scambio verbale. I dialoghi con un narcisista non sono mai “comunicazione”: cioè con lo scopo di esprimere delle sensazioni. Quando parliamo con lui, finchè siamo focalizzati sul contenuto emotivo (comunicare e cercare una mutua conciliazione emotiva, una serena pacificazione per entrambi), non saremo mai “in sintonia” con lui, e non potremo che sentirci frustrati, perchè il suo apporto è “senza senso”, cioè “senza senso in relazione a ciò su cui siamo focalizzati noi”, è letteralmente come parlare due lingue diverse!!!
L’unico modo per “entrare nel suo canale di comunicazione” è “parlare come lui”:
fargli capire che hai capito esattamente il livello su cui si pongono le sue frasi, che non ti ha convinta, che non ci caschi a credere nè che lui provi affetto, nè che il suo scopo sia rassicurarti bonariamente, nè tanto meno che sappia che affezionarsi è normale (magari ripete solo quello che gli ripete il suo stesso terapeuta, e pensa esattamente il contrario, perchè lui è l’unico genio che ci capisce qualcosa!)
Forse in fondo è questo che lui vuole: una persona che lo comprenda quando parla (o devi essere narcisista come lui, o semplicemente una persona intelligente che arriva a capirlo a son di ragionarci: lui sembra un pò un rompicapo, sembra complicato finchè non risolvi l’enigma, poi è come un libro decrittato che anche una persona con la licenza di quinta elementare può leggere, e ti chiedi come hai fatto a non “vederci chiaro” prima).
A chi si chieda quale sia la contro-risposta ottimale al suo sferzante “è normale affezionarsi” …ecco la mia proposta (non l’ho testato perchè non ho avuto la prontezza di rispondergli a tono sul momento):
“Guarda che non ho mai detto che chi non si affeziona è anormale” (detto serenamente)
Questa è una risposta in assoluta sintonia con il suo modo di comunicare!!!!, che è un ping-pong di offese mal celate, e lui ne sarà certo colpito e … forse (ma non vorrei mai mettere il carro davanti ai buoi!) felicemente sorpreso, perchè si sentirebbe -finalmente- capito, ma pur sempre infastidito (la confusionaria contraddizione di emozioni è la norma)!!! Forse è questo ciò che vorrebbe.
Analizzando i contenuti della ideale contro-risposta:
1) Gli facciamo capire (in nove parole! Purtroppo l’allieva che imita il Maestro raggiunge di rado il suo livello di sintetica perfezione:D) che abbiamo compreso i suoi tre messaggi, e che non ci ha “convinti”, che non siamo stupidi;
2) (Gli facciamo capire che sappiamo che ha la coda di paglia, e che semmai è lui ad avere bisogno di rassicurazioni) Ricambiamo il complimento a lui: se lui voleva trattarci come una persona debole e sottomessa che ha bisogno di rassicurazioni, così noi facciamo capire a lui che sappiamo che la sua frase era una reazione da “ego ferito” di chi pensa di sentirsi accusare di non saper provare affetto)
3) Terzo … imitiamo il capolavoro di non compromissione, infatti così NON lo attacchiamo, ma ci limitiamo a far rimbalzare il SUO attacco, opponendo un semplice scudo di difesa, che è una imitazione del suo più TIPICO strumento di difesa, … il famoso “l’hai desunto tu, non l’ho detto io, sei tu il matto” … è il suo artifizio preferito, un evergreen!… il suo messaggio numero quattro, che noi abbiamo solo preso in prestito e riflesso! Tuschè per lui stavolta!
Come si può vedere: la comunicazione è del tutto incentrata su ambiguità e attacco-difesa, tutto qui, non c’è nessun contenuto che rassomigli riappacificazione, comprensione, pace, serenità, sincerità … in altre parole NON c’è alcun contenuto emotivo, men che meno contenuto emotivo positivo, semmai c’è un sentire del tutto negativo: aggressività passiva, ricerca di autoaffermazione per mezzo di controllo-sottomissione dell’altro …
Che “epifania” ho avuto? L’ennesima e chiara constatazione che non c’è alcuna speranza di comunicare in altro modo con lui, se non secondo le sue regole, che sono le uniche regole che (purtroppo) gli sono state insegnate: ho avuto modo di constatare molto da vicino le mirabilissime “tecniche verbali” dell’unica donna che riesca a batterlo sul suo campo … ++l’unica persona che non solo rappresenta un’autorità per lui, ma (quel che è inquietante) che esercità un controllo e una stretta ferrea su di lui, che lo ha plasmato a sua immagine e somiglianza, come farebbe un dio ben poco amorevole (e colei che esercita tale controllo non è certo una delle sue ex o delle sue “amiche” o tante spasimanti … )
La cosa MACABRA è che lei stessa si vanta apertamente del fatto che:
a) ha un controllo su di lui (aneddoti che ti racconta per farti sapere che è lei che comanda, e che basta un pollice verso da parte sua e sei fuori, perchè lui dà retta A LEI e chiede A LEI cosa deve fare);
b) lei sola sa come “rispondergli a tono” (se ne vanta sfacciatamente di fronte a lui, guardandolo con gelido sguardo di sfida, che fa venire i brividi, e lui reagisce come se lei gli avesse dato una sberla, tanto che si vede lontano un miglio che lo ha colpito nell’amor proprio, e gli leggi tutta la frustrazione che prova di fronte a lei)
IN SINTESI: non è colpa sua (ha subito lo stesso trattamento che infligge, con la differenza che lui non aveva nessuna difesa, perchè a ferirlo era chi “doveva” prendersene cura e accudirlo, che è mostruoso!!!!!), perciò non mi illudo che potrà mai cambiare il suo modo di “comunicare” o di sentire in relazione alle sue vicende affettive perchè non gli sarà mai data la possibilità di avere la sua “epifania” con quella persona che lo ha sempre maltrattato, con tecniche così sopraffine che è solo “una sua interpretazione” … sempre il solito vecchio messaggio numero quattro del manuale dei narcisisti!!!, in realtà non c’è volontà principale di ferire ma solo difendersi (come è chiaro dal dialogo, lui interpreta sempre tutto come un insulto a lui e diffida di tutto e tutti), si può solo accettarlo per come è (se ormai ci si è affezionati, pazienza).
io ho capito, perciò non soffrirò come soffrivo prima, perciò per me ok!!!!… ma … TUTTO QUI???? … un momento … e le altre persone che stanno subendo e subiranno ancora dolore per mano sua, e lui???
… RISPOSTA: è mia speranza che chi è nella posizione di aiutare le sue “malcapitate” possa (e debba moralmente) riuscire a offrire loro aiuto. …So che forse non ci avrei creduto -neanche se mi avessero avvertita in modo chiaro-, ma se ci fosse stato un qualunque modo affinchè qualcuno potesse riuscire davvero a farmi capire per tempo in che “inferno senza contorni” mi ero cacciata avrei certo voluto che almeno TENTASSERO di farmelo capire: che ero una di una lunga serie, che le tratta tutte così, che con te non sarà diverso, la trafila è sempre la stessa (adesso sei nella fase di avvicinamento, adesso sei nel picco, adesso sei nella fase di Devalue&Discard, …), che dice bugie, che ha altre di cui sa solo lui, che se proprio insisti nel voler provare a stargli vicino devi però come minimo renderti conto di cosa fa, pensa e dice, e che davvero con il 99 per cento di probabilità ti prendi in giro da sola se pensi che puoi avere un rapporto “normale” con lui, che non vale la pena tentare, che nessuno può tentare se non ci tenta prima lui stesso, e ammesso che possa capire lui stesso per primo di come si sta rovinando la vita, trascinando altri con sè ecc. ecc. ecc.
Se volessi cadere ancora in errore e ancora tentare (ma non nel suo codice aggressivo) vorrei tanto dire a chi soffre (ma in fondo è un pò come se lo stessi dicendo anche a me stessa): “Non perdere la tua vita a tentare di inseguire il suo fantasma, sperando di recuperare ciò che non ti darà mai, non chiederti più se ne ha o ne ha mai avuto di affetto da darti, accetta l’unica cosa oggettivamente sensata da accettare: è il suo modo di essere e comunicare, non conosce altro modo, non c’è nessun senso, solo un dire che non dice niente che abbia un senso PER TE, se non per il suo ego.
Puoi SCEGLIERE la libertà, di avere la tua “epifania”, anche in barba a chi pensa che ormai l’affetto che ti è mancato e il danno subito sono irreversibili, vuoi essere SPECIALE?? … allora fai l’impossibile: staccati (emotivamente) da quella persona, da quello che ti ha insegnato a spese del tuo dolore, …nonostante tutto, so che NON ha sempre e soltanto riso del dolore che vedeva in me, che non ha dimenticato il suo, quindi lo comprende/sente il dolore che da, …e che a volte vorrebbe fare ciò che si blocca sempre sul nascere … impulsi trattenuti testimoniati solo da misteriosi scattosi gesti (e non mi riferisco agli impulsi relativi ai gesti di rabbia o all’occasionale sfoggio di affettività artificiosa e contraffatta ) …gli direi che può anche non ricordare, o censurare, …o deridere o sbugiardare.. i suoi occhi bassi e profondamente tristi di quella sera, mentre con gesto inconsapevole (sembrava in p.automatico, assente) mi accarezzava le mani, che sembrava colla testa su un altro pianeta, guardando il vuoto ma con occhi profondamente tristi, perso nel vuoto come ipnotizzato… perfino una vaga carezza sulla mia testa, così piano che potessi a malapena accorgermene, era così strano vederlo così “rintronito” che non riesco proprio a rendere l’idea di quello che lo ho visto fare (eravamo sconvolti sia lui che io, e non mi resi conto subito che di fatto mi stava accarezzando la mano e ancora oggi mi chiedo come sia possibile che non me ne sia accorta subito)… quella è la sua “epifania”: l’ha già fatto, seppure con immane fatica, semi-consciamente, confusamente, ma pur sempre ha già dimostrato di poterlo e saperlo fare..di essere in grado anche lui di dare un gesto di affetto che venga da dentro, dal cuore e non dal controllo su te stesso e gli altri … lo può fare, lo può, lo può, basta con le cazzate, col perenne stato di infelicità e insoddisfazione, che viva la sua vita, viva, osi!!!
Carissimo dottore e amici,
la mia storia è molto lunga è più complessa, e sarebbe impossibile stare qui a raccontarla per intero.
Forse la definirei anche più subdola, perchè io con questa persona non ho mai avuto un vero rapporto. Incredibile vero? Eppure sono incappata , non credo in un Narcisita “normale” ma in qualcosa di ancora più subdolo e perverso.
Sono d’accordo con il Professore quando dice che in realtà siamo noi che consentiamo che ci venga fatto questo male, e che sicuramente questo dipende da qualcosa di irrisolto che ci portiamo dietro da anni, come nel mio caso.
Mi sono analizzata molto e a fondo per capire le ragione che mi portassero a “legarmi” in modo morboso a soggetti totalemente opposti da me e assolutamente irresponsabili.
E forse la ragione sta nel profondo, una “ferita” del mio bambino interiore non rimarginata.
Ho trascorso tutto il tempo di conoscenza con questa persona a chiedermi il perchè dei suoi comportamenti, dei suoi silenzi , del suo distacco emotivo e fisico, senza mai concentrami sul vero problema , “ME”.
Sono come dei Vampiri, dite bene che ti assorbono tempo ed energia, tempo ed energia sprecati perchè non capiremo mai le vere ragioni ed in ogni caso non saremo noi con il nostro amore e affetto a farli “cambiare”.
Autostima…ecco la parola magica, volersi bene, amarsi..nessuno potrà amarci più di noi stessi. E solo quando questo diventerà un principio cardine della nostra esistenza ….forse diventeremo il “centro” di essa.
Grazie per avermi dato spazio su questo blog, e sapete la cosa meravigliosa è che inizialemente ero partito con il voler scrivere e parlare nuovamente di lui ed invece strada facendo mi sono accorta che ho messo l’attenzione su di me, e questo è stupenfacente!
Un abbraccio a tutti voi!!
Caro Dott.
Sono stata cinque anni assieme ad un narcisista, veramente io non sapevo nemmeno che lo fosse e cosa fosse, ma me lo ha detto sia uno psichiatra che una psicologa a cui ho chiesto aiuto.
Cinque anni di convivenza (lui ha vissuto da me) belli e brutti…io una ragazza con poca stima di me stessa lui all apparenza un leone di bell aspetto fisico,pensavo fosse anche troppo per me..
In verita´siccome sono una bella ragazza (tutti infatti dicevano che casomai ero io troppo per lui) a lui e´piaciuta molto questa cosa..mi portava sempre dai suoi conoscenti ( non amici lui non e´in grado di avere un rapporto stretto di amicizia) dicendo che io fossi “sua” e facendo invidia agli altri.Io insomma ero un accessorio,anche se lo avevo scambiato per amore.Cinque anni tormentati dove io lo trattavo come un re facevo regali gli stiravo, facevo da mangiare, tutto e di piu´e lui mi dava pochissima attenzione, era freddo, non ingrado di coccole anzi gli davano quasi fastidio..nemmeno un bacio sapeva dare perche´a lui non piaceva, diceva.Nella sfera sessuale era solo una cosa meccanica, se io ero passionale diceva che ero troppo calorosa.
Ma io ero dipendente lo amavo alla follia e lui diceva che il mio amore lo opprimeva! Si solo perche´volevo piu´attenzioni e affetto, invece lui non faceva che venoire da me per dirmi che voleva andare da tizo caio etc.. mi lasciava spesso a casa a piangere non scendeva a compromessi se si era messo in testa di uscire ci andava, anche se avessi sputato sangue..diceva di essere una persona con tanto bisogno di liberta´e io lo avrei incatenato..e piu´lo desideravo vicino a me e piu´lui diceva di voler star solo..e le assicuro che le volte che veramente erano per noi erano pochissime! La sera tornava a casa stava sul pc o guardava la tv , io ero inesistente..ero sempre l ultima cosa..prima c´era lo sport il lavoro amici etc.. facevo solo da colf alla fine..ma lui mi diceva sempre quanto mi amava che sarebbe stato stupido a mollare una cosi´bella dolce buona intelligente e che si prendeva cura di lui, che mi voleva sposare avere dei figli etc.
Io ci ho sempre creduto ancche se i fatti parlavano chiaro? Pensavo fosse una persona difficile ma infondo buona e che mi amva a modo suo..Ho fatto di tutto per lui, e lui diceva che non mi avrebbe mai lasciato che ero cosi´meravigliosa e perfetta.All inizio lavorava e poi studiava e avevamo deciso di sposarci l´anno prossimo avevo gia´il vestito e tutto..poi in maggio scorso mi ha lasciato cosi´di punto in bianco! Il giorno prima mi diceva “amore si certo ci sposiamo ti amo”
poi dopo poche ore mi dice” me ne vado, ci abbiamo provato ma non funziona non siamo felici insieme” io scioccata ho detto ” ma come ma io faccio tutto quello che vuoi ti prego non mi lasciare” ma lui insisteva col dire che la relazione era stata un fallimento e non avevamo trovato accordi. Invece io ero sottomessa ma lui voleva una ancora piu´sottomessa??Premetto che lui non e´un dongiovanni ha avuto solo una ragazza prima di me e non pare interessato al sesso o ad altre. Poi mi ha tenuto in bilico dicendo : dammi due mesi forse torno forse no vedro´! Io ero disperata lo pregavo di tornare volevo solo morire..poi alla fine dei due mesi disse ” no sto meglio solo, finalmente posso fare tutto quello che non ho fatto in 5 anni”!!
Pensi che due giorni dopo avermi lasciato mentre io morivo dal dolore lui ha festeggiato facendo una mega grigliata, invitando tutti i suoi amici annunciando di avermi lasciato. Tutta l estate continuava a diverstirsi alla faccia mia che quasi dovevano ricoverarmi.
Poi al telefono quando mi chiamava per avere le sue cose riccattandomi io piangevo e lui mi disprezzava..diceva ora sto bene, finalmente libero di fare quello che voglio, senza rendere conto a nessuno.
Il bello e´che lui vorrebbe la mia amicizia, ha provato ma siccome io non voglio mi sta calunniando in giro. Sono scioccata da tanta crudelta´io non so con chi sono stata assieme.Ma perche´vuole la mia amicizia? E´pazzo? Cosa crede? Anche lei crede che sia un narciso patologico vero? Ora sta tartassando tutti i suoi pseudo amici, che pero´a loro volta hanno famiglia, ho sentito che la moglie di un suo amico gli ha intimato di lasciar stare il marito che loro hanno una vita loro etc perche´il narciso continua a chiamarlo per uscire etc.
Altri si sono accorti che lui ssi fa sentire solo se ha bisogno di qualcosa. Spero tutti capiscono un poco alla volta. Pero´a me ha distrutto. Io ho fatto di tutto e sono stata ricambiata con il male.
Ha detto di volere di meglio, dove lui possa essere se stesso!!Che sa che nessuna mai lo amera´come me, ma non mi vuole piu´!
La mia domanda che ne pensa di tutto cio´? Potra´mai pentirsi se non trova una schiava piu´schiava di me? perche´vuole l amicizia se tanto gli faccio schifo?
Ho vissuto un’esperienza molto simile, durata sei anni. Anche la richiesta di amicizia, dopo la mattanza, serve a loro, solo a loro, per compiacersi della loro magnanimità.
Un caro saluto.
salve; molto interessante la sequenzialità con cui i concetti tra teoria e dinamiche terapeutiche vengono interagiti.
Desidero porre una domanda. Si discute in prevalenza di rapporto tra uomo e donna senza valutare gli aspetti delle relazioni omorientate e delle relazioni più strettamente omoerotiche: fino a che punto è applicabile la dinamica in questo senso?
Grazie e buon lavoro.
E’ certamente applicabile anche nelle relazioni omosessuali, infatti è relativo se si è donna o uomo, o se la coppia è etero o omo, GRAZIE per questo suo intervento, merita importanti approfondimenti e sviuluppi. Sono davvero gradite sue ulteriori idee e riflessioni.
Cara Gigliola, razionalmente so che hai ragione, anche io vorrei essere li dove sei tu, mi domando quanto tempo e’ trascorso dal tuo tdn, mi domando se ad impedirmi di camminare piu’ velocemente verso la rinascita sia anche il fatto che avendo lui un ruolo educativo ed artistico nella mia citta’, pur non volendo vedo sempre quello di cui si sta’ occupando con i bimbi a cui insegna. Ci sono manifesti nella mia citta’ con le sue iniziative, ringraziamenti pubblici sul pannello luminoso davanti al comune.. ecc. Lo so che hai ragione, ma e’ difficile.
Il fatto che una persona possa avere un certo successo nel suo lavoro non implica che essa sia buona e felice nelle relazioni sentimentali. Quanto più si è narcisisti, tanto più ci si occupa del successo per esaltare la propria immagine… e tanto più si perde la propria anima e con essa quella di chi per ingenuità e per debolezza è caduto nell’innamoramento di un’immagine idealizzata, la quale per chi la indossa, ha proprio la funzione di coprire una distruttiva negatività… in altre parole ci si innamora di un ‘diavolo’ credendolo un angelo, anche perché è assai capace a farsi passare come tale… ma queste sono metafore per capire, non esistono angeli o diavoli, ma esistono veramente disturbi e squilibri mentali che trasformano la vita amorosa in un inferno, chi ci soffre passa al purgatorio e poi ne esce, chi ci sguazza , come i ‘vampiri’ resta all’inferno ed anche se superficioalmente gli pare vada tutto bene, prima o poi si dovrà rendere conto della sua vera condizione e allora sarà l’inferno anche per lui/lei, ma quanto più tardi ciò avverrà, tanto più sarà dura e sarà difficilissimo recuperare…
Veramente utilizzo vari metodi, a seconda del caso, l’importante è che funzioni… grazie e un caro saluto.
Gentile professore, ho letto tutto quello che qui ho trovato. La ringrazio prima di tutto,
In questo momento della mia vita ho trovato confortante in quello che lei ha scritto relativamente alle persone affette da tdn, io sono nella fase della espiazione e mi sento in via di guarigione, non solo perché mi sono slegata psicologicamente e affettivamente , dalla persona alla quale io stessa ho permesso di ferirmi , ma perché , come lei sopra ha scritto, sono venuta a contatto con quel vampiro che all’oggia dento di me.
Sono consapevole che ho amato il male, ma sono felice di constatare, giorno per giorno, che so volermi bene e voler bene.
Grazie di cuore per quello che ha scritto.
Angela
Grazie, bellissimo e sincero commento di consapevolezza… si incominci però a dare qualche premio, oltre che espiare, se lo merita.
le ho gia’ scritto…..
come posso fare per avere il test per t.d.n.??’
grazie e scusi ancora
giliola
Ma credo di averle risposto… non ha ricevuto… deve telefonarmi in orario lavorativo per alcune raccomandazioni. Saluti.
io le ho telefonato e mi ha detto di scriverle.
LE CHIEDO GENTILMENTE IL TEST PER T.D.N. NON A SCOPO DIAGNOSTICO O TERAPEUTICO, MA SOLO INFORMATIVO.
