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NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE

Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.

Leggere  questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti,  può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)

incubusAl termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).

BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto)  l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato)  o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale)  è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica)  STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).

Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento  e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.

Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio)  o in versione E-book  presso i seguenti link:

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E’ inoltre vivamente consigliato AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI. COME DIFENDERSI E COME USCIRNE – Manuale di auto-aiuto psicologico/corporeo/sociale/spirituale  (2015)il libro è visionabile con anteprima di presentazione ed è acquistabile on line in versione cartacea con spedizione a domicilio ai seguenti link:

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Introduzione

Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
 In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN  Trauma da Narcisismo   e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new

Roberto Rossini – Myth Palazzo dei Principi – Correggio 1979

La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.

Come si osserverà in questo articolo viene proposta  una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it  (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).

IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è  assolutamente indispensabile  rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente  ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.

Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare  ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).

Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata,  può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.

Rosa di Albedo – ph. Derar Muhsen

AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ –  SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI  IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.

NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI  INFORMATEVI CON CURA  E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI.  PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME  NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI)  – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI…  SOLO SE,  CON COSCIENZA,  CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.

Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.

Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

Presentazione della ricerca.

Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.

La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:

  • Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
  • Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
  • Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
  • Inoltre è disponibile  un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test  che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o  al telefono – vedi info e contatti nel blog)  .
  • Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel  modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
  • Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante  e ad  una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le  è accaduto,  affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva  (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio.  Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
  • Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
    Informazioni e consulenza
    psicologica – Psicoterapia).
  • Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose –  – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.

PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:

“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)

Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti.  Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.

 

 PRIMA PARTE   

In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network  alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie  e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna  consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.

RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa,  e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi  ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).

Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’  della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.

Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti:  anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che  strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.

LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO  FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO

Philip Burne-Jones Bt. (1861-1926) Le Vampire

Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.  

Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN)  nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene  traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.  

Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi  di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.  

L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione  

In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali.  Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche  possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista  deve considerare questo articolo  a titolo informativo.  Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali.  Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo  con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova)  previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali,  della psicoterapia. Si avverte che il  ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile  per  comprendere se effettivamente e come  si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o  a causa di altre patologicità, ad esempio  riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare. 

 Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline

La differenza fondamentale tra la patologia borderline e quella narcisista (DNP), è che la prima è egodistonica, cioè fa soffrire chi ce la , il quale la vuole curare, la seconda invece è egosintonica, chi la ha non se ne accorge e ne trae vantaggi nell’immediato. Inoltre la patologia borderline appare più evidente, non solo al partner, ma anche ad altre persone, non necessariamente coinvolte sul piano emotivo ed affettivo, mentre il narcisismo patologico risulta evidente  e patogeno (ad un certo punto del rapporto) e quasi solo al  il partner che lo subisce – mentre altre persone non lo notano, anzi possono credere che il narcisista patologico sia una persona brillante, simpatica, equilibrata e perfino spontanea. In verità il suo disturbo si scatena in modo molto distruttivo nei confronti di chi lo ama.

Altre precisazioni sul DNP

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo,  di incontrare e conoscere  persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).

L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.

Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)

httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU

Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito,  due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:

MENTIRE L’AMORE

Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).

MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA

Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).

Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000

httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY

Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).

PRIMA DI LEGGERE  TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA  ‘SECONDA PARTE’,  AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI,  BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO  DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è  contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che  non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).

SECONDA PARTE

  IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti

W. Herzog, Nosferatu, 1978

 Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.

Secondo diverse ricerche, nella  maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa  maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ).  Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente  nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli  e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute  appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva  la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.

L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio.  Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.

I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa  e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.

Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo.  Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).

I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente  ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO).  Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’  che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.

Munch, Ceneri.

Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’  la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.

F. Bacon two figures, 1953

L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).

Differenze e concomitanze tra  Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo   

Munch, separation

La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) –  può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista,  può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi:  Narcissism Victim Syndrome, A newhttps://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima –  e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce  a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).

Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e  non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione.  IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.

 Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.

Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).

Raccomando alle vittime da TdN  di  non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a  persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore,  cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva  nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto,  ha lo scopo di informare  a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza  psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).

A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività.   Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare  ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…

ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:

  • IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
  • PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
  • IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
  • LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
  • LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • DNP e  SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
  • LA FERITA  NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
  • LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
  • IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
  • I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
  • PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
  • COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
  • COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
  • SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
  • QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
  • COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
  • COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
  • PER QUALI RAGIONI IL/LA  NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
  • PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
  • QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
  • PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
  • DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
  • SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
  • PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
  • CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
  • L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
  • IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
  • IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP

AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?

 Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…

E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.

Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.

PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.

 IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.

 E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.

Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente  diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/

Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali,  si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI  e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.

La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale  che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.

CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.

pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03

Carissime e carissimi

è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…

Chi  è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici –  è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).

Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …

 “Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE

UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).

La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.

Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.

Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:

– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.

Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.

– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.

Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).

Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni

Gustav Klimt, 1905-09

Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.

Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.

Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:

 httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI

Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona

httpv://youtu.be/wop91_Gvwos

Prime conclusioni

Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.

Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).

Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.

 Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla,  acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea  o in versione E-book   cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. –  del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi  di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta  

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Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.

Cover libro

Disponibile anche E-book

Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta,  Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative,  sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere  brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.

(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/  info – orario lavorativo –  cell:3391472230).

AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un  Manuale di auto-aiuto  concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
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VIDEO-CONFERENZA  di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose

PIETRO FB CV httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY

 

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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI

Per eventuali esigenze di  informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).     

Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e  Roma  

Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it  – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.

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3.044 Comments

  1. Paola Settembre 29, 2015 at 11:29 am

    questa mattina nella sala di attesa del veterinario ho letto i vostri commenti, pensieri ed opinioni e sono sempre più convinta della utilità del blog proprio come momento di confronto per non sentirsi soli e per comprendere che c’è sempre, ma proprio sempre, la possibilità di farcela .
    la cosa più difficile è la costruzione di se stessi, ancor più difficile quando si è presi il coraggio a due mani e si è raso a terra tutto per ricominciare da zero.
    la terra nuda e nera fa paura, ma se seminata, innaffiata ed accudita sa dare i suoi frutti, ripagando della tanta fatica spesa e del tanto sudore versato.
    e inizi a capire che stai guarendo, quando la sera ti accoccoli sotto il lenzuolo ed il letto non ti sembra così grande, nè freddo; quando la tua mente ed il tuo cuore non cercano più un pensiero per addormentarsi; quando inizi a pensare che puoi spegnere la luce perché il buio non ti fa più paura e quando sai che non devi dimostrare nulla a nessuno, perché esistere é bello in sè e non per essere accettato o amato.
    in questi lunghi mesi, leggendo molto, ho trovato la mia capacità di commuovermi tra le pagine di un libro ed ho scoperto che è la cosa più bella di me.
    ora sono pronta : il 6 ottobre l’assunzione di un incarico importante a Roma, poi il progetto di un master a Pescara.
    un anno fa era impensabile tutto ciò .
    oggi è pensabile, fattibile ed affrontato come occasione di vita E NON COME VITA, perché io non sono il mio lavoro, io SONO ME.
    grazie tutti voi ed al dott. Brunelli che questa occasione ha creato con passione e professionalità.

  2. Manuela Settembre 27, 2015 at 4:41 pm

    Gentilissimo Dott., carissimi tutti,
    questa opportunità dataci mi consente di leggere ogni Vs intervento che chiamerei d’aiuto proprio per il fatto di condividere sempre cio che scrivete, con sfumature diverse ma alla fine ci si ritrova con queste personalitá veramente minatorie della nostra vita.
    Non voglio dilungarmi ma in due parole un matrimonio con un uomo che si è sempre preoccupato dei propri interessi, dove la famiglia è sempre stata all’ultimo posto. Mai un aiuto ne fisico ne morale con 2 genitori gravemente ammalati da seguire. Avevo un infinito bisogno d’amore, d’aiuto. Ed ecco il principe dei miei sogni. Ma questi sogni divennero ben presto un incubo. Aveva capito molto bene la mia fragilità e fece alla svelta a conquistarmi. Mai vista una persona piu falsa, meschina, approfittatrice, anche a livello economico.. Non riuscivo a capire, nemmeno immaginavo esistesse questa patologia. Comincia ad informarmi, a controllare perche tante cose non tornavano ed è emerso l’immaginabile, o meglio immaginabile per chi conosce questi comportamenti. Quando scoprivo qualcosa venivo ricattata, insultata, diventava un mostro.. Spariva e compariva senza nemmeno rendermi conto, presa da tutti i miei problemi, del giro di donne che aveva, soprattutto in chat. Un oratore e imbroglione cosi non l’avevo mai visto. Quindi, un marito che volevo lasciare per un uomo finto, per non dire altro, che era riuscito a conquistarmi e farmi innamorare.
    Tutti e due capaci, come dice Serena, di bloccarti, di ribaltare i discorsi e di metterti in condizione di non poter parlare. I giochi li conducono loro e io devo interrompere bruscamente.. Mea cupla.. Mea massima culpa se mi trovo in questa situazione.
    Un marito dove non c’e mai stato amore, un perverso che ha preso il mio cuore. La strada è ancora lunga per riprendere la mia dignità di donna, usata come serva di casa dal primo e usata per i propri “bisogni” dal secondo. Con le lacrime saluto tutti e vi ringrazio per il Vs aiuto.

    • Manuela Settembre 27, 2015 at 4:46 pm

      Mi scuso, ho citato Serena ma ho sbagliato, era Sara. Sara un abbraccio

  3. Paola Settembre 27, 2015 at 7:20 am

    ciauuuuuu Famiglia.
    “Ho conosciuto vuoti e il vuoto non è mai leggero, e parole davvero pesanti perché svuotate di sentimento. Attese inesorabili e gioie inattese, dolore muto che non fa dormire e felicità che fa così tanto rumore da tenere svegli.
    Ho capito che tra tenere e possedere c’è la distanza della vera importanza, che c’è una grande differenza fra controllare e proteggere, fra possedere e prendersi cura. Questa qui per me è la vita, fatta di sottilissime sfumature, iincastrate fra i vetri sgargianti delle apparenze” ( Massimo Besotti)

    Questo pezzo bellissimo ha una parola chiave per chi come noi ha provato il Dolore e la parola è ” attese inesorabili”.
    quante volte, quanti momenti, quanti giorni abbiamo passato nell’attesa di un messaggio, di un whatsupp, di uno squillo anche muto, di una parola, di una sola parola che ci desse il conforto di dire “io ci sono stato nella sua vita”. Ma nulla. Solo silenzio.
    ed allora cosa si fa?
    quelli come noi hanno deciso di attraversare il guado della nostra vita e ci siamo tuffati nella corrente del fiume gelido per approdare sull’altra sponda .
    nella traversata ricordate di non imbarcarvi in imprese visibili, perché il fiume non è il mare, il fiume é insidioso; nella traversata rifugiatevi in voi stessi, rifugiamoci in noi stessi con la consapevolezza che stiamo andando dall’altra riva per trovare noi e solo noi.
    e cosí ritroviamoci in un libro, in un disegno, nei colori, nella musica, nei paesaggi senza dover e voler dimostrare nulla a nessuno, ma con l’unico GRANDE scopo di avvicinarci alla nostra bella e pura anima.
    l’attesa svanisce e non importa più nulla se non arriverà alcun segnale, perché – come ho già avuto modo di esprimere – è l’amore che noi abbiamo provato a dover essere protetto e null’altro. perchè noi siamo stati capaci di provarlo e di donarci, dell’altro poco importa se la sua anima é secca o indurita o straziata o etc etc.
    ricordiamoci di stendere un filo tra una sponda e l’altra.
    ricordiamoci di volerci bene… SEMPRE.

    Buona domenica a tutti.

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 29, 2015 at 7:26 am

      GRAZIE PAOLA

    • Manuela Ottobre 4, 2015 at 7:49 pm

      Grazie Paola.. Quanta verità nelle tue parole.
      Tenere/possedere
      Controllare/proteggere
      Possedere/prendersi cura
      Quanta differenza tra le une e le altre. Solo chi ha sofferto ne conosce il senso.. Solo la nostra pura anima, il nostro amore, l’amore donato, sono da proteggere e solo noi stessi possiamo custodire questo doni di inestimabile valore che il Signore ci ha donato. Anche quel silenzio assordante che ci è stato inflitto non fa piu male… perlomeno a noi.. Ciao

  4. Paola Settembre 26, 2015 at 8:35 am

    buongiorno Famiglia :-)
    é sabato e finalmente ho due giorni per occuparmi di me.
    vorrei condividere con Voi queste mie brevi considerazioni.
    la mia storia l’ho più volte raccontata e non sto qui a ripeterla.
    durante il mio cammino é successo così improvvisamente che non ho più provato odio, rancore ed acredine nei confronti della persona che così tanto mi ha punito, giocando sulla mia sindrome dell’abbandono e del rifiuto, che ha le sue radici in un’infanzia di violenza e di distacco provocati da una madre che mai mi accettò.
    Anzi, ad un certo punto, così di improvviso mentre ero in aereoporto in attesa dell’imbarco, ho composto il suo numero e Lei mi ha risposto.
    Le ho detto che avevo voglia di salutarla e che non rinnegavo il mio amore puro e limpido che avevo nutrito per lei, ma anzi lo custodisco oggi come una preziosa conchiglia bianca, raccolta sulla spiaggia dopo la fine della tempesta ed il ritiro dell’onda.
    Sono stata contenta, perché qualsiasi male subito, credo, possa guarire dentro di noi se soltanto lasciamo andare il nostro modo di essere ( “mai controcuore” scrive Massimo Besotti).
    Da quel giorno e con una predisposizione di animo davvero autenticamente serena, le mando il buongiorno e le auguro di farcela nella sua lotta contro una malattia brutta che l’ha colpita.
    Ai primi “buongiorno ” mi ha risposto e, poi, ha ricominciato a tacere.
    Ora, ed è questa la MIA GRANDE NOVITÀ’, io comprendo !
    Non so cosa pensi, cosa provi, cosa mediti, so, però , che ha rispolverato dal cassetto la sola arma che conosce e ricomincia a puntarla addosso: IL RIFIUTO.
    Beh sapete una cosa?
    Non mi ferisce più !
    Mi spiego meglio: è come se la vedessi, lí assisa sul piede di guerra con il muso duro contro di me ( oggi solo contro il mio amore trasformato in conchiglia) a sferrare l’unica tattica che conosce.
    Ed io cosa provo? paura? odio? rancore? solitudine?
    no no, io provo solo un’infinita tenerezza nei suoi confronti, proprio come si prova nei confronti di un bimbo a cui hai negato la cioccolata e sbatte i piedini a terra , strillando disperato, mentre tu gli accarezzi i capelli, dicendogli ” sú smettila, se farai il bravo, la mamma ti accontenterà più tardi; ora dimostra che sei un ometto”.
    Può essere di aiuto questa mia testimonianza ?
    Non lo so.
    Ma sono sempre più certa che la conoscenza, la comprensione di sè e dei propri limiti può davvero aiutare a guarire NOI STESSI, assumendo la responsabilità dei nostri sentimenti e non dando la colpa più all’altro…verso la strada della indipendenza e della libertà.

  5. Sara Settembre 18, 2015 at 9:58 am

    Ciao a tutti. Tante volte anche io mi sono sentita intrappolata nella tela del mio ragno-narciso. Quando ci parlo mi trovo sotto interrogatorio in poco tempo e il filo del discorso lo rovescia con una naturalezza che fa spavento. Mi hanno sempre considerato una persona intelligente e dalla risposta pronta. Ma con lui, i giochi non li riesco a condurre, nemmeno i discorsi. Li conduce lui e basta. Devo troncare bruscamente per difendermi e non trovarmi coinvolta in discorsi senza senso, sragionamenti in cui dominano le frasi “se l’ho fatto e’ colpa tua; mi stai facendo del male e io ti renderò il doppio; sei una persona cattiva; vali meno di me; il tuo lavoro di merda; dovresti ringraziale il cielo che ti ho sposato ecc”, tante colpevolizzazioni, tanti scarichi di responsabilità..e poi nei fatti pensa solo a se stesso, ai suoi hobbies, non si cura dei figli, della casa, del mantenimento. Dopo un brevissimo periodo in cui sembrava l’opposto (brillante, acculturato, gentile, e comunque all’esterno con gli altri ancora recita questa parte perchè ha due personalità, fuori in un modo, in casa in un altro) e dopo anni di convivenza mi sento depauperata, non solo a livello economico, perchè con una scusa o con un’altra, si rifiuta di pagare spese familiari, bollette, scuole ecc, ma anche a livello psicologico, emotivo, culturale, nonostante abbiamo entrambi fatto gli stessi studi e siamo due professionisti. Parlarci e’ completamente inutile, sempre gli stessi discorsi e le stesse risposte. Mi sento impoverita di cervello, di ragionamenti. Mi sfogo, con i cari che ancora mi sopportano, sempre per gli stessi problemi, non e’ stato in grado di fare in tanti anni un passo in avanti, e’ rimasto arroccato sugli stessi giri di parole, immobile su se stesso, incapace totalmente di prendere decisioni per poi dare la colpa a me che le ho prese da sola! (es. la scuola per i figli; non si e’ mai presentato nemmeno per sceglierla, per poi dirmi che sono una dittatrice che decide da sola senza coinvolgerlo!). Sono stanca anche io stessa di ascoltarlo e ascoltare le mie stesse lamentele. Tuttavia fa tanto rumore, ma non prende nessuna decisione, e’ fermo e intrappolato lui stesso nella sua stessa tela, ha paura del mondo e sa solo accusare e denigrare perchè evidentemente questo e’ l’unico modo per sentirsi migliore. Mi sono sentita molto vicina a quello che ho letto nel libro “Io so’ io e voi non siete un c.., un narciso in famiglia” di Anna Lombardi, edito da Aracne. Leggetelo. Io mi sono ritrovata in molti di quei dialoghi di vita di coppia che l’autrice ha raccolto in questo libro, alla portata di tutti, scritto con ironia e una velata amarezza. Comunque con persone così non si può vivere. Io ho tirato avanti tanto tempo sperando cambiasse, pensando che potevo io stessa “prevenire” alcune discussioni, cambiando atteggiamento o modo di parlare. E ci ho messo tanto tempo per capire la sua vera natura perchè i suoi comportamenti opposti in pubblico e in privato mi confondevano da morire. Ora ho capito che non posso farci nulla, che non dipende da me, e non ce la faccio più. Ho capito che i narcisi sono persone dalle quali non puoi ricavarci assolutamente nulla. Sono dei vampiri, delle sanguisughe che ti risucchiano finche’ gli sei utile e ti trattano senza rispetto, a loro proprio uso e consumo, egoiste e opportuniste. E comunque penso che la consapevolezza di essersi imbattuti in persone del genere sia gia’ un grandissimo passo avanti! Io al riguardo mi sono fatta una cultura!!! In bocca al lupo a tutti! E speriamo di non ricascarci mai piu’!!!

  6. Andrea Settembre 16, 2015 at 11:37 am

    Buongiorno Dr. Brunelli,
    sono un uomo di 45 anni, vivo con la mia compagna (quasi ex) e le mie 2 bambine. La maggiore figlia della mia ex moglie. Con la mia compagna siamo in crisi da diversi anni ma causa un mio tradimento di circa 10 mesì fa le cose si sono complicate moltissimo.
    il mio non è stato un semplice tradimento ma una storia con delle implicazioni sentimentali che ho più volte cercato di soffocare senza riuscirci, ho provato a reprimere questi sentimenti sperando di recuperare il rapporto con la mia compagna e salvare la famiglia. Nel corso degli ultimi giorni, dopo l’ennesimo mio tradimento con questa ragazza molto più giovane di me, dopo aver comunque ritentato a salvare la famiglia la mia compagna a seguito di numerose ricerche su internet ha iniziato a dirmi che sono una persona malata affetta da Narcisismo Patologico. Ho iniziato anch’io a leggere i suoi articoli e in alcune cose mi ritrovo ma non agli estremi citati negli scritti. Sinceramente sto iniziando anche ad aver paura che lei abbia ragione, ho paura veramente di non saper amare e di poter arrivare a fare del male alle mie bambine che amo più di ogni altra cosa al mondo. La mia compagna leggendo tutti i documenti su questa patologia è sempre più convinta che io ne sia affetto e continua a rinfacciarmelo dandomi del malato. Io vorrei tanto approfondire la materia e capire fino in fondo se sono veramente affetto da questa malattia ed uscirne. Nei mesi scorsi, nel mezzo della crisi con la mia compagna e della storia con l’altra, mi sono rivolto con lei da un terapista di coppia e poi da una psicologa da solo senza trarne beneficio. ciò che leggo dalle testimonianze mi fa rabbrividire ed il solo pensiero di appartenere a tale categoria di persone mi sconvolge. Le chiedo aiuto su come fare a capire ed eventualmente uscirne. Penso di essere vanitoso ma non narcisista, mi piace piacere ma non ne sono ossessionato, piango spesso…anche troppo, ho paura di ritrovarmi da solo, ho sensi di colpa ma spesso tendo a travisare i fatti e non considerare la gravità delle mie azioni. Mi scuso se il mio messaggio è un po’ sconclusionato ma mi sento realmente turbato dalle affermazioni della mia compagna ed ho una gran paura che lei abbia ragione.

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 17, 2015 at 7:01 am

      Buongiorno,nel mio articolo ci sono moltissime raccomandazioni e distinguo – 1) NON BISOGNA FARE AUTODIAGNOSI O FARLE AGLI ALTRI SENZA UN CONSULTO DI UNO SPECIALISTA – 2) POSSONO ESSERCI GLI STESSI SINTOMI CHE CORRISPONDONO A PROBLEMI MOLTO DIVERSI E DI DIVERSA ENTITA’ , SE AD ESEMPIO SI HA UNA BRONCHITE CON TOSSE FEBBRE VI SONO SINTOMI CHE POSSONO ESSERE SIMILI A QUELLI DI UNA POLMONITE, DI QUALCOSA DI PIU’ GRAVE O ANCHE DI UN’INFLUENZA – ANCHE COMPORTAMENTI SINTOMATICI SIMILI A QUELLI NARCISISTICO/BORDERLINE POSSONO RIFERIRSI A QUADRI MOLTO DIVERSI E MOLTO MENO GRAVI 3) LE DINAMICHE NARCISISTICO_BORDERLINE PRESUMONO CHE VI SIA UN MENEFREGHISMO TOTALE DELLE PENE PROVOCATE NELL’ALTRO/A, ANZI QUESTE VENGONO PERSINO PROVOCATE APPOSTA RITENENDOSI IN DIRITTO DI MANIPOLARLO E PUNIRLO 4) QUANDO VI è LA VOLONTA’DI CHIARIRE, DI SEGUIRE CONSULTI E TERAPIE, E UN SINCERO DISPIACERE PER QUELLO CHE E’ ACCADUTO LE PROBLEMATICHE NON SONO DA LEGGERSI NEL CONCLAMATO QUADRO DELLE RELAZIONI AFFETTIVE DISTURBATE A CARATTERE NARCISISTICO/BORDERLINE 5) QUANDO I PROBLEMI NASCONO DA QUESTIONI RELATIVE A UN TRADIMENTO (si legga l’articolo sul tradimento in questo blog https://www.albedoimagination.com/2012/12/il-tradimento-nella-coppia-a-cura-del-dr-cosimo-aruta-e-del-dr-pier-pietro-brunelli/) e sono quindi relative a debolezze e ad impulsi relativi alla sessualità e alla passionalità non si possono considerare solo all’insegna dei disturbi di personalità. Evidentemente ci sono cose nella coppia che vanno comprese, ed anche dentro se stessi. Del resto le coppie possono andare in crisi e non tutte le crisi sono provocate da un disturbo di personalità del partner. Per quanto attiene il tradimento non possiamo, ad esempio, dire che ANNA KARENINA fosse una narcisista/borderline, ma che aveva problemi con se stessa e con suo marito… Inoltre è l’ora di cambiare mentalità sulla sessualità, e togliersi gli atavici pregiudizi che la rendono simile a qualcosa di diabolico, all’insegna della possessività e della gelosia più esacerbata. La tolleranza deve prevalere, e nello stesso tempo deve aumentare la consapevolezza di se stessi e della propria relazione. Tutti possiamo sbagliare, ma poi deve esserci la volontà di riparare e se non ci si riesce ci si fa aiutare – così dall’altra parte ci dovrebbe essere la volontà di comprendere, perdonare e superare e se non ci si riesce ci si fa aiutare. A tutti può capitare una sbandata, a una donna come ad un uomo, e se c’è amore bisogna affrontarehttps://www.albedoimagination.com/2014/03/consulenza-di-coppia-riconciliarsi-o-voltare-pagina-nel-bene/ insieme questa eventualità con tolleranza. Certo che sono cose che feriscono molto, ma non bisogna considerarle come insanabili e con la folle gelosia di Otello. Certo è che se poi si vengono a creare vere e proprie relazioni parallele la cosa cambia molto, è infatti quasi impossibile tollerare una cosa del genere. Allora se pur in questa eventualità si sente di voler stare con il proprio partner di sempre è imoportantissimo un consulto e una terapia. O la si smette di tradire e si chiede perdono, oppure se non ci si riesce occorre una terapia ed anche accettare che è meglio concludere la relazione. D’altra parte anche chi ha subito questo tradimento dovrebbe moderare la sua gelosia, accettare le scuse, e curarsi le proprie ferite, se non se la sente non può instaurare un inferno punitivo all’infinito, ciò fa solo peggiorare le cose; deve decidere se vuole superare insieme la crisi, qualora l’altro è disponibile e vuole davvero cambiare, oppure no… e per prendere questa decisione può e dovrebbe farsi aiutare da uno specialista, da solo o anche in una terapia di coppia (vedi sempre in questo blog sulla ‘mediazione famigliare’ e consulenza di coppia – vedi https://www.albedoimagination.com/2014/03/consulenza-di-coppia-riconciliarsi-o-voltare-pagina-nel-bene/ ).

      • Pino Settembre 28, 2015 at 8:57 am

        Buongiorno dottore, quello che lei dice è verissimo!, ci sono tanti comportamenti che possono essere fraintesi, non tutti riconducono al DNP , nel mio caso sono due anni che ho una relazione con una donna , premetto che mi ritengo una persona forte caratterialmente e piena di energia fisica e mentale; sono stato sposato per 33 anni con gli alti e bassi che una relazione cosi lunga comporta, due figli e tanti bei ricordi.L’incontro con questa persona mi sconvolge la vita, una persona eccezionale piena di risorse allegra, con una separazione in corso , inevitabile l’attaccamento reciproco visto che anche io passavo un momento di crisi. Tutto bellissimo per qlc mese poi le prime richieste ; “esci di casa, non chiamarla moglie ma con il suo nome di battesimo, i tuoi amici sono fasulli e invidiosi di te che hai il coraggio di lasciare la tua famiglia”.
        Io faccio tutto quello che mi chiede e perciò lascio mia moglie rompo con tutto il mio mondo di amicizie e vado a vivere da solo. Logicamente lei mi supporta in tutto e per tutto mi resta vicina ma notavo già allora che l’argomento su cui si parlava prevalentemente era il rapporto con suo marito, i suoi figli, la sua vita fino ad allora costellata di amanti e amicizie con uomini tutti innamorati pazzamente di lei e nel momento che li lasciava ( si perché era lei a lasciarli sempre) TUTTI e dico TUTTI passavano mesi e mesi a rincorrerla disperatamente. Oltre a questo non riuscivo a capire perché pur cercandomi ogni momento e dandomi dimostrazione di grande affetto non passava settimana senza l’incazzatura drammatica per futili motivi dove lei diceva di non amarmi che ero troppo pressante e asfissiante e perciò dovevamo lasciarci , questo durava un paio di giorni per poi ricomporre tutto e tutto tornava meglio di prima.
        Dopo un anno , complice un serio infortunio a suo figlio ( ne ha tre) che lo costringe a letto per qlc mese lei chiede al marito di tornare a casa!! Un fulmine a ciel sereno! Pensai che ci stava per una donna che ha tre figli di avere un ripensamento sul rapporto interrotto e che sarei stato felice per lei se questo le avesse ridato la serenità che vedevo mancarle e pur amandola e soffrendo di questo me ne sarei fatto una ragione. Lei non mi lascia andare, anzi, mi dice che è una cosa provvisoria dettata dall’impossibilità di gestire i figli da sola e così ci siamo trascinato per quasi un anno con il marito (molto ricco) dentro casa e lei che mi imponeva di stare a casa in attesa di una sua telefonata. Decido di rompere e allora cominciano i guai, dice di ricevere telefonate minacciose da mia moglie, mi minaccia sul posto di lavoro di sputtanarmi ( lavoriamo nello stesso palazzo) , mi manda msg con minacce tipo “non te la cavi così” ….. finchè qlc settimana fa mi dice di aver conosciuto un’altra persona e nel frattempo mi invita ad uscire con lei , io logicamente la mando a quel paese e non la cerco più.. Sono distrutto dentro , ma credo che sia una persona di quelle descritte da lei dottore, anche perché pure ora che ha un altro pretende che io sia suo amico e confidarsi con me. Ho applicato il no contact ma è difficile poiché lavorando assieme riesce sempre a vedermi. Vorrei un consiglio da lei.la saluto cordialmente.

        • Pier Pietro Brunelli Settembre 29, 2015 at 7:25 am

          Purtroppo quando si esce da relazioni problematiche o d forti crisi personali è sempre molto consigliabile poter sviluppare una relazione terapeutica con un terapeuta di fiducia. Lo so che non è così semplice e per molti puo risultare costoso, eppure talvolta è necessario come può esserlo un dentista quando abbiamo un forte mal di denti. Se manac una relazione terapeutica si tende a inquadrare un nuovo partner come figure pseudoterapeutiche, le quali dovrebbero sopportare e accettare ogni cosa, finanche gli sfoghi e le richieste più assurdo, con il risultato di ulteriori tragiche crisi e rotture. Se invece si ha un proprio terapeuta di fiducia, quando si incontra un nuovo partner la relazione può essere più libera e chiara dato che i propri problemi sono comunque elaborati altrove, cioè con il terapeuta. Questa dinamica di igiene e terapia della vita affettiva andrebbe ben compresa da tutti e così anche dalle istituzioni della salute pubblica che dovrebbero favorire anche mutualisticamente la psicoterapia. Ciò è sempre più importante perché la vita attuale consente una notevole libertà nelle relazioni e nei cambiamenti, ma anche fa aumentare le complicazioni, le incomprensioni, le infelicità… e purtroppo non si tratta solo di banali ‘mal d’amore’, ma di stati psichici alterati che possono portare ad esiti anche gravi, tra i quali depressioni e disturbi psicosomatici, quindi malattie, incidenti, ecc. In ogni caso tutti dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per informarsi e acquisire una nuova coscienza delle relazioni ffettive, sia per proteggerci e prevenire le difficoltà psicologiche e sia per non ferire gli altri. Sto per pubblicare un manule di auto-aiuto che presenterò su questo blog affinché le persone possano miglirare la loro capacità di gestione delle complicazioni della vita amorosa… intanto un caro saluto e auguri per ritrovare al più presto una buona armonia con se stessi e con gli altri.

    • Andrea Settembre 21, 2015 at 12:47 pm

      Buongiorno dottore,
      ho scritto qualche giorno fa confessando i miei timori e le mie paure in quanto la mia compagna mi accusa di essere un narciso ossessivo…..
      L’epilogo della vicenda è che lei oggi, insieme a mia figlia di 7 anni, ha lasciato casa per trasferirsi in un appartamento in affitto.
      Mi sento crollare il mondo addosso, sento le colpe e le responsabilità di questa decisione e del fallimento del progetto familiare.
      come avevo scritto la mia gravissima colpa è stata quella di averla tradita anzi di aver iniziato 10 mesi fa a tradirla. Nel corso dei mesi Più volte ho soffocato e represso i sentimenti verso quest’altra persona non riuscendoci. più volte ho fatto dei passi verso la mia compagna, comunicavo all’altra che non potevo abbandonare la famiglia e non potevo far soffrire in questo modo la mia compagna per poi ricascarci. questi periodi in cui reprimevo tutto e ritentavo a riavvicinarmi alla mia compagna duravano settimane a volte anche mesi ma alla fine cedevo sempre. Ora neanche io so più cosa voglio perché mi sento terribilmente male soprattutto nei confronti della mia compagna alla quale ho provocate delle sofferenze difficilmente descrivibili. ora che è andata via mi sento svuotato, sento di amarla ancora ma non riesco a staccarmi dall’altra anche se con lei ora non c’è nulla ma ho paura che in questo momento di mia estrema vulnerabilità io mi riavvicini senza aver chiarito dentro di me cosa realmente voglio. Stamattina vedendo mia figlia allontanarsi mano nella mano con la mamma la piccola più volte si è voltata salutandomi con la manina (in passato mai lo aveva fatto) e questa cosa mi ha distrutto.
      vorrei tanto far capire alla mia ormai ex compagna che le voglio almeno tantissimo bene (non so se è ancora amore o cosa), vorrei starle vicino. Sempre più spesso mi ritrovo ad ODIARMI per il fatto di pensare di non esserne più innamorato perché sono consapevole che è una persona meravigliosa, ed una mamma stupenda, l’ideale per costruirci una famiglia. Lei ora ha un rancore ed un veleno contro di me incredibile, io vorrei tanto re istaurare un rapporto socievole per le nostre bambine ma mi rendo conto che per me è più facile in quanto sono stato io l’artefice di tanta sofferenza anche se sono consapevole che i nostri problemi si protraggono da anni e questo episodio è stata la classica goccia. Lei nel tempo ha sempre accusato me e soltanto me mentre io affermavo che erano quantomeno a metà le colpe.
      ora nella sua mente c’è la convinzione che io sono malato e le ha anche scritto una mail in privato (lei le ha consigliato di rivolgersi ad una psicologa a Roma dove ci sono degli incontri di gruppo)

      • Pier Pietro Brunelli Settembre 23, 2015 at 11:07 pm

        L’articolo è strapieno di raccomandazioni e avvertenze sul fatto che se qualcuno accusa qualcun altro con una diagnosi o attribuisce a se stesso quella diagnosi deve farsela verificare e convalidare da uno specialista. Fino a quando i due partner , per quanto in grave conflitto, vogliono cercare di collaborare per superarlo, seppure con i rispettivi torti e debolezze , non serve e non è giusto insistere con diagnosi negative reciproche… può trattarsi di altre problematiche specifiche e da discutere… per quanto non sia così facile in Italia si trovano servizi anche gratuiti nei consultori e nei centri antiviolenza per farsi aiutare , e se proprio non è possibile riconciliarsi non per questo bisogna continuare a ferirsi e a farsi del male… quando una coppia perde la bussola ha bisogno di aiuto per ritrovarla e poter andare in una direzione o in un’altra , ma entrambe i partner devono negoziare per decidere di farsi aiutare come coppia, se non è possibile ciascuno deve scegliere un suo proprio percorso… BASTA CON L’ODIO INUTILE E PERICOLOSO TRA LE COPPIE DOBBIAMO TUTTI FARE DEL NOSTRO MEGLIO PER LA PACE, SEMPRE, PER NOI E PER GLI ALTRI… SE IL PARTNER NON VUOLE BISOGNA AVERE IL CORAGGIO DI CONTINUARE A CERCARE LA PACE IN SE STESSI E SOTTRARSI – ANCHE UN PO’ ALLA VOLTA SE NON SI RIESCE NELL’IMMEDIATO – ALLA SUA NEGATIVITA’.

