NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
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Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — https://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
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Ciao a Tutti,
leggo svariati commenti da parte di coloro che sono state vittime di un narciso, chi li compatisce e chi vorrebbe fargli pagare il dolore che hanno provocato. Io alterno i miei stati d’animo, un giorno mi sento “cattiva” e non mi riconosco poiché provo tanta rabbia e vorrei capire se esiste qualcosa che lo possa ferire per fargli provare lo stesso dolore che tutti i giorni continuo ad affrontare a causa di tutto il male che mi ha fatto, altre volte mi dispiace per lui e per quello che forse non vedrà mai: il vero SE STESSO.
Penso che nulla lo scalfisca nel bene e nel male. Gli ho dato tanto amore per 3 anni, ma questo probabilmente non lo ha lasciato indifferente, allo stesso modo non lo ha scalfito neanche il dolore che mi ha provocato. Continua a ferirmi con degli sms in cui vuole convincermi del suo “pseudo amore” , ma quando non raggiunge il suo obiettivo colpisce attraverso “insulti e falsità”. Sono ferita, confusa, svuotata a tal punto da non sapere più chi sono. Non riesco a reagire come vorrei nei miei e nei suoi confronti, ma leggere tutti questi commenti mi fa sentire meno sola ad affrontare un problema che a quanto pare caratterizza sempre di più la società in cui viviamo.
Vorrei chiedere al dott. Brunelli perchè non creare una chat in tempo reale, sempre se non esiste già, che potrebbe fare da supporto e da sfogo in qualsiasi momento a noi tutti vittime dello stesso male.
Le Sue parole, dottor Brunelli, sono un grande conforto!
Laura Mirelli
Esco anche io da una storia massacrante con un narcisista e provo sollievo nel non sentirmi sola, leggendo le vostre testimonianze e le risposte del prof. Il mio tunnel è durato quasi tre anni, durante i quali le mortificazioni affettive sono state tante e pochi i ricordi piacevoli, che normalmente accompagnano tutte le storie d’amore. Mi ha succhiato tutte le energie ed ogni volta che decidevo di allontanarmi da lui, aveva sempre una disgrazia che meritava la giusta attenzione da parte mia. Mi ha aiutato alla fine una cara amica, che suo malgrado conosceva bene questa patologia per essere stata moglie di un narcisista per tantissimi anni, e il mio sesto senso. Negli ultimi mesi, mentre mi disperavo per i “paletti” affettivi che continuamente fissava tra noi ( non rispondeva al telefono, ai miei sms, mentre lo faceva con le sue innumerevoli amiche, ci incontravamo solo raramente…), gli mando una richiesta di amicizia su un social network, usando un altro nome. Non solo alla “nuova” amica risponde tempestivamente, ma le strappa anche un appuntamento, mostrandosi gentile e galante come all’inizio della nostra storia. Il giorno dell’appuntamento, nel luogo stabilito ovviamente sono andata io, gli ho lanciato la stampa della chat e, ricordandogli che ha seminato in giro tanta sofferenza, sono andata via.
Cara Serena,
ho letto quasi con stupore la tua storia. Molto, molto simile alla mia.
Non credevo esistessero uomini simili, o almeno, io non ne avevo mai incontrati. Sono passata attraverso bugie, noncuranza, vane promesse, dichiarazioni d’amore, ed è un anno ormai! Anch’io ho fatto di tutto per “sapere” provocandomi ancora più sofferenza. Anch’io come te, gli ho chiesto l’amicizia su un sito, con un nome inventato, e lui ha cominciato a scrivermi chiedendomi di incontrarlo. Non ce l’ho fatta ad incontrarlo, però. Quello che proprio non capisco è il perchè non mi lasci andare…
E così non ne esco. Se vuoi leggi la mia storia, poco più su. Un abbraccio solidale.
Cara Lami, probabilmente per me è stato più facile, perchè il “vampiro” ha sempre e soltanto risucchiato tutte le mie energie, mi ha sempre umiliato affettivamente, non mi ha lasciato un ricordo. Non avrei capito se un’amica, con un’esperienza analoga alle spalle, non mi avesse informato e sostenuto nel tirare giù la maschera, anzi una delle molteplici maschere, dell’uomo che ho creduto di amare. Oggi posso sentirmi libera finalmente di dire che il rapporto con quel narcisista non ha avuto nulla a che vedere con l’amore. Sto ancora molto male, con somatizzazioni fastidiosissime, oltre che con un’evidente depressione, ma non tornerei indietro MAI, neppure se fosse l’unico uomo al mondo.
Ciao, sono incuriosita dalla tua storia molto simile alla mia. Solo una domanda, tu pensi che quando gli hai buttato in faccia quale sofferenza sta dando con i suoi comportamenti, lui abbia capito che cretino sia, o no? Io credo che gli sia scivolato addosso tutto….
Rispondo a G.g. Quando gli ho buttato in faccia la mia sofferenza è rimasto annichilito, basito…Forse non mi avrebbe mai ritenuto abbastanza “intelligente” da essere in grado di stanarlo. Sicuramente il giorno dopo o qualche ora dopo è tutto svanito. Però per qualche istante avrà riflettuto. Nei 10 minuti successivi mi ha mandato almeno 20 sms e ha tentato di parlarmi, ovviamente invano, supplicandomi e cercando di impietosirmi perchè “è malato ed è seguito da una psichiatra” . Ha messo i “paletti” tra noi per due anni e mezzo, perchè non mi avvicinassi troppo. Però sono stata la sua confidente, la sua unica amica ( così almeno ho creduto) nei momenti più drammatici della sua vita privata. Sono stata l’unica a soccorrerlo sempre, di notte e di giorno. Non mi ero accorta di soccorrere il mio carnefice.
Credo che sia servito soltanto a me buttargli tutto il mio dolore addosso. Quello è stato il momento in cui ho iniziato di nuovo a volermi bene.
Sono contenta che stai cominciando a reagire a lui e a volerti bene. Io invece lo sto usando, lo uso per il mio piacere (sesso) facendogli credere che lui stia conducendo il gioco. In realtà ho smesso da mesi di volergli bene, e faccio la finta tonta. Però non lo cerco mai, non gli chiedo niente, non gli faccio scenate quando sparisce, anzi…lo riempio di sorrisi e belle frasine dolci, nel frattempo mi giro intorno, e quando troverò l’uomo giusto per me, lo scaricherò senza neppure una spiegazione. Pregusto il momento, nel frattempo mi prendo da lui quello che mi interessa, senza un briciolo di sentimento.
Almeno nelle intenzioni mi sembra un po’ una posizione di collusione narcisistica, ella serie narcisismo contro narcisismo, anche se comprendo che si tratta di un’amara difesa e che non è ciò che davvero si vorrebbe… tuttavia su certe questioni di sentimento ciascuno deve fare la sua esperienza e cercare di comprendere nel bene e nel male.
Un caro saluto
Almeno nelle intenzioni mi sembra un po’ una posizione di collusione narcisistica, della serie narcisismo contro narcisismo, anche se comprendo che si tratta di un’amara difesa e che non è ciò che davvero si vorrebbe… tuttavia su certe questioni di sentimento ciascuno deve fare la sua esperienza e cercare di comprendere nel bene e nel male.
Un caro saluto
Dottore, non so bene cosa intenda per collusione narcisista, forse lei vuole farmi capire che sto reagendo in modo narcisista per difendermi? Può essere…Ma è veramente difficile comprendere quest’uomo che presumo abbia anche avventure di tipo bisex e/o omosessuali, che è di un cinismo spietato, e che è terrorizzato dalla possibilità di dover corrispondere un sentimento di amore e/o di affetto. Comprendo anche Serena che invece mi dice che dovrei eliminarlo, effettivamente è la soluzione più intelligente che si possa attuare. Forse non sono narcisista, forse solo sono una stupida che ha ancora voglia di farsi prendere in giro. Grazie per gli interventi. Mi sono molto utili. G.g.
Io non ho mai detto che lei è narcisista, e d’altronde lei interpreta correttamente quello che ho detto e cioè ‘ come difesa’. Credo poi che il suo considerarsi stupida sia una pura banalità, di certo lei non lo è affatto. Lei invece deve notare attentamente cosa scrive di quest’uomo che è assolutamente negativo e al contrario che invece prova attaccamento e interesse per lui e quindi un sentimento positivo. Inoltre lei esprime un senso di forte malessere. Mi spiace, la comprendo… detto ciò secondo lei a cosa serve la psicologia e la psicoterapia? Forse a convincere quelli che si credono di essere Napoleone che non lo sono? Forse a persuadere i pedofili a non esserlo? Forse a convincere gente che va nuda per strada a vestirsi? Cioè secondo lei la psicoterapia serve solo per curare le persone quando sono dei matti allucinanti, o forse serve anche per curare le persone come lei e tante altre che soffrono per una chiara incongruenza dei loro sentimenti e dei loro legami con persone negative? Ecco, credo lei abbia compreso. E approfitto per dire che questo dibattito non è riferibile a Liala o a Sex and City, ci staimo occupando certo di questioni sentimentali, ma soprattutto di gravi traumi e dolori che vanno a minare la salute umana e la vita stessa.
Quindi, ancora una volta, consiglio lei e tutti di non trascurare la propria salute e di approfondire il perché delle loro sofferenze non solo attraverso link e chat – ivi il presente blog che vuole essere un’occasione informativa e di conforto … MA NON BASTA quando si arriva a situazioni di malessere acuto e cronico bisogna approfondire e rivolgersi a specialisti nelle strutture pubbliche e private, anche a costo di rinunciare a qualcos’altro. Questo è il mio consiglio, chiaro e tondo, ed ho il dovere di ripeterlo.
Un caro saluto
Penso che le cure psicologiche siano molto importanti, per non dire indispensabili, per aiutare le persone che subiscono il fascino e relative torture da parte dei narcisisti. Infatti ho già avuto un percorso con una psicoterapeuta, l’anno scorso, che mi è stata di aiuto. Bisogna anche lavorare molto su noi stessi, per imparare ad amarci e superare i problemi, quello che voglio dire a proposito di “questo ” problema è che sono consapevole di quello che è lui, e di quello che sono io. Non sto covando propriamente una vendetta, ma insomma, quasi. So benissimo di non essere stupida, il mio era solo un modo per intercalare il discorso, come dire, so quello che sto rischiando e se persevero e sbaglio è solo da imputare alla mia testardaggine. L’unica cosa di cui sono certa è che non sto più male. Prima soffrivo molto, per ogni indifferenza, per ogni mancanza…per ogni battuta cattiva. Adesso veramente, non più. Evito volutamente ogni contrasto, non mi preoccupo di niente, mi prendo quello che sa fare meglio, appunto, mi ripeto il sesso, e basta. Se poi lui sta male per settimane, in preda ai suoi momenti Down, sono accidenti suoi. Non gli chiedo niente, perchè non mi interessa più sapere niente. A mio modo ho superato il dolore, e mi prendo quello che voglio. E’ brutto dirlo, ma è cosi. E non sto male, non c’è alcun malessere. E’ un modo come un altro per superare. E concordo alla fine con Lei che se invece dovesse essere una sofferenza grave di ricorrere agli aiuti di specialisti del caso….Buona serata
Bene, mi pare che lei stia compiendo una buona elaborazione e proprio per questo mi permetto ancora di riprenderla un pochino nel finale quando lei concorda sul fatto che bisognna ricorrere ad un terapeut in caso di sofferenze GRAVI, io credo che lei volesse intendere acute o croniche… voglio dire che non è bene aspettare che una sofferenza diventi GRAVE, le pare? La nevrosi non è necessariamente grave e sempre attiva, ma se non è curata è disturbante per tutta la vita e può emergere in modo inaspettato entro situazioni difficile fino a diventare grave. Quando una relazione d’amore si è trascinata per molteplici ragioni in modo molto stressante si tratta evidentemente di una relazione nevrotica e nevrotizzante, essa è quindi il campanello di allarme di altre problematiche complessuali sottostanti che è sempre consigliabile approndire e curare, senza che il campanello debba suonare troppo e fino a scaricarsi… c’è l’abitudine di anadare spesso dal medico per sintomi di poco conto, talvolta esagerando, mentre invece si va dallo psicoterapeuta solo quando non se ne può più, con il risultto che poi ovviamente i processi di guarigione sono più lunghi e difficili… purtroppo, e ciò è deplorevole, i servizi pubblici e mutualistici sono pressocché inesistenti, almeno quanto quelli delle cure dentarie, perciò io ed altri colleghi cerchiamo di favorire il più possibile con varie proposte un accesso ai consulti e all’informazione psicoterapeutica per tutti, venendo incontro il più possibile e con pratiche anche di volontariato (come in questo blog), e non è facile… ma va anche detto che molte persone preferiscono cercare di lenire le loro sofferenze con spese voluttuarie che si possono permettere – come moda, viaggi e ristoranti – magari rinunciando a trattamenti, cure e corsi che sarebbero importante per la loro salute psicocorporea… credo tuttavia che questo trend stia cambiando, ed anche lo spero per il bene di tutti, infatti ciascuno ha la responsabilità di se stesso e trascurare la propria sofferenza psichica vuol dire rischiare di farla ricadere sugli altri o comunque si risulta appesntiti nelle proprie possibilità di fare del bene e del proprio meglio, perciò il male ci guadagna e questo è male.
Un caro saluto
Concordo su tutto. Infatti io dalla psicoterapeuta ci sono andata per tempo, appena ho cominciato a sentire “il mal di denti”, non ho aspettato troppo da aver bisogno della dentiera… Mi perdonerà se ho usato un esempio ridicolo, ma credo renda bene l’idea! Effettivamente leggo di molte persone che si giocano il tutto per tutto, fino a distruggersi, prima di intervenire su se stesse. Forse sono corsa ai ripari velocemente perchè ho un certo sesto senso per questi individui, però non mi sento lo stesso completamente fuori pericolo.
Vedrò come procede questa assurda storia e poi prenderò provvedimenti.
La ringrazio per l’attenzione che mi ha dimostrato in questi giorni, buon lavoro.
G.g.
Dottore, buongiorno. Volevo solo dirle che ho preso atto che mi stavo solo facendo del male e ho deciso di lasciarmi alle spalle questa persona priva di ogni sentimento e rispetto per me. Ho dovuto sbatterci il naso, per l’ennesima volta, ma forse bisogna proprio toccare il fondo per rendersi conto che la luce arriva dal un’altra parte. Aveva ragione su tutto, e la prego di perdonarmi se sono sembrata presuntuosa di risolvere il problema a mio modo. E’ stato tutto inutile, per star bene, bisogna solo levarsi di torno questi parassiti. Buona giornata
Ho scritto una lunga lettera, che spero sia arrivata e pubblicata, ma non ne sono sicura!
Gentile Dottore,
grazie per queste parole chiarificatrici. Non voglio dilungarmi a raccontare la mia storia che è molto simile a tante altre qui descritte. Non è consolante sapere che tante altre persone hanno sofferto e soffrono per aver incontrato, uomini soprattutto che annientano e distruggono, ma, queste storie aiutano sicuramente.
E’ un anno che sono tenuta “appesa”, bugie, promesse, cattiveria, noncuranza, nessuna chiarezza, tradimenti, e ancora bugie. Non so capire, spiegarmi dove è finita la persona che ho creduto di conoscere, la persona che mi ha aiutata con gentilezza e quel che credevo amore, durante la mia malattia. Cancro. E quindi intervento, chemio e radioterapia, parziale perdita dei capelli… Ma lui c’era, dicendo che non gli importava, che ero bella comunque, che ero forte e coraggiosa. Dal cancro ne sono uscita, ma lui se ne è “andato”, non con le parole chiare che avrei voluto, ma appunto tenendomi “appesa” au sicuro ritorno. Messaggi affettuosi con la promessa di esserci ancora per me, qualche telefona, un incontro e una notte insieme solo due mesi fa…
E io mi sono illusa un’altra volta! Conosco questa persona da sei anni, è finita allo stesso modo dopo due anni. Avevo, faticosamente, dimenticato. Ma lui si è ripresentato altri dopo due anni di silenzio nel momento peggiore della mia vita e io, pur conoscendolo, l’ho accolto di nuovo, mi sono fidata e lasciata andare. E’ la sua vicinanza nella malattia che mi tiene legata ancora a lui?? Io soffro terribilmente e non rieco ad uscirne. Mi sento perfino più debole di quando ho avuto il cancro e non me lo spiego. Ho detto che non volevo dilungarmi e invece… Forse mi fa bene parlarne.
Comprerò sicuramente il suo libro, ma vorrei, se possibile avere un incontro con Lei. Voglio tornare a vivere..! Ho già avuto esperienza di psicoterapia. Se potesse darmi una risposta, magari via email, per un eventuale appuntamento, Le sarei molto grata!
La ringrazio ancora e La saluto cordialmente.
Per esaminare l’eventualità possa essere utile un primo consulto privato basta telefonarmi in orario lavorativo, ricevo in varie città e, nel rispetto delle normative vigenti, posso offrire consulti telefonici o Skipe in Italia e all’estero. In ogni caso, quando la sofferenza è troppo lunga o eccessiv è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta ed anche ricorrere ai servizi pubblici per la salute mentale, infatti al di là delle pene d’amore, ci sono situazioni talmente stressanti che possono mettere in gioco la salute, le relazioni, il lavoro, i rapporti sociali… E’ importante capire che non siamo soli nella sofferenza e che certe relazioni traumatizzanti sono vissute, purtroppo, da molti… ciò deve farci prendere coscienza per non abbatterci e per non svalutarci… è essenziale mantenere il più possibile salda la propria autostima, la fiducia in se stessi, nella propria apertura ad amare e ad essere amti…
Un abbraccio
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Buongiorno dott. Brunelli,
continuo a leggere ciò che ho sempre sospettato da circa tre anni e a cui non ho mai voluto credere, svegliandomi e fingendo che fosse solo un momento, che lui fosse solo arrabbiato per la sua separazione e che insieme avremmo superato tutti i suoi dolori. Il tempo passava e la sua “cattiveria” verso di me aumentava: insulti verbali, gesti incomprensibili, pseudo-tradimenti, bugie, sotterfugi, ipocrisia e tanto altro. Ed io continuavo a vedere solo il lato bello della sua persona, così bello da non voler vedere tutto il resto. Sono Vittima, è così che mi sento dopo circa 3 anni, di un bugiardo e narcisista patologico. E’ da poco, da circa 15 giorni, che ho deciso di rompere definitivamente con lui, ma lui mi sta facendo del male continuando ad insultarmi e a far credere a tutti gli amici comuni quale persona cattiva ha avuto accanto. Ancora cerca di convincermi del suo pseudo amore e di convincersi che la colpa della rottura è solo mia, accusandomi di qualsiasi cosa. Avevo provato tante volte a chiudere la storia, ma lui era riuscito sempre a manipolarmi e a farmi credere che mi amasse. L’ho trascinato dalla terapeuta e lui sembrava convinto, ma ora non penso stia continuando la terapia poichè lo ha fatto solo per farmi tacere. Dopo gli ultimi indescrivibili avvenimenti ho detto “BASTA!!”. Il dolore che provo con me stessa per averlo amato e aver affrontato con lui tutti i suoi problemi, quando accanto a lui non esisteva nessuno neanche la sua famiglia, è atroce. Non so come può fare del male alla persona che lo ha amato tanto, ignorando anche se stessa pur di renderlo felice. Mi colpevolizzo tutti i giorni, per non aver voluto vedere ciò che mi stava succedendo e non aver dato ascolto al mio istinto, eppure mi reputano una persona intelligente. Non mi perdono e ancora cerco di capire come ho fatto e come farò a sopportare tutto il dolore che mi sta provocando, come farò a non ricaderci ancora. Non so più come andare avanti e come fargli capire che non è una battaglia dove distruggere l’avversario, perchè in realtà ha già distrutto la mia anima. Che fare per riprendere a vivere e riscoprire me stessa??
ACCETTO CONSIGLI DA TUTTI IN UN MOMENTO COSI’ DIFFICILE!!
Buongiorno dott. Brunelli,
continuo a leggere ciò che ho sempre sospettato da circa tre anni e a cui non ho mai voluto credere, svegliandomi e fingendo che fosse solo un momento, che lui fosse solo arrabbiato per la sua separazione e che insieme avremmo superato tutti i suoi dolori. Il tempo passava e la sua “cattiveria” verso di me aumentava: insulti verbali, gesti incomprensibili, pseudo-tradimenti, bugie, sotterfugi, ipocrisia e tanto altro. Ed io continuavo a vedere solo il lato bello della sua persona. Sono Vittima, è così che mi sento dopo circa 3 anni, di un bugiardo e narcisista patologico. E’ da poco, da circa 15 giorni, che ho deciso di rompere definitivamente con lui, ma lui mi sta facendo del male continuando ad insultarmi e a far credere a tutti gli amici comuni quale persona cattiva ha avuto accanto. Avevo provato tante volte a chiudere la storia, ma lui era riuscito sempre a manipolarmi e a farmi credere che mi amasse. L’ho trascinato dalla terapeuta e lui sembrava convinto, ma ora non penso stia continuando la terapia e onestamente non mi interessa in quanto grazie alle mie sole tre sedute ho capito chi avevo di fronte. Continua a mentire spudoratamente a me e a se stesso. Dopo gli ultimi indescrivibili avvenimenti ho detto “BASTA!!”.Il dolore che provo con me stessa per averlo amato e aver affrontato con lui tutti i suoi problemi, quando accanto a lui non esisteva nessuno neanche la sua famiglia, è atroce. Non so come può fare del male alla persona che lo ha amato tanto, ho ignorato anche me stessa pur di renderlo felice. Mi colpevolizzo tutti i giorni, per non aver voluto vedere ciò che mi stava succedendo e non aver dato ascolto al mio istinto, eppure mi reputano una persona intelligente. Non mi perdono e ancora cerco di capire come ho fatto e come farò a sopportare tutto il dolore che mi sta provocando. Non so più come andare avanti e come fargli capire che non è una battaglia dove distruggere l’avversario, perchè in realtà ha già distrutto la mia anima. Che fare per non colpevolizzarmi e superare questo enorme dolore??
Questo suo colpevolizzarsi è attinente alla ferita narcisistica che si acquisisce sin dall’infanzia, ferita che può restare silente per lunghi periodi e che poi si acutizza in certi momenti o attraverso frustrazioni ed esperienze afettive isturbanti… non è una cosa gravissima, ma come tutte le ferite va curata e si può… naturalmente sto parlando a livello generale, solo attraverso un percorso di analisi – a volte anche breve – si può davvero comprendere intervenire e fare in modo che lei la elabori e la superi… nel uo caso, al momento, va considerato che questa ‘ferita’ è stata anche ulteriormente ferita quindi fa ancora più male… provi a cercare la possibilità di avre un consulto psicologico da uno specialista, se vuol a tale riguardo può contattarmi privatamente al fine di poterle dare qualche chiarimento rispetto alle possibilità di trattamento e di sostegno in tali situazioni. Intanto le auguro di riprendersi presto e di fare in modo che le sofferenze servano per trovare un nuovo equilibrio.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
La ringrazio dott. Brunelli, ho cominciato un percorso di analisi da pochissimo, ed è proprio grazie a questo percorso che ho realizzato ciò che non volevo vedere, di essere stata vittima di un “manipolatore affettivo”. Spero di comprendere a fondo ciò che mi è successo e di avere la forza di “lottare” finalmente per me stessa.
Allego un post molto significativo scritto dal Dott. Secci (psicoterapeuta a cagliari):
Se è amore
18 Settembre 2011
L’amore è indefinibile, eppure governa la nostra esistenza. Ciascuno di noi coltiva una propria definizione implicita di questo sentimento prezioso; la sviluppiamo nel corso dell’esperienza personale e la perfezioniamo nei rapporti significativi dimenticandoci troppo spesso che amore è equilibrio, reciprocità, appartenenza. E’ facile perdere la bussola e smarrirsi nei territori inospitali del compromesso e della sopportazione reciproca che sviliscono l’amore per attutire il conflitto e allontanare gli spettri della solitudine. A volte, il desiderio d’amare è così forte da alterare il senso della realtà e spingere verso la rinuncia a se stessi pur di mantenere un rapporto ormai logorato, percosso da piccoli egoismi quotidiani, disattenzioni e fraintendimenti profondi. A volte, crediamo di amare e di essere amati a dispetto della nostra infelicità.
Karl Gibran, poeta libanese, spiega l’amore come pochi altri e accende un faro per salvarci dagli amori sbagliati, delusi, stanchi e condurci verso la bellezza e la gioia.
[…] Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre.
Sarete insieme quando le bianche ali della morte
disperderanno i vostri giorni.
E insieme nella silenziosa memoria di Dio.
Ma vi sia spazio nella vostra unione,
e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore:
piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dallo stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognun di voi sia solo,
come sole sono le corse del liuto benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori,
e siate uniti ma non troppo vicini:
le colonne del tempo si ergono distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.
Kahil Gibran, 1883-1932
per TAR 342:
Bravo!! questa è una bella, sana, approfondita e corretta analisi del prima, durante ma sopratutto del poi, di come si può uscire e aprirsi alla rinascita. un percorso faticosissimo ma altrettanto energetico e purificatore.
sono nel viaggio anch’io con la stessa emozione e determinazione.
un augurio a tutti di intraprenderlo e ancora grazie al dott. brunelli che saluto caramente.
Un abbraccio a Laura che sento particolarmente vicina nel suo modo di cercare e di indicare le vie più certe verso il bene e l’amore.
gentile dottor ,leggendo i suoi articoli ho visto che può fornirmiil test per diagnosticare se c’è effetivamente tale trauma.La mia psicoterapeuta è convinta che abbia avutioo a che fare con un narcisista maligno….io effettivamente non mi sento come realmente ero…ossia non so riiniziare sono in uno stato di inerzia…ma ho una gran voglia di risalire!!!solo ho bisogno di accettare e capire!può fornirmi quel test!Grazie Luana
Per il test è necessario conttarmi in orario lavorativo per alcune raccomandazioni.
Per il test è necessario contattarmi in orario lavorativo per alcune raccomandazioni.
Ho letto avidamente tutto l’articolo e le varie esperienze dei lettori. Sono certa che anche la mia relazione, durata ben 31 anni, appartiene purtroppo a questo tipo.
Ho però un dubbio, dai commenti credo di capire che tutte le persone che hanno scritto HANNO CHIUSO LA RELAZIONE CON IL PARTNER DPN senza incontrare da parte dello stesso grossi ostacoli.
Per me non è così. Lui, nonostante affettivamente si sia allontanato da me (da 3 anni ha una relazione con una donna, che però non ammette e nega anche quando lo incontro insieme a lei), e dai miei figli che ha abbandonato al loro destino anche economicamente, continua a torturarmi con la sua presenza in casa. Non vuol saperne di andarsene, dice che possiamo ricostruire qualcosa insieme, che per lui la famiglia è al primo posto nei valori, che se io vorrò tutto tornerà come prima.
Infatti continua a stare in casa a mie spese (non caccia fuori un euro dicendo che lavora ma non lo pagano), nonostante siamo separati da 2 anni e ci sia un’ordinanza del Giudice che lo obbliga a contribuire al mantenimento dei figli e a lasciare la casa coniugale.
Ogni mattina esce, raccontando bugie e dando spiegazioni che nessuno gli chiede, si occupa solo di se stesso e del soddisfacimento dei suoi bisogni, ritorna ogni sera e pretende di cenare, di sapere tutto ciò che io e i figli abbiamo fatto nella giornata, se ne va a letto e il giorno successivo riprende la sua relazione e LA SUA VITA lontano da noi.
