Condividi questa storia!

NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE

Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.

Leggere  questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti,  può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)

incubusAl termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).

BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto)  l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato)  o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale)  è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica)  STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).

Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento  e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.

Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio)  o in versione E-book  presso i seguenti link:

LIBRO https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/paperback/product-16171248.html

 NOVITA’ di grande aiuto per comprendere le relazioni distruttive, evitarle, uscirne o cercare di risanarle (Rizzoli 2016 – in tutte le librerie o cliccando QUI o sulla copertina si può acquistar scontato e ricevere a casa in 24 ore):COPERTINA LIBRO

 

 

 

 

 

 

E’ inoltre vivamente consigliato AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI. COME DIFENDERSI E COME USCIRNE – Manuale di auto-aiuto psicologico/corporeo/sociale/spirituale  (2015)il libro è visionabile con anteprima di presentazione ed è acquistabile on line in versione cartacea con spedizione a domicilio ai seguenti link:

LIBRO https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/amori-distruttivi-e-vampirizzanti-come-difendersi-e-come-uscirne/paperback/product-22415951.html   (E’ possibile richiedere uno sconto sulle spese di spedizione iscrivendosi con un account a www.lulu.com inviando mail all’ufficio vendite nel sito).

Cover libro

Introduzione

Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
 In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN  Trauma da Narcisismo   e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new

Roberto Rossini – Myth Palazzo dei Principi – Correggio 1979

La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.

Come si osserverà in questo articolo viene proposta  una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it  (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).

IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è  assolutamente indispensabile  rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente  ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.

Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare  ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).

Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata,  può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.

Rosa di Albedo – ph. Derar Muhsen

AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ –  SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI  IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.

NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI  INFORMATEVI CON CURA  E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI.  PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME  NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI)  – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI…  SOLO SE,  CON COSCIENZA,  CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.

Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.

Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

Presentazione della ricerca.

Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.

La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:

  • Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
  • Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
  • Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
  • Inoltre è disponibile  un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test  che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o  al telefono – vedi info e contatti nel blog)  .
  • Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel  modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
  • Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante  e ad  una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le  è accaduto,  affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva  (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio.  Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
  • Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
    Informazioni e consulenza
    psicologica – Psicoterapia).
  • Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose –  – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.

PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:

“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)

Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti.  Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.

 

 PRIMA PARTE   

In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network  alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie  e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna  consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.

RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa,  e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi  ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).

Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’  della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.

Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti:  anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che  strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.

LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO  FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO

Philip Burne-Jones Bt. (1861-1926) Le Vampire

Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.  

Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN)  nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene  traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.  

Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi  di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.  

L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione  

In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali.  Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche  possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista  deve considerare questo articolo  a titolo informativo.  Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali.  Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo  con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova)  previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali,  della psicoterapia. Si avverte che il  ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile  per  comprendere se effettivamente e come  si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o  a causa di altre patologicità, ad esempio  riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare. 

 Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline

La differenza fondamentale tra la patologia borderline e quella narcisista (DNP), è che la prima è egodistonica, cioè fa soffrire chi ce la , il quale la vuole curare, la seconda invece è egosintonica, chi la ha non se ne accorge e ne trae vantaggi nell’immediato. Inoltre la patologia borderline appare più evidente, non solo al partner, ma anche ad altre persone, non necessariamente coinvolte sul piano emotivo ed affettivo, mentre il narcisismo patologico risulta evidente  e patogeno (ad un certo punto del rapporto) e quasi solo al  il partner che lo subisce – mentre altre persone non lo notano, anzi possono credere che il narcisista patologico sia una persona brillante, simpatica, equilibrata e perfino spontanea. In verità il suo disturbo si scatena in modo molto distruttivo nei confronti di chi lo ama.

Altre precisazioni sul DNP

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo,  di incontrare e conoscere  persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).

L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.

Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)

httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU

Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito,  due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:

MENTIRE L’AMORE

Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).

MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA

Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).

Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000

httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY

Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).

PRIMA DI LEGGERE  TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA  ‘SECONDA PARTE’,  AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI,  BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO  DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è  contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che  non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).

SECONDA PARTE

  IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti

W. Herzog, Nosferatu, 1978

 Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.

Secondo diverse ricerche, nella  maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa  maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ).  Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente  nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli  e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute  appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva  la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.

L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio.  Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.

I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa  e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.

Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo.  Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).

I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente  ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO).  Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’  che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.

Munch, Ceneri.

Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’  la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.

F. Bacon two figures, 1953

L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).

Differenze e concomitanze tra  Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo   

Munch, separation

La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) –  può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista,  può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi:  Narcissism Victim Syndrome, A newhttps://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima –  e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce  a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).

Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e  non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione.  IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.

 Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.

Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).

Raccomando alle vittime da TdN  di  non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a  persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore,  cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva  nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto,  ha lo scopo di informare  a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza  psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).

A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività.   Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare  ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…

ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:

  • IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
  • PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
  • IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
  • LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
  • LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • DNP e  SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
  • LA FERITA  NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
  • LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
  • IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
  • I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
  • PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
  • COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
  • COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
  • SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
  • QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
  • COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
  • COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
  • PER QUALI RAGIONI IL/LA  NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
  • PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
  • QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
  • PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
  • DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
  • SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
  • PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
  • CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
  • L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
  • IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
  • IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP

AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?

 Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…

E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.

Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.

PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.

 IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.

 E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.

Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente  diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/

Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali,  si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI  e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.

La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale  che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.

CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.

pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03

Carissime e carissimi

è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…

Chi  è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici –  è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).

Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …

 “Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE

UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).

La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.

Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.

Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:

– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.

Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.

– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.

Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).

Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni

Gustav Klimt, 1905-09

Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.

Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.

Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:

 httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI

Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona

httpv://youtu.be/wop91_Gvwos

Prime conclusioni

Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.

Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).

Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.

 Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla,  acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea  o in versione E-book   cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. –  del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi  di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta  

Support independent publishing: Buy this book on Lulu.

Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.

Cover libro

Disponibile anche E-book

Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta,  Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative,  sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere  brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.

(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/  info – orario lavorativo –  cell:3391472230).

AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un  Manuale di auto-aiuto  concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.

VIDEO-CONFERENZA  di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose

PIETRO FB CV httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY

 

 ______________________________________________________ 

Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI

Per eventuali esigenze di  informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).     

Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e  Roma  

Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it  – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.

Condividi questa storia!

3.044 Comments

  1. gloria Ottobre 19, 2014 at 10:28 am

    Salve dottore,
    bellissimo articolo,complimenti.
    Quello che mi accade è che ho capito di avere questo forte vampiro interiore,e anche una parte buona,per questo a volte agli occhi altrui appaio come un demone dalla doppia personalità,pericolosa,subdola,falsa.Ma quello che non capisco,io so di non essere così,ma di fatto questo vampirello non riesco a domarlo…lei dice che non bisogna farlo..lui non vuole essere domato,anzi si arrabbia e si ribella,ma come faccio quando ad esempio il vampiro mi comanda di cercare l’ex narcisista,di scrivergli ancora,di sperare in un ritorno,in una spiegazione,delle scuse e la mia parte buona dice di no,che è tutto inutile,ma vince sempre il vampiro-demonio? anche quando nelle relazioni amicali,familiari sento di essere nel giusto in un conflitto invece di ritirarmi e adoperare un sano SILENZIO comincio ad attaccare quella persona,dirgli tutto ciò che penso fino al massacro e anche se ha palesemente torto ,passo invece io dalla parte del marcio?é questo scendere a patti che non capisco e il mio terapeuta credo non abbia fatto un buonissimo lavoro…la mia psicoterapia è durata tre anni e più…ed ora non posso riniziare tutto da capo con un altro,è veramente non fattibile per me,in tutti i sensi,economico e di stanchezza,fatica,tempo,dolore.Magari è colpa mia,di entrambi,sua..non so…sono arrabbiata con lui perchè se mi ha portata nell’inconscio buio e tormentato,mi sento come se mi avesse lasciata lì….lui ha detto che era finita la psicoterapia…e che se volevo qualche volta rivederlo per un consulto sporadico,andava bene…ma io non sto affatto bene!
    Mi aiuti a capire come procedere,cosa posso fare…posso farcela ora da sola? visto che ho compreso il problema,con le letture di blog come questo….
    La saluto con affetto e stima.
    Grazie.

    • Pier Pietro Brunelli Ottobre 19, 2014 at 5:19 pm

      E’ normale riprendere un po’ di psicoterapia per elaborare parti che sono rimaste in ombra. E’ anche normale poter cambiare lo psicoterapeuta e considerare che, sebbene vi siano rimaste certe parti in oimbra si è fatto un percorso insieme di crescita.
      Per un a riflessione su un pqarticolare approccio al ‘vampiro interiore’, che è una metaforo del nostro conflitto inconscio che ci può destabilihttps://www.youtube.com/watch?v=evWvTAb1BIU
      Comunque, per quello che è il mio campo, consiglio quando sarà possibile di proseguire uno sforzo con la psicoterapia. Un caro saluto.

    • Barbara Ottobre 20, 2014 at 4:08 pm

      Come ti capisco Gloria, sono anch’io in terapia, spesso sento di aver compreso tante cose, tutto mi sembra chiaro, di aver integrato tutto, rileggo l’articolo del Dr Brunelli, e mi sento bene perchè non mi sta cercando,provo un senso di Libertà che definirei quasi Letizia talvolta, e poi puff..salta fuori quella “bambina” spaventata, scioccata per questo distacco brutale , avvenuto cosi, improvviso, per motivazioni che non ho capito, mi ha detto di non fare domande che tanto io non ci posso fare nulla, si c’è stato un evento esterno che lo ha causato, ma era qualcosa che avremmo potuto affrontare insieme, gestire insieme, ma un NOI non è mai esistito, c’è sempre stato solo un IO, il suo IO grandioso e superiore a tutti. Mi faceva credere ci fosse un NOI, che ci fosse una continuità per noi , sempre lo manifestava, me l’ha fatto credere per più di 7 anni!!E allora riprende l’agitazione, perchè non mi cerca più, perche? Riprende l’ossessione, la rabbia, la voglia e la speranza che gli vada tutto male. E’ un continuo passaggio tra male e bene. Abbiamo fatto le vacanze insieme ad Agosto e tutto sembrava normale, come faccio a farmene una ragione??? Dr Brunelli come faccio a richiedere l’approfondimento degli argomenti consigliati? Grazie infinite e un abbraccio a te Gloria

      • Pier Pietro Brunelli Ottobre 20, 2014 at 10:43 pm

        Barbara il blog è pieno di approfondimenti… c’è già davvero troppo lavoro di ricerca e diffusione per me. Invece chiedo aiuto nel partecipare con solidarietà e aiutarsi con scambi di idee ed esperienze… E poi anche è importante cliccare su share per condividere gli articoli sulle vostre bacheche di FB Twitter, ecc. Grazie

        • Barbara Ottobre 21, 2014 at 12:41 pm

          Avevo inteso che ci fosse il modo di ottenere degli approfondimenti generalizzati e/o personalizzati sugli argomenti elencati sopra , fuori dal blog, tramite una richiesta specifica (via email a un certo indirizzo, a un telefono o qualcosa di simile) a pagamento.. mi sono espressa male :-)

        • Pier Pietro Brunelli Ottobre 23, 2014 at 4:04 pm

          Ormai gli approfondimenti sono nel blog e gratuiti. Altri elementi si possono acquisire solo chiedendo un consulto terapeutico. Per gli accordi relativi alla parcella e alle modalità è necessario telefonarmi in orario lavorativo. Cordialissimi saluti.

      • Pier Pietro Brunelli Ottobre 20, 2014 at 10:43 pm

        Barbara il blog è pieno di approfondimenti… c’è già davvero troppo lavoro di ricerca e diffusione per me. Invece chiedo aiuto nel partecipare con solidarietà e aiutarsi. E poi anche è importante cliccare su share per condividere gli articoli sulle vostre bacheche di FB Twitter, ecc. Grazie

      • Serena Ottobre 24, 2014 at 4:33 pm

        Buonasera Barbara,
        mi permetto di scriverti con l’intento di aiutarti ad uscire dalla palude.
        Da quello che percepisco di te, vedo che al momento sei unicamente concentrata su di lui.
        Ecco, perdonami se sono schietta, ma stai sbagliando: con tutte le forze di cui disponi, devi importi di concentrarti adesso prima di tutto su di te. Altrimenti assecondi nuovamente ciò che questi personaggi fanno usualmente, ovvero consumare, rubare la nostra vita a nostra insaputa per arricchire la loro.
        Chiediti perchè tieni così tanto ad una persona che ti ha maltrattata e così poco a te, e da questa domanda inizia a camminare sulla TUA strada.
        La tua curiosità è legittima, ma non metterti in testa che solo lui ti darà la risposta. Perchè la risposta che cerchi non te la darà mai lui, quella risposta è già dentro di te.
        Cerca di impiegare l’energia che hai e che riconosci come rabbia in altri pensieri: io ho iniziato a studiare, ho acquistato tanti, tantissimi libri, ho letto tantissime pubblicazioni per capire da sola chi avevo amato. Ci ho messo tempo, ma così facendo è stato possibile capire me stessa ed anche l’importanza del percorso psicoterapeutico che stavo e sto ancora affrontando.
        Ricorda che tu non hai bisogno del suo amore: tu credi questo adesso, ma in realtà tu hai bisogno di colmare un vuoto dato dall’amore di te e per te, che hai perso per strada. Questo capita, succede molto spesso quando abbiamo vicine persone simili: siamo noi che le attiriamo. Noi, con le nostre debolezze, lasciamo la porta aperta, e chi entra non è sempre detto che ci faccia del bene. Tanto più se, accorgendocene, lasciamo pure che la violenza accada, continui…
        Con ciò non voglio dire assolutamente che la colpa è nostra, però abbiamo un inconsapevole concorso di colpa nel dolore che ci affligge, e questo concorso deve essere intercettato e corretto.
        Per la mia esperienza, ti posso dire che se decidi di intraprendere questa strada, se decidi di conoscere quella bambina di cui parli, in taluni momenti la vita potrà apparirti difficile, impossibile, perchè vedrai cose di te e di chi ti è stato vicino che ti faranno soffrire. Potrà anche essere che tu debba staccarti da qualcuno o qualcosa del tuo passato e questo può rappresentare un’altra fatica da sopportare sulla via della guarigione.
        E’ ciò che è successo a me: nella mia storia, il tutto è partito da un uomo che ho frequentato, un narcisista con tratti borderline. Uscita da quel tunnel, ho voluto capire perchè mi fosse successo ciò… bè, quel che ne è uscito dopo è stato ben peggio, purtroppo…
        La bambina che c’era in me aveva un padre altrettanto, se non di più, narcisista (questa volta con tratti paranoidi). Quella bambina, per superare l’odio e le angherie del proprio padre, ha reagito come solo i bambini possono fare: negando il male e credendo nel proprio ideale di padre perfetto.
        Quella bambina, crescendo, ha poi sepolto la vera realtà – congelando le proprie emozioni – nei meandri della propria storia. Quella bambina, violando le sue ambizioni, puntava solo ad esaudire le richieste del padre, che non cessavano mai. Quella bambina, era frustrata: perchè non si sentiva mai all’altezza dell’amore del proprio genitore, e dunque, il senso di colpa la logorava.
        Quella bambina cercava nei propri compagni le caratteristiche del padre, caratteristiche che poi riadattava all’ideale che lei si era fatta…
        Ho rischiato la vita, nel luglio scorso. Questo fatto ha spezzato il circolo vizioso.
        Prima ho combattuto contro il fantasma del mio partner aguzzino e poi, quando ho finito con lui, mi sono scontrata con colui che mi ha messa al mondo.
        Sto ancora combattendo, perchè proprio chi mi ha fatta nascere, sta ancora compiendo i suoi delitti. Più meschini e sporchi di prima se posso dire. Ma la differenza, rispetto al passato, è che ora conosco me stessa, ho rispetto di me ed ho una ragione per scontrarmi con chi mi rinnega, con chi desidera cancellarmi: perchè quando ti opponi alla violenza, si manifesta la vera identità di questi manipolatori. Ed è un’identità infernale.
        Fa male, fa veramente molto male, ma – anche quando l’abominio si presenta ai miei occhi e alle mie orecchie – non ho più paura. Non ho più timore di “non potercela fare”, non ho più la necessità “di essere amata da lui”, perchè quel vuoto è ormai colmato.
        Il percorso che ho fatto mi ha insegnato che posso credere in me stessa, nelle mie capacità e nella mia vita. Ho capito che devo regalarmi un’esistenza fatta di serenità, gioia, amore e rispetto per e di ciò che sono: ed è per questo che sono in guerra, per non rinunciare alla mia felicità.
        Anche se oggi devo toccare con mano la sua pazzia (e ti assicuro che è vero quanto si dice: più avanti vanno nel loro narcisismo, più peggiorano e non hanno via di scampo), non sono pentita di quanto ho fatto. Anzi, sono orgogliosa di me.
        Non serve che tu gli auguri il male. Il Dott. Brunelli aveva scritto qualcosa di molto interessante sul punto, che io stessa posso dirti di avere visto con i miei occhi: loro davvero vivono l’inferno, il problema è che non se ne rendono conto, per questo sono loro stessi infernali. Perchè per loro l’inferno è qualcosa di normale, e, in quanto tale, è normale che anche chi li circonda viva la stessa cosa.
        Staccati, cara Barbara, da questo futuro finchè sei in tempo: abbiamo tutti una data di scadenza, solo che non la conosciamo.
        Allora non perdere tempo, cerca la tua felicità con ogni forza e lotta per questa.
        Un caro saluto a Te ed al Dott. Brunelli,
        Serena

        • Pier Pietro Brunelli Ottobre 29, 2014 at 11:09 pm

          Grazie per i saluti, per le vostre testimonianze solidali e i vostri interventi utili incoraggianti e sinceri. Dobbiamo aiutarci a capire. Non si gioca con il cuore delle persone. L’amore è la forza più importante che abbiamo, dobbiamo averne cura e aiutare a guarire dalle sue afflizioni.

        • Barbara Novembre 3, 2014 at 11:09 pm

          Grazie infinite a Serena e Francesca per i preziosissimi commenti e racconti del proprio vissuto , è tutto molto utile per acquisire sempre maggiori consapevolezze e capire quanto numerosi sono, purtroppo, i casi di questo tipo, ma soprattutto quanti i successi per uscirne col proprio lavoro su se stessi.
          Non ci si sente più così disperati e soli, anzi.. Grazie di cuore a tutte e un caro saluto al dr Brunelli che con questo blog permette al bene e alla guarigione di diffondersi

  2. Pier Pietro Brunelli Ottobre 16, 2014 at 7:20 pm

    Per le tematiche di ricerca su Narcisismo patologico e Ferita Narcisistica segnalo nel link in fondo a questo commento i seguenti miei video:
    Seminario RELAZIONI PERICOLOSE

    Università Europea di Roma 10/11 ottobre 2014
    Intervento di Pier Pietro Brunelli Psicoterapeuta : Devianza e andamenti delinquenziali nelle dinamiche borderline e narcisiste di coppia.
    https://www.albedoimagination.com/2014/10/relazioni-pericolose-video-conferenza-di-pier-pietro-brunelli/

  3. Pier Pietro Brunelli Ottobre 14, 2014 at 10:56 pm

    Mi raccomando consultate anche gli altri ‘faticosissimi scritti e studi’ sulle dinamiche narcistiche e borderline di coppia. Sono offerti gratuitamente al fine di divulgare, riflettere, aiutare, far partecipare tutti, stimolare nuove ricerche. Perciò partecipate con solidarietà , con la vostra testimonianza e interagendo per aiutarsi. E poi cercate di condividere con Facebook e altri social sulle vostre bacheche. E’ importante affrontare questi temi e ciascuno anche con un piccolo gesto di condivisione può aiutare a diffonderli. Ecco l’ultimo articolo su TRAUMA AMOROSO E FERITA NARCISISTICA https://www.albedoimagination.com/2014/10/trauma-amoroso-e-ferita-narcisistica/

  4. Barbara Ottobre 13, 2014 at 2:04 pm

    Ciao a tutti, sono Barbara e mi trovo fuori dalla porta sbattuta in faccia dopo sette anni e mezzo di relazione con un “fidanzato” col quale si è molto parlato di futuro insieme, dedicando negli ultimi anni fine settimana a visitar dimore ma senza mai concludere nulla, non avevamo fretta d’altra parte Io ho due figli da un precedente matrimonio, ormai adulti oltre i 20 anni, ma non ancora autonomi economicamente, e dopo diverse esperienze relazionali che cosideravo poco sane ora mi sentivo in una “realta” che ho sempre definito più concreta e seria, pur se con una persona ipercritica, perfezionista, intrusiva, piuttosto fredda e non affettuosa, ma..meglio cosi pensavo, rispetto ai precedenti.. spesso mi faceva bei regali (il suo ceto sociale è diverso dal mio), fatto vacanze insieme ma soprattutto dando un senso di continuità alla relazione a parole, con tanti Ti voglio bene..Ma le manifestazioni di affetto e interesse dei primi tempi sono andate via via scemando, in un tempo comunque costellato da microtrumi di abbandono ingiustificati (per i motivi più assurdi) ai quali non ho dato la giusta rilevanza, per paura di perderlo. Oggi sono diventata una palla al piede, per circostanze non ancora chiare il Narciso è stato defraudato del suo ruolo di Capo, il migliore, il più brillante, geniale, eccellente di tutti in azienda (è un continuo evidenziare e sottolineare la scarsità altrui rispetto alle sue capacità eccezionali) e quindi non trovando una situazione lavorativa a lui adeguata fuori dal contesto attuale non lontanto da qui, ha deciso di ampliare la ricerca, con la possibilità di andarsene dovunque altrove e allora, via, la sottoscritta è diventata un impedimento, una palla al piede, e senza alcuno scrupolo ne dispiacere negli atteggiamenti (ma grande cinismo e freddezza) liquidata in quattro e quattr’otto (una settimana al rientro delle vacanze estive apparentemente tranquille e senza problemi). Che indicibile morte nel cuore.

  5. marco Ottobre 11, 2014 at 11:45 am

    Io sono stato brutalizzato da una persona probabilmente affetta da dnp che mi ha ridotto ad essere un quasi invalido ….ma le mie responsabilità sono enormi, chiunque abbia un minimo di autostima non si sarebbe fatto distruggere cosi’……il problema sta in noi fin dall’inizio di una storia amorosa non permettiamo mancanze di rispetto…..quando questo avviene si aprono autostrade per persone malate di dnp.

    • Sisi Ottobre 14, 2014 at 11:14 am

      Ciao Marco. Parli di invalidità e mi dispiace davvero tanto per la sofferenza che hai dovuto sopportare e che ancora forse sopporti. Mi fa piacere però sentirti equilibrato nell’essere riuscito ad accettare anche le tue responsabilità, che ti aiuteranno certamente a stare meglio. Quello del confronto con le proprie responsabilità è un passaggio che anch’io, ringraziando intimamente anche gli altri e qualcuno in particolare, sono riuscita a fare e al quale (il confronto con le proprie responsabilità) tornare costantemente come risorsa e fonte di pace, che scaturisce da un senso di forza ed equità raggiunto, del tipo, anch’io sono responsabile di quello che sta capitando e siccome sono responsabile, posso fare qualcosa per modificare la mia realtà. Ti auguro una completa guarigione e la possibilità e che tu possa trasformare in positivo, per te e gli altri, la conoscenza che oggi hai del male e di come inconsciamente lo possiamo alimentare.
      Grazie
      Sisi

  6. Vale Ottobre 11, 2014 at 8:16 am

    ho da poco realizzato di avere a che fare con un uomo profondamente narcisista.

    Ho trovato l’articolo per molti versi illuminante… ho bisogno di approfondire e capire meglio alcuni aspetti che ho trovato come note all’articolo stesso, mi può aiutare?

    Le riporto di seguito:

    PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?

    PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?

    e qual è il modo migliore per affrontare persone di questo tipo in un momento in cui si è ancora profondamente coinvolti ma, nello stesso tempo, già irrimediabilmente feriti?

    grazie

    • Sisi Ottobre 14, 2014 at 7:08 am

      Ciao Vale, io penso che il bisogno di ricevere spiegazioni dalla persona amata che all’improvviso ferisce profondamente sia naturale. Ma quando il bisogno diventa appunto disperato e lo diventa nella misura in cui, le spiegazioni, che sempre arrivano per diverse vie, i silenzi, le ingiurie, l’ambivalenza perversa, lo stato degli amici e dei parenti vicini, la confusione interna, il dolore, non vengono accettati come spiegazioni dell’esistenza del male. Ovvero, se accadono queste cose nella mia vita, vuol dire che il male c’è ed esiste e quello che mi sta capitando è male! Questo certo può renderci disperati e lì può iniziare il lavoro su noi stessi e sul perché abbiamo avuto bisogno di incontrare il male così da vicino nella nostra vita. Ma, nel tempo che passa, il disperato bisogno di insistere nell’ottenere spiegazioni dal persecutore, secondo il mio parere, inizialmente ha a che fare col disperato desiderio di tornare ai sentimenti di beatitudine vissuti nell’amore, poi si trasforma in precisa volontà di ottenere, nel persecutore, l’ammissione della propria cattiveria, magari con la promessa che il male non accadrà più, oppure se di tempo ne è passato troppo, fino a lacerare definitivamente la nostra capacità d’amore (cosa che dovremmo preservare invece con molta cura), la famosa disperata ricerca di spiegazione si trasforma in precisa volontà che l’altro si ravveda, perché a noi non sta bene che il male esista. Con tutto il dolore nel corpo e nell’anima che crescono alla pari di questa disperata ricerca di spiegazioni, siamo precipitati nella sfida col male. Ma il male dice no, non rinuncio alla mia esistenza e se proprio dovesse riaffiorare in me la coscienza di un tale desiderio, non lo faccio attraverso di te che vuoi costringermi a farlo! Insomma, dopo tutti i segni (apparentemente irrimediabili, ma non lo sono) che ci portiamo addosso, non serviamo nemmeno a fare si che il persecutore si ravveda. Una bella fregatura!! La rabbia e l’orgoglio ferito salgono a dismisura in un vortice infernale che attira le energie rimaste nell’ennesima ricerca disperata di spiegazioni. Esiste un punto zero per tutti. C’è chi ne esce e chi no. Dipende da quanto si legittima in noi l’accanimento e la sfida. Credo di averti dato la mia personale risposta, in cui è contenuta anche quella della tua seconda domanda. Infatti sono collegate.
      Per quanto riguarda il come fare ad affrontare persone che si trasformano in persecutori, dipende da tutte le particolari circostanze che descrivono, in questo caso, la tua situazione (che nessuno oltre a te qui conosce) e non credo esistano modalità generiche che vadano bene per tutti.
      Ti auguro di ricevere beneficio dalle letture e articoli contenuti in questo blog.
      Sisi

  7. Patrizia Ottobre 10, 2014 at 8:34 am

    Buongiorno Dottore mi sono imbattuta questa mattina in questa pagina e avrei bisogno di capire come aiutare una persona che è mio fratello vittima di una donna che rispecchia le caratteristiche della vampira affettiva.
    Siamo disperati vorremmo aiutarlo ma non sappiamo quale posizione è giusto prendere lui riconosce certe cose ma ne parla di sicuro con lei e lui cambia versione e idea.
    Lei sta annullando lentamente tutti i suoi riferimenti sta creando intorno a lui terra bruciata, lui ha iniziato a comprendere che è una persona con tanti problemi e si è allontanato da lei ma lei adesso lo ricatta lo minaccia addirittura facendogli recapitare un esame di BHCG che dice che lei aspetta un figlio …… lei sa che noi della famiglia abbiamo capito chi è lei e che stiamo cercando di aprire il più possibile gli occhi a lui, che però si convince di cose assurde senza senso, dice cose che poi dice di non aver mai detto, quindi lei sta attaccando anche noi forse cercando una reazione per diventare vittima ulteriore ? ha inviato la copia dell’esame della gravidanza anche a noi fratelli. Qualche giorno fa quando della gravidanza ancora non si sapeva lui ci ha comunicato che sarebbe tornato con lei e uno dei fratelli ha chiesto a lui la cortesia di rispettare la sua richiesta di non frequentarla. Lui ha detto va bene conoscendoti ti comprendo. Dopo poche ore ha richiamato con un altro tono di voce e una determinazione cercando di imporre a tutti la frequantazione con la sua compagna, al che li è scattata la lite con chiusura del rapporto.
    Lui ora dice di aver perso il legame più forte della sua vita e che per questo forse rinuncerà ad un figlio da questa donna …… Il suo stato è pessimo !!
    Noi siamo nel panico, le chiedo cortesemente di aiutarci nel dirci come dobbiamo comportarci, accettare questa cosa oppure la strada dell’opposizione è quella giusta ed è il modo se lui dovesse decidere di lasciarla per allontarlo da lei definitivamente ?
    Avere un figlio da una donna così ???
    Mi scuso per l’ esposizione forse poco chiara e frettolosa ma in questo momento in tutti noi prevale la paura di un gesto estremo.
    La ringrazio anticipatamente se riuscisse ad aiutarci.
    Patrizia

    • Pier Pietro Brunelli Ottobre 13, 2014 at 7:41 pm

      Per un aiuto maggiore e più specifico, oltre a quello possibile e che c’è già con il blog, è indispensabile avere almeno un colloquio diretto per valutare insieme cosa sia davvero possibile fare.

    • Angelica Ottobre 13, 2014 at 9:27 pm

      Ciao a Tutti. Rispondo a marco come spunto per dare il mio contributo alle nostre riflessioni. Marco sai cosa?! Io ho una personalità molto forte, ed un carattere altrettanto determinato. Sono una ragazza carina, indipendente, brillante e decisamente intelligente, ma soprattutto sono una persona molto consapevole di se stessa e delle proprie scelte, limiti, potenzialità. Sono insomma, una con una sana autostima. Eppure, eppure…. Ci ha messo anni, come una goccia cinese per distruggermi; era la sua missione di debole quella di sentirsi finalmente forte. Lui, la forza, non la misura con il coraggio, con l’indipendenza mentale, con i valori la chiarezza la lealtà ecc.. Lui la misura con quanto riesce a far sentire più debole di lui un “forte”. E ci è riuscito in pieno. È un anno che non sono più io, un anno che mi ha lasciata togliendomi tutto, sia spiritualmente che materialmente. Io sono stata cacciata di casa, usata, umiliata, condannata all’esilio affettivo. L’ha cercata ovunque quella ferita narcisistica che negli anni e tanto lavoro su di me avevo consapevolizzato ed imparato ad integrare, ed a perdonare…forse il giorno in cui ha cominciato ad invidiarmi ed odiarmi davvero è stato quando ho voluto condividere con lui la sensazione che finalmente mi sentivo guarita, senza rabbia per i miei, né per me stessa o per qualcuno. Che mi ero perdonata, e tutti i miei cari con me. L’ha incisa con il bisturi questa frase forse, e poi l’ha infettata. Si è attaccato al destrutturare e distruggere tutta la mia famiglia. La mia relazione con padre e madre, le dinamiche interne al sistema, al loro rapporto di coppia. Le loro ferite narcisistiche…. Ha studiato loro per poi, quando era il momento, replicare il modello comportamentale con me. Io rispondevo che era talmente palese che tutta la sua rabbia in realtà non era destinata a me, che qualsiasi tentativo era vano. Però continuavo a mettermi in discussione, e valutavo le sue critiche con mente aperta… E cmq dopo anni passati a pensare che finalmente avevo trovato un uomo che vedeva le stesse cose che avevo visto io nei miei rapporti primari, e che mi aiutava a crescere, MAI avrei pensato che li usasse per colpire il mio bambino ferito. Almeno non a fini distruttivi ma semmai di crescita. Il mio carattere mi ha consentito di tenergli testa per quasi tutta la relazione, contromanopolandolo e mettendolo sempre di fronte alle sue responsabilità. Almeno nel quotidiano. Ma sottovalutavo che come struttura di personalità lui è un sordocieco, un muro. È andato per tentativi con me perché il gioco era duro (non mi sentivo inferiore, non rinunciavo ai miei spazi, non cedevo ai capricci) ma quando ha capito che io piuttosto che scappare (la mia famiglia è molto problematica e sono avvezza alla fatica psicologica), affrontavo la nostra coppia e lui a viso aperto, ha anche capito che il mio punto debole era proprio quello, il non scappare mai, ostinatamente, nemmeno di fronte al sopruso fisico e verbale. E ha capito la semplice verità dietro la mia forza. Che io non l’avrei lasciato. Non sarei scappata da lui, perché lo amavo senza paura, non lo temevo e non lo vodevo mai come pericoloso, mi sembrava sempre un bambino. E per definizione i bambini sono l’espressione della purezza, non della cattiveria. Lo vedevo puro, ferito ma puro. Non perfido, non infido. Almeno, non di proposito. E poi gli dovevo dimostrare che io non lo avrei abbandonato come avevano fatto i suoi… Pensavo che le nostre reciproche debolezze fossero complementari, stimolanti a guarire i nostri bambini feriti. Io ero forte dove lui era debole, e viceversa. E così si è concesso il lusso di uccidermi lentamente… Ma inesorabilmente, fino all’ultimo. Quindi marco, non solo i “deboli” vengono agganciati, ma chiunque può essere una vittima. Perché davvero NESSUNO è così perfetto da non avere paure, debolezze, insicurezze o piccoli difetti. E nessuno è immune da errori di cui porta colpe o il peso. Non credo esista nessuno che non abbia una piccola parte di inadeguatezza dentro di sé. Anche una persona con una buona o sana autostima. La differenza tra un partner sano e “loro”, è che mentre il partner sano EVITERÀ di portare l’attenzione sempre sul problema, o comunque ne parlerà con amore, costruttivamente, loro non perderanno occasione per mostrartelo SISTEMATICAMENTE, prendendo a pretesto qualsiasi cosa per suggerirti che le tue reazioni sono la risultante del tuo trauma. Anche il modo in cui spingi il carrello del supermercato sarà la conseguenza della mancata “guarigione” del tuo Sé. Siamo tutti fragili, tutti attaccabili, almeno tutti noi, Esseri Umani. Tra loro si riconoscono e spesso si rispettano come “pari”, ma intelligentemente non si mischiano. Un vampiro sa che un altro vampiro non ha sangue da succhiare…

  8. Francesca Ottobre 9, 2014 at 8:03 am

    Il fatto che mi abbia messo le mani addosso in momenti di ira incontrollata perchè ho osato dire basta agli insulti, alle minacce, alle denigrazioni, tre anni di violenza psicologica di annientamento…basta offendere me e la mia famiglia, basta ribaltare la situazione, basta ferirmi,,,per aver tentato di dirgli questo dopo due anni di ingiurie e maltrattamenti verbali psicologici alternati a momenti idilliaci dove era gentile premuroso e affettuosissimo, e poi di nuovo traditore volgare menzognero e sprezzante…se ci sono stati due episodi di violenza fisica non ho un trauma da narcisimo…va bene non so che trauma ho ma ce l’ho, so che la mia vita non è piu la stessa, so che mi sento morire e non riescco a reagire, so che mi sento debole e che ho bisogno di un confronto ma che se lo cerco mi massacrerà di insulti perchp non è possibile avere un confronto alla ari e civile. So questo e so anche che non ho la minima forza di riuscire a tornare a vivere, mi dispiace per me e per i miei cari, per tutto quello che ho perso…io non ce la faccio, tanta la rabbia ma ancora di piu purtroppo è il dolore. Un abbraccio

  9. Ornella Ottobre 7, 2014 at 12:37 pm

    Buon pomeriggio, io sono nuova presso questo blog ma ho letto il commento di Cristina fra i vari commenti sopra elencati e ovvio che mi ha colpito più di tutti gli altri quello che ha scritto premetto che non voglio dare giudizi perché penso, per lo meno mi auguro sia così, che tu abbia peccato di “ingenuità”, anche solo nel pensare che un uomo sposato con figli e che tradisce la moglie con non chalance assieme a te (e che tu a tua volta tradisca tuo marito), possa solo “usare la parola ” ti amo” perché qui non ci possono essere sentimenti ma solo una sana attrazione fisica punto. Che pure è durata per anni ora io ripeto non giudico non so come è iniziata la vostra storia e quale è stato l imput che vi ha fatto vivere questa relazione ogniuno di voi due lo sa dentro di se, ora però questa storia secondo me non doveva neanche iniziare quando ci sono di mezzo dei figli e una moglie che comunque viene tradita prova a pensare se tuo marito lo avesse fatto a te come ti sentiresti? E tu dici che lei dopo averlo ripreso non si “concede” per vendicarsi, parole tue, ma tu al posto suo cosa faresti? Te lo ridomando perché tu dici di aver scoperto che lui ti ha tradita dopo anni che ti diceva che ti amava e la cosa ti ha scioccata, a parte che uno così come minimo ha un harem e tu non eri di certo l unica purtroppo sei stata manipolata alla grande, ma poi resta il fatto che qui l ultima parola penso spetti alla moglie che nonostante tutto dopo aver scoperto che era stata tradita comunque lo ha ripreso con se non pensi che lo ha fatto sperché forse ha dei problemi economici e magari lui il tuo ” amante ” non può concedersi di pagare un assegno divorziale perché non naviga nel lusso e comunque ammiro quella donna perché io non so se riprenderei, “indietro”,un uomo che comunque continua a tradire così senza pensare alle conseguenze non c e peggior sordo di chi non vuol sentire e i narcisisti sono sordi e ciechi per cui se a una sta bene di viversi la storia così senza impegno lo ha scelto lei sapendo a cosa andava incontro ma non posso credere che tu non abbia percepito chi era veramente quest uomo….. Uno che comunque la moglie non la lasciera mai gli e troppo comoda! Lo dico perché non è giusto essere manipolati ma nemmeno fare finta di non vedere per fuggire da una realtà scomoda. Un bacio ti auguro di essere serena con tuo marito e se hai dei problemi con lui parlagiene non cercare altrove trovi solo brutte persone dimostra che tu sei superiore e non uguale al tuo ex amante che preferisce scappare dalla verità scomoda e far soffrire sua moglie tradendola con altre donne facendo il comodo suo.

    • Angelica Ottobre 10, 2014 at 12:34 am

      Finalmente sento di essere nel posto giusto per vuotare il sacco. Sono piena di dubbi, sono uscita da questa storia con le “ossa rotte”, sono diventata ossessionata dalla sua immagine nella mia testa. Ho mille domande. La mia salvezza, e la mia condanna, è quella di essere una donna che non si accontenta mai delle apparenze, e che eviscera la verità da tutto, perseverando nella ricerca, fino a che non la trova. Mi ha lasciata un anno fa. Con oggi sono esattamente 365 giorni dall’inizio della fine. E ancora non ho finito di parlare di lui…. e mi faccio rabbia per questo. Sei anni di storia, altrettanti di convivenza. Una convivenza iniziata subito, così come questo grande amore esplosivo. C’era qualcosa che non andava, ma non lo volevo vedere. Ho letto alcune storie, e mi sono ritrovata ovviamente in voi, nelle vostre ossessioni, nella paura, nello sgomento. Ci sono alcune sensazioni “chiave”: la sensazione di essere state stuprate, l’incertezza di ciò che si è diventate, la necessità di capire come “salvezza” per la psiche. Anche io, come una di voi, ho la sensazione che la mia è stata inizialmente una sensazione fagocitante, come se lo stessi “inglobando”, come se lui non fosse altro da me, ma finalmente la mia parte mancante. Mi sono nutrita anche io di lui, e grazie a lui ed accanto a lui sono fiorita ed ho preso coscienza di quella parte di me che non avevo mai potuto esprimere. Era l’unico che sembrava non aver “paura” di me, della mia intelligenza soprattutto. Ne hanno tutti paura da sempre… Tutte le persone che ho conosciuto fin da bambina, tranne pochissimi casi, dopo un po’ diventavano insofferenti, si sentivano minacciati da me. Alcuni uomini dopo qualche uscita mi hanno chiaramente detto che ero troppo intelligente, davvero troppo ingestibile da un punto di vista intellettivo. E se ne andavano. Io mi vergognavo, anche a scuola, io volevo essere come gli altri, io cercavo sempre di apparire “meno”…. perché sentivo che le persone stavano male, mi prendevano in giro, mi chiamavano Piero Angela perché avevo sempre una risposta a qualsiasi cosa. Io soffrivo perché mi dovevo in qualche modo adeguare, e allo stesso tempo mi sentivo come se dagli altri avessi sempre qualcosa da imparare, come se loro avessero in mano un modo di vivere la vita che io non riuscivo a cogliere, una leggerezza, una specie di “inconsapevolezza”. Ma lui no. Lui l’ha vista la prima sera che mi ha parlato, me l’ha detto ed è “rimasto”. Mi dava un rapporto alla pari, ed anzi lui era nettamente superiore su certe cose, dimostrava una coscienza di se e degli altri molto molto molto acuta. Mi sentivo quasi “in debito” per essere stata scelta. Le sue mancanze, evidentissime, erano soprattutto sul piano dell’indolenza, dell’immaturità, dell’assenza di progettualità. Il suo animo artistico mi portava ad giustificare molto le sue palesi mancanze di rispetto in casa, il suo screditare il mio modo di vivere e di essere, così razionalmente maturo ed organizzato, così pieno di obiettivi e di voglia di fare, venivano da me percepiti come saggezza illuminante, una compensazione sana ed equilibrata. Questo chiedermi di abbassare sempre di più il mio livello di richieste, mi appagava masochisticamente evidentemente….. (Sto raccontando tutto col senno di poi ed a libero flusso di pensieri-interpretazioni). Un primo anno decisamente ok. Tra mille note stonate che provenivano soprattutto dalla sua famiglia, cattiva nei miei confronti in modo subdolo, ricattatorio, come se tutto quello che stavo facendo per lui (e che loro se ne fregavano di fare), fosse una minaccia al “sistema” ed al gioco dei loro ruoli. Lui in quei ruoli era la vittima sacrificale delle loro perversioni anaffettive. Io soffrivo della sua assenza di presa di posizione atta a difendere il “noi”, me, le nostre scelte ed il nostro amore. Non capivo allora (non potevo capire), che lui godeva nel vedermi frustrata ed implorante di essere “vista” e “riconosciuta”. E che colludeva con loro…
      Rimango incinta, addirittura due sacche, una forse vuota non si capisce. Avevo 27 anni allora ed un forte desiderio di maternità da sempre. Ma non volevo essere egoista ed incosciente, non volevo essere una di quelle donne che ragionano solo per quello che è il loro bisogno senza considerare che un figlio è per sempre, e che sconvolge la vita di tutti, anche dei nonni parenti ecc. Lui con un lavoro precario all’epoca, i suoi che ci trattano come se la cosa non li riguardasse affatto. Non un’offerta di aiuto materiale, oltre che affettivo. Lui non si sente pronto (ma se proprio vuoi…..). Chissà come mi convince non ricordo, abortisco. Strano e vergognoso a dirsi, ma quando è successo, mi sono sentita come se per una volta avessi fatto in vita mia la cosa giusta. Io che sono in genere così forte da sopportare carichi molto pesanti con il sorriso e la faccia nel vento in poppa. Io sempre solare e positiva. Generosa e pulita dentro. Quell’esperienza mi cambia. Io gli dico chiaramente che so cosa significa per molte coppie una cosa del genere, e che sono pronta all’eventualità che la storia finisca, e che l’essere rimasta incinte mi aveva fatto capire di avere davanti davvero l’uomo giusto, da cui volevo dei figli; e che se per lui invece le priorità e le sensazioni erano diverse, che me lo dicesse e l’avremmo affrontata in modo civile e maturo. Ma visto che lui invece non faceva altro che dire che anche per lui era lo stesso, che ero la donna della sua vita e che non immaginava madre migliore di me, gli dico che quella “crisi”, la volevo trasformare in opportunità, e che quindi volevo che la smettessimo di vivere alla giornata, e che volevo degli obiettivi condivisi oltre che personali, perché una seconda volta non volevo trovarmi impreparata. Passano 5 anni, con molte litigate, perché ogni tanto partiva qualche frase glaciale e sprezzante dalla sua bocca, ed io non riuscivo a tollerarla, e come sempre volevo “capire”!!! E lì lui dava il meglio di sé, ed ogni volta mi mostrava la sua saggezza da guru, dove in un modo o nell’altro io mi sentivo sempre in colpa, sempre come se fossi giunta a conclusioni affrettate, sempre a chiedere scusa per questo mio modo di essere. Quelle battute infide si inserivano in un meccanismo comunicativo perennemente inceppato, dove una semplice conversazione su chi dovesse comprare il pane, diventava il pretesto per battaglie psicologiche di interpretazione degli eventi, a dir poco sfiancante…Tutto in modo sempre più ravvicinato. Una pallina su un piano inclinato….inclinato verso il bidone della spazzatura. Io nel frattempo non dimentico, voglio fare tesoro dell’aborto e dei “nostri” propositi, e mi faccio in quattro per cercare di diventare una futura moglie e madre, adulta ed esemplare. Impossibile… se facevo A ero una maniaca del controllo, se facevo B non era abbastanza. In ogni litigata sempre le stesse frasi accusatorie, verso di me, la mia famiglia (il mio tallone d’achille), il mio passato (con gente mediocre secondo lui). Il sesso di fa sempre più perverso nel frattempo. Giochi di ruolo, fantasie sfrenate, assenza totale di ogni freno inibitorio. Il mio amore cercava di far si che fossi una buona amante, ma mi sentivo sempre come se avessi dei limiti da superare, dei traumi irrisolti da cui lui, con la sua disinibizione totale, mi volesse far uscire (ho subito un tentativo di violenza sessuale, ed ho sempre vissuto male il fatto che la maggiorparte degli uomini mi trovasse solo “un bel bocconcino”). Lui faceva leva su tutti i miei traumi, ed io li volevo risolvere, ed in lui vedevo il compagno che mi aiuta a farlo…. Nel frattempo mi espongo anche io, sentendomi libera di fare altrettanto con lui, gli dico che quando si discute evita il confronto, che spesso ho la sensazione che giochi d’anticipo con le parole per non essere accusato di cose che fa lui, gli ricordo che non tollero le manipolazioni puerili, lo metto di fronte all’anaffettvità parentale, e soprattuto gli dico che sembra un bambino ferito nell’anima. Lui non reagisce per alcuni anni. Nel frattempo non so come…..mi ingozza di schifezze da mangiare, dicendomi che l’accettazione di se stessi passa anche dal saper portare in modo disinvolto i chili di troppo. Ed io ne prendo 20. E più mi deformo più lui sembra amarmi e trovarmi bella. Io deliravo di fronte al mio dio. Nell’ultimo anno il crollo. Perdo il lavoro, mi rifugio in molti interessi personali fatti di approfondimenti sulle discipline olistiche, la psicosomatica, la meditazione, la bioenergetica e la psicologia sistemica e transpersonale. Acquisisco molti strumenti di auto aiuto. Ma ho bisogno del suo sostegno. Economico morale… i rinfacci aumentano sempre di più da parte sua, inizia ad essere improvvisamente cattivissimo, violento, a spaccare tutto per ogni inezia o presunta mancanza. Mi dice cose di volta in volta sempre più orribili. Spesso si ferma ad un centimetro dal mettermi le mani addosso. Ma mi provoca sempre, sempre fino allo sfinimento… io ammutolisco, cerco di compensare la rabbia con la calma. Cerco dialogo ma se lo faccio è peggio. Allora accetto il silenzio di chi non fa altro che dirti che tu sei una donna di merda, spregevole, che sei la degna figlia unica di due squilibrati e violenti, che tua madre è ridotta uno straccio per colpa tua e di tuo padre, che hai amici di merda come te, e che sei banale, mediocre… E dopo cinque minuti si mette a cucinare manicaretti chiedendo candidamente: amore penne…o rigatoni?. Accetto le spinte, le violenze psicologiche, che nel sesso poi diventano perversioni a scopo di sottomissione totale da parte mia, oppure con richieste esplicite di sottomettere fisicamente io a lui. Il sesso e la pornografia diventano una costante mostrata davanti a me come “premio” per la nostra libertà di espressione. Una cosa per cui ringraziarlo diceva… Gli occhi si svuotano, per poi tornare ad essere improvvisamente brillanti, ravvivati d’amore…. Mi lascia intravedere sempre sprazzi di perfezione idilliaca in cui tutto fluisce con una facilità estrema, ed io stordita da questo punging ball emozionale, sempre a chiedermi: ma se è così facile stare bene, visto che condividiamo valori, stili di vita, abitudini ed interessi, perché non riusciamo a starci sempre? Cosa glielo impedisce?! Ovviamente sempre più litigi, anzi come gli dicevo, monolitigi, nel senso che litigava da solo contro un fantasma, perché era palese che tutta quella rabbia non era indirizzata a me ma a qualche ferita originaria che avrebbe fatto meglio ad integrare, come cercavo di fare io con le mei. Parto per un viaggio da sola, lui ritiene che allontanarci ci avrebbe fatto bene. Torno e mi dice che mi deve parlare: sei la donna della mia vita, finalmente l’ho capito, ho capito di essere davvero innamorato di te. Ho capito quello che mi dicevi sulle nostre famiglie, ho capito che riempi questa casa e la mia vita. Io gli dico che ero partita per trovare me stessa, e nella ricerca ho trovato lui, come mio compagno di vita e come significato stesso della parola Amore. Cena romantica, sesso tenero ed appassionato, carezze, fiori, lettere d’amore. Dieci giorni nemmeno, si ritrasforma nel mostro…Io non reagisco più, lo tratto come se fosse invisibile. Lui diventa pazzo, non sopporta la mia pace interiore e la mia “buddhità” d’animo, dice. E senza volerlo caricavo la bomba… Che alla fine esplode, e lì i fuochi d’artificio. Mi inizia a parlare di notte, vomitandomi addosso tutta una serie di motivazioni e di accuse sul fatto che non ero abbastanza in nulla, che lo avevo allontanato dalla famiglia (ci lavora insieme e praticamente erano sempre presenti), che lo trascuravo, che mi aveva fatto la cortesia di stare con me invece che con una cretina di 20 anni che gliela dava tutte le sere. Mentre lo fa mi palpeggia nel letto, immobilizzandomi. Per tutta la notte parla e mi tocca… La mattina mi alzo, vado a lavorare, e gli mando un messaggio per dirgli che sono contenta che finalmente mi abbia parlato, che questo rappresentava un nuovo inizio perché io ora ero al corrente dei miei errori (!!!!) e che quindi insieme avremmo potuto lavorarci su. Mi risponde che è finita. La sera mi caccia di casa perché lui voleva il SUO spazio per pensare, e la mia presenza era disturbante. Esco e vago a piedi per ore… lo ritrovo sul divano a vedersi la partita. Gli chiedo di parlare e di spiegarmi cosa esattamente era cambiato visto che fino a due giorni prima mi aveva detto: ti amo talmente tanto che ho voglia di metterti incinta. Lui urla e sbraita, dice che io lo soffoco, lo costringo sempre, che mi impongo. Non vuole parlare dice, ma solo definire gli aspetti pratici, e cioè QUANDO AVREI LASCIATO LA CASA, come fare per RECUPERARE I SOLDI INVESTITI per sostenere me nell’ultimo anno. Io ho una crisi di nervi, convulsioni, mi accascio sul pavimento piangendo ed implorando. Lui prende un bicchiere d’acqua e me lo mette su una mattonella vicino la faccia. Ci sono già passato, dice. Anche mia madre faceva così, e me la sono dovuta vedere da solo a soli nove anni. Passerà. Accende la tv ed alza il volume perché i miei singhiozzi lo disturbavano. Mi alzo, preparo le valigie. Mi dice di non andare e che magari potevamo riflettere con calma. Resto. Lui si masturba davanti a me, pensandomi dice… Lo eccita la situazione. Vuole che mi presti al gioco e se non lo faccio a mia volta rinnova l’intenzione di lasciarmi. Questo gioco per 15 giorni, dove io cerco di scappare appena possibile a dormire sul divano di qualcuno per una notte. Mi concede altre “spiegazioni” sul perché è finita: perché si è accorto di essere cattivo, si è accorto che la nostra è una storia malata, fatta di dipendenza da cui lui vuole guarire (semplicemente sente di essersi legato davvero in quei giorni in cui io non c’ero?), vede il nostro amore come una trappola mortale, si sente soffocare. A tutto questo alterna frasi contraddittorie in cui mi dice che la cosa che lo aveva fatto ragionare era che stavamo per fare un figlio, e l’idea di doverlo rimproverare per comportamenti appresi da una madre con un carattere di merda, erano intollerabili per lui. Che lui voleva essere un buon padre, non uno che dice queste cose. Poi dice che sa che sta perdendo la POTENZIALE donna della sua vita, e che gli devo dare un anno di pausa, e di percorsi separati per ritrovare se stesso, perché solo una profonda integrazione personale di questo vissuto ci avrebbe potuto riavvicinare. Che eravamo sbilanciati, perché io chiedevo 10, ma lui era a -10, e che ci saremmo dovuti rincontrare a zero.La colpa era mia che pensavo solo al mio percorso di crescita interiore, trascurandolo. Aveva sofferto troppo per tornare insieme a me. Mi ha bombardato di foto erotiche per 4 mesi, mi ha promesso ritorni, ricostruzioni. Un giorno, il 4 Febbraio mi venne a trovare nella casa nella quale nel frattempo ero scappata per non stare più con lui, per parlarmi dei nostri percorsi separati, perché si era accorto che effettivamente non era alla mia altezza, non era all’altezza di essere autonomo e saper vivere da solo, e che fino a che non avesse imparato a farlo non poteva essere un marito che da sostegno. Mi disse che ci saremmo ritrovati sicuramente, perché non immaginava nessun’altra donna con cui fare progetti seri, ma che non poteva chiedermi di allattare e contemporaneamente pensare a tutto io. Doveva prima arrivare a guadagnare tanto e farmi stare a casa e provvedere a me. Io ovviamente gli chiedevo perché non potevamo farlo stando insieme tutto questo, ma lui mi diceva sempre che non si sentiva pronto ancora….. Poi andava via e mi ricercava sempre, sempre…. Se provavo a staccarmi mi lasciava cadere nella disperazione per qualche giorno, poi tornava e mi diceva: lo vedi che non sei pronta?! Sei ancora dipendente!! Poi mi chiedeva di mandarlo via io, perché lui non riusciva…. alla fine tutto si è diradato, dopo ben 7 mesi. In tutto questo tempo mi ha tenuto legata a lui per questioni pratiche legate alle cose in comune da dividere, alcuni conti ecc., e così ogni scusa era buona per richiamarmi. Ma io non cedevo…mi sono disperata, sono diventata pazza e malata, ma non l’ho mai cercato per prima. E davanti a lui cercavo di mostrare un’immagine pacifica che crede nelle separazioni civili basate sull’accettazione delle libere scelte dell’altro, un’immagine amichevole. Quando però a fine Agosto mi ha contattata, parlandomi della sua vita, al suo “ci sentiamo allora eh”, sono stata assalita dal panico, e gli ho dato l’aut aut. O dentro a risolvere sta storia, o fuori, niente amicizia finta. Sette giorni dopo, ho ricevuto una telefonata che mi informava che aveva presentato agli amici la sua nuova fidanzata, giovane e molto carina, e che sembrava davvero felice. Ora mi ha chiamata due giorni fa, trattandomi con disprezzo come se fossi una persona orribile. Voleva chiudere con tutte le questioni in sospeso con me. Al mio “si ma tu come stai, bene?” ha risposto che non gli va più di parlare con me, che non me lo vuole dire e che non gli interessa. Ho provato a chiedere cosa fosse cambiato, ma ha avuto una specie di crisi asmatica, simile ad un’altra, sempre di Febbraio, dove dal nulla mi telefonò alle sette di mattina urlando come un pazzo che “si era rotto il cazzo di stare con Dio, perché io sono Dio, sono perfetta e so sempre tutto in anticipo, e che basta, non si può vivere con la perfezione in ogni momento, sono deleteria per la sua salute, e ha paura di me, perché io gli tiro fuori il peggio”. Onde evitare il bis, stavolta ho attaccato.
      Scusate il “capitolo” del libro della mia vita, ma vorrei chiedervi se pensate che con quest’altra magari tutto questo peggio che io gli tiro involontariamente fuori, può non emergere. Sono ossessionata dall’idea di aver premuto troppi tasti sbagliati, di averlo costretto ad un rapporto troppo pressante, di averlo reso infelice. Ho il terrore che il figlio che mi ha negato, e che non so se riavrò mai più, visto che ancora mi devo riprendere in mano la mia vita da sola e senza nessuno,lo farò presto con quest’altra, o con un’altra ancora. Ho paura che si sia dimenticato di me, della mi parte bella, e che ora conservi un’immagine deformata e castrante, che lo fa solo scappare lontano. Sembra in fuga da me, come se fossi davvero una droga pericolosa. Ho capito che non mi ha mai amata, ma all’inizio solo sfruttata abilmente perché non aveva una casa, una famiglia, un lavoro e un sostegno, ed io con la mia generosità ho dato disinteressatamente, fin quando le parti non si sono invertite a causa del mio licenziamento. Ho capito anche che è scappato da quest’idea (che per me era sempre più pressante) di fare un figlio, sostenuto e plagiato anche dalla sua famiglia, che non vedeva da sempre l’ora che la nostra storia finisse, per riprendere il controllo. Ho un insano desiderio di rivalsa, di vendetta trasversale; vorrei vedere fallire una relazione dopo l’altra per tutta la sua vita, così mi convincerei che era impossibile riuscire lì dove io ho fallito. Ho il timore di averlo preparato alla vita adulta come una madre con un figlio, che ora che sa correre da solo spicca il volo a costruirsi la sua vita e la sua famiglia. Mi sento come se mi avesse “succhiato” non solo l’anima, ma anche la progettualità, e le istruzioni per l’uso per formare una coppia stabile, pronta per matrimonio e figli. Non so…. ho quasi paura che siano tutti così quando sono immaturi, e magari lui non è malato, ma semplicemente non mi ama più e si è distaccato in questo modo immaturo ed egoista. Magari è solo un lieve narcisismo. Eppure io mi sento traumatizzata e ancora sotto shock dopo un anno, ossessionata da lui e dalla sua vita, come se lui avesse qualcosa che mi appartiene e che non mi posso riprendere. La mia dignità di donna. Che si è umiliata per lui, che si è lasciata plagiare e plasmare, che si è fatta ridurre in una dipendente affettiva. Con l’ultima telefonata per fortuna ho toccato il fondo, ed ho deciso che risponderò con assertività ai suoi capricci, e con lo stesso cinismo. Ho capito che essere buoni con chi disprezza la bontà, non ha senso. Ho capito che la rabbia è fondamentale, e che se integrata in modo sano, può essere una salvezza. Non c’è nulla di male a non essere sempre buona e perfetta. E non devo avere più sentirmi minacciata dalla sua personalità. Loro costruiscono tutto il loro teatro inducendoti a pensare che se sbagli li perdi…e tu ti comporti per fare in modo di vincere il primo premio della devozione della “trasparenza”. Cerchi di essere silenziosa ed invisibile, per fargli vedere che la tua discrezione è alla loro altezza. Ho capito che lui è la mia ombra, lui è lo specchio delle mie pulsioni represse, che attira noi donne buone ed altruisticamente sensibili, come una fiammella nel buio. Perché un po’ li invidiamo per il loro vuoto, perché a volte il vuoto in questa società ti mette al riparo dalla sofferenza, Perché a volte essere cinici paga. Lui è il mio distruttore, ma anche il mio faro sul mio schifo, lui è la mia pena e la mia virtù. E’ il metro di misura del mio distanziarmi dal male con i giusti strumenti in mano. Lui può essere anche la mia soluzione, per guarire, definitivamente da qualsiasi insicurezza. Così come all’inizio del rapporto in cui mi faceva fiorire…anche adesso ha in qualche modo tenuto fede al suo tentativo di fare di me una donna meravigliosamente donna. Lo prendo come un atto d’amore il suo…. lo trasmuto in amore, così che invece di continuare a rifiutare, per me nel mio cuore ci possa essere solo accettazione, perdono, indulgenza, integrazione. Invece di odiarlo, arrabbiandomi con lui ho paradossalmente fatto spazio alla capacità di tenerlo sempre nel mio cuore come il più grande ed irripetibile (spero), assaggio di potenziale umano che io potessi sperimentare, nel bene e nel male. Mi ha fatto sentire amata come nessuno prima, e voglio riuscire a ridimensionarlo come un fatto ordinario e MERITATO, non come un evento impossibile da replicare. Ma sono ossessionata dal rinascere mentre contemporaneamente lui muore alla possibilità della felicità, perché non risco a sopportare che caschi in piedi senza un assaggio di quello che mi ha fatto passare…
      Solo chi come voi ci è passato in questo delirio di amore e pulsione di morte può capire il mio continuo rimbalzare…solo voi potete aiutarmi a capire chi ho di fronte….

