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NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE

Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.

Leggere  questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti,  può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)

incubusAl termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).

BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto)  l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato)  o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale)  è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica)  STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).

Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento  e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.

Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio)  o in versione E-book  presso i seguenti link:

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E’ inoltre vivamente consigliato AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI. COME DIFENDERSI E COME USCIRNE – Manuale di auto-aiuto psicologico/corporeo/sociale/spirituale  (2015)il libro è visionabile con anteprima di presentazione ed è acquistabile on line in versione cartacea con spedizione a domicilio ai seguenti link:

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Introduzione

Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
 In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN  Trauma da Narcisismo   e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new

Roberto Rossini – Myth Palazzo dei Principi – Correggio 1979

La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.

Come si osserverà in questo articolo viene proposta  una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it  (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).

IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è  assolutamente indispensabile  rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente  ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.

Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare  ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).

Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata,  può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.

Rosa di Albedo – ph. Derar Muhsen

AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ –  SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI  IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.

NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI  INFORMATEVI CON CURA  E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI.  PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME  NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI)  – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI…  SOLO SE,  CON COSCIENZA,  CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.

Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.

Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

Presentazione della ricerca.

Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.

La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:

  • Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
  • Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
  • Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
  • Inoltre è disponibile  un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test  che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o  al telefono – vedi info e contatti nel blog)  .
  • Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel  modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
  • Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante  e ad  una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le  è accaduto,  affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva  (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio.  Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
  • Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
    Informazioni e consulenza
    psicologica – Psicoterapia).
  • Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose –  – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.

PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:

“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)

Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti.  Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.

 

 PRIMA PARTE   

In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network  alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie  e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna  consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.

RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa,  e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi  ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).

Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’  della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.

Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti:  anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che  strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.

LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO  FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO

Philip Burne-Jones Bt. (1861-1926) Le Vampire

Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.  

Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN)  nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene  traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.  

Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi  di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.  

L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione  

In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali.  Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche  possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista  deve considerare questo articolo  a titolo informativo.  Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali.  Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo  con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova)  previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali,  della psicoterapia. Si avverte che il  ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile  per  comprendere se effettivamente e come  si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o  a causa di altre patologicità, ad esempio  riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare. 

 Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline

La differenza fondamentale tra la patologia borderline e quella narcisista (DNP), è che la prima è egodistonica, cioè fa soffrire chi ce la , il quale la vuole curare, la seconda invece è egosintonica, chi la ha non se ne accorge e ne trae vantaggi nell’immediato. Inoltre la patologia borderline appare più evidente, non solo al partner, ma anche ad altre persone, non necessariamente coinvolte sul piano emotivo ed affettivo, mentre il narcisismo patologico risulta evidente  e patogeno (ad un certo punto del rapporto) e quasi solo al  il partner che lo subisce – mentre altre persone non lo notano, anzi possono credere che il narcisista patologico sia una persona brillante, simpatica, equilibrata e perfino spontanea. In verità il suo disturbo si scatena in modo molto distruttivo nei confronti di chi lo ama.

Altre precisazioni sul DNP

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo,  di incontrare e conoscere  persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).

L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.

Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)

httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU

Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito,  due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:

MENTIRE L’AMORE

Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).

MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA

Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).

Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000

httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY

Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).

PRIMA DI LEGGERE  TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA  ‘SECONDA PARTE’,  AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI,  BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO  DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è  contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che  non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).

SECONDA PARTE

  IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti

W. Herzog, Nosferatu, 1978

 Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.

Secondo diverse ricerche, nella  maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa  maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ).  Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente  nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli  e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute  appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva  la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.

L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio.  Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.

I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa  e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.

Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo.  Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).

I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente  ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO).  Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’  che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.

Munch, Ceneri.

Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’  la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.

F. Bacon two figures, 1953

L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).

Differenze e concomitanze tra  Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo   

Munch, separation

La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) –  può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista,  può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi:  Narcissism Victim Syndrome, A newhttps://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima –  e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce  a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).

Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e  non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione.  IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.

 Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.

Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).

Raccomando alle vittime da TdN  di  non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a  persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore,  cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva  nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto,  ha lo scopo di informare  a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza  psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).

A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività.   Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare  ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…

ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:

  • IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
  • PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
  • IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
  • LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
  • LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • DNP e  SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
  • LA FERITA  NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
  • LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
  • IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
  • I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
  • PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
  • COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
  • COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
  • SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
  • QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
  • COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
  • COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
  • PER QUALI RAGIONI IL/LA  NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
  • PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
  • QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
  • PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
  • DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
  • SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
  • PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
  • CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
  • L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
  • IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
  • IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP

AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?

 Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…

E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.

Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.

PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.

 IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.

 E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.

Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente  diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/

Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali,  si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI  e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.

La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale  che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.

CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.

pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03

Carissime e carissimi

è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…

Chi  è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici –  è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).

Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …

 “Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE

UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).

La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.

Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.

Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:

– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.

Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.

– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.

Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).

Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni

Gustav Klimt, 1905-09

Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.

Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.

Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:

 httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI

Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona

httpv://youtu.be/wop91_Gvwos

Prime conclusioni

Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.

Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).

Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.

 Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla,  acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea  o in versione E-book   cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. –  del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi  di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta  

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Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.

Cover libro

Disponibile anche E-book

Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta,  Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative,  sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere  brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.

(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/  info – orario lavorativo –  cell:3391472230).

AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un  Manuale di auto-aiuto  concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
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VIDEO-CONFERENZA  di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose

PIETRO FB CV httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY

 

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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI

Per eventuali esigenze di  informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).     

Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e  Roma  

Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it  – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.

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3.044 Comments

  1. MN Giugno 9, 2011 at 2:43 pm

    Salve,
    sono il “manipolatore” della sopra citata TDN. Anzitutto mi complimento per la cura di questo blog che ho letto con molto interesse. Per il resto ho notato che vigliaccamente ha “addolcito” le situazioni. Può darsi io sia un manipolatore, uno sciacallo come un vampiro inconscio. Dirò in breve la mia, al fine di poter chiarire meglio il caso della povera vittima.
    Ho 36 anni, sono un uomo che ha vissuto la sua vita in modo abbastanza vario, commettendo come tutti degli errori più o meno gravi. Non avevo mai conosciuto il sentimento dell’amore.
    Con lei purtroppo mi sono innamorato. Ho sempre avuto un’ottima reputazione, forse avendo un discreto successo con le donne e “tirandomela” un pò posso aver suscitato un pò di invidia in generale, che in un piccolo paese come quello in cui vive TDN può essere fonte di dicerie. Ho trascorso i primi otto mesi della mia storia a dovermi nascondere dalla sua famiglia (peraltro conosciuta dalla mia e vice versa) perchè, non avendo conseguito la laurea, non ero “degno” di stare accanto a TDN. Nel frattempo ero titolare di una SRL nonchè commerciavo su internet con un discreto successo ed un reddito di circa 2000€/mese. Per lei non era un lavoro. Da qui iniziano gli “sbagli” del manipolatore.
    Mi sono messo in discussione in tutto e per tutto, in quanto ogni cosa riguardante la mia persona era oggetto di discussioni e commenti poco gentili nei miei confronti, dal semplice camminare a finire al taglio dei capelli.
    Dopo questi interminabili otto mesi di vergogna nei quali gli amici mi avevano attribuito l’appellativo di “ladro di auto” per il mio atteggiamento furtivo, riesco ad organizzare un viaggio a Roma per accompagnare lei e la famiglia in macchina. Il viaggio ha avuto un successo da me preannunciato, quasi incredibile per lei, che mi ha fatto mentire circa il conseguimento della laurea. (ecco il manipolatore in azione).
    Da persona innamorata per la prima volta (cuore da bambino e potenzialità da uomo) ho iniziato a fare davvero di tutto per questa donna: 600km a settimana anche solo per vederla, cambio abitudini, cambio amicizie e lavori che a lei non piacevano, insomma, un perfetto automa privo di personalità. Ogni volta faceva leva sul fatto che mi avrebbe lasciato o che, a viaggio fatto, non ci saremmo visti e sarebbe rimasta a casa.
    Andiamo avanti in breve, le facevo sempre regali (magari ecco..senza calcolarne l’effettivo valore) ed ogni regalo era una lite che emotivamente mi portava alle lacrime per la delusione circa il mio operato. (il manipolatore triste).
    Come detto prima, non mi sono mai innamorato prima e vivevo il sesso come una cosa materiale, senza sentimento alcuno. Lei per tutta risposta, non essendo soddisfatta non dalle prestazioni ma dalla modalità mi ha convinto di non amarla perchè non riuscivo a concederle l’anima. Dopo l’ennesimo rapporto non soddisfatta mi ha sfregiato le braccia (foto disponibili) tirandomi via la carne. Basti pensare che alla gente ho detto di essere stato aggredito da un pitbull e ci hanno creduto senza alcun dubbio. (il manipolatore ferito). Andare al letto con lei era diventato un incubo vissuto con paura e timore al punto che preferivo uscire piuttosto che condividere momenti di intimità come è normale che sia.
    Altre liti derivavano dal fatto che dovessi andare in bagno con la porta aperta, perchè era una mancanza di rispetto nei suoi confronti chiuderla alle mie spalle. Non ci sono riuscito, altri segni addosso provocati con le unghie.
    Adesso, mentre scrivo, continua ad infamare me e la mia famiglia su una mia presunta storia che avrebbe causato il mio allontanamento da lei.
    La verità è che sette mesi fa, dopo queste ed altre peggiori vicende accadute, in preda alla mia seconda crisi di identità accompagnata da perdita totale di autostima, le ho chiesto più dolcezza nel rivolgersi a me. Risposta: no. Problema tuo, io sono così e non cambio nemmeno i toni. Per questo, sofferente, ho preso la decisione di allontarmi temporaneamente da lei, visto che ogni volta ogni occasione era buona per buttarmi addosso odio ed offese (le peggiori mai sentite nella mia vita) quando non erano sfregi permanenti o scenate autolesioniste, che mi hanno davvero terrorizzato.
    Non entro nei dettagli per vergogna della mia dignità, so solo che davvero non ho lo spirito e la voglia di avvicinarmi più ad una donna.
    Per la cronaca, nel frattempo TDN chatta su facebook, MSN, twitter, mi ha rubato la posta elettronica, manda messaggi con il mio nome e cognome a sconosciuti per vedere se sanno qualcosa di me od insinuando che ci sia stato qualcosa, il tutto, ovviamente, senza risultati (il manipolatore scemo).
    Non ho deciso di scrivere per infangare TDN, tantomeno per difendere la mia posizione. Soltanto per rendere chiaro il quadro di una persona che ancora scrive di aver voluto amore mentre ha sempre e solo fatto i capricci, castigando in malo modo il “manipolatore” malcapitato di turno, il sottoscritto.
    E se fosse TDN manipolatrice, vampira, tiranna di me e di se stessa?

    Grazie per la lettura, e complimenti per il blog.

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 10, 2011 at 9:01 pm

      Ok mi spiace che state male.. non fatevene più, chi sta meglio non lo faccia all’altro, a volte veniamo presi dalla negatività, sece ne rendiamo conto possiamo uscirne… l’amore è difficile, la vita è complicata, è facile cadere nell’errore… riflettete al fine di tornare nel bene con se stessi e con gli altri… onorate il bene che comunque vi siete fatti e lasciatevi andare in pace… poi verrà anche il tempo di chiarirsi se un giorno Dio, o il destino lo vorrà, e se voi lo assecondate e non lo ostacolate… l’importante che almeno uno abbia abbastanza energie per sceglerte il bene, per fare cioè il suo meglio… siamo esseri umani, ricordiamolo sempre… non lasciamo che l’odio e il rancore ci portino via l’umanità, è tutto iò che abbiamo… grazie per i vostri interventi.

      • MN Giugno 12, 2011 at 5:55 am

        Gent.mo Dottore,
        La ringrazio per il tempo dedicatomi circa la lettura e la risposta. Ne sono davvero onorato. Ho fatto caso al fatto che TDN ha citato una ipotetica richiesta di danaro da parte mia. Io non ho mai chiesto nè rubato niente a nessuno, bensì fu lei ad offrirsi, in attesa di un risarcimento assicurativo, ad offrirmi parte della cifra. Stupidamente e per comodità accettai, al fine di cercare di abbattere quel tabù di riservatezza e distacco su determinare cose che posseggo per carattere (motivata a questo punto..).
        I soldi in questione sarebbero arrivati a fine giugno, con piena consapevolezza da parte di TDN.
        Tornando a casa la scorsa settimana vengo fermato dai miei genitori che volevano sapere in più circa il prestito. TDN aveva chiamato a casa chiedendo i soldi ai miei genitori. Una figura da cani fatta apposta su un punto che sapeva ci tenessi.
        Avantieri e la scorsa settimana ho ricevuto altre offese e minacce perchè disse di avermi messo dietro un investigatore privato per documentare il presunto tradimento. Ieri, 11.06.2011 tutta fiera e nervosa mi chiama con le solite orride offese dicendo di avere in mano tali prove. Le chiedo e..la sorpresa! Le foto del presunto investigatore ciarlatano sono delle foto che si ritraggono me, ma sono foto relative all’inizio della nostra storia quando ho incontrato la mia ex in un laboratorio specializzato di analisi e radiologia. Quindi prendo le foto e mi rivolgo ad un amico investigatore che ricopre un ruolo dirigenziale al livello regionale, il quale riporta testuali parole:
        “Mi meraviglia come ci possano essere persone che speculano in modo così poco professionale sulla pelle ed i problemi altrui. Queste foto non sono fatte da un investigatore, non riportano nemmeno data ed ora come di regola una corretta indagine richiede al fine di identificare e provare l’accaduto. Due di queste cinque foto sono state estrapolate da un circuito chiuso e privato di sorveglianza, e vista anche la scarsissima qualità delle stesse non sono certamente state scattate da un professionista. Puoi risalire a chi è stato? Così tu puoi denunciarlo per violazione della privacy oppure nel caso in cui fosse iscritto all’albo provvedo immediatamente a farlo radiare.”. TDN ha detto prima di aver pagato 1500€, poi di averle fatte lei e non aver pagato nessuno, per scagionare l’eventuale ladro in questione. Contattata anche la mia ex per aggiornarla dell’accaduto, anche lei ha intenzione di procedere legalmente per capire come mai circa tre anni e mezzo fa (il tutto documentabile con carte pubbliche ed in originale) siamo stati oggetto di tali fotografie.
        Lei è felicemente fidanzata da tre anni e passa ed io avevo la mia storia con TDN. Quanto scritto è documentabile in ogni modo ed in vie ufficiali anche dal soggetto stesso nonchè da amici (che potrebbero anche non far testo) e/o conoscenti, più o meno estranei.
        Ultima domanda, poi tolgo il disturbo lasciando la precedenza a chi ha più bisogno di me:perchè devo subire tutto questo se non ho fatto niente ed ho la coscienza a posto? Non voglio far pena a nessuno, so solo che ho visto la mia prima ed unica storia d’amore andare in fumo in nome di..niente! Sono molto triste e non credo più in niente..nemmeno in TDN.
        Non credo che il tempo possa rimarginare questa ferita, per dignità più o meno stupida non lascio trasparire alcuna sofferenza ma..soffro in silenzio.
        Grazie anticipate per la lettura. Buona domenica a tutti, oggi festeggio il mio trentasettesimo compleanno e per la prima volta starò solo e lontano da tutti. :)

        MN

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 13, 2011 at 7:29 am

          Auguri per il suo compleanno… mi raccomando sia a lei , e sia alla sua ex-compagna di leggere la mia risposta alll’ultimo commento di Gabry, affinché sia chiaro l’intento positivo di questo gruppo di auto-aiuto e possa giovare a voi singolarmente ed anche per ogni possibile processo di chiarimento di ciò che ha comportato la vostra relazione. Ricordatevi che nella vita amorosa ci sono processi che non dipendono dalla volontà, ma dall’inconscio e non sempre diventano consci e quindi non si possono sempre risolvere, a volte è necessario lasciar perdere eandare avanti per proprio conto, senza pretendere più nulla… ma l’importante è che l’esperienza negativa ci abbia insegnato qualcosa, a conoscere una parte di noi che prima non si conosceva, e ciò avviene, non quando si è nella fase di chuiudersi in se stessi e non avre speranza, o diventando ciunci e rassegnati, ma quando ci si sente arricchiti, pi aperi e più consapevoli… perciò chi non fa questo processo di de-negativizzazione avrà difficoltà… perciò al fine è relativo dre la colpa ad uno o all’altro, ciò che conterà di più sarà la capacità di fare i conti con se stessi e di uscirne più sereni… anche se è umano e normal che per un periodo si è accecati dal dolore e dalla rabbia, ma allora è bene cercare un sostegno esperto e terapeutico per evitare di prolungare la sofferenza e per farsi aiutare a riconoscere in essa una importante opportunità di trasformazione e di crescita.

          Un caro saluto

          Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

    • Gabry Giugno 12, 2011 at 5:23 pm

      Ho trovato molto singolare che in un blog di auto-aiuto si ritrovino due persone (lei e lui) che, a rapporto logorato, approdano su questo blog: lei che si sente vittima del narcisista maligno e chiede aiuto e lui per precisare che è lui, invece, la vittima, anch’egli approdato su questo blog di auto – aiuto.
      Può darsi che si tratti di un rapporto arrivato al capolinea, pieno di incomprensioni e logorato ma, quello che appare anche singolare agli occhi di un profano, è che uno dei due lamenta di essere vittima senza entrare nello specifico e raccontare fatti specifici, ma facendo del vittimismo in modo generico, mentre l’altro indica fatti ed episodi specifici per spiegare che non è lui il vampiro, semmai la vera vittima. Io mi chiedo se possa essere indicativo del problema il modo di rappresentarsi dei due soggetti. Che cosa ne pensa l’Esperto?

      • Pier Pietro Brunelli Giugno 13, 2011 at 7:19 am

        L’esperto prima ancor di pensare si dispiace… però poi pensa che ciò dovrebbe far pensare a tutti che è molto facile sbagliare le diagnosi e proiettare ogni tipo di negatività sull’altro, e, per la verità nonostante sono stato accusato di aver scritto ciò fino alla noia, nelle avvertenze e durante l’articolo, quando si è accecati dal dolore e dalla rabbia a volte si legge solo quello che si vuole leggere.
        Però noi dobbiamo acogliere, aiutare (come possiamo) e ringraziare queste due persone e altre, anche al di fuori di qua, che si feriscono attraverso la complessità dela relazione amorosa… l’amore è una rosa tra i rovi, e spine ci sono sempre… anche quando non si tratta di narcisismo patologico… invito spesso in caso di dubbio e di difficoltà a rivolgersi a me professionalmente in privato come ad altri colleghi e specialisti anche dei servizi pubblici… ma per diverse ragioni, psiclogiche e culturali, le persone fanno fatica a rivolgersi agli psicoterapeuti, mentre con molta disinvoltura preferiscono accettare pastiglie varie o di continuare a stare nel dubbio e nel malessere. Un consulto diagnostico approfondito costa come andre da un parrucchiere, forse meno. Certo un percorso terapeutico detraumatizzante implica più sedute ed ancora più sedute occorrono per un processo terapeutico riabilitativo. Le tariffe sono piuttosto libero e ci si può sempre accordare. Io qui lavoro gratis, er un impegno umano volontario, anche perché lavoro già abbastanza, anche in altri campi (se si vede in rete il mio nome), e chi mi conosce a che cerco di venire incontro il più possibile e in ogni modo. Se si tratta della dentatura si capisce che è necessario, anche se è doloroso e costoso e noioso andare dal dentista, ma dallo psicoterapeuta sorge il dubbio che forse non serve a niente… eppure nell’ultimo film di Nanni Moretti si vede che ne può avere bisogno anche il Papa… la noasta cultura della slute è molto indietro per quanto riguarda gli aspetti psicocorporei e l cura delle ferite e dei di sturbi della psiche… si crede che ciò indichi l’essere matti o stupidi, ci si vergogna di andare dalllo psicoterapeuta (figura diversa dallo psiciologo, con molta più specilizzazione ed abilitato alla psico-TERAPIA). Se si vuole insultare una persona in modo sottile le si dice “TE hai bisogno di uno psicologo…”. Ecco allora perché tante sofferenze tenute a lungo senza prevenzione né cure si incistano in problemi acuti e si cronicizzano e poi non si vuole accettare che occorre più tempo ed impegno per curarle, datio che lo psicoterapeuta è un terapeuta e non uno con la bacchetta magica che vai una volta e ti risolve (anche se a volte già un consulto può dare moltissimo).
        Detto ciò, il fatto che in un gruppo di auto-aiuto possano nascere tensioni è fisiologico, soprattutto se muove veramente qualcosa dentro… bisogna poi vedere come il gruppo reagisce, se si limita a considerare solo l’aspetto telenovela oppure se , anche senza intervenire sia spinto a riflettere, in modo che la sofferenza, l ragioni e gli equivoci di due persone, che comunque ci stanno dando in esame per aiutarci a comprendere anche i fatti nostri, va considerata con rispetto, solidarietà e gratitudine. Credo sia bene che queste due persone ricevano messaggi di conforto e di speranza, e se si vuole si può anche dare suggerimenti, tuttavia sempre con l’intenzion di favoriure la comprensione, il rasserenamento, la negozioazione e la pace. BISOGNA RICORDARSI che le mtafore del vampiro e del narcisismo patologico seppure esprimono negatività e cattiveria indicano un disturbo uno squilibrio e quindi non h alcun senso la condanna o la vendetta, e che la vera guarigione, con il tempo arriva addirittura con la compassione verso l’altro, che al fine a causa della sua negatività sarà quello più fregato, da se stesso…
        Infine come ho scritto più volte nell’articolo, una guarigione arriva quando conclusa la fase di consapevolezza della manipolazione subita o della negatività dell’altro si passa ad esaminare il proprio VAMPIRO INTERIORE…
        E poi qui non si condannano le persone negative, ma come ho scritto ci si confronta con il MANDANTE DELLA NEGATIVITA’, con il male costituzionae che si impossessa di noi dei nostri cuori, si condanna , come diceva Ghandi, il peccato, non il peccatore (anche se è umanissimo essere incazzati…ma poi ti deve passare, se no, non guarisci mai).
        Qui stiamo cercando insieme di elaborare, per quanto è possibile con un blog, un processo ‘alchemico’ di trasformazione che accoglie contiene amorevolmente le energie negative per trasformarle progressivamente verso il bene, chi un po’ alla volta, dentro di sé, ed anche se vuole partecipando, sposa questa causa è sulla retta via.

      • Katia Gennaio 2, 2012 at 10:36 pm

        scusa Gabry se mi permetto di dirti questa cosa, ma si vede che tu evidentemente non hai mai avuto a che fare con una persona del genere, altrimenti non ti faresti venire questo dubbio. Ho 36 anni e 5 storie lunghe alle spalle, tutte finite per motivi diversi (tra cui una perche’ ho scoperto che il mio ex dmi derubava), ma ti posso assicurare che la discordia e le incomprensioni non hanno nulla a che fare con il male che ti fanno i narcisisti patologici. Bisogna solo passarci per capirlo, non si puo’ confondere un dolore qualunque con la ferita che ti lasciano loro. Quando ho scoperto che il mio ex mi derubava, pensavo di aver toccato l’apice dello schifo nei rapporti d’amore, ma poi quanto ho conosciuto il mio narcisista ed ho vissuto tanto, troppo, del male che sono capaci di farti, tutte le storie passate mi sono sembrate nulla in confronto.
        Il narcisista ti violenta nell’anima, ti distrugge piano piano senza che te ne rendi conto e senza che tu capisca cosa ti stia succedendo, e non puoi fare nulla, perche’ se ti ribelli ti punisce, e quindi subisci. Nelle normali storie d’amore burrascole invece, caspita se ci si fa sentire, si fanno discussioni animate in cui entrambi possono dire la loro senza ogni volta doversi sentire ricattate moralmente, nonche’ distrutta psicologicamente alla fine di ogni discussione. Con loro non hai mai ragione, ti raggirano e ti fanno dissociare dalla realta’ fino a che anche tu inizi a selezionare della realta’ cio’ che non ti piace, proprio come fanno loro, e cerchi di dare delle spiegazioni ai loro comportamenti che non stanno ne in cielo e ne in terra. Ma e’ proprio quello il loro potere disumano, di farti credere quello che vogliono, parlano, parlano ed argomentano fino a sfinirti, e tu cadi a terra inerme gettando la spugna e dicendoti: be’ forse ha ragione, forse sono io l’esagerata, ma in cuor tuo sai che non stai esagerando, sai che cio’ che hai visto in lui e’ reale e che lui sta capovolgendo tutto, ma sei come drogata, non capisci piu’ nulla, c’e’ solo nebbia davanti a te…
        Io credo che se non ci fossi passata, non avrei mai capito, se qualcuno mi avesse raccontato di aver vissuto un’esperienza del genere, avrei detto, be’ sei stato proprio un cretino a farti trattare cosi, io non lo avrei mai permesso a nessuno!

  2. tatiana Giugno 9, 2011 at 12:34 pm

    ho letto con attenzione gli articoli..da brivido. Mi ci ritrovo pienamente, nei tratti caratteriali, nelle modalità di adescamento, nelle adulazioni e bugie..nella follia che genera..no, non amano e colpevolizzano gli altri..non hanno sensi di colpa e nascondono la realtà per primi a loro stessi..ma trovano vittime come me che hanno una ferita, che vivono anni, quasi 5, nel riconoscere il lato subdolo ma accettano le loro scuse..ti portano ad essere nervosa, a non avere fiducia, ad essere volente a non capire chi hai accanto, una tortura che finisce quando tra 1000 tradimenti e bugie su tutto richiesta di soldi e prese per i polsi misti a sorrisi regali e dolcezza agli occhi di tutti al metterti al centro del mondo..trovano un’altra vittima, ed allora via con il colpevolizzare te e infamarti…per giustificarsi ai propri occhi..non li compatisco, non hanno cuore. Grazie per l’articolo sul come liberarsi da senso di colpa e legame che indiscutilmente si crea e che fa soffrire più che per la fine di un amore (verso cui io stessa combattevo da anni ma non riuscivo a ad allontanare) verso lo schifo che senti addosso per aver creduto in una persona doppia che oggi ti infama come donna e come essere umano..tornerò a vivere, ad amare, a coltivare amicizia con persone oneste leali e corrette sempre fiera di quello che sono e che lui non potrà mai essere.

  3. giada Giugno 9, 2011 at 11:12 am

    Eccoci a questo punto…vuol dire di essere arrivata al limite della sopportazione.
    E’ da circa 17 mesi che frequento un “uomo”..almeno pensavo.
    La prima cosa che mi ha raccontato era che era un ex ispettore della polizia laureato in legge. Il suo carattere autoritario, che solo lui è bravo che se mi dice come fare le cose è per non farmi sbagliare.
    I primi 8 mesi sono andati abbastanza bene…erano 3 anni che io no avevo relazioni per scelta e poi è capitato lui, sembrava molto affettuoso.
    Qualche mese fa la vita è cambiata, fino a che “viveva con me a casa mia tutto ok”, è andato a vivere in un altra casa, dove si sente protetto e sicuro e dove nel nuovo ambiente di lavoro ci sono molte donne è cambiato letteralmente.
    Io me ne ero già accorta che paccontava balle ed era estremamente egocentrico e che la mia persona veniva continuamente schiacciata e denigrata ma lasciavo correre, anche se dentro di me avevo voglia che sparisse senza che me ne accorgessi.
    Ora sono 6 mesi che mi fa continue ripicche, esempio , è rimasto senza macchina alcuni mesi per prob con assicurazione, appena ha risolto il tutto è sparito per 10 gg senza farsi sentire, io stupida l’ho ricercato, per tanto tempo sono stata io il taxi notte e giono e a tutte le ore. Stà dando le cople tutte a me, ti vesti male no sei sexy, non mi devi dire cosa fare, ma ti voglio bene.
    In effetti è il risultato di quello che io sono dentro e forse è la cosa che mi fa più paura.
    Sono sempre io a ricercarlo.
    Sento che lui non mi ama e che pensa solo a se stesso e se non stò attenta mi lascia con il sedere a terra e se ne fregami.
    Non riesco a staccarmi, spero sempre che sia la persona giusta per me, ma so che no è così, vivere delle gionate con lui era sofferenza, una continua angoscia e sofferenza, ti riduce a non esssere nessuno. L’insicurezza mi porta attacchi di panico cosa che ero riuscita a superate e mi sento tutta tremolante.
    Posso avere un aiuto.
    Condivido in pieno quello che dice Roberto e ci stò provando anch’io ma mi sento ad un punto morto.

  4. cassiopea Giugno 2, 2011 at 1:15 pm

    Volevo incoraggiare chi in questo momento sta soffrendo da morire per avere (o avere da poco chiuso un rapporto) con un/una narcisista.
    Dopo due anni di grandi sofferenze credo di stare molto meglio e mi sento sulla strada della guarigione. Prima di tutto, per evitare di impazzire, mi sono documentata sulle dinamiche di questo rapporto perverso e mortale. Mi sono documentata leggendo tutto quello che mi capitava e, in questa ricerca, ho scoperto anche questo blog e sono rimasta davvero colpita dalle analogie tra la mia storia e quella che voi avete raccontato. Ho apprezzato tantissimo l’impegno del prof. Brunelli che va davvero oltre quello che normalmente può essere l’attività di un medico: ci mette tanta umanità e questo fa la differenza!
    Insomma, a un certo punto ho capito (e questo è un momento secondo me fondamentale) di essere rimasta invischiata in una trappola mortale e quindi di AVERE UN BEL PROBLEMA . L’ho capito, in particolare, un giorno in cui mi sono guardata allo specchio e…non ho visto nessuno. Non scherzo! Avevo proprio la sensazione di aver completamente perso di vista me stessa; ero diventata trasparente per essere lo specchio di un altro: il narcisista.
    Inutile mettermi ora a raccontare tutti gli episodi che mi avevano ridotto in quello stato; li conoscete fin troppo bene. Ero arrivata al fondo: non mangiavo, non mi concentravo sul lavoro, mi sentivo la donna più brutta del mondo. Ho capito che rischiavo di farmi venire pensieri suicidi.In quel momento ero già morta per la verità.
    Ho deciso di raccogliere i pezzi di me stessa sparpagliati qua e la come dopo una grande esplosione. Erano pochi pezzi ma erano solo miei, quelli che contenevano ancora un pò della mia vera essenza; non ho raccolto quelli che riflettevano ancora l’immagine di lui. In questa ricomposizione faticosissima ho sentito una forte energia che dovevo assolutamente incanalare verso una strada vitale e creativa quindi ho cominciato a fare teatro, sport e tutta una serie di cose che mi danno emozione. Ora pian piano comincio a rivedermi. In bocca al lupo a tutti!

    • maria Giugno 3, 2011 at 8:27 pm

      mi chiamo maria e da un pò leggo le vostre storie.. purtroppo sono 16 anni che vado avanti con una relazione che mi ha portato solo infelicità. mi sono aggrappata a questo uomo che ha molte caratteristiche del narciso perchè ho sempre avuto un bisogno cronico d’amore (madre anaffettiva con cui ancora vivo) e mi sono sempre accontentata delle sue briciole d’affett0 pur di sentirmi un poco amata.Sono stanca di dover sentire i suoi discorsi illogici che mi descrivono come quella che vuole lavorare e non gli dedica attenzione (io dovrei lavorare secondo i suoi turni) mentre quando lui è in festa fa i suoi comodi, stanca di sentire le lamentele su tutti colleghi, parenti, gente che incontra una sola volta tutti pronti a ingannarlo, tutti falsi, tutti imbecilli mentre nessuno può arrivare alla sua intelligenza, pronto ad aggredire perchè se no lo fanno gli altri.Ho rinunciato a diventare madre perchè lui non vuole figli, ho perso tutte le amicizie perchè dovevo sempre dedicarmi a lui e ai suoi progetti ( tutto ciò che abbiamo pianificato in 16 anni sono le vacanze)Ho vinto un cancro ma non riesco a vincere lui…..gli ho detto che è affetto da narcisismo gli ho fatto leggere alcuni siti che ne descrivono le caratteristiche ma naturalmente mi ha detto che io non sono una psicologa e lui è solo un incompreso.Le sue frasi preferite “io ti amo a modo mio” “l’amore vero non esiste” però se provo ad amare come fa lui con egoismo non gli piace fa i musi e ripicche….mi manca il coraggio di stare da sola……ho un disperato bisogno d’amore e non riesco a rinunciare alle sue briciole d’affetto.

      • insight/laura Giugno 8, 2011 at 10:53 am

        cara Maria,
        16 anni in questo tormento non credi siano sufficienti per comprendere che il tuo disperato bisogno d’amore non verrà mai risolto da una “persona” quale è il tuo narcisista? che al contrario inesorabilmente continua a rubarti energia, tempo, vitalità, VITA? credo sia indicativo il tuo approccio a questo blog poiche dimostra la spinta prepotente che sicuramente senti verso il cambiamento. è la tua anima che ti sta chiedendo aiuto e credo che tu debba assolutamente ascoltare quella voce interiore alla quale fino ad oggi hai negato attenzione. troppo spesso infatti, anzi è lo sbaglio primario in cui noi cadiamo, facciamo scelte assurde per il nostro equilibrio ma funzionali al non sentire quella voce silenziosa ma assordante quanto angosciante! perchè è dentro di noi, nell’analisi delle nostre ferite interiori, nella capacità di chiarire e di comprendere il perchè di quel disperato bisogno di amore che troveremo una via d’uscita… e semplicemente imparare a ricevere da noi stessi, ad amarci di più, a recuperare e a contare sul nostro valore e non cullarci nella vana speranza che sia qualcun altro a renderci felici ed appagati. la dipendenza affettiva si può superare solo con l’aiuto e il sostegno di un serio professionista. ti auguro che quanto tu stia leggendo in questo utilissimo blog ti spinga alla consapevolezza della necessità di un percorso di profonda introspezione in te stessa per la tua rinascita. è dura, durissima, ma mai quanto restare nell’inferno di un rapporto malsano, e alla fine ricomincerai a vedere tutto con i colori dell’arcobaleno. un caro saluto

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 9, 2011 at 11:26 am

          BRAVA, molto chiara e significativa risposta! Per favore può registrarsi per gli aggiornamenti? Grazie

  5. cassiopea Maggio 31, 2011 at 8:57 pm

    E’ un pò di tempo che leggo i vostri interventi.Finalmente mi sono decisa ad iscrivermi per dare il mio contributo. Naturalmente, sono anch’io vittima di una situazione simile a quelle raccontate. Due anni dietro ad un ragazzo con quelle caratteristiche tipiche. Sono stata malissimo; l’anno scorso di questi tempi mi sentivo morire: non mi preparavo da mangiare, non pulivo la mia stanza, non mi concentravo sul lavoro. Grazie a un pò di terapia e al fatto che mi sono molto documentata su questo fenomeno posso dire di stare meglio e credo proprio che se ne possa uscire con un pò di pazienza e molto coraggio nell’iniziare un difficile viaggio… dentro se stessi. Un abbraccio a tutti e grazie al Prof. Brunelli.