Per me è durissimo sopportare questa situazione, ormai non discuto più, cerco di non esserci mai in casa fino a quando lui non va a letto. ma è un sacrificio enorme. Oltre ad essere rimasta sola con tutte le responsabilità che comporta essere madre di tre figli, non ho neppure un posto, una stanza che possa considerare IL MIO RIFUGIO.
Ho sofferto moltissimo rendendomi conto a poco a poco, negli anni, che lui mi tradiva e soprattutto che non faceva altro che raccontarmi menzogne, a me, che l’ho sempre rispettato e mai avrei potuto fargli un torto, ho sofferto chiedendo la separazione, perchè nonostante tutto LUI MI FACEVA UNA GRAN PENA.
Ora lo odio, perchè LUI RESTA IN CASA con il preciso scopo di CONTINUARE A DISTRUGGERMI.
Caro dottore, mi dica, cosa sto ancora sbagliando? Perchè non riesco a liberarmi di lui? E’ più infimo di tutti gli altri partner menzionati in questo forum? O sono io il caso patologico?
Caterina
è stato utile leggervi, grazie Brunelli.
Buongiorno…vorrei aggiungere anche la mia storia..alle tante che ho letto e che rispecchiano il mio vissuto… 8 anni fa conosco una ragazza che nei primi mesi mi fa vedere il vero amore..gentile..dolce..sensuale….sempre vicina a me..poi con il tempo cambia tutto…e non descrivo tutte le cattiverie fatte in questi 8 anni..accuse di tradimento..scuse impossibili per non far sesso..tipo non ti lavi..hai la pancia..mi fa schifo la tua panciaecc.. ora 10 giorni fa lei mi lascia perchè scopro si vede già con un altro. Ora lei prima di conoscere me aveva due figlie una ha 16 anni ora e ha padre l altra che ha 9 anni praticamente l ho cresciuta io e non sa ancora che non sono suo vero papà.
Oltretutto abbiamo un locale pubblico insieme anche se intestato a lei…
ora come vedete anche se lasciato per me è impossibile troncare il minimo rapporto in quanto figlie e lavoro ci obbliga a vederci.
Volevo chiedere se c’è un modo per convincerla che è malata..qualcuno dice che un abbandono improvviso del nuovo uomo potrebbe darle uno schock per guardarsi dentro.
esistono modi per farli render conto della loro cattiveria verso gli altri.
Grazie
Buongiorno…vorrei aggiungere anche la mia storia..alle tante che ho letto e che rispecchiano il mio vissuto… 8 anni fa conosco una ragazza che nei primi mesi mi fa vedere il vero amore..gentile..dolce..sensuale….sempre vicina a me..poi con il tempo cambia tutto…e non descrivo tutte le cattiverie fatte in questi 8 anni..accuse di tradimento..scuse impossibili per non far sesso..tipo non ti lavi..hai la pancia..mi fa schifo la tua panciaecc.. ora 10 giorni fa lei mi lascia perchè scopro si vede già con un altro. Ora lei prima di conoscere me aveva due figlie una ha 16 anni ora e ha padre l altra che ha 9 anni praticamente l ho cresciuta io e non sa ancora che non sono suo vero papà.
Oltretutto abbiamo un locale pubblico insieme anche se intestato a lei…
ora come vedete anche se lasciato per me è impossibile troncare il minimo rapporto in quanto figlie e lavoro ci obbliga a vederci.
Volevo chiedere se c’è un modo per convincerla che è malata..qualcuno dice che un abbandono improvviso del nuovo uomo potrebbe darle uno schock per guardarsi dentro.
esistono modi per farli render conto della loro cattiveria verso gli altri.
Grazie
Intervengo per portare la mia esperienza di letture che mi hanno aiutato. Vengo da una storia di più o meno 4 mesi con una donna (molto probabilmente) perversa narcisista e da cui sto uscendo (è come una scalata durissima, ma posso vedere la vetta lassù…). Non racconterò dettagli, che sto cancellando e che sono simili a quelli degli altri. Parlano meglio le letture. Dirò solo che mi sono accorto di essere manipolato e che qualcosa in profondità non andava, pur credendo fosse il più grande amore della mia vita, credo grazie a un profondo senso di liberta che mi ha sempre caratterizzato (per mia fortuna). Pensare di non rinunciare sempre alla libertà personale rende consapevoli (anche se solo leggerissimamente) di essere incatenati, addormentati, nella mani di un’altra persona. Mai si dovrebbe pensare di essere nella mani di un’altra persona. Fate attenzione a cosa li circonda e noterete un profondo gap tra le belle parole che usano, tra come si presentano e la miseria, la vuotezza e la pochezza delle loro vite. Per esempio le case, lo stile di vita (eccetto il vestirsi): sono spesso senza romanticismo e spesso sono colti solo a parole (non hanno tempo per essere colti perche passano tutto il tempo impegnati nella ricerca delle vittime ).
Ecco una serie di letture che mi hanno enormemente aiutato anche prima di imbattermi in questo forum che mi è anche d’aiuto. (Fate attenzione, ho il sospetto che questo, come anche altri forum simili, siano preda di queste persone perennemente in cerca di prede da vampirizzare, quindi occhio a chi scrive e chi chiede contatti !! il moderatore dovrebbe avvisare di questo pericolo secondo me).
Sono certo che molti di voi già conoscono queste letture ma ripeterle non credo sia male. Naturalmente non si tratta di letture esaustive, è solo un mio percorso personale che mi ha portato ad imbattermi in questi libri.
Per prima cosa un forum (in inglese ) indispensabile per uomini caduti nella mani di una donna perversa narcisista (aiuta moltissimo ed è in stile americano, quindi spiega dettagliatamente e con estrema cura e precisione molte, anche piccole, cose da attuare e come liberarsi da queste persone)
https://shrink4men.wordpress.com/a-shrink-for-men-index/
[Per capire come uscirne e cosa accade]
– La manipolazione affettiva di Isabelle Nazare-Aga
– Molestie Morali di Marie-France Hirigoyen (un libro durissimo ma assolutamente necessario leggere per le vittime, secondo me)
– La manipolazione affettiva nella coppia di Pascale Chapaux-Morelli e Pascal Couderc
– Non mi puoi Manipolare di Robin Stern
– Il Narcisismo di Antonio Alberti Semi (Generico ma di qualche aiuto)
[Per capire come fanno e le loro tecniche: sono libri duri da leggere e vi troverete molte cattiverie, ma aiutano a capire il nemico]
– La seduzione delle bugie di Paul Ekman
– Sun tzu e l’arte della seduzione di Pierre Fayard
– Tattiche D’amore di Thomas W. McKnight e Robert H. Phillips
– L’arte della Seduzione di Robert Greeen
– l’arte di non dire la verità di Adam Soboczynsky
– La psicologia della Persuasione di Kevin Hogan
– L’arte della guerra di Sun Tzu (È una guerra uscirne, serve e loro lo usano a mani basse per sedurre, mentire e condurre il gioco)
[Psicologia e disturbi di personalità]
Vari libri sui disturbi di personalità (sono tutti molto simili). Io ho letto questi:
– Disturbi di Personalità (Dalla diagnosi alla terapia) di Len Sperry
– I disturbi di personalità di Paul Emmelkamp e Jan Kamphuis
[Difendersi]
Lo stalker, ovvero il persecutore in agguato di Bruno Carmine Gargiulo e Rosaria Damiani
[Riprendersi]
– La forze della gentilezza di Piero Ferrucci
– Elogio della Cortesia di Giovanna Aixa
– Quando l’amore è schiavitù di Nicola Ghezzani
– Dire basta alla dipendenza affettiva di Marie Chantal Deetjens
(gli ultimi due sono generici e non si riferiscono solo a situazioni di dipendenza affettiva causate da relazioni con perversi narcisisti)
Gentile lettore, grazie per i suoi consigli bibliografici … per quanto attiene quello che lei scrive a me, seppure senza rivolgersi a me direttamente, con il seguente passo:
(Fate attenzione, ho il sospetto che questo, come anche altri forum simili, siano preda di queste persone perennemente in cerca di prede da vampirizzare, quindi occhio a chi scrive e chi chiede contatti !! il moderatore dovrebbe avvisare di questo pericolo secondo me).
Le rispondo che evidentemente 1) lei anche se consiglia di leggere tante cose non ha letto a fondo l’articolo dove ci sono decine di avvertenze (di vario tipo), nonché nelle risposte.
2) Le avvertenze dicono anche che nessuno va bollato con nessuna etichetta psichiatrica, che tutti hanno diritto a cure e a comprensione, e che chi se la fa più o menmo a lungo con un narcisista patologico o presunto tale, al punto di restarne traumatizzato, va compreso e assistito in ogni modo, ma va anche portato a comprendere le sue proprie responsabilità e collusioni, infatti quantunque il partner possa essere etichettato con il ‘verdetto’ di narcisista patologico questo non vuol dire che chi ci è stato insieme sia una persona con pwerfetto equilibrio psicologico, evidentemente è necessario un lavoro su se stessi, ed in tal senso la bibliografia che io fornisco, a seconda dei casi, quando qualcuno (in molti direi) mi chiede un consulto professionale privato è davvero tanta e specifica.
Questo Forum non incinta alla caccia alle streghe, a condannare il narcisista patologico o il cattivo di turno punto e basta, ma soprattutto a capire le questioni psicologicamente e a prendere maggior coscienza di SE STESSI, a tale riguardo va bene leggere, ma soprattutto arrivati ad un certo punto occorrono percorsi di sostegno e terapeutici e di formazione concreti, atti, quindi e non solo parole… molte opere che lei consiglia sottendono infatti l’importanza di una pratica concreta e di esperienze affidabili per comprendere davvero e per trasformare le proprie negatività (non quelle dell’altro) che ci hanno indotto a soggiacere entro relazioni disturbarte e disturbanti.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Salve a tutti, non ho altro da aggiungere, storie da raccontare importanti e devastanti come quelle che ho letto, il mio vissuto è stato problematico, molto doloroso ma dovuto a situazioni diverse. Oggi sono serena, riconosco le cose che non vanno bene per me, altro discorso è scegliere razionalmente, coscientemente cosa è meglio, ma in questo ho i miei validi supporti, dei paletti ai quali ancorarmi.
MA RINGRAZIO tutti quelli che hanno lasciato qui la propria testimonianza (e il dottor Brunelli che lo rende possibile) perché mi mantenete ancorata alla realtà, impedendomi di farmi fagocitare dalle illusioni. Anche voi siete uno dei miei paletti di sostegno, grazie di cuore.
Emy
Ho scoperto questo sito da circa otto mesi, e ringrazio delle esaurienti e importanti delucidazioni del Dottor Brunelli sulle persone affette dal disturbo narcisistico della personalità, in quanto mi sono
documentato su quest’ argomento più di un anno e mezzo fa, leggendo due libri, che mi hanno messo in guardia su che tipo di persona che stavo frequentando, in senso affettivo, cioè la mia ex fidanzata.
Il mio intervento in questo blog, vuole avere un chiarimento su questo tipo di disturbo, e sapere se queste persone che inizialmente intrattengono un rapporto sentimentale, e nei primi tre mesi, sembrano le persone più care, belle, amorevoli, ecc., provano affetto e amore, per il loro compagno, oppure e un periodo di tempo che gli serve per sedurre e meglio affrancarsi la loro vittima, per poi subentrare con i loro metodi manipolatori disturbanti e deleteri per chi gli sta vicino.
In questa mia storia, con questa persona avevo capito, fin da sei mesi, che era un soggetto che aveva dei strani comportamenti di agire in un rapporto sentimentale, perché le sue manifestazioni disturbanti, nel corso della mia vita, non le avevo mai accusate da altre donne, con le quali ero stato assieme, anche con la mia ex moglie, che forse qualche traccia di capacità manipolatoria, le potevo imputare.
La cosa incredibile, ma che per esperienza ho capito leggendo libri e il sito al quale sto scrivendo, e che è difficile uscire subito da un rapporto del genere, in quanto era una persona affascinante, bella, sicuramente seducente, e che mi ero innamorato di lei, ma che fortunatamente dopo tre anni e mezzo di abbandoni e riprese, la storia e finita. Probabilmente, ormai la mia reazione ai suoi metodi disturbanti provocavano in lei, la coscienza che la sua vittima ormai gli sfuggiva al suo dominio e controllo, manipolazioni, ed io non ne potevo ormai più, i miei sintomi erano dormire male, rancore verso di lei, non gli telefonavo per fargli capire che lei mi aveva trattato male, questo forse gli aveva fatto intendere che era il momento di lasciarmi definitivamente.
Ormai e da maggio del c.a. che la storia con questa persona è finita, e volevo sapere, se è normale che ogni tanto pensi a questa donna, certi periodi con lei passati assieme ecc., non nascondo che forse mi piacerebbe telefonargli per amicizia oppure avere una telefonata da lei, anche se so che era una persona diventata, dopo i primi tre mesi fantastici, parca di contatti telefonici.
Quello che volevo sapere e che invece di avere un po’ di rancore verso questa persona, per quello che mi ha fatto patire in certi momenti e altri aspetti che non sto a elencare, provo un senso di naturale comprensione verso il disturbo di questa persona, e che mi dispiace che possa vivere in questo modo, e che rischi in terza età disturbi di tipo schizoide.
Un altro aspetto che volevo capire e come l’ex marito di questa persona con quale avuto dei figli, possa essergli stato accanto per sedici anni, e subire le sue manipolazioni, rabbia, dominio, umiliazioni, colpevolizzazioni. Come caspita abbia fatto a sopportarla! Il bello che l’ha lasciato lei per motivi pur validi, che non sto a elencare.
Quello che volevo chiedere, e se è possibile, che entrambi fossero soggetti affetti da DNP! E che una coppia affetta da tale disturbo, possa convivere per sempre assieme, senza problemi, oppure no.
Volevo salutarla Dottor Brunelli, e ringraziarla per il modo chiaro e istruttivo, tratti di quest’aspetto delle persone disturbate da narcisismo della personalità.
Carissimo, questo blog è un ambito informativo e di auto-aiuto, ciò vuol dire che non è lo strumento del FAI DA TE diagnostico e terapeutico su se stessi e sulle altre persone. Perciò metto in guardia tutti dall’attribuire diagnosi ed etichette psichiatriche a chiunque senza aver effettuato un consulto personalizzato con me o con uno specialista della salute mentale. Certamente leggere e partecipare al blog aiuta tantissimo, consente di sviluppare un significativo quadro di riferimento, o meglio una chiara CORNICE del quadro… ma da ciò pretendere di sapere chiaramente quale sia il dipinto che cì è nella cornice, solo perché si ha la cornice, è sbagliatissimo e può essere persino pericoloso… è giusto informrsi in ogni modo (e questo blog aiuta tantissimo e consente poi di sviluppare un consulto diretto in modo particolarmente mirato ed efficace) ma quando poi bisogna sapere circa la propria situazione sentimentale, vitale e di salute e di chi ci sta vicino è meglio rinunciare a qualche pizzeria o ad un paio di jeans firmati per ottenere qualche fondamentale consulto di chiarimento (il cui costo abbordabilissimo è anche detraibile fiscalmente in quanto trattamento medico, mentre invece pizza e jeans no). Scusatemi la schiettezza, ma è importante dare un’informazione chiara e che metta in guardia dall’utilizzare questo forum in modo errato e dannoso (cioè come un ambito ove invece di aiutare a informarsi davvero su se stessi e con precisione, conduca a trascurarsi e alla superficilità e anche persino ad assurdi equivoci interpretativi, limitandosi a trarre conclusioni senza alcuna verifica… che ben vengano i dubbi e i quesiti e il bisogno di capire, ma poi allora si approfondisca con responsabilità, per il proprio bene e per quello degli altri).
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
non sapevo di dover cliccare notifica. sorry
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Carissima (RIPETO RISPOSTA PRECEDENTE) , questo blog è un ambito informativo e di auto-aiuto, ciò vuol dire che non è lo strumento del FAI DA TE diagnostico e terapeutico su se stessi e sulle altre persone. Perciò metto in guardia tutti dall’attribuire diagnosi ed etichette psichiatriche a chiunque senza aver effettuato un consulto personalizzato con me o con uno specialista della salute mentale. Certamente leggere e partecipare al blog aiuta tantissimo, consente di sviluppare un significativo quadro di riferimento, o meglio una chiara CORNICE del quadro… ma da ciò pretendere di sapere chiaramente quale sia il dipinto che cì è nella cornice, solo perché si ha la cornice, è sbagliatissimo e può essere persino pericoloso… è giusto informrsi in ogni modo (e questo blog aiuta tantissimo e consente poi di sviluppare un consulto diretto in modo particolarmente mirato ed efficace) ma quando poi bisogna sapere circa la propria situazione sentimentale, vitale e di salute e di chi ci sta vicino è meglio rinunciare a qualche pizzeria o ad un paio di jeans firmati per ottenere qualche fondamentale consulto di chiarimento (il cui costo abbordabilissimo è anche detraibile fiscalmente in quanto trattamento medico, mentre invece pizza e jeans no). Scusatemi la schiettezza, ma è importante dare un’informazione chiara e che metta in guardia dall’utilizzare questo forum in modo errato e dannoso (cioè come un ambito ove invece di aiutare a informarsi davvero su se stessi e con precisione, conduca a trascurarsi e alla superficilità e anche persino ad assurdi equivoci interpretativi, limitandosi a trarre conclusioni senza alcuna verifica… che ben vengano i dubbi e i quesiti e il bisogno di capire, ma poi allora si approfondisca con responsabilità, per il proprio bene e per quello degli altri).
Un caro saluto
Se mi chiama privatamente in orario professionale al 3391472230 posso darle alcuni chiarimenti e indicazioni. Un caro saluto
ho il sospetto che anche lui sia così.
ma ormai sono incastrata nei miei pensieri.
mi ha lasciata qualche mese fa. mi chiedo se è lui… o se sono io che mi sono comportata da manipolatrice. non capisco più qual è la chiave di lettura di questa storia. ne ho mille. ogni volta rimetto insieme tutti i pezzi sotto altri punti di vista.
dicono che spesso accusiamo l’altro di comportamenti che in realtà ci appartengono.
non so più qual è stata la realtà, come è andata realmente. so che da un momento all’altro mi ritrovavo sola. e so che mi ci sentivo sola, spesso. so che cercavo di parlare, di tutto, ma lo facevo nel modo giusto? non potrebbero essere mie mancanze? mie le incomprensioni? mie le paranoie?
e se con un’altra persona riuscisse a stare sereno?
Care amiche e cari amici di sofferenza, stasera cercavo su google “difendersi da persone vampirizzanti” e anziché formule e pozioni magiche ho trovato voi, che mi avete letteralmente rapita! Complimenti Dottore per questo utilissimo blog. La mia storia è una delle tante, direi un puzzle di pezzi presi qua e là dalle molte che ho qui letto. Una relazione che dura da 18 anni; una di quelle che fin dall’inizio danno dei segnali, ogni tanto si sente ‘puzza di strinato’, ma si aspetta, per capire, poi si aspetta per verificare se quel che si ha capito corrisponda a ciò che è, poi si aspetta perché si inizia a sperare, poi si aspetta ancora e sempre perché non ci si vuole proprio arrendere all’evidenza…e si aspetta eternamente perché non si vuole uscire dal gioco ‘a bocca asciutta’, come si dice? ‘gabbati e caziati’. Eh già, dopo tanta semina uno vorrebbe anche raccogliere! Ebbene, in questa lunga attesa mi sono resa conto che in questo gioco lui è vittima quanto me, e io carnefice quanto lui…anzi, un tantino di più, perché PUR SAPENDO mi rendo sua complice. In che modo? Accettando tutto questo. Non ci sono scuse, noi ‘vittime’ sappiamo benissimo che possiamo sempre scegliere di andarcene…(oppure, in alternativa, se proprio SCEGLIAMO di restare, possiamo usare l’immaginazione e ribaltare a nostro favore la situazione…in che modo? utilizzando tutte le schifezze che il nostro compagno ci butta in faccia come possibilità per lavorare sulla nostra autostima, ma qui occorre uno sforzo creativo notevole, è chiaro che una persona che è devastata e già indebolita farà molta fatica… cmq è solo questione di allenamento!) In ogni caso, credo convenga farsi aiutare. Da 5 anni investo parte del mio stipendio in sedute di psicoterapia, e credo sia il migliore investimento della mia vita. Questo percorso ha restituito dignità e valore alla mia storia che non riuscivo a interpretare, proprio perché scegliere di “stare con un pazzo” è andare contro natura, e quando non si riesce nemmeno ad abbandonare il campo nasce il conflitto. Io posso definirmi una malata cronica, perché continuo a scegliere di restare, però serena perché consapevole. Consapevole che POSSO SEMPRE DECIDERE DI ANDARMENE. Quando qualcuno ci vampirizza è perché glielo permettiamo.
Un abbraccio a tutti voi, grazie e buonanotte (che sonno!)
buongiorno a tutti. ho scoperto questo sito stanotte.
soffro di insonnia da quando è finita la mia convivenza con, direi un DPN abbastanza evidente.
ho vissuto tutto quel che Lei, Dottore, cita nel suo articolo in testa alla serie degli interventi.
la disperazione ( anche fisica ; battevo la testa contro il muro, chisàà forse perchè volevo aprirla per capire cosa c’era dentro), la totale svalutazione di se, il senso totale di ‘fine di ogni possibile speranza di vita’, l’abuso per fortuna non costante di alcool o di sonniferi.
mi sono ammalata , in concomitanza con la mia distruttiva relazione, anche alla tiroide, in modo piuttosto serio.
quando lessi che per la teoria dei chakra la tiroide corrisponde al nodo della ‘creatività e affermazione di se nel mondo, in armonia con esso’…ho avuto un brutto incontro con me stessa. quanto ho provato a capire perchè mi ero così uccisa dentro!
inutile ora stare a raccontare anche io, la mia pare la fotocopia delle descrizioni fatte da tante donne.
soprattutto la disperazione che viene dal disprezzo quasi inconcebibile di cui si viene fatte oggetto, la critica e l’ira che si muovono in circostanze che poi neanche sai raccontare…perchè ti pare tutto folle, e cominci a sentirti una pazza squilibrata.
gaslighting…quante volte mi è venuto in mente quel film!
la incomprensione, del tutto in buona fede, dei parenti e degli amici, supportata dalla mia vergogna…per cui omettevo particolari perchè mi parevano onirici ( e erano veri), oppure per la vergogna di dover ammettere di averli sopportati.
la mia relazione ‘vampira’ era caratterizzata dalla fedelta; nel senso la fedeltà distruttiva a un solo individuo; io, la partner.
finchè come da manuale non son stata del tutto inabile a essere lo specchio giusto ( credo di aver sempre opposto una certa resistanza…e lui lo sapeva e infieriva in una escalation da guerra fredda, o sanguinaria)
ho perduto un lavoro, molte amicizie…sono passati due anni abbondanti, ma non ne sono fuori.
il cammino è lungo…e da allora ho le lacrime in tasca ( anche quelle buone, quelle di commozione per una musica o delle immagini o un bel romanzo…ma per mesi il solo sentire musica era un terrore,un abisso di angoscia, e lo evitavo. io che sono ex conservatorista), sono spaventata a dover fare una fattura a un cliente, o a entrare in un ufficio postale…tendo ancora a isolarmi da tutti.
mi sto ricostruendo una posizione lavorativa autonoma, perchè mi affatica la vicinanza fisica forzata con ‘colleghi’.
l’elenco delle eredità è lungo, e certo non le imputo tutte a quella relazione, che cone giustnmente dice Lei, Dottore…è come un virus superpotente che distrugge un sistema immunitario che già cercava di gestire altri virus latenti.
non provo più rabbia…solo la nostalgia del Mio sogno,e della capacità di sognare ancora.
nel senso ‘investire in un amore’. io ora mi allontano. non cerco.
lo capisco anche, e non abbiamo un pessimo rapporto. lo tengo a distanza.
ma questa ‘distanza’ mi fa essere ‘distante’ an che dal resto del mondo; non in apparenza, ma dentro di me.
tante volte mi sono detta: paio una con uno stress post-traumatico ; ma sarà una relazione così paragonabile al vietnam?
e io non ero mica una coscritta! provo e provavo, soprattutto, uno sconcerto totale che aggravava il dolore; non mi fidavo più di e stessa, in nulla.
e il mio ‘habitat umano’ reagiva con frasi così: ‘ma come? proprio tu ch sei così forte colta e intelligente”…’ma come? proprio tu non sai farti curare da uno psicologo?’ , oppure ‘ma come? proprio tu non vedi quanto è pazzo?’
io lo vedevo si…ma vedevo anche che era la persona con cui si inventavano parole nuove, insensate, in contemporanea…per dire la stessa cosa. vedevo quanto era intelligente, capace e sensibile , amavo anche i suoi problemi…e mi sentuivo una pazza; comunque una pazza. ma non lo ero e mai lo sono stata.
ho tentato più volte di fare un cammino psicoterapico, ma non ho mai alla fine, pur con mesi di incontri, sentito di stare parlando la stessa lingua, con il mio terapeuta. e mi sforzavo tanto…o così mi pareva. l’ho vissuta come un altro limite personale, e l’ennesima sconfitta dovuta alla mia incapacità.
ma leggere le Sue parole, e quel linguaggio così semplice e contemporaneamente così ricco di un tessuti di riferimento culturale non solo prettamente ‘psicoterapico’, mi ha fatto bene.Ho letto una lingua che conosco e che sento anche mia.
ringrazio con tutto il cuore chi ha la pazienza di condividere, anche su questo blog, e scusate la prolissità…si parte per dire due parole, e si finisce a fare degli sproloqui.
me ne scuso.
è ancora valido il Suo numero Dottore?
complimenti, e soprattutto: Grazie.
Cara Antonella le auguro di trasformare questa esperienza negativa in un nuovo modo di vivere con amore e nell’amore… (i miei riferimenti sul blog sono validi, mi si può contattare in orario lavorativo). Con solidarietà e stima. Pier Pietro Brunelli
Ecco. Ennesimi dieci giorni di silenzio.
Dopo un periodo ancora pieno di richieste di sostegno, amore, aiuto, dopo le promesse, i “come vorrei..” “se non ci fossi tu amore…” “arrivano le nostre ferie…” i soliti atteggiamenti senza riguardo.
Come se io non avessi una sensibilità, una dignità, un qualsivoglia diritto..
Non mi vede. Non mi sente. Non esisto se non per le sue momentanee necessità. Non riesce a dedicarmi 5 minuti, ma si fionda a 200 all’ora per raggiungere altre persone (impiegata da sola in ufficio ..) che lo riempiono di gloria. A parole smania dal desiderio di essere con me ed i miei amici quando esco, di potermi portare fuori a cena, “ma come faccio? con tutti i problemi a casa….” e poi ci va con le solite persone per le quali – evidentemente – i problemi sono superabili. Con me ogni telefonata è un pianto ma altrove – altra chiamata partita per errore – lo sento cantare a squarciagola .
“martedì amore, martedì è il nostro giorno!…non vedo l’ora…”
Ma quel martedì, appena salita sulla sua macchina vengo salutata col nome della sua impiegata..
E non ci ho visto più. L’ho mandato al diavolo urlando e me ne sono andata.
Dieci giorni e la paura comincia a mordere. Ho paura. Di non farcela, di non sopportare la sua assenza , la mancanza di quella specie di amore durato otto anni, che sono solo parole, ma anestetizzano il dolore. Continuo a ripetermi che almeno delle scuse ho il diritto di riceverle. Ma so che non le avrò.. Lui non sbaglia mai. Direbbe che sono io ad aver capito male, ne sono certa. Ho paura anche di questo. Di dover abbassare la testa e per la millesima volta mandare giù la mia dignità.