GRAZIE GILIOLA
Caro dottore il suo è un prezioso aiuto, tra le righe si percepisce ancora molta rabbia e forse questo è il modo giusto per stimolare e sollecitare chi probabilmente sta subendo una situazione di tipo TdN. Io ho cercato di documentarmi attraverso scritti di nomi eccellenti,ho letto molto, ho fatto una breve esperienza di terapia ed ora ho trovato anche lei che però non esercita nella mia città. Anche la mia è una storia simile alle altre, credo quindi di aver avuto una grossa ferita narcisistica quando ho incontrato questa persona, mi sono resa conto piuttosto presto che qualcosa non quadrava eppure ho tentato in tutti i modi,soffrendo molto,di aiutarlo e comprenderlo. Leggendo le varie storie mi rendo conto di come fosse tutto più semplice e chiaro per l’altro che in tutti i modi ha cercato di convicermi di essere “l’uomo della mia vita”. Ero sposata da quasi 15 anni,avevo appena cambiato lavoro dopo aver dato le dimissioni per giusta causa e da poco c’era stato un grave lutto nella mia famiglia. Insomma stavo piano piano riacquistando le forze,l’autostima e arriva LUI trovando probabilmente, un terreno molto fertile su cui agire. Un giorno mi disse “ti hanno massacrata”,rimasi un pò sconcertata da questa affermazione così forte eppure evidentemente,mi faceva comodo che quella persona si mostrasse così sensibile nei miei confronti. Mio marito era tutto preso ad elaborare il “suo”lutto,chiudendosi in se stesso e concentrando tutte le sue energie nella sua professione (un giorno disse che quello era stato il suo modo per proteggere me ma io mi ero sentita completamente esclusa,abbandonata a me stessa, pur avendolo sostenuto molto durante tutta la malattia della persona cara). Inoltre,contestualmente a questo, venivo fuori da una situazione di mobbing ( non avevo trovato comprensione,pochi sanno cosa significhi davvero, avevo tenuto tutto dentro e questo mi aveva procurato seri attacchi di panico,deperimento ecc. e neppuro in mio marito avevo trovato un pò di sostegno se non le solite cose “ma lascia stare, non prendertela ecc ecc “) che avevo tentato in tutti i modi di controllare ma che in realtà alla fine, aveva trovato vincitori gli altri,coloro ai quali non avevo voluto sottostare. Dopo aver accettato la sconfitta ho trovato la forza per andare a fare dei colloqui, nella speranza di poter dare le dimissioni. La cosa sorprendente è stata quella di scoprire altre realtà dove ancora era possibile avere delle relazioni umane, dove i futuri capi comprendevano perfettamente il mio stato e quello che avevo subito e cos’ ebbi due ottime offerte e lasciai il mio lavoro. Ora sono in causa, dopo cinque anni mi sono decisa ad affrontarli davanti ad un giudice. La sera prima di consegnare le dimissioni,mio marito mi disse sai cosa lasci ma non sai cosa trovi,pensaci bene! Tra me e me,molto delusa del suo apporto ma poco sorpresa, pensai che stavo lasciando l’inferno, che avevo 39 anni e ancora tempo per ricominciare anche se con un cuore pieno di ferite. In tutto quel caos l’idea di avere un figlio era stata completamente messa da parte.
Ed ecco che arriva lui, docente universitario,uomo piuttosto in vista nella mia città,ambizioso e di successo anche se intervallato da inesorabili sconfitte, diceva di essere incompreso e invidiato. Mi corteggia fino allo sfinimento,accetta qualunque attacco da parte mia, lo spavento di proposito sul nostro possibile futuro per vedere fino a dove poteva arrivare. Ma lui era sempre là che mi cercava e mi voleva in ogni modo, voleva una famiglia con me e desiderava smettere di lavorare come faceva per ritrovare il contatto con la realtà ed una vita più umana. Dodici anni più di me,sembrava sicuro di se, pronto a prendersi cura anche di me ed io ero veramente stanca di lottare. Per quasi sei mesi le cose proseguono in questo modo,neppure un bacio da parte mia ma lui sempre lì a corteggiarmi fino a che non decido di lasciarmi andare, di accettare questo incontro inaspettato e così forte. Nei successivi sei mesi decido di andare via dalla mia casa e di lasciare mio marito dopo averlo pregato e convinto di chiedere un sostegno terapeutico per affrontare il suo dolore. Questa terapia sembrava averlo reso più cinico e distante e questo mi aveva dato più forza per affrontare la mia scelta. Trovo una casa in affitto perchè non avevo alcuna intenzione di stabilirmi in casa dell’altro con l’accordo che anche lui avrebbe vissuto in questa casa fino a quando non ne avremmo comprata una insieme. Lui diceva di volere subito un figlio e quello era anche il mio grande desiderio. In tutto questo caos, dove però mi sentivo al settimo cielo perchè di nuovo innamorata, ricevo la telefonata di una donna che mi dice di essere la compagna della persona con cui stavo per andare a vivere. Lì avrei dovuto capire tutto e nonostante in quel momento mi fosse crollato il mondo addosso, la sua disperazione ha avuto il sopravvento sulla mia. Non mi dilungo oltre. Quindi di lì a poco cominciamo la nostra convivenza in questa casa in affitto ma ci mettiamo subito alla ricerca per comprare una nuova casa. La casa la compra lui, mio marito ancora non lasciava la mia casa ed io non avevo nessuna intenzione di mettergli fretta. Soffrivo molto per l’azione commessa nei suoi confronti e lui avrebbe potuto chiedermi qualunque cosa. Questa nuova casa è molto bella,ristrutturata con quasi tutte le mie idee, nonostante mi occupi d’altro, sin da piccola acquistavo riviste di arredamento ecc. La mia prima casa l’avevo comprata a 25 anni,un’occasione, e l’avevo trasformata in un piccolo gioiello. Tutto questo non aveva per niente entusiasmato il mio nuovo compagno che si mostrava sempre in competizione con me, chiunque veniva a trovarci nel complimentarsi ci chiedeva a chissà quale bravo architetto ci fossimo affidati e lui mai una volta ha voluto dire che molte idee erano state le mie. Nel frattempo cerchiamo di avere un figlio ma non accade fino a quando non gli chiedo di fare dei controlli anche lui.
E così con estrema semplicità, il giorno stesso del controllo mi dice che non può avere figli- sono già passati due anni dall’inizio del nostro rapporto.
gli chiedo di vedere le analisi ma non c’è nessuna traccia,l’accuso di essere già a conoscenza della cosa ma di averla taciuta a me e lui non riesce neppure a difendersi più di tanto, non ci prova nemmeno. Da qui comincia il mio calvario, la mia sofferenza e la mia ostinazione a non voler accettare l’evidenza. Mi documento per capire chi avevo davanti a me, piango e mi dispero con lui. Lui mi ama mi ama e mi supplica di aiutarlo,la sua sofferenza appare sincera ed io non conosco ancora il mondo del narcisismo patologico. Siamo andati entrambi in terapia ma mentre io scoprivo molte cose di me e quindi di lui, lui rinunciava dopo qualche mese dicendo che stava bene e che non aveva bisogno di nessuno. Tornava ad essere l’uomo forte,cinico e di successo che più gli confaceva. Alla fine di questa terapia sono stata ricoverata per un attacco di appendicite. Non voglio raccontarvi oltre,più o meno è andato sempre tutto così. Lui ha sempre detto di provare un profondo amore per me e di essere stata l’unica che ha capito davvero chi è e per questo,tra alti e bassi, mi ha sempre chiesto aiuto perchè lui vuole essere un uomo migliore ma oramai non ho più energie e da qualche mese ho trovato la forza di lasciare la sua casa e di traslocare nella mia che nel frattempo avevo acquistato. Non è stato facile e peraltro è molto facile incontrarsi e controllare i nostri spostamenti. lui si dispera ma adesso mostra profonda acredine nei miei confronti. I nostri amici lo vedono come un uomo affermato e di successo (lui non amici con cui confidarsi ma solo molte moltissime conoscenze) che con me è cambiato molto si è aperto di più,più disponibile al confronto e quasi “empatico”, che mi ama davvero e sono io quella troppo esigente. E’ vero i cambiamenti sono stati notevoli ma anche nelle piccole cose riesce a mentire,manipolare per ottenere quanto da lui atteso A volte mi fanno sentire come se fossi invidiosa del suo successo ma io so il prezzo che paga per ottenerlo e le energie impiegate. Viaggio quasi sempre da sola con amiche-tranne nelle due o tre settimane di agosto- perchè per lui è drammatico trovarsi per giorni in luoghi di vacanza senza che nessuno lo faccia sentire unico come nel suo ambiente. Sempre alla ricerca di nuove sfide, vorrebbe tanto che fossi più buona meno “stronza”, più comprensiva……
Cara Angela, ricevo a Milano, Genova e Roma, su appuntamento. Per consulti telefonici o skype concordo appuntamenti, previo colloquio telefonico di chiarimento, e nel rispetto delle normative.
I miei riferimenti per contattarmi sono nella pagina info di questo blog.
Cordialissimi saluti e grazie per il suo intervento
Tra l’altro volevo solo aggiungere che ho letto l’intervento di DADA dopo che ho postato il mio.
Lo capisco, lo capisco immensamente. Con me e’ arrivata anche a mettermi le mani addosso scatenando dopo la seconda volta la mia reazione in una spinta. Non si e’ fermata mi ha picchiato finchè non ho reagito, ne ho prese diverse prima di spingerla. Di questo non mi perdono ancora oggi perche’ in un mio sfogo le avevo confessato che questo era stato un mio problema da ragazzo quello di aver usato le mani a mia volta, perchè non riuscivo ad esprimermi soprattutto a casa. Quella sera presi e me ne andai di casa sua, diciendole che non potevo stare con una persona che mi aveva spinto a quello che di piu’ schifoso consideravo, ossia mettere le mani addosso alla persona che amavo, e che non potevo perdonarla perchè alla luce di quanto sapeva di me, non avrebbe mai dovto esasperarmi fino a quel punto. Dico questo perchè per sua ammissione messa alle strette mesi prima ammise che in alcune discussione era lei ad esasperare i toni ma solo perche’ aveva dei problemi suoi e si stava sfogando con me nel modo sbagliato. Solo oggi capisco che era per lei come una continua prova di forza a cui mi sottoponeva per misurare probabilmente la sua forza coercitiva neimiei confronti, nel frattempo esercitava crudelta portandomi all’ esasperazione e capiva fino a che punto poteva manovrarmi. Comunque poi come e’ successo per DADA quella sera fu molto convincente mi inseguì fino a fuori la strda e piangendo a dirotto ammise di aver sbagliato, ma io ero irremovibile non per cattiveria ma perche’ mi accorgevo che non era amore per me quello, e glielo dissi lei mi rispose che “queste cose possono capitare e’ normale fra due persone che si amano tanto arrivare a mettersi le mani addosso e che non dovevo starci male” io le dissi che per me era un’ assurdità che per me non era normale e poi non so come mi ha addormentato e son salito su in casa di nuovo con lei.
La sera che mi lascio’ voleva che andassi dallo psichiatra perche’ ne avevo bisogno a suo dire “ma bisogno non prenderla a male -diceva- ne hai bisogno cosi’ come quando si sta male e si deve andare dal farmacista. o si ha fame e si va al supermercato” queste furono le sue parole e poi mi disse che mi avrebbe accompagnato lei. Li ebbi un attimo di lucidità e mi ricordai dell’ex ragazzo con cui avrebbe dovuto sposarsi ec con il quale era stata 2 anni. Si vanto’ con me di esser stata lei ad accompagnarlo dallo psichiatra e che era ancora in cura perchè gravemente malato, perche’ sotto sotto lui era un sadico. Lo usava spesso per i suoi scopi con me, perche’ lui qualche volta la chiamava e le diceva se andavano a prendersi un caffè. Quindi lei usciva e tornava dopo una mezzoretta volendo insinuare in me un senso di gelosia. Diceva che secondo lei lui era ancora innamorato di lei anche se aveva un altra e che quest’ altra era gelosa di lei, poi mi rassicurava dicendomi che pero’ io dovevo stare tranquillo perche’ per lei era tutto finito. A volte quando tornava dal caffè con questo tizio incominciava a descriverlo e diceva “rispetto a quando stavamo insieme, lo vedo sta male, e’ trasandato, si sta trascurando, sono preoccupata per lui….” e cose del genere.
Per fortuna su questo non mi ha mai creato angoscia o gelosia perche’ ero molto sicuro del fatto che lei mi amasse, pero’ secondo me ha avuto un altro effetto ancora piu’ distruttivo su di me cioe’ quello di legarmi ancora di piu’ a lei. Probabilmente non era la gelosia che voleva suscitare in me, ma consolidare il legame di fiducia. Perchè con queste persone malate il punto cruciale e’ tutto là. Se ti fidi ciecamente sei succube fino al midollo di loro!
Mi sono trovato purtroppo nelle stesse identiche situazioni descritte da DADA. Queste son persone molto pericolose. E credo che nel mio caso, per arrivare ad usare le mani sia una persona che stia quasi al limite.
Le rinnovo i miei saluti e i miei ringraziamenti dottore!
Ringrazio il dottore per aver pubblicato la mia storia, e spero possa esser d’aiuto agli altri.
Dada mi trovi perfettamente d’accordo. La vedo esattamente come te.
Comprendo anche quanto diceva il dottore sull’ odio e a tal proposito, volevo dire la mia. E’ certo, questa persona l’ho odiata, ma paradossalmente ieri leggendo tutto l’articolo mi sono sentito liberato, ho tirato un sospiro di sollievo. Non lo so sarà che per quanto mi abbia fatto dubitare di me non è riuscita nel suo scopo fino in fondo, infatti ho continuato a cercare le risposte a ciò che non mi quadrava, quei suoi atteggiamenti da attrice io ero sicuro di non averli sognati, i suoi racconti sui rapporti con gli altri e il suo modo di descrivermi come si era rapportata all’ ex e all’ ex-coinquilina mi continuavano a ronzare in testa, come qualcosa di assolutamente non normale. Un giorno le sue parole vendicative nei confronti di un’ altra persona “si si tu credi che io sia stupida, ma non hai capito nulla io la lascio fare, poi le faccio vedere io le tiro fuori tutto al momento piu’ opportuno e so io quand’ e’, so io come fare” mi continuavano a suonare strano, e mi facevano comprendere che tutto quello che stavo subendo io seppure non avesse una spiegazione razionale poteva trovarne una in questo tipo di atteggiamento che nulla ha di sano, ma soprattutto che nulla ha di simile al mio modo di rapportarmi agli altri. Glielo feci anche notare la sera stessa che mi lascio’ le dissi che sospettavo che il tutto fosse abbastanza premeditato cosi’ come aveva detto che avrebbe fatto con quell’ altra persona. La reazione fu molto violenta verbalmente e poi subito dopo di nuovo di spietata freddezza andando a colpire i miei punti deboli.
Ho provato rabbia per lei fino a ieri quando continuavo a sapere che usciva con la mia amica e i miei amici ed io per causa della sua presenza sto venendo totalmente ignorato da loro persino nel mio stare male. Sembra quasi che io a loro dia fastidio. me ne sono accorto soprattutto quando ho chiesto di poter parlare diq ueste cose. Non interessano a nessuno e soprattutto non interessava il mio punto di vista. In una parola Emarginato. Ho odiato percio’ anche loro.
Poi ho lette questo articolo e ho cominciato a fare la somma di tutte le cose che mi erano capitate e di tutte le cose che ci trovavo scritte. Ha presente quando riconosce un assassino in un identikit? Ecco avevo lo stesso stupore misto a felicità perchè piu’ andavo avanti nella lettura e piu’ capivo di non essermi sbagliato. Non sono io quello poco sano!
Ecco perchè quella fase dell’ odio fisiologico che diceva lei è sparita. Credo che sia nella normalità delle cose. Quando subiamo un torto la prima reazione e’ la rabbia e l’odio profondo in alcuni casi, ma poi passa e lascia spazio alla consapevolezza di sè e alla sicurezza che da cio’ scaturisce. Ribadisco che forse per me è stato cosi’, e che forse sono fortunato, e che non a tutti capita che sia cosi’ altri nell’ odio ci possono restare a lungo. Probabilmente per me non e’ stato cosi’ perchè negli anni e nelle sofferenze mi son sempre abituato a prendere consapevolezza dele mio stato emozionale e soprattutto non ho mai mentito a me stesso. Questo ha fatto si che non mi piacessero le persone poco chiare e poco limpide, quelli come direbbe la mia amica prossima vittima con i “filtri”. Lei ritiene infatti indispensabile che le persone mettano dei filtri e che non semrpe mostrarsi per come si e’ soprattutto con le proprie debolezze sia un punto a favore. Credo che lo dica soprattutto per insicurezza. Io invece sono contento di averlo fatto perche’ credo che in questo caso essermi comportato senza aver nulla da rimproverarmi mi abbia evitato una triste fine da succube di una mente con disturbi patologicamente gravi.
Caro Dada, scusami per il caro, ma se solidarizzano fra loro probabilmente è bene che si solidarizzi anche fra noi che li abbiamo subiti.
E’ vero la cosa piu’ triste per noi e’ vedere altri entrare e dire quanto e’ bella la Svizzera cosi’ pulita! Mi e’ piaciuto molto questo esempio. Purtroppo pero’ quello che a noi c’ha destabilizzato è che La Svizzera la vedevamo pulita ma la puzza di spazzatura la sentivamo e nonostante questo restavamo in una sindrome di Stendhal a fissare il panorama. La second cosa che ci ha destabilizzato è stato non sapere se si era in Svizzera in Somalia, e nonostante lo dicessimo agli altri che probabilmente non era la Svizzera, di tutta risposta ci e’ stato detto che ci stavamo sbagliando perchè quello che noi dicevamo essere il mare invece era il bellissimo lago di Lugano! Lo so non calza propro con la tua splendida similitudine, spero mi perdonerai.
In ogni caso sai cosa penso si debba fare nel nostro caso? Quello che ho fatto oggi. Riappropriarmi della realtà. Sono tornato a piedi da lavoro e ho guardato le luci della città da lontano, visto che per mia fortuna posso godere di un bello squarcio paesaggistico, mi sono sniffato un quantitativo inaudito di smog, ho fatto qualche chilometro a piedi e ho sentito tirarmi un po’ i polpacci. Presto appena starò meglio riprenderò quello che gia’ stavo facendo andare a correre. Subito dopo aver chiuso con lei ho cominciato dalle cose che avremmo voluto fare insieme e che non abbiamo piu’ fatto, non certo per demerito mio, ma perchè c’era sempre una scusa per non farle insieme. Adesso forse analizzando posso comprendere il perchè non aveva voglia di far tutte queste cose con me, perchè per quanto siano narcisisti hanno paura, paura che qualcuno soprattutto quello che loro si son scelti come compagno da denigrare possa essere piu’ capace di loro. Sono sempre sotto costante competizione con tutti, con il mondo. Purtroppo non capiscono che è solo una loro paranoia e che altri avrebbero piacere di condividere esperienze e passioni con loro. Ecco perche’ ora riesco solo a compatirla e a non avercela piu’ molto con lei. D’altra parte son forte anche del fatto che non ho nulla da rimproerarmi, su questo piano ho provato davvero a fare di tutto, ma senza successo.
Quindi mi sento di concludere cosi’ come dicevi tu di concentraci solo su noi stessi, eliminare la loro presenza non solo dalla nostra vita ma dalla nostra stima e rispetto, acquisire piu’ certezze sulla nostra personalità, inendo dire sentirci dentro cosi’ come ci comportiamo fuori, cioe’ cercare di sforrzarci di esser sempre coerenti. Credo che questo sia l’unica auto-prevenzione ai bugiardi patologici che potremmo incontrare in futuro.
Un abbraccio a tutti e a tutte.
Purtroppo mi spiace doverti rassicurare che non si tratta della stessa persona. Dico purtroppo perchèquesto lascia intendere che esistano al mondo due persone, anzicchè una, distruttive per se stesse e per gli atri. E sono molto piu’ di due. Quando lessi l’articolo qualche giorno fa, ebbi anche io la tua stessa impressione… precisamente quando lessi che i disturbati narcisisticamente nella personalità fanno continui riferimenti alla “sincerità e alla verità” e si portava l’esempio di una persona pericolossissima che aveva usato il proprio nickname per un social-network famoso. Mi pare d’averlo scritto già ma il mio vampiro è l’esatta fotocopia di questo atteggiamento. Rircordo di aver pensato anche io subito….ma vuoi vedere che…..
Diciamo le cose come stanno proprio per non assolverci dalle colpe, credo che queste persone abbiano avuto terreno facile con te, caro Dada e con me proprio perche’ in fondo siamo sempre stati soggetti a questo tipo di pensieri ossia quelli che volgarmente si chiamano “film” o illusioni. Anzi a dire il vero credo che entrambi dopo questa esperienza ne usciamo ancora di piu’ destabilizzati perchè più facilmente di prima siamo inclini a pensare queste cose, siamo sospettosi ancora di più di prima verso tutti. Vorrei ben vedere! Nel mio caso io già prima non mi fidavo molto degli estranei adesso ancor meno, anzi adesso ho sviluppato anche una problematica in piu’, per quanto mi sto accorgendo, quella del senso di colpa: provo senso di colpa quando comincio a pensare “ma mi potro’ fidare di questa persona? Potrò dirle questa cosa? potrò raccontarle di questa mia storia o mi darà a vedere comprensione ma dentro di sè starà pensando che quello fuori di testa sia io?” Ecco come mi sento.
Credo che il cammino per riprendersi sarà lungo, e non mi illudo che farò presto a risolvere la cosa.
Nel frattempo devo rispettare le mie scadenze entro la fine di febbraio e devo raggiungere gli obbiettivi che mi ero prefissato. Lo devo fare assolutamente sai perchè? Se fallissi i miei obiettivi a causa del fatto che mi sento destabilizzato, depresso e sempre con i soliti pensieri su quella persona e su tutta la situazione… quella dannata avrà vinto! Il miglior modo di scaccairla definitivamente è proprio questo, l’impegno con me stesso. Se riuscirò a raggiungere tutti i risultati che mi sono prefisso credo che, molto del lavoro di recupero sull’ autostima l’avrò fatto.
In questi giorni pensavo chissà come sarebbe finito tutto questo, quando sarò un po’ piu’ sicuro di me, chissa come sarebbe avercela davanti e guardala in faccia, farle magari la controimitazione di tutte le recite e le parti attoriali che mi son subito davanti ai suoi amici. Vorrei vedere come reagirebbe ad un umiliazione del genere, poi però mi rendo conto che scadrei nei suoi comportamenti se lo facessi, le fornirei un’ occasione per vittimizzarsi o per sferrare una battuta denigrante, insomma mi accorgo che le darei ancora molta attenzione, quello a cui persone così mirano. In nessun caso quindi dobbiamo piu’ fornire loro queste soddisfazioni.
Dobbiamo fare come facevano i soldati al fronte che non volevano farsi beccare dai nemici, gettarci sotto i cadaveri dei morti e sperare che ci credano morti. La nostra salvezza sta proprio in questo fingere di essere morti e farglielo credere. In pratica fare il loro gioco, perche’ il loro gioco e’ a perdere già in partenza. Un bluff non è che un bluff, facciamogli vincere la posta così loro si convinceranno raccontando a se stessi di aver sotto una scala reale, e poi un giorno si accorgeranno di non aver nemmeno un bluff costruito a dovere in mano. Il giorno che si accorgeranno di esser stati presi in giro dalle proprie vittime oramai salve credo che la loro personalità esploderà in mille pezzi come alla fine dei film di fantascienza in cui il mostro alla fine fa il botto.