  6. anna Maggio 26, 2011 at 5:29 pm

    Caro Dottore e cari tutti sono giunta in questo blog perchè cercavo una risposta e credo di averla trovata! Intanto dunque grazie.
    Purtroppo leggendo le informazioni contenute in queste pagine credo di essere stata la preda consensiente di un Narcisista Patologico, un predatore dell’anima e della linfa vitale che scorre in me…. tante cose non mi tornavano (il continuo sminuire le mie esperienze, il sentire sempre che avevo a che fare con un uomo che anche dopo sei anni di relazione era sempre incredibilmente ambiguo, un uomo che ho sempre avuto la sensazione che non mi conoscesse affatto ma che piuttosto palesasse una conoscenza profonda dei miei punti deboli solo quando poi gli tornava utile) … il suo ferirmi senza un rale motivo, il suo vittimismo allucinante, il suo egocentrismo smisurato, il non essere mai in linea con la realtà, il suo raccontare di un passato in cui era un eroe in un presente in cui io vedevo un lagnone .. eppure nonostante ciò io ci sono rimasta invischiata per sei anni. certo tre dei quali grazie al cielo li ho vissuti lontani da casa per lavoro e dunque ci vedevamo solo nei week end. Chiedo a voi tre cose:
    1) E’ possibile che dal predatore si riesca a sfuggire solo quando ci si ribella? Mi spiego questa storia è finita nell’esatto momento in cui io (a dire la verità mai completamente soggiogata) ho reso manifesti tutti i suoi lati ambigui, serenamenete ma l’ho fatto con forza -ad esempio che parlava sempre e non agiva mai, che si piageva sempre addosso che doveva reagire etc.. – insomma mi sono mostrata non più accondiscendente, ho smesso di guardarlo come un eroe (cosa che facevo davvero e di cuore) e ho cominciato a dirgli che se davvero era un uomo al disopra degli altri forse era arrivato il momento di dimostrarlo! E forse non era più il caso di incoplare tutti delle sue disgrazie (dalla ex moglie, al figlio, agli amici, alla sorella, ai colleghi cavolo erano tutti stupidi, infami, approfittatori e quaqquaraqqua mentre lui no lui era onesto, bravo, inteligente, leale). Chiaramenete alle sole mie primissime considerazioni un pò emancipatorie e badate bene non ho mai detto ciò che realmenete pensavo e che a voi sto dicendo perchè credevo di dovergli stare vicina visto che diceva di stare così male, è sparito e ferendomi per gli ultimi mesi di questa storia nei modi per me più dolorosi (che lui chiaramenete conosceva bene). Ho anche palesato questo dsipiacere quasto non senso di una reazione così forse nei miei confronti ma lui non è mai riuscito a spiegarmi nè la reale motivazione nè tantomeno a chiedermi scusa per una sofferenza così lunga così inutile. E vabbhè la spiegazione l’ho trovata qui :-)
    2) non so se sono traumatizzata da questa storia, ma sicuramenete è riuscito a minare la mia fiducia verso il prossimo, verso il bene, verso l’amore verso la gioia che io ho sempre incarnato con allegria e ironia .. dunque probabilmenete è riuscito a minarmi. Onestamenete mi sento anche sporca come se mi avesse infettata con tutta la sua negatività con il suo massacrarmi quotidianamente con piccolissime frasi e microscopiche azioni o NON azioni che io pecepivo come disprezzo verso di me ma che lui definiva come fantasie (eppure se uno è amato lo sa che è amato mica si fa venire mille dubbi). Cose stupide, ma microtraumi quotidiani. Dunque mi chiedo come si fa a capire se siamo traumatizzati? nell’incipit del blog avevo letto che c’era un test ma poi non l’ho saputo trovare e dunque vorrei sapere …
    Ultima domanda: chiaramenete se ho accolto e voluto una persona così nella mia vita evidentemente anche io come diveca il Dottore ho una ferita narcisistica e duqnue è pure possibile che tra un pò mi ricapiti di incontrare un altro str malato … come difendersi? Come faccio a non essere ancora vittima di questi grandissimi attori? Io vi giuro sono anche abbastanza emancipata, mi reputo intelligente e sensibile (forse un pò troppo bonacciona) ma, nonostante sia d’accordo con il Dottore che dice che lo sapevamo da subito che dovevamo scappare sono rimasta irretita dalla sua teatralità. Ogni volta che ho provato ad allontanarmi si presentava occhi lucidi :”non riesco a rinunciare a te” “sei la donna che amo” “desidero un presente ed un futuro insieme” “sei la cosa più bella che mi sia capitata” insomma ogni volta mi dicevo che ero io a vedere i fantasmi che in fondo lui era un brav’uomo ed io ero la cattiva e allora tornavo sui miei passi e dopo nemmeno una settimana ricominciavano le piccole discoferme, le piccole assenze, le langne, i suoi isterismi e allora mi dicevo che forse tra le persone non è sempre facile andare d’accordo e magari ero io quella che pretendeva troppo e allora lentamenete mi trasformavo, per andargli incontro e alla fine eccomi qui … incredula ma capisco che nulla era vero perchè di cuore lo sentivo che nulla era vero … ma poi lui richiamava, parlava per ore mi intortava ed io ritonavo .. insomma la storia come dicevo è finita solo quando non ho resistito puù, quando ormai era evidente che questo era uno strano, incoerente, invidioso, vittimista (cavolo silamentava pure per il colore non giusto dei jeans), e dunque l’ho sfidato e forte del mio bisogno di una persona vera, di un amore sincero ed intimo ho cominciato a camminare dritta e lui l’ha proprio sentito che non poteva più plagiarmi e così si è volatilizzato. E’ stato triste avere ragione ma ora mi sento meglio, rido scherzo, esco eppure so che sono ancora buia dentro, so che mi ha fatto prednere paura e non voglio vivere con la paura di ricadere in questi circoli viziosi dell’incontro di due nevrosi..

    • daniela7 Maggio 28, 2011 at 5:29 pm

      cara anna,leggo e mi rivedo in tutto quello che scrivi.
      soprattutto rivedo lui nella descrizione del tuo ex,con una differenza lui non mi ha mai cercata.
      sono ormai 5 mesi che non so più nulla di lui tranne un sms di insulti arrivato un mese fa.
      dentro la rabbia è tanta per aver sopportato bugie ed inganni,rabbia perché avevo “visto” chi fosse,il mio cuore e la mia mente avevano capito ma la mia voglia di credere di innamorarmi di nuovo ha messo a tacere cuore e ragione lasciandomi trascinare a fondo da un essere bugiardo,perfido,cattivo,malato.
      quante bugie quanti inganni spacciandosi per un uomo onesto e leale come non ne esistono al mondo…è questo che mi fa tanta rabbia il non aver mai reagito e il non avergli mai detto quello che realmente pensavo di lui perché come una stupida volevo proteggerlo,aiutarlo ero convinta fosse solo depresso.
      ma circa 4 mesi fa ho cercato tramite mail la sua ex quella che lui accusava di avergli distrutto la vita,di averlo derubato,tradito,lui raccontava di sé,quando l’ho conosciuto,di essere stato vittima di una manipolatrice(da che pulpito…)che lo aveva ridotto a un fantasma tolto voglia di vivere,lavoro,tutto…beh parlano con lei ho scoperto che a lei faceva le stesse cose che faceva a me:se litigavano(litigi da lui innescati,ma non te ne accorgevi sembrava tua la colpa)spegneva il cellulare per gg,partiva per le vacanze da solo senza farsi vivo,si lamentava di tutto non c’era giorno che stesse bene sempre con qualche dolore e malessere,lui uomo migliore del mondo,amico disponibile(tranne scoprire che aveva solo”amiche”)…quindi da questo ho capito che era sempre stato cosi che lei era ed è solo un’altra vittima con danni maggiori dei miei.lei è stata con lui 4 anni e sono 5 anni che si distruggono a vicenda(non si vedono da 4 anni e non si sentono)tramite mail e lettere piene di insulti ed offese.
      ho capito che i miei 2 anni intervallati da 9 mesi di distacco non sono stati niente,che posso ritenermi fortunata,lei è una donna distrutta lui è un ossessione per lei non pensa ad altro e si distrugge nella speranza di vederlo un giorno distrutto chiederle perdono,una cosa che raramente accade.
      mi sento fortunata anche se dentro il dolore è acuto,la rabbia è tanta,la paura di ricadere in un’altra trappola simile.
      so che devo “guarire”io per evitare che tutto ciò possa riaccadere.
      mi chiedo spesso come ho potuto permettere che mi facesse tanto male,che mi umiliasse così,che mi mentisse senza pudore ma non avendo prove se provavo a farglielo notare partivano urla ed insulti diceva che ero paranoica,fuori di testa,malata ed invece dentro vedevo chiaro ma il suo negare mi faceva impazzire.
      e rispondo alla tua domanda iniziale:si quando capiscono che ci stiamo ribellando,che abbiamo cominciato a vederci chiaro,che non sarà più così facile ingannarci vanno fuori di testa hanno bisogno di uno specchio che rimandi la loro immagine perfetta quindi chi si ribella è messo fuori.
      ma siine contenta ora sei salva,stringi i denti e non cedere,anch’io ho ripreso in mano la mia vita:amici,palestra,mare…è ancora tanto dura ma so che posso farcela.
      possiamo farcela

      • angelo Maggio 31, 2011 at 7:57 am

        Cara Daniela,
        è stata dura accettare la realtà (ti invito a leggere quanto ho scritto il 24 maggio), ma concordo pienamente nello stringere i denti e guardare avanti, perchè se si cede ci facciamo solo del male. Dopo un percorso molto duro che mi ha portato fino all’anticamera della morte, visto che ho sconfitto un tumore, ho capito che l’unica strada per uscire era rompere lo specchio che rappresentavo.
        E’ andata fuori di testa e finalmente mi sono reso conto che apparteneva ad un mondo dove le parole avevano un significato completamente diverso da quello di cui io faccio parte. Per il percorso che ho fatto oggi però non nutro ne rabbia ne rancore ed avverto sempre di più che sto tornando al mio profondo equilibrio che una relazione perversa e manipolatoria aveva profondamente compromesso.
        Ho scoperto quale era la mia ferita narcisistica che ho curato con l’aiuto di una psicologa, perchè se queste persone ci fanno del male la causa è al nostro interno.
        Non mi pento assolutamente di aver donato tutto il mio sentimento e oggi affermo che sono pronto a donarlo ancora nel futuro perchè quando arrivi a vivere quello che ho vissuto io in sette anni di ospedale con tre bimbi piccoli ed una moglie che a sua volta non è riuscita a salvarsi per lo stesso tumore capisci che in giro c’è tanta gente che ha bisogno di un semplice sorriso o di un abbraccio per andare avanti.
        Ti invito a leggere “nessuno si salva da solo” della Mazzantini oppure i due libri di Tiziano Terzani “un altro giro di giostra” e “la fine è il mio inizio”, per chi ha avuto un vissuto come il mio sono stati di enorme aiuto.
        Oggi il tempo che passavo con lei lo dedico al volontariato e ti posso assicurare che ho ripreso a sorridere, cosa di cui mi ero completamente dimenticato.

  7. insight/laura Maggio 25, 2011 at 5:17 pm

    cara tdn, le tue parole e il dolore che ne traspare mi commuovono oltremodo. mi fanno ricordare una disperazione che ho provato fin dentro l’anima e sopratutto il senso di confusione, di irrealtà, di destabilizzazione che hanno segnato quel periodo tragico e devastante. Le storie che ci rappresentano in questo blog possono essere diverse ma ciò che ci caratterizza è il senso comune e condiviso del disorientamento totale e perverso in cui ci lasciano i nostri partner narcisisti e sopratutto il non poter ricevere o non saper dare (almeno all’inizio) una risposta a tutti i nostri infiniti strazianti perchè..quelli che come dici, e comprendo davvero, riescono a trapanare il cervello. Qui non troverai “soluzioni magiche” o “giustificazioni” o un mero “manuale per l’uso”, ma essenzialmente e solamente “spiegazioni” a certi comportamenti surreali perfidamente insidiosi che abbiamo subito grazie alla loro abilità manipolatoria affettiva. Certo è che i manipolatori affettivi riescono nel loro intento solo con persone manipolabili o semplicemente che convivono anche inconsciamente con una ferita narcisistica personale mai affrontata e pertanto mai guarita e che ci spinge a colludere con loro. Si tratta cara TDN di raggiungere la consapevolezza che tutto ciò che ci accade con queste persone dipende soprattutto dalla nostra incapacità a smettere di essere irresponsabili verso noi stessi e comprendere che da un trauma emozionale come questo dipendente dagli effetti devastanti del disturbo narcisistico patologico e perverso non si metabolizza senza un aiuto specifico quale può essere quello dato da un serio professionista che possiede gli strumenti e la esperienza per aiutarci ad affrontare le nostre paure e i nostri incubi ma soprattutto a seguirci in un cammino di rinascita che ci permetta di saper affrontare e respingere i loro ritorni… perché cara TDN ‘loro’ ritornano, ritornano sempre, anche se solo per confermare a se stessi di poter continuare a vampirizzarci. Ho cominciato a partecipare a questo blog circa novembre scorso e oggi a maggio sono una persona completamente diversa, ho ripreso la mia vita in mano e soprattutto recuperato la responsabilità verso me stessa…..non è stato facile ma il ‘viaggio’ dentro e con me che ho cominciato a giugno dello scorso anno insieme alla mia terapeuta, i contatti tenuti con il Prof. Brunelli (profondo esperto di questa patologia e persona ricca di umanità ed empatia), la forza e il coraggio di uscire dall’inferno mi hanno portata fin qui oggi a poter dare umilmente anche a te il mio grido di speranza per ricominciare a vivere in armonia e che tutti possiamo farcela!!! Mi permetto di segnalarti un mio post (insight says: febbraio 22, 2011 at 1:57): un articolo, che si basa sugli studi della Psichiatra Francese Marie-France Hirigoyen (tradotto da Marylise Veillon), che in qualche modo è stato d’aiuto a tutte le vittime della violenza psicologia di persone affette da questo disturbo. E poi, leggi anche il resto, con pazienza leggi leggi leggi e soprattutto relazionati con il Professore, saprà darti le giuste indicazioni. A presto e forza!! Un caloroso abbraccio

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 28, 2011 at 10:43 am

      In un gruppo di auto-aiuto i consigli , il sostegno è nella reciprocità dei partecipanti, perché così si esprime la capacità di dare nonostante si è feriti, e ciò f aumentare l’autostima.
      Questa è anche una ragione per la quale non sempre mi sento di rispondere a commenti che mi interpellabo direttamente per una risposta sul loro caso specifico. Qui tutti possimo contribuire a darla una risposta, a comprendere, ovviamente anche se non si è psicoanalisti, perché parliamo di sensibilità e sentimenti, di esperienze dell’anima nel dolore e nell’amore.
      L’auto-aiuto si basa quindi sulla disposizione partecipativa, affinché la drammaticità della condizione individuale, di solitudine e incomprensioni si orienti a ritrovre la relazione di fiducia con altri. Ciò avviene in modo particolare quando avverti che il tuo dolore ha un senso, che si connette a quello di altri. Si percepisce una sort di dimensione sovrapersonale per cui la negatività che ci ha colpiti non è solo dovuta ad un altro/a (il narcista, il vampiro, il borderline ecc.) ma è dovuta lla negatività stessa che è presente in ogni essere umano e quanto più non è riconosciuta più prende il sopravvento… ALLORA, IN FONDO COSA CERCHIAMO DI FARE QUI? CERCHIAMO , MOLTO UMILMENTE, OFFRENDO LA PARTECIPAZIONE E LA PROPRIA ESPERIENZA, DI TRASFORMARE LA NEGATIVITA’, I SENTIMENTI MALATI E DISTRUTTIVI, ATTRAVERSO LA COMPRENSIONE E L’AMORE …

      ALLORA VI DEDICO UNA MIA CANZONE (venuta in questi giorni…), andate su Google e cercate “Pier Pietro Brunelli UN CANTO NUOVO” oppure su questo indirizzo you tube https://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY

      • insight(laura) Maggio 29, 2011 at 11:44 am

        è bellissima!!!! complimenti caro Professore per questa dolcissima canzone che riscalda il cuore l’anima e gli occhi. posso dirle che stamane nonostante il sole e il cielo così azzurro ero pervasa da un senso di tristezza ed inquietudine, a volte arrivano così all’improvviso o piuttosto in verità quando il pensiero vaga nel passato e si cristallizza inevitabilmente su certi ricordi. e allora istintivamente sono venuta a cercare quel conforto che tante volte ho trovato in queste pagine nelle sue letture….. ed ecco QUESTA CANZONE… QUESTA MUSICA ARMONIOSA E DELICATA che ho ascoltato e riascoltato fino a liberatorie lacrime che hanno spazzato via quella negatività traditrice che stava incalzando….GRAZIE GRAZIE DI CUORE di esserci e di regalarci continuamente queste piccole perle di saggezza, amore, serenità, speranza, dolcezza, conforto e amicizia. GRAZIE sopratutto perchè immagino e so quanto sia faticoso e stressante per Lei sostenere e far arrivare tutto questo e quanto la impegni emotivamente e praticamente ma spero e sono sicura che tutto il bene che sta donando a tutti noi le ritornerà con tutta la sua potenza in modo straordinario…
        un caloroso abbraccio caro amico, siamo stati molto fortunati noi tutti ad incontrarla!

        • Pier Pietro Brunelli Maggio 30, 2011 at 4:46 pm

          Grazie veramente, quando so che le persone ricevono e stanno meglio per me è grande gioia e mi aiuta tanto… allora a presto. Un sincero abbraccio. Pier

        • Gabry Giugno 2, 2011 at 3:00 pm

          Un canto nuovo, da ascoltare e riascoltare per le parole, le immagini, i significati.
          Ma puntualmente, periodicamente, per noi ci sono le ricadute: quando ci chiamano al telefono, ci mandano sms pretestuosi o si presentano sotto casa per i figli…E poi indugiano, tu stai per uscire e non vuoi vederlo e lui indugia…non riparte e tu stai lì a chiederti perchè non va via e lì per lì non trovi una plausibile ragione al perchè continua a stare sotto casa tua in macchina mentre tu devi uscire.
          Poi ci rifletti, con il senno della conoscenza del disturbo e grazie a questo blog, ti è chiara la ragione… No mi scalfisce che sia venuto a prendere sotto casa nostra figlia per festeggiare insieme a lui ed all’altra nuova fiamma il suo compleanno ma trovo patetico il messaggio … come per dire “noi siamo uniti…” ed intanto penso a quello che l’altra non ha ancora capito e non sa e mentre lui mi fa rabbia, per lei provo pena.

  8. Angelo Maggio 24, 2011 at 1:33 pm

    Il mio rapporto con una donna narcisistica e’ iniziato 20 anni fa. Si stava per sposare, ma la sera prima era con me dicendo di non volerlo fare. Quando e’ tornata dal viaggio di nozze abbiamo iniziato la nostra frequentazione e dopo alcuni mesi ha lasciato il marito per stare con me. Da li e’ iniziato l’inferno di allora perché rimase incinta e mi accuso’ di averla incastrata perche’ non era sicura del nostro rapporto. Contro il mio volere aborti’ e scomparve dalla mia vita, tornando dal marito. In questi anni ha fatto due figli, ma con continui tradimenti (ne ha raccontati circa 7). Intanto io ho avuto una vita serena con una moglie che mi adorava e tre splendidi ragazzi. 8 anni fa mi e’ stato diagnosticato un tumore che compromesso la mia stabilita’ e non mi rassegnavo a morire. Leggendo un libro di Tiziano terzani capii che per accettare serenamente la morte, non dovevi avere rimpianti. Il mio rimpianto era che quella donna aveva deciso per mio figlio e dava la colpa a me. Volli chiarire questo episodio della mia vita che pero’ ha fortemente minato la mia esistenza. Appena l’ho rivista dopo tanti anni e’ iniziato un percorso di riavvicinamento che ha di nuovo stravolto la mia vita. Sicuramente ho tanta responsabilità perché le ho permesso di fare tanto male non solo a me, ma anche ai miei tre figli ed alla loro mamma che intanto e’ morta per un tumore. E’ una storia lunghissima da raccontare, ma due mesi fa per il bene dei miei ragazzi, ho troncato.
    Addirittura mi ha picchiato con una racchetta da tennis e mi voleva denunciare per stalking, mentre una settimana prima voleva un figlio da me ed affermava di adorare i miei figli. Il motivo scatenante che io sono andato a cercare perché non accettavo più i suoi comportamenti ha fatto traboccare il vaso. Non giustificavo più nulla e quindi ha preferito rompere lo specchio che rappresentavo.
    Dopo soli 3 giorni scriveva al suo capo che non vedeva l’ora di incontralo perché era attratto da lui…………
    Mi e’ crollato il mondo, ma nonostante ciò sto affrontando questo tumore sentimentale, come quello fisico che ho sconfitto.
    Purtroppo non si può tornare indietro e nessuno restituirà ai miei figli la loro madre, ma vi posso assicurare che siamo una famiglia unita e che affrontiamo ogni giorno con serenità. Mi sto facendo aiutare da una psicologa perché da solo penso che non ci sarei riuscito. Il percorso e’ ancora lungo, ma sono fiducioso. Egregio dottor Brunelli un giorno mi farebbe piacere conoscerla per raccontarle la mia esperienza e metterla a disposizione di altre persone. Ho letto tanto in questi mesi sui disturbi di personalita’ , un mondo che non conoscevo. L’ignoranza e’ una brutta bestia, ma va bene così. Non e’ giusto avere rimpianti e bisogna guardare avanti con fiducia. Ne ho tanta e soprattutto ho una missione da svolgere: essere un buon padre per tre ragazzi che hanno ancora tanta strada da fare ed a cui avevo reso complicata la vita.

  9. monica Maggio 20, 2011 at 1:10 pm

    Dott.Brunelli il mio ex convivente da 3 anni “vampiro, narcisista fino al midollo” ha lasciato la mia casa 3 mesi fa dicendo che dovevo cambiare (non andare piu’ a ballare con le amiche perche’ a 34 anni non si puo’ piu’ fare e imparare a diventare una casalinga a tutti gli effetti), mi chiedeva un figlio e poi quando io per l’ennesima volta mi sono abbassata a fare cio’ che voleva lui annullandomi, sminuendomi, lui ha deciso che non mi amava piu’ emi ha lasciata…ho scoperto anche che nei 3 mesi ha iniziato ad uscire con un’altra e lui nega tutto…io ho perso la mia adorata mamma 7 mesi fa e lui non e’ neanche stato in grado di starmi vicino col cuore, sminuiva perfino il mio dolore “sono cose che capitano, prenditela con il tuo Dio” ha detto…io l’ho amato ogni giorno per 3 anni, ero la sua ombra, tutto girava intorno a lui, come si fa a descrivere cio’ che ho provato, ero sempre ansiosa, colterrore di perderlo e mi facevo in 4 per farlo felice…passava dalla dolcezza di un cucciolo indifeso alla rabbia di un demonio…a volte mi faceva paura, mi paralizzava la sua freddezza, violenza, indifferenza e poi improvvisamente sembrava un angelo ed e’ per quel falso angelo che io ora mi sento distrutta psicologicamente e fisicamente…mi ha tolto la vita…mi sento vuota, inutile, persa e lui…continua a vivere felice lasciandomi nella disperazione, nel lutto con un padre che sta avendo un esaurimento nervoso per la perdita di mia mamma…mi aiuti la prego.

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 20, 2011 at 10:45 pm

      Io la ringrazio per la sua partecipazione e per la sua fiducia. Purtroppo on line più di quello che faccio e propongo non posso fare, per fornire consulti individuali efficaci c’è bisogno di un incontro diretto. Si possono anche prima chiedere chiarimenti al telefono (vedi Info/contatti). In questo blog partecipiamo per trasformare la nagatività in saggezza e in amore, ciascuno porta la sua esperienza e la sua sofferenza, per aiutarci reciprocamente a superare dolori e a crescere. Le esprimo sincera solidarietà.

      Pier Pietro Brunelli
      Psicoterapeuta

  10. Pier Pietro Brunelli Maggio 17, 2011 at 2:45 pm

    Mia cara lei mi fa queste domande:

    (parole sue)
    “queste persone possono non rendersi conto di quanto dolore danno?
    Può, lui, davanti alle mie lacrime, alla mia disperazione, essere indifferente?
    Come possono fingere addirittura un’attrazione sessuale o esiste?”

    Invito nche altre persone a rispondere. Da quanto ho potuto vedere attraverso mesi di ricerche (in inglese e francese e spagnolo) in tutta la rete mondiale web non c’è un blog che fornisca così tanto materiale scientifico, divulgativo, partecipativo e di riflessione per dare risposte precise alle sue domande… quindi vuol dire, o che lei deve rileggere bene, testi, commenti e repliche (importantissime quelle dei partecipanti) oppure che proprio non ci vuole credere… a questo punto io posso solo fornirle un consulto per un chiarimento privato personalizzato che può essere considerato integrativo rispetto al percorso che lei sta intraprendendo con il suo psicologo. Per ogni chiarimento circa le modalità può chiamarmi in orario lavorativo (vedi pagina info e contatti).
    Intanto un caro saluto… e si ricordi che in queste situazioni più capiamo, più risvegliamo la ragione (con informazioni e qui ce ne sono tante) e più ci si detraumatizza, ma per riabilitarsi (che viene in una fase successiva) occorre un percorso di risveglio del Sé di armonizzazione con se stessi (a tale riguardo vedi l’articolo su LA ROSA SIMBOLO DEL Sé – ora incopertina nel blog).

    Pier Pietro Brunelli
    Psicoterapeuta

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 18, 2011 at 8:17 am

      Mia cara a lei farebbe proprio bene un consulto approfondito al fine di avviare un sano processo di detraumatizzazione. In ogni caso cerchi di informarsi e di praticare ogni consiglio di saggezza e di salute (da professionisti ed esperti) per diminuire l’agitazione dei pensieri e imparare pratiche di rilassamento (almeno questo è importante, quando la sofferenza è acuta).

      Un caro saluto

      Pier Pietro Brunelli

      • laura Maggio 18, 2011 at 5:18 pm

        caro professore,
        ho inviato un commento a TDN, ma ho alcuni dubbi sulla regolarità dell’invio e della ricezione . mi fa sapere? l’ho inviato oggi alle 19. 10 circa

        • Pier Pietro Brunelli Maggio 18, 2011 at 11:03 pm

          Cara Laura, non mi risulta, lo può rimandare. Abbracci. Pier

    • insight(laura) Maggio 20, 2011 at 12:26 pm

      piccola TDN, non sono riuscita a ripetere il mio intervento a causa di problemi tecnici con il mio computer, ho risolto ora e più tardi ti invierò sia la replica precedente andata perduta sia qulla al nuovo post che hai inviato. comprendo profondamente il tuo stato d’animo credimi e provo una profonda tenerezza per te anche da lontano. non mollare non mollare assolutamente, ti assicuro che sei nel posto giusto per cominciare il tuo recupero e gratificare la speranza di uscire dall’incubo in cui ora ti trovi e ritornare a vedere i colori dell’arcobaleno. il buio che ti circonda non è irreversibile… bisogna solo avere un pò di pazienza e di coraggio per grattare il nero che il tuo narciso ha dipinto dentro la tua anima. spero di potere in qualche modo incoraggiarti con le mie parole che non sono gratuite ma pronunciate da chi ha provato il fuoco e il dolore dell’inferno. a più tardi un bacio affettuoso.
      p.s. spero nel frattempo tu abbia contattato il prof. brunelli,, è il primo piccolo ma determinante passo per cominciare a riprendersi.

      • TDN Maggio 21, 2011 at 11:14 pm

        l’ultima volta che l’ho perdonato è successa una cosa diversa. Io ero talmente determinata nel lasciarlo perdere che sono riuscita perlomeno a mettere dei paletti che incredibilmente sono riuscita a non far crollare ma la cosa che mi ha impressionato è stata la mia rabbia. Cieca, completamente. Al primo suo tentativo di manipolazione l’ho riempito di sberle e lui è rimasto immobile, non ha battuto ciglio, ha solo pianto… Il nostro rapporto non è mai stato privo di vbiolenza… nei periodi NO, poco prima delle sparizioni il rapporto prendeva una piega violenta fisicamente parlando. Spinte, strette di polsi da parte sua, qualche spinta mia di rimando e finiva lì. Stavolta mi sono spaventata, di me. Non riuscivo a mantenere il controllo della rabbia. E’ successo 4 volte, l’ultima ha colto la palla al balzo ed è sparito. Non tolleravo le sue bugie, non volevo finire di nuovo vittima di un carnefice, non volevo arrivare a dover capire di essere stata ingannata un’altra volta. Non potevo ammettere che mi aveva di nuovo presa in giro, che non aveva davvero capito che io ero la persona più importante della sua vita, me l’aveva solo fatto credere. Sono qui, in bilico tra il sollievo e il rimosro… Forse e se mi fossi comportata in maniera diversa sarebbe ancora qui. Non ho saputo tenere testa alla situazione, non ho saputo mantenere il distacco, non ho saputo tenerlo, mi colpevolizzo… Tenere cosa poi mi chiedo? Questo cancro?

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 2, 2011 at 10:31 pm

          PER ERRORE E’ ANDATO CANCELLATO QUESTO POST CHE RIPORTO, POTREBBE ESSERE RIPOSTATO, GRAZIE,

          Quando leggo le sue parole Dott.Brunelli sono affascinata. Devo dissentire solo su una cosa. Lei dice che noi TDN ci siamo rese conto che stavamo con una persona “malvagia”: ancora adesso io però non ne sono del tutto convinta. Ho creduto alle sue parole d’amore, alle sue lacrime, al suo “apparente” dolore anche perchè ho capito che era una persona profondamente sola, che la sua vita era stata un’inferno e ho pensato che il mio bene (che dovrebbe essere più forte del male) lo avrebbe aiutato ad essere più felice. Più che non provasse amore, ho creduto non ne avesse mai ricevuto e che ne avesse un grande bisogno. Ho sbagliato. Pago il prezzo.

        • Pier Pietro Brunelli Settembre 16, 2011 at 8:44 am

          In questi casi un consulto con uno specialista è sempre consigliabile.
          Un caro saluto

      • TDN Giugno 13, 2011 at 7:35 pm

        Gentile dottore, le ho chiesto in privato se potevo cancellarmi da questo blog e lei non ha nemmeno risposto. Penso che sia obbligatorio fornire la possibilità di cancellare i commenti scritti e cancellarsi da un sito, attendo una sua risposta. Sempre che non venga cancellato anche questo mio commento. Approfitto per dire che la persona che dice di essere il mio ex uomo purtroppo ha preso un abbaglio e mi meraviglio di come lei, dottore, risponda ai post con tale certezza. Sto leggendo e ho letto molto sulla manipolazione e non dubito che qui, in questo sito, si conosca alla perfezione. Attendo la cancellazione

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 14, 2011 at 12:51 am

          Ah! Provvedo a cancellare…

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 14, 2011 at 1:11 am

          Bisogna avere un po’ di pazienza per dare il tempo di cancellare (diversi intervebti… ma ora ho già provveduto) e motivare un minimo anche agli altri che sono stati coinvolti. Qui si cerca di accogliere le testimonianze di tutti a fin di bene… mi spiace se in questa fase lei non ne ha tratto beneficio in seguito a ripensamenti ed eventi che riguardano la sua privacy… comunque la ringrazio per i suoi interventi che, quando vorrà, saranno accolti sempre con considerazione e solidarietà. Un caro saluto. P.B.

        • Lisa Settembre 22, 2011 at 1:13 pm

          Cito le parole del suo articolo: “Purtroppo questa legge cattiva e ignorante sta favorendo lo sviluppo del ‘delirio di querela’ incentivando paranoici e narcisisti ad attivare meccanismi persecutori facendo finta di essere vittime di stalking, quando poi sono invece loro a manipolare la relazione affettiva e negano qualunque chiarimento, mettendo la vera vittima nella necessità di chiedere un confronto umano.”
          Sono stata ammonita per stalking da un amico che ho seguito per mesi nella sua malattia oncologica portandolo alle visite passando ore con lui al telefono confortandolo quando lo sconforto e la paura di morire s’impadronivano di lui. Questo nostro rapporto di bellissima amicizia e solo di questo almeno da parte mia, è stato travisato da sua moglie che mi ha fatto una telefonata anonima piena di insulti sulla mia persona e varie minacce. Non sono mai stata chiamata da lui per avere una spiegazione e ho continuato a cercarlo per avere chiarimenti. Prima di chiamare sul suo cellulare mi sono sempre accertata che fosse sul luogo di lavoro. Lui ha sempre riagganciato come sentiva la mia voce. Gli ho scritto numerosi sms ai quali non ho mai avuto risposta e solo dopo ho capito il perchè. Dopo alcuni mesi sono stata chiamata dalla questura della mia zona e mi è stato notificato un ammonimento per stalking. In questi mesi lui ha fatto in modo che io continuassi a chiamare e a mandare sms per avere le prove della mia insistenza. Premetto che i miei messaggi non erano minacciosi ma tutt’altro visto che ero preoccupata per il suo stato di salute. Volevo solo un chiarimento come 2 persone adulte e intelligenti dovrebbero fare. Mi ha fatto molto male essere chiamata in questura dal momento che in tutta la mia vita non ci avevo mai messo piede. Ma la cosa che mi ha fatto più male è stato il fatto che lui abbia dichiarato che io lo disturbavo da parecchi mesi gli stessi mesi in cui io lo accompagnavo nelle sue innumerevoli visite e esami clinici vari passando ore nei corridoi ospedalieri aspettandolo dal momento che nessuno dei suoi famigliari era interessato a farlo come fosse già morto. Credevo nell’amicizia e aiuto sempre i miei amici quando ne hanno bisogno. Per lui ho trascurato la mia famiglia pensando di aiutare una persona che lo meritava. Ogni giorno penso a lui e a quello che mi ha fatto vorrei sapere come sta ma non posso farlo e nonostante tutto l’ho perdonato e sarei pronta a ridargli la mia amicizia se solo mi chiamasse. Sono d’accordo con lei sul fatto che questa legge sia ingiusta . Chiedere ad un amico dei chiarimenti non può essere considerato stalking. Ho sicuramente sbagliato ad insistere ma io sono una persona chiara e mi piace parlare chiaro e cercare un confronto. Grazie per aver accolto il mio sfogo.

        • Pier Pietro Brunelli Settembre 22, 2011 at 9:53 pm

          CARA LISA,
          Fortunatamente lei ha subito un “ammonimento”, che da come lei scrive non è una denuncia-qurela per stalking (con aggravante del 612 bis… mi pare, che è più pesante in caso di relazione affettiva – invece del contrario…). Il guaio è che ci sono persone malate e nel contempo anche cattive che passano direttamente alla denuncia senza l’ammonimento, giacché la legge lo consente in ogni caso – e spesso l’obiettivo è anche di estorsione con richiesta danni in sede civile. Nella stragrande maggioranza dei casi la denuncia, giusta o non giusta, e senza ammonimento viene usata da donne e viene subito accolta dato che la legge è fatta apposta per dare una maggiore protezione alle donne, anche se alcune di esse la usano spesso spietatamente e impropriamente, ed anche se tale legge, di fatto non garanrtisce alcuna assistenza particolare, né come difesa reale, né come assistenza psicologica (che sarebbe poi la vera difesa risanante adeguata a queste situazioni). Negli ambienti della salute mentale si sa che la maggior parte delle persone che fanno il cosiddetto stalking (seppure in forma leggera) sono donne che vedono i loro uomini coetanei che le abbandonano per le ragazzine, ma gli uomini sentendosi comunque più forti non denunciano, e se provano a farlo vengono dissuasi da autorità e consulenti, anche perché in fase di indagine (il GIP – Giudice Indagini Preliminari) e poi giudiziale rischiano maggiormente di perdere la causa, fino al rischio di essere a loro volta condannati per calunnia. Il problema è che la denuncia per Stalking non si può poi ritirare, nemmeno in caso di pacificazione, se non quando viene discussa in dibattimento, in quanto esprime un ‘vulnus sociale’, cioè l’ipotesi -sospetto che l’accusato possa essere pericoloso attraverso atteggiamenti molesti analoghi nei confronti di chiunque e per la società. Dunque la legge sarebbe corretta se obbligasse la persone offesa o che si sente tale a procedere prima con ammonimento, poi con richiesta di tutela psicologica (come un TSO – trattamento sanitario obbligatorio) e poi eventualmente con una vera denuncia per stalking laddove certi comportamenti dovessero continuare, nonostante siano stati ammoniti ed anche soccorsi psicologicamente. Inoltre, ovviamente, la legge non dovrebbe essere applicata in modo differente per gli uomini e per le donne e la pena dovrebbe essere sempre realmente proporzionata all’entità dell’offesa realmente subita e no a quella percepita dalla vittima (tanto che c’è chi sostiene di aver perso il lavoro , di essersi dovuto fatto curare da costosi psichiatri, perché ha subito un po’ di telefonate e qualche tentativo di incontro a fine rapporto (cose che sono normalissime e che certo, non devono eccedere, ma questa legge può essere usata per denunciare chiunque anche del quale si abbia il sentori di ricevere una molestia attraverso 3/4 telefonate… va da sé che poi molte persone riescono a costruire vere e proprie trappole per costruire prove… basta ad esempio far sapere all’altro attraverso FB o amici di voler un incontro, per poi non farsi trovare, esaperando la ricerca dell’altro attraverso telefono, e-mail o recandosi sul posto di lavoro o al portone di casa: è il gioco è fatto! Le personalità narcisistiche più maligne amano utilizzare questa denuncia per abbandonare l’altro con la massima possibile distruttività psicologica, le persone invece che oltre ad esprimere tratti narcisistici distruttivi hanno anche tratti psicopatici, oltre a distruggere mirano anche ad estorcere denaro o altri vantaggi economici (sono in pratica dei malati mentali delinquenziali).
          Comunque, certo l’ammonimento, anche se non ha conseguenze sul piano penale e processuale, fa molto male specialmente come quando nel suo caso è particolarmente immeritato ed ingiusto. Questa storia diventerà importante in termini positivi per lei quando lei incomincerà a capire e ad apprezzare che cosa, seppure amaramente, le ha insegnato sulla vita , sugli esseri umani e su se stessa: Il suo sfogo va dunque accolto ed apprezzato per quanto ci può aiutare a capire e ad affrontare e a superare la negatività insita nell’umano ed in certi soggetti in modi evidentemente assurdi e suilibrati, ma sarei lieto se lei volesse approfondire sul perché la negatività interiore – anche sua , di lei (perché tutti ce l’abbiamo) si è messa nell’ingenua condizione di dover subire persone che per ragioni (forse anche contestuali ai loro problemi di salute non mentale) si sono comportate in modo così subdolo e cattivo… certo, lei dirà che il suo era un intento d’amore… ma non sappiamo tutti che la ‘diabolicità’ (in senso psicologico) si annida spesso nell’ingenuità e si cela nelle buone intenzioni… l’amore è anche un’energia che mira ad avere e non solo a dare, perciò a volte nell’amare cio che desideriamo non vediamo che in questo desiderio c’è qualcosa di anomalo, di ambiguo, di poco chiaro… questo perché subentra un attaccamento, un bisogno, una dipendenza verso qualcuno che sappiamo essere nocivo e negativo, ma del quale non possiamo fare a meno come una droga che ha dato assuefazione… quando ciò avviene, non è solo perché la drog ha il poter di drogarci e renderci dipendenti in modo distruttivo, ma è anche perché c’è un desiderio non ben chiaro di questa droga, un modo di perdersi, per distogliersi dal proprio Sé, da aspetti di noi che non amiamo e con i quali no riusciamo a confrontarci… perciò ci leghiamo ad altri in svariati modi che non fanno per noi, che spostano il nostro conflitto interiore all’esterno… ecco, più di ciò non posso dire, mi scuso se il discorso dovesse risultare poco chiaro (e per gli errori di battitura o di sintassi), ma è complicato e lo spazio è poco, e il tempo anche… dobbiamo riflettere sulle ano’malie’ (le ‘malie malate’ o infelici), voi ed anch’io.. io lo faccio soprattutto caso per caso durante la mia attività clinica, insieme alle persone che seguo nelle sedute di psicoterapia o con altri colleghi, o dentro di me, o attraverso i libri, le poesie, le canzoni …
          Dunque, ancora grazie ed un caro saluto, e non si preoccupi per l’ammonimento, pensi invece a fare in modo che questa brutta esperienza le serva come una positiva lezione di vita.

