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NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE

Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.

Leggere  questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti,  può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)

incubusAl termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).

BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto)  l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato)  o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale)  è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica)  STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).

Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento  e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.

Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio)  o in versione E-book  presso i seguenti link:

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E’ inoltre vivamente consigliato AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI. COME DIFENDERSI E COME USCIRNE – Manuale di auto-aiuto psicologico/corporeo/sociale/spirituale  (2015)il libro è visionabile con anteprima di presentazione ed è acquistabile on line in versione cartacea con spedizione a domicilio ai seguenti link:

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Introduzione

Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
 In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN  Trauma da Narcisismo   e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new

Roberto Rossini – Myth Palazzo dei Principi – Correggio 1979

La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.

Come si osserverà in questo articolo viene proposta  una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it  (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).

IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è  assolutamente indispensabile  rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente  ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.

Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare  ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).

Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata,  può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.

Rosa di Albedo – ph. Derar Muhsen

AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ –  SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI  IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.

NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI  INFORMATEVI CON CURA  E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI.  PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME  NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI)  – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI…  SOLO SE,  CON COSCIENZA,  CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.

Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.

Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

Presentazione della ricerca.

Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.

La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:

  • Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
  • Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
  • Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
  • Inoltre è disponibile  un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test  che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o  al telefono – vedi info e contatti nel blog)  .
  • Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel  modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
  • Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante  e ad  una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le  è accaduto,  affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva  (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio.  Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
  • Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
    Informazioni e consulenza
    psicologica – Psicoterapia).
  • Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose –  – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.

PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:

“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)

Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti.  Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.

 

 PRIMA PARTE   

In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network  alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie  e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna  consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.

RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa,  e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi  ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).

Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’  della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.

Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti:  anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che  strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.

LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO  FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO

Philip Burne-Jones Bt. (1861-1926) Le Vampire

Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.  

Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN)  nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene  traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.  

Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi  di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.  

L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione  

In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali.  Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche  possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista  deve considerare questo articolo  a titolo informativo.  Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali.  Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo  con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova)  previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali,  della psicoterapia. Si avverte che il  ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile  per  comprendere se effettivamente e come  si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o  a causa di altre patologicità, ad esempio  riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare. 

 Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline

La differenza fondamentale tra la patologia borderline e quella narcisista (DNP), è che la prima è egodistonica, cioè fa soffrire chi ce la , il quale la vuole curare, la seconda invece è egosintonica, chi la ha non se ne accorge e ne trae vantaggi nell’immediato. Inoltre la patologia borderline appare più evidente, non solo al partner, ma anche ad altre persone, non necessariamente coinvolte sul piano emotivo ed affettivo, mentre il narcisismo patologico risulta evidente  e patogeno (ad un certo punto del rapporto) e quasi solo al  il partner che lo subisce – mentre altre persone non lo notano, anzi possono credere che il narcisista patologico sia una persona brillante, simpatica, equilibrata e perfino spontanea. In verità il suo disturbo si scatena in modo molto distruttivo nei confronti di chi lo ama.

Altre precisazioni sul DNP

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo,  di incontrare e conoscere  persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).

L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.

Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)

httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU

Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito,  due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:

MENTIRE L’AMORE

Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).

MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA

Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).

Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000

httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY

Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).

PRIMA DI LEGGERE  TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA  ‘SECONDA PARTE’,  AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI,  BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO  DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è  contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che  non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).

SECONDA PARTE

  IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti

W. Herzog, Nosferatu, 1978

 Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.

Secondo diverse ricerche, nella  maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa  maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ).  Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente  nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli  e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute  appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva  la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.

L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio.  Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.

I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa  e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.

Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo.  Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).

I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente  ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO).  Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’  che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.

Munch, Ceneri.

Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’  la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.

F. Bacon two figures, 1953

L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).

Differenze e concomitanze tra  Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo   

Munch, separation

La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) –  può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista,  può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi:  Narcissism Victim Syndrome, A newhttps://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima –  e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce  a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).

Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e  non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione.  IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.

 Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.

Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).

Raccomando alle vittime da TdN  di  non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a  persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore,  cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva  nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto,  ha lo scopo di informare  a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza  psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).

A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività.   Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare  ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…

ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:

  • IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
  • PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
  • IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
  • LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
  • LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • DNP e  SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
  • LA FERITA  NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
  • LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
  • IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
  • I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
  • PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
  • COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
  • COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
  • SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
  • QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
  • COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
  • COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
  • PER QUALI RAGIONI IL/LA  NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
  • PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
  • QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
  • PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
  • DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
  • SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
  • PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
  • CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
  • L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
  • IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
  • IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP

AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?

 Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…

E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.

Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.

PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.

 IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.

 E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.

Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente  diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/

Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali,  si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI  e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.

La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale  che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.

CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.

pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03

Carissime e carissimi

è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…

Chi  è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici –  è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).

Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …

 “Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE

UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).

La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.

Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.

Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:

– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.

Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.

– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.

Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).

Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni

Gustav Klimt, 1905-09

Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.

Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.

Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:

 httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI

Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona

httpv://youtu.be/wop91_Gvwos

Prime conclusioni

Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.

Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).

Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.

 Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla,  acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea  o in versione E-book   cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. –  del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi  di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta  

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Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.

Cover libro

Disponibile anche E-book

Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta,  Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative,  sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere  brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.

(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/  info – orario lavorativo –  cell:3391472230).

AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un  Manuale di auto-aiuto  concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
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VIDEO-CONFERENZA  di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose

PIETRO FB CV httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY

 

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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI

Per eventuali esigenze di  informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).     

Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e  Roma  

Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it  – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.

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3.044 Comments

  1. daniela Dicembre 9, 2010 at 6:33 pm

    ho vissuto per quasi 7 anni l’esperienza devastante di un amore malato per un narcisista.. inutile raccontare il tipo di relazione che tutti conosciamo dai post e commenti pubblicati in questo blog..

    la sofferenza e la sensazione di smarrimento sono indicibili e laceranti..

    alla fine della relazione mi sento senza energie, svuotata e depressa e inizio un percorso di analisi e poi di psicoterapia..

    inizialmente di aiuto ma poi notavo che il malessere continuava e non riuscivo a trovare delle risposte… soprattutto i sintomi psicosomatici nella sfera ginecologica e una anemia persistente (nonostante una alimentazione corretta e l’assunzione di ferro e folina) mi portavano a non comprendere cosa mi stesse accadendo..

    Poi a settembre casualmente entro in questo blog e mi riconosco nel trauma da stress e nella relazione con il “vampiro”.. capisco quello che mi è accaduto e comincio ad informarmi tramite il materiale pubblicato…

    Incontro il dr Brunelli per una consulenza terapeutica personalizzata seguita da letture sul disturbo del narcisismo e la sua pericolosità nella sfera sentimentale e affettiva..
    ho ritenuto soprattutto molto utili le storie della mitologia e delle leggende che ben si addicono ai “vampiri” e ai “cacciatori di anime”..

    Ho effettuato altre sedute terapeutiche con il dr. Brunelli e a distanza di 3 mesi noto un miglioramento nella sfera relazionale e affettiva, nel recupero lento di un’autostima ormai distrutta e nella fiducia nell’altro sesso..

    Soprattutto vorrei segnalare il miglioramento del disturbo anemico che mi ha fatto recuperare energie e nell’attenuazione del mioma uterino che provocava forti cicli mestruali simili ad emorragie..

    Disturbi ben collegati alla sfera pischica visto che i dottori mi dicevano sempre che dipendeva da uno stress o da un trauma subìto nella sfera sessuale….

    grazie

    Continuerò il mio lavoro terapeutico con il dottore per recuperare la mia anima violata e la speranza di potermi risvegliare dal torpore lasciato da questa persone veramente pericolosa e malata.. vorrei tanto che si potesse fermare questo uomo che so sta facendo altre vittime.. con le stesse modalità distruttive…

    Il mio forte desiderio è di trovare un equilibrio interiore e riuscire a trovare una relazione appagante e amare di nuovo.

  2. Dandi Dicembre 9, 2010 at 2:48 am

    ……tutto questo è spaventoso , reale , tangibile …
    Condividere e sapere che esiste è un enorme passo avanti…
    Il pericolo è e rimane sempre la solitudine…

    Grazie

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 9, 2010 at 10:12 am

      Fino a quando non si capisce che questo genere di trauma non si risolve con il passaggio diretto da uno ad un altro, e forse da una padella alla brace, non si capisce quali sono le ragioni profonde del trauma e lo si trascina. Lo stupro dell’Amore terrestre non può esere risantato SUBITO da un altro amore terrestre, prima è necessaria una rielaborazione del senso dell’amore celeste, che sia almeno un pochino spirituale… con questo non intendo di diventare monache o preti o abbracciare chossà quale credo soprannaturale … dico che esiste un concetto d’amore non egoistico che non riguarda l’immediata soddisfazione personale di avere un rapporto di coppia a tutti i costi… questo quando arriverà dovrà trovare un giardino rifiorito attraverso l’amore spirituale… come fare? Anche dalle piccole cose, l’amore di cui parlo è gratis, ce n’è per tutti e in ogni momento, è bella sincerità, in un sorriso, nel silenzio, nel rispetto, nella solidarietà, nella partecipazione, nella giustizia, nella preghiera, nella meditazione, nel fascino dell’arte, della politica, nella danza, nei bambini, negli anziani, nelle persone con buon cuore, nelle amicizie sincere, nei cani e nei gatti, nell’alba e nei tramonti, nel mare e nelle montagne, nei fiori, nel Natale, nelle opere di carità e di volontariato, nella pazienza, nel perdono a chi lo merita, negli insegnamenti di saggezza, anche in questo dibattito, in questo blog e in altri dove si cerca di esprimere cose buone e di aiutare, nella buona musica che armonizza la mente, nelle pratiche di autocura del corpo, anche nella ginnastica, ed anche nell’accettare di lasciarsi curare la propria psiche ferita… l’amore è anche in una torta fatta da voi con amore per altri… è ascoltare chi soffre e consolarlo… è la ricerca di riconciliarsi con parenti amici e con il mondo, è nel lottare in modo giusto per i propri diritti, nell’informarsi in nome della verità… nell’accettare chi è diverso, nella compassione per tutto il mondo che soffre, nell’amore per la natura… nella poesia … tutto questo è l’amore spirituale del quale vi parlo e del quale c’è bisogno (va coltivato) per superare con il TdN… questo è l’amore spirituale per diventare simili a Beatrice e ad Afrodite, o per un Uomo diventare come un Cesare, un Dante, Un UOMO… allora, poi verrà nuovamente il tempo dell’amore terrestre. ma in un giardino terrestre, non in un inferno o intorno a questo.
      D’accordo va bene anche incontrare nuovi amanti se capita, ma ricordatevi che con costoro, ciò che più sarà importante è lìamore spirituale che si riesce a coltivare… questa è la vera forza che cura l’amore stuprato da esperienze di coppia traumatizzanti a sfondo narcisistico e borderline.
      E ricordatevi ancora una fonte importante dell’Amore spirituale della quale sopra non ho detto… è il vostro cuore, se lo ascoltate davvero, lo sentirete sempre che c’è, ed è quello che bisogna curare, che cura e ci cura.

      Un caro saluto
      Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

      • Dandi Dicembre 14, 2010 at 12:27 am

        Gentile Dottore , mi creda sono in grande difficoltà..
        è una difficoltà che si esprime in puro dolore , un dolore costante oramai da troppo tempo…lei ha colto subito la problematica del cadere dalla padella alla brace…e questo mi è successo , prima innamorato passionalmente di una donna in procinto di sposarsi…poi di una donna separata con un figlio (con mania sportiva) . tutto ciò nel giro di un anno… tralasciamo il passato precedente .
        Sono io che mi sento seriale nella scelta di donne problematiche…agisco con presunzione , credo sempre che l’amore vinca su tutto.
        Premetto che le due sudette hanno entrambe professato e dimostrato un amore meraviglioso per me… Come può una donna , che è il contenitore della vita umana , la cosa più sacra … dire di desiderare un figlio , poi dopo solo 10 gg interrompere la relazione che la spingeva a provare certi sentimenti ? Ma ! ? esistono veramente esseri umani che dicono ti AMO e poco dopo ti abbandonano ? a me sta capitando questo… poi risposte vaghe poco chiare (appaiono poco chiare, in realtà lo sono) è difficile o quasi impossibile metabolizzare un ribaltone simile in poco tempo…è come una morte improvvisa che nn siamo pronti ad accettare…poi elabori e cominci a mettere a posto il puzzle PAROLE,ATTEGGIAMENTI,SENSAZIONI .
        Così, “credo”di capire che dietro a questo scempio di sentimenti ci sia un disegno preordinato, che sia conscio o semi conscio non lo so , ma si avverte il dolo… nel volto di quando vai a mendicare spiegazioni….. ecco , mi viene una rabbia tremenda …
        mi sento offeso , stuprato nei sentimenti un graffio nell’anima … mi sento immaturo per come mi butto nei rapporti per lo slancio che provo verso essi … si ferma il mondo e conta solo l’amore perduto…tutto è invalidato e questo non posso (possiamo) permettercelo .
        Si , un prato da far rifiorire caro Dottore , ma l’acqua è inquinata ed è difficile .
        Sono seriamente spaventato da tutto questo .
        La ringrazio infinitamente per questa opportunità comunicativa …

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 14, 2010 at 2:39 pm

          Lei ha un’anima maschile molto sensibile ed è quindi in grado di rendere felice una donna sensibile. Però l’anima maschile non deve diventare divorante verso l’IO, la coscienza. E’ questa l’immagine di San Giorgio e il Drago che ha una simbologia psicologica che lei potrebbe esplorare. Ora, cosa le posso dire, è evidente che ogni professionista del mio settore pouò solo consigliarle di iniziare con serenità un percorso di elaborazione della sua anima di tipo psicologico e psicoterapeutico. DA quel poco che ha scritto credo che le gioverebbe davvero proprio perché lei ha, come ho detto sensibilità e sentimenti forti, ma che si sono indeboliti per ragioni che possono essere comprese e superate solo attraverso una seria indagine introspettiva.
          Un caro saluto

          Pier Pietro Brunelli
          Psicoterapeuta

  3. anonima Dicembre 9, 2010 at 2:41 am

    a Maria, se ti piace un´altro di già sei assertiva e su una buona strada, hai già ascoltato il tuo tè e sentito che quell’altro era qualcosa che non ti apparteneva ed era deleterio per te, sii contenta ch’è cosi e dii ascolto a ciò che senti, senti giustamente segui il tuo istinto a rischio di magari incontrare ciò che non fa per te può sempre essere lo stesso per lui, ma hai già fatto un capolavoro ti sei svincolata di quello che ti faceva star male….un saluto caro

  4. Pier Pietro Brunelli Dicembre 8, 2010 at 3:04 pm

    Potete vedere i VIDEO tratti dal seminario A Reggio Calabria del 29 ottobre 2010 condotto da Pier Pietro Brunelli:

    Il narcisismo patologico e distruttivo nelle relazioni affettive. Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita

    Narcisismo video I parte – seminario di Pier Pietro Brunelli

    https://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU&feature=mfu_in_order&list=UL

    Narcisismo video II parte – Seminario di Pier Pietro Brunelli

    https://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY&feature=mfu_in_order&list=UL

    Seminario gratuito condotto da Pier Pietro Brunelli- Psicologo – Psicoterapeuta – Patrocinato dall’Ordine degli Psicologi della Calabria e dall’Assessorato delle politiche sociale del Comune di Reggio Calabria – Con la partecipazione del Centro italiano di psicotraumatologia.
    – Crediti formativi ECM per professionisti e operatori nel campo della salute mentale.
    Introduce il seminario la Dott.ssa Dominella Quagliata – Psicoterapeuta (esperta in Psicotraumatologia).
    30 ottobre 2010 consulti individuali e supervisioni con Pier Pietro Brunelli e Dominella Quagliata.

    CONTENUTI
    Seminario e consulti individuali: “Il Narcisismo patologico e distruttivo nelle relazioni affettive. Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita”
    Coloro che subiscono o hanno subito manipolazioni, inganni e violenze psicologiche nell’ambito di relazioni affettive e fiduciarie caratterizzate da narcisismo patologico, hanno bisogno di comprendere e di elaborare tale esperienza negativa, al fine di non incombere in uno stato psichico traumatico e destabilizzante. Il seminario fornirà – ad un piccolo gruppo di partecipanti SU PRENOTAZIONE – strumenti di analisi e un’introduzione a specifiche pratiche di “Immaginazione attiva” (auto-detraumatizzanti) per potersi auto-aiutare e risollevarsi .

    Per la realizzazione di seminari, informazione e formazione, gruppi terapeutici, consulti individuali, contattare Pier Pietro Brunelli: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it

    BUONA VISIONE E UN CARO SALUTO
    P.S.

    Vi ricordo che attendo l’ok da parte di coloro che vogliono partecipare ad un libro con una testimonianza personale (anonima) – altri contributi verranno esaminati.

    Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

  5. maria Dicembre 8, 2010 at 2:59 pm

    Caro Prof. Brunelli, innanzitutto la ringrazio perchè questo blog potrebbe cambiare la vita di molte donne, illuse di essere amate e invece semplicemente manipolate da uno stratega dei sentimenti. Ecco la mia storia. Sono sempre stata una ragazza insicura, nonostante mi si dica che sono una bella ragazza e anche intelligente, considerata la velocità del mio percorso di studi e la professione che svolgo ora, con passione e devozione, quella di insegnante. Eppure, ho sempre cercato conferme negli uomini, soprattutto dopo la fine di una storia importante avuta all’università. Per un anno e mezzo, per superare il dolore, non facevo altro che buttarmi da una storiella all’altra, dandomi tutta e subito pur di farmi amare. Ovviamente queste storie finivano sempre male e l’altro scappava…poi un giorno è arrivato LUI. Sembrava il mio redentore ed io, donna credente, che aveva sempre richiamato nelle preghiere il desiderio di essere realmente amata da qualcuno, lo identificai come il mio angelo custode. Stavolta, però, non mi concessi subito fisicamente, ma feci una cosa ben più grave: concessi la mia anima, i ricordi delle mie esperienze e sofferenze passate, delle mie insicurezze, a LUI. Era il mio angelo custode, mi disse che non dovevo sentirmi sporca e che gli altri erano stati solo dei pezzi di mer….e così, me ne innamorai, perdutamente. Nel frattempo la mia solarità lo infastidiva, i miei complimenti spontanei ad un amico(non certo per doppi fini) lo intristivano o innervosivano, e così per salvaguardare questo rapporto, di cui lui andava inizialmente fiero , ci isolammo sempre più. A questo punto le confesso, caro Dottore , che anch’io spesso mi sentivo inferiore alle altre ragazze e dunque quell’isolamento stava bene anche a me. Ma la cosa assurda era che nei giorni in cui mi sentivo felice, lui faceva il depresso, e addirittura sul finire della storia mi accusava di avere atteggiamento da puttanella, di essere andata a letto con cani e porci,eccc insomma inibiva anche i miei momenti di gioia. Poi, passare alle mani, è stato facile. Nel frattempo non ne parlavo con nessuno e lui, negli ultimi mesi addirittura mi faceva palesemente ingelosire per poi darmi della paranoica. Che incubo, mi ero assopita, avevo creato in me un meccanismo di autodifesa per cui non lo contraddicevo piu, ed in pubblico mi sentivo una stonata, non lo so…..solo adesso ne sono cosciente. A tre mesi dalla fine di una storia durata tre anni. Devo ringraziare una persona della mia famiglia, che ascoltando una telefonata ha scoperto le violenze che s ubivo e mi ha costretta a non vederlo piu. E a fatto bene. Dopo che per la prima volta in tre anni, dopo aver subito le botte ho rifiutato di vederlo, le ha tentate tutte per riavermik: mi ha sbugiardata(soprattuttocon i miei migliori amici), mi ha dipinto come una pazza depressa, si è giustificato al mondo dicendo che lo istigavo. Caro dottore, le giuro, io non soffro piu per lui, ma per me, e mi sento in colpa perchè gli ho concesso di farmi questo. Vorrei rafforzarmi, perchè mi sento sempre inferiore. Eppure i miei si amano tanto e mia mamma è molto premurosa con me…boh? Ora, sto coltivando di nuovo le mie passioni, eppure vorrei tanto innamorarmi…in verità gia mi piace un altro ragazzo ma ho paura ad avvicinarlo, perchè vorrei prima rafforzarmi, altrimenti se ricevo un rifiuto, poi dopo ci sto malissimo. La prego , mi puo dare una risposta? Grazie mille…davvero!

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 8, 2010 at 3:19 pm

      Cara Maria
      Io le sono davvero solidale, lo dimostra l’impegno volontario che metto in questo blog. Ma come più volte ho spiegato , umanamente e professionalmente, non posso autovampirizzarmi per fornire consulti personalizzati on line, inpltre sarebbe sbagliatissimo perché quello che lei scrivi è una sintesi e non può esserci una risposta via mail a cose così vitali importanti (anche sei scrivesse un libro). E’ normale che per qualsiasi terapia (ed io sono un psicoterapeuta al pari di uno psichiatra nei termini della salute mentale) e non è concesso di fare diagnosi e terapie senza almeno una visita, la quale non costa molto, anche perché io applico tariffe differenziate a seconda di un sincero accordo e quindi in funzione delle disponibilità dei pazienti.

      Nel rinnovarle la mia solidarietà e disponibilità le invio un caro saluto.

      Pier Pietro Brunelli
      Psicoterapeuta

  6. beatrice Dicembre 6, 2010 at 10:58 pm

    Caro Dott. Brunelli
    grazie per il video bellissimo che ha inserito. Sono parole che toccano dentro, a chi dentro ha ancora qualcosa da far vibrare.
    E bella la preghiera cherokee di Insight: “Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso e la saggezza di comprenderne la differenza…”
    Giorno dopo giorno vado avanti sentendo piano piano sciogliersi qualcosa dentro, sentendo piano piano una serenità mai provata prima, sono ancora in bilico, ma ora si è dissolta la rabbia, e mi sento a volte cosi’ felice senza nessun motivo, solo per il fatto di essere riuscita ad allontanarlo, e perche’ mi guardo allo specchio e vedo una donna che da SOLA ha ribaltato la sua vita, ha affrontato tante sofferenze, incluse soprattutto quelle generate dal narcsista, ha pianto e urlato fino a farsi male, ma che graffiando i muri sta risalendo, e lo sta facendo da sola e nonostante l’isolamento che si era creato intorno , che lui aveva creato intorno,è riuscita a ritrovare l’amicizia sincera di nuovi e vecchi amici, e questo mi fa sorridere e oggi qualcuno mi ha detto che avevo un’espressione dolcissima e mi chiesto se ero innamorata, ci ho pensato un momento e gli ho risposto che si, mi stavo innamorando di me stessa. Nn solo del mio aspetto ma soprattutto di quello che ho dentro.
    Un abbraccio sincero a tutti,
    Beatrice

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 7, 2010 at 12:18 am

      Cara “Beatrice”, sono molto lieto di quello che lei scrive, però è certo che lei da SOLA ce la sta facendo, ma è anche vero che un po’ di lavoro insieme, io e lei, lo abbiamo fatto attraverso le sedute terapeutiche… mi scusi se lo dico, ma è importante, altrimenti si potrebbe intendere che tutti e sempre da soli ce la possono fare, magari è anche possibile, però bisogna capire, come lei sa bene, che è anche importante farsi aiutare. In questa sete ci staimo auto-aiutando a comprendere e a sollevarci, allora è importante cercare di informare il più possibile correttamente rispetto alle nostre difficoltà, così come rispetto ai nostri processi di guarigione.
      Grazie Beatrice, questa sua testimonianza mi ha dato tanto.

      • beatrice Dicembre 7, 2010 at 10:07 am

        Carissimo Dott. Brunelli,
        si ha ragione, forse per chi legge nn è stato molto chiaro quel mio definirmi “SOLA”,
        era inteso a livello familiare, perche’ purtroppo, a parte un fratello che pero’ nn abita vicino, nn ho piu’ nessun familiare. Nessuno della famiglia che mi abbia potuto sostenere e aiutare, gli amici si e soprattutto la terapia. Mi ha aiutato a guardarlo con altri occhi, a nn pensare di essere io a nn capire lui, ma a capire che avevo si un problema ma dovuto a qualche mia fragilità e che attraverso questo la sua cattiveria riusciva a far presa.
        Ho capito che devo fidarmi di piu’ di me stessa e delle mie sensazioni, sto imparando a dare amore e attenzioni alle persone che meritano, in generale, di essere amate e apprezzate,
        Ho voluto vedere in lui sentimenti puliti e belli che nn ci sono mai stati, che nn ha mai avuto, nn ho voluto credere che davvero fosse un uomo incapace d’amare, nn ho voluto credere nonostante l’evidenza che ci fosse in lui tanta cattiveria, il gusto di ferire e far del male.
        E ora che la storia e’ finita, me lo sta dimostrando ancora, facendosi vedere da me insieme ad una ragazza giovane, pensando di ferirmi, di farmi del male, nn sapendo che provo solo pena e schifo per lui e pena per lei, che porta in giro come un’orpello.
        Grazie Dott Brunelli, so che dovremo fare ancora tanta strada, ma già percorrerla è una gran cosa.
        “Beatrice

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 7, 2010 at 10:51 am

          Come vede, il fatto che questa persona mira a provocarla facendosi vedere deliberatamente con un’altra dimostra ancora una volta che non è normale. Infatti può ovviamente capitare dopo la conclusione di un rapporto di mettersi con un’altra persona, ma la cosa più normale, soprattutto se si sta bene con un nuovo partner, non può essere mai quella di cercare di ferire il precedente partner mettendo la cosa in evidenza. Quando si sta bene, non si vuole assolutamente che altri soffrano, non si prova senso di rivalsa, bisogno di ferire… se quel signore fa queste cose, mira a provocarla (ed io so che lo fa) vuol dire che è pieno di bile in quanto, seppure si intrattiene con un alttra non riesce a provare né serenità, né soddisfazione quindi è pieno di rabbia e di risentimento verso di lei che ha dimostrato decisione nel volersene liberare, perciò ora vuole ferirla (ma se lei mi ascolta non ci riuscirà più di tanto). Ma a lei pare possibile che agli esordi di una nuova storia, che sono assai delicati e coinvolgenti, un uomo o una donna perdano le loro energie nel cercare di ferire l’ex-partner, con il rischio di generare equivoci e malintesi con il nuovo partner, e con l’accumulo di sesazioni personali contraddittorie e disturbanti? Chi si comporta così è fortemente squilibrato sia rispetto al vissuto relazionale precedente, sia rispetto a quello attuale e sia rispetto alla relazione con se stesso, con i propri sentimenti discordanti, rancorosi, invidiosi, insicuri e infelici.
          Tutto ciò può rassicurarla rispetto a se stessa, per la sua autostima, ma ovviamente non è che sia una vera soddisfazione, è comunque un grosso fastidio, che può rallentare la presa di coscienza e generare crisi. Perciò io consiglio, nel suo caso e in casi simili al suo ove vi è un primo superamento del trauma, di proseguire nel sostegno psicoterapeutico con un programma che può essere concordato con lo psicoterapeuta.
          Un caro saluto

          Pier Pietro Brunelli

  7. Anonima I Dicembre 6, 2010 at 4:52 pm

    Sento il bisogno di ringraziare sul blog il dottor Brunelli per la sua professionalità e sensibilità. Grazie a Lui ho capito che L’amore vero è quello di chi riesce anche nei momenti di grande sofferenza a mettere da parte se stesso e ad aiutare gli altri che hanno bisogno. Io lo sto facendo, aiutando una persona malata a me molto cara. La mia sofferenza per la storia finita è passata in secondo piano. Chi ama veramente vuole il bene dell’altro e non lo farebbe mai soffrire. Chi si rifiuta di farsi aiutare da professionisti non può che infliggere altre sofferenze alla persona che dice di amare. La vita è bella e lo si capisce veramente solo quando capita qualcosa di veramente doloroso alle persone care che ci stanno vicino. Bisogna dare amore a chi è in grado di capire un sentimento così profondo. Il consigliare un medico a queste persone affette da disturbi più o meno seri è un atto di grande amore, non bisogna avere la presunzione di poter aiutare queste persone semplicemente amandole. Si cade in una morsa inutile. Se il loro amore è grande come affermano, si facessero aiutare prima da chi è in grado di farlo, cioè da professionisti.
    io per il momento ho deciso di amare, aiutare e curare chi nella vita ha saputo dare amore e ora merita di essere ripagato di vero cuore con lo stesso amore…. anzi di più… 1000 volte di più di quello che ha donato quando stava bene. Questa consapevolezza mi fa rivedere un pò la persona che ero prima che la storia finisse, ossia una persona proiettata verso gli altri, sempre allegra e sorridente…. una persona viva dentro. Non riesco ancora a vedere il sole … ma sento che presto ci riuscirò!
    Grazie dottore.

  8. romeo Novembre 29, 2010 at 10:46 am

    caro dott. i manipolatori affettivi vorrebbero sempre, dopo essersi nutriti dell’anima delle loro vittime, uscire con la testa alta. Paradossalmente non accettano di passare da carnefici, nella loro psiche malata questo è inaccettabile perchè al contrario si sentono e si debbono sentire come gli unici che riescono a dare la luce alle loro vittime, come se solo la loro presenza riuscisse a farci rimanere vivi. Rifiutano l’idea che la persona che gli ha donato cosi tanto amore e che si è distrutta per avere in cambio invano il suo di amore, un bel giorno possa prendere coscienza e allontanarsi. hanno addirittura il timore che la lor vittima esclusiva possa cercare aiuto e conforto in persone care o tramite l’aiuto di professionisti o blog come questo che lei opportunatamente ha creato.
    Arrivano a minacciare se uno cerca di parlare, di esternare le proprie sofferenze. Minacciano l’abbandono e non solo se si dovesse continuare. Minacciano rappresaglie mostrando in quel momento tutta la loro malvagità che tirano fuori per proteggere il proprio operato. Non vogliono passare per carnefici anzi….sono loro le vittime. tutto ciò è assurdo vero?
    Personalmente ho amato una persona che mai e poi mai avrà la fortuna di riuscire ad amare nella sua vita. Una persona che vive seducendo, nutrendosi dell’amore di altri, quasi sempre persone oneste e per bene che hanno ferite profonde nella loro di anima e sono quindi vulnerabili al finto amore propinato loro.
    Ricevere cosi tante attenzioni ed amore aumenta la sua stima e se ciò significa far finta di dare, gli concede il proprio corpo per ricevere in cambio la dose di benzina giornaliera che gli serve per guidare giornalmente.
    le persone come quella che ho avuto la sfortuna di incontare, sono dei veri e propri bolidi di formula uno e di benzina ne consumano tantitissima, cosicchè hanno l’estremo bisogno di circondarsi di una nutrita schiera di vittime, che diventate docili e private della loro personalità, sono li pronte a cedere il proprio carburante per far girare il loro di motore.Non si curano di quanta sofferenza lasciano alle loro spalle. Prendono 100 litri di benzina da ognuno e danno in cambio indietro il minimo per poter dire: vedi senza questo litro di benzina che gentilmente io ti offro tu timarresti fermo, quindi è grazie a me e solo a me che ti muovi ora.
    Non so se ho reso bene l’idea, ma credo che l’esempio fatto sia perfettamente calzante per comprendere un narcisista maligno e manipolatore.
    Dobbiamo capire, e qui mi rivolgo a tutti coloro che stanno subendo in questo momento una simile situazione, che non possiamo farci amare da chi non è in grado di farlo, che non è cosi che superiamo le paure. Vogliamo rivivere situzione passate e ci leghiamo a persone malate per cercare anche da adulti di superarle. Ma non ci riusciremo mai, non le supereremo mai queste prove. Essere bravi, dare sempre più amore nonostante in cambio si riceva solo sofferenza, ingiurie, cattiveria e chi ne ha piu ne metta, non ci porta a farci amare anzi…se non lo si capisce la ferita infantile si allarga sempre di più. Sensi di colpa ancora più forti ci prenderebbero nel non essere riusciti a farci amare ancora una volta. Ai nostri occhi saremmo noi quelli sbagliati, cattivi perchè non riusciamo a farci amare. quindi la prossima volta rivolgeremmo le nostre attenzioni ancora una volta a gente malata, che ci permetta di dare uno smisurato amore, che ci permette con il suo atteggiamento di soffrire e di continuare ad amare sempre di piu. il Dott. Brunelli in questo blog lo ripete spesso. dobbiamo curare le nostre ferite affinchè si capisca che amare vuol dire anche ricevere, che amare chi non lo merita non è una punizione per la sola ragione che da bambini magari non abbiamo ricevuto l’amore che volevano e di cui avevamo bisogno nelle nostre famiglie e che cosi facendo e credendo di riuscirci continuamo imperterriti a subire sorprusi.
    Non è facile lo so, ma bisogna avere fede. Non dobbiamo fermarci e farci intimorire, usiamo tutto ciò che abbiamo dentro per scappare da loro, sapendo che la persona che stiamo amando e che abbiamo cosi tanto amato non è altro che una nostra proiezione. non esistte e non è mai esistita se non nella nostra testa. Non provano nulla per noi se no possessività, invidia e sentimenti distruttivi. sono anaffettivi e la loro vita è segnata come del resto sarà segnata la nostra se avessimo ancora la presunzione di rimanergli accanto.
    un augurio a tutti voi, perchè sono certo che le vittime di queste persone sono come me e non potrebbe essere altrimenti. persone buone, generose ed oneste con un estremo bisogno di sentirsi amati e quindi fragili e prede perfette per questi vampiri.
    il bene vince sempre…di qualunque fede siate questa è una legge universale. grazie

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 29, 2010 at 2:42 pm

      Allora, una volta compreso che il narcisismo patologico veramente esiste e si manifesta in molteplici modalità che consistono nel ferire profondamente la persona dalla quale si riceve amore – bisogna capire che tutti ,nessuno escluso – ha sue proprie forme di negatività che si manifestano in molteplici modalità. Ora quella parte della persona ferita dal narcisista patologico che nutre ancora sentimenti, attaccamenti e desideri verso di lui/lei non è la parte positiva, buona , amorevole (anche se ci si sente così), ma è la parte negativa, oscura, egoista, che pensa solo al proprio piacere e non al vero amore. Ecco allora che per reazione la parte buona si arrabbia , odia, si vuole vendicare, e con ciò diventa anch’essa cattiva. Quindi il trauma da TdN fa diventare negativi giacché esalta le proprie negatività, e tutto ciò distrugge le parti positive con enorme sofferenza. Bisogna allora comprendere qual’è il gioco del vampiro/a… VAMPIRIZZARCI, farci diventare negativo come lui/lei, e ci riesce grazie al fatto che riesce ad attivare le NOSTRE NEGATIVITA’ (che ‘ne vogliono ancora) e a distruggere le NOSTRE POSITIVITA’ (che vorebbero dire basta, ma che poi si trasformano, in rabbia e vendicatività. Quindi la diagnosi di narcisismo o di quant’altro dell’altro/a serve a FARCENE UNA RAGIONE che non è una balla, è corretta, poi però dobboamo a ragionare su noi stessi e chiederci “Ma che cavolo ho dentro che mi ha fatto innamorare e continua a tenermi attaccato ad un essere malato e malevolo? Non sarà certo la mia parte buona? Allora sarà la mia parte cattiva o malata! Ok, ecco, ci, siamo è questa che dobbiamo curare, ma la cura può iniziare solo in seguito alla DE-TRAUMATIZZAZIONE, altrimenti non si è in grado di sostenerla.

