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NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE

Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.

Leggere  questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti,  può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)

incubusAl termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).

BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta ad orientamento junghiano)

In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto)  l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato)  o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale)  è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica)  STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).

Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento  e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.

Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio)  o in versione E-book  presso i seguenti link:

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E’ inoltre vivamente consigliato AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI. COME DIFENDERSI E COME USCIRNE – Manuale di auto-aiuto psicologico/corporeo/sociale/spirituale  (2015)il libro è visionabile con anteprima di presentazione ed è acquistabile on line in versione cartacea con spedizione a domicilio ai seguenti link:

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Introduzione

Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
 In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN  Trauma da Narcisismo   e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new

Roberto Rossini – Myth Palazzo dei Principi – Correggio 1979

La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.

Come si osserverà in questo articolo viene proposta  una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it  (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).

IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è  assolutamente indispensabile  rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente  ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.

Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare  ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).

Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata,  può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.

Rosa di Albedo – ph. Derar Muhsen

AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ –  SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI  IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.

NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI  INFORMATEVI CON CURA  E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI.  PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME  NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI)  – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI…  SOLO SE,  CON COSCIENZA,  CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.

Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.

Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.

Presentazione della ricerca.

Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.

La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:

  • Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
  • Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
  • Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
  • Inoltre è disponibile  un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test  che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o  al telefono – vedi info e contatti nel blog)  .
  • Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel  modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
  • Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante  e ad  una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le  è accaduto,  affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva  (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio.  Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
  • Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
    Informazioni e consulenza
    psicologica – Psicoterapia).
  • Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose –  – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.

PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:

“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)

Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti.  Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.

 

 PRIMA PARTE   

In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network  alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie  e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna  consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.

RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa,  e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi  ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).

Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’  della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.

Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti:  anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che  strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.

LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO  FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO

Philip Burne-Jones Bt. (1861-1926) Le Vampire

Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.  

Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN)  nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene  traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.  

Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi  di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.  

L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione  

In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali.  Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche  possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista  deve considerare questo articolo  a titolo informativo.  Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali.  Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo  con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova)  previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali,  della psicoterapia. Si avverte che il  ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile  per  comprendere se effettivamente e come  si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o  a causa di altre patologicità, ad esempio  riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare. 

 Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline

La differenza fondamentale tra la patologia borderline e quella narcisista (DNP), è che la prima è egodistonica, cioè fa soffrire chi ce la , il quale la vuole curare, la seconda invece è egosintonica, chi la ha non se ne accorge e ne trae vantaggi nell’immediato. Inoltre la patologia borderline appare più evidente, non solo al partner, ma anche ad altre persone, non necessariamente coinvolte sul piano emotivo ed affettivo, mentre il narcisismo patologico risulta evidente  e patogeno (ad un certo punto del rapporto) e quasi solo al  il partner che lo subisce – mentre altre persone non lo notano, anzi possono credere che il narcisista patologico sia una persona brillante, simpatica, equilibrata e perfino spontanea. In verità il suo disturbo si scatena in modo molto distruttivo nei confronti di chi lo ama.

Altre precisazioni sul DNP

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere!

Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo,  di incontrare e conoscere  persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).

L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.

Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)

httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU

Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).

Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito,  due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:

MENTIRE L’AMORE

Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).

MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA

Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).

Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000

httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY

Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).

PRIMA DI LEGGERE  TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA  ‘SECONDA PARTE’,  AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI,  BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO  DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è  contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che  non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).

SECONDA PARTE

  IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti

W. Herzog, Nosferatu, 1978

 Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.

Secondo diverse ricerche, nella  maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa  maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ).  Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente  nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli  e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute  appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva  la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.

L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio.  Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.

I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa  e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.

Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo.  Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).

I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente  ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO).  Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’  che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.

Munch, Ceneri.

Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’  la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.

F. Bacon two figures, 1953

L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).

Differenze e concomitanze tra  Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo   

Munch, separation

La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) –  può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista,  può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi:  Narcissism Victim Syndrome, A newhttps://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima –  e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce  a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).

Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e  non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione.  IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.

 Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.

Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).

Raccomando alle vittime da TdN  di  non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a  persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore,  cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva  nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto,  ha lo scopo di informare  a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza  psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).

A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività.   Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare  ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…

ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:

  • IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
  • PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
  • IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
  • LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
  • LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • DNP e  SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
  • LA FERITA  NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
  • LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
  • CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
  • IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
  • I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
  • PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
  • COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
  • COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
  • SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
  • QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
  • COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
  • IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
  • COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
  • PER QUALI RAGIONI IL/LA  NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
  • PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
  • PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
  • PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
  • QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
  • PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
  • COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
  • DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
  • SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
  • PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
  • CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
  • LA PERSONA TRAUMATIZZATA  DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
  • L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
  • IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
  • IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP

AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?

 Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…

E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.

Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.

PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.

 IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.

 E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.

Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente  diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/

Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali,  si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI  e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.

La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale  che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.

CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.

pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03

Carissime e carissimi

è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…

Chi  è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici –  è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).

Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …

 “Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE

UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).

La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.

Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.

Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:

– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.

Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.

– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.

Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).

Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni

Gustav Klimt, 1905-09

Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.

Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.

Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:

 httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI

Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona

httpv://youtu.be/wop91_Gvwos

Prime conclusioni

Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.

Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).

Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.

 Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla,  acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione  e acquistarlo on line in copia cartacea  o in versione E-book   cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. –  del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi  di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta  

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Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.

Cover libro

Disponibile anche E-book

Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta,  Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative,  sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere  brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.

(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/  info – orario lavorativo –  cell:3391472230).

AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un  Manuale di auto-aiuto  concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
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VIDEO-CONFERENZA  di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose

PIETRO FB CV httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY

 

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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI

Per eventuali esigenze di  informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).     

Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e  Roma  

Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it  – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.

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3.044 Comments

  1. Zita Febbraio 10, 2013 at 2:17 pm

    buongiorno a tutti, volevo raccontare in breve la mia storia. Da tre anni ho una relazione a distanza con un uomo che ha quasi tutti i connotati per essere definito narcisista patologico. dopo alcuni mesi che ci conoscevamo mi ha coinvolta in un progetto nuovo di lavoro e mi ci sono trovata dentro fino al collo, sia affettivamente che professionalmente. Ci vediamo di rado e solo per lavoro e in queste occasioni io scateno la mia frustrazione nei suoi confronti, con l’unico risultato che lui si chiude in un mutismo impenetrabile. Racconta bugie e nonostante l’evidenza, lui nega spudoratamente, magari dando la colpa a qualcunaltro. fa spesso promesse che poi regolarmente nn mantiene, si autoincensa quando parla della sua professione, mi racconta dei successi e dei consensi, meravigliosi, che raccoglie in continuazione nell’ambiente lavorativo, mi racconta delle sue mille conquiste amorose, (praticamente qualsiasi donna ci prova con lui!) ma subito mi rassicura che non ha attenzioni per nessuna tranne che per me, in tre anni non ha mai voluto avere rapporti intimi con me, (con altre donne nn so, vista la distanza che ci separa, non metterei la mano sul fuoco), e alle mie domande insistenti del perchè, lui si è sempre giustificato dicendo che ha troppe cose a cui pensare. Spesso, dopo esserci incontrati (e ripeto, solo per lavoro) sparisce, non chiama e non manda nessun sms per giorni e giorni… nonostante questo afferma convinto di amarmi, di avere grandi progetti per il ns futuro, tipo sposarmi ecc… tuttavia nn sa dirmi quando tutto questo accadrà. devo precisare una cosa, lui non è mai stato violento con me, nemmeno durante le liti furiose che questo rapporto assurdo ci porta. apprezza sempre la mia persona, il mio carattere, come mi vesto e come lavoro. Mi abbraccia e mi bacia, quando stiamo insieme, e non ho l’impressione che stia fingendo. recentemente mi ha confidato una parte della sua vita che nn conoscevo, il rapporto negativo cn sua madre fin da piccolo, i brutti momenti e le sensazioni provate dopo la separazione dalla moglie… nn so cosa pensare. Vorrei tanto poterlo inquadrare, aiutarlo se possibile, ma nn so come fare.

    grazie per avermi letto.

    • patrizia Febbraio 11, 2013 at 2:42 pm

      Dal basso (molto basso !) della mia esperienza, ti suggerirei di fidarti di te. Di quello che vedi e senti nella realtà. Delle risposte logiche che sicuramente si sono affacciate alla tua mente e magari hai messo da parte per credere alle sue parole.
      Perchè non mantiene le promesse? perchè mente ?Perchè sparisce? perchè parla di altre donne? Perchè non trova il tempo minimo per un sms (che sarebbe davvero e comunque poco)? Quale importanza ho? Quale ruolo mi sta dando? Cosa nasconde? Cosa vuole da me? Che amore è?
      In qualche momento le risposte ci sono tutte e vengono proprio dalla contraddizione tra parole e fatti o tra parole e atteggiamenti. La realtà, il nulla è innegabile, ma poi ci fa stare meglio pensare di essere amate, di essere uniche per quell’uomo così “importante, socialmente accettato, ultraimpegnato, che potrebbe avere tutte (e ce lo fa sapere)” ma sceglie noi. Si degna di stare con noi, verrebbe da dire.
      E’ più facile credere alle parole che guardare i fatti. Anche se si sa, si sente che sono solo parole. Ma ci si vuole credere, in un miscuglio di speranza, disillusione, rassegnazione, tenerezza per i suoi problemi, impotenza nell’ammettere che è solo una farsa. Una bella recita che non regge la prova dei fatti. Mai o mai per un tempo sufficiente.
      Dici che non è mai stato violento.
      Nemmeno la persona che frequentavo io ha mai alzato le mani o mi ha insultata esplicitamente. Ma la violenza secondo me ha molte forme.
      E’ violenza mentire, travisare ciò che sei, ignorare i tuoi bisogni, il continuo provocare, l’istigarti a reagire per poi dirti che sei troppo gelosa, troppo sospettosa, troppo innamorata, o al contrario: troppo spenta, non più quella di prima, non più divertente, non abbastanza “presa” …in modo tale che ti ritrovi a correre in cerchio senza sapere più chi sei, attenta solo ad essere giusta, nel momento giusto. E’ violenza il tradimento, non tanto fisico quanto quello affettivo. La freddezza quando hai un problema. Lo sparire quando hai bisogno, fosse solo di una carezza. E’ violenza farti attendere un evento e poi scordarsene, non una ma mille e mille volte. Farti capire che non esisti, perchè prima di te viene tutto il mondo. E’ violenza sottolineare un tuo difetto fisico, che manco sapevi di avere e farlo talmente a lungo da arrivare a crearti un disagio con il tuo corpo ed a quel punto sentirti dire che sei pallosa, sciocchina, permalosa, che si scherzava.
      Sentirlo dire parole d’amore importanti mentre guarda altrove o guarda te ma con occhi talmente freddi che dicono tutt’altro. Assistere a fatti o discorsi che poi vengono categoricamente negati. E passare per quella visionaria, che beve o è fuori di testa. Essere confusa con altre persone, accusata di aver detto cose che non hai nemmeno pensato o di averne fatte altre che mai ti sono passate per la testa, perchè sono gesti o parole di “altre” ma nella sua testa si è un tutt’uno privo di identità.
      E’ violenza la “toccatina” in pubblico, dove sa che ti mette a disagio e non puoi reagire. Insistere che se non sei disposta ad un rapporto a tre (ovviamente con un’altra donna) lui cerca da un’altra parte.. e potrei andare avanti con esempi per ore.
      La violenza, è tenerti consapevolmente in una situazione di scacco, per anni e anni. A disposizione per le sue necessità.
      Tre anni sono già parecchio per una relazione che non ha ostacoli oggettivi (lui separato, tu innamorata) e non viene realizzata oltre all’ambito lavorativo.
      Ti sarai chiesta come mai…
      Fidati di te, di quello che chiami frustrazione, del tuo senso della realtà. E, se posso – ti suggerisco di farlo prima di chiederti come aiutare lui. Da quello che scrivi , pare cavarsela bene da solo..

    • Sisi Febbraio 12, 2013 at 5:43 pm

      Cara Zita a me pare che questo rapporto così spinto nella fantasia di una coppia che si sposa(credo siate adulti entrambi, lui con matrimonio alle spalle) e così centellinato, procrastinato e contaddittorio nel vivere una piena intimità effettiva(motivato per mancanza di spazio e tempo mentale (?)) possa senz’altro mantenere una tensione da parte di entrambi che porta a proseguire e inseguire la relazione nei giorni e mesi… Mi sembra di capire che tu ti senta limitata nel tuo essere e questo è un vero peccato perchè la soddisfazione più grande in un qulsiasi rapporto e soprattutto quello amoroso, è la possibilità di essere totalmente sè stessi nella libertà di espressione personale. C’è chi pensa che il rapporto cambi veramente solo dopo l’incontro sessuale, esperienza massima per i sensi e che apre a nuovi scenari del proprio sè e del sè dell’altro nel bene e nel male. Prova ad interrogare il tuo cuore, potendo, per ascoltarlo meglio, tenere separata la tua passione e se questa oramai non sovrasta tutto come è anche umano che accada, sei proprio sicura che il tuo interno, con pace ed ampio respiro oppure no, voglia conoscere quello che ci sta sotto, se ci sta un sè che ti accoglie o un vuoto che ti fa cadere? Il tuo racconto mi fa venire in mente l’immagine di qualcuno che desidera e spera ardentemente e qualcun altro che tra un abbraccio e un bacio prontamente fugge. E in amor, si dice, vince chi fugge. Mi colpisce il fatto che concludi dicendo che desidereresti aiutarlo. E perchè mai? E’ pieno il mondo di persone che hanno sofferto e soffrono nei rapporti familiari, per te forse è sempre andato tutto bene? Certo quando si ama si desidera la felicità dell’altro e si avverte in te questa sensibilità, ma mi piacerebbe sapere se tu volessi proseguire il dialogo che cosa intendi di preciso col volerlo aiutare e come mai, sempre se la mia impressione può essere giusta per te, i suoi bisogni passano davanti rispetto a tutto quello che hai detto prima? Forse potrebbe essere perchè dentro di te avverti l’avanzare di una ambivalenza emotiva tra il senso e lo scatenamento della frustrazione per i tuoi inascoltati bisogni e la pietà e compassione per i suoi che rischiano a mio parere di avere un’importanza maggiore. Grazie per avere scritto qualcosa della tua esperienza e se vorrai rispondere, magari sarà utile alla partecipazione di più persone che come te, come me, hanno sperimentato il dolore di reprimere le proprie esigenze come effetto di una relazione (senza spazio dell’alterità reciproca) che le nega.
      Un grande abbraccio e benvenuta.

    • Sisi Febbraio 13, 2013 at 2:04 pm

      Ciao Arianna, la situazione è davvero grave. A me arriva così…un peggio che non si arresta. Però almeno qua hai trovato qualcuno che ti ascolta mi pare e anche qualcuno particolarmente ben disposto verso di te e a proseguire un confronto(anche se si avverte che manca molto di te, quasi come se non leggessi gli interventi a te dedicati, anche su tua richiesta, oppure decidessi a priori che non vale la pena di rispondere oppure sei così stanca che ti mancano le forze per farlo)…ad esempio Alessandra, Elisa, quante cose importanti e domande ti ha rivolto Elisa con profondo affetto senza ricevere risposta il più delle volte, come anche vale per me e ultimamente Francesca che ti è tanto piaciuta e che ti ha dato la possibilità di sentirvi anche privatamente. A me pare una bella cosa che potresti vedere come occasione per esprimere il tuo animo: attenzione e rispetto verso l’altro, così come tu stessa sai di essere oppure hai ceduto anche su questo punto, non so. Prova a fare anche tu questo sforzo, facciamolo insieme o con chi preferisci tu, ma un piccolo segnale di impegno verso la relazione lo devi dare anche tu, altrimenti come si fa? E qui avrei piacere di ricevere una risposta da te insieme a quella degli altri.
      Un abbraccio a tutti e uno particolare ad Arianna

      • Arianna Febbraio 19, 2013 at 1:31 pm

        Mi scuso per eventuali miei silenzi ai vostri post dedicati a me. Solo ora, tornando indietro, ho trovato le risposte.

        Grazie e scusatemi. Il mio silenzio non è stato voluto.

        Arianna

  2. maria gabriella Febbraio 6, 2013 at 3:27 pm

    mamma mia quante scoperte finalmenet qualcuna delle sue vittime ha avuto il coraggio di c0ndividere la sua esperienza con me . sapevo che sulle chat stringera amicizie e ho contattato una di queste ci avevo provato tate volete senza successo !lha sedotta lei usciva da una storia devastante similare penso e ci è cascata mi ha ringarziata quando le ho raccontato che rapporti aveva con me e pare ora abbiano chiuso ma chissa quante altre nella stessa situazione …..io penso di sapere abbastanza ora e non lo contatto so che prima o poi tornerà io vivo a pochi km e sono unico punto di riferimento spero di essere forte e di riuscire arespingerlo

    • roxa Febbraio 10, 2013 at 4:17 pm

      anch’io faccio parte della lunga lista delle vittime. Rispondo a Maria Gabriella perchè proprio oggi pomeriggio sono riuscita a “bloccare” il suo account whatsapp e ad entrarci con la scoperta (che scoperta non era!!!) di trovare contatti di altre donne … la nostra relazione è iniziata su uno di quei tanti social network che affolano la rete oggigiorno. Le sue bugie le ho inziate a scoprire dopo che lui è arrivato da me, dopo settimane di nottate passate su skype, messaggi su facebook, sms, email, telefonate. ha iniziato dicendomi che era nato in un paese africano, che attualmente viveva lì e che avrebbe preso l’aereo per venire da me. Io – per motivi di lavoro – risiedo all’estero. Lui è arrivato e piano piano mi sono resa conto che c’era qualcosa che non mi convinceva: che il suo inglese non era di una persona cresciuta per anni in un paese anglofono (ha un fortissimo accento romano), che non era arrivato dal Kenya (dove è vero la sua famiglia ha una casa) ma da Roma (semplicemente perchè ho trovato la ricevuta del biglietto aereo), che era stato sposato (cosa che mi ha tenuto nascosto, nonostante glielo abbia chiesto quasi subito), che non era vero che era in congedo da uno dei reparti speciali del’esercito kenyano, ecc. Tutte cose che sono venute a scoprire piano piano. Quando stava qui si chiudeva mezze ore in bagno con il telefonino … ho scoperto poi, che è un dipendente da chat e che incontra così le sue “vittime”. … sono dovuta rientrare per un corso di aggiornamento in Italia e lui mi ha seguito. Da allora la nostra relazione non ha più avuto una direzione: appena rientrati lui si è negato, ha cominciato a non rispondere al cellulare, ai miei messaggi e mail nonostante io l’abbia pregato, quasi supplicato di incontrarci per mettere fine a questa “cosa”. Però, il giorno prima della mia partenza mi ha mandato un sms, dicendomi che aveva perso il biglietto. Lì ho pensato che era un modo per dirmi che era finita, invece no: voleva venire con me, voleva che io gli pagassi il biglietto (cosa che ho poi fatto non una, ma ben due volte) per venire qui. Quando è arrivato a dicembre è stato qui solo 3 giorni ed è rientrato in Italia. Poi ci siamo visti due o tre volte durante le mie vacanze di natale, semplicemnte perchè lui mi ha chiesto di dargli indietro un pendnte che mi aveva regalato e per insultarmi, per dirmi che io non ho mai capito chi era e che è sempre stata colpa mia … tutto quello che non ha funzionato è sempre stato dovuto alla mia poca comprensione nei suoi confronti. A gennaio lui fa in modo di ritornare qui a mie spese, mi ha chiesto i soldi per farmi il regalo di compleanno e francamente mi vergogno di cosa sono stata capace di fare per lui. … oggi che ho visto le fedi nuziali inviate da una delle sue amiche è stata la conferma di quanto disumano sia il suo comportamento. Una volta, una delle tente in cui mi ha fatto piangere, gli ho scritto una mail dicendogli che al limite avrebbe potuto prendersi gioco della propria vita, ma mai e poi mai di quella degli altri. E’ qualcosa che va contro l’umana sensibibilità che ognuno in fodno ha! Scusatemi per lo sfogo disarticolato … ora, mi è venuto il dubbio di scrivere e/o telefonare alle sue “amiche” che sono apparse sul suo account. … che faccio? Grazie mille per l’ascolto.

      • Sisi Febbraio 12, 2013 at 1:53 pm

        Cara roxa, mi sembra di avere capito, con molti dubbi da parte mia, che tu in pochissimo tempo, tra la fine dell’anno scorso e l’inizio di quest’anno? abbia scoperto su questa persona tantissime cose e, se così fosse, ma ripeto forse ho travisato, mi parrebbe una situazione alquanto fortunata per te, nonostante l’offesa, la rabbia e perchè no? forse pure il bisogno di vendetta per un simile comportamento apertamente utilitaristico e indiscriminato. Effettivamente la chat può creare un fenomeno di “agganciamento” per diffusione, senza bisogno cioè di personalizzare l’incantamento, il cui effetto propagazione va avanti da solo tra un equivoco ed un altro, in una catena comunemente condivisa di passione per l’intrigo: la passione di volerlo sciogliere per potersene liberare. Il problema è che questo tentativo molte volte non porta i frutti sperati e può essere pericoloso alla lunga. Può infatti innescare una corsa senza fine di pseudochiarimenti dove si potrebbe anche correre il rischio di rimanere invischiati in una rete di subdole meschinità e rivalità che accresce solo il potenziale della negatività, oppure alla meglio e forse come risultato sperato, tutte le vittime cadute nella rete, possono riunirsi insieme per distruggere l’adescatore, con lo stesso precedente risultato di accrescere la negatività. Ti assicuro roxa che condivido pienamente il tuo risentimento per avere permesso che questa persona oltretutto ti fregasse anche dei soldi impunemente, anche se la considero comunque una fortuna in tempi così brevi. Tempi che ti permettono secondo il mio parere di slacciarti più facilmente da questa dinamica che pare tu abbia compreso molto bene. Per aiutarti nella scelta di chiamare/scrivere o meno alle co-amiche della chat potresti, se ti è utile ovviamente, rispondere ad una tua personale domanda: Desidero una giustizia dove mi sento unicamente vittima innocente o desidero allontanarmi al più presto da un centro negativo, in quanto, percepito come tale, nella mia esperienza mi segnala che la direzione dei miei comportamenti, insieme al rinforzo della mia vera anima possono trovare un orientamento più giusto e consono alla mia personalità? Solo tu puoi arrivare a conoscere quale sia la scelta giusta per te e il risultato lo si scopre sempre dopo a seconda dei sentimenti e dell’onestà che impieghi nel compiere le azioni. Buona scelta.
        Un grande abbraccio da parte mia.

      • maria gabriella Febbraio 13, 2013 at 5:12 pm

        forse dovremmo sentirci potrebbe trattarsi della stessa persona anche il mio lui ha fatto viaggio in quel periodo e il tuo nome non mi è nuovo l’ho visto tra i suoi contatti potrebbe essere coincidenza ma molto strano e le sue fantasie che racconti mi sono famigliari!provo a chiederti amicizia su fb

      • Maria Gabriella Febbraio 13, 2013 at 6:29 pm

        dobbiamo sentirci la tua storia è familiare secondo me è la stessa persona provo a contattarti su fb visto che anche il tuo nome non mi è nuovo appare su i suoi contatti

      • Maria Gabriella Febbraio 13, 2013 at 6:34 pm

        leggi tutta la mia Storia qui ci sono vari post io lo cnosco da 4 anni e ora sono riuscita contattere le sue amiche con successo se mi scrivi su fb ci sentiamo per telefono

  3. Arianna Febbraio 4, 2013 at 9:53 am

    Caro Dott. Brunelli, amici e amiche,

    come mi avevo scritto stavo frequentando una nuova persona. durante un discorso mi ha quasi fatto passare per scema e io, reduce della mia vita, l’ho già tagliato fuori.
    La veritàè è che mi sono rassegnata. Ho gettato la spugna. Lo so, non dovrei parlare così ma…è così. Mi sono chiusa nel mio guscio (abbastanza eremita se posso dirlo) e nella mia solitudine. L’unico beneficio che posso aver trovato è che ormai la solitudine non mi mette più l’angoscia di prima, ormai è una condizione a cui incomincio ad adattarmi. A volte provo un po’ d’invidia….ad esempio ho una collega flasa, acida, antipatica, e neanche tanto avvenente che ha un fidanzato buono, dolce, devoto, gentile……ma perchè??

    Ormai va così, bisogna essere “comprensivi e pazienti” in tutto, mi sento dire “Abbi pazienza” almeno 4 o 5 volte al giorno. E papà non c’è più, e le amiche vere non riesco a trovarle, e gli amici ci provano e basta quindi non sono amici, e mia sorella non mi calcola e mia madre che continua a lamentarsi e basta e vorrebbe da me solo soldi soldi e soldi.

    Io mi sono rotta di aver pazienza. Scusatemi per questo sfogo ma non ne posso più. Ma possibile che io sia così orribile che nessuno mi possa amare veramente? Devo davvero chiudermi in me stessa e non aspettarmi più niente da nessuno? Perchè sono sulla buona strada ma ho un gran magone e tanta amarezza nel cuore.

    Grazie a chi mi risponderà..

    Arianna

    • alessandra Febbraio 4, 2013 at 12:27 pm

      dolce Arianna, capisco la tua amarezza, ma non angosciarti. Come spesso hanno scritto le amiche del blog e anche io nei miei interventi, la cosa piu’ sana da fare dopo esperienze dolorose come la tua e’ starsene un po’ da soli e il motivo e’ proprio quello che tu dici e che ti e’ accaduto con il nuovo ragazzo. Quando le ferite sono troppo fresche e profonde, si rischia di sbagliare, di fraintendere e di essere fraintesi. Insomma, a gettarsi subito tra le braccia di un’altra persona si rischia di fare solo casino e farsi nuovamente male o fuggire all’istante come hai fatto tu. E hai fatto bene. benissimo. L’amore lo avrai, stai sicura, ma adesso sei ancora troppo sottosopra per ospitare e accogliere qualcuno nella tua vita. Devi fare ordine. Magari frequenta amici, esci, prendi quello che arriva di leggero e divertente, ma evita di buttarti di nuovo. Ho sentito nelle tue parole la paura che niente cambiera’, quasi una sorta di rassegnazione. Non rassegnarti Arianna, prendi quello che di bello arriva dall’essere “soli”: la LIBERTA’. Non c’e’ cosa piu’ bella. E vedrai, quando avrai cominciato a sguazzarci bene nella tua nuova liberta’, sarai piu’ leggera e distaccata e pronta per amare di nuovo.
      Ti abbraccio forte con un bacino!

    • Elisa Febbraio 4, 2013 at 2:58 pm

      Cara Arianna, tu senti di avere molta pazienza, come persona in generale? Quando gli altri ti chiedono di averne, è perché parli del tuo “problema” con il tuo ex e formulo un’ipotesi – della paura di non incontrare “più” l’uomo “giusto” per te, ripetutamente con le stesse persone e loro si spazientiscono, anziché ascoltarti e consolarti, in modo da farti sentire, anche per qualche minuto, un pò meno sola?
      Mi piacerebbe capire, se ti fa piacere condividerli, un pò meglio questi aspetti sul fatto che ti sei rotta di avere pazienza.
      Comunque, a volte la solitudine, come diceva il nostro buon vecchio Jung :”è per me una fonte di guarigione che rende la mia vita degna di essere vissuta. Il parlare è spesso un tormento per me e ho bisogno di molti giorni di silenzio per ricoverarmi dalla ‘futilità’ delle parole ” . Vedi, un grande studioso non disdegnava di rincorrere periodi di solitudine per recuperare energie e riflettere, per giungere infine ad “incontrare se stesso” con maggiore armonia.
      Su queste due importanti sue espressioni, che mi sono venute in mente leggendoti e lui che ci ha lasciato, ti vorrei invitare a riflettere attentamente.
      Come ti ho già detto altre volte però, secondo me a te farebbe bene un supporto specialistico, per arrivare ad incontrare “te stessa” in modo maggiormente armonico e sentirti quindi un pò meglio. Anche il processo di “rassegnazione” di cui hai parlato anche in altri post, non è secondo me, semplicistico come può sembrare a parole, perché la rassegnazione deve essere vera, autentica e profonda e anche se dopo un pò di tempo e con qualche passo indietro inevitabile, fornirci una spinta propulsiva per vivere, emozionarci ed amare, comprendere. Noi stessi e l’Altro ed il nostro “Essere con l’Altro” e anche molte altre cose riguardo la Vita in generale.

      Un grande, dolce abbraccio
      Elisa

    • Sisi Febbraio 4, 2013 at 6:38 pm

      “Una cosa però l’ho imparata: per conoscere bene la gente bisogna averci litigato seriamente almeno una volta.
      Solo allora puoi giudicarne il carattere.
      È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare.
      Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore.
      Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte.
      Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità”.
      Anna Frank
      dal libro “Il diario di Anna Frank. Riduzione teatrale” di Anna Frank

    • Elisa Febbraio 4, 2013 at 9:50 pm

      Scusa Arianna, ma perché pensare di essere così “orribile” – addirittura; io ci credo che tu lo pensi ma non credo che tu lo sia e neppure che altri lo credano mentre credo che tu sia “stanca” – da “non essere amata da nessuno” invece di pensare ad es., a cosa ti piace di più di te stessa (sono certa che hai tante buone qualità che in questo momento sono messe in ombra dalla tua paura di non essere “accettata”, prima ancora di quella di non essere amata, anche se le due cose sono strettamente connesse come te, in ognuno di noi in modo diverso, ed anche tanta bellezza sia esteriore che interiore da mettere in luce ai tuoi stessi occhi, forse troppo adombrati da lacrime tristi, in parte forse trattenute al tuo interno, in modo tale che “non ti vedi abbastanza” oltre ad adombrarti davanti agli sguardi degli altri) e cosa invece non ti piace, ad es., per migliorare il primo aspetto e, in modo diverso, anche il secondo, cercando di limare quegli aspetti di te che ti rendono più difficile stare con altre persone? Dovresti o meglio potresti, fare un lavoro di auto/osservazione ed auto-riflessione iniziando da cose meno importanti ed impegnative per poi arrivare pian piano a cose, comportamenti, sentimenti, immagini interne e pensieri connessi ad esse, che ti colpiscono di più a qualsiasi livello, in modo sereno ed affettivamente gratificante quando interagisci con loro e le cose che ti rendi conto che ad es., provocano in loro delle reazioni che a te infastidiscono maggiormente, fino a ciò che non sopporti per fare pian piano una scelta abbastanza selettiva di tutto ciò che può metterti maggiormente a tuo agio? Potresti, come suggerimento, prendere degli appunti ogni giorno,scrivendo come ti sei sentita quel giorno facendo quella certa cosa, in un certo contesto, sia da sola sia con altre persone, specificando poi, il tipo di importanza che a) quelle situazioni hanno avuto e pensi hanno per te; b) quelle specifiche persone (ad es. paolo, anna, marco, vera, mina, luca, antonio, federica, ecc.) hanno per te e pensi potrebbero avere, immaginandoti in una situazione che tu desideri ed in una che invece non vorresti, mettendo dei numeri da 1 a 5…. Ma se non sopporti proprio la solitudine – anche se imparare a stare “anche” in solitudine è essenziale per crescere – potresti anche pensare se ti piacciono gli animali, di prenderne uno di cui prenderti cura, anche un animale semplice, in realtà più complesso di come sembra da mantenere ma si può (a me sono vissuti molti anni, prestandogli cura ed attenzione) un pesce rosso, poi un compagno o anche una coppia di uccellini, un cagnolino, un gattino; coccolare un gattino è molto rilassante e sviluppa l’Affettività in modo positivo, tendenzialmente gratificante, anche se poi le vere e proprie gratificazioni (e relative, inevitabili frustrazioni, incomprensibili e conflitti), ci verranno solo dalle e Con le persone e poi anche da ogni tipo di animale domestico a cui ci piacerà donare il nostro amore. Ma ci sono situazioni di solitudine in cui anche la compagnia viva e discreta di un piccolo animale da compagnia può farci molto bene, così può farci bene prenderci cura di una pianta che può vivere nel nostro ambiente.
      Sono entrambi, sia un piccolo animale (al limite potresti anche andare in un canile a prenderti ogni tanto cura e far fare una passeggiata ad un cane che essendo solo, ha trovato lì ricovero e cibo e carezze) che una pianta, esseri “vivi” e vitali, di cui si avverte la presenza, non ti giudicano e ti sono grati per le cure che presti, con la loro presenza che modifica positivamente lo stato d’animo, anche quando uno meno se lo aspetta,, come in momenti di grande tristezza.
      Ciao a te ed a tutte le amiche e gli amici del Blog

    • francesca Febbraio 5, 2013 at 10:06 pm

      chiudersi è l’ultima cosa da fare. ma forse è da quella che devi partire. ritrova te stessa, prima di cercare qualunque altra cosa. stai in casa se ne hai bisogno, cerca di sentire cosa vuoi e come la vuoi dalla tua vita e dalle persone che hai accanto.
      probabilmente, e dico PROBABILMENTE, ti senti delusa da chi ti sta intorno, non capita, non ascoltata. ma forse la verità è da guardare da un nuovo punto di vista, che tu ora come ora non hai. ti aspetti dei comportamenti di un certo tipo, quelli che tu adotteresti se si trattasse di un tuo amico, familiare,ecc. ma le persone sono tutte diverse e per quanto banale sia, non avrai mai cio che ti aspetti esattamente da loro. devi imparare a contare su te stessa prima di tutto e poi ad appoggiarti ad altre persone.
      devi investire su di te, non su quello che vorresti facesse qualcuno per te.
      è difficile, ma è uno dei primi passi per “guarire”.
      è quando si impara a stare soli, ma soli davvero, che si risale. a quel punto, è veramente difficile ricadere.
      tra qualche tempo, guardandoti indietro ti accorgerai che sicuramente c’era qualcuno che a modo suo tentava di aiutarti, ma quel suo modo a te non bastava. e allora vedrai, che tutto cambierà prospettiva :)

    • maria gabriella Febbraio 6, 2013 at 3:35 pm

      come ti capisco sono nella stessa situazione molto probabilmente è il nostro modo di porci ….

    • maria gabriella Febbraio 6, 2013 at 3:39 pm

      ma la mia risposta non arriva sinceramente nonso come funzioni questo forum nessuno commenta la mia storia

      • Sisi Febbraio 7, 2013 at 4:54 pm

        Cara Maria Gabriella, a me piacerebbe davvero poterti dare una qualche risposta, con la possibilità o meno di essere utile(già è difficile esprimersi tenendo anche conto del fatto che non ci si conosce di persona). Ma è solo che in poche righe hai fatto riferimento a tante cose importanti della tua esperienza, che io personalmente e forse anche qualcun altro, fatica a mettere insieme con chiarezza. Per me il motivo è che le storie di vita sono tutte diverse, al di là di quello che può anche essere considerato giustamente come uguale a tutte le altre esperienze. Questo punto è delicato, perchè ognuno deve sentirsi assolutamente libero di approfondire oppure no. Nel caso tu decidessi di aprirti un pò di più, io son qua, come credo tante altre persone in questo blog.
        Un abbraccio

      • Elisa Febbraio 8, 2013 at 11:56 am

        Cara maria gabriella, come ti ha già detto Sisi, è difficoltoso provare a darti una risposta personale, perchè anche per me appunto, al di là delle apparenze, di alcune dinamiche comuni e di ogni possibile archetipo (che poi si costella diversamente in ogni persona) ogni “individuo è la sua storia”, nel senso che è un precipitato di tante esperienze e relazioni personali intercorse e vissute, legate a certi contesti, ecc ., che lo rendono “unico”, per cui ci riuscirebbe un pò più facilmente poter fare un commento adeguato, ovvero che possa avere un senso condivisibile o al contrario, da contestare perchè ti sembra di poterti magari riconoscere in qualcosa di diverso da ciò che qualcuno di noi propone quale commento a ciò che tu racconti. Se potessi farlo in modo un pochino più specifico oppure più organizzato, credo sarebbe più accessibile per noi anche la tua esperienza, per poter dire cosa ne pensiamo, anche se si percepisce da come hai scrito che probabilmente hai provato, voglia di comunicare con altri per avere conferma che ciò che pensavi e sentivi fosse davvero reale ed anche desiderio che altre si mettessero in “salvo” (ma potrei naturalmente sbagliare, non conoscendoti ed avendo scritto tu solo poche righe) un forte misto di emozioni come sorpresa, delusione, paura, ansietà .Ad es. a me sembra di aver capito che stavi con un uomo che nel frattempo manteneva dei rapporti con altre donne su delle chat oppure che anche tu lo avevi conosciuto così come altre sue “vittime” che hanno avuto dall’esperienza con lui delle famiglie devastate e che sei riuscita ad apprendere ciò entrando in contatto con loro che te lo hanno raccontato e che ciò, forse ti ha scioccato ma nel contempo, permesso di metterti in salvo” e che ora speri di non incontrarlo..però temi sia impossibile per via dell’ubicazione vicina dei luoghi in cui abitate e che speri di avere la forza di respingerlo se dovesse tornare alla carica; su questo, secondo me dimostri di essere consapevole che probabilmente ti senti ancora un pò vulnerabile e che forse vorresti rafforzarti (oltre ad altre tue motivazioni interne) su questo livello, anche confrontandoti con noi. Spero d’aver captato qualcosa del tuo messaggio così come spero che tu riesca a raccontare qualcosa in più se e quando te la senti, in modo che potremmo esserti più vicine /vicini e comprendere meglio.

        Grazie, benvenuta ed un abbraccio anche da parte mia

        Elisa

      • Elisa Febbraio 9, 2013 at 2:06 pm

        Cara maria gabriella, ho cercato la tua storia anche altrove ed ho trovato una esperienza ancora in corso narrata da una persona con il tuo nome e lo stesso logo celeste nella pagina dedicata all’articolo “il narcisista bravo” ma non sono certa che sia tu. Ti dispiacerebbe confermare o meno se si tratta di te ed eventualmente, se si e se vuoi, riportarla anche qui, in modo da renderla immediatamente visibile e, quindi, commentabile da parte anche di altri partecipanti che sentono di poter avere qualcosa da dire in proposito, attraverso ad es., dei punti in comune o delle reazioni simili diversi a fatti simili? (sono solo esempi naturalmente, perchè ognuno può sentire di avere da dire ciò che crede sentendolo utile e nel rispetto dell’altro).

        Grazie
        Ciao, un caro saluto in attesa di qualche tuo chiarimento o intervento su esperienze altrui, dato che anche questo può esserti di auto, per cogliere alcuni aspetti intrinseci al tuo stesso problema.

        Elisa

  4. Lauren Gennaio 31, 2013 at 8:26 pm

    Buonasera.
    Io ho conosciuto una persona che inizialmente mi ha idealizzato,cioè vedeva tanti pregi in me,in sostanza ero la donna che aveva sempre desiderato! Sms,chiamate,scherzi,risate,grande affinità… Io però titubante come sempre,per paura di soffrire… Lui che lo sapeva e mi tranquillizzava. Diceva che ero il suo primo pensiero al mattino e l’ultimo della sera.
    Dopo più di un mese di corteggiamento mi decido ad uscire con lui. L’affinità c’è,come pure tutto il resto che sentivamo a distanza.
    Dopo il primo appuntamento il primo litigio (a mio avviso banale) che è diventato motivo di iniziale cambiamento del suo atteggiamento “zerbino”;si offende per una parola che usavamo spesso in confidenza,insomma,mi fa capire che le redini del rapporto non le posso tenere più io.
    Gli sms diminuiscono come pure le chiamate,lo sento diverso,gli impegni diventano più importanti di me,improvvisamente non gli va di sentirmi così assiduamente come poco tempo prima!
    Io sempre più spiazzata e sempre più dipendente,non so più cosa pensare. Lui avrebbe continuato tranquillamente a comportarsi così se un giorno io non gli chiedo a che punto era arrivato il “rapporto”. Lui inizialmente mi risponde che non è al mio livello di interesse ma non esclude che possa innamorarsi in futuro (seeee)!
    Io insisto e lui ovviamente si spaventa e scappa. Ci vediamo per chiarire di persona e mi dice che faccio di tutto per litigare (non è vero) e che con questo presupposto non se la sente di andare oltre.
    Alla fine dei conti sono rimasta spiazzata per il suo cambiamento così radicale,vista la sua ossessione iniziale e poi la sua marcia indietro con tanto di scaricamento di colpe!
    E’ un comportamento tipicamente narcisista questo di idealizzare e poi stancarsi così?

    • Elisa Febbraio 3, 2013 at 7:04 pm

      Cara Loren, da quanto scrivi, personalmente, anche se non escludibile in assoluto ma il tempo trascorso insieme da voi due e le dinamiche di coppia che riporti, non mi sembrano ancora sufficienti per una ipotesi del genere, non mi sembra si possa ravvisare nella persona che descrivi un comportamento tipicamente “narcisistico” in quanto una idealizzazione iniziale del partner avviene ed è essenziale in ogni rapporto d’amore, affinché anzi esso nasca e si sviluppi; soltanto dopo si passerà ad un amore più maturo che include anche la visione realistica dei difetti dell’altro e del “voler bene” con tutti i suoi pregi e difetti. Inoltre, mi sembra che inizialmente dietro qualche tua insistenza, lui si sia prestato ad un chiarimento, specificando che forse non era innamorato di te come tu di lui, pur non escludendo che successivamente ciò sarebbe anche potuto avvenire. Tu dici che anche che si è spaventato ed è scappato; questo secondo me potrebbe anche essere avvenuto semplicemente perché l’investimento anche iniziale che lui aveva fatto nel vostro “rapporto”, nella fase in cui voleva comunque conquistarti, forse, non era davvero allo stesso livello del tuo. Magari lui, non molto carinamente sognava un’avventura, pur comportandosi da innamorato per “farti cadere nella sua rete” e si è davvero spaventato quando si è reso conto che per te, in questo rapporto c’era un investimento relativo ad un “sogno d’amore” alla costruzione di un rapporto solido a cui egli, non aspirava già dall’inizio. Vi sono poi molti uomini con problemi irrisolti che anche se innamorati di fronte al fatto di assumersi delle responsabilità, scappano “spaventati”, utilizzando varie giustificazioni. Però, se lui si è prestato più di una volta a darti delle spiegazioni anche piuttosto chiare, mi sembra, dal suo punto di vista, comprensibile che quando se le è sentite chiedere nuovamente di persona, ciò gli possa aver suscitato ansia, fino al dirti che “volevi litigare”. Generalmente, il narcisista patologico quando il rapporto non gli dà più ciò che gli “serve”, semplicemente scappa e non dà spiegazioni, tranne eventualmente farsi vivo in qualche “ritorno” su sua decisione per poi lasciare di nuovo. Dato che dici di te che ti sentivi dipendente da lui dopo poco tempo, forse- al di là del tuo forte investimento amoroso ma anche per chiarirti meglio le idee su questa tua tendenza – potresti cercare di comprendere meglio l’origine di tale dipendenza dall’altro con cui entri in relazione di coppia, anche dopo tempi abbastanza brevi ed anche per riuscire a modulare in modo per te più gratificante la tua affettività, senza dover dipendere, se non per quella misura che si dimostra “adeguata” ad ogni singola persona e coppia, dall’altro. Non mi è ben chiaro ( a parte l'”accusa” che ti è stata rivolta che cercavi in tutti i modi di litigare) cosa intendi esattamente nel tuo racconto con “scaricamento di colpe” su di te, aspetto che forse, se e quando vuoi, può aiutarmi ed aiutarci a capire un meglio anche perché ti è venuto il dubbio circa il possibile comportamento tipicamente narcisista. Ti ringrazio se mi puoi chiarire questo aspetto e/o altri che a te premono forse di più.

      Un caro saluto ed un abbraccio

      Elisa

      • Lauren Febbraio 15, 2013 at 2:39 pm

        Ciao,per “scaricare le colpe” intendo dire in primis che quando gli ho chiesto il perché del suo cambiamento,mi ha risposto che per colpa mia non è riuscito ad andare avanti,perché io sono quella sbagliata e pazza! (solo perché chiedevo qualche spiegazione)
        Per quanto riguarda il fatto dei chiarimenti,ce n’è stato solo uno che comunque non ha portato a nulla di buono,se non alla manipolazione da parte sua e alla colpevolizzazione. E comunque accettò di “chiarire” solo per farmi un favore.
        Non intendo dire sia un patologico,ma sinceramente non mi sembra una persona per niente normale,a volte gli vado bene mentre altre non mi sopporta,senza motivo! Messaggi contorti o senza senso,volti solo a confondermi e a svalutarmi.
        Grazie a te,ciao :-)

  5. Azzurra Gennaio 28, 2013 at 2:01 pm

    Buongiorno a tutti!
    Seguo da alcuni anni questo blog e trovo che il dottor Brunelli stia facendo un lavoro egregio. Questo luogo di ritrovo per le vittime del narcisismo patologico è utilissimo. Quando la vittima approda qui vuol dire che ha cercato una spiegazione al suo malessere in rete, ha già smascherato il suo carnefice ed è sulla buona strada per la guarigione, ma il confronto con persone che hanno vissuto la stessa esperienza è fondamentale, perché nonostante gli sforzi delle persone che ci sono vicine, solo chi c’è passato può capirci sul serio.
    In questi tre anni non sono mai intervenuta sul blog, limitandomi a leggere i commenti degli utenti e a “ripassare la lezione” del professore di tanto in tanto. Non intervenivo perché la mia storia è in tutto simile a quelle condivise dagli altri utenti, quindi non avrei potuto aggiungere nulla di nuovo. Oggi però è diverso, ho qualcosa da raccontare, e credo di poter offrire qualche spunto interessante alla discussione.
    Ho 30 anni e sono al mio terzo vampiro: praticamente da guinnes :) Il primo lo incontrai 10 anni fa, e la storia con quest’uomo durò 7 anni, seppure intervallata da lunghe pause (cui seguivano puntuali ricadute da parte mia). Quattro anni fa incontro il secondo e, memore della precedente esperienza nonché più matura ed ormai attrezzata contro questi soggetti, lo allontano dopo un mese, senza alcun rimpianto. Purtroppo un mese fa mi sono imbattuta nel terzo narcisista. Ci tengo a precisare che nel corso di questi dieci anni ho avuto anche relazioni sane, con persone sane, e che sono perfettamente in grado di distinguere un DNP da un bastardo comune (l’anno scorso ho avuto una brevissima relazione con un tizio che di punto in bianco mi ha offesa gratuitamente toccando un mio punto debole, ma non lo definirei assolutamente un vampiro).
    Ciò posto, quello che chiedo al dott. Brunelli è: perché? Perché continuano a scegliere me? Sono molto più tosta rispetto a 10 anni fa, ma evidentemente le mie difese sono ancora deboli. Le segnalo noltre che i tre individui summenzionati, all’apparenza, non hanno nulla in comune tra loro, e mentre i primi due avevano già all’inizio un atteggiamento leggermente aggressivo e spiccatamente narcisista, il terzo sembrava all’inizio una persona davvero dolce e fornita di un ego di dimensioni normali. Dunque non si può dire che sia io a sceglierli, sono loro che scelgono me! Ho subito un mobbing scolastico molto pesante alle scuole medie, ed in più mia madre è una persona prepotente e violenta (verbalmente e psicologicamente), mi ha amata perché era suo dovere, non perché io le piacessi, e della disistima di mia madre io fin da bambina ero consapevole. Sicuramente l’episodio delle scuole medie e il rapporto con mia madre hanno minato la mia sicurezza. Io sto migliorando, ogni giorno che passa miglioro nella mia capacità di difendermi, ma fino a che non sarò completamente sicura del fatto mio i narcisisti continueranno a fiutarmi da lontano. Cosa posso fare? Mi spiegate per favore come posso fare per tutelarmi, per mimetizzarmi, per nascondermi?
    Volevo inoltre richiamare l’attenzione degli utenti su un aspetto problematico dei decaloghi per la diagnosi del DNP che circolano in rete. Si tende ad includere un alto numero di caratteristiche comportamentali senza precisare che non devono necessariamente essere tutte compresenti, e questa imprecisione ritarda la presa di coscienza da parte della vittima (che potrà dire “no, non è il mio caso”). Per esempio, si legge spesso che il soggetto DNP tende a vittimizzarsi, ma io ho riscontrato questo carattere solo nel terzo soggetto. Il primo si dichiarava una persona soddisfatta, non esternava le sue debolezze. Il secondo lasciava addirittura credere di vivere una vita meravigliosa. Insomma, le strategie della manipolazione sono sì stereotipate, ma credo che ciò che le accomuna è il tipo di violenza operata sulla vittima, che consiste in offese dirette ai suoi punti deboli (i quali sono individuati immediatamente) e nel far sentire la vittima costantemente carente, difettosa, sul piano sociale, morale, sessuale. La tecnica del colpevolizzare la vittima, del farla sentire in debito rispetto al partner narcisista, non la adottano tutti i vampiri. Il mio primo vampiro, il più intelligente e abile di tutti, non mi ha mai colpevolizzata, non mi ha mai chiesto di fare nulla, non mi ha mai chiesto di cambiare e di diventare in un certo modo (pur dimostrandomi, con il suo comportamento, di giudicarmi niente di più che un trastullo – e in questo era implicito un giudizio negativo sulla mia persona). Il secondo e il terzo sì: dopo una settimana di frequantazione eravamo già al “o cambi o non voglio più stare con te”. Rispondere evasivamente alla domande, utilizzare frasi fatte che non dicono nulla, era una caratteristica del terzo vampiro (il più rozzo e prevedibile dei tre, a conti fatti). Il primo mi aveva messa in un tale stato di soggezione, sin da subito!, che io non osavo neppure porre domande sulla nostra storia. Sempre il terzo vampiro, mi ha accusata più volte di atteggiamenti che erano suoi, non miei, cosa che non hanno fatto gli altri due. Anche sulle bugie si possono fare dei distinguo. Il secondo e il terzo vampiro non credo mi abbiamo mai mentito, ma entrambe le storie sono forse state troppo brevi perché venisse fuori questa abitudine, se l’avevano. Il primo però mi raccontava delle “bugie strane”: erano delle bugie scopertissime, delle bugie perfettamete intellegibili come tali, che avevano non la funzione di nascondere qualcosa, ma la funzione di dimostrare a me stessa la sua indifferenza nei miei confronti (“non mi prendo neanche il disturbo di inventarmi una bugia plausibile…) e di ricordarmi la mia soggezione verso di lui (“… e tu, pur di fronte a una tale sciocchezza, non avrai la forza di indagare oltre”). Per dire: una volta a casa sua ha ricevuto una telefonata e dopo una decina di minuti ha preso una lattina di coca cola, l’ha messa in un sacchetto e mi ha detto “adesso te ne devi andare, io devo buttare la spazzatura”. Un’altra volta mi ha detto sorridendo che doveva scappare in aereoporto a portare un trapano al padre che stava per partire. In entrambi i casi, io, esterrefatta e avvilita da un simile comportamento, non ho reagito.
    Nell’intimità i miei tre vampiri avevano comportamenti alquanto diversi. Il primo era freddo, volgare, mi trattava come un oggetto e mi accarezzava dietro le orecchie o sulla sommità della testa come si accarezza un cane. Il secondo era abbastanza affettuoso a letto, abbastanza attento alle mie esigenze, ma dopo il rapporto tornava distante. Il terzo era affettuosissimo, dolce, e dopo il rapporto anche di più.
    Un altro aspetto sul quale credo si potrebbe approfondire il discorso è quello dello “scardinamento dell’identità”, come lo chiamo io. Il mio primo vampiro in numerose occasioni mi attribuiva qualità, positive e negative, che non ho assolutamente. Ora, se una persona ha, in modo quanto mai evidente, un temperamento malinconico, un po’ pigro, solitario, e il vampiro, che ormai dovrebbe conoscerla bene, la guarda negli occhi e con la massima sicurezza le dice: “sei vivace come un gattino di un mese”… ha annullato un primo importante tassello della sua identità, l’ha “diminuita”, “alleggerita” come persona nel contesto della coppia, ha creato un vuoto, perché ha negato una sua caratteristica attribuendogliene una opposta che la vittima non potrà mai avere.
    Ho finito :) Spero che queste mie lunghe confessioni siano utili a qualcuno, ma di sicuro a me ha fatto bene condovoderle! Ringrazio tutti dell’ascolto, a presto e in bocca al lupo!

    • Pier Pietro Brunelli Gennaio 29, 2013 at 4:37 pm

      Mia cara, lei mi chiede: “quello che chiedo al dott. Brunelli è: perché? Perché continuano a scegliere me? Sono molto più tosta rispetto a 10 anni fa, ma evidentemente le mie difese sono ancora deboli”. Non merita una inutile risposta generica, ma una normale analisi psicoterapeutica, che porterà senz’altro ad una presa di coscienza ad un nuovo modo di relazionarsi e di vivere la sessualità e i sentimenti. Comunque complimenti per la sua autoanalisi, ma con un terapeute avviene la dia-gnosi che vuol dire letteralmente ‘conoscenza a due’, lei e il terapeuta insieme, così che possiamo conoscere l’inconscio più in profondità e arginare e curarare i nuclei rimossi, spesso risalenti all’infanzia, che condizionano spesso dolorosamente e piu volte la nostra vita e sopratutto l’affettività e la sessualità. Un caro saluto. P.B.

