NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
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Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — https://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
3.044 Comments
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salve a tutti e grazie a questo forum pero’ io purtroppo ancora non riesco ad uscirne ho bisogno di aiuto penso in continuazione a quello che mi ha ha fatto sputtanamenti cretina pazza povera illusa non ammette che sia stato lui ad illudere con i suoi messaggi a doppio senso dove riesce ad ottenere quello che vuole e cioe’ usarti oggetti della sua vanagloria vi chiedeo serve a qualcosa che io continuo a dirgli quello che mi ha fatto?avergli mandato post sul narcisismo?fargli pagare quello che mi ha fattto perseguitandolo cn msg?non serve a niente vero?grazie
cara claudia,
dire a quel farabutto ancora qualcosa, è un modo per te di mantenere ancora un contatto.
Credo, ho 48 anni, e Dio solo sa quaki brutte esperienze, chiudere completamente, ed immergerti nell’elaborazione di questo distacco che avverrà definitivamente soltanto vivendo appieno il dolore di quanto è successo. ma…LONTANO DA LUI.
Perseguitarlo significa non distaccarsi, invece quello è l’unico modo per salvarsi, fra un pò di tempo ti sentirai soddisfatta di aver superato tutto ciò e ti servirà come esperienza per i futuri rapporti.
In bocca al lupo, spero possa risponderti più esaustivamente il dott. Brunelli
cara claudia non serve a nulla anzi, peggiori la situazione. un consiglio ke posso darti è di fare un enorme sforzo e di non vederlo più come lo hai sempre visto, ma con altri occhi. non dico che devi smetterlo di amarlo, questo per il momento è difficilissimo ma cerca di capire che è malato, che non è colpa sua e che quello che fa a te non è nulla in confronto a quello che sta facendo alla sua vita. se tu riesci a comprendere anche in minima parte che la persona che tanto adori non è altro che un povero pazzo, continuerai a volergli bene magari ma forse un pò di sofferenza sicuramente se ne andrà. lavora su questo. sto facendo lo stesso io in una situazione simile alla tua, dai che ce la farai. inizia a guardarti di nuovo allo specchio senza paure, riprenditi in mano la tua vita sapendo che lui ci sarà si come ci sarebbe una persona cara nella tua vita se un bel giorno uscisse fuori di senno. tu che faresti in quel caso? smetteresti di amarlo perchè non è più la persona che è in grado di darti quello che ti dava prima? non credo ti farebbe compassione e dopo una prima sofferenza metaboliresti che si è ammalato e la sofferenza sarà minore rispetto a quello di sognare di rivederlo come prima….fai questo, credimii e non permetergli più di farti soffrire…non reagire, anzi gioca con lui e fagli credere che sia ancora lui il più forte, non lo istigare perchè in questo momento sei ancora debole…..auguri
Se mi permetti non ti definirei ILLUSO, ma EX-ILLUSO. I tuoi interventi lasciano intendere un percorso già ben avanzato L’unico problema è che conoscere bene in quale situazione ci si trova è un gran bel passo, cioè quello della consapevolizzazione, ma il lavoro più profondo di introiezione e di “scavo” su se stessi è più complicato, anche se è veramente esaltante riappropriasi finalmente di se stessi.
Anche io sono passata da un marito-padre-chioccia ad un uomo vampiro, cioè da un estremo all’altro, e ciò, di certo, non è accaduto a caso. Il prossimo passaggio spero sarà quello di smettere di cercare in un uomo l’amore che non provo verso me stessa.
Leggere il tuo commento è un aiuto ed un incoraggiamento. Grazie a te e atutti gli altri amici di blog.
grazie simona per il tuo commento al mio post. purtroppo, le persone come noi hanno un bisogno tremendo di dare amore, come se dimostrarlo in continuazione anche a chi invece ci regala in cambio solo sofferenza ci colmi un vuoto interiore che ci portiamo dentro. come sostenuto dal dott.brunelli la nostra ferita ancora sanguina e per cicatrizzarla dobbiamo lavorare su noi stessi. se comprendiamo che abbiamo bisogno di certe persone per rivivere traumi dell’infanzia forse saremo sulla strada giusta. ho una separazione alle spalle, un matrimonio durato 4 anni, e dopo un periodo relativamente tranquillo ecco che il problema l’ho incontrato di nuovo, ancora più forte di prima. Ma stavolta sono determinato ad andare fino in fondo, con l’augurio di poter dare e ricevere amore sano in un prossimo futuro. ho 42 anni e la vita è bella per poterla gettare via cosi.
sono passati alcuni mesi dal mio ultimo intervento. nel frattempo ho cercato di combattere il virus che mi ha infettato e che non vuole sapere di lasciarmi perdere. forse ora ce l’ho fatta… sono riuscito a smascherarlo anche con quella parte inconscia che ancora voleva vederlo come un amore e che lo giustificava sempre.
quanta sofferenza e capisco tutti voi che su questo blog scrivete. queste persone sono ciniche, non hanoo umanità, l’unica cosa che conta per loro e la nostra distruzione fisica e psicologica. sono in alcuni casi, come nel mio, dei veri e propri demoni.
per vincere bisogna capire che il male sta cercando di annientarci, se si comprende che c’è del malvagio in loro allora forse con la volonta e con la fede ci si può tirare fuori. ricordiamoci che il bene vince sempre sul male, ma che se crediamo che da soli possiamo farcela stiamo sulla strada sbagliata. amici, parenti servono senz’altro ma l’aiuto anche di professionisti non possiamo negarcelo. un augurio a tutti. non so quanto valga ma c’è un detto: chi semina vento raccoglie tempesta…e certamente prima o poi queste persone malvagie dovranno pagare il conto alla loro vita. auguri a tutti voi e forza che ce la possiamon fare
Bravo Roberto. Tu si che potrai far rinascere il Cesare che c’è in te. Solo chi ha un confronto con il male nell’ambiguità dell’amore, può acquisire consapevolezza di cosa sia il vero amore e cosa è invece quell’incantesimo negativo che si crede amore, ma in realtà è una manipolazione psichica messa a punto da energie demoniache, che colludono con la persona amata, la quale ne trae vantaggio… ma solo per un periodo e in modo illusorio… mi raccomando, non dovete pensare che la miglior vendetta è il perdono, dovete pensare che più non vendicherete in alcun modo e più il principio di ‘causa effetto’, del quale parla Roberto (‘chi semina vento raccoglie tempeste’, alludendo molto proabilmente alla saggezza buddista), inesorabilmente la farà pagare a coloro che siu sono lasciati possedere dalla malvagità al fine di farne uso per corrompere l’anima e la vita di una persona che, erroneamente, essendo stata manipolata, li ha amati… ricordatevi la fine del Padre Nostro, ripetetela in modo semplice e sereno, senza lasciarvi prendere da esaltazioni emotive, con sincerità e fiducia in voi stessi e nell’energia vitale che tutte le saggezze del mondo conoscono da millenni : “LIBERACI DA L MALE. AMEN”
IO RECITO SEMPRE QUESTA PREGHIERA (DAI SALMI BIBLICI), MA NON COME VITTIMA CHE SI AUTOCOMMISERA, PIUTTOSTO DA PERSONA DIGNITOSA E CONSAPEVOLE CHE C’E’ UN SOLO DIO…:
“O DIO, FAMMI GIUSTIZIA E DIFENDI LA MIA CAUSA CONTRO GENTE SENZA PIETA’.
SALVAMI DALL’UOMO (DONNA) ingiusto e malvagio, PERCHE’ TU SEI IL MIO DIO E LA MIA DIFESA”.-
PROVARE PER…CREDERE!
CIAO E FORZA! GILIOLA
Salve a tutti, sono una ragazza di 27 anni, turbata da quello che ho vissuto ma determinata nel voler avere coscienza dei fatti.
ho da pochi giorni concluso una relazione con un ragazzo della mia stessa età presumibilmente affetto da questa sindrome. lui è un bugiardo cronico, mente su tutto a tutti. inventa storie incredibili. ai suoi genitori, ai datori di lavoro, agli amici. asseconda tutti per poi farsi gli affari propri. dice a tutti di si ma in realtà prende tutti in giro. è estremamente furbo, ha una bella presenza ed è molto educato, quindi inizialmente le persone gli credono e la passa liscia. però poi viene puntualmente smasherato. quindi diciamo che le bugie hanno appunto le gambe corte. cerca sempre di trarre guadagno dalle situazioni, non fa mai niente per niente ed è senza scrupoli. quando qualcuno, un amico lo smaschera si innervosisce e o se ne va non volendo ascoltare oppure in qualche modo riesce sempre a girare la frittata. è così palese per me questa sua caratteristica che spesso ci ridiamo sopra. lo amo e anche se cerco di limitarlo so che fa parte di lui questo comportamento. il problema è che riempie di bugie anche me. inizialmente non riuscivo a percepirlo, anche perchè io sono una persona limpida, non riuscirei mai a mentire e se lui occhi negli occhi mi assicurava di non mentire io ero propensa a credergli. ho avuto tanti indizi che mi facevano credere che mi potesse aver tradita. glieli spiattellavo in faccia e lui puntualmente smentiva facendo passare me per la pazza gelosa. ora ho avuto delle prove certe di tutto ciò. da due anni, ma magari anche da più, lui cerca e credo che ottiene, appuntamenti con altre ragazze, per spogliarelli in web cam, incontri a pagamento con prostitute, semplici proposte a ragazze che non fanno le prostitute di professione, e chi più ne ha più ne metta. l’ho scoperto palesemente. lui ha cancellato tutte le prove e nega. nega, nega e continua a negare. non c’è modo di farglielo ammettere. abitavamo insieme e l’ho mandato via da casa. ora mi accusa di averlo buttato fuori di casa senza un centesimo. gli ho detto che se ammette quello che ha fatto possiamo cercare di riprovarci insieme (magari proponendogli un percorso terapeutico secondo me fondamentale). niente dice che io sostengo cose non vere. adesso se ci tiene a me deve solo ammettere la verità. ma non sembra proprio voglia farlo. io ho visto con i miei occhi, le sue foto, i messaggi, aveva messo anche una foto con me e affermato in questo sito di star vivendo una relazione aperta. lo scambio di numeri di telefono. saranno stati forse un centinaio questi messaggi e inoltre è iscritto a più d un sito di incontri. se le bugie con gli amici e con gli altri non mi preoccupavano queste non le posso sopportare. inoltre è sempre insoddisfatto di tutto. prende continuamente multe, c’è sempre qualcuno a cui deve dare soldi, si lamenta continuamente e da la colpa al mondo e alla vita che con lui è stata ingiusta quando invece si mette sempre da solo in questi casini. l’h sempre aiutato e sono un gran supporto per lui, mi chiedeva quasi ogni sera se sarei stato sempre con lui, se lo avrei mai abbandonato ed ora ce l’ha a morte con me perchè “l’ho lasciato in mezzo alla strada”, non risponde al telefono e mi ha detto che adesso farà realmente tutto quello di cui io lo accuso senza ragione.
ciao sembra banale quello che ho scritto ma e’ una storia durata quasi 8 anni a tira e molla e solo chi l’ha vissuto puo’ capire
ciao non racconto la mia storia nei particolari ma so di certo che lui è un narciso perverso se sono arrivata a questo forum é xkè pensavo di avere io dei problemi e mi sono ritrovata a leggere di lui bugiardo che ci crede pure alle bugie che racconta sempre a darmi della pazza di farmi curare mi sputtanava e negava l’evidenza diceva di avere rapporti solo con me e invece ho scoperto usa con tutti la stessa tattica li addesca in chat poi ci si scambia il num di tel e inizia il gioco perverso che non posso dire …tutto msg telefonate x 3 mesi poi comincia ad allontanarsi e poi aspetta la tua mossa poi ti butta su msn ho avuto modo di parlare con altre che ho scoperto e tutto cio’da quasi un’anno e ancora sto lottando dandogli contro descrivendogli la personalita’ narciso perverso accusandolo del male che mi ha fatto derisa sputtanata con tutte l’unico suo’ argomento raccontare delle sue storie poi vabbe’ all’inizio persona brillante simoatica e poi scopri subdolo msg gli dicevo che avevano 2 opzioni e tutto incredibile ma e’ la realta’ uomini che amano poco e donne che amano troppo come me adesso piano sto cercando di capire me stessa grazie dell’aiuto che date
beh, narcisista maligno o meno, stavolta, l’attenzione la porrei su chi, come me, è stata capace di subire di tutto.
Avevo 43 anni, un figlio, e un rapporto di coppia barcollante, ma al quale non avrei rinunciato per una serie di motivi.
Incontro LUI, più giovane di 7 anni e……nasce quel che sarebbe divenuto l’inferno.
Incomincio ad operare fughe da casa per fine settimana d’amore, passione ed idillio, lui mi chiede che non può andare avanti se resto con mio marito.
Lascio il marito con un lutto interiore infinito, incomincia la nostra relazione, ma non convivenza, e a questo punto….. compare la madre strega.
Incominciano le persecuzioni, con lettere minatorie sul lavoro, lui non riesce a gestire la situazione perchè ha paura che la madre possa avere gesti inconsulti verso la mia persona e mio figlio.
Fingiamo di non sentirci più, ci vediamo pochissimo, la gonza, cioè io, resta in attesa che si calmi la situazione. Passano circa 6 mesi, e mi informano che il vampiro si è fidanzato con una del suo paese, lei ha scoperto la mia presenza parallela, e scoppia l’inferno.
Lui giura che era una copertura, m’implora, io, naturalmente cedo.
Nel frattempo, io, più pazza che mai, gli faccio conoscere mio figlio, e in questa frequentazione, il mio Lui capisce che non riuscirà mai a tener su una convivenza. Abbozzo anche a questo, lui sempre in crisi con il lavoro, mai presente, io covo sempre più rancore, poche vacanze e momenti di relax.
Finalmente viene assunto a tempo indeterminato, quindi, invece di raggiungere l’agognata tranquillità, entra in crisi, non sa più quel che prova e che il nostro rapporto non è più come una volta. Ci credo, ha fatto in modo di distruggerlo!
Ora, Lui sarà anche un vampiro manipolatore, con tutte le caratteristiche sovramenzionate, ma non sono più PAZZA io, ad aver sopportato tutto questo?
Ah, nel frattempo sono trascorsi 5 anni, ora ne ho 48, non ho più amicizie e trascorro il mio tempo da sola, talvolta anche sperando che lui ritorni. Per la serie…..FACCIAMOCI DEL MALE.
Saluti a tutti i compagni di blog, ed in particolare al dott.Brunelli, mio conterraneo.
P.S. Come aggravante, devo aggiungere che ho anni di psicoterapia alle spalle.
Ciò che non mi distugge, mi rafforza. Forse….
Buondì… la mia storia… 2 anni fa mi separo… un matrimonio durato 12 anni e con due figli… in questo difficile momento ricevo conforto da un collega che mi ascolta… mi fa sentire importante.. amata… desiderata.. bella (!) io che invece mi sono sempre sentita una schifezzuola… ma… c’è un ma… lui è impegnato con figlio… naturalmente mi dice che il suo rapporto non funziona, che la sua compagna è un’incapace… che sono io la donna della sua vita e io aspetto.. nell’ultimo anno e mezzo è un continuo chiedere di fare chiarezza….mi vede piangere tante volte… lui promette… non mantiene… mai… anzi scopro che le cose non stanno esattamente come dice lui… insomma… tiene il piede in due scarpe… io però non riesco a mollare o meglio.. ci provo.. ma lui non me lo permette… sono troppo affezionata all’idea della vita che lui mi aveva prospettato… la vita che avevo sempre desiderato… Passiamo momenti fantastici e terribili… mi accusa di tradimenti… ovviamente inesistenti… ed io lo supplico di non lasciarmi… e mi scuso per cose che non ho commesso… ma solo pensarmi senza di lui mi fa mancare l’aria…mi chiede scusa per il suo comportamento si chiede e mi chiede come abbia potuto farmi questo… lo perdono… altre scenate ma continuo a credergli… sento che qualcosa non funziona ma cerco di ignorare quella vocina che mi mette in guardia… Nel frattempo la sua compagna viene a sapere tutto (non da lui… ovvio…) e mi affronta.. io mento per non ferirla ulteriormente e non mettere lui ulteriormente nei casini… e chiudo… dopo un mese lui torna.. nel frattempo scopro che si “sente” con un’altra donna…ma dice che se perde me perde tutto… solo io sono importante… e che ormai con la compagna è proprio finita… gli chiedo perchè allora non è via di casa… si arrabbia.. dice che non capisco… io non ce la faccio più e questa volta me ne vado sbattendo la porta… però sto male… inspiegabilmente.. lo so che non ero innamorata di lui, ma dell’idea che avevo di lui…. so anche che mai mi avrebbe dato quello che desideravo… mi ha raccontato un sacco di bugie.. alle volte anche inutili… ma l’ho davvero amato tanto… e questo mi fa rabbia…. ma nello stesso tempo mi manca… e allora mi sento una stupida… e in colpa anche nei confronti della sua compagna… so che il mio comportamento non ha giustificazioni… e mi sono scusata con lei… però sento un vuoto dentro…
Grazie per avermi ascoltata.
caro dott.Brunelli, per la verità in passato proprio perchè capendo di avere problemi di dipendenza affettiva, ho fatto circa due anni di psicoanalisi….questo mi ha aiutato e mi sta aiutando sicuramente, anche se come dice lei imbattersi in queste persone che si avventano come vampiri su ferite ancora aperte è traumatico e molto spesso lo psicoterapeuta lo scambia per altre sintomatologie. vorrei poterle scrivere e magari avere un sostegno, per cercare di sconfiggere questo virus che sento mi haq infettato profondamente.la ringrazio per la sua risposta anticipatamente.
Se vuole mi scriva o mi telefoni, tuttavia per ogni consulto individuale è necessario rispettare le normative dell’Ordine degli Psicologi e quindi è indispensabile un incontro diretto. Cordialmente. Pietro Brunelli
Gentile Dada
Purtroppo non sempre riesco ad essere tempestivo nella pubblicazione di risposte e commenti. Sono solo e questo lavoro volontario di ricerca e sostegmno mi costa grande sacrificio, e non tutti lo capiscono e ne hanno rispetto… ma va bene così. Del resto non posso approfondire le questioni specifiche di ciascuno attraverso poche righe e informazioni di base… sarebbe sbagliato. Ogni sua domanda e riflessione, come quelle di ognuno, meritano una risposta ponderata, discussa insieme… si tratta di questioni dietro le quali ci sono destini, sentimenti, anni e anni di vita, e per certi aspetti vite intere… qui ciascuno può riflettere, offrire testimonianze e idee ed è già tanto, come tante sono le informazioni che cerco di dare e di elaborare… ma per un approfondimento bisogna impegnarsi insieme, e questioni che riguardano anni di emozioni e sofferenze e scelte di vita possono essere comprese ed elaborate almeno con qualche ora di dialogo di scambio umano, di vero impegno reciproco a capire e ad approfondire… io lavoro anche al telefono e con skype (in ottemperanza dei criteri dell’Ordine degli psicoterapeuti) e la mia parcella è alquanto contenuta ed è comunque concordata a seconda delle situazioni… il mio modesto guadagno mi è indispensabile per vivere, ma anche per continuare a fare ricerca e sostenere anche con forme di volontariato persone e situazioni che ne hanno bisogno… di più non posso fare e resto aperto ad ogni forma di collaborazione e partecipazione.
