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NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE

Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.

Leggere  questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti,  può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)

incubusAl termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).

BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto)  l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato)  o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale)  è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica)  STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).

Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento  e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.

Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio)  o in versione E-book  presso i seguenti link:

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E’ inoltre vivamente consigliato AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI. COME DIFENDERSI E COME USCIRNE – Manuale di auto-aiuto psicologico/corporeo/sociale/spirituale  (2015)il libro è visionabile con anteprima di presentazione ed è acquistabile on line in versione cartacea con spedizione a domicilio ai seguenti link:

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Introduzione

Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
 In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN  Trauma da Narcisismo   e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new

Roberto Rossini – Myth Palazzo dei Principi – Correggio 1979

La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.

Come si osserverà in questo articolo viene proposta  una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it  (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).

IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è  assolutamente indispensabile  rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente  ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.

Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare  ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).

Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata,  può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.

Rosa di Albedo – ph. Derar Muhsen

AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ –  SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI  IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.

NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI  INFORMATEVI CON CURA  E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI.  PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME  NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI)  – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI…  SOLO SE,  CON COSCIENZA,  CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.

Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.

Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

Presentazione della ricerca.

Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.

La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:

  • Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
  • Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
  • Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
  • Inoltre è disponibile  un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test  che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o  al telefono – vedi info e contatti nel blog)  .
  • Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel  modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
  • Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante  e ad  una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le  è accaduto,  affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva  (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio.  Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
  • Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
    Informazioni e consulenza
    psicologica – Psicoterapia).
  • Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose –  – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.

PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:

“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)

Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti.  Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.

 

 PRIMA PARTE   

In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network  alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie  e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna  consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.

RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa,  e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi  ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).

Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’  della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.

Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti:  anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che  strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.

LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO  FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO

Philip Burne-Jones Bt. (1861-1926) Le Vampire

Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.  

Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN)  nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene  traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.  

Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi  di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.  

L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione  

In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali.  Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche  possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista  deve considerare questo articolo  a titolo informativo.  Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali.  Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo  con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova)  previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali,  della psicoterapia. Si avverte che il  ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile  per  comprendere se effettivamente e come  si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o  a causa di altre patologicità, ad esempio  riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare. 

 Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline

La differenza fondamentale tra la patologia borderline e quella narcisista (DNP), è che la prima è egodistonica, cioè fa soffrire chi ce la , il quale la vuole curare, la seconda invece è egosintonica, chi la ha non se ne accorge e ne trae vantaggi nell’immediato. Inoltre la patologia borderline appare più evidente, non solo al partner, ma anche ad altre persone, non necessariamente coinvolte sul piano emotivo ed affettivo, mentre il narcisismo patologico risulta evidente  e patogeno (ad un certo punto del rapporto) e quasi solo al  il partner che lo subisce – mentre altre persone non lo notano, anzi possono credere che il narcisista patologico sia una persona brillante, simpatica, equilibrata e perfino spontanea. In verità il suo disturbo si scatena in modo molto distruttivo nei confronti di chi lo ama.

Altre precisazioni sul DNP

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo,  di incontrare e conoscere  persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).

L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.

Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)

httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU

Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito,  due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:

MENTIRE L’AMORE

Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).

MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA

Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).

Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000

httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY

Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).

PRIMA DI LEGGERE  TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA  ‘SECONDA PARTE’,  AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI,  BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO  DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è  contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che  non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).

SECONDA PARTE

  IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti

W. Herzog, Nosferatu, 1978

 Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.

Secondo diverse ricerche, nella  maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa  maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ).  Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente  nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli  e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute  appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva  la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.

L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio.  Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.

I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa  e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.

Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo.  Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).

I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente  ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO).  Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’  che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.

Munch, Ceneri.

Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’  la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.

F. Bacon two figures, 1953

L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).

Differenze e concomitanze tra  Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo   

Munch, separation

La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) –  può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista,  può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi:  Narcissism Victim Syndrome, A newhttps://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima –  e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce  a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).

Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e  non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione.  IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.

 Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.

Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).

Raccomando alle vittime da TdN  di  non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a  persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore,  cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva  nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto,  ha lo scopo di informare  a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza  psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).

A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività.   Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare  ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…

ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:

  • IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
  • PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
  • IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
  • LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
  • LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • DNP e  SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
  • LA FERITA  NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
  • LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
  • IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
  • I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
  • PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
  • COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
  • COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
  • SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
  • QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
  • COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
  • COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
  • PER QUALI RAGIONI IL/LA  NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
  • PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
  • QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
  • PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
  • DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
  • SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
  • PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
  • CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
  • L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
  • IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
  • IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP

AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?

 Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…

E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.

Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.

PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.

 IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.

 E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.

Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente  diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/

Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali,  si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI  e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.

La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale  che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.

CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.

pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03

Carissime e carissimi

è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…

Chi  è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici –  è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).

Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …

 “Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE

UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).

La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.

Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.

Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:

– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.

Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.

– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.

Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).

Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni

Gustav Klimt, 1905-09

Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.

Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.

Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:

 httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI

Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona

httpv://youtu.be/wop91_Gvwos

Prime conclusioni

Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.

Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).

Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.

 Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla,  acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea  o in versione E-book   cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. –  del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi  di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta  

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Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.

Cover libro

Disponibile anche E-book

Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta,  Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative,  sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere  brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.

(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/  info – orario lavorativo –  cell:3391472230).

AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un  Manuale di auto-aiuto  concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
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VIDEO-CONFERENZA  di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose

PIETRO FB CV httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY

 

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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI

Per eventuali esigenze di  informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).     

Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e  Roma  

Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it  – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
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3.044 Comments

  1. Eleonora Settembre 7, 2013 at 7:38 pm

    ciao, anch’io credo proprio di essermi imbattuta in un manipolatore patologico. dieci anni di storia finora, un matrimonio ed una figlia. Dopo l’iniziale innamoramento è iniziata una sistematica critica ad ogni cosa, nn mi vestivo bene, nn sapevo cucinare, se facevo sport potevo essere meglio…capivo che qualcosa nn andava, mi dicevo:” Ma uno che ti ama nn dovrebbe accettarti per come sei?”. Lui mi voleva cambiare, spronare in tutto, ammetto di essere pigra, ma a lui cosa interessava? se mi amava mi doveva accettare per quello che ero! è una storia tormentata, siamo ancora insieme, da fidanzati l’ho lasciato e preso nn so quante volte, c’era qualcosa in lui che nn mi piaceva, avevo paura e fuggivo, ma poi lo cercavo, SEMPRE IO, e tornavamo insieme. Poi ci siamo sposati, e sono rimasta subito incinta ed ha avuto il coraggio di negarmi una pizza in gravidanza (ne avevo voglia), lì avrei dovuto capire che nn è normale! oppure arrivavo io dal fare la spesa, che pagavo puntualmente io, e lui PUNTUALMENTE, si infilava sotto la doccia e mi toccava farmi 4 rampe di scale con spesa e pancione! nn vuole più figli perché dice che gliel’ho resa io difficile l’esperienza di padre mentre è difficile e faticosa di per sé! mi ha anche aiutata con la bambina, nn dico di no. Ci siamo trasferiti per il mio lavoro e naturalmente l’affitto lo devo pagare anche io perché è a causa mia che ci siamo trasferiti! ho dovuto comprare la macchina per lavoro e naturalmente l’ho pagata io perché :” Come me la sono comprata io la macchina te la compri pure tu!”…da un marito certe frasi fanno male! si era trovato un lavoro per il quale nn c’era mai a casa! dovevo vedermi tutto io, c’era solo per mangiare, dormire e fare il bagnetto alla bambina ( piacere tutto suo). Io mi ammalavo spesso perché ero furibonda a causa del fatto che nn c’era mai! mi venne un virus gastrontestinale di quelli che ti devastano e se n’è andato a lavorare come se nulla fosse! per farla breve nn c’è mai neanche quando c’è! l’anno scorso ci siamo pure separati dopo che mi ha quasi strangolato per avergli detto che secondo me nn si doveva sposare perché per me nn è adatto al matrimonio! ha avuto una reazione spropositata, sembrava una furia, con davanti la bambina che adesso le dà di santa ragione a tt i bambini della sua classe perché quello è l’esempio che ha visto! beffa delle beffe? l’ho denunciato e mi è costato una cifra, alla separazione c’erano tutti e due gli avvocati, penalista e civilista, e alla fine si sono pagati DA ME tt e due! lui mi ha dato la metà del civilista perché :” Se chiami 4 avvocati io ti pago 4 avvocati?”. Insomma: usata, umiliata, sfruttata, aggredita fisicamente e chi più ne ha più ne metta! nonostante ciò io dopo qualche giorno già stavo male perché lui mi mancava mentre lui l’ho sempre visto tronfio, soddisfatto e mai affranto per avere distrutto una famiglia! dopo che si è fatto l’estate come voleva (nn ho le prove ma secondo me mi ha sempre tradita) è tornato a settembre senza chiedere scusa per ciò che aveva fatto e io l’hp riaccolto!! è passato un anno e quest’estate, mentre io avrei dovuto riposare perché avevo lavorato un anno intero e lui no, ha PRETESO che io lo aiutassi in un’attività che ha aperto per poi neanche accompagnarmi all’autobus per tornare nella città in cui lavoro! e mi ha pure chiamato dicendo che andava dalla mamma perché NN SAPEVA DOV’ANDARE!! ora al telefono per lui è tutto come prima ma io ho comprato un libro in libreria sui manipolatori affettivi ed ho cercato notizie in più su internet trovando questo sito!! la conoscenza mi rende un po’ più forte ma ho paura del suo rientro! in più devo stare ancora un anno fuori dalla mia terra d’origine e sola ho troppe spese!! sapere di dover tenere duro ancora un anno mi fa rabbrividire perché è come avere il nemico in casa! devo dire che un po’ si è dato una calmata dopo il gesto clamoroso e pericoloso dell’estate scorsa ma la sostanza è che nn sento amore nei miei confronti, né rispetto, è assente anche quando è presente fisicamente e con lui verbalmente ed economicamente ho sempre la peggio! per lui sedurre molte donne è un bisogno fisiologico secondo me! nn ho le prove! gli ho anche messo degli investigatori alle calcagna ma mi sn mossa che l’estate era già passata ed in più ho speso un botto di soldi!! ci rimetto sempre con lui!! ma nn ho capito da sola quale può essere la mia ferita narcisistica che collude con lui!! grazie per le notizie trovate sul sito e per lo sfogo!!

  2. Angelica Settembre 7, 2013 at 10:30 am

    Questo lungo articolo mi è stato molto utile … il mio “vampiro interiore”? Una cattiva autostima con riguardo al mio aspetto fisico (nella fase dell’adolescenza ed oltre ero parecchio in sovrappeso e tutti coloro di cui mi sono presa non mi hanno mai neppure “calcolato”! La mia stessa famiglia ha sempre avuto grande stima delle mie capacità intellettive ma non altrettanto del mio aspetto fisico … forse mio padre pensava che mortificarmi spesso ed anche pubblicamente mi avrebbe spronata a mangiare meno!) inoltre, ma penso sia connesso, serbo una segreta interiore certezza sul fatto che nessun uomo possa davvero amarmi, scegliere me, desiderare di non perdermi!
    Crescendo sono molto cambiata fisicamente e non: non sono più nè in sovrappeso nè timida ed impacciata, ma spesso mi rendo conto di vedermi e sentirmi ancora così … meno desiderata delle mie amiche, non abbastanza attraente, non abbastanza interessante da colpire …
    Il “vampiro emotivo” che ho incontrato? Guarda caso sembrava avere per me un’attrazione irresistibile, sembrava desiderarmi in ogni momento, più di chiunque altra, di notte, di giorno … sempre!!!
    Ero consapevole che fosse un vampiro? Con l’andare del tempo si … non sono una donna stupida (anche se posso esserlo sembrata ai più) e sono particolarmente dotata di capacità psicoanalticia … ma, a quel punto, era diventata per me quasi una “missione” non sprecare questa intesa speciale tra noi, nonchè “salvarlo da sè stesso”!
    Dopo due anni e mezzo di drammatici (per il mio equilibrio almeno) tira e molla e grazie ad un forum di “auto-aiuto” sul tema del narcisismo perverso (in cui attraverso le storie di altre donne ho compreso in quale patologia precisamente ero incappata … e, dunque, la mia assoluta impotenza nell’ingenerare la qualsivoglia consapevolezza nell’altro), ho intrapreso la strada del NO CONTACT assoluto e in un mese ho già epurato in gran parte la mia psiche e l’organismo dal suo “veleno”!
    Tuttavia è vero che si rimane sempre un pò innamorati dell’idea del proprio carnefice … ed è questo aspetto che vorrei sconfiggere … forse è superando la propria ferita narcisistica interiore che si può fare? Vorrei un consiglio su questo … perchè ormai le “logiche” della sua patologie mi sono chiare e questo mi aiuta, ma non mi sento ancora completamente al sicuro da una ricaduta!
    Grazie

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 8, 2013 at 10:48 am

      Cara Angelica, la tua testimonianza è molto toccante e tocca una questione fondamentale, a prescindere dalla tua specifica ferita narcisistica, nella quale tu hai compreso il tuo 0’vampiro interiore’.
      L”amore è cieco’ perché non dipende da valutazioni sull’aparire fisico… l’amore profondo è una questione psicologica interiore… se invece stiamo parlando di attrazione fisioca stiamo parlando di un’altra cosa, che dà piacere, ma ch se viene confuso con l’amore dà sempre dolore, prima o poi, si traduce in vuoto e delusione… allora le persone che oggettivamente risultano meno attraente di altre devono concentrasi maggiormente sull’amore vero, interiore… avranno certamente meno opportunità di relazioni bastae sull’attrazione esteriore, ma anche meno possibilità di sbagliarsi e di soffrire rispetto alla confusione tra amore e attrazione. Allora bisogna conoscersi, amarsi in profondità, entrare in relazione con l’essere interiore che ci abita, avere con esso un buon rapporto, anche per le sue debolezze, i suoi aspetti di ombra. Il vampiro inrteriore non può e non deve essere eliminato, bisogna comprenderlo e stare con esso, ciò porta alla trasformazione. Per questo è opportuno anche il sostegno terapeutico.

      “Solo il contatto fecondo con la propria ferita trasforma colui che soffre in un conoscitore di anime. Dallo spazio d’assenza che la sofferenza crea, si genera la parola che accoglie, che comprende, che lenisce, quell’attenzione all’altro che fa la stoffa del vero terapeuta.” (Aldo Carotenuto, “La voce che non dice nulla”, 1991)

      Va poi aggiunta una evidente osservazione. Se ci guardiamo in giro possiamo osservare che non tutte le coppie si selezionano sulla base dell’aspetto esteriore, spesso capita di notare che uno dei due partner ha un maggiore sex-appeal rispetto all’altro, e capita anche di notare che comunque essi si amano. Forse le persone non belle, ma capaci di amarsi e di amare, sono sttate create così, con questa sfida, per affermare il principio dell’amore più profondo con maggior determinazione rispetto a quelli che sono stati più fortunati esteriormente, e che hanno più vantaggi esteriori, ma a discapito di maggiore possibilità di essere sviati dallo sforzo verso gli aspetti più superficiali e delusivi dell’amore. In entrambi i casi, belli o brutti, c’è un qualche tipo di sofferenza, di ferita, che va elaborata e compresa. L’amore è la sofferenza sono fratelli e sorelle, dobiamo imparare a riappacificarli verso un raffinamento, una trasformazione delle nostre snsibilità più autentiche, perché questa è la via essenziale per l’amore vero, che è spirituale e materiale, ma che comunque è retto da un principio interiore di vita, libero e sacro.

  3. Stella Settembre 3, 2013 at 4:27 pm

    Non so cosa mi spinge a scrivere la mia pseudo storia su questo sito,forse perchè è davvero un brutto periodo e mi sto aggrappando a tutto o forse perchè leggendo le vostre storie mi sono sentita non l’unica,finalmente,ad essere capitata in questo incubo!
    Mi sono sempre tenuta molto a distanza dagli uomini,avevo avuto storie prima di lui ma mai ero arrivata a tanto,mai avevo permesso a qualcuno di assorbirmi così tanto anima e corpo,diciamo che ero riuscita ad andarmene prima,prima di soffrire come ora,prima di toccare il fondo,come forse faccio da che sto con lui!Sono due anni che stiamo insieme ma mi rendo conto che in realtà è come se stessi da sola,nelle disparate circostanze in cui io avevo bisogno di lui,lui non c’è mai stato,non rispondeva al telefono,ai messaggi,a nulla,per poi ricordarsi di me quando e come diceva lui ed io ho sempre sofferto per questo,perchè una tipa razionale come me non si spiegava come la persona che ti riempiva di belle parole,dolcezze e attenzioni quando voleva lui,poteva allo stesso tempo ignorarti e farti sentire la persona più inutile della terra!!Ho passato tanto tempo a rimuginare su comportamenti e frasi,fino alla nausea,era una continua altalena(lo è ancora)ed io volevo capire il perchè,cercavo di analizzare ogni cosa,per capire,ma la realtà dei fatti era ed è,che non c’è nulla da capire perchè il suo è solo un modo per confondermi,tenermi lì incatenata e distarmi davvero da me stessa!In questi due anni mi sono accorta di aver messo da parte tutto,me stessa,l’università,la mia famiglia,le poche amiche che ho solo perchè lui era capace di destabilizzarmi al punto di non avere testa x niente altro davvero,ero fisicamente lì magari,ma ero emotivamente assente,come se fossi un fantasma,stessa cosa con lo studio,non riuscivo ad avere la giusta concentrazione e guarda caso ad ogni esame lui trovava il modo per farmi salire i nervi e non farmi avere la lucidità giusta!Ma non è stato solo un inferno,ci sono stati tanti bei momenti,momenti in cui mi sono sentita in paradiso e per mio errore è stato come cancellare le sofferenze di prima e decidere ancora una volta di essere lì,restargli accanto,ho pensato che cambiasse e così piano piano quel dolce paradiso è diventato il veleno della mia anima e la mia prigione,perchè io piano piano ripensando a quei bei momenti non mi capacitavo di come al contrario potesse ferirmi,confondermi,bisfrattarmi e rimanevo lì quasi complice del mio “vampiro”.Eppure ci ho provato ad andar via,una marea di volte,perchè così non si poteva andare avanti,era sempre un’altalena,una settimana andava da dio e la seguente io ero l’ultimo dei pensieri,non aveva tempo x me,non telefonava se non quando voleva lui però appena sentiva anche dal tono della voce distanza,mi imbambolava con belle parole,ed io lì come una stupida a crederci,a sperare,quando invece capitava di andarci a parlare esausta per lasciarlo non vi dico i pianti e le finte minacce di suicidio,i suoi “ho sofferto tanto nella vita,se vai via tu,io sono solo,non posso stare senza di te” ed io lì ovviamente che piangevo appresso a lui perchè tentavo di spiegargli che mi sentivo uno schifo,che mi sentivo trascurata,che non era possibile che la sera prima era tutto ok e il giorno dopo spariva e non rispondeva più al telefono per poi farsi vivo come se nulla fosse successo e la pazza eri tu che trovavi la cosa strana e ti incazzavi.Volte in cui piena di domande sono andata da lui sotto casa,senza che mi aprisse,cacciandomi dicendoti che sei una psicolabile che dopo chiamate senza risposta ti presenti lì da lui e quando alla fine(tu sei in lacrime) decide di farti salire ha solo il “coraggio” di dirti che ti sei umiliata ad andare lì,non ti da spiegazioni,nulla,poi dopo poco è come se per lui non fosse successo nulla e tu ancora una volta sei impietrita,non capisci,non trovi logica in lui ed in te che sei lì e che dovresti gridargli un”vai a quel paese” e invece ti ritrovi ad abbracciarlo!Inizialmente ho pensato che i suoi comportamenti fossero dovuti al lutto del padre che ha subito a 18 anni(pur essendone passati 10,magari non l’aveva elaborato)o magari al rapporto morboso con la madre o ancora al fatto che si sente frustrato per non avere una laurea nè un lavoro(premetto che nenache lo cerca e si fa mantenere ancora dalla madre),le ho pensate tutte ma ora ho capito che non erano quelli i motivi,forse potevano concorrere,ma dopo aver scoperto un mese fa sul suo cellulare i messaggi di un’altra e aver fatto il diavolo a quattro per poi come un’idiota credere al suo”io amo solo te,dura da poco,l’ho conosciuta in chat,neanche l’ho mai vista”,avevo avuto conferma di ciò di cui un suo ex amico,all’inizio della nostra relazione aveva detto e cioè che sarebbe stato altalenante,sarebbe sparito(lo ha fatto anche con gli amici infatti è rimasto senza amici e si limita ad avere quelli della cugina ed ad uscire con i suoi parenti,parenti come quelli della famiglia del mulino bianco ma che poi quando ha avuto davvero bisogno non ci sono stati,in primis la madre che quando lui fece un incidente con la macchina di sera,non andò a prendere il figlio in ospedale perchè lei non guida di notte,aspettò che qualcuno lo riportasse a casa(io non ero ancora nella sua vita,altrimenti mi sarei precipitata io) però a vederla davanti agli estranei lui è sopra ogni cosa)e che probabilmente mi avrebbe tradita per noia,per andrenalina o dio sa per cosa!!la cosa bella di tutto questo è che sono stata io, la parte lesa,a cercare di risanare la cosa,a impegnarmi per salvare la coppia,volendo credergli,amandolo e pensando che forse può capitare(anche se per me è impensabile se ami qualcuno o almeno lo rispetti),la cosa bella però è che i comportamenti strani sono rimasti,anzi si sono accentuati,mi tratta sempre con più cattiveria,indifferenza ma non appena vede una cosa simile da parte mia cambia repentinamente cercando mille attenzioni e tartassandomi ed io sono una stupida perchè credo alle sue misere briciole,ho paura di perderlo non capendo davvero che non puoi perdere chi non hai,sto solo perdendo me stessa ed io dovrei essere al primo posto!sono incavolata nera perchè in fondo sono io che gli ho permesso tutto questo,sarei dovuta scappare sin dall’inizio,invece ho visto in lui qualcosa di buono e me ne sono innamorata non sapendo che mi stavo innamorando di qualcuno che ci gode a farmi male(in uno dei suoi momenti me l’ha anche detto) e la cosa più brutta è che quando lo fa sembra in trans,come sdoppiato eppure lucido,così come quando piange,in realtà io non sento emozioni,non sento struggimento.Sono tanti i tasselli che mi hanno portato poi a cercare argomenti su internet,vuoi anche con l’aiuto di una mia amica laureata in psicologia,mi sono imbattuta in voi,per quanto confusa la mail,spero davvero di aver reso chiaro il rammarico che mi pervade,purtroppo io non sono arrabbiata davvero,io sono rammaricata con me stessa per essermi ridotta così,priva di ogni sprazzo di emozione e innamorata di un manipolatore che purtroppo fa il buono e cattivo tempo e mi spolpa viva come una preda e tutto perchè ha visto la mia ferita profonda(il divorzio da bambina dei miei e il rapporto conflittuale/inesistente con mio padre)e ha sfruttato il mio bisogno di amore e attenzione!!La cosa brutta è che è vero quello che ho letto sui vari siti,noi diventiamo dipendenti dai nostri carnefici pur soffrendo,loro ci accoltellano e noi ci aggrappiamo a quel coltello e nel frattempo ci isoliamo,ci faccimo terra bruciata perchè chi ci vuole bene o ama non ci vuole vedere così e allora o ci arrabbiamo perchè chi ci ama ci sbatte la verità in faccia,ma noi siamo come drogati da quella persona,oppure teniamo tutto per noi pur di non sentirci attaccare!
    Spero possiate aiutarmi in qualche modo!
    Stella

    • Pier Pietro Brunelli Settembre 4, 2013 at 10:24 am

      Gentile Stella, come può osservare dai commenti, la sua storia presenta analogie con molte altre… viene sempre da domamndarsi come sia possibile che si rimane legati a persone negative, ad innmaoramenti patologici. La risposta non può essere generica, la si può ottenere solo attraverso una profonda analisi della propria storia individuale, che ci fa capire la specificità del nostro modo di amare e di percepire e vivere l’attaccamento affettivo. E’ una storia che nasce dall’infanzia, dal rapporto con i genitori, innanzitutto. E’ attraverso questo esame di coscienza e dell’inconscio che un po’ alla volta comprendiamo come scigliere una matassa ingarbugliata di lacci che ci legano ad una persona disturbata e disturbante. Serve molto leggere, confrontarsi, fare uno sforzo intellettivo per capire, ma molto spesso la vera risoluzione è possibile solo attraverso un attento esame di noi stessi entro una relazione terapeutica buona, risanante, empatica con un terapeuta che ci capisce e che ci aiuta a capirci.
      Con tanta solidarietà. Dr. Brunelli

  4. Fabio Agosto 27, 2013 at 10:12 pm

    Non so se sono guarito, sicuramente il peggio è passato, per la prima volta in vita mia provo delle sensazioni che non avevo mai provato, sintetizzando al massimo ‘basto a me stesso’ … per molti è una cosa normalissima, per me non lo è mai stato. Questo sentire mi leva dai guai, il mio essere (forse sarebbe giusto dire il mio sè), non condizionato da ferite occulte e da bisogni nascosti mi fa compiere le scelte giuste, discernere fra ciò che è bene e ciò che è male per me, azioni e soprattutto relazioni. Il prezzo è stato salato ma è inutile piangere sul latte versato, tutti abbiamo pene e prove da superare, anche questo fa parte del mistero della vita.

    Un saluto a tutti, a forza di farcela ce la si fa !!!

    • Pier Pietro Brunelli Agosto 28, 2013 at 8:51 am

      Naturalmente un po’ di terapia aiuta… e a volte può aiutare tanto. Anzi devo dire , sinceramente, che in certi casi, la mancanza di ogni terapia o sostegno psicologico e/o spirituale, può far precipitare gli eventi o prolungare le sofferenze con esiti dolorosi e a volte imprevedibili.

      • Fabio Agosto 28, 2013 at 9:08 am

        Ha pienamente ragione, mi ero dimenticato questo piccolo dettaglio :-)

    • maria gabriella Agosto 28, 2013 at 6:57 pm

      sicuramente anch’io faccio scelte più accurate nelle relazioni riconosco ora al volo quello che non va, rimane la convinzione che quella persona fosse quella più vicino a me quella che mi completava quella che mi faceva essere me stessa ….

  5. maria gabriella Agosto 25, 2013 at 7:34 pm

    un abbraccio particolare lo rivolgo a” senza parole “mi ci rivedo tantissimo le sue illusioni sono le mie i suoi dolori pure !!

  6. maria gabriella Agosto 25, 2013 at 7:25 pm

    quasi otto mesi che non lo sento ma sono sincera nonci sono ricascata semplicemente perchè è sparito sono stat in vacanza un mese dove abita lui ma non l’ho cercato lui deve aver cambiato completamente le sue abitudini le amicizie non l’ho incontrato son arrivata tesa poi man mano mi sono rilassata e l’incontro non c’è stato !ora tornata in città però lo penso ancra a volte lo sogno mi manca ancora e propio non posso credere che si sia dissolto tornerà?penso di vivere con questo pensiero fisso che prima o poi tornerà da me !sono un illusa? perchè mi auguro questo?solitudine masochismo mi dica dottore………

    • Pier Pietro Brunelli Agosto 28, 2013 at 9:04 am

      Queste relazioni lasciano il segno, una ferirta che va curata. Quando nei sogni o nelle fantasie e nelle nostalgie ricompare la persona che abbiamo amato, nonostante questa avesse violentato i nostri sentimenti, è segno che il nostro mondo interiore ha bisogno di sostegno, elaborazione , cura… ha bisogno davvero di tutte queste cose, ma c’è una sola cosa della quale proprio non ha bisogno, e paradossalmente, non ha bisogno proprio di quella persona… è la coscienza che sente il bisogno di quella persona, è il mondo di superficie delle apparenze, ma nel mondo interiore, che è stato danneggiato, si ha bisogno di tutt’altro… e in particolare si ha bisogno di avvicinarsi alle vere, autentiche sorgenti dell’amore, le quali sono assolutamente spirituali, pure, sincere, sovrapersonali… finché non si capisce che per ripristinare l’amore terreno bisogna cercare l’amore spirituale, si resta nell’inferno sentimentale dove siamo stati trascinati da ‘quella persona’, la quale ritorna nei desideri, nelle fantasie, nei sogni come una rappresentazione di parti ferite e disturbate del nostro mondo interiore… quando queste energie diaboliche ritornano è segno che abbiamo bisogno di energie angeliche… la psicoterapia aiuta ad acquisire questa comprensione e a metterla in pratica… la guarigione dal trauma amoroso passa attraverso una via spirituale, una salita verso l’alto, verso l’amore celeste, che è l’unica possibilità per poi ridiscendere e ritrovare la valle dell’anima, ove si potrà riaccendere il fuoco dell’amore terrestre, ma solo dopo essere risaliti e diuscesi dalla montagna, alla scoperta delle sorgenti celesti dell’amore puro.

      • maria gabriella Agosto 28, 2013 at 12:03 pm

        grazie infinite dottore!!mondo spirituale davvero difficile …..

  7. Giuliana Agosto 25, 2013 at 8:47 am

    Invito a scrivere nuovi commenti, ma segnalo che lo spazio per i commenti è per adesso nell’ultima posizione dopo tutti gli altri commenti, e quindi è piuttosto scomodo. Il nuovo blog è in fase di perfezionamento, segnalate qualche suggerimento o disfunzionamento. Grazie.

  8. Pier Pietro Brunelli Agosto 15, 2013 at 11:14 am

    Care amiche e cari amici di Albedoimagination, vi auguro un buon ferragosto. Dr. Brunelli

  9. Arolfetta Luglio 18, 2013 at 12:40 am

    A Rebecca:
    cara rebecca ti sono vicinapiù di quanto tu pensi e mi ritrovo in quasi tutta la descrizione che tu fai delle cose subite nella tua relazione distruttiva con lui.
    Purtroppo io non so dare risposta alle tue domande perchè mi trovo anche io nella stessa situazione e non saprei spiegare nemmeno la mia,come potrei anche solo consigliarti nella tua?
    Posso solo dirti che io credo che si arrivi poi ad un punto in cui proprio non ce la si fa più e dopo tante disucssioni e liti folli si implode silenziosamente ed è lì che inizia la chiusura,proprio quanto meno ce lo aspettiamo da noi stesse… poi certo ogni situazione cambia per esperienza ed è a sè stante,ma almeno per me è cosi.
    T abbraccio col cuore e con tanta solidarietà… a poco a poco ne uscirai anche tu se lo vorrai… ma devi crederci e volerlo davvero tu in primis.
    Il processo è lungo perchè dopo il primo passo raggiunto.il successivo è quello fondamentale. Ovvero NON RICASCARCI.
    con affetto.

  10. Arolfetta Luglio 18, 2013 at 12:29 am

    A Benjamin,Rebecca e Lilla

    Ho letto,con un pò di ritardo di cui mi scuso,le risposte al mio ultimo post d Lilla,Rebecca e le altre…
    Una storia che mi ha molto colpita è stata anche quella di Benjamin che mi ha fatto capire che tutto può accadere anche a parti inverse. E’ stato spiacevole leggere un uomo che parla cosi della sua donna, vederlo cosi indifeso fra le grinfie di quest’ultima,eppure innamorato,mi ha aperto un mondo e non pensavo esistesse. Questo a controprova del fatto che anche se siamo noi donne quelle più deboli a volte e più solite a subirla la sofferenza,ci sono pure tanti brav’uomini che soffrono,sopportano e patiscono per amore della propria compagna.
    Ho piena solidarietà per tutte voi,uomini compresi,affetti da questi brutti “mali” e storie.
    In particolar modo vorrei dire un GRAZIE DI CUORE a LILLA che mi ha consigliato la lettura di quel libro intitolato “donne che corrono coi lupi”.
    Ho letto la recensione su internet,in cui viene anche fornita una spiegazione comprensibilissima del tema/problema e di come poterlo affrontare per superarlo meglio.
    Mi sono letteralmente commossa.
    Ho letto il tutto con gli occhi gonfi di lacrime perchè mi riconoscevo e mi identificavo molto in quelle storie e racconti…
    Ho pianto e riso contemporaneamente… pianto perchè ho rivissuto certe brutte sensazioni che mi hanno fatta immedesimare in quelle storie che anche io ho subìto e vissuto e riso perchè è come se avessi visto uno squarcio di luce in questo buio infernale in cui vago adesso. Come se mi fosse stata proposta la soluzione o quanto meno il modo per aiutare me stessa a riflettere per riemergere.
    Grazie davvero… è commovente come i consigli,la condivisione di una sofferenza con tratti comuni alle nostre,possano aiutare quanto meno a sentirci meno sole e a capire che certi avvenimenti della vita sono molto più frequenti di quanto si creda.
    Attualmente sono sotto tesi d laurea e credo che difficilmente riuscirò a dedicarmi alla lettura,ma non appena potrò acquisterò il libro perchè penso ne valga la pena,quindi ancora grazie LILLA.
    grazie REBECCA. grazie a tutti voi che qui contribuite ad arricchirmi.
    E un rinnovato grazie anche a lei prof. Brunelli,credo di esserle immensamente grata e debitrice anche solo per l’esistenza di questo sito che da spazio ad un fatto cosi importante e forse ancora oggi poco valutato nelle relazioni sociali ed amorose.