La peggior sconfitta per esseri così è la nostra felicità, costruire il nostro futuro e realizzarlo indipendentemente da loro. Credi che la mia ex-carnefice reagirebbe bene sapendo che un domani mi sarò sposato con una donna che davvero mi ama, che avrò dei figli, un lavoro, una casa, che avrò smesso di fumare, che farò sport, che suonerò e avrò letto tre volte i libri che ha letto lei? Io dico di no. E’ in questo senso che io voglio muovermi pre costruire il mio futuro senza rabbia e vendicatività, quele le lasciamo a loro. Facciamo tutto ciò solo per noi stessi.
In bocca al lupo (si fa per dire…eheheheh) Dada.
Ottimo intervento… solo che per stare bene, dopo queste storie devastanti, occorre davvero unj processo ed un percorso nel quale ci si impegna a “progredire energicamente nel bene ” (Li Ching)
Caro dottore,
la ringrazio infinitamente per questo articolo. Ringrazio sentitamente anche la persona che su un forum me lo ha segnalato. Proverò infatti a promuovere ai moderatori la pubblicazione di questo suo articolo su quel forum. Non voglio scendere qui nei dettagli di ciò che mi è capitato quindi se lei vuole attraverso la mia email che le lascio potrà contattrmi e le forniro’ il link del post su quel forum dove ho ampiamente raccontato la mia storia.
Ho vissuto momenti di panico prima di leggere questo articolo. Ero gia’ un soggetto conscio della sua depressione e conoscevo bene il mio Vampiro Interiore come lei ben ha spiegato. Sono ancora in uno stato in cui mi sento frastornato, esco da giorni di svogliatezza completa, così come quando anni fa son caduto in depressione per un grave lutto. Da un anno e mezzo stavo tentando una seria ricostruzione della mia vita, e ci stavo riuscendo. Ecco dove si e’ infilato quel dannato Vampiro Affettivo Esterno. Per meno di un anno ha scardinato la mia autostima portandomi meno di un mese fa fino ad oggi a dubitare fortemente di me stesso, di ciò che dicevo e facevo. Sta continuando la sua azione con amici comuni e ha scelto una nuova vittima questa volta “un’ amica” anzicche’ un compagno.
E’ proprio come dice lei all’ inizio usano nomi che vanno a rimarcare concetti come la verità la sincerità. Nel mio caso questa persona lo usa per l’e-mail e per un altro social-network famoso! Inoltre è ossessionata dal concetto LEGALITA’ tanto è vero che sta realizzando dei lavori proprio su quest’argomento di cui si vanta di esser stata la promotrice.
La mia fortuna e’ che qualcuno, che lei non si aspettava che conoscessi, c’aveva avuto a che fare e gia’ si era accorto che era una bugiarda patentata. Nel mio caso poi e’ arrivata a livelli subdoli, cioe’ recitando delle parti da attrice nata. Parti isteriche all’ interno di discussioni in cui veniva contraddetta, mi ha esasperato lei non immagina quanto, mi colpevolizzava di non starle vicino, cosa assolutamente non vera. Tutti questi atteggiamenti attoriali io li ho visti ma agli altri non sono ancora ad oggi chiari e non sono possibili credono siano delle mie invenzioni. Addirittura la sera che mi ha lasciato io cercavo senza alcuna irruenza di abbracciarla e lei all’ arrivo di un auto ha incominciato a fingere movimenti ad ogni mio avvicinarmi come se volessi picchiarla. Li ho capito che c’era qualcosa che non andava. Quella sera inoltre ha usato con me una crudelta dicendomi frasi del tipo “non sono io che ti uccido sei tu che ti stai uccidendo, lo vedi sei pieno di rabbia” e mi ha incominciato a sputare fuori tutti quei lati di me che io sapevo essere sbagliati e che le avevo confessato per amore ma soprattutto perche’ desideravo volerli cambiare e lei mi sembrava la persona piu’ giusta che mi avrebbe col suo amore potuto aiutare. Palle. Alla fine le sono serviti al suo scopo ed ora li sta usando ancora per screditrarmi con gli amici che abbiamo in comune. Tanto è che quelli che le sono vicini, cioe’ la prossima vittima e il ragazzo, mi stanno evitando volutamente. Inoltre ha talmente alimentato in me il senso di instabilità da farmi diventare paranoico sui miei colleghi di lavoro e sulle mie amicizie, mi ha messo anche in cattiva luce persone che oggi le danno credito e pensano che io stia mentendo sul suo conto!
Ma non e’ solo questo, magari lo fosse. Questa persona sospetto abbia fatto male ad altre persone che ad oggi sono ancora legate a lei affettivamente. Una di queste e’ anche arrivata due volte al suicidio. E’ stata lei stessa a raccontarmi di queste altre persone e di come avessero destabilizzato la sua vita di come la denigrassero. Ma oggi continua a frequentarle e non si capisce mai se vuole bene a queste persone o se le disprezza per il male che le hanno fatto. La sitauzione e’ proprio questa non riuscire a capire come stanno le cose ci si sente pazzi!
Oltre tutto questo non so dire se sia vero o se lo sia inventato ma ha anche dichiarato di avere vari problemi…. per la trattazione dei quali la rimando al post su quel forum ch ele dicevo. Sta di fatto che mi ha tenuto in scacco sin da subito confessandomeli, e soprattutto carpendo la mia fiducia affinchè io le raccontassi le mie insicurezze. Spesso mi colpevolizzava di star mandando il nostro rapporto in malora perche’ io non mi fidavo di lei! Alla fine mi sono fidato e oggi non mi perdono per averlo fatto.
Mi sento di dire a tutti quelloc he penso, NON FIDATEVI A PRIORI DI NESSUNO, A MENO CHE NON SIANO I VOSTRI FAMILIARI PIU’ STRETTI, LA FIDUCIA E’ UNA COSA CHE SI GUADAGNA COL TEMPO. Questa grande lezione io l’ho scordata eppure mio padre mi aveva avvertito.
La ringrazio infinitamente per questo articolo dottore e la persona che me l’ha segnalato, stasera sono rinato per la terza volta in vita mia. Sono molto consapevole di quali siano i miei problemi personali i miei Vampiri Interni, oramai lo sono da anni e sto lavorando per risolvermeli. Tutta questa storia mi ha solo fatto capire che devo contiunare cosi’ e devo pian piano risolvermeli per evitare che tutto questo un domani mi possa riaccadere. Forse mi sono salvato da conseguenze peggiori proprio perche’ avevo un carattere piu’ forte di quello che il mio carnefice supponeva, forse proprio perche’ in questi anni non mi sono vittimizzato e ho lavorato duramente su me stesso e su cio’ che non andava in me, probabilmente a volte in maniera troppo ferrea e severa, ma almeno non ho mai mentito a me stesso. Questo è già un buon punto d’inizio per sentirmi meglio del mio carnefice e di chi oggi mi sta continuando ad “usare”con altri per logorarli piano piano psicologicamente come ha fatto con me.
Non mi sento di condannare questa persona, come dice lei nell’articolo non è cattiva, ma si sta facendo rovinare dalla sua cattiveria. Quando ho letto quale puo’ essere il probabile scenario nella terza età di un affetto da DNP che non risolve il suo problema piu’ che soddisfazione e sentirmi meglio, ho provato un’immensa pena e ho visto al sua immagine davanti agli occhi.
Grazie ancora, le sono davvero riconoscente.
La questione della relazione tra cattiveria e malattia mentale che rende cattivi è di enorme portata. Indubbiamente certi squilibri psicologici possono rendere poarticolarmente cattivi, subdoli, malvagi… il fatto che vi sia un disturbo, una seminfermità mentale non esonera la persona da un sentimento di condanna nei suoi confronti… certamente se si riesce ad avere un sentimento di compassione è meglio che l’odio, ma non si può pretendere ciò da chi ha subito manipolazioni mobbing e vessazioni nell’ambito di una relazione affettiva disturbata da dinamiche narcisiste e/o borderline…
a me è successo proprio quello che descrivi e parlando di persone “zerbino”, cioè sono una persona molto generosa e predisposta ad aiutare gli altri appena posso, e purtroppo mi sono sposata con un ragazzo che corrisponde alla definizione di narcisista.
io mi chiedo proprio se sanno di essere diversi da noi, a volte mi pare di sì e mi chiedo: ma non hanno nemmeno un briciolo di pietà e di amore nei confronti di chi non è come loro? magari non tutti ma nel mio caso non saprei..
Sono sempre stata convinta logicamente del suo amore, per tutti lui un bravo ragazzo ma me ne ha fatte passare di ogni, sofferenze e lui li indifferente o che ci gode nel martorizzarmi.
lui in molte occasioni mi accennava di essere un vampiro ma io non ho mai voluto pensare dicesse sul serio.che io ero la sua “presa della corrente” e cose così che quando le diceva pensavo scherzava e proprio non capivo.
lui è chiuso disinteressato alla gente, non parla con nessuno ma può attirare a se chi vuole e quando vuole. ai tanti sembra timidezza o lui l’aveva definita incapacità di rapportarsi con la gente, che soffriva perchè non sapeva cosa dire e come rapportarsi e stava in silenzio, che esisteva solo il “nulla” per lui, e soffriva molto.
io vedendolo soffrire così volevo aiutarlo, volevo rendergli la vita felice, io che non avevo problemi a stare e piacere alla gente, che mi sapevo divertire e ero felice e soddisfatta della mia vita.
In seguito mi dice che la sua vita è più leggera che me ne è grato che è così felice con me. per poi con dei gesti distruggere tutto o parole e non ricordarsi più che con me era così felice. insomma a volte sembra 2 persone in una, a volte cosi dolce dolcissimo come un bambino a cui serve protezione e coccole, e a volte cinico distruttivo invidioso e completamente indifferente ai miei sentimenti e alle mie sofferenze per lui. dice di amarmi e mi regala un amore così profondo che non pensavo potesse esistere ma con troppe sofferenze.
lui di carattere non risponde mai alle domande e se risponde lo fa con voce bassissima che per capire perdo molta energia, fa le cose al contrario per farle rifare a me più volte, e poi dopo che sono stata con lui ma anche nel dormire nello stesso letto quando mi sveglio sono più stanca di quando sono andata a letto. mi sento spossata stanca morta e addirittura svuotata di qualsiasi stimolo per reagire. Mette in discussione spesso la nostra storia anche se ora sono 4 anni e io ne soffro ogni volta, ma soffro da stare male, da passare i giorni nel letto, le notti a non dormire, incubi terribili mai fatti prima e così quasi reali, me ne faccio una ragione dopo settimane sofferte decido di chiudere e lui si riattacca come se nulla fosse successo.
ma partiamo dall’inizio, lui mi ha sedotta lentamente e intanto stava con ltre ragazze ma aveva occhi solo per me, sempre in fissa su di me e vederlo tutti i giorni per me era già diventata una tortura al quale non riuscivo a sottrarmi e poesie dedicate implicite, alla fine dei due anni affrontavo il doverlo vedere o la sua mancanza con forti dolori fisici e una forte sofferenza emotiva che mi destabilizzava nello studio e da che portavo ottimi risultati fui promossa per miracolo.
dopo un anno di chat usciamo insieme dove io provavo un forte eccitamento e al contempo grande disagio nella sua vicinanza e tremolio. che ho portato con me nei successivi 2 anni. quando ci mettemmo insieme lui era pazzo di me, anche in modo davvero esagerato, e io pensai che la sua fosse un innamoramento molto forte,o magari un illusione dato che era un amore che avevo potuto sognare solo sui libri.
lui sempre pronto a destabilizzare questa convinzione che io avevo del suo amore provandoci davanti a me con altre ragazze e pronto a negare ogni volta l’accaduto.
io consapevole non riesco a staccarmi e decido di sopportare a causa del forte amore che provo per lui e sincero al 200 per 100. un amore che non pensavo potesse esistere al di la della propria vita. lui cosi intelligente e affascinante, ma cosi cinico criptico critico . man mano mi rendo conto scoprendolo che non è quello che faceva pensare , ho paura di lui. inconsciamente ho paura che possa farmi del male.
ma decido di amarlo più della mia stessa vita al di la di tutto.
non sapevo che il prezzo da pagare era caro.
mi ritrovo in una situazione che non avrei mai voluto e non so perchè.
io ero una persona piena di energie, sul lavoro, nello studio, brillante e dotata , aiutavo sempre gli altri e avevo molti amici compagnie e conoscenze.
da quando ho cominciato a stare con lui cioè 4 anni fa, ha iniziato il mio declino, iniziava ad andarmi male tutto, non avevo più energie, ne per lavorare ne per studiare , per niente,così perdi il lavoro ne trovo un altro ma non sono più la stessa non rendo come prima, cambio lavoro ma mi rendo conto che sono cambiate molte cose in me ma decido di restare con lui, mi convinco che è colpa mia ma nel profondo sapevo che lui non era la persona giusta per me, ma mi autoconvinco a restare con lui fino alla morte e mi convinco che è per amore, mi convinco di amarlo più della mia stessa vita e che la mia vita non vale niente senza lui, invece io prima di stare con lui ero felice.
inizio a perdere anche tutte le compagnie e gli amici, dato che tutti mi consigliano di lasciarlo, mi convinco che sono solo invidiosi della nostra storia e li mando a quel paese, da che prima ero una persona solare, forte energica, che amava stare con le persone, divento debole, chiusa e quasi sempre stanca, non riesco a capire perchè le persone stanno lontane da me e perchè io le allontano.
in 4 anni ho perso tutti i miei amici e tutte le mie conoscenze che mi ero costruita da una vita.
poi resto in cinta, ci sposiamo e convinco i miei a vendere la casa del mare e compro una casa con quei soldi ma la intesto metà a lui, mia figlia nasce ma la mia gravidanza è stata molto sofferta e mia figlia con una sofferenza alla nascita, dopo tante sofferenze e un mese di ospedale lui non ha nessuna pietà
e la cosa più assurda è che mi sono accorta di tutto il male solo adesso, cioè ora lo vedo, ma non ci riesco! lo amo e nel profondo del mio cuore so che mi ama.
e mi sono creata una situazione attorno distruttiva da che avevo un ottimo lavoro fisso che rendeva un ottimo stipendio, mi ritovo senza lavoro con mezza casa intestata a lui e nessuno che mi cura la piccola.
io mi sentivo una persona così forte che mai niente mi avrebbe potuta affondare e ora come mi sono ridotta?
ero bella energica solare e magra , ora autolesionista, mangio fino a scoppiare peso più di 100 kg e quattro anni fa ne pesavo 62 , e inciampo in continuazione negli spigole e ho le gambe tutte torturate da piccole lesioni.
No non sono da sottovalutare per niente!
sento di avere bisogno d’aiuto ma non so a chi rivolgermi, non mi ascolta nessuno tutta la mia famiglia è dalla sua parte e dicono che ora sono sposata e devo onorare il matrimonio, le mie sono tutte sciocchezze.
lei è disponibile, può aiutarmi a capire cosa succede?
io sono di milano, la posso contattare?
Certamente mi si può contattare per regolari consulti psicoterpeutici, le modalità di base sono nella pagina Info del blog, per ogni chiarimento sono disponibile in orario lavorativo.
Caro Dott. Brunelli..inanzi tutto grazie poichè trovarvi mi sta cambiando la vita., almeno mentalmente, poichè adesso so che non ho sognato ed ho qualcosa cui aggrapparmi Avrei alcuni quesiti e siccome sono mentalmente stanca, vorrei pregarla di essere quanto più chiaro possibile nella risposta degli stessi.
Vorrei mandarle una lettera molto lunga(quindi non pubblicabile) per spiegarle bene le mie vicissitudini. Non sono certa che il vampiro sia lui, o meglio, forse lo siamo entrambi nell’accezione più terribile del termine e, prima che sia troppo tardi vorrei capirci di più, in modo da modificare alcuni miei comportamenti. A volte mi sembra buonissimo e poi il demonio ma io non posso essere superba o sentirmi al di sopra delle parti..e se fossi io a non vedere la realtà? Posso inviargliela sperando in una sua attenta risposta? altrimenti mi dia un’alternativa…Vorrei anche fare il test…devo chiamarla per concordarlo o ci sono altre vie? Io vivo a Catania, quindi non posso entrare in terapia con lei. Avrebbe degli indizizzi da fornirmi? ovviamente specializzati in questo settore. Io non lavoro e non so che fare ma so che se non intervengo in fretta ci muoio. Sono all’ultimo stadio! lui vive in Canarie (dove vivevo anche io e me ne sono dovuta scappare perchè la cosa aveva preso una piega da film dell’orrore per entrambi)..qualora vorrebbe mettersi in terapia anche lui, sa se su quel territorio ci sono dei bravi professionisti? come li trovo? io non so farlo!! forse per lei è più facile essendoci “dentro”. La prego ci aiuti! inoltre vorrei chiederle…se gli faccio leggere tutto questo materiale lo aiuta o è un errore? può trarre giovamento nel leggere ciò che fa attraverso testimonianze altrui e testi professionali? vorrei informare la sua famiglia di tutto questo ma lu mi ha minacciata. Ho paura per lui, sta peggiorando a vista d’occhio, ma è giusto che io invada (a fin di bene) la sua privacy informando fratelli e genitori di ciò che accade?? stiamo”insieme” da 4 anni..si è sposato (con un’altra) da tre e ha una figlia che ora di anni ne ha 2 …è una situazione surreale, inspiegabile e tuttora non so come ci sono finita…ne come uscirne………….AIUTOOO!!!!!!!!
Gentile Eva, mi fa piacere che i forum e i testi le siano di aiuto, tuttavia ribadisco a lei e a tutti che in certi casi è veramente opportuno richiedere un aiuto concreto e diretto attraverso consulti personali. Spendere qualcosa per fare un esame di se stessi e per uscire dalla sofferenza è sempre una cosa valida, che riguarda la propria vita e la propria salute. Lo so che siamo per tutti in un momento di crisi, ma in fondo tutti posssiamo trovare forme di sostegno compatibili con le nostre esigenze e possibilità, basta cercarle e accordarsi, così come si fa quando si ha bisogno di altri servizi e beni da acquistare normalmente. Si valuta, ci si informa e poi si decide, e ciò è importatntissimo quando riguarda il proprio benessere e questioni vitali che non bisogna trascurare e lasciare andare nella sofferenza e nella confusione per troppo tempo.
Un caro saluto
buongirno Dott. Brunelli, mi scusi ma io non ho capito quello che mi ha detto. Povera autostima mia!! io il testo non l’ho fatto, le chiedevo appunto come fare..se ci fossero altri modi o devo telefonarle(non si può spiegare via email?) le dicevo appunto che vivo in Sicilia e non so come fare e le chiedevo indirizzi di colleghi più vicini poichè non vedo cosa altro potrei fare. Le chiedevo anche indirizzi relativi alle canarie qualora le risultassero dei colleghi pure lì. Non ho ricevuto nessuna risposta su nulla. Come mi muovo se non capisco cosa fare? il consulto personalizzato con chi? e come? se non me lo spiega bene io non lo comprendo. Mi spiace…
La ringrazio anticipatamente..
ho usato mille volte la parola “fare” la prossima volta rileggo prima di inoltrate il messaggio. Chiedo scusa..non sto bene…
caro Dott. Brunelli..mi è stata molto utile la risposta esaustiva che ha dato a Katia ed approfitto per sottolineare una cosa. Io le ho chiesto anche delle delucidazioni circa Skype..le ho chiesto se devo telefonarle per avere queste informazioni ma non ho ricevuto risposta. Non mi permetto di minimizzare il suo operato e capisco il suo disagio nel sentirsi chiedere nominativi altrui..ma che colpa ne ho se siamo tanto lontani? allora, ricapitolando, nel pieno rispetto della sua professionalità e del suo operato..come posso fare per essere dettagliatamente messa al corrente delle modalità di approccio? grazie ancora e a presto..
Non si deve preoccupare o giustificare, sono io che mi scuso perché non ho interpretato bene, ma si deve comprendere anche un po’ me, in quanto non è facile riuscire sempre a rispondere in modo ottimale… talvolta sbaglio, perciò chiedo una partecipazione pù attenta e solidale nell’interesse di tutti, e so benissimo, perché lei lo scrive e perché lo sento, che lei è disponibile in tal senso, perciò BRAVA! con la mia migliore stima e solidarietà… (P.S. ero in Sicilia proprio la scorsa settimana, ad Agrigento, la valle dei Templi, una delle meraviglie dell’umanità… un abbraccio a lei e alla Sicilia).
Cara Eva
per ogni informazione basta telefonarmi in orario lavorativo al 3391472230, se sono impegnato in seduta, saluto un momento e poi richiamo io, altre informazioni sono nella pagina info. Mi spiace, ma se ha scrityto alla mia mail privata forse c’è stato un disguido o non sono riuscito a vederla. I miei riferimenti sono pubblici nella pagina info e ci sono tutte le modalità per chiunque voglia contattarmi privatamente.
Un caro saluto
Finalmente un prezioso e chiaro contributo da un uomo! BRAVO DADA! Le sono fortemente solidale.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
BUONGIORNO, VOLEVO CHIEDERE SE E’ POSSIBILE CHE IL MIO EX COMPAGNO, NARCISISTA PATOLOGICO CON FORMA DEPRESSIVA SIA RIUSCITO A MANIPOLARE ANCHE MIA SORELLA METTENDOLA CONTRO DI ME ? GRAZIE. SALUTI
Gentile Eleonora, non si può rispondere ad una domanda così senza una precisa analisi e conoscenza della situazione. E’ giusto che lei voglia approfondire, ma per farlo bene e non creare equivoci e interpretazioni fuorvianti è indispensabile il consulto personale privato.
Un caro saluto
Da oltre un anno mi sto curando per crisi depressive causate dai comportamenti di mio marito che è un narcisista. Ogni giorno mi diceva di stare zitta, che non gliene importava niente di me…Ora sono parecchi mesi che non gli rivolgo la parola e non lo saluto. Lui non chiede neanche spiegazioni, gli va bene così. Mi ha visto stare molto male a cusa di alcuni suoi comportamenti, ma mi ha dato della pazza. Ha voluto dividere il conto corrente per no pagare le spese della psicologa.