Bell’argomento la dignità…
A saperla trovare, quando serve. Ed invece diventa un fatto mentale, mi dico che sono una persona degna di rispetto, che me lo deve, ma non ne sono poi tanto sicura. Un tempo riuscivo a mettere distanza tra me e quello che mi feriva, anche tra me ed i suoi comportamenti offensivi. Senza alzare la voce, senza infierire. Negli ultimi tempi, invece sono diventata aggressiva, scatto, urlo, mi viene da piangere e divento emotiva, al punto di sentirmi patetica e stare peggio per questo. E lui mi accusa di essere diversa da quella di cui si è innamorato.
La dignità. Quella cosa che mi ha fatto sobbalzare mille volte alle sue parole crude, alle derisioni sottili, alle insistenti bugie svelate, ai tentativi di forzare la mia volontà verso “trasgressioni” sessuali che alimentano le sue fantasie. Era una sensazione bella la dignità. Ma ora, la paura che morde lo stomaco, che fa mancare l’aria, che toglie il sonno e occupa ogni pensiero, mi fa venire la voglia di barattarla con qualsiasi cosa mi faccia stare bene o almeno meglio..
Ciao a tutti, inutile raccontare la mia storia di 2 anni con un narcisista patologico che mi ha distrutto e violentata psicologiacamente. Sono qui a scrivere perche’ ho davvero bisogno di aiuto, sento di non potercela fare da sola, credo sia impossibile e la sofferenza mi sta logorando giorno dopo giorno. Ho provato gia’ a rivolgermi a due psicoleghe, ma non mi sono trovata in sintonia, forse anche perche’ percepivo che non erano cosi specializzate in questi tipi di disturbi e non mi sono sentita compresa. Vorrei sapere se c’e’ la possibilita’ di frequentare un gruppo di sostegno o se qualcuno e’ a conoscenza di psicologi che trattano nello specifico queste problematiche. Chiunque possa aiutarmi, vi prego di farlo, ho la sensazione di impazzire giorno dopo giorno. Grazie 1000 a tutti
Quanto ti capisco cara Katia… violenze sono le cose peggiori che possiamo mai subire…
sa dottore,
io ci sono nato cosi’ e non e’ stato un bel vivere. ho scoperto di esserne malato ma per fortuna non ho fatto danni se non a me. mi son preso la responsabilità del mio male e sto lentamente allontanando tutti da me. tanto soffro comunque, che ci sia qualcuno intorno o non ci sia. quindi tanto vale che non faccia danni in giro. si, siamo sporchi, ipocriti, falsi. Ma pensi che sfacelo. ho cercato di costruire difese da questo male fin da bambino, un male che ha creato un essere morto fin quasi dalla nascita e sta ancora in piedi a 38 anni, con depressioni, situazioni di depersonalizzazione, astenie, tremori, appannamenti della vista, scosse elettriche diffuse, pensieri automatici 20 ore al giorno di distruzione del bambino interiore. tutta una lotta contro questo male tutti i giorni della vita. sono in psicoterapia certo, per durare ancora un po’ prima di un internamento o peggio. state lontani dai narcisisti, e’ giusto. ma abbiate rispetto del dolore immenso che provano
saluti
Caro Luca, in riferimento ad un’eventuale diagnosi di personalità narcisista a me da come lei scrive sembra guarito. Del resto come le avrà fatto comprendere il suo psicoterapeuta le etichette psichiatriche vanno poi interpretate rispetto alla vita di ciascuno e lei fa bene ad approfondire la sua interiorità, ed anche ad attivarsi per praticare attività sane e nutritive capaci di rinforzare il suo Sé autentico che si sta svegliando. Uno dei fattori più problematici del narcisismo e la carenza di un Sè autentico che viene sovrastato dall’immagine di sé che costituisce una rappresentazione fittizia da tenere in piedi a discapito degli altri, ma in un’ultima analisi di se stessi.
Con solidarietà. Pier Pietro Brunelli
Salve, mi presento, sono un uomo di 33 anni e non mi sarei mai aspettato di parlare in questa sede delle mie sofferenze.
Da circa tre mesi ho concluso una storia sentimentale, quella che ero certo dovesse essere la storia della mia vita. Sto male, davvdero male, come mai in vita mia, non mi era mai acaduta qualcosa del genere. E’ stata lei ad allontanarmi ed io sono ancora a pezzi, inspiegabilmente a pezzi, tanto da decidere di iniziare un cammino con uno psicoterapeuta. Casualmente mi sono imbattuto in internet in siti in cui si affrontava questo problema di disturbo della personalità e sono rimasto scioccato nel rilevare che molti, quasi tutti gli aspetti di una personalità narcisistica corriposndevano a quelli della mia partner. Però, come a molti di noi accade, nonostante tutto coincida (e non nascondo che questo mi da un senso di minimo sollievo perchè penso che la persona ‘anormale’ non sia io) spesso vengo assalito da dubbi atroci e mi chiedo se lei fosse in realtà narcisa in modo patologico o semplicemente una persona ‘particolare’. Certo potrà aiutarmi a capirlo, e sono consapevole che è il vero punto di partenza per provare a risalire; sento che è così anche se la mia psicoterapeuta sembra annioaiata e infastidita quando le parlo di lei e di questo problema invitandomi a concentrarmi su di me e sulle mie fragilità per la prima volta evidenziatem e a smettere di leggere in merito a questo disturbo di personalità. Io però ripeto, sento che ne devo sapere quanto più possibile per accettare che quello che ho ricevuto non era un amore puro e distruggere l’immagine di una persona che non è reale. Questi gli aspetti che mi hanno indotto a pensare che lei fosse una persona affetta dal disturbo (mi scuso sin d’ora per la lunghezza, cerco di essere telegrafico nell’esposizione).
1. Innanzitutto premetto che la conosco da anni, è la migliore amica di una mia amica (con la quale ho avuto un breve periodo di avvicinamento di cui lei era consapevole ma senza che mai fosse accaduto qualcosa) ed in primis per questo lei decide di tenere il rapporto nascosto anche se io ritenevo fosse giusto dirlo a lei;
2. A maggio 2010 ci incontriamo, usciamo entrambi da poco da una storia, ci frequentiamo da amici e dopo un’estate trascorsa così io me ne innamoro pazzamente;
3. Lei corrisponde (anche se scoprirò che aveva detto alla nostra amica che le piaceva il collega con cui io uscivo) e inizia un rapporto meraviglioso;
4. Si parla (per suo slancio) di casa, dell’eventualità di un figlio, è innamoratissima, premurosa, affetuosa, non mi fa mancare nulla, è un sogno;
5. Tre mesi circa e comincio a notare un cambiamento, le telefonate si riducono, comincio a vederla scocciata (ma solo verso di me), il tenore dei messaggi è affettuoso ma quando risponde è stufa, apatica;
6. In questo rapporto nascosto – anche se tutti lo sanno – usciamo solo con i suoi amici/colleghi; alcuni la corteggiano, alcuni le fanno apprezzamenti anche volgari, lei non risponde mai a muso duro; io ci soffro ovviamente ma lei sembra trovarsi meravigliosamente in quelle situazione e incredibilmente sembra divertirsi a farmi ingelosire;
7. Io protesto per questo, lei dice che sono un bambino perchè do peso a queste cose;
8. Noto il suo piacere immenso nel ricevere complimenti da tutti;
9. Quando qualcuno che lei adora le fa una critica crolla d’umore e diventa intrattabile;
10. Dopo i primi mesi comincia a desiderare di uscire sempre con gli amici ed è serena; io la vedo sempre più distante e sto male da morire, se glielo faccio osservare mi dice: accomapgnami a casa, sei un bambino;
11. Organizza cene a casa sua con i suoi amici (che lei stessa dice che non valgono nulla quasi tutti); li critica alla fine di ogni cena e quando dico che se pensava quelle cose poteva evitare mi dice che non sto stare al mondo;
12. Lei spende molto, moltissimo per abbigliamento, acquistando solo capi di grandi firme;
13. Ha aspettative di lavoro immense, prospettive di cambiamenti enormi ma quando le proposi di fare qualcosa di concreto (tipo andare via) rifiutò, come rifiutò di inizare una convivenza con me;
14. Mi dice che stava riflettendo che più si avicinava a me più l’avrei vista dstante perchè si acorgeva che perdeva l’indipendenza ma il sentimento cresceva…;
15. Comincia a ripsondere ai mssaggi dopo tanto tempo, non ha un istante per chiamarmi dal lavoro (prima fumava ma da quando ha smesso non poteva far vedere al suo socio che mi chiamava…);
16. Ha scatti d’ira improvvisa se accenno una critica costruttiva sul modo di vedere le cose (che capisci tu!!), lascia stare;
17. Col passare del tempo comincia a criticare dinanzi a tutti il mio modo di vestire, la mia auto, il mio modo di vivere, mi distrugge piano piano;
18. Diventa insofferente, contesta ogni mia scelta, ogni mio discorso;
19. INVIA SMS CON SCRITTO TI AMO, poi la chiami e risponde scocciata oppure si rifà viva dopo ore e ore; la mattina ti adora, la sera non esisti;
20. Scopro che mi ha mentito sulle precedenti storie;
21. Un mio amico (quello che pare le piacesse di cui ho detto prima) mi pedina mentre sono in macchina con lei, io rompo i rapporti con lui e lei chiede spesso di lui (n.b. nei primi mesi le dissi che secondo me questo amico era interessato a lei); insomma lo nomina sempre, mi chiede a volte di chiamarlo se non c’è, fregandosene che io ho rotto i rapporti!!! A volte lo critica anche questo amico, ma pers assurdo poi il giorno dopo chiede al gruppo o ame perchè non c’era…
22. Alterna inspiegabilmente momenti di euforia a distacco totale;
23. Frasi di vendetta.. (Quando torniamo ti farò vedere io.. e nell’attesa continuava il rapporto come se nulla fosse, per poi vendicarsi con un distacco raggelante);
24. Desidera circondarsi di persone che le fanno dei complimenti, anche se ragazzetti miei conoscenti che, allo scuro della nostra storia, facevano apprezzamenti volgari che riferì a lei convinto che disprezzasse queste persone per la loro pochezza;
25. Non può vedere quasi nessuno di chi la circonda e cerca sempre occasione per averli intorno;
26. Timorosa dell’intimità;
Mi ha distrutto perchè ho cominciato a non capirci nulla e per amore cercavo sempre di assecondarla, accontentarla, non dare pesantezza al rapporto, diceva che lei non sapeva dimostrare l’amore ma che mi sarei accorto che MI AMAVA MOLTO PIU’ DI QUANTO LA AMASSI IO.
27 MAGGIO 2011. Un suo collega che esce con noi, dinanzi alla sua compagna, per l’ennesima volta e pubblicamente chiede un suo spogliarello scherzando, fa degli apprezzamenti fisici su di lei in modo volgare… Io ormai esausto scoppio a fine serata cheidendo ad alta voce se questa era l’estate che mi attendeva e lei… dice che sono davvero un bambino se do peso a quella persona che lei ritiene squallida e a cui però non poteva rinunciare in quanto collega e amico del suo migliore amico… MI DA UN CALCIO NEL SEDERE E DICE CHE E’ FINITA…
Le chiedo cosa c…. aveva amato di me e dice che non merito risposta se metto in discussione il suo amore.. Ma quale…. Dice ripetutamente di accompagnarla a casa… FINISCE. Il giorno dopo dice che doveva pensarci perchè mi riteneva infantile.
Provo a richiamarla dopo un mese, mi dice che non ha nulla da dirmi, sono stato una breve parentesi dela sua vita.. mi tratta da schifo, mi vede una volta e scappa con l’auto.
Poi dopo qualche giorno un suo sms (siamo al luglio c.a.) con cui chiede come sto e se volevo potevamo parlarne..A distanza di qualche giorno chiedo l’incontro ma lei scappa e rinvia di giorno in giorno… poi mi incontra sabato scorso e mi viene a salutare festante mentre faceva la z…. (perdoni la rabbia!!) con alcuni amici prima di vedermi…
Mi dice che era stata tutta colpa sua, che non sa che vuole, che fugge sempre, che oramai ero il passato… che il problema era lei e io come un deficiente cado di nuovo e le dico che le voglio bene… dopo tuto quello che mi ha fatto, perchè mi faceva un pò pena.. percè dice che lei è spregevole e che non vale nulla (però aveva bevuto)…
sono a pezzi, pensare che fosse una narcisista patologica mi fa stare meglio ma ho tanti dubbi che non sia così. La prego di AIUTARMI A CAPIRE CHI ERA QUESTA PERSONA, A CAPIRE COME FARE PER SALVARE ME STESSO… A tal proposito le chiedo anch’io l’invio del test di cui si parla.
Grazie di cuore per il calore che lei trasmette, questo blog mi è davvero di immenso aiuto.
Chiedo scusa per gli errori grammaticali, è stato davvero uno sfogo…
Non credo possa consolare, ma le stesse cose che hai vissuto tu sono parte della mia e – credo – della vita di ognuno scriva qui…
Mi ha colpita il “mi amava più di quanto la amassi io”..
Ogni volta, tranne rare eccezioni era la risposta che dava al mio esprimere amore: “sciocchezze, non arriverai mai ad amarmi quanto ti amo io” oppure “io mille volte di più, ma che vuoi farci, mi accontenterò..” “sei una principiante, io si che ti amo davvero..”
E sin dall’inizio quegli sbalzi d’umore inspiegabili, dall’euforia al silenzio distante nel giro di un nulla. I primi tempi ero addirittura convinta che prendesse qualche droga o non fosse del tutto a posto.. Glielo dicevo, ero ancora sana allora, e lui ridendo mi rispondeva che la sua droga ero io, ero io a renderlo euforico. E lo stesso bisogno di circondarsi di persone plaudenti, su cui fare la sua parte da mattatore seduttivo. Abbiamo perso ogni possibilità di frequentare insieme amici, fossero miei o suoi perchè lui doveva sedurre, indifferentemente, si trattasse della compagna di un suo amico o di una mia amica. Una sera, dopo aver trascorso ore a tavola con lui che mi dava la schiena per accarezzare il braccio della padrona di casa (nell’imbarazzo di tutti), ho detto basta. Non esco più con te ed altri. Tempo dopo, in un telefonino che mi ha regalato perchè non usava più, ho trovato decine di foto scattate alla moglie di un ragazzo – quello che definiva più amico – .
Era una cosa che mi mandava in bestia. Ma credo che il suo divertimento fosse proprio questo, vedere la mia reazione. Riuscire a provocarla ed una volta ottenuta darmi della paranoica, sciocchina e gelosa. Così divertente.
Un giorno mi chiese “ma se una donna mi manda un sms dove mi dice che ha fatto sesso con il marito ma pensava a me, secondo te cosa vuol dire??”
Ma ovviamente era uno scherzo, un gioco, tanto per ridere un pò…
“lo sai, io devo essere l’oggetto del desiderio”..
Ecco. La sua vita è sentirsi questo. L’ggetto del desiderio di ogni donna piacente, l’oggetto di ammirazione per la sua smisurata capacità imprenditoriale, per la sua costosissima eleganza, per la sua istrionica capacità di ammaliare, tenere banco.
Se ottiene tutto questo si sente potente, vivo, invincibile. Se qualcuno lo contesta è l’altro che non comprende la sua grandezza, quindi un’idiota. Se a contestarlo sono persone importanti o che possono influire sulla sua vita, si deprime rabbiosamente. Ma nel tempo inventa una scusa, la costruisce, ci crede e rivende la nuova verità che lo salva dalla depressione e sminuisce l’incauto che ha osato ledere la sua maestà.
Per anni ho avuto tenerezza per tutto questo. In fondo mi dicevo che era come un bimbo desideroso di essere al centro dell’attenzione e come questo capriccioso, irascibile e facile a mettere il muso. Ogni volta che scoprivo qualcosa di non detto, una menzogna, qualcosa che mi feriva, tornava col viso afflitto accampando un mal di stomaco, un problema familiare, un malessere qualsiasi per ottenere consolazione e certezza del perdono.
Come un bambino piccolo che finge di aver male per farsi perdonare la marachella. Pentimenti, promesse, sollievo di essere ancora amato.E poi via, a rubare di nuovo la marmellata.
Solo che ad un certo punto si diventa pesanti, un impiccio alle loro mire senza limiti perchè in tutta questa ricerca di gloria e fama e notorietà tu sei solo l’oggetto utile, che ne so, un cucchiaio per la minestra, un fazzoletto per il naso. E tale devi restare, aspettare che lui abbia voglia di minestra o bisogno di soffiarsi il naso. Può un cucchiaio o un fazzoletto rivendicare uno spazio maggiore ? Un diritto? peggio, possono osare a mettersi in mezzo? no.
Sei utile, ma mai più utile o importante di nuovi cucchiai e fazzoletti.
Vieni tenuto fermo al tuo posto, cancellato ma usabile, senza bisogni ma disponibile, non amato ma amabile, spaventato ma per carità! mai piangente, che non sopportano i perdenti nè i problemi, e Dio ce ne scampi, gli obblighi.
Per tenerti fermo usano parole d’amore. Promesse d’amore. Sogni d’amore, sempre meno perchè finisci per farti bastare il nulla.
Vorrei poterti aiutare, vorrei che qualcuno potesse aiutare me e tutti noi. Vorrei risposte, vorrei riuscire a respirare a pieni polmoni, invece di questo fiato corto che opprime. Vorrei una bacchetta magica per sparire da questa situazione, ma temo ci rimanga solo il tempo. E persone come il dott. Brunelli che credono al nostro star male senza dire “dai, fatti coraggio che troverai qualcun altro”.
Mia cara, ma io però non solo ‘credo’ in quanto si sta male senza dare risposte scontate… invito anche a prendersi cura di Sè come si dovrebbe fare essendo nel 2011 in unpaese civile… cioè ci si inform e poi ci si fa dare sostegno dallo psicoterapeuta preferito, così come si fa quando fa male un dente e si va dal dentista… evitando di lasciarsi macerare nei dubbi e nel dolore cronico o acuto… forse si pensa che costa molto, ma non è vero assolutamente, se ci si informa si scopre che vi sono molte possibilità (abbbordabilissime) di sostegno non solo informativo, ma anche terapeutico…
Un caro saluto
Caro dottore. Mi sono decisa a chiedere aiuto. Da sola non ce la faccio.. L’angoscia costante, la paura, la sensazione di vuoto, di non saper più cosa fare della mia vita è troppo forte. Non dormo, non mangio, non respiro, fingo di lavorare ma la mia mente è altrove. Aggrappata alla disperazione. Alla finta speranza umiliante di un suo ritorno, come mi ha detto ieri: “io ci sono ancora in questa storia, ma ci devo pensare. Sai, mi sento a disagio pensando al poco che ti dò ed io voglio stare sereno. Con tutte le cose che ho da fare non ho tempo per te però non è cambiato niente”….
Ed io mi sono trovata nella voglia di pregarlo. Rimani, ignorami, usami ma rimani.
Come posso essere così stupida..
Da questo ho capito di non poter riuscire ad uscirne intera.Non da sola. Ho preso un appuntamento con una psicoterapeuta cognitivo comportamentale. Spero, spero, spero mi aiuti..
Tutto questo è un incubo..
Grazie all’autore di questo spazio di approfondimento e a chi ha condiviso le proprie esperienze.
Anch’io sono “reduce” da una relazione affettiva con una donna DNP. Non sto a ripetere tutte le situazioni, comportamenti, stati d’animo e giochi psicologici che ho vissuto (e sto in parte ancora subendo) e che avete descritto alla perfezione in tanti, ho passato tutto questo e molto altro, quello che solo le capacità manipolative della mente di una donna DNP può riuscire a concepire. Qui non ho letto di persone che sono state indotte a gesti estremi come prova d’amore, a me è successo anche questo e c’è mancato poco che nel mio malato modo d’amare compissi perfino questo gesto. Perchè va riconosciuto che se sono malati loro siamo malati anche noi, o comunque c’è un profondo problema che vive anche in noi. Almeno per me è così perchè, se oltre ad annullare la mia vita per assecondarla in tutto e per tutto sono stato ad un passo dal togliermela anche materialmente, significa che ho problemi profondi. Nel mio caso essi rispondono ad una disistima personale totale unita a varie paure autolimitanti di sempre, carenze che seppure in modo inconsapevole stavo cercando di compensare trovando la forza e le soluzioni fuori da me. A delle mie mancanze di cui avrei dovuto occuparmi da tempo quindi ho dato delle soluzioni totalmente errate, completamente fuori luogo, naturale ne conseguisse il disastro che ne è scaturito. Ma ci sta, ci sta anche questo. Non sono ancora fuori da questo rapporto così travagliato, spesso la mente corre da sè e gli stati d’animo le vanno dietro pari pari, benchè non abbia più avuto contatti diretti con la persona in questione da parecchi mesi. Sto compiendo un lavoro su me stesso come mai successo, non credevo neppure fosse possibile arrivare a tanto, a dovermi interrogare, cercare, ri-costruire da zero come sto facendo. Per la prima volta forse nella mia esistenza sto trovando valore in me, innanzitutto nell’aver avuto la forza di interrompere questo rapporto tanto amato e tanto distruttivo, poi nell’aver “bevuto” (e sto ancora “bevendo”) tutto il dolore, le sofferenze, i patimenti che molti di voi possono comprendere, peraltro senza compiere gesti brutti, vendicativi o cattivi, ma rimanendo sufficientemente lucido per continuare a rispettare l’amore ed il bene, tanto da perdonare, sperare ed augurare una salvezza ed un futuro bello anche a chi mi ha fatto così tanto male. Infine mi riempie di orgoglio il fatto che questo percorso lo stia facendo in assoluta solitudine, benchè in più mi abbiano suggerito di chiedere l’aiuto di professionisti ed esperti, ma è un qualcosa che devo a me stesso, un deserto che voglio e devo attraversare con le mie sole forze perchè quando ne sarò fuori, e ne verrò fuori questo è certo, sarò un altro uomo, forte della mia esperienza, più sicuro, più responsabile, più maturo, più equilibrato e con ancora più desiderio di riempire di cose belle questa vita. E’ lo stesso augurio che rivolgo a tutti voi che vi trovate nelle mie stesse condizioni, ogni accadimento ha un senso e reca un dono (seppure a volte è nascosto), non arrendetevi mai, mai, mai, credete sempre che nel bene c’è il meglio e abbiate fiducia, piena e totale fiducia nelle persone che siete.
x Anna: chiediti se nel portare avanti questo rapporto c’è serenità nella tua vita, non dico che deve essere tutto perfetto, non lo è mai, ma la serenità di fondo che chiunque sa percepire quando è presente, quella sì, e deve essere una serenità che puoi riuscire a intravedere con questa persona nel tempo non solo adesso. Chiediti come sarà la tua vita con lui tra un anno, tra 5 anni, tra 15 anni e se vedi che provi forte tensione chiediti per quanto tempo pensi di riuscire a reggerla. Se decidi poi di metterci un punto, fa che sia definitivo, da quel momento non si torna più indietro, è un impegno che prendi con te stessa, sappi che non è stato facile prenderlo e mantenerlo anche per altri, ma si fa, si fa, altrochè se ci se la fa. Da quel momento sposta la tua attenzione tutte le volte che quella persona verrà nei tuoi pensieri (sii paziente con te stessa, piano piano, ogni mese, ogni settimana, ogni giorno, ogni ora sarà una piccola conquista e andrà un pò meglio) alla persona che invece vorresti incontare nella tua nuova vita, quella che ti darà gioia e serenità durature, e con la quale realizzerai al meglio tutti i tuoi desideri. Prima di spostare l’attenzione su questo però soffermati ancora un momento ad esaminare che cosa ha permesso che tu entrassi nel rapporto problematico che stai vivendo, interrogati con la massima onestà verso te stessa, fino a quando non sentirai di aver trovato degli aspetti di te di cui dovrai prenderti cura, con dolcezza e determinazione, come mai fatto prima, ambiti in cui dovrai operare dei cambiamenti per essere migliore ed avere una vita più gratificante, quella vita che vuoi, puoi e meriti di avere. Infine prima di lasciare andare alla sua corrente chi ti ha fatto del male (se così deciderai) auguragli ogni bene in modo da non far rimanere il tuo cuore ostaggio del risentimento, ringrazia quella persona per la lezione che ti ha permesso di apprendere e lascialo andare: ripetiti esattamente questa frase “io ti lascio andare” più e più volte. Le cose accadono se le facciamo accadere o per come le facciamo accadere. Buona vita
Cara Angela,
le tue parole descrivono esattamente ciò che sto provando io in questo periodo, la mia storia è simile, molto simile alla tua. E’ difficile uscire da questo stato di dipendenza narcisistica, lui è come una “droga”, al momento ti da l’illusione di farti stare bene, ma un attimo dopo ti fa sentire umiliata, ferita e svuotata. E’ difficile dire basta ad un rapporto in cui ci si è comunque sentiti soli ed umiliati per la maggiorparte del tempo e la cosa più strana è non capire il perchè si è tanto “stupidi” da voler continuare questa agonia.
io la forza per lasciarlo dentro me sento di averla..ma poi mi indebolisco.
lui mi dice che ha riflettuto e capito che mi ama,che vuole fare sul serio,che non può vivere senza di me,che sono la sua famiglia.
in una risposta parlava di “redimersi” per queste persone.
è possibile?
ha ammesso tutti i suoi sbagli.
nemmeno io sono esente da colpe.
avrei bisogno di un suo consiglio.
fino ad oggi l’ho ritenuto una persona inaffidabile per farsi una famiglia.
con la volontà è possibile che questi individui cambino?
purtroppo sono scettica..ma c’è in gioco la mia vita.
mi sto prendendo tempo per rifletterci su.
sono stanca…vorrei tornare a vivere.
grazie
Caro dottore,
Trovare per caso la pubblicità del suo sito sulla mia pagina di facebook e leggerlo è stato per me come trovare finalmente un cerotto per la ferita che ho nel cuore, che sta sanguinando da anni. Finalmente ho trovato una risposta al problema che mi angosciava: “Come mai trovo sempre lo stesso tipo di uomo?”. Ecco la risposta. Dopo il primo, devastante, che continuava a lasciarmi e io a riprendermelo come se niente fosse, e non voglio elencare le assurde angherie psicologiche a cui mi ha sottoposta (e a cui sottopone anche i suoi poveri genitori), ho infilato una fila di stronzi che non hanno fatto altro che usarmi e gettarmi, e questo nonostante la mia intelligenza e il fatto che sono una ragazza tutt’altro che ingenua e tutt’altro che “boccalona”. Mi sono riconosciuta in pieno in tutto quello che ha detto, e ciò mi è utile soprattutto ora, che l’ennesimo vampiro schifoso mi ha brutalmente umiliata dicendomi che un’altra donna, brutta e grassa, era più dolce e femminile di me, e per questo mi lasciava e preferiva avere una relazione con lei – cercando però di continuare ad avere rapporti sessuali con me, tutti volti alla soddisfazione del suo piacere immediato.
Purtroppo non ho i soldi per una terapia, e se li avessi, credo che per me sarebbe più utile usarli per ri-costruirmi una vita, visto che ho 30 anni e non ho ancora raggiunto la sospirata indipendenza, perché gli ultimi 10 li ho passati a fare la preda di questi esseri, a farmi umiliare da uno dopo l’altro e poi a riprendermi, per mesi e mesi, da tutti i vari traumi che mi sono stati inferti. Tutti molto belli, tutti molto stronzi. Prendevano di mira per prima me perché sono la classica bella ragazza, ma contemporaneamente lanciavano dei ballon d’essai per vedere fino a che punto ero vittima. Cominciavano già al momento della conoscenza, con piccole mancanze di rispetto che io ovviamente non solo tolleravo, ma quasi non notavo neppure, convinta di essere sempre io non solo sbagliata, ma anche incapace di interpretare, di capire e quindi non affidabile per quanto riguarda le mie sensazioni.
Volevo farle una domanda, dottore: ho visto che, nella mia esperienza, spesso questi vampiri psichici sono utilizzatori abituali di droghe pesanti. Nella mia città gli utilizzatori di droghe raggiungono un numero veramente allucinante e la droga viene presa da una marea di persone, comprese le più “rispettabili” e insospettabili. A suo tempo, avevo letto studi sulla cocaina, dove si dice che è dimostrato che alla lunga, l’uso di questa sostanza può danneggiare seriamente l’affettività dell’individuo e la sua capacità di empatia, portandolo allo sviluppo di serie malattie psichiche e rendendolo cattivo, freddo, insensibile e incapace di amare.
Secondo lei ci può essere una correlazione tra la personalità narcisistico-patologica e l’abuso di cocaina o di altre sostanze stupefacenti?
Sarebbe interessante saperne di più su questa eventuale correlazione, anche per avere un elemento in più per aiutare le vittime a identificare il predatore.
Tanti cari saluti e un grosso grazie.
Cara Angela se lei davvero vuole ottenere una terapia ci sono forme abbastanza economiche per ottenerla nei servizi pubblici e in quelli privati, le conviene informarsi sui costi e i tempi… non vi sono correlazioni generali tra la personalità narcisistica e le tossicodipendenze, in genere quando ciò avviene si è più consoni a considerare una diagnosi borderline (nella quale vi sono sempre tratti narcisistici). Le etichette diagnostiche, soprattutto quando non si è specialisti, devono essere considerate come informazioni di riferimento per aiutarci a comprendere con la nostra testa e accettando sempre una rivedibilità delle proprie convinzioni, un’apertura verso un processo di comprensione che si evolve e che quindi non si arresta nel bollare se stessi o altri con il nome dei una patologia che serve a classificare comportamenti e modi di essere in termini generali… Un caro saluto. Pier Pietro Brunelli
Caro dottore sono d’accordo con lei, infatti il mio primo ex (quello che ha dato origine alla ferita, diciamo quello che mi ha fatto sanguinare così che poi ho attirato tutti gli altri squali) era un tossicodipendente ma non un narcisista, perché come ha detto molto bene lei all’inizio, questa persona soffre molto e si rende conto anche di non stare bene. Tutti gli altri che sono seguiti a raffica, inevitabilmente vanesi, freddi, assurdi, pieni di sè da far schifo, e anche quando “tornavano sui loro passi” per chiedere scusa (perché questa è la cosa bella: A distanza delle loro malefatte, sono sempre ritornati alla carica) lo facevano sempre nella solita maniera: niente telefonate, ma sms; di nuovo bidoni al primo appuntamento e così via. E io malata che gli ho dato sempre una seconda opportunità, non facendo altro che scavare la ferita che già avevo.
La mia era semplicemente una domanda di curiosità, per quanto riguarda le droghe; non ho certo intenzione di bollare nessuno, nè gli altri nè me stessa e sicuramente sono disposta a mettere in discussione le mie convinzioni (fin troppo, direi, visto che la mia autostima finora è stata talmente a pezzi che a dicembre il mio fisico non ce l’ha fatta più e ho passato tutto il Natale in pronto soccorso). Semplicemente mi sono riconosciuta in quello che ha detto, non avevo pretese di mettermi al di sopra di nessuno, ci mancherebbe altro.
Purtroppo ho avuto pessime esperienze per quanto riguarda le terapie nel settore pubblico (e per la verità, anche quello privato), le mie reticenze sono molte, perché un terapeuta sbagliato che non riesce a capirti veramente può farti più male in una sola seduta, non credendoti, svalutandoti o addirittura insultandoti, di quanto ne possano fare 10 anni di narcisisti patologici.
Comunque il suo di far sapere al mondo che ci sono in giro queste persone è un lavoro santo, e per me già costituisce una terapia solo aver scoperto il pattern in cui ero, come un topolino nella ruota: infatti bisogna sempre considerare che se loro, carnefici, fanno quello che fanno, è solo perché noi, vittime, glielo permettiamo e col senno di poi, se si fa un excursus SEMPRE ci si rende conto dei comportamenti inaccettabili che hanno avuto fin dall’inizio e che noi abbiamo lasciato perdere, per paura di rimanere da sole, per ricucire una ferita data da un vampiro precedente, perché il malessere in cui ci troviamo ci rende ciechi davanti a qualsiasi possibilità d’amore. Sono arrivata a dare infinite possibilità a uno che continuava a tirare bidoni al primo appuntamento, a uno che faceva le foto con una pornostar al mi-sex, a uno che non mi telefonava mai, e io sempre a giustificarlo. Sono come dei bambini cattivi che si divertono a vedere fino a che punto possono tirare la corda finché si spezza e il problema con noi vittime è che non si spezza mai, ma non solo: la soglia di sopportazione diventa sempre più alta e nel tentativo di farci amare siamo disposte a fare sempre più cose che prima non avremmo mai fatto.. come diventare l’amante di uno, o avere rapporti sessuali la prima sera.
Loro fiutano questa nostra debolezza dall’inizio, a noi non sembra ma basta un niente… basta non dire niente quando si presentano in ritardo al primo appuntamento… basta cambiare i propri programmi della giornata in funzione loro annullando i propri impegni anche se si tratta di una persona che non si conosce per niente… ecco che la vittima è stata identificata e bollata.
Faccio un appello a tutte/i: bisogna uscire da questa logica e l’unica maniera è la seguente frase “alla prima che mi fai ti licenzio e te ne vai”, può sembrare drastica, ma è così, alla prima volta che usciamo insieme e guardi il sedere di un’altra, alla prima volta che mi chiami col nome di un’altra, alla prima volta che mi tiri un bidone, basta, e non per farsi correre dietro di più, ma proprio perché le possibilità sono finite.
Spero di riuscire in questo proposito per il futuro, c’è in palio la mia vita e non posso continuare così.
Alle persone che sostengono di essere narcisisti patologici volevo dire, che secondo me i veri personaggi pericolosi non sono loro: lo sono quelli che credono di essere veramente belli, intelligenti, simpatici, unici, dei grandissimi artisti e per questo motivo credono che tutto quello che fanno sia un diritto e non sopportano di avere al proprio fianco una persona, ma vogliono solo un’adoratrice, un tappetino, un essere senza dignità che li confermi nella loro spropositata grandezza. Queste persone non sanno sostenere il confronto. Poi è facile che cadano vittime sapete di chi? Delle zoccole che hanno capito PERFETTAMENTE chi sono loro e come fare per accalappiarli: si fingono dolci, sottomesse, remissive, sessualmente “disinibite” e succubi a tutte, ma proprio tutte le loro richieste. E poi, al momento buono, presentano il conto, spesso molto molto salato… Soldi, cittadinanza (se non sono italiane), ricatti tramite i figli… e mostrano la loro vera faccia dispotica.
Così questi narcisisti trovano pane per i loro denti, perché la loro ricerca della donna vittima li ha portati a trovare la loro giusta punizione.
Un saluto.
Molto chiaro e di aiuto questo intervento… trovo un po’ semplicistica la sintesi sulle ‘zoccole’… del resto il loro obiettivo non dovrebbe consistere in una relazione sentimentale… i narcisisti patologici sono spesso disponibili di buon grado a relazioni di comodo basate sullo sfruttamento reciproco, fino a quando finisce davvero male da una parte o dall’altra…. ma il punto più grave, che pochi considerano è la questione di un ‘ESISTENZA MANCATA di un FALSO SE’ che distrugge ogni barlume di autenticità in nome dell’esaltazione dell’immagine di Sé e di un potere superficiale che si esercita anche attraverso l’annientamento dell’altro e di tutti coloroi che appaino capaci di amare e di vivere una vita VERA… ciò i narcisisti patologici non lo sopportanao, lo invidiano, perché sono incapaci a provare ad essere realmente esistenti e con sentimenti veri e spontanei non calcolati… affinché possano guarire devo entrare profondamente in crisi dopo essere stati respinti da tutti e aver fallito in ogni campo… purtroppo però quando ciò avviene è spesso troppo saredi , il loro disturbo ne ha provocati altri più manifesti e molto più coriacei… LA NON ESISTENZA viene coperta da una FALSA ESISTENZA, è come essere ‘semi-vivi’, perciò bisogno succhiare la vita agli altri…
Sì, io in realtà con il termine “zoccole” non mi riferivo solo a vere e proprie donne di malaffare o palesemente “interessate”, ma anche e soprattutto a persone più subdole che, per i propri scopi (magari anche solo perché sono di una mentalità arretrata e per loro la cosa più importante è far vedere al mondo che sono “sistemate”, a qualunque costo, quindi vogliono un marito da esibire…), manipolano le persone, sono false e si fingono quello che non sono, io le chiamo “gatte morte”, tutte apparentemente dolci gattine che poi all’occorrenza diventano delle iene. Nella mia piccola esperienza ho visto che i narcisisti sono anche stupidi quindi è facile che cadano preda di queste donne così palesemente false e antipatiche agli occhi degli altri – le classiche tipe che tutte le donne odiano ma di cui non si può dir niente perché guai a chi le tocca… secondo me, questo è solo un mio parere, questi geni narcisisti sono talmente pieni di sè che non si accorgono nemmeno di essere dei polli che qualcuno sta spennando… oppure chi lo sa, può essere che a un certo punto si accorgano di avere davanti una degna compare… devo ancora capire come mai la maggior parte dei narcisisti che ho frequentato si sono poi fidanzati ufficialmente con donnacce di questo tipo, la cosa più probabile (e opinione più gettonata fra la gente che conosco) è proprio per motivi sessuali… si tratta comunque di donne senza moralità, con chissà quali storie alle spalle.
In ogni caso son passate 2 settimane da quando ho scoperto questa cosa dei narcisisti e la mia vita è già cambiata! L’altro giorno l’ultimo vampiro è tornato alla carica dopo essere stato un mese senza farsi sentire, pretendendo da me favori, persino che gli offrissi il caffé, ha preteso addirittura sesso da me e ha detto che avrebbe mollato quella con cui sta (appartenente alla categoria qui sopra…) solo se mi fossi adattata a richieste sessuali strane che non avevo nessuna voglia di soddisfare…
Sono stata ben fiera di mandarlo a quel paese e mi sono pure fatta due risate. Non mi sono chiesta cosa non va in me, nè perché sta con quella. Sto guarendo.
Saluti
Ho letto tutto di un fiato le testimonianze e l’articolo che le precedeva ed ho riscontrato mille similitudini con la mia storia.L’egoismo,l’ipocrisia,l’assenza di comunicazione,i limiti affettivi. Mi sentivo sempre a confronto con le altre donne,perche’ se le sue parole erano rassicuranti,qualcosa di sottile nei suoi gesti non tornava. Il mio “bastardo”aveva delle particolarita’:mi ha sempre dettto che sono bella,brava,ecc e non mi ha mai sminuita a parole. Ho scoperto dopo piu’ di un anno che aveva un rapporto decisamente morboso con il computer;fotoe video hard,siti di incontri(tutti),messaggi personali e gruppi a tema su fb amministrati da lui. Piantato in tronco.Non sono mai riuscita ad avere risposte,lui ha ammesso solo cio’ che potevo provare,ed io sono impazzita a procurarmi prove .Lui pero’,per il sucessivo anno ha giurato di amare volere e guardare solo me. Mi chiedeva perdono e dichiarava di voler riconquistare la mia fiducia.Cominciavo a pensare di essere stata troppo dura e categorica,quando scopro altre bugie. Faccio domande e ricevo altre bugie ed altre promesse d’amore.Poco dopo mi ritrovo con una minorenne che mi racconta com’é stata sedotta con pazienza e belle parole. Ora giustifica l’assenza di spiegazioni dicendo che non ha piu’ senso parlare,tanto io non gli credo. L’ho lasciato perche’ mi ha delusa ed ha tradito la mia fiducia,gli ho ripetuto di non volerlo come uomo ma ho commesso l’errore di frequentarlo comunque. Quasi cominciavo a credere che davvero mi amasse,perche’ me lo recitava come un mantra,ed ancora lo dice. Non capisco perche’ tanta cattiveria. Ora e’ scappato. Sa che sono furiosa e che conosco i dettagli. E’ quello che fanno i manipolatori una volta scoperti o la sua e’ un altra turba mentale? Sicuro e’ piu’ sereno di me. Ho fatto e portato solo del bene nella vita di questo soggetto. Lui e’ un ingrato senza sentimenti ne rispetto
Cara Simonetta,
la tua storia è identica fin nei minimi particolari alla mia. L’unica differenza è che il mio ex-compagno è stato così incosciente di impegnarsi deliberatamente a mettere al mondo una bambina. Ora che ho capito che lo ha fatto solo per “farmi stare tranquilla”. Chi ha capacità di amare non riesce nemmeno a concepire certi comportamenti. Se anche il nostro sesto senso ci mette in guardia, lo mettiamo a tacere dicendoci: non è possibile, non arriverà a tanto. E invece è proprio così. I comportamenti di un narciso non hanno nulla a che vedere con i sentimenti, nè con la logica. Sono compulsivi. Se in quel momento il loro bisogno è ” devo rimanere con questa persona, perchè al momento non ho alternative”, fanno di tutto per ottenerlo: proposte di matrimonio, figli e quantaltro, per poi sparire e una volta trovata una preda migliore. Senza sensi di colpa, senza dolore, senza alcuna responsabilità.
Cara Virginia e cari e carepartecipanti, vi ringrazio per i vostri interventi e vi ricordo che il mio impegno è nel cercare di coordinarli per orientarli il più possibile correttamente rispetto all’articolo… dunque il punto è questo: COME POTETETE VEDERE IL MIO ARTICOLO E’ STRAPIENO FINO ALLA NOIA DI AVVERTENZE E RACCOMANDAZIONI, volte soprattutto a dire questo: NON BISOGNA RISCHIARE DI CONSIDERARE L’ALTRO/A UN SUPERNARCISISTA PATOLOGICO QUANDO VI POSSONO ESSERE ALTRE PROBLMATICHE, INOLTRE CIASCUNO HA SEMPRE ANCHE SUE RESPONSABILITA’ CHE DEVE GIUNGERE A VEDERE SE VUOLE STARE MEGLIO… INSOMMA IN QUESTO CAMPO FARSI LE AUTODIAGNOSI DEFINITIVE ED USARE LE ETICHETTE PSICHIATRICHE FAI DA TE PUO’ DIVENTARE COME PRENDERE FARMACI SENZA PRESCRIZIONE E CONTROLLO MEDICO… L’HO SCRITTO DECINE DI VOLTE E LO RISCRIVO, purtroppo vedo troppa sicurezza nel volersi risolvere i propri problemi marchiando l’altro come l’unico più grande vampiro sulla faccia della terra… anche se ciò fosse verissimo, limitandosi a ciò non si vedrà mai il proprio vampiro interiore e si sarà destinati a subirlo e a soffrire ulteriormente, QUESTO E’ QUELLO CHE SO DI SICURO, PERCIO’ VE LO RIPETO E SPERO POSSIATE SERVIRVI DELL’ARTICOLO E DEL DIBATTITO NEL MODO PIU’ BENEFICO POSSIBILE PER VOI E PER TUTTI.
Un caro saluto
NOTA TECNICA: Vi raccomando di cliccare notifica sul quadratino sotto il commento e possibilmente di registarsi così da favorire la comunicazione e aiutarmi nel coordinarla. Grazie
Caro Pietro,
concordo perfettamente con te. Non bisogna salire sullo scranno del giudice, nè improvvisarsi psichiatri, nè essere troppo teneri con se stessi. Certo è che i narcisi patologici sono abilissimi nel manipolare.
Forse la cosa più utile per chi vuole “liberarsi” di queste relazioni e dei loro strascichi, a prescindere che l’altro sia o meno un narciso conclamato, è non dubitare della propria sofferenza, non permettere a delle belle parole di annebbiare il giudizio. Osservare piuttosto i gesti. La delicatezza nelle piccole cose. Su questo chi non ti ama non riesce a mentire. Chiedersi se le belle emozioni che si sono provate e che ancora l’altro riesce a suscitare, le riesci a sentire e vedere nei suoi occhi, o se piuttosto non si sia creata questa situazione: è il narciso che è in ciascuno di noi che si accontenta di vedere il “proprio” amore riflesso su quegli occhi.
vorrei postare un commento ma non ho capito come funziona soprattutto non capisco la cronologia degli articoli visto che mi dà per ultimo un articolo meno recente rispetto ad altri…help
Basta scrivere il commento nello spazio apposito, CLICCARE ANCHE SUL QUADRATINO NOTIFICA e poi fare invia… se ha difficoltà mi telefoni in orario lavorativo al 3391472230.
Ho intercettato questo sito solo alcuni giorni fa, leggendo tutti i commenti, le analogie con la mia storia, i tratti comportamentali di queste persone , è come se tutti i tasselli di un puzzle si siano all’improvviso sistemati. Ora tutto mi è chiaro , non devo più andare alla ricerca ossessiva di risposte su quali colpe posso avere avuto per come è finita la mia storia , sul perché ho meritato tanta crudeltà dalla persona che ho perdutamente amato e al quale ho fatto solo del bene. Non ci sono risposte, o meglio la risposta è nella patologia, non dipende più da me. Pur nella sofferenza che ancora c’è, è come se un velo invisibile si sia appoggiato sul cuore a proteggerlo da tutto il dolore che ho provato nell’ultimo anno e mezzo, un dolore che mi ha tolto la voglia di vivere e che ho ingiustamente fatto vivere alle mie figlie, un dolore non compreso da chi ti sta vicino, dopo tutto il tempo passato. La mia storia è come tante, un incontro fatale con un narciso seduttore, una persona apparentemente bellissima con una vita interessante e con una piena e ai miei occhi sorprendente, consapevolezza di cos’era sempre il meglio per sè. Ne ero incantata, abituata com’ero a non considerare i miei bisogni rispetto a quelli tutti gli altri che venivano sempre prima .Ne rimasi folgorata, volevo imparare da lui la leggerezza del vivere, la mia vita è stata per lunghi tratti dolorosa, anche la sua è stata costellata da eventi drammatici: una madre suicida, una figlia che non vuole vivere, continue separazioni :dalla moglie, dalla compagna con cui ha avuto una figlia, da altre donne ancora . Tutto sembrava scivolargli addosso senza lasciare segno, sapeva cogliere con una precisione chirurgica, ogni opportunità che procurasse piacere o comunque dei vantaggi per sè . Con gli occhi dell’amore lo osservavo e sorridevo per questi comportamenti un pò infantili su un adulto di oltre 60 anni. Pochi mesi dopo averlo conosciuto ho fatto saltare il mio matrimonio che durava da 25 anni con un uomo buono che mi ha amato tanto, creando a tutti un dolore indescrivibile . A lui non ho mai detto che lasciavo mio marito per lui, non si sarebbe mai presa questa responsabilità e in fondo mi pareva giusto così .
Ho passato due anni straordinari, ho provato un sentimento straordinario, ma con il senno di poi i campanelli d’allarme c’erano , venivano lanciati dal mio istinto, che però non ascoltavo inebriata dall’amore . I termini sottili del rapporto erano che io sentivo di dover offrire qualcosa , ma quello che facevo o davo non erano mai abbastanza . l’ho aiutato in tutti i modi: economicamente , nel suo lavoro, moralmente, ma sentivo di non fare mai abbastanza, mi sentivo un generico contorno ma era sempre lui la portata principale .Ho dato a piene mani senza aspettarmi nulla e felice di dare ma davo per scontato che il rispetto per la persona , e per i sentimenti profondi che cambiano la vita ci sarebbe stato anche se la nostra storia fosse finita, ma non è stato così. Mi fermavo davanti all’immagine di quei begli occhi sorridenti e apparentemente buoni e alle parole che non venivano dette o che, quando venivano dette, abilmente corrispondevano a quello che io volevo sentire . . La verità anche se dura ma onesta, che libera e rispetta e che ho cercato disperatamente di conoscere non mi è stata data.
Non c’è mai stata una cattiveria manifesta con cui confrontarsi e prendere le distanze, ma una crudeltà subdola e latente che ha minato l’anima e con cui riempirsi di sensi di colpa per non capire dove sbagliavo.
Ancora adesso faccio una gran fatica a girare la figurina sorridente e a vedere l’anima nera mi domando come sia possibile una contraddizione così forte tra quello che sembrava e quello che è, tra quello che diceva e quello che ha fatto. Ancora ora a volte credo di sbagliarmi.
Sono stata scalzata da un’altra donna che ha portato in dote i suoi figli pieni di ammirazione per lui ( le mie figlie lo detestavano) cogliendo il bisogno di rivivere il desiderio a sessantanni di rimetter su famiglia e di rivivere la paternità mai completamente espressa con sua figlia. Lei è congeniale a questo piano e da vittima inconsapevole ha contribuito a tessere nell’ombra questa ragnatela fino a quando in modo inequivocabile e traumatico ho scoperto tutto.
Dopo aver letto le storie di tutte voi e il contributo del Dott. Brunelli, ritrovo in lui tutte le caratteristiche dei portatori di questa malattia : fortemente egocentrico, opportunista , incapace di decidere ( non ha mai deciso ne il matrimonio né l’inizio o la fine di un rapporto ) non sa portare avanti fino in fondo le sue scelte di vita : ha interrotto il corso di laurea , ha interrotto il suo lavoro di insegnante, ha coinvolto economicamente parenti e amici in un attività imprenditoriale molto divertente ma che non gli dà da vivere. Ambiguo , non da mai risposte chiare e sfugge come un anguilla dicendo che sai gìà tutto. Se messo di fronte alle proprie responsabilità morde… un giorno rispetto ad un suo comportamento scorretto gli ho fatto notare che mi faceva male , me lo ha rinfacciato sempre anche quando ci siamo lasciati . Avaro, reinterpreta la realtà dandogli il significato che più gli fa comodo, bugiardo , vuole sempre avere ragione, vigliacco , non ha il coraggio delle proprie azioni, timido ad affrontare situazioni dove non ha controllo, portato a prendersi meriti che non ha sul lavoro altrui, adora essere adulato , è il suo punto debole..
Scusate se mi sono dilungata, per me è stato importante incontrarvi , non credo che tornerò sulla decisione di chiedere aiuto ad un terapeuta, non riesco a farcela da sola ed è passato troppo tempo dove ho provato di tutto, ma leggere le vostre storie mi ha dato una chiave di lettura completamente diversa ,è come se si fosse spezzata una catena e spero con la mia storia di contribuire ad aiutare qualcun altro.
Grazie a tutti
Gentile Pier! La ringrazio tanto per questo bellissimo studio. Ogni riga è un grande significato per me. Due anni fa sono sfuggita dal matrimonio con un Pazzo, come descrive lei, tre mesi prima. Dopo un anno di continui violenze mentali e psichici. tanto che, come lei ha ben descritto ho passato tutti i stagioni delle sua malattia – ho perso autostima, soffrivo, mi odiavo, usavo alcool, volevo suicidarmi, volevo le sue scuse sinceri o almeno delle spiegazioni su tutto cio che accaduto e ho ricevuto anche minaccia per la denuncia di stalking alla fine. Veramente ancora oggi mi trovo in alcuni giorni a pensare e cercare le riposte sui “Perche?” L’uomo che mi ha fatto venire qua in un altro paese e poi ha usato tutti i tipi di violenze psicologiche possibili. Non trovero mai le parole per descrivere tutto l’orore che ho vissuto e quanto alti sono danni subiti da lui. Piano piano trovo la forza per alzarmi, ma il peso del passato non è facile levare e nella memoria ancora oggi scontrano due parte di me – una quella che dice che lui è buono, nonostante tutto e l’altra che ci rende conto al suo bruttissimo gioco.
Con grande attenzioni ho letto il suo studio riguardo questa problema e devo dire che cercando di parlare con molti psicologi non ho potuto capire il nocciolo dello problema e finalmente oggi… l’avevo scoperto! La ringrazio di cuore… consapevolezza di certe cose è gia una buona strada per guarire!
Un caro saluto,
Any
Se effettivamente qesto studio ha toccato qualcosa di profondo conviene avere un colloquio diretto, al fine di applicare quanto elaborato in funzione della propria esperienza soggettiva, nella sua unicità e nel suo valore assoluto… il mondo interiore è l’essenza dell’essere umano, ciò che è più importante… quando vogliamo conoscerlo ed esplorarlo dobbiamo farlo con cura, nel massimo rispetto… in esso abit la nostra anima, che non è solo la nostra, in quanto è un’energia spirituale ll quali noi stessi apparteniamo…
Un caro saluto.
Caro Pier! Con grande piacere verrò da lei appena sara possibile. è vero che da sola è difficile uscirne da questo giro in cui siamo stati travolti dalla disgrazia di incontrare una persona con Sindrome Narcisista. Girando per i dottori, molti hanno sostenuto che ho la sindrome di abbandono… ma non era vero, perche il rapporto ho chiuso io. C’era qualcosa di più e questo di più lei ha potuto svolgere nella sua spiegazione di questo caso.
Tra l’altro io penso che più o meno forse un piccolo narcisista abita in ognuno di noi, solo che in molti è stato ucciso o addormentato ancora in infanzia, dipende come ti trattavano i genitori e come ti hanno cresciuto/a. Io avevo visto nel mio ragazzo una grande influenza di madre, erano come due specchi… cioe, la sua madre ha sempre sostenuto il lato narcisistico in lui… l’avevo elaborato bene… io ho pensato cosi riflettendo e analizzando il rapporto all’interno della famiglia. Questa convinzione di essere migliori e intorno il mondo di “deficienti” e “cafoni”… mi dava molto fastidio, ma alla fine mi hanno convinta pure me, che meglio di questo non potevo avere… e comunque c’era qualcosa dentro di me che non sopportava questo trattamento… è stato duro e difficile trovare la forza per chiudere il rapporto… adesso mi odiano tutti! Lui ha vietato in tutti i modi anche di pronunciare il mio nome davanti a lui… nessuno tra i nostri amici non doveva parlare con me e se lo faceva lui chiudeva amicizia… e ancora oggi continua il suo gioco sporco e prende in giro molte donne… e mi dispiace per loro, perche nessuno sa chi è veramente… per tutti è uno tranquillo e bravo ragazzo… ma quando io e lui rimanevamo insieme in un momento della crisi di coppia fuori usciva il diavolo… non è una volta ho avuto paura di ricevere anche violenze fisiche, una volta lui ha spaccato con la mano la finestra davanti a me, un altra volta ha buttato il piatto con la pasta contro muro, poi urlava spesso che finisco in ospedale… per fortuna le sue aggressività sono rimaste sulle parole soltanto. E credetemi, non avevo veramente motivo per arrabbiarsi cosi tanto… si scattava per una frase buttata a caso, per un semplice gesto di attenzione mancato e indicato… ecco!!! In due parole… cerco di riflettere… prima di andare via ho cercato di offrirlo ad andare dallo psicologo insieme… fare le sedute della coppia. Ma poi alla fine non abbiamo fatto. Forse se io sapevo chi era davanti a me potevo assumere un’altro comportamento o cercare di aiutarlo. Ma neanche per me non è stato un periodo facile per capire certe cose, avevo cambiato tutta la vita e anche io avevo subito uno shock. Quindi qui ce anche la mia colpa… non ero tranquilla abbastanza per riflettere bene!
Grazie caro Pier per la tua gentile risposta! Rileggerò tante volte ancora questo studio e cercherò di venire a parlare di persona!
Buona giornata,
Any
Un caro saluto e a presto.
caro professore, auguro a Lei e a tutti i partecipanti al blog delle serene e purificanti vacanze. per me saranno fondamentali per recuperare l’energia perduta e sprecata in un incontro scontro pesantissimo con il patologico avvenuto di recente. scontro in cui si sono riaffacciate le sue brutture e la sua cattiveria nella forma più eclatante e manipolatoria con annesse minacce e subdoli avvertimenti. è avvenuto però un piccolo miracolo : leggere la sua paura, anzi il terrore nei suoi occhi, di fronte alla mia indifferenza, al distacco emotivo e all’energia vitale che di contro ha ricevuto. però è stato un tuffo nel passato e nel veleno, mi sono sentita comunque contaminata e voglio liberarmene.
pierpietro a presto, La chiamerò al rientro.
un affettuoso saluto.
… a presto… https://www.youtube.com/watch?v=eSCIRzYYrpk
Da poco più di due mesi è finita la mia storia con un uomo complicato che ho amato molto e con cui ho generato una figlia. Ho capito che è un narciso patologico solo poche settimane fa. E’ stato come uscire finalmente da un tunnel. La nebbia in cui vagavo e che mi impediva di guardare la realtà, si è dissolta.
Io mi sento salva. Mi chiedo però se questo è sufficiente a proteggere la mia bimba.
Lui, a parole, dice che vuole fargli da padre, ma viene a trovarla raramente, non provvede a lei economicamente. Io, osservandolo mentre sta con la bambina, mi sono accorta che è impacciato, stereotipato, non esprime con il corpo e con lo sguardo la gioia di un padre sano. Finge. Penso anche con se stesso. E rimuove il senso di colpa per non provare una naturale empatia. D’altronde anche i nonni paterni si stanno dimostrando delle figure senza sangue. Mi sembra di interagire con delle figure di cartone. Non rendono possibile alcuna forma di comunicazione. Quanta vigliaccheria.
Esiste una strategia per neutralizzare l’influenza deleteria su mia figlia di persone così? So che è mia responsabilità aver concepito una figlia con un uomo disturbato, ma non avevo capito che lo fosse fino a questo punto e che si trattasse di un disturbo di personalità. Avevo interpretato il suo comportamento come fragilità derivata dalle frustrazioni del lavoro e dalla anaffettività della madre quando era piccolo.
Grazie per i vostri suggerimenti
Cara Virginia,
siamo sulla stessa barca.
Anche io continuo a chiedermi se la sua anaffettività o mancanza di empatia avrà delle ripercussioni sulla vita futura di nostra figlia ed intanto mi prodigo più che posso… Capisco di avere sbagliato nello scegliere il padre non giusto x lei e so che dovrò espiare questa colpa ma intanto il mio presente è lei e quando mi ricorda che senza di lui LEI non ci sarebbe stata, IO
Sono anch’io una persona capace di dare amore e sono finita anch’io nelle mani di un narcisista manipolatore. L’ho conosciuto per dei lavori fatti in casa da lui e da suo padre, che gli è sempre stato complice, forse per tenerlo buono o perché manipolato.
Ho capito subito che avevo a che fare con una persona che si era messa in competizione con me, quando mi ha chiesto di andare al cinema con lui, perché sono ”abbastanza intelligente”: quell’ ”abbastanza” mi è sembrata una concessione !!! Ho capito subito che avevo a che fare con un Don Giovanni e che aveva anche mire su di una donna divorziata, che abita nel mio stesso palazzo. Eppure ho iniziato a sentire la sua mancanza e l’ho incoraggiato ad incontrarci. Sono iniziate subito le ambiguità, ha subito iniziato a farmi capire le cose senza dirmele e se non le intendevo era colpa mia, che con la mia intelligenza potevo tutto. Aggressività e disprezzo gratuiti e a volontà mi hanno disgustato, assieme alla sua tendenza alla menzogna. Una persona fragile, senza il minimo di autostima, opprimente per la sua prepotenza, per le sue continue richieste di oggetti, di soldi, di dolore e gelosia provati per lui, infine di prestazioni sessuali ( pretendeva che io mi dovessi buttare addosso ), che ho sempre rifiutato, perché non gli ho mai detto che volevo starci insieme, anche se ho ammesso di subire il suo fascino. Ora che mi sono resa conto di avere a che fare con un manipolatore narcisista, grazie a questo sito, lo sto scoraggiando, ma ho paura delle sue reazioni, soprattutto perché ascolta le mie telefonate, rintraccia le persone e le manipola a suo favore ( me lo ha confermato lui stesso ). E’ molto orgoglioso delle sue capacità ! E’ riuscito a ferirmi ed a stressarmi, ma la mia libertà riuscirò a riaverla ??? E a che prezzo ???
Grazie di tutto !!!
Buongiorno…sono Anna..ho avuto a che fare con un narcisista patologico che in modo subdolo è penetrato nella mia vita e l’ha manipolata a suo volere..distorcendo sempre e cmq la realtà e tt ciò che io vedevo…menzogna..tradimenti…indifferenza saltuaria..eccessivo interesse quando cercavo di allontanarlo..il tt condito dalle frasi..so che ho un brutto carattere ma ti voglio bene…so che sono la tua spina nel fianco..ma ti amo..io faccio soffrire chi mi avvicina….mi piace umiliare la gente..all’inizio prese superficialmente..ma in seguito mi sono resa conto di avere a che fare con un mostro e sono inorridita….cerco di scappare ma lui mi riprende sempre con i suoi discorsi teneri e dall’apparenza sinceri..ma so che è profondamente bugiardo..ora però a differenza di altre forse..io covo la vendetta e voglio vederlo soffrire come ha fatto lui con me..in modo spietato…voglio vedere il suo mondo di sabbia sgretolarsi sotto i suoi piedi…e sprofondare nel suo fango dove mi ha trascinata….Mi rendo conto che a molti ciò sembrerà orribile..ma è il mio unico modo per rinascere dalle mie ceneri…
Cara Anna la sua rabbia è comprensibile, ma più lei capisce che l’inconscio provvede da solo a ‘punire’ certi comportamenti distruttivi e prima si sentirà meglio, ciò avviene soprattutto quando lasciamo che certe persone se vanno per la loro strada… in questi casi ‘chi vuole fare male al male ha perso, infatti passa dalla parte del male’, così poi l’inconscio di chi è stato ferito continua a far star male… invece lei deve ‘progredire energicamente nel bene’ (frase de I KING).
Un caro saluto
A:
“pietro.brunelli@fastwebnet.it” <pietro.brunelli@fastwebnet.it
Ho già mandato un breve messaggio ma poiché vedo che lei invita alla comunicazione, a raccontarsi per capire, lo faccio qui con gioia e gratitudine.
Come ho già scritto, circa un anno fa è iniziata la mia storia, con un mio dipendente.. diciamo uno che ha l'incarico di lavare le scale dell' ufficio, cosa che fa con molta cura e grande sussiego. L'inizio è stato fulmineo: tutto subito in una fusione mai sperimentata prima. Immediatamente dopo il nulla:il giorno dopo mi incontrava guardandomi come se non mi conoscesse. Tuttavia si faceva vivo di tanto in tanto (mai su mia "richiesta") con "sveltine" vuote di qualsiasi contesto affettivo. Così fan tutti, si dirà. Ma non si tratta solo di questo: ogni volta che si faceva vivo mi chiedeva piccole somme, oppure "in prestito" cose anche di un certo valore che non restituiva, oppure se gli chiedevo di fare qualche commissione per me se ne andava coi soldi, cioè se li teneva senza comprare nulla. Inoltre, dopo le "prestazioni" faceva capire che si aspettava qualche regalo, oppure denaro. Mi trattava come se avesse a che fare con un'idiota, una donna da poco, senza tener conto del fatto che avrei potuto rovinarlo se avessi raccontato in giro dei suoi espropri. Naturalmente non l'ho mai fatto. Ero convinta che sentendosi rispetto a me su un più basso gradino nella scala gerarchica volesse in questo modo affermare la sua superiorità di maschio ( anzi macho), ma che in realtà provasse per me dei sentimenti. Certamente non si trattava che della mia immaginazione: ad esempio immaginavo che fosse anche geloso, e che per questo a sua volta si facesse vedere continuamente a intrattenersi con altre signore e signorine (che secondo me gradiscono, è a suo modo un uomo interessante). Tutto questo, ruberie comprese, potrebbe anche essere accettabile visto il personaggio (del genere fascinoso brigante) , ma non è così. La cosa peggiore ancora non l'ho scritta. E cioè: innanzi tutto non mi parla MAI. In pubblico mi da del lei, e a distanza ravvicinata NULLA, tolto una volta in cui si è espresso insultandomi. Se gli dico che gli vorrei parlare, fa segni di diniego come dire che ci potrebbero sentire e quindi non si può. I rapporti sono estremamente diluti: decide lui. Sono rapporti schematici e umilianti (per me) , rapidissimi. poi si lava e sparisce senza una sillaba. Ma non ho detto ancora tutto: lui sa benissimo di essere l' unico (a parte un amico sposato di buon cuore che si fa vedere ogni tanto per pagare le bollette, ma col quale non ho rapporti.) Io sono una bella signora, con vari corteggiatori anche entro lo stesso contesto di lavoro; inoltre i miei ormoni funzionano a pieno ritmo e lui lo sa benissimo. Sa cosa fa? mi dà appuntamenti cui poi non si presenta, secondo me godendo della mia frustrazione fisica e morale, dato che gli intervalli tra una visita e l'altra sono molto lunghi, anche se è vicinissimo spazialmente e io sono quasi sempre sola. Ci sono stati dei giorni in cui ho creduto di impazzire. Purtroppo lo trovo molto attraente, anche se non è certo bello. Voglio dire che non so se potrei sostituirlo. L' ultima ruberia? c'è da ridere! dopo cacciaviti e prolunghe un lettore di DVD e altre cose un albero intero che tenevo sul terrazzo è scomparso. Non mi chieda se sono scema: le assicuro di no, sono una giornalista e scrittrice abbastanza conosciuta, ritenuta colta e intelligente. Ma cominciavo a sentirmi malata di mente. Non sapevo che esistesse questa sindrome, e aver letto il quadro che lei traccia di queste personalità mi è stato di grande conforto: nella persona di cui le parlo vi ho visto tutti i tratti che lei descrive. Ad esempio è assolutamente vero anche per costui l'essere un attore consumato, che cambia voce fisionomia linguaggio ecc. a seconda delle persone e dei momenti. Dato che certi comportamenti mi sembrano assurdi, avevo pensato che fosse pazzo: da quanto leggo nel suo sito non è probabilmente una diagnosi tanto sbagliata. Però resto invischiata, anche se non gli faccio più fare commissioni. Mi farà piacere se mi vorrà rispondere. Grazie.
j.
Cara Juliette,
ho visto i suoi quadri on line e la sua prodiuzione letteraria, complimenti, interessantissimo… tutti noi abbiamo una dimensione di ombra che contiene gli opposti della nostra coscienza e che può dare luogo a desideri e comportamenti che sono conflittuali, per cui sentiamo di avere bisogno di relazioni o di azioni che ci fanno male eppure ci attraggono… quando questo avviene è il segnale che abbiamo bisogno di un esame approfondito della nostr vita e della nostra anima-psiche, infatti le ragioni di questo conflitto ono sempre molto profondo ed una spiegazione superficiale può anche essere fuorviante o ferire… La cornice del narcisismo patologico è proprio una cornice, ma è ildipinto ciò che conta, anche se l’inquadratura è indispensabile per progettare o risolvere un problema… ma non ci si deve feramare all’inquadratura.
Tutti i comportamenti vampiristici, di abuso delle debolzze e dei sentimenti di altri, a scoppo egoistico e senza rispetto dell’altro hanno un tratto narcisistico (detto in termini psichiatrici), ma non bisogno fermarsi a questo, bisogna capire perché ci si va ad attaccare a queste persone, e questo lo si può scoprire attraverso un’analisi personale… ciò non solo serve a distanziarci dallarelazione negativa, oppure a viversela per quello che è (senza forti investimenti affettivi), ma anche per curare una ferita pregressa, che era in ‘Ombra’ e che era silente (ma comunque perniciosa e virulenta) fino a quando non capita una relazione negativa che la va a tormentare, come un dito in una piaga che non si sapva di avere… ma anche se fa male è bene sapere di averla così poi la si può curare… Spesso le persone sensibili e creative hanno una ferita occulta ch leniscono con la loro creatività e voglia di dare, ma ciò non è sempre sufficiente, questa ferita provoca allaora debolezze sul fronte della relazione affettiva, e di ciò possono approfittarsi persone con patologie di tipo narcisistico o con altre negatività. D’altra parte non è che queste persone proprio se ne approfittino totalmente, in parte sono anche loro coinvolte, provano attrazione e traggono anche valori affettivi oltre che erotici o di sostegno, ma hanno un’anima-psiche che le induce a vampirizzare il partner, e a sviluppare relazioni dominanti malate, distruttive, basate sulla svalutazione e la manipolazione dell’altro. Io credo che anche date le sue competenze artistiche e professionali una consulenza specialistica personalizzata le potrebbe davvero giovare. A tale riguardo se vuole può contattarmi privatamente per un primo chiarimento sulle diverse modalità di consulta<zione specialistica in ottempranza dei regolamenti dell'Ordine degli Psicoterapeuti.
Un caro saluto e ancora complimenmti per la sua creatività
quanto ho letto in questo sito è stato per me illuminante a proposito di una “situazione” che si è creata tra un pò di mesi tra me e un mio collaboratore. L’ equivoco di fondo era che io mi ostinavo a cercare di leggere nei comportamenti di questo signore qualcosa di affettivo (anche se non c’era, ma così mi spiegavo la vicinanza se sembrava cmq esigere); mentre il filo conduttore era la pura malvagità, il desiderio di nuocere in ogni modo, l’assoluta indifferenza e la mancanza di rispetto totale per me e le mie cose. Per brevità mi fermo qui; posso mandare un’email entrando di più nel merito? per me sarebbe un grande sollievo, anche se non posso uscire dalla situazione trattandosi di persona con cui ho uno stretto rapporto di lavoro. Grazie- se sono fuori tema mi scuso. Jul.
Sono capitata per caso sul vostro sito attraverso un social network…mi ha incuriosito subito il termine ” narciso”.
Inconsciamente ho chiamato, a volte per scherzo, quello che era il mio compagno con questo termine senza rendermi conto del significato della parola stessa.
Rileggendo attentamente le varie esperienze e le descrizioni del dottore mi sono resa conto di quante cose in comune ci sono con la persona che ho deciso di lasciare una settimana fa…e spero dopo quattro anni di tira e molla che questa sia la volta giusta!
Non sapevo neanche dell’ esistenza di questa patologia, di certo avvertivo che il mio compagno avesse dei problemi, l’ instabilità e soprattutto il farmi sentire sempre la causa di tutti i nostri problemi e che il mio senso di colpa che aumentava sempre più, fino ad avere dubbi sulla mia stabilità mentale e sentirmi dire dopo quattro anni di sascrifici, premetto che lui ha una situazione lavorativa instabile e con la cattiveria più intensa mai vista, che la sua vita è stata in continuo declino da quando mi ha conosciuta.
Quindi in quattro anni io sarei stata la causa dei suoi continui sbalzi di umore, nottate passate insonni, lui in giro per milano con la mia macchina e anche se dicevo di no lui prendeva e usciva…..io attaccata al telefono cercando di rintracciarlo senza alcuna risposta, poi al suo rientro la sua risposta era che la mia insistenza gli creava problemi e così facendo peggioravo la situazione, quindi sin dall’inizio ero io la causa dei suoi problemi, il bello è che il giorno dopo aveva un atteggiamento indescrivibile, si dimostrava tenero ed affettuoso come se non fosse accaduto nulla e con questo atteggiamento mi ingannava… a tutto questo io non mi sono mai saputa dare una risposta anzi alla fine ero io l’ esagerata…morale: dopo quattro anni non so dove ho trovato la forza ma sono riuscita a mettere a fuoco il suo comportamento instabile, perche lo ero diventata anche io di conseguenza, oltre al fatto di non sentirmi più apprezzata come donna e compagna, di notare che quando andavamo in giro lui camminava sempre avanti a me mai al mio fianco ed io notavo che guardava le altre donne e se glielo facevo notare negava, anche d’avanti all’ evidenza e questo mi faceva rabbia ma allo stesso tempo mi sentivo impotente perche erano tutte mie paranoie secondo lui, oggi però mi sono resa conto che quando faceva così sembrava lo facesse apposta, avvertiva che lo osservavo…Il natale scorso (io sono separata con una figlia di 14 anni) era la mattina del 24dec quando lui esce a fare la sepsa con sua mamma, io nel frattempo dovevo riordinare casa e aspettarlo per andare a pranzo dai miei con mia figlia che a sua volta a metà mattinata chiama suo papà e si mette d’ accordo per farsi solo accompagnare dai miei per pranzo, quindi io ingenuamente chiamo il mio compagno dicendogli, se vuoi fai pure con calma con tua mamma, perche passa il mio ex marito ( con il quale ho un buon rapporto) a prendere mia figlia per portarla dai miei e tu ci raggiungi direttamenti li?…non l’ avessi mai fatto, mi ha dato della P…..na, insomma tutto il pomeriggio mi ha massacrata psicologicamente dicendo che per colpa mia si è rovinato il natale a tutti, lui non sa piu cosa fare con me ….quei giorni sono stati i più brutti della mia vita e ho pensato piu volte di buttarmi giu dalla finestra, fortunatamente ho al mio fianco una figlia e dei genitori fantastici che mi sono stati vicino, altrimenti non so come avrei reagito, ero inerme a tutto, la violenza psicologica è stata pesantissima.
Oggi mi siete stati tutti di grande aiuto e ho capito ancora di più quanto la mia vita sia importante e non volgio più permettere a nessun’ altro di annientarmi .
L’ ultimo litigio è stato causato da lui, per poi sentirmi dire:
piuttosto vado a P……e perché sono stanco di avere affianco una che non ha mai fatto niente per avere una vita insieme, è entrato in casa mia praticamente quasi da subito…
Grazie
Ely
E’ importante testimoniare e anche scrivere al fine di elaborare in modo cosciente dentro di sé quanto è accaduto. Sono utili anche le letture, il confronto, l’attenzione verso situazioni analoghe alla propria nella letteratura, nel mitio, nel cinema… E’ importante rispondere ad altri, si comprenderanno anche questioni personali… Per un più oggettivo approfondimento della propria situazion personale è importante consultarsi con uno specialista, anche al fine di non sovrainterpretare o o interpretare certe nozioni in modo errato.
Grazie
Un caro saluto
N.B Per ricevere le notifiche di messaggi e iniziative è importante segnare il riquadrino in basso : “notificami… ” e ancora meglio REGISTRARSI per essere informati più facilmente di particolari iniziative.
grazie. veramente. trovo molto chiari e comprensivi i due approfondimenti sul trauma. mi viene d’istinto chiedere ( non ho ancora letto i commenti e potrebbe essere già emerso): 1)può il narcisista patologico continuare la sua opera, una volta che la “vittima” è riuscita a fuggire ( l’unica chance..vedi Hyrigoien e nazare aga) continuare con i figli l’opera di “vampiro”? la mia impressione è si!! come medea!?;
2) se il rapporto ( trentennale) si è consumato all’interno di un movimento ( ecclesiale! sic!!) può, questo, fungere da elemento protettivo del narcisista?? ( ovvero…ci si può ritrovare in un movimento “narcisista” e subirne gli schemi protettivi ” patologici”) sò che la domanda è perniciosa e che porta fuori tema ……ma queste realtà “protettive” e che giustificano i comportamenti esistono. Grazie. Giuseppe
Caro Giuseppe
le questioni che lei ha posto sono estremamente profonde e personali, quindi non possono essere oggetto di una risposta breve e superficiale. Io la invito a chimarmi un momento in orario lavorativo per un primo chiarimento.
In termini generali posso dire che le relazioni vampirizzanti possono durare moltissimo, anche dopo la relazione… la fuga deve dunque essere psicologica, ma più che una fuga deve essere la conquista di un nuovo spazio psicologico personale,. inacessibile o superprotetto rispetto alle influenze distruttive della relazione conclusasi. Deve nascere in se stessi un NUOVO MONDO VITALE … il fatto che l’altro si trovi ancora nella possibilità di esprimere – freudianamente: una ‘pulsione di morte’ perturbante – deve essere arginato a partire dalla propria roccaforte di pace interiore – se i figli o altri sono condizionati dal coniuge negativamente bisogna dunque ripristinare la propria ‘pulsione di vita’ e in tal modo riuscire a compensarli… inoltre, sempre nel modo più sereno possibile bisogna verificare circa il ricorso a strumenti legali di tutela.
E’ poi vero che il narcisismo può servirsi parassitariamente di sistemicollettivi , gruppi, lobbya sfondo religioso, politico o professionale, ma questo non è sempre un male poiché può depotenziare la ‘rabbia narcisistica’, traendo soddisfazione da collusioni e coperture… tuttavia vale quanto ho sopra spresso rispetto alla necessità di sottrarsi il più possibile da un’influenza psicologica negativa e coltivarne una positiva, ricostruttiva, quindi prima attraverso un processo terapeutico detraumatizzante e poi riabilitante ( processo che per quanto mi riguarda ha un suo cardine nella psicoterapia e poi ha suoi importanti coadiuvanti a ‘mediazione corporea’, da raccomandare a seconda delle necessità soggettivo – tutto ciò può avvalersi anche di consulti medici per valutare interventi di carattere diagnostico e terapeutico attraverso farmaci – quando assolutamente necessari – e dieta).
Un caro saluto
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Anche nel mio caso il rapporto è nato e si è sviluppato in un contesto religioso, un rapporto che purtroppo dura da 19 anni e che mi ha consumato, mi ha svuotato di tutto ciò che ero io. Nel mio caso tutte quelle che sono le caratteristiche del narcisista trovano terreno di coltura fertile, motivazioni e giustificazioni, nella fede. Questo complica ulteriormente le cose, nel senso che qualsiasi tipo di confronto che probabilmente in ogni caso è impossibile per la natura stessa del narciso, nel mio caso diventa un confronto diretto con Dio stesso, quindi lui non è detentore di una sua verità, ma della Verità, qualsiasi sia l’argomento preso in considerazione. In questo ambito lui è molto stimato, e nessuno, e sottolineo nessuno, immagina cosa si nasconde dietro la sua maschera di mansuetudine e bontà. Portiamo avanti da anni la facciata di una famiglia perfetta, io e le mie figlie siamo le brave comparse sul palcoscenico della nostra vita e lui e l’attore protagonista “il santo”che riscuote applausi, in una tela diabolica dalla quale ancora non riesco a liberarmi. Ho letto una pagina di diario di mia figlia quattordicenne che raccontandosi ci definiva una famiglia in apparenza normale e riferendosi al padre lo chiamava il mostro. Mi viene da piangere al solo pensiero delle sue parole. Non so se il mio commento può essere pertinente o accostarsi in qualche modo all’esperienza di Giuseppe, ma visto che questo elemento è chiave di volta della mia esperienza, per quanto io ritenga che se non fosse stato questo il contesto, comunque la sua patologia si sarebbe comunque manifestata, forse con modalità diverse, ho voluto brevemente partecipare al blog. Grazie
Il suo intervento è molto signficativo, è importante aprire lo sguardo sulle dinamiche narcisiste anche all’interno della famiglia, ma queste vanno affrontate in modo diverso rispetto alla relazione di coppia… il padrre, la madre, i figli, i fratelli e le sorelle o i nonni e i nipoti sono connessi tra loro psichicamente e carnalmente… perciò bisogna fare il possibile per riarmonizzare le negatività, ed in tal senso può essere fondamentale un sostegno esperto.
Un caro saluto
CARO DOTTORE e’ da tempo che cerco di scoprire che diagnosi cercare per identificare mio padre (adottivo )di nome giorgio(il nome e’ gia tutto un programma ).perche ,questa domanda? perche’ purtroppo lui era una narcisista all’ennesima potenza mi ha rovinata e nnulato lamiusera possibilita’ di avere una vita normale a mio fratello(il quale a sua volta e diventato un narcisista).so di nonessere nel blogh giusto ,perche’ qua si sta parlando di relazioni coniugali,ma la mia storia e’ molto simile alla vostra con la differenza che ho avuto l’esclusiva di essere stata sua figlia,un caloroso saluto a tutti roberta72
Cara Roberta,
il tuo contributo è coerente ed importante… capire gli aspetti narcisistici dei nostri genitori, nei nostri confronti e tra di loro, aiuta ad esplorare la dimensione relazionale che stiamo trattando. Bisogna ricordare che il narcisismo è in ognuno di noi, e affinché sia equilibrato non deve essere né troppo (patologico) né poco (ferita narcisistica) – inoltre deve essere indirizzato non soltanto o troppo all’immagine di sé, ma soprattutto al sé, alla propria interiorità… Quindi si tratta di un’amore per se stessi (narcisismo) che deve essere armonizzato in senso quantitativo e qualitativo, affinché non si trasformi in egoismo, prepotenza, manipolazione, opportunismo, sfruttamento ecc (e questo è nel narcisismo patologico) e nemmeno in vittimismo, crollo dell’autostima, comportamenti autolesivi, sfiducia nella vita, chiusura verso gli altri, egocentrismo mascherato, ecc.(e questo è nella ‘ferita narcisistica).
Allora se vuoi sviluppa pure la tua testimonianza, può aiutare a comprendere per te e per altri.
Un caro saluto
Gent. Dott. Innanzitutto i miei complimenti quello che scrive in questo blog è di grande conforto per chi è vittima di abusi e manipolazioni. Mi associo a Roberta e le vorrei confermare che la manipolazione affettiva, lo sfruttamento l’ambiguità dei narcisi patologici non è comunque limitata al solo rapporto sentimentale/coniugale è un fenomeno ben più vasto, colpisce donne e uomini indistintamente. Una madre(nel mio caso) psicologicamente disturbata e disturbante ha il potere di renderti la vita un inferno senza fine distruggendo non solo il proprio rapporto coniugale ma mina gravemente anche l’equilibrio psicologico, sociale e materiale dei figli e di chi vive accanto a suoi figli (mariti , nipoti) non è nemmeno facile, talvolta impossibile, convincere queste persone a farsi aiutare perché non riconoscono di avere un problema e reagiscono in modo da far sembrare te la matta visionaria, né la legge può obbligarli a un TSO se loro non sono pericolosi per sé stessi e gli altri, ma essi hanno veramente un qualcosa di crudele, di demoniaco o delinquenziale come Lei dice,(delinquenziale è veramente il vocabolo azzeccato) sanno esattamente fino a dove possono spingersi per non essere denunciati. Vorrei farle una domanda:- se non curato questo disturbo psichico come evolve in una persona ormai anziana? La saluto e la ringrazio per ciò che fa, Ornella.