          Pier Pietro Brunelli – Picoterapeuta

        • Pier Pietro Brunelli Settembre 22, 2011 at 10:03 pm

          CARA LISA,
          Fortunatamente lei ha subito un “ammonimento”, che da come lei scrive non è una denuncia-qurela per stalking (con aggravante del 612 bis… mi pare, che è più pesante in caso di relazione affettiva – invece del contrario…). Il guaio è che ci sono persone malate e nel contempo anche cattive che passano direttamente alla denuncia senza l’ammonimento, giacché la legge lo consente in ogni caso – e spesso l’obiettivo è anche di estorsione con richiesta danni in sede civile. Nella stragrande maggioranza dei casi la denuncia, giusta o non giusta, e senza ammonimento viene usata da donne e viene subito accolta dato che la legge è fatta apposta per dare una maggiore protezione alle donne, anche se alcune di esse la usano spesso spietatamente e impropriamente, ed anche se tale legge, di fatto non garanrtisce alcuna assistenza particolare, né come difesa reale, né come assistenza psicologica (che sarebbe poi la vera difesa risanante adeguata a queste situazioni). Negli ambienti della salute mentale si sa che la maggior parte delle persone che fanno il cosiddetto stalking (seppure in forma leggera) sono donne che vedono i loro uomini coetanei che le abbandonano per le ragazzine, ma gli uomini sentendosi comunque più forti non denunciano, e se provano a farlo vengono dissuasi da autorità e consulenti, anche perché in fase di indagine (il GIP – Giudice Indagini Preliminari) e poi giudiziale rischiano maggiormente di perdere la causa, fino al rischio di essere a loro volta condannati per calunnia. Il problema è che la denuncia per Stalking non si può poi ritirare, nemmeno in caso di pacificazione, se non quando viene discussa in dibattimento, in quanto esprime un ‘vulnus sociale’, cioè l’ipotesi -sospetto che l’accusato possa essere pericoloso attraverso atteggiamenti molesti analoghi nei confronti di chiunque e per la società. Dunque la legge sarebbe corretta se obbligasse la persone offesa o che si sente tale a procedere prima con ammonimento, poi con richiesta di tutela psicologica (come un TSO – trattamento sanitario obbligatorio) e poi eventualmente con una vera denuncia per stalking laddove certi comportamenti dovessero continuare, nonostante siano stati ammoniti ed anche soccorsi psicologicamente. Inoltre, ovviamente, la legge non dovrebbe essere applicata in modo differente per gli uomini e per le donne e la pena dovrebbe essere sempre realmente proporzionata all’entità dell’offesa realmente subita e no a quella percepita dalla vittima (tanto che c’è chi sostiene di aver perso il lavoro , di essersi dovuto fatto curare da costosi psichiatri, perché ha subito un po’ di telefonate e qualche tentativo di incontro a fine rapporto (cose che sono normalissime e che certo, non devono eccedere, ma questa legge può essere usata per denunciare chiunque anche del quale si abbia il sentori di ricevere una molestia attraverso 3/4 telefonate… va da sé che poi molte persone riescono a costruire vere e proprie trappole per costruire prove… basta ad esempio far sapere all’altro attraverso FB o amici di voler un incontro, per poi non farsi trovare, esaperando la ricerca dell’altro attraverso telefono, e-mail o recandosi sul posto di lavoro o al portone di casa: è il gioco è fatto! Le personalità narcisistiche più maligne amano utilizzare questa denuncia per abbandonare l’altro con la massima possibile distruttività psicologica, le persone invece che oltre ad esprimere tratti narcisistici distruttivi hanno anche tratti psicopatici, oltre a distruggere mirano anche ad estorcere denaro o altri vantaggi economici (sono in pratica dei malati mentali delinquenziali).
          Comunque, certo l’ammonimento, anche se non ha conseguenze sul piano penale e processuale, fa molto male specialmente come quando nel suo caso è particolarmente immeritato ed ingiusto. Questa storia diventerà importante in termini positivi per lei quando lei incomincerà a capire e ad apprezzare che cosa, seppure amaramente, le ha insegnato sulla vita , sugli esseri umani e su se stessa: Il suo sfogo va dunque accolto ed apprezzato per quanto ci può aiutare a capire e ad affrontare e a superare la negatività insita nell’umano ed in certi soggetti in modi evidentemente assurdi e suilibrati, ma sarei lieto se lei volesse approfondire sul perché la negatività interiore – anche sua , di lei (perché tutti ce l’abbiamo) si è messa nell’ingenua condizione di dover subire persone che per ragioni (forse anche contestuali ai loro problemi di salute non mentale) si sono comportate in modo così subdolo e cattivo… certo, lei dirà che il suo era un intento d’amore… ma non sappiamo tutti che la ‘diabolicità’ (in senso psicologico) si annida spesso nell’ingenuità e si cela nelle buone intenzioni… l’amore è anche un’energia che mira ad avere e non solo a dare, perciò a volte nell’amare cio che desideriamo non vediamo che in questo desiderio c’è qualcosa di anomalo, di ambiguo, di poco chiaro… questo perché subentra un attaccamento, un bisogno, una dipendenza verso qualcuno che sappiamo essere nocivo e negativo, ma del quale non possiamo fare a meno come una droga che ha dato assuefazione… quando ciò avviene, non è solo perché la drog ha il poter di drogarci e renderci dipendenti in modo distruttivo, ma è anche perché c’è un desiderio non ben chiaro di questa droga, un modo di perdersi, per distogliersi dal proprio Sé, da aspetti di noi che non amiamo e con i quali no riusciamo a confrontarci… perciò ci leghiamo ad altri in svariati modi che non fanno per noi, che spostano il nostro conflitto interiore all’esterno… ecco, più di ciò non posso dire, mi scuso se il discorso dovesse risultare poco chiaro (e per gli errori di battitura o di sintassi), ma è complicato e lo spazio è poco, e il tempo anche… dobbiamo riflettere sulle ano’malie’ (le ‘malie malate’ o infelici), voi ed anch’io.. io lo faccio soprattutto caso per caso durante la mia attività clinica, insieme alle persone che seguo nelle sedute di psicoterapia o con altri colleghi, o dentro di me, o attraverso i libri, le poesie, le canzoni …
          Dunque, ancora grazie ed un caro saluto, e non si preoccupi per l’ammonimento, pensi invece a fare in modo che questa brutta esperienza le serva come una positiva lezione di vita.

          Pier Pietro Brunelli – Picoterapeuta

  11. Pier Pietro Brunelli Maggio 17, 2011 at 2:27 pm

    CARE AMICHE E CARI AMICI

    grazie per la vostra partecipazione al blog http://www.albedoimagination.com

    INFORMAZIONI DI SERVIZIO

    – Se non lo conoscete ancora provate a visitarlo (non fermatevi solo ai ‘vampiri’, fa bene interessarsi di altro.
    Vi chiedo per favore di registrarvi per ricevere agevolmente gli aggiornamenti su
    articoli e nuove iniziative.

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    – Un po’ di finanziamento deriva dalla vendita di libri e da consulenze personalizzate, nel pieno rispetto della deontologia professionale e delle normative.
    – Il fondamentale obiettivo del blog Albedo è divulgare una cultura evolutiva dell’Arte della Vita e della Vita nell’Arte, nella relazione con se stessi , con gli altri e con l’ambiente…

    A MAGGIO CONSULTI A ROMA PSICOTERAPIA

    – Da sabato 21 maggio a lunedì 23 maggio ricevo a Roma per consulti di
    psicoterapia (zona inizio via Collatino). Se si è interessati ad un
    colloquio è opportuno prenotare al più presto per concordare l’orario
    (la consultazione dura circa due ore – il costo è di 100 euro con
    ricvuta fiscale detraibile come trattamento sanitario). Il numero al
    quale chiamare per ogni informazione e chiarimento è 3391472230 in
    orario lavorativo , vi risponderò io stesso.

    INVITI PER VOI E PER LE PERSONE A VOI CARE
    GIUGNO

    – Il 3 giugno a Sassari, presso le Messaggerie Sarde ore 17,30
    presentazione del libro LA SACRA CANOA. RENA MIRECKA (Bulzoni, 2011) di
    Pier Pietro Brunelli (con Luisa Tinti) – Proiezione del Video Research
    Paratheatre directed by Rena Mirecka – Teatr Laboratorium by Jerzy
    Grotowski) – presentazione seminario di Rena Mirecka

    in AGOSTO: presso il centro Campi Elisi del Dott. Sandro Selis http://www.Campielisi.com
    (Pedrusiligu – Alghero) – Organizzazione info http://www.origamundi.it
    Associazione culturale Origamundi) – vedi articolo nel blog
    https://www.albedoimagination.com/04/2010/fare-anima-oltre-il-teatro/

    GIUGNO
    – Vi invito a partecipare alla ‘Festa della rosa’ 11 giugno 2011 (con
    mia conferenza LA ROSA NELL’ANIMA -vedi l’articolo in copertina nel
    blog + info a fine articolo – ore 18,00 presso la sala comunale di
    Busalla – provincia di Genova). La festa si protrae anche il 12
    giugno.

    DA APRILE A NOVEMBRE
    – Vi invito anche a partecipare ad una sessione individuale di
    ECOPSICOTERAPIA sull’ Appennino Ligure (provincia di Genova) con
    ospitalità presso Agriturismo La Sereta http://www.lasereta.it e la Casa nel
    bosco di ALBEDO vedi info:
    https://www.albedoimagination.com/05/2011/ecopsicoterapia-con-pier-pietro-brunelli/

    TUTTO L’ANNO
    – Vi invito a partecipare con i vostri commenti e segnalazioni,
    proposte, idee di collaborazione, sono importanti, fanno riflettere,
    informano, e possono contribuire a gruppi di auto-aiuto on line.

    – Sedute individuali di psicoterapia a Milano e Genova – a volte anche in altre cittàche verranno segnalate ( o su richiesta di enti e gruppi).

    L’Associazione culturale Albedo per l’Immaginazione attiva della quale
    sono presidente propone ricerche, eventi, servizi, informazione nei
    campi della Pasicoterapia, del Benessere, delle Arti, della Musica,
    della Cultura e dell’Ecologia. Ricordartevi che anche partecipare ad iniziative artistiche, di incontro con la natura, di socializzazione è una possibilità sana per mantenere un buon tono dell’umore, e conoscere persone nuove in un contesto sereno e creativo. Albedo propone iniziative, ma potete proporle anche voi… e quando si prova ad accogliere le proposte o ad essere propositivi la nostra autostima si rinforza.

    Un caro saluto e buon maggio di rose

    Pier Pietro Brunelli

    PIER PIETRO BRUNELLI

    – Psicologo – Psicoterapeuta
    Ordine Psicoterapeuti Lombardia
    – Dottore in DAMS
    – Specialista Comunicazione Sociale
    – Presidente Associazione Culturale
    ALBEDO per l’Immaginazione Attiva

    Via G. Alessi 8 – 20123 Milano
    Riceve su appuntamento a Milano e a Genova,
    saltuariamente anche in altre città.

    Tel. + 39 02.8376990
    Cell. 3391472230
    mail: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it
    blog: http://www.albedoimagination.com
    sito: http://www.albedo-psicoteatro.com

  12. Pier Pietro Brunelli Maggio 16, 2011 at 9:12 pm

    pietro.brunelli@fastwebnet.it vedi anche pagina info/contatti sulla bandina blu in alto (sotto l’alba) – https://www.albedoimagination.com/info/

  13. dubbiosa Maggio 15, 2011 at 11:46 am

    Come da nome scelto, sono qui a chiedermi se ciò che sto vivendo rientri, anche se con connotazioni più blande, nella fattispecie descritta.
    Reduce da un periodo affettivo e lavorativo molto provante (e con una carenza affettiva antica), ho conosciuto su un forum di interesse comune una persona. Faceva lì il personaggio arrogante, ma buffo. Lui mi ha contattato e dopo un po’ è iniziata una relazione virtuale. Io ho sempre detto che non amo le realtà virtuali, ma lui mi disse di essere sposato con figli…e che dunque non avrebbe potuto fare altrimenti in tempi brevi, però io ero il suo ideale di donna. Nei primi mesi fu un fiorire di parole meravigliose, toccanti…una ricerca continua di me, in ogni minuto. Contestualmente però…lamentava l’impossibilità di vivere la sessualità in questa dimensione, mentre mi desiderava tantissimo. Io mi rifiutavo di vivere la sessualità con tristi surrogati…ma la paura di perderlo, che derivava da atteggiamenti già più freddi, mi portarono ad acconsentire, perché mi dicevo che in fondo stavo facendo la bigotta.
    Non ho vissuto questi momenti in modo sporco, perché in me c’era il sentimento, la voglia di appartenere a questa persona, così come possibile. E ciò aumentò la complicità.
    Poi sono iniziate oscillazioni nel suo atteggiamento, che a volte arrivava ad una paurosa anaffettività. Perché? Perché io ero coinvolta, gli dicevo di vederci se questa cosa era così forte. Lui allora mi disse: è una storia impossibile e tu dovrai farti la tua vita, perché io ho già la mia. “Ridimensionati”, diceva. Mi prendeva in giro per la mia vita ritirata. Questo, diciamo, già due mesi dopo il mio “concedermi”.
    Bene, allora, dopo un po’, andai ad un pranzo con un altro e glielo dissi solo dopo. Gli dissi che tutto sommato poteva essere un tipo interessante. Da lì ci fu un periodo orribile, in cui mi trattò malissimo, denigrandomi (pensavo) per rabbia, in cui però disse che lui mi amava ancora e solo per darmi modo di vivere la mia vita aveva fatto l'”amico”, distaccandosi, ma che era una cosa troppo dolorosa per lui.
    Allora io feci di tutto per farmi perdonare, soffrendo moltissimo per la sua freddezza.
    Dopo un po’ si tranquillizzò e ci riavvicinammo.
    Ero contenta, pur consapevole che un giorno questa cosa avrei dovuto comunque metterla da parte. Era una persona che sentivo in qualche modo di amare…chiusa, corazzata, ma vicina. Non più adulatrice (quello lo fu solo i primi mesi), perciò ero sicura che fosse vera e se stessa con me. Solo con vincoli morali troppo forti per poter vivere una vera storia con me.
    Ecco, recentemente mi ha rivelato di non essere sposato con figli e di avermelo detto solo per tenermi lontana…in realtà è fidanzato da tanti anni, non fa il lavoro che mi diceva, vive ancora con i suoi, in un posto diverso da quello a me sempre detto ecc.
    Certo, ora è stato sincero. Dunque forse non è un vero e proprio “vampiro”…ma dapprima mi ha detto di volermelo raccontare per la piena fiducia in me, che sarei stata felicissima (oppure che avrei deciso di non sentirlo più), che pensava a me come donna costantemente e che provava molto più di quanto mi avesse mai lasciato intendere.
    Poi, visto che, sulla base di queste premesse, pressavo per vederci in qualche modo…anche solo per un caffé, per guardarci negli occhi una volta…ha ripreso a chiudersi. A dirmi che lui vorrebbe ma non può. Che preferirebbe vedermi non dove vive, ma più avanti, in un posto tranquillo…che non sa bene cosa prova (un mese dopo la rivelazione).
    Ecco…una parte di me teme che queste siano altre bugie. Bugie per tenermi lì, a disposizione come un giocattolo. Bugie di una persona che non ama me, così come non ama la sua fidanzata (che, notare, lui non sente di tradire…cosa che sentirebbe se mi vedesse). Bugie di una persona che non sta bene.
    A latere di ciò aggiungo che nei mesi passati ho avuto notizia di donne sullo stesso forum che sono state “traumatizzate” con proposte oscene da lui. Ora, lui mi disse che ciò lo faceva divertendosi, per allontanare quelle che lo cercavano. Una sorta di gioco in linea col suo personaggio. E ci ho creduto! (mea culpa) Ma era verosimile. Se non fosse che giurò sui suoi figli….Diceva “non mi interessa dialogare con altre” e di nuovo mi accorgo che invece dialoga con una tizia, sempre su questo forum (niente di male, ma io ora dubito di ogni cosa). E di nuovo diventa anaffettivo e, se lo faccio notare, sempre più insicura, dice che sono pesante.

    So bene che avrei dovuto scrivere “amore” virgolettato, perché al massimo con questi mezzi può parlarsi di invaghimento…ma io a lui ho dato tutta me, come avrei fatto in un normale rapporto. Comunque sono una persona e penso di relazionarmi con un’altra persona, la sua storia, i suoi sentimenti, al di là delle definizioni, mettendomi pienamente in gioco.

    Leggendo quanto sopra riguardo i bugiardi manipolatori, mi viene da chiedermi se non sia però il caso di parlare di patologia anche qui, facilitata dallo schermo di un pc.
    Grazie per la pazienza

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 16, 2011 at 7:25 am

      Non è che sempre gli uomini sono narcisisti manipolatori e perciò non vanno bene… è possibile anche che le donne vivano l’amore come un sentimento con il quale danno tutto per la passione di dare tutto per sentirsi possedute nell’anima e nel corpo completamente perché questo le fa sentire le famose farfalle nello stomaco e le trasporta in un mondo erotico-romantico dove si perde l’anima tra struggimenti e palpitazioni… come fare per ottenere tanta soave emozione data dal DARE TUTTA SE STESSA…? beh un modo c’è: per essere sicura di provare proprio l’ebbrezza di dare tutta se stessa bisogna trovarsi un uomo che non dà assolutamente nulla se non poco e niente e con la voglia invece di prendersi tutta voi stessa così vi potete sentire ultradesiderate e ultraprese e il fatto di non ricevere nulla aumenta la sensazione di essere presa tutta… ciò genera struggente sofferenza che viene scambiata come assoluto bisogno dell’altro, del suo amore, in quanto questo lenirebbe la sofferenza, e questa sofferenza allora fa sentire legate e innamorate, dipendenti, da un uomo che sfugge e che non dà nulla (ma a volte può anche picchiare, insultare, tradire… ma va benissimo, anche per questo) con ciò ci si sente ancora più perse tra le braccia di un esere mostruoso che però dovrebbe diventare un principe e ogni tanto sembra esserlo (specialmente prima di andare a letto) perciò esso rappresenta la possibilità di sentirsi rapite, ma per essere rapite biosogno che l’altro sia un rapitore, cioè un figlio di puttana… se poi costui diventasse bravo? se poi invece iniziasse ad amarti dolcemente, ad essere sincero, affettuoso, a non guardare più le altre e volesse davvero tutta te stessa… stai sicura, anzi superultrasicura che perderesti la sensazione di essere persa per quell’uomo perduto (ora ritrovato), e quell’uomo non ti interesserebbe più , più di tanto… una strana inspiegabile noia incomincerebbe a infiltrarsi in te e incominceresti ad individuare tutti i suoi difettoni e difettini… una spintarella interiore che non riesci a comprendere risveglierebbe la tua voglia di guardarti in giro per vedere se c’è qualche altro vero bastrado (vero uomo) disposto a rubarti l’anima senza darti nulla, se non il suo desiderio di te ogni tanto, in modo che la storia dell’amore-rapimento sensi e anima ricominci… a patto che lui sia bugiardo, ti tradisca, ti maltratti, ti manipoli (e ti desideri a letto)… con ciò sarai sicura di sentirti dentro davvero innamorata… NON E’ MASOCHISMO, E’ BISOGNO squiklibrato di sentirsi posseduti e quanto meno l’altro dà e più fa sioffrire, più lo starci insieme vuol dire essere possedute e ciò viene scambiato per amore…E DICIAMOCELA LA VERITA’ altrimenti come ci curiamo, come capiamo? come usciamo da situazioni assurde? E certo che esistono i farabutti d’ogni tipo e i narcisisti patologici, (donne e uomini), ma poi esiste anche che una volta che lo vede che razza di gente sono non deve conmtinuarci a starci insieme attaccati innamorati come un drogato sballato che, oltretutto, crede di amare , ma in realtà è preso da vortici personali irrisolti che lo legano a persone negative in modo negativo… una volta compreso l’altro l’altra che razza di tipo è , bisogna avere l’onestà di di domandarsi che razza di tipo siamo noi… certo è un crimine far soffrire gli altri manipolandoli e tenedoli legati con falsità e raggiri… però non è nemmeno una bella cosa dare l’amore a questa gente… non è un crimine delle stessae proporzioni, però è comunque una specie di reato che infanga l’energia più bella dell’essere umano, che è veramente l’Amore e che va vissuto con rispetto di se stessi e dello stesso Amore che non vuol essere veicolo di schifezze psicologiche e morali che si protraggono troppo a lungo in suo nome… forza, facciamo un atto di coraggio, che ciascuno si prenda le sue responsabilità. Si badi bene che anche se ho parlato verso il femminile, anche moltissimi uomini, seppure in modo diverso vengono distrutti nel proiettare la loro anima su donne false, ipocrite, opportuniste, che si atteggiano a principesse erotiche e fanno della seduzione il principale potere della loro vita da sercitare su altri (finché possono). Bisogna ammettere, dunque, sia donne e sia uomini, che in qualsiasi modo si possa classificare l’altro/a, come cattivo/a, squilibrato/a, vampiro/a, narcisista, vi è un qualche difetto anche in chi si innamora di questa gente e persiste in questi amori malati e orrendi senza correre ai ripari (senza farsi aiutare, cocciutamente, senza fare qualcosa per tirarsi fuori, per se stesso/a).

      Pier Pietro Brunelli

  14. giuliana Maggio 11, 2011 at 9:23 pm

    Carissimo Pier, raccolgo il tuo invito di dare anche io la mia testimonianza: sette anni di relazione clandestina con un narcisista perverso. Ovviamene io sono ora separata perchè il mio matrimonio già vacillante non ha retto all’ urto e alla follia, mentre il suo continua con le modalità false e manipolative che conosciamo. Quest’ inverno ho finalmente dato la rottura, finale, quella che volevo dare da anni senza riuscirci.
    Ce l’ ho fatta! Ne ho pagato tutto il tributo di cattiveria e violenza ma sono intera e mi sento davvero una miracolata! Nei momenti in cui sentivo piu forte l’ ansia e la perdita mi collegavo a questo blog, leggendolo avidamente come una medicina salva-vita. Grazie di cuore a te e atutti quelli che vi hanno scritto e che vi scrivono. Un’ immagine in particolare ha scatenato in me tutta la ribellione necessaria per avventurarmi in quel baratro nero che è stato il fare a meno di lui: l’ immagine del vampiro. E’ pazzesco, ma questa persona, nei primi tempi della relazione quando appunto il sesso veniva da lui utilizzato per piegarmi mi dava davvero dei morsi al collo! io pensavo le prime volte fosse un “succhiotto” (non so il termine vero) riuscito male, con troppa foga, ma poi stavo per almeno due giorni con il collo tumefatto. Lo avevo dimenticato ma appunto leggendo qui sul blog è stato come uno squarcio che mi ha convinta definitivamente dal momento che nessuno gli ha mai fatto diagnosi di narcisismo prima di me.
    La cosa che mi fa paura è che questa persona sta studiando per diventare counselor filosofico ma la sua scuola, gli psicologi che lo hanno avuto in supervisione non si sono accorti di niente; è vero che è abilissimo a mentire e manipolare eppure io mi chiedo come possono non accorgersene e permettergli anche di sedurre molte sue compagne di corso (lui si vantava con me di questo, usando anche dei termini offensivi su di loro (le donne sono tutte troie! – questo è il suo pensiero) Quanto male ancora può fare uno così? Io nel dolore ho anche riscoperto la fede, come percorso da fare e a cui non smettere mai di tornare. Ricordiamoci che siamo amati, profondamente ed esattamente cosi come siamo. Ci volevano far credere che avremmo dovuto cambiare, noi cambiamo perchè vogliamo migliorare ma già cosi siamo OK! un abbraccio a tutti

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 13, 2011 at 10:29 am

      Ci tengo a far sapere che anche se gli uomini scrivono molto poco in pubblico, mi scrivono molto privatamente e spesso sono dilaniati a causa di una relazione con donne gravemente narcisiste o con altri quadri di squilibrio relazionale. Lo dico perché fa male proiettare le colpe o le diagnosi su uno o l’altro sesso. Certo, c’è un conflitto ‘naturale’ tra l’uomo e la donna, ma questa è una sfida per crescere e compensarci, per spronarci ad evolvere… invece in diversi casi vi sono relazioni squilibrate dovute a condizioni effettivamente disturbate, indipendentemente dal sesso. Perciò non dobbiamo cadere in uno degli effetti più temibili del trauma da narcisismo che è quello di non fidarsi più in toto dell’altro sesso. Il vero problem dunque non è tra l’uomo e la donna, ma è nel confronto con energie negative e queste sono indipendenti dalla sessualità, dalla cultura, dall’età o dalla condizione sociale… l’amore esiste come esistono le energie negative, e dobbiamo mantenere la fiducia nell’amore, considerando che esso è un’energia terrena e celeste, animale e spirituale, che contiene , attraversa ed anche va al di là della relazione di coppia (si veda il recente articolo nel blog LA ROSA NELL’ANIMA: IL SE’ https://www.albedoimagination.com/ e se volete venite alla festa della rosa e alla conferenza che terrò il prossimo 11 giugno su questo tema a Busalla (provincia di Genova – info nell’articolo – indicazioni per l’ospitalità nell’articolo sulla ECOPSICOTERAPIA sempre in questo blog).

      Un caro saluto
      Pier Pietro Brunelli

  15. Claudia Maggio 3, 2011 at 6:20 pm

    Gentile Dottore,
    mi piacerebbe sapere se, una volta terminata un relazione con un “verosimile” narcisista patologico e dopo aver lavorato sulla mia ferita narcisistica, sono portata a vedere segnali di DNP anche nella persona che frequento in questo momento, o se sono incappata davvero in un altro vampiro.
    Mi spiego meglio: l’esperienza passata mi porta a leggere determinati atteggiamenti come chiari segnali di DNP, ma per contro ne mancano altri, per esempio la manipolazione e la menzogna, il desiderio di annullare l’altro e di umiliarlo, per questo non capisco se sono io che vedo “mostri”ovunque e invece, si tratta di una persona semplicemente molto egoista, narcisista nei limiti accettabili e magari non troppo coinvolta.
    E’ possibile avere sensazioni sbagliate dopo un’esperienza così negativa?
    La ringrazio molto

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 4, 2011 at 8:24 am

      Chi dopo aver avuto relazioni che hanno comportato grande sofferenza ed ha dubbi nelle successive dovrebbe approfondire la situazione con consulti diretti con esperti (che costano meno del parrucchiere) – se non lo si fa purtroppo il rischio di perptuare sofferenze – senza rete e senza comprensione – di rovinare rapporti buoni e subirne altri negativi, è altissimo. Un caro saluto –
      Pier Pietro Brunelli Psicoterapeuta

  16. angela Aprile 28, 2011 at 5:57 pm

    P.s. nel mio “sfogo” ho trascurato una cosa, forse la peggiore.
    Il continuo suo sottintendere, alludere con parole,gesti, sorrisetti, mezzi racconti poi interrotti. Un mondo che non arrivo mai a capire fin dove sia provocazione o dove sia realtà di tradimento. Come a volermi tenere sulle spine. E’ una cosa costante. Logorante. Ma ovviamente, anche qui sono io che non capisco il gioco, lo scherzo, la battuta, la provocazione.
    Aiuto..

  17. angela Aprile 28, 2011 at 5:40 pm

    Leggo questo sito da un paio di anni, da quando mi è stato chiesto aiuto dal “mio” narciso per i suoi problemi familiari. Mi sono imbattuta nelle fotografie multiple della mia situazione, poi me ne sono allontanata, ed ancora sono tornata a seconda dell’andamento della mia storia. Ora mi sono persa.
    Sono stata abbandonata, letteralmente, da mio marito. Dopo anni di perseguimento dei SUOI sogni, avveratisi questi sono diventata risibile, ridicola, da umiliare davanti a parenti ed amici, non al’altezza della sua nuova, meravigliosa vita. In un mese, 13 anni di vita sono scomparsi. Dopo sei mesi devastanti se n’è andato e si è fatto sentire solo per necessità sue. Vestiti, favori, regali di matrimonio. Ero azzerata.
    Ed è comparso lui. Molto più grande al punto da sembrarmi vecchio. Sposato da trent’anni con una donna malata di attacchi di panico dalla nascita del figlio.
    Imprenditore di successo, si definiva eccezionale, libero nonostante il matrimonio, infedele ma senza – a suo dire – aver mai tradito davvero. Tutte storielle, tante, ma senza importanza. Tranne l’ultima, nella quale era stato lasciato da due settimane.
    Diceva di soffrire, ma dopo una settimana si è proposto come corteggiatore, dopo due come innamorato. Mi sembrava assurdo, senza senso eppure era gratificante. Inviti, cortesia a piene mani, seduzione a tutto spiano. Mi dicevo che tantovaleva vivere questa “cosa”. Non avevo nulla da perdere. Eppure avvertivo un disagio. Qualcosa che non quadrava. Nell’insistere a farmi dire cose che non erano nel mio carattere, a spingermi, quasi forzarmi a cose che non volevo. E quasi subito le prime bugie. Ero una donna non gelosa, pensavo “pulito”, non vedevo mai il male nelle intenzioni altrui,
    non avevo mai posto limiti a nessuno convinta che i rapporti dovessero svilupparsi nella libertà reciproca. Alla prima balla scoperta, ho detto no. Non fai per me. Ne sono seguite scuse, spiegazioni parziali, litigate, e alla fine risate. Perchè sembra ingenuo. Uno che nelle cose ci capita per caso, senza cattiveria, è un bimbo e non è giusto che io gli faccia notare le piccole bugie. Non fa nulla di male.
    “lo sai, sono vanesio…”
    Mi sono innamorata.
    Di “piccole bugie” ce ne sono state tante, infinite, e sono solo quelle scoperte.
    Una folla di donne, passate, presenti, in lavorazione, al mare, al bar, nei negozi abituali, sul lavoro. Seduzione sparsa con me presente, al punto di attirare su di me la rabbia di qualcuna. Perl’ultima poi è stata una sorta di follia. Una descrizione minuziosa degli atteggiamenti, della gratificazione, di quanto fosse bella, di che bel corpo, sorriso, delle parole, dei gesti. Ed io all’improvviso mi sono trovata a sentirmi dire che avevo il viso stanco, le rughe, le gambe corte, che ero bassa, il sedere piccolo, ma sempre detto per scherzo, per carità.
    Sei diventata gelosa. “Io mi sono innamorato di te perchè non eri gelosa”.
    E’ vero. Sono diventata gelosa. Ho cominciato a non capire più dove fosse la verità e la finzione.
    Le bugie. L’affermare amore folle a parole, ma non nei gesti.
    “Se tu avessi qualcun’altro, sarei sollevato”..
    Quando gli dicevo ti amo, mi rispondeva “dove sopratutto?”
    Ho smesso di dirlo.
    Ha portato la moglie nei luoghi miei, e sono arrivata a dover andare via ogni volta.
    A subire i commenti delle persone che nei miei luoghi frequentavano come coppia. E non mi ha mai difesa.
    Ogni volta però che qualcuno poteva essere interessato a me, tragedia !
    “Si vede che lo incoraggi”,”te l’ha chiesta?” “gliel’hai data?” nemmeno fossi un’estranea e non sapesse perfettamente del mio essere leale.
    Poi i controlli, le manomissioni nelle mie cose, il non nasconderlo nemmeno..
    Non posso avere problemi miei, dopo un minuto cambia discorso. I suoi sono gli unici, improrogabili , impellenti, che devo aiutare a risolvere. E sono diventati sempre di più, costanti, dichiarati anche se nella realtà non esistono.
    “domani non posso amore, mi è capitato questo…” “oggi? no amore, come faccio? lo sai che..” “appena posso amore, vedrai..” Ma non si avvera mai nulla. Promesse, promesse, richieste di pazienza, ricatti affettivi.. preghiere di attendere tempi migliori.
    Neultimi due anni, quelli che erano gli spazi nostri, sono spariti. Giocati al tavolo della sua vanità, persi dietro il rincorrere un successo che pare essere l’unico senso della sua vita.
    Se tempo avanza, non è per me, è solo per se’.Per la sua gloria al lavoro, che se va male vorrebbe cancellare, e si lamenta con me, ma se va bene, si sente un dio ed io non servo. “sono il migliore” “sono il primo d’italia”..
    E poi, mano a mano, l’azzerare sms, chiamate, giorni, ore..Ovviamente a causa del lavoro, dei problemi in casa.
    Sempre proclamando amore folle. Sempre chiamando per i suoi problemi, irrevocabili, drammatici, costanti, ma sempre scomparsi nel nulla.
    Dopo otto anni, lo vedo per 2 minuti qualche mattina al caffè, ed un’ora destinata al sesso quando gli avanza tempo dal “lavoro”.
    Ma se protesto, sono io che non capisco, sono io che non vedo che non può fare di meglio. E’ colpa mia. Sono diventata gelosa, rompiscatole, pedante, non mi fido, lo faccio sentire a disagio perchè non vuole davvero farmi soffrire. Devo redimermi. Ecco.Il tutto condito da silenzi settimanali. Ma poi sono sempre la sua “fidanzata” di cui è innamorato. Ed a me sembra che parli a se stesso, non a me.
    Stamattina mi ha detto che è meglio chiudere la storia. Poi , sentedomi star male, ha detto “no, no, cancella tutto… sei tu che mi fai dire cose che non voglio” e stasera ha affermato di aver deciso che lui è il mio fidanzato e basta, ma che devo capire la sua impossibilità a darmi tempo. E nonstante sappia che è un errore, un gioco di potere, mi sono sentita meglio…
    Sono pazza io, vero ?

