NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
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Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — https://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
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Sono riuscita a chiudere con il vampiro per il semplice motivo che ha trovato altre due vittime che soddisfano di più i suoi bisogni narcisistici!! con una si è fidanzato e l’altra invece è distrutta dai suoi vieni e vai……care amiche del forum è propio vero che è anche nostra la responsabilità queste due donne erano stata da me avvertite dei pericoli che correvano eppure hanno deciso di sprecare il loro tempo con questo uomo crudele….e tutto si ripete io sono salva!!!
Carissimo Dottore e amici del sito,
stringendo i denti e usando tutta la forza di cui sono capace, non ho più ceduto alle sue richieste di vederci e ho legalmente stipulato una scrittura privata nella quale confermo che la casa famosa sarà sua nel momento in cui lui mi avrà ridato i soldi. Mi ha dato della ladra, mi ha detto che lui voleva costruire una famiglia ma io sono solo una poco di buono e che non troverò mai nessuno che mi ami. E’ anche riuscito a fare leva su persone che conoscevo che sono arrivati a dirgli “Poverino, come hai potuto sopportare una così?”
Ho capito che devo essere forte per me stessa, che non ho alternative. La vita è ancora girigia e vuota ma, sto facendo del mio meglio.
Tuttavia, ho bisogno Dottore di alcune risposte ad alcune importanti domande a cui ho bisogno di dare risposta:
1- come è possibile che riesca a manipolare così profondamente anche persone che erano a conoscienza della storia? Il mio avvocato stesso, ha detto che è un ragazzo gentile al massimo, ma quando si scalda diventa un altro. Potrebbe avere una doppia personalità?
2-come avevo più volte detto, con le altre persone è un amore. educato, gentile, brillante, disponibile, simpatico, ci sa fare. Come con me all’inizio. Nessuno potrebbe sospettare di lui. Ovviamente tutti danno la colpa a me.
3-come riesce ancora ad insinuare in me il senso di colpa? Mi sorprendo ancora a pensare “Forse se io non avessi urlato, lui non mi avrebbe picchiata” oppure “Forse se fossi rimasta lui mi avrebbe amata”, sono pensieri insani. Perchè avviene? Lui ad oggi mi riempie di messaggi dicendomi che non sarò mai amata e che ho perso l’amore della mia vita. Riesce a spaventarmi e a mettermi dei dubbi. Come mai?
Sento ancora grande la sua mancanza, ma…di quello di cui mi sono follemente innamorata e non dell’ultimo.
La prego Dottore, mi dia un po di coraggio!! So che lei saprà sicuramente darmi una spiegazione valida alle domande che mi assillano.
Grazie di cuore
Arianna
Allora cara Arianna, sono molto lieto della sua evoluzione. Invece per le sue domande non mi è possibile rispondere senza un minimo consulto diverso come le ho spiegato tante volte. Se il problema è la spesa colgo l’occasione per ricordare che è veramente limitata, per fare un esempio un paio di consulti possono costare come un lavoro speciale dal parrucchiere, un jeans firmato, 2/3 lezioni di inglese o di chitarra… poiché siamo in crisi, a volte mi è anche capitato di accettare qualche bottiglia di vino o una mano a distribuire qualche volantino per l’Associazione… ma il punto non è questo è che per dare risposte sensate e precise a domande come le sue bisogna rifletterci su insieme un momentino, o no? Comunque sia è anche possibile che qualcuno le dia una sua opinione, ma non può essere una risposta che tiene conto davvero di tante cose importanti e profonde che riguardano davvero lei e la sua anima…. io allora le dico che per avere un orientamento lei può studiarsi l’articolo e i commenti che contengono già le risposte che lei chiede… se poi una persona non comprende bene l’articolo ha bisogno di un approfondimento – diciamo come a scuola – io allora cerco di aiutare e di rispiegare, ma in riferimento a ragionamenti e conoscenze generali, relative al testo, in modo da contribuire per tutti, invece le questioni private, vanno benissimo, ma come scambio di testimonianze e di suggerimenti… io però per le ragioni che le ho detto – MOLTE VOLTE ANCHE CON MAIL PRIVATE – non posso e non deve rispondere, perché non è giusto deontologicamente e tecnicamente, non ce la faccio e non posso permettermi di farlo, anche perché se voglio continuare a fare questa ricerca per tutti e con l’aiuto di tutti devo proteggere la mia vita dalla vampirizzazione provocata dai vampiri degli altri, nonché dalla vampirizzazione intellettuale che, in questi anni ha visto attraverso il copia e incolla veri e propri plagi del mio lavoro, con altri siti , libri ecc che non mi hanno né citato e nemmeno detto grazie… certo un po’ mi spiace, ma so che ad ogni vampirizzazione di qualsiasi tipo, ad ogni prendere senza dare, corrisponde poi sempre la giusta conseguenza… in questo campo meno si fa per vendicarsi, riscattarsi, ottenere giustizia e più il vampirizzatore si caccerà nei pasticcio, inesorabilmente e pèroporzionalmente a quanto e come ha vampirizzato… e solo questione di tempo… l’unica possibilità che ha per salvarsi è redimersi, chiedere scusa e , come può, restituire… ed io in tal senso sono sempre pronto ad accogliere e a perdonare … come vede in queste considerazioni ci sono anche CONSIGLI che lei è tutti possiamo applicare e verificare. E’ proprio vero ‘chi la fa l’aspetti’, e sarà lui stesso a punirsi e cacciarsi nei guai… la forza dei giusti è restare sereni e fare del bene, per sé e per gli altri.
ma questo tuo ex è la copia del mio ex marito uno dei tani manipolatori della mia vita !!mi trovo nella tua stessa situazine separata in una casa comprata insieme ma che ora non potrei permettermi e lui che mi considera un intrusa non vuole venderla epensa di estromettermi dalla propietà senza ridarmi nulla e ovviamente tutti pensano che io abbia approfittato …..nulla di nuovo come vedi!!
La terapia più grande sta ne LA ROSA DELL’ANIMA …. https://www.albedoimagination.com/05/2011/la-rosa-nellanima-il-se/
grazie dott. Brunelli di questo articolo stupendo e molto rasserenante, come sempre.
Caro dottor Brunelli,
innanzitutto mi congratulo come hanno fatto altri per la sua disponibilità e la sua competenza che fornisce in merito ad una questione così delicata. Una questione di cui io, come tante altre persone che non studiano psicologia, credo non fossimo al corrente prima di averla veduta in faccia almeno una volta in vita nostra. Vorrei parlare nella maniera più sintetica di cui sarò capace ( ma so che per me sarà difficile essere sintetica), della mia storia. Vorrei avere un parere, suo e anche di chiunque altro voglia esprimerlo, in merito a questa storia che mi ha dilaniato l’ultimo anno di vita, e temo (anzi, aimhè, sono certa) la mia salute mentale.
Un anno fa all’incirca conobbi questa persona, sul social network più comune del mondo. Avevamo degli amici in comune, e tuttavia non ci eravamo che incontrati una volta da adolescenti, forse. Lui mi contattò per primo, colpito dalle mie frasi piene di intelligenza ed estrema sensibilità. Colpito dalla mia bellezza, dai miei mille pregi che fino a quel giorno nemmeno io sembravo aver mai notato così tanto di me stessa. Questo era ciò che ripeteva spesso all’inizio.
Di tre anni più grande di me, vivevamo all’inizio della storia molto lontani, io al centro e lui nel nord Italia. Subito spiccò evidente anche solo parlando virtualmente con lui un forte senso di autostima, che sfociava a volte in presunzione, tuttavia mascherata da una brillante simpatia all’inizio continua. Già al nostro primo dialogo virtuale lui aveva snocciolato da sè tutti i suoi pregi e le sue virtù facendone proprio una lista (la ricordo come se e l’avessi sotto gli occhi), senza che gli fosse stata chiesta. Lui era bello, brillante, intelligente, simpatico, virile, l’uomo che tutte le donne sognano.
E lo era davvero. Apparentemente.
Per un pò, prima di incontrari portammo avanti la cosa solo virtualmente e telefonicamente. Tengo a precisare che sia io che lui avevamo una vita reale piena di amici, lavoro e quant’altro. Per me alla fine ritrovarmi in rete era diventato solo ritrovarci lui: mi incantava in ogni sua battuta, in ogni frase seria e sentita con cui parlava di valori come la famiglia, il coraggio, la determinazione. Mi intratteneva spesso fino all’alba, facendomi ascoltare le sue doti brillanti di pianista, e domandandomi delle mie paure e dei miei sogni, a non finire. Aveva un’ottima cultura, ed un cervello estremamente brillante, che sembrava riuscisse a cogliere le mie più profonde sensazioni e paure. Un tizio che per deformazione professionale aveva a che fare con la criminologia, e con delitti efferati … Forse anche per questo era un abilissimo sondatore di anime. Da questa persona mi sono sentita fare i miei “quadri clinici” più azzeccati, mi studiava, diceva lui. Ed io mi lasciavo studiare crogiolandomi nell’aver finalmente incontrato qualcuno di così ricco intellettualmente ed emotivamente, e brillante, con cui condividere anche solo i propri pensieri, le proprie passioni, le proprie emotività. Sembrava volermi mettere alla prova ad ogni sua domanda. Entrambe chiaramente avevamo vissuto delusioni d’amore, ma lui delle sue tuttavia parlava molto poco, molto meno di quanto volesse sentir me parlar delle mie. Nei nostri dialoghi poi, io ero sempre un pò colpevole nelle mie storie passate, insieme all’altro. Lui mai. Mai ho visto scrivere una sola volta, o udito dire, da questa persona che avesse sbagliato a fare una singola cosa in vita sua…
Aveva una carriera ricca e gloriosa a soli 32 anni, pluripremiato e decorato. Super stimato, pieno di amici e amiche soprattutto che lo adoravano.
Quando poi ci incontrammo finalmente di persona, la scintilla della passione fu subito immediata. E lui sembrava davvero la personificazione della perfezione… che sciocca, ad aver dimenticato che la perfezione in questo mondo non esiste. Mi rapì l’anima in pochissimi giorni. Io ho avuto sempre storie d’amore sofferte, finite con un abbandono dell’altro. Il mio primo ragazzo mi lasciò proprio quando scoprii che mio padre era malato ( e già questo fu un bel trauma). So bene di essere una bella ragazza, tuttavia credo ( anzi sono certa, perché per capire e studiare lui ad un certo punto mi dovetti studiare da me ) di essere stata sempre molto fragile emotivamente, veramente estremamente sensibile. E lui questo, come chiunque mi conosca personalmente, me lo leggeva negli occhi ogni volta che lo guardavo. E lo ripeteva spesso. Più passava il tempo e più mi innamoravo di lui, nonostante avessi molta paura. Una paura che lui alimentava di giorno in giorno, manifestando ad un certo punto insicurezze, e poi timori, dati secondo lui dalla sua necessità di avere continue prove della concretezza dei miei sentimenti. Una paura che alimentava con la sua smisurata fissazione per la bellezza di tutto e di tutti, la sua soprattutto. E dovevi essere sempre bella, bellissima anche te. Ti faceva pesare qualsiasi dettaglio, se ti eri messa o meno lo smalto, e che orecchini indossavi. E quante volte al giorno lo adulavi…
Ed io ho amato questa persona. E purtroppo con lui ho scoperto il mio modo morboso e ammalato di arrivare ad amare. Forse (ed è proprio questo che le chiedo se sia possibile) il mio modo è sfociato in morbosità e vittimismo narcisistico proprio dopo di lui, a causa di lui.
Ho mollato la mia vita e il mio lavoro per trasferirmi dalle sue parti, fortunatamente sostenuta da un mio carissimo amico con cui tutt’ora vivo, e che abita qui da molti anni.
Ho fatto ciò che io definii il salto nel buio nel nome dell’amore. Gli facevo montagne di regali e piccoli pensierini benché io fossi disoccupata, lo cercavo più di quanto lui cecasse me ad un certo punto, sempre spinta dalla paura che se avesse visto il minimo atteggiamento di “farsi desiderare” da parte mia si sarebbe defilato per paura di soffrire. Ha atteso due mesi tuttavia, che mi trasferissi. Mi chiamava sempre, ed era presente anche lui i primi giorni. Mi diceva che per lui contava solo volersi bene, che se gli avessi sempre voluto bene in quel modo tutto sarebbe filato liscio. Ma quando finalmente arrivai qui, lo scoprii definitivamente degenerato entro pochissimo tempo. Era diventato ancor più pressante sui suoi dubbi in merito alle mie prestazioni sentimentali e a ciò che potevo garantirgli emotivamente, non voleva che gli venisse chiesto del suo passato, per lui la sua ex era una poco di buono e doveva solo morire…. lo ripeteva ogni volta che l’argomento usciva per sbaglio, e io ne rimanevo scioccata. Capìì inoltre che soffriva probabilmente di un complesso di Edipo. Un rapporto molto intimo e a tratti quasi viscerale con la madre (lui era come la madre, a detta sua, la madre era un continuo emblema di perfezione per lui… una sera mi diede una risposta molto cattiva ed arrogante solo perché mi azzardai,con tenerezza tralaltro,a fare una battuta su sua madre, che fosse molto amata dai suoi amici a detta sua. Dissi “allora sarai anche quasi un pò geloso quando ti viene a trovare, che tutti vogliono vederla e tu la vorresti tutta per te magari ” Mi divorò con le parole…. sentendosi ferito nel suo orgoglio da quel “gelosa” che avevo usato, che voleva invece essere solo una tenera battuta sul suo affetto per la madre. Coi giorni diventava a tratti improvvisamente acido, prima molto dolce ed estremamente simpatico e carismatico, e poi all’improvviso sfociava in atteggiamenti di opprimente presunzione e permalosità. Si offendeva fin troppo facilmente per le cose più ridicole. Una volta, una sera a casa sua, di fronte ad un suo “consiglio estetico” sul come struccarmi prima di andare a dormire, dal momento che avevo dimenticato il mio sapone a casa, sorrisi. Sorrisi perchè il consiglio era quello di struccarsi con dell’olio d’oliva. Un ottimo consiglio, un rimedio della nonna genuino per la pelle. Per questo sorrisi. Per la sua brillantezza e allo stesso tempo decisione su come era stato proposto.
Me lo rinfacciò non so quante volte poi, anche in seguito, quel sorriso. Mi guardò con ira nell’istante stesso in cui sorrisi, accusandomi immediatamente che con quel sorriso intendevo mettere in dubbio la veridicità delle sue parole.
I dettagli, dottore, che mi indussero a portarmi ad ipotizzare per lui una possibilità di narcisismo patologico, furono molti, e diversi.
Al di là della sua fantastica copertina con cui se ne andava in giro, al di là del suo affascinante “savoir faire”. Del suo essere spiritoso e umano a parole, ma permaloso ed egoista a fatti.
Lo scoprire col tempo che su alcuni dettagli della sua carriera aveva mentito, ingigantendo le sue glorie (che comunque c’erano, ma non assolutamente ai livelli narrati da lui). Lo scoprire tramite amici delle problematiche familiari che aveva vissuto in età più giovane a causa di una separazione temporanea tra i suoi e del conseguente malessere psicologico della madre. Il sentirlo sprezzante al telefono quando mi sentì piangere la volta in cui se ne uscii crudamente che non mi avrebbe mai amata, dicendolo come si dice di no ad un invito al cinema. Aggiungendo alle mie lacrime, anche abbastanza soffocate se pur invano, “è inutile che piangi, mica mi smuovi…tanto non mi fai pena “. Il confrontarmi via via ogni notte su vari forum, con esperti come pure con semplici “vittime” o addirittura protagonisti, di una patologia simile. E soffrivo terribilmente ad ogni piccolo tasselo che anadava al suo posto, che collimava perfettamente con la figura “narcisistica vampiresta”.
La cosa peggiore venne quando si chiuse il rapporto, perchè io lo misi alle strette. Mi piaceva, da morire, ed ero felice con lui accanto (ma che lo amassi, questo in realtà non gliel’ho mai detto… e credo che sia stato un pò uno smacco per il suo ego). Anche se in realtà credo che lo amassi più di come forse avevo mai amato prima di allora. Il mio istinto di crocerossina e il mio bene per lui mi portò per un pò a mantenerci un rapporto “pseudo-amichevole”. Lui ammise che aveva un blocco amoroso e non voleva prendersi cura di nessuno…all’improvviso. Dopo che mi ero trasferita per lui… e solo perché in fin dei conti fui io a doverlo mettere alle strette. A non tollerare di vivere nell’ombra, cercata solo tra un turno libero lavortivo e una serata già prenotata con gli amici.
E quando ero arrivata qui il suo entusiasmo sembrava alle stelle, mille telefonate duranete il mio lungo viaggio in macchina da sola, voleva organizzare una cena con i suoi amici a casa sua, per me, mi diceva con ironia che andava a sgobbare a lavoro solo per i nostri “40 figli…” che avremo avuto. Perchè sapeva bene dove colpire. Che per me la famiglia è un sogno da sempre, e un valore sacro.
Tutto è finito con una sera in cui, dopo un pò di questa parentesi di pseudo-amicizia (soffertissima chiaramente da parte mia che ne ero innamorata, e pur consapevole che fosse una causa persa e per di più pericolosa..) mi invitò a cena da lui, così, per vederci e stare un pò insieme. Ci andai di corsa, inutile dirlo. E ci rifinii a letto, chiaramente… quella sera ero intenzionata ad esporgli i miei sentimenti quali fossero realmente e profondamente, nonostante avessimo deciso di chiudere, e gli dissi di questa mia intenzione. Rispose con un sorrisino sarcastico “Non serve che tu lo dica, lo so già”. Fu il solito lui, simpatico, premuroso nel preparare la cena (ma dovevi dirgli sempre, sempre, quanto fosse stato bravo…), nello scaldarmi tra le sue braccia a letto poi, perchè di notte andando in bagno avevo preso freddo. E il giorno dopo, quando lasciandomi andare a casa disse “ci sentiamo” capii quanto fossi stata un ‘idiota. Capii che forse iniziavo davvero ad esserne ammalata. E poi dal giorno dopo sparì. Sparì senza volermi più calcolare. Cercai di metterlo di fronte al fatto che sì, era stata una scelta di entrambe finire la serata in quel modo, ma che io avevo dei sentimenti che lui stesso aveva ammesso di conoscere, benché non proferiti, e che mi sentivo ferita e umiliata se lui non si esprimeva almeno su ciò che pensava di me. Ero diventata la vittima perfetta. Non valeva più la pena nemmeno rispondermi. In compenso iniziò a fare il cascamorto con una mia amica, sempre virtuale.
Dottore, la cosa si è conclusa così:
la mia amica, che era quella che tra tutte di più conosceva la mia storia, e i miei timori su di lui, a soli 23 anni poveretta è caduta nella sua trappola in un solo mese. Una ragazza apparentemente bella sveglia, ma che non ha amicizie reali nella vita reale. Che non esce mai se non per fare la spesa con la sorella. Che vive della sua cameretta e delle foto che si scatta per metterle sul web. Si è lasciata ammaliare, parlava girono e notte con lui, scriveva e dedicava tutto a lui. Ma a me continuava a negarlo. Eppure io sapevo, cosa passasse nella mente di lei parlando con lui, sapevo che lui attraverso lei voleva solo perpetrare il suo solito piano diabolico, e ferire ancora di più me.
E così una sera accecata dal dispiacere, dal dolore di vedermi tradita non tanto più da lui, che ormai mi terrorizzava, quanto da lei, mentìì. Mentìì per vittimismo dicendo di essermi fatta accidentalmente male. Dicendolo ad entrambe. Per vedere come reagivano, se si parlavano, se gli importasse qualcosa davvero. Mi vergogno molto di questo, non mi era mai accaduto in vita mia…… Fatto sta che bugiardi sì nasce… ed io che forse non lo sono nata e non lo sono veramente venni scoperta presto, credo, dalla sagacia di lui. Non mi è stata confermata questa cosa. So chi è lui e so di cosa è capace pur di conquistarsi la vittoria. Soprattutto se gliela si offre su di un piatto d’argento. Lei ad ogni modo, che era cambiata subito nei miei confronti da che aveva conosciuto lui, lei che era stata lì ad ascoltare tutte le mie gioie e i mie dolori per tre anni, lei alla quale anche prima di questo mio errore orribile avevo chiesto spiegazioni sul loro atteggiamento reciproco che notavo virtualmente, e mi aveva ripetutamente risposto “ti sbagli è solo un amico”(e già lì onestamente sarò troppo eccessiva io, ma con una persona di cui una mia amica mi racconta certe cose, e per la quale la vedo soffrire così tanto, non stringerei mai una sincera amicizia, in quanto causa della sofferenza di qualcuno a cui voglio del bene) lei di punto in bianco, dopo che la vedevo da giorni sputar veleno verso “qualcuno che con le menzogne stava cercando di rubarle la felicità”, nel giro di un mese, dopo tre anni che era amica mia, mi ha fatto secca, per uscire con lui. E’ convinta, credo a causa della mia sciocca menzogna vittimisticae del suo sano menefreghismo di 23 enne rapita dagli ormoni, che anche tutto ciò che le avevo raccontato precedentemente e con sincerità sia invece una subdola bugia per impedirle da tempo di conoscere uno come lui…. ! E’ invaghita completamente, e in tutto ciò che scrive ci rivedo la me che all’inizio lo conobbe, la cui anima venne rapita da un diavolo colpevole forse solo di un’infinita tristezza che si porta dentro, e che maschera però sotto le vesti di un angelo forte, simpatico e sicuro di sé.
Ora non mi importa più nulla di entrambe ormai, ma solo di me. Di me e del mio benessere, e di capire perché mai io abbia commesso la tremenda sciocchezza di inventarmi all’improvviso quella sera una balla così stupida e commiserevole, fornendo forse a due persone che erano già colpevoli solo un capro espiatorio per uscirne puliti ai loro stessi occhi. So che comunque anche se non avessi commesso quella sciocchezza, non potrei mai perdonare la sciocchezza e l’indifferenza di lei dimostrate di fronte al mio malessere, di fronte al mio averle affidato i segreti del mio cuore, i miei timori più sinceri e fondati, tutta me stessa. Di lui poi, non ne parliamo. Per me è un trauma paralizzante. E come dice lei dottore, con grande coscienza più volte mi sono interrogata sul dubbio che io potessi insinuare un suo squilibrio mentale di lui solo a causa della mia sofferenza. E tuttavia più volte obbiettivamente ho compreso che la mia sofferenza non è stata solo frutto dell’amore semplicemente non corrisposto, ma appunto dei suoi squilibri, dei suoi sbalzi, di tutta quell’enorme massa di insicurezza di cui mi aveva ricoperta, facendo di tutto per spronarmi a dovermi sentire e mostrare “adeguata a lui” in ogni cosa. Nonostante io sappia di essere una donna piacente ed intelligente.
La mia vera domanda non è se lui sia o meno un narcisista patologico. Lo è. Io in cuor mio e nella mia testa (nella parte non infettata, e già da prima che commettessi la mia sciocca “follia” di mentire) so che lo è. Una persona stabile mentalmente ed emotivamente serena, non avrebbe mai certi slanci e certi sprofondamenti emotivi a distanza così ravvicinata. Non sarebbe così dannatamente brillante e umana, e poi così satanicamente sprezzante nel compiere tutto ciò che ha compiuto lui verso di me, dopo che aveva capito che ormai ero completamente assuefatta.
La mia domanda dottore è come uscire ora dal senso di colpa di quella mia stupida bugia. Come arrivare a capirla. Perché, cosa c’è di così debole e distorto in me da avermi indotto a dirla, e come posso metabolizzarla per vivere serenamente.
L’esperienza di lui prima, ha scavato un solco orrendo…
E l’epilogo che ha visto una mia cara amica coinvolta in questo c’ha sparso dell’acido sopra. E tuttavia se fosse solo questo, se non sentissi un gran peso per la colpa di quella bugia, so che starei meglio e me ne infischierei presto di entrambe. Non mi sono mai guardata indietro troppo a lungo nella mia vita. Se pur nella mia estrema fragilità, sono sempre riuscita con pazienza a tornare a sorridere e a vivere pienamente. Ma questa bugia non me la spiego. Mi do della pazza giorno e notte, e mi colpevolizzo, per aver trovato la pazzia andando dietro ad un pazzo, e regalandogli così anche ragione.
Mi tormento del mio essermi scoperta una “squilibrata mentale”. E lo sono, lo so che a dire una bugia come quella, la si dice solo se sei squilibrata dentro. Ma era una cosa che mai avrei sognato di fare in vita mia. Eppure l’ho fatta. Nonostante sapevo benissimo di non saper fingere, e soprattutto di non poter fingere, con un maestro della finzione. Ora me ne pento da morire. Il vuoto per questa mia azione mi divora. Mi sento ridicola e stupida. Come se dopo tutto io meritassi tutto il male che mi è stato fatto. Anche se so che non è così. So che il mio cuore lo amava fortemente e con gioia. che adorava l’amica e ne aveva fiducia. Allora perché..perchè ho commesso quella stupidaggine? Perché non sono riuscita ad aggrapparmi alla consapevolezza della sincerità dei miei sentimenti ed intenti, e con quella allontanarmi prima da entrambi? Perché ho detto bugia così cretina?
Mi sento ad un vicolo cieco. dopo mesi in cui torturo le mie notti e la mia anima per tutto ciò che ho passato, alla fine nel vicolo cieco mi ci sono messa stupidamente da me. Avevo un carnefice da incolpare, ma amandolo forse ho preferito sbagliare anche io, per potermela prendere poi solo con me ….
Non so più cosa pensare, e cosa stia accadendo alla mia mente dopo questa orrenda storia….
Chiedo scusa per gli errori commessi nella fretta dello scrivere e per l’essermi dilungata oltremodo, anche se in realtà da raccontare di questa storia, e di questo tremendo personaggio, ci sarebbe tanto, tanto di più.
Gentile Serena, per rispondere alla sua domanda, che mi rendo conto la tormenta, non è così facile in due righe. In altri ambiti tipo lettere al direttore, dove si invitano i lettori a scrivere per ricevere frettolose risposte, forse potrà ottenere qualcosa. Ma se io fossi in lei, di fronte a questioni cruciali che riguardano una vita, un consulto diretto lo farei, se non con me, con uno specialista di sua fiducia. Dopotutto i problemi psicologici, così come quelli di salute fisica non si possono diagnosticare e curare on line… intendo dire che bisogna cambiare moltissimo la mentalità rispetto alla cura e al sostegno psicologico, considerando ad esempio che, così come quando fa male un dente prima o poi si deve andare dal dentista, se non d’urgenza… così quando c’è un male psicologico occorre almeno un consulto psicologico… naturalmente qui si offre tanto materiale per informarsi, per riflettere, testimoniare, darsi un sostegno reciproco, partecipare, cosa che personalmente costa almeno la metà della mia vita professionale, l’altra metà devo lavorare e devo dedicarmi ai casi di quelle persone che chiedono un sostegno e un consulto diretto, consentendomi poi di vivere spendendomi al massimo per fare gratuitamente ricerca e sostenere questo enorme lavoro del blog, che oltretutto, contiene centinaia di pagine che non riguardano solo le pene d’amore, ma tante questioni che sono ad esse collegate e che quindi possono aiutare tantissimo a capire… perciò questo blog non mira ad essere specialistico su una problematica così dolorosa per poi ottenere clienti e pazienti, tuttaltro mira veramente a creare un’ideale di vita e di pensiero per stare bene nella libertà e nella gratuità… perciò si parla di arte di musica di problemi e di attività di ogni genere con la speranza che ciò contribuisca a fare umanità… e io le dico che questo ‘fare umanità’ è poi la terapia di fondo che serve anche a risolvere i problemi legati al ‘vampirismo affettivo’… qui è possibile partecipare, contribuire, testrimonianza e quindi ciascuno come può può anche aiutare gli altri oltre che ricevere e chiedere aiuto, e, così facendo, sentendo di dare un contributo in qualche modo, qualunque modo, sente di aiutare un po’ anche gli altri, anche me, e così incomincia ad avere più autostima a sentirsi meglio, a uscire dalla visione troppo ristretta del proprio problema personale e ad aprirsi verso se stesso e verso gli altri in una dimensione di solidarietà e di amore. Perciò, Serena grazie per la sua testimonianza che ci aiuta a capire ed altre all’aiuto possibile che può trovare nel blog, con le informazioni e le testimonianze dei partecipanti, la invito a comprendere che per aiuti più specifici deve almeno incominciare ad informarsi su come avere un consulto, con me o in altri ambiti di sua scelta. Un caro saluto
Grazie dottore, e ha ragione. Lo so. In effetti ho già intrapreso un percorso reale di “guarigione” con qualcuno in questo senso. Tuttavia fare “outing” in merito a questa storia, anche su di un blog, mi rendo conto che mi aiuta tanto. Poiché tutto questo, ciò che ho subito e ciò che ho fatto soprattutto, per me è una novità assoluta e sento il bisogno di doverla affrontare con qualsiasi mezzo per poterla guardare bene in faccia. Per questo ora mi accingo a leggere il link che ha postato sulla Rosa dell’Anima.
Grazie per la sua disponibilità, e a tutte le persone che si sentono l’anima tormentata dai propri sentimenti calpestati, o peggio, più dai loro errori che non da quelli degli altri nei loro confronti mi sento di dover dire : siete già un passo avanti. Non logoratevi la vita nell’intento di voler ottenere dagli altri qualcosa che non sanno darvi, per motivi loro che magari vi ferirebbero ulteriormente e basta. Ma soprattutto, pensate alle vostre vite, alle vostre azioni, e non rimprovaratevi per le vostre “colpe”, ma cercate sempre di capire il perché che si cela dietro ogni VOSTRA scelta, e cercate di comprenderlo. Per potervi perdonare gli sbagli di oggi, e soprattutto per capire come volersi abbastanza bene da non doverne più fare un domani.