      • Pier Pietro Brunelli Ottobre 13, 2014 at 7:39 pm

        Testimonianza sentite e di grande intensità. Aiuta a comprendere. Ci si trova ancora in una fase post-traumatica. E’ importante un sostegno psicologico per uscirne. Ma è importante anche confidare sulle proprie forze. Se con determinazione si cerca ogni via dell’amore, dell’amore per il bene, per la sincerità , per la vita, ce la si fa. Perciò il grande precetto dice “Bussa e ti sarà aperto” e quindi ‘chi cerca trova’. Bisogna avere tanta fede nel ‘vero amore’ che esiste davvero. E a me per questo è piaciuto molto il film di Disney MALEFICA, vi consiglio di vederlo. Con tanta angelica solidarietà ad Angelica.

    • maria gabriella Ottobre 11, 2014 at 7:04 am

      penso che tu abbia ragione ma si ragiona cosi solo dopo averlo provato quanto ci stai dentro non vedi nulla sei innamorata vuoi fuggire come dici tu da qualche situazione e ti aggrappi all’illusione dell’amore è tutto bello passionale ma poco realistico !questi matrimoni però non sono da prendere di esempio lei che se lo ripiglia perchè non ha chance lui perchè non ha coraggio le conosciamo bene queste storie.Il matrimonio è la tomba dell’amore se mai c’ è stato.

  10. rita Ottobre 6, 2014 at 10:42 am

    buongiorno,ho avuto a che fare per 8 lunghi anni con un “uomo” affetto da DNP,durante i quali con una serie infinita di tira e molla è riuscito a pietrificare la mia vita affettiva mentre lui allegramente coltivava la sua senza farsi mancare nulla :una figlia,un matrimonio(a mia insaputa),separazione a stretto giro,di nuovo tentativo di riavvicinamento a me (senza troppa convinzione,o meglio all’insegna del” prendere o lasciare,io sono fatto così”) e,ciliegina sulla torta, vengo a sapere ,certo non da lui !,che nel frattempo ha una nuova fidanzata di 20 anni di meno almeno !chiaramente anche di 15 anni di meno rispetto a me che ne ho 45 !
    quindi lo affronto ,solo per sms visto che si rifiuta di rispondere a telefono dicendo che non ha tempo per le mie “cazzate “! gli spiattello tutta la sua vigliaccheria e, per la prima volta in tanto tempo, lo accuso di essere un fallito anche in ambito lavorativo e di essere solo una persona patetica laddove lui ancora mi accusa di invidiarlo ! per cosa poi dovrei? le sue manie di grandiosità lo hanno portato alla rovina finanziaria e nel comune ambiente di lavoro ne hanno solo compassione e per questo non lo allontanano nonostante combini solo guai ! non paga scrivo sms alla nuova babyfidanzata per metterla in guardia del fatto di essere incappata in un uomo malato e le prospetto tutta l’ evoluzione futura del rapporto: dal folle coinvolgimento alla noncuranza ed allo svilimento della propria individualità ! fatto sta che intercetta lui il messaggio ( cosa che a me non dispiace affatto ) e mi minaccia di denunciai per stalking !
    Per me è più che chiusa la partita,sto cominciando una terapia per capire la mia ferita narcisistica ma il problema è che temo da parte sua ritorsioni.in passato tutte le volte che ho voluto chiudere mi ha diffamata e denigrata nel comune ambiente lavorativo ( piuttosto borghese ed elitario).non nego di temere anche aggressioni fisiche,per ora tutto tace ma sono consapevole che ,bene che mi va, farà passare del tempo e tornerà all ‘attacco : il dubbio è se cercherà di finire la sua opera di distruzione utilizzando le maniere dolci(ma non credo,troppa rabbia per me ora! ) o la strada della violenza !
    le chiedo : ho fatto male ad affrontarlo in modo così diretto mettendolo di fronte a tutti i suoi insuccessi ?premetto che appare come un uomo fortemente in difficoltà da tutti i punti di vista( si fa strada la depressione del cinquantenne???),spesso è trascurato anche nel vestire quando fino a poco tempo fa era un perfetto dandy e sicuramente per motivi economici non si può più permettere nè le frequentazioni nè lo stile di vita di un tempo!inoltre è avvezzo all’ abuso di sostanze ed alcol,che ormai non credo però siano più sufficienti a sostenere neanche ai suoi occhi l’ idea di falsa grandiosità che si era costruito ! non mi dilungo sui suoi problemi di vissuto familiare che giustificano il tutto,ovvero la perdita del padre da bambino e la presenza di un patrigno narcisista ed affermato intellettuale!
    grazie,in attesa di sua risposta

    • Pier Pietro Brunelli Ottobre 7, 2014 at 5:39 am

      Gentile Rita, risposte specifiche del suo caso le avrà nel corso della sua terapia. Gli approfondimenti generali potrà trovarli nei numerosi articoli sul narcisismo che sono in questo blog. Basta vedere nella parole chiave, o cercarle nella ricerca, o acquistando il libro. Io qui faccio il moderatore e intervengo quando mi sento come tutti gli altri partecipanti. Qui le persone che traggono maggiori benefici sono quelle che collaborano tra di loro non solo esponendo il proprio caso, ma anche per darsi consigli e comprensione reciproca. La cura di base per uscire dalla vampirizzazione è la capacità di interessarsi con un po’ d’amore anche delle vicende degli altri. Comprendere i casi degli altri aiuta a comprendere il proprio, inoltre cercare di dare un consiglio agli altri ci rende più ‘psicologi’ e quindi più capaci di aiutare e comprendere noi stessi. Qui c’è la possibilità di dare e di ricevere, perciò c’è anche una possibilità di auto-aiuto di gruppo. Approfittiamone. Il mio ruolo allora potrà essere maggiormente quello di moderatore e anche di ‘correttore’ laddove sulla base della mia competenza dovessi ritenere di poter aiutare a interpretare e a comprendere con maggior efficacia e precisione. Cordiali saluti

      • rita Ottobre 7, 2014 at 6:10 pm

        grazie,è stato molto gentile.continuerò a seguire questo blog e non appena avrò acquisito degli strumenti che possano risultare utili e di conforto a chi inizia un processo di presa di coscienza sicuramente interverrò nuovamente.
        forza e coraggio a tutte noi : facciamoci aiutare perchè da sole proprio non ce la si fa !!!

        • Pier Pietro Brunelli Ottobre 9, 2014 at 7:20 am

          Non si tratta di avere una competenza specifica, di essere psicologi, professori o altro… è la sensibilità, il sentimento, la passione, la sol8idarietà che c’è in ciascuno di noi che aiuta. B9isogna pensare agli altri come a se stessi nella comune condivisione di un’esperienza di dolore e nella comune voglia di guarire, di uscirne. Perciò ogni parola di solidarietà e di amore qui conta moltissimo, al pari di ogni possibile ragionamento logico e scientifico. Un abbraccio a tutti i partecipanti, coraggiosi testimoni e ricercatori per se stessi e per pli altri.

  11. cristina Ottobre 5, 2014 at 4:51 pm

    La mia storia con questo Vampiro dalle sembianze angeliche sta per concludersi ma essendo molto recente e durata molti anni sono ancora devastata e confusa.Uno psicoterapeuta mi sta seguendo…Rispetto alle altre storie che ho letto sopra mi sento più protetta, nonostante il dolore immenso, perchè il mio narcisista non era la mia storia ufficiale ma un amante, sposato con dei figli…mi ha dato molto ..con lui ho sognato, ho anche vissuto una storia bellissima credendoci..ha dato modo al mio corpo di esprimersi, di provare passionalità e fremiti.. poi all’improvviso mi ha tradita..e forse lo aveva già fatto. Le modalità del suo tradimento, plateale,sfrontato ma mai ammesso e anzi negato all’inverosimile mi hanno convinta che questo uomo abbia molte caratteristiche di narcisismo patologico…è inoltre costantemente preoccupato di piacere agli altri, vuole farsi ammirare soprattutto da ragazze giovani…Sua moglie una volta se ne è andata via con i figli perche lo aveva scoperto poi lo ha ripreso ma so che è una donna depressa, poco attraente in analisi.So che si è concentrata soprattutto sui suoi figli e si dà poco a lui (forse è un suo modo per fargliela pagare).
    Quando io ho scoperto il tradimento è stato uno schok per me..l’ultima volta che l’ho visto mi ha detto che lui mi ama e io devo fare come sua moglie cioè credergli e basta senza mettere in discussione l’amore che lui prova….mi fa pena…ha perso il mio amore a comportarsi così..un amore grandissimo.
    Paradossalmente la persona che più mi sta aiutando a superare è mio marito, pur non sapendo niente mi sta vicino sia fisicamente che psicologicamente..è un uomo eccezionale, lo è sempre stato…Quindi voglio dire alle donne vittime di uomini manipolatori e narcisisti di superare chiedendo aiuto ad esperti ma soprattutto chiedendo affetto da coloro che ce lo possono dare subito e incondizionatamente…amici, parenti, nuovi amori…è un intervento immediato. concreto che cambia il volto di ogni cosa, rimargina un poco la ferita e permette di essere più lucidi per reagire e non morire. Con immenso affetto a tutte

  12. sara Settembre 30, 2014 at 1:23 pm

    Grazie per questo articolo. Davvero grazie. Sarà un punto di partenza importante per me.

    • sara Settembre 30, 2014 at 1:33 pm

      Volevo aggiungere che sono appena uscita, e con orgoglio specifico che l’ho fatto di mia volontà (anche se fatico a staccarmene emotivamente), da una relazione durata mesi semi clandestina, per poi vedere, dopo una settimana dalla rottura, lui ufficializzare con un’altra appena conosciuta.
      Solo ora ho compreso che la mia situazione, su molti punti, rispecchia in molte parti ciò che viene descritto nell’articolo. Sono settimane che piango chiedendomi “perchè io no” “cosa mi manca” “com’è possibile che pur conoscendomi per me non ci sia amore e poi alla prima che capita viene offerto tutto”. Ho passato mesi a venire smontata su ogni mio entusiasmo e tentativo di partecipare e far partecipare, sono diventata un punto di riferimento in momenti importantissimi, eppure comunque messa “al suo posto” al momento opportuno. Poi ho avuto occasione di capire, per un caso fortuito. Lui si innamora solo di persone fisicamente ed intellettualmente inferiori a lui, si sente a disagio in relazioni alla pari come tentavo di proporre io, è bravo a conquistare ma incapace totalmente di conservare, anche di fronte a richieste precise ha sempre risposto sempre in modo egocentrico e sicuro, pur contraddicendosi continuamente ma riuscendo a confondermi, e non sono una sprovveduta.
      La mia autostima ne è uscita devastata, mi sento come davvero mi fosse stata risucchiata la forza vitale, la solarità che più di tutte mi caratterizza… E, dopo aver risollevato inconsapevolmente lui da un momento duro come un lutto familiare, ho seminato affinchè qualcun altro raccogliesse. E questo mi distrugge. Voglio sforzarmi a comprendere che chi raccoglierà non è più fortunata di me, anzi, per il fatto che lui di lei è invece innamorato e disponibile, sarà ancora più difficile per lei comprendere che lui si innamora solo di ciò che sente lui, senza aver prima costruito nulla, solo perchè è così… E che, se è stata lei ad essere scelta, probabilmente è solo perchè è una mente più semplice da manipolare e caratterialmente e, lo dico con anche un po’ di superficialità, è anche meno attraente, in modo da non rischiare di mettere lui pubblicamente in secondo piano.
      Quindi grazie. Davvero

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 30, 2014 at 9:49 pm

      Grazie anche a te per la tua partecipazione e le tue testimonianze. Péer capire, elaborare, guarire se stessi aiuta molto cercare di aiutare gli altri, con solidarietà, ascvolto, comprensione. Perciò consiglio sempre di partecipoare con questo spirito di alleanza e di riflessione per se stessi e gli altri.

  13. maria gabriella Settembre 22, 2014 at 11:00 am

    che succede al forum?