Ho due figlie di 19 e 24 anni. Quella di 24 è molto legata a lui. Uno di questi anni mi separerò. Quali conseguenze possono derivare alle figlie da un padre così?
Cosa vuol dire che queste persone la pagheranno cara? Cosa gli succederà?
artemisia.g
E’ importante cvhe lei chiarisca queste sue osservazioni ed emozioni con la sua psicoterapeuta. Colgo l’occasione per dre anche ai partecipanti al forum che se i conflitti di coppia, dai più banali a quelli più lunghi ed efferati dipendessero solo dal narcisismo patologico, saremmmo a posto, avremmo c’entrato un’enigma intorno al quale studiosi e artisti e reliogiosi di ogni tipo si cimentamno da millenni… ma non è così… le dinamiche narcisiste, seppure ci sono, quando ci sono, e seppure sonio evidfenti vanno esaminate caso per caso, e possono interagire con altre problematiche psicologiche e disturbi… la sofferenza psichica merita di essere curata a fondo e non superficialmente con qualche formula diagnostica fai da te… la mente soffre nei pensieri e nei sentimenti e pu8ò diventare troppo infelice e potrebbe uscirne fuori con una normalissim,a terapia… se ci si rifiuta di capire ciò si è nella condizione di persone che un tempo si lasciavano cariare tutti i denti perché pensavano che non era necessario lavarseli a fondo, oppure come persone che non potendo utilizzare l’antibiotico si ammalavano gravemente causa di un’infezione curabilissima… insomma, le sofferenze psichiche vanno curate ed è importante parlare di ciò anche con il proprio medico curante ed informarsi su tutte le possibilità per ottenere una giusta e normale psicoterapia a seconda delle proprie possibilità, si a nei servizi pubblici e in quelli privati.
Un caro saluto
P.B.
Sopravvivo a un narciso da 8 mesi. Non molti, ma neppure pochi, se penso allo sconquasso che ha causato nella mia vita. Riconosco i suoi giochi, non sempre riesco a usare la logica e non farmi trascinare nel suo delirio. Mi aiuta un’amica che vive una relazione simile, mi aiuta a non cadere, a vedere, a scegliere. Pur non sentendomi affatto affetta da sindrome da crocerossina, a me spiace vederlo stare male. Quando fa male a me, ho la sensazione che stia male davvero. Ho messo paletti, e tengo duro perché rimangano ben saldi a definire il confine di ciò che sono disposta a accettare e ciò che non voglio tollerare. Pattuglio i miei confini, controllo che sia tutto in ordine, senza cedimenti. Poco a poco a me sembra che lui abbia imparato a rispettarli, e che vada meglio. Mi lascia, torna, scrive e dice cose orrende, io le leggo e le cancello, rimango in piedi. Quando lo fermo, si ferma, o io me ne vado. Certo non è proprio la relazione fiabesca che leggevo all’inizio della nostra storia, ma al momento c’è più del buono che del cattivo, e la mia stabilità si basa su una struttura che non crolla, quando lui se ne va. Io tiro avanti niente male, e quando torna è meglio, ma non è il centro di tutto. A me un pochino tutto questo ha aiutato, anche se sembra strano. In un certo senso mi sento più solida, forse anche solo perché all’inizio non capivo e stavo impazzendo, poi ho trovato una spiegazione, e adesso vedo quello che succede, invece di subirlo e basta. Gliel’ho anche detto, che è un narcisista, e la cosa l’ha ferito, ma l’ha mandato da una psicologa (finché dura…). Vedremo :-)
8 mesi sono un po’ pochi per fissarsi su una diagnosi fai da te… bisogna capire che mentre la metafora del vampiro è generica ma più riferita alla percezione di qualcosa, cioè al fatto che un altro ti succhia l’energia ( e ciò può avvevire in diversi miliardi di modi) – la diagnosi psichiatrica di DNP fai da té inquadra in una cornice che per molti impedisce persino di vedere il quadro dentro, ed in ultima analisi è un modo più scientifico per dire che l’altro è cattivo e basta… pur continuando, stranamente, a starci insieme e /o a volerlo… allora se proprio si deve andfare da uno psicoterapeuta, a prescindere dalle proprie sacrosante ragioni in quanto preda o vittima, è ovvio che bisogna che ci si vada entrambi, da soli o insieme… se il vampironarcisista ci vuole andare, non per fare una capatina e manipolare per farsi dare ragione, ma davvero gli dispiace e ci va, allora non è un DNP il quale odio con rabbia tutte le professioni d’aiuto e psicoterapiche… potrebbe comunque essere un ‘vampiro’ … si tratta di una metafora tra ultravirgolette, però il vampiro agisce dopo aver piacevolmente ‘iponotizzato’ la vittima che ne ha tratto dolce ebbrezza erotrica e mentale, e che per trarne ancora sarebbe disponibile a donare anche l’ultima goccia di sangue… insomma non ci si accorge, purtroppo che c’è una collusione, che si favorisce il vampiro ad essere tale… e questo purtroppo succede… MA POI QUANDO CI SI ACCORGE DI CIO’ E CIONONOSTANTE LO SI VUOLE ANCORA , ALLORA E’ LA VITTIMA CHE CI DEVE ANDARE DI CORSA DALLO PSICOTERAPEUTA O DA QUALUNQUE PARTE TRAGGA AIUTO… il vampiro può andare dove gli pare, e non serve mandarlo da qualche terapeuta che lo ripari a nostro piacimento… soprattutto se poi non si capisce che bisogna riparare se stessi. Bisogna poi capire che innavertitamente ci si può anche succhiare l’energia reciprocamente per questioni di confusione della quale non ha colpa grave nessuno… in questi casi le etichette diagnostiche fai da te diventano periclosissime e opossono poi favorire la distruzione di rapporti e il farsi del male… meglio di no, e meglio lavorare davvero su se stessi, senza aspettare che lo faccia l’altro inchiodandolo spalle al muro in qunato pericoloso narcisista patologico o altra nefanda patologia che dimostri quanto abbia soltranto lui/lei torto marcio, (e ciò soprattutto se è un rapporto che non dura da tanto, ove certe incomprensioni forse potrebbero essere individuate e affrontate con il dialogo e con un lavoro su se stessi).
Un caro saluto
Leggo con molto interesse, ci devo ragionare, sono termini e concetti ai quali non sono abituata… In realtà la diagnosi non è mia, raccontando di alcuni episodi un’amica ha replicato “è un narciso! scappa prima possibile”. Io lì per lì ho pensato a uno che si guarda allo specchio, e non lo è, poi mi sono documentata. E c’è stata la psicologa/psicoterapeuta (l’ha scelta lui), che lo ha definito tale. Se poi non lo è, o lo è in una forma vivibile, io sono la persona più felice del mondo. Intanto ragiono su quello che lei mi ha scritto, so quanto costa leggere e quanto costa rispondere, e la ringrazio davvero per l’attenzione e l’aiuto!!!!
Caro dottore, la ringrazio della risposta, anche se la parte riferita a me era molto concisa. Approfitto anche io per aggiungereun paio di cose.
Concordo pienamente con lei, il fai da te e’ pericoloso in psicologia come in tutte le pratiche che riguardano la salute, per questo mi sono rivolta per tempo ad una professionista che, per prima cosa ha lavorato sulla ricerca del perche’ io mi sia lasciata irretire da un narcisista patologico. Motivi che mi erano abbastanza gia’ chiari, ma che tuttavia non e’ stato e non e’ tuttora semplice risolvere.
-Io ti aiutero’, io ti salvero’, io medichero’ la tua anima ferita e ti portero’ una serenita’ duratura e stabile, insieme a me rinascerai e rinasceremo insieme come un’entita’ nuova, spirituale e bellissima, fusa e (nel suo caso di delirio religioso) benedetta dal Signore-
Ed esattamente qs ha fatto per mesi, offrendomi un sogno d’amore che sembrava tanto bello da non essere reale. Sembrava addirittura conoscesse cose di me, dei miei interessi che nessun’altro sapeva e che cn nessun altro avevo mai avuto in comune. Possibile fossero tutte coincidenze? Certo che no, forse era davvero il frutto di quel dono divino che lui identificava come il nostro rapporto. Grazie a lui mi ero anche riavvicinata un briciolo alle fede.
Ora che ho lavorato su me stessa, ora che ho capito chi era grazie alla psicoterapeuta, ora che ho visto in questo sito altre storie simili alla mia, mi domando ancora se sia possibile una rieducazione vera all’amore.
Avrei bisogno di una testimonianza forte di rinascita affettiva e di speranza nel futuro per credere che sia possibile guarire. Nonostante tutto il mio impegno e quello della mia terapeuta, non ne sono completamente convinta.
Troppo e’ il dolore provato e che ancora provo, troppa e’ stata la sadica soddisfazione sul suo volto deridendomi e deridendo quel rapporto sacro e rarissimo che tanto si era dato da fare per costruire. Troppo profonda ora e’ la ferita che lui diceva di voler medicare e che invece ha violentato barbaramente.
Ci sto’ provando e ci provero’, ma vedere che la sua vita va avanti, che (poiche e’ insegnante elementare) e’ adorato da tutti, bimbi, genitori, che addirittura e’ ritenuto esempio dalla comunita’ di equilibrio e moderatezza nell’educazione, vedere tutto qs non aiuta.
Probabilmente la sua patologia evolvera’ in futuro e forse lo trascinera’ sul fondo dell’abisso della propria follia, ma quello che temo e che intanto lui si sara’ fatto una vita, e io?
Mia cara una delle patologie più brutte è stata individuata d Biswanger e l’ha chiamata ESISTENZA MANCATA… cioè è come non aver vissuto davvero, se non secondo un copione di apparenze… può durare anche tutta la vita e il soggetto tira avanti, ma anche se sembra non è una bella cosa… per quanto attiene alle pene d’amore di ogni tipo, incluse quelle che succedono alla detraumatizzazione di un TdN ci vuole tempo, in quanto portano ad individuare una propria ESISTENZA VERA che è il processo che dovrebbe fare lei e glielo auguro… un buon segno che questo processo è incominciato è che non gliene importerà più molto di quanto, quando e come l’altro la pagherà (che poi la paga tutta la vita … vita che non ha, la ha ‘mancata’ – se è un DNP o altro tipo di ‘vampiro’ senz’anima) , le importerà invece di se stessa, dei veri affetti e del mondo che ha bisogno del suo amore, coraggio, speranza .. e le importerà di qualcun altro che merita e la sta cercando… già ora.
E’ brutto essere senz’anima… certo è brutto anche averla persa dietro a qualcuno che non ce l’ha e si industria di rubarla agli altri per lenire i suoi squilibri, però è sempre vincente chi se ne rende conto ed anche con un cammino di sofferenza fa di tutto per recuperarla l’anima (l’anima, non l’altro)… l’altro, anche se appare come appare, più o meno glorioso… è qualcuno che ha una qualche anomalia come appartenente alla specie umana e ad una vita vera, e questa è già una grave punizione, direi.
Pier Pietro Brunelli – Psicologo-Psicoterapeuta
Dottor Brunelli,
io intendevo indicare la corrente analitica della mia terapeuta, non certo il nome. Riconosco la fatica che Lei fa e mi spiace dell’incomprensione. Rispondo qui perchè sopra non si può.
Cari saluti
Liv
Grazie, e scusi se anch’io mi apro un po’ per le mie difficoltà. Un caro saluto, Pier
No problem, non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo blog. Ho capito di essere normale … e questo è impagabile. Grazie davvero.
Vero! Condordo in pieno con Liv, lei Dott. Brunelli non puo’ neanche immaginare quanto questo blog sia prezioso per tutti noi! L’aiuto che ci sta dando non ha prezzo! Ci ha risvegliato da un sonno profondo….Grazie di cuore per la sua dedizione e per la sua umanità…
Grazie, allora però invito a sostenere questo blog e questa iniziativa diffondendolo presso le vostre bacheche su social network (se li usate), su altri mezzi (radio, giornali, Tv) con altre associazioni, gruppi e persone, in quanto più ci si educa su queste tematiche e più si possono evitare certe sofferenze della patologia della vita amorosa che possono diventare veramente immani…
INOLTRE chiedendo consulti personalizzati, anche via skipe e al telefono, oltre che con appuntamenti in studio (a tariffe molto contenute MILANO – GENOVA – ROMA) si contribuisce concretamente a sostenere questa iniziativa di ricerca, di terapia e di auto-aiuto, facendo del bene a se stessi.
Ancora grazie con tanta solidarietà e auguri a tutti.
L’esistenza mancata. Sembra essere un termine orrendo. I narcisi credono solo nella loro immagine, nel riflesso che essa crea negli altri. I narcisi conoscono di se soltanto qs, si convincono che la facciata sia la naturale espressione della loro anima. I narcisi in findo sono da compatire, sono -scatole vuote- come dice Masha, deboli, incapaci e poverissimi. Ma ne sono consapevoli? Anche io a volte oscillo tra 2 fondamentali opinioni sul mio ex narciso. Anzi forse 3. Un sadico capace di esibire soddisfazione nutrendosi letteralmente del mio dolore (e allora lo vorrei senza remore vedere soffrire come nessuno), un povero disperato senza speranza ( e allora non vale la pena nemmeno ricordarsi il suo viso), ma quello che e’ peggio e’ che una parte di me ancora e’ convinta che una persona capace di tutto qs non possa esistere, o meglio non possa condurre una vita impeccabile come lui. E allora l’ho incontrato davvero?
So che puo’ sembrare megalomane, ma nessuna delle esperienze che ho letto qui somiglia nemmeno vagamente alla mia, la mia stessa terapeuta mi ha confidato che in 25 anni non ha mai ascoltato una storia cosi. SO che dire qs senza raccontarlo puo’ sembrare inutile, ma davvero non posso… Non riesco nemmeno ad immaginare di farlo. Io credo davvero che il mio ex narciso non sia a connoscenza dei suoi limiti, dei suoi problemi ossessivo compulsivi, delle assurdita’ a cui mi costringeva, io credo che lui sia convinto realmente di esistere per quello che crede di essere, una creatura simil perfetta che chiunque e’ straordinariamente fortunato anche solo di intravedere. Vive in un suo mondo nevrotico, nel quale conduce una vita ideale.
Lei dott. Brunelli ha chiamato esistenza mancata questa assenza di vero amore, anzi di qualunque sentimento, di empatia. Ma se il soggetto non sa quello in cui manca, se realmente crede di essere quello che appare, non e’ come se avesse soddisfatto ogni suo desiderio, ossessione, nevrosi? Intendo dire, se uno si crede padrone del mondo e si circonda di persone che riesce a convincere, lo e’ davvero pur nella sua inconsciamente limitata realta’. E allora non e’ un po’ come se avesse vinto lui?
Cari saluti
Valeria
To consiglierei di depotenziare un po’ il soggetto in questione, una volta che lo avrà debellato dentro di lei le apparirà in tutta la sua povertà, e chi avrà vinto sarà lei. Se si vive una vita senza rendersi conto della realtà dei sentimenti e delle relaziooni per salvarsi dalle proprie psicosi e nevrosi è un’esistenza mancata, è come non aver mai vissuto, perciò la metafora dei vampiri li descrive come dei non vivi e non morti… il fatto è che in queste vicende umane e psicologiche e lorali la vita prima o poi presenta il conto, e più avanti lo presenta e più il prezzo da pagare è alto (e a volte insostenibile)… intorno a loro il cerchio si stringe, a volte lentamente e ma sempre inesorabilmente, il mondo esterno li respinge, ma anche il loro mondo interno si rivolta come voce della coscienza che assume risvolti pesantemente distorti ed autodistruttivi (patologicamente conclamati). E’ certo che mai come in questi ambiti la vita è giustiziera, chi uccide l’amore, sarà senz’amore e ciò lo ucciderà psicologicamente nell’anima (che c’è, anzi c’era, ma che non è stata mai compresa, ed è stata considerata come morta). Chi ha subito questa loro contaminazione deve impegnarsi a rinascere, con terapie ed ogni altro stimolo vitale, e deve scoprire un nuovo più profondo senso dell’amore, anche attraverso un cammino di ‘espiatoria sofferenza’ che va compreso e sostenuto , facemdosi aiutare e aiutando, dando e ricevendo fiducia, e allora vincerà, ma in nome della pace, della vita e dell’amore.
QUANDO TU DICI:”Io credo davvero che il mio ex narciso non sia a connoscenza dei suoi limiti, dei suoi problemi ossessivo compulsivi, delle assurdita’ a cui mi costringeva, io credo che lui sia convinto realmente di esistere per quello che crede di essere, una creatura simil perfetta che chiunque e’ straordinariamente fortunato anche solo di intravedere. Vive in un suo mondo nevrotico, nel quale conduce una vita ideale”, NON TI ACCORGI CHE STAI PARLANDO DI UN MALATO PSICOTICO, UN POVERACCIO?? TUTTa l’importanza che gli diamo, e’ questa la nostra fregatura! Il suo potere sta tutto e solo nel peso che gli diamo. Il vero distacco emotivo lo puoi effettuare aiutandoti con questo libro, senza nulla togliere al dr. brunelli, che sempre ringraziamo!!!: di I. NAZARE-AGA: “LA MANIPOLAZIONE AFFETTIVA” E ANCHE “L’ARTE DI NON LASCIARSI MANIPOLARE”- Provate a leggerli e diverrete consapevoli di come l’amore diventa una trappola, con questi poveri disgraziati!!! ciao giliola.
Cara Valeria,
la tua testimonianza mi ha toccato… soffro da un anno per l’abbandono improvviso di colui che per 6 anni mi ha celebrata come donna ideale, infinitamente amata, “la preghiera a lungo recitata”. Il nostro era un “amore benedetto da Dio”… e si commuoveva dicendomi “come siamo belli… se penso a tutte le brutture che ci sono in giro”.
Mi sono sentita legata a lui da un senso profondo di famiglia e di spiritualità e idealità condivise, passioni e professionalità condivisa, progetti, sogni…
Mi si è presentato in un momento difficilissimo mentre lottavo, sola, con e per mio figlio piccolo, portatore di handicap. Lui diceva di aver trovato in noi la sua famiglia, includeva sempre mio figlio negli sms e nelle mails, come se fosse unito a lui da sentimenti forti e veri.. ” lo faremo crescere nella bellezza con l’esempio del nostro amore…”.
Se ne è andato senza una parola, attribuendo a me tutte le colpe e massacrandomi in ogni modo nei mesi successivi. Mi ha imposto il silenzio, mi ha riversato addosso una rabbia feroce.
La mia “colpa” è di essere stata troppo impegnata con il lavoro e con mio figlio e di non avergli dedicato sufficiente attenzione. La mia “colpa” è che ero spesso preoccupata e tesa e non vivevo quella “leggerezza” alla quale lui tanto ambiva. Dichiara di non sentire sensi di colpa e si ritiene vittima.
Era gelosissimo di me anche se non ho mai avuto neppure un pensiero per un altro. Ora ho scoperto che aveva attivato profili per incontrare altre persone nel tempo in cui stavamo ancora insieme. E, in un sito di incontri porno ha compilato una scheda nella quale si dichiara alla ricerca di rapporti di ogni tipo e natura, omosessuali, sado-maso, travestimenti…
Ma ancora oggi si dichiara come colui che ha voluto fino in fondo curare il nostro rapporto, l’unico che “faceva manutenzione”, che voleva evitare in ogni modo che ci fossero “ombre”.
Io mi sono fidata di lui in modo totale e assoluto, e il trauma dell’abbandono è stato immenso. Nei giorni immediatamente successivi mi è venuta un’emorragia, ho sofferto per mesi e mesi di attacchi di panico e ancora oggi, dopo un anno, sono pervasa da un senso costante di angoscia e di perdita.
Mi ha destabilizzata e ha corroso la mia autostima in maniera sotterranea e subdola, pur dicendo che ero la donna migliore che avesse potuto incontrare e dichiarando di amarmi per la vita…
Potrei scrivere e scrivere… la consapevolezza del suo profilo psicologico mi ha aiutata a capire e quanto meno in parte a superare il senso di colpa e il rimpianto per il sogno infranto, per tutte le affinità elettive, culturali, per i progetti di crescita professionale… ecc. irrimediabilmente spezzati.
Ho capito che tutto questo si innesta su una mia ferita originaria che ha generato il bisogno di vivere un amore ideale, bellissimo nelle promesse e nelle parole. Il dono che ne ricavo, in questo dolore immenso, è questa nuova consapevolezza.
Un abbraccio a te e a chi ci/mi legge. F.