Coraggio! :)
Buona giornata anime belle , forza e coraggio ….
“Ogni volta che ti sentirai smarrita, confusa, pensa agli alberi, ricordati del loro modo di crescere. Ricordati che un albero con molta chioma e poche radici viene sradicato al primo colpo di vento, mentre in un albero con molte radici e poca chioma la linfa scorre a stento.
Radici e chioma devono crescere in uguale misura, devi stare nelle cose e starci sopra, solo così potrai offrire ombra e riparo, solo così alla stagione giusta potrai coprirti di fiori e frutti. E quando poi davanti a te si apriranno strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta.
Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora.
Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore. Quando poi ti parla, alzati e va dove lui ti porta.
S. Tamaro (Va dove ti porta il cuore)
5 mese ormai ma lo stress ancora lo sento e il suo fantasma aleggia ancora nell’aria ricevo strane email e penso siano opera sua e dei suoi castelli ogni cosa la riconduco a lui e il terrore di essere raggirata ancora mi fa stare sempre in guardia e ovviamente le relazioni di ogni tipo sono fallimentari ma lui si è allontanato fisicamente e penso di avercela fatta…lei che ne pensa dottore?
Purtroppo di vampiri in giro se ne incontrano parecchi….il che non può essere una coincidenza… Dopo 7 anni con un vampiro….due anni di solitudine per riprendermi dall’immenso dolore…ecco che con grande diffidenza incomincio ad uscire con un ragazzo….non l’unico che mi avesse corteggiata in questi anni, ma sicuramente l’unico che avesse destato il mio interesse e fatta tornare la voglia di provare ad innamorarmi ancora….sportivo, solare, gentile, paziente….che strano pensavo….come mai un uomo cosi e’ ancora libero….pensavo….possibile che voglia proprio me???…..be’ possibile….nel giro di pochi mesi si e’ trasformato….bugie, discorsi assurdi, fughe….ritorni, fughe. Poi il silenzio, sparito nel nulla.
Ho sentito quasi da subito che c’era qualcosa di strano in lui….la domanda e’:perche’ non me ne sono andata via subito? Perseverare e’ diabolico. Vediamo se il prossimo vampiro avrò il coraggio di abbandonarlo io!
Ciao a tutte
questa canzone è dedicata alle donne che hanno sofferto per amore ed agli uomini ugualmente, in particolare a tutti quelli con una parte (interiore, psichica, nel cuore) femminile sviluppata e gentile, capace d’amore che nutre e non deruba ed invade l’anima ed il corpo altrui…… con affetto, un saluto a tutti/tutte
https://youtu.be/g1nrmqM0XWY
grazie Elisa di questa canzone. Spero davvero che tutte-i noi riusciamo di nuovo a credere nell’amore e che esistano persone diverse, per bene, e non siano tutti vampiri. Un grandissimo bacio.
salve
ringrazio tutti per ciò che posso leggere in questo spazio , letture alle quali ogni tanto ritorno per rafforzare le mie scelte.
non ho mai scritto della mia storia, così simile a tante altre….. ho alle spalle un matrimonio durato circa 20 anni, dico circa perchè questa , del 2012, è la seconda (sicuramente l’ultima) separazione dallo stesso marito, nella nostra storia ci sono cinque anni di separazione dal 2002 al 2007, durante i quali lui conviveva con un ‘altra donna ( non so come potesse avere il coraggio di negarlo) più altre storie parallele che ho scoperto solo più tardi. 5 anni durante i quali non mi ha mai lasciata andare del tutto, con i soliti meccanismi che ormai tutti sappiamo, io sono sopravvissuta al dolore e ad una sofferenza che mi ha fatto arrivare a pesare solo 44 kg solo per imiei figli , che erano piccoli, che avevano solo me come reale punto di riferimento. Sono sopravvissuta! Dopo 5 anni , visto che ero rinata , ha pensato bene di tornare a casa, ed io l’ho accolto di nuovo, ci sono cascata, non sapevo ancora niente del narcisismo patologico. Eravamo di nuovo insieme ed io ero felicissima, ma il periodo idilliaco è durato solo un paio d’anni, credo tra l’altro che non abbia mai smesso di avere una doppia vita nemmeno in quel periodo. Ho vissuto malissimo gli ultimi anni con lui, poi un giorno ho trovato un secondo telefono, ed ho avuto il coraggio di cacciarlo.
non è stato facile : lui forse non voleva andarsene, ed ha utilizzato finchè ha potuto il cosiddetto ricatto economico.
Il tutto è finito per mia scelta in mano agli avvocati, lui non mi ha più parlato, mi ignora, ancora non ha nenche svuotato del tutto il suo armadio, non è più entrato in casa e spesso evita di rispondere al telefono e all’email (il mezzo che ha scelto per comunicare con me).
A tutte le mie compagne di avventura voglio dire che sto bene e scoprire questa patologia (grazie anche al mio avvocato) mi ha fatto mettere insieme il puzzle della mia vita e tutto è stato ricollocato al punto giusto. oggi mi sento una splendida quasi cinquantenne che ama la vita e che va avanti senza grosse certezze ma anche senza paura.
Ma un problema c’è, un grosso problema per il quale chiedo aiuto e consiglio:
i miei figli.
Ho due figli, un ragazzo di 20 anni e una ragazza di 18, splendidi. cresciuti in modo sano senza mai creare problemi importanti, due figli che amo molto ma che hanno visto sconvolta la loro vita da questa seconda separazione, adesso spiego:
quando mi sono separata la prima volta i ragazzi erano piccoli e mio marito li vedeva come da accordi, ma mai aveva l’esigenza di stare di più con loro , semmai meno del previsto, del resto aveva altro a cui pensare, e la sua assenza ben si giustificava perchè lavorava in un ‘altra città. Questa volta invece manifesta un interesse eccessivo verso mio figlio, cerca spesso la sua compagnia ed è sicuramente ricambiato dal ragazzo che stravede per lui . All’inizio cercava entrambi i figli, ed io ne ero contenta, ma mia figlia, più indipendente e anche fidanzata capitava che declinasse gli inviti. Mio marito, come già detto, lavorava in un altra città (lontano) e tornava solo il fine settimana, in quei giorni solo mio figlio si trasferiva a dormire da lui. Adesso mio marito si è trasferito in una città vicina , a circa un’ora e mezzo di autobus e ha proposto a mio figlio di andare a vivere da lui , mio figlio ne è felice.
Premetto che il ragazzo frequenta l’università nella nostra città ed ha qui tanti amici che frequentano la nostra casa quasi ogni giorno.
Mio figlio in questo ultimo anno sostiene di non sopportarmi e di voler andare via per questo, per quanto io sappia che questa è un’affermazione difficile da accettare, credo proprio che non sia così. tra i miei due figli è lui che mi assomiglia di più caratterialmente, è un ragazzo buono, onesto e sincero, testardo eapparentemente sicuro di sè. Ultimamente però è sempre più difficile parlare con lui , è arrogante e per niente disponibile all’ascolto o al confronto.
Non mi sembra felice.
io ripeto spesso ad entrambi i miei figli che gli ho cresciuti liberi e che voglio che siano felici, nel modo in cui sceglieranno di esserlo, ma tutta questa situazione mi preoccupa.
vedere un figlio che scivola tra le grinfie di un marito narcisista mi fa stare male e mi chiedo e vi chiedo “cosa posso fare”
Vi prego ho bisogno di risposte, mio marito ha perso me e adesso vuole prendersi nostro figlio. Ovviamente lui era a lavoro fuori quando io facevo i salti mortali per crescere questi due bambini, adesso che suo figlio non richiede più fatica e impegno lo vuole accanto a se, è bello, educato , intelligente….ovviamente non capisce che ciò che è perduto è perduto e che il ragazzo adesso deve fare serenamente la sua vita, nella sua csa , nella sua città con i suoi amici , e studiare serenamente negli anni più belli della sua vita, quelli dell’università.
AIUTATEMI. cosa rischia mio figlio?se devo aiutarlo come posso farlo? tenete presente che il padre non mi parla , mio figlio tende a rifiutarmi, e mia figlia in tutto questo, soffre molto ma mantiene una lucidità sulla situazione decisamente impressionante, ed è lei a volte l’unica che riesce a comunicare con il fratello , ma che ovviamente non può essere caricata di nessuna responsabilità.
grazie
Devi andare in un consultorio nella tua zona e farti indicare i servizi pubblici e privati e volontaristici che possono meglio darti un sostegno psicologico e legale. Qui puoi trovare solidarietà on line e sentirti più orgogliosa di te stessa per il coraggio di testimoniare la tua situazione che contribuisce a comprendere… comprendere è la via maestra per uscire nel modo migliore da situazioni destabilizzanti e dolorose… nella vita a molti capita, se non a tutti, di trovarsi di fronte a situazioni difficilissime… dobbiamo allora aiutarci ad essere più forti, e, soprattutto, ricordarci che, veramente, quanto più abbiamo fiducia in noi stessi e nelle forze buone che sono dentro e intorno a noi, tanto più potremo farcela a ritornare nel bene e nella giustizia.
Un caro saluto a Cecilia ed un invito affinché le venga espresso sostegno e solidarietà.
Carissima cecilia, leggo di te con molto piacere che sei una donna che ha riacquistato la sua autostima e il coraggio di proseguire nel suo cammino. Manca solo l’ultimo passaggio, il più difficile di tutti per un genitore: continuare a garantire la giusta sicurezza ai figli e nello stesso tempo rispettare la loro libertà d’azione e la loro volontà. Nonostante tu abbia dato diverse informazioni su quello che hai vissuto nella relazione col padre dei tuoi figli per 20 anni, saranno sicuramente tantissime le vicende che si intersecano ai vissuti personali di ognuno di voi e che hanno portato quindi allo stato di cose che descrivi e cioè alla scelta che vedi con tanta preoccupazione voluta dal tuo ragazzo. E’ per questo che condivido pienamente il consiglio dato dal Dott. Brunelli a favore di una maggiore comprensione che può essere utile, tra le altre cose, e qui azzardo, per continuare a inviare messaggi di fiducia e considerazione verso tuo figlio, qualsiasi sia la scelta che decida di fare. E’ difficilissimo, lo so, ma forse potrebbe chiedere questo da te, la tua accettazione ad oltranza di lui. Infatti avrei una domanda, hai pensato di chiedergli se lui condivide per se stesso, in questo suo momento di vita, la tua stessa visione sulla sua libertà come tu la intendi(ed è certamente comprensibile all’esterno) l’immagine di “deve fare serenamente la sua vita, nella sua csa , nella sua città con i suoi amici , e studiare serenamente negli anni più belli della sua vita, quelli dell’università”?
Forse questi potrebbero non essere gli anni più belli della sua vita. Per me ad esempio non lo sono stati, ma lo sono quelli di oggi, come mi pare succeda anche a te, se ho capiuto bene. Forse non avete avuto la possibilità di parlarne perchè in questo momento non è disponibile al dialogo? Credo che recuperare pazientemente passo passo questo livello tra voi sia la cosa più importante e credo anche che i tuoi sentimenti e la tua disponibilità a metterti in discussione, come avverto che già possiedi, troveranno senz’altro la via di un nuovo vostro rinnovato incontro. Un incontro ritrovato scioglie tantissime preoccupazioni e molto spesso solo questa esperienza voluta e sostenuta da te e molto meglio non da sola, porta ad eventi positivi per tutti e cambiamenti che prima non si ritenevano possibili. Grazie per il tuo intervento. Ti auguro tutto il bene possibile per voi.
Sisi
grazie sisi….grazie davvero
Forse sarò cattiva..ma per me un uomo del genere nn può essere nemmeno un buon padre e l’abbandono che ha inflitto a te lo infliggerà ancora anche ai figli..ho visto e vissuto una situazione simile..di certa gente mai più fidarsi..scusa del commento un pò forte..ma come dici tu per stare bene certa gente è meglio evitarla mariti. genitori, figli o chiunque siano…
scusa la risposta fredda..ma io di certa gente nn mi fiderei più..genitori o figli o marito che sia…lo stesso abbandono che ha inflitto a te ..lo infliggerà anche ai figli..ho già vissuto una situazione simile….
mi dilungo ancora un attimo..nn capisco nemmeno perchè tuo figlio nn capisca la tua sofferenza…nn capisca che suo padre nn c’era che aveva altro da fare..C’è una sola spiegazione anche lui è una vittima…nn ci sono altre spiegazioni per correre dietro a persone che rovinano famiglie..amore…rapporti…
Fosse per me questi vampiri nn vedrebbero nemmeno più uno spiraglio di luce…altro che capire i motivi …loro NON HANNO PIETA’ DI NESSUNO…la persona che ho conosciuto io prendeva e mollava i figli a suo comodo… per i suoi tornaconti personali e quando nn li voleva intorno li trattava male..andavano a casa e piangevano..eppure sà come fare il vampiro …uso questo termine ma ce ne vorrebbe un altro più duro…eppure sà come fare ogni volta a fare ricadere l’amore di un bambino verso il padre per poi gettarlo via di nuovo..
Mi domando dove sono le assistenze in questo caso..poi ci lamentiamo che avremo degli adulti rincoglioniti..per forza…con certi trattamenti da bambini che vuoi pretendere…
Alla larga certe persone…tieniti i tuoi figli vicino e che possano conoscere solo gente piena di amore vero…
grazie a tutte
ho letto con molta attenzione i vostri interventi ed Elisa ha inquadrato perfettamente il comportamento di mio marito, comportamento che temo per i miei figli, ma mi rendo conto che è il loro padre e non posso filtrare o controllare per tutta la vita il rapporto che loro avranno con lui, anche perchè parliamo di ragazzi ormai grandicelli. So bene che una volta conquistato mio figlio poi lo scaricherà per nuove appaganti situazioni(?) ma forse l’unica cosa che posso fare è proprio far sentire a mio figlio il mio amore incondizionato per lui, la fiducia che ho in lui e l’infinita capacita di accoglierlo in qualsiasi momento, perchè quel momento prima o poi avverrà. Vorrei tanto evitargli le sofferenze a cui andrà incontro ma non posso riuscirci e forse non sarebbe giusto, sono esperienze che forse lo renderanno più forte(lo spero) , forse più maturo e equilibrato…..voglio essere fiduciosa perchè so che parlo di un ragazzo con grandi capacità affettive.
purtroppo questo è il secondo abbandono di suo padre (della famiglia) e lui non può accettare di perdere di nuovo suo padre, deve accettarlo in tutto , è il suo modello.
non può rendersi conto di quanto sia un modello pericoloso… ma nemmeno io posso dirglielo (è pur sempre suo padre e mi odierebbe). Ho deciso di non intervenire in questa decisione, ho provato a parlarne con mio marito ma ovviamente lui ha negato tutto, il ragazzo farà le sue scelte e io sarò sempre pronta ad accoglierlo. sto riscoprendo la bellezza di dire ogni giorno ai miei figli quanto li amo …. non nego che tutto questo mi preoccupa ma sono fiduciosa
un abbraccio e grazie ancora
anch’io sono “vittima” di un “vampiro” , anch’io ho una bimba che vorrei proteggere.In questo momento storico ho bisogno solo della forza necessaria per agire e reagire alle sue manipolazioni, minacce e attacchi di rabbia furiosa. devo rimettere i paletti ma devo vincere quel senso di paura che si è impossessata di me e che nn mi fa agire. Ho bisogno di certezze. Dottore come posso contattarla?e questa associazione di cui parla dove si trova?Grazie per la disponibilità.
Ho avuto a che fare con un vampiro ma non lo capito subito per che mi faceva tenerezza quando mi diceva che se lo lasciò prendere una droga mi faceva sentire in colpa e entrato nelle mie vene senza che me ne accorgo ho assunto il ruolo del infermiera senza rendermi conto e x fortuna e lontano da me 300km e di sposato e io sono madre di famiglia e impegnata mi ha girato attorno fini che mi ha avvelenato facendomi sentire che sono io che l ho avvelenato ho deciso di non sentirci più ,e lui ha detto che meglio staccare la spina mi ha lasciato il vuoto totale mi sento x fino dipressa ma mi sono accorta molto tardi delle suoi manovre, e mi sento morire di avermi fatta fregare che di solito sono una persona astuta con un sesto senso che mi permette di selezionare le persone prima di farli fare parte nella mia vita.invece sono cascata come una pera e questo mi fa rabbia e sto resistendo per non farle vedere il mio stato d animo che questa faccenda se trascinata x un anno.sto dimostrano indifferenza sperando di finirli li nono stante e x assurdità mi manca! Ma è meglio stare alla larga seno ho mi uccide o li uccido.e una storia lunga serve 10 pagine per raccontare tutto il disastro.ma la colpa non è solo sua credo di avere disturbi già dal infanzia sto leggendo donne che amano troppo e mi sono vista in diversi casi lui pure se stato trascurato dei sei genitore da picolo e di un ex tossico nono stante ora ha fatto carierà!e con questa storia del bambino bisognoso d affetto mi ha fregata e mi sono lascita fregare e commuovere e come forse qualcosa che accomuna.e ne ho pagato la conseguenza!anche se ora non credo ne anche forse vero tutto questa ma è forse una strategia per farmi scioglier e ha capito dove toccare esattamente!boh mi passa tutto x la testa ho vissuto un film.spero che non mi cerca più ho paura di scatenatmi e queto le darà forse che ci sono!e molto furbo inteligente e mi Sa che mi ha studiata x bene e sta divertendo !o forse la malata sono io!sono arrivata a pensare anche questo!dio che amaro e vuoto e vomito che ho.ho sempre avuto alti e basse ma così non mi sono mai sentita ho sempre avuto il controllo sulla mia vita!e ora mi sento che ho preso una fregatura non l ho presa a 20 !mi sono sempre difesa dal mondo e fatto selezione e a 30 anni ne prendo la più storica.sono sbagliata io!voglio scavare dentro me e capire cosa ho che non va per ho attratto un specie di mostro !!mi sento depressa auito
Scrivo ancora sul forum perche’ mi serve per star meglio, perche’ buttar fuori i pensieri mi toglie il peso dal cuore. La bugiarda e’ sparita da quasi un mese ormai, si e’ cancellata da Facebook, ha cambiato numeri di telefono. Immagino sia entrata in un altra storia, e’ caduta di nuovo in piedi e succhiera’ un’altra vita. Mi sembra cosi’ strano il fatto che sia definitivamente sparita, che non controlli piu’ niente di quello che faccio, che non abbia cercato come al solito di scusarsi…. dovrei esser contento, certo lo sono in parte, avrei voglia di mandarla a quel paese, di buttarle addosso tutto il veleno che mi ha lasciato dentro, e’ sparita senza pagare il conto dei danni che ha fatto. So che ride soddisfatta di esser ancora riuscita a farla franca, di continuare ancora a vivere in questo modo…. Ho voglia di riscatto, ma non per vendetta, non m’interessa la vendetta, voglio una donna fatta di sole accanto, che con i suoi raggi illumini finalmente la mia vita, la mia felicita’ sarebbe finalmente l’unica vittoria che voglio contro la vampira…. scusi lo sfogo Dottore…
Tutte le cose buone che lei potrà – con pensieri, parole e opere – che lei potrà fare a chiunque e a se stesso sono la vera vendetta, tutto ciò che le viene in mente o potrebbe fare di negativo produce negatività in lei e intorno a lei, per cui, veramente, la miglior vendetta o riscatto, è impegnarsi a fare del proprio eglio, in ogni modo, anche se solo attraverso piccole cose, per il bene.
Cara Roberta, mi dispiace molto. Comunque quando ci sono le ex o gli ex che non mollano, bisogna interrogarsi anche sul come mai si resta innamorati di uno o di una che si sa ha la doppia vita. Le etichette diagnostiche rischiano a volte di darci spiegazioni superficiali e preconfezionate. Quando nell’articolo si adopera la metafora mitica del vampiro, si intende persone e relazioni che hanno un rapporto affettivo disturbato, le cui varianti possono essere, grosso modo, di alcuni miliardi di miliardi… intendo dire che solo quando si analizza la propria relazion un eventuale etichetta diagnostica acquisisce il suo vero senso, che non può che essere soggettivo, unico e irripetibile… non c’è da preoccuparsi molto se lui continuerà ad essere un ladro d’amore in quanto si deve comprendere che l’amore non si può rubare di nascosto dell’altro/a, piuttosto, purtroppo l’altro/a gli dà le chiavi e la combinazione della cassaforte e spesso anche la carta di credito e i contanti (sia in senso affettivo che di denaro e interessi vari). Quello che conta è che se ci è capitato di trovarci in una storia così c’è un motivo che riguarda anche noi stessi e che va compreso, anche perché in tal modo nascerà un nuovo senso dell’amore e della vita e non potrà più capitare di ‘farsi derubare’, che non è proprio la stessa cosa che essere derubati. Inoltre aggiungo che non si tratta propriamente di persone che intendono rubare (non sempre) ma di persone alquanto instabili che provano effettivamente emozioni e sentimenti, che manipolano addirittura loro stessi, recitano con se stessi, ma sono convinti, non è che fanno finta… solo che poi gli salta in mente un sntimento opposto e che potrebbero provare qualcos’altro, e poi di nuovo che sei meglio tu, e poi non più… e questo non perchè TU (intendo tu in generale) non vai bene, anzi gli piaci e anche molto, ma perché sono davvero disturbati rispetto alla relazione affettiva, non riescono a sintonizarsi sui loro sntimenti, ma poiché negano questa loro ‘schizo/affettività’ Mirano a dare la colpa al partner e giungono così a umiliarlo e a svalorizzarlo… io spero davvero che dopo questa espoerienza lei comprenda e con amore e buona volontà incomincia anche a rielaborare il suo ideale di amore, cposì che troverà una persona più equilibrata, più bella e serena, come deve essere il ‘vero amore’ – magari non perfetto, non risolto, non da ‘principe zzurro’, ma vicino a tutto ciò, così che gli eventuali problemi possano essere afrontati insieme per crescere insieme.
La mia vita è stata popolata da questi vampiri, mia madre, mio fratello, le persone con le quali sono cresciuta in un clima terrificante che mi ha segnata. Mi sono curata 15 anni e purtroppo di qualche vampiro mi sono anche perdutamente innamorata. La cosa che mi sconcerta e che l’ultima volta me la sono andata a cercare- con conseguenze decisamente non gravi- ma chissà perchè…: ferite non ben curate? Voglia di verificare la mia capacità di riconoscere e di scappare in tempo? O forse ancora quel desiderio antico di trasformare il male in bene? Comunque Professore, non sempre si può scappare, se i vampiri sono parenti bisogna pur gestirli. Ci dica come, la prego.
I parenti problematici non ce li siamo scelti, invece la persona della quale ci si innamora viene scelta. In entrambi i casi la gestione non è facile, dai parenti non si può sfuggire ma dall’amante sì. Comunque quando si incomincia a lavorare sugli affetti e i problemi in famiglia risulta evidente che gli amori problematici sono una conseguenza. Direi che se non si lavora sulle relazioni famigliari è quasi impossibile uscire in modo ‘terapeutico’ da relazioni affettive negative. Vdi articolo nel blog https://www.albedoimagination.com/05/2010/influenze-genitoriali-e-amori-malati-un-caso-clinico/
cara marina, a volte, il modo migliore, è allontanarsi anche da loro, i parenti sia stretti come genitori e fratelli che meno stretti ma con i quali si sta a contatto e che hanno certe caratteristiche. allontanarsi consente, in genere e con il tempo, di allontanarsene anche psicologicamente e di non subire più così tanto come quando sono sempre troppo “vicini” ed inavvicinabili allo stesso tempo, la loro influenza negativa; se non lo si può fare, bisognerebbe lavorare secondo me – in base a diverse esperienze, non solo personali – per prenderne il più possibile le distanze psicologiche al proprio interno. comunque, la loro influenza su di noi, soprattutto al negativo, va ben compresa ed emotivamente distanziata, altrimenti, può continuare ad influenzare nella vita quotidiana, interferendo non solo nelle relazioni amorose ma anche in altri ambiti della stessa, come quello lavorativo e delle amicizie.
Arriverà Luca… devi essere fiducioso della reale possibilità che dopo tutto gli incontri umani avvengono tutti i giorni, e non puoi proprio sapere dove qualla donna che illumini la tua vita si possa nascondere … :) Anche se quando si esce da alcuni tipi di traumi è difficile tornare ad esser fiduciosi perfino delle cose scontate come la reale possibilità di amare ancora, che è concessa a chiunque.
Ma arriverà …… vedrai. :)
Non voglio arrivare a conclusioni affrettate ma mi rivedo in tutto quello ke sto leggendo……e mi sento smarrita…
Mi rivedo in tutto questo…..e mi sento smarrita
Perchè due persone si incontrano e cambiano il loro destino nel bene e nel male? Perché ciò avviene al di là di se stessi, del proprio volere? Come possiamo metterci in una condizione favorevole affinché avvengano eventi favorevoli? Come possiamo armonizzare il destino, guarire dalla negatività, sentirci più liberi? E’ anche uan questione di sincronicità, di ascolto delle energie e degli equilibri dentro e intorno a noi… l’amore è nella sincronicità… https://www.albedoimagination.com/11/2012/sincronicita-coincidenze-preveggenza-secondo-la-conoscenza-junghiana-degli-archetipi-e-dellinconscio-collettivo-pier-pietro-brunelli/
Succedono coincidenze incredibili… a volte un torto subito è l’inizio di una nuova vita… a volte il male viene nel momento giusto e il bene nel momento sbagliato… ma se siamo attenti, consapevoli, ricettivi, niente viene a caso.
io ricordo bene quel giorno…..è stato bellissimo e cmq sia andata lo terrò nel mio cuore!!
ricordo bene quel giorno….coicidenze chimica tutto molto bello e intenso e cmq sia andata lo conserverò nel mio cuore!!
E’ per tutti voi e per tutti quelli che ancora non sanno che …..
“La forza la trovi in te…
Nessuno te la può dare!!!!
La forza di lasciar andare,
la forza di dimenticare,
la forza di vivere,
di continuar a lottare,
la forza di sorridere
anche quando non hai voglia di farlo,
anche quando qualcuno vorrà portartela via.
Vinci la tua battaglia ma non su gli altri,
su te stessa, la battaglia della tua vita.
Trova il sole dentro di te,
in modo che possa risplendere
ogni volta che la pioggia
vorrà bagnare il tuo sorriso
e oscurare la tua anima.”
(Osho)
Che bella! La possiamo pubblicare anche nella pagina del blog al seguente link https://www.albedoimagination.com/12/2011/ama-te-stesso-come-il-prossimo-tuo/ ?
La legga. Che ne pensa?
Dottor Brunelli ,
sapevo avrebbe apprezzato .
Sono perfettamente d’accordo e nel frattempo mi sono riletta le splendide parole del grande Charlie C.
Con stima Stefania
grazie Stefy, è bellissima!
Ciao a tutti, sono capitato su questo articolo per caso, non conoscevo il dottore e mai ne avevo sentito parlare. Mi sento fortunato ad averlo trovato. Cercavo di capire e di dare un nome a cio’ che mi era successo, un uscita ad una strada sbagliata che purtroppo ho imboccato piu’ di tre anni fa. Ho deciso di lasciare la mia testimonianza per farvi capire che non esistono soltanto gli uomini Vampiro, ma anche donne Vampiro, ed io ne ho amata una. La storia e’ iniziata tre anni fa, lei sposata con due bimbe, bella come il sole, solare, piena di vita. Inizia tutto in modo leggero, poi il rapporto si intensifica sempre di piu’, entra totalmente nella mia vita, la sconvolge, mi dice che sta insieme al marito per i figli, che la separazione sara’ a breve. Mi dice che lui non vive piu’ con loro, prima bugia di una lunga serie, di cui molte scoperte e chissa’ quante no. Si trasferisce in un altro paese, dicendomi che sarebbe andata li a vivere solamente con i piccoli, primo passo verso la separazione. Non mi fido e scopro che a vivere con loro c’e’ anche lui e ci sara’ sempre.Tanto e’ vero che va in vacanza con lui, negandomelo. Non voglio annoiarvi e non vi racconto tutto, la faccio breve. Per questi motivi decido di chiudere, non mi fido, c’e’ sempre qualcosa in quel che dice che mi fa sentire puzza di bruciato, ma lei non molla il colpo, piangeva, si disperava, prendeva la macchina, veniva da me e mi giurava amore, si finiva cosi’ sempre a letto a far l’amore. Questa situazione va avanti per piu’ di due anni, finche’ scopro che oltre a me e al marito vedeva anche un altro. Mi cade il mondo addosso, contatto questa persona che mi racconta tutto e mi ringrazia per averlo salvato…. vi lascio immaginare il mio stato d’animo, ma non mi fermo qui, indagando stupidamente nel suo passato scopro che altre persone ci sono state prima di me, sempre con il medesimo copione…. Ancora faccio fatica a credere a tutto questo, e non sopporto il fatto che sia caduta in piedi, che continuera’ a fare questa vita, rovinando altre vite, ma se questa e’ una malattia perche’ lei non sta mai male? Ogni volta che scoprivo le sue bugie mi insultava, mi dava del pazzo visionario, ha sempre negato tutto pur davanti all’evidenza, ora e’ sparita da tutto, ha cambiato anche i numeri di telefono, come se questo bastasse a cancellare tutto il male. Credo che di queste persone dovrebbero fare un elenco pubblico con tanto di foto, in modo da non procurare altro dolore ad altre persone…. aver trovato questo sito mi ha fatto capire molte cose, ma soprattutto che diventero’ piu’ forte, certo non capiro’ mai perche’ e’ entrata nella mia vita, come lei non capira’ mai d’esser malata. Buona sera dottore, non so se mi rispondera’ qualcosa a questo sfogo…. grazie a tutti per l’ascolto :)
Bisogna valutare le situazioni caso per caso. Chi si comporta scorrettamente e manipolatoriamente nella vita amorosa e in modo costantemente ambivalente NON STA BENE, sia perché alla base c’è un qualche disturbo e sia perché non può provare in modo normale l’emozione di amare – se non a tratti, a intermittenza, senza mai potersi rilassare – molto spesso non si tratta di una recita, il soggetto può anche provare amore, nel senso di un forte attaccamento – ma la sua condizione interna lo soffoca e lo fa ritrarre nel rifiuto, nell’indifferenza, nella continua ricerca di nuovi stimoli – è una sorta di condizione schizoide, nel senso di una doppia persionalità affettiva (diciamo schizo-affettiva) per cui il soggetto non è coerente con se stesso, ora prova una cosa e domani un’altra. Ciò è distruttivo per chi vi è legato, a maggioer ragione per il fatto che il soggetto non vuole ammettere il suo disturbo per paura di riconoscerlo e quindi tende a demolire e a ferire l’altro in modo da poter dare una qualche giustificazione alle sue disturbate e disturbanti oscillazioni che non hanno una logica sentimentale, ma una ‘psico-pato- logica, quindi non li si può comprendere ragionando sulla base di un funzionamento sentimentale normalmente concepibile, e noonostante i sentimenti siano molto complessi e personali. Al di là di questa complessità c’è proprio una condizion disturbata e disturbante – mi creda questi soggetti che apparentemente sembrano spssarsela, sono in realtà già puniti, e lo saranno sempre di più, quanto più riescono a stare a galla con la loro patologia vampirizzando gli altri. In effetti la mniglior vendetta è augurargli che si curino, in quanto affinché la cura abbia qualche successo devono necessariamente affrontare un periodo di dura elaborazione, vale a dire una vera e propria depressione, durante la quale possono comprendere cosa vuol dire soffrire, far soffrire, essere soli e abbandonati, essere feriti a fondo… in queste circostanze possono arrivare a comprendere il valore della relazione umana soprattutto se terapizzati, ma non sempre si riesce a prenderli il tempo, il più delle volte la loro condizione schizo-affettiva li rende sempre più soli, tristi, o anche maniacali… il cerchio si stringe e il loro stesso inconscio li punisce, e paradossalmente, ciò avviene soprattutto quando sentono che il partner li abbandona al loro destino… la cosa infatti che temono di più è che si ‘cuociano nel loro brodo’, a quel punto non possono accusare nessun altro che loro stessi, cosa che per loro è intollerabile. Questo processo viene poi aumentato quanto più il partner ferito riesce a rinascere e a fare a meno di loro, addirittura traendo un guadagno in senso etico e psicologico dall’esperienza negativa subita. Trasformare il male nel bene, con il bene e l’intelligenza, questa è la miglior vendetta contro il male!
La ringrazio per il suo lavoro e la sua disponibilita’, ma soprattutto grazie per aver portato luce. In effetti i vampiri scappano dal sole :)
Scusi Dottore, una domanda, il narcisismo patologico puo’ essere ereditario?
NO
Ciao a tutti,
vorrei raccontare un fatto che mi ha molto colpito; dopo 9 mesi dalla fine del nostro rapporto di 6 anni, mesi in cui il vampiro si è sempre palesato piu o meno bimestralmente come le bollette, nonostante abbia chiuso lui, con sms o mail dal contenuto volutamente ambiguo che via via mi hanno nel tempo condizionato sempre meno, il giorno di pasquetta me lo sono ritrovato sotto casa. Il volto era vitreo, l’aspetto patibolare, molto dimagrito, gli occhi spenti, quasi da “non vivo”, terribilmente invecchiato (ha 63 anni). Mi ha molto impressionata, gli ho chiesto cosa volesse, visto che sta, ovviamente con un’altra, da subito. Mi ha risposto che sta molto male, che prova tanta nostalgia e voleva sapere se fossi cambiata perchè in tal caso lui sarebbe stato disposto a “mettere a posto alcune cose” (scaricare eventualmente la povera nuova malcapitata). Il mio cambiamento dovrebbe consistere nell’accettazione assoluta delle sue condizioni . Poi si è stupito di avermi trovata bene fisicamente e moralmente e ancor di più nell’ apprendere che io non ho nessuno, notizia che ho dato su sua richiesta. Gli ho risposto che non ho nessuno perchè non voglio usare le persone come cerotti antidolorifici per sedare prima il dolore poi il malessere e la nostalgia che ho provato. Aveva un’aria strana, spenta e sofferente, non so se l’ ho notata solo ora o se sia sempre stato cosi. Davvero impressionante…anche la magrezza, come una persona anoressica. Gli ho chiesto perchè avesse gli occhi tanto tristi e lui mi ha risposto che sta male e che il suo equilibrio sta sul filo e oscilla tra il 5 e il 6. Gli ho detto che secondo me il suo equilibrio e il suo malessere non dipendono nè da chi gli sta vicino nè da chi gli sta lontano, che mi sto ricostruendo piano piano, con pazienza e l’amore di chi mi sta vicino e che cerco di essere contenta ogni giorno delle piccole cose. Mi guardava come fossi una marziana, stupito che la mia rabbia passata per il dolore che mi ha creato si fosse sgonfiata come un palloncino. Soprattutto quando mi ha chiesto se fossi felice e se senza di lui mi stessi accontentando, gli ho risposto che felice non sono ma sono serena e non mi sto certo accontentando perche non ho storie cerotto. Voglio stare per conto mio. Ha risposto “ho sempre saputo dentro di me che tu avevi molte risorse” e se n’è andato via. Sono rimasta così….senza parole. In parte ho ingigantito un equilibrio che ancora è precario, molto precario ma sta crescendo, come un bambino dentro di me. La strada è lunga, mi ha colpito vederlo, ancora non ne sono fuori del tutto, lo so, soprattutto mi ha addolorata la consapevolezza di aver amato un uomo che non sta bene e dal quale dovrò stare sempre più lontana, perchè senza speranza. Ma sono felice che proprio lui, che mi ha fatto tanto male, che mi ha plagiata facendomi ingoiare bocconi velenosi, menzogne, che mi ha picchiata, oggi stia peggio di me, senza che io abbia fatto nulla.
Cara Alessandra,
ti ammiro per l’equilibrio interiore che sei riuscita a raggiungere. E’ vero, forse la strada è ancora lunga, ma sei riuscita a fare tutto quello che ancora io, dopo 7 mesi, non sono riuscita a fare.
Direi che in questo lungo tempo sono riuscita solamente ad accettare il fatto che lui non mi ami, questo è l’unico fatto, smettere di raccontarmi menzogne per provare meno dolore.
Ho provato a circondarmi di altre persone, ma ho avuto altre delusioni e mi sono chiusa ulteriormente. In ogni caso, non ho raggiunto sicuramente quello a cui sei arrivata tu. Non chiedo di essere felice come una pasqua, ma smetterla di dannarmi, di provare rancore….ormai non lo sento piò, se non sporadicamente quando mi chiede di vederci “in amicizia” (?!) e io rifiuto e allora ricevo insulti e umiliazioni di ogni genere. Io so bene di aver a che fare con una persona che mi ha fatto tanto male fisico e psicologico e che è abbastanza pericolosa. Siamo giunti ad un piccolo accordo, che non è giusto lo stessa, ma è meglio che niente: lui mi restituisce a rate i soldi della casa e, ottenuti tutti, la casa sarà sua. L’alternativa sarebbe risarcire lui con dei soldi che non ho e rimanere in una casa fatiscente. Lasciamo perdere, prendiamo tutto ciò che viene ma…..sto cercandi di trovare un po’ di pace in me, solo quello. Il Dr. Brunelli mi aveva fatto presente quanto di bello può esserci attorno a me, se anche davvero non ho famiglia, non ho amici, non ho l’amore..va bene, vorrei smettere di dilaniarmi, amare me stessa, BASTARE A ME STESSA, basta torturarmi e piangere sulla mia solitudine: è così.
Scusami cara Alessandra, volevo mostrare apprezzamento per la tua forza e invece alla fine mi sono sfogata io.
Mi farà piacere se mi scriverai e vorrai darmi qualche consiglio.
Ti abbraccio,
Arianna
cara Arianna, grazie per le tue parole. Mi sollevano tanto anche se non corrispondono proprio esattamente a quello che sono adesso. Non sono forte, per niente, ma ho dovuto dare un colpo di reni enorme per tirarmi su. La nostalgia c’è sempre, ma se la analizzo mi rendo conto che è nostalgia di quello che ho sognato, di quello che avevo bisogno di vedere. Ecco, forse il buono consiste nell’ essermi resa conto che questo vampiro mi ha rubato un sogno, IL SOGNO che lui stesso ha alimentato con la sua costante crudele ambivalenza. Insieme alle parole e gli approfondimenti del dott. Brunelli mi hanno aiutato i miei figli, il rapporto recuperato con il grande, allontanatosi da me all’inizio della storia con quel vampiro a causa dei miei comportamenti scompensati e sofferenti, e il piccolo che accudisco ogni giorno. Come ho scritto, inizio piano piano ad essere serena, felice ancora non sono, ma servirà tempo. Sono molto più grande di te e di pezzi andati per aria da rimettere a posto ne ho tanti; tu sei più giovane e devi approfittare di questa opportunità. Mi rendo conto che è difficile anche per te, che hai sofferto tanto anche perchè mi sembra di capire che non sei molto supportata dai tuoi familiari (tua mamma intendo). Ma cerca di mettere a fuoco che devi partire dalla vita dentro di te, non fuori. Vedrai, lui piano piano sparirà al tuo interno, resterà la nostalgia dell’amore, quello si, di quello che hai provato, poi piano piano ti fiderai di nuovo. Per ora però, se posso darti un consiglio, non investire troppo in nuove pseudo storie perchè rischi di uscirne ancora più vuota. E sai perchè? perche farai paragoni. Ti sembrerà che niente sia come lui perchè ancora ce l’hai nella testa, mentre in realtà il paragone vero è tra quello che tu hai provato per lui e quello che senti ora. Fino a che non ti sarai liberata per bene, da ogni eventuale rapporto che potresti avere adesso la sua immagine uscirà vincente e questo peggiora la situazione. Fatti bella ed esci con una amica, solo per te, senza secondi fini. Magari non ti va, provaci. Magari incroci una ragazza che ti sorride o un bambino che ti manda un bacio. Sembra poco ma è tanto. Ti abbraccio anche io e grazie.
Cara Alessandra,
penso che arrivare a questa consapevolezza sia un passo enorme. Ancora adesso, a volte, mi chiedo: ma era colpa mia? E’ vero, io ero diventata gelosa e diffidente ma non così a caso: dopo che sembrava che dovesse morire senza di me, la maschera è caduta…prima freddezza, poi disprezzo, poi umiliazioni verbali impensabili e infine violenza fisica, botte e quant’altro. Mi manipola, meno di prima, ma lo fa. E manipola gli altri, tutti. I miei ex amici, mia madre, tutti danno ragione a lui. Io ho miei difetti certo, ero/sono fragile e insicura, ma l’ho amato e tratta con dolcezza e rispetto. Ed è proprio come dici tu, il dolore lacerante di aver perso il SOGNO di quello che avrebbe dovuto essere, non di quello che era.
Avrei dovuto essere forte, lasciarlo dopo pochi mesi, quando già iniziava ad isolarmi e a cambiare faccia, ma non ce l’ho fatta e siamo arrivati a questo.
Tuttavia lui continua a dare TUTTA la colpa a me. A questo proposito Dott. Brunelli vorrei chiedere a lei: ma è possibile? Lui ha RIMOSSO le cattiverie dette e le botte. Ha solo vaghi ricordi e, comunque si sente a posto con la coscienza: tutto quello che ha fatto l’ha fatto per colpa mia.
All’inizio pensavo che mi prendesse in giro, poi ho capito che lui PENSA VERAMENTE di non aver fatto nulla di male. Ma com’è possibile una cosa del genere? Essere privi di qualsiasi autocritica? A tal punto?
Carissima Anna K…..ho letto con interesse la tua storia,e, secondo la mia opinione,hai necessità di soddisfare il tuo narcisismo (sano o forse un po ferito) attraverso questa persona,che da bravo narcisista patologico,riesce a tenerti in pugno con le sue cazzate.Tanto per cominciare è riuscito nel suo intento,e cioè a farti sentire in colpa perchè lo hai abbandonato e lasciato solo.Altro punto:dice di amarti,ma è ancora innamorato della moglie(che pirla!)….etc,etc,etc……vuoi un mio consiglio narcisa sana o forse un pò ferita??? visto che c’è attrazione fisica da parte di entrambi, e qui cito parte della tua lettera dove dici:sapete quando anche guardarlo,toccarlo o sentirlo ti attiva eroticamente……..???????realizza allora!e poi basta!e senza troppi se e senza ma….il narcisista di cui parli,soffre di una patologia..e te la sta trasmettendo,infatti ti ha già creato incertezze che non corrispondo alla realtà(lo hai rifiutato e lasciato solo)…….rileggi la tua lettera.UN ABBRACCIO E SPERO DI RISENTIRTI
Ciao Joy,
grazie per il tuo commento.
E’ vero sono ferita e mi sento sufficientemente umiliata.
Il Vampirastro mi ha raccontato un sacco di cavolate cui ho creduto da vera ingenua.
Sarebbe bello fare come dici tu, ma purtroppo non riesco a dedicarmi a qualcuno per puro idillio epidermico. C’era quando pensavo fosse qualcosa di speciale tra di noi, ora, dopo tutto quello che ho passato, sarebbe come andare a letto con il nemico.
Ma grazie per il suggerimento!
Joy, un’altra cosa:
Il vampirastro c’ha provato a farmi sentire in colpa per il “solo e abbandonato”. Ma io sono rimasta serena su questo punto soporattutto perchè quando me l’ha detto era lui a non rispondere più al telefono da un paio di giorni. Quindi era lui a rifiutare me. Ma queste persone hanno proprio meccanismi proiettivi per cui ritengono che siano gli altri a fare cose che in realtà fanno loro.
Perchè dici “che pirla” quando ti citi che è innamorato della moglie? mi fai ridere…
Quasi due anni fa mi sono imbattuta per caso nell’articolo scritto dal Dott. Brunelli. Ricordo ancora la prima mail che gli ho scritto. Se la rileggo, oggi, posso ancora sentire tutta la disperazione e lo smarrimento che vi erano contenuti.
Il Dott. Brunelli mi ha capito, mi ha guidato fino a qui fuori dal tunnel e mi ha “salvato”.
Avrei voluto scrivere prima su questo blog ma non me la sono mai sentita.
Oggi non mi dilungherò sui singoli episodi che hanno caratterizzato la mia personale storia. Non credo sia necessario perchè chi come me ha vissuto un amore disturbante e distruttivo conosce già il dolore, quello profondo, lacerante e paralizzante.
Oggi mi sento abbastanza pronta per provare a dare un contributo costruttivo e comunicare la speranza che da quel dolore si può uscire, si può, a poco a poco, guarire la ferita.
Sicuramente il primo passo per la guarigione è capire, cosa ci sta succedendo e con chi si ha a che fare. E questo è possibile solo con la terapia.
Capire con chi si ha a che fare è infinitamente triste, lo so, ma è comunque il primo passo.
A me ci è voluto un pò di tempo ma, anche nei momenti più bui, ho sempre confidato nella mia intelligenza e quindi nel fatto che non avrei mai potuto accontentarmi di una vita tanto misera. E alla fine l’istinto di sopravvivenza è scattato, quando ho capito che la mia esistenza poteva solo peggiorare.
In quel momento finalmente ho iniziato a prendermi cura di me stessa. Mi sono riappropriata della mia mente, del mio corpo e del mio tempo.
I sentimenti che provo oggi, in questo momento, sono: la paura di permettere a qualcun altro di controllare la mia mente; un senso di tristezza per il tempo passato che non ritorna; una rabbia latente per il male e l’inganno subiti. Ma sto lavorando su me stessa, per sanare il mio cuore spezzato infinite volte e il mio corpo altrettanto violato.
Sto lavorando su me stessa per imparare ad avere comprensione di me e a volermi bene. La comprensione e l’amore per se stessi sono la cura e imparare questo, giorno dopo giorno, passo dopo passo, grazie alla terapia, è un’esperienza commovente (infatti mentre lo scrivo sto piangendo) ed emozionante; è un meraviglioso viaggio dentro te stessa che ti insegna ad amarti e a farti amare nel modo giusto, nel modo in cui meriti.
La comprensione e l’amore per noi stessi
ci rendono meno vulnerabili e colmano gran parte di quel senso di solitudine che ci portiamo dentro e che ci rende facili prede.
Oggi sto lavorando su me stessa per imparare a dare ascolto e voce ai miei sentimenti, ai miei pensieri, ai miei desideri, al mio corpo.
Perchè voglio essere protagonista dei rapporti che vivo, non una passiva spettatrice. Voglio essere in sintonia con ogni parte di me.
Sono molto grata al Dott. Brunelli per la sua comprensione e la sua rassicurante devozione e per avermi portato per mano fino a qui.
Spero che la mia testimonianza possa essere d’aiuto a chi ancora sta soffrendo tanto. A queste persone dico di non smettere mai di lottare anche quando si è stremati.
Un forte abbraccio a tutti, la mia solidarietà e a morte i Vampiri!!!!
Che bello quello che hai scritto Lucia. Tanto dolore, è vero, e senza particolari che come dici alla fine non sono nemmeno così fondamentali, ma lo stesso si sente quanto a fondo e in quanti modi ti abbia ferita. Hai avuto la fortuna di incontrare sulla tua strada dissestata il Dottor Brunelli, ed ora sei in grado di dare una testimonianza preziosa per tanti. Che ti costa senz’altro moltissimo, oltre a commuoverti, ma che è una tappa importante per la tua guarigione, almeno credo :-) Perché io sono convinta, Lucia, che curando gli altri si cura un po’ anche se stessi, e Dio sa quanto bisogno ce ne sia dopo essere stati vampirizzati. E’ il termine giusto, sono vampiri e sono pericolosi. Posso immaginare la tua sofferenza ma non sentirla come fosse mia, io mi sono fermata molto prima e lui non ha potuto usare tutte le sue armi. Eppure sono qui perché è riuscito a ferire a fondo, e a lasciare una traccia che ancora fa male. Un po’ meno, ora, restano le suggestioni che mi ha trasmesso e il senso di vuoto, l’orgoglio strapazzato, anche. Poco, se penso a quello che puoi avere vissuto tu. Ma ti dico una cosa, cara: ho due figli, (non suoi, per fortuna) la prima è stata operata da neonata, la situazione era gravissima e ho saputo che sarebbe sopravissuta quando aveva 5 mesi. Fino ad allora, l’inferno quotidiano, non ho mai potuta nemmeno toccarla. Dopo, anni di paura e difficoltà. Mi sembrava che mai ne saremmo uscite. Invece……. Impegno, un po’ di fiducia, gli aiuti giusti, amore per sé e per gli altri, la giusta dose di testardaggine. tutto quello è finito, Lucia, si può davvero guarire da ferite profondissime. Ti penso e ringrazio di nuovo te, e il Dottor Brunelli per il suo incomparabile aiuto. Ciao.
grazie Lucia per il tuo contributo, quello che scrivi è tanto bello quanto vero. Mi sono imbattuta in questo blog questa estate, al momento della chiusura di una lunga storia durata 6 anni con un vampiro. Da allora ho incontrato due volte il dott. Brunelli, avrei voluto di più ma non ne ho avuto le possibilità. Però è stato fondamentale nel mio percorso. E’ stata molto dura, hai ragione, capire che tutto quello che era successo fosse molto lontano dall’amore, ma piuttosto invece legato ad un incontro con una persona molto disturbata. Fatto il primo passo, il resto procede piano piano, occorre molto tempo, almeno a me, e pazienza. Tanti auguri per ogni bene e stiamo lontane dai vampiri!.
La possibilità di incontrarmi c’è sempre. Abbiamo un’associazione culturale no-profit alla quale tutti possono partecipare, anche contribuendo ad organizzare incontri divulgativi su questo lavoro di ‘salute ed educazione senbtimentale’ che qui stiamo cercando di realizzare con spirito di solidarioetà e di auto-aiuto. Per quanto riguarda le sedute individuali ci si viene sempre incontro.
Carissimi Lucia,
per me sono passati 7 mesi. Ho raggiunto pochi traguardi per ora. Mi piacerebbe parlare con te di come hai ritrovato te stessa se ti andrà.
Ti abbraccio
Arianna
grazie per aver pubblicato questo articolo. sto male da tanti anni, e mi hanno sempre solo detto che era depressione…così ho perso gli anni più belli migliori della mia vita. e adesso continuo a star male a desiderare vendetta, in qualche modo.
Ha bisogno di un po’ di terapia specialistica! FORZA, il peggio è passato!
eh…la mia vita è passata
eh…la mia vita è passata
Buongiorno Dottore,
>ho letto il suo articolo molto interessante…
>Ho 36 anni, due figlie (8 e un anno e mezzo).
>Mi sto separando da mio marito …
>un libro non basterebbe per descrivere la sua personalita’, ma le posso dire che il suo articolo e’ la descrizione migliore di cio’ che e’ Lui e cio’ che sono io, l’unica differenza e’ che io sono una persona molto solare, ho voglia di vivere e cio’ nonostante quello che ho passato e sto ancora passando, non ho nessuna intenzione di suicidarmi, anzi..amo la vita e voglio godermela insieme alle mie bambine che adoro.
>Il mio problema e’ che e’ il padre delle mie figlie e nella mia situazione, vorrei allontanarlo da me, cancellarlo ..ma non e’ possibile.
>Non ho fiducia in lui come padre; lui crede e vuole dimostrare a se’ stesso di essere un ottimo padre, ma non ne ha le capicita’ perche’ non sa cosa vuole dire amare, non sa cos’e’ una famiglia, utilizza le bimbe per guardarsi allo specchio e dirsi che e’ un bravo papa’ e che io non valgo niente, e’ in continua competizione con me e le persone; l’unica cosa che riesce fare e’ giocare con loro e comprarsele, fare i dispetti a me e non si accorge che alla fine ne pagano loro le conseguenze. La sua vita e’ una gara con tutti; il bello e’ che Lui nega sempre tutto, e’ molto abile e dice i problemi li hanno gli altri, come che non si vedesse. E’ molto convincente e apparentemente molto credibile, solo chi lo conosce bene da tempo e conosce le sue abitudini e i suoi modi, riesce a capirlo. Pensi che io ho impiegato 16 anni.
>Ho sempre creduto che Lui fosse diverso dalla sua famiglia di origine, anche perche’ li ha sempre criticati, fin dal primo giorno che l’ho conosciuto, per il modo in cui e’ cresciuto. Ed effettivamente gia’ dalla prima volta che ho conosciuto i suoi genitori e suo fratello avevo capito subito che c’era qualcosa che non funzionava.
>Un albero senza radici, una pianta non curata, una foglia al vento… ma ho impiegato 16 anni con lui per capire che ,anche se non li accetta, e’ come loro.
>Alterna periodi di alti e bassi, prima li odia e poi li ama. Fa cosi con tutti, amici, conoscenti, nei rapporti di lavoro e sopprattutto con me. e’ instabile e iperattivo, deve sempre ottenere e quando ottiene se ne deve inventare un’altra.
>E’ stato accettato dalla mia famiglia meglio di un figlio. e’ riuscito ad ottenere tutto cio’ che ha voluto…casa, lavoro (una quota nell’azienda)…Abbiamo sempre scusato e perdonato i suoi periodi di rabbia, a causa dei problemi altalenanti con la sua famiglia; ci faceva pena la sua situazione, quasi che volesse inizialmente idealizzare la mia famiglia come i genitori perfetti che non aveva avuto.
>Il suo desiderio di mettere su famiglia di fare figli..(tuttora dice che ne avrebbe voluti 5)…
>MI sono fidata di Lui e del suo desiderio di famiglia che si sposava con mio progetto per la vita.
>per trovare pace alla nascita della prima bimba, Ho tagliato i ponti con i suoi. Non li posso vedere (gente senza dignita’, incapaci di trasmettere affetto, senza capacita’ di dialogo, gente vuota). Li ho voluti cancellare ed allontanare perche’ i miei alti e bassi con lui dipendevano sempre dal rapporto che lui aveva con loro. Se odiava loro amava me e se amava loro, odiava me.
>Tra alti bassi e speranze che qualcosa potesse stupidamente cambiare..abbiamo cercato la seconda figlia.
>Dopo averla concepita ha iniziato ad accusarmi di tradirlo, mi nascondeva dei registratori, diceva che lo facevo pedinare da un detective, poi dice in giro che voleva farmi pedinare ….spiava anche ai nostri dipendenti, manipolava la situazione lavorativa alle spalle cercando di mettere in cattiva luce mio padre, mia madre e mia sorella… andando a parlare male di noi con conoscenti, amici e fornitori…che naturalmente conoscendoci ci hanno sempre riferito le sue malignita’. Voleva appropriarsi di tutto cio’ che la mia famiglia ha costruito negli anni con sacrifici, dicendo che il merito e’ stato suo.
>Dopo 4 giorni dal parto cesareo, ho dovuto allontanarlo da casa perche’ avevo necessita’ di serenita’ per la mia neonata.
>pensi che era infastidito dal fatto che io l’allattassi naturalmente, perche’ voleva allattarla lui con il biberon.
>abbiamo provato inutilmente un percorso di coppia.
>Poi lui ha iniziato un percorso individuale..
>c’e’ stato il terremoto in emilia..si e’ riavvicinato..sembrava avesse capito e con la promessa che avrebbe continuato la terapia..l’ho ripreso a casa, un grosso errore.
>Lavora alla spalle, contro di me e contro la mia famiglia…non e’ stabile, ce l’ha con il mondo, non ha amici. e’ solo.Mi sono definitivamente stancata e ho scelto convintamente di separarmi.
>un giorno sei il suo idolo, l’altro giorno sei la causa dei suoi problemi e non ti puo’ vedere.
>il colore grigio non esiste..o bianco o nero. o ti odio o ti amo.
>Sono molto preoccupata sulla gestione delle mie figlie..non e’ costante..si dimentica le cose, porta la piu’ grande a casa dei suoi genitori pur non parlando con i suoi genitori. Lo fa per farmi stare male e per farmi i dispetti che sa fare bene. (la bimba non li chiama nonni perche’ non ha mai avuto un rapporto con loro)
>Cerco di non prenderlo di petto, gli parlo ma non mi guarda nemmeno in faccia.. e’ un gatto che si morde la coda.
>E’ uscito dalla socita’ di famiglia, non gratis, ha aperto una partita iva convinto che tutti i clienti lo seguissero..ora e’ a casa da lavorare, per dimostrare di essere qualcuno si e’ preso una villetta di 160 mq in affitto, spende male i soldi che gli ho dato per liquidarlo e non oso immaginare la fine che fara’. Ma stavolta non mi fa piu’ pena; sono esclusivamente preoccupata delle mie figlie, la grande mi dice le cose e riesco ad essere la sua sponda, ma la piccola ha 19 mesi e non voglio che soffra e che cresca come e’ cresciuto lui.
>sarei serena se non avessi figli con lui, ma non posso cancellarlo.
>Cosa mi consiglia di fare con una persona cosi, avendo le mie figlie da crescere?
>Ho scelto una separazione consensuale per il bene delle mie bimbe, non ho la voglia e la forza di fargli la guerra..ho bisogno di equilibrio e serenita’..ma con uno cosi’ ho seri dubbi di farcela.
>Ha un consiglio per me?
auguri di buona Pasqua
In questo forum e nell’articolo ci sono centinaia e centinai di consigli e di riflessioni. Per un consulto specialistico è indispensabile un colloquio diretto (che può essere svolto con diverse modalità).
Cara sandy, di fronte ai fatti che descrivi capisco le preoccupazioni, i dubbi e i dispiaceri che ti assalgono sapendo di avere la responsabilità di due figlie che hanno bisogno del giusto ambiente protetto e sicuro per crescere al meglio. Se trovi il tempo per leggere gli interventi indietro, così come ti ha suggerito il Dott. Brunelli, troverai diverse storie che descrivono difficoltà simili e che necessitano di un aiuto specialistico preciso. Alcune di queste persone seguono percorsi terapeutici e in questo modo oltre a sentire una “sponda” per il loro vivere contingente, riescono anche a trovare un modo più efficace di contenere le inevitabili ansie e timori rispetto a tutto quello che nella situazione si deve includere e non si può certo sopprimere. A volte la fantasia di colui/colei che si sentono a terra e sopraffatti dallo sconforto si muove sull’illusione che tutto magicamente possa tornare perfetto, senza la persona che viene percepita come unica responsabile dei nostri problemi. E a volte è proprio così all’esterno. Si materializza nella visione del dolore che certe persone procurano e possono procurare ad altri che sentiamo nel sangue e nella carne: i nostri figli e anche i nostri genitori, e chi più di loro, se con loro si vive l’amore?. Altre persone, per problemi economici o altri forti impedimenti, non possono permettersi il giusto accompagnamento e cercano modalità diverse, come ad esempio, queste nuove forme, come quella dei blog, di entrare in contatto con altri per chiedere aiuto e consiglio. Per fortuna le nuove tecnologie possono oggi assolvere parzialmente anche a questo scopo, ma non si possono sostituire, come intuitivamente saprai, al sacrificio e all’impegno quotidiano di lavorare con se stessi per ottenere un cambiamento positivo nella propria vita. L’esempio può essere grossolano, ma è come chiedere al telefono di risolvere il problema della bolletta della luce troppo alta, quando l’impianto elettrico, costruito decenni fa, andrebbe cambiato, modificato o ristrutturato. E’ umano, noi vorremmo subito che la bolletta si abbassasse, se non altro per perdere meno tempo possibile e dedicarci alla nostra vita, che è già piena così com’è: casa, lavoro, figli, amici e qualche interesse se possibile. Ma la situazione ci chiede di passare da un’altra parte, se non vogliamo continuare a pagare troppo. Mi sembra di capire però che tu questi problemi non li abbia e che anzi già a suo tempo col tuo ex marito abbia fatto terapia di coppia. Forse quella stessa terapia di coppia, per i risultati che ha prodotto, se pure magari non quelli che avresti sperato tu, può avere facilitato la tua presa di coscienza che ti ha portato a decidere a favore della separazione. Cara sandy, mi auguro che tu, avendo esperienza in ambito aziendale, consideri te stessa e la tua famiglia come la tua più importante azienda, dove si produce continuamente materiale umano da investire in voi e fuori di voi, ma qui è più difficile, non si può definitivamente licenziare nessuno, puoi farlo forse tu come moglie, ma le tue figlie hanno e avranno anche bisogni diversi dai tuoi. E quei bisogni sono da comprendere e possono nel tempo, non seguire la logica di una madre che ha sofferto e ha fatto di tutto per proteggerli da qualcuno che era in costante competizione con lei. Quei bisogni vanno guardati assieme ad altri, così come mi sembra che tu abbia incominciato a fare, così come mi sembra dalle tue parole “non ho la voglia e la forza di fargli la guerra” che tu comprenda quanto sia dannosa e nello stesso modo sempre insidiosa la competizione al livello che la tua vita ti sta facendo conoscere: come madre, donna, moglie e lavoratrice. Mi piacerebbe ricevere una tua risposta.
Un forte abbraccio
Gentile Dottor Brunelli,
grazie. E grazie a Sisi, Maria Gabriella, Arianna, Stefy, a tutti quanti partecipano con le loro esperienze a questo blog. Che è di grande aiuto a chi si trova a dover guarire da una vera e propria intossicazione. Il sito – così come i libri del Dottor Brunelli – mi è stato segnalato da una amica, e da qui ho iniziato a capire. Cioè a guarire, anche se la strada capisco sia lunga perché porta dentro di noi, verso la ferita narcisistica che ci ha reso vulnerabili all’attacco di un vampiro. Ora riesco a dirlo con il sorriso. Ho 46 anni e una famiglia che amo, un vissuto travagliato ma molti affetti, in un momento (assai prolungato) di seria difficoltà con mio marito ho incontrato un uomo che credo affetto da disturbo narcisistico. Mi aiuterebbe ulteriormente esserne convinta, riassumo quindi le modalità del nostro rapporto. Non so se riuscirò ad essere breve come spero, non è facile. Dall’inizio è stato un crescendo di entusiasmo da parte sua per ogni mio aspetto, entusiasmo che mi sembrava così precipitoso che ho tirato molto indietro. Sposato con una donna della quale si era innamorato, parole sue ”perché era fragile e bella, non ho resistito. Sono stato il suo unico complice..” donna che ora dice essere ”vuota. Nei gesti e nelle parole, ferma fino all’impasse. Il vuoto, nel vuoto, sul vuoto…”. Un figlio di 10 anni affetto da disprassia da poco diagnosticata ”un etraneo, la madre non me l’ha mai presentato. Lo amo troppo, non riesco ad essere deciso con lui, mi sembra un’offesa all’intelligenza..”. Estraneo oppure amato, mi chiedo..Molte storie, sempre due, tre insieme, tutte donne a suo dire che avevano perso la testa per lui. Anche quando l’amore per la moglie era saldo (ma lo è mai stato, amore, mi sono chiesta?). Le donne, ”non le ho mai usate, semmai il contrario. Volevano tutto ed io cercavo di dare loro quello che volevano”. Perché sono finite le storie? Mistero, mai una risposta chiara. Una parola , la stessa, per giustificare ogni decisione ”rispetto”. Il suo verso chiunque. La moglie a suo dire – questa creatura così fragile – gli ha tolto tutto, il suo passato e il futuro, perché l’ha rifiutato. Strano, gli ho detto, non sei tu che tradisci a raffica? Anche lei ha tradito, e si è innamorata di un altro. Storia chiusa e riaperta, poi di nuovo chiusa, l’altro è a suo dire ”un topo di fogna senza qualità”. La moglie vorrebbe chiudere il matrimonio, lui dice che non se lo sogna nemmeno ”ci sono impegni presi che vanno al di là di noi, deve imparare a starci dentro anche lei come faccio io, con difficoltà e dolore”. Davanti a questi discorsi contestavo, mi sembrava che indurre una persona ad una sofferenza sempre maggiore fosse qualcosa di poco sano. Bene, lui che preso dall’entusiasmo per il mio ”valore assoluto” mi era sempre addosso con allegria, decisione, intelligenza anche, diventa un altro. Lentamente, ma nemmeno tanto. Quando mi ha detto che da soli non si conta nulla, bisogna essere in due, anzi NOIDUE oppure IOETE, gli ho risposto che era davvero difficile stare con un altro se non si riusciva a stare un po’ con se stessi… Da quel momento, io ero ”troppo indipendente, una che vuole tutti 10, una che punta solo alla qualità massima, una che fagocita (chi? Mi sono sempre tirata indietro…). Hai donato il midollo, traduci in due lingue, suoni il pianoforte, ti occupi dei tuoi figli in modo eccezionale (cosa ne sa…), fornisci loro strumenti eccezionali, sei bella, sei sempre allegra. Ma cosa vuoi tu che tanto non sarai mai mia del tutto!”. Ero allucinata, sembrava che volesse una schiava, che gli sforzi ed i meriti di una donna fossero pericolosi (”mi sono sempre state sulle scatole, le donne. Ma tu sei me, e io sono te. Noidue.”). Lui che voleva ci vedessimo una volta la settimana ”e la nostra vita sarà fatta di quel giorno lì, tu il mio gioco protetto”. Se gli chiedevo spiegazioni, tipo cos’è un gioco protetto, apriti cielo. Non lo corrispondevo più, non lo capivo più, ma cos’era successo, io ero ”incorruttibile”. Una pazzia. Esplosioni di violenza verbale, offese ”quale vergogna nel tuo passato ti avrà portata ad essere così?”. Mi sono arrabbiata moltissimo. Macché vergogna, ma di cosa parli. La storia si è sfilacciata, io ero però legata a lui da una specie di fascinazione. Molto sulle mie, questo per carattere, ma lui ha capito perfettamente di avermi coinvolta. Mi ha parlato di sé, sempre di sé, mi ha mandato pacchi di foto, di scritti, sempre di sé, poi qualcosa della moglie da piccola (?), qualcosa del figlio… Figlio unico anche lui, dice di sentirsi l’Unico Figlio, piuttosto. ridendo gli ho chiesto se intende l’Unto del Signore, si è arrabbiato moltissimo. Ha strane fobie, non gli si possono toccare l’ombelico (”non entra nessuno in me!”) il petto, le ascelle. Ha problemi di erezione eppure si è iscritto da poco ad un sito di incontri, e sono incontri particolari, si tratta di dominazione/sottomissione. Si propone come dominatore. Io sono rimasta sconvolta, gliel’ho detto, ho chiarito che non è proprio il tipo che fa per me, che non potremmo mai andare d’accordo per più di dieci minuti. altre offese, l’ho preso in giro, ho finto di raccogliere i pezzi della sua anima sparsi ovunque, ogni volta riuscivo a portargliene indietro un pezzetto poi l’ho distrutto. Io, dottor Brunelli, non capivo nemmeno a cosa si riferiva. Tira e molla, ci siamo visti di nuovo. E sapevo bene che sarebbe stata l’ultima volta. Poi il silenzio, se non un messaggio sibillino ”voglio incontrare l’altra te, la mia follia ne ha bisogno”. Visto però che l’altra me non la conosco, non esiste, insomma non c’è, non gli ho nemmeno risposto. Basta, no contact. Però è dura perché mi sembra di averne una parte ancora dentro. Credete ci siano elementi per sospettare un disturbo narcisistico di personalità? E’ decisamente un uomo bello, in un momento di intimità mi gurda negli occhi e mi dice ”Dio com’ero bello quando giocavo, la partita era mia, nessuno mi resisteva…”. Guardava me, parlava di sé. Alla mia domanda ”ma ti interessano le cose degli altri?” mi ha risposto ridendo ”ti pare che possa interessarmi qualcosa che non mi riguarda?”. L’ha detto scherzando, ma non era uno scherzo. Alterna poi momenti di euforia durante i quali si butta nel lavoro ad altri di profonda depressione con sintomi somatici a stomaco ed altro. Ho anche un altro dubbio. Lui voleva chiudere, questo è chiaro, passare ad un nuovo entusiasmo. Ma passerà anche questo. Il fatto che sia stata io ad interrompere per prima le comunicazioni, può spingerlo un domani a ricontattarmi? Sempre per quella necessità di sapermi ancora ”sua preda”? Un po’ mi preoccupa l’idea. Grazie, davvero, per tutto.
Ciao Micòl, grazie per il tuo grazie. Colgo l’occasione di fare a te e a tutti gli altri partecipanti gli auguri di buona Pasqua. Per quanto riguarda la tua ultima domanda, putroppo non riesco a rispondere, perchè forse non la capisco. Cosa conta chi dei due interrrompe prima la comunicazione? Molte volte uno lo pensa e l’altro agisce direttamente, poichè molto prima o più indietro nel tempo si è già avviato, per altre vie magari sconosciute ad entrambi o per bisogni e scopi opposti, dentro alla relazione, la catena di eventi che porterà appunto all’interruzione. Credo che tu possa stare tranquilla come meriti. Dal tuo scritto appare molta lucidità e una spiccata capacità di guardare la situazione dall’alto e con distacco e questo è un grande punto di forza. La fascinazione, vista in modo così consapevole per come mi arriva da come scrivi di avere provato e forse di provare ancora, non è pericolosa per nessuno e non ti rende o ti renderà nè debole nè schiava, sia nel caso ti ricontatti o no, sia nel caso sia tu a farlo. Mi sembri una persona dalla personalità forte.
Buon proseguimento.
Ancora Buona Pasqua a tutti.
grazie Sisi,
grazie davvero per la tua risposta. Probabilmente hai ragione, sono abbastanza lucida da non diventare fino in fondo vittima. Certo fa ancora male, e un po’ mi stupisce che pur avendo io capito razionalmente che la fine di questa storia-non storia sia stata un bene, che andando avanti il male sarebbe stato più profondo, in realtà mi manca e sembra non voglia uscire del tutto dal cuore. Sono suggestioni, credo, magari arrivate in un momento di cambiamenti nella mia vita, di fragilità dunque (relativa, ma pur sempre fragilità). Ma è anche vero che i narcisi sono molto bravi a trovare le corde giuste e a creare una specie di sogno comune. Ti avviluppano nella rete, istrioni intelligenti e affascinanti, incantano come serpenti. Prima di sferrare l’attacco. Sono stata quindi fortunata, me ne rendo conto, e spero che passino anche la malinconia e quel pensiero che si trasforma a volte in idea dominante. D’altra parte è il no contact da tre mesi, probabilmente pochi per metabolizzare tutto e staccarmi completamente da lui – o meglio dall’idea di lui. Il timore che dicevo, quello che deriva dal fatto di essere stata io la prima a non rispondere ad un messaggio, la prima a staccarmi, è proprio perché essendo i narcisi così bisognosi di attenzione e conferme, ho letto su vari articoli che male accettano il no. E che hanno varie strategie di riavvicinamento, la prima delle quali è il silenzio. Aspettano insomma che sia tu, prima di rilanciare in qualche modo. Poi certo ogni storia è a sé, ma questo ricordavo…
Un ultimo consiglio a chi legge: i narcisi, anche quando ti chiedono di te in realtà parlano di sé, sono interessati sempre e solo a quello che riguarda la loro persona. Bene, proprio per questo, danno spesso moltissime informazioni sul loro mondo, sul loro passato, su tutto. Di te, non sanno praticamente nulla, tu invece capace che conosci anche i soprannomi dei cugini di terzo grado, i nomi delle strade, delle palestre, le abitudini dei nonni che hanno amato… Tutto quello che li riguarda è sacro, in un certo senso (per loro, certo!!), ha grande valore. Quando finisce, tu hai nella mente tutte queste informazioni alle quali rischi di tornare di continuo, tutto o quasi ti richiama alla mente lui. Io mi sono ritrovata ad andare su google per vedere l’ingresso di un luogo che frequentava da bambino!!! Che follia… Insomma, quando un uomo parla troppo di sé, narciso o no che sia, imponete uno stop. Un ricambio, anzi uno scambio. Facile così accorgersi se si ha a che fare con uno di loro. Si stancano subito, non ricordano, diventano vaghi… Si rianimano parlandoti di sé. Il narciso che ho incontrato sulla mia strada, ha spalancato gli occhi quando si è accorto che non ricordavo il suo compleanno. Era sconvolto. Io lo ricordavo perfettamente, figurarsi! Ma da lì ho cominciato a liberarmi. Grazie ancora, in bocca al lupo a noi tutti.
Credo che la risposta di Anonimo sia quella di Micòl, mi servirebbe conferma.
Ho letto la tua risposta e rispetto la tua esperienza che sicuramente avrà per te il giusto valore nel trovare i tuoi riferimenti, quelli che hanno un senso per te. Tuttavia, per continuare il confronto, non credo ci sia un comportamento generale unico per definire se si tratta di una relazione narcisistica o meno. Tu hai citato il silenzio. Ma è per me solo la motivazione sottostante al silenzio che può fare la differenza. Si può rimanere in silenzio per un’infinità di ragioni, non facilmente interpretabili. Voglio dire che se imparo ad associare il silenzio in risposta ad un mio comportamento con una reazione narcisistica dall’altra parte(anche possibile, certo), si rischia di giungere a conclusioni che non sono corrette, poiché quel silenzio, oltre ad avere una qualità, ha anche a che fare con quello che si è determinato prima, non necessariamente solo per volontà di ferire, ma magari per proteggersi. Anche sul parlare molto di sé si possono fare molti distinguo. Ci sono narcisisti che parlano poco di sé, per farsi rincorrere nella relazione e per creare costante curiosità e incertezza, magari qualche piccola pseudo-informazione sfumata, così come facilmente fanno ricorso a pseudo-teorie senza una congrua articolazione del discorso, non conclusa, per aguzzare l’interesse e provocare irritazione(voluto o non voluto). Difficile e forse non corretto giungere a delle massime del comportamento solo attraverso azioni slegate da un contesto più ampio. Io ad esempio penso che se uno parla molto di sè, evidentemente, ha un grande bisogno di farlo, ma per giungere alla conclusione che evidenzi(e che magari sicuramente sarà così nella tua esperienza)bisogna vedere quante volte costui/costei svaluta la reciprocità, ovvero le occasioni in cui potrebbe toccare a lui/lei prestare ascolto con la stessa intensità ed interesse che riceve, senza nessun altro tipo di ricavo strumentale, ma per il solo piacere di farlo. E’ molto bello sentire ed esprimere che l’altro è importante per noi, solo con l’ascolto, anche se nei tempi chi parla può eccedere, è umano, a volte possiamo umanamente ritrovarci anche in questi bisogni. Penso anche che non sia così facile accorgersi di avere a che fare con relazioni di questo tipo, proprio perché, molte volte, non è tanto importante quello che appare fuori, mentre lo è il potersi accorgere(cosa che da soli è possibile, magari temporaneamente, solo se si proviene da relazioni interiorizzate che promuovono in noi lo spostamento di attenzione su vari punti di vista, anche se si è sotto stress) della qualità sottostante, dello scopo, molte volte inconscio, ma anche no, che si manifesta in disagio, paura, sottomissione, restringimento della propria personalità(vai bene solo se fai certe cose), sensazione di non essere riconosciuta/o(al di sotto del non sentirsi apprezzarto/a). Si può imparare a captare questi segnali all’interno di noi che ci dicono quando una relazione vale la pena di essere vissuta e quando invece no perché è troppo distruttiva, come lo sono dolorosamente le relazioni narcisistiche e ancora di più quelle protratte nel tempo.
Un abbraccio e grazie per la risposta
Sisi
scusa Sisi, scusate tutti. Non mi ero accorta di non avere messo il nome. Sono Micòl, (commento anonimo 5 aprile 9:56). Tra l’altro si sarà anche capito :-), desideravo lo stesso dirvelo.
sono 4 mesi che non lo vedo il vampiro ma è successa una settimana fa una cosa che mi ha rigettato nello sconforto sicuramente ricorderete le mie scoperte circa le diverse relazioni tra il mio vampiro e donne prese in chat !mercoledi una di queste mi ha contattato in quanto il vampiro aveva avvertito le sue amiche nominandomi sul social network con tanto di nome e cognome e invitando tutti a ignorarmi e non rispondere alle mie richieste!!Questa vittima mi raccontato la sua storia con lui che risale a circa 2 mesi fa in contemporanea alle altre da me scoperte!MI racconta di lui degli incontri e dicome lui abbia cercato di intenerirla con la storia dalla sua infanzia infelice e del suo matrimonio fallito!poi si nega allimprovviso lei ferita cercava comprensione e sostegno da me ,mi chiede perdono per essersi intromessa nella nostra storia e esprime la sua opinone: lui per me proverebbe qualcosa!io sono rimasta letteralmete scioccata e ho pianto 2 giorni e mi tornata quella voglia irrefrenabile di aiutarlo!!!Dott Brunelli il vampiro sta attraversando un difficile periodo dovuto alla sua separazione e alla perdita di ogni punto di riferimento la donna dice di essere stata invitata a casa dello stesso con l’intento di presenatarla ai suoi genitori(la moglie è ancora in quella casa)è giusto che tutti si allontanino da lui?io che conosco i suoi problemi mi sento impotente le sue sofferenze sono le mie ….. ha di nuovo avuto un incidente stradale mette a rischio la sua vita e quella degli altri la famiglia è stanca e assente più volteda me sollecitata ad intervenire cosa consiglia?
A me sembra che a lei non manchi la lucidità (e non ha idea di quanto sia fortunata) se riesce a capire che quello che dice il suo ipotetico vampiro o ex tale, non è coerente (dice che ama la moglie e allo stesso tempo anche lei), stia tranquilla se lo è per davvero quello che le ha fatto provare all’inizio della relazione è pura finzione è un sogno e da quello che ho capito è il nostro sogno, siamo noi che ci mettiamo il 99%, lui o lei non fanno altro che avviare la cinepresa per far partire il film (il nostro film, la nostra storia d’amore ideale).
Se mi permette, provi a riflettere su questo … i motivi possono essere tanti, un momento di ‘bassa’ con suo marito, forse non aver mai provato veramente le famose ‘farfalle allo stomaco’ …
Saluti
Sì però , il problema è che ‘loro’ non sanno veramente che è un film, dubitano continuamente che sia la realtà, perciò è un misto di finzione, interpretazione, convinzione di sé, e persino sincerità… anche perché oscillano tra modalità emotive ambivalenti, a seconda del loro flusso ideativo ed emotivo… per cui non è corretto pensare che recitano tutto il tempo o credere che sono sempre falsi quando sprimono un sentimento… si tratta in effetti di un ‘disturbo dell’attaccamento’ dal quale sono condizionati ad agire, emozionarsi, provare sentimenti che sono in costante contraddizione, apertura e chiusura, tira e molla… quando percepiscono ciò, e si rendono conto di aver distrutto troppo, allora tendono a cammuffare, e ad essere riparatori, un po’ per interesse, un po’ perché può pure dispiacerli un po’… insomma sono agiti da giochi di potere interno che poi agiscono a spese dell’altro… bisogna perciò capire a fondo gli aspetti effettivamente patologici di comportamenti che in quanto tali sono razionalmente inspiegabili e hanno un loro carattere di insensatezza… bisogna quindi fare luce… che porta chiarezza dentro di sé … tutti i tipi di vampiri fuggono e spariscono con l’arrivo ella luce… di una nuova Alba.
Sapevo che con il dott.Brunelli non l’avrei passata liscia, innanzitutto ci terrei a precisare che non facevo riferimento alla mia personale esperienza. In effetti il mio messaggio può risultare troppo deciso nell’esprimere il concetto che volevo trasmettere … concetto che voleva indurre a guardare dentro di noi e non solo all’altro.
Saluti
Caro Fabio,
effettivamente io non ho mai provato le farfalle allo stomaco come l’ho provate con lui, ma devo anche dire che tutto il piacere che ho avuto all’inizio lo sto scontando con gli interessi in termini di sofferenza ora.
Gentile dr Brunelli,
spero che sia come dice lei, che non sia stato così crudele da fingere tutto fin dall’inizio.
Ma se come dice lei ” Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico” posso affermare che seppure il mio Vampiro abbia agito in buona fede durante la fase idilliaca del nostro rapporto, ha poi deliberatamente agito con crudeltà nel momento in cui mi ha lasciata: ha colto un pretesto per lasciarmi, non ha più risposto alle mie telefonate e ai miei sms, ne chiusura ne di apertura, neanche per dirmi che per lui la storia era finita. Una persona che ha amato qualcuno, quando lo lascia, anche per lenire i sensi di colpa fa in modo che l’altro non soffra. Con me lui è stato spietato. Nessun senso di colpa e tanto meno pentimento.
Mi piace la sua battuta finale ” tutti i tipi di vampiri fuggono e spariscono con l’arrivo della luce”. Spero arrivi presto l’alba per me.
Colgo l’occasione per augurare a tutti una Buona e Santa Pasqua.
Così è stato anche per me, mi riferisco alle farfalle allo stomaco, per questo le ho menzionate.
Non hanno sensi di colpa perchè si sentono onnipotenti, non li si può attaccare; sono sicuro che non la sentirò mai più in vita mia perchè le ho dimostrato tutte le incoerenze delle sue azioni e delle sue parole, ho rotto il suo specchio … apriti cielo !!!
Per proteggere la sua immagine buona e compassionevole (cappuccetto rosso a confronto è un dilettante) so che non avrebbe voluto una chiusura della nostra relazione con queste modalità … ma ripeto, non per proteggere me dall’eventuale sofferenza, solo per salvaguardare la sua immagine di persona dagli alti valori morali (tutta finzione) … infatti dopo si è rivelata per quello che è … ha cercato di distruggermi in ogni modo e credo che questa sua rabbia nei miei confronti la stia portando a compiere azioni sbagliate e si stia tirando la zappa sui piedi.
A proposito di luce, forse è venuta a mancare perchè abbiamo vissuto il cosiddetto ‘amore cieco’ :
Il vincolo che unisce i figli ai propri genitori è un sentimento inconscio di natura biologica arcaica che supera anche l’effettiva mancanza di conoscenza o contatto (nel caso il figlio venga abbandonato e cresciuto da altre persone), o le problematiche relazionali (violenze, abusi, conflitti). E’ un amore non solo senza condizioni, ma anche “cieco”, che spinge i figli a prendere inconsapevolmente su di sé il dolore e il destino dei propri genitori. Alcuni figli sono pronti a sacrificare la propria esistenza per i genitori, e nell’illusione di poterli salvare, si condannano ad una vita di fallimenti, di solitudine, di malattia e addirittura di morte.
Le Costellazioni Familiari di Bert
In tutte le fiabe ci sono orchi, streghe,lupi e vampiri vari… perché? Cosa vogliono insegnare? Vogliono insegnare che l’incontro con la negatività è indispensabile per diventare grandi, e quindi per potersi poi godere meglio la vita. Quando uno capisce questa cosa il suo vampiro lo trasforma in una favola che supertata la parte brutta diventa bella, e scopre quindi che è stato un bene averla vissuta, altrimenti si restava bambini tutta la vita… e certo che ci si prende una bella paura e che si soffre, ma è una iniziazione necessaria… l’importante è che poi vada elaborata e capita… solo passando attraverso l’inferno lo si può superare altrimenti si resta nel limbo, o anchye in un inferno che non sembra essere tale, e che ci cuoce lentamente, rosolati a puntino! Meglio una bella bruciatura come si deve e poi uscirne!
buongiorno a tutti. io non so valutare bene cosa mi sia successo e sia stato vittima di un narcisista, però leggendo questo articolo ho trovato la spiegazione di molti problemi che ho avuto e sto ancora avendo dopo aver avuto a che fare con un tizio che diceva di essere mio amico molti anni fa. l’unica cosa che so di sicuro è che questa persona mi ha portato ad adiarmi e ad odiare tutto ciò che amavo, mi ha allontanato da persone che in realtà mi piacevano, dalla mia ragazza (e adesso ho dei problemi enormi a instaurare nuove relazioni) , e ad adottare dei comportamenti che in realtà non avevo e non avrei tutt’ora nessun motivo di tenere. mi sembra di avere perso la mia indentità, di essere morto dentro. e non sono mai riuscito a parlare di quanto successo, perchè mi sentivo pure in colpa nei suoi confronti. e la mia ragazza lo difendeva anche…(perchè era un amico in comune).
dottore, ho bisogno di qualche consiglio..come posso fare per tornare indietro? per tornare ad essere quello che ero prima di conoscerlo e evitare di diventare anche io come lui?
Caro Francesco, credo che tu non debba pensare a come “tornare indietro” – anche perchè non è possibile, il tempo va solo in avanti e le cose accadute, non si possono cancellare ma comprendere in modo diverso e più approfonditamente, da ulteriori prospettive che magari ci sfuggono, nel malessere che proviamo – ma a come andare avanti ritrovando quelle parti buone di te stesso che forse senti di “aver perso” o che si siano modificate creandoti disagio e cercando di modificare quei comportamenti nei quali non ti riconosci e che non pensavi di poter mai attuare se non avessi conosciuto quel ragazzo di cui parli. Per capire però “come” questi comportamenti si siano eventualmente “installati -” nel senso che dici, in pratica, che prima non li avevi – e quale significato e funzione essi abbiano per te interiormente, credo, personalmente, che dovresti chiedere una consulenza personalizzata ad uno psicoterapeuta, data la complessità della situazione che descrivi al fine di “ritrovarti” e “riconoscerti” in te stesso e sentirti così meglio e poter ricominciare ad avere una normale vita di relazione che ti dia soddisfazione e ti gratifichi. Inoltre, per capire meglio la tua situazione e poterti dire qualcosa di utile, a livello di consiglio umano, sarebbe molto utile se tu potessi dirci la tua età, almeno approssimativamente. Ti faccio un caro augurio di stare al più presto meglio.
Vi faccio tanti auguri di Buona Primavera e Buona Pasqua con questo nuovo articolo (che contiene anche un mio video-canto) –
https://www.albedoimagination.com/03/2013/primavera/
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
carissimo dott. Brunelli, grazie per questo splendido augurio. Le auguro di cuore tantissima serenita’ e felicita’ , quanta lei, con il suo serio e costante impegno, ne riesce a dare ogni giorno a ciascuno di noi.
grazie davvero e buona Pasqua e buona primavera anche a lei.
tanti auguri a lei e famiglia!!!
Grazie e ancora tanti auguri a lei e a tutti, spero che questo articolo possa giovare a vivere con maggior forza questo periodo pasquale, al di là delle proprie credenze e idee, è un momento simbolico di amore, viviamolo bene
https://www.albedoimagination.com/03/2013/primavera/
Tanti cari auguri di Buona Pasqua a tutte le amiche e gli amici del Blog di Albedo.
Elisa
Ciao a tutti,
purtroppo la mia situazione è ancora peggiorata, anche se sembra incredibile. Il mio amico che mi ospita (da cui penso di aver creato una nuova dipendenza) ha trovato una ragazza, per cui dovrò presto sloggiare e tornare a casa di mia madre, di nuovo nell’incubo. Già così ero isolata, ora che anche l’amico è andato, è finita. Non vorrei essere disfattista ma ormai ho l’ansia tutto il giorno e si è aggiunta anche una brutta gastrite. La mia vita continua a non avere un senso……e il tutto sta peggiornando drasticamente. La verità è che non ho più nessuna voglia di vivere, non mi interessa più niente. E questo mi spaventa moltissimo…
Purtroppo, lei, anche se vorrebbe, non si rivolge direttamente a strutture e persone che potrebbero aiutarla in modo terapeutico e professionale. Inoltre quando partecipa a questo blog non riesce quasi mai a comprendere e a interessarsi del fatto che anche altri soffrono per ragioni simili alle sue, e quindi concentra tutta la sofferenza su se stessa… intanto fuori c’è un mondo che soffre e se lei lo sente proverebbe compassione, e da questa nasce poi anche la tenerezza, il bisogno di esprimersi verso gli altri e di ascoltarli anche se non sono l’unica persona che ci interessa al mondo, e poi può rinascere un senso di amore più profondo, verso il prossimo che ha sempre bisogno di noi, del nostro ascolto, verso la natura, l’arte, la musica, la ginnastica, la danza, la vita, la buona cucina, i nostri parenti, i bambini, la religione, la magia , la astrologia, lo studio, l’altruismo, il volontariato, l’amicizia, la primavera che sta arrivando, la vita… in tutto ciò è la cura , ed è sempre presente se lo vogliamo… ‘bussa – a queste porte d’amore vero – e sempre ti sarà aperto’… poi ritornerà anche l’amore terrestre, l’amore passionale, ma in un modo non più patologico, solo che prima deve cercare l’amore celeste che è nelle cose più profonde, come anche in quelle più semplici della vita.
Caro Dott. Brunelli
Grazie per la sua risposta. Le sue parole riescono sempre a rasserenarmi..poi però tutti i buoni propositi mi abbandonano. Mi sento sempre stanca, triste. Mi sono allontanata anche da mia madre in quanto è inutile continuare a cercare in mia madre un aiuto consolatorio. Mia madre, proprio come il mio ex, fa vivere le persone in un perenne stato d ansia. Non si può mai sapere se sarà normale o insofferente e maligna. Io penso che vivere così sia un incubo. Dovrei liberarmi di tutti, lo so. E imparare a vivere solo per me stessa ma non so cosa vuol dire. Era troppo “comodo” per me vivere per qualcun altro, per le sue necessità. Ora sembro non averne più e soprattutto soffro ancora del fatto che siamo arrivati al punto che lui non mi ha più voluta quando invece avrei dovuto essere io ad allontanarlo con tutto il male che mi ha fatto.
Arianna
Buona Primavera e buona Pasqua ad Arianna e a tutte le persone amiche che aiutano a risvegliare la primavera dentro di noi https://www.albedoimagination.com/03/2013/primavera/
“Io vorrei farti dormire, ma come i personaggi delle favole, che dormono per svegliarsi solo il giorno in cui saranno felici. Ma succederà così anche a te. Un giorno tu ti sveglierai e vedrai una bella giornata. Ci sarà il sole, e tutto sarà nuovo, cambiato, limpido. Quello che prima ti sembrava impossibile diventerà semplice, normale. Non ci credi? Io sono sicuro. E presto. Anche domani. Guarda, Arianna, (……..) il cielo! È una meraviglia!”
Fedor Dostoevskij – Le notti bianche
ERA TEMPO CHE NON LEGGEVO IL FORUM. GRAZIE CARA ELISA…MI HAI COMMOSSA. SEI TANTO CARA.
Arianna
Cara Anna K, mi attengo a quanto chiedi e non ti dirò che mi sembri incoerente nei confronti di tuo marito perchè dici di saperlo già. Anzi, la tua richiesta, unita al fatto che può sembrare strano che il tuo rapporto non abbia avuto la minima ripercussione rispetto a prima, prima che tu conoscessi questa nuova passionale passione(che per sua definizione è pervasiva, invade cioè ogni spazio della vita, soprattutto nell’assenza dell’amato-amante e quindi anche in presenza di un marito), mi porta a considerare quasi una simmetria, un qualcosa che collima quasi perfettamente. E se tutto invece fosse coerente? Hai per caso preso in considerazione questa ipotesi? E se tutto fosse esattamente conforme all’originale? Voglio dire che non sarebbe la prima volta che l’unione meravigliosa di due conuigi sia basata sulla condivisione delle “stesse passioni”. Per te sarebbe un problema considerare la possibilità che anche a tuo marito possa succedere la stessa cosa? Forse proprio perchè vivi la stessa situazione, potresti essere maggiormente comprensiva verso di lui. Ma potrebbe anche essere che tuo marito, talmente innamorato di te, non si accorga di tanti segnali ad un livello più profondo, in nome della fiducia che in te ripone, non saprei, tutto può essere. Non ho capito bene però se già sei giunta ad una decisione rispetto alla persona che, contemporaneamente all’amore provato verso tuo marito, ami o hai amato. Ma questo poi sarebbe molto coerente, quasi uno specchio, rispetto alla persona che hai incontrato. Coerenza e incoerenza sono infatti le due faccie della stessa medaglia, chi può dire in assoluto che si tratti dell’uno o dell’altro? Dici che temi che si faccia sentire, ma che temi anche che non lo faccia perchè ti piace. Molte volte le cose piacciono di più perchè sono nascoste, in più c’è di mezzo il rischio e il rischio aggiunge adrenalina, è un orgasmo aggiunto, e decidere è anche un lascia o raddoppia. Capisco che sia veramente difficile, perchè rinunciare quando si può avere tutto? Grazie per le tue domande e se vorrai spiegare meglio alcuni aspetti che senz’altro molti non mi sono chiari e altri posso non avere compreso bene, riceverai altre risposte anche da altri. Un abbraccio
Cara Sisi,
grazie davvero per la tua risposta. Quali sono i punti che per te non sono chiari?
Effettivamente la situazione con il Vampiro è stata complementare a quella che ho con mio marito, ma la cosa non mi fa stare meglio.
Il mio problema ora è come faccio a chiudere dentro me stessa con questa persona che all’inizio sembrava l’uomo migliore al mondo e poi si è rivelato tanto crudele.
Vorrei che tornasse perchè quello che ho provato con lui all’inizio è stato magnifico.
Ma se penso a lui che non risponde, che diventa latitante, che mi fa sentire insicura, che mi mette a paragone con altre, che chiude ogni comunicazione con me, che mi racconta bugie (che io credo siano tali se metto a paragone quello che dice e quello che fa)… tutto questo mi fa capire che è meglio scappare.
Io con lui ho chiuso, ma non ho chiuso con lui dentro di me.
Come faccio?
Secondo voi posso definire questa persona un Vampiro psico-affettivo?
Mi sento meglio a parlare con voi
https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ Consiglio quest’articolo del blog per approfondire alcune tematiche emerse dai commenti da un punto di vista psico-mitologiche… le nostre avventure e sventure d’amore, per quanto siano personali, uniche, soggettive sono state vissute anche dagli dei, nelle leggende e nei miti. Ciascuno a modo suo, in una storia d’amore, nel bene e nel male, fa rivivere un mito che fa parte della nostra umanità, così complessa, così fragile, ma anche così sensibile, forte e piena di Anima. E’ importante comprenderlo per dare un senso alla nostra sofferenza e per rinascere con un nuovo senso della vita e dell’Amore.
A me l’articolo ha ispirato in questo modo: l’amore maturo è qualcosa che preme nell’esperienza di tutti come tensione dell’anima a elevarsi, espandersi, crescere. Per ottenere questo risultato l’amore maturo (venere) ha bisogno di prove, ma insieme alle prove ha anche bisogno della disponibilità consapevole della persona (psiche) ad accettare angoscia e tristezza, comprendere che nelle diverse prove e ricadute vi è comunque un’evoluzione e che possiamo fare affidamento su diversi alleati che vengono in nostro aiuto(eros, giove e la stessa venere, ma non lo fanno per accogliere un qualsiasi progetto di suicidio, ma solo in cambio di impegno e sforzo a proseguire in imprese che sembrano a dire poco impossibili all’umana sopportazione). Nella prima prova Psiche deve imparare a separare, distinguere cosa da altra cosa di dimensioni piccole confuse insieme in un grande mucchio e psiche impara a considerare, analizzare a risistemare e fare ordine mediante la pazienza intelligente delle formiche laboriose. Per Venere però non è abbastanza imparare a distinguere per accedere al suo riconoscimento, per accedere all’amore maturo. Una volta che si è imparato a riconoscere l’oro da ciò che oro non è , buttarsi a capofitto per prenderlo è troppo pericoloso. Riconoscere l’oro porta all’avidità che vuole subito tutto, senza lasciare niente a nessun altro e l’avidità è una grande forma di aggressività e ferocia. Nella seconda prova infatti Psiche riesce a superala imparando ad aspettare la sera che richiama all’intimità e alla riflessione privata, senza l’esposizione pubblica della luce e ad accontentarsi dei fili d’oro che possono essere raccolti con la delicatezza flessibile della canna e lasciando che le pecore producano altra lana d’oro da lasciare su altre canne ancora. Psiche impara a non volere tutto l’oro(amore) per sé. Ma Venere non è ancora convinta, non è sufficiente per lei imparare a distinguere e a scegliere nel modo giusto per vivere l’amore maturo. E qui caro Dott. Brunelli e carissimi compagni di questo forum avrei bisogno del vostro aiuto per proseguire e dare un senso anche alle altre 2 prove. Mi piacerebbe farlo insieme e ringrazio anticipatamente tutti coloro che volessero partecipare ad una interpretazione condivisa e fatta insieme. Grazie Dott. Brunelli per questo contributo!!
Un grandissimo abbraccio a lei e a tutti/e
Al fine di sviluppare e chiarire questo dibattito e a seguito del suo sensibile e puntuale intervento rispondo con questa citazione di James Hillman [le parentesi quadre sono le mie]:
“Il nostro mito [Amore e Psiche .. vedi l’articolo https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ ]ci dice che la sofferenza della psiche viene dall’amore; una fanciulla [che rappresenta l’Anima, anche quella maschile] entra nella femminilità adulta attraverso la tortura, come l’Anima di un uomo viene risvegliata alla psiche attraverso il tormento, un tormento che, come osserva Neumann, trasforma anche l’eros. Eros è torturato dal suo stesso principio, il Fuoco. Brucia gli altri; e brucia da solo quando è privo di intuizione e di riflessione psicologica. Psiche esegue le sue fatiche, senza speranza nè energia, senza amore, inconsolabile. La loro separazione noi la sperimentiamo sotto forma di scissione : mentre l’eros brucia,la psiche cerca di capire, compie i suoi doveri, depressa. Prima che divenga possibile il ricongiungimento, la psiche attraversa la notte oscura dell’anima (le ali bruciate della farfalla), quella mortificatio in cui essa sente la paradossale agonia di un potenziale gravido nel proprio intimo e un senso di colpevole e isolante separatezza, Il tormento continua fino a che l’opera dell’anima (le fatiche di Psiche) non è completata e la psiche è riunita a un eros trasformato. Eros, si direbbe, ha bisogno di regredire a uno stato di bruciante inquietudine e agitazione, dominato dalla madre, da Penia o privazione, per rendersi conto di essere stato lui stesso abbattuto dalla propria freccia e di aver trovato la sua compagna, Psiche. Egli acquista coscienza psichica. Soltanto a questo punto l’unione ha luogo, e per essa è richiesta la santificazione degli Dei
[gli Dei sono rappresentazioni archetipiche dell’inconscio collettivo, in ciascuno di noi, nell’inconscio individuale, assumono una particolare configurazione, costellazione, o ‘complesso’ del quale è fondamentale prendere coscienza, anche elaborando e risanando le proprie pene d’amore, che in un certo senso costringono ad un necessario processo di maturazione e di conoscenza di Sé (che Jung chiama ‘Processo di individuazione’)”.
(James Hillman, Il Mito dell’analisi)
Per sviluppare il mito di Psiche e chiarire anche il senso delle ultime due prove alla quale la sottopone Afrodite, vi riporto quanto scrive la psichiatra Jean Bolen nel suo interessante testo “Le dee dentro la donna”.
“Come terzo compito Afrodite mette nelle mani di Psiche una piccola ampolla di cristallo e le dice di riempirla in un torrente inaccessibile. quest’ acqua precipita da una sorgente posta alla sommita della roccia più alta, fino alle profondità più insondate degli Inferi, prima di riapparire sulla terra, sgorgando di nuovo dalla fonte. …il compito le sembra impossibile. Questa volta è un aquila che viene in suo aiuto. L’ aquila simbolizza la capacità di vedere il paesaggio da una prospettiva distante e di piombare giù per afferrare ciò che le è necessario. Questa non è la prospettiva consueta di una donna come Psiche, così coinvolta a livello personale da non riuscire a distinguere un albero da una foresta. E’ particolarmente importante che Psiche, – che qui rappresenta tutte le donne in preda al fuoco per Eros -tenga una certa distanza emotiva nei rapporti, in modo da averne una visione complessiva e scegliere i particolari importanti che le consentiranno di cogliere ciò che è significativo. Solo così potrà assimilare l’ esperienza e dare alla sua vita la forma che può assumere. Come quarto e ultimo compito Afrodite ordina a Psiche di scendere nel mondo degli Inferi, con un piccolo scrigno che Persefone dovrà riempire dell’ unguento dell’ eterna giovinezza. Psiche equipara questo compito alla morte. Adesso è una torre a consigliarla (Si tratta della torre dalla quale Psiche si vuole gettare, disperando di riuscire a portare a termine il compito)….a Psiche viene detto che incontrerà gente supplichevole che le chiederà aiuto, e che per tre volte lei dovrà chiudere il cuore alla compassione, ignorare i lamenti e andare oltre. Se non lo farà rimarrà per sempre nel mondo degli Inferi. ..L’impresa che Psiche compie quando dice di no per tre volte rappresenta l’ esercizio della scelta. Molte donne permettono che vengano loro fatte delle imposizioni o si lasciano distogliere da quanto stanno facendo per sé. Non riescono a portare a termine niente di quanto si accingono a fare, o che a loro conviene, fino a che non imparano a dire di no.Quale che sia la persona che ha bisogno della loro compagnia o del loro conforto, quale che sia l’ attrattiva di un rapporto carico di eros, fino a che questa donna non riesce a dire di no alla disponibilità che la caratterizza (la donna dominata dall’ archetipo di Afrodite), non potrà determinare il corso della propria vita. Attraverso questi quattro compiti Psiche si evolve. Via Via che coraggio e determinazione vengono messi alla prova, sviluppa capacità e forza. E tuttavia, nonostante ciò che conquista, la sua natura di fondo e le sue priorità rimangono immutate: ciò che conta per lei è il rapporto d’ amore, per il quale rischia tutto e vince”
Credo che molte donne in questo blog siano animate dalla forza trascinante amorosa di Afrodite, con tutti i pericoli che ciò comporta, soprattutto quando il partner che viene scelto non può o non vuole ricambiare quell’ amore. Le donne legate ad un amore infelice possono essere considerate le odierne vittime di Afrodite. Questo mito andrebbe dunque letto e riletto, approfondito e assimilato, riconoscendo l’ Afrodite che agisce in noi e imparare come superare tutte le sue prove. Un abbraccio a te Sissi e a tutte le persone che leggono il blog.
Giuliana Lisi – counselor
Buonasera a tutti e tutte, oggi ho avuto modo di riascoltare una canzone di Pino Daniele di qualche anno fa e ho trovato il testo molto bello. Vorrei condividerlo con voi Si chiama “Tempo di Cambiare” :
C’è una strega dentro l’anima
Che mi porta dritto a te
La sua magia e la sua pratica
fanno di me
Una preda da stanare
Senza scampo e si va bene
Non sarà la fine del mondo
se ho toccato il fondo
I need a new direction
I need a new direction
C’è una strega dentro l’anima
Che ogni giorno mangia un po di me
Ed è fuori da ogni logica
ma forse c’è
Un messaggio da capire,
c’è una pista da seguire
Noi facciamo tutti parte
della stessa sorte
I need a new direction
I need a new direction
E’ tempo di cambiare
di non lasciarsi andare
Di vivere la vita così
Come un angelo o un assassino
Ognuno nel suo passato
Ognuno col suo destino
C’è una strega dentro l’anima
Che ogni notte mi parla di te
Nel suo libro c’è
una formula per me
Che ho bisogno del tuo amore
Ho bisogno di star bene
Io non voglio indifferenza
Voglio più coscienza
I need a new direction
I need a new direction
E’ tempo di cambiare
di non lasciarsi andare
Di vivere la vita così
Come un angelo o un assassino
Ognuno nel suo mondo
E’ tempo di cambiare
di non lasciarsi andare
Di vivere la vita così
Come un angelo o un assassino
Ognuno nel suo passato
Ognuno col suo destino
per ascoltarla: https://www.youtube.com/watch?v=I3UzSDNjGl8
Un pensiero leggero, cosi, come le nuvole a primavera
Giuliana Lisi – counselor
Inizio a comprendere, ma non me ne faccio una ragione.
Ho ripercorso la mia infanzia, quando scappavo dalla mia amorevole vicina di casa a mangiare e farmi il bagno perchè mia madre non aveva cucinato e non voleva che facessi la doccia.
Quando l’anno scorso ho sporcato un asciugamano di rimmel e ho corso come una matta una giornata intera per trovare lo stesso identico asciugamano perchè se le avessi detto che l’avevo sporcato non me l’avrebbe perdonata per mesi.
Quando papà stava morendo e lei ha fatto passare tutti i soldi possibili sul suo conto per non lasciare niente a me e mia sorella.
Quando l’altro giorno sono tornata a casa e dicevo loro di aiutarmi, che non sto bene, ho l’ansia e la gastrite e loro ridevano e dicevano “Senti ma perchè non te ne vai?”.
Queste sono solo pochissime delle violenze psicologiche che ho subito fin da bambina, che ha subito mia sorella (anche se si è coalizzata con lei e vive in un mondo suo a 37 anni) e che ha subito anche il mio meraviglioso papà, con pazienza per tutta la vita.
Ora comprendo l’origine dell’ansia e della paura che mi hanno perseguitato per tutta la vita. Se Dio esiste, perchè mi ha portato via proprio le uniche due persone che mi amavano davvero a distanza di 3 mesi una dall’altra?
Le mie lacrime, i miei attacchi di panico, i miei perchè non mi ridaranno papà e nemmeno renderanno mia madre una madre.
Mi sento persa completamente, sola e incapace di contare su me stessa.
Arianna
Gen.le Dott. Brunelli,
credo che la chiamerò ma vorrei fornirle qualche informazione utile riguardo alla mia storia sentimentale terminata una settimana fa.
Il mio ex ragazzo,era un mio amico/conosciente da 20 anni,è stato il mio primo ragazzo all’età di 14 anni,ha cercato di riconquistarmi per 12 anni e continuando a chiedermi di sposarlo.Premetto che ho 32 anni (lui 35) e ho una bambina,non riconosciuta dal padre,di 5 anni.
L’anno scorso la nostra storia ebbe inzio.All’inizio fu tutto quanto bellissimo,mi corteggiava mi faceva sentire al top.Quindi mi sono perdutamente innamorata di lui.Mi parlava di convivenza,matrimonio,di responsabilità nel diventare il padre di mia figlia.
Decisi di fargliela conoscere dopo 6 mesi.
La situazione nel giro di un mese iniziò a precipitare.
Incominciò a mancarmi di rispetto dicendomi “Ma con chi l’hai fatta questa bambina?era sicuramento un c….ne!!!”….”Ma ti sei mai pentita di averla messa al mondo?Secondo me hai fatto una scelta sbagliata e da persona irresponsabile perchè sapevi che dietro avevi tuoi genitori che potevano aiutarti”.
Le rendo noto che all’inizio della storia avrebbe voluto a tutti i costi avere un figlio da me…La mia risposta è stata ovviamente NO…Ma quando ho avuto un ritardo di due settimane,la sua soluzione ad una mia ipotetica gravidanza fu la seguente”Beh abortisci”….per mia fortuna non rimasi incinta.
La storia è andata avanti,lui ha incominciato ad allontanarsi e a cercare di farmi apparire davanti ai suoi parenti come persona poco sveglia,scema e poco intelligente.
La stessa cosa ha incominciato a dire di mia figlia tipo”Secondo me la bambina ha qualche problema a livello psicologico” (ovviamente l’ho considerato un grandissimo ignorante e abbiamo discusso)
Ha incominciato ad essere irrascibile,a dirmi che quando volevo potevo anche andarmene fuori dai……che tanto una volta uscita dalla porta di casa sua non ci sarei più entrata!
Un giorno,durante una discussione,ho alzato leggermente il tono della voce e mi ha strizzato le labbra.Per far mangiare mia figlia (e ha continuato a dire che voleva che diventasse anche sua figlia,abbiam guardato anche per le case del comune)ha sbattuto un pugno sul tavolo e ha fatto cadere tutto quello che c’era sul tavolo).
Questi suoi sbalzi d’uomore o di sclero improvviso li ha sempre attribuiti alle condizioni lavorative e ai problemi suoi economici).
Mi ha sempre cercato di rassicurare dicendomi di portare pazienza per il suo terribile carattere ma che mi amava molto e che dopo 12 anni di corteggiamento non poteva permettersi di perdermi.
Due settimane fa,dopo avergli mentito sulla mia situazione economica del mio conto corrente,ha deciso di prendersi una pausa.
Mi ha classificato un irresponsabile stupida immatura.Mi ha riportato le mie cose dicendo che doveva ancora pensarci se vivere o non vivere con me e mia figlia.
Guardando dentro le borse ho trovato le mie foto e da lì ho capito che tutto stava per finire.
Non l’ho mai supplicato,ma all’inizio ha cercato di far subentrare in me il senso di colpa di quanto accaduto.
Insomma sostanzialmente mi ha sbattuta fuori di casa per far andare a vivere da lui la sua ex,che aveva mollato per me e mi ha bloccata sul social network…
Leggendo questa pagina mi sembra che il mio ex era affetto da narcisismo patologico.
Non l’ho mai più cercato!
Vorrei la sua opinione
Grazie
Cordiali saluti
Alessandra
Ciao a tutte, volevo condividere con voi quest’altro pensiero.
Quella in cui siamo (state) intrappolate è, ormai chiaro, una DIPENDENZA affettiva. Terribile e nociva al pari della tossicodipendenza e dell’abuso di alcool. Il mio ex-vampiro-esteriore è un alcolista.
Allora ho pensato che io, a differenza di lui, che voglio uscirne e che posso farlo perché Dio me ne ha dato la capacità, mi devo disintossicare con una terapia simile a quella che usano gli Alcolisti Anonimi. Ho visto il cartone animato “Ralph Spaccatutto” ed ho pianto.
Allora, tra le altre cose, come mi auto-aiuto?
Recitando tutte le sere la poesia degli A.A. che suona più o meno così:
Signore, concedimi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare le cose che posso e la saggezza per distinguere le une dalla altre; accettando la contrarietà come il sentiero che conduce alla pace, accogliendo come Tu hai fatto questo mondo peccatore così quale è, non come mi piacerebbe che fosse.
Confidando che Tu, o Signore, disporrai tutte le cose nella misura in cui io mi sottometterò alla Tua volontà, perché possa vivere felice in questa vita e pienamente gioioso con Te per sempre nell’altra. Amen.
Anche io conosco la poesia degli A.A. ma mi chiedo perchè, anche se sento vere queste considerazioni, le trovo così difficili o meglio così aderenti al “tra il dire e il fare”. Non riesco a farle mie anche se le ritengo giuste, così come tante altre cose, così come tante cose che ho perso. Avevo risposto un paio di settimane fa a quanto mi aveva scritto Elisa,il 23 febraio,ma forse non si vede perchè nella pagina dei vecchi commenti, mi ero sentita protetta e capita da tutte-i voi, protetta dalle parole di Sisi, eppure si ricade…perchè credendo di avere maggiore consapevolezza c’è anche l’illusione di poter affrontare le cose diversamente…e invece si ricade nelle stesse dinamiche, nello stesso dolore….nella stessa trappola. Perchè si ricade, almeno ricado, nell’illusione che l’amore abbia una forza salvifica e di trasformazione, che nel momento in cui si vivono determinate emozioni e sentimenti profondi non si può non sentirli..viverli e condividerli. Ma con le persone affette da questo problema evidentemente è così e devono, a un certo punto, dopo attimi di intensa (n0n so come chiamarla) profondità interiore, colpirti alle spalle con derisioni prima, poi aggressioni verbali e -o fisiche, poi colpe (sempre mie e soltanto mie…) se reagisci o chiedi un perchè….poi spietatezza e indifferenza….senza mai intravedere uno spiraglio minimo di messa in discussione dall’altra parte. Offese e accuse violente, e vedi la tua persona sminuita, mortificata, uccisa nell’anima…dal profeta delle teorie del rispetto!!!!!! Dall’uomo che dice di incarnare la perfezione senza esserne consapevole, dal violento che si sente santo!!! tutto questo a ridosso o in alternanza a dolcezza e premura….mai contraddirlo, mai affermare il tuo diritto ad esistere. Eppure si resta legati…ma a che e perchè??? Sento venir meno di nuovo le mie energie e la mia forza vitale….sapevo che non poteva andare avanti ma ho voluto riprovare, ho abbozzato di più ed ho cercato di non contraddirlo…ma non basta, non basta niente e una sola parola di risentimento di fronte a una risposta gratuita a brutto muso diventa occasione di accuse, offese, rivalse,di cancellazione di tutto ciò che è stato fatto, sentito, vissuto….No, non posso…devo trovare la via che mi riporta a me stessa, libera da questa dipendenza che mi lega e mi opprime,che mi distrugge, altrimenti non so come finirò.un abbraccio a tutte-i
Carissima Francesca, ma tu sei già una persona libera nel tuo intimo. Nessuno ti può obbligare a fare quello che non vuoi fare e quello che non vuoi essere! La sofferenza è un’altra cosa…è un appuntamento con l’Eros che è in noi e che brucia da solo torturato dal suo stesso principio, in attesa di ricongiungersi con Psiche che soffre a sua volta per la separazione con amore, con l’amore che è dentro di noi. Secondo quanto capisco dall’ultima risposta del Dott. Brunelli e che ti consiglio di rileggere, insieme all’articolo sul mito di amore e psiche, eros non è l’altro, non corrisponde tanto al tuo ragazzo o alle persone di cui ci innamoriamo, ma simboleggia la nostra capacità d’amare che per ricongiungersi alla nostra psiche trasformata necessita di essere trasformata a sua volta. Ma fintanto che rimaniamo attaccati al senso di amore che ci richiama un altro che ci fa ardere distruttivamente dentro, la nostra psiche rinuncia alle prove che fanno maturare e che permetterebbero il ricongiungimento di Eros e Psiche come qualcosa che finalmente torna al suo posto. Se il nostro Eros e la nostra Psiche trasformati si riuniranno allora saranno possibili anche relazioni trasformate. Io voglio permettere questo all’interno di me e non voglio più ostacolare l’opera(le fatiche di Psiche per arrivare alla meta) e tu lo vuoi per te?
Un abbraccio fortissimo tutto dedicato a te!
Sisi
Ricordo che sarebbe carino postare questi commenti anche all’articolo su AMORE E PSICHE nel link https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ in modo da favorire, a dispèosizione di tutti, la ricerca e il dibattito su questi aspetti più specifici, sia ad un livello di studio e sia ad un livello di testimonianza più libera e spontanea sul team “COS’E’ L’AMORE?”… un mistero che è così grande che non si puoi mai esaurire, anche per questo l’Amore ha un valore che è ‘per sempre’, ‘infinito’ … ‘”come Afrodite che nel mito, per noi umani, rappresenta “quel che resta dell’eternità”… e questa è un’esperienza che appartiene all’indefinibile mondo dell’Anima.
Carissimo Dott. Brunelli il mio primo commento l’ho già postato in https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ e se lo fanno anche Silvana (che per il momento solo ringrazio per lo specifico aiuto dato a me, come credo lo sia anche per altri ) e Francesca, a cui ho risposto guidata dalla forte influenza dei simboli del mito da voi offerti nelle vostre risposte, si può proseguire in maniera specifica anche lì come lei suggerisce.
Ah, grazie, adesso ho capito perché ce n’erano due. Stia bene e grazie per la partecipazione.
Per errore ho scritto Silvana al posto di Giuliana nel mio ultimo post. Mi scuso con Giuliana e lo rimando corretto.
Carissimo Dott. Brunelli il mio primo commento l’ho già postato in https://www.albedoimagination.com/08/2012/amore-sesso-e-psiche-nella-psicologia-dellanima/ e se lo fanno anche Giuliana (che per il momento solo ringrazio per lo specifico aiuto dato a me, come credo lo sia anche per altri ) e Francesca, a cui ho risposto guidata dalla forte influenza dei simboli del mito da voi offerti nelle vostre risposte, si può proseguire in maniera specifica anche lì come lei suggerisce.
Dopo enormi sforzi per liberarmi dal mostro, anni di psicoterapia e una separazione, adesso mi ritrovo con il MOSTRO che manipola e usa i nostri due bambini.
Sono a pezzi. Subisco una costante violenza, subdola e silenziosa. E’ una violenza difficile da dimostrare e invisibile agli occhi dei più. Adesso cerca anche di sottrarmi i figli cercando di dimostrare che sono pazza. Aiuto! Non so a chi rivolgermi! Ad un centro anti violenza?
Cara Anonimo, forse potresti provare a chiedere un consulto sia ad un centro antiviolenza della tua città sia anche, mi sembrerebbe opportuno che tu provassi a chiedere aiuto ad un esperto di mediazione familiare spiegando quello che tu senti essere il tuo problema più grande cioè della manipolazione dei tuoi figli, in modo che ciò possa essere “osservato” da occhi neutrali che non hanno interessi giudiziari diretti, anche se poi penso ti servirà quasi sicuramente, suppongo da quel che dici, anche l’assistenza legale. Inoltre tu non dici come secondo te i tuoi figli vengono manipolati (gli parla male di te? Ti colpevolizza davanti a loro? Oppure lo fa con i tuoi parenti ed amici, riferendosi a fatti o aspetti specifici del tuo carattere che lui utilizza in modo “doloso” per ottenere il suo scopo? Con i tuoi colleghi, ad es?..) e questo rende un pò difficile comprendere la tua situazione darti un consiglio più adeguato. Mi dispiace molto per la tua situazione ed il dolore che traspare dalle tue parole, per il quale ti esprimo la più profonda solidarietà e vicinanza.
Un caro saluto ed un abbraccio
Elisa
Sono allo stremo delle forze!
Dopo estremo impegno per liberarmi dal mostro, dopo anni di psicoterapia e una separazione, oggi mi ritrovo a fare i conti con i miei bambini manipolati ed usati dal vampiro!
Cosa fare?? Sono a pezzi. Subisco una subdola e costante violenza tutti i giorni. Una violenza difficile da dimostrare, visibile solo ai miei occhi e agli occhi di due innocenti e di pochi veri amici. Non riesco a risollevarmi.
Mi sono imbattuto nel suo interessante sito, facendo una ricerca per cercare delle risposte ad alcuni miei problemi.
Sono un gay di 44 anni, abito a Milano e mi sono sempre ritenuto piu’ o meno in grado di badare a me stesso.
Purtroppo circa 2 mesi fa ho conosciuto un ragazzo di 39 anni, poliziotto di Roma ma che vive a Milano, molto bono e sicuro di se’. Quest’uomo mi ha affascinato moltissimo, ma ciononostante sentivo dei campanelli di allarme nella mia testa. Mi ero reso conto che stava mettendo in atto dei processi manipolativi nei miei confronti.
Credo che il suo comportamento corrisponda in pieno a quanto da lei descritto.
Conoscendolo piu’ a fondo, mi sono reso conto che fa la stessa cosa con tutte le sue “vittime”.
Diciamo che ci sono 3 fasi, che si compiono in circa 3 settimane-1 mese:
1- lui mette in atto un processo di seduzione
2- quando sei cotto, lui ti dice “guarda che non hai capito niente, io ti volevo solo come amico”
3- lui viene mandato a quel paese dalle sue vittime, in maniera piu’ o meno gentile. A questo punto subentra la sua fase di autocommiserazione “Ecco, vedi, tutti mi mandano aff…., tutti i gay sono uguali ecc ecc”
Sicuramente e’ un “bastardo”, perche’ – tra le altre cose – mi ha fatto leggere tutte le conversazioni avute su whatsapp con le altre sue “cortigiane” (e immagino che a loro fara’ leggere le mie).