Un caro saluto
P.B.
Un caro saluto, e sappia che anche per me è un affidarsi quando un paziente si affida, è un coinvolgimento reciproco di anime, che porta anche ad una evoluzione per aiutare altri, sia da parte mia e sia da parte del paziente, ma ovviamente è anche una sfida che riochiede impegno, solidarietà e affetto reciproci.
grazie dott. per il sostegno da lei profuso. una cosa è certa è che nessuno sarebbe mai in grado di farci del male se tutti noi ci volessimo bene veramente, non permetteremmo a nessuno di farci soffrire gratuitamente.
la cosa che sto capendo, e questo e grazie ad un grande lavoro introspettivo sulla mia persona. il possibile narcisista che abbiamo incontrato è solo una causa esterna, e che suo malgrado povero ha anche lui/ei gravi problemi esistenziali. tutti noi siamo per lui quello che lui è per noi..è un gioco ad incastro purtroppo.quindi, è inutile prendersela con l’altro, ma bisogna lavorare su noi stessi per riprendersi la nostra autostima e iniziare a dare amore prima a se stessi che agli altri.. non è egoismo, ma sicuramente un lavoro indispensabile per chi come noi ha incontrato, non a caso, un narcisista nell sua vita. rafforzarsi e capire che l’amore non è solo un dare a senso unico….ma è anche ricevere.
ciao, sicuramente bisogna volersi più bene, ma io non provo pena ne nulla di simile per questi esseri che approfittano di persone gia ferite. per me sono piu simili agli sciacalli. l’unico sentimento giusto è l’indifferenza e il loro posto è il dimenticatoio. il mio mi ha rubato anni di vita e gioia, e lui va avanti benissimo e non passerà nemmeno un giorno a ripensarmi o a provare rimorso per quel che mi ha fatto, merito delle sue convinzioni. sono io come tutti voi, a rovellarmi con i miei “se” e con i miei “ma”, e come dice un proverbio: ” con i se e con i ma, la storia non si fa”.
La legge della causa e dell’effetto puo’ avere tempi lunghi… l’inconscio non fa sconti a nessuno … chi ha fatto del male, o si redime, oppure, prima o poi, la vita ‘giustiziera’ lo portera’ a scontare i suoi malevoli comportamenti… l’arco della giustizia si tende e l’arciere prende la mira, con tutto il tempo necessario, quanto piu’ tempo passa tanto piu’ la freccia sara’ micidiale… si puo’ star certi di questo, eppure non e’ questo quello che conta, anzi bisogna augurarsi che coloro che hanno commesso malate cattiverie possano guarire e redimersi in tempo, prima che la freccia li colga nel falso giardino che si sono costruiti, ove essere trafitti e cadere sara’ ancor piu’ fatale… intanto chi ha subito il male malato deve un po’ alla volta ricostruirsi, fino a scoprire il senso dell”amore verace’, che si vive con il cuore, ma anche con la mente, che si fida, ma non e’ del tutto cieco, che si appassiona, ma contiene anche un grano di sale… perche’ il vero amore lo si deve dare solo a chi lo merita davvero e lo si puo’ ottenere solo se, pur dolorosamente, si e’ compresa la differenza tra ‘amore verace’ e ‘amore ingenuo’… il vantaggio di essere stati preda ferita piuttosto che predatori sciacalli e’ enorme, e consiste proprio nella possibilita’ (che gli sciacalli mai potranno avere) di comprendere l’amore verace… (vedi nei miei post e nella fine dell’articolo la citazione tratta da I CHING), naturalmente cio’ comporta un cammino importante, ma se lo si intraprende, il male subito si trasformera’ in un grande dono di vita.
Pier Pietro Brunelli – Psicologo-Psicoterapeuta
non voglio troppo preoccuparmi di quello che gli accadrà, spero per lui come per ogni essere umano ogni bene. non godo di certo nella sofferenza altrui. io credo di essere stata fortunata, prima di tutto per essere riuscita a rendermi conto che non era giusta la mia relazione con lui, e in secondo luogo perchè sicuramente sono cresciuta ancora un poco. le sofferenze e le disavventure ci fanno diventare persone migliori, in quanto sbagliando si impara. io di mio sono sempre stata molto ingenua e piuttosto idealizzante in amore. questa esperienza mi ha fatto ridimensionare molto i miei modi, rendendomi più obbiettiva, grazie alla consapevolezza che al mondo ci sono lupi travestiti da agnelli.
certo a volte mi sento stupida perchè non mi capacito di come ho fatto a credergli, di passare a tutti i semafori con il rosso…..ma quello che è stato è stato, non lo posso più cambiare, posso solo andare avanti cercando di dimenticare e di rinascere dalle mie ceneri piu forte di prima. cerchiamo di non stare li troppo ad avere nostalgia, dubbi o speranze su queste persone, rischiando di non godere di quello che abbiamo, di non emozionarci come dovremmo per qualche cosa di felice che ci accade, perchè così l’hanno ancora vinta loro. la vita è molto più breve di quel che pensiamo e il tempo per goderla davvero(in senso buono senza strafare o con vizi e robe simili) è davvero poco. bisogna guardare avanti mentre camminiamo, non sempre con lo sguardo volto indietro, altrimenti si rischia di cadere o andare a sbattere :) ….. ridiamo anche senza motivo, ma ridiamo forte forte……io lo faccio, penso a qualche cosa di buffo, o guardo la goffaggine del mio cane o le scenette naturali delle mie figlie e mi lascio trasportare da una risata . tante volte le mie bambine mi chiedono perchè ridi mamma, e io molte volte rispondo non ho un motivo voglio ridere perchè mi fa stare bene e alla fine ridono pure loro e ci ritroviamo a ridere per nulla……sembriamo noi delle matte. buona giornata a tutti
sicuramente lei ha ragione , ma mi sento devastata, e ricostruire ancora ancora è tutta la vita che costruisco ma poi c’è sempre qualcuno che distrugge o meglio permetto io la distruzione oggi mi sento a pezzi, vorrei urlare piangere ma con chi me la posso prendere solo con me stessa , che persona sono ..? la classica persona che si emoziona per un sorriso di un bambino ,per un tramonto , per un abbraccio, che parla con la gente per strada ….ecc ma in questo momento ho voglia di non emozionarmi più ho voglia di fuggire dal mio dolore che mi soffoca.
Quando si giunge ad uno stato di forte dolore e° importante cercare di dormire il piu° possibile. Se fa molto caldo, come di questi tempi, fa bene rinfrescarsi il piu’ possibile… possono sembrare banalita´, ma purtroppo nella sofferenza psicologica anche queste piccole cose si dimenticano… tuttavia, cosi’ come quando viene mal di denti si cerca un dentista, quando si soffre psicologicamente in modo acuto sarebbe normalissimo cercare un terapeuta della salute mentale… lo so che in Italia c’e’ un modo di pensare a cio’ molto arretrato e che le istituzioni della salute offrono ben poco a riguardo (e che spesso si preferisce imbottirsi di psicofarmaci, o addirittura di altro…), pero’ ci sono anche tanti psicoterapeuti preparati e coscienziosi, a volte basterebbe fare una telefonata per informarsi… eppure, non la si fa, anche quando (in un contesto favorevole e informato, come in questo blog si offre la massima disponibilita’)… allora posso solo sperare ed augurare a tutti di riuscire a rasserenarsi il piu’ possibile, ricordando che a tal fine e’ importante mettere in pratica ogni consiglio di saggezza al fine di rilassarsi con il corpo e con la mente; inoltre vi ricordo che in casi di emergenza, anche se come ho sopra detto le strutture della salute non sono sempre in grado di offrire una piena assistenza psicologica, vi si puo’ sempre fare ricorso… persino al Pronto Soccorso pubblico, quando si sta veramente male, si puo’ star certi di trovare sostegni e rimedi efficaci… percio’ se non ce la si sente di rivolgersi ad uno specialista psicoterapeuta, non esitate di recarvi anche al piu’ vicino ospedale, ove si trovera´sempre una sicura assistenza per ogni emergenza, incluse quelle relative ad un forte dolore o disagio psicologico. Un caro saluto. Pier Pietro Brunelli
Gianna, come ti capisco, se leggerai la mia storia vedrai quante me ne son fatte infliggere, ma dobbiamo passare attraverso il dolore, anche quello che ora ti soffoca.
Io non riesco neanche a sostenere lo sguardo di un uomo, lui mi ha devastata dentro e ho paura di ogni essere maschile. Penso che ora sia meglio così, devo ricostriurmi dentro ed amarmi come non ho mai fatto.
Mi spiace che si sia lontani, sarebbe bello poter costituire un gruppo d’appoggio.
Un abbraccio
ciao, mi chiamo Roberto e solo oggi ho scoperto questo sito. ho 53 anni e per me e’ come leggere la mia vita, come guardarmi allo specchio, con quello che scrivete. non so’ se avro’ mai il tempo, la forza, il coraggio e la voglia di raccontare i miei quasi 13 anni di disperazione. ma penso nessuno meglio di me puo’ comprendere il vostro stato.
Forza Roberto, le trasmetto la mia solidarietà, partecipi, è una possibilità di auto-aiuto per tutti, la sua esperienza è importante. Sa che sto progettando un libro che raccoglie anche testimonianze, può partecipare anche a quello. La vita ci sceglie per grandi sofferenze anche percHè ha bisogno di persone che si impegnino a fondo per il bene e l’evoluzione. Da oggi se lei vuole, può incominciare a condivire, con umiltà e coraggio, una ricerca per una nuova educazione/rivoluzione sentimentale… solo chi ha sofferto può capire quanto sia importante per tutti, per la vita… e quanto ciò possa contribuire ad una trasformazione personale per guardare al futuro… per rinascere come una nuova alba… Benvenuto.
IO AVEVO UNA VORAGINE NARCISISTICA, QUELLA FATTA DA MIO “PADRE”…NELLA QUALE MIO MARITO SI E’ INSERITO IN PIANTA STABILE PER 30 ANNI, MENTRE IO GLI CORREVO INTORNO AFFAMATA E DISPERATA. MA LUI NON MI ELARGIVA NEMMENO LE BRICIOLE CHE CADEVANO DALLA SUA TAVOLA….COME IL RICCO EPULONE COL POVERO LAZZARO. NESSUN DOLORE E’ PIU’ GRANDE DI QUELLO SOSTENUTO DALL’IGNORANZA, E IO NON SAPEVO CHI ERA LUI…! NE’ MI CONOSCEVO! ORA LO SO E RINGRAZIO DIO. NON SAREI QUELLO CHE SONO, CONSAPEVOLE, SENZA AVER TANTO SOFFERTO E…CAPITO!
GRAZIE A TUTTI, GRAZIE A LEI DR. BRUNELLI!
COME VORREI ESSERE GIA’ LI’ DOVE SEI TU GILIOLA… certo razionalmente “ci sono” ma quanta sofferenza devo ancora vivere, quanto sangue devo ancora lasciar sgorgare da quella ferita ,prima di “arrivarci” anche con il cuore????
COME VORREI ESSERE GIA’ LI’ DOVE SEI TU GILIOLA… certo razionalmente “ci sono” ma quanta sofferenza devo ancora vivere, quanto sangue devo ancora lasciar sgorgare da quella ferita ,prima di “arrivarci” anche con il cuore????
CARISSIMA RITA, CUORE E RAGIONE SI INSEGUONO…E PRESTO CI ARRIVERAI, NON TEMERE…! SCRIVIAMOCI ANCORA SE VUOI SU QUESTO BLOG. MA FATTO AIUTARE! DA SOLI E’ QUASI IMPOSSIBILE FARE IL DISTACCO EMOTIVO DALLE SGRINFIE DI QUESTI…SEMI (SCEMI)-CONSAPEVOLI!
UN ABBRACCIONE GILIOLA
non il tuo sangue deve uscire …ma il veleno di male che ti ha intossicata !
forza ! baci gilio
hai ragione Giliola ,deve uscire da me tutto il veleno che mi ha iniettato dopo avermi svuotata dalle mie energie….Quando se ne è andato, naturalmente con un’altra, si è portato con sè il mio Tutto : l’amore per lui, i miei amici, il lavoro che avevo costruito, la stima in me stessa, le mie forze….Ma le relazioni, quelle vere fatte di Amicizia, di stima, di rapporti trasparenti esistono….ed oggi mi stanno aiutando a riprendermi la mia vita!!!! Questa storia mi ha resa meno ingenua, e questo non so se sia un bene o un male….voglio tornare ad essere me stessa sincera, trasparente, sorridente, fiduciosa…..voglio togliermi di dosso le ragnatele fangose con le quali mi aveva avvolta. un abbraccio Rita
a roberto vorrei dire che le lacrime sono un dono per lui e per tutti noi: indicano un lavoro di profonda comprensione ed elaborazione di tutti quei vissuti dubbiosi confusi devastanti che tutti noi abbiamo vissuto, quindi non si deve rammaricare nè scusare: la solidità vera si raggiunge solo se si è disposti a denudarsi…. e lui deve solo trovare il coraggio di continuare a farlo senza paura….. forza roberto!!! e grazie a pier pietro che ci ha portati fin qui con il suo infinito coraggio
ciao Doc.. ciao a tutti. sono nuovamente Roberto, prima di cominciare a raccontare dei: triller,commedie, comiche, drammi e tanti altri film, ( come si dice di fatti realmente accaduti ) che ho vissuto ( purtroppo ) da attore protagonista. mi farebbe piacere sapere, che tipo di VAMPIRO e’ la BESTIA che io ho conosciuto???? addirittura mi chiamava con altri nomi mentre facevamo l’amore e diceva che non era vero. imparagonabile a qualsiasi bestia feroce. come una banconota da 10 euro di colore verde. mi ha denunciato tantissime volte!! per qualsiasi motivo!! per poi ritirare la denuncia in modo da apparire buona. l’ ultima alla GUARDIA DI FINANZA. quella e’ rimasta. potrei aggiungere tanti altri aggettivi poco piacevoli, ma sono una persona educata. nonostante tutto ciò che posso avergli regalato ( anche per comprarmi il suo affetto quando c’era la paura dell’ abbandono ) AUTO, ARREDI, RISTRUTTURAZIONI, E TUTTO CIO’ CHE PUO’ PIACERE AD UNA DONNA. mi rubava i soldi nelle tasche mentre dormivo. e non spiccioli; perchè io contavo sempre i soldi!!! per mancanza di fiducia. RICORDATE!!! i falsi e bugiardi della specie in questione, quando vengono scoperti; la prima reazione. è IL PIANTO SEGUITO DALLA NEGAZIONE. per il momento mi fermo. ma avrei tante cose da dire o anche….perchè nò…da far capire. a lei dunque caro Doc. mi dica di che razza e questa bestia
Caro Roberto, io credo che la risposta che ho dato a Perla, possa essere valida anche per la sua domanda, con tutti i suoi limiti ovviamente. La risposta è riferita al 29/01/2011 alle 20:21 | In reply to perla.
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
CARO DOC, NOTO CON DISPIACERE CHE IL MIO SE PUR BREVE SCRITTO, E’ STATO TAGLIATO IN DIVERSE PARTI…..A MIO GIUDIZIO IMPORTANTI PERCHE I COMPAGNI DI SVENTURA POSSANO COMPRENDERE. COME MAI?????
Non saprei proprio, forse c’è un problema tecnico. Per favore me lo rimandi completo. Provvedo a reinserirlo al più presto. Io li ho ricevuti così, ma adesso provvediamo.
Saluti.
Mi scusi Roberto, questo suo intervento non mi era pervenuto. Se ritiene ci ggiorni. Cari saluti.
caro roberto, ti capisco, io ne ho passati di piu’ in compagnia di questa genia…-
se vuoi parlarne ti do il mio cell, seno’ possiamo scriverci qua.-
sono della prov di vicenza. 3489687833
ciao e auguri giliola
spero tanto che lei abbia ragione. E venga per tutti coloro che offendono, derubano inganno chi non ha mai nuociuto a nessuno il momento di pagare, e con gli interessi. Ci voglio credere, tutti ci vogliamo credere, anche se questo sa un pò di contrappasso, e se non divesse capitare allora ci augureremo davvero che in una successiva esistenza questi malvagi- malvagi consapevoli- rinascano scarafaggi o vermi…
…. secondo Jung – ma tutte le forme di saggezza lo sanno – nella psiche esistono processi autonomi che finiscono con il punire psichicamente chi fa del male e non se ne ravvede e non si pente… il male allora ritorna, anche attraverso tempi lunghi come malattia mentale ed ‘esistenza mancata’… in ogni caso vivere allegramente facendo del male non è vivere perché non consente all’anima di provare sentimenti ed emozioni per i quali vale la pena vivere, quindi pur apparendo vincenti si resta in un mondo senz’anima e quindi senza vera vita, e questa è già una punizione non da poco, la quale evolve quasi sempre in patologie conclamate serie, gravi e gravissime… certo si dirà che anche chi fa del suo meglio può soffrire e si può ammalare psicologicamente, ma su queste persone le possibilità di cura e di crescita personali sono enormemente più grandi, poiché la sofferenza è una spinta per crescere, a patto di toccare persone con un’anima abbastanza viva, chi invece ha un’anima mortifera per gli altri, e non si cura, e non chiede scusa, prima o poi la ha anche verso se stesso…
Sono d’accordissimo ed ho le prove di quello che dice, proprio grazie al manipolatore e narcisista di mia conoscenza, che ha pagato per il male fatto in precedenza, ma purtroppo non ha imparato e sta continuando a farne a me !!!
Eccoci qui, a raccontare la mia storia…trovo, mi ritaglio il tempo e cerco il coraggio di mettermi davanti al pc a raccontare la mia esperienza che, come la vostra ha aiutato me, possa aiutare altre persone a ritrovare nelle parole di un estraneo qualcosa di molto vicino, ad identificare il problema e, spero, a trovare in questa condivisione e reciproco sostegno il coraggio di dire basta!
Io l’ho trovato il coraggio dopo 8 anni di fidanzamento e quasi 8 di matrimonio, una figlia di 5 anni e una vita che dopo il sì è diventata pian piano un inferno, un vero incubo nel quale ho rischiato davvero di ammalarmi.