    • Durapuella Febbraio 3, 2013 at 5:27 pm

      Quale sarebbe la differenza tra un semplice bastardo ed un soggetto affetto da DNP? Tu hai confesato che un tizio di punto in bianco ti ha offesa gratuitamente! A te non ti sembra strano offenderti senza un motivo valido? Questa è una loro tecnica! Chi sfrutta la gente solo per soddisfare i propri bisogni calpestandole la dignità e offendendola gratuitamente non viene considerato un narcisista?

      • Elisa Febbraio 4, 2013 at 10:37 pm

        Carissima Durapuella (mi piace molto il tuo nickname, molto significativo e simbolicamente espressivo), non metto in dubbio che l’offesa a “sangue freddo” – di cui spesso non si rendono neppure conto, però -sia una “loro” tecnica, però se consideriamo ogni offesa che ci viene data secondo “noi”, in quanto non avevamo affatto le intenzioni che l’altro ci attribuisce in essa, come l’espressione certa di un narcisista patologico, finiremmo per non rivolgerci più la parola con i nostri simili a questo mondo, considerando che i fraintendimenti e le incomprensioni – insieme ad alcuni caratteri personali che si offendono molto facilmente, sono irritabili o/ e polemici da una parte, altri che sono un pò troppo bonaccioni dall’altra e passano sopra a molte cose senza neppure “raccoglierle”, perché la vita glielo ha insegnato, insieme alla loro sensibilità naturale (i primi lo sono ma in modo diverso) – sono purtroppo, soprattutto tra persone che non si conoscono benissimo ma anche spesso tra chi si conosce ma “non si prende”, per qualche motivo situato nello spazio relazionale, sono all’ordine del giorno, finiremmo con guardare con sospetto ogni nuova relazione che per qualche motivo finisce sul nascere, non cresce o non si sviluppa come vorremmo secondo i nostri desideri o anche con il dare un’eccessiva importanza ad una persona che magari in fondo, non la merita, non credi? Anche offendere ed offendersi sono due modi complementari di “giocare allo stesso gioco”, per citare il nostro amico (amico nel senso che è una delle letture fatte in ambito psicologico e relazionale e le letture sono nostre amiche, insieme agli autori che ci permettono di farle)Eric Berne, autore anche del libro “A che gioco giochiamo?”

        Data la tua sicurezza però, mi piacerebbe capire se volevi riferirti a qualcosa di più specifico, che magari per qualche motivo, non hai ancora citato e che può chiarirmi meglio le idee e così agli altri amici ed amiche del blog, naturalmente anche se volessi fare qualche richiesta, domanda e se avessi bisogno di supporto nei limiti delle possibilità offerte dal blog stesso. Ti ringrazio per gli eventuali chiarimenti e benvenuta in questo blog .

        Un caro saluto
        Elisa

      • Durapuella Febbraio 5, 2013 at 11:56 am

        Ciao Elisa,
        sono d’ accordo con te sul fatto che nn possiamo credere che ci siano tanti narcisisti intorno a noi…piuttosto non lo VOGLIAMO credere! Secondo me il punto principale sta su quanto sinceri sono tutti e 2 in una coppia sin dal’ inizio e su quanto i bisogni di uno si accordano con i bisogni dell’ altro. Secondo me quando una persona per soddisfare le proprie necessità trascura o meglio se ne frega delle esigenze dell’ altro e le calpesta …. cioè quando non vanno a braccetto i bisogni di entrambi, allora si parla di narcisismo (da quanto ho letto anche)! E quando subentra in tutto ciò anche l’ offesa e le vittime non hanno diritto di lamentarsi per i torti che hanno subito in quel caso secondo me è tutto chiaro… Io quasi 2 mesi fa ho scritto la mia esperienza in questo blog, se ti va leggila e dimmi se vuoi il tuo parere!

  6. Arianna Gennaio 28, 2013 at 8:49 am

    e CADO. e CADO. e CADO.

    Ho il magone ma stringo i denti. Sapete, stamattina ho trovato tra le mie cose un cd di Gianni Morandi che avevo fatto per il mio papà…..L’ho messo su in macchina, mi sembrava di essere ancora insieme. “Se sei a terra, non strisciare mai – se ti diranno sei finito, non ci credere – devi contare solo su di te – uno su mille ce la fa”. Mio papà era talmente dolce e mite che sembrava un debole ma aveva una dignità di ferro. L’aveva anche quando stava morendo. Scusate la premessa. Ci cado ancora, mi ha chiamata e ho risposto, spesso piango per lui, ho una cicatrice enorme nel cuore,ma mi ripeto sempre la grase del Dott. Brunelli quando mi scrisse “CORAGGIO!”.
    Coraggio Ari, so che è dura, ma puoi contare su di me mi dico.

    Ho bisogno di un consiglio perchè ho paura di non essere abbastanza lucida al momento. Ho conosciuto un ragazzo di 35 anni. è una persona rispettosa e gentile. è solo molto timido e fa fatica ad affezionarsi alla gente perchè ha avuto un infanzia priva d’amore da parte dei suoi. Lui si rende proprio conto di essere cresciuto con l’amaro in bocca, accentuato poi dalla prematura morte del padre 2 anni fa proprio come il mio..con tanti rimorsi rimasti. Per questo a volte si isola qualche giorno mi dice, sta solo perchè prova una grande tristezza nel cuore e non vuole riversarla su di me.

    Non è il mio ex, non ci sono fuochi d’artificio, non ce la passione e il fuoco del mio ex, non ci sono neanche io che ho perso completamente la testa (non riesco più ne a fidarmi come prima, ne a lasciarmi andare come prima). Non c’è lo stare sempre asseieme, non c’è il considerarsi “impegnati, fidanzati,, morosati…”.Non c’è niente di tutto questo…ci frequentiamo, a volte usciamo, andiamo al cinema, qualche volta mi fermo a dormire lì da lui. A volte mi manca il mio ex, mi manca quell’amore folle che giace ancora nel mio cuore, quella voglia matta di fare la mia famiglia con lui e dimenticare tutto. SO CHE NON SI PUO’.

    A volte invece mi lascio andare alla serenità di questo rapporto, lui non è un tenerone, ma a volte mi compre con la copertina di pile nella sua bella casina in ordine e profumata che è un piacere (il mio ex faceva dormire il cane tutto sporco nel letto con noi e io pur amando gli animali non potevo tollerarlo) e mi stringe. Ha 2 cagnoloni anche lui, sono la fine del mondo!! Li adoro, sono bravi, ubbidienti e simpatici e lui li tratta con grande affetto.

    Ho paura di questa persona così equilibrata in confronto a me, però quando sono in pace mi fa stare bene la sua compagnia. Dott. Brunelli, amici, può farmi bene una cosa del genere?

    Grazie a chi mi risponderà.

    Un forte abbraccio.

    Ari

    • Elisa Gennaio 29, 2013 at 7:27 pm

      Cara Arianna, forse se in qualche modo questo ragazzo ti attrae, l’unico modo per capire se fra voi può realmente nascere qualcosa di condivisibile da e tra entrambi, è provare per un pò ascoltando te stessa, le tue emozioni ed il tuo cuore e come questo va d’accordo con la tua mente. L’unico consiglio che personalmente mi sento di darti, è quello di non pensare – seppure la Provvidenza è infinita – di “guarire” dai tuoi mali d’amore (è un consiglio per me valido in generale, non solo per te)passando da un ragazzo ad un altro, che all’inizio ti sembra migliore, per poi ripetere questa cosa nuovamente con eventuali nuove ferite che potrebbero ampliare quelle già presenti in te. Voglio dire, non stare mai con uno solo per non “pensare dolorosamente” all’altro e sfuggire ad un dolore che comunque devi affrontare per crescere ed aprirti all’amore vero come è tuo diritto alla tua giovane età. Inoltre, la tua famiglia potrai farla con l’uomo che amerai e dal quale sarai riamata e con il quale condividerete questo sogno comune; abbandona l’ altro, anche se richiede uno sforzo grande, che appartiene al passato e purtroppo, sembrerebbe, solo alla tua fantasia, per aprire invece il tuo cuore ed il tuo pensiero, che hanno bisogno, come forse inizi a capire, di nuovi “spazi” aperti e liberi per co-costruire qualcosa di bello e positivo, con chi con lo stesso tuo amore e bisogno d’amore, vuole farlo con te . Come ad es. dedicarsi all’ “arte” di costruire una bella famiglia. Te lo auguro davvero, con tutto il cuore.

      Un dolce abbraccio
      Elisa

      • Arianna Gennaio 31, 2013 at 1:09 pm

        Elisa Cara,

        è così difficile. Fa così male lasciarlo andare, mi sento così sola, è così apatica questa vita…..Sì..mi sto rassegnando ma…fa così male……tanto tanto male. Vorrei trovare la pace, un’ora, un giorno, un attimo……ho il magone in gola, sembra che la vita sia distrutta…

  7. patrizia Gennaio 24, 2013 at 3:07 pm

    Da cinque mesi sono sola, dopo nove anni di relazione così simile a tutte le vostre da non dover nemmeno descriverne la follia. La pazzia, paura, incredulità, sofferenza, ossessione che aveva provocato in me il vivere questo rapporto. Come da copione sono stata scaricata nel momento in cui non mi sono prestata ad un “aiuto” talmente lesivo della mia dignità di persona, da non essere accettabile. Alla mia ribellione è seguita la mia eliminazione. Chiuso. Stop. “non possiamo vederci nè sentirci” e così è stato.
    Ho aspettato, pensando fosse impossibile anche per lui un distacco definitivo, ho guardato il telefono mille volte al giorno, la mail pure. Nulla, nove anni spariti nel nulla. Dalla rabbia sono passata alla tristezza, al senso di colpa, ma per la prima volta non l’ho inseguito. Per la prima volta mi sono data ragione da sola. Mille volte mi ero rimangiata orgoglio, dignità, ragioni. Mille volte mi sono lasciata confondere dal suo colpevolizzarmi di ogni cosa, dalle bugie, dalle promesse finte. Ho creduto all’impossibile, contro l’evidenza dei fatti che parlavano da soli. Ho creduto di essere malata, fuori di testa, ho creduto a quello che lui mi faceva credere. Più lo inseguivo più perdevo terreno con me stessa, e nella nostra storia. Ma questa volta, forse perchè da tempo avevo capito, forse perchè avevo davvero toccato il fondo troppe volte ed ogni volta era più in basso, ho lasciato le cose così come le aveva messe lui.
    Mi manca da morire. Mi mancano i suoi lati “buoni”, la sua voce, e so che mi manca un’illusione.
    Perchè la persona che credevo di amare è un personaggio che veste i panni più utili nel momento e con chiunque, dall’uomo superiore che crede di essere alla vittima di destini avversi, dall’uomo di potere all’imprenditore incompreso, dal padre padrone al marito infelice, dal seduttore senza confronti all’uomo “molestato” , dall’amico al peggior nemico della stessa persona, dal titolare simpatico e amichevole al despota autoritario e offensivo,da euforico a depresso nel giro di un nulla, da affarista a perennemente truffato..tutto ed il contrario di tutto in una girandola continua.
    Ma è solo un bambino terrorizzato travestito da sessantenne esperto e cinico.
    Dopo cinque mesi è passata la rabbia, lo sgomento, la voglia di rivalsa . Posso pensare a quello che è stato senza dolore, senza troppa nostalgia e – rispetto a certe “recite” con un sorriso.
    Voglio bene e provo pena per quel bambino che teme l’imbarazzo, che non vuole essere rimproverato, che ritiene un diritto rubare ciò che gli piace. Ma ora so che non è compito mio crescerlo, educarlo, cercare di renderlo felice.
    Ora so che tutti i giorni e le notti trascorsi a chiedermi come fosse possibile, come potesse non accorgersi del male che mi faceva, di quanto fosse distruttivo il suo comportamento, illogiche le sue parole, ambigui i comportamenti avevano una sola risposta. Non ci arriva. Non sa cosa sia l’altro,non gli importa proprio e -non vuole essere una giustificazione !! – non ha i mezzi per capire che io non sono solo una funzione utile. Non sono solo uno dei mille pulsanti che accende e spegne per ottenere luce.
    E non ho più voglia di spiegarglielo.
    Mi ha cercata un mese fa, piangendo, chiamandomi amore, che aveva tanta voglia di vedermi, di parlare, e mentre il mio cuore andava in pezzi dalla voglia di accettare, il mio corpo gridava aiuto. Sentivo fisicamente la paura, la tensione, come se dovessi affrontare di nuovo tutta la lotta degli ultimi anni. E gli ho risposto che non voglio più stare male. Mi ha salutata dicendo che ne avremmo riparlato al telefono nei giorni successivi.. “ti chiamo nei prossimi giorni”ma ovviamente non l’ha fatto. E va bene così.
    Cerco di lasciar andare le cose e difendo me stessa. Cerco di consolarmi quando sono triste, di coccolarmi se sono a terra.. di sostenermi dicendomi che sto facendo passi avanti. Ma per fare questo ho bisogno di tenerlo lontano.
    Passo giorni nei quali fatico a staccarmi dal suo pensiero, altri nei quali riesco a distrarmi più facilmente, ma in generale sono grata di non provare più quella disperazione cieca, senza fine che vivevo fino a non molto tempo fa. Ed è una cosa che mi dà la forza di andare avanti, un giorno alla volta, adattandomi alla forza che ho in quel momento. Il tempo che dedicavo a lui, ai suoi problemi, al suo richiedere attenzione costante, allo stare nei suoi orari, al correre se decideva un incontro, a quel pensiero ossessivo anche quando non c’era (anzi, nelle assenze era più presente che mai perchè prendevano corpo tutte le paure che “casualmente” provocava con allusioni, mezze parole, sottintesi, bugie palesi, revisioni di realtà , riferimenti non chiari, ecc.ecc….)lo dedico a me stessa, alla mia casa.
    Ho ricominciato a respirare bene, sono meno stanca, meno tesa, più lucida. E vedo domani, la possibilità di vivere in modo diverso la mia vita. Non so ancora bene come, ma so che non sarà sospesa ed immobile come lo è stata in questi anni.
    Se mi guardo indietro non ho rimpianti. Dovevo incontrarlo, era un destino. Un pezzo indispensabile del mio percorso, del mio diventare adulta anche se in età matura, quella persona sana che spero di poter essere e che certamente non ero, presa dal mio bisogno di essere più forte, più brava, più tollerante, più amorevole, più disponibile, più qualsiasi cosa, così da meritare amore. Amore da morire…
    Un’ultima cosa..
    grazie a tutti voi, compagni in questo strano e difficile viaggio. Per tutte le volte che mi sono riconosciuta nelle vostre parole ed ho provato la “fame” di sollevare me stessa e tutti noi da questa condizione dolorosa. E sopratutto grazie a Lei dott. Brunelli.
    Per la pazienza, per le informazioni, per avermi spinta con dura tenerezza verso una terapia, quando -disperata- raccontavo la mia storia in questo meraviglioso sito.
    Lei è stato la prima mano tesa e – idealmente – l’ho afferrata.
    Un abbraccio a tutti..

    • Pier Pietro Brunelli Gennaio 26, 2013 at 12:12 pm

      Cara Patrizia e cari amici e amiche, vi ricordo che i traumi sentimentali, sono traumi dell’anima… psiche vuol dire ‘anima’… la parola ‘psicoterapia’ dal greco vuol dire ‘servire l’anima’… insoma è una questiona davvero naturale usare le cure giuste laddove c’è stata una ferit , un trauma… e quindi fa bene avere un sotegno psicoterapeutico per detraumatizzare l’anima, è normale, bisogna anche prenderla così, con fiducia verso la terapia… come dire, ho subito una frattura, o un’altro danno fisico, e allor lo curo e le cure ci sono… come un ascesso dentario e allora vado dal dentista… lo so che fa male e che è un fastidio, ma è anche la via giusta… inoltre la differenza tra terapia della slute fisica e terapia dell’anima consiste anche nel fatto che la prima ripara solo un danno, mentre la seconda è anche un investimento che fa crescere, che nutre, che trasforma, che può portare addirittura a trarre da un male subito un’elaborazione che porta al bene, persino a vantaggi… a trasformare il male in bene, ed è questo che dobbiamo fare con ogni mezzo sicuro, da soli e con il sostegno giusto…
      Un caro saluto con solidarietà
      P.B.

    • Fabri Gennaio 27, 2013 at 12:03 pm

      Salve a tutti.. volevo precisare che nel mio precedente post, ho dato del tu semplicemente perchè stavo rispondendo a Francesca, del tu nel senso di condivisione dei nostri mali e per dimostrare più vicinanza e calore nei confronti di Francesca ma anche di tutti coloro, qui in questo forum, che hanno il coraggio di esternare le sofferenze arrecate da questi “freddi individui”.
      Colgo l’occasione per ringraziare il dott. Brunelli per la sua risposta e mi scuso con lui per il modo con cui ho cercato di esternare i miei dolori! Appunto dando del tu!

      Detto questo vorrei fare una domanda che credo interessi a tutti..
      Sappiamo bene, anche grazie a questo forum, che per “ricominciare” dobbiamo “staccare la spina” interrompere le comunicazioni in modo repentino, un taglio netto e dare indietro tutto il silenzio e il distacco che ci sono stati inflitti, non avendo nessuna colpa se non quella di saper amare!

      Ma la domanda è: cosa prova dentro di se il “vampiro” quando si accorge che la sua vittima ha allargato le sbarre e sta tentando e riuscendo ad evadere da lei/lui per rivedere il sole e di respirare aria fresca? Con un gesto così forte, forse inaspettato dall’aggressore, come appunto una chiusura netta, cosa succede nella testa di questi individui che se ne vanno in giro indisturbati e impuniti a far del male al prossimo? Soffrono o gli scivola addosso come pioggia su un impermeabile e passano semplicemente al sedurre la prossima vittima? Insomma.. quali sono le scelte giuste da fare per ridare un po di equilibrio al nostro “io” anche come autostima? Certo non si deve mai augurare dolore al prossimo ma credo che certe persone dato che sono così capaci di ferire sentendosi superiori e non provando neppure senso di colpa, debbano provare cosa significa un abbandono VERO, e mi interessava sapere cosa provano a loro volta sentendosi messi così fortemente da parte da chi fino a poco tempo fa li vedeva come unici esseri da desiderare e amare!
      Grazie a tutti gli utenti di questo forum e.. forza!
      Fabri

      • alessandra Gennaio 29, 2013 at 11:42 pm

        ciao Fabrizio, ti parlo per quello che la mia esperienza mi ha insegnato. Nella mia vita per fortuna ne ho incontrato uno solo, in un momento in cui ero molto fragile e mi ha distrutto la vita per quasi sette anni. TI chiedi se soffrono? secondo me loro internamente soffrono sempre, sono depressi, infelici e rancorosi. SI sentono sempre come se avessero una sindrome da risarcimento e non sono mai soddisfatti di come e quanto il mondo li risarcisce per cio’ che non hanno o gli è stato tolto. Quando poi si accorgono che chi li amava da morire riesce a liberarsi allora si riempiono di rabbia (questo è quanto è successo a me almeno) e anche se hanno una nuova persona, cosa che accade quasi SEMPRE, non accettano di essere smascherati e allontanati, insomma non sopportano che chi li ha fatti sentire indispensabili di colpo mostri di non avere più bisogno di loro. Loro soffrono per l’indipendenza dell’altro, ma non di dolore, solo perchè loro fondano le loro certezze interiori sulla dipendenza psicologica altrui. La dipendenza e l’attaccamento gli riflette come in uno specchio la loro finta superiorità e vanno fuori di testa quando lo specchio della regina si rompe o cambia disco. sicuramente dal loro punto di vista è sofferenza, ma solo strumentale, non come la nostra. Loro, fondando la loro identità sull’uso degli altri e la loro sottomissione, quando questa viene a mancare perdono un mattone della loro struttura, quindi stanno male. ma dura poco, perchè sta sicuro che per loro, quando finisce una storia, ne inizia all’istante un’altra. e non in modo graduale, come sarebbe normale, ma all’insegna della manipolazione, la fagocitazione e lo sfruttamento. questa è la mia esperienza e spero di esserti stata di aiuto. e poi, alla fine, che te ne importa caro fabrizio. pensa a star meglio tu. Per loro, la condanna è non amare, è essere schiavi di un meccanismo diabolico per cui hanno bisogno di uno specchio positivo che gli rimandi una bella immagine ma questo specchio positivo deve essere necessariamente innamorato, quindi alla lunga chiede. Loro odiano la loro dipendenza perchè sanno di non essere coesi e strutturati e di conseguenza odiano quindi chi li ama e li rende qualcuno o qualcosa. Pero’ ne hanno bisogno, non possono farne a meno per esistere, per accettarsi. L’oggetto amato da un lato gli serve dall’altro, proprio perchè gli serve è una prova quotidiana della loro debolezza, del loro non esistere. TI PARE UNA INFELICITA’ DA POCO? FORZA FABRIZIO!

      • Sisi Gennaio 30, 2013 at 11:34 am

        Caro Fabri, non saprei rispondere con precisione a questa domanda, ma credo che esista la legge dell’equilibrio nella vita e che, se pur con tempi assai diversi per ognuno, si vada prima o poi a sperimentare la propria umanità, la propria condizione umana. Seguendo questa mia personale premessa, certamente si può andare a sperimentare sulla propria pelle (corpo e psiche) ciò che l’insensibilità di uno ha prodotto nell’altro in una dinamica che si potrebbe anche avvicinare alla “legge del contrappasso” che può infliggere esperienze ribaltate di espiazione. Questo può essere rincuorante da una parte(mi riferisco ai torti subiti), in alcuni momenti e una sorta di rinforzo della coscienza dall’altra, a fare del nostro meglio per fare del bene agli esseri viventi, riconoscendo loro un’anima un sentire che va apprezzato e rispettato. Ma prima forse occorre sentire su di sè quell’anima, quel sentire e quel rispetto, così ci pensa la legge dell’equilibrio della vita. Non credo che da adulti(maturati) l’esperienza dell’abbandono sia irrimediabilmente terribile, anzi credo che riuscire a lasciare andare guarisca il trauma dell’abbandono sia nell’abbandonato su due piedi, sia nell’abbandonante che per ragioni sue(quando la via del dialogo non è perseguibile, però sempre attinenti al tipo di relazione) ha preso questa decisione. Ma escludo da questo discorso gli abbandoni repentini o graduali agiti per manipolare o “fatti apposta per..”Quelli sono ancora patorelazione. Ti ringrazio per avere posto questi argomenti interessanti sull’abbandono e che possono aprire un dibattito condiviso, come chiedi. Per il resto e tolti i momenti di rabbia ai quali fortunatamente concedo di dare spazio con mie care persone e che non giudicano l’odio, il rancore e il bisogno di vendetta, pensare all’altro che mi ha fatto soffrire, in un qualsiasi stato di sofferenza, mi fa soffrire a mia volta e comunque, proprio perché di mezzo c’è l’umanità e per fortuna che c’è questa benedetta sofferenza! Poi mi sposto però e sento sempre più chiaramente che ho bisogno di concentrarmi sulla mia vita e sul mio cammino. Grazie per la domanda.
        Un abbraccio

      • Sisi Gennaio 30, 2013 at 1:23 pm

        …Frabri, dimenticavo di dirti un’ ultima cosa importante rispetto ad una tua affermazione:

        Sappiamo bene, anche grazie a questo forum, che per “ricominciare” dobbiamo “staccare la spina” interrompere le comunicazioni in modo repentino, un taglio netto e dare indietro tutto il silenzio e il distacco che ci sono stati inflitti, non avendo nessuna colpa se non quella di saper amare!

        Ecco, io non mi ritrovo d’accordo in assoluto con questa rappresentazione delle cose per quello che ti ho detto nell’altro post. Non credo che il sentimento di fondo di questo forum sia di insegnare alle persone a dare tagli netti e repentini nei rapporti in generale se pure con narcisisti spiccati, così come personalmente non ritengo che l’unica colpa sia quello di avere amato( che mi pare particolarmente presuntuoso e irrealistico ), ma semmai parlerei di responsabilità personale e piena nell’avere scambiato per relazione affettiva o d’amore una relazione sbagliata e patologica. E infatti si soffre dall’inizio all’ultimo per questo e forse un pò di dispiacere rimarrà sempre come traccia nel ricordo. Ma credo anche che dopo tutto sia giusto così, forse è da mettere così nel giusto posto dentro alla tavolozza dei colori, serve per dipingere più fedelmente altri nuovi paesaggi che si apriranno davanti a noi. Credo sia bene che i colori dell’esperienza ci siano tutti e conservati con cura.
        Grazie ancora.

      • Fabri Gennaio 31, 2013 at 9:54 am

        Avete pienamente ragione, il giusto e lo sbagliato sta dentro ognuno di noi.. e se ci siamo fatti catturare da quella persona che è totalmente differente da noi un motivo c’è.. quindi dobbiamo prendercene le nostre responsabilità.. è solo poco più di un mese che l’ho allontanata dopo 5 anni e a volte capita di avere momenti di rabbia nel ripensare a tutto il male subito.. Trovo giusto e corretto dedicarsi a noi stessi per migliorare, per noi e per gli altri e mettere alle spalle queste cose negative e anzi cercare di usarle a nostro beneficio, avendo assimilato che nella vita può capitare di inciampare così drasticamente. Per quanto riguarda il chiudere definitivamente e tagliare le comunicazioni, oltre ad aver letto le conferme in molti post a riguardo anche su altri forum, ho proprio sentito dentro di me questa unica via d’uscita, che mi ha dato subito forza e voglia di ricominciare da zero! Un grande in bocca al lupo a tutti…

  8. Stefy Gennaio 23, 2013 at 10:15 pm

    Buonasera a tutti ,
    mi ritrovo dopo parecchio tempo di silenzio , a riscrivere per ridarmi un pò di ossigeno …. la mia storia è un copia- incolla di tante storie lette qui , la rabbia , la sofferenza, la paura , lo sconforto , la voglia di rinascere , le paure da sconfiggere, l’autostima da recuperare e quella luce in fondo al tunnel che sembra non arrivare mai …
    Una lunga storia la mia , decisamente troppo lunga visto che qualitativamente ha lasciato ben pochi ricordi , ma piuttosto profonde insoddisfazioni, frustrazioni causate dalla sua totale mancanza di empatia , dalla sua incapacità di condivisione . Mi ha per anni giudicata , poco stimata , coalizzato con la madre per la quale ha una venerazione spietata e con la quale riesce a far uscire una dolcezza che a me è non ha mai dato . Seduto sul suo piedistallo sostenuto da un patrimonio che ha sempre tenuto lontano da me, qui riversa ogni sua energia per moltiplicarlo , permettendosi di condurre una vita agiata senza lavorare . Io in piedi dalle sei di ogni mattina , affronto la vita contando sul mio lavoro e solo su me stessa , perchè è giusto così e me ne convinco .
    Nasce una bimba che ora ha dodici anni, e che è l’unica fonte di energia che mi rimane in questa che non è più casa mia , in questa che non è una famiglia , in questa disarmonia che quotidianamente ingoio e che è tangibile in ogni gesto da quando , finalmente decido di alzare il macete e finire questa farsa .
    Se nulla accade per caso , il segnale mi arriva da un tradimento , ostentato e sventolato davanti al mio naso come un trofeo . Che soddisfazione immensa leggo sul suo viso in quei giorni , dove al mio tentativo di chiedere spiegazioni mi viene detto che la colpa e mia , ancora una volta la colpa è mia . Stavolta ereggo uno scudo , consapevole che ho condiviso questa mia parte di vita con un mostro e che a questo mostro ho regalato tanto di me troppo , ho perdonato e giustificato tutto .
    Mia figlia assiste e respira quest’aria assurda , mi prendo a cuore il suo disagio , mentre per il padre sono tutte stronzate .
    Inizio una battaglia legale , ma se potessi contare su maggiori risorse economiche sarei già altrove . Conviviamo e pertanto il tutto va in mano al Tribunale dei Minori .
    L’Udienza è a settembre ed in agosto lui tenta il riavvicinamento tattico , si allentano le tensioni; mi dice che la sua storia con l’altra è finita e che mai ci aveva creduto …bugie bugie e solo bugie …. Un freddo e formale breve cenno su quanto accaduto e per lui tutto finisce li . Io dentro so che sta definendo la cosa come fosse una sorta di trattativa economica e così è : vuole convincermi a mettere una pietra sopra per evitare il mantenimento .
    Tentenno per stanchezza ma anche perché , profondamente delusa credo di intravedere un cambiamento che in realtà non c’è . Tutto come prima , lui pensa a se stesso , non cerca un lavoro , passa le giornate in palestra o chissà dove mentre io mi danno tra lavoro , spesa , gestione della casa e della figlia . Malgrado tutto so che una cosa dentro me è cambiata : gli occhi , i miei occhi sono cambiati , l’immagine riflessa quando lo guardo è quella di uno sconosciuto . Quindi incalzo , si va in Tribunale .
    Qui esce il meglio di se , si affida ad una vicina per farso consigliare un Avvocato , ma ancora più assurdo le da letteralmente in mano copia del ricorso perché lei si propone di fare da tramite .
    Alla vigilia dell’udienza vicina , mamma , sorella e lui si ritrovano per “discutere la cosa “ mentre io sola sul divano mi aggrappo ai sorrisi di mia figlia e ingoio il veleno più letale che c’è .
    Lui si presenta con la sua solita boria e con il Rolex ben lucidato al polso , dichiara , tramite il suo Avvocato , al Giudice di essere senza reddito e se io non voglio rimanere con lui, il problema è solo mio : me ne posso andare tanto la figlia può crescerla sua madre !
    Inorridita ma per nulla sorpresa , comunico con calma le mie ragioni . Il giudice chiede l’intervento di un CTU per decidere .
    Mi tremano le gambe , perchè chiede un supporto quando è palese che quest’uomo non può fare una richiesta simile ? Quando è altrattanto chiaro che il mio intento non è di speculare sulla separazione ma semmai di richiedere il giusto e di mettere fine ad un distorto modello familiare nel quale mia figlia sta screscendo ?
    Non posso che arrendermi a quanto deciso e lascio trascorrere di nuovo il tempo nell’attesa che questo incontro con in CTU arrivi …. I primi di dicembre lui mi comunica che parte per Cuba con una tranquillità spaventosa , e ancora comunque convinto che il nostro amore rinascerà , questione di tempo … Tuttavia non parla , non dialoga , dedica tutto il tempo a se stesso la sua parte migliore a madre sorella e amici .
    Per noi i silenzi pesanti , le polemiche , qualche bestemmia
    Quando parte, io vivo è la settimana più bella di questo periodo : io e mia figlia sole …. una serenità incredibile . Sono certa che se potessi chiudere dall’oggi al domani con quest’uomo io rinascerei il giorno stesso . Non mi mancherebbe , non lo cercherei anzi avrei la stessa sensazione di liberazione che si prova dopo aver estirpato una verruca dalla pianta del piede !
    Arriva il NATALE e la sua anima sembra di nuovo “rifiorire”…. dura qualche giorno poi all’improvviso freddezza , mi ignora totalmente Si dedica alla mamma e alla sorella , loro sono la sua famiglia , quella da accudire , quella da gestire, quella da difendere , quella a cui dedicare i suoi sorrisi .
    Io ormai sono un personaggio “scomodo”; soprattutto da quando un anno fa la madre di lui mi ha presa per i capelli dandomi della mantenuta e gridandomi in faccia che suo figlio faceva bene ad avere un’altra donna! Io la cancello definitivamente pura avendole dimostrato rispetto per anni . Ovviamente questo episodio non può essere ignorato da parte di lui che oreso in contropiede la difende dicendomi che 2la gente giudica “ , poi nei momenti di buonismo ammette l’assurdità del gesto , ma a me nessuno chiede scusa
    Manca una settimana all’incontro con il CTU , e sono crollata . Ho pensato di rassegnarmi , lasciar perdere tutto quanto e spegnermi in questo inferno ….non credo al mio avvocato , al CTU di parte che mi ha voluto affiancare , vedo inganno ovunque e temo solo che tutti quanti vogliano guadagnare sui miei problemi , e credetemi che tutto quando ha un costo non indifferente .
    Stasera mi sono rimessa a leggere quello queste testimonianze e mi hanno fatta render conto che io non sono vittima di lui, chiunque egli sia narciso , bugiardo , pazzo , immaturo , privo di sentimenti ….ma piuttosto vittima delle mie stesse paure ! Apro un varco nella fitta nebbia che ancora non mi fa vedere bene una via d’uscita e a fatica mi rimetto in piedi ; mi sono presa la testa fra le mani e vi ho letto tanta tristezza , troppa tristezza , nessuno può e deve ridurmi così .
    Devo e voglio ritrovare quella energia positiva che so mi permette di affrontare tutto quanto con maggior fiducia . e se è vero che la positività lancia segnali che poi tornano spero un giorno di poter dire che finalmente il mio incubo è finito e poter ricominciare a vivere dignitosamente …ma tutto questo non lo devo solo pensare ma devo farlo mio ….
    …… un abbraccio a tutti di cuore , un cuore sfinito ma che ancora batte .

    • Pier Pietro Brunelli Gennaio 23, 2013 at 11:30 pm

      Forza Stefy, si ricordi sempre che in molti davvero passano per queste vicende dolorose, ma anche che in molti ne escono più forti, più consapevoli. E’ così, dopo la notte viene l’Alba, ma bisogna essere forti, avere pazienza, credere in un concetto superiore di Amore e di Bene, allora le forze buone dentro e intorno a noi ci potranno aiutare. Il segreto è dentro di noi, nel risveglio di un’energia sopita o captata dalla negatività, dobbiamo fare in modo che, con ogni mezzo buono, questa energia si rivitalizza e allora prevarrà il bene e ciò che è giusto. E’ una sfida della vita, per renderci migliori, la prenda così e vedrà che le cose andranno per il meglio.

    • Lulù Gennaio 25, 2013 at 9:47 pm

      No,Stefy no,non crollare devi essere forte e determinata,non ti piegare alla paura.Pensa che vita ti può aspettare se per stanchezza o per paura del domani decidessi di rimanere con lui e per quanto poi? Ormai l hai smascherato e questo lui te lo farebbe pagare.Sarebbe solo trascinare le sofferenze per arrivare alla medesima conclusione.Come fa a chiedere l affidamento della figlia se ha dichiarato di non lavorare e perchè poi farla crescere con la nonna se c è una madre affidabile?Ti vuol mettere paura per farti crollare e poi? Una volta mostrata la tua debolezza, continuerebbe tranquillamente a comportarsi come tu hai descritto,è questo che il tuo cuore desidera?Scusa la mia franchezza e disillusione ma questo genere di uomini non cambiano,non si scusano,non apprezzano il perdono anzi lo prendono come un segno di debolezza e accettazione.Il mio mi ha detto che dopo tanti perdoni pensava che io avessi capito e silenziosamente accettato,in fin dei conti non mi faceva mancare nulla sia in casa che a letto,lui faceva il suo dovere, le sue erano distrazioni senza importanza,che gli vuoi dire ad un uomo così? Concludi dicendo che vuoi ritrovare l energia e la dignità,se questo che il tuo cuore ti reclama,la scelta l ha fatta lui per te,ascoltalo,va dove ti porta lui! un abbraccio forte forte! Lulù

    • Anonimo Gennaio 26, 2013 at 8:38 am

      DICI:”Alla vigilia dell’udienza vicina , mamma , sorella e lui si ritrovano per “discutere la cosa “ mentre io sola sul divano (POVERETTA, PATETICA BELLA ADDORMENTATA!…) mi aggrappo ai sorrisi di mia figlia (E POVERA FIGLIOLA!…) e ingoio il veleno più letale che c’è (L’ODIO? LA VENDETTA? LA RABBIA?…)”.- ECCO, CARA STEFY, QUESTO MOMENTO DOVEVA DARTI, SECONDO ME, LA SCROLLATA DEFINITIVA…MA ANCORA SOPPORTI, COME UNA MARTIRE…PERCHE’ TI CREDI, TI SENTI UNA MARTIRE! MA NON LO SEI… – DALLE TUE PAROLE IL FATTORE ECONOMICO E’ MOOOOLTO IMPORTANTE, TROPPO IMPORTANTE PER TE: EH…TUTTI QUEI SOLDI CHE LUI NON DIVIDE CON TE…-
      MA GUARDA PER ESSERE LIBERA DEVI LASCIARE ANDARE …. E COSI’ LIBERERAI ANCHE TUA FIGLIA!
      CIAO E AUGURI
      GILIOLA

      • Sisi Gennaio 26, 2013 at 2:28 pm

        Per mia esperienza le persone mooolte interassate ai soldi non si legano ai narcisisti avari, ma vanno dove sanno di ottenerlo e se si sbagliano, hanno una spia in più rispetto al resto per andarsene prontamente, come tarda il risultato atteso. Se si tratta invece della situazione terribile, come quella di Stefy, beh, il caso mi pare notevolmente diverso(ed è una sfortuna anche non essere minimamente attaccati ai soldi, come invece tristamente mi appare da ciò che dice). Quello che Stefy ha spiegato molto chiaramente è che le sembra di vivere in una casa che non è la sua, nella quotidianità, dove i componenti della famiglia, che sembra molto di più un “clan” che altro, le danno addosso a più non posso e si coalizzano tra loro contro di lei per riaffermare il potere del “clan”. Trovarsi a vivere la parte del capro espiatorio non è affatto un’esperienza simpatica, ma capisco che sarebbe da provare “in vivo” per comprenderla meglio, almeno un pochino. Volutamente dico un poco, perchè può essere molto dannoso per la salute e per venirne fuori ci vogliono proprio i controcoglioni ed è una cosa molto diversa che venire fuori da una relazione narcisistica a due, che già come sembra da tutte le testimonianze è piuttosto infernale. Concordo sul fatto che avere un lavoro sia un’ottima base di partenza, ma qui occorre più che mai l’aiuto terapeutico, proprio perchè bisogna guadagnare lucidità e sostegno per organizzare bene l’uscita per un nuovo inizio e spero che Stefy abbia provveduto in questo senso. Quindi oltre la relazione narcisistica ci sono anche altre dinamiche che la colpiscono, mobbing? chissà, ma potrebbe. Molto spesso l’incapacità protratta o momentanea di chi subisce il tutto è proprio l’effetto di queste dinamiche, (tra l’altro vorrei osservare che chi subisce per il quieto vivere è molto più portato a sprecare per il bene comune tutti i suoi soldi piuttosto che chiedere sapendo che si verrebbe umiliati per averlo fatto, perché già successo ripetutamente). Capisco che dall’esterno si possa provare una patetica sensazione angosciante dovuta alla complessità della situazione, ma si potrebbe iniziare per capire meglio e se può servire, informandosi , ad esempio su un fenomeno che esiste in natura, chiamato “Kindling” e di come questo fenomeno agisca nel tempo sul funzionamento di chi ne viene colpito.
        Un saluto a tutti e uno particolare a Stefy

        • Pier Pietro Brunelli Gennaio 29, 2013 at 5:40 pm

          Gentile Sisi, in che senso parli di ‘kindling’? E’ un termine inerente alle crisi convulsive nell’ epilessia, o indotte in determinate condizioni…? A cosa tu lo riferisci?

      • Sisi Gennaio 29, 2013 at 10:20 pm

        Un saluto a tutti
        Caro Dott. Brunelli e cara Elisa, cerco di rispondere al meglio alla vostra domanda che trova sicuramente dei collegamenti con quanto accennato da voi circa il legame con le crisi convulsive sottolineate dal dott. Brunelli e l’effetto “propagazione” della iperstimolazione citata da Elisa. A quanto mi risulta il fenomeno del “Kindling” è legato al ruolo negativo dei fattori neurotrofici(sono fattori che conservano le nostre cellule cerebrali, ma che possono anche essere interpretati al contrario e fare attivare il processo di distruzione neuronale). Possono determinare quindi fenomeni neurodegenerativi e portare alla genesi di crisi convulsive a livello cellulare (neuroni), indotte da stimolazioni subliminali elettriche o chimiche interne o esterne (un esempio sono le relazioni assai disturbate a due o dei sistemi più ampi) , innocue se prese singolarmente. Le crisi convulsive non risultano essere attinenti solo a malattie come l’epilessia, o come cita Elisa nel rapido sviluppo della ciclicità nel Disturbo Bipolare, ma anche legate a vari disturbi affettivi che generano ansia e depressione, ma che tendono nel tempo ad aggravarsi se non ci si sottrae al più presto a questi stimoli. Gli eventi “Trigger” ovvero stimoli nocivi, che si agganciano a stimoli simili vissuti già precedentemente, possono ricomparire in veste molto spesso e soprsattutto subliminale(e il fenomeno spiega anche la potenza della violenza psicologica coatta), tali da non essere sul momento riconosciuti dal soggetto, se non dopo continue e continuate esposizioni goccia a goccia, ma il meccanismo interno di degenerazione neuronale(crisi convulsive delle cellule) è già stato messo in atto e questo potrebbe spiegare la “cristallizzazione” e il senso di arrendevole impotenza che si esprime anche come forma di resistenza della persona/bersaglio alle cure e al cambiamento. Ho citato questo fenomeno soprattutto perché molte volte il senso di impotenza e la mancanza di strategie d’azione delle persone bersaglio di questi agenti, possono venire, a mio parere confusi con una motivazione malsana e sotterranea a voler restare nella situazione che si comprende essere nociva. Scusate la rapidità della risposta.
        Un saluto a tutti

    • GIL Gennaio 26, 2013 at 8:43 am

      se hai un lavoro e puoi vivere tu e tua figlia, pur con sacrifici…., lascia tutto e pensa per te! o ami forse troppo il SUO denaro?…
      non vedi che che lui e la sua famiglia ti prende in giro, nel diabolico nome del denaro e dell’egoismo??
      svegliati, bella addormentata…o tua figlia fara’ la tua stessa fine! fallo ANCHE
      per lei!
      ciao e auguri!
      giliola

      • Elisa Gennaio 29, 2013 at 6:46 pm

        Cara Sisi, molto interessante il fenomeno che hai citato; per quanto ne so, oltre che al fenomeno dell’epilessia esso si riferisce anche ed in particolare a studi in corso sul bipolarismo che nato come fenomeno spontaneo, in forma depressiva o maniacale o ipomanicale, seppur curato, può successivamente ripresentarsi negli stessi individui in seguito ad eventi stressanti, definiti scientificamente eventi o stimoli “trigger” e ad ogni nuovo evento affettivamente ed emotivamente stressante e negativo, modificano ulteriormente la conduzione sia elettrica sia di molecole cerebrali tra i neuroni, molecole connesse all’umore sia troppo alto che troppo basso e rendendo progressivamente più difficoltoso intervenire con successo farmacologicamente su episodi successivi che automaticamente si scateneranno in seguito ad eventi anche di minore portata emozionale, collegabili ad eventi sia attuali che passati interni. Tali oscillazioni stimolate da eventi “trigger”, possono essere collegate anche a vissuti soggettivi di scissione affettiva tra emozioni e sentimenti diversi ed oscillanti estremamente dolorosi per la persona che li vive e che potrebbero, potenzialmente, se non curati sia farmacologicamente con anti-epilettici ed equilibratori dell’umore, che con la psicoterapia anche “cristallizzarsi”. Vi è anche una correlazione tra questo bipolarismo e l’epilessia e che è particolarmente allo studio nei bambini, per capire l’effetto “propagazione” della iperstimolazione cerebrale particolarmente da stimolazione esterna, che può sfociare in un attacco convulsivo, come anche nell’adulto, seppure fino a poco tempo fa non vi erano ancora risposte definitive. Non so se tu sai invece qualcosa di diverso e più specifico su questo problema, che mi piacerebbe nel caso particolarmente conoscere, data l’attinenza possibile coi problemi qui trattati.
        Ti ringrazio.
        Ciao
        Un abbraccio

        Elisa

  9. paola Gennaio 21, 2013 at 5:18 pm

    Vi lascio due mail della stessa persona…a distanza di due mesi l’una dall’altra.
    Questo e’ un vero manipolatore affettivo del web. Non era facile da individuare perchè nessuno pensa che una persona di una certa età si perda in sciocchezze simili….e poi chi agisce in modo pulito, pensa che il mondo le somigli.
    Vi faccio vedere come una persona chiude un gioco affettivo durato due anni. Credo si capisca dalle sue parole…quanto ci abbia giocato e pestato duro.
    On Wed, 7 Nov 2012 19:01:54

    Mi è piaciuto tantissimo parlarti, la tua voce come sempre, mi ha prodotto un benessere inimmaginabile, ma poi è calato il buio, mi hai spento, non è colpa tua, è sicuramente il mio modo di vedere o non vedere le cose. Adesso mi sento un essere inutile, reduce da una serie di schiaffi che avrei voluto fossero carezze, ma, ripeto non è colpa tua, ma della mia incapacità a gestire questa cosa come si dovrebbe. Mi sento ridicolo, anche un po’ scemo, per tutto ciò che ho scritto e detto e sognato in due anni. Non avrei dovuto affidarmi alla mia sensibilità, al mio volermi donare e “pretendere” un ritorno adeguato. Non ho mai pensato di cercare un’amante in te o, ancor peggio, un’avventura e basta. Adesso mi rendo conto anch’io che non c’è solo una distanza in chilometri a dividerci ma c’è quel che c’è sempre stato: ognuno legato per conto proprio! Devi perdonarmi se mi sono fatto prendere troppo dalla fantasia, dal sogno, dal desiderio, ma sei stata anche tu un po’ complice sin da subito e devi ammetterlo. M’è scappata qualche lacrima e me ne vergogno, non dovrei perché la ragione dovrebbe porre freno all’irruenza emotiva. Mi rifugio nella mia amata tristezza e solitudine cercando in tutti i modi di allontanare il più possibile quel sentimento inutile che mi si è radicato addosso e dentro… vorrei poterci non pensare più, ho sempre pensato che tu un giorno avresti potuto essere la mia donna, ma sono vecchio, adesso anche stanco…

    On Sun, 13 genn 2013 14:59

    Nulla, mai nulla di tutto ciò che ti ho detto nel corso di due anni è stato frutto di fantasia o di menzogne!

    Mai mai mai!

    Ti scongiuro, te lo chiedo dal più profondo dell’anima, non continuare a pensare di me ciò che non sono stato e che non sono, non continuare a seguire la strada dell’offesa perché m’infliggi un dolore terribile.

    Avevo deciso di non scriverti più, di non leggerti più perché non fai altro che mandarmi messaggi offensivi. Carte da poker, coccinella, e poi, quel brano musicale su cui scrivi “le gambe tra le braccia” eccitando il tuo ammiratore di sempre!

    L’esperienza che ho avuto con te è stata troppo bella, meravigliosa, inimmaginabile, ma l’hai trasformata in un finale che non merita nessun essere umano, neppure una bestia! Quelle ultime parole in cui mi accusavi d’averti fatto perdere due ore al telefono e per giunta in ufficio, quando invece pensavo il contrario, sono delle sbarre di una prigione che non potrà mai più aprirsi. E non solo questo, c’è tanto altro di tuo offensivo che non mi decido a cancellare ma che farò quanto prima per non soffrire ancora. Può darsi che abbia anch’io delle colpe, che abbia detto cose a te non piacevoli (ma solo dal tuo punto di vista) ma c’è stata in me sempre la buona fede, forse anche un po’ di ingenuità, ma mai con cattiveria come invece le tue “azioni”.

    Perciò, ti prego, io resto in silenzio per sempre ma tu non insultarmi ancora, anzi fa il possibile perché possa star bene in salute e con lo spirito che è sempre stata la mia volontà. Non deridermi per ciò che ho scritto per te perchè è sacro! Non voleranno mai dalla finestra le mie parole ma resteranno per sempre nel mio cuore. Non so perché dal due di picche sei passata l’asso di cuori, forse indirizzato al tuo ammiratore di sempre, lo capisco. Sappi che non ho e non avrò mai donne a cui dire parole come le ho dette a te, ho chiuso con le donne, (ed un po’ ho chiuso anche con me stesso). Tu non sei stata l’ultima, ma L’UNICA!

    TI PREGO DI NON RISPONDERMI PERCHE’ GIA’ SO COSA MI DIRESTI, DUNQUE NON SPRECARTI!

    ANCHE PERCHE’ NON AVRO’ MODO DI LEGGERTI, BLOCCO IL TUO MITTENTE E LE TUE MAIL SARANNO CANCELLATE PRIMA ANCORA CHE POSSA LEGGERLE!

  10. francesca Gennaio 17, 2013 at 6:09 pm

    sono inciampata in questo sito, più o meno per caso. sto infatti scrivendo la mia tesi sulla manipolazione affettiva.
    gli occhi mi sono caduti sui primi due commenti e leggendo, sorridevo e mi amareggiavo allo stesso tempo; tutte storie identiche, tutte con gli stesse meccanismi; tutte esattamente come la mia. con un uomo insofferente alla mia presenza la maggior parte delle volte. che spariva per ore, e poi “stava lavorando”. che non aveva rispetto di me e dei miei sentimenti. che per 4 anni mi ha criticata, mortificata, umiliata incrinando sempre più la mia autostima, riuscendo a farmi pensare che fosse l’unica persona al mondo in grado d’amarmi. un uomo che è riuscito ad isolarmi dai chiunque. anche da mia madre.
    un uomo che ho scoperto avere un’altra donna una settimana dopo aver preso una “pausa di riflessione”. una donna che, scoprendola in macchina con lui e guardandola in faccia, ho riconosciuto essere la sua “famosissima ex”, da lui odiata, svilita, derisa; la donna con cui conviveva 2 settimane dopo la nostra rottura; quella che in realtà, c’è sempre stata. quella che ho scoperto l’altro ieri, a quasi due anni dalla nostra separazione,essere la madre di suo figlio. un bambino di 4 anni. nato quindi, quando noi eravamo gia insieme da altrettanto tempo e nascosto per altri 2, fino all’altro giorno.
    vi scrivo questo perchè io ho pianto come voi. sono stata atterrita, non mi sono alzata dal letto per 2 mesi, dal peso sul cuore che sentivo dentro.ho creduto che il mondo fosse finito, che sarei rimasta sola per sempre e che non valeva la pena amare ancora. sono stata sola, COMPLETAMENTE, per un intero anno, con lui che saltuariamente tornava alla riscossa, senza mai voler lasciare la sua convivente. c’è stato il rischio di tornare in quel vortice, in quella spirale di dolore che ti affligge.
    è difficile, si puo spiegare in un milione di modi, ma alla fine l’unica salvezza è toccare il fondo. solo allora si inizia a vedere l’uomo che avevi accanto per ciò che è realmente. e a quel punto, puoi cercare la forza di ricostruire te stessa, un nuovo “Io”.
    quel che voglio dire con la mia testimonianza, è che ce la si fa. che per quanto banale sia, nessuno al mondo merita tutto il dolore che abbiamo, e che state provando. Essere amati per ciò che si è, è un diritto di ognuno di noi. Dovete essere libere di ridere o piangere senza il timore di “dare fastidio”, di urlare e tirare piatti quando siete arrabbiate e non per questo essere umiliate o offese dall’altro. Non sto dicendo che ogni cosa è lecita perche “si è cosi”, ma se il vostro rapporto è sano, se il vostro lui lo è voi con lui, non esisterà piatto o grido che vi dividerà.
    Posso “assicurarvelo” io, che quando ho scoperto che il mio ex aveva un figlio, mi sono girata verso il mio grande amore ridendo e gli ho detto “non c’è mai fine al peggio!”.
    si rinasce. non si dimentica il dolore, ma le sensazioni che si sono provate si. anche se ora è e sembra impossibile.
    Non dirò quel che han detto a me, che sarà facile, che “ce la dovete mettere tutta” o che “dipende tutto da voi, perchè siete voi che glielo permettete”; ma posso dirvi che passerà, con tanta pazienza e con molto tempo. Partendo da voi stesse, ricostruendo pezzo dopo pezzo quell’io che la vostra relazione ha distrutto. ed inizierete a farlo, solo nel momento in cui sarete pronte.
    L’amore è serenità. E’ amare senza paura di sbagliare e non essere amati.
    Ed esiste.
    Vi auguro di scoprirlo al più presto.
    Se a qualcuno servisse parlare, son qua.

    • Sisi Gennaio 19, 2013 at 3:58 pm

      Cara Francesca, sono davvero contenta che tu sia qua!