La fase della mia “cotta” si e’ esaurita, visto che ho capito che come persona non vale un granche’. L’amore si e’ chiuso come chiudere un rubinetto, probabilmente ho dei meccanismi di difesa inconsci.
Nonostante tutto, pero’, vorrei rimanerci amico, perche’ mi incuriosisce e ha comunque degli interessi culturali completamente differenti dai miei e mi piacerebbe allargare i miei orizzonti.
Inoltre mi stimola mentalmente questo suo giocare al gatto e al topo, concedersi e poi tirarsi indietro, dare e non dare.
Tutto sommato, credo che ci sia molto da imparare per me, visto che in tutte le mie storie precedenti mi sono sempre buttato a capofitto, seguendo il cuore e la pancia, senza mai pensare a mosse tattiche da giocatore di scacchi.
Esiste un modo per continuare a vederlo senza rischiare di caderne nuovamente vittima? Oppure e’ meglio darci un taglio netto?
Non si può rispondere alla sua domanda in modo ‘netto’, senza un minimo di analisi insieme, in quanto sono questioni delicatissime che riguardano stati profondi, radicati nella nostra vita. Bisogna veramente spenderci almeno qualche oretta in psicoterapia per trovare insieme una risposta alla sua domanda che sia davvero significativa, nel come, nel quando, nel perché e quindi che sia effettivamente risanante e consapevole.
Egregio dottor Brunelli,
grazie per la Sua gentile risposta e grazie anche alle altre persone che sono intervenute. Volevo comunicarvi che ho definitivamente troncato il 18 marzo. Ho passato qualche giorno a piangere, ma poi mi sono messo a fare un lavoro di introspezione (non ancora terminato) grazie anche ai consigli trovati qui e in alcuni libri. Sto cercando di accrescere la mia autostima e liberarmi del mio vampiro interiore dovuto ad una ferita narcisistica (trauma da abbandono dei miei genitori dopo aver scoperto della mia omossesualita’). Avevo gia’ iniziato il cammino 3 anni fa con una psicologa, ma e’ solo grazie all’aver incontrato questo “personaggio” e il vostro sito che sono diventato piu’ consapevole. Adesso sono felice di poter riconoscere “il male” e so come fare per evitarlo, qualora si presentasse nuovamente sotto forma di altri loschi individui :-)
Un caro saluto.
Roberto
Forza Roberto… è importante comprendere con strumenti razionali, ma è anche determinante una comprensione emozionale sensibile, un sentire che è anche intellettivo, ma che è ben fondato sul ‘sentimento’, sull’essere nell’amore, l’amore che non produce dolore, che vuole il bene.
netto viene da dirti subito. dipende da te se pensi di tenergli testa se pensi che valga la pena se riesci a non farti coinvolgere !soffrirari e tanto ma se vuoi giocare….
Cara Maria Gabriella, la tua risposta è molto oculata e condivisibile ma credo che data la particolarità della richiesta, per rispondere n pò più approfonditamente a Roberto, forse, bisognerebbe comprendere la motivazione che sta dietro alla sua domanda ed al desiderio di condividere alcune qualità del suo ex compagno apprendendo certe strategie, senza rimanerne però “vittima”.
E la motivazione, che spinge apparentemente verso un rischio, probabilmente ha origini molto profonde che andrebbero comprese in modo adeguato. Anche per non ricadere in successivi eventuali rapporti simili.
Un caro saluto a te e a Roberto.
io penso di avercela fatta…. 4 Anni di sofferenza e 4 mesi che ormai non lo vedo ne lui mi cerca più! ero affascinata da lui dalla sua arte seduttiva attratta fisicamente in modo totale ma era l’idea dell’amore quella che mi fregava e mi faceva dipendere …..ora che ho scoperto che funzione avevo e come si comporta poi ora che è separato e potrebbbe costruire qualcosa di buono e nuovo…..qualcosa è cambiato in me .
Domani mattina vado con il mio avvocato in tribunale a parlare con i carabinieri di quello che mi sta succendendo. Ormai la situazione è degenerata completamente. Ha iniziato a voler fare pace con me in ogni modo. Prima, poco prima, non avrei desiderato altro…..ora ho paura. Ho cercato di fargli comprendere che non può chiedermi “Facciamo pace?” e io gli dico “No” allora lui inizia “Allora verrò da te a lavoro e ti farò rimanere senza lavoro, ti distruggerò, ti rovinerò la vita per sempre come hai fatto tu con me”…..è incredibile. Lui che ancora vive in casa mia.
Lui con la sua arte manipolatoria, vuole farmi credere che la colpa sia tutta mia, incapace totalmente di autocritica. Ed è capace di manipolare il mio cervello offuscandolo e facendomi credere ciò che vuole lui. Io invece, con quel poco di barlume di ragione che mi rimane, so che non è così. Che se cedessi ancora, probabilmente fra qualche mese finirei in ospedale, questa volta con qualcosa di grave o semplicemente perchè ho perso la ragione per sempre.
Lo spettacolo di fronte ai miei occhi è inspiegabile agli altri: mi arrivano messaggi consecutivi che sembrano inviati da 2 persone diverse…
“Ti ho sempre amata, noi siamo una famiglia, torniamo insieme, dimentichiamo il passato”
…a me sale il magone ma non posso cedere….
“Ah si? Allora da domani viene un’altra a vivere con me, chi sta dietro ad una come te. Ti farò licenziare, devi rimanere senza niente”
“Allora ti va di venire da me?”
….è agghiacciante. Sono come un burattino nelle sue mani.
A volte piango ancora per lui, vorrei che potesse capire…è un folle. Io lo amavo da morire e gli avrei dato tutto. Ha distrutto ogni pezzo di me. Poteva avere tutto. Non capirò mai…
Arianna
Cara Arianna, lei scrive : “Lui con la sua arte manipolatoria, vuole farmi credere che la colpa sia tutta mia, incapace totalmente di autocritica. Ed è capace di manipolare il mio cervello offuscandolo e facendomi credere ciò che vuole lui. Io invece, con quel poco di barlume di ragione che mi rimane, so che non è così. Che se cedessi ancora,” le ricordo che la sua arte manipolatoria funziona e ha funzionato più volte grazie ai suoi cedimenti che non riguardano tanto la paura di minacce , ma al fatto che lei come ha sempre scritto ha sempre sentito di non poter fare a meno di lui… quindi anche lui si è abituato ad un ‘tira e mollo’ al quale lei ha ceduto anche per debolezze di lei… da ciò deriva anche la sua ambivalenza che una volta cerca di sedurla e un’altra offende e minaccia quando lei lo respinge, dopo però che varie volte lo ha accettato… insomma per uscire da questa dolorosa situazione bisogna essere ragionevoli e corretti anche facendo un po’ di autocritica. Un caro salutato
Caro dottore,
Ha ragione. Purtroppo sono stata io a prestarmi ai suoi giochi manipolatori. Per un lungo periodo ho avuto la convinzione che se mi chiamava era perché mi amava senza dubbio..poi ho capito che l amore non c entra nulla. È la mia dipendenza e il desiderio di avere ciò che non è possibile che mi inducono a pensare che lui possa volermi bene. Io mi nascondo dietro a questa fasulla utopia. Arianna
MA ARIANNA!!! NON AVEVI DETTO CHE AVEVI CAPITO TUTTO??? MA NON HAI MAI VISTO UNO DI QUEI FILM DOVE LUI SI COMPORTA ESATTAMENTE COME QUESTO PERSONAGGIO, E COME VA A FINIRE?: MALE PER LEI! VUOI CAPIRLA CHE E’ MALATO E PERICOLOSO, FUORI DI SE’, PAZZO? NON SO IO COSA VUOI CHE TI CAPITI ANCORA…: COME DEVE DIMOSTRARTI ANCORA QUANTO SIA SQUILIBRATO?…
FORZA DONNE…FACCIAMOCI RISPETTARE!GIL
OK GIGLIOLA, ma mi pare che Arianna incominci a comprendere che anche lei ha qualche problema nei sentimenti che le impedisce di accettare ciò che con la sua intelligenza comprende molto bene… d’altra parte anche lui avrà qualche problema interiore per cui ha dei sentimenti patologici… quindi il suo FORZA DONNE non c’entra nulla come non c’entra nulla il FORZA MILAN… qui dobbiamo comprendere che più siamo in grado di riconoscere il problema interiore che ci condiziona e più possiamo uscire dai problemi degli altri… invito perciò ancora a leggere il COMMENTO 21 nell’articolo… per cui nessuno che non avrà fatto i conti con il proprio VAMPOIRO INTERIORE potrà sfuggire alla stretta del ‘vampiro esteriore’, il quale più viene visto come un cattivo assoluto sul quale buttare fango inutile e più si fortifica, mentre invece bisogna vederlo davvero per quello che è, cioè NON E’ Un vampiro, ma è una persona con importanti problemi e squilibri nella sfera sentimentale che diventa a causa di ciò capace di comportamenti da ‘vampiro affettivo’… ciò però gli è possibile perché trova un qualche alleato nel mondo interiore del partner… e quindi la cura deve partire con un analisi del proprio mondo interiore in colabborazione con uno psicoterapeuta che viene percepito con fiducia, amore, dialogo… cioè con una relazione terapeutica… tutte le volte che si cade nella battaglia uomini contro donne e viceversa il vampiro ‘interiore o interiore’ che sia non fa altro che fortificarsi generando psicosi più o meno paranoidi verso l’altro sesso, uomini e donne, che finiscono con lo gettare ancora di più nell’isolamento e nell’impossibilità di un amore tra uomo e donna, o anche nel rapporto omosessuale tra parti interiori femminili e maschili.
mi sono trovata faccia a faccia con i miei demoni interiori,
li ho riconosciuti solo nel momento in cui li ho visti fuori di me, ovvero negli altri e li ho trovati proprio nelle persone a me più care.
all’inizio mi sono accusata di essere un’ingenua, successivamente di essere una masochista. ora penso che erano battaglie che dovevo affrontare per conoscere me stessa.
per capire l’origine del mio ‘non amore’ verso di me. il nemico più grande della felicità penso risieda in me, e gli altri sono degli specchi nei quali riflettermi. sapere CHI è il mio nemico è un grosso vantaggio. dato che non posso sconfiggerlo, poichè facendolo annienterei una parte di me, che garantisce comunque un’equilibrio fra ‘ l’angelo ‘ e ‘ il demone ‘, posso tenermelo accanto, per controllarlo. un detto dice: “tieni vicini gli amici, ma ancor più i nemici”, ecco il senso penso sia questo. il bene e il male sono forze primitive, le quali, tenendosi in equilibrio generano armonia.
non è facile per me, in quanto sono naturalmente portata ad estremizzare, ma adesso che lo so, posso armarmi a dovere per affrontare la mia guerra personale.
spero di essere stata utile a qualcuno che come me sta cercando la stabilità.
Io non ho ancora capito nulla del vampiro interiore :-(
Il vampiro interiore è una metafora ovviamente, per spiegare quella parte di noi – in Ombra – cioè della quale non ci rendiamo conto che ci condiziona facendoci mettere nei pasticci – in questo caso particolare facendoci restare le gati innamorativamente ad una persona che con tutta evidenza è disfunzionale e che comunque ci fa stare male… in tal senso il vampiro interiore succhia energia a se stessi colludendo con quello esteriore… naturalmente non è che l’altra persona è un vampiro, ma è che il suo vampiro interiore si organizza per succhiare energia al partner piuttosto che a se stessa… in ogni caso , se queste situazioni di collusione vengono poi comprese ed elaborate possono essere considerate una ‘benettia’ piuttosto che una malattia perché servono a farci crescere… tutti abbiamo un ‘vampiro interiore’ quanto più lo conosciamo tanto più possiamo negoziare con esso e perfino possiamo poi trarne un’esperienza… in effetti il vampiro interiore si incattivisce e ci porta su una strada sbagliata quanto più non viene capito e compreso… perciò una relazione vampirizzante costringe a fare i conti con una parte di noi stessi occulta e disturbante e se li facciamo, spesso perché siamo costretti dalla sofferenza, possiamo al fine trarne una maturazione e quindi anche un bene. (LEGGERE poi nell’articolo il COMMENTO 21).
Eppure c e qualcosa che non va.
Le mie somatizzazioni e l’ansia sono molto più accentuate. Uscendo con questo nuovo/vecchio ragazzo che stravede per me ed è moooolto dolce, mi sento male.
Questo perchè il mio ex è tornato alla carica, vedendomi finalmente più decisa, con frasi del tipo “Amore mio dimentichiamo tutto. Torniamo assieme, non sarà più niente come prima. Ho sbagliato tutto con te”. La mia testa sa che non dovrebbe fidarsi, ma dentro di me qualcosa vorrebbe mollare tutto e correre da lui…….ma perchè???? Come faccio a perdoanarlo così? Perchè faccio tutto questo sforzo per non cedere? Perchè sarei ancora disposta a rischiare? Quando fra l’altro….se tornassi ancora da lui perderei per sempre l’unico amico che mi ha aiutato (lui stesso mi ha detto che se torno ancora, non avrò più il suo aiuto) e mia madre che potrebbe cancellarmi dalla sua vita. E io sarei disposta a perdere quel poco ancora per amore di lui? Non ho parole. Vi prego ditemi la vostra. Dottore, cosa non va in me?
Cara Ariann, forse tu fai involontariamente, una confusione di fondo e consideri il tuo amico, con il quale stai uscendo, come una “medicina” magica, che dovrebbe far sparire i sintomi dell’attaccamento patologico all’altro. Non è così e se davvero vuoi capire cosa c’è in te che non va, devi lavorare su e con te stessa, con uno psicoterapeuta. Visto che rivolgi spesso domande specifiche al dottor Brunelli, che nel rispetto della deontologia professionale, qui non può risponderti dettagliatamente perchè non provi a chiamare lui, come Alessandra già ti disse tempo fa? Per inquadrare a livello personale la tua situazione ed un eventuale modo di uscirne..in modo veramente individuale. Il suo numero, in questo caso, è sul Blog… Comunque, tu probabilmente stai male perché vorresti riparare l’oggetto “rotto” o cattivo, che ti fa sentire colpevole, per riavvicinarti e ti fa pone in una situazione di persona “perdonata”, a cui dunque viene data un’altra possibilità. e cioè ti procura angoscia logorante e dubbi sui quali rimuginare…. perché,” in fondo….” Ma pensa a quanto potrebbe essere profondo sempre più questo fondo…s tu cedessi, invece di resistere e di porvi rimedio…
Spero tu legga e tragga da questa ed altre risposte, qualche utile spunto di riflessione e, magari, risponda anche tu a qualcuno che sta soffrendo per problematiche simili o diverse ma comunque, sempre meritevoli di attenzione e solidarietà e conforto. Secondo me potresti essere anche tu di grande aiuto per noi tutte/i, Provaci! Potresti scoprire qualcosa che ti è vicino ma credi lontano…
Ciao, un caro saluto ed un abbraccio
Elisa
Cara Elisa,
hai proprio ragione. E infatti, ti dirò, ieri sera la sua indole è magicamente tornata. Dopo un sms del tipo “Ah non vieni neanche stasera? Ne trovo 1000 come te e tu pensi che uno come me stia dietro ad una come te?”. Che vomito ho avuto.
Quanto schifo verso questa persona che ti fa del male così, per gusto. E allora al diavolo la paura della solitudine e le gelosie, che faccia ciò che vuole. Dopotutto, è solo bello. Che cosa può avere di buono una persona che ti disprezza e ti umilia per piacere personale?
Il mio “frequentante” è così dolce, rispettoso, si preoccupa della mia salute e del mio benessere. è dispiaciuto quando mi sente stare male. E’ così che dovrebbe essere. Non una persona che ti dice “Se ti operano permettimi di starti vicino” e poi cambia la versione in “Spero che crepi”. Basta, Basta. Per quanto posso averlo amato e per quanto lui abbia rappresentato il mio TUTTO, ORA LUI NON CE PIU’. Il vero lui è questo: se va tutto come dice e vuole lui va bene, altrimenti è l’inferno. E io sono stufa, tanto stufa. Merito un po’ di felicità……voglio arrendermi. Ma non al malessere. Voglio lasciarmi andare…..voglio questo ragazzo che non è così bello e tenebroso ma dolce e premuroso. E al diavolo lui e tutto il male.
Grazie di cuore,
Arianna
Sono una donna di 47 anni che da 4 frequenta un narcisista patologico e malgrado mi sia resa conto nel tempo con chi avevo a che fare sono ancora in balia della sua capacità attoriale di manipolarmi come meglio crede.
Non essendo proprio una sprovveduta, ho scoperto tutte le sue bugie dette per vedere e frequentare altre donne. Mi sono umiliata e mi sono presentata a lui dinanzi ad una donna e lui, con il viso rivolto a terra, non ha fatto altro che non rispondermi, ha fatto entrare l’altra in casa chiudendomi la porta d’ingresso in faccia.
Pensavo che il fatto di averlo scoperto portasse alla fine della nostra storia, invece no!! Dopo poche settimane mi ha tempestato di chiamate, all’inizio non ho risposto ma poi esausta ho risposto e ascoltato quanto avesse da dirmi; ha girato e rigirato la situazione sinchè non sono caduta nuovamente nella sua trappola!!
Devo essere sincera e dire che sono tornata a rifrequentarlo per una ventina di volte, la maggior parte delle quali dopo averlo scoperto con altre donne. Ho scoperto che con alcune di queste donne aveva un rapporto continuativo che durava da anni e riusciva a gestire tutto senza far dubitare delle sue continue assenze (anche perchè noi ci vedevamo parecchie sere la settimana e quindi non le vedeva spesso)
Da sabato ho deciso di dire per sempre la parola fine a questa storia allucinante che mi sta portando all’esaurimento. Oggi mi ha chiamato e non ho risposto, mi ha inviato un messaggio e non ho risposto; ogni giorno dovrò superare il traguardo che mi sono prefissata e riuscire a non rispondere mai più alle sue provocazioni.
Lo conosco, farà telefonare da suoi amici per convincermi a ritornare ma dovrò essere forte e recuperare la dignità che sino ad oggi ho sotterrato.
Spero di farcela vivamente, so che ci soffrirò maledettamente perchè lo amo ma so anche che non posso guarirlo. Forse e ribadisco forse, se capisse che questa volta non c’è rimedio alla mia decisione, potrebbe rendersi conto del suo disturbo e magari farsi curare.
Io l’ho sempre sbugiardato e più di una volta gli ho detto che deve andare da uno psicoterapeuta ma non mi ha mai ascoltato; chissà, spero che il mio silenzio possa per lui essere uno stimolo per affrontare il suo stato
Malgrado abbia 64 anni e non sia bello, ha però una situazione economica che lo rende appetibile dinanzi a donne che non vogliono il suo amore ma il suo denaro e quindi non sarà mai solo. Credo che solo la solitudine possa portarlo a rendersi conto del suo disturbo ma purtroppo questo non sarà possibile a breve termine.
Vorrei tanto potervi scrivere presto che mi sono liberata del vampiro esterno e riuscire pian piano a comprendere il vampiro interno che è in me per combatterlo.
Accetto volentieri qualsiasi consiglio per raggiungere il mio traguardo.
Grazie
ma ti rendi conto, nadia, che ha 64 anni e non ha nessuna intenzione di capire? sei tu allora che devi capire, e fatti aiutare, muoviti!
fatti aiutare a vedere la verità…
ciao gilio
Ciao Gilio,
lo so che ha 64 anni ma vorrei tanto che lui riuscisse a capire
Io la verità l’ho già vista e ne sono consapevole
Visto che in questi giorni gli ho dato picche in tutti i modi, mi ha fatto chiamare da un amico e mi ha fatto dire che è disposto ad andare da uno psicoterapeuta con me.
Vorrei tanto provare questa ultima soluzione semprechè sia disposto a dire la verità allo psicoterapeuta
Non so, cosa ne pensi?
Ciao nadia, sarà senz’altro come dici, ma da ciò che descrivi non viene fuori a mio parere una personsa dal narcisismo patologico. Dici di averlo scoperto con altre donne, tra una chiusura e un riavvicinamento, ma non dici, forse per delicatezza o riservatezza, come e cosa ti fa dire ciò che a livello personale, potendomi sbagliare, immagino siano tradimenti ed è difficile per me pensare con precisione a cosa ti riferisca parlando di “storia allucinante”, che ripeto, sarà senz’altro come dici, ma la solidarietà più autentica ha bisogno di comprendere con meno generalizzazioni possibili. Voglio dire semplicemente che se ti va di fornire una qualche immagine o descrizione di quello che hai sofferto è più facile per l’altro poter rispondere più empaticamente. Ad esempio specifichi di lui l’eta “importante”, la sua non bellezza e che l’unica possibilità che può avere oltre a te, siano donne che, diversamente da te, stanno con lui solo per denaro, senza richiedere amore e rammaricandoti del fatto che non riuscirà per questo ad essere veramente solo, come tu invece speri come possibilità che chieda aiuto e si faccia curare….Ecco, credo di non avere capito molto e forse anche di avere capito male. Grazie se vorrai rispondere.
Benarrivata.
cara nadia, vedi che sei ancora sulla giostra con lui?? devi scendere e… lasciarlo girare da solo! allora vedrai chi e’ veramente….! e cosa stavi facendo…- nel frattempo fatti aiutare in questa dipendenza affettiva, anche nelle asl ci sono psicologi che, gratuitamente, possono aiutarti. Basta chiedere!
ciao baci gil
Cara Nadia ,
ho compreso una cosa fondamentale , anche grazie all’aiuto che mi ha dato questo blog. Il momento esatto in cui possiamo dire di essercene liberate è quando ci riprendiamo pieno possesso del nostro pensiero e lo gestiamo solo rivolto a noi stesse e incanaliamo le poche energie rimaste in “progetti positivi” che abbracciano di nuovo la vita con entusiasmo comprendendo il nostro grande valore .
Quello che fanno loro , se soffrono o son felici , se intendono guarire o meno , se sono soli o esultanti in una folla di ammiratrici o ammiratori , se comprendono o se si dimenticano , non è più un problema nostro !
Quando arriva la piena consapevolezza , e arriva , non possiamo che esultare per esserci liberate di tanta negatività rinchiusa in una persona sola .
Non è facile lo so , ma fino a quando in noi è ancora radicato quel bisogno di riflettersi in queste persone non ne saremo liberi . Non preoccuparti di cosa lo rende “appetibile” e se ancora lo sarà se veramente hai deciso non fare più parte della sua mensa . Lascia questo sgradevole banchetto e chiudi la porta .
Tutto il tempo e l’energia sprecata sognando il loro fatidico cambiamento non ti verranno restituiti ; ma quando comprenderai che tu sei cambiata e quando riuscirarai a far rinascere da questa dolorosissima esperienza (che conosco molto bene ) una donna grintosa e la sua preziosa essenza , riuscirai a guardare con occhi pietosi questi esseri che nessuno potrà mai salvare .
Vai oltre , tu sei sana , tu sai cos’e l’amore, tu non puoi salvare lui ma devi e puoi salvare te . Ti abbraccio Stefy
Salve sono una così detta “Traumatizzata”.Seguo con molta attenzione vari articoli sul DPN per essere sicura di non sbagliarmi.Ho già avuto una breve terapia con cui si è accertato il mio trauma.Ho anche superato alcune cicatrici personali e ne sono abbastanza contenta.Tuttavia ,nonostante il profilo della mio vampiro sia quello descritto,mi è sorto il dubbio tra Psicopatico Serial Killer e Narcisista patologico ,in quanto oltre a tradimenti ,monopolizzazioni,bugie ,discorsi e risposte senza logica ecc Il mio ha usato volenza nei miei confronti più e più volte.Sembrerebbe,ma non ci metto la mano sul fuoco,che sia stat l’unica ad aver subito tale trattamento.Il problema è che c’è ancora un testa a testa dove lui non mi lascia ancora stare e quindi il prendi e lascia dura da ormai troppo tempo.Mi chiedevo se c’era una specie di “cura esorcizzante” per non essere ancora dipendenti e al centro delle attenzioni di questo individuo.Non è riuscito a spezzare la mia autostima,non è riuscito a farmi impazzire del tutto,ho anche lasciato i medicinali che mi erano stati prescritti perchè mi facevano sentire ancora più vittima,ma aimè non riesco a scrollarmelo di dosso.Paura? Orgoglio? Vendetta?O semplicemente stupidità?I dubbi sono ancora troppi.
Grazie per l’attenzione.
Barbara… quante volte sono stata buttata fuori a calci e spintoni da casa sua, con insulti pesantissimi. Una volta al pronto soccorso perchè in piena crisi di nervi, in macchina, è partito urlando “adesso andiamo a schiantarci contro un muro” e sono saltata fuori al volo. Una volta riempita di pugni e schiaffi per aver nominato il nome della sua ex-moglie. Poi ho cominciato anche io, per difesa. Il mio specchio doveva difendersi. All’ultimo schiaffo, risalente a un anno fa, l’ho minacciato, molto decisa, che se mi avesse toccato ancora con un dito, l’avrei denunciato. Da quella volta è riuscito a contenersi, trasformando però la sua violenza fisica in una violenza psicologica senza pari. I tempi si sono ristretti: se prima ogni mese c’era un comportamento assurdo, un ricatto, una minaccia, una bugia… è diventata una settimana e poi il tutto si è ristretto a un giorno, massimo due giorni. Lo specchio, appunto, ha cominciato a sgretolarsi sotto i suoi occhi. Leggendo tutte le storie in questo blog, in silenzio, da tempo, ho potuto rendermi conto delle dinamiche, confrontarle, viverle. Sono diventata più forte, ma non ancora del tutto. Ho ancora la mia ferita narcisistica che urla forte. Ho ancora la mia intossicazione, la mia dipendenza. Spero un giorno di riuscire a staccarmi. Come lo stiamo facendo in tante.
Cara Barbara, l’informazione è molto utile per cercare di capire meglio quello che sta ci sta succedendo quando stiamo così male nelle relazioni. Ma cercare o pensare di trovare la diagnosi giusta a cosa può servire? Tanto più che quel tipo di follia sembra pure ampiamente accettata, quasi desiderata e voluta a tutti i costi, anche per un tozzo di pane, dalla nostra società che si rifette sul nostro sistema popolitico. Non voglio però abbatterti ancora di più con questa amara visione degli ultimi giorni, ma ritengo che l’attenzione a queste persone sia stata veramente troppo troppo alta, in senso individuale e globale e che forse la chiave della liberazione stia proprio in questo. Togliere il contatto dovrebbe avere lo scopo principale, nel tempo e non semplice per nessuno, di spostare la mente su altro, pensando che anche ogni minimo pensiero di dolore legato all’altro, un altro spietato perchè insensibile al dolore che burlescamente dà, è come fosse una sorta di arricchimento energetico comunque, a cui può bastare una banale promessa indorata ed ecco che tutti coloro che come noi sentiamo un intenso bisogno di quello che ci viene promesso, fosse solo con un atto simbolico, un messaggio, una chiamata, una lettera, ci presentiamo subito dopo allo sportello per richiedere il premio promesso. Sono contenta che non sia riuscito a spezzare la tua autostima come avrebbe forse voluto e penso che proprio l’autostima, quella che ti è rimasta rivendichi nutrimento poichè comunque è stata erosa dalle vicende che descrivi, in cui hai dovuto sopportare l’umiliazione di tradimenti, bugie e violenze, compresa la vergogna per averlo fatto, perchè c’è anche quella di mezzo. L’autostima adesso ha bisogno di tutta la tua attenzione nel dedicarti con ricercata passione ad esempio alle cose che ti piacciono e che sai fare bene o altre che potresti imparare. Sono sicura che ce ne sono di cose che sai fare bene. Il percorso è lungo e personalmente credo che una terapia breve non sia sufficiente( i dati delle ricerche sugli effetti a lungo termine tra terapie lunghe e brevi purtroppo rivelano una grande differenza) e si rischia da soli di arrivare solo ad un certo punto di liberazione e per liberazione non intendo tanto l’esserti liberata con una cura “esorcizzante” da questo essere, dove fede, speranza e fiducia in te, aiutata dalla tua fede se la senti, sono forse l’unico esorcismo possibile che funzioni dal mio punto di vista, ma intendo l’esperienza di incontrare finalmente e pienamente te stessa con tutte le potenzialità che possiedi e che si possono uleriormente espandere a favore tuo e degli altri. Vorrei chiederti di spiegarti un poco di più se vorrai e a cosa ti serva, così che possa eventualmente servire anche a noi, se ho capito bene, uscire dal dubbio nella distinzione che fai tra paura, orgoglio, vendetta e stupidità. Grazie!
Benarrivata Barbara
Buonasera a tutti.
Ho 51 anni e sto tentando di uscire ormai da mesi da una relazione giunta al decimo anno, con un narcisista patologico. Mi riconosco in tutto e per tutto nella vittima, nello specchio che lui ha creato. La realtà mi è piombata addosso circa otto mesi fa e mi ha fatto aprire gli occhi di colpo. Dopo varie ricerche e letture, che mi hanno sempre più confermato la sindrome, ecco che sono incominciate le domande sul perchè io avessi bisogno di essere la sua vittima, quali i miei traumi, quali vissuti. Lavorando in un ospedale che ha un reparto psichiatrico, ho potuto approfondire il tema, ma non ho mai trovato l’argomento che cercavo: il trauma da narcisismo.
Nel giro di due anni, mi sono ritrovata ad essere una persona come non volevo essere. La presa di coscienza è stata dura, ma illuminante. Non amo molto i contesti delle definizioni, perchè sono dei limiti, la malattia e il disagio vanno ben oltre e sono soggettivi.
Eppure ancora non riesco a staccarmi totalmente dalle sue manipolazioni. Le so tali, ma immancabilmente ci ripiombo dentro. Quando dico la parola fine definitivamente, ecco che ho anche la sua conferma ma eccolo negare nel giro di pochi giorni a una richiesta materiale, solo per poter farmi soffrire, eccolo negare le domande, eccolo che dopo giorni si affaccia con una sua richiesta. Ho amato tanto quest’uomo, ho ferito mio figlio per lui, ho toccato i punti più bassi di me stessa, ho accettato tanto fino quasi ad annientarmi con una malattia. Sono sempre stata una donna forte, diretta, allegra anche se sempre pronta a cercare il confronto (perchè in una coppia sana ci vuole, a mio parere), a volte un po’ contorta ma che crede nella verità e nella sincerità, nei valori più semplici. Mi sono resa conto di aver perso tutto questo, di avergli permesso di ferirmi a tal punto tanto da modificare delle parti di me che ora non trovo più. Ancora adesso sento quel filo diretto con lui, che malgrado tutto, non riesco a recidere completamente. Dieci anni di relazione sono tanti. Tante le cose in comune. Tante le cose da sistemare. Ma talmente impossibili da affrontare come due persone adulte, che ci ho rinunciato, pur di non aver più niente a che fare con la sua mente vittimisticamente malata. Scrivendone faccio uno dei tanti primi passi, anche se questa sera mi ha negato la restituzione del mio cane, che ora è suo. Altro dolore da infliggere, chiaro. So che devo essere dura alla prossima richiesta, alla prossima provocazione. So che non devo cedere al pensiero inutile del “forse si sta rendendo conto”, perchè so che è impossibile. La sindorme del narcisista è situata infatti come la più difficile da guarire. Ora che mi sento io malata di trauma, mi ritrovo a non sapere esattamente da dove cominciare per poter guarire, per poter guardare a me stessa come quella che veramente sono.
Utile e liberatorio scriverne, comunque.
Grazie per leggermi.
Cara cb, una importante chiave per uscire dalla brutta situazione in cui ti trovi, secondo me è proprio nella tua frase: ” so che non devo cedere al pensiero inutile del ‘forse si sta rendendo conto’, perchè so che è impossibile”. Hai raggiunto questa dolorosa ma importante consapevolezza, per molti più difficile da pensare con tanta chiarezza del subire soprusi e violenze. Se tu sei riuscita in ciò, ora cerca di salvaguardare te stessa in modo da non subire altre inutili ferite e di difendere tuo figlio dalle stesse, ricordando che purtroppo certe patologie anche quando sembra che le persone che ne sono portatrici siano quasi pronte al cambiamento in funzione del mantenimento della relazione d’amore, si rivelano poi, al più piccolo cedimento del partner che è tornato a fidarsi, simili a delle bambole russe, che possono contenere, uno dentro l’altro, tanti altri comportamenti usuranti o altre modalità d’interazione con il partner continuamente micro e macro traumatiche, fino alla prossima occasione utile nella quale, anche dopo aver “narcotizzato”, metaforicamente parlando, il partner ad es., con una bellissima notte d’amore ci si potrebbe risvegliare con accanto un nemico simile al cavallo di Troia, capace di liberare, per motivi interni, ogni tipo- cioè appigliandosi a qualsiasi motivazione anche la più banale – e numero di nemici, cioè di umiliazioni, offese o denigrazioni o altro, come ad es. colpevolizzazioni a seconda del soggetto, verso il partner , la cui unica colpa è di aver creduto ancora alla verità di un “falso” amore e averlo ancora amato, in una rinnovata illusione di reciprocità “appena nata”.. “stavolta”.
Magari alla prossima occasione, potresti pensare che non cedendo a delle richieste che senti improprie, pesanti e traumatizzanti, stai iniziando non tanto ad esser dura ma ad avere maggior cura di te stessa, come meriti. Sentirsi traumatizzati da relazioni con persone affette da patologie gravi è un’esperienza molto difficile, anche perchè ci si chiede sempre in cosa si è sbagliato, perchè ci si è meritati questo, cosa si può fare per uscirne, per far guarire l’altro (che non può, nè vuole, non capendo di essere affetto da patologia o essendo affettivamente totalmente o quasi, distaccato dalla portata emotiva di questa comprensione) e molto altro. Secondo me non si è colpevoli (in fondo, non lo sono neppure coloro che infliggono certe sofferenze, dato che non si rendono ben conto a livello emotivo di ciò che possono provocare nell’altro e, spesso, sono carenti nella capacità di metacognizione ed autoriflessione), si è invece un pò ma non totalmente vittime; si è predisposti a causa di alcune vulnerabilità che espongono maggiormente a certe esperienze piuttosto che ad altre, date certe situazioni sociali che forniscono contesti favorevoli al verificarsi di determinati eventi e, quindi, è capendo ed elaborando nei limiti del possibile queste vulnerabilità, che ad es. si può iniziare ad uscire dallo stato di traumatizzazione. mantenendo nel frattempo a distanza di sicurezza, nonostante il cuore ci porterebbe in un’altra direzione, chi tale stato l’ha provocato.
Con tanta solidarietà ed un augurio perchè la tua situazione inizi presto a migliorare, un caro abbraccio.
Elisa
ti ringrazio per il tuo racconto, hai descritto piu’ o meno la mia vita, hai usato le parole che avrei voluto usare io, ti comprendo dal profondo del cuore, ferito ma ancora vivo. Sono in terapia da un anno, la strada e’ lunga ma leggendo i commenti credo che se ne possa uscire. Sto raccogliendo i cocci, ma da quelli sto ricostruendo me stessa. la mia parte malata e’ uscita fuori e almeno su questo dovro’ dire grazie al suo narcisismo patologico. Solo attraverso questa sofferenza ho scoperto la ferita aperta che avevo…………..
Gentile Professor Pier Pietro Brunelli,
Sono una ragazza di 25 anni, da 10 anni sto con un rgazzo che da 1 anno e mezzo (da quando gli ho chiesto di iniziare a pensare a una convivenza) si comporta in maniera assolutamente riconducibile al quadro narcisistico da lei rappresentato.
La descrizione che lei fa sia del mio fidanzato (il narcisista) che di me (colei che si è fatta raggirare) è purtroppo perfetta. Volevo chiederle se secondo lei la famiglia di origine di lui si può accorgere “dell’anomalia comportamentale” del figlio, non cambia le cose solamente mi farebbe piacere capirlo dato che io per assecondare la sua follia, non ho mai frequentato i suoi (lui nn mi voleva in casa sua e nn voleva venire a casa mia). Grazie e un saluto a tutti.
Cara Giulia, per rispondere a queste domande in modo serio ed efficace dovremmo parlarne insieme e riflettere per almeno alcune ore, qui intanto può trovare spunti di riflessione, solidarietà e comprensione. Le consiglio di leggere anche l’articole su “Influenze genitoriali e amori sbagliati”, così potrà trovare ulteriorispunti per approfondire.
Un caro saluto
Ho ritrovato da una settimana un vecchio, caro amico; che mi è stato anche ex fidanzato quando avevo da poco compiuto 18 anni e lui ne aveva 21. Tuttavia, anche al tempo, avevo un ex geloso e violento e dopo un po’ ho deciso di lasciar perdere per non avere più casini. Questo ragazzo, che ora ha 28 anni, non mi ha mai nascosto di avermi sempre tenuta nel suo cuore e, nonostante le altre storie, negli anni non mi ha mai dimenticata. Così, negli anni è rimasta una buona amicizia. Sabato (sapete che io sono sempre chiusa in casa) mi ha chiesto di uscire…quando sono entrata in macchina..mi sono quasi commossa nel vedere il mio elastico per i capelli di 8 anni fa sul cambio della macchina…..”era tutto quello che mi è rimasto di te” mi ha detto.
Il mio ex nel frattempo, è tornato un agnellino, e mi ha chiesto di tornare a casa con lui e di fare una famiglia.
Con il cuore rotto ho detto di no. Perchè ho paura, perchè so che questa dolcezza è solo momentanea e infatti gli ho detto “Se fra 3 giorni litighiamo e tu mi butti fuori io dove vado?!” e lui mi ha risposto “Tu fai in modo che non capiti”…..
Non posso rischiare ancora. Non avrei più alcun posto dove andare.
Ma, una volta sola, ho pianto fino alla disperazione….pensavo al suo viso pieno di “bontà” che mi implorava in ginocchio di tornare e ho dovuto mettere in atto tutte le mie forze per non cedere.
Ma perchè faccio così?! Perchè le persone che mi vogliono bene e mi fanno stare bene le allontano e vorrei ancora avere vicino lui? Com’è possibile che, impulsivamente, gli crederei e tornerei lì subito? Cosìè questa sindrome di stoccolma che mi sta rovinando la vita?
Ditemi la vostra, per piacere.
Con tanto affetto.
Arianna
PS. Dott. Brunelli sto leggendo attentamente il suo libro. Volevo ringraziarla, è di grande aiuto.
PS. Il mio vecchio amico è una persona veramente d’oro. è stata l’unica costante nella mia vita. Soprattutto, ha un’adorazione incredibile per me, anzi forse vede anche più di quello che c’è.
Grazie a chi mi risponderà…………Ari
Forza Arianna, lei è sulla strada giusta, sta scoprendo che che è proprio vero che chi trova un amico trova un tesoro… ciò si capisce ancor di più quando in seguito ad una ‘relazione patologica’, si riconosce il valore di una ‘relazione terapeutica’, di crescita, di amore disinteressato, di reciproca crescita e comprensione… questa è la base che deve sussistere anche in un legame affettivo con un partner di coppia… questa è la dura scuola della vita, necessaria affinché attraverso i rovi e le spine possano essere coltivate le rose…
Dottor Brunelli,
le sue parole mi commuovono. Lei è sempre tanto gentile e buono. Grazie.
A volte mi prende un’ansia terribile, a volte penso a qunto sarà doloroso vederlo insieme ad un’altra, a volte mi viene da piangere pensando a tutte le cose e i ricordi e il grande amore che ho provato.
Penso che ci vorrà un tempo infinito per curare le mie ferite.
Ho compreso questo: FA MALE MA E’ BENE.
Sentirlo così dolce e avvilito mi ha fatto male dentro. Nonostante tutto. Ma è solo una sensazione mia, devo vivere nella realtà.
Grazie
Condivido quanto detto ad Arianna e credo fortemente che in queste parole, c’è un profondo nucleo di verità, che riguarda ognuno di noi e che tutti possiamo sentire come vero, anche nel riconoscimento del dolore e della crescita possibile, secondo le nostre personali esperienze e le caratteristiche e fasi della vita in cui ci troviamo. Purtroppo è molto difficile non pungersi e ferirsi con i rovi, spesso spessi, nel coltivare le rose. Sia le rose nell’animo che le rose nel cuore, che possano essere fonte di bellezza, dove la bellezza corrisponde a verità, e nutrimento spirituale anche per la nostra mente
Elisa
Bene Arianna, se hai ritrovato un vero amico, una persona di cui senti di poterti fidare e ce tra voi c’è, in questo rapporto d’amicizia reciprocità, cerca di coltivarlo, perché penso che per te può essere molto positivo e, soprattutto, cerca di non cedere alle tentazioni interne verso il richiamo di chi invece è per te solo fonte certa di sofferenza e ricatti morali. Non sei sola, come vedi se ti predisponi, il tuo animo inizia anche a tua insaputa a sperare ed anche il mondo, con le sue forme e modi inizia a risponderti. Inviando sulla tua strada persone Altre, che possono esserti vicine nella reciprocità.
cara arianna, non lasciare quell’uomo che ti ama, piuttosto va in cerca di auto! tu hai bisogno subito di aiuto, e non pensarci su, non pensare che a questo, ora! salvatiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
dopo vedrai tutto sotto un altra luce….
ciao gilio
Cara gilio,
grazie. hai ragione. Non lo lascio infatti. Tra un mese compio 25 anni…non merito di distruggere la mia vita.
Arianna
E se fra 3 giorni litighiamo e tu mi butti fuori io dove vado?!” e lui mi ha risposto “Tu fai in modo che non capiti”…
Eh???!!
Arianna, io leggendo questa frase ho avuto i brividi!!! Renditi conto che sarà sempre colpa tua se la vostra storia non va bene. Rileggi bene come ti ha risposto e rifletti.
Non voltarti mai indietro. Non puoi salvarlo. Non cambierà mai. Ho
37 anni e 2 figli con uno di questi malati. Mi ha distrutto e non posso nemmeno allontanarlo perché é il padre dei miei figli.
Alla tua età ho fatto l’errore di credergli e di tornare con lui… É stato un bagno di sangue e adesso ci sono 2 bambini di mezzo… Sono in terapia da + di un anno ma purtroppo lui farà sempre parte della mia vita. Cura la tua ferita e allontanati da lui finché sei in tempo.
Dai retta…
Il suo fascino é finto. Lui é finto. Non si rende conto del male che fa alle persone che ha intorno ma cerca di non essere una di quelle persone.
Ciao.
ma non ho fatto nessuna indagine ……semplici casualità se è me che si riferisce sono tra l’altro morte li …….ho semplicemente riletto con più attenzione
Cara Maria, non mi rivolgevo specificamente a lei, era un osservazione in generale, mi scusi se si è sentita in qualche modo criticata. Purtroppo nel mio ruolo di moderatore per inserirmi devo fare la replica a a qualcuno anche quando l’intento è di rivolgersi un po’ a tutti, nel tentativo di prevenire alcune tendenze improrie per lo spirito di solidrietà e comprensione del forum. Spero quindi di aver chiarito. Un caro saluto
grazie dott.Brunelli per la comprensione e il suo impegno!
Ringrazio Sisi per la sua disponibilità faccio un piccolo riassunto ho conosciuto quest’uomo 4 anni fa diceva di essere separato io ero sposata ancora e sicuramente non felice lui si è insinuato nella mia vita distruggendola ma rimanendo poi lui con la sua .Attualmente anche lui si è separato ma la cosa non lo ha portato verso una scelta nei miei confronti ma anzi ha contribbuito all’intesificarsi delle sue attività sulle chat con le altre donne…..le seduce le corteggia le riempie di mille attenzioni ma poi bugie tradimenti allonatamenti con me e con le altre io pensavo dia vere unrapporto speciale con lui fatto di complicità affetto legame e invece scopro tutto questo lo fa con tutte
Cara maria Gabriella, vorrei chiederti una cosa che non mi è chiara; a cosa ti serve trovare ancora altre sue vittime? Cioè qual’è il tuo scopo ed a cosa pensi ti possa essere utile o come tu pensi di poter essere utile a loro?
Grazie.
Un caro saluto
Elisa
Rispondo ad Elisa ne ho trovate tre e mi bastano non vado avanti,serve a me per porre fine a questa situazione per capire meglio tutte le cose che mi racconta che alla fine sono verità a metà….sono tre mesi che nonlo vedo e 25 giorni che nonlosento penso che stavolta riusciro a troncare lui non si è fatto vivo con me ormai non ha scampo e preferisce fare castelli con le altre!mi serve anche a smascherarlo di lui fin ora vedevo solo il buono lasua crudeltà rimaneva sempre al coperto!!la ltima vittima pens sia una vedova con due figli matura e benestentante e un altra invece giovane e ingenua deve ancora decidersi con chi stare ….ecco chi è lui !io pensavo di avere un intimità con lui un feeling non so se è chiaro come mi sento!!!
Rispondo ad Elisa ne ho trovate tre e mi bastano non vado avanti,serve a me per porre fine a questa situazione per capire meglio tutte le cose che mi racconta che alla fine sono verità a metà….sono tre mesi che nonlo vedo e 25 giorni che nonlosento penso che stavolta riusciro a troncare lui non si è fatto vivo con me ormai non ha scampo e preferisce fare castelli con le altre!mi serve anche a smascherarlo di lui fin ora vedevo solo il buono lasua crudeltà rimaneva sempre al coperto!!la ltima vittima pens sia una vedova con due figli matura e benestentante e un altra invece giovane e ingenua deve ancora decidersi con chi stare ….ecco chi è lui !io pensvao di avere un intimità con lui un feeling non so se è chiaro come mi sento!!!
Rispondo ad Elisa ne ho trovate tre e mi bastano non vado avanti,serve a me per porre fine a questa situazione per capire meglio tutte le cose che mi racconta che alla fine sono verità a metà….sono tre mesi che non lo vedo e 25 giorni che non lo sento penso che stavolta riuscirò a troncare lui non si è fatto vivo con me ormai non ha scampo e preferisce fare castelli con le altre!mi serve anche a smascherarlo di lui fin ora vedevo solo il buono la sua crudeltà rimaneva sempre al coperto!!la ultima vittima penso sia una vedova con due figli matura e benestante e un altra invece giovane e ingenua deve ancora decidersi con chi stare ….ecco chi è lui !io pensavo di avere un intimità con lui un feeling non so se è chiaro come mi sento!!!
Rispondo ad Elisa ne ho trovate tre e mi bastano non vado avanti,serve a me per porre fine a questa situazione per capire meglio tutte le cose che mi racconta che alla fine sono verità a metà….sono tre mesi che non lo vedo e 25 giorni che non lo sento penso che stavolta riuscirò a troncare lui non si è fatto vivo con me ormai non ha scampo e preferisce fare castelli con le altre!mi serve anche a smascherarlo di lui fin ora vedevo solo il buono la sua crudeltà rimaneva sempre al coperto!!la ultima vittima penso sia una vedova con due figli matura e benestante e un altra invece giovane e ingenua deve ancora decidersi con chi stare ….ecco chi è lui !io pensavo di avere un intimità con lui un feeling non so se è chiaro come mi sento!!!penso di essere utile anche a loro
Grazie Maria Gabriella per la tua risposta; avevi bisogno di essere certa che quel che pensavi ed avevi scoperto fosse realmente vero e purtroppo, è proprio così. D’altra parte, averlo scoperto, spero possa facilitarti il non facile compito di liberarti da questo legame, come stai già cercando di fare, con buoni risultati a livello oggettivo – 25 giorni – anche se immagino che dentro, tu stia vivendo le cosiddette “pene dell’inferno”, con una persona che intrattiene contemporaneamente più rapporti con donne diverse, più grandi e più giovani, che tu immagini con funzioni diverse, oltre a quella ufficiale mancando di rispetto a tutte, indistintamente ed in primo luogo a te, che stai vivendo tutto questo sulla tua pelle ed al tuo interno. Posso solo immaginare come ti senti – forse come sull’orlo di un baratro sul quale cerchi invece di mantenere un delicato equilibrio ed in questo momento, secondo me devi avere davvero tanta forza, per te stessa – e mi dispiace molto e ti sono molto vicina, stringendoti in un virtuale abbraccio di conforto, che spero sia condiviso, da molte altre persone sensibili presenti in questo forum.
Elisa
https://youtu.be/OfQo9q71T9I
Vorrei dedicare questo pezzo musicale in particolare a maria Gabriella ed a tutte e tutti noi, affinché possiamo rilassarci un pò, immaginando quel che ci suscita internamente.Spero vi piaccia.
Grazie Elisa per questa musica e grazie per le parole di conforto a Maria Gabriella, con la quale e verso di lei, insieme a te e a chi vorrà inserirsi, mi stringo a voi in quel pieno e condiviso abbraccio di conforto che hai creato. Grazie.
Sisi
ringrazio Sisi e Elisa per la comprensione si sono davvero delusa da questa persona malata che non comprende il mio amore e che non ha rispetto per quello che ci lega che non ama nessuno e usa tutti in questo momento è in crisi profonda lo so e mi vede come una minaccia per la sua felicità invece la sua felicità viene compromessa solo dal suo comportamento e mina quella di tutti coloro che gli girano intorno in un modo o nell ‘altro grazie grazie ancora
preciso sono tre mesi che non lo vedo 25 che nonlo sento al telefono
Buonasera,
vi leggo sempre anche se non sempre intervengo . Stasera vorrei aggiornarvi sulla mia lunga e travagliata storia . Per chi si ricorda vi avevo lasciati alla viglia di un incontro con il CTU del Tribunale dei minori , per coloro che non mi conoscono posso solo dire che la mia storia è comune a quanto fino ad ora ho letto qui .
Ebbene il mio intervento semplicemente per fare in modo che la mia esperienza conforti e rafforzi chi ancora è intrappolato in queste ragnatele , per rendersi conto che le stessa hanno , volendo , la stessa forza improgionante di quelle che tessono i ragni . Per rendersi conto che a differenza degli insetti , noi siamo essere umani , capaci e assolutamente in grado di distruggere queste trappole .
Non è certamente compito mio e nemmeno ho la competenza per fornire gli strumenti per arrivare a questa consapevolezza .
Io ci sono arrivata , dopo anni e anni di sopportazione e assurde giustificazioni che reggevano questo apparente gioco forza . Ci sono arrivata probabilmente perchè trovandomi nella condizione di mamma , ho capito che questo inferno doveva avere una fine ; in questo assurdo e demenziale testacoda ho finalmente avuto la forza per riprendere il mano il volante e riportare la mia vita nella direzione giusta .
Perchè quando ti rendi conto che le vere vittime di queste relazioni malate e devastanti sono i tuoi figli , che magari di loro hai anche sottovalutato un disagio latente che rischia seriamente di compremettere la loro fase di crescita , ti arriva una forza indescrivibile che ti permette di guardare con lucidità la persona che ancora in assoluta incoscienza (voglio credere sia tale ) si erge a unico depositario di verità , si atteggia a imbattibile sovrano di se stesso , continua imperterrito a sostenere il suo ego comunque e di fronte a tutto e tutti .
E’ successo a me , ora che mia figlia rischia la bocciatura , ora che in qualche modo sta manifestando un disagio profondo per una situazione familiare vergognosa .
Non ho mai trascurato sicuramente di gestire il giusto equilibrio di mia figlia , questo no ; ho sempre avuto perfettamente presente che in lei, in questo ultimo e lunghissimo periodo, ha sicuramente si sono isninuati forti disaagi . Probabilmente non avevo ancora però quella forza che improvvisamente è scaturita dal mio imcontro con i suoi insegnanti e dagli incontri con il CTU .
Proprio quest’ultimo , in un primo tempo temuto , ha con precisiome estrema puntato la sua attenzione sul padre di mia figlia . Dalle domande mirate in una sola seduta è riuscito a puntare dritto al problema : lui. Con poche domande lo ha misurato , e lui , che non ha la capacità di discuterese non è assecondato , ne tantomeno mettersi in discussione , che anche in questa sede ha reagito con spavalderia e ha mostrato la sua solita aria di fastidio e irritazione di fronte alle domande più pungenti (lo conosco bene in queste situazioni ) incapace di sostenere un collooquio con coerenza , ha dato il megio di se , per sentirsi dire alla fine …. “le sue risposte potrebbero denotare un serio disturbo della sua sfera affettiva “.
Queste parole sono risuonate fortemente nella mia mente e finalmente mi hanno dato la certezza che non ero io la persona sbagliata! che era finita la mia assurda punizione alla quale, chissà per quale mia fragilità o paura , avevo accettato . Non sono più sola perchè , seppur vero che era palesemente evidente che fra i due l’anomalia era lui , nessuno , se non passa da questa esperienza può capire . Per quanto amici e familiari ti stiano vicini (e ringrazindo il cielo son tanti) , quando si chiudono le porte della propria casa ognuno è giustamente assorbito , giustamente , dalle proprie realtà . Rimani tu a gestire ogno momento che trascorri in balia di questi saliscendi , di questi strani ed incompresnibili volta faccia , in balia di questo mostro il cui unico punto forza ora sono quattro mura .
Qualcuno mi urlava che dovevo andarmene ! Non avessi avuto una figlia chissa dove sarei ora , ma per lei , nel fallito tentativo di far comprendere che lei non doveva pagarne le spese subendo anche uno sdradicamento dalla sua casa , dalle sue abitudini sicuramente ho perso tempo , tempo prezioso . Cosi ieri ho praticamente guardato in faccia suo padre non più pregandolo ma imponendo un minimo di atteggiamento responsabile nei confronti di questa situazione , pretendendo , almeno in questa fase conclusiva , di assumere un ruolo maturo come genitore . E oggi all’uscita dal secondo incontro con il CTU , il quale ha analizzato la situazione figlia , e dopo che ancora una volta è emersa l’incoerenza e la superficialità di questo padre , e forse anche la mia (non mi tiro indietro ) ho finalmente capito che assecondando questi tremendi personaggi , le loro cattiverie e la loro malcelata mancanza d’amore , ho rischiato seriamente di distruggere la mia vita e quella di mia figlia . Questa forza che ha decisamente delineato in maniera proecisa e chiara le mie consapevolezze , ha abbattutto ogni sorta di stupida paura e mi urla nelle orecchie di uscire al più presto da questo stallo, riprendere in mano la mia vita e quella della mia bimba . Ricomincio a vivere in nome della mia vita , questo unico grande e immenso dono che è mio . La strada è ancora in salita , non importa , io ora sento e so che ho fatto il sorpasso , il male è sconfitto e ora io detto le mie condizioni : voglio serenità , armonia , pace e amore . In queste quattro parole il suo nome non c’è più, il suo nome è lo si può scrivere solo una solitudine totale che prima o poi , sono certa , la vita gli renderà !
E non lo dico con rancore ma con estrem0 dispiacere , credetemi , come mi trovassi ora al capezzale di un malato terminale : ma il compito termina qui dopo l’estremo saluto .
Stringo i denti ancora qualche mese, fino a quando leggerò nero su bianco che la collocazione di mia figlia sarà con me , e non importa dove io e mia figlia andremo , non mi importa dei sacrifici che sicuramente dovro’ affrontare , la mia certezza e’ che saremo finalmente felici e insieme a lei e per lei vinceremo .
Questo mio intervento è perchè arrivi al cuore delle persone che ancora soffrono e si arrendono e non riescono a distruggere queste figure che ahime’ vedo sono tante , che non c’è nessuno ma proprio nessuno che ha il potere ne tanto meno il il diritto di distruggere la vita altrui . E se può servire , fatelo in nome dei vostri figli verso i quali avete un preciso dovere , e che sono un’inestimabile fonte d’amore.
Se non ci sono figli trattate la vostra anima esattamente come fosse una vostra creaturae salvatela .
Un abbraccio .
Stefy
Il tuo post mi commuove…sei una mamma coraggio. Grazie per la tua testimonianza.
Uno strettissimo abbraccio
Brava Stefy,continua così la tua era solo paura di non essere di non essere capita dal CTU ma,la scelta dentro di te era fatta.Non affrontare il dolore, i fallimenti te li fa sembrare enormi,insuperabili ma poi una volta affrontati ti rendi conto che ce la puoi fare,tu vali e sai lottare per il bene di tua figlia,sono contenta che ci siano donne che riescono a reaggire,sono loro che costruiranno figlie,donne migliori.Donne che si ameranno e non si lasceranno fare ciò che le loro madri hanno subito.Tua figlia da grande ti stimerà,perchè le hai insegnato il rispetto e la dignità,senza di queste un essere umano non è nulla.Ti auguro tutto il bene del mondo,sarà dura,difficile ma ce la farai,basta volerlo con tutto il nostro amore! Ciao Lulù
grazie per queste parole e per il sentimento meraviglioso che esprimono.
rispondo ora a Sissi la mia storia l’ho raccontata abbastanza qualche tempo fa forse non hai letto tutti i miei post……tra i meno recenti la puoi trovare datata 11 dicembre
Grazie Maria Gbriella, ho riletto ma ho capito veramente poco lo stesso. Qualche informazioni rapidissime e telegrafiche dal mio punto di vista, ma forse non solo. Ho pensato che tu potessi non essere italiana, ma poi alcune parti di frasi sono molto corrette. Poi nel messaggio successivo scrivi: “sono anch’io “sola ” con mio figlio e la mia famiglia per fortuna per questo Natale il 4 dopo la separazione avvenuta per via di un narcisita patolgico la mia storia l’ho resa nota stamattina ma c’è stato un disquido e …..” fa crollare anche quel poco che potevo avere capito. Fai pure come ti senti se vuoi chiarire circa il “disguido” che nessun altro può sapere con precisione oltre a te. Scrivere è uno sforzo ed un impegno per tutti e se si ha bisogno di risposte occorre mettersi un pò anche nei panni dell’ascoltatore che non sa nulla. L’unica cosa che capisco è che è sopraggiunta un’urgenza: chiarire il dubbio circa la possibilità che la persona con cui hai avuto a che fare sia la stessa di cui parla un’altra partecipante e ti sento giustamente molto tesa per questo. Credo che l’indicazione del Dott. Brunelli, circa il contattarlo privatamente, sia proprio la soluzione migliore
Un abbraccio
ciao scusa forse avrò fatto un pasticcio qua non sono andata rileggtia bere ma mi sembrava chiaro il mio post dell 11 dic sono italiana ….vivo una storia assurda con un narcisista e sto approfondendo in questi giorni la sua conscenza contattando le sue ultime vittime che mi hanno raccontato delle sue bugie degli incontri e sono convinta che ne siano parecchie ma sono riuscita a parlare solo con due persone. la storia di roxa faceva pensare alui ma poi alcuni dettagli non coincidono l’accento romano e la luga permanenza fatta con le (2 sett) lo escludono.
nonostante tutto sto bene non preoccuparti sono 2 mesi che non lo vedo ma sapendo che tornerà….sto preparando le armi …..il sapere pi cose mi renderà spero più forte…..vi sembrerà starno dopo 4 anni ancora non so chi è veramente ….in realtà l’ho sempre saputo ma speravo cambiasse anche perchè quella vita che fa è davvero insostenibile non mangia non dorme fa due lavori speravo crollasse e invece….ora che sua mogli lo ha lasciato penso che abbia perso tutti i riferimenti e freni inibitori la sua è una malattia a fasi è ora è in fase cronica .Per quanto mi riguarda sono molto forte mi ha resa lui cosi ….non piango pi non soffro più ho gia fatto tutto questo per troppo tempo lho amato senza ricevere nulla nulla ha più senso .
dimmi cosa vuoi sapere…..è una storia come tante qua il nostro incontro è statofantastica romantico dolce la nostra intesa sembrava totale mi racconta alla fine tutto di se ….ma poi mi tradisce e poi torna e non si sa dove vuole andare a parare una storia triste come tante…..un abbraccio
ATTENZIONE, per cortesia… questo blog non deve essere usato per indagare sulla privacy delle persone, capisco che possano venire fuori similarità e coincomitanze, e che ci si trova in una condizione dolorosa e anche traumatica, ma non si deve fare così, non è corretto, anche poi non aiuta allo spirito e agli intenti di questo forum di auto-aiuto che deve servire appunto per comprendersi, solidarizzare, testimoniare per recuperare il bene di tutti… mi raccomando. Grazie con tanta solidarietà.
chiedo intervento del dott Brunelli grazie cosa si può fare se così fosse ?se legge la storia di Roxa capisce grazie ancora!