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 23, 2014 at 6:25 am

      Il forum va rianimato. In questo periodo il lavoro di ricerca è molto intenso. E’ in corso la pubblicazione di un nuovo libro e articoli. Invito intanto a confrontarsi anche sugli altri articoli sul narcisismo e la coppia presenti nel blog-

      • maria gabriella Settembre 25, 2014 at 4:25 pm

        grazie dottore ancora utili approfondimenti nell ‘articolo ho ritrovato me i mie ultimi compagni e la mia posizione che una volta è stata da vittima e in quella successiva vampira io i giochi sessuali tutto davvero tutto :la confusione ,la seduzione,il ricatto ,l’abbandono

    • gio Settembre 29, 2014 at 3:32 pm

      Salve a tutti, ho una “relazione” con una persona (le virgolette sono d’obbligo, perchè in realtà mai di una vera relazione si è trattato) dalla quale voglio liberarmi, perché mi sta annientando, oggi per la prima volta in modo consapevole. Solo due giorni fa, cercando delle risposte alle tante domande che mi sono sempre posta, e sempre di più nel corso del tempo, su questa persona e su tutto ciò che non riuscivo a comprendere del suo comportamento nei mie confronti, ho capito che potrebbe essere un narcisista patologico. Sono alla ricerca di una via d’uscita e credo che scriverne (poichè non riesco a parlare di questa storia in modo sereno e chiaro con nessuno, tanto mi fa male)possa essere il primo passo per cercare di salvarmi da un rapporto che mi ha devastata
      Tutto è cominciato 4 anni fa, nell’estate del 2010, in un parco dove io portavo il mio cane e lui il suo. Separata da poco, conosco un ragazzo più giovane di me. Simpatico, brillante, pieno di iniziative, maturo (così sembrava).Insieme parliamo di tutto, ridiamo e scherziamo o affrontiamo discussioni sempre molto stimolanti, abbiamo tanti interessi in comune. C’è, insomma, una grande e bella intesa tra noi. Ma quando inizia palesemente a corteggiarmi io fuggo, smettendo di andare in quel parco. Non me la sento di affrontare una storia del genere e glielo dico. Lui impazzisce. Inizia a mandarmi messaggi a raffica, insistendo perchè ci rivedessimo e ne parlassimo vis a vis. Alla fine accetto di rivederlo (sempre in quel parco). Inizia un lavoro serrato di persuasione da parte sua per dissipare tutti i miei dubbi, ma io continuo ad essere molto incerta. Arriva agosto. Partiamo, ognuno per conto proprio. In questo mese di distanza mi manca e matura in me il desiderio di stare con lui. Quando ci rivediamo sono molto emozionata, gli dico sinceramente che non voglio perderlo e che voglio stare con lui. Da quel momento inizia il mio calvario. Lui improvvisamente diventa ambiguo, sfuggente, non sa se in fondo lo vuole davvero, mi dice di avere paura di un rapporto stabile, oltretutto difficoltoso vista la nostra differenza d’età. Io gli dico allora non vediamoci più, lasciamo perdere (la mia parte sana ancora riusciva ad esprimersi). Ma lui non accetta questa soluzione, mi chiede tempo, di aspettare. Non vuole perdermi, ma non sa decidersi. Io aspetto. Passano i mesi, passa un anno. Siamo andati al cinema qualche volta, siamo stati a casa sua sul divano a guardare film (lui è una specie di cinefilo) ci diamo solo qualche bacio, non facciamo l’amore però, io lo vorrei ma lui si nega in modo perentorio, questa cosa mi annienta, mi fa sentire inadatta. Tento di allontanarmi più volte da questo rapporto, ma lui riesce sempre a convincermi ad aspettare, in qualche caso cercando anche di farmi sentire in colpa, una volta si è addirittura inginocchiato ai miei piedi supplicandomi di aspettare, di dargli il tempo necessario per sentirsi sicuro. Comunque per lo più quando stiamo insieme è sempre in quel parco, e ormai siamo all’estate 2011. Io dipendo da quei pochi momenti che mi concede, non vuole che ci frequentiamo di più prima che lui abbia deciso che fare, anche i messaggi si fanno più rari. Sono consapevole di questa dipendenza, ma non riesco a farne a meno . Intanto deperisco (sono alta 170 cm, arrivo a pesare 47 kg!) mi struggo, non capisco, vivo nella speranza che tutto cambi, capisco di essermi innamorata. Poi un giorno non risponde ad un mio messaggio, poi anche al secondo. Non viene più al parco. Mi convinco che è finita e smetto di cercarlo, sto malissimo perché non mi capacito, mi ha chiesto di aspettarlo per mesi e poi è andato via senza dirmi nulla, come se non esistessi. Il tormento che vivo è indicibile. Sei mesi dopo, verso natale, mi scrive un accoratissimo messaggio in cui mi dice che gli dispiace di essersi comportato così male, che mi ha pensata tanto, che non vuole essere perdonato ma solo sapere come sto. Io sto due giorni nel pallone, poi gli rispondo. Naturalmente, l’ho perdonato. Iniziamo di nuovo a sentirci , ma solo via chat, usando whatsapp. Vorrei che ci incontrassimo, ma lui prende sempre tempo. Un giorno mi dice che vorrebbe rivedermi , ma al pensiero gli viene l’ansia, che è stato da un medico (che tipo di medico? È stato evasivo nel rispondere a questo, come ad ogni mia altra domanda su qualsiasi argomento che riguardasse la sua vita d’altra parte), che questo gli ha prescritto dei farmaci (che tipo di farmaci? Non lo so) e che deve evitare ogni fonte di stress. Arriva di nuovo l’estate, è il 2012, non mi scrive per una ventina di giorni. Io intanto rifletto, non voglio essere una fonte di ansia e malessere per lui e così quando mi scrive di nuovo non gli rispondo, penso che essere drastici sia la cosa migliore. Ha continuato a scrivermi ogni 15 giorni per mesi, a raffiche di messaggi, all’inizio gentili che poi via via diventavano più aggressivi, si arrabbiava perché non gli rispondevo. Per me era un tormento ogni volta, il desiderio di rispondergli era enorme, ma ho continuato a non farlo. Un giorno, a novembre 2012, dopo che per l’ennesima volta non gli ho risposto, mi scrive “ basta, mi sento uno scemo, ora cancello il tuo numero e tutto”. Piango e mi dispero , quel giorno non lo dimenticherò mai. In questi giorni leggendo e informandomi, ho capito di aver messo in atto una strategia di allontanamento consigliata per rapporti con questo tipo di soggetti, anche se l’ho fatto in modo del tutto inconsapevole. Comunque, dopo quell’ultimo messaggio, silenzio assoluto per quasi un anno e mezzo. Febbraio 2014. Mi arriva una sua mail in cui mi spiega che cosa ha fatto per rintracciarmi (lui aveva cancellato tutti i miei contatti)ha telefonato nei posti in cui ho lavorato (lo ha davvero fatto penso perché erano cose che lui non sapeva, dove lavoravo esattamente ecc, ha reperito queste notizie su di me su internet). Alla fine ha avuto da qualcuno la mia mail e mi ha scritto. Per tutto quell’anno e mezzo io non ho fatto altro che pensarlo. Ho cercato di avere altre storie, ma sono tutte miseramente fallite perché nella mia testa e nel mio cuore c’era lui. Quella sua mail per me è stata la prova di un suo autentico attaccamento a me e alla fine gli ho risposto. Ci siamo rivisti e abbiamo fatto l’amore per la prima volta, E’ stato un sesso violento, che mi ha fatto addirittura sanguinare e così ogni volta, dopo.. Le cose vanno abbastanza “bene” per circa un mese ( anche qui sono d’obbligo le virgolette, sono praticamente sempre io a proporgli di vederci e poi alla fine discutiamo sempre della stessa cosa, lui non sa se vuole questo rapporto) . Io sono inquieta, capisco che non è cambiato nulla, che lui è sempre lo stesso, anzi che forse è peggiorato, anche a causa dei problemi di salute molto gravi di cui soffre la sorella (almeno lui dice che è depresso per questo). Oltretutto capisco dai suoi racconti, che nei mesi in cui mi scriveva nel 2012 e io non gli rispondevo , stava con un’altra persona. Ma sto zitta, non gli dico nulla, come sempre per non indisporlo. Ci vediamo solo a casa sua, di sera, in una casa perennemente in penombra . Ci vediamo e sentiamo pochissimo in ogni caso e quasi sempre su mia sollecitazione. Ad aprile mi tratta male al telefono, io smetto di rispondergli. Dopo due giorni gli scrivo, gli chiedo di sentirci o vederci per parlare, lui mi risponde “forse”. Io non lo cerco più, anche se soffro da impazzire. Passano così 2 mesi. Un giorno mi scrive dicendomi che è andato ad un concerto di un gruppo che piace ad entrambi e che mi ha pensata. Io gli rispondo e gli chiedo di vederci, lui mi dice che ci deve pensare, mi dice “abbiamo litigato, non ti ricordi?”. Io non gli scrivo più lui nemmeno. Passano altri due mesi in un silenzio assoluto. A metà agosto mi scrive di nuovo, dicendo che gli manco, che mi pensa, che mi vuole bene, insistendo molto sul fatto che gli manco. Ci vediamo e facciamo l’amore. Dopo, alterna momenti di tenerezza a momenti in cui mi dice cose per me terribili, come “io e te che possiamo fare insieme? solo scopare e litigare” oppure che solo una persona nella sua vita gli ha voluto bene davvero. Io non replico, non domando, rimango in silenzio, mi annichilisce. Il giorno dopo parte e va all’estero, mi manda un messaggio dopo 5 giorni, poi più nulla. Il 29 agosto è il suo compleanno, gli mando gli auguri lui risponde, parliamo un po’. Torna il 1 settembre, silenzio da parte sua, anche io non gli scrivo, ma soffro moltissimo. Non capisco come si possano dire certe cose ( mi manchi ti penso ti voglio bene) partire, tornare dopo 15 giorni e non chiamare. Alla fine mi ha scritto il 22settembre e quando gli ho chiesto di vederci è stato vago. Sto malissimo, mi faccio tante domande, ma in fondo le stesse di sempre. Penso a tutto questo continuamente…
      Mi chiedo chi è la persona che ho davanti. Perché è tornato dopo tanto tempo se non prova nulla per me? Vorrei aiutarlo, ma è possibile o non posso fare nulla per lui ?
      Vi prego, di scusare la lunghezza del mio racconto/sfogo.
      Un abbraccio a tutte/i voi
      Gio

      • Pier Pietro Brunelli Settembre 30, 2014 at 9:56 pm

        Benvenuta Gio. Grazie per la sua testimonianza. Dobbiamo prendere coscienza che al di là della negatività del partner, più o meno vampiro, c’è un meccanismo che è interno a chi ci sta insieme e che lo costringe a farsi vampirizzare. E’ questo meccanismo personale disturbato che accetta una persona disturbante che dobbiamo analizzare ed elaborare per non essere poi alla mercé di persone negative e squilibrate. Bisogna allora comprendere bene il carattere e il co0mportamento patologico dell’altro, ma poi è fondamentale individuare anche il proprio ‘vampiro interiore’ che attraverso la cecità della passio0ne ci tiene legati con un filo spinato ad un tormentatore. Solo così al fine se ne esce, e se ne esce rinnovati, in quanto si è riusciti a trasformare quella negatività interna alla ‘vittima’ che la costringe a rendersi tale. Un caro saluto.

      • Sisi Ottobre 1, 2014 at 7:20 pm

        Ciao gio, hai fatto bene a tirare fuori e raccontare. Il tuo racconto mi ha fatto sentire i tuoi 4 anni di “relazione” come se fossero almeno il triplo. 4 anni sedimentati sull’assenza. Incontri aspettati, agognati in un parco….qualcuno andato a “buon” fine…divano, film, oscurità…nessuna parola d’amore….qualche frase d’aggancio (ti voglio “bene” a questo punto è un dettaglio)…silenzi, attese..riavvicinamento….”perdono” e tutto d’accapo. Certo che una relazione normale fatta di presenza, complicità, noia a volte, litigi aperti, affinità, impegno e autonomia non procura tutto questo attaccamento mentale ed emotivo! Non necessita di tutto questo coinvolgimento mentale, perché si esprime in presenza, per vivere nella serenità la normale assenza. A me i tuoi 4 anni, scanditi con memoria impeccabile da date così precise da apparire quasi anniversari, sembrano come minimo 12. Ogni incontro un evento, ogni attesa delusa un evento, ogni riaggancio sperato ma inatteso un evento. Il coinvolgimento che avverto è totalizzante. Però tu hai cercato di reagire. Per me sei stata brava, anche se sei ricaduta nella trappola del desiderio di ottenere il tuo riscatto all’improvviso. Forse perché crediamo che a qualcuno capiti, come la vincita al superenalotto oppure come nelle favole che affascinano tanto i bambini, che sono sempre dentro di noi. Io ad esempio a raccontare le favole ero bravissima. Da un momento all’altro l’orco si trasformava in principe o in principessa che era stata vittima di una stregoneria e che solo un bimbo o una fanciulla puri ed innocenti avrebbero potuto eliminare e quasi senza sapere come fare. E quella bambina davanti a me sgranava tanto d’occhi, con un sorriso a tutta faccia e mi diceva:”Me ne racconti un’altra?” e io le dicevo:” Va bene, ma poi me la racconti tu, che anche a me piace una favola così!?”. Scusami se ho divagato. Dicevo che tu, senza sapere che la via da intraprendere in certe situazioni è l’allontanamento, l’hai fatto e per diversi mesi. Hai un netto vantaggio perché ti sei messa alla prova. Anche se hai pensato sempre a lui, non ha importanza, anzi, hai instaurato un dialogo interiore con quello che ti porti dentro. Se lo hai fatto già, lo puoi rifare ancora e con successo questa volta! La domanda “Perché è tornato dopo tanto tempo, se non prova niente per me?” può essere una domanda sbagliata. L’errore sta nel fatto che tu potresti dare per scontato che se una persona torna vuol dire per che prova del bene, mentre le persone hanno svariati e diversi motivi per tornare, anche meno nobili. Forse potrebbe essere “che motivo ha per tornare dopo tanto tempo?” cercando di metterti da parte perché forse tu potresti non centrare proprio nulla. A conclusione del tuo post, dopo la serie di racconti così spiacevoli (nemmeno uno piacevole) per te, esprimi il desiderio di aiutare lui e di fare qualcosa per lui. Rimango un po’ sconcertata. Rileggo il tuo commento e nella prima frase c’è quasi una richiesta di aiuto per te. Te ne vuoi liberare perché ti sta annientando, scrivi. Sinceramente mi chiedo come potresti da questa posizione aiutare qualcun altro, se non te stessa. Comunque sei già stata molto brava ad avere fatto quello che hai fatto. Credo che in tanti/e ci sarebbero caduti, soprattutto subito dopo una separazione. Mi sembra di capire che sia da agosto che non vi vedete e che lui rimane vago circa la possibilità di un incontro. Ma tu che intenzioni hai? Cercherai di rivederlo?
        Un abbraccio
        Sisi

  14. Francesca Settembre 19, 2014 at 8:42 pm

    Salve,
    torno a scrivere dopo piu di un anno, qualcuno forse si ricorderà di me, io mi ricordo di voi e vi ho sempre portato nel cuore seppure non mi sono fatta piu sentire e mi vergogno di questo…Elisa, SIsi, Maria e il dott. Brunelli ovviamente, avrei voluto scrivere prima e non arrivare a questa non vita che mi avevate preannunciato ma che ostinatamente non accettavo (e ancora stento a farlo). RIesco a scrivere dopo un anno circa dalla ripresa della relazione interrotta definitivamente alcuni mesi fa dopo un episodio violentissimo da cui sono uscita viva per miracolo. Ho visto la morte in faccia….ho avuto il terrore di morire. Non riescco a parlarne ancora anche se l’ho fatto varie volte e ho tentato di scriverlo. Mi stava ammazzando di botte: dopo i suoi ennesimi insulti e ripensamenti, alternanza dalle stelle alle stalle, dopo aver trascorso una giornata romantica e passionale di nuovo per l’ennesima volta ripensamenti, e alla mia richiesta di un perchè ho ricevuto insulti: schifosa bastarda psicopatica di merda, che c’è uno non ci può ripensare? Al mio tentativo di parlare e di cheidere cosa fosse successo ha rincarato la dose con insulti attaccando anche mia madre e mio padre defunto. Poi ha chiuso il telefono e si è messo a dormire, come sempre, mentre il mio cuore arrivava a non so quanti battiti al minuti e le gambe tremavano. COsì ho preso la macchina e sono andata da lui, arrivando tardi perchè abita fuori città….gli ho citofonato per dirgli basta, basta con questi insulti, basta infierire, basta passare dalle stelle alle stalle, basta ogettualizzarmi, basta!!! QUesto volevo dirgli ma non me ne ha dato la possibilità, è sceso urlando, mi ha colpita prima per strada e poi è sparito per un po.Dopo si è riaffaccciato e mi ha detto di salire dicendo che tanto ero andata da lui per controllare se c’era un’altra, mi disse di entrare per verificare che non ci fosse nessuna mentre io gli dicevo che non era quello il motivo. alla fine stupidamente mi sono alzata e sono andata da lui…da li l’inferno:non pensavo no, non lo pensavo anche se mi dicono tutti che avrei dovuto saperlo..non pensavo fino a quel punto. Mi ha trascinato per i capelli e mi ha sbattuta al muro, ha chiuso la porta a chiave, mi ha colpita con pugni e mi trascinava da una parte all0altra per i capelli poi mi ha steso a terra e mi è montato su un ginocchio e ha cominciato a colpire la gamba con pugni. Ho riportato una lesione al menisco, ai tendini della zampa d’oca, trauma cranico e un ematoma di sei centimetri sulla gamba. Ancora mi sembra un incubo. Mi sono fermata li sotto schock quando finalemnte si è fermato dicendo…adesso mi sono calmato. Ho tenuto il ghiaccio sulla gamba e in testa tutta la notte. Ho chiamato il 118 ma per paura non l’ho fatto venire. Sono tornata a Roma piano piano quando ho cominciato a riprendere un pò di forze. In quel momento era la fine per me, ero decisa a non tornare indietro come ho fatto tutte le altre volte, aveva superato il limite ed io ero viva per miracolo. Trascinando la gamba sono uscita nel pomeriggio mentre lui mi urlava lurida schifosa…abbiamo anche scopato ora che cazzo vuoi, non ti ho fatto un cazzo…i vicini avevano sentito le urla e nessuno ha chiamato i carabinieri…nessuno. Sono andata via pensando che era finita per sempre, che non dovevo piu passare sopra, perdonare….Sono andata al pronto soccorso, e dopo lui mi ha chiamata, la sera è venuto da me con un atteggiamento di preoccupazione. Non so cosa ho detto ma ero fredda, spaventata, tuttavia l’ho accolto ancora una volta e nonostante tutto. QUesta è stata la mia rovina. Dopo pochi giorni in cui sembrava essersi reso conto della gravità delle cose fatte, quando ha visto che camminavo con le stampelle dietro prestazione medica, è andatato su tutte le furie e non voleva che facessi risonanze o lastre, così come non sapeva che ero stata al pronto soccorso. Da quel momento io ero ricaduta perchè non avevo il coraggio di raccontare a nessuno quanto era accaduto e lui era il mio unico punto di riferimento. Ero sola e man mano che vdeva che la cosa non passava ha cominciato ad aggredirmi verbalmente in modo sempre piu feroce sadico e violento, negando tutto e attribuendo a me tutte le colpe e le malattie mentali del mondo. Mi ha istigato al suicidio dicendo che tanto non valgo un c…per l0umanità, che sono una nullità, una pazza psicopatica di m….a cui nessuno crede, che sono malata e schifosa….io lo supplicavo di smetterla perchè così mi indebolivo e mi sentivo sempre piu male, e piu glielo dicevo piu infieriva, dicendo che solo una sana indifferenza si meritava un soggetto schifoso come me, e che io non esisto…..Ora non so veramente piu se esisto, e pensare che quando stavo con lui mi sntivo annientata, come se non esistessi, ma sentire da lui che sono una nullità e che non esisto mentre ero al letto che non potevo muovermi e piangevo per il dolore è stato ed è atroce.Un dolore insopportabile che non ti aspetti da una persona che hai amato . Alla fine come sempre ha ribaltato le cose e la colpevole sono io, anche di aver preso le botte, gli insulti, le minacce, e poi è sparito sapendo che dovevo recarmi ogni giorno in ambulatori per le terapie e che non sapevo come fare per pagarle. Non mi ha aiutato in niente, mi ha solo aggravata ancora di piu con gli insulti…e non so se fanno piu male quelli o le botte o entrambi, o quelli dopo le botte, come a dire oltre al danno pure la beffa e minacce e insulti e augurarmi la morte. Un incubo…e io a cercare spiegazioni, a cercare di far pace, a sperare che si ravvedesse…invece sempre peggio…..quegli insulti spietati mentre piangevo, quelle urla di maledizione, qule sentirmi dire fai schifo nullità, non esisti riecheggiano in me come i colpi presi in testa e i calci e i pugni….dalla persona che amavo e che in momenti meravigliosi era la persona più dolce e premurosa che avessi mai conosciuto. LA mia vita è sparita, sono assorbita completamente da questi pensieri, ricordi, da queste parole che mi feriscono a morte, che non sono mai state smentite da un riconoscimento da parte sua della gravità di cio che mi ha fatto, da un gesto di umanità. Ho chiesto aiuto anche a dei sacerdoti afficìnchè ci parlassero per risvegliare in lui un briciolo di umanità ma mi hanno detto che è impossibile, che una persona così non si farà mai aiutare e che devo voltare pagina…mentre le parole delle pagine successive sono già piene di quegli insulti, minacce e denigrazioni e auguri di morte che la mia mente e il mio cuore non riescono ne a sostenere ne a cancellare. Non so come fare per cancellare o sopportare tutto questo, il mio cuore non ce la fa a sopportare tanto dolore e tanto odio che mi ha riversato…non ce la faccio a sopportare l’idea che dopo avermi massacrata di botte e psicologicamente ha cercato in tutti i modi di darmi il colpo di grazia infierendo senza pietà sentendomi fragile e debole con quegli insulti indicibili e totale negazione di aiuto. Da parte di una persona a cui ho dato amore, consolazione e coraggio nel bisogno e nelle difficoltà….ai sentimenti a cui ho dato valore. Ora mi sento veramente in pericolo perchè non ho piu una mia vita e non so come riprendermi. Non pensavo di riuscire a scrivere e invece almeno questo l’ho fatto ma già temo un’altra notte di incubi in cui riemergono i ricordi e riecheggiano gli insulti che non vorrei ricordare, che non riesco a capire, con cui non vorrei convivere specialemte sapendo che li ho ricevuti da chi amavo e che, anche se a tratti, pensavo mi amasse. Grazie di esserci sempre.

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 23, 2014 at 6:39 am

      Lei deve uscire da questa storia. Deve capire che la può superare al 100%. Lei deve capire che l ‘amore esiste e sta da un altra parte e deve cercarlo. In ogni vita ci sono pagine brutte, lei le sue le ha già lette e adesso deve leggere quelle belle. E’ così. Solo se ci crede profondamente, nell’amore, allora l’amore le verrà incontro. Ma questo può avvenire solo quando ammettiamo di esserci legati con amori malati, patologici, distruttivi e che vogliamo e possiamo interrompere questo legame.
      Ora lei non è più in pericolo, se non di se stessa, dei suoi attaccamenti al passato. Deve guardare avanti, il pericolo e passato. Lei può fare questo, ma non lo sa, ha perso la fiducia in se stessa e nella vita. Un po’ di psicoterapia la può aiutare di sicuro.

      Un caro saluto con solidarietà.
      Dr. Brunelli

      • Francesca Settembre 26, 2014 at 4:54 pm

        Mi chiedo perchè rimangono più vivi, attuali e prevalenti nella mente e nel cuore in maniera direi prepotente e fortissima quei pochi e alternati momenti in cui è prevalsa la tenerezza, il romanticismo, l’intensità di momenti belli carichi di sentimento (per me sicuramente e mi sembrava anche per lui), mentre quelli violenti, denigratori, anaffettivi e umilianti si ricordano, sì, ma non bastano a cancellare l’amore che si prova, a slegarsi, a disinnamorarsi, e continuano a prevalere prepotentemente sugli altri che continuano ad alimentare la speranza che tornino e che quella crudeltà venga capita e sconfitta. Perchè questa illusione deve essere così forte e condizionante da portarmi a non riuscire piu a vivere con l’idea che ho perso alla fine una persona che mi ha fatto vivere dei momenti sì meravigliosi, ma di gran lunga maggiore momenti terrificanti e violenti che mi hanno distrutto l’anima e la vita stessa.

    • Sisi Settembre 23, 2014 at 1:43 pm

      Ciao Francesca. Sono contenta che hai scritto ancora!! Ti mando un fortissimo abbraccio!
      Giustamente e ingiustamente hai avuto bisogno di provare e riprovare, perché il tuo cuore non riesce a sostenere e a cancellare, da solo, la realtà così crudele, proprio come scrivi. Il tuo cuore non ce la fa e vorresti tanto fosse questo uomo a farlo, l’uomo che costruisce insieme a te una realtà insopportabile! Il tuo cuore però è il tuo e non il suo. Lui ha il suo a cui pensare, infatti, che cosa fa? Si libera di tutto il male condensato gettandolo addosso al tuo cuore per poter dormire. Forse è l’unico modo che ha per sopravvivere alla sua sofferenza, così come il tuo modo è chiedere a lui di cancellare tutto. Sembrano 2 richieste nettamente inconciliabili tra loro. Quando uno non può fare diversamente, si mette in discussione anche la crudeltà e da che parte essa stia. Per il momento hai dei legamenti rotti ed ematomi, neanche un granché (a parte tutto il dolore che provi, ovviamente). C’è chi ci rimette molto di più!! Vorrei chiederti una cosa. Se tu dovessi mettere da parte tutto il dolore e la sofferenza che ti ha causato e che ti inchioda alla nostalgia di quello che avrebbe potuto essere in questo momento e sentirti solo per pochi attimi lucida ed obiettiva, che cosa penseresti di una situazione del genere? E soprattutto di te?

