NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
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Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — https://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
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Conosco una donna da circa 3 anni. Abbiamo iniziato a conoscerci dialogando attraverso una chat e, per farla breve, abbiamo approfondito un dialogo che si è rivelato fin dalle prime battute inaspettatamente compatibile.
Già sposati entrambi, abbiamo avuto modo di chiarire quanto illusoria sarebbe stata una relazione che parte dall’esigenza di tappare altri vuoti della propria vita e che eventuali motivazioni del genere non avrebbero potuto portare a nulla di buono per sè e per gli altri. Per me è stata davvero una scoperta inaspettata e non pilotata, e la stessa cosa mi diceva lei della sua esperienza.
Erano trascorsi 3 mesi dal primo contatto ed il graduale approfondimento di questo dialogo ci portò ad ipotizzare di incontrarci anche di presenza. Fin dal primo incontro di presenza, è stata un’esperienza che ho percepito positivamente in grande continuità col nostro dialogo a distanza, e le stesse sensazioni mi comunicava lei. Così abbiamo continuato a prenderci cura di questa relazione sia nei contattia distanza (viviamo in città diverse), sia di presenza.
Tutto questo ha avuto un percorso che si manifestava di grande affetto, dolcezza, complicità, rispetto, stima, gioia e perfino qualche garbata manifestazione di gelosia da parte di lei (a volte mi diceva, dolcemente appassionata, di essere gelosa di qualunque donna potesse entrare in contatto con me. E si riferiva a normali contatti di vita quotidiana lavorativa o casuale. Ma l’ho sempre rassicurata manifestandole quanto di autenticamente profondo e forte provavo per lei).
Vivendo tutto questo come esperienza profonda ed autentica, straordinaria, imprevedibile, complice, unica ed irripetibile, anche le persone della famiglia (pur non sapendo della relazione extraconiugale) e i colleghi di lavoro non potevano che trarne positività e serenità nei rapporti, rendendomi conto che l’amore, anche se a volte può uscire dagli schemi “ortodossi” del comune pensare sociale, se è profondo ed autentico, rende migliori anche i rapporti col resto del mondo.
Circa 5 mesi fa, però per un puro caso, lei mi chiede di verificare un problema sul suo pc… e mi accade qualcosa di stravolgente, come un tir che mi investe senza averne il tempo di scansarmi: un archivio di cui evidentemente lei non conosceva l’esistenza all’interno del pc, contenente dialoghi risalenti a prima e durante la nostra conoscenza. Dialoghi contenporanei anche tra loro. Non riuscivo a credere che quella stessa persona avesse potuto mantenere contemporaneamente con persone diverse, dialoghi ognuno dei quali presentava le caratteristiche di una relazione esclusiva, unica, intima e complice.
E, ciò che aggravava ulteriormente lo “schianto” era il fatto che in alcuni di quei dialoghi scritti, emergessero riferimenti masturbatori in telefonate, collegamenti in webcam e persino a degli incontri di presenza. Non ho potuto fare a meno di approfondire e purtroppo è emerso di tutto e di più…
Forse alla sola lettura non si può immaginare quanto profondo può essere lo shock pensando ad una persona che mai in niente mi avesse potuto far pensare a qualcosa di sporco o poco limpido; una persona che ha manifestato il suo affetto con profonda dolcezza e che, dopo averla messa al corrente di ciò che avevo scoperto, tra le lacrime di vergogna, continuava (e continua) a ripetermi che mi ama profondamente e che non riesce a vivere senza di me, ma non riesco ancora a comprendere (o forse sì, dopo la lettura di queste analisi) come possa avermi dimostrato anche quella gelosia.
Io ho trascorso il primo mese in uno stato davvero difficile: non riuscire più a riposare nelle ore notturne (e solo qualche ora diurna perché stremato) trascorse sdraiato a fissare il soffitto della camera da letto durante lo scorrere di rimuginazioni di frasi ed immagini terribili in situazioni agghiaccianti e mai minimamente ipotizzabili prima. A tutto ciò si aggiunse una conseguente perdita del peso corporeo di 8 kg in circa 2 settimane.
Oggi, a circa 6 mesi dalle terribili scoperte, i disturbi del sonno e dell’alimentazione sono superati, ma resta una profnda angoscia.
Io ho profondamente voluto bene a questa donna, lei continua a chiamarmi e cerca un dialogo con me, ma io non riesco a spiegarmi tanta perversione, non sapendomi dare una spiegazione che neanche lei dice di sapere dare a se stessa. Cerco da mesi una via di guarigione, ma non la trovo. Inoltre non riesco più a fidarmi di lei.
Allora, appena avrò un po’ di tempo scriverò un articolo sulle varie forme morbose di ‘psico-chattite’ intendo tutte quelle forme alienate e alienanti di pseudorelazioni di vario tipo via chat, che solo rarrissimamente possono essere normali… comunque sia noi occidentali abbiamo una paranoia enorme del sesso, lo consideriamo in genere una cosa sporca e quindi diventa una cosa sporca… diventa a volte per alcune persone o per tutti in certe circostanze una sorta di droga compulsiva per stordirsi e scioccarsi così da non pensare a niente (in quel momento) e questo può accadere anche se si è in una coppia e se si hanno anche intenzioni amorose sincere… perciò prima di condannare e rinunciare a relazioni a causa di questioni sessuali, virtuali o reali che siano, dovremmo fare una seria e approfondita analisi per capire di che cosa si tratta, se effettivamente sono messi in seria crisi anche i sentimenti, se si tratta di sfoghi droganti, quante volte e come avvengono, perché, cosa c’è più nel profondo ecc. voglio dire che a volte i tradimenti sessuali, veri o virtuali, possono davvero essere indicativi di una crisi o di una manipolazione sentimentale, altre volte riguardano uan debolezza o un disturbo psicologico di una persona che lo fa perché non riesce a controllarsi, ma che vorrebbe mantenersi fedele… non è che sto scusando i tradimenti in genere, ma è che siamo esseri umani e quindi non possiamo giudicare come robot o come animali, ma dobbiamo valutare e comprendere la realtà dei fatti caso per caso, anche per evitare di restare traumatizzati da cose che, potrevbbero anche essere dolorose e fastidiose, ma non al punto di condurci ad un tracollo psicologico di disperazione e delusione… Gesù non scriveva mai niente… solo una volta, quando la gente voleva lapidare un’adultera ha scritto per terra sulla sabbia: “CHI E’ SENZA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA” , a parte il significato religioso di quest’ uomo, va detto che era anche un GRANDE PSICOLOGO… ora le questioni di cuore, sono complicate, e a volte possono diventare confuse, morboser e dolorose per via di questioni di sesso vissuto in modo colpevolizzante, morboso, coatto, compulsivio, sporco… insomma sul sesso ci sono un’enormità di equivoci ed è questo che lo rende equivoco e sporco…
Dobbiamo allora imparare a comprendere ad un livello più profondo per evitare di ferirsi, di starci male troppo e di inibirsi e castrarsi. Un caro saluto
Considero la sua testimonianza molto importante. Mi spiace che lei abbia avuto questo shock, ma speroche al più presto lei riesca a superarlo. Gli esseri umani sono complessi, contraddittori, assurdi, certe situazioni e certi sentimenti per quanto siano in contrasto possono davvero sussistere. A volte la sessualità vissuta in modo coatto è un modo di far fronte ad un disturbo d’ansia, ad una situazione di conflitto nevrotico. Ma se ci sono davvero buoni sentimenti, il tradimento che si scopre essere davvero u un piano compulsivo e nevrotico può essere superato, anche perdonato… ma è giusto che ciò che è accaduto venga elaborato e valutato con una visione equilibrata, che non si lascia trascinare in paure e ferite narcisistiche o fantasie ossessionanti… magari si tratta di capire che il comportamento del partner è l’agito di una dimensione fantastica patologica e sofferente, ciò non lo giustifica, non è questo il problema, si tratta però di comprendere il perché profondo che lo ha posto in conflitto con se stesso, fino a tradire la fiducia della persona alla quale pure vuole bene.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Le consiglio anche l’articolo sul tradimento nella coppia: https://www.albedoimagination.com/12/2012/il-tradimento-nella-coppia-a-cura-del-dr-cosimo-aruta-e-del-dr-pier-pietro-brunelli/ – Mi scuso se per caso il suo post non fosse comparso prima, ma deve esserci stato un problema tecnico e di conseguenza non ho potuto risponderle. Un caro saluto e auguri di Buon Natale.
Pier Pietro Brunelli
Conosco una donna da circa 3 anni. Abbiamo iniziato a conoscerci dialogando attraverso una chat e, per farla breve, abbiamo approfondito un dialogo che si è rivelato fin dalle prime battute inaspettatamente compatibile.
Già sposati entrambi, abbiamo avuto modo di chiarire quanto illusoria sarebbe stata una relazione che parte dall’esigenza di tappare altri vuoti della propria vita e che eventuali motivazioni del genere non avrebbero potuto portare a nulla di buono per se e per gli altri. Per me è stata davvero una scoperta inaspettata e non pilotata, e la stessa cosa mi diceva lei della sua esperienza.
Erano trascorsi 3 mesi dal primo contatto ed il graduale approfondimento di questo dialogo ci portò ad ipotizzare di incontrarci anche di presenza. Fin dal primo incontro di presenza, è stata un’esperienza che ho percepito positivamente in grande continuità col nostro dialogo a distanza. Così abbiamo continuato a prenderci cura di questa relazione sia nei contattia distanza (viviamo in città diverse), sia di presenza.
Tutto questo ha avuto un percorso che si manifestava di grande affetto, dolcezza, complicità, rispetto, stima, gioia e perfino qualche garbata manifestazione di gelosia da parte di lei (a volte mi diceva, dolcemente appassionata, di essere gelosa di qualunque donna potesse entrare in contatto con me. E si riferiva a normali contatti di vita quotidiana lavorativa o casuale. Ma l’ho sempre rassicurata manifestandole quanto di autenticamente profondo e forte provavo per lei).
Vivendo tutto questo come esperienza profonda ed autentica, strordinaria, imprevedibile, complice, unica ed irripetibile, anche le persone della famiglia (pur non sapendo della relazione extraconiugale) e i colleghi di lavoro non potevano che trarne positività e serenità nei rapporti, rendendomi conto che l’amore, anche se a volte può uscire dagli schemi “ortodossi” del comune pensare sociale, se è profondo ed autentico, rende migliori anche i rapporti col resto del mondo.
Circa 5 mesi fa, però per un puro caso, lei mi chiede di verificare un problema sul suo pc… e mi accade qualcosa come un tir che ti investe senza avere neanche il tempo di scanzarsi: un archivio di cui evidentemente lei non conosceva l’esistenza all’interno del pc, contenente dialoghi risalenti a prima e durante la nostra conoscenza. Dialoghi contenporanei anche tra loro. Non riuscivo a credere che quella stessa persona avesse potuto mantenere contemporaneamente con persone diverse, dialoghi ognuno dei quali presentava le caratteristiche di una relazione esclusiva, unica, intima e complice.
E, ciò che aggravava ulteriormente lo “schianto” era il fatto che da alcuni di quei dialoghi scritti, ci fossero riferimenti masturbatori a telefonate, collegamenti in webcam e persino degli incontri di presenza. Non ho potuto fare a meno di approfondire e purtroppo è emerso di tutto e di più…
Forse alla sola lettura non si può immaginare quanto profondo può essere lo shock pensando ad una persona che mai in niente mi avesse potuto far pensare a qualcosa di sporco o poco limpido. E in tutto questo una persona che ha manifestato il suo affetto con profonda dolcezza e che, dopo averla messa al corrente di ciò che avevo scoperto, tra le lacrime iniziali, continuava (e continua) a ripetermi che mi ama profondamente e che non riesce a vivere senza di me, ma non riesco ancora a comprendere (o forse sì, dopo la lettura di queste analisi) come possa avermi dimostrato anche tanta gelosia.
Io ho trascorso il primo mese in uno stato davvero difficile: non riuscire più a riposare nelle ore notturne (e solo qualche ora diurna perché stremato) trascorse sdraiato a fissare il soffitto della camera da letto durante lo scorrere rimuginazioni di immagini terribili e situazioni agghiaccianti e mai ipotizzabili prima. Nonché una conseguente perdita del peso corporeo di 8 kg in circa 2 settimane.
Oggi, a circa 6 mesi dalle terribili scoperte, i disturbi del sonno e dell’alimentazione sono superati, ma resta una profnda angoscia.
Lei continua a chiamarmi e cerca un dialogo con me, ma io non riesco a spiegarmi tanta perversione, non sapendomi dare una spiegazione che neanche lei dice di sapere dare a se stessa. Cerco da mesi una via di guarigione, ma non la trovo. Inoltre non riesco più a fidarmi di lei.
ti capisco, piu’ o meno e’ la stessa esperienza che ho vissuto io, leggendo il tuo post tremavo… Non cambiera’ mai, scappa lontano
Carissimo Dott. Brunelli e care amiche del blog,
vi rinnovo il mio ringrazimento per il tempo che mi dedicate. Elisa cara, grazie, come al solito i tuoi interventi sono spunto di grande riflessione per me. Forse c’è stata un po’ di confusione, era l’amica S. a raccontare di essere ricaduta nella tristezza quando lui le ha confessato di avere una nuova relazione, fra l’altro comprendo benissimo cosa provi S., mille volte ho sentito questa frase detta al solo scopo di ferire.
Sto prendendo contatti con il Dottor Brunelli, per tentare di incontrarlo se possibile. Al momento sinceramente, preferirei un solo incontro con lui che una terapia con un terapista che non riuscirebbe a comprendere come il Dottor Brunelli.
Questa settimana mi sono nuovamente fatta del male da sola. Dopo varie insistenze da parte sua ho acconsentito a vederlo (questo vuol dire che forse non ho capito proprio un bel niente, in quanto non riesco ad imporre la mia volontà, scelgo sempre la via apparentemente più semplice). un paio d’ore in cui lui è stato molto dolce e mi ha proposto di provare a vederci qualche volta per vedere se possiamo tornare insieme. ho sentito la paura crescere dentro di me, la paura quasi certa che sarei finita malissimo anche stavolta, eppure stare senza di lui è talmente terribile (anche se lo era anche stare con lui, quindi non so spiegarmi..!?)che ho accettato. Gli ho chiesto…ti fai sentire tu? E lui mi ha risposto di sì ma di farmi sentire anche io tranquillamente.
Non l’ho sentito tutto il giorno e già avevo il magone. Già sapevo. Così l’ ho chiamato e lui mi ha detto di essersi dimenticato, che ormai non sono più la priorità. Ho sentito come una pugnalata su una ferita già sanguinante e dolorante, la voce ha iniziato a tremarmi per il nodo che avevo in gola e lui mi ha detto che sono sempre la solita frignona e che ha fatto uno sbaglio: non vuole più vedermi.
Ho riattaccato ancora più trste, ancora più sola e ancora più umiliata. Ancora più incredula di esserci volutamente cascata di nuovo. Ho pianto, ho rimesso, ho avuto vari attacchi di panico e tremori, ho mandato a quel paese il mio amico che mi stava vicino perchè sentivo una sensazione di morte e volevo stare sola.
Risultato? il giorno dopo (Venerdi) non sono andata a lavorare perchè ero TOTALMENTE incapace di alzarmi dal letto. ho passato l’intera giornata a letto, e anche sabato. volevo solo stare sola, non sentire, vedere, ne parlare con nessuno.
Questa mattina alle 5 ha iniziato ad insultarmi, a dire che sono una poco di buono perchè metto il tailleur a lavoro con la gonna (è la mia uniforme, devo metterla) a dirmi che sarò sola a vita, che lui ne trova mille come me. mi sono dovuta alzare con il cuore in gola e venire a lavorare.
ed ora eccomi quì, con il nodo allo gola e gli occhi luccidi che faccio finta di sorridere per non perdere il lavoro.
Tra poco è Natale e io sarò a casa da sola.
Non va, è sempre peggio.
Grazie a tutti,
Arianna
Rispondo a te Arianna e a tutti e ringrazio il prof. Brunelli per questo sito, così utile. Ebbene in 6 anni ho incontrato due vampire, l’ultima che sembrava la meno peggio si è rivelata la più micidiale. Grazie ad un percorso avviato prima di consapevolezza adesso ho affrontato la situazione con maggiore facilità e distacco, anche perchè avevo già intuito da prima a chi mi stavo consegnando, ma quando sei riuscito a capire le regole del gioco e vedi le cose con distacco ti sei finalmente liberato e ti senti pieno di gioia…e loro li a macerarsi della tua NON REAZIONE. E sai il motivo….per chè li vedi dibattersi nella loro sofferanze, solitudine, apparentementi felici del nuovo “giocattolo” che finiranno inevitabilmente per distruggere, convinti che sia l’occsaione quella buona e invece no è una catena infinita che finirà nel tempo per strangolarli. Loro no loro sono buoni sono gli altri FALSOOOO. Benedette queste occasioni con cui ho potuto finalmente snidare il mio vampiretto. Per far ciò ho lavorato su molti fronti psicoterapia attiva e partecipata,, sogni, esperienze, studio, varie e coincidenze sincroniche tutto interpretato e rielaborato ed infine ultimo tassello la pratica spirituale (buddista) che sperimento ogni giorno nella mia vita e ultimo strumento, utile al mio percorso. A conclusione ti lascio una massimo del tao:
Chiudi gli occhi e vedrai con chiarezza.
Smetti di ascoltare e sentirai la verità.
Resta in silenzio e il tuo cuore potrà cantare.
Non cercare il contatto e troverai l’unione.
Sii quieto e ti muoverai sull’onda dello spirito.
Sii delicato e non avrai bisogno di forza.
Sii paziente e compirai ogni cosa.
Sii umile e manterrai la tua integrità.
Le malattie guariscono, anche quelle più radicate, come certe patologie a cui fa riferimento questo blog. Però, ho una considerazione da fare: spesso a chi aiuta un altro a uscire dal suo tunnel personale, spetta riconoscenza e una bella medaglia di infermiere occasionale…Poi i meriti li raccoglierà qualcun altro, piu’ fortunato.
Una domanda ancora: ma a forza di trovare patologie in ognuno, restera’ qualcuno sano da prendere in debita considerazione?
E poi…avete mai sentito questo simpatico detto “se non sono matti non li vogliamo”?
L’amore è una cosa davvero strana…credo sia quella la vera malattia da contenere.
Cara Paola58, non so che cosa tu intenda con l’allusione “Poi i meriti li raccoglierà qualcun altro, piu’ fortunato.”. Per quanto mi riguarda, l’importante è impegnarsi a realizzare insieme, come risorsa, una rete sociale di supporto soprattutto a coloro che, come noi, ne sono più carenti. Come certamente saprai il male si serve di ciò che è nascosto per creare isolamento. Nell’isolamento, che rende più deboli coloro che sono bersaglio di questo male relazionale di cui si serve come veicolo privilegiato il narcisismo(e le persone molte volte non sanno di esserne lo strumento, e forse, per disturbo si intende questo), è più facile adempiere allo scopo di distruggere nella persona presa di mira, la sua capacità di amare, che agli occhi di chi ne è privo di questa capacità, poichè in parte, come saprai, distrutta dolorosamente nel suo naturale bisogno di nascere essere riconosciuta ed esprimersi, può apparire quasi come una vera malattia da sconfiggere e debellare e nel migliore dei casi….da contenere, perchè come si sa, il troppo amore, non è amore, ma il non amore è il terrore…il precipizio. Alle persone prese di mira serve sentire gli altri, altri vicini, con suoni o parole di contatto, di affetto, per fare da barriera a quel precipizio, nella speranza che questa barriera possa reggere.
Più saremo e meglio sarà.
Un saluto
Buona serata a tutti,
Ho ritrovato tutti gli aspetti del disturbo narcisistico in quest’ u0mo (bambino) con cui stavo cominciando una relazione e concordo con tutte le dinamiche da me provate personalmente…. fortunatamente ero9 gia’ in terapia x miei prplemi e sono riuscita a capiere subito che c’era qualcosa che no tornava visto che ho avuto anche un relazione con un bipolare
questo blob e’ ottimo!!!!!
Serena
Penso che il tuo intervento Serena, nella sua sintesi, sia davvero prezioso. Il blog può aiutare e questo blog, sono d’accordo con te, è una grande risorsa e la psicoterapia è fondamentale e può, col personale sacrificio e la personale volontà, gestire e contenere(capendo la differenza ad. es tra quelli che sono utili e quelli che invece servono a tenerci bloccati) tutti i “perchè” che ci attanagliano nel momento del dolore e del blocco. Quel famoso blocco che fa tanta rabbia, per primo a noi, tanto agli amici reali, quanto afd alcuni passanti virtuali nel blog. La psicoterapia si paga anche per questo, per riequilibrare un rapporto che per sua natura sarebbe troppo sbilanciato tra chi “deve” solo dare e chi ha bisogno solo di ricevere dall’esterno nei nostri periodi bui. Anche a me piacerebbe così, senza sforzo, senza impegno, con la sola solidarietà umana…Voi cosa ne pensate?
Grazie Serena, mi piacerebbe sapere anche il tuo parere, visto la tua esperienza che si avverte nelle frasi che hai scritto.
Un saluto a tutti/e
Caspita! Pensavo di essere quasi fuori dal pozzo e lui con una sola mossa mi ha ricacciata giù nel fondo. Ero quasi libera, con una nuova energia, una nuova forza. Mi ha dato una pacca sulla spalla e un pizzico in faccia come per consolarmi e subito dopo mi ha detto:” Ho una nuova relazione. Spero che tu sia contenta per me.”
Oggi mi sento in down e disperata e non ne capisco il motivo, in realtà non lo amo…
Cara Arianna, sperando che tu stia realmente giungendo alla conclusione di non amarlo più quest’uomo e che possa iniziare a comportarti di conseguenza con te stessa, al fine di stare meglio, ti vorrei chiedere un chiarimento, quando ti senti di darmelo, se ti va, sul legame esistente tra questi due aspetti della tua seguente proposizione: “dopo mi ha detto: ” Ho una nuova relazione. Spero che tu sia contenta per me.”
” Oggi mi sento in down e disperata e non ne capisco il motivo,….. in realtà non lo amo…”
Ecco, qual’è nella tua esperienza interna il legame tra l’affermazione “oggi mi sento in down, disperata e non ne capisco il motivo” ..e….”.in realtà non lo amo?”, dato che tu le hai legate, in relazione al fatto che lui ti ha detto che ha un’altra relazione e che spera che tu sia contenta per lui?
Ti invito, se te la senti, a rifletterci un attimo e quando vuoi, a rispondermi, se lo desideri.
Credo che in ogni caso, possa esserti utile riflettere su questa tua affermazione ed eventuale nuova emozione, per comprenderne l’origine ed i suoi vari aspetti anche se inizialmente, potrebbero risultarti forse, un po’ confusi ed anche, forse. un pò tristi, dato l’impatto che può aver avuto questa esperienza su di te, per poi pian piano chiarirsi, anche se vuoi, nei limiti del possibile, insieme a noi nel forum di auto – aiuto.
Un caro saluto. Ti abbraccio forte forte.
Elisa
Cara Arianna, ho dimenticato, nel post di poco fa, di aggiungere una cosa importante a cui pensavo, prendendo spunto dalle interessanti e profonde riflessioni che ha fatto e che ti ha invitato a fare, qualche giorno fa Sisi, in relazione all’importanza del no. Forse, questa ultima, dolorosa esperienza che hai descritto ieri e che ti porta a dire rispetto a questo ragazzo, che non lo ami e ad avvertire, probabilmente in modo più profondo ancora rispetto al solito la ferita che te ne deriva e che amplifica quella che per motivi legati alla tua storia personale soggettiva, precedente cioè alla conoscenza dello stesso, è presente dentro di te, arrivando forse quasi a “graffiarla”, per dirti di cambiare rotta. Seppure utilizza un mezzo cattivo, che ti arreca sofferenza, questa esperienza, in questo momento, ha però secondo me anche un fine buono e positivo, quale quello di portarti in superficie la forza e la capacità, presente ed un pò occultata dentro di te, di dire un no, un no definitivo all’essere trattata nel modo che descrivi ed un no ad eventuali tentativi di ( o da te in alcuni casi, forse ricercati, magari in preda ad una cocente nostalgia) riavvicinamenti, soprattutto quelli perfettamente evitabili, anche quando ti ritroverai ad essere richiamata, favorendo dentro di te la nascita di una nuova illusione, che sarebbe poi destinata a diventare disperazione per la delusione e frustrazione che potresti provare. Forse ora, possiamo allenarci a pronunciare la parola NO, che nella nostra evoluzione personale come soggetti ed individui, ha un grande significato e valore positivo, segnalando un passo avanti nella nostra crescita e differenziazione dai desideri dell’altro, a cui non sapevamo fino a questo momento, dire di no. Sia al nostro interno sia nella realtà. Quando avrai detto questi No, nel modo e momento migliore per te, purché tu ne ricavi però un risvolto positivo per te stessa, ti sentirai, come ti ha già detto Sisi molto bene, realmente meglio, facendo sempre prevalere il tuo senso di dignità personale e la sua importanza, sull’eventuale senso di colpa che quest’uomo ti potrebbe suscitare. Non so se sia vero che il tuo ex ragazzo abbia come ti ha detto, una relazione con un’altra donna ma, ponendo il caso che ciò corrisponda a realtà, poiché egli non ha una casa sua ma vive in una di tua proprietà, qualora volesse portarci a vivere con lui l’altra donna (che magari è ignara però sia del tipo di persona con cui ha a che fare, poiché costoro, come hai potuto provare sulla tua pelle, non si scoprono subito, sia del fatto che la casa non è sua ma tua, quindi, non possiamo in alcun modo, considerarla colpevole o responsabile come sua eventuale complice a prescindere, senza conoscere i fatti), tu cosa intendi fare?
Sperando che ciò non avvenga, mi sento però di doverti porre davanti a questa possibilità, speriamo molto remota, in modo che tu ci rifletta. Non possiamo neppure escludere che costui ti abbia parlato di un’altra anche solo per farti male, nella speranza di rafforzare il suo misero ego, misero perché, seppure non si rende realmente conto del male che fa pur “sapendo” di farlo, cerca di “ingigantirlo”, utilizzando meccanismi relazionali perversi, attraverso il tuo dolore che può confermargli nelle sue idee un senso di potenza personale che ha bisogno di provare per “provare” a sé stesso di esistere e di essere il più forte.
Quindi riprendendo ora la domanda che ti avevo posto sopra, di fronte ad una tale eventualità come e cosa risponderesti? Credo che tu desidereresti nel profondo di te stessa dire “no a quell’uomo che ti fa male e soffrire” e dire contemporaneamente”si a quel ragazzo che ti fa tenerezza”, magari anche con gli occhi da orsetto lavatore , che sono almeno quelli che in queste occasioni, vedi tu in lui, nel desiderio disperato di essere coccolata come vorresti e senti di meritare. Ma in questo caso, mi permetto di dirti, nel massimo rispetto comunque della tua libertà ed opinione ed anche perché ognuno di noi ha dei tempi personali nel comprendere l’importanza di alcune cose, talvolta più evidenti dall’esterno che a noi che le viviamo, che tu dovrai essere pronta e decisa nel dire un risoluto “NO”, per rispettare te stessa e la tua volontà , la volontà di quella parte di Arianna più saggia che convive attualmente con te talvolta come una scomoda coinquilina ma che sta cercando il suo spazio per emergere e che sa che per te Arianna come persona totale, capace di amare e desiderosa di essere amata in modo “normale”, come affermi in più di uno dei tuoi post, questa è la decisione giusta. Certo nell’affermare i primi no, in situazioni poi così pesanti, ci saranno delle conseguenze, dei piccoli tumulti ed anche dubbi interni . Ciò capita pensa , anche ai bambini quando imparano a farlo ma poi sono presi da una grande gioia nel vedere i risultati che quei loro primi no determinano nel contesto delle loro prime relazioni familiari ed ambientali, anzi spesso i bimbi, presi dall’entusiasmo dell’ effetto anche e soprattutto emotivo del loro aver detto “no”, spesso iniziano, ma loro sono piccoli e devono ancora imparare tutto o quasi , a dirlo anche in modo eccessivo, per mettersi alla prova e per capire con l’aiuto degli adulti che se ne prendono cura e che gli propongono delle differenti risposte e proposte ai loro No, i limiti che non devono e non possono superare per il loro bene fisico e psicologico attraverso le sensazioni di benessere e malessere che ricavano da queste esperienze. Come vedi quindi, dire no è molto importante e se per i bambini lo è per capire meglio il proprio mondo interno ed esterno, per gli adulti, oltre che per questo, ciò è importante per permettere un maggiore rispetto di sé stessi e della propri dignità. Quando avrai detto di No, in modo congruo alla situazione ed ai sentimenti che essa ti suscita, oltre ad un grande senso di dignità e riconquista pian piano dei tuoi spazi personali e vitali, sia interni che esterni, anche quello reale della tua casa, potrai provare anche un nuovo senso di libertà ed apertura al mondo, dove non vedrai più solo un predatore travestito da cucciolo attraverso il tuo tenero sguardo ma anche tutte le altre persone con i loro lati buoni ed i loro lati oscuri ma non per questo cattive, solo persone “normali”, nel senso generico del termine inteso come capacità in questo caso di avere relazioni costruttive e caratterizzate da reciprocità e che cercano in larga maggioranza proprio ciò che cerchi tu, ovvero la normalità evitando il più possibile, inutili e dannosi, oltre che “tossici” sovra dosaggi di sofferenza connessi invece a rapporti insani e distruttivi. Ai quali bisogna imparare a dire di no, per lasciare posto alla costruzione di altri, più sani e reciprocamente generosi .
Provo a darti anche un consiglio pratico molto semplice; se hai una grande difficoltà in generale ad affermare le tue ragioni, soprattutto dopo il rapporto con questa persona, che dici essere così brava d rigirare la frittata in modo che tu non riesci a controbattere ( caratteristica comune a molte patologie, soprattutto gravi, mettere l’altro in condizioni di impossibilità di controbattere, almeno non nell’immediato), potresti chiedere se presso qualche struttura che si trova nelle vicinanze di dove vivi, svolgono dei corsi di assertività che sono attuati quasi ovunque, frequentemente, essendo molto brevi (seppure essi sono un supporto che non sostituisce però una buona ed in tali casi, necessaria ed utile psicoterapia ma spesso possono integrarla ) o comprarti qualche buon libro sull’argomento, per capire meglio che tu hai pieno diritto di dire di no senza sentirti in colpa per questo nel momento in cui stai facendo valere un tuo desiderio di essere rispettata come persona che ha un suo intrinseco valore personale. E che puoi concedere così a te stessa il diritto di permetterti di rispettare un tuo diritto.
Ciao.
Elisa
Elisa dice….”dovrai essere pronta e decisa nel dire un risoluto “NO”, per rispettare te stessa e la tua volontà , la volontà di quella parte di Arianna più saggia che convive attualmente con te talvolta come una scomoda coinquilina ma che sta cercando il suo spazio per emergere e che sa che per te Arianna come persona totale, capace di amare e desiderosa di essere amata in modo “normale”, come affermi in più di uno dei tuoi post, questa è la decisione giusta”…. e aggiungo, come sempre anche Elisa ti esprime, potrai metterci tutto il tempo che ti occorre e se cederai e tornerai a fare alcuni passi indietro, noi saremo sempre qui ad ascoltarti e ad accoglierti come tutti coloro che come te soffrono apertamente con le loro contraddizioni…
Un forte abbraccio ad Arianna e ad Elisa
Ciao, grazie per la tua replica accurata e acuta. Il fatto è che io non sono Arianna ma Silvia!
Replicherò non appena avrò un momentino libero.
Grazie e un abbraccio
Cara Elisa,
ti rispondo a distanza di un po’ di giorni.