è la seconda volta che scrivo dopo mesi in cui mi sono lasciata e presa diverse volte con il mio “mister narciso”….ed ogni volta è sempre peggio,soffro in modo sempre più devastante.Questa volta è finita per qualcosa di assurdo….era da tempo che c’erano sempre tensioni fra me e lui,sempre mantenute dal fatto che vorrei sentirmi stimata,capita,vissuta con gioia e apprezzamento,come umilmente credo di meritare,ma lui è sempre che mi umilia,mi sminuisce,mi rimprovera,mi lascia e quando non mi attacca mi rende trasparente come donna come persona e come professionista,malgrado se ho bisogno di qualcosa è sempre disponibile,attento a risolvermi problematiche logistiche,quasi ad incentivare il mio bisogno di lui….da alcuni giorni mi aveva ripetutamente offesa prima in presenza di amici suoi ammonendomi con voce sostenuta di stare zitta perchè mi stavo alterando su una discussione con lui,la mattina dopo perchè mi ha mortificata davanti ad altre persone con frasi sprezzanti sul fatto che non fossi “una signora” ,dal pomeriggio alla sera giocando con un gioco elettronico in ogni circostanza…al bar,a casa,mentre si cenava ,persino venendo a letto con il suo giochino………..io sono un essere umano non ho più retto.Premesso avevo pianto e mi ero disperata per le sue offese ma lui non curante di tutto se ne fregava totalmente,gli ho detto della mia offesa per il suo comportamento ma lui non si è mai scusato ero io che sbagliavo e pertanto avevo meritato le sue offese,i suoi modi,accrescendo una rabbia in me incontenibile,devastante….bene dopo ogni episodio di questi non si è mai scusato,ne ha cercato una riconciliazione con me….mi metteva le mani addosso per fare l’amore determinando in me un totale rifiuto per lui,perchè mi sentivo umiliata e scavalcata nel mio dolore,nella mia offesa per cui ero costretta a scappare dal letto….da quel giorno non stiamo più insieme perchè io non devo decidere quando si fa l’amore deve deciderlo lui come e quando,lui non deve pregare una donna,lui non può essere rifiutato,io uso il mio sesso come merce di scambio con lui,cavolo…io non ci riesco a fare l’amore con chi dieci minuti prima mi ha disprezzata! mi ha lasciata perchè non ho fatto l’amore con lui…..
in un momento di “astinenza” da lui,si perchè credo di essere “dipendente” da lui,l’ho chiamato,l’ho pregato,l’ho supplicato di non lasciarmi ma lui con il suo cinismo mi ha ignorata….dopo ore mi ha risposto che ho distrutto tutto!
io sto male,di un male profondo,mi sento devastata dentro,non riesco a riprendermi in mano la mia vita anche se provo ad uscire,a distrarmi sento che dentro di me si è spezzato qualcosa.Superata la rabbia che mi tiene in piedi e mi fa stare a testa alta scivolo in una fase depressiva in cui mi sento sola,finita,vecchia,brutta(e non lo sono),incapace di ricominciare,senza prospettive…..ed è allora che non capisco più niente,mi vengono i dubbi pure sulla mia sanità mentale…come faccio a piangere e soffrire per la mancanza di chi mi ha fatto male?è folle tutto questo! ma io non credo di essere matta,sono vittima di un machiavellico modo di “amare” che io accetto per mio enorme bisogno d’amore….adesso come le altre migliaia di volte che mi ha lasciata ci sarà il periodo che non mi cercherà più,sa di avermi in mano e tra un pò di tempo mi ricercherà ed io cadrò di nuovo….è un copione che conosco e che non riesco a strappare.
ne sono vittima fino al midollo.
ho scritto il 10 luglio 2011 …ho dimenticato di cliccare su notifica…scusa!
mi avrebbe aiutato una vostra risposta…
Cara Claudia
Qui c’è tanto materiale per un inquadramento di un certo tipo di trauma sentimentale… ma la psiche è come l’aria, non si vede, ma è dappertutto e si muove come vento… fa infiammare le fiamme del cuore, suggerisce parole di dolore e di gioia, a volte e incomprensibile, ma è sempre proifonda… quando si soffre per amore è segno che la psiche, che è l’anima, ha bisogno di essere ascoltata curata compresa… un blog, un libro, un forum possono essere un sostegno, ma può essere molto importante avere almeno un consulto terapeutico per comprendere bene cosa si legge in funzione della propria precisa situazione personale… che io non posso conoscere sulla base di poche righe e quindi posso solo cercare di dare un’informazione generale per quanto approfondita. Quindi grazie per il tuo contributo testimonianza, anche tu puoi rispondere agli interventi di altre persone, e se non si riceve risposta si consideri che già il solo fatto di comunicare se stessi è un modo per parlare a se stessi più nel profondo e quyesto può giovare all’inconscio, quindi all’anima-psiche che vuole esprimersi, esistere, essere nella vita personale e collettiva… noi siamo cellule di un tessuto collettivo, fare bene a se aiuta anche gli altri, aiutare gli altri aiuta se stessi…
Mi raccomando, quando si interviene, di cliccare sul quadratino notificami risposte e di registrarsi per ottenere aggiornamenti.
pietro.brunelli@fastwebnet.it
pierpietro
https://www.albedoimagination.com/
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ciao sono Emy, torno a rileggere e trovo tutto molto interessante.
Ieri dopo quasi un mese che non lo vedevo, ho rivisto il mio amico ipotetico narcisista.
Mi è passato accanto con la sua bicicletta ignorandomi completamente, senza degnarmi di un saluto.
Ho pensato nell’ordine: maleducato, cafone, questo qui non è normale, ecc, per non dire altre parolacce, che per educazione non scrivo.
Ho condiviso per telefono con un’amica che mi ha raccontato che incontrandolo per caso lui l’ha “fissata” (specifico che la mia amica ha 60 anni il tipo 36).
Sono sempre più convinta che abbia una personalità disturbata, magari sto facendo un castello di carte, ma anche l’atteggiamento di totale indifferenza mostrato dopo un approccio abbastanza intimo con me, mi fa pensare che non voglio avere a che fare con gente problematica.
Sotto c’è il dolore, lo so bene, a tratti affiora ed è lancinante, ma è meglio così: meglio perderlo che trovarlo. Non si può stare con chi fa il bello e il cattivo tempo se deve farlo a mie spese, no, mi stimo abbastanza e spero di trovare la forza il coraggio di riempire i miei vuoti in modo sano. Gia prenderne coscienza mi sta aiutando, anche se mi dispiace tanto e mi sentro defraudata, passerà, come un’esperienza della vita che mi ha insegnato qualcosa.
Grazie, spero di non essere fuori tema, ma mi sembra proprio un narciso e patologico pure, visto che si comporta come un dio in terra. Lo ha espressamente dichiarato: sono un “deo”, in uno dei nostri dialoghi, ma caduta la maschera rimane l’essere umano con tutti i suoi limiti, ma non voglio scontarli io. Grazie infinite di questo sito che mi ha insegnato tantissimo.
Emy
Anno 2001 . Entro per la prima volta nella mia vita in una chat.
E da li,proprio da quel primo giorno inizia la mia storia.Questa storia.
Mi imbatto immediatamente in un “ragazzo” che ha semplicemente voglia di chiacchierare.Inizia a raccontarmi con una certa rasserenante tranquillità della sua vita…
trentenne,studente quasi vicino alla laurea,senza lavoro,prigioniero in una vita famigliare disastrosa e in piena crisi esistenziale per la rottura di un fidanzamento ultradecennale.
Le conversazioni proseguono per circa 4 mesi con una frequenza però scarsa ed irrisoria (due-tre ore la settimana) ma non per questo non partecipata e condivisa a livello umano ed emozionale.
Dopo 4 mesi, intuendo qualcosa di strano nella sua personalità ,decido di evitare questi contatti virtuali iniziando,credendolo migliore, un percorso diverso .Tramite email,lettere e anche telefonate.
Tutto questo dopo averne io parlatoa lungo e in modo approfondito in famiglia,a mio marito e ai miei figli.
Inizia un calvario ….fatto di telefonate di ore,di messaggi di minaccia di suicidio,di lettere disperate e sempre più affrante ,incontenibili e inarrestabili.
Tutto questo non faceva altro che farmi sospettare sempre più del suo stato psicologico non certo perfetto ed equilibrato.
Periodi lunghi di assoluto silenzio (anche 6/8 mesi) alternati a periodi di forte concentrazione di contatti.E ovviamente ci vuole poco nel far coincidere i primi con periodi di stabilità e i secondi con periodi di agitazione e di malessere.
Chi è ,dunque questo trentenne ora quarantenne?
Persona colta.Coltissima.Laurea in Giurisprudenza con specializzazione in Criminologia.
Grandissimo attore,bugiardo e manipolatore con un odio manifestato (a parole) verso la famiglia di origine,verso le donne e verso la società da lui definita borghese.
Una persona con mille interessi e mille hobby ma con delle manie particolari .
Per esempio quella di trovare a tutto,ma proprio a tutto,una spiegazione scientifica fatta di riferimenti chimici,matematici e fisici oppure l’utilizzo della sua cultura della psicologia per esprimere diagnosi e commenti,critiche e osservazioni ad ogni atteggiamento umano.Ovviamente altrui e non certo suo.
E una mania nel ripetere,rimarcare,ribadire concetti e idee,parole e frasi.
Incapace di trovarsi un minimo lavoro per soppravvivere,senza soldi e senza futuro, con una difficoltà assoluta nel rendere durevoli e duraturi tutti i rapporti umani,da quelli amichevoli a quelli sentimentali.
Un asociale,un’eremita incompreso dal Mondo (Sua autodefinizione)
Malgrado la mia ovvia ma assolutà ignoranza sulle problematiche della psiche umana non ho mai smesso di “ascoltarlo” e non me la sono sentita,purtroppo,di abbandonarlo al suo destino apparentemente cosi duro e infelice.La generosità a volte è un boomerang .Negativo e infausto.
Due anni fà la svolta.
Io stessa vengo colpita da un gravissimo lutto famigliare.Dopo alcune settimane sento l’esigenza di informarlo per evitare e anticipare l’inzio di un periodo di lagnanze che sapevo e intuivo si stava avvicinando sempre più.Non certo per avere sostegno e supporto ma per dimostrargli che le sventure colpiscono tutti e a caso,non solo e sempre lui.
è stata una vera e propria mattanza.
Inaspettata,inattesa,immotivata e del tutto immeritata.
In dieci minuti mi ha travolto con un odio indescrivibile.Con un cinismo,una crudeltà inenarrabile.Con un sadismo senza senso.
Ho avuto la nettissima sensazione che aspettasse da anni quel momento.
Il momento per distruggermi.Come?
Con l’umiliazione,la mortificazione,la sottosvalutazione anche se fatte solo di parole.
Non vali niente,sei una fallita,sei inutile,sei malata,fatti curare,hai problemi mentali,non sai vivere,non sai affrontare la vita,fai schifo ecc.ecc.ecc.ecc.
La delusione profondissima mi ha provocato un dolore indescrivibile.
Non rabbia o risentimento ma tanta amarezza e un’infinita pena nei suoi confronti perchè mi è parso evidente il suo malessere e la sua assoluta incapacità di relazionarsi con gli altri in modo leale e sincero.Moderato ed equilibrato.
Mai una parola postuma di scuse,mai un minimo senso di colpa ma sempre e solo un apparire,dal nulla,al bisogno come se nulla fosse.Pretendendo e basta.
Ora io ho imparato a gestire meglio la cosa .Mi faccio scivolare tutto addosso .
Sia i finti atteggiamenti remissivi e incantatori sia le esplosioni di rabbia isterica.
Provo una sincera compassione per lui che si definisce “unica luce nel mondo” mentre è solo un fallito e nessuno ha il coraggio di dirglielo e di ammetterlo.
Non so se può essere questa la descrizione di un rapporto narcisistico ma mi piacerebbe moltissimo avere piccoli consigli su come comportarsi e come affrontare questa situazione cosi particolare anche perchè è a distanza e non ha nessun tipo di contatto fisico quindi reale.So che è una persona malata .Seriamente malata e in tutta onestà vorrei ,nel mio piccolo,aiutarlo ad uscire da questo stallo esistenziale.Ma come potrei fare senza farmi del male ?Grazie.
Si può sempre aiutare umanamente chiunque, però non ci si può sostituire ad uno psicoterapeuta o a uno psichiatra o ad altra figura che ha le conoscenze e il distacco emotivo per aiutare chi ha un problema interiore importante. La cosa però indispensabile in questi casi è aiutare se stessi, considerando la necessità di farsi aiutare per i propri problemi, solo allora si potrà sentirsi abbastanza a posto per interagire con un partner problematico nel modo migliore possibile.
Mi raccomando, quando si interviene, di cliccare sul quadratino notificami risposte e di registrarsi per ottenere aggiornamenti.
Grazie.Avevo immaginato si potesse trattare di un “transfert” ,credo sia questa la definizione corretta.Purtroppo me ne sono accorta in ritardo ed il “contagio” era già avvenuto.Ho rischiato molto,moltissimo ma penso di essermi salvata per il rotto della cuffia.O almeno lo spero.Mi resta però il dubbio che lui soffra effettivamente di un DNP anche se le caratteristiche,i comportamenti,le reazioni potrebbero collimare con questa diagnosi.Grazie ancora .
In termini semplici il transfert e il controtransfert costituiscono le emozioni e le idee inconsce che si ricevono e si trasmettono in una relazione (in particolare ci si riferisce alla relazione paziente-psicoterapeuta). Questo blog è utile come dibattito di auto-aiuto e le etichette diagnostiche vanno assunte con grande ponderazione e avrebbero bisogno sempre del consulto con uno specialista. Io continuo a restare stupito nel notare che in questo campo il ‘fai da te’ viene da molti privilegiato con conseguenze spesso disastrose o comunque deludenti. Se si vuol fare da soli è bene interpretare le etichette diagnostiche secondo i propri principi di saggezza, e non ‘bollare’ se stessi o gli altri (anche il partner) con diagnosi che lasciano il tempo che trovano o che sono errate. L’intento terapeutico di questo dibattito e dell’articolo è quello di provocare una reazione volta a mettersi in discussione e a chiarire dentro di sé le cause del proprio malessere. Naturalmente non si può pretendere che ciò venga raggiunto solo leggendo testi e partecipando ad un blog. Ad un certo mmomento un consulto personalizzato è più che consigliabile (per ogni chiarimento in tal senso basta contattarmi privatamente – si veda pagina info).
Chiedo scusa se duplico questo commento, ma mi pare sensato come risposta alla richiesta finale di Cecilia… Si può sempre aiutare umanamente chiunque, però non ci si può sostituire ad uno psicoterapeuta o a uno psichiatra o ad altra figura che ha le conoscenze e il distacco emotivo per aiutare chi ha un problema interiore importante. La cosa però indispensabile in questi casi è aiutare se stessi, considerando la necessità di farsi aiutare per i propri problemi (CHE NON SI RIESCE A VEDERE, ACCECATI DA QUELLI DELL’ALTRO) , solo allora si potrà sentirsi abbastanza a posto per interagire con un partner problematico nel modo migliore possibile.
Mi raccomando, quando si interviene, di cliccare sul quadratino notificami risposte e di registrarsi per ottenere aggiornamenti.
Ma vede Dott…….io non ho nessun tipo di legame affettivo o sentimentale o personale con questo individuo. Mai e poi mai ho avuto la presunzione di sostituirmi ad uno psichiatra o psicoterapeuta perchè non ho nessunissima competenza o preparazione in materia.Se devo essere brusca,brutale e diretta io non so più cosa inventare per togliermelo dai piedi !!! Non capisco qual’è la strada migliore da seguire senza avere poi io stessa difficoltà , sensi di colpa ,rimorsi .Meglio cioè troncare-sparire o sopportare-esserci ? A quale costo e con quali rischi ? Buona serata
Quando una relazione diventa così tesa e pregna di attaccamenti, rimorsi, ricatti io so che un sostegno terapeutico di mediazione può essere molto importante per lenire e abbreviare sofferenze che possono diventare davvero serie. Altrimenti la coppia diventa una specie di ricettacolo delle negatività, trasformando in odio e racncore anche quesi sentimenti buoni che ci sono stati e ci sono. Importantissimo nelle crisi è aumentare (NON DIMINUIRE) il senso di rispetto reciproco, o comunque non perderlo se un partner lo perde. Il rispetto è la base affinché non vi sia svalorizzazione distruttiva ed inutile, e si possa sviluppare comprensione e accettazione anche di aspetti dolorosi, nonché della fine di una relazione. Soprattutto chi lascia dovrebbe far percepire all’altro il suo rispetto, non incolparlo, non umiliarlo o disprezzarlo… e bisogna anche un po’ sopportare la sofferenza dell’altro… quindi con gradualità iniziare un distacco volto a ‘disintossicarsi delle reciproche negatività’… non praticare il ‘tira e molla strategico e calcolato’… voler bene chi si lascia e la base per lasciarlo nel modo più imano possibile.
Ma se in questo tipo di rapporto,cosi sbilanciato e disequilibrato,entra in gioco l’istinto alla propria sopravvivenza come un contr’altare alla volontà dell’altro/a di distruggere , di demolire,di svalorizzare non sarebbe utile (riuscendoci) una sana indifferenza ??
Si rispetta,non si incolpa,non si umilia,non si disprezza ma semplicemente si tace .Nel silenzio poi ognuno sente o vede ciò che vuole.In base alla propria coscienza.Sarebbe sbagliata questa via ?
Cara Cecilia non è che una via è sbagliata e un’altra è giusta, è che nelle questioni di cuore (e dei “complessi a tonalità affettiva”) è l’inconscio che comanda e non la volontà conscia di scegliere una via o l’altra… questo almeno fino a quando non sono state portate alla coscienza le ragioni intime dell’inconscio, cioè quando c’è stato un processo di più profonda conoscenza di sé… allora poi anche le ragioni della coscienza potranno esprimersi e la volonta di scegliere avrà una via più chiara (seppure faticosa) da seguire… Il dibattito e le testimonianze che stiamo svilupando aiuta senz’altro a sviluppare una tale ‘coscienza dell’inconscio’ , a liberare il cuore dalla dittatura dell’inconscio, comprendendone però le esigenze, e quindi avendo la possibilità di proporgli (all’inconscio che comanda il cuore) altre vie che possano accoglierlo… In fondo l’inconscio è un po’ come un bambino interiore che fino a quando resta incompreso fa terribili capricci che si esprimono anche attraverso squilibri della vita amorosa… Quindi in certi periodi della vita e in certi casi occorre un’esame più individuale di se stessi che implica anche una relazione terapeutica (portare il ‘bambino inconscio’ dal dottore…), e poi pccorrono esperienze di vita che lo purificano e lo nutrono (di anima, di simbolicità, di poesia, di spiritualità e di natura), che danno la forza a tutta la psiche (conscia e inconscia) di scegliere e di reagire alla negatività volgendosi al bene, per sé e per gli altri… perché questa è la Via dell’Amore… Un caro saluto
anch’io temo di essere caduta nelle fauci di un individuo simile.Prima di raccontare la mia storia vorrei avere delle semplici delucidazioni.Ovviamente se è possibile.
Vorrei sapere l’importanza e l’incidenza del Tempo in questa patologia ovvero se un Narcisista di questo tipo ha la pazienza e la costanza di inseguire e realizzare la sua finalità.
Inoltre …..questo percorso segue varie fasi altalenanti e costanti (fase suadente,fase arrogante,fase tenera,fase violenta p.e)oppure se si sviluppa e si manifesta in un crescendo inarrestabile sino alla “risoluzione finale” ?
Sono domande banali ma mi servono per focalizzare al meglio la mia esperienza.Grazie
Buongiorno dottore, le volevo chiedere se ci sono persone predisposte ad attirare i narcisi. Io mi sento tale, ovvero, da qualche anno a questa parte mi ritrovo a dover a che fare con loro. Sono una donna molto forte di carattere, spontanea, spiritosa, acuta, dotata di uno spirito di osservazione notevole, a quanto dicono, intelligente e anche piacevole di aspetto.
E inevitabilmente mi incrocio con uomini o ragazzi molto timidi apparentemente, che manifestano alcuni segni del narcisismo: tendono a sminuirmi, entriamo in contrasto, non vogliono il piacere per entrambi ma solo per loro, non sono gentili ma spesso brutali a parole e non rispondono presto alle telefonate e agli sms.
Sono cosi’ corazzata che adesso li riconosco al primo, massimo secondo incontro e scappo a gambe levate senza dare spiegazioni (non serve a niente parlare con i soggetti narcisi, capiscono solo quello che vogliono loro e sono , secondo me, e qui conio un aggettivo-sostantivo che mi piace, “emozionalmente autistici e cazzo-centrici).
Quindi ormai non mi sto neppure a confondermi troppo, ma la domanda ritorna….perchè sono attirati da me? E perchè a me piacciono immediatamente (anche se poi appena riconosciuti me ne disfo?).
Grazie
Greta
Non ci sono persone predisposte ad attrarre personalità narcisiste… per rispondere davvero alla sua domanda c’è un unica via, per quanto ne so, fare un percorso di analisi, anche breve, così che si comprendano i fattori inconsci e vi sia quindi la possibilità di realizzare un suo concreto cambiamento in funzione dei suoi desideri e dei suoi sentimenti (per un primo chiarimento può contattarmi privatamente – vedi pagina info).
Salve, pierpietro, sono alcuni giorni che sto leggendo blog e siti su internet riguardo a questo argomento. Credo di aver scampato una relazione con un narciso, magari non lo è ma ho avuto dei sospetti in base a certi suoi atteggiamenti, tipo parlare a lungo un giorno per vederlo sparire per 15 giorni di fila, rivederlo e chiedergli come mai e sentirmi rispondere “ho avuto da fare”, ma anche altre cose, di bell’aspetto, capelli lunghissimi legati con una coda, vanitoso al riguardo, denigrante donne che non l’hanno apprezzato secondo lui e ne parlava proprio a me! insomma la relazione l’ha troncata lui sul nascere dicendomi che “non vuole casini” (non sono libera) ma il giorno prima c’è stato un approccio con baci, il giorno dopo mi ha mollato su due piedi senza neanche quasi fermarsi (viaggia in bicicletta). Mi era sembrato “strano” fin da subito, ma curiosa com’ero non mi interessavano le sue stranezze, lo accettavo così com’è. Poi la svolta in negativo e mi sono sentita destabilizzata, tradita, non rispettata, confusa, perché, dove ho sbagliato ecc. . Mi è suonato un campanello d’allarme essendo io una co-dipendente di alcolista recuperata grazie ad un’associazione di auto-aiuto presente a livello mondiale che forse lei conosce. Ho pensato che questa persona mi sembrava un narciso senza conoscere nulla in merito, da qui cercando sono arrivata fino a questo posto. Il suo mollarmi così senza pensarci due volte, dopo una conoscenza tanto breve mi ha lasciato comunque una grande sofferenza perché mi piaceva tantissimo, non volevo per il momento proprio niente, né limitare la sua indipendenza, adesso sto anche pensando che appena ha visto che mi aveva accalappiata mi ha subito “punito”, in base a quello che ho letto. Forse sbaglio a credere che sia un tipo patologico, tuttavia a 36 anni è solo (se non mi ha mentito) e questo mi fa pensare, e molti altri indizi che leggendo ora mi sembrano tutti ricondurre ad una patologia. Non lo vedo da quel giorno, cioè da 18 giorni e spero di non rincontrarlo assolutamente, ho cambiato strada (vado a camminare) almeno fino a quando mi sentirò più sicura di me. Ho visto che nonostante la brevità della nostra conoscenza ho avuto i sintomi tali e quali chi ha praticato questi soggetti per molto tempo. Forse una parte del dolore può essere imputabile a normale sofferenza d’amore deluso, ma non il senso di morte interiore, di destabilizzazione e confusione che ho provato. Tutto questo è molto interessante e molto utile per me essendo un soggetto a rischio, mi guarderò bene d’ora in avanti (con questa persona mi è capitato un vero e proprio colpo di fulmine), cerco di lavorare ancora con più impegno su me stessa e la mia autostima, grazie all’aiuto dei gruppi e di tanti amici in recupero e recuperati. Grazie infinite, mi piacerebbe leggere una sua risposta in merito, un suo parere riguardo i miei dubbi o “sospetti”.
Un saluto cordiale
Cara Emy
come più volte ho detto mi è umanamente impossibile rispondere via mail a questioni private che invece dovrei avere la possibilità di ponderare professionalmente con un normale consulto che può essere fatto anche al telefono previo accordi e che ha costi assolutamente sostenibili per tutti… le rispostine sui giornali servono a vendere la rivista e aniente altro, chi invece vuole un consulto personale qualificato deve rivolgersi ad uno psicoterapeuta e quindi anche a me…. Gentile Emy lei capisce che è sbagliato entrare su casi personali da parte mia, senza poterli davvero analizzare, e solo sulla base di una traccia scritta. Quando ci entro, raramente lo faccio come un partecipante e va bene che ci si auto-aiuti nel dibattito che serve anche per le questioni personali, ma come consulto specialistico posso offrirlo solo con un dialogo privato…
In termini generali posso dire che la psicoanalisi ha dimostrato che le influenze genitoriali sono determinanti nel determinare i legami affettivi adulti, si veda il seguente articolo nel blog:
https://www.albedoimagination.com/05/2010/influenze-genitoriali-e-amori-malati-un-caso-clinico/
Ci leghiamo nell’eros attraverso il nostro ‘bambino/a interiore’ , se questo bambino è stato educato (da noi stessi) in modo da sentirsi libero, spontaneo non obbligato a recitare un falso Sé, allora vuol dire che sie è collegato con il nostro Senex (asse Senex-Puer), altrimenti è collegato in modo regressivo all’imago genitoriale e quindi al complesso infantile. Nel primo caso le relazioni amorose sono generatrici ed evolutive, ciuò non vuol dire necessariamente che durino per sempre, ma che danno luogo ad esperienze autentiche, dove c’è un amore più sano, che fa crescere. Nel secondo caso gli amori diventano regressivi, anche distruttivi, tolgono energia, fanno soffrire, vengono percepiti con emozioni e presentimenti subdoli, dunque si ripropone nella vita affettiva adulta uno schema psicoaffettivo che presenta forti aanalogie con l’esperienza infantile, nei suoi turbamenti e nelle sue carenze. Ora poiché nessun genitore è perfetto, ed anche fattori non evidenti influenzano il delicato vissuto infantile, compito di ciascuno è crescere fino a separarsi in modo sufficiente dal modello psicoaffettivo vissuto con i genitori, per diventare adulto, ma questo non vuol dire rinunciare al proprio bambino interiore che va sempre, per tutta la vita, considerato come parte di sé. Ricordo che Gesù ha detto: “Sono venuto con la spada per separare i figli dai genitori” ed in tal senso ha espresso anche un processo psicologico fondamentale per diventare adulti che quando amano hanno sempre un cuore da fanciulli…ma non più condizionato dal complesso infantile che agisce dall’inconscio anche in età adulta, almeno fino a quando non viene riconosciuto e risolto…
Salve pierpietro, la ringrazio molto di avermi risposto, sto cercando di farmi una ragione di quello che mi è successo, in fondo a me, nella mia vicenda, è successo nulla rispetto ad altri e mi conosco, so perchè vado a cercare persone (anche in questo caso probabilmente) problematiche. Mi chiedo che bisogno ho se ho una situazione familiare stabile, devo lavorare su questo e scavare più a fondo anche se costa fatica. Grazie per le cose interessantissime che ho letto e imparato. Cordialmente
Presentazione del libro: Trauma da Narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi.
di Pier Pietro Brunelli
Presentazione e dibattito – Martedì 5 luglio 2011 ore 19.00 Libreria Altroquando ROMA Via del Governo Vecchio, 80 (Piazza Pasquino) E’ gradita una prenotazione via e-mail a pietro.brunelli@fastwebnet.it info: http://www.albedoimagination.com – 3391472230 http://www.altroquando.com tel. 0668892200
Il libro, per ora acquistabile on line,
https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368
tratta del narcisismo e del trauma sentimentale e propone l’ipotesi di una nuova diagnosi TdN “Trauma da narcisismo” in riferimento alle conseguenze patogene di un partner francamente narcisista patologico. A seguito di una prima parte specialistica di orientamento psicodinamico, si propone una rielaborazione in chiave archetipica e junghiana con riferimenti alle leggende sui vampiri.