      • Francesca Settembre 26, 2014 at 11:27 am

        Penserei che non è giusto, che è disumano, inaccettabile. Che non si può tollerare una violenza ripetuta e senza mai un autentico pentimento, nn si puo accettare nell’altro e neanche per se stessi. Il pensiero in sintesi puo essere questo, e se fosse accaduto a una mia amica mi sarei arrabiata tatnissimo e l’avrei difesa a spada tratta. ma, come mi ha colto nel vivo il dott Brunelli, il pericolo forse sono proprio io e il legamento al passato. Continuo a rivivere nella mia mente e nel cuore quei momenti meravigosi romantici e carichi di sentimento che ho vissuto e creduto di condividere e da quelli non riesco a staccarmi, e questo mi fa paura, paura da morire, e mi crea un’angoscia fortissima perchè non capisco…non capisco come la stessa persona sia stata capace di quell’amore e quella tenerezza e poi di quella violenza e spietatezza. E non c’è elemento razionale che sostenga il mio cuore nella spiegazione o nell’accettazione. Fino a sentirmi colpevole se lui mi ha picchiata, se lui mi ha denigrata umiliata e offesa, se lui mi ha presa a calci e pugni e dopo se ne è fregato dicendo che sono una pazza che si inventa tutto, un continuo incopare me di cose che mi ha fatto lui perchè sono io a suo dire che gliele scateno, eppure da quando abbiamo ripreso la storia ho abbozzato su tutto, pure sui tradimenti, per evitare di scatenare le sue ire, ma quando era un continuo passare dalle stelle alle stalle, si intensificavano e ravvicinavano sempre di piu i momenti di tenereza a quelli di derisione insulti e agressività a volte “mi permettevo” di chiedere perchè??? E li diventava una bestia…insomma chi era, come può essere così scisso? cioè è inutile fare queste domande a cui c’è una risposta ampiamente data nel sito, ma come accettare tutto questo e rinunciare alla speranza che le cose possano risolversi? Perchè l’amore non deve prevalere sull’odio e la violenza? La vita era così bella prima nonostante le mille difficoltà, e me ne accorgo solo ora. Erano tante le cose che volevo fare, i progetti e le attività specie nel sociale che era il mio campo. Ora sono una donna svuotata e senza energie con il pensiero fisso su lui e questa storia, sull’amore e sul dolore, su come posso fare per far aprire il suo cuore. Ho paura di impazzire e che la mia vita sia finita, quella vita che vedo fuori e dentro la quale non riesco piu ad entrare. Un abbraccio a tutt*

    • Elisa Settembre 23, 2014 at 5:11 pm

      Cara Francesca, naturalmente mi dispiace molto per quanto ti è accaduto, che ti ha tolto da come emerge dalle tue parole, forze e fiducia soprattutto in te stessa e ti ha portato a degli stati di paura. In questo momento, dovresti cercare un aiuto per te invece che per lui, sia psicologico/medico che, se sei religiosa , anche presso un sacerdote di cui ti fidi per poterti confidare. Ci sono anche molti centri che aiutano le donne che hanno subito delle violenze psicofisiche come te non solo a riprendersi ed a sentirsi potette ma anche a staccarsi da partner così devastanti per sè stesse. Poiché questo è il passo decisivo da compiere per rientrare in contatto con delle parti di te stessa rigeneranti che ora non avverti e quindi, con l’amore per se e per l’altro. Devi pensare all’inutilità – e spreco di energia e parole, arrabbiature e malesseri – dei tentativi, rispetto a quest’uomo, di “dimostrargli” e fargli capire le sue responsabilità e concentrati invece su te stessa, riscoprirti; sei l’unica persona per cui valga la pena che tu lo faccia e che, se aiutata, può farlo nel miglior modo possibile, lasciando andare gli attaccamenti precedenti. Così non potranno più nuocerti, né col pensiero né con l’azione.

      Un caro abbraccio

      Elisa

    • Giuliana Settembre 24, 2014 at 1:56 pm

      Cara Francesca,
      mi dispiace molto che tu ti sia ricacciata in quella relazione nonostante avessi già capito alcune cose del problema mentale di quell’ uomo. Mi dispiace soprattutto per la violenza con cui ha agito su di te, e il fatto che anche la tua vita sia stata in pericolo. Ci dispiace a tutti quanti. Sai che in questo forum di auto-aiuto troverai sempre ascolto e attenzione, però rifletti almeno su questo: auto-aiuto quindi le tue funzioni di capire un problema e trovarne la soluzione devono attivarsi, devi agire, non puoi continuare a farti “medicare” che sia qui o in un Pronto Soccorso. In questo blog si spiega in continuazione la pericolosità di legarsi con persone che hanno problemi cosi seri a livello psichiatrico, come è il tuo uomo, fidanzato e come lo vuoi chiamare. Per picchiarti cosi è evidentemente una persona delinquenziale e gravemente malata. Ma tu, che hai capito sulla tua pelle quando poco gliene importi di te, della tua salute, della tua vita, della tua bellezza, al punto che avrebbe potuto ucciderti o sfigurarti o menomarti, che cosa ti aspetti da questa persona, che ti chieda scusa e che realizzi romanticamente il tuo sogno d’ amore? Scappa e se non ce la fai da sola trovati un sostegno di un terapeuta personale che ti aiuti a farlo; per fortuna i segni che porterai per la vita di questa esperienza saranno ancora solo interiori (e non è poco) ma avrebbe potuto anche rovinarti per sempre. Ci sono anche gli estremi per una denuncia ma ti costringerebbe ad avere a che fare ancora con lui e spero che tu lo voglia evitare avendone adesso solo rabbia e paura, come sarebbe normale che tu avessi.

      • Francesca Settembre 25, 2014 at 7:49 pm

        grazie intanto per avermi risposto. Io l’altro ieri l’ho cercato perchè vorrei confontarmi civilmente con lui, perchè nei momenti in cui era dolce e romantico e accessibile al dialogo chi era? Un altro? E’ da quei momenti intensi che non riesco a slegarmi nonostante la violenza fisica e verbale che ha manifestato. l’ho sentito e il risultato è stato il pronto soccorso: Minacce, insulti indicibile, mi ha augurato la morte e poi una sequenza di via, via sparisci sparisci non esisti nullità schifosa non esisti…e poi tel chiuso. Per me è un incubo e quello che volevo fare era riparare….non cancellare forse mi sono espressa male, ma avrei voluto che quel romanticismo e quella fusione di amore in cui ho creduto fosse vera o che prevalesse sul male che imperterrito e senza pietà infierisce. Danni in realtà ne ho riportati perchè dopo sette mesi dall’aggressione ho un menisco rotto e i legamenti del collaterale del ginocchio non si rinsaldano, ho ancora versamento e si è spostato l’asse del ginochio, sono ancora in terapia e i dolori quando cammino e faccio le scale. Ma il dolore piu forte è nell’anima, nel ricordo dei momenti che credevo di amore che forse così intenso in quell’alternanza non ho mai vissuto, Forse se avessimo fatto un percorso psicoterapeutico, forse….ho provato a chiederglielo ma non voleva e nei momenti di ira diceva che la psicopatica schifosa malata sono io. E questo continua a dirmi insieme alle parole nullità, fai schifo, non esisti, crepa tu e la tua famiglia di merda…e anche mio padre defunto è andato a toccare negli insulti. Un incubo che ripeto, rimuginando sicuramente, non riesco a credere vero….perchè questa crudeltà la agiva la stessa persona che abbracciavo e con cui ho vissuto il romanticismo a tratti piu dolce. Ieri stavo così male dopo quegli insulti e due notti insonni che ho pensato di farla finita, perchp non riesco piu a vivere, a riallacciare rapporti con gli amici e con il mondo. SOno spenta e soffro perchè vedo che la vita è li, l’amore è nella vita ma io non riesco piu ad entrarvi. Vi abbraccio e grazie per la vostra solidarietà.

        • Sisi Settembre 29, 2014 at 1:15 pm

          Carissima Francesca, vorrei dirti questo senza ferirti, perché non è la mia intenzione. L’accanimento che mostri nei confronti di questa persona non fa altro che generare ancora più rabbia in lui. Cosa di cui tu ti sei pienamente accorta, ma, invece di prendere atto che quando sei più debole e vulnerabile, in lui si fomenta ancora più rabbia, anche tu ti fomenti nella battaglia!. Ti sembra assurdo. E siccome ti sembra assurdo, lo sfidi apertamente con la tua pseudo-bontà dichiarata: “Sono qui inerme, tutta rotta…sofferente nel corpo e nello spirito…deve avere per forza compassione di me!” Siccome sei in sfida con lui, lui di te non ha per niente compassione!! Purtroppo la stessa rabbia, in una forma diversa, come un senso esasperato di impotenza e di blocco, lo susciti anche in chi ti ascolta. Io sono molto contenta che tu scriva ancora qui, anzi, devo dire che ti stavo aspettando e che continuavo a pensarti molto, come anche altre persone che hanno a cuore la tua persona, Giuliana, Elisa. Personalmente la rabbia più forte me la susciti quando ti esprimi come un disco rotto. Tutta quella storia che non regge più sulla dolcezza di lui. Lì proprio è l’apice. Anche tu lo sai che la dolcezza non è questa cosa che va e che viene e che si trasforma nel suo contrario più o meno all’improvviso! E che caspita! Altrimenti la dolcezza invece di essere una virtù sarebbe l’insidia più grande e il pericolo dei pericoli! Basta con le bugie! Sono quelle che avvelenano l’anima. Potresti cominciare da questo. Cominciare dalla ricerca della verità, poiché la verità produce benessere sempre, anche nelle situazioni più disperate. La ricerca della verità rende forti nel sostenere la sofferenza che oggi, lontano dalla verità come sei, non riesci ad affrontare.Tu Francesca sei una donna molto intelligente. Io ti sento così e credo che per te la verità sia una cosa ancora più importante rispetto a qualsiasi altro tipo di attaccamento!! Magari pensaci, prenditi tempo e se ne hai voglia…chi ti aiuta a stare nella verità lo trovi!!
          Un fortissimo abbraccio
          Sisi

        • Sisi Settembre 29, 2014 at 1:26 pm

          ….e primo fra tutti, ti aspettava il dott. Brunelli!

        • francesca Ottobre 1, 2014 at 2:26 pm

          Cara Sisi, questi commenti anzichè aiutarmi mi bloccano ancora di più. Mi dispiace suscitare senso di impotenza a rabbia per la mia incapacità a riprendermi da questa situazione. Mi dispiace non riuscire ad uscirne perchè amo o quantomeno amavo la vita. Non credo di mettere in atto comportamenti di pseudo bontà: semplicemente io non mi capacito di quello che è accaduto, non mi capacito e faccio una fatica enorme a superare questo vissuto, perchè con la stessa persona ho condiviso l’amore e la paura di morire, e si è scagliato addosso verbalmente e fisicamente come una bestia. Io non lo sfido, anzi vorrei che uscissimo fuori dalla sfida, dalla lotta, dalla guerra, perchè vorrei un confronto, civile e alla pari. Un confronto con una persona che ho amato e con la quale ho creduto di condividere valori importanti. Non è così, sto cercando di capirlo emotivamente, razionalmente lo sapevo, ma mi ritrovo come mi ritrovo da anni a giustificarmi per una mia intenzione o per esprimere i miei sentimenti. Non credo che sia giusto farlo allora: mi dispiace se suscito senso di impotenza, non riesco a fare diversamente, sarò limitata, al momento mi sento traumatizzata ma non vorrei dirlo e poi essere accusata di volerlo fare per vittimismo, ma io mi sento proprio così, traumatizzata, perchè amavo sinceramente e non pensavo che si potesse calpestare senza pietà chi ama; può finire una storia ma non si dovrebbe calpestare e dissanguare un ferito…aspettarlo al varco per ferirlo ancora gratuitamente, o la vita umana non ha valore? perchè io non mi capacito e vorrei fare qualcosa per salvare almeno la possibilità di avere un dialogo civile e di rispetto, per dare un senso al sentimento e al vissuto e non essere trattata come una nullità o una m…. , schacciata e calpestata come se veramente dovessi morire perchè non valgo nulla, perchè questo sono arrivata a credere a forza di sentirmelo dire, alternati a momenti dove si esprimeva in tutt’altro modo. Perchè, sapendo che fa male e che il confronto può aiutare? Intatno mi sono ammalata, nell’anima, nel corpo…da quando mi ha aggredita quasi ad ammazzami non mi è piu venuto il ciclo, e sono passati 7 mesi, e non cammino piu come prima, zoppico e sono in terapia e non so se mi tornerà mai a posto la gamba, tutto questo lo sto pagando in termini di stress, economici, di salute, e lui non mostra neanche un segno di pentimento ma di sdegno e odio, e io che dovrei fare? Spero che si renda conto perchè vorrei che si risvegliasse un senso di umanità ma sbaglio? Dovevo denunciarlo? E’ rabbia ed è dolore ma è anche speranza, ancora e purtroppo(io mi sto mettendo a nudo con le mie fragilità ma faccio bene a farlo?)… essendo ripetitiva appaio un disco rotto, mi dispiace, non so e non riesco a fare piu di questo, sono paralizzata dal dolore: non lo spiego per vittimismo ma è cos’ che mi sento. Mi sento traumatizzata e incapace di capacitarmi.

        • Elettra Ottobre 2, 2014 at 10:30 am

          Francesca, non sentirti sola in questo stato di nullità finta, perchè tutte qui su questo forum abbiamo vissuto o viviamo questo calvario, che in realtà ci autoinfliggiamo. Le parole del dott. Brunelli, le nostre, ti possono sostenere e dare uno spunto ma la soluzione è solo in te e devi avere il coraggio di trovarla. A tutte le domande che ti poni c’è solo una risposta e devi ACCETTARLA, perchè nella vita ci sono milioni di cose che accadono, che di giusto o di logico non hanno nulla, ma che dobbiamo serenamente ACCETTARE. Cara Francesca, lo dico a te come lo dico di continuo a me stessa ogni giorno che passa: il male esiste (purtroppo anche dentro noi) e far finta di non vederlo o alzare dei grandi muri per fuggirlo non serve a nulla se non a farci vivere in un mondo finto..non serve a sconfiggerlo!
          Il tuo lui è malato punto, che spiegazioni vuoi darti su questa cosa? E’ come cercare di capire il perchè si debba morire, non ha senso
          Dai Francesca comincia ad essere onesta con te stessa, non punirti più costringendoti ad una missione impossibile, lo sai anche tu nel tuo profondo che non è questo l’amore, poniti piuttosto domande su te stessa quali perchè mi voglio così male?
          Quando si raggiunge il fondo più giù non si può andare quindi puoi solo alzarti e risalire; fallo con l’aiuto di una giusta terapia se non riesci da sola ma fallo, per te stessa che non sei una nullità e per tutte noi che siamo dalla tua parte, dalla parte giusta, quella dell’amore..
          Un abbraccio

        • cb Ottobre 14, 2014 at 1:55 pm

          …francesca… i momenti intensi li creano solo per accalappiare la vittima. Ti fanno vivere emozioni e sessualità intense… e poi piano piano si rivelano. Io ho chiuso 10 anni di incubo un anno fa. Eppure è bastato un niente per ripiombare con la mente nella mia ferita. Queste persone attuano diversi sistemi di ricattura, anche dopo mesi, addirittura dopo anni. A volte penso di essermela cavata bene, a volte sono ancora terrorizzata da particolari. A volte sogno ancora. A volte basta un pensiero per togliermi il sonno e farmi affondare nel vortice. A volte basta una sua provocazione per farmi risalire tutto e annientarmi per giorni.
          Ma confido nella mia forza e tengo duro, perché per quest’uomo provo solo un disgusto profondo, come l’ho provato per me stessa, per essermi lasciata fare per tanti anni. Io penso che sia una rinascita lenta e dolorosa, un percorso di giorni, mesi, anni.
          E’ un uomo che incontro o incrocio quasi tutti i giorni, è un uomo che so ritornerà a cercarmi, è un uomo di cui conosco tutte le sue perversioni mentali ad una ad una, è un uomo a cui resta ancora solo un sintomo per la ricattura e so che sarà la malattia.
          A volte penso di esserne uscita, a volte no. Ma quando penso no, mi sale tutta la violenza fisica e psicologica subita da me e mio figlio, ai danni riportati fisicamente e materiali, a tutte le stronzate che ho subito in silenzio. Risale la rabbia. Poi passa. A volte penso di farcela da sola, a volte no. Se mi accorgerò che la mia ferita non smette di sanguinare, so che avrò bisogno di aiuto. Ma intanto vado avanti, con i miei 52 anni, a cercare quella serenità che ho perso. Forza a tutte quelle come noi che si sono imbattute in un narcisista patologico. E un pensiero a quelle che non ce l’hanno fatta: alle vittime.

    • Luce Settembre 28, 2014 at 7:09 am

      E ‘ comprensibile il riaffiorare continuo di così’ tanto dolore”…ma la bellezza della propria unicità ,della vita stessa ,delle persone meravigliose che potrai incontrare . Le incontrerai perché ora sai esattamente cosa ti serve per essere felice e decidere finalmente cosa vuoi e cosa non vuoi…auguri !!!

      • Sisi Ottobre 2, 2014 at 6:29 am

        Cara Francesca, io sono sicura che tu riesca a fare molto meglio di questo! Quando siamo chiusi dentro al dolore, senza comunicazione con l’esterno, siamo tutti dischi rotti ed è impossibile trovare delle risposte, quelle risposte, da soli. Io lo sento il pericolo delle tue affermazioni, così come lo sentono gli altri!! Tu sei in pericolo e l’unico tentativo che mi ritrovo qui, magari sbagliando, è quello di scuoterti con altri punti di vista che non sono giudizi di valore sulla tua persona, tutt’altro! Il mio tentativo, come anche quello degli altri, è quello di mostrarti una parte di te al momento ingovernabile e che ti spinge ad essere accanita nel tuo proposito di misurarti con chi ti fa del male e sempre più male!! Questo è il dato concreto, poi si possono dare tutte le interpretazioni su chi ha fatto cosa o come l’ha fatto, poco importa. La speranza c’è eccome ed è quella che riguarda te e solo te. La tua rinascita! Ad altre persone è capitato di vivere quello che stai vivendo tu. Non camminare come prima, non masticare come prima e niente più mestruazioni perché si sanguina da altre parti. E ti posso assicurare che questo ciclo di dolore si può invertire! Però bisogna fare i passi giusti, e, così come si è, col proprio “disco rotto” dentro, si va da chi ci aiuta a ripararlo. La speranza sta qui. Lo so che ad ognuno occorre il proprio tempo, ma quando il tempo passa e la confusione cresce invece di calare, togliendoci anche la capacità di valutare il rischio e il pericolo di entrambi nella relazione, allora vuol dire che non abbiamo più tanto tempo per intervenire. Alzarsi dal letto zoppicando e dire basta così! Questo è possibile! Pensaci Francesca, ti chiedo solo questo. Dire basta così! E ripeterlo prima di andare a letto e mentre ci si alza. Se riesci a farlo, sentirai già qualcosa di diverso dentro, anche solo per pochi attimi…lì c’è la speranza.
        Un abbraccio fortissimo
        Sisi

      • Pier Pietro Brunelli Ottobre 7, 2014 at 5:47 am

        Grazie del contributo. Voglio però precisare che il vero narcisista patologico ferisce attraverso una violenza sentimentale e non ha bisogno di esercitare violenza fisica. La vampirizzazione amorosa è qualcosa di subdolo che dissangua l’anima e uccide l’amore, anche senza essere stati sfiorati con un dito. Il vero TdN è specificamente traumatico perché non si ha neppure la possibilità di difendersi legalmente dalla violenza psicologica subita, che agli occhi di altri sembra persino non esserci stata.

  15. maria gabriella Settembre 10, 2014 at 3:55 pm

    insomma anche se l’ho smascherato in poco tempo e ho chiuso comunque dottore ho imboccato la strada sbagliata mi sono fatta convincere e manipolare e giuro che le barriere erano alte .
    i segni di ambiguità c’erano forse da subito ….sarei dovuta scappare?io cmq ho vissuto belle emozioni ma come dice Paola gli uomini ragionano diversamente si avvicinano per sesso non parlano di sentimenti magari usano il ti voglio bene se ti devono trattenere ma non danno importanza alla complicità al feeling mi chiedo per loro l’una vale l’altra?

    • Elisa Settembre 24, 2014 at 3:14 pm

      Anche se uomini e donne sono diversi per caratteristiche, in questi casi dipende dal tipo di “uomo” secondo me e da una cerca tendenza della donna o in modo diverso, di donna (da comprendere soggettivamente) a ricercare in modo più o meno involontario e ripetuto un certo tipo di rapporti perchè apparentemente “funzionali” a qualcosa, mentre invece si rivelano sempre deludenti. Bisogna capire, forse, in modo migliore queste parti di sè e gestirle meglio, per non esserne gestite/i.

  16. Pier Pietro Settembre 9, 2014 at 8:37 am

    Mi scuso per i post pubblicati in ritardo. Ringrazio come sempre le persone che testimoniano e partecipano con consigli, argomentazioni e considerazioni solidali. Invito a leggere anche gli altri articoli in questo blog su ‘narcisismo e dintorni’, nella coppia e nella famiglia e nella società. Un caro saluto e i miei sinceri auguri per una maggiore serenità. Ciò è sempre possibile quando si crede nell’amore e si riesce ad abbandonare gli attaccamenti negativi con persone negative. E’0 molto dura, ma per l’AMORE bisogna farcela.

  17. Elena Settembre 4, 2014 at 1:25 am

    Sono anni che subisco, 9 di fidanzamento e 16 di matrimonio in cui ho visto veramente di tutto e aimè accettato di tutto, anche se mai in silenzio. Questa è la terza volta che cerco di lasciarlo, ma è come se non riuscissi ad andare avanti. So che non ci sono speranze, che la cosa più logica da fare sia fuggire, ma mi riesce difficile abbandonarlo nonostante sia consapevole che la mia lontananza non lo porterebbe certo alla distruzione, come mi fa intendere per costringermi a rimanere al suo cospetto. Avevo solo 14 anni quando l’ho conosciuto e già da allora era molto ambiguo, mi portava continuamente dalle stelle alle stalle, ma la mia unica paura era quella di perderlo. Ogni volta che cercava di lasciarmi, la maggior parte per i miei rimproveri al suo cattivo comportamento, mi ritrovavo a supplicarlo di non farlo e per assurdo alle fine ero io a chiedere scusa. Dopo nove anni rimango incinta e dopo il suo primo tentativo di farmi abortire, abbiamo decidiamo di sposarci. Molte erano le cose che non mi convivevano, come i suoi contatti con una ex amante, ma lui era bravo a convincermi che erano solo paure mie, e a me cercava comodo credergli. L’incubo vero è proprio avviene alla nascita di nostro figlio. A stento viene a trovarmi in ospedale e solo per pochi minuti, quando poi i suoi genitori mi riferivano che mancava giornate dal lavoro per venire a trovare noi. Dopo 12 giorni di ricovero per complicanze ritorno a casa. Era un continuo offendermi, disprezzarmi, rifiutarmi anche sessualmente. Dopo alcuni mesi scopro che aveva una relazione con quella ex amante che effettivamente non era mai stata ex ma con cui aveva sempre continuato a vedersi. Si mostra mortificato e giura di lasciarla, mi fa prendere tutti i miei risparmi personali, per metterli sul conto comune dicendomi che era necessario andarcene dal paese, ma così non fu, suppongo fosse solo per non farmi avere l’indipendenza economica. Dopo un anno dalla nascita di ns figlio la donna partorisce una bambina che si scopre essere di mio marito, ma il marito di lei si assume la responsabilità di questa figlia e a legittima come sua. Dopo due anni da allora chiedo la separazione. Non riesco a portarla avanti il giudice aveva stabilito una somma troppo alta per il ns mantenimento e mi sentivo quasi una ladra, tanto che al suo primo accenno don tornata indietro. Ricominciamo come se niente fosse accaduto e decidiamo di avere un secondo figlio. Tutto sembrava andar bene io avevo come rimosso quella donna e sua figlia fino a quando dopo due anni dalla nascita del ns secondo figlio da un giorno all’altro comincia a trattato come i primi mesi di matrimonio. Ero sconcertata, persa non capivo, ma ci ero già passata e alla mia ennesima domanda senza risposta mi confesso che aveva ricominciato a frequentarsi con l’ex e che era sua intenzione lasciarmi per andare a vivere con lei. Dopo alcuni mesi quando ormai cominciavo a rassegnarmi, mi chiede di perdonarlo.Continuiamo a stare insieme tra alti e bassi e la mia convinzione che la storia con l’altra non era finita e in più ne escono diverse altre come funghi. Mi trovavo di fronte ad un malato sessuale, mi faceva schifo le donne che frequentava avevano il tipico aspetto delle prostitute. Decido di lasciarlo e ritorno a vivere con i bambini da mia madre. Comincia a farmi una corte spietata. Cominciò anche a fare il padre, con i suoi figli non lo era mai stato, fino ad allora sembrava non esistessero. Pochi mesi prima avevamo iniziato a fare i lavori per una nuova attività lavorativa, e di continuo mi chiedeva dei sopralluoghi per avere il mio parere. Mi diceva che lo stava creando per noi. Che aveva capito chi era veramente importante per lui di dargli un’ultima impossibilità. Sono ritornata da lui, non ha lasciato nessuna delle storie che aveva, l’attività appena aperta non andava come sperava, ha cominciato con il gioco d’azzardo e di seguito con droga e infine alcol. Sono andata nuovamente via, continuo a chiedere la separazione,ma lui niente, continuiamo a lavorare insieme e a vivere separati, ma continua a presentarmi come sua moglie. Di che soffre quest’uomo è principalmente io di cosa soffro, che continuo a lavorare per far fronte ai suoi debiti. Alcuni mesi fa dopo il mio abbandono, si è rivolto a degli specialisti ora non ci vuole andare più, mi ha confessato che è inutile che per dispetto quando esce dalle sedute passa dal bar a farsi una birra e che gli dà fastidio il fatto che non riesce e prenderli in giro.

  18. alessandra Agosto 25, 2014 at 10:09 pm

    possibile che questo tipo di malati possano pensare che tu sei loro proprietà?