Cara Francesca,
anche la tua lettera mi ha colpito profondamente, soprattutto per l’accenno al tuo bimbo. La tua e’ una lacerazione doppia, per te e per lui, per il futuro in cui avete creduto e che avete perso insieme. Adesso la cosa piu’ difficile da accettare e’ che quel futuro, quella speranza, quelle affinita’ elettive che anche io credevo di avere col mio ex, in realta’, esistevano solo nella mia e nella tua mente, ma mai nella loro. Parole e parole magnifiche, promesse e progetti, ma nulla dentro quell’anima nera che credevo trasparente solo perche’ mascherata da una sorta di specchio che rifletteva come per magia le mie aspettative.
e’ un processo lento, Francesca, io stessa ancora dopo 3 anni faccio fatica, ma pensare a lui e’ sempre meno doloroso, anzi il dolore lascia ilposto ad una sorta di letterale ripudio del tempo passato insieme. Ma tu, tu non sei sola nel progettare il futuro, tu hai una colonna ed una ragione enorme per andare avanti, il tuo bimbo, anzi e’ per lui che tu hai il dovere morale di credere e trasmettere la speranza. la positivita’. E da lui trarrai la forza per dimenticare il male e trasformare il dolore in una nuova e costruttiva esperienza, che ti rendera’ una donna ancora piu’ consapevole e profonda, con tanto amore da dare a tuo figlio e, se arrivera’, anche ad una persona speciale percui anche voi sarete ancor piu’ speciali di quanto gia’ siete.
un bacio
valeria
accidenti. una luce che ha squarciato le nubi. questo direi di questo sito. nonostante la psicoterapeuta che mi sta aiutando me ne avesse gia’ parlato in qs termini, adesso so che questa patologia narcisistica e’ di molto piu’ diffusa di quello che credevo e che ci sono persone che hanno attraversato quello che ho attraversato io. Essere stata in fondo solo 1 anno insieme a un uomo affetto da DNP mi ha reso un’altra persona, ero assertiva, decisionale e caratteriale, assieme a lui ero diventata un’ ombra nella sua luce. Ho attraversato l’inferno delle mie emozioni, ho avuto paura che mi facesse dal male . Gli ho mostrato la mia parte piu’ intima e sensibile, quella che lui diceva di amare tanto, quella che lui diceva non possedeva nessun’altra e mi sono sentita stuprata nella mia anima. Sono passati quasi piu’ di 3 anni, non e’ facile, ho chiesto aiuto e mi e’ stato dato, ma non e’ facile. Non sono ancora riuscita a credere che si possa tornare ad avere fiducia e fede nei sentimenti dell’altro, ma non voglio che quella specie di mostro condizioni oltremisura la mia vita. Ho solo una domanda per voi, non ho visto elencata una delle sue caratteristiche fondanti e sulla quale basava la sua buona fede, ovvero che lo aiutava a passare per una persona di valore umano e spirituale non comune, l’ossessione religiosa. Puo’ questa caratteristica accompagnarsi ad una DNP? grazie
No l’ossessione religiosa non c’entra niente… ALLORA APPROFITTO PER ALCUNI CHIARIMENTI (che non sono rivolti a lei , ma in generale) fino a quando le persone si fermano a voler individuare quanto e come è narcisista patologico l’altro/a e non vogliono riflettere sul perché lo hanno amato e sopportato e quindi sulle proprie debolezze e disequilibri si è lontani da un vero superamento del trauma… un’altra difficoltà in tal senso è data dall’assurda convinzione di donne o uomini colpiti da TdN di credere che solo e tutto l’altro sesso sia pericolosamnte affetto da narcisismo patologico… in particolare, poiché gli uomini per vergogna e timidezza si aprono molto meno delle donne a farsi aiutare (e infatti si suicidano quasi il doppio e si automedicano con psicofarmaci ed alcool molto di più) sembra che siano quasi tutti vampiri inaffidabili, mentre invece non soltanto di donne ‘vampire’ ce ne sono tante (e le donne oltretutto lo sanno e le riconoscono molto bene e più degli uomini) queste sono poi proprio fomentate ad esserlo dalla moda, da articoli, siti e da certi ambienti che insegnano le ‘arti della seduzione manipolatoria per utilizzare gli uomini a piacimento e poi buttarli via…’ vi è poi la tendenza di molte persone a non voler accettare che l’altro/a ha diritto di chiudere una relazione, oppure che non si stava bene insieme per cui è finita e ci si è fatti del male reciprocamente, questo però non vuol dire che l’altro/a sia automaticamente narcisista patologico… inoltre molte donne che hanno l’amante da tempo, che sanno che è sposato o sta con un’altra, non accettano che si tratta di un amante che non può dare più di un amante e che è sposato… allora poiché ciò le fa soffrire molto si convincono che il tale è un narcisista patologico… un’altra faccenda riguarda il fatto che molte persone pur soffrendo e lamentandosi di essere state ferite atrocemente da una relazione (con o senza TdN, o per altre cose) preferiscono andare a caccia di articoletti e notizie su Internet per il fai da te della psichiatria piuttosto che rivolgersi da uno specialista anche solo per un consulto che, se ci si impegna a cercare, si può ottenere anche a costo limitatissimo, meno di un parrucchiere, meno di un ristorante, certamente molto meno di un jeans firmato… eppure in moltissimi casi i soldi per queste cosine non mancano… (del resto è possibile che le parcelle siano abbastanza concordabili in funzione della situazione economica) … altre volte le persone che stanno male dicono di non avere tempo per la terapia, ma hanno il tempo per innumerevoli cose superflue e trastulli vari… vi sono poi persone che nonostante abbiano letto articoli, libri e conoscano direttamente o indirettamente per fama lo psicoterapeuta e lo stimano non si fidano perché non si fidano della psicoterapia in generale, perciò al massimo lo considererebbero se fosse un amico, perché tanto “cosa vuoi che siano 4 chiacchiere”?… e poi “in fin dei conti è un vampiro anche lui dal momento che ci guadagna dalle mie sofferenze”… in pratica un terapeuta della salute mentale può essere spesso considerato come un soggetto ambiguo, in base a strane idee che servono a non voler accettare che ocore un aiuto psicologico per uscire fuori da certi problemi psicologici… insomma sebbene si sia stati gravemente feriti, le resistenze e le scuse per non farsi curare sono spesso moltissime… allora forse che si preferisce crogiolarsi in uno strano e superficiale vittimismo? oppure, senza voler colpevolizzare nessuno, ci troviamo di fronte ad altre patologie da Internet che producono mitomanie e autodiagnosi assurde e persino pericolose? Un caro saluto P.B.
Buongiorno Dott. Bruneli, non vorrei peccare di presunzione facendo l’esperta psicologa laddove fino a un anno fa non sapevo proprio nulla di psicologia e dei vari disturbi di personalita’, ma sono totalmente convinta e sicura che la persona che ho conosciuto due anni e mezzo fa e’ un vero e proprio narcisista patologico doc.. Piu’ di un anno fa in preda alla disperazione per cio’ che mi stava succedendo, ho iniziato a cercare su internet qualcosa che potesse spiegarmi chi era questa persona, perhce’ stavo impazzendo a cercare di capire le sue ambiguita’, i suoi cambiamenti repentini e frequenti di umore e del modo di vedermi (diavolo e angelo), le sue violenze verbali, le sue invidie nascoste nei mei confronti, il continuo crcare di sminuirmi e qualt’altro che gia’ sappiamo tutti e che e’ inutile che io elenchi. Menre cercavo su internet ed ho trovato tale disturbo al quale non volevo credere, in quanto non e’ facile accettare che la persona che amavo era tutto cio’, soprattutto perche’ lessi che chi soffre di tale disturbo quasi mai riesce a guarire, finalemtene l’illuminazione: dopo avermi detto dal primo giorno che ci siamo conosciuti che lui era piu’ di un anno che non faceva piu’ l’amore perche’ lui lo fa solo se ama davvero una donna, una ragazza che era nostra diciamo amica, scrivo diciamo perche’ per me era una conoscente che, tra l’altro avevo conosciuto attraverso lui, mi confessa, vedendomi a pezzi, che la persona con cui stavo non era chi credevo che fossi. Mi ha raccontato che prima che lui conoscesse me, aveva una relazione con lei, o meglio ci andava a letto insieme e la costringeva a non dire nulla a nessuno, che loro dovevano apparire davanti a tutti come amici. Questa povera ragazza, all’epoca innamorata di lui, ha subito tutto il suo plagio per poi essere buttata via senza spiegazioni quando lui ha conosciuto me. Inutile anche stare qui a raccontare tutte le ambiguita’ e le fasita’ che questa ragazza ha notato in lui nel periodo che si sono frequentati e che coincidono perfettamente con cio’ che ho visto io in lui. Ho cominciato a mettere insiemte tanti pezzi e nulla tornava piu’….credo che tante di quelle che mi abbia presentato come amiche, non erano solo amiche, ma con la sua capacita’ manipolatoria ha messo a tacere ognuna perche’ il suo scopo e’ quello non solo di non sporcarsi l’immagine (non vedo cosa ci sia di male se un uomo single abbia delle avventure con donne consenzienti), ma che abbia l’estremo bisogno di essere visto come speciale ed unico. Chi, in fondo, tra tutte noi donne, non resta colpita da un uomo che ti dice che lui va a letto con una donna solo per amore???? Io ne sono rimasta esterefatta!! Solo che non era vero! Come del resto non erano vere tante altre cose. Ora vorrei sapere due cose da lei Dottor Brunelli, la prima e’ che io so che lui e’ stato per 6 anni con una ragazza che so aver torturato abbastanza, solo che non me lo ha mai detto esplicitamente (ovviamente), ma l’ho capito con frasi che si e’ lasciato sfuggire e che poi rimodulava o rinnegava quando cercavo di entrare nel merito per smascherarlo. Secondo lei e’ possibile che una donna gli sia vissuta accanto per 6 anni senza accorgersi di nulla? Le chiedo questo perche’ a suo dire la sua ex non lo avrrebbe mai accusato di cio’ per cui lo accuso io (bugie, tradimenti, ambiguita’, violenza psicologica ecc…).
E la seconda domanda e’ riferita a cio’ che lei scrive spesso e cioe’, che dobbiamo sposatare l’attenzione su di noi, sul perche’ siamo caduti in questa trappola e non sul cercare di capire se e quanto loro sono malati.
Sono perfettamente d’accordo con lei, tante volte mi sono chiesta perche’ continuavo ad amarlo ed a cercarlo ogni volta che mi lasciava ( ad ogni lite! praticamente o facevo cio’ che voleva lui o mi lasciava), mi dicevo che non potevo amare un uomo cosi. Eppure lo amavo. La ferita narcisista di cui lei parla, la sento cosi fote e presente nella mia persona, ma non so davvero dove andarne a cercare le motivazioni. Ecco la mia domanda: io purtroppo sono un po’ scettica sulla terapia psicologica e, non le nascondo che in un anno e mezzo ho tentato di fare terapia con 3 psicoterapeutici diversi, ma non ho mai sentito empatia con nessuno di loro, soprattutto perche’ sentivo che non capivano di che tipo di personalita’ stavo parlando, forse perche’ poco afferrati in materia, non so, ma a volte percepivo che dentro di loro pensassero ( e me lo facevano capire con frasi che mi dicevano) che ero un po’ esagerata e che questo uomo in fondo non era cosi orribile come pensavo, che forse dovevo cambiare io strategia e modo di comportarmi con lui.
Ora, poiche’ vedo che lei e’ una persona molto ma molto competente e sensibile a questa problematica, crede che lei potrebbe essermi d’aiuto? Infomma, voglio dire, oggi come oggi mi sento ancora piu’ settica di prima di poter fare una psiccoterapia soddisfacente, visto che oer ben 3 volte non ho trovato giovamento, e sono qui a chiederle con tutta la mia umilta’ se lei crede davvero di poter aiutare un soggetto come me che forse e’ un po’ “particolare ” o “difficile” da aiutare.
Mi scusi se le faccio questa domanda, ma vorrei che lei capisse che prima di rimettermi in gioco con un nuovo psicolterapeuta e di spendere energie nonche’ denaro, vorrei sentirmi un po’ rassicurata. Spero che con la mia domanda lei non si senta in un certo senso offeso nella sua professione, non voglio metter in dubbio la sua capacita’ professionale, ma piuttosto, sto mettendo in dubbio la mia capacita’ di “guarire”. le e’ mai capitato di aiutare persone che come me sembravano “senza speranze” e che avevano gia’ chiesto piu’ volte aiuto senza averne risultati un minimo soddisfacenti? Lei crede di riuscire a scavare nella mia ferita narcisista ed a farmi uscire da questo tunnel? La ringrazio anticipatemente per la sua disponibilita’. Colgo l’occasione per farle e per fare a tutti quanti in questo blog, tanti auguri per un felice anno nuovo.
Gentile Katia, innanzitutto grazie per il suo sensibile e chiaro contributo-testimonianza. Le domande che lei pone possono trrovare una sincera risposta e verifica soltanto attraverso un’analisi ed un colloquio diretto. La relazione psicoterapeutica può avere successo solo q2uiando si stabilisce un rapporto di alleanza e fiducia tra terapeuta e paziente, e ciò necessita di uno sforzo, di pazienza e impegno, per un tempo che in certi caasi può essere breve in altri più lungo. Ma è anche vero che noi psicoterapeuti non andiamo sempre bene per tutti i pazienti, ma quando si incontra lo psicoterapeuta ‘giusto’ vuol dire che anche lo psicoterapeuta ha incontrato il ‘paziente giusto’. Non è una cosa che scatta semnpre a prima vista, e comunque va verificata conoscendosi. Per quanto riguarda i successi terapeutici da me ottenuti devo dire che sono soddisfatto e che in questo ambito specifico (il TdN) lo dimostrano le tante testimonianze e le pubblicazioni… ad ogni modo non sta a me sbandierare i risultati positivi del mio impegno…. posso però dire che questi ci sono perché ci metto un impegno enorme, sul piano umano oltre che professionale, e che metto in gioco la mia anima pur di lavorare bene – proprio come quei medici che rischiano di infettarsi pur di curare gli altri… è così… e ciò mi costa anche – veramente – sacrificio.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Un caro saluto
Cara Katia,
la tua descrizione è il ritratto di ciò che ho vissuto io per cinque anni. Se stai parlando di un soggetto di Roma, magari stiamo parlando dello stesso, non escludo più nulla. Io ho re-iniziato una terapia psicologica, parlo di psicologa e non psicoterapia con la quale mi sto trovando molto bene. Mi ha detto che tecnica analitica usa ma non ricordo. se ti interessa, te la scrivo sul blog o dove preferisci.
Un caro saluto e un abbraccio, e, se serve a qualcosa… da libera sto meglio, infinitamente meglio e inizio a odiarlo. Credo stia cercando di vedermi senza dirmelo, ma non mi interessa. Ho conosciuto un nuovo ragazzo e mi fa paura tanto è meravigliosamente “normale”. E’ difficilissimo ma fuori si sta meglio, credimi.Ti stringo forte. Grazie Dott. Brunelli per questo blog.
Cara Katia questo forume è aperto ad ogni suggerimento, però vorrei fosse chiara una cosa – mi costa enorme sacrificio di tempo, di intelletto, di anima ed anche di soldi… e sono solo – sono lieto se tanti miei colleghi – come mi dicono ne traggono giovamento al fine di aiutare meglio i loro pazienti – mi piacerebbe che partecipassero anche loro a questo forum per aiutare con riflessioni e spunti, ma vedo che non capita o che èp molto raro – ora mi va anche bene che qualcuno voglia consiglioare ad altri il proprio psicoterapeuta, tuttavia ritengo giusto anche tutrelare me stesso e la mia prtofessionalità, ricordando che offro un regolare servizio psicoterapeutico e che come è evidente ho grande esperienza in questo campo specifico delle dinamiche narcisistiche – le mie parcelle sono molto contenute, lavoro anche con skype e al telefono , ricevo a Milano, a Genove e a Roma – rispetto tutti i criteri normativi della mia professione. Il mio modesto guadagno mi serve per vivere e per pagare le spese di ricerca e di impegmo enorme in questo blog. In questo blog ci sono molti articoli che hanno un senso terapeutico ed armonizzante, al di là dellla questione narcisismo, ma che si connettono ad eso , al fine di uscirne fuori… insomma, vorrei che le persone comprendessero i miei sforzi, e ciò avviene perciò ne sono lieto… ma altre volte avviene che per ingenuità o per astuzia alcune persone vampirizzano questo mio lavoro, lo usano senza alcuna gratitudine, se ne appropriano pubblicandolo senza permesso da altre parti, se ne servono come strumnenbto terapeutico senza neppure ringraziarmi… ok, mi spiace per loro, perché io ormai so molto bene che ogni forma di vampirizzazione si ritorce sempre contreo chi la fa, sia nella vita amorosa e sia in ogni tipo di relazione… tuttavia vorrei che i partecipanti al blog lo capissero a fondo per il loro bene e per la possibilità di partecipare contribuendo ad aiutare gli altri che fa bene molto anche a se stessi… qui proviamo insieme a liberarci dal male e ciò è sicuro se ci impegniamo a fare del nostro meglio per fare il bene… così, e solo così… veramente diventiamo liberi…
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – psicoterapeuta
grazie infinitamente Dott. Brunelli per la sua disponibilita’, ora vorrei cercare di staccarmi prima un po’ da lui e di tornare un minimo lucida di testa e poi iniziero’ seriamente a pensare come potermi muovere. Vorrei rispondere anche a Liv. Ciao Liv, ti ringrazio per il tuo intervento, si in effetti lui e’ di Roma e mi piacerebbe tanto potermi mettere in contatto con te. Ti lascio il mio indirizzo di posta elettronica, silviena76@yahoo.it. Aspetto un tuo contatto. Grazie ancora, un abbraccio solidale a tutti.
Gentile Dott. Brunelli, leggo solo ora il suo intervendo del 09/01 in cui giustamente puntualizza che lei e’ qui per aiutarci e che possiamo intraprendere una terapia con lei. Io ne ho tutte le intenzioni di farlo, sto solamente cercando di riprendere prima contatto con la realta’ e di rimettermi un minimo in sesto prima di affrontare per la terza volta una terapia psicologia alla quale al momento non mi sento in forza di affrontare. Ho molta fiducia in lei, perche’ in tutto cio’ che scrive e risponde ai partecipanti al forum, e’ chiaro che lei ha una notevolissima competenza e sono sicura che non potrebbe esserci uno psicoterapeuta che possa essere cosi afferrato in materia, soprattutto perche’ lei ha anche avuto in amore un’esperienza diretta con una di queste persone. Chiedo a Liv la possibilita’ di metterci in contatto solo per poter verificare se stiamo parlando della stessa persona, non sa quante volte ho avuto la tentazione di contattare la sua ex, ma ero terrorizzata da lui, perche’ ho sempre avuto il dubbio che lui continuasse a sentirsi con lei e che magari lei, soggiogata da lui, potesse riferirle che mi ero permessa di contattarla. Cosi per il terrore di sue reazioni (che sono piuttosto violente), non ho mai azzardato a fare questo passo. Ma non sa quanto desidererei sapere di piu’ di lui e di come si e’ comportato con la sua ex. La ringrazio per la sua attenzione e spero che lei possa capire il mio desiderio e bisogno di dialogare con questa ragazza. Un caro saluto.
Grazie per la partecipazione e tantissimi auguri e solidarietà. Un caro saluto
Ho bisogno di capire che cosa mi stà succedendo sul lavoro e quindi mi stò documentando sui vari tipi di personalità e così sono arrivata qui! Qui si parla di relazioni affettive e non sò se la mia esperienza può interessare qualcuno. Io provo a raccontala. Nell’arco degli ultimmi 12 mesi una persona sul lavoro è riuscita ad azzerare la fiducia del mio capo nei miei confronti. Io collaboro con il capo (donna) da 10 anni , in massima armonia e sintonia. Abbiamo realizzato grandi progetti, portato l’azienda a diventare leader nel settore, riconosciuti da tutti.
Questa persona (donna) responsabile di un settore è riuscita a far credere che io sono un’incapace e per questo la perseguito. Tutto quello che faccio e dico i questo periodo è sempre sbagliato. Il capo si è schierato apertamente con la collega sottoponendomi anche ad una specie di processo pubblico per far capire a tutti quanto sia sbagliata la mia posizione. Mi sono infatti permessa di far presente a questa persona (di cui io sono il capo) che ci sono alcune cose deve migliorare nella sua attività. Lei ha preso questo come un insulto personale. Da quel momento ha messo in difficoltà me e tutti quelli che collaborano con me. Non mi ha mai detto perchè è arrabbiata e non mi ha mai dato modo di divenire ad una spiegazione. Lo stesso spiegare qui quanto è successo è difficile perchè ancora oggi io non lo ho capito ! Sono delusa dal mio capo perchè non lo riconosco più, ma sono sempre più convinta che anche Lei sia vittima della situazione. In questo momento sono incapace di prendere qualsiasi decisione, mi sembra di vivere un incubo, spero sempre di svegliarmi …ma non è così. Se ci avete capito qualcosa qualcuno mi può dare un consiglio ?
Monique – disperata !
Caro signora Monica, Internet e gli articoli di psicologia danno una prima informazione, e lei ovviamente fa bene ad avvalersene… ma ad un certo punto bisogna comprendere che ciascuno è esperto nel suo settore e che il ‘fai da te ad oltranza’ in questioni che riguardano la salute e l’equilibrio psicologico non è opportuno, non è consigliabile e può essere addirittura fuorviante e periocoloso… All’estero, non solo nei paesi ricchi, ma anche in quelli meno ricchi, come Argentina, Grecia, Thailandia… la psicologia e la psicoterapia sono discipline per la salute e il benessere normaalissime e spesso obbligatorie in azienda e a scuola, per cui quando si hanno dubbi e incertezze come nel suo caso non c’è la minima esitazione a rivolgersi da uno specialista, almeno per un primo consulto, così come è ovvio che bisogna andare dal dentista se fa male un dente e nessuno si sognerebbe di risolvere la cosa con la punta più sottile di un trapano casalingo e qualche consiglio su internet del tipo ‘fai da te’…
E’ ovvio che questi forum – soprattutto se sono come questo dove ci troviamo, monitorati da esperti e partecipati da persone attente – sono assai utili per riflettere e confrontarsi… dopodiché, se occorre un paerere ed un sostegno serio, coscienzioso, esperto, bisogna serenamente rivolgersi al dentista… pardon allo psicoterapeuta….
Un caro saluto
P.B.
CARA MONIQUE, I NARCISI CI SONO IN OGNO AMBITO DELLA NOSTRA VITA, E NEL LAVORO NON CAMBIANO, ANCHE SE SONO ATTORI NATI (IPOCRITA, PER I GRECI = ATTORE)!.
CIAO GIL
Ho scoperto questo articolo per caso e non trovo le parole per dire quanto sia stato prezioso per me. Voglio raccontare la mia lunga storia appena riesco a mettere su i brandelli della mia mente dilaniata. Vorrei tanto eseguire il test, ma non ho capito come si fa, potrebbe aiutarmi qualcuno? spero di tornare prestissimo a trovarvi. Grazie!
per il test devi chiamare orario lavoro il dr. brunelli el n. 339 147 2230 e lui ti dice come fare.
forza e coraggio!!!
ciao giliola
Salve Doc. ciao “sorelle” e “fratelli” di sventura, mi chiamo Desirè ho 39 aa e come voi, credo di aver subito un trauma narcisistico.
Vorrei fare il test potete aiutarmi? Così magari dopo riuscirò a poter parlare della mia esperienza con questo “Demone”.Grazie
Buongiorno, per il test devo darle alcune raccomandazioni perciò è necessario che mi contatta un momentino al telefono in orario lavorativo.