        • maria gabriella Settembre 27, 2015 at 8:45 am

          condivido in pieno

      • Monica Settembre 29, 2015 at 12:00 pm

        Caro Andrea, avendo avuto a che fare per ben tre anni con un bordeline narcisista, vorrei rassicurarti e dirti che sia in quello che scrivi, ne’ in “come” lo scrivi, io intravedo traccia di narcisismo in te. A me sembri un uomo semplicemente confuso tra una forte passione per una donna, ed un bene profondo per un’altra… il fatto che tu abbia sensi di colpa (assolutamente assenti nei narcisisti) ti dovrebbe sollevare dal pensiero di essere tale. Tutti gli amori possono finire e tutti possiamo ,nostro malgrado, far soffrire chi invece continua ad amarci incondizionatamente…ma questo non vuol dire avere un disturbo di personalita’ come il Narcisista Patologico.
        Ti auguro semplicemente di trovare la serenita’ necessaria per decidere cosa realmente vuoi, magari con l’aiuto di un terapeuta che possa aiutarti in un momento oggettivamente difficile per te.
        Un saluto
        Monica

  7. FEDE75 Settembre 11, 2015 at 8:11 pm

    Cara Serena, Preg.sso Dott. Brunelli, tutti,
    apprezzo vivamente il libero confronto delle nostre esperienze, per questo Serena ti ringrazio di cuore per aver commentato il mio sfogo “rabbioso”.
    Come viaggio interpersonale, certamente un percorso di psicoterapia potrebbe e dovrebbe essermi d’aiuto, ho già parlato con due diversi medici, che hanno effettivamente riscontrato all’interno di questa relazione alcuni miei tratti e schemi infantili irrisolti, di cui nemmeno sapevo l’esistenza e che potessero esistere, schema dell’abbandono e trappola della dipendenza, standard elevati, sindrome della crocerossina, tratti masochistici e del troppo buono e poco uomo, mannaggia una bella e grossa ferita narcisistica che questa relazione ha fatto esplodere come una bomba; un immenso e infinito bisogno d’amore, paura di essere abbandonato, quindi controllo e ossessione non mi facevano dormire di notte, amore che quando mancava lo compravo dalla partner di turno compiacendo e assecondando ogni cosa, di una noia e tristezza unica, della serie se non mi ama sarà colpa mia, da piccino ho avuto amore un po’ si e un po’ no, dovevo sempre dimostrare qualcosa per essere amato e non svalutato, sviluppando una co-dipendenza assurda … ok capito so da dove viene tutto questo, ma …..
    Evidenzio e sottolineo “all’interno di questa relazione”, in quanto come mia prima esperienza in questo viaggio a me precedentemente del tutto sconosciuto, prima avevo avuto diverse relazioni affettive, poi terminate, ma con dinamiche comunque di rispetto e senza finire in psicoterapia …. narcisismo, borderline, vampiri, personalità drammatiche, stili di attaccamento, relazioni pericolose, libri di tutti i tipi, tutta sta roba era sconosciuta prima di intraprendere questa relazione affettiva intensa e distruttiva, un altro po’ e ora cambio lavoro mi iscrivo all’università per diventare psicoterapeuta.
    Personalmente, da quanto ho capito e mi è stato spiegato credo sia stato il dovermi sentire importante per qualcuno e il mio narcisismo non patologico (evito di andare in giro a calciare le stampelle a chi ha una gamba rotta) a fottermi l’esistenza di questa storia; tuffarmi dentro ad una relazione che già all’inizio per mille motivi puzzava di morto lontano un miglio solo per le problematiche oggettive e concrete già esistenti, tentare di salvare questa persona a tutti i costi e con tutti i mezzi da una vita pericolosa, squallida e sola mi ha aiutato ad alimentare la mia autostima, la mia immagine, come una sfida narcisistica con me stesso, la mia mente inconscia ripercorreva il pensiero, io ci devo riuscire, io ci riuscirò e qui mi sono fregato l’anima.
    Finalmente mi sentivo importante per qualcuno e ora ho capito che bisogna essere importanti in modo sano per se stessi, ora ho capito perché le relazioni senza problemi apparenti perdevano d’interesse, perché se non c’era la sfida e l’obiettivo di risolvere dei casini, non mi facevano sentire importante e unico, ora sto cercando di superare la mia ignoranza emotiva ed immatura con la razionalità oggettiva dei fatti e dei comportamenti vissuti.
    Penso che ogni personalità porti con se ombre e schemi infantili non risolti o dettate dai tempi e queste formano un rapporto, ma credo pure che ogni relazione debba piantare le proprie radici su una base certa e sicura, per poter essere noi stessi e conseguentemente felici, ma con queste persone, aldilà di ogni qualsiasi immensa ferita narcisistica, è impossibile.
    Dico questo perché vorrei evitare di colpevolizzare troppo le prede, che hanno scambiato una pecora travestita da lupo, (“senza voler fare diagnosi e senza entrare nel merito e con tutto il rispetto e l’ammirazione per la professione degli psicoterapeuti e medici – prob. narcisismo covert con tratti schizoidi e border di lei, così mi è stato comunicato durante una mia suduta”) in fin dei conti cosa abbiamo fatto di così grave? ci si siamo innamorati di queste macchine infernali con personalità disturbate, egocentriche egoistiche e maligne, che entrano ed escono da relazioni superficiali, tradiscono in modo spietato scaricandoti addirittura la colpa addosso del tradimento, evitano di chiudere con ex e fantomatici amici, bugiarde, usano chat e social in stile seduttivo, non si capisce da che parte stanno, usano il fascino, la bellezza e il sesso in stile film porno, che manipolano, si vendicano delle proprie sofferenze passate sui partner di turno, sono ambigue generando ambivalenza affettiva, non conoscono la gratitudine e il rispetto, che capovolgono la realtà colpevolizzandoti, evitano i confronti verbali, non accettano le critiche, fanno sarcasmo, violenza e forse nemmeno riescono a giocare con i propri figli.
    Nel mio caso specifico, ci ha spediti tutti in psicoterapia, genitori, ex marito e pure io …. che cavolo saremo tutti matti!!!!, no ci siamo soltanto innamorati, di un essere invidioso e distruttivo, che rifiuta l’amore, che alimenta la propria autostima solo da fattori esterni, che non ci riconosce come persona come fossimo una parte e un’appendice di se, con una propria dignità e con i propri bisogni, che non riconosce i desideri e le necessità di chi le sta vicino, che considera i sentimenti inutili bazzecole e che non riesce a dipendere in modo sano e maturo.
    Il grande dono che ti offrono è quella di acquisire maggior consapevolezza di te stesso, delle relazioni e di quello che realmente si desidera, gettando sale sulle nostre ferire irrisolte, ma da qui sfido chiunque non farsi intenerire l’anima seppur ingenua, verso chi in una settimana perde 5kg, fa stolking pesante e letteralmente impazzisce per riconquistarti e per riaverti, per poi riportarti nell’inferno da dove eri partito.
    Se non si conoscono alcune regole di psicoterapia, dell’anima e di certe personalità, come si fa a non provare tenerezza, come si fa a non concedere una nuova possibilità, come si fa a non credere che forse i miracoli esistono e che le persone possono davvero cambiare, in questi casi l’ignoranza non è ammessa altrimenti ci lasci le penne e tanto tempo.
    A me questa esperienza mancava, ed ecco allora che ti documenti, leggi, scrivi, parli e ti confronti, vedi e conosci molte persone con storie che hanno uno stesso comune derivatore, storie inesistenti, fasulle, mai esistite, fatte di specchi, portate avanti dalla collusione di due personalità opposte che si respingono e nello stesso tempo si incatenano, storie tragicomiche, una barzelletta.
    A parte mia figlia, unico mio grande amore, avevo solo lei e ora seppur con il cervello che sembra una macedonia e con l’inferno dentro l’anima ho preso le distanze, ne ho avuto abbastanza, soprattutto di non essere me stesso e felice, perché queste persone ti fanno credere che se le cose non vanno la colpa è sempre tua (se fossi diverso, più sicuro, se ti fidassi, se, se, se, se ….), con una paura fottuta di diventare come lei, per fortuna lo spirito di autoconservazione al “momento” ha prevalso.
    E dopo averne viste e subite di tutti i colori, dallo stolking suo e dell’ex, ai tradimenti più spietati, ai silenzi, al sarcasmo, alla violenza travestita da scherzo in modo da farmi passare persona poco ironica, il tutto è finito con un arrivederci e grazie per avermi illusa …
    Spero che nonostante il linguaggio da terza elementare sia passato il concetto che volevo esprimere e che ritrovo anche in una canzone dei Modà: “Pensare di star male è non avere rispetto, verso chi sta peggio, verso chi invece è già morto”.
    Un abbraccio

    • Paola Settembre 12, 2015 at 3:45 pm

      coraggio FEDE75, vedrai che ce la fai. la montagna é ripida e fatta di pietre grigie, ma , se non molli anche quando ti fanno male le mani e continui a scalare, riuscirai ad arrivare in cima e da lì ti accorgerai che nulla accade per caso è che, forse, era giunto per te il momento di nascere al mondo e di crescere per come vuoi.
      oggi per me – dopo tanto dolore – ciò che conta è piacere a me stessa ( oggi ho finalmente compreso cosa significa ciò al di là delle parole) ed sono nella situazione che nessuno può più permettersi di snobbarmi.
      un abbraccio ed un grande in bocca al lupo

    • Serena Settembre 17, 2015 at 10:15 am

      Grazie Federico, Grazie Paola, Grazie Dott. Brunelli!
      La cosa più bella per me è sentire che ognuno di noi in qualche modo riesce a trovare la via d’uscita dal tunnel.
      Non è facile prendere atto dei propri errori. Non è facile, soprattutto perchè quando si affronta la terapia, e dunque noi stessi, dobbiamo fare i conti con quelli che io chiamo i fantasmi del passato.
      Fatti che avevamo oscurato in fondo a noi, che pensavamo di avere cancellato, ma che invece bollivano fino ad arrivare al momento di scoperchiare la pentola.
      Ci possono volere anni… eppure il momento arriva per tutti.
      Sai Federico, io sono davvero felice per ciò che stai facendo per te stesso, dalle tue parole capisco che hai preso in mano la situazione e che sei deciso ad affrontarla.
      E ti ammiro.
      Ammiro te, Paola, tutti coloro che comprendono l’importanza del guardare dentro di se’: nel momento in cui lo si fa, anche se vi saranno istanti bui, oscuri, dolorosi, intollerabili, l’unica forza che ci spingerà ad andare oltre sarà proprio l’amore verso se’.
      Guarda Paola, che sta vivendo le stesse cose che ho vissuto io… la sensazione di sentirsi bellissima dentro. Quello che sta accadendo a lei è un grande momento di trasformazione, una vera e propria scoperta copernicana, che l’aiuterà a riscrivere la propria vita.
      Anche a me è successo: una mattina d’autunno, davanti ad uno specchio, appena sveglia, ho visto la mia immagine riflessa ed ho avvertito una grande vibrazione.
      Per la prima volta ho pensato che sono meravigliosa.
      Questa bellezza non era esteriore, la percepivo dal dentro ed in vita mia posso dirti di non aver mai provato un sentimento simile… fino ad allora. E’ un grande, un grandissimo passo: prenderai coscienza della tua forza e sarà quella che poi ti guiderà lungo il sentiero, nella tempesta.
      Mano a mano che procedi, ti sentirai diverso, più forte perchè consapevole di ciò che sei. Affronterai il tuo passato, lo elaborerai, lascerai uscire emozioni sconosciute, indomabili lì per lì, ma poi inizierai ad unificarti.
      Cosa significa? Per me è stato sentirmi completa, dentro e fuori.
      Dalla mia esperienza, posso dirti che è importante, decisivo, imparare ad ascoltare il nostro inconscio: all’inizio si fa fatica, ma poi… poi si impara a capirlo davvero.
      Vedo che hai già iniziato il lavoro, che hai preso coscienza di quanto ti è successo un tempo: hai capito che tutto nasce sempre da là. Allora è su quello che devi concentrarti, una volta che si è asciugata la ferita del presente.
      La ferita del presente è il fatto di oggi che ti è accaduto. Quella per quanto dolorosa, è una ferita superficiale.
      La vera infezione giace nel nostro passato. Cerca di capire quali meccanismi hai posto in essere per superarla e ricordati sempre che non puoi darti una colpa per come in passato hai risolto la questione. I bambini hanno tanti modi per occultare il male… proprio perchè non sono ancora consapevoli di ciò che li sta attraversando.
      Per cui, anche se con il senno di oggi potrai biasimare il Federico di allora, non farlo, non condannarti perchè quel Federico chiede solo di essere ascoltato e capito. Per me, per ciò che ho vissuto io… posso solo dirti che la Serena di allora era davvero inferocita, aveva dentro di se’ tantissimo dolore, rabbia e paura per quanto le era stato fatto: la Serena del presente aveva paura di affrontare tutte queste emozioni.
      Lo ha fatto per me l’inconscio…. a volte uscivo dalla terapia pensando di poter addirittura morire. Ci sono stati giorni in cui davvero mi sentivo avvelenata da qualcosa di così tossico da farmi chiudere in bagno a rigettare anche l’anima. Se penso ora ai momenti che ho vissuto, provo una fitta di dolore, ma anche di orgoglio per avercela fatta, per averli superati con le mie sole forze (e quelli della povera terapeuta che mi seguiva, ovviamente). A volte capitava che, nel bel mezzo del mio lavoro, rivedessi nella mente fatti o rivivessi momenti dimenticati… dovevo alzarmi, andare in qualche posto appartato per lasciare che le lacrime scorressero libere sul mio viso.
      Non potevo più placare le emozioni, ed anche se avessi voluto, non ce l’avrei più fatta, perchè queste erano ormai cavalli “impazziti”: avevo aperto il portone, o il vaso di Pandora.
      A questa fase è seguita di nuovo la fase della rabbia: una rabbia ancora più immensa, a me sconosciuta. Capitava soprattutto quando ero alla guida, in macchina, da sola. Protetta nel mio abitacolo, sentivo sempre qualcosa allo stomaco, come un frullatore che frullava sempre più veloce fino a fare uscire un urlo “disumano”, una voce che non pensavo nemmeno potesse essere mio.
      All’inizio ho preso paura, dopo questi attacchi mi sentivo sempre più svuotata, amorfa, disarmata.
      Ma la rabbia, si sa, è energia allo stato puro. Non mi sono data per vinta: mi sono detta, impiego questa energia per fare qualcosa per me, che mi faccia stare bene… e così ho fatto.
      Ho fatto qualcosa per me, per la seconda volta (la prima era la terapia), quando un tempo mi faceva bene solo fare qualcosa per gli altri.
      Non fraintendermi: aiutare gli altri è un atto corretto se lo fai quando, al pari, aiuti te stesso. Ma quando lo fai per sentirti meglio allora c’è un allarme che suona… prima di tutto bisogna trarre soddisfazione da noi, da ciò che siamo: solo così siamo pronti per aiutare veramente anche gli altri. Se così non fosse, vorrebbe dire che “siamo drogati” dalla felicità altrui, che illusoriamente facciamo nostra, senza però esserne mai pienamente soddisfatti… questa è la grande differenza.
      Capire questo è stato il grande passo per me. Capire i miei meccanismi mi ha portata oggi ad essere una persona ben diversa da quella Serena che ha scritto la prima volta su questo blog. Capire me stessa, mi ha portata a vivere la mia vita in maniera del tutto differente e sai una cosa? non torni più indietro.
      Ogni giorno, ogni mattina che nasce per me è un giorno di gioia. Un giorno che mi porta a dire: “grazie Signore di farmi restare nel mondo”.
      Ancora una cosa: è soltanto andando avanti nella terapia che scoprirai tutto del tuo passato. Ogni seduta ti aiuterà a mettere insieme i pezzi del puzzle… per cui, non ci sarà un solo evento che ti ha portato ad essere quello che ora sei, ma un insieme di eventi. Non fermarti allora, vai avanti, procedi alla ricerca di te. Non te ne pentirai. Non avere paura.
      Ti voglio dedicare una riflessione di Osho, sulla quale io ho lavorato molto:
      “La paura non può essere uccisa, non può essere dominata, può solo essere compresa.
      La parola chiave qui è comprensione.
      Solo il comprenderla – null’altro – può creare una trasformazione.
      Se cerchi di dominare la paura, essa rimarrà là, semplicemente repressa, magari a una profondità tale da renderla completamente inconscia. A quel punto non ne sarai mai più consapevole, eppure lei continuerà a vivere laggiù – in cantina – e continuerà a influenzarti. Potrà dirigerti e manipolarti, ma in modo così indiretto che non ne sarai consapevole. Il pericolo, allora, sarà più intenso: non sarai nemmeno in grado di scorgerlo.
      Perciò non si tratta di dominare la paura, o di ucciderla.
      Ucciderla non è possibile, perché essa contiene una certa quantità di energia, e l’energia non può essere distrutta.
      Hai mai notato com’è grande l’energia che hai quando hai paura?
      E la stessa cosa accade con la rabbia; entrambi sono aspetti dello stesso fenomeno.
      La rabbia è aggressiva mentre la paura è non-aggressiva.
      La paura è lo stato negativo della rabbia; la rabbia è lo stato positivo della paura.
      Hai mai osservato come diventi forte e potente quando sei arrabbiato – quanta energia hai?
      Oppure, quando hai paura, corri così veloce da far invidia persino a un olimpionico.
      La paura crea energia: la paura è energia, e l’energia non può essere distrutta.
      Nemmeno un briciolo di energia può essere rimossa dall’esistenza.
      Devi continuare a ricordartelo, perché altrimenti finisci col fare qualcosa di sbagliato.
      Non puoi distruggere nulla, tutto ciò che puoi fare è cambiarne la forma.
      Non puoi distruggere una goccia d’acqua: puoi trasformarla in ghiaccio, puoi farla evaporare, ma continuerà a esistere. Da qualche parte rimarrà, perché non può essere eliminata dall’esistenza.
      Allo stesso modo non puoi distruggere la paura.
      (…) Nulla in realtà è stato eliminato, è ancora tutto lì: è nata solo una gran confusione. Non occorre eliminare nulla, perché comunque nulla può essere distrutto.
      E allora cosa si può fare?
      La paura va compresa.
      Che cos’è?
      Come nasce?
      Da dove proviene?
      Cosa ti sta dicendo?
      Osservala – senza alcun giudizio – solo allora sarai in grado di comprendere.
      Che cos’è la paura?
      Per prima cosa, la paura è sempre collegata a un desiderio. Vuoi diventare famoso, l’uomo più famoso del mondo: c’è paura. E se non ci riuscissi? Nasce la paura.
      La paura sorge come sottoprodotto del desiderio – per esempio se vuoi diventare l’uomo più ricco del mondo.
      E se non ce la facessi?
      Inizi a tremare; nasce la paura.
      (…) La paura nasce sempre da qualcosa d’altro. Dovrai osservare queste altre cose, e l’atto stesso dell’osservare comincerà a cambiarle.
      Quindi non chiedere come si fa a dominarla o a ucciderla. Non deve essere dominata, non deve essere uccisa.
      Non può essere dominata e non può essere uccisa.
      Può solo essere compresa.
      Lasciati guidare unicamente da questa comprensione.”

      Vi abbraccio forte, tutti.
      Serena

      • Paola Settembre 22, 2015 at 8:23 pm

        quanta verità , Serena, hai espresso nelle tue parole.
        se non riconosciamo la nostra ferita interiore, che purtroppo risale quasi sempre alla infanzia, difficilmente saremo liberi. e non basta riconoscerla, è necessario guarirla.
        e ci vuole tanto dolore. tanta fatica ed il coraggio di non mollare fino a che non si è costruito un nuovo sé.
        su di me hanno utilizzato l’abbandono ed hanno avuto buon gioco; è stato un gioco facile facile su di una bimba di 5 anni che non sapeva difendersi. ho sofferto come mai penso una persona debba soffrire ed il mio è giunto alla porta estrema, fino a quando QUELLA notte lo svenimento mi ha salvata.
        ora che sono fuori, che non possono più colpirmi con il loro rifiuto e che non possono più abbandonarmi, perché sono stata io ad abbandonare loro, sto imparando a vivere, proprio come si fa ad imparare a camminare. inciampo, cado e mi rialzo e faccio qualche altro passo. i miei aguzzini, come li chiamo io, non li odio, non li cerco, non mi interessano più. e di quello che ho vissuto come un grande amore mi resta la dolcezza e la purezza di una conchiglia bianca chiusa dentro di me; il fango che mi è stato gettato sopra l’ho lavato, perché adesso so come si fa ad essere adulti. ed in questo mio viaggio ho incrociato un Uomo straordinario, che mi ha regalato tanta dolcezza e tenerezza. non è una storia vivibile, ma mi ha fatto sentire viva e mi da la possibilità di provare un sentimento da Donna e non da bambina. io sono sicura che ce la faremo noi che siamo qui. metterci in gioco. aaaaaaaavanti

  8. Angelina Settembre 11, 2015 at 9:22 am

    Caro dottore, prima di tutto complimenti per il suo lavoro e grazie per il suo prezioso aiuto. Mi e’ stato utilissimo per capire in cosa mi sono imbattuta, ma ora il punto difficile è superare il dolore e ricominciare.
    La mia storia e’ durata quattro anni. Il mio ex, un coetaneo, corrisponde esattamente al profilo che avete tracciato. Il comportamento iniziale, le fughe, le colpe sempre e solo attribuite a me, la costante rabbia, l’invidia dei miei interessi ed affetti, e poi i tanti tradimenti, i contatti aperti con più donne contemporaneamente, la costante denigrazione, ma anche una passione inestinguibile…. nonostante questo mi sono innamorata. Lui si definiva un diavolo, un uomo che non tollerava i buoni, sempre critico con tutti e col mondo e si vantava di avere il potere di portare iella al prossimo.
    La ragione mi dice da anni di troncare ma poi, dopo un po di tempo, sento sempre invariabilmente una profonda nostalgia, un vuoto dentro, un buco nello stomaco che non mi so spiegare e ricado. Ho capito che la mia è dipendenza affettiva ma come si supera?
    E poi un altro fatto strano: mi ammalavo spesso quando stavamo insieme, raffreddori, svenimenti, gastrite acuta, come se il mio corpo percepisse la negatività. E poi l’invidia che mi colpiva: nei momenti di sua maggiore rabbia, quando mi tirava le maledizioni, mi capitava di tutto, in modo quasi paradossale. Non ho mai creduto che la iella arrivasse, ma mi sono dovuta ricredere….troppe coincidenze.
    Chissà se capita anche ad altre persone.
    L’ultimo suo messaggio tre giorni fa: dopo aver trascorso tutte le vacanze di agosto e il fine settimana per fatti suoi (mi ha fatto capire il giorno del mio compleanno che ha conosciuto un’altra) ha sbloccato i miei contatti solo per dirmi che tra noi e’ finita, cosa che mi aveva già detto più volte questa estate (non sei la donna che voglio, sono stanco di questo rapporto, non provo più nulla…..) ma voleva solo farmi male, e c’e riuscito, poi mi ha ribloccato. Oggi e’ il suo compleanno e il cuore vorrebbe tanto chiamarlo, sono molto combattuta!

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 11, 2015 at 7:02 pm

      Quando lei si ribellerà e si libererà da questo attaccamento negativo tutto le apparirà come un incubo che si è dissolto… da soli ce la si può fare, ma come sempre dico è consigliabile farsi aiutare da specialisti e in tutti i modi. Al momento sto lavorando ad un ‘prontuario di auto-aiuto’ spero possa essere pronto al più presto… ma è dura riuscire a seguire la ricerca, uil blog, i pazienti e rispondere a tante lettere, a volte mi sento molto stanco – segnalo sempre la pagina albedoimagination di FB alla quale partecipare per avere informazioni su iniziative, come a Milano il 23 settembre ‘contro la violenza psicologica’che si manifesta anche nelle relazioni distruttive di coppia https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/1051417551548297/?comment_id=1051434448213274&notif_t=likeb Cordialmente e a presto.

  9. Paola Settembre 8, 2015 at 10:12 pm

    ho letto le tante testimonianze di oggi e mi si è stretto il cuore per la sofferenza grande che esiste in quella alcova che chiamiamo amore.
    è più di un anno che sono iscritta a questo blog, dal quale ho ricevuto un aiuto grande.
    il dr. Brunelli mi ha dato la spinta per non cercare fuori la via della guarigione,ma dentro di me.
    e così ho fatto, superando ed ancora lavorando affinché la mia ferita narcisistica si rimargini.
    posso dire con fierezza che non ho più rabbia, rancore, odio verso la persona che mi ha procurato sofferenza, bensì amore. si, proprio così, amore.
    sono arrivata a quel punto, in cui non ritengo giusto rinnegare quel sentimento così puro e profondo che ho provato e cercato di nutrire. ora è racchiuso dentro di me al pari di un bimbo che non ha avuto la fortuna di nascere sano, ma non per ciò deve essere ucciso. non crescerà, ma resterà nel calore del mio cuore, perché non posso e non voglio rinnegare ciò che io ho sentito, provato, amato. è stato vero e per me questa è l’unica cosa che conta nella realtà odierna. questo io lo chiamo diventare adulti!
    un abbraccio a tutti voi.

  10. Pier Pietro Brunelli Settembre 7, 2015 at 2:28 pm

    Chiedo scusa per il ritardo nella pubblicazione di commenti e risposte a causa della pausa estiva. Questa settimana l attività riprenderà pienamente. Un caro saluto. Dr.

    Brunelli

  11. Katia Agosto 30, 2015 at 8:25 am

    È un ringraziamento di cuore quello che porgo al Dottor. Brunelli, di aver creato uno spazio come questo per quelli come noi.. Un po’ di luce per fare chiarezza al proprio dolore.
    Perché è proprio di questo che abbiamo bisogno.. Di chiarezza.
    È questa la nostra più grande occasione di ribaltare la nostra vita “grama”.
    È il nostro IO più profondo che ci fa invischiare in relazioni così malate. La nostra essenza, che necessita di farci toccare il fondo, di pizzicare quelle corde così dolorose del nostro nucleo emotivo..quello che abbiamo tenuto nascosto tutta la vita.. Quello che ci ha fatto così tanta paura e che ora è li, così immenso e che sembra insormontabile, ora che siamo così fiaccati, così devastati da un amore che abbiamo sempre desiderato e non È mai arrivato… Ed è così che inizia la mia storia, come quella di altre persone che hanno avuto questo inizio e lo hanno ripetuto in loop tutta la vita..
    Un padre anaffettivo, di quelli tirannici verso la moglie.
    Io, la più piccola di tre figli.
    Mia madre.. Esageratamente ansiosa ed apprensiva, esasperante, ma con un amore immenso verso tutti noi. Ha fatto le veci di madre e padre amica e tutto il resto. Affettuosissima anche per tutto quello che non è stato mio padre, ma che a me, purtroppo non è mai bastato.
    Le lacrime silenziose che scendevano quando lui elogiava mia sorella maggiore, perché era la maggiore, quando scherzava con mio fratello perché era un maschio e quindi era più facile.. E alla più piccola, neanche uno sguardo, perché era piccola e rompeva i coglioni, perché era sempre in cerca di attenzioni e cercava sempre il contatto fisico con lui. Ogni volte che volevo dargli un bacio mi spingeva via sgridandomi e urlandomi dietro..poi ho smesso di cercarlo. Tanto sarebbe stata una battaglia persa. Non credo di aver mai avuto un dialogo con lui fino all’età di 17 anni, a parte il saluto. E la storia con lui finisce all’età di 5 anni. Poi a sei anni incominciano gli abusi da parte di mio fratello che terminano quando ne ho 14.
    E da lì inizia il calvario. Inizio ad avere un vuoto di memoria riguardo agli anni degli abusi. Rimane un buco nero per molti anni durante i quali inizio a stare male fisicamente in maniera debilitante fino a quando mi diagnosticano la CFS e fibromialgia. Iniziano le mie relazioni malate. Uomini sposati, uomini che mi maltrattano fisicamente e verbalmente ed altri generi simili, finché stanca della malattia e dei scarsi risultati della mia ricerca spasmodica di un uomo che mi ami inizio ad avere qualche ricordo degli abusi.. E qualcosa inizia a tornare. Faccio ricerche, compro libri, mi informo su internet al riguardo.. La ricerca dura diversi anni finché 2 anni fa, a 26, decido di iniziare a sottopormi alla psicoterapia..ottengo risultati sorprendenti. La malattia riesco a limitarla fino a debellarla quasi completamente.. E inizio ad imparare a stare da sola.. E ci sto pure bene.. Finché non vado a curarmi un dente ed arriva lui. BOOM!!! Ecco, quello che aspettavate.. Ora finalmente parlo di LUI.. Dentista 39 anni, bell’uomo.. io 27.. Mi affascina ed evidentemente io piaccio a lui, perché con la scusa che mi ha fatto bene il lavoro merita un aperitivo..mi spiazza. Sono scettica. Penso subito, uno così affascinante e di quella professione sicuramente è già impegnato o addirittura sposato..
    Io sto al gioco avendo l’ultima visita il 31 dicembre colgo la palla al balzo per invitarlo a bere qualcosa con i miei amici. Lui accetta.
    Ne parlo con la mia amica e le parlo del mio intento di smascherarlo ed eventualmente umiliarlo davanti alla sua presunta moglie o fidanzata che sia. Una vendetta, la mia, dettata dall’odio verso tutti quelli sposati o impegnati che non hanno avuto rispetto delle proprie compagne, e di conseguenza neanche di me.
    Lei dice di aspettare e di dargli una possibilità.. Che magari non è come penso.. Ed è così che la ascolto ed è lui ad intortare me..
    Già la prima sera ci baciammo, vuoi per la magia di capodanno, vuoi perché eravamo in piazza a mezzanotte con tutti gli altri intorno che si baciavano.. Rimasi comunque per un po’ di settimane con i piedi di piombo e diffidente finché non fui certa che non fosse impegnato.
    Mi parlò delle sue precedenti relazioni, del suo passato dove non si era mai sentito amato dai suoi genitori.. Dove anche lui cercava di eccellere negli studi solo per ottenere un po’ di attenzioni riconoscimento dal padre..
    Quasi ad ogni appuntamento parlava della sua infanzia senza amore. Si dimostrò molto affettuoso nei miei confronti. Era sempre molto caloroso ed accogliente..cercava sempre il mio contatto quando stavamo insieme. Pareva bisognoso d’amore, ed era quello che io avevo tanto bisogno di dare. Iniziavo ad avere fiducia e cominciai ad ammorbidirmi e non passò molto tempo che fui coinvolta in un vortice d’emozioni. Ero assetata di quel calore e di quegli abbracci che un uomo non mi aveva mai dato o se l’avevo ricevuto non era di certo dato con rispetto.
    Lui era il mio sogno. Tutto quello di cui avevo bisogno. E mi faceva sentire che aveva ance lui tanto bisogno di me.. Sembrava che il destino avesse fatto incontrare due anime che combaciassero perfettamente l’una con le necessità dell’altra. Ma questa volta sarebbe stato diverso. Non volevo che fosse il sesso a conquistarlo..gli altri uomini li avevo conquistati con quello. Non riuscivano a fare a meno di me perché avendo ahimè esperienza già in età precoce sapevo già come far impazzire un uomo. Ed ero così avida di quegli sguardi su di me che mi svendevo per un po’ di attenzioni. Ma loro amavano solo il mio corpo e come si muoveva sul loro.. Non amavano me..
    Così decisi di cambiare tattica e “tirarmela” un po’ con LUI..ma non la prese bene quando rifiutai di fermarmi a dormire con lui (in albergo, perché dopo la rottura con la ex tornó dai suoi) Disse che era adulto e sapeva quello che voleva.. Non aveva bisogno di conoscere troppo una persona per sapere se fosse stata giusta per lui.
    Il giorno dopo dovevamo passare una giornata assieme mi rispose solo il pomeriggio per dirmi che non sarebbe venuto ma che avrebbe fatto due passi col cane per riflettere sulla sera prima.
    Mi indispettii e le dissi che avendomi fatto perdere una giornata di lavoro (la prima di una serie) doveva come minimo presentarsi e che era meglio se ne parlavamo assieme e che ero disposta a cambiare il mio modo di pensare così cambiò idea. Quel pomeriggio mi diede ancora qualche dettaglio della storia con la sua ex e che l’aveva fatta soffrire e che gli dispiaceva. E mi parlò di altre donne che aveva frequentato e che una era davvero stata la donna della sua vita.
    Feci finta che la cosa non mi toccò ma lui se ne accorse forse dalla mia espressione e seccato disse che se ormai c’ero io li con lui cos’altro contava?
    Tornai a casa turbata. Erano state toccate delle corde dolenti in fondo al mio cuore.. Sapevo che non volevo sentire parlare di ex e la paura di un ritorno di fiamma mi attanagliava..i miei fantasmi riaffioravano e la mia già scarsa scarsa autostima, la paura di perderlo e che il sogno tanto sudato andasse in frantumi iniziò ad impaurirmi.
    Qualche sera dopo uscimmo e le nostre effusioni si fecero più intime,ma essendo in macchina lui si fermò e disse che doveva essere speciale la prima volta con me e io mi mostrai d’accordo. I giorni dopo non Chiamò ne rispose ai messaggi. Pensai fosse normale. Non scriveva mai e più volte quando gli chiesi il perché disse c’è nonaveva un buon rapporto col telefono. Non gli piacevano i messaggini e spesso quando andava al lavoro lo dimenticava a casa e sua mamma doveva portarglielo. Ma quei giorni spari completamente.
    All inizio pensai -forse gliel hanno rubato-ma poi iniziai a pensare al peggio. Così andai dove lavorava e la macchina era lì. Salii in studio e chiesi di parlare con lui. Quando venne in sala relax era visibilmente scosso. Il viso sofferente. Chiesi spiegazioni e disse che era stato male.
    ANCH’IO ERO STATA MALE, PER LA MISERIA!! Pensavo di essere io la sbagliata, che avevo fatto o detto qualcosa che lo aveva ferito o fatto scappare. Pensavo che avesse un’altra, che era morto o chissà che cosa.
    Ma disse che non era colpa mia. Si scusò e riferì che soffriva di attacchi di panico. Aveva paura di non essere capace di amare. Di non farcela se avesse dovuto fare l’amore con me. Disse di prendere antidepressivi e che certe volte aveva avuto problemi di impotenza. Parlammo un po’ e cercai di fargli sentire tutto il mio amore è la mia comprensione e che con calma avremmo risolto la cosa insieme a patto che non sparisse più così senza spiegazioni. Ma quella fu solo la prima di una serie di fughe da parte sua.
    Decidemmo di passare il weekend dopo insieme e gli promisi che non avrei forzato la cosa se per caso non se la fosse sentita di ‘farlo’. Disse che avrebbe prenotato in un posto fantastico. Ma quel venerdì restammo in città.. Un po’ una delusione per me perché “non aveva avuto tempo” di prenotare. In compenso disse che quel giorno avremmo pranzato dai suoi..ne fui sbalordita. Erano solo due mesi che ci frequentavamo e già voleva presentarmi i genitori..
    Continuò a ronzarmi nella testa quando mi disse che sapeva quello che voleva.. Mi sentii finalmente una persona importante per qualcuno.. Quel gesto era una dimostrazione che ci teneva veramente a me, pensai.
    Quella notte facemmo l’amore e i problemi di cui mi aveva parlato prima non si presentarono più di tanto…stavamo bene insieme..mi riempiva di complimenti. Mi faceva sentire bella, quando io avevo sempre pensato di non esserlo. Era fiero di presentarmi come la sua ragazza a tutti quelli che conosceva Mi riempiva di coccole ed era sempre molto affettuoso. Io lo adoravo. Era una persona fragile. Bisognosa d’amore. Non si sentiva bello e non si apprezzava. Anzi, si odiava per i suoi problemi e del fatto che non fosse capace di amare. Solo quando parlava del suo lavoro era sicuro di se’ e di quanto i suoi pazienti lo stimavano.
    Continuavo ad elogiarlo e a elencargli le sue belle qualità nonostante già iniziassi a trovare in lui certi aspetti del suo carattere che mi sconcertavano.. Arrivava spesso e volentieri in ritardo agli appuntamenti anche di un ora. Oppure avvisava all’ultimo minuto che non se la sentiva di uscire che stava male oppure non avvisava proprio.
    Le sue fughe erano diventate più frequenti ma io volevo sapere e andavo sempre a cerarlo. Le sue scuse erano che stava sempre male che aveva attacchi di panico e spesso aveva pensieri suicidi. Era sincero quando lo diceva così gli consigliai il mio analista e lui accettò. Mi riferì di trovarsi bene e che aveva capito al volo gran parte dei suoi problemi e che sembrava dargli un aiuto pratico, cosa che la sua precedente psicologa non era riuscita a fare. Ero contenta di aver potuto offrirgli un piccolo aiuto alle sue sofferenze. Ma più io davo e più lui di prendeva. Ed io mi sentivo sempre più vuota turbata e stanca. La fibromialgia si stava facendo risentire e le sue continue assenze mi mandavano in depressione. Volevo aiutarlo.. Sapevo che soffriva ma ormai gli argomenti quando ci vedevamo erano incentrati solo ed esclusivamente su di lui. Parlava soltanto lui e quando tentavo di dire la mia mi parlava sopra.. Lui, lui, sempre e solo lui. Era lui quello che stava male, era solo lui quello che aveva sofferto nell’infanzia (nonostante fosse a conoscenza del mio passato e della mia malattia), iniziava a farsi un po’ troppi complimenti e a farne sempre meno a me. Lui era il più bravo al lavoro, lui era buono, lui era onesto, lui era bello.. Cercava sempre conferme da me e io non gliele negavo per paura delle sue forti depressioni.. Nutriva sempre di più il suo ego ed io mi svuotavo sempre di più. Mi parlava di quante pazienti ci provassero con lui e che gli piaceva tanto essere ammirato.. Poi ritornava a parlare delle sue ex, dell’ultima in particolare.. E la mia gelosia ingiustificata cresceva.
    Ma poi compensava con promesse di passare più tempo insieme, che per stare bene doveva stare di più con me.. Ma durante la settimana spariva, non rispondeva ai messaggi e poi il giovedì se ne saltava fuori con proposte, cene romantiche, ristoranti di lusso, sempre tanto ottimo vino e quant’altro. Sapeva come farmi sentire una regina. Mi parlava di matrimonio, figli e che gli sarebbe piaciuto che io fossi stata la sua donna.. Alternava questi momenti di euforia e trasporto a momenti di silenzio è quasi freddezza.
    Ero confusa.
    Non uscivamo mai dalla sua città. Parlava in continuazione di quanti viaggi voleva fare con me. Sin dal primo mese mi parlò che avrebbe voluto prendersi un mese di ferie e fare un viaggio di riflessione per i suoi problemi. Erano anni che lo programmava ma alla fine le sue donne non lo avevano mai seguito. Secondo lui io ero la persona giusta per accompagnarlo se avessi accettato. E mi mostrai subito entusiasta. Inizio col parlare di un viaggio in Africa a fare volontariato e curare i bambini poveri. Poi si lasciò influenzare da esperienze di altri amici e optò per fare il cammino di Santiago. Poi ancora cambiò idea e disse di volere andare qualche località balneare perché voleva rilassarsi. Cambiava idea in continuazione ogni volta che sentiva parlare qualcuno di qualche viaggio più interessante. Era così influenzabile ed anche in altre circostanze dimostrò di non sapere cosa volesse dalla vita. Nonostante tutto ormai ero fatalmente. innamorata di quell’uomo che mi teneva costantemente sul filo del rasoio tra fughe e riprese.
    Non abbiamo mai fatto un week end fuori porta. All’ultimo si tirava indietro e passavamo solo una notte in qualche albergo della nostra città. Una volta mi fece prenotare in una spa e un’ora prima di venirmi a prendere mi mando un sms nel quale diceva che non se la sentiva di venire con me e che non se la sentiva neppure di continuare la relazione. Così, di punto in bianco. Ero sconvolta, frustata. No capivo cosa stava succedendo.. La mia amica mi avvertiva di non cercarlo, ma era più forte di me.. Oramai ero drogata. Parlai col nostro psicologo e gli confidai che avevo paura che non mi amasse. Mi consigliò di aspettare un po’ e poi riprovare, che probabilmente a modo suo mi voleva bene ma che secondo il dottore dovevamo aprofittare di questo tipo di relazione anche se era tanto dolorosa per entrare meglio in noi stessi.. Per aiutarci ad entrare in contatto col nostro “Inferno” così da poterlo dissolvere indipendentemente dall esito della relazione.
    Disse che potevamo provare ad intraprendere un nuovo viaggio insieme senza troppe aspettative l’uno verso l’altra. Senza il “contratto” e l’ansia di una relazione vera e propria. Semplicemente un modo per conoscerci e raccontarci un po’..
    Accettai di buon grado il suo consiglio e lasciai passare un po’ di tempo. Poi lo ricontattai e gliene parlai. Si mostrò d’accordo e ricominciammo pian piano a riavvicinarci. Le cose sembravano ripartire a gonfie vele. Ero di nuovo felice. Ed anche lui mi disse che ne era contento.
    Poi col tempo forse con la passione che ci travolgeva le aspettative tornarono a salire.
    E di nuovo sparì. Ero distrutta. Quella relazione altalenante mi devastava..
    Un giorno gli chiesi di aprirsi e di dirmi a cosa pensava quando aveva gli attacchi di panico. Mi disse che era ossessionato dalla sua ex e che se anche sapeva di non essere innamorato continuava a venirle in mente e i suoi pensieri erano quelli di presentarsi con un anello o dei fiori. Mi disse di vergognarsi per questi pensieri perché non sapeva come potessero venirgli non essendo innamorato e che gli impedivano di vivere serenamente il rapporto con me.
    Voleva chiudere e aveva bisogno di stare da solo che ci teneva a me e non voleva farmi del male. Sembrava sincero ed anche ad oggi mi piace pensare che in quel momento lo fosse. Solo che ero convinta che solo insieme potevamo guarire.. Lui continuò ad altalenare sempre con più intensità le sue uscite di scena con i suoi ritorni travolgenti. Mi rendevo conto che non era mai coerente..
    Sapeva come ferirmi ma mai in modo diretto. Mi faceva sempre sentire che non ero all’altezza per lui anche se non me lo disse mai direttamente.
    La mia amica mi disse che ero cambiata. No sorridevo più. Non ero più divertente e non uscivo più se non c’era lui. Spesso i miei amici mi invitavano ed io rifiutavo perché avevo già preso accordi con lui, ma il più delle volte non si presentava.. O rispondeva ore dopo dicendo che stava troppo male.
    Così tornai dal mio psicologo più disperata che mai. Non sapevo più cosa fare. Mi disse che era vero che lui stava male. Mi fece capire che aveva dei problemi seri e ci sarebbe voluto un lungo percorso per risolverli e che era giusto che rimanesse un po’ da solo.. Ma io volevo lui!!! Non accettavo il fatto di perderlo. Dovevo aiutarlo.. Comunque il dottore mi consigliò di prendermi un po’ di tempo per stare con me stessa ed imparare ad accogliere questo dolore dentro di me per poterlo dissolvere.
    Così mi imposi di chiudere con Lui con una lettera nella quale dicevo che era ora di lasciarlo andare.. Una lettera senza nessun rancore, che gli lasciai sul parabrezza.
    Una settimana dopo mi scrisse che voleva vedermi per parlare con me e tornarmi un libro che gli avevo prestato e chiesto indietro.
    Accettai e la mattina dopo ero seduta ad un tavolino di un bar ad ascoltare le sue solite lamentele che stava male e che non era capace di amare. Era meglio che non vedessimo più. Ero d’accordo anche se mi faceva tanto male ammetterlo.. Poi parlò come il solito solo di lui e del suo lavoro interrompendomi con altri discorsi ogni volta che provavo a dire qualcosa.
    Nel salutarci però caddi di nuovo nel suo sguardo.. Non riuscivo a resistergli, e mi sentii morire al pensiero di non rivederlo più. Lui lo capì e mi prese tra le sue braccia e mi baciò con tutta la passione che poteva trasmettere.. Rimasi inerme e non riuscivo a non lasciarmi trasportare.. Avevo troppo bisogno del suo calore e lui lo sapeva bene. Mi chiese di andare a bere l’ultimo drink la sera stessa, ma gli risposi che gli avrei fatto sapere.
    Rimuginai sulla cosa tutto il pomeriggio. Quell uomo mi faceva andare fuori di testa in tutti i sensi. Ero troppo stordita da quegli eventi contrastanti. Mi sembrava di stare su una barca col mare in burrasca..DOVEVO SCENDERE!
    Ma purtroppo decisi di rimanere a bordo e quel che successe dopo mi mise ancora più in confusione.
    Quella sera decisi di vederlo. Tanto mi dissi che sarebbe stata l’ultima, ma non fu così.
    Inizio a parlare di noi, di quanto stava bene con me.. Che quel pomeriggio aveva riflettuto e deciso che senza di me non poteva stare, che avevamo bisogno l’uno dell’altra.. Che potevamo aiutarci.
    Mi fece promettere di avere pazienza, di aspettarlo, che sarebbe stato meglio, sarebbe guarito e che era solo me che voleva!
    Ero confusa ma volli credere ciecamente a quelle parole che tanto lenivano le mie antiche ferite.. Fu un sollievo solo momentaneo perché spari di nuovo e ancora e ancora.. Fino a che.. Le ultime due settimane lo vidi cambiato.. E cambiò anche nei miei confronti.. Era molto più presente. Mi cercava molto di più. Disse che si stava curando con delle nuove sedute di bioenergetica e costellazioni e che riscontrava dei buoni risultati. Anche io li notai. Passammo molto più tempo insieme e sembrava di nuovo felice con me.. Anch’io ne ero felice ma qualcosa nel profondo continuava a turbarmi. I suoi discorsi miravano sempre ad alimentare il suo ego e mi stavo stancando delle sue frasi sempre in cerca di conferme tipo- beh ma sono un bel tipo, no? Sono una buona persona, no? – Ed io sempre ad elogiarlo e a rassicurarlo..
    Una delle ultime sere avevamo organizzato di andare al mare, cenare e dormire lì ma all’ultimo disse che non aveva più voglia e che aveva già prenotato ad un ristorante della sua città.. Dove guarda caso incontrammo la sua ex..
    Lui fece finta di niente e fu molto distaccato nei miei confronti. Passò l’intera cena a parlarmi di quanto fosse bello e di quanto era bravo ed affascinante nel suo lavoro. Ma questa volta non aprii bocca per tutto il tempo. Ero parecchio disgustata. “Chiusi l’audio” per un bel pezzo e pensai a quante volte lui mi avesse chiesto qualcosa di me. Non riuscii a ricordare. Mi resi conto che era sempre stato incentrato su se stesso. Mai una volta mi chiese se la mia malattia mi stava dando dei problemi, o se avessi avuto bisogno di qualcosa. Anch’ io per tutto quel tempo ero stata incentrata troppo su di lui. Su quello che LUI avesse bisogno.. E non mi ero più occupata di me stessa.”
    Quando mi chiese il perché non avevo toccato cibo risposi che non avevo più fame che poco prima aspettandolo(era passato a prendermi con 2 ore di ritardo) avevo mangiato un po’ di pane con la mortadella.
    Mi sorprese la sua reazione. Si infuriò, mi aggredì alzando la voce dicendomi che cazzo stavo facendo, se volevo ritrovarmi grassa come una balena..
    Rimasi basita. Non l’avevo mai visto così arrabbiato.. Tantomeno non mi aspettavo che lo facesse per una sciocchezza simile. Sapevo di avere un bel fisico. Non sono magrissima ma sono fatta bene e in generale sono una che piace parecchio. Ma quella sera no. Quella sera mi vergognavo. Mi sentivo inadeguata e per la prima volta avvertii il disprezzo nel suo sguardo.
    Quella sera non riuscii a fare l’amore. Lui era più distaccato. La mia autostima era stata intaccata anche dal fatto di aver visto la sua ex.. Un’amazzone bionda.. Stupenda. Alta e slanciata in confronto alla mia media statura.
    E di nuovo i miei fantasmi che riaffiorano.
    La paura di non essere all’altezza di essere amata e quella che qualcun’altra possa essere scelta al posto mio..
    La settimana dopo lui sparì.. Ma io non lo cercai. Sapevo che non era capace di amare. Me l’aveva sempre detto ma un altro uragano mi travolse. Incontrai un’amica in comune che mi riferì che lui si era confidato con lei. Le aveva detto che non era innamorato di me. Che se mi accontentavo di quello che aveva da offrirmi bene, se no era meglio che mi guardassi meglio dentro..
    Quelle parole così fredde mi stravolsero..
    Non volevo crederci.. Eppure era sempre stato evidente…
    Passai 4 giorni chiusa in camera al buio solo dormendo e piangendo. Ero devastata ed incredula di essere stata capace di lasciarmi umiliare così.
    Non volevo credere che il mio sogno era solo un sogno e dovevo uscire alla luce. Non c’è la facevo a credere che tutti i miei sforzi erano inutili. No. Volevo credere che ancora una volta un uomo non mi amava. Volevo fermare questo schema che da una vita mi faceva soffrire.. Eppure non potevo decidere io se lui mi amasse o meno. Non dipendeva da me.
    Eppure mi imbattei in un articolo sui narcisisti che mi fece aprire gli occhi. Mi ci vollero un po’ di giorni per metabolizzare il tutto ed ancora adesso mi riesce difficile credere che ci sono persone cosi senza empatia ma soprattutto è difficile per me credere che LUI sia uno di questi.
    FINALMENTE SONO GIUNTA ALLA FINE DI QUESTA LUNGA E NOIOSA STORIA..Mi dispiace di avervi annoiati.!!!!!!!!!!!!!!!
    Mi dispiace per quelli che si sono addormentati leggendomi.. Mi dispiace per quelli a cui ho fatto pentire di essere entrati in questo sito.. Mi dispiace a chi nel frattempo ha resistito nel leggere tutto e poi si è suicidato… Vi apprezzo tutti.. Grazie. Ma soprattutto grazie a chi a compreso e ha dato la possibilità ad una come me (che non ha Alba di come si faccia un riassunto) di poter condividere la mia storia.
    Mi sono dilungata per far capire le dinamiche che purtroppo si innescano già all’inizio della nostra vita.
    Quello che ci tengo a dire che non dobbiamo accanirci del tutto verso queste persone. Sono comunque anime sofferenti e come spiegava Brunelli sono i nostri vampiri interiori che vengono agganciati. Le ferite infantili mai curate.
    Se stiamo così male la causa è anche nostra.
    Il mio Narciso in fondo non era così patologico. Il fatto stesso che desiderasse così tanto curarsi era già un buon segno.
    E poi in confronto alle vostre esperienze non era proprio così crudele e sadico. Però ha colto i miei punti deboli e la dolcezza con cui mi ha agganciata ha fatto in modo di anestetizzarmi per un po’.
    Quelli che hanno avuto la pazienza di leggermi avranno pensato che in certe occasioni sembrassi io il vampiro.
    Ero sempre assetata di lui e non lo lasciavo in pace neanche quando lucidamente voleva stare da solo. Probabilmente l’ho intralciato nel suo percorso. Era il mio vampiro a guidarmi e dalla disperazione di desiderare così tanto qualcosa che nella MIA vita non avevo mai avuto no riuscivo a controllarmi.
    Ora sono in fase di convalescenza a tre settimane dalla rottura.. Non è facile, ma sono contenta di aver acquisito certe consapevolezze. Non sono più innamorata. Ed è un buon segno. Qualcuno di voi dirà che mi sono disamorata troppo velocemente, ma quando fai TUA la verità di quello che apprendi, le emozioni possono cambiare radicalmente. Puoi maturare di colpo.. Ed è bellissimo perché capisci che anche esperienze devastanti come queste ti danno una svolta. Sei tu che evolvi.. Impari a conoscerti e ad accettarti.
    Ci saranno alti e bassi ma saranno sempre in crescita.
    Ieri ho saputo che lui sta già uscendo con un altra.. Cosa posso dire? In un primo momento mi ha fatto male..la Katia che è in me è offesa perché è stata rimpiazzata troppo velocemente. Ma accetto questo dolore perché non dipende da lui.. Semplicemente fa parte di me da tanto tempo. So che l’indignazione che provo non è per lui che povero è disturbato ma è bloccata ancora verso mio padre che preferiva mia sorella a me. È con mio padre che devo riconciliarmi ed accettare quello che è stato.. Le mie relazioni sbagliate erano solo scenari che io ripetevo perché ero convinta che potevo avere solo gli scarti dalla vita.. Che non meritassi altro.
    Ora so che ci sarà una svolta per me.. Ora ho capito tante cose e vi auguro con tutto il cuore che anche voi troviate il vostro punto di partenza.. È un punto che deve partire per forza dal vostro dolore. Siate felici di essere in grado di amare.. Perché chi non sa amare non sta vivendo..e in fondo soffre più di noi.
    Concludo e mi scuso per aver occupato tanto spazio e tanto del vostro tempo.. Una frase di Louise Burbeau.. ” Non esistono persone cattive, esistono persone che soffrono”
    Un abbraccio.. GRAZIE