      • Sisi Gennaio 21, 2013 at 1:10 pm

        Grazie Francesca ( logo fuxia), della risposta. Hai trasmesso molto efficacemente il tuo stato di dolore, le tue emozioni contrastanti, il non senso della situazione e la momentanea incapacità a trovare un limite alla sofferenza che ti può fare la persona di cui ti sei innamorata. Anche se io penso che un limite ce l’hai! Prova magari a pensare a cosa non saresti disposta a perdere per amore suo e fai un elenco, anche se dovessero essere cose assai improbabili che riguardano solo te, cose a cui lui non può avere direttamente accesso e che forse potresti dare per scontate, come sicure e irrinunciabili. Io penso che molte donne della mafia, non quelle che collaborano direttamente ai delitti dei loro uomini, ma quelle che sembrano non volere vedere il male sparso attorno dagli altri della famigia, a volte figli compresi, abbiano sofferto e soffrono in parte degli stessi nostri stati di confusione, quelli che abbiamo vissuto noi con l’aggravante che per loro è quasi totalmente preclusa la possibilità di curarsi. Verrebbero seguite ed ostacolate in tutti i modi…verrebbero uccise, è già accaduto più di una volta. Noi in questo siamo fortunate/i e come dice Francesca (logo turchese) la cura è possibile “Partendo da voi stesse, ricostruendo pezzo dopo pezzo quell’io che la vostra relazione ha distrutto”; così come Hybris che ha energia da vendere nel bene e nel male, sta cercando di deviarle dal gioco al massacro comune per investirle su di sè , tutte azioni che trovano nel messaggio di speranza di Elisa la via “di “trasformazione” – per trasformazione, si intende “trasformarsi in quel che tu sei pienamente”. Perchè non ci dobbiamo accontentare di poco, ovvero dell’esclusivo sollievo dalla sofferenza ammesso che sia possibile, ma dobbiamo pretendere molto da noi stessi di venirne fuori migliorati e in crescita creativa e i percorsi giusti verso il bene esistono e sono molteplici. Grazie per lo scambio.
        Un fortissimo abbraccio

    • Arianna Gennaio 21, 2013 at 3:38 pm

      Cara Franscesca,

      per la prima volta leggo parole che sembrano scritte da me. Se hai occasione, ti prego, leggi i miei post. Ho 24 anni e da tempo combatto contro questo male che mi ha lasciato tanti segni addosso e sul cuore.

      Il tuo post mi ha dato ancora un piccolo di speranza in più. Vorrei tanto parlarne con te, raccontarti.

      Grazie,

      Arianna

    • Fabri Gennaio 22, 2013 at 11:11 am

      La storia tra me e la mia ex si è conclusa il 29 di dicembre con una sfuriata da parte mia.. le ho roveciato il cassetto delle sue mutande in testa e tirato in faccia tutto l’abbigliamento nell’armadio! Tu ti dirai.. ma questo è pazzo! Bene.. no. non lo sono… sono solo stato per 5 anni succube di lei, più facevo e più venivo denigrato, più le davo amore sincerità e presenza.. e più lei era distante fredda e bugiarda. Non si è mai neppure vergognata di chiedere: tantissimi interventi di mano d’opera nella sua attività, senza contare costruzioni ex novo ecc. ecc.. ma poi l’esagerazione nel voler a tutti i costi che io andassi d’accordo con la sua passione.. io ho sempre fatto del mio meglio, cene coi clienti quasi tutte le sere ecc.. una sera (per dirti fin dove è arrivata) rientrò da una passeggiata lunga un giorno intero con 2 uomini 40enni venuti da fuori senza le rispettive mogli e mi chiese se mi andava di andarci anche a cena la sera stessa.. io le risposi che non mi andava molto dato che di cene coi clienti ne avevamo fatte a dozzine.. ma le dissi che se voleva poteva andare lei, per metterla alla prova.. Non se lo è fatto ripetere 2 volte si è infilata in bagno per prepararsi ed è uscita dopo un ora abbondante per poi mettersi jeans aderenti e magliettina corta.. tutta truccata e profumata pronta per uscire sulla porta io sono sbottato.. e lei a denigrarmi dicendomi che ero un visionario e che dovevo farmi curare! liti su liti sempre per questo tipo di motivi! io le ho dato tanto amore, in tutti i sensi.. lei sempre col sorriso per tutti quanti, e anche se stavamo benissimo in compagnia poi quando di nuovo soli si ammutoliva in silenzi interminabili.. sempre! e più che le chiedevo cosa non andava e più si ammutoliva.. il sesso era quasi scomparso (1 volta ogni 10 giorni era tanto) sempre solo col suo pc portatile sulle ginocchia.. su facebook sui siti della sua passione, lasciandomi li in disparte e in silenzio per ore.. poi bugie.. negazione dell’evidenza.. e chi più ne ha più ne metta! Dubbi su dubbi mai chiariti con almeno una decina di uomini, coi quali sono sicuro che mi ha tradito spudoratamente dato che “loro” tradiscono con facilità e con assenza di senso di colpa! Sempre gelosa e possessiva fino a isolarmi dal resto del mondo (più che altro femminile) ma guai a parlarle delle mie perplessità riguardo a certi sui atteggiamenti verso altri uomini.. insomma.. UN INCUBO PERENNE! Sempre chiusa, impossibile avere uno scambio di opinioni, impossibile condividere qual si voglia pensiero o progetto o fatto accaduto, impossibile avere da lei un riconoscimento per i miei sforzi, i miei sacrifici, la mia dedizione al cercare di far brillare il ns rapporto, le ho comprato di tutto computer, cellulari, scarpe, borse.. avevo modificato il mio appartamento a suo gusto, le ho scritto lettere d’amore sentite e particolareggiate senza mai ricevere una parola gentile e anzi le ha sempre nominate “papiri”. Ho sempre cercato di farle capire cosa sia l’amore e come va vissuto se si vuole essere felici, constatando la sua tristezza interiore e sentendomi in colpa forse per dei miei atteggiamenti sbagliati, l’ho fatto con i fatti, col sudore e l’impegno come esempio.. ma era sempre come se tutto quello che facevo non fosse nemmeno visto. Sul sesso poi non ne parliamo.. sono stato con lei 5 anni e non ho mai capito quali siano i sui gusti e cosa le piace di più.. poi si lamentava di alcune mie prestazioni sotto la media e mi umiliava.. mi umiliava a dismisura! (sfido chiunque ad essere bravi e passionali a letto quando si ha il cancro nel cuore e vedi la tua partner che se ne frega e anzi ti umilia fino a spegnerti!) In pratica ho venduto al diavolo 5 anni della mia vita e tutto questo dopo che sono stato sposato e ho preso le corna pure da lei dopo 18 anni di convivenza! Non sono messo bene in quanto a sentimenti.. E tutto questo ha rischiato (non essendone ancora uscito del tutto) di farmi morire! Ricordo con orrore un pensiero che ho fatto una sera, nel lungomare davanti casa mia, ero a passeggiare col mio cane, intorno alle 23, era una sera con una tempesta di acqua e fulmini.. pensai: “vedi adesso? se mi colpisse un fulmine a chi interesserebbe? a nessuno! e allora forza.. bruciami qui sul posto! io sono pronto!” per fortuna non è successo e la provvidenza ha voluto e cercato di farmi capire che nella vita c’è molto di più di un amore malato.. ci sono i figli, la famiglia, gli amici e la cura di se stessi!!!!
      Oggi ho come voglia di gridare perchè sono riuscito ad uscire da questa situazione con una persona veramente “cattiva” e “perversa” che mi stava “uccidendo” nel vero senso della parola.. ho dovuto per la mia salute fisica e mentale.. poi mi sono documentato e ho scoperto una cosa incredibile! Che è affetta da NARCISISMO PATOLOGICO infatti ha tutte dico TUTTE le caratteristiche di tali individui e per le quali ho agonizzato per 5 anni!! Poi se ti va e se hai un minuto mi piacerebbe avere anche la tua personalissima impressione a riguardo! Dopo quasi 20 giorni dalla sua forzata uscita dalla mia vita sto piano piano riprendendo fiducia in me stesso.. sulla vita e sui sentimenti.. Sono Tornato a correre e in palestra, esco con gli amici e per fortuna non mi mancano le attenzioni dalle donne ma credimi.. non è facile quando qualcuno ha fatto di tutto per destabilizzarti e umiliarti usando i tuoi sentimenti e divertendosi a non corrisponderli! Volevo anche chiederti quale sia la miglior cosa da fare, io ho chiuso i contatti in maniera assoluta e anche lei non si fa più sentire (menomale).. poi c’è anche il discorso che come ha sempre fatto, riesce benissimo a tirare tutti verso di se, parlando male di me anche ad amici e persone care.. in molti le credono dato che mi hanno anche tolto dalle loro amicizie su facebook.. come fare per ristabilire anche questo problema e dimostrare a tutti che sono solo un uomo di 43 anni che vorrebbe poi alla fine solo: “una persona normale”? ma la domanda univerale che mi faccio di continuo è:
      Perchè?
      Ciao..
      Fabri

      • Pier Pietro Brunelli Gennaio 22, 2013 at 2:06 pm

        Forza Fabri. L’importante è che tu ne sia uscito e che ricostruisci la tua energia vitale che sicuramente hai, infatti i narcisisti patologici non starebbero mai con una persona senza energia, altrimenti cosa potrebbero succhiare? Poi il tuo intervento è significativo perche ancora una volta dimostra che certi disturbi dell’attaccamento purtroppo investono sia il maschile e sia il femminile. Naturalmente è vero che le donne subiscono spesso anche i retaggi di una condizione misogina che può aggravare i danni del TdN. Ma è anche vero che l’uomo che subisce il TdN è più vulnerabile rispetto all’umiliazione della sua sessualità, e del suo ruolo sociale. Purtroppo molti dati confermano che il trauma subito dagli uomini viene spesso vissuto in modo terribile, sono assai superiori rispetto alle donne, reazioni che inducono all’alcolismo, all’abuso di droghe e psicofarmaci, alla perdita del lavoro e, purtroppo, persino al suicidio. Inoltre gli uomini hanno in genere più vergogna a parlare di quanto gli è accaduto e quindi non riescono ad elaborare, perciò sembrano essere in numero inferiore nei traumi provocati da na dinamica narcisistica. Mi raccomando, ricordo a tutti che il TdN è curabilissimo, che ci vuole pazienza e volontà, ma se ne può uscire più forti e con una più bella capacità di amare e di essere amati, entro relazioni più sane. Bisogna però ricominciare instaurando una più profonda relazione d’amore e di autostima CON SE STESSI.

      • Arianna Gennaio 31, 2013 at 3:59 pm

        Ciao Fabri,

        sono sconvolta. non pensavo che esistessero donne del genere. Le tue attenzioni, la tua pazienza e il tuo amore sarebbero tutto quello che una donna desidererebbe…..

  11. francesca Gennaio 16, 2013 at 8:58 pm

    Cari tutti-e, scusate la mia incostanza nello scrivere, scusate se non riesco a leggere i post di tutti…mi sento di dovermi scusare di tutto….e forse o soprattutto con me stessa, perchè io non mi ritrovo più. Sono passati quasi cinque mesi ormai dalla fine della relazione distruttiva, ma la distruzione continua dentro di me. Mesi a cercare di capire il perchè, mesi a cercare un dialogo civile, un confronto umano, un riconoscimento di un vissuto, di un valore. Niente, non è servito a niente, neanche dirgli che lo avrei denunciato per le percosse, le ingiurie, le minacce, le denigrazioni. Io mi sento svuotata e in balia, non più di lui dopo avermi dissanguata alternando momenti di amore e progettualità, romanticismo e premure a denigrazioni, umiliazioni, minacce e percosse, ma dell’ignoto e dalla paura di vivere. Non so se riesco a spigarmi ma il senso di impotenza, di vuoto, di ignoto mi terrorizza. Non riesco a rassegnarmi all’idea di poterci parlare perchè questa accettazione al momento è la negazione del mio vissuto, del mio amore, della mia fiducia..purtroppo della mia esistenza, e lui che lo sa lo nega, apposta. No non è possibile concepire tanta crudeltà, accettarla da chi credevi ti amasse, dalla persona con cui hai condiviso momenti meravigliosi ma che diventavano devastanti quando non te lo aspettavi, magari al culmine della fiducia e gioia. Questa scissione che ho subito ora spacca me in due, tra l’odio e l’amore e crea paura,gelo e paralisi….amo perchè ho visto in questa persona la meraviglia di un sentimento grande, gioioso e condiviso(credevo) e odio perchè questa stessa persona mi ha calpestata, offesa, tradita nelle forme più becere mettendo a rischio anche la mia salute, mi ha percossa e umiliata e dopo avermi ridotta uno straccio mi ha infine ignorata del tutto, come se la vittima fosse lui perchè ho scoperto delle verità atroci su di lui, perchè ho provato a dire basta alle bugie, ai tradimenti,alle manipolazioni e ho cercato un rapporto alla pari e il dialogo alla pari, senza prevaricazioni. Così amo e odio la stessa persona perchè non riesco ancora a rinunciare quella parte fantastica che mi ha conquistata e fatta innamorare ma odio quella stessa persona che mi ha distrutto l’esistenza, riducendomi uno straccio, una persona irriconoscibile, infierendo senza pietà. E’ una persona a cui ho dato la mia fiducia, il mio amore e ne ha fatto carne da macello. Così resto paralizzata in una vita-non vita che mi paralizza nell’ l’ambiguità di un vissuto per me importante ma che non comprendo e non accetto. Vi abbraccio con tutto il cuore con la speranza che si liberi al più presto da questa oppressione.

    • Sisi Gennaio 17, 2013 at 2:17 pm

      Carissima Francesca, capisco benissimo come ci si sente in questa situazione come irreale: lo strazio di vivere la scissione e la dissociazione di stati emotivi così contrapposti e per tali ragioni troppo intensi, estremi, come sempre più estreme diventano le situazioni che si attivano all’esterno. Perchè avrai notato che più è straziato il cuore ed estremi i nostri stati interni che danzano in una continua ansia (come se ci si dovesse salvare la vita sempre, anche mentre si dorme) e più le cose che accadono fuori diventano paralizzanti. Una cosa certa è che questo legame esiste se ci fermiamo a leggere il passato, il nostro passato con queste persone, nonostante tutti gli sforzi e tutte le energie impiegate e direi sprecate(tendono a non essere più recuperate al contrario della caratteristica fondamentale dell’amore) nel tentare di modificare la situazione per come la vorremmo: romanticismo, premura e culmine della fiducia e della gioia con la resa, quindi, dell’altro che lavora al contrario e solo l’ambivalenza può generare questa ostinazione dell’altra parte. Sembra che tutto vada a nutrire e sostenere l’ansia, la paura e il senso dell’ignoto terrorizzante. E io ci ho messo tanto tempo più di te a venirne fuori. Avrei 2 domande da farti se tu volessi rispondermi. Cosa intendi quando dici:”Niente, non è servito a niente, neanche dirgli che lo avrei denunciato per le percosse, le ingiurie, le minacce, le denigrazioni?” A cosa doveva servire dirglielo se non fare ciò che si dice? E la seconda rigurda invece i tuoi valori – come ti spieghi che in te sia più forte l’incapacità ad accettare la negazione dei tuoi vissuti di amore-fiducia totali, progettualità e romanticismo da parte sua, rispetto al fatto di avere scoperto delle verità atroci su di lui? La parola atroce a me fa pensare al male estremo che ti arriva come conferma dall’esterno su come anche sia lui. Atroce mi fa pensare ai “grandi” dittatori che tra le lenzuala possono avere anche amato e forse anche pianto per la morte del gatto, mentre facevano seviziare e torturare altre vite umane. Se mi vorrai rispondere ti ringrazio.

      • francesca Gennaio 19, 2013 at 10:01 pm

        Sisi, scusami se rispondo solo ora ma ho visto adesso il tuo post. Provo a risponderti, anche se sono molto confusa, tanto da essere paralizzata dalla paura e dall’incapacità, che sento come un mio fortissimo limite, nel concepire, accettare, realizzare quello che mi è accaduto. Proprio questo amore-odio per una persona che è stata meravigliosa,romantica,premurosa/ distruttiva,sadica,spietata mi fa essere in balia di sensazioni contrastanti, l’unica sempre presente è la paura dell’ignoto, di qualcosa che non capisco e non accetto. Il fatto di avergli detto che lo avrei denunciato era da una parte la reale intenzione di farlo perchè le cose che lui ha commesso nei miei confronti sono reati(ingiurie,percosse,minacce,aggressioni)Dall’altra, la parte meno razionale, più emotiva, quella che ancora vuole amare e non accettare la realtà, era un grido di aiuto, una speranza che a lui arrivasse un monito, un elemento oggettivo che gli facesse risvegliare una coscienza, un barlume di umanità. Avevo provato mille volte a chiedere il dialogo alla pari, l’apertura alla comprensione reciproca, ma ho ricevuto solo insulti e minacce,quando avevamo detto più volte che con il dialogo avremmo affrontato ogni cosa. Allora nella mia confusione, nel mio dolore ho provato a gridare a lui giustizia, ma è rimasto un grido rivolto solo a lui perchè il desiderio è che lui si ravveda, che lui non sia quella mostruosità che è apparsa in momenti improvvisi e impensabili, quando la vicinanza e la tenerezza sembravano toccare una dimensione alta di gioia, di fiducia, di amore. Alla seconda domanda ho già risposto in parte, forse. Quello che ho vissuto, questa scissione tra sentirmi amata e poi umiliata, protetta e poi esposta ai maltrattamenti, mi impedisce di accettare la realtà atroce che gli appartiene. Perchè ..non lo so, ma provo: perchè ho visto in lui e ho vissuto con lui l’intensità di un sentimento grande e appassionato, intenso e credevo fosse veramente sincero, reale….se ancora quello che mi aveva fatto, cioè alternare a questi momenti idilliaci altri distruttivi per la mia persona e dignità di essere umano non bastava, sono arrivate conferme dall’esterno, cioè scoperte di cose che lui fa e ha fatto molto gravi, cose che ha tenuto nascoste, ferendo la vita ad altre persone, abusando di un potere che ha per il lavoro che fa e che non potrebbe e non dovrebbe, tutto nascosto con la complicità della madre, che mi ha minacciata a sua volta. La mia è una posizione scomoda per loro adesso, oltre che dolorosa e anche pericolosa per me. Io credo di avere un limite che non mi permette di accettare la realtà, un’incapacità e forse anche una mancanza di volontà nell’accettare che esista il male e che a qualcuno piaccia fare del male, specialmente se questa persona ha fatto di tutto per farti credere di poterti fidare, di poter amare liberamente, di poterci credere. E’ questo ribaltamento improvviso, la caduta di una maschera che ti mostra un aspetto terrificante e sadico che non riesco a vedere, come se gli occhi si chiudessero di fronte a tanto spavento. Vorrei che il vero volto fosse quello che mi ha conquistata, che mi ha fatto credere e innamorare,fidare….l’altro non lo conosco, non lo riconosco, non voglio vederlo, non nella persona con cui ho condiviso amore, affetto, tenerezza,passione…condiviso poi…io ho vissuto tutto questo che dall’altra parte non c’era. Ma non era possibile capire, riconoscere questo aspetto perchè la credibilità, forse dovrei chiamarla la sua recita, era troppo forte e intensa. Non so se sono riuscita a spiegarmi….ho provato. Vorrei solo che questo dolore passasse e sono ancora legata all’idea che passi solamente se ritrovo con lui quella dimensione d’amore, che sia vera. Ma sto dicendo una sciocchezza, lo so, però è giusto che io sia sincera e che non nasconda quelle che sono le mie speranze e fragilità,anche se consapevole che tutto questo non potrà mai essere realizzabile. Devo forse far crollare un’utopia, fare il processo inverso a quello dell’innamoramento che però è partito e sembra resistere anche alle più orribili cose che ha fatto. Forse è una dipendenza affettiva, forse è un’incapacità di vedere la realtà e di rinunciare all’amore che ho provato e vissuto. Non lo so,so solo che sto male,che faccio star male anche
        i miei cari che mi vedono soffrire, e che non mi ritrovo più……Un abbraccio

      • Sisi Gennaio 22, 2013 at 12:13 pm

        Cara Francesca (fuxia) ho riletto la tua risposta e ho sentito forte il bisogno di riscriverti ancora e ti ringrazio di averlo fatto perché mi hai dato l’occasione di riflettere e meditare su altre cose, cose che servono anche a me. Credo che una chiave possibile sia nella tua frase ():
        ”Vorrei che il vero volto fosse quello che mi ha conquistata, che mi ha fatto credere e innamorare,fidare….l’altro non lo conosco, non lo riconosco, non voglio vederlo, non nella persona con cui ho condiviso amore, affetto, tenerezza,passione…condiviso poi…io ho vissuto tutto questo che dall’altra parte non c’era…”
        Allora forse, come a tratti appare nella tua consapevolezza, non hai conosciuto la gioia piena, quella vera che si ottiene dalla condivisione, quella che invece vuoi tu e tutti noi come è giusto che sia. Forse è stata la gioia di quei tempi, dei nostri tempi, la gioia di un’esaltazione narcisistica, forse in quei momenti hai fatto l’amore con te stessa, noi abbiamo fatto l’amore con noi stessi/e, come dall’altra parte questa è la caratteristica del narcisista doc che non oltrepassa la soglia sua genialità e non riesce così a scoprire la sessualità vissuta in due, negli affetti condivisi e che creino la giusta stabilità e prevedibilità. Con queste persone abbiamo fatto l’amore con noi stessi e vederla sta cosa è dolorosissima e si passa anche col dire:” Ma io no, voglio fare l’amore con te che sai fare l’amore solo con te, guardami, vedimi, sentimi, respirami, riconoscimi!”. Non sono cose scontate queste e soprattutto non dipendono da noi e dalla nostra richiesta d’amore, questo che lo vogliamo o meno! La gioia piena, vera la puoi conquistare tu che sai amare! Il dolore della ferita narcisistica è insopportabile e spinge a credere di soffrire per amore dell’altro, ma per amore si è forse già sofferto molto molto prima. Il dolore narcisistico è insopportabile e legittimo, più che legittimo con tutto quello che ci è stato fatto…ti è stato fatto! C’è in ballo tutto: il nostro orgoglio, i nostri bisogni e la nostra vulnerabilità e i nostri valori infranti depositati all’interno della nostra anima. Ci sono in ballo tutte queste cose che servono a costruire e a non fare crollare la nostra capacità d’amore e il dolore della ferita narcisistica è un grido d’aiuto, di giustizia verso di noi! Potremmo non esserne consapevoli, ma la forza dell’inconscio si esprime anche attraverso la terribile sofferenza proprio per non mettere ulteriormente in pericolo la nostra capacità di amare. La nostra capacità d’amore ha bisogno di essere protetta ora (e ci viene comunicato dall’immenso dolore), da qualsiasi situazione relazionale-affettiva a rischio e di qualsiasi entità si tratti e poi ristrutturata nelle sue più piccole parti perché serve a noi. Sì, la nostra capacità d’amare serve a noi per proseguire e vivere la vera dimensione d’amore che dici tu con l’altro, visto che una delle fortune più grandi è che le fondamenta ci sono state donate. Queste fondamenta d’amore che abbiamo ci sono state donate, ma non regalate. La vita ci ha portato le condizioni per poterle portare, costudire e proteggere, perché ce lo siamo meritati e meritate, chiedendoci però di esserne pienamente consapevoli e pienamente coinvolti nell’impegno a costruire e ad ampliare il progetto d’amore che l’esistenza vera(evoluzione lenta, relativamente stabile e continua e che resiste o sembra cedere momentaneamente agli inevitabili urti della vita, ma che diventano poi tollerabili, in grado di averci fortificato) ha previsto per noi con le sue prove. Certo si arriva fino dove ognuno di noi può arrivare con i propri tempi e con tanta pazienza verso noi stessi e verso agli altri. Ed è anche la pazienza, quando occorre, di dire “no!,.. pazienza..” ad un altro che mina con forza distruttiva e con l’inganno dell’illusione sempre presente, le nostre sacre fondamenta. Questo dolore è il dolore del sacro, lo sento così in questo momento e tu col tuo intervento hai portato dentro di me questo significato che rivolgo nuovamente a te: il senso del sacro. Tu sei sacra. Grazie.
        Ancora uno strettissimo abbraccio

    • Elisa Gennaio 20, 2013 at 11:18 am

      Cara Francesca, la paura è una emozione normale e fondamentale dell’essere umano, un’emozione primaria che serve a proteggerlo dai pericoli esterni ed interni quindi, non c’è nulla di strano nel fatto che tu la provi; a volte però, superata una certa soglia, può generare una tensione insostenibile dentro di noi. Forse a te accade qualcosa di simile, ti senti talmente “piena” ed affollata di sentimenti che avverti come inconciliabili da avvertire questo pieno, come “vuoto”, a causa del rapido passaggio da uno stato all’altro che non riesci ad afferrare a livello emotivo come realmente tuo, se non attaccandoti ad un ricordo antecedente questo attuale momento, in cui una di queste emozioni era presente, anche in modo “violento” o “passionale” e cerca di farsi presente in te e di occupare spazio. In questo “vuoto”, in genere, però, c’è sempre una parte di noi, che può essere una parte remota o anche remotissima che in qualche modo, è stata sollecitata da un’esperienza interpersonale necessariamente legata ad una certa, talvolta forte ambiguità – altrimenti, non sarebbe stata sollecitata- e che mette in contatto con l’ignoto, dentro e fuori di noi e l’ignoto, come ben ci insegnano certe fiabe che abbiamo letto da piccini, per definizione (un ignoto che si collega al vuoto di cui parli e che non è mai realmente “vuoto” quanto piuttosto come tale ne facciamo noi esperienza, finché non lo comprendiamo un pò meglio, cosa non semplice ma possibile) fa paura e può, superati certi livelli, che sono sia soggettivi che oggettivi, farci sentire, in certi momenti della nostra vita, come “congelati” nel e dal terrore, per il quale, così come per l’ignoto, sembrano mancarci le parole per tradurlo e comunicarlo agli altri, ciò che può suscitarci ulteriore incertezza nella possibilità di essere compresi; è a volte, la sensazione di un sentimento catastrofico che pervade. Posso dirti però, che come hanno insegnato eminenti psicoanalisti del’ 900, si tratta, contrariamente alle apparenze ed all’esperienza in corso che ci appare in certi momenti, come senza via di uscita, di un poderoso sentimento funzionale ad un cambiamento positivo, seppur in modo molto dolorosamente – seppur anche il dolore è molto soggettivo- similmente allo stato che sembri star vivendo tu e per il quale hai tutta la mia comprensione e solidarietà , e che necessita possibilmente di un adeguato aiuto di professionisti esperti nel sostegno, nel contenimento e nel favorire, secondo i tempi a te necessari, questo tipo di “trasformazione” – per trasformazione, si intende “trasformarsi in quel che tu sei pienamente” – positiva e rivitalizzante oltre che della tua persona che ora avverti come “spezzata” da un’esperienza per te così devastante e che forse, ha fatto breccia e “presa” su qualche tuo aspetto più fragile che ora attraverso i tuoi “sintomi” forse, ti chiede e ti offre l’opportunità di essere fortificato, per ritrovare il tuo personalissimo ed unico, unitario sentimento di Te (ovvero del Sè )in tutte le sue possibili sfaccettature e coloriture emotive, grazie alle quali ti auguro potrai ritrovare, grazie anche ad una migliore capacità di discriminare, tutta la fiducia che meriti in te stessa, nella vita e nell’Altro.

      Un grande augurio ed un abbraccio

      Elisa

      • GILIOLA Gennaio 22, 2013 at 1:09 pm

        carissime amiche e amici, io posso comprendervi benissimo e so cosa state passando. Anche io per anni non volevo vedere la ralta’ delle cose per paura di restare senza amore…ma quale amore, se non ce n’era per nessuno??? ero dipendente affettiva a causa del disamore in cui ero cresciuta e vissuta!. Ma il mio, il nostro cuore non si arrende mai, mai! alla mancanza d’amore….solo che lo cerchiamo laddove non ce ne’: queste persone non possono darcelo, perche’ non ce l’hanno, non ne hanno!…. sono malate…si, malate di egocentrismo.
        VADE RETRO!!! ALLA LARGA!!! AI TRE PASSI!!!
        ciao un abbraccio affettuoso a tutte!!!

        giliola

  12. Daniela Gennaio 15, 2013 at 11:10 pm

    Sono ancora disorientata e frastornata da quanto mi è da poco successo ma siccome ritengo giusta la raccomandazione del dr. Brunelli di non affibbiare etichette senza avere competenze specifiche, condivido con voi questa mia vicenda, stimolata dalla lettura di quelle degli altri frequentatori del blog. Non ho ancora ben chiaro se ho avuto a che fare con un narcisista patologico, con un narcisista “moderato” o semplicemente con una persona immatura con tratti narcisistici marcati. Perchè il narcisismo c’era, ben visibile, solo che non si è mai arrivati alla violenza vera e propria o al sopruso, forse perchè la mia intelligenza chirurgica nello scoprire gli altarini altrui non gliene ha dato il tempo, si è trovato spiazzato in anticipo e ha fatto inceppare il giocattolo prima che diventasse un’arma. Forse, ma forse no.
    Bene. Mi ha scaricata con un sms notturno “non ti amo più” all’indomani della mia ultima giornata di ferie natalizie, che ha avuto una svolta repentina allorchè io, dopo una gita sul lago, anzichè recarmi a quel certo ipermercato dove c’era quella certa cosa che voleva assolutamente, ho dirottato su un altro supermercato perchè piu’ vicino. Me l’ha fatta pesare come un’offesa personale, rovinando la serata, e questa è stata solo l’ultima delle piccole angherie/provocazioni a cui mi ha sottoposta in queste ultime settimane. Lo avevo conosciuto 2 mesi fa, tramite una chat: è stato il “classico colpo di fulmine”, sesso subito, in maniera coinvolgente. Love bombing in piena regola, per sedurmi. Credo al suo innamoramento perchè in presenza di una sua amica si commuove e anche in mia presenza in una-due occasioni gli vengono gli occhi lucidi mentre parla di noi, della nostra storia. Noto subito delle incongruenze nel suo comportamento: a fronte delle parole dolci dette di persona, una freddezza strana nei contatti a distanza (abitiamo a 250 km l’uno dall’altra e ci vediamo nei weekend). Due sms meccanici solo al mattino, mai chiamate da parte sua e un silenzio-radio totale fino all’ora di cena, cosa che mi snerva perchè non so a cosa attribuirlo, dato che al momento non ha impegni di lavoro. Ma sono presa di brutto, a causa dei momenti di passione durante i weekend e quindi trovo tutte le possibili giustificazioni per il suo silenzio pomeridiano. Mi rende noti alcuni episodi oscuri legati alla sua cerchia familiare, compreso un atto di violenza compiuto nei confronti di sua madre. Da piccolo carattere ribelle e indomabile, con fughe da casa ecc. Passa qualche settimana e già noto insofferenza se la mia presenza nel weekend si protrae oltre un certo orario della domenica. Un altro giorno, pur sentendoci due volte nel corso della giornata, non mi avverte che deve recarsi al lavoro di pomeriggio e resto di stucco quando gli annuncio che sto per rientrare a casa, con l’aspettativa di vederlo su skype, e mi risponde quasi beffardo “ma amore caro, sono al lavoro e rientro alle 20” al che la mia inquietudine sale alle stelle e da lì in poi non sarà piu’ la stessa cosa, anche perchè io comincio a manifestargli i miei dubbi, mi sforzo di non arrabbiarmi, ma piagnucolo, in cerca di conferme e risposte. Lui a quel punto inizia il disco rotto delle “mie paure che vengono dal passato” e che dovrei tacitare, perchè va tutto bene, non c’è nessun problema, è tutto nella mia testa. Ma c’è ancora lo spazio per fantasticare di mettere su casa insieme e si ipotizza un mio trasferimento per stargli vicino. Cerco di mantenere il tutto sui binari del buonsenso, e lui la prende come una mia rinuncia. Mi presenta ad alcuni suoi amici, persone simpatiche e a modo che provano per lui un affetto quasi materno. A suo dire, lui è il confessore ufficiale di amici e amiche che, notare, hanno quasi tutti problemi o di matrimonio o di relazioni non stabili. Mi presenta infine a sua madre, quando ormai la situazione si sta deteriorando: il sesso viene rarefatto, riservato a orari prestabiliti dalla sua esclusiva agenda mentale, “al mattino non ho mai voglia” (ma le prime settimane sì), c’è poco trasporto in genere; anche il dialogo viene meno, capisco che sta macinando qualcosa ma nessuna mia domanda viene accolta. Pochi giorni dopo il Natale, dopo cena si incolla alla tv fino a notte fonda, ignorandomi quasi in maniera ostentata. Lì per la prima volta mi ribello, gli dico a mo’ di battuta che mi sento trascurata, lui si innervosisce, mi accusa di essere soffocante, dice di non essere abituato a storie così totalizzanti (!!), ma che tuttavia si sente ancora innamorato e che vuole vivere con me, non prima di aver minacciato di volersene andare il giorno dopo: riesco a calmarlo con una mia filippica sul mio modo di intendere l’amore, che evidentemente lo colpisce perchè lo scatto di nervi rientra e spegne la tv. Non dura molto questa riconciliazione: nei giorni seguenti i rapporti si fanno tesi, non c’è litigio ma si vede che dentro cova rabbia e fastidio, i silenzi sono troppi e poi piovono critiche pretestuose, frecciatine, allusioni a mie presunte colpe per le mie storie terminate precedentemente. E poi l’epilogo di cui sopra.
    Sto praticando il no contact da 1 settimana, alternando momenti di sconforto totale con pianti ora sommessi ora a dirotto, a momenti di maggiore lucidità e devo ammettere che la lettura di questo blog mi sta quantomeno permettendo di razionalizzare il mio trauma, attraverso il tratteggio di un personaggio non piu’ idealizzato ma calato in una realtà triste e avara di vere emozioni, per lui. Certo, tardivamente, mi sono resa conto dell’errore di essermi affidata a lui totalmente, di avergli creduto ciecamente e soprattutto di non aver riconosciuto per tempo e accettato con il dovuto distacco le sue incongruenze, senza investirci troppo sopra. Pensavo che le relazioni precedenti mi avessero fortificata in tal senso, ma mi sbagliavo: quei canali di fragilità erano solo dormienti e sono stati riattivati da un potente incantesimo erotico e passionale. E lo chiamavo amore.

    • francesca Gennaio 17, 2013 at 10:01 am

      Cara Arianna, è incredibile come queste storie sembrino seguire quasi tutte lo stesso copione, con attori che recitano tutti le medesime parti. Io non so dirti niente in questo momento perchè sono a terra e frastornata quanto te, posso solo esprimerti il mio affetto e la mia solidarietà, sperando solo che il nostro cuore torni libero di gioire, uscendo dall’incastro di un amore in cui abbiamo creduto fortemente che in realtà era, anche se inconcepibile per la nostra mente, funzionale a una nostra possibile distruzione, un loro modo per privarci della nostra energia vitale, della gioia di vivere, della fiducia e della speranza, forse per un odio mai risolto verso chi sa e desidera amare. Un abbraccio di cuore

      • GIL Gennaio 26, 2013 at 8:50 am

        HAI RAGIONE, I NARCI HANNO UN ODIO E UNA INVIDIA SPAVENTOSA VERSO CHI HA UN CUORE BUONO, DISPONIBILE…: E’ QUALCOSA DI DIABOLICO…, SE NON FOSSE CHE, IN REALTA’, SONO AMMALATI…. SONO PIU’ DA CURARE CHE DA…ESORCIZZARE!!!
        GUARDA UN PO COSA SUCCEDE QUANDO UN CUORE E’ CRESCIUTO SENZA AMORE: DIVENTA UN MOSTRO, UNA BESTIA, UN CRIMINALE…-
        RICORDIAMO CHE UNA PERSONA CHE NON SA AMARE
        E’ GIA’ MORTA…DENTRO.
        GIL

    • francesca Gennaio 17, 2013 at 10:03 am

      Cara Daniela, è incredibile come queste storie sembrino seguire quasi tutte lo stesso copione, con attori che recitano tutti le medesime parti. Io non so dirti niente in questo momento perchè sono a terra e frastornata quanto te, posso solo esprimerti il mio affetto e la mia solidarietà, sperando solo che il nostro cuore torni libero di gioire, uscendo dall’incastro di un amore in cui abbiamo creduto fortemente che in realtà era, anche se inconcepibile per la nostra mente, funzionale a una nostra possibile distruzione, un loro modo per privarci della nostra energia vitale, della gioia di vivere, della fiducia e della speranza, forse per un odio mai risolto verso chi sa e desidera amare. Un abbraccio di cuore

  13. Arianna Gennaio 10, 2013 at 1:22 pm

    Ho detto basta. Dopo Sabato ho detto basta.
    Settimana scorsa mi ha richiamata, abbiamo passato una settimana splendida poi, appena alzati sabato mattina, mi ha cacciata di casa…un’altra volta.
    Non voglio più, non posso più…Qualcosa dentro di me è diventato più forte della paura di perderlo per sempre. Stamattina l’ho chiamato, gli ho detto solo che ho intenzione di denunciarlo perchè occupa abusivamente casa mia..mi ha risposto che mi fa tagliare la gola. Non mi interessa. Ho poi chiamato mia madre che me ne ha detto di tutti i colori e mi ha buttato giù il telefono. Anche lei è un po’ narcisista, lo è sempre stata.
    Ora ho la nausea e le lacrime agli occhi. Mi sento sola, tanto tanto sola. Ma penso a papà, al mio papà che credeva così tanto in me. No, devo essere forte. Prima o poi il dolore passerà ma ora sono troppo stanca per continuare. Il mio cuore alla fine si è arreso.

    Cosa mi sta succedendo?! Non è stata una decione voluta. è stato il cuore a dirmelo. è stato il cuore che ha capito che è peggio vivere così che stare soli. meglio sola, ma basta questa persona.

    Amiche, Dott. Brunelli..cosa mi succede?

    Arianna

    • Sisi Gennaio 14, 2013 at 2:04 pm

      Cara Arianna, avvisarlo può sembrare una grande provocazione, ma capisco il tuo bisogno e la tua rabbia di fissare questo tuo intento. In certi momenti si possono fare istintivamente e per sacrosanto sfogo cose senza pensarci tanto sopra. Il fatto è che non occorre che la persona venga avvisata da te. Lui non crede e non sa del tuo cambiamento e potrebbe pensare che occorra solo più cattiveria da parte sua per rimetterti a posto. Se fossi in te, io, al tuo posto, andrei alla polizia e racconterei quello che ho raccontato qui, tantopiù che mi manca l’appoggio della mia famiglia e questo mi rende più debole agli occhi degli sciacalli che puntano sull’isolamento della vittima. Ma questo ragazzo ha la residenza regolare lì a casa tua?

    • Elisa Gennaio 14, 2013 at 6:02 pm

      Che forse il tuo cuore è un pò più saggio della tua testa? E che quest’ultima, a tua insaputa, inizia a capirlo? Al di là di ciò, a me sembra difficile capire, a distanza e senza noi conoscerti personalmente, cosa ti succede realmente, dato che questi accadimenti sono molto soggettivi in ogni singolo individuo, anche in rapporto alla persona con la quale si è intrattenuta o si intrattiene una relazione e le sue caratteristiche peculiari. Sinceramente credo che nessuno qui, al di là delle migliori intenzioni, possa avere una palla di vetro per scoprire e comprendere tutto ciò che ti accade volta per volta, anche se a tutti noi o a molti, piacerebbe per aiutarti a sostenerti e non capisco perché tu non ti decida a chiedere un aiuto professionale come più volte avevi detto che avresti fatto, per capire e gestire un pò meglio te stessa, in modo che poi, avendo migliori strumenti, potrai soffrire meno, affrontando anche il vero, profondo dolore che ti spinge, oltre all’amore, a fare continuamente certe cose che sai che per te avranno un risvolto negativo. Però vorrei intanto dirti una cosa che mi fa pensare ciò che hai scritto nel tuo post e cioè che forse, il tuo cuore, non ha ceduto, ha iniziato a lottare.

      Un abbraccio
      Elisa

    • GILIOLA Gennaio 22, 2013 at 2:35 pm

      CIAO CARISSIMA…..SUCCEDE CHE HAI TOCATO IL FONDO DEL BARILE E …ORA VUOI USCIRE! SEI STATA FORTUNATA, ADESSO DATTI DA FARE E NON DORMIRE SULLI ALLORI! MI RACCOMANDO…SE ERI CASCATA IN UNA TALE TRAPPOLA E’ PERCHE’ ANCHE TU AVEVI QUALCOSA CHE NON ANDAVA….DEVI “CURARTI”…: ALTRIMENTI MAGARI CI RICASCHI! STAI ATTENTA PERCHE’ NON CI SARESTI CASCATA….., TE NE SARESTI ACCORTA SUBITO….. SE AVESSI LA TUA
      BRAVA AUTOSTIMA APPOSTO!! IO ME NE INTENDO…..PURTROPPO!!!
      CIAO E AUGURI!
      GILIOLA

    • GIL Gennaio 26, 2013 at 8:51 am

      SUCCEDE CHE TI SEI SALVATA…IN CORNER….
      AUGURI!
      GIL

  14. alessandra Gennaio 7, 2013 at 10:00 pm

    Ciao a tutti, mi sembrava di esserne uscita ma non è cosi, perchè purtroppo sto ancora male. Dopo 3 mesi di silenzio si era rifatto vivo con una mail proprio il giorno del mio compleanno, una mail in cui parlava di amore, di errore commesso ad allontanarsi da me, allegando anche una foto di noi due insieme. Ci sono caduta e ho mandato un sms al quale rispose che mi avrebbe chiamata il giorno dopo. Cosi fu, mi chiamo e mi disse che gli avrebbe fatto piacere incontrarmi ma che sarebbe stato lui eventualmente a decidere le condizioni perche lui si era messo con un’altra che viveva a casa sua, quindi non era semplice trovare tempo e in piu non potevo chiamarlo, nel caso mi avrebbe chiamata lui. Sono rimasta attonita, siamo stati insieme quasi 7 anni, in cui lui, che di anni ne ha 63, reclamava costantemente i suoi spazi, usciva con tutte le donne che voleva, ex fidanzata e ex moglie, ovviamente mentendo e lasciandomi sola a casa mia (non abbiamo mai vissuto nella stessa casa). Ora, sapere che dopo solo 6 mesi che mi ha lasciata lui vive in casa (casa di 50mq) con un’altra, mi ha sconvolta. non sono riuscita a replicare ed ho detto va bene, chiama tu. Pero sentivo che non si sarebbe fatto piu vivo e sapevo anche che lui, come mi disse il dott, Brunelli, era tornato solo “per finire il lavoro”, per distruggermi per bene, visto che non sopportava che in questi mesi io fossi sparita con grande dignita senza piu cercarlo. Ma nonostante sapessi tutta la dinamica sono rimasta ad aspettare che mi chiamassi, come una idiota, ho aspettato Natale, il 31, fino a che il 4 gennaio, presa da sconforto gli ho scritto una mail in cui chiedevo per quale motivo (anche se io lo sapevo, ma volevo che me lo scrivesse lui) mi avesse scritto proprio il giorno del mio cinquantesimo compleanno mandandomi quella foto se poi sapeva che non avrebbe comunque voluto dare un seguito. Mi ha dato una risposta atroce, dicendo che la mail l’aveva scritta cosi, per farmi gli auguri e basta, e che quanto al resto ci aveva ripensato e riteneva che iniziare di nuovo con me era una cosa impossibile. Sono rimasta malissimo, ho pianto come un vitello e gli ho scritto una mail terribile in cui per la prima volta gli ho rinfacciato tutto, anche le botte che mi diede prendendomi a pugni sulla nuca e facendomi finire all’ospedale. Adesso sto piangendo perchè mi sembra assurdo aver seminato alla mia età, dopo una separazione, una storia cosi triste e dolorosa. Mi sento veramente una fallita, mi sembrava di star meglio, lo avevo anche scritto e detto di persona al dott. Brunelli, invece mi ritrovo di nuovo a pezzi, perchè è inutile nasconderlo, quella mail del mio compleanno mi aveva fatto davvero credere che lui provasse davvero qualcosa per me. Invece ci sono ricaduta, psicologicamente intendo. Sento che la strada è lunga ancora ma spero davvero che lui dopo l’accenno mai fatto prima alle botte e al referto dell’ospedale non si faccia davvero piu vivo, visto che per di piu fa anche il pediatra.

    • Pier Pietro Brunelli Gennaio 14, 2013 at 3:37 am

      Nei processi di recupero e di guarigione, purtroppo le ricadute sono da mettere in conto. In genere si fanno due passi avanti e uno indietro. L’importante e’ conoscere una tecnica concreta per calmare la mente e praticarla, e poi frequentare persone delle quali si ha fiducia, naturalmente e’ importante proseguire la psicoterapia – per come si puo. Fino a quando non si capisce che purtroppo si tratta di uno squilibrio psicopatologico che va terapizzato, cosi come si dovrebbe fare con una malattia dentaria o d’altro tipo, e non si prosegue alcuna terapia e profilassi, e’ ovvio che le ricadute e i passi indietro sono quasi inevitabili e comportano piu dolore. Insomma se ci si cura si guarisce, se non ci si cura ci si affida alla buona sorta, ma non e che ci si possa illudere, specialmente se gli evnti e la debolezza inducono a ricadere nei soliti meccanismi.

      • alessandra Gennaio 14, 2013 at 11:01 pm

        grazie per la sua risposta Dott. Brunelli, e buon anno nuovo. Lei ha ragione, eventi e debolezza sono due fattori che, se la persona non si cura adeguatamente, possono minare la precaria serenità come la mia. Dovrei fare di più, lo so bene e appena ne avro’ di nuovo le possibilità riiniziero’ a lavorare meglio su me stessa. queste feste e le ferie forzate mi sono servite a riflettere e a capire ancora più cose, anche se la meta è ancora lontana. C’e’ una cosa che scrivo sempre nel blog e della quale, grazie a lei e al suo aiuto, sono fiera: ho sconfitto la paura della solitudine, dei pensieri, dei mostri interni e di addormentarmi da sola. Questo per me è tantissimo e molto importante. Purtroppo invece il vampiro esteriore, quando (oramai sempre più raramente per fortuna)si riaffaccia, ha ancora presa su di me, riesce a scatenarmi dubbi e sensi di colpa orrendi. Insomma, il mio vampiro interiore è sempre li, che si manifesta attraverso i sensi di colpa, l’ unico elemento sul quale si è basato quel lacerante e malsano rapporto. Per questo comunque me ne sto buona, da sola, con i figlioli, i parenti che amo e gli amici e non mi avventuro in situazioni sconosciute. Anche se sono passati 7 mesi, sono assolutamente terrorizzata e impreparata ad avvicinare chiunque non conosco perchè ho il terrore di agire male, di non fidarmi più e di travisare ogni cosa. Grazie ancora e a presto. Alessandra

    • Elisa Gennaio 14, 2013 at 9:19 am

      Cara Alessandra, mi dispiace molto per quanto ti è accaduto e per come ti senti però, vorrei dirti una cosa alla quale spesso, non riusciamo a pensare in modo lucido, soprattutto nei momenti in cui ci sentiamo distrutti. Spesso, secondo me, anche se ci vuole tempo, la sensazione di fallimento che si prova, può essere l’inizio seppur doloroso, di nuove e maggiori consapevolezze, che possono generare anche nuove e maggiori capacità affettive ed aprire la strada verso nuovi e miglior cammini per sé stessi e per coloro che amiamo e che ci sono vicini nel bene e nel male. Del resto penso che soltanto chi conosce il fallimento e riesce, piano piano ad accettarlo metabolizzandolo, può conoscere anche il vero sapore del successo anche quello più piccolo ad ogni piccola risalita e quello più intimo che non si vede ma si sente a livello interiore, come quello derivante dal contatto sempre più profondo con il proprio cuore e da qui, poi, la maggiore capacità di comprendere a chi donare i sentimenti d’amore che da esso nascono.

      Un caro abbraccio
      Elisa

      • alessandra Gennaio 21, 2013 at 9:19 pm

        ciao Elisa, grazie della tua partecipazione. Ho trovato un modo molto efficace per non ricadere nella trappola, ossia per non trovarmi mai piu a provare qualcosa per questo individuo, anche semplicemente rabbia o risentimento; ho messo il blocco alle sue mail cosi’ evito qualsiasi contatto. Ho molto riflettuto sul senso di dolore e fallimento che ho provato e mi sono chiesta il motivo; ho sbagliato a ricaderci, ho sbagliato a non voler ascoltare la vocina interna che già sapeva e mi metteva in guardia. Adesso lo so che devo ascoltarla sempre come sono sicura che l’aver fatto riferimento nella mia mail a quell’orrendo episodio di violenza fisica, è stato l’unico modo per togliermelo per sempre dai piedi. I vigliacchi agiscono di nascosto e quando si accorgono che le loro offese possono venire allo scoperto scappano, soprattutto se hanno qualcosa da perdere. Adesso sono di nuovo più serena e ti ringrazio anche per tutti gli interventi bellissimi che fai nel blog, rispondendo a tutte noi sempre con la delicatezza e la dolcezza di chi conosce perchè ha tanto sofferto. Grazie Elisa.

    • Sisi Gennaio 15, 2013 at 2:36 pm

      Carissima Alessandra tieni duro e rinforza più che puoi la tua fiducia nella relazione d’aiuto che hai deciso di iniziare col tuo terapeuta, dott. Brunelli, col tuo impegno e la tua grande motivazione che traspare nei tuoi commenti. Personalmente so che il senso del fallimento che emerge ora come ora in te sia l’inevitabile, quanto ingannevole, dolore aggiunto da questa ricaduta che presto avrà un grande senso per te, ne sono certa. A volte si mantiene lo spiraglio aperto (niente blocco del mittente della posta elettronica ) per il bisogno, forse ancora poco consapevole di mettere la nostra percezione e le nostre reazioni di risposta, alla prova. Ti confido che io mi sono fermata quando mi è sopraggiunta una diagnosi, rivelatasi poi fortunatamente fasulla, di tumore, che come esperienza mi è rimasta talmente impressa nel dolore fisico e psicologico provato, da ancorarmi in una posizione di completa autoprotezione rispetto alla persona che fa parte della mia dolorosa esperienza. Non sopportavo, o meglio non tolleravo nemmeno più l’idea di poter essere condizionata e turbata dalla vista delle sue numerose email inoltrate ad una lista di interminabili indirizzi, ma con immagini o simboli che potevano in senso primario diventare qualsiasi cosa dentro alla mia testa e magari anche in quella degli altri. Ho conosciuto poi una persona, facente parte dei famosi destinatari(ho ricevuto anche mail tutte personali e personalizzate ovviamente, soprattutto quelle ad effetto shock come la tua) che, avendo avuto a che fare con lui, aveva le stesse mie reazioni di incertezza, dubbio, speranza. Incertezza dubbio, equivoco e speranza che facilmente, per risolvere l’attivazione e la tensione continua che producono, vanno a parare nell’illusione del sogno/bisogno d’amore, se non altro per regolarizzare il battito cardiaco e il forte disagio interno. Questo nel mio caso. Può essere quindi un avviso che proviene dal corpo, mediato, sempre nel mio caso, da un’esperienza esterna (diagnosi, accertamenti invasivi e sconferma della diagnosi iniziale) oppure un’esperienza di ricaduta che strazia il cuore in uno stato di momentanea morte psicologica e di fallimento, ma che hanno la stessa funzione di creare la vita in un comportamento rinnovato, alternativo e soprattutto autoprotettivo, poichè la legge n. 1 è autoproteggersi! Tu sei una donna in gamba e molto sensibile. E’ la tua sensibilità e capacità d’amore che ti porta a desiderare e a mantenere la dignità verso te stessa e nella comunicazione. Quella c’è comunque e se gli hai scritto una lettera tremenda, rinfacciandogli le botte prese e l’ospedale, potrebbe essere che la tua dignità profonda lo richiedesse nel dimostrare a lui che hai compreso bene e che ora è diverso: sai come farti rispettare nel modo più giusto che la situazione possa richiedere! Così gli hai restituito una responsabilità nel suo comportamento verso di te. Un autentico e genuino ritorno indietro, o meglio, scatto evolutivo di coppia, non si serve del potere rievocativo estetico ed esteriore, senza alcun impegno, delle immagini romantiche o di parole scritte che baipassano tutto il dolore fatto subire all’altro, ma, nel caso, donerebbe pace e riconoscimento innanzitutto( e so che anche tu sai bene questo). Si servirebbe di una richiesta limpida, precisa e paziente di un incontro vis a vis, passibile di rinuncia o disdetta da parte di chi ha subito poichè l’importante è avere l’occasione di dimostrare il rispetto, quello che più di tutto è mancato ed è stato ferito in relzioni come quelle che ci accomunano. Sono certa che da questa tua ennesima prova di sofferenza non tornerai al livello di benessere di prima, ma ti avvierai a vivere le cose della tua vita con un senso di dignità mai perduta e di speranza verso il tuo futuro. Ti sono veramente vicina col mio pensiero di affetto.
      Un grande abbraccio

      • alessandra Gennaio 21, 2013 at 9:09 pm

        carissima Sissi, grazie per la tua risposta. Anche tu hai sofferto molto e per questo hai capito bene il mio stato d’animo. Comunque anche io da allora ho messo il blocco alla posta elettronica e ricomincio a stare ogni giorno meglio. Quanto al benessere di prima devo dire che in realtà non c’era da tempo, esattamente da quando è nato il mio secondo figlio Giovanni, che ha 11 anni e che ha un handicap grave. E credo che non sia un caso se proprio dopo la fine del mio matrimonio sono andata ad infognarmi in una relazione punitiva (il senso di colpa che provavo per la nascita di questo bimbo era incommensurabile) con un perverso narcisista che per di più fa anche il pediatra. Forse inconsciamente cercavo qualcuno che mi punisse e mi facesse sentire in colpa e l’ho trovato. Ma ora basta, davvero è finita con le punizioni. Voglio e devo andare avanti serena e pulita, per me e per i miei ragazzi. E di questa coscienza nuova devo ringraziare solo il dott. Brunelli e tutte voi. Anche io ti sono vicina, a presto un bacio.