Un caro saluto
Buongiorno,
prima di lasciare un commento o raccontare la mia esperienza desidererei sottopormi al test TdN, poichè anche io credo di essere venuta a contatto con una persona affetta da questo disturbo.
La saluto cordialmente,
Margherita
In Dianetics e Scientology studiate e pubblicate da L. Ron Hubbard, fin dal 1950 e presenti poco dopo anche tradotti in italiano, viene spiegato perfettamente il rapporto tra PS (Personalità Soppressiva) e il PTS (Sorgente potenziale di guai), ma i “cosiddetti” scienziati hanno preferito aggirare le semplificazioni, atte poi a dedicare la forza cognitiva a raggiungere soluzioni vere e definitive, per discuteren ancora per altri 60 anni, senza ancora arrivare ad una soluzione.
Bravi
Ad alcune verità talmente potenti da non poter essere ignorate per sempre, adesso sono stati costretti a dare almeno un nome e a iniziare a far finta di accorgersene.
Bravi.
Come ad esempio il fatto che il feto registra tutto cio che si trova alla sua portata cognitiva, fin da poche ore dopo il concepimento.
Questo, che oggi gli “pseudo scienziati” cominciano a sospettare, costretti dall’ impossibilità di nasconderlo ancora, finalmente ce lo suggeriscono in alcuni articoli sperimentali.
Bravi.
Naturalmente cosa potremmo aspettarci da un pianeta e, nella fattiscpecie da una Nazione, che fa ancora capo alla Chiesa di Roma per risolvere i problemi scientifici e che a capo del CNR, attualmente deputato nel “governo tecnico scientifico” un bigotto,
lecchino, che ha detto pochi mesi fa, in una analisi scientifica perfetta, che il Dio dei cristiani, ha mandato lo tsunami in Giappone, perchè quando “picchia duro” colpisce alla cieca … come si sul dire: dove coglio coglio.
Bravissimi.
Buona giornata.
gentile dottore,
questo blog e’ fantastico!ho 26 anni e esco ora da una convivenza con un narciso.Devastante,forse e’ poco.
Si crea una sorta di dipendenza nei loro confronti nonostante ti abbiano distrutto.
Sembra impossibile.Bellissimo,brillante,simpatico,il ragazzo perfetto…i primi tempi,poi bugiardo,infedele,manipolatore,subdolo doppiogiochista e abile voltafaccia.
Prima id lasciarlo gli ho consigliato la terapia,e mi ha ascoltata..credo piu per poter raccontare alle sue prossime vittime che si sta facendo curare che non per il vero scopo di curarsi.
Tuttora quando ci sentiamo, e mi ferisce non prova senso si colpa e dice che migliorare sara’ una condizione naturale che gli si presentera’ nel corso della vita.Quindi credo che queste prime 6 sedute siano contate ben poco.Anche perche’ io credo che se uno vuol cambiare…cambia!Nella sua esperienza,ha guarito dei narcisi?
Posso imparare ad amare questi individui?come li si puo’ sconfiggere?
grazie
ile
Gentile Ile, per rispondere a queste domande, da qui posso solo invitarla a rileggere il blog e i commenti, e intanto le esprimo sincera solidarietà.
Un caro saluto
P.B.
Ciao Ilenia, mi permetto di risponderti in base alla mia esperienza (davvero allucinante credimi) personale. Purtroppo la risposta è no, il narcisista psico-affettivo non è in grado di cambiare, anzi adotta sempre il medesimo “copione”, perché fondamentalmente è una persona estremamente debole. L’amore non si impara, lo si sente. Il narcisista finge di amare gli altri e tuttavia, si illude così facendo, di amare se stesso o meglio di “alimentare” il suo ego (sì, si alimenta letteralmente…la sua bramosia è famelica, anche se la giustifica chiamandola “passione amorosa”. Ma la vera passione è un’altra cosa…); tuttavia fallisce anche nell’amore che pensa di rivolgere a se stesso. Sono già degli sconfitti in partenza, ma sono come delle scatole senza coperchio: nulla trattengono e rimangono sempre vuoti. Se tu sai cosa significhi o meglio, sai come ci si senta quando si ama, hai già vinto, la tua vita è già arricchita. Credo che l’unico modo per sconfiggerli sia credere ancora nell’amore universale verso gli esseri o semplicemente nell’accettare la diversità di ciascuno (è il rispetto per la vita propria e altrui). Lo so che è un concetto troppo utopistico, ma questa è anche la mia battaglia. Pensare che nonostante mi abbiano “svuotata dentro” (o “succhiata”, usando un termine “vampiresco”) e fatta a pezzi, io non sia una scatola vuota. La mia anima è mia e nessuno ha il diritto di distruggerla. Impara a sentire la tua fiamma vitale… è viva ed è solo tua, ricordalo…nessuno te la può portare via, nonostante ti sferrino colpi mortali. Semplicemente perché l’anima non può morire…
Molto bello e significativo questo intervento. Grazie Masha.
La ringrazio molto, ma soprattutto le rinnovo i complimenti per la creazione di questo blog, il quale ho trovato ben articolato, esaustivo e innovativo. In questa sorta di “terapia di gruppo”, lo scambio continuo di ruoli favorisce una maggior consapevolezza, poiché l’allontanarsi temporaneamente dal proprio punto di vista, allarga e modifica la visione parziale che spesso si ha delle cose, a causa delle “interferenze” non solo esterne, ma soprattutto interne che ognuno di noi inconsapevolmente genera.
Un sincero saluto
E’ la prima volta che mi trovo a raccontare pubblicamente la mia storia e mai avrei pensato di farlo in un blog, ma questo articolo mi ha toccato profondamente perchè mi rivedo in molte sue parti. Da quello che ho letto sembra proprio che anche io sia una una vittima di un narcisista patologico e data la mia atroce sofferenza credo proprio di avere subito un trauma. Non so se quello che mi è capitato rientri in questa patologia e vorrei tanto avere una risposta. La mia storia inizia 3 anni fa, quando incontro questa persona in un momento molto difficile della mia vita. Dal primo momento si instaura un intenso feeling, lui mi corteggia, mi cerca, mi fa sentire di nuovo viva. Condividiamo molti interessi e da subito nasce un bellissimo dialogo. Scatta anche subito l’attrazione, cosa che mi stupisce molto perchè non ero una persona molto aperta. E’ il classico bravo ragazzo. Veniva da una lunga storia in cui era stato tradito e abbandonato e aveva sofferto molto. Dopo circa 2 mesi di frequentazione assidua, durante i quali sorrido alla vita, tutto mi sembra di nuovo avere un senso e sono quasi felice, all’improvviso, da un giorno all’altro, mi dice che c”è un’altra persona nella sua vita. Un’amica stretta con cui aveva avuto una breve storia estiva, si fa avanti con lui per iniziare una relazione stabile. Lui mi dice che vorrebbe provarci con lei, perché la conosce bene, si trova bene e sa che è una persona affidabile sulla quale contare. Io rimango sconcertata, delusa, ma non posso fare altro che dirgli che se è quello che vuole io non posso fare altro che accettarlo. Ma lui mi dice che in realtà è me che vuole, perchè prova emozioni fortissime, è coinvolto e attratto, ma ha paura perchè mi vede troppo distante e teme di soffrire se la storia finisse. Io gli dico di seguire il suo cuore, non gli assicuro che io sarò la donna della sua vita ma date le premesse tutto faceva ben sperare. Lui crolla in un pianto toccante e mi dice che è giusto così, che non può sacrificare la sua felicità per una persona che non ama e che ha avuto solo un capriccio. Sembra tutto normale, la notte stessa in un sms mi dice che le ha detto di no anche se è stato difficile e io dormo tranquilla. Da quel momento inizia il mio tormento. Nei giorni successivi lui cambia bruscamente atteggiamento, mi cerca di meno, non vuole più uscire se non per fugaci caffè dicendomi che si sente confuso, che non vuole impegnarsi in una storia seria, che non si sente innamorato. A me sembra impossibile che una persona possa cambiare da un giorno all’altro e così gli chiedo continue spiegazioni. Lui dice di non sapere più cosa prova, io temo che abbia iniziato un rapporto con l’altra persona e lui nega fortemente ogni volta. Tante volte ho provato a chiudere il rapporto con lui, a dirgli che se non poteva essere più come prima io non volevo continuare. Per una anno intero è un continuo tira e molla. Io mi allontano e lui mi cerca a telefono dicendomi che non può stare senza sentirmi. Io cedo pensando che abbia capito cosa vuole e appena gli chiedo di uscire e frequentarci normalmente lui si irrigidisce e mi risponde che non si vuole impegnare. Ogni volta che ci vediamo però scatta qualcosa di bellissimo, un’emozione forte, almeno per me, e gli si legge negli occhi che è felice con me. Ma non ne vuole sapere di presentarmi ai suoi amici. Il mio è un continuo chiedere se ha un’altra ma la risposta è sempre negativa. Finchè un giorno qualcuno mi viene a dire che lui è fidanzato ufficialmente da tempo. A quel punto lui nega fortemente e con convinzione, mi dice di non credere alle persone, che è sempre quella sua amica con cui vuole aprire un’attività. Io decido di allontanarmi per giorni, ma lui mi cerca e io cedo sempre, perchè sono innamorata, mi batte il cuore ogni volta che leggo un suo sms o mi squilla il telefono. E vado avanti, convinta che è questione di tempo e lui cederà. Dopo un anno il rapporto cambia, si fa più intenso, lui è più preso, più presente, anche se gli orari di uscita non sono proprio normali. Finchè un giorno mi dice che mi ama. E’ la mia gioia più grande, penso che dopo tanta sofferenza finalmente potrò essere felice con l’uomo che amavo da tanto. E arriva la confessione. Mi dice che in tutto quel tempo lui con quella persona era stato fidanzato davvero, e non aveva mai avuto il coraggio di dirmelo finchè non aveva capito i suoi sentimenti. Ma mi dice che ormai la storia è chiusa, deve solo chiarire meglio le cose perchè sono soci sul lavoro. Invece inizia la sua doppia vita. Viviamo un idillio amoroso, è presente, innamorato, gli brillano gli occhi quando mi vede. Mi tratta come una regina quando siamo insieme, mi chiama dieci volte al giorno, e tutte le sere viene da me a tarda ora anche solo per due chiacchiere. Già, a tarda ora. Chiunque avrebbe capito. Ma io no. Perchè lui mi dice che ha altri impegni. Mi chiama per strada prima di venire da me e mi manda messaggi durante la serata. Ma usciamo anche normalmente ad orari normalissimi e passeggiando alla luce del sole in mezzo alla città. Conosce i miei amici , lo faccio entrare nella mia vita. Ma io non entro mai nella sua. a un certo punto iniziano i litigi. Le cose non mi tornano, non mi porta in vacanza con lui, mi dice che c’è anche lei ma sono solo amici. Decido con un grande dolore di lasciarlo ma lui in vacanza mi riempie di messaggi d’amore e di promesse per il futuro. E io stupida ci credo ancora. La storia va avanti così per molti mesi ancora, con tante promesse non mantenute, con tante scadenze non rispettate, ma allo stesso tempo con tanto amore. Io lo amo alla follia. Mi basta sapere che c’è, mi basta un suo abbraccio, per sentirmi bene e affrontare la vita. Dentro di me qualcosa non va ma io lo ignoro e vado avanti, aspettando che le cose cambino da sole. Invece non cambiano mai. Un giorno scopro delle foto di lui con lei prese in una serata in cui mi aveva detto di essere da altra parte. Decido di darla finita. Piange disperatamente, mi supplica, mi implora, si distrugge per convincermi a non lasciarlo. Tanti ultimatum non rispettati. Finche un giorno scopro l’amara verità. Fidanzato ufficialmente con progetti matrimoniali in corso. E’ uno schock tremendo per me. Erano tutte bugie. tanti sotterfugi, tanti inganni per che cosa poi? Quando glielo dico il suo primo istinto è di dirmi che voleva lasciarmi da tempo. Io minaccio di rivelare tutto all’altra persona e lui diventa cattivo. Diventa una persona che non avevo mai visto. Violento verbalmente. Vuole solo cacciarmi via e sistemare le cose con lei prima che anche lei venga avvertita. Mi crolla il mondo addosso. Provo a cercarlo ma mi allontana i primi giorni. Poi mi cerca ma io chiudo il telefono. Impazzisce. Dice che sono l’unica donna che abbia mai amato. Che senza di me non sa vivere. Che non aveva avuto il coraggio prima perchè si era adagiato in una vita di routine con lei. Gli dico di tornare da me quando avrà sistemato tutto. E lo fa, torna dicendo di averla lasciata. Lo perdono. Ma è turbato. A lei dice solo mezza verità. Le racconta che io ero un’amicizia trasformata solo da qualche mese in altro. Inizia il rapporto con me ma non è più lui. comincia a esprimere i suoi dubbi e dice di voler tornare con lei e andarci in vacanza. Per me è devastante. per tutto il tempo che era stato con me aveva cercato perdono da lei con continui messaggi e chiamate, finchè lei lo ha riaccettato nella sua vita. Di nuovo provo a cercarlo per chiarire e di nuovo diventa aggressivo e dice cose orrende. E’ mortificante per me. Deciso di sparire e andare via. Chiudo il telefono. Mentre è in vacanza con lei mi manda messaggi per chiedermi perdono. Dice che non aveva capito niente, aveva sbagliato tutto, la vita senza di me era impensabile. Resisto per giorni e giorni senza rispondere alle mail e ai messaggi. Mi dice di essere un uomo diverso, pentito, infelice, e che vuole una vita con me. Cedo di nuovo pensando che questa volta deve essere vero. Gli chiedo dimostrazioni e me le da. E’ di nuovo quella persona dei primi tempi. Non riesco a crederci. In quei giorni gli viene diagnosticata una bruttissima malattia degenerativa. non ho più dubbi. Devo restare al suo fianco per sempre. Tutta la sofferenza doveva portare solo a quello. Ci leghiamo tanto, lo aiuto nei primi giorni dopo la diagnosi, io distrutta dal dolore, cerco di trasmettergli solo serenità e ci riesco. Fa mille progetti con me. Fino a quel momento io avevo paura e nona vevo voluto iniziare di nuovo una frequentazione intensa ma a quel punto credo che sia il momento giusto. E così cambia di nuovo tutto. Mi fa capire che quella persona è ancora presente, non del tutto fuori e non sa di me, ma non si frequentano più se non per lavoro. Io non gli credo, ormai so riconoscere i segnali e gli dico che è meglio separarsi anche se gli rimarrò accanto da amica. Mi supplica di non lasciarlo, i solit pianti e le solite scuse, e io aspetto. L’altro giorno mi riaccompagna a casa e ad aspettarci c’è la sua “fidanzata” che mi da della prostituta. E’ una coltellata. Di nuovo mi dice che voleva lasciarmi. Vado in tilt e decido di raccontare tutto a lei. Risultato? Lui mi odia e sta cercando disperatamente di tornare con lei dopo che lei lo ha insultato e disprezzato. Mi ha ucciso dentro. Spero che questa lunga storia che ho raccontato possa trovare una spiegazione qui. Grazie.
Io invito anche altri partecipanti a rispondere nello spirito del gruppo di auto-aiuto. Ora non posso dirle di più perché è tardi e sono stanco. Ma davvero le sono solidale e la ringrazio per la fiducia e per il suo sforzo di aprirsi, aiutando così anche gli altri a capire. Abbia forza, si ricordi che in questi casi non si viene maltrattati e feriti perché non si è stati amati abbastanza, o non si merita attenzione ed amore, ma perché l’altro è una persona a dir poco problematica e con tutta probabilità uno squilibrato della relazione affettiva. Un conto è il trauma abbandonico, che fa male, e le pene d’amore in una relazione sufficientemente normale, un altro conto è una relazione patologica e traumatizzante, le cui conseguenze possono e devono essere curate.
Un sincero saluto
Pier Pietro Brunelli
Grazie Dottore per l’interesse dimostrato. Mi sto convincendo sempre di più che da sola non posso farcela. Ho 32 anni e sono senza lavoro. Mi sembra di non avere più prospettive. Devo cercare un aiuto prima che sia troppo tardi. Un caro saluto.
cara Teresa e caro dottor Brunelli, sono nuova anche io e anche io sono troppo stanca per scrivere in questo momento ma mi impegno già a farlo al più presto. Ho vissuto una storia molto simile alla tua, con l’aggravio che lui l’ha sposata davvero e lo ha fatto mentre prometteva cose a me e con mio padre morto da tre mesi(suo grande amico)…io di anni ne ho 42 e nemmeno io lavoro. Beh, che dire!! ti abbraccio virtualmente col cuore e spero che da questi incontri nasca qualcosa di buono, perchè io, giuro, dal dolore..non resisto più. A presto!
buonasera a tutti i partecipanti del blog. Oggi riflettevo fra me e me che anche quest’ anno sta per finire e che fra solo qualche settimana sarà il 2012. Il mio augurio per tutti noi è che si possa ripartire decidendo che sia davvero un nuovo inizio, un “albedo” come è appunto il nome di questo blog. Per quanto mi riguarda ho deciso che queste settimane le impiegherò a favorire ed a far posto al nuovo: ho sacchi di vecchi vestiti da regalare, vecchi biglietti di teatro e cinema da buttare, bigliettini e foto con cui magari farò tanti coriandoli colorati per salutare il nuovo anno! Un caro abbraccio a tutti
Buonasera,
cercando del materiale in internet sul narcisismo sono capitata su questo sito e vorrei riportare brevemente la mia esperienza. Volevo chiederle…e quando il narcisista patologico è proprio lo psicoterapeuta? Credo proprio che il terapeuta dal quale sono andata per un percorso di psicoterapia fino a qualche mese fa sia proprio narcisista.
Ero sempre colpita da alcuni suoi comportamenti durante le sedute: faceva sempre riferimento ai suoi libri, si vantava di avere avuto “molti successi”, si vantava di essere un artista, si vantava di essere un “fallito di successo”, si vantava di essere uno “fuori dalle caste”…fin qui ho accettato con un po’ di fastidio. Però purtroppo dopo 7 mesi di terapia mi ha sbattuta letteralmente fuori dallo studio improvvisamente dopo che io gli ho fatto delle critiche sul modo di lavorare e ho fatto riferimento al suo narcisismo. Mi ha urlato dicendo che sono troppo irritante, che non gli stringo la mano all’inizio della seduta per sfida (in realtà sono timida ma lui l’ha presa sul personale), che sono troppo aggressiva (ero molto nervosa in quel periodo ma non ho mai fatto nè detto niente di grave) ma soprattutto ha affermato urlando (e me lo ha ripetuto al telefono a distanza di mesi): “Io i miei pazienti li amo tutti e tutti mi adorano e mi rispettano tranne te”. Secondo me questa sua affermazione la dice lunga sul suo modo di essere.
Non mi ha mai più voluta vedere e al telefono ha detto di essere una persona sofferente e di volere il silenzio.
E’ una storia molto forte che a distanza di mesi mi fa male abbastanza perchè dal terapeuta proprio uno non se lo aspetta.
Cosa potrei fare? Non ho più il coraggio di andare da un terapeuta, anche perchè non era il primo tentativo di terapia, e penso che dovrei farcela con le mie risorse.
Penso sia una questione molto seria quella delle violenze nel setting di psicoterapia.
Un saluto
La comprendo… purtroppo anche un cardiologo può avere l’infarto… può anche capitare che ci sia una dimensione psicologica e caratteriale per la quale quel terapeuta e quel paziente non sono compatibili, e questo non è colpa di nessuno… gli psicoterapeuti, sono esseri umani, e come tali possono incorrere in qualsiasi problematica psicologica… certamente è importante che ne acquisiscano il più possibile coscienza. A volte è proprio l’esperienza dello stesso picoterapeuta di una sofferenza psicologica in una certa area che lo rende più sensibile e comprensivo verso quei pazienti che hanno una problematica analoga.
Comunque cara signora lei non si deve scoraggiare e invece deve fare tesoro della sua esperienza che ha fatto emergere fattori importanti e quindi deve cercare un altro psicoterapeuta con il quale approfondire anche quello che è accaduto. D’altra parte quello che le è accaduto può avvenire anche con il dentista o con qualsiasi medico, perciò c’è chi cambia terapeuta di ogni specialità perché si trova meglio con qualcun altro. Se lei è stata sei mesi in psicoterapia è perché nonostante il conflitto ne ha ricavato cose importanti per lei, anche se adesso le appaiono solo in negativo, perciò è importante che si confronti con un altro terapeuta per esaminare come è andata, e vedrà che da ciò lei si porterà più avanti nel processo terapeutico traendone benefici.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Gentile dottore,
la ringrazio per la risposta.
Il problema è che, non essendo la prima esperienza di terapia, non riesco per ora a ricominciare un altro percorso in quanto ho il terrore di fare confusione tra le varie figure terapeutiche. Non scendo nei dettagli però questa persona mi ha detto delle cose veramente crudeli ed è stata dura non scivolare in un processo di autocolpevolizzazione: non è facile in una situazione di transfert rendersi conto di chi sta sbagliando, soprattutto se il terapeuta stesso è il primo a farti sentire in colpa. Sono anch’io psicologa, anche se non lavoro come terapeuta, e forse solo questo, insieme a quanto ho appreso da precedenti esperienze di terapia, mi ha aiutata a non deprimermi troppo. Però ci si sente impotenti e arrabbiati, avrei voluto fare una segnalazione all’ordine ma non essendo dimostrabile quanto accade in terapia è difficile farlo….
Comunque questa persona, secondo me, non ha accettato minimanente di essere criticato e pensava di essere disprezzato da me solo perchè avevo bisogno di fargli delle critiche o delle provocazioni (ha uno studio abusivo e io ho “osato” farglielo notare). Mi è sembrato come se nei pazienti egli cercasse delle persone che “lo adorassero” e lo facessero sentire importante. Io mi sono rifiutata di avere questa funzione e quindi… fuori! Mi definiva spesso “una ragazzina” (ho 30 anni) ma forse questo era un suo atteggiamento difensivo perchè non gli davo ragione su tutto (e che c’è di più sano?).
Non penso che il fine della terapia sia quello di fare del terapeuta un idolo, anzi, è giusto che venga fuori anche l’ambivalenza nel transfert.