Da dove comincio? Dal fidanzamento .. ho 19 anni quando lo incontro, vengo da un momento difficile, una sofferenza che ha destabilizzato le mie sicurezze, sono giovane, piena di ideali, con grandi valori di amore e famiglia trasmessimi dai miei genitori… ho un grande bisogno di amare e di essere amata, di sentirmi importante per qualcuno che non siano i miei genitori, ho voglia di amare, di creare una famiglia, di impegnarmi in un progetto di vita e di valore. Lui mi conquista a primo impatto, dice fin da subito proprio tutte le cose che avrei voluto sentirmi dire, si impegna in cento mila attenzioni di ogni genere per conquistarmi, mi fa credere di essere speciale, diversa dalle altre, (“le donne sono acide, soprattutto quelle della mia età –lui ha 10 anni più di me-, perché dalle esperienze con gli uomini si incattiviscono”… queste le sue parole), apparentemente apprezza i miei valori, la mia sincerità, la sensibilità (dico apparentemente perché poi il mio modo di essere, una volta accalappiata nella sua ragnatela, da qualcosa di speciale è diventato qualcosa da criticare e svalutare di continuo come inutile, inconcludente, poco importante … da un “ti scelgo perché sei così” ad un “ti disprezzo perché non vali niente”, a volte in una alternanza da un giorno all’altro se non da mattina a pomeriggio dello stesso giorno, in modo imprevedibile e generato da futili motivi) … capirò dopo dal suo atteggiamento e da quello che esce dalla sua bocca che il piacere di aver trovato una persona sensibile, emotiva, dai grandi valori ed ideali è in qualche modo vero nella misura in cui queste mie caratteristiche, unite alla giovane età mi rendevano preda appetibile e sufficientemente ingenua per essere lavorata ben bene … riporto una sua frase che, a distanza di qualche anno mi è ritornata alla mente ed ho finalmente capito per quello che veramente voleva significare che è “in questi anni ti ho cresciuta bene!”
Gli anni del fidanzamento passano tra alti e bassi … non ci vediamo spessissimo, io studio e lavoro molto, lui anche e, dopo i primi due anni di innamoramento e conquista, si alternano momenti di passione e seduzione a picchi in basso di allontanamenti… vedo le sue aggressività riversate in famiglia, a volte le mani che volano verso un padre oppressivo e sfinente anche per me che sono una persona dall’estrema pazienza e un’irruenza e poco rispetto anche per la figura della madre che una volta abbraccia e il momento dopo insulta…..vedo tutto, sì, sento sulla mia pelle via via che passa il tempo l’instabilità del suo comportamento, della serie oggi ti amo, domani ti odio, oggi ti dico che per me la tua sensibilità è speciale, un momento dopo ti dico “sei sensibile ed ingenua, l’emotività non serve nella vita, ti fa solo fregare dagli altri”, dal mi piaci come sei al non vali un c…., dal vorrei un figlio da te al “i bambini a me fanno schifo” ecc.
Certo che vedo ma mi sento in colpa, credo che se mi ha detto qualcosa di bello, quello è vero e quando lo smentisce è perché io avrò fatto qualcosa che non va e… cerco di cambiare per lui, la mia missione diventa “rendere quest’uomo che ha vissuto una vita così problematica, finalmente felice”. Arrivo ad avere la presunzione che con il mio amore, la mia dedizione, il mio impegno costante lui troverà un ambiente così positivo ed accogliente e così diverso da quello in cui è vissuto che farà emergere la sua parte buona sotto il suo comportamento spesso bruto e saremo… felici e contenti.
Purtroppo l’happy end sembra riservato nel mio caso solo alle fiabe che leggo a mia figlia (ora un po’ meno … vorrei che imparasse a sognare ma non ad illudersi che la sua vita e la sua felicità dipenderanno da un principe azzurro)…
Dal matrimonio in poi… l’incubo ! Ora che “sono sua” può fare di me e della mia disponibilità, della mia tendenza ad assumermi le responsabilità di ciò che accade e di “accudire” quello che gli pare.
L’alternanza di atteggiamenti opposti e contrastanti si accentua, aumentano le umiliazioni, il disprezzo, le prese in giro, alternati ad atteggiamenti adulatori quando desidera qualcosa, dallo sbrigare una mansione noiosa al portarmi a letto (il sesso è un chiodo fisso, per il quale snocciola statistiche sui rapporti settimanali degli italiani così come esprime costantemente il bisogno di esprimere la sua mascolinità indipendentemente da qualsiasi altra cosa compresa l’eventualità che 10 minuti prima ti abbia umiliato, rendendo il tutto da una cosa piacevole e naturale ad un esercizio di proprietà che col sentimento ha ben poco a che fare)
Mi sento sempre peggio ma continuo ad impegnarmi : amore riceverà amore, mi dico, ma .. non è così.
Giovanna arriva inaspettata nella nostra vita, dopo tre anni di matrimonio… io felice ad accogliere questa vita come un dono prezioso, lui … arrabbiato… rifiuta l’idea a tal punto da accusarmi di averlo incastrato, io che già piangevo all’idea che, non cercando un figlio con me ed avendo ormai un’età matura, non l’avrebbe voluto mai …. Mai avrei scelto una cosa così bella ed importante da sola e non vedo come avrei potuto, anche qualora avessi voluto, dato che “gestiva tutto lui” (contraccezione).
In gravidanza sono sola, vado alle ecografie da sola, mai tocca la mia pancia, comincia, quando questa è ormai evidente ad andare a dormire in un altro letto.
Cerco in tutti i modi di lasciarlo tranquillo sperando che la nuova situazione venga pian piano accettata ma mi sento abbandonata, umiliata come donna e come mamma di mia e sua figlia, angosciata dall’idea che questo dono meraviglioso risenta di tutto questo.
Passano quattro anni, Giovanna è ignorata e i rapporti con lei sono generalmente conflittuali, alternati a qualche piccolo sprazzo di calma apparente (gestisco comunque io la bambina notte e giorno in tutto e per tutto) le umiliazioni, l’aggressività, l’insoddisfazione costante e pesante di quest’uomo sfociano anche in un paio di episodi di aggressività fisica e qui, atterrita, spaventata, sfinita ed esasperata guardo mia figlia (tutto è avvenuto sotto i suoi occhi smaliziati e atterriti) e penso che è ora di dire basta.
Non ho la forza fisica di reagire, continuo ad addormentarmi ovunque, faccio fatica a portare avanti le mie mansioni quotidiane ma decido finalmente di chiedere aiuto : aiuto, prima di tutto ad uscire dalla paura (sono arrivata ad avere paura di lui, non solo per le mani, ma per la rabbia dei suoi occhi come per le continue provocazioni alle quali quando sfinita reagivo con un sano “ma Basta” con un tono di voce deciso vedo rispondere con sguardo improvvisamente da furioso a sereno di chi ha raggiunto il proprio scopo “lo vedi sei proprio una bestia” se non, davanti a mia figlia “vedi Giovanna, la mamma che iena che è!!!”)
Aiuto poi a rimettermi in piedi, ad arginare i sensi di colpa, a cominciare a guardarmi dentro, a prendermi cura di me e a volermi bene, a non aver paura di affrontare le difficoltà ma buttarmici dentro, capendo che peggio di così non poteva andare per la mia vita e quella di mia figlia e che le cose sarebbero potute soltanto migliorare, almeno per alcuni aspetti all’inizio e poi si vedrà, un passo alla volta.
Faccio due anni di terapia, studio, leggo, approfondisco nei blog su internet dove trovo il preziosissimo aiuto e la disponibilità a 360° del Dott. Brunelli, che ringrazio con tutto il cuore.
Ora, dopo tradimenti e manipolazione del mio denaro, arrivo alla separazione ….sta continuando a fare di tutto per “tagliarmi le gambe” e rendermi impossibile la vita, compreso usare sua figlia, nel tentativo di manipolarla e metterla contro di me, gioca sulla sua emotività e sul suo bisogno di una figura paterna, così come ha fatto con me … io non mi lascio abbattere e vado avanti per la strada che ho scelto… la mia libertà, la mia vita a cui ora do grande valore, la pace, la quiete, i sorrisi della mia bambina e il tempo assieme ora finalmente vissuti appieno nel loro grande valore non hanno prezzo.
Le difficoltà sono tante ma almeno ora si vive e ciò che vivo è vero, autentico, speciale … la battaglia è dura ma ne vale la pena e questo sostiene … sto combattendo per la mia vita e quella di mia figlia… è una lotta che merita!
E questo mi sento di dire a tutti, compagni di sofferenza e traumatizzati da una persona che ha risucchiato l’anima,a te, proprio a te che stai leggendo : sei arrivata/o a questo blog, significa che stai male e vuoi capire, ma forse hai anche tanta paura … coraggio!!!Come vedi siamo tanti, tanti che stanno come te e, quando farai il primo passo per farti aiutare ad uscirne, gli altri saranno più semplici, tante persone e occasioni ti verranno incontro…..la tua VITA HA UN GRANDE VALORE!!!LOTTA PER TE E TROVERAI CHI TI DARA’ UNA MANO … un abbraccio di cuore e con affetto a tutti voi e al Dott.Brunelli
Un abbraccio cion solidarietà e affetto… la via dell’amore è come un sentiero di rovi che dopo l’inverno diventano rose…
Brava Juliette!!! Non dobbiamo subire certi comportamenti!!!
Un caro saluto,
Any
INVECE, SECONDO ME, IL VERO DISTACCO E’ L’UNICA VIA DI SALVEZZA. RECUPERIAMO L’AUTOSTIMA, QUELLA DIGNITA’ E LIBERTA’ CHE, ALMENO A ME, AVEVANO RUBATO FIN DA BAMBINA.
E DOPO NESSUNO POTRA’ PIU’ FARCI DEL MALE…QUALSIASI COSA FACCIANO! ABBRACCIO E AUGURO OGNI BENE A TUTTI!
E GRAZIE A LEI…..DR. BRUNELLI, DI TUTTO!!!
La mia risposta al Sig. Franz riprende quanto detto nella mia risposta a suo commento precedente.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE
VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI — I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE — CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO — INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) — TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante diagnosticarlo, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostica nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista, ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità — nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Io provo lo stesso. Solo tantissima rabbia per essere stata presa in giro per tanto tempo. E non ho nessun senso di pena per loro. Quello che fa ancora piu’ rabbia e’ vedere che loro vanno avanti bene e continuano a prendere in giro altre donne, a manipolarle, a fare loro credere che e’ tutta colpa loro se le cose non vanno. Eppure loro stanno bene! C’e’ giustizia???
illuso,le tue parole mi hanno fatto un bene che nemmeno ti immagini.
Ne ho bisogno,sto uscendo da una situazione di convivenza col vampiro..e sono ormai esangue.
è difficilissimo,ma me lo devo.
GRAZIE.
grazie anche al Dott.x tutte le info ed i consigli.
giusto illuso, giusto… bisogna volersi bene.è unpò come andare in vbicicletta, se non sei abituato ad andarci cadi.se ci sai andare non smetterai di saperci andare tutta la vita. così è il voelrsi ene, se non ti è stato insegnato, bisogna imparare e poi non smettere mai … io sono ancora innamorata di lui, anche se lo vedo e non lo riconosco più.però ce la farò, ce la devo fare.. e soprattutto togliermi la speranza che un giorno arriverà con un mazzo di rose dicendo di amarmi e di aver capito i suoi errori…
Dottore buongiorno sono Patrizia ho 51 anni e 25 tra matrimonio e 2 figli trascorsi con un narcisista malefico. Le scrivo per ringraziarla di tutto cuore per il gran lavoro profuso ad aprire gli occhi e svegliare donne ignare come me su quali persone veramente malate abbiamo avuto a che fare. Sono capitata per caso sul suo sito dopo che un suo collega al quale mi ero rivolta, dopo aver ascoltato una infinità di episodi riguardanti il mio rapporto con mio marito, mi ha bellamente chiesto: “Ma tu cosa sei venuta a fare da me? Ti porterei via solo dei soldi, tuo marito invece è uno psicopatico narcisista grave, così come era suo padre e così come psicopatica è anche sua madre. Ringrazia che la tua amica te lo ha portato via.” Sì dottore in pratica dopo tanti sacrifici, dopo aver lasciato tutto per lui, la mia città allontandomi 700 km dai miei affetti, il mio lavoro, la mia vita ecc. ha pensato bene la scorsa estate di andare a convivere dopo una settimana con questa mia amica, da me consolata due anni perchè il marito l’aveva lasciata. Buffo no? Ha barattato 25 giorni di conoscenza con questa donna , quindi una perfetta sconosciuta, con i 25 anni trasacorsi con me, con una leggerezza sconcertante, come si fosse pulito il naso con un kleenex. Non ha pensato ai figli anzi la più piccola di 16 anni l ha bellamente ignorata e tutt ora ignora quasi non esistesse. Il bello della cosa però è che mi ha cercato sempre con una scusa o un altra, anche sessualmente parlando fino a gennaio. Un folle. Nel frattempo è diventato violento, sia fisicamente che verbalmente. Le tralascio i vari epipeti che mi ha rivolto in questi mesi, mi ha accusata di tutto, da vigliacco qual è la sua maggiore soddisfazione è umiliarmi soprattutto quando c’è l’altra che ascolta. Naturalmente mi sono rivolta ad un avvocato, ma anche lì sta traccheggiando, un giorno mi invita ad andarci e poi non si fa trovare. Un incubo. Menomale che ho una famiglia splendida alle spalle, due genitori amorevoli che poveretti hanno subito un sacco di angherie, musi, arroganza e quant altro da questa persona, senza motivo naturalmente. E’ come se lui volesse far pagare a me, persona normale glielo assicuro, i suoi problemi esistenziali: una madre arida ed avara, completamente anafettiva, che ha manipolato tutti; un padre padrone forse più buono della madre, ma totalmente ingestibile. Comunque stiamo parlando non di un contesto sociale arretrato, ma di una famiglia, la sua, di imprenditori, il cui unico obiettivo sono sempre stati lavoro, soldi, lavoro soldi ecc. La mia per contro mi ha cresciuto con altri principi, che per fortuna ho cercato di trasmettere ai miei figli. Volevo dirle anche che per problemi di lavoro mio marito è entrato in depressione 3 anni fa, nel frattempo è morto il padre che lui accusava di essere la causa dei suoi problemi, ha dato un calcio a me che naturalmente ero la seconda causa dei suoi problemi….Ho sopportato di tutto :la sua arroganza, megalomania, i suoi musi immotivati, la sua aggressività e qunt altro, in realtà tutto ciò che lei ha descritto in tutti i suoi scritti. Si domanderà perchè ho resistito? Perchè quell’esempio di famiglia da mulino bianco (di merda ha detto lui) che ho avuto mi dava la speranza che un giorno cambiasse. Speranza vana. Questo voglio dire a tutti: Non sperate mai che queste persone cambino possono solo peggiorare. Le dirò di più la prossima vittima sarà la mia amica sono certa che sarà così. Oltretutto ora mio marito prende 4 pastiglie al giorno (prima con me 1) sta andando da una psicoterapeuta la quale sta facendo terapia di coppia ai due amanti, il colmo no? Ho provato a contattarla e le ho spiegato brevemente al telefono che mio marito è un narciso, di vedere oltre….mi ha risposto che non è deontologicamente corretto sentire la moglie. A me sembra una gabbia di matti. Comunque grazie a lei ed a un altro libro scritto da una sua collega di Roma che si intitola : “Ho sposato un narciso” ho le idee molto più chiare e so dove devo andare. Cioè via di qui e riprendere in mano la mia vita, perchè quella è solo nostra. Ah dimenticavo di dire che non sono una depressa ma una a cui è sempre piaciuto ridere ,scherzare, godersi un po la vita, cosa che con questi soggetti è impossibile, tutto ci è concesso dall alto e ci si deve accontentare sempre delle briciole. Il prossimo , se ci sarà, sarà normale? Speriamo!
Un caro saluto e buon lavoro.
Purtroppo sono molto critico verso il libro Ho sposato un narciso, praticamente insegna come fare a sopportarlo con il rischio di prolungare l’inferno…. chi ha avauto relazioni più o meno lunghe con un narcisista patologico ha assolutamente bisogno di sostegni e cure psicoterapeutiche di vario genere, deve inoltre controllare il suo stato di salute fisiche, deve stare fiducioso perché se si prende cura di sé, se fa ogni possibile passo per recuperare l’equilibrio con il consiglio di persone esperte e di fiducia ce la frà. Ma non bisogna trascurarsi e credere che passi per miracolo senza alcun impegno. Non eì così, occorre una detraumatizzazione e poi una riabilitazione.
Salve a tutti……questo blog è eccezionale,grazie al Dott. Brunelli per averlo creato.
Sono incappata qui proprio cercando in rete un po’ di conforto per la mia ultima storia finita male,in preda a quel senso di sconfitta e di svilimento che tanto bene avete descritto e in cui mi sono ritrovata.
E’ stata una storia di pochi mesi,in cui mi rimane il dubbio se sia incappata in un narciso patologico o in uno stonzo ,anche se in base ai racconti letti qui propendo per il primo.
Quello che ritrovo sicuramente è il primo periodo durato quasi 2 mesi in cui mi sembrava davvero di aver incontrato il principe azzurro,gentile,galante,premuroso,perfetto.
Poi il cambio(avvenuto al rientro di una sua vacanza/lavoro come skipper durata 5 giorni in cui ha avuto grosse soddisfazioni per aver svolto bene il suo compito).Non più troppa voglia di sentirmi o di stare insieme(cosa che mi riporta al problema di sentirmi non desiderata),accuse al mio carattere a suo dire troppo possessivo continuando però a dire,a parole,di trovarsi bene con me,di voler rimanere insieme.
Questo comportamento mi ha spiazzato notevolmente,non mi sono più sentita a mio agio e ho provato a parlargliene senza ottenere miglioramenti,ma sempre più convincendomi di essere io quella sbagliata.
Quando ho finalmente con grande sofferenza trovato il coraggio di dirgli che cosi la nostra storia non mi piaceva,che lo trovavo troppo diverso nei miei confronti,la sua prima reazione è stata dire che “gli crollava il mondo addosso”,la seconda dopo nemmeno mezza giornata augurarmi buona fortuna x sms,senza più volermi neanche sentire.
Stronzo o narciso che sia devo dire che ci sono davvero rimasta male……non riesco a capire come si può passare dall’amore(ma ora capisco che amore non è) all’odio cosi repentinamente.
grazie per l’ascolto……
Purtroppole delusioni amorose fanno soffrire tantissimo e non è detto che ce le abbi procurate un narcisista maligno. Ci sono tanti motivi quanti esseri umani per cui una relazione non prosegue, craeando inevitabilmente stati di malessere. Questi stati di malessere però indicano che è necessario prendersi cura di se stessi nel profondo, perciò da Freud in poi esistono la psicoanalisi e poi altre forme di psicoterapia non analitiche. Io mi chiedo spesso, perché le persone che stanno male non provano a cercare un buon psicoterapeuta? Certo la prima risposta è che non si ha soldi. Eppure si trovano centri o anche liberi professionisti con i quali ci si può accordare moltissimo. D’altra parte quando si ha mal di denti si va dal dentista e ci si accorda, allora che male c’è di cercare uno psicoterapeuta?
Un caro saluto
Pietro Brunelli
Ha ragione dottore,e grazie per la risposta.
In realtà io credo molto nel “sostegno” psicologico.E’ per questo che un bel po’ di tempo fa(all’epoca ero sposata)ho fatto anche tre anni di analisi tradizionale.
Poi dallo scorso anno di pari passo con l’avvio della separazione da mio marito ho iniziato un altro lavoro,con una psicologa cognitivo comportamentale.Oggi mi sento molto meglio di un tempo ma continuo ad avere malesseri legati soprattutto alla sfera affettiva.A volte ci rifletto e mi scoraggio proprio perchè mi dico…….”che posso fare di più?”
Possibile che continuo ad incappare sempre in situazioni sbagliate?
grazie…
Gentile Dott. Brunelli
esco distrutta da una storia con un maligno maledetto narcisista che corrisponde a tutte le caratteristiche da Lei descritte. So che il tempo è la mia cura ma che questa devastazione subita innocentemente lascerà comunque cicatrici profonde nella mia anima che tanto sanguina adesso.
Volevo sapere, siccome è da un mese e mezzo che non ho più contatti col MOSTRO come mi devo comportare quando ricevo suoi SMS o telefonate. Desidero farlo schiattare – se è possibile – visto che sono individui impermeabili. Cosa devo fare per farlo soffrire – almeno un pò. So che la vendetta non aiuta la guarigione ma almeno sapere di essere riuscita a SCALFIRE chi coscienza non ha.
Spero ricevere presto una Sua preziosa risposta.
In fede,
Niki
Purtroppo il tema della vendetta è molto delicato, ne ho parlato in un altro post. Va valutato attentamente e non deve mai sfociare in atti che possono dannerggiare l’incolumità fisica dell’altro. Dagli elementi che lei fornisce non posso frornirle una risposta accurata. Il sentimento di vendetta comunque è normale e comprensibile e, recenti studi sperimentali hanno confermato che in certi casi e con le dovute precauzioni, e in termini simbolici, la vendetta può aiutare a a stare meglio.
Questo in termini generali. Comunque devo rispettare le normative dell’Ordine degli Psicoterapeuti a cui appartengo, per cui non posso dare suggerimenti o consigli specifici se prima non conosco in modo diretto chi me li chiede. Se vuole può consultare la pagina INFO e contattarmi in via privata per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto
Pietro Brunelli
pietro.brunelli@fastwebnet.it
ma a questo punto perché c’è bisogno di questa medicina, che poi si rivela una droga? E poi se l’altro non avesse questa funzione di falsa medicina dovuta alla sua patologia mentale, sarebbe davvero così interessante e attraente?
Ci ho riflettuto…..
Quando finalmente si comprende che ciò che ci aveva tenuto legati era una patologia, non c’è veramente più nulla di attraente in queste persone.
Tanta pietà e tanta pena per non averlo capito in tempo.
Quanti indizi……..pensi che ho cominciato a “smascherarlo” 10 anni fa, alla morte di mia madre, lo sa che se accanto a me ci fosse stato un sasso, avrei ricevuto più calore? Non venne neanche al funerale, perchè doveva lavorare…….
Pensi che una settimana dopo ho avuto un crollo psicosomatico, febbre a 40, placche alla gola e lui si prendeva l’aspirina senza darmi nessuna cura e mi diceva di alzarmi dal letto perchè non avevo nulla! Lui si provava il termometro, senza avere 1 linea di febbre e mi diceva che il termometro era rotto!!!……non avevo neanche la forza di chiamare il medico, ho dovuto trovarla io perchè mi avrebbe lasciata morire e quando finalmente è arrivato a casa mi ha fatto iniezioni e dato antibiotici per 15 giorni! Solo 7 anni dopo ho trovato il coraggio di farla finita, di lasciarlo…….
21 anni legata ad un pazzo!, pure con 3 figli…….!!
Ora provo solo pietà per lui e tanta pena per me e per i miei figli. Per fortuna la rabbia sta scomparendo, anche alla luce di ciò che ho imparato quì nel suo blog.
Sono mortificata per aver “abusato” e “vampirizzato” questo servizio in maniera confusa, le prometto che l’ho fatto a fin di “bene” per non dare mai più un briciolo di energia a quello schifo di patologia. La ringrazio con tutto il cuore per avermi illuminato come nessuno prima era stato in grado di fare.
Buon lavoro a tutti!
Brava cara lettrice-partecipante, spero davvero che lei stia sempre meglio, se vuole mi chiami una volta per salutarsi.
Ringrazio tutti voi per la solidarietà e in particolare il Dottor Brunelli per il sostegno e la professionalità.
Anch’io ho avuto la sfortuna di conoscere un manipolatore affettivo subdolo e bugiardo come non avrei mai immaginato!
Con lui ho chiuso (definitivamente) una decina di gioni fa: l’ho smascherato e mandato al quel paese, l’ho rimosso dai contatti su FB, ho cancellato il suo numero di telefono, i suoi sms e ogni traccia della sua miserabile presenza. Provo ancora tanta rabbia e disprezzo perchè questa storia è capitata in un periodo in cui dovevo mantenere la concentrazione e pensare solo ai miei obiettivi e ai miei studi (sto conseguendo la seconda laurea per ottenere l’abilitazione all’insegnamento, speravo di laurearmi ad ottobre e per giugno avevo pianificato quattro esami: non ne ho sostenuto uno!). Ho trascorso notti insonni popolate da incubi. Ero così ansiosa e inquieta che non riuscivo a fare altro che pensare ossessivamente ad una serie di stranezze, ho cercato la verità a tutti i costi…Non sto ancora bene, mi colpevolizzo per quello che è accaduto e temo di non riuscire a recuperare il prezioso tempo perso.
Vi racconto com’è andata anche se non è facile perchè sono molto analitica e se volessi trascrivere tutti i dettagli che mi hanno insospettita monopolizzerei questo spazio e forse vi annoierei!
Tra me e il TIPO è durata pochissimo, poco più di due mesi. Io vivo in provincia di Bari e per una pura casualità l’ho conosciuto a Roma a fine marzo. Ci siamo risentiti e visti dopo 10 giorni, è venuto in Puglia perchè anche lui è della provincia di Bari ma vive nella capitale da diversi anni. Esteticamente è molto carino: alto, magro, lineamenti delicati quasi femminili, occhi dolci, sorriso timido, apparentemente un tipo innocuo, delicato e sensibile.
Ma in realtà, non mi ha mai convinta fino in fondo…
Dietro la maschera della dolcezza e della serenità, lo sentivo controllato e poco autentico ma se lo guardavo con gli occhi della razionalità era un perfetto “ragazzo per bene”. Si mostrava ingenuo e sosteneva di essere incapace di mentire ma il mio istinto non si fidava di lui. All’inizio non ho dato peso alle mie sensazioni perchè volevo vivere una parentesi spensierata, non volevo una storia impegnativa e non mi sono posta molte domande. Mi sono presa un po’ di tempo per conoscerlo…Sono stata a Roma, da lui, per una settimana (dal 4 al 12 maggio): con me è stato affettuoso, premuroso, generoso, romantico, eppure c’era qualcosa, un’espressione del suo viso, qualche frase detta con un tono un po’ incerto che interpretavo con sospetto. Da tanti anni lavoro come docente di comunicazione efficace e sono particolarmente attenta alla comunicazione verbale e non verbale, sono analitica, faccio molte domande e ho un ottima memoria…Ma non volevo scavare troppo in profondità, mi bastavano i sorrisi. Poi, tornata a casa a metà maggio la situazione, giorno dopo giorno, si è esasperata . Si ostinava a mantenere un legame-vincolo con me, mi chiamava ogni giorno, mi controllava a distanza in modo subdolo. Indirettamente mi trasmetteva ansia e inquietudine. Più volte ho cercato di allentare la morsa finchè, dentro di me, una forza irrazionale si è ribellata al suo tentativo di manipolarmi. Non volevo problemi e complicazioni, non avrei immaginato che si sarebbe creata una dinamica del genere…Ma non potevo più tollerare le sue ambiguità e le sue strategie. Mi ossessionavano un paio di domade: perchè recitare la parte del ragazzo perfetto, premuroso e affidabile? Perchè una relazione a tutti i costi? Non era questione di passione o di sentimenti. Io sentivo di essere vincolata a lui senza esserene innamorata…E così ho preso in mano la situazione. Di proposito, ho provato a chiamarlo in momenti inopportuni (per esempio dopo le sue telefonate): ha avuto reazioni inequivocabili di disagio e fastidio. Eppure ha cercato di ribaltare la realtà dicendo che io ero ingiustamente sospettosa, che credevo di non essere gelosa e invece lo ero, che proiettavo sulla nostra storia le mie ansie quotidiane. E aggiungeva di essere sicuro di quello che provava per me (cosa???), che non voleva perdermi e che il suo sogno era vivere con me! Insomma, ho deciso di smascherarlo. Sono riuscita a contattare la sua ex e abbiamo scoperto che faceva il doppio gioco con entrambe. Lei è innamoratissima e disposta a tutto: ad essere umiliata, allontanata all’occorrenza e ripresa quando il suo narciso desidera. L’ho fatta soffrire confermandole ciò che sospettava. Com’è finita? Lui in presenza della ex e con me al telefono ha negato ciò che ha affermato con sicurezza due giorni prima. Ha detto che io mi sono illusa: lui ha avuto solo un momento di confusione, si sentiva solo e gli ho fatto compagnia, rappresentavo il passato (del giorno precedente).
E così gli ho urlato tutto il mio disprezzo e l’ho mandato al diavolo!
Insomma, tante bugie, tante scuse, tanta falsità sulla mia pelle…perchè?! Bastava ammettere di aver mentito e dare una spiegazione sensata per salvare il salvabile. E invece no! Come si fa a negare l’evidenza?
IL DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ spiegherebbe tutto…
Gentilissima, approfitto della sua gentile testimonianza per ricordare quanto segue. Non è che un uomo che vuole scopare e che quindi se la tira da bravo, pur non essendolo, sia necessariamente un narcisista patologico, potrebbe esserlo, ma non è detto che lo sia . Il narcisista patologico, oltre a non avere sentimenti, a mentire e a manipolare, è una persona , donna o uomo, che ha intenzioni semiconsce di infliggere sofferenze psicologiche alla persona che riesce a far innamorare. Il narcisista patologico non ha sensi di colpa, il suo obietttivo, oltre ad essere lo sfruttamento sessule, il carrierismo, il rapporto di comodo, è soprattutto quello di ferire, umiliare, svalutare coloro che sono capaci di amare. Si tratta veramente di una forma di follia che soltanto chi ne è stato vittima (e si risveglia) può comprendere fino in fondo. Appaiono come persone dotate di cattiveria e insensibilità pura, quando si smascherano, Invece lo stronzo/a è solo una persona che vuole manipolare per trarre un vantaggio sessuale o economico. In realtà la follia del narcisista patrologico va ben oltre a ciò. si tratta di persone che invidiano e odiano chi li ama, e che quindi follemente mettono in moto atteggiamenti e comportamenti volti non solo a maniplorae, ma proprio ad uccidere moralmente e psicologicamente la persona che deliberatamente sono riusciti a far innamorare. La loro follia è data dal fatto che sono “semi-consci” di ciò, quindi ne sono a tratti consapevoli e a tratti no, un po’ come quelli che credono veramente di essere Napoleone e poi a tratti sanno di non esserlo. Quindi non sono pienamente consapevoli del loro progetto, ma nello stesso tempo sono inclini a metterlo in atto nelle forme più spietate e crudeli. Lo stronzo/a è invece una persona debole e bisognosa che in modo subdolo mira a fare solo i suoi interessi, quindi fa del male anche, ma in realtà non vuole farlo, vuole solo trarre qualcosa per sé. La follia del narcisismo patologico è così folle e assurda che non mira precipuamente a trarre un vantaggio (infatti se li si accusa di essere degli sfruttatori loro si inalberano e respingoino l’accusa), loro, in ultima analisi, miranio essenzialmente a fare del male all’altro. Odiano chi è capace di amare (perché loro non possono provare questa esperienza, se non in modo falsato) e quindi decidono in forma semiconscia di farla pagare soprattutto a cololoro che li amano… non è veramente folle tutto ciò? Purtroppo è così folle che chi ha avuto la disgrazia di innamorarsi di loro stenta a crederci, perché per chi ama questa follia narcisistica patologica appare come una cosa assolutamente impossibile, e quindi si tende a credere, non che loro siano veramente gravemente folli nella sfera affettiva, ma che non si sono innamorati perché non si ha avuto la capacità di farli innmorarare.
Ringrazio dunque per il suo intervento, ma da come lei testimonia, non abbiamo prove sufficienti per dire se si tratti veramente di un narcisista patologico o di un semplice stronzo.
Cordiali saluti
Pier Pietro Brunelli
Consiglio a tutti di visitare questo sito: https://www.maldamore.it/
tratta proprio del male d’amore, della dipendenza affettiva, del narcisismo e di tutte quelle tematiche patologiche che possono nascere nei rapporti. C’è anche un forum dove poter partecipare con le proprie storie e altro.
Grazie a tutti. I vostri racconti mi danno forza. Sono state settimane durissime per me da quando ho scoperto le bugie. Non le immaginavo, non potevo crederci. Grazie Dott. Brunelli di aver trattato l’argomento, mi si è aperto un mondo. Credevo di essere pazza. Se potete ditemi solo come è possibile continuare a lavorare nello stesso posto visto che nel mio caso parliamo di una relazione clandestina durata 3 anni.
Scriverò il mio caso appena starò meglio. Sarà di certo utile a qualcuno.
Grazie ancora.
Forza e coraggio… siamo nella stessa barca… anche io relazione clandestina e colleghi…
Salve a tutti , sono un ragazzo di 20 anni . Leggendo questo blog , mi sono immedesimato immediatamente in tutto quello che e’ presente al suo interno . Sono uscito da una storia per fortuna breve che pero’ ha rivoluzionato tutto il mio essere , le mie credenze e i miei valori . Io mi ritengo diverso e piu’ maturo di tanti miei coetanei perche’ come credo ancora nella sincerita’ , nella fiducia e nel rispetto reciproco e nelle emozioni VERE . (insomma il vero e proprio ingenuo descritto qui sopra)
Mi sono frequentato con una ragazza Narcicistica , credendo che fosse come me : ovvero una bella persona , bisognosa di affetto e indifesa .
….
La incontrai per sbaglio , venne a casa mia a mangiare invitata da un amico in comune . Il diavolo venne a casa mia .
La notai subito perche’ sembrava timida ed innocente e quasi impaurita .
Si fece subito sentire , e facendo la finta “presa emozionalmente” raccontandomi che usciva da una storia seria di anni con il suo ex ragazzo e che grazie alla sua ingenuita’ era stata presa in giro mille volte . Insomma , mi rivedevo in lei totalmente .
All’inizio io facevo il distaccato , non la consideravo molto , anche perche’ avevo paura e consideravo giustamente ANORMALE questo suo partire in quinta , e mi sono distaccato .
Per me al momento era solo una bella conoscenza , che avrebbe portato con MOLTA CALMA a qualcosa di piu’ importante .Insomma ero un po’ distaccato lo ammetto
Una sera , mi invito’ a casa sua per la prima volta , passato un bel po’ di tempo assieme mi disse che era spaventata che per lei
quella era la sua seconda volta , quella scena mi mise una tenerezza addosso , che la abbracciai dicendo che non c’erano problemi e che l’avrei aspettata senza problemi , visto che le volevo bene .
Insomma , avevo io le redini della relazione , le volevo bene , la rispettavo , ma era solo l’inizio , non ero presente come lei voleva .
Una sera , dopo le nostre solite litigate per causa che secondo lei , non la consideravo (voleva essere sempre al centro dell’attenzione) , si presento’ a casa mia con dei lividi in faccia , raccontandomi che il suo storico ex l’aveva picchiata . Da qui inizio ‘ il mio calvario . Mi sentii in colpa , e profondamente frustrato , sia perche’ non le davo le attenzioni che voleva , sia perche’ per colpa mia l’avevano picchiata . E che c’erano in ballo denuncie e cose legali .
La sera stessa che mi racconto’ del misfatto , mi chiusi in me stesso perche’ mi sentii in colpa , e non riuscii a dormire abbracciato a lei come lei stessa voleva , e mi addormentai distante in silenzio e profondamente in colpa e chiuso in me stesso , pensando fossi io stesso un mostro .
Da qui inizio il mio calvario , mi scusai con lei che non le ero stato vicino e da li’ in quel momento i miei sensi di colpa aumentarono
e lei da li’ in avanti si comporto’ apposta a farmi sentire cosi’ .
Una persona la sera prima , scopri’ che quei lividi se li era procurati lei truccandosi ,quindi aveva parlato subito con una sua amica e le aveva confermato che il suo “ex” ragazzo , lo era tutt’ora e aveva una doppia relazione sia con lui , che con me . E che il pericoloso stalker , non era che un bravo ragazzo che la riempiva di attenzioni e regali .
A questo punto , “il diavolo” fece di tutto per allontare l’altra ragazza dal nostro gruppo ( in modo che lei non raccontasse tutto) , raccontando balle su balle ,e per quanto riguarda me , fece pesare sempre di piu’ il fatto dei lividi e del finto pestaggio .
Le cose stavano precipitando ,lei la vedevo meno interessata e sempre piu’ con atteggiamenti inverosimili del tipo diceva che voleva vedermi e stare con me , e quando ci vedevamo mi prendeva in giro, era nervosissima e mi umiliava , in continuazione anche davanti ad altra gente . Io sul momento ho lasciato correre , pensando che fosse solo una cosa momentanea dovuta al suo nervosismo dovuto allo stalking .
. Una sera come tante altre , la vidi , in quel momento volevo solo consolarla e stare con lei , lei di tutta risposta e in modo insensato mi prese in giro per cose idiote , per tutta la sera (su cose MOLTO personali ) ; a quel punto gli chiesi spiegazioni , e lei di tutta risposta mi disse che ero pesante e che dovevo capire la sua situazione grave .
Adesso aveva lei in mano le redini di tutto , e con il suo comportamento inverosimile e con la forza del mio senso di colpa , mi fece sempre di piu’ prendere emozionalmente , come una sorta di tortura psicologica . E comincio’ a prendere scuse inverosimili per tirarmi bidone SEMPRE all’ultimo momento (scuse , che poi scopri che furono delle grandi bugie)
Una sera mi chiamo’ dicendomi che voleva vedermi ; io tutto contento andai da lei , e di tutta risposta comincio’ ad insultarmi incazzata nera , dicendo che non le ero stato vicino quando l’avevano picchiata , al momento mi sentii morire , e in colpa .
In quel momento mi sentii terribilmente umiliato e colpevolizzato.
Da quella litigata , io feci di tutto per far si recuperare un rapporto che ormai era chiuso , lei di tutta risposta non mi chiuse la porta in faccia , anzi faceva discorsi senza senso e a meta’ , incutendomi solo ansie e paure .