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 8, 2015 at 4:04 pm

      Grazie per questo intervento così intenso e compiuto, una testimonianza che aiuta e fa riflettere con la mente e il cuore… suggerisco a tutti, sulla relazione tra l’atmposfera affettiva famigliare e quella di coppia – la lettura di questi altri articoli

      https://www.albedoimagination.com/2010/05/influenze-genitoriali-e-amori-sbagliati/
      https://www.albedoimagination.com/2014/06/genitori-narcisisti-e-borderline-intervista-piewr-pietro-brunelli/
      https://www.albedoimagination.com/2014/04/complesso-di-pinocchio-genitori-problematici-punitivi-e-colpevolizzanti/

      Un caro saluto – Dr. Brunelli

    • Marco Settembre 17, 2015 at 3:29 pm

      Katia il tuo racconto TRASUDA di sofferenza … ansia… attese… E’ una cosa fastidiosissima ascoltare il vittimismo continuo e giornaliero di chi hai davanti… perché hanno problemi… problemi con gli ex (che ritornano)… problemi con le famiglie (bastarde)… gente cresciuta male…. ingigantendo ogni cosa… solo per far nascere a chi sta davanti una sorta di pena… e allo stesso tempo far nascere attrazione e amore per i loro modi affabili e gentili mostrati a sprazzi… perché loro sanno che noi siamo attratti.. e appena chiedi a loro se tengono a noi… se ci danno qualche minima conferma di un sentimento che cresce nel dubbio e ombra dei loro sguardi.. labbra e corpi non sinceri.. per mesi.. mesi e mesi… non fanno altro che fuggire.. perché noi abbiamo sbagliato… abbiamo fatto poco… oppure abbiamo fatto troppo! Si è sempre in continuo sbaglio!! Ne fai poche perché non ti fidi e ti danno contro… e fuggono perché non rinunciamo abbastanza della nostra vita per loro… invece… se dimostri affetto a calore giornaliero aspettando di vedere quel viso anche mezzora al giorno ti dicono frasi come: il bicchiere del nostro amore lo hai riempito tutto tu.. fai fare qualcosa anche a me!!… e poi fuggono ugualmente provando repulsione per te perché sbagli sempre. La tua vita , interessi, e soprattutto TEMPI.. non contano nulla!!!!!!
      ODIOSI I telefoni spenti… non rispondono… se lo fanno.. durante le loro giornate di paranoia lo fanno dopo ore ore.. o il giorno dopo.. o giorni dopo.. e se chiedi che fine hanno fatto ti dicono che crei problemi!!!!! Loro lasciano il telefono a casa… oppure è scarico… oppure spento perché non vogliono sentirti e forse punirti perché li cerchi troppo!!
      Il ritornare dopo fughe o dopo averti messo in panchina perché sei stressante e incuti terrore… e dire che forse si sentivano sole… senza chiedere una scusa e dichiarare che non le mancavi affatto!!!!!!!!! Se chiedono scusa è solo per qualche interesse nascosto che neanche riesci ad immaginare!!! Il ricattare se non coinvolgi SUBITO le famiglie.. magari poco dopo il loro ritorno da una fuga mentre un mese prima ti detestavano… poichè loro hanno bisogno di trovare rifugio presso altre case e famiglie e sentirsi protette.. appagate… sicure di una staffa dove appoggiare il piede poiché a casa loro regna il caos.. la freddezza e il menefreghismo dei genitori!!!
      Gli ex che ritornano… ex mariti che tormentano… altri corteggiatori che si fanno avanti e loro ti sbattono in faccia.. con il sorriso… che hanno altri elementi pronti a prendere il tuo posto.. I ricatti e musi lunghi se non li soddisfi per i loro capricci… e magari lo fai apposta perché capisci ormai gli inganni… Le veloci proposte di convivenza che danno solo l’idea di falsi sentimenti per poi ritirare tutto perché eterne insoddisfatte… e darti ancora colpe di non essere abbastanza per loro.. poiché capiscono che ormai non ti fidi più.. e alla fine sono loro che non si fideranno mai!!!!! Ciò sono brevi sprazzi di come una donna egoista, vigliacca e manipolatrice si è comportata con me.
      Katia.. non so come hai fatto a riaccettarlo ai suoi ritorni… riaccoglierlo dopo fughe… riabbracciarlo dopo allontanamenti e silenzi odiosi di ore o giorni interi… non è possibile porgere sempre l’altra guancia… non è possibile rimanere sempre in attesa… e poi ascoltare le loro manie di grandezza… i loro successi sul lavoro… i loro titoli di studio osannati e tu sei li solo ad ascoltare…. (quanto ti capisco)… e non vedi l’ora di andartene con i nervi addosso perché se tu stai bene o no in quella storia a loro non interessa!!!!!!!!!!! Ribellatevi… anche se soffrite… non inghiottite tutto nel silenzio… ribellatevi… e li vedrete fuggire senza la minima paura e timore di avervi perso!!!!!!!!!!

      • Angelina Settembre 24, 2015 at 10:46 am

        Grazie Marco, il tuo commento mi ha un po risollevato oggi perché ricalca esattamente la mia storia. Lui ha un’altra ora, lo sbandiera in ogni modo, pubblica le loro foto, ma l’altro ieri mi ha cercata di nuovo per sapere se l’avevo chiamato io con numero anonimo (assolutamente no), per rivedermi per farsi dare una cosa…..e con l’occasione declamare il bello della sua nuova storia in cui condividono cose, interessi etc etc senza problemi (che erano sempre e solo per colpa mia). Sono stata rigida, ho detto che non ha senso rivedersi, e lui ha chiuso la telefonata. Che senso ha tutto questo? Oggi ne soffro ancora. Sto cercando di reagire e resistere ma è difficile!

      • Katia Settembre 28, 2015 at 3:20 pm

        Caro Marco,
        Non odiare le persone che ti hanno fatto stare male.. Certo, puoi provare rabbia, è un tuo legittimo diritto ed il tuo corpo non ha bisogno di reprimere emozioni così forti..ma poi, lascia andare, Marco. Il rancore ti fa solo del male, e non ti aiuta a crescere. Ti cristallizzi sui problemi irrisolti, sul bene che non hai ricevuto e se poi credi di poter andare avanti nella tua vita lo stesso, dementicandotene forse un giorno, quella storia rimarrà sempre una parte di te. E tu devi accettarla, altrimenti non potrai mai guarire. Ci sarà sempre qualcosa nelle tue future relazioni che non andrà bene, non sarai mai appagato.
        Dare la colpa agli altri non serve a nulla, Marco. E vendicarsi o ribellarsi sarebbe come combattere contro un pendolo che ti ritorna incontro con una potenza maggiore.
        Non sprecare energie, focalizzati sulle Tue responsabilità.
        Cos’hai creato TU per fare in modo che una persona così ti agganciasse nella sua tela?
        Cosa non hai risolto TU del tuo passato o cosa non hai avuto dai tuoi genitori che continui ostinatamente a voler riprendere da qualcun altro?
        Ognuno di noi ha la propria bella fetta di responsabilità ma non ti sto dicendo di essere troppo duro con te stesso, ora.. Devi essere il genitore amorevole di te stesso. Che si prende cura di te, con pazienza e tanto amore ma che è deciso e fermo quando l’altro te sbatte i piedi e fa i capricci.
        Quello che ho capito di me stessa è che io avevo la mia bella parte di manipolatrice verso questo individuo.
        Non l’avrei mai detto ma è così..
        Mio padre non mi ha mai dato affetto ed io non l’ho mai accettato. Mi sono resa conto che ho cercato sempre uomini impossibili per poter risolvere quella situazione che non sono riuscita a risolvere nella mia infanzia.
        Usavo il sesso per ottenere quello che volevo. Questa è manipolazione.
        Mi rendevo remissiva pur di vedere il mio uomo cambiare come volevo io.. Pensavo sempre che se avessi fatto tutto quello che voleva, se mi fossi dimostrata buona e avessi calpestato fino in fondo la mia dignitÀ, lui avrebbe notato i miei sforzi e sarebbe infine cambiato e mi avrebbe amata come volevo io.. Anche questa è manipolazione.
        Finché non impariamo ad amare in modo AUTENTICO Non saremo mai felici veramente. Dobbiamo imparare ad accettare gli altri per quello che sono, perché non possono cambiare per noi. Non sarebbe giusto.
        Ti auguro di trovare veramente la tua strada per essere pienamente felice Marco. Un abbraccio forte forte. Coraggio!

        Colgo l’occasione per consigliare a tutti (uomini e donne) la lettura del libro “donne che amano troppo” di Robin Norwood. Per me è stato illuminante. Fa capire come le persone arrivano a dipendere così tanto dal proprio partner e ad uscirne.
        Un abbraccio a tutti. Siate forti!
        Ciao Marco.

        • Pier Pietro Brunelli Settembre 29, 2015 at 7:08 am

          GRAZIE KATIA

        • Paola Settembre 29, 2015 at 9:42 am

          Grazie

        • Marco Settembre 29, 2015 at 3:42 pm

          Katia… io non ho mai riversato colpe su chi ho o avevo davanti… Se sbaglio sono il primo a riconoscerlo e a chiedere scusa. A volte teniamo dei comportamenti anche involontariamente sbagliati e non ci rendiamo conto di sbagliare con chi abbiamo davanti. Quello che odio sono i silenzi e le critiche o ricatti fatti alla fine.. sul punto di chiudere.. oltre che durante.. e comportamenti doppi che percepisci ma non riconosci come tali.. Il mio unico rimpianto è di non aver dato di più.. di non essermi lasciato andare come volevo.. lo avrei desiderato tanto.. ma purtroppo non mi sono mai fidato di quella donna. mai.. nonostante alla fine ero a chiedere di aiutarmi a capirla.. Sembra un paradosso vero? Voler dare… ma non riuscire perché non ti fidi.. ed essere criticato anche per questo. Il mio unico vanto invece è di non averle regalato quello che lei voleva con capricci… ricatti… cinismo perché capivo che non c’era spontaneità e sincerità. Sono cresciuto in una famiglia sana.. che mi ha trasmesso ideali e principi.. e non vedo in me particolari “ferite” infantili tali da essere agganciato da coloro che fanno leva su queste presunte carenze di ognuno di noi.. o mancanze tali da rendermi avido nel cercarle ed ottenerle per forza altrove. Forse ho altre debolezze? … chissà.. ma se tengo a qualcosa o qualcuno.. anche sbagliando.. ma non mi sono mai nascosto e non sono mai fuggito…. ma tentare di capire chi non vuole mai esporsi per farsi capire.. se non nei loro modi strani e doppi.. con il cinismo ed egoismo.. è molto difficile oserei dire impossibile.. e mantenere la calma idem. Un saluto a tutti!

  12. Katia Agosto 29, 2015 at 7:52 pm

    Un abbraccio a tutti quelli che soffrono per mano di queste persone disturbate.
    Una carezza ad ogni cuore rotto.
    Un pensiero a quelle anime lacerate che hanno aperto la porta a chi ha distrutto l’ultimo briciolo di dignità..

    • Pier Pietro Brunelli Agosto 30, 2015 at 6:56 am

      Grazie… i messaggi semplici e sinceri aiutano tanto gli altri e se stessi… di piu’ di quello che si possa pensare.

    • Gino Agosto 31, 2015 at 3:08 pm

      A distanza di mesi dall’ultima volta che ho scritto, mi ritrovo con un dubbio, o meglio, sarei curioso di sapere se esiste una qualche relazione tra la patologia descritta in questo forum e il vaginismo.
      Pur non essendo attivo nello scrivere ho trovato di grande aiuto le varie testimonianze e i commenti che si sono susseguiti, di chi, come me, ha sofferto o soffre ancora in seguito alla relazione con uno/a vampiro/a.
      Il tempo mi ha dato le risposte, mi ha aiutato a capire, a comprendere cose che avevo già individuato durante la relazione. Questo mi da sollievo…non sono completamente “cieco”!!
      Pur non avendo avuto alcun tipo di contatto da un anno, il ricordo della vampira si presenta quasi ogni sera prima di addormentarmi, come un fantasma. Perché?
      La ferita non è di certo rimarginata…si va avanti.

      PS: Un caro saluto al Dott. Brunelli e a quanti lottano!!

  13. maria gabriella Agosto 29, 2015 at 6:45 pm

    Buonasera purtroppo a distanza di una nno è successo ancora incontro e mi infatuo luomo sbagliato piu giovane di me di parecchio carino da morire inc risi con la sua donna pieno di problemi economici depresso e con autostima sotto i piedi mi sorrideva da un paio di anni ma prpio per differenza di età evitavo di conoscerlo lo poi è successo anche perche viviamo molto vicini ed è stato dolce seduttivo sexy e soprattutto si aperto a me raccontandomi la sua vita e i suoi dolori e li dinuovo è scattato il desiderio di adozione oltre che l’attrazione(giovane bello )fisica che sicuramente è tanta.Ma lui ha iniziato con andare e venire e io inizialmente ho detto vabbeè è finta prima ancora di cominciare ma poi mi guarda sempre con quel modo e quel sorriso a cui non resisto e ci sono ricascata ora richiede una pausa e allora ho detto stop ma non so fi quanto durerà fino al suo prossimo sguardo dolce e accattivante?Dottore è davvero psicologicamente a terra mentre io ora sto bene ho ripreso il mio lavoro e un giro di amicizie nuove mi dica perchè lui

    • Elisa Agosto 30, 2015 at 7:36 pm

      Perché lui in che senso i scusa? Perché ne sei stata attratta (sempre da uno stesso tipo di uomo “con tanti problemi” da affrontare, ad es) o perchè lui sta così male ed ha questi problemi?
      Non si capisce il soggetto della domanda, forse è un errore di trascrizione

      • maria gabriella Ottobre 2, 2015 at 8:26 pm

        si scusa ti ho risposto giorni fa ma non appare qui..la risposta lho trovata su un altro articolo non di albedo pare che chi abbia capacita empatica sia destinato a soffrire si avverte la sofferenza altrui ci si avvicina e poi si scopre che sono persone incapaci di amare e ne ho la prova evidente…. di recente anche quest’ultimo uomo con cui mi vedo mi dice:non sono capace di ricambiare l’affetto e l’amore che tu mi dai..non voglio legarmi ma quando gli chiedo dichiudere la relazione dice di non volerlo .io lo guardo e invece vedo tutt’ altro la dolcezza la emana di suo vedo che invece qualcosa prova per me

        • Elisa Ottobre 4, 2015 at 7:20 am

          Cara Maria Gabriella, pensi che sia lui a non capire di essere invece capace di amare? D’altra parte, potrebbe trattarsi di una persona che ne ha paura per altri problemi emozionali rispetto a quelli narcisistici (o meglio, si tratta a volte di problemi narcisistici differenti da quelli perversi), come ad es. cercare di evitare di assumersi le responsabilità che l’impegno di una relazione di coppia comporta. Ci sono anche persone che pur sentendo di non riuscire a ricambiare l’affetto dell’altro in modo adeguato e soffrendone, possono sentirsene e rimanerne però dipendenti. Forse tu provi particolare empatia verso uomini con caratteristiche di personalità infantili accentuate, anche prima che esse emergano e nel momento in cui l’altro si rivela in questo modo ti delude perchè anche anche tu vorresti giustamente qualcosa in più e vorresti staccarti ma lui no?

      • Dada Gennaio 17, 2018 at 10:48 pm

        Cercasi Elisa affettuosamente. Dadasays

  14. Katia Agosto 29, 2015 at 8:31 am

    Un abbraccio a tutti quelli che soffrono per mano di queste persone disturbate.
    Una carezza ad ogni cuore rotto.
    Un pensiero a quelle anime lacerate che hanno aperto la porta a chi ha distrutto l’ultimo briciolo di dignità..

  15. costanza Agosto 27, 2015 at 6:22 pm

    Grazie carissimo dottore,penso che il suo articolo sia il più professionale che abbia letto fino ad ora!Si ,sono stata anche io ed ancora non ne sono uscita totalmente,vittima di un narcisista maligno!La storia per fortuna è durata un anno e mezzo ma anche se pur breve il “virus” iniettato è ancora nel mio corpo.Sento di essere sulla strada giusta per liberarmene definitivamente ma ancora ho un pò di strada da fare!Sono in psicoterapia da diversi mesi ma sto lavorando sodo per riprendere in mano la mia vita!Pensi che l’ho scoperto da sola con chi avevo a che fare ,forse perchè non riuscivo a capire da dove venisse tanta cattiveria!Ve lo presento:Anni 53 bell’uomo,colto ,divertente,affascinato dall’arte,dalla poesia,sport estremi,il massimo per una donna come me 51 anni vedova da 14 anni con una figlia di 30 anni e 3 nipoti!E’entrato nella mia vita come un tornado,mi ha corteggiato,ogni giorno era una cosa nuova ,inviti a cena con fiori e buon vino tanto buon vino!Poi gite,laghi,fiumi ogni giorno era una scoperta!Non posso dire che mi mancassero i viaggi ne ho fatti diversi dopo il lutto ma questa era una storia diversa ,mi dispiace che non ho dato retta al mio istinto subito la prima sera che siamo usciti insieme ho sentito una sensazione di soffocamento!Le cose sono cambiate nel giro di pochi mesi,un’altra persona:Come dice lei Dottore non bisogna puntare subito il dito e giudicare ,sono cosciente di questo come sono cosciente che gli ho permesso tutto quello che mi ha fatto!Che dirle?Ogni cosa che facevo non era quella giusta,non sapevo scaricare la lavastoviglie,non sapevo apparecchiare mi diceva sei a casa tua e mi riprendeva su qualsiasi cosa!Ogni mobile della sua casa rappresentava la sua ex ,in un anno e mezzo non abbiamo mai parlato di noi solo delle sue ex!Mi derideva davanti alle mie amiche,prima salutava gli altri e per ultimo me,a cena con amici non mi rivolgeva mai la parola e camminava sempre diversi metri davanti.Mi ha detto delle cose sul mio fisico e sulla mia personalità che mi vergogno di scrivere,non ero nemmeno la donna ideale a letto,per poi essere la donna della sua vita la donna che potrebbe accompagnarlo nella vecchiaia.Sono riuscita a farmi dire che non mi amava ma lo sapevo già,e dopo due giorni mi ha scritto mi manchi,non ho risposto!E’ un anno che è finita la storia ,ora è tornato in veste di amico con la stessa presunzione e cattiveria.Non ne voglio più,sono stanca sto riprendendo in mano la mia vita e la mia serenità so che me lo posso permettere!Il carissimo “amico”ha problemi di alcolismo nascosti dietro una gran conoscenza di vini e liquori!Ora sono problemi suoi!Io in quest’anno mi sono data degli obiettivi:Ho fatto un corso in piscina per imparare a nuotare,ed ho imparato,mi sono lanciata con il paracadute a 4200 metri con istruttore e lo rifarò,e poi corso di inglese,yoga e la mia famiglia bellissima le mie poche amicizie ed il mio lavoro ed il mio cane!Non è semplice uscire dalla gabbia dopo che una persona di cui ti sei innamorata ti ha sempre fatto credere che non valevi niente!Ah dimenticavo i suoi sguardi verso le altre donne ,da brivido!Grazie carissimo Dottore del bene che mi ha dato ,ora so che sto incominciando ad amarmi!Con tanto affetto

    • Pier Pietro Brunelli Agosto 28, 2015 at 5:26 am

      Cara Costanza ci sono persone che fanno pagare agli alti le proprie frustrazioni, se ce ne innamoriamo siamo perduti. Tuttavia non dobbiamo perdere la nostra forza d’amore. Dobbiamo avere fiducia nell’amore in tutte le sue forme. Quando siamo stati traumatizzato nell’amore terrestre dobbiamo cercare fonti di amore celeste. La ferita narcisistica dilaniato deve purificare attraverso una nuova ricerca interiore e spirituale. Imprese speciali e grandi viaggi possono distrarsi, ma per tornare a ‘CENTRARCI’ nel nostro cuore è fondamentale un lavoro corp
      o-mente su noi stess, la meditazione, l’arte rapida, la psicoterapia… insomma un percorso di crescita personale… verso una ‘NUOVA ALBA’

  16. FEDE75 Agosto 26, 2015 at 9:11 pm

    …. ancora prima dei ringraziamenti al Dott. Brunelli, inizio dicendo che sono un UOMO – basta con questi preconcetti che le tipologie di queste relazioni riguardano soltanto uomini vs donne, ho una certa posizione sociale e sono padre di una figlia di 4 anni, totalmente indipendente dal punto di vista economico sociale e con una buona posizione lavorativa …
    …. ora nel ringraziare il Prof. Brunelli unico nella sua professione per specificità dell’argomento e senza aggravare il commento con la mia storia, già espressa su altri siti, ma senza risultato, comunque sono tutte uguali se non simili, (le storie non le persone intendo) vorrei soffermarmi su tre punti specifici alla quale ancora non ho saputo dare una risposta:
    1) l’importanza del sesso – perchè con queste persone il sesso diventa follia e per follia intendo pura follia, questione fisica – psichica – questione di possedere – perchè sessualmente sono così capaci – quasi come un senso di voler mangiare l’altro per assaporarne il sapore della sua carne.
    2) come fare ad uscirne – davvero vorrei un consiglio per come fare ad uscirne, mi parlano di no contact (wathapp – fb – messanger ecc) senza di lei mi sento un guerriero che non ha finito la sua battaglia.
    3) Ossessione (dov’è cosa fa, con chi è) che probabilmente serve a scaricare tensioni, ossessione nel pensarla con altro – senso di colpa di non essere mai stato abbastanza e che con un altro sarebbe stata meglio …
    Un piccolo post scrittum sulla mia relazione: alla fine ho perso tutto, tempo – denaro – rapporti, immagine (a causa dei numerosi tira e molla sempre miei sono passato per immaturo e superficiale, ma ogni tanto pensavo di impazzire e senza energie dovevo mollare la presa per poi ricominciare) nel contempo sono riuscito a liberarla dal rapporto con il suo ex (stolker verso di lei di me e della mia ex compagna nonchè madre di mia figlia) farla riavvicinare ai propri valori famigliari (genitori fratelli e sorelle) prima erano azzerati e soprattutto libera dalla gabbia in cui si era creata.

    E alla fine mi trovo con la strana sensazione di non capire se sono il carnefice o la vittima e penso che questa persona oltre ad aver messo un piede su una mia mina infantile inesplosa (come lei Dott. Brunelli mi fa notare) ha riattivato un mio narcisismo assoluto … ti voglio mia a tutti i costi …
    1) le vittime, non è che non lasciando la presa sono più narcisiste dei i vampiri … della serie ti voglio a tutti i costi e ti salvo io … fottendosi l’esistenza
    2) ancora le vittime o prede sono semplicemente persone dannatamente con una coscienza ingenua ed ignorante dagli schemi infantili non risolti o c’è un narcisismo di fondo più pesante dei vampiri …

    Dalle mie parole parole si capirà bene che la mia condizione del non se e del non io, smarrito completamente …

    Ancora nessuno mi ha dato una risposta, visto quello che ho subito penso di essere più vittima che carnefice (sberle, tradimenti, umiliazioni, sarcasmo) io fermo immobile ad aspettare lo sviluppo di un rapporto che era immobile se non stagnante ed involutivo…
    Troppo lento, almeno per me …

    Grazie comunque

    Fede 75

    • Pier Pietro Brunelli Agosto 28, 2015 at 6:05 am

      Gentile Federico, in linea generale lei ha compreso le dinamiche narcistiche nelle patologie della coppia, ma affinché tali conoscenze si possano applicare a se stessi in modo corretto efficace occorre un dialogo di grande fiducia con uno psicoterapeuta. Un conto è comprendere con la ragione cosciente e altro conto è comprendere nell’inconscio, ed è lì che si è creato il nodo da sciogliere o il danno da riparare. Noi possiamo leggere e studiare anche un enciclopedia specifica, ciò ci aiuterà, ma non sarà mai abbastanza se non si crea un ponte verso l’inconscio e come per tutti i ponti occorrono due sponde, una in noi e l’altra in un terapeuta capace di condividere ed elaborare i dubbi e le domande che lei qui esprime. Per quanto attiene alla questione sesso ricordiamo che si tratta sempre di un sesso fortemente legato all’amore ed esso viene vissuto ancor più che per il godimento in se stesso, quanto per mantenere un forte attaccamento. Più sarà dato è percepito godimento e più sembrerà di garantirsi l’attaccamento amoroso, nonostante le enormi pene per le incomprensioni ed anche le cattiverie sul pino relazionale e affettivo. Ma il godimento viene paradossalmente esaltato e drogato proprio dal clima di dolore psicologico di tipo ansioso depressivo generato da perenni conflitti e da minacce abbandoni che sempre incombenti. Rabbia e paura caratterizzano la relazione narcisistica con una folio a deux che ha certamente le sue responsabilità anche nella cosiddetta vittima. Ora come ben si sa il sesso sviluppa sostanze endogena di tipo ansiolitici e antidepressivo e quindi viene desiderato in modo parossistica per placare ansia e depressione dovuta alla relazione affettiva disturbata. Quando si fa sesso l effetto calmante ed insieme eccitante riesce almeno per un po’ a lenire il dolore psichico e questo genera una specie di effetto droga di cui disperatamente non si riesce a fare a meno. Ciò lo rende poi particolarmente eccitante come se con nessuno fosse possibile di provare sensazioni di godimento così straordinarie… ma questo non in realtà è dovuto al fatto che si paga con una sofferenza psicologica enorme che nella misura in cui è lenta dal sesso lo fa apparire super eccitante… io direi che invece il sesso può essere molto più bello e vissuto con complicità senza che ci si debba tormentare l anima… ma per arrivare a ciò è a liberarsi dalla smania di un ‘sesso droga’ ci vuole effettivamente un qualche percorso capace di curare la psiche ferita e dolorante e infettato da una relazione vampirizzante, che presume una tormento sa collusione tra vampiro e vampirizzato (per quanto il primo abbia effettivamente una responsabilità psicologica più negativa e spesso anche maligna).

    • Serena Agosto 31, 2015 at 12:11 pm

      Caro Federico,
      Carissimo Dott. Brunelli,
      Carissimi Voi tutti, vecchi e nuovi amici di questo blog…
      Vorrei prima di tutto salutarvi ed abbracciarvi per infondere un po’ di forza e di coraggio ad ognuno di voi, a coloro che ce l’hanno fatta ed a coloro che ce la faranno.
      Federico, ho letto il tuo sfogo e percepisco un mare di rabbia. Scusami se sono diretta, ma nelle tue parole ricavo la sensazione di un “bambino ferito”. Quando scrivo bambino, non intendo dire che sei immaturo, mi riferisco al protagonista interiore delle nostre ferite che, in queste situazioni, finalmente urla e si fa sentire.
      Sai perchè finalmente?
      Perchè ad oggi lo abbiamo totalmente ignorato. E’ solo con il dolore che lui si mostra, un dolore insostenibile, ma purificatore. E’ vero quanto dice il dott. Brunelli, per uscirne è necessario intraprendere un percorso con un terapeuta che possa tradurti quanto hai dentro. Da soli non ci si riesce, perchè quel bambino urlante è sì dentro di noi, ma non lo conosciamo affatto. Non fermarti a guardare l’esteriorità, ovvero l’immagine che gli altri percepiscono o possono percepire di te gli altri. Scava, scava nel tuo profondo per conoscere la tua sostanza. Non abbandonarti alla preoccupazione che ti fa credere che senza di lei ti perderai. Non è così: la solitudine non è una minaccia, anzi. Direi che è un prezioso alleato in questo momento: hai bisogno di energia per concentrarti su di te, non su di lei. Su di lei hai già speso abbastanza risorse, ricavandone solo lacrime: perchè vuoi continuare a farti questo? Ti vuoi davvero così male?
      Se hai letto qualche mio post precedente, nel quale facevo un bel quadretto (per carità, del tutto personale, ma spero utile anche agli altri) dei vampiri amorosi, evidenziavo proprio il fatto che loro sono bravissimi a cogliere le nostre ferite ed a utilizzarle a loro piacimento. Questo è il fatto: loro usano fintanto che ne hanno bisogno, poi strapazzano e ti gettano via senza scrupoli. Hanno necessità di farti del male per stare meglio, perchè il dolore loro lo proiettano sugli altri, non certo su loro stessi.
      Io non credo che tu sia vampiro e sai il perchè? ti poni delle domande, degli scrupoli, ti prendi cura di te e della tua sofferenza. I narcisisti maligni non sono capaci di farlo, non hanno il coraggio di affrontare i loro sentimenti, per questo scappano dagli altri ed anche da se’ stessi… non rimuginare su cosa hai fatto per lei, ma comincia a pensare a cosa fare per te e per la tua vita. Sei solo tu che puoi iniziarla: queste esperienze ci regalano la possibilità di riscrivere la nostra esistenza, consapevoli di cosa sia davvero necessario ricercare.
      Pertanto forza, io sono convinta che, messa da parte la tua rabbia (che ci sta benissimo al momento), puoi intraprendere un grande lavoro su te stesso per tornare a respirare…
      Ricorda: “si muore un po’ per poter vivere”… c’è una bella e saggia canzone che lo canta al mondo!
      Caro Dottor Brunelli,
      Carissimi tutti Voi, a distanza di tempo dalle mie ultime parole (causa intenso lavoro), trovo un po’ di tempo per scrivervi e per dirvi che sto bene.
      La felicità, per chi esce dal tunnel, non è un miraggio!
      Lo scorso mese di giugno ho definitivamente terminato la mia terapia. Ho trascorso i miei primi mesi molto bene, senza paure, senza quella strana sensazione ronzante di precarietà che non mi abbandonava mai.
      Pure il mio inconscio sembra stare bene.
      La sensazione che provo è di “pienezza”, una sorta di completezza del corpo e dello spirito che non mi fa più vacillare.
      Ed anche se alla sera torno a casa stanca, stanchissima, ho ancora tanta voglia di fare: coltivo le mie passioni e i miei nuovi progetti. Mi sento adulta, capace di curare me ed anche gli altri! Nella mia vita, oltre al mio compagno, è entrata anche una micina: si dice che un animale domestico sia lo specchio del padrone, e se è realmente così, allora ne sono felice, perchè è una micia dolcissima.
      Oltre a questo, ho ricevuto una bellissima richiesta dal mio fidanzato, una richiesta che mi ha riempito ancora di più il cuore di gioia. Il prossimo anno mi sposerò!!!
      Quando ci penso, mi commuovo.
      Perchè ho raggiunto l’amore, che – soltanto due estati fa – era un sentimento a me del tutto sconosciuto.
      Piango di felicità e di orgoglio, pensando a quanto lavoro ho fatto ed a quanto mi fa bene oggi essere finalmente “libera” dai fantasmi del passato. Non li ho cancellati quei fantasmi, li ho semplicemente vinti.
      Ma soprattutto, sopra ogni cosa, mi commuovo per la gioia e la beatitudine che la persona che sta al mio fianco ogni giorno mi dona. Perchè al mondo esistono persone meravigliose, capaci di farci stare bene veramente e di tirare fuori il meglio di noi.
      Vorrei congedarmi da Voi assicurandovi che, dopo l’inferno, il paradiso viene davvero. Trovate tutta la forza che avete per attraversare questo inferno, perchè quando ne uscirete sarete persone nuove e scoprirete cosa è la vera felicità.
      Tutto quanto ci accade ha sempre un perchè: pensate soltanto che dalla vostra esperienza negativa qualcosa di buono ne uscirà.
      Un abbraccio ed un caro saluto a tutti Voi!
      Serena

  17. Marco Luglio 30, 2015 at 10:29 am

    Un saluto al Dott. Brunelli e a coloro che hanno scritto letto e commentato su questa pagina. Sono un uomo che sta cercando risposte ad un’esperienza vissuta le cui caratteristiche della donna che ho avuto si avvicinano molto a quelle di personaggi ambigui e manipolatori. Non ho mai attribuito la colpa della fine di questa relazione solo a lei e a tanti suoi comportamenti strani, ambigui ma avrei voluto soltanto capire meglio lei e comportarmi di conseguenza ma ormai è tardi. Sperando di non essere noioso ma di trovare alcune risposte vorrei provare a raccontare qualcosa di me. Ho 37 anni quasi 38, un buon lavoro e una famiglia alle spalle che mi ha sempre aiutato, consigliato, sostenuto e trasferito tanti valori.
    Una storia amorosa, normale alle spalle di parecchi anni. La storia invece tormentata con questa donna è durata circa un anno, conclusasi da un paio di mesi. Conoscevo lei da diversi anni, tramite amici in comune. Lei ha 2 anni più di me e una situazione personale e familiare complicata e non semplice. Separata da anni, un figlio di 11, vive con i suoi genitori con i quali ha un rapporto duro da sempre. Un padre autoritario che non perde occasione per maltrattarla verbalmente anche per cose di poca importanza e trascurarla sin dall’adolescenza. La mamma, con un lavoro abbastanza importante, sottomessa al marito e incapace di sostenere e difendere la figlia, ormai quarantenne difronte alle cattiverie del papà. Insieme alle difficoltà familiari le si aggiunge un brutto rapporto con il suo ex marito (forse un’altra vittima) fatto di litigi e insulti quasi quotidiani. Lei si separò da suo marito poco dopo aver dato alla luce il loro bambino. Ero fermamente convinto di non aver mai voluto rapporti e legami con persone che vengono da divorzi e soprattutto con figli di mezzo ma purtroppo mi sono trovato in questa situazione e non ho saputo resisterle. Lei dopo la veloce separazione dal marito ha avuto parecchie storie, nessuna talmente importante per la vita, puntualmente terminate probabilmente per volere di lei o per incompatibilità con queste persone tranne l’ultima. La sua ultima storia, di 4 anni, con un uomo di quasi 50 anni che la tradiva in continuazione. Lei presa forse dallo sconforto mi contatta, mi cerca. Anche la mia storia di tanti anni era ormai in crisi e sul punto di terminare. Decisi di accettare questa nuova conoscenza. Tutto comincia con un pranzo, poi qualche uscita. Lei mi attraeva tantissimo, un viso magnetico, una voce calda, una mente molto intelligente, molto, forse troppo sicura di se ma allo stesso tempo sofferente (forse) per l’abbandono subito da poco. Lei è un insegnante. Sin dall’inizio lei si mostra dolce, buona, calma. Non ero sicuro se abbandonarmi a questa imminente storia poiché entrambi reduci da poco da esperienze negative. Non riesco e resisterle ed è subito passione, una grande passione, una forte intesa sia fisica ma con tanta voglia da entrambi di dolcezza e romanticismo. Passavamo molte notti in riva al mare delle nostre località, in spiaggia, ad aspettare l’alba. Temevo di innamorarmi di nuovo. In questo periodo c’erano dei segnali che mi facevano insospettire, alcuni suoi atteggiamenti strani, dubbiosi, ai quali non ho voluto da retta poiché non volevo impegnarmi subito: evitava di portarmi al suo paese poiché non voleva essere vista, spesso non rispondeva al telefono, spesso chiudeva le mie telefonate in presenza di altre persone o gli stessi suoi genitori o suo figlio, mi riportava frasi della sua mamma alle nostre prime uscite…”vedi di non fare altri casini”. Nonostante ciò la nostra intesa cresce. Lei parlava spesso della sua ultima storia di 4 anni, dei tradimenti subiti. Non parlava quasi mai dell’ex marito, costui era insignificante, una macchietta nella sua vita, era solo il padre di suo figlio. Era sempre infastidita dalla sua presenza, dal suo intromettersi nella vita di lei per seguire il loro figlio, ormai ragazzino. Lui non perdeva occasione per scriverle cose pesanti e mettere in luce il carattere bruttissimo di lei. Io ascoltavo, non commentavo e cercavo di capire se tutto ciò era una teatralità o se forse lei soffrisse veramente per la sua vita abbastanza complicata. Il nostro rapporto prosegue. In quel periodo io ero abbastanza impegnato poiché nonostante il mio lavoro, stavo terminando gli studi per laurearmi (studi ripresi successivamente in età più adulta) e avevo un lavoro che mi impegnava in alcuni fine settimana aiutandomi per ulteriori introiti per poter sostenere meglio le spese di una nuova casa. Cercavo di essere presente per lei il più possibile, di domenica, in mezzo alla settimana, rispettando i suoi impegni di mamma. Non volevo annullare subito e totalmente la mia vita e le mie abitudini per questa nuova storia. Avevo paura dell’intensità crescente di questa relazione e forse anche la sua situazione personale inconsciamente mi metteva in allarme ma la voglia di lei cresceva. Mi stavo innamorando e parecchio. Anche lei era presa, o almeno dava l’immagine di esserlo ma vedevo sempre un velo in lei, forse di tristezza e freddezza, qualcosa che la trattenesse, una sensazione di non chiarezza che aumentava insieme al mio desiderio di lei. In tutto questo periodo, tra le cose che mi infastidivano era la continua presenza dell’ex (quello di 4 anni) che con la scusa di riconsegnarle alcune cose, la cercava, la invitava, le scriveva. Lui, dopo anni di tradimenti le aveva chiesto di convivere, includendo anche il figlio di lei ma poco dopo la lasciò cambiando completamente versione e rinnegando la sua disponibilità ad accettare il figlio di lei. Lei era ovviamente delusa ma continuava ad essere forse succube di lui. (erano tutte bugie per fare la vittima?)
    I miei dubbi sulle vere intenzioni di lei e sul suo equilibrio sentimentale verso me iniziavano ad emergere.
    Nonostante ciò cercavo di stare il più possibile con lei quando era libera, quando non aveva suo figlio, di farle capire e sentire che io c’ero, ma allo stesso tempo cresceva in me il desiderio di capire se investire su questa storia o darmela a gambe e non solo soddisfare la nostra passione. Erano uscite frasi importanti e lei sembrava di nuovo felice. Lo ero anche io e tanto. Credo poco alle frasi ma molto alla pazienza e costanza nel cercare di dimostrare quello che si prova, anche con piccoli gesti.
    Le cose iniziano ad incrinarsi e a peggiorare dopo alcuni mesi quando lei inizia a cambiare improvvisamente atteggiamento: inizia a distaccarsi, a diventare fredda, cinica, critica con lamentele verso me. Pretendeva che rinunciassi sempre più ad alcuni miei impegni lavorativi del fine settimana (che erano comunque saltuari), pretendeva che la portassi subito in vacanza e tutto ciò con cinismo e non con calma e dolcezza. Sembrava che io non facessi nulla per lei e per questo rapporto. I miei impegni, soprattutto con lo studio mi hanno portato a chiederle di rimandare queste richieste incessanti di voler partire a tutti i costi, prenotare, fuggire (forse per allontanarsi per un po’ dalla sua famiglia fonte di rabbia da sempre?) Era solo importante partire e star lontano dai suoi genitori credo. La mia vita e i miei problemi e impegni di quel periodo passavano nel dimenticatoio.
    Io cercavo di capire meglio ciò che la agitasse, rassicurarla, di stare con lei il più possibile e di farle capire che iniziavo a tenere a lei chiedendole di iniziare a fidaci l’uno verso l’altra ma i suoi atteggiamenti critici, scostanti, freddi aumentavano sempre di più. Diceva di tenere molto a me ma le uscivano anche le prime frasi contraddittorie: Marco niente è per sempre!
    Tante volte lei era impegnata per i suoi impegni di mamma ed io non mi lamentavo e rimanevo in silenzio ad aspettare.. aspettare.. aspettare.
    Più io cercavo di capirla più lei si agitava, si innervosiva fino al punto di non volermi più vedere ne sentire. Le mie pressioni, domande, richieste pacifiche di chiarimento le mettevano ansia, paura, addirittura terrore.
    Mai e poi mai pensavo che cercare di dimostrare i propri sentimenti o chiarire malintesi o spiegare i propri punti di vista, che inevitabilmente possono essere diversi in una coppia, potevano creare tutto questo. Non volevo metterle fretta ne ansia, capivo la sua situazione personale e i suoi problemi a casa che lei iniziò a descrivermi ma non tolleravo questo freddo distacco, fughe e chiusure totali. Chiedevo solo incontri pacifici, senza rabbia, senza paure. Non volevo e non tollerano più i suoi capricci. Era libera di fare ciò che voleva ma allo stesso tempo sentiva che io la mettevo in gabbia?? Non ne ha voluto sapere. Mi ha bloccato in tutte le possibili comunicazioni (cellulare, facebook). Non sapevo che fare, ero arrabbiato e tanto. Seguirono giorni… settimane…, di assoluto silenzio e distacco che mi buttarono nello sconforto. Le scrissi tante email in cui dichiaravo i miei veri e sinceri sentimenti per lei… che tutto ancora si poteva chiarire e sistemare… se c’era voglia di stare insieme… come anche lei aveva dichiarato.. ma ciò però con un sincero colloquio, confronto. Non tolleravo però più le sue critiche e ricatti.. Mi mancava molto, nonostante le sue stranezze e cattiverie e la sua quasi rabbia verso me.
    Solo dopo tanti giorni lei rispose dichiarando che i suoi sentimenti non erano come i miei. non mi aveva mai amato.. i suoi “Ti amo” erano probabilmente attimi… e forse circoscritti all’intimità (stupenda e coinvolgente.. per me).. Lei non poteva darmi ciò che io desideravo e che le mettevo solo ansia, tanta ansia. Diceva di tenere a me ma non nel modo in cui io tenevo a lei. Riversava su di me le colpe.. la nostra relazione poteva continuare solo nei modi e modalità che lei imponeva (troppo comodo) e non secondo quello che imponevo io! (io non imponevo nulla, solo rispetto reciproco e dia) La mia vita , i miei tempi, sembravano non contare nulla. Mi augurava buona fortuna ma accettava, se io lo volessi, di continuare a sentirci ma solo tramite mail, per capire se io ero disposto a stare alle “sue condizioni” e poter coltivare ancora la relazione. Robe da pazzi. Tutto ciò mi sembrava assurdo: mi augurava buona fortuna ma voleva sentirmi tramite mail? Che gioco diabolico era? Io l’ho resa sempre libera e le mettevo ansia e paura se dimostravo di volerle bene chiedendo chiarimenti sani e a 4 occhi senza fuggire? Voleva confrontarsi solo tramite mail perché non voleva vedermi! Come una bambina.. una bambina di 40 anni. Questo gioco di mail dove confessò addirittura di provare invidia per me continuò per settimane e mi procurò tanta ansia, sospetti, dubbi, nervi. Aprire la mail la sera per vedere le sue risposte era una fonte di ansia continua. Mi sentivo un cretino, dipendente da quell’assurdo sistema comunicativo senza poterla guardare negli occhi. Forse mi teneva in pugno? Mi chiedevo cosa potevo aver mai fatto di così cattivo o grave da farla fuggire, renderla così ansiosa, così nervosa e rabbiosa verso di me.. L’avevo così trascurata e non me ne rendevo conto?? Avrò sicuramente sbagliato qualcosa ma non sono fuggito. Ero pronto a discutere e sistemare, bastava solo volerlo. Mi mancava da morire la magia dei nostri sguardi, la sua voce, il suo splendido viso, il suo sorriso. Tutto. Non durava da anni questa storia. Tutto è già consumato e finito in lei? Chiusura totale e negazione dei suoi iniziali affetti che sembravano inizialmente sinceri. Era tutto così strano e assurdo.
    Ero troppo deluso e stanco di tutto ma improvvisamente dopo settimane lei riprese a mandarmi sms… qualche buonanotte… o piccoli saluti… non sapevo se insultarla, arrabbiarmi, ascoltarla, respingerla… Una sera mi chiamò molto tardi.. chiedendo di me al cellulare e su fb.. riattivando come se niente fosse tutti i contatti. Voleva parlarmi e sentirmi. Mi chiamò poiché era sola, depressa, in preda alle solite crisi familiari col papà despota e gli insulti dell’ex marito.. e io chi sono una spugna??? Non alimentavo le sue scuse.. il suo vittimismo.. il suo nuovo ritorno era una nuova coltellata e mi causò ancora + confusione. Voleva sapere se avessi una nuova compagna.. ma non si è mai degnata di darmi spiegazioni più esaurienti… e mai.. mai una semplice scusa… era normale per lei essere ritornata e chiedermi poi… di rivederci… solo in amicizia… per parlare… come se la mia sofferenza non fosse mai avvenuta.
    Purtroppo ero debole e forse dipendente da lei e accettai di rivederla ma non per riprendere la relazione (ero troppo deluso e nervoso, ma desideroso di vedere come si sarebbe comportata). In queste nuove serate con lei ero estremamente diverso, freddo, ma dentro di me soffrivo come una cane.. Lei parlava in continuazione di lei.. del suo lavoro… delle sue nuove attività per specializzarsi nel suo lavoro… criticando sempre i suoi colleghi. In quanto a noi non le interessava nulla o poco nulla di come stavo io.. Io non le sono mancato per nulla. Mi ricordo alcune sue frasi in queste uscite: sai io sono sempre iperattiva, non sto mai ferma è difficile starmi vicino.. (io in silenzio) e poi… si avvicinava fisicamente e intimamente e io mi rifiutai… e le dissi: senti.. o ti togli questa maschera fredda che hai e provi ad avvicinarti in altro modo a me oppure io me ne vado.. voglio la persona che ho conosciuto all’inizio e non quello che sei ora… mi rispose: quella persona li ora non c’è più.. e se mi lascio andare non cambierebbe nulla… !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Per me erano frasi senza senso… mi cadevano le braccia… non mi arrabbiavo neanche più.. rimanevo freddo e non vedevo l’ora di andarmene… sembrava una bella statua… ma vuota… priva di sentimenti… priva di calore… priva di tutto… però mi chiese: ti prego dammi del tempo per capire. Ero stanco e temevo che quelle frasi erano ancora una nuova bugia… una nuova scusa per tenermi buono e non farmi fuggire. Le dissi: ok prenditi del tempo ma se il tuo sistema non cambia non voglio più saperne. Ancora una volta sbagliai… e permisi a lei di riavvicinarsi… la storia ripartì con grande slancio.. tanto amore… tanta passione… promesse… durante tutto il periodo natalizio. Bellissimi momenti e io ero tornato a vivere. Lei per la prima volta si scusò e disse: come ho fatto ad allontanarti? Ringrazio dio che mi ha permesso di riavvicinarmi a te! (tutte menzogne ovviamente). Diceva che io ero cambiato, ero un’altra persona e che apprezzava molto ciò. (io non ero cambiato affatto). Ero felicissimo ma il tarlo di una sua nuova fuga mi attanagliava la mente. Non volevo dichiarazioni, mi bastava solo averla davanti a me e sorridere. I suoi rari.. ti amo.. erano strozzati.. aveva paura a pronunciare ciò che sentiva o ciò che faceva finta di provare. Questo bel periodo proseguì con un vero trasporto, affetto. Mi propose poco dopo addirittura di trasferirmi da lei, nel suo paese.. nella sua casa dove al piano di sopra abitavano i suoi. Voleva iniziare in questo modo una convivenza per far si che io entrassi sempre più in sintonia con suo figlio per poi andarcene da quella casa successivamente. Accettai la proposta iniziando a fare programmi ma temevo sempre dentro di me una sua nuova crisi. Poco dopo mi chiese di portarla a conoscere la mia famiglia che sapeva quanto questa storia mi aveva fatto soffrire. A questa richiesta io rimandai.. rimandai.. non accettai immediatamente e le dissi chiaramente: io ti voglio e tengo a te ma ho dentro me la paura di una tua nuova fuga. Dammi un po’ di tempo prima di coinvolgere completamente i nostri genitori.. voglio far crescere ancora questo nostro sentimento… sta avvenendo tutto di nuovo molto in fretta.. sono felice di queste proposte ma fino a 2 mesi fa mi detestavi ora mi chiedi di convivere e portarti subito dai miei. Voglio crederti e riporre fiducia in te. Ora però sono io che ti chiedo un po’ di pazienza. Se ti porto dai miei e fuggi di nuovo i miei soffrirebbero più di me. Invece di rassicurarmi e darmi solo qualche piccola dimostrazione del suo attaccamento vero a me… non chiedevo nulla di particolare… ed ero pronto a darle tanto, tanto di più. Iniziò un nuovo secondo cambiamento in lei… una nuova mutazione del suo carattere… dall’amore, affetto e tenerezza passò con molta calma di nuovo al distacco… freddezza… disinteresse verso di me.. verso di noi… e le sue critiche verso tante cose della mia vita (alle quali io non rispondevo neanche più) io non volevo allontanarla ma chiedevo solo una maggiore partecipazione proprio in virtù delle sue fughe e comportamenti ambigui e altalenanti di 2 mesi prima.
    lei era rimasta delusa forse dalla mia paura a portarla dalla mia famiglia.. ma il mio comportamento verso lei non era cambiato, i miei sentimenti neanche, tutt’altro.. L’amavo tanto ma riuscivo a fidarmi. La sua freddezza peggiorò sempre più. Io ero di nuovo deluso, in trappola, mi sentivo non libero di esprimere i miei sentimenti e venivo spesso contrariato, criticato, sminuito anche per stupidaggini. Mi sentivo solo. Una particolarità che io detestavo: pretendeva il mio vestire bene, il mio essere preciso e impeccabile quando stavamo insieme. L’essere sempre profumato altrimenti non si lasciava andare fisicamente o ad effusioni gentilezze o altro, per me importantissime in qualsiasi situazione di intimità senza il bisogno di apparire, di profumarsi. Se la raggiungevo appena uscito da lavoro, desideroso di vederla prima che lei tornasse a casa dal figlio.. il mio non essere sbarbato o con abiti freschissimi era interpretato da lei come un’offesa. (ma stiamo scherzando?). Per me non erano problemi questi.
    Ogni tentativo di abbattere di nuovo questo muro era solo un ricevere frasi cattive facendomi passare da egoista, da colui che la importuna e la stressa solo perché volevo sentirla, chiamarla, chiederle come è andata al giornata.. lei aveva troppo da fare per ascoltare me che la cercavo preoccupato dai suoi nuovi silenzi… lei sempre aveva cose più importanti da fare, il suo lavoro (aimè precario), il figlio.. io non potevo chiamare quando avevo voglia o chiederle di vederla anche mezzora al giorno poiché desideroso di ogni singolo attimo con lei.. Arrivò a dire con tanta cattiveria: “Io ho la mia vita i miei problemi.. tu me ne crei altri invece di risolvere quelli che ho già… sei un egoista solo incentrato su te stesso, sei un dittatore che non mi lascia vivere.. io faccio quello che voglio e vado dove voglio… non ho bisogno del tuo aiuto o sostegno… (ancora una volta ero io quello sbagliato, quello in errore)… e poi spesso critiche sui miei modi di fare… e non esitava a dirmi di altri uomini che la invitassero ad uscire.. Di nuovo ricatti: se non mi porti in vacanza ti mollo, se non mi porti dai tuoi entro 10 giorni ti mollo. Io iniziavo a riderle in faccia.. e iniziavo ad aver chiaro che molte cose non quadravano. Tutto dipendeva dal fuggire da casa sua? Tutto dipendeva dal mio rimandare l’incontro con i miei? Purtroppo temevo una sua nuova fuga e volevo per ora lasciare in disparte i miei e i suoi e non coinvolgere nessuno.. Ne avevo abbastanza… ero fuori di me.. l’amavo davvero ma ero solo contro non so che cosa. Mi sentivo solo.. Iniziai a cercarla di meno… per riprendere un po’ di tranquillità… ero sempre nervoso e agitato… Lei si accorse di ciò e mi rinfacciò anche li che ci facevo apposta. Mi ricordo una sua frase: io voglio quello che vuoi tu ma se ti agiti e ti lamenti io non ti reggo. (non riuscivo ad essere calmo e far finta di niente, lei viveva nel suo mondo, io sembravo non esistere). La situazione precipitò i primi di maggio quando dopo una giornata passata insieme con i suoi amici le dissi: “io non ce la faccio più.. non ti capisco più… non capisco se ti manco.. se non ti manco.. se ci tieni.. se non ti importa più nulla… non rispondi più.. avrò dei difetti ma non riesco a sostenere il tuo modo di fare freddo, evitante, privo di interesse verso me… verso noi.. i tuoi sentimenti sono come un’altalena… pure a letto sei una mummia.. Prima mi chiedi di convivere… e poi se ti chiedo di aspettare a coinvolgere le nostre famiglie fuggi di nuovo… e ancora rabbia e critiche sulle mie nuove ansie… Lasciamo da parte le nostre famiglie e pensiamo a noi, siamo adulti, ma solo se lo desideri veramente! Sei solo capace di osservare, di pretendere e verificare se io faccio le cose che tu vuoi! Toglietelo dalla testa! Mi sto esaurendo! Me ne vado!” e piansi davanti a lei… Lei era solo agitata ma non ha mai pianto… mai… mi bloccò di nuovo e mi disse: aspetta dammi un’altra possibilità. Io non risposi. Le mie arrabbiature non erano tollerate da lei. Mi voleva sempre buono e calmo ma io per carattere sono impulsivo ed era impossibile stare calmo e inghiottire i suoi modi di fare. Non stavo zitto, non volevo subire ma urlarle contro che l’amavo e non volevo una mummia accanto a me.
    Il giorno dopo dovevamo vederci ma non rispose alle mie chiamate.. con la probabile scusa del figlio malato rimase a casa e scrisse solo un sms in tarda serata… in cui mi dava l’addio: non ti amo, ci siamo solo voluti bene, trovatene un’altra. Sei emotivamente chiuso (era lei quella chiusa e crudele) e mi pento di averti fatto conoscere mio figlio. Mi metti l’ansia e sei solo incentrato su te stesso (era lei che pensava solo a se stessa nei suoi innumerevoli silenzi). Io sono tornata nella situazione di novembre, Non ti voglio, non voglio passare la mia vita con te! Sei un ragazzino, trovatene una senza figli! Devi stare lontano da me e da mio figlio che è l’unica cosa a cui tengo! Prima eri tu a non fidarti di me ora non mi fido io id te! Ci sono più lati negativi che positivi nella nostra storia! Mi hai deluso! Sento la repulsione per te! Non vai bene per me! E’ finita! …………… (addirittura la repulsione)… Queste frasi me le ha ripetute anche a 4 occhi in faccia. Cosa risponderle? nulla. E’ fuggita di nuovo bloccando ogni mio contatto con lei. La fiducia che stavo riponendo e a fatica in lei è caduta sotto terra di nuovo e ora e non ho la forza di cercarla ne di vederla. Mi sto chiedendo da quasi 3 mesi se le mie colpe sono così gravi.. è solo mancanza di amore in lei oppure aveva dei problemi nel relazionarsi con me? O forse ho io dei problemi?! Come è possibile chiedere di convivere ed informare i suoi genitori se non è pienamente convita di ciò che prova per me? Solo per una finta apparenza? perché solo critiche? perché si è messa sempre su un gradino superiore per poter osservare quanto e cosa io facessi per lei? lei ha solo criticato.. mi ha esasperato.. Dubbi e silenzi! Io ho cercato sempre di difendermi e il mio perdere la pazienza ed innervosirmi era inevitabile.. (volevo tutt’altro con lei e non essere costretto a provare nervi e rabbia). E’ una delle tante storie che non hanno funzionato oppure lei è davvero una donna anaffettiva e difficile che mi ha utilizzato fino a che le facevo comodo? Pensavo che avesse paura di innamorarsi di nuovo.. a lasciarsi andare e nella prima parte della relazione ci poteva anche stare… ma poi.. questa tesi non regge. I suoi TI AMO erano bugie o meglio.. attimi. Volevo darle di più, forse non ce l’ho fatta, ma volevo essere apprezzato come uomo e non come lo zerbino che la porta subito in vacanza, cene e centri benessere! Non solo passione, ma me stesso con pregi e difetti.. forse non mi ha voluto.. non è in grado di dare amore e forse neanche di provarlo? Non lo so. tenevo tanto a questa persona.. in virtù forse della bellissime ed intense sensazioni che ho provato anche se per un anno appena. Mi manca tanto ma la sua ambiguità, critiche, silenzi, fughe e negazioni fanno ancora più male. Era solo una maschera? Mi manca tantissimi e non riesco a togliermela dalla mente. Ogni giorno sono sul punto di chiamarla, di scriverle, di dirle ciò che ancora provo per lei ma puntualmente non lo faccio poiché lei prova repulsione per me sono sicuro che ha un’altra vita. Non ho mai scritto su blog del genere, mi scuso se sono stato troppo lungo ma spero di trovare giovamento da una sua risposta o commento Dottore. Un caro saluto.

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 31, 2015 at 5:29 am

      Grazie per questa intensa testimonianza. Mi spiace per come lei si possa sentire. Queste situazioni sono strazianti. Il fatto di poterle esprimere , anche scrivendo e confrontandosi, aiuta l’inconscio a trovare una via di sfogo e anche di elaborazione. Dopo aver scritto e comunicato la propria esperienza avviene un primo cambiamento interiore perché questo impegno espressivo ci costringe a ponderare, riflettere, vedere le cose con maggior chiarezza e anche ad incanalare le emozioni verso una presa di coscienza. Anche l’altro ci appare in modo di verso, in qualche modo lo oggettiviamo, lo analizziamo e questo crea un primo distacco terapeutico al fine di poterlo affrontare con maggior consapevolezza. Non tutti si rendono conto che il solo scrivere e confrontarsi in un ambito ‘protetto’ informato e solidale come questo ha già un suo piccolo, ma importante effetto terapeutico. A chi piace scrivere e scrive molto il racconto della sua esperienza è un ‘importante via energetica per dare sfogo ad un ingorgo interiore che altrimenti potrebbe essere ancora più pesante. E’ come far sanguinare la ferita, o anche come vomitare, ma in qualche modo serve a liberarsi di contenuti troppo pesanti da digerire e dannosi per l’organismo psichico se restassero lì, inespressi.
      Talvolta non si ricevono risposte esplicite. Le persone non sempre sanno cosa dire o suggerire. Ma bisogna sapere che dentro di loro molte persone vorrebbero poter dire qualcosa e scambiarsi un aiuto. Anche io come psicoterapeuta non posso dare suggerimenti espliciti e diretti perché per farlo dovrei almeno avere un colloquio, un approfondimento in seduta. Però qui possiamo prendere coscienza degli aspetti psicopatologici, o comunque dolorosi e disturbanti della vita amorosa, nostra e degli altri, e quindi ciascuno offre uno spunto per capire. Le risposte sono anche nelle testimonianze degli altri dove ciascuno può spesso trovare qualcosa di se stesso e della sua esperienza. E’ così che raccontandosi e leggendo i racconti degli altri nel nostro inconscio elaboriamo un senso alla nostra sofferenza, ci rendiamo conto che non siamo soli e che c’è una solidarietà per quanto possa essere espressa in modo virtuale. Questo fa bene, aiuta a ritrovare fiducia nel cuore. Per appr4ofondire ciasdcuno deve cercare una sua via con la psicoterapia e con la ricerca interiore. Ed in tal senso questo blog e la pagina FB connessa offre molti suggerimenti. Quindi grazie per la partecipazione e ricordatevi che quando scrivete la vostra esperienza vi fa bene e che in questo modo state anche rispondendo ad altri e altri rispondono a voi, anche se modo indiretto, con solidarietà e comprensione.

    • Jo Agosto 13, 2015 at 8:11 pm

      Scappa ! Scappa via ! Metti distanza e circondati di persone buone che capiscano la tua situazione bene e siano in grado di sopportare anche tuoi periodi difficili. Leggi tutto quello che puoi leggere sul tema e fallo leggere (la gente tende a non credere a queste storie specie se sei uomo). Sarai scontroso tenderai a stare da solo e a non saper più stare con gli altri e hai bisogno di aver vicino persone in grado di sopportare i tuoi malumori. Dormi (scommetto che ti ha fatto dormire poco). Riposa. Sogna. Curati con i sogni. Scommetto che hai fatto sogni angoscianti. Ma lentamente cambiano, più la allontani più cambiano. Cerca di sforzarti per trovarti degli interessi che possano nutrire la tua anima, come musica, arte, poesia, narrativa, viaggi. Non stare da solo. Sforzati. Scappa via, metti acqua. E’ una follia senza fine. Io mi vedo in te. Scappa via !

      • Marco Agosto 21, 2015 at 12:38 pm

        Ciao Jo! Non sono scappato.. non è servito.. è lei che è scappata.. sicuramente con un altro corteggiatore. Ho letto molto sull’argomento.. è un mondo nascosto e buio. Ma la colpa è nostra che anche a distanza di mesi pensiamo all’accaduto.. ai perché.. accanendoci con loro.. poi con noi.. poi con loro.. dovevamo fare… non fare… dire.. non dire.. rinunciare di più… non rinunciare.. essere se stessi non basta. Solo solo fiero di non averle dato quello che lei chiedeva con i capricci.. e non con pazienza e rispetto. Io non le chiedevo nulla, solo più partecipazione se tutto ciò che era successo era vero e non una menzogna. Sono fiero di aver provato a metterla alla prova.. dopo la sua fuga e ritorno.. fiero non di non averla portata in famiglia… come lei ardentemente chiedeva forse per trovare un nuovo rifugio lontano da casa sua. La mia vita è andata avanti, il mio lavoro.. interessi .. attività.. e nuove amicizie inaspettate e vere. Poi quando sto da solo mi deprimo. L’ho sognata un paio di volte e in una di queste lei mi diede in mano una lettera… lunga..ma incomprensibile.. più mi avvicinavo per leggerla più mi sembrava di vedere doppio… o leggere una scrittura incomprensibile. Fa quasi sorridere vero?!

      • Paola Agosto 23, 2015 at 10:10 am

        scappa via fino a quando il pensiero di lei/lui sarà epurato fino al punto che resterà il ricordo del folle battito d’ali di farfalla

        • Pier Pietro Brunelli Agosto 28, 2015 at 5:38 am

          Grazie per questo contributo poetico così autentico e ispirato. La poesia è la forza più soave per curare le pene del cuore ed insegnarci ad amare.

  18. Naike78 Luglio 28, 2015 at 2:11 pm

    Buongiorno Dottore, grazie per questo spazio virtuale che mi ha fatto comprendere che potrei essere una vittima di un narcisista patologico.
    Vorrei raccontare la mia esperienza e avere un parere da lei se il mio caso rientra nel tdn e magari dei consigli dagli altri che ci sono passati.
    Un anno fa, dopo 5 anni di convivenza, ho lasciato il mio compagno e convivente, persona anaffettiva che mi aveva fatto vivere una profonda solitudine. Mi è sembrato di vivere con un fantasma, mai un bacio, mai qualcosa che potesse farmi sentire amata, anche se diceva di amarmi; dialogo zero. Ho provato a parlargli della mia sofferenza, ne ho ricevuto maggiore chiusura e ancora più distacco, con conseguente colpevolizzazione per le mie lagne.
    Ho deciso di prendermi una pausa, per vedere se il distacco lo avrebbe svegliato dal suo torpore.
    In questa pausa ho conosciuto un ragazzo, dolce, gentile, affettuoso e disponibile al dialogo. Seppur in amicizia, abbiamo percepito da subito un’attrazione reciproca, ma il nostro vederci era finalizzato all’inizio a confidarci le pene d’amore di entrambi. Anche lui aveva sofferto e trovava in me un’attenta ascoltatrice e consigliera.
    Finché la relazione non è diventata più intima: praticamente eravamo come fidanzati, pur non essendolo.
    Solo ora capisco che la nostra meravigliosa intesa era lui che si travestiva del mio sogno d’amore! Sembrava aver quasi dimenticato il passato, sembrava proprio volermi, ma che ci andasse piano per paura di soffrire ancora.
    Dopo un po’ però è mutato, dallo stare sempre insieme ha cominciato a sfuggire, diceva che aveva in testa l’altra, ma poi si circondava di una marea di amicizie femminili, tutte ragazze con storie andate male, tutte che lo volevano e lui che diceva di rifiutarle perché ancora attaccato al precedente amore.
    Raccontava di essere amato da tutti, in particolare nel luogo di lavoro, invidiato da chi era meno bravo di lui, e con i suoi modi gentili accattivava tutti.
    Invece con me era duro: io e le altre non eravamo mai all’altezza della donna ideale che professava di cercare, sproloquiava di sani principi, puntualmente disattesi, malignava del sesso maschile interessato solo a raggirare le donne per il sesso.
    A me diceva che avevo sbagliato col mio ex, mi spingeva a ritornare con lui, a fare la vera donna, a pretendere che lui mi desse ciò che mi era mancato a lungo, diceva che non sopportava le coppie che alla prima difficoltà si mollano, e non era il mio caso, ma non voleva sentire ragioni. Aveva cominciato a minare il mio orgoglio di donna, poiché in tutti i modi mi colpevolizzava perché volevo lui mentre non ero all’altezza di amarlo, nonostante gli fossi stata affianco, nonostante tutto quello che facevo sembrava renderlo felice, quando poi dialogavamo io non ero mai abbastanza e per dimostrarlo meglio sottolineava sempre i miei difetti, quando fino a poco tempo prima era un elogio continuo dei miei pregi. Ed anche questi non venivano più visti con positività, ma smontati ed equiparati a difetti, insomma tutto in me era difettato, anche ciò che gli era piaciuto in principio, però continuava a fare il semifidanzato e continuava il sesso, unica cosa in cui ero insuperabile, ancora…
    Più sfuggiva più io ero piena di dubbi, incertezze, e più chiedevo spiegazioni più lui continuava a farmi sentire poco importante, colpevole di non capire, visionaria, come se ad illudermi fossi stata io.
    Più chiedevo spiegazioni più mi faceva passare per appiccicosa, per cattiva, per manipolatrice. Il tutto senza mai essere direttamente cattivo, ma con gentilezza e dolcezza, così da far sembrare la mia rabbia ancora più inopportuna.
    Finché non ha deciso che dovevamo restare amici di facciata: salutarci cordialmente se ci incontravano, ma non vederci e sentirci più. E se provavo a dire che era assurda questa richiesta, dopo quello che c’era stato, più lui sminuiva il nostro rapporto e accusava me di volere che mi amasse per forza.
    Io ho cercato di smascherare tutte le sue bugie e ci sono riuscita sempre, ma quando gli presentavo la verità inequivocabile, lui era capace di girare il discorso sempre in proprio favore, avere sempre l’ultima parola, manovrare i miei comportamenti perché le cose andassero come voleva; dimostrando che io ero infantile e lui maturo, cattiva e lui buono, macchinosa e lui semplice e pulito.
    Ora sto cercando di uscirne, provo rabbia verso di lui perché non ammette la verità, provo disgusto verso tanta violenza sottile, ma sempre violenza. Non ho potuto vendicarmi, cosa che è diventa infine l’unica maniera per non sentirmi usata, ma ho capito essere vano ed inutile, tanto si lotta con un boomerang in mano, che torna sempre a colpire me. Mi sento colpevole, poiché da donna adulta e con una certa esperienza di vita, una buona autostima, una vita piena, mi sono fatta accalappiare da poche e scontate moine, nonostante c’era chi mi volesse aprire gli occhi, ho continuato a tenerli chiusi, è tutt’ora mi odio perché mi manca, perché ho cominciato ad aver paura dell’amore, ad odiare l’amore stesso, al punto che mi urtano i più comuni gesti di affetto.
    Grazie per avermi permesso di raccontarmi ed un grande in bocca al lupo a tutti quelli che lottano con il proprio vampiro interiore!

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 29, 2015 at 9:35 am

      Grazie per questa coraggiosa e significativa testimonianza. Più ci confrontiamo e ci esprimiamo e più possiamo autoaiutarci e aiutare gli altri a crescere e a trasformare esperienze amorose che possono essere strazianti oltre che delusive, in comprensione, conoscenza, amore… questa è la migliore risposta che si può dare al male e alla negatività, trasformare i rovi di spine in cespugli di rose https://www.albedoimagination.com/2013/08/la-rosa-nellanima-il-se/

  19. Naike Luglio 23, 2015 at 9:45 pm

    Buonasera Dottore e complimenti per questo articolo molto interessante.
    Vorrei raccontare la mia storia, un po’ per avere un’opinione da parte sua e dei commentatori, un po’ per liberarmi di un peso che mi affligge da un anno in particolare, ma forse anche da maggior tempo.
    Sono una donna di 36 anni, lo scorso anno sono arrivata a toccare il fondo per colpa della mia vita sentimentale: convivevo con un uomo da 5 anni, un uomo distratto e molto anaffettivo, una relazione davvero difficile poiché mi sono sentita via via sempre più sola, abitavamo sotto lo stesso tetto, ma mi sono sentita incompresa e non amata.Mi sembrava di stare con un fantasma. Perciò dopo vari inutili tentativi di dialogo, ove spiegando il mio disagio ottenevo sempre o una più forte chiusura da parte sua o peggio una colpevolizzazione nei miei confronti per le mia rimostranze riguardo la sofferenza che mi causava, ho deciso di lasciarlo sperando si ravvedesse. La pausa era intesa come riflessione, non come rottura definitiva.
    E proprio nella pausa sono incappata in un ragazzo che solo oggi mi è chiaro essere un narcisista patologico.
    Il tutto è cominciato come un’amicizia, ma si capiva esserci da entrambi anche forte attrazione, ci siamo avvicinati perché entrambi soffrivamo per amore e fra un consiglio ed un’altro dall’amicizia si è finiti ad una relazione più intima.
    Eravamo sempre assieme e lui pareva preso, pur dicendo che soffriva ancora per un’altra donna. Ho pensato che fosse una fase di passaggio, che aveva bisogno di tempo, anche perché la nostra intesa era perfetta.
    Ho solo dopo capito che questa intesa era lui che si travestiva con le sembianze del mio sogno d’amore: dolce, premuroso, amante molto intenso e attento, grande ascoltatore, disposto nel dialogo, affettuoso a livelli quasi inaspettati; in una parola tutto ciò che mi era mancato fino a quel momento.
    Tempo pochi mesi e ha cominciato a mutare, sfuggire, essere contorto e incomprensibile, indeciso fino all’inverosimile, al punto che mi ha spinto a riprendere la storia precedente.
    Ha cominciato dicendomi che aveva un’idea di donna al suo fianco cui non corrispondevo, che dovevo essere più donna e pretendere dal mio ex quello che mi mancava, ha cominciato a guardarsi intorno, avere molte amicizie femminili, delle quali diceva essere delle ragazze che lo volevano a tutti i costi e che lui si trovava a doverle rifiutare, perché in cerca di quella donna ideale cui nessuna mai arrivava.
    Sul lavoro ha iniziato a dire che era amato e stimato da tutti oltremisura, che molti provavano invidia per lui e riguardo al genere maschile era sempre molto critico, affermando che altri uomini trattano male le donne, che vogliono solo sesso e che non sono fedeli, mentre lui appariva sempre come un santo. Peccato che intanto faceva finta di essere mio “amico”, mio e del mio ex, ma che poi mi frequentava in tutti i sensi, anche dal punto di vista sessuale. Il rapporto era morboso, messaggi continui e uscite tutte le sere.
    Finché non ha cercato di liquidarmi molto in fretta: da 20 messaggi al giorno a 0, dal vedersi tutti i giorni, al nulla o quasi, finché ha deciso che dovevamo restare amici e basta, ma di facciata, cioè salutandoci quando ci incontravamo, ma senza sentirsi nè vedersi più. Io gli ho confidato che provavo un sentimento, lui diceva di provare ancora amore per la sua ex, che avrebbe cercato di riconquistarla, ma non lo faceva mai e mi spingeva sempre più verso il mio ex.
    Tutto questo mi ha creato una ferita dentro: mi sentivo di impazzire, come era possibile che mi fossi sbagliata, i segnali c’erano tutti, ero convinta che anche lui provasse le stesse cose che provavo io, ma che la delusione precedente lo frenava nel lasciarsi andare.
    Io sembravo una pazza, perché chiedevo spiegazioni, avevo visto coi miei occhi e percepito molte emozioni reciproche, lui mi faceva passare per una visionaria, una appiccicosa, una che voleva costringerlo ad amare per forza, ed io ero sempre più confusa. Ha iniziato a trattarmi male, mai in maniera diretta, sempre con quella dolcezza che cominciava ad avere tinte oscure, ma sotto minava la mia sicurezza di donna, facendomi sentire non all’altezza di essere amata da lui.
    Quando ho cominciato a svegliarmi e capire che incubo fosse, oramai aveva minato tutte le mie certezze e mi teneva in pugno. Anche quando ho cercato di non obbedire più a ciò che voleva, ha trovato il modo per farmi passare per una persona infantile, che non aveva capito che era solo un’amicizia e che mi ero illusa da sola: in una parola lui non aveva colpe.
    E così ogni volta che il mio orgoglio voleva sentirsi dire che era stato lui a raggirami, ogni volta che gli chiedevo di ammettere le sue colpe, lui aveva sempre la giustificazione e volgeva critiche pesanti a me. Ogni volta, senza mai avere la soddisfazione di ragionare alla pari, di vedere un uomo assumersi le proprie responsabilità, sempre denigrata e raggirata, sempre più in basso. Anche se dicevo che volevo rimanessimo due estranei, venivo puntualmente accusata di essere la cattiva, e lui passava sempre per il bravo ragazzo senza colpe, che aveva la missione di consolare fanciulle deluse da uomini sempre più interessati a trattarle come trofei, mentre lui appariva il moralizzatore cui tutti si rivolgevano per un consiglio.
    Ora io non mi piaccio, mi colpevolizzo per ciò che mi è accaduto e a momenti cado ancora in quella incredulità che mi offusca la vista e non mi permette di vedere le cose con chiarezza.
    Non so se ne sto uscendo, ma mi sento triste e depressa e cosa ben più grave fatico a credere nell’amore. Sono un’altra persona, non mi riconosco più.
    Accetto consigli utili e seri da tutti voi,
    Grazie e in bocca al lupo a chi ne ha sofferto ma sta uscendo dall’incubo.

  20. Paola Luglio 23, 2015 at 9:00 pm

    “si perde solo quello che non si ha”.
    ho letto questa frase in un libro di Anna Marchesini che mi ha fatto molto riflettere.
    siamo portati a credere che perdiamo solo ciò che abbiamo ed, invece, a ben pensare si perde ciò che non si ha, perché chi c’è resta sempre e non va via.
    perché è proprio vero che laggiù nel fondo e lassù sulla cima più alta alberga la compassione. nobile sentimento dei puri di animo. chi non la nutre vive della pochezza che la vita quotidiana offre e non conoscerà mai il volo delle aquile.

  21. Giuliana Lisi-Associazione Albedo Luglio 23, 2015 at 12:53 pm

    un abbraccio a tutte le persone che scrivono su questo forum cercando di aiutarsi l’ uno con l’ altro e ci riescono. La sincerità e l’ onestà interiore nel cercare di analizzare i tanti sentimenti contrastanti di rabbia e dolore, di gelosia e rimpianto per non aver capito prima, sono delle doti che sicuramente vi aiuteranno a sanare questa profonda ferita. Noi dell’ Associazione Albedo abbiamo negli anni incontrato e conosciuto tante, tantissime persone che hanno superato il trauma doloroso e sono riuscite a rigenerare la propria vita riempiendola di amore, interessi, nuove opportunità e salute. la vita ha la capacità di rinnovarsi continuamente, non bisogna cedere al dolore ma viverlo come una sfida per trasformarlo, cercando come state già facendo di non isolarvi dagli altri ma cercando la compagnia delle persone buone, come voi, che avete tanto da dare e per questo siete stati succhiati da chi vi invidiava e vi invidia per tutti i doni interiori che avete. Questo è il punto: le persone brave non devono soccombere, possono aver sbagliato, essere stati creduloni, infatuati dall’ attrazione erotica, possono essersi illusi ed aver chiesto troppo alla loro capacità di sopportazione, ma non per questo devono soffrire per tanto, troppo tempo. Soffrite giusto il tempo che vi è necessario per capire e trasformare, decidete anche voi quando debba durare il il tunnel. L’ amore è dentro di voi, i momenti belli che avete vissuto sono stati possibili perchè voi siete belli, siete amore, capaci di amare e dunque tornerà sempre l’ alba per voi, tornerà sempre a splendere il sole.

  22. Alex Luglio 21, 2015 at 8:55 am

    Piccola recensione dopo questo mese e mezzo di distacco dalla Vampira.
    Premesso che non sono riuscito a mantenere un distacco completo perchè il soggetto in questione a distanza di 4 …5 o 6 giorni tornava a scrivermi, o per commentarmi in modo simpatico la foto di wazzup o chiedermi o aggiornarmi su cose molto sciocche e di scarso interesse. Io mantengo la mia linea molto fredda e indifferente. Non chiedo piu’ alle sue amiche come prima. Non mi interesso di cio’ che fa. Alcuni giorni fa litighiamo perchè mi scrive “non ti manco un po’?” alla quale ho sfuriato dicendole che non dovrebbe permettersi di chiedermi cose la cui risposta per lei non ha valore come quando mi chiese le la amavo. Ieri mi scrive ancora. come se nulla fosse riguardo una scenata del suo ex che l’ha bloccata. Io non blocco lei e non agisco contro perche’ penso sia un modo di darle importanza e attenzione. RImane li come le altre persone. Penso di aver raggiunto un risultato pratico che non pensavo: quello di “almeno fingere” il mio totale disinteresse e starle lontano in qualche modo aiuta. Prima non ci sarei riuscito. Con nessuna persona che che mi ha ferito in passato sono riuscito a mantenere questa fermezza tranquilla. Dall’altro lato c’e’ un aspetto che invece giorno per giorno mi corrode e mi fa vivere male. quello empatico e vero di come mi sento. Mi aggrappo a chiunque e spesso mi accorgo che non tutti hanno voglia di ascoltare le stesse cose perche’ comunque li capisco….ci sono giornate che mi sento forte altre vorrei qualcuno che come lei prima mi potesse far sentir bene ma in modo sincero, o peggio spero torni….le ho sparato in faccia tutto, dal fatto che e’ falsa che ha il piede in mille scarpe per vivere di consensi…credo tutto cio’ che molti di voi vorrebbero dire al proprio vampiro…ecco io l’ho fatto. dall’altra parte ho trovato una sorta di “depistaggio” con un’ arrabbiatura…e lo scrivermi giorni dopo come se fosse un fatto isolato… Vorrei perdere la testa per qualcosa di ONESTO.

    • Paola Luglio 30, 2015 at 2:18 pm

      le cose accadono velocemente ed all’improvviso, dice il choach del master che ho frequentato questo inverno a Bologna.
      anche io, Alex, ho atteso una sua chiamata, un suo atto di compassione,che mi dimostrasse che mi ero sbagliata, ma NULLA!
      l’avevo chiamata prima del mio ricovero in clinica, dove sarei stata sottoposta ad un delicato intervento alla spina dorsale; le dissi che sarei passata dalla sua città il 22 giugno e che mi avrebbe fatto piacere incontrarci per un caffè da buone amiche; mi rispose che partiva ( uno dei suoi soliti viaggi!!!).
      ho riprovato a chiamarla prima di partire ( ero impaurita, disperata, sola) ed ho scoperto che aveva bloccato anche la segreteria telefonica, acché non potessi lasciare neppure un messaggio.
      é stato un durissimo colpo, credimi.
      dopo l’intervento ho trascorso 40 giorni a letto ed è stato ancora più duro pensare al suo disprezzo vomitato addosso al mio orgoglio ed al mio sentimento, ma ho lottato l’ultima battaglia con me stessa per difendere la mia dignità.
      ieri sono arrivata a San Benedetto e stamattina ho fatto la visita di controllo. l’intervento è riuscito ed è successa una cosa bellissima, la scossa di cui parla Jodorowsky. mentre il neurochirurgo che mi ha operata mi visitava una folata di energia empatica si è creata tra di noi, l’ho guardato negli occhi e la sua dolcezza mi ha emozionato come non mi succedeva da tanto… un Uomo!
      da quel momento l’idea di lei é scomparsa.
      quell’uomo mi piacissimo!!!

  23. ariella69 Luglio 16, 2015 at 9:01 am

    Mia madre il vampiro. ho 46 anni e sono esausta. voglio guarire da questo male dentro. ora ha 71 anni, sta bene, in ottima salute, una bella donna, piena di energia, ma visto che io mi sono staccata un po’ da lei, dopo molti sforzi, da mesi si è fatta venire depressione e attacchi di ansia, mi ricatta, mi perseguita, mi telefona alle 11 di sera dicendo che ha un infarto, chiama le ambulanze, non ha nessuno al mondo se non me. non ha un compagno, non ha un’amica, nessuno, solo me. Io ho una bambina di 9 anni gravemente disabile e malata, lavoro full time, ho tanti impegni, tante preoccupazioni, tanta fatica, tanta stanchezza. e vivo con questo mostro dentro, con questo cancro. voglio liberarmi. ci sono riuscita per alcuni mesi, ma alla fine mi fa pena questa donna, e ci ricasco, tempo qualche settimana e ritorna a feririmi, a colpevolizzarmi, a criticarmi, a pretendere sempre più, sempre più, non basta mai, MAI, prima mite e “malata” poi sempre più distruttiva e cattiva. A 46 anni sono esausta, voglio liberarmi, le ho dedicato tutta la vita ma non serve e non basta mai. la mia bambina ha davvero bisogno di aiuto, ho bisogno di energie per mia figlia, per il mio compagno, per me stessa, per la mia vita. ma lei è anziana e sola, se mi stacco un po’ lei mi “riporta all’ordine” chiamando ambulanze, mi fa chiamare la notte da conoscenti dicendo che sta male, si fa venire ansie e depressioni, fin da quando ero piccola lei ha sempre avuto “esaurimenti nervosi” violentissimi se solo provavo a vivere un po’ autonomamente. come posso liberarmi ora? ora è tardi forse, non posso certo sfuggire alle mie responsabilità anche legali, abbandonando un’anziana. che poi anziana non è invero, è una bellissima donna, in buona salute, sta molto meglio di me che sono schiantata di fatica e di dolori fisici di tutti i tipi. mi ha devastato la vita, fin da quando avevo 3 anni, ho temuto per la mia vita, mi ha minacciata con coltelli, ha tentato di affogarmi, mio padre se ne era andato, eravamo sole io e lei, mi ha sempre percossa violentemente, ricattata, colpevolizzata, spinta e frustata come un cavallo perennemente in corsa ad essere sempre perfetta, e quando raggiungevo qualcosa di buono, per farla felice, per avere un suo apprezzamento, lei me lo distruggeva, non era mai abbastanza buono, mai abbastanza ben fatto, c’era subito un nuovo traguardo di perfezione da raggiungere e poi da distruggere. ha allontanato tutti i i miei compagni, fin da quando ero adolescente, è stata mortalmente invidiosa di ogni mio affetto, si è installata nella mia casa alleandosi e aizzando tate e donne di servizio (che curano mia figlia mentre lavoro) per impedire che avessi un compagno, ha minacciato e aggredito fisicamente il mio attuale compagno, ha tentato di prendersi anche mia figlia, e qui è l’unica volta che ho reagito. Tutto questo, con enorme fatica, sono riuscita ad arginarlo nell’ultimo anno, e allora lei che si è vista un po’ esclusa, ha iniziato a manifestare questa forma depressiva e ansiosa piuttosto grave. e a me scatta il senso del dovere, ora è vecchia, si atteggia a malata, come posso liberarmi? ora sono veramente incastrata…chi va quando la notte mi fa chiamare che sta male? non posso certo mettere giù il telefono e far finta di nulla, se va in ospedale mi chiamano, giusto? sono molto triste, mi sento senza via di scampo. condannata all’ergastolo…

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 17, 2015 at 7:33 am

      Sulla tematica delle dinamiche genitoriali disturbanti di tipo narcisistico e borderline si veda l’articolo https://www.albedoimagination.com/2014/06/genitori-narcisisti-e-borderline-intervista-piewr-pietro-brunelli/.

      Quando si ha un genitore anziano così disturbantre bisogna considerarlo come se avesse una malattia che può infettare la nostra psiche. E’ un grosso problema, ma l’importante è non restare infettati, avendo le giuste cautele di ‘igiene psichica’ per se stesso. D’altra parte se si ha n parente con una malattia fisica alquanto contagiosa, pur volendogli bene, è ovvio che bisogna fare attenzione a non contaggiarsi. Trasportiamo questo concetto a livello psichico. Certamente non possiamo non provare dispiacere e anche un certo disagio se il genitore è molto disturbante, però possiamo preservare il nostro equilibrio psicologico. Se gli effetti sulla nostra psiche sono già stati pesanti è molto opportuno un sostegno o un percorso psicoterapeutico. Va poi limitata la frequenza dei contatti per quanto possibile. Vanno apprese una serie di strategie ‘psicodisinfettanti’, per non cadere in certe trappole psichiche. Va compreso che ilo genitore, a causa dei suoi problemi psicologici, fa leva su inconsci sensi di colpa del figlio/a e sono questi che vanno curati e superati… Insomma ce la si può fare, ma è opportuno farsi consigliare a livello specialistico per una condotta relazionale adeguata e un lavoro su se stessi per bonificare quel terreno interiore su cui fanno presa i ‘semi e i batteri negativi’ che il genitore disturbante ci lancia addosso.

  24. Annamaria Luglio 13, 2015 at 8:45 pm

    Buonasera Professore, ho appena letto il suo articolo sul disturbo narcisistico della personalita e relativi traumi nella coppia. Il mio caso riguarda mia suocera, che rispecchia tutti i tratti di tale personalita ( manipolatrice, bugiarda, egocentrica e seduttrice in tutte le forme possibili). Tralascio gli effetti che tale disturbo ha comportato su mio marito ( ex alcolista, ex dedito a droghe di vario tipo, etc. Con traumi infantili che oggi sarebbero da denuncia al telefono azzurro).
    Mio figlio, oggi quindicenne, ha vissuto con lei durante l’orario lavorativo di noi genitori fino ad 11 anni. Non lo ha fatto volentieri e non ha un rapporto di affetto con lei, che ha usato con lui metodi educativi non condivisi con noi genitori. Il punto è che da otto mesi mio figlio è entrato in un tunnel che prima è stato definito come depressione maggiore e fobia sociale ( ha anche lasciato gli studi pur non avendo mai avuto problemi di rendimento) e poi come disturbo della personalita borderline. Sono 8 mesi, da subito, che è in psicoterapia oltre che sotto psicofarmaci e seguiamo anche una terapia familiare. La domanda che vorrei rivolgere è: secondo lei esiste una stretta correlazione tra il fatto di aver vissuto i primi anni della sua infanzia con tale persona disturbata e l’ insorgere di tale disturbo? Le sarei grata se mi desse il suo parere a riguardo.

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 16, 2015 at 8:27 am

      Assolutamente non posso e non devo rispondere a questa domanda così’ delicata. Qualunque professionista che le desse una risposta sulla base di poche righe non farebbe una bella csa. Occorre invece un approfondito e regolare consulto specialistico dove poter analizzare bene insieme tutti gli aspetti. Comunque sia in tutte le famiglie ci sono ovviamente influenze reciproche, ma non c’è una meccanica generale di causa effetto per cui siccome un genitore è in un certo modo allora un figlio è per forza determinato da quel genitore. Si tratta appunto di valutare tutti i fattori, mentre i giudizi di massima possono essere errati e pericolosi.

      • Annamaria Luglio 16, 2015 at 8:36 am

        Il problema è che in psicologia tutti concordano sul ruolo determinante svolto dall’ ambiente circostante sullo sviluppo psicofisico e dela personalita ma all’atto pratico nessun consulente specialistico si prende la responsabilita di analizzare le vere cause dei problemi. Noi siamo in terapia da otto mesi, sia individuale sia familiare, ma nessuno ci fornisce le risposte di cui avremmo necessita, ovvero quali sono stati i fattori determinanti che hanno generato la depressione o disturbo di personalita in quello che era un bambino sano e felice, e questo non certo al fine di trovare colpevoli ma, a memoria futura, di non commettere ulteriori errori. Provero a porre la domanda in modo “diverso”: esistono studi clinici e non che dimostrino in qualche modo la correlazione, nell’ambito di uno stesso constesto familiare trigenerazionale, tra personalita narcistiche e induzione di altri disturbi di personalita in particolare borderline su altri soggetti?

  25. Paola Luglio 11, 2015 at 1:44 pm

    ” la chiave che apre tutte le porte é l’umiltà. umiltà è smetterla di dimostrare a chi non si interessa a te che meriti di essere vivo”
    ” tra le braccia della debolezza c’è la forza ansiosa di liberarsi. nella presa del dolore c’è il piacere che aspetta solo di realizzarsi. lungo il sentiero degli ostacoli si celano le opportunità. le lezioni più grandi – ricorda – arrivano sempre dai tormenti più intensi”.
    mi piace condividere questi pensieri con voi. possono sembrare banalità, ma non lo sono.
    quando ho capito che sono stata usata come un fazzoletto di carta, che sono stata trattata come la bambola di turno con cui divertirsi un po’ e non più di tanto, mi è sembrato di impazzire, il mio dolore ha toccato l’apice della disperazione. avevo due strade: precipitare nell’abisso o rialzarmi. il tutto martoriata da dolori lancinanti alle gambe, che mi impedivano di camminare più di 50 mt.
    poi con fatica ho cercato, ed ogni giorno cerco, di vincere il mio orgoglio ed ho deciso di non opporre resistenza e di non lottare più. tutto ciò che é deve essere anche se io non so il perché, mi ripeto ogni mattina… e così 20 giorni fa ho subito un delicato intervento alla spina dorsale ed in questi giorni di convalescenza in attesa di conoscere l’esito del l’operazione i pensieri fluiscono chiari su ciò che è accaduto. ho sempre creduto che l’amore ( inteso in senso ampio) può vincere qualsiasi ostacolo; questa volta ho perso ed anche se ho perso in malo modo, credo che questa sofferenza mi sia servita a diventare una persona migliore di quello che ero prima di entrare nel tunnel.

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 16, 2015 at 10:01 am

      Complimenti Paola, lei scrive cose che danno un importante esempio. C’è una luce che le indica la via… la segua, è nel suo cuore.

      • Paola Luglio 16, 2015 at 11:03 am

        grazie Dottore, il mio viaggio é iniziato dallo sfidante, dal mio sfidante interiore perché è inutile dare la colpa all’altro se non riusciamo a capire prima noi stessi. in altre parole, oggi liberatami dall’autocompatimento comprendo che la responsabilità é stato soltanto mia ed è per questo che sono libera, perché ho me stessa nelle mie mani.
        certo questo viaggio non l’ho fatto da sola. ma con persone che mi hanno indicato la strada, con libri che ho letto, con parole di speranza in cui ho voluto credere. e senza piaggeria alcuna le dico GRAZIE GRAZIE GRAZIE.

    • Manuela Luglio 16, 2015 at 2:40 pm

      Brava Paola.. Viaggiamo sullo stesso binario, stesse situazioni, stessi dolori provocate da persone indegne che si sono approfittate della nostra bontà e genuinita. Proprio per questo diventiamo il loro specchio, un oggetto da usare e poi buttare. Quante volte ho cercato, ignara dell’esistenza di questa condizione patologica/patogena, con estrema umiltà, addossandomi colpe che non avevo, di ristabilire un rapporto che per me era vitale senza ottenere alcun risultato. Sono fiera cmq di ciò che ho fatto, perché ritengo che l’umiltà sia il sentimento piu importante che sta alla base di qualsiasi rapporto. Di certo non potevo aspettarmi nulla di diverso, anzi, ho ottenuto l’opposto.. L’ultimo passo sarà il perdono dopo tanta sofferenza lancinante in ogni parte del mio corpo.. Arriverò anche a questo, con difficoltà e quando riuscirò a perdonare potrò dirmi guarita..ciò che mi aiuta è pensare che queste persone sono veramente malate e non riusciranno mai a costruire nulla di duraturo, di sano, di sincero..tanti treni, tante fermate, ma nessun arrivo, solo l’abbandono, perché non tutte restano attaccate all’amo..Un abbraccio

  26. Stefania Luglio 11, 2015 at 8:17 am

    Stefania .Da molto tempo avrei voluto aggiornarvi eccomi qua. Io sto davvero attraversando una difficile fase e non credete sicuramente. Essendo stata una persona fragile senza alcun dubbio …per cui il Narciso patologico …..patologico e poco ….di nome M . ha approfittato di me .Abuso nei miei confronti .Non ho querelato ma adesso vi scrivo cosa abbia potuto ancora fare e spero con la mia sofferenza di essere chiara e di mettervi in guardia.Stefania da Trento.
    Dopo la sua 4 fuga e vi assicuro che potete anche impiccarmi ma io ho dato fiducia e amore e ho aperto il cuore il mio con onesta .M ha non solo tradito da schifo non solo una volta più e più e ultima ho appurato che già facendomi prendere una casa in affitto di 850 euro con spese condominiali pazzesche scappa circa un anno fa 16 luglio.Care persone vi prego di ascoltarli perche vedete che sono porci e delinquenti. Narcisi come dice Brunelli patologici.malati .malati.non mi devo convincere ….dopo che e scappato io ho vissuto in modo dir poco preoccupante la sua fuga mi ha fatto tremare le gambe per il modo violento devastante perche ti diceva delle cose e mentre ho scritto già appurato aveva un altra a Treviso mentre era a Trento con me.E doloroso perche lui vuole far passare matta me ….mentre invece il maiale necessitava di dividere soldi con me ( rammento figlio a carico con moglie che lo vuole morto……) doloroso perche io non sono falsa bugiarda e non capisci come abbia potuto convivere facendoti del male cosi. Falso bugiardo. Spudorato. Faccia volto schifoso. Da brivido. Non solo scappa e vi garantisco che ho inviato nella prima fase e con forti preoccupazioni SMS …..poi tolse numero e mi sono accorta che la nuova narcisa falsa arida che ha trovato era ed e sua complice.Avevano pattuito .A mio danno.Ha pagato casa per un po poi anche con avv nulla più Ho vissuto malissimo danni psicologici immensi devastanti sul serio .Ho cercato casa chiedendo soldi a destra e a manca e se non fosse stato per la mia intelligenza ( sappiate tutti che io non ho famiglia che mi supporta e questo avevo scritto implorato a questo M .scrivevo dicevo non mi fare scherzi sulla casa…….mille e mille volte oltre che veramente essere sentirmi disgustata della complicità della nuova buffona così chiamata da me ….due individui contro la mia persona solo per aver riaperto la porta ad un estraneo opportunista e falso. Ha bisogno sempre di conferenze platea ed e in giro a vendere farfalle…..perche se lo ascoltate vi garantisco ch e e noioso freddo legge da cani…..il padre ha fatto di lui un immagine che non corrisponde al vero ….lo voleva unico grande…..invece fa del male.
    Concludo che mi ha querelato a Gennaio e da Febbraio non ha più pagato casa ecco spiegata la fuga del 16 luglio e ritornato con me perché serviva il punteggio a scuola a Trento ….bastardo e tu fai abuso su di me dicendomi si torno con te e poi farmi sembrare pazza? Questo ha fatto. Merita di soffrire come non mai.Auguro il male.Mi ha querelata per stalking e se tornassi indietro rifarei tutto si perche e ho questo non e st…..io ero veramente dir poco preoccupata per ciò che mi ha fatto ricadere addosso …destabilizzata completamente… Vedete che ho fatto 60 70 scatoloni con le mie mani ….cercato casa ma prima i soldi…..prima ero e sono a pezzi.. Certo re agisco ma sono devastata psicologicamente perche piango ancora sono sensibile soffro e soprattutto l ho visto una domenica in una visita guidata Io che amo l Arte. Con chi era ? No non pensate con l amante complice e perfida ma con la vecchia amica di data e di eta con cyu

    • Paola Luglio 11, 2015 at 1:54 pm

      Posso dirti una cosa Stefania?
      per poter amare davvero qualcuno bisogna prima voler bene a se stessi.
      se questi soggetti hanno o hanno avuto buon gioco di noi è perché noi non ci amiamo abbastanza, perché il loro abbiamo cercato un rifugio emozionale. loro lo hanno capito ed hanno preso ciò che gli serviva in quel momento.
      non funziona così, non deve funzionare così.
      noi siamo figli dell’universo, interi, splendidi e perfetti in ogni dettaglio.
      é, quindi, nostro diritto essere degni di rispetto e amore ed abbiamo l’obbligo di non accontentarci di nulla di meno.
      io ho frequentato un corso questo inverno di tecniche cognitive e comportamentali, dove mi hanno insegnato che l’igiene mentale va praticata quotidianamente ed ogni mattina mi alzo e ripeto le regole dell’AMC (atteggiamento mentale costruttivo). non sono ancora fuori dal tunnel, ma pian pianino vado avanti.
      guarda avanti, non voltarti più indietro.

  27. valeria Luglio 9, 2015 at 5:42 pm

    Fatto accaduto che mi ha fatto definitivamente allontanare dalla persona con cui stavo…sua mamma donna materialista matrona gestisce ongi cosa…abile manipolare parla logorroica non ha amiche ha litigato con tutti i parenti considera solo la figlia e le nipoti a cui chiede costantemente a chi vuoi più bene a nonna io o nonna l altra ..chi ti fa mangiare le cose buone??é una che non fa altro che cucinare lamentandosi di tutto dicendo male di tutti le prime volte le portavo dolci fatti da me d..una volta disse portando in tavola in suo dolce..questi sono i dolci che mi piacciono a me..da lì non ho più portato un dolce..figuriamoci..cafona .comunque per non dilungarmi arrivo ball evento dopo accumulo d situazioni .weekend dormo a casa di lui ed i suoi genitori sua mamma mi dice ti ho lavato l accappatoio che tra l altro non era sporco ma è maniacale del pulire ddeentro la tasca mi dice..c era un calzino e lo ha buttato…me lo dice ccome fosse la cosa più normale…io vedo qualcsa come il rifiuto della mia persona tanto più che deve andare ad abitare giù perché dovremo andare e sopre di loro a convivere

  28. Pier Pietro Brunelli Luglio 9, 2015 at 12:56 pm

    Sul trauma da Narcisismo vi ricordo il mio libro con approfondimenti:
    Trauma da Narcisismo…
    https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/paperback/product-16171248.html

    Anche in versione E-book
    https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/ebook/product-20806827.html

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  29. Pier Pietro Brunelli Luglio 9, 2015 at 12:49 pm

    Consiglio questo mio noir psicologico per una narrazione su come può arrivare ad agire il ‘vampiro interiore’ dentro una persona predisposta al trauma da narcisismo

    https://www.lulu.com/shop/https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/luomo-nero-ha-ucciso-cassandra-storia-di-un-vampiro-interiore/paperback/product-22262326.html
    versione e-book:
    https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/luomo-nero-ha-ucciso-cassandra-storia-di-un-vampiro-interiore/ebook/product-22261274.html

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  30. Paola Luglio 2, 2015 at 6:05 pm

    Cara Manuela,
    la mia storia é identica alla tua con la sola differenza che il NP nel mio caso è una donna ( ero proprio messa male!!!). l’amica che tutti desiderano di trovare almeno una volta nella vita, l’ amica sempre presente, così distante ( oltre 500 km) eppure sempre lì pronta ad ascoltarti. e chi lo poteva immaginare che dietro quella maschera di donna forte e coraggiosa si nascondeva il diavolo? non sto qui a raccontare la storia, ti basti sapere che alla fine è arrivata perfino ad inventarsi ( si proprio INVENTARSI) un cancro al fegato. che schifo!!!
    ora io sono sola. il maritino davanti al mio crollo fisico e psichico se ne è andato a gambe levate! ora sono io e i miei figli e la mia amica di sempre e continuo a salire la montagna. sento che mi manca poco per l’ultimo crinale, sai?

    • Alex Luglio 9, 2015 at 8:39 am

      Riguardo al fatto del TUMORE INVENTATO non mi stupisce e anzi lo vedo addirittura molto simile alla menzogna raccontata a me: un presunto tumore alla madre, che si quasi certamente non ha. La cosa grave è che l’ho vista raccontare sta cosa anche ad altre persone e una serie INTERMINABILE, soprattutto in momenti strategici….di suoi presunti ricoveri in ospedale, pronto soccorso, incidenti…..e chi più ne ha più ne metta. una spasmodica ricerca dell’attenzione. Solo che accade in maniera così clamorosa che è evidente: come dice il Professore cercare di di fargli ammettere la verità produce una guerra nucleare: siamo matti ad incolpare di falsita’ riguardo malattie cosi importanti o sulla sua salute? Gia’ non si fa e pure evitiamo per buon senso, pero’ loro si. Mentono spudoratamente, parlano delle virtù sono quando gli altri non le seguono, per loro la questione e’ a parte sempre.

      • Paola Luglio 10, 2015 at 4:49 am

        No vabbè, cosa dire?
        Nel mio caso abbiamo anche relazioni intercorse ed intercorrenti con note cantanti e cantautrici della musica italiana, che anelano a mani tese il suo amore. Un esempio: il brano “le parole perdute” di Fiorella Mannoia l’ha scritto anche lei.
        Un altro esempio: a Sanremo lei era dietro le quinte per dare coraggio a Gianna Nannini.
        Un altro esempio ancora: era inseguita dai paparazzi a Parigi e Emma non era con il suo nuovo flirt ma con lei.
        !!!
        Chiaramente conosce il dott Brunelli, cui si è rivolta per essere curata dopo la mia conoscenza!!!
        In altre parole, qui siamo ad altissimi livelli!!!
        La diversità è che questa donna passa il suo tempo grazie alla visibilità offertale da una associazione di volontariato a cercare donne, ragazze e, peggio ancora, ragazzine in difficoltà , cui si propone come amica ed al pari di un camaleonte si crea il personaggio più conveniente.
        Io da parte mia, anche per il lavoro che svolgo, passato il primo momento, ho capito tutto e , non ci crederai, le ho voluto ancora più bene perché ho compreso, grazie a questo blog ed agli articoli letti, di quanto aiuto aveva bisogno.
        In quel momento ho firmato la mia condanna!