  15. Ermes Gennaio 4, 2013 at 5:19 pm

    Il narcisista e il bugiardo patologico sono la stessa cosa? queste persone sono in grado di amare veramente oppure è sempre e solo finzione? di fronte all’amore sincero e disarmante e trasparente di una donna come si comportano? credo di avere avuto a che fare con uno di loro, un bugiardo sostanzialmente, che crede nelle sue stesse bugie, una persona estremamente sensibile (almeno si è sempre mostrato così) che mi ha però detto tantissime bugie, anche banali, tutta la sua vita è costruita sulla menzogna in un modo assurdo, ma com’è possibile?

    • Elisa Gennaio 9, 2013 at 4:55 pm

      Non sempre; chi è affetto da narcisismo nel senso inteso dall’articolo, mente sempre per ottenere i vantaggi che desidera dalla sua preda, per poi passare ad un’altra una volta conquistata con sicurezza la prima e di nuovo, potrebbe fare lo stesso gioco con la seconda e così via, in quanto, per motivi legati al suo sviluppo emotivo e sistema di attaccamento, gli è impossibile legarsi affettivamente davvero a qualcuno perché ciò farebbe crollare, date le sue gravi carenze interne di capacità di rapporti interpersonali autentici, le certezze che ha bisogno gli vengano costantemente (alla base ci sono anche per queste persone delle motivazioni importanti, ovvero, i loro pesantissimi bisogni di cui altri pagano il prezzo, non nascono dal nulla) riflesse dall’altro per mantenere costante la sua autostima, anche attraverso l’esaltazione , tramite piccole bugie, di grandi capacità in cose minime, che però per lui o lei, al fine della debolissima autostima che li caratterizza, rivestono un ruolo fondamentale per reggersi sul proprio fragile equilibrio – di cui non ha consapevolezza – a scapito degli altri che devono fungere da specchi nei quali possano vedersi come desiderano per potersi “riconoscere”, non essendo capaci di guardare nella propria interiorità, tranne in particolari occasioni. Altri invece, pur essendo consapevoli di ciò di cui soffrono, perché gli è stato loro detto, si mostrano del tutto indifferenti a questa diagnosi dato che sono gli altri a soffrire per il loro disturbo. Ciò che non gli fa comprendere il “motivo” per cui dovrebbero eventualmente curarsi.
      Non tutte le persone che mentono sono necessariamente dei narcisisti patologici anche se discriminare è difficoltoso, in età adulta e durante certe fasi della vita di coppia. Ci sono persone, mettiamo un uomo, che partendo da una bugia “strumentale”, iniziando ad es., per non subire un rimprovero dal capoufficio o per non far soffrire l’altro e poi ancora, per andare di nascosto ad es., della moglie che non approverebbe, per motivi noti a loro due, in un luogo con degli amici, anche se magari per giocare a freccette e divertirsi un pò; però capita poi che questo marito, magari a causa di una birra di troppo in compagnia, si ferisca con la punta di una freccetta sul palmo di una mano e quindi sanguini abbondantemente e debba ricorrere alle cure di un medico od ospedale che gli farà medicazione e fasciatura. Quindi tornerà a casa più tardi del solito e fasciato e per mantenere segreta la sua scorribanda con gli amici, pensi sia meglio mentire alla moglie anche su come e dove si è ferito e così, inizia da qui, a costruire un piccolo castello di menzogne dal quale poi, non saprà più, semplificando, come uscire tranne se gli capita, involontariamente di tradirsi. Potrebbe anche accadere però che se la donna è una persona che sembra “bersi” le sue fandonie, egli, se ha un certo tipo di predisposizione caratteriale, inizi a pensare di poterle utilizzare anche per scopi diversi, fino ad arrivare a condurre, come capita a molti, vite parallele in modo consapevole, in entrambe le quali, tenendole separate nei loro cuori, si sentono moralmente a posto. Anche se in effetti non lo sono, poiché utilizzano la bugia strategicamente verso entrambe le donne ognuna delle quali crede di essere l’unica. Oltre a mentire a sè stessi nel sentirsi a posto. Ci sono poi quei casi, che forse potrebbero assomigliare al tuo, in cui la donna scopre le bugie – dette consapevolmente o meno, per ora – e pensa e crede nel suo cuore di poter cambiare e far ravvedere con il suo vero e grande quell’uomo, tipo il famoso film “Io ti salverò”, donne che a volte hanno le caratteristiche complementari a certi uomini bugiardi, delle “crocerossine” che sarebbero portate a sopportare queste loro bugie nella speranza che la loro pazienza e comprensione possa cambiarli. In genere, sia con il narcisista vero e proprio che con il bugiardo non gravemente tale, ciò purtroppo non accade e la donna vive una vita di attese e di sacrificio. Se la persona con cui hai avuto un rapporto, è realmente sensibile come ti è parsa – anche se ciò un pò mal si concilia con l’infliggerti umiliazioni, tranne se si è trattato di casi eccezionali -potrebbe forse, ipoteticamente, avere o un altro tipo di narcisismo, del tipo di quello descritto da H. Kohut ed essere quindi una persona, come tutti quelli che basano la loro vita sulle bugie (ma in questo caso, per motivi diversi da quelli descritti nel’articolo sopra) profondamente insicura ed impaurita, oltre che soggetta a degli scoppi di rabbia se si sente “scoperto” piuttosto che riconosciuto e quindi, facilmente umiliato interiormente e pertanto facile in apparenza, a passare da uno stato emotivo ad un altro. Anche aggressivo (verbalmnte l’umiliazione) per “difendersi” da paura interiori antiche che in certi momenti di interazione, si attualizzano. In genere queste persone sono dolorosamente consapevoli di aver paura di amare a differenza dei narcisisti maligni. Quindi le loro eventuali bugie sono generalmente “protettive” nell’intenzione e non finalizzate a manipolare e distruggere l’altro. Un’ulteriore ipotesi, restando sempre sul piano delle ipotesi, non conoscendo altro oltre ciò che hai scritto nè la tua storia nè la persona di cui parli, è – sempre pensando al fatto che si è dimostata una persona secondo te molto sensibile – con dei tratti narcisistici e profondamente insicura forse per qualche altro suo problema e che potrebbe aver vissuto forti delusioni al di sopra delle sue possibilità elaborative nel momento in cui si sono verificate tanto da doversi costruire una vita fittizia, come modo per resistere, un pò come fanno alcuni bambini quando sono spaventati ed inventano l’amico immaginario che li protegge e combatte con loro.
      Ci sono poi situazioni e psicopatologie in cui l’individuo vive in un mondo di fantasia per sfuggire ad una realtà per lui/lei troppo dolorosa, realtà che può essere relativa sia all’ambiente che ad una parte della propria vita psicoemotiva, con i quali per qualche motivo, rompe i rapporti. Per difendersi ad es., da un grave trauma che l’ha colpito. L’individuo in questo caso, non è consapevole di vivere in mondo di bugie – che in psicopatologia è spesso al limite tra la confabulazione ed il delirio, in genere circoscritto ad uno o due argomento a cui lui stesso crede e di cui racconta agli altri come fosse vera “realtà”. Poiché per lui o lei lo è.

      Il tema delle bugie è complesso e tutt’altro che lineare, tranne quando si ha la certezza si tratti di una patologia narcisistica nella quale esse sono sempre utilizzate e per fini piuttosto precisi, in modo strategico anche se paradossalmente perfino il narcisista molto spesso, nel raccontare le bugie, è in buona fede, pensando di essere in diritto di farlo per ottenere ciò che vuole e perchè non ne comprende il senso di dolore morale che con esse può provocare all’altro, lo sconforto e lo sconcerto.

    • Hybris Gennaio 13, 2013 at 11:30 pm

      Buonasera a tutti,
      Mi riscopro positiva leggendo le vostre dolorose esperienze e finalmente non mi sento più sola.
      Vorrei che condivideste insieme a me la lettera di addio che scrissi al luglio scorso al mio “vampiro esterno” con una consapevolezza che ancora oggi mi dimostra che pur sapendo molto bene cosa mi sta accadendo, l’aver un minimo contatto con questo Mezz’uomo mi spinge a ricadere nel baratro che mi ha costruito.
      Io questa mail gliel’ho recapitata a luglio, ma in effetti ha sortito il solo suo Subdolo e menzognero pentimento di chi si sente veramente onnipotente nell’arrecare dannÈ doveroso che io ti dica quello che penso dopo la nostra separazione.
      Tu hai l’anima corrotta e specchiarti nelle persone che sono Pure di Cuore ti crea l’illusione di poter essere una persona migliore.
      Fai del male infinito a chiunque affidi il proprio Amore a te e tu non riesci neanche a vedere le conseguenze di tutto questo.
      Se un giorno sarai in grado di capire quanta sofferenza e dolore sei stato capace di infliggere alle tue vittime, non so se sopporterai l’idea di vivere con te stesso.
      Al momento ti disconosci, perché sei sempre troppo preso a farti bello nel sentimento di qualcun’altro.
      Io soffro terribilmente, ma so che prima o poi questa sofferenza finirà.
      Questo mio sentimento non è provocato dall’averti perso, ma dal fatto che non riesco a perdonare me stessa. Non riesco a dirmi che ho fatto un enorme errore di valutazione sul tuo conto, facendoti penetrare nelle mie viscere come fossi la peggior sostanza in circolazione. Non riesco a perdonarmi il fatto di NON ESSERMI PROTETTA E RISPETTATA, cadendo nella tua nefasta trappola. Hai sapientemente costruito per me una gabbia fatta di sensi di colpa che mi hanno paralizzata ed anestetizzata per due anni e mezzo.
      Dio se solo Giovanna avesse la mia forza….purtroppo per per lei però non vedo un futuro roseo in tua compagnia, ma forse lei non vuole essere salvata perché senza te si sentirebbe inutile. Tu sei troppo debole per affrontare qualcuno che non riesci ad annientare senza dietro un porto sicuro al quale chiedere abnegazione e certezza di sottomissione. Quindi sappi che io ho la presunzione di pensare (ora più che mai) che con lei non è mai finita.

      In ogni caso sono altresì convinta che quando darò pace a me stessa e perdonerò il fatto di essere stata solo un’illusa nel pensare di poterti rendere migliore, avrò trovato la chiave della mia serenità.

      Questa che ti ho appena raccontato è la parte dolorosa della tua conoscenza, è ciò che avrei potuto evitare se
      solo avessi avuto gli strumenti giusti per capirlo con largo anticipo. Quindi ho scritto fino ad ora con il risentimento che si prova per colui che non ha maneggiato con cura un sentimento così bello. Ma capita a volte.

      Il lato positivo dell’averti incontrato invece è che ora so quel che non potrà mai rendermi felice. Ora inizio a capire cosa significa essere amati e rispettati e quindi so quel che sto cercando.
      Tu mi affascini sempre, ma è solo la presunzione di una piccola donna che sin da bambina ha cercato di cambiare un altro uomo assente e che non l’ha amata abbastanza, Suo padre. Ce l’ho terribilmente anche con lui al momento. Mi sarei evitata un sacco di guai se fosse stato diverso. Ma purtroppo la realtà è quella che è e l’ho accettata.
      Il fatto che ti scriva è comunque l’ennesima dimostrazione di dover fare ancora molta strada prima di poter definitivamente “divorziare psicologicamente” da te e colmare il mio vuoto.
      Ma questa volta me la prendo comoda e non ho fretta di dimenticarti.
      Rifletto ogni giorno sulle esperienze vissute con te per sviscerarle accuratamente in modo da essere in grado di trovarvi in ognuna un senso positivo. È un lavoro doloroso, ma necessario.
      Quel che davvero importa tuttavia è che non sono uscita annientata da questi anni, ma fortificata e finalmente pronta ad affidarmi alle cure di qualcuno in grado di amarmi davvero. Mi sento capace di valorizzare e contraccambiare chi dimostrerà rispetto e quindi amore per me.
      Se non ti avessi conosciuto, probabilmente sarei stata in balia di qualcun’altro che non mi voleva e sarei rimasta una vita intera ad inseguire il sogno di poterlo cambiare.
      Perciò ti ringrazio. Hai avuto anche tu un ruolo fondamentale nel farmi crescere, nel farmi capire quanto valgo, anche se non per te.

      Ora ti saluto, come si fa con qualcuno che si trasferisce troppo lontano per poterlo rivedere. Consapevole e d’accordo con l’idea che io e te non saremo mai amici perché troppo male ci siamo fatti vicendevolmente.

      • alessandra Gennaio 14, 2013 at 10:19 pm

        Ciao Hybris, questa tua lettera è davvero meravigliosa per la chiarezza e l’onesta che ci sono dentro. Sei stata veramente brava, non so quanti sarebbero riusciti ad elevarsi cosi bene al di sopra di se stessi e guardarsi con tanta lucidita. Sono certa che dopo tanto tempo starai sicuramente meglio, perchè già lasciare un uomo in quel modo denota una consapevolezza preziosa e rara. complimenti davvero e grazie per questa lettera che è un grande esempio. ciao Alessandra

        • Hybris Gennaio 19, 2013 at 1:18 pm

          Ciao Alessandra,
          Purtroppo invece il gioco al massacro è andato avanti…nonostante io sapessi…nonostante la
          “mia vocina interiore” urlasse a più non posso a tutte le ore del giorno e della notte.
          Io ho un carattere forte, molto forte. Solo ora mi rendo davvero conto che io ero assolutamente partecipe a questo gioco al massacro. Io avevo fino ad una settimana fa la presunzione di poterlo cambiare rispondendo ai suoi spietati attacchi con altrettanta forza….
          Ho smascherato TUTTE le bugie che mi propinava. Non mi sono MAI FIDATA delle sue parole. L’ho preso in castagna migliaia di volte.
          Ho letto, mi sono informata, sono in terapia da quando lo conosco. Sapevo chi era il mio nemico, ma ho sempre avuto la presunzione di poterlo redimere anche utilizzando metodi poco ortodossi. Io non ho dato solo amore nella nostra relazione. Ho trasmesso anche molto odio e rivalsa nei suoi confronti. Per questo credo di essermi cercata semi-coscentemente le sue ire.
          È vero, mi sono sempre difesa dal suo squilibrio, ma mi rendevo conto che per difendermi utilizzavo la sua stessa arma: L’ODIO TOTALE.
          Gli ho rivomitato tutta la mia ira repressa con una forza che non avrei mai penasato di avere dentro di me.
          E allora cara Alessandra sai di cosa mi sono resa conto?
          Che ho dell’Energia da vendere e lui sapeva
          benissimo questa cosa.
          Ora so senz’ombra di dubbio che si sente inferiore a me…cercava di annientarmi, ma intanto si annientava anche lui. È entrato in terapia prima di me, tutt’ora la segue e non ci cava fuori un ragno dal buco.
          E scusa Alessandra, ma per essere davvero sincera io ora GODO.
          Godo perché sono certa che avrà un misero destino, godo perché è arrivato a dirmi che si sarebbe ammazzato per farmi provare la colpa massima per il resto dei miei giorni.
          Godo perché mi ha reso forte come non mai.
          Godo perché lui SA che IO HO SEMPRE SAPUTO.
          Gli ho dato tutto, ma in fondo gli ho anche tolto tutto.
          Gli ho tolto tutte le sicurezze di grandiosità che si costruiva attraverso la menzogna cronica da anni.
          Ho risposto agli insulti nei confronti della mia adorata madre, altra donna con i controcazzi, facendogli vedere quanto misera e patetica fosse la sua di madre.
          Ho risposto SEMPRE al suo massacro con gli stessi mezzi.
          Perché chi conosce le armi può far fronte a questi perdenti, ma il problema cara Alessandra è questo…..ma vale davvero la pena utilizzare tutta questa energia per qualcosa di profondamente negativo?
          Io il male dentro di me so di averlo, se lo desidero lo posso far uscire con una potenza inaudita, ma poi ciò che mi differenzia da quel gran pezzente è che provo SENSO di COLPA per ciò che faccio ed ho fatto. Per questo alla fine sono migliore di lui, come lo siete tutte/i voi rispetto ai vosti Narcisisti Patologici.

  16. Ermes Gennaio 4, 2013 at 5:08 pm

    Salve a tutti,
    vorrei prima di tutto ringraziare il dott. Brunelli per il suo blog e i suoi articoli.
    Ho letto queste pagine più di una volta e anche i relativi commenti, credo di avere avuto anch’io a che fare con un narcisista o forse con un bugiardo patologico, non so se sono la stessa cosa. Ho scoperto delle cose assurde, mi hadetto tantissime bugie, anche sulla sua età, è un musicista, per ora lavoriamo assieme purtroppo. è tutto così assurdo, mi ha sempre trattato benissimo, mille complimenti, il massimo rispetto sempre, affettuoso, massima stima, premuroso, gentile, ultimamente, da quando ho chiesto spiegazioni più dettagliate su alcune cose, mi ha trattato malissimo, mi ha insultato e ha cercato di farmi sentire in colpa (senza riuscirci ;-) ), ha cercato di umiliarmi facendomi sentire un’ignorante e cose simili, io ho sempre risposto in maniera “distaccata” e gentile alle sue aggressioni psicologiche, facendolo ragionare e poi lui, che è furbissimo e intelligentissimo, si “calma” e “fa finta” (secondo me) di essere ragionevole.
    Ovviamente ho molti dubbi, perché mi chiedo come possa una persona essre così, ero sicura che fosse innamorato folle di me e ancora faccio fatica a credere il contrario, perché, vi giuroooooo, è incredibile come mi guardava e il rispetto e i messaggi che inviava, sinceramente credo che lui mi abbia amato e voluto bene ma è come se lui stesso vivesse la sua vita nella menzogna, una vita che “fittizia” che si crea lui, racconta un sacco di balle ma anche cose di poco conto, scusatemi se non riesco ad essere chiara forse, ma è una difficile da spiegare, è come se lui stesso crede alle sue bugie ma ci crede veramente, è possibile una cosa del genere? qualcuno saprebbe rispondermi?credo, anzi sono sicura, che abbia un’altra donna in un’altra città, ma lui nega in un modo incredibile e mi aggredisce e mi fa sentire in colpa se chiedo dettagli, è assurdo! ma queste persone possono in qualche modo amare? mi chiedo se lui mi abbia in qualche modo amato e voluto bene oppure era tutta finzione, ma per ottenere cosa però? non capisco…

    • GILIOLA Gennaio 22, 2013 at 2:46 pm

      NON VUOLE OTTENERE NIENTE: PERCHE’ E’ SOLO COSI’ CHE RIESCE A VIVERE E A COMPORTARSI, NON CONOSCENDO LA GIOIA DELL’AMARE E LA GRATITUDINE DI ESSERE RIAMATO! SONO PERSONE MALATE NELL’AFFETTIVITA’ E NELLE EMOZIONI, E PERCIO’ INAFFIDABILI E INCOERENTI.
      SONO MALATE MA NON ACCETTANO DI RICONOSCERLO PERCHE’ PER ESSERE UMILI CI VUOLE AMORE…E LORO NON SANNO COS’E’, PERCHE’ NON L’HANNO MAI CONOSCIUTO…- PENSA, CHE POARETI…!!!
      MERITANO SOLO COMPASSIONE …………………………..! MA ANCHE NOI VITTIME ABBIAMO LE NOSTRE BELLE LACUNE, SE CI SIAMO CASCATI, EH?!!!
      CIAO E AUGURIIIIIIII!!!
      GILIOLA

  17. alessandra Gennaio 2, 2013 at 8:14 am

    buongiorno a voi tutte/i, ho bisogno del vostro aiuto perchè sono stata per 8 anni con un narciso distruttivo, sono circa di giorni che non lo vedo ma abbiamo ripreso ieri per capodanno a mandarci degli sms, gli ho scritto d’amore nel senso di un rapporto tra chi si ama ma lui ogni volta glissa l’argomento o lo rimanda solo ed esclusivamente al sesso, sapete dirmi qualcosa sul sesso e il narcisismo? vi prego aiutatemi

    • Elisa Gennaio 9, 2013 at 5:43 pm

      Cara Alessandra, sesso e narcisismo sono due aspetti molto legati tra loro, tanto che – tralasciando le teorie da cui queste considerazioni ebbero origine inizialmente – si pensa nell’ipotesi descritta nell’articolo e nel libro del dott. Brunelli, che il narcisista, soprattutto nelle fasi conflittuali, abbandoniche e di ritorno e finali del rapporto, utilizzi il sesso, anche concedendo al partner momenti eccezionalmente gratificanti, per “narcotizzare” il partner stesso ovvero per farlo permanere in uno stato di sospensione delle decisioni e di dipendenza nei suoi confronti. Inoltre, sia il sesso che l’amore come sentimento, sono essi stessi strettamente legati a sistemi interni cerebrali connessi – specifici circuiti neuronali – al rilascio di sostanze endogene gratificanti, come ad es., la dopamina, che è sia esaltante che rilassante, se funziona correttamente. Ed anche l’attivazione continua di questi sistemi e circuiti può generare in alcune persone, una dipendenza ed un’astinenza a cui si legano, ad incastro, in certi rapporti di coppia patologici, alcuni comportamenti particolari, come il ricatto, l’abbandono ed il ritorno con l’intenzione di far sesso per tenere legata a sé la vittima (naturalmente qui non parlo di chi vive queste cose in armonia e complicità, in modo giocoso) attraverso momenti di generosa illusione utilizzando il sesso come strumento. Ci sono anche persone che sentono però da parte loro una forte carica sessuale ed amano essere sedotte da questi individui fino a che non capiscono l’aspetto affettivo patologico e patogeno dello stesso.
      Forse dovresti essere un pò più precisa nella domanda che è un pò troppo generica in modo che noi tutti/e possiamo capirne meglio il contenuto ed aiutarti a capire meglio l’ansia che traspare dalla stessa.

      Un caro saluto e benvenuta
      Elisa

    • GILIOLA Gennaio 22, 2013 at 2:48 pm

      TI DICO SOLO CHE IL SESSO PUO’ ANCHE ESSERE SENZA AMORE, MA CHE AVERE AMORE DA UN NARCISO E’ COME CERCARE ACQUA NEL DESERTO: TEMPO PERSO! CAMBIA ZONA!
      CIAO GIL

  18. Giorgia Gennaio 1, 2013 at 2:58 pm

    ciao a tutti!
    ho trovato questi blog per caso.
    sono stata lasciata pochi giorni fa, dall’uomo che ho amato sopra ogni cosa per 2 anni.
    lui ha sempre avuto un carattere che io consideravo brutto “brutto”.
    io di mio sono molto insicura, e ho sempre avuto paura che lui potesse scegliere una persona più bella, più intelligente, più ricca…. e lui ha sempre alimentato queste mie preoccupazioni. avevo sempre l’ansia, mi sembrava di non essere mai abbastanza.
    lui diceva di essere bello, intelligente, che in futuro avrebbe avuto successo… e intanto sminuiva sempre me.
    non mi ha mai coinvolto nella sua famiglia e non ha mai voluto essere parte della mia.
    diceva di amarmi, di non avermi mai tradito, ma i piani sul futuro gli mettevano “ansia”.
    dopo 1 anno e qualche mese mi ha messo in “punizione”.
    gli avevo risposto male, e lui si è visto limitato nella sua ricerca della libertà. mi ha detto che per una settimana non ci saremmo nè visti nè sentiti, e così ha fatto.
    io lo chiamavo, piangevo, mi disperavo, e lui mi trattava sempre peggio. è arrivato a dire “se mi cerchi ancora passiamo da 1 settimana a 1 mese”.
    allo scadere della settimana è tornato da me, e io che sono un’idiota, l’ho riaccolto a braccia aperte. non ha mai voluto parlare di quello, perchè lui aveva ragione.
    non ammette i suoi sbagli, sono sempre gli altri a sbagliare.
    non si sente in colpa per la sofferenza che mi ha arrecato.
    l’altro giorno, su due piedi, dopo un periodo di tranquillità di mesi, mi ha lasciato, trattandomi malissimo.
    dicendo che lo limito, lo chiudo, e che io sono pazza.
    leggendo questo blog, mi sa però che è lui la persona che avrebbe bisogno di aiuto psicologico.
    cosa ne pensate?

  19. Lalla Dicembre 31, 2012 at 7:04 pm

    Ciao a tutte/i

    Vi risparmio volentieri la mia storia perché mi sembra essere uguale pio o meno a quella di tutte voi.

    Vi leggo da molti mesi ed e’ bello sapere di non essere sola!
    e’ importante perché questo ci fa capire che noi siamo persone normali mentre loro dei mostri che devono nutrirsi della nostra normalità per sembrare normali a loro stessi, ma normali non lo sono!

    Purtroppo riescono abilmente ad infiltrarsi nelle pieghe e ferite che più o meno grandi tutti abbiamo!

    Ho avuto tantissime ricadute ma ora sono giunta alla conclusione , che per staccare definitivamente con questi pazzi e violentatori Dell anima, l unica via e’ il no contact assoluto perché sono come una droga ed anche se arrivi al punto che quella droga ti fa schifo e vedi che ti fa solo del male e’ sempre una droga e ogni dose anche se minima e’ pericolosa perché a volte ti da anche belle sensazioni!

    Vi auguro buon anno!
    E che il prossimo anno sia l anno con tanto sole nell anima di ognuna di noi!

    • Fabrizio Gennaio 9, 2013 at 11:02 pm

      Cara Lalla,
      questo è un utilissimo e bellissimo spazio di condivisione dell’esperienze e di mutuo aiuto, creato dal generosissimo Dott. Brunelli, dove ognuno di noi prova a contribuire e sostenere gli altri per come può.
      Secondo il mio modesto parere, condividere le proprie esperienze, anche se simili a tante altre, oltre ad essere un generoso gesto per mettere a fattor comune le proprie storie, le proprie debolezze, i propri errori, e metter in guardia anche gli altri dai comportamenti da evitare, può essere anche un primo passo di alleggerimento e liberazione dalle proprie sofferenze.
      Inoltre come dici tu, per evitare possibili ricadute, oltre a rinunciare alla dose anche minima di “droga” (come la chiami tu) bisognerebbe anche interrogarsi sui motivi originali che ci hanno spinto a “farne” uso. Un attento lavoro introspettivo può essere utile per capire meglio noi stessi e proteggerci anche nel futuro. Solo così infatti potremmo cercare di evitare altri potenziali “mostri”che possano un giorno futuro riproporci le stesse “sostanze”.
      Un in bocca a lupo e auguri di buon anno anche a te.
      Fabrizio.

  20. Arianna Dicembre 29, 2012 at 9:43 am

    CARISSIMI,
    IERI SERA COME SEMPRE MI HA CERCATA. IO PER LA PRIMA VOLTA HO DATO ESATTAMENTE LA RISPOSTA CHE VOLEVO DARE: HO DA FARE. SI E’ TRASFORMATO IN UNA BELVA. DOPO UN MINUTO MI SENTIVO GIA’ IN COLPA. MA…IN COLPA DI CHE? LUI MI HA OFFESA E UMILIATA MOLTE VOLTE EPPURE MAI CHE IO L’ABBIA VISTO CROGIOLARSI NEL SENSO DI COLPA. IL 27 HO AVUTO UN MOMENTO SPLENDIDO…NON SO COSA MI SIA SUCCESSO. INVECE DI METTERMI A LETTO COME AL SOLITO, HO BALLATO E CANTATO TUTTA LA SERA E POI SONO USCITA. NON ERO FELICE, MA PER UNA SERA, NON AVEVO QUEL PESO SUL CUORE. SENTIVO IL PETTO LEGGERO. HO VOLUTO GODERE DI QUESTA SENSAZIONE, SAPEVO MI AVREBBE ABBANDONATA PRESTO. E INFATTI….

    HO SVILUPPATO UNA RIFLESSIONE E VORREI L’OPINIONE DEL DOTT. BRUNELLI IN MERITO: IO HO CERCATO QUESTO AMORE MALATO. MI E’ VENUTO IN MENTE LEGGENDO IL LIBRO “DONNE CHE AMANO TROPPO” L’ANNO SCORSO. IO MI “ANNOIO” SE UN UOMO MI VUOL BENE CON RISPETTO E FIDUCIA. IO “HO BISOGNO” DI QUELLE EMOZIONI…DI QUELLA GELOSIA, DI QUEL FUOCO, DI QUELLA PASSIONE, DI PERDERE LA TESTA, DI NON POTER PIU’ VIVERE SENZA QUELLA PERSONA. IL BINOMIO AMORE/MORTE MI HA SEMPRE AFFASCINATO..TANTO CHE FU L’ARGOMENTO DELLA MIA TESINA DI MATURITA’. EPPURE LA MIA FAME DI EMOZIONI, DI PASSIONE, E’ PRIVA DI OGNI EQUILIBRIO. E’ INSANO. E IL DOLORE TREMENDO CHE PROVO E’ IL PREZZO DA PAGARE PER LE EMOZIONI CHE HO AVUTO. IL FUOCO CHE C’ERA TRA DI NOI AVEVA UN ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: HA DIVAMPATO E MI HA USTIONATA PROFONDAMENTE.

    QUANDO RIUSCIRO’ A FARMENE UNA RAGIONE? QUANDO MI METTERO’ L’ANIMA IN PACE E DIRO’ BASTA CON LA TESTA E CON IL CUORE?

    PER QUANTO BISOGNA PAGARE A CARO PREZZO I NOSTRI ERRORI QUANDO GIA’ NE USCIAMO SVUOTATE E PLASMATE. QUESTA STORIA MIA HA TOLTO LA GIOIA DEI 20 ANNI…LA VITA SEMBRA COSì AMARA. EPPURE CHI SA GODERE DELLE PICCOLE COSE, SA VIVERE CON SERENITA’.

    QUANDO FINIRA’…? VI ABBRACCIO FORTE. ARIANNA

    • Elisa Gennaio 8, 2013 at 8:52 am

      Cara Arianna, forse fin quando non deciderai di dedicarti un pò alla cura di quelle ustioni profonde ed alla comprensione delle ragioni per cui hai così bisogno di vivere emozioni “brucianti”? Le ustioni richiedono approfondite medicazioni, fino alla loro radice affinché non si infettino e tale infezione non si infiltri nelle pieghe e strati più profonde della pelle e non si propaghi nell’organismo. Quando ci si brucia estesamente si perde in genere molto plasma, componente nutritiva proteica (e di altro) e di trasporto fondamentale del nostro sangue, oltre che deputato a mantenere costante la pressione “osmotica” dello stesso e ciò indebolisce il corpo ed anche la psiche, che ne può rimanere molto scioccata, vivere quei momenti con grande ansia e poi sprofondare anche nella depressione, talvolta anche in un’alternanza di tali stati, a seconda degli eventi esterni circostanti. A me sembrerebbe, facendo un semplice paragone, che tu avverta come uno stato disarmonico a livello “osmotico” emozionale, ovvero, per meglio dire omeostatico e che le tue emozioni e le tue necessità di esse, siano come sbilanciate un pò troppo, in apparenza, verso poli e fini opposti . Ad una lettura più approfondita delle tue riflessioni, però, si potrebbe anche pensare che non sia davvero così o almeno non del tutto e che la maggior parte del loro contenuto verta su uno dei poli. Ti invito a riflettere un pò su questo passaggio, in base a ciò che hai scritto.
      Leggendoti, mi sono sorte alcune domande; te ne vorrei intanto rivolgere una:” secondo te, cara Arianna, ti manca più la tranquillità o ti mancano più le emozioni di cui sembri aver “fame?” “, in quella che senti come una mancanza di pace nell’Anima e di accordo tra cuore e testa? E, perché una persona, una qualsiasi persona, dovrebbe “crogiolarsi” nel senso di colpa?
      Grazie per la tua importante riflessione, è secondo me, molto significativa.

      Ciao, un caro abbraccio.

    • Elisa Gennaio 13, 2013 at 11:44 am

      Cara Arianna, volevo porti una domanda su una tematica molto interessante che hai citato come un qualcosa che su di te, ha sempre esercitato un fascino: “cosa intendi per binomio amore/morte?”, dato che le accezioni in cui lo si potrebbe interpretare soggettivamente, mi sembrano molte ma magari non corrispondenti al nucleo tematico che ti appartiene e ti affascina, per capire un pò meglio. Grazie se puoi cercare di chiarire un pò.

  21. livy Dicembre 27, 2012 at 8:30 pm

    Innanzi tutto grazie a tutte Voi, sapevo di poter contare sull’aiuto di persone che possono capire il mio dolore, senza dover sentirmi dire in continuazione che non lo devo cercare, che non ho amor proprio……. come se fosse una cosa facile o come se fosse una cosa facile da gestire.
    Voglio fare una breve (spero) premessa, il mio lui è più piccolo di me di 13 anni, ma questo x lui nn è mai stato un problema(ed onestamente gli ho sempre creduto), il motivo della sua violenza è sempre stata la gelosia, una gelosia folle, maniacale geloso anche dell’aria che respiravo, donne o uomini per lui non c’era differenza. All’inizio questo mi piaceva, mi faceva sentire importante anche perchè reduce di un matrimonio con un uomo che se uscivo nuda o vestita non faceva nessuna differenza, ma poi questa gelosia si è trasformata in un incubo, telefoni rotti, botte, scenate sul posto di lavoro, ha seminato il vuoto intorno a me perchè le persone coinvolte nella maggior parte dei casi sono sparite (giustamente o meno). Dopo l’ennessimo litigio sparisco per 8 mesi, poi sono ricaduta nella sua trappola, perchè ricevevo telefonate anonime (da parte sua) alle quali inizialmente non ho risposto….. poi un gg l’ho richiamato e lui è stato ben felice di rivedermi, solo che mentre per me nulla era cambiato lui era diverso, mi ha prima accusata di essere sparita dicendomi che avevo fatto i fatti miei con gli altri e che poi una volta abbandonata ero tornata da lui (stupidagine), mi ha detto che non mi amava più che era stato troppo male e non era più disposto a soffrire per me, che se volevo dovevo andare da lui fare sesso e poi andare via, come tutte le altre (e ci sono veramente). Inizialmente io accetto perchè penso che è il suo modo di farmela pagare sperando che poi tutto torna come prima, am ahimè sono 2 mesi che lo rivedo e nn è cambiato niente. Ora sono combattuta perchè ci sono momenti che non vorrei più vederlo perchè mi sento come una prostituta, ma poi sto male senza di lui e lo richiamo.
    Mi sento uscire pazza, non lo capisco mi dice di nn chiamarlo, poi magari con una scusa idiota mi richiama lui, mi dice di nn mandargli messaggi ma poi non si lamenta se glieli mando, mi dice di nn dirgli sempre dove vado e poi se la prende se un gg che ero andata con un’amica a Foggia nn l’ho avvisato quando sono tornata, mi dice che posso uscire e fare i cazzi miei e poi si arrabbia se un sabato sera esco con l’amica, mi dice che posso andare con gli altri e poi mi dice che mi ammazza se mi vede con qualcuno e che lui i miei avanzi non li vuole, è la contraddizione in persona. Quando sono con lui è stupendo come sempre premuroso, gentile attento ai miei bisogni mi parla di se di quello che fa e di tutto vuole essere avvisato quando torno a casa e poi non si preoccupa di me x giorni.
    Lui cmq penso abbia una certa dipendenza da me non c’è una cosa che ha fatto in passato dove io non ero presente, la scelta della casa, la sua camera da letto, la cucina tutto ed ancora oggi qualunque cosa gli dico lui la fà dalla cosa stupida del tappeto in cucina al regalo di Natale per sua madre.
    Se non è amore che cosa è se come dice lui (ed è vero perchè ho potuto constatare) ha un sacco di donne giovani e belle che gliela danno perchè non riesce a fare a meno di me, perchè a suo modo mi cerca, per una sorte di soddisfazione o come dice la mia amica lui è spaventato dell’influenza che io esercito su di lui e quindi scappa.
    Non so più che fare certo è che sapere che cmq c’è ha un effetto benefico su di me.
    Scusate per il fiume di parole, ma potrei riempiere pagine a parlare di lui.
    Aiutatemi con la Vs. esperienza ne ho davvero bisogno.
    grazie a tutte

  22. Pier Pietro Brunelli Dicembre 27, 2012 at 7:02 pm

    AUGURI DA PIER PIETRO

    un sacco di auguri per te e la tua famiglia e le persone care vicine e lontane

    Qui di seguito un piccolo video augurale su Saintes Maries de la Mer con una canto
    che avevo composto nei seminari di Parateatro in Sardegna.

    https://www.youtube.com/watch?v=q7-r0ZXblVQ

    Un abbraccio

    Pier

    CAPODANNO E’ UNA GRANDE ALBA … ma sono altrettanto importanti tutte le
    successive.

    Per informazioni su attività risananti e creative consulta e suggerisci alla pagina
    https://www.albedoimagination.com/10/2011/attivita-per-lo-spirito-il-corpo-e-la-mente/

    Tanti auguri affinché il 2013 portino tante Albe di luce nel cuore e
    nell’anima.

    E poi per informarsi ed esprimere solidarietà anche a quelle persone che sono
    in grave disagio, tra di noi – e causa di una infausta condizione del mondo –
    invito all’attenzione su questo ultimo articolo di Albedoimagination (a
    cura di Giuliana Lisi – Counselor)

    https://www.albedoimagination.com/12/2012/il-counseling-della-cucina%e2%80%a6-pe
    r-donne-clandestine-e-maltrattate-che-si-sono-liberate-dalla-tratta-della-prost
    ituzione/

    Un caro saluto e ancora auguri …
    Pier Pietro Brunelli

    • Clara Dicembre 30, 2012 at 1:12 am

      Chiedo al dr Brunelli come fare a far tacere quello Che nel libro e’ chiamato vampiro interiore, allorquando pur avendolo messo a nudo , continua ad allearsi con con il vampiro esteriore.Il mio vampiro mi tormenta, mantenendomi prigioniera del sogno d’ amore, in cui mi ha relegata il mio aguzzino, di cui pur conosco Le fattezze luciferine. I Miei pensieri lottano strenuamente con Le emozioni legate al passato.La piu’ crudele delle condizioni cui Ti costringe il manipolatore e’ proprio questa: continuare ad amare, seppur nel passato, il proprio carnefice. Questa dissociazione Della personalita’ e’ devastante ed ha tristi strascichi di masochismo, che mal si Cecilia con l’ autostima.
      Ringrazio anticipatamente
      Clara

      • Elisa Gennaio 8, 2013 at 9:08 am

        Cara Clara, non potrebbe essere che tu in realtà avverta l’esigenza o che abbia bisogno, ad un livello più approfondito, di capire ancora qualcosa di te, del modo in cui le tue emozioni tendono talvolta a travolgere . sembrerebbe da ciò che affermi -anche il tuo raziocinio oppure che magari avverta in realtà una sorta di sentimento di abbandono (o entrambi) – che si potrebbe ricollegare a qualche tua ferita interiore, amplificandosi a vicenda – che ti fa sentire soprattutto in alcuni momenti, ancora legata o anche rimpiangere il tuo ex, rimpianto legato al passato, (sotto al quale forse, ipoteticamente, ci sono altri rimpianti per te da scoprire e che ti potrebbe aiutare a comprendere meglio ciò che provi e ad affrontarlo in modo più agevole e sintonico per te stessa? Ciò, secondo me, attraverso vari passaggi necessari, potrebbe essere uno dei fattori anche aiutarti nel recupero di un’adeguata autostima) e che pure dici, ti ha fatto soffrire?

        Un caro augurio per la tua situazione.

  23. livy Dicembre 26, 2012 at 2:58 pm

    buingiorno a tutte, ho letto queste pagine e ahimè mi trovo a condividere con voi la mia tristezza, il mio dolore e la mia solitudine. Ho avuto per 4 anni (non consecutivi ma intervallati da più o meno lunghi periodi di lontanza), una storia con un uomo/ragazzo affetto da disturbo narcisistico di personalità, solo che l’ho scoperto solo adesso quando la psicologa dalla quale sono in cura dopo un anno di terapia mi dice “lui ha un DNP vai su internet e leggi di cosa si tratta”. Sono rimasta sconvolta, sapevo che non era normale e soprattutto non era normale il mio attaccamento a lui nonostante i maltrattamenti soprattutto fisici, ho anche subito un intervento perchè mi ha rotto perone e malleoli. Mi sono ritrovata dopo 8 mesi di lontananza a cercarlo ancora, lui chiaramente non mi rifiuta mai, quindi sono 2 mesi che continuo a vederlo a subire le sue umiliazioni, lui dice che non mi ama più che non vuole più stare con me perchè l’ho fatto soffrire troppo, però vuole ancora avere rapporti con me e con tutte le altre, il 24 notte alla mia scenata di gelosia mi dice per l’ennesima volta che devo sparire, che sono sempre la solita, che se lo cerco mi stroppia di mazzate. Ed io sprofondo di nuovo nella depressione sono 2 giorni che li passo a piangere, buttata sul letto senza trovare la forza di reagire a continuare a mandargli sms chiedendogli di non lasciarmi.
    Non è servito a niente aver speso un sacco di soldi in terapia, non è servito a niente aver passato 8 mesi senza di lui, senza cercarlo pensavo di esserci riuscita invece niente mi trovo nella stessa situazione di prima, sola perchè oramai alle persone a me vicine non posso raccontare di lui.

    scusate lo sfogo spero di ricevere almeno una Vs, risposta che penso potete capire quello che provo.
    Grazie a tutti

    • Sisi Dicembre 26, 2012 at 8:03 pm

      Carissima Livy, mi spiace davvero che l’uomo che ami ti abbia ridotta così!!! Nussun essere vivente merita un tale trattamento…perone, malleoli e chissà quanto altro ancora potrebbe…Quanto dolore fisico e interiore hai dovuto sopportare fino ad ora?!!!! Il fatto che tu sia riuscita a resistere per 8 mesi lontano da lui però ti indica che sei capace di farlo e che la strada è possibile. Quello che un po’ mi sorprende è come la tua terapeuta abbia potuto fare una diagnosi di DPN per una persona così violenta. Leggendo gli articoli in questo blog ed anche in altri spazi, troverai che una delle differenze con altri disturbi è proprio nell’agire materialmente la violenza. I narcisisti patologici sono più sottili e per diverse ragioni è assai difficile che la sfoghino così apertamente. Inoltre, mi piacerebbe che tu dicessi qualcosa di più dell’accompagnamento che ti sei scelta, soprattutto nella richiesta fatta a te di autoinformarti da sola su internet. Ne avete poi parlato insieme? Avrete trovato somiglianze, ma anche differenze. Mi sembra strano che un terapeuta lasci solo il proprio assistito nel comprendere una tematica così complessa come quella delle relazioni narcisistiche, dove ogni relazione ha una sua propria dinamica e punteggiatura che caratterizza l’organizzazione dei comportamenti di entrambi, potendo scoprire così quello che tu potresti imparare a modificare con la tua volontà, senza cedere unicamente alla reazione della supplica della relazione. Dici che lui ti riaccoglie tutte le volte per poi ri-stroppiarti di mazzate, ma la tua rabbia sembra non demordere. Da una parte si supplica e dall’altra si disprezza e si distrugge. Questo è un bun motivo per tornare dalla tua terapeuta, magari anche arrabbiandoti con lei e cominciare per la prima volta la terapia proprio da questo punto che potrebbe riqualificare anche la vostra relazione in una vera relazione d’aiuto.
      Un fortissimo abbraccio

      • livy Dicembre 27, 2012 at 8:39 pm

        Cara Sisi, grazie per le tue parole, onestamente sono sorpresa anch’io dalla diagnosi fatta, se poi in realtà sia affetto da DPN o meno non lo so certo è che in molti punti rispecchia il suo essere.
        Come dicevo al termine di una seduta di punto in bianco lei mi parla di questo DPN. onestamente anche io non so che pensare anche perchè non so cosa aspettarsi da una psicologa però dopo un anno di terapia io sono ancora in crisi ed essere ricaduta nelle sue braccia dopo 8 mesi per me è una sconfitta, seconda la mia psicologa era una cosa che comunque sarebbe successa prima o poi perchè non ho ancora metabolizzato la separazione,dice che lui risveglia quella parte narcisista che è in me e che come percorso è molto lungo (non so se è un modo x spillare ancora soldi), dice che fino a quando io non accetto che lui ha vinto ed io ho perso non ci sarà un distacco da lui.
        Chiedo consiglio a Voi ed al Dott. Brunelli se questa è la strada giusta.
        Grazie ancora

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 28, 2012 at 1:01 am

          La strada giusta non è una strada segnata da lui in alcun modo… la strada giusta per te e per ciascuno di noi è sempre quella che c’è dentro di te e dentro di noi. Non sto giocando ciò che dico ha un senso preciso da scoprire… ci sono incontri con persone che portano ‘fuori strada’, ma quest’esperienze possono essere determinanti per trovare poi la strada giusta, che è quella verso se stessi e poi verso altri… Incamminiamoci verso il 2013 con il piede giusto … allora incontrerai chi ti aiuta a ritrovare la strada giusta, ma deve partire da TE… lo so che per ciascuno occorre un passo e un percorso preciso che va valutato scendendo nel profondo della propria anima, a volte da sola/o, a volte è bene con una guida, con un dialogo terapeutico, o anche con un maestro o una maestra spirituale e di saggezza… ma ora prendiamo ad esempio più alto lo Sri-Pada – Piede Sacro – orma del Budda, o di Adamo, o di Shiva, secondo le diverse concezioni religiose – si trova sulla montagna sacra dello Sri-Lanka, Adam’s Peack 2243 mt. https://www.srilankaviaggi.it/tours/wp-content/uploads/2011/09/sripada_piede.png Prova a seguire questa orma, cioè di qualcosa che ha per te un valore superiore, che per te, in modo più semplice o più complesso contiene il ‘Vero amore’, fai del tuo meglio per il Vero Amore e ti incamminerai con il piede giusto per la tua strada che allora sarà comunque giusta, perché anche se ti perderai ti ritroverai… Auguri

        • livy Dicembre 29, 2012 at 12:12 pm

          Gent.mo Dott. Brunelli apprezzo molto la sua risposta, solo che in questo momento sono molto confusa, dentro di me c’è la certezza che la mia strada è senza di lui, dall’altra c’è una sorta di dipendenza da lui non riesco a fare a meno di lui, e mi trovo ad accettare le sue condizioni. E’ una cosa frustante da dire può pensare che non abbia dignità, anche se agli occhi degli altri sono una persona di successo, un buon lavoro, una bella macchian, 2 figli una casa non mi manca niente, invece sento che a me manca molto e forse mi attacco a lui perchè è l’unica cosa che in questo momento ho. Le sembrerò infantile ma davvero non lo so, non riesco a trovare la mia orma.
          Grazie

    • francescagr Dicembre 26, 2012 at 10:59 pm

      Esco anche io da una storia di otto anni con una persona che mi ha ridotto ai minimi termini. Ne sto uscendo fuori, seppur anche io con alcune ricadute in passato. Mi aveva avvicinato a lui la mia insoddisfazione e il mio bisogno di essere amata sopra ogni cosa, sopra tutto e tutti, anche se fin dall’inizio sentivo che c’era qualcosa che non andava, sentivo che c’era qualche cosa di sporco. Avevo forti dubbi, poi però dopo solo quattro mesi che stavamo insieme e che provavamo a separarci dai nostri coniugi, con violente scenate da parte di sua moglie che erano ai limiti dello stalking e che lui sembrava apprezzare e condividere, visto che lo facevano sentire importante, è sopraggiunto un lutto terribile nella sua vita e cioè la morte di sua figlia, che ha sconvolto tutto. Tutto è stato permeato da questo dolore immenso che mi ha fatto vedere questa persona come una vittima e come una persona bisognosa di cure e di affetto sopra ogni limite. Per questo mi sono sobbarcata e fatta scudo delle pazzie della moglie e di tutta una comunità che mi aveva dato l’ostracismo. Mi sono sobbarcata questo carico per lui. Mi sembrava di combattere per il bene, quando anche io per il mio narcisismo ho perso di vista che le vittime erano anche altre persone e non solo lui.
      Questo a poco a poco ha iniziato a pesarmi e ho provato dopo più di un anno a chiudere. Siccome chiudevo avvicinandomi ad un’ altra persona, lui ha iniziato a molestarmi e a spiare nella mia posta elettronica e in quella di questa persona arrivando ai limiti della denuncia: pedinamenti, telefonate a tutte le ore, minacce, ecc ecc. poi calma e così dopo sei mesi circa, un riavvicinamento che mi sembrava una rinascita. Peccato che rinascita non fosse e così è iniziato il mio indebolimento psichico. C’era sempre un motivo per cui le cose non andavano bene e per cui dovevo essere punita: sensazioni di sporcizia dentro, mancanza di rispetto per tutti… doveva esistere solo lui al di sopra di tutto e di tutti pure dei miei figli che hanno più volte subito le sue scenate o ripicche.
      E poi la gelosia folle. Peccato che poi ho scoperto che mi tradiva, che andava addirittura al night club a sfogarsi. Il sesso era nei miei confronti una specie di mezzo di controllo e con cui esercitava il suo potere su di me ed evidentemente sulle altre. Eppure nonostante tutto, credere ancora, credere che con il mio amore lui sarebbe cambiato, altro errore narcisista. E così sempre peggio sempre più in basso fino a perdere la testa per una prostituta tossica senegalese che si prostituiva sotto casa con la bimba di due anni. La bambina è stata affidata ad una famiglia italiana grazie al mio intervento mentre lui si occupava della tossica: il potere di poter trasformare una prostituta e di avere potere su di lei era il massimo. Tutte le donne per lui erano e sono prostitute. L’odio verso gli altri e soprattutto verso le donne è una cosa che ho scoperto col tempo e di cui me ne vergogno. Dopo la prostituta senegalese ancora la clandestina nigeriana che si sarebbe persa sulla strada della prostituzione se non ci avesse pensato lui. Perchè lui fa volontariato a suo dire. Come mi ha detto una volta:” tu ti occupi dei cani? beh anche io aiuto…”. ovviamente io con i cani non ho relazioni sentimentali e carnali mentre lui con queste tipe si, ma questo era evidentemente un dettaglio. Ho scoperto i suoi tradimenti e lui è stato felice che lo facessi. Finalmente la rivalsa su di me! il grande odio verso di me che sono donna, che ho un lavoro, che non ho bisogno del suo aiuto, che ho cose materiali che lui non ha perchè proviene da un ambiente umile, finalmente può esprimersi. Gioire perchè vedi l’altro soffrire, umiliarsi e ridursi nulla. Questa è la mia storia, ma il ridicolo è che dopo tutto questo io sono la cattiva che lo ha fatto soffrire, che non gli ha fatto vivere il lutto della perdita di sua figlia, che lo ha mollato e lo ha fatto stare male, perchè la nostra è una storia che non deve finire, unica e al di sopra di tutto, anche dei SUOI tradimenti. Perchè tutto gli si deve perdonare, perchè tutto cio’ che accade è sempre per colpa di un altro che non è mai lui, perchè non riesce nemmeno a tollerare l’idea che se ci siamo mollati è per colpa prevalentemente sua, ma questo vorrebbe dire mettersi in discussione e lui che umanamente e spiritualmente non vale nulla non lo puo’ sopportare. Gli ideali sono qualcosa che ci fa stare bene: credere nel bene e nell’onesta’, nella verità e nell’amore è qualcosa che fa stare bene alcuni ma non tutti. Ci sono persone che stanno bene nel vedere gli altri soffrire, che stanno bene nell’esercizio del potere sugli altri, questo bisogna accettarlo e comprenderlo. E io lo comprendo e mi fa molta pena. La rabbia a poco a poco si sta trasformando in guardare le cose per quelle che sono e nella loro pochezza, purtroppo ci sono persone che non sanno nemmeno di essere in gabbia e continuano a rotolarsi nella loro miseria commiserandosi e giustificandosi. A noi anche se con difficoltà, viene data la possibilità di liberarci dalle catene, di affacciarsi sul baratro e di sentire quanto ci tremano le gambe e dopo aver visto il baratro avere meno paura e gioire di essere tornati sul nostro sentiero. Sono vent’anni che non fumo più, ma non mi giudico una ex fumatrice. A chi mi ha chiesto in questi anni se avevo smesso di fumare ho sempre detto che potrei ricominciare, che fumatori si rimane sempre anche se non si fumerà mai più. Passetto dopo passetto smetto di dipendere affettivamente da una persona che mi fa solo del male, come le sigarette, non perdendo di vista il mio bisogno di dipendenza e da cosa mi deriva, accettando dentro di me il bello e il brutto senza cercarlo al di fuori. Stando più a contatto con le mie impressioni e il mio essere più autentico, non dimenticando più cio’ che sono veramente e il mio valore.

      • Sisi Dicembre 27, 2012 at 5:29 pm

        Forse capisco quello che tu Francescagr intendi con la metafora del fumatore e mi pare interessante. Alla domanda se hai smesso di fumare, preferisci dare una risposta che sottolinei la tua libertà e la tua volontà che si manifesta attimo per attimo nella tua scelta autonoma e personale di non fumare o meno, per non lasciare nulla di scontato e pensare che sia sorto un automatismo (se pure sano, inverso) automatismo avvicinabile all’automatismo della dipendenza affettiva che tanto di più può essere pericoloso. Credo comunque che quello del libero arbitrio sia un tema assai complesso e che inevitabilmente debba reggere gli infiniti paradossi che ci provengono da qualsiasi punto di vista si voglia guardare la questione. E’ innegabile che ogni essere subisca continue influenze, molte delle quali sfuggono al proprio controllo e continueranno a farlo perchè l’individuo è come l’universo sì, ma non è l’universo, arriva sempre infinitamente dopo a scoprirne un pezzo. Sono davvero tanti i punti di riflessione che offre il tuo intervento. Cos’è la dipendenza, qualcosa di puramente inutile e che fa male ed è dannosa quando siamo diventati adulti? E’ proprio a causa del nostro bisogno primario di dipendenza affettiva ed emotiva che desideriamo partner che ci maltrattano, non facendoci bastare (a volte forse senza sentire la minima dipendenza), altri legami già preesistenti: marito, figli ecc.? E’ proprio strana questa forma di dipendenza che a tratti sembrerebbe farsi sentire forte e dilagante e là dove forse potrebbe essere meglio legittimata e modulata se vogliamo essere liberi di viverla guardandola consapevolmente da vicino, passo dopo passo, scomparire addirittura e osservare dall’esterno che altri si azzuffano per il pezzo di pane che cade dalla nostra svista, la nostra attenzione, “la più amata e voluta dagli italiani”. Certo bisogna fare i conti con una società che invece è diventata multi-etnica e preme continuamente con le sue richieste di inclusione, flessibilità ed integrazione e così anche i narcisisti si organizzano e lo fanno come possono, con l’unico modo che hanno a disposizione per farlo: l’ingANNO NUOVO, con nuove forme di pregiudizio e intolleranza al maschile e al femminile e il solito vecchio tipo di sfruttamento che ha sempre fatto male a qualcuno da che mondo è mondo, soprattutto all’autoctona “la più amata dagli italiani” giusto perchè non pensi di essere diversa dalla tossica prostituta senegalese o dalla clandestina nigeriana , anzi, che si guardi bene attraverso la senegalese e la nigeriana, perchè sono identiche! Certo il dolore della nigeriana e della senegalese lo si dà un tantino per scontato invece, quasi come una condizione connaturata nelle cose a cui è un po’ come se fossero abituate, ci sono nate, là è peggio e in qualche modo è un dolore che anche si auto-procurano, sì si autoprocurano (?) un dolore proprio come facciamo noi che le guardiamo mentre ricevono “delicate attenzioni” che vorremmo solo per noi! Chi è che non si sente svalutata dall’immagine di una senegalese tossica, prostituta e che lo è e lo fa di fronte allo sguardo del proprio figlio? Chi poi non vorrebbe prendere le dovute distanze da un quadretto di così bassa lega? Il narcisista lo sa bene che è una ferita intollerabile all’immagine femminina di qualsiasi fighessa ed ecco che il sentimento di pena verso la miseria degli altri, tutto fuori naturalmente, corre in aiuto e ci fa vedere più chiaramente le cose: “tu per me sei nocivo come una sigaretta, ti accendo, ti fumo e consumo, ti spengo, ti schiaccio a terra torcendoci sopra il piede e se mi va posso sempre riprenderti a fumare, poiché rimango fumatore anche se non ti fumerò mai più, forse!”. Grazie Francescagr per l’occasione di riflessione che mi è sorta spontaneamente leggendo il tuo post, per l’essenzialità che hai dimostrato nello scorrere tra diversi squarci della tua storia quasi come in una sera prima del temporale i lampi illuminassero a rapida intermittenza i quadri appesi nelle varie pareti di casa. E’ vero, i narcisismi hanno varie forme, ma possiamo ritrovare un denominatore comune, così come ci suggerisci, la cecità, l’incapacità di accorgersi di disperdere tanta ed evidente (ai più) sofferenza attorno e molte volte sotto azioni che tentiamo di spacciare per amore. Questo però mi fa pensare che le storie non sono tutte uguali e il confronto è davvero importante. Ti auguro di proseguire nel tuo percorso di salute personale per te e per i tuoi figli!
        Grazie

    • alessandra Dicembre 26, 2012 at 11:59 pm

      ciao Livy, spero proprio che questo blog e i numerosi articoli del dott. Brunelli possano aiutarti come hanno aiutato me. Credo che quello che puo’ aiutarti a distaccarti interiormente da quell’uomo e disinnamoranti di lui sia il capire una volta per tutte che lui non è cosi con te, lui è cosi’ e basta. Lui tratta te allo stesso modo in cui tratta le altre e te lo dice anche. Purtroppo cio’ che ci tiene legate a chi ci fa male è il senso di colpa, il credere di meritare certi comportamenti, infatti lui che ti picchia e ti maltratta fisicamente e psicologicamente dice che è colpa tua, che sei tu che lo hai fatto star male. Ma non è cosi’. Sono certa che ogni volta che ti offende tu pensi che te le sei cercata, che se non avessi fatto questo o quello lui sarebbe diverso. Siine certa, non è vero niente. Lui ha bisogno di donne semimorte, distrutte e dipendenti intorno, ma allo stesso tempo distanti, in modo da poter dire “ora chiamo questa, ora chiamo quella”, tutte ai suoi comodi. In modo da non entrare in contatto profondo con nessuna, se non per soddisfare la sua vanità. Questo è il primo passo che io, grazie al dott. Brunelli e alle amiche del blog, sono riuscita a fare e che mi ha consentito di capire che queste persone manipolatrici e vampiresche entrano in contatto con gli altri solo per prendere, per succhiare energie, per ricaricarsi, per avere uno specchio che gli rifletta un’immagine di sè che loro non hanno, perchè dentro sono vuoti come cilindri bucati quindi prendono, prendono,e per questo continuano a cercarci sempre, anche dichiarando che l’amore non c’è più, come nel tuo caso e paradossalmente dell’amore che ricevono non gli rimane niente,come non resta il rimorso per il male che fanno. Una volta preso atto di questo arriva il momento più difficile, capire cosa c’è in noi che ci spinge verso certe persone, che ci impedisce di attrarre un amore sereno. Un lavoro che già stai facendo e che ti auguro ti aiuti al più presto a liberarti da tanto dolore.

      • livy Dicembre 27, 2012 at 8:51 pm

        Cara Alessandra scusa se ti contraddigo, ma non per peccare di presunzione ma, almeno nel passato, io per lui non ero come tutte le altre, mi ha trattato in modo differente, ero tutto per lui vivevamo in simbiosi era sicuramente un amore malato eravamo entrambi soffocanti ci sentivamo ogni 2 secondi, non potevamo stare lontani, solo che lui era ossessionato dalla paura di perdermi, era ossessionato dalla paura che io lo lasciassi per qualcun altro, era talmente spaventato che preferiva stare male senza di me piuttosto che stare male per me. io questo non l’ho mai accettato perchè per me amare a scappare non vanno daccordo io avrei dato la mia vita per lui e se due persone si amano devono stare insieme e non lontani. Ma lui ogni volta trovava una scusa per litigare, una telefonata di un collega di un amico e quando non c’erano se le inventava mi faceva arrivare lui telefonate da persone sue conoscenti per accusarmi.
        Un’altra cosa io non ho mai conosciuto un suo amico perchè lui era geloso anche di loro, aveva paura che si potevano interessare a me perchè per lui io ero cosi bella ed interessante da attrarre tutti gli uomini (grande stronzata).
        Cmq il perchè io sia attratta da lui è rimasto il mio grande mistero che spero di risolvere presto.
        Grazie

        • alessandra Dicembre 29, 2012 at 2:06 am

          cara Livy, forse mi sono spiegata male, quello che intendevo dire non è che tu sei come tutte le altre, intendevo che lui adesso tratta te come le altre, ma non lo facevo per sminuirti, piuttosto il contrario. Era per rassicurarti che lui ti tratta in questo modo non perchè lo meriti o perchè sia colpa tua, ma perchè quando ti cerca e poi ti allontana lo fa con lo stesso meccanismo con cui agisce anche in altre situazioni. Solo questo, scusa se non mi sono spiegata, non intendevo in alcun modo sminuire il vostro rapporto anche se credo che un uomo che per “troppo amore” riempie di botte la propria donna sinceramente abbia qualcosa che non va e se ti dico questo lo dico pensando anche alle botte che ho preso anche io. un abbraccio

    • alessandra Dicembre 28, 2012 at 12:32 pm

      susy cara, sono con te nel vero senso della parola, sto cercando ora di prendere coscienza di questa mia relazione con lo stesso tipo di uomo. oggi ho chiamato il dr che penso ci legga in copia, mi ha dato dei farmaci omeopatici per rasserenarmi ma la cosa fondamentale è adesso stare con persone positive, persone che hanno la luce dentro e non la notte. questi killer seriali vanno lasciati al loro infame destino, saranno loro a soffrire, il nostro trauma verrà curato ma fatti aiutare, non piangere, non serve a nulla e paradossalmente se lui lo sapesse ne godrebbe ancora. ti dico cosa mi ha gratificata la notte di natale…ero sola, sono andata a distribuire l’acqua ai barboni vicino alla stazione, un piccolo gesto ma ha colmato il mio bisogno di donare amore, i loro sorrisi mi hanno dato gioia, speranza perchè la loro speranza era anche la mia. Abbi fede e pazienza, ama le piccole cose, guarda il sole e non le tenebre, lascia andare il tuo killer…fidati te lo sta dicendo una persona che non ti giudica ma ti comprende davvero

  24. Arianna Dicembre 25, 2012 at 4:49 pm

    Ed ecco che ricomincia il ricatto psicologico.ieri sera mi ha chiesto mille volte di non passare il natale sola ma di raggiungerlo dai suoi.ho rifiutato ma dentro mi sentivo morire.alla fine lui ha ribaltato la situazione:lui ha fatto di tutto per non farmi passare natale sola e se rimango a casa è una scelta mia. Cosi lui tranquillo si è tolto ogni colpa (se x caso ne provava un po…) e mi ha detto di non rompere più. E io? Giù a piangere tutto il giorno. Buon natale Ari

    • Elisa Dicembre 31, 2012 at 4:52 pm

      Cara Arianna, secondo me tu dovresti imparare un pò di più ad apprendere dall’esperienza, come insegnava uno dei più grandi ed importanti psicoanalisti del ‘900, in seguito alla sua estesa esperienza clinica. Ciò che descrivi è esattamente lo stesso meccanismo di cui si parla molte volte in forme espressive diverse; alcune persone affette da disturbi narcisistici di vario tipo, soprattutto nelle forme più gravi, o anche disturbi altri, sono specialiste nel ribaltare le situazioni in cui coinvolgono l’altro con il quale hanno o hanno avuto, un legame affettivo per poi attribuirgliene la responsabilità o colpa. C’è un meccanismo di stressamento dell’altro che attuano per poterlo indurre a dargli la “reale” risposta che dentro di loro desiderano sentire, che ne siano o meno consapevoli, al fine di “poter-si poi anche rispondere” (poichè è questo di fatto ciò che avviene, attraverso meccanismi proiettivi, anche se le parole sono emesse dall’interlocutore-apparente -) come desiderano, liberandosi del “peso” dell’altro, dopo aver fatto (o credendo di aver fatto) la loro bella figura – in questo caso, l’invito insistente di cui parli e, secondo me, sei stata davvero molto brava a dire di no – ed attribuendone anche in malo modo, talvolta anche impetuoso oppure dicendo cose brutte con una gelida calma, all’altra, cioè tu, che ha fatto la scelta di non fare in questo caso ciò che lui voleva, in termini di richiesta verbale e, forse, come espressione di dominio e potere ma difficilmente l’amore ed il desiderio nascosto (che comunque ad un occhio attento si disvela, appena sotto certe superfici di queste persone ) di potere sull’altro e sugli altri, vanno d’accordo. Ed è sempre l’Altro a soffrirne realmente, per cui credo che sia stato meglio piangere in solitudine da “sola” dimostrando a te stessa di quanta forza e coraggio ed anche volontà sei dotata e di come puoi lavorare per accrescerli per il tuo bene, facendogli prendere, con i tuoi tempi, la direzione che desideri. Anche se ti è costato sofferenza, ma una sofferenza finalizzata al tuo bene, hai fatto veramente un grande passo, brava.

      Un grande grande abbraccio ed un felice anno nuovo.
      Elisa

      • Elisa Dicembre 31, 2012 at 4:53 pm

        Auguri per un Felice anno Nuovo a Tutti ed a Tutte. Buon 2013.

        Elisa

  25. alessandra Dicembre 24, 2012 at 12:57 am

    ciao a tutti, amiche e amici del blog. voglio ringraziare tutti voi, che con i vostri interventi e le vostre storie mi avete aiutata e siete stati per me una guida in un momento terribile. Non so cosa avrei fatto della mia vita dopo la fine del mio rapporto durato sei anni se non avessi conosciuto le vostre storie, tutte simili alla mia, se non avessi passato le mie serate a dirmi, leggendo, lo vedi, anche Arianna sta cosi, anche Elisa, anche Francesca, anche Maria, tutte, non sei sola.
    Ma soprattutto grazie Dott. Brunelli per il sostegno, la bontà, l’amore costante con cui segue tutti, la lucidità, anche nei suoi momenti di tristezza e di sconforto. Grazie per averceli comunicati, per averci a volte ricordato le nostre mancanze e le nostre responsabilità, ma sempre con amore e con una carezza, per dire, ce la farai, ce la puoi fare. dei miei errori nel perseguire un amore sbagliato, della cause che risalgono da lontano, ho capito molto di più dai colloqui che ho avuto con lei e dai contatti con gli amici del blog in questi 5 mesi che in tutta la mia vita e interiormente, con tanto dolore, ho fatto passi che mi sarebbero sembrati impossibili prima. Ho imparato finalmente a non temere la solitudine, a non dipendere da un uomo e in questo mi sento più solida. La paura della solitudine ha accompagnato tutta la mia vita e finalmente l’ho sconfitta, Certo, mi manca l’amore ma al momento, come dice lei, dott. Brunelli, non conoscendo ancora il modo verace di amare preferisco non buttarmi tra le braccia di chiunque e imparare a volermi bene, trascorrendo il tempo con i miei figli, le persone care e gli amici. Per ora ringrazio tutti di questo grande regalo, la condivisione e auguro a tutti e soprattutto a lei, dott, Brunelli, un sereno Natale pieno di amore, perchè le energie positive tornano indietro amplificate e lei ne merita davvero tante per tutto l’impegno che dedica alle nostre vite. BUON NATALE

  26. Maria Dicembre 21, 2012 at 9:28 am

    -QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO

    Lui fa valere la sua volontà comportandosi passivamente, questo significa che siamo noi a cercarlo, scrivergli, volerlo vedere, ma se si fa lo sforzo doloroso di aprire gli occhi, si vede che in effetti noi agivamo ma dietro sua manipolazione. È difficile da accettare/affrontare perché è dura ammettere che abbiamo permesso ad un altro essere di ridurci in schiavitù, che una persona che amiamo ci stia usando letteralmente alla stregua di oggetti, ma i fili del burattinaio c’erano eccome sulla nostra testa, solo che li abbiamo scambiati per slanci d’amore spontanei. Fino ad ora.
    Le cose belle erano frutto del TUO IO di cui lui si è nutrito e in cui si è specchiato.
    DI SPONTANEO DA PARTE SUA NON C’E’ NIENTE, ANCHE QUANDO AFFERMA IL CONTRARIO.
    MENTE. MENTE SU TUTTO, MENTE ANCHE A SE STESSO PERCHE’ NON SI CONOSCE, mente per sfuggire alle sue responsabilità come fanno i bambini, ma deve assolutamente non far capire che lo fa fino a quando non è sicuro di aver in pugno la sua vittima. A quel punto getta la maschera, non ha più bisogno di mentire, perché crederai alla “sua verità” o perché anche sapendo che mente sei ormai succube e ti prenderai la colpa dei suoi comportamenti per non perderlo. E LUI LO SA CHE FARAI COSI’.
    PER QUESTO LA FUGA E’ L’UNICA VIA DI SALVEZZA. NON SI’ PUO’ RESISTERE E NON SERVE IMMOLARSI.
    Lui colpevolizza la nostra fuga come nostra incapacità di gestire la relazione, ma non siamo noi a non essere adatti, è lui, è lui e non noi, e non c’è niente che possiamo fare per cambiare le cose. Il narcisista non si renderà mai conto che non è la donna che ha di fronte a farlo stare male, ma il vissuto stesso di stare in una relazione. È una patologia ed è contagiosa. Il paragone con la tossicodipendenza ci aiuta ancora una volta: il neo drogato ora cerca il pusher disperatamente; il pusher non ha preferenze tra lui e un altro, basta che vende la sua polvere e si arricchisce.
    Noi lo cerchiamo perché stiamo male e pensiamo che da lui possa venire la soluzione (intesa come rapporto d’amore/amicizia durevole), lui si ricorda di noi solo se è “periodo di magra” e non ci sono altri compratori. Per questo va e torna, tira e molla. Non gli manchiamo noi ma quello che gli davamo, che guadagnava da noi.
    Ma lui cosa ci ha dato in cambio? Se siamo oneste con noi stessi la risposta è lampante e triste.
    Probabilmente a seguito del fatto che lui non ha mai avuto niente (ma è un problema di sua mamma!), è portato a desiderare ardentemente tutto, ma non è mai pago, è insaziabile, e per ottenere quello che vuole conosce solo il modo di sottrarlo o rubarlo perché non sa chiedere, non sa comunicare con semplicità, non conosce il senso/significato del dono gratuito, anche perché pensa che chiedere significa ammettere una mancanza e quindi una debolezza e siccome lui è debole nell’intimo fa di tutto per nasconderlo anche a se stesso. Chi è forte davvero non teme di mostrare le sue debolezze, perché sa che solo cosi’ facendo può irrobustirsi e diventare ancora più forte. Non è forte chi non cade mai, ma chi cade e poi si rialza. Ma che dire della meschinità, piccolezza e volgarità di chi vede un essere umano a terra e lo distrugge, infierendo il colpo mortale?
    Se sembra che loro non vogliano troncare definitivamente i rapporti è solo perché anche questa storia logorata gli serve, traggono soddisfazione dall’aver trascinato un altro essere, prima angelico, libero, forte e felice, nel loro baratro, da cui non sono mai usciti, da cui non vogliono uscire perché è comodo, perché è più facile vivere come parassiti dei sentimenti che rimboccarsi le maniche. In questo modo però non capirà mai cosa significhi la vera soddisfazione di sé che deriva dall’aver costruito qualcosa, che è intimamente legata al sacrificio e alla rinuncia.

    Non concependo i rapporto interpersonali senza uno scopo utilitaristico, pensa ovviamente che anche per gli altri sia cosi’ e cosi’ pure l’amore della donna che gli sta accanto lo interpretano come costrizione e negazione della loro libertà, come se nasconda un ricatto, vivendo nell’onnipresente paura di essere fagocitato e abbandonato nello stesso tempo.
    Ma l’unico ricatto è il loro: se fai come ti dico bene, se ti sottrai al condizionamento non solo non avrai il mio affetto ma avrai il mio odio e la pagherai cara. Sono vendicativi, per cui quando minacciamo mettono sempre in pratica, ovviamente nell momento per loro più opportuno, quello dove tu sei maggiormente a terra ed esposta e colpendo quello che sanno essere per te più importante e sacro.

    In definitiva io dico questo: forse siamo davvero guarite quando la smettiamo di parlare di lui, dei suoi comportamenti, delle sue motivazioni, dei suoi problemi. Non ne avete la nausea?
    Parliamo di noi, di quanto siamo meravigliose, di quanto siamo speciali, di quanto siamo forti e soprattutto della grande capacità di amare che abbiamo, che è un dono, privilegio e responsabilità. E quindi sicuramente ci meritiamo un vero UOMO dolce e buono, un vero principe azzurro, un cavaliere medievale che sia disposto a sacrificare per noi anche la sua stessa vita. E che da qualche parte ci sta cercando; ma se non usciamo nel mondo col sorriso e non abbiamo fiducia in questo non lo incontreremo mai.

    Buon Natale di cuore a tutti: io dico che se Cristo nasce ancora una volta, significa che Dio non è ancora stanco degli uomini.
    Vi abbraccio forte forte.

    • Gabry Dicembre 22, 2012 at 8:53 pm

      Cari Amici e Care Amiche,
      finalmente mi affaccio su questo bolg con animo diverso.
      Anche io, fino ad un anno fa, ho scritto e riscritto le stesse cose sul dramma che avevo vissuto.
      Oggi, mi sono affacciata su questo blog, per dirVi che mi sento una persona LIBERA ed APPAGATA.
      Spero (e ne sono certa), che sarà così anche per Voi.
      Auguri di Buon Natale a Tutti/e Voi

    • francesca Dicembre 23, 2012 at 12:23 pm

      Ciao Maria, grazie per le tue risposte e il tuo conforto. Non mi sono potuta collegare ad internet in questi giorni per questo tardo molto nella risposta. Ho letto le tue parole e cerco di aggrapparmi disperatamente alla ricerca di una spiegazione che trovo nelle risposte, nei consigli, nelle definizioni. A te aiuta la Fede che in me traballa putroppo. E c’è qualcosa che non mi permette di metabolizzare, accettare e superare questo dolore. Forse mi ripeto, e non so davvero con quali termini usare per poter esprimere il dolore opprimente che mi toglie il respiro a volte e mi schiaccia il petto come se fosse calpestato ripetutamente, senza tregua. Io ho amato e sento di amare ancora, perchè la mia mente è totalemtne incapace di rinunciare alla parte bella che questa persona ha manifestato in molti momenti e in cui era estremamente credibile. E’ come se avessi più facilmente la capacità di rimuovere il male, i ricordi di quando mi ha insultata, picchiata,umiliata mentre i momenti in cui mi faceva credere di amarmi profondamente e in cui credevo di condividere un profondo amore,affetto,romanticismo non rieso ad rimuoverli, I cambi repentini e l’accettazione di due entità opposte dentro la stessa persona, che hai amato, è insopportabile. Così sono sempre tentata di ripristinare un dialogo perchè credo nel dialogo, perchè dopo un periodo che credevo felice si è rivelato mostruosamente crudele..no, non èaccettabile….vederlo sparire così, senza una possibilità di confronto,senza memoria dei vissuti significativi…e allora tra dolore e rabbia si sta consumando la mia vita, senza più pace, e sparire in questo caso, allontanarlo non mi aiuta, o forse nel tempo sarà così, ma il pensiero che lui possa fare del male ad altre e continui a farlo a me grida riscatto. Io ho bisogno di riscattarmi, di riappropriarmi della mia dignità che ha calpestato brutalmente, lui e la madre mi hanno umiliata senza scrupoli. La madre, che lui spesso non sopportava, criticava aspramente, e io cercavo sempre di fare da paciere, ora è fortemente alleata contro di me, una madre che mi aveva accolta con mille moine e che ora mi minaccia se “oso” parlare delle cose che sono venuta a sapere del figlio, cose gravi riguardanti il suo passato e presente. Lui mi ha manipolata nel più subdolo dei modi, facendomi credere in un grande amore, che ancora stento a credere che non provasse davvero. La madre mi ha nascosto problematiche serie e problemi del passato che ha sin da piccolo, facendo ricadere su di me tutte le colpe. Ma io che chiedo spiegazioni, anche perchè potrebbe aver messo a rischio la mia salute per frequentazioni sue molto molto rischiose (uno dei tratti scoperti della sua doppia – tripla vita) e ricevo in cambio insulti, minacce e telefoni sbattuti in faccia. E tutto questo, dolore, amore offeso, incapacità di accettazione, perdita della mia dignità e abuso della mia fiducia mi distrugge….non essere considerata un essere umano, non esistere,essere stata solo usata e ingannata, maltrattata senza pietà e poi ignorata e umiliata umiliata senza scupoli, quando pensavo fosse amore…io non sono più riconoscibile a me stessa e agli altri. Sto piangendo mentre scrivo e non ce la faccio veramente più. Vi abbraccio e Buon Natale a tutti e a tutte.

      • Pier Pietro Brunelli Dicembre 23, 2012 at 11:03 pm

        Non piangere Maria, abbi forza e fiducia… e se devi piangere dai qualche lacrima come rugiada per le spine e le rose anche degli altri e delle altre… leggi questo nuovo articolo di Albedoimagination https://www.albedoimagination.com/12/2012/il-counseling-della-cucina%E2%80%A6-per-donne-clandestine-e-maltrattate-che-si-sono-liberate-dalla-tratta-della-prostituzione/ e poi dicci cosa ne pensi, fara bene a noi ed anche a te. BUON NATALE

      • alessandra Dicembre 28, 2012 at 1:20 pm

        susy cara, sono con te nel vero senso della parola, sto cercando ora di prendere coscienza di questa mia relazione con lo stesso tipo di uomo. oggi ho chiamato il dr brunelli che penso ci legga in copia, mi ha dato dei farmaci omeopatici per rasserenarmi ma la cosa fondamentale è adesso stare con persone positive, persone che hanno la luce dentro e non la notte. questi killer seriali vanno lasciati al loro infame destino, saranno loro a soffrire, il nostro trauma verrà curato ma fatti aiutare, non piangere, non serve a nulla e paradossalmente se lui lo sapesse ne godrebbe ancora. ti dico cosa mi ha gratificata la notte di natale…ero sola, sono andata a distribuire l’acqua ai barboni vicino alla stazione, un piccolo gesto ma, ha colmato il mio bisogno di donare amore, i loro sorrisi mi hanno dato gioia, speranza perchè la loro speranza era anche la mia. Abbi fede e pazienza, ama le piccole cose, guarda il sole e non le tenebre, lascia andare il tuo killer…fidati te lo sta dicendo una persona che non ti giudica ma ti comprende davvero, una donna che sta soffrendo le tue stesse sensazioni, che non si riesce a frsene un motivo. Lui ha usato anche la sua ex compagna per ferirmi, per farmi umiliare da lei, per approfittare economicamente di tutto oltre che di me come persona. Ci sono stati piccoli, impercettibili attimi in cui m ha detto frasi belle, ma frasi non fatti…solo frasi. Ora quasi stanno svanendo perchè ho capito che erano attacchi per tenermi lui perchè avevo scoperto i suoi tradimenti, erano elusivi non veri. avevoano solo lo scopo di incantarmi, perchè sono degli incantatori e non sono esseri umali. Il male giace insito in loro e non se ne rendono conto, lui non ama nemmeno il figlio e ora, in seguito ad una malattia del piccolo, si fa scudo di lui per farsi compiangere e mostrare quanto è disgraziato. Fingeva spesso di star male ma era solo una ipocrita ricerca di attenzioni, io sono finita in ospedale in codice rosso e lui mi ha detto che c’era troppo traffico per raggiungermi, non è mai arrivato! Eppure tutto questo non è bastato a svegliarmi, a tirarmi fuori da questo malato rapporto, ancora adesso ho sete di lui ma so che non devo bere da quella bottiglia perchè contiene cianuro….permettetemi questo paragone. Sto male, ho voglia di urlare di piabgere, di fare tutte le cose insensate di questo mondo ma sarebbero comunque inutili e vane. Lui è e resta quello che è! ha presentato agli amici, i suoi non i miei, perchè i miei mi conoscono, un ‘immagine di me riprovevole, una sorta di persona cupa e astiosa che vuole il male di tutti, una sorta di gufo nero (testuali parole) che gli porta sfortuna, parole per ferirmi perchè lui sa come farlo e il dolore che provoca. Non sa ringraziare, non sa gioire degli infiniti gesti d’amore, vive nella rabbia, nell’inganno e nella finzione di mostrare cio’ che vorrebbe ma non è. Mi odia perchè sente che a me tutte queste cose escono normali, mi vuole annientare, uccidere, schiavizzare psicologicamente e fisicamente. Mi ha picchiato con violenza ma la peggiore non è quella fisica dalla quale si guarisce immediatamente ma è quella psicologica che, giorno dopo giorno, crea dei traumi profondi, ti fa sentire inerme e inadeguata , ti allontana dal mondo e mette in crisi i tuoi rapporti umani. lA GENTE comune non vuole vedere chi soffre, scappa mentre noi soffriamo e non capiscono. Ora ho chiesto aiuto oltre che al dr brunelli a tutti i miei amici sinceri, che sono pochi, gli ho chiesto di scendere in campo per me, per aiutarmi e nessuno si è rifiutato anzi ne stanno arrivando di nuovi, nuovi amici che non chiedono nulla che vedere soltanto il ritorno del mio sorriso e il brillare dei miei occhi. Sul sorridere vorrei dirvi una cosa, lui mi diceva sempre di sorridere ma io non ci riuscivo mentre il sorriso per me è la cosa piu’ spontanea che ci sia. Stamattina la mia erborista mi ha detto . aLESSANDRA che bel sorriso che hai. Io voglio farcela ragazze , io voglio uscire dall’incubo e solo io mi posso aiutare e voi anche potete, il dr Brunelli puo’ aiutarci , non è mai una coincidenza quando si arriva a trovare e capire di volerlo. Io saro’ qui in questi giorni, contenta di essere, seppur nel dolore, un gruppo coeso con l’unica volontà di rinascere. con affetto immenso a tutti voi e a me stessa

        • Sisi Dicembre 29, 2012 at 12:10 am

          Carissima alessandra, leggo sempre con grande piacere le tue risposte alle persone che scrivono qui chiedendo comprensione e umana solidarietà e rimango sempre stupita dalla capacità che hai di saperti donare, nonostante il dolore che a tratti si riaccende impietoso dal tuo profondo. <Fin dal primo momento che hai raccontato la tua storia sono rimasta particolarmente toccata, non tanto dalla sofferenza subita, che più è difficile pensare, ma dalla tua straordinaria capacità di recuperare nell'amore l'amore di chi ha imparato da te ad amare. E' per questo che ti avevo dedicato la canzone che la tua grande esperienza d'amore mi aveva ispirato: "sempre per sempre"…dalla stessa parte….mi troverai…proprio perchè sento per te che ti arriveranno tonnellate d'amore, soprattutto inaspettate. Avevi ed hai talmente tanto amore da dare che il male in persona è venuto a farti visita per metterti alla prova, tanta era l'invidia che potevi sollecitare. E lo poteva fare nell'unico modo possibilile, cioè travestito da agnello, protettore dei più deboli e dei più indifesi come immagine da mostrare al mondo. Anch'io Alessandra come te sono stata tradita nel profondo da chi rivestiva un ruolo di aiuto e sensibilità sociale e non se ne ricava solo una ferita narcisistica profonda come lacerazione dell'io, dell'ego, ma è l'inconscio già ferito a rimanere ancora più ferito sottoforma di sofferenza continua e costante. Il dott. Brunelli a questo proposito suggerisce di parlare al nostro inconscio, di dargli ragione per tutte le offese ricevute, di rassicurarlo che d’ora in poi non permetteremo più che venga ulteriormente offeso. Il nostro inconscio ha bisogno di tutta la nostra comprensione e la nostra tutela. Se ci facciamo un bagno caldo, ci spargiamo la crema e ci massaggiamo il corpo o ci regaliamo un vestito o una buona esperienza per i sensi, non lo facciamo tanto per il corpo, ma per il nostro inconscio, per tutta quella parte che dalla costrizione del senso del dolore imploso non è riuscita a svilupparsi al fine di integrarsi con le nostre altre parti sane, che già hanno lavorato al massimo, ma hanno bisogno di crescere ancora per non stressarsi ed alienarsi dovendo lavorare anche per coloro che ancora rimangono paralizzate ed inermi nel dolore dentro al nostro inconscio. Hai fatto bene a chiedere che l’amore dei tuoi amici scendesse in campo per te. Amore chiama amore e anch’io scendo in campo per te, per te che mi regali nonostante il tuo bisogno, la tua immagine di soccorso ai più emarginati, come emarginate sono tutte le parti che soffrono per la violenza inconsapevole del male e a questa richiesta sana d’amore che sai fare, mi unisco allo stesso coro per inviarti amore e chiedere amore per te!
          Un grandissimo abbraccio

    • alessandra Dicembre 24, 2012 at 12:01 pm

      Ciao Maria, è tanto vero che saremo guarite quando avremo smesso finalmente di parlare del vampiro ma parleremo di noi. Io purtroppo ancora ne parlo, non molto ma ne parlo e a dire la verità un po’ di nausea la provo. Sicuramente ci vorrà del tempo affinchè riesca ad eleminarlo del tutto dalla mia vita interiore. Ogni tanto credo di esserci riuscita e mi sento bene, poi, come da copione, rispunta con mail o sms e allora rifaccio passi indietro. Non gli credo certamente e non lo vedo ne’ gli rispondo, ma comunque ricomincio a pensarci e a parlarne e questo non mi fa bene. Devo avere pazienza perchè so che pian piano la presa collusiva, già molto allentata, sparirà per sempre. Grazie del tuo intervento molto bello e costruittivo e buon Natale anche a te con tutto il cuore.

  27. Arianna Dicembre 21, 2012 at 8:20 am

    Vorrei in primis mandare a tutti voi un abbraccio virtuale, cari/e compagni di viaggio. In questo viaggio difficile e ricco di ostacoli. Vorrei abbracciarvi uno ad uno, ma un giorno chissà…..vorrei ringraziare col cuore tutti coloro che hanno avuto una buona parola per me, una risposta, un incoraggiamento, una piccola speranza.

    Un GRAZIE immenso e particolare va al Dottor Brunelli. Per il sito, per il blog, per l’impegno, per lo studio. Grazie per dimostrarci che c’è ancora qualcuno che impegna gran parte della propria vita ad aiutare gli altri. Grazie per essersi aperto con noi e averci dichiarato di aver sofferto come noi. Poteva non farlo, ma l’ha fatto per farci vedere che è possibile uscirne. Tempo fa mi disse di avere un figlio. La prego, lo abbracci per me e mi pensi per un istante. Pensi come fosse mio padre ad abbracciare me. Non ci sarebbe dono più grande.

    Per me la strada è ancora lunga, lo so, sento che lui ha ancora grande presa su di me e mi porterà ancora molte sofferenze, ma oggi sono commossa, non disperata come al solito.

    Ci auguro un nuovo anno ricco di SERENITA’ interiore. La cosa più bella, che non sono mai riuscita a trovare. Chissene importa se con una famiglia immensa o soli…solo sereni, consapevoli. Benedetto il giorno in cui ognuno di noi tirerà un sospiro di sollievo e dirà…”è rimasta solo una grossa cicatrice. si vede ma…non fa più male”.

    Dottor Brunelli, con l’anno nuovo, mi organizzerò per incontrarla quanto prima. E’ un mio desiderio particolare. So che incontrarla sarà per me un gran dono.

    Ancora un forte abbraccio a tutti voi.

    Con grande affetto,

    Arianna

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 22, 2012 at 8:04 am

      Cara Arianna grazie per la tua sensibilità e i tuoi auguri che ricambio di cuore.

    • alessandra Dicembre 24, 2012 at 5:52 pm

      Buon Natale Arianna, con tutto il mio affetto.
      Alessandra

      • Pier Pietro Brunelli Dicembre 25, 2012 at 12:03 am

        Allora tanti auguri… per un altro regalo vi mando questo link dove vedrete nientedimenoché mio NONNO che lavora con TOTO’. Mio nonno è lo scrivcano (ma davvero) e si chiamava con il nome d’arte LEO BRANDI (ci sono anche altri film con lui e soprattutto canzoni d’epoca… l’epoca della macchietta…). Beh, in fondo lui con Totò voleva scrivere lettere e a quel tempo non c’erano le mail e i blog, tuttavia in un certo senso anch’io mi occupoo di scrittura, di corrispondenze e messaggi, con tutti/e voi partecipanti… e adesso solo per dirvi buon Natale e sorridere un po’ grazie a Totò e anche a mio nonno lo scrivano… e spero anche a me. Ciao. Auguri. Pier Pietro Brunelli
        https://www.youtube.com/watch?v=8kqJb8RO7LQ

        • Sisi Dicembre 26, 2012 at 12:38 am

          Molto bello e divertente! Grazie.
          Complimenti al nonno Leo e agli eredi e che possano proseguire forti e creativi a portare avanti la tradizione del teatro, compreso quello della macchietta che fa tanto bene!
          Auguro tante sane risate a tutti per queste feste!

  28. Maria Dicembre 20, 2012 at 2:32 pm

    -COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI

    Giustizia? Implica un tribunale di grado superiore che decida le responsabilità.
    Siamo tutti d’accordo che lui è l’aggressore, ma noi potevamo fermarlo quasi subito, questa è la verità. E’ che all’inizio ci piaceva. La sua seduzione è da manuale e noi ce la volevamo godere. Sarà anche dura da ammettere (visti i risvolti tragici) ma di fatto potevamo “denunciarlo/smascherarlo/allontanarlo” dall’inizio ma non abbiamo voluto farlo e non abbiamo ascoltato la nostra vocina interiore che gridava!. Anche noi l’abbiamo usato. Certo l’intenzione fa la differenza, il nostro era amore, ma quello che c’è nel nostro cuore lo conosciamo solo noi e Dio. Lui non prova niente, per cui non può comprendere i sentimenti. Questo ci giustifica agli occhi del Signore e serve a liberarci dal senso di colpa cosi’ pesante che ci schiaccia per esserci fuse con il male, ma al mondo comune fondamentalmente non interessa.
    Allora io ribadisco quanto già detto dal dott. Brunelli “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” e lasciamo che quando il Signore verrà metta in luce i segreti delle tenebre e le intenzioni dei cuori: allora ciascuno riceverà da Dio la sua lode o il suo castigo. Augurategli la stessa cosa che augura a voi. Qualunque essa sia.
    Io non avrei mai immaginato che un giorno avrei affrontato questo problema, né avrei mai immaginato che il modo di superarlo fosse quello di aiutare gli altri a farlo come spero di stare facendo con questi miei scritti. Ma condivido pienamente il parere del dottore: la miglior vendetta contro il male è USARLO per fare del bene. Cosi’ lo ripaghiamo con la stessa moneta, ma di certo non scendiamo al suo stesso livello, anzi ci innalziamo ancora di più e voliamo lontano.
    La miglior vendetta è tornare a stare bene senza di lui e senza che lui lo sappia. Solo in questo modo in effetti lo saprà.
    La vera sfida da assaporare non è cambiarlo ma cambiare noi per tornare paradossalmente ad essere quelle che eravamo prima di conoscerlo. Perché così piacciamo alla gente che piace.

    -PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO

    L’unico modo, come suggerito dal dott. Brunelli, è capire questa dinamica patologica in cui siamo corresponsabili, per essere quello che siamo (crocerossine e buone samaritane!!!). Ecco perché vogliamo mantenere i contatti: ancora ci interessa della sua salute, del suo benessere. L’unica salvezza è invece rompere i rapporti e quindi troncare la relazione perversa. Allontanandosi per sempre (senza spiegazioni, senza difesa e senza possibilità di appello) si irrobustisce la mente e si creano gli anticorpi che ci permetteranno di non ammalarci più in futuro. Anche se lui ha innescato meccanismi di rivalsa e ci ha fatto sentire ridicole. Anche se ogni sua singola parola ci risuona nelle orecchie. Ma sparirà. Si può dimenticare se lo si vuole. Bisogna però accettare che la convalescenza sarà molto lunga e armarsi di pazienza, amore e cura di se stessi. Perché si è stati violentati: è uno stupro identico a quello fisico, dove per giunta la beffa è che il maniaco ci accusa di essere noi vestite troppo succinte!!! E noi conveniamo!!!
    Anzi è nostro dovere guarire e farlo bene, se non non saremo pronte per il vero amore, quando arriverà.

    -COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO

    Per quanto riguarda la rabbia condivido pienamente le parole dell’esperto dott. Brunelli. Usiamola in modo assertivo per consolidarci nelle nostre ragioni che sono i diritti primari di ogni essere umano: libertà, dignità, integrità. Ma non serve sbatterle in faccia a lui le nostre convinzioni, ci rimbalzerebbero solo addosso come contro un muro di gomma. Usiamole per tenerlo lontano e se non lo vogliamo fare per noi facciamolo per tutte le persone che ci circondano e che ci amano davvero, e che soffrono nel vederci stare cosi’ male e che stiamo condannando a pagare il prezzo dei nostri sentimenti verso un’entità che non li merita. Non è questione di amare solo chi ci ama, Gesù non insegna questo, ma scacciare il male dalla nostra vita, perché non ammorbi anche le nostre vere persone care.

  29. Maria Dicembre 19, 2012 at 2:15 pm

    Cara Francesca, cari tutti, io non pretendo di sapere e capire tutto (se così fosse non sarei cascata nella trappola del ragno/mantide religiosa), però penso che se dopo aver avuto una relazione amo-dolorosa ci siamo trovati tutti qui non sia certo un caso, se leggiamo nelle storie degli altri la nostra storia non può essere coincidenza. Se libri sono stati scritti sull’argomento vuol dire che non siamo “un caso isolato”.
    Ecco le mie riflessioni, che ripeto sono del tutto personali. Liberi di non condividerle o confutarle.

    -IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!)

    Se Lucifero era l’angelo preferito da Dio significa che aveva tante qualità buone: perspicacia, sensibilità, attenzione, capacità di ascolto, carisma, entusiasmo, erudizione. Qualità divine. Purtroppo per lui però ha deciso di usare questi talenti donatigli da Dio stesso non per fare del bene e ripagarlo cosi’ di quanto ricevuto, ma –in un atto di superbia – per ottenere potere e controllo. Per via dell’invidia verso il Creatore.

    La ricerca del potere e del controllo nasce dalla consapevolezza mal celata di essere delle nullità e dalla paura di trovarsi soli: loro pensano quindi che l’unico modo per essere indispensabili sia gestire gli altri.
    Come ci si rende unici e irrinunciabili?
    Molto semplice e diabolico: costruendo un rapporto basandolo sulla complicità (nel senso di compartecipazione nel male), sulla paura, sul senso di colpa, sulla vergogna. L’insieme di queste caratteristiche definisce la strada della manipolazione mentale. Si tratta in altre parole di convincere un’altra persona, attraverso un lungo processo di bombardamento e disorientamento, fatto di accuse alternate a complimenti, di aggressività alternata a seduzione, di finti propositi suicidi e grandi slanci pseudo amorosi, a commettere qualcosa di innaturale che di per sé non farebbe, ma che la porta a questo punto ad aver bisogno del sadico che l’ha portata a quel punto.
    Porto un esempio.
    Sei in un momento di difficoltà/debolezza. Incontri una persona che sembra ti capisca….ad un certo punto scopri che è tossicodipendente ed invece di allontanarsi perché consapevole di non essere in grado di aiutarti (non sa aiutare se stesso a disintossicarsi figuriamoci un’altra persona), ti invita a provare anche tu la roba…..diventa addirittura il tuo pusher!!! A quel punto sì che hai bisogno di lui, ma non certo per il tuo bene….solo per il suo: di sentirsi meno solo nella dipendenza, per aver dimostrato a se stesso che lui non è l’unico debole ma che chiunque può esserlo (che UOMO!), per guadagnare sulla tua pelle e la tua vita…….

    -PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
    -IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
    -IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
    Considera che la caratteristica principe di questa patologia è l’egoismo estremo e inimmaginabile (fino ad ora!). Se una persona concepisce tutta la vita come una ricerca della soddisfazione dei SUOI bisogni e finge di soddisfare i tuoi solo per ottenere ciò che gli interessa (ossia in tutte le sue mosse c’è un doppio fine che è inutile cercare di capire perché talmente diabolico che bisognerebbe essere come lui per comprenderlo e allora impazziremmo), ti aspetti forse che voglia chiarirsi? Tu sei cosi’, tu non vuoi lasciare malintesi ma credi che spiegandoti si possa giungere ad una conciliazione, ma non capisci che lui per regnare ha bisogno della divisione, di cambiare ogni momento le regole e opinioni a suo vantaggio esclusivo. Solo confondendo può sperare di tenere legati a sé quelli che ancora interpretano in modo “altruista” i suoi messaggi doppi e credono alla assoluta aderenza alla realtà di quello che dice (non immaginando che è una sua alterazione quasi perfetta e che in realtà e un attore di professione in tutto: nei toni, nei sentimentalismi, negli sguardi, nelle espressioni).
    La necessità di spiegazioni nasce dal fatto che un essere normale non può concepire la cattiveria gratuita e immotivata e allora il cervello è costretto ad auto-convincersi che deve aver sbagliato lui in qualcosa per averla innescata e cosi’ pensa che, correggendosi, potrà rimediare e tutto tornare bello come agli inizi della storia.
    Ma Hitler aveva un motivo valido per lo sterminio?
    Il vero problema è accettare di aver amato un dittatore/maniaco, ma è difficile. Quando si sognava proiettavamo le nostre cose belle su di lui; quando ci siamo svegliate le sue schifezze ci sono cadute addosso e ci hanno ammorbato e infangate. Meglio credere che l’amore c’era ed era vero ma poi è finito per colpa nostra. Ma se fosse cosi’ voi non stareste qui a leggere e io a scrivere e non ci sarebbe bisogno di una medicina per guarire. Non è una colpa essersi innamorate ed aver abbassato le difese: non è una colpa essere state ingannate da chi ci ha promesso cibo sano e poi aveva in serbo una serpe, se stesso.
    Purtroppo l’impotenza di fronte al sopruso e all’ingiustizia subiti generano depressione derivante da sensazioni negative, di paura, colpa, rabbia, delusione e tristezza. Questo stato non facilita le cose, perché si pensa che sia lui la cura. Ma lui non è l’antibiotico ma il virus!

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 19, 2012 at 7:44 pm

      Veramente valido e intenso il suo intervento. Resta forse da disambinguare un po’ tra patologia narcisista e borderline, ma questo è risultato difficile perfino per gli psichiatri del DSM (massima autorità diagnostica internazionale) alcuni dei quali fino ad un anno fa volevano eliminare l’etichetta di narcisismo patologica e sussumerla sotto la più generica e classica voce di ‘bordeliane’, poi però hanno vointo quelli che – giustamente a mio modo di vedere – preferiscono tenerle distinte, così nell’edizione del DSM 2013 il narcisismo patologico avrà il suo bel posticino nell’ambito dei disturbi di personalità della relazione affettiva. Detto ciò, noi psicoterapeuti clinici, che siamo sul campo più che nelle teorie, consideriamo le etichette diagnostiche tuttalpiù come delle cornici di orientamento, quello che conta è il quadro interno specifico di ognuno, e finché le persone fanno riferimento alla cornice non possono sviluppare gli ‘anticorpi’ psichici, in quanto non riescono a vedere la patologia nella sua soggettività, ma la generalizzano, a volte divorando grandi quantità di nozioni teoriche generali.
      Tuttavioa qua facciamo anche un po’ di ‘ricerca sul campo’ e va osservato che effettivamente un borderline può anche essere un po’ un tossico o minacciare il suicidio, ma un narcisista no. Il borderline è più egodistonico, mentre il narcisista è più egosintonico (è più d’accordo conb se stesso). Un borderline ti distrugge e ti ripara all’infinito, in un’agonia senza fine che se fosse per lui/lei non finirebbe mai, mentre un narcisista ti distrugge lentamente fino all’ultima goccia, con un piano più o meno preciso e convinto di usarti finché gli fa comodo per poi buttarti via come un limone rinsecchito. Un Borderline ti odia perché ti ama, un narcisista ti odia perché lo ami, insomma sono due tipologie vampiresche un po’ diverse. Una specie assai pericolosa della quale vorrei parlare con voi un’altra volta è quellabdei vampiri bravi di Twilighut – conoscete? – il serial dei vampiri romantici che imperversa da tempo. Si tratta di vampir vegetariani (bevono solo sangue animale) che agli occhi una persona innmaorata appaiono recuperabili, in realtà sono tra le specie più pericolose… Come è ormai chiaro qui adoperiamo la metafora del vampiro in senso psicomitologico, in quanto narra in modo popolare, da tempo immemorabili (già nella Mesopotamia) e nelle diverse culture come certe persone ‘succhiano’ il sangue dell’anima per motivi che ora sappiamo essere relativi alle patologie dell’attaccamento e quindi della vita affettiva. Un caro saluto . P. B.

      • alessandra Dicembre 28, 2012 at 2:33 pm

        dottore mi spiega semplicemente la differenza tra il patologico e il borderline con degli esempi? grazie
        alessandra

  30. paola58 Dicembre 18, 2012 at 10:40 pm

    Nella mia vita ho imparato che bisogna bastarsi. Leggevo una frase interessante che diceva che chi ama da adulto, ama senza aspettarsi nulla in cambio. Sono rimasta folgorata. Non ritengo sia alla portata di tutti certamente però si può dare solo avendo da dare.
    Quindi bastarsi se non ci si sente di dare senza attendere un contraccambio. Abbiamo paura di tutto: di star soli…di progettare un poco da soli… la coppia per molti rappresenta un modello ideale…ma e’ un modello complesso….e tutti piu’ o meno ci arriviamo senza essere preparati.
    Ci piace trovare i difetti negli altri..le responsabilita’ se qualche cosa non va negli altri…abbiamo spesso poca autocritica…siamo sempre a lamentarci di qualche cosa che non va. Meglio stare soli no? No….meglio soffrire pur di non stare soli.
    E i malati, quelli che sono dei narcisisti ecc ecc? quelli sono dei vampiri?
    Boh!….secondo me saran disadattati alla coppia…ma da qui a fargli un trafiletto di malattia mentale… Attenzione a non criminalizzare e fare facili valutazioni….chi la fa la aspetti…

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 18, 2012 at 10:55 pm

      Certo Paola, il principale problema è non criminalizzare gli altri… però da che mondo e mondo la gente senz’anima esiste, e se il problema è solo della coppia per cui non ci si capisce e le responsabilità sono di entrambi al 50% anche questo esiste… ma poi esiste anche che persone con determinati disturbi diventano inutilmente distruttivi e devastanti nelle relazioni affettive, forse a te non è mai capitato perciò ti sembra strano… inoltre se tu leggi con attenzione la metafora del vampiro ha un valore simbolico, per spiegare secondo le antiche leggende certi comportamenti, come quelli DNP – che addirittura il DSM (MAnuela diagnostico Statistico delle malattie mentali – massima autoroità diagnostico psichiatrica ha reinserito come patologia estremamente disturbante).
      Per quanto riguarda la metafora che invece tu adoperi per cui l’adulto deve amare senza aspettarsi nulla in cambio e bastare a se stesso, mi pare che sia davvero utopica… se tu ci riesci buon per te, però non deve essere una cosa molto divertente… l’adulto abbastanza equilibrato ha una buona capacità di amore verso se stesso e verso l’altro, ed è normalissimo che cerchi l’amore nel dare e nel ricevere, e deve anche essere capace di viversi una dimensione individuale da single in modo abbastanza sereno.
      Ritornando alla metafora del vampiro, qui piùvolte si parla del vampiro interiore che tutti abbiamo, il che mi pare un elevato livello di autocritica… del resto vi è una propria responsabilità nell’essersi innamorato di una persona negativa, certo si è sbagliato… però una volta ammesso ciò, resta il fatto che certe persone sono davvero affettivamente patologiche, negative, distruttive e a volte veramente delinquenziali (così come si evince dalla letteratura mondiale scientifica, narrativa, spirituale di tutti i tempi e dalla testimonianza e dall’esperienza di milioni di persone). Noi qui vogliamo cercare un pochettino di tirarci sù, per tornare a vivere (e in certi casi, veramente… per non morire), perciò ammettiamo tutti i nostri errori, con la disponibilità a pagarli, facendo autocritica, analizzando il nostro vampiro interiore… MA ANCHE VEDENDO BEN CHIARO IL VAMPIRO CHE C’E’ NELL’ALTRO QUANDO EFFETTIVAMENTE C’E’… così che ci si possa da esso allontanare e dire ‘vade retro’… perché quando ci vuole, ci vuole! Te lo garantisco. Un caro saluto

      • Sisi Dicembre 19, 2012 at 12:28 am

        Certo che è ideale poter pensare (e a volte anche esigere) di essere amati senza pretendere nulla in cambio, come il bambino lo fa coi genitori e se insoddisfatto li cerca in giro costantemente e continua a pretende da adulto l’amore di chi non pretende nulla e non deve e non può pretendere nulla se veramente ha da dare. E’ quasi una culla. E’ un modello di coppia molto ideale e molto complesso( ma poco articolato ), tanto che per quello naturale, troppo semplice poichè ha il fare e il senso del comune e soprattutto è reciproco e alla pari, non c’è spazio. Quindi meglio bastare a se stessi visto che poi l’amante nel rivelare l’amore, rivela anche l’assurdo bisogno di essere a sua volta riamato, per bacco! E come si permette!. Anche una certa parte di me, che sono stata e che mi risuona ora un poco e per poco ragiona così e si ritrova d’accordo! O mi amate senza pretendere nulla da me o niente!
        Un grande abbraccio a tutti

    • alessandra Dicembre 18, 2012 at 11:53 pm

      ciao Paola, scusa ma non mi sento proprio di condividere quanto dici. Non sono le persone sole, quelle non in coppia, ad essere potenzialmente nocive quando si abbinano a qualcun altro.Voglio dire, non è che essere nocivi o manipolatori implichi semplicemente il non essere adatti alla coppia. I nocivi e manipolatori sono nefasti per tutti, gli amici, i conoscenti, i colleghi, i figli . E ti diro di più. Sono proprio loro che hanno bisogno di stare in coppia, altrimenti come si affermerebbero? Qui non si sta etichettando nessuno, nessuno afferma che se si è lasciati vuol dire che l’altro è un narcisista.O che chi lascia è un narcisista. Le storie d’amore possono finire perche si cresce o si cambia o non ci si ama piu, Questo blog non è un ritrovo di cuori infranti che si lamentano scaricando le colpe sugli altri, è un tentativo, a mio avviso riuscitissimo, da parte di una persona competente, intelligente e anche molto buona come il dott. Brunelli, di sostenere e aiutare persone che proprio per un modo di amare sbagliato, sbagliatissimo, (questa cosa è se non autocritica?)che viene da lontano e che va assolutamente cambiato e curato, hanno consegnato se stesse nelle mani sbagliate. E quando si ama non ci si deve consegnare, errore che abbiamo commesso in molti. E quando si sbaglia è giusto chiedere aiuto, e prendersi quindi le proprie responsabilita che ci sono, certo che ci sono. Ma non puoi negare, cara Paola, che le persone negative esistono. Tutto qui e riconoscerlo non significa mettere etichette su nessuno. Ciao, Alessandra

  31. Maria Dicembre 18, 2012 at 1:55 pm

    Ho sognato che camminavo sulla sabbia in riva al mare
    accompagnato dal Signore
    e sullo schermo della notte erano proiettati
    tutti i giorni della mia vita.

    Ho guardato indietro e ho visto che
    per ogni giorno della mia vita
    apparivano quattro orme sulla sabbia:
    due mie e due del Signore.

    Così sono andato avanti, finché
    tutti i miei giorni si sono esauriti.

    Allora mi fermai guardando meglio indietro,
    e notando che in certi punti
    c’erano solo due orme…
    Questi posti coincidevano con i giorni
    più difficili della mia vita;
    i giorni di maggior angustia,
    di maggiore paura e di maggior dolore.

    Ho domandato, allora:
    “Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
    in tutti i giorni della mia vita,
    ed io ho accettato di vivere con Te:
    perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti
    più difficili?”.

    Ed il Signore rispose:
    “Figlio mio, Io ti amo e ti dissi che sarei stato
    con te e che non ti avrei lasciato solo
    neppure per un attimo:

    i giorni in cui tu hai visto solo due orme
    sulla sabbia,
    sono stati i giorni in cui IO ti ho portato in braccio”.

    ~ Margaret Fishback Powers ~

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 18, 2012 at 10:01 pm

      Grazie, molto bella e profonda questa poesia spirituale che ci hai donato.

    • alessandra Dicembre 18, 2012 at 10:25 pm

      grazie Maria, questo ci aiutera tutte le volte che crediamo di essere soli.

    • Sisi Dicembre 18, 2012 at 10:41 pm

      Grazie Maria per questa spendida poesia che fa capire quanto in realtà ciò che percepiamo come disperata solitudine possa essere piena del nostro Dio!
      Un abbraccio

  32. Arianna Dicembre 18, 2012 at 12:07 pm

    Carissimo Dottore,
    sì sto vivendo una situazione che non accenna a migliorare. In più, ho avuto dolorosamente modo di scoprire che persone che credevo amiche (sul lavoro e non) in realtà mi hanno derisa e mi hanno messo nei guai sul lavoro per questi miei problemi. Ora mi ritrovo del tutto sola mi rendo conto. nessuno può aiutarmi ad uscirne se non io stessa. Questo da una parte mi rasserena, perchè so che io posso contare su me stessa, dall’altra parte mi viene il panico. Lo sento proprio assalirmi, dalla bocca dello stomaco salire fin verso la gola. perchè mi sento sola, incompresa; ma so che piagnucolare non serve a nulla. Nessuno correrà in mio soccorso, anzi me ne diranno dietro ancora di più. Questo vorrei chiederle Dottore, soprattutto a lei che ci è passato in prima persona. Io non so se lei ha avuto la possbilità di avere qualcuno vicino o meno ma se una paziente le dicesse di essere sola, se le dicesse che avvicinando le persone non fa altro che peggiorare la sua situazione, cosa le consiglierebbe? Che consigli mi può dare per imparare a bastare a me stessa e ad aiutarmi da sola? Soprattutto adesso, nel periodo natalizio, mi sento ancora più isolata e temo di peggiorare la mia depressione. come faccio a trovare un minimo di equilibrio in me che mi permetta di superare le mie paure di solitudine? Sono sola. E’ la realtà. Se non imparo a conviverci sarà sempre peggio.

    Grazie

    Arianna

  33. Maria Dicembre 17, 2012 at 3:56 pm

    Cara Francesca, anche a me è capitata la tua medesima catastrofe sentimentale e purtroppo ritrovo nelle tue parole i miei stati d’animo di un anno fa. Mi sono commossa leggendo queste nuove parole del dott. Brunelli perché sono gli stessi pensieri che mi sono trovata ad elaborare ed a cui mi sono aggrappata per nutrire il mio cervello di cibo sano e liberarlo dall’oppressione di quel mostro/principe che voleva controllarmi la mente e la vita.
    Un angelo che credevi sfortunato perchè caduto dal cielo e che volevi aiutare a ritrovare la strada si è rivelato in realtà un diavolo che ti ha tirato giù all’inferno insieme a lui. Solo con grandissima Fede puoi ora riguadagnarti il Paradiso.
    Dio non ci abbandona MAI. E anche se ora ti sembrerà impossibile io credo che in realtà noi siamo esseri fortunati, perché Dio ci ha dato un dolore per metterci alla prova: sapeva che siamo deboli in quanto esseri umani ma sapeva che avevamo – se lo volevamo – la forza di scegliere LUI, il BENE. Perché lui ci ha creati e sa CHI siamo. Siamo creature speciali perché non abbiamo ceduto al male. Lui ci ama più di prima perché glielo abbiamo dimostrato. Il male è libero di agire perché non deve rendere conto a nessuno, perché non ha niente da perdere, perché non sa cosa è la vergogna né il senso di colpa. Il male sta male e vuole che stiano male anche gli altri. Perché invidia chi sta bene.
    Milton nel “Paradiso Perduto” scrive: Better to reign in hell, than serve in heaven. E’ questo il loro motto: meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso.
    Pensa sempre questo: può l’amore essere fondato sulla PAURA? Ovviamente no. Quindi quello che ti lega a quella persona non è amore. E’ altro.
    Lui non può aiutarti: la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci. E lui è incapace e violento.
    Accettalo. E accetta che non puoi salvare la sua prossima vittima. Non lo dico per predicare: lui appena finito con me si è “buttato” sulla mia migliore amica la quale ora pensa che io sia una poco di buono e mi ha rovinato la reputazione. Ma non avevo scelta. Dovevo allontanarlo e lei insieme a lui visto che ha deciso di “seguirlo” all’inferno. Pensa che non si fanno neanche scrupolo di sbattermi in faccia la loro presunta felicità. Ma è di facciata. NOI COPPIA significa insieme per il bene. Io non vorrei mai stare con un uomo che mi usa per vantarsi con un’altra e farla soffrire.
    Sai perché cerchi la soluzione in/da lui? Perché lui si è autoproclamato re e tu ti sei arresa alla sudditanza. Perché lui si è spacciato per il detentore della verità. Ma il vero Re è quello che nascerà il 25 in una grotta, quello che innalza gli umili e guarisce gli infermi, quello che ridona la vista ai ciechi. Il vero Re è quello che dona la vita per i suoi amici che l’hanno tradito. Lui è Via, Verità e Vita.
    Un ultimo punto: pensa in lungo. Tu lo vorresti come padre dei tuoi figli? Vorresti che i tuoi figli assistano a scene di violenza come quelle che mi hai descritto? Che vedano lui scagliarsi contro di te e te soccombere? Che vita offriresti loro? Vuoi mettere al mondo delle creature innocenti già condannandole a soffrire?

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 18, 2012 at 6:32 am

      Grazie, per il suo intervento di grande sensibilità umana e spirituale.

      • GILIOLA Gennaio 22, 2013 at 2:57 pm

        GENT. DR. BRUNELLI. VOLEVO DIRLE CHE PER ME IL NARCISO NON VA SEMPRE E SOLO DA PERSONE CHE ABBIANO DEI CONTENUTI DA FARSI SUCCHIARE. POSSONO ANCHE, IN MANCANZA DI MEGLIO, ACCANIRSI SU UNA PERSONA GIA’ MISEREVOLE E DEVASTATA…ANZI, QUESTO FACILITA LORO IL LAVORO!
        FORSE SIAMO NOI CHE PENSIAMO, CE LA RACCONTIAMO,,, DI ESSERE TANTO RICCHI…………………..DA………….DA….AVERLI ATTRATTI! MA A LORO BASTA L’ODORE DEL SANGUE, NON GUARDANO TANTO IL TIPO DI PREDA DA SBRANARE….- NON VANNO TANTO PER IL SOTTILE…COME NOI!!!
        LA SALUTO RINGRAZIANDOLA TANTO
        GILIOLA

        • Pier Pietro Brunelli Gennaio 22, 2013 at 6:32 pm

          Vabbé, comunque qualcosa da succhiare ci deve pur essere… altrimenti che vampiro è?

  34. francesca Dicembre 17, 2012 at 1:29 pm

    Ieri ho scritto di getto dopo aver letto la risposta del dott. Brunelli che sto elaborando piano piano,comprendendone meglio il significato e l’importanza. Mi ha colpito in particolare il fatto che ci si debba emancipare dalla relazione patologica, che si rischia di fare del male ai propri cari dopo che si è stati traumatizzati, perchè il dolore spesso è così forte che dimentichi tutto il resto e i cari che ti vedono soffrire soffrono a loro volta e si sentono impotenti. E che l’amore non distrugge, che il male serve per farci capire bene la differenza tra il bene e il male per scegliere meglio il bene. Anche se tutto questo lo sento in maniera forte e veritiera, non riesco a metterlo in pratica, ad agirlo per uscire fuori da questo incubo che mi lega tra desiderio di rivivere con quella persona i momenti meravigliosi che credevo fortemente veri e la rabbia e la paura del mostro che si rivela appena mi coinvolgo, ci credo, mi lascio andare. Proprio non riesco ancora ad accettare o a metabolizzare che entrambe le personalità convivano all’interno della stessa, o che quella romantica e gentile era solo funzionale a quella mostruosa e devastante. E che proprio nel momento in cui era maggiore la credibilità e quindi la mia fiducia, si rivelava di una crudeltà e di un sadismo inaudito fino all’abbandono drastico e spietato senza voler dare una spiegazione, aggredendo ogni mio tentativo di chiarificazione e riappacificazione. Ora le domande sono tante, mosse da rabbia, dolore e frustrazione, e non sapendole focalizzare bene ho pensato di riportare i punti cruciali del mio tormento attuale facendo copia e incolla dei punti che precisamente ha individuato il dott. Brunelli come spunti per un confronto e un dialogo. Mi rendo conto che sono tanti e che non possono essere affrontati tutti insieme, ma sono esattamente le cose che accadono dentro di me, le domande che mi pongo,il tormento della mia anima, i rischi che sto correndo. Quindi su questi punti che riporto di seguito, anche se sarebbero anche tutti gli altri, vorrei trovare un perchè. Un caloroso abbraccio a tutti-e.
    -IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
    -PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
    -PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
    -QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
    -PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
    -COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
    -COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
    -IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
    -IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP

    • Fabrizio Dicembre 18, 2012 at 11:55 am

      Cara Francesca,
      capisco la tua disperazione perché ci siamo passati in tanti e il fatto che siamo in molti qui ad interrogarci ne testimonia che non sei sola; ma cosa ancora più importante è che se ne può uscire ! Ci vuole una grandissima forza di volontà e amore per se stessi e le molte testimonianze in questo senso mi danno/ ci devono dare fiducia in questo senso.
      Tu poni le stesse domande che ho posto anch’io un mesetto fa al Dott. Brunelli (verso l’11 Novembre). Con la sua preziosa e gentile replica, oltre a quella di Sisi successivamente, mi ha chiarito alcuni aspetti oscuri del comportamento del “carnefice” e fornito risposte ad alcune tue domande.
      Aggiungo che a me sembrava di impazzire per il solo fatto di non ricevere riscontri a mie richieste di chiarimento e mi interrogavo molto su questo e mi chiedevo ogni giorno “perchè”?. Poi ho capito anche un’altra cosa su questa strategia che ritengo essere di una violenza psicologica inaudita: “Il carnefice si sottrae a qualsiasi forma di confronto e non è interessato al raggiungimento di una soluzione ai conflitti, piccoli o grossi che siano: si rifiuterà sempre di negoziare, non ascoltando e non rispondendo alle domande dell’altro. E’ il suo modo per tenere in scacco la vittima”. Capito questo ho capito che sbagliavo ad insistere a cercare contatti con lei per avere chiarimenti. Non sarebbero mai arrivati.
      Un altro piccolo consiglio che è quello che cerco di fare io ogni giorno anche dopo tre mesi di lontananza (ed astinenza) dalla mia “cara” carnefice: Devi abbandonare la speranza di cambiamento in lui, così come il desiderio di vendetta. Devi provare a prenderti cura di te stessa almeno in una minima percentuale rispetto a quanto tu abbia fatto con il tuo carnefice. Devi elaborare il lutto per la perdita di un amore mai esistito (lo dico con molta sofferenza, ma è cosi). Ma soprattutto devi nutrirti di persone che ti vogliono bene, devi raccontare la tua esperienza. Devi parlarne senza pudore con chi ti vuole bene per sentire il riconoscimento, da parte di chi ti sa ascoltare, della tua bella persona”. Questo sto cercando di fare anch’io.
      Ti dico un ultima cosa: da queste mie parole può sembrare che io sia finalmente uscito da questo incubo. non è del tutto così. Qui parla la mia parte razionale. La mia parte emotiva l’altra sera, dopo appunto più di tre mesi di lontananza, mi stava facendo un brutto scherzo. Mi sono ritrovato insieme a lei in una cena al ristorante con il circolo sportivo che frequentiamo. Eravamo più di 60 soci, io da una parte con i miei amici lei più in fondo da un’altra con le sue amiche. Non ci rivolgiamo la parola da tutto questo tempo; solo saluti di circostanza, però mi è bastato un suo sguardo, il suo splendido sorriso, la visione della sua bellezza (si era truccata, vestita e curata come solo in certe occasioni sa fare, e penso proprio che l’abbia fatto di proposito per affascinarmi – e ti dirò che c’è riuscita) per avere la tentazione di buttarmi di nuovo tra le sue braccia. E’ stato come un pugno nello stomaco. Ho resistito, ho sorriso tutta la sera ed eccomi qui ora a raccontarti del fatto che bisogna sempre tenere alta la guardia perchè il pericolo di ricadute è sempre dietro l’angolo. Solo l’amor per me stesso mi sta dando la forza di andare avanti ed evitare errori.
      Un abbraccio.

      • Arianna Dicembre 19, 2012 at 8:40 am

        Cara Francesca,
        come ti ho detto per me sono passati alcuni mesi già eppure, a parte un fittizio miglioramento iniziale, forse dato dal sollievo momentaneo, non ho avuto ancora miglioramenti. Proprio come dici tu, parlando con il Dott. Brunelli e gli altri partecipanti al blog, ho compreso ciò che mi stava accadendo. Tuttavia, come si suol dire, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. In effetti, non sto concludendo nulla, perchè proprio come dice Fabrizio, il mio carnefice dice che ancora sta aspettando che io faccia dei passi per riavvicinarmi a lui, ma se lo faccio, mi respinge. Se gli chiedo “perchè?” nn ottengo risposta. Lui ha l’incredibile capacità di sviare il discorso in un’altra direzione, di zittirmi, di intappolarmi. E così se vado da lui, mi ferisce dicendomi di non farmi illusioni, se non vado mi riesce a far sentire in colpa dicendomi che lui ci prova ma io sto distruggendo tutto. Quando è in difficoltà interrompe le chiamate con qualche scenata offensiva.
        Ho 24 anni, eppure il dolore è così grande che condivido il discorso di Paola sul bastare a se stessi. Penso che darei tutto quello che ho per imparare a farlo. Sono stufa, tanto stufa di alzarmi all’alba da sola e lavorare lavorare, poi tornare a casa, attraversare le città addobbate, sentire le mie colleghe che parlano del pranzo di Natale, torno a casa e non c’è più il mio bellissimo amore a cui preparare la cena, non c’è più Natale a casa dei suoi, non c’è calore, non c’è affetto, non c’è amizicia, ci sono io sola come non lo sono mai stata. E sono stanca di fare questa vita. Non voglio fare la vittima, ma spesso penso che se deve essere sempre così non la voglio assolutamente una vita intera così. Forse è colpa mia, che sono debole e senza coraggio, ma sto iniziando a perdere le speranze di poter essere felice.
        In ogni caso, vi auguro che abbiate vicino a voi il calore di una famiglia e tanti amici che vi amino e che vi circondino questo Natale. Vi abbraccio.

        Arianna

        • paola58 Dicembre 20, 2012 at 9:46 pm

          si, il bastarsi è una medicina per combattere un momento di scontento… in realtà nessuno di noi si basta veramente perchè l’uomo si realizza per forza di cose con l’altro. Però quando un compagno/a ci fa più male che bene bisogna assolutamente sciogliere qualsiasi catena che ci lega a lui. Facile a dirsi…difficile da realizzare ovviamente, ma salutare. Perchè una persona negativa accanto, avvelena il nostro quotidiano solo con la sua presenza..anche se non apre bocca.
          Poi ci sono i ricordi, quelli che si sono fissati nella memoria anche se non li abbiamo sempre davanti..ma ci sono. Le cose negative restano purtroppo a meno che una persona non riesca a riabilitarsi….
          Quindi bastarsi sarebbe davvero l’unica via per aspettare che le ferite si rimarginino e si ricominci a camminare con la schiena diritta.
          Non c’e’ peggior cosa che cercare amore e comprensione e trovare l’esatto opposto.
          Ultimamente la situazione in generale della vita nel complesso e’ anche peggiorata per tanti aspetti che vediamo alla luce del sole…incertezza totale.
          L’amore non puo’ castigarci…deve essere un sostegno perchè altrimenti non ci possiamo ricaricare per affrontare il fuori che e’ sicuramente impegnativo!!!!
          Auguri…le donne sono forti e lo hanno dimostrato sempre in varie occasioni. Lo sarai pure tu. Auguri per queste feste…non preoccuparti di nulla…se queste non saranno eccellenti…ce ne saranno di altre migliori.
          Basta aspettare…la vita e’ lunga e variegata!

      • alessandra Dicembre 28, 2012 at 2:49 pm

        fabrizio, spero che tre mesi basteranno anche a me! bravo, resta come sei!

        • livy Dicembre 29, 2012 at 9:12 pm

          bravo Fabrizio vorrei avere anch’io la tua forza, io dopo 8 mesi sono ricaduta nelle sue braccia.

  35. Francesca Dicembre 15, 2012 at 3:30 pm

    ciao a tutte-i,
    non scrivo da mesi, non so se vi ricordate di me Sisi, dott. Brunelli, Rosy…mi avevate risposto, dato dei buoni consigli, una chiara lettura delle dinamiche e di quello che rischiavo…tuttavia sono ricaduta, e dopo soli tre mesi riesco a scrivere, a riprendere quel minimo di forza dopo l’ennesimo, forse ultimo massacro esistenziale, morale, fisico, psicologico. Lo dovevo sapere, me lo avevate detto anche voi spiegando dettagliatamente le fasi, l’inevitabile….ma siamo tornati insieme e con lui la storia meravigliosa che credevo poter rivivere, quella intervallata da momenti orribili,ma pur sempre una storia meravilgiosa, intensa, bella, unica, sincera…credevo, quando questi momenti c’erano erano ed era fortemente credibile, non so come spiegarlo,sembrava tutto estremamente vero e possibile. Poi la cancellazione di tutto, improvvisa, il ribaltamento e la violenza, spietata, gratuita, sadica,disumana…senza un motivo, opposta al romantico rapporto che mi sembrava di riassaporare. Questa volta sarà l’ultima, perchè ho scoperto cose della sua vita agghiaccianti…e di fronte alla richiesta di spiegazioni ho ricevuto violenza, solo violenza, colpe,accuse,poi noncuranza dopo avermi massacrata di insulti e picchiata. Come la prima, la seconda, la terza volta, come sempre. Ma questa volta, consapevole che posso ricaderci oggi stesso, che amo una parte che ho creduto e credo meravigliosa senza accettare che c’è un’altra parte mostruosa e che quella predomina fino a spingermi alla morte, a dire di desiderare che muoia,ad annullarmi,calpestarmi senza pietà…questa volta come devo fare per accettare che ho amato e forse amo ancora un mostro? Non amo il mostro ma l’altra parte e non riesco a metabolizzare la scissione della sua persona, non ci riesco!!! Cosa devo fare per riscattare la mia dignità? Restituire il male che mi ha fatto e far sì che si renda conto? C’è qualche strumento oltre alla fuga che i miei limiti non mi permettono di mettere in atto, anche se è finita, anche se non lo vedo e non lo sento più? C’è un modo per riscattarsi e ritrovare un briciolo di serenità, per spezzare le catene dentro di me con questo amore malato che non trova spazio nell’accettazione? Aiutatemi,sono distrutta, grazie.

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 16, 2012 at 12:46 pm

      Cara Francesca, mi spiace sapere che sei in un momento così difficile, così come mi spiace per molti altri e altre. Ora vi voglio dire in modo molto semplice una riflessione che però è molto importante, e che, per non essere fraintesa andrebbe sviluppata e approfondita con innumerevoli elaborazioni e indagini, tratti da insegnamenti, filosofie e religioni di tutti i tempi. La riflessione nel mio piccolo è la seguente: anche Dio, in un certo senso profondissimo, ha subito un trauma da narcisismo, o comunque ha dovuto fare fronte ad una situazione estrema, di enorme delusione rispetto alla sua immensa luce d’amore. Dio aveva amato molto il suo angelo più bello, ma questi si inorgoglì, e per ottenere il massimo potere volle attraverso la seduzione e il male, condizionare negativamente gli esseri umani e il creato. Come vedete si tratta di una grossolana metafora tra la condizione di una persona umana che ha amato il suo angelo che poi si è rivelato un diavolo, e il Dio del vecchio Testamento che ha il suo più grave problema nel confronto con l’angelo più amato rivelatosi poi un egoista, malvagio, un distruttore dell’amore. Ora non dobbiamo pensare che una persona che ha rivelato una effettiva personalità narcisistica o borderline sia un diavolo, ma che certe narrazioni religiose, non solo riferibili al monoteismo e alla Bibbia, possono farci comprendere più profondamente la relazione tra amore e odio, tra bene e male, anche quando si vive in una storia d’amore, e , in particolare quando si resta traumatizzati perché si riceve un’assurda cattiveria e distruttività da una persona che dapprima sembrva un ‘angelo’. D’altra parte la metafora del mio articolo intorno al quale stiamo ragionando e testimoniando, parla di vampiri, i quali nella leggenda sono i figli semiumani di Satana – mille volte ho evidenziato che si tratta solo di un approccio psicomitologico di orientamento junghiano per analizzare la psicopatologia narcisista e borderline, e soprattutto i suoi riflessi sul partner di una relazione amorosa – QUINDI DEVE ESSERE CHIARO A TUTTI CHE NON SI VUOLE DEMONIZZARE l’ALTRO, MA SOTTOLINEARE LA NEGATIVITA E LA PERICOLOSITA NELLA VITA AMOROSA DEI SUOI COMPORTAMENTI PATOLOGICI CONOSCIUTI DALLA DIAGNOSTICA PSICHIATTRICA COME NARCISISTI, BORDERLINE (ed anche psicopatici e isterico-istrionici – cioè Disturbi che sono particolarmente disturbanti e distruttivi nelle relazioni affettive).
      Allora chiarito ancora una volta ciò, non diciamo che il narcisista patologico/border ecc è un diavolo, ma che il diavolo è stato per Dio una specie di narcisista patologico/border che lo ha molto deluso e lo ha perfino portato all’ira, diventando il suo principale problema in tutto l’Antico Testamento (fino a Giobbe), e poi anche Per Gesù nel Nuovo Testamento (si pensi alle tentazioni nel Deserto – Vangelo di Luca). E’ chiaro che si tratta di ben altre storie, ma possiamo imparare molto da esse perché nel nostro piccolo abbiamo amato un essere che poi si è rivelato (patologicamente) diabolico… Dobbiamo imparare da Dio e dai racconti religiosi di altre culture come è stato il processo di confrontazione e di risoluzione tra il bene e il male… Innanzitutto dobbiamo considerare che se il bene è creazione e il male è distreuzione, qualora il bene distruggesse il male, avrebbe fatto il suo gioco… Ecco perché sebbene Dio è enormente più potente non lo distrugge, ma tuttavia, lo mette al suo posto, ben distante dal mondo dell’amore e degli angeli, lo mette infatti all’inferno, un luogo ove è possibile analizzarlo, e che serve poi in un progetto di creazione. Infatti esso serve affinché gli esseri umani possano meglio vedere il male e scegliere il bene, in tal senso il Dio della Bibbia ci dà la libertà, ci vuole liberi di scegliere la sua via, e quindi di amare il bene liberamente, e questa è la creatività, la pulsione di vita, l’amore che serve a generare non a distruggere. Purtroppo il mondo infero – che poi è anche l’inconscio – è il nostro lato d’ombra, over si trova il diavolo o il vampiro interiore presente in tutti gli esseri umani, può a volte confondersi e amare la negatività, restare soggiogato da essa e dalla sua seduzione… del resto noi proprio non lo siamo Dio, in tutti noi c’è l’aspetto angelico, ma anche quello diabolico… quando prende il sopravvento l’aspetto diabolico in amore, o ci innamoriamo di un essere ‘diabolico’ (e restiamo innamorati ad esso anche quando lo sappiamo chiaramente che lo è diabolico), oppure succhiamo l’ene4rgia amorosa di qualcun altro come vampiri, fino a provocargli uno stato traumatico dolorosissimo… dei due il primo almeno non fa male ad altri, ma fino ad un certo punto, perché fa del male a stessi rendendoci poi inadeguati verso gli altri, fino a farci scordare delle persone buone che pure esistono e che avrebbero bisogno di noi, fino al punto di non curare persone amiche, parenti, o persino mettercisi contro… Insomma dobbiamo fare come ha fatto Dio nel senso di mettere iul vampiro interiore e quello esteriore al suo posto, cioè di capire che appartengono ad un mondo del male che però non può e non deve essere distrutto, ma deve servirci come esperienza per fare del bene… Per il proprio vampiro interiore, poiché dipende da noi stessi possiamo riservargli la possibilità di passare dall’Inferno al Purgatorio attraverso la terapia, la comprensione di se stesso, la sofferenza che ha capito e che non si sente solo vittima, e che vuole quindi cambiare e portare alla rinascita… cosa fare con il ‘vampiro esteriore’? Innanzitutto non si tratta di odiarlo o di fare qualcosa contro di lui/lei, ma comne abbiamo detto di metterlo alla larga, o almeno in un area del proprio mondo interiore, nei propri pensieri ricordi, che deve essere considerata chiaramente patologicamente infernale, e dalla quale ci si vuole emancipare e distaccare. Dio è arrabiatissimo contro il suo Angelo decaduto, ha una forte ira e lo disprezza, ma questi sentimenti sono diversi dall’odio, infatti non lo vuole distruggere, piuttosto lo vuole collocare all’interno della sua creazione in un modo che possa servire al suo progetto di amare e di sviluppare del bene … E’ QUESTA LA MIGLIOR VENDETTA VERSO IL MALE, UTILIZZARLO PER FARE DEL BENE… questo non è il perdono subito e a tutti costi, il perdono dovrebbe togliere la rabbia, ma la rabbia invece serve per mettere il male al suo posto, il perdono potrà avvenire naturalmente solo in un secondo tempo, quando l’alchimia di trasformare il male ricevuto in un motore verso il bene è stata per lo meno avviata… lo so che è difficilissimo, ma bisogna imparare da Dio anche se la vicenda riguarda il nostro piccolo cuore, ma per quanto piccolo in esso c’è una grande forza d’amore che è stata traumatizzata, e quando l’amore soffre ogni Padre e Madre dell’amore, divino e spirituale, ci possono aiutare a sanare psicologicamente le nostre ferite di amore terrestre, anche perché questo è sempre collegato all’amore celeste… Non sto indicando una soluzione religiosa, magari anche quella, ma di trarre, come ha insegnato Jung, preziose verità terapeutiche psicologiche per le nostre umane tragedie, piene di valori spirituali d’amore e di vita … certo dovremmo ancora parlarne a lungo. Proviamo, e speriamo che possiamo trarre ispirazione da questo prossimo Natale. Tanti auguri d’amore. Pier Pietro

      • Francesca Dicembre 16, 2012 at 8:02 pm

        Grazie per le sue parole, anche se al momento non riesco a comprenderle fino in fondo, o meglio non riesco a capire come possa fare per metterle in atto, per uscire fuori da questo buio profondo e senza fine. Non ho molte energie per scrivere ma quello che cerco di dire, riprendendo uno dei temi che anche lei ha elencato, è la ricerca ancora disperata di cercare con lui, attraverso di lui la ricerca di una via d’uscita….il paradosso più assurdo perchè è impossibile che colui che mi ha fatto così tanto male, mi ha calpestata, ferita e infierito senza pietà possa darmi una spiegazione, o rendersi conto. Ma la parte che ho conosciuto e nella quale ho creduto, la parte “buona”, quella romantica, quella premurosa, affettuosa, meravigliosa mi lega e a quella non riesco a rinunciare. Anche se le teorie dicono che era funzionale all’altra altrimenti la trappola non poteva crearsi, anche con tutte le spiegazioni più logiche e giuste la mia parte emotiva, sentimentale, il mio cuore ha visto occhi di un uomo che sembrava amare profondamente, sinceramente, una presenza calorosa e dolce….ma quegli stessi occhi hanno lanciato sguardi omicidi,quella presenza è diventata violenza,le parole feroci, violente,assassine…da parte della stessa persona, non sfumature caratteriali ma metamorfosi, trasformazione in un mostro spietato da angelo che sembrava. E allora la rabbia, il perchè, la paura che possa fare del male ad altre persone perchè proprio la sua ex mi ha detto di quanto abbia devastato anche la sua vita. Eppure era credibile, troppo, che mi chiedo se ne sia consapevole del male che fa? Faccio tante domande perchè sono disperata, perchè cerco ancora da lui un sollievo e una spiegazione? Perchè non riesco a trovare pace senza di lui e ad accettare che la parte mostruosa esista per davvero? Perchè è questo il rifiuto della mia anima, credere che quella parte esista per davvero, dopo aver visto altri aspetti che mi hanno fatto innamorare, sperare, riempire il cuore di gioia. Ma la parte mostruosa ha massacrato poi il mio cuore,la mia anima,la mia psiche, in tutti i modi possibili. Allora cerco di fare ordine nel dolore esistenziale che mi soffoca,e questo vi chiedo di capire: perchè cerco ancora in lui delle risposte e la speranza che si renda conto e la parte “buona” prevalga; perchè non riesco a credere e ad accettare la realtà e come posso credere che il riscatto sia procedere nel bene, come vorrei fare, ma con la coscienza che questa persona possa contiinuare a fare del male a chi cade nella sua trappola, come sta continuando a fare a me che non mi ritrovo più, non mi riconosco più. Scusatemi per la confusione, sto scrivendo di getto con la paura di non riuscire ad esprimere quello che sento, ma ci provo. Perchè anche se credo in Dio talvolta mi sento abbandonata, e vorrei chiedergli “Dio, perchè ci sottoponi a queste prove se sai che i tuoi figli possono soccombere, non ce la possono fare? Perchè il male ha tanta libertà di agire?” Tante domande…vorrei solo ritrovare un pò di serenità senza pensare che prima attraverso un confronto con lui la debba ritrovare. Grazie dott. Brunelli e grazie a tutti voi.

        • Arianna Dicembre 17, 2012 at 9:19 am

          Cara Francesca,
          il mio mi ha buttata fuori da casa mia da circa 4 mesi.
          io ci sono ricascata migliaia e migliaia di volte. anche ora, che è passato del tempo, il dolore è sempre forte e ogni volta che mi cerca io mi faccio trovare. ho trovato mille modi, mille rinunce, mille sacrifici per stare insieme ma ora non so più cosa fare. sto di fronte ad una persona che afferma che io sia la causa della fine del suo amore per me, senza mai ammettere una volta di esserne anche lui la causa. all’inizio impazzivo, dicevo come è possibile che tu non riconosca che il tutto è cominciato da te!! (se leggerai i miei post saprai la storia). lui è ferito, offeso, non ha più fiducia in me, è lui la parte lesa. Io per questa storia sono finita sotto psicofarmaci e antidepressivi ma la parte lesa è lui. L’ultima volta non ho più avuto la forza di controbattere. ho 24 anni e faccio una vita davvero poco piacevole, lavoro ogni giorno anche per 12 ore e poi esausta dormo. sto incominciando ad arrendermi all’idea che non c’è possibilità: è come parlare con un muro. O si sopporta, si accetta, non ci si lamenta e si impara a vivere una vita ad alti bassi e priva di equilibrio..(cosa che onestamente ho pensato persino di fare pur di stare con lui), o ci si distrugge fino alla follia totale o al suicidio, oppure ci si arrende. Alessandra, un’amica del blog mi ha detto una frase che mi ha colpita “forse tu hai paura della crisi di astinenza perchè, nel sentirti sempre più male, temi di stare sempre peggio ma non è così. molti di noi ti stanno già parlando dall’altra parte”. Forse è vero, il Dr. Brunelli stesso me l’ha ripetuto, è difficilissimo, è un percorso che a me sembra infinito e costellato di una sofferenza inspiegabile agli altri. Ma anche in questa situazione stiamo male, e anche se abbiamo tentato 1,2,3,10,1000 volte, torna tutto come prima. sempre. Ci fa più paura sopportare 200.000 agonie ad intervalli che una sola veramente tosta. C’è poi chi non ce l’ha fatta, è rimasto, a sopportato, ha vissuto nella’agonia (come me) per poi essere comunque abbandonato o peggio ancora tradito e rimpiazzato senza alcun problema. Non basta aver sofferto le pene dell’inferno, bisogna anche pagare per averle vissute. E’ veramente un incubo.

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 17, 2012 at 11:32 am

          Arianna lei è ancora in una fase molto difficile, mi spiace, però vorrei un po’ tranquillizzarla e soprattutto incoraggiarla (e questo vale per tutti/e) … io svolgo attività terapaeutica con esperienza assai specifica su quanto stiamo trattando (anche se è superfluo ricordarlo) e posso dire con certezza che il TdN, così come altre forme di Trauma sentimentale, per quanto siano durissime, sono curabili, e i risultati ci sono, e tante persone possono testimoniarlo. Le guarigioni possono arrivare con un processo più o meno lungo e impegnativo, ma arrivano e, comunque vi sono sempre miglioramenti quanto più si prende coscienza della propria situazione e della tipologia di trauma nel quale si è incorsi. Albedoimagination aiuta molto in tal senso e questo anche alla partecipazione di tutte le persone, soprattutto di quelle che nel desiderio di aiutare se stesse desiderano aiutare anche gli altri. Un caro saluto.

          Ora approfitto amcora una volta per ricordare che a tutte le persone registrate al blog vorrei inviare una mail con allegato un piccolo dono che è un un calendario 2013 con foto particolari che ho fatto io e che riguardano la poetica terapeutica di Albedoimagination… si tratta di un link per un free download che consente di scaricare il calendario o anche di segnalarlo agli altri. Poi ciascuno lo può stampare e rilegare come vuole. Chi desidera lo può anche acquistare già stampato in versione grande e in stampa di qualità e spedito a casa andando sul seguente link dove c’è anche un’anteprima per poterlo visionare (chi lo volesse acquistare in questa versione grande e speciale contribuisce un po’ all’Associazione Albedo, altrimenti lo riceverà nella versione stampabile a casa e più piccola se è registrato al blog) – Intanto il link della versione speciale è il seguente

          2013 THE SUNRISE INSIDE YOU auguri per ogni Alba del 2013 dentro di te.

          https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/2013-the-sunrise-inside-you/calendar/product-20559962.html

        • Sisi Dicembre 17, 2012 at 12:38 pm

          Cara Francesca, il tuo commento mi commuove molto, proprio perché, come anche per altri/e a col loro particolare modo, sai rendere pienamente il senso di ciò che significa soffrire imprigionati nella rete del paradosso. Fino al punto di arrivare ad amare chi più si detesta nel profondo, rifugiandoci continuamente nel nostro disperato bisogno d’amore, che esalta in noi il senso d’amore nella sua mancanza, fa tanto soffrire, o meglio non c’è nella sua continuità, viene spezzato, interrotto. Piuttosto e comunque questo per un cuore che cerca solo d’amare ed essere amato. Sai cara Francesca, molte volte mi chiedo se in quei momenti in cui vedevo l’”Angelo”, sia stato veramente un angelo. Mi chiedo cioè se in quel senso mio tipico di abbandono totale alla parte romantica, riflessa in lui e “troppo” credibile per non essere vera, io non abbia, oltre all’abbandono d’amore, “abbandonato” o sperduto il collegamento con la mia più profonda percezione delle cose e delle cose dell’amore, così per come semplicemente arrivavano, piccole ambiguità che si presentano leggere, poco marcate e all’inizio si muovono nella nebbia e si mescolano all’abbondanza del sentimento d’amore che, attraverso noi, non permette alcuna messa in discussione di sé stesso, e poi, paragonati alla violenza del dopo, momenti indiscutibilmente speciali, se non altro per rimbalzo, che se mancasse un tale scarto potrebbero nel tempo breve della continuità essere visti per quello che sono, piuttosto vuoti e inconsistenti. Certo, questo nel mio caso, che ti voglio però raccontare, così che tu possa magari mettere a confronto con la tua esperienza. Purtroppo sono stata una che il male lo avvertiva solo quando è intollerabile, così come mi hanno sempre detto anche i miei genitori fin da piccola rivolgendosi ad altri:”Lei quando ha qualcosa, sempre nella forma più estrema. Non è un mal di stomaco normale, è subito un’ulcera, non è un mal di schiena isolato per via della stagione, sono 3 ernie in una volta! Lei quando ha qualcosa, ce l’ha grossa!” Ricordo che a me dava estremamente sui nervi questa affermazione, quasi a volermi dire che era un mio destino, una mia condizione, con-genita? Una mia tipica capacità di incontrarmi col dolore costruita assieme con i miei genitori? Beh, nel mio caso forse sì, anche se adesso ho imparato a lamentarmi prima del dolore fisico, anzi devo dire che proprio come fossero vasi comunicanti, l’aver sopportato l’impossibile in amore e reso questa esperienza collegata ad un significato che modificasse il mio comportamento di salute nelle relazioni, benignamente utile a me stessa, ho incominciato a non avere più incontri così assoluti col dolore, neppure nei momenti di malattia o disturbi fisici transitori. E’ stupendo poter osservare e comprendere come l’esperienza umana, segua per tutti le stesse regole, come sia possibile per tutti risollevarsi avvertendone i benefici anche in altre situazioni, come se tutta l’esistenza concorresse a inviarci messaggi d’amore: “qui non va bene, c’è male” “qui va bene, continua” riappropriandoci di un sentire sempre più limpido che aiuta a trascendere ogni paradosso, che sempre meno si invischia nell’ambiguità e quando mi accorgo che questo può ancora accadere, so a chi rivolgermi. Ho accettato di perdere la “speranza” nei miei amori ideali, nelle parti buone frammentate nella disgregazione del male dove “uno su mille forse ce la fa” e ho incontrato la speranza che è per tutti, nella legge e nell’amore di un Dio democratico, anticonformista anche in amore, che vuole la felicità e la pace per tutti e soprattutto dove per tutti è possibile farcela, poiché è solo questione di tempo. Certo che ti capisco Francesca nel tuo male esistenziale e nel tuo bisogno di fare ordine, cominciando magari col capire se il nostro compito evolutivo e quindi il tuo, in amore, sia proprio quello che il partner si renda conto del vampiro che è, senza avere magari gli strumenti per accogliere e gestire una disperazione immane che ti verrebbe ancora una volta e inevitabilmente gettata addosso, sempre che possa accadere, da colui che rendendosi conto della propria mostruosità, potrebbe rimanerne sopraffatto e tu con lui. Depressione su depressione, perché non c’è felicità, gioia e pace nello scoprirsi demoniaci, dove tu puoi coccolarlo col tuo amore e magari dirgli che non è niente, che visto che se ne rende conto è tutto passato, che non deve soffrire per avere maltrattato l’amore con la sua ex, verso la quale magari potrebbe all’improvviso avvertire un maggiore impulso a rimediare visto che l’ha ferita prima di te e lasciarti perché non si sente meritevole del tuo amore, un amore che lo fa sentire in colpa per come ha trattato l’amore degli altri/e fino alla tua tanta aspirata scoperta che vorresti che lui facesse attraverso di te . E per che cosa? Per poter dire che lui per te, grazie al tuo amore che procrastina l’amore di sé nel futuro, si è liberato dal suo demonio? Ti chiedo allora, riusciresti ad accettare che lui se ne andasse libero verso il suo destino di espiazione, come l’anima anela a purificarsi dal male che per tanto l’ha soffocata, in nome dell’amore che provi per lui? A questa domanda io avrei risposto di sì, anche a costo di rimanere sola dopo, tanto sentivo il desiderio che si rendesse conto, se non altro la soddisfazione di dire:” dopotutto il male che ho sopportato, almeno se ne è reso conto ed è cambiato, ciao arrivederci e grazie!”. Suona come un paradosso, ma più o meno era questo il punto a cui ero arrivata nel tempo e alla fine del perdurare dell’attesa del grande giorno. Sono stata proprio un’accanita “doc” io e come non capire te ora e tutti gli altri nelle loro ricadute? Per quanto tu possa impegarci molto tempo a considerare l’altro aspetto, che io ho visto molto dopo, a girare quindi lo specchio, non sarà mai tanto quanto ho la percezione di avere perseverato io nella mia impresa ostinata di ricevere soddisfazione dal male che consapevolmente mi arrecavo. Sono contenta Francesca che hai ripreso a scrivere, al di là del dolore che ti ha riportato a farlo e capisco come ci si possa sentire forse anche più a terra, ma qui è importante potersi permettere di fare anche questo, andare, sostare e tornare con i propri fardelli sapendo di essere comunque accolti nella libertà del nostro agire personale e mettendo a disposizione degli altri le nostre esperienze così come hai fatto e stai facendo anche tu. A presto.
          Un grande, grandissimo abbraccio, Sisi.

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 18, 2012 at 6:34 am

          Grazie per la profondità psicologica della sua testimonianza.

        • l'angelo Dicembre 17, 2012 at 6:26 pm

          cara Francesca vorrei scriverti qualcosa per sollevarti dalla tua sofferenza ma so per esperienza personale che, anche se ci saranno momenti di sollievo, per guarire e stare finalmente in pace c’è bisogno di tempo, tempo, tempo. Ognuno ha bisogno di tempo, del suo tempo per superare certi traumi e sinceramente quando inizi a sentire che ne stai uscendo si ha anche paura che dimenticando le sofferenze patite si possa abbassare la guardia e ricadere nel meccanismo diabolico. Io posso dirti che ne sono uscita. Non ricordo neanche quando perchè non c’è un vero quando, è un percorso che ogni giorno ti regala un pezzo di vittoria. Bisogna considerare che ci possono essere ricadute ma non bisogna mai perdere di vista l’obiettivo che è : lasciare andare queste persone, allontanarle dalla propria vita senza odio o vendetta ma semplicemente dimenticarle piano piano ripulendo la propria mente, il proprio cuore e l’anima. Si può fare e si può fare senza diventare pazzi o diavoli o chissà cos’altro….. si può fare e si riprende il contatto con se stessi, con l’armonia, l’equilibrio, con l’autenticità….. Il segreto è sapere che si può fare e usare tutte le energie per mettere in atto questo piano di liberazione e rinascita. Ognuno di noi ha qualcosa di bello che lo caratterizza, che lo ispira…. un qualcosa di buono che gli infonde un senso di pace e di serenità che esula dal soddisfacimento di bisogni…. un qualcosa di intimo che da luce dal profondo… quel qualcosa magicamente si riattiverà e ci darà la forza di uscire da questa spirale di violenza che facciamo a noi stessi travestendola di cosa buona e lecita. Quando ho affrontato la parte più acuta della sofferenza, come te adesso, stavo così male che il solo ricordo mi terrorizza…. Io ti posso solo consigliare di fare ciò che ti fa stare bene e che non riguarda più ne lui ne la tua vita passata con lui, fare qualcosa sol per te stessa e che ti piace e ti fa sentire bene… vedrai che ti torneranno le forze, la confusione sarà come una nebbia che scomparirà, potrai concentrarti su qualcosa di diverso da lui anche se la mente ti condurrà sempre lì col pensiero…. fidati più del tuo istinto che non della tua mente… Il male cercherà di non mollarti ma tu stai serena e immagina già la tua vita diversa e più bella…. poi comincerai a capire che la vera felicità si conquista proprio superando queste esperienze e coltivando, di contrasto, buoni sentimenti….. Bisogna accettare che la vita ci riserva delle prove dure, ma dobbiamo sapere che in noi c’è la forza per superarle… sembra di no perchè magari non ci era ancora successo di dover usare questa forza ma è proprio esercitandola che la scopriamo, è come una forza che si forma con la debolezza, è l’istinto di sopravvivenza che urla dal profondo…. lasciamo che esca fuori senza aver paura di soffrire….. perchè la sofferenza non sarà eterna…. forse dovremo affrontare altre delusioni cocenti ma non più questa…. da questa possiamo solo imparare come non ripeterla…. la ripetizione, che sarebbe da evitare come un morbo, serve come ripasso ma non dobbiamo credere che sia bella la vita con queste persone …. e non possiamo permetterci di donare la nostra vita totalmente a persone che non ci amano, che ci distruggono, è importante anche fare un’esperienza di vero amore e se ciò non è ancora accaduto allora ce lo riserviamo per il futuro quando saremo fuori da questi schemi malati. Questo è l’obiettivo: voler conoscere l’amore sano, ce lo meritiamo tutti…. e credo che anche i narcisisti dovrebbero voler guarire… ma per loro è più difficile se non impossibile. Per noi no, è sofferta ma non impossibile… è come imparare a camminare….. e fortunatamente siamo sbarcati in questo blog che tanto ci aiuta… per me è stato fondamentale e l’ho riletto molte volte, anche adesso che non soffro più per questa storia… ma mi aiuta a cercare di aiutare chi si trova in queste situazioni. Forza Francesca, la tua battaglia deve essere combattuta e ricordati di concederti da adesso tanti piccoli pezzi di vita senza di lui…… Non pensare alla vendetta, alla sofferenza subita, all’umiliazione…..pensa a resistere e a ricominciare a lottare ogni volta che perderai!

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 18, 2012 at 6:28 am

          Grazie per questo suo bellissimo intervento.

        • alessandra Dicembre 18, 2012 at 12:53 am

          carissima Francesca, ti riscrivo perchè mi sembra che la mia risposta non sia arrivata nel blog. in caso contrario, se troverai due risposte simili non pensare che sono matta (un pò si ma non fino a questo punto!). Quello che vorrei dirti e che in fondo, grazie alle letture del libro e gli articoli del dott. Brunelli, ho detto anche a me stessa è che questi uomini, chiamiamoli cosi, non recitano nel senso classico, ossia, quando tu dici che non ti sembra possibile che un uomo tanto innamorato si sia trasformato in un demonio e che sei attaccata a quello che lui era e al sogno che ti ha fatto provare hai ragione. Loro non fingono. Loro NON AMANO, PIUTTOSTO SI FANNO AMARE, perchè hanno un patologico bisogno di amore nel senso del risarcimento. Non un amore normale, in cui chi ti ama apprezza e accetta pregi e difetti. Loro non ammettono di avere difetti, rincorrono la perfezione e quella perfezione inesistente mostrano affinchè gli torni riflessa indietro dall’amore che suscitano. Quando poi lo specchietto si rompe, oppure la persona che ama davvero magari è presa da cose sue allora il gioco finisce ed iniziano ad odiare. In realtà, almeno dalla mia triste esperienza, dietro il loro FARSI AMARE , i loro gesti carini e dolci c’e’ solo prepotenza malcelata e manipolazione, il voler indurre l’altro a fare o dare cose che spontaneamente non darebbe o farebbe. questo loro lo sanno, per questo poi ti odiano, perche sanno benissimo che davanti a loro c’è una persona trasformata da loro in oggetto, e come tale da disprezzare. A quel punto puo scattare anche la violenza, come è accaduto a te, a me e a tante altre del blog. Se si è allontanato, quando ti ricerca, pensa a questo Francesca, l’amore con questi comportamenti non c’entra niente. Un grande abbraccio, alessandra

      • Sisi Dicembre 16, 2012 at 11:34 pm

        Grazie Dott. Brunelli per l’occasione di riflessione che ci dà il suo intervento molto acuto, ricco e profondo, in risposta all’intervento di Francesca. Recuperare il bisogno di spiritualità, e farlo di frequente come pratica e guida costante quotidiana, aiuta a riconsiderare la propria sofferenza, ripulendola da un meccanismo di accanimento che l’aumenta e la riproduce costantemente, meccanismo di cui siamo responsabili solo noi. L’intervento di Francesca, che saluto calorosamente, insieme alla sua risposta data anche a tutti noi, mi fa pensare a quanto sia utile ad un certo punto delle nostre prove, fermarsi, lasciarsi soffrire semplicemente, permettere a noi stessi di vivere la nostra sofferenza senza aggiungere altro, capendo che, per come siamo messi, dato quello che nella vita ci sta capitando(forse in parecchi ambiti della nostra vita, come ci dice acqua minerale), ogni azione, passiva o attiva che sia rivolta alla relazione che si è compresa essere malsana, diventa sofferenza aggiunta e sempre più pericolosa, in quanto ci allontana da un agire coerente con la propria anima. L’anima che amava e che occorre preservare. L’anima che c’è in noi. Prima era nelle mani dei nostri genitori o di altri adulti che hanno avuto cura e incuria di noi, ora, per come è stata preservata da loro, giunge a noi e a noi la stessa responsabilità, se non maggiore, di rispettarla e ripulirla, nel caso quei nostri adulti abbiano compiuto, anche senza rendersene conto, azioni nocive colpendoci nel profondo. La nostra anima ha bisogno di protezione contro il male e la sua riflessione Dott. Brunelli sull’immagine di Dio, del suo amore, della sua ferita e di come egli operi il riscatto attraverso il riutilizzo del male sopportato come occasione di bene, mi arriva con tutta la forza che le sue immagini rievocano in un tale legame di significato, che sento ancora più forte e robusta la mia capacità di proteggere finalmente quell’anima che è in me, di cui ora sono l’unica responsabile. Nella sua riflessione Dio dà prova di grande umiltà, non enfatizza il suo male, lui che più di tutti, in quanto Dio, potrebbe sentire un affronto insopportabile, intollerabile, vista la disponibilità d’amore divino che ha donato a chi più ha amato. Eppure non cede alla ferita narcisistica, all’orgoglio ferito, ma colloca il male, che non aveva lui stesso considerato, in una posizione che sia ben identificabile per aiutarci ad orientare il nostro comportamento, accettando il fatto che il male esiste e che dal male si può uscire rinnovati, come il bene da solo, in quel preciso momento della nostra evoluzione, non riuscirebbe a fare. Questo intervento lo sento come un preziosissimo dono, che merita senz’altro una riflessione comune da condividere qui insieme, grazie di cuore Dott. Brunelli.

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 17, 2012 at 7:45 am

          Grazie Sisi, mi fa molto bene leggere con quanta sensibilità lei ha elaborato il mio ultimo intervento. Anche in altre religioni il problema di confrontarsi con il male ha parecchie analogie con il dramma che qui stiamo affrontando, perciò mi aspetto altri interventi, su cosa, ad esempio e in sintesi, dice il Buddismo…

          Ora approfitto per ricordare che a tutte le persone registrate al blog vorrei inviare una mail con allegato un piccolo dono che è un un calendario 2013 con foto particolari che ho fatto io e che riguardano la poetica terapeutica di Albedoimagination… si tratta di un link per un free download che consente di scaricare il calendario o anche di segnalarlo agli altri. Poi ciascuno lo può stampare e rilegare come vuole. Chi desidera lo può anche acquistare già stampato in versione grande e in stampa di qualità e spedito a casa andando sul seguente link dove c’è anche un’anteprima per poterlo visionare (chi lo volesse acquistare in questa versione grande e speciale contribuisce un po’ all’Associazione Albedo, altrimenti lo riceverà nella versione stampabile a casa e più piccola se è registrato al blog) – Intanto il link della versione speciale è il seguente

          2013 THE SUNRISE INSIDE YOU auguri per ogni Alba del 2013 dentro di te.

          https://www.lulu.com/shop/pier-pietro-brunelli/2013-the-sunrise-inside-you/calendar/product-20559962.html

      • Giuliana-counselor Dicembre 18, 2012 at 5:31 pm

        Caro Pier Pietro e cari partecipanti al blog, per quella che è la mia conoscenza della visione del male nel buddismo esso è sottoposto ad un principio di potenziale trasformazione nel suo opposto, ossia nel bene. Questo non in senso assoluto, poiché alcune forze come ad esempio il demone Mara, che il Budda Shakyamuni incontra più volte e che rappresenta l’ oscurità fondamentale dell’ esistenza, non si trasforma mai e anche se subisce dei duri colpi, si ripresenta periodicamente a disturbare la ricerca dell’ illuminazione di Shakyamuni.

        Nonostante il Buddismo per molti non sia una vera religione ma piuttosto un insieme di pratiche e di insegnamenti per raggiungere il Nirvana (o l’ illuminazione secondo le scuole) esso rappresenta il mondo invisibile o non materiale come popolato da una grande numero di divinità benefiche ed esseri demoniaci, ed entrambi, divinità e demoni, vengono dipinti nei mandala per la meditazione e negli oggetti sacri. Nell’ ottica non dualista e di costante compenetrazione tra bene e male i demoni, intesi come funzioni, esercitano un ruolo importante per la consapevolezza e la conseguente crescita spirituale ed evolutiva del devoto e molti racconti della vita del Budda Shakyamuni narrano di incontri con demoni terribili, che possono essere usati come metafore psicologiche e di trasformazione del male.
        Uno di essi è Kishimojin, nella mitologia giapponese è ora una divinità protettrice ma originariamente era un demone davvero malvagio.Aveva centinaia di figli demoni che nutriva rapendo e uccidendo bambini. Il Buddha Śākyamuni escogitò uno stratagemma per insegnare a Kishimojin la compassione: le mostrò infatti la grande sofferenza che si è costretti a subire con la perdita di un figlio, nascondendo uno dei suoi giovani figli, Ajii, sotto una ciotola di riso. Spinta dalla sua disperazione per trovare il suo figlio perduto, Kishimojin si rivolse al Buddha per un aiuto il quale le mostrò che la sua disperazione era uguale a quella degli altri genitori i cui figli venivano rubati. Kishimojin si pentì, e cominciò a nutrirsi esclusivamente di melograni, invece della carne dei bambini. Giuro’ inoltre al Budda di proteggere i bambini e secondo alcune interpretazioni buddiste, anche i devoti di un particolare Sutra, il Sutra del Loto.
        Il budda ha espresso una grande compassione per la demonessa (oltre a liberare il mondo dalla sua minaccia) ma non in modo cedevole o lusinghiero ma ricorrendo ad un’ azione ferma e decisa quale il rapimento: le ha fatto conoscere la sofferenza facendo vivere a Kishimojin personalmente le conseguenze dolorose dei suoi comportamenti crudeli. Non sperava certo Shakyamuni di convincere la terribile demonessa persuadendola con parole soavi, nonostante fosse un Budda e la sua lingua profetasse solo la verità più illuminata.

        Secondo l’ insegnamento buddista quando le persone stanno progredendo nella loro pratica i demoni sono estremamente attivi per allontanarle dall’ illuminazione: insinuano dubbi sulla validità dell’ insegnamento, provocano uno stordimento attraverso il soddisfacimento degli istinti e il loro piacere illusorio, spengono lo spirito di ricerca per migliorare, causano problemi, stanchezza, malattie, ostacoli, paura, collera. Il loro scopo è di impedire alle persone di raggiungere l’ Illuminazione e il suo più grande beneficio: la purificazione degli organi di senso.

        Grazie a questa purificazione ci sarebbe invece possibile capire in modo più profondo la realtà, le leggi di funzionamento dell’ esistenza e la profonda relazione che ci lega gli uni agli altri e con il cosmo, avremmo chiara la capacità immaginativa e creativa con la quale diamo forma al nostro mondo e al nostro destino, saremmo spinti verso un modo corretto di pensare, agire, parlare e faremmo esperienza del potere immenso che deriva dal corretto modo di pensare, agire, parlare. (il Buddismo è insuperabile nell’ educare le persone alla propria responsabilità e potere personale, facendole uscire dal vittimismo) .

        Cosa può fare il devoto per sconfiggere il demone? Non può negarlo o rimuoverlo (non a caso se lo ritrova rappresentato nei mandala) perché se gli rimane sconosciuto il suo potere aumenterà, agirà indisturbato nell’ ombra, deve invece illuminarsi ad esso, deve cioè riconoscerlo agire all’ interno di se stesso e nelle persone e negli eventi che si manifestano. Deve riconoscere come le stesse forze vitali che esercitano funzioni positive, che ci permettono di vivere attraverso il nutrirci, fare l’ amore, studiare, cercare il successo e l’ affermazione rischiano però sempre di essere “oscurabili” e assumere una forma negativa, (il famoso altro aspetto della medaglia) – e quindi originare all’ opposto eccessi alimentari, attaccamento morboso di tipo sessuale, orgoglio e presupponenza intellettuale, competitività aggressiva e non etica). Il demone incarna la trasformazione negativa di quelle energie, di quei desideri , dai quali dipende invece la nostra vita e la nostra realizzazione. Non a caso i demoni vengono chiamati nella tradizione buddista anche “ladri di vita”..

        La via del devoto buddista può però divenire con i suoi ostacoli l’ esempio archetipico di ogni individuo : siamo noi di fronte al nostro scopo di vita , che magari non vogliamo chiamare illuminazione ma felicità ( e tutti i nomi per definirla).
        Credo che quando siamo davvero impegnati al raggiungimento del nostro scopo, ossia essere felici il demone (quella funzione demoniaca distruttiva e ladra di vita nella quale si può trasformare ogni più autentico desiderio) non tarderà a manifestarsi usando tutte le sue astuzie e dovremmo considerarlo il segno che siamo sulla giusta strada, perciò se tireremo diritto senza indietreggiare avverrà che questo stesso demone passerà dalla nostra parte e giurerà di proteggerci, avremo fuor di metafora l’ energia, la forza e il desiderio per realizzare la nostra felicità.

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 18, 2012 at 9:59 pm

          Grazie Giuliana, questo tuo intervento ci aiuta a capire che il Buddismo ci può insegnare cose profondissime anche sui ‘ladri di vita’, che rubano la vita distruggendo l’amore… ma se l’amore resiste e si dirige verso il bene esso diventa ancora più forte, non è così? Forse potresti precisare questo tuo intervento dicendoci come lo si può meglio comprendere in relazione al TdN e a in genere ai traumi sentimentali dovuti ad auna relazione con un partner che è davvero patologicamentre distruttivo.

        • Geraldo Gennaio 11, 2013 at 11:12 pm

          L’intervento di Giuliana ha gettato, per me, una luce nuova sul problema.
          Finora mi ero illuso di poter cancellare ed escludere il male portato direttamente e indirettamente nella mia vita (e nella mia famiglia) da un personaggio seriamente affetto da DNP.
          Dopo aver letto il suo intervento ho cominciato ad accettare l’idea che questo non è possibile. E più che escluderlo, dobbiamo imparare a “gestire” il male portato dai “vampiri”. E’ un’impresa eroica, difficilissima, ma non impossibile.
          E’ difficile perchè bisogna essere dotati di una grossa autostima e di “educazione” all’amore sempre più rara.
          La persona affetta da TdN, se si sente veramente amata da altri che il narcisista che l’ha infettata, può anche percepire il bene che procede dal vero amore ed esserne scaldata, ma quando le si chiede di staccare la spina, di chiudere ogni canale di comunicazione attuale e virtuale (un numero telefonico nella rubrica, un contatto su facebook…), assume anche solo per un secondo lo sguardo stravolto e tristissimo del cocainomane che teme di dover rinunciare per sempre alla sue dose di polverina.
          Come se la sola idea di non potervi più far ricorso fosse insostenibile.
          L’infezione prodotta col TdN è come quella dell’herpesvirus (herpes vuol dire serpente) che una volta contratto resta in noi per tutta la vita. E può essere tenuto a bada solo mantenendo il sistema immunitario ben vigile ed efficiente.
          Se dunque il male come l’herpes non può essere vinto, sta a chi ha più cuore e/o cervello alzare le difese per contrastarlo o addirittura convertirlo nel bene.
          E’ un’impresa titanica ma vale la pena provarci. Per chi si ama.

      • Giuliana Dicembre 19, 2012 at 5:18 pm

        Carissimi del blog, volentieri accolgo l’ invito ad aggiungere qualche riga per chiarire meglio il ruolo del demone, la sua funzione nella visione buddista, e come usarlo come spunto di riflessione per le persone che hanno una grande sofferenza a causa di relazioni vampiresche e malefiche.

        In ambito religioso la crescita spirituale del devoto buddista è caratterizzata da incontri ripetuti con i demoni. Nella nostra religione cristiana forse capiamo meglio questa lotta eterna tra bene e male se pensiamo alle Tentazioni di Cristo nel deserto dove Satana si rivolge a Gesù sollecitando l’ emersione del suo Ego, parafrasando il Vangelo “se sei davvero il figlio di dio dimostralo, dai prova della tua grandezza”. Per il buddismo cosi come per tutti i percorsi di ricerca spirituale l’ ego è il male, e agire spinti dall’ ego o per affermare il proprio ego sugli altri e sulle circostanze porta sempre a danni, agli altri in un primo momento ma sicuramente anche a noi, prima o poi, e questo è assolutamente certo. Il demone è sempre fondamentale per la propria crescita nella consapevolezza in quanto esercita una funzione di messa alla prova; ci permette di scegliere, di esercitare il nostro libero arbitrio (forse sto attuando un sincretismo religioso, ma dopo venti anni di buddismo e ora di cristianesimo…) tutti noi, siamo impegnati in questa lotta tra bene e male anche se non intraprendiamo un percorso dichiaratamente di ricerca spirituale.

        L’ invito a sperimentare il vuoto attraverso la meditazione buddista è perché solo cosi l’ ego è messo a tacere.
        Pensando a noi, al valore della nostra vita, valore da ritrovare quando si sta male, ci aiuta pensare che la nostra condizione umile non è diversa da quella di Budda che era un risvegliato, ma prima di tutto un essere umano e di Cristo che era il figlio di Dio ma che si è fatto uomo. La loro vita è esemplare perché è la nostra vita, nel nostro piccolo, chi è che non ha la sua Croce? E chi è che non ha come Budda l’ oscurità e l’ ignoranza fondamentale (non possiamo rispondere alla domande perché nasciamo? Soffriamo? Moriamo? )
        Voglio dire che ognuno di noi ha la sua lezione da apprendere. Io non vorrei entrare in un discorso troppo mistico o esoterico, sto comunicando cio’ in cui credo.
        Anche se vogliamo lasciare fuori la religione, l’ esistenza, anche se condotta a testa bassa e senza alzare mai gli occhi al cielo o rivolgere lo sguardo dentro di noi, è mistica. La maggior parte di cio’ che ci accade non sappiamo spiegarcelo con facilità, c’è sempre una lezione da apprendere, per esempio: riceviamo calci in faccia quando ci sembra di dare, di dare, di dare incondizionatamente e poi quando meno ce lo aspettiamo, ci arrivano prove di grande affetto. Poi ripensandoci ci accorgiamo che quando abbiamo ricevuto inaspettatamente amore e cura dagli altri, dentro non eravamo avidi, non eravamo egoisti, non ci muovevamo nella “pretesa” . Lezione imparata.

        Stiamo parlando di amore. L’ amore è una forza invisibile e fortemente spirituale, e tutto ciò che ci accade è spirituale, invisibile, prima di rendersi manifesto in una forma riconoscibile (incontri, eventi, situazioni, stati d’ animo). L’ essenza della persona e gli eventi sono come l’ abero e la sua ombra:. se l’ albero è piegato anche la sua ombra lo sarà.
        Quando si parla della metafora del vampiro interiore qui tutti capiscono, perché molto è stato scritto in modo chiaro ed eloquente nel libro Trauma da Narcisismo. Le persone che lo hanno letto e che seguono da piu tempo il blog hanno chiaro che dentro di loro c’è un ostacolo, un’ esperienza, un trauma, una struttura, un fantasma, qualcosa che impedisce loro di riconoscersi amabili cioe’ degni di essere amati, qualcosa che fa restare attaccati alla sofferenza, e trovare magari eccitante sessualmente essere maltrattati, presi e lasciati (perdonatemi, nessuno si senta offeso, ma può essere, ci sta anche questo).

        E allora dov’è (per me) il demone di chi rimane in relazione con un/una narcisista? Eccolo: è estremamente gratificante per l’ ego quando riusciamo a soddisfare e a nutrire una persona cosi difficile, scontenta e incontentabile. E’ il piacere dell’ ego quando riusciamo a portarci un narcisista o una narcisista a letto (pensiamo che sia un’ impresa difficile poi con il tempo scopriamo che non c’e’ niente di più facile e che molti, meno bravi ed abili di noi ci sono riusciti sempre benissimo e con meno sforzo). E’ il piacere dell’ ego che arriva ai nostri sensi, ce li scuote, è adrenalina pura, siamo vigili e vibranti perché normalmente siamo depressi e senza energia (e ci credo con quel salasso continuo).
        Credo insomma che il demone di chi ha una relazione con un narcisista è il demone dell’ ego e con me l’ ha avuta vinta per sette anni. (mi sentivo tanto capace di amore, di sacrificarmi e intanto il mio ego ne era accresciuto, fregandomi sette anni di vita e tante catastrofi esistenziali)
        Molti inviti da parte di Pier Pietro Brunelli qui nel blog sono inviti a non nutrire più il demone dell’ ego ma a nutrire invece le nostre divinità benefiche e le nostre muse: arte, poesia, musica, viaggi, attività fisica e artistica, attingendo così a nuove forze, a nuove energie, a fonti risananti.
        .
        E’ vero che il Budda Shakyamuni ha trasformato il demone Kishimojin in una divinità protettrice, ma per poterlo fare aveva prima raggiunto l’ illuminazione e vinto tutti i suoi demoni interiori.
        Spero che ora il mio intervento sia un pò più chiaro e vi mando un grosso bacio natalizio augurandovi tanto bene.

        Giuliana

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 19, 2012 at 8:30 pm

          Molto interessante il tuo chiarimento e merita ulteriori sviluppi. Va comunque sempre ricordato che l’altro non è in sé un demonio, ma lo ha in sé. Cioè ha una forte carica negativa e distruttiva rivolta patologicamente all’affettività e alla relazione. Chi si attacca a queste persone è spesso attaccato ad una supervalutazione del piacere fisico (ma non sempre, ci sono anche attaccamenti fortemente idealizzati senza sesso o con poco sesso). Si tratta di attaccamenti dovuti ad un complesso materno, specialmente quando la fisicità è preponderante, o viene idealizzata. La persona piace sensualmente, ma in effetti, per niente psicologicamente al punto di detestarla, generando internamente un nevrotizzane conflitto di attaccmento tra amore e odio. Ora dobbiamo osservare che impariamo il primo attaccamento, con la madre, come un’esperienza fortemente sensoriale, l’odore, il sapore, il calore del corpo materno viene amato, è fonte di piacere e di nutrimento… anche se la madre fosse una ‘Hitlera’, il neonato non lo sa e la vuole lo stesso. A volte la madre – che sia una Hitlera o no – è insufficiente per tante ragioni a soddisfare questo attaccamento sensoriale e allora da grandi se ne ha estremo bisogno e quando lo si incontra lo si idealizza innamorativamente (anche se l’altro è una Hitlera o un Hitler…). Ciò però accade anche perché per svariatissime ragioni specifiche della propria storia, il padre non è stato sufficiente nell’ ‘insegnare’ un’esperienza amorosa più psichica e meno sensoriale. Il neonato infatti scopre e si attacca alla figura del padre, per qualità che sono assi meno sensoriali e fisiche, e quindi per le sue qualità psichiche che insegnano a stare bene insieme (quando ci sono) anche senza un’intensità sensoriale, senza contatto corporeo intenso (come si è sperimentato con la madre). Da grandi allora è come se si conosesse un’unica possibilità di amare basata quasi esclusivamente su una polarità fisica e istintuale. Non si riesce bene a capire che se in effetti c’è solo questa, perché l’altro/a è una persona psichicamente odiosa, questa è la prova che si ama e ci strova ad amare… anzi, per assurdo, quanto più l’altro/a è odioso/a psichicamente e piace fisicamente tanto più ci si sente innamorati, non se ne può fare a meno, come non si poteva fare a meno dell’oggetto materno … pena la morte e la fine di ogni piacere. Beh quando si era neonati ciò poteva essere anche vero, ma è evidente che da adulti ci si innamora sulla base di un complesso inconscio infantile e che mollare o essere mollati in quella relazione non porta alla morte (come nel neonato) bensì alla RINASCITA… (però per arrivarci abbastanza in fretta a volte ci vuole proprio un po’ di terapia… ma vabbé).
          Un altro caso di atacamento fisico al ‘vampiro/a’ può essere dato dal fatto di avere avuto una madre, a differenza di quella di cui ho detto prima, fortemente sensoriale e appagante, ma un padre che non è stato capace sufficientemente di spostare il neonato/ in un’esperienza di attaccamento più psichica e meno fisica. Anche per questa ragione prevarrà l’attacamento su base fisica… ecc. Ora va aggiunto che non c’è proprio nulla di male a provare attrazione fisica per chiunque, del resto nell’iconografie i vampiri non sono poi malaccio come sex-appeal – per non parlare delle vamp ovvere delle vampire sex-symbol (o che solo credono di eserlo con qualche risultato dovuto allo strabismo complessuale di chi se ne innamora… ). Insomma possono anche piacere, ma non è che una se ne deveper forza innamorare dando loro l’anima. Io credo che in alcune donne vi sia ancora un retaggio circa la negatività del piacere sessuale femminile, una sorta di colpa recondita per essere attratte dal sesso inculcata dalla cultura misogina, e allora ritengono che ‘se lo fanno’ devono ‘pompare’ i sentimenti e devono essere maggiormente disposte a soffrire – non per masochismo – ma per pagare una inconscia colpa rispetto all’aver visuto un libero e istintivo godimento fisico.
          M vi sono anche casi come dicevo di forti idealizzazioni con scarsa pratica sessuale, ma sempre c’è un’intenso desiderio fantastico di contatto fisico, quasi che poi fosse quello a portare a compimento l’idillio, la prova dell’amore che prima o poi verrà nel corpo, e che sarà così forte da poter aspettare in etrno (o fino ad impazzire).
          Anche in questo caso notiamo un forte attaccamento al materno, e uno scompenso verso il materno, ma ho osservato che ciò avviene soprattutto quando la dinamica complessuale si protrae nell’adolescenza (diciamo in modo post-edipico)… ne parleremo in altra occasione. Un caro saluto

  36. Maria Gabriella Dicembre 11, 2012 at 3:22 pm

    sono anch’io “sola ” con mio figlio e la mia famiglia per fortuna per questo Natale il 4 dopo la separazione avvenuta per via di un narcisita patolgico la mia storia l’ho resa nota stamattina ma c’è stato un disquido e …..

  37. Maria Gabriella Dicembre 11, 2012 at 3:22 pm

    sono anch’io “sola ” con mio figlio e la mia famiglia per fortuna per questo Natale il 4 dopo la separazione avvenuta per via di un narcisita patolgico la mia storia l’ho resa nota stamattina ma c’è stato un disquido e …..

  38. Arianna Dicembre 11, 2012 at 2:04 pm

    Caro Dottore, cari compagni del blog…
    come una premonizione, il saggio del Dott. Brunelli si sta miseramente avverando. Dopo il solito scontro verbale dovuto alla casa, io gli ho detto di sentirmi profondamente presa in giro: lui mi tiene “buona” perchè io non gli faccia più pressioni sulla casa. Tuttavia sono mesi che ci vive, non lavora, gira per i bar e continua a tenermi buona facendo leva sul sentimento che provo per lui.
    Gli ho detto che come sempre mi sento fortemente presa in giro e che presto o tardi dovrò rivolgermi ad un legale. A quel punto lui è impazzito, ha chiamato in ditta e ha detto alla mia titolare di licenziarmi, non contento mi ha detto che presto si presenterà quì e io rimarrò senza lavoro, priva di tutto.

    Io dal terrore, ho iniziato a perdere il controllo. ho dovuto prendere un calmante e ora sono quì in ufficio a tremare di paura.

    Da una parte mi biasimo perchè è solo colpa mia. Io so che lui è un mostro mascherato da agnellino, dall’altra la forte delusione, le prese in giro e la continua violenza psicologica mi fanno fortemente sognare di farla finita con questa vita.

    Sento che tutti sparlano di me, sento che riuscirà a farmi perdere il lavoro.

    E allora rimarrò senza niente…..

    Arianna

  39. Maria Gabriella Flagelli Dicembre 11, 2012 at 11:29 am

    buongiorno ringrazio ho trovato tutto il materiale molto interessate e che mi è servito a capire che le mie sensazioni erano giuste riguardo alla relazione che ho da 4 ani e che mista devastando .Ma essendo venuto fuori quasi subito il vampiro nei prime tre mesi di frequentazione ho potuto subito capire che si trattava di patologia e chiesto aiuto anche se poi diagnosticata da uno psichiatra come bipolarità …. mi sono messa a studiare e in un primo tempo allontanata con discrezione e aiutata da un altra relazione (sfortunatamente similare) e finita anch’essa,ma poi il vampiro che si teneva pronto si è ripresentato e la relazione è proseguita .Ritrovo tutte le caratteristiche in queste pagine e più spesso con lui ho usato il termine vampiro , manipolatore offendenddolo nei momenti in cui provavo a lasciarlo .Di solito stiamo lontani anche 2 mesi e poi torna e io lo accolgo convinta che la nostra sia storia speciale ,amore a prima vista, e gli do quei significati romantici che in un secondo poi svaniscono!ultimamente però ho visto affiorare la sua cattiveria mi fa ingelosire e mi parla di altri flirt che lui ha di frequente con altre donne li divento “pazza” pure io e la mia reazione e di tipo vedicativo svelo ai suoi conoscenti la sua vera natura…..definendolo manipolatore con l’intento di fargli breccia intorno e riaverlo tutto per me! la sua ultima bravata mi ha sconvolta :ha conosciuto una psicologa con cui lui e sua moglie è uscito e frequentato poi entrambi si sono confidati cercando soluzioni per il loro rapporto di coppia ….la psicologa lo ha sedotto e il vampiro illuso ha perso la testa poi rifiutato è corso da me perchè sua moglie minaccia separazione!scordavo di dirle che con sua moglie è anche un violento….e.del figlio è geloso
    io lo amo l’ho accolto e mi sono innamorata di lui perchè dai suoi occhi trapelava sofferenza non intendo demonizzarlo so chi è e vorrei capire chi sono io e perchè accolgo nel mio cuore in modo cosi totalizzante persone di questo tipo .NOn ho avuto un padre è questa la mia ferita? come ne vengo fuori? mi sento terribilmente sola per lui ho lasciato mio marito e ho difficoltà economiche non lavoro e un bimbo da crescere(la cattiveria è anche questa teme la solitudine e la povertà ma non si cura della mia ) grazie per l’attenzione e spero di ricevere risposta e consigli….

  40. Maria Dicembre 10, 2012 at 9:57 am

    Gentilissimo Dott. Brunelli,
    mi spiace moltissimo che il mio intervento sia stato frainteso.
    Non ho mai partecipato ad un blog e quindi mi scuso se evidentemente ho commesso un errore col mio commento.
    Volevo solo portare un contributo aggiuntivo alla riflessione e allo scambio, ossia fornire uno strumento “nuovo”. Lei è stato così esauriente che non osavo né mi permettevo dire di più a riguardo.
    Allora rifaccio.
    Io le sono enormemente grata per il suo sito, perché lei, con una chiarezza esemplare, ha descritto quello che è capitato ad ognuno di noi.
    Ho copiato in un file di word i suoi scritti e li ho letti e riletti così tante volte da impararli a memoria, come una poesia che recito tutte le sere insieme al Padre Nostro.
    Ho condiviso i suoi pensieri con tutte le persone che mi circondano e che sto sensibilizzando al problema.
    Ho letto il suo libro e l’ho apprezzato enormemente, l’ho consigliato. Ho visto i suoi video.
    Lei mi ha aiutato a vedere la luce alla fine del tunnel.
    Grazie dal più profondo del cuore. Che Dio la benedica.
    E’ bello pensare che in un gran momento di difficoltà, l’aiuto, che non ti poteva arrivare da persone vicine perché anche se amiche purtroppo ignoranti sulla complessità del problema, ti è arrivato da uno “sconosciuto” che ha dedicato tempo ed energie alla divulgazione delle sue conquiste interiori.
    Grazie perché per merito suo so cosa mi è successo.
    Solo uno che l’ha provato sa cosa è.
    Continui così, il suo lavoro salva la vita: sicuramente ha salvato la mia.

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 10, 2012 at 8:07 pm

      Non si preoccupi, la ringrazio del suo intervento sinceramente, e mi spiace se ne ho approfittato per un piccolo sfogo che non era in alcun modo rivolto a lei.
      La sua partecipazione era assolutamente corretta, tutti possono segnalare libri, video, materiali utili a capire. Sono io che ho sbagliato, ma è dovuto al fatto che, purtroppo, non sempre tra ricercatori e colleghi si collabora come si dovrebbe. Le ripeto ancora quindi che mi scuso e invito tutti a segnalare, come ha fatto lei, libri e materiali utili per tutti. Grazie e un caro saluto.

  41. roxa Dicembre 9, 2012 at 3:39 am

    Ebbene sì, anch’io nella rete di un narcista, bugiardo patologico. E’ iniziato, per caso, con un contatto in rete e da lì si trasformata in giro di pochissime settimane come una “favola”. Ma, favola non è affatto!!! Io risiedo all’estero per lavoro. Lui, in Italia. Ha subito iniziato a dirmi bugie, palesandosi per ciò che in realtà non è! … in pohi giorni ha deciso di venire qui (dove lavoro e abito) e abbiamo vissuto 3 settimane tutte per noi. Una mattina mi sveglio e mi chiedo chi realmente sia la persona che mi dorme acanto. Quella mattina ho scoperto che era partito dall’Italia e non da un altro paese, come mi aveva detto di risiedere. … appena arrivati in Italia, io parto per il corso di due settimane, durante le quali lui “scompare”, è latitante. Con diverse scuse mi dice che si è sentito abbandonato, che io non ho mai fatto nulla per lui … io, cheido più volte di incontrarlo, ma niente! Io riparto di nuovo e due giorni prima dalla mia partenza mi scirve una mail in cui mi chiede di pagargli il biglietto aereo per tornare insieme a me. Io desisto per qualche giorno fino a quando acconsento alla richiesta. Lui è stato qui 3 giorni, in cui mi sono sentita davvero umiliata. Sono convinta che in Italia lui stia insieme ad un’altra donna, che usi avere più rapporti allo stesso tempo e altro, purtroppo. Il mio problema è che non riesco a lasciarlo andare … razionalmente, vorrei, ma c’è tutta quella serie di sentimenti provati per lui che mi trattengono. Finchè si gioca con la propria vita tuto è concesso, ma quando il gioco tocca i sentimenti altrui, allora trovo disumano essere consapevoli di fare del male agli altri. … sto malissimo!!!

    • Sisi Dicembre 9, 2012 at 3:54 pm

      Cara roxa, capisco che sia assai spiacevole comprendere quanto, il contatto in rete, per sua definizione anonimo e virtuale, possa essere ancora più insidioso per coloro che sono ancora un pò stroppo sensibili alla nostalgia del “paradiso perduto”, come lo sono stata anch’io per tanto tempo. Non credo esista un gioco dove tutto è concesso a se stessi senza che in qualche modo non vengano coinvolti anche gli altri, a vari livelli. I bravi maestrini del male sono soli davanti ad un pc, scrivono una frase con l’intento di ricevere la risposta di gratificazione per loro e poi aspettano di vedere l’effetto che fa, poi ne scrivono un’altra e poi un’altra, poi smettono e vedono se stavolta è il pc a cominciare per primo e sono completamente soli a giocare con se stessi concedendosi di tutto… e aspettano di vedere l’effetto che fa. “vengo anch’io” dice il pc – e lui risponde “no, tu no” “veengoanch’io” “nottu no!” “e perchè?” “perchè no!”.
      Nella realtà degli altri e quindi la nostra e la tua, invece, ci sono delle persone dall’altra parte, quelle che fanno da pc ai vari maghi Merlini,(come qualcuno tempo fa li ha definiti allegramente così), persone che sono rimaste agganciate all’amo da tutta quella “rete” di emozioni provocate che hai descritto tu, immagini erotizzate (sia chiaro nessun sentimento, quello glielo mette unicamente il lettore per motivi che i Maghi Merlini o attribuiscono alla loro capacità innata di saperlo fare o alla demenzialità delle persone o a tutt’e due le cose e se la persona si spende bene in questo gioco, si convincono di essere davvero speciali) condite cioè da, per così dire, “esaltatori neurobiologici” che la parola riesce bene ad evocare, quasi come un tocco particolare. E’ una forma di prostituzione, in questo caso al maschile, ma anche le donne se la cavano o se la caverebbero benissimo sembra, addirittura la vacanza gratis e il gioco che continua, anche se forse (per lui) era meglio al pc, visto tutte le storie che si sente fare. “Prima le stava bene”(pensa Merlino)”… e adesso tira fuori la sincerità e la fedeltà: le donne sono proprio strane e alla fine tutte rompicogliuoni, ma che se ne vadano a quel paese e se mi cerchi ancora, allora proprio te la cerchi!”. La realtà che tu descrivi, l’umanità, proprio non esiste! Ci credo che stai malissimo, e chi non starebbe malissimo dopo un’esperienza così! Ormai è successo e l’esperienza non si può più cancellare, ma può rimanere per rinforzare la tua conoscenza e la tua coscienza su come funzionano alcuni particolari approcci, di cui il narcisista si ritiene particolarmente dotato(la vede come una grande risorsa che altri “non possono” avere, infatti non possono perchè non vogliono, i valori fanno sentire la giusta vergogna, senza valori tutto è uguale non esiste verità e non esiste menzogna) tanto nel web quanto a “quattrocchi” e proprio non può vederne la differenza. Ma per te è molto probabile che se ti è successo in rete, non ti accada più vivendo la tua vita reale, così come io penso di te e per te!
      Un abbraccio
      Una dedica a tutte le persone del blog e agli affezionati dei contatti “tecnologici” un simpatico video, con la speranza che vi sia gradito.

      https://playvideo.libero.it/affari-italiani-iphone-5-la-tavanata-eterna-iphoneparodia-music-video/1554271/?partnerId=lb112

    • Marilene Dicembre 14, 2012 at 9:12 pm

      Cioa Roxa, Se non si riesce a lasciare andare e solo perchè, da quello che leggo, si soffre di una forma di ferita narcisistica non sanata!!! Ritrovo nel tuo racconto lo stesso copione, della “stessa” storia accaduta a me pochissimo tempo fa, in rete durata parecchio e finita con il pagargli il biglietto aereo per raggiungermi.. un comune denominatore del narcisista patologico? Può darsi! Ma la cosa certa è avere la consapevolezza di volere trovare la forza di disintossicarsi dal veleno che ci rende schiave, ma non vittime, di questi prepotenti uomini “soli”.
      Io mi definirei come una drogata in astinenza di presenze tossiche.. ma come ogni cosa tossica bisogna evitarla, ma sconfiggendola alla radice! Da non credere che esistano patologie del genere, ma non dimentichiamoci delle nostre!!! e tiriamo fuori il bello che c’è in noi, non dando spazio solo al male! Ce lo meritiamo di vivere bene, e questo deve essere l’obiettivo! Io ringrazio questo bravo Narciso della sua presenza perchè se non avessi pagato, ( alla salvezza non c’è mai prezzo che tenga) non avrei avuto modo di affrontare la relatà, con i miei occhi, con il dolore e la sofferenza di chi viene usata! ma sai se ne parliamo vuol dire che siamo in tempo per risalire! E la voglia c’è tutta! Siamo uniche e forti!!!

    • Maria Gabriella Febbraio 13, 2013 at 8:43 pm

      leggo ora questo post 3 settimane penso siano improbabili quindi non sarà lo stesso uomo

  42. durapuella Dicembre 8, 2012 at 10:09 pm

    Cercando sui narcisisti mi sono trovata in questo blog completamente informativo per quanto riguarda l’ argomento anche se lascia scioccati i suoi lettori. Penso di essere affetta dalla ferita di narcisismo, motivo per quale mi innamoro sempre di persone ”sbagliate”. Infatti notavo una certa stranezza in queste persone la quale mi affascinava e di conseguenza mi faceva innamorare. Tutte le volte tranne l’ ultima sono stata fortunata siccome questi soggetti mi rifiutavano sin dall’inizio lasciando così la mia infatuazione solo alla sfera ”platonica”. Sfortunatamente però l’ esito con l’ ultimo che ho avuto a che fare è stato diverso e a mio discapito dal momento in cui mi ha sfruttata sessualmente per poi disprezzarmi in ogni modo senza nessun scrupolo e senso di colpa. Tuttora leggendo queste righe non voglio credere che si tratta di una persona narcisista e scrivo la mia storia a modo di avere delle conferme. Io sono metà greca e metà italiana e fino a quest’ anno andavo al paese di mio padre in Italia 2 o 3 volte all’anno. Lì ho conosciuto questo ragazzo 3 anni fa tramite altre mie conoscenze. Inutile dire che a quel paese la metà della popolazione adotta atteggiamenti esibizionistici, arroganti e presuntuosi. Non metto in dubbio che questo ragazzo ha il suo fascino ma considerato il suo livello culturale inferiore a quello mio (infatti lui è macellaio invece io mi sono laureata in lettere classiche) all’inizio non ho voluto andare oltre al semplice flirt e ho cercato di evitarlo. E’ stato sempre lui a cercarmi anche dopo un ”mio rifiuto” il quale l’ aveva preso un po’ per non dire abbastanza male. Una sera mentre parlavamo e flirtavamo un po’ mi ha dato un bacio all’improvviso in bocca e da allora mi ha fatta innamorare. Quando io mi sono data poi la mossa ed ho iniziato a dargli importanza lui d’altronde si allontanava rifiutando le mie richieste di amicizia, non rispondendo ai miei sms o non degnandomi di uno sguardo per strada. Quindi avendo capito di aver a che fare con un tipo semplicemente ”complessato” (non cattivo però come vengono descritti qui i narcisisti) per dispetto ho deciso di farmi vedere da lui con tanti altri ragazzi e di flirtare con un suo caro amico. Senza aspettarmelo e senza volerlo (ma non avevo altra scelta) mi sono trovata a letto con questo suo amico e ho avuto la mia prima esperienza sessuale. Dopo di ciò si è dato lui la mossa e si è riavvicinato per ottenere anche lui sesso da me. Io depressa per il motivo che mio padre non mi sosteneva per trovare un lavoro in Italia, ragione per la quale l’ anno scorso siamo stati là e per il motivo di aver avuto la mia prima esperienza con una persona della quale non ero innamorata, mi sono concessa a lui facilmente. Il giorno dopo mi ha vista per strada e si è girato arrogantemente dall’altro lato, si è vantato ai suoi amici per non dire a tutto il paese. Mi ha detto un sacco di bugie quella notte (esattamente 1 anno fa) sulla sua vita e non ha voluto passarmi il suo numero di cellulare cercando scuse. Quando gli ho chiesto spiegazioni a Capodanno mi ha risposto insultandomi e ridicolizzandomi davanti a tutti distruggendomi la serata. E’ una persona che ci prova con tante ragazze, il classico ”farfallone” come si dice in Italia. Dall’altra parte però vuol far credere tramite facebook che di sentimenti ne ha, che di certe ragazze se ne innamora ma dalle quali riceve sempre rifiuti e rimane deluso. Io leggo queste pubblicazioni e mi sale il sangue al cervello pensando come è possibile trattare me in quel modo e non dare il minimo peso o importanza a quel che è successo a differenza mia. Non volendo accettare che me ne ero innamorata di una persona davvero maligna, sporadicamente in quest’anno ho voluto dargli altre possibilità ma è stato invano. Finiva sempre per insultarmi e l’ ultima volta è arrivato al punto di minacciarmi con denunce o violenza fisica. Di conseguenza mia mamma leggendo le sue minacce è andata a cercarlo e cantargliene due ma a lei non si è permesso a mancare di rispetto e le ha chiesto scusa. Il giorno dopo ha continuato a ridermi in faccia mentre mi ha vista in piazza insieme a una donna più grande di lui anche lei cattiva e immatura. Dopo queste ultime cose accadute in estate io non l’ ho cercato mai più. Nell’ultimo anno (2012) ho vissuto un vero e proprio inferno. Depressa al massimo con tanti tentativi di suicidio, ho provato a fumare per la prima volta, mi sono ubriacata parecchie volte, chiusa in casa le più delle volte senza alcuna voglia di uscire e divertirmi. Sono stata ad un psicologo ad Aprile. Ora come ora sto molto meglio pur provando tantissima rabbia e tanta voglia di vendicarlo. Si tratta di una persona narcisista allora? Grazie della vostra pazienza a leggere questo papiro!

  43. Maria Dicembre 7, 2012 at 4:11 pm

    Consiglio fortissimamente “I serial killer dell’anima” di Cinzia Mammoliti.
    Meno di 15 euro e tutte le risposte…..Io nel leggerlo non potevo credere alle parole scritte su carta…..sembravano le mie….Sono infettivi: scappate per sempre.

    • Pier Pietro Brunelli Dicembre 9, 2012 at 10:32 am

      Sa cosa penso… che questo mio blog viene vampirizzato da molte persone che prendono tanto e poi si pubblicano le loro cose senza manco dirmelo… vabene, tanto poi ci sono delle leggi energetiche che provvedono a mettere a posto ogni cosa… del resto anche io qui chiedo di acquistare il mio libro su questo argomento (in formato on line o cartaceo) alle centinai di persone che leggono, partecipano, chiedono consigli… ma sono pochissimi che lo fanno e tantissimi che invece prendono senza nemmeno pensare lontanamente di dare qualcosa… va bene, tanto poi ci sono leggi energetiche che provvedono a mettere a posto ogni cosa… a volte i vampirizzati si comportano come vampirelli, ma io lo so che non sono la stessa cosa e cerco di aiutarli in ogni modo, però a volte ho bisogno anch’io di essere capito ed aiutato… magari anche concretamente acquistando il libro, e non solo promuovendo i libri degli altri ispirati al mio , cosa di cui sono molto contento, ma il punto è che in questo campo dobbiamo collaborare, altrimenti anche se in buona fede e senza accorgercene ci vampirizziamo l’uno con l’altro… e, allora poi ci sono leggi energetiche che provvedono a mettere a posto ogni cosa… ma ad un certo punto anche si stancano!! un caro saluto

  44. Arianna Dicembre 4, 2012 at 8:54 am

    CARISSIME ALESSANDRA,CRISTINA,ELISA E FRANCESCA.

    Un grazie di cuore per i vostri suggerimenti, mi fanno sentire compresa, peccato che siano così pochi a capire. Purtroppo i mesi da quando non viviamo più insieme sono quasi 4 e io, sono sincera, non ho smesso di amarlo. Non nego che il mio possa essere solo un amore malato, ma esiste. Non riesco ad accettare che sia finita, che lui non mi possa amare, che lui non pensi a me quanto lo faccio io, che lui non soffra quanto soffro io. Noto che tutte voi siete arrivate all’accettazione. Avete compreso di non poter amare che vi ha provocato tanto male, io invece no.

    Cristina, tu mi dici di aver cominciato dall’ accettazione. Anche io passo ore sul divano e mi alzo alle 6 stanca morta e presa dall’angoscia. Non riesco ad accettare neanche questo.

    Non accetto che mia madre, seppur addolorata per me, riesca solo a dirmi: peccato, hai buttato via la tua vita. E’ possibile che io stia così male solo per colpa mia? Nel senso che sono io a crogiolarmi in questa sofferenza? A volte guardo il cielo e dico “Papi, ma come facevi tu ad essere sempre così equilibrato, sereno e sorridente?” Era un uomo gentile, mite e di buon cuore, ma le persone non lo prendevano in giro come fanno con me. Era un uomo che sapeva accontentarsi, rinunciare e godere di quello che otteneva. Ha avuto il tempo di insegnarmi la sensibilità e l’onestà ma non la forza interiore che aveva anche se apparentemente poteva sembrare un uomo debole.

    E poi…come spiegare questo mio terrore della solitudine?! …Elisa mi ha dato un ottimo spunto. In realtà stavo già pensando di offrirmi volontaria sll’hospice dove c’era papà ma in realtà la mia vera passione sono i bambini. Pensate che ora speravo già di averne un paio, ho sempre sognato di fare la mamma. amo i bambini e loro nella loro semplicità amano subito me. è quello che non trovo più nelle persone: la purezza. Purtroppo nella mia piccola orribile città non esiste un reparto di oncologia pediatrica, altrimenti penso che nulla mi avrebbe dato più gioia che trascorrere il mio tempo con quegli angioletti sofferenti.

    Elisa cara, che hai sempre una buona parola per tutti e ogni tanto lasci trapelare un pochino di te, della tua sofferenza…forse passata, forse superata. Trovo in te la saggeza di chi ha compreso il senso della vita. Vorrei tanto sapere di te, delle tue solitudini, anche tu forse hai sofferto a causa di un amore a sfondo narcisistico?

    Vorrei incontrarci tutte. Parlare, scambiare opinioni. Sarebbe bello organizzare un incontro assieme al Dott. Brunelli. Penso che i vostri consigli potrebbero farmi molto bene.

    Al momento sono al limite della sopportazione..non sopporto la solitudine, ma nemmeno la compagnia, non sopporto il Natale, non mi fido di nessuno. Ho più fiducia in tutti voi che in qualsiasi altra persona. Non sopporto più la tristezza, vorrei scacciarla, vorrei togliermi il cervello per qualche ora e non pensarci più. Vorrei dire “e basta adesso stare male!!” e farlo. ma non succede. vi abbraccio. Ari

    • Giuliana Dicembre 4, 2012 at 12:44 pm

      Carissimi tutti,
      anche io come il Dr. Brunelli credo che l’ amore passionale rimanga dentro di noi come traccia e che continua a richiamarci nel suo gorgo; credo che rimpiangiamo un po’ la fusione con l’ altro che abbiamo vissuto, che era poi la memoria antica della fusionalità che abbiamo vissuto e poi continuato a desiderare con le nostre figure di accudimento, una madre, un papà, o chi ha ricoperto con noi questo ruolo. Quando perdiamo l’ amore passionale viviamo una rinuncia cosi grande, per via di quell’ intensità e di quel coinvolgimento sensuale nell’ amore che abbiamo vissuto. Ci sembra che Eros si sia dimenticato di noi ed in effetti è così. L’ amore maturo è fatto di altre emozioni ma non riempie “quegli antichi canali” che rimangono strade deserte. Ci sono però tanti aspetti dell’ amore che non abbiamo conosciuto, forse meno esaltanti ma importanti. E’ cosi per molti di noi, sentire ancora la malìa delle sirene…
      Posso solo dire coraggio..

      • Pier Pietro Brunelli Dicembre 5, 2012 at 7:55 am

        .. coraggio perché l’amore pato-passionale è il risultato di una relazione malata e psicopatologica, mentre quello vero è vero, in ogni caso nessuno è pefetto, tutti possiamo avere qualche problema caratteriale o passeggero che ci rende un po’ indigesti, ma non per questo si debbono produrre relazioni vampirizzanti dove viene scambiato per amore il dissanguare e il farsi dissanguare… poi sulla storuia dei canali aperti, ci vuole un approfondimento… quando si ha avuto un certo contatto amoroso con potenze malefiche che, non sono le persone, ma forze patologiche che agiscono attraverso di esse, bisogna che queste forze non vengano mai sottovalutate, bisogna girare alla larga… in qualche modo hanno innestato un archetipo negativo in qualche zona di ombra che potrebbe ritornare ad essere virulenta… non sfidiamo quello che non sappiamo… se ci siamo confusi tra il bene e il male, non rischiamo di confoderci ancora… il Padre Nostro finisce con ‘liberaci dal male’ che vuol dire ‘liberaci dalla con-fusione, cioè da una fusionalità con il male che ci ha travolto per debolezza e ignoranza’… se ciò è avvenuto bisogna essere coscienti che potrebbe riaccadere con quella persona o con altre simili, ma se si avrà questa coscienza e se l’amore sarà considerato non solo come passione, ma anche come SPIRITO, allora questo rischio non ci sarà più, e allora saremo ‘liberi dal male’ e ‘liberi di amare’.

  45. Arianna Dicembre 3, 2012 at 1:45 pm

    Sta capitando qualcosa. Qualcosa sta cambiando ed è peggio della situazione di prima. Ho bisogno di una spiegazione concreta a quello che mi sta succedendo.
    La grande disperazione si sta trasformando in un’apatica, triste e insopportabile apatia. Paradossalmente stavo meglio quando piangevo disperata e chiamavo, cercavo, speravo.
    Ora il panorama intorno è il seguente: lavoro 7 giorni su 7. pensavo che mi avrebbe dato due soldi in più e mi avrebbe reso più apprezzata sul lavoro, invece si sta trasformando in uno sfruttamento nel quale si sta anche pensando di licenziarmi perchè ho troppi problemi personali. Pensavo che le mie titolari e alcune mie colleghe fossero sinceramente dispiaciute per me invece oggi ho scoperto che non fanno che RIDERMI DIETRO. cioè loro in mensa RIDONO del mio malessere. l’ennesima presa in giro. ho 24 anni e di amici ne ho avuti tanti, uno per uno si sono rivelati falsi, cattivi, doppia faccia. TUTTI!
    Per cui, non solo devo tenermi tutto dentro ma devo anche fingere felicità e benessere per non essere licenziata!! Situazione che per me è quasi insostenibile.

    Lui mi chiama, non mi chiama. mi vuole vedere, poinon vuole più vedermi. prima passavo da momenti di felicità a momenti di tristezza profondi, ora poche sensazioni: se mi chiama sembra incredibile ma già temo il seguito, se non mi chiama abbasso lo sguardo e penso “tanto lo sapevi già”…all’apparenza sembra indifferenza invecemi fa stare peggio di quanto mi disperavo fino agli attacchi di panico.

    Non sono più io…io che raccontavo ogni dettaglio al mio amico, ora gli dico “guarda non parliamone neanche” e mi chiudo. mi chiudo nella mia solitudine.

    Ma la cosa peggiore in assoluto è che, seppur disperata, prima credevo che mi sarei fatta dei nuovi amici, una nuova vita… ora no. non mi fido più di nessuno e le mie ricerche si stanno orientando se sia possibile raggiungere la serenità e vivere bene in totale solitudine….sembra folle lo so, ma mi sono rassegnata.

    Da fuori sembro stare meglio, dentro invece sto peggio: è una finzione di sorrisi ed fficenza a lavoro, è un muso lungo e solitario per il resto della giornata. Voglio stare sempre più sola, la presenza degli altri mi irrita. è incredibile. non sono io.

    Le colleghe fanno a gara a chi fa la cosa più bella a Natal: tavole da 30 persone. e io sono a casa da sola. a Natale. è triste e indifferente insieme.

    Ieri mattina sono andata a Messa per il 2° anniversario della morte di mio padre. Ho ritrovato i cugini di mio padre, quelli che incontri solo alle messe e ai funerali…”io divento nonna”, “mia figlia si sposa”, “mio figlio è andato a convivere ormai è sposato!”………..e dulcis in fundo “Arianna e tu? dove l’hai lasciato il fidanzato?” Avrei voluto sparire. Ma perchè gli altri vanno avanti, realizzano cose belle e io invece devo abbassare lo sguardo e rispondere” eh….ci siamo lasciati….”
    Vorrei piangere. Vorrei piangere tanto e disperatamente. Così quando ho finito mi sento meglio. Invece non piango. Fingo e poi mi chiudo in me e in un’apatia che mi toglie il respiro. Scusate per il luno sfogo, spero di essermi fatta capire. ho bisogno di una risposta. cosa mi succede? in vita mia non mi sono MAI sentita così.

    Arianna

    • alessandra Dicembre 3, 2012 at 10:56 pm

      cara Arianna, forse dentro di te stai finalmente perdendo, poco a poco, la speranza di ritornare con lui, forse stai inconsciamente capendo che quest’uomo ti fa solo male ed è nata dentro di te una sorta di rassegnazione. Non so, mi sembra sia così. Quello che non ho capito bene è se stai male per la perdita dell’amore o la perdita di lui. Forse la nostalgia di quello che hai provato per lui, della felicità che sentivi. Arianna, te lo diciamo tutte e credimi, non è un luogo comune. Tu sei bella , sensibile e giovane e ti innamorerai di nuovo, anche se adesso ti sembra impossibile. Se la gente ti volta le spalle perchè non ti segue nel tuo dolore o non ti capisce, intendo le colleghe di cui parli, abbi pazienza. Fai bene a non parlare più di questa cosa, secondo me, con le persone sbagliate meno ne parli meglio è. Soprattutto con chi non ti conosce a fondo. Credo che sia importante questa tua nuova necessita di stare da sola sai? parli dei tuoi parenti che hai incontrato alla messa per tuo papà e che hanno tutti un ruolo (nonna, zia, ecc.ecc.) e ti chiedono del tuo fidanzato e tu ti senti in minoranza. Non soffrire di questo Arianna, del fatto che sei “sfidanzata”. chi se ne importa. Vivi la tua libertà, l’essere fuori dai ruoli che ti farebbero sentire a posto nella società è solo una grande fortuna. Puoi alzarti ogni giorno e dire, a parte il lavoro, cosa faccio oggi? Sei libera e nessuno decide per te. E Ha ragione Elisa, a Natale, se vuoi compagnia e al momento non hai con chi stare, c’è un mondo intero che ha bisogno della tua liberta_disponibilità e della tua giovinezza. Io ad esempio che ho un bimbo “diverso” posso dirti che in case famiglia ci sono tantissimi bambini con handicap che gioirebbero solo del tuo sorriso. Non ti faccio un discorso morale o sociale, ti dico che potresti dare tanta gioia senza neanche saperlo, è cosi. Considerati preziosa Arianna, rispetto a tante tue coetanee sei laureata, lavori e hai gia una esperienza tosta che stai affrontando, da sola. E non è poco. Ti abbraccio a presto, alessandra

      • Pier Pietro Brunelli Dicembre 4, 2012 at 9:30 am

        Quando sono stati aperti i ‘canali’ di un forte innamoramento passionale verso una persona che poi ci ha ferito, tradito e umiliato con crudeltà e distruttività si crea un fenomeno che non è più possibile cancellare, ma che si può curare e può portare a trasformazioni vers o il ‘vero amore’. L’innamoramento passionale è qualcosa di molto fisico e pieno di tensioni, nel quale riviviamo aspetti disturbanti della nostra affettività infantile in ambito famigliare. E quindi un innamoramento ‘psico-fisico’ molto forte, ma non è basato su sentimenti autentici, di relazione e di scambio, che si dovrebbero provare nella vita adulta in un amore ‘vero’.
        Però i canali che si sono aperti saranno aperti per sempre perché l’amore è per sempre, perciò anche a distanza di anni può capitare di pensare a quella persona amata con nostalgia- In questi canali è passato molto amore passionale, e sentirli vuoti fa male… in certi momenti passerà anche odio o rabbia, ma anche questo fa male… ma se curiamo questi canali, se li purifichiamo e andiamo anche a ritroso nel tempo, quando nella nostra infanzia si sono formati, appare sempre più chiaro, ma un po’ alla volta che non ne abbiamo più bisogno, diventano delle antiche vie dentro di noi come quelle archeologiche dell’antica Roma, che servono solo per conoscere la storia, e non per viaggiare. Allora scopriamo che possiamo percorrere nuove vie, nuovi canali si aprono, non sono più come quelli di prima , consentono il passaggio di nuovi sentimenti ed emozioni, un ‘trasporto’ più bello e adatto alla nostra vita adulta, più vera, più autentica… bisogna però arrivare a capire che le antiche strade e canali solcati dentro di noi, nella nostra sofferenza (patos) amorosa – diciamo nel nostro amore pato-passionale (patologia e passione hanno la stessa radice) – resteranno dentro di noi. Dobbiamo evitare che possano riattivarsi… dobbiamo arrivare a sorriderne come quando si sorride davanti alle rovine romane… dobbiamo vedere quanto si stava male in quei ‘bei’ tempi… dobbiamo essere contenti che non torneranno mai più e che arriveranno quelli nuovi, ma non potremmo mai dimenticarli, e qualche volta potrebbe persino capitare di sentirne l’eco della malia… ma se ciò accade bisogna capire che sono solo sirene allucinatorie (maschili o femminili) di un attimo, poi se ne andranno via con la coda tra le gambe, basta che ci ricordiamo delle loro malata bruttura interna, che poi si rifletterà anche a depotenziare un fascino esterno che a sua volta era l’effetto malato ed esagerato di un orribile pato-innamoramento, un incubo che non tornerà più, e che al massimo resterà un incubo… allora verrano i bei sogni, ma soprattutta una realtà degna di essere vissuta, di amore per se stessi – un amore per sempre che mai niente potrà cambiare e che crescerà ogni giorno – e ciò è la base per amare ed essere amati ‘veramente’.