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 30, 2011 at 9:36 am

      I sentimenti, le relazioni, la sessualità, sono aspetti umani che sfidano il nostro equilibrio psicologico e a volte ci portano a situazioni assurde e di grande sofferenza…. evidentemente ciò vuol dire che dobbiamo riflettere su noi stessi e per riflettere c’è bisogno di uno specchio… questa funzione di specchio viene data in modo professionale e solidale dallo psicoterapeuta… naturalmente anche da persone amiche… ma lo psicoterapeuta ha esperienze e conoscenze e metodologie che sono specifiche per il ripristino dell’equilibrio psicologico che è una base fondamentale della vita e della salute. La cultura della salute in Italia è a mio avviso molto indietro per quanto concerne il benessere psicologico, bisogna capire che così come quando si ha mal di denti si va dal dentista, cioè da uno specialista, altrettanto bisogna andare da uno specialista quando si ha un problema psicologico che si acuisce con dubbi e sofferenze (non dal dentista, ma dallo psicoterapeuta) – e bisogna andarci con serenità e possibilmente prim che le cose si esasperino.
      Un caro saluto.

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 4, 2011 at 8:26 am

      RISPONDO ANCHE A LEI CON UNA REPLICA GI° POSTATA: Chi dopo aver avuto relazioni che hanno comportato grande sofferenza ed ha dubbi nelle successive dovrebbe approfondire la situazione con consulti diretti con esperti (che costano meno del parrucchiere) – se non lo si fa purtroppo il rischio di perptuare sofferenze – senza rete e senza comprensione – di rovinare rapporti buoni e subirne altri negativi, è altissimo. Un caro saluto –
      Pier Pietro Brunelli Psicoterapeuta

      • angela Maggio 13, 2011 at 9:38 am

        Grazie della risposta dottore.. So e sento di aver bisogno di un aiuto, ma non è facile conciliare lo stipendio con il pagare un affitto e farvi rientrare altre cose, per quanto necessarie..
        Così accade che ci si tenga un “dente” malato, sperando che il nervo si atrofizzi ed il dolore smetta..
        O ci si dice che arriverà il giorno in cui ce lo toglieremo da soli, così, con una botta di coraggio che sai già essere troppo lacerante..
        Perchè ci ho provato a chiudere la porta, diverse volte, ma l’ho riaperta sempre. Perchè dice di non poter stare senza me, di non poterlo nemmeno immaginare, perchè parla d’amore, perchè sono il solo “amico” che ha, l’unica a cui può parlare, la sola che lo ascolta e con la quale può sfogarsi dei suoi problemi. E le mie difese crollano. Ma ogni volta che ho ripreso la storia mi sono ritrovata ad un gradino più in basso, perchè dopo il miele arriva l’accusa di essere una visionaria, di farmi film su cose innocenti e che comunque so com’è fatto – goliardico, piacione, seduttore – e devo far finta di non vedere.
        Perchè le bugie non vanno svelate, che lui ci resta male….
        Perchè anche se – com’è successo – ricevo una telefonata partita per errore ed ascolto lui con un’altra, mentre dovrebbe essere in ufficio (e sicuramente lo era ..)devo credere che non era lui, che la chiamata sul suo telefono non c’è, che forse era suo figlio, che non sa darsi una spiegazione, che comunque non devo fargli più domande perchè lo imbarazzano..
        E se un comune conoscente mi viene a dire che quando non ci sono, in spiaggia frequenta “allegramente”una giovane straniera, devo credere sia assolutamente falso e che il fatto di averla assunta dopo un paio di settimane sia casuale..
        Sono miei film. Come pezzi interi di questi anni che ha completamente dimenticato, rimosso. Discorsi, frasi, episodi, periodi che lui dice di non aver mai pronunciato o vissuto. Se si tratta di parole o cose belle si sorprende “davvero ? sono stato così bravo?…” al contrario rifiuta le cose negative come “impossibili per uno come lui”..
        Perchè lui non è geloso… se fa le scenate al limite dell’insulto è solo finzione “perchè so che ti gratifica…”
        Continuare a cercare un baricentro è difficile, riadattare l’equilibrio dopo ogni cosa senza senso. Ecco. La mancanza di senso è quello che mi spiazza, come se ogni fatto non fosse collegato ma a se stante, scollegato da una realtà affettiva che – credo – si dovrebbe sentire. frasi buttate là e smentite poco dopo, affermazioni negate dai fatti, fatti contraddetti da affermazioni. Amore che sento vuoto smentito da parole importanti, sesso che raramente ha note intime ma spesso pare una dimostrazione di virilità, di durata, quasi all’assurdo..
        E poi crolli improvvisi, pessimismo, affermazioni pietistiche, vittimismo durante i quali divento “indispensabile” e si sprecano parole d’amore e promesse e desideri da avverare con me. Che poi svaniscono nel nulla, insieme ai problemi tanto sofferti, senza un perchè.
        Vede.. ora che scrivo e metto nero su bianco questi piccoli tratti, mi è chiaro che devo allontanarmi, che devo chiudere la porta.
        Ma poi so che appoggerò la guancia sul cuscino sperando che il mal di denti passi..

        • Pier Pietro Brunelli Maggio 13, 2011 at 10:20 am

          Cerchi un po’ in questo blog… ci sono varie indicazioni per incontrare esperienze ed energie di auto-aiuto, da soli e con altri…

        • angela Maggio 13, 2011 at 6:25 pm

          ..leggo diversi commenti e vi trovo rivendicazione, rabbia, certezze. E mi chiedo perchè io non le provi.. Ho quasi paura a definirlo narcisista e per quanto lo ritrovi in ogni, ogni atteggiamento qui descritto ho la paura che possa essere un gioco sbagliato della mia mente, una semplificazione facile per spiegare qualcosa che non so capire. O che non so affrontare. E se fossi davvero io la sbagliata e lui incolpevole…? C’è qualcuno che – come me – si riconosce anche un po’ nel vampiro, pur ricordando di essere stato diverso? A volte, quando sta male, quando è nella fase”down” io mi sento forte perchè si appoggia a me. Ma poi mi chiedo che senso abbia questa ambivalenza, dove porti. L’amore è così facile, cristo. Sei felice se lui è felice, sei triste con lui nei momenti difficili. E’mai capitato a nessuno di arrivare al fastidio per i suoi successi, ed al desiderio di difficoltà per riaverlo ? A me si. E’ meno grave della sua assoluta autoreferenza? ..non lo so.. a volte mi pare uguale.
          A qualcuno è capitata quella sorta di ossessione che confonde il mondo attorno, estranea dal resto, lavoro, amici, vita in nome di un solo pensiero, di un fatto appena accaduto, che ovviamente riguarda lui ?
          Come una malattia.
          Quindi la malata sono io.
          Lui sta tanto bene. Così certo di sè, convinto di ciò che fa, proiettato sempre altrove al punto di non esserci nemmeno se c’è, quando c’è.
          Provo la rabbia della frustrazione, dell’assenza ingiustificata, dell’impotenza, ma non sono capace di rivendicazione.. perchè…

        • Pier Pietro Brunelli Maggio 16, 2011 at 7:34 am

          Cara Angela credo che lo spietato commentoi che ho scritto a DUBBIOSA contenga qualcosa anche per te e per tutti… naturalmente la spietatezza contiene il sincero desiderio ad esortarvi per mettervi in discussione (anche come fai tu) , e per capire che non è tanto questione di chi è più malato, ma che pur non esistendo l’amore perfetto non si deve permanbere in legami ove vi è una ABNORME DEFORMITA di sentimenti e comportamenti m,alati, dichiarando che lo si fa per amore quando poi si tratta di attaccamento morboso e di paure comprensibili, ma che non giustificano il voler mantenere rapporti ove in nome dell’amore si produce malessere, sofferenza, odio, menzogna, ambiguità e altre porcherie varie. Forse è giusto soffrire, curandosi però, per imparare cosa sia davvero l’amore, quando e perché e verso dove va, così innamorarsi, se capita, assume il suo vero valore, che non è perdizione entro brame infernali di sofferenze senza fine che portano alla distruzione dell’anima propria e degli altri… questo non è amore è il narcisismo del diavolo (che non è il partner, ma le forze negative) che usano il più alto sentimento per generare il male… dobbiamo fare il nostro megli per impedirlo, per noi e per gli altri.
          Pier Pietro Brunelli

  18. tiziana Aprile 23, 2011 at 10:39 am

    Non so se la mia storia con un narcisista perverso sia alle prime schermaglie (cioè le prime sceneggiate) o se sia finita..
    Non posso pensare come in poco più di un mese, di ossessione e di plagio questa persona abbia avuto il potere malefico di tirarmi fuori una parte isterica, portandomi addirittura a pensare al suicidio come soluzione finale..come vendetta su di lui..come rivalsa nei confronti di una vita che non mi interessava più..
    E’ stato solo per un attimo, ma avevo realizzato a che genere di dolore e di apatia mi avevano condotto le sue manipolazioni..percepivo la mancanza di amore nei suoi discorsi, percepivo la vena sadica che lo portava a disintegrare qualsiasi mio gesto dolce e romantico..dandomi stilettate sottili, tante e tante..uno stillicidio che alla fine sarebbe diventato mortale..perchè mi aveva trasformata in un essere senza più interesse verso la vita..un automa, un mucchietto di carne e capelli biondi..
    La sua libertà veniva davanti a tutto e tutti, il suo egoismo, il suo trionfo..lui che non avrebbe mai sofferto per me, lui che aveva la rara capacità di archiviare anche il più grande sentimento del mondo in un’ora e di uscirne senza traccia, la mia impossibilità di colmare e di riempire tutte le sfaccettature del suo personaggio, ragione per cui aveva bisogno di altre donne, di incontri sessuali trasversali (trans sadomaso ragazzine) ed io avrei dovuto accettare, e riderci sù..ore ed ore di chiacchiere e lunghissimi monologhi, in cui venivo plagiata, massacrata, le mie parole non venivano ascoltate, parlava con me come se fosse in platea e lui l’attore, io dovevo assentire e basta..guai a contraddirlo, qualsiasi suo aspetto era assolutamente indiscutibile..nessun compromesso..
    Ho osato dire di no, ho osato pensare al mio dolore e alla mia dignità, ho osato questo e sono stata tacciata da donna mediocre, stupida, da pecora del gregge, l’ho deluso con i miei limiti mentali, e alla fine è stato lui a dire QUALSIASI RAPPORTO TRA NOI E’ IMPOSSIBILE MI HAI DELUSO E SCHIFATO CON LA TUA GRETTEZZA..penso sia finita qui…ma sto male..male perchè sono in astinenza di lui, male perchè mi rendo conto che se tornasse non saprei resistere se pur consapevole che mi ucciderebbe, male perchè non sento più emozioni, neanche dolore, la mia vita non esiste più..

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 24, 2011 at 6:11 pm

      Hai bisogno di un sostegno psicoterapeutico. Prova in questa direzione… queste storie nella vita capitano anche per costringerci a cambiarla la vita… e possiamo cambiarla in bene… perciò un’alleanza terapeutica OLTRE OLTRE IL MALE – VERSO IL BENE.

      Buona Pasqua – PASCHA dall’aramaico vuol dire ‘PASSARE OLTRE’…

  19. clarab Aprile 20, 2011 at 4:24 pm

    Salve a tutti,
    volevo innanzitutto ringraziare il Dottor Brunelli per l’articolo che ho trovato di grande aiuto per me e spero per tutti coloro abbiano vissuto una situazione simile.
    Ho avuto una relazione con un narcisista (non mi azzardo a fare una diagnosi, ma sicuramente è stata una relazione di tipo narcisistico) otto anni fa, quando ero nel pieno dell’adolescenza. Gli effetti sono stati molteplici e devastanti, soprattutto perchè ero proprio nel fragile periodo in cui ci si costruisce un’identità: ancora adesso non so chi e che cosa sono, non ho idea di cosa fare della mia vita, non vedo le mie risorse. Mi sento bloccata nel passato, aspettando di ritornare la persona che ero, aspettando di mettere una virgola per poter continuare invece di essere bloccata in un “a capo” senza continuità, senza punteggiatura. E tuttavia ho capito, proprio come spiega il dottor Brunelli che non sono una “vittima” e non sono stata “vittima” se non di me stessa. Non riuscivo ad amarmi, non riuscivo a stare bene con me, a sentire il mio valore, per questo mi sono innamorata di una persona che dietro l’apparenza di un amore grandissimo mi sfruttava, perchè attraverso quello che davo pensavo finalmente di contare qualcosa. Ciò che ha reso possibile la violenza è stata l’esistenza di una ferita che già avevo, che ha permesso l’infiltrazione e la manipolazione. Adesso che ho compreso il mio errore, so che l’unica cosa veremente importante per me è riuscire ad amarmi e ad accettarmi per quello che sono anche se è difficile vedere questo “quello che sono” e scinderlo da quello che non è mai stato mio. L’aspetto più doloroso e più nocivo per me della violenza psicologica è proprio questa perdita di confini che mi ha lasciato, la perdita della COSCIENZA, della vocina interiore che prima sentivo così forte e che mi permetteva di distinguere quello che era giusto e quello che era sbagliato. Tuttavia non mollo, so che la guarigione dipende solo da me e dai miei sforzi, ho capito che il compito di amarmi è davvero centrale e imprescindibile, da questo dipende tutta la mia vita e la possibilità di un futuro. Volevo affidarvi un’ultima considerazione. Nel tentativo di comprendere la malattia del mio narcisista, per cercare di dare un significato a quello che mi era successo, ho compreso quanto dolore e quanta sofferenza vi siano celati dietro. Spesso noto su internet reazioni molto violente nei confronti dei narcisisti, piene di rancore e odio, cosa più che comprensibile, ma grazie a quello che sono stata in grado di maturare guardare il narcisista con uno sguardo più vero, cioè come una persona che ha una malattia e nessuna colpa e responsabilità di questa, vittima di se stesso e DA CURARE, mi ha aperto la strada al perdono.
    Vi ringrazio tutti per l’attenzione e per l’ascolto e vi faccio un in bocca al lupo,
    Clara

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 22, 2011 at 12:59 pm

      Da vittime a martiri, da martili da a feriti, da responsabili a veri… chi ha recato il male nel male occulto precedente, che lo rivela e che perciò poi può essere curato, è il bene che lo porta e il bene che lo vince… la rinascita pasquale è progredire nell’autenticità… la sofferenza comporta trasformazione, l’amore la conduce… ora e verso.

      • clarab Aprile 22, 2011 at 5:02 pm

        Dottore La ringrazio per la risposta, in cui trovo molta comprensione. E’ vero e me ne rendo conto, la rinascita comporta trasformazione nella scoperta della propria autenticità…niente sarà del tutto uguale a prima, ma a volte è davvero difficile per me sentirmi ORA. Uno degli aspetti più dolorosi portati dal trauma per me è proprio la dissociazione. E la perdita di un mondo che prima sentivo così ricco e pronto a donarsi all’altro. Tuttavia mi sento piena di speranza perchè solo l’aver compreso l’importanza di amare me stessa, che prima era una cosa che trascuravo del tutto, mi rende piena di energia e da qualche parte sta rinascendo la voglia di vivere.
        Buona Pasqua e buona guarigione a tutti,
        Clara

        • Pier Pietro Brunelli Aprile 24, 2011 at 6:12 pm

          Buona Pasqua – PASCHA dall’aramaico vuol dire ‘PASSARE OLTRE’… OLTRE OLTRE IL MALE – VERSO IL BENE.

  20. Bjrke Aprile 17, 2011 at 7:16 pm

    Dottor Brunelli intanto grazie mille del tempo che ci dedica… sopratutto a chi come me ora come ora una terapia proprio non se la puo permettere.. leggo e rileggo i post suoi e degli utenti per capire in che Inferno io sia finita..
    da quattro anni sono a contatto con una persona diabolica se sia narcisista io nn lo so per certo non ha una diagnosi ma sicuramente bene non sta.. ha sempre usato la violenza con le donne e ha anche un procedimento in corso..
    Non sono mai stata la sua donna ufficialmente.. quindi per questo disse lui a me non mi ha mai toccata..
    Attualmente è in relazione da tre mesi con una donna ed è in attesa di un bambino questo mi ha uccisa.. perchè mi sono sentita sbagliata indesiderabile inadatta…
    ho pensato a me e a tutte le donne che sono arrivate prima che hanno subito pesanti violenze fisiche (io no in quanto come mi disse lui una volta non ero la sua donna).
    Mi domando se il suo comportamento errato era dovuto a me alle donne che sono arrivate prima…

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 22, 2011 at 1:10 pm

      Le risposte sulla psiche, l’anima, non possono mai essere esaurienti giacché l’anima, come disse Eraclito, è insondabile, profondissima, ed anche espansa, mutevolu… cionondimeno, essa è ispirta e condizionata da un Daimon personale, una srta di angelo-diavolo custode… un principio guida della personalità innato, e quindi non solo condizionato dai genitori… se una persona si comporta male, anche una volta sola, se non se ne avvede e non chiede scusa, il suo Daimon apporterà una compensazione, cioè lo punirà… se non si è pentito… oppure lo aiuterà, se ha fatto del bene secondo coscienza… Dunque chi ha fatto male eccessivo, inutile, assurdo, allucinante, irrispettoso, cattivo, ambiguo ad un’altra persona che lo amava e con la quale era in relazione sentimentale/sessuale – questa persona o la capisce e chiede scusa oppure un fattore psicologico interno gliela farà pagare… non per cattiveria, ma perché veramente “così ben gli sta”, così, si spera, ‘IMPARA”… Ecco quindi è importante una bella Pasqua ove ciascuno si pente dei propri peccati senza pensare tanto a quelli degli altri, tanto ne abbiamo tutti, no? E poi una bella Pasqua e Pasquetta con un bel gioioso ‘riso pascalis’ volendo… non è importante avere tanti amici e parenti vicini fisicamente è importante che siano vicini dentro… perciò Pasqua è la rinascita del cuore… simbolicamente approfittiamone nella nostra intimità, come disponibilità di animo/anima e questo al psiche e al suo Daimon piace e vi ricompenserà.

      Pier Pietro Brunelli
      Psicoterapeuta

      • claudia Aprile 25, 2011 at 9:43 pm

        Buona sera a tutti,sono una donna di 44 anni che “forse” da alcune settimane sta provando ad uscire da una storia che dura da quasi 6 anni con un narcisista. Ero convinta che questo rapporto era la cosa più bella che mi fosse capitata nella mia vita affettiva,adesso vivo in un incubo da cui non riesco a staccarmi del tutto,perchè ho una dipendenza affettiva da quest’uomo.Non riesco a capire come faccio ancora dentro di me ad amare un uomo che me ne ha fatte di tutti i colori,che non mi stima,che non mi fa sentire importante,che mi umilia,che mi mortifica in privato e davanti alle persone che frequentiamo,che mi lascia ogni volta che non la penso come lui,che non permette a me tutto quello che fa lui,che è affetto da una gelosia profondamente patologica….potrei continuare all’infinito!Eppure,ho questo bisogno incommensurabile di lui,del suo corpo,di sapere che siamo coppia.Certe volte mi sento matta a pensare a tutto quello che mi ha fatto e detto,professandosi innamoratissimo di me,e poi vedere come sto male quando lui mi lascia. Sono stata pure in psicoterapia,ma da un pò ho deciso di sospenderla,non ho altro da capire,devo solo agire! Leggere le vostre esperienze mi fa capire che abbiamo a che fare con uomini o donne che vivono secondo un copione,ma se così fosse basterebbe leggere queste storie per non caderci più,eppure ci si ricade come se fossero gli unici esemplari dell’amore! Ma che cavolo c’entra tutto questo con l’amore?? Mi chiedo perchè per amare alcuni di noi devono farsi così male?

  21. insight Aprile 8, 2011 at 2:02 pm

    caro Pierpietro condivido pienamente con Lei la criticità verso “Ho sposato un narciso. Manuale di sopravvivenza per donne innamorate”. Per me è stato fuorviante e deleterio. Lo lessi qualche mese dopo aver lasciato la prima volta il narcisista e quando ancora mi struggevo nei sensi di colpa domandandomi se io fossi il problema, se io fossi stata inadeguata, se io fossi sbagliata.. a quel punto scopro “quel libro” la cui autrice spiattella una lezione non così drastica su questi personaggi, “in quanto di continuo ella sottolinea le grandi qualità del narciso, perché gli uomini che soffrono di questa sindrome sono, di solito, belli, affascinanti, divertenti, capaci sul lavoro, e, in più, al corrente di tutte le tattiche – di fantasia, allegria, tenerezza – necessarie per sedurre una donna. Un uomo cioè (ma anche una donna) che deve essere sì sempre al centro dell’ attenzione e, perciò, di un egoismo che non si misura in gradi ma che è totale e non conosce alternative, ma che bene amministrato – da una persona intelligente ed equilibrata, che tiene le briglia lunghe, che c’ è, ma non lo assilla, che sa di avere a che fare con uno splendido fanciullo, ma non gli fa da mamma – o, ancora meglio, un narciso «corretto» – dalla psicanalisi – può trasformarsi, ella sostiene, se non nel vero principe azzurro, almeno in un piacevolissimo compagno per la vita (ci rendiamo conto cosa ha scritto?). Non resta dunque, che leggere con particolare attenzione le istruzioni per l’ uso da lei fornite, in modo da poter costruire una relazione soddisfacente con un uomo o una donna colpiti dalla tanto diffusa sindrome. Elasticità pare essere la parola chiave, che vorrebbe dire una certa leggerezza e noncuranza: non prendersela, cioè, mai troppo per l’ indifferenza scostante e per gli attacchi impietosi del narciso scontento, avere degli interessi personali per evitare di concentrarsi – come in realtà egli vorrebbe – soltanto su di lui, e possedere, ma ciò dipende dalla sorte, un ottimo carattere. ”
    Bene, mi aveva convinto! dovevo solo cambiare atteggiamento, essere più comprensiva e tollerante e avrei risolto tutti i conflitti…sono ritornata indietro, armata di coraggio e illusoria speranza, mi sono prostrata con un miliardo di scuse davanti al narciso, chiedendogli IO un’altra chance per salvare il rapporto e… sorpresa!!??!! …..ho ricominciato il delirio, mi sono ributtata nell’inferno, mi sono massacrata ancor di più se mai non mi era bastato quanto fatto fino a quel momento e, come Lei dice, allungato per ben altri 3 anni l’inferno e finito di annientarmi.
    2 anni fa ho letteralmente bruciato quel libro e maledetto il giorno in cui l’ho acquistato!!
    un caloroso abbraccio a tutti
    P:S: scusi professore, ero un pò preoccupata per il suo così lungo silenzio sul blog…tutto bene?

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 8, 2011 at 2:43 pm

      Complimenti Laura, come sempre lei scrive commenti di grande intensità e chiarezza. Se vuole può proporre anche un articolo per il blog. Mi sto interessando a nuove tematiche pur sempre riferite alla vita amorosa. Un carissimo saluto. Pierpietro

      • Gabry Aprile 16, 2011 at 1:03 pm

        Cari Amici,
        da due mesi e mezzo abbiamo tutti seguito il caso “Schepp” delle due gemelline scomparse di cui ancora non si sa nulla…Ieri sono ricominciate le ricerche a seguito di una testimonianza per scandagliare il lago svizzero dove un testimone avrebbe visto un uomo trascinare una valigia e sono stati intervistati opinionisti (criminologi, avvocati, psicologi etc).
        Alcuni esperti hanno delineato il profilo psicopatologico del padre suicida, sostenendo che, dalle lettere spedite alla moglie, sarebbe una personalità egodistonica, che con le dovute cure questa tragedia si sarebbe potuta evitare,
        A noi profani, non importa granchè che si tratti di una personalità egodistonica o egosintonica perchè per noi si tratta di una persona malvagia, visto che è stato capace di arrivare a tanto…Questa distinzione la lasciamo agli addetti ai lavori.
        Quel che è importante per noi è esserci salvati- E se siamo approdati su questo blog vuol dire dobbiamo già reputarci fortunati (per cultura, sensibilità, curiosità), rispetto a chi vivev

        • Gabry Aprile 16, 2011 at 1:10 pm

          queste relazioni disturbate e non si rende conto del calvario che sta passando. Quindi, con l’augurio più sentito di una nuova ALBA , vi dico “BUONA PASQUA”

  22. Carla Aprile 6, 2011 at 12:01 pm

    Ciao a tutti, ho 55 anni, da 12 ho un compagno di 74 anni. leggervi è stato come rivedermi. mi sono rispèecchiata in tante, se non tutte le situazioni. Sono stanca e da questa storia ne voglio uscire. Mi rendo conto solo ora che è sempre stato un rapporto pieno di ricatti, offese, bugie, promesse mai mantentute e nel contempo pretese, pretese e pretese. Mi/vi chiedevo come posso reagire difronte alle continue mortificazioni: mi arrabbio, fingo indifferenza, ironizzo?
    Grazie
    Carla

  23. luce Aprile 4, 2011 at 8:40 am

    Salve a tutti!Per prima cosa ringrazio il Dott.Brunelli per aver allestito questo sito e per il suo instancabile lavoro di sostegno alle persone traumatizzate da una relazione con un vampiro affettivo. Io sto uscendo da una relazione malata dopo quasi 2 anni di terapia e leggendo tutte le testimonianze qui presenti e il profilo tracciato dal Dott.Brunelli ho la certezza di evere a che fare proprio con un vampiro affettivo dal quale avevo una vera e propria dipendenza affettiva. Vorrei raccontare la mia storia e presto lo farò, con calma e tempo per poter essere anch’io anche se di minimo ma pur sempre aiuto con la mia testimonianza alle persone in difficoltà … come è già emerso … solo chi ci passa sa di cosa stiamo parlando.
    Chiedo cortesemente al Dott.Brunelli però se potrebbe comunque darmi le informazioni necessarie per poter ricevere al più presto il test di cui in questo nuovo sito non trovo notizia. Ringrazio con tutto il cuore Luce

  24. daniela7 Aprile 3, 2011 at 7:07 pm

    mi chiedo come sia possibile che dopo 3 mesi ripenso alle mail che lui inviò alla sua ex per farla ritornare con lui(mentre mi aveva fatto credere che amava me)e soffro perché con me non lo ha mai fatto,soffro perché non mi ha mai cercata,soffro pensando che lei è per lui un’ossessione che io non sarò mai(dovrei ringraziare per questo e quando sono razionale e”lucida”ringrazio in effetti).
    io non sono mai stata niente per lui è questo mi dilania perché credevo di far parte di un progetto di vita presente e futura ed invece ho scoperto di essere solo parte di una recita,del nulla.
    soffro perhè nonostante sembri palese che lei sia un’ossessione per lui io sono convinta che lei sia il suo amore.
    poi mi chiedo come può essere amore se uno così non sa amare?ma cosa più importante come posso soffrire perchè non lo sono io?
    so che è ancora presto per esserne fuori,per aver preso il giusto distacco,eppure per questi primi 3 mesi sono stata relativamente bene,forte,quasi serena.
    so che ho bisogno di “guarire”che ho bisogno di non provare più rabbia la rabbia fa male solo a chi la prova ed è la rabbia che mi tiene legata a lui,che mi fa pensare sempre alle stesse cose a quello che ho subito,sopportato,ingoiato,finto di non vedere.
    devo guarire da questa rabbia,comprendere fino in fondo che è inutile essere arrabbiata lui è una persona con una patologia seria,con un problema(non voglio chiamarlo malato non mi va),si può essere arrabbiati vs chi volutamente ci fa del male,per queste persone dobbiamo solo provare compassione e sperare per loro che un giorno possano guarire.
    ma quello che più conta per me,eogoisticamente per una volta,è guarire io dal mio dolore e poi dalla mia ferita.
    so che ho bisogno di un aiuto specialistico e appena potrò,al momento purtroppo per cause non dovute alla mia volontà non posso, inizierò un percorso.
    voglio capire perché sono caduta vittima di un simile”vampiro”,perché ho continuato pur vedendo quello che vedevo,voglio guarire per non cadere mai più vittima di un tale predatore,manipolatore bugiardo,mai più vittima di chi vuole succhiarmi tutto e distruggermi.
    l’amore è un’altra cosa.

  25. roberto Marzo 29, 2011 at 12:23 pm

    Eccoci di nuovo qua….come dice la canzone di Vasco Rossi Eh già…..
    ho scritto l’i ultima volta su questo blog circa due mesi fa. La mia esperienza con una perversa narcisista è durata per otre 17 mesi, duranti i quali ho subito ogni sorta di soffrenza. una donna che ho amato veramente, che volevo aiutare stupidamente, non volendo credere all’evidenza dei fatti che avevo davanti. mi ha fatto credere di amarmi, di volermi bene, aveva altre relazioni, di cui una in pianta stabile con un ragazzo con il quale convive da anni. ha insinuato in me il dubbio, mi ha dipinto come un essere malvagio e da distruggere solo perchè a differenza degli altri uomini l’avevo smascherata nel suo profondo e non gli riflettevo piu un immagine di se grandiosa. per il suo bene, e in buona la fede mi permettevo di criticarla, di contestare la sua vita, la volevo aiutare in questo. tra noi c’è stata una fortissima passione, almeno per me è stato cosi, e fino all’ultimo giorno ho creduto che in fondo, nonostante tutte le sue problematiche, avesse un vero affetto per me.
    sono caduto nella trappola, nella sua di trappola. Mi ha denigrato, mi ha incolpato di tradimenti che io non ho mai pepetrato( quando poi era lei la promiscua), ha tentato di distruggere la mia autostima offendendomi e conducendomi all’esasperazione per farmi diventare come è lei. ha usato il sesso per manipolarmi, e quando alla fine, un angelo mi ha salvato, ho detto basta e sono riuscito ad allontarmi da lei non senza sofferenza, mi ha odiato ancora piu di prima.
    dopo 20 giorni le mandai una lettera, mi ero pentito per come l’avevo trattata, ancora una volta la mia umanità e il mio essere buono prevaleva. nella lettera le esternavo il mio rammarico, le auguravo di trovare la sua felicità e ancora una volta le tendevo la mano nel caso un giorno avesse avuto bisogno di una persona che l’aveva capita ma che l’aveva anche amata.
    da quel momento ho cercato di andare avanti, di riprendere in mano la mia vita con molta fatica, di dimenticare per quanto sia possibile e di far rimarginare l’enorme ferita che mi portavo dentro. in cuor mio l’avevo perdonata, gli volevo bene ancora, non riuscivo ad odiarla(l’odio non fa parte del mio dna).
    ecco che dopo tre mesi, in maniera non diretta ma con mezzi subdoli, in qualche modo rientra nella mia vita. non ammette che una sua preda, che l’ha amata alla follia, che ha fatto di tutto per lei, possa dimenticarla. quindi usando internet ha iniziato a mandare messaggi che solo io potevo capire. messaggi per provocare una mia reazione. per le prime settimane, ho fatto fnta di niente poi non ce l’ho fatta piu. ho lasciato da parte il mio buonismo e mi sono detto: qui ti devi salvare roberto. la violenza psicologica indiretta, sapeva dove colpire. per fortuna la vicinanza di persone che mi vogliono bene e di una ragazza in particolare che frequento, hanno fatto si che io reagissi. non piu li impassibile, impotente di fronte a tanta misera e gratuita cattiveria. ho deciso di denunciare pubblicamente la mia storia, sul mio profilo facebbok e tramite la stesura di un libro che tra pochi mesi sarà compltetato. non ho mai fattto riferimenti alla sua persona, sapendo che non aspetta altro per farmi del male magari con denunce per stalking. stavolta però il vampiro dovrà ritirarsi, non ho paura anzi, la sofferenza mi ha fortificato ed ora sono molto incazzato. non le permetterò piu di farmi del male. cerca ed ha cercato di farmi passare per un pazzo, ossessionato,. addirittura spudoratamente è arrivata a negare la relazione con me per salvaguardare la sua faccia da santerellina.
    per fortuna ho conservato prove schiaccianti che la contraddicono, e ci sono una miriade di persone che potranno confermare tutto e tutto quello che ho subito.
    morale di tutto ciò? signori queste persone uomini o donne che siano, sono dei veri pazzi, da rinchiudera coattivamente perchè minano in continuazione la salute di chi ha la sfortuna di incontrarli. bisogna denunciarli e citarli per i danni che ci hanno inflitto. bisogna sputtanarli con tutti, bisogna che cambino nazione, che si curino perchpè sono portatrici di morte. la differenza tra loro è un killer? il killer usa armi loro usano la violenza psicologica….quindi chioedete aiuto, non state li fermi/e a subire a darvi colpe. usate tutti i mezzi per salvare la vostra psiche. rimettevi in sesto e poi incazzatevi, non permettete che quello che hanno faato voi cosi spudoratamente possano continuare a afre anche ad altri. vanno smascherati. la sola cosa che temono è la distruzione dell’immagine che si sono creati. loro sono i buoni, i moralisti, i salvatori del mondo…noi i cattivi da distruggere….la mia colpa è di essermi innamorato di una malata di mente, di una persona malefica nello stesso tempo, che gode e che trova giovamento infliggendo sofferenza al prossimo, perchè invidia dell’altro la capacità di amare e di avere valori che lei non ha. a tutti gli amici, uomini e donne, che vivono situazioni simili con narcisisti perversi, io dico ora aprite la finestra e gridatelo, non tenetevelo dentro, loro giocano su questo per continuare ad uccidere.

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 8, 2011 at 7:36 am

      Questa presa di coscienza è un passo fondamentale per la liberazione dal legame malefico, è indice di aver raggiunto un buon livello di detraumatizzazione attraverso percorsi appropriati di varia natura, certamente psicologici e spirituali… purtroppo queste violenze psicologiche traumatizzanti una volta decongestionate lasciano molto debilitati sul piano psicocorporeo, occorre un periodo di riabilitazione come avviene dopo un incidente stradale o una dura malattia, purtroppo è così, ma se si ha la pazienza e l’impegno di curarsi nel fisico e nella mente si rinasce con nuovi valoro e possibilità, con nuova voglia di vivere e di amare, soprattutto ci si cura anche del ferita che precedentemente aveva consentito lo stabilirsi di una relazione con una persona alquanto negativa, il cui disturbo sio esplica appunto nel recare malessere psicologico attraverso la manipolazione sensimentale e sessuale (in ciò consiste il punto cruciale del disturbo narcisistico di personalità), ma v anche detto che chi viene manipolato ha una ferita narcisistica che lo rinde particolarmente vulnerabile nei confronti di queste persone, le quali, per così dire succhiano sangue (energia) da quella ferita, la dilatano (traumatizzano) e la infettano (psichicamente). La cura consiste quindi nel detraumatizzare, ma poi anche nel disinfettare e ridare energia alla persona che ha subito tale relazione. Certo la rabbia è normalissima , ma dovete considerare sempre che l’altro/a è veramente una persona disturbata (che comunque la pagherà) e che quindi non è assolutamente il caso di scatenare desideri di vendetta. La vera vendetta può essere nel diffondere una cultura e un’educazione sentimentale basata sul racconto anonimo della propria esperienza, ma soprattutto nel recupertare il proprio benessere cosa che più di tutte fa ‘schiattare’ vampiri/e di varie specie. Certo poi si potrà avere anche compassione, ma è Dio che dovrà perdonarli, non voi, a meno che non vi chiederanno un giorno davvero scusa… tuttavia ci sono dispositivi psichici che implicano la loro punizione, per un’espiazione penitenziale senza la quale non possono guarire, o, altrimenti vi sarà un lento, ma inesorabile devastante processo di aggravamento della patologia che diventerà sempre più manifesta, delirante e invalidante. Gesù ha detto “Perdona loro, perché non sanno quello che fanno”, ma non ha detto non fargli sapere quello che fanno, perciò Dio (o se volete l’inconscio) potrà guarirli solo dopo che hanno capèito e avranno chiesto scusa con autentico pentimento, e avranno superato pene purgatoriali (sulla terra , da vivi), altrimenti sprofonderanno sempre più nell’inferno (nella vita). Ma anche chi li ha subiti, per ingenuità o debolezza, ha colluso con loro perciò soffre e deve comprendere che si tratta di un processo purgatoriale che fa uscire dall’inferno se viene sorretto da cure spirituali e di consapevolezza, ove è fondamentale un impegno a liberarsi e a rinascere, per sé e per gli altri, perché bisogna ritornare a stare bene, perché bisogna diventare strumenti del bene, per tutti coloro che hanno bisogno e che meritano il bene.