    Quanto a me,sto cercando di riprendermi e di ricostruire me stessa.
    Difficile spiegare come mi sento…
    una parte di me vuole vedere la luce ed è pronta a spaccare il mondo con la sua creatività ed i suoi nuovo buoni propositi…
    Dall’altra mi sento ancora nostalgicamente legata a questa persona che è stata la mia passione ,ma anche la mia dannazione.
    Mi sento come se mi avessero spogliata di tutto e lasciata da sola per strada.
    Triste,angosciata,sola( anche se so d non esserlo perchè ho appoggio da tutti quelli che mi vogliono bene,VERAMENTE! ma mi sento cosi perchè “senza lui”…) e soprattutto…disillusa.
    provo rabbia perchè avrei voluto chiudere tutto ciò meglio,in altro modo… come due persone normali,senza arrivare a tanto…ma con una persona che di normale ha poco è difficile da fare…ecco forse è questo l’ultimo ostacolo che io devo accettare: capire con consapevolezza piena che non posso,non per colpa mia, fare,dire ,comportarmi normalmente come potrei fare con una persona comune. perchè ho a che fare con una persona disturbata.
    Questa è la cosa che fa troppo male… accettare,convincersi,farsi una ragione senza sensi d colpa immotivati, che non posso far nulla e il mio istinto da crocerossina non può avere la meglio e non può salvare nessuno se non affossare solo me stessa.
    E’ come parlare vanamente ad un muro,al vento…
    Lui non lo sento ormai da quel giorno dell’esame ( ho solo info dalla sorella,l’unica persona normale della famiglia proprio perchè distaccata ormai e lontana da lui e sua madre) nonostante lui continui a scrivermi.
    L’ultima mail che mi ha mandato mi comunicava che è tornato a Roma con la madre e quindi adesso è quanto meno fisicamente e geograficamente lontano da me e che dopo l’estate lo sarà ancora di più perchè ha deciso di partire in America a cambiare vita e a ricercare la serenità.
    Nonostante il male che mi ha fatto io glielo auguro anche se dubito fortemente accadrà perchè sono dell’avviso che se si è tormentati dentro si può cambiare qualsiasi luogo ,ma nulla cambierà se non siamo noi a cambiare.
    Son certa che adesso che è andato via ricomincerà da capo,ma non una nuova vita,ma lo stesso indentico copione che in tutta la sua vita ha riutilizzato perchè da solo non andrà mai a farsi aiutare da una persona specializzata.
    Non l’ha mai fatto per sè ,se non per qualcuno,tipo me, solo per contentino o per calcolo,per ottenere qualcosa tipo la mia convinzione nell’andare avanti con lui come garanzia al continuum della nostra storia.
    Mi sento ingannata,mi ha parlata nella mail come fossi un’amica… come fossero bastate due settimane dopo lo schifo che ha combinato a me e a se stesso, per capire che non poteva andare avanti cosi ancora per molto fra noi.
    parla con nostalgia,ripensando a tutti i bei momenti trascorsi assieme,ma allo stesso tempo con rassegnazione (è una tattica per farmi riavvicinare o davvero sta realizzando la cosa? o forse non mi ha mai amata? come si può capirlo dopo due settimane quando per più di un anno mi ha tartassata?).
    Ovviamente io penso alla prima, perchè nonostante le belle parole di chiusura non si smentisce mai e anche in qyesta occasione non fa a meno del sarcasmo insinuatore del tipo: notte, anzi buona serata! ;) _della serie tanto io sto qui a soffrire e tu te ne esci con le amiche per svagarti e non pensare- quindi non sarà guarito da nulla nè avrà capito ,ma fors ele sta tentando ancora una volta tutte per potermi riavvicinare e colpire le mie zone deboli.
    Non so cosa provare e cosa fare…
    l’impeto è quello di rispondergli con un misto di rancore e amore,ma poi qualcosa mi blocca perchè so che non si giungerebbe mai ad u n punto in cui lui capisce cosa provo e cosa ho dentro… non è mai stato empatico,mai. Perchè dovrebbe esserlo adesso?
    questo mi blocca e forse mi salva.
    Sto pensando,come voi mi avete suggerito, di farmi fare una richiesta dal mio medico curante per poter avere accesso all’asp della mia città in modo tale da poter usufruire di un qualche buon psicoterapeuta della mia zona che non sia nel dsm ma lavorando intramoenia…
    spero la mia richiesta possa essere accolta…
    GRAZIE A TUTTI VOI DAVVERO.
    Forse sto per uscirmene, anche se da un lato ne sono felice perchè riesco finalmente a vedere la luce e la serenità,dall’altro devo arrendermi al destino di non averlo più con me in questa vita,cosa che ero disposta a fare accettando di tutto…mi manca da morire.
    Ma devo riuscire a fare a meno di lui.
    grazie per avermi letto.
    Vi abbraccio forte.
    teniamoci sempre tutti stretti/e.

  11. Maria Luglio 16, 2013 at 12:35 pm

    Se volete cercate con Google: amore ossessivo Parietti

  12. iris Luglio 15, 2013 at 5:54 pm

    ho letto tutto molto attentamente…non potrò mai avere la certezza che lui sia davvero un n.p,non sono un medico,ma dopo aver letto molti libri sull’argomento,aver esplorato siti e blog,forum come questo,e dopo la mia di psicoterapia,mi ritrovo in molte cose e comunque la mia non era una relazione sana.Mi rispecchio nel narcisista esteriore(lui) che incontra quello interiore(me) e questo mi disturba tanto perchè appunto mi sento colpevole di averlo perso.Io ho effettivamente un problema,come lui del resto,e ci siamo incastrati alla perfezione nel gioco malato.Invece con la sua compagna ufficiale,con cui sta da anni,lui non è cattivo,lui non attua il gioco maligno,perchè lei è “normale” e insieme sono sereni,stanno bene,e io invidio molto più lei come persona in generale(non solo perchè riesce a tenersi lui),piuttosto che lui.Lui lo invidio solo perchè ha lei,così perfetta.Ad ogni modo so che dopo di me,nonostante la sua relazione stabile,si è “innamorato”di un’altra,e comunque ho avuto la conferma che il suo prototipo di donna preferito è tutto l’opposto di come sono io.Questo mi ha ancor di più buttato sotto terra perchè se avevo dubbi sul sentimento,non ne avevo sul fatto che gli piacessi molto fisicamente….scoperto che non è neanche quello,ho cominciato a ripetermi che mi ha fatto tanto male perchè non ero neanche il suo tipo ideale fisicamente…ma ero un “cesso” adatto a vomitarci dentro tutte le sue cattiverie.
    Però ho letto anche una cosa che mi consola…ed era anche la risposta ad una domanda che da credente mi tormentava…mi chiedevo:mio Dio come devo fare?che contraddizione è mai la tua che ci dici di amare il nemico ma poi ci dici di allontanare satana?e ho capito finalmente quando in questo articolo ho trovato scritto…queste parole…ce le avevo dentro…”dobbiamo amare chi è cattivo…ma chi è cattivo sempre!chi almeno è coerente nella sua cattiveria!”e lui non lo è!dice una cosa e fa l’esatto contrario….grazie di cuore Dottore!

    • Sisi Luglio 16, 2013 at 3:14 pm

      Cara Iris, molto bella e profonda la tua domanda. Mi stimoli ad una risposta alternativa…e se fosse che “il nemico” e “Satana” non siano proprio la stessa cosa? Il nemico si potrebbe interpretare come qualcosa di esterno (la parola fa riferimento ad una relazione come minimo tra 2 persone) che la persona percepisce come tale o come effettivamente è, non ha importanza. Arrivare ad amare “comunque” il proprio nemico, potrebbe significare arrivare a comprenderlo, a capire il suo comportamento e avere comprensione per lui/lei e del suo proprio destino personale e libero, un amore quindi che non ha tanto a che fare con i legami, e meno che meno col continuare ad avere rapporti sessuali col nemico(certo può capitare nell’inconsapevolezza, oppure quando il bilancio costi-benefici rimane in attivo e allora forse un gran nemico non è, poi anche volendocela raccontare molte volte, anche questo, forse meno leale, ma molto molto umano, poichè non è facile dare il giusto significato a così tanta sofferenza personale provata!!), quanto con il senso di umanità in generale e con la possibilità di accesso ad un percorso personale che porta al perdono, che è tutt’altro che scontato, come anche tu sai. Mentre il nostro “Satana”, mi viene da dire così, poichè sono diverse le scritture e le visioni che inducono a guardare il “male allo stato puro” dentro a noi stessi, potrebbe appunto fare pensare, in questa espressione di esortazione ad “allontanare Satana” che hai citato, ad uno stimolo implicito ma potente, a riconoscerlo dentro di noi, per poterlo allontanare da noi ad una distanza più giusta, per continuare a poterlo riconoscere dentro di noi, tutte le volte che si avvicinerà troppo, perchè personalmente credo che sempre ci proverà e riproverà; sconfiggerlo è una battaglia persa, nemmeno Dio l’ha ritenuto giusto! Forse questa giusta distanza, questo giusto allontanamento di Satana dentro di noi, ma non come espulsione da “dentro di noi” a “fuori da noi”(altrimenti lo vediamo negli altri con tutte le esperienze “spiacevoli” che in tanti qui abbiamo fatto!) potrebbe favorire il primo “compito spirituale” dei due che hai citato, quello di arrivare ad amare il nostro nemico, sempre che in aiuto si possa anche attingere a risorse spirituali rinnovabili nella pratica quotidiana, con gli altri e nel nostro personale rapporto intimo con “Dio”. Seguendo il filo di questo discorso, mi verrebbe da dire, sempre come parere personale, ma non è detto che sia quello giusto per tutti, che forse sarebbe meglio incominciare da “Satana”, che poi è anche metafora della nostra “ombra”, del nostro “lato oscuro”. Se troppo vicino si perde la visione di noi, noi proprio di noi come siamo, per quello che realmente siamo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi.
      Grazie per la domanda che spero riceva altre risposte.
      Sisi

  13. Barbara Luglio 15, 2013 at 3:20 pm

    So bene di non avere le competenze per effettuare diagnosi ma posso dire con assoluta certezza di aver frequentato per quasi 2 anni un bugiardo patologico. Un “uomo” talmente abituato a mentire che ormai non credo più riesca più a distinguere la realtà dalla bugia.
    Vorrei cominciare dalla fine della relazione, quando scoprii chi era davvero: un bugiardo che intratteneva relazioni parallele e che mentiva su TUTTO, anche sulle banalità; un bugiardo capace di mentire spudoratamente guardandoti negli occhi; un bugiardo che mai e poi mai ammetterà di aver mentito, neanche di fronte all’evidenza!
    Sapete quando ho scoperto che durante la nostra relazione, lui intratteneva altre 2 relazioni “serie” (con una delle due addirittura progettava di sposarsi…) più diverse storielle, non è stato facile accettare di essere stata presa in giro per tutto quel tempo. Non volevo crederci, sembrava tutto davvero assurdo! Eppure era proprio così…mi sono fermata a ragionare ed effettivamente durante quei 2 anni sono stati tanti le anomalie che forse avrebbero dovuto mettermi in allerta…ma per la debolezza emotiva di quel periodo preferivo credere che anche gli asini riuscissero a volare!!!
    Ed è proprio per questo “NON VOLER VEDERE” che vi scrivo…
    Dopo averlo opportunamente allontanato dalla mia sfera personale, la persona in questione rimane legata alla mia sfera lavorativa (per ragioni che ovviamente non dipendono da me) e quindi vengo a conoscenza che mi ha prontamente sostituita con una cliente (nel frattempo comunque le relazioni parallele continuano…).
    Ma si sa, il mondo è piccolo e la gente mormora e dopo qualche mese sono entrata in contatto con una delle ignare “fidanzate” e fu così che scoppiò una bomba! Diciamo che si è verificata una sorta di reunion virtuale tra le fidanzate prese in giro in tutti questi anni…parecchi anni! tutte quante siamo accomunate da questo NON VOLER VEDERE, quasi non voler credere..perché si sa, il bugiardo patologico sa mentire e manipolarti come nessuno.
    Purtroppo però ad oggi c’è una povera donna (la famosa cliente di cui sopra) che continua a non VOLER VEDERE, nonostante abbia parlato praticamente con tutte noi, nonostante abbia visto foto, abbia ascoltato registrazioni, niente…lei continua a credere a lui. Capirne i motivi è difficile quindi ciò che mi domando a questo punto è:
    – come fare a convincere qualcuno che la persona che ha accanto è un bugiardo e un manipolatore?
    – e poi, è giusto far aprire gli occhi anche a chi vuole continuare a tenerli chiusi?

    Eppure essere al corrente del male che gli sta facendo quest’uomo, la sofferenza che gli procurerà, avere la consapevolezza di non poter far niente per questa donna mi lascia tremendamente angosciata.

  14. Arianna Luglio 15, 2013 at 7:27 am

    Non mi sento bene.

    Forse ho parlato troppo presto. Dott. Brunelli, le scriverò una e-mail, ho bisogno di un consulto con lei, sono disperata e impaurita. Non so cosa mi succede.

    Arianna

  15. Francesca Luglio 12, 2013 at 9:25 pm

    Rispondo a Sisi e parlo a voi tutt*: come farlo questo primo passo e quando farlo sapendo che mi toglierà le ultime energie che ho? Che riverserà su di me tutto il suo odio colpevolizzandomi e massacrandomi psicologicamente, negando qualsiasi gesto da lui compiuto e sapendo che non aveva nessun valore per lui i momenti che abbiamo condiviso? Come fare questo passo che ho paura a fare? Che già ho tentato in passato e mi ha travolto perchè è riuscito a ribatare ogni volta le sue nefandezze su di me colpevolizzandomi di essere senza fiducia nei suoi confornti di fronte a palesi bugie,tradimenti,maltrattamenti? Che sono io a provocarli? Quando invece so di aver amato, sopportato e creduto che le cose potessero cambiare con la forza dell’amore. Sto male anche così, con lui in un raporto ormai iniesistente fatto di silenzi dove abbozzo e non faccio nessun passo ma aspetto solo che mi chiami lui perchè se lo faccio io non so cosa si puo scatenare, dopo l’ultimo litigio dove ho scoperto un tradimento che ovviamente ha negato ribaltando le colpe e l’aggressività tutta su di me, dicendo che è impossibile stare con una persona che non si fida e tuttavia “mi ha perdonata”….lui, e io ho ingoiato anche questo rospo, lui mi ha perdonata per menzogne e tradimenti esercitati da lui che ho osato smascherare…..eppure è come se il legame che ancora mi fa sperare al momento è la mia unica fonte rimasta di energie…possibile che mi sia ridotta così per una persona orribile, ma così dolce a tratti? così ambigua, così incomprensibile? Possibile che l’amore debba essere calpestato e umiliato? Ha fatto di tutto per farmi andare a vivere da lui e poi, quando ho scoperto bugie, sotterfugi e ho osato chiedergli qualcosa con estrema cautela, mi ha cacciata via perchè sono colpevole di non fidarmi….di fare tragedie per nulla…e lo dice mentre urla, inveisce, impazzisce, va fuorti di testa e ne sta facendo una tragedia lui!!! Qual’è il primo passo e come farlo senza rischiare di cadere in un baratro che temo ancor più di questo rapporto in questo momento. Lo so che sembra assurdo, se dovessi vedermi da fuori mi sembrerebbe di essere una persona in totale balia dell’altro, senza più padronanza della sua vita…ed è così, ed ho paura, perchè la vita è preziosa, è un dono di Dio e vedere che me la sto facendo strappare così e che non riesco ad avere la forza per ribellarmi e preservarla mi atterrisce….non vedo i miei nipoti, i miei cari, non ho più niente da dare e ho paura di trasmettere angoscia..ero piena di vitalità, di gioia di vivere nonostante la vita mi abbia riservato delle prove molto dure sin da piccola; ho perso mio padre a 9 anni, ho subito delle molestie a 14, ho tre fratelli di cui ho uno malato e violento che ha fatto vivere nel terrore me e mia madre da sempre fino a costringerci alla fuga…mia madre ha sempre ritentato con mio fratello subendone spesso gravi conseguenze fino a finire al pronto soccorso…forse in tutto questo risiede il mio attaccamento a questa persona, la mia incapacità ad accettare? Ho solo molta paura adesso, paura di non farcela e di non sapere come e cosa fare senza essere travolta da un male ancora peggiore che non saprei sostenere nonostante non riesca a sostenere neanche l’oggi. Grazie intanto per l’ascolto e per il bene che sento che mi volete.

  16. luanna Luglio 12, 2013 at 3:48 pm

    Sono passati 14 anni di convivenza con il padre del mio bambino di 6 anni. Non ho gli strumenti per poter etichettate la personalità di quest’uomo, ma nel corso di questi anni ho vissuto tutte o quasi le torture narrate in questo forum. Ovvio è che le modalità, i contesti, le persone , i tempi sono diversi…ma nella sostanza c’è moltissima somiglianza. Ho insistito a voler vivere accanto a quest’ uomo. Ci ho creduto perché “sentivo” il suo dolore. Ho combattuto, ho sopportato, ho fatto psicoterapia, ho ignorato, ho riso, ho pianto, ho assecondato, ho reagito, ho urlato, ho addirittura “picchiato”ma ho amato con la consapevolezza del mio “valere”, del mio essere madre e moglie, della mia intelligenza, del mio amore per l’arte, la lettura, l’ amicizia. ..dove a lui non era dato entrare. Ritagliandomi i miei pochi spazi ho goduto pienamente anche dei Suoi momenti “Si”e siamo andati avanti per tanto tempo. Ma è proprio vero che queste persone non cambieranno MAI. Una nota positiva è che con grande spirito di abnegazione da parte dei partner (ovviamente), si possono distanziare gli episodi di narcisismo acuto. Infatti l’ultima volta che mi ha cacciato di casa risale circa ad un anno fa…non male per un narcisista incallito! ..a distanza di un anno mi accusa di tradimento. ..a me viene solo da ridere. .e mi godo questi giorni di totale silenzio e di indifferenza. ..e mi riposo. ..tanto torna…e si ricomincia a lottare. Ma la novità è che ho colto un suo delirio. Racconto: durante una manifestazione di culturist lui mi ha guardata e con le lacrime agli occhi mi ha detto:”devo ritornare in palestra”..effettivamente è molto ingrassato. .ma non ha mai voluto il mio aiuto …io sono in forma…ma ovviamente lui mi critica comunque. Il giorno successivo mi accusa di tradimento e mi umiliA davanti a nostro figlio maltrattandomi. Sono passati 5 giorni ed io lo ignoro. ..mi riposo. La domanda è: ma un narcisista è sempre fisicamente bello e prestante.?…perché il mio non lo è. ..a me piace molto così. ..ma è un uomo di successo, intraprendente, fortunato ed affascinante

  17. Benjamin Luglio 11, 2013 at 2:28 pm

    Buongiorno a tutti.
    Sono stato depredato della mia dignità, della mia personalità, della mia anima e di tutto quello che ero.
    Dopo essere riuscito con le unghie a riprendermi da una separazione matrimoniale durissima (dopo 20anni di relazione), mi sono imbattuto in questa “donna” narcisista/vampiro..la quale ha trovato la mia ferita aperta (io pensavo fosse cucita..) del recente trauma, associata alla latente mancanza d’affetto ricevuta in età adolescenziale (separazione traumatica dei genitori all’età di 8 anni), e mi ha sconquassato la vita.
    Inizialmente era splendida, quanto di meglio potessi desiderare, mi ha fatto innamorare come nessuno mai. Mi ha fatto sentire amato come mai nella vita, usando tutte le sue armi possibili e inimmaginabili (basandosi tantissimo sul lato sessuale).
    Dopo pochi mesi i primi segni di squilibri: innanzitutto mi ha nascosto di essere sposata (una quisquilia!!)..poi menzogne a raffica su qualsiasi cosa, piccola o grande che fosse..dopo aver scoperto la menzogna piu’ grossa (matrimonio) l’allontanai immediatamente. Dopo un mese torno’ alla carica e cominciai il mio calvario: cedetti..e cominciai a credere a tutte le balle che da li a cinque anni dopo mi avrebbe riservato.
    A rafforzare la mia cecità ci fu’ la separazione da suo marito, la quale mi diede la certezza che fosse davvero disposta a vivere con me.
    Ma era un continuo alternarsi tra me e quest’ultimo..venne a vivere con me..e comincio’ l’inferno: a settimane alternate avevo anche mia figlia di 9 anni in casa…lei fu il primo suo obbiettivo! la vedeva come una rivale, come una che le togliesse attenzioni da parte mia!..sceneggiate indicibili davanti a mia figlia! insulti..sempre piu’ pesanti..(ai quali io rispondevo!..e dopo succedeva che raccontasse a chiunque che IO la insultavo!!!!)…la mandai via piu’ e piu’ volte..per salvarmi, nonostante ne fossi innamorato stupidamente e pazzamente..ma mi rendevo conto che mi svuotava l’anima..ogni volta tornava…sapendo che l’avrei SEMPRE accolta…ed ogni volta era sempre più recrudescente..sempre piu’ vendicativa..
    Smise presto di essere “la donna dei miei sogni”…basta cose straordinarie (dal mio punto di vista!), basta rapporti sessuali infuocati..basta attenzioni…eppure per me non cambiava nulla. Ormai ero perso nella sua tela di ragno!
    Cominciò a diventare violenta, mi fece un occhio nero mentre guidavo e poi disse che avevo fatto tutto da solo!!! che fingevo!!..passava dalla tranquillità apparente a diventare furibonda in tempo zero..litigi pazzeschi, sempre più violenti..e se io cercavo di fermarle le mani o metterle la mano davanti la bocca, per evitare che svegliasse tutto il mondo alle tre di notte, io “le mettevo le mani addosso”!!!!!!!!!!!
    Mi ha diffamato davanti CHIUNQUE conoscessi o non conoscessi…cercava consensi sulla mia “malvagita’ e cattiveria” nei suoi riguardi!..mi costrinse a lasciare la casa di mia nonna, nella quale temporaneamente vivevo dopo la separazione (senza pagare nessun affitto), per andare in una casa “a lei consona”: una villa da 1.200 euro al mese di affitto!!!..ma tanto “avremmo diviso tutte le spese”..diceva..”io ho bisogno di una casa bella per essere serena”!!! (inutilemnte dicevo “due eprsone si amano anche in una tenda, se stanno bene assieme!”)..beh..vince lei…andiamo in affitto..mi fa comprare arredamenti e mille cose…spendo una fortuna..in quattro anni 45.000 euro…finisco in rosso in banca..lei nn mette mai un euro..se gli dico della mia situazione economica dice “che penso solo ai soldi” (nel frattempo per sanare il debito in banca mi devo far prestare soldi dai parenti della mia ex moglie!)..si lamenta che non le faccio fare vita mondana! (ogni settimana almeno una volta a cena: ogni mese 2.500 euro di carta di credito!!!)
    Ovviamente la “casa bella” non risolvette i problemi, ANZI!…fu la discesa (per me) verso l’inferno! insulti sempre più violenti..verso di me, mia figlia, la mia famiglia..cattiverie inaudite..botte..soprusi cerebrali..controlli maniacali di telefono e pc..e quando lo feci io (controllare il telefono e la mail) successe il finimondo!!! (ovviamente trovai cose che non dovevo trovare!)
    Ancora la allontanai..e subito ritornava..e incredibilmente io ricascavo..dimenticando sempre TUTTI i torti subiti!!! (pazzesco!)…mi sentivo perso senza di lei..inutile..non amato..mi dicevo che lei era l’unica con cui potevo essere felice!
    Una volta per mandarla via da casa mia chiamai i carabinieri…lei dopo che andò via, raccontò ai conoscenti che “fu costretta a chiamare i carabinieri per quello che stavo facendo!!!!!!!”…
    manipolazioni..angherie..violenze..soprusi..ingiustizie…stavo arrivando alla FOLLIA!
    Ora è un mese che l’ho rimandata via di nuovo…spero di farcela..sto frequentando un gruppo AMA relativo alle dipendenze affettive e contestualmente vado una psicoterapeuta specializzata in emdr e traumi emotivi.
    La cosa buffa è che ho consociuto questo disturbo (sindrome da narcisista) grazie a lei!!..eh già..perchè lei diceva esserne io affetto!!!! (mi piace pensare che una parte buona di lei abbia voluto salvarmi ponendomi di fronte la verità di chi realmente fosse!)…leggendo il blog mi sono venuti i brividi, riconoscendomi in tutte le problematiche che causano queste persone MALVAGIE!
    tutt’ora soffro per la sua assenza..ma so che devo chiudere le ferite pregresse per evitare che torni a distruggermi…
    spero di farcela…..per me e per mia figlia!

    • Pier Pietro Brunelli Luglio 17, 2013 at 10:52 pm

      Gentile Benjamin, la sua testimonianza è alquanto drammatica, e le sue osservazioni sono lucide… va però distinta la persona malvagia perché ha uno scopo lucido nel ferire e far soffrire, da quella che ha invece uno scopo dettato da disturbi è difficoltà di ordine psicopatologico. Qui cerchiamo di comprendere le dolorose vicende legate al TdN o comunque ai disturbi della relazione affettiva, in quanto ciò aiuta a farsi una ragione effettiva e ad uscire da situazioni affettive disturbanti e patologiche. Il problema è che nonostante si percepisca e si subisca un comportamento negativo del partner, reiterato più volte, come un pattern costante si continua a rimanervi legati, in qualche modo doloroso e disturbante innamorati. Per venire fuori da ciò non è consigliabile considerare il partner solo come cattivo, ma connviene invece considerarlo almeno psicologicamente problematico nel campo della relazione affettiva. Ciò vuol dire che si tratta di una persona che non si comporta in quel modo perché è effettivamente contro di lei, in quanto non ama lei, oppure odia lei, si tratta di una persona che vive in modo distruttivo la relazione affettiva a prescindere che sia lei o qualunque altro. Mentre il malvagio ‘normale’ è selettivo, cioè mira a far del male propriamente a quella persona, per un proprio interesse, nel caso della malvagità che scaturisce da un disturbo della relazione affettiva (in particolare di ordine narcisistico o borderline) è rivolto contro la relazione in generale. In pratica si tratta di un ‘carnefice’ che non mira a ferire direttamente ‘lei’, anche se l’effetto è quella, ma ogni relazione in cui vi sia affettività, attaccamento, intimità. Lei capisce allora che, se così stanno le cose, non ci troviamo ad avere a che fare con un vero e proprio malvagio, ma con una persona disturbata e che diventa malvagia a causa di tale disturbo. Questo non comporta che lo si debba giustificare, in quanto ciascuno deve prendersi le proprie responsabilità, giacché si tratta poi di un disturbo che non preclude la capacità di ntendere e di volere. Ciò che invece conta, al di là della giustificazione o della condanna, è che bisogna convincersi della realtà, e cioè che ci si trova coinvolti in una relazione psicologicamente disturbata, e che per uscirne , per disinnamorarsi bisogna comprendere che il partner, è effettivamente portatore di un disturbo sul piano della relazione affettiva. Il partner disfunzionale del quale si è innamorati è da considerarsi come un ‘oggetto interno di se stessi, cioè come una parte di noi stessi che è malata, infettata, ferita… allora per curarla occorrono gli anticorpi ‘psichici’, i quali per poter agire devono riconoscere il fattore patogeno, altrimenti se riconoscono per lo più il ‘fattore malvagitàì non reagiscono come dovrebbero. In questi casi è fondamentale un sostegno psicoterapeutico adeguato per rafforzare questi ‘anticorpi psichici’, da considerarsi come una metafora che si riferisce ad una corretta risposta emotiva e intellettiva nei confronti di una relazione affettiva disturbante. Un caro saluto. Dr. Brunelli

      • senzaparole Luglio 18, 2013 at 10:44 pm

        Gent.mo Dott Brunelli
        sono oltre due anni che seguo con interesse il suo blog ma nonostante le innumerevoli documentazioni non sono riuscita a lasciare il mio carnefice e salvarmi.. Il mio carnefice vestito da vittima… Un grande manipolatore e come tale bugiardo patologico… La negazione è la sua arma di difesa preferita, assieme alla colpevolizzazione altrui. Oltre a questo il mio narciso aveva ed ha delle grandi abilità informatiche che lo portavano ad occupare il tempo cercando prove inesistenti di colpe che probabilmente erano solo sue. Sono persone incapaci di amare afflitti dalla nostalgia per la totalità orignaria che puntano all’assoluto, senza nulla o poco dare in cambio.. Ma la sua intelligenza, la sua seduttività , il suo umorismo (iniziale) mi hanno rapita portandomi negli abissi di un inferno fatto di supposizioni , di dubbi, di controlli, di spiegazioni, di fughe, di ritorni, di accuse ingiuste, di violenza fisica, verbale, ma soprattutto psicologica.. Ed io l amavo… Dio se l amavo, finche’ un giorno gli ho tolto la maschera e la delusione mi ha ingoiata… Quanta falsita.. Quanta viltà.. E quanto dolore, troppo… Ha ragione.. Bisogna ricorrere agli anticorpi psichici per potersi difendere.. Ma spesso il virus è piu’ devastante… Le ho scritto privatamente, vorrei tanto pubblicasse la mia mail in questo blog… Per lui che sa chi sono, perché forse proverà vergogna per le ulteriori menzogne di cui si è imbevuto.. e che ha avuto il coraggio e la sfrontatezza di pubblicare solo per risultare ancora una volta vittima… per impietosire con una storia fatta di proiezioni… La sua specialità.. Quell’uomo che mi etichetta come una donna vampiro, mi ha distrutto la vita, la mente, ha fatto a pezzi la mia dignità sottoponendomi a indicibili umiliazioni.. Ha calpestato i miei sogni, ha violentato i miei ideali.. Ed io l’amavo… E il ricordo di lui, della sua pelle, del suo profumo, e l ‘illusione di come poteva essere è tutto cio’ che mi è rimasto in questa vita… “Narciso fugge da Eco e nel fuggire la scaccia.. “preferisco morire che darmi a te..” La ninfa si nasconde nel folto del bosco, ma l’amore resta in lei e cresce per il dolore del rifiuto.. Si aggirerà per le valli solitarie gemendo d’amore e di rimpianto finchè di lei rimarrà solo la voce…”
        Un saluto a tutti

        • Pier Pietro Brunelli Luglio 20, 2013 at 8:40 am

          Molto significative le sue citazioni mitiche… a volte può capitare che ci si sente entrambi come Eco…

      • Benjamin Luglio 19, 2013 at 4:26 pm

        ..un sentito grazie…

      • senzaparole Luglio 19, 2013 at 8:20 pm

        Gent.mo Dott Brunelli
        Le invio la presente in quanto sconvolta da quanto ho appena letto nel suo blog che tra l’altro seguo con grande interesse da oltre due anni e per smentire quanto affermato da un iscritto. Pertanto La prego di pubblicare questa mia. Non farò il nome di tal persona per evitare inutili polemiche peraltro fuori luogo, diro’ semplicemente che si tratta del mio maltrattatore, il mio vampiro affettivo, il mio manipolatore dalle 25 caratteristiche, il mio perfetto narcisista del quale mi sono innamorata perdutamente e che mi ha letteralmente succhiato il sangue e setacciato l anima per ben 5 anni, 5 anni di continue rincorse, di fughe e di ritorni, 5 anni di lotte per dimostrare la mia integrità, la mia sincerità e la mia innocenza. Inutilmente. E trovo davvero ingiusto che certe persone occupino spazi preziosi sui blog con le loro menzogne, che dovrebbero servire a chi soffre realmente, ma si sa tali esseri non sanno cosa sia la giustizia sebbene molto bravi ad elogiarla. Carissimo Dottore, Lei sa benissimo che i manipolatori sono molto abili nel mentire, anzi fanno della menzogna il loro principale strumento di difesa. Quanto scritto da costui è esattamente la PROIEZIONE di se stesso, di cio’ che LUI ha fatto a me. E’ loro abitudine infatti proiettare sull’altro cio’ che dicono , fanno, pensano.. Certo, agli occhi del mondo sono perfetti, peccato che poi tutto il veleno che scorre nel loro sangue lo sputino addosso alla persona che li ama, l’oggetto del loro POSSESSO. Una vera devastazione psicologica, nel mio caso anche professionale e sociale. Andiamo per gradi.. Conosco questa persona su internet, io ero sposata ma la relazione con mio marito era ormai giunta al capolinea da molto tempo, tant’è che da oltre dieci anni non avevamo più alcun contatto fisico. Cio’ non ha fatto nascere in me l idea di tradirlo, avevo accettato la fine della passione dando precedenza ad altri sentimenti che negli anni erano maturati. Ma ecco che per la prima volta mi imbatto in una chat ed improvvisamente incontro lui. Splendido, brillante, simpatico, intelligente, l’uomo dei miei sogni,colui che avevo sempre desiderato avere accanto. Guardavamo il mondo con gli stessi occhi, stessi valori, gusti musicali, culinari, cinematografici, letterari, lo stesso amore per la natura, il mare, gli animali. Parlavamo lo stesso linguaggio anche senza aprire bocca. Ci incontriamo e la passione esplode fin da subito. Io scopro l amore a 40 anni, sento il cuore battere per la prima volta, mi sento viva. Sto talmente bene con lui che mi dimentico del mondo, non trovo il coraggio di dirgli che sono sposata, non subito almeno, per il terrore di perderlo (sbagliando) ma sa che convivo e lo metto al corrente dei miei problemi di coppia. Casualmente incontra mio marito dopo pochissimo tempo e scopre che non si trattava di convivenza ma di matrimonio. Cerco di spiegargli che ormai era tutto finito che volevo lui e solo lui, ma nulla da fare. Ci lasciamo, ed io sprofondo nel baratro. Lui nel frattempo ha altre relazioni (tipico dei narcisisti) io invece mi consumo lentamente nel ricordo di lui. Gli chiedo perdono , esco di casa, mi separo, gli dimostro che quel rapporto bianco non aveva senso , che esiste solo lui. Ma fin da subito noto atteggiamenti assurdi da parte sua, controlli ossessivi su tutto, telefono, borse, posta elettronica, io cadevo continuamente nella sua trappola perversa e cosi mi prodigavo in mille scuse, scuse sul nulla, a cercare di spiegare che non era come lui pensava, gli portavo addirittura i tabulati telefonici come un cane fedele con il suo padrone, per dimostrargli la mia totale innocenza. Ma nulla era mai abbastanza. Io non ero abituata a nulla di simile, con il mio ex marito vivevo in totale fiducia e rispetto, non ho mai conosciuto questo lato perverso dell amore. Proprio perché di amore non si tratta. Lui invece era abituato a controllare il telefono della moglie e me lo disse svariate volte. Un giorno si iscrisse al sito di un noto gestore per controllare il mio traffico telefonico a mia insaputa. Lo fece varie volte. Finchè una mattina ricevo un messaggio di benvenuto dalla compagnia telefonica per essermi iscritta al sito. Presa dalla rabbia chiamo il gestore e minaccio di andare alla polizia postale se non mi danno l’indirizzo di posta da cui è partita la registrazione. Ovviamente il nome e il cognome erano i suoi.. Ma nega l evidenza (come sempre) ha il coraggio di arrabbiarsi perché dubito di lui, e mi dice che chiunque puo usare l’indirizzo di posta altrui… Assurdo.. Ma non mi basta, e continuo.. Non voglio vedere, non voglio sentire, sebbene i segnali siano ormai un enormità.. La violenza psicologica è già iniziata e da li il passo a quella fisica diventa un attimo. Per strada cammino a testa bassa per paura che qualcuno mi guardi, critica il mio modo di vestire, mi da dell esibizionista, (io sono molto sobria nell outfit) dice che mi vesto per farmi vedere dagli altri, (io lo facevo per lui) non perde occasione per svilirmi, per demolire ogni mia certezza. Una violenza subdola, lenta ma costante mi invade. Pretende chiamate ad ogni minuto del giorno, e se non rispondo perché sono al lavoro o al telefono con mia madre , anziana che abita lontano, sono scenate incredibili. Se il telefono non ha segnale sostiene che l ho spento apposta perché sono con qualcuno, se mi vede ridere con una collega mi accusa in modo sprezzante di divertirmi senza di lui, se raccolgo un successo professionale non posso parlargliene altrimenti dice che penso solo al lavoro. Pian piano mi costruisce un muro attorno e pretende sempre di più, più attenzioni, più effusioni, più dimostrazioni d amore, ma è tutto inutile. Mi dice che non gli do nulla, che per lui non ho mai fatto nulla, che sua moglie dava più di me, e allora gli insulti si sprecano, cosi come le maledizioni. A causa sua ho rinunciato a ben 5 opportunità lavorative di prestigio ed oggi mi ritrovo disoccupata da ben un anno e mezzo. A magio dello scorso anno l azienda per cui lavoravo mi chiede la disponibilità di andare fuori sede due giorni per seguire una filiale in difficoltà. Lui mi dice che non vuole una donna in carriera, che vado a fare la t…. e non a lavorare, che potevo andare ma avrei dovuto rinunciare a lui. Al che, diedi le dimissioni e tornai nella mia citta. Premetto che per lui lasciai tutto, casa, famiglia, genitori anziani, amici. In 5 anni sono stata cacciata da casa almeno una trentina dii volte, ed ogni volta dovevo rimettere in gioco la mia vita, lavoro incluso perché vivo a 500 km da lui. Da anni ormai non ho un identità, mi sento un apolide senza collocazione né fissa dimora. Tipico dei narcisi fuggire o allontanare la preda quando la relazione diventa stabile.. Pian piano mi ha fatto terra bruciata intorno, non potevo uscire con un amica, ma non perché lui me lo impediva direttamente, era molto più subdolo e perspicace.. Faceva in modo che mi sentissi in colpa se lo avessi fatto, Ed il senso di colpa è stata una costante. Ma lui continuava allegramente a coltivare i suoi interessi, ludici, sportivi, sociali.. Lui poteva. Andai a vivere con lui nella famosa casa dove non pagava l affitto, ed inizio l inferno. Da li mi cacciava sempre, almeno una volta al mese dovevo fare i bagagli, ho dormito ovunque, dalla macchina al pavimento dell ufficio, alle pensioni magrebine. In questa casa poi, entrava la madre, a tutte le ore, senza suonare, mi sentivo un ospite, e si sa dopo 3 giorni l ospite puzza. Allora per non essere più cacciata gli chiesi di andare a vivere in una casa in affitto dove ognuno pagava la sua parte. Dal mio stipendio di 1200 euro mensili toglievo 400 euro (l affitto era di 800 non di 1200) per la retta mensile (premetto che il signore è un libero professionista) ma nemmeno questo servi’, e i miei traslochi continuarono con cadenza regolare. Le scuse erano assurde, sospetti infondati, che poi sfociavano in accuse ingiuste e di conseguenza in liti furibonde. Ma ero sempre io a tornare, a perdonare, a voler ricominciare. Non ho mai pesato economicamente su di lui, mi sono sempre gestita autonomaente e con l aiuto dei miei. I soldi spesi di cui parla non ammontano a 45000 euro ma a 10000 , serviti per acquistare i mobili che sono rimasti a casa sua. Mi sembra doveroso sottolinearlo. In 5 anni abbiamo fatto una vacanza che mi sono pagata tranquillamente da sola. Con la moglie invece i viaggi si sprecavano, ma non importa. Peccato che oltre a contribuire in casa mi sono sempre occupata delle pulizie e di tutto il resto, (credo che una colf vada pagata…) e poi mi sentivo rinfacciare il piatto di pasta o la cena pagata. La figlia non mi ha mai rivolto la parola, faceva fatica a salutarmi e ogni regalo che le facevo veniva puntualmente ignorato. Il mio dolore era enorme, vivevo nell indifferenza totale, e alle mie richieste di aiuto il mio manipolatore diceva.. “lei non usa i tuoi regali perché è più intelligente di te.. ” Per la prima volta con lui ho sentito il desiderio di avere un figlio, un figlio nostro, ma non ero adatta nemmeno a quello. Mi disse che avrebbe fatto un figlio con chiunque ma non con me. Le lascio immaginare l umiliazione.. La violenza psicologica , verbale e fisica mi hanno devastata. Parliamo di un uomo alto oltre un metro e novanta, quando mi metteva le mani alla gola perché piangevo, io tentavo di toglierle, ma con le unghie gli lasciavo i segni e allora lui prontamente se li fotografava e diceva che lo avevo aggredito. Ma non mancavano spintoni, calci, sberle, strattonate ai capelli.. L’occhio nero? Secondo lei un ematoma in zona perioculare si assorbe in 12 ore??? Bastava un nulla, e lui esplodeva, non sapeva affrontare una discussione, non sapeva gestire un dissidio, per lui o eri dentro o eri fuori dal cerchio. Non accettava nessuna critica, tipico delle persone immature e se lo scoprivi in fallo andava su tutte le furie negando l evidenza. Prima di andarmene parlai con la sua psicologa, violando il segreto professionale, (probabilmente le facevo pena) mi disse che è un uomo rofondamente egocentrato, privo di contenitore, che passa da uno a mille in un secondo e che cerca sempre un capro espiatorio perché non sa prendersi le responsabilità delle proprie azioni. Per 5 anni ho indossato un burqua mentale, e i segni di tale violenza sono scalfiti nell anima. Provocazione, umiliazione, mancanza di rispetto e di fiducia erano l ordine del giorno. Mi mandava via con la scusa che doveva salvarsi da me, quando il carnefice era lui. Anche io seguo gruppi di ascolto, psicologi e terapeuti, ma queste persone dovrebbero capire che se vogliono davvero essere utili ai propri pazienti devono aiutarli a guardarsi dentro, capire con chi hanno a che fare e affiancarli nella presa di coscienza del loro disturbo, e non lanciare accuse e giudizi inopportuni ai soli fini di lucro. A giugno dello scorso anno durante una breve vacanza con sua figlia, che doveva essere il preludio dell ennesimo “Ricominciamo” mi lasciò a piedi completamente da sola abbandonandomi in un posto che nemmeno conoscevo , e se ne tornò a casa… Solo perché gli avevo fatto notare che non era carino fissare assiduamente un altra donna mentre sta cenando con me.. Lo aspettai tutta la notte, ma non tornò.. Ma io lo perdonai ancora, e ancora tornai da lui.. Sciocca? Folle? Innamorata? Bassa autostima? Ferita emotiva da rimarginare? Sicuramente tutte queste cose assieme, ma la cosa più assurda è che continuavo ad amarlo, più mi feriva più mi umiliava più lo cercavo.. (Sindrome di Stoccolma? Masochismo?) E lui mi aspettava al varco sapendo che sarei tornata. Un mese fa sono venuta a casa qualche giorno per accudire mio padre malato di Alzheimer , ma fu un incubo. Ogni volta che venivo a trovare i miei (io da lui non ho nessuno sono sola) era uno stillicidio. Metteva in discussione tutto, se andavo dal medico , quanto tempo ci mettevo, a che ora ci andavo, sosteneva che non ero li per mio padre ma per divertirmi. Poi mi porta la mia roba cacciandomi ancora, ma inizia a piangere (dimenticavo l aspetto teatrale dei manipolatori) e mi chiede perdono per il suo comportamento, per aver ancora controllato la mia posta, dice che si vergogna per quanto fatto, dice di perdonarlo, di volermi sposare.. Un delirio che di li a poco smentirà completamente dandomi della pazza, ma ormai gli avevo gia creduto, ancora ed ero gia tornata da lui. Il mio manipolatore è una persona che vive su internet, che mette a mia insaputa programmi particolari nel pc atti a sorprendere tutto cio che viene digitato sulla tastiera, alla ricerca di prove che non esistevano e quindi non poteva trovare (o forse cercava le prove di ciò che LUI faceva?) il mio manipolatore vive con il cellulare in vibrazione incorporato, lo porta anche al bagno. La persona in questione si diceva un gran sostenitore della verità e se lo ripeteva in continuazione quasi volesse convincersene, .. Tipico dei bugiardi patologici.. O ancora accusava me continuamente di essere una donna dai facili costumi (ovviamente con termini molto più coloriti) quando nella vita, ho 44 anni, sono stata con 2 uomini, uno dei quali è lui. La persona in questione prima di cacciarmi nuovamente da casa ha estratto una pistola e l ha caricata davanti a me.. Devo continuare? Io ero innamorata, follemente. Per lui ho fatto oltre il possibile, ma nn è bastato. I suoi fantasmi erano superiori. I suoi drammi infantili e coniugali( credo non abbia mai superato il tradimento della moglie ) mai elaborati, lo hanno portato a scagliarsi su di me, forse perché anche io ero un anima debole, o forse perché invidiava la mia purezza, la mia capacita di dare e di amare. Ma oggi non sono più quella persona. Lui mi ha cambiata. Rubandomi quel candore con cui andavo incontro alla vita. Sono stata il suo parafulmini, per anni ho amato un assassino, un vampiro di anime, un grande drammaturgo, Il teatro ha perso una grande risorsa. Sono d accordo con Basaglia, anche se a volte certe persone dovrebbero stare chiuse in un posto sicuro, per non commettere omicidi di anime, per non andare in giro a rubare la luce che è in noi. Ognuno di noi ha le proprie ferite nell anima, io per prima, ma cio non ci autorizza ad ammazzare la gente. Queste persone NON sanno amare perché non sono capaci di provare sentimenti né empatia. Mi manca ancora la sua pelle. Mi mancano i progetti che solo io facevo, mi manca la sua voce, le nostre risate, mi manca l illusione di essere amata, e piango, e lo sogno, tutte le notti, ma mi manca ancor più quella voglia di vivere e quella persona che ero e che lui ha annullato. E voglio andare a cercarle..
        Un saluto a tutti

        • Pier Pietro Brunelli Luglio 20, 2013 at 8:37 am

          Mi spiace tanto per gli equivoci che si possono creare, anche se questo forum vuole solo aiutare a far riflettere e a capire. Dobbiamo sempre ricordarci che le etichette psichiatriche e psicopatologiche vanno impiegate con l’aiuto di uno specialista altrimenti possono generare convinzioni errate e pericoloso. In questo articolo si conclude facendo osservare che la metafora del vampiro, non riguarda solo un partner negativo, ma anche il vampiro interiore, dentro la cosiddetta vittima. Tutti coloro che, per quanto siano o non siano state vittime, non riescono a vedere il proprio ‘vampiro interiore’, e quindi anche la propria responsabilità – non potranno mai uscire , né guarire, da una relazione affettiva disturbata. Con tanta solidarietà le auguro di ritrovare equilibrio e fiducia.

  18. Arolfetta Luglio 7, 2013 at 8:42 pm

    Rispondo a Lilla:
    si,me lo chiedo anche io… evidentemente per essermi fatta colpire più e più volte da questa persona ho anche io una ferita interna che lui ha reso ancora più profonda…
    è come se mi avesse sparato ferendomi in più punti e quando cercava d sanarmi le ferite io gli ho dato la pistola in mano dicendogli: sparami d nuovo.
    La colpa credo sia anche mia che sin dall’inizio gli ho concesso tutto questo e non ho saputo allontanarlo perchè mi affascinava troppo,mi sentivo contagiata da ualcosa,dal veleno forse,appunto, e poi e non meno importante, mi sentivo sempre ricattabile… è brutto da dire,ma forse l’ho fatto anche x timore e paura.
    sono tanto arrabbiata con lui,ma ancora d più con me stessache non ho mai saputo farmi rispettare.
    e questo ancora prima che diventassimo fidanzati … quando poi c siamo messi assieme ed abbiamo ufficializzato la cosa con amici e parenti e divenuto sempre ancora + difficile distaccarmi da lui.
    ho bisogno d una cura anche io…
    mi manca tanto e mi sento deprivata d tutto…
    mi ha lasciato un grande vuoto dentro perchè se penso a quando riusciva ad amarmi (quelle poche volte) mi fa male e rabbia pensare che oggi potrei essergli accanto..ma fors eè meglio cosi perchè lo ha voluto lui ed è stato lui stesso a fare in modo che si arrivasse a tanto.
    E’ sempre stato troppo sicuro del mio perdono e si è permesso d ripetersi sempre con crudeltà.
    ho bisogno d un sostegno psicologico,ma economicamente non posso adesso…
    ho provato a chiedere ai centri pubblici tipo usl,dsm,consultori… tutti pieni e non disposti perchè in trattamento d casi più gravi…
    non posso permettermi una psicologa privata attualmente.
    come faccio?
    le parole delle amiche e della famiglia sono d parte e benchè mi rassicurino sul momento noon mi aiutano a convincermi fino in fondo,motivo per cui ho paura d ricascarci.
    tutti mi dicono: ma come puoi anche solo sentirti in colpa? d nn aver mai fatto abbastanza? come puoi farti ancora il sangue amaro dopo ttt quel ke ha fatto e come t ha trattata? ma stai bene?!?
    mi sento triste.terribilmente triste.
    è un disgraziato,ma lo amavo davvero.

    • Elisa Luglio 10, 2013 at 4:10 am

      Cara Arolfetta, per quanto riguarda l’aiuto psicologico di cui senti il bisogno, puoi provare a chiedere anche in quegli ospedali della tua città o provincia, particolarmente in certi policlinici ma non solo. Queste strutture offrono un servizio di psicoterapia convenzionato con le asl per pazienti esterni; in genere funzionano abbastanza bene o anche molto bene ed hanno tempi di attesa meno lunghi, rispetto ai dsm, dato che spesso offrono al loro interno, un’assistenza differenziata direttamente per tipologie di problemi (ad es., problemi alimentari, problemi di personalità, depressivi ecc).

      Un abbraccio

      Elisa

    • Susan Luglio 10, 2013 at 1:23 pm

      Anche io per l’ennesima volta ci sono ricaduta. Eppure lo sapevo che è narcisista, ma è riuscito ancora una volta a riavvicinarmi con tanto (finto) amore, come ai primi tempi ed io ho creduto che forse mi sbagliavo, che avevamo passato 3 mesi di crisi ed ora era tornato tutto come prima, è durato solo 10 giorni, poi all’improvviso di nuovo l’incubo. Alla sera mi aveva ribadito il suo amore, al mattino seguente mi aveva telefonato molte volte, poi nel pomeriggio l’ho richiamato e lui niente, alla sera gli ho mandato un sms e lui niente, l’ho richiamato e mi ha risposto seccato che l’avevo svegliato, poi è sparito, senza un motivo. Sono 4 giorni che non mi telefona, ho capito che non ci sarà mai una soluzione, è malato e non sopporta quando mi vede serena. Cerco in tutti i modi di tirarmi fuori da questa sofferenza, ma è difficile perchè continuo ad amarlo anche se mi fa del male e non capisco il perchè di questo mio amore, che non riesce a passare.

    • Rebecca Luglio 10, 2013 at 9:38 pm

      A Arolfetta

      Ho vissuto una storia di 5 anni con un manipolatore narcisista. Dopo centinaia di prendi e lascia ora sembra finita davvero da due settimane. Dire che sto male è un eufemismo. Mi ha letteralmente devastato l’anima e la mente. Per lui ho rinunciato a tutto, ero succube della sua volontà che esercitava in modo sapiente e sottile, attraverso perversi condizionamenti mentali. Oggi mi ritrovo completamente sola, senza amici né lavoro (al quale ho rinunciato dopo vari ricatti da parte sua). Ero innamorata in modo folle, credo di esserlo ancora. Si, dopo tutte le violenze subite, verbali fisiche ma soprattutto psicologiche, sono ancora intrappolata in questa gabbia di follia. Il problema è perché ho scelto di soffrire cosi tanto e cosi a lungo? Perché mi sono lasciata umiliare denigrare e sottomettere fino a questo punto? Perché ho sempre creduto ai suoi falsi pentimenti e perché l ho sempre perdonato e ricercato ogni volta che lui mi allontanava da se? Perché ho sempre cercato di giustificarmi difronte alle sue false accuse ai suoi inutili sospetti e non ho saputo vedere invece in lui la menzogna e quel proiettare su di me cio’ che era esattamente lui a fare? Ho perso la mia dignita’ la mia liberta’ la stima di me stessa, la serenita’ interiore. Ho perso la persona che ero. Ma lo amo ancora. Aiutatemi… Vi prego

    • lilla Luglio 12, 2013 at 10:57 am

      Cara Arolfetta,

      si la psicoterapia non è proprio economica come prendere un gelato, ma non è neanche cosi costosa come generalmente pensano…. hai provato ad informati?
      Ti consiglio un libro che a me è piaciuto molto… Donne che corrono con i lupi!

      Buona fortuna

  19. patrizia Luglio 6, 2013 at 8:15 pm

    Ho bisogno di aiuto, non ce la faccio più. sposata da 29 anni con un narciso patologico, ho abbozzato e abbozzato fino a qualche mese fa, quando – dopo un suo ennesimo tradimento – prima se n’è andato di casa minacciando che mi avrebbe ridotta sul lastrico e simili, poi è tornato a supplicarmi di riprenderlo e poichè io non cedevo ha continuato per un mese ad alternare minacce e stalking con dichiarazioni d’amore imperituro, offese e insulti con pianti e false promesse di cambiare ecc ecc . il solito copione. solo che io non volevo riprenderlo, e allora ceffoni e offese schifose e infine ha messo in mezzo tutti i suoi parenti e un bel giorno mi si è ripiazzato in casa. contro la mia volontà e contro quella dei nostri figli che hanno 21 e 27 anni. ora da cinque mesi vivo così. ho in casa questo essere che non sopporto più, il quale fa come se niente fosse. oggi dolce e disponibile, domani incazzoso e sarcastico. sono sola, non ho più nessuno. non ho parenti e quei pochi cugini che restano vivono a 200 km da qui (per lui sono venuta a vivere in sicilia) non ho amiche, non ho una vita mia, non guido e adesso che sono in ferie sono bloccata a casa in un paesotto squallido e privo di servizi. sto malissimo e non so dove sbattermi. oggi mi ha comunicato che la settimana prossima lui va a trascorrere le ferie nella casa al mare (che io detesto da sempre e lui lo sa). a me non ha chiesto nè se voglio andarci nè se voglio andare da un’altra parte. del resto nonlo ha mai fatto in 29 anni. io non esisto, non conto niente, ma inspiegabilmente devo essere sua moglie e non me ne posso andare. sono vecchia, brutta, repellente e quant’altro, ma devo stargli accanto. o meglio, deve starmi accanto. perchè io me ne andrei. ma non ho idea di dove. e comunque lui mi troverebbe. sento che sto crollando.

  20. Arolfetta Luglio 1, 2013 at 12:01 am

    Vi vorrei aggiornare sull’ultimo accaduto:
    l’altroieri ho sostenuto il mio ultimo esame…ero contenta perchè avrei cosi potuto dedicarmi solo alla tesi e raggiungere finalmente l’agognato traguardo della laurea…
    Mi avrebbe dovuta accompagnare lui,ma per motivi d lavoro non poteva (ha faticato tanto per trovarsi anche solo un lavoretto instabile che non poteva rinunciare per accompagnare me) e cosi ho deciso d farmi accompagnare da un’amica…
    la sede centrale della mia università sta in un’altra città a due ore dalla mia,cosi appena uscita dall’aula è stata la prima persona che ho cercato per comunicare l’esito.
    Gli ho detto: dato che sei rimasto a casa pranziamo assieme?
    solo che io sono con la mia amica, se vuoi mangiamo tutti e 3 altrimenti se non t va ( a lui nn fa molta simpatia…una volta,inutile pure dirlo ,mi ci ha fatto litigare d brutto)torno in città da me,lascio lei a casa,pranzo a casa mia e vengo dopo da te (lui abita in provincia e nn essendo nemmeno automunito lo raggiungo io sempre,facendomi ogni giorno 30 minuti d macchina).
    sapete la sua risposta qual’è stata?
    ” fai quello che cazzo vuoi!” e mi ha sbattuto il cel in faccia…
    ho provato a richiamarlo e non mi rispondeva… ha iniziato a tartassarmi d messaggi ai quali io nn potevo rispondere perchè stavo guidando in autostrada e potevo solo leggere distrattamente col pericolo d un incidente,senza poter far nulla ,incassando le sue parole, impotente….
    sei una merda…una delusione continua… t sei organizzata con la tua amica… dovevo essere io il tuo primo pensiero… dovevi correre da me per festeggiare…
    vattene in giro x negozi con lei…vatti a prendere un gelato…vattene al mare…infilati il costume e vai a mostrare il culo al mare con le puttane come te!!!
    sono rimasta allibita,impassibile,scioccata… non sapevo cosa dire o rispondere…
    ho cercato poi d spiegargli che aveva capito male e che non stavo mettendo nessuno davanti a lui,ma non ha voluto sentire ragioni…
    mi ha staccato il telefono e mi ha detto ke quel giorno non c saremmo visti e che dovevo organizzarmi per gli affari miei…
    è sparito per tutto il pomeriggio per poi richiamarmi sul tardi e prendermi a parole…
    io ero esausta…mi stava rovinando pure l’ultimo esame superato… quello che per me doveva essere un giorno felice e d liberazione l’ha trasformato in un incubo…
    cosi arrabbiata con lui e con me stessa per essermi fatta trattare cosi,gratuitamente e immotivatamente per l’ennesima volta,ho deciso d fare la forte e ho iniziato a sparire anche io… non rispondendo ai suoi insulti e chiamate…
    ha iniziato d nuovo a minacciarmi:” rispondi! se non mi rispondi chiamo tua madre (i miei ,da quando mi ha cacciata fuori d casa a roma -vedete la mia storia che ho scritto qualche settimana fa- non sapevano che c eravamo tornati a rifrequentate perchè si sarebbero arrabbiati e me lo avrebbero impedito…)
    insomma è tornato a farmi del male con la cattiveria i ricatti e le minacce…
    morale: ha chiamato mia madre dicendole tutto…
    hanno litigato…lui l’ha sfidata x telefono offendendo anche lei…
    un ragazzo di 33 anni contro una signora d 60 anni…mia madre gli urlava d sparire e lasciamri in pace,ma lui continuava…
    poi si è calmato ma ha ricominciato a tartassare me ma io non volevo vederlo più…
    troppe volte,troppi errori gravi ripetuti e perdonati…sempre gli stessi…
    1,2 la 3° volta no. non avrei retto.
    sono sparita…
    mi h amandato messaggi d perdono e scuse,ma io nulla…
    x due giorni non ho replicato…mi ha tartassata d chiamate e messaggi a cui non rispondevo…ha messo in mezzo i miei e altri amici in comune x ottenere un contatto con me,ma io nulla ancora…
    oggi mi ha telefonato il ragazzo che lo ospita in casa e mi ha detto che ha dovuto chiamare polizia,carabinieri e ambulanza… perchè lo ha trovato sul davanzale della finestra con una corda al collo legata alla rete del letto ed ubriaco…
    la gente del condominio si è affacciata a guardare e l’hanno portato in ospedale…
    ha parlato con uno psichiatra che lo ha lasciato andare (forse date le condizioni d ubriachezza non ha potuto ascoltarlo)e domattina dovrà ripresentarsi lì a parlare con lui…
    la madre che vive a roma scenderà per badare a lui e a sta vicenda,rischiando pure d perdere il lavoro…la sorella lo ospiterà momentaneamente (perchè il ragazzo che lo ospita ed ha pure dovuto vedere ste scene nn lo vuole più in casa) ma se ne laverà presto le mani perchè lei si è fatta una famiglia,ha dei figli a cui badare e nn credo vorrà pensare pure ad aiutare il fratello che a quanto so le ha già dato gli stessi problemi in passato.
    in ospedale gli hanno tolto il telefono per comunicare,quindi è da stasera che non mi tartassa più.
    Cosa devo fare se ricomincerà?
    ho paura… non voglio ricascarci…
    è un manipolatore…
    lo amo alla follia,ma lo detesto allo stesso tempo perchè mi ha rovinato la vita.
    sn arrabbiata con me stessa per come mi son fatta trattare e perchè se lui si foss eocmportato in modo “normale” sarebbe stato tutto diverso e più semplice…
    mi ha scritto: mi avrai sulla coscienza.
    mi sento in colpa…
    e allo stesso tempo non voglio far nulla per aiutarlo perchè se lo faccio mi affosso io.
    non voglio si faccia del male ,ma non posso più permettergli d farne a me.
    mi sento svuotata dentro…mi ha tolto tutte le forze e qualsiasi entusiasmo per tutto,anche per la vita…
    lo vorrei poter aiutare,ma lui non si vuol fare aiutare nè si aiuta da solo.
    ha bisogno d cure e da solo nn è consapevole…la famiglia nn lo assiste o lo fa per poco e dopo molla…
    io devo pensare a me e alla mia vita.ma lo amo e non voglio si faccia del male.
    ma io devo salvarmi.
    da un lato mi sento come liberata da un peso quando non c’è,dall’altro mi sento in colpa anche solo per dire ste cose…ma nn posso più far nulla.
    aiutatemi.

    • lilla Luglio 5, 2013 at 1:07 pm

      Cara arolfetta non credere di aiutare questa persona con il tuo amore!
      queste sono persone che anche psicologi e psichiatri fanno fatica ad aiutare infatti lo psichiatra l’ha mandato via, dovresti fare la stessa cosa!

      Non ti sentire in colpa per non poterlo aiutare …. sono persone che non si possono e non si devono aiutare perchè il tuo amore è vero lo aiuta a stare in piedi ma ad un prezzo molto caro per te !

      Se proprio vuoi fare qualcosa …ABBANDONALO senza se e senza ma….. se è fortunato cade nel vuoto e chiede aiuto a qualcuno per uscirne…. ma cerca di capire che sono persone malate ……profondamente malate ….. e che nessuno li può aiutare!

      E poi perche mai dovresti aiutare una persona cosi? Non hai di meglio da fare ? secondo me si …. prova …. la vita è bella…. staccati da uno cosi…. fatti aiutare a staccarti da uno cosi ……non ci si puo innmorare di uno cosi altrimenti …..qualcosa non va….. aiuta te non lui e capisci cosa c’è che non funziona bene in te che ti sei innamorata di uno cosi e vuoi anche aiutarlo!

  21. Arolfetta Giugno 28, 2013 at 12:50 pm

    Rispondo al Dott. Brunelli:
    non volevo assolutamente istigare al suicidio nè ho mai riferito le parole che sto confidando a voi alla persona in questione,nemmeno per rabbia, neanche nei momenti in cui mi umiliava,mi aggrediva e mi offendeva…mai. nonostante tutto e nonostante credo se lo sarebbe pure meritato.
    Mi scuso se dalle mie parole è trapelato un messaggio erroneo.
    Ciò che volevo dire è che questo tipo d persone forse cerca solo di attirare l’attenzione su d se tramite richieste d aiuto che spesso sfociano nel ridicolo e pericoloso,fisicamente per loro e per chi li circonda…
    Aver detto: è codardo anche in quello perchè poi non lo fa… non voleva d certo essere una provocazione o un’istigazione…giammai… io questapersona purtroppo la amo ed è questo che non mi fa staccare da lei e non vorrei mai arrivasse a tanto.
    Dico solo che dimostra d essere un falso tragediografo anche in quello perchè conosco gente che non ha mai dato nessun segno d squilibrio e da un giorno all’altro si è buttata dalla finestra…
    Io credo che chi davvero sta male e vuol morire lo fa in silenzio e non “avverte” o minaccia…
    tante persone sono cariche e strapiene d problemi ,ma non passano la loro vita a torturare il prossimo,massacrando anche la persona che dicono d amare.

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 29, 2013 at 1:43 pm

      Gentile Arofletta, certamente era chiaro che lei intedeva riferirsi all’atmosfera da tragedia greca, comunque ho preferito evidenziare il concetto in senso precauzionale e preventivo perché purtroppo viviamo in un periodo di grande psicosi sociale per le questioni amorose con le tragiche conseguenze reali che leggiamo tutti i giorni sui giornali. Meglio quindi sempre cercare di chiarire per prevenire. Mi tocca farlo. E questa prevenzione meriterebbe certo un dibattito a parte, in un altro forum che si potrebbe creare. Quindi il suo intervento che, come vede, contribuisce a chiarirci e ad aiutarci insieme. E’ fondamentale nei traumi amorosi sentire di non essere soli, che qualcuno condivide le nostre pene, i nostri dubbi, che possiamo capire altri e sentirci capiti. Lei sta quindi contribuendo a questo proposito solidale e di ricerca collettiva. Grazie

  22. LEA Giugno 24, 2013 at 2:44 pm

    trovo questo articolo noioso. 3000 alert e poche righe descrittive . Se ci sono informazioni più esaustive di quelle che si possono trovare su wikipedia, si perdono nella noia ripetuti i rindondanti alert…

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 28, 2013 at 6:54 am

      Ha ragione Lea ci troppi alert…ma a volte non sono mai abbastanza, se vuole può collaborare suggerendomi quali potrebbero effettivamente essere eliminati. Grazie

  23. Arolfetta Giugno 24, 2013 at 1:51 pm

    Rispondo ad Elisa:
    non so nemmeno io perchè gli ho concesso,sin dagli albori,tutto questo.
    Forse l’ho inizialmente vista come una sfida con me stessa… proprio io che da sempre avevo avuto carattere e polso da non farmi mai maltrattare da nessuno,ancor meno dai fidanzati, anzi forse ero io che li sovrastavo con la mia indole forte… ho visto una persona che mi teneva testa e l’ho assecondata in tutto e per tutto,anche troppo.
    Troppo tardi ho capito che non era tanto e solo un tenermi testa,ma proprio un comandarmi e muovermi a suo piacimento come una pedina… mi sentivo ua marionetta nelle sue mani in cui teneva i miei fili…
    non ho saputo mai troncare,anche quando ancora non eravamo nulla e non eravamo nemmeno legati sentimentalmente…io credo principalmente perchè ci sapeva fare con me. e sessualmente era il massimo… so che può suonare squallido,ma credo che la cosa basilare che mi ha legata a lui all’inizio è stata quella.
    pure quando mi faceva sentire “sporca” per quel che facevo con lui e per come lo facevo,mi dava vitalità… peccato che l’idillio durava poco perchè quando mi donavo con tutta me stessa,riusciva subito dopo ad umiliarmi e a calpestare la mia dignità .
    mi istigava a lasciarmi andare , a vivermi il presente anche sbagliando,ma poi appena lo facevo mi giudicava… non devi far cosi,hai sbagliato qui e in questo…sei una poco d buono e farai cosi con tutti,non mi fido d te.
    Io sapevo che lui aveva ragione ovvero che non era la prima volta che tradissi ed il mio sopportare tutte quelle offese era forse un modo per scontare la mia pena e pagare per ciò che avevo fatto…ma non con lui.
    Proprio con la persona con la quale non ho mai sbagliato e alla quale sono andata dietro come un cagnolino ho subito i torti più grandi e le ferite più forti.
    sentivo il bisogno d dovergli dimostrare che si sbagliava e non era cosi.
    era una sfida fra me e lui e fra me e me stessa.
    Io non penso che tutti gli uomini che si sono innamorati e han deciso d stare accanto ad una persona che ha tradito con loro,non si comportino in modo cosi puerile con la propria donna.
    Non si può andare a letto con una che si sa è impegnata e poi quando questa si lascia e si decide di starle accanto,le si rinfacciano gli errori del passato che fra l’altro nn ha commesso nei confronti della persona in questione,ma di un’altra… e proprio quella che potrebbe dirmelo che sono una poco d buono,nonostante tutto ha avuto sempre totale rispetto e non l’ha mai fatto.
    Mi ha sempre fatta sentire lurida per errori commessi non nei suoi confronti,ma nei confronti d un altro,quando lui è stato mio complice finchè gli è piaciuto.
    Ha sempre moralizzato: tu avresti dovuto prima chiueder ela tua storia e poi venire da me e invece non solo sei finita a letto con me una volta,ma hai poi continuato altre volte senza chiudere… per questo non mi sono mai fidato d te e ancora oggi non mi fido, Perchè come hai fatto con lui potresti fare anche con me.
    Ma allora perchè mi hai cercata? perchè mi allontanavi e poi tornavi? facevi tutto tu e fors eproprio perchè sapevi che io c’ero e t tenevo le porte aperte.
    Si forse non avresti dovuto tenermele aperte.
    vi rendete conto come mi risponde?
    Mai nessun segno d gratitudine…mai.
    solo offesse assurde,giudizi,moralismi, minacce…
    troia! sei una troia! chissà con quanti hai fatto cosi e pure con me…
    quando io nn riuscivo più ad ascoltAre queste sue parole per telefono chiudevo e mi richiamava dicendomi. devi stare zitta e ascoltare ttutte le mie parole se chiudi chiamo lui e gli dico tutto,saprà tutto!!!
    ma come può una persona che dice d amarmi,fare questo?
    la nostra storia è stata sempre squallida perchè lui l’ha resa tale.
    era nata male,ma io mi volevo impegnare per renderla migliore e invece tutto è andato solo a peggiorare.
    e cosa peggiore si è ripetuto pure dopo che aveva deciso d diventare il mio ragazzo.
    ha messo piede in casa mia,conosciuto i miei amici e i miei genitori ed ha avuto il coraggio d minacciarmi quando mi aveva giurato che non l’avrebbe più fatto e che allora era successo perchè mi voleva far del male per allontanarmi per paura d innamorarsi d una che l’avrebbe tradito e fatto soffrire.
    Non è normale una persona cosi.
    è gelosissimo e le sue storie sono sempre finite per questo motivo penso.
    ha pure tentato d uccidersi in passato e a volte pure davanti a me ,ma nn lo fa perchè è codardo anche inq uello e vuol fare solo scontare la sua infelicità ed insoddisfazione agli altri.
    Io lo detesto e nn lo stimo più,ma mi fa rabbia e odio me stessa perchè non riesco ed ho paura d mollarlo

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 28, 2013 at 7:04 am

      Gentile Arofletta, mi rendo conto del suo dolore e della sua rabbia, tuttavia le faccio notare che la sua conclusione (le ultime due righe) anche se sono evidentemente uno sfogo sono davvero troppo spietate quando dice ” ha pure tentato di uccidersi in passato e a volte pure davanti a me ,ma non lo fa perchè è codardo anche in quello…” – purtroppo ci sono psicopatologie e relazioni devastanti che portano ogni anno in Italia a decine di migliaia di suicidi, meglio non incoraggiare ad essere coraggiosi nel suicidio, qualcuno potrebbe crederci, qualcuno potrebbe leggere un commento come il suo – nel corso del tempo – e decidere che lei ha ragione, sentendosi rinforzato nelle sue fantasie suicidarie, per cui se si minaccia il suicidio bisogna andare fino in fondo, altrimenti sarà disprezzato dal partner e lo farà… in questi casi, quando si ha che fare con persone che attuano questi comportamenti, è essenziale rivolgersi ad uno psicoterapeuta per capire bene come comportarsi, come difendersi e come cambiare le cose… prima che sia troppo tardi.

  24. Arianna Giugno 24, 2013 at 10:01 am

    Ricordo, rileggo me stessa piena di paura, incapace di vivere senza di lui, disperata….
    Quando lessi questo saggio la prima volta, la seconda, la terza, la millesima..aspettando un chissà quale segno che mi facesse stare meglio.
    Nessuno, a parte compagni di viaggio trovati in internet e il meraviglioso Dott. Brunelli riuscivano a capire il mio stato di prostrazione. Sì perchè, quando siamo annichilite, prive di forza, dipendenti affettive come me..percepiamo la reltà in maniera distorta..riprendiamo la relazione in modo compulsivo 10, 100, 1000 volte..convinte che questa debba essere la volta buona. E quando gli altri ci dicono “Forza!” noi pensiamo…”Sì, facile, ma io la forza non cel’ho più”. I danni materiali, fisici e psicologici che questa esperienza ha lasciato, le cicatrici indelebili dentro me, sembravano essere la fine della mia vita. Poi, un giorno ho pensato “Ho 25 anni, ce la sto facendo, non sono distrutta. Sto costruendo una nuova me sulle macerie di quella vecchia”…e quando ho aperto la pagina, ho letto le parole del Dott. Brunelli, sulla possibilità che ci viene data, di ricostruire la nostra esistenza, quando invece tutto ci sembra perduto. Ho dovuto impiegare tutte le forze che avevo per non cedere, ho dovuto smettere di ascoltare le voci interiori che mi dicevano “Torna da lui. è cambiato. Ti manda 1000 sms al giorno, fiori, promesse. Dice che vuole sposarti e fare una famiglia con te. Ha capito.” Quando questi pensieri insani arrivavano dentro me, mi obbligavo a pensare “No! Ora che sente di non averti più un pugno, si è ravveduto..tempo una settimana, forse un mese, tutto tornerebbe come prima”.
    E dopo tanta lotta contro me stessa, l’ho compreso. E non ho ceduto. E ora che guardo la mia vita, l’amore incondizionato per questa persona, con gli occhi della verità…tutto è più leggero. Ho smesso di prendere gli ansiolitici, cerco di controllare da sola i miei stati d’animo. Non dimentico mai che la dipendenza affettiva è sempre subdola e in agguato e bisogna stare attenti a non ricaderci.
    Certo, tempo fa pensavo che la vita fosse diversa, credevo che la gente fosse più buona mentre attorno a me invece vedo molta solitudine, perchè solo pochi hanno un animo buono e sincero. Ma…meglio soli che mal accompagnati. Vorrei che mio padre fosse quì, per vedere che la ragazzina immatura e paurosa che ha lasciato, ora è una ragazza più consapevole, orgogliosa di aver imparato dal padre cosa sia l’amore vero e che non è diposta a barattarlo con qualcosa di fittizio a cui appoggiarsi.
    La vita è meno rosea di quel che pensavo, ma, vado fiera delle mie cicatrici, ora,

    Grazie Dott. Brunelli, grazie a questo posto, un’ancora di salvezza per tutti noi.

    Arianna

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 28, 2013 at 7:14 am

      Grazie a lei Arianna ci dà un segno di speranza, di coraggio e di gioia… la primavera c’è sempre, anche quando tarda a venire, l’alba c’è sempre dopo la notte più nera, il sereno c’è sempre dopo la tempesta, la rinascita c’è sempre dopo la morte… e così dopo gli amori malati e crudeli c’è sempre il tempo del nuovo incontro, del vero amore…. ma per questo è necessario PRIMA incontrare se stessi, amare se stessi, avere fiducia in se stessi, capire che è possibile come scrive lei “Costruire una nuova me sulle macerie di quella vecchia…” credere in questo, scegliere questo e farlo è la ‘via crucis’ necessaria per incontrare un senso più alto e più normale dell’amore, cioè semplicemente un amore che non fa star male che non distrugge l’anima e la vita, e che invece meravigliosamente ci fa toccare il cielo e ci fa vivere nella quotidianità con maggior serenità… l’amore vero allora è possibile, e non è quello che ci fa vivere nel dolore, ma è l’amore che ci fa essere nell’Amore.

    • Sisi Giugno 28, 2013 at 12:29 pm

      Arianna, sono contenta di quanto sei riuscita ad ottenere da te stessa in questi mesi molto duri per te. Immagino che tu ti senta molto orgogliosa dei passi fatti rispetto all’inizio, quando non ti sarebbe parso possibile, così come ora invece sei qui a testimoniare con parole che allargano il cuore. Ti auguro che questi risultati non solo si mantengano duraturi, ma che diventino per te la guida interiore per continuare a crescere e a migliorarti, ritrovandoti e riconoscendo tanti altri compagni/compagne di viaggio che si trovano ovunque e certamente anche qui. Così che quei pochi, diventino piano piano molti attorno a te e attorno a noi.
      Un abbraccio forte forte
      Sisi

      • Arianna Luglio 2, 2013 at 2:39 pm

        E’ grazie al Dott. Brunelli e grazie a voi che ho aperto gli occhi.
        Questo per me è un luogo di serenità, un porto per tutti coloro che soffrono le pene dell’inferno a causa di un amore sbagliato.

        Dott. Brunelli, lei salva molte vite.
        Grazie
        Arianna

    • daniela Luglio 5, 2013 at 3:29 pm

      Che bello leggere di te Arianna.
      Anche io sono stata vittima fino ad un certo punto inconsapevole di un narciso… poi è arrivata la consapevolezza ed il dolore… tanto… e poi la ricostruzione e la libertà di poter scegliere. e poi sei così giovane. brava arianna. abbia fiducia in te piano piano sentirai che tutto quello di cui hai bisogno già lo hai… il resto verrà da sé. Daniela

  25. Alma Giugno 22, 2013 at 9:30 pm

    Salve a tutti. Desidero condividere con Voi la mia storia. Sono una donna di 51 anni, single, lavoro ed ho tanti interessi ed alcuni cari amici. Ho vissuto in passato delle storie d’amore , che si sono interrotte forse per la mia paura di “impegnarmi “veramente e sono caduta vittima anche di dipendenze affettive che con fatica , e con l’aiuto di psicoterapie, ho faticosamente risolto. Fin quando, due anni fa, non ho conosciuto “Lui”.
    Lui che si è presentato a me come se fosse il mio sogno d’amore segreto… affettuoso, appassionato, bello, capace di ascoltare e di capire empaticamente ogni mio pensiero… io all’inizio ero ritrosa, ma poi ci sono caduta…mi sono innamorata, anche se mi sembrava troppo bello per essere vero, e glielo dicevo anche! Ed infatti non era vero… dopo due mesi dall’inizio della nostra storia ricevo una mail da sua moglie… che mi intima di stare alla larga… Il mio “LUI “, quello dolcissimo e che sembrava “perfetto”, era sposato, e con due figli… e non me lo aveva detto!!!
    Mi sono indignata, mi sono offesa, ho condiviso il dolore della moglie tentando di scappare e di lasciare libero il campo…. ma lui ha cominciato ad essere insistente e seduttivo più che mai, affermando che il suo matrimonio era già finito da tempo, ( a detta sua per i reiterati tradimenti della moglie), e che era sul punto di separarsi, non lo aveva fatto finora per aspettare la maggiore età dei figli etc etc.. quanto a me, sosteneva di non avermi detto la verità perché “stava aspettando che mi legassi definitivamente a lui”. Io ahimè ero già troppo innamorata ed avevo perso la lucidità per capire… mi sembrava che nonostante tutto Lui davvero fosse il mio vero Amore e che io fossi il suo vero Amore, questo era , insieme a tante altre cose il succo dei continui sms che mi inviava incessantemente. Insomma la storia è continuata, con Lui sempre presente, con tutte le domeniche e le feste passate con me , che a detta sua ero la sua donna ” da sempre e per sempre”, con la condivisione di momenti meravigliosi anche nel campo dei suoi interessi, campo nel quale ha fatto di tutto per coinvolgermi. Ma nel frattempo, particolare importante, non si separava. Condivideva con me ogni momento libero… la sera lo andavo a prendere al lavoro e stavamo insieme, tornava a casa tardi e forse litigava, e poi si metteva in chat con me ogni sera fino a notte fonda … questo per circa un anno . Io ero come intontita, non capivo , vivevo gli attimi con lui , attimi che sapeva rendere meravigliosi in ogni senso, e siccome non faceva altro che ripetermi che il suo matrimonio era finito da prima che conoscesse me , “mi fidavo”. ” Tu non c’entri niente” … Questo era ciò che mi ripeteva.. Comunque , per farla breve, l’idillio è continuato così per quasi un anno, con me che mi innamoravo sempre più… poi un giorno gli ho chiesto cosa intendeva fare, e gli ho detto che non ci stavo bene in questa situazione… risposta : Telefono chiuso in faccia e silenzio atroce, assenza di quindici giorni… Da l’inizio di una mia terribile sofferenza , che purtroppo si sarebbe ripetuta molte volte. Ma l’orrore è che nel frattempo lui ha continuato a litigare con la moglie ( come già faceva) accusandola ossessivamente dei suoi presunti tradimenti , fino a quando , nel giugno dell’anno scorso , non le ha alzato le mani, cosa terribile e riprovevole, lo so che solo per questo io avrei già dovuto cancellarlo dalla mia mente!!! E’ finito in tribunale , è stato condannato per “lesioni personali” e si è dovuto separare legalmente. Insomma, alla fine , mentre diceva che era lui che voleva lasciare la moglie, si è ritrovato ad essere lasciato. E’ dovuto andare a vivere in uno scomodo monovano, pieno di rabbia e sentendosi “vittima” dell’altrui cattiveria. Nel frattempo, con me , sono cominciati i terribili “tira e molla”: momenti di passione, condivisione e amore, e momenti, o meglio periodi, di assenza , di silenzio, di negazione. Io stavo sempre peggio… innamorata dell’immagine fulgida con la quale si era presentato a me , ed incredula nello scoprire che aveva un’altra faccia … crudele, egoista e traditrice. Si’ , traditrice… perché nonostante ci vedessimo con frequenza e con frequenza facessimo l’amore, ho con dolore scoperto che frequentava le chat… e dava pure appuntamenti.. alle mie rimostranze ed ai miei pianti rispondeva che “quando uno si sente solo parla con chiunque..” Sì, perché , nonostante la mia assidua e giornaliera presenza .. lui si sentiva “solo”. Mi ha posto un ultimatum… o saremmo andati a convivere insieme, o ci saremmo dovuti lasciare… io ero confusissima… lo amavo sì, ma non mi sentivo pronta ad andare a convivere con lui… forse ho sbagliato , lo so… forse dovevo comunque provare.. però non ce l’ho fatta… ho preso tempo , gli ho chiesto di aspettare ancora un po’… è che temevo che, andando a convivere insieme , mi avrebbe presto trasformato in un oggetto di persecuzione… di fatto , dall’amore iniziale, il suo rapporto con me si era trasformato in una serie di accuse: sei egoista, ti fai mancare, sei capricciosa, pensi solo a te , alla tua famiglia ed al tuo lavoro etc etc… queste accuse mi ferivano profondamente , ed ancor più mi ferivano le sue sparizioni… il sabato e la domenica , quando era libero dal lavoro, staccava il telefono e mi lasciava languire in preda a crisi di panico e di ansia .., io che telefonavo e lui che non rispondeva, io che soffrivo e che mi agitavo e lui niente… assente. Poi ritornava, ci abbracciavamo, facevamo l’amore , ma non parlavamo di ciò che era accaduto… il copione era che “LUI ” stava male, ed io ero egoista, e non lo comprendevo… insomma è stato un crescendo di sparizioni ed avvicinamenti, ma io alla fine , sempre più stremata , e soprattutto per la paura che da un momento all’altro mi “schiaffasse ” in viso la presenza di un’altra, io alla fine, dopo l’ennesima sparizione ed angheria ( la richiesta di un suo dono indietro).. io ho detto basta , gli ho inviato un sms in cui dicevo addio … lui mi ha lasciata andare…adesso sto malissimo, penso di avere perso il vero amore, penso di avere perso l’ultima possibilità di amare, ma rileggendo le mie stesse parole mi rendo conto che c’erano troppi segnali negativi fin dall’inizio. Quel che non capisco è se sono caduta vittima di un narcisista manipolatore o è solo stata una storia d’amore , che come tante , muoiono lasciando nella disperazione… Grata al Dott. Brunelli se vorrà darmi un riscontro, ed a tutti voi del Forum per avermi ascoltata , vi invio un gentile saluto.

    • Sisi Giugno 28, 2013 at 2:34 pm

      Cara Alma, comprendo quanto sia difficile questo tuo momento successivo alla tua decisione di dire una volte per tutte: Basta! E’ vero, si sta malissimo, con la sensazione di avere perso il vero amore e con lui l’ultima possibilità di amare!! E’ un cammino di disperazione che per accettarlo presume molto coraggio, tutto il “coraggio” ritirato dalla relazione che portava sempre più vicino alla zona di massimo pericolo: il coraggio di accettare di tutto da un altro pur di rimanere in una relazione malata. Ci vuole proprio un grande coraggio a sopportare di tutto! E’ quel coraggio, insieme ai sentimenti più belli, ma anche quelli più brutti a noi nascosti che è da riportare in noi, è da ritirare. Ma questo ritiro dei nostri sentimenti da “fuori” a “dentro”, non mette in pace all’inizio, fa stare peggio. Scopriamo in questo modo che tutta la sofferenza provata non è causata “unicamente” dall’insensibilità ed incoscienza del vampiro(che ha un compito evolutivo di espiazione tutto suo e particolare anche) così come si era portati a credere prima, ma è qualcosa che “grida al bisogno di essere riconosciuto” dentro di noi e che c’era anche prima, magari rimosso, ma c’era. Questo è il passaggio più difficile poichè le immagini che ci evocano le emozioni sono sempre presenti e a volte ci perseguitano pure. Viviamo di immagini che ci danno l’idea che siano loro a produrre in noi di tutto. Mica facile arrivare a comprendere che siamo anche responsabili in prima persona di ciò che proviamo, nella misura in cui si sono registrate nelle nostre cellule, che hanno tutte una memoria, esperienze di forte panico e di ansia, se non peggiori, passate, ma rimaste, anche se molte volte fuori dalla nostra coscienza. Le immagini stanno là di fronte a noi, ma siamo noi che le percepiamo, ognuno a modo nostro. E se poi qualcuno che si accorge di come le percepiamo, manipola sadicamente quelle immagini, ad. esempio staccandoci il telefono, o lasciandoci languire in ansie o attacchi di panico, ancora di più si è portati a credere che la causa dei nostri dolori risieda nel comportamento di uno/una stronzo/a che abbiamo avuto la sfortuna di amare, che è anche una grande verità, solo che è più inutile che utile. La sua utilità sarebbe quella di voltare lo sguardo di scatto verso l’interno e allontanarlo e invece no, riviviamo l’antico “stordimento” associato magari ad un contatto con una figura d’attaccamento e d’amore e lo stordimento stordisce, non fa guardare dentro e anche a volte un pò piace…molto, a volte è l’attaccamento più forte, attaccati all’esperienza di stordimento, obnubilazione. Quindi questo passaggio è molto difficile da attuare. E’ un cambio di prospettiva, che è anche un passaggio di maturità, la maturazione di quelle parti in noi rimaste bambine a causa dell'”intontimento” prodotto da esperienze di dolore che allora non si potevano comprendere. Intontimento che ancora si va a riprodurre o nell’estasi dell’amore perfetto, o dell’angelo, come lo vogliamo chiamare, o dell’amore perduto o diavolo o vampiro, ma sempre intontimento è. Altre parti invece di noi continuano a maturare e ci permettono magari di coltivare tanti interessi e vivere esperienze di profondo affetto con alcuni amici proprio come succede a te cara Alma. Anche la personalità, proprio come il nostro cervello è dotata di una certa plasticità: parti di noi mature che possono svolgere anche la funzione non ottemerata dalle parti immature e che inoltre possono anche “riparare” quelle stesse parti per farle giungere a maturazione integrata col resto. La psicoterapia serve a questo, serve a rimettere in moto il nostro sistema di auto-guarigione in modo che possa funzionare anche quando siamo da soli, qualsiasi sia il tipo di emozione con cui siamo alle prese. Mi accorgo da quello che scrivi che sei già dotata di un sistema tuo personale che ti porta a riconsiderare le tue stesse espressioni, come se avessi capito che in noi è depositato tutto, anche la chiave per comprendere ciò che in momenti alterni non si riesce ad afferrare e che quando la confusione prevale (ed è purtroppo possibile più volte nella vita) si può sempre tornare in una terapia giusta per noi.
      Sono felice del tuo arrivo e che tu possa scambiare qui, se sarai disponibile, altri interventi.
      Un carissimo saluto
      Sisi

  26. Gio Giugno 21, 2013 at 2:43 pm

    Carissimi da dove posso cominciare? Dai numeri della mia vita e da quelli che quasi ho dato, salvata in extremis grazie a me stessa, alla casualità di vivere vicino a una psicanalista che è diventata discretamente cara amica e che quando ho chiesto aiuto mi ha mandata subito da una collega veramente forte, da amici che mai avrei pensato di avere e dalla mia famiglia dalla quale ovviamente mi ero profondamente allontanata.
    Ecco i numeri: 13 anni di convivenza, 10 di matrimonio due figli.
    Un manipolatore in piena regola. Quando finalmente apro gli occhi nel giro di una settimana scopro decine di tradimenti, case nascoste, viaggi, bugie e manipolazioni a non finire non solo verso di me ma verso tutto il suo mondo di relazioni. denigrazioni continue di me, del mio corpo dei miei amici, della mia intelligenza. A volte pensavo di essere pazza diceva una cosa poi immediatamente dopo la negava dicendo che ero io a sbagliarmi.
    Non sono stupida. sono laureata, carina e piena di risorse ma lo stesso ci era quasi riuscito a prosciugarmi….
    Leggendo il sito mi ha molto colpito l’archetipo del vampiro: in casa ho scoperto decine di film e videogiochi sul tema.
    Ora non sono nemmeno più arrabbiata con lui. Ci metto un secondo a smontarlo. Mi sembra un povero diavolo. Come suo padre. Ho visto che la mia forza consiste nel non considerarlo più nelle decisioni che riguardano la famiglia. Si fa come dico io e basta: solo così lo mando in tilt. Ovviamente mi sto separando.
    Ma il dolore e l’umiliazione e la paura di ricaderci sono fortissimi ma anch’io sono in psicoterapia e tanto per essere prosaici ringrazio ad ogni seduta gli euri che pago al mio analista.
    Ce la posso fare. Ho scoperto dentro di me una forza immensa e la paura di stare sola è diventata la forza di stare sola.
    Mi sono detta un giorno in inglese, non so perchè, forse perchè sto scoprendo un nuovo linguaggio : ” I’m proudly a single woman with two kids, yes I am!”
    Credo anche di avere capito quale sia la mia ferita, il mio vampiro interiore e ci sto lavorando.
    Mi rimane una grande preoccupazione, grandissima immensa . I figli.
    Può pensare di cominciare a manipolare anche loro? cosa devo aspettarmi?
    Non mi pare molto interessato ai figli, se non in maniera molto formale. ma da madre nel loro interesse dovrei incoraggiare una relazione padre figlio, ma faccio bene?
    Non so sono molto preoccupata.
    Attendo vs. feedback
    Grazie

    • Elisa Giugno 26, 2013 at 4:22 am

      Cara Gio, comprendo che ciò che hai vissuto, deve essere stato molto doloroso e sconcertante per te ma per fortuna, seppure con sofferenza e con un valido aiuto, sembra che ora tu ne stia uscendo anche rafforzata e maggiormente sicura. Nel rispondere alla tua domanda, io credo che il rapporto del padre con i figli, debba sempre essere mantenuto perché essi, sono figli di, ed hanno sempre bisogno “di”, entrambi i genitori, i quali si “separano” tra loro due e mai dai figli stessi, soprattutto se sono piccoli o ancora adolescenti. Inoltre, sia i maschi, per un motivo che le femmine, per un altro, a livello evolutivo hanno bisogno di una figura maschile di riferimento per crescere in modo più armonioso ed integrato a livello della loro personalità. Certamente, è possibile che il padre possa tentare di manipolare (ma non è detto che sia così in assoluto, intendiamoci) anche i figli; del resto, è già una cosa che fanno purtroppo, molti genitori , quando si separano per motivi del tutto diversi, addossando reciprocamente al partner non presente in quel momento tutte le colpe del fallimento del matrimonio ed utilizzando i figli come messaggeri di tali colpe, ad es. e costringendoli a portare pesi non loro . E’ possibile quindi, da ciò che racconti, che egli si comporti, purtroppo come temi ed eventualmente, tenti di mettere in cattiva luce una madre o meglio, “moglie” che non lo considera da tempo nelle sue decisioni relative alla famiglia ma comprenderai che questo, è un rischio intrinseco nell’atteggiamento che hai deciso di adottare per difenderti e che nello stesso tempo, è diventato però la tua forza ed allo stesso tempo, la sua grande debolezza portata allo scoperto; infatti, dici che così facendo, lo mandi in tilt. Se non essere considerati, fa male a chiunque, tanto più probabilmente, ciò potrà far male, almeno in un primo periodo, ad una persona che secondo te, è un NP e, quindi, ciò che dall’esterno mi sento di dirti, ipoteticamente, è che egli potrebbe o semplicemente allontanarsi ulteriormente, trovando in ciò un sollievo e mantenendo ancora un comportamento solo formale con i vostri figli, relativo alle visite ed al provvedimento delle loro necessità, per ciò che lo concerne o anche, sparire dalla vostra vita dopo la separazione magari per un periodo; oppure, cercare con loro di chiarire alcuni aspetti della vostra situazione” dal suo punto di vista”, senza che ciò si traduca necessariamente in una loro “manipolazione”, oppure, come già detto sopra, anche tentare di farlo. Come vedi già in via ipotetica, le possibilità, sono più di una e per questo, mi chiedevo se non ti sarebbe di giovamento capire come comportarti al meglio in questa situazione oltre che con l’aiuto del tuo analista, che non so cosa ti consigli in proposito, anche avvalendoti di una consulenza personale di mediazione familiare o altro tipo di consulenza specifica che possa orientarti al meglio anche in relazione all’età dei tuoi figli per perseguire in ogni caso , il loro bene e proteggerli da conflitti che non li riguardano personalmente nella loro identità di figli. Certo, essi dovrebbero essere messi al corrente che i genitori, non vanno più d’accordo ed hanno per questo, deciso di separarsi – in modo che non respirino un incomprensibile clima pesante – continuando però, entrambi ad amarli.

      Un caro saluto ed augurio

      Elisa

  27. Francesca Giugno 20, 2013 at 10:17 pm

    …e aggiungo, scusate, quanto può essere devastante sapere di aver fatto di tutto quanto si poteva fare per amore nella speranza di un miglioramento,sopportando, accettando, cercando di essere nell’ottica della comprensione e del miglioramento, essere stata fedele, onesta, leale e sentirti scaricare veleno e sadismo, senza scrupoli ne pietà, scoprendo che tutto quello che pensavi di aver condiviso non è mai esistito e non ha alcun valre per l’altro….mio Dio quanto fa male….vedere chi hai amato e pensavi ti amasse, perchè in alcuni momenti era così bravo a farlo credere, vedere che butta tutto via come se nulla valesse, come se nulla fosse mai esistito, svalutandoti e denigrandoti senza pietà e senza che tu abbia fatto nulla di male se non amarlo e cercare di migliorare il rapporto, prendendo a pretesto cose irrisorie, chiarimenti su palesi bugie ad esempio…un fallimento, un’illusione, un inganno, una mortificazione….quando si tratta di persone che si amano diventa tutto troppo doloroso.

    • Elisa Giugno 22, 2013 at 12:10 pm

      Leggendo questa altra parte del racconto della tua situazione ed esperienza, mi sembra però che anche se in modo molto drammatico, come succede in questi casi, tu abbia compreso una cosa fondamentale – che dovresti però sempre verificare, una volta che starai un pò meglio, con un esperto che ti aiuti, anche perchè si capisci che soffri molto – e cioè che il vostro rapporto e ciò che credevi di aver condiviso, non era realmente tale e che tutto ciò per cui pensavi di aver lottato, sopportando in nome dell’amore, un’amore che in te c’è e che forse credevi, anche inconsapevolmente, potesse compensare le sue carenze in tal senso. Si rimane attoniti a volte, davanti alla vacuità mentale ed affettiva accompagnata da tanta aggressività, di certe persone soprattutto, se ci si è dedicati, nel bene o nel male, a loro, anche “sacrificando” qualche aspetto importante di noi ma credo che la cosa migliore sia penderne atto e da lì, ripartire, per noi stessi. In questo caso, per te stessa, anche se la sofferenza ed il senso di fallimento e di sconcerto che ti accompagna, comprendo cara Francesca, che dev’essere davvero tanto, con momenti di vero sconvolgimento ed incredulità, sia rispetto all’altro che a te stessa. Ma forse, questa tua comprensione dell'”inganno”, espressa nel post sopra, potrebbe voler dire che ti trovi in un momento propizio ad elaborare una separazione interna ed esterna dalla situazione, con i tempi che ti ci vorranno e per poter rivolgere il tuo sguardo altrove, dove ci sono molti altri bei paesaggi che ti aspettano.

      Un caro saluto

    • Anonimo Giugno 24, 2013 at 11:16 am

      Sono mesi che anche io non scrivo piu’ anche se vi ho sempre letto. Anche io mi sono riavvicinata perche’ credevo ci potesse essere una possibilita’ e invece il solito: menzogne, odio, violenze psicologiche sottili… Stesso quadro stesso squallore alternato alla solita familiarita’ e intesa che trovo sempre tanto grande. Io ho capito una cosa pero’ e cioe’ che quella familiarita’ e’ parte di me e che anche io in fondo ammiro il suo sentirsi al di sopra di tutto in barba a qualsiasi morale. E quindi forse da qui voglio partire, non subendo piu’, mandandolo a quel paese, perche’ non mi fa paura, perche’ le sue bugie ingannano lui e non me. Non avro’ riguardi ne’ comprensione, mi fa pena e’ malato e a differenza di me inconsapevolmente. Bisogna accetare il male che si porta dentro perche’ lo abbiamo tutti e quindi accettarlo anche in loro che pero’ ne sono vittime inconsapevoli perche’ non ne sono coscienti e ne sono dominati al contrario di noi. Ribelliamoci non dobbiamo avere paura! Un bacio a tutte!

  28. Francesca Giugno 20, 2013 at 8:40 pm

    ciao…non scrivo da tanto ma siete nel mio cuore e quante volte ho ripensato alle cose che mi avete detto cercando di capirle meglio; alcune riaffioravano all’improvviso e mi ritrovavo a dire …ecco, questo voleva dirmi Sisi, il dott. Brunelli, Maria,Fabrizio e tanti altri che mi avete sostenuto, con il cuore e l’intelligenza. Ma io sono ricaduta e da mesi non sono riuscita neanche a farmi viva, a riaffacciarmi al sito, con un senso di impotenza e dolore di fronte a questa situazione, di ineluttabilità, di paralisi, di stomaco contratto e oppresso come riempito di serpenti che lo avvinghiano, un senso di soffocamento insomma. La relazione è ripresa ma ora sono stanca, il mio inconsolabile problema era, e in parte lo è ancora, perchè alterna, perchè è un angelo e poi un mostro? Perchè viviamo momenti di intensa emozione e sentimenti profondi e poi tutto si distrugge all’improvviso, dal giono alla notte, da un momento all’altro, e se lo noto e cerco di parlarne diventa solo un’arma nelle sue mani per colpevolizzarmi di qualsiasi cosa, per offendermi e annientarmi psicologicamente. Così la strategia che ho pensato di adottare per sopravvivere, visto che il dolore di queste aggressioni non sono in grado di sostenerle, è quella dellla sopportazione, del silenzio……abbozzando anche di fronte alle più palesi bugie, sotterfugi,umiliazioni, mancanze di considerazioni e di rispetto….perchè? Perchè mi faccio questo??? Perchè alterna e quando torna ad essere affettuoso dimentico… risposte ho provato a cercarle e forse l’ho trovata, ma non la soluzione…visto che ancora sono legata a questo rapporto mortaleche ancora mi provoca insonnia, tachicardia, paura, terrore……sono legata a una parte di lui che purtroppo a tratti meravigliosa, dolcissima, premurosa, un volto d’angelo capace di sorridere dolcemente e di tenerezze che mai ho vissuto prima; ma poco dopo tutto si cancella e quel volto d’angelo si trasforma e diventa un mostro che potrebbe anche togliermi di mezzo, che mi guarda con odio, che mi augura la morte, che mi istiga al suicidio, che mi urla contro come una furia, che mi si scaglia contro mettendomi le mani al collo, che mi istiga a mettergli le mani addosso così poi può massacrarmi, parole sue. Questa scissione, questo volto meraviglioso che si trasforma per una frase, per un pensiero diverso dal suo, per una bugia scoperta, per l’affermazione del mio diritto ad esistere e quindi ad esprimermi è la cosa più difficile da capire e da accettare, perchè quel volto d’angelo lo hai visto, lo hai introiettato come immagine positiva e non capisci come possa trasformarsi in qualcosa che può e vuole procurarti sofferenza, dolore e morte. E’ qualcosa di incomprensibile, o semplicemente inaccetabile. Volevo solo dirvi che ci sono ancora e voi siete nel mio cuore, e che vedo meglio questa scissione e forse la capisco anche meglio ma è difficile così tanto accettare che la parte malvagia debba prevalere su quella “buona” che ti ha incantato, con la quale pensi, ma è solo un’illusione, di aver condiviso momenti di tenerezza e d’amore. Che questo male prevalga sul bene, che quel potenziale d’amore e di tenerezza venga sobbarcato da una violenza inaudita e incredibile che lui per primo nega è la cosa più difficile da accettare, e forse metterla nel cuore e tenere quel ricordo, abbandonando tutto il resto senza pensare che possa cambiare, perchè il primo a non volersi minimamente mettere in discussione è lui, forse è un passo. Rinunciare alla violenza e al dolore, alle menzogne, continue, alle umiliazioni è giusto, è sano…..ma quello a cui rinuncio è anche la dolcezza che così forte a tratti appare….ed è questo il dolore e l’impotenza, che paralizza, atterisce e in qualche modo mi tiene ancora li sapendo che sto rischiando la vita. COn enorme sforzo di volontà e un’accresciuta consapevolezza sto cercando pian piano di prendere le distanze da lui, èerchè SO che devo uscirne, ma come senza quel dolore che sicuramente saprà infliggermi colpevolizzandomi di tutto e ribaltando tutto, ribaltando errori e colpe sue su di me con ferocia inaudita, che mi lascia stramata senza la forza neanche di alzarmi dal letto come più volte è successo. Due persone opposte, un angelo e un mostro, mi tengono prigioniera e io non so cosa sia meglio fare e come farlo senza essere nuovamente devastata, come è già successo. Ho parlato troppo, ho espresso troppi stati d’animo, anche io sono ambivalente in tutto questo perchè non so cosa fare, perchè ancora spero..perchè ho visto la dolcezza e mi lega e poi la violenza e mi paralizza e mi atterisce….ecco, questo al momento riesco a dire. Ah, abbiamo convissuto per un breve periodo e dopo aver visto che si chiudeva ore in bagno mi sono insospettita e ho guardato dallo spioncino: parlava da solo…ma non da solo tra se e se, ma come se c’era qualcuno davanti a lui con cui dialogava, attendeva le risposte, annuiva e poi di nuovo rispondeva o chiedeva, e aspettava annuendo o scuotendo la testa,e rispondeva di nuovo…con nessuno, per almeno un’ora, e lo fa molte volte!!!….forse ho preso troppo alla leggera questa cosa pur essendone fortemente turbata….Non capisco,ho paura ma sono ancora legata e questo mi angoscia..aiuto!!!!…Vi abbraccio.

    • Elisa Giugno 22, 2013 at 6:01 am

      Carissima Francesca, la dolcezza ti tiene legata a lui e la sua violenza ti paralizza; capisci che sono due facce apparentemente opposte, della stessa medaglia (che giustamente, fanno sentire anche te ambivalente), come se tu sentissi di non poterti muoverti dalla posizione e dal luogo in cui ti trovi, quasi tu vi fossi “inchiodata” in modo tale che la tua mente non riesce a pensare ad una soluzione effettiva e finale, perchè tanto forte è il legame, tanto forte è lo sconvolgimento che la situazione fatta di continue situazioni tanto opposte da sembrare paradossali ed impossibili, ti provoca? Per esperienza posso dirti che la strategia che hai pensato di adottare per sopravvivenza, quella della sopportazione silenziosa delle angherie che lui ti fa subire, oltre a non essere salutare, non ti potrà essere realmente di aiuto – e neppure mi sembrerebbe giusto – nè a sopportare le sue umiliazioni e minacce, sotterfugi e mancanza di considerazione nè tanto meno a superare i continui traumatismi che questa persona ti infligge, da ciò che descrivi, anzi semmai, senza accorgertene, potrai accumulare rabbia e risentimento sia per lui che per te stessa, per quella parte che gli permette di fare certe cose. E purtroppo, risentirne, come ti capita, a livello psicofisico con paura e sintomi come tachicardia, mal di stomaco, insonnia. Forse, per cominciare ad uscirne senza esserne psicologicamente devastata, a parte chiedere l’aiuto di un esperto che in questo caso e con la tua grande sofferenza, mi sembra indispensabile, potresti iniziare a spostare un pò il focus dell’attenzione ed invece di chiederti sempre perchè un giorno questa persona, è meravigliosa ed il giorno dopo è un mostro o anche perchè muta a seconda dei momenti e dei discorsi,chiederti piuttosto invece, a cosa ti possa “servire” in senso affettivo reale, la dolcezza di una persona che un attimo dopo o in altri situazioni, ti minaccia e ti sfida e magari, provare a capire quanti sono i momenti di quella dolcezza rispetto a quelli in cui sei invece terrorizzata, angosciata, con disturbi di vario tipo, come paralizzata e se questo, ti sembra un prezzo equo da pagare per quei momenti di dolcezza, che persone simili ti daranno sempre (in genere col contagocce dopo un breve periodo ma la nostra percezione, difensivamente, ce li farà sentire come amplificati ) insieme a violenza ed una sorta di negazione del tuo diritto ad esistere come persona. A me sembra che tu sia una Persona che senz’altro merita di più e che data la tua grande carica emotiva, che trapela dal tuo scritto, possa anche trovare, con un aiuto, il giusto, giusto per te, modo per uscirne ed anche maggiormente integrata rispetto ad ora e con un rinnovata capacità di scegliere – e non di sopportare e basta, per sopravvivenza, o per avere delle gocce di dolcezza in una situazione che ti fa sentire generalmente minacciata , mentre nei rapporti in cui c’è condivisione, dovrebbe esserci, semmai una reciproca tolleranza – con chi stare e stabilire delle relazioni d’amore ed affetto reciproco. Ti invito davvero, se non lo hai già fatto, a chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta esperto in queste situazioni problematiche, superando qualsiasi problema, nel caso ci fosse, di imbarazzo e che ti guidi, sostenendoti a fare i primi passi per uscirne e a svincolarti, internamente, da questo legame. Vedrai che con un pò di tempo e pazienza, quello che lui potrà allora dirti, avrà molto meno presa su di te e che in virtù di ciò, lui si sentirà più debole rispetto a te e nella necessitò, se ci riuscirà, di fare da solo i conti con i propri mostri interni che ora mette invece tra di voi, affinchè sia tu a farci i conti, cosa ce non poi perchè sono i suoi ed appartengono al “suo” problema e derivano dalla sua evoluzione.
      Infine cara Francesca, vedrai che la dolcezza potrai trovarla, con forme diverse da quelle che forse in quest’uomo, ti attraggono – magari perchè fanno presa su qualche tua carenza specifica ed antica – ma autentiche, in altre persone ed in un altro uomo del quale, quando riuscirai a fare spazio al tuo interno, potrai nuovamente innamorarti ma realmente ricambiata, cosa che rende allora davvero applicabile senza distruttività ed autodistruttività, il principio della tolleranza reciproca su certe piccole cose che possono infastidirci dell’altro.

      Con tanto affetto e solidarietà
      Elisa

      • Francesca Giugno 29, 2013 at 9:31 am

        …ho letto,ascoltato le tue parole…ora non so rispondere ma solo esprimere un senso di gratitudine, sicuramente devo riprendere un percorso di psicoterapia; spero che prima o poi queste parole, questi concetti, questi consigli dentro di me fioriscano e che io torni a vivere.

      • Sisi Luglio 11, 2013 at 8:22 am

        Francesca, ti volevo dire ancora…quando si terminano relazioni così dolorose nell’intensità, nella frequenza e nelle modalità che descrivi del tuo attuale rapporto, “riguardo, ragionevolezza, o anche una discussione civile” sembrano non c’entrare proprio niente. Perchè dovrebbero esserci riguardo, ragionevolezza o anche una discussione civile in un momento così forte come quello della separazione, quando nei momenti più banali ti è stato fatto pressochè di tutto? Vorresti evitare la “lite violenta, brutale, con accuse, insulti, denigrazioni e minacce” nella separazione, mentre invece li subisci nel quotidiano sempre, anche quando non accadono, perchè hanno superato ormai abbondantemente il limite del prevedibile e dell’imprevedibile insieme. Ma non è tanto questo che volevo dirti. Penso che nel prendere la decisione di separarsi, la discussione civile tra voi è da escludere e per me anche da evitare, coi presupposti che ci sono, ma un certo grado di riguardo e di ragionevolezza all’interno di te nel farlo con aiuti di supporto esterni, per compiere le azioni giuste, sicuramente si. Quelle stesse azioni che ti permetteranno di annullare o ridurre al minimo la possibilità o le conseguenze di una lite violenta, brutale, con accuse, insulti, denigrazioni e minacce. Anche le azioni di separazione potranno diventare azioni di amore e di salvaguardia di te, dei tuoi sentimenti e di tutto quello che c’è stato, dell’amore che hai dato e che hai anche condiviso. Sì, perchè non c’è bisogno di distruggere tutto dentro di te per arrivare a lasciarlo, è questo che ti porta via energia, la lotta tra il bene e il male dentro di te. Per lasciarlo nel modo giusto hai bisogno dell’energia dell’amore che ti è rimasta dentro. Anche fosse rimasta poca poca questa energia d’amore, queste piccole gocce d’amore rimaste, sono da costudire con grande cura da parte tua insieme a chi lo sa fare con te, perchè avranno comunque la forza di giudarti in un “sentiero parallelo”, diverso da quello dove si incontra, nella separazione, solo violenza e brutalità, ma quello che ti porterà nella “fiducia” verso la liberazione…
        No, da quanto ne posso sapere io nella mia esperienza non è proprio detto che in questi casi le separazioni avvengano sempre in maniera violenta, anzi, molte sono le persone che rimangono stupite da un risultato molto diverso. Ti abbraccio con fiducia!

    • Sisi Giugno 22, 2013 at 10:26 pm

      Scusa Francesca, ma per te quando una situazione si può definire urgente? Per chiedere almeno un consulto con uno psichiatra che ti spieghi meglio le cose e ti indichi alcune possibilità? Questa potrebbe essere una persona molto malata e con bisogno di cure adeguate!! Si deve curare e ne ha tutto il diritto, perchè glielo vuoi negare? In maniera quasi distratta, ma alla fine del tuo intervento, riporti cose che sai benissimo essere molto gravi, perchè lo fai? Attendo che anche altri ti rispondano.

      • Francesca Giugno 29, 2013 at 9:18 am

        non gli voglio negare assolutamente le cure anzi è cio che vorrei di più che si curasse ma ogni vota che ho rovato a dirglielo ha avuto delle reazioni inconsulte; ho provato anche a dirgli di andare insieme per una terapia di coppia magari così percepiva in maniera più sostenibile da parte sua, aveva così ancora una volata la possibilità di attribuire colpe e problemi a me ma almeno visitavano anche lui, ma anche di questo non ha voluto saperne. Io non so come posso fare per convincerlo a farsi curare…..

      • Sisi Giugno 29, 2013 at 6:44 pm

        Ok, scusa, è che volevo intendere, potendomi sbagliare, ma sento che vale comunque la pena dirlo, che “con te di mezzo” non è possibile che lui si curi. Io lo sento che tu vorresti che lui si curasse. La prima cosa che mi ha colpito di te, prima ancora della tua capacità di analisi, è stata proprio il tuo forte e pulito sentimento d’amore verso di lui, che mi è è arrivato tutto. Il punto è che qui occorre pensare ad un altro modo di fare, visto che reagisce male a proposte che hai fatto molto bene a fare a suo tempo(“chiedi aiuto” oppure “andiamo insieme”). Poi certo mica può diventare una “battaglia”, potrebbe anche non volersi curare mai, fino al punto che di sicuro ci pensa la vita con i suoi accadimenti. Certe persone che hanno certi disturbi, proiettano al di fuori la loro patologia, fino al punto di pensare che la causa della propria sofferenza, in questo caso anche e soprattutto ira ed esplosione degli impulsi più triviali, sia proprio “Cappuccetto Rosso” che invece vorrebbe portare sollievo(ho conservato il vestito vestito di carnevale perchè non voglio dimenticare mai più di avere a suo tempo interpretato questo ruolo a mia insaputa). E il progetto piano piano diventa(di nascosto a se stesso e magari chiuso in bagno in mezzo a quelli che sappiamo essere deliri)….fare fuori capuccetto rosso!!!
        E’ questo che mi porta a dire che “con te di mezzo” lui non si cura e sarebbe meglio che lo facesse in uno stato diciamo più libero! Come mi pare proprio lo confermino gli stati che tu stessa definisci mortiferi: che è “devastante sapere di avere fatto di tutto”; “situazione di ineluttabilità, di paralisi,…un senso di soffocamento e insonnia”; “rapporto mortale che ancora mi provoca paura, tachicardia, terrore”; “…sapendo che sto rischiando la vita”. Allora il fatto che tu mi risponda dicendo che la cosa che più desideri è che lui si curi, per me significa che allora tu sei disposta a questo, senza controllare personalmente (dallo spioncino, anche se intendiamoci, hai fatto bene, e pure io avrei fatto la stessa cosa, a guardarci per renderti conto pienamente di come stanno le cose) il come e il dove, ma “togliendoti di mezzo” da sola, prima che possa farlo lui e questo per amore si può fare, non credi? per questo ho parlato della possibilità di richiedere un consulto da uno psichiatra in azienda sanitaria locale che ti possa chiarire meglio le idee. A volte “per amore ci si toglie dalla scena”, se si compende che nell’immagine malata dell’altro il problema siamo noi! E’ certo che fa male!.. ma è più forte l’amore e il desiderio che lui si salvi, come tu stessa mi hai risposto! Poi certo esisti anche e soprattutto tu, che come senti per noi, anch’io ti porto nel cuore. Anche solo qualcosa di te va bene per poter ricominciare, basta che tu ci sia!
        Un abbraccio lunghissimo
        Sisi

      • Francesca Luglio 1, 2013 at 8:53 am

        Cara Sisi, fai bene a mettermi in guardia, lo so o forse non completamente perchè c’è quella irragionevole e testarda parte di me che non riesce, non vuole farsene una ragione,non riesce ad accettare e si lega a questi “maledetti” momenti belli e alle sue espressioni di dolcezza e tenerezza da sembrare quasi un angelo, un indifeso…salvo restando che repentinamente o per motivi a me sconosciuti o per mancanze sue (menzogne,raggiri,tradimenti,mancanza di considerazione,offese)che ribalta completamente su di me si trasforma nel volto, nella voce, nei gesti,dicendo che sono io che ce lo porto, io che capisco male, io che faccio i drammi paradossalmente proprio mentre il dramma lo sta facendo lui mentre mi accusa, con urla,insulti,minacce,tentativi di aggressione etc; quindi lo vedo trasformarsi in qualcosa di mostruoso che non riescco neanche a riconoscere, che gli cambia i connotati del viso, che atterisce. Certo ho pensato, sbagliando, che lo potevo aiutare, che avrei trovato il modo,e non ci sono riuscita, di farlo curare. Lui non ne vuole sentire parlare perchè nega e proietta tutto quello che fa sull’altro, proietta tutto anche nel momento in cui sta facendo palesemente una cosa lui, ad esempio urlare e insultare, dice che lo sto facendo io, mentre lui esagera nella descrizione di una cosa che obiettivamente è un’iniezia dice estemporaneamnete che io esagero e faccio drammi; Sisi ho saputo che otto anni fa è stato ricoverato per tre mesi in clinica neuropsichiatrica dopo otto mesi di cure che non andavano a buon fine; me lo ha raccontato la sua ex ma è stata vaga sulla diagnosi…lo hanno dovuto costringere alle cure non con un TSo ma non era in condizioni di andare al lavoro, allora la sua ex che probabilmente era più forte di me,e lui sembrava averne un rispetto maggiore, gli ha posto un out out, o ti vai a far curare o vai via da casa mia subito e riferisco al lavoro quello che hai (lo avrebbe perso) ha detto che era a liveli di insostenibilità con crisi di panico continue, pianti continui e ripetizione ossessiva di una cosa che gli era successa di cui era terrorizzato (una querela quindi un processo). Da otto anni a questa parte da quello che so non si è mai più curato, ne intende farlo; lui ovviamente non me ne aveva mai parlato ma quando gliene ho parlato io, durante uno dei tanti periodi in cui mi aveva lasciato dicendo che ero una pazza psicopatica di m…che dovevo morire, che non valgo un c…e tante altre cose non ripetibili, allora gli ho detto che sapevo di questa cosa e di smetterla di insultarmi su problematiche che sono sue. E’ andato su tutte le furie e voleva farmela pagare..quattro mesi di silenzio poi è ricomparso e io ci sono ricaduta. Avrei voluto aiutarlo ma non c’è stato niente da fare, lui nega la sua malattia, non si può neanche accennare che possa avere dei disturbi, neanche nella maniera più delicata del forse, del possibile…lui non si curerà mai ne con me ne senza, a meno che qualche altro episodio gli sconvolga tanto la vita da non riuscire più a tenere nascosta la sua malattia, che già dovrrebbe essere evidente per i continui sbalzi,cambiamenti scatti di ira etc.Ma certamente le allucinazioni che ha quando si chiude in bagno sono inequivocabili purtroppo. Ma come dici giustamente il problema sono io e la mia incapacità, nonostante tutto, e di episodio brutto ce n’è stato uno proprio in questi giorni, mercoledì sono stata in ospedale per una crisi d’ansia con tachicardia, difficoltà respiratorie, tremori etc dopo l’ennesima aggressione verbale..dicevo la mia incapacità a sganciarmi nonostante tutto e a prendermi cura di me. Che così non lo aiuto lo so, che rischio la vita forse lo so pur non accettandolo, insomma ho tutti gli elementi per dire basta e non lo dico, allora mi sono ammalata anche io? E questo mi fa sentire persa, senza speranza…..un modo per uscirne senza che la sofferenza mi devasti ci dovrà pur essere? Perchè questo legame è troppo forte nonstante così malato…sarò dipendente,non lo so ma riprenderò la psicoterapia e accetterò tutti quei consigli che possano aiutarmi ad uscirne senza stare peggio di come sto adesso, perchè quello che non riesco a tollerare è la separazione violenta, l’accettazione che non ci sia niente da fare per migliorare le cose quando c’è un sentimento, che queste separazione avvengano sempre in maniera violenta,senza un minimo di riguardo o ragionevolezza o anche una discussione ma niente, per forza lite violenta e brutale con accuse insulti denigrazioni e minacce, e tutto quello che c’è stato, l’amore che ho dato e che ho pensato fosse condiviso almeno in alcuni momenti non esiste più… devastante per me…questo mi manda in tilt,ma come uscirne senza andare in tilt anche io e riuscendo ad accettare tutto questo non lo so. Lui non si curerà a prescindere,anche se è ciò che gli auguro di piu, ma non lo ha fatto in 8 anni, lo ha fatto allora solo perchè è stato costretto altrimenti la ex di cui all’epoca era lui in qualche modo dipendente lo avrebbe sbattuto fuori casa e avrebbe perso il lavoro. Ora dovrei pensare a me come dici tu Sisi, a come recuperarmi ed evitare chissà cosa (la mia mente si rifiuta come vedi); uscirne senza rimanere completamente dissanguata di energie,vitalità,forza… riappropriarmi della mia vita di cui non dispongo più… Basterebbe dire basta e invece non ci riesco…questo mi spaventa di me quasi quanto mi spaventa lui.

      • Francesca Luglio 5, 2013 at 6:30 pm

        car* non ho trovato altre risposte, forse sono un caso disperato e tutto quello che dovevate dirmi me l’avete già detto ma io non riesco a capirlo o a metterlo in pratica e prima ancora ad accettarlo. Ma mi sento molto male, ho paura di non farcela…altre liti, altre altalenanza, speranza riaccesa e mortificazione e umiliazioni il giorno dopo…non ce la facio più non rieco ad uscirne, la mia vita è andata in pezzi

      • Sisi Luglio 7, 2013 at 8:15 pm

        Francesca, sai già tutto. Il primo passo lo devi fare tu. Questo strazio l’abbiamo passato in molti ed è da affrontare per capire cose di te che potrai cogliere solo dopo e con gli aiuti giusti che se vuoi li puoi scegliere fin da ora. Accanirsi sui perchè e a voler sapere prima, diventa solo un atto di fiducia che a me sembra, in questo momento di sofferenza totale ed estrema, tu non possieda più per nessuno. Credo invece che qui ci siano molte persone che ti leggono, ti pansano e ti attendano.
        Anch’io ti aspetto
        Sisi

  29. Susan Giugno 12, 2013 at 9:23 pm

    Sono anche io vittima di un narcisista patologico, sono quasi due anni che stiamo, anzi stavamo insieme, il primo anno e mezzo è stato bellissimo, avevo creduto di aver trovato l’uomo perfetto, forse troppo perfetto. Qualche avvisaglia del suo carattere strano c’era, ma io pesavo fosse solo stress, svolge un ruolo molto importante, poi all’improvviso è cambiato, freddo, e spariva, provocava il litigio, senza motivo, mi diceva che mi lasciava, la sofferenza mia era enorme, ho sempre avuto paura di essere abbandonata, fin da piccola. Poi, esasperata mi allontanavo io ma lui, in modo subdolo mi riprendeva tornando ad essere dolcissimo e pieno di promesse. Questo stress è andato avanti per 4 mesi, dove ho sempre pianto ogni giorno, e più andavo avanti più ero senza forza fisica, lui spariva e tornava sempre più frequentemente, a volte al mattino era premuroso, al pomeriggio freddo, distante, quasi infastidito da me. Ma la cosa assurda che ha sempre continuato a dirmi fino a ieri, che mi amava perdutamente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è che io, la settimana scorsa, gli avevo chiesto se andavamo a fare un week end lontano da tutti, lui felicissimo di accontentarmi mi aveva anche descritto cosa avremmo fatto e poi mi diceva che sarebbe stata una vacanza super. Io, sempre più innamorata ero al settimo cielo. Poi improvvisamente, due giorni prima della partenza è diventato cattivo ed è sparito, lo chiamavo e non rispondeva al telefono, gli lasciavo sms, niente. Ha avuto la faccia tosta di presentarsi il giorno dopo la data che dovevamo partire, dicendomi che non se la sentiva più. Io mi sono molto arrabbiata e sono uscita con amici. Non l’avessi mai fatto, per tutta la sera mi ha inviato sms offensivi dicendomi addio. Io ho cercato di calmarlo e chiedergli il motivo del suo atteggiamento e lui per tutta risposta mi ha inviato una mail dicendomi che non voleva più frequentarmi. Prima mi ha scritto un’altra mail di provocazione, ma io niente. So che mi cercherà di nuovo, ma io non posso andare avanti in questo modo, prendo sonniferi e ansiolitici, esco solo per andare al lavoro ma poi mi chiudo in casa a letto e sto al buio. Sono triste e disperata e non mi va di fare niente, per me è una droga questo uomo e mi spiace che non mi abbia mai amata ma solo usata per succhiarmi energia, più gli dimostravo il mio amore più lui era maligno. Ho pensato di farla finita, ma so che devo amarmi però non so come uscirne.

    • Elisa Giugno 19, 2013 at 8:15 am

      Cara Susan, quella che descrivi, mi sembra una storia simile per certi versi, ad altre che qui ho letto ma ognuna di esse poi, è per altri aspetti, unica, così come lo sono le persone. Mi dispiace molto per la situazione in cui ti trovi e per prima cosa, desidero esprimerti la mia solidarietà.
      Hai provato a chiedere un aiuto anche psicologico ( oltre che farmacologico, da come scrivi), in modo da poter capire meglio la tua situazione e cosa ti tiene internamente così legata a lui (ne parli infatti, come di una “droga” per te….per cui potrebbe sembrare, ipoteticamente ed in base all’articolo sopra – che intanto, potresti leggere, per informarti, insieme alle tante ed utili testimonianze che qui ci sono – poter aver fatto presa su qualche tua vecchia ferita irrisolta), nonostante questo legame, ti faccia sentire così male? Potrebbe essere un primo passo per iniziare a capire pian piano, cosa e come fare per uscirne e come cominciare a riprenderti dalla tua depressione. Cosa che ti auguro avvenga al più presto.
      Con affetto. Un abbraccio.
      Elisa

      • Susan Giugno 20, 2013 at 11:40 am

        Grazie Elisa, cerco ogni giorno di risollevarmi e un po’ ci riesco, ma poi arriva una sua mail, un suo sms, un post strano su fb e mi abbatto. Sì dovrei non leggere quello che scrive, ci proverò. Ma il legame è ancora forte, lui mi tiene attaccata ad un filo, appena cerco di scappare, lo tira e torna per un attimo adorabile ma io adesso che lo so, reagisco e mi ribello, ma lui vedendomi così diventa più dispettoso. Ma come è possibile che, facendomi soffrire, io possa ancora amarlo? Pensavo di essere una donna intelligente ma ora ho i miei dubbi. Sì, ho trovato una ferita del passato e ora sto lavorando su quella.
        Grazie ancora per le belle parole. Un abbraccio anche a te.

    • Maria Gabriella Giugno 19, 2013 at 3:08 pm

      sbatti la testa piangi chiuditi al buio ma cerca di allontanarti da lui se però hai ancora pensieri di suicidio rivolgiti ad un esperto in teoria ognuno di noi ha la forza di superare un abbandono ma queste persone come dici tu succhiano energie quindi senza vergogna chiedi aiuto esterno

    • lilla Giugno 20, 2013 at 12:02 pm

      Ciao Susan,
      la storia che racconti è la terribile storia che ho vissuto io e che anche altre persone hanno avuto la sventura di vivere!

      Esattamente un anno fa, in preda alla disperazione, approdai su questo blog e scrissi subito al Dott. Brunelli perchè mi potesse ricevere, ero a un passo dal baratro e con un bambino piccolo, l ho fatto più per lui che per me, ma per fortuna l ho fatto!

      Ero nel peggiore degli incubi, martorizzata psicologicamente da questo “uomo ” maligno e profondamente disturbato, piangevo di notte e di giorno e non avevo piu energie che per lui.

      Dopo un anno di psicoterapia, sono riuscita ad allontanarmi dal vampiro e l ho abbandonato ai suoi mostri con cui è lui a dover fare i conti non io, e lo scorso week end ho incontrato un nuovo uomo … un uomo rispetto e gentile ….delicato e attento…. comprensivo e altruista… e sono riuscita ad apprezzare molto il tempo trascorso con lui…. e ho voglia e piacere di conoscerlo meglio!

      Magari durerà poco o tanto …chi lo sa …. ma l’importante per me è essere uscita dall’incubo!

      Non è per niente facile e so che non è finita e che c’è ancora un po di strada da fare perchè dopo queste storie non è facile riuscire a relazionarsi con serenità e spontaneità!

      Ma la sensazione che ho avuto stando con questa nuova persona è stata come quella che potrebbe provare una persona che viene rapita e schiavizzata per lungo tempo e poi rilasciata. Siamo solo all’inizio…e sono ancora un po confusa…frastornata….il ricordo del trauma è ancora fresco….ma il sapore della libertà e della pace con me stessa lo sento sulla pelle e piano piano sicuramente tornerò a vivere una bella relazione ….una relazione appagante e basata sullo scambio reciproco che accresce entrambi.

      Ti auguro il mio stesso percorso ma ti consiglio di farti aiutare perchè da sole non se ne viene fuori, sono meccanismi troppo potenti da poter sconfiggere da soli… non c’è niente di male nel dire a se stessi…. qui da soli non ce la si fa…io sono andata a cercare aiuto …..fallo anche tu!

      Ciao e grazie Dr Brunelli!

      • Pier Pietro Brunelli Giugno 21, 2013 at 11:54 pm

        Mi scriva qualche sua notizia privatamente. Un abbraccio.

      • Susan Giugno 23, 2013 at 11:04 pm

        Grazie Lilla,
        io non so se riuscirò ad amare un’altra persona per due motivi: il primo è perchè ho ancora lui nel mio cuore, lo so che dovrei disinnamorarmi dopo tutta la sofferenza che mi ha procurato, secondo è che mi ha talmente tanto traumatizzata che ho paura di incontrare un altro come lui.
        Il mio narcisista non vuole fare a meno di me, continua a torturarmi psicologicamente non a livello fisico, non ha mai alzato le mani su di me. Oggi gli ho detto basta, ma quando faccio così, vuole riprendermi e diventa adorabile per poi, subito dopo diventare freddo, non so se hai visto il film Angoscia, degli anni 40 con Ingrid Bergman, bene, l’attore protagonista, è un narcisista patologico e purtroppo assomiglia, non solo fisicamente ma anche con i modi di fare al mio vampiro. Spero di amarlo ogni giorno di meno, perchè è una sofferenza grande che delibita il mio fisico e la mia psiche.
        Un abbraccio
        Grazie anche a lei, Dott. Brunelli per questo suo blog che mi aiuta molto.

    • Alma Giugno 22, 2013 at 9:47 pm

      Gentile Francesca, io ti capisco. So cosa vuol dire questa scissione tra Angelo e Mostro. Però , con grande dolore , ti dico che forse faresti meglio a scappare via. L’immagine meravigliosa dell’Angelo alla fine sparirebbe , sormontata da quella del Mostro. Io due settimane fa ho detto Addio… soffro indicibilmente, penso solo alle cose meravigliose che abbiamo vissuto insieme, e non so quando questo dolore paralizzante finirà…inoltre lo immagino già nelle braccia di un’altra , che di sicuro avrà prontamente trovato, intento a dirle le stesse cose appassionate e dolci che diceva a me… è un inferno tremendo..ma non so se è meglio quest’inferno o quello delle sue continue sparizioni e negazioni, delle sue continue colpevolizzazioni nei miei confronti (inframezzate da baci appassionati) e del mio continuo stare in attesa…

  30. Arolfetta Giugno 11, 2013 at 8:53 am

    Rispondo ad Elisa: si, vivo con molta ansia questa relazione come credo sia normale vivere quando le cose non vanno bene e procurano più dolori che gioie… si è esasperati e ci si sente impotenti, incapaci d fare andare bene le cose e cosi si crea un circolo vizioso per cui pure io poi d conseguenza sono portata a sbagliare.
    Per tale motivo non gli addosso tutte le colpe a questo “vampiro” perchè se è cosi lo è pure perchè io gliel’ho permesso sin dal primo giorno dandogli l’agio d potersene approfittare. Forse se fossi stata più d polso dall’inizio non saremmo arrivati a questo punto adesso. Ma è anche vero che sono loro a condinzionarti gravemente e a portarti a comportarti come tu non sei e nn vorresti essere.
    Io gli dico sempre che la mia è una conseguenza del suo atteggiamento e lui non capisce. dice che è solo una giustificazione quando cosi non è.
    E’ brutto da dire e poco onorevole nei confronti d me stessa e della mia intelligenza,ma io soprattutto all’inizio mi sono sentita “forzata” a fare molte cose…
    le ho fatte per paura assecondandolo e quindi falsificando la mia vera natura…
    con lui mi sono piegata a richieste alle quali precendentemente non mi sarei mai sottomessa. E’ come se all’inizio questa storia fosse nata per timore delle sue reazioni… delle minacce… invece d allontanarmi ciò ha fatto si che io mi legassi ancora d più a lui e non è una bella cosa legarsi per questi motivi.
    Mi sentivo sempre con le mani legate e le spalle al muro… come fossi sempre vittima d ricatti.
    adesso sto andando da una psicologa in un consultorio della mia città…
    mi piacerebbe tanto rivolgermi a lei Dott. Brunelli,ma attualmente non posso permettermelo economicamente… Io studio e sono dipendente dai miei e se prima ho potuto spendere certe cifre per “curarmi” adesso non ne ho la possibilità…
    mi sento un pò scoraggiata perchè quando ho fatto il primo consulto mi è stato detto che per motivi d eccesso di pazienti non potevano prendermi in esame… adesso ho il secondo appuntamento venerdi e spero mi accetteranno…
    nel frattempo stiamo provvedendo pure a vedere se c accettano come coppia…
    Io credo che pure lui dovrebbe contemporaneamente fare una terapia da solo,per lui…ma alla fine parla parla ma non la fa… forse perchè pensa di esser nel giusto e d non avere nessun problema o conflittualità interna.
    Spero in bene.
    Un abbraccio a tutti/e

    • Elisa Giugno 20, 2013 at 6:56 am

      Cara Arolfetta, ma se il legame che hai stretto con lui, si è basato su ricatti, sul fatto che ti sei sentita con le spalle al muro e quasi minacciata e sul fatto che purtroppo, per qualche motivo tuo interno – che spero tu possa comprendere in modo che non si ripeta (data anche, oltretutto, la tua giovane età) – glielo hai permesso, al di là di questo, cosa ti tiene legata così strettamente a quest’uomo? Tu parli di potenzialità positive nel rapporto da parte di entrambi ma questo è un pò in contraddizione con tante cose che hai scritto. Il fatto che tu gli abbia permesso di fare cose che in precedenza, non avresti mai immaginato di poter permettere ad un uomo o ad un’alta persona, anche se ciò ti fa sentire in colpa oltre che responsabile della tua parte in quanto è accaduto, secondo me, non dovrebbe però, anche se so che dal’esterno, è molto più facile dirlo, essere un fattore determinante del non poterti svincolare da un rapporto che ti ha fatto e ti fa soffrire in modo particolare anche se ciò, deve giustamente avvenire, nel caso che avvenga a meno che non troviate diversi compromessi , con un aiuto psicologico che in ogni caso possa aiutarti (scusa la ripetizione) a vedere più chiaro nella tua relazione e situazione ed in te stessa. Ed eventualmente, se sarà da parte vostra, un desiderio realmente condiviso, anche nella vostra coppia.

      Un caro saluto
      Elisa

  31. Maria Gabriella Giugno 10, 2013 at 7:07 am

    sono passati 6 mesi e ancora mi manca e l’ho sognato!nel sono mi sbatteva in faccia la sua felicità e l’amore per la sua attuale compagna (quella ufficiale)ho pianto…..

    • lilla Giugno 11, 2013 at 12:12 pm

      Maria Gabriella…. non conosco la tua storia….. ma se sei qui …posso immaginarla!!
      Scusa ma cosa ti manca di persone del genere?? NON TI PUO MANCARE NIENTE!!! Forse la tua, come è stato anche per me, è solo paura di essere abbandonata e rimpiazzata!! Questo non ti deve addolorare ma rendere felice …cosa invidi alla sua attuale e ufficiale compagna??? Di essere martoriata calpestata non rispettata e umiliata psicologicamente?? Sei sicura che ti manchi tutto cio? Lui nella realtà è un inerte che si regge grazie alla luce dello specchio che noi gli riflettiamo….grazie alla nostra luce !! e piu lo si vede come una persona potente affascinante e bella piu gli si rimanda quella luce indispensabile alla sua sopravvivenza!!! Perciò non mollano mai il colpo …. perchè quella luce è l’unico lumino acceso di un esistenza ed anima BUIA!
      Forse non sarà colpa loro…. probabilmente no… anzi sicuramente …ma MAI GIUSTIFICARLI ….perche si rendono conto del male che fanno ed invece di curarsi …. preferiscono martoriare la propria vittima!!!
      Non è mica colpa nostra se sono cosi!!

      • Maria Gabriella Giugno 19, 2013 at 2:35 pm

        tu hai ragione su tutto non lo penso durante il giorno ma lo sogno spesso e il pensiero che stia con un altra mi fa male

      • Maria Gabriella Giugno 19, 2013 at 3:04 pm

        è vero quando dici che la visione dell’altro lo rende forte e ha scelto l ‘altra propio perchè io da quasi subito invece ho colto le sue fragilità e pensavo avessimo superato questa fase e ormai costruito qualcosa di più solido ma parlando con le vittime recenti ho saputo che le abbindola con tante bugie su se stesso professione ecc ecc io quindi non lo gratifico .non invidio nulla alla nuova donna l’ha scelta perchè più vicina al suo mondo al suo grado sociale lui prova anche a puntare in alto ma poi non ce la fa e torna nel suo mondo!!!

      • Maria Gabriella Giugno 20, 2013 at 3:00 pm

        Cara Lilla la mia storia la puoi trovare nel post con data 11 dicembre anche se qualcuno qui mi ha detto di non capirci molto l’ho scritto di getto a pochi giorni dalle scoperte dei tradimenti e molto simile a tante altre qui nulla di nuovo!!!

    • Francesca Giugno 15, 2013 at 9:31 pm

      6 mesi non sono molti…io ho finito la mia storia con un vampiro da due anni e mi capita di sognarlo ancora. ma i sogni non sono piu li stessi di un tempo…cambieranno anche per te vedrai, ma devi fare un tuo percorso interiore prima. Diventare libera e forte e allontanare la rabbia e il dolore da te stessa. si può fare, non devi avere fretta ma andare sempre avanti a piccoli passi. Devi volerti bene, ogni giorno di piu, ama te stessa piu di ogni altra persona, allontana chi ti ferisce e prova a fare cose che non hai mai fatto. conosci persone interessanti che ti arricchiscano l’anima. Fai tanto sport che aiuta a ritrovare la fiducia in te stessa e quindi aiuta a difendersi dai vampiri. Non abbassare la guardia, perche potresti incontrarne altri e non ti dovrai far trovare impreparata!
      Un calcio nel sedere a tutti i vampiri del mondo!
      Ciao

      • Maria Gabriella Giugno 19, 2013 at 2:40 pm

        pratico già sport piscina e cammino molto ho trovato anche un lavoro che un pò mi ha aiutata a non pensare ma ora sono di nuovo disoccupata e i miei incontri sono molto limitati !di vampiri come dici ne ho già incontrati altri e sono stata molto brava ad eviatrli e riconoscerli molto in fretta.Sono singl da 6 mesi !!!

    • Elisa Giugno 21, 2013 at 7:38 pm

      Cara Maria Gabriella, sei certa che non ti manchi piuttosto una parte di te legata a quell’esperienza e che tu temi di aver perso o di perdere o di non poter ricostruire?

      Un abbraccio
      Elisa

      • Anonimo Giugno 24, 2013 at 10:22 am

        ma sicuramnete ho qualcosa in comune con questo uomo serci coni sicuramente mi sono illusa di poterci costruire qualcosa di “normale “questo è il mio più grande sbaglio!!!

      • maria gabriella Giugno 24, 2013 at 10:27 am

        si si sicuramnete !!ma il più grande errore è stato pensare che avrei potuto avere un futuro con lui se tutto si fosse appianato separazioni ecc ecc

      • Maria Gabriella Giugno 24, 2013 at 1:06 pm

        si sicuramnete !!!

      • Maria Gabriella Giugno 24, 2013 at 1:08 pm

        mi scuso ma a volte i miei commenti non si visulaizzanoe riscrivo sono una pasticciona!

  32. paola Giugno 8, 2013 at 11:14 am

    Un consiglio che mi sento di darti e di attendere.
    La terapia sarebbe inutile se non sei capace di stare da sola.
    Prima devi imparare a stare da sola, senza dipendenze. Poi, una volta che sai stare sola
    puoi guardarti in giro e scegliere, mai essere scelta e per giunta usata.
    Ciao Orolf…auguri

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 9, 2013 at 5:53 pm

      Non capisco … in che senso ‘la terapia sarebbe inutile se non sei capace a stare da sola’ ??? Ogni caso è soggettivo, la terapia è sempre utile, anzi ultrasupermultiutile…

      • Sisi Giugno 10, 2013 at 3:03 pm

        Cara Paola, il tuo intervento mi stimola a dire alcune cose personali che rivolgo liberamente a tutti. Da un certo punto di vista, il/la narcisista sanno stare bene soli con loro stessi. Più di se stesso non gli/le piace nessuno, nel senso che dire “solo” è come dire solamente, e solamente significa che lui o lei possono vedere “solo” il loro sé a lui/lei più desiderabile(non ciò che sta veracemente più a fondo). L’altro non si può vedere perché è superfluo(e l’altro sarebbe anche quello che fa vedere più a fondo del sé superficiale), è un di più, ciò che sta oltre o al di fuori di lui/lei. Il/la narcisista nella relazione non è curioso/a, tranne che per sapere ciò che a lui/ lei riguarda: o è un’ammirazione e allora può anche andare bene(ma è sempre il o la narcisista che decide se l’ammirazione espressa è degna di nota, oppure da criticare comunque come scarsa, insomma per dire che si poteva fare molto meglio e non c’è stato l’impegno sufficiente!) oppure è una potenziale critica, assai temuta, che lei o lui (I narcisisti) interpretano come espressione di invidia nei loro confronti e da contrattaccare. Il/la narcisista in questo senso hanno imparato fin dall’antichità a stare da soli, anzi, non avendo mai imparato a stare in relazione con qualcun altro, poiché purtroppo non hanno mai avuto la possibilità di strutturare l’apparato per sperimentare l’empatia, sono al di fuori dei sentimenti, e non al di sopra( che sembrerebbe quasi una visione magari più espansa e comprensiva). I narcisisti, dicevo, e sempre come parere personale alla pari del tuo, sono al di fuori dei sentimenti perché non li comprendono e non possono perchè la cosa, in tempi molto antichi ha fatto troppo male e questo troppo male ha impedito la futura sperimentazione degli affetti d’amore duraturi. I narcisisti non sono solamente cattivi(e lo sono perchè inconsciamennte ricercano la sofferenza che rifuggono in loro stessi, spargendola al di fuori), è solo che provano troppo male, il male antico e penso che anche io, nelle stesse condizioni, avrei, o magari ho fatto nello stesso modo! Il troppo male è troppo male e basta, poi, avendo “imparato a stare da soli”, loro malgrado, noi malgrado, si guardano in giro e scelgono(come al supermercato o in un bel campo fiorito il prodotto o il fiore “più adatto”(?)) e per evitare di essere sfruttati, sfruttano per condizione a prescindere(lo faccio io per primo, prima che lo faccia l’altro e chi si comporta come me, fa bene; ma a questo punto se tutti assumono il ruolo di chi sceglie, chi sta nel ruolo di colui che viene scelto? O bisogna sperare che qualche “allocco/a” rimanga sempre? Oppure si può pensare ad un’altra modalità?). Grazie Paola per avere proposto questo argomento così interessante come quello della capacità di sapere anche(aggiungerei) stare da soli(ribalterei però la sequenza: il bambino prima impara la relazione con l’altro e poi impara la competenza di strare anche da solo ), dando l’opportunità di chiarire su una tematica che, come tante altre, si può prestare a grandi equivoci e facile strumentalizzazione. Concludo dicendo che la psicoterapia, alla pari di una lente di ingrandimento, riesce a fare luce su ciò che è mancato nel nostro passato e, successivamente, ricostruire, nella relazione terapeutica, l’esperienza d’amore indispensabile che porta alla comprensione ed alla risoluzione del progetto personale custodito nell’anima di ognuno, quella del vampiro come quella del vampirizzato. Il primo passo è mettersi in discussione(con l’altro) e non stare da soli. Siamo stati troppo da soli e dannosamente! Soprattutto quando si vivono relazioni narcisistiche che è l’esperienza di solitudine(tradimento,abbandono) più grande in assoluto! Altra cosa è dire di non buttarsi urgentemente, per reazione di fuga al dolore, in nuove relazioni pur di ottenere momentanea gratificazione. Grazie ancora dell’occasione.
        Un caro saluto a tutti
        Sisi

    • Elisa Giugno 10, 2013 at 10:51 am

      Cara Paola, potresti spiegare meglio il senso del tuo consiglio ad Arolfetta? Uno dei motivi per cui si fa terapia, spesso, è proprio l’incapacità di stare da soli ed affrancarsi dalla dipendenza affettiva verso qualcuno e/o qualcosa, ricercata a volte anche spasmodicamente, sia in modo consapevole che inconsapevole (almeno nelle motivazioni) affinché ci fornisca temporaneamente un’esperienza che ci possa un pò “obnubilare” i nostri sensi e la nostra nostra mente, al fine di evitare questa “solitudine” e capacità di auto-riconoscimento dei propri limiti e dei propri meriti.
      Ma questa capacità di solitudine, che non sia solipsismo o uno stato fobico, causa di sofferenza che può essere percepita soggettivamente in vari modi, oppure una reazione a qualcosa che ci è accaduto e ci ha scottato fortemente e che si protrae oltre nel tempo, si basa però, anche molto proprio sulla conoscenza di sè e delle motivazioni che sono alla base dei propri comportamenti, oltre che sulla tolleranza di sè stessi; almeno, una buona parte. E questo, spesso, lo si può ottenere, quando si vivono alcune situazioni affettive molto problematiche o “senza via d’uscita” in chi ne fa esperienza diretta, proprio con l’aiuto di una psicoterapia. Per questo ho difficoltà a comprendere la categoricità del tuo consiglio.
      (Anche perché una persona che si sente senza via d’uscita, come in un tunnel, probabilmente, ha già provato molte strade, senza trovare ancora la sua direzione, suppongo, come mi sembra un pò, da ciò che racconta il caso di Arolfetta. Che ha una storia affettiva molto intricata, per la quale a me, sembra aver bisogno di iniziare a trovare almeno uno dei capi della matassa da sciogliere, per cominciare ad uscire un pò anche dalla sua comprensibile confusione).

      Avendo come base una buona conoscenza e tolleranza di sè, si può generalmente e man mano, acquisire la capacità di stare soli – senza gettarsi appunto, in ogni rapporto – che è poi la base per poter essere con gli altri senza esserne dipendenti in modo anomalo, e poi, anche iniziare a scegliere le persone verso cui andare ( e senza aspettare ed anelare di essere passivamente “scelti”), in modo più ponderato e realmente reciproco.

      Una domanda che vorrei rivolgerti, Paola: “Forse, tu personalmente, temi anche la dipendenza da una eventuale terapia? ” Oppure, sei tornata ad avere brutte esperienze affettive dopo averne fatta, come può purtroppo, capitare a tutti, in certi momenti?”

      Ad Arolfetta, dato che chiedi consiglio, per quello che è possibile qui, personalmente, credo che invece un pò di supporto personale per stemperare questa attivazione emotiva in cui ti trovi (mi sembri vivere in modo piuttosto ansioso la tua situazione, da come la descrivi), potrebbe un pò aiutarti anche se poi, il modo in cui ciò è davvero possibile, è certamente ed evidentemente molto soggettivo dato che ognuno di noi è un soggetto “unico”.

      Un caro saluto ad entrambe.

      Un caro saluto a Maria Gabriella e ad Alessandra.

      • Elisa Giugno 11, 2013 at 7:43 am

        Cara Sisi, grazie per le tue riflessioni, veramente tutte molto inerenti ed interessanti, oltre che stimolanti. Certamente è vero, come tu dici, che il bambino ha bisogno prima di imparare a stare con l’altro e solo dopo può apprendre a stare anche da solo, altrimenti, gli sarebbe impossibile. Solo dopo, nella evoluzione, si può dire che l’adulto, una volta che si è individuato come soggetto con proprie personali caratteristiche, può iniziare allora ad andare verso gli altri. Ma spesso, è proprio questo diventare o ridiventare, individui, ad es., dopo esperienze traumatiche, che è difficile per molti ed è qui che anche la terapia, può essere di aiuto. In effetti, la solitudine e lo “stare soli”, sono un termine ed una situazione che hanno in sè molte connotazioni affettive, esistenziali e modi in cui possono essere pensate, oltre che vissute. Alcuni la temono perchè ciò comporterebbe uno stare con se stessi che si teme, altri la ricercano perchè non si accorgono degli altri e dei loro sentimenti reali e perchè tali altri sono sempre in ario modo, “insufficenti”; altri, la subiscono, in modo conflittuale, temendo ad es. sia se stessi che gli altri. Insomma, è davvero un tema, quello che hai sottolineato, molto ricco di sfumature e meritevole di approfondimenti, sempre nel contesto degli argomenti qui trattati.
        Grazie degli spunti ed un caro saluto

      • Sisi Giugno 19, 2013 at 6:14 am

        Grazie per la risposta Elisa. Tu sai sempre andare a fondo su certi aspetti, arrivando con grande delicatezza ad offrire qualcosa in più, come lo fai anche in questo caso. “Stare soli” è un’esperienza che certamente riguarda tutti. E come il “silenzio” è la porta d’ingresso di mondi diversi e a volte sconosciuti tra loro. “Stare soli” “silenzio” e “solitudine” sono condizioni queste che mi riguardano da vicino, come per molti altri, anche perchè i conti alla fine e verso l’esistenza sono sempre anche a livello personale. Per vivere la condizione dell'”essere soli”, l'”essere insieme”, l'”essere nell’altro”, capire quando è utile o quando ci si trova nell’uno, nell’altro o in quell’altro, occorre spostare continuamente la nostra percezione ed è una pratica, una disciplina che chi la vuole seguire, ognuno con metodi propri, dura tutta la vita. Ma questa cosa che tu dici sullo “stare soli” di alcuni che la ricercano perchè non si accorgono degli altri e dei loro sentimenti reali, che può senz’altro calzare per un/una narcisista, la sento molto vera anche per le persone che nella vita vengono vittimizzate nelle relazioni. Anzi, in questo periodo mi capita di riflettere su quello stato che gli psicologi e psichiatri chiamano “Alessitimia”, una sorta di incapacità a riconoscere le proprie emozioni. E mi chiedo, non potrebbe esserci alla base del comportamento “ingenuo” della persona che porta inconsapevolmente una ferita narcisistica, questa condizione d’incapacità a mentalizzare le proprie emozioni momento per momento, fino al punto di somatizzarle(con disturbi vari) e se ancora non basta per comprenderle, oggettivarle ad esempio in una relazione con un vampiro?
        La domanda è aperta a tutti.
        Cara Elisa ti abbraccio forte e un saluto particolare al Dott. Brunelli.
        Sisi

        • Pier Pietro Brunelli Giugno 19, 2013 at 6:15 pm

          Cara Sisi, lei sta diventando sempre più preparata sulle questioni più profonde della psicologia del trauma sentimentale. Un caro saluto e come sempre grazie per i suoi preziosi interventi, che insieme a quelli di Elisa costituiscono veramente due esperte colonne portanti in questo forum. Inoltre grazie a tutte le persone che partecipano con le loro testimonianze e soprattutto a quanti fanno attenzione anche alle altre persone, cercando di dare sostegno, conforto e pareri illuminantui, E’ importante il vostro aiuto, e più ci si sente con la volontà di aiutare e più si è aiutati, l’amore ritorna con l’amore, sempre.

      • Elisa Giugno 20, 2013 at 7:31 pm

        Cara Sisi, la tua intuizione, secondo me, è davvero meritevole di ulteriori approfondimenti, perchè secondo alcune ricerche e libri che anch’io ho letto su questi temi, sembra esistere una grande predisposizione nelle persone con alessitimia, a sviluppare vari tipi di dipendenza, tra cui naturalmente, la dipendenza affettiva. Che può creare una sorta di apparente rassicurazione per un certo periodo. Forse perchè il legame con l’altro, nel caso che tu riferisci, un np, consente loro- per la prima volta e sfortunatamente – che a causa del problema che vivono, sono carenti nella capacità di simbolizzare adeguatamente le proprie emozioni e gli affetti e di distinguerle dalle proprie percezioni e sensazioni fisiche, di trovarsi su un “palcoscenico” interiore (anche “oggettivizzato” come affermi giustamente tu; anche il loro corpo, semplificando parecchio, oggettivizza ciò che la loro mente non simbolizza) dai contorni inizialmente molto forti nel quale si vivono da protagonisti alcuni sentimenti con modalità fino ad allora sconosciute e per questo, spesso affascinanti e resi ancora maggiormente tali dal forte contenuto proiettivo dell’altro. Che allo stesso tempo, però, confonde. Certo, il “risveglio” è, credo, anche più duro per le persone davvero alessitimiche perchè un’altra loro caratteristica, sembra essere anche l’incapacità di base di confortarsi da sole e ciò può predisporle maggiormente nel caso di traumi affettivi forti, al ricorso all’uso di sostanze come alcol ed alcune droghe (non è certo un assoluto ma una possibilità che esiste ) e cibo esagerato o al rifiuto dello stesso, oltre che naturalmente ad ulteriori espressioni somatiche del disagio. Così come sempre nel corpo, riverseranno tutta la rabbia legata al’esperienza suddetta. In fondo, mi chiedevo, essendo queste persone ancora legate ad una espressione arcaica, da alcuni definita anche psicosomatosi, del disagio psichico, relativa ad un’età in cui era normale essere dipendenti affettivamente per soddisfare i propri bisogni, un attimo prima ancora che venissero espressi – come insegna lo psicoanalista britannico Winnicott – e quindi ad uno stato presimbolico, quanto antica o precoce deve essere la ferita che costoro, portano in sè e come arrivarci con la psicoterapia, in modo che ne prendano poi coscienza e la possano anche elaborare simbolicamente? Ad es. in una persona con difficoltà alessitimiche, come arrivare alla conoscenza ed elaborazione della propria parte collusiva e di ombra o figura dell’ombra come ad es. il vampiro interiore che ha permesso l’accesso a quello esteriore, con il quale ci si è trovati ad un certo punto, a fare i conti? Mi sembra una ” sfida” notevole, anche se penso e spero, sia con i giusti modi e tempi, oltre che pazienza affrontabile. Mi piacerebbe conoscere il tuo parere in proposito, oltre a quello di chiunque altro voglia esprimersi in proposito, con pareri e testimonianze.

        Volevo aggiungere due cose e cioè che un’ulteriore caratteristica di persone che soffrono di alessitimia, è secondo alcuni ricercatori, quella di aver sviluppato da piccoli con le loro figure di Attaccamento, un attaccamento insicuro – evitante che generalmente predispone sia all’isolamento che alla dipendenza affettiva.
        Questi due aspetti, mi è comunque sembrato di riscontrarli a volte in alcune delle tante testimonianze e descrizioni del blog.
        Poi, sempre sulla base di alcune letture, mi chiedevo se anche in alcuni narcisisti patologici, quelli almeno non maligni e “perversi”, con altrettanto scarse capacità empatiche, non si possa parlare di una alessitimia ed incapacità di mentalizzare da una parte e di riflettere, in particolare sulle proprie emozioni e sui loro effetti sugli altri, dall’altra. E se quindi, un intervento magari di tipo pedagogico finalizzato all’acquisizione di una maggiore capacità metacognitiva, non possa essere per loro possibile ed efficace ed aprire la strada magari ad interventi anche più approfonditi, se necessario ed utile. Lascio questa domanda ed ipotesi in sospeso.
        Grazie a te Sisi, per il tuo interessantissimo sguardo su una tematica così delicata e per gli spunti sempre presenti nei interventi.
        Un abbraccio forte anche a te.

        Grazie a tutti per risposte ed approfondimenti eventuali sul tema.

        Elisa

      • Elisa Giugno 21, 2013 at 7:33 pm

        Cara Sisi, mi chiedevo se tu non volessi anche intendere, riferendoti al problema della Alessitimia, utilizzando altri termini, dato che hai parlato in un altro tuo intervento di “progetto dell’Anima” che ognuno di noi custodisce in sè, ad un rapporto tra “silenzio”, vissuto in genere problematicamente – e sotto vari punti di vista, per ciò che esso può comportare sia in positivo che in negativo – dalle persone che sono affette da questo problema e “voce dell’Anima”, che potrebbe essere ascoltata, ovvero “sentita” finalmente, in tali persone, attraverso l’instaurarsi di un rapporto con un narcisista vampirizzante (devo dire che nel caso di alessitimici totali, credo che il Np trovi molto poco, da quasi subito da succhiare, a meno che non riesca però, purtroppo, ad avere un gioco più libero con le manipolazioni) ascoltata attraverso la “rivelazione” di un progetto che fino ad allora, prima della inevitabile delusione, sembrava quasi impossibile anche solo da immaginare e se quindi, il “dono” che si pensa di ricevere in questo caso, tramite la possibilità di un sogno d’amore, non sia di fatto, una differente o inaspettata capacità di simbolizzare le immagini ed emozooni di questo.

      • Maria Gabriella Giugno 25, 2013 at 1:27 pm

        contraccambio i saluti

      • Sisi Luglio 1, 2013 at 9:42 pm

        Cara Elisa, ti devo dire una cosa importante. Giorni fa avevi posto la domanda se anche per il narcisista, quello non maligno o perverso, che a me ha fatto pensare al tipo “fragile”, si possa parlare anche per loro di una forma di Alessitimia. Ti ho risposto che per me no. Invece ora penso che questo legame ci possa stare, anzi lo sento proprio possibile! L’altra notte mi sono andata a letto riflettendo su questa cosa. Ho fatto un sogno. ho sognato un giovane ragazzo che poteva avere poco più di 20 anni. Stava attraverando un basso ponticello che è crollato. Lui si è alzato ed è venuto verso la mia direzione. Mi sono accorta che aveva bisogno d’aiuto perchè dalla caduta aveva perso la memoria e non sapeva più chi fosse e come si chiamasse. Io sapevo che quel giovane ne aveva combinate diverse, prima dell’amnesia, era straffottente e a capo di una banda. Lo tranquillizzo dicendo che arriva l’ambulanza e stanno arrivando anche i suoi genitori. A quel punto mentre arrivano tutti lui si sente mancare e ha una crisi epilettica.

        Solo ora che sono passati un po’ di giorni ho pensato all’improvviso che potesse esserci per me una risposta a questo quesito che mi era e mi è rimasto in testa e più ci penso e più penso che in questo sogno ci sia una conferma di quello che hai detto. Ti ringrazio immensamente di questo scambio!!

    • lilla Giugno 10, 2013 at 11:08 am

      “La terapia sarebbe inutile se non sei capace di stare da sola.” ????
      Guarda che nella vita può capitare che persone ti tengono legate a loro non attraverso un sano scambio affettivo di dare e avere ma tramite comportamenti manipolatori che generano una dipendenza affettiva! Se si cade in questa trappola vieni martoriata attaccata e devastata psicologicamente e sicuramente imparare a stare con te stessa e amare te stessa è la via di uscita! ma come pensi ci si arrivi ad amare te stessa? Forse hai bisogno di qualcuno che te lo insegni …no? perche se eri gia capace in quella trappola non ci mettevi neanche l’unghia del piede e se invece ci sei finita dentro tutta intera allora èmeglio che chiami qualcuno che capisca che situazione si sta vivendo e sia capace di tirarti fuori….perchè altrimenti LI rimani!

      • Sisi Giugno 22, 2013 at 8:21 pm

        Le tue, Elisa, sono domande che ti poni e ci poni davvero belle e importanti! Come tu mi suggerisci è giusto cercare di essere un pò più precisi, se non altro per evitare di creare confusione. E’ chiaro che qui ognuno di noi esprime pareri personali che sono il frutto di riflessioni anche basate su alcune letture scientifiche, ovviamente e per fortuna falsificabili, quindi il dibattito può sempre e solo rimanere aperto. Cerco di rispondere quindi come posso cercando di essere più accurata, ma anche estenporanea.

        1) Come tu certamente sai le persone con alessitimia non sono persone fredde che non provano nulla o avvertono il vuoto. Sono persone che non riescono a mentalizzare, rielaborare e riflettere in maniera cosciente sulle proprie esperienze interiori, distinguendo questi stati dalle sole sensazioni corporee, proprio come hai sottolineato. Non sono quindi persone impassibili, anzi, sono grandi conduttori di energia! In uno studio interessante condotto da Stone e Nielson nel 2001 con un gruppo campione di alessitimici gravi(totale incapacità di riconoscere e descrivere con parole adatte le proprie sensazioni psicologiche) e sottoposti alla visione di un film dal forte impatto emozionale, si è scoperto che questi soggetti avevano un grado di attivazione del sistema nervoso simpatico, sia in fase tonica, sia in quella di recupero, notevolmente maggiore rispetto al gruppo di controllo(non alessitimico). Altissimi livelli di attivazione elettrodermica. Questo fatto può portare a gravi scompensi, ma rispetto alla tua domanda, circa cosa se ne può fare un narcisista che ha bisogno di succhiare e manipolare emozioni, secondo il mio parere tale soggetto è proprio il soggetto ideale! Vulnerabilità al punto giusto.

        2) L’alessitimico assorbe col soma ogni emozione che proviene dall’esterno e fallisce nell’empatia perchè non riesce a distinguere il proprio sé dal sé dell’altro. Aiutato dalla visione che gli fornisce l’altro, riconosce e confonde le emozioni solo dentro ad una relazione dal forte impatto ed è più portato a tenersi tutto dentro, oppure ad avere espressioni di affettività esagerata ed inappropriata. La domanda: che cosa provo? il più delle volte è destabilizzante, quasi un terrore. L’alessitimico è fortemente egodistonico e si differenzia per questo da un altro tipo di personalità psicosomatica che a volte può essere confusa, come quella della personalità di tipo C.
        Il narcisista invece è incredibilmente freddo e quando non lo è è perchè sta vivendo un momento di gloria o di impoverimento con se stesso; non prova empatia perchè è impermeabile a ciò che non rientra nei suoi interessi personali. Non si attiva nemmeno alla vista del dolore, ma può simulare l’empatia per nascondere quello che sa potrebbe essere un suo difetto per la parte che deve interpretare. Tu chiedi se anche per il narcisista, magari quello che viene anche chiamato tipo “fragile” nel quale convivono sentimenti di grandiosità con sentimenti di inadeguatezza e depressivi, si possa parlare di una forma di alessitimia. Secondo il mio parere di oggi, che conta quello che conta e che potrei anche modificare, no. No perchè mentre il narcisista è scollegato dal progetto della sua anima, che sarebbe quello di trascendere le barrieire dell’io (che per lui/lei è un doppio male) e introiettare finalmente l’altro che grida il suo dolore, le emozioni sono riconosciute e servite per ottenere vantaggi ad ogni costo, le persone con alessitimian invece, si impediscono l’elaborazione di qualcosa che si è già attivato in loro stesse, le cui frequenze si amplificano e risuonano dalle profondità della loro anima che invia messaggi direttamente dall’interno. E’ un mio pensiero, proviene dalla mia esperienza e dalle mie credenze personali sulla vita e il ruolo della spiritualità che ne determina alcune importanti leggi.

        3)Il trattamento, la cura è davvero una “sfida” notevole come dici tu. Entrambe le persone (alessitimiche e narcisistiche) pur avendo in comune un’incapacità di rielaborazione degli eventi e del mondo in generale, ma con strutturazione assai differente, come spero almeno di avere minimamente chiarito, rimangono legate ad un'”espressione arcaica…relativa ad un’età in cui era normale essere dipendenti” per citare la tua espressione, con relativa incapacità a “stare soli” in modo sano. Chi ha determinato la ferita originaria? Ma forse ancora di più ha pesato quello che Bion, a cui hai fatto riferimento più volte tu, chiama il fallimento della funzione alfa: l’adulto che comprende il vissuto traumatico del bambino, lo rielabora all’interno di se stesso, facendolo incontrare con i propri traumi infantili, cosa ne verrà fuori, ce la farà a sopportare l’impatto, quell’adulto? O Scapperà? Minimizzerà e svaluterà? Vedrà il vampiro nel bambino? O avrà la forza, la capacità e l’amore sufficiente per restituire al bambino un trauma masticato, digerito e con gli enzimi giusti per essere a sua volta digeribile per quel bambino? Il primo terapeuta è il genitore e molte volte non lo sa o non lo sapeva.
        Oltre alla pazienza reciproca come dici tu nella realzione terapeutica, risulta che ci siano buone prospettive di cura con la terapia di gruppo basate su ytecniche di rilassamento progressivo e role playing e che questa abbia ottenuto maggiori risultati rispetto all’intervento educativo o pedagogico(studio lituano); terapia psicodinamica che tratta la relazione tra alessitimia ed esperienze precoci, il ruolo dell’identificazione e l’espressione dei sentimenti(Kennedy e Franklin 2002) e una ricerca più recente(Gay 2008) ha ritrovato risultati significativi sull’efficacia dell’immaginazione ipnotica, cosa di cui ricordo aveva fatto riferimento il Dott. Brunelli in un suo intervento di mesi fa, nonchè riferibili al suo articolo
        Immaginazione attiva – Theory/Exercize/Workshop/.
        Ti dedico questa canzone che secondo me esprime bene il senso dell’alessitimia e che riflette in particolare alcuni interventi depositati qui. E per ringraziarti della generosità che sempre esprimi con tutti.

        http://www.youtube.com/watch?v=dtzfDDFJnI
        (che fatica che non si può più fare il copia incolla)

        4) Rispondo sì all’ultima domanda che mi rivolgi. L’incontro col vampiro vampirizzante può, per molti di noi, costituire quell’esperienza di inevitabile delusione che permette di riavviare o avviare per la prima volta, nel rapporto intimo tra “silenzio” e “voce dell’anima”, il progetto personale che vi è custodito. Aristotele la chiama “sostanza” che per rivelarsi ha bisogno del passaggio dalla potenza all’atto. Credo che questo sia un modo per comprendere meglio il significato di esistenza mancata/esistenza compiuta. E credo anch’io come te, carissima Elisa, che l’intaurarsi di un rapporto con un np sia di fatto una differente o inaspettata opportunità di simbolizzare le immagini e le emozioni che ci permettono di ascoltare la nostra anima.
        Ti abbraccio tanto tanto forte!

        Un particolare saluto a Francesca. Ti ho pensato spesso e sono contenta che tu sia tornata a scrivere qui.

        Un saluto e grazie a Lilla che offri un’importante testimonianza e per la forza che sprimono le tue parole, a Maria Gabriella per la tua pazienza e presenza costante, ad Arolfetta che hai dimostrato fiducia nell’aprirti così tanto rispetto ai tuoi vissuti, a Fior di Conio per averci portato la tua testimonianza sotto un diverso e significativo punto di vista e a tutte le persone appena arrivate
        Sisi

  33. Fiore di Conio Giugno 7, 2013 at 4:52 pm

    Nel genere storie di dipendenza da vampirizzatori d’amore sono raccontate dalle donne , io sono uomo e la mia esperienza dura tutt’oggi , lei è brava umana e comunicativa , ma a causa di un trauma infantile : Abbandono da parte del padre , ha continuamente bisogno di sentirsi apprezzata dal prossimo . Ella succhia le attenzioni di tutti , sopratutto donne ma anche uomini , esagera fino a lo sfinimento nel profondere le sue energie per farsi apprezzare da tutti . Questo suo comportamento ha prodotto in me frustrazione , in quanto non appoggiando la sua compulsione venivo continuamente aggredito . Per non farsi lasciare si è incisa il polso davanti a me con un coltello a seghette; si è buttata dal sedile passeggero della macchina in movimento ; mi ha fracassato il parabrezza della stessa macchina in diverse occasioni e altre manifestazioni violente. A questo punto devo precisare che questi accadimenti sono cominciati un’anno prima che rimanesse incinta , cioè quando ero ancora coinvolto emotivamente . A la data della mia decisione di lasciarla , sopragiunse la lieta novella . Non capirete facilmente perchè non sono andato via . Ma avendo lasciato la mia precedente famiglia per stare con questa donna allontanandomi anche da un bambino di quattro anni , non sentivo di ripetere lo stesso sbaglio , sperando che se l’avessi assecondata , col tempo si sarebbe placata . Cosi è successo la signora con molta fatica oggi che la bimba , bellissima e affettuosissima , ha cinque anni si è molto calmata e le sue manifestazioni di affetto sono riprese anche nei miei confronti . Direte forse: L’amore ha trionfato! ok ma a caro prezzo per me , non ho rapporti sessuali ormai con lei da la data di annuncio che fosse incinta e ho un rancore ancora forte nei suoi confronti : Rimango ancora dell’idea che solo l’allontanarmi mi possa fare recuperare la mia tranquillita interiore . Sto morendo dentro , e lo faccio in attesa che la bimba cresca ulteriolmente , non mi importa se non capirà , ma la mia coscienza è la cosa piu importante . Ciao!

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 8, 2013 at 9:02 am

      E’ certamente consigliabile un normale consulto psicoterapeutico, per lei che scrive e poi, eventualmente per la coppia. Quando ci troviamo in situazioni così difficili da gestire sul piano emotivo e morale è fondamentale andare a parlare con uno specialista, cercarlo, informarsi e prendere un primo appuntamento. Io come sapete ci sono, come ci sono anche altri colleghi bravi. La mente soffre come può soffrire il corpo, e allora perché quando il corpo soffre andiamo dal dottore e poi dallo specialista, mentre se è un fatto che riguarda l’anima, la psiche, la vita, i sentimenti siamo restii a curare la situazione normalmente, con mezzi comprovati, validi, efficaci? Queste situazioni si possono risolvere con la saggezza, ma poiché investono campi emozionali che sono spesso incontrollabili con la volontà e d assai complicati e complessi, la saggezza vuole che ci si consulti con qualcuno esperto, competente in grado di aiutare a comprendere e a risolvere. Mi raccomando, provi ad ascoltare quanto le scrivo, per il bene suo e di tutti voi. Un caro saluto con solidarietà.

    • Elisa Giugno 11, 2013 at 7:25 am

      Caro Fiore di Conio, a me sembra che, per quanto apprezzabilissimo il tuo impegno, dovresti però considerare attentamente un fatto e cioè: come può realmente crescere bene (interiormente, data la grande capacità empatica di quasi tutti i bambini, che quindi, risentono in vari modi modi delle sofferenze dei genitori per quanto essi cerchino di nasconderle, finendo quindi spesso per amplificarle, data questa necessità ed “urgenza” di farlo?) una bambina con un padre che pur di stare insieme alla madre, si sente “morire dentro?” Non è una critica ma una constatazione circa una situazione che a me sembra non poter fare bene – per quanto non è un assoluto – nè a te, nonostante tutto l’impegno che ci metti, nè alla tua bimba, soprattutto a lungo termine e sulla quale, ti consiglio di riflettere, perchè la tua coscienza, se tu pensassi anche a te stesso in modo sempre pulito ma un pò più sano e gratificante, che comprenda anche un maggiore affetto per te stesso (e per qualcun altro dal quale poter essere ricambiato, quando sentirai essere il momento) e per la bambina, ala quale ciò, potrebbe indirettamente giovare, non sarebbe credo, meno pulita di come lo è ora. Certo, dovresti con calma capire come fare, senza azioni avventate, però, non credo che per un errore precedente, pagato tra l’altro a caro prezzo, tu debba continuare a punirti per un periodo tanto lungo.
      Con affetto e solidarietà
      Elisa

  34. Arolfetta Giugno 7, 2013 at 2:31 pm

    grazie a Paola e le altre per le loro riflessioni e testimonianze.
    Spero davvero che tutto possa risolversi per il meglio e trovare una via d’uscita.
    Provo tanta rabbia perchè da un lato vorrei che questa cosa potesse funzionare anche perchè in molti lati credo ci siano le potenzialità da ambo le parti per farla funzionare,ma poi crollo perchè penso che nulla a senso e che troppe cose si sono incrinate e per quanto ci si possa tenere ed essere innamorate si arriva ad un punto in cui si è saturi.
    Ringrazio vivamente anche il Dott. Brunelli per la sua professionalità ,disponibilità e cortesia…
    So bene le regole che le impediscono d fare consulenza on line…
    chiedevo solo una riflessione…
    L’unica cosa a chi desidererei risposta è se nel mio caso una terapia d coppia possa funzionare o se è il caso di intraprendere una terapia individuale simultanea.
    attendo vostra risposta.
    Un abbraccio

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 8, 2013 at 9:05 am

      A me pare che visto che è lei ad interessarsi e a scrivere, per prima cosa è consigliabile un consulto psicoterapeutico con lei, così poi si potrà meglio ponderare la strada migliore da intraprendere per stare meglio. Intanto per il problema della rabbia, di come gestirla e di come convertirla in un’energia rigenerante, consiglio il seguente articolo: https://www.albedoimagination.com/04/2013/2738/

  35. paola Giugno 7, 2013 at 12:28 pm

    A Oroalfetta

    Lui ti piace per il semplice fatto che non è facile a innamorarsi. Ossia lo senti chiaramente che lui è al di sopra dei sentimenti, non è ingabbiabile da nessuna parte.
    Facile esserne affascinati, sembra quasi un E.T. in amore.
    Ma pensa invece che questo sia un suo modo rinunciatario di porsi perchè in fin dei conti non ha risorse per gestire con equilibrio un rapporto, e comincia così a ridimensionare la sua aurea.
    E poi, non dimenticare che forse va con le donne solo per soddisfare esigenze fisiche, anzi ne sono convinta…e per soddisfarle, qualche condizione la pone: condizioni che sono vaneggiamenti, cose assurde…aggressività gratuit, invece di ringraziare per il divertimento. Ma vedi, per il sesso cosa sono costretti a fare questi benedetti uomini?
    Pensa alla tua vita, quella vera, che non può essere solo relegata a un rapporto affettivo. L’amore conta ma quando fa star bene..se no va amputato. Auguri

  36. lilla Giugno 6, 2013 at 11:29 am

    Salve, vi ho sempre letto e raramente ho scritto.., grazie per tutte le vostre testimonianze che mi hanno fatto capire sempre di piu che cadere nella trappola di un narcisista può succedere a tutti.
    La mia storia è inutile raccontarla perché non è importante come questi causano dolore ma è il dolore in se che creano ad essere meritevole di analisi e di cura perchè solo curando la ferita a cui si attaccano e dalla quale succhiano sangue voracemente ci si può sentire meglio! E’ un gioco al massacro e che dura nel tempo.. una devastazione fisica e psichica a tal punto da sembrare di non avere le forze per ribellarsi!
    Ma le forze ci sono e sono proprio li dentro di noi a portata di mano..ma ci vuole pazienza e tenacia e bisogna stare sempre con la mente sull’obbiettivo ma ce la si può fare e pian pianino ce la si fa! Bisogna però farsi aiutare ….io mi son fatta aiutare e sono stata fortunata a trovare chi mi ha saputo aiutare!
    Piano piano si ricomincia a rivivere ed anche meglio di prima …molto meglio… e lo considero l’unico lato positivo dell’aver avuto a che fare con un vampiro perché per il resto è stata un esperienza particolarmente destabilizzante e traumatizzante più di ogni altra nella mia vita! ma va beh ormai è tutto finito …l’incubo è finito e quando ci si risveglia si è ancora un po storditi ma si riesce ad apprezzare il piacere della luce e l’odore della natura!
    Certamente questa situazione più di ogni altra fa impazzire il narcisista che è alla affannosa ricerca di modi e tempi per spezzare questo circolo virtuoso per me e letale per lui ma a lui la scelta se fare i conti con i suoi mostri o rimanere in balia di essi, certamente non gli è più permesso di scaricarmeli addosso!
    Sinceramente non credevo che esistessero persone cosi e sinceramente non credevo di poter avere a che fare con persone del genere ma invece è successo, bisogna capire il perché e affrontarlo altrimenti si rimane in quella trappola senza riuscire a vederne l’uscita! Queste sono persone vomitevoli sono scarti umani …sono persone di una tristezza infinita.. sono persone che hanno bisogno di causare dolore nell’altro per sopravvivere ….ma cosa sono? e queste sarebbero persone ? bha!!!!
    Ne ero dentro fino al collo per due lunghi anni …. soggiogata e plagiata da borderline di ottimo livello ….che mi aveva su di me il potere infinito …. ai miei occhi era l’uomo perfetto… potente … intelligente …bello ….ricco e solo un po affettivo ma certamente perche ero io a non essere abbastanza no?!?! invece era quello che lui vorrebbe essere ma di fatto è un impotente …insicuro … prepotente ….privo di amor proprio e per gli altri senza etica e morale … senza piacere per niente…. è praticamente un morto che cammina e parla… è un involucro vuoto … si per carità bello e ricco ma forse c’era da fare solo un giro sulla giostra e poi scendere e dire bha non è che mi sia divertita gran che ma cmq grazie e ciao!

  37. Pier Pietro Brunelli Giugno 5, 2013 at 10:15 am

    Per uscire da un trauma amoroso grave (come il TdN) Dobbiamo costruire UN ALTRO dentro noi stessi…
    Dice Carotenuto: “Si potrebbe parlare di crudeltà, ma la vita non è mai crudele. Nel momento in cui siamo testimoni e succubi di una devastazione psicologica, la vita ci offre una chance che non dobbiamo lasciarci sfuggire: noi dobbiamo andare sino in fondo a questo vissuto, perché è uno dei momenti che ci fanno capire, ci fanno conoscere chi siamo. È da qui che parte il nostro lavoro di ricostruzione, che mira a ricreare le condizioni per l’avvento di una nuova presenza. Nella disperazione più profonda, che può avere anche tempi lunghissimi, ci viene assegnato il compito di costruire la presenza di un altro.”

    ( da Eros e Pathos di A.Carotenuto )

    • Anonimo Giugno 5, 2013 at 12:09 pm

      Verissimo! Condivido pienamente questo concetto così splendidamente espresso.
      Grazie dott. Brunelli per il suo costante impegno e per la sua grande professionalità.

      Silvia

    • alessandra Giugno 7, 2013 at 7:36 am

      grazie sempre grazie dott. Brunelli per esserci!

      • Pier Pietro Brunelli Giugno 7, 2013 at 2:03 pm

        «Solo se sappiamo che l’essenziale è l’illimitato, possiamo evitare di porre il nostro interesse in cose futili, e in ogni genere di scopi che non sono realmente importanti…Se riusciamo a capire e a sentire che già in questa vita abbiamo un legame con l’infinito, i nostri desideri e i nostri atteggiamenti mutano. In ultima analisi, contiamo qualcosa solo grazie a ciò che di essenziale possediamo, e se non lo possediamo la vita è sprecata. Anche nel nostro rapporto con gli altri uomini la questione decisiva è se in essi si manifesti o no un elemento infinito.» (C.G.Jung – Ricordi, Sogni, Riflessioni) – Il trauma amoroso è nella perdita dell’illusione dell’infinito dentro di noi, per uscire dentro si noi bisogna avventurarsi alla scoperta di un infinito non illusorio, che ha le sue fonti nell’Amore come suprema forza vitale universale, prima ancora che come proiezione verso una persona. Bisogna allora connettersi con l’infinito Amore celeste, solo così potrà scendere sulla terra, e ridonare l’infinito anche all’amore terrestre. Vedi articolo in copertina sulla rosa… simbolo del Sé, l’archetipo dell’Amore infinito negli esseri umani https://www.albedoimagination.com/05/2011/la-rosa-nellanima-il-se/

  38. Pier Pietro Brunelli Giugno 5, 2013 at 9:46 am

    QUANDO IL TRAUMA PROCURA DIFESE CONTRO ALTRI POSSIBILI TRAUMI, FINO AL PUNTO DI BLOCCARE LA SPONTANEITA, LA VITA E ALTRE ESPERIENZE D’AMORE….”Il sistema di autocura adempie a quelle funzioni di autoregolazione e di mediazione fra interno ed esterno che in condizioni normali vengono svolte dall’io attivo dell’individuo. Qui si pone un problema: una volta che la difesa da trauma si è instaurata, tutte le relazioni con il mondo esterno vengono “schermate” dal sistema di autocura. Ciò che era destinato a essere una difesa contro ulteriori traumi diventa una notevole resistenza a tutte le spontanee espressioni incontrollate di sé nel mondo. L’individuo sopravvive ma non può più vivere creativamente. Si rende necessaria la psicoterapia. ” Donald Kalsched, Il mondo interiore del trauma

    • Maria Gabriella Giugno 10, 2013 at 7:02 am

      sono passati 6 mesi ma ancora mi manca e l’ho sognato !e nel sogno mi sbatteva in faccia la sua felicità attuale e l’amore per la sua compagna attuale (quella ufficiale)ho pianto……..

      • Pier Pietro Brunelli Giugno 18, 2013 at 9:02 pm

        E’ un sogno veramente tipico, succede quasi sempre… è segno che ancora agisce in noi, però è anche segno che l’inconscio incomincia a comprendere quanto sia odioso e sta mettendo in moto il suo ‘sistema immunitario’ per produrre gli anticorpi ed espellerlo… questa fase è propizia, ma aiuterebbe tanto sostenerla , anche solo con una terapia breve.

      • maria gabriella Giugno 24, 2013 at 10:35 am

        grazie dott.Brunelli qualche anno fa per via del mio matrimonio in crisi ho fatto un o di terapia di coppia e per cui so da dove vengono certe mie predisposioni a relazioni devastanti e oggi dopo tutto questo ho preso anche decisioni che riguardano la mia infanzia ho infatti deciso e affrontato legalmente colui che alla nascita mi ha rifiutata !!degli uomini non più stima mio padre continua a rifiutarmi emi sta costringendo a battaglia legale prove dna tribunali ecc ecc

  39. Arolfetta Giugno 4, 2013 at 2:31 am

    ( ha pure scritto al mio ex alla fine anche se non ha detto o raccontato nulla ha lasciato intenderlo col suo gesto dicendogli: ti posso parlare? ed il santo del mio ex in virtù del bene che mi vuole ancora mi ha pure aiutata non rispondendogli e adesso mi odierà anche se dice che di me non gli frega più nulla e ha capito tutto.)
    Mio padre lo ha avvertito per cel di denunciarlo e lui ha pure avuto il coraggio d sfidarlo… diceva che gli stavamo negando il diritto di difendersi,che si aveva sbagliato,ma che io non ero stata da meno e che voleva la possibilità d salutarmi un’ultima volta…
    I miei me lo vietavano ma io imperterrita ho voluto ascoltarlo e come sempre mi sono fatta abbindolare…con la scusa della mts che abbiamo in comune mi ha convinta a rivederci per andare dal medico perchè era una cosa seria che riguardava entrambi e da lì ha ricominciato a cercare d farsi perdonare.
    Oggi ci sentiamo e vediamo ancora,ma i miei non lo sanno e se lo sapessero penso che mi piccherebbero,con la conseguenza che invece di andare avanti in questo rapporto abbiamo distrutto e siam tornati indietro e fare tutto di nascosto mi fa vivere male il rapporto perchè mi sento pure in colpa nei confronti dei miei ai quali mento.
    Io non so cosa mi stia succedendo,perchè non riesco ad uscire da un rapporto cosi malsano… c’è qualcosa di infetto che mi lega a lui nonostante io sia arrivata ormai ad odiarlo… provo disprezzo e disistima per questa persona,ma mi sento talmente dipendente che non riesco a tagliarla.
    Temo le sue reazioni,temo possa minacciarmi ancora dato ke lo ha fatto svariate volte e non ha mai capito l’errore,temo possa fare qualche stupidaggine tipo suicidarsi ( + di una volta si è comprato una corda e si è ubriacato,ma poi non lo fa mai!!!)non so se la sua sia solo una posa da artista maledetto o stia davvero male…
    ho provato più volte a convincerlo ad andare da uno psicologo anche assieme,si mostra disposto ma poi non mantiene mai l’impegno presto e sta andando a finire che adesso dallo psicologo sto andando a finirci nuovamente io.
    Purtroppo pure io a volte ho sbagliato ( ha scoperto mie bugie,anche d poco conto,ma questo ha fatto si che lui non si fidasse ancora di più di me ed ogni volta è un rinfacciarmelo continuamente e farmela pagare).
    Cosa devo fare?
    Mi sento in un tunnel senza via d’uscita… so che le persone non cambiano,ma io vivo d speranza che quanto meno possa migliorare.
    Ma ogni giorno sembriamo essere punto e a capo.
    tutti mi dicono ke devo aver paura d questa persona e nn escludere nemmeno la violenza fisica ( anche se non mi ha mai alzato le mani,anzi a volte io lo strattono durante le liti e lui lo odia).
    Io non credo possa farmi del male fisico,ma il male psicologico che mi fa mi sta distruggendo perchè è ormai da un anno che è cosi e io mi sento un esaurimento nervoso.
    Sono stanca dei suoi insulti,delle offese,dei dubbi,delle insinuazioni,delle minacce…
    (un giorno siccome avevo comprato un costume senza d lui mi ha dato una pedata all auto ammaccandomela… e pure una testata mentre eravamo in piazza e la gente vedeva…uan signora voleva pure chiamare i carabinieri).
    Vorremmo affrontare una terapia d coppia per tentare di salvare il salvabile perchè lui dice che anche io come lui ho dei problemi.
    Crede lei che possa aiutarci?
    come mi devo comportare?
    vi prego mi sento sola e triste,datemi una mano d’aiuto.
    Attendo speranzosa una sua tempestiva risposta.
    Grazie in anticipo

    • Pier Pietro Brunelli Giugno 5, 2013 at 9:44 am

      Gentile Signora, come ho ripetuto più volte io non posso fare consulenza on line, perché come psicoterapeuta ho bisogno di parlare direttamente con la persona interessata, altrimenti qualsia risposta/consiglio su questioni private può essere rischioso, riduttivo e assurdo. Le questioni come quelle che riporta lei riguardano fatti di una vita, anzi i fatti più importanti di una vita, dolorosi e complessi… se uno psicoterapeuta deve dirle qualcosa comprende che bisogna dare lo sforzo di andarci a parlare? Comprende che non vanno bene le due risposte di circostanza stile lettere al direttore? Comunque sia io questo per rispetto suo e di tutti non lo faccio e perché non me la sento e lo ritengo sbagliato. Io qui offro un servizio informativo che per quantità e qualità – vedi articoli non solo questo – sfido a ritrovare equipollente su tutta la rete mondiale – si provi a cercare in altre lingue. Questo grazie anche ai partecipanti che con le loro testimonianze e riflessioni consentono a tutti una straordinaria elaborazione. Oltre a quest’attività di ricerca continua – che offre molti altri articoli poiché io non facci sciacallaggio sui vampirizzati, come fanno altri (in particolare quelli che vampirizzano intellettualmente il mio lavoro e non ringraziano nemmeno rivendendoselo da altre parti – ma mi occupo di tante cose per divulgare la psicologia e aiutare a titolo volontario. Qui come moderatore e anche come esperto rispondo a questioni di carattere generale e non di carattere personale, questo lo faccio normalmente a con chi desidere un normale consulto che, legalmente, può essere fatto anche al telefono e con skipe (perché ripeto solo così ha un senso e un’utilità). Qui intervengo per questioni di divulgazione della ricerca, per incoraggiare, per moderare, solo raramente offro una riflessione e o un consiglio personalizzato, ma lo faccio come lo potrebbe fare qualunque partecipante, non perché vengo interpellato come psicoterapeuta. Insomma qui ci sono tante cose buone per tutti e grazie per la sua partecipazione, ma è importante che ci si rende conto dell’esistenza e dello spazio degli altri, è importante cercare di aiutare con la propria esperienza e quindi ricevere un po’ di aiuto. E’ chiaro che qui l’aiuto possibile è la solidarietà, la riflessione, l’informazione, lo sfogo, ma non è possibile richiedermi di analizzare la propria storia per quanto sia dettagliata e poi di esprimermi come psicoterapeuta. Cionondimeno invito tutti i partecipanti a collaborare tra loro e anch’io in tal senso, come ho scritto anche nell’articolo sono un partecipante che posso intervenire su questioni specifiche e personali, ma proprio come gli altri che lo fanno quando possono e quando si sentono.
      Ho colto l’occasione nel risponderle anche per chiarire ulteriormente verso chi partecipa. DUNQUE, GRAZIE, CON TANTA SOLIDARIETA E AUGURI resto a disposizione per altri chiarimenti – PIer Pietro Brunelli

    • Maria Gabriella Giugno 9, 2013 at 1:42 pm

      non preoccuparti non si suicida …l’ho pensato tante volte anch’io o che potesse morire in incidente non so come ma se la cavano sempre……

      • Pier Pietro Brunelli Giugno 9, 2013 at 6:00 pm

        Mi raccomando, a volte anche i linguaggi figurati e metaforici possono risultare eccessivamente crudeli e cruenti, specialmente in un uso pubblico… è umano essere risentiti, arrabbiati con voglia di riscato e anche di vendetta… ma la sola vera soddisfazione possibile, completa e potente si avrà quando si trasformerà l’offesa subita in una forza permanente volta al proprio bene e delle persone che lo meritano… le persone ‘senz’anima’ che non fanno nulla per cambiare e hanno fatto male ad altri sono già punite nel loro intimo, anche se fuori appaiono contente, nel loro inconscio, il vampiro, un po’ alla volta li tradirà amaramente… faranno tutto da soli per punirsi proporzionalmente al male che hanno fatto e alla mancanza di redenzione e pentimento.

  40. Arolfetta Giugno 4, 2013 at 2:13 am

    Già da prima,nonostante non fossimo più due amanti ed eravamo una coppia vera e propria,se cosi si può dire, non andavamo molto d’accordo.
    Litigavamo spesso,spessissimo…quasi tutti i giorni e sempre per i soliti motivi.
    Dubitava di me continuamente,insinuava che lo tradissi, se trovava il cell occupato erano casini e offese,mi rinfacciava il tradimento con lui! non a lui!!! ( ma io ho tradito il mio ex con te! non ho tradito te! tu mi stai accusando di una cosa di cui anche tu hai potuto godere! che a suo tempo t piaceva e t ha fatto comodo… se non t fidavi e non lo accettavi perchè sei tornato mille volte a cercarmi? perchè?!?!?).
    Era un rancore continuo nei miei confronti…..continuo!
    chissà dove sei…chissà da chi ti stai facendo sc***re… tu non sei a casa… chiamami da casa e fammi sentire la voce di tua madre…ma perchè ci metti cosi tanto a rispondere?… un continuo!!!
    Un giorno ho pure scoperto di avere una mts che probabilmente lui mi ha contagiato e una volta abbiamo litigato a morte perchè ha iniziato ad offendermi perchè lo avevo confidato ad un’amica…
    Non dovevo dirlo o parlarne con nessuno,nè ai miei geniitori nè alle amiche( ho subito pure un piccolo intervento senza che i miei lo abbiano saputo)…dovevo essere più discreta e non sto qui a ripetere le parole offensive e gli insulti che ha usato.
    Ha fra l’altro sempre avuto reazioni troppo esasperate rispetto alla reale gravità della cosa… quando litigavamo mi spegneva il cel anche per ore e se lo facevo io invece erano minacce…
    mi sentivo intrappolata,soggiogata,plagiata,maltrattata,offesa…..sempre.
    Eppure lo amavo…e penso di amarlo ancora.
    Cos’è che altrimenti ci terrebbe legati se dopo tutta questa guerra psicologica che mi fa quotidianamente io sono ancora qui e non riesco a scappare?
    Anche se in minoranza, ha fatto tante altre cose belle per me…forse più materiali,che denotano premura,dedizione,romanticismo…ma il rispetto??! mai.MAI.
    Sorprese,fiori a casa,cene,regali,notti in albergo,week end in centri benessere, striscioni in autostrada con gli auguri per il mio compleanno…
    tanti gesti plateali…ma il rispetto???
    MAI.
    Comunque dicevo,dopo aver iniziato questa sorta di convivenza in cui non facciamo che litigare tutti i giorni o per colpa mia o per colpa sua ( anche io ci mettevo del mio a volte,ma mi pare anche normale dato che scoppiavo…cosi come lui mi accusava e mi rinfacciava sempre tutte le cose passate,lo facevo anche io con lui…solo che se lo facevo io ero rancorosa e dovevo superarla mentre le sue sfuriate erano giustificate…).
    Ad ogni modo,un giorno mentre ero al suo pc, scopro una mail che aveva inviato alla tipa con la quale era stato a letto dopo di me e prima d ritornare con me, la cui data non mi combaciava con alcune cose che mi aveva raccontato.
    In sostanza si capiva che mentre tornava a cercare me,contattava pure lei per scusarsi del suo comportamento.
    Lì mi sono sentita presa in giro,mi dicevo: ma come? proprio lui che da un anno mi tartassa e mi fa sentire una pezza accusandomi sempre d essere falsa, di nascondere le cose, di tradire e aver tradito spudoratamente, di non aver mai giocato con due mazzi d carte come invece avevo fatto io… quando gli avevo sempre chiesto mille cose in merito a quella storia in merito alla quale era sempre stato vago facendomi sempre insospettire…
    Insomma, ho chiesto pacatamente spiegazioni e lui ha avuto un reazione spropositata…
    davanti alla madre (impassibile, che anzi mi istigava al silenzio) mi ha tirato le valigie giù dalle scale,calpestato i miei vestiti tirati fuori dall’armadio e gettati a terra, detto tutto a sua madre in merito a come era nata la cosa fra noi usando termini obrobriosi che in questa sede non posso ripetere e poi selvaggiamente messa fuori la porta.
    Meno male ho potuto contare sull’appoggio di una amica di quelle parti che si è prodigata di ospitarmi qualche giorno da lei.
    Per me era finita li… non solo mi aveva mentito dopo aver fatto terrorismo psicologico con me per un anno intero,avevo scoperto che anche lui nascondeva i suoi scheletri e invece d giustificarsi o darmi le spiegazioni che da fidanzata meritavo,ha agito schifosamente buttandomi fuori di casa come una cane dimostrando la sua coda di paglia.
    Per me li era finita definitivamente…non ne volevo sapere più d accettare tutto questo dopo essere stata fral’altro continuamente messa in dubbio anche se con lui non ho mai sgarrata e non ho mai nemmeno anche solo scambiato uno sguardo con un altro uomo….
    dopo un g senza sentirci mi chiama dicendo che vuole recuperare,pregandomi di non tornare a casa mia al mio paese (ormai avevo detto tutto ai miei e deciso d scapparmene per tornare a casa mia) cosi vado a farmi il biglietto di ritorno e me lo trovo li,che mi blocca pregandomi d non andarmene…
    io non volevo sentire ragioni,ma mi bloccava pure fisicamente e non voleva me ne andassi (mi ha pure fatto litigare con la mia amica che giustamente non voleva subire casini sotto casa pure lei).
    Mi ha allontanato da tutti ed io gliel’ho permesso.
    Mi sento una stupida per questo.
    Comunque,torno a casa mia e nel viaggio me lo ritrovo sul pullman di ritorno in cui fa il tragitto con me e poi scende nuovamente per tornare dove abita ( vi rendete conto?!?!) li mi dice: non partire,t prego, t rimborso io i soldi del biglietto,basta che tu nn te ne vada via da me,se te ne vai giuro che dico tutto ai tuoi d noi e racconto tutto anche al tuo ex.
    Morale?
    la sera stessa invia un messaggio a mia madre dove le scrive: io non mi fido d vostra figlia perchè ha tradito il suo ex a casa mia e sua e mi ha pure mandato foto spinte e non facciamo altro che litigare,per questo ho avuto quella reazione eccessiva.
    Vi rendete conto? Immaginate come possa essersi sentita mia madre appena letto quel messaggio?
    Io non c credevo fosse stato capace d mettere in atto la minaccia che da tempo mi faceva… da li io mi sono accanita ancora di più ad odiarlo e chi ho chiuso tutti i ponti.
    E’ stata una rezione a catena,più lui mi faceva del male più io lo abbandonavo e mi allontanavo ( mi faceva mille chiamate,messaggi a me e ai miei dove si scusava,io staccavo il cel o non rispondevo…)e più lui picchiava forte…
    è arrivato a mandarmi una foto spinta che io gli mandai dicendomi: vuoi che t rinfresco la memoria? se non mi rispondi al cel entro tot ora il tuo ex avrà le foto.
    vi rendete conto? i fotoricatti? dal mio ragazzo!!! la persona che dovrebbe farmi sentire protetta e proteggermi mi ha saputa tenere in pugno come una mosca…
    ma come si può stare con una persona sapendo che questa c incute paura?!?!
    ma che persona è una che arriva a far euna cosa cosi indegna?
    Il mio tradimento è biasimevole e lo so bene,ma credo che di peggio ci possa essere solo la cattiveria che lui ha messo in tutto questo.
    Si è comportato da stalker e mi ha messo la paura addosso tanto che i miei volevano pure rivolgersi alle autorità…

  41. Arolfetta Giugno 4, 2013 at 1:28 am

    seppur i suoi discorsi risultano corretti da un punto d vista morale e logico, percepisco anche una forte immaturità e assurdità nelle richieste che mi fa: metti sul profilo del tuo social network che stiamo assieme altrimenti ti mollo, anticipa il tuo viaggio qui da me perchè poi devo partire a lavorare in un altro stato ( avevo già fatto il biglietto aereo e mi ha fatto anticipare la partenza facendomi perdere pure i soldi!).
    Alcune cose le assecondavo,facevo cose per lui che non avevo mai fatto per nessuno nemmeno in 9 anni… in altre riuscivo a dire no.
    Insomma sta storia va avanti tra tira e molla per circa altri 2-3 mesi fra offese,litigi,altre minacce ( mi aveva talmente soggiogata che non riuscivo nemmeno a chiudergli il telefono in faccia quando litigavamo perchè mi diceva: se fai questo vado a dire tutto al tuo ex… se fai quello faccio questo…. sei una p******* ecc ecc e non aggiungo altro… ed io stavo li a piangere e ad ascoltare facendomi maltrattare continuamente,mi sentivo schiava di qst persona e del tipo d rapporto basato sul ricatto che si era venuto a creare…
    al che un giorno torna al nostro paese e mi dice: perdonami,ti chiedo scusa, tu sei tutto per me,t ho sempre trattata male e nonostante tutto ci sei sempre stata per me,io voglio stare con te.
    Cosi torna al nostro paese e ci mettiamo assieme ufficialmente.
    Mi da finalmente la possibilità di mostrargli anche la parte più dolce,sensibile e pulita d me,quella che prima era nascosta da quella seduttiva e ammaliante…
    Lui sembra davvero stracotto… è romantico,premuroso,protettivo…dice d voler ricominciare da zero.
    Lui vive con la madre fuori ( una famiglia sfasciata,il padre abbandona la madre che percuote e tradisce quando lui è piccolo, la sorella dopo essersi fatta la sua famiglia non lo calcola tanto da non ospitarlo nemmeno quando torna al suo paese, non ha amici non crede nell’amicizia-soprattutto quella fra uomo e donna però quella con l’ex si eh!- non si fida d nessuno, si guarda sempre le spalle e pensa che tutti siano sempre pronti a complottare contro d lui, è un pignolo,pedante e pesante in tutto…non riesce a vivere con leggerezza la vita e soprattutto ha tentato una volta il suicidio prendendo delle medicine e finendo in un reparto psichiatrico d’ospedale a seguito d una rottura amorosa – che poi scoprirò si tratta di una che lo ha tradito,ma lui non lo vuole ammettere perchè forse gli fa male!-).
    Insomma una persona difficile,contorta,davvero troppo particolare… eppure,proprio io che da sempre riuscivo a farmi valere con gli uomini,proprio io che adoravo e volevo serenità e tranquillità in un rapporto, ho respinto chi me le dava per infognarmi in una relazione con una persona che non fa altro che darmi problemi e creare situazioni conflittuali…
    Non sò perchè tutto questo… non so perchè ho fatto questa scelta… proprio io che sono sempre stata sicura di me, una che non doveva dimostrare nulla a nessuno, mi sono ostinata a vivermi questa persona sforzandomi d convincerla a tutti i costi a ricredersi in me… dmostrandole che io non ero solo “quello”… che c’era molto altro e che non era sintomatico di una traditrice seriale dover per forza tradire tutti.
    Non capiva… non voleva capire le mie motivazioni e giustificazioni… nn concepiva che io avessi potuto vivere una relazione di 9 anni in modo cosi libero e superficiale,quasi da sigle.
    Accusava il mio ex d essere stato un mezzo uomo perchè troppo permissivo …
    Mi diceva: te le lasciava fare tutte….uscivi con amici maschi, ti mettevi le scollature e le minigonne,andavi al mare col culo di fuori,ti mettevi in mostra,davi confidenza a tutti e avevi amici ovunque senza distinzione.
    Mi ha sempre fatta sentire sbagliata ed inadeguata in tutto,anche nelle cose che se rifletto non riesco a reputare anormali o sbagliate (ok il tradimento,non si fa assolutamente…ma gli amici maschi,le gonne,le uscite con le amiche…ma cosa c’è d sbagliato e scorretto inq uesto?).
    Io sentivo il bisogno d dovergli dimostrare che non ero cosi come lui credeva e questo mi ha portata a conformarmi alla sua idea.
    Mi sono modificata in tutto: ho tagliato i capelli,ho messo da parte scollature e minigonne, amici, uscite e tutto il resto… facevo d tutto per piacergli e per essere apprezzata,pure scontentando me stessa e i miei desideri ed esigenze,per assecondare i suoi.
    Mi dicevo: ha ragione,lui è qui per me… sta facendo dei sacrifici a star qui senza lavoro con i risparmi che gli sono rimasti,pur d starmi accanto… ha ragione… io ho tradito e l’ho fatto in modo troppo scorretto,nn è giusto…
    lo giustificavo sempre,sempre! e condannavo me stessa sempre e comunque anche quando non avrei dovuto.
    Ho avuto le lotte in casa quando con difficoltà e vari conflitti ho detto ai miei di essermi innamorata di “quello che mi ha minacciata tempo fa” con i conseguenti rimproveri dei miei…
    Ma come? proprio lui! la causa della tua rottura con il tuo ex! quello che ti ha minacciata! ma come puoi?
    Mamma,papà… non ci conoscevamo bene allora,adesso c stiamo conoscendo e lui è cambiato e vuol stare con me,voglio dargli una possibilità,se la merita…
    Nonostante dopo 9 anni i miei non accettassero cosi facilmente un nuovo arrivato,si sono convinti…l’ho fatto entrare in casa, fatto sentire in famiglia,ha trascorso le feste natalizie con me… lo hanno trattato come un figlio nonostante le remore iniziali…
    era a pranzo e a cena da me,ogni giorno facevo 40 km per vederlo,lui senza lavoro,senza mezzi…
    ho fatto di tutto e tutto ciò che per nessuno avevo mai fatto.
    Dopo circa 3 mesi che era qui decidiamo di andare nella citta in cui vive (con la madre rimasta sola) e iniziamo una sorta d convivenza…

  42. Arolfetta Giugno 4, 2013 at 12:51 am

    Conosco questo ragazzo su un social network,tramite amici di amici, e da quel momento iniziamo a scriverci e ad avvicinarci. (lui,guarda caso è d’origine della mia città ma vive nella città in cui il mio ragazzo è dovuto trasferirsi per lavoro!).
    Mi intriga sin dal primo momento… è un tipo misterioso e tenebroso ed è questo che stimola il mio interesse in lui… Non è il solito ragazzo che mi viene dietro come tanti facevano, è lui che mi attrae a sè…
    Mi chiede il numero di telefono,io ero inizialmente titubante perchè non mi fidavo e non lo conoscevo nemmeno,tanto che affermavo falsamente di essere “felicemente” fidanzata per non dargli modo di andare oltre,ma cedo dopo poco perchè mi attira troppo…il suo alone da artista maledetto mi fa andare letteralmente fuori di testa.
    Lo vedo solo in foto e questo scatena la mia immaginazione,cosa che si acuisce ancora di più dopo aver sentito la sua voce…Lui ovviamente ricambia,si fa sentire spesso e dimostra interesse e attrazione pure lui.
    Iniziamo a fare conversazioni sensuali fino ad arrivare a richieste che io assecondavo senza remore,come quella di mandargli foto spinte… Di lì a breve mi dice di dover tornare al “nostro” paese per un esibizione in un locale di queste parti ( suonava uno strumento in un gruppo musicale) e mi invita alla serata… Nel frattempo inizia ad assumere dei comportamenti strani, pressandomi per andarlo a conoscere di presenza,accusandomi di non essere altrimenti interessata… mi cancella dal social network più volte e mi riaggiunge… io lo riaccetto e alla fatidica serata mi reco con un amico (mio e del mio ragazzo) per amore di vederlo per la prima volta di persona anche correndo il rischio di fare una cosa pericolosa dato che ero in presenza di un amico del mio ragazzo(al quale ho detto essere solo un amico).
    Ci incrociamo,lui non s’aspettava di trovarmi là,non credeva venissi (gli avevo fatto una sorpresa senza avvertirlo) ma durante la serata abbiamo solo un gioco di sguardi ed i saluti finali,non riesco ad avvicinarmi troppo per paura di farmi scoprire nel mio intento dall’amico mio che mi accompagnava e una volta terminata la serata,mi scrive accusandomi del fatto che il mio gesto di andarlo a vedere non aveva avuto senso se non avevamo avuto modo di parlarci almeno un pò… Io spiego le mie ragioni,ma lui non vuol capire…In questo frattempo,durante la nostra corrispondenza,inizia ad essere offensivo nei miei confronti ( mi fa passare per una poco di buono che impegnata vuol divertirsi con uno di cui dice di provare interesse ma che in realtà,secondo lui,non le interessa affatto e con il quale vuole solo giocare).
    Dopo qualche settimana raggiungo il mio ragazzo nell’altra città e dopo pochi giorni lo incontro di nascosto e finiamo a letto travolti dalla passione.
    Sessualmente è stato una bomba,mi ha fatta sentire viva come non mi sentivo da tempo… ci vediamo svariate volte in cui non condividiamo solo rapporti fisici ma anche uscite e lunghe chiacchierate in merito anche alla mia relazione… Lui mi lascia intendere di stare sbagliando a comportarmi cosi e che non è rispettoso nei confronti del mio uomo,che dovevo lasciarlo se veramente non provavo più nulla,fregandomene dell’aspetto sociale e delle aspettative delle persone esterne…insomma fa il moralizzatore.
    Resto un mese in quella città in cui ci vediamo meno di una decina d volte e una volta ripartita e tornata a casa,ricomincia ad offendermi con parole pesanti ( forse perchè notava che non avevo avuto il coraggio di chiudere col mio ragazzo).
    Questo suo atteggiamento,se da un lato mi umilia,dall’altro mi fa pensare che questa persona non volesse solamente portarmi a letto,ma che fosse realmente intenzionato a starmi accanto.
    Dicevo fra me e me: se davvero avesse solamente voluto consumare mi avrebbe usata e buttata via,perchè si ostina a far cosi? Allora c tiene realmente a me e mi vuole davvero?
    Durante una discussione virtuale mi offende in modo talmente tanto pesante (accusandomi di fare cosi con tutti) che io non ci vedo più dalla rabbia e ferita nella dignità rispondo a tono dicendogli che mi fa schifo, cosi inizia a dirmi: vacci piano con le parole che se voglio ti rovino, ho le nostre conversazioni e le foto di nudo che mi hai inviato.
    Io da lì non capisco più nulla, mi sento disillusa e aggredita con cattiveria cosi decido d eliminarlo dal social network e dalla mia vita…impaurita che potesse andare a raccontare tutto al mio ragazzo (sapeva pure dove abitava perchè ingenuamente l’ho pure portato a casa sua una volta,per questo appunto,mi dirà successivamente di non fidarsi di me perchè ho fatto tutto in modo troppo “sporco”).
    Racconto(a metà,per vergogna e pudore) tutto ai miei che inizialmente preoccupati lo vogliono andare a denunciare,ma poi la cosa si placa e non ci sentiamo più per un paio d settimane in cui sparisce. (poi verrò a sapere,tramite amici comuni dei quali lui nn sa il tipo di rapporto confidenziale che ho, che in questo frattempo lui ha rapporti con una ragazza più grande d lui che ha conosciuto in un locale dove da poco aveva iniziato a lavorare). Io cado in una sorta di anticamera della depressione, il suo atteggiamento aveva alimentato in me fortissimi e gravosissimi sensi d colpa nei confronti del mio ragazzo e capendo che comunque ciò che avevo fatto era sbagliatissimo ed irrispettoso e che non avrei potuto continuare a mantenere una relazione così,inizio seriamente a ponderare l’idea d lasciare il mio ragazzo al quale poi confesserò la mia “crisi”…
    Inizio un percorso per un paio di mesi con una psicologa e decido finalmente di lasciare il mio ragazzo perchè non posso più sopportare il peso dei miei tradimenti e capisco che una relazione cosi non può esser portata ancora avanti per molto e che comunque a prescindere avrei dovuto mollare il mio ragazzo anche se non si fosse intromesso un altro..Ovviamente a lui non dico nulla,accusando tutto alla morte del mio amore per lui (lui invece accusava la distanza)…
    Quando ancora stavo iniziando a riprendermi dalla rottura di una storia di quasi 9 anni e tutto ciò che essa comporta ( insicurezza,senso di colpa,nostalgia,pentimento ecc) ecco che l’amante ritorna e ricomincia a contattarmi chiedendomi scusa per come si era comportato,che aveva esagerato a ferirmi in quel modo e a minacciarmi e che lo aveva fatto perchè voleva allontanarsi e farmi allontanare da lui facendosi odiare,perchè ero una poteziale ragazza di cui poteva innamorarsi,ma per come erano nate le cose fra noi non si sarebbe mai potuto mettere con me per paura che io facessi la stessa cosa che avevo fatto al mio ragazzo,con lui. Mi dice (sinceramente perchè ho avuto riscontro) di esser stato nel frattempo con un’altra che però non lo aveva preso cosi tanto e aveva sentito il bisogno d tornare da me ( poi verrò a sapere che ha avuto comportamenti da persecutore anche con questa tipa con la quale era andato a letto in quanto a seguito d una litigata per gelosia lei lo aveva mandato a quel paese e lui si era accanito tartassandola di chiamate,mail e messaggi).
    Io non gli rispondo. Se non che ,vedendo la mia mancata replica,inizia a dirmi che ha scoperto di avere un tumore e di non volermi perdere e chiudere in malo modo il rapporto con me,mi prega d risentirci bla bla bla …ed io ci casco come una stupida.
    Quando riesci a riattirare la mia attenzione mi confessa di essersi inventato tutto per riavvicinarmi e lo aveva fatto in quel modo vile perchè non sapeva più come farsi rispondere.
    Io,anche se già scottata una volta,non resisto all’idea di sentirmi viva anche se ammazzata nella dignità e lo rivedo quando dopo un pò torna al mio paese.
    Abbiamo di nuovo rapporti, c vediamo spesso… lui inizia a chiedermi sempre di più… Mi accusa di nascondermi e di non volermi vivere alla luce del sole una storia con lui sempre perchè penso a cosa può dire la gente dopo essermi lasciata col mio ragazzo storico,evitando di lasciar intendere agli altri che lui fosse subentrato quando ancora stavo col mio ragazzo.