      • insight Novembre 30, 2010 at 7:00 pm

        Gentile Dott. Brunelli,
        eccomi finalmente partecipare a questo blog, che così sensibilmente è riuscito a strutturare.
        Mi ci affaccio giornalmente da circa 3 mesi e ho letto con profonda e amara condivisione ed empatia gli sfoghi e le dolorose storie raccontate, ma avevo deciso di non intervenire fino a quando non avessi raggiunto una buona dose di equilibrio e serenità. D’altronde, è pur vero, che poco della mia storia si differenzia dalle altre se non per i personaggi, la trama e forse la durata. Per il resto gli elementi di disperazione, confusione, incredulità, disillusione, ambivalenza, crudeltà, , cattiveria, assenza di empatia, pericolosità, frustrazione, gelosia, possessività, controllo ossessivo compulsivo, ferite narcisistiche, dipendenza affettiva, negazione/distorsione della realtà, bugie, tradimento, esaltazione e denigrazione, altalene emotive dal paradiso all’inferno, vampirizzazione e manipolazione ci sono tutti a significare perversa la relazione che ho mantenuto per lunghi 13 anni con il mio narcisista patologico, ‘malato inconsapevole’.
        Perché dico “inconsapevole”? Perché a tutt’oggi, passato quasi un anno e mezzo dall’essermene andata e dopo aver tentato in lungo e in largo di fargli capire il perché della mia scelta, di fargli comprendere il mio dolore, di fargli sentire la mia disperazione e devastazione interiore, lui, candidamente e in forma vittimistica, continua a rivendicare la sua totale estraneità alla conclusione della storia rinfacciandomi una completa inaffidabilità e addebitandomi la totale responsabilità.
        Lui si ritiene solo una povera vittima innocente della ‘mia mente folle e contorta’ e un uomo assurdamente e immotivamente abbandonato, nonostante mi avesse, come lui sostiene, regalato il mondo.
        La verità è che sono scappata da quella gabbia dorata che aveva costruito intorno a me, che ero diventata ormai il niente, l’ormai deteriorato surrogato alla sua grandiosità, un semplice specchio a lui necessario per riempire la sua vacuità, l’estensione del suo sé egocentrico e falsato, l’oggetto senza identità dove proiettare le sue manchevolezze e le sue perversioni. Ancora oggi se qualcuno gli domandasse il perché la nostra storia è finita, lui, senza alcun senso di personale responsabilità, risponderebbe : ‘perché è pazza, si è lasciata guidare dalla vena di follia che le appartiene cronicamente, è un cavallo senza briglie. Mi ha abbandonato, mi ha lasciato da solo portandosi via le sue cose, dopo tutto quello che avevo fatto per lei che adoravo e veneravo. Avevamo tutto, era tutto perfetto, avevamo un amore unico concesso a pochi e che pochi conoscono, ricchezza, status sociale consolidato, una casa meravigliosa, amici importanti, figli intelligenti (ciascuno il suo). Ma lei, grazie alla sua follia, si è creata un alibi sostenendo che non si sentiva più amata . Può mai essere visto che l’ho straamata come nessuno ha mai fatto né farà mai?
        Preciso che l’alibi che mi sarei costruita è aver scoperto e non accettato e superato una ‘piccola’ storia parallela perpetrata per circa un anno (prima negata e poi distorta fino all’inverosimile nonostante avessi prova e certezza sulle modalità tempi e contenuti) e iniziata in un periodo risalente a 3 anni fa quando l’avevo ‘abbandonato’ (dice sempre lui) una prima volta. E quindi per questo giustificato a trovarsi o immergersi in una relazione ex nova senza tanti scrupoli né responsabilità personali, visto che l’attribuzione della colpa dell’avvenuto era anche stavolta una mia responsabilità considerato che l’avevo lasciato solo , anzi me l’ero meritato poiché non avevo saputo custodirlo e tenermelo come una cosa preziosa visto che lui era stato la cosa migliore che mi potesse capitare nella vita! pertanto io sarei dovuta restare in silenzio, muta e all’angolo ad espiare e a purificarmi il cervello.
        Ecco, è a questo punto che ho sentito la potenza del fragore di un vetro rotto, solo che il rumore proveniva dalla mia anima.
        Fino ad allora lo ritenevo una personalità difficile, complessa, machiavellica che aveva messo a dura prova, in 13 anni di fusione completa reciproca, la mia caratterialità solare, gioiosa, estroversa, generosa ,sensibile e (purtroppo dico oggi) estremamente empatica (non per questo sono priva di difetti , badi bene, ho anch’io le mie innumerevoli complicanze e ferite narcisistiche, ma che ho sempre cercato di modulare o alleggerire mettendomi in discussione costantemente) e il suo lato narcisistico era per me abbastanza sopportabile, anzi per la verità non l’avevo minimamente individuato. Ritenevo infatti che certe sue ambivalenze destabilizzanti fossero la naturale conseguenza di problematiche risalenti a regressi conflitti familiari e pertanto avevo, con tutte le mie forze, cercato di comprendere e di relazionarmi con lui con modalità di tolleranza , pazienza, accondiscendenza fuori da qualsiasi limite umano. Lo amavo visceralmente e incondizionatamente e ritenevo, presuntuosamente, che sarei riuscita a riempire i suoi vuoti interiori. Ma non ho fatto altro che scomparire pian piano, violentare la mia anima e trasformarmi in una sorta di crocerossina che tutto poteva per lui e più niente per me. Come poter raccontare la vergogna e il disprezzo provati per me stessa fino quasi a soffocare, quando avrei voluto urlare la mia rabbia e paradossalmente restavo invece in silenzio, sottomessa , asservita , dominata , schiava di una dipendenza affettiva che non riuscivo a comprendere né a giustificare? Come poter spiegare il senso di paura, di angoscia di inquietudine che sentivo al solo pensiero di non averlo più al mio fianco e di restare sola? Come poter spiegare il logorio della mente, le notti passate sul freddo pavimento di un bagno a singhiozzare quando la catastrofe di quello che ero diventata mi investiva con tutta la sua forza? Io lo amavo e lo detestavo in parti uguali. Lui mi osservava da mesi andare a pezzi e riusciva a definirmi semplicemente “pazza e inaffidabile”, capace di rovinare tutto ciò che lui aveva costruito, per colpa del “mio insano masochismo e istinti di autodistruzione”.
        Poi di fronte al suo tradimento, quello che oggi ritengo sia stato la mia fortuna e l’elemento scatenante ai fini della mia salvezza, sono caduta talmente a fondo, destabilizzata totalmente, completamente attonita davanti alla sua insofferenza , alla sua indifferenza rispetto al dolore che provavo e che mi aveva trasformata anche fisicamente, rispetto alle mie richieste di aiuto che restavano non solo inascoltate ma crudelmente disprezzate, perché “andavo cercando quello che non mi ero persa”.
        E dove erano finite la sensibilità, la gentilezza, le premure, le attenzioni, la luce che gli brillava negli occhi quando mi guardava, i sorrisi, la tenerezza, l’amore, le emozioni che credevo albergassero nel suo cuore? Chi era quel mostro, quella creatura orribile che invece mi si affacciava davanti, in quei momenti, con così tanta crudeltà? Paradiso e inferno, estasi e tormento, amore e odio, esaltazione e disprezzo. Un’altalena perenne di sentimenti contrastanti e ambivalenti da lui manifestati e che mi hanno prostrata, istupidita, snervata, umiliata, disarmata e dilaniata fino a sentirmi morire.
        E un giorno me ne sono andata. Quando ho provato un’infinita pena per me stessa, per ciò che ero diventata. Ho sentito che dovevo salvare la mia anima, ho capito che restavo soltanto io a dover ricominciare ad aver cura di me stessa.
        E’ passato un anno e mezzo. E’stato un percorso tutto in salita, pieno di dolore, rovinose cadute, dolenti ricordi, lacrime brucianti, desolazione, amaro rimpianto di un tempo passato quando tutto era meraviglioso ma soprattutto affrontando un sentimento che è più penoso dell’ amore che finisce: il senso di delusione! Credo non esista sensazione più lacerante della fiducia tradita, delle aspettative disilluse e delle idealizzazioni frantumate.
        Ho analizzato, scomposto, sviscerato la mia relazione, ripercorrendo la mia vita in tredici lunghi anni con lui, in completa solitudine, ricominciando insieme a me e alle mie ceneri, svuotata di ogni credo ma accarezzandomi l’anima nel sorridermi allo specchio ogni mattina, mi sono lasciata vivere dal dolore, completamente e senza più oppormi, ho cominciato ad accettare la realtà attimo dopo attimo e ho cominciato a leggere, ho ricominciato a leggere soprattutto di questo sconosciuta e terrificante devianza quale è il narcisismo in tutte le sue sconvolgenti manifestazioni. E ho incominciato a capire, a confortarmi, a riconoscermi diversa da come mi aveva condizionata a sentirmi, a liberarmi da quegli assurdi inconcepibili sensi di colpa nel credere di non aver fatto o agito a sufficienza per salvare la situazione e che il narcisista perverso aveva alimentato in maniera esponenziale e crudele, mi sono resa conto di essere stata completamente manipolata anzi “vampirizzata” come più precisamente è riuscito Lei Prof. Brunelli ad esprimere…. E che io per tanti anni, ogni giorno cocciutamente e ostinatamente “mi ero recata in ferramenta per rifornirmi di latte”!
        Dopo un anno, esattamente 5 mesi fa, mi sono finalmente decisa a iniziare un percorso di psicoterapia perché nonostante mi sentissi rinata, rigenerata, finalmente sensibile a dei nuovi momenti di pura serenità lontana dal mio carnefice, una voce interiore mi diceva che avevo comunque bisogno di aiuto, che qualcuno con gli strumenti adatti sarebbe riuscito ad accompagnarmi e ad aiutarmi ad affrontare questo lungo viaggio dentro e con me stessa ma soprattutto a spiegarmi i tanti perché rimasti senza risposta. Soprattutto perché ero caduta in quella trappola? Perché ho impiegato così tanto ad andarmene da chi mi faceva tanto male? Perché avevo così paura di rimanere sola? Perché ero diventata così servile e sottomessa ( io così forte, autonoma, indipendente)? Perché mi facevo sopraffare dai sensi di colpa? Perché mi ero fatta calpestare?
        Ecco, era arrivato il momento di affrontare le mie ferite, le mie lacerazioni, i miei nascosti turbamenti del passato.
        Ho iniziato così una fase di destrutturazione che mi sta dando eccellenti risultati, sto ripulendo i colori bui della mia anima e sto recuperando un equilibrio che mai avrei creduto possibile.
        Ma quello che più mi preme dirLe Professore, anche e sopratutto a tutti quelli che avranno avuto la pazienza e la voglia di leggermi fin qua, è che, determinante per capire e collocare il narcisista al posto che si merita e che gli appartiene, è stato leggere le sue relazioni di studio in merito.
        Siamo geograficamente lontani per poterci relazionare costantemente ma alla prima occasione utile durante un seminario tenuto nella mia città ho deciso di incontrarLa, come Lei sa, e successivamente ci siamo sentiti in più di un’occasione telefonicamente. Aver ascoltato personalmente le sue considerazioni, le sue parole così incisive, energiche, penetranti, nitide, graffianti in merito alla reale natura e personalità dei veri narcisisti, sulle cause e gli effetti derivanti dai manipolatori affettivi è stato illuminante, chiarificatore. Ma soprattutto la passione, la dedizione, la partecipazione, il trasporto che traspaiono dalla sua voce, dal suo cuore, dalla sua anima e che riesce a trasferire in tutta la loro totalità.
        Grazie di cuore di essersi dedicato a questa missione fino ad oggi poco considerata anzi quasi per nulla: la detraumatizzazione delle vittime del narcisismo patologico!
        E ai miei compagni di esperienza vorrei dire di non mollare, mai! Si cade, tante volte è vero, ci si sente svuotati, senza più motivazioni, senza più aspettative, ma la speranza, il recupero e la considerazione della propria unicità e preziosità sono elementi che dovete perseverare a raggiungere. Posso solo rassicurarvi nel dire che non sono stata neanch’io così sicura, anch’io lo credevo impossibile…eppure io, nel mio piccolo, sono la prova certa che si può rinascere e sperare convintamente in una futura meravigliosa solidità e arrivare un giorno, all’improvviso, a guardarsi indietro e sorridere, anche se con un pizzico di inevitabile tristezza, su ciò che siamo stati, che siamo stati e al contrario provare pena per ciò che i nostri narcisisti, purtroppo per loro, continueranno ad essere…. dei poveri tristi infelici personaggi senza anima.
        …anche il fior di loto proviene da acque sporche e stagnanti ma diventa comunque bellissimo grazie a una caratteristica unica nella natura ovvero la sua capacità autopulente. Più è “fangosa” la nostra origine maggiore è la solidità possibile da raggiungere…
        Con tanti auguri!
        “insight”

        • Pier Pietro Brunelli Novembre 30, 2010 at 9:12 pm

          Grazie ad Insight che al fine della sua testimonianza che indica che dalla sofferenza, un po’ alla volta si può uscire, e che alla fine ce lo ha fatto capire con l’immagine del FIORE DI LOTO
          “Come la rosa per l’occidente, il loto è per l’oriente il più significativo e importante tra i simboli floreali ed è ricco di significati e allusioni.”
          Allora, visto che sta per arrivare Natale voglio farvi un piccolo REGALO… ho fatto una piccola ricerca su Internet ed ho trovato un testo sul Fiore di Loto c’è anche una canzone, ma non è sempre la stessa, dovete avere le casse, parte da sola…basta solo collegarsi con questo link… https://nettunodue.splinder.com/post/16724423
          Ma la canzone che vi regalo è magica ed è un classico, stasera la suonerò con la chitarra per per te, per voi, per noi, per me … è in quest’altro link…. buon regalo!
          https://www.splinder.com/mediablog/LaDamaDelLago/media/23648029

          https://www.splinder.com/mediablog/LaDamaDelLago/media/23648029

        • testimone Dicembre 2, 2010 at 12:31 pm

          hai ragione il fiore di loto è l’unico fiore che nasce dalla melma, l’unico che contemporaneamente fa il fiore ed il frutto…
          per me in particolare ha un significato profondo…
          ti sono vicino e ti comprendo. bisogna essere in grado di trasformare il veleno in medicina, solo cosi possiamo capire che tutto ciò che ci capita non accade a caso.
          per metterla sotto un profilo più filosofico diciamo che tutto può e deve aiutarci a diventare persone migliori, a superare i nostri limiti e le nostre paure. la sofferenza che riceviamo deve essere un arma per credere ancora di più nell’amore.Non bisogna cadere nella trappola di sprofondare in un mondo fatto di negatività. bisogna combattere per rinfonzare ogni giorno il nostro credo, combattere la parte negativa che tutti gli esseri umani hanno e che è dentro di noi con la nostra parte positiva, facendola emergere sempre di più. trasformare il veleno in medicina come ho già detto.
          se amiamo ed abbiamo amato un vampiro è forse perchè quel vampiro è il mezzo per noi per affrontare questa sfida. magari siamo fortunati forse proprio perchè tramite questa dura sofferenza abbiamo l’opportunità di crescere e capire di migliorare la nostra esistenza, di liberarci di catene che ci portiamo nell’anima e che non ci permettono di vivere un amore sereno, felice ecome tutti dovrebbero aspirare ad avere nella loro vita. personalmente non conosco l’odio come sentimento, rabbia si ma l’odio proprio no. nessuno riuscirà mai e poi mai a farmelo provare.
          anche un essere diabolico ha la sua buddità e bisogna avere fede. non ci si incontra per caso determinate situazioni si rincorrono e ci si ripresentano, magari in modi e tempi diversi, sempre nel corso della nostra vita. solo quando si decide di affrontarle fino in fondo e di non scappare piu possiamo avere la certezza di superarle. se diamo la colpa solo al vampiro facciamo il gioco della pare più negativa di noi. paradossalmente gli dovremmo essere grati perchè è proprio lui che con il suo agire ci da la possibilità di metterci in discussione. se non ci fosse continueremo a pensare di essere bravi e belli, di non avere problematiche e soprattutto significherebbe essere noi dei vampiri forse. invece no. non è cosi e allora affrontiamo la nostra sofferenza sapendo che un giorno se decidiamo di non scappare piu saremmo riconpensati. per far questo bisogna usare tutti i mezzi: la fede, l’amore delle persone care e degli amici veri e l’aiuto di validi e seri professionisti.
          faccio un esempio: se una persona soffre di un grave disturbo che mette in pericolo la sua vita cosa fa? se ha fede certamente prega e ha bisogno dell’attenzione delle persone care ma non certo può esimersi di curarsi e rinunciare alle terapie mediche. fede, amore e sostegno. un mix che serve per decidere di vincere una volta per tutte una battaglia con la parte piu distruttiva di noi stessi.
          ogni giorno per me è una sfida, una prova. dobbiamo migliorare noi per migliorare gli altri, se cambiamo il nostro atteggiamento allora gli altri cambieranno il loro o usciranno dalle nostre vite per sempre per non farci mai piu ritorno. se amiamo e vogliamo essere amati in modo sano da chi ci procura cosi tanta sofferenza, non dobbiamo avere paura di perderlo. se anche lui/ei avrà la fortuna di capire, tramite l’incontro con persone come noi (anche loro hanno la stessa possibilità di attingere allo loro buddità, ciò non è precluso a nessuno nemmeno al peggior assassino) riusciranno a migliorarsi decidendo di iniziare a a fare del bene invece che a seminare male facendo cosi emergere la loro parte positiva fino ad oggi nascosta sotto una marea di fango. Allora ci sara la possibilità per entrambi di essere felici.
          ho amato e amo il mio vampiro ancora. ma ora lo amo in modo diverso, perchè grazie a lui avrò la possibilità di superare le mie barriere e finalmente avere e trovare un giorno, spero che molto vicino, la mia felicità. se otterrò questo dovrò ringranziarlo perhè sarà stato lui a spingermi tramite la sofferenza verso questa meta.
          La rabbia è umana, fa parte di noi come l’amarezza e la delusione, ma l’odio deve rimanere sempre nello sprofondo della nostra anima e non dobbiamo dargli mai e poi mai la possibilità di emergere e di poter far capolino. saremmo condannati ad essere infelici e il male avrebbe vinto la sua di sfida.
          un abbraccio a tutti

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 2, 2010 at 2:41 pm

          Religioni e leggende dei popoli insegnano che le forze demoniache sono false e strategiche, quindi si presentano come buone (non sono stupide). Questo vale nella vita relzionale, ma anche nella vita interiore. Allora quando si sente di languire d’amore e di compassione per il povero ‘vampiro esteriore’, ciò che fa provare questi sentimenti ‘pseudobuoni’ è il vampiro interiore (travestito da amorevole, perdonante, comprensivo, desiderante e sognante). Quando invece si provano disprezzo, odio, rabbia verso i vampiri, seppure questi sentimenti siano cattivi, sono in realtà la manifestazione arrabiata di forze buone che vogliono salvarci: potremmo dire l’Angelo vendicatore. Questo Angelo però non vuole vendetta per sé, ma vuole che ognuno si comporti per la giustizia, e quindi non vuole che si amino i vampiri, ma vuole che vengano allontanati e che si vada avanti in un cammino di giustizia e di pace e di amore davvero vero e buono, per se stessi e per tutti. La giustizia inizia dentro di noi, quando denunciamo il vampiro interiore che ci tiene legati con sentimenti buoni, ma a favore del male. La giustizia allora può fare il suo corso senza che vi sia nessuna vendetta pratica dal momento che il vampiro esteriore viene allontanato e quindi si troverà a vagare nel suo inferno, dal quale potrà eventualmente redimersi solo dopo aver espiato le giuste pene che gli somministrerà giustamente il suo inconscio, tormentandolo, oppure, lasciandolo sopravvivere miserevolmente, tra falsità e apparenze, nel mondo dei non morti e dei non vivi. La giustizia, come si sa ha tempi lunghi per punire i vampiri, ma la giustizia per mettersi l’anima in pace può avere tempi molto più brevi, anche se è impegnativa. La giustizia personale , che mette al sicuro il vampiro interiore che ci tiene legati a quello esteriore con assurdi sentimenti amorosi, parte quando ci affidiamo alla santa e giusta rabbia ribelle che ci fa compiere una vera e propria RIVOLUZIONE interiore contro le forze maligne che ci hanno assediato con l’inganno e le malattie maligne, il male malato, che ci fa con esso colludere ‘pseudoamorevolmente’. La giustizia interiore parte quando denunciamo la nostra interna collusione ‘travestita da buoni sentimenti feriti’. Allora la rabbia scatenata che proviamo si calma e si trasforma in sete di giustizia e di verità, cioè in quella forza buona che ha fatto evolvere l’umanità, dando il bisogno e il coraggio di lottare contro i reati interiori ed esteriori. Ascoltate la vostra rabbia, odio, disprezzo, non agitela mai, altrimenti ve ne pentirete passando dalla parte del torto, ma non contardditela mai, ditele che ha ragione, che è giusta, che è buona, che è come la rabbia di Dio, di tutti gli dei “DIAS IRAE”, l’ira di Dio…forse che essa non è santa? forse non è bene che quando ci vuole arrivi dentro di noi?. Allora se l’accogliamo come santa rabbia, e denunciamo i nostri sentimenti di ‘amore per il male’ (che quindi sono sentimenti cattivi, malati, dove il bene è venduto al male) allora la giustizia incomincerà naturalmente a fare ‘da subito’ il suo corso benefico dentro di noi, e un po’ alla volta, più lentamente, ma inesorabilmente darà al vampiro esteriore quello che si merita. E chi la fa la giustizia in una società civile? Forse ci si fa giustizia da soli? Certo che sì, ma solo per la propria vita interiore di cui si è responsabili, ed è questo che ci ridarà la LIBERTA’… ma mai, mai, mai ci si farà giustizia da soli contro altri anche se si tratta della stirpe dei CAINI (il Narcisimo patologico ha infatti il suo archetipo maligno nel CAINISMO). Vale quindi sempre l’ordine numero uno: “NESSUNO TOCCHI CAINO”, solo così infatti la giustizia suprema, della vita, dell’inconscio, civile, divina, come insegnano tutti gli insegnamenti del mondo potrà fare il suo corso. Ciò non vuol dire che bisogna spportare i Caini ringraziandoli, vuol dire allontanarli ed anche, se si vuole, entro modalità legali e corrette fargli sapere con la LUCE della ragione (che essi temono si svegli in voi… i vampiri vengono infatti distrutti dalla luce) che sono dei posseduti di forze maligne delle quali si servono per fare del male… e che dentro di loro è segnato un destino che gliela farà pagare – certo è infatti questa la loro buddità, quella che gli farà ritornare addosso con gli interessi tutto il male perverso che hanno commesso.
          Posso capire chi essendo molto arrabiato e insieme innamorato (quindi in uno stato di squilibrio) non ci crede. Ma io so che è così e sono pronto a confrontarmi con la logica, la scienza, l’arte, la spiritualità per dimostrarglielo… ma al fine più di me potrà il suo cuore… e se il suo cuore è arrabiato, si incominci a dargli ascolto nel modo che ho detto, così il suo cuore si sentirà amato e smetterà di dare samgue al vampiro interiore che ci si annidato, travestendosi da amore (e pur senza celare, le sue maleodoranti fiamme infernali… vedrete che ha amano a mano che vi sarete disintossicate, quel loro odore che vi piaceva vi sembrerà un fetore, e l’idea di aver avuto contatti con il loro corpo e i loro liquidi vi farà schifo… ma di questo parleremo in altra occasione).
          Dopo la giusta rabbia – dicevamo – che va ascoltata e compresa, come tuoni e fulmini di Zeus/Giove, il ‘gioviale’, che però quando si incazza, si incazza! Questa rabbia, che corrisponde al mancato amore per noi stessi al fine di darlo ad u n malato/a maligno, nasce dal centro ferito della la vita… essa urla perché rivuole la fecondità, il nuovo fuoco e la nuova acqua, perciò fa ‘tuoni e fulmini’… anche se il fulmine fa paura e sembra solo distruggere e da esso che è nata la vita, laddove il tuono è il tamburo del cielo che l’annuncia… allora la nebbia greve e miasmatica sarà spazzata via, le nuvole si diraderanno e il cielo tornerà ad azzurrarsi, gli uccelli torneranno a volare, gli animali andranno alla fonte, e Tu potrai ritornare da TE… come sempre, da sempre, è così.

        • insight Dicembre 3, 2010 at 1:43 pm

          “…se vogliamo essere amati in modo sano da chi ci procura così tanta sofferenza…” questa frase di “testimone” mi ha colpita dolorosamente. mi ha ricordato la mia ostinatezza, la mia persistente e insensata speranza che potessi cambiare il narcisista e non ho fatto altro che cambiare me stessa, diventare sempre più servile, accondiscendente, buona e tollerante perchè così forse avrebbe imparato ad amarmi nel modo sano. questa è l’assurdità!! perseverare nelle tentate soluzioni per cambiare qualcuno che non vuole cambiare perchè è convinto di essere perfetto, di essere giusto così com’è, che non vede la vacuità del suo “non essere” che fa della sua malvagità verso gli altri la fonte di energia per continuare a sopravvivere.. sperare di cambiare un narcisista è l’errore di chi fa delle scelte assurde ma spesso funzionali a non sentire… magari quella voce assordante tanto quanto angosciante che fa tanto paura….
          ma forse e mi auguro, testimone non ha a che fare con un narcisista e allora Le auguro sinceramente la tanta sospirata felicità.
          Una preghiera cherokee: “Signore, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare quello che posso e la saggezza di comprenderne la differenza…”

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 3, 2010 at 7:47 pm

          Brava, Laura, tu sì che sei sulla via dell’Amore e di Beatrice, e della Natura… perciò dedico a te e a tutte le donne e a tutti gli uomini che, pur soffrendo, si voglionio incamminare su questa via il seguente video
          https://www.youtube.com/user/titamelodi?feature=mhum

          Io e tanti uomini come me cercano Beatrice… il video fa capire questo desiderio naturale, e fa riflettere le donne sul senso profondo e dolce di questa femminilità, lontanissimo dalle veline, dalla pornomoda, dalle vamp e da ogni femmimachismo consumistico… Beatrice, che ama la dolcezza della natura e ricerca i simboli dell…’anima è il Paradiso della femminilità, che tiene lontani gli uomini diabolici e richiama quelli angelici, o più umilmente gli uomini, che con i loro pregi e iloro difetti sono umani, capaci di sentire, di meritare e di dare amore.
          Chi ha subito il TdN deve considerarlo un colpo terbilmente violento, ma ricevuto dal destino affinché inizi, senza paure di tempo e di adeguatezza, ad apprendere un più vero modo di amare e di essere, nel femminile come nel maschile.

          Un caro saluto
          Pier Pietro Brunelli
          Psicoterapeuta

  9. anonima Novembre 26, 2010 at 10:01 pm

    un grande grazie a Lei, prof. Brunelli, le sue parole e risposte mi sono di enorme aiuto, continui a darci una mano nel svegliarci fuori…grazie di cuore

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 26, 2010 at 10:58 pm

      Permettete che senza mezzi termini, seppure con i dovuti distinguo, io dica alle donne quanto segue:

      Una donna che ama un narcisista patologico è doppiamente manipolata: dal narcisismo e dal machismo-patriarcale, giacché un maschio di questo tipo, oltre ad essere uno ‘stupratore psichico’ è anche un misogino che la considera un essere inferiore da umiliare e da sottomettere al suo dominio.

      Per quanto riguarda gli uomini vittime di vampire, vi dico:

      Liberatevi dal male delle orrende vampire e date il vostro amore alle donne che hanno un cuore, ce ne sono, le troverete se imparerete ad amarle anche nella bellezza del loro mondo interiore.

      Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

  10. A. Novembre 23, 2010 at 10:06 am

    Gentile Dott. Brunelli,
    ha ragione quando scrive che “più si resiste e peggio è”: la ferita non curata fa infezione e provoca anche altri problemi. Personalmente faccio un’enorme fatica a parlare di me. Purtroppo, tendo a tenermi tutto dentro. Talvolta metto per iscritto ciò che mi fa soffrire, ma poi puntualmente strappo il foglio su cui ho scritto. Mi sento come bloccata. Ho parlato con una psicologa, ma mentre parlavo di me e del n. ho provato vergogna e mi sono sentita stupida.
    Tutto quel male che quell’uomo mi ha fatto non se n’è ancora andato e la cosa peggiore è che me ne ha provocato altro. Chissà come sarebbe contento se lo sapesse. Lui che invece va avanti con la sua vita infischiandosene allegramente.
    Grazie per questo blog, Dott. Brunelli. Ciò che scrive è di enorme aiuto.