  26. voluttà Marzo 25, 2011 at 11:45 pm

    Riassumo per grandi linee la mia storia. All’età di 23 anni ho conosciuto per caso un uomo più grande di me di 10 anni. Brillante, seduttore, eccentrico, egoista, tirchio, bugiardo , spietato etc…Ai tempi ero troppo giovane ed ingenua per capire, caddi nella rete di quest’uomo e vissi con lui una forte passione. I pomeriggi si susseguivano insieme alle mancanze di lui che giustificavo pensando fossero dovute al suo lavoro. Mi innamorai di lui, il sesso era oltretutto molto appagante specie perché mi sentivo mentalmente “sua”. Lui che, durante il sesso mi chiedeva di dirgli determinate cose che chiaramente appagavano il suo ego smisurato. A distanza di 6 mesi, scopro per caso, che ha già una fidanzata nonché collega di lavoro. Il dolore per il danno subito è atroce, mi sento umiliata e profondamente stupida, la rabbia trasale doppiamente quando lui resta come impassibile dinanzi alle sue stesse menzogne che gli rinfaccio ottenendo solo altra frustrazione. Lo allontano e decido di non dargli più spazio nella mia vita sebbene lui continuò a cercarmi per almeno un altro anno. Passano gli anni, altri capitoli si aggiungono alla mia vita, qualcuno anche importante, pur tuttavia, la mia ferita narcisistica torna a farsi sentire più e più volte negli anni, tanto che decido di affrontare questo fantasma giunta alla soglia dei 31 anni. Una parte di me voleva un risarcimento per il male subito, l’altra parte sperava di trovare un uomo diverso.
    Frattanto, sulla base di alterne vicende nella mia vita, indipendenti dal narcisista, decido di affidarmi ad una brava psicoterapeuta la quale mi regala una consapevolezza a tratti dolorosa ma liberatoria. Scopro infatti di avere un padre patologico, privo di intelligenza emotiva che non ha saputo “ascoltarmi emotivamente” sin dall’infanzia, complice la debolezza di mia madre ed il loro rapporto assolutamente malsano come coppia. A tal riguardo scopro anche che, la violenta esplosione di psoriasi avuta intorno all’età di 8 anni circa e durata anni, non è stata un caso bensì la conseguenza di tensioni legate ai miei genitori.
    Un anno e mezzo fa, affronto il mostro di anni addietro che oggi ha 41 anni. Prima di ritrovarlo, rifletto per lunghi mesi, documentandomi sul narcisismo e ponendomi molte domande in merito alla mia decisione.
    Ritrovo lo stesso uomo di anni prima, bugiardo, infedele, ipocrita, furbo, stratega etc…ma questa volta ho qualche certezza in più.
    Lui è sempre legato alla stessa donna, donna gelosissima, consapevole dei suoi tradimenti (non tutti) ma che sembra voler restare con lui a tutti i costi.
    L’attrazione ricompare prepotentemente ma questa volta non cedo alle sue avances ed inizia un sorta di gioco al massacro “psicologico” durato un anno e mezzo.
    Un anno e mezzo intriso di sms, chiamate, ed incontri rigorosamente pubblici, nonostante lui cercasse in tutti i modi di capire dove abitassi.
    Non cedo, non mi lascio confondere, comprendo bene la sua insulsa psicologia e quanto più non riesce a mettermi in ginocchio e tanto più sembra impazzire. Mi desidera, vuole avermi a suo uso e consumo (proprio come anni addietro) ma non riesce a gestirmi tanto più se il mio atteggiamento è quello di una donna che gli dà dolce e l’amaro, parole di dolcezza alternate a momenti di assoluta repulsione in cui perentoriamente gli chiedo di non cercarmi più. Sparisce salvo poi tornare a cercarmi dopo un mese o due. Il ciclo si ripete per un anno e mezzo, ma io resto ferma sulla mia consapevolezza e continuo a tenergli testa lasciando che qualunque sua provocazione cada nel silenzio.
    Ed eccoci all’epilogo: Lo scorso novembre, decido ancora una volta di troncare questa pseudo amicizia giacché mi rendo conto che non avrò mai un risarcimento morale. A periodi alterni gli attacchi di ansia mi paralizzano per giorni, per cui, mi rendo conto sia il caso di tagliare ogni contatto.
    Lui sparisce ma torna ancora cercarmi nel mese di dicembre. Non rispondo, il cell squilla a vuoto.
    A marzo di quest’anno scopro (per caso, non da lui) che stà per diventare padre della sua compagna. Il dolore è forte ma resisto ed attendo di rimettermi in piedi. Mi convinco, subito dopo la notizia, che forse questa bambina lo renderà un uomo migliore e che probabilmente, se ha smesso di cercarmi (dallo scorso dicembre) è perché ha messo un po’ di senno.
    Ogni mia speranza crolla quando l’8 marzo ricevo un suo sms. Lui crede che io non sappia della sua futura paternità, il tono del suo sms è sempre quello di uomo che continua il suo tentativo di seduzione.
    Decido di dargli “uno schiaffo morale” con le seguenti parole: “credevo che l’arrivo di un figlio fosse abbastanza per cancellare il mio nome ed mio numero. Resto senza parole”.
    Cala il silenzio salvo poi ricevere un altro suo sms (dopo 2 ore) dove conferma la sua paternità ma mi prende per bambina e mi saluta con un tono simile ad un addio. Va da sé che non rispondo più e lascio cadere la sottile offesa volta a farmi sentire sbagliata.
    Oggi ho 32 anni, una carriera accademica e post accademica brillante, molte esperienze all’estero ed una vita sociale che è tutto sommato migliorata da quando la mia psicoterapeuta (che non vedo + da tempo) è riuscita a farmi cambiare qualche abito mentale decisamente penalizzante.
    Resta il fatto che temo, che lo smacco subito dal narcisista sia molto grande e che nonostante la figlia in arrivo, tornerà a cercarmi ancora. So bene che non risponderò ma la mia paura è che in me ci sia una forma di attrazione perversa per quest’uomo sul piano sessuale. Per il resto sto cercando di distruggerlo dentro me poco alla volta.

    • Pier Pietro Brunelli Marzo 28, 2011 at 2:06 pm

      Oggi hanno intervistato Kernberg in teevisione l’aniano psicoanalista americano, masimo esperto del narcisismo patologico, ha detto chiaramaente che sono soggetti pericolosi malefici per se e per gli altri…. se si teme i avere avuto o di avere una relazione on questi soggetti NON BISOGNA fare diagnosi e verdetti da soli, ma è opportuno (CON POCA SPESA o se in qualche ASL c’è la mutua per problemi di questo tipo, o consultori) almeno informarsi da uno psicoterapeuta o da uno psichiatra di fiducia con il quale si stabilisc una buona sintonia. D’altra parte tutti possono diventare preda della capacità manipolatoria di questi ede altri soggetti, ma quando, pur avendolo capito si persiste a frequentarli allora è evidente che si ha bisogno di chiarimenti e di sostegno in quanto anche il proprio equilibrio psichico è sofferente.
      Io faccio i miei migliori auguri alla signora che ha scritto questa toccante testimonianza e la invito a risolvere al più presto la situazione in modo sereno, con calma, servendosi di cure e con l’aiuto di persone buone che la comprendono.
      Pier Pietro Brunelli
      Psiocoterapeuta

      • voluttà Marzo 29, 2011 at 4:06 pm

        Gentile Dottor Brunelli la ringrazio vivamente per l’augurio rivoltomi. Devo dire che, tutto sommato, ho ripreso in mano la mia vita. Per cominciare ho ripreso a mangiare e dormire e mi capita sempre più di rado di svegliarmi con il magone, pensando ai vari accadimenti di questo ultimo anno e mezzo.
        Mi preme solo dire che, se a distanza di anni sono tornata a cercare lo stesso uomo che anni prima mi aveva “psicologicamente violentato” è perchè una parte di me cercava “vendetta”, lo volevo ai miei piedi, avrei voluto un risarcimento per la sofferenza patita annia prima. Per fotuna 31 anni non sono 23 e, la consapevolezza di molte cose unita alla maggiore esperienza, mi hanno aiutato a tenere le distanze quanto meno fisiche. Se avessi ceduto avrei sofferto ancora di più. Il mio vaso di Pandora, oggi come oggi, raccoglie una nuova importante esperienza che mi ha lasciato sofferenza ed amarezza ma sicuramente mi ha anche regalato qualche certezza in più su me stessa. Sto imparando a volermi bene e soprattutto ad ascoltare il mio sesto senso!! Raramente mi sbaglio. Saluti.

        • daniela7 Aprile 8, 2011 at 3:55 pm

          cara voluttà ti capisco,sento dentro di me la stessa voglia di vendetta.la voglia di vederlo annientato.
          vorrei farlo soffrire,umiliarlo per tutto il male che mi ha fatto,le bugie,gli inganni.
          anch’io sono tornata da lui ma dopo un anno e nei sei mesi che siamo stati insieme(per modo di dire)ho capito tante cose,ma di più ho capito e scoperto contattando la sua ex.e la cosa che mi ha fatto più male e scoprire che l’anno prima nei mesi in cui eravamo lontani lui l’aveva cercata per farla tornare usando canzoni che credevo rappresentassero noi,la ns storia.
          lì è crollato tutto ho avuto la conferma che ha sempre mentito,che non mi ha mai amata(sanno amare?!?).
          se leggi un mio post di qualche giorno fa parlavo del dolore di non essere la sua”ossessione” è questo non è sano come non è sano vivere sperando in un risarcimento e soprattutto in un ravvedimento di questi esseri.
          certi gg la rabbia mi logora,mi strazia,pensa che a differenza tua io non ho mai avuto nemmeno la soddisfazione che lui mi cercasse e quindi di poterlo ignorare.
          dobbiamo guarire noi stesse dal male di volere qualcosa che mai ci ripagherà del male subito.
          so benissimo che non è facile ma bisogna volerlo.
          anch’io ho contattato il dott. Brunelli mi ha ispirato subito tanta fiducia(forse perché come ha scritto all’inizio ha vissuto lo stesso trauma)e presto lo ricontatterò vorrei iniziare un percorso con lui.vorrei fosse lui a seguirmi,prima per guarire dal dolore che sento e poi per capire e guarire la mia sicura ferita narcisistica.
          brava inizia da te,avevo smesso anch’io di mangiare ho ripreso.dormo solo ancora male,mi sveglio tutte le notti con la stessa domenda:perché????ma la risposta non c’è.
          tanti auguri sperando che presto scriveremo di un nuovo grande amore o solo di un nuovo grande inizio.

        • Pier Pietro Brunelli Aprile 9, 2011 at 9:04 am

          Mi chiedo, perché darsi il nome di voluttà? Forse si allude a desiderio, passione, rapimento… forse bisogna fare in modo che non siano proprio queste forze a metterci nelle mani dei vampiri… e con ciò non dico che bisogna farsi suore o frati, anzi quando si può la sessualità va vissuta e cercata, ma in fondo… senza voluttà, con paicere, sì, con divertimento e fantasia sì, ma non deve diventare un’energia che si piega alle manipolazioni seduttive da letto e dintorni… il sesso è un piacere quando non dà dispiacere.

        • voluttà Aprile 18, 2011 at 8:46 pm

          Cara Daniela, accolgo il tuo sgofo e ne faccio tesoro proprio come le altre innumerevoli testimonianze presenti in questa pagina. Trovo sia mostrouso che quanto narrato qui dentro abbia tratti cosi simili!! Sembra un copione!!!Loro sembrano un copione proprio come il senso di frustrazione che lasciano in noi. Dicono il tempo sia il miglior dottore. Chissà…frattanto un abbraccio virtuale.

    • insight Marzo 29, 2011 at 8:54 pm

      cara voluttà,
      ho letto con profonda inquietudine quanto hai raccontato. so per esperienza, come d’altronde chiunque abbia avuto una relazione perversa con un narcisista patologico, quanto sia difficile sganciarsi da certi meccanismi, peraltro irreversibilmente distruttivi, ma trascorrere dieci lunghi anni nel torpore, nell’illusoria aspettativa inconscia di trovare la pace nel rivendicare e compensare e sanare una ferita narcisistica ,che sia stata prodotta (ed è impossibile perchè sicuramente già presente), peggiorata o risvegliata è un’utopia! mi sembra che il tuo percorso terapeutico non abbia dato i concreti frutti auspicati, mi sembra che ancora tu sia coinvolta pericolosamente in questa relazione malsana, ancora purtroppo non hai la necessaria consapevolezza e conseguente accettazione della cruda amara realtà: i vampiri affettivi restano vampiri, senza pietà, senza cambiamento, senza empatia, senza sensibilità, senza intelligenza emotiva. tu stai continuando a vivere nell’illusione che ci sia una trasformazione, che quanto rappresenti possa modificare la sua natura, i suoi bisogni. ma loro non hanno bisogni, non hanno percezione dei loro vuoti interiori, non comprendono di avere un problema… loro sono convinti di aver agito e di agire al meglio. semmai siamo noi donne ad ad essere sbagliate. loro amano donne che li adorano, che li gratificano e si innamorano solo di un certo tipo di donne.. riescono a manipolare solo donne manipolabili, che purtroppo si convincono che per potersi salvare debbono salvarli. non voglio essere giudicante nè invasiva, solo preoccupata per un’anima sensibile che si tormenta senza risultati nè vie d’uscita costruttive per se e per quanto rappresenta. vorrei consigliarti una piccola cosa: contatta il prof. brunelli, approcciati con lui .. in qualche modo riuscirà a consigliarti e a darti un pur piccolo aiuto per capire come liberarti da questa ossessione devastante. per quanto mi attiene, sono in terapia da giugno 2010 e nonostante la fiducia che ripongo nella mia straordinaria terapeuta, a novembre 2010 ho avuto voluto e deciso di incontrare e relazionarmi con il prof. brunelli, che ritenevo un esperto nella trattazione del traumatismo da narcisismo patologico. per me è stato confortante ed esaustivo… e lo ringrazio sopratutto per l’impegno, la passione, la dedizione che dimostra per aiutare chi sfortunatamente si incastra a questi mostri che rovinano e destabilizzano a volte in maniera sconvolgente.
      ti auguro ogni bene ed una meravigliosa rinascita. io ci sto riuscendo… e non l’avrei mai creduto possibile, credimi.
      affettuosamente

      • voluttà Aprile 17, 2011 at 12:32 am

        Cara Insight, grazie infinite per la tua testimonianza! Non posso negare a me stessa che lui sia ancora un pensiero nella mia testa ma è pur vero, che stavo peggio quando lo incontravo. Costringevo me stessa a reprimere una valanga di emozioni contraddittorie pur di apparire forte e sicura di me, controllata e disinteressata. L’inevitabile conseguenza erano le crisi di ansia terribili che mi paralizzavano a letto per almeno 3 giorni. Mi stò documentando tantissimo su questa patologia e devo dire che anche le innumerevoli testimonianze mi stanno aiutando parecchio! Ho compreso tantissime cose, ho rivisitato frasi, mezze frasi ed azioni che forse non avevo diagnosticato in modo esatto. Ciò che importa è che adesso lui sia lontano da me e che non torni + a cercarmi. Se dovesse farlo, ma non credo, attuerò il no contact. L’indifferenza è quanto + li irrita. Quanto alla mia ferita narcisistica non so bene se fosse già presente in me al di la di lui…certo che ho anch’io un padre patologico, non Narciso ma pur sempre patologico che ha fatto i suoi danni. Colgo l’occasione per spiegare anche al Dottor Brunelli che in effetti il mio pseudonimo nasce dal motivo portante che ha scatenato la relazione con il Narci. “La passione”Ebbene si…ero giovane, poca esperienza talmente poca che forse non conoscevo bene neanche la mia femminilità. Lui è stato, ad oggi, l’unico uomo che ha tiriato fuori, parti di me, di cui avevo solo un vago sentore. La sessualità con lui era molto cerbrale, ancora prima che fisica, un mix tra le due cose che mi ha reso sua “vittima” senza difficoltà. Adoravo l’initmità con lui e pensavo tra noi ci fosse una chimica speciale. Oggi ho compresso che, i Narcisi “overt” che spesso sono bulimici del sesso, sono sistematici come copioni anche nell’initmità. Oggi ho la netta sensazione che sia prima che dopo di me, tutte le sue consapevoli/incosapevoli amanti, avranno di certo condiviso la stessa identica tipologia di sessualità volta a “sottomettere” la donna, a possederla anche con le parole. Non vado oltre…Mi affido al tempo e frattanto spero anche per me giunga un nuovo amore.

    • valeria Aprile 4, 2011 at 10:22 am

      1) La prima difesa è la virtù … se noi fossimo state perfette nel nostro comportamento non saremmo cadute nell’insidia. C’è una colpa infatti se siamo arrivate a questo. Nel mio caso, l’imprudenza, l’ingenuità, l’egoismo (volevo un uomo che mi amasse) la superbia e la presunzione (io mi sentivo migliore delle ex di questo tale di cui lui parlava sempre male facendo finta di essere una vittima e pensavo che sicuramente con me sarebbe stato diverso) la superficialità (sono finita a letto con questo individuo senza nemmeno conoscerlo un po’…ho passato sopra a tutti i miei valori e a tutto quello in cui credevo, e a cui, mi viene il dubbio, probabilmente non credevo fino in fondo… posso dire di essermi ribellata al Bene, ho tradito il Bene e per che cosa? per un’illusione che mi ha quasi uccisa)
      2) Quando ormai siamo cadute nell’insidia, se siamo arrivate a capire che la persona che stiamo frequentando è ambigua e malvagia ed esercita un potere su di noi convinciamoci che non ci ama, che se c’è una discrepanza tra quello che dice e quello che fa significa che mente. In ogni caso è pericolosa per noi. Non andiamo a cercare altro. Non ci ama, non ci ama, non ci ama. E questo dovrebbe già bastare per mollarlo e farci resistere alle sue eventuali richieste di incontro, di chiarimento ecc. Ma se non basta convinciamoci che in realtà lui ci odia, ci odia, ci odia… non contiamo nulla per lui, possiamo anche crepare che a lui non importa nulla. Dobbiamo avere l’umiltà di riconoscerlo. Attenzione però quando dite basta deve essere basta, anche un messaggio può essere pericoloso. Giocate anche voi allenandovi all’indifferenza. Se vi scrive, non rispondete, ignoratelo e segnate un punto. Questo è tutto l’impegno che vi si richiede. Non reagite alle provocazioni, educatevi a star ferme. Ma dai, lo sapete che non si muore per amore, che nessuno è insostituibile anche questo cretino e che dopo 3 mesi che non vedete uno e che nel vostro cuore ci avete messo una pietra sopra …basta! Vincere le tentazioni ad incontrarlo ad avere qualsiasi pur minimo contatto con lui è davvero, credetemi, il primo e necessario punto di partenza per venirne fuori, vi assicuro, felici.
      Per quanto riguarda me ho avuto la netta sensazione di trovarmi in battaglia con delle forze superiori alle mie forze, e per quanto mi sforzassi (a volte mi scoppiava una rabbia dentro e per gestirla la mia mente cercava di elaborare strategie, e a ragionare sul modo di affrontarlo) mi rendevo conto di essere sempre destinata a perdere e ad essere umiliata in continuazione. Non affrontiamo una battaglia se sappiamo già in partenza di essere perdenti. Mi rendevo conto che questo gioco al massacro che divertiva malignamente lui ma distruggeva e logorava me, a lungo andare mi avrebbe annientata come persona (non sono più io, non esisto più) e sarei diventata una schiava del male (perchè una volta annientata nel pensiero e nelle opere e non più in grado nemmeno di ribellarmi) avrei iniziato, pur di compiacerlo, a prostituirmi eliminando tutte le cose che potevano in qualche modo infastidirlo (perdendo me, le mie qualità, i miei interessi) e pur di averlo avrei iniziato ad essere malvagia come lui per essere poi gettata perchè divenuta vuota e inutile e pertanto non più nemmeno interessante da tormentare. Quindi ad un certo punto mi son detta BASTA, mi sono umiliata (ma questa volta con me stessa) e mi son detta “Non devi avere più contatti con lui”, Devi saperti educare, Devi saperti dire dei no”
      Mi sono convinta che le mie forze di persona umana non sono paragonabili a quelle di cui lui si serve, lui è aiutato da forze che non sono di questo mondo, che sono le forze del Male con la m maiuscola. A quel punto ho pregato Dio perchè mi aiutasse con le sue forze infinitamente più forti del male. Diceva San Paolo «la nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Ef 6,12). Perciò mi sono “Rivestita dell’armatura di Dio” come dice ancora San Paolo e ho fatto scudo con l’arma della preghiera. Dio solo ha armi potenti per combattere contro il suo nemico che si sa, è sempre uno sconfitto. E questa deve essere una certezza.
      L’importante è capire questo e avere l’umiltà di ritirarsi, di togliersi dalla scena per lasciar fare a Chi è in grado di difenderci veramente e farci vincere. Dio ci fa vincere perchè ci cambia e se noi ci affidiamo a Lui potremo scoprire la potenza del Bene.
      3) Quando siamo riuscite ad allontanarci da questa persona, a vincere la tentazione di chiamarlo di incontrarlo di sentirlo non ci rimane che la parte più bella, il lavoro su di noi che effettivamente può essere molto doloroso, perchè dobbiamo capire il perchè ci siamo perse e dobbiamo riempire i vuoti. Per quanto mi riguarda ho seguito un cammino di fede, mi sono confessata (ho confessato i miei peccati e difetti, le mie colpe e non quelli degli altri) e ho iniziato a pregare. Ho riscoperto i Salmi… che preghiere potenti contro il male, davvero ti risuscitano! E’ la strada che mi ha liberato, prima perchè mi ha aiutato a proteggermi, poi perchè mi ha fatto capire che devo uscire dal mio egoismo e devo utilizzare le mie energie per fare del bene agli altri, cominciando in semplicità dalle persone che mi stanno più vicine. Questa è la strada che riempie i miei vuoti. Sembrano delle parole astratte ma in realtà sono molto concrete. Ogni giorno mi ripeto “Dal desiderio di essere amata, liberami o Signore! E questa umile preghiera mi rende felice! Ovviamente è anche un cammino di impegno e di fatica ma che porterà dei frutti, è già sperimentabile :) Se arriverà un uomo che mi ama questo sarà un regalo inaspettato, che non pensavo di poter avere e sarà sicuramente bellissimo… se così non sarà non sarò stata prigioniera dei miei desideri, ma una donna pienamente libera!
      Sorrido pensando che trovare questo blog (così importante per la mia presa di coscienza) faceva parte del piano di Dio (e del suo Amore gratuito per me) per la mia rinascita dopo che mi ero messa nelle Sue mani e avevo chiesto il Suo aiuto!

      • Pier Pietro Brunelli Aprile 8, 2011 at 7:14 am

        Grazie per questo straordinario intervento che offre un contributo fondamentale per tutti ed anche al di là della tematica trattata. Ciascuno deve assolutamente trovare una sua propria dimensione spirituale, per liberarsi e guarire dal legame maligno con narcisisti patologici ed altre persone ‘malate di male’. La spiritualità non è la stessa cos dell religione, è anche la religione, è un amore profondo per quanto si considera più nobile e più sacro nella nostra esistenza, e può riguardare anche più di una religione, la poesia, la natura, anche gli ideali… in ogni caso i principi fondamentali del cristianesimo, restano di grandissima importanza psicologica ed umana anche in una dimensione laica… bisogna attivare l’archetipo del Sé il Centro che sta tra la dimensione dll’Io e quella dell Totalità, provate a vedere questo concetto nell’articolo FARE ANIMA (in questo blog) e nel meraviglioso libro (veramente) LA CANOA SACRA.RENA MIRECKA edito da BULZONI quest’anno. Cerca l”i-spirazione’: parola che vuol dire letteralmente ‘essere visitati dallo spirito’, questo è ‘fare anima’, attivare il Sé, allora le sorgenti spirituali dell’Amore ti metteranno in salvo dalle tenebre dei legami malefici… va verso la nuova Alba, quando il sole rinasce anche dentro di te, e l’oscurità si disperde… questo è il senso e il significato della parola ALBEDO… così io propongo una pratica (eventualmente dopo una preparazione), insieme a me, di andare a visitare l’Alba, e organizzo quest’azione in collaborazione con un agriturismo molto naturale e francescano che si trova sull’appennino ligure e che è in http://www.lasereta.it . Ma ci sono tante possiobilità di riattivare l’amore spirituale in voi, cercatele, frequentate le forze buone, quando vi orienterete verso il bene, sarete liberi.

        • insight Aprile 22, 2011 at 12:32 pm

          professore,
          i miei affettuosi auguri di una Santa Pasqua e gli auspici migliori di una serena e sempre più solida RINASCITA a tutti!!!
          A presto

        • Pier Pietro Brunelli Aprile 22, 2011 at 12:52 pm

          Nella ruota di Medicina che ci accompagna lungo questo pellegrino e profondo viaggio lei è stata ad est con l’illuminazione, come reale acquila che per prima vede la luce del sole sorgente… Buona Pasqua.

  27. susanna Marzo 25, 2011 at 6:34 pm

    salve,la mia storia è simile a tante altre…anch’io ho trovato questo sito a coronamento di un mio disperato tentativo di trovare un senso a comportamenti inspiegabili,umilianti, mutevoli e connotati, specie ultimamente,dalla pazzia dell ‘uomo che ho amato e che diceva di amarmi…purtroppo sono stata sua amante e probabilmente complice per 6 anni!La domanda che vorrei porre è questa:può un individuo del genere portare avanti un matrimonio serenamente senza comportameti narcisistici mascherando queta sua personalità?un narcisista tradisce sempre ed in modo recidivo?Grazie dottore questo suo sito mi ha aiutato molto…

    • Pier Pietro Brunelli Marzo 25, 2011 at 6:52 pm

      Gentile Susanna, come lei ha visto quest’articolo aiuta molto. Si figuri che per ringraziarmi c’è chi mi spedisce qualche bottiglia di vino, un libro, oppure cartoncini augurali… questo mi dà forza per continuare…. soprattutto poi quando pazienti o anche solo lettori affermano di stare davvero meglio… poi però per quanto riguarda la consulenza individuale, seppure lei la pone in maniera generica, io non posso farla se non conoscendo lo specifico caso, questo nel rispetto delle normative dell’Ordine degli psicoterapeuti a cui appartengo che tutela la professione, ma soprattutto la salute psichic dei pazienti che hanno diritto ad una consulenza esperta non superficiale (cioè non come quelle delle letterine ai giornali con rapide risposte). Dall’articolo si possono già trarre delle risposte generali alle sue domande relativamente alla manipolazione e all’opportunismo di certi soggetti, ma lei ha bisogno di un approfondimento per la sua specifica situazione. Io nel rispetto delle normative posso fornirglielo anche telefonicamente, previo accordi, chiarimenti e una giusta parcella che può essere considerata come quella che percepirebbe un isnegnante di inglese o un buon parrucchiere, con tanto di ricevuta fiscale detraibile come trattamento medico. Naturalmente mi farebbe piacere incontrarla a Milano o Genova, o anche prossimamente presso l’agriturismo http://www.lasereta.it dove previo accordi offro consulti ecopsicoterapeutici. Allora grazie e tantissimi auguri.

      Pier Pietro Brunelli
      Psicoterapeuta

  28. letizia Marzo 17, 2011 at 4:59 pm

    ciao a tutti.
    finalmente sono riuscita a leggere interamente questo blog che ho scoperto per “caso”, lo metto tra virgolette perchè io al caso proprio non credo…. come ho già avuto occasione di scrivere sono “inciampata” in questo blog nel tentativo di trovare una spiegazione “logica” ad una situazione assurda che sto vivendo. Ed ho finalmente capito che così assurda non è e che siamo in tanti….Ogni parola che leggevo aveva un nome e un cognome…il suo…quello di colui che definire “narcisista patologico” in questo momento mi sembra quasi un complimento. Non ci sono parole per descrivere la sofferenza che certi ANIMALI ti infliggono solo perchè tu hai avuto la disgrazia di innamorartene e la presunzione (o la solita cara vecchia “sindrome da crocerossina”) di pensare di poterlo salvare da se stesso. Ma questa gente non la potremo mai salvare, a meno che non siano loro a volerlo …e sicuramente non è il nostro amore che li può salvare…abbiamo forse visto troppe soap operas. Non lo è soprattutto dopo che loro ci hanno ferite perchè già sanguiniamo e loro, proprio come gli SQUALI, sentono l’odore del sangue e si avventano su di te per darti il colpo di grazia. Quindi oggi ho capito che le mie sono ferite che devo curare IO, con la forza che più volte ho dimostrato di avere e con l’umiltà di chiedere aiuto a chi davvero può aiutarmi, un bravo terapeuta che possa aiutarmi a capire cosa mi ha portato ad offrirmi come preda sacrificale di questo animale affamato di sangue. Dopodichè forse, se Dio vorrà, potrò anche io fare la mia parte e cercare di accettarlo così com’è e magari aiutarlo, ma solo quando lui non avrà più potere su di me…. oppure quando avrò trovato la forza di non rispondere MAI PIU’ al telefono o ai suoi SMS nei quali mi accusa di essere egoista e insensibile. Già….proprio lui che mi ha tradita, che ho perdonato e che come ringraziamento mi ha tradita di nuovo negando l’evidenza (scambi di messaggi inequivocabili tra lui e lei alla mano) e non dando il minimo accenno di vergogna o senso di colpa…..Ma per fortuna oggi ho capito che il problema non è questo, semmai questa è solo la punta dell’iceberg, un iceberg che si chiama DISTURBO DELLA PERSONALITA’. Mi dispiace ma io a questo gioco al massacro ho deciso di non prestarmi più, MAI PIU’, è in gioco la mia vita e per una volta voglio dimostrare io a me stessa un po’ di sano egoismo: tra lui e me io scelgo ME!!! scusatemi se non sono stata del tutto chiara forse ma i pensieri si accavallano. Buon giorno della Repubblica a tutti!!!

    • tatiana Giugno 9, 2011 at 1:09 pm

      mi è capitata la stessa cosa leggere mi sta aiutando..grazie a tutte

  29. Pier Pietro Brunelli Marzo 15, 2011 at 9:17 pm

    Quando si riconosce che è in corso da lungo tempo una relazione disturbante e cionondimeno non si riesce ad interromperla, innanzitutto bisogna capire che se la si accetta ciò è dovuto al fatto che anche dentro se stessi c0′è qualcosa che non funziona e che è meglio cercare di risolvere. Altrimenti se si crede che il problem sia dovuto solo ed esclusivamente all’altro che è un narcisista o quant’altro allora vuol dire che si vede solo l’aspetto negativo del subire (che con tutta probabilità c’è, ed è veramente dovuto all’altro), ma non si riesce a vedere l’aspetto del PERCHE’ LO SI SUBISCE. Quindi cercae di mandare a tutti i costi in terapia l’altro e il volerlo sostenere, senza voler fare qualcosa per capire ed equilibrare il perché si vuole essere in questo ruolo, giustificandolo solo come la nwecessaria conseguenza dell’essere innamorati, è veramente segno che qualcosa non va nella relazione e cjhe anche se l’altro andasse a farsi curare sarebbe tuttalpiù lui che si curerrebbe, ma la relazione resterebbe malata. Perciò intanto che si sopporta che l’amato si vada a curare e lo si salvi, la prima cosa da fare, anche per dare il buon esempio è di rivolgersi personalmente da uno psicotwerapeuta per capire se stessi e, allora forse si potrà essere in grado di aiutare davvero… invece se si è dipendenti e l’altro vede che il suo squilibrio viene sopportato per ”””amore””” (amore tra 20/25 virgolette e più), l’altro peggiorerà ancora e ancora di più perché il suo problema consiste proprio nel far impazzire chi lo sopporta, di portarlo oltre l’umana sopportazione e fino a quando non ci sarà riuscito non lo abbandonerà… questo è quanto io vedo in molti andamenti a sfondo narcisistico patologico, poi ciascuno è diverso, e dovrebbe approfondire considerando che è in gioco la sua salute, e che questo non è il blog del tipo’ il mago dell’amore’ che risolve i problemi del cuore in due righette, ma di uno specialista della pèsicoterapia che con sensibilità e con severità (anche) ha il dovere ad esortare tutti a prendersi cura seriamente della propria salute, in quanto gli affetti sono la base della salute relazionale, cioè della vita, del futuro, ed anche degli equilibri psicosomatici dell’irganismo, in famiglia, con gli altri, e con l’Amore inteso come la più grande forza spirituale dell’essere umano che quando fda male va considerata con estrema devozione, dedizione, responsabilità e vro grande cuore.

    Pier Pietro Brunelli
    Psicoterapeuta

    Per comprendere concetti di guarigione è molto importante l’articolo CARNE E IL CARNEVALE DELLE DONNE in https://www.albedoimagination.com/03/2011/carnevale-al-femminile-per-liberarci-dai-vampiri-dentro-e-intorno-a-noi/

    • Gabry Marzo 16, 2011 at 6:52 pm

      Stasera vorrei uscire un po’ fuori dal seminato.
      OGGI è apparso su tutti i giornali che un noto giornalista, dopo la richiesta di rinvio a giudizio, ha scritto una lettera alla moglie, senatrice del Pdl sposata nel lontano 1964, con la quale – in attesa dell’interrogatorio – le ha scritto una lettera: “….Tu hai cresciuto le nostre figlie…E’ vero, ci sono stati gli anni dei casino’. Passione superata…Ti dovevo di più …Ti ho dato poco”.
      E Lei: “Emilio è un grande giornalista e un personaggio pubblico, che fa notizia…. e ce la farà”!
      Non vorrei sembrare di parte, ma ponendoci dalla parte di una donna, di una moglie, di una madre…, due persone che comunicano così, vi sembrano marito e moglie, due genitori che condividono il quotidiano e lo stesso tetto, oppure due attori che recitano la loro parte ognuno per conto proprio, per dare una illusione di condivisione e di affettività. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano i loro figli!

  30. Letizia Marzo 15, 2011 at 11:49 am

    Buongiorno dottore,
    nel tentativo di trovare un senso alla mia vicenda sentimentale sono capitata su questo blog. Improvvisamente tutto mi è più chiaro, tutti gli atteggiamenti, le menzogne e soprattutto la totale assenza di rimorso che il mio compagno ha mostrato di fronte all’evidenza e alla prova delle sue bugie…. Non ho ancora avuto modo di leggere tutti i commenti e l’articolo ma da quel che capisco è proprio la mia situazione. Ora però una amara riflessione e spero che lei possa darmi uno spunto per vedere un po’ di speranza. So che io troverò la forza di superare tutto questo e sono certa che per come stanno ora le cose la mia relazione è finita. Ovviamente in questo blog è tutto concentrato su come liberarsi da questi “narcisisti patologici” e ricostruire la propria vita ed autostima e le assicuro che è la mia priorità. La sensazione forte però che ho dalla lettura di questo blog è che per i narcisisti patologici non ci sia speranza e questo faccio molta fatica ad accettarlo perchè non posso pensare che non si possa “guarire” da una malattia come questa. Non sono arrabbiata con lui, anzi paradossalmente da quando ho intuito che questo è il suo problema, la mia rabbia è diminuita perchè ho capito che la sua non è cattiveria pura ma una patologia da curare. Ovviamente non glie ne ho parlato chiaramente, non voglio che si senta accusato ed etichettato e che si metta sulla difensiva. Ho a cuore la sua serenità ed equilibrio, sia che lo trovi con me che senza di me e mi sono limitata a dirgli che sono convinta che lui abbia bisogno di un aiuto professionale per capire meglio se stesso e il motivo per cui (x sua stessa ammissione) riesce sempre ad allontanare coloro che lo amano. Proprio come diceva lei: il narcisista patologico ti odia perchè lo ami….è esattamente così. Mi può dare un consiglio su come aiutarlo? Ovviamente sono consapevole del fatto di non poter essere io, quello che gli ho detto però è che se lui è disposto ad andare a fondo ai suoi problemi io non lo abbandonerò e lo sosterrò in ogni modo. Ma se lui si ostina a non voler approfondire la cosa me ne andrò di certo perchè diversamente sono sicura che mi trascinerà nel baratro con lui. Grazie per il suo consiglio dottore.