        • FLO Luglio 25, 2015 at 3:59 pm

          IO…trasferita a vivere in un’altra città…a gran fatica cerco di trovare amici VERI, in grado di sostituire quelli che ho lasciato….mi imbatto in una “donna simpaticissima”, trasferita anche lei da poco qui…siamo proprio sulla stessa lunghezza d’onda, parliamo la stessa lingua, FINALMENTE HO TROVATO L’AMICA CHE TANTO ANELAVO!!!
          Diventiamo pian piano sempre piu’ amiche…LEI MI PIACE SEMPRE DI PIU’! Solo con lei riesco a sentirmi davvero a mio agio e poi condividiamo le stesse situazioni…
          Entrambe mamme da poco, due pupetti da crescere fra mille difficoltà da neo-mamme/mogli…E la vita scorre, lei è sempre piu’ il mio punto d riferimento, e glielo dimostro in ogni cosa, in ogni discorso e situazione…
          QUALCOSA NEI SUOI ATTEGGIAMENTI comincia a NON TORNARMI…PERO’….cerco di non farci caso! Lei è tornata a vivere qua dopo una decina d’anni di lontananza, ha le sue vecchie amiche d’infanzia, una sorella, un fratello, nipoti, cognati e compagnia bella…
          Io ho proprio pochino…e quando LE parlo di qualcuno che mi è vicino, oltre lei…DI SICURO MI PORTA A PARLARE DEI SUOI DIFETTI, ogni volta è così, ci ricasco…
          ma non mi rendo ancora conto del fatto!
          Passano gli anni e sempre più avverto un disagio, come se la sua presenza nella mia vita fosse indispensabile…ma c’è qualcosa che non va’!
          C’è qualcosa che non va perchè nel frattempo sono cominciate le discussioni…
          “NON SAI ESSERE UNA BUONA AMICA!”, “NON DAI ALL’AMICIZIA LO STESSO VALORE CHE SO DARE IO”……..Queste erano le offese cui ero sottoposta se per caso non la chiamavo per un giorno o due…Musi lunghi e assenza per farmela pagare!!!
          Ha cominciato a seguire la sorella in un percorso buddista…
          Non mi ha MAI CHIESTO di seguirla ma io l’ho fatto per paura di non essere “alla sua altezza ed essere abbandonata”…..LEI MI HA SUBDOLAMENTE INVIATO QUESTI MESSAGGI ED IO L’HO SEGUITA!
          Mi ha umiliata anche sul lavoro definendo alcuni progetti di musicoterapia a cui l’avevo invitata a partecipare “PRIVI DI COMPETENZA”, “NOIOSISSIMI”, “NON ME NE SONO ANDATA SOLO PERCHè C’ERI TU!”
          E tengo a precisare che erano progetti riconosciuti dall’ordine degli psicologi per il “mese del benessere picologico” (puglia) condotti da professionisti psicologi clinici, musicoterapeuti, logoterapisti ecc….
          LEI FA LA BARISTA DA SEMPRE…………..
          Mi ha umiliata in ogni modo, facendomi DIRE E FARE quel che piu’ piaceva a lei minacciandomi piu’ o meno velatamente di NON VOLERMI PIù FREQUENTARE!
          Io ho accettato molte cose riguardanti la sua sfera familiare poco edificanti…e MAI ho fatto riferimenti ad esse per non mortificarla, lei non si è mai risparmiata di criticare tutto e tutti coloro che mi circondano, ma in modo velato….ora che ci penso DIABOLICO…
          Una tale maestria nel farmi sentire una minorata, così come minorati o “difettati” tutti quelli che frequento…parenti e conoscenti!
          Ma una maestria, ripeto….incredibile! Insomma….alla fine le ho permesso di considerarsi L’UNICA PERSONA VALIDA nella mia vita. E IL PEGGIO E’ CHE CI HO CREDUTO ANCHE IO!!!
          Questo le ha dato il nullaosta per far di me uno straccetto…le ha permesso di dirmi quel che piu’ le passava x la testa di bene e di male, le ho permesso di esprimere giudizi sui miei figli facendomeli mettere in discussione rispetto ai suoi (perfetti ovviamente), le ha permesso di sparire e non chiamarmi per settimane, e poi di tornare come se nulla fosse dopo la mia ennesima chiamata in cui facevo finta di niente per non “armare una lite”….
          Penso e le ho detto tantissime volte che la vera amicizia non si misura con la quantità del tempo trascorso insieme ma con la qualità….Mi ha dato della stupida! Il suo concetto di amicizia non è questo, per lei : “lontano dagli occhi, lontano dal cuore”, ed io lì, ad affannarmi per starle dietro, a rendermi presente nella sua vita per dimostrarle quanto ci tenessi….
          E lei che non si faceva più viva….e poi quando l chiamavo portava giustificazioni vaghe…e la invitavo a cena e arrivava tutta tesa, tutta infastidita non so da che….e quel che avevo preparato non era nemmeno buono! E poi….la cercavo ed era impegnata con quella, con quell’altra….e le foto sui social network?! Sorrisi e post di pace e bene e felicità…. Poi parlavamo e mi investiva di qualche suo problema fisico, morale, ma nella realtà poi di problemi concreti non ne ho mai visti coi miei occhi, anzi, ha sempre sfruttato al max tutti coloro che la circondavano scaricando figli, mariiìto, spese e commissioni quotidiane….
          Mi sono ridotta uno straccio e non dimenticherò mai il disagio provato alla festa x i suoi 40 anni….tanta tanta gente….per far numero ovviamente! parenti fino alla settima generazione, le amiche storiche (e fra loro il narcisismo si spreca!) e tanti, tanti clienti del bar……..raazzetti di 18, 20 anni al più….per far numero…)
          Non mi ha cagata per l’intera serata…solo ad un certo punto (ormai ubriaca fatta) mi si è avvicinata e mi ha “mendicato” un bacio………………
          ECC ECC ECCC

    • Manuela Luglio 9, 2015 at 11:49 am

      Cara Paola
      La mia storia é molto, molto complessa.
      Me la sono scritta in ricordo di quell’amore immenso che ho provato, perche il male lo dimentico e non nego, lo cerco ancora. Non riesco a tagliare.
      Non la posso pubblicare ma cerchero di aggiustarla per far si che non si identifichino le persone. Da rabbrividire..
      Sei stata grande se sei riuscita ad arrivare alla vetta.
      Ho alcune persone vicine, soprattutto un padre spirituale che non mi abbandona mai, ho fatto anche io molta strada, ma ne ho ancora molta da fare. Mai, e dico mai, avrei accettato tutto questo male da altri.. Mi ha vampirizzata davvero…

      • Paola Luglio 9, 2015 at 7:27 pm

        Cara Manuela,
        raggiungere la cima è il passo più difficile. La vedi lì e ti sembra a portata di mano, ma quando vai per raggiungerla ricadi uno due tre passi indietro. Forse è la salita più ripida di tutta la montagna!
        Io la conquista più importante che sono riuscita ad ottenere dopo tanto dolore è stata quella di lasciar fluire la mia essenza e consentire all’inconscio di agire senza sovrastrutture mentali. Non credere, sai, ci sono giorni in cui mi manca terribilmente , perché a 50 anni ho amato come una bambina. Amore avulso dal coinvolgimento fisico e così mentalmente intenso da arrivare alla soglia di una sofferenza inaudita. Quando la sua assenza diventa insopportabile , accendo la musica, apro il mio libro della colour therapy e mi tuffo nel disegno con tante matite colorate da intrecciare fra di loro. La mia mente si placa ed in questo modo riesco a placare il disprezzo che mi ha gettato addosso ( mi ha bloccata su tutti i fronti …neanche fossi Fidel!!!), la rabbia etc etc.
        Piano piano funziona ed oggi se qualcuno mi chiedesse “vuoi risentirla?” ” vuoi rivederla?” , risponderei “assolutamente no!” Perché ricomincio a progettare la mia vita e mi auguro di reinventarla e di incontrare un Uomo che sappia collaborare con una coscienza libera! Auguro anche a te questo traguardo. Non mollare!

        • Manuela Luglio 11, 2015 at 10:06 am

          Carissima Paola
          Scrivi molto bene (dote che non ho) ed hai espresso perfettamente la mia identica situazione e ciò che pure io provo. Ti posso confermare che nonostante la sofferenza nel mio cuore, nonostante l’amore che ho provato e provo ancora per lui e che non riesco a staccare dal mio essere, mai e poi mai, nemmeno se dovesse inginocchiarsi implorando (cosa che non farà mai perché è un NP) ci sarà possibilità da parte mia di ripresa di questo rapporto. Pure a me la lettura aiuta, aiuta a non dimenticare per non ricadere nella sua rete. Dicevi che aveva inventato una malattia.. Quanti drammi, malattie, tutto capitava a lui per giustificare l’ingiustificabile. Nemmeno uno scrittore aveva una simile fantasia e siccome la vita con me non è stata molto generosa, gli credevo.. Un abbraccio grande

  31. lorenza Giugno 23, 2015 at 9:42 pm

    Buonasera Dottor Brunelli,

    nell’articolo lei dice che e’ disponibile ad approfondire alcuni argomenti.
    Fosse per me Le chiederei di farlo con tutti i titoli del lungo elenco, talmente e’ interessante e ancora tanto sconosciuto l’argomento sul trauma da narcisismo.

    In particolare mi interessa : “COME IL NARCISISTA PUO’ FARE IMPAZZIRE LA VITTIMA” e “COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA DURANTE E DOPO IL RAPPORTO CON UN NARCISSITA” e “LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO”.

    Se questi argomenti sono anche trattati in qualche libro che ha scritto, se mi indica il titolo. Grazie.

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 25, 2015 at 10:22 pm

      Sono temi di discussione che suggerisco per un dibattito che può coinvolgere tutti. Io nei testi, anche gli altri nel blog sul narcisismo, ho dato parecchie risposte. Poi la cosa interessante è la collaborazione delle persone che testimoniano il loro punto di vista o un loro vissuto: Nelle sedute terapeutiche che tengo per chi me le chiede emergono sempre aspetti molto specifici, ma per questo occorre una paziente analisi su misura, entro un dialogo reciproca, per comprendere il proprio caso particolare. E’ quindi importantissima la ricerca clinica oltre che teorica, e questo blog grazie a tutti i partecipanti è una sorta di ricerca clinica collettiva anche come auto-aiuto on line. Perciò invito i partecipanti a dialogare con te su una o tutte le domande che poni. Certamente tutti coloro che in maniera più o meno intensa si sono imbattuti in un TdN potrebbero dare risposte alquanto analoghe, ma la cosa importante sono le differenze, le particolarità. Sono quelle che fanno capire in modo più sottile, e ciò non è questione di dettagli, è indispensabile, perché le cose dell’amore, nel bene e nel male, sono sottili e vanno comprese con intelligenza e amore che danno valore e senso a tutte le piccole-grandi cose dell’animo umano.

  32. Alex Giugno 23, 2015 at 3:51 pm

    Vorrei portare anche la mia esperienza anche perchè a differenza dei precedenti commenti sono un uomo e come ha descritto nel suo articolo, anche la versione femminile sa raggiungere dei livelli di violenza psicologica che ignoravo.
    Ho conosciuto questa persona un anno e mezzo, raccontandole della mia recente storia di 5 anni. Mi ha ascoltato, fatto innamorare quasi da subito estraendo discorsi importanti e che io sembravo la persona arrivata per lei. Poi sono iniziate le menzogne le situazioni ambigue. Ho notato dottore una cosa sopra tutte le altre: ammaestrava gli uomini in una maniera che mi spaventava. Lei aveva bisogno di un consenso che le donne per concorrenza e competizione non le davano. Non aveva amiche donne. litigava con chiunque. Si circondava di molti amici uomini solo perchè ovviamente voleva altro e che illudeva solo per avere la loro adulazione. Mi trovavo costantemente presunti “AMICI” che credevano di uscire con lei mentre a me raccontava altro, ci litigava anche davanti a me e io più chiedevo piu’ mi sentivo dare del paranoico. Sono giunto a mettermi in discussione nelle cose piu’ banali. Io che le ho dato tutto e ho accettato situazioni che a pensarle provo un immenso imbarazzo.
    La classica persona “una fetta a tutti ma la torta a nessuno”. Si tratta di ciò ce ha descritto vero? Perchè tutte le volte che ho provato ad andarmene, scenate di gelosia, crisi. Ma lei non voleva una storia con me eppure esercitava tutti gli atteggiamenti di una fidanzata a cui io dovevo qualcosa.
    Credo proprio fosse una sorta di vampiro perchè mi sono sentito svuotato, tradito e usato. Ho provato il dolore di un abbandono, ma è stata una cosa diversa, dolorosa ma rispettabile e che ricordo positivamente. Questo è stato un oltraggio alla mia persona e anche se non voglio vendicarmi spero che la vita in qualche modo si riversi rabbiosamente su di lei che fa dell’aspetto fisico e del doppio gioco la sua bandiera.
    Ho 30 anni lei 27.
    Sicuramente ha fatto breccia nella mia speranza/bisogno di aver ritrovato qualcuno da avere accanto e ne sono consapevole perchè sono un osservatore delle mie emozioni e ne sto uscendo senza aiuto specialistico: ho una buona considerazione di me, ho molti amici e persone che mi amano e stimano e ha contribuito molto il parere di persone che prima di me la conoscevano e hanno rafforzato la mia scelta e l’accortezza della situazione.
    Capisco tutte le persone intervenute qui e lei Dottore che ha dato una descrizione praticamente perfetta di ciò che sto vivendo.

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 25, 2015 at 10:25 pm

      Importante osservazione Alex! Le consiglio allora anche il seguente articolo nel blog https://www.albedoimagination.com/2014/07/vampiri-amorosi-maschi-femmine/ che è ricavato in anteprima dal prossimo libro che sto preparando sulla terapia dei traumi sentimentali., e che mi auguro possa uscire entro l’autunno. Cordialmente: FORZA!

      • Manuela Luglio 1, 2015 at 11:24 am

        Buongiorno gentilissimi,
        Mi sono informata tanto sulla patologia del narcisismo perverso, nemmeno ne conoscevo l’esistenza, ho letto molto e non vedo l’ora che mi arrivi il suo libro Gent. Dottore, ho letto molto anche sul perdono, nello specifico libri di Gerald g. jampolsky (“l’amore guarisce” “addio sensi di colpa”) si parla tanto dell’amore verso l’altro, la lettura ti porta ad una pace dell’anima, ti insegna come l’amore verso il prossimo guarisce. Sappiamo che i narcisisti perversi sono persone malate, malate nell’animo, nella psiche e soprattutto nella sfera affettiva. In uno dei libri si dice testualmente: “noi crediamo che le persone con disturbi mentali che sono arrabbiate e distruttive stiano soffrendo per una mancanza d’amore ancor più profonda. La nostra cura consiste nel donare loro ancor più amore”. Io mi trovo veramente confusa. Quando leggevo questi libri, che davvero ti aiutano a rapportarsi con amore con tutte le persone, ho provato pure questa via con la persona che amavo malata di narcisismo. Li ho letti prima di venire a conoscenza di questa malattia, ma gli effetti non hanno cambiato nulla, anzi..
        Cercavo di capire perché non era possibile un simile comportamento, praticamente tutto cio che Lei Dottore ha descritto come chi ha replicato. L’unica strada percorribile è l’abbandono degli stessi, anche se dentro di te resta un vuoto, un vuoto per tutto, per l’amore provato, per le umiliazioni subite, per lo sfruttamento della tua persona, a livello sentimentale, sessuale e pure economico.

        • Paola Luglio 1, 2015 at 7:35 pm

          dedico a tutti noi lo stralcio di un pensiero di Ejio Takata ( maestro zen), che letto oggi mi ha dato tanta serenità ” paura di essere abbandonati? se siamo con noi stessi, non siamo soli.
          paura di non essere amati? libertà é amare senza chiedere di essere amati.
          paura di perdere un combattimento? perdere un combattimento non è perdere se stessi.
          paura dell’umiliazione? se vinciamo il nostro orgoglio, nessuno ci può umiliare.
          abbandoniamoci all’unica risposta giusta per tutte le domande: il silenzio”( da il maestro e le maghe di Alejandro Jodorowsky) .
          cosa dire? non è facile, però l’importante nel dolore fortissimo è trovare la serenità e la certezza che il loro silenzio, le loro foto pubbliche,i loro auto encomi , il loro sentirsi vincenti non potrà mai vincere sul nostro animo puro e la certezza di essere parti di un universo cosmico che ci desidera fa sí che possiamo farcela.
          FORZA A TUTTI NOI

        • Pier Pietro Brunelli Luglio 2, 2015 at 2:43 pm

          Che bel commento, che veramente aiuta! Comunque fa bene davvero anche raccontare e testimoniare, confrontarsi con le altre persone, non sentire di essere soli nella sofferenza amorosa, ed in particolare nel TdN. Un caro saluto

        • Manuela Luglio 2, 2015 at 10:53 pm

          Grazie Paola, stupenda, dobbiamo crederci, credere che la stessa forza che hanno avuto loro nel distruggerci, dobbiamo averla noi per uscirne piu forti e migliori, di certo non ci cascheremo piu, e non è poco.. Un abbraccio..

    • Paola Giugno 26, 2015 at 3:16 pm

      Complimenti Alex, la tua analisi aiuta tutti noi. Io sto combattendo dentro di me la ricerca della vendetta, che leggendo la serenità delle tue parole comprendo quanto sia inutile e dannosa. Nel mio lungo percorso ho imparato a non autocompiangermi e ad affidarmi alla mia dignità di donna ed alla spiritualità interiore che mi rende capace di soffrire a testa alta. Grazie per il tuo contributo

      • Alex Giugno 28, 2015 at 5:15 pm

        Paola, quello che sta aiutando me sono alcune cose che ora dirò e magari qualcuno puo’ trovare spunto. Dipende certo dal proprio carattere di poterle rendere efficaci ma la strada per me sta funzionando:
        a conferma di ciò che il Dottore dice, hai a che fare con una persona malata e la propria va modifica in funzione di questo. Come considereresti un’offesa o una frase spiacevole da una parente o una persona cara colpita da una patologia mentale? Ora il paragone è azzardato per farti capire che quando mi sono fatto questa convinzione ho ridimensionato tutta l’importanza delle cose trascorse insieme in funzione del suo interesse e hanno perso tutto lo smalto. E’ vero fa rabbia comunque ma non dolore, non cosi tanto. Perchè non hai perso nulla, semplicemente hai vissuto una cosa che se mai ti ha occupato verso cose migliori.
        Io ho un carattere molto empatico, ma tanto soffro con facilità, tanto nella sofferenza resisto e riemergo. Ho un ottima stima di me stesso e ricorda una cosa. Hai davanti sono una persona. Un puntino nell’ universo infinito e quell’ essere brillante con tutti intorno che vediamo….è una persona sola perchè è costretto ad instaurare legami falsi e temporanei. La ragazza in questione non ha amiche. Uomini si, ma appena capiscono che l’infatuazione è a metà e non si fa a nessun SODO la abbandonano. vale per entrambe i sessi. Per cui se soffri anche di gelosia, SERENA. Si tante donne le saranno interno, ma saranno tutte vittime come te e nella migliore delle ipotesi capiranno prima tutto. Per loro ammettere una situazione sentimentale equivale ad una perdita di GRADIMENTO e APPROVAZIONE. La ragazza mi disse “io ho paura a fidanzarmi anche perche’ poi so che se ne andranno tutti….” . Al tempo non ero a conoscienza di questa patologia…ora ricordo tante cose in quest’ottica e i puntini si uniscono.
        Ora mi contatta a distazione di 5 giorni circa ….ha annusato che non mi va piu’ il gioco e trovata stupide sciocche per vedersi o sentirsi, ma i tiramolla sono stati tanti e so che e’ tutto effimero per ricontrollarmi. Mi chiese “MA TU MI AMI? DIMMELO E’ IMPORTANTE”…tu che penseresti? Mi ama…forse..NO. Lei vuole sentirselo dire perche’ di fatto non mi AMA assolutamente.

        • Paola Giugno 29, 2015 at 11:10 am

          io credo, Alex, che il difficile sia proprio avere a che fare con il proprio orgoglio ed accettare di esserci cascata in un modo davvero imbarazzante.
          però, oggi penso che nella vita nulla accade per caso e che ogni percorso, anche il più doloroso, serva a completare il proprio viaggio.
          io da parte mia, ignara dell’esistenza di una tale sindrome, ringrazio il giorno in cui il fato mi ha condotta a questo sito e ricordo ancora il consiglio che un anno fa mi dette il dr. Brunelli. Sono partita dal video “lo sfidante” e da allora di strada ne ho fatta così tanta, che a volte non mi riconosco. perché è proprio vero, se questi individui cercano il “tallone di Achille” delle loro prede ed è lì che puntano dritto per uccidere. se, però, siamo così umili da andare incontro alla nostra parte debole, a riconoscerla e ad accudirla, allora – come dici tu- é più semplice combatterli, perché noi abbiamo a quel punto una grande arma: LA CONSAPEVOLEZZA.

        • Manuela Giugno 29, 2015 at 4:08 pm

          Grazie Dottore;
          Grazie Alex
          Ho sofferto tanto e sto soffrendo ancora. Questa persona mi aveva conquistato perche per la prima volta qualcuno mi aveva fatto sentire che pure io contavo per qualcuno (ecco il mio vampiro interno). Nella mia vita ero sempre io a dare a tutti ma nessuno si preoccupava mai di me. Ed ecco il principe azzurro. Da subito le prime situazioni strane, bugie, ma era talmente bravo a raggirarmi che gli credevo. Ho continuato a credergli per ben due anni poi ho cominciato ad aprire gli occhi, a controllarlo, a smascherarlo. Liti continue, annegava, mi sembrava di vederlo risucchiare dalle sabbie mobili, ma era bravissimo nel raggirare, ma sai, quando si perde la fiducia.. Cominciarono da parte sua i ricatti, gli insulti, la sporcizia della sua vita la ribaltava su di me.. Eppure,mi mancava, lo amavo.. 2 anni a cercarlo ma nemmenoi rispondeva, lui che diceva di amarmi alla follia, lui che diceva che non aveva mai provato un simile amore. Mi aveva usata, umiliata, infangata, come usava un’infinita di donne in facebook con numerose pagine pubbliche..E come dice il Dottore sono i primi portavoce di tutti i primcipi morali quali fedelta, sincerita, umilta ecc.. e tutte ci cascano. Un’infinta di donne e di avventure.
          Fortunatamente ho tanta fede e devo dire che il Signore mi ha aiutata. Come avrei potuto venire a conoscenza di molti eventi se non guidata dall’alto? Hai ragione quando ci dici che bisogna considerare che si tratta di persone malate.. Ma gravemente malate.. Anche io mi aggrappo a cio perche davvero, oltre ad essere bravi mentitori, ti sanno conquistare con uno charme da pochi. Per non parlare dell’intesa sessuale.. Soffro ancora, ma pian piano passera, grazie anche al vostro aiuto.

        • Pier Pietro Brunelli Luglio 2, 2015 at 2:50 pm

          Anche se può sembrare la stessa cosa, bisogna distinguere chi non ama perché non trova l’altro in grado di suscitare il suo amore, e chi non ce la fa amare o ama in modo molto problematico perché ha un disturbo nella sua vita relazionale e affettiva. In questo secondo caso bisogna poi distinguere tra coloro che si dispiacciono per tale disturbo, e, pur desiderando l’amore dell’altro e trovandolo amabile, non riescono a contraccambiare, ma non vogliono far soffrire… e quelli, sempre del secondo caso che invece manipolano per ricevere amore e per di più si comportano in modo ipocrita e distruttivo, fregandosene della sofferenza dell’altro, e anzi considerandola come un proprio trofeo.

        • Marco Settembre 2, 2015 at 3:42 pm

          Confermo la modalità verbale scritta da Alex: Donne egoiste, che amano poco ecc ecc… non dicono mai di loro spontanea volontà… TI AMO… MI MANCHI davanti a te.. se lo dicono lo fanno per convenienza… durante l’intimità.. neanche quando tornano dopo una fuga di giorni o mesi (perché dovevano prendere aria)… al massimo in quel caso possono dire… MI SENTIVO SOLA … NON FARTI STRANE IDEE… ma in tutti questi casi sono frasi STROZZATE… Nei rari momenti normali mentre lo dicono… sembra che non hanno la voce… non ce la fanno… è un peso atroce per loro dire TI AMO.. è come se avessero un magone in bocca.. un boccone amaro… Al massimo possono scriverlo… possono scrivere “non vedo l’ora di vederti”… ma chiedono a gran voce e spesso.. QUANTO MI MANCHI??… oppure… MI PIACI PERCHE’ SO CHE MI DESIDERI TANTO!!!! Mi ricordo una frase di lei… “non voglio dire ti amo… non perché non lo penso… ma per non sprecare questa frase”…. (non è ambigua questa frase Dottore?) e poi… “io forse amo in questo modo”… (in un altra pagina di questo fantastico blog ho scritto una serie di frasi.. strane.. ambigue.. ascoltate da lei.. che non dimenticherò). Una particolarità: ero follemente attratto dal suo viso… un’opera d’arte per me… non ho mai baciato, accarezzato un viso così bello.. dolce.. leggermente provocante.. Lo avrei guardato per ore… giorni.. settimane e lei.. lo sapeva.. (per me era un piacere dirlo). Lei non diceva altrettanto di me.. raramente. Mi ricordo una canzone di Giorgia (Io fra tanti).. in cui lei (la cantante) dichiarava che solo lei poteva guardare il viso dell’amato in quel modo.. Bè.. lei ancora una volta.. apprezzava e amava quello che io amavo e desideravo di lei… e diceva: quando sento quel brano penso a te!! A noi maschietti sembra che loro abbiano paura a dire TI AMO… si PAURA di ESPORSI… ma le frasi accennate… o dette quasi sottovoce… sono solo un modo per tenerti li e non farti andare via… fino a che ce la fai… fino a che non ti arrabbi a morte dei loro silenzi.. ambiguità… ritorni… e tante piccole negazioni che danno solo il voltastomaco mentre loro non tollerano nulla e continuano a dire… IO VOGLIO QUELLO CHE VUOI TU… E’ sempre più difficile riporre fiducia in qualcuno.. e se lo fai in breve tempo qualcuno approfitterà di te… se lo fai con lentezza… poiché NON TI FIDI… idem.. poiché diranno.. SEI LENTO A PRENDERE LE DECISIONI… (anche dopo appena pochi mesi) e diranno.. si TI AMAVO… in quel momento (forse durante gli orgasmi!) al di fuori…NON VAI BENE PER ME.. ecc ecc ecc

    • Manuela Giugno 28, 2015 at 12:37 pm

      Quanto ti capisco, stessa situazione a ruoli inversi. Posso proprio dire di aver subito un grave trauma da np. Non riesco ad uscirne, mi ha rovinato la vita. Hai spiegato benissimo e in termini molto chiari. Piu o meno, si ripete la stessa commedia. Ho tanto male addosso, cerco ogni giorno di affrontare la vita e partire con un piede nuovo, ma hai sempre difronte a te il bene, di cui non riesci a staccarti e il male che ti logora pensando a come hai potuto permettergli tutto cio. Anche io scriverò la mia storia, tutte insieme costituiranno una catena del bene per tutti noi. Spero solo una cosa come dici tu, che la vita restituisca cio che ognuno si merita.

      • Alex Giugno 29, 2015 at 9:15 am

        Certo che ritorna, ma non perchè il fato attua una sorta di vendetta. Semplicemente perchè è il loro modo di relazionarsi che è dannoso anche per loro stessi.
        TU soffri e vivi solo il tuo dolore, non il suo che comunque esiste e non lo percepisce in modo violento come su te stessa.
        Ma guarda di cosa si circonda e come vive…ti accorgerai che è fatta di tante fermate e alcuna destinazione.
        Tu sai cosa vuole dire amare e stare bene, con quella persona non è cosi e tutto cio’ che si scosta da questo va eliminato perchè non esiste un prezzo da pagare per amare. Nessuna sofferenza in cambio. Quelle frasi fatte per cui se un amore fa soffrire e’ quello giusto appartiene ad una visione con i “paraocchi”. L’amore fa stare bene e sempre .

      • Paola Giugno 29, 2015 at 11:14 am

        la possibilità che ci ha offerto il dr. Brunelli, Manuela, é così importante nella misura in cui il confronto consente a tutti noi, che abbiamo avuto la sfortuna ( o fortuna?) di imbatterci in siffatti soggetti, di sapere che non siamo soli e che ce la si può fare.
        coraggio e non mollare mai !!!

        • Manuela Luglio 1, 2015 at 8:24 pm

          Cara Paola, hai ragione, questa è una fortuna, penso che di strada ne ho ancora molta da fare e leggendo voi mi aiuta.
          Caro Alex, complimenti, non solo sei bravo nell’esporre, ma i tuoi pensieri, consigli, che conosco perche come ripeto mi sono informata tanto, mi aiutano, mi danno forza perche carichi di una verita vissuta. Non so se mi sono rovinata la vita o me l’ha ridata aprendomi gli occhi… Io sono sposata, una bella cenerentola, nel vero senso della parola, di cui dal marito non ha mai avuto nulla a livello sentinentale/affettivo, solo dare, lavorare, sgobbare e da qui si puo capire il mio vampiro interno.. È per questo che dico che forse il Np mi ha ridato la vita.. Un abbraccio

    • Manuela Luglio 4, 2015 at 7:24 pm

      Caro Alex
      spero che la vita si rivendichi su di lui rabbiosamente.
      Mi hai gia risposto dicendomi che gia la patologia stessa li fa soffrire perche in fondo non riescono ad avere una stabilita affettiva/relazionale, ma questa frase la sento nel profondo. So che è sbagliato pensare cio, ma gli auguro che tutto il male che mi ha fatto gli ricada addosso in maniera spietata, senza sconti… Ciao oggi ho bisogno di rileggermi tutto..

  33. Manuela Giugno 16, 2015 at 7:43 pm

    Scusate non riesco a iscrivermi. Non ricevo l’e-mail di conferma. Ho provato un’infinita di volte. Se mi potete aiutare

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 29, 2015 at 8:24 am

      E’ riuscito a riwsolvere per l’iscrizione? se mette una mail corretta poi le arriva una conferma che è avvenuta l ‘iscrizione. Poi si puo gestire il proprio indirizzo in modo che non appaia e far comparire anche solo un nickname, in modo da tutelare la privacy. Al momento mi pare che lei non sia iscritta… saluti.

      • Manuela Giugno 29, 2015 at 4:11 pm

        Si, grazie mille Dottore.. Con Voi il dolore risulta piu leggero..

  34. Pier Pietro Brunelli Giugno 3, 2015 at 7:41 am

    Inserisco un mio commento di qualche anno fa e che mi pare ancora attuale…. sto lavorando duramente al nuovo libro sulla terapia per il TdN, spero di farlo uscire enjtro l’estate… vedremo. Un caro saluto a tutti voi che avete partecipato con solidarietà e fiducia.
    IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)

    GENTILI LETTRICI E LETTORI

    Vi ringrazio per la partecipazione, è assai preziosa. Voi state consentendo di sviluppare la comprensione di una tipologia traumatica, della quale solo pochi ricercatori e terapeuti hanno una chiara conoscenza (forse anche perché non ne hanno avuto esperienza diretta, come chi scrive). Si tratta di un ‘trauma’ derivante da una sorta di ‘psicopatologia criminale della vita amorosa’ e in genere i ‘crimini del cuore’ vanno poi assolti come fatti che capitano normalmente nei giochi dell’amore e del destino. Certamente due persone si possono ferire e abbandonare, anche per incomprensioni reciproche, per immaturità, perché accade qualcosa di ‘destinale, perché si cresce, si cambia, ci si innamor di un’altra persona, così i rapporti amorosi si ammalano, oppure si esauriscono, finiscono. Ma nel caso del TdN trauma da narcisismo si tratta di una questione assai diversa che come ho detto va ben al di là del trauma abbandonico ed è altamente più distruttiva e pericolosa. Solo chi lo ha tragicamente subito e lo subisce può veramente capire cosa sia il TdN, quale sia l’entità della violenza psicologica che si è subita, l’impossibilità di avere un risarcimento, la colpevolizzazione da parte di molti che non capiscono, la paura, la vergogna, l’autosvalutazione, l’angoscia, la disperazione… (la violenza psicologica è una questione importante nei dibattiti d’avanguardia dei giuristi e dei legislatori, ed è importante che la ‘giustizia’ con l’aiuto della psicologia e della psichiatria si evolva a difesa di chi subisce ‘violenza psicologica’ particolarmente crudele e destabilizzante, vedi: https://www.torreomnia.com/servizi/violenza_psicologica.htm ).

    Un abbandono ‘normale’ o le ‘normali’ incompatibilità fanno comunque soffrire, ma purtroppo si tratta effettivamente di sofferenze relativamente ‘normali’ che servono per crescere. In una storia sofferta, ma entro una relativa ‘normalità’ i partner non intendono sfruttarsi, manipolarsi, distruggersi (come avviene invece quando la relazione è disturbata da un partner narcisista patologico), anche se ci si ferisce, non ci capisce, non si entra in sintonia. Così, un partner abbamdonante relativamente ‘normale’ vuole che il partner abbandonato soffra il meno possibile, in cuor suo gli augura davvero ogni bene e si sente persino un po’ in colpa. Perciò nel romanzo “Love Story” nella conclusione della storia d’amore (e del racconto) l’autore scrive che: “amare vuol dire non dover mai dire: ‘mi dispiace’”. Ad un partner abbandonante relativamente ‘normale’ spiace di dover abbandonare una persona, mentre un abbandonante con Disturbo Narcisistico di Personalità gode della sofferenza dell’abbandonato, lo rende trionfale, in quanto nella sua follia crede che ciò gli rende giustizia, quindi quando abbandona e vede il partner soffrire diventa particolarmente spietato e crudele, ne approfitta per torturalo psichicamente. In tal senso la vittima ha subito durante il rapporto uno stillicidio di microtorture psichiche, che diventano sempre più crudeli, fino al punto con l’abbandono di subire una ‘tortura psichica’ simbolicamente a morte. Il partner narcisista fa di tutto per fa capire all’abbandonato che lo trasforma in una nullità, che lo annienta, che non gli importa assolutamente niente del suo dolore, che “non merita nessuna pietà”, e che invece lei/lui sta godendo, sta bene e che ha attenzioni e relazioni amorose ben più importanti e soddisfacenti, in tutti i sensi, anche sessuale, rispetto a quella che lei/lui avrebbe accettato di subire con la vittima (che considera indegna). Un vero e proprio delirio che mortifica la vittima, colpevole solo di aver amato, nella sua sensibilità più intima. Allora ci si chiede: ma perché la vittima ha accettato tutto ciò? perché non si è messa in salvo prima? E’ forse masochista? Rispondiamo subito con le parole di San Paolo: L’amore:
    “Tutto copre,
    tutto crede,
    tutto spera,
    tutto sopporta.”
    Nel bene e nel male è così e purtroppo l’amore è anche cieco, quindi rendere meno coscienti e più vulnerabili, copre, crede, spera e sopporta. Se poi si ha una “ferita narcisistica” nascosta e non curata l’amore diventa ancora più cieco, quindi anche malato (un amore sano un pochino ci vede… si legga dunque bene la seconda parte dell’articolo iniziale riferita alla FERITA NACISISTICA).
    In termini psicodinamici possiamo dire con Freud che l’amore verso l’altro è un investimento affettivo, della nostra libido su un ‘oggetto’, cioè un soggetto ‘oggetto d’amore’. E’ come se il nostro amore fosse un investimento su certe azioni, delle quali speriamo sempre aumenti il valore. Innamorarsi di un narcisista patologico, restando in questa metafora da borsa e finanza’ vuol dire subire lo stress di ‘azioni’ il cui valore va continuamente in rialzo e in ribasso, per cui non si ha il coraggio di venderle, di liberarsene, si spera sempre che si stabilizzino. Inoltre queste ‘azioni’ sullle quali il narcisista patologico propone di investire (con la sua seduttività artificiale, all’inizio di una relazione) sono altamente attrattive, spacciate come perfette, attraverso una simulazione e una manipolazione iniziale che conquista, dato che sembrano davvero poter realizzare un sogno d’amore, un’unione meravigliosa. Così anche le persone più equilibrate e in buona fede possono disgraziatamente essere tentate di investire su ‘azioni’ che poi lentamente, ma inesorabilmente si rivelano come una spietata speculazione alle loro spalle, restando così completamente defraudate, spogliate da ogni possibilità di rivivere una dimensione d’amore con sincerità, fiducia, passione.

    Vi invito quindi ad elaborare le vostre idee, aproporre quesiti e a offrire riflessioni e testimonianze in quanto il vostro contributo fa bene a voi e ad altri, e può essere essenziale per lo sviluppo di una metodologia terapeutica efficace.

    E’ NECESSARIO AIUTARE LA VITTIMA AD ANALIZZARE IL MALE SUBITO, MA PER SUPERARLO SI DEVE COMPRENDERE CHE IL MALE E’ IN CIASCUN ESSERE UMANO, ANCHE DENTRO LA VITTIMA, COSI’ ESSA CESSERA’ DI ESSERE E DI SENTIRSI TALE

    In un suo racconto Kahlil Gibran parla di un Dio malvagio e potente (Satana) e dice: “…la sua perversione lo porta a rallegrarsi quando siamo in disgrazia e ad addolorarsi quando gioiamo, dobbiamo esaminarlo accuratamente, al fine di evitarne le malvagità; dobbiamo studiarne il carattere, così da evitare di mettere il piede sul suo sentiero pieno di insidie”.
    Tuttavia, come ha osservato Jung attraverso il riconoscimento e lo studio degli archetipi, cioè di quei fattori psicoidi insiti in tutti gli esseri umani, Satana, in quanto raffigurazione del male, è presente in tutti gli esseri umani; Jung lo individua nell’archetipo dell’Ombra. Gli esseri umani hanno la tendenza a rifiutare l’idea di avere l’Ombra, di essere quindi potenziali portatori del male, nonché suoi agenti a diversi livelli di gravità. e allora, rifiutando questa verità (peraltro espressa in modi diversi dalla saggezza e dalle religioni di ogni luogo e di ogni tempo) tendono a credere che ila male (Satana, o i vampiri che da esso discendono) sia presente solo negli altri, perciò lo proiettano negli altri. Con ciò si sviluppano gravi malattie psichiche e si mettono in pratica comportamenti maligni che trovano una loro presunta giustificazione nella folle idea che solo gli ltri sono cattivi e che quindi vanno puniti.
    Il narcisista patologico crede che gli altri siano cattivi, soprattutto quelli che hanno capacità di amare, che invidia e finisce con l’odiare e il voler distruggere, perché in fondo crede di essere lui/lei la sola persona veramente buona al mondo, mentre gli altri non lo capiscono e li fanno sentire cattivi e incapaci proprio in quanto, ai loro occhi, sembrano di possedere la capacità di amare e di goderne, facendoli cadere in crisi in quanto loro non riescono ad avere e a godere questa capacità. Si tratta di vere e proprie contorsioni mentali, ma che si sviluppano per il fatto di non riuscire a riconoscere il proprio vampiro interiore, il quale si impossessa della personalità e agisce contro chi li ama, ma al fine anche contro se stessi. D’altra parte coloro che sono vittima del narcisismo patologico, al fine di guarire e di salvarsi, devono riuscire a riconoscere che il vampiro esteriore (il narcisista patologico) ha messo in moto il loro vampiro interiore che succhia il sangue dal di dentro.

    Ecco, allora che la terapia per chi ha subito la diabolicità di un partner narcista patologico passa necessariamente attraverso l’analisi e la comprensione della natura malata e maligna del partner, del male che ha fatto, del perché lo ha fatto, ma poi anche di come ha fatto ad attivare un male che è interno anche alla vittima. Quando allora la vittima avrà capito di essere stata vittima di un essere seriamente disturbato e disturbante, ma anche che ciò è stao possibile grazie all’attivazione di un suo male interno, che ha una sua valenza archetipica, connaturata all’essere umano (Ombra collettiva) e che ha una sua forma soggettiva, (Ombra individuale) allora sarà sulla via di guarigione . Con ciò non potrà mai debellare completamente il vampiro interiore, ma potrà opporvisi attraverso una maggior capacità coscienzale e quindi attraverso la maturazione e la saggezza.(SI TRATTA DI UN PRINCIPIO PSICOTERAPEUTICO DA ADOPERARE CON ESTREMA CAUTELA, DA COMPRENDERE MOLTO BENE, SENZA EQUIVOCI, PERCIO’ E’ MOLTO IMPORTANTE IL SUPPORTO DI UNO PSICOTERAPEUTA E/O DI PERSONE DI SAGGEZZA – E’ IMPORTANTE CONFRONTARSI CON QUESTO PRINCIPIO IN MODO MOLTO PERSONALE, ESPLORANDO SE STESSI CON UMILTA’ E ONESTA’, MA QUESTO NON E’ POSSIBILE SE SI E’ SOTTO L’EFFETTO DI UN TRAUMA, PERCIO’ QUI VE NE FACCIO SOLO CENNO E VI INVITO A CONTATTARMI, ANCHE PRIVATAMENTE, PER CHIARIMENTI, O A FAVORIRNE LA DISCUSSIONE NEL BLOG CON VOSTRI INTERVENTI – DUNQUE NON VI ARROVELLATE A TENTARE DI COMPRENDERE FINO IN FONDO QUESTO PRINCIPIO SE VI SENTITE TRAUMATIZZATI, CORRETE IL RISCHIO DI INTERPRETARLO MALE E DI SENTIRVI COLKPEVOLIZZATI, INVECE SERVE PROPRIO ALL’OPPOSTO).

    Una volta che è sulla via di guarigione ora indicata la vittima cesserà di essere e di sentirsi tale, svilupperà un nuovo senso di dipendenza, diminuerà il suo bisogno di vendetta o di avere risarcimenti e chiarimenti, si dileguerà la vana speranza di ritorno roiparatore dell’ex-partner ed anche lo strisciante senso di nostalgia amorosa che ancora fa la sua eco nell’interiotà e tormenta – tutto ciò – si attenuerà, passerà e lascerà un senso di compassione, forse venata inevitabilmente da una sottile ripugnanza… Sarà come al risveglio di un incubo, ma con la voglia di tornare a vivere, con un nuovo amore per se stessi e una nuova capacità di dare e ricevere amore.

    Vi ricordo che per prendere un appuntamento per eventuali consulti privati (in studio o in alcuni casi anche via Skipe) potete scrivermi a pietro.brunelli@fastwebnet.it Pietro Brunelli Psicoterapeuta – Un abbraccio e coraggio!

  35. daniela carniti Maggio 26, 2015 at 1:55 pm

    caro dott. Brunelli ho letto e riletto il suo articolo . Che dire? nessuno dico nessuno finchè non ha provato un esperienza tanto devastante puo’ minimamente capire come tutto ciò faccia soffrire contaminando ogni singola cellula del proprio corpo.
    Ci sono dentro in pieno. Sono consapevole di tutte le menzogne anche se per molto tempo non ho voluto crederci. Lui che si è sempre vantato della sua sincerità .
    Perchè non riesco a dirgli ” guarda che ho capito tutto perchè non mi dici la verita?
    Perchè non ci riesco e mendico il suo amore ?
    Perchè?

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 31, 2015 at 8:23 pm

      Provi ad approfondire con gli altri articoli su questo argomento, ade esempio su la “Ferita narcisistica”. Comunque se ha la possibilità di fare una psicoterapia questo le sarebbe utile… Forza. Vedrà che se si impegna, si informa e fa cose belle per se stessa. lei avrà più energia per comunicare, chiarire e sentirsi più libera di fare le sue scelte.

    • Paola Giugno 4, 2015 at 4:10 am

      grazie dott. Brunelli per l’analisi di un fenomeno altamente distruttivo e per la speranza che il suo lavoro offre a chi ha avuto la sfortuna di trovarsi in un mondo, che neppure pensava esistesse.
      io, mi auguro, di essere quasi alla fine del tunnel e posso dire che è dura, più dura di quanto si possa immaginare o raccontare.
      di strada in un anno ne ho fatta tanta; é stata una strada in salita, piena di ostacoli, di dolore ( fisico e mentale ) e di angoscia, quella vera.
      è stata una strada di trasformazione, in cui sono partita da me stessa, mettendomi di fronte ai miei limiti ed ai miei traumi ed alle mie paure; elementi tutti che hanno consentito all’altro/a di avere buon gioco della mia esistenza.
      è chiaro che da soli non ce la si può fare e che è necessario avere l’umiltà, oltre che di assumersi la responsabilità dei propri sentimenti al fine di raggiungere la libertà, anche di chiedere aiuto.
      martedì il mio terapeuta ha fatto una seduta di ipnosi cosciente e da lì, proprio quando credevo di esserne uscita, sono ricaduta nel baratro. un episodio, che neppure credevo importante, della pseudo relazione con questo che definirò il diavolo si è affacciato a me e ieri pomeriggio sono stata male, fisicamente malissimo.ad un certo punto ho creduto ad un infarto.hanno chiamato il medico che mi ha in cura, il quale mi ha detto che è normale dopo la seduta e che stavo espellendo finalmente il veleno. non pensiate che stia esagerando, ma è stato come se il demonio, attaccato da mesi alla mia anima ed alla mia mente, stesse uscendo da me. concordo con Lei, dott. Brunelli, se non si arriva alla “ripugnanza”, non se ne esce fuori, proprio no. quanto alla tutela delle vittime di queste orribili storie, beh, da operatore del diritto credo proprio che la strada sia impervia, laddove la “prova” è difficile da raggiungere. io medito un’azione civile di risarcimento del danno, ma per questo, anche per questo, si ha bisogno di bravi specialisti che possano supportare la domanda giudiziale. e purtroppo non tutti possono permettersi i costi. mi piacerebbe allora mettere al servizio dei più deboli uno strumento che possaa essere di aiuto nel difficile cammino della rinascita, perché noi restiamo delle vittime inconsapevoli di anime malvagie e desiderose di sangue.
      vorrei, se me lo consente, un avviso pubblico: la signora in questione probabilmente si è iscritta a questo blog per controllare e seguire, state attente!

    • manuela Giugno 16, 2015 at 3:26 pm

      Si, nessuno, nessuno può capire se non ci passa. Ti capisco benissimo e pure io mi trovo nella stessa situazione. Nessun articolo finora letto descrive così bene sia la vittima (io) che il carnefice. Ci sto provando con tutte le mie forze e devo dire che, nonostante le letture e la conoscenza in questo campo, non riesco a superare ed accettare che una persona che pensavi sincera, ha abusato della tua bontà grazie alla maschera dietro cui si nasconde. Tutte le caratteristiche del narcisista perverso. Purtroppo non ho ascoltato e dato retta ai primi segnali da subito manifestati perché la loro abilità nel raggirare è qualcosa di indescrivibile.. Hai detto bene un’esperienza devastante che ha contaminato ogni cellula del nostro corpo. un abbraccio

  36. lorenza Maggio 19, 2015 at 10:26 pm

    Buonasera,

    esiste un Test per verificare se si ha subito un Trauma da Narcisismo?

    Se la risposta è affermativa, dove lo posso trovare?

    Grazie.

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 20, 2015 at 7:26 am

      Non esiste… io ho realizzato un test per individuare un livello di traumaticità a seguito di una relazione patologica, ma lo somministro solo nell’ambito di un consulto terapeutico in quanto necessita assolutamente di essere interpretato in modo specialistico. In effetti non c’è bisogno di autosomministrarsi un test se ci si sente davvero sconvolti, non solo e non tanto per un disaccordo o per la fine di una relazione che non poteva andare avanti, ma perché veramente si sono subiti comportamenti umilianti, distruttivi, svalutanti. La cosa migliore da fare è cercare un sostegno psicologico, durante il quale diagnosticare quello che è accaduto. L’aiuto di uno psicoterapeuta è importantissimo perché quando si è traumatizzati, le emozioni dolorose non consentono di vedere chiaro e poi perché possono essere troppo forti e portare a sofferenze lunghe e ance, purtroppo, a compiere atti sbagliati, disattenzioni pericolose, e mancanze verso gli altri, incluse le persone amiche e alle quali si vuol bene. Bisogna prendersi cura di sé, lasciarsi aiutare, fare le cose giuste, e allora si guarirà e tutto il male diventerà un importante esperienza per tornare nell’amore in modo più saggio e maturo, ed anche più bello.

  37. lorenza Maggio 9, 2015 at 7:34 pm

    Buonasera,
    ho letto il suo articolo e non ho dormito tutta notte.
    Ho capito che ho avuto una madre narcisita e diversi fidanzati.
    Davvero non ho mai letto nulla di così esaustivo, chiaro, comprensibile anche a un profano di psicologia, sull’argomento.
    La ringrazio infinitamente.

    dopo la lettura mi sono venute diverse domande e chiedo gentilmente se Lei, o qualche utente puo’ rispondermi.

    1. CHI E’ FIGLIO DI ENTRAMBI GENITORI NARCISISTI, SVILUPPA LA STESSA PATOLOGIA OPPURE LA FERITA NARCISISTICA E RICERCA PARTENRS NARCISISTI?

    2.CHE DIFFERENZA C’E’ TRA LA FERITA NARCISISTICA E IL VAMPIRO INTERIORE?

    3. CI SI PUO’ RICONOSCERE SIA COME NARCISISTI PATOLOGICI CHE COME VITTIME DI DISTURBO NARCISISTICO A SECONDA DEL PARTNER CHE ABBIAMO DI FRONTE IN CERTI MOMETI DELLA NOSTRA VITA?

    4. QUESTI DUE ASPETTI POSSONO CONVIVERE NELLA STESSA PERSONA?

    RINGRAZIO ANTICIPATAMETE PER LE RISPOSTE.

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 14, 2015 at 9:36 am

      Bene, questi tipi di partecipazione e di domande sono quelli che aiutano a chiarire, per se stessi ma anche per tutti, perciò grazie, e provo a rispondere.
      Domanda 1
      assolutamente NO, non c’è una correlazione meccanica tra i problemi del genitore e quelli del figlio. C’è ovviamente un’influenza , ma come questa si sviluppa dipende da molti altri fattori ambientali e relazionali (nonni, insegnanti, fratelli, parenti, la comunità…) ma dipende molto anche dall’indole del figlio. Si nasce con i propri geni e anche questi ci influenzano. I genitori sono il ramo dell’albero, ma noi non veniamo dal ramo, piuttosto dall’albero e dalle sue radici e dalla terra e dal cielo..
      Domanda 2
      La ferita narcisistica consiste in dubbi su se stessi, colpevolizzanti, senso di sfiducia, di difettosità, di vergogna, di non avercela fatta o di non potercela fare, di non essere abbastanza amabili a causa di qualche difetto fisico al quale si dà troppa importanza oppure che addirittura non c’è… insomma autosvalutazione… – Invece la metafora del vampiro interiore indica che si mettono in atto involontariamente, difese aggressive e negative per risolvere in modo sbagliato il problema della ferita narcisistica – si tratta di una forza che pare risolvere le debolezze e invece subdolamente le approfondisce – Ad esempio ci si sente sfortunati allora si incomincia a giocare d’azzardo – ci si sente isolati e allora si fa uso di droghe e alcool – ci si sente poco attraenti e allora ci si attacca a persone sbagliate solo per il fatto ce ci fanno sentire attraenti – ecc. ecc. Dunque il vampiro interiore è una metafora (ricordiamo che realmente non ci sono i vampiri né esteriori né interiori , si tratta di una leggenda che qui impieghiamo simbolicamente per capire una questione di disequilibrio e negatività psicologica) – dicevamo una metafora per indicare un comportamento o un ‘attitudine riparatoria , ma sbagliata, che dà la sensazione di risolvere, ma che poi si rivela un modo di ‘fregarsi con le proprie mani’, si approfitta di ansie e paure per farci cacciare nei pasticci, e in innamoramenti sbagliati, facendoli apparire come soluzioni belle e felici, mentre invece sono subdolamente vampireggianti (ti succhiano le energie).
      Domanda 3
      Non bisogna mai riconoscersi nelle etichette psichiatriche, queste sono solo delle cornici per permettere al terapeuta di formulare un quadro di riferimento. Spesso ci si riferisce a tratti disturbati e non ad un unico disturbo di personalità generale. Così nella stessa persona ci possono essere tratti problematici differenti , a carattere acuto transitorio, o cronico, e di diversa entità e gravità… La vera diagnosi è sempre soggettiva, ogni caso va valutato per la sua unicità, non va confusa la cornice con il dipinto. Se per esempio un quadro viene attribuito a Picasso, io posso dire “questo quadro è un Picasso”, ma ai fini della critica, della storia dell’arte e anche del valore economico di quel quadro, e di ciò che l’artista vuol dirci con QUEL quadro, il fatto che sia un Picasso vuol dire ben poco… noi dobbiamo analizzare QUEL quadro specifico e capirne il suo particolare valore e significato, e ricordarci che sebbene sia un Picasso, l’artista ha fatto quadri assolutamente molto diversi l’uno dall’altro e con stili diversi… Perciò dire “Narcisista patologico” o vittima del Narcisismo patologico, o “ferita narcisistica” è solo un modo per orientarsi , ma non per arrivare ad una meta di reale diagnosi, comprensione e terapia. Un conto e avere una bussola (strumento di riferimento) un altro conto è andare veramente nel luogo che mi serve per capire e per crescere, e che è diverso per ciascuno, così ciascuno adopererà la bussola in modo diverso… e spero che questi esempi siano sufficienti per rispondere alla sua domanda…
      Domanda 4
      Nel corso di una vita si cambia, tuttavia ci sono persone che tendenzialmente preservano la propria natura più di altre. C’è chi persiste a farsi vampirizzare e chi persiste a fare il vampiro… c’è anche chi oscilla tra queste due possibilità… Perciò bisogna riferirsi ancora una volta alla risposta alla domanda 3 – L’anima umana è immensa, piena di contraddizioni, molteplicità… certo ci sono degli andamenti, delle tendenze, delle narrazioni che ci aiutano a comprenderla in termini generali e universali, ma poi ogni persona ha nel bene e nel male la sua individualità… La psicologia del profondo è la scienza della natura soggettiva delle persone, e cerca di esplorare e curare le persone come soggetti unici, sebbene possano essere riferiti a classi e tipologie di riferimento.

      • lorenza Maggio 14, 2015 at 12:58 pm

        Grazie. Le sue parole sono un balsamo per l’anima.
        Attraverso il rispecchiamento con un estremo si puo’ notare la propria pagliuzza.
        Recentemente mi sono accorta di essere circondata, soprattutto sul lavoro da persone “finte” e “opportuniste”.
        Ho cambiato lavoro, diventando molto piu’ sobria in vari aspetti della mia vita.
        Dal modo di vestire al mangiare.
        Mi sono resa conto di quanto, anch’io, esageravo “sorrisi” ed “entusiasmo” per farmi accettare, per sedurre, per vendere qualcosa, pensando, sempre piu’ a quando frequentavo il Teatro. C’era piu’ verita’.
        Ho iniziato un lavoro di scalpello su di me e attorno a me, spero ne emergera’ un Angelo.
        Si soffre tanto e inutilmente per ignoranza. Mancanza di conoscenza, l’amore non ce lo insegna nessuno.

        • Pier Pietro Brunelli Maggio 14, 2015 at 3:43 pm

          Certo la qualità è in quantità minore rispetto alla quantità, ma la qualità esiste, ed è attratta dalla qualità… perciò più ci poniamo in una posizione di qualità verso la vita e noi stessi e più incontriamo persone con qualità adatte a noi… naturalmente dobbiamo essere come il bravo giardiniere che taglia i rami vecchi e infruttuosi, dapprima l’albero sembrerà spoglio e scarno, ma nel tempo giusto darà buoni frutti.

  38. Alice Maggio 7, 2015 at 3:45 pm

    ha negato di averci mai provato, ha “giustificato ” le sue azxzioni con “io ero galante perchè sono gentile con le donne e volevo dirti quello che pensvo ti meritassi di sentirti dire come amica”….
    come se una donna non capisse se uno ci sta a provà o no.
    Mi viene da sorridere in un certo senso xk io non sarei in grado di avere la risposta così pronta nel raccontare palle, ma evidentementec hi è allenato ci riesce.
    Dovrei forse imparare in un certo senso dalla sua faccia di bronzo. XD Peccato-o per fortuna- che io non sono così.
    Tuttio questo è chiuso.
    Mi chiedo dottore come posso fare a questo punto a cercare una personada amare che se lo meriti.
    Ilmio stesso caro narcisista mi fa “sei orgogliosa, sei piena di amore da dare e intelligente”.
    ?
    Forse è proprio questo che non gli andava bene in realtà. voleva fare il gioco del contrito con l’amica che ha rovinatol’amicizia portandoselo a letto. Quanod gli ho fatto notare che il letto era quello di camera sua, ha iniziato a attaccare insultandomi e girando il discorso come mi aspettavo.
    non ho seguito la sua linea.
    Gli ho risposto, alle ue provocazioni “tu non hai umanità da dare”
    mi ha risposto qualcosa del tipo che sono io a non meritarmela la sua umanità.
    Gli ho fatto notare che il saper dire di no nella vita è importante quanto saper dire di si. E me ne sono andata..
    D’ora in poi, dirò No. No alle sue occhiate. no alle sue provocazioni, no alle sue battutine, no al suo bullismo alle spalle, no ai bei ricordi che mi hanno trafitta come un cooltello per un anno e mezzo. No al “era il mio amico e lo amavo”
    Si all “ha finto di essermi amico per provarci umiliarmi e negare di aver mai provato qualcosa”.

  39. Alice Maggio 7, 2015 at 2:23 pm

    ieri sera ho affrontatoil mio narcisista per avere lòa verità.
    Al solito, non l’ho avuta.
    “mi hai fatto ingelosire apposta” “io?mai fatto?” “uscivamo insieme mi hai datto che ti eri baciato con X” “X mi ha sempre fatto schifo” “non me lo sono sognata ” ” ok forse avevo bisogno di attenzione e te l’ho detto” ..come se fosse normale…
    Mi ha fissata mentre prendevo l’autobus, per dei lunghi minuti “quuel giorno che ti fissavo non ti ho riconosciuyta”.
    Insomma, al solito ha girato la verità come vuole lui. e non si arriverà mai alla verità.Al solito, ha tentato di zittirmi addossandomi colpe e presunzione di perfezione. Io non sono perfett, ma non sono disposta a farmi sotterrare osì. Ho risposto ogni volta alle sua accuse in modo sincero. Mentre lui mi rispondeva svicolando, l’ennesima volta.
    Gli ho detto che si comporta come una zocco^a e mi ha risposto che a lui piace fare la zocco^a, si diverte.
    Non cercate lòa verità con quelle persone. Non la otterrete mai. Xk nn se la dicono nemmeno loro. io ci ho rinunciato. tano più che non hoprovato affetto o altro quando gli ho parlato. A ogni sua risposta sapevo che avrebbe detto le cose che sapeva mi avrebbero ferio, ero preparata a subire una serie di palle, ma la differenza è ch ora dopo un percorso con una psicologa io SO cosa sono.
    E non mi toccano più.
    Condivido la mia esperienza.
    non cercate la verità, non cercate di riavere la persona che amavate. Era una finzione, era finta, era una costruzione come un regista costruirebbe un film. Più siete stati vicini alla loro interiorità più vi allontaneranno, cercando di isolarvi socialmente.
    Cercate persone che siano comeloro fingevano di essere, ma che lo siano sul serio, o che siano meno perfette, ma più vere.

    • Paola Maggio 14, 2015 at 10:55 am

      È bellissimo ciò che scrivi e disvela il dolore profondo che è dentro al cuore di chi ci ha creduto davvero. L’importante è farcela! Noi valiamo di più perché siamo migliori.

      • Alice Maggio 15, 2015 at 4:30 pm

        io credo che se solo lui apisse che ha evidenti problemi psicologici e che l’alcool la droga e idealizzare donne che se lo scopano da sbronzo varrebbe molto.
        Ma fino a che non ammetterà il suo problema sarà un succhia energia.
        E io ho detto basta. Si potrebbe andare avanti con lui a occhiatine ammiccanti e stronzate am non ammetterà mai di aver provato qualcosa di spaventosamente vero per me.
        Non lo ammetterà mai e quindi non vedo il perchè combattere oltre per uno che dirà sempre che non sono statat nulla e che dice che io “gli sono saltatat addosso” ma la sua morosa che l’ha cobnosciuto e portato a letto da sbronzo è una santa.
        Che poi, sono tutte palle.il suo grande innamoramento. Luinon ama nessuno, nemmeno se stesso.
        Se no non si sbronzerebbe ogni sera.
        e’ un capitolo chiuso. Frustrante. Ho 24 anni e merito di vivere

  40. Paola Maggio 6, 2015 at 1:14 pm

    grazie dott. Brunelli e complimenti per la sua professionalità

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 6, 2015 at 6:59 pm

      Grazie a lei per l’incoraggiamento e per la partecipazione.

      • Alice Maggio 15, 2015 at 4:32 pm

        Gentile dottr Brunelli, mi chiedevo se sia possibile che i narcisisti abbiano allucinazioni (visive7auditive) e se, consci di avere problemi psicologici -quindi diagnosi e farmaci, se esistono-sarebbero in grado di nasconderle

        • Pier Pietro Brunelli Maggio 18, 2015 at 8:50 pm

          I criteri diagnostici ufficiali non indicano disturbi allucinatori nel quadro di personalità narcisista. Ad ogni modo una persona può avere diverse problematiche e sintomatologie a prescindere dal fatto che abbia o non abbia una personalità di tipo narcisistico. Inoltre anche certe idee fisse, preconcette, a sfondo paranoideo (complesso di persecuzione, o di complotto nei propri confronti) pur non essendo allucinazioni, indicano come il pensiero possa essere in una certa misura condizionato da una propria problematica psicologica. Tuttavia queste idee condizionate possono invadere la psiche in maniera più o meno subdola e importante ogni persona, in un periodo di particolare stress (e quindi transitorio) o in modo cronico e a prescindere dal periodo o dalla situazione esterna. Non bisogna perciò arrovellarsi molto a fare diagnosi su se stessi e sugli altri senza essere coadiuvati da uno specialista. Va bene acquisire informazioni per cerare di capire, ma non fissarsi su un ‘verdetto’. Ciò che si deve capire essenzialmente è che quando una persona ci fa stare troppo male, a prescindere dal narcisismo patologico, certo o eventuale, o anche da eventuali allucinazioni o altri sintomi e ‘stranezze’, bisogna interrogarsi su cosa ci spinge ad amarla e a restare attaccati nonostante il dolore che ci provoca. Verrà poi più naturale prenderne le distanze o comunque modificare il proprio atteggiamento verso quella persona e iniziare a disinvestire i propri sentimenti, e a spostarli altrove, verso chi più li merita.

  41. Stefania Maggio 2, 2015 at 9:38 pm

    Stefania.Ciao a chi mi ha risposto in passato.Non racconto la mia storia di.nuovo .No. Ma ho letto le riflessioni di un uomo sulla mia e mail.Scusate non ricordo il nome.Si la realta e dolorosa e basta.Ma devo dire che qui non si tratta di accettare la nuova donna caro amico.No.Qui ci sono tanti tradimenti e hanno una capacita manipolatoria mostruosa.La realta non e quella che ne hanno una nuova e che hanno PERSO quella che avevano.Se dobbiamo alzare il vessillo o la bandiera del nostro vivere positivo il mio ex veramente continua a distruggere e dire menzogne.Noi Io No.
    Siamo state sostituite.Stop.Quale altra.Certo soffro da morire ancora pensando che sta con una …..pardon al bisogno!!!!!!!!!! Al bisogno da sfruttare.Io ho solo veramente voluto bene e profondamente.Orgogliosa di questo mio bene.Traditore nato ..Brunelli ha ragione .Sono cosi.Un altra e normale per patologici simili.Hanno perso noi belle persone.Traditore o traditori nati.
    La pagheranno e basta.Basta.Con la migliore sofferenza.Il mio ex non vede suo figlio da tre anni ….da quando e nato che non gliene frega nulla.Anafettivo.Strafottente.Stronzo.
    Scusatemi per parola forte.Stiamo lottando per superare il dolore e io ho incubi atroci.Chiesto aiuto eccome.

  42. Margherita Aprile 29, 2015 at 7:27 am

    Buongiorno dott. Brunelli,
    la mia storia è iniziata circa tre anni fa con un uomo di 44 anni, affascinante, simpatico con il quale avevo un’affinità sessuale molto forte. Sono stata molto corteggiata ed amata da subito, nonostante all’epoca dovessi ancora dimenticare una vecchia storia finita male. Dopo soli due mesi di relazione, quest’uomo, per motivi mai compresi “noi non possiamo stare insieme”, “non posso darti ciò che vuoi”, “lasciami alla mia misera vita”, mi ha lasciata, chiedendomi una pausa di riflessione. Da allora è iniziato il calvario. Ho fatto di tutto per riprenderlo, ho cercato di rispettare la sua richiesta di allontanamento, ma soffrivo e a volte chiedevo una giustificazione a questo improvviso totale cambiamento di atteggiamento. Durante un confronto da me voluto, mi ha parlato dell’ultima ex, donna che soffriva molto per il suo distacco e che “non poteva lasciare andare così..”, “donna che per colpa sua e delle sofferenze che le aveva portato, era diventata anoressica”.Cercavo di capire, di accettare anche se spesso immaginavo fra loro ancora coinvolgimento e soffrivo. Nonostante questo distacco da condizione di coppia, quest’uomo però non ha mai chiuso completamente con me. Spesso tornava con atteggiamenti che mi confondevano moltissimo. Sembrava amarmi, ma nello stesso tempo mi sfuggiva. Diceva che con la ex non c’era nulla, me lo giurava sulla madre, unica donna che sembrava veramente amare (vedova da anni) e che doveva accudire. Alternava periodi in cui mi riempiva di complimenti a periodi in cui era capace di lasciarmi con una tale indifferenza da farmi soffrire moltissimo. Non dormivo, non mangiavo. Ogni volta che con grandissimo sforzo tentavo di allontanarmi, puntualmente mi arrivava un messaggio, o una foto carina che poteva lusingarmi…Mi spiego, sapeva ad esempio della mia passione per i gatti, e puntualmente mi arrivavano foto o messaggi bellissimi sui gatti… per due lunghissimi anni c’è stato fra di noi un dolorosissimo tira e molla,momenti in cui diceva di adorarmi, amarmi e di non riuscire a stare senza di me ed altri momenti in cui ero il diavolo da insultare con brutte parole, offese ed umiliazioni. Ho perso il lavoro…la mia sofferenza era atroce. Nessun uomo mi aveva mai fatto tanto male. Mi sono rivolta ad una psicologa la quale mi ha suggerito di stare lontana da quest’uomo perchè pericoloso. Ma nel più bello in cui ero riuscita a non rispondere per molti mesi ai suoi bellissimi messaggi miranti a riconquistare la mia dipendenza, si è presentato sotto casa mia, con lacrime agli occhi, mazzo di rose, vari regali ed il desiderio di volere un figlio da me. Ho ceduto. Ho gettato al vento tutti i soldi che avevo investito in questa terapia e sono andata a vivere con lui. Sembrava sincero. Piangeva spesso perché diceva che aveva avuto realmente paura di perdermi. Dottore, sono trascorsi altri nove mesi di litigi per qualsiasi cosa, aggressioni verbali, continui suoi disappunti sul mio carattere. Diceva che lo demolivo spesso, lo contraddicevo su tutto, che lo facevo sentire un invertebrato. Io semplicemente non lo veneravo come lo venerava la madre…Mi sono ritrovata a vivere con lui e la madre ottantenne (al piano di sopra), unica donna che sembrava amare, che l’ha sempre idolatrato, mai contraddetto, mai sgridato anche in quelle situazioni in cui mi mancava di rispetto davanti a lei per poca cosa. Non mi sentivo amata e sono tornata a casa mia. Ovviamente dopo pochi giorni, lui è tornato, poi è sparito dicendomi che la colpa di questo fallimento è stata sempre e solo mia. Direi che aveva ragione: come può una donna farsi prendere in giro in questo modo e per così tanto tempo? La prego dottore, mi dia una parola di aiuto. Ho superato problemi molto più seri e voglio, desidero uscire da quest’incubo una volta per tutte. In questo momento di distacco mi sento molto forte, voglio stare bene, voglio andare avanti, voglio tornare ad essere lucida. Mi aiuti, per favore…

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 30, 2015 at 11:07 am

      Gentile Margherita, questo è uno spazio per scambiare idee e testimonianze. L’aiuto che io sto dando è di dare articoli e informazioni e fare da moderatore. Psicoterapia a duistanza con una mail non posso farla, perché è impossibile e scorretto. Inoltre io non faccio servizio tipo ‘lettere al direttore’, non posso, non lo so fare e non lo farei mai, perché è un modo di prendere in giro le persone. Lei ha bisogno di ultrasupernormalissimi colloqui psicoterapeutici, così come ad una persona che ha problemi ai denti va dal dentista… e non credo che il dentista possa curare via mail…. Detto questo, e spero che la mia severa risposta le serva, so benissimo che non è sempre facile per tutti andare da uno psicopterapeuta perché non c’è la mutua. Però ci sono sul territorio centri che possono dare una certa assistenza, a patto di cercarli, anche con il consiglio del medico curante.
      Quando c’è in gioco una vita di sentimenti e di scelte importanti e tanta sofferenza, bisogna affrontare la situazione facendo le cose per bene. Informarsi, riflettere, partecipare ai blog, aiuta già molto, e porta avanti la comprensione in modo che quando poi si fa una seduta di psicoterapia si è molto più preparati, ci si sente più consapevoli. In tal senso questo blog è un contributo prezioso che se partecipato e compreso nel modo corretto aiuta già tantissimo, anche a risparmiare tempo e denaro perché si matura maggiori conoscenze, così che quando si va a parlare di se stessi e dei propri problemi in psicoterapia si è più avanti. Purtroppo non sempre ciò avviene, ma questo è l’obiettivo del blog in uno spirito di solidarietà e partecipazione. Qui possiamo scambiarci idee, consigli, testimonianze, ma ciò non può e non deve essere considerato come una possibilità di spremere qualcosa per ricavarne di tutto e di più… qui più si dà e più si riceve… e sì perché il segreto è che soprattutto aiutando gli altri a capirsi e a riflettere si aiuta se stessi… non è chiudendosi solo nel proprio dolore e pensando che è l’unico che conta, infischiandosene fondamentalmente degli altri, che si possano fare passi avanti… quando si incomincerà a collaborare con gli altri, a condividere le pene e i passi avanti, allora nasce un sentimento positivo , altruistico, che si apre alla vita, e questa è la principale medicina interiore per guarire. Io qui non chiedo niente per me, ma solo comprensione per il fatto che non posso fare di più di quello che già faccio, e quello che chiedo lo chiedo per gli altri, cioè di aiutarsi a vicenda, di partecipare con solidarietà, così che io possa fare il moderatore ricevendo a mia volta quella soddisfazione e quel sentimemto che mi aiuta a continuare il mio lavoro con passione e speranza.

      • margherita Maggio 6, 2015 at 7:16 am

        Certo, ha perfettamente ragione…La ringrazio per avermi risposto.
        Margherita

    • Penelope Aprile 30, 2015 at 3:10 pm

      Margherita
      la tua storia è pressoché identica alla mia ..io ho già subito tre abbandoni ma è riuscito riprendermi sempre all Amo!domani faccio un anno di calvario e ancora non ne sono uscita nonostante mi riproponga di farlo ogni volta!mi vomita addosso odio e disprezzo a tratti poi torna adorabile!ti andrebbe se ci scambiassimo mail così approfondiamo confronto?

      • Paola Maggio 5, 2015 at 10:22 am

        Ciao Penelope,
        che coincidenza proprio questa mattina ho ricevuto una sua email dal contenuto devastante secondo lo schema, che purtroppo tutti noi di questo blog conosciamo.
        Cosa dire?
        NON MI HA DEVASTATA!!!
        In un anno (era dell’anno scorso la risposta del dott. Brunelli al mio indirizzo) di strada ne ho fatta tanta, di polvere ne ho ingoiata troppa, di lacrime ne ho versate all’infinito, ma non mi sono arresa. sono partita dal video “Lo Sfidante” e camminando nel buio, nella tormenta, nella tempesta sono arrivata alla luce. Con l’aiuto certo di un bravo psicoterapeuta e da ultimo con un master in tecniche di apprendimento e comportamentali che mi ha cambiato la vita. Anche i libri mi hanno molto aiutata e se non ti offendi ti consiglio due titoli: “confidare nella trasformazione” di Anselm Grum e “la danza della realtà” di Alejandro Jodorswky.
        Una cosa ho imparato da tutto questo soffrire: se non partiamo dai nostri limiti, se non ci mettiamo dinanzi ai nostri traumi, ai nostri difetti e se non impariamo ad assumerci la responsabilità dei nostri sentimenti, saremo sempre in pericolo (Lo Sfidante chiarisce tutto ciò). Questa tecnica si impara, si verifica, si pratica ogni giorno con esercizi mirati. Ci vuole umiltà, ma se ne esce fuori, Io ce l’ho fatta ed anche tu vedrai che ce la farai.

      • margherita Maggio 6, 2015 at 7:06 am

        Penelope:
        Ciao, magari! Nei prossimi giorni apro un nuovo indirizzo e-mail e te lo comunico volentieri…

  43. maria gabriella Aprile 21, 2015 at 6:15 pm

    Ringrazio Serena per la solidarietà penso che rimanendo a casa ho pensato a me stessa troppe volte sono stata il suo burrattino e ora ho la stessa sensazione poteva stare con me e mi ha lasciato ora è infelice e mi tormenta ma sto lontana cerco di essere coerente e continuerò a scandagliare dentro di me un ‘abbraccio

    • Serena Aprile 23, 2015 at 9:31 pm

      Certo che hai pensato a te stessa Maria Gabriella!!!
      Ed hai fatto una cosa importantissima per te. Un primo significativo passo alla ricerca di te stessa.
      Sai, riuscire a staccarsi da chi ci fa del male è un’impresa. Io credo che a volte siamo così ostinate a curare il male degli altri, semplicemente perchè non abbiamo forza per guardare in faccia il nostro di male. Quello che nascondiamo a noi e dentro noi stesse.
      Quando ho iniziato la mia avventura con la mia terapeuta, non avrei mai pensato a quello che ne sarebbe derivato. Eppure, nonostante la tanta, enorme sofferenza che ho provato dovendo accettare la realtà per ciò che era, ne sono uscita più forte. Il mio vampiro amoroso me lo sono attirata addosso a causa del rapporto che ho avuto con mio padre. E pensa che fino a due anni fa, i miei traumi infantili mi avevano spinta a reagire con la tecnica degli opposti: “è successo qualcosa di brutto, ma io lo trasformo in qualcosa di bello”. In questo modo, ovvero camuffando le cose,
      riuscivo a dominare gi miei affetti negativi.
      Ora ho capito me stessa. Ho raggiunto i miei equilibri
      ed ho trovato la mia dimensione. Ti assicuro che mai
      sono stata così bene. Ma ho dovuto chiudere i contatti
      con mio padre. Per la mia sopravvivenza. Vedi, allora,
      Maria Gabriella, come imparare a conoscersi sia una
      necessità. Un atto dovuto verso quella parte ferita di
      noi alla quale non concediamo parola.
      Diventerai più coraggiosa, e quando ti sentirai pronta, le cose verranno da sè, un pò per volta.
      Tu però cerca di ricordarrti sempre che sei importante. Che ora devi darti una chance. Ostinati a credere in te. Piano piano comincerai a centrarti e vedrai che non avvertirai più l’esigenza di proiettare il tuo bisogno di amore sugli altri.
      Forza Maria Gabriella!
      Un caro saluto,
      Serena
      P.s.: GRAZIE DOTT. BRUNELLI. GRAZIE DI CUORE PER QUANTO DEDICA AD OGNUNO DI NOI. ANCHE SE NON SEMPRE RIESCO A PARTECIPARE COME VORREI, LEGGO SEMPRE, PERCHE’ DAI SUOI INTERVENTI TRAGGO SRMPRE QUALCOSA DI IMPORTANTE ANCHE PER ME.
      UN CARO SALUTO, Serena.

      • Pier Pietro Brunelli Aprile 25, 2015 at 12:24 pm

        Grazie a lei Serena per la sua sensibile partecipazione. Con l’occasione credo gentilmente ai partecipanti del blog di divulgarlo nei loro social network. Basta andare sul tasto apposito sotto gli articoli e condividerlo su FB o su Twitter, ecc. Inoltre vi ricordo la pagina FB Albedo per l’Immaginazione attiva qualora volete partecipare su argomenti psicologici, culturali e artistici con uno spirito di solidarietà, aiuto, scambio di idee, documenti audoivisivi, testi, musica e per indicare eventi e incontri.

      • Pier Pietro Brunelli Aprile 25, 2015 at 12:24 pm

        Grazie a lei Serena, per la partecipazione. Con l’occasione credo gentilmente ai partecipanti del blog di divulgarlo nei loro social netwo9rk. Basta andare sul tasto apposito sotto gli articoli e condividerlo su FB o su Twitter, ecc. Inoltre vi ricordo la pagina FB Albedo per l’Immaginazione attiva qualora volete partecipare su argomenti psicologici, culturali e artistici con uno spuirito di solidarietà, aiuto, scambio di idee, documenti audoivisivi, testi, musica e per indicare eventi e incontri.

      • maria gabriella Aprile 25, 2015 at 1:03 pm

        un caro saluto anche a te e grazie

      • Penelope Aprile 26, 2015 at 11:18 am

        gentilissima serena
        ho trovato suo commento molto interessante
        potrebbe aiutarmi a capire meglio la tecnica degli opposti di cui parla per camuffare affetti negativi in positivi?mi suona familiare ma mi sfugge qualcosa,pure io ho rapporto non rapporto con padre difficile
        grazie mille

        • serena Aprile 27, 2015 at 12:04 pm

          Cara Penelope,
          Ti ringrazio per l’interesse che hai dimostrato al mio interevento. La domanda che mi poni è piuttosto complessa, perchè credo che ogni risposta dipenda moltissimo da noi, dalla nostra storia e dal nostro modo di essere. Posso solo aiutarti raccontandoti la mia esperienza, per darti una chiave di lettura che però non devi prendere per assioma.
          Probabilmente avrai avuto modo di leggere nei blog passati come io sono approdata qui. A seguito di un infelice incontro con una persona che oso definire disturbante, ho dovuto mettere in discussione me stessa.
          All’inizio della mia esperienza, mi sono scontrata con una dimensione di “incredulità” e di “assorbimento”: in breve, ho cercato di capire che cosa mi fosse accaduto e, lentamente, di accettare.
          Questo è stato il primo step, difficile, doloroso, ma anche fonte di rinascita. Grazie al Cielo, ascoltando le parole e le raccomandazioni del Dott. Brunelli, ho tenuto duro ed ho continuato la mia terapia.
          La terapia, che adesso sta lentamente volgendo al termine, con incontri di cadenza mensile, è stata piuttosto lunga. Una volta “ammortizzata” l’esperienza con il mio vampiro amoroso, ho deciso di non abbandonare la ricerca di me stessa… troppe cose non tornavano ancora.
          Analizzando i messaggi inconsci che provenivano dai miei sogni, ho capito che c’era qualcosa di più grande sepolto dentro la mia anima. Questo qualcosa, che ai tempi non sapevo ancora riconoscere, riguardava il rapporto con mio padre, che in un sogno addirittura si presentava sotto la veste del “Sig. Agnellini”…
          Parlare di mio padre implicherebbe scrivere un sacco di pagine… posso solo riassumere in pochi concetti il quadro: violenza assistita & infanzia.
          Ho trascorso la mia infanzia e la mia adolescenza in compagnia di un padre-padrone, fisicamente non violento con me e mia sorella, ma psicologicamente violento. Un padre che, affogando tutte le sue frustrazioni nell’alcol e nel lavoro, era spesso assente da casa e quando c’era, scatenava le sue ire sulla mamma. Un padre dai difficili rapporti con gli altri. Un padre che spesso e volentieri godeva nello “sporcare” ogni singola e rara cosa bella che potessi avere. Ho vissuto di tutto: litigi feroci, fughe con la mamma in pieno inverno, botte sulla mamma e sulle zie, minacce, vendette. Fintanto che ero piccina, queste situazioni – di cui avevo pur coscienza – erano talmente aberranti, talmente “impossibili” da essere accettate dalla mia persona, da mettere in moto il meccanismo degli opposti: per superare le ansie, gli spaventi, le paure, dovevo far sì che queste esperienze da negative si trasformassero in positive. Non rimuovevo, non le negavo, facevo soltanto in modo che fossero episodi “spot” riferiti ad una persona, mio padre, che nel complesso doveva essere buona, perchè per i bambini, specialmente per le femmine, tutti i padri dovrebbero essere buoni. Posso solo dirti che, in terapia, tanti sogni che facevo in passato ed ai quali non sapevo attribuire un significato, hanno poi trovato spiegazione.
          Questo meccanismo “magico”, che è tipico nei bambini, si è consolidato in me andando avanti.
          Quando ero adolescente, il clima è andato peggiorando: mio padre ci aveva in ostaggio. Aveva creato intorno alla nostra famiglia il più totale isolamento… io, mia madre e mia sorella dipendevamo da lui in tutto e per tutto. E quando si è trovato l’amante, ha fatto anche di peggio. Abbiamo vissuto una separazione che di “consensuale” aveva ben poco: posso dirti che, per circa quattro anni, ogni singolo giorno vivevo l’inferno a causa sua.
          Come ho reagito a questo choc? Ancora una volta, con il metodo degli opposti, ovvero non negando quanto accaduto, ma ponendolo in una sorta di lunga parentesi che può capitare.
          Nonostante tutto, il mio papà doveva in qualche modo volermi bene.
          Ed anche se era un briciolo di bene, per me quella briciola valeva più di ogni torto subito.
          Non si palesava in me, a quei tempi, l’idea che un padre potesse anche non amare i propri figli.
          Non si palesava in me l’idea che figli si nasce, ma genitori si diventa. Si sceglie di diventare genitori: e da ogni scelta derivano responsabilità ben precise. Chi non rispetta queste responsabilità, rinnega le sue scelte, e dunque rinnega tutta quella serie di valori che un figlio porta con se’. L’ho capito soltanto adesso.
          Il problema è che la mia infantile e collaudata tecnica per superare questi traumi, ha fatto sì che crescendo, sottovalutassi persone, pericoli ed affetti. Ignorando i miei sentimenti, dei quali in qualche modo avevo coscienza, conducevo una vita “falsa”, in cui tutto andava bene e tutti dovevano essere felici e buoni. In cui dovevo spingermi oltre le mie forze per essere brava, la prima in tutto, nell’illusione che così avrei avuto l’amore di questo padre.
          Quello che io consideravo “amore” era semplicemente il desiderio di pace. Per me amore non significava una carezza, un abbraccio, un tenero bacio, ma soltanto pace. Quiete. Possibilità di svegliarmi al mattino senza la paura che sarebbe successo qualcosa di brutto.
          Anche in questo caso, come vedi, ho trasformato il sentimento di precarietà in amore.
          L’amore, tuttavia, è qualcosa di molto più ricco di questa semplice aspirazione.
          Questo mi ha portata al fatidico incontro con l’altro vampiro.
          Il miraggio di un PADRE vero, per me, era un desiderio talmente importante, da indurmi a soprassedere ad ogni torto subito. Ed ogni persona che in qualche modo “si avvicinava caratterialmente” a lui, era una persona che in qualche modo “sapevo gestire”, e che necessariamente “aveva in fondo all’anima” qualcosa di buono da darmi.
          Posso solo dirti che ho capito questo attraverso il disegno. Nei mesi scorsi, quando tornavo a casa dal lavoro, ho trovato il tempo di mettermi davanti ad un foglio bianco, lasciando che fosse la mia mano ad esprimersi: ne usciva sempre una donna, dalle fattezze di una bambina, senza mani. Non ero capace di disegnare le mani… perchè le mani “creano, manipolano”: ed il mio inconscio, nel lanciarmi i messaggi, voleva molto probabilmente che queste mani non facessero più nulla. Che se ne stessero fuori da quel che riguardava i miei sentimenti.
          Quando l’ho capito, è iniziata la rimonta: ho cominciato a “staccarmi” dalla sudditanza con questo genitore, ho cominciato a dire no ad ogni cosa che mi facesse sentire anche solo “obbligata” ad adempiervi.
          Qui sono iniziati altri guai: non avevo pace… ogni giorno, ogni sera, ogni minuto ricevevo da lui telefonate intimidatorie, nelle quali il solo scopo era quello di ottenere con la forza la mia sottomissione ai suoi voleri. Per lui ero soltanto una pedina (peraltro utile) da muovere sulla sua scacchiera. Nulla di più.
          Non si è fermato nemmeno quando, lo scorso anno, l’ambulanza mi ha portata via dopo un collasso nervoso: quella sera, come sempre, ero a telefono con lui e con le sue manie di onnipotenza.
          Dalle telefonate è passato ai fatti: ha perpetrato inganni, ha coinvolto in questa mia ribellione mia sorella e mia madre, minacciando ogni genere di azione e ritorsione.
          Non si è neppure risparmiato umilianti sceneggiate davanti al mio compagno.
          Ma non ho ceduto: con tutte le forze di cui disponevo sono andata avanti per la mia strada. Semplicemente perchè avevo conosciuto la bellezza della libertà, della mia persona ed il significato di sentirmi autentica, integra in tutto e per tutto.
          Raggiunto un equilibrio, mi sono ritrovata a dover agire di nuovo sul mio fronte psichico. Nell’autunno scorso, ho operato una sorta di “uccisione” dell’immagine distorta che avevo di quest’uomo. Non nego che è stata una cosa terribile: ho sofferto tantissimo. Tantissimo.
          Quest’anno, il giorno della festa del papà, aprendo la mia pagina facebook e guardando i post degli amici, sono dapprima scoppiata in lacrime. Avevo intorno a me persone che ringraziavano i loro padri (sia vivi che morti), e questa cosa io non potevo farla.
          Non avevo nessuno da ringraziare. Non avevo nessuno da ricordare. Non avevo nessun padre da amare.
          Dopo le lacrime, però, ho lasciato il posto alla meditazione: “che cosa sentivo veramente?”, “come mi sentivo veramente?”. La risposta è stata la seguente: “mi sentivo orfana. Dalla nascita”.
          Penso che questa sensazione sia stata effettivamente l’epilogo alle mie sofferenze, perchè – una volta ammessa – ho provato subito un grande senso di pace. Con ciò non sto dicendo che ho negato l’esistenza di un padre, quanto piuttosto che non ho mai conosciuto quel concetto di padre vero a cui tanto tenevo in passato. Da qui il mio senso di “orfanità”. E – del resto – questa è comunque la vera realtà, quella che ti consente di essere in pace con l’anima, perchè non c’è nessuno da odiare. O temere.
          Cara Penelope, ecco come il mio meccanismo degli opposti mi ha influenzata. Ho vissuto molta parte della mia esistenza in una grande menzogna. Ma non mi condanno: è stato il mio modo di reagire a qualcosa che era troppo doloroso da accettare e da comprendere per la bimba che ero un tempo. Trasformare una situazione negativa in una positiva non è la soluzione. Ci vuole tanta forza, ci vuole coraggio, ma penso che se si aspira alla propria felicità, si debba anzitutto puntare a liberare le nostre emozioni. Liberarle significa permettere che queste si scontrino con la realtà. Solo che se questa realtà se manipolata, ne impedisce il confronto, ed allora restiamo imprigionate nella tela che il nostro interiore “nemico occulto” ha tessuto per noi.
          Un caro saluto,
          Serena

        • Pier Pietro Brunelli Aprile 30, 2015 at 11:10 am

          Sulla figura del Padre le consiglio questo articolo, forse la può aiutare ad approfondire le sue riflessioni https://www.albedoimagination.com/2014/03/riflessioni-sul-padre-2/

  44. Sara Aprile 18, 2015 at 1:33 am

    Buonasera,anzi, buonanotte..
    Come vede dall’orario, ho perso il sonno, per l’ennesima volta, a causa di un soggetto, che disgraziatamente é la mia responsabile sul luogo di lavoro, che oscilla dal narcisismo alla paranoia. Come paranoica, é “da manuale”, non solo nelle manie di persecuzione, ma anche nel riflettere/scaricare sugli altri le sue mancanze/aspetti negativi, e nel dichiararsi infallibile, e punire i testimoni dei suoi errori o fallimenti, e anche nell’autoassoluzione, manipolazione, menzogna, eccetera..
    Ad aggravare la situazione, lavora con noi anche il marito.
    Sto pesantemente somatizzando questa situazione, che ciclicamente si ripresenta a ritmo sempre più serrato, infatti attualmente ho uno spaventoso herpes sul viso, con tremende nevralgie, senza contare le continue gastriti, coliti, eczemi, che stupidamente non ho mai provveduto a riportare al mio medico, che peraltro non è molto ferrato o sensibile sull’argomento.
    Considerato che purtroppo la via legale di una ipotetica causa per mobbing é quasi impraticabile, che il titolare “non vuole problemi”, e che questo lavoro per tanti motivi mi é necessario come l’aria, cosa mi consiglia di fare, a parte iniziare a segnalare i miei disturbi al medico? C’é qualcosa che posso fare per “salvarmi” dai microtraumi che questa situazione mi procura? Pensare al mio futuro e alla famiglia che voglio costruire é sempre meno sufficiente, corro, ho svariati interessi, ma al mattino sono sempre più demoralizzata, ho sempre più voglia di darmi malata, e non lo faccio mai.
    In pratica sento il bisogno di strumenti da usare prontamente nel momento in cui vivo la situazione negativa, perché temo l’esaurimento nervoso, o il disturbo post traumatico da stress, e di non riuscire più ad uscirne. Spero
    di non essere andata troppo fuoritema, e la ringrazio in anticipo..

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 19, 2015 at 8:43 am

      La sola cosa che posso dire, per lei e in generale per tutti coloro che si trovano in un incastro così disturbante è di spostare la ‘lotta’ – il più possibile – dal mondo esterno a quello interno, al fine di riportarvi la pace. A volte un disturbo che proviene dall’esterno può essere affrontato nel modo migliore se lo consideriamo un riflesso e un’opportunità per affrontare il nostro nemico interiore, LO SFIDANTE… si tratta di un atteggiamento autoterapeutico generale, che non vuole negare la realtà dei fatti, ma che ci aiuta a fortificarci per affrontare la negatività… nel seguente film-documentario LO SFIDANTE in versione integrale in italiano (dura circa 3 ore) si può approfondire cosa intendo https://www.youtube.com/watch?v=ocEuIhBYLoE
      Con solidarietà – Dr. Brunelli

      • Sara Aprile 19, 2015 at 3:41 pm

        La ringrazio, ho appena letto la sua risposta, ma ho capito subito che ha compreso di quali strumenti io necessiti. Condivido questa sua visione, perché credo fermamente che noi stessi siamo i veri artefici del nostro destino. Non voglio dire che quando siamo colpiti da eventi negativi siamo stati noi stessi a procurarceli, credo però che possiamo fare molto per rigirarli a nostro favore, o neutralizzarli.
        A volte può essere più difficile, ma si può fare.
        Esternamente, sono passata ad un contrattacco passivo, ignorando semplicemente le vessazioni, e già da tempo ho trasformato nella mia mente le mansioni considerate degradanti nelle mie preferite, ho individuato anche degli utili “mantra” non verbali, sto già quindi lavorando anche al mio interno. Spero di avere grandi margini di miglioramento..
        La ringrazio anche per la solidarietà, spero di tornare con buone nuove..
        Un abbraccio a tutti, e un consiglio: non fatevi prendere troppo dalla pietà per le persone che vi fanno del male, in ogni caso non le aiutate molto subendo le ferite che vi vengono inferte, difficilmente potete guarire le loro, e non sentitevi vigliacchi se fuggite. Scolpite un grande AMEN sul destino dei vostri aguzzini, non è affar vostro, mai.
        Con partecipazione alle vostre pene,
        Sara

  45. Giux Aprile 16, 2015 at 2:28 pm

    bellissimo, mi ha consigliato la mia psicoterapeauta di cercare questi argomenti nel web (relativamente al vampirismo energetico … ho scoperto tutto sulla mia pelle!).

    Io ci sono passato più volte, l’ultima volta la peggiore e grazie al paziente lavoro della Dottoressa sto ritrovando me stesso e sono riuscito a liberarmi di lui.

    E’ stato orribile, ma sono ancora qui!
    Mi rivedo in questo articolo, ho ancora tanta strada da fare… ce la farò ;) ;) ;)
    Grazie per averlo scritto.

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 19, 2015 at 8:37 am

      Partecipi alla discussione. Ci sono anche altri articoli sul blog che riguardano questa problematica affettiva e come uscirne. Inoltre le ricordo che prossimamente uscirà un nuovo libro sui i principi terapeutici del trauma amoroso. Cordialissimi saluti con solidarietà . Dr. Brunelli

      • Giux Aprile 20, 2015 at 2:45 pm

        Grazie

      • Giux Aprile 28, 2015 at 12:20 pm

        Grazie ancora, io con lui ho chiuso da poche settimane, pensavo che con uomini del genere bastasse smettere di parlare ed evitarli.
        Sto amaramente scoprendo e la mia Dottoressa conferma che questo articolo è una versione edulcorata della realtà, che è molto più brutta.
        Questi uomini veramente poi vanno avanti a farti del male, quasi ogni giorno ti trovi una sorpresa, dalla cara amica che sente il bisogno di scriverti che brutta persona che sei e quasi a sfotto ti chiede di uscire dalla sua vita (bah), o dall ex collaboratore che diventa arrogante e poi scopri perchè. (per fare alcuni esempi)
        Il mio ex “vampiro” personale è impegnato in politica e l’ho conosciuto anni fa. Nel nostro ambiente politico era ai vertici. Io lo ammiravo profondamente (e lo trovavo anche troppo bello), caddi così facilmente nel suo tranello. Lui mi ha corteggiato per mesi, io stupidamente pensavo che con tutto l’impegno che ci mettevo non mi avrebbe mai e poi mai preso in giro.
        Sbagliavo.
        Mi sono amaramente reso conto che ho dovuto lasciare tutto, sono completamente tagliato fuori da tutti, ho provato a contattare altri per portare avanti i miei ideali ma è durissima, le persone dell’ambiente che prima ti sorridevano non sanno nemmno più che esisti o pensano che sei psicotico, ti trattano come uno schizzofrenico., il tuo lavoro viene visto solo come una cosa per la quale devi ringraziare Esso (io uno che si comporta così non lo considero umano), anche se tu hai cominciato anni prima di conoscerlo. il tuo impegno di anni sembra non contare più nulla.
        Questi individui sono davvero un cancro che distrugge tutto ciò che di buono tocca.
        Lo scrivo qui affinchè stiate tutti veramente ma veramente attenti a queste persone.

  46. maria gabriella Aprile 14, 2015 at 6:35 am

    siamo stati più di quattro anni lontani senza avere rapporti se non telefonici e sporadici ma nessuno dei due ha trovato una dimensione appangante oggi lui mi chiede di raggiungerlo si è trasferito per lavoro mi chiede di andarlo a trovare per week end.Come ho detto negli ultimo post lo sento depresso sono preoccupata per lui ma allo stesso tempo ho paura che non riusciamo a gestirlo con discrezione questo bisogno di rivedersi che poi ricomincino i tormenti.Nella nostra citta non possiamo farlo ora però mi chiedo se è giusto non ho nessuna aspettativa ma non trovo un senso in passato avevamo pensato a trasferirci entrambi dove lui ora è da solo è dovuto andar via qui non regge più il pressing che gli fanno, non sta bene chiedo a lei dottore se secondo lei lo aiuto andando o se peggioro la sua situazione .

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 14, 2015 at 7:34 pm

      E’ impossibile che io possa rispondere a questa domanda, e se ci provassi sarei un po’ folle… mi spiace, ma lei ha bisogno di un consulto approfondito, e non c’è proprio nulla di male, anzi è una cosa normalissima.

      • maria gabriella Aprile 15, 2015 at 7:44 am

        ma per cosa per risolvere i problemi degli altri? mi scusi dottore se non mi può rispondere ok posso capire ma è il mio ex ch ha fatto scelte incoerenti e che ora ha problemi in casa e sul lavoro io ho preso le distanze capito a fondo i miei e suoi problemi è lui che mi cerca è lui che mi dice che il nostro è un amore forte è sempre lui che però non si separa (io si) e lui che intrattiene relazioni sessauli con altrre donne è lui che rischia il licenziamento perchè fa danno anche sul lavoro vado in terapia per cosa?la sua è una famiglia tutta problematica con casi di schizzofrenia conclamata

        • fernando marcuccio Aprile 23, 2015 at 8:41 am

          Per la mia esperienza, so che la psicoterapia , migliora la qualità della vita di chi si sottopone e spesso peggiora quella delle persone disfunzionali che ci gravano intorno. Il vampiro interiore per come lo abbiamo definito è consapevole di ciò e oppone una resistenza estrema. Diciamolo senza paura, siamo ammalati di una malattia che non vogliamo curare, che è diverso dal credere che invece non ci sono cure. Metaforicamente parlando, teniamo una valigia del fuggiasco in casa nostra perchè speriamo che così possa tornare un giorno a riprenderla, ed il fuggiasco sa che con tale pretesto potrà sempre fare ritorno. Per non sentirsi vittime impotenti occorre separarsi da quella valigia andando incontro ad un dolore estremo aggravato dal fatto che siamo noi a decidere di procurarcelo. Lasciare perere i bei ricordi , le promesse, le speranze che possono dare un sollievo momentaneo, cozza con la realtà. Fa male sapere che l’altra persona ha una vita di relazone in cui noi siamo tagliati fuori, ma è la realtà, se fosse diversa staremmo ancora insieme. Accettare la realtà, senza sconti, noi non abbiamo colpa di ciò che è stato, ma abbiamo la facoltà di decidere cosa fare nel nostro presente e nel nostro futuro. Abbiamo bisogno di un aiuto e di una cura, questo non ci risparmia dal dolore, ma ce lo rende accettabile. Pensate che facendo così non potrete più essere utile al vostro vampiro esteriore, che non potrà più usarci e smettrà di cercarci…. non è una perdita. NON stare agganciati per soddisfare i bisogni altrui ha lo stesso effetto dell’essere sempre disponibili, una volta soddisfatto il suo bisogno, al vampiro non servite più anzi se ne guarderà bene dal ripagare le vostre aspettative. Dare forza alla propria bontà , vuol dire difendenderla da chi la usa per farci del male, accettando che non possiamo avere il controllo su tutto, ma con una buona guida, un buon terapeuta , possiamo cominciare ad avere il controllo di noi stessi per decidedere dove dirottare le nostre energie.

      • maria gabriella Aprile 15, 2015 at 2:10 pm

        mi sembrava di aver già inviato un commento comunque ripeto …si lo so che è normalissimo ma io ormai mi sento fuori da questa relazione e invece penso che lui abbia bisogno di aiuto e anche tutta la sua famiglia nel frattempo o deciso di non raggiungerlo sento odore di siguai….grazie ancora Per quanto mi riguarda più che terapia sto affrontando mio padre che continua a negarsi ma ho vinto la causa legale contro di lui

        • serena Aprile 16, 2015 at 9:53 am

          Ciao Maria Gabriella,
          scusami se entro nella discussione, ma credo che forse sarebbe opportuno che tu ti occupassi di te. Non averne a male se te lo dico, ma come accade ed è accaduto ad ognuno di noi in questo blog, il nostro spirito altruistico denuncia un’unica cosa: il fatto di non voler pensare a noi stessi.
          Da quanto deduco, il rapporto o non rapporto con tuo padre ha inevitabilmente segnato la tua esistenza. E ti capisco… quanto ti capisco!!!
          Sai perchè ti capisco? Perchè io, proprio grazie alla terapia, ho compreso che una valanga della sofferenza che ho vissuto nell’arco dei miei 37 anni era proprio causata dal rapporto con mio padre. Per questo prendi il mio consiglio come se te lo dicesse una sorella: guarda dentro te. In questo momento pensa a te stessa ed a cosa ti spinge a fuggire da quello che sei.
          Non fermarti solo alla tua superficie: trova il coraggio di scavare, perchè è l’unica strada per ritornare a vivere.
          Un caro saluto,
          Serena

  47. Michela Aprile 13, 2015 at 11:12 pm

    Salve, nel mio cammino ho incontrato un vampiro, forse più di uno ma con questo ho avuto due figli, riconosciuti solo da me ma che comunque mi tengono legata a lui in quanto li vuole vedere e cuole avere a che fare con loro. La mia storia con lui è durata poco ma ha lasciato segni profondi, sono in psicoterapia già da quanto stavamo insieme all’inizio il “mandato” era aiutarmi a far funzionare una relazione che mi procurava molta sofferenza ma pensavo di dover essere io a cambiare… Dopo tira e molla al terzo molla (il primo è stato mio poco prima di scoprire di essere incinta, lui aveva deciso di proseguire con l’adozione, era sposato… il secondo molla suo subito dopo la nascita dei bambini) sono entrata in una condizione che mi ha portato alla depressione, un anno di paroxetina e la depressione non c’è più e io sto proseguendo il mio cammino allargando anche a tutte le relazioni (lavoro, amicali) per indagare i miei meccanismi e i miei demoni interni. Purtroppo ci sono due splendidi bambini e il loro signor padre (che ha un disturbo bipolare, così dice lui, che non cura…) quando è nelle fasi up torna alla carica dicendo che vuole riconoscerli… i bambini hanno 4 anni e non l’ha ancora fatto, sento come se volesse ancora tenere un potere su di me, ma non perchè interessato a me, come non è, secondo me, realmente interessato ai bambini ma solo alla gratificazione e all’amore incondizionato che i piccoli danno. Io con i bambini non ho mai “demolito” il padre, ma sarei un po’ stufa del suo continuo adesso ci sono domani non so. Ho chiesto ed ottenuto che tra di noi ci siano solo scambi di mail e che se dobbiamo discutere del suo ruolo lo facciamo davanti a uno psicologo/psicoterapeuta, ma l’ultimo incontro a maggio (2014) in cui il terapeuta ha chiesto a me di fare a lui una proposta per il riconoscimento non ha avuto più seguito perchè lui è entrato in fase down… Ora è tornato, io però sono stanca e non ho più voglia di giocare a nascondino per cui se li vuole vedere, sentire… inizi a provvedere anche a loro, non solo affettivamente ma anche materialmente, si definisca!!!
    Purtroppo la legge (54/2006) non mi permette di oppormi al riconoscimento… non so però quanto lui possa essere positivo per i bambini, che grazie a me e alla loro indole sono bambini generosi affettivamente, gioiosi, curiosi, aperti, rispettosi…
    Complicato.

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 14, 2015 at 7:49 pm

      Bisogna continuare la psicoterapia. Ricordarsi sempre che un conto sono i problemi tra adulti e un conto sono i bambini che hanno diritto sempre ad un padre ed una madre. Quando non si riesce a equilibrare le cose con la psicoterapia e la mediazione famigliare bisogno affidarsi alla legge e rispettarla. Chi si lega ad una persona disturbante deve capire che ha un problema di affettività da risolvere, quindi deve lavorare su se stessa per uscire da un attaccamento malato. Una volta che i bambini vengono curati e assistiti non sui deve mai, in alcun modo ostacolarli nel rapporto con l’altro genitore, se lo si fa si va contro i principi psicologici, morali e legali. Bisogna certamente vigilare e far rispettare le regole affinché i figli vengano tutelati, per il resto bisogna lavorare su se stessi in modo da poter compensare quel che l’altro genitore eventualmente non può dare loro, ma non ostacolare la relazione con un padre o una madre. In casi gravi, o anche preoccupanti bisogna chiedere l’intervento del giudice tutelare.

  48. Cinzia Aprile 10, 2015 at 11:13 am

    Posso chiedere aiuto?
    Ne ho bisogno, per mio figlio, di tredici anni.
    Non so se sia narcisista, spesso noto in lui molta poca autostima, certo è che è un bugiardo patologico.
    Mente, mente su (quasi) tutto e (quasi) sempre. Da anni ormai.
    E’ iniziato tutto intorno ai 7 /8 anni ed è andato peggiorando, con risvolti gravi anche a scuola.
    Oltre a non studiare, falsifica firme, cancella le note dei professori oppure modifica i voti apposti sul diario dai medesimi, tutto per non far sapere, per tacere.
    Ma non mente solo su questo, anche sulle cose banali; domande come “ti sei lavato?” “hai fatto lo zaino?” “hai lavato i denti”? Generano sempre la risposta “SI” anche quando (99,99% delle volte) in realtà è NO.
    Ma lui mente, anche sulle banalità, anche senza uno scopo.
    Come fare? Come aiutarlo e con quali mezzi a smettere di mentire? Sono disperata, prevedo un futuro nero che più nero non si può e sono in profonda depressione oramai.

    grazie
    C.

    • Pier Pietro Brunelli Aprile 10, 2015 at 6:44 pm

      I bambini e gli adolescenti non possono in alcun modo essere etichettati con disturbi di personalità… sempre bisogna rivolgersi al pediatra, al medico di famiglia e alle ASL e agli insegnanti.

  49. maria gabriella Marzo 25, 2015 at 4:40 pm

    ora non so più sinceramente se è il caso più di risentire il mio ex quello con cui ho chiuso da 4 anni pensavo che tante cose fossero superate ma due giorni fa parlandoci sono tornata in confusione ha tentato di commuovermi con una specie di dichiarazione d’amore ovviamente ho apprezzato le sue dolci parole ma di certo non sono ricascata ne suo brodo. La nostra storia è finita da tempo e per sua volontà non è possibile nemmeno oggi pensare ad un futuro insieme e non capisco ancora dove volesse andare a parare molto probabilmente più che io gli mancono le emozioni di allora….la sua vita è castrata con pochi e sani affetti seri problemi lavorativi ma io sento di dovermi tutelare e assolutamente evitare di pensare che sta male non ne sono io la causa …..e so di non poterlo aiutare gli ho raccontato di come oggi ho raggiunto un distacco e un equilibrio grazie a voi anche nella speranza che afferri che da soli non sempre ce la si fa mi spiace molto per la sua famiglia per i suoi figli per tanti che subiscono le conseguenze del suo malessere ma devo stare lontano

    • Camila Aprile 1, 2015 at 10:37 pm

      “gli ho parlato del distacco ed equilibrio che ho avuto anche grazie a voi”. Se è un narcisista questa frase l’avrà inorgoglito ancora di piu’.

      • maria gabriella Aprile 2, 2015 at 2:36 pm

        ma si chiaro che sapere che è presente nei miei pensieri lo inorgoglisce ma lo sostiene anche in quei momenti di depressione e di nausea verso lostile di vita che ha ultimamente e di cui poi non va fiero .Visto che ancora ci parlo cerco di essere equilibrata distaccata e allo stesso tempo quando mi accorgo che ancora è in cerca di risposte sul perchè è finita e su perchè ci cerchiamo ancora gli lancio qualche spunto di riflessione non sta troppo bene e mi ha ributtato nello sconforto …..

  50. Camilla Marzo 22, 2015 at 9:54 pm

    Racconterò la mia storia e oggi mi rallegro di aver letto gli interessantissimi articoli del Dr. Brunelli perché non riuscivo a darmi una ragione del MIO STATO d’animo e su delle spiegazioni che mi sfuggivano ma che intuivo… di rifiuti amorosi come di conquiste ne ho avute tante, ma quello che mi è successo tempo fa non è assimilabile ad altre esperienze passate (meno forse una riconducibile ad una giovanissima età in balia di una persona fortemente disturbata, eravamo molto giovani e davo la colpa all’inesperienza di vivere un’età post-adolescenziale ma… adesso che leggo questo articolo, si è aperto un grossissimo dibattito in me dove quel vissuto mi portò a fare scelte di vita inappropriate complice anche la mia bassa autostima), comunque, adesso sono donna, in un momento di cambiamento, delicato direi, mi sto destando da generali torpori e sto riaffermando il mio io nel lato pratico della vita, ma nel frattempo (come quasi fosse una prova lanciata dalla vita stessa), sono inciampata davanti ad una figura oscura, molto oscura. Innanzitutto, direi che questi fantomatici vampiri, o borderline o quant’altro hanno una personalità estremamente brillante, fuori dalle righe, nemici del conformismo, con sfumature altamente femminili, parlano in verbo intransitivo “pensa a me” “ama a me”, hanno dei picchi di rabbia e insoddisfazione non comprensibili, in generale tendono ad essere aspiranti artisti se non lo sono, e se lo sono, peggio ancora: l’arte è una maniera ancora più sottile per avere attorno a sé la possibilità di smembrare anche involontariamente oppure di riempire in modo frettoloso il proprio ego con apprezzamenti, adulazioni, forti avventure. Non mancano mai centinaia di persone intorno a questi soggetti e se si guardano le vittime, ahime, sono persone molto tristi, con forti handicap e con altrettanti ego da mettere a posto, o almeno, è cosi che mi suggerisce il mio pensiero. Io a tutto questo contesto sono apparsa in maniera marginale e l’interesse di questa persona nei miei riguardi era proprio questo: non fare parte di un contesto, decisa, sognatrice, libera da pensieri rocamboleschi o da pensieri estremamente ambigui sulla vita.
    La cosa assurda è che nei miei scritti e prima di leggere questo articolo del Dr. Brunelli, avevo definito la persona che conobbi proprio cosi: qualcuno che scappava via, inconsistente, ambigua, innamorata e fredda allo stesso tempo. Ho chiesto delle spiegazioni di tutto questo fuggi fuggi ma in realtà non c’è stata una vera risposta. Il motivo? Non si saprà mai, non lo si scoprirà mai, perché ci saranno una moltitudine di spiegazioni ma mai quella che convincerà il cuore. Inoltre, dopo che è subentrato il sesso, dopo tempo che ci conoscevamo in un contesto di affetto e di apparente rispetto reciproco, la persona in questione è diventata camaleontica, notando un’estrema incapacità di rapportarsi come due uguali in un rapporto (che sia di tipo amichevole o sentimentale) e posso dirlo? Che noia! Non c’è niente di peggio che ascoltare il soffio sfuggente e rimanere con il proprio silenzio. Inoltre, un fattore che aggrava la situazione di dipendenza è un’affinità sessuale o una simbiosi che non ha paragone, diventa un fortissimo battito di vagina per noi donne, un’affezzionamento che viene dal basso ventre e nel frattempo va su, su per installarsi nel cervello come un’autentica ossessione e poco a poco sei avvelenata, poco a poco ci si appende “formando parte “di una sorta di collezione per questa persona. Inoltre il suo passato come il suo presente è di spessore, ma è uno spessore fatto di tragedie emozionali, esperienze di vita dolorose prese per sbaglio o per diletto. Poi il silenzio, poi il ritorno, poi l’apprezzamento poi di nuovo il rifiuto per metà della tua personalità e questo è un rifiuto dato a piccole dosi perché se fosse in un’unica soluzione si sa, probabilmente la dipendenza affettiva non si scatenerebbe. Sono dei grandi amatori sessualmente ma adorano scappare e ritornare secondo il loro piacimento o la loro noia e non arriveranno MAI per il tuo piacimento o per la tua noia. Sembra un gioco di scacchi dove la partita non la vincerai mai tu. Assolutamente questo problema è grave ed è da parlarne, se si hanno degli ottimi amici (ancora meglio qualcuno che abbia vissuto un’esperienza simile) oppure assolutamente andare da un’analista perché sarà un bel confronto e una riscoperta di se. Nel mio caso dopo tanti svisceramenti ero arrivata alla conclusione che moralmente volevo ferirlo ed il voler seguire questo cammino del desiderio del male non è una caratteristica della mia personalità che voglio sviluppare, ma c’è. Comunque, bisogna volare non essere ricacciati negli inferi, ricordiamocelo, di vita ce n’è solo una. E se capita un’esperienza simile prendiamoci il buono di aver fatto del buon sesso o di aver vissuto “un momento da leoni”, ma dopodiché giù la saracinesca.

    • Pier Pietro Brunelli Marzo 26, 2015 at 7:54 am

      Ero impegnato in un seminario di studi, mi scuso per il ritardo. Non sempre mi è possibile di pubblicare i post velocemente. Grazie per la pazienza e la collaborazione.

      • serena Aprile 1, 2015 at 12:48 pm

        Gentile Dott. Brunelli,
        avrei il piacere di sentire la Sua opinione su quanto Le riporto in link:
        https://www.direttanews.it/2015/03/31/lubitz-non-era-depresso-ma-narcisista-e-paranoico/
        Appresa la tragedia dell’airbus, ho riflettuto davvero moltissimo sulla personalità di Lubitz e devo dirLe che, fin dalle prime descrizioni della sua vita, ho temuto che la causa di un così brutale omicidio potesse collegarsi ad una personalità narcisistica. Peraltro, una cosa che mi ha davvero colpita, riguarda i problemi visivi: non rammento quale studio avessi letto l’anno scorso, ma ricordo molto bene che un neurologo aveva evidenziato come spesso nelle persone con tratti borderline o paranoici si rilevino questi problemi. In tale occasione, ricordo che il Professore concludeva evidenziando che “l’alterazione della realtà diviene talmente patologica da condizionare anche le funzioni del corpo”. Al tempo mi era parsa una conclusione molto forte, tuttavia posso dirLe che – in effetti – anche i narcisisti che ho conosciuto io avevano problemi alla vista (alterazione dei colori).
        Credo che questa tragedia, al di là dell’immenso dolore che ha colpito i nostri cuori, possa rappresentare un necessario spunto di riflessione per noi tutti.
        Perchè, dentro noi, già sappiamo che cosa fa un narcisista… tuttavia, spesso ci concentriamo solo sul rapporto narcisista-vittima. Alla luce di questa tragedia, temo si debba cominciare a pensare “in grande”.
        Un caro saluto,
        Serena

        • Pier Pietro Brunelli Aprile 1, 2015 at 9:14 pm

          talvolta i termini psichiatrici e della psicopatologia vengono usati nel giornalismo con una certa superficialità. Possiamo intendere il narcisismo ‘estremo’ come la totale assenza di considerazione per gli altri in nome del proprio io. Ciò può verificarsi come componente di molti stati psicotici, ed anche in momenti di nevrosi acuta, e non solo nel caso di una personalità narcisista. A mio modo di vedere se le cose sono andate come afferma l’ipotesi della versione ufficiale, è scorretto parlare di depressione ed anche di narcisismo, così come di borderline, o di psicopatia.
          Il depresso reattivo o anche colpito da una depressione maggiore non ha proprio voglia di fingere di star bene, sarebbe stato noto a tutti che quel co-pilota era depresso. Anche informative ufficiali hanno escluso la grossolana diagnosi di depressione. Oltretutto si è fatto un certo danno alle persone depresse e ai loro famigliari e amici, in quanto tra le persone non competenti si è potuto inoculare il dubbio che un parente o un amico depresso alla guida di un’auto potrebbe decidere di farla finita sacrificando i passeggeri… Una persona che fa una cosa del genere non lo fa certamente perché è depressa. ma per altre diagnosi che dirò tra poco. Va escluso anche il narcisismo patologico, in quanto ad un narcisista di certo interessa guadagnare per se stesso, manipolare per ottenere qualcosa e non certo farsi fuori per dispetto o per vendicarsi di qualcuno. Ma mettiamo che si tratti di narcisismo unito a psicopatia paranoidea, cioè a disturbo antisociale, per cui si hanno tendenze effettivamente delinquenziali. Ma in questo caso il copilota avrebbe lanciato un proclama o dall’aereo stesso, ho su FB, o in altro modo al fine di essere sicuro di rivendicare il folle gesto, di aggiudicarsi l’assurdo titolo di giustiziere, perfino di eroe-martire che la fa pagare atrocemente agli altri e al mondo che avrebbero cercato di impedirgli di volare. Insomma una specie di joker, di scienziato pazzo, che vuol dominare gli altri e che vuol dimostrare il suo potere al punto di far saltare tutti in aria. Ma allora avrebbe firmato con la massima evidenza quest’atrocità, per essere sicuro, nella sua follia di ‘passare alla storia’ (così come alcuni hanno evidenziato che lui abbia detto una volta alla fidanzata). Di certo un narcisista paranoide psicopatico non vuole farsi fuori per poi rimanere nell’anonimato, nella misura in cui attua un ‘suicidio vendicativo’ e con omicidio plurimo, vuole perversamente trionfare, seppure come ‘genio del male’. Veniamo allora alla diagnosi più compatibile, qualora veramente, ripeto sia stato il copilota a far precipitare l’aereo intenzionalmente… A mio parere può trattarsi solo di schizofrenia maniacale, scissione della personalità e immedesimazione in una personalità delirante, e quindi di un episodio in cui la persona perde la sua identità e ne acquisisce un’altra. In questi casi la persona con queste problematiche di scissione maniacale può dimenticare se stessa e credere di essere, ad esempio, un agente segreto, oppure un essere mandato da dio per portare tutti in paradiso, un affiliato comandato da una voce marziana, può credere di essere il personaggio di un videogioco, insomma di tutto… può cioè essere guidato da voci e allucinazioni che non è in grado di controllare, ma dalle quali viene controllato e comandato, che in questo caso gli ordinano di far cadere l’aereo.
          Hillman si è molto interessato del suicidio come di un tentativo di far ‘vivere’ l’anima, cioè di rinunciare a questo mondo non per morire veramente, ma per poter vivere in un’altra dimensione. Sempre Hillman si è interessato di ‘Teosi’, cioè di quelle forme maniacali a sfondo religioso, che in certi casi hanno provocato anche suicidi collettivi e omicidi a scopo purificatorio, in nome di un dio immaginario o esistente, per il quale si intende offrire se stessi e altri in sacrificio. Insomma un folle nel senso più evidente della parola, e non semplicemente una persona con disturbo di personalità o con tratti narcisistici che vuole emergere, avere il potere, manipolare, ma non per questo vuole uccidere, uccidersi o perdere il controllo di se stessa.
          Ora però qualora il copilota fosse stato affetto da una sindrome schizofrenica a carattere maniaco-depressivo, avrebbe manifestato prima episodi deliranti assai evidenti, impossibili da contenere, avrebbe cioè parlato a sproposito e avuto comportamenti assurdi, non in continuità, ma in certi momenti o in certi periodi, che non sarebbero potuti sfuggire ai medici e a chi lo conosceva. Pertanto l’unica possibilità è che il soggetto in questione abbia manifestato un primo grave episodio di scissione proprio in quella nefasta occasione quando si è trovato solo ai comandi, oppure che altri precedenti episodi schizofrenici deliranti siano insorti da pochissimo, e siano stati talmente brevi e solitari che gli altri non se ne sono resi conto. D’altra parte è stato detto che avrebbe preso antidepressivi e non antipsicotici (e farmaci di controllo della schizofrenia), quindi, ripeto se l’ipotesi ufficiale è quella giusta, non resta da pensare che alla sventura di un episodio di scissione della personalità su base schizofrenica e maniaco-depressiva, con una tendenza probabilmente alla teosi (psicosi mistica), accompagnata da delirio di grandezza e persecutorio (megalomania paranoidea), per cui quello che aveva l’opportunità di attuare poteva essere il più grande volo che nessun pilota al mondo avrebbe mai potuto compiere… un volo verso l’al di là, e purtroppo con tutti i passeggeri a bordo… Mi raccomando non attribuiamo ogni cosa orribile ai narcisisti, essi possono essere terribili in amore e nelle relazioni affettive, con grave danno per chi li subisce, ma non devono essere visti come portatori di follia pura e di quant’altro di satanico assurdo possa esserci, e purtroppo c’è, al mondo.

        • maria gabriella Aprile 2, 2015 at 2:50 pm

          questo fatto di cronaca ha colpito molto anche me in quanto non posso fare a meno di associare questa situazione al mio ex per lavoro svolto e situazione mentale

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