  11. anonima Novembre 23, 2010 at 10:03 am

    Gentile Prof. Brunelli,
    ho letto un libro che ha venduto xxxxx milioni di coppie che afferma la validità del concetto che le forze energetiche siano sempre all’opera di creare equilibrio ossia togliere disomogeneità. Esempio, se vogliamo ottenere qualcosa a tutti i costi non lo otteniamo, se siamo troppo concentrati sui soldi non ce li avremo, se siamo troppo orgogliosi veniamo puniti, se ci sentiamo inferiori diamo automaticamente potere a qualcuno che se ne approfitta etc. etc. Insomma che le forze energetiche cerchino sempre non badando se uno buono o cattivo di creare equilibrio. A questo proposito dice che quando non c’è amore corrisposto, facilissimo da intuire sul nascere del sentimento, cioè se siamo tormentati dalla brama e intuiamo che qualcosa non va, bisognerebbe cambiare tattica ….a mio avviso oggi lasciar perdere subito. (Facile da dirsi se si sa di essere malati, nel mio caso, ma non di cosa, altrimenti avrebbe funzionato magari il suo modello). Sennò le forze energetiche si metteranno a lavoro in automatico per il potenziale superfluo che abbiamo causato e se non cambiamo tattica noi saranno guai .(Se fosse cosi semplice……!) Poi dice che le persone che provano sensi di colpa si sottopongono alla volontà di chi non prova, al manipolatore e che il più debole senso di colpa aprirebbe la porte del subconscio a servirsi allora sul piatto dell’aguzzino ? Afferma che le forze equilibratrici non tocchino le persone che non hanno rimorsi di coscienza anche se si vorrebbe che fosse cosi, che la natura purtroppo non conosca la giustizia ma sia mirata esclusivamente a controbilanciare, riassestare l’ equilibrio. Poi afferma però che la richiesta di perdono, la confessione dia via libera a quell’energia negativa raccolta in sé. Allora io mi chiedo perché quelle persone stracolme di energia negativa prima o poi non esplodono, ma secondo quello scrittore ci riescono benissimo perché molto probabilmente non hanno coscienza, sensi di colpa e si tormentano per cui sono in perfetto equilibrio e alle forze energetiche non occorre farci niente. Ciò significa che non solamente ce l’hanno vinta su di noi perché siamo arrivati a sentirci come loro e cioè che alla fin fine siamo noi cui manca tutto, ma il loro essere viene anche publiccizzato per aver’una vita piena di successi, immune da qualsiasi forza energetica che nel loro caso non ha niente da equilibrare o mettere in sesto. il libro incita a non aver rimorsi e sensi di colpa per passarsela liscia in un mondo “aggressivo”. Prof. Brunelli, dica qualcosa Lei sulle energie che tutto quello avrà magari funzionata per lo scrittore, o entro quando sarà pubblicato il suo libro ? Buona giornata a tutti

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 23, 2010 at 8:31 pm

      Mia cara ci dica almeno il titolo e il nome dell’autore, il quale, detto in parole povere ed efficaci, da quanto lei dice, vuol dimostrare che nella vita è meglio essere delle merde sempre e comunque… a questo punto trovo persino superfluo spiegare perché la cosa non solo non mi convince, ma proprio non mi interessa, ed anche se quel signore avesse una qualche ragione, io resto convinto che ci sono 100.000 motivi per cui è meglio non essere una merda, anche se può cosatre fatica e delusioni…. per quanto attiene la vita amorosa, come ho sempre spiegato, questa fa star male quasi sempre quando è dominata da Eros, e non da Afrodite, (perciò gli dei dell’Amore sono due) anche se non ci sono di mezzo narcisismi o altri disturbi realmente patologici. Ma quando ci sono di mezzo personalità narcisistiche patologiche, animate da attorialità a scopo di sfruttare e uccidere psicologicamente una persona, la cui principale colpa è essenzialmente quella di vivere ingenuamente l’Amore solo all’insegna di Eros (e non di Afrodite) allora ciò genera nell’innamorato/a un trauma piuttosto grave… per uscirne bisogna scoprire come passare da Eros ad Afrodite. Per quanto attiene attrici e attori che sono appunto delle vere e proprie merde della vita amorosa, il loro presente, anche se sembra felice è miserevolmente squallido in quanto non provano quasi nulla di sincero, anche se fanno finta , pure con loro stessi, di essere al settimo cielo… poi quando la finta, come tutte le finte sisgonfia, chiaramente passano a manipolare e a sfruttare qualcun altro/a, perché non riuscendo ad amare nessuno (il ché è già una condanna) credono che la felicità consista nell’avere potere su qualcuno che li ama, per ottenere questo potere sono disposti a tutto: perversioni, fare figli, sposarsi, condividere ideali ( a cui non credono) cioè a fingere anche su questioni vitali… vanno avanti per un po’, con chi ci casca, ma poi la finta viene di nuovo fuori… e ricominciano…. ma quanto può durare? Tutta la vita? Oppure fino a quando hanno qualche numero per fingere? E quando invece non appaiono più così figoni e figone e no hanno niente dentro di buono, ma solo il male che hanno fatto, chi li vorrà? E se saranno soli come faranno a non rodersi per tutto ciò che hanno distrutto, per non aver mai provato un amore vero e per non riuscire più ad avere potere su nessuno? E se avranno qualcuno, lei crede che sarà un amore vero o l’ennesimo tormento schizoaffettivo, senza ormai più nessuna speranza, volto a produrre turbe e sofferenze in se stesso e nell’altro che porteranno al ricovero o alla necessità di assumere psicofarmaci pesanti, droghe o comportamenti autolesivi? Il loro destino, se non si curano a fondo e chiedono scusa è segnato, lo garantisce la scienza attuale, le tradizioni e le religioni millenarie, e il buon senso… non conviene essere come loro, davvero.
      Ora lei mi dirà che poi restano sole/i e affrante anche le loro vittime, e io le dico ‘non è detto, se scoprono l’Amore di Afrodite’ … ma lei, che ancora non sa cos’è, se no non crederebbe a quell’imbecille che ha vendutooo xxxxx di copie a milioni di imbecilli (è pieno il mondo purtroppo), non mi crede e sospetta che i malvagi in amore ed anche in generale stiano benone… io allora le dico, almeno per quanto mi riguarda: ‘Preferisco vivere tutta la vita cercandodi fare bene ed un amore vero, e poi forse non trovarlo, piuttosto che vivere nel male e in un amore falso, o innamorato di un essere malefico che mi fa soffrire, per poi morire pensando che forse un amore vero poteva esserci e che non l’ho trovato perché sono stato innamorato per sempre di una merda, oppure meglio ancora (come sostiene il suo autore benemerito) ho ho scelto di vivere come una merda approfittandomi di chi sono riuscito a far innamorare facendo ‘l’attore lovekiller’ per invidia, egoismo, malvagità. Questo è quello che penso io, e non mi illudo, come vede, ma resto nella speranza e nella fiducia nel bene, perché io voglio sentirmi bene come stesso e se mi devo legare voglio che sia con una persona sufficientemente decente, oppure preferisco fare a meno ed evitare assolutamente soprattutto se scopro che è davvero un teatrante malefico…. se lei invece pensa che sia migliore un’altra posizione, veda lei, ma non credo che le sarà possibile atturala, altrimenti non sarebbe qui a scrivere, si vede che la sua sensibilità e la sua capacità di amare non sono poi così distrutte, al punto di riuscire a trasformarsi in una vampira, così come vorrebbe l’autore che ha letto e così come vorrebbe provocare il vampiro che invidiandola la ha vampirizzata… ma adesso è ora che lei capisca e incominci a curarsi piuttosto che cedere alle malefiche sciocchezze di chi declama che essere una merda è una scelta di successo garantito.
      Forza, apra gli occhi e incominci a trovare la calma per poi affermare la bellezza e l’amore che è nel bene… lo so è molto impegnativo, ma è una sfida che vale la pena cogliere… e chi è stato vampirizzato non ha scelta, altrimenti o diventa un vampiro o muore dentro.

      Un caro saluto

      Pier Pietro Brunelli

  12. Pier Pietro Brunelli Novembre 22, 2010 at 9:46 pm

    Per tornare a vivere è importante coltivare gli antidoti all’EGOISMO IPOCRITA del narcisismo patologico, e cioè ALTRUISMO E SPONTANEITA’, come? Ognuno deve scoprirlo, a cominciare anche dalle piccole cose, ma per farvi capire nel profondo cosa intendo per altruismo e spontaneità come ‘principio energetico guida’ vi invito a guardare il video del seguente link, che commuove e illumina perché fa sentire l’energia buona e la verità che vive in ogni istante, anche ora, nell’Amore di MADRE TERRA ed è ad essa che bisogna sempre sentirsi connessi, perché E’ COSI’! https://www.youtube.com/watch?v=SMn560d9UzU&feature=player_embedded

  13. anonima Novembre 21, 2010 at 7:10 am

    Gentile prof. Brunelli, le sono immensamente grata per tutto ciò scritto, i suoi interventi , spiegazioni, sono anni che non avessi mai letto di quanto vero ed illuminante, un grazie grazie grazie che ho avuto la fortuna di inciampare su di lei per casualità ! Mi creda che dovevo leggere e rileggere tutto ciò che ha scritto per crederci che esistesse veramente. Io 8 anni fa mi imbattei in un narcisista patologico , ego sintonica e grazie a tutti i suoi interventi ora so da dove devo iniziare per risolvere il mio problema. Mi creda prof. Brunelli, dovevo leggere e rileggere i suoi post per rendermi conto che esistessero persone cosi che non dipende esclusivamente a me , che non sono cosi disturbata io o sbagliata nel mondo con ciò che provo sento. Mia madre è solita dire da una vita, che ognuno sia artefice della sua vita ….non capisce , neanche io capisco perché sono fatta cosi e perché ci metto cosi tanto a sanare una ferita.
    Anni fa per essermi imbattuta in una persona narcisista patologica ego sintonica (-devo sempre rileggere sul sito, poiché nuovo) ero sull’orlo di impazzire nei periodi che senza senso senza niente mi trovavo da sola da un giorno all’altro con rabbia, frustrazione, dolore dentro perché era troppo, non comprensibile non afferabile niente di niente….innamorata ciecamente…ma con mille domande, mille umiliazioni per niente, mille accuse senza senso, mille dolori….va bene andato cosi…dopo un paio di mesi del totale niente, distacco appariva ad un tratto di nuovo nella mia vita. Ero sicura che dopo 2 anni di essere usciti insieme…quella fine, o qualcosa non andava in me o qualcosa non andava in lui. Volevo aiutare, pensavo mi desse confidenza vera su il fatto della incapacità di sentire, mi faceva spezzare il cuore. Parlo di 8 quasi 9 anni fa. Sono una persona sensibile in quanto mi piace la musica, gli animali, la natura, l’astrologia, la lettura esoterica, le energie dell’universo, i nostri pensieri…quest’uomo per il mio lato ombra, mi ha fatto morire 1000 e una volta perché non credevo mai che fosse vero che esistessero umani cosi, senza emozioni autentici e se li fanno vedere, è da copione di tv o uno dei tanti film che si vedono…per capire come gente normale si possa sentire…le ho scritto una lettera in privato, era ciò che mi stava sul cuore, presupponendo che uno psicologo non potrà essere scioccato di niente, vorrei consultarLa perché certe cose per quanto mi sforzi non riesco ad elaborare nonostante che descriva esattamente ciò che ho vissuto mi chiedo dove sono sbagliata io e gli altri come fanno a vivere cosi non può essere…non solo distruggono, hanno distrutto chi diverso da loro…sa, sono stati 8, 9 anni cosa mai siano per uno come me che crede in tante vite, in tante esistenze , perché addolorarsi di cosi poco tempo…perché non ti lascia in pace, ti condiziona, condiziona i pensieri , condiziona il tutto.
    Non so se pubblica me e le sue parole che cito nel caso mio, io Le sono grata immensamente ed inifinitamente che grazie alle sue parole mi sono svegliata fuori mi ha aiutata un po’:
    “I narcisti patologici (n.p) hanno un disturbo per difetto del senso di colpa “– nel caso mio-non ce l’aveva mai e poi mai.
    “Non si preoccupano delle sofferenze dell’altro , ne traggono piacere, non nel senso sadico”,( ma tanto che non gliene frega, non gliene può fregare perché non sentono niente di loro autentico),” ne traggono piacere del potere che hanno sugli altri “– contestualmente nel mio caso – ti ho avviato io, sedotto e richiamato per anni, so cosa ho avuto con te che sei incompatibile del 100% caratterialmente, c’è l’attrazione sessuale, le esperienze con te, fantastiche….che in altri momenti denigrava come , “eri una nulla, grazie a me sai, hai conosciuto tutto e di più”, e quel sorriso sulla faccia per il quale 100 ed una sberla avrebbe meritato invece della mia tristezza che sentivo salire.
    I n.p. cito prof. Brunelli, non si suiciderebbero mai o penserebbero di farlo, nel caso dell’abbandono da parte dell’altro o nel caso di un rifiuto, tutt al più si arrabbiano moltissimo. Nei periodi felici, intensi, di frequentazione giornaliera , quando ero felice e tranquilla e chiedevo un impegno oltre ad un paio di mesi o facevo le “pizze”, si arrabbiava, bisognava parlare subito a qualsiasi ora, bisognava esserci e chiarire…ma solamente in quei periodi nei quali tu gli servivi; ma nei momenti duri , tipo la morte del mio parente giovane, o in tutti i mesi che se ne stanno tranquilli per conto loro mentre tu sei sola e lavori da sola in posti nuovi, si deresponsabilizzano del tutto, non ce la fanno neanche ad esserci, e di parole ti spetta niente di niente, non hanno empatia , anzi quasi come se fossero invidiosi che tu hai la scelta di scegliere certi posti per lavoro o di essere libera da parte della famiglia di poter fare………
    “il loro modo di recitare è assolutamente normale in quanto recitano con se stessi, si auto-convincono di essere spontanei e perfino sinceri anche quandono mentono sapendo di mentire”(prof.Brunelli) Nella fattispecie, nei periodi che cercavo io di allontanarmi, mi spedirebbe messaggi in cui direbbe cose, che ribadisco come inventate, mentre convinto che sbagli, per il giorno dopo scusarsi e darmi retta….è da impazzire … lo era, ma quella volta dovevo dare sfogo alla mia cieca ira non sapendo perché dovevo andarci di corsa e di giorno in pubblico aggredirlo con pugni…non ce la facevo più , segnando la fine per la pubblica dimostrazione di avergli fatto una figura che non sapeva neanche perché gliela avesse fatta……….fine
    “per cui sembrano aver amato davvero essere capaci di provare amore in un certo senso, è vero, poiché quello è il loro modo di amare: un misto tra simulazione e realtà. Un copione da recitare con dedizione , tra manipolazione e seduzione e che a loro sembra amore.”(prof.Brunelli)
    “il n.p. adopera molto sulla sua immagine curatissima”(prof.Brunelli) non solo sulla sua…dovevo essere impeccabile…vestiti troppo larghi, no ma quando mai, se impeccabile nessuna parola ma se un vestito troppo largo…non andava bene, cosi come non andava bene come mi atteggiavo davanti ad altri, la mia postura, i miei gesti….quando andavo bene non diceva niente, non andava bene qualcosa recriminazioni e correzioni
    “il n.p. non ha sensi di colpa (come potrebbe mai averli ??????), “il suo obiettivo, oltre allo sfruttamento sessuale(o si), carrierismo (o si), il rapporto di comodo (o si per un paio di mesi ogni anno), “è quello di ferire, umiliare, svalutare coloro che sono capaci di AMARE….”si tratta veramente di una follia che soltanto chi n’è stato vittima può comprendere in fondo.”(prof. Brunelli)
    Ciò che posso dire io, è che a loro interessano si le ragazze forti, indipendenti perché loro unico obiettivo è quello di spezzare loro, di far loro innamorare. Nella fattispecie, ha bisogno di mettersi in gioco, farsi importante, brillare agli occhi degli altri per i suoi consigli e saggezze del cavolo, ma lui stesso è irresponsabile per qualsiasi altra persona, non vuole nessun impegno, non ha nessun progetto concreto, nessuna idea, non vuole tutto questo. A lui importa la sua incolumnità, il suo benessere materiale, la sua indipendenza di fare in qualsiasi momento ciò che si sente, di giocare, starsene per conto suo al sicuro, tutto ciò che è suo è suo e se un altro non ci dà quel valore al suo di materiale, si incazza e rimane imbronciato. Il mondo, gli incontri, le persone sono per lui come un teatro dove a volte recita sul palcoscenico per scacciare la sua noia, per ricadere dopo periodi dallo stress di dover recitare nel suo vuoto, nella sua miseria di dover vivere una vita che non gli darà mai ciò che vuole, perché quando si rende di nuovo conto che infine non sente niente per nessuno e neanche niente per se stesso , si deprime e bussa alle porte di chi una volta distrutta e tolto tutto di una sana stima per se stessa. Gli fregati siamo saremo sempre noi credendo magari in illusioni del tipo mi avrà voluto un po’ bene, avrà tenuto un po’ a me, chimere chimerei. Ma oltre agli umani di quel genere, cerco di svegliarmi e vedere l’altra medaglia della vita. Il percorso è duro perché dura io.

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 21, 2010 at 9:24 am

      Cara, non mi pare di aver ricevuto la sua mail privata, può rimandarla? In questo mondo ci sono tante energie belle e buone, ma ci sono anche energie malefiche che vogliono distruggerle. Queste energie negative si impossessano di certe persone e le spingono a fare male ad altri, in tanti modi, ma i narcisisti patologici sono specializzati nell’approfittarsi dei buoni sentimenti degli altri per fre del male traendone vantaggio. Loro riescono a far innamorare perché sono attori/attrici eccezionali nel manipolare, facendo finta di voler riparare dopo aver ferito, per cui chi ama spera e ha fiducia… loro allora lo fanno continuamente, fino a destabilizzare l’altro, il quale cade in un angosciante meccanismo per cui crede che per essere curato ha bisogno dellla stessa persona che lo ha ferito, si tratta quindi di una tortura psicologica, atroce perché la si riceve dalla persona amata. Tutto ciò crea un trauma (TdN) che fa sentire particolarmente dipendenti verso il torturatore/amato, ma in realtà non è amore è piuttosto un implorare pietà. A quel punto il narcisista patologico avrà raggiunto il suo scopo, infatti sente di avere l’altro/a completamente in suo dominio, potrà allora far finta di concedere pietà, ma per poi fare ancora più male, il suo obiettivo infatti è quello di dare il colpo finale, affinché una persona, per amore nei suoi confronti, arrivi a distruggersi in modo irreparabile. Quando il torturato/a perde i sensi, e quindi ‘muore psicologicamente’ al punto che non è possibile più ferirlo e nemmeno ripararlo, allora lo abbandona (ha finito il lavoro). Pertanto più si resiste e peggio è. Questo articolo, questo dibattito serve a far capire questi meccanismi, affinché non si creda che si sta soffrendo a causa del proprio amore malato, ma di un malato che ha generato una relazione di esasperata ambivalenza basata sulla manipolazione, attraverso una recitazione ipocrita e meschina. Più si capisce questo e più l’amore verso questo malato/a si ritrae, anche la rabbia nei suoi confronti si trasforma in una sorta di disprezzo e poi di pena (poi sarà lei/lui a fare pietà, ma senza per questo dover compatire, in quanto non lo merita affatto, perché d’accordo che è malato, ma si deve curare e non far del male agli altri). Allora questo marciume purulento di EGOISMO e IPOCRISIA fa male perché è velenoso, come una droga che sembra far stare bene ma uccide… ma il drogato ad un certo punto capisce che la droga gli fa male e vuole liberarsene, egli cioè capisce che NON AMA la droga, ma ne è schiavo per una assuefazione psicofisica, e per libeararsi può avere bisogno di aiuto e lo chiede. Così ad un certo punto bisogna capire che non è che si sta soffrendo per amore, ma a causa di una manipolazione drogante che uccide l’amore, e questo dibattito vuol fare aprire gli occhi affinché si inizi a disintossicarsi. Per tornare a vivere è importante coltivare gli antidoti all’EGOISMO IPOCRITA del narcisismo patologico, e cioè ALTRUISMO E SPONTANEITA’, come? Ognuno deve scoprirlo, a cominciare anche dalle piccole cose, ma per farvi capire nel profondo cosa intendo per altruismo e spontaneità come ‘principio energetico guida’ vi invito a guardare il video del seguente link, che commuove e illumina perché fa sentire l’energia buona e la verità che vive in ogni istante, anche ora, nell’Amore di MADRE TERRA ed è ad essa che bisogna sempre sentirsi connessi, perché E’ COSI’! https://www.youtube.com/watch?v=SMn560d9UzU&feature=player_embedded

  14. anna Novembre 20, 2010 at 7:33 pm

    la mia storia dura da 4 anni e sto soffrendo moltissimo. Certi giorni mi sembra di impazzire! Ho paura di me, non di lui. Ho orrore di questo mio tormento che non capisco da dove nasca. Non so nemmeno se è narcisista, so solo che è vuoto e cattivo. La diversità rispetto alle varie storie che ho letto in questo blog è che non l’ho mai visto come persona brillante, affascinante; forse solo al primo impatto, ma vi assicuro che dura pochissimo, emerge subito la sua personalità distorta. Quindi tutti i segnali che qualcosa non andava li ho avuti subito, eppure… è proprio questo che mi ha fatto cadere. Lo vedevo come un uomo solo, senza amici, bisognoso d’affetto. Forse avevo anche intuito che non sa amare e mi sono illusa di poterglielo insegnare, malgrado lui avesse avuto numerose donne prima di me e io invece ero alla mia prima esperienza d’amore (e anche di sesso). Il primo inganno è stato quello di dirmi che vive da solo, invece ha una compagna molto più grande di lui, con una forte personalità e molto benestante, che lo fa vivere nella propria casa ma lo abbandona per molti mesi all’anno concedendosi numerosi viaggi da sola. L’ho accolto nel mio cuore credendo di poterlo salvare e invece sto dannando me stessa. All’inizio mi disse che aveva gravi problemi economici e già questo mi turbò: solitamente gli uomini ai primi appuntamenti ti offrono un caffè, lui mi chiedeva soldi. Ma la sua espressione era così straziante che gli concessi il primo prestito, e poi il secondo, e poi il terzo… mai restituiti ovviamente. Si è disobbligato a distanza di 3 anni facendo dei lavori di pitturazione nella mia nuova casa. Quando gli confidai all’inizio la tragica infanzia che ho avuto (e che qui non voglio raccontare) che nelle persone normali suscita quanto meno qualche parola di conforto, la sua risposta fu: “ti sei sfogata ora che me l’hai raccontata?”. Era allora che dovevo scappare! Non è una risposta da persona normale. In 4 anni mai un regalo, mai un complimento, solo “ti amo” a volontà, ma tanto lo dice anche alle donne con cui chatta. Ma l’inganno supremo, violento, feroce è stato quando dopo pochi mesi che ci conoscevamo ha cominciato ad insistere di volere un figlio da me, che avrebbe lasciato di lì a poco la sua compagna e che avremmo costruito una bella famiglia. Non riuscivo a credere a quelle parole! Erano bellissime, ma stridevano troppo col suo comportamento consueto. E’ stato a quel punto che davvero ho cominciato a non capirci più niente. Gli dicevo che prima dovevamo cominciare a vivere insieme e poi pensare di avere un figlio e lui mi accusava di non credergli e di uscire con lui solo per fare sesso. Mi diceva che se non volevo un figlio da lui significava che non l’amavo, e faceva persino il calcolo dei miei giorni fertili. Quando poi sono rimasta incinta ero convinta di comunicargli una notizia meravigliosa…invece… Mi ha detto che ero troppo anziana per avere un figlio (avevo 39 anni) e sarebbe nato malato…perciò…anche allora ho fatto quello che diceva lui e mi sono dannata per sempre. Non solo. La storia è continuata e quando ho cominciato a scoprire continui tentativi di tradimento ho deciso fermamente di lasciarlo. E’ passato dalle suppliche alle minacce contro di me, fino ad arrivare alle minacce di suicidio. Queste ultime mi hanno fatto ritornare di nuovo sui miei passi. La mia malattia consiste in questo: perchè riesco a tollerare tutto il male che fa a me, e mi riempio di dolore se è lui a soffrire? Perchè voglio insegnargli che l’amore esiste, se poi non ne ho per me stessa? Perchè mi accanisco a pretendere amore da chi non me ne può dare? Vorrei rivolgermi a qualche psicoterapeuta ma mi sento così stupida!

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 21, 2010 at 12:56 am

      Quando ci si trova in queste situazione è importante rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Purtroppo c’è poca informazione, spesso si pensa che lo psicoterapeuta sia uno che cura i pazzi, invece cura le sofferenze psicologiche e tutti possiamo averne nella vita (anche gli psicoterapeuti). Certo che se ce le trasciniamo per molto tempo, in una società difficile come quella attuale, poi il rischio è di sviluppare altri problemi. M se si considerea la sofferenza psicologica come una disfunzione simile a quelle del corpo e si va dallo specialista della psiche si pò veramente migliorare fino a guarire, e anzi anche a trasformarsi per poi scoprire nuove possibilità di vita e di relazione affettiva. Se si è incappati con un partner negativo è ci si è innamorati, è ovvio che poi si sta malissimo. Ma se ci si cura, poi si arriva a capire il perché diquell’esperienza negativa, e questa serve per crescere, e poi anche per innamorarsi nuovamente, ma ad un altro livello, in modo nuovo che prima non si sarebbe neppure potuto immaginare. E’ ovvio che quando si è in uno stato traumatico, soli, senza sostegno, tutto appare perduto e inesorabile… ma questo fa parte del trauma, e dopo la detraumatizzazione, se si segue con impegno la via che emerge dalla relazione con lo psicoterapeuta, le cose cambiano e di etro le nuvole oscure iniziano a riemergere i raggi del sole.
      Un caro saluto e coraggio

      Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

    • annamaria Novembre 22, 2010 at 6:48 pm

      Cara Anna, le cose che descrvi tu le ho provate e le provo anch’io. Dopo aver scoperto che lui mi ha sempre tradita, ho subito un crollo e ho iniziato una psicoterapia. Sto cercandi di uscirne, anche se non è facile. Spero sempre nel miracolo, che lui cambi e torni da me dimostrandomi a more. Ma non è così. Anche se usa belle parole, come : sei l’unica donna per me, voglio bene solo a te, scopro sempre che mi dice bugie. Ti consiglio di ainiziare anche tu una terapia, senza vergogna, perchè non devi sentirti affatto stupida. E’ l’unico modo per salvarci.

  15. anonima Novembre 20, 2010 at 3:57 am

    In anzitutto grazie a Lei, Prof. Brunelli per tutti i Suoi interventi che mi sono d’aiuto in quanto spero di riuscire ad analizzare certi meccanismi in me, il mio rapporto con l amore , non normale e sano. Per 8 anni sono sempre di nuovo tornata da una persona che non so quante volte mi ha lasciata con parole cattive, freddezza ed indifferenza per altre storie superficiali. Davanti agli abbandoni cattivi metodici d’un giorno all’altro l’unica spiegazione che dava era la sua incapacità di provare sentimenti sapendo che gli sarebbe tornato utile alla fine conoscendomi bene e sapendo che mi sarei martoriata per trovare soluzioni e al riaggancio l’avrei accolto di nuovo. A volte dopo avermi dato tutta la attenzione e considerazione in modo assiduo per un paio di mesi d’un tratto mi diceva sono stufo, stanco, colpa tua per le tue paranoie che ti fai sempre. C’è qualcosa che non va in testa mia e non riesco a capire…. In realtà c’era già la prossima preda o vittima in agguato. Non ci potevo fare nulla che sparire con una ferita e sofferenza inimmaginabile. Passavano a volte 3-4 mesi , riluttante di tornare nell’inferno mi raggirava con l’ attrazione sessuale che nutriva per me e tutte le nostre esperienze che non si potevano dimenticare. Di contro quando era sicuro del suo potere della mia dipendenza mi diceva più di una volta che ero stata una nulla e solo grazie a lui avrei conosciuto i piaceri sensuali , esperienze nuove e il sesso con lui. Mi conosceva bene e sapeva quale pulsore spingere per farmi tornare indietro. Gli ultimi anni poi ero già infettata di lui ed ero diventata io quella che a nome delle nostre esperienze intense tornavo sui passi. Quando voleva chiudere lo faceva a sangue freddo suscitando in me sensi di colpa per il mio carattere geloso, opprimente, paranoico , non aveva nessun rimpianto, nessuna pietà se ne andava con testa alta, da un giorno all’altro totale abbandono, oggi so e se fossi morta investita per strada non gliene sarebbe importato niente perché cambiava da maniaco personalità. Tutti i miei tentativi di non farlo scappare in avventure sessuali invano. Mi diceva, voglio altro, ti conosco, so cosa ho avuto e tra parentesi posso sempre avere quando voglio. Quando lo conobbi, ero giovane, ero fiduciosa credevo pienamente di essere contraccambiata non solo per 2 anni di finta recita e conoscenza ma anche dopo con la stessa sincerità ed apertura che davo io. Avevamo la stessa età, tutt e due liberi, con la voglia di indipendenza e di vivere la vita senza vincoli, costrizioni.
    Oltre ad essere stata immensamente innamorata con tutta me stessa mi sono mentalmente occupata di una persona che sin dall’inizio mi affascinava pur percependolo a tratti crudo, perché ragionava sempre solo con la testa e a livello emotivo riusciva ad afferrare altri senza però sentire niente di suo, non so se mi spiego. Nel corso degli anni ne parlavamo spesso di ciò che mi infastidivo cercando di accedere ad una canale di apertura emozionale, semplicemente parlando di tante cose…, A volte mi rattristavano i suoi discorsi ed a tratti avevo pietà per quella carenza di una sincera autenticità. Ero convinta di riuscire un giorno ad aiutarlo di farlo sentire qualcosa per qualcuno, di non usare le persona come oggetti usa-e getta ma di assegnargli a livello emotivo un valore unico. E successo il contrario, ero io quella di cui si poteva prendere gioco perché cosa mai poteva importar glie di tutto quanto se la vita, le persone erano solo un gioco dove manipolarle a proprio vantaggio. A forza di tanti abbandoni improvvisi, della ragazza carina, fiduciosa, aperta ed diretta è diventata una donna amareggiata che non riesce più a vedere le cose belle intorno e anziché accogliere ed interessarsi di tutte le altre persone in modo spontaneo, si ritira, evita. In apparenza lui è in pubblico uno cui piace scherzare flirtare, di buona compagnia senza un cerchio di amici preferisce però la vita discreta, per conto suo. Era il modello a lavoro che esigeva un rispetto che assomigliava a venerazione, controllato, preciso, autoritario con me vivendo una vita di discrezione che non lasciava trapelare niente del suo passatempo prediletto, acchiappare amicizie segrete ed intime con ragazze giovani, solitarie o donne qualsiasi. A tratti per sbarazzarmi mi faceva connivente dei suoi giochi perfidi o mi chiedeva addirittura di essere accondiscendente e partecipante. Era brutto, paralizzante. Era il prezzo per averlo conosciuto a fondo in tanti anni dove sarei dovuta sparire per mai tornare più…. Tante ragazze, donne non avevano mai l’occasione di conoscerlo cosi come era veramente perché o loro scappavano o lui faceva scappare loro, immagino. Io ne uscivo ogni volta scioccata, frastornata anche con una certa paura. Allontanandomi fisicamente cambiando posto cercavo le colpe, le cause degli effetti devastanti. Dopo mesi di nessun approccio mi contattava, scriveva come se niente fosse successo dicendomi che era finito con un’altra che in fondo a noi ci lega l’attrazione sessuale ma a livello relazionale facevo sempre finire nel barattro ciò che si sviluppava bene per le mie defaillance caratteriali. Mi chiedeva se ci si poteva incontrare per parlare per intrecciare un’amicizia……..
    Adesso arrivata a capolinea….aveva funzionata di nuovo per 3 mesi di frequentazione tutti i giorni, perché lo voleva lui, verso fine gli serviva di nuovo un’appiglio per finire, troncare, si era impegnato con tanto di promesse per tre mesi in cui gli servivo poi la sferzata, il colpo finale…. si sente con una al telefono con la quale sta cercando di costruire una relazione seria perché stufo della sua vita di merda e mentre stava facendo questo era quella settimana con me e non voleva andarsene da lei per costruire….supperfluo spiegare come mi sentivo mi sento rassegnata davanti a tutto , me e tutto il mondo intero. Mi ha detto di vivermi la mia vita se avessi tanto amore di prendermi un cane o uomo….ma di lasciarlo in pace perché cerca di costruire una relazione via telefono…. Adesso mi occupo di me e del mio futuro sicura che il peggio nella mia vita l’ho già vissuto, compresa la morte del mio parente più vicino, voglio riuscire di vedere di nuovo il lato della vita per la quale vale la pena di viverla….é terribile per me aver voluto perpetuare per cosi tanti anni quel tira-mollo con quella stupida speranza che un giorno sarebbe cambiato tutto in mèglio che un giorno avrebbe potuto sentire a livello emotivo le cose di cui a conoscenza che capiva razionalmente che un giorno avrebbe potuto sentire sulla sua pelle qualsiasi emozione e non solo per me…..

  16. Anna Novembre 18, 2010 at 11:41 am

    Dott. Brunelli, secondo me un’iniziativa utile sarebbe quella di creare dei gruppi di incontro nelle varie città, tipo gli alcolisti anonimi. E’ una dipendenza e parlare con alter persone che hanno gli stessi problemi oppure li hanno avuti, sarebbe molto proficuo.