    • Pier Pietro Brunelli Marzo 15, 2011 at 9:12 pm

      Quando si riconosce che è in corso da lungo tempo una relazione disturbante e cionondimeno non si riesce ad interromperla, innanzitutto bisogna capire che se la si accetta ciò è dovuto al fatto che anche dentro se stessi c0’è qualcosa che non funziona e che è meglio cercare di risolvere. Altrimenti se si crede che il problem sia dovuto solo ed esclusivamente all’altro che è un narcisista o quant’altro allora vuol dire che si vede solo l’aspetto negativo del subire (che con tutta probabilità c’è, ed è veramente dovuto all’altro), ma non si riesce a vedere l’aspetto del PERCHE’ LO SI SUBISCE. Quindi cercae di mandare a tutti i costi in terapia l’altro e il volerlo sostenere, senza voler fare qualcosa per capire ed equilibrare il perché si vuole essere in questo ruolo, giustificandolo solo come la nwecessaria conseguenza dell’essere innamorati, è veramente segno che qualcosa non va nella relazione e cjhe anche se l’altro andasse a farsi curare sarebbe tuttalpiù lui che si curerrebbe, ma la relazione resterebbe malata. Perciò intanto che si sopporta che l’amato si vada a curare e lo si salvi, la prima cosa da fare, anche per dare il buon esempio è di rivolgersi personalmente da uno psicotwerapeuta per capire se stessi e, allora forse si potrà essere in grado di aiutare davvero… invece se si è dipendenti e l’altro vede che il suo squilibrio viene sopportato per ”””amore””” (amore tra 20/25 virgolette e più), l’altro peggiorerà ancora e ancora di più perché il suo problema consiste proprio nel far impazzire chi lo sopporta, di portarlo oltre l’umana sopportazione e fino a quando non ci sarà riuscito non lo abbandonerà… questo è quanto io vedo in molti andamenti a sfondo narcisistico patologico, poi ciascuno è diverso, e dovrebbe approfondire considerando che è in gioco la sua salute, e che questo non è il blog del tipo’ il mago dell’amore’ che risolve i problemi del cuore in due righette, ma di uno specialista della pèsicoterapia che con sensibilità e con severità (anche) ha il dovere ad esortare tutti a prendersi cura seriamente della propria salute, in quanto gli affetti sono la base della salute relazionale, cioè della vita, del futuro, ed anche degli equilibri psicosomatici dell’irganismo, in famiglia, con gli altri, e con l’Amore inteso come la più grande forza spirituale dell’essere umano che quando fda male va considerata con estrema devozione, dedizione, responsabilità e vro grande cuore.

      Pier Pietro Brunelli
      Psicoterapeuta

    • Letizia Marzo 16, 2011 at 10:18 am

      buongiorno,
      grazie per la sua risposta. Innanzitutto mi scuso di non essermi spiegata bene, in realtà questa persona io l’ho lasciato per sempre dopo l’ennesimo tradimento, negazione di fronte all’evidenza e totale assenza di rimorso per avermi ferita …. Come le dicevo non intendo farmi trascinare in fondo con lui ma non voglio nemmeno abbandonarlo al suo destino. Per questo gli ho detto chiaramente che ha bisogno di un aiuto professionale, come probabilmente (e lei ha ragione) ne ho bisogno io.
      Grazie

  31. Nicole Marzo 13, 2011 at 2:12 am

    Leggere questo articolo e le vostre esperienze mi ha fatto rivivere la mia storia e l’angoscia che provo tutt’ora a causa di un narciso.
    Una storia di sei anni fatta di vari tira e molla dove puntualmente all’inizio si mostrava sempre disponibile, mille attenzioni e quando io cedevo allora lui prendeva in mano la sua bacchetta e il cappello da prestigiatore e giocava fino a farmi impazzire. Mi ha umiliata, mi ha fatto sentire sbagliata, inutile, la mia autostima sempre sotto terra, a volte addirittura mi colpevolizzava di cose che non avevo fatto. Ero arrivata addirittura a credere che avesse ragione, ero io quella che sbagliava. Quante bugie, tradimenti, e tanta sofferenza. Negava sempre, anche davanti all’evidenza. Gli ultimi mesi sono stati un inferno, più lui mi feriva, facendomi credere di essere una pazza visionaria, più io mi ostinavo a dimostrargli amore. Sono arrivata in un punto dove ho capito che se non l’avessi lasciato avrei finito di rimetterci di salute, dopo aver buttato all’aria un’intera sessione di esami. Ho preso coraggio e l’ho lasciato. Ormai sono 20 giorni che non ci sentiamo, e anche se sto malissimo so che passerà, nonostante sia consapevole del lungo percorso da fare, ma almeno mi sono liberata di un male che rischiava di divorarmi dentro e fuori. Mi ha destabilizzata psicologicamente: non ho più autostima in me stessa, non ho fiducia né in me stessa né tanto meno negli altri, mi sento sempre in torto per qualsiasi cosa. Spero di riuscire a riprendere in mano me stessa e coccolare la mia anima che ancora fa fatica a vedere la luce dopo l’inferno in cui è stata cacciata.

  32. Cristina Marzo 11, 2011 at 5:03 pm

    Dottor Brunelli la seguo da tanto tempo su questo blog e mi è sorta una domanda.. io dal narciso di turno o presunto tale perchè per essere solo st… o è troppo diabolico sono stata rifiutata come compagna… dopo giochetti di vario tipo mi ha detto scusa ma non mi piaci quindi siamo solo amici per lui amicizia significava che io dovessi essere pronta e disponibile ad ogni richiesta di aiuto io mi sono sempre definita il secchio della sua m… perchè quando aveva qualche litigio diciamo moooolto animato con la donna di turno mi chiamava si sfogava poi come rientrava il tutto io tornavo nel dimenticatoio.
    con questa persona sto applicando il no contact… da due mesi assoluto impenetrabile lui non mi ha mai piu cercata e io spero che sia la volta definitiva.
    ma la mia domanda è questa secondo lei io dentro di me non accetto il suo rifiuto perchè si è trattato di un rapporto malato??.. Spesso sono stata rifiutata nella mia vita nn essendo molto avvenente ne ho ricevuti tanti di NO.. ma mai ci sono stata tanto male ho pianto qualche giorno certo ma poi sono andata avanti
    qui io sono ferma a quel no e non me ne do pace
    Grazie. in anticipo per la risposta Cristina

    • Pier Pietro Brunelli Marzo 12, 2011 at 12:27 am

      Mi cara nelle relazioni amorose o anche puramente sessuali l’avvenenza conta molto meno di quello che si è soliti pensare, conta molto di più ‘l’intrigo’, la complicità, la possibilità di poter esprimere con l’altro il lato oscuro che tutti abbiamo (a volte anche più o meno perverso/strano) e poi naturalmente conta la tenerezza e l’affettività… la relazione affettiva è complessa , è un misto di bene e di male che la coppia riesce piuù o meno a governare in complicità… Ci sono persone con un bell’aspetto fisico che stanno malissimo nelle relazioni affettive e non gliene va mai bene una. Detto ciò se l’individuo in questione si è approfittato della sua disponibilità senza nessun riguardo per lei è un essere abbastanza spregevole, o quanto meno immaturo, degno al massimo di pena… è una fortuna che lei sia riuscita a liberarsene o ci stia riuscendo… tiri la catena più volte, mi raccomando, vedrà che adesso il water lo troverà da un’altra parte… questa gente senz’anima va capit per quello che è, a me dispiace dirlo, spero che si curino, ma purtroppo finché non ne possono più di fare del male non vanno a curarsi e a volte tirano avanti per molto tempo… ma c’è una cosa della quale possiamo avere la sicurezza totale, se non si curano – e il segno che lo vogliono fare è che sentono l’assoluto bisogno di chiedere scusa a chi hanno ferito – prima o poi la pagano amaramente, ma molto amaramente, perché l’inconscio non fa sconti a nessuno, contiene dei dispositivi che se fai del male poi te lo rendono con gli interessi… Quindi, ESERCIZIO: guardatevio bene l’immaginetta all’inizio dell’articolo e poi pensate alla faccetta del vostro ex-vampiro/a, passate dunque, sempre con l’immaginazione, allo scheletrino con il naso a punta, mischiate con l’immaginazione le due immagini una sopra l’altra come se fossero in trasparenza , ecco cercate di mantenere il mostro così ottenuto… se scappa ricomponete il tutto… ecco alcuni secondi… sì è lui/lei… proprio come è davvero e solo che prima nella cecità amorosa non lo vedevate, ma è così…. ah, fate un bel respiro di sollievo, e poi una serie di respiri profondi liberatori, pensate ad un’immagine lieta, di una bella persona confortevole o di un paesaggio o un sorriso di un bimbo o se siete religiosi una preghiera o il segno della croce… e pensate che è là che dovete andare, verso il bene, verso l’amore, e adesso che gli esseri mostruosi sono stati cacciati vioa, siete liberi/e di camminare nella giusta via… ecco, questo può essere un esercizio, e poi cercate di non provare rancore, tanto ormai l’avete debellato, ma non provate nemmeno compassioni strane o tenerezze giustificative, potrebbe esservi fatale, no, si tratta di una persona che vi ha fatto del male perché è malefica, non dovete perdonare un bel niente fino a quando non ve lo sentite tranquillamente e nemmeno vi dovete vendicare, ma dovete riconoscer la sua negatività e stare certio che quella persona la sconterà al fine di espiare e di guarire (ma allora verrà a chiedervi scusa) oppure perché precipiterà in un inferno che si è cercato e che voleva portare anche voi, ma voi no, voi andate avanti, se a quello/a piace il maleficio sono affari suoi, se ne accorgerà… Ora io non dico che tutti quelli che lasciano sono cattivi, dico che c’è modo e modo, e poi che la cattiveria si è vista già come manipolazione,m falsità, violenza psicologica e a volte fisica, tradimento, umiliazione, svalutazione e cattiveria varia durante tutto il rapporto e fino all’ultimo, perciò non può essere che uno strisciante essere cattivo e voi avete sbaglkiato a non volerlo capire perciò è normale che anche voi qualcosa dovete pagare e star male, però dovete rendervene conto per non rimpiangerlo e subire la vostra sofferenza come una purificazione pregando, dentro voi stessi, se non ci credete, la frase con cui finisce il Padre Nostro “LIBERAMI DAL MALE, AMEN” .

  33. Ronin Marzo 7, 2011 at 2:32 pm

    Dottore ho visto molti commenti al suo articolo nel quale a tratti ritrovo me e la mia situazione.
    Mi chiedevo come fare a capire se si è più vittima o carnefice.
    O meglio se una vittima può diventare carnefice del suo carnefice.
    Se così fosse, nel dispiacere, nella sofferenza e nel rimorso dell’accaduto, accorgendosi la “vittima/carnefice” che questa non è la propria indole, potrebbe seppur nel reciproco dolore optare per un distacco forzato come soluzione per evitare ulteriori traumi ad entrambi? Non escludendo poi un percorso terapeutico.
    La ciclicità ricorsiva di azione/reazione non so se sia consueta, ma spero la mia domanda sia almeno non troppo confusa.

    • Pier Pietro Brunelli Marzo 7, 2011 at 10:29 pm

      Mia cara, non c’è nessuna storia uguale all’altra, davvero. Ci sono quadri di personalità che sono per lo più ‘cornici’ poi deentro il quadro è sempre diverso per ciascuno, perciò affidarsi a criteri generali senza un’esame specifico soggerttivo particolare è sempre fuorviante… per fare un esempio banale è come comprarsi un’elaborato vesti to da sera a colori, da una foto in bianco e nero su un giornale, senza sapere bene la taglia e di che stoffa è, ed anche ad un prezzo molto caro… lei lo acquisterebbe? Certo, no. Ecco, però potrebbe farsi un’idea di un qualcosa che le piace, questo sì. Ma poi per comprare qualcosa davvero deve andare a provare e a valutare di persona, le pare? Ecco scusi dunque l’esempio banale, ma è così, anzi il caso del vestito è semplice, il suo caso e quello di altri è molto, ma molto più complicato e non si può quindi risolverlo con trame ipotetiche in poche righe. Posso dirle, che una struttura narcisistica di personalità non diventa mai vittima di qualcuno per amore perché non è in grado di amare proprio nessuno, semmai quando riesce a sfruttare per bene, crede di amare, infattio anche il vampirio ti ama se gli fai succhiare tutto il sangue, quando ti ha dissanguato non ti ama più… ma cos’è amaore questo? Nel caso che accenna lei sembra che ci siano dinamiche conflittuali ove entra in gioco anche il narcisismo (il proprio ego egoistico), ma questo sempre è così, ma non in senso necessariamente patologico, strutturato in modo costantemente manipolatorio da una parte verso l’altra. Io poi, se ha notato nell’articolo non parlo di vittima, ma di preda. E’ molto brutto il vittimismo, credersi pura vittim a – la preda non viole essere vittima. E poi parlo del vampiro interiore che si allea con quello esteriore, parlo cioè di collusione tra predatore e preda… parlo poi di tante cose che lei forse dobvrebbe approfondire, tenendo conto che oltre all’articolo ho dato oltre 300 rispostye e che se vuole può chiedermi una consulenza professionale anche al telefono secondo i criteri dell’ordine degli psicoterapeuti a cui appartengo e che avrò modo di chiarirle se mi chiama in orari lavorativi – vedi info e contatti – e ad un costo configurabile come una lezione di inglese, con la differenza che si può scalare dalla denuncia dei redditi in quanto è trattamento medico, quindi piuttosto che tenersi dentro dubbi insolubili in due righe conviene richiedere un consulto da me o da altre colleghe e colleghi.

      Pier Pietro Brunelli
      Psicoterapeuta

  34. AuroraSogna Marzo 4, 2011 at 10:46 pm

    Ciao
    il mio nick é AuroraSogna perché solo nei sogni e nella mia immaginazione posso cercare senza paura “un’esclusiva felicità” come recita la canzone da cui ho tratto il nickname.. Ciò perché in me è rimasto solo questo, un piccolo spiraglio che mi fa svegliare ogni giorno aspettando il nuovo sonno. Ho 30 anni e sono stata talmente idiota da cadere ben due volte in questo circolo vizioso e avrei dovuto, almeno la seconda volta, accorgermene. Invece no. Sto cercando di capire con tutte le mie forze il perché che -so-dipendere da me. Loro sono malati, ma anche chi li “accoglie” (ma parlo per me, nessuno se la prenda) non è da meno. Credo ci sia qualcosa di patologico in me e non trovo la via d’uscita. Oltre al sogno sono carica di odio, non ne vado fiera, ma lo ammetto, per lo meno a me stessa. “Uomini che odiano le donne” è un libro in cui mi sono ritrovata moltissimo x’ pareva descrivere i miei stati d’animo e le mie reazioni verso l’uomo. Inconsciamente devo aver messo in atto qualche meccanismo di autodifesa per cui tendo ad attaccare e , forse, ad essere io la manipolatrice (?)- mi chiedo a volte. A questo punto della mia vita ho incontrato l’uomo che dopo anni, finalmente, mi ha fatto capire che forse potevo ancora amare e -idiota- ho sbagliato, sono caduta e ora non so nemmeno se voglio risalire. Sono nel baratro con il mio odio di prima, non riesco a piangere e mi sento quasi stupida a scrivere… Quel poco di lucidità che mi resta e un briciolo d’amore verso di me mi hanno spinta a scriverLe ieri sera un’e.mail e oggi questo commento. Da cui, so, non si capisce nulla della mia storia, in fondo la trama è simile ad altre e preferirei parlarne a tu x tu; quello che credo un pò attenui il senso di soffocamento che provo ora è riuscire a esternare le mie sensazioni..e leggere le testimonianze degli altri mi aiuta a non considerarmi una pazza. Perché sono arrivata a pensare anche questo. Vivo un incubo e la sera mi addormento con l'(auto)convinzione di sognare qualcosa di migliore della mia quotidianità..
    Cosa che farò ora.
    °ciao°
    *AuroRa*

    • Pier Pietro Brunelli Marzo 6, 2011 at 10:33 am

      Rispondo alle ultime testimonianze non tanto come psicoterapeuta, ma come uomo. Sono disgustato nel vedere come moltissime donne si innamorano, e non solo persistono e si disperano in attaccamenti con uomini che non sarebbero neanche degni di questo nome e che ‘vampiro’ è già tanto… in quanto sono dei lerci mascalzoni di quelli che in genere le donne più disprezzano per la loro falsità e la loro porcaggine… evidentemente queste donne trovano questi esseri senz’anima più eccitanti, più adatti a lasciarsi andare in fantasie passionali di perdizione, come se il vero uomo dovesse essere un violentatore dell’anima, una bestia prepotente alla quale sottostare con godimento, pianti e prostrazioni… va bene cascarci all’inizio, poi però quando il lerciume viene fuori non solo non lo si manda via, anzi ci si attacca ancora di più e poi qua si viene a piangere di aver perso l’amore… ma quale amore? quale? certo non tutti i casi sono uguali, a volte ci si ritrova dentro inavvertitamente, ma altre volte ti rendi conto che ci sono donne così, donne alle quali un uomo buono, bravo, gentile, non piace perché lo trova poco eccitante, poco MASCHIO, il vero maschio che prende l’anima deve essere una vera merda, allora sì che piace, e allora che se la tengano… ecco, non ne posso più, sono veramente skifato… spero che anche questo umano sfogo serva a tutte quelle che vogliono liberarsi dell’amore per una lurida persona di sesso maschile (e niente altro) serva perché abbiano uno shock e si ricordino che sotto la pelle dello caro ‘narciso’ (quando lo chiamano così, mi incazzo, intuisco che è un ulteriore carineria verso un bastardo) c’è un essere come quello della foto all’inizio dell’articolo, un mucchio di ossa scheletriche senz’anima, morto anche se vivo, un falso ipocrita che al posto del cuore ha un grumo brulicante di vermi…. E QUESTO CARI COLLEGHI MASCHI VITTIME DI VAMPIRE, VALE ANCHE PER VOI, LIBERATEVI DI QUESTE DONNE BELLE FUORI E ORRENDE DENTRO, E SE VOLETE AMARE E LEGARVI , FATELO CON DONNE CHE MAGARI NON SONO CARINISSIME (Certo che vi devono piacere) ma che sopratutto HANNO UN CUORE, altrimenti se vi capita scopatele e mandatele vie perchè sono esseri schifosi, amate solo quelle donne belle dentro, buone e sensibili… l’AMORE E’ AMORE TRA I BUONI, QUNADO E’ PER UN CATTIVO NON E’ AMORE E’ UNA MALATTIA PSICOLOGICA, ALLORA O VI AIUTATE IN QUESTO BLOG OPPURE ANCHE ANDATE DA UNO SPECIALISTA O DA ME E COLLABORATE PER GUARIRE E PER METTERVI IN GRADO DI INCONTRARE UN AMORE NORMALE, VERO, ONESTO, GIUSTO, SEMPLICE, PROFONDO… ecco! scusate. Vi abbraccio, scusate ancora lo sfogo… vi voglio bene,

      Pier Pietro Brunelli

      • daniela7 Marzo 7, 2011 at 10:02 am

        non si scusi dottore il suo sfogo è bellissimo è umano non da dottore!!!
        e tra l’altro lei ha perfettamente ragione si cade inavvertitamente ma con forza e volontà e per amore verso se stessi si può uscire.
        ieri ho comprato un libro scritto da una giornalista francese s’intitola”ho amato un manipolatore” ed è la sua storia autobiografica.
        ho iniziato a leggerlo poi le faccio sapere com’è.
        io ce la sto mettendo tutta con il suo aiuto(una speranza alla quale mi sto aggrappando con forza)ma anche con il mio e di quello delle persone che mi vogliono bene ne uscirò ma soprattutto guardo al giorno in cui mi aiuterà a scoprire la mia ferita a guarirla e a non ricaderci mai più.
        anch’io come tutti quelli che hanno vissuto questa esperienza spesso ho avuto l’impressione di essere diventata pazza ma lo sarei stata solo se avessi continuato per quella strada.
        non molli dottore mai noi abbiamo bisogno di lei.

  35. Nikita72 Marzo 4, 2011 at 5:55 pm

    Salve.
    Volevo innanzitutto ringraziarla per la sua disponibilità e professionalità che lei mette a ns servizio.
    Sto uscendo da una relazione con un narciso più vecchio di me di 21 anni.
    Ora il mio viso è scavato, il mio corpo anche, lo sguardo spento che nascondo dietro un paio di occhialoni neri…sono l’apatia in persona.
    Ho sofferto tanto, non ho più voce, sono stanca.
    Ho capito che restando insieme a lui sarei morta e dunque ho deciso di lasciarlo dopo 3 anni di assurde montagne russe.
    Da questa mia decisione sono passati due mesi. Lui non si è fatto più risentire.
    Per me è stata una scelta non scelta. Stando troppo male potevo solo abbandonarlo come ho fatto. Mi sono presa questa responsabilità e ne sto pagando le conseguenze tutt’ora, faccio tanta fatica (anche se l’alternativa era quella di lasciarci le penne).
    So che non cambierà mai, che non guarirà mai e questo mi rassicura della mia scelta. Volevo chiederle però, come reagisce il narci quando viene lasciato? Prova qualcosa?

    • insight Marzo 7, 2011 at 3:44 pm

      Da una trasmissione di “Jack Folla”, personaggio radiofonico ideato dallo scrittore Diego Cugia, è tratto il testo di “Donne in rinascita” che vi posto come perfetto paradigma di rinascita femminile.

      ‘Più dei tramonti , più del volo di un uccello,
      la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita.

      Quando si rimette in piedi dopo la catastrofe, dopo la caduta.

      Che uno dice: è finita.

      No, non è mai finita per una donna.

      Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole.

      Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina anti-uomo che ti fa la morte o la malattia.
      Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l’esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.

      Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà deciderai se sei all’altezza o se ti devi condannare.

      Così ogni giorno, e questo noviziato non finisce mai.

      E sei tu che lo fai durare.

      Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo; che sei terrorizzata che una storia ti tolga l’aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno s’infiltri nella tua vita.

      Peggio: se ci rimani presa in mezzo tu, poi soffri come un cane.

      Sei stanca: c’è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto.

      Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.

      Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre: “Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così”.

      E il cielo si abbassa di un altro palmo.

      Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasqua.
      In quell’uomo ci hai buttato dentro l’anima ed è passato tanto tempo, e ne hai buttata talmente tanta di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio perché non sai più chi sei diventata.

      Comunque sia andata, ora sei qui e so che c’è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.

      Dovunque fossi, ci stavi stretta: nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine.

      Ed è stata crisi, e hai pianto.
      Dio quanto piangete!
      Avete una sorgente d’acqua nello stomaco.

      Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino.

      Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo.

      E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l’aria buia ti asciugasse le guance?

      E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate, ragazze!
      Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore.

      “Perché faccio così? Com’è che ripeto sempre lo stesso schema? Sono forse pazza?”
      Se lo sono chiesto tutte.

      E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia, a due, a quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli. Un puzzle
      inestricabile.
      Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi?

      E’ da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai.

      Perché una donna ricomincia comunque, ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti.

      Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova te.

      Perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa.
      Non puoi più essere quella di prima. Prima della ruspa.

      Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente.
      Innamorarsi di nuovo di se stessi, o farlo per la prima volta, è come un diesel.
      Parte piano, bisogna insistere.
      Ma quando va, va in corsa.

      E’ un’avventura, ricostruire se stesse. La più grande.

      Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende o dal taglio di capelli.

      Vi ho sempre adorato, donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo “sono nuova” con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo.

      Perché tutti devono capire e vedere: “Attenti: il cantiere è aperto, stiamo lavorando anche per voi.

      Ma soprattutto per noi stesse”.

      Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia.
      Per chi la incontra e per se stessa.

      È la primavera a novembre.

      Quando meno te l’aspetti…’
      _____________________________________________________

      P.S.
      Su internet è possibile ascoltare il testo “declamato” ed è ancora più emozionante..
      forza “vampirizzate/i”, non perdete ancora tempo nell’illusione e nella sofferenza di aver perso ‘l’amore’!! Ha ragione il prof. Brunelli : “ma quale amore!!”
      un grande abbraccio di cuore a tutti

      • Gabry Marzo 7, 2011 at 6:28 pm

        A TUTTE LE DONNE (e non solo)
        Che bella, strana coincidenza!
        Domani, 8 marzo, la festa delle donne coincide proprio con il martedì grasso.
        Purtroppo nè l’8 marzo, nè il carnevale sono considerate feste nazionali (cioè degne di meritare un’intera giornata di astensione dal lavoro) per essere festeggiate a pieno. Ma si sa, le leggi economiche vengono prima di tutto e poi il Carnevale è considerata una festa pagana e l’8 marzo la festa delle “sgallettate”, come la definiscono narcisi e similari.
        Eppure sabato scorso ho avuto il piacere di partecipare ad una festa mascherata in un locale brasiliano in Italia.
        E’ stato divertentissimo. Gli unici a non essere mascherati erano gli uomini italiani sugli “anta”. Vi erano invece tanti giovani ragazzi mascherati ed udite…: molti erano i ragazzi travestiti da donna, come nell’antica tradizione del carnevale, e sembravano pure fieri di mostrare il loro lato femminile.
        Le donne erano tutte mascherate, molte da diavolette ma non c’era nessuna maschera, come mi sarei aspettata, da “vampiro/a”, forse “dracula” non è più di moda se non in questo blog!
        Gli unici non mascherati erano invece molti uomini adulti oltre gli “anta”, che però erano interessati ai costumi quasi adamitici delle ballerine brasiliane.
        Chissà se tra loro si annida il vampiro, mi sono chiesta.
        Allora, a tutti i giovani ragazzi ed agli uomini che osano divertirsi senza sovrastrutture ed a tutte le donne
        non vampirizzanti dico: AUGURI

      • Pier Pietro Brunelli Marzo 7, 2011 at 10:14 pm

        Un caro saluto e un auguri a Laura (best albedoimagination friend 2010) e a tutte le donne per l’8 marzo!!

        CARNEVALE AL FEMMINILE – PER LIBERARCI DAI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI
        8 marzo 2011 Giornata Internazionale della Donna è anche Martedì grasso!
        E’ USCITO IL LIBRO di cultura psicoterapeutica:
        Carna e il Carnevale delle donne – Mens sana in corpore sano et viceversa.
        di Pier Pietro Brunelli

        Se fossi stato una donna quasi certamente non avrei scritto questo libro nello stesso modo, ma sono certo che lo leggerei…

        VI PREGO DI PARTECIPARE CON COMMENTI E TESTIMONIANZE- QUESTA PAGINA E’ APERTA A TRATTARE OGNI QUESTIONE DI SESSO; DI PASSIONE E CONTRADDIZIONE, DI OMBRE, DI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI… PER IMPARARE A VIVERE MEGLIO CON NOI STESSI E CON GLI ALTRI, COME INSEGNA L’ANTICA SAGGEZZA DEL CARNEVALE, SORRETTA DA UN’ ARCHETIPICA SAPIENZA FEMMINILE…

        Questo libro studia il Carnevale soprattutto come tradizione che vuol farci comprendere la psiche inconscia e di come essa sia connessa con il mondo, la natura e la società. In modo specifico viene proposta una vasta riflessione sulla psicologia femminile, in termini archetipici, mitici e storici. L’autocoscienza, la coppia, il matrimonio, la sessualità, il parto, l’amore, la danza, l’immaginazione, il conflitto interiore e con gli altri, la guarigione… sono esperienze visitate secondo la sapienza selvatica e lunare di Artemide ed Ecate, e dal loro corteo di ninfe magiche, creative e indipendenti , tra le quali Carna (congiunta a Giano attraverso una conturbante storia di provocazioni erotiche, di amore e di ‘quasi stupro’…).
        Ecco il link della pagina per saperne di più e per partecipare ad un dibttito che vada oltre il vampiro e per scoprire come il Carnevale sia un otiimo VAMPIRICIDA attraverso simboli e insegnmenti di saggezza.

        ttp://www.albedoimagination.com/03/2011/carnevale-al-femminile-per-liberarci-dai-vampiri-dentro-e-intorno-a-noi/

  36. CARNEVALE AL FEMMINILE – PER LIBERARCI DAI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI
    8 marzo 2011 Giornata Internazionale della Donna è anche Martedì grasso!
    E’ USCITO IL LIBRO di cultura psicoterapeutica:
    Carna e il Carnevale delle donne – Mens sana in corpore sano et viceversa.
    di Pier Pietro Brunelli

    Se fossi stato una donna quasi certamente non avrei scritto questo libro nello stesso modo, ma sono certo che lo leggerei…

    VI PREGO DI PARTECIPARE CON COMMENTI E TESTIMONIANZE- QUESTA PAGINA E’ APERTA A TRATTARE OGNI QUESTIONE DI SESSO; DI PASSIONE E CONTRADDIZIONE, DI OMBRE, DI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI… PER IMPARARE A VIVERE MEGLIO CON NOI STESSI E CON GLI ALTRI, COME INSEGNA L’ANTICA SAGGEZZA DEL CARNEVALE, SORRETTA DA UN’ ARCHETIPICA SAPIENZA FEMMINILE…

    Questo libro studia il Carnevale soprattutto come tradizione che vuol farci comprendere la psiche inconscia e di come essa sia connessa con il mondo, la natura e la società. In modo specifico viene proposta una vasta riflessione sulla psicologia femminile, in termini archetipici, mitici e storici. L’autocoscienza, la coppia, il matrimonio, la sessualità, il parto, l’amore, la danza, l’immaginazione, il conflitto interiore e con gli altri, la guarigione… sono esperienze visitate secondo la sapienza selvatica e lunare di Artemide ed Ecate, e dal loro corteo di ninfe magiche, creative e indipendenti , tra le quali Carna (congiunta a Giano attraverso una conturbante storia di provocazioni erotiche, di amore e di ‘quasi stupro’…).
    Ecco il link della pagina per saperne di più e per partecipare ad un dibttito che vada oltre il vampiro e per scoprire come il Carnevale sia un otiimo VAMPIRICIDA attraverso simboli e insegnmenti di saggezza.

    ttp://www.albedoimagination.com/03/2011/carnevale-al-femminile-per-liberarci-dai-vampiri-dentro-e-intorno-a-noi/

  37. daniela de martinis Febbraio 20, 2011 at 11:33 am

    gent.le dr Brunelli,

    mi interessa sempre consultare il gli articoli contenuti in questo blog che mi portano sempre una illuminazione interiore e riflessioni nonchè a trovare delle risposte utili al mio percorso di guarigione.

    Il suo lavoro e la passione che dimostra nell’affrontare e curare le vittime di questa patologia con gli effetti traumatici che ne derivano sono di indubbia utilità .

    Purtroppo si tende a sottovalutare il danno psicologici, morale e materiale che ne deriva e occorrerebbe valutare la possibilità di istituire una normativa a riguardo per il risarcimento dei danni subìti.

    La mia storia con il narcisista durata ben 7 anni mi ha lasciata senza anima ed energia…

    ne ho parlato spesso in questo blog e ritengo doloroso e vano ripetere il racconto, simile a molti altri….

    Le piscoterapie affrontare in seguito alla sofferenza lacerante che mi affliggeva hanno dato risultati temporanei…. l’incontro con questo blog in cui mi sono riconosciuta attraverso i commenti e le storie di altre persone mi hanno spinta a contattare il dr. Brunelli.

    Sto seguendo la terapia con colloqui individuali focalizzati prima a risolvere il mio trauma e ora a ritornare alla vita, recuperando autostima, capacità di amare e fiducia.

    Inoltre alcuni sintomi psicosomatici legati a problemi ginecologici e anemici si sono attenuati.

    Ritengo veramente utili le letture sulla mitologia che mi hanno aiutata a comprendere il vampirismo affettivo di cui sono stata vittima e il male che ha dominato e manipolato la mia anima e mente.

    Inoltre sono stati utili i suggerimenti del dr. Brunelli circa una “depurazione” totale per eliminare il “vampiro” introiettato nel mio inconscio e corpo anche con una giusta ed equilibrata alimentazione… in effetti corpo e psiche sono legati e non possiamo scinderli!!!

    Certo, ancora il senso di solitudine sentimentale mi affligge e qualche ricordo negativo mi viene a visitare, proiettandomi in quella situazione altalenante e lacerante…

    Ma spero di ritrovare la mia anima violata e di poter amare di nuovo un uomo a cui posso dare amore e riceverne senza manipolazione sessuale o bugie o sofferenze continue.

    Invito chi è interessato a leggere un libro dal titolo “la prima notte dei vampiri – 18 storie pericolose” che possono aiutare a capire i meccanismi di queste persone presenti nella nostra società e che si avvicinano a chi cerca o ha bisogno di amore, succhiando energia e vitalità per lasciare le vittime svuotate.

    Grazie

    • daniela7 Febbraio 21, 2011 at 9:40 pm

      cara daniela,
      abbiamo lo stesso nome e purtroppo sembra lo stesso destino…solo che io sono stata più fortunata a me è durata in tutto 9 mesi su 2 anni,ma la distruzione dell’anima è la stessa,la stessa energia succhiata.
      non mi sento distrutta come la prima volta che la storia finì ma sento che il mio corpo inizia a ribellarsi al dolore del cuore,alle bugie ingoiate,agli inganni sopportati e la notte dormo poco vs le 4 mi sveglio ed il mio pensiero corre a lui,a quello che mi ha fatto,alla sensazione di inadeguatezza,di inutilità vissuta,il non sentirmi amata desiderata e il sentirmi dire che erano mie elucubrazioni,la rabbia monta e non mi fa più dormire,la voglia di dirgli tutto quello che penso di lui è tanta ma so anche che a nulla servirebbe,lui avrebbe la faccia tosta di dirmi che la pazza sono io,che sono visionaria,diffidente,insicura.
      so che la pace arriverà quando non avrò più rabbia,quando accetterò definitivamente che è una persona malata,disturbata.
      grazie a questo blog e al dott. Brunelli spero di uscire presto da tutto questo e di guarire un giorno la mia ferita.

      • insight Febbraio 22, 2011 at 1:57 pm

        Girovagando su internet, ho trovato un articolo che ritengo una interessante e ulteriormente esaustiva lettura per tutti, inserito da Ale777 Blogville, che cita nel suo blog anche gli articoli sul trauma da narcisismo del Prof. Brunelli:

        ‘Torno a occuparmi e a parlare di “Narcisismo” per diversi motivi. Intanto perchè il precedente articolo sul Narcisismo risulta essere il più letto e molti lettori sono giunti a questo blog proprio cercando informazioni sull’argomento. In secondo luogo perchè di recente ho letto un articolo sul Corriere della Sera (qui) dove si parla della decisione di alcuni esperti USA di declassare il Narcisismo da malattia a semplice “tratto della personalità”, a causa della sempre maggiore diffusione del problema nella società. Decisione e considerazione a dir poco inquietante.

        Spero che questo articolo, che si basa sugli studi della Psichiatra Francese Marie-France Hirigoyen (tradotto da Marylise Veillon), possa in qualche modo essere d’aiuto a tutte le vittime della violenza psicologia di persone affette da questo disturbo.

        “Il boia” o “perverso narcisista” seguendo la patologia messa in luce dalla Signora Marie-France Hirigoyen , può essere sia un uomo che una donna; la violenza morale non è appannaggio dei soli uomini, un gran numero di donne sono tiranni domestici; i media danno troppo spesso l’impressione che sono tutti uomini, e dobbiamo sfatare questo giudizio errato; gli uomini vittime hanno semplicemente maggiori difficoltà a parlare delle loro sofferenze.

        Quale sia il suo sesso, la sua età, la sua nazionalità, il boia ha sempre il medesimo comportamento, vampirizza la sua vittima, succhiando la sua energia vitale. Possono passare anni prima di rendersi conto del procedimento di distruzione messo in moto. All’inizio possono essere soltanto piccoli rimproveri, frasi anonime ma sprezzanti, colme di sottintesi che feriscono, avviliscono, perfino violenti, è la ripetizione costante di queste azioni che rende l’aggressione evidente. Spesso un incidente di percorso scatena la crisi che spinge l’aggressore a svelare la sua trappola; di regola, è la presa di coscienza della vittima, e i suoi soprassalti di rivolta, che scateneranno il procedimento di messa a morte: in quanto può esserci reale messa a morte psichica, in cui l’aggressore non esiterà ad adoperare tutti i mezzi per pervenire al suo fine: distruggere la sua preda.

        Il perverso narcisista è una persona totalmente priva di empatia, la quale non risente nessun rispetto per gli altri, che considera come oggetti utili ai suoi bisogni di potere, d’autorità. Ha bisogno di schiacciare per esistere: e la preda ideale resta la bambina fragile e malleabile, con la sua fiducia illimitata e la sua sete d’amore e di riconoscenza.

        Il boia non possiede alcuna personalità propria, è bensì forgiata su delle maschere le quali vengono cambiate a secondo dei bisogni, passando da seduttore parato da tutte le qualità, a quella di vittima debole e innocente, conservando il suo vero viso di demonio soltanto per la sua vittima. E ancora, può giocare con lei al gatto e al topo, facendo zampa di velluto per meglio tenerla, poi tirando fuori gli artigli quando cerca di sfuggirgli.