  19. P. Agosto 23, 2014 at 12:13 pm

    Per me era come un fratello, per cui avevo affetto e simpatia infiniti… Abbiamo avuto una “relazione” per diversi mesi (ma a questo punto non credo sia stata tale, giacché per lui ero uno specchio spregevole) molto travolgente sul piano fisico. Credevo che mi capisse, mi stimasse, non potesse che essere intenerito dalla mia passione e dolcezza nei suoi confronti… Molto, molto attraente, dai modi gentili, diceva sempre la cosa giusta per farmi abbassare le difese… Un camaleonte, anche se fin dall’inizio baluginava in lui qualche raggelante rigidità emotiva. Non mi dava nulla oltre quelle ore di intimità, in cui stavamo rigorosamente chiusi in camera sua a guardare film e “fare l’amore” (sc*****, come lui diceva inesorabilmente). E sistematicamente smontava ogni mia illusione, con il sorriso mi negava la realizzazione di ogni desiderio, anticipava ogni mia delusione sbattendomela sul viso. Mi umiliava in maniere sottili, come se fosse semplice goffaggine e ottusità. Mi teneva in pugno dicendomi che con me stava veramente bene, che mi trovava bella, intelligente e selettiva… A distanza, sempre e solo comunicazioni scritte, a tu per tu sempre concetti del tipo (pronunciati con il sorriso) “Le donne sono tutte p***, te compresa”; col passare del tempo più fughe, più ostinati silenzi. Sapevo bene che non mi dava nulla, ma pensavo che fosse semplicemente strano, stressato e diffidente. Mi puniva col silenzio… o facendomi credere di avere colpe assurde. I lunghi dibattiti con lui, tramite messaggi, erano uno sproloquio senza fine, fatto di illogica plausibilità. Io mi confondevo e addirittura mi scusavo! Ogni volta che gli facevo una critica per come mi gestiva, mi massacrava e mi scriveva di non volermi vedere più perché l’avevo “offeso” e non l’accettavo per ciò che era… Più lo supplicavo più era freddo e spietato nelle risposte: “Mi dispiace, non so che dirti, ho i miei guai e non posso pensare a te.” Sottolineava il fatto che fisicamente mi desiderava ma niente di tutto il resto andava. Ovviamente mi ha sempre detto di non essere innamorato da molti anni… Appena ha trovato un’altra preda, dopo avermi cotta a fuoco lento fino a pochissimo prima (con crudelissima provocazione, a cui non avevo ceduto), mi ha fatto cadere in una disperazione senza dignità: infine liquidandomi con un “Le cose accadono all’improvviso. Sono preso da lei. Ciao.” Lì ho avuto una crisi di nervi, una crisi nera… non tristezza o disperazione, ma una cieca angoscia. È caduto dentro di me come la statua di un dio, fracassandosi in un rombo assordante. L’avevo ritenuto bonario, umano, onesto… Per me era stato quell’uomo anticonformista, solitario, un po’ depresso, che mi aveva attirata a sé con la sua riservatezza. Ora era un vitaiolo scatenato in vacanza con un’altra… Con me anche una cena fuori era un miraggio, perché era stressato dal lavoro e preferiva rilassarsi a casa e vedere film. La cosa più turpe è il fatto che lui diventa più duro e cinico nel momento esatto in cui i tuoi nervi cedono, sei distrutta e vorresti solo una parola gentile… Sembra quasi goderci a demolirti del tutto. Eppure ero stata con lui irreprensibile: non ero mai stata gelosa e pressante (troppo impaurita dalle sue reazioni), mai una frase cattiva per lui, mai un rimprovero se non quello di essere poco disponibile con me. Nello sperimentare il suo orribile voltafaccia, ho avuto reazioni claustrofobiche, non dormivo, avevo perso il senso del tempo. Improvvisamente il mio mostruoso vuoto affettivo è ricomparso senza che neanche una fantasia positiva di lui restasse a farmi compagnia… Era ormai un mostro, dentro di me. Un uomo senza cuore che mi aveva mentito non solo con le parole, ma con gli abbracci, il sorriso, gli sguardi… Mi sentivo oppressa da un ricordo malefico e vago, non ricordavo più le emozioni della mia vita, c’era una specie di strana amnesia. Mi sentivo reificata, come se fossi sparita nella sua testa, anzi come se non ci fossi mai stata come essere umano… Mortificata = ridotta in stato di morte. Non so se si tratti di un narcisista maligno o di un egoista “non patologico”, ma per me è stato un uomo di latta letteralmente senza cuore. Uno che credo parlasse di affetti e sentimenti (per la famiglia, per i suoi cani) per sentito dire… Non si può gestire con tanta spietata cattiveria un cuore di donna che ti ama alla follia e ti supplica semplicemente di essere gentile in un momento così drammatico. È questo il vero rifiuto d’amore, quello che probabilmente ho già subìto da bambina. Volevo inglobare quell’uomo, con la mia devozione, come altre hanno tentato di fare (credo contemporaneamente a me), volevo nutrirmene… e mi ha divorata lui. Divorata e sputata, come l’oliva di un cocktail.

    • paola Agosto 28, 2014 at 9:51 pm

      Che pena leggere questa storia che tra l’altro assomiglia a tante, tantissime altre.
      Credo fondamentalmente che l’uomo si avvicini per una bisogno di sesso.
      Quello che produce sono questi dissesti. Non è che gli manca l’anima e tutto quello che serve per costruire un rapporto. Diciamo che il più delle volte non lo cerca e non lo vuole
      proprio. Cerca sesso. E lo trova facendo una sorta di convivenza “impegnata” con una
      che gli crede o cerca di credergli. E’ solo sesso…o porci comodi.
      E’ essere un uomo…un certo tipo d’uomo che va per la maggiore.

      • maria gabriella Settembre 9, 2014 at 2:04 pm

        a volte lo penso anch’io in questo momento in particolare i sentimenti le affinità ppochi uoni sanno cosa siano

    • Serena Settembre 3, 2014 at 10:09 pm

      Cara P.,
      Il tuo sfogo racconta con grande intensità il vortice di sensazioni e sentimenti che ti sta inghiottendo.
      E, sai, ti capisco.
      Ti capisco davvero, al pari di tutte quante le persone che sono qui a leggerti.
      Ci vorrà molto tempo, un grande coraggio e tanta forza d’animo per buttarti alle spalle questa triste esperienza.
      Che è aberrante, orribile, spaventosa, odiosa.
      Ti paragoni all’oliva: spolpata delle tue carni, ora resta solo lo scheletro. Ma lo scheletro c’è.
      Tu ci sei ed hai il dovere di rialzarti e ritrovare per Te, solo per Te, quella medesima devozione e dolcezza di cui ti sei privata per regalarla ad una persona maligna.
      È difficile capire in poco tempo che cosa ci sia accaduto: primo perchè sei ancora sconvolta. Probabilmente ti senti invasa da lui, ma forse può essere che tu ti senta principalmente violata e violentata nell’anima. Perchè è facile che ciò accada: abbiamo aperto il nostro cuore a un mostro. Questo non possiamo negarlo mai. Abbiamo abbassato ogni difesa perchè ci siamo ostinate a credere che lui fosse la persona che ci meritava.
      E così, un poco alla volta, lui ha fatto ciò che gli era necessario: si è nutrito di te.
      Ma dopo questo, dopo che tu hai dato la tua carne, lui avrà bisogno di altra carne, semplicemente perchè è malato. È dannato. Ed è destinato a vivere nella morte, perchè la morte gli piace dopotutto. La morte lo nutre.
      Mentre tu… tu cosa sei ora?
      Ora sei una persona che ha la possibilità di rinascere. Tu hai la possibilità di vivere e vivere meglio di quanto abbia fatto fino ad ora.
      potrai e dovrai imparare a conoscerti e capire per quale motivo hai collaborato a questa violenza.
      Cara P., se posso darti un consiglio vero, inizia a cercare un confronto costruttivo con te stessa.
      Non temere l’aiuto di un esperto che, in questi casi, è sempre necessario, sia per guarire dal virus che ti ha infettata, ma anche per rimarginare la tua ferita.
      Perchè quella ferita è tua. Solo tua.
      Un carissimo abbraccio.
      Serena

    • Sisi Settembre 11, 2014 at 12:55 pm

      Ciao P. La tua storia è davvero molto triste e fa sentire molta, molta rabbia. Avrei una curiosità se hai voglia di rispondere. Cosa intendi con “Volevo inglobare quell’uomo”? E’ un’espressione molto forte. Possessività e zero libertà per l’altro, o altro? Penso sia importante come elemento di diversità. Non tutte le persone che subiscono violenze dell’anima, nascondono lo stesso progetto nei confronti del cosiddetto carnefice, per cui si potrebbe meccanicamente pensare “chi la fa se l’aspetti”.
      Un abbraccio
      Sisi

  20. maria gabriella Agosto 17, 2014 at 4:28 am

    mi sta vomitando addosso tutti i suoi problemi è un cancro devo allontanarlo non mi fa star bene

    • Elisa Agosto 19, 2014 at 6:19 am

      Cara Maria Gabriella, leggendo i tuoi diversi post, dai quali è evidente la tua sofferenza, mi chiedevo: perchè non provi, nel caso interrompessi il rapporto con questa persona, a stare un pò da sola per riacquistare un pò più di fiducia in te stessa e nell’altro sesso, cercando di comprendere meglio cosa vuoi realmente tu adesso da un uomo (oltre logicamente la sincerità) senza dover stare sempre attenta ed all’erta a non scorgervi tracce dell’altro con il quale hai vissuto quella brutta esperienza? O similitudini con lui che per il momento potrebbero essere per te,immediate fonte di preoccupazione, ansia e malessere, oltre che di altre delusioni? Dopo esperienze molto brutte anche piccole cose che ce le ricordino, sia consciamente che inconsciamente possono essere fonte di allarme ed infelicità se prima non ritroviamo un nostro vero ricentramento e saldezza interiore indipendentemente dall’altro.

      Un caro saluto ed un abbraccio

      • maria gabriella Agosto 20, 2014 at 9:01 am

        io so quello che voglio propio perchè sono stata da sola ….sono due anni che non ho una relazione quest’uomo mi piace ma lui non ha fatto lo stesso percorso ha tanti problemi ma non sa come affrontarli e mi sta chiedendo ora chiaramente di aiutarlo mi piace è dolce presente affettuoso mi piace fisicamente ma la differenza di età e le ingerenze della famiglia mi preoccupano lui ha bisogno di recuperare autostima e poi?saprà gestire i suoi sensi di colpa ?mi lascerà?
        ieri mi ha stupita ha subito messo in pratica dei consigli che gli ho dato e la cosa mi ha inorgoglito fin ora ho avuto uomini testardi e oppositivi

        • Pier Pietro Brunelli Agosto 20, 2014 at 7:05 pm

          E’ fondamentale non unire il fatto che ‘quest’uomo o questa donna mi piace’ con il sentimento dell’amore, soprattutto quando tale persona risulta disturbata e disturbante. Magari può piacerci lo stesso, ma se ce ne innamoriamo e restiamo ad essa attaccati, nonostante tutto, allora dobbiamo guardare in faccia alla verità e capire che dentro di noi c’è qualcosa che non va e che dobbiamo risolvere, a cominciare con un’attenta e coraggiosa analisi di noi stessi, delle nostre dinamiche amorose e di attaccamento. Spesso è fondamentale farsi aiutare in tale lavoro di analisi in un dialogo psicoterapeutico.Allora , prendendo coscienza, le cose cominceranno a cambiare e in meglio. Di sicuro.

        • paola Agosto 28, 2014 at 9:55 pm

          C’è sempre da diffidare di investire su uomini deboli che devono ritrovare se stessi. Una volta guariti, vanno a cercare un rapporto “nuovo di zeccai”. L’infermiera non va bene, ricorda un passato che vogliono dimenticare.

    • Sisi Agosto 20, 2014 at 9:41 pm

      Non ho capito. Cosa sarebbe un cancro, la tua nuova relazione o quella col tuo ex? Non riesco a trovare un nesso con la risposta che hai dato ad Elisa 3 giorni dopo questo tuo drammatico commento.

      • maria gabriella Agosto 29, 2014 at 8:19 am

        per cancro intendevo una relazione cosi tormentata …..soprattutto una relazione nata da cosi poco mi prende e mi lascia prende tempo mille problemi ora uno nuovo e importante e mi chiede tempo a Elisa volevo dire solo che non passo da una relazione allaltra in velocita ma che quel periodo da sola l ho avuto e pure abbastanza lungo in cui hi medita su me e su mio ex e su quello che non voglio più ora una situazione nuova ma non meno complicata

  21. tiziana stolzuoli Agosto 13, 2014 at 5:54 pm

    meraviglioso quanto mi abbia aperto gli occhi…spero poterla contattare presto…brevemente lui è o meglio era uno splendido ragazzo molto carismatico…andava con le prostitute le faceva innamorare poi le sfruttava per regali costosi,ricordo una bmw pagata in contanti tanto per capirci… mi ha preso dapprima con la sua sessualità,potente,elegante perversa..morale una sera mi sequestra mi picchi ami rapina e tenta un estorsione…è lunga da raccontare…finisce in carcere (procedono d ufficio) io pazza di lui lo aiuto riasco a sposarlo in carcere e per 8 anni lo mantengo mi faccio carico di tutto e non salto un colloquio..con neve sole pioggia avanti e indietro…lo aiuto con colloqui magistrato direttore etc..nulla in cambio…lui in carcere sempre ultrapalestrato e curatissimo..mi spilla milioni a gogò e riesce a tenermi incatenata a lui,,inizia a lavorare ma da soldi solo alla madre in tunisia…le donne pure un avvocato le seduce come bere un bicchiere d acqua…io ora soffro di afasia dislessia disturbi della memoria..logorata anelando il grande giorno che lo avrei preso tra le braccia come oltrepassava la sbarra,,,ora sta per avere prime uscite e mi ha dato il benservito…tunisino 22 anni ora 30…io 47 ma donna sensuale fine di diverso ceto sociale…io non sento nulla per ora come quella notte dove non ho avuto paura ma solo tristezza ora come allora mi sembra di vedere le cose attraverso un vetro come non mi appartenessero…ma so che è sadico moralmente e fisicamente( quella notte mi ha spogliato legato e fatto cantare per lui) non è sindrome stoccolma mi sono persa appena ho visto quegli occhi enormi e diabolici..cosi giovane eppur cosi vissuto e bellissimo…ma lui ama le sfide non vuole ragazze giovani è attratto da avvocati dottoresse etc…dimenticavo parla 4 lingue è un genio della matematica e ama leggere biografie letteratura filosofia…ma chi e cosa è questa persona? è anche molto forte e rispettato anche dagli agenti…come puoi non innamorarti di uno simile? lui dice sempre che entra nella testa delle donne perchè ha uun lato femminile sospetto sia bisex,,come posso riuscire ad accettare che lo ho “covato” accudito e nutrito ed ora esce e davanti al carcere ci sarà un altra donna a prenderlo tra le braccia…cosa farò quando lo shock passerà e cadra il vetro..quando il gelo difensivo si scioglierà? mi ucciderò? somatizzerò il dolore e mi farò venire una malattia fulminante? o rischio di fare gestiinconsueti e finirci io in carcere? AIUTOOO!!! spero legga questa mail è quasi ferragosto e mi sento persa..

    • maria gabriella Agosto 18, 2014 at 2:59 pm

      beh questo forum ti aiuterà molto tutte noi ci siamo passete e io ho vissuto questa cosa di vederlo fidanzato e felice con un altra con tanto di sms in cui diceva alla faccia tua ora ho famiglia perfetta perchè è questo quello che vogliono la perfezione cioè costruiscono un sogno e cercano di raggiungerlo sfruttando chiunque incontrino sul loro percorso se ti scarta e perchè in te non vede potenzialità è stato attratto ma poi vivendoti qualcosa non lo gratificava in toto per me è stato cosi e ho sofferto tanto poi un pò il lavoro mi ha aiutata sono diventata forte e nemmeno piango più quasi anestetizzata impietrita davanti alla sua sfacciata cattiveria

  22. Federica Agosto 7, 2014 at 11:37 am

    Vorrei chiedere un chiarimento su questa patologia perchè penso di avere a che fare con una persona che ne è affetta. Premesso che lo conosco da un pò di anni e che all’inizio ha avuto tutta una serie di atteggiamenti molto premurosi e carini, ma poi sono successi degli eventi conflittuali tra me e lui dopo che è subentrata una terza persona, con a sua volta dei problemi, per cui mi sono allontanata ma ho comunque subito una mia crisi come donna che sono poi riuscita a superare da sola. Per un sms sbagliato abbiamo ripreso i rapporti e memore dell’esperienza precedente in cui tutte le sue contradditorietà erano emerse, sto vivendo questa relazione di amicizia in modo diverso e quindi non andandomi a fidare di quello che dice e non mettendolo in discussione, e sfruttandone solo la compagnia nel caso in cui io non ho nulla da fare.
    Si fa spesso riferimento alla cattiveria dei bugiardi patologici e alla loro necessità di trarre vantaggio dalla loro vittima, ma nel caso di un rapporto del genere, prettamente amicale, quale può essere l’obiettivo?
    Può questa patologia essere accompagnata da altre di natura psicologica come quella da disturbo dipendente delle personalità che si è sviluppata verso l’altra persona?

    • Pier Pietro Brunelli Agosto 10, 2014 at 8:13 am

      Il narcisismo patologico e in genere la personalità borderline danno segnali e sorprese negative deludenti e frustranti ogni qualvolta entrano in una relazione più intima, quindi anche nell’amicizia e nella famiglia, oltre che nella coppia. Invece nelle relazioni superficiali il disturbo non appare, e quindi alla giusta distanza possono risultare anche brillanti, simpatici e persino carismatici. Insomma l’importante è non averci a che fare più di tanto. Anche le relazioni di lavoro troppo strette possono portare a delusioni, perciò è meglio fissare bene le regole e non fuoriuscire troppo dai rapporti di educazione formale. Spesso queste personalità in campo lavorativo tendono a sfruttare con la falsa amicizia ‘sincera’ (si fa per dire) colleghi, soci, collaboratori, ecc.
      Nel campo amicale subentrano sentimenti scissi di invidia e gelosia, per cui dopo un primo periodo di ‘buona relazione’ queste persone tendono a vedere nell’altro difetti e debolezze che ingigantiscono allo scopo di renderli poi meritevoli di punizione, con disattenzioni, comportamenti incoerenti, diffamazioni, scorrettezze varie… Lei Federica non si stia a tormentare più di tanto, però non insista nel cercare di avere normali relazioni di amicizia con persone che hanno questi problemi o comportamenti disturbati e disturbanti, altrimenti ne avrà un risentimento. Se deve averci a che fare mantenga la giusta distanza di sicurezza. Queste persone sono piu digeribili in gruppo e con altri amici che quindi costituiscono una maggior deterrenza rispetto a certe ambiguità; queste persone infatti temono molto di essere ‘sputtanate’… Cordiali saluti

      • maria gabriella Agosto 15, 2014 at 7:18 pm

        spesso accettiamo il rapporto amicale perchè non riusciamo a rinunciarci ma come dice il dottore alla fine si soffre si viene sfruttati e buttati via

      • Ornella Ottobre 13, 2014 at 8:28 pm

        Sono sempre io non vedo il matrimonio come la tomba dell amore siamo piuttosto noi come persone che non abbiamo il giusto equilibrio nella vita fare un passo del genere cioè sposarsi lo sanno tutti che non va preso come bere un bicchiere d acqua, quello che volevo dire e che si fa più in fretta a cercare qualcun altro da sostituire con i propri compagni uomini o donne piuttosto che affrontare i problemi sia sessuali in primis perché mi pare di capire che più di tutti i tradimenti vertono su questo problema insomma se non c e fisicità è finito…. , scusate se sono cruda ma è così per la maggior parte dei casi prima ancora dei sentimenti,
        Io penso che se si cominciasse a parlare e farsi aiutare da qualcuno psicologo sessuologo che sia, prima di andarsi a buttare nei rovi con amanti vari…. Forse si riuscirebbe a capire un po’ che direzione prendere se con tuo marito non va o con tua moglie non va l unica cosa se non ci sono soluzioni e separarsi anche se purtroppo in alcuni casi per problemi economici e se ci sono di mezzo dei figli e dura arrivare a quella soluzione non tutti navigano nell oro e comunque bisogna pensare alle due persone marito moglie e , Cristina del suo amante ha detto che la moglie aveva scoperto che lo tradiva, non nel periodo che lo
        Frequentava lei credo, ma comunque lei lo ha ripreso se lui non voleva rimettersi con sua moglie poteva farlo nessuno gli puntava una pistola addosso e evidente che si è sentito un codardo in colpa con i figli che sono il proseguio del suo narcisismo e comunque non regge che lei possa parlare di tradimento non è sua moglie ma la sua amante e poi perché non ha scelto un uomo libero? E evidente che uno libero avrebbe prima o poi chiesto di più e lei non poteva dar nulla di più perché sposata quindi non puoi crearti aspettative da uno che a sua volta è sposato e ha dei figli. Non penso che sia salutare crearsi delle relazioni extraconiugali e crearti delle aspettative illusorie dall amante specie se poi ogniuno dopo che si è visto per breve tempo ritorna al proprio ovile con che faccia nell affrontare i rispettivi coniugi come ci si sente a tradire, e guardare in faccia il tuo compagno/a senza provare dei sensi di colpa? Allora io dico si fa prima a non sposarsi o fare come gli arabi ad ogniuno 3 o 4 mogli e se fosse possibile ad una donna 3 o 4 mariti così quando ti da a noia uno ne hai un altro. Forse prima di sposarsi bisognerebbe convivere un po’ insieme per conoscersi meglio perché è brutto arrivare a tradire perché è finito l amore e evidente che il problema sta a monte uno dei due non era convinto della persona che stava sposando. Detto vecchio ma sempre efficace ” meglio soli che mal accompagnati”. Un bacio a tutti adoro questo blog e anche se posso risultare un bulldozer vi voglio bene e se dico queste cose e per far riflettere sia voi che me:)

      • Monica Novembre 3, 2014 at 6:30 pm

        Sono quella che generalmente viene considerata una bella donna,con un’ottima professione , brillante e socievole ma ciò non toglie che mi sono fatta massacrare x 20 mesi da un narcisista che mi ha presa e lasciata a suo piacimento…per i primi sei mesi dandomi della vecchia perché lui voleva un figlio (avevo 44 anni quando ci siamo conosciuti e assolutamente fertile)…ma poi (grazie alla sua psicoterapia)comprendendo che quello era solo un ‘alibi e perche'(a detta sua) aveva paura a legarsi.lui il classico belloccio da locale,ha iniziato un percorso di psicoterapia e in virtù di questo ho continuato a credere che potesse migliorare e avvicinarsi all’affettivita’…ma il paradosso era che più stavamo bene insieme più ricominciava a a scappare , lasciandomi da un giorno all’altro x tornare alla sua vita di narcisista adulato dalle 4 galline di turno dei locali e delle feste. Tutto questo è durato fino a qualche giorno fa…ogni volta tornava (con frequenza quindicinale) , alzando la posta: una volta dicendomi di smettere la pillola perché aveva capito che ero io la donna che voleva come madre di suo figlio…per poi dopo una settimana gridarmi in faccia che non ce la faceva perché io ero troppo vecchia x fare un figlio (46 anni ). Liquidatolo con disprezzo ritorna dopo 15 gg proponendomi una convivenza,perche Lui senza di me si sentìva perso….anche questa volta dopo 3 gg non era più vero tutto questo…..Lui e’semicosciente ….ripete che ha due forze dentro di sé…una che vuole stare con me (la parte adulta) e una che scappa via da me (quella infantile)…questo è quello che gli ha detto la sua psicoterapeuta e che lui ha accettato alternando però momenti di delirio assoluto dove rinnega anche tutto questo. Io ora,dopo aver perso 5 kg, il sonno e la serenità, sono riuscita a diffidarlo di denuncia se si riavvicina a me o cerca di contattarmi in qualsiasi modo. Sto malissimo…come una drogata in astinenza ma tengo duro. Vado in terapia ma so che lo sforzo ora lo devo fare solo io. Ce la farò….Non Mi Riconosco piu’…Mi sento una fallita, per aver ceduto alle lusinghe fasulle di una maschera (tale lo considero) inesistente come persona. Mi sembra di vivere un incubo….è solo con chi come voi ha vissuto queste esperienze può capire cosa si prova.