  17. ANONIMO Novembre 17, 2010 at 1:16 pm

    Partecipo molto volentieri a questo blog. vedere che molte persone hanno avuto e hanno a che fare con personalità narcistiche disturbanti mi fa rendere conto che il problema è più radicato di quanto credevo.
    quando ci capita una disavventura del genere pensiamo che siamo soli, che nessun altro prova e ha provato la nostra di sofferenza. questo fa si che continuamente cerchiamo di giustificarli, perchè la pazzia di costoro fa si che ad un certo punto siamo noi a sentirci in colpa per quello che loro ci fanno. crediamo di essere sbagliati, che non riusciamo e non siamo capaci nel farci capire. Ma non è così, e leggere tutte queste testimonianze ci riporta per un attimo alla realtà dei fatti che in tutti modi cerchiamo di negare a noi stessi. il tremendo bisogno di essere amati fa si che riusciamo ad amare anche chi palesemente fa finta di amarci, che ci inganna quotidianamente. Ammetterlo a noi stessi eqivale a dire ho fallito, non essere riuscito nel farsi amare da chi si è amati dando tutto se stesso. Ecco, qui è il problema, la nostra autostima si perde, tutte le energie convogliano verso una meta impossibile, si perdono di vista le cose più care e si tenta in qualsiasi modo di avere quell’amore che ci viene negato.
    AMICI CARI, PARENTI, ce lo dicono in continuazione, ma noi niente non vogliamo vedere, non vogliamo credere che è tutto un inganno. Parlo del mio caso, ma credo di esternare il pensiero di molti di voi.
    Ho bisogno di credere nell’amore, anche se troppe volte mi è stato negato. ho bisogno di dare fiducia a chi amo perchè mai e poi mai penso che chi ami riuscirebbe a farti del male.
    Nasce da qui la nostra fragilità interiore, dalla paura di subire un torto, una punizione. quindi quando si incontrano persone del genere, malvagie con noi, si cerca di comprare il loro amore con il nostro amore. E’ come se incontri un assassino sulla tua strada che ti punta una pistola e tu, per non farti ammazzare, gli dicessi : non spararmi io ti voglio bene, ti aiuterò, non sono un tuo nemico.
    Se comprendiamo che siamo vulnerabili, che queste persone trovano in noi terreno fertile proprio perchè siamo fragili allora possiamo avere una speranza di uscita. Dobbiamo capire che forse un trauma( abbandono o altro) ci ha colpito nell’infanzia e quel trauma ci sta ancora accompagnando nella nostra vita. Analizzarlo da soli non basta, serve ma non basta.
    Se con l’aiuto di chi ci vuole bene e soprattutto di professionisti seri lo affrontiamo, con il tempo le ferite si potranno rimarginare e certamente non attirerremmo più queste persone disturbate o comunque avremmo trovato un vaccino contro di loro.
    Se sperate che chi vi ha cosi abilmente ingannato, manipolato, deriso ed insultato possa un giorno avere sensi di colpa vi sbagliate. non cadete nel’errore di pensarlo. se costoro avessero il dono di avere sensi di colpa non saremmo qui a discutere. Sono dei veri e propri demoni che non hanno pietà per nessuno e che si nutrono della nostra bontà e fragilità per sentirsi vivi. Solo quando potranno dire di averci distrutto completamnete, abbandoneranno la presa per rivolgere le loro attenzioni ad una preda da dissanguare.
    La donna che mi ha vampirizzato solo, quando le torna utile, torna a darmi un finto amore, Socievole e generosa, in un mondo di scroccone lei è un eccezione, non vuole regali anzi te li fa. qualsiasi uomo che non mente l’amore se ne innmorerebbe, ma solo chi ha subito in infanzia un trauma ne rimarrebbe vittima.
    il difficile è accettarlo che si è incontrato un mostro, un pazzo malvagio.
    Cosa fare allora?. Parlarne fa bene, analizzare pure. Ma se non si comprende che il problema dal quale poi deriva l’immane sofferenza è dentro di noi, se si continua a colpevolizzarci ed a giustificare, non andiamo da nessuna parte.
    Chi ci offende, chi ci deirde, chi calunnia non è che un povero diavolo malato, invidioso della nostra capacità, malata, di dare amore. Finchè non ci avrà spremuto e fatto diventare come lui, non sarà appagato.
    un consiglio che do a me stesso e a tutti, quando iniziano a cercare di distruggerci, soprattutto con le parole, pensate che chi ve le sta dicendo è PAZZO. pensate che le persone care mai vi offenderebbero (colleghi, amici, familiari) per il semplice fatto che mai lo hanno pensato di farlo, perchè forse vi stimano e vi vogliano bene. quindi quando questo accade guardatevi attorno e tenetevi strette le persone che vi amano senza chiedervi nulla in cambio.
    Un abbraccio a tutti/e e forza che chi è giusto non sarà mai abbandonato un angelo lo proteggerà sempre. FEDE

  18. Adele Novembre 15, 2010 at 3:20 am

    Oana, ecco il mio consiglio. Prova ad essere deteminata e forte nel dirgli k pretendi una prova del suo amore: k faccia kiarezza dentro se stesso rivolgendosi ad uno psicoterapeuta (da quanto racconti mi pare abbia bisogno di cure psichiatrche…) e che prenderai in considerazione l’idea di ricominciare con lui solo dopo k ti avrà dimostrato di essere “guarito” o quanto meno sulla strada della maturità.
    Nel frattempo, giuardati intorno, cerca l’amicizia di persone leali, semplici, affettuose e concrete, k possano restituirti quel minimo di autostima k ti serve per incominciare a puntare su te stessa e sulle tue qualità.
    Permettimi un altro consiglio: non cedere mai alle lusinghe di uomini sposati, perchè (oltre la mia personale considerazione morale k non sia giusto essere in parte responsabili della frattura di una famiglia) ciò significa andarsi a cercare i guai col lanternino; inoltre, significa non volersi abbastanza bene visto k si accetta di condividere un uomo con un’altra donna; infine, credo k ogni relazione clandestina dichiara già da sé sul nascere le problematiche che, molto spesso, col passare del tempo, come nel tuo caso, diventano problemi difficilmente superabili.
    Pretendilo da te stessa e per te stessa.
    Ti auguro di incontrare un uomo diverso che ti faccia sentire donna innamorata e amata, un uomo “sano”, + maturo, equilibrato e responsabile, k sappia portarti rispetto, di cui tu possa essere fiera.
    Immagino quante e quali difficoltà tu debba ogni giorno incontrare nel tuo inserimento in un paese straniero e, certamente, lo sfortunato incontro di questo uomo (se così si può kiamare!) avrà reso le cose + complicate del dovuto…
    Se ancora non trovi la forza di rompere definitivamente con lui (ti capisco, sai!), io credo tu debba pretendere, almeno, k ti dimostri la “volontà” oltre k l’impeto di questo sentimento, volontà nel senso di lavorare su se stesso con l’aiuto di uno specialista k l’aiuti a “crescere” e successivamente mettere in atto le capacità di costruire relazioni affettive autentiche e mature.
    Ti auguro il meglio.

  19. oana Novembre 14, 2010 at 11:56 am

    lui e un uomo molto bello ed afascinante,fa corte alle donne a volta anche davanti a me,non sono stupida ache se lui dice che io mi invanto le cose,dove va lui fa sempre amicizie ed sembra per motivi di lavoro…fa in polizioto. Vi raconto un po come lui gioca con me: quando sto lontana x che voglio finire lui mi manda mazzi di fiori,viene sotto casa mia ed piange dicendomi che li manco tanto ed che un altra donna non e come me,mi viene dietro quando vado a casa mia al estero,io lo allontano ma lui non molla dicendo che lui e sicuro che lo amo (e vero) va dalle mie amiche se io non acceto gli fiori,sembra una persona finita depresa,mi dispiace vederlo cosi,qualche anno fa mi a fato telefonare da un suo amico dicendomi che si era sparato ed tante altre stupidate.Io in 10 anni non ho mai conosciuto gli suoi x che non mi vogliono dicono che sono una ….perche sono straniera, nemmeno gli suoi amici solo quando voleva che tornasi con lui mi faceva conoscere qualcuno ma dopo non li vedevo piu. lui mi ama tantissimo da lontano ma quando decido di vivere insieme a lui in 1 mese cambia, le promese trova una scusa e dice di aspettare,e sempre stanco,ha sempre problemi a lavoro per cui non ha voglia di parlare,se cerco di parlare con lui dice di aver mal di testa ed va via,non fa piu l’amore con me ed se lo fa e per chiudere la mia boca ed me lo dice anche, riesce ad umiliarmi ed io ho sempre credoto che la colpa fossi mia ed alla fine trovo sempre un altra donna nel telefono sms. finche io arivo al momento in cui dico basta non rego piu, mollo. ma dopo un mese ancora la stessa musica cosi passando 10 anni, ma insieme a lui non credo di averne passato 2 dal inizio alla fine. Da 2 anni che sono riuscita a stare lontana psihicamente mi sono ripresa ed avevo trovato il mio equilibrio,non mi manca piu ed non mi fa piu tremare quando lo vedo,con una scusa dei suoi problemi e riuscito a entrare ancora in casa mia perche diceva che io sono l’unica a capirlo ed farlo stare meglio ed io ci sono casacata ma lui ha ripreso a venirmi dietro ed dice di voler un figlio con me di sposarmi ed di vivere tutta la vita insieme a me che ha cpito gli suoi erori ed che ha sbagliato piange si dispera ma io ho paura sono convinta che tra 2 mesi lui fa ancora le stese cose con me. certo vorrei tanto una famigli ma ho paura che tutto questo mi puo distrugere,non so se avro ancora la forza di rialzarmi ed riprendere tutto da zero.Sono sola in italia ed non ho nessuno aparte qualche amica. vi prego datemi un consiglio

  20. oana Novembre 14, 2010 at 4:06 am

    chiedo scusa x il mio italiano ma sono straniera ed vi chiedo un consiglio. ho conosciuto quest uomo 11 anni fa all epoca avevo 16 anni, mi sono innamorata subito appena lo guardato ma lui era sposato ed io sofrivo,ancora d’allora volevo che storia finisca ma lui non ha mai voluto lasciarmi dicendomi che mi ama e che un giorno vivra con me, per 5 anni la storia e andata bene, lui mi era vicino ed io lo amavo da morire mentre lui era ancora sposato finno quando sua moglie scopre tutto ed si separano, da allora non siamo piu stati bene. lui non mi ha mai portata fuori x che diceva che aspetta la sua separazione ed cosi sono cominciati gli littigi sempre piu frequenti,non so se si vergonava con me x che ero straniera o cosa comunque io cominciavo ad lasciarlo x che mi acorgevo che lui aveva anche altre donne, lui mi e sempre venuto dichiarandomi tanto amore che e dificile spiegarlo con tante promese ed mazzi di rose,andava avanti cosi anche per 5 6 mesi finche io cedevo ed tornavo insieme ma durava solo 1 massimo 2 mesi ed lui ancora mi detterminava lasciarlo, lui non mi lasciava mai pero mi deteminava a me psihicamente finche non riuscivo piu a regere ed allora mollavo,lui accettava pe 2 3 settimane la separazione ma poi mi rincoreva ancora x un paio di mesi anzi praticamente mi era semre dietro ed sempre a chiedere scusa ed a piangere prometendomi famiglia etc. fino a quasi 2 anni fa quando per lenessima volta ci avevo riprovato ed lui aveva un altra donna che conosceva suoi genitori,figli ed facendosi male ci siamo incontratti tutti in ospedale: sua ex mogie suoi genitori ed anche l’altra dona che era appena andata via al mio arrivo, li succese un casino ed tante verita uscirono allo scoperto,io mi ero presa mezzo esaurimento ma poi mi sono ripresa in un paio di mesi, ma lui mi e sempre venuto dietro in questi 2 anni con parole dolci fiori amore ed sembra anche che stia davero male, pianti ed con una scusa di alcuni suoi problemi ora e riuscito ancora ad entrare in casa mia. Perche quando siamo insieme non mi vuole ed quando siamo lontani e capace di darmi anche le stelle? credo fara fattica capirmi ed chiedo scusa…… La verita e che non mi ha mai rispetato, ha sempre tradito me ed anche sua ex moglie ma io non riesco a capire il suo comportamento lui ha 45 anni 2 figli e un lavoro importante……io ora sto bene ed frequento un altra persona,lui sa ma e covinto che io lo amo ed lui mi ama e vuole sposarmi, piange, mi buta brioches dal balcone,cioccolatini io li dico che non lo amo piu ma lui insiste tutti giorni,io non so piu cosa pensare. Non e violete, non e mai stato, ma io non credo piu,sono convinta che dura solo 2 mesi ed dopo ancora lennesima delusione. Se ha capito di cio che ho scrito la prego di aiutarmi so che e un casino in questa lettera ma e solo un resumato. grazie oana

  21. 5anni Novembre 12, 2010 at 6:22 pm

    Ho subito per 5 anni un narcisista!!!!
    Appena conosciuto ho sentito immediatamente che aveva qualche cosa che non quadrava ma non capivo cosa..mi innervosiva quel suo modo di fare affabulante e nello stesso tempo giudicante..mi aveva appena conosciuta come poteva esprimere considerazioni sulla mia vita,su di me ,sulle mie scelte???Per lui tutto era sbagliato..mi contestava il fatto addirittura di non essere mai stata da uno psicologo!!! Cosi’ lo allontanai ma piu’ lo facevo e piu’ lui si accaniva sfoderando tutte le sue doti seduttive.
    Ha avuto la meglio perche’ mi ha “lavorata”dal mio dentro,toccando i punti piu’ sensibili della mia anima,cosi’ mi sono fidata…mi ha sedotta,manipolata e poi distrutta!!!!
    Lui e’ uno che ha fatto psicoterapia per 10 anni,ha frequentato un sacco di percorsi di crescita personale,SAT..
    proviene da una famiglia anaffettiva, vari suicidi tra la sua parentela ,ultimo il fratello..ha avuto un passato d’alcolista e oggi fuma droga ed e’ pornodipendente..ha costretto anche me a fare foto indecenti(e questa e’ una delle tante cose che mi umiliano e mi fanno star male..perche’ penso che fatte in una relazione equilibrata e stabile come credevo che fosse la nostra, sia anche una pratica divertente che esalta la complicita’ della coppia, ma scoprire che ha voluto farmele per ferirmi,bhe’ questa e’ pazzia!
    Pero’ ve lo vorrei far conoscere!!! Mi direste che mi sono inventata tutto tanto e’ bravo a recitare la parte dell’uomo amabile .
    Perdonatemi scrivo senza un filo logico e’ la prima volta che esprimo questa esperienza,poi ho dentro un caos e un disagio enorme,ma sono sicura che comprenderete.
    Ho vissuto questi 5 anni come su di un’altalena..periodi esaltanti di amore immenso e determinato,con progetti di convivenza,dichiarazioni di assoluta convinzione del passo da farse ma nel momento di passare ai fatti..l’annullamento,il diniego,il tirarsi fuori..lo scomparire..e naturalmente la responsabila’ a dir suo,era la mia!
    E questo piu’ volte..e tra una volta e l’altra il danno era sempre piu’ grande perche’ c’era ilcoinvolgimento di altre persone..la mia famiglia di origine e i miei figli..di cui uno ,ha deciso di andarsene a vivere con il padre esausto del caos e del disorientamento che subiva a causa della relazione malata che vivevo.
    Ho tanti sensi di colpa, per questo e una grandissima difficolta’ a recuperare il rapporto con mio figlio che amo tantissimo!
    La domanda che mi faccio spesso e’ come ho potuto non “vedere”??? sono stata capace di farmi “consumare” da quest’uomo senza rendermene conto..quest’uomo che non odio ma per il quale provo..non so’ che provo..so solo che e’ completamente inconsapevole del disturbo di cui e’ affetto e quindi deve curarsi.
    .Le sue relazioni.il suo matrimonio hanno avuto tutte le stesse modalita’..ha usato l’altro per “sentirsi”..e quando non c’era nessuno ricorreva all’alcol e alle droghe…compulsivamente…copione sempre uguale!
    Sono 4 mesi che non lo sento piu’, anche se lui si e’ infiltrato in un ambiente che io frequento..sono scappata,non ci vado piu’…ma lo confesso e questo mi spaventa perche’ e’ la conferma che pur consapevole non sto guarendo..avrei voluto incontrarlo!!! Mi sento come sdoppiata..tra la ragione e la dipendenza..
    Le ultime notizie che ho casualmente raccolto lo danno “in uno stato di grazia”…mi hanno detto che ora e’ pronto a fare il “terapeuta”..a gestire dei gruppi di crescita personale..e’ pronto a fare il guru cosi’ tutti lo ammireranno..e’ pronto a manipolare piu’ gente possibile per vampirizzarli ,nutrirsi..e sopravvivere!!! …gli auguro ogni bene ma molto,molto lontano da me..
    Grazie a voi:)

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 12, 2010 at 7:36 pm

      Ma io mi chiedo. Se in questi casi si sta così male e si è confusi perché non si va da uno psicoterapeuta? Forse perché costa troppo? Ci sono, se si cerca, possibilità di avere diverse forme di sostegno diretto con poca spesa. Perché si è disposti a spendere tanto in parrucchieri, vestiti, creme e profumi (tanto relativamente alle proprie possibilità, è ovvio) invece di fare qualche sacrificio per un sostegno psicoterapeutico? Oggi, dopo la legge Bersani, le tariffe dei professionisti sono concordabili, e si trovano bravi psicoterapeuti, dotati di sensibilità, disponibili a venire incontro alle persone che soffrono. Allora questo blog è anche un’occasione per far capire a tutti, sia agli utenti e sia ai professionisti della salute (ancora restii o dimentichi rispetto alla psicoterapia) che la psicoterapia è una disciplina riconosciuta dalle Istituzioni mondiali della salute, specialistica e fondamentale per curare persone che soffrono, in quanto i dolori e le disfunzioni non riguardano solo il corpo, ma anche la mente, e poi dalla mente possono ripercuotersi sul corpo. E’ ovvio che un blog è un’occasione importante per confrontarsi e prendere coscienza, ed è anche uno sfogo, ma non potrà mai essere un modo per curarsi davvero. Allora io invito a prendersi cura di sé seriamente, per se stessi per le persone vicine, questa è una responsabilità personale da assumersi concretamente. Oggi la vita amorosa è in crisi generale anche perché c’è molta più libertà che in passato, e questo è certamente un bene, ma la libertà ha un prezzo. Quello che noto è che si è portati a giustificare le proprie scelte rispetto all’abbandono e al tradimento di partner precedenti, ma poi se si subiscono dei torti, o se non si è stati amati come desiderato, allora solo l’altro/a è cattivo, senza alcuna autocritica. E’ vero che sempre più spesso ci si imbatte in persone narcisiste cattive, ma non sempre è proprio così, vi possono essere anche altre problematiche, pure dolorosissime, ma che devono essere comprese con correttezza e approfondite, altrimenti la categoria di narcisismo patologico rischia di diventare troppo spesso un modo di colpevolizzare gli altri senza guardarsi dentro (cadendo in un inutile vittimismo), e senza capacità di accettare i propri limiti e responsabilità (che sempre ci sono, anche in caso di narcisismo patologico) e questo guardarsi dentro è fondamentale per crescere, guarire, stare meglio e poter quindi ricreare l’amore in modo più equilibrato. Il rischio quindi è di fermarsi all’attribuzione di narcisismo patologico al partner (che può pure essere giusta per farsene una vera e sicura ragione) per poi non fare più niente rispetto a se stessi, mentre invece comunque tocca a tutti di fare un proprio esame di coscienza, per il proprio bene e per quello degli altri, che sono presenti e che verranno.

      Dico queste cose per un senso di responsabilità e sempre in nome della solidarietà che anima questo blog. Perciò porgo sinceri auguri di stare megli a tutte/i con l’invito a non trascurarsi e quindi a tarscinarsi in situazioni di sofferenza, ponendovi rimedi sbagliati, senza il consiglio diretto di uno specialista, che quando ci vuole, CI VUOLE.

      VI RICORDO CHE STO PREPARANDO UN LIBRO AL QUALE E’ POSSIBILE PARTECIPARE CON TESTIMONIANZE. E’ IMPORTANTE PER DARE UN SENSO ALLA PROPRIA ESPERIENZA CHE AIUTI AD UNA MIGLIORE EDUCAZIONE SENTIMENTALE. A TALE RIGUARDO VI PREGO DI CONTATTARMI VIA E-MAIL PER ULTERIORI CHIARIMENTI.

      Un caro saluto
      Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

      • Pier Pietro Brunelli Novembre 13, 2010 at 11:43 pm

        SOLO CHI AMA L’AMORE PUO’ AMARE la persona che lo merita (e allontanarsi da chi non lo merita), non chi ne è schiavo dell’amore (perciò non può amare veramente l’Amore)… SOLO SE SI CAPISCE (IN TERMINI ANCHE SOLO LAICI) IL SENSO D’AMORE DELLA FRASE DI CRISTO: ” A DIO QUEL CHE E’ DI DIO E A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE’ si potrà incontrare Cesare che è l’AMORE TERRESTRE, mentre DIO è L’AMORE CELESTE, non parlo di un concetto necessariamente religioso, parlo dell’AMORE UNIVERSALE che esiste e che è anche l’AMORE PER LA SCINTILLA DIVINA CHE C’E’ NEL CUORE DI CIASCUNO/A SE LA SI CERCA E LA SI TIENE VIVA… QUESTA E’ LA DIFFERENZA TRA AFRODITE (L’Amore VERO) e EROS (il puttino, con la freccia, che è l?AMORE PASSIONALE, MA INGENUO E IMMATURO). PER MATURARE IN AMORE, PER DIVENTARE AFRODITE ED INCONTRARE CESARE, BISOGNA INNAMORARSI DELLA VITA, AMARE l’AMORE, E ALLORA, SOLO ALLORA, L’AMORE AMERA’ NOI STESSI (questa è l’essenza vera e spirituale dell’AUTOSTIMA, è l’amore nel quale crediamo che allora ci ama e che ci permetterà di amare chi lo merita e di riconoscerlo). Quando sarà compiuto questo processo, che ci costringe a compiere il trauma sentimentale sorto a causa del fatto che si era dominati dall’ingenuità di Eros, si potrà incontrare CESARE, e poiché è Cesare lo apprezzerà e contraccambierà, in quanto lui è un essere che ha fatto a sua volta questo processo. SE non si ha anche L’Amore divino, se non si impara ad amare come Afrodite – celeste e terrestre – qualsiasi amore finirà in pezzi, anche se l’altro non è un narcisista patologico (sebbene questo sia il più traumatizzante), ma solo uno/a che a sua volta non conosce l’Amore di Afrodite, o ha altri problemi di immaturità. Certo, anche l’Amore di Afrodite può finire, ma quello terrestre, non quello celeste, perciò Afrodite sa amare e viene amata, e se proprio finisce i danni sono molto contenuti… (ma forse vi parlerò ancora di Afrodite e del suo amante diletto MARTE il guerriero…).
        Quindi le figure simboliche mitiche e immaginali che qui vi propongo (che da millenni sono proposte sono psicologicamente vere e importanti per guarire e per amare) e va poi detto che riguardano entrambi i sessi, Cesare infatti è l’amore terrestre e il Divino è l’amore celeste … ma dov’è il Divino? Cercalo, cercalo, cercalo… forse è anche nell’amore per le stelle, per l’alba, per il sole, per le persone che ne hanno bisogno, forse è nel suonare uno strumento o cantare una canzone con cuore sincero, forse è pregare nel proprio intimo ciascuno come sa e può, forse è provare a scrivere una poesia, o anche solo preparare una torta con amore… questo Amore è la forza più concreta dell’Universo senza la quale l’essere umano non sarebbe potuto evolvere sulla terra… questo divino Amore in tutte le cose vissute, fatte e pensate con AMORE… e lo incontrerai e lo troverai quando scoprirai che è anche… dentro di te… e non ti lascerà MAI!

      • roberto Novembre 15, 2010 at 5:39 pm

        caro Pietro, eccomi di nuovo qui a riscrivere sul suo blog. sono estremamente felice che stia preparando un libro su questa piaga che distrugge la vita di moltissime persone.
        mi farebbe piacere contribuire con la mia testimonianza anche perchè anche io sto scrivendo un libro sulla terribile esperienza che ho vissuto e che spero finalmente sia finita.
        E’ facile per chi non si imbatte in questi manipolatori affettivi non credere che un individuo possa arrivare a distruggere la sua vita dopo che un vampiro del genere si è appropriato del nostro amore.
        Caro pietro, sono stato calunniato, diffamato, deriso, incolpato ed insultato a tal punto di aver creduto veramente di non farcela. sono una persona che non conosce l’odio e sono vulnerabile di fronte a chi mente l’amore. non riesco a credere che una persona riesca a fare questo a chi invece le da amore.
        amo la giustizia e combatto i prepotenti e forse per questo che il male ha deciso di attacarmi.si il male perchè credo che oltre ad essere malate i manipolatari affettivi siano anche dei veri e propri demoni.
        lo dico a me stesso ma lo dico anche a tutti che su questo blog scrivono: smettiamola di aggrapparci a qualcosa che non esiste e vediamo le cose per come sono. i narcisisti manipolatori sono degli assassini psicologici che si servono della seduzione per potarci all’inferno. dobbiamo capire che da soli non ce la si può fare una volta che si è stati contagiati. dobbiamo uscirne ed avere fede che il bene alla fine vince sempre sul male ed iniziare quel percorso doloroso di allontamento da chi ci sta uccidendo piano piano. un abbraccio

        • Pier Pietro Brunelli Novembre 15, 2010 at 10:27 pm

          Caro amico le sono vicino. Tengo molto alla sua partecipazione al blog, anche per far sentire di più una voce maschile. Per uscire da questo trauma è infatti importante non cadere nella trappola di credere che tutto il genere dell’altro sesso sia pericoloso e inaffidabile. In tal modo si fa il gioco inconscio dei narcisisti patologici traumatizzanti che vogliono rendere l’altro incapace di amare, cioè renderlo come loro (così come avviene nella vampirizzazione che mira a far diventare vampiri le prede). E poi voglio ricordare che sebbene è impossibile non odiare chi ha voluto uccidere la capacità di amare, anche in ciò bisogna controllarsi molto per non fare il loro gioco. Bisogna assolutamente lasciarli andare per il loro destino senza interferire, poiché vi sono meccanismi inconsci (conferamti da tutte le credenze religiose e da tutte le saggezze del mondo) che in tal modo avranno quello che si meritano. E non si tratta di soddisfazione affinché vengano puniti, ma nella constatazione che se potranno guarire ciò dipenderà da quanto soffriranno, al fine di capire quanto hanno rovinato la vita agli altri e a se stessi. E se questa comprensione penitenziale in loro non dovesse avvenire è certo che svilupperanno ulteriori disturbi psichici che li condanneranno ad una fine solitaria e infelice. Perciò si dice ‘ben gli sta’ quando una persona riceve il male per il suo bene, perciò bisogna lasciare che cuociano fino in fondo nel loro brodo, allora o cuociono (con tutta la sofferenza che ciò comporta) o la vita li butterà nella spazzatura considerandoli pieni di veleno inutile e incurabile. Se cuociono – espiando – e quindi guariscono lo sapremo di sicuro perché il loro senso di colpa riprenderà a funzionare e avranno assolutamente bisogno di chiedere perdono, ma veramente, a chi hanno fatto del male… e allora, solo allora sarà bene perdonarli, anche perché perdonare chi chiede perdono fa stare bene… ma se ciò non dovesse avvenire, tanto peggio per loro.
          Pensiamo quindi a noi stessi, al nostro bene e a tutto il bene, che, seppur nella sofferenza siamo finalmente liberi di fare e di vivere quando ci siamo liberati del male, e quindi torniamo alla Via dell’Amore… Quando donne e uomini capaci di amare si ritrovano (a cominciare dall’amicizia e dalla solidarietà) si riconoscono possono iniziare ad uscire dal trauma, ma come ho già detto con diverse metafore bisogna riscoprire il potere dell’Amore non solo nellla sua dimensione terrestre, cioè nella coppia, ma anche nella dimensione celeste, e quindi di un concetto energetico universale dell’Amore. Infatti è questa energia universale che alimenta poi l’amore in una coppia, la quale si esaurisce e vai in crisi quando quest’energia non viene compresa e coltivata, e ciò anche se le dinamiche narcisistiche non sono presenti in modo drammaticamente patologico. Chi ha subito il TdN, il trauma da narcisismo, come io propongo di chiamarlo e come ho modo di verificare seguendo direttamente molti casi, non perde solo la persona malata e malevola che pure erroneamente si amava, ma perde anche l’amore per la vita, e questo è molto pericoloso, ed è questo che invece va ripristinato per recuperare e detraumatizzarsi. Perciò è importante la solidarietà e l’amicizia, anche in questo blog, tra donne e uomini, ed ogni proposta rigenerativa per uscire dall’isolamento e perché no, anche trovarsi, abbracciarsi, festeggiare la vita. Sono certo che prima o poi da questo blog nasceranno anche queste proposte di nuova educazione sentimentale, per una civiltà dell’Amore (che vuol dire anche a livello legale di riconoscere che non si può recare danni psicologici al prossimo attravrso l’inganno e la manipolazione affettiva). Certo, anche quando non c’è narcisismo patologico in amore si può sbagliare e si soffre, ma questa è un’altra cosa e fa parte del gioco, e la i capisce proprio perché chi sbaglia lo ammette e dichiara di dispiacersi, senza gettare colpe su chi soffre, chiedendo scusa e confidando sinceramente nel perdono. Ma questo i narcisisti patologici non possono farlo, almeno fino a quando non guariscono, e se ne stanno aggrappati alla loro malattia che è molto brutta perché implica di far soffrire chi li ha amati e che invidiano per questa loro capacità.
          Quindi, davvero proviamo a pensare a qualcosa di creativo per chi crede nell’Amore, feste, libri, spettacoli, mostre, conferenze, beneficenza, umanità… Io provo ad indicare proposte rigenerative attraverso le iniziative della nostra Associazione Albedo e di altre associazioni o gruppi o persone segnalate in altri articoli del blog, ma anche tutte/i partecpanti possono proporre idee di incontro energetico, festoso, creativo, terapeutico per coltivare tutte le Vie dell’Amore, con semplicità, umiltà, onestà.
          A presto

          Pier Pietro Brunelli

        • anonimo Novembre 16, 2010 at 10:46 am

          grazie Pietro….è vero.dobbiamo lasciarli al loro destino, alla loro vita piena di malvagità. a volte vorrei aiutare anche le altre persone che hanno a che fare con il mostro che mi ha distrutto, ma ho capito che l’unico modo è scappare e disitossicarmi,poichè nessuno può aiutare un altro se non vuoleessere aiutato. la fede che il bene vince sul male è l’unico modo utile per non sentirsi dei vigliacchi lasciando glia altri in una situazione di sofferenza che solo chi ha passato può capire. a presto

        • Pier Pietro Brunelli Novembre 16, 2010 at 1:04 pm

          Mi raccomando è importante per uscire dal trauma capire di non chiudersi nel proprio dolore per un tempo troppo lungo o in modo continuativo, anche questa diventa una forma di egoismo e quindi paradossalmente di narcisismo da vampirizzazione… chi può dunque raccolga il mio invito a proporre idee o anche iniziative di sua conoscenza che possono contribuire ad aprirsi e a fare qualcosa per stare bene… io sto proponendo la partecipazione ad un libro, ma anche, insieme ai componenti dell’Associazione Culturale Albedo, tra i quali il musicoterapeuta Pierangelo Pandiscia, seminare e ad incontri rigenerativi come LA DANZA DELLA RINASCITA, vedi articolo nel blog (oppure il sognante Sleeping Concert per una notte onirica armonizzante).