        Sono spesso esseri dotati di un’intelligenza machiavellica, che permette loro di elaborare trappole molto sottili.

        Colpevolizzano ad oltranza la loro preda, non sopportano di avere torto, sono incapaci di discussioni aperte e costruttive; ridicolizzano apertamente la loro vittima, non esitando a denigrarla, ad insultarla per quanto possibile senza testimoni, sennò lo fanno con sottigliezza, tramite allusioni, altrettanto distruttive, ma invisibili agli sguardi non esperti.

        Diffidiamo dal suo aspetto seducente. Il perverso narcisista è un vampiro, senza affetto, il quale aspira la sostanza vitale della sua vittima fino a distruggerla.

        Un Narciso, nel senso del Narciso di Ovidio, è qualcuno che crede trovarsi guardandosi in uno specchio. La sua vita consiste a cercare il suo riflesso nello sguardo degli altri. L’altro non esiste in quanto individuo ma in quanto specchio. Un Narciso è un guscio vuoto il quale non ha esistenza propria; è uno pseudo, il quale cerca di creare un’illusione per mascherare il suo vuoto. Il suo destino è un tentativo di evitare la morte. E’ qualcuno il quale non è mai stato riconosciuto come essere umano ed è stato obbligato a costruirsi un gioco di specchi per darsi l’illusione di esistere. Come un caleidoscopio, questo gioco di specchi si può ripetere all’infinito, ma questo individuo resta costruito sul vuoto.

        Il Narciso, non avendo sostanza propria, si attacherà all’altro e, come una sanguisuga, tenterà di aspirare la sua vita. Essendo incapace di una reale relazione, non può farlo che in una forma perversa, di malignità distruttiva. Incontestabilmente, i perversi risentono un godimento estremo, vitale, alla sofferenza dell’altro e ai suoi dubbi, cosi come prendono piacere a controllare l’altro e ad umiliarlo. Tutto incomincia e si spiega a partire dal Narcisoo vuoto, costruzione di riflesso, in sostituzione di sé stesso con niente all’interno, allo stesso modo in cui è costruito un robot per imitare la vita, avere tutte le apparenze o tutte le performance della vita, senza la vita. La sregolatezza sessuale o la cattiveria non sono altro che conseguenze ineluttabili di questa struttura vuota. Come i vampiri, il Narciso vuoto ha bisogno di nutrirsi della sostanza dell’altro. Quando la vita non c’è, bisogna tentare di appropriarsene o, nell’impossibilità di farlo, distruggerla affinché non ci sia vita da nessuna parte.

        I perversi narcisisti sono invasi da un’altro del quale non possono fare a meno. Quest’altro non è neanche un doppione, il quale avrebbe un’esistenza, ma solo un riflesso di loro stessi. Da qui la sensazione che hanno le vittime di essere negate nella loro individualità. La vittima non è un’altro individuo, ma un riflesso. Ogni situazione che rimetterebbe in questione questo sistema di specchi, mascherando il vuoto, non può che provocare una reazione a catena di furore distruttivo. I perversi narcisisti non sono altro che macchine a riflessi, i quali cercano in vano la loro immagine nello specchio degli altri.

        Sono insensibili, senza affetto. Come una macchina a riflessi potrebbe essere sensibile? Di questo modo, non soffrono. Soffrire presuppone una carne, un’esistenza. Non hanno storia, poiché assenti. Solo esseri presenti al mondo possono avere una storia. Se i perversi narcisisti si rendessero conto della loro sofferenza, qualcosa inizierebbe per loro. Ma sarebbe qualcosa di diverso, la fine del loro precedente funzionamento.

        I perversi narcisisti sono individui megalomani che si pongono come referenti, come metro di paragone del bene e del male, della verità. Si attribuisce loro spesso un aria moralistica, superiore, distante. Anche se non dicono nulla, l’altro si sente colto in fallo. Mettono avanti i loro valori morali irreprensibili che danno il cambio e una buona immagine di loro stessi. Denunciano la cattiveria umana. Presentano una totale assenza di interesse ed empatia verso gli altri, ma desiderano che gli altri s’interessano a loro. Tutto è loro dovuto. Criticano tutti quanti, non ammettono nessuna messa in causa e nessun rimprovero. Di fronte a questo mondo di potere, la vittima si ritrova per forza in un mondo di errori. Mostrare quelli degli altri è un modo di non vedere i propri difetti, di difendersi contro un’angoscia di ordine psicotico. I perversi entrano in relazione con gli altri per sedurli. Vengono spesso descritti come persone seducenti e brillanti. Una volta preso il pesce, bisogna soltanto mantenerlo agganciato finché se ne ha bisogno. L’altro non esiste, non è né visto né ascoltato è soltanto usato. Nella logica perversa, non esiste la nozione di rispetto dell’altro.

        La seduzione perversa non comporta nessuna affettività, in quanto il principio stesso del funzionamento perverso è di evitare qualsiasi affetto. Lo scopo è di non avere sorprese. I perversi non si interessano alle emozioni complesse degli altri. Sono impermeabili all’altro e alla sua differenza, tranne che abbiano il sentimento che questa differenza possa disturbarli. E’ il diniego totale dell’identità dell’altro: l’attitudine e i pensieri dell’altro devono essere conformi all’immagine che loro si fanno del mondo.

        La forza dei perversi è la loro insensibilità. Non conoscono alcun scrupolo d’ordine morale. Non soffrono. Attaccano in piena impunità, in quanto quand’anche di ritorno, i partner utilizzano delle difese perverse, sono stati scelti per non raggiungere mai la virtuosità che li proteggerebbe.

        I perversi possono appassionarsi per una persona, un’attività o un’idea, ma queste fiammate restano molto superficiali. Ignorano i veri sentimenti, in particolare quelli di tristezza o di lutto.

        Le delusioni scatenano in loro collera o risentimento, con un desiderio di rivincita. Ciò spiega la rabbia distruttrice che li coglie in caso di separazioni. Quando un perverso riceve una ferita narcisista (disfatta, rigetto), risentono un desiderio illimitato di ottenere una rivincita. Non è come in un individuo collerico, una reazione passeggera e confusa, è un rancore inflessibile al quale il perverso dedica tutte le sue capacità di ragionamento.

        Il perverso, come tutti i paranoici, mantengono una distanza affettiva sufficiente per non impegnarsi realmente. L’efficacia dei loro attacchi si attiene al fatto che la vittima o l’osservatore esterno non immaginino che si possa essere a questo punto sprovvisti di sollecitudine o compassione, davanti alla sofferenza dell’altro.

        Il partner non esiste in quanto persona, ma in quanto supporto di una qualità della quale i perversi tentano di appropriarsi.

        I perversi si nutrono dell’energia di coloro i quali subiscono il loro fascino. Tentano di appropriarsi del narcisismo gratificante dell’altro, invadendo il suo territorio psichico. Il problema del perverso narcisista è di colmare il suo vuoto. Per non avere ad affrontare questo vuoto(il che significherebbe la sua guarigione), il Narcisio si progetta nel suo contrario. Diventa perverso nel senso stretto del termine: volta le spalle al suo vuoto(allorché il non perverso affronta questo vuoto). Da qui il suo amore e il suo odio per una personalità materna, la figura la più esplicita della vita interna. Il narcisio ha bisogno della carne e della sostanza dell’altro per riempirsi. Ma è incapace di nutrirsi di questa sostanza carnale, in quanto non dispone neanche di un inizio di sostanza che gli permetterebbe di accogliere, di agganciare e di fare sua la sostanza dell’altro. Questa sostanza diventa il suo pericoloso nemico, in quanto lo rivela vuoto a sé stesso.

        I perversi narcisisti risentono un’invidia molto intensa riguardo coloro che sembrano possedere delle cose che non hanno, o che semplicemente traggono piacere dalla loro vita.

        L’appropriazione può essere sociale, per esempio sedurre un partner il quale vi introduce in un cerchio sociale che si invidia: alta borghesia, cerchio intellettuale o artistico…Il beneficio di questa operazione è di possedere un partner il quale permette di accedere al potere. Si attaccano poi all’autostima, alla fiducia in sé dell’altro, per aumentare il loro proprio valore. Si appropriano del narcisismo dell’altro.

        Per motivi che si attengono alla loro storia nei primi stadi della vita, i perversi non hanno potuto realizzarsi. Osservano con invidia che altri individui hanno ciò che occorre per realizzarsi. Passando accanto a loro stessi, tentano di distruggere la felicità che passa vicino a loro. Prigionieri della rigidità delle loro difese, tentano di distruggere la libertà. Non potendo godere pienamente del loro corpo, provano ad impedire il godimento del corpo degli altri, perfino nei loro propri figli. Essendo incapaci di amare, provano a distruggere a causa del loro cinismo la semplicità di una relazione naturale.

        Per accettarsi, i perversi narcisisti devono trionfare e distruggere qualcun’altro sentendosi superiori. Godono della sofferenza degli altri. Per affermarsi, devono distruggere.

        C’è in loro un’esasperazione della funzione critica, che fa che passono il loro tempo a criticare tutti. In questo modo, si mantengono nell’onnipotenza : se gli altri sono nulli, sono per forza migliore di loro.

        Il motore del nucleo perverso, è l’invidia, lo scopo dell’appropriazione. L’invidia è un sentimento di bramosia, di irritazione odiosa alla vista della felicità, degli altrui vantaggi. Si tratta di una mentalità a priori aggressiva, la quale si fonde sulla percezione di ciò che l’altro possiede e di cui siamo sprovvisti. Questa percezione è soggettiva, può perfino essere delirante. L’invidia comporta due poli : l’egocentrismo da una parte, e la cattiveria, con la voglia di nuocere alla persona invidiata, d’altra parte. Ciò presuppone un sentimento d’inferiorità nei confronti di questa persona, la quale possiede ciò que si brama. L’invidioso rimpiange di vedere l’altro possedere beni materiali o morali, ma è maggiormente desideroso di distruggerli piuttosto che acquisirli. Se li deteneva, non saprebbe neanche cosa farsene. Non dispone di alcuna risorsa per questo. Per colmare la distanza che separa l’invidioso dall’oggetto della sua bramosia, basta umiliare l’altro, avvilirlo.

        Ciò che i perversi invidiano, innanzitutto, è la vita nell’altro. Invidiano la riuscita degli altri, che li mette di fronte al loro proprio sentimento di fallimento, in quanto non sono maggiormente contenti degli altri che di loro stessi; niente va mai bene, tutto è complicato, tutto è una prova. Impongono agli altri la loro visione peggiorativa del mondo e la loro insoddisfazione cronica concernente la vita. Spezzano ogni entusiasmo intorno a loro, cercano prima di tutto di dimostrare che il mondo è malvagio, che gli altri sono malvagi, che il partner è malvagio. Tramite il loro pessimismo, trascinano l’altro in uno stato di depressione, per poi di seguito, rinfacciarglielo.

        Il desiderio dell’altro, la sua vitalità, mostra loro le loro proprie mancanze. Ritroviamo lì l’invidia comune a tanti esseri umani, del legame privilegiato che unisce la madre e il suo bambino. Ed è perciò che scelgono il più sovente le loro vittime in mezzo a persone piene di energia, avente gusto alla vita, come se cercasserò di accapararsi un pò delle loro forze. Lo stato di controllo, di soggezione della loro vittima all’esigenza del loro desiderio, la dipendenza che creano, fornisce loro testimonianze incontestabili della realtà della loro appropriazione.

        L’appropriazione è il seguito logico dell’invidia. I beni ai quali ci riferiamo qui, sono raramente beni materiali. Sono qualità morali, difficili da rubare : gioia di vivere, sensibilità, qualità comunicative, creatività, doni musicali o letterari…Quando il partner emette un’idea, le cose accadono in modo tale che l’idea emessa non rimane sua ma diventa quella del perverso. Se l’invidioso non fosse accecato dall’odio, potrebbe, in una relazione di scambio, imparare come acquisire un po di questi doni. Ciò presuppone una modestia che i perversi non hanno.

        I perversi narcisisti si appropriano delle passioni dell’altro, nella misura in cui si appassionano per questa o quest’altra o, più esattamente, s’interessano a quest’altro nella misura in cui è detentore di qualcosa che potrebbe appassionarli. Li vediamo così avere colpi di cuore, poi rigetti brutali e irrimediabili. Chi li sta intorno comprende male come una persona può essere portata in cielo un giorno, per essere demolita il giorno dopo.

        I perversi assorbono l’energia positiva di chi hanno intorno, se ne nutrono e si rigenerano, poi scaricano sopra loro tutta la loro energia negativa.

        La vittima apporta enormemente, ma non basta mai. Non essendo mai contenti, i perversi narcisisti sono sempre in posizione di vittima, e la madre (oppure l’oggetto sul quale hanno proiettato la loro madre) è sempre tenuta per responsabile. I perversi aggrediscono l’altro per venir fuori da la condizione di vittima che hanno conosciuto nella loro infanzia. In una relazione, quest’attitudine di vittima seduce un partner che vuole consolare, riparare, prima di metterlo in una situazione di colpevole. Nelle separazioni, i perversi si pongono in vittime abbandonnate, il ché da loro il ruolo migliore e permette loro di sedurre un’altro partner consolatore.

        I perversi si considerano come irresponsabili in quanto non hanno reale soggettività. Assenti nei confronti di sé stessi, lo sono altrettanto nei confronti degli altri. Se non sono mai dove li si attende, se non sono mai presi, è semplicemente che non ci sono. In fondo, quando accusano gli altri di essere responsabili di quello che succede loro, non accusano, constatano: poiché loro stessi, non potendo essere responsabili, bisogna pure che sia l’altro. Addossare la colpa all’altro, coprirlo di maldicenze facendolo passare per malvagio, permette loro non solo di sfogarsi, ma anche di imbiancarsi. Mai responsabili, mai colpevoli: tutto ciò che va male è sempre colpa degli altri.

        Si difendono tramite meccanismi di proiezione: portare al altrui credito tutte le loro difficoltà e tutti i loro fallimenti e non mettersi in causa. Si difendono anche per mezzo della negazione della realtà. Evitano così il dolore psichico, che viene trasformato in negatività.

        Questa negazione è costante, anche nelle piccolezze della vita quotidiana, anche se la realtà prova il contrario. La sofferenza è esclusa, il dubbio ugualmente. Devono dunque essere portati dagli altri. Aggredire gli altri è il mezzo di evitare il dolore, la pena, la depressione.

        I perversi narcisisti hanno grosse difficoltà a prendere decisioni nella vita di tutti i giorni e hanno bisogno che gli altri assumono le responsabilità al loro posto. Non sono autonomi, non possono fare a meno degli altri, il ché li conduce a un comportamento collante e a una paura della separazione; eppure, pensano che è l’altro a sollecitare la soggezione. Rifiutano di vedere il carattere divorante del loro attaccamento all’altro, dal quale potrebbe scaturire una percezione negativa della loro propria immagine. Ciò spiega la loro violenza di fronte a un partner troppo benevolo o riparatore. Se invece costui è indipendente, è percepito come ostile e ripugnante.

        Fonte: https://gl-es.facebook.com/topic.php?uid=78520853833&topic=13232

        • daniela de martinis Febbraio 25, 2011 at 4:31 pm

          bisognerebbe veramente fare qualcosa.. una normativa per fermare queste persone, ricnoscere la loro “malattia” e avere un risarcimento dei danni morali e materiali.

      • daniela d.m. Febbraio 26, 2011 at 8:40 am

        ti auguro con tutto il cuore di uscire dall’oblìo… ti capisco nel profondo dell’animo… ho trovato utile il percorso intrapreso con il dr. Brunelli che reputo “specializzato” in questo tipo di trauma che altri terapeuti non sanno riconoscere. Fammi sapere. Un abbraccio forte

  38. Alessandra Febbraio 15, 2011 at 11:26 pm

    proprio alcuni giorni fa ho incontrato per caso il mio “vampiro” dopo alcuni mesi l’ho incrociato ad un semaforo…. io attraversavo e lui fermo… sapete cos’ho provato??? Niente…. l’ho guardato, lui mi ha salutata con un cenno della mano, io mi sono girata dall’altra parte… mi aveva scaricata con un sms dpo avermi detto soltanto la sera prima che mi amava, non mi ha dato la possibilità di un confronto, ha ingannato anche mio figlio che ancora oggi chiede di lui…. un essere insulso…. quello che ho visto non era quello che credevo…. un’altra persona che non conosco per cui non potevo salutare un estraneo…. quello che resta purtroppo è solo il vuoto… la consapevolezza dell’illusione…. la consapevolezza che anche questa volta non sono stata amata. Ed è proprio questo il punto: il mio desiderio di essere amata e dare amore, di condividere, di avere un riferimento affettivo stabile, di avere una famiglia, di programmare una vacanza, di non pensare al natale ed al capodanno con tristezza… di non essere più sola…. questa è la cosa che devo imparare a gestire. Queste persone arrivano e come per magia sembrano leggere tutte le tue speranze i tuoi desideri e ti fanno credere di poterli realizzare, giocano sulla solitudine delle persone. Lui non è nulla ed io solo una stupida che ho voluto vivere un’illusione, perchè i segnali c’erano tutti, ma volevo vivere il mio sogno…. guardiamoci negli occhi: siamo noi a volerci fare ingannare… una persona che dichiara amore dopo pochi giorni non è credibile…. ma a noi piace così perchè è così difficile vivere da soli che abbiamo bisogno di sognare ogni tanto… anche se sappiamo ( e lo sappiamo) che prima o poi il risveglio sarà brusco…. e la realtà tornerà più cruda di prima…. ma forse per un minuto, un giorno, un mese, un anno la mattina qualcuno ti augura il buon giorno e la sera la buonanotte…. domani è san valentino… io prenderò un aereo per un posto al caldo…. insieme a mio figlio…. mi sono e gli ho regalato una piccola vacanza… al diavolo tutti i finti interessati che poi di sentimenti ne hanno pochi che ti usano solo per i propri bisogni, prevalentemente sessuali…. la vita spero riserverà ancora a tutti noi, anime in cerca di comunione, cuori che vogliono ancora aprirsi un po’ di bene e di serenità……….

    • daniela de martinis Febbraio 20, 2011 at 11:36 am

      veramente questa storia e il senso di solitudine provato mi accomuna..

      putroppo la situazione riguarda molte donne che sono single da tempo non per scelta e sembra davvero che questi maledetti narcisisti “fiutino” le nostre situazioni per ucciderci lentamente…

      Anche io sento molto la tristezza della solitudine e credo che rimarrò così per sempre ma l’importante è non cadere MAI più vittime di questi pervertiti sessuali e manipolatori… sarebbe la FINE

  39. Maria Febbraio 15, 2011 at 11:23 pm

    Sono incappata diverse volte nelle grinfie di manipolatori affettivi. Ho sempre sofferto di eccessivi sensi di colpa e questo mi ha resa facile preda di certi soggetti sin dall’adolescenza. Un paio d’anni fa ho troncato con delle “amicizie manipolatrici” che per vendicarsi hanno iniziato a diffamarmi, e solo recentemente la situazione ha iniziato a calmarsi. Queste persone, che mi avevano portata all’esasperazione, nel momento in cui si sono sentite allontanate mi hanno dipinta come la vile che le ha abbandonate nel momento del bisogno e la crudele che dall’oggi al domani, “senza alcuna motivazione”, ha troncato amicizie decennali… ho sofferto anche le pressioni psicologiche di chi ha cercato di farmi rappacificare con questi soggetti.
    Al momento soffro ancora di depressione, anche se va un pò meglio. Ci sono stati momenti in cui ho avuto voglia di suicidarmi. Mi sento molto debole e ho paura di tutti… se qualcuno si impone con prepotenza ho subito voglia di piangere. Mi sento una bambina spaventata. Come posso risollavarmi e lavorare su quelle ferite interiori che mi rendono facile preda dei manipolatori? Grazie, aspetto una sua risposta.

    • Pier Pietro Brunelli Febbraio 15, 2011 at 11:25 pm

      RISPOSTA: con una normalissima psicoterapia, tanto per incominciare, come consiglia anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in quanto così come si va dal dentista se fa male al dente o da un altro specialista se si hanno disturbi da un’altra parte , si va dallo psicoterpeuta… lo so che costa, ma ci sono vari modi per contenere la spesa, d’altra parte anche la moda, la cosmesi e il parrucchiere costano, ora poiché si tratta della salute è meglio fre qualche sacrificio e curarsi… non è che se uno va dallo psicoterapeuta è pazzo, anzi è una persona che soffre e ch vuole curarsi, mentre invece rischi di essere un po’ squilibrato e di squilibrare gli altri chi soffre e non lo vuole fare pur potendo… allora per ulteriori informazioni mi si può contattare privatamente via e-mail o al telefono in orario lavorativo. Ho spiegato più volte che a domande del genere chi volesse dare una domanda esaustiva superiore a quella che ho dato io sarebbe un incompetente e farebbe del male, e tutti possono capirlo, così come tutti possono capire che non si può chiedere una diagnosi ed una terapia ad un qualunque terapeuta attravrso due righe su un forum , e ancora di più se questo riguarda la propria serenità psicologica, la vita, i sentimenti, le emozioni che sono realtà non superficiali e impossibili quindi da risolvere superficialmente. Qui si può trivare un forum di auto-aiuto per avvicinarsi ad una propria via, ma poi bisogna mettersi in moto per trovarla e camminare con maturità e seguendo i consigli del terapeuta, ed anche quelli che sono chiaramente provenienti dal proprio grillo parlante interiore ch è quella vocina della tua coscienza che se impari ad ascoltarla, anche se ti scoccia, ti aiuta verso il bene.

      Un caro saluto
      Pier Pietro Brunelli
      Psicoterapeuta

  40. l'angelo Febbraio 15, 2011 at 11:11 pm

    Ciao Cristina, secondo me il tuo comportamento non è patologico ma è un residuo della manipolazione. Ti senti in colpa per niente nel senso che non ti devi sentire in colpa hai solo preso una decisione (sana) per te stessa e non devi soffrire se ciò può aver ferito lui, le tue intenzioni non erano queste ( di farlo star male) ed hai tutto il diritto di decidere per te senza farti condizionare dai sentimenti altrui, soprattutto quando l’altro è un manipolatore. Rifletti, se non avessi dovuto spiegargli niente e lui fosse stato un tipo intelligente da capire la TUA situazione, non ti sentiresti così… è il suo comportamento a generarti sensi di colpa…. Anch’io ho vissuto una situazione del genere e mi sono accorta che se penso alle sue reazioni…. mi si stringe il cuore e mi sento in colpa (lui fa la vittima a cui è stato negato affetto e sostegno, ed ha un’altra fidanzata, e a cui manca la mia presenza)… ma se penso a me stessa mi rendo conto che l’allontanamento mi aiuta a superare questo periodo difficile, a recuperare le forze per dedicarmi ad altro ….. in pratica sto meglio. Ogni volta che lui si fa vivo è come se ricadessi sotto un effetto ipnotico e non riuscissi a valutare la realtà…. mi preoccupo per lui, ma lui non ha mai mostrato comprensione o preoccupazione per me… e quì “casca l’asino”….. Egoismo e basta! Questo sono i narcisisti! E allora che si arrangiassero! Nelle relazioni umane ci deve essere rispetto RECIPROCO, comprensione RECIPROCA, aiuto RECIPROCO…… uno scambio sano. Se ciò non avviene, può essere un caso, ma se è la regola non si può lasciarsi succhiare l’anima.
    Io, per evitare che lui continui a contattarmi nonostante i miei silenzi, ho dovuto scrivergli una mail dicendogli che se non mi rispetta lo denuncio per stalking….. Sono stata male per questo, perchè io non sono così, di solito cerco di andare incontro all’altro e giungere ad un compromesso condiviso… ma in questo caso, cioè con un narcisista patologico che conosco meglio delle mie tasche, non posso permettermi sentimentalismi…. è pericoloso per me!
    Hai fatto bene a chiudere per sempre. Non c’è ragione per coltivare questi sensi di colpa, liberatene perchè ti opprimono e non ti fanno girare pagina.
    Concentriamoci su ciò che è BENE per noi….. almeno fino a quando non saremo de-vampirizzati…. Ricordiamo sempre che loro hanno un forte ascendente sui di noi… riescono a farci provare quello che loro vogliono…. e non per il nostro bene…. L’esperienza vissuta non va ridimensionata e nemmeno amplificata…. va guardata con gli occhi della realtà per quello che è e trarne l’insegnamento per crescere e maturare. Un insegnamento che io ho ricevuto è che a volte farsi rispettare costa fatica e che la propria felicità va conquistata, ma soprattutto ho capito che il “cuore” non è infallibile…. anzi a volte seguirlo è da pazzi…. Le nostre esperienze sono la scuola della nostra vita e dopo un’esperienza con un narcisista dobbiamo solo essere contente di aver avuto una lezione FONDAMENTALE per il nostro futuro per proteggerci dal male. Non si possono avere sensi di colpa per essersi auto-tutelati se è stato fatto senza ledere i diritti degli altri… ma quello che voglio dire è che gli altri non hanno diritto di usurpare i nostri sentimenti con l’inganno e tecniche manipolative, con la violenza psicologica e morale… E’ giusto difendersi soprattutto quando la difesa passa per un semplice allontanamento. Non hai abbandonato un figlio minorenne al suo destino…. non facciamo lo sbaglio di crederli dei poveri indifesi.
    Queste sono solo delle mie riflessioni, anch’io sono in cammino verso la libertà……

    • Pier Pietro Brunelli Febbraio 15, 2011 at 11:13 pm

      Tutte le volte che si scarica tutta la colpa sull’altro e ci si rifiuta di vedere le proprie e si considera giusto punire e minacciare l’altro per stalking perché chiede spiegazioni NON VA BENE. Brava Cristina a sentirti in colpa se hai sbagliato, sei una persona sana, però devi fare un lavoro su te stessa, scusarti e sei a posto. Questo vale sempre anche se abbiamo subito torti ciò non ci autorizza ad infliggerli ingannando e mentendo. Se un partner chiede spiegazioni dobbiamo fare di tutto per dargliele e non minacciarlo di denunciarlo per stalking per lavarcen le mani ed essere convinti di essere perfetti e l’altro è il vampiro…. quindi va benissimo quando si parla più volte di RECIPROCO capire che anche la negatività può essere stata reciproca… poi è chiaro che c’è chi ne ha molta di più, ma fino a quando non si è capita la propria si vedrà solo nell’altro e non si potrà crescere, non si potrà trasformare il proprio VAMPIRO INTERIORE che esiste sempre… nessuno “ha tutto il diritto di decidere per sé senza farsi condizionare dai sentimenti altrui” anche perché se esistono “sentimenti altrui” vuol dire che quell’altrui non è propriamente un manipolatore , ma uno che ti ha dato dei sentimenti e che ha dei problemi… se poi ce ne si vuol liberare in fretta, questo non è il blog giusto per trovare rapide scappatoie, volte a fare la caccia al vampiro, cioè a dare del vampiro a tutti quelli che non ci stanno bene e con i quali non abbiamo voglia di mettersi in discussione… ora spero che il nostro CARO ANGELO voglia meglio chiarire com tanno davvero le cose, spero che lo faccia, altrimenti vuol dire che le ho già chiarite io. Io raccomando fino alla noia mille volte che non è giusto dare del vampiro agli altri in modo approssimativo e senza approfondimenti, perché si può sbagliare e quindi non è giusto ed anche perché può essere un facile modo per non guardare alla propria negatività e questo, per quanto riguarda questo forum, invito ad evitarlo e se mi sembra che vi sia questa linea, mi spiace, ma con molta severità invito ad evitarlo. Io non intendo rischiare equivoci e collusioni, dico ciò che penso per il bene di tutti e non voglio conquistare la simpatia di tutti dando sempre ragione a tutti. Perciò, cara Angelo io davvero ti auguro tutto il bene, ma ti invito a rivedere il senso della tua mail forse dovuto anche a rabbia, comprensibile, ma che deve essere elaborata in altro modo per quanto ne so. Poi ognuon fa e pensa quel che vuole, ma com coordinatore mi sento responsabile di orientare la riflessione in modo equilbrato anche se talvolta può essere spiacevole. Perciò caro Angelo scusami, ma scrivici qualcos più da Angelo, se puoi. Ciao a tutti

      • l'angelo Febbraio 15, 2011 at 11:17 pm

        Capisco che se non si conosce la situazione si può pensare che io stia vaneggiando e incolpando una povera vittima, ma penso che quello che ho scritto sia piuttosto chiaro. Non sono una squilibrata che giudica un uomo solo perchè magari si è comportato male e di certo non ho punito o minacciato nessuno e forse mi sono messa in discussione anche troppo. Cmq il mio intervento precedente non era dettato da rabbia, forse mi sono espressa male, ma fermo restando che stiamo parlando di persone con problemi e che anche noi abbiamo i nostri problemi da risolvere non mi sembra di essere stata così tremenda!!!!!! Ma non si possono conoscere le interpretazioni degli altri e quindi ha ragione dottore a chiedermi spiegazioni.
Cerco di raccontare e spiegare qualcosa….
Ho dato al mio ex tutte le spiegazioni necessarie per mesi, ho aiutato quest’uomo ( che ha scelto liberamente di lasciarmi ma incolpando me di cose assurde) a valutare le sue scelte (come ad un figlio) cercando di essere obiettiva e concentrandomi sul suo bene cercando di superare la mia sofferenza, chiedendogli perdono per i miei sbagli e perdonando i suoi….nonostante non mi avesse chiesto perdono, nonostante avessi scoperto i suoi tradimenti, nonostante lui negasse l’evidenza. Ho voluto allontanarlo (dopo tre mesi di questo mio calvario) perchè lui pretendeva da me una relazione illecita e non una sana amicizia come ci eravamo accordati per superare il momento….. in pratica dopo averlo aiutato ( si parlava sempre e solo della sua situazione), non avergli chiesto nulla per me mi sono ritrovata a dover difendere i miei spazi vitali solo perchè lui non riusciva a stare senza di me!!!!!!! Mi ha lasciato lui perchè aveva ed ha una storia con una ragazzina appena maggiorenne!!!!!!! I suoi sentimenti erano “l’hai voluto tu e adesso mi hai buttato tra le sue braccia e mi devi aiutare a gestire questa situazione con la famiglia e gli amici”; “mi puoi prestare dei soldi?”; “credi che adesso senza di me sarai veramente felice?(ridendo) Non possiamo staccarci completamente” e tanto altro ancora … Ho perso 12 chili in 2 mesi per aver scoperto di essere stata ingannata per anni e non perchè non riuscivo ad accettare la fine di un rapporto. Ci sarebbe ancora tanto da dire, anche troppo, ma se non vi fidate del fatto che lui è un narcisista e volete pensare che sia io che ho sbagliato valutazione, non posso farci niente… io esprimo solo quello che è la mia esperienza e quello che penso…. Magari mi sbagliassi, sarei io la prima ad esserne felice.
Io sto con la coscienza più che a posto, non ho mai ferito i suoi sentimenti semmai ne avesse di autentici, sono stata sempre sincera con lui, non gli ho nascosto nulla nel bene e nel male. Quando abbiamo capito che è una persona malata e che non riesce a dominarsi, il mio avvocato in sintonia con la psicologa mi ha consigliato di avvisarlo che deve smetterla di cercarmi e di non agire prima che lui sia cosciente dei rischi a cui va incontro e quindi gliel’ho comunicato via mail….e con la massima delicatezza e rispetto.
Gentile dottore le sembra che sia stata insensibile ai problemi di un uomo di 40 anni che ho scoperto essere BUGIARDO, IPOCRITA E MANIPOLATORE? Io sicuramente devo ancora imparare molto dalla vita, ma questa lezione non voglio ripassarla, ne pago ancora le conseguenze. Se poi non devo difendermi e devo lasciare che lui si arroghi ogni diritto sulla mia vita…. mi dispiace, anche con tutto il bene che gli voglio….. ho detto basta ai suoi soprusi.
Mi dispiace se non sono riuscita a descrivere prima la situazione in maniera chiara, volevo solo essere di aiuto e se non lo sono stata neanche adesso….. PAZIENZA. Non sono un impostore.