Scusi Maria Gabriella, io faccio già tutto quello che posso, questa è un’occasione di auto-aiutoche io curo con grande sacrificio… per un intervento più individuale nel rispetto della legge c’è bisogno che la persona interessata mi contatti privatamente… comunque cercherò di capire e di fare quello che posso.
ok grazie aspetto notizie da Roxa per capire meglio poi magari la contatto ,mi scuso !
Ciao Maria Gabriella,
non ho idea se sia lo stesso uomo (e forse in parte lo psero per entrambe!), anche se – come dici tu – le coincidenze sono tante. Io so che lui mantiene diverse “pseudo-relazioni” su chat e su internet. Un indizio te lo posso dare: ha chiuso il suo account facebook l’11 ottobre (giorno del suo arrivo qui), a dimostrazione di quanto ci tenesse a me. Gli ultimi giorni – prima che lo chiudesse – usava mettere ogni mattina una canzone e/o una poesia (in italiano e/o in inglese) con una foto e alla fine le mie iniziali. … se questo ti torna, stiamo arlando della stessa persona. Diversamente, entrambe abbiamo avuto la sfotuna, purtroppo, di avere accanto persone disturbate, capaci solo di fare male e di alimentarsi dell’amore altrui. Un abbraccio sincero
ciao Roxa no penso che non sia lo stesso uomo…..comprendo il tuo dolore e ti sono vicina un abbraccio
ciao, sono Francesca e mi affaccio sul blog con molta incostanza…questa volta scrivo non da persona disperata, anche se sotto sotto lo sono, ma non nella fase acuta, almeno. Questa volta chiedo chiedo il vostro aiuto nel momento in cui le mie energie non sono ancora del tutto compromesse come al solito quando scrivo, ma questa temo che sia solo un’illusione e una sospensione di tempo in attesa della prossima catastrofe. Non volgio essere fatalista ne malaugurante ne tantomeno proiettare profezie autoavveranti, ma ho paura…per tutto il passato, per le dinamiche sitematicamente ripetute, perchè sento che non è cambiato niente e solo la mia abnegazione e sopportazione nonchè pazienza e speranza tengono in piedi i pezzi di un muro crollato e faticosamente rattoppato. Sì perchè c’è stato un riavvicinamento, un contatto…ha avuto le sue storie mentre io ero disperata per le mostruosità che mi ha detto e fatto e poi è rispuntato…mescolando sentimenti ad accuse, un dito puntato solo ed esclusivamente su di me ma sguardi dolci e carezze affettuose. Io volevo chiarire e non ero e non sono capace di distaccarmi nonostante tutto il male che mi ha fatto perchè, come vi avevo scritto nelle precedenti mail, non riesco a rinunciare a quella parte bella, buona, dolce e premurosa che mi ha catturata….e che ora torna a mostrarsi….ma che appena io chiedo una spiegazione o il riconoscimento del male che mi ha fatto come errore da non ripetere per stare bene e migliorare le cose…si trasforma in ira furiosa e incontenibile…e allora sto zitta, ingoio rospi pur sapendo che prima o poi la mostruosità riemergerà perchè prima o poi se non deciderò io di far valere il mio diritto ad esistere sarà lui a provocarmi affinche io non posso tenermi dentro la frustrazione e la rabbia causata dalla sua perenne e autoritaria ambiguità, è successo troppe volte, e dopo …dopo aver provato ad esistere all’interno della relazione ecco che vengo schiacciata, umiliata, maltrattata, vessata e abbandonata, e la disperazione di cui tante volte vi ho parlato….Sono in trappola, in un modo o nell’altro, con lui e senza di lui mi sento in trappola, una trappola interiore soprattutto che non mi fa più tenere le redini della mia vita e della mia gioia e libertà.Mi sono riavvicinata perchè spero e perchè amo, ma ho paura e forse ora che ancora la frittata non è fatta, ora che cerco di tenere a bada la sua ira(so che è impossibile)attraverso una costante abnegazione in un equilibrio assurdo e inutile, forse ora devo capire cosa fare e perchè questo legame mi rende schiava nonostante io abbia la strada aperta davanti a me, ma che non vedo e non riesco ad attraversare.Paura di continuare e paura di perderlo, da quando è in ballo questa relazione è un’oscillazione continua tra due opposte tendenze, a partire dall’incapacità di capire ed accettare di vivere momenti idilliaci dove era una persona affettuosa proemurosa e romanitca alternati a momenti infernali, di diperazione e dolore insopportabile inferto da un essere senza scupoli e senza pietà. Grazie per l’ascolto, vi voglio bene.
Cara Francesca, come tu stessa ammetti, evidentemente non è ancora arrivato il tuo tempo di scegliere liberamente. Lascia che sia lui a scegliere per te, costi quel che costi. Cerca di portare pazienza con te stessa. Quegli abbracci e quelle carezze mentre ingoi le tue stesse emozioni valgono di più rispetto al dolore della sua perdita e alla tua paura di lui. Viviti questa storia pienamente, te lo puoi permettere, perchè ormai sai come fare. Quegli abbracci valgono di più insieme alla sua parte buona, bella, dolce e premurosa, il dato è questo e tu per me non sei in trappola. Nessuno meglio di te sa come fare in questa storia che conosci così bene! Non saprei spiegarti a parole ma io avverto in te un cambiamento, un cambiamento positivo che mi infonde fiducia verso di te!
Ti auguro il bene più profondo e che ti possa sempre sostenere.
Grazie Sisi per la fiducia, e forse vedi cose che io non mi so riconoscere. Ieri sera un “primo” episodio, dopo la riconciliazione, di ira violenta per aver osato chiedere cosa ha fatto in questi mesi che non ci siamo visti. E’ come se gli avessi posto su un piatto d’argento la possibilità di insultarmi, accusarmi, svilirmi, umiliarmi…perchè è tutta colpa mia, se ha avuto un’altra, se abbiamo litigato, se quando infieriva sadicamente dopo avermi offesa e umiliata mi sentivo male…è tutta colpa mia….e io ho lavorato su me stessa ma lui non ha fatto un passo per mettersi in discussione e ora, o sto zitta e faccio tutto quello che dice lui abbozzando su tradimenti, bugie, comportamenti autoritari e insensibili,vessatori e crudeli alternati da momenti di dolcezza, o mi lascia perchè io..io…io…solo io sono la causa di tutti i problemi. Questa notte non ho dormito perchè non ero pronta (ma bisogna esserlo?) a questa nuova ondata di offese e minacce, per questo mi sento in trappola, perchè il bello e il cattivo tempo continua a farlo e perchè sono ancora dipendente da quella parte buona che a intermittenza c’è. E per questo ho paura di non farcela, devo vivere la storia? ma come? sapendo che appena mi coinvolgo e dico una parola di troppo mi massacra? Che poi non so mai quando è troppo, quando è idonea, quando posso….io ri-vorrei la mia vita, la mia libertà interiore, la mia gioia di vivere e non essere più dipendente e maltrattata, solo per quei momenti belli ma che per me hanno un valore e un significato così alto da far cancellare tutto il male che mi fa e mi farà. Grazie Sisi per avermi risposto e per la fiducia che mi hai dato, abbracciandomi il cuore.
Tu riavrai la tua vita Francesca, la tua libertà interiore, la tua gioia di vivere e la tua autonomia perchè sono forze interiori che già possiedi, anche se senti la sofferenza di avvertirle come imprigionate, legate(però ci sono) e agiranno attraverso di te per fare la cosa giusta. Lui non potrà mai metterti i piedi in testa, anche se tu glielo hai fatto credere(pure non volendolo), non ci riuscirà mai!! E come faccio a dirlo che neanche ti conosco? Lo avverto da quello che scrivi e da come lo scrivi. Tu possiedi una saggezza che ancora non conosci e che nessuno può arrestare, nemmeno tu. Io ti aspetto qui e non ho nessuna fretta, sei nei miei pensieri.
Ancora un lungo abbraccio
….ho vissuto tanti anni Francesca, pensando di essere in gabbia e non era vero. Avevo fatto anche testamento raccontando per iscritto la mia storia ed esprimendo la mia volontà che i miei figli fossero affidati ad un’altra famiglia. Pensavo che avrei potuto morire o per sbaglio dovuta ad una violenza di troppo o perchè non avrei retto col cuore e con la mente. Oggi sono semplicemente una persona felice di vivere, ringrazio la mia terepeuta prima e il Dott. Brunelli successivamente, che mi hanno seguito, nel mio caso dopo che ho fatto da sola le mie scelte e ora mi gusto le mie cose quotidiane, come questa neve di adesso, che ancora cade.
Grazie Dott. Brunelli e grazie per le tue parole Francesca.
Tu riavrai la tua vita Francesca, la tua libertà interiore, la tua gioia di vivere e non sarai più dipendente e maltrattata da nessuno perché lascerai che queste forze(vita, libertà, gioia, autonomia e avere cura) che riconosci in te con sofferenza come imprigionate e legate(e che comunque ci sono) agiscano attraverso di te per fare la cosa giusta. Lui non riuscirà mai a metterti i piedi in testa, potrai farglielo credere(pur non volendolo), ma non ci riuscirà mai!! Come faccio a dirlo che neanche ti conosco? Lo percepisco da quello che scrivi e da come lo scrivi. Percepisco in te una saggezza che ancora non conosci, ma che nessuno può arrestare, nemmeno tu. Io sono qui che ti aspetto e non ho nessuna fretta.
Ancora un lungo abbraccio
Il messaggio anonimo è sempre il mio. L’ho postato con google chrome senza compilare i campi nuovi, ma poi era scomparso e mi sembrava che non fosse stato inviato. Ho quindi riaperto internet explorer e l’ho riscritto.
Un saluto a tutti e uno particolare a Francesca.
Mamma mia Sisi, mia hai colpita al cuore, in senso buono intendo…mi hai spiazzata…hai detto delle cose che mi hanno colpita profondamente, mi capisci e con un’intensità straordinaria. Riporto testualmente quello che mi hai scritto e che sento particolarmente vero, ma potrei riportare l’intero testo che hai scritto “Se si lasciano i rapporti in maniera non libera, si continua più facilmente ad rimanerne legati (….)”. Bene, è così, al momento non posso aggiungere altro perchè non ho altre energie a disposizione se non questa consapevolezza, che ancora non so se mi porterà a liberarmi da questa oppressione, da questo continuo ricatto pur di stare con quest’uomo che mi fa vivere paradiso e inferno in maniera alternata, ma che amo così tanto quando c’è armonia (pur sapendo che è illusoria, instabile, in qualche modo forzata da me), da privazione di gioia e libertà interiori; ma questa consapevolezza, almeno un gradino verso di essa, c’è. E tu hai saputo chiarirlo meglio di me. E ringrazio fortemente Alessandra e tutte-i voi per il sostegno, il senso di protezione, l’affetto meraviglioso che mi state dando. Io sto cercando di affrontare questo dolore nel momento in cui le cose stanno andando relativamente bene, anche se già ci sono i segni del male, dell’aggressività,della prevaricazione, e di non fuggire a quello che so che mi aspetta, con la speranza che queste forze, queste energie mi sostengano quando il momento del crollo si presenterà inevitabilmente, purtroppo. Per il momento resisto nella storia e cerco di viverla con più distacco, anche se è difficile perchè questo uomo, come credo tutte le persone affette da questo problema, quando è nel momento “sì” è una persona meravigliosa e si fa fatica a non credere che sia amore vero e condiviso, e i momenti “no” sono l’estremo opposto, negazione e violenza, veleno e rabbia, senza memoria e rispetto di un vissuto intenso e della mia dignità come essere umano. Io vi ringrazio di cuore e spero che le parole di Sisi siano l’indicazione di una strada che porti la mia anima a sentirsi nuovamente libera. Grazie di cuore, grazie dei vostri calorosissimi abbracci, con voi mi sento meno sola.
cara Francesca, ho letto e riletto quello che scrivi e ho letto anche il pensiero di Sisi. Spero che lei abbia sentito la verità e che tu in questo momento sia felice con lui, credo di capire bene ciò di cui parli, l’ho vissuto per quasi sette anni. Ciò che mi colpisce della tua esperienza è il senso di compressione che tu provi per non creare situazioni di tensione e allo stesso tempo l’ansia di creare queste situazioni dicendo o facendo qualche cosa che lo fa esplodere. In tutto ciò, quando stai buona e non sollevi richieste o chiarimenti, ti avvolge un grande amore. Scusa se te lo dico ma questo secondo me è molto lacerante, pericoloso. in questo rapporto, in cui tu continui a voler credere perche ami, ed è giusto, si alternano ambivalenze che ti rendono dipendente, dove un periodo va bene perchè sei tu che non muovi nulla e mantieni a fatica una stasi voluta da lui e un periodo va male, perchè tu chiedi cosa è accaduto durante il vostro distacco o chiedi certezze per poter ricominciare in modo sereno. Allora si scatena la sua rabbia. Non so che dire Francesca, ti auguro che quello che dice Sisi sia vero, spero di non proiettare sulla tua storia la mia e gettarti nel pessimismo. Quello che ti dico, con il cuore, visto che quest’uomo lo ami tanto, è di non abbassare la guardia, vivere questo amore ma osservare, sentire con la pelle non solo la passione per lui ma anche le emozioni negative che arrivano da lui, perchè se parli così ci sono purtroppo. Pensa solo che se questa storia non ti da la serenita di cui hai bisogno prima la tronchi meglio è, nel senso, più tardi prendi atto che non va più sarà dura ricominciare. Te lo dice una persona che l’ha pagata e la sta pagando cara, ma ne è uscita. Un abbraccio forte.
Cara Alessandra capisco la tua apprensione e preoccupazione per Francesca e le tue parole cariche di sentimento di solidarietà ed amore per lei, sono per me una testimonianza dell’attenzione che hai per l’altro, soprattutto se è un altro in difficoltà e che soffre. Vorrei sottolineare un aspetto del mio intervento per come scrivi che sia arrivato a te, forse non sono stata molto chiara. Io non ho sentito, come verità, che Francesca sia attualmente felice col ragazzo col quale sta vivendo un’esperienza estremamente dolorosa. Ho avvertito in questo delicatissimo suo momento, che potrebbe fare la differenza nella sua vita a mio parere, una nuova possibilità: quella di permettere a se stessa l’emergere di forze trasformative che già si sono messe in moto e che le appartengono, in cui personalmente credo oggi più che mai, nel suo caso. Molte volte ho espresso la mia personale opinione riguardo alle persone e alle storie che non sono tutte uguali, vale a dire ognuno nella propria unicità e all’interno delle proprie fasi di fronte alle prove, matura in maniera differente e con i propri tempi, una consapevolezza irrinunciabile. E’ per questo che molto spesso non riusciamo a tenerci fuori dai guai nonostante che le persone attorno si raccomandano e consigliano con tanto coinvolgimento. Molte volte(se non sempre a mio parere) è irrinunciabile l’esperienza di sentirci attori principali delle nostre scelte. Se si lasciano i rapporti in maniera non libera, si continua più facilmente ad rimanerne legati, con un senso di qualche cosa non completato, come interrotto, interrotto perché non collegato ad un senso a cui può accedere unicamente la persona che vive la sua esperienza. Grazie anche al tuo intervento protettivo e che sollecita alla prudenza, come è giusto che sia, penso che al momento sia più importante per Francesca sapere che può contare sul nostro ascolto e sulla nostra attenzione sempre, qualsiasi situazione le accada e qualsiasi scelta faccia, poiché ritengo che le forze interiori della trasformazione, possano esprimersi più facilmente nella libertà del proprio essere, già troppo martoriato dalla pesantezza del conflitto a cui però lei sa dare, a mio parere, una forma con una struttura chiara. E questo a mio parere(che senz’altro non è l’unico giusto) dimostra la sua forza. A volte il conflitto interiore deve essere vissuto pienamente per potersene liberare e nei momenti, prima di addormentarmi, e anche durante la giornata, in cui penso a Francesca, mi immagino che nonostante possa vivere nella sua giornata l’ennesima violenza privata oppressiva, possa nello stesso momento pensare e sentire realmente, come verità, in mezzo alla confusione di tutti i paradossi che la sua vita sembra imporle, che nel blog della nuova alba c’è qualcuno che crede comunque in lei e che come te e insieme a me e insieme ad altri, è pronto ad accoglierla in un unico abbraccio.
Grazie per avermi dato la possibilità di spiegarmi forse meglio.
Con tutta la mia stima di te, Sisi.
Grazie Sisi!
E’ bellissimo cio’ che scrivi e mi hai fatto riflettere.
Spero anche io di terminare quando sara’ il momento questa esperienza che mi ha portato e mi porta ancora tanto dolore,
Ma che mi ha fatto incamminare sul cammino della consapevolezza!
Un bacio a tutte voi
Cara Francesca, data la drammaticità della tua esperienza interiore, che ti fa così soffrire ma che riesci però così bene a descrivere e quindi a percepire nel modo in cui ti si manifesta, perchè non provi a pensare veramente che potrai sempre rivivere, anche nella loro dolcezza o che tale ti era sembrata, gli aspetti positivi del rapporto nel tuo ricordo, allontanandoti nel frattempo dal dover continuamente vivere anche quelli brutti e negativi, quindi lasciando per il tuo bene questa persona e situazione concreta anzichè aspettare che lo faccia lui, infliggendoti ulteriore dolore? E’ possibile che pian piano, gli aspetti che tu ora seni così scissi, inizino a reintegrarsi, che le oscillazioni eventuali siano allora solo quelle che ognuno di noi ha, a seconda dei momenti, senza scivolare in una patologia causata da qualcosa che non si può metabolizzare perchè essendo causata da un cibo che non può essere nè masticato nè inghiottito perchè se ne ha paura dato che si sa che fa male anche se ha una bella apparenza (metaforicamente a tratti ci appare come una ghiotta torta, il cui interno è però costituito appena lo mastichiamo un pò, da misero sughero e sassetti) rimane “continuamente” in bocca ora qua ora là e se mandato giù “ritorna su” perchè indigeribile non avendo molti di noi, un apparato digerente (che utilizzo in termini di una equivalenza al sistema psicoemotivo ) atto a tale funzione, o perchè gli è impossibile per sue caratteristiche o perchè troppo stressato da questi tentativi di nutrirsi con pezzetti di cibo impossibili da masticare. A me tu sembri davvero molto stressata da una prolungata situazione di oscillazione che sembreresti aver interiorizzato e che dovresti, per iniziare a stare un pò meglio, elaborare per cercare di ritrovare dentro di te un punto di stabilità che funga da tua personale base sicura, al cui interno anche, “rifugiarti”, in momenti possibili di crisi. Probabilmente, dovresti farti un pò aiutare da uno specialista per fare questo percorso, almeno nelle fasi iniziali e che possa darti delle informazioni guida, dopo aver capito come effettivamente tu ti senti nel contesto della tua situazione personale.
Un caro abbraccio ed un augurio affinchè tu possa sentirti presto meglio
Elisa
Hai ragione Elisa, sono molto stressata, molto provata…è questo l’ennesimo tentativo legato a un’idea di vissuto dal quale non riesco a distaccarmi, ad arrendermi, ad accettare che la realtà è diversa da quella vissuta nei primi momenti che hanno preceduto il mio coinvolgimento e il mio diritto ad esistere. Ora sto solamente abbozzando,ingoiando rospi, per questo sto riducendo le occasioni di conflitto…per non star male, sono stata veramente troppo male, ho visto la morte in faccia….e basterebbe ricordare vividamente quelle scene di violenza, di offese e minacce, di indifferenza e sadismo, l’infierire senza pietà per dire BASTA, questa persona non deve più esistere nella mia vita, mi ha istigata al suicidio in passato e lo rifarebbe nel momento in cui io dicessi la mia se è contraria alla sua, se gli facessi una domanda “di troppo”…no, non posso vivere così, io non sono felice, sono dipendente da un’idea, un ricordo, un’immagine che ho idealizzato e alla quale non riesco a rinunciare nonostante la realtà mi dica altro, da molto tempo ormai. Si oscilla dalle “stelle alle stalle” “dall’inferno al paradiso”..sempre…e io mi attacco a quel paradiso, lo vivo intensamente sperando che in quella dimensione anche lui trovi gioia, amore, costanza….invece viene tutto masticato e sputato via e il giorno dopo è come se fosse tutto sparito, e ho di fronte un altro, un indifferente che mi denigra e mi colpevolizza senza motivo…e ancora non degenera pesantemente perchè resto in silenzio e se provo a far notare qualcosa poi la butto sullo scherzo, terrorizzata da una sua reazione furiosa. No non posso andare avanti così….mi sto nuovamente illudendo e sto male, io devo ritrovare una dimensione dove sto bene anche senza di lui, senza l’amore che ho creduto di vivere con lui. Non so perchè si debba cadere in queste dipendenze, mi sento anche stupida a volte….eppure un legame emotivo, psicologico ti può rovinare la vita. Sperando che passi e che passi presto vi abbraccio calorosamente tutte-i
Carissimi,
è un po’ che non scrivo. Ultimamente i disturbi fisici non mi danno tregua. Ho della gastriti che si stanno trasformando in un’ulcera terribile.
Inizio a odiare il mio ex che ormai è diventato un malato di mente totale: mi chiede di tornare, poi mi chiede soldi, mi da della t….a e poi mi chiede di tornare e poi mi da della t…a e mi minaccia sul lavoro e nella vita. Ormai siamo impazziti completamente e io mi rendo conto che il ragazzo che amavo non ha niente a che fare con questo mostro. Vorrei umiliarlo, vederlo a pezzi come me…ma, mi conosco, poi mi dispiacerebbe.
Mia madre, che prima era indifferente alla cosa, ora non vuole proprio più saperne ne di me, ne della mia vita. Mi ha descritta come una spina nel fianco, un errore nel dna.
Mi sento orfana e so, a questo punto, di non avere scelta. O ci passo sopra, vado avanti sola con me stessa, oppure mi ricoverano a breve.
Non ho altre soluzioni. Non posso pretendere che chi dovrebbe amarmi mi ami (parlo di mia madre, il mio ex non lo considero più neanche un essere umano…ho il vomito).
Scusate lo sfogo. Quando iniziai a scrivere, non pensavo che avrei potuto stare ancora più male di allora.
Arianna
Cara Arianna, capisco che per te è un momento molto difficile ma ti invito in questo momento a resistere ed a prenderti cura di te, nel modo migliore che ti è possibile, cominciando dal curarti gastrite ed ulcera, con un’alimentazione corretta ed eventuali farmaci di supporto prescritti dal tuo medico. Questo tuo post, è secondo me d grande importanza, perché nelle tue parole, si legge, seppure attraverso la grande sofferenza, che tu stai facendo ed hai fatto – secondo me – dei grandi passi avanti, rispetto a qualche mese fa, quando ancora anelavi ad un amore che pur sapevi fonte d sofferenza e non autentico per paura della solitudine e bisogno d’essere amata da un uomo che tu avevi amato e con il quale avevi progettato, in un sogno che avevi creduto condiviso, una vita in comune. Quel sogno che era inizialmente bello ed allora così difficile da abbandonare, ora è diventato una realtà altra, popolata da un personaggio così diverso da quello di cui ti eri innamorata che ti sembra impossibile si tratti della stessa persona; non è più il principe ed in lui non c’è neppure un banale e bruttino rospo nella tua percezione fino a poco tempo oscurata da un ostinato velo. Ora c’è la realtà, in un momento in cui essa, essendo iniziale, è però “inaccettabile”, impossibile da digerire, tanto che si è aggravato il tuo disturbo gastrico. Tanto che vorresti “farlo a pezzi” come lui ha fatto lui con te. Anche se poi, dato il tuo diverso carattere e secondo i tuoi valori, poi ti dispiacerebbe. Ti sembrerà strano, ma io sono contenta di leggere questo tuo post e non perché non provi per te la più profonda comprensione e solidarietà, rispetto per il tuo enorme dolore, la tua incertezza, ma perché leggo nelle tue parole, l’inizio potenziale di una nuova importante fase della vita, leggo che hai fatto, riguardando nella mia memoria, tanti tuoi post di pochi mesi fa, anche fino a poco prima di natale, quando in fondo anche a costo di subire umiliazioni, avresti voluto passare quella festività con lui, dei grandi passi avanti. Ora Arianna ha iniziato ad avere una doppia prospettiva che gli permette di percepire il proprio interno ed una parte del suo esterno, così com’è in quanto fonte di grande, troppa sofferenza. In poche parole, hai iniziato a “sentire” l’Altro, un altro patologico e patologizzante ed a portarlo fuori da te, quantomeno a volerlo fare. Come si può del resto tenere u “mostro”, come tu lo chiami, che non ci appartiene, con certe sue caratteristiche, dentro di sè, quando giò abbiamo le nostre personalissime ombre? Questo è però un cammino difficile in cui avresti davvero bisogno di un supporto psicologico e morale, di una guida che ti indichi i passi di una strada che hai iniziato, con grandissimo coraggio e forza, ma che è spinosa e piena di “curve” da superare con qualcuno che possa, nel caso, sostenerci nei momenti di maggiore buio e di stanchezza. Di qualcuno che ci aiuti a prenderci cura di noi nel modo appropriato, mentre noi stessi facciamo ciò al meglio. In questo momento, che secondo me ha potenzialità molto costruttive e ricostruttive per la tua vita, affinché con le cure della primavera, tu possa re iniziare ad aprire i colorati petali del bel fiore che tu sei durante una nuova estate, io ti invito caldamente a farti aiutare, perché tu puoi farcela, devi crederci profondamente e lavorare per questo nel modo giusto, iniziando dalle cose anche più semplici. Che spesso ci appaio molto difficili ed a volte lo sono finché non si inizia “quel” primo gesto (personale) che ci apre a nuove, inaspettate danze della nostra anima. Ti senti orfana? Prova a riconciarti un pò con tua madre, facendo qualche primo passo, quando te la senti e sopportando le sue iniziale resistenze e reticenze, compresi i possibili rinfacciamenti (tante madri hanno caratteristiche di “durezza” , sono respingenti perché si difendono dall’inammissibile timore che esse hanno ad es. di non essere delle madri adeguate o perché preda di altri timori verso i figli che allora “maltrattano”, per degli strano meccanismi psicologici; non che sia una giustificazione ma purtroppo accade) fino a che forse anche lei, seppur non sempre, inizierà ad essere un pò diversa con te. Se non ci riesci ma anche se si, cerca di entrare in un contatto profondo con la terra sulla quale camminiamo ogni giorno, osservandone le più piccole meraviglie che essa ci offe e che spesso ci sfuggono dallo sguardo e, altrettanto, osserva il nostro meraviglioso cielo, la sera quando è pieno di stelle e cogli cosa ti ispira, nei tuoi pensieri, sentimenti, emozioni e nei tramonti ed all’alba…Se ti curi in modo appropriato, partendo da questo momento così importante – credo che tu sia entrata in una fase di disintossicazione, per utilizzare una metafora cara al dott. Brunelli – tra qualche tempo non solo ti sentirai meglio ma ci sarò anche la tua alba, quella n cui ti sveglierai con nuovi porgetti possibili e realizzabili. Ti invito ancora a farti aiutare per uscire definitivamente, in questo periodo, superando possibili timori verso questa separazione e verso quello di incontrare terapeuti non adeguati ( considera che tranne rari casi, non puoi realmente capirlo in una volta sola ma dei avere il coraggio di provare, per sentire come va e, altra cosa, un pò di dolore nella psicoterapia, nel counseling ecc, spesso è inevitabile, seppure non deve mai prolungarsi oltre il dovuto e sempre essere contestualizzato ad un progetto costruttivo che si comprende su un termine di tempo di medi lunghezza ) da questo rapporto nel modo per più appropriato e meno traumatico, in modo da rientrare poi in contatto con la te stessa, a cui si secondo me abbastanza vicina, più autentica e con le tue personali energie vitali da investire in modo nuovo. Non è un momento del tutto negativo, è un momento molto molto difficile, ma è un momento che va affrontato come faresti con una seria malattia per la quale non si esita a chiedere aiuto al medico il quale poi ci informa che grazie ad essa ed al suo superamento, c seppur ci ha lasciato qualche segno, abbiamo però rinforzato le nostre difese immunitarie verso la stessa e verso malattie dai ceppi infettivi simili, facendoci quindi sentire più sicuri circa la nostra salute, nonostante la paura provata e la stanchezza nell’ affrontarla, insieme alla dura convalescenza (che nel tuo caso, potremmo definire come la necessità, forse, di un periodo di “singletudine” da dedicare solo a te stessa in modo diverso , per andare poi diversamente verso gli altri ed il mondo).
Un carissimo saluto ed un abbraccio con il quale vorrei inviarti un pò della mia forza per darti maggiore sicurezza nella tua, che è molta e da ben organizzare,, con dolcezza ed amore.
Ciao
Elisa