  43. Arolfetta Giugno 3, 2013 at 11:40 pm

    La prego Dottore di volermi leggere e in qualche modo consigliare.
    Spero di non dilungarmi troppo nel racconto della mia storia e di rendere un quadro efficace del problema che mi affligge.
    Ho 26 anni attualmente. Figlia unica di due genitori iper protettivi e iper apprensivi, sono sempre stata una ragazza abbastanza normale e senza grandi problemi personali o familiari.Ho avuto la mia prima storia seria a 14 anni (con lui persi la mia verginità) e durò un anno e mezzo per poi finire a causa della sua esasperata gelosia. Dopo averlo lasciato rimasi 4-5 mesi da sola per poi innamorarmi di nuovo del mio ragazzo “storico” con in quale sono cresciuta ed ho condiviso tutto per quasi ben 9 anni…Lui era perfetto per me, ci incastravamo bene perchè ci compensavamo. Lui era la parte razionale della coppia,io quella irrazionale,più ribelle e sfrontata.
    Non so se si tratti di debolezza,ma lui forse era quello col carattere più debole ed io spesso forse lo sopraffacevo.Ciò non significa che io comandassi o “portassi i pantaloni” come qualche piccolo uomo misogino e maschilista potrebbe dire…io ho sempre lottato per l’uguaglianza e la parità nella vita come anche nei rapporti e penso e vorrei tanto non si parlasse di “ruoli”perchè se si parla di una coppia si dovrebbe essere entrambi sullo stesso piano.Semplicemente ero quella più di polso,meno accondiscendente e che sapeva imporsi di più nelle idee ed i pensieri. Lui era intelligente,mi capiva al volo…Mi amava tanto e me lo ha sempre dimostrato,fino alla fine della nostra storia.
    Purtroppo i primi tempi della nostra storia mi provocava spesso riguardo alla gelosia ( diceva lo faceva per mettere alla prova dalle mie reazioni se e quanto io tenessi a lui) e questa cosa mi ha talmente logorata nelle mie sicurezze ( parlava spesso dei particolari delle ex con le quali era stato,faceva apprezzamenti ad altre ecc) che un giorno,dopo circa 6 mesi che stavamo assieme,l’ho tradito con un ragazzo della nostra comitiva che ci provava con me in modo spudorato.
    Per me era una sorta di vendetta o rivalsa… non avrei mai voluto si venisse a sapere,non volevo ferirlo come lui aveva fatto con me anche se senza tradirmi,ma era un mio modo “segreto e personale” di dire a me stessa: anche io valgo, è inutile che mi parli dei tuoi trascorsi sessuali ed amorosi,perchè anche io sono desiderata.
    Questa cosa è durata poche settimane ( anche l’amante era impegnato con una ragazza del gruppo) dopo di che tutto è tornato come prima…se non che dopo qualche anno l’amante ,dopo essersi lasciato con la sua ragazza,inizia a mettere voce in giro dei nostri trascorsi. Il mio ragazzo lo viene a sapere ed io nego tutto anche davanti un incontro faccia a faccia con quel bastardo che voleva rovinarmi e che non so per quale motivo ha spifferato ai quattro venti la nostra relazione clandestina per farsi bello.
    Non sto qui a raccontare le giustificazioni che diedi,ma in un modo o nell’altro riuscìì a convincere il mio ragazzo che non c’era nulla di vero e lui mi credette senza fare troppe indagini.
    Ovviamente attraversammo la nostra crisi fatta di insicurezze,sfiducia e tutto ciò che implica un gesto del genere.
    Mi ripromisi di non ricommettere mai più un errore cosi grave e soffrì molto per questo piangendo ogni notte per il senso di colpa per svariati mesi…spesso poi ero aggressiva e gelosa col mio ragazzo ed ero (proprio) io a non fidarmi di lui,forse per timore che potesse fare la stessa cosa a me.
    Col passare del tempo pian piano iniziai a superare questo dolore e con me anche il mio ragazzo che mi aveva sempre dato la massima fiducia.
    Da lì al 7° anno fra noi filò tutto liscio… eravamo fatti l’uno per l’altra ed io ero ormai guarita da quel dolore per provocai alla nostra relazione tempo prima ( parlo d me perchè garantisco che spesso provocare un danno è peggio che subirlo).
    Il mio “non rifarlo più” anche se avevo mentito e negato tutto tenendo solo per me questo grande segreto, era un modo per farmi perdonare(anche se lui non lo sapeva) ed un modo per perdonare me stessa. Mi dicevo: l’ho fatto,ho sbagliato tanto e ancor più perchè non ho confessato e detto la verità,ma se mi impegno a non rifarlo più e mi pento magari posso venire perdonata.
    Così fu o quasi.
    Per i restanti 7 anni mi sono comportata in modo esemplare per potermi riscattare,ma poi è sorta la crisi fra noi o meglio,in me.
    Mi sentivo stanca della nostra relazione,mi ero fidanzata da piccola e ciò non mi aveva permesso di vivermi tutte le cose che le ragazzine della mia età dovrebbero viversi e non parlo solo si esperienze sentimentali e sessuali,ma anche di vita… come andare a vivere sola in un’altra città per studiare… Ho sempre dato priorità al mio ragazzo che a me stessa ( lui non mi ha mai vietato o imposto nulla,ho preso io forse spesso le decisioni sbagliate di cui oggi mi pento,come non partire fuori all’Università). Mi sentivo già sposata,fidanzata in casa, facevo tutto ciò che una sposa fa con i suoceri, tutti i parenti iniziavano a farsi delle aspettative su di noi ed il nostro futuro e questo mi impauriva.
    Questa sorta di “noia”,di assopimento, di routine mi aveva fatta sempre più convincere che il sentimento nei suoi confronti si stava affievolendo e ho iniziato allora a credere fermamente di non amarlo più,anche perchè mi accorgevo analizzandomi che non ero più quella di prima con lui ( non ero minimamente gelosa, non ero affettuosa,lo respingevo,lo trattavo superficialmente,iniziavo a guardarmi attorno, ho persino qualche volta desiderato che lui mi tradisse per rendermi la rottura più facile-e forse alleggerirmi la coscienza-).
    Un giorno dovette lasciare la nostra città per andare a lavorare fuori in un’altra regione e cosi iniziai a viaggiare una volta al mese mediamente per poter stare di tanto in tanto con lui…La distanza mi faceva render conto che non mi mancava la sua presenza…forse era diventata solo abitudine… ma mi accontentavo di vederlo “quando potevo” anche perchè se fosse durata lo avrei raggiunto definitivamente non appena mi sarei laureata.
    Durante la sua permanenza lì mi capitano alcuni flirt ai quali mi lascio andare pensando di “evadere” da una storia che per me era diventata troppo seria e pensando di poter gestire mascolinamente questi rapporti clandestini,scindendo il sesso dal sentimento.
    Non mi innamoro d queste persone e lo tradisco in modo leggerissimo senza sentirmi troppo in colpa… lo prendo come un gioco,come una momentanea evasione…anche se al contempo questi “sgarri” iniziano a farmi convincere del fatto che non lo amo più e che da lì a breve la storia si sarebbe chiusa…
    Un giorno conosco,tramite un social network,un altro ragazzo.
    Ed è qui che inizia il mio calvario e su questo fondamentalmente le chiedo aiuto per aiutarmi a chiarire le idee sul mio principale problema.
    Le spiego:

  44. Silvia Giugno 3, 2013 at 10:11 pm

    Ciao a tutti,
    mi ci sono voluti due anni di psicoterapia psicodinamica per incominciare a intravedere una luce alla fine del tunnel. Durante gli 8 anni col VAMPIRO, da quale ho avuto 2 splendidi bambini, ho vissuto l’INFERNO sulla Terra. La mia personalità era totalmente soffocata, ero isolata, subdolamente umiliata e ferita a dispetto di un’apparente “tranquilla vita famigliare”. In quei terribili anni ho cominciato a soffrire di attacchi di panico violentissimi, un calo delle difese immunitarie inspiegabile a detta dei medici poiché le mie analisi ero a posto e, in ultimo, un cancro all’utero all’eta di 30 anni. Nella mia peregrinazione terribile tramedici e psichiatri, ho infine trovato una donna (la mia terapeuta) che mi ha letteralmente raccolta come si farebbe con un uccelino con le ali spezzate e bagnato da temporale. Di lì un percorso in salita, pieno di precipizi, faccia a faccia col mio mostro interiore, ma un percorso di elevazione spirituale attraverso la sofferenza e l’accettazione della REALTà. Ho cominciato a provare tenerezza verso me stessa, ad amarmi. Da un anno sono tornata a lavorare e la mia carriera è in salita, vivo sola con i miei figli e in casa mia si respira un’aria di SERENITà. Lui è andato via proprio quando ho iniziato a curarmi. Sapeva e sentiva di potermi manipolare sempre meno perché i punti deboli che di me lui conosceva esattamente non erano più così deboli. E’ diventato pazzo, aggressivo, crudele, spietato nonostante io sia la madre dei suoi bambini. Ma io vado avanti. Io non mi fermerò. Ho di nuovo la mia luce negli occhi da quando sono tornata libera! Certo, il trauma resta, è ancora molto difficile. Ancora mi capita di avere attacchi di gastrite non appena lo vedo o difficoltà a respirare quando cerca di coinvolgermi in ragionamenti paradossali nei quali non può che aver ragione. Ma lo considero sempre più un poveretto, un essere che già non possiede minima sostanza alla quale possa attaccarsene altra, per cui non compio più titanici sforzi per fargli capire le cose. Il mio sistema immunitario è tornato a funzionare, non sono più una morta che cammina. Ho sconfitto il cancro e sto facendo pace col mio vampiro interiore. Mi sento viva per la prima volta!!! Credeteci, dopo sarà bellissimo, come vedere il mare per la prima volta! Un abbraccio. Silvia

  45. E Maggio 27, 2013 at 3:40 pm

    Ciao a tutti, vi racconto la mia storia-
    Ho 31 anni e da quando sono adolescente ho sempre avuto qualche problema: alle superiori mi tagliavo le braccia (su emulazione di una compagna e per vincere le guerre che si scatenavano in casa coi miei genitori, non ero una vera e propria autolesionista) fumavo canne, soffrivo di disturbo ossessivo compulsivo. Avevo delle relazioni sentimentali ma tradivo tutti i ragazzi con cui stavo, dando vita e vere e proprie storie parallele.
    A 21 anni conosco l’uomo con cui nascerà la mia relazione più duratura, un buon ragazzo che però ha forti problemi di dipendenze da cocaina. A 24 andiamo a convivere, prendo la scelta per disperazione più che per reale voglia di costruirmi una famiglia: è lui a convincermi dicendomi che vivendo assieme tutto si sarebbe sistemato e che avrebbe smesso di fare uso di droga, come nel frattempo avevo fatto io.
    Mi ero resa conto che la mia esistenza non mi piaceva e avevo iniziato tutta un serie di pratiche per tentare di migliorarla: yoga, discipline olistiche di tutti i tipi, letture… Smisi di fumare, di bere, di fare uso di sostanza, sviluppai un rigido codice alimentare che mi permise di sentirmi in forza e di allontanare gli stati depressivi in cui cadevo spesso.
    La mia relazione andava male e io cercavo come al solito sollievo in altre storie di cui lui non venne mai a sapere nulla. Un giorno, dopo 3 anni di convivenza, trovai la forza di lasciare l’appartamento e tornare dai miei, avevo 27 anni: non ebbi coraggio di dirgli tutta la verità, me ne andai facendo la parte della ‘martire’ senza dirgli che in realtà oltre a tentare di tirarlo fuori dalla droga per 8 anni (assumendo un patologico ruolo di ‘salvatrice’)gli avevo mentito, non ero una santa ma uno schifo di donna che aveva tutta una serie di bisogni emotivi, sessuali, ecc.. di cui lui non si accorgeva e fingevo di non averli.
    Avevo voglia di ricominciare a studiare, lavorando mi iscrissi all’università da non frequentante( non l’avevo mai fatto, ero sempre andata male a scuola tranne alle elementari), volevo fare cose per me stessa, migliorarmi.
    I miei stati di dolore e di depressione mi avevano condotto a cercare cause e soluzioni in ogni dove: dalla psicologia all’alimentazione, dalla spiritualità all’esoterismo, sempre alla ricerca di capire perché la mia vita era accompagnata da certi problemi.

    Quando trovai la forza di rompere la mia convivenza malata, tornai a casa ma i rigidi codici di condotta alimentare che mi imponevo per sentirmi bene fisicamente fecero esplodere la bulimia. Avevo già fatto un paio di anni di psicoterapia ma il nuovo disturbo mi portò in analisi, pratica che continuo tutt’ora.

    Una volta a casa, dopo 5 mesi mi innamoro di un ragazzo che conoscevo da tempo e vedevo sporadicamente come amico. Lui mi sembra bellissimo, pulito, gentile, lontano anni di luce dalla vita che avevo fatto fino a quel momento e da quale volevo staccarmi a tutti i costi.

    Inizio una relazione con questo ragazzo, studio, faccio analisi: i bei voti non mancano e inizio a provare un po’ di soddisfazione verso me stessa per la prima volta, a luglio dovrei laurearmi. Passati i due anni di innamoramento però la situazione crolla e la mia condizione ‘base’ riemerge con prepotenza: mi sento continuamente poco amata da lui, indegna a causa del mio passato che lui ignora, piena di vuoti e di paure. Lui è un po’ immaturo e fa molta fatica a staccarsi dai suoi genitori verso i quali nutre una forte dipendenza, tanto che pur avendo mille possibilità, a 30 anni ha ancora paura di andare a vivere da solo… I genitori non lo aiutano affatto nel suo processo di maturazione, anzi. Sotto mie pressioni entra in analisi anche lui e riconosce di avere qualcosa da risolvere, percorso che continua tutt’ora.

    Nel frattempo a me succede di sbandare per ben due volte: mi prendo una cotta per un amico in comune, un tipo un po’ maledetto e malinconico che risveglia le parti di me che avevo tentato di guarire, depresso e ossessivo. Ma questa volta, memore del mio passato e tentando di dare una direzione diversa alla mia vita, non ci esco, tranne qualche sms vago, interiorizzo la faccenda e non mi caccio in nessuna relazione ‘clandestina’. Non dico niente al mio ragazzo perché conoscendo il suo senso della ‘purezza’, temo l’abbandono, il fatto di aver ‘resistito’ mi consente comunque di continuare la nostra relazione. Avevo letto in giro che l’innamoramento serve a farci conoscere parti di noi che non conosciamo e che non bisogna reprimerlo a priori, né cedere per forza alle pulsioni se non si vuole ma piuttosto capire, analizzare comprendere. Questa visione mi carica di forti speranze: tutte le mie relazioni nascoste passate, avevano acquistato un senso ulteriore e specialmente vedevo una via di uscita per le pulsioni e le forze interiori che sentivo nascere dentro di me da sempre.

    Ma a questo punto accade una cosa grave: leggo che trattenere le pulsioni sessuali-amorose è pericoloso per la salute mentale: la mia struttura mentale un po’ ossessiva attribuisce un’importanza enorme a quelle parole ed improvvisamente mi crolla il mondo addosso: comincio a temere di aver fatto gravi danni al mio sistema nervoso, la paura si trasforma in crisi d’ansia con palpitazioni, diarrea, non riesco a mangiare, come se la mia personalità andasse in frantumi. Avevo fatto tanta fatica per trovare una direzione da seguire e una semplice frase è bastata per scatenare una crisi assurda.

    Da quella volta non sono più tornata come prima: a intervalli regolari mi prendono questi attacchi fortissimi, mi sento il cuore di marmo, piango come una bimba di 2 anni, mi vengono in mente tutte le cose che ho fatto nella mia vita, connesse a dei sensi di colpa enormi che mi chiudono lo stomaco, dura due giorni, mi prosciuga, passa e poi torna. Non so come spiegarlo al mio ragazzo ( e se prima vivevo le mie pulsioni esterne alla coppia come opportunità conoscitiva ora mi sento solo indegna, come se l’avessi davvero tradito), la mia analista non capisce bene cosa mi stia accadendo, il mio psichiatra idem. Sabato ho preso 15 gocce di En per dormire e ho passato la notte completamente sveglia, su e già dal bagno, un disastro.

    Sono sempre stata portata a credere in Dio, mi sono avvicinata alla chiesa ma tutte le nozioni ‘esoteriche’ se ne stanno annidate nell’inconscio e fanno conflitto… Ho pensato ad un’analisi transazionale il punto è che ormai ho sviluppato una certa esperienza e so che in giro si trova davvero di tutto.
    Così ho pensato di cedere e farmi prescrivere degli antidepressivi, temo peggiorino la situazione ma non posso continuare a soffrire così, mi sto consumando. volevo rompere la mia relazione così almeno uscirei dai sensi di colpa, dal fatto di sentirmi ‘sporca’ rispetto alla sua vita candida e benestante ma non riuscivo, insomma mi sento strappare in due.

    Ho avuto un’infanzia difficile: mia madre ha avuto un esaurimento nervoso che l’ha messa fuori gioco quando io avevo 3 anni e credo di non aver recepito ‘molto amore’, forse questo è uno dei motivi per cui mi sento ‘spenta’, per cui non sono riuscita a credere a nessuno quando mi diceva ‘Ti amo’… Per me sono parole vuote, mi sforzo, sorrido, rispondo ma dentro di me rimane tutto immobile. Sono cresciuta con l’impressione che mio padre fosse sessualmente attratto da me e tutt’oggi non riesco ad abbracciarlo. Questi i nodi principali su cui lavoro in analisi ma credevo che tutti gli sforzi fatti, mi stessero incanalando nella direzione giusta invece sono finita in un buco che mi spaventa moltissimo… Credo di aver tratti narcisistici altrimenti non si spiega come ho fatto in passato a mantenere doppie vite negli anni passati, tuttavia dentro di me ho anche altro che mi ha portato a cercare, leggere, spendere soldi, girare medici…ieri ho iniziato la cura con un antidepressivo.

    Giovedì scorso, non ce l’ho più fatta e ho raccontato tutta la mia vita al mio ragazzo: le storie doppie che avevo portato avanti con i ragazzi prima di lui e l’attrazione verso il ragazzo che avevo provato due anni fa quando stavo con lui, anche se non l’ho tradito e non ho fatto niente, mi sentivo un macigno sulla pancia. Lui non sembrava averla presa male subito (credo sia stato delicato perché ha visto in che stato sono) ma ieri sera mi ha detto due cose:
    1)che stare con me è stata dura e che si sente traumatizzato da tutte le volte in cui ho minacciato di abbandonarlo, ha usato la parola ‘traumi’ perché non riesce a rielaborare: erano episodi in cui io presa dalla paura di essere abbandonata e di non andargli bene, lo martellavo proiettando su di lui tutte le mie paure, piangendo e facendogli ‘mangiare la mia sofferenza’ , dicendogli che non mi amava ecc
    2)che lui ha 31 anni e ha voglia di divertirsi, di andare a ballare ecc e non pensare a casa o famiglia , in più nutre seri dubbi sulla possibilità che possiamo stare bene in futuro data la mia struttura di personalità

    Io sono disperata perché non so che fare:
    1) allontanarlo davvero significa provocargli un trauma perché nonostante tutto lui sembra ancora agganciato

    2)Starci assieme significa farlo infelice (l’ha detto chiaramente che non è felice) e sopprimere tutta una serie di bisogni che io sento alla mia età: tipo condividere uno spazio intimo, domestico ecc
    Pensate che in 4 anni avrà dormito a casa mia 4 volte perché dice che nel suo letto sta più comodo e ci siamo visti al week end, e qualche sera alla settimana come gli adolescenti, diversamente lui si sentiva soffocare. In più essendo lui un’esteta mi sono sempre sentita poco troppo bella, poco curata, insomma del tutto inadeguata e da questi sentimenti mi si scatenavano mille paure.
    Secondo voi sono un narciso patologico? Un po’ sì altrimenti non sarei riuscita a tenere in piedi le mie vite parallele in passato, a mentire a tutti ecc .. E poi lui dice si sentirsi traumatizzato dalle mie crisi…

    So solo una cosa, non voglio più farlo soffrire e non so come fare, piango sempre quando penso ai traumi che possono avergli creato le mie paure, mi sento in colpa e so che lui non riesce a vedermi solo come un mostro, perché ho anche altri lati

    • Giuliana Maggio 28, 2013 at 3:03 pm

      Cara E,
      la sofferenza che abbiamo vissuto da bambini con i nostri genitori è destinata a influenzare la nostra vita affettiva e sentimentale per molto tempo. Un bambino o una bambina che è cresciuta sentendosi non amabile, non degna d’ amore da parte dei genitori, avrà difficoltà a riconoscere la verità dell’ affetto che gli proviene dagli altri. Anzi molte volte questo affetto viene appositamente sminuito, evitato, depotenziato, mentre si desidera il “contatto” , anche in modo intenso e continuativo, si mettono in campo apposite strategie di cui non si è consapevoli per evitarlo. Questo rientra in una linea difensiva per impedirsi confronti anche inconsci tra il presente, potenzialmente o fattivamente ricco di amore e di affetto, e il passato dove se ne è vissuta la mancanza. Perchè il confronto potrebbe essere troppo difficile da sostenere, e magari la persona non è pronta a farlo, o non sufficientemente supportata. Ma questo evitamento (in cui rientra anche il tradimento del partenr) non vuol dire che sei una narcisista patologica, io anzi ti suggerisco di non aggiungere alla tua sofferenza altri dubbi su te stessa e sulle tua capacità di amare. Credo che ad un certo punto della vita, sia bene invece affidarsi alle cure di persone sensibili ed esperte, come sicuramente è il tuo psicoterapeuta, per cambiare la percezione di noi come “non amabili”, perchè pensiamo di aver tradito, di aver sbagliato (o anche solo di aver pensato di poterlo fare). Personalmente credo che a livello profondo e spirituale siamo tutti degni di amore. Pur non conoscendoti, leggo dal tuo racconto che di male ne fai quasi solo a te stessa. Ci sono molte persone che si colpevolizzano (senso di colpa derivato da un ‘complesso infantile). Ciò genera continua preoccupazione di fare del male ad altri, ma lo si fa a se stessi. Adesso ti preoccupi di ferire il tuo ragazzo se lo allontani, ti preoccupi dei suoi sentimenti, questo puoi farlo solo se non trascuri di capire bene, benissimo, quello di cui tu, per prima. hai bisogno. In effetti quando ci si preoccupa troppo e in modo erroneo, e ci si occupa poco di rispettare se stessi, si possono generare tensioni nella coppia. Così la stessa paura colpevolizzante di ferire l’altro finisce con il ferirlo e provoca malintesi e dispiaceri. Invece, togliendosi questa preoccupazione ci si rilassa e si inizia a prendersi cura di sé – a volersi bene – e così anche la coppia diventa più serena e collaborativa, più capace di accettare le difficoltà, i limiti e le trasformazioni.
      Un abbraccio
      Giuliana – Counselor

    • Elisa Maggio 28, 2013 at 6:37 pm

      Sicuramente, da ciò che scrivi e da come lo fai, che denota una forte carica emotiva, hai molti problemi e sei un pochino confusa, però, da molte delle cose che scrivi, a me non sembreresti una persona affetta da narcisismo patologico nel senso inteso nell’articolo, cioè non mi sembrerebbe questo il motivo a monte dell’esistenza, nella tua storia, di molte storie parallele e di una vita emotiva piuttosto caotica, che sembra rimandare più ad altro – forse riferibile a qualche disarmonia della tua personalità a causa della tua storia ed ancora da ben integrare- e, soprattutto, ad un gran bisogno dentro di te, di chiarirti un pò le idee riuscendo anche e soprattutto, un pò a “fermarti” a pensare a ciò che è bene per te, prima che per l’altro, a ciò che tu vuoi, che senti. Ho la sensazione che dovresti come alleggerirti di tante cose che forse non ti appartengono o non più, per allontanare anche, nel giusto modo, i tuoi sensi di colpa e la “fame” eccessiva che simbolicamente provi nei confronti di tante cose, come se avessi bisogno di riempirti o riempire un o dei vuoti. (Mi arriva un pò questo anche dal modo in cui parli di tipi diversi di farmaci, “purché facciano effetto”, cioè, plachino o l’ansia o la depressione anche se poi, li temi. ) A volte però, dal vuoto, se sappiamo come avvicinarlo e viverlo, si generano nuove forme di vita e di pensiero. Ti faccio allora una domanda:” Forse, tu hai paura del vuoto?? ” Dato che il vuoto è un simbolo molto potente di altri aspetti della nostra vita? In attesa che tu riceva risposte di solidarietà e più specifiche, rispetto alla competenza dei problemi che proponi, ti faccio un caro augurio di sentirti presto meglio e ti mando un caro abbraccio.
      Elisa

      • E Maggio 29, 2013 at 8:02 am

        Cara Elisa,
        grazie della risposta. In effetti sento l’esigenza di allontanarmi da tutto e da tutti, per riuscire a trovare una mia personalità e smetterla di riempire vuoti con relazioni/cibo ecc ecc… Il fatto è che ho moltissima paura di aver fatto del male al mio ragazzo in quelle occasioni in cui attraverso delle vere e proprie bombe di parole l’ho accusato di non amarmi, proiettandogli addosso tutte le mie paure, sono certa di averlo traumatizzato coi miei pianti e col mio dolore. E si suicida o commette qualche cavolata perché io mi prendo il mio tempo? Lui ha dei grossi problemi con la perdita ed è totalmente incapace di elaborare la sofferenza perché l’hanno cresciuto sotto una campana di vetro… Ho tanta paura, mi sto consumando. Sono divorata dai sensi di colpa e non riesco a pensare a me

  46. calliope Maggio 21, 2013 at 5:44 pm

    Buonasera dott. Brunelli, non le scrivo nei dettagli la mia storia perchè è molto complessa e sarei ripetitiva rispecchia i tipici comportamenti del narciso patologico; è 20 anni piu grande di me, estramente brillante, energetico e affascinante,terribilmente egoista, egocentrico, sfuggente, odia le regole, inaffidabile, cambia repentinamente idea, anaffettivo. Sono quasi 2 anni che questa figura si è insinuata nella mia mente, avevo provato ad allontanarlo nel momento in cui conobbi un altro uomo dolce premuroso e attento, da questo momento in poi il narciso ha perso la testa per me, dichiarazioni di amore folle, promesse eterne, era anche diverso piu sensibile, un corteggiamento spietato lungo nonostante i miei continui rifiuti ( con un peso nel cuore perchè lo amavo ma avevo paura che mi cercasse solo per senso di rivalsa ), mi ha talmente spiazzato e disorientato che ho subito dovuto lasciare il nuovo compagno xchè non riuscivo a gestire questa situazione.
    Sono stata sola per diversi mesi lontana da tutto, lui il mostro ha continuato a cercarmi sempre, puntualmente, abilmente con ogni mezzo o scusa. Ed eccoci ad oggi…. ho ceduto, sono caduta nella sua trappola di predatore feroce e mi ritrovo in quello che alcuni suoi colleghi definiscono “schema della lusinga”, mi ha riacciuffata astutamente con parole di amore e massacrata nel giro di pochi giorni. Ho ceduto e lui si è ritratto, dicendomi l’esatto contrario di cio che mi aveva detto giorni prima, adottando comportamenti di distacco, volevo un confronto aperto con lui, ora sfugge e mi ignora totalmente. La prego di darmi un suo consiglio, mi sono informata sull’argomento ed ormai non mi chiedo più “perchè”, l’unica cosa che vorrei sapere è come fare da oggi in poi nei confronti di quest’uomo…. E come se mi avesse risucchiato tutta la mia energia, la vitalità. La ringrazio per l’aiuto che ci da e per il suo contributo, serve anche a sentirci comprese e meno sole…

    • Pier Pietro Brunelli Maggio 22, 2013 at 12:38 pm

      Cara Calliope… questo forum è tutto un consiglio. Io non mi oso di dare consigli personali sulla base di poche righe, perché ciascuna storia per poter essere consigliata necessita di leggere il romanzo di una vita. Ciò è possibile, almeno per quanto riguarda la vera trama di fondo attraverso qualche consulto individuale, parlando e riflettendo insieme su basi scientifiche, spirituali e professionali espresse con grande impegno, onestà e devozione. Solo così posso rendermi utile oltre a ciò che posso fare on line e attraverso le continue ricerche da me pubblicate con libri e in rete. Spero tanto che lei continui a trarre beneficio partecipando al blog. Quando si partecipa si incomincia a comprendere quanto la propria esperienza possa aiutare gli altri ed ecco allara che ad un primissimo livello si comincia a dare un senso al proprio dolore. Il TdN deriva da forze vampirizzanti che ci hanno preso l’anima, per guarire bisogna fare in modo che l’anima torni ad amare ed esca dalla dimnensione di vampirizzata che vuole solo prendere. Qui si può dare e prendere. Anche questo è amore, per lei Calliope, e per le altre e gli altri che hanno sviluppato insieme ai miei sforzi questa importante esperienza spontanea di crescita e di educazione sentimentale e di auto-aiuto. Oltre 160.000 visite in due anni e migliaia di commenti e centinaia di persone che hanno tratto benefici concreti attraverso terapie e consulti specifici che ho potuto offrire in varie modalità e su misura delle rispettive esigenze.
      Un caro saluto con tanta solidarietà.

    • Elisa Maggio 22, 2013 at 2:08 pm

      Cara Calliope, se non ti chiedi più il “perché” (suppongo tu ritenga di averlo sufficientemente chiaro al tuo interno e che non lo dica invece, per rassegnazione), allora forse, è il momento di chiederti “come”. Come fare “per” uscire dalla situazione che ti fa soffrire, dall’ esterno e dall’interno. Secondo me, il primo principale passo da fare è sempre allontanarsi ( e allontanare persone che ci generano, come in questo ed altri casi, sofferenza eccessiva, scambiata inizialmente per amore) per poter poi ragionare un pò più lucidamente. E per ascoltare meglio, seppure all’inizio potrebbe sembrare addirittura molto più doloroso di ciò che adesso vivi, per via della mancanza di quella data persona – e di tue parti attaccate ad essa ed al vostro rapporto – che comunque potresti soffrire, insieme al senso di perdita, ciò che provenendo dal tuo interno, dalla tua interiorità, ti dirà di cosa tu, per te stessa, hai maggiormente bisogno, per sentirti meglio. E come fare per raggiungere questo primo, principale obiettivo. Sentirti meglio, facendo piccole cose adatte, secondo te, per te. Se da sola senti di essere troppo debole, troppo confusa, personalmente, ti invito a chiedere un aiuto professionale che ti supporti nel capire almeno qual’è la tua reale situazione di partenza e su come è possibile affrontarla, non solo sul momento, ma anche a medio e poi, lungo, termine, al fine di avere da questa esperienza dei benefici applicabili ed utilizzabili poi, anche in fasi successive e problematiche della tua vita. Potresti così scoprire di avere al tuo interno, delle risorse con le quali ora, forse, ha un perso il contatto o che addirittura, non sai ancora di avere e che invece, proprio dal tuo stesso interno possono sostenerti ed aiutarti nel modo migliore, se ben indirizzate.

      Un carissimo augurio ed un abbraccio
      Elisa

  47. cb Maggio 21, 2013 at 9:07 am

    buongiorno a tutti, rieccomi con una domanda che da mesi volevo fare e che sto cercando di elaborare, in base al post di Micòl del 28 marzo.
    Sono arrivata alla conclusione (e mi piacerebbe averne conferma se il tema non scotta troppo) che le persone in questione, abbiano un “modus operandi” sessuale di base.
    Dall’arpionare la preda e al capire istintivamente i desideri inizialmente, a compiacerla, alle fobie sul proprio corpo, al cambiamento durante gli anni, alla frequenza del loro bisogno. Questo perché mi sono accorta che dopo dieci anni, di cui gli ultimi tre passati affettivamente all’inferno, è stato il tema che ci ha tenuto legati, pur sempre andando a scemare in particolari che non sto ad elencare. In attesa di leggervi… una serena giornata a voi.

    • maria gabriella Maggio 21, 2013 at 3:15 pm

      beh il mio vampiro è convinto di essere l’unico uomo a saper far bene l’amore…..ovviamente si destreggia bene conosce le donne e i loro desideri e cerca si di creare un legame sessuale riuscendoci con piena sua partecipazione all’inizio poi ovvimente per ovvie ragioni va scemando in presenza e attenzioni ma ormai la preda è sua!!

    • Fabio Maggio 23, 2013 at 4:06 pm

      Non nel mio caso, all’inizio si, il sesso ha avuto la sua importanza, successivamente no, è andato scemando piano piano senza alcuna ricerca di adattamento da parte sua per tenermi legato.

      • Maria Gabriella Maggio 28, 2013 at 3:49 pm

        ti contraddici un pò e non conosco la tua storia

      • Maria Gabriella Maggio 28, 2013 at 3:50 pm

        avendo più compagne/i è ovvio che non si regga il gioco :))

  48. James Maggio 20, 2013 at 9:14 pm

    Il mio nome è James. Amerò condividere la mia testimonianza a tutto il
    persone nel forum cos ho mai pensato che avrò la mia ragazza e lei significa molto per me .. la ragazza che voglio arrivare a sposare mi ha lasciato 4 settimane per il nostro diserbo per un altro uomo .., Quando ho chiamato lei non ha mai raccolse le mie chiamate, mi ha cancellato il suo Facebook e ha cambiato il suo status di Facebook da sposata a single … quando sono andato al suo posto di lavoro, ha detto il suo capo che non ha mai voluto vedere me .. ho perso il lavoro a seguito di questo cos i cant ottenere più me stessa, la mia vita era a testa in giù e tutto non è andato liscio con la mia vita … ho provato tutto quello che potevo fare per avere la schiena a tutti non ha funzionato fino a quando ho incontrato un uomo quando sono in viaggio in Africa per eseguire alcune attività hanno sviluppato alcuni anni fa .. gli ho detto che il mio problema e tutti hanno attraversato a ottenere la schiena e di come ho perso il lavoro … mi ha detto che mi aiutera ‘… i don’ t credere che nel primo place.but ha giurato che mi saranno d’aiuto e mi ha detto che il motivo per cui la mia ragazza mi ha lasciato e mi ha anche detto qualche secrets.i nascosto rimasto stupito quando ho sentito che da lui .. lui ha detto che lo farà lanciare un incantesimo per me e mi limiterò a vedere i risultati in un paio di giorni .. quindi io viaggio indietro a US il giorno seguente e l’ho chiamato quando sono tornato a casa e ha detto che è occupato lanciare quegli incantesimi e ha comprato tutti i materiali necessari per gli incantesimi, ha detto sto andando vedere risultati positivi nei prossimi 2 giorni che è Giovedi … La mia ragazza mi ha chiamato esattamente alle 12:35 il Giovedi e scuse per tutto quello che aveva fatto .. lei ha detto, non ha mai saputo quello che fa e il suo comportamento improvviso non era intenzionale e ha promesso di non farlo again.it era come sto sognando quando ho sentito che da lei, e quando abbiamo finito la telefonata, ho chiamato l’uomo e lo dissi a mia moglie ha chiamato e mi ha detto Non ho ancora visto nulla … Ha detto che sarà anche ottenere il mio lavoro in due giorni di tempo .. e quando la sua Domenica, mi hanno chiamato al mio posto di lavoro che dovrei riprendere a lavorare su; Lunedi e gonna mi compensare il limite di tempo hanno trascorso a casa senza lavorando .. La mia vita è tornare in forma, ho la mia ragazza e siamo felicemente sposato ora con i bambini e ho il mio lavoro troppo, questo uomo è davvero potente .. se abbiamo un massimo di 20 persone come lui nel mondo , il mondo sarebbe stato un posto migliore .. ha anche aiutato molti dei miei amici per risolvere molti problemi e sono tutti felici ora .. sto postando questo forum per qualcuno che è interessato a incontrare l’uomo per help.You lo possiamo spedire in questa e-mail; ekaduspell@hotmail.com cant dare fuori il suo numero cos mi ha detto che non vuole essere disturbato da molte persone in tutto il mondo .. ha detto la sua e-mail va bene e lui ‘si risposto a qualsiasi e-mail al più presto .. spero che aiutò u troppo fuori .. buona fortuna sua emaill ekaduspell@hotmail.com

  49. lavinia Maggio 20, 2013 at 1:36 pm

    Leggo e rileggo questo articolo da qualche mese e ritrovo in me e nella persona che pensavo di amare tutto ciò che è scritto, come da manuale. La nostra storia è lunga e contorta da raccontare ma da ciò che ho compreso non conta, perchè sono le dinamiche che rientrano perfettamente in questa spirale di autolesionismo mio e sua perfidia nell’umiliarmi e nel farmi sentire inadatta. Passa da stati di dolcezza ad esplosioni di ira per motivi futili o apparentemente tali, durante i quali mi accusa di cose non veritiere, tentando di darmi la colpa dei suoi atteggiamenti ambigui e poco chiari con altre donne fisse o saltuarie, che sono continuamente presenti nella sua vita. Potrei dilungarmi inutilmente sui dettagli della nostra relazione ma ciò che mi spaventa è l’idea che io non io non riesca a chiudere questa storia pur sapendo che è sbagliata perchè mi fa soffrire; pur consapevole della mia ferita narcisistica e del vuoto che dovrei affrontare per trovare il contatto con l’essere dentro me, mi continuo a ripetere che devo aspettare il momento giusto per uscire di scena, come se volessi dargli una lezione che so bene non potrà imparare mai. Nel frattempo il vampiro succhia tutte le mie energie fisiche e non ed io sempre più stanca non trovo la forza ed il coraggio di riprendere il mio cammino verso l’amore per me…

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