        • Pier Pietro Brunelli Febbraio 15, 2011 at 11:21 pm

          Allora cara Angelo, adesso è tutta un’altra cosa. Cerchi di capire è indispensabile dal mio punto di vista avrla richiamta seppure con severità (e me ne scuso) a questo chiarimento perché il suo intervnto agli occi di chi lo legge adesso assume tutto un senso diverso, molto più chiaro, corretto e comprensibile. Capisce che il mio compito qui non è quello di poter dare consigli personalizzati attraverso poche righe, ma di far in modo che le persone comprendano correttamente il più possibile, affinché non si generino pensieri negativi, che potrebbero essere davvero nocivi. Noi qui staimo lavorando insieme per educare all’Amore, per il bene e quindi per rcuperare energia rispetto ad una violenza psicologica subita che ha stuprato l’anima e il nostro seno dell’Amore. Allora dobbiamo capire che l’altro che compie una simile violenza è essenzialmente un malato, è la violenza che lui /lei fa che è maligna, ma lui/lei è una person disturbata (nell’articolo ho scritto le parole di Gandhi: “Odia il peccato non il peccatore”. Lo so che è normale provare un bisogno di vendetta, ma bisogna stare certi che l’altro la pagherà e non per fare piacere a chi si vuole vendicare, ma perché l’altro ha fatto del male all’energia positiva, generativa , di vita e questo provoca conseguenze nel suo equilibrio. Starà sempre più male, anche se può sembrare che per un po’ se la cavi, fino a quando avrà un crollo. A quel punto potrebbe intervenire una potente terapia che per guarirlo dovrà fargli rendere conto del male che ha fatto , allora lui/lei sentirà di avere bisogno del perdono e forse chiederà scusa, oppure ciò non avverrà lasciandolo in uno stato di infelicità sempre più terribile fino alla follia, o in uno stato di morte-vivente fino alla morte finale, e la sua punizione sarà consistita nel fatto di non aver mai potuto recepire veramente una sensazione di energia vitale buona, nell’amore. Vi ricordo che a differenza delle forme prettamente borderline, che sono terribili, ove però si prova un amore morboso ed anche un senso di malessere, le forme narcisiste più maligne sono asintomatiche e priv di capacità di amare, perciò sembrano stare in piedi come se niente fosse, ma dentro c’è un inferno silenzioso. Fino a quando hanno specchi/persone dalle quali risucchiare energia riflessa possono tirare avanti (perciò nell’Inferno non ci sono specchi), ma poi gli specchi si rompono, si sporcano, se ne vanno e restano soli, ma non soli come una persona sola capace di provare amore, soli dentro, soli verso la totalità, verso il mondo, la natura, senza posibilità di poter provare un briciolo di commozione che lenisca il loro gelo, né nella poesia, né nella religione, né in qualche disciplina psicocorporea… sentono di essere un meccanismo biologico senz’anima dalle sembianze umane, com mai veramente nati, costretti a vivere in un mondo che non ha alcun senso per loro in quanto non dà più la possibilità di succhiare energia, perché loro non l’hanno mai avuto ed un giorno non sapranno più dove prenderla… Ora però chi li ha subiti, ha subito anche una rapina di emergia spirituale e quindi si trova ad un livello energetico pericolosamente basso e deve fare delle pratiche ed una psicoterapia per recuperare questa energia. Ciò passa anche attraverso la terapia della luce, cioè della ragione, che è quella che facciamo in questo forum, ma io vi dico che ci sono altri livelli che sono importanti che riguardano il corpo ed altre tecniche immaginative (che sono accennate in questo blog in altri articoli che nessuna mi pare guarda e commenta – male!) e che possono veramente essere rigenrative dell’energia. Ecco, dunque, a questo voglio spingere, a testimoniare per sgravarsi dalla propria sofferenza a condividerala con gli altri, ad aiutarsi, ma anche che l’aiuto dia spoeranza, e sia una esortazione a fare bene… certo capisco il tentativo di decolpevolizzare, ma questo è ovvio se c’è un vampiro che ci ha fatto del male, poi però è anche importantissimo rendersi conto del proprio negativo, del proprio vampiro che NON HA vampirizzato l’altro , ma noi stessi. Bisogna cioè capire qual’è quella componente negativa della propria psiche che ci ha indotti a colludere con il vampiro, e quindi ad amare il male. Questo no va bene, abbiamo sbagliato. Allora il senso di colpo non va risolto con un ‘fregatene’ ‘bn gli sta’, ma va elaborato per capire in che senso correttamente lo dsi deve avere e quindi poi superare. Non parlo di colpa verso l’altro, ma verso se stessi, anche se questa viene percepita verso l’altro, è questa che dobbiamo comprendere e la colpa c’è. Perciò dobbimo stare male, per chi ama il male, è normale che poi sta male, e solo se lo acetta e lo capisce, può star male in modo di purificarsi anche con il sostegno di pratica e con il cambiamento di altri fattori negativi. Ecco allor caro Angelo che spero ci siamo ritrovati nuovamente alleati in questa difficile lotta d’Amore che ci porta a sbagliare, ed in questo caso ripeto, ho sbagliato io ad essere troppo rimproverante, ma ti prego di capirmi, è difficile, devo chiedermvi di aiutarmi nel senso di responsabilità verso il bene, a chiarire bene per non essere fraintesi (cosa che il male vuole), perché questo è il nostro interesse qui… essere nel bene, cioè nell’Amore, per riscoprirlo in una nuova dimensione interiore, senza che il vampiro interiore se ne approfitti… dobbiamo quindi crescere e maturare, pur avendo rispetto della nostra tenerezza, puer, il bambino eros ch c’è in noi, ma proteggendolo (ed anch sgridandolo quando sbaglia) con l’Amore di Afrodite (sua Madre) che è più saggio e più spirituale… Grazie Angelo.
          Pier Pietro Brunelli

          Psicoterapeuta

        • gabry Febbraio 15, 2011 at 11:30 pm

          Io penso, che se una persona approda a questo blog di auto-aiuto non è perchè è stata invischiata in una storia con uno/una stronza qualunque, perchè nei confronti di questi soggetti sei libero/a di dire quello che pensi, ossia che sono o che si sono comportati da stronzi/e e finisce lì. Se si cerca un blog di auto-aiuto è perchè questa libertà di dire all’altro ciò che si pensa di lui/lei è stata compromessa.
          Se io non posso dire all’altro che è o che si è comportato da stronzo/a e spiegargliene i motivi, è perchè ho paura di dire quello che penso per evitare ritorsioni.
          Nei confronti del narcisista patologico, è la libertà che è stata compromessa, ed è tale libertà che va ripristinata.
          Con affetto
          Gabry

  41. Cristina Febbraio 15, 2011 at 11:08 pm

    Dottore stavolta le chiedo un parere sulla mia persona.
    Io all’ennesima volta che mi ha trattata male che ha cmq trovato un’altra donna con cui a differenza delle altre va tutto alla grande.. ho dovuto con un email spiegare perchè io non sarò piu accanto a lui per aiutarlo.
    Quello che per me è importante sapere se il mio comportamento è patologico.
    Lui malgrado avances.. di natura tutt’altro che amichevole ha sempre detto che per lui ero niente… una solo da tenere nel contesto lavorativo per aiuto ecc…
    io non me la sono davvero piu sentita… e ho deciso di andarmene per sempre chiedendo indietro un oggetto prestatogli tempo fa a edi soldi che mi doveva…
    Lui ha fatto una grande fatica a ridarmeli non so per quale ragione ripicca o per far si che il mio pensiero rimanesse legato a lui.. cmq sia
    mi sento in colpa per come mi sono comportata ma… era il solo modo di staccare completamente

    • Pier Pietro Brunelli Febbraio 15, 2011 at 11:09 pm

      Allora rispondo a lei ed anche in generale.
1) Io non posso dare pareri personali se prima non analizzo con un consulto personale la situazione. Non è corretto per i regolamenti dell’Ordine a cui appartengo e che devo rispettare. Nessun terapeuta per la salute può dare pareri personali senza una visita , è assurdo.
2) Lo so che le lettere ai giornali con rispostine rapide hanno fatto credere che è possibile avere un consulto in tal modo, ma lì serve per riempire il giornale e venderlo. Questo invece è un forum di auto-aiuto coordinato da uno specialista della salute mentale. Qui si possono portare i propri casi , ma per una discussione generale, che non consiste nel volere da me una rapida informazione stile ‘sfer di cristallo’ (che non ho) o ‘magho dell’amore’ (che non sono) , ma nel favorire dibattito, solidrietà, comprensione. Io posso dire che fino a quando non si capisce questo comportamento vuol dire che si è ancora molto chiuusi egoisticamente nel proprio problema e c’è una bassa autostima. Infatti chi invece ha sensibilità poer glialtri ed anche per me, coglie questo dibattito com un auto-aiuto di gruppo e non come una chance per sbrigare approssivamente le proprie faccende e basta. Lo so che può essere preso dal dolore, ma il dolore non diminuirà fino a quando non si rende conto che oltre al suo dolore esiste anche quello degli altri e che io facco già tantissimo per il gruppo e sono un essere umano con anche i miei problemi e che più volte ho scritto (e quindi bisogna leggere) che chi vuole un consulto personalizzato me lo deve chiedere professionalmente (perché anch’io lavoro per vivere e qui non mi arricchisco affatto anche se qualcuno potrebbe pensarlo, ma faccio un lavoro intensissimo e di enorme responsabilità per vivere molto modestamente e la mia soddisfazione è principalmente quella di aiutare).
      Insomma è assurdo pensare con poche righe di poter ricevere risposte precise, se io rispondessi sarei un folle, un impostore, un ciarlatano… e invece sono uno specialista riconosciuto legalmente e profesionalmente per la salute psichica e vengo incontro a tutti i problemi di tutti, anche quelli econiomici perché le mie tariffe sono assolutamente contenute e differenziate a seconda delle possibilità del paziente. Posso , nel rispetto dei criteri dell’Ordine Psicoterapeuti, fornire consulti anche telefonici, ove ho la possibiltà di approfondire e poi allora mi è possibile dare un parere, in modo normale, corretto, serio, professionale ed efficace. Chi ha veramente un problema che vuole affrontare nella sua privata dimensione e che vuole chiedermi un parere diretto può farlo in orario lavorativo telefonandomi al 3391472230 e ci si accorda su tutto. Altrimenti qui può lasciare la sua testimonianza, chiedere pareri a tutti, e aprire riflessioni su tematiche generali. Quali? Io ne ho scritte una bella lista in fondo all’articolo e sono suggerimenti e i partecipanti possono proporne altri. Va benissimo raccontare la propria storia, esperienza o un ftto particolare, ma non per chiedere la soluzione a me solo u quello, ma per far riflettere per AIUTARE ed essere AIUTATI, e tutti possiamo aiutare, come? basta esprimere solidarietà e buoni pensieri verso il prossimo, non costa nulla, è facile, non occorrono specializzazione, e farà bene agli altri e a chi lo fa… ma ad un condizione: BISOGNA ESSERE SINCERI, BISOGNA CHE VENGA DAL CUORE e non da un impulso manipolatorio e narcisistico che sta in ciascuno di noi anche se non si ha il DNP perché egoisti lo diventiamo un po’ tutti, specie quando si è vampirizzati… allora, un abbraccio a Cristina e a tutti voi.
      Pier Pietro Brunelli

      Psicoterapeuta

  42. Elena Febbraio 15, 2011 at 11:03 pm

    io sono una bugiarda. Ho mentito,o piuttosto ho nascosto delle cose al mio compagno,e una volta scoperta ho stupidamente continuato a mentire per difendermi. Non ero cosi’,non so cosa mi accade. mi sono comportata male gratuitamente e senza ragione,non ho avuto rispetto e non riesco a dare spiegazioni a me stessa e tanto meno a lui. Sono introversa per indole,ma ora non trovo le parole di cui il mio compagno avrebbe bisogno. Perché mi accade questo? Non sono una sciacalla,e l’inconscio non mi da pace,ma ho mentito dicendomi che non si trattava di cose importanti,quando in realtà sapevo che lui si sarebbe infuriato. che cosa mi aspetta?

    • Pier Pietro Brunelli Febbraio 15, 2011 at 11:06 pm

      Elena, stai tranquilla, tu proprio fai capire perfettamente la differenza tra una persona che trovandosi in una situazione di confusione, magari per difendersi e per non sapere come fare salvare qualcosa di buono, si trov a mentire …. allora grazie Elena, vediamo ora se qualcuno, dico uno o una, ha il coraggio di risponderti e dire che lui o lei non ha mai fatto quello che hai fatto tu… vediamo.
Allora per primo ti rispondo io. Quello che hai fatto tu mi è capitato di farlo anch’io , e come te ci sono rimasto male, mi sono pentito, ho cercato poi di chiarire, di farmi perdonare e se non ci sono riuscito ho accettato le conseguenze e poi ho dovuto fare un esame di coscienza dentro di me… ma anche mi sono poi reso conto che la relazione non mi dava piena fiducia e che l’altra persona non era molto chiara su certe questioni, ma questo è secondario, di sicuro, per debolezza, difficoltà e confusione ho sbaglaito io…
C’E’ QUALCUNO CHE NON GLI E’ MAI CAPITATO QUALCOSA DEL GENERE?
Allora se come te una persona capisce di aver sbagliato, che c’è qualcosa che non va NON E’ UN NARCISISTA PATOLOGICO, infatti non avvertirà alcun senso di colpa ed anzi mentirà dicendo anche se ha mentito che lui/lei non ha mai mentito e non mentirà mai e che se lo ha fatto non se ne è reso conto e che intedeva dire qualcos’altro e comunque che aveva il diritto di farlo in quanto lui/lei se lo può permettere… e manterrà quest’atteggiamento ad oltranza anche in televisione di fronte a milioni di persone (ogni riferimento è puramente casuale).
Cara Elena, tu sei già pentita quindi non avrai nessuna punizione, ma solo comprensione e perdono da parte delle forze buone.Però queste forze ti invitano anche a fare un cammno volto a conoscere di più te stessa le tue emozioni e i tuoi sentimenti, perché non vogliono che poi tu sbagli un’altra volta in modo troppo grosso e non vogliono nemmeno che tu ci stia troppo male per il tuo sbaglio perché questo non aiuta a superarlo. Quindi devi onestamente e seriamente impegnarti a non trascurare, con calma, pazienza e amore, la conoscenza del tuo mondo interiore, e devi scoprire tu quale cammino preferisci intraprendere per conoscerlo. Io conosco la psicoterapia, l’arteterapia, il contatto con la natura, l’ascolto e la messa in pratica degli insegnamenti di saggezza, io pratico tutte queste cose insieme e sempre ricerco. Ti auguro di trovare la tua via e grazie per il tuo intervento… tanto conforto dà agli altri chi si addolra e si ravvede di un suo errore, certamente più di chi dichiara di essere perfetto o vittima perfetta.
      Pier Pietro Brunelli

      Psicoterapeuta

  43. roberto Febbraio 9, 2011 at 12:58 pm

    ciao a tutti. ho iniziato a scrivere su questo blog circa sei mesi fa.
    la mia esperienza è stata devastante e traumatica e non si discosta di molto da tante altre che leggo ancora oggi.
    purtroppo anche se è difficile ammetterlo a se stessi tale sofferenza ce la siamo procurata noi. accettando di farci trattare male, di farci raggirare, di farci denigrare e reagendo a queste violenze aggrappandoci ad illusioni, dando ancora più amore, credendo che l’altro sia da aiutare a tutti i costi mettendo cosi la nostra vita nelle sue mani.
    ho fatto anche io la stessa cosa per un anno e mezzo. la mia vita era diventata un inferno, non avevo nessun interesse se non quello di farla felice e di stargli accanto. aveva il potere di essere lei quella che decideva delle mie emozioni. mi rendeva infelice facendomi soffrire, e poi mi rendeva momentaneamente felice concedendomi il suo amore. avevo toccato il fondo fino a quando la parte pulita di me, quella che ha cercato sempre di imporsi nella mia vita, si è ribellata. stavo diventando come lei, vivevo nel mondo dell’inferno e della collera. con coraggio mi sono sfidato, ho capito che lei non è altro che la manifestazione esterna dei miei problemi, che la sofferenza che vivevo era l’effetto delle cause negative, che anche se le ignoravo, avevo posto nella mia vita in passato. ho iniziato a comprendere che la vita è nelle mie mani e che quello che ci accade è perchè siamo noi che ce lo siamo cercati. dare la colpa agli altri è uno stratagemma per non vedere, per rimanere ancorati sempre nei nostri problemi. un insegnamento buddista ( buddismo di Nicheren Daischonin) dice: non è il nostro alleato ma il nostro peggior nemico che ci aiuta a progredire.
    non possiamo cambiare gli altri, ma possiamo decidere di cambiare noi stessi mettendo cause positive nella nostra vita, sviluppando coraggio, speranza, determinazione e compassione. la legge di causa effetto esiste ed l ‘intera vita si basa su di essa.
    sono circa due mesi che ho troncato la mia relazione malata. ogni giorno che passa, anche grazie alla mia fede buddista della vita, sperimento l’accrescimento dei veri valori. lei non è piu il centro della mia vita, ma il centro sono di nuovo io con i miei interessi e le mie emozioni. sto riscoprendo come mai avevo fatto in passato la bellezza della vita cosi com’è, con tutti i suoi problemi ma con la consapevolezza che ogni pericolo per me è un opportunità di creare valore perchè riesco a dominare e vedere le mie tendenze negative che invece vorrebbero allontanarmi dalla felicità.
    ho provato rabbia, amarezza anche un pizzico di odio sano verso questa persona che ho amato con tutto me stesso. volevo vincere la mia paura di non essere accettato proprio con chi non ha la fortuna di poter e saper amare. volevo cambiarla dandole tutto i mio amore che poi toglievo invece alla mia famiglia, ai miei cani ai miei amici, a chi di me aveva realmente bisogno. allora la domanda nasce spontanea: chi ha messo cause negative nella propria vita? certamente io l’ho fatto accentando tutto e non rispettando me e chi mi ama per conquistare il suo amore, colpevolizzandola per la sofferenza che mi creva, vedendo solo la mia di sofferenza e non capendo la sua che per me non esisteva. se non capisco ed accetto di trasformare il mio atteggiamento, da ora in avanti, in futuro pagherò gli effetti delle cause che ho messo. come ho già detto lo studio e la pratica della filosofia buddista mi ha aiutato come del resto anche il sostegno nel momento di maggior sofferenza del dott. brunelli. capisco che il mio amore era vero anche se rivolto ad una persona che non sapeva e poteva accettarlo. la mia passione per lei è stata unica. oggi riesco a vederla per come è, grazie alla saggezza e compassione. nella vita di queste persone c’è tantissima infelicità e sofferenza, molto più di quella che abbiamo noi nelle nostre vite. l’unica via che conoscono è quella di infliggere, molte volte senza rendersene effettivamente conto, agli altri il male che hanno subito nel loro passato. non sapendo, a causa del loro pessimo karma, che fare del male porterà loro solo male ed infelicità nel presente e nel futuro. desidererei tanto che anche lei un giorno potesse attingere alla sua buddità innata che ogni essere umano possiede, per combattere il suo karma e trasformarlo, ed iniziando a mettere cause positive per creare finalmente valore per se e per gli altri. le voglio bene perchè l’ho amata e le sono grato perchè solo tramite questa sofferenza sto riuscendo finalmente a sconfiggere le mie paure, i miei limiti e le mie angoscie che mi tenevano imprigionato impedendomi di cercare la vera felicità.se mi permettete un consiglio. non fate che la vostra mente sia la maestra di voi stessi, ma fate in modo che voi siate i maestri della vostra mente. se si comprende che tutto dipende da noi, che siamo noi artefici del nostro destino, che possiamo decidere in un istante di trasformare il veleno in medicina, se la smettiamo di colpevolizzare gli altri per i nostri sbagli ma gli accettiamo e decidiamo di trasformare la nostra sofferenza capendo che non è altro che il risultato delle nostre tendenze karmiche, allora cambieremo anche l’ambiente in cui viviamo. Se non facciamo questo e continuiamo a volere solo passare per vittime in tutti i nostri problemi rimarremo ancorati ed imprigionati vivendo solo di illusioni.
    Il cammino non è facile certamente, ma ci vuole speranza, coraggio e perseveranza e sviluppare la fede. Se abbiamo colluso con il male con la nostra parte negativa ( come dice il dott. Brunelli) che poi si è manifestata nell’oggetto del nostro amore, ne dobbiamo fare tesoro e ripartire da qui per desiderare di far emergere sempre la nostra parte migliore e più saggia. L’amore è il motore della vita è il nostro mezzo che ci permette di vivere ma se non lo curiamo rischieremo sempre di rimanere fermi. Prima di tutto bisogna imparare ad amarsi veramente solo cosi potremo amare gli altri ed essere amati.
    Se svilupperemo tutto ciò allora comprenderemo che la nostra felicità dipende anche dalla felicità degli altri e di chi ci sta vicino. Se fossimo felici solo noi questa sarebbe una felicità relativa, legata a dei momenti e a delle situazioni esterne. Saremmo felici fino a quando ci ameranno poi torneremmo ad essere infelici. La sofferenza fa parte della vita ma possiamo trasformarla sapendo che è parte di noi. Tutti la sperimentiamo, dal più fortunato al più bello dal più ricco al più povero. Nessuno potrà mai dire di non averla attraversata almeno una volta. Quindi è ora di non piangersi più addosso, di rialzarsi, di aiutarsi e farsi aiutare se non ci riesce da soli, per cambiare in positivo per sempre. Questa è determinazione e coraggio. Niente è immutabile. Una cosa è certa: se decidiamo di trasformare anche il nostro ambiente si trasformerà. Basta provare.
    Un abbraccio a tutti voi con l’augurio di non farvi scoraggiare ed abbattere dalle tendenze negative che sono sempre pronte ad uscire allo scoperto per distruggere la parte bella che c’è in ognuno di noi. Vi cito un libro edito da Esperia :il Budda allo specchio. A me è stato di grande aiuto come del resto di aiuto è stato anche il dott. Brunelli che nel suo lavoro mette oltre alla professionalità anche tanta passione.

    • luce Aprile 14, 2011 at 7:34 am

      Caro Roberto, è da circa due mesi che approfondisco il tema del vampirismo affettivo e leggo i commenti di chi come me e come te ha avuto a che fare con una persona che presenta tale disturbo, coinvolgendosi con tutto se stesso e rimanendone profondamente devastato.
      Mi ritrovo praticamente in tutte le tue parole,coniugate al femminile, sia per il tipo di esperienza che descrivi sia per tutti commenti e riflessioni che ne dai (ti confesso che leggendo il tuo commento ad un certo punto ho detto “ma questa sono io … ho scritto io!”) .
      Tutti i commenti mi sono stati di grande aiuto ma mi è venuto d’istinto rispondere al tuo in quanto anch’io, come te, ho iniziato e sto portando avanti il mio cammino di rivoluzione umana grazie all’incontro con il Buddismo di Nichiren Daishonin, affiancato da una terapia che dura da un po’ di tempo e grazie al Buddismo sono riuscita a vedere chiaro, a vedere oltre, a capire di cosa avevo bisogno, a trovare le mie responsabilità in tutto questo e ad assumerle appieno per tentare di trasformarle, di “trasformare il veleno in medicina” ed ora ho finalmente messo la parola fine al mio rapporto malato durato parecchi anni e mi sento nella strada giusta.
      Mi sento di appoggiarti nel tuo consiglio a tutti di leggere “Il Budda nello specchio”, che anche per me è stato un libro guida maestro, capace di aprire mente e cuore e di trovare la forza dentro di me e un senso di missione per la mia vita, che non si spaventa di fronte agli ostacoli, ma li affronta con coraggio!
      Grazie dunque Roberto per il tuo messaggio che ha nuovamente incoraggiato anche me e grazie infinite al Dott. Brunelli, per il suo instancabile lavoro.
      Un abbraccio di cuore a tutti e una buona giornata si sole nel vostro io interiore

  44. Cristina Febbraio 8, 2011 at 5:57 pm

    Io Finalmente con questa persona ho avuto la fortuna di avere la foraza di chiudere… Ora nega persino di avere avuto rapporti con me… aggiungendo anche.. “se è capitato mi ha fatto cosi schifo che l’ho dimenticato!”… Incredibile…
    Sono devastata mi ha lasciato tanto dolore questo rapporto portato avanti per troppo tempo.
    Rivivo lo stesso stato che sentivo con Mia Madre da lei mi sentivo schiacciata come da liu..
    Non ce la facevo piu e anche se mi mancherà tanto preferisco morire di nostalgia che didolore

    • Lea Marzo 29, 2011 at 10:56 am

      …anche a me è capitata una situazione del genere….Mi chiedo, quindi, che correlazione ci può essere….se la propria madre presenta forti caratteristiche di personalità narcisistica è possibile poi che, inconsciamente, si ricercano partner simili?
      come se ne esce?

  45. Paola Febbraio 8, 2011 at 5:53 pm

    Buonasera Dottore… sono venuta a contatto con una persona cosi … diciamo disturbata… so che nelle precendeti relazioni .. ha avuto gravi episodi dio volenza causa una gelosia ossessiva.. verso le partener con la presona “giusta” questa cosa puo guarire… ??
    Grazie

    • Pier Pietro Brunelli Febbraio 8, 2011 at 10:45 pm

      Mia cara non è possibile darle una risposta seria, capisce? Occore approfondire. In tanto le invio questo https://www.youtube.com/watch?v=L2BWYrbA2iI&feature=player_embedded e i vampiri andranno via, perché la nuova Alba è il nuovo giorno del cuore, e la vita rinasce dentro… io sono qui, dimmi: “Cos’è il sole per te, il sole dentro di te?”

      ALLORA INVITO TUTTI A VISITARE ANCHE ALTRI ARTICOLI DEL BLOG… (altrimenti mi esaurisco… e poi sta arrivando Carnevale… sapete che Carnevale è contro i vampiri? NOOO, non lo sapete e allora leggete il mio libro Carnevale e Psiche, oppure quello che sta per uscire CARNA E IL CARNEVALE DELLE DONNE (adattissimo contro i vampiri maschi – ma anche molto utile per scappare dalle vampire femmine…)

  46. saettablu Febbraio 8, 2011 at 4:54 pm

    cari lettori, anchio io ne ho conosciuto uno di recente. Affabile, di bell’aspetto, educato e socievole. Già dalla prima sera ha mostrato tutti gli “effetti speciali” da vero narcisista: oggetti sadomaso, senso di onnipotenza assoluto sulle donne, fascino irresistibile, presuntuosità del tipo “le donne le ho lasciate tutte io e vanto di 50 relazioni alle spalle e di nessuna mi sono mai innamorato perchè sono nato così”.
    Dietro personaggi del genere si cela un grande senso di vuoto, di squallore, di anoressia sentimentale (definita da psicologi) ma non essendo consapevoli o per lo meno, accettandosi così per non affrontare il problema (troppa energia e responsabiltà) restano intrappolati nella loro gabbia inespugnabile. E per noi “normali” resta una battaglia persa. Certi individui non si cambiano e l’eventuale cambiamento deve essere frutto del malato che ne vuole uscire. E chi ne vuole uscire deve possedere un grado culturale abbastanza elevato ed un livello di umiltà che queste persone non sentono. Il loro slogan è: IO SOPRA TUTTO E SOPRA TUTTI. E’ una vera umiliazione per chi sta loro vicino. Io mi sono defilata per evitare che la mia salute psichica venga minata e compromessa. Sono fragile e vulnerabile ed incline alla depressione (la preda perfetta per questi individui che argutamente sanno fiutare subito). Al peggio non c’è limite ma nemmeno al meglio.

    • Pier Pietro Brunelli Febbraio 8, 2011 at 5:48 pm

      Ecco anche questa testimonianza ci f capire che un conto sono le pene d’amore e le rotture dovute a conflitti e incompatibilità tra persone relativamente normali (che pure sono dolorisissime e possono necessitare di sostegno psicoterapeutico) ed un conto è il TdN, una relazione traumatizzante, vampirica, con esseri disturbati che considerano il partner come una preda a cui succhiare il sangue dell’anima. Solidarietà con Saettablu. Grazie

      Pier Pietro Brunelli
      Psicoterapeuta

    • A. Febbraio 8, 2011 at 8:10 pm

      Sei stata in gamba ad allontanarti da lui. Brava!
      Ti auguro tanto bene.

      • saettablu Febbraio 9, 2011 at 8:57 am

        Grazie per i complimenti. Ma non credere che la mia mente sia libera come il vento. La tentazione di rivederlo è sempre alle porte, ma sto cercando ogni forma di svago pur di alienare il pensiero. Se una donna è fragile e vulnerabile deve compiere maggiori sforzi per ripristinare l’equilibrio minacciato. Quest’uomo l’ho visto solo 2 volte ed alla terza volta, pur dichiarando che di me non gliene fregava nulla come di tutte le altre compresa l’ex moglie (non so come abbia fatto a sostenere un matrimonio ventennale!!!) mi ha persino esortato a rimanere a dormire con lui asserendo che da 0 a 100 avrebbe avuto il piacere della mia compagnia pari a 101. Quella volta non abbiamo fatto sesso, mi sono sentita piantare un coltello nella schiena, vista la contraddizione tra parole ed atteggiamenti, andandomene a casa mia con un senso di tristezza da far paura. Pensavo che le sue lusinghe fossero indirizzate all’approfondimento della nostra conoscenza. Non credo che costui sia recuperabile anche se mi ha confessato che è molto affascinato dalle persone intelligenti e che sanno ragionare, visto che frequenta (a suo dire) persone di una stupidità e superficialità inaudita. Mi sono persino presa la briga, dato che non possiede un computer, di spedirgli (senza la mia firma o commenti personali) del materiale stampato da internet sulle patologie inerenti l’anaffettività ed il narcisismo. Non posso sapere la sua reazione e non so nemmeno se comprenderà i contenuti visto che ha un grado culturale bassissimo. Non che io sia chi sa chi, ma almeno qualche volta leggo e sono una persona curiosa. Un consiglio a me stessa e a tutte le lettrici (maggiori vittime):
        1) evitare di accettare inviti a casa di uomini appena conosciuti: tra le mura domestiche di proprietà, un uomo forte del suo regno, si sente maggiormente autorizzato alle avances e pensa che la donna sia una che “ci sta” subito, considerandola alla stessa stregua delle prostitute. Non dimentichiamo che, come dichiara Camilla Raznovich nella sua trasmissione “amore criminale”, ogni anno 130 donne muoiono per mano dei loro mariti, compagni (1 ogni 3 giorni). E non si conoscono dati circa violenze sessuali, maltrattamenti ecc. che spesso non vengono nemmeno denunciati.
        2) evitare per le stesse ragioni di cui al punto precedente di invitare nelle proprie mura domestiche sconosciuti. L’atteggiamento non cambia, la donna che invita è sempre una “facile” comparabile ad una prostituta.
        3) Se si decide di vedere un uomo in territorio neutrale come ad esempio un ristorante, un bar o un pub se gli argomenti, sin dalla prima volta, cadono sul sesso, cercare di cambiare tema. Se l’uomo insiste significa che sta sondando l’interlocutrice per stabilire se è facile preda o ostica.
        4) Non concedersi mai nei primi incontri anche se l’uomo pare serio e degno: la trappola è sempre in agguato. Ci sono uomini che hanno arti seduttive ed astuzia tale sanno attendere e cogliere un momento di debolezza della donna.
        5) se avete vissuto un periodo stressante e la vostra mente vive un momento di affaticamento ed appesantimento (come la mia in questo ultimo anno) niente di più facile di incappare in elementi sbagliati. La vostra vulnerabilità e smarrimento sprizzano da ogni poro della pelle ed è facile farsi intrappolare da uomini negativi e sprezzanti del vostro disagio personale. Anzi sono le prede preferite.
        Concludo che le persone vanno conosciute un attimo e le donne spigliate ed intelligenti sanno riconoscere persone pericolose da quelle affidabili. La carne è debole ammetto, ma abbiamo un cervello, una dignità, una moralità e non è bello andare a letto la sera sentendosi sporche interiormente. Saluti da saettablu

  47. ermia Febbraio 6, 2011 at 3:06 pm

    Salve, vi scrivo perchè credo che mia madre abbia sposato quello che qui viene descritto come narcisista patologico, ma che potrebbe avere anche altri tipi di psicosi.
    Per i primi 3 anni di matrimonio è andato tutto bene, poi un cambiamento nell’ambito lavorativo lo ha fatto schizzare del tutto. è vero che anche prima aveva sicuramente già delle particolarità: non è mai riuscito a comprendere il valore dei soldi tanto da sperperarli tutti, per esempio. ma negli anni prima del matrimonio, anche con me che non sono sua figlia, è sempre stato premuroso e affettuoso. ma negli ultimi 3 anni potrei affermare che è come se non ci fosse più stato. o si parla di cose che interessano a lui e come vuole lui o altrimenti gli altri hanno sempre torto e lo devono ascoltare. mia madre che,direi, per fortuna, fa la vostra stessa professione, regge bene tenedosi impegnata ma questo non basta. noto dei cambiamenti in lei che sono dati dallo stress di stare dietro ad un uomo così. un uomo che non è più capace di amarla, che se ne frega di tutti tranne che di persone che in realtà non sono sue amiche ma che vuole aiutare dando loro dei soldi, o almeno, anche solo promettendoli.
    insomma da uomo comprensivo, simpatico e con qualche mania, ora è tutt’altro. anche la denigrazione sottile di quello che fa mia madre c’è. quando può, parla malissimo degli psicologi e trova sempre il modo di trovare dei difetti in tutte le cose che lei fa, la maggior parte delle quali sono per tenersi il più possibile lontana da lui.
    vi scrivo perchè naturalemnte desidererei un vostro parere sulla malattia, se c’è o meno in questo caso. ma anche perchè io ora come figlia desidero che mia madre riesca a separarsi da questa persona, solo che gli ostacoli sono molti. lei si sente in trappola perchè la famiglia di lui è molto protettiva e non le crede a parte qualcuno, ma quel qualcuno è certo che non l’aiuterà, purtroppo. come testimone di tutto ci sono solo io perchè quest’uomo agli altri si mostra sorridente e benvolo, vuole farsi piacere sempre e far finta che vada tutto bene. quindi, come fare a far venire fuori la situazione? perchè lui, essendo veramente malato non vuole farsi aiutare. più volte abbiamo provato a dirgli di farsi curare e lui non vuole. solo in un momento sfuggevole ha avuto forse un po’ di lucidità per dire che forse sta impazzendo, ma la sostanza è che sminuisce tutto, sempre, anche quando combina de guai, come rompere oggetti di valore affettivo per mia madre e non far nulla per rimediare. quindi, come poter far uscire una diagnosi senza la sua collaborazione?
    vi ringrazio per l’attenzione
    Cordiali saluti

  48. Alice Febbraio 4, 2011 at 10:45 am

    grazie per il sito!adesso che sono informata mi rendo conto di quello che ho dovuto subire.
    Ieri sera ho postato un commento, ma forse era un pò troppo pieno di rabbia, mi sento davvero nella fase sopradescritta, come se il vampiro fosse un pò dentro di me..

  49. Andrea Febbraio 3, 2011 at 11:08 pm

    Ho avuto modo di leggere diversi degli interventi fatti e nonostante chi si coinvolge con un/una narcisista, o meglio chi continua a stare con loro, abbia di fondo una sua “ferita narcisistica”, mi sembra pacifico il fatto che soggetti con tali connotazioni siano estremamente pericolosi per coloro che “intercettano”. Uso questo termine perchè le persone con cui instaurano una relazione sono obiettivi, dei target su cui scagliarsi con tutta la violenza possibile (anche fisica, la mia ex ha alzato le mani più volte) una volta sedotti, condotti nella loro direzione con affermazioni mendaci relative a tutto ciò di cui discutono.

    Non sono capaci di amare per niente, seguono solo un loro copione malato che prima o poi li distrugge. Vivono come latitanti dalla realtà e dalle loro responsabilità morali, quelle verso gli altri, fidanzati o amici che siano. Quando parlano sembra che siano su un set cinematografico, protagonisti di un film di cui loro sono regista, attore e spettatore. Nel momento in cui però non siamo “Spettatori alla loro altezza”, si infuriano o ti denigrano.

    Se esprimi il disagio che scaturisce dalle loro azioni o affermazioni si infuriano, come si infuriano quando vengono colti in contraddizione o nelle loro menzogne. Ti tradiscono e quando lo scopri mentono, anche se esistono prove incontrovertibili. Paradossalmente, loro fanno si che tu possa scoprire i loro tradimenti, le loro bugie, un modo sadico di “testare” (secondo loro) quanto il compagno/la compagna li ami.

    Diciamo che nel momento in cui finisce un incubo ne comincia un altro, quello della ripresa da uno schock simile, cosa non facile ma possibile.

    • Pier Pietro Brunelli Febbraio 4, 2011 at 8:53 am

      Vi è stato uno svuotamento di energia psichica e spirituale… è fondamentale una cura purificante e ricostituente su più piani, psicologico, corporeo, ecologico, sociale e spirituale.

  50. Alice Febbraio 3, 2011 at 10:31 pm

    ciao a tutti, anch’io vittima di uno di questi..ma insospettabile, timido, chiuso, sembrava una persona vittima del mondo, incompreso e letterato. Poi scopro che gioca scrivendo su motli foum con decine e decine d’identità ogni giorno. E mi dice che non è vero, lo faceva solo su un forum e poi ha smesso perchè mi dava fastidio. io ero già molto fragile e sono caduta in depressione, allora lui ha iniziato a darmi della pazza paranoica, secondo lui nulla di vero, ma solo tante accuse da parte mia. Lui mi avrebbe donato tutto l’amore del mondo e io non capivo e addirittura tentavo a settimane alterne di lasciarlo. Lui si è sentito ancora più forte nella mia depressione e ha iniziato a minacciare miei presunti corteggiatori, mie amiche etc. Io a quel punto non gli ho oiù permesso di entrare in casa mia..allora prediche su prediche per “farmi capire” quanto fosse irrispettoso questo mio atteggiamento e anche il fatto che potesi avere delle amiche che lui non apprezzasse. Sono arrabbiatissima e stanca da morire , dopo 3 mesi che cerco di farla finita, oggi gli ho detto addio. no,certo, l’addio finale è stato il suo con un messaggio, ma io ho pianto e ho capito che era un pianto di liberazione…mai più!!! egocentrico, subdolo, a tal punto che dirante il mio periodo di depressione peggiore-ancora sto scontando la parte finale- io non riuscivo ad evitare di indagare in questi forum, scoprendo cose aberranti e umane quanto una macchina perversa. Credevo fosse crudele e immorale, doppiogiochista, ma è molto peggio. Qui siamo nel disturbo narcisistico di personalità multipla..io non rieso ancora a capire perchè non sono fuggita quando ho visto quel primo disgustoso forum e ho continuato ad assecondarlo, cmq, perchè lui agiva sempre e solo per il mio bene e vantava di essere una persona che ama il rispetto, l’onore, la dignità etc. ma allo stesso tempo è razzista come pochi.
    Questo avrebbe potuto allarmarmi fin dall’inizio,ma io lo vedevo “vittima” di un mondo cattivo, che non aveva saputo amarlo etc..davvero è ancora molto fresca e penso che passerò i prossimi giorni a chiedermi, ma come diavolo ho fatto a pensare che fosse un uomo normale?????che mi amava ???

    • Pier Pietro Brunelli Febbraio 4, 2011 at 9:04 am

      Le esprimo solidarietà. Tuttavia nella sua testimonianza ravviso alcun incongruenze… il narcisista patologico è possesivo, ma non geloso, strano che la continuasse a cercare, del resto il fatto che lei cercasse a ìsettimane alterne’ di lasciarlo poteva essere d lui percepito come un tira e molla… insomma non consiglio di attribuire all’altro etichette, per giunta con l’aggiunta di peggiorativi come “narcisista patologico MULTIPLO” in quanto possono creare confusioni, e proiezioni di tutto il male più malvagio solo ed esclusivamente sull’altro… in una coppia emergono SEMPRE aspetti più o meno evidenti di sofferenza, devolezza, instabilità, spesso si strutturano anche come disturpo psicopatologico, ma se non si è specialisti ogni diagnosi va fatta comprendendo che poi occorre la conferma di uno specilista, altrimenti bisogna ricordarsi che si sta adoperando un etichetta generale, non una sentenza definitiva… consiglio in questi casi di interpretare quest etichetta con l’aggettivo NEGATIVO, e quindi, nel fai da te, di considerare che quando si considera l’altro sotto un’etichetta si sta considerando che E? MOLTO NEGATIVO, ciò è generico, ma è assi più vero e corretto. Di quali negatività si tratti in termini psicopatologici va visto con uno specialista.

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