Due sere dopo , mi disse che voleva vedermi (io ovviamente al settimo cielo) , si presento’ inaspettatamente a casa , con degli amici in comune , PIU UN RAGAZZO MAI VISTO PRIMA CHE CHIAMERO’ ‘ MISTER X .( piu’ avanti tornera’ utile)
Si presento’ incazzata nera e fredda , io ovviamente cercai di parlare con lei , a momenti lei di tutta risposta era fredda e incazzata , e altri momenti faceva la carina e mi sorrideva . Sinceramente non sapevo cosa fare !!!!!STAVO IMPAZZENDO !
Dopo giorni di silenzio totale , mi presentai da lei avendo bisogno di spiegazioni . Lei come prima reazione mi disse inspiegabilmente : ADESSO CREDERAI AGLI ALTRI , E MI DARAI DELLA PUTTANA PURE TU , VATTENE . io non capii quella reazione ,Lei mi disse che tra noi era finita , e che aveva in mente un altro . Io a quelle parole scoppiai in lacrime , e la implorai quasi in ginocchio (che scena raccapricciante ) , di ripensarci e di non fare stupidate che era tutto rimediabile . Lei di tutta risposta mi disse che quello tra noi, non era un addio , e che ci potevamo risentire perche’ mi voleva bene davvero e che non mi avrebbe mai dimenticato(TORTURA PSICOLOGICA NUMERO 2) . Ricordo bene il suo discorso , mi guardo’ negli occhi , e asciugandomi le lacrime ,in modo affettuoso tiro’ mi disse che mi voleva bene davvero e che ci saremmo mancati a vicenda .
E se ne ando’ . Questo e’ il mio ultimo ricordo di lei , di me che davanti a lei con il cuore aperto , le dissi le piu’ belle cose che un donna si puo’ sentire dire , e di lei che mi guardava negli occhi dicendomi che mi voleva bene .
Poco dopo , la sua amica, (quella che sapeva la verita’) mi chiamo’ dicendo che voleva parlarmi urgentemente . Lei aveva scoperto tutta la verita’ attraverso amicizie comuni . Il diavolo aveva una relazione con il suo presunto ex da anni , che non era per niente uno stalker , ma un ragazzo normalissimo . Scoprii che i lividi se li era procurati lei stessa truccandosi intelligentemente il viso . Venne fuori pure che il diavolo racconto’ al suo ragazzo di me , dicendo che ero uno sfigato , un depravato che ci provava con lei . Scoprii inoltre che la famosa persona di cui aveva perso la testa era il famoso MISTER X , e che anche con lui aveva una relazione . Quel mostro , mi aveva portato a casa il terzo ragazzo con cui usciva (PER UMILIARMI ), e che la stessa sera avevano fatto sesso senza problemi .
Da quella conversazione uscii tutta la verita’ che era sotto tonnellate di bugie e menzogne e di giochini psicologici .
Il diavolo umilio’ anche i miei amici , deridendoli e raccontando un sacco di balle pure su di loro . Io litigai per colpa sua con un paio di miei fidatissimi compagni , questo ovviamente rientrava nei suoi piani subdoli .
In definitiva Lei aveva una relazione stabile nel suo paese , aveva una relazione con me , e nello stesso tempo andava a letto con MISTER X .
Da quel momento passai giorni d’inferno , fatto di attacchi di ansia , e di collera pura , che difficilmente si possono spiegare .
. Tutti i miei amici andarono a parlare con lei , e lei ancora mentii su tutto rigirando a suo favore ogni palla da lei raccontata , con altre bugie . LEI NON CONTENTA SI PRESENTO’ SUCCESSIVAMENTE SOTTO CASA MIA !!!
Per fortuna non la vidi perche’ ero gia’ partito , mi vergogno a dirlo ma se l’avessi rivista , le avrei messo le mani addosso , lo so’ e ‘ sbagliato , ma l’odio in quel momento era troppo grande .
Mi aveva umiliato , fatto innamorare , riempito di ansie e di bugie senza senso , solo per il gusto di farlo . E’ brutto dirlo ma sono contento perche’ lei ora , non ha piu’ nessuno , la odiano tutti . Tutt’ora sta cercando di recuperare i rapporti con i miei amici dicendo che e’ disposta a raccontare perche’ ha detto bugie . Mi dispiace che lei stia soffrendo , so’ che ha una malattia mentale , pero’ ad un certo punto scusate il linguaggio ma : VAFFANCULO ! (ho scoperto pure che non sarebbe stata la sua seconda volta con me , ma si era gia data da fare in precedenza )
.
Adesso da quel giorno non lho piu’ vista ne sentita . Vorrei un parere od un consiglio , su come mi devo comportare .
Queste sono le caratteristiche del mio diavolo
– Sceneggiate inverosimili per creare attenzioni
– Cura maniacale del corpo per sembrare piu’ grande e meno bambina
– Vittimismo cosmico
– Aveva le sembianze di una bella persona , sincera e vera
– Il volere apparire agli occhi di tutti perfetta , disponibile e amica , raccontando fatti esagarati (non veri)
. NESSUN , o poco rimorso
– Pulizia quasi maniacale , dopo aver consumato un rapporto
le scrivo dopo aver letto il suo articolo “Il trauma da narcisismo” sul forum Amore, Narcisismo e Relazioni Patologiche. In molte analisi da lei fatte mi ritrovo perfettamente.
Le scrivo per avere un parere da uno specialista. Credo di avere una “sindrome ossessiva” nei confronti del mio ex narcisista, sono morbosamente alla ricerca di sue notizie allo scopo di poter venir a conoscenza della sua sofferenza e di quanto vada male la relazione che ha iniziato, soprattutto se ripropone le stesse modalità perverse messe in atto con me. In tutta sincerità godo nel saperlo. Per me sono una sorta di rivalsa, di vendetta. Di questa situazione mi sono scocciata. Mi sembra di vivere due vite: una allegra, ligia nel lavoro, apprezzata dagli amici, gratificata; l’altra nascosta e ossessiva.
Le racconto, spero brevemente, i fatti accaduti.
La storia, iniziata circa 10 anni, sembra iniziare normalmente, anche se mi rendo conto che ha certi eccessi di reazioni sia in senso positivo sia negativo. Ma ovviamente ritengo che nel primo caso siano imputabili all’innamoramento del primo periodo, nell’altro al fatto che non ci conoscevamo. Comunque tutto sembra procedere tranquillo, anche se vengo a conoscenza che con altre ragazze, dopo il primo periodo iniziavano a non piacergli più, questo mi fa vivere con una spada di Damocle sulla testa, perchè penso che possa capitare anche a me, ma lui mi rassicura che io sono diversa, i suoi sentimenti sono diversi, anzi pensa addirittura di sposarsi con me, mi dice che sono la cosa più bella che gli sia capitata. Un giorno vuole che consca i suoi genitori. Da questo incontro nascono a suo dire i problemi. Mi riferisce, avendo chiesto un parere ai suoi su di me, che ha letto sui loro volti che non erano soddisfatti del mio aspetto fisico, visto che il figlio è più piacente si aspettavano qualcosa di meglio. Dunque si avvera quello che temevo. Dopo un mese circa lui inizia ad avere dei dubbi. Inzia a stare male perchè a volte gli piaccio altre volte no e quando questo accade si ritira, diventava freddo, scostante e pronto a chiudere la relazione, salvo poi ritornare dicendo che gli mancavo. Ma ritornavo anch’io contattandolo e cercando di aiutarlo. Perchè non faceva altro che dirmi che era una nullità, ed addirittura affermava di volersi togliere la vita.
Dopo vari mesi in questa situazione, mi convinco che c’è un problema. Lo invito ad andare da uno specialista.
Il quale alla fine, per quello che mi ricordo afferma che è ha tratti d personalità narcisistica e tratti ossessivi, problemi di attacamento ed altre cose, compresa la bassa autostima.
Nel frattempo anche la mia autostima era diventata raso terra. Sentirsi dire in contuinazione di non piacere e poi di piacere, di vedermi nella sua mente deformata, lasciarsi, riprendersi, per me è stato uno strazio. Ho impiegato anni per riprendermi, posso dire che solo ora vedo che in realtà non ero e non sono brutta. Che sono una persona “sana”, non manipolativa… la storia prosegue lui va in cura per circa un anno, ma le cose non cambiamo. Dopo circa 4 anni i rapporti si chiudono era come stare sulle montagne russe, oggi andava bene grandi progetti e il giorno dopo distacco, perchè notava un difetto nel mio viso. passano 2 anni e lo ricontatto, si va avanti per un altro anno con contatti quasi esclusivamente telefonici che lui fa in modo di avere, ma che finiscono poi in malo modo, accusandomi di far venire fuori il peggio di lui.
Da imbecille che sono stata, pensando di poter reggere la situazione lo ricontatto dopo altri due anni. Lui sempre disponibile, si avanti per un altro anno. Mi rendo conto che come aveva fatto in precedenza racconta un sacco di bugie oltre a lamentarsi di aver chiuso con le donne perchè non è in grado di stare vicino a nessuna. Ciò dopo avergli detto che io provavo ancora dei sentimenti ed ero disposta a ricominciare. Lui però continua ad eccettare le mie telefonate messaggi ricambiandoli oltre a rivederci. Per altro mi dice che avrebbe delle difficoltà perchè io ho fatto delle cose che lui non si sarebbe mai aspettato da me. E’ vero le ho fatte, ma perchè non capivo e pensavo che mi dicesse delle bugie e mi tradisse.
Si avanti nonostante tutto, scopro però che ha fatto un abbonamento ad un sito d’incontri, e ha conosciuto quello che attualmente è la sua compagna. Una persona totalmente diversa da me ed è il genere di persona che ha sempre criticato. Ho pensato che per lui avere una storia con lei fosse quasi una sfida con se stesso, uno spingere il limite oltre, per avere emozioni forti.
Beh sono stata male anche per questo, poichè ho iniziato a fare paragoni tra me e lei.
Da qui è iniziata la mia spasmodica ricerca di informazioni, mi sento “pazza” e mi è sembrato di esserlo veramente anche quando ho saputo che ha fatto, all’inizio di questa nuova relazione, viaggi nei luoghi dove siamo stati noi,credo per capire se provava gli stessi sentimenti percepiti con me.
poi ho scoperto che il passato di questa persona, un passato pesante, gli procura problemi, avendo le stesse reazioni avute con me. Si è rivolto poi dopo tanto tempo allo psichiatra che lo aveva avuto in cura, perchè spaventato dal fatto di sentirsi non adeguato ai rapporti di coppia, di essere come il lupo che perde il pelo……. Dopo di ciò ovviamente è ritornato con la sua compagna, allegro, pieno di energie.
Lo so che non sono normale. Vorrei uscirne definitivamente. Mi rendo conto di aver avuto a che fare con una persona disturbata, ma perchè ho bisogno di sapere che sta male, che le sue storie vanno male e soprattutto con questa nuova compagna? forse perchè ha scelto una che con me non ha niente a che fare, diversa sotto ogni aspetto, ed in tutta sincerità sono ampiamente superiore io.
Mi sento defraudata, presa in giro, è come se lui si fosse rubato il meglio di me, la mia vitalità di un tempo. Come se mi avesse cambiato per sempre.
Io sono sola e lui no, e per lungo tempo non sono stata in grado di avere un rapporto decente con l’altro sesso, perchè pensavo che tutti mi giudicassero brutta e vedessero i miei difetti estetici ed io stessa mi vedevo e guidicavo come mi vedeva e guidicava il narciso. Psicologicamente sono stata in uno stato di prostrazione.
Cosa posso fare? che strategie mettere in atto, per non avere questa ossessione morbosità di sapere.
Gentilissima
io le consiglio di leggere e partecipare al blog della mia associazione http://www.albedoblog.wordpress.com nell’ articolo sui bugiardi patologici, manipolatori affettivi ecc.
Io purtroppo, anche se vorrei, non posso via e-mail dare informazioni specificamente terapeutiche, non posso per legge, in quanto aderisco all’Ordine degli Psicologi che impone di vedere il paziente, e questo anche giustamente, perché prima di poter entrare nel vivo di un caso specifico, non posso basarmi su una mail, dovrei vederla, ascoltarla, approfondire.
Perciò il blog è una forma di auto-aiuto on line dal quale si possono trarre informazioni generali, se invece ne servono di più specifiche è necessario telefonarmi 3391472230 per un primo chiarimento ed eventualmente per un incontro. Poi successivamente, dopo che abbiamo stabilito un contatto ed io ho potuto davvero approfondire posso dare un relativo sostegno anche a distanza.
Allora intanto un cordiale saluto e auguri
P.S.
Partecipando al blog si aiuta e si può ricevere un aiuto informativo, ma se occorre un vero e proprio consulto terapeutico è meglio richiederlo al più presto. Così come si corre dal dentista se si ha un forte mal di denti bisognerebbe fare lo stesso se il male è nell’anima, il ché può essere ancora più tremendo… purtroppo per diverse ragioni molti non lo capiscono.
Brava, scriva di questa sua esperienza nel blog e dello specifico problema ossessivo (un classico) poi approfondiremo… nelle mie ultime risposte ho toccato questo specifico problema… in genere le posso dire che queste persone sono in grado di mantenere relazioni superficiali che non portano a nulla di veramente creativo… o trovano un’altra persona da sfruttare, manipolare e odiare (la loro malattia paradossale li spinge ad odiare chi li ama) – oppure trovano un loro simile, ma in questo caso non dura molto, o anche in qualche caso trovano qualcuno che li individua subito e se ne approfitta facendogli credere di esserci cascati… insomma sono tutti giochi affettivamente perversi… talvolta possono durare a lungo, comunque se vengono rintracciati fanno sapere malignamente a l’ex-partner di stare finalmente bene e che hanno trovato una persona splendida come meritavano e che prima hanno perso il loro tempo… e così via.
Perciò io sconsiglio di cercare loro notizie, almeno fino a quando non ci si è ricostruiti. Bisogna quindi affidarsi alla SCIENZA e agli esperti, e hai maestri di vita che sanno molto bene che soprattutto in questi casi “la vita è giustiziera”. Si affidi alla scienza per avere questa sicurezza, e collabori con la scienza, la sua esperienza potrà essere d’aiuto agli altri e questo le farà capire che ne è valasa la pena e troverà una nuova soddisfazione in se stessa.
Ancora auguri e un saluto a Napoli che amo tanto giacché sono di origini napoletane
P.B.
Pier Pietro Brunelli
Via G. Alessi 8 – 20123 Milano
tel 339/1472230
e-mail: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it
Psicologo-Psicoterapeuta – Ordine degli Psicologi Lombardia n.03/6614
Specialista in Comunicazioni Sociali (Università Cattolica di Milano).
Dottore in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo (DAMS Università di Bologna).
http://www.albedo-psicoteatro.com http://www.copysauvage.com http://www.albedoblog.wordpress.com
leggo ora la risposta che mi ha dato qui sul blog,
la ringrazio per aver letto la lunga email e la pazienza dimostrata, mi rendo conto che non può dare indicazioni, non sarebbe corretto deontologicamente.
Ho letto l’articolo BUGIARDI, IPOCRITI, MANIPOLATORI AFFETTIVI. SAPERNE DI PIU’ PER POTERSI DIFENDERE. Ho ritrovato una serie di similitudini, a volte capita che si accumulano le tensioni e bisogna metterle fuori.
E’ davvero una sorta di droga, anche se sei sulla via della disintossicazione hai il pensiero sempre lì e una piccola dose magari alleggerisce tutto, in qualsiasi forma viene presa, magari ti dà una nuova linfa. Concordo e mi riconosco che il fantasma, l’immagine di quel sogno promesso ed illusorio è entrato dentro l’anima ed alimenta in un circolo vizioso ed ossessivo.
ANCHE IO SONO STATA RIDOTTA COME TE, PEGGIO DI TE, MA RICORDA CHE LORO CERCANO PERSONE CHE SI SENTANO GIA’ INFERIORI O INADEGUATE, POCO SICURE, CON POCA AUTOSTIMA…PER FARE MENO FATICA A “DOMINARLE”. CHE POI PER LORO NON E’ UN DOMINIO DI POTERE, MA E’ LA “NORMALITA”, DATO CHE SI CREDONO I MIGLIORI…!: CIAO GILIOLA
Salve
Dott.Brunelli,
trovo molto interessante e illuminante la sua ricerca sul DNP.
Ritrovo la mia ex in tutti i criteri del DSM-IV della diagnosi di DNP.
Siccome la mia ex ( da poco! ), fin dall’inizio mi ha colpito perchè sostenitrice assoluta della sincerità, dei valori ecc…sembrava che avesse la VERITA’ in mano, che fosse davvero una persona “speciale”…
sono stato sempre accusato di essere un bugiardo…ecc
le volevo chiederLe, ma la persona affetta da DNP è cosciente di mentire ?
Il fatto che lei sia una mentitrice di natura…mi sconvolge!!!!
Grazie
P.s. per sapere se sono stato vittima TdN,mi inviate il test.
Caro signore, non possiamo dire che i narcisisti patologici mentono continuativamente, lo fanno quando manipolano, e con varie modalità, non solo con le parole ma anche con i gesti e con il corpo (anche le pose sono un modo di mentire). Ci troviamo insomma in un campo attoriale che va da un immedesimazione cosciente in un personaggio manipolatore-bugiardo e poi in una immedesimazione INcosciente, come dire che scappa loro la mano ed invece di recitare vengono recitati (… si dimenticano che stanno recitando, e si sentono persino spontanei…). Comunque, alla fin dei conti loro lo sanno che hanno mentito per manipolare (la loro manipolazione si basa tra ambivalenze negative e pseudopositive riparatrici – né finte né vere). Comunque poi lo sanno che mentono e che mentiranno, lo sanno al punto tale di ragionare molto su come dove e quando devono mentire. C’è un mentire però del quale non sanno di mentire, e cioè non sanno di mentire anche a se stessi… cioè mentre il mentitore professionista incallito, ma non narcisista, sa di mentire e poi non se la conta dicendo a se stesso di essere onesto e sincero, il narcisista patologico è convinto che mentire sia la cosa giusta, perché è giusto manipolare, perché bisogna sempre far in modo che l’amore dell’altro si trasformi in potere per il loro ego… la loro caratteristica psicoanaliticamente più significativa è la mancanza del senso di colpa (vedi Winiccott). Allora loro credono di essere nel giusto, che per vivere bisogna mentire, e che loro sanno vivere , perciò mentono, però è come se non mentissero… il fatto che ciò crei problemi all’altro non rientra nei loro pensieri se non come effetto collaterale necessario per il loro ego… e quindi ancora una volta giusto… e se l’altro protesta, li scopre, chiede spiegazioni, loro gireranno la frittata con una contraddittorietà tale che appare impossibile contrabbattere in quanto in quel momento mentono in modo plateale rabbioso e aggressivo – come dei pazzi(psicotici) che odiano… purtroppo chi è coinvolto sentimentalmente stenta a crederci, crede si tratti di momenti passeggeri, aspetta che passi… e infatti, passa… e poi ricomincia, fino al crash finale … TRAUMA DA NARCISISMO… (lì potrebbero anche arrivare a dirti che ti hanno sempre mentito, che non ti hanno mai amato, perché sei un pazzo, sei brutta/o, non vali niente… e magari che loro ne hanno già un’altra/o che amano davvero e che ora finalmente senza te sono felici… – tranquilli anche qui mentono secondo lo stile di cui sopra, e se hanno qualcunaltro/a idem.
Scusate sono spiegazioni semplici e generiche, andrebbero approfondite da ciascuno rispetto alla sua esperienza… alla prossima occasione.
A proposito se si desidera il test da TdN bisogna contattarmi via e-mail privata per alcune avvertenze o al telefono negli orari indicati – Un caro saluto
pietro.brunelli@fastwebnet.it
Grazie Dott.Brunelli,
Mi sono imbattuto per caso nel suo blog…ed ho trovato risposte che cercavo da tempo.
Continui con la sua ricerca teorica e clinica, da parte mia la verrò a trovare appena possibile.
Marco (Foggia)
Ciao a tutti
Ho bisogno di aiuto, sono una bella donna, ho 41 anni, affermata professionalmente, equilibrata, buona, con la ricchezza di avere amici sinceri che mi amano, con sani principi morali, ma ho sfiorato la morte l’anno scorso.
Mi sono innamorata di un narcisista a 15 anni, ho vissuto l’infanzia e l’adolescenza con un padre alcolista violento ed una madre sottomessa.
Ho amato con tutto me stessa e tutt’ora amo un narcisista che mi ha rubato la vita, la dignità, l’anima.
Ci siamo sposati, abbiamo due figli meravigliosi, ho vissuto tutta la vita cedendo al ricatto dell’abbandono, ed ho assecondato ogni capriccio, finchè 10 anni fa ho detto basta.
Mi sono, o perlomeno ho creduto di amare un altro uomo, l’ho lasciato, ma appena ciò è accaduto si è trasformato nell’uomo più pentito e comprensivo del mondo, mi ha supplicata di riprovarci, di dargli fiducia, di salvare il nostro matrimonio.
Il primo anno di riappacificazione è stato paradisiaco, tant’è che abbiamo avuto il secondo figlio, sembrava avesse capito l’importanza che avevo, il valore del mio amore incondizionato.
Appena ha avuto la certezza di riavermi in pugno è stato peggio di prima, ha cominciato a dire che dovevo bermi tutto di lui, che se col principe azzurro non ho avuto il coraggio di lasciarlo non l’avrei mai lasciato, e quando ho detto: ORA BASTA mi ha distrutta, umiliata, mi ha tradita con una donna bellissima, ricchissima e cento volte meglio di me, a detta sua, mi ha abbandonata un anno e mezzo fa, vomitandomi addosso disprezzo, picchiandomi, ferendomi in tutti i modi.
Mi sono lasciata morire, è stata una forma di suicidio, non mangiavo, non dormivo, vivevo come un automa, in aggiunta non solo non ero in grado di badare a me stessa … dovevo pure badare ai miei due figli che vedeva quasi mai, era sempre con la sua bella!
Ho vissuto sorretta da psicofarmaci, ansiolitici, ed ipnotici, e più (nei rari momenti che si faceva vedere) mi vedeva morire e più si accaniva su me, non ho dormito per circa un anno ed ero sempre più frequentemente soggetta a crisi di panico notturna alle quali spesso mio figlio più grande assistiva svegliato dalle mie grida quando non riuscivo a respirare.
Ha negato fino alla morte con tutti il suo tradimento, mi ha fatto passare come una pazza psicopatica, la sua immagine è rimasta quella di sempre, del simapatico, buono, bello, moralmente ineccepibile che si è stancato di una donna frustrata ed adultera (nel frattempo aveva detto in giro che aveva la sensazione che lo tradissi, che non dormivo più con lui e che visto che era successo già una volta!!!!!)
Settimanalmente, costretta da parenti ed amici, frequento una brava psicoterapeuta un anno e mezzo, mi sono ripresa, mangio, dormo, ed ho acquisito sicurezza, frequento un altro uomo ….. ED ECCO CHE…….
E’ tornato all’attacco, dopo un anno e mezzo che è uscito di casa, che frequenta la superdonna meravigliosa con labbra e seno di gomma, mi corteggia, mi scrive libri e frasi degne della collana Harmony, è sempre da me, dice di averla lasciata, che non amerà mai nessuna come ha amato me (gli ho detto: meno male!), TI PREGO SONO CRESCIUTO, HO CAPITO, DICE! Fallo per la nostra bella famiglia, per i nostri figli, ridiamoci un altra opportunità.
Ho lasciato un uomo che mi ama in modo maturo, ho abbandonato una relazione “sana”, ho ricominciato a stare male.
Perchè? Vi prego aiutatemi! Io a lui credo veramente, Mi ritengo una donna intelligente, ma è come se la mia ragionevolezza fosse agli antipodi coi miei sentimenti, come posso cancellare ciò che mi ha fatto?
E’ come se una parte di me volesse restare schiava di questa prigione, è come se per me sia più facile rimanere in questa condizione già vissuta che mettersi in gioco.
Dieci gorni fa abbiamo fatto l’amore, fa tutto ciò che sa che mi possa fare piacere, mi sto riavvicinando a lui, sono terrorizzata, ho paura.
La mia psicoterapeuta è quasi caduta dalla sedia quando gliel’ho detto … pensare che ho rifiutato la riconcigliazone davanti al giudice, gli ho detto di avere un altra persona, ero arrivata a buon punto.
Vi prego aiutatemi, non voglio tornare a sfiorare la morte.
Gentile lettrice/partecipante, innanzitutto tanta solidarietà per te. Spero proprio che dalla partecipazione a questo blog si possa trarre un neficio, per te e per tutti. Tuttavia colgo l’occasione per far notare che, nonostante le richieste di aiuto e le testimonianze di sofferenza estrema, sono assai poche le persone che capiscono che avrebbero bisogno di qualcosa in più della sola partecipazione al blog… ma si limitano a questo. In generale posso dire che l’attaccamento affettivo ad un soggetto patologico, che sia narcisista o no, funziona un po’ come l’attaccamento ad una droga che sembra essere quasi un medicamento per i propri problemi. Sappiamo bene che ogni medicina è un veleno, che se usato male può avvelenare. Anche le droghe sono veleni con l’aggravante che, non solo non curano, ma anche sviluppano dipendenza. Ecco allora che un soggetto patologico, in particolare il narcisista patologico, è come se contenesse una droga/veleno che ci dà tensione, ci fa star male, però in qualche modo ci sembra capace di dare sollievo ad un nostro problema, e in più ci dà del piacere. Lo stesso meccanismo è con la droga, dà piacere e attutisce i propri problemmi… al momento, ma poi ne genera molti altri e quando manca fa sentire distrutti. Ora però, mentre il drogato sa di prendere una droga ed è più o meno consapevole dei rischi che corre, il narcotizzato da narcisismo patologico non lo sa, non si rende conto di drogarsi. Quando l’effetto narcotico finisce, e il partner narcisista patologico si rivela in tutta la sua velenosa malvagità, ci sisente avvelentati e quindi traumatizzati. Inoltre ci si ritrova senza ‘droga’. Inoltre si incomincia a pensare fino ad impazzire che l’altro è diventato velenoso in quanto si è brutti, cattivi, mezzi pazzi, per cui se si fosse stati un’altra persona si sarebbe ottenuto ad ottenere l’amore. Il narcisista patologico, incapace dui amare chiunque, pur di non ammetterlo umilia e svalorizza il partner, dicendogli anche che: “Adesso ho un’altra/o, e questa/o sì, che veramente merita il suo amore!”. Intanto gode anche della ulteriore sofferenza che è riuscito ad infliggere, non perché è sadico, ma perché si sente potente, e in quel momento crede veramente che lui/lei non ha nessun problema, che è il partner/vittima che glielo ha creato e che quindi merita di essere punito e distrutto. Intanto si dedica per un periodo a fare l’innamorato perfetto con un’altra persona, la quale o è una persona che a sua volta lo sta usando, oppure è un’altra vittima. Ma in ogni caso il narcisista abbandonato riscoprirà che, anche qualora avesse incontrato la persona più bella e buona del mondo, non se ne è riuscito verame3nte ad innamorare… dovrà fare questo avvitamento su se stesso/a un po’ di volte fino a quando il suo disturbo lo porterà in uno stato di disperata solitudine nella quale o continuerà ad annaspare diventando sempre più invidioso, odioso e infelice, oppure svilupperà vere è pr5oprie forme di psicosi (praticamente incurabili).
A questo punto lasciando lo squilibrato narcisista al suo destino, la vittima deve capire anche cfhe non c’è una conseguenza diretta tra i suoi propri problemi e l’attrazione per il ‘folle velenoso’, ma c’è una comorbilità, cioè il veleno dell’altro viene usato inconsciamente, ed anche incoscientemente, come una droga… partecipare al blog serve per scambiarsi idee generali, ma poi se ci si vuole disintossicare si deve arrivare a capire come ha agito l’effetto drogante dello specifico narcisista velenoso sulla propria specifica si tuazione che si è cercato malamente di compensare con una relazione malata. Di questo sì, bisogna prendersi la responsabilità, altrimenti si è irresponsabili, ma irresponsabili non è lo stesso che avere una colpa. Invece bisogna coscientemente togliersi di dosso ogni colpa rispetto al fatto di sentirsi incapaci di aver fatto innamorare l’altro in quanto si teme di non essere abbastanza belli, sani, amorevoli e simpatici per poter fare innamorare. Bisogna allora capire che il proprio amore è stato troppo cieco nel dare (ma questo non è una colpa) e bisogna capire che l’altro è cieco rispetto alla sua incapacità di dare l’amore, ed è cieco anche rispetto all’amore in generale, non sa bene cosa sia, crede si tratti di una questione di ammirazione… quando viene amato crede di essere ammirato, quando sembra innamorarsi è perché ha trovato in un’altra persona qualcosa da ammirare che fa aumentare la sua ammirazione verso se stesso… poi però l’ammirazione se non si trasforma in sensibilità, tolleranza, profondità resta un’esperienza superficiale che si sgretola alle prime discrepanze (non è come l’amore che resiste anche se soffre) ecco allora che il narcisista patologico si trova punto e daccapo, in un loop che danneggia gli altri o dà un’effimera sensazione (magari un po’ di sesso, di cui ci si dimentica in poco tempo), ma infine danneggia soprattutto se stesso… impazzirà? riuscirà a tenersi a galla senza avere consapevolezza di sé? Non possiamo rispondere con certezza, comunque sia la prima e sia la seconda ipotesi significano infelicità e buttare via la possibilità di sentire amore, cioè l’esperinza più bella della vita. Infine ritornando alla lettera della nostra amica, io posso dire, se fossi in lei, che prima di accettare o non accettare un ritorno del partner narcisista, lo trascinerei dallo psicoterapeuta o da un centro sulla cfoppia o da qualche esperto di narcisismo patologico… insomma affronterei la situazione con tutta la ragionevolezza possibile per non cascari ancora emotivamente… questo per dire che, non esistono mali totalmente incurabili, ci sono fenomeni di guarigione non spiegabili scientificamente, però io non mi fiderei di giudicare una guarigione di questo tipo solo perché l’altra persona fa il pentito ad oltranza, preferirei che qualcuno gli desse un’occhiata approfondita… e poi mi consulterei con esperti di questo problema specifico… infatti tutti ci sono chirurghi, così come psicoterapeuti bravissimi, però ci sono quelli più specializzati ad operare su certe questioni che su certe altre. Il calciatore o la ballerina che ha un trauma ad un ginocchio va dal chirurgo specialista del ginocchio… pur avendo come riferimento generale il suo medico-chirurgo generico, o anche specialista, ma di altre questioni.
Insomma, non vi sto assolutamente dicendo venite da me e mollate il vostro psicoterapeuta, mai mi permetterei di consigliare questo, eventualmente solo voi potrete decidere, ma sto dicendo che se qualcuno ha bisogno di informazioni particolarmente personalizzate, io da qui non posso darle, devo mantenermi sul generico – per legge – e quindi, in questa sede blog, sono considerrabile come un partecipante/coordinatore esperto ed informato, sebbene io sia psicologogo-psicoterapeuta (e altro), e quindi se si desidera un consulto più preciso sono disponibilissimo a chiarire i termini e a venire incontro in ogni modo possibile a chi me lo chiede privatamente, con professionalità ed anche tanta solidarietà. Un caro saluto.
Pier Pietro Brunelli https://www.albedoblog.wordpress.com/info/ : Informazioni e consulenza psicologica
CIAO! ORA NON SO COME STAI, MA SEI MALATA, MOLTO MALATA; PENSA A CURARTI E DOPO DECIDERAI COSA FARE CON LUI. UN SANO EGOISMO NON HA NIENTE A CHE VEDERE COL SUO MALATO EGOCENTRISMO!
AUGURI CIAO GILIOLA
Ho avuto una relazione di tre anni e mezzo con una ragazza che probabilmente soffre di disturbo narcisistico della personalità.
Non mi piace etichettare le persone per categorie, ma in effetti moltissimi atteggiamenti descritti in questo blog le appartengono. E anche il mio dolore è molto simile a quello qua raccontato. E’ passato quasi un anno da quando ho “osato” metterla finalmente in discussione e lei è sparita. Non ha più voluto ne vedermi nè sentirmi, in questo facilitata dal fatto che abitiamo in città diverse. Nessun chiarimento, nessun confronto, nessuna spiegazione. Semplicemente il nulla. Solo un messaggio in cui mi ha scritto che è tutta colpa mia, che io ho gettato via il suo splendido amore. E’ stato difficile, doloroso e lungo, ma adesso ho rimesso insieme i pezzi e sono riuscito a capire un pò meglio le dinamiche di questa relazione, anche grazie alla psicoterapia. Guardare in faccia la realtà è difficile e penoso. Come accettare che una persona all’inizio così meravigliosa, che hai amato intensamente, possa in realtà celare un’animo così freddo e arido? E’ vero, sembra di impazzire; eppure l’unico modo per guarire, per salvare la nostra anima dalla stessa tremenda fine, forse è proprio accettare la propria impotenza, lasciare libero il narcisista di essere quello che è; senza rancori, senza rabbia, senza desiderio di vendetta. Del resto credo che andarsene in giro per il mondo senza un anima, senza empatia, senza sentimenti reali verso gli altri, sia per queste persone una maledizione già di per sè enorme; maledizone che li porterà alla fine alla condanna di una solitudine glaciale. E forse il senso che ha l’incontro con questi personaggi, una volta che ci si è resi consapevoli di ciò che è stato, è proprio la riscoperta di quanto possa essere invece meraviglioso donare se stessi al diverso da sè, all’altro, di quanto possa essere meraviglioso riuscire ancora “sentire”, senza perdere la grazia del proprio cuore. Del resto se non conoscessimo il freddo e il buio della notte, non potremmo rimanere incantati di fronte ai caldi e luminosi raggi del sole.
Gentile Libero,
e’ vero che non è bene bollare le persone con una etichetta psichiatrica, però al fine di comprendere in termini generali queste etichette sono importanti e sono il frutto di emormi e ponderate ricerche della psicologia descrittiva (vedi DSM IV). La psichiatria dinamica poi investiga maggiormente nella soggettività di ogni singolo caso e ancor più nello specifico fa la psicoanalisi (si veda il mio articolo in questo blog PER UN CONCETTO JUNGHIANO DI DIAGNOSI https://albedoblog.wordpress.com/2010/04/20/con-la-psicoterapia-junghiana-il-rospo-si-trasforma-in-principe%e2%80%a6-anche-senza-il-bacio-della-principessa/).
Ogni persona, come ogni narcisista più o meno patologico è diverso, quindi ciascuno una volta individuata la tipologia, non si deve fermare a quella e dovrebbe invece riflettere in modo analitico specifico.
Ora però anche la mentalità popolare tenede alle classificazioni. Si pensi nel nostro specifico all’attribuzione della categoria STRONZI/E quando si parla di un partner più o meno negativo nelle relazioni di coppia. A volte si attribuisce questo aggettivo anche solo per rabbia, perché si litiga e non si è capaci di vedere anche le proprie responsabilità. Ma altre volte davvero ci sono gli STRONZI/E e a mio avviso sono quelle persone che per ragioni di comodo si approfittano di una relazione, ad esempio per sesso o per soldi o per trarne altri vantaggi. Vi sembrerà strano ma sebbene questo comportamento di sfruttamento è presente in modo più o meno marcato nei narcisisti patologici, non è questo il punto centrale che li caratterizza. Un uomo o una donna possono infatti essere più o meno stronzi senza per questo provare invidia o odio nei confronti della persona che li ama. Anzi proprio perché sannno di essere più o meno stronzi/e hanno un senso di compassione e di rispetto verso questa persona. Certo la fanno soffrire lo stesso, però a loro dispiace, non vorebbero che soffrisse. Queste persone sono disponibili anche a chiarire, a cercare di spiegare il loro comportamento, sebbene il/la partner non riescano sempre a capire e quindi li considerano comunque degli STONZI. Qui ci troviamo in un’altra dinamica di coppia, che se vogliamo popssiamo considerare anche patologica, ma con il rischio di individuare patologie dappertutto, quando invece purtroppo si tratta di pene d’amore, come qualcosa che fa parte del gioco stesso dell’amore, quindi direi che si tratta di occasioni per capire l’amore nel bene e nel male ed anche più se stessi (se si vuole, non c’è proprio nulla di male, anche con il supporto di uno psicoterapeuta… sebbene in Italia c’è ancora chi crede che andare da uno psicoterapeuta-strizzacervelli significhi essere pazzi o farsi fregare … invece può trattarsi semplicemente di una questione di igiene mentale, così come esiste l’igiene dentale… sarebbe quindi bene anche un po’ di sana igiene mentale, praticata da soli, in gruppi ed anche con il supporto di professionisti della salute mentale… ma questo è un altro discorso).
Ora ritorniamo alla differenza tra gli stronzi/e e i narcisisti patologici. Questi ultimi hanno il problema di non provare senso di colpo, e a differenza degli stronzi, oltre a sfruttare e a manipoalre l’altro, provano invidia e odio verso l’altro. Danno all’altro la colpa di non essere riusciti a farli innamorare. Invidiano l’altro per la sua capacità di amare che considerano come un loro grande potere per il quale l’altro deve solo ringraziare, senza permettersi alcuna critica. Loro quindi credono di dare qualcosa e di non ricevere, mentre invece non capiscono che loro non riescono ad amare e ricevono amore. Insomma sono alquanto più tortuosi degli stronzi, infatti credono anche di non esserlo per nulla. Da ciò sviluppano un’aggressività difensiva e paranoide che mette in atto veri e propri copioni di ‘violenza psicologica’ nei confronti del partner, durante la relazione, alla fine e dopo. Questo come abbiamo detto varia da caso a caso e assume forme specifiche, la nota comune è in una paradossale ambivalenza tra odio e apparente amore, che ricorda il classico schema della tortura, nella quale c’è un aguzzino cattivo, ma anche un altro buono, avente il compito di conquistarsi la fiducia del torturato, per ottenere ciò che non è possibile ottenere con la sola crudeltà (questa doppiezza così marcata, tra rabbia e bontà, è tipica del narcisista patologico, ma non delle stronze/i i quali tuttalpiù hanno sempre ‘la faccia come il C.’)
In particolare nell’abbandono, i narcisisti patologici si distinguono perché lo considerano come un modo per dare il colpo di grazia all’altro, per ucciderlo psicologicamente, senza spiegazioni, senza possibilità di ulteriori contatti a nessun livello, attribuendogli colpe, umiliandolo, svalutando tutto l’intero rapporto… salvo poi ritornare sui loro passi come e quando vogliono perché sentono che forse non hanno ucciso abbastanza e devono provvedere ad una rifinitura… ecco dunque che adoperano la minaccia abbandonica molto spesso (a differenza degli stronzi, che a tale riguardo sono tuttalpiù evasivi… stronze/i che magari non sono nemmeno tali, in quanto cercano una relazione senza un coinvolgimento idealizzante, buttata su una sorta di amicizia/complicità, che quando riesce ha anche il suo valore…). Il narcisista patologico vuole invece una relazione dove lui/lei viene amato/a ciecamente, in quanto ha bisogno di ciò per sentire il potere della sua immagine… in un primo tempo illude se stesso circa la sua capacità di provare amore, perciò risulta particolarmente carino/a, gli sembra effettivamente di essere innamorato, non è che stia proprio mentendo… inoltre anche durante il rapporto, quando diventa ‘buono’ non è che stia proprio mentendo, diciamo che VIENE MENTITO dalla sua particolare follia, che lo spinge a rendersi amabile per riparare al suo odio. Odia l’altro perché gli sembra che l’altro se la goda grazie a lui/lei, ma anche perché l’altro dimnostra di avere la capacità di amare e quindi di godersela a fondo, mentre invece lui/lei non ce l’ha, e non riesce ad ammetterlo, perciò preferisce dare la colpa all’altro e con ciò attua ‘violenza psicologica’… nei termini della Klein il narcisista patologico assume nei confronti di chi lo ama una ‘posizione schizoparanoide’…
Mi scuso per la parlata molto divulgativa, sto lavorando ad una pubblicazione davvero scientifica, ma qui mi considero un partecipante e ho voglia di parlare chiaro e semplice.
Aggiungo ancora che la ‘violenza psicologica’ tipica del narcisista patologico verso chi lo ama, consiste in modo specifico nel voler uccidere la capacità di amare dell’altro, quindi di far diventare l’altro come lui/lei… Perciò la leggenda del vampiro racconta che, non soltanto il vampiro fa cadere in una narcosi la vittima (manipolazione affettiva-narcosi, da narcisismo), non soltanto le succhia il sangue (sfruttamento delle sue energie), ma anche la vampirizza, cioè la trasforma in un vampiro… (perciò il vampiro narcisista è diverso da un semplice stronzo/a o da qualcuno che cerca una relazione erotica, ma senza innamoramento troppo idealizzato).
Ecco dunque il punto sul quale bisogna srtare attenti… quale diagnosi e terapia per i vampirizzati/e? E come tu dici è importante che dal buio ritorni la luce… ma come fare? quale luce?
Ci sto lavorando, nella ricerca teorica e nella pratica clinica, e nei miei interventi in questo blog ne ho fatto cenno, ma ritornerò a parlarne sulla base dei prossimi commenti.
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Gentile Dottore, grazie per la risposta.
Quale luce…per la mia esperienza personale la luce che mi ha aiutato a iniziare un percorso di “guarigione” è quella del vero. Perchè se è indubbio che i narcisiti più o meno maligni recitano una parte, è vero che anche le persone che se li scelgono come compagni recitano altrettanto. O almeno per quanto mi riguarda l’ho fatto. Se avessi seguito il mio istinto, i miei sensi, che sono la cosa più reale e vera che abbiamo, la mia storia con l’affascinante narcisa sarebbe durata il tempo di una vacanza al mare; ma io avevo bisogno della storia perfetta, da film, avevo bisogno di idealizzare una persona, e ho fatto finta di non vedere, di non sentire. Perchè i segnali per capire chi si ha davanti sono evidenti. Adesso ho imparato a conoscermi meglio, ad ammettere che c’è del male anche dentro di me, e a conviverci. E ho imparato a non recitare più la parte dell’uomo perfetto. Guardando in faccia te stesso riesci a guardare in faccia anche le persone che hai davanti. Se sei sincero con te stesso, lo sei anche con gli altri. Parlo francamente con le persone dei miei limiti, ma anche dei loro. Chi accetta il confronto è la benvenuta nella mia vita; chi fugge o mette in atto comportamenti evitanti, come platealmente ha fatto la mia narcisa, può andare tranquillamente a farsi un bel bagno in mare.
Complimenti, hai scritto cose sagge. Per motivi di indagine sai ancora qualcosa di lei? Se non ti va di rispondere, scusa.
Ti ringrazio. Purtroppo molto spesso non si tratta solo di svalutazione, ma di vera e propria diffamazione. La tentazione di voler sapere dell’altro/a è una questone da esaminare a fondo. Nei traumi seguiti a guerre con violenze efferate, laddove c’è stata tortura. una pratica terapeuta è consistita nel mettere a confronto (una volta messa la situazione in sicurezza e cambiato il governo) i torturati ed i torturatori. Nel momento in cui il narcisista patologico fosse disponibile ad un confronto e a chiedere scusa sarebbe almeno a metà della sua strada di guarigione. Forse si continua a sperare in una loro guarigione. D’altra parte l’ansia di non sapere più niente di loro è dovuta al timore che in qualche modo sono riusciti a guarire o a stare bene anche senza il confronto. Si teme, ad esempio, che abbiano potuto trovare un’altra persona con la quale stanno bene. Ecco allora che si teme di aver meritato la loro tortura, di essere stati indegni del loro amore, e che paradossalmente la loro malattia era episodica, addirittura causata dalla vittima, della quale nel liberarsi, si liberano anche della malattia. Tutto ciò è agghiacciante. Perciò si vorrebbe sapere qualcosa di loro… e nel contempo si vorrebbe avere una giusta rivalsa. A questo punto io credo che bisogna il più possibile resistere, ed è ancora necessario sviluppare una conoscenza della loro patologia. Infatti finché si ha la tentazione di sapere vuol dire che ancora c’è qualche dubbio sulla loro effettiva malattia. Bisogna ancora capire come mai la loro malattia veniva assunta dal partner come un veleno/droga. Quindi non si è ancora ben capita la propria personale nevrosi di fondo che veniva drogata dalla malattia dell’altra/o.
Inoltre seppure li si crede malati si crede che qualora guarissero potrebbero dare l’amore che non hanno dato. Eppure se anche lo facessero si avverte che non si riuscirebbe a stare bene con loro… infatti anche se guarissero si scoprirebbe che non sono compatibili con il proprio carattere e il proprio ideale amoroso (paradossalmente si era innamorati della loro malattia, tolta quella, non appaiono più molto interessanti, al punto di re-innamorarsene… su questo c’è da meditare molto).
Io credo che la vera perdita traumatizzante non siano loro in carne ed ossa, ma la possibilità di vivere un amore idealizzante… si è stai in qualche modo vampirizzati, si è stati resi come loro, incapaci di amare… ma bisogna mantenersi in vita (la prima cosa per non far diventare vampiri i vampirizzati era mantenerli in vita, seppure in agonia) e poi guarire scoprendo altre possibilità di amare più mature ed anche scoprendo che l’eros non presume sempre e necessariamente un innamoramento, ma la spontaneità, la gratitudine, la complicità, il dionisiaco…
Quando si sarà giunti ad un buon punto di guarigione si potrà esaminare in che modo si potrà eventualmente avere una rivalsa. Questa può consistere anche nel perdono, ma non necessariamente nell’assoluzione.
In una tribù africana quando qualcuno cometteva un crimine grave come l’uccisione di persone, una volta scoperto veniva condotto presso un profondo fiume. Sulle rive si riuniva tutta la famiglia della vittima assassinata, e anche la comunità del villaggio. L’assassino allora veniva legato e buttato nel fiume. A quel punto solo qualcuno dei membri della famiglia della vittima aveva la possibilità di tuffarsi nel fiume e salvare l’assasino. Quasi sempre ciò avveniva. L’assasino però dopo essere stato salvato doveva lasciare per sempre il viallaggio è andare ad espiare le sue pene da altre parti (ove l’avrebbero visto con sospetto). Si preferiva salvarlo e mandarlo via per evitare che il suo fantasma restasse nel villaggio e fosse pericoloso. Quindi l’assasino veniva processato, condannato e poi la pena gli era revocata, ciò vuol dire che non veniva né perdonato, né assolta, ma che giustizia era fatta con una condanna per allontanamento.
Questo piccolo quadro antropologico potrebbe essere elaborato per individuare un corretto atteggiamento psicologico verso il partner narcisista dal quale si vuole chiarimenti e una giusta rivalsa.
Spesso capita che è la vita stessa a creare le occasioni perché ciò avvenga in modo efficace e corretto.
Su un punto sono assolutamente certo, fino a quando i narcisisti patologici non si confronteranno con i partner per chiedere scusa, anche se dopo anni, vuol dire che non sono mai guariti, la loro patologia è rimasta strisciante, quasi ignota a loro stessi, oppure si è conclamata con disturbi ed infelicità a quel punto evidenti e che li costringerà a chiedere aiuto… anche se, purtroppo, a quel punto è facile che sia troppo tardi. Insomma in qualche modo la pagano… tuttavia, ma che importa ciò? L’importante è liberarsi dal loro fantasma, gioire perché se ne andato e scoprire che la vita può dare esperienze molto più piacevoli dell’esperienze drogate e fasulle che si attingevano da loro… ma ci vuole un po’ di tempo, è importante allora avere pazienza e fiducia, ed anche prendersi cura di sé in ogni modo.
Non so più niente; dopo l’ultima litigata, circa un anno fa, non ha mai più risposto al telefono, nè ai miei messaggi. Le ho inviato alcune mail, in cui ho cercato di spiegarle ciò che pensavo, ciò che nella nostra relazione a mio avviso non andava, ho cercato di farle prendere coscienza delle sue difficoltà nel relazionarsi con me, ma non ho mai ricevuto risposta. E’ semplicemente sparita e alla fine ho desistito. Non nego che ci sono dei momenti in cui avrei voglia di andare nella città in cui abita per parlarle guardandola negli occhi, ma credo sia del tutto inutile. Immagino di aver sollevato un velo troppo pericoloso per lei, e la sua reazione, che per altro mi aspettavo, è stata quella di espellermi completamente dalla sua vita e di svalutarmi con le persone che ha vicino (di questo, per vie traverse, ne sono a conoscenza).
Caro Libero! Scusami, ma ho voluto replicare un attimo! Perche la stessa cosa è stata anche per me… solo che lo sono stata dal mio compagno, l’uomo che doveva essermi marito!
ebbene non posso smettere di scrivere…non so a chi raccontare tutto questo
la settimana scorsa il diavolo voleva sapere se io fossi disposta a morire al suo posto per salvare la sua di vita???
e che lui è troppo intelligente e per questo nessuno lo capisce…
che io da lui posso solo imparare
e che io senza di lui non sapro mai vivere ormai sono persa
ma forse si sente lui cosi…
ma come si puo’ credere a queste cose,devo avere un disturbo anche io grave
vi prego rispondetemi ho scritto anche altre cose
Valerie, stai tranquilla, se vuoi chimami un momento. Ciao
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Caro Dottore, trovo il suo blog utilissimo.la mia storia non è diversa da quella di molte altre persone che hanno scritto. La sofferenza è ancora tanta, dopu 15 mesi di convivenza l’ho mandato via per l’ennesima bugia senza senso che mi aveva detto. Mi sembrava di vivere una favola e poi ho scoperto che il divorzio che aveva detto risaliva a 3 anni fa non c’era e che aveva iniziato la separazione (questo è vero!) appena mi aveva conosciuta e che la bugia era semplicemente perchè in caso contrario non lo avrei proprio preso in considerazione.(su questo anche aveva ragione), il tutto me l’ha confessato lui quando ho scoperto di analisi falsificate da lui in una fase in cui pensavamo ad avere un bambino. Lui mi aveva detto di alcuni problemi e si è giustificando accusando il medico di voler creare il lui delle false illusioni. ho consigilato una psicologa comportamentista e la prima volta ci siamo andati anche insieme. Lui da piccolo ha subilto l’abbandono da parte del padre e ha una mamma vipera che l’ha fatto crescere ai limiti della legalità. Io l’ho amato tanto e ancora adesso lo amo. Si è inventato una casa che io non ho mai chiesto di vedere e insieme eravamo andati a scegliere la cucina, la voleva fittare agli studenti. Poi una mattina mi ha portato il caffè ed è sparito scrivendomi un sms dove affermava di essere stato un uomo di merda e che mi aveva detto solo bugie…. ma al ritorno la verità era un’altra bugia. Io ho scoperto che la casa non esisteva e lui mi ha detto ritornando che aveva dovuto spostar ela consegna della cucina perchè gli mancavano i soldi. Quando lo lascial alla prima bugia lui mi accuso di averlo mandato in mezzo ai lupi, cioè la sua famiglia (effettivamente sono così). e in quel mese che siamo stati lontani lui aveva ripreso una storia che poi mi aveva detto finita con una donna che frequentava quando era ancora con la moglie. Lui quando era venuto a vivere con me aveva detto che la moglie si stava per risposare e che la storia con l’altra donna era finita da mesi. E’ inutile dire che il suo cellulare era sempre spento. A suo dire il matrimonio con la moglie era stato un fallimento e che il rapporto con la mamma aveva generato in tutti e tre i fratelli la necessità di scappare di casa. Lui in continuazione mi ripeteva di sentirsi inadeguato e che avrebbe voluto amarmi alla pari. Io so che la sua inadeguatezza deriva dall’infanzia. Di tanto in tanto mi chiedeva cosa avrei fatto se non avesse iniziato il percorso psicologico e così ho capito che in realtà lo aveva iniziato ma non convinto. Non so quante volte vi sia andato. Ho il terrore che lui possa tornare. Lo amo tanto e penso che lui con me abbia provato a cambiare, ma a 43 anni non è semplice. Mi chiedo, dottore, se lui si rendesse conto del suo problema (so che è difficile) e io gli facessi capire che lo amo e che amo di lui anche le fragilità, ognuno ha le proprie!!!! e che se lui si cura io non lo abbandonerei mai…….ma che non lo rivoglio in casa se questo può servire a qualcosa. MI raccontava di cose fatto con lo psicologo, spesso gli ho impedito di mettersi nei guai a causa del modo spregiudicato di vivere della mamma. Lui mi ha sempre detto, quando mi riprendi e mi fai notare queste cose io mi sento come un bambino e riesco a capire in quali casini mi stavo mettendo. Si è sempre chiesto perchè non riusciva a stare solo e viveva poi di sensi di colpa per le storie mal chiuse. Io dottore non so se effettivamente soffre di questa malattia, non sono una psicologa e fare diagnosi è a mio avviso per i non addetti ai lavori veramente pericoloso. l’unica cosa di cui sono certa che lui avverte il suo malessere. ,Dottore mi aiuti se le è possibile.
non dopo un percorso psicologico serio.
Cara Signora, il blog è un momento di dibattito e di riflessione. Se lei è giunta alla conclusione che ha bisogno di un aiuto più specifico deve rivolgersi presso il suo medico curante o presso i consultori o presso specialisti. Sono certo che se cerca troverà una possibilità di consulenza o di terapia con costi sostenibili. Io sono a Milano e a Genova, e talvolta ricevo anche in altre città. Più di quello che faccio attraverso il blog non posso fare, anche perché essendo un terapeuta devo rispettare le giuste normative che prevedono un consulto diretto, e questo è anche un doveroso riguardo per le persone interessate, in quanto è sbagliato e impossibile dare certi pareri che mettono in gioco affetti e decisioni sulla base di poche righe.
Intanto le faccio sinceramente i miei auguri e le raccomando di considerare questo dibattito ed altri che può trovare su Internet o giornali come una possibilità informativa e di partecipazione che può coinsentirle una prima riflessione, ma che per dare adito a decisioni e giudizi occorre poi una ponderata analisi, la quale può richiedere un supporto specialistico.
Un caro saluto
Caro dottore, la ringrazio per avermi risposto e anche io la saluto affettuosamente. Spero che se un domani dovesse ritornare sia con la consapevolezza di aver bisogno di un aiuto. Ora devo trovare io la forza di farmi aiutare a rielaborare questo dolore. Per me è stato un grande amore e la scelta di mandarlo via è stata molto sofferta. Lui poi si è fatto sentire solo con un sms a distanza di mesi, dicendo che gli mancavo tanto e che sperava che io potessi essere felice, visto che fino ad ora aveva fatto solo guai. Al mio tentativo di dire apri il tuo cuore e riconosci di aver bisogno di aiuto è sparito nuovamente.
Care amiche e cari amici di questo blog
Al fine di consentire una più approfondita riflessione, riporto un recente intervento e mia risposta comparsi sul segunte indirizzo del blog http://www.nienteansia.it https://www.nienteansia.it/articoli-di-psicologia/atri-argomenti/la-manipolazione-affettiva-degli-adulteri-del-sadismo-morale-ovvero-il-vampiro-narcisista-%e2%80%9cquando-l%e2%80%99amore-diventa-una-trappola%e2%80%9d/549/comment-page-2/#comment-27228
Vi invito a riflettere e a partecipare pubblicando le vostre impressioni, non solo come tesimonianza della vostra situazione, ma anche come indicazione per una comprensione che possa aiutare tutti, non solo le cosiddette vittime ma anche coloro che sono visti come persecutori e che in realtà non sanno di esserlo o lo interpretano in modo errato, generando forme di difesa aggressiva. Se si vuole stare bene, bisogna cercare di pensre al bene di tutti… perciò in fondo alla mia risposta troverete un invito a riflettere sui terremotati dell’ Abbruzzo, vittime, oltre che del terromoto, di una situazione sociale di omertà mrdiatica e di malfunzionamento delle autorità competenti. Vi sembrerà assurdo riflettere un momento su questa tragedia umanitaria in questa sede, eppure io sono convinto che aiuti ad elaborare in meglio la propria sofferenza personale, sia se si è vittime e sia se si è eventualmente portatori di una patologia psichica.
Non avendo l’autorizzazione non mi permetto di pubblicare qui l’intervento di Alexia che trpverete nel link sopra indicato, la quale si dichiara una narcisista convinta e aggressivamente invita le vittime a ptrendersi le proprie responsabilità Vi consiglio di andare a leggere questo intervento ed anche l mia risposta, che qui, ma anche lì, è riportata.
Dovete cercare il commento di Alexia e la mi risposta tra gli ultimi commenti all’articolo: La manipolazione affettiva (degli Adulteri ?)- Del sadismo morale ovvero il vampiro narcisista: “quando l’amore diventa una trappola”. articolo del Dott. Ierace.