  23. maria gabriella Agosto 4, 2014 at 6:44 am

    ho potuto con calma rielaborare tutta la situazione il mio ex tornava perchè nostalgico e nel giorno del suo compleanno l’altro quello appena conosciuto non era collegato con lui era sincero ma allo stesso tempo incoerente con situazione famigliare economica difficile e decisioni importanti alla fine già prese ,il nostro incontro casuale bello intenso e vero ma ovviamente impossibile per un uomo senza carattere e coraggio …Dottore sono stanca

    • maria gabriella Agosto 15, 2014 at 7:16 pm

      questa è la reale situazione ci ho messo un pò ma ora è chiaro lui è sincero è abbiamo continuato a vederci dopo una pausa bella complicita ma uomo insicuro insieme siamo felici ma a tratti divento insicura la gente ma la cattiveria della gente ha già fatto i suoi danni e lui sta vivendo la relazione combattuto e con gran sensi di colpa penso di conoscere il finale

  24. maria gabriella Luglio 25, 2014 at 4:09 am

    dottore ieri sera è successo di tutto la mia città è detta non a caso la città di matti e lei dovrebbe venire qui e scrivere un libro fare uno studio …..la persona che mi corteggiava era un attore mi frequentava mi corteggiava ad arte ma era mandata da un mio ex ma i sentimenti le senzazioni non erano false si era creata davvero un a magica atmosfera svanita ieri sera quando ho visto apparire mio ex che si è appostato vicino casa mia e ha cominciato a telefonare propio mentre stavo per incontrarmi con l’altro…. oggi poi e sarebbe stato momento di intimità e lui avendo spinto la cosa al limite voleva impedirlo.Abbiamo subito violenza violenza psicologica e se non fossi cosi forte e non ormai scaltra e attenta……. ma questo è quello che subisco ormai da 4 anni sono sola e non riesco ad avere una relazione e passo il tempo gli anni a analizzare ogni singola mossa di tutti quelli che provano ad avvicinarsi ………

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 26, 2014 at 11:04 am

      Mi spiace… magari una volta troviamo un centro dalle sue parti e facciamo un incontro per parlare di questi problemi e dare più conoscenze per affrontarli e risolverli.

      • maria gabriella Luglio 27, 2014 at 6:38 am

        magari si nel frattempo parlo con un legale ho provato a prlare con famigliari del mio ex cercando di fa capire loro che bisognava unirsi e collaborare per rompere certi meccanismi dovuti a problematiche di questa persona ma loro stanno cercando in me cao espiatorio e sicuramente stressati da vita famigliari difficile non mi ascoltano e mi accusano

  25. maria gabriella Luglio 24, 2014 at 6:35 am

    purtroppo l’ennesimo abbaglio…. altro abiile manipolatore smascherato in poche mosse

    • maria gabriella Luglio 24, 2014 at 2:16 pm

      mi prendo qualche giorno non ci sto capendo molto rifletto e vi aggiorno

  26. Paola Luglio 22, 2014 at 2:30 pm

    ho letto con molto interesse l’articolo del dr. Brunelli e purtroppo mi sono ritrovata come vittima prima di tutto di me stessa.
    la mia storia é diversa, forse, da quelle raccontate.
    il mio malessere psicologico si è manifestato due anni fa con dolori alle gambe; iniziata la trafila diagnostica senza ottenere una risposta certa ho iniziato la psicoanalisi; percorso che mi ha fatto precipitare nel baratro.
    ed è a questo punto che sulla mia strada compare una donna, un’amica, un angelo che via messaggini colma la distanza dei 500 km che ci dividono e si occupa di me.
    non mi sembra vero.
    ne parlo con il mio terapeuta, manifestando un inconscio dubbio, ma lui non mi dá risposte.
    io tento il suicidio ed è lei a salvarmi la vita.
    e così pian piano mi innamoro di lei.
    premetto che ho 50 anni e non ho mai avuto dubbi sul mio orientamento sessuale.
    non mi pongo alcun problema al riguardo e la prima volta che l’ho incontrata nel mese di febbraio ho provato la stessa gioia serena di quando ho messo al mondo i miei due figli.
    dopo il primo incontro inizia la devastazione; istintivamente mi rivolgo ad altro terapeuta, che raccoglie il mio amore puro per lei ed inizia a lavorare sulle mie problematiche.
    da marzo la situazione degenera: accuse, insulti, mi separo da mio marito, inizio a perdere l’entusiasmo di lavorare ( sono un libero professionista) fino ad arrivare ad oggi.
    sono chiusa in una stanza, paralizzata dai dolori, che non passano con nessuna terapia, sono astemia e cerco l’alcol che ingoio come una pillola, sono ossessionata dal suo pensiero ed ho lasciato il mio studio.
    il medico che mi segue mi ha proibito di vederla.
    io non so se ne uscirò fuori e ieri notte ho sperato di morire.

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 22, 2014 at 9:42 pm

      Mi pare che lei stia a male perché dentro ha una grandissima forza che si è diretta in una direzione sbagliata. Se è così le cose stanno molto meglio di quanto si possa pensare. Quando c’è la forza dell’amore c’è sempre la possibilità di ritrovare la vera via dell’amore e il suo punto di arrivo… esso si trova all’infinito, come in un orizzonte che ci separa dalla totalità e che pure ci unisce ad essa… voglio dire che per trovare la via giusta nell’amore terrestre, bisogna prendere prima la mira verso l’amore celeste… poiché dentro si ha amore ciò che è necessario è fare la scelta… la scelta di ripartire cercando innanzitutto un senso superiore e spirituale dell’amore… sentirlo tra le stelle, nella natura, nella musica, negli altri esseri umani buoni, nei bambini, in chi soffre e ha bi9sogno di noi, negli animali e nelle piante, nel creato, nei grandi valori che ci rendono umani… questa è la Via, e allora ci verrà incontro il nuovo giorno e le tenebre si allontaneranno, un po’ alla volta come nell’esitante luce dell’alba, ascolta nel profondo del tuo cuore, impara un canto di pace, accendi una candela, aiuta il tuo corpo nella salute, scegli sempre il bene e fai del tuo meglio… allora l’amore trasformerà le spine delle tue pene nella rosa… e allora un altro, come per una magia che sta nelle forze che non conosciamo, ma che ci conoscono, ascolterà le nostre vibrazioni e noi le sue… così questo s’incontrerà lungo la Via della guarigione che c’è sempre quando c’è l’Amore nel suo senso più elevato, bello, semplice, chiaro e supremo. Un abbraccio

      • Paola Luglio 23, 2014 at 7:49 am

        grazie mille della Sua risposta.
        mi dá conforto sapere che ho una speranza per ritornare a vivere

  27. maria gabriella Luglio 22, 2014 at 2:07 am

    stanotet non riesco a dormire e le scrivo …sono in vacanza da 20 giorni e dopo la prima settimana tormentata per il ritorno dell ex sta succendo ora altro …ho un vicino di casa che mi corteggia da circa 10 giorni molto più grande di me ma quello che mi sembrava essere sotto controllo è mutato rapidamente e ora sto cedendo è gentile presente cerca la mia compagnia e la cosa non mi dispiace.i problema è che è separato da tre anni vive con padre malato e aveva deciso di ricongiungersi con ex coniuge i miei dilemmi sono la e differenza di età e questa sua incoerenza ……ma per entrambi l impressione di conoscersi da sempre !!!help me

  28. maria gabriella Luglio 19, 2014 at 6:04 pm

    dimenticavo nel periodo di non frequenza lui forse grazie qualche conoscente esperto in piscologia ha analizzato il nostro rapporto e dice:abbiamo qualcosa che ci accomuna ma tu(io) nel momento dell’abbandono regredisci e ti comporti come una bambina …..nel dirmi questo era intenerito/compiaciuto con sorrissetto sadico.

  29. maria gabriella Luglio 19, 2014 at 5:24 pm

    allora rispondo sia a Sisi che a gil alla prima dico che si il percorso che lei cosiglia lo sto cercando di fare anche se non con l’aiuto di uno specialista ho esaminato il perchè di tutto questo
    e conosco le ragioni le ho affrontate ricevndo anche ulteriori delusioni mi sono rivolta a chi per primo ha provocato tutto a chi non ha mai voluto sapere di me ma il percorso è ancora lungo e forse non sarà mai possibile visto che non c’è disponibilità .A gil dico pure che ha ragione ma io non sono spolpabile ne affettivamente ne economicamente se doveva ottenere qualcosa e dalll’attuale (e lo dice apertamente) compagna magari facendole credere che io fossi ancora in ballo e sicuramente in questo è riuscito alla perfezione.per il resto penso che tra me e lui ci sai qualcosa un attrazione un affinità intellettiva fisica che non so spiegare ma non vuole stare con me i suoi castelli sono ambiziosi e con lei pensa di realizzarli più velocemente è tutto qua

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 21, 2014 at 9:44 pm

      Chiedo scusa per il ritardo nelle pubblicazioni… sto facendo altre ricerche. Intanto ringrazio per la partecipazione e segnalo questo video https://www.youtube.com/watch?v=TdVwXMCwqvE Cordialmente. Pier Pietro Brunelli

      • Serena Luglio 25, 2014 at 12:57 pm

        Gentile Dott. Brunelli!
        che bel link ha girato!
        Ieri sera ho dedicato parecchio tempo a visionare i diversi video suggeriti, aiutano moltissimo a comprendere quella parte “oscura” di noi stessi.
        Sa, dallo scorso anno mi sono accostata con sempre maggiore curiosità a ciò che accade dentro di noi. Posso dire che, passando per Lei, Jung, Lowen, Freud e tanti altri esperti, ho tratto grandissimo giovamento: mano a mano che procedevo con la mia terapia, in qualche modo ero maggiormente consapevole di ciò che mi era accaduto ed anche per questo ho saputo accettare cose di me che non credevo potessero esserci.
        Da qualche tempo ho riaccolto la bambina ferita (così l’ha definita anche la mia terapeuta) che conviveva – a mia totale insaputa – con me.
        Mi ha aiutata moltissimo l’arte, il disegno: un giorno, colta dall’ispirazione ho iniziato a disegnare, ed ecco che ciò che ne usciva era sempre una bambina dalle fattezze di donna, con intorno mille giochi, ma senza le mani.
        Non ero capace di disegnare le mani… perchè molto probabilmente quella bambina non poteva prendersi la sua vita, il suo mondo.
        Ancora adesso, se penso agli istanti in cui ne discutevo con la mia terapeuta, mi vengono le lacrime agli occhi. Quando ho capito che quella bambina era dentro di me e che avrei dovuto conoscerla mi sono sentita a disagio, perchè non sapevo come fare, ma, ogni volta che la pensavo, provavo (e provo ancora oggi) un intenso sentimento di tenerezza.
        Ho imparato e sto imparando a prendermi cura di lei, ho imparato e sto imparando ad ascoltarla, ho imparato e sto imparando a rispettarla, e mi sento davvero bene ora. Conoscendo lei, ho conosciuto la tenerezza. Perchè questa è stata la grande assente nella mia vita.
        Credo che questa esperienza possa testimoniare che, giunti al punto zero, è necessario reagire, cercando di aiutarsi in tutti i modi possibili: a volte, dopo esperienze che ci segnano, è come se ci arrendessimo. Forse perchè siamo tramortite, stanche, forse perchè abbiamo paura o siamo angosciate ed allora ci abbandoniamo all’oblio, ad una situazione “di non vita”, come più volte Lei stesso l’ha definita.
        Ma… è vero, dentro noi c’è ancora dell’energia potente che deve essere usata per risalire il burrone.
        Credo che ognuno abbia modi differenti per convogliare questa energia: ciò che importa è sapere, avere la consapevolezza, che questa energia deve essere usata nel modo più confacente, in quanto tanto può fare del bene, ma tanto può anche fare del male.
        Nei giorni scorsi ho terminato la lettura di un libro, “Io ci sono”, di Lucia Annibali: non credo di avere mai pianto tanto, ascoltando ciò che questa fantastica donna aveva da raccontare. In alcuni passi, ho ritrovato il mio passato, il mio “non amore” malato, e ringrazio Dio ogni giorno di avere avuto la fortuna e la capacità di accorgermi in tempo di ciò che mi stava accadendo.
        Mi piace credere che a salvarmi, in quel frangente, sia stata proprio lei, la mia bambina ferita, che ha saputo riconoscere in quella persona proprio tutto il male che l’aveva sepolta… ripenso alle mie gambe che si paralizzavano in certe occasioni, ripenso alla voce di lui che, pur urlandomi in faccia a squarciagola, mi arrivava in lontananza, come se fosse distante anni luce da me.
        Ripenso a quegli interminabili silenzi, in cui io mi sentivo “precaria”, indesiderata, indegna, e nei quali, allo stesso tempo, salivano dei moti di orgoglio, degli sprazzi vivaci di sana ed ingenua autostima, non perchè io all’epoca pensavo di valere, ma perchè “qualcuno” mi suggeriva che avevo già sofferto abbastanza. In quei momenti ero cieca, ero sorda, ma quella vocina faceva di tutto per farsi vedere, e sentire.
        In quei momenti è però vero che quella bambina per me non “esisteva” neancora…

        Dottore, quando leggo su questo forum la disperazione delle altre persone che scrivono, non posso fare altro che sperare per loro, sperare che trovino quell’istinto di sopravvivenza, probabilmente sepolto da qualche parte, per tornare in vita.
        A distanza di un anno, oggi anch’io posso dire con orgoglio che IO CI SONO, IO VIVO ED IO SONO FINALMENTE FELICE!
        Certe esperienze non si possono dimenticare, è vero: il mio aguzzino ha tentato ancora qualche mossa di riavvicinamento, ma ha trovato un muro di silenzio davanti a se’.
        Ora quel ricordo, che per tantissimo tempo mi ha distrutta, comincia ad attenuarsi.
        Ci sono ancora momenti in cui, in particolari ed accidentali situazioni, questo ricordo tenta di tornare nella mia mente con tutta la sua negatività invasiva, sicuramente perchè in quel ricordo ho indentificato il mio lato oscuro, la rabbia, la paura e l’insicurezza di quella bambina ferita, ma non mi prende più il panico.
        E’ una parte di me, non la nego, ma adesso ho i mezzi per affrontarla, ora so chi devo proteggere: non gli altri, ma me stessa.
        Vorrei permettermi, se Lei me lo consente, di lasciare un messaggio a tutte le persone che qui ci leggono: prendetevi cura di voi, amatevi, cercate di conoscervi, ascoltatevi, imparate ad accettarvi con vera modestia, non perseguite falsi ideali e sogni impossibili. Nessuno può promuovere la nostra rinascita, all’infuori di noi. Gli altri possono aiutarci, incentivarci, ma il vero lavoro lo dobbiamo fare noi e su noi stesse.
        Antoine de Saint-Exupéry, ne “Il piccolo principe”, ha scritto una riflessione meravigliosa:

        “Sai… il mio fiore… ne sono responsabile! Ed e’ talmente debole e talmente ingenuo. Ha quattro spine da niente per proteggermi dal mondo…”.

        Prendiamoci cura del nostro fiore allora, perchè se lo facciamo, lui a sua volta si prenderà cura di noi. Con tutte le sue spine.
        Un caro saluto,
        Serena

        • Pier Pietro Brunelli Luglio 26, 2014 at 11:03 am

          Grazie per questa bella mail… allora potrebbe interessarle “LO SFIDANTE” https://www.youtube.com/watch?v=evWvTAb1BIU … in questa sfida c’è un perché di Albedoimagination.

        • Paola Luglio 27, 2014 at 7:01 am

          la tua email mi ha commosso e ritrovo nelle tue parole il mio travagliato cammino perso nel vento, che si è fermato su un mare in burrasca.
          I dolori fisici, il senso di tenerezza per una bambina mai libera e forse già grande, il dolore del ritrovarsi mi accomuna al tuo percorso nella stessa, forse, consapevolezza che ogni costruzione passa dalla fatica e dal dolore.
          Ti dico GRAZIE per il coraggio che mi hai trasmesso e ti dico GRAZIE per la speranza di riuscire ad alzarmi per prendermi cura del mio fiore…..perché é proprio il bambino che é in noi che ci consente di sognare ancora.
          Andrò oggi stesso ad acquistare il libro che tu hai letto.
          Ti abbraccio

    • Sisi Luglio 24, 2014 at 11:13 am

      a maria gabriella. un’affinità intellettiva fisica che non si sa spiegare tipo sentirsi un pochino(tantino) simili?e’ una delle leggi fisiche già dimostrate nel nosto secolo: particelle simili(affini) si attraggono quale parte di noi si incolla a quale parte simile dell’altro? beh, questo per me è interessante da scoprire grazie per lo spunto!

      • maria gabriella Agosto 7, 2014 at 1:45 am

        leggo in ritardo prego è una sensazione unica!

        • Pier Pietro Brunelli Agosto 10, 2014 at 8:15 am

          Per favore, se può, spieghi un po’ di più… come è questa sensazione?

  30. Pier Pietro Brunelli Luglio 14, 2014 at 6:28 am

    Segnaòlo questo recente articolo perché è fondamentale per comprendere meglio certe dinamiche narcisiste e borderline in famiglia: https://www.albedoimagination.com/2014/06/genitori-narcisisti-e-borderline-intervista-piewr-pietro-brunelli/

  31. maria gabriella Luglio 8, 2014 at 9:36 am

    era tornato con chissa quale mira e poco mi interessa ma vista la mia fermezza è tornato dalla sua ultima compagna e con lei tra menzogne opportunismi ipocrisie continua la sua corsa ….rimettiamoci un punto .

    • Sisi Luglio 9, 2014 at 9:13 am

      Brava!!! Un punto-inizio di un paragrafo tutto tuo….con la sua propria punteggiatura, che scandisca la danza della tua vita!!!

  32. maria gabriella Luglio 3, 2014 at 5:06 am

    grazie dottore

  33. alice Luglio 1, 2014 at 8:06 pm

    E con una madre narcisista come e’possibile difendersi?una vampira che goccia a goccia mi distrugge

  34. gil Giugno 26, 2014 at 7:37 am

    GIUSTO. PER ME E’ STATA UNA RIVOLUZIONE COPERNICANA: DAVO TUTTA LA COLPA AGLI ALTRI, ERO LA VITTIMA DESIGNATA E INNOCENTE, IO, POVERINA…!!!
    MA NON ERO CONSAPEVOLE CHE ERO MALATA PIU’ DI LUI, DI LORO! PER QUESTO MI LASCIAVO CALPESTARE, RINGRAZIANDOLI DI NON AVERMI ANCORA AMMAZZATA!
    CIAO E FORZA
    GIL

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 27, 2014 at 9:24 am

      Bravissima Gil… comunque non credo che ci si dovrebbe considerare malati ‘più di lui o di loro’, ma con una ferita, talvolta assai profonda, che mette nella predisposizione di farsi vampirizzare. In questa ferita c’è il proprio’ vampiro interiore’ che è una metafora del proprio complesso infantile irrisolto, o in parte irrisolto, che apre le nostre difese all’invasione del ‘vampiro esteriore, cioè anche qui come metafora di persone disturbate e disturbanti sul piano dell’affettività e dei sentimenti.

  35. maria gabriella Giugno 25, 2014 at 8:34 am

    torna da me perchè sa che io comprendo tutto di lui non sceglierà mai razionalmente di stare con me le sue sono sempre scelte opportunistiche nel valutare le situazioni e le persone valuta sempre il suo vantaggio economico io sono piena di problemi in quel senso Quando ha bisogno di un ancora di qualcuno che gli vuole bene nel profondo sa dove andare ma ci va istintivamente poi torna sui suoi passi ha già fatto un passo indietro non è capace di svincolarsi anche in passato con la moglie ha fatto stessa per anni un altalena continua fino a quando lei è fuggita….e in quel momento si è riaccasato con l’attuale compagna e a messo da part 4 anni di relazione con me.

    • gil Luglio 1, 2014 at 6:11 am

      cara m. gabriella, ne parli come se fossi onorata che ritorna sempre da te…..
      renditi conto!
      ciao

      • maria gabriella Luglio 1, 2014 at 5:00 pm

        dottore commenti lei per favore…..

        • Pier Pietro Brunelli Luglio 2, 2014 at 9:44 pm

          Mi è difficile in questo momento per le altre ricerche in corso e appena pubblicate. Vorrei solo ricordare che in quanto a compassione, vendetta, rabbia, repulsione, nostalgia, ecc. è fondamentale il fattore tempo, nel senso che certe emozioni, sentimenti, posizioni e idee cambiano nel tempo e ciascuno ha i suoi tempi e il suo percorso che va seguito in modi specifici per quel caso, quella persona. Comunque fa molto bene confrontarsi, solo che il dialogo più terapeutico è quello che accoglie e comprende, seppure in modo critico, ma tollerante e paziente e solidale. Perseguiamo questo stile e modo di essere, comunque sarà un modo per fare del nostro meglio. In effetti ciò sta avvenendo, perciò ringrazio lei e tutti i partecipanti che aiutano a capire e ad esprimere buoni sentimenti di solidarietà che sono molto concreti in termini di sostegno psicologico e umano.

      • maria gabriella Luglio 1, 2014 at 5:09 pm

        sono felice sia tornato mostrando la sua debolezza ….mi sembra un atto di umiltà che ho apprezzato si

        • Sisi Luglio 3, 2014 at 11:00 am

          Cara maria gabriella, sono d’accordo con te. Quando si ritorna sui propri passi avendo il coraggio e la forza interiore di mostrare le proprie debolezze solo questo fatto diventa un grande dono per l’altro, che magari è stato più volte offeso proprio da colui che espone umilmente la sua debolezza. E’ solo che occorre sentire quell’ autenticità che preclude ogni possibilità di manipolazione sottostante, altrimenti si rischia uno scambio di ruoli senza saperlo(una truffa insomma). E i tuoi retro-pensieri, che qui hai espresso con particolare preoccupazione iniziale, sembrano intorpidire un’esperienza che, se veramente autentica, rimarrebbe limpida come uno specchio. Certo si possono avere dubbi. Ricordare sofferenze passate ed associare questi dubbi ad interpretazioni dolorose e pessimistiche di esperienze intollerabili e soprattutto già vissute. In questo caso è come se ci si attendesse nuovamente di non essere “razionalmente scelti”, magari per i tanti problemi economici ed ecco che così riaffiora “nitida la ferita ancora molto sanguinante” (come tu stessa hai affermato in conclusione ad un post) di essere stata messa da parte insieme agli anni di relazione vissuti con amore. Il dott. Brunelli più volte è ricorso alla metafora del “vampiro interiore” annidato in una ferita antica. Allora penso che potrebbe esserti utile, se ti va e hai tempo disponibile, riflettere se esista o meno per te, la possibilità che questa immagine simbolica, il vampiro interiore, risieda, come no, proprio in questa ferita di “venire messa da parte” visto che all’interno di te questa possibilità è già affiorata. Certo non è sufficiente osservare semplicemente che il vampiro esista all’interno di noi e dove, per risolvere improvvisamente il problema, ma è utile se non altro per prendere pienamente coscienza delle nostre fragilità (più che quelle degli altri) e sentire il bisogno di aprirci ad una vera relazione che guarisca. Spero che la tua forza che hai già dimostrato e che possiedi (come da più persone ti è stato detto) ti faccia compiere questo ulteriore passo verso il tuo bene.
          Un forte Abbraccio
          Sisi

        • gil Luglio 8, 2014 at 6:48 am

          non vorrei deluderti, ma secondo la mia esperienza non e’ per umilta’ che ritornano, ma perché non sono ancora riusciti a spolpare l’ osso…..vedono che c’e’ ancora un po’ di carne…-
          Te ne accorgerai ben presto.
          ciao

  36. maria gabriella Giugno 20, 2014 at 3:15 pm

    torno a trovarvi per raccontarvi che ho sentito ancora ma solo per telefono ho chiesto allora cosa succedeva come ho sempre fatto l ho ascoltato copreso e consigliato cercando anche di farlo placare…non lo merita a lho fatto ha una copagna mamma di un bimbo e ho pensato fosse utile q quest’ultimo .Litiga sono violenti e si è stancato torna da me per un appoggio morale e materiale chiede di aiutarlo nel trasloco non vuole coinvolgere altri dice di voler fuggire da quel contesto che lui stesso ha voluto descrive lei come una donna forte che vuole possederlo usarlo ed è stanco e umiliato dottore ora mi dica cosa ci fa con me?cosa vorrebbe ?non mi ha voluta mi abbandona ma se ha bisogno di comprensione bussa alla mia porta non sa quanto mi ha cambiata gli voglio ancora bene ma non può darmi nulla non pensa nemmeno di dovermi dire altro vuole solo che comprenda mi racconta di lei di come lui abbia fatto di tutto per far funzionare il rapporto come se io non avessi nessun sentimento per lui sfacciatamente chiede aiuto!

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 20, 2014 at 7:19 pm

      Gentile Maria, io comprendo che questa relazione la destabilizza, ma lei deve anche comprendere che io non posso entrare nei dettagli se non conosco a fondo la situazione. Lo ripeto sempre, queste relazioni fanno soffrire, per curare queste sofferenze, in certi casi non c’è altra via che rivolgersi da uno specialista. Le esprimo tanta solidarietà nella speranza che gli articoli del blog e la partecipazione di tante persone possano darle quanto più aiuto e sostegno possibile.

      • maria gabriella Giugno 21, 2014 at 10:39 am

        ma dottore questo forum mi ha tanto aiutata e dallo specialista ci sono stata ma ha sempre detto che avevo strumenti per affrontarla la situazione io sto benone sto raccontando questa cosa perchè si mi ha lasciata di stucco di nuovo quest’uomo !!alla fine è una persona fragile ed è lui quello più debole ho sofferto ma chi non riesce a gestirsi è lui ha paura della solitudine ma non vuole altri tipi di aiuti che io ho sempre consigliato speravo potesse darmi qualche consiglio se ad esempio sia giusto che ora io gli stia vicino nulla di più

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 23, 2014 at 4:27 pm

          Ma senzza conoscere la sua storia con un dialogo approfondito, nessuno può consuigliarle se è giusto o no che lei gli stia vicino. Visto che lei sta benone scelga cosa sente più giusto secondo lei.