Lui stesso mi ha detto più volte di essere una persona da sempre depressa e con poca autostima. Almeno lo riconosce (del resto è un analista di 60 anni) ma a quanto pare conoscere i propri lati deboli e aver fatto terapia non elimina sempre il problema.
Comunque, dato che sono sicura del fatto che sia un narcisista patologico, posso dire che oltre alla rabbia e impotenza in questi casi si sviluppa il seguente vissuto: anche se ti rendi conto che il narcisista di turno in fondo è “un poveretto”, hai la sensazione che lui sia comunque una persona importante che hai perso e di non meritarla. Forse perchè durante la relazione queste persone riescono a convincerti di essere affascinanti e migliori di te. Io ho individuato questa fase nell’elaborazione di una ferita provocata da una persona narcisista (non solo da questo terapeuta) e sarebbe interessante capire come elaborarla.
Anche se razionalmente ho tutto chiaro, a livello più profondo sento un furto all’autostima.
La cosa più assurda è che si definiva “il migliore dei miei terapeuti” :-)
Un saluto
Io non mi permetto di entrare nello specifico e ripeto che mi dispiace per la sua delusione. Comunque sta di fatto che questo collega lavora da tempo e ha dei pazienti quindi fa il suo lavoro. Se con lei e con altri non ha funzionato bisogna ammetterlo e considerare che per qualche ragione caratteriale e anche di disequilibrio con lei e con altri non è andato bene (ma con altri invece sì). Non è colpa di nessuno, è un’esperienza che conviene elaborare per farne tesoro, seppure in negativo.
Non sono d’accordo con la sua accusa di ‘studio abusivo’, non capisco lei cosa intenda. Non penso che lei creda che uno psicoterapeuta debba avere un ricco studio con doppi servizi e segretarie. Gli psicoterpaeuti lavorano moltissimo e guadagnano pochissimo e non hanno alcuna garanzia. Ciò che è scandaloso ed è abusivo è che non vi sono possibilità di ricevere sostegni mutualistici per i pazienti e a ciò molti psicoterapeuti responsabili rispondono cercando di contenere al massimo le tariffe e questo vuol dire anche lavorare in condizioni di studio più arrangiate ed economiche.
Lei poi dice di aver già provato con altri terapeuti, come mai li ha cambiati? Se lo ha fatto avrà avuto i suoi giusti motivi. Allora provi ancora a cercarne un altro, magari con un orientamento diverso da quelli dove è già andata. Lei è psicologa le può davvero servire comprendere le differenze di orientamento e i differenti transfert, forse ciò fa parte anche di una sua ricerca personale che va oltre la dimensione terapeutica. Non si scoraggi, continui nel suo proposito che era quello di fare la psicoterapia, e che non devbe essere bloccato da uno psicoterapeuta con problemi o non adatto a lei.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
La ringrazio per la risposta e per l’incoraggiamento a non mollare con l’obiettivo di fare terapia. Per ora però mi prenderò una pausa, che mi servirà anche a capire perchè ho cambiato diversi terapeuti.
Con studio abusivo intendo dire che il terapeuta ha un contratto full time come dipendente pubblico (non ha un incarico di psicologo in tale struttura)e fa terapia tramite la sua onlus durante i pomeriggi liberi dal lavoro. Lui stesso ha ammesso che non potrebbe fare psicoterapia. Non mi ha mai rilasciato una ricevuta (anche se la sua tariffa è molto bassa) e la lite è scoppiata quando gliel’ho chiesta, ha detto che con questo discorso l’ho “ferito particolarmente”.
La ringrazio ancora per la risposta. Sto cercando di dare il giusto peso alla vicenda, credo che non si possa nè minimizzare ne ingigantire.
Un saluto e buona giornata.
Io sono qua, nelle info ci sono scritti i riferimenti, se mi contatta vediamo cosa posso consigliare.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Mary ho il sospetto che abbiamo avuto a che fare con lo stesso individuo.
Mi piacerebbe essere contattata in privato per discuterne.
Per me va bene, anzi sarebbe importante! Come facciamo a contattarci in privato?
non saprei e credo che l’unico modo sia darti un indirizzo mail.
quindi eccolo:
acida.doc@libero.it
(ovviamente non è la mia mail ufficiale)
Ok, grazie. Ti ho scritto.
Buongiorno
un saluto a tutte le persone che partecipano a questo blog, al quale dò il mio contributo come coordinatrice e counselor.
In questo messaggio fornisco alcune informazioni e consigli.
Credo sia importante non fermarsi solo a questo articolo, ma individuare anche se ce ne sono altri correlati che possono aiutare a comprendere ed anche ad interessarsi di altro traendone beneficio.
Ad esempio l’articolo su “Influenze genitoriali e amori sbagliati” https://www.albedoimagination.com/tag/genitori/ o quello che riguarda la relazione tra uomini e donne https://www.albedoimagination.com/04/2010/le-donne-e-gli-uomini/ . Ma ci sono anche altri articoli che riguardano iniziative e riflessioni interessanti su ambiti psicologici e creativi non direttamente collegabili al narcisismo e alle pene d’amore… ed è senz’altro alleviante portare la propria attenzione su altre questioni…
IN PARTICOLARE CONSIGLIO di prendere in considerazione la possibilità di partecipare all’esperienza LOVE THEATRE https://www.albedoimagination.com/11/2011/love-theatre-incontro-psicologico-e-creativo-tra-maschile-e-femminile/ è un’iniziativa che consente di rilassarsi e di armonizzare in modo simbolico e creativo la relazione psicologica tra le energie maschili e le energie femminili…
E’ importante registrarsi al blog per ricevere aggiornamenti, ed è anche utile diffondere questo blog, in quanto se si è ricevuto un aiuto o lo si ritiene di interesse lo si può segnalare anche ad altri. E’ facile farlo anche attraverso i tastini che ci sono alla fine di ogni articolo e che consentono di far comparire l’articolo nella propria pagina Facebook o in altri Social Network.
Per ricevere le notifiche di risposte e commenti di un determinato articolo è necessario, dopo aver scritto un commento, sbarrare il quadratino in basso a sinistra ‘notificami’…
Per adesso è tutto, intanto un caro saluto a tutte le persone che partecipano al blog contribuendo ad aiutare tutti a comprendere più a fondo, ed anche a tutti coloro che semplicemente lo consultano, augurando a tutti di trane informazioni ed emozioni positive.
AUGURI DI NUOVA ALBA
Giuliana Lisi – Counselor
08/11/2011 alle 5:41 pm
Buongiorno
un saluto a tutte le persone che partecipano a questo blog, al quale dò il mio contributo come coordinatrice e counselor.
In questo messaggio fornisco alcune informazioni e consigli.
Credo sia importante non fermarsi solo a questo articolo, ma individuare anche se ce ne sono altri correlati che possono aiutare a comprendere ed anche ad interessarsi di altro traendone beneficio.
Ad esempio l’articolo su “Influenze genitoriali e amori sbagliati” https://www.albedoimagination.com/tag/genitori/ o quello che riguarda la relazione tra uomini e donne https://www.albedoimagination.com/04/2010/le-donne-e-gli-uomini/ . Ma ci sono anche altri articoli che riguardano iniziative e riflessioni interessanti su ambiti psicologici e creativi non direttamente collegabili al narcisismo e alle pene d’amore… ed è senz’altro alleviante portare la propria attenzione su altre questioni…
IN PARTICOLARE CONSIGLIO di prendere in considerazione la possibilità di partecipare all’esperienza LOVE THEATRE https://www.albedoimagination.com/11/2011/love-theatre-incontro-psicologico-e-creativo-tra-maschile-e-femminile/ è un’iniziativa che consente di rilassarsi e di armonizzare in modo simbolico e creativo la relazione psicologica tra le energie maschili e le energie femminili…
E’ importante registrarsi al blog per ricevere aggiornamenti, ed è anche utile diffondere questo blog, in quanto se si è ricevuto un aiuto o lo si ritiene di interesse lo si può segnalare anche ad altri. E’ facile farlo anche attraverso i tastini che ci sono alla fine di ogni articolo e che consentono di far comparire l’articolo nella propria pagina Facebook o in altri Social Network.
Per ricevere le notifiche di risposte e commenti di un determinato articolo è necessario, dopo aver scritto un commento, sbarrare il quadratino in basso a sinistra ‘notificami’…
Per adesso è tutto, intanto un caro saluto a tutte le persone che partecipano al blog contribuendo ad aiutare tutti a comprendere più a fondo, ed anche a tutti coloro che semplicemente lo consultano, augurando a tutti di trane informazioni ed emozioni positive.
AUGURI DI NUOVA ALBA
Giuliana Lisi – Counselor
buonasera a tutti….vi racconto in questo bellissimo sito la mia storia.ho 35 anni ed amo una persona che per quattro anni mi ha fatto vivere una favola.ad agosto di quest’anno ,la nostra storia finisce.lui non mi spiega il perchè.io avevo un piccolo presentimento.la verità salta fuori…la sua ex con cui aveva avuto una storia di 8 anni lo ricerca per aiuto.lui l’aiuta.questo agiugno.lui non me ne parla.arriva luglio si vedono.lui l’aiuta ancora.io avevo dei dubbi ma le risposte non erano mai veritiere.ad agosto mi dice che non mi ama più.vengo aconoscenza di fatti come foto lettere sms.si rivedono.io mi sento ancora persa per lui.noi ci rivediamo ad ottobre dopo varie discussioni.lui mi spiega che loro sono solo amici importanti.per me lui è sempre il mio lui.nel frattempo loro avevano parlato condiviso tante cose.ora io lo vedo e lo sento ma mi chiede del tempo per capire ed io glie lo sto dando.rispetto a prima mi sento lontana anni luce,e lei e sempre presente.ma non vuole parlarmi di loro.io credo che il legame che ci sia sia molto forte.mi chiedo che cosa ci faccio io.io conoscevo un uomo diverso da quello che cè ora…per voi tutto questo cosa significa.ma soprattutto (non ci credo)un’amicizia tra due ex può esistere?io ho dato tanto per lui,e non mi pento.lui lo merita.ma lei lo ha lasciato.trattandolo male.perchè questo attaccamento forte per loro.io non ci sono più nel suo cuore vero?grazie per avermi ascoltato….sto male
Buongiorno,
sto cercando di uscirne. Lui era LUI, poi si è trasformato, e la dolcezza e la protezione che aveva sono diventate armi contro di me. Da sempre traditore, era riuscito a convincermi di essere io quella possessiva e gelosa. E via dicendo… Adesso sono nella fase, penso, della vendetta verso la preda che scappa. Dopo avermi cercato di riconquistare per l’ennesima volta (riuscendoci), ha detto ai nostri amici cose non vere, quasi fossi io che lo assillavo e mi ha escluso da tutte le iniziative della sua vita. Sto scappando. Tre domande: si riesce a estirpare l’amore che comunque si prova in modo malato per l’origine dei tuoi mali? si guarisce e si riesce a volersi bene? qual’è l’arma migliore in questa fase di vendetta: indifferenza, urlargli di lasciarci stare, parlare, stare zitti?
grazie
Liv
Posso soltanto dirle che nella mia esperienza come terapeuta ho sempre – dico sempre – verificato dei benefici quando si è svolto un percorso terapeutico – anche breve – lo dico pubblicamente a costo di essere smentito. In particolare mi riferisco alla detraumatizzazione, all’uscire dall’incubo. E’ comunque determinante che si stabilisca una relazione di fiducia e di alleanza , umana e professionale, tra il terapeut e chi è stato ferito. Ciò non vuol dire che non se ne possa uscire da soli, e questo blog, nche grazie agli interventi dei partecipanti aiuta, ma è ovvio che è molto importante avere un sostegno.
Un caro saluto con tanta solidarietà
Pier Pietro Brunelli
Ciao Liv,
la mia storia è identica alla tua…lui ancora mi perseguita…mi cerca fino all’ossessione e poi dice a tutti che sono io a cercarlo e ad ossessionarlo, non so più che fare…a livello psicologico mi sta distruggendo, ma sono in terapia e questo mi sta aiutando a non mollare…fai lo stesso…
si, sono in terapia.ho ripreso. ma quanto è difficile? :-(
io mi ritrovo in moltissimi dei racconti che ho letto e continuo a leggere.però ora che lui è lontano mi domando: è il mio vampiro interiore che me lo ha fatto vedere così e lui in realtà non era un narcisista patologico oppure lui era un narcisista patologico e semplicemente non mi cerca più perchè ha trovato un’altra preda? mi fa paura pensare di essermi inventata tutto io… nn penso però vorrei un confronto con voi… che dite?
ciao Liv e Speranza, sono nuova e come voi ho vissuto, anzi, vivo la medesima esperienza. Ancora sto con lui e non sono in terapia..sono nella fase della vendetta, oggi, domani in quella del perdono, poi della pena, poi della sindrome da crocerossina. Insomma, sto impazzendo! non so come liberarmi di lui, sono scappata a 5.000 km di distanza ma ci sentiamo ogni giorno e la sua ombra è sempre con me. E’ la mia ossessione e non riesco ad accettare il male che mi ha fatto. Lo supplico di darmi spiegazioni ma ovviamente non me ne dà…trovare voi mi sta aiutando, mi aggrapperò a tutto ciò che posso pur di uscirne, ma perderlo mi terrorizza..mi sento zoppa senza di lui, persino senza i suoi tormenti….
vai Eva …. ce la puoi fare! credici
scusate una domanda: ma tutte noi avevamo /abbiamo un rapporto sessuale eccezionale con il vampiro?
La considero una domanda molto importante… solo che un conto è sentirsi molto eccitati in un amplesso ed un altro che quell’amplesso sia davvero eccezionale nelle modalità, nella creatività e nella soddisfazione.
ciao Liv, perchè fai riferimento al sesso definendolo “eccezionale” … d in risposta al Dott. Brunelli dico: la seconda affermazione è quella che fa riferimeento alla mia esperienza. Ma può un real Narcisista essere sessualmente generoso e attento oltre ogni dire?? mi chiedo se non lo stia etichettando nel modo sbagliato. Poi mi torna in mente una frase che ho letto anni fa da qualche parte, una frase della quale mi sono “innamorata” e che si commente da se: l’altruismo è la sublimazione della’mor proprio” beh, visto così un reale Narcisista potrebbe anche essere straordinariamente generoso e apparentemente volte al benessere altrui!!!! O NO???? grazie e a presto!!!!!!!!!!!!!!
possiamo molto filosofare sul narcisismo patologico, comunque sia meglio venire fuori da ogni possibile TdN… il marcista patologico non ha amor proprio ha amore per la propria immagine di facciata…
Accettare di non poter essere amata è l’ unico obiettivo che mi pongo. Ho intrapreso per anni una terapia analitica alla fine della quale mi sentivo forte e pronta di nuovo ad innamormi. Ho incontrato un uomo che sembrava incarnare tutte le mie speranze ed anche oltre e per mesi abbiamo vissuto momenti di grande armonia eppure, di nuovo, ha iniziato a vedermi come un mostro da combattere, desiderando punirmi più di ogni altro desiderio. Mi sono allontanata da lui dicendogli di non amarlo più, mentendo.
Il mio vampiro interiore ha vinto, ho deciso perciò di assecondarlo, vivendo di notte come tutti i vampiri, cioè nascondendo agli altri e a me stessa paura, solitudine, disperazione, ma spesso leggo della sofferenza degli altri perchè mi aiuta filosoficamente ad accettare e comprendere. Ed anche il suo blog mi aiuta, dunque grazie dottore anche se lei da un po troppe speranze, per quella che è almeno la mia esperienza
Coraggio, adesso lei vede tutto nero, il vampiro interiore non esiste, è una metafora per farci capire che dobbiamo lavorare su noi stessi, a periodi le cose vanno e in altri torniamo in crisi (lei è stata anche bene, non SEMPRE SEMPRE male) – allora tirarsi su le maniche e rimettere in atto la terapia che già le ha fatto bene, e smetterla di darsi marchi del destino o di pensare che non si cambia, non è così, pensi all’esistenzialismo lei che ama la filosofia, siamo sempre in divenire, e come sarà domani non si sa, indipendentemente da come una persona si fissa che dovrebbe essere.
FORZA!
Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta)
Gentile dottore,
i miei partner erano persone normali con i loro egoismi e le loro ombre eppure devono essersi alleati con il mio vampiro interiore perchè tutti o quasi hanno ritenuto fosse giusto trasformarsi con me in persecutori in un modo o nell’ altro. Io ho provocato questo loro cambiamento, come? non ne sono consapevole, ho cercato di dare loro amore di essere dolce comprensiva, anche materna, ma deve esserci in me un vampiro che mi odia particolarmente perchè i risultati sono sempre stati di grande sofferenza per me e credo anche per loro. Lei crede al destino? io si, i miei atti di generosità sono stati facilmente snobbati mentre le mie mancanze, i miei difetti sono stati analizzati con una lente esigente ed inesorabile e mi creda niente mi è stato mai perdonato.
SEGNALAZIONE E INVITO A LOVE THEATRE Incontro psicologico e creativo tra maschile e femminile ROMA 2 – 3 – 4 Dicembre
ATTRAVERSO IL LINGUAGGIO GIOCOSO E SPIRITUALE DEL TEATRO, ACCESSIBILE A TUTTI, IN UN CLIMA DI SOLIDARIETA’ E DI SPONTANEITA’ INCONTRIAMOCI PER LIBERARCI DA ANSIE E PREGIUDIZI E RISVEGLIARE UNA NUOVA FIDUCIA TRA UOMINI E DONNE IN NOME DELL’AMORE E DELLA VITA. QUESTO E’ L’INTENTO DI LOVE THEATRE E DEI SUOI PARTECIPANTI.
Condotto da Pier Pietro Brunelli
Psicologo-Psicoterapeuta – Dottore in Dams-Spettacolo – ha lavorato con Rena Mirecka del Teatr Laboratorium di Jerzy Grotowski per qusi venti anni –
E’ autore con Luisa Tinti del Libro La SACRA CANOA. Rena Mirecka , Bulzoni, 2011.
ROMA – Spazio THIASOS 2-3-4 dicembre 2011 – Via Pistoia 1b –
vedi dettagli ed info nel blog al seguente link:
https://www.thiasos.it/home.htmlhttps://www.albedoimagination.com/11/2011/love-theatre-incontro-psicologico-e-creativo-tra-maschile-e-femminile/
… oltre alle DIAGNOSI occorrono le TERAPIE
A titolo di sfogo, vi trasmetto un mio commento in relazione ad un post comparso su un forum che tratta una tematica assai simile a quella che viene trattata qui, (nel senso che non è proprio la stessa nei modi e nei contenuti, ma nel concetto sì)
Ecco quanto ho scritto:
Trovo molto interessante questo ultimo post, osservazioni acute e sentite con esperienza… in effetti era da un po’ che non leggevo questo articolo che pure ho citato nel mio blog, e cioè nell’articolo BUGIARDI PATOLOGGICI, IPOCRITI, MANIPOLATORI AFFETTIVI. SAPERNE DI PIU’ PER POTERSI DIFENDERE e nel quale ho elaborato la figura ‘junghiana’ del vampiro in relazione al narcisismo patologico… Devo dire che sono rimasto in parte soddisfatto e in parte dispiaciuto nel notare che l’autore dell’articolo qui proposto – lo stimabile collega Dott. Ierace – sia stata aggiunta la specifica di vampiro narcisista… (ho il sospetto che l’abbia presa da me, e mi fa molto piacere, ma ancor di più me ne farebbe se tra noi psicoterapeuti si fosse più portati a collaborare e a congiungere gli sforzi di divulgazione e ricerca evitando ogni possibile forma , seppure ingenua, di vampirismo intellettuale… Io sono disponibile con tutti i colleghi a scambiarci idee e riflessioni per poter meglio aiutare i pazienti, ma purtroppo, forse anche per problemi miei, non percepisco altrettanta disponibilità in tal senso nel settore del quale io stesso faccio parte… Una volta, quando ancora ero allievo in psicoterapia, un bravissimo collega, sapendo che io già allora mi occupavo di narcisismo e affini, decise di farmi una sorta di dono ‘intellettuale e di ricerca’. Mi chiamò in disparte durante un momento di pausa dalle lezioni e con voce ed espressione protesa a farmi una preziosa rivelazione mi disse: ” Ascolta Pietro, proprio perché ti stimo voglio metterti a conoscenza di una scoperta particolare che ha fatto una Dott.ssa che conosco bene e che me lo ha rivelato, si trtta di una importantissima scoperta sul comportamento dei narcisisti patologici…” Lo guardai con attenzione e gratitudine, esortandolo a dirmi di che cosa si trattasse, e lui mi disse: “Ascolta Pietro, mi raccomando, non devi dirlo a nessuno, è una cosa che ti dico in modo molto confidenzile… capisci, non vorrei che si venisse a sapere che io te l’ho detto, perché questa è una scoperta della Dott.ssa e lei ci tiene che resti sua … ecco, allora te la dico?” – “Ma certo, stai tranquillo, non lo dico a nessuno, dvvero… “(Ma mentivo, infatti adesso ve la dico, così come lui mi disse “Pier Pietro, la Dott.ssa xxxx ha scoperto che i narcisisti patologici tendono a soffrire di letargia, come una specie di sonnolenza che gli prende in certi momenti, quasi che si stancano di far il loro sforzo di esaltarsi e di rappresentarsi come narcisisti… ecco, capisci… ssssss’, resti tra noi” – Lo ringraziai e ritornai a lezione sconcertato… “in effetti, è vero” pensai ” questi narcisisti sono spesso un po’ poltroni e sonnacchiosi… ma che male c’è a parlarne?” Ecco, credo che oggi come oggi, con i problemi che ci sono, umani, economici e sociali, per noi psicoterapeuti e soprattutto per i pazienti, non vada bene che noi psicoterpaeuti si tenda a collaborare poco e a sfruttare l’informazione gratuita su internet con il contagocce… Così da una mia indagine con varie lingue (tranne che in cinese ed arabo) ho viso che il mio articolo su questo argomento, seppure manchi di osservare l’eventuale letargia dei narcisisti patologici – è il più lungo e completo e partecipato che esista sul pianeta terra… e che nonostante si invitino colleghi ed esperti a partecipare ciò non avviene se non in rararissimissimi casi, invece avviene spesso che alcuni colleghi lo leggano e lo adoperino, e sono lieto e certo con grande beneficio per i loro pazienti. Peccato di non poter avere un loro riscontro in quanto ne avrei bisogno dal momento che su queste questioni abbiamo tutti tanto da imparare, per noi stessi e per il bene dei nostri pazienti.