Giorni durissimi in verità. Sempre lì a scavarmi dentro fino al midollo, fino alle radici del male. Ed è proprio questo scavarsi a rappresentare l’unica conseguenza positiva dell’aver incontrato sulla nostra via mostri del genere. Non si può uscire da esperienze tanto traumatiche se non scendendo agli inferi di noi stessi, per poi tentare una risalita portando in spalla consapevolezze brucianti, disillusioni taglienti, verità non più ignorabili. Ho trovato nella mia terapeuta una compagna di viaggio preziosa, instancabile, coraggiosa, appassionata. A volte le mie gambe si piegano, sento di non farcela, ma poi guardo in alto e vedo una piccolissima, flebile luce e mi rimetto in piedi, combatto per me stessa, per i miei figli, per la mia dignità calpestata, i miei anni rubati, la femminilità insultata, il corpo violentato, la purezza sporcata. Lotto ancora ogni giorno perché so che là fuori c’è una luce che non ho ancora mai davvero vista, assaporata. Avevo scritto tempo fa:” ” Oggi mi sento in down e disperata e non ne capisco il motivo,….. in realtà non lo amo…” e tu mi hai, giustamente, chiesto il senso, il legame di affermazioni, in apparenza, stridenti. Io, oggi, so cos’era racchiuso in quella frase. In quel grido soffocato, scritto veloce tra le lacrime, c’era tutto lo sgomento per quella ferita profondissima che è in me e della quale mi sto prendendo cura negli ultimi due anni. Quella ferita che ha permesso al mostro di nutrirsi per 8 anni e di infettare ogni singola cellula del mio corpo…
Quella ferita che non mi ha permesso di vedere che chi si proponeva come guaritore sarebbe, in realtà, stato il mio aguzzino. Quella ferita che non mi ha dato la forza, sanguinante e fragile qual’ero, di difendere la mia anima, la mia vita da un’intrusione tanto violenta quanto subdola. So che non c’è traccia di amore in relazioni tanto distruttive, io non lo amo più, credevo un tempo di amarlo perché pensavo che cambiando lui avrei, in qualche modo, potuto cambiare il finale di una storia che si ripete uguale da quando ero bambina. La storia è che non sono mai stata amata da mio padre, o meglio, anche lui è un narcisista anaffettivo, immaturo e bla bla bla…
Ho creduto, per anni, di dover sopportare di tutto pur di meritare il suo amore e quello di una madre anche lei distante. Ebbene sì, sono diventata una masochista. Il mio problema è questo. Lo so. Ne parliamo io e la mia terapeuta e Dio solo sa quanto sia difficile per me parlare di quello che mi sono fatta fare per anni dal mio ex marito. Dunque è ovvio: io non lo amo. Ma la tristezza, il down, l’angoscia di cui scrivevo sono da attribuire dal mio essere entrata, finalmente in contatto con il mio male. Quando mi ha detto della nuova relazione è scatta la solita crisi abbandonica, temevo che avesse trovato una nuova vittima, volevo indietro, tutto per me, il mio carnefice. Ti rendi conto Elisa? Ma adesso IO SO come vanno queste cose e POSSO DECIDERE DI CAMBIARE ROTTA. Quando sento che vorrei essere ferita ancora, poi mi guardo allo specchio e dico:” Ma perché? Amati Silvia!”. Lui è diventato ancora più mostro da quando ho cominciato a curarmi. Lo shock è forte Elisa… sentire che il padre dei tuoi figli ti preferisce malata, con gli attacchi di panico, il tumore e tutto il resto, piuttosto che sorridente, forte, autonoma. Non c’è un briciolo d’amore in chi è talmente vuoto da succhiare la sostanza che invidia da te che resti dilaniata, attonita, incredula… Ma per noi, lì fuori c’è la vita vera, fatta di persone vere che si amano, si sentono, si percepiscono, per loro c’è il vuoto eterno fuori e dentro.
Ti abbraccio forte.
Sono vicina a tutti voi.
Ciao Elisa, spero tu abbia letto la mia risposta al tuo commento! ti auguro delle feste serene!
Cara Silvia, mi dispiace per l’involontario errore nella trascrizione del tuo nome, dovuta ad un mio momento di stanchezza e ti ringrazio molto per la correzione. La domanda che volevo rivolgerti, rimane comunque ed effettivamente la stessa perché mi ha molto colpito l’utilizzo che hai fatto delle due proposizioni riportate, linguisticamente ed emotivamente.
In attesa di una tua replica, quando vuoi, ti mando un caro saluto e ti auguro una buona domenica.
Volevo aggiungere, cara S., che nei tuoi riguardi il tema del non permettere alla persona che ti ha ferito profondamente nei tuoi sentimenti, con conseguenze anche fisiche gravi se ben ricordo alla tua ugualmente giovane età – ricordavo leggendoti che hai intorno ai 30 anni e ne hai già passate molte, compresa addirittura se non sbaglio, una lesione all’utero poi regredita- di ri/ avvicinarsi con un riferimento anche alla casa, era stato dovuto, alla memoria che mi era riemersa rileggendoti, del fatto che il tuo ex marito, aveva tentato qualche tempo fa addirittura di buttare giù la porta – cosa che mi era rimasta molto impressa, per la paura e l’ansia che dovevi aver sperimentato – dell’abitazione dove vivi con i tuoi bambini, ai quali stavi cercando ed iniziando a riuscire, con l’aiuto anche, da qualche tempo, di una terapia, a ristabilire un clima di maggiore serenità ed a ricominciare in modo consistente allora, secondo quanto e come avevi detto, a riguadagnare ed a pretendere un sempre maggior rispetto per te stessa. Altro tema importantissimo. Che però mi era sembrato leggermente stridente, ma per tutto ci vuole tempo e poi bisogna vivere le situazioni da dentro o conoscerle approfonditamente per capirle nei loro risvolti particolari, con il fatto che affermavi che eri costretta a fargli da sveglia affinché portasse i vostri figli a scuola, anche se a volte per un maggior quiete vivere, si cerca di tollerare anche cose molto pesanti soprattutto in presenza di figli di cui si vuole la serenità.
Inoltre, nel chiedere qui scusa anche ad Arianna per l’involontario utilizzo del tuo nome al posto di quello di Silvia, nel post in cui rispondevo a lei, nel chiederle come sentiva legate le due proposizioni che ho citato, volevo anche chiarire per evitare ulteriore confusione che però, proprio quel sintetico e pregnante post di Silvia, mi aveva fornito lo spunto per proporre, invece a te Arianna, personalmente, collegandomi appunto come detto, anche alle oculate riflessioni che ti aveva proposto Sisi sul tema del “no”, che sembri almeno talvolta, effettivamente avere una certa difficoltà a dire in modo deciso per far valere i tuoi diritti – data anche la tua giovane età e lo stress in atto – così come la capacità di controbattere di fronte ad un rivoltamento della frittata, il quadro di una situazione potenziale quale quella, molto dolorosa della possibile richiesta che il tuo ex ragazzo, residente nella tua casa, mente tu vivi ospite da amici, potrebbe ipoteticamente un giorno, anche avanzare nel remoto, speriamo, caso che capitasse a lui di dirti di avere un’altra donna e che, poiché lui vive nella tua casa – dalla quale non ti senti di cacciarlo perché ti fa tenerezza – di volerci portarci quest’altra persona o di farti trovare davanti ad un simile fatto compiuto, dato che questa mi è sembrata purtroppo, pensando anche a te e da ciò che racconti e come, una eventualità non escludibile che la vita potrebbe proporti come ulteriore, brutta e dolorosa prova, utilizzando cioè un “cattivo” mezzo o strumento, da superare per permetterti se non riesci così come già ti spetterebbe di diritto di mandarlo via riappropriandoti della tua abitazione,. Una prova che in tal caso, ho ipotizzato come fatto concreto ma che potrà anche avere Forme molto diverse, nella realtà e in ogni caso, avrebbe però il fine di permetterti di esprimere quel necessario No che, nel contesto e momento giusto, ti consentirà di affermare te stessa, facendo valere maggiormente i tuoi diritti di persona che merita rispetto, anche per se stessa e di riconquistare degli spazi vitali sia interno che esterni, che saranno alla base appunto, con il tempo, di nuove libertà e possibilità costruttive. Naturalmente mi auguro che la situazione che avevo ipotizzato come eventualità che la vita potrebbe ancora proporti da superare per metterti in contatto più diretto con la tua ulteriore forza e saggezza, non si verifichi nella realtà e che tu possa conquistare tutto ciò senza ulteriori scossoni di questo tipo ma ugualmente, ti propongo di riflettere su una tale potenziale eventualità e su tue reazioni decise ed in cui credi al tuo interno, a favore di te stessa e da attuare, quale la capacità di dire No, perché con questo “esercizio”, praticato ogni tanto, se e quando ti va e lo avverti come utile e necessario, seppure ci vuole appunto dapprima un pò di esercizio per percepirne l’utilità reale, potresti diventare appunto più forte di quel che già sei date le prove che hai già superato o comunque coraggiosamente affrontato e senza perdere la tua dolcezza e delicatezza nell’affermare le tue ragioni . Senza fare del male e senza soccombere all’altro che ti rigira la frittata ed ai suoi desideri o voleri e richieste, soprattutto quelle in ogni caso più ingiuste per te secondo te.
Un caro saluto ed un abbraccio a te Silvia ed ai tuoi bambini.
Un caro saluto ed un abbraccio ad Arianna.
Ad entrambe ed a tutte e tutti noi, auguro una serena e buona domenica.
Ciao Elisa,
purtroppo ricordi bene…
Le conseguenze fisiche riportate sono state tremende.
La lesione all’utero, risultata poi di tipo canceroso, è stata totalmente asportata poi ho avuto una recidiva dovuta ad un calo delle difese immunitarie. Avevo tonsilliti ogni 10 giorni e herpes fisso. Purtroppo la tiroidite mi è rimasta e anche la spasmofilia… Sono sempre sotto controllo medico, ma da quando mi sono separata il mio corpo si sta riprendendo…
Vorrei dedicarci questa canzone..se non sapete l inglese trovate la traduzione..speri vi piaccia..a me a volte da grande forza e serenità, anche se non spesso come vorrei..vi abbraccio https://m.youtube.com/#/watch?v=k0BWlvnBmIEp. Arianna
Caro Dottore e carissime/i compagne/i di viaggio in questo dolore…vorrei approfondire con voi alcuni punti segnalati dal Dott. Brunelli, a cui non so dare una spiegazione o una risposta..vorrei tanto i vostri pareri in merito per avere un confronto:
– IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO? Spesso il suo atteggiamento mi fa andare fuori di testa e allora mi comporto male io. Riesce a farmi perdere il lume della ragione perchè spesso mi gira la frittata talmente bene che io sono incapace di controbattere.
– PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
non lo so. solitamente, credo, una persona “normale” spiegazioni o no, vorrebbe mettere solo fine ad una relazione del genere. io invece continuo a chiedermi: PERCHE’?? perchè non possiamo essere una coppia come le altre? qual’è il problema?
– COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
questo è un problema molto grave. penso che quando si ami è ovvio che vi sia un po’ di gelosia, ma appunto la mia è tormentosa. perchè?
IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
gli ultimi due punti, tipici della mia storia, a cui non riesco a darmi una spiegazione.
Ora che la mancanza è sempre più forte e la rabbia si è un po’ calmata, è tutto molto più difficile. forse non ho ancora toccato il fondo? forse non sono ancora convinta di voler chiudere con lui definitivamente? ma come è possibile? è la dipendenza che mi fa provare queste sensazioni?
Spesso, ho vere e proprie crisi di astinenza.: tremori, dolori, angoscia. possibile?
grazie a tutti coloro che vorranno condividere il proprio pensiero sui punti citati.
Arianna
Cara Arianna, provo a risponderti ad una piccola parte di una delle tue impegnative domande; molto probabilmente, il tuo bisogno di mantenere dei contatti, non è legato tanto solo al tuo grande amore verso di lui – che non metto però in dubbio, sia chiaro – ma anche e soprattutto, alla paura che inconsapevolmente provi di poter “perdere” il tuo stesso amore se lo lasci in modo definitivo; cioè è come se sentissi che in tal modo, quel tuo vero amore, non ti è stato usurpato – percezione purtroppo illusoria, in certe situazioni, poiché sembrerebbe che ciò sia avvenuto e comunque, in generale, in queste situazioni descritte nell’articolo del dott. Brunelli, avviene – con l’inganno ma che se tu ti “impegni a ricostruirlo”, anche spendendo una enorme energia nel pensarci e ripensarci anche un pò ossessivamente come quasi presa da una certa spinta verso una inesorabile ricerca interna di motivazioni e possibili “perché” e quindi “dubbi” da una parte e dall’altra, quasi come un tentativo di poter “ricostruire” quasi “magicamente”, con questo sforzo di “pensiero” così faticoso, quella realtà che tanto ti manca, nella speranza che essa si concretizzi, utilizzando così un meccanismo difensivo dal dolore che ti fa però infine soffrire di più, purtroppo. Oltre che sempre nell’ambito di tali meccanismi, nell’avvertire probabilmente il desiderio al tuo interno, così intenso fino a volerlo veder realizzato che quel tuo “amore”, quello cioè che hai investito su quella persona e sul vostro rapporto impegnando così giovane, una parte importante di te, possa tornare a te, cosicché tu potrai rimanerci attaccata, come ad una parte fondamentale di te stessa, che senti ancora appartenere a questa relazione e che temi di di perdere. Questo timore è probabilmente ciò o parte di che ti fa sentire, nell’eventualità ipotetica di una sua realizzazione, molto fragile, perché è come se ti chiedessi “dove” questo tuo amore, è “andato a finire”, poiché transitoriamente, non lo avverti bene definito e localizzato, forse a causa della non corrispondenza da parte dell’altro che te lo fa avvertire come minato dentro di te erroneamente ( ma accade purtroppo) il suo valore. Non lo avverti attualmente forse, nel tuo animo a livello più profondo dello stesso, ben localizzato e con dei confini realmente netti, né dentro di te né fuori di te, nell’altro sul e nel quale lo hai investito, né in uno spazio relazionale condiviso e condivisibile tra voi due. Quindi, il bisogno disperato di non sentire di “perdere” il tuo stesso amore, che senti minacciato e minato da questa storia e dalle sue conseguenze, potrebbe essere alla base della tua :
1) disperata voglia di restargli accanto e, collegata a ciò
2) della tua dipendenza che avverti verso di lui e che più probabilmente è più verso l’idea/ideale (anche se ora pensi di non averla più) di lui e connessa a certe tue caratteristiche di personalità che a ciò, a certi meccanismi, ti rendono vulnerabile e relativamente a questo fattore, possono esservi in te:
3) delle vere e proprie crisi di astinenza, connesse a paure di perdere parti importanti e significative non tanto di certe persone come questo tuo lui, ma della tua identità e parte amorevole connessa al rapporto con questa persona, paura e disgusto o rifiuto, che può manifestarsi anche con sintomi fisici importanti, quali il vomito, il mal di testa, i tremori, il dolore fisico. Considera cara Arianna, che ogni nostra emozione ha almeno due aspetti a livello fisiologico, quello che noi avvertiamo come sintomo o segnale, positivo o negativo e un aspetto neurochimico ed endocrino-logico che la caratterizza e la connota, senza escludere quello immunitario, che altrettanto, in condizioni di stress, può alterarsi e dare problemi di vario tipo sia in relazione agli altri sopra che in modo autonomo. Ed anche i nostri pensieri, non disgiunti dalle emozioni che li accompagnano, li precedono e ne conseguono, scatenano in noi ed al contempo sono scatenati, da una serie di reazioni chimiche a livello del nostro SNC, che può agire su quello periferico, cioè con manifestazioni muscolari, viscerali, ad es. su stomaco ed intestino, epidermiche come su pelle e peluria, articolari, ecc e viceversa. Per cui, considerando oltretutto che una caratteristica di queste persone, è quella di scatenare nei loro partners una sorta di dipendenza “tossica”, come uno strano stordimento della coscienza, legato in genere a certe droghe fino a che non ci risveglia davvero, come quasi da una sorta di incantesimo ( che qui è del tipo negativo descritti in forme metaforiche in tante fiabe) è possibile secondo me che tu avverta dei sintomi simili ad un’astinenza, legata sia alla mancanza di lui che alla paura connessa di perdere alcune parti importanti e buone di te stessa., che avverti legate al rapporto con lui a causa della sua capacità, se è un NP nel suscitarti questa sensazione. Seppure poi è esattamente nel contrario che tu potrai ritrovarti appieno. Io credo che se tu vivi questa situazione così complessa, con questa grande ed umanissima difficoltà, dovresti , per il tuo bene, farti aiutare da una persona esperta in questi problemi, almeno per comprendere come iniziare ad uscirne realmente e ad organizzare i primi passi che possano essere per te costruttivi verso un nuovo tipo di cammino. Mi sembra un cammino in questo momento per te troppo grande da poter fare da sola, anche perché ad esempio chiarendoti un pochino le idee, alcune cose, potrebbero sembrarti magari meno pressanti e gravi di come appaiono e depotenziarsi nella loro negatività, permettendoti di riacquistare un minimo di serenità che ti permetta poi di valutare al meglio come procedere ed in cosa puoi farcela ed in cosa no, da sola. E come. Anche alle persone forti, come te ed molti/e di noi in questo forum, nella pretesa di fare tutto da soli, in situazioni delicate possono ingarbugliarsi le idee e si può avere bisogno di un sostegno, anche breve, per rifare un pò di luce al proprio interno, per riprendere il cammino con passo più svelto e leggero ed respiro più libero che permetta anche di assaporare il sapore dell’aria fresca, senza sentirsi oppressi, come dovrebbe essere per tutti ed in modo particolare alla tua età.
Ti mando un dolce abbraccio.
Elisa
è inutile. non riesco a comprendere da dove venga tutta questa cattiveri gratuita, non riesco a comprenderla e non riesco ad uscire dai giochi. giorni fa ho iniziato a comprendere che è inutile cercare una spiegazione e ho iniziato a mettermi l’anima in pace. sembra che lui abbia un radar…questa mattina ha attaccato a chiamarmi mandandomi il messaggio pietoso a cui casco sempre “volevo tanto sentirti”…mi sento un idiota a crederci..così l’ho richiamato…per sentirmi dire che sono un idiota perchè lavoro anche la domenica e si vede che sono la solita bambina frignona che non sa dire di no (ho bisogno di lavorare perchè ho speso tutti i soldi che avevo per comprare una casa dove vive lui!!!!!!!!) mi ha riempita di insulti e cattiverie e umiliazioni senza che io facessi nulla. al che gli ho detto che senso ha chiamarmi solo per questo, solo per farmi del male. e lui ridendo mi ha risposto che lui voleva sentirmi quando mi ha chiamata e io non ho risposto perchè faccio la schiavetta a lavoro e che faccio schifo, chiudendo la chiamata mi ha detto di cancellare il suo numero. ho messo giù e l’ansia e il pianto si sono impossessati di me….ma non per come mi ha trattata, no….perchè io l’ho permesso un’altra volta. inoltre lui mi insinua cose nella mente del tipo “se lavori sempre non troverai mai nessuno che ti vuole e neanche un amico e sarai sempre sola come meriti”…..faccio 3 passi in avanti e poi 80 indietro….sono io a permetterglielo ormai. forse..sono più pazza io di lui. MA COME SI FA A CERCARE UNA PERSONA SOLO PER IL GUSTO DI FARLE MALE??? forse…non avrò mai risposta. è così subdolo da fare schifo, scusate i termini, ha una gentilezza vers0 le altre persone quasi MORBOSA. e nessuno crede a quello che mi fa, a quello che lui è veramente. è come urlare dentro una campana di vetro, mentre gli altri fuori non sentono. e così mi sono fatta di nuovo demolire…per l’ennesima volta. gli ho creduto ancora, stupida. e ho ancora tenerezza per lui che non lavora e vive in casa mia. non ho mai avuto il coraggio di buttarlo fuori perchè so che sarebbe in mezzo ad una strada…MA LUI CON ME L’HA FATTO…senza alcuno scrupolo. è inutile cercare una spiegazione di quanta malignità ci sia nella mente di questa persona. ormai la colpa è solo mia. se non gli avessi mai risposto…..Dr. Brunelli, la prego, mi dia la sua opinione…e anche gli altri…grazie di cuore.
Arianna
Arianna, tu ti domandi “MA COME SI FA A CERCARE UNA PERSONA SOLO PER IL GUSTO DI FARLE MALE” e sai qual’è il fatto? E’ che queste persone vivono di questo, vivono e si nutrono proprio del dolore che riescono a procurare agli altri, piu’ lui riesce a farti male e piu’ il suo ego e’ soddisfatto. Sono cosi poveri ed inutili dentro che l’unica cosa di cui sanno cibarsi e’ prorpio il dolore altrui, quindi, tieni sempre a mente questo e vedrai che ti aiuterà a superare meglio i momenti di sconforto nei quali non riesci a darti delle spiegazioni sulle sue cattiverie. Un abbraccio e fatti forza!!!!
Cara Katia,
ti ringrazio. Purtroppo sto iniziando a crederci, anche se mi sembra inverosimile per una persona come me, e come credo quasi tutte le persone normali. io non ho mai dato cattiveria gratuita, non mi gratifica far soffrire una persona. per me tutto ciò è incredibile. In ogni caso, dopo la scenata..alla sera di nuovo mi ha chiesto scusa, che gli ho fatto troppo male e lui non riesce a perdonarmi anche se lo vorrebbe tanto. trovo che sia incredibile.ma è tipico, l’ho letto in altri post e anche il Dott. Brunelli ne parla nel suo saggio: incredibilmente il narcisista non prova senso di colpa. Mi vergogno a dirlo, e lo confido solo quì: una volta mi ha rotto il naso e nonostante sembrasse “addolorato” di vedermi la faccia tumefatta, mi disse “sei tu che mi fai andare in bestia”. forse..fa più male sentirsi dire così che il naso rotto. un abbraccio a tutti.
Arianna
Carissima Arianna, penso che potrebbe esserci un suggerimento nelle parole di lui che dice a te. Ti “rimprovera” per non essere capace di dire di no. E dire di no per moltissimi di noi è qualcosa che fa tanto soffrire. E’ un pò come se la vita ci spingesse a farlo presentandoci la situazione proprio come impossibile e paradossale. impossibile dire di no, alle parole crudeli che ci vengono rivolte (cercando così un motivo che lo possa rendere legittimo, meglio incassare e rovinarsi l’autostima piuttosto). impossibile dire di no all’espropriazione famelica e selvaggia della propria casa (rappresentando, invece di se stessi in mezzo alla strada, un pò come ti racconti mi pare, la persona che gode di quel mancato no). Incredibilmente sembra proprio che questa persona ti voglia aiutare, ti provoca al limite per insegnarti a dirgli di no. L’aspetto più perverso di questa situazione è che tu dici no alla vita tua proprio come lui si accorge che fai (vorresti sollevargli compassione perchè tu, da buttata fuori di casa tua, impieghi tutte le domeniche per onorare anzichè il tuo vero dio il tuo sacrificio per lui?), è come se tu dicessi a lui “no che non ti dico di no!”, con la scusa di volerlo fare ragionare, con la scusa (e perdonami se uso volutamente questa parola) di provare una “tenerezza” a tutti i costi che vorresti fosse lui a provare per te. La tenerezza dei cuccioli indifesi. Questo ragazzo non è un cucciolo indifeso! Tutt’altro! Questo ragazzo molto probabilmente ti è stato inviato dal mondo (e questo non lo rende migliore nel male che ti fa, poichè anche lui dovrà pagarne le responsabilità come tutti) per mostrarti che sei capace a dire di no, accettando il dolore che questo dire di no ti fa. Il senso di dignità che proverai, perchè so che lo farai, lo avvertirai come una nuova piccola forza da utilizzare per rimettere a posto le cose dentro casa tua. Una casa, la tua casa che saprai rendere accogliente per le tante persone, amici e qualcuno di più importante, che oggi magari ancora non ti conoscono, ma che entreranno a fare parte della tua vita per condividere insieme come meriti. Lo farai, avrà un costo (magari neanche così alto come sembra), ma lo farai!
Un grande abbraccio stretto stretto
Cara Arianna, come te purtroppo sono caduta nella tela di un narcisista che in poco meno di un anno mi ha creato problemi economici, al lavoro e in famiglia, ha cercato di isolarmi dal resto del mondo e mi ha portato per ben due volte sull’orlo del suicidio il che pensando che ho anche una figlia di 12 anni è gravissimo!!!….la verità è che io gli ho permesso di portarmi fino a qui…sono arrivata al punto che ho cercato con tutte le forze la prova dei suoi tradimenti perchè sapevo che solo a fronte di un tradimento l’avrei davvero disprezzato al punto da lasciarlo…trovate le prove l’ho lasciato sputandogli in faccia tutto il mio dolore, il problema è che continuo a sognare che stiamo insieme e mi abbandona, che non ho il cell e se mi cerca non mi trova e si arrabbia!!! la persecuzione continua anche se lui non è più nella mia vita…mi aspetto che si faccia vivo per tentare di riallacciare e continuare a massacrarmi fino alla mia totale e incondizionata suddittanza…sono davvero al punto di non ritorno se cedo ora perderò me stessa lasciando che l’ombra dentro di me si abbandoni totalmente e senza rimedio al demonio perdendo quindi la mia vita, se resisto e continuo a respingerlo lui diventerà sempre più insistente e cattivo perchè non tollera un rifiuto e che io sia più forte di lui…ma cara Arianna IO SONO PIU’ FORTE DI LUI….SIAMO PIU’ FORTI PERCHE IN NOI C’E’ L’AMORE E LA LUCE DOBBIAMO SOLO INDIRIZZARLI NELLA GIUSTA DIREZIONE!….chi lotta con i mostri deve guardarsi di non divetare così facendo un mostro. E se tu scruterai a lungo un abisso, anche l’abisso scruterà dentro di te. NESSUNA PERSONA MERITA LE TUE LACRIME E CHI LE MERITA DI CERTO NON TI FARA’ PIANGERE….AMATE COME SE NON FOSTE MAI STATI FERITI…
Vi ringrazio carissime.
Mi rende molto trste il fatto che nonostante il male io lo ami ancora e che la mia vita ha perso totalmente senso da quando lui non è più con me. Vorrei vederne il risvolto positivo, ma sento troppo forte la sua mancanza e nel mio intimo. so di sperare ancora follemente che lui mi ami e torni da me. Ogni giorno cerco di essere forte, di schiacciare la solitudine essenso forte nel mio cuore come mi ha consigliato il caro Dott. Brunelli, di volermi bene…eppure mi manca enormemente e lo rivorrei accanto a me. perchè la rabbia e il rancore verso chi ami spariscono così velocemente?
Vorrei dedicare questo delicato video a tutti coloro che sono stati delusi e feriti nell’amore e nei sentimenti in qualsiasi forma ciò sia avvenuto – poiché sempre è purtroppo molto doloroso – per favorire in noi tutti/tutte un momento di relax, di confronto costruttivo un po’ particolare e di riconciliazione con sé, con gli altri e con il mondo in generale.
https://www.youtube.com/watch?v=PTdzCA
A tutte le amiche e gli amici del Blog, un caro saluto.
https://youtu.be/PTdzCAGH3lU?hd=1
Provo ad inserire quest’altro link, che sembra più accessibile, sperando di riuscirci.
https://youtu.be/PTdzCAGH3lU
Cara Arianna, ti è mai passato per la mente che forse questo lui che vive a “sbafo” (cioè senza pagarti nè affitto né altro, a quanto ho capito) in una casa di tua proprietà e che sistematicamente sente il bisogno di umiliarti in questo modo, potendo conoscere ormai più o meno, se siete stati insieme a sufficienza e dato il tuo rispondergli ripetutamente anche in questo periodo al telefono ed alle sue chiamate, quali sono i tuoi periodi potremmo dire “ciclici” di vulnerabilità affettiva/emotiva nei suoi confronti (ed in ciò alcune persone hanno una specie di “sensibilità” peculiare – sensibilità non affettuosa ma nel cogliere il momento “giusto” per loro, in cui poter ferire l’altro), perché in realtà in quei momenti particolari, la verità non è tanto che vorrebbe fare male davvero a te (inconsciamente, intendiamoci, non che non ti faccia del male, anche troppo) ma piuttosto, gli è , o potrebbe essere intollerabile, il senso profondissimo di umiliazione che vive dentro, nel più profondo di se stesso e che da una parte, non riesce a riconoscere come tale forse, se non sicuramente, e dall’altra, seppure e semmai lo facesse, non potrebbe mai – da quanto ci racconti su qs persona – ammetterlo né con sé né tanto meno con te, proprio per il fatto che vivendo nella tua casa, comprata da te, ciò lo pone in una condizione insopportabile di “inferiorità” e” dipendenza” rispetto a te, nei tuoi confronti? E che questi sentimenti, non potendoli lui riconoscere come tali, poiché chi vive una condizione di disturbo narcisistico patologico del tipo descritto nell’articolo o disturbi ad esso molto vicini, ha una enorme difficoltà di accesso a queste emozioni a causa del fatto che il sentirle e la consapevolezza di esse gli comporterebbero un grave, talvolta devastante, crollo dell’autostima (rispetto alla quale probabilmente, questi attacchi denigratori e di violenza che porta periodicamente a te, potrebbero avere una sorta di andamento simile al riequilibrare la temperatura oscillante in negativo, cioè troppo bassa di un termostato che ha bisogno di “rialzarsi” in termini di valore personale o autostima, di fatto fragilissima (soprattutto se pensiamo che nei casi conclamato di NP, essa è connessa al Falso Sè, quindi a una personalità “falsa” che recita inconsapevolmente anche con se stessa, anche se nella sua evoluzione individuale, una persona del genere ha avuto cmq dei motivi che lo hanno indotto a strutturarsi in tal modo; ciò non giustifica però il fare del male ad altri, dato che ciò è peculiare solo di certi gravi disturbi) . Quindi, al di là della metafora del termostato, credo che tu per amore di te stessa e di chi saprà e magari vorrebbe già amarti con reciprocità di sentimenti e che magari, impigliata come sei in qs lotta interna ed esterna, non riesci a vedere, non dovresti prestarti a questo gioco perverso, perché in realtà lui, che ti fa “tenerezza”, non sarà più morto o più vivo se tu gli rispondi, o meglio, lo sarà apparentemente per poco, mentre tu invece ti sentirai male , mentre poi se tu lo lasci andare, lui dovrà trovare un altro sistema -e lo troverà – per nutrire la propria fragilità mascherata da forza, scherno e violenza. Purtroppo. Per quanto riguarda la dipendenza, considera che se lui vive a casa tua e non ha un lavoro che gli consenta di “mantenersi” e di “essere più grande di te, nell’apparenza”, ciò lo costringe a confrontarsi, attraverso l’apparente possibile orgoglio di una casa che ti ha “fregato” con qualche imbroglio e cercando di far leva però sulla tua dolcezza, da una parte con due parti molto pesanti, quali potrebbero essere l’esistenza di una invidia e gelosia nei tuoi confronti (tu hai fatto la casa, lui no, tu sei “brava” – anche per il fatto che tu lavori per riguadagnare i soldi persi- lui no, anche se non lo direbbe in questo modo, al suo interno e con te) ed il dover riconoscere o meglio, in qualche modo contorto, “sentire” che se c’è una qualche dipendenza da te, dato che vive in casa tua appunto -e la casa può essere un importante simbolo anche di amore -allora vuol dire che vi è anche tra voi due però, una separatezza cioè che” tu puoi vivere senza di lui”, che non sei il suo specchio totale e “che lui, deve vivere senza di te”, pur dipendendo in qualche modo da te (anche se all’apparenza, ti potrà sembrare tutto l’inverso, prova a guardare con calma anche le cose da questa altra diversa prospettiva, molto vicina a ciò che appare ad uno sguardo un pò più approfondito)cosa che a questo tipo di persone, le “manda in bestia”, rendendole aggressive per la paura. Perché non avendo esse, una struttura personale definita, hanno necessariamente bisogno di un’altra persona a cui appoggiarsi ed in cui riflettersi ma di cui tuttavia, non tollerano l’esistenza autonoma, il suo essere separata da loro e complementarietà, l’esserne in qualche modo dipendente, fatto che può scatenargli sistematicamente una forte rabbia, come avviene a te. Quindi, cara Arianna, sei tu la persona più forte, non lui la cui forza si misura in violenza, e questa tua forza, devi utilizzarla per te stessa, innanzitutto senza cedere ai suoi ricatti e successivi maltrattamenti e vedrai che puoi farcela, per costruire qualcosa di bello e con amore, in modo diverso e con altre persone che incontrerai, la tua vita. Forse, uno dei primi passi che dovresti fare, se possibile facendoti aiutare o con grande impegno o entrambi, è quello di abbandonare, anche quando te ne prende la nostalgia, il sogno d’amore che avevi costruito con questa persona che ti fa del male e che potrebbe rappresentare una tua zona interna di vulnerabilità. Così nella tua anima e nel tuo giovane cuore, ci sarà un nuovo e fresco spazio per un nuovo sogno da costruire con chi ti merita e viceversa e dallo spazio del nuovo sogno allo spazio della nuova realtà, dato che sei anche ancora molto giovane e sensibile vedrai che non ci vorrà molto.