        • gil Luglio 1, 2014 at 6:43 am

          carissima,
          secondo me non e’ né giusto né utile a nessuno dei due che tu gli stia vicino, sai m. gabriella…? – , perché e’ un circolo vizioso… e dannoso, pericoloso. Dove e’ la tua dignita’ e liberta’ in tutto questo!? ti realizza o piuttosto ti demolisce? risponditi.
          conoscere la Verita’ ci rende liberi. Essere liberi ci rende felici.
          E noi siamo “strutturati” per la Felicita’, non per la sofferenza…!
          dove c’e’ solo sofferenza non puo’ esserci amore, perché l amore e’ gioia!
          auguroni!
          g

    • gil Giugno 26, 2014 at 7:21 am

      cara maria, guarda che il dr. secondo me voleva dire che sei tu che hai bisogno di uno specialista, dato che non riesci a tagliare con questa persona malata! poi lui se vorra’ potra’ curarsi, ma tu intanto devi pensare e convincerti che sei proprio tu ADESSO ad aver bisogno di aiuto! credimi, io ci sono passata…ciao baci
      giliola

      • maria gabriella Giugno 28, 2014 at 12:24 pm

        cara gil forse non hai letto tutti i miei post ma io non ho più rapporti con questa persona da più di un anno e mezzo ho tagliato e come ma lui che è tornato lasciandomi un pò perplessa e spaventandomi anche ma poi il tutto si è ridimensionato non c’è stato bisogno di misure drastiche e ripeto che sono stata in passato da uno specialista ma pare che non abbia bisogno di una terapia questo non significa che non ho ferite e ne ho parlata già qui io sto bene e mi sembri un pò precipitosa nel giudicare alcune cose del mio vampiro non le ho esposte qui ho detto solo che è un violento ma mai con me…

    • gil Luglio 1, 2014 at 6:22 am

      ma tu sei la sua assistente sociale, confidente tappabuchi di quando e’ giu’ di morale, poverino, umiliato e stanco…..?! pensi che lui percepisca il tuo affetto? si sente che ti fa pena…e, credimi, questo non e’ un buon segnale. Compassione si, per tutti. Ma qua c’e’ forse la crocerossina eroica pronta al martirio? Che lui non “scelga razionalmente” di stare con te, ma che in fondo, col cuore, ti ha gia’ scelta?
      ma intanto, scusami, stai pensando a te stessa, a vivere la TUA VITA, e non la SUA?
      cara m. gabriella ?
      ciao
      g

      • maria gabriella Luglio 1, 2014 at 5:05 pm

        sembri molto infastidita e aggredisci questo è quello che succede nella mia vita poi non parlo delle altre cose che non mi turbano come questa persona uscirei fuori tema qui si parla di traumi la compassione invece occorre e ne occorre tanta ovviamente ognuno è libero di pensarla diversamente ma tu sei un pò aggressiva e non ne capisco la ragione

  37. VperVendetta Giugno 17, 2014 at 8:56 pm

    sono una vittima di un abusatore narcisista che ha lasciato una scia di cadaveri psicologici e non solo (gia due tentativi di suicidio da due diverse partner). Un personaggio pubblico, tra l’altro. Ne sto uscendo ora, dopo 3 anni di inferno, di quello che è davvero un disturbo post-traumatico da stress. Anni di immagini intrusive, incubi, pensieri ossessivi, perdita di sonno, isolamento sociale, crisi emozionali, e lui con la sua malavagità, una ferocia che solo chi ha assaggiato l’abusatore narcisista può descrivere. Forse molte di noi hanno pensato: meglio uno stupro, meglio un’ora di violenza fisica ad una ferocia che ti uccide dentro giorno dopo giorno. La mia proposta è una ben specifica richiesta a chi ha dimestichezza con siti internet: creare una piattaforma online di denuncia, con nome e cognome di ciascuno di questi bastardi, affinche siano segnalati alla rete, questo permetterebbe ad un’eventuale nuova vittima di difendersi. Non prendiamoci in giro dicendo che una denuncia legale sarebbe l’unico mezzo congruo per avere giustizia. Non funziona cosi, la violenza psichica è spesso indimostrabile, e non è giusto per la vittima forzarsi a dover dedicare energie fisiche ed economiche mantenendo un legame forzato di odio. Ma queste persone sono criminali impuniti che meritano la giusta ricompensa. Un vecchio film mai tramontato diceva “E’ ora di arrostire il maiale”. Donne, fatelo, denunciate questi stronzi. La violenza psicologica E’ PEGGIORE DELLA VIOLENZA FISICA. DIFENDIAMOCI, DENUNCIAMOLI SUL WEB.

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 19, 2014 at 6:03 am

      Ritengo che nel campo degli abusi sentimentali di ogni tipo sia nocivo il sessismo, il vittimismo e la vendetta come unica possibilità di riscatto. Comprendo lo sgomento e il bisogno di vendetta, ma senza un consulto psicoterapeutico adeguato si rischia veramente di prolungare le proprie sofferenze e di vendicarsi in modo sbagliato, rischiando di compiere atti che possono essere pericolosi, illegittimi e che si ritorcono contro chi li compie. Bisogna capire che si è caduti in una trappola come se questa fosse una malattia, o un incidente, e quindi o prima curare se stessi, fortificarsi e poi, valutando bene in che modo, efficace e corretto, riprendersi una rivincita che possa effettivamente essere incisiva ed efficace. Ma tutti coloro che mentre sono ancora traumatizzati e feriti tentano una qualche vendetta sono destinati ad ulteriori sconfitte e guai, o addirittura a fare un piacere all’altro, che potrà crogiolarsi ulteriormente facendo a sua volta la vittima di una pazza o di un pazzo. Questa soddisfazione non la si può dare. Bisogna prima curare le proprie feriti e traumi e poi pensare a possibili forme di riscatto efficaci.

    • Sisi Giugno 26, 2014 at 12:01 pm

      Non so quanti anni hai o da quanto tempo hai interrotto la tua tremenda relazione e cosa stai facendo per curarti come meriti, dopo tutto quello che hai passato. Sono cose importanti per riflettere perché potrebbero, le proposte, cambiare, nel tempo, insieme a noi e vedere con piena soddisfazione come si può trasformare un percorso di V per Vendetta in V per Vita. Ti assicuro che questo è possibile e nello stesso tempo non produce danno a tanti possibili ed inevitabili innocenti, compresa la parte buona che conserva la possibilità di riscatto in ogni essere umano. Partire dai tuoi pensieri è una buona base per ottenere un grande cambiamento nel benessere e nella felicità. Ti auguro tutto questo!
      Sisi

  38. maria gabriella Giugno 1, 2014 at 8:44 am

    dottore che vado a fare al consultorio?se dovesse insistere chiamo le forze dell’ordine

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 1, 2014 at 7:25 pm

      Se si vogliono cautelare megli le cose è meglio prevenire e tenere sotto controllo e ceracre di capire più a fondo, perciò se la gente facesse così molto spesso non ci sarebbe bisogno delle forze dell’ordine.

      • maria gabriella Giugno 2, 2014 at 5:20 pm

        ma mi sono già rivolta in passato a qualcuno e conosco abbastanza questa persona e molto probabilmente non tornerà perchè non sono un ossesione cosi forte per lui si sente solo ripeto ha fatto scelte senza ragionare vuole sempre avere un ventaglio di possibilità ed è venuto a tastare il terrreno perchè nonè soddisfatto della sua relazione attuale ma come pensa a me pensa anche ad unaltra possibilità quindi non sono lunico pensiero dottore sarò stata eccessiva ma è un uomo violento e fisicamente sono in svantaggio ancche se fin ora con me non ha mostrato questo suo aspetto non si può tanto scherzare una discussione può degenerare e non voglio correre i rischi !!!quindi non si preoccupi io gli ho voluto bene e spero non serva prendere questi provvedimenti

    • gil Giugno 26, 2014 at 8:30 am

      E SE TU CHIAMI LE FORZE DELL’ ORDINE E LUI ARRIVA CON LE SUE FORZE…DISORDINATE!?? ATTENTA A NON METTERTI NEI GUAI! SII PRUDENTE!!! CIAO
      G

  39. maria gabriella Maggio 28, 2014 at 7:22 am

    SONO PREOCCUPATA IL MIO EX SI è FATTO VIVO DOPO UN ANNO E MEZZO E NON SO PERCHè L’HO MANDATO VIA MA TORNERà HO CHIESTO SPIEGAZIONI VISTO CHE HA UNA NUOVA COMPAGNA DICE CHE SONO SUA E PENSO MI CONTROLLI

    • Elisa Maggio 28, 2014 at 5:42 pm

      Cara Maria Gabriella, cosa ti fa pensare che il tuo ex ti controlli?
      Conoscendo la persona forse, non era meglio evitare proprio di chiedergli spiegazioni come se per te, fossero importanti? E quindi anche lui? (nella sua mente intendo).
      Mi dispiace per questa spiacevole situazione, spero che tu ne riesca al più presto come hai fatto poco tempo fa dimostrandoti forte e salda negli intenti. E che il tuo timore sia soltanto tale, anche se brutto da vivere.

      • maria gabriella Maggio 31, 2014 at 4:05 pm

        il mio timore è fondato ora non sto a dilungarmi ma lui è così è anche un violento non con me ma con alcune delle sue compagne lo è stato e in questo momento è in crisi si è pentito delle sue scelte e detesta rimanere solo sono solo disperati tentativi suoi quando è in preda al panico

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 1, 2014 at 7:41 am

          IMPORTANTE!! Andare al più presto pèossibile da un consultorio o altro centro o uno psicoterapeuta in zona. Per indicazioni chiedere anche al proprio medico curante.

      • maria gabriella Maggio 31, 2014 at 4:26 pm

        cmq mi controlla non significa che sta appostato sotto casa …..forse ho esagerato ma cmq è fastidioso

  40. maria gabriella Maggio 22, 2014 at 9:17 am

    Dottore qualche giorno fa ho fatto un sogno: che io e altri presenti in casa ci trasformavamo in vampiri a forza di usare questo termine?o cosa?

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 19, 2014 at 6:05 am

      E’ importante che i sogni vengano studiati insieme a qualcuno che ne comprende il senso profondo, conoscendo la persona che ha sognato e il contesto in cui vive.

  41. Monica Maggio 19, 2014 at 4:28 pm

    Grazie per questo articolo davvero illuminante. Sono 15 mesi che sto vivendo una situazione di trauma sentimentale, cercando disperatamente di chiudere una relazione sentimentale con un narcisista (lui in terapia per DNP) che mi sta distruggendo come donna. Sono in terapia psicologica da qualche mese , e stiamo analizzando il mio lato masochistico, ma sinceramente avere la consapevolezza che esiste una sindrome da trauma sentimentale mi ha fatto capire la gravita’ e il pericolo che corro nel rimanere in questa situazione….grazie. questo articolo mi ha aiutato tantissimo.

  42. Gabry Maggio 17, 2014 at 8:12 pm

    Secondo me, quando si agisce con atti di forza e si rendono conto che la giustizia non è dalla loro parte, perchè infine sono consapevoli della loro malattia, anche se credono di essere vittime di una giustizia ingiusta, prima attaccano e poi abbassano le creste, capi o soci che siano e mi sembra strano che chi sta al di sopra di loro non si accorga dei problemi che creano in ambito lavorativo. Io non mi preoccuperei più di tanto perchè alla fine sono loro che ci rimetterebbero la faccia, che è la cosa che di più temono!

  43. Regina Maggio 15, 2014 at 11:28 am

    Ho appena inserito un commento, spero sia arrivato!

    • Regina Maggio 16, 2014 at 10:25 am

      Buongiorono, riscrivo il testo perché credo si sia perso…
      Ringrazio per il blog perché favorisce una educazione sentimentale importante in una societá che spesso premia i narcisisti patologici.
      La mia domanda concreta riguarda come comportarsi coi narcisisti in ambiente lavorativo, soprattutto quando questi sono capi o soci, quindi quando l’opzione del licenziamento non é fattibile.
      Nel caso concreto in cui un narcisita stia distruggendo o creando danni ad una impresa solo per aumentare il suo ego e la sua necessitá di gloria come ci si puó comportare per difendere gli interessi di chi lavora con lui? Atti di forza posson rafforzar il suo vittimismo ed il suo desiderio di attenzione, mentre il non considerarlo puó complicare la situazione finanziaria, poiché si deve riparare ai suoi danni, come si esce da questo circolo vizioso? In altre parole se mi difendo con atti di forza (non fisica chiaramente) lui passa per vittima, se lo lascio fare invece crea problemi!! Come posso bloccare la sua voglia di distruzione dovuta alla frustrazione di non poter avere tutto quello che vuole?

      Grazie mille!

      • giuliana Giugno 3, 2014 at 4:26 pm

        Cara Regina, nell’ ambito del lavoro il narcisismo di qualcuno che detiene il potere è putroppo un problema piuttosto comune ed è molto delicato, tutelarsi e tutelare i propri diritti nell’ azienda. Come prima cosa ti invito a verificare o a rivolgerti a chi nell’ azienda ha il compito di vigilare amministrativamente segnalando pero’ non i tuoi sospetti se pur fondati ma i fatti che ti portano a pensare che ci sia un pericolo concreto per l’ azienda. Non conosco la tua posizione nella tua organizzazione ma comunque vale la regola generale che nell’ ambiente di lavoro meno potere si ha e maggiormente per poter essere ascoltati bisogna “far parlare i fatti” insomma “carta canta” come dicono i proverbi. Questo perchè qualsiasi segnalazione o avvertimento o rivelazione che tu puoi fare sull’ operato di un tuo superiore se non è fondato puo’ ritorcersi contro di te. Aggiungo che spesso, alcune dolorose esperienze di mobbing sono state portate avanti anche ai danni di chi, in perfetta buona fede, sincerità e animato da interesse collettivo di salvaguardia, ha sporto denuncia di operati illeciti da parte di superiori o colleghi. Insomma, un conto è il carattere narcisista che puo’ risultarci odioso e antipatico, e arrivare a farci temere dei comportamenti distruttivi, un conto è trovarsi professionalmente di fronte a fatti gravi che ci richiedono il coraggio di denunciare. Il mio consiglio da counselor e formatore nelle organizzazioni di lavoro è di capire bene la situazione, entità dei danni e individuare possibili alleati ai quali rivolgersi. Ma tutto questo in modo molto serio. Un’ altro consiglio e forse il piu’ importante è di evitare il piu’ possibile negli ambienti di lavoro pettegolezzi e parole a vuoto, anche se animate da buone intenzioni (sempre difficili da dimostrare). Il filosofo Shopenhauer inoltre consigliava: “Se non si puo’ mordere è meglio non mostrare i denti”. Ciao
        Giuliana Lisi

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 5, 2014 at 11:59 am

          Sono d’accordo. Bisogna controllare gli aspetti emotivi e agire tecnicamente, con pazienza e professionalità.

  44. Regina Maggio 15, 2014 at 11:26 am

    Buongiorno, grazie per la diffusione di una educazione sentimentale tanto necessaria in una societá che spesso non riconosce, anzi premia, i narcisisti.
    La mia domanda riguarda come comportarsi coi narcisisti in caso questi siano colleghi di lavoro (o soci o capi) che stiano rovinando l’ambiente lavorativo e creando danni per l’impresa. Come si puó arginare il loro desiderio di distruzione di ció che sta attorno? Da un lato ogni attenzione rivolta a loro (fino a cause giuridiche) gratifica il loro ego, dall’altro se non si da loro attenzione non si possono arginare i problemi economici che creano. Come si puó rompere questo circolo vizioso per salvare l’economia che loro gestiscono? Quando il licenziamento non é una opzione perché si tratta di “capi” come ci si deve comportare?
    Grazie mille

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 17, 2014 at 7:09 am

      Grazie questi messaggi di incoraggiamento e solidarieta sono più importanti di quel che si possa pensare. Purtroppo pochi lo capiscono e ancor meno lo mettono in pratica. Eppure la solidarieta, la gratitudine, la partecipazione sono alla base della possibilità di elaborare e guarire dai traumi amorosi, e sono il segno di un buon temperamento psicologico. Il narcisismo patologico conclamato usa e getta, si coinvolge quando fa comodo, per ottenere quello che gli serve, poi sparisce senza neppure dire grazie, e spesso, dopo aver preso a anche in giro a diffamare in quanto considera che non gli è stato dato abbastanza. In questo blog, parole come grazie, auguri, forza, coraggio, affetto, cari saluti, ecc, non sono solo parole, sono pensieri e sentimenti sentiti, per aiutare e per curare l ‘amore con amore.

  45. luciano Maggio 12, 2014 at 11:11 am

    Aiuto!!! mi riconosco al 100 x 1000 con il fatidico odioso vampiro, il narcisista patologico…ma c’è speranza per me, professore di guarire, di eliminare questa palla al piede che tanto dolore crea a me e più ancora agli altri? rendersene conto è già un passo avanti? Mi dia qualche speranza e come si disinnesca questa mina vagante …

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 14, 2014 at 11:34 am

      E’ ovvio che bisogna fare una ricerca interiore con l’aiuto di una persona preparata, in quanto quando si è coinvolti nelle emozioni e nei sentimenti in relazioni difficili e patologiche si è ‘ciechi’. Lo specialista consentirà di accendere quella lampadina che permetterà di non andare a sbattere nel buio. Allora alle prime luci – dell’ alba – i vampiri incominceranno a vedersi e a disparire… provi intanto a riflettere e a informarsi, ma quando le è possibile vada a confrontarsi con uno psicoterapeuta.

  46. Johng708 Maggio 10, 2014 at 1:08 pm

    whoah this weblog is wonderful i really like studying your posts. Keep up the great paintings! You already know, lots of individuals are searching around for this information, you can help them greatly. cefbckaebeac

  47. Johnb238 Maggio 10, 2014 at 1:08 pm

    I really appreciate this post. I have been looking everywhere for this! Thank goodness I found it on Bing. You have made my day! Thx again! gdggcdkcbakc

  48. giulia Aprile 29, 2014 at 9:31 am

    Ringrazio il professor Brunelli per questo articolo ed approccio razionale verso questa patologia, che mi hanno e mi stanno aiutando molto nella comprensione di una situazione che mi ha fatto soffrire per un anno. Le dinamiche sono identiche a quelle descritte nell’articolo precedente, così come le “reazioni” (le mie) della vittima, e cioè del malcapitato. Nel mio caso, l’iter é stato identico a quello descritto da molti di voi, ma in particolare nell’articolo. Quindi, 1)seduzione 2) innamoramento da parte mia, 3)Allontanamento da parte sua (critiche, calunni, prese in giro con terzi, definitivo isolamento, 4) vittimismo da parte sua (come se io fossi colpevole di qualche cosa, e cioè di aver risposto al suo apparente amore) 5) le mie reazioni : destabilizzazione, sentimento di confusione, perdita di autostima, e in particolari modo…(ed é il motivo per cui sono qui a leggere per capire)…il domandarmi come si possa passare da sentimenti grandiosi d’amore all’odio, alla sostituzione poi della persona con un’altra(cioè che ha fatto dopo il mio allontanamento). Attualmente, dopo alcune sedute da una psicologa, che mi ha fatto accenno all’ipotesi di essere stata vittima di un narcisista patologico, leggo questo articolo che me ne da conferma, e credo che il solo fatto di razionalizzare con l’approccio scientifico, sia l’unico modo per proteggersi e saper riconoscere in futuro quando dinanzi abbiamo personalità intrise di negatività, e odio. Inutile dire che il passo più difficile sia la razionalizzazione, e comprendere che non si é colpevoli, e che effettivamente il contatto con individui affetti da una patologia simile sia, come già scritto, come la trasmissione di un virus. Sono convinta che un supporto scientifico, una lettura scientifica, come questa siano obbligate, nel momento in cui si riconoscano i danni inferti, proprio a causa della mancata obiettività della vittima, che carica dell’odio dell’altro, non riesce a ritrovare spiragli di luce. Consiglio, vista la mia esperienza, di mettersi nelle mani di una persona specialista che possa fornirmi i mezzi e le armi per analizzare, valutare, e diventare finalmente RISOLUTI, una volta identificato l’individuo e la patologia di cui é portatore. Io personalmente ora mi interrogo sul perché non abbia reagito prima alla cattiveria inferta. Certe volte credo che oltre ad una possibile mancanza di autostima,o falla, ci possa essere l’incredulità che sul questa terra possano esistere essere svuotati di empatia, e di una coscienza, e quindi la reazione é tardiva. Ancora grazie per questo articolo.

  49. Teresa Aprile 20, 2014 at 2:46 pm

    Tral’altro lui sta già frequentando un’altra ragazza e questo mi fa pensare che per lui non sia contata poi così tanto…

  50. Teresa Aprile 20, 2014 at 1:07 am

    Buonasera dott. Brunelli. Prima di tutto le auguro una buona Pasqua.

    sono una ragazza di 28anni che sta soffrendo molto a seguito della fine della storia con un mio coetaneo durata un anno e mezzo. Sono due mesi che non faccio altro che colpevolizzarmi, perché quando lui mi ha lasciata ha dato tutta la colpa a me. Il ragazzo in questione è molto sicuro di sé, egoista ed egocentrico, aggressivo e violento (mi ha alzato 3 volte le mani x stupidi motivi). Ha sempre alternato momenti in cui sembrava tenerci a me e periodi in cui si arrabbiava per niente e ovviamente la colpa era sempre mia. Io che preferivo dialogare e risolvere eventuali problemi parlandone col tempo mi sono sentita frenata proprio perché ogni volta che provavo a parlare lui mi urlava, mi insultava, faceva il pazzo e si comportava in malo modo. Ultimamente poi si era organizzato tutta la sua vita lasciando davvero poco tempo e spazio per me.. ricordandosi della mia esistenza solo per il sesso. Poi ogni tanto sembrava esser tornato ad amarmi. Magari il giorno dopo invece leggevo odio nei suoi occhi e mi criticava e offendeva. In presenza di amici si limitava a insultarmi in forma più soft. Nell’ultimo anno sono molto cambiata. Mi sentivo sempre nervosa, non capita, ero diventata più gelosa, avevo attacchi di panico. A volte mi domandavo se fossi realmente innamorata di lui o se la mia fosse una dipendenza. Ho sempre cercato di capirlo, ha una storia difficile alle spalle, un padre molto egoista che tratta male la madre. Magari questo lo condizionava. Aveva manie di perfezionismo, spesso non mi sentivo abbastanza x lui. Inoltre quando mi ha alzato le mani mi ha confessato di averle alzate già verso la mamma e una ex. Provavo a parlargli, ad ascoltarlo ma era come parlare contro un muro. Prima di lasciarmi mi ha incolpata di molte cose, tipo di aver fatto uscire il peggio di lui, di essere diventata troppo pallosa e insicura. Mi diceva che ero pazza, che dovevo morire..e tanto altro. Parole piene di odio e rabbia solo perché lo vedevo sempre più distante e menefreghista. Ora mi sento davvero orribile, mi vedo come un mostro. Priva di autostima, completamente insicura. Colpevole di esser stata davvero io a far uscire il suo lato più aggressivo. Timore di aver preteso forse troppo richiedendo più dialogo e più attenzioni. Io dovevo capire i suoi bisogni ma lui i miei quasi mai. Mi sento così male che non riesco più a studiare, ho perso peso e mi sveglio sempre con un grosso senso di angoscia. Paradossalmente da quando però ho deciso di non sentirlo più non ho più attacchi di panico né ansia. Pensavo di rivolgermi ad uno psicologo proprio perché più passano i giorni più ripenso a lui e mi colpevolizzo. Più mi colpevolizzo più mi odio e provo disprezzo per me stessa. Lui non l’ho più sentito, è completamente sparito dopo avermi lasciata con una freddezza sconvolgente e dandomi le colpe. Ora come ora vorrei perdonarmi e tornare ad esser serena. Spero in un suo consiglio.
    Ps. Ho citato alcuni suoi difetti ma specifico che ovviamente anche io ne ho.. e giorno dopo giorno riesamino tutti i miei comportamenti per capire se e dove posso migliorare.. in alcuni giorni invece mi sento tutta da buttare

    • Teresa Aprile 20, 2014 at 1:23 am

      Ho dimenticato di scriverle una cosa importante. Il mio ex mi ha detto che prima di conoscermi è stato da uno psichiatra perché accusava una carenza di memoria, disattenzione, cambio repentino di umore, rabbia.. a quanto pare si trattava di un disturbo di ansia e depressione. Avrebbe dovuto continuare le sedute e le cure ma si rifiutò perché voleva guarire da solo. Non accettava molto l’idea di dover esser curato. Lo scorso anno ha accusato gli stessi sintomi. Andò da in altro psichiatra ma questa volta disse che era tutto nella norma. Che non aveva problemi. So però che non parlò della sua aggressività e del fatto che mi aveva alzato le mani (gesto che lo fece stare molto male perché si vide uguale al tanto amato e odiato padre). La madre invece soffre di depressione da ormai molti anni.
      pensavo fosse un particolare importante da precisare

Leave A Comment

Articoli recenti

Commenti recenti

Archivi

Categorie

Tag