Questo testo nasce dall’esperienza dell’articolo Bugiardi patologici, ipocriti, manipolatori affettivi. Saperne di più per potersi difendere! pubblicato nel 2010 in http://www.albedoimagination.com. e dando vita ad uno speciale forum di auto-aiuto on line. L’articolo ha ricevuto oltre 100.000 visite in un anno e centinaia di preziosi commenti dei partecipanti che hanno consentito di esplorare aspetti importanti e dolorosi del ‘lato oscuro della vita amorosa’, e di attraversarlo con nuova luce…
GRAZIE
Salve doc e soprattutto salve a tutto il gruppo di sostegno. Ho letto attentamente ogni parola scritta sino ad ora e mi hanno dato tutte profondo conforto, innanzitutto di non essere sola in questo inferno.
Mi ritengo una ragazza piuttosto intelligente, molto riflessiva che ha fatto della cultura la sua ragione di vita, non sono mai stata una sprovveduta perché ho sempre avuto dei valori molto solidi e in primis dignità e rispetto di me stessa. Proprio per questo cadere nella trappola è tutt’ora a 9 mesi dalla fine, fonte di profonda vergogna verso me stessa. Perché quelle parole e quella sensazione di ‘lordura’ ancora non riesco a togliermeli di dosso.
Da quello che leggo la mia esperienza coincide con le vostre, ma non voglio azzardare termini scientifici non essendo io una studiosa del campo: ho sempre appellato questo ‘mostro’ egocentrico ed estremamente infantile. Per questo le chiedo il test di cui si parla. Probabilmente svalutando il problema non mi sono mai data una ragione ed infinite colpe sul perché il mio Amore non sia riuscito a cambiare in meglio questa persona. Non facevo che chiedermi dove e cosa avessi sbagliato o quanto meno perché non riuscissi a lasciarlo quando squarciava ciò che di più profondo ho, e per cui non ho mai smesso di lottare contro un mondo ostile.
Brevi cenni sulla mia storia. Quando ho conosciuto questa persona avevo un rapporto quotidiano equilibratissimo anche se piatto da 4 anni e mezzo, che ho interrotto con non poca sofferenza, a favore di quell’ideale di Amore Vero e travolgente a cui corrispondeva in tutto e per tutto. Ogni gesto, azione, ogni singolo momento del primo anno della nostra storia era permeato di Poesia. (Essendo la nostra una storia a distanza ci siamo identificati persino in Ade e Persefone scrivendoci distici elegiaci). Così lui è entrato a conoscenza del mio lato più debole oltre che più sognante. All’epoca io avevo un lavoro di prestigio in ambito culturale e lui un lavoretto. L’ho spinto e gli ho dato la forza di cercare un lavoro appropriato alle sue capacità, la sua presunta laurea ed i suoi desideri, benché l’ambiente sapevo sarebbe stato diverso dal mio e l’avrebbe allontanato. Così è stato, e dopo un anno di storia lui ha cominciato a cambiare. Io ho perso il mio lavoro e lui si è affermato nel suo campo. Ciò che mi piaceva di questa relazione è che lui ha sempre avuto un punto critico nei confronti delle mie passioni ed io trovavo tutto ciò estremamente stimolante.
Non ho saputo distinguere il limite tra le critiche e la violenza psicologica e lentamente mi sono annullata: fine che è spettata prima di me alle precedenti ex, una delle quali nel periodo di rottura con lui è diventata anoressica. Scherzavamo di questo, scherzavamo del fatto che queste persone non avevano minimo rispetto di se stesse continuando a cercarlo anche sessualmente dopo le fini indegne che lui gli aveva imbastito (quella prima di me era stata lasciata per telefono in malo modo).
Questo mostro è ciò che di più affascinante abbia mai visto: qualsiasi suo gesto mi attraeva, anche quelli goffi o stupidi perché facevano parte di un universo misterioso ed affascinante più grande in cui è meraviglioso perdersi quando le cose vanno bene. Lui aveva e penso abbia tutt’ora solo amiche che lo idolatravano e che avevano un livello culturale più basso del suo con le quali poteva fare la figura dello splendido continuamente. Ridevo di questa cosa anche con lui perché mi sembrava estremamente infantile, ma iniziai a soffrire quando cominciò a prediligere il suo pavoneggiarsi piuttosto che starmi vicino.
Avevo perso da poco una persona cara, ma lui non rispondeva al cellulare se in quel momento io crollavo ed avevo bisogno di lui (in quei momenti l’ho chiamato solo una volta in due anni e mezzo) perché aveva a casa queste amiche. Finita la cena mi chiamava tempestivamente e mi raccontava di quanto queste persone fossero vuote e quanto solo noi, eletti, potessimo capirci. Ma di fatto, parole a parte, per me lui non c’era neanche per un minuto su 5 ore ed il suo bisogno di attenzioni da parte di chiunque era più forte del mio bisogno di aiuto.
Poi sono cominciati gli sms ambigui da parte una sua collega che lessi per caso ma in cui c’erano riferimenti e discorsi tipici e per niente velati da amanti. Quando glielo feci notare distrutta lui mi aggredì e non mi parlò per tre giorni perché disse che quello era solo un loro modo di scherzare e lui non poteva stare con una persona che non si fidava di lui e violava la sua privacy.
Lì è cominciato il vero inferno e avrei dovuto lasciarlo allora, ma le mie passavano come fantasticazioni prive di fatti dimostrativi. Ogni volta che gli squillava il telefono io morivo dentro, tremavo come una foglia , avevo attacchi di panico e lui non perdeva neanche mezzo secondo a rassicurarmi, anzi. Da quel momento ha cominciato a fare paragoni con questa collega (paragoni che perdevo sempre) a fare critiche crudeli sul mio aspetto, (unico argomento su cui non ho mai avuto dubbi), a negarsi sessualmente, a darmi della pazza visionaria (eppure gli sms che continuavano ad arrivare parlavano chiaro, così come le piccole menzogne inerenti che mi diceva e sbugiardavo) a criticare le mie capacità professionali proprio nello stesso periodo in cui persi il mio appagantissimo lavoro. Fin quando mi lasciò dandomi della malata di mente e della stalker perché mentre stavo per svenire lo chiamai ben 5 volte (cosa che non ho MAI fatto in nessuna altra occasione).
Mi diede tutte le colpe del mondo rigirandole a mio discapito e mi sentii morire. Un paio di settimane dopo il nonno stava morendo e mi chiamò per sfogarsi ed io ascoltai tutto il suo dolore, per una volta in più lo feci mio. Poi sparì e mi donò la più totale indifferenza. Fin quando gli dissi di riportarmi le mie cose o di spedirmele, lui venne, chiese scusa e ammise di avere un problema. Ovvero lo stesso del padre.
Io ero l’unica persona con cui parlava di questa sua incapacità di lasciarsi andare, della violenza che adoperava solo nei confronti di chi amava, ma non conoscendo il fenomeno non gli avevamo mai dato un nome. Tornammo insieme perché mi sembrava seriamente pentito e cosciente del suo problema, ma purtroppo la relazione non prese una piega migliore della precedente.
Mi umiliava fisicamente, moralmente e psicologicamente. Non potevo porgli nessuna critica che mi redarguiva di tacere, poi girava logicamente ogni problema a suo favore ed io cadevo in questa trappola. Mi ha messo contro la famiglia dicendomi che non sarebbe tornato a casa mia perché aveva avuto una discussione con mia madre che in realtà non era mai avvenuta. Ogni giorno per 7 mesi non faceva che ripetermi che la sua ex era veramente bellissima e lui era fiero di passeggiare con lei perché tutti si giravano a guardarli mentre con me questo non succedeva, non mi faceva mai un complimento e quando crollavo dai nervi e la disperazione mi urlava contro che ero una malata di mente.
Mi faceva sentire brutta, stupida (melo diceva spesso ogni volta che gli mostravo una critica sul nostro rapporto), bigotta, folle, inutile e cosa peggiore forse di tutte queste: trasparente, inutile ai suoi occhi.
Sono riuscita a pensare a me stessa, a difendere la mia dignità ed ho lasciato il suo appartamento dopo la sua minaccia che sene mene fossi andata e mi avessero stuprata davanti ad i suoi occhi lui non avrebbe fatto niente per difendermi.
Sono stata la prima donna che l’ha lasciato e non ho mai capito perché lui abbia scelto di stare con me visto che ero l’unica persona che malgrado cadesse nella sua rete a differenza di altri gli mostrava i suoi limiti con fatti computabili. Culturalmente ero l’unica persona che poteva contraddirlo e non mancavo di farlo.
Dopo questa fine assolutamente traumatica non ho fatto che cercare una ragione a tanta violenza da lui, ragione che ovviamente non è mai arrivata. Risposte ambigue, promesse di una riconquista e sparizioni, tanta rabbia da parte mia che non ne potevo più di inganni. Mi ignorava e quando rispondeva alle mie richieste di risposte (e MAI di un riavvicinamento) faceva la vittima follemente innamorata. Fin quando ha persino smesso di rispondere per evitare ‘comunicazioni dolorose’ e questo ha amplificato quella sensazione di trasparenza che provavo quando stavo con lui.
Ho smesso di cercarlo quando ho capito che quella risposta che affannosamente cerco per dare un senso al dolore che ho provato non arriverà mai, sebbene sono convinta che sarebbe l’unica cosa che placherebbe questo senso di inadeguatezza che provo costantemente, quel sentirsi ‘mai’ abbastanza dopo aver dato tutta te stessa a qualcuno che amavi e diceva di amarti.
Sembrano veramente tante le cose che sto scrivendo, ma cene sono veramente infinite di più.
La mia mente è tormentata da ogni parola che mi ha detto, da ogni terribile sensazione che mi ha lasciato addosso: neanche un ricordo positivo o malinconico, solo rabbia per l’inganno ed il dolore. Quello che rimane è che ogni notte sogno che torna a farmi del male e mi sveglio con quella sensazione di stupro psicologico che fatico ad allontanare per tutto il giorno, che se mi sento brutta mi tornano in mente le sue parole che lo confermano perché ho il seno troppo piccolo o gli occhi troppo grandi, che continuo a guardarmi e chiedermi cosa mi manca che hanno tutte le ragazze anche più brutte o meno acculturate di me con cui flirta, ma a cui sicuramente risponde ad sms e chiamate. Tengo queste riflessioni per me perché è umiliante ammettere quello che ho permesso a me stessa di subire da questa persona. Caro dottore, Lei dice che noi non siamo vittime fino in fondo ed ha ragione. Io mi danno continuamente per questo.
Non conoscevo il disturbo narcisistico della personalità fin quando non mene ha parlato una mia amica psicologa ed io non ho avuto neanche il coraggio di farle una domanda sull’argomento, ma mi sono documentata su internet. Sto meglio perché grazie a voi tutti ho capito e nei momenti bui sto provando a ripetermi che non c’era niente che potessi fare per questa persona perché probabilmente ha una malattia mentale piuttosto ostica contro la quale io non potevo fare niente. Ma la strada è ancora lunga, sono passati 9 mesi e malgrado abbia preso coscienza dei limiti di questa persona che non ha assolutamente niente di più di me, dentro me cerco sempre una redenzione che solo lui potrebbe darmi.
Ho cercato di superare la vergogna e mi sono convinta che ho bisogno di un aiuto professionale.
Perdonatemi per questo enorme papiro, ma penso che solo voi potreste leggerlo con vera condivisione ed attenzione
cara ifigenia,avrei potuto scrivere io il tuo post…spesso mi capita di ritrovarmi totalmente in quello che leggo(se leggi qualche mio posto precedente capirai)…ritrovo me la mia disperazione,la mia rabbia,il mio non capire in cosa avessi sbagliato,mancato,cosa avessi io che non va…soprattutto questi gg mi sento pronta alle lacrime alla voglia di spaccare tutto.ilo 26 giugno saranno 6 mesi che non so più niente di lui e non so perché è tornata la malinconia sono tornati a tradimento quei pochi anzi pochissimi ricordi buoni,ma sto combattendoli ricordando tutto il male le bugie,gli inganni,i tradimenti…e caso ha voluto il dott. Brunelli ha ricordato tutto quello che queste persone ci fanno di male nella risposta a Gegé.
anche dalla risposta di Laura oggi ho tratto giovamento,ho tanto bisogno in certi gg di leggervi,di confrontare le ns storie e avere la conferma che non sono”pazza”,che ho avuto davvero a che fare con una specie di mostro.
anche se a volte,come in questi gg,mi sento quasi “pazza” perché soffro pensando che io non sono stata per lui come la sua ex,che dopo quasi 5 anni è ancora la sua ossessione e questo mi fa pensare”lei l’amava davvero,io non sono stata niente” eppure razionalmente so che uno del genere non può amare so benissimo che a lei ha fatto molte delle cose che ha fatto a me ed anche di più però il fatto che dopo anni che non si vedono e anche dopo aver detto a me di amarmi di volermi sposare,di volere dei figli,la cerchi ancora mi fa male,mi ferisce e in questi momenti penso di me stessa il peggio penso che sono una folle,che invece di ringraziare Dio di non essere perseguitata da lui rimpiango quasi di non esserlo.
ma poi torno a ragionare è so che è la cosa migliore che potesse capitarmi,so che solo quando passerà la rabbia,la voglia di ferirlo,di sputargli in faccia quanto ho scoperto le bugie e tutto allora sarò”libera”.
come te ifigenia anch’io venivo accusata di essere malata di mente e paranoica quando scopivo le sue bugie,i suoi inganni ma non avendo prove finivo per soccombere come diceva lui erano mie elucubrazioni mentali.
riescono a farti credere di essere matta e ci provano in tutti i modi perché lo diventiamo.
anch’io rispetto alle sue ex nonostante ho sopportato sono stata forse l’unica a non cedere del tutto,lui sapeva che io avevo intuito tante cose di lui,non ero lo specchio “giusto” per la sua bellissima immagine.
ho voglia di dimenticare la rabbia che provo f male solo a me,che Dio lo perdoni io voglio solo uscirne.
grazie come sempre delle sue parole dottore…
Cara Daniela, ti ringrazio per la risposta e la condivisione della tua esperienza, è veramente importante per me per guarire e per sentirmi meno sola in tutto questo dato che nel periodo di maggiore inferno ero circondata da persone che mi vogliono bene che non capivano e giudicavano ‘da pazzi’ per l’appunto, il mio insistere o soffrire per un mostro così.
So quello che provi, perfettamente. Continuare a sentirsi trasparenti per queste persone anche dopo la fine della storia amplifica le nostre insicurezze, ci fa sentire DAVVERO prive di qualità. Io non ho mai chiesto di essere inseguita da lui, bensì di avere una risposta definitiva ad ogni suo atteggiamento crudele. Che fosse anche un ‘Non ti ho mai amata di quell’Amore per sempre’… Sembra assurdo, ma darebbe senso ad ogni circostanza, perchè capita a tutti di sbagliarsi. Invece così è un tormento perchè si passa dal silenzio al ‘Ti amerò per sempre, ma adesso ho altri pensieri per la testa’… Credimi, a questo punto è meglio il silenzio e nel mio caso l’ho chiesto specificatamente. Difatti a me non interessa che lui contatti ancora la sua ex, (anzi le SUE ex, tutte) ancora con frecciatine sessuali ambigue. So che con loro può farlo perchè glielo permettono. Io non gliel’ho permesso.
Purtroppo non riesco a ritrovare la tua storia, ma se l’hai lasciato tu, sentiti forte di questo come faccio io. Nel bene e male, anche se non vuole vederlo e fa finta che la cosa non esista perchè nuoce al suo smisurato ego, io so che per lui sarò sempre un esempio diverso rispetto alle altre. Pensa che molte volte che mi lamentavo del suo atteggiamento violento lui mi guardava e mi diceva ‘Tu non puoi vivere senza me’ e quando l’ho lasciato mi ha detto ‘Non puoi lasciarmi, nessuna l’hai mai fatto’. Ebbene sarò stata una debole, una persona fragile manipolata, ma almeno ho dimostrato di essere diversa, di avere rispetto di me stessa. E mi riprendo la mia dignità perduta troppe volte accanto a lui, evitando ulteriori contatti inutili.
Tengo sempre presente che la persona di cui mi sono innamorata non esiste più e probabilmente non è mai esistita, quindi che le prossime si tengano pure questo mostro che finge di essere un angelo.
Cara Daniela, spero che le mie parole ti siano un pò di conforto.
A me ha aiutata molto vedere che il ‘re delle critiche sopraffine’ finita la nostra storia si è buttato in superficialità aberranti, inziando a frequentare persone che disprezzava, a frequentare ambienti mediocri e superficiali.
Noi meritiamo persone sincere, che sono quello che dicono di essere, tieniamolo sempre a mente.
Cara Ifigenia,
finalmente Io oggi mi sento serena. Per lui non provo più nulla, ma spesso mi soffermo a pensare alla sua nuova vittima: dai racconti che mi fa mia figlia, provo solo una grande tristezza ed amarezza per una donna che si sta dando tanto da fare, che sta investendo tanto in un rapporto pensando di riceverne bene e riconoscenza, ma che invece sono certa la sfinirà… Ed intanto provo tanta pena per Lei. So che la sta allontanando dai suoi amici, affetti ed interessi (come aveva fatto con me), per un amore “simbiotico” ed esclusivo , cioè per farle fare quello che lui vuole ed è come se vedessi me me stessa: tutte le energiie, la vitalità e l’amore che in quel rapporto avevo investito inutilmente… Mi spiace per Lei (la nuova vittima) e spero che questi individui un giorno possano raccogliere solo quello che hanno seminato perchè saranno pure malati ma sono di una cattiveria senza fine (e se i criminali debbono pagare, perchè loro no?).
Auguri
cara Ifigenia anche se in ritardo grazie per le tue parole.
è vero fa male sentirsi trasparente.
quello che più mi fa male è sapere di essere stata parte di una commedia,di un’invenzione.
gli amori finiscono ma almeno sai che hai fatto parte di un progetto,che una volta ci si è amati.
così invece mi sento come non fossi mai esistita,e per lui non sono mai esistita,per lui esiste solo la sua ex.
anch’io come te ho solo cercato dei perché come a te mi bastava un”pensavo di amarti,mi sono sbagliato”.
invece mi ha lasciata(in seguito al fatto che per un giorno stufa dei suoi modi di fare non gli ho telefonato)tramite sms accusandomi di non essermi preoccupata per lui.
con quel msg capii definitivamente che non era colpa mia,non ero io quella sbaglia,quella inadeguata anche se purtroppo spesso ancora mi sento così e quindi monta la rabbia,la voglia di urlargli in faccia ciò che so di lui,ciò che ho scoperto di lui.
ora non riuscirebbe più a convincermi,ad imbonirmi ora so chi è!!!
spero passi presto la rbia,io non l’ho cercato più sono passati 6 mesi e non ho intenzione di farlo.
un uomo come lui,se uomo si può chiamare non merita nulla.
io capisco perfettamente che sia malato ma ciò non giustifica la sua cattiveria,le sue bugie,gli inganni,soprattutto non gli perdono di aver ingannato i miei sentimenti.
che Dio abbia pietà di loro io al momento non ne ho ho solo rabbi.
ma sono intenzionata ad andare avanti per la mia strada io ce la faccio,lui non so ce la fa solo se domina,distrugge,annienta gli altri perché dentro è un nulla.
ma quano mi guardo nello specchio tutto sommato sono orgogliosa di me,ho detto basta e non gli ho permesso di distruggermi del tutto,io non sono stata una delle sue ex,povere,che gli hanno permesso l’impossibile.
auguro anche a loro di riprendersi la loro vita di capire che la loro fortuna è stato perderlo.
Gentile Ifigenia,
riconosco nei tuoi racconti l’assoluta identità di episodi ed emozioni provate con il mio ex, che (di questo mi cruccio tantissimo!) è il padre del mio unico e amatissimo figlio. In analisi da 7 anni, yoga, meditazione e studio mi aiutano tantissimo. Il mio figliolo ha 7 anni e dopo essere riuscita a recidere la mia sottomissione sessuale nei suoi confronti, ora lavora di fino per umiliare la mia identità di madre, il mio ruolo di madre. Ovviamente, come prima mi ribellavo all’umiliazione del mio essere donna, compagna e amante ed ero la pazza-paranoica, ora che mi ribello all’umiliazione del mio ruolo materno resto la pazza-paranoica. Quando gli ho chiesto “ma perché mi hai fatto tutto questo?” lui mi ha risposto “non so”, gli ho chiesto allora “sul letto di morte me lo dirai perché?” lui subitamente, come in moto spontaneo mi ha risposto “no, mai, non te lo dirò mai!”, quasi a confessare che il perché lo conosce ma negare un riconoscimento è il pilastro su cui si è fondata la nostra relazione. Condivido e leggo con grande entusiasmo. Saluti.
Cara Tiziana,
anche il mio ex ammetteva di avere un problema, poi ritrattava, poi diceva di sapere i perchè e si chiudeva in un dolorosissimo (per me) silenzio. Questo ha amplificato le mie insicurezze, il senso di colpa di non essere riuscita ad aiutarlo, il significato e il potere dell’Amore che forse non può contro tutto. Ha sfaldato ogni mia base questa sua non chiarezza… Ed io mi ci sono appigliata in modo malato, lo riconosco e ancora non riesco ad uscire da questa sofferenza, da questo circolo di pensiero doloroso. Mi dispiace che nel tuo caso ci sia un figlio nel mezzo con cui spero, riesca ad essere un buon padre (dato che il mio ha avuto un padre che lo vessava delle stesse violenze).
Caro dottore, ieri ho scritto un commento molto lungo che forse è stato depennato, vorrei sapere se per volontà vostra o devo provare a inviarlo nuovamente.
Grazie
No assolutamente, riprovi, a me non è pervenuto…
Rispedito, qualora ci fossero problemi sulla lunghezza provvederò a modificarlo
Caro dott.Brunelli,
mi complimento per l’energia da lei profusa nell’intento nobile di aiutare persone che subiscono, loro malgrado,vessazioni e angherie morali da parte dei loro compagni e delle loro compagne;vorrei tuttavia sottoporle alcune mie perplessità: mi sembra di aver notato , soprattutto nei commenti, ma anche nel suo articolo, una tendenza a prese di posizione un po’ manichee. E’ vero, lei continua a scrivere che non bisogna demonizzare nessuno e che in definitiva i manipolatori in questione sono affetti da sindromi psicopatologiche che minano, del tutto o in parte , la libertà del volere.E’ altrettanto certo, però, che di tanto in tanto affiorino definizioni poco lusinghiere come “figli di puttana” “uomini senza anima” e simili. Ora, io credo che questo genere di epiteti afferiscano necessariamente alla sfera morale e che la presenza di problematiche di ordine psicopatologico limitino, quanto meno, la responsabilità di chi ne soffre.Il mio non intende porsi come un intervento “giustificazionista”, la sofferenza di persone soggiogate ed umiliate merita indiscutibilmente il massimo rispetto e la massima solidarietà e giustificare la violenza o chi la perpetra sarebbe oltremodo ingiusto e fuori luogo…vorrei solo ricordare che esiste un’infinita gamma di variazioni, gradi di consapevolezza, sofferenza etc. tali da vanificare qualsiasi sforzo teso ad una definizione dicotomica o manichea del problema.
Vorrei a tal proposito descrivere brevemente la mia situazione: sono figlio unico di genitori divorziati, mio padre è una figura sostanzialmente assente e mi madre una donna forte e generosa anche se piuttosto intrusiva e”fagocitante”. la mia infanzia è stata pessima, ma non starò qui a dilungarmi in particolari. Credo di essere, per quanto ne so di me stesso, il classico quarantenne ” puer aeternus”, con qualche spiccato tratto narcisistico:faccio fatica ad uscire da una forte propensione all’ “assoluto”, da una pericolosa inclinazione alla nostalgia per una condizione di illusoria beatritudine in cui ogni possibilità è ancora spalancata ed il processo di individuazione , col suo bagaglio di limiti e di responsabilità, è temuto come fosse il diavolo.Tutto questo mi ha portato in passato al dongiovannismo e ad un superinvestimento nelle mie qualità intellettuali.Vivo con la mia compagna e, con orrore, mi sorprendo a manipolarla, a farle pesare una mia presunta superiorità culturale, a tenerla sulle spine circa il futuro della nostra relazione. Non a caso ho scritto “con orrore”, perchè i miei sintomi , chiamiamoli così, sono almeno in parte egodistonici.Quindi sono, credo, un narcisista capace di autocritica e non del tutto esente da sentimenti di colpevolezza. Negli ultimi hanni ho compiuto degli sforzi sinceri di umiltà e dì benevolenza, sforzi che hanno avuto talvolta buon esito, ma che sono risultati vani nei momenti di maggiore stress in cui tendo a ricadere in atteggiamenti manipolatori o in esplosioni di rabbia verbale.
Sono da anni letteralmente terrorizzato dall’idea di poter essere un narcisista: ho letto avidamente kohut , kernberg e parecchi altri nella speranza di poter rinvenire nei loro testi segnali “discolpanti” o quanto meno incoraggianti e, invece, finisco per convincermi sempre di più di essere un narcisista. Tuttavia, ed è proprio a questo che volevo arrivare, vorrei potermi non sentire un mostro, vorrei che quello che c’è di umano e gentile in me non fosse disconosciuto da affermazioni “in bianco e nero”, troppo perentrie per poter corrispondere ad una realtà che invece mi pare sfumata, proteiforme, nelle infinite nuances della differenza.Lei capisce bene, però, che quando ci si imbatte in descrizioni che sembrano collimare almeno in parte con la propria condizione e ci si “sente” dare del farabutto etc…l’effetto non risulta incoraggiante, l’ansia e la distimia aumentano così come l’insicurezza e l’inquietudine.
In una parola: vorrei che fosse chiaro che possono esistere persone in cui convive dolorosamente una certa inflazione dell’io congiuntamente a dubbiosità ed insicurezza, persone con una certa tendenza alla manipolazione e all’egocentrismo e che tuttavia svolgono il proprio lavoro con onestà e cercano di non trarre indebiti vantaggi dagli altri e che, pur facendo fatica a rapportarsi al prossimo nel pieno rispetto della sua alterità, fanno ogni possibile sforzo per miglirasi; insomma, narcisisti si, figli di puttana forse ( spero) no.