Un caro saluto e grazie soprattutto ai partecipanti e ai pazienti che ci aiutano a capire queste problematiche così complesse e dolorose.
____________________________________
Informazione di servizio
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Per cortesia…saprebbe indicarmi un/a bravo/a psicoterapeuta al/la quale posso rivolgermi in Vicenza e provincia?? Verrei volentieri da Lei se non fosse per la distanza eccessiva. Purtroppo, un paio d’anni fa, ho avuto una breve esperienza con una giovane psicologa che pur comprendendo il mio malessere non e’ riuscita, a mio parere, ad aiutarmi nella maniera più adeguata. La prego… mi aiuti. Grazie. Cordiali saluti.
Per questa esigenza deve contattarmi direttamente – vedi info/contatti http://www.albedoimagination.com/info – è buon segno la scelta di iniziare a cercare un terapeuta per farsi aiutare, ‘chi ben comincia è a metà dell’opera’.
almeno ho avuto delle risposte e ho capito cosa mi è accaduto.è molto dura, più che altro oscillo tra l’idealizzazione di lui e il fatto che non è una bella persona.Comunque credo che l’aver parlato con un’altra donna che con lui ha avuto un figlio sia stato illuminante perchè non ero più io quella “storta” e lui ha saputo di essere stato smascherato.Giuro che si è di molto arrabbiato perchè non poteva più “passare bene” davanti ai suoi parenti, però solo per un momento perchè si presenta come un crocerossino. però dal riconoscersi il problema ce ne corre…….
Questo sito mi cambierà la vita , in positivo. Solo ora ho capito con cosa ho avuto veramente a che fare. Ora so rispondermi a tante domande che non trovavano risposta. Come era possibile che mi accusasse di nascondere il denaro quando per dare a lei giravo con le scarpe rotte in inverno? Come poteva accusare mia madre di essere vagabonda quando sapeva che aveva una grave malattia al cuore che le impediva di aiutarla col bambino?Come aveva potuto inventarsi storielle presso carabinieri e polizia? Come aveva potuto mentire in maniera cosi spudorata mille e mille volte? E quante cose..quante cattiverie gratuite! Quante volte – infinte – nel momento in cui io la abbandonavo mi diceva “ho sbagliato,scusa,sono stata davvero pessima, mi faro perdonare avrò cura di te” e poi rifaceva tutto uguale ed al minimo contrasto mi diceva “allora ti lascio, sei una persona cattiva!” …ed io neppure capivo cosa mai stava succedendo. E tutte le volte che ci riavvinavamo… dopo pochi giorni di idillio nei quali si sprofondava in (in apparenza) sentiti “mea culpa” ed in “voglio avere cura di te” poi di colpo cambiava, come un’altra persona, e si ritornava alle solite pretese (“io voglio e tu devi”) …Due persone, credetemi, due persone che convivevano in lei. A volte mi diceva di sentire questo conflitto interiore, tra il bene ed il male, essenzialmente…ed essenzialmente le ho sempre creduto…e la volevo “salvare” e salvare la nostra famiglia. Anche se nella mia mente non sono mai sprite le immagine di lei che con fare davvero diabolico riusciva a cambiare immediatamente atteggiamento se una situazione mutava d’improvviso : nell’arco di pochi secondi l’ho vista passare dalle ingiurie peggiori allo sguardo ed alle parole soavi di un bambino innocente. Credetemi. Ed ancora mille “tira e molla” nelle quali sapeva spiegarmi sempre i suoi errori, farsi scusare, per poi rifare tutto esattamente ed anche peggio. Certamente è gente manipolatrice e come tutti i buoni manipolatori sanno chi possono essere le vittime migliori, e sanno come prenderle. Del resto, non lo ha fatto solo con me, e ne ho avute le prove. L’ultima domanda che mi resta aperta, è questa : quanto sono coscienti che fanno del male? Mi chiedo insomma…se per loro fare del male non sia veramente almeno in parte una (percepita da loro) legittima forma di difesa, o se davvero fanno del male solo per il gusto di fare del male. Mi chiedo se davvero almeno quando esprimono una buona intenzione( di fare del bene)..se almeno in quel momento non ci credono anche loro o se davvero sono in cattiva fede in ogni istante. Insomma : è male puro cosciente di esserlo oppure è male perché non riescono a tenere fede al bene (le buone intenzioni) che ancora è in loro? Forse è questione di gradualità…quanto l’Ombra, il Vampiro li ha pervasi….anche se poi, negli effetti, la cosa non cambia molto. Io la amo ancora questa persona e proprio in ragione di queste considerazioni ho fatto del mio meglio…per tirarle fuori il bene…ma è tutto fallito…e se mai…è peggiorata..e la famiglia , distrutta.
Capire che la persona con la quale ho condiviso una vita è un NARCISISTA PATOLOGICO mi ha finalmente chiarito ogni mio dubbio. Mi ha resa consapevole che non ero io quella che sbagliava sempre, che non era mai adeguata alla situazione, che si immaginava storie irreali per poi sentirsi in colpa dopo aver accusato il marito di qualcosa che lui, ogni volta, non aveva commesso.
E’ stato come aprire uno scrigno che custodivo con cura, avendo la certezza che contenesse preziosissimi gioielli. E la sorpresa è stata trovarlo VUOTO.
Dopo l’incredulità iniziale, finalmente e PURTROPPO ho avuto la sensazione che tutti i momenti passati accanto all’uomo della mia vita non siano stati altro che finzione. Che la mia vita dedicata a lui da quando avevo 21 anni fino ad ora, che ne ho 54, non è stata quella che credevo. Mi ritrovo a non aver più nessun ricordo, a voler cancellare tutto il tempo passato con lui, per non essere stata capace di vedere, anzi, per non aver VOLUTO VEDERE quanto stava accadendo.
E’ questo che non mi perdono, che mi fa stare così male: avevo la soluzione sotto gli occhi, mi rendevo conto che lui mi ingannava e mi manipolava, perchè non l’ho accettato? Perchè non ho avuto la forza di uscirne prima? Perchè ho voluto perdonarlo, tante e tante volte, sapendo dentro di me che le sue continue promesse non sarebbero state mantenute?
Ogni volta che tra noi accadeva qualcosa che mi turbava chiedevo aiuto a Dio, per riuscire a trovare la forza di continuare, per AMORE della famiglia, per non spezzare quel legame che il giorno del matrimonio era stato sigillato da Dio.
Ho molto rancore verso la Chiesa, mi fa male pensare che per la mia integrità religiosa ho sacrificato la mia vita ad un uomo che non mi ha mai meritato.
Perchè mi sono trovata tante volte nella disperazione, senza voglia di vivere e di continuare, ma poi l’ho sempre perdonato. Di cosa? Di tutto, di niente, perdonato di avermi ridotto in questo stato, perdonato di farmi vivere un rapporto VUOTO, senza amore e imbastito di rancore.
Tutto questo, mi dicevo, per i figli, perchè non subissero i traumi di una separazione.
E ogni volta che lui urlava, si arrabbiava, a volte per motivi futili, altre senza alcun motivo, cercavo in tutti i modi di prenderlo per le buone, per evitare che i bambini sentissero. Era in quei momenti che mi sentivo veramente umiliata, prostrata davanti a un uomo che mi offendeva, a volte mi picchiava, ed io a cercare di farlo ragionare, come se nulla fosse successo.
Mi sono separata. Ma lui continua a starmi addosso, mi ricatta e usa tutta la sua cattiveria contro me e i suoi figli perchè ritorni con lui.
E’ stata un’esperienza tremenda, umiliante. Lo è ancora dopo 3 anni di separazione.
Caterina B.
dai, forza CATERINA! non dargliela vinta a questi bastardi… SCEMI_consapevoli!!!
sei gia’ a buon punto! ora CHE sai la verita’ … sei libera!!!
TI PARE POCO???!!! IO HO 57 ANNI E MI E’ ANDATA COME TE…….TI CAPISCO!
ringrazia Dio e stai serena….
ciao un abbraccio giliola
Sono riuscita, purtroppo soltanto con una denuncia, ad allontanarlo da casa. Per me e per i miei figli è tornata la tranquillità. E’ finito quell’inferno che lui ci faceva vivere, ogni volta che qualcuno di noi faceva consapevolmente o inconsapevolmente qualcosa che lo disturbava. E’ finito l’inferno del terrore, della continua paura che da un momento all’altro lui cominciasse ad urlare, a spaccare oggetti, ad infamarci.
Continua a telefonare, ad assillarci con richieste di comprensione, asserisce di essere cambiato, di aver capito il male che mi ha e che ci ha fatto, ad implorarmi che ci ripensi e che che lo riaccolga nella mia vita.
Vorrei sapere come potrò liberarmi della sua invadenza, io lo chiamerei mobbing, se ho ben capito quello che significa questo termine.
So che ho ancora tanta strada davanti, nei giorni in cui mi chiama più volte ho la sensazione che mi scoppi la testa, avrei bisogno di vivere la mia nuova vita dimenticando che lui esiste ancora.
Nonostante tutto il male che mi ha fatto mi fa una gran pena, anche se so che quello che dice è falso, in fondo in fondo continuo a credergli. Il mio cuore è tenero e gli darebbe un’altra possibilità, ma la ragione ora è più forte e razionalmente capisco che se gli permettessi di riavvicinarmi la mia esistenza sarebbe distrutta.
Ma caro dottore, cari amici, è difficile ignorare la richiesta di aiuto di una persona che è stata la tua metà per 30 anni, è difficile ignorare le sue richieste e i suoi propositi, pur sapendo che non sono altro che discorsi.
Mi trovo ora in una situazione molto difficile: sono ben determinata nel non cedere, ma nello stesso tempo mi sento colpevole per non essere capace di aiutarlo.
Sono confusa, spero che col tempo lui si stanchi e mi lasci vivere tranquilla.
Caterina
AUGURI E BUON ANNO!!! CIAO
gentile dottore
ho eseguito il test.
risulta che sono stata traumatizzata.
riguardo alla ferita narcisistica, a forza di leggere e di informarmi, ho avuto modo di
riflettere su me stessa e le verità che sono emerse sono state dolorose e inaspettate.
vecchi mostri che operavano indisturbati all’interno di me e che io non vedevo.
ora li vedo all’opera! si danno un gran da fare, ogni giorno
e ogni notte! li odio! quindi non mi piaccio. paura della pazzia, e da qualche giorno
a questa parte, si affaccia su di me anche la paura della morte.
questo probabilmente perché da qualche settimana ho dato anche un nuovo significato all’espressione: essere vivi, sentirmi viva.
insomma “nel mezzo del cammin di nostra vita” sta succedendo un quarantotto!
è tutto in trasformazione, ma così velocemente che non riesco a stare dietro alle novità
(quasi sempre frustranti) che mi si presentano ogni giorno.
tutto sommato, anche se la persona con cui mi sono scontrata ha dei modi di fare che potrei non condividere,
non riesco mai ad addossargli totalmente la cattiva fede.
o meglio, scivolo spesso tra un opposto e l’altro.
il rovescio della medaglia della manipolazione o del narcisismo che io posso aver visto in lui, in effetti, potrebbe essere completamente un altro:
una superiorità spirituale che mi ha ferito proprio perché non avevo ancora
affrontato i passaggi di consapevolezza di cui le ho accennato sopra.
in questo modo, troppo facile leggere il suo modo di relazionarsi con me come “cattivo” o manipolatore.
potevano essere “insegnamenti di vita” espressi con rabbia, la voce dell’esasperazione.
Le uniche cose che posso mostrare con orgoglio davanti a me sono la sincerità con cui mi sono rapportata a lui,
la volontà di chiarire e di andare avanti, il tentativo di crescere insieme,
la ricerca di vie di pacificazione, ogni volta esente da malizia o da manie manipolative,
ma guidata sempre da autentica volontà di comprensione dell’altro punto di vista e di accettazione,
quindi, mi permetto di asserire, di amore.
ora, se dall’altra parte, avevo veramente una persona spiritualmente più evoluta di me, con una coraggiosa autostima e sicura di sé,
come può aver scambiato questi seppur impacciati tentativi di risoluzione, in tentativi di manipolazione?
questo era il riscontro che avevo in cambio: la cervellotica ero io! io ero la manipolatrice, lui era quello che si sentiva snaturato.
a dimostrazione di questo, ho provato a rispondere alle prime quattro domande del test anche mettendomi nei suoi
panni. Lo so che non ha senso, ma da ciò che lui diceva a me, anche lui potrebbe asserire
di aver subito un TdN da parte mia! Del resto sto imparando che il linguaggio è davvero limitato e interpretabilissimo.
comunque, andando avanti col test, e rispondendo alle 14 domande
ho ottenuto un punteggio di 180. mooolto grave! sono sei mesi che la relazione è finita.
ci sono delle domande che mi hanno particolarmente colpita, perché
esprimono esattamente l’idea che ho avuto di me quando mi guardavo dall’esterno,quando cercavo di esprimere ciò che mi stava succedendo:
– non riuscire a non pensare all’esperienza traumatica (un’ossessione, cercando di indirizzare la mente verso altri pensieri
e dopo forse pochi secondi ritrovarsi a pensare alla stessa identica cosa per giorni, settimane, mesi… sfiancante, uno strazio)
– cercare di ricordare qualcosa di importante dell’esperienza traumatica e non riuscirci
(non saper rispondere a chi ti chiede: – perché ti ha lasciata?, non riuscire a parlare di fatti e non riuscire a collegare i fatti
e i discorsi ad una così drastica decisione, per la terza volta)
e poi il distacco dai luoghi e dalle persone (convivevamo), gli incubi (tuttora), il sonno disturbato (dormo troppo, passo ore
di dormiveglia nel letto al mattino con mille pensieri che mi ronzano in testa, sempre gli stessi, e nessuna voglia di alzarmi)…
ho smesso le sigarette, ho smesso l’alcol, ho smesso il caffè, ho smesso di digrignare i denti,
faccio passeggiate,
vivo sola. un viaggio all’estero in solitaria, che mi ha fatto bene.
vedo poche persone, intime, ma non sopporto più i miei discorsi su di lui,
cercando di capire chi è, chiedendo a chi lo frequenta cosa ne pensano,
cercando di capire con chi ho avuto a che fare,
e soffrendo ogni volta per le mie inconsapevolezze
su di me, e sugli altri. Sono così pesante e ripetitiva!
Lui intanto ha già ripreso ad avere delle relazioni…
ho deciso che smetterò anche di parlarne.
…riflessiva e perfezionista, ciò che odiava di me…
subire un rifiuto è deleterio, giustificarlo è il peggior torto che posso fare a me stessa. eppure lo faccio. forse darà i suo frutti.
sono affamata di spiegazioni e di nuove strade.
qualcosa si smuove, giorno dopo giorno, ma è fatica. a volte ho paura, a volte sembra di non aver fatto alcun passo.
riesco a scacciare l’ansia quando arriva, non so come ma ho trovato il modo.
sto e aspetto. mi guardo le mani e me le tocco, guardo gli oggetti, torno alla realtà e mi dico di essere qui ed ora e che tutto va bene qui e ora.
intanto guardo al mondo, forse più curiosa di prima e con meno aspettative.
… provo a vivere, sola.
io la ringrazio tanto. a presto, buon lavoro
Anche io ho provato a far finta di nulla di fronte alle sue sparizioni, alle sue cattiverie, accuse, noncuranze nei miei confronti ecc…Pensavo di prendere tempo e di usarlo per cio’ che mi seviva e poi di dargli il ben servito appena avessi trovato un altro uomo. Ma non funziona, loro sono furbi ed astuti a riprendersi le attenzioni quando vedono che sfuggi e se tu resisti, allora cominciano a tirare la corda facendo scorrettezze e cattiverie sempe piu’ intense fino a che ti portano a scoppiare. Dentro di me dicevo “ce la puoi fare, resisti, tanto lo vuoi lasciare, non lo vuoi piu'”, ma mi ha portato a situazioni sempre piu’ difficili da accettare fino a che poi non ce l’ho piu’ fatta e poi gli ho sputato addosso tutta la mia rabbia di tutti gli episodi passati per i quali ho fatto l’indifferente. E quando loro capiscono che ti sei solo sforzata di far finta di niente, comprendono quando sei debole e ti colpiscono sempre piu’ forte. E poi cosi non facciamo altro che darci un pagliativo perche’ in realta’ non risuciamo a lasciarli. Pensiamo di poterci staccare piano piano, ma non e’ cosi, da queste persone bisogna darsi un taglio netto e farli morire dalla nostra testa. Ecco, pensiamo come se fossero morti, non ci sono piu’, defunti, solo cosi potremmo vivere la fine di un rapporto non come un rifiuto ed un abbandono accompagnata da sensi di colpa e di inadeguatezza. Noi torneremo ad essere felici, mentre la loro vita sara’ un continuo fallimento perche’ non potranno mai essere felici finche continueranno a fare del male ed a vivere quel forte conflitto interiore tra cio’ che vogliono far credere di essere e cio’ che invece il loro inconscio sa di essere (dico inconscio, perche’ credo vivamente, dalla mia esperienza, che loro si identificano talmente tanto nel personaggio che interpretanto che consciamente credono di esserlo davvero). Noi la recita la conosciamo gia’ e loro prima o poi saranno stanchi di recitare per un pubblico (noi) che non gli da piu’ la gratificazione che cercano. Alziamoci noi per primi dal teatro mentre loro sono ancora sul palco a recitare, prima che siano loro a decidere di cambiare pubblico e di recitare per un nuovo pubblico piu’ appagante e che li appaludi fragorosamente come loro desiderano. Io non ho potuto togliermi questa soddisfazione in quanto, purtoppo, nonostante tutto cio’ che ho subito, ha deciso lui la fine della storia. Ma voi che siete ancora in tempo, cominciate a riprendervi la vostra autostima proprio da cui, dal tirare fuori la forza per lasciarli. Dategli voi il ben servito e guardatevi allo specchio orgogliosi di voi, di esservi datti del bene a lasciarli e non pensate di esservi persi qualcosa. Non ci si perde proprio nulla senza di loro, anzi, possiamo solo che stare meglio, perche’ peggio di cosi non si puo’. Un affettuoso abbraccio a tutti coloro che condividono la mia stessa sofferenza.
Caro professore,
sono di nuovo nella fase del distacco dall’ultimo narcisista. A differenza di tante storie che ho letto di donne che hanno vissuto 20-30 anni accanto ad un narcisista, io ne ho conosciuto tre con cui ho instaurato relazioni nel tempo durate tra va e vieni 12 anni, 11 anni e con l’ultimo due anni, (per ora) ma ogni volta non siamo riusciti a stare veramente insieme per più di due mesi. A questo punto mi chiedo cosa è che mi attrae irrimediabilmente verso di loro? So di avere avuto un padre narcisista … ma non è soltanto questo naturalmente. Ogni volta, per fortuna, come per l’ultimo vedo che riesco ad essere più distaccata ed a farmi meno del male. Lui mentre due anni fa ad es. mi ha gridato letteralmente che non mi dovevo innamorare di lui ora… si ora si è allontanato perché non sono innamorata!! E mentre come le altre volte all’inizio è splendido, sembra innamorato e dolcissimo… tante telefonate e sms continui poi dopo UN MESE diventa scorbutico, nervoso, comincia ad allontanarsi. E’ arrivato, l’ultimo giorno a dirmi che IO gli faccio venire la rabbia!! Eh no a questo non ci sto! Ogni suo malumore sono sempe sorridente e cerco di deflazionare, ci vediamo una volta asettimana, massimo due perché abito a qualche chilometro da lui e quindi cerco di godermi il momento,. di lasciare fuori i nervosismi.
Ma ora… nonostante, dopo due tentativi di riavvicinamemento ho capito che non c’è niente da fare, che lui è così, che ha paura, che non sa stare nel rapporto… perché ricordo solo le cose belle e le emozioni che mi ha dato? perchè?
Sono in terapia e per fortuna c’è la mia dottoressa che mi rammenta tutto… eppure nn faccio che pensarlo e so che sarà dura dimenticarlo, come un anno fa. Mi scuso se c’è qualche errore ho scritto di getto
Cara Adele,
purtroppo non sei la sola….me ne ha fatto di tutti i colori e ancora continuo a pensare a lui. Sono la sola che in momenti difficili gli è stata vicina, ma mi ha sempre accusata di essere la causa del suo nervosismo. Dopo circa 3 anni ho chiuso la storia con grande sofferenza perchè era arrivato a compiere dei gesti offensivi e vili nei miei confronti. Purtroppo lui non ha accettato questa mia decisione ed ha pensato bene di inventare storie diffamatorie nei miei confronti. Non so come si può arrivare a tanta cattiveria dopo tutto l’amore che gli ho dimostrato in questi anni. Lui vive, ma io ancora sono in un guscio senza avere la forza di uscirne definitivamente.
Gentile dottore, un forte trauma, ovvero il perdere la propria donna dopo tanti anni di matrimonio, avendola data sempre per scontata, il perdere i propri figli, mai realmente apprezzati, possono minimamente guarire un narcisista spezzando in qualche modo il suo perverso equilibrio e costringendolo, in tutti i suoi limiti, a mettersi un briciolo in discussione? C’è, secondo la sua esperienza, una possibilità di riscostruire dalle macerie un rapporto che pur avendomi dato tanto dolore è comunque una parte di me, in che modo non ricadere nelle stesse dinamiche di sempre di manipolazione e comunicazione paradossale? In altre parole un narcisista può guarire o almeno migliorare?
Gentile Signore, le sono solidale, ma lei deve comprendere che non è significativo né utile esprimere considerazioni terapeutiche sulla base di qualunque etichetta psichiatrica senza la conoscenza approfondita di un caso che esige per forza di cose colloqui diretti. In generale è meglio non attribuire diagnosi se non si è specialisti. Le informazioni servono per riflettere ma poi vanno approfondite con uno specialista. Solo così lei potrà avere risposte sensate alla sua comprensibile domanda che trasmette l’ansia di voler comprendere e di voler stare meglio.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta