NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
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Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — https://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
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Dopo tanta sofferenza, peraltro ancora in corso, mi riconosco nel tratto del narcisista con elevata emotività e quindi con il carico del pesante bagaglio di sensi di colpa verso chi ti ha amato incondizionatamente. E’ accaduto nei confronti della mia ex moglie con un immenso dolore che ho trascinato nel tempo ed ora, da un paio di mesi, accade ancora a causa del distacco dalla mia compagna che ho “voluto” per la mia difficoltà costante di vivere serenamente in coppia. Lei ha cercato di sostenermi dai miei precedenti, ma evidentemente le mie insicurezze hanno alimentato le sue paure e quindi la mia già labile autostima. Il risultato è che sono scappato da questa “pesantezza” per ricadere a corpo morto nelle mie ataviche mancanze. L’anaffettività materna mi ha reso così fragile da mistificare il senso dei miei rapporti di coppia e da ciclare inerme ed inerte dell’area di chi sa amare e sa amarti.
Ci si abbranca alla terapia con la speranza che possa aprire qualche squarcio nella coscienza remota e induca la mente a non reiterare gli stessi dannati pensieri. Vorrei imparare ad assumere dei semplici atteggiamenti costruttivi, ma resto schiacciato nella mia solitudine che in parte mi affranca e tanto mi demolisce. Mi sarebbe utile qualche suggerimento su un possibile training autogeno che contribuisca, insieme al percorso che sto facendo, a far cadere quante più scorie ho accumulato sulla mia corrazza….
Qui può trovare indicazioni e musiche per esercizi di rilassamento. https://www.albedoimagination.com/2012/07/relax-con-amore/ Coraggio e cari saluti
Buona sera Dott Brunelli,la seguo ormai dal lontano 2011,la stimo molto per l’impegno che ci mette e la fatica fisica e psicologica che spende per tutti noi,costa proprio fatica fisica lo so.Sono arrivata al divorzio,la separazione tanto voluta e cercata da me è stata una difesa,il divorzio voluto da lui,lo sto subendo come uno schiaffo,la mia follia,non voglio parlarle dei ricatti,bugie e manipolazioni per modificare la realtà ai figli,doloroso ma comprensibile ma, di me. Ho incontrato un uomo, totalmente diverso ,premuroso, attento,gentile.Mi trova intelligente, capace,una madre meravigliosa,parole sue, si ricorda i miei pensieri e quello che dico, quando sono con lui mi fa sentire in vacanza,già faccio tanto a casa dice lui,perfetto talmente perfetto che sono scappata!!!!!! Mi da ansia dare ed avere aspettative,non le voglio,voglio rimanere vigliaccamente nel mio mondo asettico a cucinare dolcetti ,leggere libri, vedere amiche,tutte cose poco pericolose per il mio cuore!!!!! Sono serenamente convita che la solitudine sia una grande libertà,rimettermi in gioco mi procurava ansia e dubbi ma,so che questo vuol dire che in un modo o nell’altro ha vinto lui,mi ha tolto la capacità di andare oltre, mi creda,mettermi in gioco mi procurava degli stato d’animo tempestosi,rivivere situazioni o discorsi anche banali mi dava dei tremori fisici,destabilizzanti ,tutto questo vuol dire che mi sono illusa,questi anni passati a ricostruire meticolosamente la mia famiglia,i miei affetti primari,curare la mia casa sono un modo per coccolarmi e non procurarmi sofferenze,almeno volontarie,Dio permettendo.Pensavo di essere più ardita invece sono un po’ vigliacca ma faccio una torta di mele da sballo!!!!!!Con affetto Lulù
Grazie per questo suo simpatico ed incoraggiante messaggio. La vita amorosa è sempre fatta di alti e bassi ed ha le sue complicazioni. Tutto può accadere, ma l’importante è non incappare in dinamiche vampiriche. Sono lieto che lei ne sia uscita e le auguro di stare sempre meglio.
non scrivo da qualche mese è finita anovembre a fine gennaio ha cambiato casa è andato via senza salutarmi solo con uno sguardo dalla strada sapeva quanto avrei sofferto è cosi è stato non sapevo dove fosse non lho cercato era sparito poi un mese fa circa lho incrociatto per caso mi si è avvicinato abbracciato salutato come per chiedere scusa della fuga io ho pensato volese riavvicinarsi mi dice che rimane in citta per un mese provo quindi a contattarlo si nega non risponde lo rincontro per caso e mi risorride con quel fare seduttivo io davvero non riesco ad abituarmi alla confusione che certa gente ha dentro di se ma devo scordarlo
Molto interessante. Bello che condivida il suo sapere.
Un dubbio: malgrado riconosca nel mio compagno i tratti del narcisista e in me quelli della dipendente affettiva (in effetti non riesco a staccarmi), trovo in me stessa caratteristiche della narcisista. E’ possibile? essere ” vittima e carnefice” ?
Saluti e grazie mille
D
Il fatto che lei si ponga questa dubbio indica che in lei c’è capacità di autocritica, quindi in questo caso dovrebbe trattarsi di una reattività negativa, ma che non si basa su una modalità di relazione narcisistica. In questi casi però è allora corretto chiedersi se anche nel partner non vi sia una analoga situazione, per cui si genera quella confusione conflittuale dove ci si ferisce a vicende in quanto è per entrambi difficile sciogliere nodi personali che finiscono poi con l’ingarbugliare anche il legame. Bisognerebbe parlarne più a fondo.
La ringrazio della sua risposta, e da 10 giorni provo a pensare alla nostra relazione con gli occhi sgombri da “pregiudizi” sul narcisismo.
Siamo in effetti 2 persone molto difficili e piene di nodi. Entrambi super laureati ecc ecc entrambi terribilmente imbecilli nel complicarci la vita.
Due settimane fa ho lasciato la sua casa pensando che la tensione continua si allentasse con un po’ più di “spazio”… in realtà meno tensione perché ci vediamo molto meno, ma conflitti decisamente più pesanti. Sembra una corsa al massacro in cui ogni cosa, anche quelle belle, vengono distrutte. Lui nel frattanto intrattiene ambigue e seduttive conversazioni con una donna conosciuta online (non sa che so) che sembrano essere ora il centro del suo mondo. (visto che mi ha tradita in modo ben peggiore, questo mi sembra tollerabile).
Insomma per farla breve, razionalmente capisco che è una relazione “malata” e dannosa, per entrambi, so che sarebbe più saggio separarci e riprendere in mano ognuno la sua vita, ma… è quasi insostenibile il solo pensiero staccarsi. Un classico, no?
premetto che uso poco internet, perché preferisco i libri.
e premetto che non mi piace la facile retorica e la piaggeria, ragion per cui cercherò di esprimere semplicemente il mio pensiero, acché la mia esperienza possa essere di aiuto.
esattamente due anni fa digitai su internet la parola “narcisista”.
non sapevo nulla del fenomeno esistente ed ero in un tunnel così buio che la mia unica metà era la morte.
trovai gli articoli del dott. Brunelli e li lessi con avidità.
da lì arrivai al blog di auto aiuto ed al confronto e conforto delle tante esperienze come le mie.
chiaramente a tutto ciò affiancai un percorso di psico terapia ed un master comportamentale cognitivo, che tanto mi hanno aiutato nel mio percorso.
il dott. Brunelli, ricordo, ebbe a scrivermi: segua la luce che ha dentro di sé.
quelle parole, allora, non le comoresi appena, ma poi sono state come un seme piantato nella terra, che piano piano è germogliato.
ne sono uscita dal tunnel ed ho imparato ad amare me stessa.
ma la cosa più straordinaria ed importante è che riesco oggi a proteggermi ed a riconoscere subito il “narcisista”, che si cela in vari aspetti della vita quotidiana, ed a stoppare ogni sua possibile azione prima che colpisca.
perché il “narcisista” non è solo quello amoroso, ma anche colui che in qualsiasi rapporto cerca di uccidere l’altro mascherandosi da amico/a, etc.
grazie dott. Brunelli.
grazie a voi tutti.
Rendersi conto, appena dopo aver comprato casa (in Germania, senza parenti ne amici), che tua moglie non aveva avuto una, due crisi, ma è senza ombra di dubbio una narcisista perversa, è distruttivo. Soprattutto se, come ciliegina sulla torta, si hanno 2 figlie di 7 e 12 anni. Lei non vuole vendere casa per potersi definitivamente separare ma solo essere non ufficialmente separata in modo da poter sfruttare tutti i benefici della mia presenza in casa e poter attingere energia dal mio disagio e dolore. Dopo svariate altalene di separati/non separati che va avanti dal 2013, nel 2014 siamo già stati veramente separati per 6 mesi, tempo durante il quale lei non ha mai fatto visita ai figli che erano con me. Poi è tornata ed io, ancora ignaro dell’esistenza di un malessere psicologico come questo e credendo fosse stata solo una crisi, sono caduto nella sua trappola. Convinto che si potesse ricominciare a costruire migliorati dalla brutta esperienza, ho comprato casa in comunione con la vampira. Continue bugie, silenzi e assenze e promesse ai figli mai mantenute. Mai.
Non consiglierei a nessuno di avere a che fare con una persona del genere soprattutto perché non c’è alcun modo di poter farle capire i danni che provoca alla famiglia il suo comportamento.
Lo so che è difficile, ma in questi casi bisogna sempre credere che riprendersi la propria vita, è possibile, è giusto ed è anche meglio per il rapporto con figli. Bisogna organizzarsi bene, capire che il malessere c’è , ma è possibile trasformarlo in una rinascita.
La ringrazio per la risposta. Le scrivo adesso perché adesso, dopo esser rinato, ho deciso di divorziare. Lei è talmente fuori di testa che, molto probabilmente, avrò la custodia dei figli.
Caro dottore, mi domando quanto sia lunga la durata della sindrome da narcisismo patologico….sono conscia che la durata sia del tutto soggettiva ma mi creda, sono esausta di fare passi avanti e poi tornare indietro. Sono oramai mesi che ho effettuato il NO contact, l’ho smascherato e umiliato prima di chiudere definitivamente ( ebbene si, stavolta sono stata io ad umiliarlo facendogli rivivere e rinfacciandogli i motivi del suo sadismo: il figlio invisibile di una madre anaffettiva, il fratello non visto tra due figli maschi, un padre donnaiolo e maschilista con un livello basso di educazione….). Prima di chiudere ho voluto mortificarlo esattamente come aveva fatto lui per tre anni e garantirmi la sua sofferenza (almeno per qualche giorno) e soprattutto che capisse che l’aria era cambiata e io oramai ero diventata una jena nei suoi confronti. Sembra che la strategia abbia funzionato e lui sia sparito. Ci sono giorni nei quali sono euforica nella mia ritrovata serenita’ e consapevolezza del mio valore come persona, e poi ci sono giorni nei quali mi viene solo una gran voglia di piangere e mi sveglio con un’ansia orribile che mi crea perfino dolore allo stomaco. Mi sembra di precipitare, come se mi mancasse la terra sotto i piedi. E’ una sensazione orrenda….Ieri ho avuto la conferma da alcuni conoscenti di tutto quello che la mia “vocina” interna mia aveva sempre detto….tradimenti, ambiguita’, bugie su bugie, ricerca ossessiva della seduzione nei confronti di tutte. L’ho sempre saputo ma ascoltarlo anche dalla voce di estranei e’ stato una deflagrazione dell’anima. Ma perche’ si prova tanto dolore nel comprendere quanto male ci sia in loro? cosa avviene in me quando comprendo il suo sadismo maligno? dovrei distaccarmi maggiormente da lui e invece piu’ comprendo la sua pervesione e piu’ io provo dolore. Mi puo’ spiegare cosa accade in noi, cosidette “vittime”? grazie per la sua attenzione. Monica
Buongiorno Monica, guardi più che scrivere articoli, tenere conferenze, il blog, non posso fare, se non come sempre consigliare che per uscire da una situazione sentimentale complessa e disturbata, oppure cercare di trasformarla, è importante una psicoterapia individuale. Ogni caso ha un suo specifico e va valutato a fondo, non attraverso poche righe. Quello che lei scrive, pare comunque rientrare nella casistica che qui trattiamo. Provi magari a leggere anche il mio Manuale di auto-aiuto. Intanto un caro saluto.
Credo fermamente che si possa sconfiggere il narciso e la vittima che è in noi.
Come?
Partendo da noi.
Mettendosi di fronte a se stessi ed affrontando con coraggio e determinazione la scalata dolorosa dell’alta montagna. Non girandosi mai indietro, ma guardando sempre a quella cima, alta e lontana, che è il nostro obiettivo.
Soltanto non dando la colpa all’altro ed assumendoci le nostre responsabilità saremo liberi.
io ce l’ho fatta, anche grazie a Voi
Vi invito a leggere questo nuovo articolo, può aiutare https://www.albedoimagination.com/2016/04/come-trarre-forza-dai-piccoli-e-grandi-tiranni/
Lui era il classico bravo ragazzo! Non bello, ma gentile, disponibile, calmo,paziente… una storia a distanza per più di quattro anni.. per vedermi si faceva basilicata roma….cercava lavoro a roma x avvicinarsi a me… potevo mai dubitare del suo amore? Non l’ho mai fatto… anche se le avvisaglie c’erano… inizialmente mi riempiva di messaggi…poi non aveva più tempo…solo la telefonata ordinaria la sera… in più a letto non mi trasmetteva amore… da un anno si è trasferito a roma…da due mesi mi.ha lasciato per un’altra con la quale l’avevo trovato otto mesi fa… il tutto dopo avermi fatto comprare una casa parlando di convivenza… non si metteva mai in.discussione, dava la colpa a me dei suoi tradimenti perché lo trascuravo, si vantava di continuo dei complimenti che riceveva nel suo lavoro, mi criticava sempre, attribuendomi difetti suoi, manipolatore, bugiardo, infedele, usava le persone finché gli facevano comodo, parlava d’amore senza sapere cos’è! Sapeva dare grandi consigli che non sapeva poi mettere in pratica, alla ricerca di ammirazione, non accettava critiche alle quali rispondeva esageratamente. Ha chiuso con me senza pietà, l’ho aspettato per più di quattro anni che si trasferisse…ora che sta qui mi ha lasciato per un’altra..attento solo ai suoi bisogni …mai ai miei. Un grande egoista. Insensibile. Infedele… mi.ha traumatizzata… buttata via più di una volta all’improvviso quando solo il giorno prima lui stesso parlava di futuro insieme. Ha giocato sui miei sensi di colpa, usato il silenzio, non.chiedeva mai ciò che voleva ma bisognava capirlo,! Ha tutte le caratteristiche del narcisista patologico e perverso. Non conosce rimorsi ne sensi di colpa. Un lupo vestito da pecora. Occhi buoni e tristi. A volte diventava sarcastico e cambiava addirittura voce…il suo vero io che emergeva? Non riesco ancora a capacitarmi che la persona che ho conosciuto ultimamente sia la stessa che si faceva 400 km per vedermi… ho tutti i sintomi del trauma da narcisismo perverso… rispondetemi vi prego
Io non conosco nello specifico il vostro caso. Comunque queste dinamiche indicano che non c’è stata la possibilità di conoscervi meglio, e che lei si è lasciata prendere dall’entusiasmo (per la casa, la convivenza, ecc.) in modo prematuro. Non credo che lui abbia simulato tutto, ma anche lui non ha saputo valutare le sue reali possibilità. Poi quando l’incomprensione si è acuita lui ha tirato fuori il peggio di sé invece che assumersi la responsabilità della sua immaturità.
Quando lo conobbi qui dove vivo mi disse che la zona gli piaceva e voleva trasferirsi qui…doveva solo trovare una ragazza… lui vedeva roma come possibilità maggiori per lavoro. L’altra donna se la è cercata in.chat. mi ha lasciato da due mesi durante i quali non si è fatto più sentire
Non soffrire Deborah, considera che ti sei liberata di una persona problematica e negativa. Lo so che è difficile, ma si può.
Invito a guardare i video della mia conferenza seminario AMORI PATOLOGICI https://www.albedoimagination.com/2016/04/amori-patologici-conferenza-di-pier-pietro-brunelli/
Con solidarietà e auguri
Pier Pietro Brunelli
Purtroppo, mio malgrado ho avuto una recente esperienza catastrofica con un Narcisista di prima categoria (in verità non so quante ne esistano)….
Tutto è cominciato quasi un anno fa….ci siamo conosciuti per caso, io avevo bisogno di un fisioterapista e così….
Premetto che sono sposata da Dieci anni, e che non ho mai cercato nulla di diverso al di fuori del mio matrimonio, ma questa persona, fin da subito, ha toccato delle corde particolari della mia anima, cominciammo la terapia a marzo, ed a Giugno quando andai in vacanza con mio marito, cominciò a scrivermi che gli mancavo, che gli mancavano le nostre chiacchierate…..
Così al mio rientro continuammo tranquillamente la terapia….fino al mio ricovero per un intervento di routine, e proprio in quei giorni lui cominciò a sbilanciarsi pesantemente con me…mi fece capire che gli piacevo, come donna, come amica, e che aveva voglia di qualcosa di più…
io ormai ero già nelle sue spire… senza nemmeno averlo capito…..
Quando uscii dall’ospedale, improvvisamente fu colto dai sensi di colpa….non possiamo, non dobbiamo…..
così ricominciò la terapia…fino a quando una mattina gli chiesi se sentiva ancora quel pizzicorio nei miei confronti, allora mi saltò quasi letteralmente addosso…
non posso dire che mi dispiacque, ma pur senza aver fatto l’amore, mi mise egli stesso addosso un senso di colpa così grande…ed al tempo stesso, giorno dopo giorno un pò con i messaggi, un pò vedendosi si alimentava in me la sensazione di provare un sentimento per lui, ne ero profondamente attratta…
così uscimmo un paio di volte e finimmo a casa sua….
la prima volta ci avvinghiammo e ci baciammo per ore….senza mai arrivare al punto….
la seconda, mi disse di essere depresso e di essere stufo di queste storie a metà, di queste scopate…(mai successo tra di noi)…così tornai a casa…. e cominciai a riflettere….come mai questo atteggiamento, come mai dalle stelle alle stalle….tira e molla….
Poco tempo dopo subentrò nella sua vita un’amica poiché egli da dopo la separazione diceva di fare fatica a trovare persone giuste con cui stare…
un’amica benestante, con una bella casa in villeggiatura….. sul mare, dove si recava spesso durante i fine settimana estivi…
Una mattina, capitò che mentre mi stavo rivestendo dopo la terapia, mi prese da dietro e cominciò a toccarmi e baciarmi (accadde più di una volta) ma ogni volta in cui io cercavo di toccarlo, lui mi liquidava con un Devo Andare! !!!
Tutto questo tira e molla, ancora non sapevo dove mi avrebbe portato……
Mi stavo allontanando da mio marito con cui le cose già prima non andavano affatto bene….
Il colpo di grazia è stato una mattina , in cui mi disse di aver troncato con questa amica (mai ne fidanzata ne compagna, solo Amica)…
Allora io come battuta gli dissi : ne avrai sicuramente un’altra per le mani……
Premessa….lui non ha mai accettato fino in fondo la fine del suo matrimonio, è un uomo che dipende economicamente dalla sua ex moglie, a cui spesso fa fronte per alcune spese poiché sostiene che la fine di tutto, del matrimonio e della famiglia sia stata colpa di lei, che ora ha un compagno….
Insomma la risposta alla mia battuta fu che si, aveva casualmente incontrato questa amica d’infanzia della moglie, rivista facendo terapia alla figlia….
Quello che più di tutto mi sconcertò fu che questa Amica, lui davanti a me la chiamava vecchietta…. per i quattro anni più di lui….e lavorava presso un ente che praticamente passava lavoro delle Onlus ai Fisioterapisti….come se non bastasse, in poco tempo ha reso pubblica la relazione in maniera che la sua ex moglie potesse saperlo….
Per quanto riguarda me, nel frattempo ho cercato in tanti modi di scrivergli che io ci sto male, non voglio continuare a stare così, per questo è meglio non vedersi ne sentirsi mai più, e mi costa tanto dirlo e farlo, ma lui sistematicamente aggroviglia le spire e trova un modo per tenermi legata a lui…..
Ora sto cercando di evitare i contatti e di cercare di recuperare il rapporto con mio marito, e sembra che funzioni, mi sento meglio, ma sento sempre la sua presenza….incombere nei miei pensieri, quasi un’ossessione data da questo elastico , questo filo che non riesco a spezzare……
Cara Chiara,
chi è passato da questo vicolo cieco capisce molto bene ciò che scrivi e ciò che provi e, sembrerà strano, le risposte che ricevi sono di estremo aiuto per capire, in primis, che non sei la sola che ha percorso questa strada impervia ma siamo in tante e secondo, per capire e fartene una ragione, di quanto putrido si cela dietro queste finte apparenze.
Una donna, vuoi per il suo innato senso di intuizione, capisce da subito e per subito non intendo mesi, ma pochi giorni, che qualcosa puzza.
Il cliché e sempre uguale. Un’amica, poi scopri che non è un’amica ma la fidanzata, la convivente. Poi scopri che le “amiche” sono tante. Sono depressi, tutti sono depressi. Tutte tattiche per confonderti e celare le acque torbide in cui sono immersi fino al collo.
Questo tira e molla costante, il “bastone e la carota”, ti portano in un circolo vizioso dove il gatto si morde la coda e uscirne diventa un’impresa ardua.
È difficile, molto difficile cancellare dalla mente una persona che, facendoti credere al principe azzurro, in maniera vile, ha usato i tuoi sentimenti, sinceri, per i propri scopi. Per me ci sono voluti 4 anni e la ferita non è chiusa ma allontanati perché più aspetti più ti trovi nelle stesse acque, anzi, peggio.
Spero che queste poche righe possano esserti d’aiuto.. si inizia così, non cerchi nulla, ma in fondo, se fai una ricerca introspettiva, trovi tutte le risposte del perché sei finita in questo vortice, magari non troverai una soluzione, ma certamente comincerai a volerti più bene, comincerai ad amarti di più e ti assicuro, questa è la conquista più grande. Un abbraccio.
Grazie di cuore Manuela, la tua risposta, e le tante storie che ho letto prima di scrivere la mia esperienza, mi hanno dato uno stimolo in più, per cercare dentro di me la voglia e la forza di allontanarmi definitivamente da questo incubo..
Ma è tanto, tanto dura , sono arrabbiata con me stessa per non essermi resa conto in cosa mi stavo avventurando…
E lui continua anche se in maniera sporadica a scrivermi, quasi come se volesse accertarsi di non aver perso la sua posizione….
Gli ho spiegato negli ultimi messaggi che io proprio non ce la faccio, che mi deve lasciare stare, che mi deve lasciare andare, ma continua con questa storia che sarò sempre un’amica per lui anche se lo escluderò dalla mia vita….
Piccolo uomo…così lo vedo…piccolo cuore ….
Mi sto buttando anima e corpo in un progetto di fotografia, e questo in parte mi aiuta a dimenticare a volte che esiste..
Ma la cosa che mi fa tremendamente arrabbiare è che ho la certezza che farà del male ad altre persone … che stringerà le sue spire sempre e sempre più attorno ad altre vite innocenti ed inconsapevoli, ed io non potrò fare assolutamente nulla per evitarlo….
Spero solo che siano più lungimiranti di me…..
Grazie per questa opportunità di confronto bellissima, grazie perché non mi sento più tanto sola ed incompresa in tutta questa storia allucinante, che mai avrei creduto potesse accadermi….
Cara Chiara,
strappalo questo filo in cui ti ha avvolta bene bene (hai presente la ragnatela con cui il ragno avvolge la preda?)- Si tratta di un amante con evidenti disturbi che vanno dalla sfera affettiva a quella sessuale, dovuti al suo narcisismo patologico. E questi problemi ce li ha con tutte le sue “amiche” non temere. Stringiti a tuo marito, magari cerca un supporto ed un aiuto per salvare il tuo matrimonio, dal momento che sei potuta essere preda di questa persona hai bisogno di rafforzare le aree della tua soddisfazione emotiva, affettiva, sessuale.
Un abbraccio
Cara Giuliana,
Grazie per le le tue parole, ogni giorno, ogni mattina, mi sveglio con la sensazione di essermi liberata da questo filo, ma poi, mi rendo conto che non è così…
Devo trovare la forza di tagliare di netto ogni contatto …solo allora, quando non potrà più far leva sulla mia angoscia, potrò cominciare a rendermi libera…
E se penso che tanto, forse tutto dipende da me…mi sento così frustrata….
Tanto di tutto quello che ho letto in questo articolo e nelle nostre storie, mi ha fatto capire cosa mi stava succedendo, e di questo non vi sarò mai abbastanza grata.
E’ stato fondamentale questo passo, per riuscire piano piano a farne altri, sempre più importanti e sempre più costruttivi.
Grazie……
È doloroso il cammino, Chiara, fatto di profondo sconforto a volte, ma se avrai la forza di ricominciare da te stessa e ti sforzerai di guardare dentro la tua anima, la luce che è in te di indicherà il cammino da seguire e li in fondo al tunnel troverai la serenità.
Un anno fa non avrei mai pensato di poter neppure avvicinarmi alla città di chi devastó la mia vita e di chi mi portò a devastare la sua.
Oggi vado una volta alla settimana in quella città e sono libera.
Libera è una parola meravigliosa.
Cerca qualcosa che ti piace davvero e falla solo per il piacere di scoprire qualcosa di te che non conosci.
Io ho scoperto la fotografia.
NON TI ARRENDERE.
Chiara
Non sei sola, quello che scrivi è un’ulteriore conferma, anche per me, che tutto si ripete, sempre e con le stesse modalità. Ci vuole tempo, non dimenticherai mai certe emozioni che, guarda caso, solo loro riescono a farti provare, quello che in fondo ci manca e ci è sempre mancato, ma, rispetto a loro, noi siamo diverse, degne di ricevere e dare amore, cosa che loro non conoscono e non conosceranno mai. Il mio cuore, nonostante sia pieno di cicatrici profonde, conserva quella gioia per aver dato un amore incondizionato e sincero.. questa gioia loro non l’avranno mai.. <3
Dottore, solo una cosa volevo dirle. Come è possibile che il mio coniuge neghi l’evidenza di alcuni fatti. Anche quando il comportamento sbagliato è conclamato da testimonianze o dati oggettivi come le videocamere che riprendono un dato comportamento lei sminuisce il tutto, tutto ha una giustificazione per cui lei è innocente ed io che ho trovato le prove di un insano quanto crudele comportamento suo nei miei confronti, io sono colpevole di puntare il dito continuamente. Sa cosa non capisco non capisco la sua sincera forma di disperazione e di rabbia o di accesa critica dinnanzi ai miei racconti sui suoi comportamenti. Come è possibile che non si rende conto del male che mi fa. Dice che non farebbe mai del male a me e ai suoi figli, dando l’opportunità ad altri di deridermi alle spalle. Ci crede davvero in ciò che dice? Dice di amare la sua famiglia e di volermi bene ma allora perché si comporta come se non esistesse umiliandomi profondamente e continuamente? Ho letto abbastanza per sapere la risposta ma non mi basta niente. Non credo a ciò che vivo.
Mi spiace, ma per rispondere alla sua domanda ‘privata’ occorre almeno un consulto approfondito. L’articolo che lei ha letto fornisce già molte risposte in caso vi sia uno stile di personalità di tipo narcisistico o borderline. Tuttavia prima di attribuire etichette generali, che servono solo come quadro di riferimento, bisogna approfondire insieme ad uno specialista.
Caro Dottore, ho acquistato i due libri sia ebook che cartaceo e devo ancora leggerli. Sono anni e anni che lotto contro mia moglie attribuendogli comportamenti sbagliati, crudeli che hanno ferito la mia dignità. Oggi mi sento uno zombi un uomo senza vita. Sin dall’inizio ho avuto bisogno ed ho bisogno di una psicologa e psichiatra che mi stanno seguendo. Il coniuge è stato così bravo da farmi passare per il colpevole che la accusa di cose inventate facendomi attribuire delle paranoie o addirittura deliri fino a farmi assumere da 6 anni degli psicofarmaci. Le cure ovviamente non fanno effetto perché i miei racconti sono reali e non inventati e lei continua ad avere comportamenti sbagliati come una drogata che non può farne a meno. Dopo circa quattro anni la psicologa crede ad alcuni racconti dicendomi perché non ne avessi fatto menzione prima quindi sospende la terapia e chiede una terapia di coppia con unaltro psicologo. Lei si rifiuta continuando a colpevolizzarmi e così riprendo la cura dicendo alla psicologa che preferisco passare per il malato di mente piuttosto che perdere la mia famiglia perché sarebbe come spaccarsi la testa al muro contro di lei. La psicologa non potendo capire di più …mi continua ad attribuire paranoie e la psichiatra mi continua la cura. Come faccio a di mostrargli che vivo accanto ad una persona che mi ha distrutto la vita?
Mi pare di capire che lei ha bisogno di incontrare una figura terapeutica di riferimento che la faccia sentire più compreso. Con ciò io non voglio e non posso dire che le terapie che ha effettuato non siano valide, anzi certamente hanno contribuito, seppure con qualche difficoltà a chiarire alcuni concetti. Di certo il suo terapeuta vuole aiutarla a reagire diversamente, facendole vedere altri punti di vista… Comunque è suo diritto rivolgersi anche ad altri terapeuti.
Care amiche e amici di Albedoimagination vi segnalo il nuovo articolo del blog SESSO E SENTIMENTO NELLE FANTASIE MASCHILI piuttosto utile per approfondire certe turbolenze e disfunzioni relazionali ed erotiche ‘al maschile’… https://www.albedoimagination.com/2016/01/sesso-e-sentimento-nelle-fantasie-maschili/
Vi chiedo possibilmente di diffondere gli articoli di vostro gradimento sui social network con gli appositi tasti e copiando l’indirizzo per poi inserirlo sulle vostre bacheche on line. Grazie
Non faccio in tempo a leggere i commenti di questo blog ma ho effettuato delle ricerche su internet sul tema narcisismo ed è uscito fuori anche questo. sono 7 anni che lotto, ho detto che il mio coniuge aveva dei comportamenti anomali, subdoli, crudeli. Ho visto piano piano una realtà che mi ha rattristato profondamente anzi mi ha sconvolto al punto che ho preferito essere etichettato per un malato di mente che vede cose che non esistono. sono 7 anni che sono in cura e prendo degli psicofarmaci, soffro di crisi ansiose e stati di panico gnerati dai suoi comportamenti irrispettosi e crudeli. dopo 7 anni ho collegato tutto e adesso dico che sono una vittima di una narcisa patologica inconsapevole, ho subito vari traumi da narcisismo patologico. mi trovavo le sue prede dappertutto, in chiesa, fuori dalla palestra dei miei figli, sotto i balconi di casa mia, mentre passeggiamo sul corso della nostra città, a scuola dei miei figli. E’ bionda occhi azzurri molto attraente e sicura di se. Sono deluso sconfortato amareggiato umiliato mortificato dai suoi comportamenti. Abbiamo due figli piccoli ed io non sono più disposto a fare il malato di mente che ha deliri e paranoie. Ho tanta paura
Sono centinaia i blog e le pagine che dopo aver ‘vampirizzato’ argomenti e info da qui hanno preso a trattare il tema dell’abuso affettivo nella coppia… ma non sempre con vera competenza, qualche volta sì, ma molto spesso no. E’ importante seguire un buon percorso psicoterapeutico e assimilare le informazioni in modo corretto.
Leggo sempre molto volentieri i vostri interventi e nutro una profonda stima per il dott. Brunelli, che ha dato vita ad un’iniziativa davvero utile.
Dalla mia personale esperienza posso affermare che, quando si inizia a costruire e si vuole nascere, il cambiamento, che preferisco chiamare trasformazione , avviene in un attimo e senza preavviso.
L’inconscio è una riserva straordinaria, basta soltanto lasciare che lavori per noi.
Più di due mesi fa avvenne l’ultimo mio contatto.
Una serie di sms pieni di insulti anche al limite del reato di ingiuria.
Li ho accolti tutti ed una sola frase si è fissata dentro di me:”lasciami in pace”.
Ed è da quella frase che si è avviato e compiuto il distacco definitivo.
Non ce l’ho con lei, anzi provo una tenerezza infinita, perché non ha mai agito con crudeltà come invece ha fatto e continua a fare il mio ex marito. È davvero convinta, questa persona, di aver subito un torto.
E cosa possiamo farci?
La montagna non possono scalarla tutti, ma soltanto gli UMILI
Ciao Manuela, sono felice che tu sia riuscita a trovare una persona che ti fa stare bene; non dimenticherai ciò che ti è accaduto, ma il tempo che passa ti aiuterà, perchè il dolore si attenuerà…a me, l’unica cosa che interesserebbe, a sto punto, di quella mia storia maledetta, è sapere veramente come fosse quella persona, dietro la maschera; mi interesserebbe solo perchè vorrei capire meglio; temo però che non potrò mai farlo, dovrei sapere molto più di lui per capire davvero…per dirla con De Andrè, uno dei cantautori che amo di più, “perchè dietro a quegli occhi batte un cuore di neve” ; gli occhi di una persona, se riesci a guardare al di là delle apparenze, ti rivelano moltissime cose…ero come una cieca, in quel momento, proprio così…
Tantissimi auguri, un abbraccio al Dottore e a tutte le persona che qui intervengono.
Cara Carla, ciao
penso abbia letto la mia risposta a Irma. Non si tratta dell’amore tra due persone, quel l’amore che ti travolge a livello emotivo e passionale, ma sempre di amore si tratta in un’altra espressione.
Per ora e ne sono certa anche per il prossimo avvenire dico, sola, ne ho avuto abbastanza di due, mio marito è quello pseudo essere, perché, in qualità di essere ha solo le fattezze a livello fisico.
I primi due anni, nonostante mi venivano messe su di un piatto le sue menzogne, nel senso che non c’era bisogno di indagare, credevo a tutte le sue giustificazioni. Poi, con una bugia colossale scoperta, cominciai ad indagare. Io dico, non mettere mai una donna in queste condizioni perché Sherlock Holmes è nulla a confronto. Lavoro in internet da una vita e non è stato difficile mettere allo scoperto tutte le personalità che nasconde.
Io lo chiamo il mostro della rete, un’accalappia donne che utilizza strategie pietistiche, di buonismo, di benefattore, di Fedele cristiana, insomma, satana che si nasconde dietro tante maschere buone utilizzando l’ingenuità delle persone. Orami so, se non tutto, quasi..il resto non mi interessa più. Eppure anche i suoi occhi dicevano tutto…ero cieca pure io..non volevo vedere….
Ciao Manuela; si, dalla tua risposta ad Irma ho intuito che si tratta di un amore di tipo non convenzionale, il tuo di ora…ma non per questo meno importante. E mi fa piacere, ci sono persone malate e provate dalla vita che però riescono a dare serenità e forza a chi sta loro accanto; ci sono persone così anche negli ospedali, spesso…L’anno scorso per necessità andai alcune volte al pronto soccorso con mia madre…e lì ho trovato persone che sorridevano nonostante stessero male, ed è una gran bella lezione di vita, questa. Riguardo alle tue esperienze precedenti…è vero, a volte non ci accorgiamo, o per qualche motivo sconosciuto sembriamo proprio “cieche”…e finiamo solo per farci del male. Anche la persona conosciuta da me tanti anni fa dava quest’idea di persona sincera, con buoni principi…solo dopo, mi sono accorta che non poteva essere così; perchè se vuoi bene a qualcuno che ti ricambia sinceramente, non stai male così come sono stata io, o come sei stata tu, posso immaginare…al di là di tutto, continuo a chiedermi “perchè” …più che altro, proprio per capire cosa c’era alla base dei suoi comportamenti. Riguardo a me stessa, ho capito perchè ci sono cascata…ma riguardo a lui, proprio non so…nè, forse, lo saprò mai.
” i seduttori sono dei serial killer dell’anima che fanno USA e GETTA con le loro prede. I narcisisti sono dei BOIA ed INCONTRARLI è una SCIAGURA perchè se li SMASCHERI e dici la verità, ciò che ho fatto, ti DISTRUGGONO perchè hai capito che sono dei CRIMINALI.
Chi è vittima da TdN tende a dimenticare la parte negativa perche il tuo cervello richiede, un po come una droga, la parte idilliaca che hai vissuto. Per far si che cio non avvenga rispolvero quanto appreso in questo percorso per non ricadere nel fango e girando un po in internet ho trovato questo articolo, ve ne riporto solo uno stralcio. Descrive come ha avuto inizio della mia relazione, ciò che ho provato e il comportamento ingannevole predatorio del NP. In particolare pongo una nota su questa frase “…Il narcisista patologico maligno, nella sua patogenicità mira ad attaccare soggetti che siano il più sani possibile…”.
Si, IL PIU SANO POSSIBILI, rigettando il loro marcio su quanto di piu bello hai donato.. il tuo amore.. insultandoti, accusandoti di ogni nefandezza. Non mi sono innamorata della sua bellezza, una pantegana era meglio, mi sono innamorata dell’amore che non avevo mai avuto. Chissà come mai queste persone mirano a donne di una certa classe, il cui charme non passa inosservato e se piene di soldi ancora meglio.. sono maestri pure nell’impietosire.. quante, quante balle!!! scusate il termine ma lasciatemelo dire..io l’ho conosciuto in facebook per rispondere a Carla..
Ecco una parte dell’articolo. Nella versione integra viene citato il Ns. caro Dottore Brunelli.
“…Molte donne innamorate di un narcisista raccontano che nei primi tempi della relazione non se ne sentivano particolarmente attratte, anzi percepivano una nota stonata in lui, ma che con il tempo si sono lasciate vincere dal suo corteggiamento romantico e perseverante.
In entrambe i casi, la vittima non si innamora del narcisista per quello che è ma per il modo in cui lui la fa sentire.
La vittima del narciso è convinta di amarlo alla follia, spesso però non è l’uomo reale che ama ( anche perchè i narcisi non si fanno conoscere) ma la fantasia che ha di lui.
In non pochi casi la vittima è innamorata dell’ immagine accattivante che il narciso riesce a trasmettere al mondo senza riuscire a vedere l’egoismo e l’aridità emotiva che si nascondono dietro la splendida facciata.
Se una preda cade nella sua rete, è perché il narcisista manipolatore ha tante facce: sa mostrarsi simpatico, socievole, gradevole, possiede alcune qualità che utilizza al meglio per manipolare le proprie vittime.
Certe persone sono ovviamente più vulnerabili di altre, ma siamo tutti potenzialmente a rischio: come si fa a non cedere di fronte alle minacce, alla denigrazione, alle critiche e alle umiliazioni, soprattutto se ripetute?
Anche le personalità cosiddette forti possono cadere nella loro trappola, soprattutto quando esiste una dipendenza affettiva: le vittime, in questo caso, perdono del tutto la razionalità riguardo alla loro relazione.
Le vittime predilette di questi individui sono infatti persone totalmente incapaci di immaginare che l’altro possa essere “distruttivo”, che cercano sempre di trovare delle spiegazioni logiche al suo comportamento e di evitare ogni malinteso.
Ricordiamoci che chi non è perverso non può immaginare che possa esistere manipolazione e malevolenza in determinati soggetti.
Il narcisista patologico maligno, nella sua patogenicità mira ad attaccare oggetti che siano il più sani possibile, non instaura relazioni seduttive, manipolatorie e di sfruttamento – almeno per un tempo sufficiente alla traumatizzazione dell’altro – con persone che percepisce come fortemente deboli e disequilibrate in quanto non risultano attraenti.
Il narcisista patologico invidia il bene dell’altro, al punto di odiare l’altro ancor di più se da questi riceve amore (lo ritiene come un suo bene da invidiare), mentre odia la debolezza o l’incapacità di amare dell’altro e quindi disprezza chi appare sofferente e disequilibrato..”
Cara Manuela, ma da dove viene questa citazione? E’ tratta da un articolo, un libro? Comunque da ora facciamo una tregua e… TANTISSIMI AUGURI DI ANNO NUOVO
Gent.mo Dottore
da un articolo
https://lovekillersoul.blogspot.it/2014/12/le-vittime-dei-narcisisti.html?m=1
Si, tregua… ora il mio pensiero, il mio tempo e le mie energie sono rivolte a una persona, che, nonostante la vita l’abbia colpita amaramente, nella maniera più spietata e crudele, rappresenta un GRANDE MAESTRO DI VITA ..
Tanti auguri a tutti di pace e serenità
Ciao Manuela, spero che la persona di cui parli (il maestro di vita)tu nn l’abbia conosciuta su fb….mi ricorda troppo il mio narciso di cui mi sono appena liberata…
Cara irma
Forse non hai seguito la mia storia. Il NP con cui ho avuto a che fare l’ho conosciuto in facebook e ribadisco a tutte/i fate molta, molta attenzione. Con facebook e altri social network non voglio piu avere a che fare.
Il mio maestro di vita è fisicamente presente, paralizzato dal collo ai piedi, bellissimo, un raggio di sole, anche se dal sole non è stato baciato. Chi ha avuto tutto dalla vita, su un piatto d’oro, l’ha calpestato sputando immondezza e chi non ha avuto nulla ed è pure stato colpito come nulla di piu catastrofico ti puo capitare, ti vede come un angelo e credimi, niente mi da piu gioia di lui.. di loro, gli ultimi degli ultimi.. per me Santi sulla terra e messaggeri del Signore. Tutto questo ti fa meditare, meditare tantissimo su te stessa che ti aggrappavi a quanto di più immondo potesse esistere sulla madre terra
Ciao Manuela, sono felice per te,avevo intuito che ti riferivi a qualcuno che ha conosciuto la sofferenza. Mi sono permessa di scriverti xche il mio np,che ho conosciuto su fb ma con cui ho avuto una relazione “dal vivo “x un anno,è in sedia a rotelle ma rientra nella patologia in toto. La psicologa che mi segue,a causa dei danni che ho permesso mi provocasse, dice che era cosi anche prima dell incidente e che questa condizionè a solo accentuato la patologia.per questo quando ho letto la tua storia ho tremato pensando si trattasse di lui,xche è così che si “vende”.evidentemente la sua anima nn è ancora pronta per evolvere.io nn provo piu rabbia, mi fa solo tanta pena…ti auguro tutto il meglio con la persona che hai trovato.
Questi giorni di festa, giorni in cui dovrebbe splendere la luce del Signore, sono invece giorni che amplificano il dolore anche se cerchi di evadare, di uscire per non pensare. Vi ho letto carissime, Carla, Bianca, Paola, vi porto sempre con me, nel mio cuore, grazie al Nostro amato Dottore, si, perchè è così, il dolore dell’altro diventa pure tuo, insieme al tuo e lo comprendi talmente bene, perche lo vivi e scatta quella solidarietà che una semplice parola puo essere d’estremo aiuto. Vi risponderò presto. Purtroppo la mia pagina di fb è chiusa da molto tempo e aprirne una nuova con uno pseudo nome per non farmi riconoscere da chi mi ha distrutta, non mi va. Io sono Manuela e tale voglio restare.
Vi auguro, mi auguro una giornata lontana da pensieri negativi. Un abbraccio a tutti dal profondo del cuore
In effetti questi giorni sono molto duri per tante persone. Diciamo che Natale è diventata la festa del narcisismo, in quanto a ipocrisia, facciate sorridenti e menefreghismo di tutto. Però se si riesce a considerare questo periodo come una possibilità di elaborare le forze dentro di sé, nella propria terra interiore, di coltivare i rovi aridi e freddi del proprio giardino, con speranza, fiducia, amore di sé e delle e delle persone buone, allora è segno che è già tempo di una piccolissima rosa, forse ancora invisibile, che incomincia a germogliare. Forza, non lasciamoci avvilire. Dedichiamoci a tutto ciò che può nutrire l’anima e cerchiamo di avere cura della nostra salute, così come delle persone che amiamo ‘nel bene’ e non negli attaccamenti patologici. A U G U R I V E R I
Grazie, le Sue parole sono sempre di estremo conforto.
Vi ricordo che per conoscersi, farsi gli auguri, riflettere anche ‘nonsolonarcisismo’, segnalare e conoscere informazioni per il benessere e il tempo libero, in modo libero e solidale ci si può iscrivere alla pagina FB di Albedoimagination: https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
qui siamo nella meravigliosa Toscana, Dottore…Versilia, per l’esattezza; non è la mia regione d’origine, ma ormai da tantissimi anni abito qui; capisco che ormai è qui, il mio posto, pur restando legata alle mie origini; ma i miei genitori sono qui…al camposanto, purtroppo; e tra poco sarà un anno che mia madre è volata in cielo, senza far rumore, quasi fosse tranquilla e serena…e questo Natale da sola è stato, potrei dire, dolceamaro, ricordando i suoi ultimi giorni di vita terrena…”ciao” Dottore, buon Santo Stefano:)
cara Carla colgo l’occasione per ricordare a lei e a tutte le persone che partecipapo che per comunicare in modo più informale, ampoliare le conoscenze amichevoli, farsi gli auguri, riflettere anche sul ‘nonsolonarcisismo’, segnalare e conoscere informazioni per il benessere e il tempo libero, in modo libero e solidale, ci si può iscrivere alla pagina FB di Albedoimagination: https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts – La saluto cordialmente e ancora auguri.
Grazie Dottore, io sono già iscritta alla pagina FB di Albedo…sono Carla Bailo, quella che ogni tanto lascia qualche post e dei commenti…e trovai questa pagina seguendo il link postato da una mia amica (reale, non solo virtuale) poco tempo fa:)
Tantissimi auguri a Lei ed a chi Le sta vicino…anche oggi qui c’è un bellissimo sole:)
Buon Natale a tutti! Oggi sono sola,e sono qui in questo giorno di festa a fare bilanci. Venti anni di matrimonio in cui ho sempre unito le famiglie, festeggiato, celebrato compleanni, Natali, Pasque, successi,… ho tenuto in vita una famiglia in cui credevo solo io. Aveva ragione chi ha scritto su questo blog (Manuela?) che prima o poi viene fuori tutto, ma proprio tutto. E così è stato per me. E via via che venivano fuori le incongruenze, le assenze, ogni volta che cominciavo a chiedere spiegazioni e puntualmente non ricevevo mai risposta… lui diventava sempre più aggressivo e abbandonico. Mi sono arrabbiata tanto come può fare una donna che si aspetta rispetto e considerazione dal suo uomo. Tutto questo è finito ora. Ho sperato fino all’estremo di poter cambiare la nostra storia, e mi sono arresa di fronte al suo nulla. Da luglio ho detto BASTA, prima di tutto a me stessa. Basta porgergli il fianco per essere maltrattata nell’anima. Poi perchè ho capito che io tentavo di risolvere i conflitti familiari e lui no, certo, li aveva creati lui ad arte!!! menzogne, dubbi, insinuazioni: Divide et impera !!! Quante volte anche a Natale mi sono sentita sola, con l’incertezza di non sapere se sarebbe arrivato, se sarebbe stato partecipe della festa…Entrava e usciva dalla vita familiare, dopo ho capito, a seconda di avere o meno svaghi del momento. Ieri ero a festeggiare il mio primo Natale con nonni, zii, fratelli, nipoti, e lui non c’era. Si, c’è ancora nostalgia, ma meglio senza di lui, con persone che mi vogliono veramente bene. E con me solo mia figlia piccola. Perchè qui c’è la parte più dolorosa della storia. Ho impiegato tanti mesi ad elaborare il dolore di non essere stata amata, di non contare assolutamente nulla per lui. Un vero lutto dentro di me, oltretutto cattolica praticante con un senso SACRO della famiglia. Mi sono dovuta violentare dentroi per prendere la decisione di troncare,. Ma ora sono qui e incolpo me stessa di non avercela fatta prima. Mia figlia a modo suo (con violenza e rifiuto) mi mandava segnali ma io cercavo sempre di recuperare, ricucire, le dicevo che tante coppie intorno a me si erano ritrovate ed erano più unite di prima. Già, ma bisogna volerlo, e lui non ha voluto, per questo, quando è stato ormai evidente, ho mollato la presa. Non mi ero però resa assolutamente conto dello sporco lavoro che ha fatto nel corso degli anni con i figli grandi, di 20 e 18 anni: piano piano ha portato avanti una campagna di denigrazione nei miei confronti, fino a che senza accorgermene mi sono ritrovata sola, come mobbizzata in casa mia, con loro che non volevano più fare niente con me. Io li avevo sempre avvicinati al padre!!! Mia figlia grande mi odia e non mi parla da mesi, ormai è diventata un’arma nelle mani di un padre senza scrupoli, che non sa pensare al bene dei suoi figli ma solo alla sua fottuta paura di stare da solo! Ora ho chiesto la separazione giudiziale dopo aver tentato inutilmente un accordo con lui, non ha accettato nemmeno condizioni per me molto sfavorevoli, tentando di controllare anche la mia vita futura e godendo nella speranza di sapermi in difficoltà… ora voglio uscire da questa storia con dignità. Il mio unico pensiero adesso è che i figli piano piano si rendano conto di cosa è successo, che ci possiamo riconciliare e possiamo ricostruire il nostro rapporto. Li ha plagiati fino a far dichiarare loro la volontà di vivere col padre! Ho le prove! Come da manuale, lui infierisce su questo non perdendo occasione per ricordarmi quanto sono sola, quanto tutti si siano allontanati da me, figli compresi. Tutto questo per me è terribile e non mi do pace. Soprattutto mia figlia grande la vedo persa. Questo è vero sadismo. So di non essere sola e di avere tante risorse, eppure è vero che certe volte si soccombe di fronte a tanto male. Questo è il grande dolore che mi accompagna in questo momento, la lontananza dei mie figli, e mi piacerebbe che chi ha passato la mia stessa esperienza potesse darmi un aiuto. Un abbraccio a tutti,e Buon Natale di rinascita
interessante….vogliamo continuare con l’autoanalisi? prima del periodo in cui ero iscritta come “morella”, ero stata iscritta con altro nickname, ugualmente cancellato, e con il quale scrissi 122 recensioni…e guarda un pò, ricordandomi un libro di cui avevo scritto, ho ritrovato pure il mio precedente profilo…così mi rileggo, non fa mai male…ecco il link:
https://www.ciao.it/Iscritti__auggie_170107
buffo, eh? da tanto tempo mi stavo cercando, per capirmi di più…difatti oggi ho terminato l’ultimo braccialetto:)
Ancora auguroni!!!!
Ma è bellissimo questo suo lavoro, complimenti davvero!
beh…sono disordinata, e non avevo salvato nulla; ma mi sono ricordata alcuni libri di cui avevo scritto; e guarda un pò.. loro, gli amministratori del sito, evidentemente conservano le recensioni in modo che la gente possa leggere e farsi un’idea sul “prodotto”, diciamo…perchè in effetti è questo il vero scopo di tale sito.
P.S.= pure le recensioni di “lui” sono ancora presenti, nonostante non sia più iscritto da anni. Fra i commenti, ci sono anche quelli di un ragazzo d’oro, che era gravemente malato e che purtroppo non è più con noi…e questo è veramente triste.
P.S.= addirittura 124 scritti…non 104, avevo letto male…accidenti, mi stavo rileggendo da sola, ma quante cose avrò scritto….:)
Cara Manuela, ciò che scrivi è vero, purtroppo; ed i bambini possono essere esposti a molti rischi, con conseguenze tremende per la loro psiche..e non solo, talvolta. Ciò di cui ti parlo, non avvenne nè su facebook ( a quel tempo non esisteva neanche, o cmq in Italia non c’era), nè su una chat…era l’anno 2003, una delle estati più calde che io ricordi. Il sito era, per così dire, “insospettabile”; era un sito su cui la gente scriveva recensioni di prodotti (il sito c’è ancora, fra l’altro) e c’era pure la possibilità di guadagnare qualcosina; anzi, so che qualcuno riuscì pure a guadagnare benino, scrivendo molto, si capisce. Proprio lì sopra, casualmente, lessi qualcosa che aveva scritto lui; pensai che scriveva proprio bene, lasciai commenti e votazioni, e lui poi ricambiò. Io scrivevo soprattutto recensioni di libri, in particolar modo thriller ed horror ( anche vampiri letterari, ovviamente). Fra l’altro, conobbi persone simpaticissime; si organizzavano raduni con molte persone…non era tutto finalizzato al sesso, al contrario…Vedi, questa persona in realtà non aveva maschere, o quanto meno si dimostrava ottima persona, istruita, educatissimo, senza dubbio intelligente; molti lo stimavano; aveva una smodata passione per i giochi di ruolo ( a me non attirano per nulla)…parlo di “ipnosi” perchè ad esempio, la prima volta che lo incontrai realmente, e mi raccontò varie cose personali, provai stranissime sensazioni…mi venne un sonno quasi paralizzante, non riuscivo a muovermi…non so spiegare perchè, in quanto in una situazione di questo tipo solitamente non viene sonno, caso mai hai la curiosità di conoscere una persona, che magari ti attrae. Basti dire che la relazione andò avanti per circa 3 anni e mezzo, ed in questo tempo io lo incontrai solo 4 volte; mai nello stesso luogo, e senz’altro nessuno della mia famiglia (e neppure della sua, penso) ci ha mai visti insieme. Questa persona era un pò più giovane di me, era separato con due figli….
Vedi, ho una mentalità piuttosto scientifica, direi; per cui, cerco sempre una spiegazione razionale alle situazioni; ancora oggi, dopo averci pensato tante volte, dopo anni di analisi, non riesco ancora a capire cosa veramente successe, e perchè stetti così male…mi auguro solo di poter trovare un’accettabile spiegazione…o, forse, il nascondiglio in cui si cela la bara del vampiro?:) ( qui naturalmente sto scherzando; gli unici “vampiri” sono una specie di pipistrelli, ovvero chirotteri…)
Un abbraccio, a te ed a chi legge………..
Particolarmente profondo e sensibile questo suo commento, mentre lo leggevo ascoltavo questo brano alla chitarra classica https://www.youtube.com/watch?v=BdG6EkkPL-Y e ho trovato come il sentimento musicale che esprime era molto vicino alle sue parole… inoltre mi interesserebbe saperne di più sulle sue recensioni sui vampiri letterari e dintorni. Un caro saluto.
Dottore, oggi è Natale; qui c’è un sole bellissimo, non so da Lei…sembra Pasqua, sembra primavera:) La “cavatina” è un bellissimo brano, mi ricorda altri tempi, altre persone…qualcuno che però non mi faceva venire sonno, anzi; qualcuno che cmq non dimenticherò mai. Davvero vuole leggere ciò che scrivevo allora? Mi ha dato lo spunto per “ricercarmi” su quel sito…perchè cancellai il mio profilo ed il mio nickname (anche “lui” si cancellò, ad un certo punto). Però, nonostante il sito stesso sia cambiato, è possibile ritrovare ciò che si è scritto…su quel mio profilo ci sono 104 scritti, libri e non solo; se le va di vederlo, bene, ecco il link (fra l’altro, anch’io rileggerò me stessa…)
https://www.ciao.it/Iscritti__morella_241144
Potrà rileggere tutto quello che io scrissi( d’altronde chiunque lo può fare attraverso il link, nulla di strano, perchè è pubblico), e che io stessa avevo dimenticato, in quel particolare periodo della mia vita.
Buon Natale, Dottore, a Lei, alla Sua famiglia, e a tutte le persone che qui leggono…un grande abbraccio:)
Mi dica almeno che regione è? Io ora sono in liguria, ma il tempo era unj po’ grigio… Buon Natale e buone feste.
VI SEGNALO QUESTO ARTICOLO SUL NATALE (nel link qui di seguito) – CONTIENE IN REGALO IL CALENDARIO ALBEDOIMAGINATION 2016 (scaricabile) – E VI FACCIO TANTI TANTI AUGURI!!
https://www.albedoimagination.com/2013/12/w-lalbero-di-natale-ma-perche-tristezza-e-ansia-natalizia/
Auguri di buon Natale a tutta la straordinaria famiglia di codesto speciale luogo di pensieri
Carissima Famiglia,
Un pensiero dolcissimo a voi in questo giorno di Festa. Vi auguro di cuore che la serenità sia presrnte nei vostri minuti, nelle vostre ore e nei vostri prossimi giorni.
Un abbraccio grandissimo.
Serena
tantissimi auguri, cara Paola; tanta serenità per te e chi ti è più vicino:)
“Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perchè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più di questo vero?. Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov’è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via . E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perchè vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore secondo me, quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.”
(dal libro “Stagioni diverse” di Stephen King)
…perchè è proprio questo, che stai cercando: qualcuno…una persona cara, un amico, un amore …qualcuno che ti ascolti veramente.
Perchè c’è quella “cosa” che non riesci a dire; sei stata/o cattiva/o, hai disubbidito a mamma e
papà; e ti senti in colpa…anche se non avresti mai immaginato una “cosa” così; al mondo ci sono persone che ti fanno del male proprio perchè vogliono farti del male..
.la tua vera colpa è il danno che hai provocato a te stessa/o, tacendo quando avresti dovuto parlare…
e seppellisci la “cosa” il più profondamente possibile, vuoi solo dimenticartene.
E la vita continua, e tu hai alti e bassi come tutti; magari hai relazioni che finiscono sempre,
perchè pensi di non essere degna/o di essere amata/o…ma vai avanti.
Ed arriva un momento in cui fai un bilancio della tua vita, e non è esattamente positivo; sei più vulnerabile…
così incontri lui/lei: sembrava che aspettasse proprio te…
(N.D.R.= internet è un ottimo terreno di caccia per i predatori; ci sono gli/le eterni/e bambini/e,
che giocano e sono in fondo innocui/e, non hanno nessuna intenzione di fare del
male; ci sono però anche altri predatori, vampiri e mantidi religiose di varie specie, per non dire di peggio)…
Certamente, è persona che si presenta bene, che trova sempre le parole giuste, educato/a e
gentile; amico/a, confidente, possibile amore…ha un intuito eccezionale, purtroppo non lo
usa per fare del bene, trova la persona che gli/le “serve” fra mille altre…perchè è così?
Potrebbe avere una accentuata vena di sadismo; o, magari,vuole vendicarsi di un abbandono; e tu, guarda che coincidenza, somigli come una goccia d’acqua alla persona che l’ha abbandonato/a….
In realtà, ti accorgi che c’è una nota stonata; è come un brivido gelido lungo la schiena, un lampo improvviso; ma è talmente impercettibile ed indecifrabile, che non te ne rendi veramente conto. E così inizia la relazione; ed il ragno tesse la sua invisibile e tenacissima tela…
Non te ne accorgi neppure e gli/le riveli anche quella “cosa” segreta…lui/lei
non aspettava altro, perchè ora sa come farti star male…ovvero, servendosi del tuo senso di colpa. Non sei altro che una bambola di pezza tra le sue mani…
Però ad un certo punto il tuo istinto di sopravvivenza ti avverte che così non va, ti lancia
segnali allarmanti ed inequivocabili; lui/lei naturalmente se ne accorge, e comincia ad allontanarsi (magari espatria proprio), perchè capisce che ti stai svegliando dalla trance…
Poi arriva la goccia che fa traboccare il vaso (ed è un bene), spesso è banale; può essere un suono, un’eco lontana, un ricordo, le parole di uno sconosciuto, una fotografia…e di
colpo apri gli occhi, e scappi via. Ma cominci a stare male, è come se mille frammenti di te fossero sparsi per il mondo, e non li trovi più…
Allora devi trovare la forza di chiedere aiuto…
e ci sarà chi, idealmente, ti prenderà per mano e ti accompagnerà nel viaggio, sempre con pazienza e rispetto, seguendo il tuo passo, fermandosi quando ti fermerai, sempre senza giudicarti…soprattutto, senza farti sentire in colpa… ti ascolterà, ma non per farti del male, questa volta…..
E piano piano, curerà le tue ferite; piano piano, tornerai a guardare il mondo intorno a te; magari non riuscirai mai più ad avere una relazione..
Però ti accorgerai che a volte basta un “ciao, come stai?”, o un abbraccio, o una stretta di mano, per “capire” gli altri; e non odierai neppure chi ti ha fatto del male, perchè “se non sono gigli, son pur sempre figli, vittime di questo mondo”…
Non sei sola/o…apri la porta, dai una mano a qualcuno, vedrai che ben presto tante mani stringeranno la tua mano; sorridi con gli occhi e con il cuore, e tanti ricambieranno; perchè
il sorriso è contagioso, ma non fa male a nessuno………………..
Grazie per questo suo sensibile intervento. In particolare per evidenziarle voglio riportare queste sue sagge raccomandazioni: internet è un ottimo terreno di caccia per i predatori; ci sono gli/le eterni/e bambini/e,
che giocano e sono in fondo innocui/e, non hanno nessuna intenzione di fare del
male; ci sono però anche altri predatori, vampiri e mantidi religiose di varie specie, per non dire di peggio)…
Certamente, è persona che si presenta bene, che trova sempre le parole giuste, educato/a e
gentile; amico/a, confidente, possibile amore…ha un intuito eccezionale, purtroppo non lo
usa per fare del bene, trova la persona che gli/le “serve” fra mille altre…
Grazie Dottore; purtroppo non sono granchè saggia, dal momento che quanto ho scritto non è un semplice racconto, ma, sinteticamente per ovvi motivi, la mia brutta storia…ed è buffo, perchè in realtà non sono poi così influenzabile; non credo nè ai miracoli, nè alle Madonne che sanguinano, e neppure ai vampiri ed ai fantasmi… è per me ancora un “mistero glorioso” quanto successe…ora, se frequenti una persona spesso è un discorso; ma se la vedi pochissime volte…beh, io non credo che l’ipnosi a distanza possa funzionare…o forse mi sbaglio, la mente umana è un mistero, credo che su questo siamo d’accordo..ad ogni modo, non è il mezzo, cioè internet, da demonizzare; bensì occorre fare attenzione a chi si cela dietro il pc….ah, grazie infinite per il calendario, me lo scarico e me lo stampo; ricambio di cuore gli auguri…metterò poi un post con gli auguri miei personalizzati sulla pagine fb, per tutti quanti:)
“Non è il mezzo da demonizzare ma chi si cela dietro… ”
Arrivi al punto che nemmeno riesci a scrivere e ad esprimere cio che ti è capitato, non trovi le parole, tutto è così contorto e surreale da non riuscire a dipanare la matassa. Una ragnatela talmente fitta che va ad intaccare non solo il tuo io, la tua anima, ma anche la capacita espressiva di linguaggio. Poi, come per miracolo, qualcuno, Carla, racconta, in una forma talmente fluida e reale, ciò che è capitato pure a te. Ne sono convinta, questi social network sono un vero e proprio pericolo perché chi si cela dietro, nella maggior parte dei casi, ha una maschera costruita alla perfezione, non è riconoscibile, usa tutte le astuzie per intrappolarti. Mi ritengo una persona molto accorta, poco coinvolgibile e influenzabile, ma in questo caso pure io ci sono cascata, con conseguenze devastanti… immaginiamo i nostri figli a cosa sono esposti sin dalla piu tenera età e nessuno, nessuno, se ne accorge..
Grazie per questo suo sensibile intervento. In particolare per evidenziarle voglio riportare queste sue sagge raccomandazioni: “internet è un ottimo terreno di caccia per i predatori; ci sono gli/le eterni/e bambini/e,
che giocano e sono in fondo innocui/e, non hanno nessuna intenzione di fare del
male; ci sono però anche altri predatori, vampiri e mantidi religiose di varie specie, per non dire di peggio)…
Certamente, è persona che si presenta bene, che trova sempre le parole giuste, educato/a e
gentile; amico/a, confidente, possibile amore…ha un intuito eccezionale, purtroppo non lo
usa per fare del bene, trova la persona che gli/le “serve” fra mille altre…”
Cara Carla
questo tuo intervento racchiude tutto.. Tutto…Non servono altre parole.. Bravissima!!!!
Buon Natale a tutti e Buon Natale a Lei caro Dott. Brunelli che il Signore illumini sempre il Vs cammino
Grazie cara Manuela, sono felice che le mie parole possano aiutare qualcuno; sai, dopo il temporale, c’è sempre l’arcobaleno, e le nubi si dissolvono:)
Ciao cara, tantissimi auguri anche a te ed a chi ti è caro…che per Voi ci sia salute e serenità, perchè sono queste, le cose che contano veramente, nella vita….
Ti abbraccio:)
e così sono arrivata anche a questo ulteriore ed altro traguardo: la serenità di aver cancellato il numero di telefono, tutte le email, le foto e la dolcezza di guardarmi dentro e non sentirmi più offesa.
Io mi Amo
Bravissima, lei ha compiuto un atto di rinascita, con determinazione e coraggio… inizia un nuovo ‘concepimento’ dell’amore… lunga è la via, tanto ancora da scoprire e da fare, ma ora è possibile perché è già l’Alba…
grazie Dottore, le sue parole, i suoi pensieri mi sono stati e continuano ad essermi di speranza e di aiuto nel trovare il coraggio per voltarmi indietro sempre di meno. continuo a salire per guardare finalmente e mi auguro presto il sole sorgere.
Caro Dottore, ho letto i suoi libri, anche l’ultimo, e ne traggo sempre grande aiuto ma non trovo una risposta sul “dopo”. In che rapporti si può restare con un narciso? Vivere nell’astio e nel rancore o cercare un rapporto quantomeno civile? La mia storia è finita due mesi fa (siamo stati insieme circa 4 anni a periodo alternati) quando lui mi ha scaricato per un’altra piu giovane, più semplice, più adatta. Ha sbandierato a tutti la nuova “sorpresa della vita” e soprattutto ha tenuto a far sapere a me tutto quello che ha trovato in lei e che non avrebbe ripetuto gli errori fatti. Dopo pochi giorni però mi ha cercata per rivedermi. Mi sono rigidamente rifiutata, ero troppo ferita, e da allora lui è sparito. Ora mi sono pentita di avergli sbattuto la porta in faccia, vorrei ricontattarlo per recuperare almeno un rapporto civile. Ma poi quando sto per scrivere o chiamare mi assale la paura. Così sono dilaniata tra la nostalgia, la paura e il dispiacere di essere rimasti in cattivi rapporti…..non so se è vero perdono o forse ancora la mia dipendenza affettiva….
Cara Angelina il suo comportamento e i suoi dubbi sono assolutamente comprensibili. Non deve impegnarsi al ‘vero perdono’ in questa fase, questo se arriverà, arriverà più avanti senza sforzo… adesso è importante che lei si riprenda la sua vita e che questo personaggio non abbia più il potere di confonderla e di ferirla con le sue uscite insensibili, arroganti e in definitiva stupide e cattive. “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te!”, vorrei vedere se una sua ex gli venisse a raccontare di quanto è felice con un altro! I cattivi rapporti o comunque ambigui li crea lui… adesso lei deve prendere del tempo per lei e fare cose belle per lei… più avanti, se lui cambierà atteggiamento i rapporti civili arriveranno e poi, possibilmente ed anche spontaneamente, anche le sue scuse e il perdono.
Grazie Dottore, lei è davvero un angelo! Grazie ai suoi articoli illuminanti, i libri, gli studi ed il sostegno che offre con questo blog, ho capito al modo giusto cosa mi stava capitando ed ho iniziato il percorso corretto di uscita dalle tenebre e dal male in cui ero intrappolata a causa del mio amore dipendente per quel “personaggio”, che si auto-definisce ed è un diavolo. Grazie! E che il Signore la benedica!
Grazie a lei. Un caro saluto
Gent.mo Dott. Brunelli
Cara Paola,
ho atteso con enorme impazienza l’arrivo del libro che ho letto in un batter d’ali ma lo rileggerò di nuovo, con calma, approfondendo quei piccoli puzzle, di enorme importanza a livello psicologico, che mi mancavano in entrambe le parti (vampiro/vampirizzato).
Da leggere subito per chi si trova in queste situazioni, anche se, purtroppo, quando si prende coscienza della devastazione interiore è ormai è troppo tardi e si approda in quest’isola del tutto sconosciuta.
Si pensa sempre che l’amore che proviamo sia più forte di qualunque tempesta e che questo amore, inizialmente corrisposto, magico, idilliaco, guarisca tutto. Ma NON è così. Ora posso dire e confermare quanto letto. Queste menti malate sono alla ricerca e vivono nelle tenebre, nessun amore potrà mai appagarle, perché, come veri vampiri, succhiano tutto ciò che c’è di buono nel vampirizzato. Non sono in grado di amare, cercano solo consensi di stima, ammirazione da tutte le parti per poter sopravvivere e ne ho conferma. Tu sei solo un NIENTE nei loro confronti, come sono niente tutte le altre che tu, fino ad un determinato momento non sai che esistono perché se le altre fossero qualcosa per lui tu non saresti esistita e viceversa. Lo scopri pian piano. Scopri tutto, ma proprio tutto. Quindi impariamo ad amare noi stesse, a capire perché siamo legate a quest’amore malato, perché ci facciamo così tanto male. Nonostante tutto sono felice di aver amato questa brutta persona e sono felice di portare questo sentimento dentro di me e in ogni dove. Il Signore dice, ama il prossimo tuo come te stesso. Io ho amato il mio prossimo di più di me stessa, sempre. E’ il mio prossimo che non ha amato me come se stesso, ma solo usata, questa la mia ferita interiore. Brava Paola per la decisione presa. Grazie Dottore per esserci sempre vicino. Un abbraccio a tutti.
Un abbraccio a lei Manuela, per le sue parole così sensibili e sincere.
NON POSSO EVITARE I COLPI, MA SO COME SOPPORTARLI.
Non so dove vado, ma so con chi vado.
Non so dove sono, ma so che sono in me.
Non so che cosa sia Dio, ma Dio sa che cosa sono.
Non so che cosa sia il mondo, ma so che è mio.
Non so quanto valgo, ma so non fare paragoni.
Non so che cosa sia l’amore, ma so che godo della tua presenza.
Non posso evitare i colpi, ma so come sopportarli.
Non posso negare la violenza, ma posso negare la crudeltà.
Non posso cambiare il mondo, ma posso cambiare me stesso.
Non so che cosa faccio, ma so che sono fatto da ciò che faccio.
Non so chi sono, ma so che non sono colui che non sa.
– da “La danza della realtà” di Alejandro Jodorowsky –
Buonasera a tutti, ho letto almeno un paio di volte tutto quanto prima di lasciare un commento. Non voglio etichettare nessuno, e la relazione a cui mi riferisco è ormai terminata da tempo, ovvero sono passati quasi 10 anni…non so esattamente se il mio partner fosse un “vampiro”, ma sono certa di essere stata “complice” inconsapevole, avendo io stessa il mio “vampiro interiore”, ovvero un’esperienza fortemente traumatica nell’adolescenza, che avevo in un certo qual modo accantonato, anche perchè a 16 anni è difficile rendersi veramente conto di certe cose, e la mia mente, a quel tempo, reagì trasformando il mio trauma, forse per poter continuare a vivere una vita più o meno normale. Posso comunque senz’altro dire che ho interrotto io stessa tale relazione, perchè cominciavo ad avere sensazioni bruttissime, mi sembrava di essere sotto ipnosi e volevo liberarmi. In seguito, stavo male e mi sembrava di essere sull’orlo di un abisso, credevo di impazzire, sentivo un vuoto interiore spaventoso…esperienza che non auguro a nessuno, perchè è devastante. Ho avuto, fortunatamente, la buona idea di rivolgermi ad uno specialista, uno psichiatra che mi segue ancora dopo tanto tempo. Sono occorsi almeno un paio di anni, per uscire da questa tempesta, dai fili invisibili che mi legavano…le cicatrici restano, profondissime, talvolta sanguinano ancora…ma poi passa. Il mio suggerimento è di chiedere aiuto, se si sta veramente male…perchè da soli non si riesce ad uscirne. Ringrazio il Dottor Brunelli per questo articolo, che ho trovato molto interessante ed esauriente…buona domenica a tutti.
libro arrivato…. e vaiiiii con l’auto aiuto.
questa sera si comincia la lettura.
No Paola, come ho scritto, purtroppo le primissime copie del libro sono piene di errori perché è stato caricato il file bozza… le posso inviare il file corretto, se mi contatta glielo faccio sostituire. adesso il libro è corretto sia on line e sia cartaceo. Se la sua mail qui presente è giusto glielo invio… Mi scuso per questo problema , ma lo risolviamo. A presto
Dottore ne ho fatti così tanti io di errori che qualche errore di stampa posso facilmente superarlo, mi creda.
Il suo libro mi è arrivato e sono già a metà lettura.
È per me di una verità così cruda, che fa male. Ma so che è un altro passo necessario per la mia guarigione. Per comprendere meccanismi terribili che hanno connaturato la mia vita, fino a quando non ho deciso di cercare la REALTÀ.
Paola veramente… mi mandi una mail al mio indirizzo che trova nei contatti e io le invio il file giusto, e poi magari anche il libro (già da alcuni giorni è tutto a posto per chi lo volesse ordinare). Poi ci terrei a sapere di più cosa ne pensa del ‘Manuale’… certo è doloroso, ma è anche un percorso di auto-aiuto… l’Amore è così potente che sempre può portare alla guarigione, solo che ci dobbiamo sentire alleati ad un’energia dell’Amore in senso superiore. Perciò dobbiamo anche dimostrarlo mettendo in pratica un po’ alla volta un proprio percorso di guarigione, e il libro dà molti consigli.
“Ogni momento bello che pure può esserci stato appare vuoto, falso, manipolatorio. Il vampiro amoroso può dichiarare con crudeltà di non aver mai veramente amato e in definitiva di aver perso il proprio tempo in una relazione che ha reputato inutile e persino spregevole, relegando il partner in un’area di disprezzo assoluto e di mortificazione “.
Ho terminato di leggere il libro del dr. Brunelli.
L’insegnamento che ne ho tratto?
Non dare la colpa all’altro, prendere atto del trauma subito e prendersi cura di se stessi.
“Più lasci aperto il cuore e prima arriverà una nuova alba”.
E così ho aperto il cuore a quell’UOMO che con la sua tenerezza e dolcezza ha saputo proteggermi e coccolarmi trasformando una stanza di ospedale in un luogo ricco di attenzioni.
Ho deciso di farmi del bene , ho sbloccato il contatto del mio vampiro perché è giusto che non influenzi più la mia vita, ho premuto il dito sul numero del mio angelo e gli ho detto “buongiorno , io ti amo”.
Grazie a voi.
Ciao a tutti, sono passati due anni dal mio primo ingresso in questo blog che mi ha permesso di aprire gli occhi e riconoscere il narciso di mio marito. Due anni x capire, riprovare ed elaborare il lutto. A giugno ho cominciato il percorso di separazione e purtroppo ogni tentativo di trovare un accordo si è rivelato vano. Si è scatenata la sua distruttivita senza più remore. La strategia è di ridurmi a zero e farmi il vuoto intorno. Il dramma ora è per i miei figli, stanno malissimo e completamente plagiati dal padre , e messi contro di me. Sto vivendo un incubo. Io mi sono già ritrovata e staccata ma il rapporto con i miei figli sembra distrutto. La loro psiche è devastata. Help
Carissima Bianca, apprendo dal tuo post la situazione che purtroppo stai vivendo e cercherò in qualche modo, per quel che posso e per quel che conta, di darti una mano.
Prima vorrei concentrarmi su di te: senza ogni dubbio, ciò che hai fatto con la separazione è un grandissimo regalo alla tua persona ed ai tuoi cari figli.
Te lo dico da figlia di separati, che nella sua infanzia ha visto e sopportato per anni le angherie del padre: se solo mia madre avesse avuto l’indipendenza e non avesse ceduto alla violenza di quest’uomo, per me molte cose sarebbero state diverse. Migliori.
Ma così non è stato purtroppo… e gli effetti su di me si sono visti eccome. Detto questo, il consiglio che mi sento di darti oggi è il seguente: non farti influenzare. Se tu hai paura lui diventerà più forte, perché si nutre della tua paura. Lui farà sicuramente di tutto per distruggerti (triste copione), ma tu cerca di non mollare. Lo devi a te ed ai tuoi figli. Evita ogni contatto lasciando all’avvocato il compito di fronteggiare le sue invasioni di campo. Te lo dico con il cuore: se tu cedi, per amore di pace, ai suoi dialoghi sarà ancora peggio. Per questo ti dico di limitare gli interventi personali il più possibile: così facendo, limiterai anche le vendette indirette che attua suoi tuoi figli. Questo perché non sei tu ad agire, ma una persona terza, ovvero il tuo avvocato. Quindi, anche davanti a loro, non gli offrirai il fianco per ulteriori attacchi. Ciò che è importante, ora, è che tu non perda di vista il tuo obiettivo: sii paziente, ma forte. Ricorda che prima o poi da qualche parte la sua difesa perderà dei soldati lungo il confine. Allora cerca, con tutta la tua lucidità, di trovare dove questo confine è debole. Nella lotta che ho avuto con mio padre, dopo molto, moltissimo tempo, ho capito che dovevo semplicemente dimostrargli di essere più forte di lui. Ti assicuro che non è stato semplice: i ricatti, le frasi intimidatorie ed offensive, le piazzate davanti a casa… tutto era all’ordine del giorno. Nemmeno quando mi ha mandata all’ospedale per un collasso nervoso si è fermato… eppure, con tutta la forza che avevo in corpo mi sono impuntata. Ho contattato un avvocato, ho raccolto prove ed ho aspettato l’occasione giusta: perché queste persone sono talmente arroganti da supporre che il mondo sia pieno di stolti. Lo colpirai probabilmente là… qualche anno fa ho letto che un tribunale del nordest ha condannato (con sentenza confermata in cassazione) un uomo che faceva ciò che ora tu stai raccontando. L’accusa aveva dimostrato che questo soggetto aveva gradualmente insillato nei figli sentimenti di odio e di disprezzo nei confronti della madre. Hanno dimostrato mediante perizie sulla donna che era in atto costantemente una violenza psicoligica, a volte sfociata in violenza fisica. Cerca un bravissimo penalista Bianca: puoi farcela. E soprattutto, se vedi che il tuo ex marito diventa pericoloso, non esitare ad allontanarti. Vai anche da un terapeuta: adesso ti serve come l’aria, perché hai bisogno di essere sostenuta. I tuoi figli capiranno: forse presto o forse tra poco. Ma capiranno. Non cedere al potere che inconsapevolmente stanno usando su di te. purtroppo ora sono solo delle pedine utili al padre: per lui non sono niente di più. Coraggio Bianca!!! Ti abbraccio forte, e scusami per gli errori, ma con il cellulare è complicato scrivere qui.
Forza.
serena
Chiedo scusa per problematiche editoriali alle persone che avessero acquistato il libro Amori distruttivi e vampirizzanti nei primissimi giorni dalla sua uscita, cioè entro il 3 novembre (ora è tutto a posto). Si tratta di poche copie (circa 10) che erano state caricate con un file contenente molti errori di stampa, ma con i contenuti corretti. Se si vuole si potrà inviarmi la copia errata e avrò cura di restituirla. Lo stesso vale per il file dello E-book, Mi spiace e grazie per la comprensione.
Buongiorno Gent.mo Dott. Brunelli,
l’ho acquistato il 30/10 e non l’ho ancora ricevuto.
La ringrazio infinitamente, ma non si preoccupi, quello che conta è il contenuto.
No, no, quando le arriva poi glielo sostituisco… grazie per la comprensione.
il 24 giugno quando sono entrata in sala operatoria avevo tanta paura ed ero sola con i miei due figli che aspettavano la loro mamma. dopo 5 ore di intervento mi sono svegliata e le mie gambe si muovevano ancora.
ancora una volta ero stata rifiutata.
quel 24 giugno avevo già da tempo chiesto aiuto ed avevo già conosciuto voi.
dopo quel l’intervento chirurgico sono guarita fisicamente ed ho accelerato con la forza delle mie gambe il mio percorso di guarigione interiore.
la lettura del libro della Norwood é stato un altro tassello doloroso che ho fortemente voluto porre sulla mia strada.
oggi dico senza difficoltà: io ero malata!
se capiremo che noi valiamo per noi, che dobbiamo smetterla di manipolare l’altro per essere necessarie alla vita; che ognuno ha la responsabilità della sua vita e, quindi, noi della nostra; se superiamo la paura dell’abbandono e poniamo in essere ogni comportamento, anche se duro e doloroso, che possa portarci a noi stesse, allora comprenderemo che l’altro non ha la responsabilità del nostro malessere, perché l’altro è l’altro e noi abbiamo un unico grande dovere : AMARCI.
è difficile uscire dal pantano, ma se ci si sporge un po’ in su l’aria fresca è più piacevole dello sporco.
ora attendo l’arrivo del libro di auto aiuto del dr. Brunelli per porre ancora un altro importante tassello verso la mia guarigione.
perché io esisto anche se sono sola.
Colgo l’occasione per scusarmi in anticipo con lei e con i lettori in quanto il libro essendo in primissima uscita è stato pubblicato con un file che per errore non è stato controllato. quindi ha numerosi errori di battitura (ma i contenuti sono a posto). Se lei mi contatta via e-mail provvedo a inviarle una copia corretta in versione E-book. Grazie e mi scuso ancora.
io l’ho acquistato cartaceo e dovrebbe arrivarmi tra qualche giorno.
ho preferito questo formato, perché mi da la possibilità di studiarlo bene, secondo la mia impostazione mentale.
non si preoccupi dottore per qualche errore di stampa, l’importante sarà il contenuto.
le auguro una buona giornata.
Se lei avrà la pazienza di spedirmelo gliene invio una copia corretta (purtroppo le prime 10/15 copie per errore sono state create con un file non ancora corretto per gli errori di stampa,.
Salve a tutti . Dopo una relazione di 4 anni con una personalità narcisistica ne sono uscita con con difficoltà ma ormai spero sia un capitolo chiuso per sempre . Spero perché vivo nel terrore che questa persona possa farsi viva di nuovo e che riesca ad irretirmi di nuovo . Ho preso consapevolezza di essere stata ” infettata ” e che questa condizione emotiva è ancora dentro di me . Vivo nel terrore che non riuscirò mai a tornare quella che ero , una persona normale come tante , con le proprie fragilità ma attiva e curiosa per tutto . Quello che mi fa più paura è appunto che mi è stata risucchiata tutta la vitalità , tutto ha perso senso e sopravvivo in uno stato al limite della sociopatia . Non mi interessa più capire i motivi o il perché questa persona mi abbia ridotto così ,di fatto è successo e sono solo le conseguenze che mi ha generato che mi interessano e non trovo soluzione . Temo mi sia stata davvero risucchiata quella parte vitale necessaria a vivere . Provo a cercare in me le stesse motivazioni di un tempo e quella che ero ma mi trovo atterita a constatare che non c e piu niente di questa ormai . È come se la mia identità e personalità fossero davvero state risucchiate . Quello che mi chiedo è se è possibile guarire , elaborare tutto questo e ricominciare a vivere dimenticando per sempre . Quello che faccio è non pensare mai a niente di quello che è stato per tutelarmi ma questo serve solo ad allontanare la rabbia e la frustrazione . se è possibile tornare a vivere e riappropriarsi di ciò che eravamo prima di finire in una situazione del genere . L assurdo è che davvero non è una semplice storia finita male ,quelle accadono a tutti e dopo aver elaborato il dolore e il dispiacere si ricomincia e senza la sensazione di aver perso se stessi . Io mi sento di avere perso me , che la storia è chiusa ma che lui si è mangiato tutto il mio io e che devo ricostruirmelo da capo con il timore appunto di non riuscirci . Prima soffrivo perché cercavo un risarcimento da questa persona per riprendermi qualcosa di me che credevo in mano a lui , ora solo libera da questa cosa ma di fatto il vuoto che ho dentro è palese . Si può guarire ? Chi ha affrontato la stessa cosa può dire oggi di stare bene ed avere recuperato se stesso e la propria identità ?
care amiche, cara Serena e cara Manuela
ciò che tento di far passare è un messaggio diverso.
mi spiego: anche io mi sono sempre sentita una vittima ed ho coltivato rabbia, fallimento, frustrazione verso chi non mi ripagava dei miei sforzi.
ma ora, ora a questo punto della mia guarigione, ho capito e si sa ” con la comprensione viene l’opportunità di scegliere ; così più aumenta la conoscenza, più aumenta la libertà di scelta”.
io ho voluto e voglio CONOSCERE per capire che il vero problema non sono gli altri e che se gli altri hanno il potere di devastare la nostra vita, vuol dire che c’è qualcosa in noi che non va.
ora, proprio ora, ho compreso quanto io sia stata determinante nel mio malessere (e chiamiamola pure malattia) e quanto il mio bisogno di essere ” mamma” di tutti e di controllare la vita di tutti mi abbia impedito di avere una vita serena, in pace e felice.
perché, mi domando, dovrei continuare a sentirmi vittima?
preferisco coltivare la mia spiritualità, che ho scoperto di avere grande in me; preferisco confrontarmi con donne che hanno il mio stesso problema; preferisco restare immobile e senza rabbia di fronte a,situazioni che davvero non posso controllare.
ho fatto per 22 anni la mamma a mio marito con il risultato di restare sola nel momento della mia caduta e proprio quando avrei avuto bisogno del suo aiuto.
ed allora cosa faccio? piango? sbatto i piedi ?
no!
mi occupo di me con ogni mezzo e non odio più nessuno, perché IO sono più importante dello stesso male ricevuto e della stessa mia malattia, che mi proviene da una una famiglia disturbata.
cambiate prospettiva, amiche mie, e vi accorgerete che le lacrime che scenderanno dai vostri occhi ” riusciranno a formare un mare”.
c’è sempre una speranza di vita diversa, Serena, e questa speranza abbiamo il dovere di costruirla noi stesse.
Cara Paola, Serena e tutti
leggo i Vs. commenti con il cellullare e rispondo con lo stesso.
Utilizzando questo strumento è un po’ più difficile replicare rispetto ad un pc quindi molte volte non passa appieno ciò che si vuole esprimere.
Ciò che leggo sono tutte cose che già conosco ma sentirsele ripetere fa sempre bene.
Nella vita ho sempre cercato di capire e giungere al nocciolo del problema e per arrivare a questo bisogna sapere, leggere, informarsi. Mi sono documentata molto, ho una biblioteca di libri anche in questo settore perché aimè, ci sono cascata pure io.
Quello che scrivi, Paola, sembra il clone della mia vita, potrei trascrivere parola per parola perché tutto corrisponde alla mia vita, tutto.
Poi si cade, una caduta peggio della prima perché cadi nel momento in cui sei veramente fragile e in questo momento sei esposta a tutto e quando precipiti nel baratro è veramente dura uscirne. Ho amato un narcisista perverso per colmare i miei vuoti di cui allora non avevo coscienza e conoscenza e sono stata vittima di un grave trauma da NP con tutte le conseguenze del caso. Questi vuoti li hai già pienamente descritti tu e non li ripeto. Sottolineo solo questo grazie alla mia fede sono riuscita a risorgere. Rispondo anche ad un altro tuo intervento alla mia frase “chi ama ti cerca”. Io non ho aspettato che lui mi cercasse. L’ho cercato sempre, umiliandomi e facendomi sentire un verme, ma ora le cose sono cambiate perché ho veramente capito di che persona si tratta, io che con lui avrei voluto ricostruire la mia vita. Il cammino è stato duro, faticoso, a volte in salita per poi imboccare ancora la via della discesa. Ora sono ad un punto che non mi interessa più nulla, ma proprio nulla di lui e di chi si è approfittato per una vita intera della mia bontà. Non ho raggiunto la vetta, mi mancano solo pochi passi, ma come si sa, chi va piano va sano e va lontano. un abbraccio e un bacio.
sei dolcissima, Manuela, nel tuo bisogno di serenità e di libertà.
la libertà io l’ho cercata dentro di me, l’ho trovata al mio interno, così come la mia serenità interiore.
oggi sono libera e piena di luce e mi amo per quello che sono.
la verità sono andata a cercarla proprio lí dove ella persona conduce la sua vita con la sua donna,mentre a me andava raccontando di una terribile malattia, che lo costringeva a curarsi all’estero.
ed invece era lí nel suo ufficio con la sua donna che lo aspettava all’ uscita al pari di uno scolaretto, che esce dall’aula saltellando per la fine delle lezioni.
di fronte a questa scena di VERITÀ non ho provato dolore, rabbia, risentimento, rancore. ho sentito una grande ed immensa pena per lui, la cui forza, così tanto mostrata in foto pubbliche, é inesistente.
sai quando scorgi una vita sciatta, quotidiana che hai bisogno di inventarne un’altra per poter continuare ad andare avanti?
beh, io sono più in alto di questa persona!
il non aver compreso il mio amore, l’aver continuato imperterrito a ferirmi, la sua arroganza e superbia non mi hanno colpito più e sono davvero, ora più che mai, un problema suo.
io sto guarendo!
ed è proprio in quella città, la sua città , che tornerò per fare un master, la cui domanda ho spedito come se quella persona e la sua donna non esistessero.
ed anzi, ho deciso di andare via ed ho deciso che i blocchi non servono a me, che amo me.
coraggio, Manuela, guarda dentro di te per scoprire che sei bellissima.
io coltivo le mie risorse ed i miei talenti, mi guardo allo specchio e mi trovo bella.
Cara Paola,
noi, siamo vittime di queste orrende brutalità proprio perché siamo diverse. Non siamo le classiche donne alla ricerca di uomini, ma siamo donne dolci, sensibili, che danno tutto per amore, che per amore perdonano sempre. La mia dolcezza è innata, un dono che mi è stato dato dall’alto, una dolcezza che viene dall’anima, dal mio sguardo, dal mio modo di essere. Sono stata accusata di essere un agnello travestito da lupo, di essere falsa, approfittatrice e quant’altro.
L’amore è vita ma nel mio caso l’amore non ha potuto fare nulla. Questo mio grande amore ha solo reso possibile far emergere la vera natura di quest’uomo, la bestia che era dentro lui. Io ero il suo specchio, lo specchio di ciò che lui voleva essere ma non era.
Se uno è intellettualmente onesto, dopo quattro anni di perdono e di ricerca prima o poi emerge. Riusciva ad estrapolare anche ciò che io non ero, riusciva con le sue accuse a pormi al suo stesso livello, questo era il suo obbiettivo, io dovevo essere lui e lui doveva essere me.
L’ultimo episodio. Nel giorno del suo compleanno mio papa stava morendo.. Gli mandai gli auguri nonostante fosse sparito, nonostante le mie innumerevoli ricerche. Mi rispose.. per il colpo mortale finale.. Mi volle telefonare facendo finta di essere dispiaciuto, volle sapere, sapere tutto.. di me. Ed io sempre pronta alle sue richieste. Quando parlavo di mio papà e della sua lunga agonia mi disse: “quando nella vita si fa del male si paga”..Io stavo pagando il male che avevo fatto a lui… a voi le conclusioni… Morì 24 ore dopo..
Pardon: un lupo travestito d’agnello
Il Signore lo teneva in braccio. Un sospiro, poi un altro e in fine l’ultimo. Piangevo, un pianto di dolore così intenso reso ancora più soffocante pensando che il mio più grande amore gioiva per la mia disperazione. Ora mio papà poteva finalmente vedermi in piena luce, poteva capire, poteva aiutarmi cosa che fino ad ora non aveva potuto fare per la sua lunga malattia. Poteva vedere ciò che io avevo fatto per amore. Mi ero privata di un suo dono, un suo ricordo di enorme valore economico ma soprattutto sentimentale per donarlo a lui, per fargli capire quanto importante era per me. Lo usò, vendendolo, come tutti gli altri miei regali. E gioiva nel dirmi che avrebbe fatto un bel viaggio, che ciò che ricavava l’avrebbe usato per divertirsi.
Sono convinta che mio papà veglierà su di me;
Sono convinta che tutto il bene fatto non è mai una sconfitta ma una vittoria;
E sono certa che il male fatto ritorna..
Per ora godo la mia vittoria.. essermi liberata di lui.. il mio cuore non sente più la sua mancanza, la mia determinazione non è venuta meno.. non mi vedrà mai più e non lo cercherò mai piu.. Questo è l’augurio che faccio a tutti voi.
Forza Manuela, l’importante è sentire di avere l’Amore dalla propria parte.
Cara serena,
penso che sia così per tanti quando si ha a che fare con un narcisista. Ti tolgono tutto. Io mi sono sentita così, spogliata e risucchiata di tutta la mia bellezza interiore, la mia vivacità, il mio essere, la mia vitalità, il mio io. Non mi riconosco più. Le stesse domande me le pongo anche io e ti posso dire che per ora non ci sono riuscita. Tanti piccoli passi importanti, percorsi che in un modo o nell’altro, per chi ha subito un trauma così importante, sono tappe obbligatorie. Chissà, forse un giorno, proprio qui, diremo: ce l’ho fatta pure io..
Questo perché abbiamo davvero amato persone veramente malate.. mentre noi soffriamo queste persone continuano a mietere vittime.. un abbraccio
Niente mai più sarà più come prima.
Inizio così, con queste parole, la mia risposta a te, Serena, ma parlo anche a Manuela, a Paola ed a tutti coloro che qui ci leggono e ci leggeranno.
Serena cara, il tuo dolore è uno stato che abbiamo conosciuto tutte noi.
E’ una realtà con la quale ci troviamo a dover convivere e che a volte – nel suo perdurare – ci porta a credere di non potercela fare, perché vorremmo finalmente stare bene. Ma, nel suo evolversi, questa voragine di vuoto, che ci depreda di ogni sogno, di ogni forza e di ogni speranza, ci depreda anche delle “vecchie noi”, di ciò che eravamo un tempo.
Allora questo male così negativo è capace di trasformarsi in un qualcosa di positivo.
E’ la morte per una nuova vita.
Un tempo, proprio con il Dott. Brunelli, abbiamo discusso di questa “fase”: morire dentro per tornare a vivere.
Tu dici che la tua infezione ancora giace dentro di te e che temi di non riuscire a tornare la donna di una tempo. Io ti dico che non sarai mai più la persona di una tempo, sarai una persona diversa. Sarai una persona migliore. Perché la persona che eri un tempo ha permesso l’attacco, e dunque, era in qualche modo “predisposta” al male.
Domani posso dirti che non succederà più.
Serena cara, mi permetto di suggerirti di evitare il paragone con la tua immagine del passato: quell’immagine non va più bene per te.
Ora stai vivendo un momento molto particolare della tua vita, nel quale la “bomba atomica” è scoppiata, radendo al suolo tutto. E’ normale che, dopo questo scoppio, tu non abbia forza, vitalità. Ma c’è sempre un motivo per trovare il coraggio di alzare il capo per andare avanti. Ci deve essere: prova allora ad ascoltarti.
Tu dici “Quello che faccio è non pensare mai a quello che è stato per tutelarmi, ma questo serve solo ad allontanare la rabbia e la frustrazione”. Questa cecità non ti fa bene. La tua anima a gran voce ti sta comunicando che c’è un problema da risolvere: non volerlo vedere, non volere affrontare questo dolore non ci farà guarire. La tua frustrazione continuerà a crescere, come pure la tua rabbia, solo che lo faranno sotto altre forme… per questo ti senti priva di forza. Perché, inconsapevolmente dentro te si sta già combattendo una battaglia. Allora, cerca di assecondare ciò che non vuoi vedere, trova il coraggio di chiederti ancora una volta perché è successo, lascia che la tua curiosità arrivi a chiedersi che cosa è successo a te per portarti ad amare questa persona.
Il tuo stato attuale è il punto di partenza per iniziare un percorso che ti condurrà ad una vita molto, molto diversa da quella di un tempo.
E non dimenticherai.
Non dimenticherai mai quanto ti è accaduto.
Lo elaborerai, lo comprenderai ed infine lo accetterai.
Per questo sarai una persona migliore e diversa.
Sai, proprio stamattina, mentre facevo i lavori di casa, mi sono fermata ad ascoltare una canzone, nella quale ho rivisto tutta la mia esistenza. Te la posto con il testo che ho cercato, perché su questo testo ho riflettuto tutto il giorno… una canzone dedicata principalmente al passato, e che sul passato fonda il proprio convincimento, la propria “falsa credenza”, ma che alla fine, apre uno spiraglio anche a ciò che oggi ci pare impossibile, ovvero alla possibilità che esistano persone “innamorate” come non le abbiamo mai conosciute.
https://www.youtube.com/watch?v=fCp2usUYmHI&list=RDfCp2usUYmHI
Tornerai a vivere Serena.
Tornerai a vivere Manuela.
Sarete donne diverse.
Sarete donne, compagne e madri migliori.
Perché tutto il dolore che avete conosciuto, vi farà apprezzare ogni singolo istante che passerete qui, in questo mondo ed in questa vita. Sarà proprio quel dolore a farvi incontrare persone nuove, che avranno rispetto di ciò che avete vissuto e che vi ameranno semplicemente per ciò che siete.
Sarà sempre quel dolore a farvi conoscere la vostra vera essenza. E sarà una scoperta copernicana, perché – quando succederà – davvero capirete che nel profondo non vi siete mai conosciute…
Ce la farete ad uscire dal tunnel, e proprio come scrive Manuela, sarei felice se questa notizia fosse annotata in queste pagine. Semplicemente perché ogni vostro successo, ogni vostro singolo passo verso la vita rappresenta per me una grande felicità.
Paola dice bene una cosa: siamo una famiglia, una grande famiglia, nella quale tante cose ci accomunano e per la quale la vita del singolo diventa preziosa per tutti.
Coraggio allora.
E… grazie Dott. Brunelli. Lei, con questo blog, ha permesso che tante persone potessero aiutarsi, pur non conoscendosi. Ci ha regalato un potente salvagente. Grazie di cuore.
Un caro saluto ed un forte abbraccio…
P.S.: pure io ho acquistato il nuovo libro del dott. Brunelli… lo leggeremo tutte insieme!
Serena
Un forte abbraccio anche a lei… ma creda, non è vero che gli uomini sono tutti come quelli della strugente canzone di Mia Martini, ci sono anche quelli feriti e quelli che sono capaci di voler bene… MI RACCOMANDO IL LIBRO ACQUISTATO PRIMA DEL 6 NOVEMBRE E’ ERRATO PER MOTIVI TECNICI , ADESSO E’ A POSTO, MA VE LO SPEDISCO CORRETTO SE MI DATE UNA MAIL, O ANCHE IN CARTACEO SE MI SPEDITE COPIA DI QUELLO ERRATO. UN CARO SALUTO
Serena con i tuoi pensieri dai tanta speranza: la speranza di potercela fare. La speranza di non smettere di cercare, di capire, anche di studiare se questo aiuta ad acquisire una nuova consapevolezza.
Ieri ho avuto un incontro lavorativo con un narcisista, che per la posizione di potere rivestita ha cercato di umiliarmi in ogni modo.
Ho capito con chi avevo a che fare ed invece di reagire – come avrei fatto ieri- con rabbia , sono stata in silenzio ed anche se stavo male ho retto a testa alta la situazione. Nei prossimi giorni assumerò le decisioni che io e soltanto io ritengo necessarie. Per la prima volta nella mia vita ho chiesto aiuto al mio Maestro di Bologna, perché guarire significa anche sapere dove da soli non ce la si può fare.
Perché i narcisisti esistono dovunque.
Un’altra cosa ho il dovere di dire in questo blog formato da persone che soffrono, da noi , dal momento che non ritengo giusto che si approfitti della altrui buona fede.
Si dice che il killer lascia sempre un indizio per farsi riconoscere.
Bene in queste nostre discussioni è comparsa una persona, che sotto falso nome ho riconosciuto. Ho retto il gioco ed ho fatto delle mirate verifiche ( il lavoro che svolgo mi ha reso il compito facile). Alcuni messaggi, per farvi capire, contengono esattamente pezzi di email che in questi durissimi due anni ho ricevuto al mio indirizzo. Messaggio pieni di odio e rancore e voglia di vendetta, che qui vengono posti come una vampirizzazione da lui/lei ricevuta. In realtà il vampiro/a è lui/lei.
Stiamo sempre attenti, perché bisogna avere rispetto del nostro dolore!!!
Ciao a tutti, sono nuova in questo forum. In questo periodo sono molto triste per via della rottura di una relazione amorosa. Più che triste, vedo i “demoni” interiori riapparire nella mia vita e tutto mi confonde: non so fino a che punto sono io la narcisista o la vittima di un narcisista. Ci siamo conosciuti quest’estate, frequentati poco in quanto eravamo un poco distanti e mai parlato di fidanzamento, per diversi motivi. Lui si era appena lasciato con una ragazza e lamentava spesso questo fatto, dicendo di essere alla ricerca di se stesso. Tuttavia, sin dall’inizio io gli ho chiesto di non proseguire a vederci se avesse relazioni aperte, di lasciarmi in pace e lui, prima rivendicando il fatto di sentirsi spaventato da me… poi ha ceduto, dicendo di essere libero, solo in questa fase particolare della sua vita (fine della relazione) e che comunque gli sarebbe piaciuto piuttosto avere la sua vita, i suoi amici etc senza che nessuno gli mettesse i bastoni tra le ruote.
Io ho continuato a vederlo, a conoscerlo. Molte cose di lui non mi piacevano, tant’è che un giorno dissi ad una mia amica “ha tutti i difetti che non voglio in un uomo”. E’ vero, molte cose non mi piacevano, era un pò chiuso mentalmente, poi un pò burbero in alcuni atteggiamenti, a tratti ingiustificatamente sfrontato. Inoltre, mi mostrava dell’affetto quando stavamo insieme, oltre ad avere un intesa sessuale perfetta, ma distanti mi scriveva poco. Un giorno inoltre disse ad un signore che stava discutendo con una ragazza sui rapporti di coppia etc… che noi eravamo amici (peccato ci aveva visti baciare poc’anzi). Al che io mi sono offesa, gli ho detto che mi aveva mancato di rispetto facendomi passare come una “dama di compagnia” (non voglio essere volgare) e gli ho ribadito il concetto che se non aveva una visione sana e comunque seria del nostro frequentarci doveva lasciarmi in pace. Lui ha iniziato a dire che ero io a fare polemiche e avevo rovinato la giornata (mi aveva portato in un centro benessere). Tuttavia io ho preteso delle scuse, in quanto mi ero sentita offesa e potevamo chiudere la discussione curando la mia ferita e chiedendomi scusa. Lui poi si è un pò messo in discussione e mi ha detto che si magari poteva evitare di dire quella frase (ma ad oggi non ho capito se ha capito il senso, più che altro perchè ad oggi credo che mi vedesse di fatti un'”amica” e non volesse diffondere una “falsa notizia” che ci stessimo frequentando. Ma queste sono solo mie allusioni). In pratica, mi ha fatto delle scuse anche se velate e poco sentite, comunque io mi sono rasserenata. Ci siamo visti in altre occasioni, fuori, aperitivi, cinema, cena. Un pò veniva lui un pò andavo io da lui (ultimamente andavo piu io). Un giorno mi sono accorta che lui parlava al cellulare con una ragazza organizzando un viaggio, ma poi quando ha chiuso mi ha detto (senza che io glielo chiedessi) che era un suo amico e che stavano organizzando un viaggio. Non sono riuscita a dirgli che avevo sentito (il volume era alto e si sentiva tutto) perchè ho pensato che magari era l’inizio e visto che non abbiamo mai parlato di fidanzamento etc ci stava che lui poteva sentirsi con altre. Ero un pò confusa, anche perchè questo discorso gliel avevo gia fatto all’inizo… ma non ebbi il coraggio di dirgli nulla, avevo paura mi vedesse invadente e mi mandasse a quel paese. Ho continuato. Però qualcosa dentro di me mi iniziava a fare male. Intanto, forse per proteggermi forse perchè era vero, non lo so, vedevo in lui sempre più difetti e poi non avevamo molti argomenti… un pò perchè entrambi di un abbastanza basso livello culturale (qui subentravano anche sentimenti di vergogna da parte mia e credo anche da parte sua e questo è un forte blocco per me, anche perchè sono laureata ma non mi sono mai realizzata, ne ho approfondito i miei studi che dovetti interrompere perchè viste le mie lacune pregresse, non fruttavano piu di tanto e la mia insicurezza ha fatto si che io non ci provassi e non mi impegnassi mai più).. un pò le mie vecchie ferite amorose, il mio storico in quanto a relazioni familiari molto sofferte (padre padrone, spesso mia madre era tentata a lasciarlo ma lui rispondeva con la violenza e lei restava a casa, impaurita, da lui, dal fatto di restare sola etc..)… relazioni molto negative che inevitabilmente mi hanno segnata, facendomi scegliere tutti ragazzi particolari, fino all’ultimo che mi offendeva e mi faceva stalking. Solo uno che mi voleva veramente bene ma che essendo una bambina, avevo 15 anni, non ho vissuto bene e anzi sono stata io la crudele, gliene ho fatte di cotte e di crude affinchè lui si staccasse da me, perchè non lo amavo più ma allo stesso tempo sentivo di avere bisogno di lui.. perchè era l’unico che mi faceva sentire speciale. Intanto avevo un’altra storia nascosta.. Tutte queste cose insieme e storie passate, legate all’inevitabile insoddisfazione della mia vita attuale (lavoro in un ristorante e mi sento molto frustrata), non mi permettevano di accogliere questo ragazzo integralmente nella mia vita, di essere felice, di innamorarmene, anche se mi sentivo molto attratta (ripeto, dal punto di vista sessuale soprattutto). Lui mi disse chiaramente di non farmi castelli di sabbia, comunque e mi disse anche che evitava di scrivermi troppo quando eravamo lontani perchè non voleva abituarmi ad “altro”. Cioè, “stiamo bene quando stiamo insieme ma poi… “. Questa cosa mi ferì e gli chiesi di nuovo dove voleva arrivare con me e lui si giustificava che non poteva darmi chissà cosa visto era appena uscito da questa relazione che ancora gli metteva angoscia. Poi spesso mi diceva “posso darti solo la mia angoscia ora e non mi sembra giusto.. tu meriti felicità”. Io per quanto potevo restarci male, gli chiarivo il mio punto di vista e andavo avanti, anche perchè poi lui nei fatti mi dimostrava spesso che comunque non voleva perdermi. Un giorno gli dissi che stavo programmando le ferie e lui mi rispose “perchè non partire insieme?”. A me non mi sembrava il vero… ho accettato e abbiamo iniziato a progetatre il viaggio. Io mi sono impegnata molto nella ricerca di albergo, volo etc, lui zero. E quando gli ho esternato la mia felicità per il viaggio, lui mi ha risposto “si, viaggiare è bellissimo..” e poi io gli ho ribadito “il viaggio CON TE” perchè era come se allontanasse ogni mio tentativo di avvicinarmi, visto che iniziavo a provare qualcosa per lui (cosa, non lo so nemmeno più. Forse solo dipendenza). Insomma prima di partire è successa una cosa strana, cioè la sera prima che abbiamo dormito insieme io avevo un ansia molto forte e lui anche non stava dormendo bene, non so se la cosa era una concausa, in quanto io ne risentivo comunque del fatto che lui fosse distaccato, freddo, non mi abbracciasse,mentre il giorno dopo dovevamo partire isnieme per un viaggio.. e io gli davo una certa importanza! Non ho mai fatto un viaggio con un uomo che ho frequentato. Siamo partiti il giorno dopo e appena arrivati io mi sentivo un pò spaesata. Devo precisare che tutta la settimana prima di partire io avevo brutte sensazioni e volevo disdire tutto. C’era qualcosa di sconnesso tra il progetto di un viaggio insieme, i suoi comportamenti e le mie emozioni. Tuttavia, ho deciso di partire perchè mi sono detta che forse fossero solo paure, magari rimanenze delle storie passate che mi volevano condizionare e quindi ho detto no, vado! E magari può essere anche un modo per sperimentare.. metterci alla prova. A questa prova ero poco pronta però, appena arrivati li mi sentivo spaesata, ad un certo punto mi ero un pò intimidita sul mio inglese scarso e avevo vergogna a parlare davanti a lui, insomma, cose strane, un senso di imbarazzo tremendo. Stavo cumulando qualcosa dentro che non capivo. Appena arrivati sul posto, il signore del taxi ci ha detto che eravamo proprio una bella coppia! E lui si gira verso di me e mi dice “Ok, ora facciamo la coppia…”. Ci sono rimasta malissimo, infatti appena posate le valigie in camera gli ho chiesto cosa eravamo andati a fare in viaggio insieme, se credeva ancora io fossi una sua amica e perchè continuasse ad offendermi su quel punto, visto che avevamo già litigato per questo, come per andare a mettere il dito nella piaga. Lui mi ha detto sempre la storia della ex, che non riusciva a pensare ad una relazione con me, perchè doveva ancora superare questa cosa etc. e io gliel’ho posta sul piano “è giusto che tu abbia bisogno di tempo etc etc ma nn si fa un viaggio con un “amica”… dimmi dove vuoi andare cosi io mi organizzo di conseguenza, mi guardo intorno etc”. Lui mi ha detto di goderci la vacanza e di non pensarci. Io ci ho riflettutto qualche minuto e poi ho preso la valigia e ho cercato un altro albergo perchè non era quella la vacanza che io mi aspettavo. Lui non mi ha chiesto scusa, nulla, semplicemente mi ha contattata poi per dirmi che rispettava la mia decisione di andarmene.. a differenza mia (che non rispettavo le sue scelte)- Tuttavia la sera ci siamo voluti rivedere per una questione di soldi e prenotazione dell albergo e abbiamo litigato. Cioè, io gli ho detto tutto quello che pensavo. La sua ambiguità, la sua ex, le sue parole etc.. e lui mi ha detto di aver visto la cattiveria nei miei occhi, di non volere più nulla da me, poi alludendo a momenti della conversazione al fatto che l’ex era tornata sui suoi passi (da lui).. anche se lui non voleva tornarci.. io gli ho buttato un tovagliolo dalla rabbia e per questo gesto mi sono pentita e mi sono messa a piangere. Lui è andato via e poi gli ho scritto di tornare indietro perchè stavo male. Mi sentivo morire senza di lui e litigando in quel modo, non potevo far si di dividerci cosi…Lui è tornato abbiamo passato la serata e la nottata insieme, mentre mi ha detto alcune cose tipo “cancelliamo tutto, facciamo che ci vediamo solo per… ” e poi “tu non sei una femmina che può stare con me”. Tra il vino, la tristezza delle parole che risuinavano nella mia testa e la sensazione di attrazione (e dipendenza) visti gli attimi di intimità che comuqnue avevamo passato la sera, ci siamo svegliati e io gli ho chiesto scusa per il fazzoletto e poi lui mi ha raccontato che nella ubriachezza io avevo detto più volte “voglio uccidermi”. La cosa mi ha shockata perchè atti suicidi non mi venivano dall’ultima storia sbagliata, in cui mi sono sentita depressa, svuotata, senza una ragione. Mi sono allarmata.E gli ho detto “guarda, anche io evidentemente non sono pronta ad avere una relazione…”. L’ho presa con saggezza e filosofia e ho deciso di affrontare questi giorni con lui… abbiamo affittao uno scooter e siamo andati in giro. Peccato però che nessun bacio e sempre al cellulare appena possibile, finchè non ho visto dei cuoricini sullo schermo (visti per sbaglio) e mi sono insospettita e rattristita. Mi veniva da piangere. Mi sono raffreddata e ho iniziato ad essere acida, scorbutica, distaccata. Non dicendogli ancora nulla, non so perchè. La sera, rientrati, lui mi dice che vuole andare a mangiare qualcosa ma io, perchè mi sentivo tradita e ferita, ho finto un mal di pancia per restare sola. Mi ha fatto un massaggio, provando a sedurmi, ma io l’ho rifiutato. Poi appena è uscito io sono uscita e ho girato la città in solitudine, per coccolare me stessa, farmi forza, dirmi che era tutto ok, non dovevo preoccuaparmi comunque fossero andate le cose. Era anche un gesto di indipendenza, un modo per dirmi io non ho bisogno di lui, non di questo lui, affatto. Non mi merita. etc.. Il giorno dopo di nuovo sul motorino, ma io ho iniziato a piangere (senza farmi vedere) appena partiti. Siamo arrivati sul posto e dopo aver camminato un pò gli ho detto che cosi le cose non potevano continuare, il mio era un litigio, si, ma un tentativo di scontro per cercare una soluzione, per vedere anche quanto lui ci tenesse, che cosa pensasse. Gli ho detto del messaggio dei cuori e poi gli ho detto altre cose, del viggio che stava organizzando cn la sua amica etc questo perchè lui mi aveva inziiato ad aggredirmi dicendomi “basta, non ce la faccio più, non ti sopporto più, non sei fatta per me etc.” e ancora mi aveva detto che paradossalmente quei giorni si stava sentendo con la sua ex che le stava dando perle di saggezza cosa che io non stavo facendo e la cosa gli stava portando ad avvicinarsi! In più, confermandomi che si sentiva con altre ragazze, dicendomi “mi guardo intorno anche io come te”, quando più volte gli avevo chiesto se si sentisse o vedesse cn altre e la sua risposta era no! In tutto ciò, faceva la vittima, assurdo, come se io fossi un demonio che lo perseguitasse all’improvviso. Addirittura si è messo a piangere e aveva tra le mani il cellulare cercando un biglietto per tornare in italia, al che io gli ho preso il cell e gli ho chiesto di non fare scelte distruttive. L’ho abbracciato e poi gli ho voluto dire che magari io potevo sbagliare a dirgli delle cose perchè infondo non lo conoscevo e che anche io avevo le mie storie precendenti con annesse paure etc. Insomma, ho riconosciuto le mie responsabilità, cosa che da lui invece niente. Gli ho detto che se co teneva a me non doveva tornarsene, ltrimenti… ok… Poi siamo andati a mangiare, su mia proposta, gli ho dett one parliamo a pancia piena. Io ero già più serena perchè comuqnue mi ero liberata di alcuni pesi e comunque il mio era sempre un tentativo per aggiustare le cose. Conoscerci, dichiarare i mieie pensieri (forse meno le mie emozioni, quelle più dolci… per non farmi ferire. Ho provato solo a dargli un bacio, ma me l’ha rifiutato.). Tuttavia, ad un certo punto dopo pranzo mentre passeggiavamo mi dice che ha deciso di tornare in italia, al che io incredula gli dico che non può lasciarmi sola li e lui mi dice che è meglio per me, che parlo l’inglese e quindi me la caverò… Io a parte dirgli che era meglio per lui, perche per me sarebbe stato meglio se lui fosse rimasto.. presa dall’ira gli ho messo una mano sulla spalla e gli ho detto che di sicuro sarebbe tornata da lei etc. Ci siamo divisi e il mondo mi è crollato addosso. Ho avuto molti problemi per contattarlo ma ho trovato tanta gente carina che mi ha aiutata. Poi l ho tel e mi ha detto che era in italia e li si sentiva libero, che era finita, che avrei trovato un altro se avessi voluto, che non avrei avuto problemi cn l inglese e nemmeno a restare sola, visto che lo avevo fatto gia una sera……… uscire sola. Un misto tra accuse etc che ho pianto a dirotto sentendomi svuotata e usata e quasi violata… poi grazie sempre a queste persone carine ho dato una svolta alla vacanza e malgrado la tristezza, sono rimasta in piedi e non mi sono fatta del male, ma del bene.Due giorni dopo mi arriva un suo messaggio sul cel in ritardo che mi aveva mandato il giorno in cui era partito ma nn mi era arrivato “ti prego di perdonarmi, spero che tu stia bene”. Mentre la sera stessa della partenza per l appunto mi aveva aggredita con tono forte dicendomi e se non l hai capito è finita e te lo ripeto etc etc. Appena rientrata in italia nessun cenno, finche io mi sono fatta prendere dai rimorso delle mie responsabilità e gli ho scritto cercando un dialogo avendo indietro solo per te sono morto, cancella il numero, sei lontana dalla mia visone di vita.. non siamo fatti uno per l altro.. ho cose da risolvere con me stesso innanzitutto… etc io ho continuato a scrivergli perchè sempre presa dal senso di colpa che magari il mio atteggiamento lo avesse in qualche modo ferito e portato ad andare via. Ma ora sto cercando di capire che lui non era interessato a me, punto e basta e che devo smetterla di cercarlo perchè rischio di ledere la mia serenità e rispetto per me stessa.
Benvenuta… a volte questo forum non permette di ottenere un dialogo specifico centrato esclusivamente sulla propria storia personale, ma permette di riflettere sulle tematiche generali che riguardano la sofferenza amorosa che in modi diversi vivono anche gli altri… ci sono questioni psicologiche e umane che aiutano a crescere e capire. Ciascuno testimoniando la propria storia non solo chiede aiuti e consigli per sé, ma offre aiuto e consigli agli altri, perché aiuta tutti a capire e a riflettere. A sua volta se fa attenzione alle testimonianze degli altri riceve aiuto e consigli anche per il solo fatto che le storie di altre persone aiutano a capire la propria e a non sentirsi soli. Quindi grazie per la tua testimonianza, e prova a rispondere e a partecipare,e a d approfondire con la lettura di altri articoli collegati a questo presenti in questo blog.
Penso a quanto una persona ti può rovinare la vita. Quante attese sempre aspettando che arrivasse una sua chiamata, nella speranza di esserti sbagliata. E invece dentro di te sai che quella chiamata non arriverà mai, sai che non ti sei sbagliata sul suo conto. Ma cosa ci si può aspettare da una persona così? Una persona che ti ha ingannata nel peggiore dei modi dal primo giorno con un’infinita di bugie nascondendo pure la sua convivenza, insultata con parole che solo una bestia può dire, ricattata.. nulla ci si può aspettare. Solo andare incontro ad altri guai se non tagli presto questo cordone che ti lega a lui. E oggi questo cordone sarà reciso.. a partire dal blocco e dall’eliminazione del suo numero dal cellulare, dall’eliminazione di whatsApp dove ero bloccata e ogni volta che entravo speravo di vedermi sbloccata.. Quando una persona ti ama ti cerca, in qualsiasi modo, ma non ti lascia andare. La mia stupidita nel credere alle sue fandonie non ha avuto limite solo per aver trascorso pochi momenti di felicità e d’amore..
Care amiche, amici, carissimi tutti voi.
Leggo i vostri interventi e vorrei poter intervenire in tutti per darvi un aiuto, o, quantomeno, per potervi dare un poca di forza.
Credo che la corrispondenza con Paola abbia fatto vibrare anche l’anima di altre persone… mi riferisco a Manuela, che nel suo ultimo post ha deciso di adottare il no contact.
Bravissima Manuela, penso che in situazioni dolorose come quelle che ci riguardano, la tecnica del silenzio sia in assoluto la più efficace, perchè ci consente di lavorare su noi stesse, senza dipendere dal giudizio altrui. Che, se ci pensi, peraltro è un giudizio “malato”; lo dici tu stessa: da una persona che ci odia che cosa possiamo aspettarci di buono?
Sei arrivata a concettualizzare una cosa importantissima, ovvero la tua indipendenza. Ed è da questa che puoi partire verso il cammino della liberazione. Non smetterò mai di sostenere che quando si finisce di essere parte in un rapporto amoroso malato, è normale, normalissimo che i primi tempi si viva in una situazione di particolare angoscia, legata a domande che poniamo a noi stesse ed a chi ha vissuto con noi, ma… le risposte le troveremo solo dentro di noi. E quando cominciamo a capirlo, quando razionalizziamo questa cosa, siamo pronte per intraprendere il nostro lungo cammino.
Manuela cara, tu dici “quando una persona ti ama ti cerca, in qualsiasi modo, ma non ti lascia andare”: sono parole sante, è assoluta verità.
Allora io ti dico: “quando una persona inizia ad amare se’ stessa, si cerca, in qualsiasi modo, ma non si lascia andare”… io credo che la tua coscienza si stia svegliando, credo che la tua coscienza stia acquisendo energia, perchè arrivare a dire ad alta voce quanto tu hai scritto, lascia intendere che c’è volontà di determinazione. Usala tutta allora questa determinazione, in ogni singolo istante e vedrai che riuscirai a riscrivere la tua vita… in modi che per il momento nemmeno pensi.
Ti auguro tutto il meglio e tutta la forza per riemergere dall’oscurità.
Un caro saluto,
Serena
Grazie della sensibile e attenta partecipazione.
Cara Serena,
hai proprio ragione in tutto!!! Per la prima volta dopo 4 anni sono veramente determina.
Leggo sempre tutti i vostri interventi e credimi cara Serena, sei veramente di grande aiuto perché i tuoi interventi sono carichi di energia, di forza, di dolcezza, una forza che parta da dentro e trasmetti a chi è ancora in fase di guarigione. Un grande abbraccio a te, Paola, a tutta la nostra famiglia. Questo intervento è da memorizzare. GRAZIE!!!!
Cara Serena,
non sono pienamente d’accordo con te e con Manuela quando dite ” chi ti ama ti cerca”.
mi spiego meglio.
amare significa non giocare alcun ruolo di forza.
se ami una persona, non aspetti che ti cerchi, non aspetti che ti dia ciò che tu vuoi alle regole che tu poni.
se ami, cerchi anche tu.
smetti di cercare, DEVI smettere di cercare, ogni volta che ad una tua apertura
trovi non so chiusura, ma offese, rancore, risentimento, atti di accusa.
allora l’amore deve cedere il passo alla tua dignità.
e così hai il dovere di importi il silenzio, la dimenticanza, perché sperare, ricordare, sentire la mancanza non può che continuare a distruggere.
l’amore non è mai un atto di accusa.
chi ama non tiene a mente solo il negativo, facendosi la ragione della sua onnipotenza.
ACCETTAZIONE é la parola chiave; quella parola così difficile da attuare e che se le vai incontro vuol dire che vuoi guarire, senti di avere il dovere di amarti.
” accettazione è la disponibilità a riconoscere la realtà per quello che è e a permetterle di esistere senza sentire il bisogno di cambiarla. questo è il segreto di una felicità che non viene dalla pretesa di manipolare le cose e le persone, che ci circondano, ma dalla capacità di sviluppare una pace interiore, anche di fronte alle provocazioni ed alle difficoltà “.
é più facile a dirsi che a farsi, ma da quando ho preso consapevolezza che non ho il potere di cambiare nessuno e che devo ACCETTARE quella persona per ciò che è, ho iniziato la mia strada in salita, di sofferenza, dolore.
ma da quando ho ACCETTATO la realtà, ho compreso che posso farcela a dimenticare e che amarmi non è poi così arduo.
grazie a voi per questo confronto pieno di speranza.
brava Manuela così devi vivere.
devi vivere guardando avanti.
devi respirare l’aria del mare in tempesta, perché è lí e soltanto lí che troverai la forza per amare te stessa.
perché nessuno può darti ciò che solo tu puoi regalarti.
non pensare al male ricevuto, non soffermarti su ciò che hai sperato e non ottenuto.
le persone non sono né buone né cattive, sono ciò che noi stesse vogliamo che siano.
tu sei, esistiti e vali indipendentemente da lui e dai suoi blocchi telefonici e non.
vivi vivi vivi.
se cerchi qualcuno per colmare il tuo vuoto, troverai soltanto altro vuoto.
un giorno una mia speciale Amica mi disse:” cammina sulla spiaggia, respira il profumo del mare, ascolta la sua voce, lui saprà guidarti”
questo consiglio lo dedico a te.
io torno da 36 ore di navigazione in mare aperto su una barca a vela ed il mare mi ha dato le risposte, che da tempo cercavo.
non ti arrendere, MAI!
un abbraccio
Cara Paola,
innanzitutto ti ringrazio per le belle parole che mi hai dedicato.
Ho letto piu volte il tuo intervento e quello di Serena perchè sono una sferzata di positività e di aiuto.
Come ho detto piu volte non ritorno indietro e in maniera determinata ho deciso di non aver piu niente a che fare con lui ma, dimenticare il male subito, mi è ancora impossibile. Mi sono sempre aggrappata a quei pochi momenti di felicità che ora ho cancellato, ma il male, quello no, non l’ho dimenticato. Anzi, dentro di me si fa sempre piu nitida la consapevolezza della cattiveria, della falsità e ipocrisia di questa persona. Non pubblico e non cito nulla di specifico per due motivi, il primo motivo risulterebbe troppo volgare e urterebbe la sensibilità di chi legge o forse invece troverebbe consolazione nel vedere che esiste qualcuno che è peggio del proprio carnefice. Il secondo motivo riguarda la privacy.
Dico solo questo, ho voluto vedere in lui un angelo, in realtà era la bestia più indemoniata che abbia mai conosciuto.
Ora mi sto dedicando un po a me stessa, cosa che non ho mai fatto in tutta la mia vita e sono molto felice perche grazie a ciò ho cominciato a liberarmi di tanti pesi, in famiglia e fuori. Quelle catene che tutti usavano approfittando della mia bontà sono state sciolte. E questo è gia un grande passo per vivere la propria vita e non quella degli altri. Ti abbraccio immensamente.
Ciao ragazze, partecipo da poco a questo forum. Stasera ho iniziato a leggere qualche intervento, storia.. mi ha colpita in particolar modo questa vostra conversazione.
Confermo che solo accettando si può iniziare ad essere libere.
Quando sono stata lasciata sola sull’isola di Malta dal ragazzo che stavo frequentando, mi è successa una cosa strana. Nella disperazione, ho cominciato a chiedermi perchè mi stava accadendo tutto questo, cosa avevo di sbagliato e… potete immaginare. Mi son passati davanti agl’occhi tutti gli amori sbagliati e tute le speranze perdute. Ho sofferto tantissimo, ho iniziato a piangere e a chiedere aiuto a Dio affinchè mi aiutasse a trovare la forza…..
Ad un certo punto sono uscita dalla camera del mio albergo e sono uscita… da quel momento ho incontrato solo gente buona, che mi ha aiutata… ed io mi sono fatta aiutare. Ho mollato la presa, non mi sono nascosta dietro un dito solo perchè ero in vacanza e “dovevo” essere felice. Ho accolto la mia tristezza ragazze… la mia infelicità… e anche grazie alle persone che mi hanno circondata, l’ho curata, coccolata. Ho accettato questo senso di sconfitta, questo “aver perso qualcosa” e appena l’ho lasciato andar via questo qualcosa (!) è stato come se si fosse creato uno spazio di luce abbagliante dentro di me, una nuova vita generata.
Il mare intorno a me è stato un amico speciale per accompagnarmi in questo viaggio di accettazione del fatto che lui era libero di andare come io libera di accettare o meno, sapendo che la seconda avrebbe fatto molto male. Invece la prima… mi ha regalato emozioni e consapevolezze che mai prima avrei creduto di avere. Quando ero troppo intenta a volerlo tenere stretto a me a prescindere dal fatto che tante cose non andavano bene in realtà mi stavo privando volontariamente della mia stessa libertà. Solo perchè la solitudine mi fa una paura enorme e perchè le carezze di un uomo sono così piacevoli e ne ho cosi tanto bisogno che…
Ma bisogna vivere le storie finchè vanno bene, finchè ci rendono felici, anche quando vanno male (i problemi fanno parte della vita… ), altrimenti via, bisogna lasciarle andare… mollare la presa… come molliamo così riceviamo qualcos’altro indietro. Non è mai una sconfitta tutto questo.
Benvenuta Elena… qui si comprende che testimoniando la propria esperienza si aiuta se stessi ed altre persone… spero che per lei possa essere così. Cordialissimi saluti.
Cara Serena,
il SILENZIO é quel maglione caldo capace di proteggere l’anima, che mi consente di sentirmi al sicuro di fronte alle tante inutili parole, che mia hanno dato vita ad una comunicazione a doppio binario. diciamo che piuttosto per tutta la mia vita ho recitato monologhi ascoltati soltanto da me ed usati quali atti di accusa contro di me.
arriva il momento di dire BASTA!
ed oggi, dopo tante battaglie perse combattendo secondo le regole da questa persona imposte senza pietà, ho vinto la guerra, perché ho deciso io e soltanto io di andare via senza se e senza ma; perché ho deciso io e soltanto io che NON MI INTERESSA PIÙ. e per quanto difficile possa essere, credo che, giunta a questo punto, la fierezza che sempre mi ha contraddistinta non può più essere calpestata. è magari anche una questione di orgoglio personale, ma anche l’orgoglio di sé io lo guardò come un passo in più verso la mia guarigione.
e ripeto con te: IO VOGLIO GUARIRE!
domani esco dopo anni dalla mia grotta, raggiungo un gruppo di persone che non conosco dall’altra parte dell’Italia per navigare a vela verso una splendida isola tra la Corsica e la Sardegna.
non mi arrendo, te lo prometto.
grazie grazie grazie. le tue parole sono importanti per me.
un abbraccio.
Cara Paola, nel leggere le tue parole mi emoziono.
Scendono lacrime di felicità. Perché ciò che scrivi vibra nella mia anima.
È una vibrazione che conosco: è il tuo vagito nella nuova vita che ti stai costruendo.
E sono felice.
Sono immensamente felice di apprendere che ce la stai facendo. Sei sulla strada giusta. Hai tirato su la testa e non c’è azione più bella e significativa di questa, se ci pensi: alzi il capo per guardare in alto, non in basso.
Per guardare avanti, non più indietro.
Sono sicura che ti divertirai, perchè quando si comincia a vivere “una vita fatta di noi”, tutto ha un sapore ed un colore. Lo vedrai tu stessa!
E allora concentrati, come hai fatto in passato, sui tuoi momenti personali di gioia: sono questi che ci danno la carica.
Grazie a te, cara Paola, per l’emozione che mi regali sapendoti felice!
Un fortissimo abbraccio.
Care amiche e cari amici di Albedoimagination, vi annuncio che è appena uscito – grazie anche alla vostra partecipazione di solidarietà e consapevolezza – il MANUALE di AUTO-AIUTO psicologico/corporeo/sociale/spirituale che ho scritto dopo lunghe ricerche (anni) per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Questo MANUALE dal titolo AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI – COME DIFENDERSI E COME USCIRNE indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa. Il MANUALE è ora disponibile come LIBRO spedito a domicilio al seguente link ove si può anche visionare un anteprima https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/amori-distruttivi-e-vampirizzanti-come-difendersi-e-come-uscirne/paperback/product-22415951.html , oppure in versione E-Book al link https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/amori-distruttivi-e-vampirizzanti-come-difendersi-e-come-uscirne/ebook/product-22416033.html – Spero davvero che possa servire per aiutare, e spero anche che lo vogliate acquistare o divulgare sui vostri social in modo da sostenere le ricerche gratuite e i liberi forum del blog Albedoimagination. GRAZIE!
grazie Dottore della segnalazione.
mi,piacerebbe acquistare il suo nuovo libro, ma non ci si riesce.
esiste un altro modo per farlo?
attendo una sua risposta, essendo – ripeto- interessata all’acquisto.
Perché non ci si riesce. Ha provato ad andare sui link? Forse è in via di pubblicazione…
Riproverò nei prossimi giorni
Gentilissimo Dott. Brunelli,
la ringrazio infinitamente per il suo prezioso supporto. Sono impaziente nel leggere questo Suo nuovo libro ordinato senza alcun problema.. Grazie di vero cuore.
Grazie a lei di cuore. Un caro saluto
Anche io lo ho acquistato.
Lo leggiamo insieme, Manuela, così ne possiamo discutere qui sul blog.
Grazie, i vostri contributi saranno preziosi.
Grazie Paola per le belle parole ne farò tesoro come di tutti gli altri interventi. Lo leggeremo insieme e insieme lo commenteremo. Un abbraccio grande a te, a tutti voi e al nostro gent. Dott. Brunelli per prezioso tempo che ci dona.
sono sempre stata convinta che lo studio e la conoscenza aiuta la consapevolezza e quando si tratta di noi stessi la consapevolezza è il punto di maggior forza.
ci vuole, certo, un atto di coraggio per mettersi di fronte a se stessi ed acquisire la relativa consapevolezza, ma, se si decide di vivere e non più di sopravvivere, diventa quasi un atto necessario.
spogliarsi del ruolo di martire e guardare al fondo della propria vita è certo durissimo, ma significa volersi bene.
ad un certo punto della mia vita, aiutata da una malattia che Dio mi ha voluto donare quale grande occasione, mi sono fermata ed ho deciso di andare a cercare la verità ; l’ho cercata in ogni dove, aprendo porte, scoperchiando pentole, rovistando in vecchi cassetti polverosi e nonostante i miei 53 anni ho compreso quasi da subito che ne sarebbe valsa la pena.
è così quando Katia ha consigliato in un suo commento la lettura del libro “donne che amano troppo” di Robin Norwood, sono andata in
libreria e lo ho acquistato.
già dalle prime pagine mi si è scoperto un altro pezzo del mio mondo, ancora una volta duro e senza sconti, ma sicuramente utile nella strada che da circa due anni sto percorrendo.
ieri ho finalmente avuto il coraggio di premere ” invia” ad alcuni sms di verità che ho spedito all’indirizzo di quella persona, che con la sua freddezza e rigidità mi ha fatto riprovare così tanto intensamente quel senso di ripudio e di abbandono, che ha connaturato il rapporto di mia madre con la bambina che un tempo ero, e che è servito a non farmi mai trovare il coraggio di chiudere quella relazione malefica, per me cosí rappresentativa del mio mondo interiore.
perché non posso più scambiare prestazioni per bisogno di affetto; valori posti su due gradini differenti e non interscambiabili.
ed allora, ho deciso che devo farcela con l’impegno della razionalità e di quella che tutti noi chiamiamo “forza di volontà ” e soprattutto che devo smetterla di “raccontarmela “.
poi ho bloccato il contatto, perché ho scelto di non leggere la sua risposta, dal momento che non sono ancora guarita.
in questa mia scalata sono arrivata al punto di dovermi proteggere.