    • roberta Novembre 17, 2010 at 5:24 pm

      cara 5anni sono sempre piu’ convinta che anche noi che siamo state cosi’ tanto tempo con tali personaggi abbiamo un serio problema. è proprio come una droga. a volte mi capita di sentire che non ce la posso fare. ma penso alle cose brutte che ha fatto , a chi è realmente, non alla persona che credevo o mi illudevo che fosse .
      e soprattutto cerco di capire che cosa mi piaceva .., la conclusione? lui non mi piaceva come persona, era cosi’ diverso da me ma mi piaceva come mi faceva sentire in certi momenti (sempre piu’ rari soprattutto alla fine).
      ho provato anche disgusto per lui, sentendomi in colpa.
      era la mia parte sana che mi mandava segnali. ma io li mettevo a tacere.
      quindi il lavoro è su noi stesse. il problema è nostro.
      spera solo che se dovesse cercarti tu sia “guarita” in modo da respingerlo. ma mi raccomando non devi nemmeno avere un contatto. anche una sola volta potrebbe poi costarti veramente caro.
      non cercare di sapere di lui, pensalo morto.
      sforzati di fare le cose che ti piacciono, tieniti impegnata.
      pensa che la grazia l’hai ricevuta tu dal momento che è finita.
      se pero’ stai male , se vedi che non ce la fai, chiedi sostegno.
      io capivo che dovevo allontanarmi ma non ce la facevo.
      e ho iniziato ad andare da uno psicologo.
      poi durante la terapia lui mi ha lasciato. un pochino ero pronta, mi stavo preparando ma è stato ugualmente un trauma soprattutto per le modalita’.
      per fortuna ero gia’ in terapia. questo non mi ha risparmiato la sofferenza per l’abbandono , pero’ il dottore mi ha aiutato a capire perche’ stavo cosi’ male.
      era un male psichico ma anche fisico , allo stomaco , al cuore.
      difficolta’ a fare tutto.
      capire perche’ sta succedendo tutto questo è il primo passo.

  22. Ginevra Novembre 11, 2010 at 2:15 am

    Prima di tutto, volevo scusarmi per l italiano quasi incomprensibile, lo giustifico per l ora tarda.
    Ringrazio nuovamente il Dott. Brunelli a cui mi piacerebbe poter rispondere, e un GRAZIE a Beatrice.
    Mi sono fatta e mi faccio le stesse domande, vivo le stesse lotte.
    Giorni in cui lo ringrazio di avermi spaventata così tanto da arrivare a lasciarlo, e giorni in cui invece ho la speranza che possa capire, e miracolosamente cambiare ciò che invece per ANNI non ha mai capito e mai cambiato.
    Ma anche in questo ultimo caso, oramai mi chiedo: “Anche se potesse miracolosamente comprendere e tornare, io sono la stessa donna di qualche anno fa? riuscirei a guardarlo con occhi nuovi, senza che il suo viso mi spaventi, mi ricordi il compromesso a cui ero scesa per stargli accanto?” la risposta è NO, ovviamente. Solo il fatto di averlo lasciato significa che qualcosa è cambiato, qualcosa di importante, l amore per me stessa. Ciò invece con cui faccio ancora i conti è accettare. Accettare lui, questi anni, il suo problema, me, e i miei problemi che mi hanno portata a vivere tutto questo.
    Questa esperienza, anche se, come ha detto Beatrice e cito le sue parole: “sembra che il tempo non lenisca, ma che sia sempre una bomba innescata pronta ad esplodere nuovamente”, mi ha aperto gli occhi in un certo senso.
    Anche il mio ex compagno mi ha sempre dato la sensazione di non essere mai stato “mio”, e già in questo pensiero ho trovato l errore.
    Cercavo di possedere lui perchè non possedevo me stessa, vivevo la sua vita e ripercorrevo un dolore che avevo già vissuto da qualche parte, dolore che lui rinnovava ogni giorno con il suo essere sfuggente.
    Per rispondere al Dott. Brunelli, oggi so che non è questo il tipo di compagno che vorrei accanto.
    Ma fino ad oggi vivendo questo, non credo di aver conosciuto l amore, nel senso in cui lo intendo oggi.
    Non è facile godere di un bene che bene è, se fino a quel momento il dolore stesso era il bene. (perdono il gioco di parole!)
    Per questo motivo non sono mai riuscita a capire se mi fossi innamorata di quell altro ragazzo che mi ha soltanto teso una mano per il piacere di farlo e l ha lasciata senza dir nulla quando ha capito che non ero pronta a tendere la mia.
    L occasione l ho avuta, ma pur riconoscendo che qualcosa mi spingeva verso di lui, non era “quella” cosa, quella cosa divoratrice e distruttrice forse.
    Stavo talmente tanto bene che mi sentivo inutile, lui stava così bene con se stesso che non aveva “bisogno” di me, ma solo “voglia” di stare con me, e questo mi ha fatto paura. Era divertente stare insieme, c era spazio per i progetti, assenza di gelosia, complicità, interessi comuni, ci si spingeva a migliorarsi l un l altro indipendentemente dalla relazione, mi sentivo migliore e allo stesso tempo non all ALTEZZA…sentivo che questo, questa scelta del tutto naturale di star accanto l uno all altro, senza controlli, limiti, proibizioni, paletti, fosse la prima vera cosa che POSSEDEVO…ma infine mancava un trasporto, quello che conoscevo io. Ho provato ugualmente ad iniziare questa relazione, spinta dalla voglia d imparare a lasciarmi amare ed imparare ad amare, ma mi sono dovuta fermare, non ci sono riuscita.
    Ho capito che forzarmi non era la strada giusta e pensare di poterlo ferire mi dava più motivi per fermarmi.
    E’ passato poco più di un anno, siamo sempre rimasti in contatto, viviamo in città diverse (anche questo ha avuto il suo peso forse), il suo sorriso è un mio pensiero felice, stimo molto questo ragazzo. Nel frattempo ho provato e continuo a provare a lavorare su me stessa e continuo ad incontrare il mio ex compagno e a combattere con queste lotte interiori.
    Ma preferisco star sola oggi nella speranza di comprendere di più me stessa e migliorare così anche la qualità di una mia prossima relazione.
    Mi è capitato ovviamente d incontrare altre persone, ma grazie al cielo ho sviluppato un altro senso, il “fiuto dei problematici”, evidentemente tendo ancora da quella parte, ma quando me ne rendo conto, scappo a gambe levate, ne ho avuto già uno e mi tengo quello piuttosto che una nuova illusione.
    In attesa di vostri commenti un saluto di cuore!

  23. ester Novembre 10, 2010 at 11:41 pm

    Caro dott. Brunelli, innanzitutto complimenti per il nuovo look! Poi veramente i complimenti per la sua ultima risposta, ho pensato, mentre la leggevo la stessa cosa di Beatrice..”Grande dott. Brunelli”! Sdrammatizzare e vedere la realtà senza il colorito troppo orrido o principesco di un amore o “pseudoamore” con un uomo disturbato, permette di rendersi conto quanto a volte è piccola e chiusa la nostra mente, forse troppo incatenata a emozioni del passato, a situazioni irrisolte, che magari si rivivono in qualche modo col partner…anzi sicuramente è stato così per me, ma non per questo il sentimento nn era autentico anzi ho sperimentato un amore molto grande, che è finito, proprio perchè lo scambio non era sincero e profondo, perchè solo uno era realmente capace di dare, l’altro aveva bisogno di prendere, e di costruire un sogno, forse quella favola che ci raccontavano da bambine. Suggerisco di cambiare favole, senza più principi ma con uomini veri, che vivono con onestà e fatica, ma magari con coraggio, uomini che non raccontano bugie, mentre le zucche si trasformano in carrozze e le ragazze infelici e maltrattate si trasformano in meravigliose principesse, grazie a quel principe che dopo uno sguardo, e una scarpetta le considera le loro spose. Chissà se magari siamo così imperniate di questa cultura dei sogni e delle favole, che neanche con un pugno in faccia la realtà si svela. E’ interessante rifletterci, ma è certo che mi è impossibile immaginare che un Cesare maturo e onesto, che sappia amare pur con i difetti che tutte le persone hanno, non trovino donne che non li straamino e non sappiano vivere con loro tanta passione e tanto affetto, in un reciproco e sano scambio. Forse ci son troppe donne nel mondo e pochi uomini tanto amabili. Ma dopo questa esperienza, spero di essere in grado di trovare e amare un Cesare non vampiro, degno di tutto l’amore, e anche una grande stima, che in questo momento offro a lei dottore, come penso altre amiche qui, che finalmente, anche se in modo terapeutico, si possono confrontare con un uomo che ha il dono (foss’anche nato da un percorso di crescita personale e professionale)di saperle ascoltare, comprendere e aiutare, di saper sdrammatizzare, dando il giusto valore alle cose e alle situazioni..e alle persone. Auguro a me e a tutte le amiche del blog di aprirsi all’amore che è altruismo reciproco, non univoco,comprensione reciproca, rispetto, stima e fiducia, oltre che passione e desiderio, e di mettere un muro davanti a tutto ciò che non lo è; e a tutti i Cesari che la pensano allo stesso modo, auguro di incontrare queste donne che davvero sanno amare, ma che scrivono sofferenti, perchè hanno amato, per un’illusione della mente, l’uomo sbagliato. E non sono contro le favole o i sogni, ma a favore di una consapevole e sana realizzazione di questi. Un abbraccio a tutte, e ancor più al nostro caro dott. Brunelli che, per le sue straordinarie capacità come terapeuta,ma anche come Cesare, suscita tanto affetto e simpatia e soprattutto profondo rispetto e gratitudine. Grazie dell’ascolto.

    • roberta Novembre 13, 2010 at 10:02 pm

      ognuna di noi ha le sue motivazioni per spiegare il perche’ di quella scelta cosi’ sbagliata, qualcuna non lo ha ancora capito, a qualcuna forse non interessa, le interessera’ solo e se questo le procurera’ una vera sofferenza. qualcuna pur avendo capito cosa è successo.. non riesce a fare quel passo in avanti che le consentirebbe di vivere serena. tante testimonianze mi fanno capire che molte chiudono ma continuano a pensarlo e desiderarlo e questo puo’ impedire di vedere altro, forse questi Cesari (ma dove sono? o forse sono io che non li vedo ? o non li considero?).
      a volte mi chiedo se dopo un’esperienza del genere potro’ amare un uomo normale. mi vergogno , tanto, di questa mia ultima affermazione ma cosi’ è. se dobbiamo riflettere inutile nascondere queste terribili verita’.
      un’altro terribile pensiero che ho in questi giorni, dopo avere letto art. dott.Brunelli:
      amavo lui o quello che lui riusciva a suscitare in me? …emozioni..desideri.. passione (mi sembra un bel mix da telenovela a buon mercato!).
      si, questi uomini ti fanno sentire importante (se ci si mettono d’impegno sono eccezionali, ). ma non lo fanno perche’ ti amano . è perchè vogliono il controllo. e a noi…piace darglielo…(almeno per un po’ …finche’ non capiamo che ci stanno prendendo tutto anche l’anima).
      finche ‘ non capiamo che non è questo l’ amore che vogliamo, che intendiamo, che noi speravamo in una svolta.
      ma quando iniziamo a parlargliene…sentiamo che lui non capisce…, non capisce proprio. e a volte riusciamo anche a giustificarlo ( insomma..che pretendi? il principe azzurro non esiste! accontentati!).
      penso che ognuna di noi ha avuto un perscorso, una vita familiare , che ha influenzato la sua visione dell’amore.
      penso che ognuna di noi debba fare i conti con quel passato per capire perche’ quell’uomo.
      si .ha ragione dott Brunelli quando parla di educazione sentimentale. il problema è che bisognerebbe iniziare presto. a volte temo possa essere troppo tardi.
      ci sono cose cosi’ radicate, che anche la consapevolezza non è sufficiente.
      io da parte mia cerco di educare mia figlia:
      niente principi azzurri…solo uomini e donne con virtu e difetti…e poi io glielo dico…che in giro ci sono anche tanti matti che non hanno cuore. soprattutto bisogna insegnare che se un rapporto , una persona non ti fa stare bene….bisogna andare via. fosse anche principe o lord o , per essere piu’ attuali, bello famoso e straricco.

  24. Pier Pietro Brunelli Novembre 10, 2010 at 8:08 pm

    hoooooops! cambio look!

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 11, 2010 at 2:05 am

      Cara Ester, le altre e gli altri
      quando parlo di Cesare, non intendo l’imperatore maschio, ma quella metafora che il Cristo ha adoperato per indicare l’aspetto terreno della vita e quindi l’amore ‘terrestre’, richimandolo a Dio, e quindi l’amore celeste. Perciò i Cesari sono maschi e femmine ed anche in Dio c’è un principio spirituale che è sia maschile sia femminile, sebbene il monoteismo patriarcale maschilista lo abbia rimosso. La Dea che più di tutte può mettere in atto un giusto equilibrio tra amore celeste e amore terrestre è Afrodite, la quale è la madre di Eros, cioè è l’aspetto maturo della vita amorosa che è sia passionale e sia spirituale. Afrodite è un’energia che quando funziona è sia negli uomini che nelle donne ed è la capacità di donarsi all’amore vero, armonioso, di corpo e di anima. Eros invece è l’aspetto regressivo e infantile dell’amore che trafigge nella sua passionalità. Certamente per arrivare ad Afrodite bisogna passare da Eros, come insegna la favola di Eros e Psiche che invito a leggere o a rileggere. Eros quindi è anche facile che prenda scottature e ustioni e che resti ancorato ad un aspetto strettamente terrestre e passionale dell’amore, credendolo anche celeste, quando non lo è. E’ allora che il narcisista patologico, maschio o femmina che sia, riesce a condurre non sul terrestre, ma sotto terra, nel mondo infero, l’inferno, chi è preso dall’ingenuità di Eros, e non dalla coscienza amorosa di Afrodite. Affinché si incontri Cesare, cioè un buon amore terrestre, bisogna coltivare anche quello celeste, così come fa Afrodite che vive la sessualità, ma sta anche nell’Olimpo. Perciò se si è stati precipitati da un narcisista patologico nell’inferno passionale per liberarsene bisogna risalire verso Afrodite, ecco allora che Afrodite potrà incontrare Cesare, l’amore terrestre armonioso, vero, che fa godere con pienezza e libertà. Questa non è una favola che va sempre a lieto fine, è una scelta di vita necessaria per stare bene , che richiede pazienza , introspezione, ricerca intima spirituale, valori, amore per la vita, per il bene e che non pretende la perfezione che non è di questo mondo, giacché siamo mortali e non siamo dei, ma certamente di voler fare del nostro meglio e di non lasciarci distruggere da energie malate e demoniache che si approfittano della nostra infantile e ingenua passionalità amorosa.
      Con ciò, spero di avervi dato almeno un’ispirazione verso la libertà e l’amore, ma poi ciascuno deve trovare la sua via personale, dentro di sé.

      RICORDO DI CONTATTARMI VIA MAIL QUALORA SI VOGLIA PARTECIPARE AD UN LIBRO CONSENTENDO DI PUBBLICARE IN FORMA ANONIMA E REVISIONATA LA PROPRIA TESTIMONIANZA O RIFLESSIONE. E’ IMPORTANTE GRAZIE.

  25. Pier Pietro Brunelli Novembre 10, 2010 at 7:48 pm

    VI RICORDO CHE PER RICEVERE GRATUITAMENTE GLI AGGIORNAMENTI, COMMENTI E RISPOSTE, E’ NECESSARIO LASCIARE UNA MAIL VALIDA E POI CLICCARE NELLE CASELLINE SOTTO LA FINESTRA COMMENTI.

  26. Pier Pietro Brunelli Novembre 10, 2010 at 7:46 pm

    PARTECIPAZIONE A LIBRO
    Buonasera
    vi ringrazio per la partecipazione ed anche mi ringrazio perché mi impegna molto.

    Sto pensando di pubblicare un libro di approfondimento. Chiedo a tutte/i coloro che hanno partecipato al blog di contattarmi privatamente, al fine di collaborare attraverso la loro testimonianza (ovviamente in totale anonimato). A tal fine vi prego di contattarmi privatamente alla mia e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it E’ IMPORTANTE PARTECIPARE AL FINE DI REALIZZARE QUALCOSA CHE RESTI E CHE POSSA AIUTARE IL PIU’ POSSIBILE AD UNA NUOVA EDUCAZIONE SENTIMENTALE. ANCHE IN QUESTO MODO E’ POSSIBILE DARE UN SENSO CULTURALE ED UMANO ALLA PROPRIA ESPERIENZA. SE AVETE TROVATO UN BENEFICIO DA QUESTO ARTICOLO E DA QUESTA DISCUSSIONE VI CHIEDO VIVAMENTE DI CONTRACCAMBIARE PARTECIPANDO A QUESTO INIZIATIVA CHE MI AIUTA AD AIUTARE. GRAZIE

  27. beatrice Novembre 10, 2010 at 5:09 pm

    Grande Dott. Brunelli!!!
    questo dubbio disgusta anche me stessa nonostante provo ancora sentimenti forti per un essere sentimentalmente disgustoso!!!
    Ed è proprio quando mi rendo conto che ogni tanto ne sento la mancanza che provo disgusto verso me stessa.
    Nn lo so il perche’ e sarei ben felice di aprire una discussione su questo argomento.
    Anche perche’ prima di lui non sono mai stata attratta da uomini problematici narcisisti sentimentalmente disgustosi e STRONZI.

    Credo soprattutto agisca sui miei sensi di colpa, e sul desiderio di afferrare qualcuno di così sfuggente. Sono una bella donna ma ho sempre avuto un po’ di timore degli uomini molto belli (e lui lo è). Quindi credo anche mi suscitasse rabbia proprio il fatto che non riuscivo ad afferrarlo. non era mai veramente mio.

    Una cosa bella l’ho scoperta, dopo di lui, ho imparato ad apprezzare molto di piu’ il contenuto di una persona e soprattutto l’intelligenza e l’autoironia.
    Spero di leggere cosa ne pensano anche gli altri.

  28. beatrice Novembre 10, 2010 at 1:28 pm

    Carissimo Dott. Brunelli
    ho appena finito di leggere la lettera di Ginevra, a cui mando un solidale abbraccio perchè senta che ciò che ha provato e prova tuttora è la stessa emozione / paura / rabbia / rancore / incredulità / annullamento che provo io e provano altri.
    La domanda che mi viene alle labbra è: “ma arriverà davvero il giorno in cui vedendolo non proverò / proveremo piu’ nulla? In cui quella morsa allo stomaco, quella sensazione di panico, di dolore, che provo nel pensarlo, nell’incontrarlo per caso, non ci sarà più. Lascerà davvero il posto ad una sorta di serenità e consapevolezza che è una persona problematica, perchè per ora solo se lavoro su me stessa, e rifletto rifletto rifletto mi rendo conto che lui non sarà mai felice xkè nemmeno riesce a percepire il dolore che provoca negli altri con questi atteggiamenti e che quindi non è la persona che mi rende felice ma che al contrario mi distrugge psicologicamente………ma se lascio che la testa si rilassi ed emerga il sentimento, la parte meno razionale di me stessa, allora di colpo mi rendo conto che è ancora li quella folle speranza che lui mi abbia amata davvero che mi ami ancora e che questo lo porti a capire, a comprendere ciò che ha fatto e che lotti per me, per riavermi, per superare tutti i suoi problemi.
    Ma questo e’ l’irrazionale. Capisco che la realtà è un’altra, solo che a differenza di altre relazioni (più normali e senza questo problema di narcisismo o borderline) sembra che qui il tempo non lenisca, ma che sia sempre una bomba innescata pronta ad esplodere nuovamente.
    E, come nel caso di Ginevra, a volte il male continua, anche se lui era lontano, il suo pensiero non le ha permesso di provare o di aprirsi ad una nuova storia, ad un nuovo sentimento.
    Come se poi tutto fosse involontariamente messo a confronto con i sentimenti negativi / positivi esaltanti / mortificanti che si provavano in “quella” relazione malata.

    In attesa di una risposta, in attesa di una speranza, un abbraccio di nuovo a tutti.

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 10, 2010 at 4:50 pm

      Gesù ha detto ” A dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare” ciò può essere interpretato anche nel senso che esiste un amore terrestre e un amore celeste. Finché per immaturità tutta la capacità di amare viene proiettata su un principe azzurro (che si cosnsidera solo celeste, mentre invece al massimo è Cesare) allora l’anima corre il rischio di rompersi anche se il principe in questione non è affetto da narcisismo patologico. Se poi in verità il principe in questione non è nemmeno Cesare, ma un farabbutto sentimentale che porta la tua anima all’inferno (altro che celeste o azzurro) allora vuol dire proprio che c’è un grosso difetto di base nella concezione dell’amore, si ama solo chi egoisticamente ci sembra dare piacere e quindi si viene puniti. Solo quando si incomincerà a dare a Dio (che può essere anche un concetto laico di amore universale quel che è di Dio) allora si potrà amare un Cesare in modo equilibrato e, soprattutto si acquisirà la capacità di capire se eventualmente non è un Cesare, ma un essere posseduto da forze sentimentalmente sataniche. Io credo che una donna o un uomo debba imparare ad amare anche qualcosa che va al di là del piacere egoistico, e quindi amare in modo più spirituale, e quindi poi dare il giusto amore terrestre, corporeo, sensuale, passionale. Quando l’amore spirituale è carente allora quello passionale diventa infernale. Per quanto mi riguarda, come uomo (anche se come psicoterapeuta non dovrei dirlo) sono disgustato nel constatare di come tante donne restano attaccate a esseri sentimentalmente schifosi che rovinano la mia categoria. Chiedo quindi che si apra un dibattito tra voi donne su questo punto. Io modestamente mi ritengo un Cesare, psicologicamente e fisicamente, e quindi ho dovuto (avendo maturato esperienza personale, e quindi non solo in quanto psicoterapeuta) capire che molto spesso, se non si fa il maschio-vampiro di donne se ne incontrano poche e quelle che poi si incontrano non ti stra-amano al punto di roivinarsi la vita come dicono di fare tante donne partecipanti al blog. Mi spiegate come mai? Io comunque il maschio-vampiro, pur avendo i miei difetti, non l’ho mai saputo fare e non lo voglio fare. Ma allora cosa deve fare un uomo-Cesare per ottenere tanta passionalità femminile? Non è che poi un modesto, ma vero, principe azzurro, alla fine, non risulta poi tanto appetibile? Ecco, apriamo questa riflessione; magari è terapeutica, per le donne ed anche per noi uomini. Ok?

  29. Ginevra Novembre 9, 2010 at 11:47 pm

    Salve, qualche giorno fa ho affrontato l argomento delle “ferite narcisistiche”.
    Essendo questo uno dei problemi per cui ho iniziato un percorso terapeutico (pur essendone completamente inconsapevole), ho preso l iniziativa (anche se sbagliata spesso) di fare una ricerca per approfondire, in attesa del prossimo colloquio, e sono finita qui.
    Ringrazio il Dott. Brunelli per aver dato questa possibilità di confronto, credo sia molto importante.
    Mille volte ho cercato disperatamente conforto nelle persone a me vicine, nei libri, e in fine su internet nella speranza di sentirmi meno sola, trovando qualcuno che pur non avendo vissuto la mia storia, ma qualcosa di simile, potesse comprendere.
    Da molto tempo ho smesso di farlo, provando a concentrarmi solo sulla mia ferita che nonostante passi il tempo a volte sembra ancora aperta.
    Non so esattamente quale fosse la patologia del mio ex compagno, ma leggendo queste righe non ho potuto fare a meno di provare una sensazione di solidarietà con queste storie.
    A volte mi dico ancora che magari sono solo mie fantasie, esagerate, e che probabilmente ero io ad avere disfunzioni psicologiche gravi.
    Ma dirmi questo significherebbe ripetere “la storia”, colpevolizzarmi e sempre colpevolizzarmi, a causa di una ferita narcisistica per cui probabilmente ho avuto poco, pochissimo amore per me stessa.
    Sono stata per quasi 7 anni con questo ragazzo. Mi ha lasciata molte volte, è sempre tornato ed io ero sempre li ad attenderlo. Non so quante bugie mi ha raccontato, ma sono traumatizzata da quelle che conosco, negare l evidenza al punto di dirmi “sei pazza”, “sei indegna” “se mai avessi fatto qualcosa di sbagliato è stata una conseguenza a te che sei sbagliata”.
    Non ho la certezza che mi abbia tradita, ma il suo atteggiamento è stato peggio di mille tradimenti. A volte ho anche desiderato di scoprire qualcosa per ricominciare a respirare, e invece nessuna certezza. Era sempre in cerca di conferme, era sempre attento al suo aspetto estetico, in modo per me patologico, ma accusava me di essere esagerata, mi nascondeva addirittura che usava degli integratori per la palestra, e se provavo a chiederglielo, si irritava e minacciava di lasciarmi a casa. A poco a poco, più lui diventava più attento a queste cose estetiche, più io sparivo, la ragazza più insignificante, immeritevole, e poco gradevole del mondo.
    Lui aveva dei periodi in cui stava male, se la prendeva con il mondo intero, diceva che non era giusto con lui, soffriva tanto, ne soffrivo anch io, non riuscivo a capirlo, volevo aiutarlo, fargli vedere il mondo con i miei occhi.
    Poi, a lungo andare il mondo intero sembrava avesse preso il mio nome, ero diventata la rovina della sua vita, ero diventata il “male”.
    E’ stata la prima volta in cui da qualche parte al suono di questa parola, mi sarò detta a me stessa che c era qualcosa che non andava, ma non l ho mai voluto veramente vedere.
    Infine l ultima volta che mi ha lasciata, mi ha distrutta, gli e l ho permesso.
    Mi trattava come l ultimo degli esseri viventi degno di uno sguardo, mi diceva “levati”, “togliti”, “stare vicino a te, mi da brutte sensazioni”, si voltata, e andava da altre ragazze. Dopo due mesi io mi sno trasferita fuori per un anno, anno in cui non ho avuto altre storie, ma ho avuto la possibilità di stare un pò da sola, e pur restando esattamente nel punto in cui mi aveva lasciata, almeno ho respirato qualcosa di nuovo. Prima che partissi, dal “togliti non ti amo più” è passato a dirmi “lasciarti è la scelta più giusta per entrambi, io ti amo ma devo cercare me stesso, quando tornerai sono sicuro che sarai più bella, più grande e io ti verrò a prendere e saremo felici”..detto in breve. Una folle fiaba! A volte credo di essere stata molto peggio di lui, per averci solo creduto, altre volte ho ancora dubbi. Dopo quest anno di separazione in cui lui si faceva sentire come per sondare il territorio, ma quando lo cercavo per caso io, non c era mai, e addirittura s infastidiva, sono tornata a casa. E la vita ha voluto che qualche giorno prima di tornare incontrassi un altra persona, alla quale forse ero pronta ad aprire uno spiraglio, ma prima di farlo avevo bisogno di sentirmi dire da lui che non mi amava più, (perchè nonostante tutto e nonostante il tempo, ci pensavo ancora). L ho fatto. E lui mi ha evitata continuando a stare con altre ragazze, per mesi. Mi ha ignorata, respinta e infine mi ha detto, dopo avermi baciata e buttata gentilmente fuori di casa nuovamente, che aveva paura di me, ma anche di perdermi. A quel punto ho deciso che queste parole mi sarebbero bastate per dirmelo da sola che questo non era amore. Ho fatto un biglietto e sono andata da questo ragazzo qualche giorno dopo. Il secondo giorno che ero li, lui mi ha telefonato in preda ad un pianto disperato, dicendo di amarmi. Era venuto a sapere che io ero andata via veramente per la prima volta. Forse aveva capito che mi ero permessa di trovare interessante qualcun altro al di fuori di lui, e questo non era concepibile. Quando sono tornata nuovamente a casa, me lo sono trovata lì fuori, disperato, giorno e notte, ridotto ai minimi termini e con un sorriso che più che belle promesse, faceva terrore. Ho interrotto la relazione con quel ragazzo ma sempre rimanendo in contatto con lui, e ho provato ad ascoltarlo. Era cambiata qualcosa ma non abbastanza. E’ stato uno strazio! Ringrazio quel ragazzo perchè mi ha dato la forza di avere più fiducia in me stessa, pur non avendo mai avuto la possibilità di capire se mi fossi innamorata di lui o no, mi ha dato la percezione che esisteva qualcosa di diverso, di migliore forse, sicuramente di più sano.
    Mi ha dato così la possibilità di guardare LUI con occhi diversi, e solo io so cosa ho visto. La sua fragilità/il suo problema, che era il suo potere su di me fino a quell istante. E’ stato più doloroso vedere questo che sentirmi dire “sono la giustizia e tu devi essere punita, devi camminare a testa bassa quando mi vedi!”. L ho lasciato, non per queste belle consapevolezze che non avevo, ma per sfinimento, la scelta si era ridotta ME o LUI?! queste sue parole mi ferivano come mai niente mi aveva ferita, provavo a fargli vedere che c era qualcosa che non funzionava di certo tra di noi, ma anche in quel suo modo di fare, parlare, aggressivo, umiliante, ma più provavo a dir questo, più mi accusava di averlo ingannato, mi aveva controllato tutto, telefoni, posta privata, mi accusava di averlo tradito. L unico suo problema sembrava essere una competizione con qualcun altro, sentimento che lui definiva amore per me. Sono arrivata a spaventarmi di lui, è stata la sensazione più destabilizzante del mondo, lo trovavo fuori casa, di notte, di giorno, prima aggressivo, poi con il sorriso, poi ad accusarmi, magari non avrebbe fatto nulla di grave, ma era grave per me già solo averne paura per qualche motivo.
    Mi sentivo spaesata, ho creduto di essere diventata pazza, queste sono le uniche parole che sono riuscita a pronunciare alla mia terapista quando l ho lasciato. E quando l ho lasciato mi sno sentita morire. Lui ha iniziato a parlare male di me con chiunque, scappava quando mi vedeva, in modo evidente davanti alla gente. La sua famiglia non mi ha più salutata, alcuni suoi amici non mi hanno più salutata, ha litigato con altri che invece mi stavano ancora accanto…
    Non so che nome abbia il suo problema, mi piacerebbe averne uno, forse per sentirmi meno in colpa io a volte, di averlo lasciato senza esserlo riuscito veramente ad ascoltare, nonostante tutto, di aver provato a stare con quest altro ragazzo, per tentare di andare avanti anche se non ci sono riuscita. So che anche lui era seguito da un psicoterapeuta, poi da uno psichiatra perchè prendeva dei farmaci, ma al contrario mio, lui s infastidiva ogni volta che cercavo di prendere l argomento. Ho delle briciole che potrebbero dir tutto, come niente. Per questo credo, anche se ancora ci penso, che ho più bisogno di capire il mio di problema, per comprendere questi 7 anni.

  30. angelo Novembre 7, 2010 at 5:53 pm

    salve , oggi sono finito sul suo sito e devo dire che mi ha colpito molto .Meglio ancora sono rimasto scioccato nel riconoscere il comportamento che ho subito in tanti anni di matrimonio da quella vipera manipolatrice ,falsa e perfida della mia ex .In questo momento mi riesce difficile entrare nell’inferno dei ricordi che vorrei seppellire nella mia mente ma so vomitarli sarebbe meglio .Cmq. per dare un’idea del mio vissuto da sposato oltre a tutti i comportamenti malevoli che ho riconosciuto nel suo scritto potrei aggiungere un’ “inspiegabile” avvelenamento da mercurio
    durato 10 anni che mi ha portato conseguenze terribili e a un giorno dalla morte . Invece dal giorno in cui mi sono trovato fuori di casa senza alcun preavviso dopo aver scoperto che probabilmente l’ultima dose non era stata sufficente è diventata ancora più subdola e manipolatrice riuscendo a convincermi a darle la metà di tutto ciò che avevo; nella speranza di un futuro pacifico accettai ….dal giorno dopo sono iniziate ben 32 azioni legali e 3 minacce di morte ricevute da suo padre . 8 anni di battaglie legali in difesa che hanno distrutto tutto ciò che avevo costruito in una vita , inclusa un’azienda con 15 dipendenti , il mio lavoro ,la mia salute , il mio benessere e quello della mia nuova famiglia .
    Percepisco la distruzione intorno a me e infatti è ciò che mi promise : “ti distruggerò”
    E pensare che in tutti gli anni di matrimonio non avevo assolutamente capito con chi avevo a che fare , per assurdo se dovessi chiedermi ma perchè tutta questa guerra verso di me…non avrei ancora un risposta …chissà forse lei…..
    Cordiali saluti
    Angelo

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 7, 2010 at 10:28 pm

      Caro Angelo, a me dispiace moltissimo per quello che le è accaduto. Io vorrei rispondere a tutti/e ma non posso da qui. Da qui posso solo coordinare ed esprimere solidarietà. Io le consiglio di ricercare il sostegno di uno psicoterapeuta, un caso come il suo presenta elementi gravissimi che non possono essere affrontati con risposte brevi del tipo ‘lettere al direttore’. Va anche detto che in casi come il suo è giusto capire se si possono raccogliere prove e testimonianze per una perizia al fine di dimostrae i danni morali e materiali subiti. A volte oltre alla psicologia occorre un intervento della legge, infatti è importante, attraverso strumenti perfettamente legali, ottenere giustizia. Laddove ciò non sia possibile è importante la propria testimonianza attiva al fine di contribuire ad una presa di coscienza umana e sociale dalla quale poi possano svilupparsi iniziative anche in termini di giustizia a favore della società e del prossimo in generale: E’ importante dare un valore ed un senso umano alla propria sofferenza e ai soprusi subiti, questo è quello che stiamo cercando di fare qui e se lo si comprende con sensibilità e partecipazione non è poco.

      Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

  31. A. Novembre 6, 2010 at 10:02 pm

    è incredibile come il male che ti fanno ti resti così in profondità e così a lungo.

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 7, 2010 at 2:33 am

      In un certo senso si viene uccisi, solo quando si rinasce con una nuova personalità trasformata la sofferenza viene superata, può però rimanere il ricordo del male, ma se la trasformazione fa migliorare, allora si deve ammettere che è stato un bene… in un certo senso si è costretti a lavorare su se stessi, a cambiare, ma non bisogna lasciarsi prendere dalla disperazione altrimenti il cambiamento non riesce bene… in un certo senso bisogna scoprire il valore e il senso di una propria fede personale verso il bene.

  32. ester Novembre 6, 2010 at 2:56 pm

    Cara Gabri, condivido quel che dici.Ma capisco che è vero, come ho già detto precedentemente, che attraversare (le tenebre)il momento della rottura, del successivo distacco, comporta un dolore che a volte pare insopportabile. Come un tossicodipendente che per quanto sappia che la droga lo distrugge, non ne può fare a meno. Ma grazie a Dio, le nostre crisi di astinenza hanno effetti un pò diversi e con coraggio, anche gestibili! Si perchè alla fine quello che obiettivamente ne risulta, non è più un grande amore, quel sogno che ci siam costruite col nostro “principe azzurro” così gentile e disponibile, è una dipendenza che ci prende tutte le nostre risorse in favore del bene di un’altro che mai ne trae un vero benessere, perchè loro non conoscono la serenità e la goia che nasce dal sentirsi amati, semmai un compiacimento di sè e delle proprie qualità, nè sono realmente riconoscenti del bene che vien loro fatto, dato che credono gli sia dovuto. Ecco perchè ti fanno sentire in colpa, quando tu non sei più a loro disposizione. Ora che sono più obiettiva, visto che la mia storia è finita da 4 mesi, mi rendo conto che lui usava un sentimento, che evidentemente era latente in me, a causa di un mio passato doloroso, il senso di copa, che lui ha usato benissimo per tenermi stretta e condizionarmi, mettendo sempre me in discussione…e io, per quanto vedessi la realtà, alla fine mi sentivo inadeguata e colpevole, pronta a prendermi la responsabilità, convinta che così tutto sarebbe cambiato; il mio pensiero semiconsapevole era questo:”se dipende da me, perchè colpevole son io, io ho in mano ll potere di cambiare la situazione e tornare finalmente felici”. Ma tutte le volte ho scoperto in modo dolorosissimo, che l’unico potere che avevo era, o di assoggettarmi a lui e al suo bisogno (ed è certo che la sua illusione di potere a quel punto lo avrebbe portato a disprezzarmi), oppure lottare per difendermi e cercare di allontanarmi, cosa che mi sembrava peggio, pe il folle bisogno che avevo di lui..oncora tremo al ricordo. Comunque sia, tutto era una lotta, se non con lui, con me stessa, in un doloroso conflitto nel quale dovevo scegliere, me, noi, lui. Per non parlare di quanto si disperava quando cercavo di allontanarmi da lui, quando ogni tanto sceglievo me. Una tragedia,minacce di suicidio, quasi si sbatteva la testa al muro a volte, o faceva gesti eclattanti anche in bene, ma duravano poco nella loro profondità e ricerca autentica d’amore. Provo molto dispiacere a raccontare il male oscuro che pervade l’animo umano. Un giorno al limite della sopportazione, ma con lui che, per quello, era ancora più affettuoso e manipolatore, un giorno, decido, nonostante questa folle dipendenza, di scegliere me. So solo ora che era l’unica sana scelta possibile, l’unica capace di restituirmi quell’amore di me stessa che non avevo più nemmeno io. L’unica scelta che ci ricorda che, possiamo stare giorni e giorni a casa, chiusi e soli e disperati, a contatto con noi stessi e le nostre paure, quel vuoto che sembra che ci risucchi, ma c’è un momento che varchermo quella soglia che ci divide dal mondo e da noi stessi, e andremo a cercare aiuto, amore,amicizia, a volte solo gentilezza, quello che per noi per troppo tempo non c’è stato. Perciò Anna , c’è una via d’uscita..la colpa lasciala a lui,la paura e il dolore di star senza di lui, chiamala dipendenza, e chiama amore ciò che devi ricercare ora per te stessa a qualsiasi costo, perchè tu puoi avere un unico potere: “quello di cambiare la TUA VITA”, NON LA SUA, nè LA VOSTRA. Usalo questo potere, usiamolo questo nostro potere amiche/i, per riprendere in mano la vita, perchè non sappiamo ancora quante cose belle ci aspettano quando lasciamo il male fuori dalla porta. Questo è il momento!
    Coraggio Coraggio Coraggio!
    Scusate se ancora mi sono dilungata, ma mi sento con voi.
    Un abbraccio pieno di calore

    • gabry Novembre 7, 2010 at 3:21 pm

      Cara Ester,
      io sono sicura che tu ci riuscirai.
      Certo, il cammino è doloroso e richiede impegno da parte tua e, soprattutto fermezza, per non rientrare nella trappola. Magari con un aiuto psicologico si accelerano i tempi (cosa di cui oggi io mi dolgo).
      Alla fine, basta conoscere il nemico per difendersi.
      Sicuramente non puoi confidare nell’aiuto degli altri, cioè della gente comune che è superficiale e non riesce ad andare al di là delle apparenze. Basti pensare che quando viene smascherato il serial Killer, i condomini o vicini di pianerottolo che vengono intervistati, affermano sempre che era una brava persona: ” salutava sempre”.
      Ugualmente non bisogna confidare nel diritto, che è lo specchio di questo sociale.
      Pensa solo a te stessa ed alla qualità della vita che ne consegue, alle cose belle anche se semplici, che ci aspettano fuori dal tunnel, “quando lasciamo il male fuori dalla porta”
      Con tanta empatia

  33. gabry Novembre 5, 2010 at 8:14 pm

    Grazie Anna, Ana, Laura , Beatrice , Ester e tutte Voi che state contribuendo alla conoscenza di un problema a noi comune, così grave, ma incomprensibile ai più. Pensavo essere capitata solo a me nella vita questa iattura.
    A raccontare quanta sofferenza abbiamo sofferto e stiamo patendo in nome di quel sentimento in cui crededevamo, che confondavamo come ” AMORE AUTENTICO, PURO”, passiamo per psicolabili: “Ma come, un uomo così dolce, premuroso, attento, che ogni donna desiderebbe al suo fianco ?”.
    Sì, proprio Lui, ma come ho fatto in 14 anni di matrimonio a non capirlo? Epppure gli elementi vi erano, eccome: ad esempio il mio ex marito, da cui ho avuto una figlia meravigliosa, quando l’ho conosciuto ed avevo 20 anni (oggi ne ho 54), non voleva che io guidassi l’automobile, adducendo motivi economici successivamente insussistenti. Ma poichè per me, donna autonoma, poi professionista ed indipendente, il fattore economico non era più un problema rispetto a quando studiavo e non guadagnavo, decisi di acquistare una macchina con i i miei soldi perchè mi necessitava e lo feci.
    Di fronte a questa decisione unilaterale, la sua reazione, anzichè di compiacimento, fu talmente di rabbia e spropositata che io iniziai a realizzare un profondo disagio o problema da parte sua.
    Tuttavia non ho ancora capito se sia affetto da DBP, come diagnosticatogli (ha sempre usato la minaccia di suicidio a scopo manipolatorio), oppure se la sua violenza è eterodiretta, ossia tendente alla distruzione dell’altro.
    So solo che, dopo essersene andato, per fortuna “sua sponte”, non vivo più nell’incubo che per un minimo ritardo o manchevolezza banale possa andare in escandescenze e colpevolizzarmi!
    Ci è voluto del tempo, ma credo che anche Voi come me, vittime di questa iattura qualunque sia il suo nome scientifico, riusciate a venirne fuorin perchè ” la vita è bella”.

  34. Anna Novembre 5, 2010 at 5:11 pm

    Oggi sto malissimo, dopo l’ennesimo litigio perchè lui, cacciato di casa 15 giorni fa, non si rassegna e dice di non meritare questo trattamento. Di certo non vuole tornare perchè mi ama, ma per avere me che gli risolvo tutti i problemi pratici , per poi umiliarmi, tradendomi con le altre. Eppure, riesce a farmi sentire in colpa, fa la vittima e quasi vorrei che lui tornasse. Non ho voglia di uscire, di vedere nessuno, sono sempre depressa.
    Si può uscire da questo vicolo cieco, si può rompere questo legame patologico e rivedere la luce?

  35. ester Novembre 4, 2010 at 12:16 pm

    Carissimi/e voi che scrivete, sempre leggendovi mi sento iù vicina a voi e alla comprensione della mia e altrui situazione.Ho già scritto nel blog, portando un messaggio di speranza, perchè è vero che dopo le tenebre viene la luce, ma attraversare le tenebre ho scoperto sulla mia pelle e non solo dopo la mia storia con mio ex narcisista e/o borderline, ma purtroppo anche a causa di dolori di infanzia, troppo grandi per una bambina che l’ha tenuto segreto per una vita. Eppure amiche/i carissimi, ve lo assicuro, c’è una via d’uscita che a un certo punto vi porterà a vedere quel folle che ha ancora ha potere sulla vostra anima, e ammetto anche sulla mia, ancora, nonostante tutto, a vederlo come un essere umano, solo come un essere umano che per quanto abbia usato la crudeltà come mezzo per farsi strada, per farsi amare, vive la sua vita solo e non per sempre, nella superficiale felicità, che vi assicuro ho toccato con mano, ben presto diventerà una mascera in cui loro stessi vedranno i segni del vuoto e del dolore. E forse è questo che bisogna augurar loro, di soffrire e sentirsi colpevoli, per avere un aiuto e non far del male a uomini o donne come noi che li abbiamo amati tantissimo, ma che gli abbiam permesso per inconsapevolezza, per ferite nostre mai curate, per troppo amore, di farci del male fino ad annientarci. Eppure noi gli e lo abbiamo permesso, perchè l’illusione in cui ci hanno fatto cadere, mista alla debolezza della nostra ferita, è stata più grande dell’impatto della realtà. E non per questo è colpa nostra, come ho creduto io, riuscendo perfino a odiarmi, per avergli consentito di farmi tanto male, lui che così doppio mi sembrava alternativamente un angelo e un diavolo. Non capivo, perchè il suo amore mi invadeva, e non capivo quando la sua totale indifferenza,mi distruggeva, tanto che riusciva a crearmi tanta ansia che scaturiva alla fine in attacchi di panico..addirittura un giorno, cominciò a correre come un pazzo in macchina perchè vedeva che il mio attacco di panico diveniva sempre più violento..in quei momenti, lui sentiva un potere totale su di me, e si accaniva ancor più. E’ capitato solo una volta che mi schiaffeggiasse, giustificandosi poi che la sensazione di potere che gli aveva procurato poteva alimentare una passione che ci avrebbe permesso un rapporto sessuale più ecitante..ma di eccitante in quel momento non c’era niente, perchè io piangevo e mi sentivo umiliata. Fu allora che capii che il suo problema non era, come avevo pensato prima, un gran stress dovuto alla separazione, così sempre lo giustificavo(per inciso, ho scoperto solo da pochi giorni, che per quanto se ne fosse andato di casa, non si era mai separato, e per mesi e mesi, ha inscenato questa recita in cui mi ringraziava di avergli dato il coraggio di affrontare la separazione legale che gli sembrava impossibile da raggiungere, ma che gli aveva restituito la libertà). So che da quando ho cominciato a sentirmi meno colpevole io, e a essere più consapevoe, gli ho messo dei paletti e ho provato a lasciarlo, e questo lo ha fatto disperare ma anche incattivire, forse perchè il suo bisogno di potere misto alla disperazione di perdermi, certamente reale e ben visibile, ha preso il sopravvento sulle sue insicurezze e paure. Ma il suo accanimento nel raccontarmi bugie, la sua aggressività verbale e la rabbia spesso celata, per lavorare sul mio senso di colpa e la mia autostima subdolamente, hanno fatto sì, che lui si sia perfezionato con le sue tecniche manipolative, e accetto che la disperaziozione e la confusione che mi ha creato, non hanno consentito di mettergli un ulteriore freno, anzi il mio senso di colpa, forti riminiscenze infantili, ha preso il sopravvento..mi sembrava sempre di non aver fatto abbastanza per noi, per lui, di non averlo amato abbastanza, di non essere abbastanza per lui..a 53 anni riusciva a far sentire più vecchia me che ne ho 17 di meno, a farmi sentire brutta quando voleva, a farmi sentire giustamente non amata per ogni mio sguardo che no era di pura ammirazione e adorazione. Eppure mi son sempre sentita una donna forte, tante avversità ho superato, ma con lui, ero una cucciola impaurita, o la sua “superfemmina” per appagarlo in tutto. Lo amavo e una parte di me amerà sempre la sua parte bella, perchè è un essere mano che nonstante il male, ha tante cose buone, ma il suo male è diventato la mia condanna per troppo tempo. Quattro mesi fa è finita, ma non per me, che ogni giorno, per quanto stia notevolmente meglio, mi devo confrontare con le conseguenze di tutto questo, anche se faccio psicoterapia e, credetemi tutto il possibile, pr uscirne.
    Sarebbe bello davvero fare gruppi di auto aiuto nelle diverse città, dott. Brunelli. Condividere il proprio dolore, conoscerlo, sapere cosa si deve fare per uscirne, e cosa ognuno ha fatto per star meglio, è fondamentale.
    Ora sento un filo che ci lega attraverso questo importantissimo blog, e vedo che siete tutte persone bellissime, piene d’amore, che hanno creduto, come me, più alle cattiverie di questi esseri umani malati e semiconsapvoli, che alla bontà della propria anima, così piena d’amore, ma sofferente.
    Vi invito, amiche/i care/i a guardarla con amore questa vostra anima, in tutto ciò che è, ad apprezzarla nella sua bellezza e fragilità, per amarvi solo perchè ESISTETE E LO MERITATE. Per questo siamo venuti al mondo, per trovare gioia e grazia in noi stessi, e per offrire questa bellezza al mondo, alla natura, a tutti coloro, che non la usano per farci del ale, che non recidono quella meravigliosa rosa che siamo, in questo girdino che è il mondo, ma per prenersene cura e vivere con il sorriso, quanto più possiamo. C’è già la vita che spesso è di per se abbastanza dura, non cattiva, ma dura, ma poichè può essere meravigiosa, ascoltiamo la nostra anima e viviamocela, pronte a RISORGERE e ricominciare ad amarci e ad amare. Grazie dell’ascolto.
    Grazie Dott. Brunelli del bene che ci sta donando col suo attento ed empatico aiuto. Un caloroso abbraccio e un sorriso di sole a tutti.
    Ester

  36. roberta Novembre 3, 2010 at 6:57 pm

    lascio la mia testimonianza perche le vs sono state molto utili insieme ai commenti del prof brunelli.
    abbandonata un anno fa da un narcisista maligno sono riuscita a smascherare il doppio gioco che teneva con me e con l’attuale fidanzata ufficiale. parlare con questa ragazza mi ha fatto capire quanto lui sia subdolo, mi descriveva come un mostro mentre mi mandava mail e sms proclamando amore eterno.
    in realta arrivava da me quando la fidanzata ufficiale si “ribellava” allo stato di tensione che lui crea.
    parlare con la sua attuale fidanzata mi ha fatto capire che non ero io quella sbagliata,che si meritava insulti, indifferenza, botte.
    a volte per una parola sbagliata, per uno sguardo di troppo,
    per una parola non detta., per non avergli versato da bere.
    anche lei ha lo stesso trattamento pur
    amandolo ,pur nonrisparmiandosi per lui.io ero convinta di non avere dato abbastanza, di essere io quella cinica, di non essere capace di amarlo per ci0′ che era.
    io che mi sentivo in colpa perche’ una volta gli ho dato dell’
    ignorante…., si!avevo scoperto che si spacciava come laureato
    quando in realta aveva la terza media. neanche a me l’aveva
    detto.ma io sapevo…, ora capisco che lui invidiava la mia laurea ,
    la mia capacita’ di interessarmi delle cose, di non essere superficiale, di essere essere comprensiva e amorevole verso
    gli altri esseri umani.
    parlare con la sua fidanzata attuale,scoprire che la dinamica è la stessa mi ha fatto un po’ bene. ovvio la tristezza rimane , e il rimpianto per quei momenti in cui lui sembrava capace di amore ogni tanto riassale…ma poi ripenso alla sua violenza verbale e fisica.
    ai tradimenti , alle ripicche, alla paura che provavo quando stavo con lui, la reazione era sempre imprevedibile anche quando il mio comportamento mi sembrava normale.
    tre anni fatti di regali di viaggi meravigliosi ma che non riuscivo ad apprezzare perche’ lui poi rinfacciava ogni cosa.
    lui che faceva cosi’ tanto per me (in termini economici) , a suo parere avrei dovuto venerarlo…., io non lo facevo …anzi …ero diventata cinica come lui…tanto che ogni volta che mi trattava male pensavo che avrei dovuto ottenere un risarcimento. io
    volevo che lui almeno si scusasse …che si dimostrasse dispiaciuto dei suoi attacchi di ira della sua violenza….ma non accadeva mai.
    io che non sono mai stata una persona venale…ero diventata cinica…:
    non è dispiaciuto, non si scusa…che almeno mi faccia un regalo come risarcimento per questo mio dolore.
    a volte arrivava ….ma non era mai abbastanza!!
    che prezzo ha essere insultata , picchiata o tradita?
    no, non c’e’ risarcimento. forse un pentimento sincero, delle scuse…il vedere e sentire il dolore per quello che ha fatto.
    no, nessun bene economico puo’ toglierti quel male all’anima.
    e io dovevo rendermene conto e non farmi danneggiare. ma non ero capace. perche’ aspettavo quel momento in cui lui sarebbe tornato ad essere il principe azzurro ( come il primo mese!! poi basta).
    io meritavo tutto , lui era nel giusto. io ero la stronza che si meritava quel trattamento.
    alla fine pensi veramente di essere la stronza, di non essere capace di amare e diventi un automa, incapace di reazioni per la paura di essere abbandonata o aggredita.
    non riuscivo a lasciarlo , lui era entrato nella mia vita in modo cosi’ prepotente che quando spariva avevo attacchi di ansia e panico.
    alla fine mi ha abbandonato lui, ha trovato una ragazza penso
    simile a me. piu semplice per certi aspetti ma
    una ragazza solare, grintosa…., che dice la sua…, almeno per ora.., ….non so che sara’ di lei fra un anno. io ero cambiata perche’ avevo paura di sbagliare tutto. e stavo zitta. e non dicevo piu’ cio che pensavo veramente.
    ora stanno insieme da un anno, lei mi ha detto che ha iniziato a fumare,ha tentato il suicido(penso con lo scopo di fargli capire il suo dolore e il male che fa),ha preso tanti calci e addirittura le ha dato un pugno sul viso.a suo confronto mi ritengo fortunata. per me il primo anno è stato abbastanza sereno. il secondo e il terzo capivo che dovevo andare via ma pensavo che potevo farcela…che tutto sommato c’era di peggio.., insomma io non volevo rimanere da sola.e anche quando mi allontanavo..lui mi riprendeva con promesse con gentilezze. una volta tornata con lui, me la faceva pagare…, era peggio di prima, le sue promesse erano servite solo per farmi riavvicinare.
    io che sono da sempre autonoma e indipendente ero ridotta cosi’.
    ogni volta che torna è uno shock ….,perche’ ogni volta devo fare un lavoro su me stessa . no , non dice la verita’, no, non mi ama. vuole solo essere sicuro che lo penso, che soffro perche’ lui non c’e’ piu’ , che non faccio l’amore con nessun altro.
    ora che l’ho smascherato ,che so , che ho le prove cha lei c’e’ ..
    penso non tornera’ e questa è la mia salvezza, ma se dovesse gli diro’ che sono impegnata con un istruttore di body building pronto ad aspettarlo sotto casa!!
    o gli diro che mi rivolgero’ a un avvocato. perche’ è una violenza
    ricevere telefonate sms mail appostamenti …che non hanno senso…, lui vuole potere su di me. lui non l’avra’ piu’.
    una diffida da un avvocato, e se si avvicina al mio citofono scatta la denuncia.
    perche’ io poi per ripredermi..ci metto un sacco , di tempo di energia. e io non voglio piu’ sprecare nulla.
    l’unica via di uscita è pensarli morti , stare lontano, nonsentirli..e recuperare energia che loro ci hanno tolto.
    sto recuperando la mia mente che era come annebbiata. ed è una bella sensazione. bisogna avere il controllo della propria mente , delle proprie emozioni.
    a volte piango ma piango per me stessa ,perquello che ho soppportato, per non avere avuto fiducia del mio istinto…si lui è matto…, forse era proprio la sua pazzia che mi teneva legata a lui, questi sbalzi pazzeschi …potevi essere una regina o la persona piu’ brutta del mondo..che non meritava nulla.
    vendetta? e come? qualcosa alla sua attuale fidanzata ho detto ma so che ognuno ha la sua strada da fare…lei deve prendere ancora tanti calci insulti e toccare il fondo….lei deve proprio
    stare male per riuscire a lasciarlo.
    io stessa pur stando male non sono riuscita!
    e ho sofferto cosi’ tanto quando mi ha abbandonato senza una parola…senza giustificazione.
    è partito con lei…per quello che doveva essere la nostra luna di miele. ha cambiato il mio nome con il suo sul biglietto dell’aereo…
    senza dirmi nulla…
    poi è tornato dal viaggio e ha detto che non ce la faceva senza di me. e io me lo sono ripresa..e poi lui è andato ancora da lei..e poi è tornato e ancora la stessa cosa per 5 ,6 volte.
    ora basta…perche’ farsi cosi male?
    lui è quello, una cosa marcia…senza cuore…
    non ha amici…e quelli che ha gli stanno vicino solo perche’ avendo molta disponibilta economica fa feste e cene a sue spese.
    ma lui è generoso a suo modo, se ha un tornaconto…
    non si è mai commosso, non ha mai fatto elemosina o un opera buona…, tratta la donna di servizio come una schiava ricattandola di licenziarla ogni due per tre.
    ogni tanto fa la vittima…il povero bimbo che è stato maltratto da una mamma crudele. si forse è vero..e io a volte sono arrivata a pensare…poverino …ha avuto un’infanzia difficile.
    ma è un errore….niente giustifica il male che fa…
    che si curi …che elabori…
    io da parte mia gli auguro una malattia che lo faccia soffire tanto nel corpo e nell’anima.
    no, io non perdono.

    • Beatrice Novembre 3, 2010 at 11:22 pm

      Ciao Roberta!
      ti capisco sai, leggendoti riesco a percepire il tuo dolore, la sofferenza e gli attacchi di panico. La rabbia per come ti ha lasciata.
      Ho provato anch’io tanto dolore e lo provo ancora, anche se il mio EX lui non è arrivato a farmi cattiverie cosi’ forti, è quasi sicuramente un borderline con tratti narcisistici. Mi ha umiliata, e fatta impazzire con promesse mai mantenute, ricatti, parolacce, cambiamenti d’umore e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Anche stasera ha scritto ad un amico comune una mail affermando con forza che lui mi ha amata, che ho sbagliato anch’io non sapendolo accettare e amare come voleva lui. Parla tutto al passato come se di colpo tutto quell'”Amore” fosse già svanito…Mi ha procurato rabbia soprattutto sapere che chi non lo conosce bene (quasi nessuno perche’ non ha amici) si lascia intortare dalle sue belle parole, perche’ Mio Dio e’ cosi bravo a scrivere, sa dire tante belle parole per creare un fumo negli occhi della gente, in modo che non vedano con chiarezza la persona hanno davanti.

      …. ma poi rifletto e penso che povera persona sia, nn so se soffra della sua condizione e della mancanza d’amore che prova. Ma chi se ne frega. Certo c’e’ una parte di me che spera che un giorno tutto gli torni indietro come un grosso boomerang per il male che mi ha fatto, ma continuare a pensare a lui, ai suoi problemi, al mio dolore e a come e’ stata questa relazione mi porta solo a distogliere lo sguardo da me stessa,dai miei figli, che hanno già sofferto per la poca attenzione che gli ho dedicato. E a provare sempre piu’ dolore e rancore.
      Ed è come dire “ecco vinci tu ancora, soffro ancora per te, perche’ non mi ami, perchè mi fai del male invece di provare tenerezza e amore per me” e allora NO!! Nn glielo permetto piu’. Io sono molto di piu’ della sofferenza che mi ha causato, io sono diversa da lui, io provo Amore per le persone, provo tenerezza, provo empatia per gli altri. E nonostante la sua forza e la sua cattiveria e tutte le sue ambiguità per tenermi legata a lui, io l’ho visto come realmente è e mi sono allontanata.
      Cambia la tua rabbia in qualcosa di positivo. Nn vincolarla solo verso il suo pensiero. Ma su un aspetto che di te non ti piaceva e che ora hai capito e che adesso puo’ essere piu’ forte.
      Io cerco di rigirarla la mia rabbia, verso la mia stupidità nel continuare a dar peso a lui, e allora cerco anche di riderci su, cerco di vedermi dal di fuori che piango per un uomo che non vale mezzo centesimo….è li che mi vedo stupida, e mi viene da ridere.
      Perdonati per esserti fatta far del male, gliel’ho permesso anch’io, ma ora questo mi servirà per capire di piu’ me stessa, per farmi rispettare di piu’ dagli altri.

      Tu sei una persona piena di sentimenti, sei una persona che ha un valore, lui è invece un uomo che nemmeno si percepisce e che non ha nulla di buono da dare.

      Un saluto

      • roberta Novembre 5, 2010 at 3:28 am

        grazie beatrice per le tue parole. che bello sentirsi capita!è vero bisogna voltare pagina, rinascere, perdonarsi. anche io ho una figlia e ho saputo proteggerla solo in parte da lui. per fortuna penso non abbia fatto danni gravi anche se mi pento di averlo frequentato insiema a lei.
        a un certo punto del rapporto ho capito che dovevo proteggere almeno lei e cercavo di tenerla fuori dalla relazione.ma era difficile perche’ lui mi rimproverava perche lo lasciavo solo. io resistevo perche’ volevo essere una buona mamma.anche se stare da sola con mia figlia non era facile. non riuscivo ad essere serena, ero assente, sempre preoccupata a pensare come fare andare bene la relazione, cosa fare non fare per non farlo arrabbiare.a volte mi sono arrabbiata con mia figlia perche non si comportava come lui voleva.
        dentro di me ho sempre avuto la consapevolezza, o quasi sempre, che c’era qualcosa che non era sano…ma non mi fidavo di me., anche se a volte era cosi’ evidente la sua follia.
        io sono ancora nella fase dell’elaborazione. fino a un mese fa pensavo che mi avesse abbandonato perhce’ non lo amavo abbastanza e come voleva lui.
        poi ho letto questo sito e si è aperto un mondo.
        per me ora è fondamentale capire la sua psiche malata e come abbia potuto agire sulla mia. perche’ non sono scappata al primo al secondo episodio in cui era evidente che non era sano? perche’ sono rimasta pur soffrendo? un po’ ho capito perche’ ho fatto psicoterapia ma devo ancora chiudere il cerchio.c’e’ ancora qualcosa di oscuro .
        pero’ adesso riesco a fare le cose, a stare con mia figlia, a fare progetti. prima tutto era cosi’ faticoso.
        ero proprio depressa.
        a volte mi assale la paura/ desiderio del suo ritorno, allora devo fermarmi , respirare , andare nel mio profondo e poi riparto.
        devo anche confessare una cosa, che forse non ho ancora letto nei commenti: fra noi c’era un’attrazione e un’intesa fisica che mai ho vissuto.anche lui diceva questo riguardo a questo aspetto ma ho scoperto che lo dice anche all’attuale fidanzata!! .invece per me è stato proprio cosi’.questo ha avuto il suo peso nel mio rimanere legata a lui.
        io avevo bisogno del suo desiderio che sembrava vero, forte, che mai ho sentito in nessun altro uomo conosciuto. insomma, non poteva mentire in quella situazione. ma forse si??!!
        grazie a tutti i partecipanti e a Lei dott.Brunelli.
        Io leggo il suo articolo e i suoi commenti una volta al giorno. è la mia medicina. ogni volta capisco un po’ di piu.

  37. Anna Novembre 3, 2010 at 5:09 pm

    Scrivo tanto, ma mi si è aperto un mondo.
    Qui mi sento capita, perchè quando si racconta ciò che si vive alle altre persone non so se capiscano fino in fondo.
    Sto analizzando un altro aspetto, quello dell’appropriarsi da parte del manipolatore anche della vita concreta altrui, imponendosi di forza.
    Intendo dire passioni, idee, passatempi, modi di pensare, frasi.
    La persona che ho incontrato io si è intromessa in essi a volte forzatamente (addirittura percorrendo 200km al giorno pur di inserirsi in un mio gruppo, ad esempio venire nella mia palestra proprio il giorno in cui non so ci eravamo lasciati, e continuare a farlo nonostante gli dicessi di stare a casa sua, obbligando me a cambiare giorni e orari e gruppi consolidati da anni e miei), e spesso ha “rubato” una mia proposta o idea o pensiero che era per noi, per realizzarla o venderla come propria con altri mostrandosi ai terzi come uno che ha grandi idee ed estromettendomi completamente.
    Ha succhiato anche questo (tipo io propongo: andiamo al concerto di …? lui dice ok che bella idea compra lui i biglietti, solo che il giorno del concerto mi inventa una bugia e va con altri, questo è un esempio ma ne ho purtroppo tanti).

    Oppure fa di tutto per rovinare la mia serenità conquistata senza di lui ma grazie alle mie forze.

    Se sono tranquilla e non voglio sentirlo lui fa squillare il telefono di notte all’impazzata (a volte mi dimentico di staccare o fisso o cellulare) finchè non rispondo, a quel punto mi dice unicamente qualcosa di fastidioso per rovinarmi la notte. Non contento poi richiama e rincara la dose.

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 3, 2010 at 7:51 pm

      Ricordo che il disturbo narcisistico e quello borderline si intrecciano spesso (si tratta comunque di etichette psichiatriche che non vanno attribuite alla leggere, e che al loro interno vanno sempre analizzate caso per caso). Comunque giusto per sintetizzare con un paio di slogan, possiamo dire che il narcisist patologico ‘odia chi lo ama’, invece il borderline ‘odia perché ti ama’. Queste due forme di follia affettiva possono talvolta susseguirsi o intrecciarsi. Il borderline odia chi ama in quanto lo ritiene colpevole di averlo fatto innamorare e poi non si comporta al 1000% secondo i suoi criteri, e anche su unio si comporta al 10.000% non gli basta mai, perché non capisce che è impossibile che l’altro gli risolva tutti i suoi problemi, che anche uno psichiatra mondiale avrebbe difficoltà a risolvere, quindi odia chi ama, considerandolo colpevole dei suoi problemi, perciò pur odiandolo poiché lo ama (in modo malatissimo) non lo molla, è come un pit-bull che morde chi considera il suo padrone e gli dà la caccia, anche se chiede poi di essere accarezzato. Il vampiro narcisista invece mira a distruggere chi lo ama ritenendo che chi lo ama si approfitta di lui/lei, e non è capace di fargli/le provare le stesse sensazioni d’amore. Si sente quindi fregato dall’altro/a e lo invidia, infatti non capisce che è lui/lei incapace di amare, crede sia colpa dell’altro/a, che è quindi un essere meschino che si sta approfittando di amare alle sue spalle… ma dico? non è pazzia questa? provare per credere…

  38. Anna Novembre 2, 2010 at 11:00 am

    Francesca,

    mi sento come te.

    Una considerazione: ma quanti ce ne sono in giro?

    Dovremmo fare un sito segnaletico come in USA (che si chiama: don’t date him girl con foto città nome cognome e malefatte), ma qui non si può, è vietato.

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 2, 2010 at 1:52 pm

      Se si vuole guarire da questo trauma sentimentale bisogna sempre ricordarsi che non è provocato solo da uomini o solo da donne, altrimenti si resta nella sfiducia totale verso l’altro sesso e il trauma si prolunga, il danno aumenta, il contagio si diffonde… se in Italia si dovesse fare un sito di denuncia verso certe persone dovrebbe quindi essere verso lui/lei, i mostri al di là del sesso. Ma alfine credo che sarebbe ancora più bello e senz’altro più sano un sito di persone guarite, capaci di dare e ricevere amore, di ex-vampirizzati/e maschi e femmine che hanno ripreso in mano la loro vita, da soli/e o anche con i nuovi partner… forse questo sì che farebbe schiattare di invindia chi se lo merita, ma soprattutto aiuterebbe altri a farecela.
      Un caro saluto

      Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

      • beatrice Novembre 3, 2010 at 4:32 pm

        Senza ombra di dubbio, caro Dott. Brunelli.
        Focalizzare l’attenzione sempre sul dolore e il trauma che hanno provocato non fa altro che aumentare la loro importanza.
        E’ invece piu’ bella e sana l’idea di porre tutta l’attenzione su noi stessi, “vittime”, che abbiamo dato molto, troppo, e che, come al rientro da una guerra, siamo in equilibrio instabile, abbiamo sofferto, abbiamo subito ferite interne, ma siamo importanti perche’ siamo sopravvissuti rimanendo comunque persone piene ancora d’amore.
        Un abbraccio

        • Pier Pietro Brunelli Novembre 3, 2010 at 7:43 pm

          ohhh! finalmente qualcuna che conclude con … “un abbraccio” … questo vuol dire che l’Amore può funzionare ancora… perché questo è parte della cura, l’amore per la vita, per le persone buone, per se stessi, per chi ne ha bisogno, l’amore delle piccole cose, dei segni, delle parole ed anche con opere concrete… “perché ‘più’ forte della morte è l’Amore” (dal Cantico dei Cantici)

        • Anna Novembre 5, 2010 at 9:56 am

          Grazie Dott. Brunelli, perchè ci dà una speranza di uscire dal tunnel…

  39. Francesca Ottobre 29, 2010 at 5:24 pm

    Salve a tutti,
    tempo fa ho lasciato un mio intervento in cui mi ripromettevo di non cedere più alle lusinghe del “mio vampiro” qualora fosse tornato a cercarmi…In effetti com’era prevedibile dopo alcune settimane di silenzio è riapparso come dal nulla, con le solite modalità ambigue e mai dichiarando le sue vere intenzioni ma penso che volesse sondare la mia disponibilità.
    Questa volta non senza fatica e qualche indecisione, forte anche della maggiore consapevolezza acquisita su questo problema specifico, ho trovato la forza e il coraggio di respingerlo, ma mi chiedo: che cosa spinge queste persone a tornare dopo averti ripetutamente rifiutato e umiliato, perchè invece di sentirmi sollevata e più forte mi sento in colpa e così vulnerabile?
    A volte sarei quasi tentata di cercarlo, nonostante il dolore che ho provato e la rabbia e la disistima per me stessa non riesco a non pensarlo e sono ancora terribilmente attratta da lui.
    In questi momenti di debolezza mi affido alle voci di questo blog che mi fanno sentire meno sola e mi danno la forza di non cedere, anche se a volte la tentazione è forte.
    E’ una dura lotta interiore tra la parte più razionale di me che non vuole dimenticare le menzogne, le falsità, il ricatto psicologico, la totale indifferenza ed i miei benevoli sentimenti che sperano ancora che con lui si possa stabilire una relazione normale, basata sulla reciprocità e non sul dominio distruttivo di uno sull’altro.
    E’ un momento difficile e ringrazio tutti per l’aiuto che mi date con le vostre testimonianze.

    • Anna Ottobre 30, 2010 at 12:42 pm

      Francesca, capita anche a me. Io lo cerco ancora, e lui vorrebbe tornare da me. Ma devo resistere, perchè altrimenti dopo un pò ricado nel suo gioco. E’ una lotta difficile e provo le stesse identiche cose che hai descritto tu: scontro tra la parte razionale che vuole ricordarsi le umiliazioni subite e la parte emotiva che spera che lui possa cambiare.

      • Francesca Novembre 5, 2010 at 6:52 pm

        Cara Anna, soltanto noi possiamo spezzare questa spirale di dipendenza e capire che mantenendo qualsiasi contatto con queste persone (anche una semplice e-mail o qualche messaggio ogni tanto) si perpetua questa dipendenza ed il controllo che hanno su di noi.
        Evitare qualsiasi rapporto se possibile, penso che sia questo il primo passo verso la nostra guarigione…

    • simona Novembre 1, 2010 at 8:49 am

      cara Francesca,
      la lotta è dura, ne ho passate da far tremare le gambe, ogni tipo di umiliazione, sfasciando la mia famiglia per lui.
      Sono in terapia, ma ancora non riesco ad uscirne. Il vuoto cresto dagli abbandoni infantili, mi induce a voler riempire ad ogni costo questo vuoto. Non solo ciò è sbagliato apriori, ma inoltre io provo a farlo con la persona meno adatta a questo compito.
      Ormai, con il grande aiuto di questo blog, conosciamo la dipendenza che si crea e il disfacimento psicologico che ne consegue.
      Spero che il dott.Brunelli diventi promotore di gruppi stabili d’appoggio in molte città, perchè quando la crisi d’astinenza arriva, un contatto immediato con qualcuno può salvarci.
      Spero di farcela, la stanchezza è tanta.

      • Pier Pietro Brunelli Novembre 2, 2010 at 2:02 pm

        Certo sarebbe molto positivo creare iniziative in varie città. Questo darebbe aiuto, ma anche educherebbe ai sentimenti, all’amore, ad una sessualità più leale e sincera. Il seminario che ho tenuto il 29 ottobre a Reggio Calabria con il patrocinio dell’Odrdine degli Psicoterapeuti è stato molto utile e significativo, anche grazie all’aiuto della Dott.ssa Dominella Quagliata (Psicoterapeuta). Sono lieto verso chiunque voglia contattarmi per organizzare iniziative analoghe nella sua città. E’ importante la partecipazione di tutti, ed anche degli specialisti, non solo della salute mentale, ma anche del diritto, in quanto anche sul piano legale sono opportune riflessioni e provvedimenti per porre un deterrente al mobbing di coppia, e all’inganno manipolatorio nelle relazioni affettive che può creare gravi danni a chi lo subisce e perfino far rischiaree la salute e la vita. Un po’ alla volta è importante parlarne seriamente e quindi creare iniziative qualificate, per il bene di tutti. Ciò è importante anche al fine di sviluppare il giusto approccio terapeutico per le persone che sono state danneggiate, e così pure anche nei confronti di chi affetto da narciosismo patologico o quant’altro esercita il danneggiamento in modo più o meno consapevole (tenendo conto che quasi sempre c’è consapevolezza, guadagno della malattia, profitto… anche se in modo malato e vigliacco). Pertanto, ripeto, coloro che sentono di voler contribuire a qualsiasi titolo per creare iniziative specifiche per il superamento di questo grave dramma umano mi contatti via mail, oppure proponga una sua idea sul blog.
        Grazie.
        Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

  40. Anna Ottobre 29, 2010 at 3:00 pm

    Non c’è speranza, quindi. Questo mi rattrista infinitamente.
    Non si ravvedono.
    Non cambiano.
    Non c’è via.
    Capire che è così toglie la speranza e rattrista tantissimo.
    Se li ami alimenti la loro spinta distruttiva.
    E’ un paradosso. Altrettanto triste.
    Quindi?
    Si resta soli.
    Alla fine si è sempre rimasti soli con persone così.
    Si continua a restare soli, più acciaccati di prima però.

    • Adele Ottobre 30, 2010 at 5:13 pm

      ANNA, CONDIVIDO OGNI TUA PAROLA.
      credo anch’io che resterò sempre sola col mio iinfnito dolore…
      tutte le volte che l’ho lasciato sono stata uguamente male, perchè ciò che mi ha fatto è imperdonabile: le immagini, i ricordi di tutto il male da lui ricevuto, si avvicendano nella mia mente, come scene disperate di un film drammatico, fino a sentire uno squarcio non solo dentro il cuore ma anche nel cervello… ( ti kiedo di leggere anche l’altro mio commento di oggi, sotto il nome Adele)
      Ti chiedo: capita anche a te, leggendo questi commenti, di pensare, forse egoisticamente, che la tua situazione sia ancora + lacerante delle altre storie lette?

      • Anna Novembre 2, 2010 at 4:06 pm

        Ciao Adele,

        non mi è capitato di pensare che la mia situazione sia peggiore delle altre, anzi, ho letto qui storie ben più drammatiche che coinvolgono figli e famiglie.
        Non so perche non riesco a paragonare le storie nè tra loro nè alla mia, ognuna è uno spaccato personalissimo di vissuto e di sofferenza, unico e ciò nonostante simile agli altri.

        Mi viene istintivo pensare che tutte le vittime abbiano sofferto in modo analogo e questo crea una sorta di fratellanza che sento girare nell’etere.

        Ho soprattutto letto di qualcuno che ne è uscito, e questo mi da fiducia.

        E’ molto importante lo scambio.

        • Adele Novembre 4, 2010 at 3:06 am

          Ecco, Anna, la mia è una di quelle storie drammatiche che, purtroppo, coinvolge anche i nostri figli…. Sono ormai tanti gli anni, tanti, troppi…. eppure ogni giorno vivo con pensieri doppi, opposti: lo odio e lo amo, lo disprezzo e lo recupero ai miei occhi, sogno di potermi liberare di lui e non riesco ad immaginare la mia vita, la nostra vita, senza di lui… E’ una incoerenza lancinante… Io sono doppia perchè è lui doppio…
          Avendo a che fare con i suoi opposti, anch’io sono divisa in due opposti assoluti, opposti che lottano dolorosamente senza tregua in un’altalena di illusioni e disincanti, di riaccese speranze e di amare delusioni, di sentimenti passionali e di disprezzo totale….
          Chi tra voi è ancora in tempo, si salvi… Fuggite, occultatevi, rifiutate ogni richiesta di perdono, perchè ogni volta che avrete concesso loro una nuova possibiltà, avrete perso ogni volta un po’ di voi stesse e della vostra volontà di agire per il vostro meglio… Credetemi.

        • Anna Novembre 4, 2010 at 8:28 pm

          Cara Adele, e care e cari voi tutte e tutti
          le vostre parole mi danno forza.
          La forza di resistere.
          Per ora anche è la rabbia che mi fa essere forte. Perchè quando poi passa la rabbia e inizio a pensare con bontà a lui o con una sorta di nostalgia per alcuni momenti, ecco che lui lo sente pur da distante e si insinua velenoso tra le mie pieghe per sferrare immancabile e sempre peggiore il suo colpo.
          Ma questo colpo e questa sequenza ormai fitta di colpi non fa che rafforzare la convinzione che sto tentando di seguire la strada giusta del distacco totale. Della sparizione, come dici tu dell’occultamento.
          Per potermi finalmente dedicare alla vita normale, fatta di sane semplicità. Voglio una vita normale, questo ottovolante mi fa venire la nausea e devo scendere assolutamente.
          L’ho sempre capito, ma non sono mai riuscita a farlo. Ora grazie anche a voi, alle vostre testimonianze e parole mi sento sostenuta.
          Dobbiamo farcela. La nostra luce deve diventare la nostra priorità.
          grazie per la vostra luce, ne avete tanta perchè io sono riuscita a vederla davvero senza sforzo.
          ieri una mia amica mi raccontava di una sua conoscente che vive la stessa storia nostra, l’amica mi ha chiesto: tu cosa diresti di fare alla mia conoscente? a me è venuto istintivo dire: di fuggire! subito! Mi sono resa conto di quanto dal fuori sia tutto così evidente e facile, e ho pensato che dobbiamo per un attimo estraniarci e vederci dal fuori, per dare a noi stesse l’imperativo: fuggire!
          vi mando anch’io un abbraccio

  41. Marta Ottobre 28, 2010 at 4:48 pm

    Su consiglio del dottor Brunelli, pubblico la seguente email che gli ho inviato…

    Sono Marta ho lasciato due righe sul blog ieri circa una madre manipolatrice… da manuale, le calza come un vestito fatto su misura purtroppo…

    Ho 47 anni e ho sempre saputo, quel sapere che non è razionale ma piuttosto somiglia al suono della propria voce, che con lei era difficile rapportarsi, se non impossibile…
    Poi a 18 anni sono andata a vivere per conto mio e la lontananza mi ha permesso di vivere e di rimandare la valutazione di questo rapporto anche se lei ha sempre tentato tenacemente di invadere la mia vita con ogni mezzo a sua disposizione, ricatti emotivi, economici, controllo e tutto il repertorio più subdolo possibile, che le viene così bene…
    Ho vissuto tra lei, pazza, e papà destabilizzato da lei, continuamente al lavoro (io avrei fatto lo stesso) e i cui rapporti con me non riuscivano ad essere diretti… non ci siamo conosciuti se non per interposte persone, anche mio fratello è un manipolatore…
    Negli anni in cui ho vissuto lontana da lei, sono stata serena e soddisfatta della mia vita e delle mie relazioni, normali, appaganti e quando sono finite è stato doloroso, ma senza scenate o altro…. anche le amicizie erano appaganti…. insomma mi sentivo bene, quel che decidevo di intraprendere riuscivo a portarlo a termine ed ero soddisfatta di dare il mio meglio…
    Il particolare che mi sfuggiva era che le mie scelte non erano state rispettate e stavo su una strada di ripiego! Io avrei voluto fare il liceo artistico, ma sono stata subdolamente obbligata (mio padre non si azzardava a contraddire mia madre) a fare il liceo scientifico…. 1a deviazione…. poi ho scelto di fare Agraria, bellissima facoltà, ma sempre fuori strada… avevo scelto di farla a Udine (noi abbiamo una casa in montagna poco distante anche se siamo di Roma) e sono stata “obbligata” ad andare a Viterbo, ma questa volta era mamma che dirigeva, ma ha fatto risultare papà lo stronzo che ha deciso di non farmi andare a Udine…
    Poi, visto che il lato economico era diventato il ricatto, ho cercato un lavoro nonostante continuassi a studiare anche se andavo molto lentamente all’università…. ho fatto domanda per entrare in Alitalia… mio fratello l’ha fatta appena saputo della mia ed è entrato lui!…. non mi è mai tornata questa storia, anche perchè ci vuole la raccomandazione per forza e io sapevo che mi raccomandava il cognato del fratello di mio padre…. sei anni dopo incontro per caso il cognato di mio zio che con le lacrime agli occhi si leva il peso di dirmi che gli era stato imposto dai miei di fare entrare mio fratello… e ho iniziato ad essere consapevole, a crescere e ad informarmi leggendo tutti i testi di psicanalisi che ho trovato…
    Per farla breve, tra un lavoretto saltuario e l’altro, rimanevo a Viterbo pur di stare lontana da loro da cui mi sono sentita tradita su tutti i fronti (mio fratello addirittura mi prendeva in giro per la mia situazione, facendosi grande del suo lavoro… e non potevo dire nulla perchè, ben presto mi sono cominciata a rendere conto che i miei,i parenti e gli amici di famiglia, erano conniventi su questa e molte altre vicende)…
    E per me sono cominciati problemi relazionali, affettivi, lavorativi, ma piano piano, gradualmente… più mi rendevo conto di quel che mi era sfuggito e più le cose nella mia vita erano difficili…
    Poi una mattina mi sono iscritta all’accademia di belle arti e ho probabilmente ripreso la mia via! E’ stato un periodo bellissimo, impegnativo, gratificante nel quale ho scoperto che fare ciò che mi piace mi ha regalato risorse che non sospettavo neanche di avere, dato che per la lentezza nel fare l’università ho ricevuto ogni tipo di critica possibile e, questo bisogna dirlo, neanche un po’ di appoggio morale, affettivo ed economico (davano a me gli stessi soldi che davano a mio fratello per stare a casa con loro e frequentare l’università… io mi ci dovevo pagare ogni cosa; casa, vestiti, pasti, libri ecc).
    Tornando all’accademia, in quel periodo ho anche sperimentato relazioni molto appaganti e decisamente di qualità più profonda e matura rispetto alle precedenti, sia come amicizie sia come amore…
    L’arte è stata una terapia formidabile, ma quattro anni di accademia passano presto e, quattro anni di terapia non sono stati sufficienti!
    Da allora tutto è tornato difficile e la consapevolezza è aumentata di pari passo….
    Naturalmente i miei familiari non hanno mai saputo dialogare, accettare e riconoscere il mio fare l’artista… non sono michelangelo dopotutto per loro quindi non valgo nulla…
    Da notare che i miei familiari stanno molto bene economicamente, ma questo vale per aiutare mio fratello, non è mai valso per me…
    Nel frattempo mio padre e mia madre si sono separati… mio fratello ha detto a mia madre che papà aveva una relazione… mio fratello si è sposato e ha avuto due splendidi figli…
    Qualche anno fa le cose hanno avuto una svolta: mio fratello è stato allontanato da mia cognata perchè manipolatore emotivo e solo allora ho ritrovato mia cognata e i miei nipoti e abbiamo avuto modo di conoscerci…
    Io ho avuto una convivenza con un manipolatore e questo mi ha aiutato a capire che lo stesso problema era nella mia famiglia…
    Ho fatto un anno di terapia bioenrgetica perchè volevo diventare istruttrice per le classi di esercizi bioenergetici…
    Il manipolatore con grande coraggio, forza d’animo, pazienza, lotta l’ho inquadrato e in fine lo ho allontanato dalla mia vita anche se ci è voluto un bel po’…. questo mi ha portato a dover lasciare casa a Viterbo e non avendo lavoro e neanche soldi, sono tornata da mia madre….
    Grande errore!
    Da tre anni è un incubo, perchè lei ora che ha 72 anni e per tempo è stata sola, è in completo delirio di onnipotenza, potere, controllo…. tutto il repertorio… è arrivata a dirmi che qualsiasi cosa io faccia le devo chiedere il permesso… mi controlla persino quante volte vado al bagno! una follia” sembra di stare a lavorare in un reparto psichiatrico e non avere mai il turno di riposo!
    Non riesco a trovare un lavoro che mi permetta di andarmene e familiari e parenti naturalmente non mi aiutano ne capiscono….
    Ma sono al limite… comincio ad avere tutti i sintomi fisici tipici dello stress dato da queste situazioni e sono terrorizzata da mia madre…

    Grazie per avermi letto.

    Accetto consigli e suggerimenti…

  42. beatrice Ottobre 27, 2010 at 3:03 pm

    Ciao a tutti!
    Ho chiuso da poco una relazione che durava da cinque anni, che è stata devastante! fatta di umiliazioni, sarcasmo, cattiverie, picchi assurdi di felicità, promesse mai mantenute, offese, manipolazioni varie, bisogno (suo) di costante controllo, freddezza, aggressività improvvisa quando qualcosa non andava come diceva lui o se rispondevo in un modo che non gli piaceva.
    Conoscete bene anche voi quella sensazione terribile di non riuscire a stare senza quella persona, nonostante il male, la sofferenza, quella sensazione di paura, che tutto sia finito, che non vi aspetti piu’ nulla di bello, e quando provo tutto questo cerco di bloccare il mio pensiero e concentrarmi solo su quello che era in realtà questa storia, di quanto brutto fosse lui dentro.
    Devo farlo, alrimenti mi sento annegare nel dolore, e nella paura di non provare piu’ nulla per nessuno, di non poter piu’ amare.
    E tra tutte queste sensazioni c’e’ anche la voglia terribile di “vendicarmi” di non reggere il pensiero che forse lui già si diverte con altre, non prova né senso di colpa né null’altro, e l’unico modo che riesco a pensare come mia vendetta personale e’ essere felice, cercare di vederlo per quello che realmente è, e cercare di distrarmi, di interessarmi a qualcosa che mi possa rasserenare.
    Perché so che lui stava male quando mi vedeva tranquilla e serena senza di lui.

    Allora pensavo, faccio un appello in questo blog: “ raccontatemi i vostri metodi per riuscire a superare quei momenti terribili” forse anche questo puo’ essere d’aiuto.
    Ho due figli e spesso mi sento in colpa verso di loro, perche’ la mi testa è troppo spesso ancora piena del suo pensiero.

    • Anna Novembre 2, 2010 at 11:41 am

      Ti posso dire cosa faccio io ogni tanto.
      Vado al golf con un’amica.
      Vado a farmi 50 o più km in bicicletta da sola.
      Ogni tanto faccio un dolce (la cucina non è il mio forte ma mi sforzo e poi sono contenta).
      Leggo un libro.
      Mi sono iscritta a un corso di lingua.
      Vado al pilates.
      Gioco a burraco on line.
      Faccio volontariato.

      Non è che servano un gran che, ma aiutano a passare il tempo e distogliere la mente per qualche ora da pensieri ossessivi.

      • beatrice Novembre 3, 2010 at 5:08 pm

        Grazie Anna,
        cerco anch’io di trovare alternative per distrarmi, frequento dei corsi in palestra, ma purtroppo non riesco a far molto altro, un po’ per problemi con i figli, un po’ per problemi economici.
        La cosa che mi manda piu’ in confusione? mi sembra di non avere piu’ un linea da seguire, mi sento un po’ sbandata.

        La cosa positiva è che ora riesco a non puntare piu’ l’attenzione solo su di lui, sul suo modo di rapportarsi a me, e di creare rabbia. Mi sembrava di vivere facendo braccio di ferro con lui per ritrovarmi sempre perdente e distrutta. Era una lotta psicologica su problemi nemmeno chiari sembrava di partecipare ad un programma a cui dover intervenire senza sapere di cosa si parlasse, e dove qualsiasi cosa dicessi fossi comunque attaccata e giudicata.

        Beatrice

  43. Anna Ottobre 25, 2010 at 2:54 pm

    Ho capito che lui manipolandomi con bugie continue mi toglie la liberà di scegliere e decidere, di dialogare, la libertà di ragionare.
    Tenta di annientare il mio raziocinio con l’arma subdola della menzogna, parandomi di fronte mille poliedriche bugie
    per disorientarmi, confondere e annientare il mio pensare.
    Una sorta di controllo del pensiero operata da un carceriere della mente, tutto per arrivare a dirmi: “sei pazza”
    perchè è allarmato dal fatto che non beva le bugia e passa a contromosse più forti e roboanti in grado di minare la tua stessa fiducia nel tuo stesso ragionamento.
    Per tentare di farmi dubitare della fondatezza del mio dubbio
    (rivelatisi, anche l’ultimo, fondato).
    Neanche ai tempi dei peggiori regimi sono riusciti a manipolare il pensiero dell’essere umano.
    Queste persone sono molto pericolose, molto subdole e meschine, molto vili.
    Ma tentare di controllare e manipolare i nostri pensieri dall’interno, disorientandoci di continuo, ha qualcosa di agghiacciante.
    Se a un essere umano togli la mente cosa resta?
    Lui ho capito che vorrebbe una lobotomizzata. E fa di tutto per farmici arrivare.
    Per distruggermi. Pur cercandomi.
    Mi sono chiesta il perchè, ma non ho trovato risposta se non un utilitarismo che non si ferma davanti a nulla.
    Hai ragione Elena, basta pensare e cercare i perchè, è tempo di tornare a tenere le redini della nostra vita, dei nostri ragionamenti, dei nostri valori, lontane quanto più possibile da questi carcerieri della mente.
    Anna

  44. Marta Ottobre 22, 2010 at 5:36 pm

    ciao,
    la mia esperienza è con una madre manipolatrice, un fratello e il mio ultimo partner…
    a causa del mio ultimo partner ho dovuto lasciare casa, sono senza lavoro esono tornata a vivere con mia madre e quindi a dover frequentare più spesso mio fratello…. un vero incubo! il partner sono riuscita ad allontanarlo sia nei fatti che dal mio cuore/mente… con mia madre non trovo via d’uscita…
    ho letto avidamente tutto l’articolo e i post e mi domando ancor di più “come ne esco?”…
    pian piano troverò il modo di raccontare quanto già detto da voi, ma nello specifico della mia esperienza… ora leggo e rileggo ed è queste parole sono un balsamo, rispetto a quelle di chi mi circonda che, se pur capendo che è una situazione limite, se ne tiene a margine,,, e come biasimali?
    A presto.

  45. Lara Ottobre 22, 2010 at 11:51 am

    Salve a tutti,
    ringrazio delle vostre testimonianze che sono state molto utili. Io da tempo so di vivere con un narciso, all’inizio non me ne rendevo conto ma sentivo solo un campanello d’allarme dentro di me e molta sofferenza. Poi, leggendo diversi libri, ho riconosciuto il comportamento di lui e la mia sensazione di infelicità, gabbia, frustrazione, soffocamento. Lui è una persona davvero brillante, capace, riesce tutto quello che si prefigge di fare. E’ splendido con tutti, molto generoso e definito da tutte le sue numerose frequentazioni (amici veri nono credo ne abbia) una persona straordinaria. Peccato che a casa invece si trasformi, da tollerante e simpatico, a estremamente esigente su tutto ( sulla spesa, sulle faccende domestiche, sull’amministrazione della casa ecc). Ha bisogno di tenere sotto controllo tutti i dettagli della nostra vita e della mia, non ho quindi spazio per esprimermi (ogni cosa che faccio è una conseguenza di un suo ordine o richiesta) ed essendo, come si definisce lui, un “uomo del fare”, non ho quasi nessuno spazio per me perchè mi consegna sempre delle mansioni che devo svolgere (per poi tornare a casa, controllare se le ho eseguite e elencare cio’ che non è stato perfetto e quello che non ho fatto bene o che potrei migliorare) per poi accusarmi di non essere una buona donna di casa (certo fa tutto lui!). Mi sembra ormai di ragionare con la sua testa e di non avere un pensiero mio proprio. Ho provato a prendere del tempo solo per me stessa ma non ci sono riuscita. Questo mi fa sentire ancora più in trappola ed ancora più incapace di badare a me stessa senza di lui. Non ha atteggiamenti violenti che rifiuta, anzi, se io alzo la voce a seguito di momenti di scherno e umiliazione da parte sua, questo è per lui un valido motivo di indignazione (lui disdegna le parole anche leggermente offensive pur distruggendomi con un linguaggio del tutto normale). La cosa che mi destabilizza è il fatto che è capace di momenti di grande amore e generosità, di attenzione, di regali, di complimenti e di momenti di abbandono nei miei confronti.Ogni mattina mi prepara la colazione! Ma il momento seguente puo’ attaccare senza valido motivo in un modo molto feroce (sempre con le parole, mai si comprometterebbe con le mani, ma fa altrettanto male). A volte mi mette nella situazione di sbagliare perchè non fa capire esattamente quello che vuole e rimane ambiguo nelle sue richieste (dice una cosa per poi negarla poco dopo). Ho notato anche che inventa dei particolari della sua vita per mettersi in luce (pur non avendone bisogno, è già molto in gamba). La sua frase più frequente è che lui è felicissimo e fortunatissimo, ha tutto quello che vuole nella vita e quindi non ammette tristezza, lamentele, stanchezza da parte di chi gli sta vicino che dev’essere sempre presente e contento di quello che grazie a lui possiede. Ho provato ad esprimere il mio disagio ma il risultato è stato da parte sua un’analisi sulla mia personalità: per lui sono una persona incapace di essere felice e autodistruttiva. Potrei parlarne per ore…questi anni sono stati una continua rimessa in discussione da parte mia e continue crisi di disperazione, a volte senza capire veramente il perchè.
    Addesso aspettiamo un bimbo, voluto da lui… Non ho avuto la forza di oppormi dopo molti mesi di pressione psicologica, non so nemmeno io in che modo, come se mi trovassi a seguire un’inesorabile sentiero già tracciato senza possibilità di scelta…sto lavorando molto su me stessa per capire cosa fare o se non altro per imparare a non soffrire a causa sua. Ma mi chiedo: come condividere la vita con una persona per cui si prova affetto ed essere indifferenti ai suoi comportamenti? Come fare allora a lasciarlo senza distruggere la propria vita?
    Scusate, ho parlato tanto, ma ho davvero bisogno di aiuto, ogni suo attacco mi ditrugge profondamente (credo anche che la mia reazione sia ormai sproporzionata) e mi lega di più ogni suo gesto di affetto successivo, come se finalmente “meritassi” di essere trattata bene. Grazie dell’ascolto.

  46. Elena Ottobre 22, 2010 at 8:24 am

    Vorrei raccontare la mia testimonianza. Anche io ho subito l’esperienza di una relazione con un narcisista perverso. All’inizio non me ne resi conto, semplicemente non capivo e soffrivo tantissimo. Io gli davo solo bene e amore, per quale motivo venivo ripagata con tanta cattiveria? Non era possibile, non era giusto non me lo meritavo … E’ stato devastante, e sopratutto continuavo a domandarmi perchè non riuscivo ad uscire da questa relazione con un taglio netto nonostante tutto quello che subivo, ero forse diventata masochista? Iniziai a fare richerche per tentare di interpretare il suo comportamento ma anche il mio e fortunatamente mi imbattei nel blog e nell’articolo di Pier Pietro Brunelli, dove ebbi modo di leggere e trovare tante spiegazioni. Più leggevo e più mi rendevo conto che era esattamente il suo comportamento, tutto quello che avevo subito era scritto li. Contattai lo psicoterapeuta e lui capì al volo quello che avevo subito. Con poche parole centrate lui riuscì a farmi vedere il tutto sotto una luce diversa, se fino a ieri ero convinta di doverlo aiutare di poterlo sostentere considerandolo una vittima della sua malattia psichica, attraverso le parole di Pier Pietro sono arrivata invece alla conclusione contraria: più questi soggetti vengono commiserati e più si tenta di avvicinarli per ottenere spiegazioni al loro comportamento e più vengono rafforzati nella loro megalomania e più utilizzano l’arma della manipolazione e della distruzione. Questi soggetti vanno letteralmente abbandonati a loro stessi, loro non sono in grado di suportare relazioni profonde, sono in grado solo di coltivare relazioni umane superficiali sfoggiando ovviamente il meglio di loro stessi, la loro maschera da grandi carismatici ma nel momento in cui entrano in una relazione profonda, distruggono l’altro con tutta la loro forza.
    Grazie a Pier Pietro oggi posso dire di esserne praticamente uscita. Ho immediatamente abolito ogni forma di comunicazione con lui, ho capito che non sarò mai e poi mai io a potergli offrire l’opportunità di curarsi , ma solo il destino. Oggi io ho scelto la mia serenità, ho ritrovato me stessa, ho tirato fuori tutta la forza che c’è in me e cammino ogni giorno a testa alta consapevole del mio valore umano, quello che lui ha tentato di distruggere, mi sono riappropriata della mia vita e dei mie interessi personali, considero questa come una brutta esperienza di che mi insegnerà sicuramente a valutare meglio le persone con cui entro in relazione.
    Io mi sento relativamente “fortunata” perchè la mia è stata una relazione di breve durata, ma mi rendo conto della sofferenza che possono provare persone che da anni subiscono le manipolazioni di questi vampiri. Vorrei consigliare a queste persone di farsi aiutare, di non rimanere un attimo di più a subire, non permettete loro di farvi altro male, di distruggere la vostra vita, di annullarvi completamente.
    Continuando a subire non aiuteremo ne noi ne loro stessi, ci vuole coraggio, tanto, ma credo ne valga la pena per ritrovare la libertà di vivere.
    Elena

    • Anna Ottobre 25, 2010 at 2:56 pm

      grazie di questo tuo contributo
      è molto interessante

  47. Anna Ottobre 18, 2010 at 6:25 pm

    sette anni di bugie piccole medie e grandi su tutto, alcune manipolatrici ma altre anche inutili
    bugie e bluff maldestri o di estrema arroganza, per essere scoperto e sgridato quindi perdonato
    bugie gridate nella loro evidenza.
    Scatti violenti. Vittimismo. Dimenticanze tattiche. Omissioni tattiche. Bugie anche a terze persone per apparire più interessante.
    In sette anni ho provato di tutto, perdonare, spiegare, smascherarle una ad una, arrabbiarmi.
    Su mio suggerimento è andato in terapia in due periodi da due dottori diversi al primo ha mentito, poi ha interrotto. Alla seconda non ha mentito ma ha interrotto.
    Mi sono sempre resa conto di dover staccare e di essere in un certo modo complice di una tale devianza solo con la mia presenza. Non ci sono riuscita.
    Ora dopo un’ennesima bugia si è rotto qualcosa in me, tengo una distanza di sicurezza, diciamo che sto alla finestra impedendogli troppi accessi a me, questo l’ha indotto a iniziare per la terza volta una terapia.
    E io nella distanza sto meglio. Quando si avvicina mente e poi mi accusa di essere pazza, di vedere cose che non esistono.
    Mi ha disorientata per anni, non capivo non solo chi fosse lui ma chi ero io, se ero davvero pazza o no. Non lo ero. Non lo sono.
    La sua vita è un pasticcio a 360 gradi, ovviamente.
    Non è più lui con i suoi problemi egocentrici la mia priorità.
    Non è facile, anche ieri mi ha detto che io manipolo (?) solo perchè ho smascherato all’istante un’ennesima bugia roccambolesca. Proietta di continuo su di me le sue manchevolezze. Minaccia. Ha anche alzato le mani una volta.
    Vorrei essere più determinata, anche se dopo 7 anni mi sento di aver fatto grandi progressi. Sono stata in analisi 6 anni per questa storia. Effettivamente queste persone distruggono l’amore perchè almeno nel mio caso io non credo più a nulla di ciò che dice, quindi vivo in questo ultimo mese (in cui ho deciso di non vederlo tranne ieri) in una sorta di apatia nei suoi confronti.
    Non riesco improvvisamente più a lasciarmi andare. credo sia naturale e un segno di mia guarigione. Penso a me stessa, e mi sento pià serena. Non credo che lui riesca a guarire, perchè se dice sono un bugiardo ed egoista e la devo smettere ed è andato in analisi per la terza volta, ieri è sbottato a dire che sono pazza. So di non esserlo, ma di aver sviluppato una sensibilità acuta per le sue bugie riuscendo a scoprirle a chilometri di distanza o da un tono di voce. Anche ieri davanti a una bugia sua mi tenevo ancorata alla realtà, è uno sforzo grande, con lui che ti colpevolizza, ed è faticoso. Direi che è magistrale il potere che ha di rovinare dei momenti che pensavi belli. In questi anni mi sono vista brutta, impotente, e pensavo improvvisamente di essere divenuta una nullità, ce l’avevo con me stessa per non riuscire ad uscire da questo ottovolante emotivo. Ora sono indulgente con me stessa, mi dò il mio tempo e il mio spazio, nonchè il mio modo per uscirne. Spero di riuscirci, perchè dopo un mese di distanza, appunto, ieri è arrivato e…con una bugia evidente mi ha ripiombata in sensazioni sgradevoli già fin troppo sperimentate sulla mia pelle e sul mio sonno, sulla mia concentrazione al lavoro e sui miei rapporti con gli altri.
    Grazie dottore per il suo blog e per approfondire la problematica.

    • Pier Pietro Brunelli Ottobre 18, 2010 at 7:32 pm

      In questi casi vale veramente la pena di consultarsi con uno specialista in campo psicologico. Davvero non si può trascinarsi certi patemi senza provare a vederci più chiaro. Questo blog un po’ aiuto, ma come ho spiegato varie volte, serve ad una riflessione di carattere generale, ma è impossibile che riesca a servire come approfondimento dei singoli casi. Quando ciò diventa necessario solo chi sta vivendo la situazione può decidere cosa fare per ottenere un approfondimento. A chi me lo chiede in forma privata io sono sempre disponibile fornendo tutti i chiarimenti. Inoltre in tutta Italia ci sono validi operatori della salute mentale che sono in grado di dare un sostegno concreto, ovviamente bisogna cercarli, e i mezzi ci sono, da Internet, ai siti regionali degli Ordini di Psicologia e Psicoterapia. Insomma, dinnanzi a certe problematiche che riguardano i sentimenti, che sono il più grande valore della una vita è importante lavorare su se stessi, da soli, ma anche con onestà com l’aiuto di persone sagge ed esperte, che ci sono, quando le si cerca. Lo so che la psicoterapia nonostante sia equiparata alla psichiatria in termini di specialismo non è quasi mai mutualizzabile (speriamo che presto qualcosa cambi in tal senso e vada nella direzione dei Paesi più civilizzati) tuttavia il costa di un consulto non è così insostenibile, per quanto mi riguarda è all’incirca come quello di un buon parrucchiere, e poi ho molti colleghi che, come me vengono incontro alle esigenze dei pazienti meno abbienti con tariffe agevolate. Insomma, qui oltre che dio sentimenti si sta parlando di salute, di salute mentale, e questo non vuol dire che si è pazzi o squilibrati, ma che certe ferite nell’area dei sentimenti vanno curate (specie se non ce la si fa da soli e durano da troppo a lungo) altrimenti sì che si possono ‘infettare’ e procurare ulteriori sofferenze.
      Come avete avuto modo di notare le mie risposte in questo blog sono piene di errori di battitura… credete sia per incuria? No è perché davvero non ho tempo anche per correggere perché mi impegno già tantissimo, con spirito di volontariato e di solidarietà. Più di così non posso fare, anche perché poi mi devo dedicare molto alle persone che mi cercano per un sostegno diretto. Naturalmente spero che da questo blog tutti possano trarre benefici ed anche vere e proprie illuminazioni per farcela da soli.
      Allora un caro saluto a tutte/i

      Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

  48. Anna Ottobre 18, 2010 at 2:00 am

    salve a tutti, mi chiamo Annalia, ho 33 anni e sono la sorella di una donna di 39 che in tutto e per tutto trovo sia stata effettivamente vittima di un narcisista patologico. Ora, lei è in terapia e solo recentemente ci ha confidato le violenze psicologiche e i maltrattamenti che ha subito in circa tre anni di relazione, ora conclusa. Conosco bene lei, persona sensibile e intelligente con saldi valori etici e dignità e credevo anche di conoscere bene F. l’uomo con cui stava e invece no… inutile cercare di spiegare la rabbia che sento per F…ora comunque è secondaria, sto vedendo giorno dopo giorno quanto lei stia soffrendo anche perchè parliamo molto, non sembra più la stessa persona, è come se la sua autostima fosse stata polverizzata. La lettura di questo blog è stata molto interessante, stavo cercando anche qui in rete un modo concreto per comprenderla e quindi aiutarla, sono una operatrice sociale e quindi mastico un poco di psicologia grazie anche ai miei colleghi e sto cercando di capire meglio come mai le persone traumatizzate da patner con DNP (come è indicato nella lista di argomenti suggeriti): cerchino affannosamente ‘spiegazioni’ -anche dalla persona con DNP -quasi non riuscissero a dare un senso a quel che è successo loro e facciano ripetutamente l’errore di sentirsi responsabili per quello che che gli è accaduto sebbene dall’esterno sia evidente la meschinità delle azioni e delle modalità del patner. Per fare un esempio sento dire da mia sorella che lei ‘non era abbastanza’ e che questo lo dimostrerebbe -secondo lei- il fatto che lui l’ha tradita e che ora ha una nuova relazione con quest’altra donna…incredibile quanto quest’uomo abbia avuto e continui ad avere potere su di lei…io non so bene che risponderle, a me sembra che questo dimostri solo la sua superficialità ma non so come spiegarmi…purtroppo mi capita di vederlo, lavoriamo quasi nello stesso edificio e devo dire che lui risponde al profilo che anche qui si delinea, uomo vanitoso, seduttivo, competitivo, brillante nella cerchia dei suoi amici-colleghi, un tipo che non immagineresti mai si sfoghasse -sistematicamente- urlando e intimidendo la sua compagna una volta a casa… tocco con mano quanto può lacerare una relazione con questi soggetti e vedo come ha scavato nell’anima-prima piena di energie e fiducia- di mia sorella lentamente e crudelmente…credo che quel ‘non sentirsi abbastanza’ di mia sorella sia qualcosa che lui le ha suggerito nel tempo trattandola male, trascurandola…prima quasi sembrava idealizzarla poi se ripenso a come scherzando la prendeva in giro anche di fronte a noi capisco quanto le dimostrasse così disprezzo e la danneggiasse…mi dispiace moltissimo di non aver capito quel che stava vivendo e vorrei farle capire e dimostrare che è davvero un bene per lei stargli lontano, che è lui che ha dimostrato la sua bassezza…ora lei ha perso il lavoro anche per lo stato ‘depresso’ diciamo in cui è caduta…ed molto vulnerabile…lui continua a mandarle sms senza far capire cosa voglia e lei si tormenta cercando di interpretare ogni parola… per fortuna si tiene lontana e non risponde ma rimane turbata e confusa per giorni…vorrei infonderle forza e fiducia ma non so come. Mantiene le distanze ma mi confida di non possedere la piena convinzione di star facendo la cosa giusta, dice che non può più permettergli di avvicinarsi perchè l’ha umiliata troppo ma che per lei difendersi dai suoi ‘ritorni’ è una tortura e si chiede se ha trascurato di tentare qualcosa per salvare il rapporto. Quest’uomo è ancora troppo potente nella sua mente…ha una influenza incredibile su di lei e io medito di andarci a parlare se non altro per esternargli tutta la mia disapprovazione…stimo molto le donne come mia sorella e quindi anche molte delle partecipanti qui al blog, so che lei non tornerà con lui ma so e vedo anche che le costa e costerà tantissimo andare avanti,ho paura che non riesca e vorrei aiutarla con questa grande ferita…ogni commento sarà gradito e ogni suggerimento su ‘come aiutare’ in generale le vittime di un patner con DNP…grazie a tutti !!! Anna

  49. oppo Ottobre 17, 2010 at 10:26 pm

    sono in dubbio, forte dubbio, vengo sempre accusata dalla mia fidanzata, non se a questo punto se ex, di essere uno persona pesante, stressante.
    in realtà identifico in me molti difetti: sono geloso, vorrei passare molto tempo con la persona che amo e stimo e quando litighiamo avverto un esigenza forte di fare pace nel più breve tempo possibile, perchè l’ idea che lei sia triste per colpa mia mi rattrista, pur essendo consapevole che non tutti abbiamo gli stessi tempi.
    ho letto quello che c’e’ scritto prima, ho paura di rivedermi in alcuni atteggiamenti: sono una persona che tiene molto al rispetto e al comportamento giusto, ma io per primo mi comporto in maniera irreprensibile molto di piu’ di quello che mi aspetterei dalla mia compagna: non scherzo in modo ambiguo con altre donne, non approccio e soprattutto non ho avuto mai il pensiero di tradire.
    come posso capire se sono affetto dalla sindrome o se sono una persona delusa da accuse inverosimili e mi colpevolizzo perchè dispiaciuto dall’ eventuale ipotesi che lei possa non amarmi.
    sarebbe per me più facile se mi dicesse che non mi ama piuttosto che mi accusi di manipolarla, poichè io la amo con tutte le sue sfacciettature e sfumature senza volerle cambiare nulla.
    mi sono infatuato dei suoi pregi, ma innamorato dei suoi difetti, tutto fa parte nel modo più bello che conosco di lei.
    d’altra parte sono pronto al distacco se è il modo per renderla felice, io la amo, non voglio un certificato di proprietà.

    grazie.

    • Pier Pietro Brunelli Ottobre 18, 2010 at 12:01 am

      Caro partecipante, come più volte ho scritto il blog non è la sede per proporre quesiti di carattere strettamente personale sul proprio caso, ma semmai di carattere generale per favorire una comprensione di certe problematiche a favore di tutti. Ora però, considerando quello che lei scrive, e quello che più volte viene spiegato nel mio articolo e nei miei commenti, con ripetute avvertenze e chiarimenti, non vedo perché lei debba rintracciare una qualche etichetta psicopatologica da attribuirsi. Tutti abbiamo qualche difficoltà e il bisogno di crescere e di chiarirci, anche il sottoscritto, così come qualunque psicoterapeuta o psichiatra perché siamo tutti esseri umani e la vita è complicata. Allora se ci troviamo in un momento di particolare difficoltà, per via di dubbi e incomprensioni, va bene informarsi in senso generale, ma poi sarebbe bene andare a parlare con uno specialista, così come si va dal dentista se si ha un forte mal di denti… oppure le basterebbe cercare di attutirlo in un blog? Non credo proprio, mi scusi, tuttalpiù si può informare circa i motivi generali per cui può venire un mal di denti e, comunque, la diagnosi non potrebbe farsela da solo se non è dentista, anche perché è difficile riuscire a guardarsi in bocca da soli, così persino se si è dentisti, quando fa un male un dente, bisogna andare da un altro dentista. Allora, non è mia intenzione risultare ironico, semmai vorrei farla sdrammatizzare, ma se proprio non ci riesce è bene che lei chieda un consulto a qualcuno esperto e ci sono tante possibilità e tanti bravi professionisti ai quali si può chiedere, i quali però per poterla assistere devono ovvimente ascoltarla a fondo, esaminare la problematica, darle un supporto umano e competente… Perciò qui posso dire tuttalpiù che la vita amorosa comporta sempre delle difficoltà, proprio perché ci vuol costringere a crescere e a guardarci dentro. Ciò può fare molto soffrire, ma non è detto che in ciò bisogna sempre individuare una qualche patologia più o meno seria. Naturalmente anche senza che vi sia una malattia vera e propria, se c’è una ferita aperta che fa male (nel corpo, come nella mente) è sempre consigliabile curarla in modo sufficienti affinché guarisca presto e non comporti altre conseguenze. La cura non è solo e sempre attraverso la psicoterapia, vi sono attività e situazioni che sono sane, riposanti e nutrienti per la mente e che quindi è opportuno attivare. Così anche le buone amicizie, in particolare con persone che risultano un poì piu’ sagge e solidali può aiutare a capirsi più a fondo e a superare certe difficoltà. Sta dunque in lei trovare una o più vie per stare meglio, l’importante è che non consideri che solo internet possa bastare, a meno che le sue esigenze non siano, appunto, solo di carattere informativo generale.
      Un caro e solidale saluto
      Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta

      • Pier Pietro Brunelli Ottobre 18, 2010 at 11:37 am

        Grazie per questo suo intervento di testimonianza e di riflessione aperta a tutti. E’ importante che in questi casi i parenti si informino al fine di dare un corretto sostegno. E’ importante fortificare in ogni modo l’autostima della persona sofferente, confermandole sempre la sua positività e che ce la farà di sicuro, bisogna poi essere vicini alla sua sofferenza, mai sottovalutarla, farle sentire che può contare su persone alleate che sempre la comprendono e la sostengono. Bisogna comprendere la sua rabbia frustrata e indirizzarla nel senso di ogni forma di giustizia … la certezza che l’inconscio punisce le persone che a causa dei loro disturbi hanno effettivamente esagerato nel provocare violenza psicologica, per chi ha una fede è importante fortificare il senso di una giustizia divina in questi casi che viene confermata al di là della fede da esperienze millenarie di tutte le culture del mondo, e poi anche la giustizia legale, che in questi ultimi tempi sta facendo importanti passi nella direzione di considerare la natura del danno psicologico che va quindi risarcito laddove sia possibile e verso il quale bisogna fare prevenzione in termini di deterrenza (ponendo cioè divieti alla violenza psicologica e all’inganno). E’ importante anche che una eventuale psicoterapia sia inizialmente ‘centrata sul cliente’ cioè nella massima empatia – dalla sua parte – e che non implichi l’ammissione di responsabilità o di errori, se non in una fase sufficientemente successiva alla remissione dello sto psicotraumatico. Poco conta parlare con chi si è comportato male se non quando questi possa dimostrarsi realmente pentito e consapevole dei suoi comportamenti negativi e quindi disposto a scusarsi in ogni modo e in termini incontrovertibilmente non manipolatori, e che non implicano quindi di far leva sulle debolezze della persona ferita pur di poter ripristinare una relazione che potrebbe poi ritornare ad essere perniciosa. Qualora la persona che, per errore o per negatività sua , abbia agito in modo traumatizzante, e previo sincero perdono volesse cercare di ripristinare la relazione sarebbe comunque preferibile una terapia di coppia. D’altra parte non si vede perché tale persona debba continuare a inviare messaggi poco chiari e quindi disturbanti ad un/a ex-partner che si trova in una situazione traumatica come quella da lei descritta. Intali casi, qualora i messaggi disturbanti continuino si deve considerare in via cautelare di rivolgersi in primis a servizi di mediazione civile sul territorio e poi eventualmente anche ad un legale e poi alle autorità di pubblica sicurezza, per esaminare la possibilità di effettuare nei confronti della persona effettivamente disturbante un richiamo da parte delle autorità preposte a titolo di diffida, oppure una denuncia per molestie o anche, laddove effettivamente ci siano evidenti elementi probatori, per stalking.
        Ma senza arrivare a tutto ciò, quello che è più conta, ripeto è stare vicini ai propri parenti feriti con la massima empatia e solidarietà, rinforzandoli nell’autostima, senza mai sottovalutare la loro pena, e pur nella fiducia nelle loro possibilità di ripresa, secondo una prognosi fausta, in quanto chi ha saputo amare sinceramente ha in sé importanti risorse per ritornare alla serenità, anche se per un certo periodo sarà terribilmente ferito, periodo però che può essere abbreviato attraverso specifici supporti psicoterapeutici e dall’amore e dalla piena comprensione solidale di amici e parenti.

        Un caro saluto

        Pier Pietro Brunelli
        Psicoterapeuta

  50. ester Ottobre 14, 2010 at 1:23 pm

    Buongiorno Dottor Brunelli,
    buongiorno a tutte le persone che scrivono in cerca di comprensione, condivisione,per dare una utile testimonianza, per cercare di trovare un modo per superare e affrontare un dolore a cui spesso e per tanto tempo non si sa dare una risposta..
    …”Perché lui/lei che tanto ho amato, a cui ho dato il mio cuore, è stato capace di ferirmi, trattarmi con indifferenza, offendermi,farmi sognare e amarmi a parole, per togliermi quell’amore promesso ma mai realmente concesso, così all’improvviso, senza che io nemmeno comprenda. Perché una persona che prima ti ha fatto credere che esistevi solo tu, l’angelo della sua vita, l’unico ed eterno amore, perché d’improvviso è stato capace di farmi sentire una nullità, una da offendere, una a cui raccontare un’infinità di bugie, una a cui toglier tutto, anche l’aria?”… Queste e altre mille domande mi sona fatta, su come sono andate le cose e perché, in questi due anni e mezzo della mia relazione con un…chiamiamolo “folle”,anche se ora lo vedo solo come un “piccolo essere”. Lui non ha capito niente della vita, di se stesso, ma soprattutto dell’amore e ha preferito(foss’anche per un disturbo di personalità grave) il crudele dominio, la assurda ricerca di potere all’incertezza di un amore che se vissuto, può offrire un senso pieno alla vita e una grande gioia al posto di una mortificazione interiore di una inconsapevole vittima d’amore e di un folle vuoto interiore, lui, vittima e carnefice di stesso e degli altri!
    Scrivo care amiche/i per portarvi un messaggio di speranza e per dire grazie al Dott. Brunelli che con il suo lavoro,con il suo supporto fatto di empatia, di consigli, informazioni, conoscenze fondamentali per uscire dal tunnel, mi ha portato a capire e comprendere un dolore creato da un uomo con tal disturbo e la relazione patologica che si è creata di conseguenza.
    Sentirsi sprofondare nell’abisso, non significa sprofondarci per sempre. Ma dobbiamo decidere, al di là di ogni emozione negativa, che noi valiamo, che meritiamo di star bene, che meritiamo d’amare e essere amati, non perché siamo perfetti, ma perché siamo esseri umani che almeno vogliono provarci a contemplare i segreti dell’amore, seppur a volte con paura; è l’amore e il confronto con l’altro che ci fanno crescere, ma non se l’altro è un folle crudele,bugiardo, egocentrico, vendicativo,doppio, un uomo che del suo disturbo ne fa una condanna semiconsapevole alla vita dell’altro, che inconsapevole cerca di continuare ad amare e a comprendere chi agisce senza senso!
    NO, NO, dico NO, non è giusto! Va bene la comprensione, va bene accettare le debolezze e le follie umane, ma NON SUBIRLE, come ho fatto io in nome di un Amore che credevo il solo e l’unico, anche quando era lampante che mi torturava l’anima, togliendomi la stima di me, riempendomi di sensi di colpa e svuotandomi di me stessa pian piano; è stato come avere una goccia sulla testa. Io non so se il suo disturbo era prevalentemente narcisistico,aveva tutte le caratteristiche del caso, ma evidenziava anche altrettanti tratti borderline, ma comunque il risultato non è cambiato, forse mi ha solo confuso di più.
    Son passati 3 mesi dalla fine della storia, e solo da due settimane io sto riuscendo miracolosamente a uscirne. Volevo morire, volevo distruggere ogni emozione e ogni sentimento, avrei voluto essere come lui e a lui far lo stesso male.
    Ho lottato, c’ho provato in tutti i modi a uscire da questa relazione,e quando ce l’ho fatta, e l’ho lasciato, il dolore mi sembrava insopportabile e il pensiero ossessivo di ciò che avevo subìto mi lacerava tanto da non riuscire a respirare. Rabbia, ansia,confusione, paura…quante emozioni, tutte a mio discapito!
    Ora sto veramente facendo tutto quello che posso per star meglio.
    Ma non ce l’avrei mai fatta, se nel momento di massimo sconforto io non avessi trovato quasi per miracolo questo blog, se non avessi avuto il supporto gentile ma diretto ed empatico del dottor Brunelli, che da grande esperto del settore, sapeva già che cosa in parte stavo vivendo e quali consigli sono utili per una donna che ha vissuto una storia come la mia, come quella di tante persone come me, e come voi che scrivete(e che ancora ringrazio per la condivisione).
    Ora cerco di capire perché anziché la mia anima, ho scelto di seguire per un pò di tempo la personalità disturbata di un’altra persona, e pian piano trovo le risposte. Sto cercando di rimettermi a nuovo e ho anche avuto il supporto di una brava psicoterapeuta che gratuitamente mi sta aiutando (sono incredula ancor ma i doni del cielo sono infiniti quando cerchiamo veramente aiuto!)

    Ho cominciato con un’email del dottor Brunelli che mi consigliava la lettura(intesa in senso psicologico) della Regola di San Benedetto (XXIII e XXX), interessante e breve lettura per capire di cosa hanno bisogno “certi folli” per guarire, oltre che di compassione. Sembrerà incredibile ma quello è stato il primo piccolissimo e semplice grande passo verso la liberazione e la giustizia, visto che mi sentivo colpevole anche della rabbia GIUSTA e SANTA che provavo!
    Ma tanto mi son state di supporto le brevi conversazioni via email col dottor Brunelli, così care a me che cercavo una spiraglio di luce in queste tenebre di confusione e l’interessante seminario proposto sul problema del narcisismo patologico e delle relazioni distruttive e questa nuova apertura al mondo che ho cominciato a vedere grazie a quella mano che si è tesa per prendere la mia, proprio grazie a lei Pietro, che per il suo dolore, vissuto a causa della persona che amava, ha scelto di aiutare tutti coloro che son state vittime come lei…quale cura migliore per chi, come noi che cerchiamo solo qualcuno che ci comprenda, che ci dia risposte e che ci faccia sapere che non siamo soli, quale cura migliore se non fare giustizia aiutando chi l’ingiustizia ha subìto, quale cura migliore del farsi del bene, quando chi ci prometteva il paradiso, si è impegnato per farci a pezzi? Quale onore più grande facciamo alla nostra vita nell’impedire che il male continui, spesso anche a distanza, quando anche abbiamo avuto il coraggio di lasciarlo?
    Per ora posso solo dire ancora GRAZIE DOTT. BRUNELLI, Grazie PIETRO. Grazie con tutto il cuore, di ciò che ha fatto per me e che fa con fatica e coraggio, soprattutto perché le persone comprendano che quello non è vivere e che si può uscire dal male, quando ci guardiamo intorno e troviamo una mano…
    Sì amici cari, ricordiamoci che non siamo soli, dobbiamo cercare aiuto, dobbiamo fare il più grande sforzo che ci venga richiesto in questo momento, AVER FIDUCIA e CREDERE, credere che possiamo farcela, che c’è ancora qualcuno su cui possiamo contare e di cui fidarci. Guardiamoci intorno, non chiudiamo gli occhi al mondo e a chi ci dà prova di poterci davvero aiutare, a chi ci vuole bene. Lasciamoci “curare”!Se bussiamo, ci verrà aperto, questo ho potuto scoprire quando mai me lo sarei aspettata. Un Miracolo! Se penso di quanto dolore e confusione era sconvolta la mia vita. Affidiamoci al mondo, al bello che c’è in esso se guardiamo oltre il nostro dolore e la nostra paura, perché c’è tanta bellezza e tanto amore e io l’ho scoperto proprio ora. Non voglio più dimenticarmi che sorridere è troppo importante per permettere a qualcuno di portarci via il nostro sorriso.
    Sto veramente facendo di tutto per salvarmi da questo che è stato un incubo di confusione mentale e di tormentate emozioni che mi hanno messo un blocco all’esistenza per troppo tempo..Ora mi son iscritta a un fantastico corso Yoga, vado a farmi piacevoli corsette al parco, sto costruendo nuove amicizie e anche se sono in difficoltà economiche perché mi son perfino licenziata dal lavoro per non vederlo più, anziché disperarmi, uso il tempo libero per riscoprire me stessa, scoprire chi sono, passeggiare davanti al mare, scrivere, riprendere gli studi, e ricordarmi di continuo che nel mondo ci son tante cose straordinarie, foss’anche uno splendido tramonto, o una farfalla che si poggia su un fiore. Ed ora è questo che voglio farvi sapere! D’improvviso vedo una luce in fondo a questo tunnel. E’ proprio vero ciò che ci vuol comunicare col seminario, dott. Brunelli, si può davvero :

    “ Trasformare il danno psicologico in un’esperienza di crescita
    L’esperienza negativa del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico o anche da ogni possibile ‘pena’ e ‘incongruità’ della vita amorosa, non deve diventare una ‘malattia’, ma una ‘benettia’, cioè uno stimolo a crescere verso l’”autorealizzazione” (C. Rogers) e verso il “fare anima” (J. Hillman), per se stessi e per gli altri”.

    Ricordatelo sempre amiche/i carissimi/e : “Dopo le Tenebre viene la Luce”, soprattutto se qualcuno ci prende per mano!
    Grazie di cuore a tutti voi che avete scritto. Vi sono riconoscente!E a lei gentile Dott. Brunelli le chiedo un grande favore :“Non ci lasci mai soli!”
    Ester (Cagliari)

    • daniela7 Febbraio 2, 2011 at 10:10 pm

      leggo e rileggo le storie di tutti voi e mi ritrovo in quasi tutto tranne nel fatto che lui non mi ha mai cercata sono stata sempre io a farlo,lui no,è troppo perfetto lui non corre dietro chi se ne va dietro chi ha sbagliato e ovviamente chi ha sbagliato sono io che non ho capito che non ho apprezzato,che non ho meritato…

      stasera ho tanta voglia di piangere e non ci riesco è poci più di un mese che non lo vedo più.
      l’ultima volta che ho avuto sue notize è stato tramite sms per insultarmi perché avevo cercato la sua ex.
      so di aver sbagliato ma credetemi era l’unico modo per capire chi è per capire che non ero io quella sbagliata che se non mi amava,nonostante dicesse il contrario,non era colpa mia.
      la mia colpa è stata quella di andare a cercarlo dopo quasi un anno dalla fine della nostra storia,la mia colpa è stata il volergli credere a tutti i costi quando il mio essere ed il mio istinto che non sbaglia mai dal primo inconro mi diceva che in lui c’era qualcosa di stonato.
      è riuscito a farmi sentire sbagliata,inadeguata,indegna.
      io già tanto insicura(sono convinta di avere una ferita narcisistica),con poca autostima,non mi piaccio sono caduta sempre più in basso.
      ero convinta che fosse colpa mia come diceva lui,che fossi un’immatura,una ragazzina non in grado di vivere accanto ad un uomo che aveva vissuto nel dolore.
      le bugie continue,se glielo facevo notare erano discussioni infinite anzi urla da parte sua,come mi permettevo di mettere in dubbio la sua onestà e sincerità lui che aveva fatto di questi elementi le sue”compagne” di vita,come osavo?lui non permetteva a nessuno di mettere in dubbio questo.
      si litigava per sciocchezze e sempre per colpa mia che gli facevo notare le sue stranezze:il cell. spento per gg perché arrabbiato con me per non so cosa,le sue versioni contraddittorie,i suoi malumori.
      non gli potevo far notare che certi atteggiamenti mi ferivano che non li capivo,che credevo non mi amasse perché iniziava l’inferno.ero IO che non l’amavo,io che mentivo,io che non capivo la fortuna che avessi avuto nell’incontrarlo.
      quanto dolore,quante lacrime,ansia e paura di perderlo.
      ma poi mi chiedevo:ma cosa perso?un uomo che a parole parla di amore,di futuro,famiglia,figli ma che nei fatti è aggressivo,violento verbalmente,che non ascolta,che non si mette mai in discussione,che non ammette mai di aver sbagliato.
      gli dicevo ogni qualvolta mi apprestavo a parlargli di un mio disagio:ti prego ascoltami senza pregiudizi,non credendo a priori che stia per dire delle sciocchezze,ascoltami sul serio con spirito di autocritica.

      beh,non mi ha mai ascoltata.
      lui uomo buono,generoso(salvo poi rinfacciarmi regali mai chiesti),altruista,disponibile,leale…io non capivo la fortuna un uomo come lui non lo si incontra facilmente…meno male pensavo io.

      mi ha tolto l’anima,il sorriso io ritenuta allegra,solare,pronta alla battuta,viva piena di entusiasmo,ottimista ero diventata l’ombra di me stessa io riservata e forte piangevo in pubblico senza più ritegno.
      la sua ex lo aveva distrutto e quando l’ho contattata ho capito che forse è vero ma ho anche scoperto che con lei si comportava allo stesso modo che con me mentre a me aveva lasciato credere che la sua depressione fosse conseguenziale a quella storia.
      purtroppo lui è uno di quelli che,credo,non capirà mai di avere un problema serio,è convinto che il mondo sia cattivo e che lui sia vittima di tutti soprattutto delle donne,è convinto di essere un essere superiore e credetemi lo crede davvero,di avere principi morali ben consolidati,di essere corretto ed onesto e vi giuro non lo è ho scoperto le sue bugie che gli ho riportato fedelmente senza illazioni ma fatti,bene mi ha accusata di essere vittima delle mie elucubrazioni mentali…a quel punto ho capito che nulla sarebbe servito a fargli ammettere che è un bugiardo,un’ipocrita,che posso urlare tutto quello che penso di lui tutto quello che so ma non servirebbe a niente,lui si autoassolve,si giustifica sempre è sempre colpa degli altri.

      sono stanca e mi sento assurda perché soffro del fatto che non mi cerchi vorrei essere io la sua ossessione invece di ringraziare di non esserlo.
      sono gelosa perché credo che la sua ossessione sia la sua ex e non io.

      ma so anche che la cosa migliore che mi sia capitata è che è finita.
      che domani sarà un altro giorno,che prima o poi il dolore finirà ma ho bisogno di capire e curare il perché io sia arrivata a farmi succhiare l’anima.

      grazie a tutti e grazie dott…la contatterò presto e spero che passi da napoli per incontrarla.

      • Pier Pietro Brunelli Febbraio 4, 2011 at 9:25 am

        CARA DANIELA, AMICHE , AMICI e TU NEL TUO CUORE..

        SE VOLETE COMPRENDERE COME MAI DIVENTIAMO COSI’ FRAGILI E SOFFERENTI IN AMORE, COSA CI MANCA E DI COSA ABBIAMO PROFONDO BISOGNO, A PRESCINDERE DA OGNI INTERPRETAZIONE PSICOPATOLOGICA, VI INVITO A LEGGERE IL MIO RACCONTO “LA VIA DELL’INIZIO” in QUESTO LIBRO DA ME CURATO INSIEME A LUISA TINTI DELL’UNIVERSITA’ LA SAPIENZA
        LA SACRA CANOA…
        https://www.bulzoni.it/la-sacra-canoa
        Un’approfondimento c’è in questo blog in https://albedoblog.wordpress.com/2010/04/04/fare-anima-oltre-il-teatro/
        QUI SI RACCONTA DI UNA DONNA CHE HA DEDICATO LA SUA VITA ALL’AMORE, “L’AMORE CHE MUOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE”, E’ RENA MIRECKA PRIMA ATTRICE DEL PIU’ IMPORTANTE TEATRO MONDIALE DEL ‘SECONDO ‘900 – TETATRO LABORATORIUM DI JERZY GROTOWSKI – LEI E’ STATA LA MIA MAESTRA DELL’AMORE. LEGGETE LA SUA STORIA E IL MIO RACCONTO , VI AIUTERA’ IN TUTTE LE PENE D’AMORE.

        Pier Pietro Brunelli
        Psicoterapeuta

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