Un carissimo abbraccio
Ciao
Elisa
Gentile Dott. Brunelli,
innanzitutto mi associo a tutti coloro che Le hanno già fatto i complimenti per questo illuminante spazio di confronto e informazione, molto importante per chi si trova in situazioni come quelle da lei descritte e che, senza una adeguata chiave di lettura scientifica, proprio per la loro natura, possono far tanto male e portare “alla pazzia” alle persone vittime di TdN (come definito qui). Io credo di essere uno di queste vittime.
Molto in sintesi vorrei dire che sono stato sposato per 16 anni con una donna che oggi, alla luce delle spiegazioni qui date, definirei affetta da DNP.
Anni di grossi conflitti, con una prima separazione dopo 3 anni di matrimonio, un ricongiungimento dopo 1 anno di separazione, “per il bene” del figlio allora di 2 anni; concepimento di un secondo figlio e separazione nel 2007 dopo altri 10 anni di convivenza. Richiesta di separazione giudiziale avviata dalla mia ex moglie, tramutata poi in consensuale. Non contenta, a distanza di 4 anni avviata nuova azione giudiziale per revisione degli accordi di separazione migliorativi per lei. In pratica: un incubo di cui ancora oggi ne pago le conseguenze. Ma oggi ho capito come difendermi da questa situazione che fino a qualche anno fa mi faceva soffrire da morire soprattutto per la presenza dei figli. Non cedere a nessun ricatto e, a costo di indebitarsi fino al collo per sobbarcarsi spese folli di avvocati e consulenti, andare fino in fondo.
Nel frattempo, dopo la separazione ho incontrato un’altra donna con cui avevo intrapreso una relazione stupenda di 4 anni: una donna fantastica che mi ha amato e aiutato molto in questo periodo, ma che appunto dopo 4 anni ho lasciato perchè mi dava tutto di quello di cui si può desiderare in questi casi, ma non quello di cui forse la mia anima sentiva bisogno e che lei spiega chiaramente: “il veleno della relazione con una DNP” (lo dico con molta auto compassione).
La separazione da questa persona fantastica l’ho voluta io ed è avvenuta in modo improvviso e drastico in quanto nel frattempo avevo incontrato un’altra donna di cui mi sono innamorato follemente (almeno così credevo) e con la quale ho intrapreso una relazione da un anno mezzo. Dopo un periodo fantastico di 3 mesi di “luna di miele”, sono iniziati i primi problemi discussioni, allontanamenti, riavvicinamenti e grossa sofferenza da parte di entrambi (almeno da parte mia sicuramente).
Ora il punto è che, dopo diverse sedute di psicoterapia, riflessioni, letture in rete di blog o di libri specialistici (un libro molto interessante è “La Manipolazione Affettiva” di Isabelle Nazare Aga che anche lei credo citi), sono arrivato alla convinzione che anche questa altra donna è affetta da DNP e ciò spiegherebbe tante cose, compresi i miei irrazionali comportamenti, sia per la rottura con la donna precedente, sia i tentativi di mantenere in piedi questo rapporto malato. Da un paio mesi, a seguito di un episodio minore, presentatosi però il giorno dopo una tranquilla discussione a tavola su temi però importanti e profondi come la possibilità di andare a vivere insieme, il bisogno di una sua possibile maternità (lei single, 46 anni, mai sposata ne convivenza), sui quali io ho manifestato alcune perplessità vista ancora l’immaturità del rapporto, ha deciso di rompere inspiegabilmente ed è sparita, nel senso che ho cercato diverse volte a provare di incontrarla, di parlarle per capirne i motivi di questa rottura, ma ho ottenuto solo reazioni scomposte, denigratorie e accusatorie, con sue tesi che capovolgono la realtà dei fatti e tentano di addossarmi tutta la colpa di quanto accaduto nel tentativo di farmi nascere sensi di colpa che da un po’ ho imparato ad evitare e scansare, grazie anche a quanto suggerito da voi specialisti e letto sull’argomento.
Oggi le domande che vorrei farle sarebbero tante, ma per fortuna molte le ho già ricevute da questo suo illuminante articolo. Seguendo lo schema da lei suggerito di argomenti utili da condividere, vorrei comunque chiederle :
1) Perchè la persona con DNP si rifiuta di dare spiegazioni e si arrabbia se gli vengono richieste?
2) Perchè la persona traumatizzata come me, sente questo bisogno disperato di ottenere spiegazioni e soffre ad ogni rifiuto ?
3) Perchè la persona con DNP tende a presentarsi agli altri (suoi amici/che) come se fosse perseguitato dalla persona che ha traumatizzato? Aggiungo che per il semplice motivo di esserci scambiati degli SMS perchè sentivo il bisogno di parlarne e avere dei chiarimenti, sono stato minacciato di denuncia alla PS.
4) Ma soprattutto, alla luce dei questo suo quadro “inquietante” sulle possibili ulteriori sue reazioni, quali precauzioni e difese devo a questo punto mettere in atto in questo periodo di rottura e allontanamento ? Devo aspettarmi un suo tentativo di riavvicinamento mascherato da una volontà di fare pace o dopo circa due mesi di lontananza ciò è difficile ? Devo aspettarmi, oltre ad azioni denigratorie e diffamatorie con amici comuni, ulteriori azioni vendicative?
Aggiungo per completezza che quando ho tentato un avvicinamento (purtroppo abbiamo un hobby comune che ci porta a frequentare lo stesso luogo durante la settimana dove capita di incrociarci) la sento irrigidirsi e scappare; se provo ad ignorarla sento/vedo un atteggiamento di apparente indifferenza ma che ho imparato a decifrare attraverso lo sguardo come una palese ricerca di compassione, di volontà di comunicazione, di sofferenza, ma nello stesso tempo anche di odio e potenziale violenza.
L’amore che provavo per lei, o per quello che forse io credevo di provare, mi ha spinto nel passato e mi spinge ancora oggi a voler aiutare questa persona: con il pretesto di problemi di comunicazione tra noi, ero persino arrivato a proporle “in tempi non sospetti” di fare una terapia di coppia, senza mai rivolgerle accuse dirette o sospetti su un suo possibile disturbo della personalità; terapia sempre rifiutata da parte sua. Credo che non essendo lei consapevole di tutto ciò, ogni mio vano tentativo di aiuto sia destinato oggi al fallimento, ma io mi continuo a chiedere: “c’è qualche cosa che potrei fare ? Cosa e come potrei fare se è lei la prima a non vuole farsi aiutare ?”
Grazie Dottore per qualsiasi consiglio e parola che potrà spendere su questa mia dolorosa realtà.
Fabrizio
Gentile Fabrizio, il solo fatto che lei voglia partecipare e ne approfitti scrivendo e testimoniando della sua vita le può essere molto utile per fare chiarezza dentro di sé. Quando scriviamo di noi stessi ci rendiamo più consapevoli della nostra vita, ed anche capiamo di più gli altri. Ora come ho già spiegato io non posso attraverso il blog impegnatmi in consulenze ad personam, sia perché non mi posso permettere di esprimermi su questioni tanto delicate sulla base di una testimonianza scritta, e sia perché mi manca il tempo in quanto la gestione del blog e i numerosi articoli su vari argomenti mi comportano un intensa ricerca che non viene promossa o sponsorizzata da alcuno. Qualora occorresse posso essere interpellato per consulti privati , oppure posso indicare qualche collega o qualche attività o centro che potrebbe essere utile. Dunque gentile Fabrizio, sinceramente la ringrazio della partecipazione e la invito a continuare, e resto disponbile qualora ritenesse opportuno un colloquio privato.
Un caro saluto
La ringrazio Dott. Brunelli della replica al mio commento e della disponibilità per un consulto.
Ho raccontato molto sinteticamente della mia vita, non per avere dei pareri e delle risposte definitive a quanto accadutomi (sarebbe sciocco pensarlo di ottenerlo per mezzo di poche righe in un blog), ma come spunto per inquadrare una situazione forse comune ad altri, ma soprattutto come cornice per porre delle domande (le 4 numerate) ed avere dei chiarimenti che credevo potessero essere di interesse generale riguardante la gestione delle fasi successive alla rottura di un rapporto con presenza di DNP e i comportamenti della persone coinvolte.
Cordialmente.
Gentile Fabrizio, provo a risponderle, in maniera non esaustiva ma parziale, alla sua domanda n. 4; è possibile e probabile seppure non in assoluto, che questa persona possa nuovamente comparire nella sua vita qualora essa si senta in situazioni di difficoltà peculiari della persona e personalità stessa a seconda delle sue individuali caratteristiche, difficoltà che attraverso il rapporto con lei riteneva/sentiva di poter essere risolte o attutite utilizzando una forma di energia ed amore che lei riusciva a trasmetterle e di cui in quei momenti, aveva bisogno per compensare un qualche suo calo interno di autostima o bisogno di conferma di qualche aspetto”grandioso” – nel senso psicopatologico del termine, quindi altrettanto compensatorio della propria percezione interna, inconsapevolmente, di un sé e del suo valore, avvertito come molto deficitario – della sua persona e del suo modo di “essere nel mondo”, superiore a lei – soggetto tra l’altro fatto oggetto delle sue denigrazioni – ed agli altri, utilizzati invece per denigrare lei e rafforzare così ulteriormente e “falsamente sé stessa”. Ciò perché in tal modo, questa persona non riesce ad avere un rapporto realistico con lei né con gli altri, né con sé stessa, dovendosi “mostrare” in definitiva, a tutti, compresa sé stessa appunto, in modo diverso da ciò che è. In pratica, o meglio, in teoria, è quindi possibile anche che al fine della sua sopravvivenza interna, ed esterna – seppure è appunto una sopravvivenza ed una “falsa vita” attraverso il riflesso rimandato da altri utilizzati a tal scopo – costei possa anche nuovamente tentare per un certo periodo di denigrarla con gli altri a cui lei si riferisce. Generalmente però queste persone vengono poi scoperte.
Per quanto riguarda le difese da attuare la prima che dovrebbe utilizzare, in questo periodo iniziale di allontanamento, è quello, se ciò corrisponde ad un suo reale ed interiore desiderio, di non rispondere a suoi eventuali tentativi di riavvicinamento finalizzati apparentemente a riprendere la relazione affettiva interrotta, poiché si tratta, qualora questa donna soffra realmente appunto di NP nel senso descritto dall’articolo sopra, che non solo tendono poi a colpevolizzare in vario modo il partner accusandolo di varie possibili azioni o ancor più, di eventuali ed ipotetici sentimenti negativi o “non giusti” nella loro ottica, diventando ulteriore fonte di sofferenza “evitabile” ma anche perché, una volta che questa donna si dovesse accorgere di averla riconquistata, poiché inizialmente, dato che lei potrebbe – non è, potrebbe – essere ancora vulnerabile anche a causa del suo desiderio di aiutarla, questa donna le dicevo, potrebbe come nulla fosse, abbandonarla, senza darle spiegazioni (si tratta infatti di soggetti che tipicamente abbandonano il partner dopo averlo “usato”, per cercarne un altro, più “generoso” energeticamente, essendo l’altro, il precedente da loro “spolpato” in tal senso, oltre che su vari piani di realtà possibili) poiché non ritiene proprio, differentemente da come faremmo noi, al limite anche se dopo un primo silenzioso momento di rabbia che si può provare nei momenti in cui ci si lascia ed a cui comunque seguirebbe una spiegazione, di doverlo fare. Ciò non per una reale cattiveria, di cui non si rende pienamente conto mentre la agisce, facendo però soffrire molto l’altro ma perché per lei o lui, affetto da NP del tipo perverso e maligno, l’Altro in quanto tale, non esiste proprio, non fa parte del suo mondo emotivo ed in un certo senso, neppure cognitivo, nel contesto di una reale capacità riflessiva, in quanto si tratta di persone che durante la loro evoluzione personale, non hanno avuto accesso, per motivi loro interni e relazionai con le figure di cura primarie, al sentimento ed al concetto di Reciprocità, ovvero all’esistenza di quel mondo sia interno sia interpersonale, reciprocamente interconnessi, definibile come “Io – Tu” e se per loro un vero rapporto Io/Tu non esiste, dato che il Tu per essi è esclusivamente uno specchio più o meno perfetto – e quando diventa meno perfetto, viene criticato e poi lasciato, anche per tale motivo – del loro Io, come possono preoccuparsene e preoccuparsi di dargli una spiegazione quando lo lasciano in modo abbandonico perchè non gli rimanda più l’immagine della propria, presunta, perfezione? Non solo non se ne preoccupano ma si sentono anche arrabbiati ed in diritto di vendicarsi, ad es., come lei racconta, utilizzando degli SMS in cui si chiede loro spiegazione del comportamento attuato di cosa si è fatto per essere trattati così, per fare denunce, in alcuni casi anche addirittur di stalking. Mentre l’altro, che ha amato questo soggetto, nelle forma iniziale in cui lo ha conosciuto e credeva fosse, resta interdetto dei cambiamenti e non capisce né cosa abbia fatto per meritarli, né come abbia potuto amarla/o, una volta compreso il suo modo di essere reale e sente un disperato bisogno di recuperare la fiducia in sé stesso e nel proprio amore nella sua forma più integra ed originale. Oltre ciò, nella speranza di esserle stata anche solo un pò di aiuto, nel fornirle qualche spunto, mi è qui impossibile dirle altro a livello personale dato che non la conosco così come tutto l’andamento della sua storia specifica personale se non in senso generale. Ed anche perché questo è un blog di informazione e forum di auto – aiuto in cui cerchiamo tutti di condividere al meglio ciò che sappiamo e possiamo, cercando di esserci reciprocamente utili ma per comprendere realmente ciò che è accaduto, quando si è incorsi in queste esperienze, è necessario e consigliabile l’aiuto di un esperto del campo, che ci aiuti nel fare chiarezza al nostro interno, almeno per quel che serve per capire quale parte in un certo senso complementare e vulnerabile esistente in noi , quella zona personale in cui è situata e nascosta la nostra ferita narcisistica che a persone del genere, negative per il nostro equilibrio, ha permesso l’accesso in modo che ciò non riavvenga ed in modo da ripristinare una armonia in noi, che purtroppo, poiché richiede un impegno emotivo che non tutti comprendono come necessario, non può esser solo razionale.
Un caro saluto con l’augurio di risolvere al più presto la sua situazione personale.
Elisa
Grazie mille Elisa di aver, con il tuo intervento, dedicato tempo alla mia storia e di aver dato delle spiegazioni per me molto utili.
Certo, è molto sconfortante scoprire ed apprendere solo alla fine della relazione, che per queste persone il rapporto Io/Tu non esiste o non è mai esistito, ma l’altro (se ho capito bene) è visto solo come specchio e completamento del proprio “Io”. Magra consolazione è che per il periodo fantastico di luna di miele che abbiamo trascorso (3-5 mesi) il suo “Tu” (cioè io), risultava ai suoi occhi come un essere “perfetto” e per brevi momenti mi è sembrato di aver toccato insieme a lei il cielo. E’ questa illusione e la speranza di poterlo ripetere che probabilmente inganna le vittime di partner affetti da NP.
Un saluto.
Fabrizio
ho letto con grande interesse gli articoli e mi hanno aiutata davvero tanto a dare un senso a quello che sto vivendo da un anno. sono stata davvero all’inferno…e ancora cerco la via d’uscita …intrappolata in un rapporto folle fatto di umiliazioni continue, bugie e tradimenti,colpevolizzazioni al limite dell’assurdo. ho davvero rischiato di impazzire…non riuscivo a capire il motivo di tanta ferocia, di tanta voglia di distruggermi. ogni volta che scappavo di fronte all’ennesima perfidia..lui tornava a prendermi. cambiava atteggiamento, diventava un uomo dolce..e piano piano si insinuava di nuovo nella mia vita. gli ho dato tutta me stessa e lui mi ha usata e gettata mille volte. la cosa piu’ assurda è che quasi subito ne ho percepito la malvagita’…ma ho fatto l’errore piu’ grande…ho creduto che potesse guarire, che il mio amore lo potesse guarire. e così ho subito maltrattamenti, tradimenti, insulti,minacce di denuncia se chiedevo una spiegazione o lo mettevo di fronte alla verita’,sono stata scortata fuori di casa dai carabinieri,ha fatto mille tentativi per allontanarmi dai miei amici e dalla mia famiglia gettandomi fango addosso, dicendo a tutti che ero una psicopatica,una puttana,una donna che lo aveva fatto soffrire enormemente. Passavamo insieme una serata bellissima e il giorno dopo mi lasciava…facevamo l’amore e la mattina dopo mi diceva che ero stata cattiva,che l’avevo sedotto. non so come ho fatto a non spezzarmi…non so come ho fatto a reggere il peso di tutto questo. se dovessi raccontare davvero cosa mi è accaduto molti di voi non crederebbero alle mie parole…un pazzo…una personalita’ doppia..con me esattamente l’opposto di quello che è davanti a tutti gli altri. l’ultima volta 2 gg fa….siamo stati insieme e il giorno dopo di nuovo è tornata fuori tutta la sua ferocia,tutta la sua voglia di annientarmi. sono crollata..devo assolutamente allontanarmi da questa persona,devo assolutamente difendermi..il mio corpo e la mia mente stanno andando in pezzi.
Però deve ammettere che il sesso gioca un ruolo fondamentale affinché lei possa sopportare le sue angherie… in questi casi sembra che, soprattutto il femminile, non abbia la capacità di separare il sesso dal sentimento quando ciò è veramente necessario dato che, il soggetto amato per quanto sia attraente e sensuale, può essere uno squilibrato psichico a livello border o narcisistico o quant’altro, allora la proiezione amorosa va ritirata, e lo si fa automaticamente quando si capisce l’effettiva patologia dell’altro/a anche se fosse Giorge Cloney o la più avvenente soubrette di striscia la notizia…
Gentile professore, la ringrazio della sua risposta. in realta’ quello che dice è vero per me. la forte attrazione fisica è stata una componente rilevante in questa brutta storia ed è anche vero che io non scindo il sesso e l’amore mentre lui lo considera un bisogno fisiologico senza amore e tenerezza. questo l’ho percepito benissimo. in realta’ lui non è un uomo affascinante..è anche gretto se vogliamo dirla tutta…il suo comportamento con me è sempre stato inversamente proporzionale a quello che assume in pubblico. la sua trappola è scattata perchè ha capito che tipo di donna aveva di fronte…si è mostrato come un uomo ferito a morte da una ex moglie psicopatica (come me), che gli aveva rubato i figli,solo, depresso, e che la vita era stata dura con lui….ed io volevo salvarlo,curare le sue ferite con amore. poi è scoppiata la sua follia…chiedevo una spiegazione su bugie e tradimenti e lui chiamava i carabinieri, lo cercavo e lui mi insultava,chiamava amici e familiari per gettarmi fango addosso e denigrarmi senza un motivo reale se non inginocchiarmi… per poi aspettare un pò di tempo e cercarmi di nuovo…infilandosi la maschera dell’uomo pentito, l’uomo che mi voleva bene. e io sono andata in tilt finche’ ho cominciato a capire che io stavo facendo il suo gioco….lui mi provocava, mi esasperava perchè io commettessi una schiocchezza e voleva che io rimanessi sola per potermi manipolare meglio. ora spero di riuscire a risalire piano piano da questo inferno. le mando un abbraccio e grazie
mi sento di esprimere un pensiero positivo su questo problema molto dibattuto.
Come si fa a superare un trauma derivante da un rapporto con una persona con questa “difficoltà narcisistica…ecc ecc ecc”
Si fa. Ogni persona ha delle risorse per farlo. Ci vuole del tempo ovviamente, non accade immediatamente per miracolo. Non esistono miracoli.
Però di positivo penso che dopo una esperienza così si diventa un pochino più esigenti e diffidenti nel rapporto affettivo. Quindi non si fanno sconti e si costruisce in modo più guardingo. Non penso esistano ricette che ci tolgano le difficoltà, ma noi stessi dobbiamo imparare a discriminare…e non è facile. Ma possibile.
Ciao Paola58, cosa vuoi dire con più esigenti e diffidenti?
Sono d’accordo con te; si diventa, seppur con difficoltà e fatica molto più capaci di discriminare e meno disponibili a fare sconti inutili pur senza fare del male agli altri e di costruire le relazioni in modo – e con cura ed esigenze – diverso. Non esiste, purtroppo nella vita, solo questo tipo di trauma – per quanto qui sia l’argomento trattato nello specifico – per quanto gravissimo esso possa essere, ne esistono molti di tipo diverso ed altrettanto devastanti che si possono anche sovrapporre l’uno all’altro (anche lo stesso Freud, parlava di sovradeterminazione) seppur quasi ogni forma di patologia si pensa possa esserne, da questo, trasversalmente attraversata e coinvolta, vista ed analizzata sotto certe prospettive; ed i traumi che si subiscono e si superano con le proprie risorse – così come una vera e propria evoluzione traumatica, caratterizzante tutta la crescita – durante tutta la vita e di ogni tipo, insegnano che non si debbono più fare sconti a nessuno, innanzitutto senza dare spazio a persone sbagliate cioè che ci fanno inutilmente e distruttivamente, ovvero senza scopi realmente evolutivi, soffrire – ed in ciò si apprende una specie di sesto senso, anche se con fatica – per noi. Si diventa un pò più cauti , anche se ciò non dovrebbe far perdere l’entusiasmo dell’entrare in rapporto con l’altro. Ma ricette, purtroppo, è vero, non ce ne sono, ognuno deve trovare la più adatta a sè; ci possono essere delle indicazioni valide e no, che risulteranno più o meno congrue a come si è e a ciò che si desidera realizzare. Allo stesso tempo ed inversamente, io direi però, che si diventa anche molto più sensibili e disponibili verso coloro che soffrono e coloro che mostrano le qualità di una bellezza interiore che è più facile quando si sono provate certe esperienze traumatiche del tipo riportato nell’articolo e di altro tipo, altrettanto devastanti per chi le vive, percepire anche dietro le apparenze, qualora essa non sia una maschera superficiale ma un vero tratto interno dell’Anima di chi abbiamo di fronte.
Elisa
Termini ricercati nei motori di ricerca OGGI E IERI
Questi sono i termini usati dai visitatori che hanno trovato oggi e ieri ALBEDOIMAGINATION.
sfruttate e usate da un uomo manipolator 6
albedo imagination 4
ombra 4
narcisista patologico 4
come rianimare una persona svenuta 4
bugiardo ipocrita e manipolatore 3
principio della reciprocità 2
precauzioni e difese dopo la relazione c 2
il vampiro narcisisti psicologia 2
Ieri
narcisista patologico 11
narcisismo maligno 8
bugiardi ipocriti manipolatori affettivi 6
encrypted_search_terms 5
la malattia della persona bugiarda 4
sindrome da narcisismo maligno 4
personalità narcisistica 4
narcisista maligno 3
narcisismo patologico come difendersi 3
quanto puo’ diventare cattivo una person 3
Se qualcuno, prima che accadesse, ci avesse ventilato solo l’ipotesi di una storia come le nostre, se ci avesse raccontato cosa sarebbe accaduto, come, quale sofferenza avrebbe provocato, forse avremmo detto e pensato le stesse cose di Paola58. Avremmo pensato ad un’esagerazione, all’incredibile “stupidità” della persona che arriva ad accettare tanto in nome di un amore fallato, malato, distorto. Forse avremmo pensato, dall’alto di una (falsa) sicurezza che a noi non sarebbe mai potuto accadere, e che si, ci sono persone strane, ma non così tanto da stravolgere la vita di chi li ama in un modo così assurdo e assurdamente simile. Ogni persona è diversa, certo ! Ed ogni storia è diversa….
Mica tanto.
Forse faccio un parallelo azzardato, ma quand’ero anoressica (molti molti anni fa )avevo comportamenti che credevo fossero solo miei. Erano più forti di me, li nascondevo, li attuavo da sola ed in segreto. Solo dopo anni, quando si è cominciato a parlarne nei giornali, in televisione, ho scoperto con sorpresa di aver fatto le stesse cose di ogni singola persona malata di anoressia. Un copione comune che accomunava tutte.
Ecco, ho l’impressione che il narcisismo non sia molto diverso. Un copione che accomuna persone malate e chi le ama. Ed anche se le storie e le persone sono diverse, le storie e le persone diverse si possono sovrapporre alla stessa angoscia, violenza, a tratti disperazione, che la questo crea. Inevitabilmente.
Ci avremmo mai creduto prima?
E’ importante comprendere le dinamiche che ci hanno legato ad una personalità narcisista… Spesso si tratta di una ferita narcisistica, con conseguente bassa autostima, o distonia verso se se stessi, con senso di colpa o vergogna… in altri termini semplici si è in conflitto con se stessi perché non ci si piace abbastanza , si presume di aver qualcosa che non va e di no amabile… ciò comporta di costruirsi un certo IDEALE DELL’IO, cioè di come il proprio IO dovrebbe essere per essere davvero OK… ad un certo punto ci si imbatte in una persona (anche perché inconsciamente la si cerca) che ha delle qualità reali e apparenti che può essere idealizzata in funzione del proprio ideale dell’Io, cioè appare capace di completare il nostro desiderio di essere in un certo modo… poiché il narcisista ha un suo imponente ideale dell’Io nel quale vive come una sorta di costante simulazione verso se stesso egli altri (in veritàoltre all’ideale, di reale ce ben poco se non l’opposto…)… questo/a sembra la persona giusta per curare la propria ferita narcisistica attraverso un completamnto fittizio/patologico dell’ideale dell’Io… questa esperiena deve servire, per poter ssere ben elaborata e guarita, a sviluppare non tanto un ideale ell’Io esagerato o nel quale compnsarsi, quanto una nuova REALTA DELL’IO, capace di apprezzarsi, di vivere con autenticità, e sintonia con se stessi, nella misura in cui ciò è possibile, facendo del proprio meglio e senza pretendersi speciale, perfetto, impeccabile, ecc. … quando si apprezzerà il valore di essere quel si è, sentendosi in pace con quel che si è, allora si percepirà in se stessi un’energia risanata che consentirà lo sviluppo di relazioni più sane, amicali, affettive, sentimentali, sessuali, erotiche, intellettuali, o un insieme di queste, ma sempre fondate su una possibilità di amore reale e non ideale, vera, sincera, commisurata tra cuore e mente con la realtà nei suoi aspetti più umani e profondi.
VI SEGNALO QUESTO NUOVO ARTICOLO PER COMPRENDERE CHE CERTE COSE NON SUCCEDONO PROPRIO PER CASO… ma per un destino che nel bene e nel male ci dà appuntamento per crescere e per diventare autentici, noi stessi…
https://www.albedoimagination.com/11/2012/sincronicita-coincidenze-preveggenza-secondo-la-conoscenza-junghiana-degli-archetipi-e-dellinconscio-collettivo-pier-pietro-brunelli/
Buon pomeriggio a tutte/i,
ho scritto diverse volte su questo blog ed oggi ho iniziato a pensare ad una cosa sulla quale non avevo mai riflettuto prima. O forse ci avevo pensato ma non in profondità.
Ho un rapporto molto civile e cordiale con il mio ex marito narcisista patologico perverso. Consento a mio marito la libertà di restare a cena a casa mia quando mi riporta il bimbo. Se mi propone un invito a cena o a pranzo con nostro figlio, accetto quasi sempre. Mi chiedevo a seguito di una riflessione con mia madre, se questa atipica situazione tra ex, mi impedisca la possibilità a rifarmi una vita sentimentale. Ho un lavoro, grazie al cielo, ho la mia casa, i miei interessi e sento di non aver “bisogno” di uomo a prescindere. Ho avuto ed ho delle relazioni di poco conto, intese come coivolgimento emotivo, che mi concedo nei week end in cui il bimbo è con il papà. Penso che non sia facile per una donna di 43 anni, con un figlio, trovare l’amore. Dentro di me dopo tutto ciò che non ho avuto è impossibile accontentarmi di una relazione qualsiasi. Ho le idee molto chiare in merito. Trovare una persona affine non è quindi facile. Vorrei anche aggiungere che probabilmente su questa situazione mi sono un po’ adagiata, è vero, ma un uomo lo si trova solo spinti da bisogno?
Grazie a tutte/i,
Anna
Sono un uomo. Un medico. Ho avuto una relazione con una donna che è così, una bugiarda patologica. coi disturbi che credo di aver riscontrato nelle esposizioni in queste pagine. Era una relazione ‘complicata’ (amanti entrambi). Ne sto uscendo pian piano e con grande fatica. Non ne sono a dire il vero uscito del tutto, in tutti i sensi (se fosse altrimenti, non sarei probabilmente arrivato, qui né avrei scritto queste poche righe). Se interessa, anche perché possa servire ad altri per imparare e non caderci, posso parlarne. Cordiali saluti
La ringrazio molto per il suo intervento e la prego di partecipare testimoniando la sua esperienza come uomo ed anche come medico, giacché come lei sa a volte sono notevoli le analogie e i parallelismi tra le diagnosi e le terapie dell’anima e quelle del corpo. Un caro saluto.
carissimo Dott. Brunelli e carissimo gruppo,
vorrei scrivere le mie sensazioni perchè non capisco cosa mi stia succedendo. questa mattina mi ha telefonato dicendo che mi pensa e che mi ama ancora, ma ci siamo fatti troppo male e non sa cosa fare. neanche io so cosa fare, perchè questo “CI siamo fatti troppo male” è un po’ generico. io avrei preferito un “TI ho fatto troppo male e anche io ho sofferto per causa tua”. Ieri ho passato una giornata infinitamente triste: sono stata a letto tutto il giorno in uno stato di apatia e di amarezza che sembrava di dover letteralmente “morire” ogni 5 minuti. avrei voluto piangere ma non ci riuscivo. ho pensato che la sera, al ritorno del mio amico, mi sarei un po’ svagata chiaccherando o guardando un film ma così non è stato. Ero quasi “infastidita” dalla sua presenza (in casa sua!?). non volevo essere in quello stato eppure non mi andava nemmeno di darmi una mossa. eppure lui è tanto buono e gentile con me. mi da sempre tanta serenità, mi vuole bene come ad una sorella eppure io mi sentivo nervosa, impaziente, avrei voluto che uscisse e mi lasciasse a casa sola tutta la sera….ma perchè?? vi dico la verità, era molto meglio disperarsi in lacrime e sfogarsi che non piangere più e avere questo malessere interiore che ti dilania. So che è un cammino lungo e doloroso ma perchè sto peggio di prima e non riesco più a sfogarmi? Questa mattina, al suono della sveglia del lavoro, ho provato un senso di angoscia talmente opprimente al petto che ho dovuto prendere le gocce calmanti. era terribile. cosa mi sta succedendo?
Vorrei dire ad Elisa che ho riletto i commenti del blog e, a tratti, ho percepito che hai sofferto molto anche tu nella tua vita. probabilmente se non ne hai mai parlato apertamente è perchè magari non ti senti, ma io ti chiedo lo stesso se volessi spiegarmi come hai fatto, qual’ è stato il tuo percorso verso quella che sei oggi. come ci sei riuscita? forse sarebbe un ottimo esempio se tu volessi raccontarmi la tua storia (anche in forma privata). spero di non averti offesa tramite la mia richiesta, capirò se non ti andrà.
grazie a tutti coloro che mi risponderanno. un abbraccio a tutti noi.
dissento, e’ un trauma leggere questa pappardella.
Scusa ma come ti permetti di giudicare un “pappardella” lo sfogo o la descrizione di una esperienza traumatica come l’abbiamo vissuta noi partecipanti a questo blog? Forse tu non hai un’idea dell’eredità che ti lascia una esperienza di questo genere e della fatica che si fa per uscirne, perchè non ci illumini sulla tua?
Cara Margherita,
è piano di persone che purtroppo danno fiato alla bocca senza pensare. Non so se la persona in questione abbia avuto o no un’ esperienza del genere, ma personalmente credo di no. Perchè in generale, noto che il nostro dolore per gli altri è incomprensibile. L’amico che al momento mi sta ospitando ad esempio, quando ho quei momenti di disperazione e di dolore, pur volendo comprendere in tutti i modi, non riesce a capire realmente quanto io soffra. Mi dice “ti ha fatto così male, come puoi amarlo ancora?come puoi sentire la sua mancanza?” e io non so spiegarglielo. sembra quasi una condanna che siamo in così pochi a capirci.
Tuttavia, vorrei chiedere un po’ di rispetto per il nostro dolore. Se la mia “pappardella” risulta noiosa, nessuno è obbligato a leggerla. Personalmente io ho letto e riletto e riletto il lungo saggio del Dr. Brunelli perchè ho trovato nelle sue parole una persona che mi capiva e non potrei essergli più grata, anche perchè gli sarà costato soldi e fatica e l’ha fatto solo per noi.
Al momento mi trovo in una fase di forte nostalgia. penso ai nostri bei momenti e rimpiango la felicità di quei tempi.
Ho un perenne nodo alla gola….sarà che si avvicina Natale…e la tristezza mi invade, non c’è più lui ne la sua bella famiglia, non c’è papà, mia mama andrà dai suoi e mia sorella dagli amici…e io passerò un altro Natale da sola quando invece ho sempre sognato di avere una grande famiglia con cui festeggiarlo. vorrei stringere i denti e mandare giù questo nodo ma sembra quasi impossibile…grazie a tutti.
Io non interpreterei la parola “pappardella” in quell’intervento in modo solo negativo e tendenzioso, quanto piuttosto come una provocazione, unosfogo, che contiene anche qualcosa di spontaneo e di vero se viene compreso nel modo migliore… del resto qui impariamo a comprendere e ad accogliere, e i problemi trattati possono suscitare le reazioni più controverse… per quanto riguarda questioni che diventano eccessivamente polemiche, incomprensioni, equivoci io consiglio di scrivermi direttamente e non nel blog, in tal modo ci sarà sempre la possibilità di risolvere e concordare partecipazione e interventi adeguati allo stile e ai contenuti del forum… certo quel commento è stato piuttosto rude e irrispettoso e questo non va, ma, ripeto, in prima battuta dobbiamo provare ad accogliere e a dialogare, magari dietro certe provocazioni c’è qualcosa di buono da capire.
Anche a me sembra interessante l’intervento di paola58. Parpardella-Sermone-Copione del trauma=Rabbia. Di chi? Di tutti! Ma chi l’aveva per primo? Bella domanda o forse non è la domanda giusta. Forse non esiste un primo che inizia per primo ad essere arrabbiato, forse ci si incontra “casualmente” tutti appassionatamente insieme dove c’è rabbia stagnante e male, dove uno li agisce e l’altro li subisce (almeno così è se vi pare)…va a capire, magari per scopi evolutivi diversi che hanno però bisogno di “certi incontri casuali”. Scusate, sto scrivendo di getto e il nuovo articolo del dott. Brunelli, mi risuona in questo modo…poi è facile che mi sposti a vederci altre cose.
Un grande saluto a tutti
leggendoLa noto che come tutti gli psicologi…ha messo tutta la carne al fuoco possibile. Le persone non sono così stupide da identificarsi in questa sequenza e quadri allucinanti.
Credo che la realtà sia molto meno raccapricciante.
Comunque, se le intenzioni sono buone, ho dedicato un po’ del mio tempo a leggere
troppa roba che fa piu’ confusione che altro.
Non so cosa siamo…ma credo che siamo sempre diversi come diversi sono i nostri patner….nessuno si ripete, impossibile. Ogni storia è diversa perchè data da due esseri diversi. Questa è la mia esperienza di vita.
Poi ci sono persone che non sono pronte per stare in coppia, ma smettiamola di etichettarla con il DSM….che palle!
Il modo di esprimere le sue osservazioni denota che, nonostante la sua disapprovazione, lei è stata molto toccata da quanto ha letto. Ora andando nel merito di ciò che lei dice – se le intenzioni sono buone – io posso anche comprendere che un eccessivo psicologismo nella vita amorosa può essere appunto esagerato e a volte persino fuorviante. Comunque sia vi è una letteratura mondiale, non solo psicologica che invita a comprendere le ragioni profonde dei comportamenti distruttivi e manipolatori nella vita di coppia. Ciò serve a comprendere e ad aiutare molte persone, non perché lo dico io, ma perché è una realtà compravata nei fatti. Le centinaia di partecipanti e di commenti di questo articolo sono orientati ad una ricerca di solidarietà, comprensione, auto-aiuto… perciò, se vuole, la invito a partecipare con le sue leggittime idee in modo più gentile e solidale.
Non credo che Lei, Paola, possa capire cosa significa avere avuto a che fare con un narcisista (per sua fortuna), ma posso assicurarLe che per chi ci ha avuto a che fare leggere gli articoli del Dott. Brunelli è un vero ristoro per l’anima.
Io non smetterò mai di ringraziare il Dott. Brunelli che meglio di chiunque altro specialista del campo mi ha aiutata da così lontano….. da un Blog informatico!
Sa Paola, voglio dirLe un’altra cosa, io sono mamma di due meravigliose ragazze (21 e 19 anni) e il mio grazie al Dott. Brunelli è dovuto anche al fatto che ora mi sento maggiormente in grado di proteggere anche loro, le mie bambine, perchè, Dio mai voglia, ma se anche a loro dovesse capitare una esperienza così traumatica come l’incontro con un narcisista sarò in grado di capirle e, forse, di aiutarle.
Ciao a tutti e un particolare saluto al Dott.Brunelli che ho avuto il piacere e la fortuna di conoscere, Questa sera vi scrivo superando un misto di imbarazzo e pudore perchè quando il dolore dura da troppo tempo, e il mio dura da due anni e mezzo , ci si vergogna a dichiararsi ancora in ginocchio, lo si vive in silenzio o magari mettendosi una maschera sorridente da mostrare al mondo, capendo che in fondo parlarne ancora non porta a niente, non fa bene all’anima e si rischia di scivolare in una deriva di compassionevole vittimismo di sè . Scrivo a voi amici quasi virtuali, mi piacerebbe avere testimonianza di chi ha oltrepassato il guado, di chi dopo aver patito le fiamme dell’inferno, ha attraversato il purgatorio con altrettanto dolore seppur consapevole ed è finalmente giunto in paradiso. Si arriva a provare , non dico uno stato di beatitudine ,ma almeno di prevalente serenità? Per me, ma penso anche per voi, non è stato come entrare dentro un tunnel buio ma come entrare dentro un tritacarne che ha macciullato il corpo,l’anima e la mente. Ne è uscita una massa informe da ricomporre…. ed è ancora difficilissimo. Ho seguito tutti i consigli del Dott.Brunelli, ho messo in pratica atti di amore verso di me. Sto meglio, indubbiamente meglio, ma devo stare attenta agli scivoloni, al mio vampiro interiore che ogni tanto mi riprende per il copino e mi ributta indietro. Oggi ha vinto ancora lui ed è per questo che sono tornata a leggervi e a chiedervi aiuto. Mi spaventa il tanto tempo passato e nonostante ciò, l’intensità del dolore che ancora c’è. Penso che ci si possa considerare guariti, quando senza esitazioni , si possa pensare all’altro/a vedendolo per come è , senza i filtri deformanti delle nostre idealizzazioni, convinti che chi sa fare così male non può conoscere l’amore nè sopratutto merita il nostro .Qualche volta ci sono arrivata a questo sentimento e ho goduto del senso di libertà piena e di sollievo da un peso enorme e ho provato un senso di gratitudine per essere stata in fondo fortunata nonostante tutto il male . Altre volte, vivo nel ricordo del mio amore assoluto, del sentimento in sè, che prescinde dall’essere ricambiato. E’ una sensazione difficile da descrivere ….. per qualche frazione di secondo è come estasi e fa bene all’anima.
Un grazie di cuore a tutti coloro che vorranno offrirmi la loro testimonianza e in particolare al Dott.Brunelli e alla sua generosa e inesauribile capacità di regalare del bene a tutti
Sono contento davvero che lei stia meglio. Un caro saluto
Ciao Cristina,
per quanto possa valere io ti posso dire di essere riuscita ad uscire dal tunnel, con tutta la fatica ed il dolore che si riesce a provare. Per ciò che mi riguarda, la mia sofferenza , il mio dolore e la mia rabbia era tutta volta a capire il perchè tra me e mio marito non aveva funzionato. Perchè mi tradiva? Perchè mi diceva bugie? Perchè mi mortificava? Perchè mi lasciava sola? Perchè mi faceva regali costosi? Perchè non voleva fare l’amore con me? Queste domande mi facevano impazzire, era tutto il contrario di tutto ogni giorno. Questa assenza di logica mi destabilizzava. e mi ossessionava. Finchè giunta alla separazione e non ti dico con quanto dolore, ho avuto conferma autorevole che lui è malato. Ha questo disturbo chiamato narcisita patologico perverso. Ho visto la luce! Non ero più quindi io il problema come da sempre cercava di farmi credere, non ero io la causa ma bensì lui. All’improvviso tutto torna. Diventa tutto chiaro e cristallino. Ho iniziato a leggere tantissimo sui narcisiti capendo in definitiva una cosa: sono loro i veri nemici di se stessi. Combattono con i propri bisogni tutti i giorni, devono essere sempre a 1000 anche quando non ne hanno voglia, cercano di continuo approvazione con la stessa foga dei pesci colti da frenesia alimentare. Mi fàpena, mi suscita una grande commiserazione: non mi spaventa più il suo giudizio, non mi fa più male il suo vano tentativo di ferirmi al quale da tempo rispondo con un sorriso, una battuta. Lo vedo solo in mezzo alla gente, lo vedo triste in mezzo alle risate ed gli sono grata perchè da lui ho imparato tanto di me.
Forza e coraggio ;-)
Anna
A PROPOSITO DEL COMMENTO DI ANNA. ANCHE IO MI CHIEDO PERCHE’ MI TRATTA COSì….E ORA, PUR SAPENDO CHE LA COLPA NON E’ MIA, SONO ANCORA OSSESSIONATA DAL FATTO CHE HO FATTO DI TUTTO PER FARMI AMARE E NON CI SONO RIUSCITA. PERCHE’ NON RIESCO A LIBERARMI DA QUESTA OSSESSIONE?? FORSE PERCHE’ SONO MOLTO GIOVANE (24 ANNI) E NON HO LA MATURITA’ NECESSARIA?? O E’ DEBOLEZZA?? O E’ STATA FORSE LA MORTE DEL MIO ADORATO PAPA’ A PORTARMI A LEGARMI COSì AD UNA PERSONA DEL GENERE? NON SAPREI…VORREI TANTO CHIEDERE ANCHE IO UN CONSIGLIO A CHI NE E’ GIA’ USCITO E MAGARI E’ UN PO’ PIU’ ADULTO DI ME E PUO’ AIUTARMI. PURTROPPO MIA MADRE PUR VOLENDOMI AIUTARE NON RIESCE A COMPRENDERE REALMENTE CIO’ CHE HO SUBITO E IL MIO MALESSERE. E’ UNA CONDANNA. NESSUNO CAPISCE TRANNE CHI CI E’ PASSATO. GRAZIE. ARIANNA
Ciao Arianna,
spesso penso che se avessi oggi la conoscenza della situazione molti erori in passato non li avrei commessi. E’ questo che mi spinge a scrivere su questo blog. Di sicuro l’impeto e l’estremismo dei tuoi 20 anni non aiuta ma se riesci a stimolare in te la voglia di uscirne ci riuscirai di certo. Io posso solo dirti come ho fatto. Ho iniziato a dare un senso alle mie azioni chiedendomi se servivano a qualcosa. Se facevo questa cosa che mi veniva “dalla pancia” di fare, cosa risolvevo? La risposta è niente. Non risolvevo un bel niente e non solo, ma spesso peggioravo la situazione. Ho iniziato a chiederemi cosa potevo fare per ottenere qualcosa di positivo, ma non trovavo risposte. Allora sono giunta alla conclusione che l’unica cosa che avesse un risvolto positivo era quella di fare le cose che mi facevano stare meglio. Piano piano ho iniziato a chiedermi ma questa cosa mi fa stare meglio, si o no? E’ stato difficile rispondermi con onestà all’inizio perchè mi illudevo, mi mentivo, ma poi piano piano ho imparato a conoscere le mie bugie dettate dalla paura di pensare per la prima volta a me stessa. Lui ti fa del male per i motivi che ben ha espresso il dott. Brunelli. Smettila di chiedertelo ormai lo sai. Accettalo. Guardalo come guarderesti una persona malata, non odiarlo ma perdonalo. Non è un vero sentimento di amore il tuo ma una lotta con il tuo ego che si nutre della negatività e si mantiene in vita con la rabbia e il dolore. Il fatto è che la negatività non funziona. Quando soffriamo non vogliamo smettere di soffrire e ad un livello inconscio non vogliamo un cambiamento positivo che realmente minaccerebbe la nostra identità di vittime, depresse ed infelici. Non vogliamo vedere ciò che di positivo c’è nella nostra vita: un tramonto, un fiore, un sorriso ecc.. Se imparassimo a fare solo ciò che ci fa stare bene senza ingannarci, la positività si diffonderebbe tutta intorno coinvolgendo anche le persone intorno a noi. Spero di averti almeno un pochino aiutata a riflettere. Un abbraccio, Anna
Cara Cristina, non sei sola, il tuo imbarazzo, la tua vergogna…sono anche miei; il lungo tempo trascorso e il dolore che non ti abbandona sono anche miei compagni.
L’altalena di stati d’animo che attanaglia la nostra anima è evidentemente il “normale” risultato di chi quell’anima se l’ha fatta rubare con tanta ingenuità e con tanta fiducia da doverne pagare le conseguenze. Solo chi ha vissuto questa esperienza può capire, e io ti capisco.
Ma sono convinta che l’aiuto che ci ha donato il Dott. Brunelli porta in se tutte le risposte.
Io rileggo spesso la sua appassionata disamina del problema, sia quando descrive il narcisista, sia quando si rivolge a noi che ne abbiamo sopportato i tragici risvolti.
Leggere e rileggere mi ha fatto capire che solo quando mi convinco con fermezza del fatto di aver avuto a che fare con una persona perversa, con un malato capace di una cattiveria incomprensibile, con un soggetto totalmente privo di sentimenti, …solo allora riesco ad analizzare con obiettività ciò che mi è accaduto e ad allontanare da me il dolore….quel dolore che nasce dall’amore profondo e sincero che ho donato e che ancora riposa nel mio cuore. Ma quell’amore era rivolto a chi voleva rendercene prive, voleva addirittura farci odiare e non amare.
Quando analizzo per l’ennesima volta le sue parole, rivivo le giornate trascorse insieme a lui, ricordo le espressioni del suo viso ….. mi convinco sempre più profondamente che non c’era altra soluzione se non il distacco totale da lui.
Questo mi aiuta, questo mi conforta e piano piano questa profonda convinzione stà invadendo uno spazio sempre maggiore nel mio cuore relegando in un angolo sempre più stretto l’amore infinito che ho provato per lui.
Da quanto tempo vivo in questo deserto che cerco di annaffiare???? da due anni, proprio come te!
Grazie Dottore,
è molto bello quello che fa per noi. mi immagino i sacrifici che ha dovuto fare per questo lavoro in cui crede davvero. il fattore che lei abbia vissuto una storia come la nostra secondo me è essenziale. lei non solo ci capisce da terapeuta ma ha provato lo stesso dolore lancinante.
Ieri sera mi ha fatto uno squillo e poi mi ha mandato un msg “Scusa mi è partita la chiamata”. non ho risposto. non so se l’ha fatto per riavere un contatto o è stato davvero uno sbaglio ma sono consapevole che se io continuo ad avere contatti con lui non mi libererò mai. Spesso la tentazione c’è (anche perchè purtroppo io sono ancora innamorata) ma non posso continuare così. Sa, mi informo tanto a proposito di quello che mi sta succedendo. E’ chiaro come il sole che il manipolatore attira persone che sono soggette alla dipendenza affettiva. Io ne sono un chiaro esempio, io solo adesso mi rendo conto che appena trovo qualcuno che mi vuole un po’ di bene mi attacco e questa persona diventa per me “necessaria” per continuare a vivere. Ho raggiunto l’apice proprio con questa storia, tra l’amore e l’attaccamento mi sono fusa con una persona che non meritava il mio amore così devoto. Ora dopo tante batoste, dolori e falsi amici capisco che è necessario per me imparare ad amarmi e a contare su me stessa, altrimenti non ce la farò nella vita. non posso continuare a basarmi sugli altri, che potrebbero esserci oggi e domani non più. Devo rafforzarmi perchè anche la mia grande sensibilità, seppur un pregio, nel mio caso è troppo accentuata e mi fa vivere male, perchè vedo cose che gli altri non vedono. Ogni giorno è sempre più dura lottare, andare avanti con questo dolore terribile e con la mancanza della persona con cui ho sognato una vita intera. Ma credo che il fattore tempo sia essenziale, come per una malattie, una dipendenza…ci vuole tempo e non ho scampo: sono obbligata a vivere questa sofferenza, devo viverla. Mi rendo conto che, a parte qui’ nel blog, in pochi capiscono realmente il mio dolore, ma non fa niente. Lo capisco io e sono io che devo abbatterlo. Mi ha colpito molto una cosa…l’altro giorno stavo leggendo alcune storie di coppie in cui un partner era narcisista, ebbene è stata presa una risposta di 5 anni fa e la persona in questione ha risposto dicendo che non si era ancora liberata del partner. Ho pensato a me, probabilmente se avessi atteso ancora 5 anni credo che sarei morta. di botte o di digiuno, o d’ansia o di dolore. e’ così difficile allontanarsi da questa distruzione. Grazie ancora, sempre Dott. Brunelli di aiutarci ad aprire gli occhi. ha tutta la mia ammirazione. Arianna
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Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta – Dottore in DAMS Spettacolo
Qui di seguito la lista degli articoli fino a settembre 2012 ai quali si può accedere cliccando sul link
Titolo Visualizzazioni
Bugiardi, Ipocriti, Manipolatori Affettivi. Saperne di più per potersi difendere! 62.417
Home page 27.723
IL NARCISISTA BRAVO 3.511
Info / Contatti 3.285
Influenze genitoriali e amori sbagliati. 2.128
CARNEVALE AL FEMMINILE – PER LIBERARCI DAI VAMPIRI DENTRO E INTORNO A NOI 2.066
Dott. Jekyll e Mister Hyde, e l’Ombra dentro di noi. 2.030
Un po’ di anatomia del sistema nervoso (richiedi password – vedi info) 2.019
IL BAMBINO CREATIVO CHE C’E’ IN TE 1.677
Immaginazione Attiva – Theory/Excercize/Workshop/ 1.141
ECOPSICOTERAPIA con Pier Pietro Brunelli 1.053
Ama te stesso come il prossimo tuo 926
Albedo Ass. Culturale 792
La rosa nell’anima: il Sé 740
Istruzioni per partecipare e lista articoli 737
Mania, maniaci, posseduti ed ispirati 706
“Fare Anima”/ Oltre il Teatro… 635
Le donne… e gli uomini!? 610
Psicologia per Separazioni e Divorzi “Umani” 597
Ecopsicoterapia 588
Aggressività femminile e depressione post-partum 584
W l’albero di Natale… ma perché tristezza, ansia e nevrosi natalizia? 581
Avrò certamente qualcosa di male! 551
Riflessioni sul padre 545
Con la psicoterapia junghiana il rospo si trasforma in principe… anche senza il bacio della principessa! 493
Antidepressivi? Meglio psicoterapia, natura, sport, arte e socializzazione 475
Droga, Narcisismo e Pubblicità di Pier Pietro Brunelli 437
Attività e incontri per lo spirito, il corpo e la mente 408
LOVE THEATRE * Incontro psicologico e creativo tra maschile e femminile 381
I colori nel mondo interiore 379
Lasciatemi in pace oggi ho la luna storta 379
ALLE ORIGINI DEL DONO, TRA SOLIDARIETA’ E AMORE 372
RELAX CON AMORE 304
Da Grotowski a Hillman: Parateatro, anima e mondo. 295
Condizionamenti, archetipi e miti dell’ ‘Immaginario pubblicitario’, 280
Euro: una moneta nata psicopatologica e vampirizzante 244
I bambini di Hillman hanno l’Angelo custode 237
AMORE, SESSO E PSICHE nella psicologia dell’Anima – Pier Pietro Brunelli 201
MIND-BODY PROBLEM – Antropologia teatrale, Performance, neuropsicologia, Giove e Saturno… 137
La danza della rinascita 137
Sull’antico sentiero del ritmo – workshop residenziale con Layne Redmond, 28-29-30 Maggio 2010 126
PER/FORMANCE-TRAS/FORMANCE 117
CARAVAN Laboratory – work session led by Rena Mirecka 76
Rumba Gipsy: animazione feste ed eventi. 73
MANIA, POSSESSIONE E INVASAMENTO di Pier Pietro Brunelli
Una mia canzone per voi, ciao . Pier Pietro Brunelli
https://www.youtube.com/watch?v=SfUhsneEutI&list=UUOKA9oVLnWDo9eQ2SWHOIIw&index=1&feature=plcp
ieri sera ho compreso quanto la sua presenza anche telefonica mi possa fare solo del male. L’ho chiamato con l’intento di chiedergli le sue intenzioni (vive in casa mia, intestata a me, un rudere) non gli viene nemmeno in mente che potrei denunciarlo e non l’ho mai fatto per pena. non lavora da mesi, non so con che coraggio continua a dirmi che mi darà tutti i soldi che mi deve. in ogni caso, lui era con i carabinieri e mi ha detto che mi avrebbe chiamata di lì a breve. il mio primo pensiero è andato alla casa…cosa sarà successo?! inizia a venirmi il panico, tremori alle gambe, conati di vomito, tachicardia..sempre più forti. mi accorgo di avere anche finito le gocce che mi aveva prescritto la psichiatria in questi casi. ci ho messo più di un’ora per cercare di calmarmi finchè, sentendolo, scopro che ha fatto una rissa con della gente al bar. rimango zitta…a pensare….questo fa i cavoli suoi e io ho una crisi di panico da paura??? gli ho nuovamente chiesto quali sono le sue intenzioni, dato che in cuor mio mi dispiacerebbe denunciarlo….niente mi ridà i soldi (entro il 2530). al che’ deve riattaccare perchè si rimettono a picchiarsi (!?) e mi dice ti chiamo dopo. a quel punto invece di stare attaccata al telefono come una povera idiota come facevo sempre, metto il silenzioso e vado a dormire. quando torna a casa il mio amico stanotte e mi sveglia trovo un mucchio di chiamate perse…perse veramente….ma si può a 30 anni picchiarsi nei bar con i suoi amici?? e mi ha detto che non vuole tornare con me e io risoluta (anche se dentro urlavo) “tranquillo, non ho la minima idea neanche io”….
Volevo dire mille volte grazie al dottor Brunelli per quanto mi e’
Stato di aiuto e conforto in una settimana davvero difficile. E’ davvero una grande persona capace di aiutare e sostenere le persone che soffrono. Grazie davvero.
Grazie. Sono io che le sono grato per avermi permesso di starle vicino.
Dotto. Brunelli, vorrei farle una domanda. da quando questa storia è finita sono molto stanca. sento sempre il bisogno di dormire, la sera dopo lavoro andrei già a letto. siccome ho 24 anni e ho fatto esami del sangue e della tiroide…può essere una conseguenza di tutto lo stress e il dolore subito?
poi..la verità è che mi ma manca. ora è quasi un mese e mi manca. ma mi manca cosa? il ricordo di quello che mi ha presentato corteggiandomi, il ricordo dei progetti in cui io ho creduto davvero. forse mi manca solo il ricordo perchè ultimamente ricordo solo dolore fisico e psicologico, umiliazioni e freddezza.
E’ risaputo che lo stress è responsabile di molti disturbi funzionali che possono scomparire quando la persona ritorna più serena. Se lo stress continua troppo a lungo certo disturbi possono anche cronicizzarsi, quindi è importante intervenire affinché lo stress possa essere diminuito. Ciò non vuol dire assolutamente usare comunque e sempre psicofarmaci che rischiano solo di soffocare i sintomi, ma di capire quali sono i motivi più profondi dello stress, per poi affrontarli. Nel suo caso, come per tante persone qui, la causa SUPERFICIALE dello stress è data da una traumatzzante relazione sentimentale, ma la causa PROFONDA sta nelle fondamenta, cioè in questioni sue pregresse alla storia sentimentale che non sono state affrontate e sulle quali il trauma sentimentale si è andato ad installare. Se sotto questo trauma non ci fossero state già presenti ‘sabbie mobili’ o comunque un terreno problematico, il trauma sarebbe stato comunque forte, ma non in grado di scuotere la sua ‘casa psichoca’ in modo così forte. Stando nella metafora è come se un forte terremoto colpisce una sona e una casa antisismica, ci si prende un bello spavento, ma i danni sono assai limitati e non ci fa male… se al contrario lo stesso terremoto colpisce una zona con un terreno non antisismico e una casa fragile, con qualche problema nelle fondamenta che non si vedeva, ma che c’era, allora abbiamo un crollo e sofferenze molto forti, che poi si trascinano in un forte stress. Per curare questo stress allora, bisogna individuare cosa è successo nelle fondamenta e ristrutturarlo. Perciò è importante rivolgersi a consultori, asl, medici, associazioni per ottenere un sostegno psicologico che vada ad analizzare questa nostra debolezza che amplifica enormente il dolore per una situazione che è sì dolorosa, ma che lo sarebbe molto meno se si fosse stati più strutturati. Va bene informarsi e partecipare a chat e forum, ma è importante un dialogo diretto con il proprio terapeuta di fiducia, che va cercato con buona volontà di trovarlo. Un caro saluto. P.B.
Dott. Brunelli, purtroppo non sono ancora riuscita a trovare un terapeuta secondo me “valido”. quello che voglio dire è che solo lei si prende la briga di ascoltare e aiutare noi “traumatizzati” ma ho avuto delusioni durante la mia ricerca. Quella dell’ASL che mi seguiva non ha più tempo per troppi pazienti, il consultorio mi ha risposto che mi avrebbe fatto sapere quando avrebbero avuto disponibilità e non si è mai fatto sentire. Così ho provato a consultare terapeuti privati che mi proponevano tariffe dai 50 ai 60 euro almeno 2 volte a settimana. io purtroppo non posso permettermeli e nessuno di loro ha tentato di venirmi incontro. altri non hanno assolutamente capito la gravità del problema e mi hanno risposto con freddezza che spesso appena uno ha un piccolo guaio (come una delusione d’amore) si rivolge subito ad uno specialista. Così ad oggi non sono ancora riuscita a trovare un terapeuta valido, competente come lei in materia e soprattutto che sia disposto a venirmi un po’ incontro. io credo che chi decida di intraprendere il mestiere di terapeuta lo faccia prima per passione che per soldi. cmunque le ribadisco la mia gratitudine per l’aiuto che ci da. è molto dura adesso che c’è stato il distacco. mi sento ancora legata a lui e la dipendenza affettiva si fa sentire ma devo tenere duro. Grazie Dott. Brunelli. Arianna
Cara Arianna, ci sono professioni dove occorre una vocazione è lo psicoterapeuta è certamente una di queste. Per farlo occorrono oltre 12 anni di scuole, anni di tirocinio e di analisi, che costano cifre incredibili. Io i soldi li ho trovat lavorando nella vendita di spazi pubblicitari e poi come insegnante precarissimo, in università e come formatore precarissimo in aziende. Naturalmente ho dovuto fare enormi sacrifici , incluso dormire su una branda per lungo tempo e mangiare nelle mense peggiori e fare vacanze in tensa e sacco a pelo… ma lasciamo perdere. Ancora adesso sono precario perché non ho mutua, no pensione, no liquidazione, no ferie pagate … in più questo blog mi costa tempo e denaro. Naturalmente anch’io come tutti devo pagare le spese e mangiare. Con il mio lavoro adesso ce la faccio a vivere, per me e per mio figlio, ma sempre con attenzione e sacrificio. Come me credo ci siano tanti psicoterapeuti, questo non è un lavoro che ci si arricchisce o si fa per soldi, ma deve servire almeno a sostentarsi altrimenti non lo si può fare. Quando si chiedono 50/60 euro a seduta di tasse se ne paga almeno il 30%. Ma non è l’ora di seduta che viene pagata, è la quantità di neuroni che lo psicoterapeuta tiene impegnata nel cervello per quel paziente ad ogni ora del giorno e della notte. Praticamente è come affittare uno spazio terapeutico nel cervello di un altro, il quale non solo nella seduta deve concentrarsi per te, ma anche durante la sua vita, quando legge qualcosa che può riguardarti o vede un film, o gli vieni in mente casualmente o apposta perché sta riflettendo su di te, in macchina, per strada e di notte quando ti sogna, ecc. Naturalmente è un pensiero che accoglie e che vuole aiutare tutti i suoi pazienti, sicché allo psicoterapeuta resta ben poco tempo per pensare a se stesso. Certo tutt i lavori sono impegnativi e lasciano poco tempo per sé, ma questo è un lavoro mentale, veramente pervasivo della propria anima che si offre per lenire la sofferenza psicologica e la più grande soddisfazione è vedere che ci si riesce.
Tornando a lei, credo basti – per un primo beneficio – una seduta alla settimana, ad esempio con un primo ciclo di 3 mesi. Di certo può concordare a 50 euro. Dovrebbe quindi trovare un lavoretto per ricavare 200 euro al mese per 3 mesi. Ci sono persone, soprattutto studenti, che lavorano al ristorante o al bar o vanno a vendere spazi pubblicitari o mettono i volantini mnella buca delle lettere che riescono a mettere via qualcosina per pagarsi un po’ di psicoterapia quando proprio ci vuole, considerando che è come quando si deve proprio andare dal dentista. Detto questo lo so che con i tempi che corrono a volte è un problema anche un Euro, ecco allora che io faccio quello che posso con questo blog e chiedo l’aiuto di tutti. Certo se trovassi uno sponsor, potrei offrire un pomeriggio alla settimana per fare psicoterapia gratuita a chi proprio non può. Forse riuscirò a chiedere l’aiuto di qualche collega, anche counsellor, volontario, forse potrò migliorare… intanto anche lei continui a cercare di fare del proprio meglio per se stessa e per gli altri e si impegni a migliorare per quanto è possibile la sua situazione lavorativa oltre che esistenziale.
Un caro saluto
Buona sera dott . Brunelli, buona sera amiche del blog. Purtroppo ho il
Pc rotto, al lavoro spesso nn posso quindi mi sto arrangiando con il telefono e non sempre ci riesco. Ho avuto una bellissima notizia di salute e sono molto contenta ma continuano ad esserci dei momenti in cui mi pervade una profonda tristezza. Mi sento molto sola, anche se in realtà non lo sono, eppure e’
Così . E so anche il motivo; vorrei che lui mi chiamasse solo per dirmi ho sbagliato, mi sono comportato male con te, ti ho preso 6 anni di vita, ti ho allontanato il figlio e, anche se pian piano sta tornando , quegli anni lontano da lui, per entrambi, nessuno ve li ridarà . Vorrei che si scusasse per tutte le domeniche in cui, dopo aver dormito a casa mia o invitato i SUOI colleghi a casa mia il sabato sera, mi mollava da sola la mattina a riordinare la casa e ad accudire tutto il giorno da sola il figlio piccolo portatore di handicap che vive con me. E mentre io trascorrevo così le mie domeniche lui spariva per portare al cinema la ex moglie o trafficare con altre. Io lo sapevo, lo intuivo, eppure gli preparavo la cena e aspettavo che la sera tornasse, dicendo a me stessa:”in fondo, chi passerebbe una domenica con me a spingere ai giardinetti una carrozzina?” e così sopportavo, piangendo e bevendo. Ogni domenica era così . Per 6 anni. E quello che mi addolora e’ la certezza che questo non accadrà mai. non si scuserà mai. Mai. E mi sento idiota solo ad aspettare ancora le sue scuse. Grazie a tutti.
Cara Arianna, personalmente credo che quello che tu avverti sia, nella tua esperienza attuale, consapevole e reale, la mancanza di realizzazione concreta di un sogno importante in cui hai creduto ed investito affettivamente molto data anche l’intensità dei tuoi sentimenti, legati alla tua età e storia ed il sentirti, forse, “andare in pezzi”, quasi in frammenti nel renderti conto che la “sostanza ” di quel sogno, apparteneva solo a te, al tuo cuore e sentimenti ed emozioni, pensiero e personalità mentre non era così per l’altra persona con cui pensavi di stare in quei frangenti, condividendola e progettandola, cosa che fa si che tu possa sentire te stessa forse, in certi momenti, quasi “priva di sostanza” (cosa non vera, perché ognuno di noi ha una propria stessa sostanza buona e meno tale ma che può essere una sensazione legata a momenti traumatici, come la rottura di un rapporto importante) e quindi come reazione fisica di stress, di forze, suscitandoti grande stanchezza, che è un sintomo – come termine generale – che ti invita a riflettere. Sia sui tuoi bisogni da assecondare per riprenderti (dormire è un’ottima terapia quando riesce , se l’organismo lo richiede) sia su aspetti tuoi forse molto fragili, che fanno parte di te e che ti hanno esposto ad intrattenere un rapporto che pensavi d’amore, con una persona che si è rivelata diversa -al di là della sua reale patologia, la sua violenza è un segno di qualcosa che non va in lui e nel suo modo di interagire ma lo è anche, seppure in modo molto diverso, il desiderio e mancanza che tu provi verso questa persona ed i suoi comportamenti che conosci come ormai deleteri per te e per la tua vita, anche se forse stai iniziando come speriamo, a “lasciarlo andare” e dovresti farlo al meglio, col tempo, al tuo interno, facendo “spazio” – a causa di tue personali vulnerabilità psico-emotive che forse non conosci o non ancora bene, oltre all’evidenza della tua storia che ci hai raccontato e che secondo me, in quanto tue ed in quante potrebbero ri – esporti, potenzialmente ad esperienze similari, pur non in assoluto o anche solo, a troppa sofferenza nelle delusioni d’amore, dovresti indagare con l’aiuto di uno psicoterapeuta ed altri esperti, per poterti rafforzare, acquisire maggiore sicurezza in te stessa, dato che sei una persona forte ed intelligente, oltre che molto sensibile da ciò che scrivi e come, Per poter sviluppare quindi dei rapporti interpersonali e soprattutto, d’amore, più gratificanti , soprattutto autentici per entrambi, te ed il tuo futuro lui, che sicuramente incontrerai appena ti sarai ripresa un pochino e potrai sostituire la paura di lui -quello attuale che involontariamente potrebbe rinascerti in rapporti in cui non c’è alcun motivo vero – e dei sentimenti, che poggiano su qualcosa che è dentro di te – come in tutti noi quando ci troviamo in situazioni strane, critiche ed addirittura violente, a volte (che non significa “averle volute” volontariamente, tutt’altro), con una nuova rinnovata speranza per il tuo futuro, che hai ancora davanti, nell’amore per te, per gli altri ed il mondo inizialmente e poi, per un uomo con il quale vorresti formare una famiglia con dei figli mentre questo momento, non diventerà con l’aiuto che ti può essere dato perché sola mi sembra per te, come lo sarebbe per moltissimi troppo pesante, da persone esperte nelle relazioni di aiuto (come gli psicologi ma soprattutto, per te, gli psicoterapeuti che ti possano seguire circa una migliore integrazione ripresa su temi un pò più lunghi ed a livello più profondo )verso e con il prossimo, solo un lontano e sempre più lontano e sbiadito ricordo, almeno negli effetti che ti farà quando qualche volta, forse, ti ritornerà alla mente. Forse capirai anche la grande fragilità di una persona che ti ha fatto così soffrire mascherata da violenza, legata ad un senso di potere, una volta comprese ed accolte, con calma e pazienza le tue, provandone un giorno lontano in cui lo sarai da tanto anche da tu da questa sofferenza, perfino uno strano e quieto senso di tenerezza. Mentre ci racconti della tua storia e di come si evolve, ti invito, come già fatto e come ha fatto anche Alessandra ed il dottore, a cercare aiuto nel mondo reale e non solo qui ed in altri siti e forum pur sapendo quanto può essere importante parlare, essere ascoltati e letti e sostenuti, in queste circostanze, ma non è pii sufficiente in se secondo me. Vorrei farti una domanda sulla quale t invito a riflettere : “Ti fanno più paura i tuoi sentimenti e sintomi e ciò che percepisci come stressante o ti fa più paura comprendere che dietro ciò, c’è qualcosa d’altro che per motivi tuoi rispettabilissimi, forse temi, ed anche molto?” Tutti temiamo noi stessi, spesso più degli altri senza saperlo e purtroppo, tra questi altri ce ne sono alcuni particolarmente bravi a comprendere sia ciò che temiamo che ciò di cui abbiamo bisogno e da lì, possono essere capaci di costruire per noi (e noi di proiettare in parte su di loro ed un rapporto immaginario) un sogno inesistente ai dati di fatto. Diversamente, se più consapevoli, potremmo costruire dei veri sogni e partendo dai sogni, dei progetti, progetti realizzabili e da realizzare nella realtà.
Spero che quel che ho cercato di comunicarti sia comprensibile e scusami per degli errori ma non sto molto bene e la mia tastiera fa i capricci, solo che quando ti leggo, come capita anche ad altre persone del blog, vorrei sempre poterti aiutare, consigliandoti qualcosa secondo me utile per te, per alleviare la tua sofferenza.
Un carissimo saluto ed abbraccio .
Ciao.
Elisa
Volevo dedicare in primis a te Arianna questo video molto bello sia per la voce che per il contenuto e senso delle parole. Naturalmente, voglio dedicarlo anche a tutte e tutti le altre ed altri ed anche in modo particolre ad Anna, così capace di darci segni di un buon equilibrio in situazioni difficili e ad Alessandra (ma non dimentico la dolce Lulù) ed al dottor Brunelli, dato che parla in modo dolce e sapiente di sentimenti che riguardano un pò tutti noi, secondo me. Spero ti e vi piaccia, anche per la bella voce, e possa fonire qualche suto di riflessione a chi ne avverte in tal senso il bisogno. https://youtu.be/PWu71JMwGWE
Grazie Elisa, ogni volta che mi scrivi per me è un grande dono. tu sembri leggermi dentro. rifletterò sulle tue parole. come ho già risposto al Dottor Brunelli, purtroppo ho difficoltà in tutti i sensi a trovare un terapeuta. Rispondendo alla tua domanda, credo di temere più quello che sta dietro, quello che mi porta ad essere così. quello che ancora mi fa chiedere “Ma cos’ho che non va che non sono riuscita a farmi amare?”. Il cammino sarà lungo e durissimo per me ma ci metterò tutte le mie forze. Non voglio più stare così e non voglio più relazioni del genere…anche se al momento in verità di relazioni non ne vorrei proprio. Mi manca sentirmi amata, e questa è una cosa che forse devo fare da sola: amarmi. Grazie Elisa.
questo articolo è come un luce nel buio. grazie.
salve,
ho appena letto il lungo articolo..cercavo qualcosa che potesse spiegarmi quello che sto vivendo. nn mi piace consderarmi una vittima x cui sono rimasta molto colpita dalla frase: ferita narcisista. non sono daccordo su alcune cose scritte nell’articolo, ma sono decisamente convinta che sia vera una cosa:le persone malate e negative come lo sno certi manipolatori sono attratte e seducono le persone che dentro hanno qualcosa che nn va, malate anche loro tra virgolette. persone che hanno subito un trauma e che ancora nn hanno imparato ad amarsi ed amare se nn attraverso delle persone negative. nn sno i manipolatori o le persone sbagliate a scegliere..ma siamo noi..persone ferite e ancora vittime di noi stesse ad attrarre e scegliere le storie e le persone sbagliate. io nn sono una vittima e nn soffro dell’amore negato..se soffro è solo xchè nn sono guarita..la mia autostima è ancora bassa..oppure al contrario sono alla costante ricerca incoscia del riscatto..sno stata abbandonata da piccola..quindi adesso cerco ancora l’uomo che per me faccia l’impossibile e mi ami e scelgo le persone malate xche cosi posso avere la prova che io sono forte e alla fine vinco l’impossibile. sono mesi che mi sono messa in una situazione orribile cn una persona che ho scoperto essere manipolatrice e subdola…ma io gli ho dato potere..xche a questo tipo di persone siamo noi, con le nostre fragilità a renderle forti.
Grazie Rosy, se può spighi quali sono le cose dell’articolo sulle quali non è d’accordo, può aiutare ad approfondire e a riflettere meglio. Del resto ognuno ha avuto le sue storie, le sue esperienze, e quindi per ciascuno è diverso, quindi non è questione di essere più o meno d’accordo, quanto di capire più a fondo se stessi e gli altri, al fine di riuscire ad allontanarsi da relazioni spiacevoli, distruttive e più o meno patologiche. Però è probabile che lei abbia osservato qualcosa che da un punto di vista teorico non è spiegato bene, o presenta contraddizioni , o non risulta attendibile… quindi una sua osservazione al fine di correggere o di allargare il punto di vista sarebbe alquanto gradita. Cordialissimi saluti. P.B.
Gentile sig. Brunelli,
la ringrazio per aver risposto. Credo di essermi espressa male, non direi di nn essere d’accordo, forse non mi sono ritrovata in tutto, come ha scritto lei, ognuno di noi ha le sue esperienze negative, i propri traumi e le proprie cicatrici che a volte si riaprono oppure in realtà non sono mai guarite.
Io è da tempo che cerco di leggere, approfondire il perche del cosiddetto ‘mal d’amore’. dopo una lunga relazione che ho chiuso io, mi sno ritrovata ad avere in seguito brevi relazioni sbagliate, con persone sbagliate di cui ne ero consapevolissima eppure mi sono lasciata travolgere con sofferenza di vario tipo. Cosi siccome sono sempre stata una persona ‘forte’ e ragionevole, sana e con voglia di avere il meglio dalla vita, ho iniziato a chiedermi il xche delle mie scelte. Sono giunta alla conclusione che l’altro puo essere chiunque, un pazzo o semplicemente un deficiente come tanti, ma se viene scelto da me, allora sono io che devo rivedere ciò che voglio ed in cui credo. Quindi pensavo di avere trovato il cosiddetto bandolo della matassa. essendo cresciuta da sola con mia madre ed abbandonate da mio padre, quindi mai riconosciuta ed amata ed accettata, sono cresciuta forte ed orgogliosa sino a quando le mie relazioni non sono iniziate quando sono diventata una donna. Dopo il crollo della mia relazione ho capito che cercavo semplicemente qualcuno che mi amasse, e magari debole e bisognoso di me, cosi ero sicura che nn mi lasciasse. Per cui ho sempre poi cercato persone problematiche..cmq non voglio annoiarla, ho tanto da dire su cio che sono stati i miei studi che ho fatto da sola per cercare di essere indipendente e volermi bene. Pensavo di esserci riuscita sino a quando mi sono fatta travolgere da questa persona…sposata, che per due anni ho solo visto come amica e di cui sapevo (o pensavo di sapere) i suoi problemi cn la moglie ( per due anni l’ho visto sempre vivere da solo).mi sono lasciata travolgere dalla personalita distorta e solo quando mi sono lasciata andare ho avuto modo di osservarlo bene…e di ragionare e vedere le sue mille contraddizioni…ed invece di scappare mi sono fatta quasi distruggere…scenate, la moglie , litigi..sue manie..promesse…
Ho pensato di essere razionale, e dirmi, ok, sono le problematiche tipiche di una persona impegnata..le menzogne sono normali, quindi lascialo andare.la situazione è sbagliata…e ci provavo..e lui ogni volta bugie, manipolazioni…frasi di amore..promesse…e nn capivo cosa ci ricavasse a vivere questi tormenti..a dare tormento..sbalzi di umore…sparizioni…insomma uno squallore. Poi ho letto il suo articolo perche ero ancora una volta alla ricerca di qualcosa che mi aiutasse a capire, xche non sono stupida, sono abituata a gestire i problemi sul lavoro..e quindi voglio capire. volevo capire cosa mi facesse soffrire e perdere del tempo con una persona simile che so non vale nulla. ed eccola li..ancora una volta la frase: ferita. si la mia ferita interiore, quella che mi tappa le ali e non mi fa ancora essere in pieno la donna che so che posso essere. Purtroppo ho capito il mio male, ma ancora non so bene come guarirmi..xche quando mi ritrovo e gestire una situazione amorosa, commetto gli stessi errori..xche quando credo di essermi innamorata, mi annullo in realtà e non mi occupo piu di me stessa. e soprattutto non curandomi definitivamente, scelgo ancora e sono attratta da persone negative…e come dice lei queste persone fiutano il mio sangue..
e comunque la ringrazio, xche nelle sue parole ho trovato ulteriore conferma a quello che gia sapevo:”Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito. ”
quindi invece di continuare a capire xche sia malato lui e xche agisca come agisce, voglio continuare il mio percorso verso la guarigione e la luce, anche se ancora non so bene come fare, ma una cosa è certa…è a noi stessi che dobbiamo concedere il nostro tempo, amore ed energie e magari mentre siamo impegnati in questo viaggio , incontreremo la persona giusta e sapremo riconoscerla. Il mio consiglio a tutte le persone in questo blog ed a me stessa è FORZA CHE IL MONDO LA FUORI NON E’ SOLO FATTO DI PERSONE NEGATIVE..LASCIAMOLE NEL BUIO E ANDIAMO AVANTI: NON TI CURAR DI LORO ED AVANZA!
In realtà sono odiosi e lei,lo sa! Grande verità,solo io non riuscivo a vedere l antipatia che mio marito riusciva a trasmettere,infatti la mia più cara amica non lo sopportava ed io soffrivo perchè non riuscivo ad unire i miei affetti,lei aveva capito e per timore e paura non parlava io stoltamente non capivo.Grazie Dott.Brunelli piano piano con calma rileggendo i suoi interventi sono riuscita a capire tante sfumature che non riuscivo a vedere,delle volte, può apparire fin troppo diretto ed allora sa che faccio? Rileggo il suo intervento qualche giorno dopo,a mente fredda ,e lo ritrovo precisamente oppurtuno,giusto,sincero,crudele come è realmente la vita. Lei è vero come sono veri i dolori della vita! Con stima e ammirazione Lulù
mi sono ritrovata in quello che ho letto… io mi sto riprendendo piano piano… il problema è che ho fatto un figlio con questa persona… come posso difendere il mio piccolino??
Cara Marzia, mi raccomando, non confonda la sua relazione con la paternità, si attenga a dei bravi consulenti, e si ricordi che il suo piccolino ha anche diritto a suo padre, anche se fosse Hitler… dopo di che ci sono tutti gli strumenti psicologici e legali per evitare che i figli vengano danneggiati dai genitori e che il contenzioso tra i genitori si riversi sui figli… li segua. Anzi, proprio qualora vi sia evidenza che uno dei genitori sia particolarmente problematico bisogna evitare in tutti i modi di mettere in mezzo i figli e di dare a loro un immagine negativa del genitore in questione, pur salvaguardandoli con amore e sensibilità. E’ difficile, ma è questo che bisogna fare, mettere da parte se stessi, per far sostenere al figlio al meglio possibile la negatività dell’altro genitore senza squalificarlo. Allora è certo che il figlio crescerà più sereno e un giorno capirà. Un caro saluto
no non confondo le due cose, il bambino lo vede regolarmente (lo fa più x dimostrare alla gente che è un bravo papà non per altro). Però appena può mi fa storie e soprattutto inventa le cose. Per esempio aveva scelto lui l orario e i gg in cui vedere il bambino durante la sua settimana di ferie (non pernotta da lui perchè è ancora piccolo) abbiamo fatto un accordo a voce, ora per ripicca dice ho imposto io gli orari… questa e solo una delle tante bugie che continua a dire… Volevo evitare di andare al tribunale dei minori sopratutto ora con quello che si sente.. lui direbbe solo bugie al giudice. come posso difendere me e mio figlio da un bugiardo del genere?? io sono stata davvero male nei mesi scorsi e ora le sue nuove menzogne mi stanno di nuovo facendo stare male. Un altra mia domanda è: visto che nell articolo c è scritto che queste persone non cambiano, con suo figlio come si comporterà? sempre con lo stesso modo di fare che ha di conquistare le persone con i modi carini x poi ferirlo un giorno?
grazie
Buona sera Marzia e a tutte le lettrici. E’ liberatorio, è un rinascere e di nuovo sorridere alla vita da quando ho capito che mio marito ormai ex è affetto da questo disturbo narcisista malvagio. Non sono più arrabbiata con lui, non nutro più rabbia e sono sollevata dal senso di colpa che mi ha sempre inseguita. Adesso il problema è proteggere nostro figlio. E’ vero ciò che scrive il nostro caro Dottor Brunelli che i figli hanno diritto al padre anche se questo fosse il peggiore del mondo, ed io penso di essere riuscita con grandissimo sforzo a far crescere serenamente mio figlio. Suo padre viene a trovare il bimbo e si ferma a cena acasa nostra. Ha tutto un altro sapore il divano di casa, la tv la Play Station rispetto ad uno squallido ristorante o peggio il bilocale di fortuna del padre. Mi sono sentita criticata da tutti, che sbagliavo a farlo venire in casa perchè il bimbo poteva confondersi. Vi garantisco che ha ben chiaro che non stiamo più insieme ma che c’è armonia e tutto ricade in positivo su mio figlio. Sono stata per due anni in terapia psicologica per fare le cose più giuste per mio figlio e devo dire oggi mi sento soddisfatta. Ma non era di questo che volevo parlare stasera. Mi chiedo il modo più efficace per comunicare con questi ex tiranni. Una sorta di compromesso devo dire di averlo trovato e mi sembra che funzioni. Lo lusingo, lo rincuoro e sono molto accogliente, anche perchè nutro affetto per lui soprattutto dopo aver compreso la sua malattia, ma ne sono immune. Il tutto funziona a meraviglia. Lui s’impegna nel fare bene le cose con il bimbo perchè pungolato dalla competizione con me, ma ogni tanto cade nell’infantilismo più totale e costringe il figlio a sopportare la presenza della sua nuova “vittima”. Ho chiesto spiegazioni o meglio ho chiesto se è una relazione seria la sua ma lui ha mentito come sempre negando la relazione (come sempre) e avvelendosi della sua maturità 45 anni non avrebbe problemi a dirmi come stanno in realtà le cose. Bene. Adesso so bene che mente ma ciò che mi sfugge è perchè coinvolga il figlio nei suoi giochi. Lui non è portato per la famiglia ma tende sempre a dare un’immagine meravigliosa di se e mi domando se forse il suo obiettivo non sia anche qello di ferire me di riflesso. Se così fosse ed io ammettessi lo strazio che mi provoca smetterebbe? Oppure se non dicessi niente smetterebbe perchè in me non suscita nessuna reazione? Oppure farebbe così in entrambi i casi perchè è sempre lui al centro del mondo? E’ questo che vorrei capire. Una volta scoperto con chi si ha a che fare si può gestire questo disturbo affichè non sia poi così negativo soprattutto per mio figlio?
Grazie di cuore,
Anna
Ognuno di noi viene al mondo con se stesso e con una sfida , che è nell’ambiente, nei genitori, nell’epoca e bello spirito del mondo in cui nasce. Ciascun essere che viene da non sappiamo dove e si incarna in questa nostra umana esperienza è chiamato a confrontarsi con il mondo vicino e lontano. Un genitore abbastanza sano (problemi e complessi ne abbiamo un po’ tutti) deve accompagnare il figlio la figlia senza che le difficoltà di un qualunque tipo vengano considerato soltanto negativamente… le difficoltà purtroppo ci sono perché la vita è difficile, per tutti, chi per un modo e chi per un altro, e chi ci sembra più fortunato oggi, domani chissà… ecco allora che ciò che appare solo come un male, per quanto sua male, può contenere qualcosa che seve per crescere, per compiere la propria esistenza autentica, per essere ciò che veramente si è… (Jung ha chimato ciò “processo di individuazione”, Hilman in maniera più umile , ma anche più impetuosa “fare anima”). Negare l’altro genitore, per quanto sia negativo, vuol dire negare un archetipo, una forma energetica biopsichica maturale e universale… ciò implica un maggior rischio di inautenticità, condiziona ed affatica di più il figliolo nell’esperire il proprio autentico ‘essere nel mondo’… invece, il genitore negativo, se compreso, se elaborato, perciò anche se esperito senza conflitti genitoriali (cioè non cercati o prodotti dal genitore ‘più responsabile’ e quindi ‘più sano’) è importante affinché sin da bambini si possa compiere un processo esperienziale di crescita naturale e di confronto con una negatività primaria… certo che sarebbe meglio che non ci fosse, ma negarla la farenne diventare ancora più negativa…). Il genitore più sano e responsabile dunque, assume una posizione terapeutica o, perlomeno, non reattiva che favorisce il più possibile serenità e cinsaoevolezza, anche a costo di darla ‘apparentemente’ vinta all’all’altro genitore, ma in una logica di contenimento del danno e infine costruttiva, perciò che in prospettiva gioca a favore dei figli e di se stesso/a.
Grazie Dottor Brunelli, lei è davvero bravo. Comprende e riesce sempre a centrare il punto. Condivido il suo parere e la ringrazio. E’ per me di conforto vedere che sto facendo la cosa più giusta per quanto possibile. Non ha idea di quante critiche vado incontro ogni giorno perchè cerco in ogni modo la serenità nel nostro rapporto. Ne traiamo giovamento tutti quanti ed io d’altra parte io no so non vivere in astio e risentimento. All’inizio in effetti sentivo di proteggere con tutta la mia forza mio figlio adesso invece credo che sia anche giusto e faccia parte della vita “farsi male” e la vera bravura starà nel sapersi curare, aiutarsi a disinfettare la ferita senza che questa s’infetti… Anna
Grazie anche a lei della partecipazione collaborativa, e BRAVA per il suo modo di fare e di pensare! Eventualmente su questi temi può postare anche nell’articolo “Psicologia per separazioni e divorzi ‘umani'” https://www.albedoimagination.com/07/2010/psicologia-per-separazioni-e-divorzi-%e2%80%9cumani%e2%80%9d/
https://www.youtube.com/watch?v=xfzKS3hjTGI
Strappa
Le pagine
Dei giorni con me
Non mi rivedrai più
Puoi bruciarle perché
Non mi rivedrai
E non mi ferirai
E non mi illuderai più
ieri ho sofferto molto. continuava a chiamarmi per chiedermi di vederci e io gli chiedevo a che pro? tu vivi a casa nostra da solo..per poi ovviamente sentirmi addossare tutte le colpe del mondo. ma…una cosa ma ha distrutto…mi ha detto con tanta serenità…sai che tizio e tizia si stanno lasciando? e io ormai sono diventato il migliore amico di tizia e la ascolto, la consolo. a quel punto ho visto rosso. ho spaccato indignata ciò che avevo in mano e ho avuto un pianto isterico. non ha mai avuto una parola buona per me, solo botte e cattiverie e ora lui si fa prete confessore da una conosciuta in un bar quando a me faceva fatica a richiamarmi quando vedeva le mie chiamate. sono impazzita dal dolore e dalla vergogna e non ho più risposto ai suoi messaggi di andare lì (a casa mia…in più sempre condito dalla minaccia fra le righe..se tu non vieni mai non crederai mica che starò a casa ad aspettarti a vita)…ho pianto lacrime amare e di vergogna perchè ho dato tutto per lui e lui mi ha buttato via come un fazzoletto usato. mi ha impedito di fare qualsiasi cosa senza mai privarsene lui. stamattina appena alzata ho dovuto prendere dei calmanti. è talmente assuro che non sembra credibile. aiutatemi
Arianna devi smettterla di comportarti così… non esisti solo tu nel mondo e le tue pene d’amore… la gente sta insieme e poi si lascia, specialmente alla tua età , capita a tutte le persone abbastanza normali… ti ho già spiuegato che questa non è la chat dei cuori infranti e dei bisticci tra ragazzini… prova a partecipare ad un livello più alto, dove magari cerchi di capire ancfhe i problemi degli altri e non solo lamentarti dei tuoi… vggedrai che starai già meglio e poi che facilmente te ne troverai un altro. Mi spiace, ma ci vuole anchje chi ti dà uno scroillone e ti impedisce di crogiolarti troppo facilmente nelle pene d’amore. Alzati, guarda avanti e guardati in giro… vedrai che appena ne troverai un altro che ti prende bene il tizio che ti ferisce lo dimentichi presto… Spero che prenderai questa risposta nella maniere migliore per te, perché la mia intenzione è solo quella di contribuire per come è possibile al tuo bene.
Dottore, non si preoccupi. ho capito cosa intende. non capisco solo come il narcisista possa essere così premuroso e disponibile con persone semi-sconosciute e così crudele con chi lo ama. lui ha sempre deriso questo mio grande amore per lui…non capisco…
Più si sentono amati e più si sentono vigliaccamente dominanti e maltrattano chi li ama, fino a quando non sonoi certi di aver fatto innamorare sono viscidi e zerbini… comunque stia tranquilla che non amano nessuno… in fondo non possono essere nemmeno davvero amati, quello che si ama è un’immagine ideale che viene proiettata su di loro … in realtà vengono amati solo perché li si odia nell’intimo e allora ci si crede innamorati di loro… in realtà sono odiosi, e lei lo sa.
Dolce Arianna, e’ vero, sono viscidi con chi devono conquistare , poi con chi hanno conquistato si mostrano per quello che sono:mostri. Si perché l’ amore rende deboli (quello malato come il nostro ) e loro, una volta percepita la debolezza e la dipendenza, escono allo scoperto. Non essere gelosa perché ha ragione il dott. Brunelli; loro realmente non amano nessuno veramente . La persona nuova e’ migliore solo perché c’ e’ più da prendere. Lo specchio e’ nuovo e splendente e riflette meglio il loro inganno . Il nostro non serve più perché svela l’ inganno. Stai tranquilla Arianna , e’ così e poi pensa alla tua persona e alla tua salute. Io dopo 6 anni di calvario mi sono ritrovata a fare un ago aspirato al seno e sto morendo di paura al pensiero di non star bene . Tu sei giovane e hai tutta la vita davanti. Scappaaaaa!!!! Con tanto affetto Alessandra
Ciao, io ho avuto una relazione di due anni con una persona affetta da disturbo narcisistico.
io mi sono ammalata dietro a lui, io ho smesso di essere me stessa per essere, non quello che lui voleva, ma per essere lui.
lui era diventato il mio censore, il mio raziocinio.
mi diceva come vestire, con chi parlare, io dovevo essere brutta perchè data la mia bellezza dovevo fare qualsiasi cosa per mortificarla e umiliarla.
bandide le chiacchiere con i colleghi di lavoro, bandite le scarpe alte..arrivò anche a criticarmi per il mio modo di camminare (per lui troppo provocante).
io sono arrivata a farmi dei tagli nelle gambe, perchè il dolore dentro di me non ci stava più.
e poi, per mia fortuna, ho pescato il mio biglietto di ritorno dal mio viaggetto all’inferno.
Ho incontrato il mio istinto di sopravvivenza (perchè io, veramente, stavo morendo) e ne sono uscita.
anche se temo che quelle ferite non si rimargineranno mai.
un abbraccio.
Buonasera ,
mentre lui , ormai smascherato , è nella fase “distacco emotivo punitivo”…io continuo
a scavare , scoprire e sapere …..e la sua figura lentamente perde i contorni e sfuma ….
bellissimo questo video ….
https://youtu.be/gWbs8GFYPiw
Un abbraccio
Stefy
ha obbligato i miei amici con le minacce a farmi tornare a casa con lui. mi ha riempita di botte e mi ha tolto il tel. per giorni da lavoro hanno provato a chiamare. perfino mia madre…..ormai tremo sempre. non ce la faccio ad andare avanti così. aveva ragione il Dott. Brunelli. il manipolatore ti istiga al suicidio. è quello che sta facendo perchè io sono giorni che ci sto pensando, ho bigogno di mettere pace ai pianti, alla disperazione, alla solitudine, ai dolori fisici e mentali. se rimane un goccio di forza stasera scappoa 40 km da dove lavoro. sarà dispendioso ma è l’unica. ho paura che voglia uccidermi.
s0no scappata da un amico a 40 km da quì. l andata e il ritorno non sono un inferno ma la sofferenza di essere ormai consapevole che non mi ama è straziante. e sto sempre peggio. e sono dovuta scappare dalla mia città.ho solo 24 anni e così tanti pesi nella mia valigia….vi chiedo una parola di consiglio. lui vuole distruggermi? se sì ci sta riuscendo e io purtroppo nutro ancora dei sentimenti benevoli e non l’ho denunciato. so che mi direte che sono folle ma ho ancora più paura denunciandolo…grazie a chi mi risponderà..Arianna
Cara Arianna, a questo punto tragico della tua storia, la domanda che forse dovresti porti, è un’altra, difficile da ascoltare e da capire, alla tua giovane età e cioè: “Io, Arianna, vogli distruggermi per lui? Voglio permettere che quest’uomo che pure ho amato ma che purtroppo Non mi ama, cosa di cui sono dolorosamente consapevole e tenta di farmi del male e mi suscita pensieri così brutti, mi distrugga? se si perchè? Credo di meritarlo senza saperne il motivo, forse?” . Certo, non sono domande a cui potrai da sola trovare una risposta chara e definitiva perchè per far ci serve un aiuto psiclogico serio però, già porterle può esserto di aiuto e stimolarti nuove potenzialità oltre che desiderio di affrontare qyesto problema che ti affligge facendoti cos’ì soffrire.
Queste persone -nei rapporti di coppia ed affettivi di altro tipo -purtroppo, contano esattamente sul fatto di non venir denunciate, capaci come sono, attraverso la loro manipolazione, di indurre uuna sorta di letargo della coscienza di sè e del proprio valore come persone che meritano di essere rispettate. ti inducono a pensare che tu vali sempre almeno un pò meno di loro e che “devi” volergli bene e “fare” il loro bene o considerare i loro peccati, in realtà piuttosto gravi ma onsiderati come “veniali”, con molta benevolenza.
Ti rendi conto che in un post affermi che hai paura cche lu voglia ucciderti, indipendentemente dal fatto che questa paura sia concretamente fondata o no,nel senso che si spera che essa sia amplificata eccessivamente dalla tua gramde ansia che gli attribuisce più potere di quel che egli ha, e poi dici però subito dopo, che “non lo hai denunciato” per la tua benevolenza verso di lui? C’è forse qualche motivo valido per cui lui abbia il diritto di ammazzarti di botte e poi andarsene dove gli pare mentre tu tremi dal dolore e dalla paura? A me dispiace moltissimo per ciò che vivi, per il panico ed il dolore che esprimi, la tua profonda solitudine e senso di mancanza di ogni protezione che trapela dalle tue parole e dal loro tono emotivo così disperato, quasi un urlo di aiuto; se tu fossi una mia fglia o sorellina più piccola, ti porterei “obbligatoramente”, ma con tutto il mio aiuto e sostegno, dopo averti rassicurato come hai bisogno non solo a farti denunciare quest’uomo ma anche a farti medicare, non solo le ferite delle botte, che nessuno ha il diritto di darti (parliamo di botte da un estraneo, non di uno schiaffetto, che pure personalmente dispprovo così come ogni violenza, e te lo dico perchè purtroppo la violenza in generale, la conosco, data da un genitore in un momento di sfinimento per un tuo”capriccio” che non riesce a placare altrimenti); le medicazioni di cui hai tanto bisogno sono quelle dell’anima e del cuore. Hai, secondo me, molto bisogno d’amore, ma di un amore sano che ti conforti solo perchè esiste e lo avverti dentro e fuori di te. Il mio dubbio è che se non ti curi un pò queste antiche e profonde ferite che manifesti, tu sia così “appannata” (significa con difficoltà a distinguere per il dolore e l’ansia che ti sembrano “mordere” dentro, nel tuo cuore) che possa non riuscire a vedere, come un vetro sul quale è appena piovuto un gran temporale, ciò che di buono e di bello ed amorevole possa esserci nel mondo e nelle persone anche per te, che corrisponde a ciò che cerchi e che meriti.
No so spigartelo con altre parole ma noi, chiunque di noi, non dovrebbe mai permettere a nessun altro di distruggerlo (so bene che a posteriori, dirai – o dall'”esterno” – è più facile ma per dirlo “a posteriori”, vuol dire che in un periodo antecedente e per alcuni ancora parzialmente in corso e dall’interno e”nel” nostro interno, in modi diversi per ognuno di noi, ci siamo passati.) Vorrei poterti trasmettere la grande tenerezza che provo per te e per il tuo grande bisogno di essere amata, che esprimi attraverso questio amore “folle” e di amare qualcuno che semplicemente ti ami, “per amore”.
Forse, hai tanto bisogno di amare l’amore, conoscendolo nelle sue forme anche non solo materiali ma più spirituali, come attraverso una condivisione di un progetto che ti aiuti ad entrare ib contatt oprofondo con la tua anima ed a trasformare questa grande energia che si esprime nel panico e nella paura, nella sensazione di caos e di dover fuggire, in una diversa e più “ordinata” condotta – non mi riferisco alle fughe che ti senti costretta a fare per trovare un luogo sicuro in cui risiedere, seppure dovremmo, con calma, considerare che questo “primo luogo”, è dentro noi stessi ed il nostro corpo – cioè funzionale al tuo benesssere ed alle tue grandi capacità e sentimenti da sviluppare per te stessa. , Per amarti di più, in modo da diventar capace e consapevoe dellaa necessità di allontanare chi realmente ti fa del male con questo fine.
Provo a darti un consiglio; se ti senti molto spaventata e sola, prova a prepararti una piccola merendina calda,anche con un pò di latte se ti piace e di metterti poi sotto una copertina, per avere la sensazione di essere “accolta”, contenuta; sentirai parte della tua ansia attenuarsi, perchè qualcosa in te, in una memoria lontana, si ricorderà di sensazioni simili in cui si è sentita bene oppure, quel qualcosa, che è una nostra zona nervosa corrisppondente all’emotività, la avvertirà come una piacevole e rilassant novità, oltre che come un modo antico, quasi ancestrale di “curare le nostre ferite, sia fisiche che del cuore”.
Un caro dolce abbraccio
Elisa
elisa carissima ho risposto ma non so dovìè finito il post.
Sono stata avvicinata da un uomo, guardia carceraria, di 45 anni, che inizialmente era come dicevate voi gentile , premuroso interessato a conoscere me per come ero dentro e non per come apparivo. Da premettere che nella vita mi occupo di solidarietà e lotte sociali… Sono in pratica l’opposto di quello che fa per mestiere: io una specie di rivoluzionaria lui la legge.. Ci sono cascata e improvvisamente è venuta fuori la sua vera immagine… Beve è affetto da deliri, venera odino, ha un corvo tatuato , legge i libri fantasy e le leggende nordiche…. Una sera mentre facevamo l amore assume un volto tipo demoniaco mostrando i denti … Tenta di mordermi e lo fa sulla spalla e nel contempo dice di amare il sangue. Là per là non do peso a quello che dice credendo fosse l’alcool eccessivo ma poi tutto cambia comincia a pedinarmi, a controllare le mie frequentazioni a pretendere scuse e sottomissione… E’ durata pochi giorni poi per fortuna mi sono resa conto di quanto è pazzo. Il problema è che nonostante sia stata molto aggressiva e dura , gli abbia chiesto di lasciarmi in pace lui non molla la presa e mi dice che lo provoco e lo stuzzico e che intende vendicarsi… Io sono sposata e credo di sapere cosa vuol fare… Come mi devo comportare?
Cara daniela, i “vampiri “di cui parla l’articolo sopra, sono considerati in termini psico affettivo, come persone che si nutrono dell’energia psichica ed amorosa degli altri, particolarmente dei partner di coppia; in tal caso quindi, il partner che li ama, essendone, a differenza di loro, capace – di amare l’altro in quanto tale, per ciò che è e non per ciò che appare, almeno fino ad un certo punto in cui il rapporto si incrina -e sostenendo così inconsciamente il loro estremo bisogno di essere amati, non essendo essi capaci di amore reale nè per se stessi nè di reciprocità -per motivi che sono sopra spiegati – e non vampiri che amano il sangue vero. Anche se vi è un’analogia per far comprendere l’estrema aggressività a livello sentimentale con cui si viene trattati e feriti, oltre che traditi ed umiliati da persone affette da NP, esse non corrispondono a dei “vampiri che amano il sangue – in termini ematici – vero” e “che mordono”, magari dicendo stupidaggini in alcuni momenti particolari e/o perchè in preda ai fumi dell’alcol. I vampiri qui considerati, sono delle figure dell’Ombra in termini junghiani, cioè un modo per rappresentare e descrivere delle persone che attuano specifiche modalità per fare del male, in modo manipolatorio e volontario a delle altre che purtroppo, inconsciamente colludono con esse a causa dell’esistenza, anche in queste ultime, ma per meglio dire in tutti, di un “vampiro interiore” e in alcuni altri, in modo particolare,di una ferita narcisistica attraverso cui questi vampiri psicoaffettivi si introducono al fine apparente di guarirla ma con la specifica intenzione, invece, di dilaniarla maggiormente, fino anche ad “infettarla”- come chi viene morso da un vampiro, secondo le leggende, può diventarlo anch’esso, in preda a comportamenti che prima non avrebbe mai agito – attuando specifici comportamenti, spesso considerati “seriali”, dato che si riscontrano tra loro – i NP – sempre, indipendentemente dalla coppia molte similitudini. Questi comportamenti all’interno della relazione, “svuotano” la “vittima” o partner, della propra energia e difficilmente per questo, essa sarà capace di opporsi al NP con durezza ed aggressività, soprattutto nell’immediato, per far comprendere il proprio desiderio di essere lasciati in pace, dato anche che un’altra caratteristica di queste persone è quella di indurre ua dipendenza affettiva in persone che per motivi interiori propri, vi sono predisposte. A me sembra molto difficle sulla base dei pochissimi dati da te forniti poter dire se l’uomo di cui parli, sia un NP ed ancora di più cosa tu possa fare se lui minaccia di vendicarsi – dovresti cercare di capire se non lo dica solo per rabbia e tu non sia ad es., spaventata da lui e dalla paura del tuo coivolgmento attivo con quest’uomo e contemporanea responsabilità rispetto anche al matrimonio, cosa che può ingenerarti, forse, conflitti che senti come acuti a livello emotivo – seppure tu immagini cosa voglia fare perchè sei sposata (lo eri però anche prima che ti rendessi conto di come era lui e che ti minacciasse; prova a pensare cosa avrest fatto se lui fosse stato ciò che pensavi dall’apparenza e se non ti avesse fatto queste minacce in seguito anche al tuo comportamento duro ed aggressivo verso di lui; forse puoi trovare dentro di te delle risposte iniziali ed atentiche al tuo quesito). E’ una situazione difficile al cui interno, se le minacce ti suscitano dei fondati timori circa l’integrità per te stessa o per tuo marito o entrambi, forse potresti rivolgerti alle forze dell’ordine e chiedere al contempo, un supporto psicologico magari ad un consultorio. Se il tuo timore è che quest’uomo sveli della vostra relazione a tuo marito, credo che dovresti, attraverso un onesto esame di coscienza, chiederti perchè tu la abbia intrapresa e cosa questa rivelazione, fatta da un’altra persona che non sei tu – oltre a chiederti se tu vorresti o no farla al tuo compagno di vita ed in entrambi i casi, per quali motivazioni- comporterebbe al tuo matrimonio e cosa esso rappresenti per te in questo momento, qual’è il tuo tipo di investimento “affettivo” al suo interno e quanto tieni ad esso ed al tuo compagno di vita. Quindi su questa base, decidere cosa fare, magari facendoti aiutare a capire da un esperto, perchè sei finita tra le braccia di un altro uomo, dalle caratteristiche così singolari ed “opposte” alle tue. Se ne senti il bisogno, data la singolarità della persona che ti è sembrata assumere aspetti quasi demoniaci (non dimentichiamo di considerare la nostra personale percezione del fatto che avviene e che narriamo) e dedita a letture che ti hano così colpita, potresti anche chiedere un’assistenza spirituale, che ti aiuti a spiegarti cosa ti è successo e come venirne fuori, anche rispeto alla salvaguardia del tuo matrimonio se ad essa tieni, con il minor danno possibile e come spunto per una maturazione ulteriore a livello interiore e nei rapporti umani e d’amore, sia in generale che in particolare, di coppia, che è il problema che qui proponi. Essendo questo un forum informativo e di auto aiuto su specifiche tematiche, personalmente, oltre ad esprimerti la mia solidarietà per la tua vicenda umana ed affettiva oltre ad un sostegno vivissimo alla tua speranza di capire come devi comportarti, cosa devi fare, per riprendere al più presto a vivere serenamente dopo questi momenti difficili e stressanti, non saprei cosa altro poterti dire.
Sicuramente il dottor Brunelli, potrà inquadrarti meglio la tua situazione e rispondere in modo più deciso ed adeguato alla tua domanda .
Così le amiche ed amici del forum che lo vorranno e se la sentiranno, potranno dirti cosa pensano anche se credo che per avere qualche consiglio e sostegno a livello umano ed affettivo, sarebbe utile che tu, se ti fa piacere e se e quando te la senti, ci raccontassi qualcosa in più della tua dolorosa vicenda, che emotivamente, sembra averti molto scosso.
Un caro saluto
notifiche, grazie..
Carissima Elisa,
grazie per le cose belle che mi hai scritto. Io sono incredula e disperata. come ho raccontato, sono andata a vivere da un amico in un ‘altra città. certo economicamente non è il massimo ma ieri pomeriggio sono uscita 10 min (ho passato il week end a letto) ed era bello essere in un posto dove nessuno ti conosce. vorrei piangere tutte le mie lacrime, ma a lavoro non posso o lo perderò e davvero non posso permettermelo. vorrei piangere perchè non riesco a farmene una ragione: Elisa, Dottor Brunelli, amici del blog..chi riesce a darmi una spiegazione del perchè. l’ho amato, adorato, come un dio, gli sono stata devota e fedele, sempre carina, disponibile sincera, l’ha mantenuto senza fargli mai mancare nulla perchè lo amavo, ho comprato casa e avrei fatto un bimbo subito. volevo che fosse come lui. volevo la famiglia e l’amore. perché? ditemi solo perchè? mettetemi l’anima in pace…vi prego ditemi quella frase che mi può far dire “ok ora capisco. ora mi arrendo. ora non mi chiedo più perchè” ho letto il blog migliaia di volte ma non mi do pace. nel week end continuava a scrivermi..un po’ erano scusa ti amo…un po’ minacce e insulti (lui crede che io sia da mia madre)..è preoccupante anche la mia depressione: non mangio (a fatica) e io sono molto magra, i miei occhioni azzurri sono spenti,stanchi, lucidi, perdo un sacco di capelli, vomito. al momento la mia cura (spero si possa scrivere) è 150 mg. al di di Venlafaxina e 30 gocce di Delorazepam quando l’ansia è insopportabile. guardo le persone attorno a me..alcune sono felice..altre mwno…a me ormai sembra di vivere sola in un altro mondo…spesso vorrei solo raggiungere papà….grazie di cuore! Arianna
HO BISOGNO DI SAPERE PERCHE’ NONOSTANTE TUTTO LO VOGLIO ANCORA. PERCHE???
Cara, carissima Arianna, non mollare. Io ho appena lasciato una persona, più giovane di me di 8 anni, che mi ha conquistata e poi coperta di insulti, cattiverie, mi ha denigrata in ogni maniera, mi ha detto che faccio schifo per poi poco dopo dirmi che invece non era vero, mi ha accusata di non essere una donna perchè non indosso sempre gonna o vestiti come piace a lui, mi ha proibito di farmi vedere a casa sua perchè non vuole offendere i genitori con la mia presenza (sono troppo vecchia, ho 43 anni, lui quasi 36); non mi fa conoscere i suoi amici perchè lo prenderebbero in giro perchè sono grassa e più alta di lui. Lui vive la notte e dorme di giorno e ha preteso che restassi sveglia per passare la notte con lui e poi la mattina, come se niente fosse andassi al lavoro. Quando cercavo di spiegargli che non ce la facevo a stare sveglia tutta la notte e poi andare al lavoro senza sentirmi malissimo mi ha detto che allora non lo amavo e non desideravo stare con lui e volevo rovinargli le serate e visto che lavoravo part time mi ha risposto che potevo dormire il pomeriggio e poi stare sveglia la notte e se non ce la facevo erano litigate infinite.Insulti e meschinità. Era gelosissimo e mi mandava centinaia di messaggi al giorno, ho speso un patrimonio di cellulare per ricaricare il mio e il suo per più di tre anni. L’unica volta che ha dovuto ricaricarselo perchè non potevo si è arrabbiato molto e mi ha rinfacciato che gli ho fatto spendere i soldi per scrivere ad una “puttana” come me. Al che sono passata sotto casa sua e gli ho lasciato cento euro nella cassetta delle lettere. li ha presi. Non ha nemmeno provato a restituirmeli. Credimi tesoro, questo è solo un millesimo di quello che potrei stare qui a raccontarti. un millesimo. L’ultima umiliazione, non mi ha invitato con lui al cinema in occasione di un film che desideravo tanto vedere con lui, perchè li ci lavorano i suoi amici e non voleva che lo vedessero con me. Perchè sono grassa, perchè sono più vecchia, perchè sono più alta di luì…la sua spiegazione….poi avrebbero parlato male di te e io non lo sopporto perche ti voglio bene. a me non importa come sei ma se loro parlano male poi devo litigare per difenderti….Cara Arianna, anche io lo amavo da morire, volevo un figlio, volevo vivere con lui, volevo abbracciarlo….più glielo dimostravo più lui trovava il modo di umiliarmi e denigrarmi. è arrivato al punto di farmi sentire una vera schifezza. Eppure mi guardava come non mi ha mai guardata nessuno, mi diceva che adorava stare con me, faceva gli occhi tristi quando gli dicevo che volevo tornare a casa alle 5 del mattino per dormire un po. E’ stato cosi subdolo che mi ha preso il cuore ma dopo l’episodio del cinema di pochi giorni fa e con l’aiuto di un’amica meravigliosa che mi ha seguito, l’ho lasciato. Gli ho detto proprio cosi. non voglio più vederti. Non con le tue imposizioni condizioni umiliazioni egoismo mancanza di rispetto e chi più ne ha più ne metta. Non voglio più soffrire per una persona egoista e manipolatrice che non mi ama , non mi desidera (non riesce a fare l’amore con me, e ovviamente la colpa è mia) e mi denigra e mi disprezza. L’ho lasciato. Ho tenuto duro, sono dieci giorni, piango, anche io non riesco a capire perchè mi manca. ma non torno più indietro, non è giusto non mi merito di soffrire cosi per nessuno, è ora di una nuova vita, serena e piena d’amore vero non di manipolazioni e cattiverie e falso affetto. Fallo anche tu amica mia, aiutati, DEVI AIUTARTI, sei la prima che deve farlo. io lo sto facendo, fallo anche tu ti prego. Non buttare via la tua vita il tuo amore la tua gioia appresso a chi non PUò AMARTI perchè è malato. Non potrà mai amare nessuno,tu invece si. e sono sicura che se ti amerai troverai presto un uomo buono e dolce che saprà apprezzarti!!
dolce Arianna, nessuno ha il diritto di ridurti cosi’. Perche’ lo ami tanto, dopo tutto quello che ti sta facendo? So cosa significa amare una persona che ti ha fatto male ma quello che dovresti chiederti e’ il perche’. Cosa ti fa sentire tanto inadeguata da pensare che non puoi amare nessun altro se non lui, che ti sta facendo sentire una nullita’? pensaci tesoro, questa tua capacita’ di amare e soffrire e’ segno di grande ricchezza interiore. e sicuramente sei anche bella. ti abbraccio forte forte.
alessandra
CARE AMICHE,
VORREI RINGRAZIARVI PER IL VOSTRO SUPPORTO. IO SONO QUASI DUE SETTIMANE CHE SONO SCAPPATA DAL MIO AMICO. IERI AD ESEMPIO ERA SERENA, POI LA SERA, HO AVUTO DI NUOVO BISOGNO DI PIANGERE E DI CHIEDERMI PERCHE’. QUESTA VOLTA IL MIO PERCHE’ E’ SE ERO COSì MERAVILIOSAMENTE BELLA COME DICEVA LUI LA SUA BARBIE, SE ERO COSì BUONA, GENTILE, ONESTA E DEVOTA…PERCHE’. L’HO SENTITO PER L’ULTIMA VOLTA DICENDOGLI CHE ORA NON PENSI DI RICHIAMARMI QUANDO HA VOGLIA LUI PERCHE’ IO NON SONO PIU’ DISPONIBILE. HA ACCETTATO SENZA FARE UNA PIEGA. PERCHE’? Ringrazio tutti per il supporto e l’aiuto. raccontiamoci esperienza e sentimenti che proviamo. forse confrontandoci possiamo aiutarci. Grazie Dott. Brunelli per darci questa opportunità. Arianna
BRAVA ARIANNA! E, VISTO CHE SEI ARIANNA aiutaci con il FILO DI ARIANNA a venire fuori dalle storie vampirizzanti… ricordati però, di salutare tutti quanti, perché oltre alle ‘care amiche’ ci sono anche i ‘cari amici’ che spesso hanno a che fare con vampir-i e vampir-e di ogni specie… scherzo, ma approfitto per ricordare a tutti/e donne e uomini che i comportamenti affettivi border e narcisisti non fanno distinzione di sesso… Un caro saluto
Comunque… mi pare che stai cambiando qualcosa, sei più consapevole… stai provando a slegarti, ma devi avere più autostima, amore, rispetto di te stessa … TU VALI, SEI TU CHE DEVI VOLERTI BENE… ABBI FEDE IN TE … solo questo e ce lafarai… ma non ti parlo da psicologo, ti parlo da partecipante che sa su se stesso che è così… cerca però delle persone maestre, di saggezza, che davvero possono capirti e consigliarti, oltre questa chat… vai! cercale, e poi raccontaci cosa ti hanno detto , cosa pensano… fa questo per te e per noi. Grazie
Brava Arianna ! Tieni duro! A volte il dolore sembra un riempitivo dell’ anima e ci sentiamo vuoti all’ inizio. Poi scopri che senza dolore si sta bene, che finalmente si crea uno spazio nuovo da riempire con cose sane, all’ inizio. Poi magari anche belle. Ci vuole tempo, ma credimi, ci si riesce. La tensione e l’ angoscia piano piano spariranno e ti sentirai sempre più “leggera”. E allora potrai vedere bene con i TUOI occhi dentro te stessa e non con i SUOI. Stai bene, fatti bella, più di barbie, e vivi! Un bacio piccola. Alessandra
Non so se può servire ma … una vittima più “famosa di noi ” ci ha persino scritto una canzone …. magari ci aiuta a sorridere ….. un bacio e un abbraccio a tutte/i
Narcissus-Alanis Morissette
https://youtu.be/DBmuI736u8g
….traduzione ….
“Caro cocco di mamma,so che tua madre ti leccava il sedere.
So che t’ha fatto piacere tutta quella attenzione da parte sua
e poi di quella di ogni altra donna onorata della tua presenza.
Caro Narciso,so che non ti sei mai scusato veramente
per qualcosa,so che non hai mai preso sul serio nessuna responsabilità,
so che non hai mai veramente dato ascolto ad una donna.
Caro ragazzo esibizionista,so che non ti sei mai impegnato sul serio a risolvere problemi o a considerare entrambi i lati d’una medaglia o a sostenere una conversazione ininterrotta.
Ed ogni discorso sulla salute ed ogni discorso sulla coerenza ed ogni discorso su come risolvere tutto questo ti fa scappare di corsa dalla porta.
Perché, perché cerco di amarti? cerco di amarti quando non lo vuoi veramente?
Perché, perché cerco di amarti? cerco di amarti quando non lo vuoi veramente?
Caro ragazzo egoista, non hai mai dovuto subire alcuna conseguenza,
non sei mai rimasto con qualcuno per più di dieci minuti,
non capiresti mai qualcuno che mostra resistenza.
Caro ragazzo popolare,so che sei abituato a ricevere tutto così facilmente,
sei estraneo al concetto di reciprocità,in questa società la gente onora i tipi come te.
Ed ogni discorso sull’altruismo, ed ogni discorso sul come praticarlo
ed ogni discorso sull’essere d’aiuto, ti fa scappare di corsa dalla porta.
Perché, perché cerco di aiutarti?cerco di aiutarti quando non lo vuoi veramente?
Perché, perché cerco di aiutarti?cerco di aiutarti quando non lo vuoi veramente?
Ritorni dalle donne che balleranno questa danza.Ritorni dai tuoi amici che ti leccheranno il culo.Ritorni ad ignorare tutti noi.Ritorni al centro del tuo universo.
Caro ragazzo egocentrico, non so perché mi senta ancora influenzata da te,
non ho mai resistito a lungo con gente come te,non l’ho mai fatto, anche se devo ammettere che avrei voluto.
Caro ragazzo attraente,
non sei mai stato con nessuno che non ti asservisse,non sei mai stato con nessuno che osasse fartelo notare,mi chiedo come ti sentiresti se qualcuno lo facesse.
Ed ogni discorso sulla buona volontà, ed ogni discorso sull’esserne pienamente coinvolto ed ogni discorso sull’impegno ti fa scappare di corsa dalla porta.
Perché, perché cerco di cambiarti?cerco di cambiarti quando non lo vuoi veramente?
Perché, perché cerco di cambiarti?cerco di cambiarti quando non lo vuoi veramente?
Ritorni dalle donne che balleranno questa danza.
Ritorni dai tuoi amici che ti leccheranno il sedere.
Ritorni a dimenticare tutto.
Ritorni al centro dell’universo.
Grazie per questa bella canzone che poi chiede PERCHE’ PERCHE’ ??? di questo legame, di questo amore malato per una persona patologicamente egoista, narcisista, o schizoaffettiva, borderline affettivo, ecc. … Ok, proviamo qui a riassumere… Il legame affettivo con soggetti borderline (ambivaenti schizoaffettivi, che ti odiano perché ti amano) è una sorta di cura omeopatica “SBAGLIATA” che l’inconscio persegue nel tentativo di curare un attaccamento similare che c’è stato quando si era bambini con uno o entrambi i genitori. Si tratta di una coazione a ripetere la stessa forma di attaccamento disturbato che il bambino/a a dovuto accettare sin dalla prima infanzia a causa di personalità o di condotte borderline dei genitori che hanno forme e contenuti estremamente differenziati, ma che generano quella ferita narcisistica primaria che diventa poi il ricettacolo di svariate forme di vampirizzazione, in particolare affettive. La ferita narcisistica si correla ad un senso di colpa indotto nei figli dalla situazione genitoriale disturbata e disturbante, verso la quale ci si sente insufficienti, incapaci di ripararla, e quindi di ottenere l’amore nel modo più sereno e naturale come da bambini si vorrebbe. Il bambino si svaluta e si sente deficitario quindi incapace e perciò con una strana colpa primaria, il senso di essere ‘sbagliato’ e di non poter essere amato in modo giusta a causa della sua stessa difettosità, che non imputa ai genitori in quanto ciò comporterebbe il doverne ritirare la fiducia, non poterli cioè come protettivi. La bambina/o preferisce quindi assumere un’assurda colpa su di Sé e l’idea di avere qualcosa che non va per meritarsi l’amore e di doverselo guadagnare con immani sforzi di sopportazione e di riparazione dei genitori. Non ci riesce perché non è uno psichiatra e non riesce a cpire che l’amore è gratuito e che lui/lei ha tutto per riceverlo, mentre sono i genitori ncapaci di darlo in modo continuativo e non contraddittorio e quindi glielo danno in modo, appunto, borderline (contraddittorio, ambivalente, a volte con assenze, punizioni, incomprensioni, mancanze, ecc). Ecco che da grandi ci si lega ad un soggetto border spesso con personalità manipolatoria narcisista che si cerca di trasformare per roiscattarsi dalla frustrazione subita per via delle carenze genitoriali. Si subisce in realtà una seconda carenza, una ferita, sulla ferita, grazie alla quale il partner può restare border senza correre il rischio di dissociarsi, di impazzire, almeno fino a quando non intervengono rotture o eventi distruttive che mutano il ‘campo energetico e la natura del legame’. In genere, curando la ferita narcisistica il partner border/narcisista viene depotenziato e si sviluppano ‘anticorpi psichici’, e si riesce a liberarsene…
Professore buonasera , ho letto e riletto questo suo intervento perchè volevo essere certa di interpretarne il senso nel modo giusto . Perchè dunque ci si può legare in modo certamente anomalo ad una persoona ormai palesemente deviata e disturbata nella sua sfera affettiva ? Mi ha colpito l’espressione da lei usata : ambivaenti schizoaffettivi, che ti odiano perché ti amano….quindi capaci di riconoscere una proprio sentimento seppur contorto? Mi sono sforzata di trovare un filo conduttore a questa mia “fragilità”, ripercorrendo il mio passato tornando alla mia infanzia ed al rapporto con i miei genitori . Non riscontro nessun attaccamento disturbato , anzi ho un malinconico e spensierato ricordo della mia vita allora . Un padre dolcissimo , con la giusta dose di autorità educativaa , sempre supportata da spiegazioni sulle sue contrarietà , presente ed interessato alla vita familiare . Crescendo certamente abbiamo avuto i nostri scontri , ma di lui ho il ricordo (purtroppo solo quello ora ) di un grande amico, più che un padre , un uomo dalla personalità forte e umile , impegnato politicamente e nel sociale pertanto al passo con i tempi , forse un pò troppo idealista ma comunque attivo , molto stimato da tutti e pronto ad aiutare tutti . Poi mia mamma (ora rimasta sola ) , contrentrato di dolcezza, la classica donna di casa , un pò troppo apprensiva , ma sempre presente e mai invadente . Entrambi molto uniti hanno affrontato difficoltà insieme , lasciando a noi figli (ho un fratello più grande e per fortuna !) un esempio di famiglia solida e piena d’affetto . Insomma in questo contesto familiare non riesco proprio ad individuare ferite narcisitiche . Non ho sensi di colpa pertanto indotto in me , se non il normale rimpianto (abbastanza comune credo ), ora che son mamma , di non aver saputo ascoltare quando lo dovevo fare , o dimostrare di più quanto loro contavano per me . Nel mio caso quindi , ma posso anche sbagliare ed interpretare scorrettamente quanto da lei scritto, non riesco a collocare il mio “deficit” nell’ambito del rapporto affettivo genitoriale .
Quindi ci deve essere qualcosa altro che mi ha portato a legarmi ad un soggetto border con personalità manipolatoria.
Leggendo un altro suo prezioso intervento , ho compreso che la sofferenza di cui abbiamo bisogno per guarire è il dolore che proviamo quando abbiamo la consapevolezza di avere permesso a qualcuno di violentarci l’anima…da qui rinasce l’amore per se ed arriva il famoso punto di rottura : il campo ‘campo energetico e la natura del legame’ è mutato . Il soggetto a “viene depotenziato e si sviluppano ‘anticorpi psichici’, e si riesce a liberarsene…” ma nell’attesa che il tutto si concretizzi in uno stacco fisico quanto mai salutare (ancora purtroppo non gestibile nell’immediato : casa sua , una figlia di mezzo , Tribunali, battaglie legali e poche risorse ) la vera liberazione credo sia ancora assai lontana, e si consuma ancora un pò di vita tra silenzi pesanti, energie negative , tensioni e patetiche ritorsioni sue con la coalizione di una madre che oltre ad essere omnipresente nella sua vita , nella quotidianeità con un legame estremamente anomalo e morboso . Tengo “botta” , ho speranza , a volte crollo, poi mi rialzo …. quanto tempo della mia vita buttato via …e quanta aria malsana respira ancora la mia bimba . Un grazie di cuore comunque perchè qui si può veramente attingere per arrivare alla consapevolezza e rinforzare se stessi . Grazie .
Nella mia esperienza clinica ho sempre riscontrato che vi sono evidenti collegamenti tra il modo di legarsi affettivamente ai genitori nell’infanzia con quello che si vive con il partner (nel bene e nel male). Occorre un’analisi per capire questa similitudine e poi sempre la si capisce. Nel suo caso, ad esempio, risulta una sorta di rapporto ideale con entrambi i genitori, un rapporto, direi, esemplare… Eppoure la nostra psiche è complessa e la psicologia quindi lo è altrettanto fino al punto di dire, secondo Winniccot:
Donald Winnicott (1896-1971), geniale psicoanalista inglese di stampo freudiano, ha avuto il merito di liberare la figura materna dall’incombenza del dover essere perfetta e infallibile per non cagionare irreversibili traumi alla propria prole.
Di formazione pediatrica, questo brillante uomo grande estimatore dei Beatles quanto di Beethoven, è riuscito a smantellare la figura della madre dispensatrice di cura e amore senza sviste, lacune, imprecisioni, per farne emergere una alternativa di madre imperfetta, ma sana e affettivamente presente. La madre “sufficientemente buona” è per Winnicott una donna spontanea, autentica e vera che, con (utilizzo a proposito con e non nonostante) ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoramenti e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore.
Insomma anche i genitori troppo buoni possono condizionare negativamente in quanto non insegnano a sopportare la frustrazione. In questi casi il partner prescelto sulle prime risulterà perfetto, incapace di dare la benché minima delusione. a mano a mano che si scopre che ciò è impossibile e addirittura inumano, perché ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti, la frustrazione è enorme anche perché non ci si rende conto che non si è assolutamente appreso come fare a sopportare la frustrazione e areagire ad essa in modo efficace o opportuno… un partner borderline o narcisista, capacissimo di sciorinare perfezione ad oltranza, avrà quindi la porta aperta in quelle persone che hanno avuto genitori idealissimi e perfetti, infatti basta impegnarsi un po’ a risultare veramente ok, e si avrà il massimo della fiducia senza che vi siano ulteriori richieste o bisogni da compensare… e certo perché se i genitori sono stati perfetti è ovvio che l’altro/a non ha bisogno di compensare nulla, non deve cercare di impegnarsi a dare quel qualcosa che il partner non ha ben ricevuto nell’infanzia, quindi l’impegno è facilissimo perché si tratta di soddisfare psicologicamente una persona già soddisfatta, senza frustrazioni riferibili all’infanzia… quale miglior bocconcino per un vampiro affettivo? … comunque io non ho nessuna possibilità o intenzione di riferirmi nello specifico al suo caso soggettivo che va analizzato di persona, insieme, cercando insieme – terpeuta e paziente – di collaborare e di capire bene, perché è allora che incomincia a cambiare qualcosa, che avvengono le trasformazioni… io quindi ho solo colto il suo intervento per introdurre ad una riflessione generale… inoltre ricordo quello che ho scritto fino alla noia nell’articolo, sottolineato ed evidenziato, e cioè: DI FARE ATTENZIONE A NON FARE DIAGNOSI PSICHIATRICHE ‘FAI DA TE’, DI CONSULTARSI SEMPRE CON PERSONE ESPERTE, PERCHE’ OGNI INTERPRETAZIONE SBAGLIATA PUO’ PORTARE GRAVI CONSEGUENZE E PERSINO ROVINARE SITUAZIONI CHE SI POTREBBERO SALVARE… SPESSO MI CAPITA DI ANALIZZARE CASI CHE POI SI SCOPRONO NON AVERE QUASI NIENTE A CHE FARE CON IL DPN O ALTRO DISTURBO DI PERSONALITA’, MA CHE INVECE RIGUARDANO INCOMPRENSIONI, PAURE E DIFFICOLTA DI COMUNICARE… SI TRATTA DI SITUAZIONI DOLOROSE, CERTO, MA SE VENGONO INTERPRETATE IN MODO SBAGLIATO DI CERTO NON MIGLIORANO… QUANDO INVECE VI SONO RELAZIONI CHIARAMENTE PATOLOGICHE E DISTRUTTIVE IN SENSO NARCOISISTA E BORDERLINE E’ FONDAMENTALE UNA DIAGNOSI E UNA PSICOTERAPIA SPECIFICA, I TRAUMI PSICOAFFETTIVI CHE NE DERIVANO POSSONO A VOLTE ESSERE DEVASTANTI E PROTRARSI PER TEMPI LUNGHISSIMI, VERAMENTE POSSONO ROVINARE LA VITA… MA POSSONO E DEVONO INVECE DIVENTARE SFIDE PER CRESCERE E PER AMARE CON UNA COSCIENZA PIU ELEVATA, PER UNA VITA PIU PROFONDA, PIU FELICE DOVE l’ANIMA RITORNA A VIVERE.
Professore ,
ho inteso perfettamente quanto ha spiegato … mi rendo anche perfettamente conto dell’estrema “pericolosità” di lasciarsi andare in facili autodiagnosi , ma per quanto sia tutto ancora da verificare in un percsorso terapeutico che ancora non ho ancora iniziato , e che ritengo mi aiuterebbe in questa fase delicatissima , mi pare di poter dire , ahime’, di essere nel posto giusto… non voglio rubare altro tempo ma potrebbe essere che qualcosa della mia fragilità possa dipendere dal precedente rapporto avuto con un uomo che amavo tantissimo e che tanto amava me , un rapporto vivace , sano e solido e che purtroppo il destino ha violentemente interrotto con la sua scomparsa in un incidente stradale … è successo molto tempo fa, ma da allora ho immediatamente compreso che in me qualcosa è cambiato per sempre . Quando mi sono rimessa in piedi (forse) mi sono proprio imbattuta nel personaggio ambiguo di cui parlo … Grazie di nuovo per l’ostpitalità . Stefania
dottore, ieri ha cercato in ogni modo di riportatmi a casa..ma perché? ma lo vedevo già nervoso e non sono tornata. ora mia odia. dice che sono una……perchè dormo a casa di un amico e che gli fatto troppo male (io)??? non lo capisco….
■Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/03/2012/il-narcisista-bravo-di-pier-pietro-brunelli/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli su MODA, NARCISISMO e AMORE:
Moda, narcisismo e amoreWatch this video on YouTube.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ’Guarigione’!)
Ciao a tutti, voglio raccontarvi una cosa che mi e’
Successa oggi e che non c’ entra propriamente con l’ amore ma che mi ha fatto capire quanto l’ incontro con questo blog e il dottor Brunelli mi stia lentamente cambiando. Oltre al mio lavoro faccio ripetizioni per integrare lo stipendio e al lavoro lo sanno. Non mi vergogno . Oggi (cioè ieri, domenica) la mia capa mi ha mandato un sms chiedendomi il numero di casa . Le ho risposto e lei mi ha chiamata chiedendomi se lunedì (oramai oggi) potevo fare un’ ora di lezione al figlio (minorenne di anni 16). Le ho risposto che lunedì pomeriggio dopo il lavoro ero occupata e avrei potuto farla nel pomeriggio di domenica . Allora lei ha chiarito che preferiva che io facessi lezione al figlio in ufficio, dalle 3 alle 4 , precisamente nella sua stanza, visto che lei tra l’ altro non ci sarebbe stata perché partiva per un mercato di documentari a Cannes e che era comOdo voce orario, dopo la scuola . Mi sono rifiutata e le ho spiegato i motivi. Il primo che non ci avrebbe fatto lei una bella figura ne tantomeno io. Il secondo che, essendo il figlio minorenne ed essendo vietato l’ accesso in ufficio ai minori, nel caso fosse accaduto qualcosa, visto che poi lei, la madre, era all’ estero, chi si sarebbe preso la responsabilità ? E’ stata zitta. Forse me la farà pagare ma non posso assecondare una richiesta del genere. Anche se di un mio superiore. Non me la sono proprio sentita. Grazie a tutti, Alessandra .
Cara Alessandra, certo si tratta di una piccola cosa, ma significativa… ora però io non so che personaggio sia questa ‘capa’, ma spero che non debba necessariamente ascriversi all’area del narcisismo patologico, e che si sia trattato di una richiesta superficiale e che il rifiuto da parte sua, giustamente motivatao, non vada a pregiudicare in alcun modo le future relazioni… l’importante è poi dimostrare la propria di sponibilità a venire incontro agli altri ogni qual volta sia possibile e nel rispetto delle regole… un’educazione e un modo di essere che fa da antidoto al narcisismo patologico dilagante è proprio in un sano altruismo e nella solidarietà possibile tra esseri umani a prescindere da ruoli interessi e poteri. Un caro saluto
Gentile Dottore e cari amici,
al momento sono ospite da una coppia di amici sposata con 2 bambini per un po’. sono anche amici suoi e ieri sera è passato di lì. poi ha iniziato a mandarmi mesaggi che ionon sono una donna,che faccio schifo perchè dormo in casa con un altro uomo e lui mi vede in pigiama (notate che io dormo al piano di sotto in tuta su una brandina e loro sopra in camera da letto.io e le bimbe ci adoriamo e li aiuto molto). lui ha detto di non amarmi piu’ ma di rimanere lo stesso ma io ho dovuto andarmene perchè avevo paura e poi lui continuava ad umiliarmi dicendomi che amava un’altra ed era anche ubriaco. ora mi dice che l’ho abbandonato al freddo e senza soldi (prima in casa lavoravo solo io, lui era da qualche mese senza lavoro) e ora dice che si meritava lui di andare a casa dei suoi amici. e io gli ho risp..allora si poneva il problema di sua moglia per te. ma no. per lui non vale la stessa cosa. cmq mi ha detto che lui va a vivere con una sua amica. io sto impazzendo. aiutatemi. stamattina continuo a prendere gocce per calmarmi. non ce la faccio. vi prego aiutatemi. mi fa senire veramente in colpa.
Segnalo il nuovo articolo… anche se in modo piuttosto collaterale è inerente all’argomento di questo articolo; in fondo il narcisismo patologico è una forma di MANIA DELL’EGO che per essere nutrita deve manipolare, sfruttare e distruggere la relazione… d’altra parte è anche importante non cadere in una sorta di MANIA DELLA RELAZIONE ( atutti i costi… cioè anche di essere manipolati, sfruttati e distrutti… ). Comunque l’articolo mira a chiarire un po’ più ‘epistemologicamente’ , cioè sulla base di varie letture psichiatriche e psicoanalitiche e antropologiche il senso della parola MANIA… eventualmente BUONA LETTURA: https://www.albedoimagination.com/10/2012/mania-possessione-e-invasamento-di-pier-pietro-brunelli/
Care amiche di viaggio,oggi è stata una bella giornata,sono uscita con mio figlio che prima mi ha accompagnato dal medico per un controllo,poi siamo andati a fare un giro in centro,abbiamo parlato dei suoi studi,dei suoi progetti,della sua ragazza,serenamente mentre passeggiavamo mi ha messo un braccio intorno al collo,ci siamo comprati un gelato e chiaccherato allegramente.Oggi per la prima volta non ho pensato tutto il giorno a mio marito,mi ero dimenticata che esistesse ed ero serena.La vita,allora è vero che continua,magari ad alti e bassi ma continua.Mi ero rinchiusa forzatamente in casa per rimanere attaccata al mio dolore che mi faceva rimanere attaccata a lui,anche se ho lasciato mio marito non volevo staccarmi da lui,forse con il cuore lo amo ancora ma il mio cervello lo ha lasciato.Ho fiducia in me e nelle mie risorse,ho scoperto di avere volontà,decisionalità cose impensabili dalla Lulù di qualche tempo fa,lui ancora continua con attacchi subdoli,cerca di coinvolgere i figli ma anche loro hanno capito e cercano di neutralizzare i suoi attacchi,oggi sono felice domani chissà,però è già qualcosa.Sarà una strada lunga ma la voglio percorrere fino infondo,è la prima volta che mi sento libera di decidere una scelta da sola,ho la sensazione di essere come un adolescente al passaggio dell età matura,sono diventata maggiorenne a cinquantanni!è questo che malamente cercavo di esprimere a te Elisa,prima volevo spiegare per essere capita e accettata e non mi davo pace per questa ingiustizia,ora voglio camminare con le mie gambe,magari sbagliare,anzi sicuramente,ma deciderlo io.Cara Elisa,per me sei una di quelle persone speciali,rare,che riescono ad arrivare nel cuore della gente senza chiedere nulla in cambio, sono andata a ritroso per capire la tua storia,per altro scritta in maniera riservata lasciando trasparire la tua accennata tragedia,tu hai l animo come le ali di una farfalla,bellissimo e delicatissimo ma come una farfalla hai il dono di volare!Cambiando discorso,sto diventando troppo romantica,non avevo capito che si poteva comprare il libro del Dott.Brunelli,per via della mia prima lettura convulsa,lo comprerò subito anche se mi farà versare altre lacrime,poi io credo nel destino e il sito si chiama LULU ed io ho una rosa blù tatuata,dovevo per forza arrivare da voi,sto scherzando non prendetetemi per matta! Un saluto a tutti e l augurio di un mattino migliore! Lulù
Su invito del dottor Brunelli, che ho visto solo ora, riporto intanto anche in questa parte del blog, in cui si parla di traumaticità nelle relazioni affettive, questo mio commento ad un altro suo importante ed interessante articolo per chi è impegnato a vario titolo e modo in separazioni e divorzi:
Psicologia per Separazioni e Divorzi “Umani”
Posted on luglio 23, 2010 by Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
Elisa says:
settembre 29, 2012 at 7:15 pm
La separazione è veramente un momento traumatico, anche per chi lo vive dall’esterno con un pò di sensibilità o coinvolgimento perchè riguardante parenti stretti e sempre secondo me anche, come per il dott Brunelli, dovrebbe quasi essere obbligatorio (lessere assistiti con una consulenza psicologica), in forma almeno in parte convenzionata perchè riconosciuta come necessità intrinseca all’evento in atto, cosa molto rara nel nostro paese. Posso dire che vivere questa esperienza da figlio, che viene ad es. “preparato” da uno solo dei genitori all’evento separazione che sicuramente accadrà con la cassica domanda ” Se…..allora, con chi vuoi andare? come quasi una minaccia, per un bambino che coglie la gravità di ciò che avverrà ma non il reale perchè – se non gli viene spiegato appunto, che è perchè come marito e moglie non si va più d’accordo, in modo comprensibile ma autentico perchè i bambini, sentono la falsità (anche se detta con la “buona intenzione” di “non ferirlo”, senza in genere riuscirci perchè si potrà sentire ancora più spaesato)
ed essa genera in loro malessere – è a dir poco spaventoso e può provocare ansie, disturbi d’apprendimento o nello studio ed altro, facendolo a volte arrivare a pensare che gli si stia nascondendo qualcosa perchè la separazione è colpa sua. Mentre poterla ricondurre a problemi dei genitori pur suscitandogli dolore, questi gliela renderanno più comprensibile ed elaborarabile, permettendogli di capire che continuerà ad essere amato e potrà, senza “offendere” l’altro, amare ancora entrambi i suoi genitori. Ho potuto assistere a 4 tipi di separazioni/divorzi, civile e consensuale, dove dopo il periodo di separazione per “ripensare nostalgicamente ed a volte, con rabbia”, i coniugi, sono tornati amici ma ognuno con una propria distinta vita affettiva senza intralciarsi l’un l’altro; una dopo una trentina d’anni, dove il “colpevole” apparente, era il marito poichè conduceva una vita parallela ma sempre era stato amorevole e premuroso con i figli, fin da grandi, con un tentativo, di fatto non riuscito di scagliarglieli tutti contro, quando dai figli, non avrebbe dovuto nè voluto separarsi, poichè era a parte il padre, anche un bravo padre nella sostanza mentre come marito, non lo so con certezza ma non so neppure la moglie in realtà – anche se apparentemente si, mi riferisco alle loro dinamiche di coppia ed interne sue – data la parzialità dei racconti, anche se ogni eccesso di innocenza, anche svalutante verso di lui, mi appare un pò sospetto ed ancora molto legato ad una gran rabbia inelaborata e ad alti sentimenti negativi che sono interni alla persona che li esprime verso il coniuge per suoi problemi. Un’altra separazione con estrema violenza da parte femminile e famiglia, sia comportamentale che emozionale, nello scatenarsi dell’aggressività come “emozione/pensiero” di una persona tipicamente fredda, piuttosto manipolatrice, quasi diversamente inespressiva per altre emozioni e con battaglie legali volte ad ottenere tutto e di più, comprese cose inesistenti ed impossibili ed anche sostenendo false accuse, con complicità di vario tipo. Quest’ultimo tipo di separazione è caratterizzato, nella mia esperienza, da un tentativo di “usare” i figli contro l’altro genitore o come portatori di messsaggi trasversali e negativi, oltre che da quello di cercare di non farli vedere al genitore presso cui non sono collocati tranne poi rinfacciaglierlo e può generare in questi figli, gravi e gravissimi disagi, legati all’alimentazione, al deturpare il proprio corpo con tatuaggi e piercieng , vestiti non idonei ad età e contesti come ad es., la scuola, affettivi e molto altro. Oltre naturalmente,a procurare gravi danni morali e psicobiologici di diverso tipo a chi, come compagno o marito ( ma la situazione sarebbe simile se si trattasse di una moglie nelle stesse condizioni) subisce questo tipo di comportamento, il che non esclude però, che anche quest’ultimo dvrebbe fare, come è sempre consigliato e consigliabile, un’esame introspettivo, sia per comprendere le proprie responsabilità sia cosa lo può aver portato al roprio interno, verso una certa tipologia di persona tanto negativa, in modo da recuperare in sè stesso il proprio spazio di amore di sè ed autostima che queste persone tendono a minare e quindi per poter poi amare in modo sinceramente corrisposto un’altra altrettanto capace d’amare. Forse, così come vengono fatti dei corsi preparatori al matrimonio, altrettanto, con la partecipazione di professionisti di vario settore, dal legale al psicologico allo spirituale, ad es. ne dovrebbero essere fatti dei corsi preparatori per l’eventualità di una separazione civile ed umana e, quando essa avviene, seguire poi i coniugi in questo percorso, se lo stato permettesse, con dei fondi, un’istituzione del genere.
Molto attuale ed interessante questo argomento trattato in questo articolo e spinoso, dalle diverse prospettive da cui può essere visto, affettiva, psicologica e spirituale, legale e per le diverse parti sociali (coniugi, figli, interpersonali e famigliare, intrapersonale ed il contesto in cui ciò avviene) in gioco.
Molto interessanti ed utili anche tutti i vostri commenti piuttosto illuminanti su diversi vissuti.
Aggiungo qui un mio invito personale a tutti coloro che sono impegnati in penose battaglie connesse a separazioni e divorzi a leggere questo articolo e tutti i commenti ad esso, tra cui quelli di un avvocato, perchè davvero utile a comprenderne degli aspetti spesso poco considerati nella loro funzione di umanizzazione, compresi i diversi tipi di assistenza funzionali ad una loro migliore elaborazione e possibilità-capacità di affrontarli, di questi dolorosi processi.
Elisa
amiche, amici, Dott. Brunelli. sono sempre iù distrutta e sola. non do dove andare e a chi chiedere aiuto. non posso pensare che lui stia già facendo a rifarsi una vita. io ho dato l’anima e vedrete come la tratterà bene. aiutatemi. neanche i medicinali non mi aiutano più.
Arianna
Cara Arianna, mi permetto di dirti una cosa e cioè che forse, se è da un pò che i farmaci che prendi non ti fanno effetto, potresti dover fare un controllo per verificare se sono ancora adatti a te come tipo e dosaggio, dal medico che te li ha prescritti nel caso non ci avessi ancora pensato, oltre a considerare se ne hai un vero e proprio bisogno ma ciò non significa in alcun modo poter pensare di fare da soli con essi. Inoltre, se hai uno stipendio fisso, perchè non provi ad investirne a questo punto, una piccolissima parte per una psicoterapia in privato, se a livello pubblico non riesci ad essere seguita? La maggior parte degli psicoterapeuti sono molto sensibili ai problemi economici dei loro assistiti, basta che tu chiarisca che hai delle possibilità limitate e sicuramente troverai un accordo che ti permetterà di essere seguita. Inoltre, quando non si ha veramente un posto dove andare, ci sono anche dei convitti di suore o anche di frati, che potrebbero ospitarti per un periodo, per avere un pò di tranquillità o anche delle residenze assistite per donne in difficoltà psicologiche, fisiche ed economiche. In alternativa, potresti proporti di fare ad es., la baby sitter serale presso una famiglia che ne ha bisogno in cambio di alloggio e cena. Fare la baby sitter è un lavoro faticoso ma anche gratificante, soprattutto se ti piacciono, come mi sembra dato che avresti voluto averne, i bambini e se non sai se ti piacciono nella realtà, potresti imparare a conoscerli; io l’ho fatto mentre finivo l’università, oltre ad altre piccole cose e mi è stato moltoutile e non stavo neppure io molto bene psicologicamente in quel periodo ma i bambini richiedono serenità e ti ricambiano con la loro vivacità ed allegria e spesso, sono anche buffi con i loro capriccetti. Riescono anche se non vuoi a farti sorridere, perfino quando li “prenderesti quasi a schiaffi”, se non fossero allo stesso tempo deliziosi . Chissà che così tu non scopra e non riesca ad abbracciare la dolce e piccola Arianna che convive con te, attutendol la paura ed ansia che sembri provare, il senso d’imminente catastrofe simile ad un gran panico che a volte semba travolgerti; pensa a come sarebbe bello se tuo padre che ami e che ti manca, ti vedesse dal cielo rientrare in armonia ed in pace con te stessa.
Leggendoti, a tratti, mi sembra di rivedere alcune mie parti alla tua età, però posso dirti, nonostante anch’io debba ancora fare molto cammino anche perchè la nostra evoluzione non finisce mai in realtà ma ci trasformiamo in continuazione, che non c’è “notte che non sia sia seguita dall’alba”, soltanto che alcuni di noi sono destinati ad entrare con una certa forza in quella notte ed a permanerci per un pò più di tempo al fine di trovare, nell’alba del giorno nuovo della propria anima, una luce migliore ed illuminante, avvolgente, che risplenda e riscaldi anche per noi . Una luce d’amore per sè e per gli altri capaci di riconoscerci ed accettarci per ciò che siamo nel bene e nel male e viceversa da parte nostra. Forse, attualmente, a causa dei tuoi vissuti ed esperienze, hai solo bisogno, anche per trovare una strada percorribile e ce ne sono, anche se a volte ci sembrano introvabili – lo so anche per esperienza personale -un pò più di fiducia nell’Altro e nell’Alterità, non temendo che tutti siano pronti a trattarti come lo sei stata fino ad adesso. Non devi temerlo perchè non lo meriti e quindi devi imparare a comportarti di conseguenza, senza perdere la tua dolcezza e grande e “compressa” generosità; anche gli altri lo faranno con te.
Un caro abbraccio
ci sono ricascata come una stupida. di nuovo umilizione, cattiverie. ora mi vuole di nuovo fuori di casa e io non so dove andare. mi ha detto ridendo che ha voglia di fare nuove conquieste..delle vere donne questa volta…non una bambina come me. sono disturtta. tanto distrutta.
Come vede Arianna lei non è la sola ad essere passata da questo calvario, ma è una croce che deve portare per la resurrezione non per andare a morte… davvero fa bene a cercare aiuto negli altri, ma non solo qui, in tutte le sedi, terapeutiche e spirituali, ovunque… non è forse stato detto “Bussa e ti sarà aperto” e io le dico anche “Se non ti aprono, vai a bussare ancora da un’altra porta”…. Qui le è stato apertyo, certo, si tratta solo di una porticina, ma ti aiuta a vedere un po’ di luce… perciò il sito è intitolato all’ALBA … Albedo è come gli alchimisti intendevano l’Alba, dopo la nigredo, la tremenda notte che sta attraversando lei, ma poi incontrerà l’Alba, cioè la Resurrezione, anche in senso psicologico, intendo e non solo spirituale – però c’è una porta in particolare dove deve bussare di più e di più di ogni altra, è la porta del suo cuore, deve avere cioè fede in se stessa nella sua capacità di dare e di amare e questo le porterà del bene, mentre la saggezza di tutti i tempi dice e dimostra che gli impavidi, i perfidi , i senza cuore e senz’anima, seppure gozzoviglieranno per un po’, inondandosi di ipocriti e miserabili godimenti esteriori e utilitari, avranno quel che si merita, e anzi già ora, in verità, non hanno nulla, cioè sono inautentici, sono finti, sono delle apparenze vaganti come fantasmi che si nutrono dell’energia degli altri perché loro non ne hanno… che Dio li perdoni, certo, ma di certo non dimenticherà di castigarli, perché Dio, che ci si creda o no, e comunque l’ENERGIA VITALE che ci ha generati che è cosa certa di carne e di spirito – non vuole che un suo figlio/a faccia del male ad un altro/a suo figlio… perciò lo punirà, non per vendetta, ma perché chi porta la morte nel cuore, chi uccide l’amore, al fine uccide se stesso, impazzisce, resta solo e desolato, senza senso, rimordendosi di non aver vissuto veramente una vita ove i sentimenti sono il valore più grande, altrimenti si è stati e si diventa sempre più dei miserabili… anche se come sempre accade in ogni film, i ‘cattivi’ per un certo periodo sembrano avere la meglio… ma alfine avrà sempre la meglio chi ama e vuole continuare ad amare la vita e l’amore stesso, questo è certezza e verità… almeno per quelli che hanno un’ ANIMA nella quale credono! Creda in se stessa, creda alla sua anima, e le sue sofferenze diventeranno le spine di una nuova ROSA! … ‘Ros’Alba!’
Caro Dottore,
spero di avere presto una linea internet così magaro posso chiamarla in skype. al telefono non so come chiarmarla. ieri è successo un putiferio. lui in casa non mi vuole ma non accetta he io debba avere qualcuno che mi aiuti? ma perchè vuole la mia rovina? e poi dottore..come si fa a 24 anni senza affetti, senza amici e senza famiglia? come si riesce ad uscirne da soli? a trovare la froza di non temere più la terrificante solitudine? ora sono a casa di due che conosco per quache giorno..e poi? sono sola. come si fa soli? tutti hanno almeno qualcuno..un figlio, un genitore, un amico, un conoscente..chiunque…così no….
Stia forte nel cuore, abbia fiducia nel suo cuore e nell’amore, perché quando allo stremo delle forze si compie questo sforzo tutto si può superare, questa è la sfida più importante della vita, e se lei è stata chiamata a compierla una ragione c’è, ed è questa che deve scoprire, oltre essa c’è la Via. Non sono solo belle parole di conforto, sono la realtà psicologica che c’è in ogni essere umano, nella sua naturale grandezza quando è chiamato a resistere e a scegliere verso la vita… FORZA!
Ciao Arianna, di fronte a tanto dolore, solo a 24 anni, mi sento inadeguata a dire qualsiasi cosa. Leggendo la risposta del dott. Brunelli mi e’ venuto in mente un pensiero di seneca sulle sofferenze degli uomini migliori (tu sei una persona migliore!). Seneca paragona le sofferenze, le prove terribili delle persone buone ai compiti difficilissimi che il comandante in guerra affida ai suoi soldati più valorosi e coraggiosi. Più la missione e’ rischiosa e impossibile più il soldato cui e’ affidata e’ meritevole di affrontarla. Insomma le difficoltà che il nostro comandante ci pone , chiamalo Dio, fato, destino, più sono dure, più significa che noi siamo all’ altezza di superarle. Non lo dico io, lo dice seneca e te lo ha detto il dott. Brunelli. Forza tesoro! Un bacio Alessandra
Grazie di cuore..è confortante sentire che qualcuno si interessa veramente anche solo con poche parole. quindi Lei Dottore mi sta dicendo di essere forte da sola per me stessa.che le persone intorno se ci sono sono un in più ma io devo affrontarla da sola. COME DI IMPARARA A STARE BENE ANCHE IN PROFONDA SOLITUDINE? mi sono così stufata di elemosinare amore….vorrei non volerlo proprio. non ho la serenità di andare avanti da sola, rendere i rapporti con mia madre purtroppo minimi (anche perchè se no li perdiamo definitivamente) e chiudere con lui. eppure io no vado nel panico, perdo la testa al pensiero che lui sia felice o che abbia un’altra. perdo la ragione, tremo e il fisico ne sta risentendo moltissimo.
perchè?
MA COME MAI I DNP (e similari vampireggianti) VANNO D’ACCORDO CON ALCUNE PERSONE?
Quando i narcisisti patologici e affini, abbandonano (o anche no) e si mettono con un altro, e pare che stiano bene, e non si capisce come mai, e se forse l’altro/a sia meglio di noi/voi… valga il seguente pensiero di Giacomo Leopardi (e poi altri, che vi ho detto già e che vi dirò ancora… e che mi direte anche VOI) :
” Dico che il mondo è una lega di birbanti contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi. Quando due o più birbanti si trovano insieme per la prima volta, facilmente e come per segni si conoscono tra loro per quello che sono; e subito si accordano; e se i loro interessi non patiscono questo, certamente provano inclinazione l’uno per l’altro, e si hanno gran rispetto. Se un birbante ha con…
trattazioni e negozi con altri birbanti, spessissimo accade che si porta con lealtà e che non gl’inganna; se con genti onorate, è impossibile che non manchi loro di fede, e dovunque gli torna comodo, non cerchi di rovinarle; ancorchè sieno persone animose e capaci di vendicarsi; perchè ha speranza, come quasi sempre gli riesce, di vincere con le sue frodi la loro bravura. ” Giacomo Leopardi da Pensieri – OPERETTE MORALI
Che bella lezione per tutti noi: questo lasciano le persone dabbene. I vampiri invece non lasciano niente, perché sono vuoti. Servono solo a capire, dopo pero’ , molto dopo, quando finalmente li abbiamo allontanati. Buona notte a tutti e grazie
Alessandra
“I simili si uniscono volentieri con i simili”. Cicerone
E’ possibile che persone affette da questo disturbo o simili, quaando non ancora scoperte, nell’ambito della loro vita affettiva dall’immagine impeccabile o anche solo parzialmente patologicamente visibili come tali, possano ad es., riunirsi in gruppi di simili, sistematicamente, per dedicarsi ad attività psuedo – religiose, come avvenne per Scientology al cui capo Hubbard è stato diagnosticato appunto, negli Usa questo disturbo di personalità, narcisismo patologico di tipo maligno con evoluzione psicopatica, così come ai suoi seguaci più stretti, che commettevano le azioni più “sporche” (come i tentativi di eliminare chi li contrastava o di farli passare per pazzi, come avvenne per una giornalista) o che possano dedicarsi a dei riti satanici, in cui è necessaria la presenza di una vittima “sacrificale”, che soddisfi sia il capo che tutti i presenti, anche solo per interposta persona, “spremendole” a seconda del rito attuato, tutta l’energia psichica di cui dispone per cercare di spezzare la sua anima? Inoltre, potrebbero, queste persone, con DNP, commettere quegli omicidi “seriali” di gruppo, omicidi non continui ma premeditati di volta in volta ed ogni tanto come tempo (ad es., un tempo sia prestabilito che non, a seconda dei casi e dell’opportunità) verso altri gruppi nei quali proiettano le loro parti più insopportabili in se stessi, data una simile tendenza alla serialità nei due tipi di gruppi e la loro vicinanza a livello psicodiagnostico in ambito psichiatrico’?
Questa domanda mi è sorta pensando alle testimonianze storiche che abbiamo di grandi dittatori ma anche solo politici apparentemente affettuosi nelle loro famiglie sia nei paesi occidentali che in quelli dell’est e che hanno compiuto azioni efferate, oltre che da alcune letture sui serial killer.
Grazie
A proposito di NP, vi è un proverbio ingles chee afferma: ” se un uomo ha una grande idea di se stesso, si può esser certi che è l’uica grande idea che ha avuto in vita sua”. Il problema per gli altri, è che poi tenderà a metterla in pratica, suppongo.
Un caro saluto e buon inizio di settimana a tutte ed a tutti.
Io credo che quando i narcisisti pare che stiano bene con qualcun altro è solo perché quest’altro non li ha ancora smascherati. E’ come se fossero su un palcoscenico con la nuova fiamma di turno in platea a venerarli. Il loro ego si gonfia, diventa ipertrofico, traggono nuova vita, nuova linfa da questi miseri spettacolini. Ma quando (il fatidico giorno arriva di certo!) lo spettatore si accorge appunto di essere solo uno che ha pagato un biglietto molto esoso per stare lì a guardare mai, a sua volta, riguardato allora comincia la discesa libera del nostro eroe tragicomico. Lo spettatore si accorge, col passare del tempo, di stare invecchiando su quella poltrona, malato, prosciugato, schernito, usato, prostrato, prima o poi si alza, volta le spalle e va via esanime. Ma mentre per lo spettatore lì fuori c’è la vita vera fatta di persone vere che si abbracciano, si toccano, si amano, si rispettano, si percepiscono, per il nostro narciso non resta che un palco ed una platea oramai vuota… Ed eccolo allora partire nella vendita di nuovi luccicanti biglietti, perché lui da solo non è nessuno!!! Si tratta di chi resiste di più, di chi lo venera per più tempo, ma a tutti infine tocca la stessa amara sorte salvo vendere la propria anima e il proprio corpo ad un egoista folle e vuoto “essere umano”. Ho smesso di applaudire a lui, ora applaudo a me stessa e alle mie conquiste, alla mia forza, alla mia nuova luce, alla mia bellezza e a tutte quelle cose meravigliose che lui mi aveva succhiate. Non c’è una persona migliore o più adatta per loro o forse sì, ma non deve importarci perché, in fondo, siamo NOI A MERITARE DI PIù.
Un saluto affettuoso.
Silvia
Brava Silvia !
Un grazie a Silvia e uno al Dott. Brunelli per questa possibilità di scambio importantissima. Sono da poco conscia di quello che ho passato e non ne sono ancora fuori del tutto. Mi sono “svegliata” dall’incubo grazie (!) ad una lunga malattia: era come se il mio corpo non riuscisse a guarire, prosciugato nelle risorse vitali. Però è stata illuminante: mi son resa conto di cosa stavo rischiando e di quanto lui mi avesse prosciugata. Pian piano mi sono rimessa e ora finalmente, ma con immensa fatica, sto ritrovando me stessa.
Ciao dada, ho letto e riletto il tuo intervento, concordo pienamente con te quando dici che non bisogna delegare in toto alla terapia. Quello che non capisco e’ perché consideri la mente una mangusta, qualcosa di negativo. Sicuramente mi sono persa qualche passaggio perché sono qui da poco, quindi mi rimane diffucile afferrare il senso ma credimi, per quanto mi riguarda , la mente mi ha aiutata molto ma molto di più del “bradipo”. Forse non ho ben afferrato e mi farebbe piacere sentire il tuo parere. A presto Alessandra
Io non voglio che in questo blog vi siano persone che fanno da maestrino ad altri. Se vogliono farlo lo facciano da un’altra parte. Qui si testimonia la propria esperienza e si aiuta gli altri in modo umano e siolidale, senza dare insegnamenti frettolosi su grandi teorie esoteriche psicologiche e filosofiche più o meno pasticciate e improvvisate che vanno semmai sviluppate altrove. Basta con il narcisismo egocentrico egemonizzante CHIARO! Chi ha orecchie per intendere intenda!
Mi spiace per questa comunicazione seccata e perentoria, ma è così! Inoltre comunico che non pubblicherò più commenti e risposte volte a generare polemiche personali con me e con chiunque. Inoltre ribadisco che l’eccessivo protagionismo intellettualistico non mi è gradito in questo blog da me sostenuto e diretto, in quanto intendo proteggere l’intenzione di base che è quella di dare un sostegno umano e morale a quante più persone possibile. Mi va benissimo un dialogo culturale e scientifico ma non è giusto che si perda di vista l’articolo di base intorno al quale nasce questo dialogo virtuale. Chi vuole contribuire ad arricchire l’articolo con osservazioni specialistiche e non è ben accolto, ma non mi sta bene che si parta per la tangente esponendo teorie e concetti che sono lontani dai contenuti dell’articolo e dal senso di questa iniziative, per quanto siano animati dalle più genuine e buone intenzioni. Il mio impegno in questa iniziativa è chiaramente certificato dallo sforzo che sto facendo già, qualora dovessi avvertire un appesantimento di tale sforzo attravrso commenti che come ho detto ritengo fuorvianti e polemici non intendo accettarli, in quanto devo cercare di non indebolirmi per fare come posso del mio meglio. Se ci sono persone che non gradiscono queste mie posizioni e questa mia schiettezza possono benissimo postare i loro commenti in altri blog dove si arla dell’argomento qui trattato. Qui mi interessa che vi sia un certo stile conversativo che non deve rischiare di turbare in alcun modo persone che sono già sofferenti e che hanno bisogno di speranza, di pace e di amore. E’ facile, dunque, comprendere per chi vuol comprendere, ed in tal modo sarà sempre buono il suo contributo per me, e, seppure non per tutti, di certo per molti altri. Grazie della comprensione e buona partecipazione.
Ci sono immagini che a volte ti colpiscono la mente e arrivano dritte al cuore provocando emozioni forti e tristi …. …..io ora cammino scalza fra le macerie , mi aggrappo ai ricordi migliori e li metto da parte …… …. Serve consapevolezza e dignità , serve coraggio e determinazione per alzare il pesante macete e colpire con la massima precisione .
Colpire sui qui sorrisi mai fatti , sugli egoismi usati al posto della dolcezza, sull’orgoglio sfrontato,
sulla tenerezza negata ,sull’avidità estrema e sugli sguardi mai attenti e mai complici ..il tutto abilmente miscelati a pochi momenti di costruita tenerezza per finire sotto le lenzuola
Procediamo paralleli , costruendoci ovunque ripari altrove …. La mia vita non avrei voluto viverla così avrei voluto abbracciarla insieme alla persona con cui dividevo la mia vita , avrei voluto sorrisi e non guerre , avrei voluto abbracci e non rabbia , avrei voluto regalare alla mia bambina tutta la serenità che si merita, avvolgerla nell’armonia e farla crescere nell’amore .
Sarà solo la liberta che mi vedrà lentamente rimettermi in piedi , che mi farà riabbracciare la vita con tutto l’amore , con tutto l’entusiasmo che per anni ho soffocato …
Sarà la certezza di non essere sbagliata , di non essere quel grande fallimento che lui mi ha voluto far credere di essere , sarà la grande forza che non mi ha mai lasciata neppure quando, senza nemmeno rendermene conto , ho scoperto tanto egoismo, ho scoperto un tradimento quasi teatrale e addirittura ostentato .. che mostro ha sfiorato la mia pelle … eppure il mio cuore ancora contiene un immenso tesoro ….
Ho silenziosamente osservato , ho pianto da sola , ho difeso la parte migliore di me , ho trovato la mia grande forza negli occhi di mia figlia che chiedono armonia e chiarezza …
Ogni giorno che passa aumenta la grande quattordici lunghi anni in mezzo all’ostentazione di falsi valori , continuamente schiacciata dalla sua assurda teoria di essere meglio di me solo perché si è trovato pile di banconote sotto il cuscino . Io la fallita , perchè non ho possibilità economiche e devo barcamenarmi facendo i conti anche con la spesa del supermercato perché lui già paga le bollette ….
…e intanto mi sveglio alle sei , preparo la colazione a mia figlia , la porto a scuola ….mentre lui dorme ….rientro trafelata dal lavoro , quando posso me lo porto anche a casa per non fare mancare la mia presenza a mia figlia . Lui vive letteralmente di rendita , ma quella è roba solo sua , solo abiti firmati , macchina lussuosa , fanatico dell’ordine, passa ore a depilarsi in bagno , ha una linea di cosmetici da invidia , e poi la sua passione quotidiana la bici …ben seimila euro di bici
.Il lavoro ? quello non lo i trova …tempi difficile …..e sono anni che va avanti così
Un anno questo ultimo in cui si è rivelato , con perfidia , ma con estrema buffoneria aggiungo io .
Esausta e alla vigilia dell’udienza in Tribunale domattina mi siederò davanti ad un giudice per sistemare almeno tecnicamente questa faccenda ….un anno in cui ho visto le mostruosità più assurde che potessi vedere ….un tradimento nemmeno penosamente celato , il tentativo di coinvolgere la figlia in questa conoscenza , in giro a divertirsi nei week end , in giro a cercare una casa con lei , e io ormai “ospite sgradita” in quella che ora è solo casa sua , combatto e tento di tenere i nervi saldi per procedere senza indugio nella mia causa e cerco di difendere la serenità di mia figlia . Poi una sera di dicembre mi piomba la madre che abita sotto (maledetto il giorno che ho accettato di venire a vivere in questo inferno !) mi insulta mi prende per i capelli e mi grida che il figlio fa bene ad avere un’altra donna …..l’istinto mi fa procedere prendo mia figlia per mano e le dico che ce ne andiamo .
I suoi occhi e il suo pianto di disperazione mi fanno appellare a tutta la mia razionalità …mentre lui , il bamboccio fermo e immobile incapace di fermare la madre ….propone a me e a mia figlia di uscire a cena …..
Ho dimenticato la gioia , la serenità, il calore umano …. Lo trovo fuori di qui nei miei affetti , nelle mie amicizie .
Stringo i denti e iniziano lettere dell’avvocato , lui quando le riceve canta ….io assisto incredula ma ormai consapevole che è malato .
Non ho la possibilità di mantenermi una casa in affitto , altrimenti sarei salva da tempo .
Purtroppo , e di questo secondo me non se ne tiene mai conto , le soluzioni e l’allontanamento tanto raccomandato sono impossibili materialmente .
La causa prosegue fino alla comunicazione del Tribunale a lui recapitata a luglio : udienza settembre .
Inflessibile e con una sfrontata padronanza della soluzione la sera stessa mi abbraccia e mi chiede di ricominciare ….”dagli errori si può imparare …ricostruiamo tutto “…. Resto perplessa ma l’avevo messo in conto …..
….gli lascio tempo ma non desisto , mi devo portare a casa un minimo di tutela legale ,
Passa l’estate in una calma artificiosa e apatica , lui ha diversi tentativi di approcci goffi e studiati .
Io non faccio trasparire nulla , e osservo : nessuna scusa nei miei confronti , nessun crollo , nessuna emozione , anzi quello che è successo è colpa mia , e spetta a me ora dimostrargli il mio amore che gli è mancato .
Ascolto ma ormai il sipario per me è sceso definitivamente .
Lui crede di avercela fatta, siamo a ridosso dell’udienza , lo avviso : si va in Tribunale e rieccolo il serpente superbo e sfrontato , il suo modo di farmi sentire in colpa e riapre la sua Associazione a delinquere con quel soggettino di sua madre .
Mi viene comunicato la sua comparsa a costituzione con risposta per l’udienza : qui scrive il suo avvocato che lui nega ogni cosa , sostiene che vuole salvare il rapporto di coppia , ma se io non accetto , lui chiederà l’affidamento congiunto della bimba con collocazione presso la sua abitazione (sostenendo che sua madre può accudirla…. ) io posso trovarmi un altro alloggio e vedere la bimba quando voglio …..con richiesta a me di mantenimento visto che lui non ha un lavoro .
Per un momento temo l’autogoal poi mi riprendo …..
….Spudoratamente incapace almeno in questa sede di dichiararsi in grado di fare qualcosa senza l’aiuto di qualcuno , ribadisce la sua avidità e l’egoismo cieco e sfrontato patteggiano l’affetto di mia figlia per la quale mi sento orgogliosa e in grado di dire che sono un vero punto di riferimento sotto ogni punto di vista , mentre lui è stato capace più volte di allontanare bruscamente sua figlia mentre lo abbracciava perché gli sporcava la camicia … mentre mi si stracciava il cuore .
Ora io sono in grado di compatire e anche perdono , non per debolezza , ma perché ho la certezza che quell’essere è posseduto ….potessi regalargli una mente sana e l’ umiltà che devono contraddistingue un uomo e renderlo amabile ….lo vorrei fare solo per qualche istante , per fargli comprendere lo scempio che ha fatto della sua vita .
Domattina sarò la , per il primo necessario passo per seppellire lui e le persone che hanno contribuito a distruggere sul nascere il più alto dei valori: la famiglia … Non so cosa accadrà domattina , spero solo che in quell’aula ci sia un essere umano che non mi allontani da mia figlia ….ho bisogno di un vostro abbraccio
Cara Stefy,
piangevo a dirotto leggendo il tuo commento.
Sono nella tua stessa condizione. Assurdo! Con due figli piccoli.
Oggi il MOSTRO ha tentato di buttare giù la porta di casa mia mentre ero dentro con i bambini…
Sua madre minaccia di togliermi i figli.
Non ho la forza di scrivere. Scusami. Piango.
Ti abbraccio forte fortissimo.
Silvia
Cara Silvia, quello che mi è sempre mancato è stato il pianto ….e ancora mi chiedo perchè. L’unica cosa che ho imparato da questa penosa lunga parentesi della mia vita , è che quando siamo in grado di volerci bene e su questo amore che ci portiamo dentro dirottiamo ogni scelta niente e nessuno può fare nulla….è la solo la parte più debole di noi che ha volte ha il sopravvento e ci convince di non potere nulla . Il potere è nostro ricordalo, è tuo e nell’amore che hai per le tue creature ……loro sono manichini in balia del proprio egosismo ….prendi forza , rinasci e abbi cura di te innanzitutto . Ingora questi mostri , osservali e vai avanti ; lo so ci sono momenti di grande sconforto ma è questo che vogliono. Non dargliela vinta tu sei nel giusto , tu hai il preciso dovere di riprendere la tua vita per te e per il bene dei tuoi bimbi. Fai loro questo regalo e lascia tutto l’inutile chiasso di questi buffoni fuori da casa tua …..ti abbraccio forte forte e promettimi che smetti di piangere .
In bocca al lupo ma stai attenta…se insiste sulla collocazione logistica di vostra figlia da lui non disperare….chiedi al giudice la perizia del Ctu (consulente tecnico d’ ufficio) . E’ faticoso ma alla fine l’ avrai vinta. Anche il mio ex marito ci ha provato in tutti i modi. Reclamare i figli e’ un modo per non dare la casa e non passare l’ assegno. Vai avanti e comunque chiedi al dottor Brunelli , ti aiuterà . Auguri Alessandra
Ciao Alessandra ,
ottenuta perizia CTU , sono un pò perplessa da questa cosa …ma leggendo quello che mi hai scritto pare sia una buona cosa ….Grazie !
Cara stefy, sono contenta. Il Ctu che e’ stato assegnato a noi era una bravissima persona. Uno psichiatra meraviglioso. Ha fatto dei colloqui, poi ci ha mandato a fare dei test ( credo sia una prassi).l’ affidamento congiunto e’ giusto , come dice il dott Brunelli , perché e’ indispensabile che entrambi i genitori si prendano la responsabilità ma la collocazione e’, secondo me, un’ altra cosa. E su quella lavorerà il Ctu . Stai serena, se capirà , perché lo capirà , che il tentativo di privarti della quotidianità con tua figlia e’ un modo di vessarti e fare il tuo male e non il bene di tua figlia, non devi temere . Stabilirà la collocazione presso di te. La mia storia matrimoniale e’ diversa dalla tua. Sono stata costretta a ricorrere al Ctu per un enorme errore che io ho commesso e che purtroppo e’ stato sottolineato in mille modi. Eppure oggi sono qui a scriverti e il mio cucciolo gio dorme di la nella sua cameretta . Vedrai che andrà bene. Il dottor Brunelli ha ragione , gli errori, questi errori, si pagano ma pagare non e’ brutto, e’ sano. impari a crescere . Ti abbraccio forte in bocca al lupo ! Alessandra.
E’ vero, più i giudici vedono che i genitori sono disponibili a una negoziaion nell’interesse dei figli e più ne sono lieti, perciò tendono sempre a comprendere e a valorizzare assai di più quel genitore che si dimostra collaborativo affinché i figli possano avere un equilibrato rapporto con il papà e la mamma, mettendo cioè da parte ogni rivalsa e rancora riguardante l’ex-partner, almeno in sede di decisione circa l’affidamento e le modalità di regolarlo. In questo blog si veda il mio articolo introduttivo: https://www.albedoimagination.com/07/2010/psicologia-per-separazioni-e-divorzi-%e2%80%9cumani%e2%80%9d/
Cara stefy,anche io sto piangendo leggendo la tua lettera,si forte e coraggiosa domani mattina,non tentennare e sopratutto non farti manipolare dalle sue parole o sguardi.Mio marito,domenica mattina,urlava insulti e bestemmie contro la sua casa e contro la sua famiglia figli compresi,sentirlo così disperatamente dannato mi ha dato un profondo dolore e smarrimento,il mio istinto era di andare a calmarlo ma ho chiuso finestre e persiane per non sentirlo e non ricadere in tentazione.Si forte Stefy,noi ti siamo vicine,non darla vinta ad una persona che non merita il tuo amore! In bocca al lupo! Lo dico io per te, crepi!
Grazie Lulu , le tue parole mi commuovono … nessuno ruberà indegnamente mai più l’amore che abbiamo ; è la manipolazione che ci fa vacillare …. quando afferriamo finalmente la consapevolezza che la forza sta nel cominciare a volerci bene nessuno potrà più farci del male … ce la faremo Lulu …
L’affidamento congiunto è sempre una buona cosa, naturalmente i giudici sono in grado di verificare cxhe funzioni, inoltre è sempre impugnabile quando ve ne sia necessità e si può cambiare. Chiunque si sia messo con una persona che è o che diventa negatva, seppure abbia appurato questa negatività, deve rendersi conto che ha sbagliato, quindi DEVE PAGARE, non stando male per la perdita di quella persona o per il male siubito da quella persona, ma perché ci si è sbagliati ad amare una persona sbagliata, e purtyroppo chi sbagklia paga… naturalmente più si comprende questa propria colpa (ASSOLUTAMENTE INVOLONTARIA PERCHE AL CUORE NON SI COMANDA, MA COMUNQUE E’ì UNA COLPA) e prima si esce dalle pene, pourificati e risanatai, prpoprio come un delinquente che si pente davverto, e ai quali io giudici danno il minimo della pena. Se invece non si vuole comprendere questa propria colpa (ripeto COLPOSA,. MA NON DOLOSA, cioè non lo si è fatto apposta, ma si pè sbaglaito e soprattutto si è sbagliato contro se stessi ferendo la propria anima, il proprio inconsci per aver amato e continuaro ad amare una persona negativa) dunque dicevo finché non si capisce questa propria colpa involontaria, e ci si ente solo ed esclusivamente vittima dell’altro in quanto borderòline, narcisista , vampiro, bastardo, stronzo, ecc. più soffre e si paga e si sta male spwesso non ne si esce più e si può finire anche male… è indispensabile, come si spiega nell’articolo, fare i conti con IL PROPROPRIO VAMPIRO INTERIORE, altrimenti resterà sempre un conto aperto da pagarwe, per quanto l’altro sia stato una vera carogna o un disturbarto dal punto di vista relazionale… il fatto è che lo si è amato, lo si è continuato ad amare anche quando si è capito chi era, e spesso lo si continua a volere e questo dipende da se stessi perché non lo ha ordinato il dottore e non si è stati obbligatio con il fucile puntato, e, ripete, seppure in in modo assolutamente ingenuo involontario e per amore si è sbagliato e BISOGNA AMMETTERLO PER GUARIRE.
Caro Dada, la riflessione che tu proponi è molto interessante ed utile, anche nei termini del paragone tra mangusta mentale e bradipo emozionale-interiore. Mi sento di precisare una piccola cosa e cioè che talvolta, al contrario, ci sono persone che hanno una mangusta nella loro espressioni ed espressività emotiva ed un bradipo a livello mentale ma questo, non perchè esse siano stupide ma perchè hanno, per motivi diversi, una difficltà nei processi di mentalizzazione delle proprie emozioni e sentimenti ed in questi casi, il gruppo, più che da specchiera, può avere una funzione organizzatrice di processi che altrimenti vengono avvertiti in modo solo confuso e taalvolta, proiettivi. In questo caso, il conduttore del gruppo, avrà come una delle sue funzioni principali quella di far si che ognuno dei partecipanti si ri – appropri in forma non traumatica seppure emotivamente intensa ma in modo tale da poter “essere pensata” delle proprie parti, fino a ricostruire non solo un’emotività meno intasante e spaventosa e quindi “frammentante” e da “frammentare” difensivamente ma anche pensabile e, quindi, mentalmente ristrutturata e ristrutturante, ciò che sarò ala base poi di una ulteriore capacità, nel tempo, di affrontare altre emozioni del tipo che tu hai definito “mangusta” parlando invece del pensiero.
Parlando del bambino interiore, ho la sensazione – ma potrei sbagliare, non essendo un assoluto ma un’ipotesi – che tu intenda riferirti a gruppi di orientamento psicodinamico, analitico transazionale (dove si dà molta importanza all’aspetto Bambino nei sui diversi rapporti interni con altre parti così come essi si manifestano poi all’esterno, nel vissuto del “qui ed ora” nel gruppo) e, forse, fenomenologico esistenziale. Per molte persone è davvero realistico ciò che tu affermi, per altre il discorso è più complesso, perchè molto dipende dai problemi che devono affrontare e se per alcune il gruppo, di diverso tipo, è l’unica risorsa a cui possono accedere non potendo reggere un lavoro individuale, per altre è molto utile integrare entrambi gli aspetti ed i contesti. In un certo senso il gruppo teraputico in quanto tale non esiste ma esistono, dalla seconda metà del secolo scorso, tanti gruppi quante sono le “teorie della mente” e le metodologie correlate. Però è molto interessante notare che in realtà, il gruppo terapeutico esiste di fatto fin dall’antichità, poichè già Esculapio ed i suoi allievi/discepoli consideravano coloro che, in piccoli gruppi, familiari, amici, si recavano da loro per essere curati dei gruppi che erano giunti come in pellegrinaggio sperimentando di volta in vlta come la speranza di guarire dal loro male che lì aveva portati lì, affrontando per questo un viaggio, avesse già di per sè un effetto benefico. Il primo gruppo a grande valenza terapeutica poi, fu, già nell’antica Grecia, il Teatro Attico e la Tragedia greca dove si vivevano, potendo indossare delle Maschere, delle esperienze di rappresentazioni simboliche condivise (all’attore serve un pubblico ma è egli stesso il primo “spettatore” di ciò che mette in scena, protetto dal Personaggio, in questa fase). Facendo un salto di secoli, dopo il medico ipnotista che utiizzava gruppi per curare l’isteria con un “fluido” magnetico, il cosidetto “magnetismo animale” (gruppi a grande risonanza emotiva) e saltando importanti autori che si interessarono tra la fine del ‘700 e l’800 di questo argomento che furono anche maestri di S. Freud, ti dirò – se già non lo sapessi – che il primo autore a cui viene riconosciuto di aver creato la “terapia di gruppo”, non appartiene al campo della psicologia, psichiatria o neurologia ma alla medicina internistica,.Egli è Joseph Pratt che dedicandosi alla cura dei malati di tubercolosi, rendondosi conto di come il loro morale influisse sul decorso della malattia, creò nell’ospedale di Boston in cui lavorava un gruppo di incontro e di discussione tra gli stessi pazienti affetti da questo stesso male affinchè rendendosi conto di non essere i “soli” con quel problema – uno dei principi tuttora validi nelle terapie di gruppo – potessero sentire il loro morale un pò risollevarsi. Ed influire beneficmente sul resto delle terapie praticate.
Lazell più o meo contemporaneamente iniziò a praticare un terapia di gruppo in cui venisse usata la “parola”, con pazienti gravemete psicotici. Il terzo tipo di gruppo terapeutico, storicamente, nel secolo scrso fu costituito da un’altro autore che si dedicò alla terapia degli alcolisti. Con la guerra, vi furono quindi gruppi per militari traumatizzati ed in questo campo, un pioniere fu W. R. Bion. Che poi estese la propria esperienza a gruppi di civili. Si potrebbe continuare nel definire le diverse utilità dei diversi approcci nelle terapie di gruppi oltre ai possibili “pericoli” insiti (in senso lato, poichè il gruppo può essere un’esperienza per alcuni così forte da portare al desiderio di allontarsene per riorganizzarsi individualmente) però, nella speranza di aver almeno parzialmente risposto alla tua domanda, posso dirti chde personalmente il gruppo terapeutico, lo considero potenzialmente utile ma non per tutti e non in tutte le fasi di elaborazione di problematiche interiori molto pressanti in persone che possono usufruire di un supporto precedentemente almeno, individuale. E’ invece utilissimo, secondo me, nelle sue diverse declinazioni, dal cognitivo cmportamentale, metacognivo, psicodinaamico, ecc per coloro che a livello individuale, non sono per motivi legati alla loro struttiìura di personalità o a temporanei problemi che li rendono tali, non sono accessibili e non ne trarrebbero altrettanto o alcun beneficio. Comunque, anche il gruppo ed anche quando è una scelta invece ponderata dal soggetto che lo sceglie, richiede, come giustamnte tu sottolinei, un impegno notevole ma può anche dare gratificazioni.
A tale proposito, vorrei proporre sia te che hai sollevato un questione davvero importante e delicata, di non dimenticare i gruppi di Arteterapia e Musicoterapia, oltre ai gruppi di Meditazione che – questi ultimi grazie all’esperienza del vuoto avente valenza creativa, ci permette di entrare in contatto ed in sintonia con la totalità del nostro essere e del contesto e con l’altro, migliorando il nostro rapporto con il “tutto” – sono utili invece praticamente a tutti e come integrazione della psicoterapia.
Ti ringrazio caro Dada per l’argomento che hai proposto, molto interessante e meritevole secondo me, di ulteriori approfondimenti. Anche sotto l’aspetto della biochimica che qui ho solo sfiorato in modo trasversale, parlando del pellegrinaggio e speranza, del teatro, del magnetismo e dei miglioramenti dei maati di tubercolosi, oltre che accennando alla funzione riorganizzatrice del l’emotività grazie ad una ristrutturante attività di pensiero che può verficarsi durante alcune esperienze di gruppo e che naturalmente, coinvolge diversi circuiti neuronali. Spero di essere riuscita a farti – ed a far – comprendere il mio personale e quindi naturalmente, opinabile, punto di vista.
Un caro saluto ed un abbraccio
Elisa
Sono arrivata su questo sito cercando su google ” come uccidere una donna”! E’ quello che sta succedendo a me! E’ una storia lunga che non ho raccontato mai e che ho cercato di risolvere con l’amore, le minacce, i dialoghi, i silenzi, la sopportazione e non so più cosa.
Sono sposata da 31 anni, avevo appena 16 anni quando lo conobbi (lui sette anni in più), era l’uomo che avevo immaginato…occhi azzurri, alto e affascinante. Un fidanzamento durato circa 9 anni, durante il quale abbiamo portato a termine i ns progetti di studio, di lavoro. Un anno prima della data prevista per il matrimonio lui mi confessa che una collega ( non sposata), più anziana di lui e già madre di una figlia, dice… di aspettare un figlio da lui. Naturalmente lui confessa la storia ma non è sicuro della paternità. Mi chiede di perdonarlo e di non buttare all’aria tutti i ns progetti. Gli credo… ci sposiamo e …dopo circa un anno di matrimonio, lui decide di riconoscere il bambino. Comincia la mia disperazione, quel bambino e la madre diventano il mio incubo. Divento madre anch’io di due splendide bambine. Con il passare degli anni lui cerca di coinvolgere nella ns famiglia anche il bambino(naturalmente in famiglia questa cosa era considerata un segreto), ma non riesco a sopportare questa imposizione. Diventa violento…e per paura di nuove aggressioni soffro in silenzio… mi accorgo che intraprende una storia con una collega che era diventata amica di famiglia alla quale racconta il suo dramma e il rifiuto da parte mia di accettare quel che era diventato un ragazzo. Nega con tutte le sue forze, mi accusa di essere una visionaria. Comincio a seguirlo e mi nega anche l’evidenza. La storia finisce ed io sono sempre accanto a lui. La madre e il ragazzo (ormai maggiorenne) lo trascinano in tribunale per mancato pagamento degli assegni. I rapporti vengono definitivamente interrotti e cominciano le accuse verso di me che gli ho fatto rinnegare un figlio! (Non ho mai voluto entrarci, ma non gli ho vietato di ottemperare ai suoi doveri di padre).
Circa due anni fa mi accorgo di una nuova storia…anche in questo caso, un’amica di famiglia. Un’amica di famiglia che ha frequentato casa mia per circa vent’anni e con la quale abbiamo condiviso ( marito e 3 figli ) viaggi, vacanze cene ecc. Questa volta osservo in silenzio, senza che lui sospetti nulla, mi affido ad un investigatore ed ho l’amara conferma. Di fronte a delle prove concrete non può che prendere atto ma…mi dice che è stato costretto perchè io non sono interessata al sesso! Falso naturalmente. Mi dice che non accadrà mai più ed io gli credo ancora, ma questa volta avverto un dolore fisico, un dolore interiore, una voglia di mettere fine a questa esistenza, comincio a prendere sonniferi che mi danno la possibilità di non pensare. Ha cercato di tranquillizzarmi ancora una volta dimostrandomi che la storia è finita.
Leggendo gli articoli pubblicati mi sono ritrovata, le accuse continuano, i sensi di colpa non finiscono mai e come se non bastasse, quando mi vede triste e silenziosa diventa aggressivo e minaccia la separazione. Leggendo questa lettera mi direte che sono io la malata, lo so, ma non riesco a guarire!!!
ciao Ythim, quanto dolore appare dalla tua storia, si capisce che sei intrappolata in una tela di ragno dalla quale non riesci ad uscire tanto sei distrutta dentro. Chi sa questa storia? stai vivendo tutto da sola o ti sei confidata con qualcuno, parenti o amici? si perche’ parlare con gli altri e’ importantissimo in queste situazioni, ti danno coraggio. Forse sarebbe bene che ti rivolgessi ad uno psicoterapeuta, per capire il motivo per cui non riesci ad allontanare quest’uomo, anche se e’ il padre delle tue figlie. Sicuramente ti aiuterebbe moltissimo. Mi rendo conto che dopo 30 anni di vita insieme ad un uomo fatto cosi sia difficilissimo uscirne ma devi comunque provarci, perche’ cosi annulli la tua persona e non e’ giusto. Prova a contattare il dott. Brunelli, ti assicuro che e’ una persona meravigliosa e potrebbe fare tanto per te, come fa tanto per tutti noi. un bacio e forza e coraggio.
Caro Dada, vorrei poterti dire di più ma innanzitutto, desidero dirti di non temere perchè non sento da parte tua come un’invasione ma dell’altro, anche se ti ringrazio per via della sensazione che ho ricevuto che tu, al di là del non proferire altri giudizi, ti sia forse “trattenuto” dall’andare oltre. In ogni caso, i modi bruschi non fanno parte del mio modo di essere e neppure della mia formazione poichè ne conosco profondamente distruttivo che sempre, indipendentemente dal contesto, possono produrre su chi li riceve; a volte, essi sono utili solo a chi li attua ma poi neppure tanto perchè sono indice del fatto che una parte del suo io si è come staccata dal resto, entrando in uno stato profondamente regressivo legato all'”agire” repentino, sia esso anche solo verbale, prendendo il sopravvento sull’altra parte di io che sulla precedente e sul suo tessuto totale e più maturo, dovrebbe esercitare un controllo, tanto che poi questi soggetti possono non rendersi conto del collegamento esistente tra l’agito compiuto e gli effetti prodotti sull’altro, una volta che il loro io si è rientegrato, effetti che possono dilaniare e lacerare, fino a stati molto gravi o di grandissima sofferenza l’affettività, la mente ed il cuore, insieme al suo animo e corpo chi ne è fatto oggetto. Indipendentemente dal motivo per cui cciò avviene ma queste, sono dinamiche psichiche interpersonali ed intrapsichiche7interpersonali molto sottili, che qui non posso ampliare e che non moltissimi, anche studiosi nel campo della psicologia clinica e ad es., della psichiatria, conoscono o si fanno scrupoli adeguati ad aver raggiunto o a recuperare, se la hanno perduta prima di operare, una ottimale capacità di automonitoraggio interno in tal senso, quindi figuriamoci tra persone che non hanno motivi etici, almeno in apparenza, per non usarli. Personalmente, non li condivido, così come non ne condivido la loro presunta utilità se non al limite estremo, come un momento, momento e non oltre, di temporaneo sfogo e ciò che non si condivide, per coerenza, non si usa. Detto ciò, mi ha profondamente colpito la tua capacità di lettura e di organizzazione, la tua comprensione – seppur ho sempre capito che c’è in te una sensibilità particolare che non tutti sono riusciti a cogliere da che io conosco questo blog, nel modo adeguato, un tuo modo peculiare di essere – e per risponderti metaforicamente, posso dirti che conosco cosa vuol dire ustionarsi con le fiamme più profonde dell’inferno ed iniziare ad uscirne per poi voltarti indietro a guardare coloro che ancora lì dentro nel loro inutile e sempre peggiore dimenarsi mentre vi si invischiano di più, cercavano di trattenerti lì con loro, oppure anche il gelo degli abbissi più profondi che sono poi due facce della stessa medaglia, per risalire verso un’acqua via via più tiepida fino ad uscirne e cercare e trovare un pò di ristoro, soprattutto se hai a lungo nuotao in acque alte. Posso solo dirti per ora, e perdonami se non riesco a fare altro in questo momento, grazie dal più profondo del cuore per le tue parole e desidero davvero esprimerti la mia grande gratitudine nei tuoi confronti per la tua sincera vicinanza e solidarietà.
Grazie
Elisa