Ed in effetti, cara Paola, devi proteggerti. Non cedere al desiderio di rivalsa personale, lascialo scorrere come hai fatto scorrere tutto il negativo che ti ha investita. Tieni bloccato quel numero, e quando ti senti pronta, cancellalo. Elimina le scorie radioattive e vola verso la tua vita senza alcuna reticenza. E’ un percorso lungo, lunghissimo quello della guarigione: come tu stessa dici, spesso è anche un percorso che butta alcol sulla carne viva, ma quel bruciore è purificazione.
A 53 anni si può rinascere, non è mai tardi per trovare la felicità. Quel coraggio… tienilo tutto per te.
“Il perdono è l’arma decisiva con cui possiamo lasciar scivolare via il risentimento e concentrarci su ciò che è davvero importante nelle nostre vite. Quando perdoniamo qualcuno, questi non ha più il possesso della nostra mente e possiamo finalmente vivere appieno il momento presente.”
Perdonare non significa tornare a compiere le stesse azioni d’un tempo. Significa semplicemente chiudere una parte del proprio essere per tornare a vivere. Arriverai anche a questo traguardo, sarà l’ultima tappa decisiva del tuo percorso.
Ti abbraccio forte,
Serena
grazie Serena, davvero grazie.
ogni suggerimento è importante per me, perché significa non percorrere la strada da sola, ma avere un braccio a cui appoggiarsi per continuare fino alla meta.
seguirò il tuo consiglio e continuerò a tenere bloccato quel numero.
nessuno può più mettersi di bacchettarmi e ferirmi oggi che conosco il valore di me.
un abbraccio a te.
ma c’è di più.
nella via della guarigione, ieri pomeriggio nel bel mezzo di un momento caotico di lavoro, ho ricevuto una email.
erano mesi e mesi che ciò non accadeva, perché SI ERA DECISO che potevo comunicare soltanto via sms.
ieri SI È ASSUNTO ALTRO PROVVEDIMENTO!
cosa ho fatto?
l’ho cestinata senza leggerla, perché ho il preciso dovere, e a questo punto anche l’obbligo, di proteggermi.
perché ho preso una decisione che intendo portare avanti: IO NON VOGLIO PIÙ SOFFRIRE!
Cara Paola, credo che sia ancora più bello dirsi: “IO VOGLIO GUARIRE!!!”.
Sono felice di poterti sostenere, solo con quella piccola, ma quantomai dolorosa, esperienza che mi ha interessata.
Ricorda sempre che allontanare queste persone è la strategia migliore per te. Sei vulnerabile e loro sono pronti a nutrirsi della tua vulnerabilità. Stai facendo un percorso importante ed allora concentrati solo su te stessa: lascia scorrere via tutto il resto. Una volta la mia terapeuta mi disse una cosa importante: “chi mai desidererebbe il ritorno del proprio carnefice? Solo una persona malata.”.
Ci ho riflettuto cara Paola… tantissimo su queste parole ed ho deciso che non sarei stata io quella persona malata. Lui ha tentato un riavvicinamento, ma lo ho escluso dalla mia vita. Con il silenzio. Pure con l’altro aguzzino, mio padre, ho attuato questa esclusione: in forma diversa. Ma lui oggi sa che è fuori dalla mia vita e non ha più alcun potere su di me.
Non chiedermi come ho fatto: quando sarà il momento credo che troverai il tuo personale modo di escludere. Ma per ora… per ora affidati solo al silenzio, l’unico vero e grande complice che ti può sostenere verso il tuo traguardo. Forza cara Paola!!! Un caro saluto,
Serena.
Cari Voi tutti,
Cara Paola,
rispondo qui al tuo ultimo intervento che ho letto come posta ma non lo vedo qui.
Riesci appieno ad esprimere i tuoi sentimenti, il tuo stato d’animo, la tua raggiunta serenità con parole semplici e al contempo ricche di un significato profondo. Come gia detto piu volte le strade tortuose ad un certo punto confluiscono, prima o poi, nello stesso punto. Pure io, dopo due anni in cui non lo sentivo, ma lo percepivo nascosto dietro una nebbia, quella nebbia in cui uno cerca di vedere, di guardare, pet l’ennesima volta l’ho cercato inviandogli gli auguri di buon compleanno. Era un altro tentativo per avvicinarmi a lui. Non mi aspettavo alcuna risposta, invece mi rispose come nulla fosse accaduto, come se ci fossimo sentiti il giorno prima. Volle chiamarmi subito al telefono ed io acconsentii.. volevo sentirlo, vederlo, parlargli.. Erano giorni tragici per me al capezzale di mio padre dopo anni di grave malattia. Non potevo stare tanto con lui.. Ed ecco, nel giro di 10 minuti, riemergere il suo egoismo, la sua mancanza di empatia, la sua aggressione, le sue accuse, la sua aurea di falsità camuffata da umiltà, riversando il suo marciume su di me come aveva fatto dal primo giorno. Io non stavo con lui perché avevo altro da fare di più importante che stare con di lui.. lui che fino a prima del mio messaggio era sparito, mai un messaggio, una telefonata.. nulla.
Chiusi la telefonata, naturalmente non insensibile a ciò che mi aveva detto. Mi bloccò di nuovo ovunque.
Cosa ho provato in quel momento?
Cosa ho pensato in quel momento?
Ho provato disgusto e ho pensato che la sua anima era vuota e impossessata dal male. Mio padre stava morendo..
Morì due giorni dopo una lunga agonia.
Ora, leggendo cio che hai scritto, Paola, mi permetto di usare una tua frase: ”
Non mi ferisce più !
Mi spiego meglio: è come se lo vedessi lí assiso sul piede di guerra con il muso duro contro di me ( oggi solo contro il mio amore trasformato in conchiglia) a sferrare l’unica tattica che conosce.
Ed io cosa provo? paura? odio? rancore? solitudine?
no no, io provo solo un’infinita tenerezza nei suoi confronti”.
Io non provo tenerezza, per ora provo solo dispiacere perché sento il vuoto dentro di lui, il vuoto dell’amore, dell’amore di Dio, un vuoto che cerca di sopperire nei social alla ricerca di approvazioni e consensi con questa finta aurea di umiltà, buonismo, dolcezza mista ad una accattivante seduzione che nella vita reale non ha.
Non mi ferisce più!
A tutti dico: non invischiatevi in relazioni tramite social, Facebook in particolare, perché si comincia con un’amicizia, ma dietro non si sa chi c’e, di solito un lupo travestito d’agnello che studia bene le sue vittime e queste persone sono specialiste in ciò, per poi intrappolarle nella loro ragnatela. Dico facebook perché chi è in cerca di relazioni di questo genere sa in che social incanalarsi, non in Facebook.
Questi vermi vi ammazzano se finite nelle loro grinfie. Non mostrano mai foto in cui li ritraggono ma utilizzano immagini di bellissimi uomini e usano tutto lo charme di cui sono veri maestri. Parlano, parlano, ma di loro non sai mai nulla e non ti accorgi che stai finendo in pasto a leoni.. Quando sei cotta a puntino si fanno vedere. Brutti, delle pantegane.. ma a questo punto l’aspetto fisico non conta nulla.. Di solito puntano su donne, belle, economicamente indipendenti, ma cariche di problemi e, come gia detto, in questo sono maestri nel riconoscerle.. Ciauuuu
confermo da dietro un pc [ ancora piu semplice
Purtroppo la virtualità per queste personalità disturbate rappresenta un terreno davvero di caccia per tanti motivi: poichè sono sostanzialmente dei vigliacchi non devono mettersi in gioco subito; le e-mail, i messaggini, le chat, gli ammiccamenti sui social network gli permettono di sfruttare quella pseudo intimità data dal virtuale mentre nella realtà sono incapaci di creare nessuna vera intimità, presi come sono da tutti i loro deliri allucinatori su quanto sono bravi e belli. Insomma mi associo all’ avviso di Maria Gabriella di essere caute e cauti dietro un pc, perchè le persone che non amano farsi conoscere per quello che sono usano moltissimo il mezzo virtuale per arrivare agli altri nel modo distorto e complessuale che purtroppo conosciamo.
Un abbraccio a tutti – Giuliana
ciao si torniamo piu possibile ai rapporti veri ….ma avevo lanciato un altro allarme ma vedo che nessuno commenta
Cara Gabriella questo non è un forum con rapidi scambi di commenti… ma in cuor suo ciascuno commenta… a volte è difficile scrivere e rispondere con prontezza. Tuttavia le testimonianze che si lasciano qui sono come tante piccole lacrime di pioggia e tutte insieme cadono in in laghi dolorosi e profondi, però in tal modo li tengono vivi, fanno in modo che non diventino isolati stagni senza vita… Le nostre piccole gocce diventano allora assai importanti perché sono purificate con la loro stessa voglia di dare e di scambiarsi con le altre, affinché tutte ritornino ad essere sorgente di nuove pulsioni di vita e di amore… Questa risposta per quanto appaia poetica ti vuol far comprendere come è importante contribuire, ciascuno come può a modo suo, a generare consapevolezza e solidarietà rispetto alle sofferenze recate dalla violenza alla vita amorosa.
quanti degli uomini descritti qui da tutti noi si salvano .dei miei nessuno
ora pero lancio una provocazione saro sicurmente io la narcisita o meglio avro una ferita narcisistica e non ci sono dubbi figlia forse anche di una narcisista ma in una societa dove tutti fanno uso di stupefacenti come la cocaina che tipo di relazioni affetive ci possiamo aspettare
Rispondo a Elisa e la ringrazio per l-Attenzione non ho detto che quest-uomo sia un narcisista ha altri problemi sicuramente si un infantile vuole amore ma non ne da aveva bisogno di me di una persona matura mi ha voluta e cercata lui io -lho amato subito e ora non ricevo niente sono rassegnata non ho piu energie e so che la mia vita la passero da sola….vedo tanta anaffettivita tra giovani e meno giovani la relazione precedente era con persona molto piu grande beh non e andata diversamente
do amore chiedo amore non mi sembra strano
Che ci possa consolare..
4 ottobre S. Francesco d’Assisi
Sorella morte
Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare.
guai a cquelli ke morrano ne le peccata mortali,
beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
(dal Cantico delle creature di S. Francesco d’Assisi)
Buongiorno miei cari
Un piccolo pensiero legato alla mia esperienza che possa esservi d’aiuto, come d’aiuto sono per me le vostre esperienze.
Quando il nostro benessere psicologico dipende dal consenso e dall’approvazione dell’altro siamo gia nei guai.
Tutti noi abbiamo punti deboli e tutti noi possiamo essere manipolati ma la cosa peggiore quando si ha a che fare con un manipolatore perverso è perdere se stessi entrando in uno stato confusionale, tanto ad arrivare alla totale accondiscendenza e dico totale, dell’altro.
Prima ti seduce, ti ammalia, offrendo il meglio di se poi, una volta in suo dominio, piano piano, sullo stesso piatto, con il contagocce, ti fa assaggiare il peggio.
Abile come nessun altro nel respingere ogni critica.
Insuperabile nell’arte del camuffamento, della mimesi, del “tirarsi fuori”, nel “ribaltare la frittata”. Trova sempre mille giustificazioni e sa venderle con tale bravura tanto da riuscire a convincere anche la persona piu accorta ed in guardia.
Ribalta i ruoli, capovolge le situazioni con sconcertante maestria; ti spiazza in ogni momento, in ogni nano secondo e poi ha buon gioco nel farti sentire inadeguata, in difetto e soprattutto colpevole.
Un abile ragno, paziente e accorto nel tessere la sua sottile, invisibile, micidiale tela, una tela che tesse anche anni. Procede in maniera lenta e graduale, invischiando la sua preda, giorno dopo giorno, ma inesorabilmente, finchè questa, confusa, spersonalizzata, paralizzata, finisce nella più totale dipendenza psicologica.
Mi sono persa, persa fino al punto da non riuscire piu a ritrovare alcun punto fermo, a non riconoscermi piu.
In questa discesa ho cominciato a capire che piu davo amore, piu ricevevo bastonate, piu mi donavo, piu mi sentivo accusata di egoismo.
Ora i ruoli si sono capovolti. Mi sono riappropriata di quel sano egoismo pensando solo a me stessa, tutto il resto non conta.
Il ragno tesse ancora in sordina, lo so, ma quando non ha piu trovato in me la persona destinata a credere a tutto ma a spiazzarlo ad ogni bugia con determinazione mi ha bloccato ovunque.
Ho sofferto tanto incredula a questi comportamenti col cuore pieno d’amore. Lo sono ancora ma con una consapevolezza che prima non avevo.
La mia vita ora non dipende piu dagli altri… ora sono io che decido se, come e quando. .. pian piano, con fatica e devo dire con tanta fede sta iniziando l’ascesa..
L’amore? Un cuore cosi ferito e deturpato difficilmente riprenderà a battere per un uomo..
Un abbraccio a tutti
Cara Manuela, l’Amore vive in ogni alito di vita, tra le pagine di un libro, nella leccatina del tuo cane e nello scodinzolare della sua coda, nella luna che sorge bianca nel cielo, tra le note di un pianoforte e nella tenerezza di una emozione che provi così inaspettatamente da toglierti il fiato e che ti fa brillare per il solo fatto che è passata.
Carinissima Paola
È vero cio che dici, ma quell’amore che in tutta la tua vita non hai mai provato e che ti ha tradito nel più squallido dei modi è difficile da dimenticare. I ricordi affiorano sempre, nel bene e nel male, sono cosciente e consapevole che mai piu vorrò avere a che fare con questa persona, non ci sarà mai piu ritorno, ho fatto tanta, strada, vivo il presente cercando ogni giorno di far splendere sempre il sole anche quando non c’è. So che il bene ripaga sempre, ed è vero. Ne ho fatto tanto, sempre, forse sbagliando ma senza cattiveria. Ho dato a tutti sempre il massimo mettendomi sempre da parte. Non mi sono mai amata, il mio amore era prima per gli altri..Proprio ora sono in viaggio con amiche, non ho mai riso così tanto.. Impensabile fino a un anno fa.. Mi sto riappropriando della mia vita con ali nuove, di libertà, di sganciamento delle catene, di tutte quelle catene che mi imprigionavano pensando fossero la mia ancora quando invece io ero l’ancora l’ancora degli altri, marito e figlia in particolare, che mi hanno buttato nelle braccia di una persona squallida, in cerca d’amore… Sei tanto cara.. Grazie e un forte abbraccio Manu
Mi ricordi tanto me, anche io ho subito e sto ancora subendo manipolazioni da questa persona.. ma ora ho una consapevolezza in più. Ora so quello che devo fare, ho imparato ad amare un po’ di più me stessa abbastanza da capire che il vero problema è lui e non io.
Anche lui è una persona calcolatrice e subdola ma in se a volte sembra pure buono ma in realtà credo sia una maschera. Io gli ho donato e gli dono amore ma ero sempre sotto i suoi ordini come un burattino facevo tutto quello che diceva come un cane obbedisce al suo padrone e io non mi accorgeva nemmeno di essermi persa completamente era un amore malato ai limiti dell’estremo ma non mi ha mai fatto del male fisicamente solo psicologicamente tentava di indebolirmi e farmi sentire inadeguata, totalmente imperfetta ma solo dopo 3 mesi di relazione ha iniziato con la sua tortura!
Caro Dr. Brunelli, in questi giorni il mio “carnefice” e’ riapparso, dopo tre anni di “dentro e fuori” la relazione ( tira e molla continui dovuti alla sua necessita’ di nn legarsi) dove io venivo “accusata” di essere troppo vecchia per il suo progetto di un figlio- (eravamo entrambi coetanei di 44 anni al momento dell’incontro ), proponendomi addirittura una convivenza che io ovviamente , sapendo quanto poco sarebbe durata per una sua assoluta e totale mancanza di visione di coppia e di progetto in comune, ho rifiutato. Questo ha portato pero’ immancabilmente a dei confronti anche, ovviamente, molto accesi dove lui mi ha accusata di non averlo mai fondamentalmente accettato “cosi come era” e di aver capito il suo “modo di amarmi”. Lui in questi tre anni e’ passato dall’essere il “playboy belloccio da locale”(ogni volta che mi lasciava lo vedevano in tutti i locali modaioli romani a “razzolare” in giro) , al frequentare negli ultimi mesi un gruppo di catechesi sui “dieci comandamenti” andando addirittura ai ritiri spirituali; a sua detta , vuole costruire un uomo nuovo, in quanto inizia a “farsi schifo” per quello che e’ stato e, capisce che non puo’ darmi quello che io desidero (nulla di piu’ di una relazione sana) , e soprattutto lui e’ convinto che nel tempo (ora ha la tenera eta’ di 47 anni ) sara’ una persona migliore e che la donna che lo incontrera’ in quella fase raccogliera’ tutti i frutti di tanto dolore arrecato a me e alle altre sue ex. Ora, al di la’ di quello che lui e’ e continuera’ ad essere ( nelle ultime conversazioni ho avuto la reale impressione di parlare con due persone diverse, una delle quali vicina ad un delirio psicotico) quello che vorrei sottoporre alla sua attenzione e questa domanda che riguarda me, una donna segnata da un’infanzia difficilissima, con una madre narcisista e violenta, e che sta effettuando un percorso di analisi da tempo. Nonostante l’analisi, nonostante la mia piena consapevolezza della mia ferita narcisistica, nonostante io possa scrivere delle tesi sul narcisismo, devo purtroppo ammettere che ogni volta che mi separo da lui il dolore che provo e’ devastante, deflagrante. Sono pienamente consapevole che questo dipende dalla mia ferita che ha origini ben piu’ lontane del mio carnefice, ma allora mi domando (avendo anche letto alcuni articoli al riguardo): e possibile che un trauma infantile sia cosi’ profondo che abbia in qualche modo talmente “segnato” il cervello, e che non esista terapia in grado di far smettere alla ferita di sanguinare e quindi al cervello di mandare dei segnali di cosi’ tanto dolore? Non so so mi sono spiegata bene…insomma vorrei sapere se a livello neurologico e di trasmettitori ci possa essere un trauma cosi’ grave che neanche la terapia piu’ lunga e piu’ efficace possa alleviare? Io ho tutti gli elementi razionali per capire, ma questo non mi evita una sofferenza a momenti insostenibile per la separazione! Mi aiuti a capire dottore….solo lei puo’ farlo. Grazie.Monica
Cara Monica,la terapia può potenzialmente sempre alleviare e risolvere le sofferenze derivate da dinamiche amorose negative e da attaccamenti disturbati. Il successo però dipende anche dalla capacità di un paziente di seguire veramente un percorso e di stabilire una buona alleanza terapaeutica con il suo terapeuta. Naturalmente ogni caso ha le sue specificità e difficoltà, soltanto attraverso un consulto si possono dare risposte diagnostiche e terapeutiche specifiche per quel caso.