La ringrazio molto della pazienza e dell’attenzione
Caro Gegé
l’articolo ha carattere divulgativo e quindi a volte adopera terminologie più semplici e dirette, d’altra parte ‘figlio di puttana’ lo ha adoperato anche Kernberg… ma qui si tenta di dare comprensione in termini psicopatologici, invece che di sola condanna morale, anche a persone che con tutta evidenza si sono comportati come veri e proipri delinquentri dell’inganno e della manipolazione nelle relazioni affettive… come li vogliamo chiamare questi ‘poveretti’, mi sembra che ‘narcisisti patologici’ sia già un titolo onorifico… da parte mia c’è poi un superamento di questa etichetta, e c’è l’impiego in senso metaforico del concetto di ‘vampirismo’… ora chiunque se vuole può fare il dongiovanni o avere una vita sessuale disinvolta… non credo siua invece giusto succhiare l’anima alle persone approfittandosi di avere un ascendente affettivo… non credo sia giusto ad esempio promettere cose che si sa benissimo non si vorranno fare mai e che impegnano il progetto di vita dell’altra/o, oppure tradire diffamare e deridere il partner come modus vivendi continuativo, umiliarlo quando è crollato dopo avergli inferto mostruose ambivalenze emotive, sfruttarlo economicamente, o per altre questioni DI COMODO, impiegando ad arte la sessualità e il falso sentimentalismo (ciò è molto più immorale della prostituzione), mentire come prassi quotidiana, destabilizzare disattendendo agli impegni e ai progetti generando costante clima di insicurezza, ingraziarsi il partener con falsi atteggiamenti amorosi, rovinare la vita di una persona sapendo di farlo e infischiandosene, usare il tira e molla come arma di ricatto e di possesso, minacciare la denuncia per stalking quando il partner non ne può più e vuole spiegazioni, abbandonare il partner con distruttività estrema umiliandolo con svalorizzazioni e malvagità… vuole che aggiunga altro? Tiriamoci fuori un momento dalla psicologia… Non sono forse comportamenti da bastardo/a? Non dobbiamo dirlo? Eppure noi qui cerchiamo di comprenderli e di analizzarli in un quadro diagnostico riconosciuto in tutto il mondo ed anche attraverso la millenaria e archetipica leggenda del vampiro, ma dobbiamo anche cercare di essere chiari perché questo è un forum di auto-aiuto che deve aiutare tanta gente (anche consentendo un po’ di sfogo) che ha subito immani sofferenze da parte di persone disturbate e DISTURBANTI. E con ciò , se lei legge bene, e arriva alla fine non si invita al VITTIMISMO; anzi si arriva a fare i conti, chi vuole, con il proprio VAMPIRO INTERIORE le proprie responsabilità lascianosi poi indietro il narcisista stupratore di anime (perché questo è) e che segua il suo destino e che si curi… tanto poi l’importante è che ognuno si guardi dentro e cresca e chi se ne frega se poi lui/lei è narcisista e di che tipo, o se è solo immorale o malato o cattivo o quel che si vuole, sono problemi suoi, l’importante che non vada in giro a fare del male e che la gente sia informata su questi personaggi affinché non ne diventino facile preda.
LEI QUI STA DANDO UN IMPORTANTE CONTRIBUTO, se lei pensa o le hanno detto che è narcisista patologico il solo fatto che sia intervenuto e si ponga certe questioni, indica, per quanto posso comprendere, che è decisamente sulla via della consapevolezza e della guarigione o che non lo è mai stato narcisista patologico… magari ha fatto il vampirello , ma questo più o meno può capitare a tutti… e con questa battuta dico che noi umani tendiamo ad approfittarci delle relazioni affettive e siamo un po’ manipolatori e ambivalenti… ma quando non facciamo alcuna attenzione all’altro al punto di devastargli la vita infischiandosene ed anzi credendo di essere nel giusto quando con tutta evidenza ci si è comportati da FIGLI DI PUTTANA (mi consenta) allora lì siamo davvero o dei malvagi o delle persone affette da disturbo di pesonalità disturbante con caratteri di narcisismo patologico e borderline (o persino antisociale)… questo in modo divulgativo posso dire, ma lo dice anche la scienza psichiatrica e la psicodimica.
Un carissimo saluto e stia bene.
Bravo dott. Brunelli,
non sa quanto aiuta il suo linguaggio forte, schietto e sincero.
Io parlo da vittima di un narcisista, per mollare questo genere di persone che, al di là di tutto il male che ci fanno, comunque sono molto seduttive abbiamo bisogno di alcune ragioni.
E’ ovvio che anche noi siamo un pochino malate ma prima di pensare a guarire la nostra ferita narcisistica dobbiamo tagliare ogni contatto con il malvagio, dobbiamo liberarci della sua influenza e decidere volontariamente di legarci al palo come fece Ulisse per resistere alle seduzioni delle sirene. Solo dopo lavoreremo su di noi.
Quando lei usa questo linguaggio schietto, quando lei usa la parola figlio di puttana, la parola bastardo, la parola pazzo, la parola malato di mente sento anche la forza, la rabbia l’autorità con cui dice queste parole e sento anche un MOLLALO, SCAPPA, VIAAAAA
Sono parole che servono, che hanno una forza.
A dire la verità BASTARDO E FIGLIO DI PUTTANA non sarebbero state sufficienti a convincermi, perchè, in fondo, se ci penso, sapevo benissimo che c’era qualcosa che non tornava, che l’uomo con cui stavo era un bastardo, figlio di puttana; la parole forti che mi hanno aperto gli occhi e mi hanno convinta sono state PAZZO MALATO DI MENTE PERVERSO
Ho pensato: “Non si può stare con un pazzo”… oltretutto pericoloso perchè ci fa del male con lucidità, con strategia… Dopo aver letto la parola PAZZO, ho avuto anche paura. E grazie a questa paura l’ho mollato, l’ho lasciato andare, ma non solo, l’ho mollato con delicatezza facendoli credere che era stato lui a mollarmi…. ;)
Ecco… poi non dico che sia stato facile ritrovare la serenità… c’è bisogno di mettersi in discussione… il percorso è lungo….
Comunque grazie dott Brunelli perchè sento il bene che ci vuole, quando si esprime con franchezza e chiama il male come va chiamato, col suo nome. Evviva le sue espressioni colorite che rendono concreto il suo impegno in questa “buona battaglia”
Caro dottore,
la ringrazio per la tempestività della sua risposta che, sostanzialmente, trovo condivisibile e saggia. Sulla falsariga di quanto ho scritto ieri vorrei dare un ulteriore contributo al problema della complessità ( contributo utile innanzitutto a me stesso per l’opportunità di confronto che mi viene accordata).
Credo sia interessante notare come spesso una personalità sfugga, a causa delle sue stesse intime contraddizioni, alle etichette diagnostiche elaborate, ad esempio, dal DSM. Nella sua risposta si domandava se la sindrome di narcisismo patologico mi fosse stata diagnosticata da uno specialista o se fosse frutto di una mia autonoma elaborazione. In effetti devo dire che, nel mio percorso psicoterapeutico, si è svolto una sorta di braccio di ferro( a tratti persino esilarante) tra il mio psicanalista che ha sempre continuato a rassicurarmi sul mio timore di essere patologicamente narcisista ed il sottoscritto che non è mai riuscito a togliersi questo “chiodo ” dalla testa. Mi sono sempre chiesto come sia possibile che in un individuo coesistano caratteristiche tanto diverse e discordanti.
Ho ( o avevo) una spiccata tendenza all’autoesaltazione intellettuale indulgendo, talvolta, alla tentazione di manifestare atteggiamenti snob o sprezzanti nei confronti della presunta superficialità di altri. E tuttavia non mi sono mai sognato di pretendere “scorciatoie”, non mi sembra di aver mai pensato che tutto mi fosse dovuto.Anzi, nel lavoro, per esempio, ho avuto atteggiamenti persino eccessivamente pudichi arrivando a sentirmi in colpa per il fatto di ricevere, a fronte della mia onesta prestazione, il compenso che mi era u fficialmente riconosciuto.
Ho trattato male alcune delle mie compagne per egoismo, per menefreghismo e per l’eccessiva spregiudicatezza con cui impostavo i miei rapporti sentimentali , anche giungendo ad atteggiamenti manipolatori. E tuttavia,ho cercato, anche a distanza di anni, di risarcirle affettivamente per il male che avevo fatto loro, autoaccusandomi segretamente di far “lacrime di coccodrillo” e di volermi mettere la coscienza a posto.
Sono stato verbalmente violento nei loro confronti e tuttavia non mi sono mai sognato di parlarne male con amici comuni né tantomeno con sconosciuti cercando, al contrario, di tutelarne l’immagine una volta che il rapporto era concluso.
Sicuramente mi capita di fantasticare “sogni di gloria”, amori perfetti e romantici e tuttavia conservo abbastanza autoironia per comprenderne le dinamiche compensative e provare a riderci sopra prendendomi un po’ in giro con gli amici più intimi.
Sono narcisista, ma non ho particolari problemi ad ammettere le mie fragilità ed insicurezze sebbene provi a tal riguardo un vago senso di vergogna ( come da copione).
Fin dalla tarda adolescenza mi sono accorto di una strana tendenza alla anestesia emotiva, circostanza che all’inizio mi appariva nebulosa ed incomprensibile e a cui solo ora so dare un nome. E tuttavia non mi vanto per niente della mia corazza ben sapendo quanto possa essere sprecata una vita in cui la capacità di provare sentimenti sia attutita; in cui la giocosa, simpaticamente irresponsabile leggerezza del puer sconfina pericolosamente nel suo identico/ opposto: lo stitico, insensibile cinismo del senex.
Ebbene si potrebbe dire, manuale alla mano. ” gegè ha alcuni tratti narcisistici, alcuni dipendenti e fobici,ha una certa capacità di provare sentimenti depressivi e, talvolta, diventa un po’ passivo aggressivo”.Ma basta ?E se è possibile essere tanto contraddittori e frastagliati perché la psicologia ufficiale non si sforza di adattare le proprie etichette ad una realta spesso decisamente più complessa. A leggere Kernberg, uno degli scopi primari della psicoterapia con soggetti narcisistici dovrebbe mirare a sviluppare la capacità di provare sensi di colpa, ma siamo sicuri che tutti i narcisisti non siano in grado di sperimentare la colpa? E se si tratta di quantità , di un fatto “dimensionale ” qual è la soglia oltre la quale uno può essere definito predatorio, amorale etc.?
Sono certo che se il sottoscritto, che ritiene di avere tratti senz’altro narcisistici, fosse sottoposto ad una terapia del genere, sprofonderebbe in una cupa depressione, perché ( pur essendo narcisista) non difetta di autocritica.
Ancora grazie per l’attenzione!
Il suo caso è interessante e complesso e merita attenzione. Ci devo pensare. Certo se tutti i narcisisti patologici fossero come pensa di essere lei sarebbe molto meglio, infatti incomincerebbero a mettersi in discussione. Per darle una risposta più profonda avrei bisogno di conoscerla. Intanto qui la ringrazio per la sua partecipazione.
Un caro saluto
grazie a lei!
bravo professore, ottima ed esaustiva replica a gegé, che apprezzo comunque per l’analisi proposta ma che non ritengo assolutamente dotato di una personalità patologica narcisistica. il solo fatto che si sia messo in discussione e che viva con terrore le sue possibili modalità manipolatorie, la dice lunga sulla sua capacità emozionale.
non si può aggiungere nulla al quadro che lei professore ha esposto e che, leggendolo e interpretandolo, è così efficace e adattabile per donare una risposta a tutti coloro che sono ancora alla ricerca di una spiegazione. E a questo proposito vorrei fare una considerazione… parlare di patologia perversa narcisistica può ingannevolmente rendere più tolleranti e legittimate le scusanti di irresponsabilità di questi vampireschi personaggi. non bisogna cadere in questa trappola. etichettare e inquadrare la loro personalità può essere una “spiegazione” ma NON UNA “GIUSTIFICAZIONE”!!! Le immani sofferenze, come lei dice, che questi “stupratori di anime” provocano, restano a noi, TRAUMATIZZANO nel profondo. Questi signori ‘disturbati (ma ben coscienti e decisi a restare in questa condizione!!) non si pongono assolutamente il problema di diventare pericolosamente ‘disturbanti’, anzi! è il loro scopo, è la missione che si sono prefissi per sopravvivere , per negare la loro pochezza, la loro nullità e sopratutto la loro vigliaccheria nel non voler affrontare la sofferenza che un percorso di cambiamento e di introspezione provocherebbe. ecco perchè sono e resteranno perennemente alla ricerca di ‘prede’ con fragilità e debolezze interiori..
A tutti quanti sono qui a leggere e pertanto arrivati nel punto più profondo del baratro e comunque all’inizio della ‘consapevolezza’ finalmente, vorrei dire che è il tempo di non biasimarsi più, di non sprecare altro tempo nel colpevolizzarsi rischiando di cadere nel dannoso vittimismo… una sana e sacrosanta INCAZZATURA è il modo migliore per reagire, per ritrovare il proprio centro e perdonarsi sopratutto perdonarsi per non esserci voluti più bene, per essersi fidati, per aver sbagliato in buonafede. E CHIEDETE AIUTO, affidatevi a qualcuno professionalmente competente se a riprendervi da soli non ci riuscite.. è normale, è umano, è TERAPEUTICO, è CURARE le nostre ferite narcisistiche nascoste, è la SALVEZZA, è imparare la strada della GUARIGIONE, è imparare finalmente a riconoscerli ed evitarli.
E a tutti quelli che lo pensano, convincetevi che non è assolutamente una VERGOGNA essere cadute in questa trappola!
Il prossimo 5 luglio a Roma in occasione della conferenza/dibattito organizzata dal prof. Brunelli (grazie professore di questa occasione meravigliosa) spero di avere la possibilità di incontrare tanti di questi amici di sofferenza incontrati per caso, anche se un caso poi non è!
a presto
laura
Mi raccomando il 5 luglio partecipiamo con animo il più possibile leggero, vorrei che tutti portassero messaggi e segni e di guarigione e rinascita… basterà anche un sorriso sincero, e va bene anche una lacrima, ma di commozione, come goccia di rugiada su nuovi fiori di speranza di serenità e di vero amore…
Mi dispiace moltissimo di avere visto questo annuncio troppo tardi per poter partecipare a questo incontro….ho vissuto per 30 anni accanto ad un uomo che non posso chiamare vampiro, perchè ha avuto il ruolo del buono, ma sicuramente mi ha manipolato e tutto ciò che di buono faceva per la “famiglia” lo faceva non spontaneamente, ma per poter farsi dire “ma che bravo”. Mi ha tolto l’essere donna per 20 anni, ogni mia richiesta scivolava sulle sue spalle, sicuramente uno psicopatico e non sto qui ad elencare 33 anni di vita insieme solo e soltanto per i figli. Ma posso dire che la colpa sia la sua??? Io l’ho scelto ed inconsciamente sapevo che non andava, tanto che non ho chiuso occhio per tutta la notte prima del matrimonio, Mia madre era felicissima, mio padre un pò meno. Perchè l’ho sposato?? ecco che entra in gioco il condizionamento genitoriale. Questa nostra mente è talmente complicata……..Credo che lei conosca perfettamente l’anima e dico “anima” non mente degli uomini e delle donne meglio di chiunque altro. Nulla avviene per caso e io dovevo incontrarla, era scritto, proprio in questo momento…
Cara Gabriella
i suoi commmenti sobno attenti e appassionati… l’anima come diceva raclito è di una profondità insondabile, la si può conoscere fino all’orizzonte e poi c’è un’altro orizzonte ancora. Gli esseri umani sono trascendenti perché vivono tra la materia e lo spirito, e l’anima è il ponte che congiunge questi opposti. Si tratta però di un ponte fatto di sentimenti pulsioni, immaginazioni, fantasie, emozioni, sintomi, ricordi, ragionamenti, conoscenze, sensazioni… siamo estremamente complessi, delicati, pienni di luci e ombre, ciascuno con il suo mondo interiore che pure è collegato al’universo intero e alle anime di altri, nei sogni, nelle idee, nei fatti concreti.. io credo che per lei è bene il poeticizzare l’anima, esprimereed esplorare le sue molteplici lunghezze d’onda, cangianti come l onde del mare, che a volte si increspano fino ad agitarsi, fino alla furia, e che poi si placano tranquille, azzurre, confortanti e armoniose con i, cielo il sole e le stelle… è importante fare, pensare ed esprimere piccole cose che danno alla nostra anima la possibilità di essere per sé e per gli altri con creatività, immaginazione, luce … ciascuna anima ha la sua fiamma che brilla anche nella notte più oscura, bisogna alimentarla facendo evolvere il senso dell’amore ed esercitando pratiche di conoscenza – la letytura, la natura, gli stage psicocorporei, l’analisi di sé, l’arteterapia, la religione vissuta in modo autentico, l’amicizia ccretiva e ricettiva con persone simili a sé nella disposizion d’animo, la frequentazione di maestri e di persone di saggezza ci aiutano tanto… ma dipende anche da noi stessi cercare questo aiuto per se stessi per poi potere aiutare altri… ‘perché come diceva Rena Mirecka, la mia maestra (vedi libro L SACRA CANOA e l’articolo relativo al ‘fare anima’ in questo blog) :”ESSERE UMANO VUOL DIRE SPER DARE, E AVERE QUALCOSA DA DARE” per averlo bisogna allor coltivare i fiori della propria anima e questo comporta impegno, sacrificio e quindi vero amore…
Salve doc e soprattutto salve a tutto il gruppo di sostegno. Ho letto attentamente ogni parola scritta sino ad ora e mi hanno dato tutte profondo conforto, innanzitutto di non essere sola in questo inferno.
Mi ritengo una ragazza piuttosto intelligente, molto riflessiva che ha fatto della cultura la sua ragione di vita, non sono mai stata una sprovveduta perché ho sempre avuto dei valori molto solidi e in primis dignità e rispetto di me stessa. Proprio per questo cadere nella trappola è tutt’ora a 9 mesi dalla fine, fonte di profonda vergogna verso me stessa. Perché quelle parole e quella sensazione di ‘lordura’ ancora non riesco a togliermeli di dosso.
Da quello che leggo la mia esperienza coincide con le vostre, ma non voglio azzardare termini scientifici non essendo io una studiosa del campo: ho sempre appellato questo ‘mostro’ egocentrico ed estremamente infantile. Per questo le chiedo il test di cui si parla. Probabilmente svalutando il problema non mi sono mai data una ragione ed infinite colpe sul perché il mio Amore non sia riuscito a cambiare in meglio questa persona. Non facevo che chiedermi dove e cosa avessi sbagliato o quanto meno perché non riuscissi a lasciarlo quando squarciava ciò che di più profondo ho, e per cui non ho mai smesso di lottare contro un mondo ostile.
Brevi cenni sulla mia storia. Quando ho conosciuto questa persona avevo un rapporto quotidiano equilibratissimo anche se piatto da 4 anni e mezzo, che ho interrotto con non poca sofferenza, a favore di quell’ideale di Amore Vero e travolgente a cui corrispondeva in tutto e per tutto. Ogni gesto, azione, ogni singolo momento del primo anno della nostra storia era permeato di Poesia. (Essendo la nostra una storia a distanza ci siamo identificati persino in Ade e Persefone scrivendoci distici elegiaci). Così lui è entrato a conoscenza del mio lato più debole oltre che più sognante. All’epoca io avevo un lavoro di prestigio in ambito culturale e lui un lavoretto. L’ho spinto e gli ho dato la forza di cercare un lavoro appropriato alle sue capacità, la sua presunta laurea ed i suoi desideri, benché l’ambiente sapevo sarebbe stato diverso dal mio e l’avrebbe allontanato. Così è stato, e dopo un anno di storia lui ha cominciato a cambiare. Io ho perso il mio lavoro e lui si è affermato nel suo campo. Ciò che mi piaceva di questa relazione è che lui ha sempre avuto un punto critico nei confronti delle mie passioni ed io trovavo tutto ciò estremamente stimolante.
Non ho saputo distinguere il limite tra le critiche e la violenza psicologica e lentamente mi sono annullata: fine che è spettata prima di me alle precedenti ex, una delle quali nel periodo di rottura con lui è diventata anoressica. Scherzavamo di questo, scherzavamo del fatto che queste persone non avevano minimo rispetto di se stesse continuando a cercarlo anche sessualmente dopo le fini indegne che lui gli aveva imbastito (quella prima di me era stata lasciata per telefono in malo modo).
Questo mostro è ciò che di più affascinante abbia mai visto: qualsiasi suo gesto mi attraeva, anche quelli goffi o stupidi perché facevano parte di un universo misterioso ed affascinante più grande in cui è meraviglioso perdersi quando le cose vanno bene. Lui aveva e penso abbia tutt’ora solo amiche che lo idolatravano e che avevano un livello culturale più basso del suo con le quali poteva fare la figura dello splendido continuamente. Ridevo di questa cosa anche con lui perché mi sembrava estremamente infantile, ma iniziai a soffrire quando cominciò a prediligere il suo pavoneggiarsi piuttosto che starmi vicino.
Avevo perso da poco una persona cara, ma lui non rispondeva al cellulare se in quel momento io crollavo ed avevo bisogno di lui (in quei momenti l’ho chiamato solo una volta in due anni e mezzo) perché aveva a casa queste amiche. Finita la cena mi chiamava tempestivamente e mi raccontava di quanto queste persone fossero vuote e quanto solo noi, eletti, potessimo capirci. Ma di fatto, parole a parte, per me lui non c’era neanche per un minuto su 5 ore ed il suo bisogno di attenzioni da parte di chiunque era più forte del mio bisogno di aiuto.
Poi sono cominciati gli sms ambigui da parte una sua collega che lessi per caso ma in cui c’erano riferimenti e discorsi tipici e per niente velati da amanti. Quando glielo feci notare distrutta lui mi aggredì e non mi parlò per tre giorni perché disse che quello era solo un loro modo di scherzare e lui non poteva stare con una persona che non si fidava di lui e violava la sua privacy.
Lì è cominciato il vero inferno e avrei dovuto lasciarlo allora, ma le mie passavano come fantasticazioni prive di fatti dimostrativi. Ogni volta che gli squillava il telefono io morivo dentro, tremavo come una foglia , avevo attacchi di panico e lui non perdeva neanche mezzo secondo a rassicurarmi, anzi. Da quel momento ha cominciato a fare paragoni con questa collega (paragoni che perdevo sempre) a fare critiche crudeli sul mio aspetto, (unico argomento su cui non ho mai avuto dubbi), a negarsi sessualmente, a darmi della pazza visionaria (eppure gli sms che continuavano ad arrivare parlavano chiaro, così come le piccole menzogne inerenti che mi diceva e sbugiardavo) a criticare le mie capacità professionali proprio nello stesso periodo in cui persi il mio appagantissimo lavoro. Fin quando mi lasciò dandomi della malata di mente e della stalker perché mentre stavo per svenire lo chiamai ben 5 volte (cosa che non ho MAI fatto in nessuna altra occasione).
Mi diede tutte le colpe del mondo rigirandole a mio discapito e mi sentii morire. Un paio di settimane dopo il nonno stava morendo e mi chiamò per sfogarsi ed io ascoltai tutto il suo dolore, per una volta in più lo feci mio. Poi sparì e mi donò la più totale indifferenza. Fin quando gli dissi di riportarmi le mie cose o di spedirmele, lui venne, chiese scusa e ammise di avere un problema. Ovvero lo stesso del padre.
Io ero l’unica persona con cui parlava di questa sua incapacità di lasciarsi andare, della violenza che adoperava solo nei confronti di chi amava, ma non conoscendo il fenomeno non gli avevamo mai dato un nome. Tornammo insieme perché mi sembrava seriamente pentito e cosciente del suo problema, ma purtroppo la relazione non prese una piega migliore della precedente.
Mi umiliava fisicamente, moralmente e psicologicamente. Non potevo porgli nessuna critica che mi redarguiva di tacere, poi girava logicamente ogni problema a suo favore ed io cadevo in questa trappola. Mi ha messo contro la famiglia dicendomi che non sarebbe tornato a casa mia perché aveva avuto una discussione con mia madre che in realtà non era mai avvenuta. Ogni giorno per 7 mesi non faceva che ripetermi che la sua ex era veramente bellissima e lui era fiero di passeggiare con lei perché tutti si giravano a guardarli mentre con me questo non succedeva, non mi faceva mai un complimento e quando crollavo dai nervi e la disperazione mi urlava contro che ero una malata di mente.
Mi faceva sentire brutta, stupida (melo diceva spesso ogni volta che gli mostravo una critica sul nostro rapporto), bigotta, folle, inutile e cosa peggiore forse di tutte queste: trasparente, inutile ai suoi occhi.
Sono riuscita a pensare a me stessa, a difendere la mia dignità ed ho lasciato il suo appartamento dopo la sua minaccia che sene mene fossi andata e mi avessero stuprata davanti ad i suoi occhi lui non avrebbe fatto niente per difendermi.
Sono stata la prima donna che l’ha lasciato e non ho mai capito perché lui abbia scelto di stare con me visto che ero l’unica persona che malgrado cadesse nella sua rete a differenza di altri gli mostrava i suoi limiti con fatti computabili. Culturalmente ero l’unica persona che poteva contraddirlo e non mancavo di farlo.
Dopo questa fine assolutamente traumatica non ho fatto che cercare una ragione a tanta violenza da lui, ragione che ovviamente non è mai arrivata. Risposte ambigue, promesse di una riconquista e sparizioni, tanta rabbia da parte mia che non ne potevo più di inganni. Mi ignorava e quando rispondeva alle mie richieste di risposte (e MAI di un riavvicinamento) faceva la vittima follemente innamorata. Fin quando ha persino smesso di rispondere per evitare ‘comunicazioni dolorose’ e questo ha amplificato quella sensazione di trasparenza che provavo quando stavo con lui.
Ho smesso di cercarlo quando ho capito che quella risposta che affannosamente cerco per dare un senso al dolore che ho provato non arriverà mai, sebbene sono convinta che sarebbe l’unica cosa che placherebbe questo senso di inadeguatezza che provo costantemente, quel sentirsi ‘mai’ abbastanza dopo aver dato tutta te stessa a qualcuno che amavi e diceva di amarti.
Sembrano veramente tante le cose che sto scrivendo, ma cene sono veramente infinite di più.
La mia mente è tormentata da ogni parola che mi ha detto, da ogni terribile sensazione che mi ha lasciato addosso: neanche un ricordo positivo o malinconico, solo rabbia per l’inganno ed il dolore. Quello che rimane è che ogni notte sogno che torna a farmi del male e mi sveglio con quella sensazione di stupro psicologico che fatico ad allontanare per tutto il giorno, che se mi sento brutta mi tornano in mente le sue parole che lo confermano perché ho il seno troppo piccolo o gli occhi troppo grandi, che continuo a guardarmi e chiedermi cosa mi manca che hanno tutte le ragazze anche più brutte o meno acculturate di me con cui flirta, ma a cui sicuramente risponde ad sms e chiamate. Tengo queste riflessioni per me perché è umiliante ammettere quello che ho permesso a me stessa di subire da questa persona. Caro dottore, Lei dice che noi non siamo vittime fino in fondo ed ha ragione. Io mi danno continuamente per questo.
Non conoscevo il disturbo narcisistico della personalità fin quando non mene ha parlato una mia amica psicologa ed io non ho avuto neanche il coraggio di farle una domanda sull’argomento, ma mi sono documentata su internet. Sto meglio perché grazie a voi tutti ho capito e nei momenti bui sto provando a ripetermi che non c’era niente che potessi fare per questa persona perché probabilmente ha una malattia mentale piuttosto ostica contro la quale io non potevo fare niente. Ma la strada è ancora lunga, sono passati 9 mesi e malgrado abbia preso coscienza dei limiti di questa persona che non ha assolutamente niente di più di me, dentro me cerco sempre una redenzione che solo lui potrebbe darmi.
Ho cercato di superare la vergogna e mi sono convinta che ho bisogno di un aiuto professionale.
Perdonatemi per questo enorme papiro, ma penso che solo voi potreste leggerlo con vera condivisione ed attenzione.
INVITO:
NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Presentazione di un NON LIBRO ON LINE scritto CON VOI
da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
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ROMA – Martedì 5 luglio 2011 ore 19.00
Libreria Altroquando
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Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers) e verso il fare anima (J. Hillman), per se stessi e per gli altri.
La partecipazione è gratuita; è gradita una prenotazione via e-mail a pietro.brunelli@fastwebnet.it
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta
Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale
Per consulti individuali riceve a Roma dal 4 al 9 luglio (cell. 3391472230).
Albedo Associazione Culturale per l’Immaginazione Attiva – Milano
Il blog della nuova Alba http://www.albedoimagination.com
http://www.altroquando.com tel. 0668892200
Interessante.