        • alessandra Dicembre 5, 2012 at 12:25 pm

          carissimo Dott. Brunelli, le sue parole sono di grande conforto per tutti noi. La sua intelligenza e bonta’ sono veramente grandi, perche’ nascono dalla conoscenza e dalla profonda eleborazione del dolore, proprio quella che ci sta aiutando ad affrontare in questo blog. La cosa difficile che avviene quando ci si imbatte in situazioni con vampiri che succhiano energia e’ che, anche quando l’innamoramento passa, resta la memoria del dolore che si e’ provato. E con quello e’ dura fare i conti perche’ bisogna esteriorizzare il dolore, guardarlo da fuori e dire “eccoti, non ci casco piu'”. Piano piano, succedera’. Io non ci sono piu’ cascata ma il male ancora lo sento. La strada e’ ancora lunga per guardarlo da fuori, come una rovina romana. Grazie ancora come sempre. Alessandra

        • Arianna Dicembre 6, 2012 at 10:53 am

          Caro Dott. Brunelli, Cara Alessandra,

          sono molto giù. Non sto avendo miglioramenti…continuo a vederlo ogni tanto, bei momenti poi io torno a casa e lui mi dice “è presto per tornare insieme..vedremo”…è ancora lui che mi tiene in sospeso..e io tremo di paura..vorrei essere io a dimenticarlo…

        • Arianna Dicembre 6, 2012 at 12:59 pm

          Caro Dottore,
          è chiaro che questa storia d’amore rimarrà dentro di me per sempre.
          Il problema a cui vorrei che lei mi desse un parere è questo: io bene o male quando mi chiama corro ancora da lui!! Pur sapendo che sto sbagliando, lo faccio, è più forte di me. Poi, come da copione, quando non lo sento, inizio a stare male, a provare quel vuoto che sembra di morire.

          Ora che ho ben chiara la visione davanti a me di quello che sta accandendo e con chi ho a che fare…perchè mi ostino ancora a credere a quella speranza di “salvarlo” che il mio amore lo cambi, che lui cambi per poter creare insieme la nostra famiglia.

          Come cavolo faccio ad essere così ostinata?? O c’è una buona dose di masochismo in me??

          Dottore, amiche..ditemi cosa non va…

    • gianni Dicembre 4, 2012 at 8:14 am

      Cara Arianna capisco la solitudine che provi. Adesso si avvicina il natale, e questo vuoto affettivo che sentiamo e che ci portiamo dietro da anni si amplia ancor di più. Anche io credo passerò il natale solo con mia madre. Quindi come vedi non sei sola. E proprio questa solitudine che ci attanaglia, ad impedirci di vivere serenamente nei rapporti. Ci leghiamo a tutte quelle persone che ci mostrano un minimo di interesse, e ne diventiamo dipendenti. Perchè, quando siamo in solitudine, ci sentiamo, vuoti, soli a noi stessi, morti dentro, sentiamo di non essere vivi. Siamo vivi solo quando c’è l’altro, anche se l’altro ci fa del male, ci umilia, ci disprezza. E se provassimo a vedere la solitudine da un’altra prospettiva?
      Se la solitudine diventasse, un modo per stare con noi stessi, coltivando quello che ci piace fare, prendersi cura di noi stessi. Come dice il Dott. Brunelli, “Adopera verso te stesso la stessa sensibilità e amore che hai adoperato verso il tuo partner e vedrai che troverai la Via per la tua trasformazioni verso il bene, per te e per gli altri. “.
      E molto dura all’inizio affrontare la solitudine, ma è qualcosa da fare per noi stessi. Io non voglio più mendicare l’affetto degli altri, non voglio più accontentarmi delle briciole, voglio essere rispettato. Queste cose me le ripeto dentro di me migliaia di volte. E molto difficile all’inizio, perchè dentro di noi vivono schemi mentali e convinzioni difficili da abbattere. Io ci sto provando, per me è diventata questa un’opportunità per conoscermi. Per anni sono stato li a cadere nel vittimismo, senza mai fare niente. Adesso voglio vedere in faccia la realtà. Mi ritrovo in giorni in cui cado nello sconforto,nella paura, nella solitudine, ma mi fermo e aspetto che passi. E dopo mi sento più forte di prima. E un duro lavoro, un lungo percorso ma che voglio affrontare. In questo potresti rovolgerti ad un aiuto esterno, una psicoterapia. Se non puoi permettertelo ci sono le asl. Io sto iniziando questo percorso, e vorrei che lo facessi anche tu. Sono sicuro che abbiamo la forza necessaria per affrontare la vita. Abbiamo trovato la forza nel sopportare le umiliazioni, le botte e tanto altro, perchè allora quella stessa forza non la investiamo in qualcosa per noi stessi.
      Voglio farti una domanda.
      Tu ne vuoi realmente uscire?

      • Pier Pietro Brunelli Dicembre 4, 2012 at 9:10 am

        Grazie per la solidarietà e la sensibilità del suo intervento.

        • gianni Dicembre 4, 2012 at 12:00 pm

          Io invece ringrazio lei, perchè mi ha aperto un mondo fino ad ora sconosciuto. Chissà per quanto altro tempo avrei continuato in questo gioco perverso. Adesso voglio affrontare la realtà. Non voglio più fuggire da me stesso. Voglio capire chi sono, con grande paura di scoprire qualcosa di me, che magari non voglio accettare. Ma devo affrontarlo. Grazie ancora e grazie a tutti coloro mi hanno risposto e consigliato

      • Arianna Dicembre 4, 2012 at 3:43 pm

        Carissimo Gianni,
        è proprio vero quello che dici. Pur di ricevere un po’ di affetto siamo disposti ad accontentarci amche di un finto amore.
        Riflettendo sulle tue domande, forse hai ragione tu, forse ho capito quello che mi sta succedendo (e credimi, sarà un anno che faccio ricerche prima di approdare nel blog del Dott. Brunelli che mi ha finalmente aperto gli occhi). Io in realtà già sapevo di soffrire di dipendenza affettiva da sempre. Quando mio padre si è ammalato e poi è mancato, la mia relazione è iniziata a peggiorare, ho fatto ricorso alla terapia presso l’ASL per capire da dove venissae la mia dipendenza affettiva. In realtà la mia terapeuta non ha mai creduto che io soffrissi di dipendenza affettiva e non mi ha per niente aiutata.

        Quando le cose hanno iniziato a peggiorare a tal punto, spinta anche da questo blog, mi sono messa alla ricerca di un terapeuta, tutt’ora lo sto facendo ma non ne trovo uno “valido”…la maggior parte di loro sgrana gli occhi quando parlo di TdN!!! Ma com’è possibile?? Con tutta la gente che soffre, possibile che ci siano terapeuti non informati su questo male dilagante? In ogni caso, sì anche io ho provato tanto attraverso l’ASL ma non ho trovato disponibilità. Tutt’ora sono alla ricerca anche se spero di poter avere presto un Dott. Brunelli, penso seriamente che anche solo 2 incontri con lui sarebbero più di anni di terapia. E ripeto, non solo per la competenza come medico ma anche perchè in prima persona ha vissuto il grande dolore. Lui capisce perfettamente quanto soffriamo.

        Gianni, ci ho pensato anche io. Perchè non riservare le stesse cure che avevo per lui, per me? La risposta me la sono data da sola ed è stata altamente deludente. mi sono resa conto che prima lavoravo come una matta, correvo a casa, rendevo la casa uno splendore e cucinavo qualsiasi manicaretto per lui. Questo mi rendeva felice da morire…..ora la camera dove dormo dal mio amico sembra un campo di battaglia e mangio poco quando mangio e per la magior parte verdure o schifezze.

        Questo mi rattrista molto. Sono capace di prodigare le mie cure solo a qualcun altro, a me no. La mia solitudine è diventata il mio dolce guscio nel quale dopo il lavoro mi chiudo, fra le mie lacrime, le mie ricerche, i miei libri. a volte guardo fuori e vedo un bimbo con la sua mamma..mi si riempiono gli occhi di lacrime. quanto avrei voluto un bimbo da amare e che mi amasse….niente mi avrebbe dato più gioia….l’abbraccio stretto e pieno d’amore di un bambino mi avrebbe restituito la gioia…..peccato……

        Tornando a noi, grazie Gianni per la tua sensibilità e aiuto. Spero che il tuo percorso sia sempre meno amaro e spero di sentirti ancora presto. Ti abbraccio…Ari

        • Pier Pietro Brunelli Dicembre 5, 2012 at 7:46 am

          Per concordare un consulto basta telefonarmi. Comunque non ci sono risultati miracolosi, ma efficaci sì. A volte un consulto può già fare molto anche perché c’ è una forte informazione e partecipazione con il blog. In ogni caso è importante per fare in modo che quanto recepito dal blog sia poi focalizzato efficacemente sulla propria situazione personale, che ovviamente, ha sempre una sua specificità, ogni caso è diassai diverso. La cosa da evitare assolutamente è quella di fissarsi su conclusioni pregiudizievoli e su attribuzioni di etichette diagnostiche a se stessi e agli altri. Si devono considerare ipotesi da verificarsi con specialisti.

        • Sisi Dicembre 9, 2012 at 10:39 pm

          Cara Arianna, per me tu non sei masochista. mi pare invece che tu stia rifiutando la “crisi d’astinenza” pensandola magari come un arrivo dove si sta anche peggio, invece l’arrivo è dall’altra parte. Non lo vedi perchè in mezzo c’è la crisi, ma alcuni/e di noi ti stiamo già parlando dall’altra parte, non per convincerti ad attraversare, perché questo lo puoi decidere solo tu, ma per segnalarti la riva e per dirti di trovare qualcuno che ti possa accompagnare nel viaggio, tutto qui. Lo sappiamo che sei stanca e che ti mancano le forze, appunto per questo è un viaggio che non si può fare in solitudine, ma la decisione spetta solo a te. Quello che dovresti avere chiaro però, e mi pare che già rifletti in questo senso, è che la situazione non si risolve da sola magicamente e che i guru non esistono mettendo a posto le cose col loro carisma in un incontro o due, tantomeno il Dott. Brunelli può essere considerato come tale. In questo modo, anche se di certo involontariamente da parte tua, non si considera la sua professionalità, proprio perché idealmente la si dà per scontata, come se in una ipotetica relazione di aiuto, ancora attualmente non iniziata, mi pare, la responsabilità fosse solo dello specialista e di quanto sappia dire bene le cose che incantano e che risolvono, mentre invece anche lì, come dovrebbe essere nelle relazioni sane, le cose si fanno in due con rispetto e impegno reciproco, anzi forse lo sforzo è un po’ più del paziente che non del terapeuta in questo senso e per mia esperienza, poiché è il paziente che deve ritornare autonomamente nel flusso della propria vita e si suppone che il terapeuta sia già piuttosto integrato nella sua. Di fatto alla fine è nella vita privata e personale che ognuno costruisce il proprio porto a cui tornare. Anche tu, cara Arianna, hai il tuo porto da costruire e mi pare che non parti da zero, anzi in te c’è molto materiale da utilizzare, alcuni elementi li hai già costruiti e non mi sembra poco per niente alla tua età, per ricominciare.
          Un grandissimo abbraccio

    • Sisi Dicembre 4, 2012 at 1:28 pm

      Cara Arianna, ma quell’amico che ti ospita? Si, quello lì che ti tiene in casa, anche lui è come tutti gli altri? Hai forse scoperto secondi fini che hai solo lasciato intendere, o che solo a me è sembrato, ma che non hai voluto approfondire, magari per una qualche “forma di rispetto” verso di lui? Se è così è meglio ri-considerare di rimanere in quella sua casa, anche se al momento ti parrebbe di non avere alternativa, sarebbe troppo pericoloso comunque per te, dalla padella alla brace proprio no!!
      Mi piacerebbe ricevere una tua risposta
      Un grande abbraccio

      • Arianna Dicembre 7, 2012 at 10:41 am

        carissimi,
        no devo ammettere che il mio amico che mi ospita non è come gli altri. è gentile e comprensivo ma non riesce nemmeno lui ad aiutarmi. è sconvolto (come me del resto) dalla mia stanchezza. Ieri sera ad esempio, tornando a casa (1 ora buona di strada e benzina a litri!) sono stata invasa dalla disperazione, cercavo di contenerla, di parlare a me stessa, di considerare il fatto che lui in quel momento non si stava senz’altro disperando, qualsiasi cosa…ma niente. sono arrivata a casa alle 8 e sono andata a dormire. stamattina quando mi sono alzata sembrava che non avessi chiuso occhio….non so il motivo di questa stanchezza perenne.

        Arianna

        • acqua minerale Dicembre 15, 2012 at 1:04 am

          Probabilmente, Arianna, sei sempre stanca perché sei depressa. Il che sarebbe fisiologico, in una condizione come la tua. Penso che dovresti andare da un terapeuta senza tirar fuori definizioni tecniche al primo consulto. Spiegare come ti senti e dire che pensi di essere coinvolta in una relazione con un narcisista, ma che per comprendere il tuo diagio senti la necessità di un aiuto psicologico.
          Io mi sono rivolta a una psicologa perché, pur non sapendo di aver appena chiuso una storia con un narcisista patologico, ero rimasta fortemente provata dalla relazione e sono entrata in depressione. Mi rendevo conto di avere dei meccanismi di pensiero malsani, dovuti alla mia mancanza di autostima, mancanza sulla quale il mio ex ragazzo ha ben banchettato.
          Ebbene, lei non ha parlato di narcisismo in un mese e mezzo di psicoterapia. Probabilmente non era fondamentale, dato che ho manifestato la capacità di troncare la relazione e rifiutare i tentativi di riavvicinamento da parte di lui. Ha pronunciato la parola “narcisista” solo quando ha notato che io stavo cominciando a guardare con lucidità alle mie ferite interiori. Le sono grata per questo, perché se me ne avesse parlato prima, probabilmente avrei finito per fare la vittima e non concentrarmi sulle mie responsabilità e sul mio errore (che è poi quello che accomuna tutti noi che ci lasciamo travolgere in queste relazioni malate).
          Ciò che voglio dirti è che una relazione con soggetti di questo tipo è indice di un malessere interiore che, se ti fermi a pensarci su, coinvolge tutti gli ambiti della tua vita.
          E’ su questo che dovrai lavorare ed è questo che deve spingerti a cercare un aiuto, più che una definizione o un’etichetta lette su internet o su un manuale.
          Spero che la mia esperienza ti sia d’aiuto per poter scegliere senza pregiudizi un buon terapeuta.
          In bocca al lupo

      • Arianna Dicembre 10, 2012 at 10:47 am

        Carissimi,
        sono sconvolta e soprattutto ho VERGOGNA di me stessa.
        Stamattina ho raggiunto il limite della mia dignità. Non ho parole….stamattina l’ho IMPLORATO al telefono di non lasciarmi sola a Natalei. Sono scappara un’ora dall’ufficio urlando e piangendo in bagno e IMPLORANDOLO di non lasciarmi sola a Natale. Mi hanno sentito e visto i miei titolari e sono rimasti senza parole. la mia VERGOGNA non ha limite. Stavo per scappare dall’ufficio e andare da lui a implorarlo ancora. Sembrava come se la mia mente non esistesse più e il mio corpo, il mio istinto, la mia follia mi comandassero. e lui che pacato e derisorio continuava a ripetermi “nooooo” e io “ti prego, ti prego, non lasciarmi da sola anche questo Natale..ne ho passato così tanti da sola..ti prego…”. Sono impietrita dalla vergogna….non so più cosa pensare di me stessa…..non ho mai visto nessuno arrivare fino a certi punti.

        • Pier Pietro Brunelli Febbraio 12, 2013 at 6:53 pm

          Cara Arianna, mi spiace davvero che stai molto male, e che sei molto confusoa… comunque rispetto al 19/12/2012 cioè 4 mesi fa, fdata nella quale hai scritto questo commento al quale ora rispondo, ne hai fatta di strada… come vedi prima eri tu che imploravi adesso invece è lui che fa il pazzo per tornare con te… ora l’importante è che tu preservi l’incolumità affinché le cose non degenerino in atti inconsulte, perciò prendi qualche cautela… ma è molto importante che cerchi di riconciliarti con le persone care, il più possibile anche con tua madre… adesso viene la primavera, mantieni cura di te, del tuo corpo e della tua mente, magari anche cercando con qualche preghierina o con altre pratiche di fare qualche sforzo per sentire un po’ di amore spirituale, un po’ di AMORE CELESTE, e accettando di stare un po’ single per depurarti. ba scopo diciamo dietetico dopo un avvelenamento amoroso… se continui così tra 4 mesi starai meglio… ovviamente se ti fai seguire un po’ da unb Centro consultorio, da un coundelor, da qualcuno che fa qualche strano mestiere inerente la psicologia – ovvero psicologo, counselor, psicoterapeuta – ne uscirai senz’altro meglio di prima… ed è sempre ciò che si dovrebbe fare dopo e anche prima di un trauma sentimentale… qui cerchiamo di fare auto-aiuto e sostegno informativo e serve moltissimo… quindi continua a seguire il blog, a scrivere (che ti permette di elaborare oltre che di sfogarti) e abbi fiducia in te stessa e in tutto ciò che c’è di amorevole e di comprensivo per te e per gli altri, qui e dappertutto… perchè C’E’ una forza buona dentro e intorno a te… è quella che devi coltivare e seguire…
          Un caro saluto

          P.B.

  46. Arianna Novembre 28, 2012 at 1:42 pm

    mi sono fatta umiliare nuovamente.
    mi sono sentita dire nuovamente che purtroppo ha sbagliato a concedermi la possibilità di verderci ancora perchè io purtroppo sono solo bella dolce e gentile ma non ho nient’altro. la mia laurea è solo un pezzo di carta e sono solo una bambinetta. così…con leggerezza derisoria,,,ha di nuovo cambiato idea..aggiungendo…ora ho da fare..a Natale vieni pure dai miei se sei sola come al solito…..

    mi sono sentita sprofondare nell’umiliazione. e invece di arrabbiarmi, reagire…sono caduta nello sconforto e nel silenzio. Ancora lavoro, letto, letto, lavoro…pochi pianti…più amarezza interiore, perdita di fiducia nelle persone a fianco….

    ESISTE UN FONDO? molti di voi sembrano averlo toccato e poi aver percepito la voglia di uscirne. io ho subito di tutto, continuo ancora e invece di trovare la spinta verso l’altro raspo il fondo lasciandomi andare all’apatia, all’amarezza, alla disillusione e alla stanchezza cronica che ormai mi atterra.

    o sono masochista oppure ho dei problemi davvero gravi.

    Dottore, spero di incontrarla quanto prima.

    Lei è il nostro FARO.

    Arianna

    • alessandra Dicembre 2, 2012 at 12:37 am

      hai ragione Arianna, il dott. Brunelli è il nostro faro. mi ha aiutata moltissimo, molto piu di quanto potessi immaginare. Sono stata un mese senza scrivere e senza leggere il blog, e questa assenza mi è servita per dimenticare meglio. Si perchè mi sono resa conto che ogni volta, leggendo o scrivendo. pensavo a lui, a quel mostro che mi ha distrutto la vita per quasi 7 anni. Mi dispiace moltissimo leggere dopo un mese che ancora lui abbia tanto potere su di te, Purtroppo il periodo non aiuta, natale le feste e tutti i luoghi comuni che ne conseguono: la coppia, la famiglia, l’amore. Dolce Arianna, io credo che l’unico modo veramente efficace per ristabilirti sia chiudere, chiudere ogni contatto, ogni forma di comunicazione. Lo so che è dura, durissima, ma secondo me solo questo puo funzionare. Devi smettere di sentirlo, vederlo, scrivere e farti scrivere. Fino a che lui avra un varco nella tua vita e nella tua anima non sarà possibile uscire da questo incubo. La sua presenza ti impedirà di prenderti cura di te, di coltivare amicizie, amore vero, che sia per un’amica o un amico, ti impedira di pensare a te stessa. Arianna so che è terribilmente dura ma ti assicuro che dopo, con tutto il dolore che restera, ti sentirai almeno piu leggera, piu serena, magari all’inizio infelice, lo so, come lo sono anche io, ma non più sofferente e dilaniata come adesso. questo, nel mio piccolo, te lo assicuro. E non devi essere gelosa. Devi pensare che lui non sarà migliore con un’altra, Sarà esattamente come è stato con te. Angelo all’inizio e crudele dopo. E la riprova sta nel fatto che continua a torturarti. Scappa Arianna e riprenditi la tua vita. Con immenso affetto. a presto.

    • Elisa Dicembre 2, 2012 at 10:46 am

      Cara Arianna, sai che quello che ti ha detto questa persona sono cose bellissime ma via della persona stessa da cui provengono, tu sembri non essertene neanche accorta o sei arrivata a non pensarci e a disprezzare, forse o sicuramente in modo inconsapevole te stessa, come ti disprezza l’altro senza riuscire a riflettere, cosa è che ti fa realmente sentire umiliata . La tua difficoltà a riflettere in termini esclusivamente tuoi personali (chiaramente, anche se parlo di riflessione perché non mi viene un altro termine, “non c’entra assolutamente niente con l’intelligenza”, nè devi mai confonderla con essa ma mi riferisco piuttosto” al tuo mondo interno emozionale” che forse ti crea questa difficoltà ) mi fa sempre più pensare che tu abbia bisogno di un supporto psicologico e, forse, se ti senti davvero così stanca, dato che hai detto che prendi dei farmaci che ultimamente sembra non ti facciano più bene o pi “niente”, anche di un controllo da parte del medico che te li ha prescritti perché può darsi che debba cambiare qualcosa che lui o lei stabilirà per aiutati a stare intanto un pò meglio, soprattutto in questo periodo in cui ci sono le feste. che ti sembrano, mi sembra, un periodo ancora più triste.
      Allora, tu sei “solo”: Bella, Dolce e Gentile ed hai un pezzo di carta molto importante chiamato Laurea, in lingue se non sbaglio, che ti ha permesso di trovare un lavoro. Bene: sai quante ragazze della tua età pagherebbero per sentirsi dire dai loro ragazzi, nel senso di fidanzati, compagni, ecc., con i quali stanno e che tuttavia, per la giovane età connotata da un pò di maschile (ma non cattiva, essendo legata all’età giovanile ed anche un piuttosto o un pò difensiva)”arroganza” e timidezza, ragazzi e uomini che spesso sono avari di complimenti ai quali tuttavia essi però pensano internamente intensamente senza trovare le parole per dirli ed il giusto modo per paura (parlo di una paura reale che fino ad una certa età essi provano rispetto alle ragazze e che in certi, non si esaurisce neppure facilmente per via di un certo tipo di educazione, di sembrare dei bambinetti anziché rendersi conto che così , “potrebbero condividere “-mentre spesso avverrà quando saranno più grandi – degli aspetti teneri presenti nella loro personalità che ancora temono perchè hanno paura che essi potrebbero semplicemente inficiare la loro “virilità” anzichè arricchirla come invece e poi avviene? ) .Sai che queste parole dette da un uomo che “ti ama veramente ti sarebbero risuonate”, se tu sei in grado di percepirne in te la loro risonanza interna, come bellissime e di grande valore per e e per il tuo rapporto, anzichè sentirti invece come è accaduto, poi ulteriormente umiliata; avresti potuto sentirti felice anche perchè spesso gli uomini, pur amando realmente, tutti quelli che lo fanno che sono, seppur ognuno a suo modo con alcune caratteristiche comuni, la maggior parte non sono di “tanti -talvolta – complimenti a livello di parole”, preferendo ad es., magari dimostrarlo con lo sguardo, ad es. ed un abbraccio verso la compagna? Quindi, che nel contesto di un vero amore, le avresti potute particolarmente apprezzare, cogliendone la loro intrinseca ricchezza soprattutto se accompagnate da gesti con esse congruenti? Una ricchezza che non appartiene alle parole in sè che egli ti ha rivolto ma a te, per le notevoli caratteristiche di qualità che egli ti ha rivolto, come un riconoscimento, che tu cogli come una squalifica umiliante del fatto che Arianna è per lui “solo” bella, dolce e gentile, oltre che laureata con il suo pezzo di carta e che conserva in sè, ancora una buona dose di spirito infantile, per fortuna, che è ciò che ci permette di affrontare meglio alcuni gravi momenti di difficoltà. E allora? Per lui sei “solo” bella, dolce e gentile; hai pensato a dire a questo a “solo” di lui,:” E chi se ne frega?” E’ uno st…xo che conosco bene! Purtroppo.. (qualunque sia il motivo, che squalifica lui a dire il vero, per cui ti tratta e /o senti trattata così).Anzi, in un gesto forse di squalifica per te, ti ha invece così confermato di come sei e dev’essere, in modo personale, una ragazza della tua età, cioè appunto bella, dolce e gentile riconfermandoti alcune tue qualità’ molto, molto positive? Che sono tue, sono belle, utili, gentili e dolci, indipendentemente da ciò che ne trattano altri, altri di questo tipo ed in qualsiasi campo.
      Anche se comprendo molto bene che tu possa sentirti paralizzata, depressa e demotivata, con la voglia di stare solo a letto e poi al lavoro e viceversa (premesso che certi periodi così capitano a tutti, purtroppo e che non c’è niente di male, anzi possono esserti utili entro certi limiti a recuperare comunque alcune energie) capisci che c’è in tutto ciò qualcosa che non torna? Ti invito a riflettere su come tu vedi e senti la bella, dolce e gentile Arianna, che così descritta, qualità a cui aggiungerei una notevole sensibilità, a me sembra una ragazza piuttosto piena di interne meraviglie da scoprire al proprio interno, per comprendere il valore reale. C’è una cosa che vorrei dirti; se dovrai passare il Natale da sola (spero tu non voglia seguire l’invito della persona di cui hai parlato, se sai che ti farebbe stare male, come sembrerebbe), ci sono diverse cose che potresti fare; te lo dico per esperienza, avendo passato più di un Natale in solitudine. Potresti recarti presso alcune mense Caritas e partecipare sia alla distribuzione dei loro pranzi ai poveri e senza tetto che non hanno nessuno nè niente da mangiare in quel giorno, oltre che ai loro pranzi (non so se e quante ce ne siano nella tua zona), oppure ad una Comunità di sant’Egidio in cui puoi sia offrire che chiedere aiuto e supporto per quel giorno o, ancora, ci sono Centri don Bosco che ospitano ragazzini svantaggiati ed anche famiglie così, che si recano alla Messa e poi mangiano insieme o fanno altre cose. Solo per fare qualche esempio. Inoltre, dato che hai già vissuto una esperienza con tuo padre, sai che negli ospedali di ogni città e cittadina, ci sono reparti di oncologia infantile, dove potresti chiedere cosa puoi fare per allietare il giorno di Natale dei bambini che vi sono ospiti e che da lì non possono uscire perché legati a macchinari o flebo o comunque, devono essere sottoposti a cure che per il momento, non glielo permettono. Alcuni ospedali fanno consegnare i regali ai bambini da persone adulte che, con un minimo addestramento se ci si rivolge ad essi poco prima, si travestono da clown con il naso rosso, simbolo di vitalità e vita ed un bel sorriso, che è il dono più grande che si può fare loro e che i bambini sanno ricambiare in mille modi, basta saperli ascoltare, guardare e “sentire” con amore come meritano. Forse ciò oltre a far felice tuo padre, con il quale in tal modo potresti stabilire un simbolico dialogo, considerando quanto desidereresti poter parlare con lui, potrebbe metterti anche in contatto con la tua parte “bambinetta” e farne apprezzare alla “solo” bella, dolce e gentile Arianna, quella più grande con una laurea in lingue, la sua vera bellezza e valore. Un grande e caldo abbraccio.
      Elisa

    • Francesca Dicembre 2, 2012 at 10:14 pm

      Ciao Arianna,
      Capisco la tua paura di affrontare la solitudine, e’ normale averne paura, ma e’ un passo importante affrontarla, io credo. La vigilia di Natale sei sola? Non importa, vorrà dire che ti mangerai da sola il tuo piatto preferito, ti leggerai un bel libro o ti affitterai un bel film e te ne andrai a nanna presto. Il giorno dopo ti sveglierai piu forte. Ti sveglierai piu serena. E scoprirai come poi non e’ cosi difficile affrontare le paure, una volta che le cose si affrontano perdono di grandezza. Il detto ‘ meglio sole che male accompagnate’ e’ molto vero.
      C’e qualcosa di sbagliato in noi donne che ci facciamo cosi maltrattare. Prendine coscienza e incomincia piano piano ad allontanarti da questa persona cosi distruttiva. non hai realmente bisogno di lui, e’ solo un’abitudine, come la sigaretta. Schiaccialo nel posacenere come se fosse l’ultima . affronta con coraggio un periodo di solitudine. Non durerà in eterno, e’ solo un periodo, ti servirà e ricomincerai a stare bene. La forza che ti serve e ‘ dentro di te, ne sei in possesso, trovala. non e’ altrove che la troverai ne in qualcun altro.
      ciao

    • Cristina Dicembre 3, 2012 at 11:53 am

      Il FONDO esiste. Sta a te sola scegliere fino a che fondo vuoi arrivare.
      Io ho dei problemi, bene. Ce li ho. Quindi? Cosa voglio fare? Quando vedo mio figlio che piange per una cosa che non vuole fare gli dico sempre: puoi scegliere se stare qui a piangere oppure farla con il sorriso.
      Non si può prendere una decisione quando si è profondamente minati dalla confusione di un rapporto che ti schiaccia. E’ importantissimo, a mio avviso, iniziare da qualcosa di diverso. Cioè da sè stessi.
      Ci vuole una pazienza infinita, io sono partita dall’accettazione: accettavo il mio dolore e la mia depressione, accettavo di stare ore sul divano e di alzarmi la mattina alle cinque presa dall’angoscia. Mi parlavo davanti allo specchio, facevo una lista delle mie qualità. Una lista di quello che ho. E quello che ho non è poco. Lo faccio ancora perchè ancora queste cose mi turbano.
      Occupati di te stessa, fai una cosa o due al giorno per te sola. Cerca la terapia e fatti aiutare da qualcuno in grado di COMPRENDERE senza giudicare. Metti una sbarra tra te e lui e non farti toccare assolutamente, metti qualcosa tra te e lui. Tu sei ciò che credi di essere. Inizia a credere in te stessa, un giorno per volta. Passa qualche ora, qualche minuto credendo in te stessa. E poi ricomincia.
      Sono solo suggerimenti, quelli che io ho adottato nella mia esperienza. Il Mostro è tale finchè noi gli diamo importanza. E se si crede più forte di noi, non è affare nostro.
      Ciao, Cristina

    • acqua minerale Dicembre 15, 2012 at 1:19 am

      I narcisisti patologici scelgono sempre prede piene di qualità, come ne sei piena tu, con il “solo” difetto di non accorgersene, accecate come sono dalla loro mancanza di autostima e d’amore per se stesse.
      Te lo dice una ragazza sempre corteggiata perché carina, intelligente, intellettualmente vivace, con un curriculum studiorum da fare invidia a molti, ma che si è sempre sminuita all’inverosimile ingagantendo gli insuccessi e non riconoscendosi mai il merito nei successi, e che un pazzo affettivo, come lo chiama il dottor Brunelli, è riuscito a far sentire uno schifo totale in tutti gli ambiti.
      E qualcosa mi dice che tu hai esattamente le stesse caratteristiche… Sei sicuramente fantastica ma per ora sembri non accorgertene :)
      Sicuramente devi troncare con quel mostro.
      E chiedere un aiuto psicologico, con fiducia.
      Un abbraccio

  47. Arianna Novembre 27, 2012 at 12:43 pm

    carissimi,
    non ho scritto per un po’ di tempo, mi sono limitata a leggere.
    sono entrata in un limbo senza fine…..ci siamo visti, lui già parlava di come avremo messo a posto la casa e a Natale. Sapevo che sarebbe durata poco. sapevo che era solo come mettere un po’ di anestetico su una ferita profonda..qualche giorno di sollievo, qualche bugia a me stessa, due giorni in cui sorridevo di nuovo. poi la freddezza, la scontrosità, il mio restarci male e il suo “sei proprio una ragazzina”.
    un’altra notizia..mia madre ha deciso di tornare in Romania per star dietro ai genitori anziani. Così rimango totalmente sola. Senza famiglia, senza casa, sempre isolata perchè non trovo amici veri. io, me e me stessa. Spesso ho iniziato a parlarmi da sola per cercare di calmarm nei momenti critici. è patetico. non vorrei buttarmi giù ma non ho ancora capito dove trovare la forza di reagire. è tutto profondamente ingiusto e non so più trovare un senso alla mia vita. Sono sincera: la mia vita per me non ha più senso. me ne vergogno, molto. penso a mio padre e a tutte le persone malate di cancro con cui ho stretto amicizia, molte di loro se ne sono andate, eppure la loro voglia di vivere e combattere era infinita. io invece che o la fortuna di essere sana e giovane sto buttando via ogni giorno…..e non vorrei ma..non riesco a fare altro. sono paralizzata. quanto vorrei poterne parlare con mio padre.

    vi abbraccio tutti

    Arianna

    • Sisi Novembre 28, 2012 at 2:35 pm

      Carissima Arianna, hai fatto bene a mio parere a limitarti solamente a leggere in questo periodo come dici. Prova a farlo anche nella tua relazione con te stessa “…la fortuna di essere sana e giovane sto buttando via ogni giorno…..e non vorrei ma..anche se adesso non so come fare…riuscirò a fare altro…riuscirò a rivolgermi ad uno specialista che mi aiuti a sanare le ferite che ho dentro l’anima”. L’intervento di Gianni può esserti molto d’aiuto, come suggerisce la nostra Elisa:
      “Questi sono giorni di riflessione, sto mettendo in atto il no contact assoluto.
      Adesso leggendo qua e là su internet, ho scoperto esserci due tipologie di narcisismo overt e covert. Il mio ha molti punti in comune con l’overt. Ma ponendo l’attenzione su di me, scopro che anche io ho moltissimo punti in comune con il narcisismo “covert”.
      Non so come interpretare ciò. Io dipendo molto dagli altri, sono introverso, spesso sono geloso e possessivo e ricerco il rapporto esclusivo con l’altro. Ho paura dell’abbandono..
      E se fossi anch’io narcisista? Questi che ho elencato sono aspetti del mio carattere che voglio migliorare. Non voglio vivere per il resto della mia vita con il terrore di essere lasciato. E per questo adeguarmi a tutti pur di non rimaner solo. Voglio essere indipendente e non vivere dietro l’ombra di nessuno”. Colgo l’occasione per ringraziare Gianni e complimentarmi con lui per avere dato parola a sentimenti più profondi che si nascondono molte volte dietro ad un amore falsamente altruistico.
      Un abbraccio ad Arianna, uno a Gianni e uno a tutti/e.

      • Elisa Dicembre 2, 2012 at 11:06 am

        Grazie Sisi per le tue belle parole verso noi tutti .
        Un grande abbraccio a te,…….ed un abbraccio a Gianni e alle due Francesche (Francesca e Francesca, entrambe con una storia dolorosa alle spalle, in modo diversità le due).

        Elisa

        • Elisa Dicembre 2, 2012 at 11:22 am

          Scusate, c’è un errore, volevo dire entrambe le due ragazze di nome Francesca, hanno raccontato di una loro storia dolorosa ed “ognuna” con caratteristiche diverse alle loro spalle.

        • Sisi Dicembre 4, 2012 at 2:22 pm

          Grazie Elisa, è reciproco. Ripenso spesso a te, al Dott. Brunelli e a tutti gli altri/e che con le loro storie per me particolari e potenzialità, insieme alle vostre, accompagnano il momento difficile, doloroso, quasi impossibile di una inevitabile, quanto autoresponsabile presa di coscienza. E’ un’occasione che si ripresenta per me di continuo in ogni intervento, mi accorgo che ogni storia porta qualcosa che mi riguarda, da riguardare in me ed è per questo che vi ringrazio tutti!
          Un caloroso abbraccio

      • gianni Dicembre 4, 2012 at 6:50 am

        Grazzie Sissi
        Da un pò di giorni, ho smesso di porre l’attenzione su di lui. Adesso la pongo su di me. Sto cercando di capirmi, di vedermi allo specchio, e di capire chi sono. Questa brutta esperienza può essere un’opportunità per conoscere me stesso. Per anni ho brancolato nel buio, vivendo rapporti d’amore,d’amicizia dove soffrivo. E mi chiedo il perchè? Perchè mi faccio del male, perchè sono consapevole di quello che subisco e non mi protraggo da queste relazioni? Chi sono io realmente?
        Arianna poni anche tu l’attenzione su di te, e molto doloroso, perchè spesso ci si vuol nascondere, si ha paura di scoprire qualcosa di se stessi che può turbarci, ma prima o poi dovrai affrontarlo. Perchè sono sicuro che se chiudiamo gli occhi su noi stessi, continueremo come in un circolo vizioso, incontreremo sempre le stesse modalità di rapporto. Fatti forza ascolta te stessa. Io sto cercando di farlo, ed è durissima ma è necessario per uscirne. Un’abbraccio

  48. Francesca Novembre 25, 2012 at 8:01 pm

    Sono stata 7 anni con un uomo di questo genere. Consapevolezza che ho solo ora a distanza di due anni dalla fine di questo incubo. nei momenti in cui temevo di impazzire ho persino pensato che potesse trattassi di un alieno e non di un essere umano. Folle vero? Me ne rendo conto… ma mi era impossibile capire tanta crudeltà
    , tanta indifferenza, tanto distacco, totale assenza di empatia e cognizione di quello che faceva…. Ne sono uscita da sola per lo piu….con una fatica che non potrà
    Avere eguali, e la comprensione e l’ascolto attento di una amica di rara sensibilità
    , che quando le parlavo e le raccontavo le diaboliche sue sottigliezze per ferirmi, mi capiva . Questa comprensione e’ stata per me l’inizio della cura.
    E’ fondamentale non comunicare piu con queste persone se si vuole uscirne e allontanarsi da loro. Io ci sono riuscita solo fingendo con un enorme sforzo di fantasia che il soggetto non esiste piu, ignorandolo con una determinazione e cattiveria solo pari a quella che lui per anni aveva usato con me.
    ne sono uscita, nonostante ogni due mesi sia costretta ad andare a riunioni dove c’e anche lui. l’ho come ucciso nella mia fantasia, non lo vedo nemmeno. mi sento finalmente una donna libera e forte. ora nulla mi spaventa piu. Ho sofferto cosi tanto che il futuro sara in confronto una passeggiata di salute.
    un saluto a tutti

    • Sisi Novembre 28, 2012 at 9:24 pm

      Carissima Francesca, si avverte in te la presenza di una donna molto determinata. 7 anni sono davvero tanti vissuti in un continuo stillicidio, a volte talmente tanto sottile, che uno o una se ne accorge, solo quando lo stress e il panico assalgono all’improvviso in maniera sempre più ravvicinata e anche quando si fa o si pensa ad altro. Secondo il mio parere, il narcisismo più diabolico e cattivo è quello più nascosto, celato appunto da una freddezza ostentata sul trionfo di bastare a se stessi, sulla conquista di un’indipendenza che è una truffa perenne da fare pagare sempre a qualcun altro. Il narcisista “puro” e anche “impuro” è una persona quasi sempre incazzata e nn potrà mai non solo bastare a se stesso, ma neanche essere indipendente come vorrebbe per sè, poichè da solo ci scoppierebbe con tutta l’incazzatura che ha. Può solo riversarla ad altrettanti contenitori nascosti e che certo si pongono anche come tali e a volte senza saperlo addirittura e giù critica, squalifica e mortificazione perchè da indeboliti questi contenitori(e qui il narcisista si adopera anche bene per tentare di plasmarli, perchè diciamolo, non sono poi sempre così a disposizione subito e poi molte volte questi contenitori sono anche abbastanza pieni della loro sostanza fortunatamente per loro), oltre al progetto mortifero, non vengano creduti dagli altri. Si sente Francesca che oltre alla tua sofferenza, avevi già una tua sostanza, quella che lui probabilmente avrebbe voluto che si esaurisse, ma come tanti altri-altre prima di lui e dopo di lui, ha fatto male i suoi conti. Questa tua sostanza ti ha aiutato a tollerare la fatica di sopportare il dolore del distacco verso una nuova rinascita, quella di una donna libera e forte, come forse lo sei anche sempre stata, altrimenti è dura tollerare 7 anni di veleno rilasciato goccia a goccia, piano piano, ma anche forte forte, che quando è piano sembra che non ci sia e invece è passato all’interno delle cellule, nel silenzio della sua reazione bio-chimica a catena. E’ così che muoiono i neuroni quando si ha a che fare da troppo vicino con un narcisista: “non vai bene!” “non vai bene!” ripete di continuo e la neurotrasmissione comincia a mal funzionare e va a modificare l’espressione genica e in quel ancora “non vai bene!” “non vai bene!” il neurone si suicida e dalla depressione è sempre più difficile uscire. E’ stata Rita Levi Montalcini a scoprirlo ed è stata proprio una grande!. Ha scoperto che in giro ci possono essere delle testine di c… (esperienza) che modificano l’espressione genetica in modo tale che i geni producano recettori che decretano la morte dei neuroni(è il momento in cui sembra di impazzire). Io ho una lunga storia di neuroni suicidati, ma poi proprio come è successo a te Francesca, dall’incontro con qualcuno che comprende, ascolta e assorbe su di sè tutto il senso di morte accumulato( e per fortuna c’è qualcuno che lo fa di mestiere, quando si vede che l’amico non può, poveretto, mi verrebbe da dire, perchè anche l’amico può soffrire della propria impotenza o vedersi squalificato da quel pò che fa, che è sempre una gran cosa, ma che troppe volte non gli viene riconosciuto perchè dall’altra parte c’è troppa sofferenza che confonde tutto e squalifica tutto il resto del mondo)l’espressione dei geni si rimodifica un’altra volta in un processo molto lento e continuo, come hai fatto tu Francesca, e non si torna come prima…si cresce. Che bello sentirti dire che non sei più spaventata come eri prima, ma che dalle cose spaventose hai acquisito la capacità spontanea di stare a distanza. Ti auguro tante passeggiate di salute da estendere anche a tutto il blog, e grazie per questa tua immagine. In quella passeggiata di salute ci vengo anch’io e tante altre/i.
      Tu con la tua storia puoi aiutare molto. Grazie
      Un abbraccio

  49. Francesca Novembre 23, 2012 at 7:29 pm

    La mia relazione con lui è durata 7 mesi. Aveva manipolato non solo me ma anche il mio bambino, di 8 anni, in quanto purtroppo era venuto ad abitare con noi. All’inizio sembrava un angelo, caduto dal cielo per coccolarmi e aiutarmi in tutto, ma piano piano si è rivelato un mostro, infantile, prepotente, arrogante, maleducato, aggressivo e chi piu’ ne ha piu’ ne metta. Ho sempre impresso nella mente il suo sguardo, freddo che negli ultimi tempi era mutato, quasi di ghiaccio…… indescrivibile.
    E’ dovuto intervenire mio padre per aiutarmi a mandarlo via. Per aprirmi gli occhi, perchè io ero totalmente paralizzata dalla sua capacità di gestire me e i miei pensieri. Sono vuota, delusa, ferita ma non so se riusciro’ a cancellarlo dalla mente.

  50. gianni Novembre 22, 2012 at 6:02 pm

    Ciao sono un ragazzo omosessuale di 23 anni. Due anni fa ho conosciuto in chat un ragazzo vicino al mio paese di 31 anni. Ci siamo subito piaciuti ed abbiamo intrapreso una relazione. Nel primo anno lui era molto geloso e possessivo,, e a me faceva molto piacere dato che nella mia vita non ho mai ricevuto cosi tante attenzioni. Lui aveva molti dubbi per via della mia giovane età e sopratutto perchè non avevo mai avuto una relazione stabile. Io per lui sono cambiato, ho cercato in tutti i modi di rassicurarlo e fargli capire che per me esisteva solo lui. Con il tempo ha imparato ad aver fiducia. Le cose però sono cambiate nel secondo anno. Lui diventava sempre più distaccato, si rifugiava sempre più spesso nell’alcool, spesso mi umiliava dinnanzi a tutti, e qualche volta mi ha anche picchiato. Ed io sopportavo tutto in silenzio. L’ho persino scoperto in una chat spinta a cercar sesso. Che delusione è stata per me. Mi sentivo sempre più perso. Un’uomo dai due volti, mi sono sentito ingannato. Ma non riuscivo a fare a meno di lui. Un’anno dove le litigate si facevano sempre più frequenti, dove la mia gelosia diventava sempre più morbosa. L’ho odiato tante volte, spesso mi davano fastidio i suoi baci i suoi abbracci. Ma non riuscivo a lasciarlo, perchè spesso tornava il ragazzo dolce e affettuoso del primo anno insieme. Non c’era più attrazione, non mi sentivo più desiderato. Ad agosto sono stato a casa sua, e controllando la cronologia del suo pc ho scoperto che preferiva masturbarsi piuttosto che fare l’amore con me. Adesso sono stanco di tutto ciò, ed abbiamo deciso di comune accordo di lasciarci. Ma lui continua a cercarmi, dice che non vuole perdermi come amico. Mah io sono troppo deluso. Non riesco ad essergli amico, anche se non riesco a fare a meno di lui.
    In questo periodo mi fa schifo persino il sesso e gli uomini. Sarà che nella mia vita sono sempre stato circondato da figure maschili che mi hanno fatto solo male. Partendo da mio padre, un’uomo freddo e glaciale che non mi ha mai degnato di una carezza, o del vicino di casa che all’età di sei anni abusava di me. Non c’è la faccio più…
    Scuate gli errori grammaticali, ho scritto cosi di pancia. Vi prego aiutatemi a capire cosa mi è successo. Non so se sono stato vittima di una persona narcisistica

    • Pier Pietro Brunelli Novembre 24, 2012 at 1:12 pm

      Caro Gianni, la tua situazione e le tue esperienze di vita, sin dea bambino meritano una particolare attenzione e approfondimento affinché tu possa uscire fuori dal trauma e sentirti più sereno. D’altra parte tutti noi dovremmo avere la volontà e la possibilità di ‘studiare noi stessi’, la nostra vita, e capire il perché di certe nostre debolezze, predisposizioni, attitudini che poi ci rendono più vulnerabili nel subire relazioni affettive negative e distruttive. Nel tuo caso, anche grazie alla tua giovane età, credo che hai buone possibilità di trasformare questa storia negativa che hai vissuto in un insegnamento di vita che ti permetterà di vivere con maggior consapevolezza e serenità le tue relazioni affettive e sessuali nel futuro.
      E’ importante che ciascuno di noi segua un qualche cammino di saggezza, dei maestri, o delle persone amiche che si percepiscono come più sane, con maggior esperienza alle quali vogliamo bene e che ci vogliono bene. Tutti possiamo cercare questo tipo di relazioni costruttive e vitali, ma lo possiamo fare quando incominciamo a curarci di noi stessi, a conoscerci, a volerci più bene.
      Adopera verso te stesso la stessa sensibilità e amore che hai adoperato verso il tuo partner e vedrai che troverai la Via per la tua trasformazioni verso il bene, per te e per gli altri. Ciao. Pier Pietro

      • gianni Novembre 27, 2012 at 7:26 am

        Grazie dell’attenzione Dott. Brunelli.
        Questi sono giorni di riflessione, sto mettendo in atto il no contact assoluto.
        Adesso leggendo qua e là su internet, ho scoperto esserci due tipologie di narcisismo overt e covert. Il mio ha molti punti in comune con l’overt. Ma ponendo l’attenzione su di me, scopro che anche io ho moltissimo punti in comune con il narcisismo “covert”.
        Non so come interpretare ciò. Io dipendo molto dagli altri, sono introverso, spesso sono geloso e possessivo e ricerco il rapporto esclusivo con l’altro. Ho paura dell’abbandono..
        E se fossi anch’io narcisista? Questi che ho elencato sono aspetti del mio carattere che voglio migliorare. Non voglio vivere per il resto della mia vita con il terrore di essere lasciato. E per questo adeguarmi a tutti pur di non rimaner solo. Voglio essere indipendente e non vivere dietro l’ombra di nessuno. Qualcuno può illuminarmi? Sono anch’io un narcisista? Grazie dell’attenzione

    • Elisa Novembre 24, 2012 at 9:25 pm

      Caro Gianni, da ciò che scrivi di aver provato, si percepisce che tu ti sia sentito come “senza via d’uscita” nel rapporto con il tuo ragazzo o che credevi tale (ad es., in sintesi, “non potevi e ti sembra anche ora così almeno in certi momenti, stare nè con lui nè senza di lui”, stando male in entrambi casi. ). Questo, insieme alla tua giovane età, potrebbe essere un segnale che tu debba ancora elaborare dentro di te, alcuni distacchi da figure importanti della tua vita alle quali interiormente potresti essere ancora legato e che potrebbero, forse, un pò condizionarti nel fare delle scelte inadeguate a livello affettivo (cioè ad es., a metterti con persone che ti fanno soffrire in rapporti per te con componenti troppo distruttive, cioè che ti fanno sentire male per il modo in cui ti trattano e/o cose che magari ti senti costretto a fare – ad es., non desideravi quei baci di cui hai parlato- e dalle quali non riesci a proteggerti ancora bene come vorresti o potresti, valutando bene le situazioni e le scelte da fare affinchè tu possa sentirti bene, cercando naturalmente, di fare stare bene anche chi sta con te. Ciò considerando le alternative disponibili . Per arrivare a questo, secondo me, dovresti cercare di consigliarti, se le conosci, con persone più adulte di te con le quali senti di poter parlare apertamente, perché ti fidi e sai di essere innanzitutto ascoltato e quindi, possibilmente, capito. Tenendo presente che a volte le persone davvero non capiscano i problemi degli altri, non per cattiveria o stupidità ma perchè non si sono mai trovate in situazioni simili o non hanno competenze in proposito. Nel tuo caso specifico, in cui sembreresti un pò traumatizzato da questo comportamento del tuo ex partner potrebbe essere anche utile che tu consultassi persone esperte in questi problemi specifici di tipo affettivo, al fine di capirne le motivazioni che ti hanno portato ad instaurarli, perchè a parte le ipotesi immediate che si possono fare e che possono essere valide in generale, ognuno ha comunque una sua storia specifica che è collegata alla sua evoluzione ed alla sua personalità di base che nel tuo caso, dovendo probabilmente ancora finire di maturare, dato che sei molto giovane, ti permetterà di superare la situazione attuale, con maggiore facilità anche se ciò non significa purtroppo, senza dolore, perchè sicuramente stai soffrendo e ti senti confuso. Però questa storia sicuramente ha per te un senso che potrebbe essere collegato al fatto che essa è iniziata e finita per evidenziarti che ci sono delle parti in te da rafforzare , altre forse da smussare ma tutto ciò per permetterti di amare meglio te stesso e altre persone che incontrerai nel tempo, nella tua vita come partner capaci di restituirti l’amore che tu darai loro con reciprocità, la qual cosa può permetterti al contrario di quanto accade ora ( e vorrei che questa frase la leggesse anche Arianna -per poi rifletterci- di cui ti invito a leggere la storia e le difficoltà, per capire che capita a molti ciò che vivi tu ora e che non sei solo e che anche lei vive delle difficoltà simili alle tue a livello affettivo ed emozionale ) di “stare bene” sia con lui che “senza di lui”, quando il tuo partner sarà per qualche motivo lontano o fuori casa o avrete litigato perchè è alla base che il rapporto sarà diverso e sarà differente il modo in cui potrai portarlo sempre con te nel cuore e viceversa.

      Un caro saluto.
      Elisa

      • gianni Novembre 28, 2012 at 10:30 am

        Grazie dell’attenzione elisa.
        Adesso la situazione si è ribaltata, almeno sento dentro di me un forte senso di colpa. Riflettevo su alcuni atteggiamenti che ho avuto nei suoi confronti, “motivati” e “meno motivati”. Mi sto chiedendo se non sia stato io a portare all’esasperazione, certo non voglio giustificare il fatto che mi abbia picchiato. Ma anche io ho un carattere molto difficile da sopportare. Di questo ne sono consapevole, spesso mi capita di avere atteggiamenti aggressivi verso chi mi vuole bene. Con lui, mi sono sentito preso in giro, credevo alla favola del nostro amore. Ci ho creduto per davvero, vedevo in lui una figura protettiva, un faro che mi facesse luce nel buio in cui vivevo. Quando ho avuto alcuni sentori che lui non era quello che voleva farmi credere, sono diventato molto possessivo, geloso. Ammetto che all’inizio del rapporto, io ero molto freddo, e che un pò ho giocato nel farmi rincorrere. Non volevo lasciarmi andare del tutto, non volevo affezzionarmi troppo. Non lo so per paura, Paura di essere nuovamente abbandonato. Era sempre lui che mi cercava, era lui che si presentava con piccoli pensierini, sorprese. Ho creduto a tutte le belle parole, e forse in quei momenti erano la verità. Forse mi amava per davvero. Chissà con il tempo si sarà stancato di me, e delle mie “paranoie”. E non ha avuto il coraggio di lasciarmi solo perchè aveva paura che ne avrei sofferto. Ma poi penso anche alle cose brutte che mi diceva, alle umiliazioni, al fatto che io mi sia inchinato come uno zerbino e allora mi chiedo “perchè non si accorgeva che stavo soffrendo? e non faceva niente per cambiare questa situazione?.” Sono nella più completa confusione, non so fino a che punto abbia sbagliato io o lui.. Se penso che abbia sbagliato io, mi verrebbe voglia di correre di nuovo da lui e chiedergli scusa, ma non lo sto facendo perchè sono nella più completa confusione e non so come muovermi. Mi sono rivolto ad una psicologa, voglio fare chiarezza.

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