Sopra vi ho dato il link, ma se non funziona cercate il sito http://www.nienteansia.it e poi il titolo dell’articolo che ora vi ho dato.
Pier Pietro Brunelli
Domenica 20 Giugno 2010 11:42
Cara Alexia
seppure il tuo intervento possa fare incazzare le cosiddette vittime è molto importante al fine di capire che, in realtà, che sia i narcisisti patologici e i loro partner sono entrambi vittime di una patologia che appare incurabile… chissà che il tuo intervento non apra la strada per una terapia della coppia a sfondo narcisistico … in fondo il problema non è di darsi colpe reciproche (ciò accade per l’emotività), ma quello di stare un po’ meglio tutti quanti (altrimenti se non si vuole questo non è che si è malati, ma si è un po’ stupidi…). Comunque, io credo che da quello che scrivi, o tu hai una eccezionale capacità di elaborazione rispetto a te stessa (cosa che i narcisisti patologici, non hanno e se la hanno non hanno il coraggio di esprimeral come fai tu) oppure che tendi ad identificarti erroneamente con l’etichetta di narcisismo patologico, in quanto l’informazione divulgativa su questo tema ha purtroppo dato luogo ad interpretazioni personalistiche che non sempre sono corrette.
Comunque, forum e chat possono servire per sfogarsi e per riflettere un pochino, ma certo non sono il luogo attraverso il quale proporre sentenze e trarre conclusioni, quindi anche il mio intervento è puramente di riflessione e, in questa sede, lascia il tempo che trova.
Infine, nonostante tu ti esprima in modo aggressivo, io considero il tuo intervento come un provocatorio atto di sincerità che esprime in fondo un senso di responsabilità ed un bisogno di contribuire affinché tutti, narcisisti patologici e non, vittime e non possano capire e stare meglio (in pratica offri una medicina che è amara, ma che può servire a stare meglio… il mio intervento in questo senso è quello di indicarne la posologia ed evitare che abbia effetti collaterali eventualmente troppo nocivi).
Un caro saluto…
P.S.
Ogni tanto consiglio di mollare questo problema, ad esempio invito ad interessarvi a quanto sta succedendo ai terremotati dell’Abbruzzo, immaginatevi come sarebbe importante tradurre la nostra aggressività e il nostro vittimismo per la giustizia e il benessere sociale, quest sì sarebbe una grande comune terapia, libera e individuale, che non richiede psicoterapeuti o altri gure, ma che parte dal proprio senso di responsabilità civile. Ecco perciò che vi trasmetto questo comunicato che potete trovare su Facebbok nell’iniziativa NO TG1 a cura di Raffaele Di Lorenzo:
Ventimila persone in strada, nell’Aquila terremotata, un’intera città a ricordare che la situazione nel cratere è ancora disperata. Amministratori pubblici di destra centro e sinistra, di ogni ordine e grado che per primi occupano l’autostrada. Una delle manifestazioni più forti e significative degli ultimi anni. Eppure il tg1 e il tg2 hanno ignorato la notizia. Solo Tg3, La7, Tg5 e Sky hanno trattato l’argomento. Per Augusto Minzolini invece la manifestazione aquilana è stata ritenuta meno interessante di un servizio dedicato nientemeno che alla Nutella. Per il tg2 questa volta non c’è stato spazio per i terremotati perchè bisognava parlare assolutamente dei danni derivanti dagli interventi estetici. Un’emergenza nazionale. E in generale la reale situazione del cratere sismico, dove ci sono 16mila disoccupati, milioni di metri cubi di macerie ancora da rimuovere, una città ancora da ricostruire, centiania e centinaia di persone che dormono ancora in garage , baracche e divani di amici e parenti perchè le Case e Map non sono per tutti, per questi dipendenti pubblici dei tg della Rai, pagati dai contribuenti profumatamente, non sono una notizia, a differenza delle sagre di prodotti tipici in Val Brembana e Cisternino, dei reportage sui gatti, sui cardellini, o sulla passione degli italiani per la pastasciutta, delle tette al vento di qualche velina, parperina, letterina al mare. GIORNO 1 LUGLIO METTIAMO TUTTI LA FOTO CHE VEDETE IN QUESTO EVENTO, DICIAMO NO AL TG1 NOI VOGLIAMO UN INFORMAZIONE LIBERA…
VI RICORDO CHE SE VOLETE RICEVERE RISPOSTE ALLA MAIL DA VOI LASCIATA DOVETE SEGNATE IL QUADRATINO SOTTO LA DICITURA POST COMMENT, dove è scritto: Avvisami via e-mail della presenza di nuovi commenti a questo articolo.
Caro Dottor Brunelli, da alcuni giorni ho scoperto il suo blog e leggo con interesse i suoi articoli e i vari interventi. Ho scritto alcune mie considerazioni, nella speranza di fare chiarezza dentro di me e anche di essere di aiuto a chi come me ha subito un trauma narcisistico.
Il paragone con i terremotati è molto pertinente, perchè la devastazione emotiva che provano le vittime dei narcisisti è molto simile a quella di chi perde tutto per cause ignote di forza maggiore. La differenza è che le vittime di un trauma narcisistico non sanno chi ha causato la distruzione e non riescono a quantificare i danni. Bisogna comunque trovare il coraggio di chiedere aiuto, per poter guardare bene ciò che è rimasto di buono, buttare via le macerie e mettersi al lavoro per ricostruire, meglio, magari con l’aiuto di tecnologie antisismiche( psicologi esperti).
Alla amica Alexia, io mi chiamo Alessia, direi che la sua lettera è molto provocatoria, ma dopo essere caduta a lungo nelle provocazioni e nei trabocchetti ( molto meno espliciti dei suoi) di un narcisista, penso che sia importante che ci sia libertà per tutti. Mi perdonerà se esprimo ciò che la sua lettera ha suscitato in me.
L’unica cosa che sento è che la vita è un dono meraviglioso, che la sofferenza dalla faccia della terra non si potrà mai eliminare ma questo non significa che non la si possa curare e trasformare in qualcosa di buono.
La morte e la distruzione non hanno mai l’ultima parola, l’unica cosa veramente in grado di stupire e rendere felici è la vita! Un dono sorprendente proprio perchè non è preconfezionato.
Chi vive la vita senza gioia ne’ dolore, così come dice la nostra amica, non è onnipotente e neanche un essere superiore, semplicemente è uno sfigato, morto e impotente……..è vittima di se stessa e della sua paura di vivere una vita mediocre, è per questo che sceglie di non vivere. Io penso che invece ci voglia umiltà e che pure la vita più mediocre merita di essere vissuta, proprio perchè vivere da spettatori e quindi di “aspettative” è la condanna più atroce. Tanto…….. l’ultima parola ce l’ha sempre la vita!
IMPORTANTE
ECCO IL COMMENTO DI ALEXIA, LA QUALE HA GENTILMENTE ACCONSENTITO ALLA PUBBLICAZIONE, IO LA RINGRAZIO PUBBLICAMENTE, INFATTI NONOSTANTE LE SUE DICHIARAZIONI SIANO PROVOCATORIE, SONO SPONTANEE E CORAGGIOSE, IN QUANTO POSSONO AIUTARE A CAPIRE DI PIU’. QUESTA DISCUSSIONE SERVE INNANZITUTTO PER CAPIRE, POI ANCHE COME SFOGO, MA QUELLO CHE CONTA E’ CAPIRE PER STARE MEGLIO TUTTI. Anche se all’interno di una relazione affettiva vi sono dinamiche per cui è possibile individuare una cosiddetta vittima da narcisismo patologico, al fine siamo tutti vittime, anche i narcisisti patologici, vittime di un modo di sentire e di vivere l’amore che fa soffrire.
Perciò vi prego, approfittate della mail di Alexia poer riflettere ed avendone rispetto, quindi senza scatenare commenti e risposte di pura rabbia, ma invece per comprendere…
Autore: Alexa
Commento:
“Care nostre adorate vittime
NOI NARCISISTI ci comportiamo come ci viene, perché noi SIAMO NOI STESSI siete voi che vi fregate da soli quando fingete di sentire familiarità con noi che vi siamo alieni. Ci idealizzate, ci giustificate, fate finta di non aver sentito gli sfondoni che diciamo… Proprio non vi va di dover affrontare la profonda incompatibilità che c’è fra noi: perché state a pezzi, siete al limite della devastazione, e avete bisogno di credere in una divinità che vi salvI dalla vostra miseria.
Poi un’altra cosa: noi non siamo SADICI. Questa è un’altra romantica balla che vi raccontate voi vittime, sarebbe bello se almeno godessimo delle vostre sofferenze: almeno ci sareste servite a qualcosa di utile. E invece no! Raccontatevela pure quanto volete, noi il vostro dolore non lo sentiamo affatto, non ci interessa.
Noi siamo NARCISISTI, è completamente diverso. Per essere sadici noi dovremmo avere una qualche idea di quello che significa ‘altro’ (l’altro soffre e io godo). A noi non ce ne frega niente che esista un ‘altro’, non è previsto. Per noi narcisisti, voi vittime non siete altro che pezzi di noi, dei cartoni animati, personaggi di finzione secondari che fanno solo da spalla alla grandezza che siamo noi.
Non potete sconfiggerci, siamo davvero onnipotenti, tutto il mondo è narcisista. Noi siamo sempre vincenti, perché il nostro carburante è la sofferenza che abbiamo intorno. Il sofferente come te è la nostra preda migliore, non per goderne, semplicemente perché essendo in uno stato di bisogno estremo, sei estremamente manipolabile: assorbi qualsiasi cosa, ti bevi qualsiasi balla.
Per fermarci dovreste cancellare la sofferenza dalla faccia della terra.
Buona fortuna!”
Neologismi:
“FINTIMO”: la finta dimensione intima che coccola il cliente da carta di credito (Clooney in “Fra le nuvole”, 2009).
N.B: Se vuoi ricevere risposte ai tuoi interventi segna la casella “Avvisami via e-mail della presenza di nuovi commenti
GRAZIE DI QUESTI CHIARIMENTI.
GILIOLA
…tante domande
-il mio ex si allena ogni giorno per tre ore in palestra
-il suo peso è un tema importante
-vuole sentire in continuazione che lui è bello
-vuole sempre sapere cosa dicono di lui le persone
-mi dice frasi come”tutte ti invidiano perche stai con un uomo cosi attraente e bravo
-le sue prestazioni sessuali come lui le chiama…sono devastanti
si definisce il campione
-lui ha sempre a che fare con belle donne
-la sua casa sembra una clinica,nessun giornale, libro,piante o fiori
tutto perfettamente al suo posto
-pieno di energia eccessiva e sempre a parlare solo di lui e le sue cose
-appuntamenti telefonate ect solo quando va a lui
e queste le altre cose
-per colpa tua mi verrà di nuovo in infarto
-per colpa tua dico le cose cattive
-se stai male è perchè te lo sei cercata da sola
-sei malata pazza vipera
-tu mi fai dire e fare quelle cose
-mi controlli,soffochi,sei pesante,gelosa ossessiva
e altre cose
-stati depressivi resta per giorni sul divano mangiando in contnuazione,senza lavarsi etc
-dice “senza di te non posso piu vivere,tu sei l’unico motivo per alzarmi il mattino
-non ti interessa niente della mia vita
-se mi lasci mi taglio le vene,mi butto dal ponte
-alle persone che mi sono molto vicine dice che lui fa tutto per me,che mi ama e giura in continuazione che non mi ha mai tradita e che io sono cosi ingrata e cattiva,che lo tratto male chiede addirittura dei consigli alle mie amiche per dimostrarmi il suo amore
e tante altre cose
-mi abbandona a feste,in vacanza,in mezzo la strada dicendomi
tu sei cattiva non ti sopporto basta adesso …poi una settimana silenzio e ritorna e io ci casco e ricasco
penso che devo essere malata anch’io…sono dipendente da lui come si puo’..amare una persona tale…penso a lui tutto il tempo ogni minuto…credo che abbia ragione quando dice che sono pazza
ciao a tutti
scusate il mio italiano ma io vivo all’estero da tanti anni
sono a pezzi quel bugiardo e tanto cattivo se ne andato…spero che questa volta non torni piu’…io non avro’ la forza di mandarlo via..sono diventata una nullita’, stupida,scema e tante altre cose che ho sentito per mesi..la peggiore donna che lui abbia mai avuto.
perchè??
soffro di attachi di panico e ho sempre paura..anche scrivere qui mi causa paura…sento la sua voce che mi dice quanto sono stupida e ignorante con quello sguardo cosi cattivo…per poi il giorno dopo scusarsi piangendo e sprofonda per una settimana in una specie di depressione dove IO lo devo tirare fuori e poi lui si riprende..penso che lui si vergogni delle sue debolezze .mi tira la mia energia via non per migliorare ma per diventare ancora piu spietato.sono IO la causa se faccio la brava lui sara bravo con me???oh dio ho bisogno d’aiuto mi sento sempre in colpa
io non so come fare per uscire da questa situazione ho 42 anni e due splendidi figli di 18 e 15 anni,un buon lavoro,tante belle amicizie..eppure tutto questo non mi interessa piu’ da mesi i miei pensieri vanno sempre a LUI cosa potrei fare per non farlo arrabbiare piu`…certe volte credo che mi devo annullare accanto a lui diventare invisibile..
“tu sei il mio trofeo” mi ha detto l’altra volta “ma se poi le persone ti conoscono bene tu sei una falsa, leccac…,scema,una che se la fa con tutti, stupida,egoista,bugiarda, ossessiva,gelosa…” e io gli ho risposto “ma stai parlando di te?”e li ho avuto tanta paura che mi alzasse le mani infatti mi ha detto tu meriti solo un bel caz…che ti rovina quel bel viso
l’anno scorso lo lasciato per un paio di mesi…mi ero ripresa poi lo di nuovo incontrato e subito mi ha ricominciato a venire dietro …questa volta non ce la faccio..
Salve a tutti. Salve DOTTORE . Trovo assolutamente di grande aiuto questo FORUM perchè dopo tanta ricerca, tanti libri letti e non saper più dove sbattere la testa, finalmente qui ho trovato persone che hanno questi particolari disturbi molto invalidanti sia che si tratti di DNP o TNP e purtroppo per noi vittime sappiamo che è ben peggiore.
Nonostante i vampiri continuino imperturbati a vivere la loro vita, anche se con tanto stress, x dover fare il doppio gioco, x dover esibirsi continuamente per essere sempre il numero 1, ma che nella loro interiorità sanno benissimo di essere dei sacchi vuoti pieni di immagine, noi vittime infettate dobbiamo anche convivere con la depressione, con l’ossessione dei ricordi , con il dover analizzare qualsiasi fatto, qualsiasi cosa detta, qualsiasi risposta, come se nella vita esistesse solo questa persona, solo questo incubo e null’altro.
Io l’ho lasciato circa tre mesi fa, dopo 4 anni di tira-molla. In questi anni, dopo che ha cominciato a tradirmi ma che comunque mi voleva sempre tenere per sè, non ho fatto altro che studiare la sua personalità psicotica che aveva solo con me (brillantissima con gli amici e le amiche e le prede di turno) . Purtroppo ho capito che sono stata e continuo ad essere la sua vittima senza via di scampo perchè non ho amore e poca dignità verso me stessa, sono disposta a credere a qualsiasi cosa pur di avere l’affetto che mi manca , ho bassa autostima.. Premetto che da bambina mio padre mi rifiutava sempre, mi picchiava e non era mai disponibile affettivamente per me. Ovviamente avevo un grande timore di lui per le botte, fuggivo continuamente, lo evitavo e cosi fino a quando è morto.
Dicevo che sono 3 mesi che l’ho lasciato ( fuga per difendermi da male, per istinto di auto-conservazione, per evitare l’angoscia dei suoi continui tradimenti con le altre ) ma purtroppo dopo mille suppliche da parte sua l’ho accettato anche questa volta.
Sono passati 3 giorni e lui non si fa sentire, tanto-meno ora che è il fine-settimana ed è tempo di feste, amici, mondanità etc. E’ arrivato all’attacco, mi ha avuta ancora una volta, gli bastava capire che per lui ci sono ancora e che alla fine non lo rifiuto. Gli bastava avere solo il pensiero che io ci fossi, ma nella realtà non gli interessa, anzi passa fisicamente il suo tempo con altre persone. Quindi io non gli servo proprio, nonostante lui avesse detto che gli mancavo terribilmente etc. etc. per ri-conquistarmi. (il solito copione che dura da anni).
Questa volta però non mi arrabbio. So benissimo che lui è disturbato, come lo sono pure io da poca autostima, e dismorfobia, nonostante riconosca di essere obiettivamente un bella ragazza ed interessante.
Solo che io ho intenzione di guarire e di non farmi più calpestare, lui invece si arrangerà……
In questi 3 mesi della sua assenza ho assaporato un po’ di tranquillità, guarigione ed innalzamento di autostima , analisi sul mio problema di personalità dipendente. E’ un percorso che non intendo interrompere soprattutto quando arriva lui, ma almeno credo che nel frattempo mi sia fatta più forte, abbia imparato le dinamiche , i tempi di recupero sono diventati meno lunghi.
Certo, non devo scherzare con il fuoco – sono veramente stata traumatizzata. L’ultima volta che lo lasciato ammetto che sognavo di voler morire. Senza di lui immaginavo la mia vita priva di senso, in quanto come da persona dipendente, sono molto solitaria e isolata, non ho tante amiche con cui uscire non ho interesse ed hobby o passioni e tanto-meno mi manca l’entusiasmo per fare qualsiasi cosa. Quando lo avevo messo al corrente di questo pensiero, lui rispose che non dovevo assolutamente fare cazzate, ma che comunque voleva passare un po’ di tempo con i suoi amici perchè io ero diventata depressa….. (grazie a lui).
Ora lui non mi chiama, sarà con un’altra, ma che vada a farsi friggere.. Se mi chiamerà tra due giorni, so già perchè vuole vedermi… solo per sesso (anzi sesso-compulsivo) in quanto lui da molta importanza al suo fallo, sembra che esista solo quello e che le donne siano alla ricerca solo di questa cosa.
Pazienza, devo capire che è una persona malata, che il suo sesso non è sinonimo di amore, e che non posso essere una delle tante che ci sta, e che lui può avere me e le altre allo stesso tempo. Secondo me lui non sa cosa siano i sentimenti.
Quindi non mi arrabbierò più, non lo insulterò più di tradimento, non ho più voglia di sprecare preziose energia con una persona che non vuole parlare, che non sa o non vuole spiegarsi, fa sempre finta di nulla come e se nulla fosse successo . e che assolutamente nega anche l’evidenza. Con lui è come parlare con un muro di gomma…….
Continuerò sempre per la mia strada di guarigione. Forse ho solo bisogno di avere più amiche e guardare con entusiasmo il futuro e capire che i pochi uomini disponibili che sono rimasti non saranno proprio tutti come lui.
Ho bisogno di fare qualche attività , ma aihme non mi piace nulla.
Dottore, forse la contatterò privatamente, perchè per me queste continue analisi e la voglia di risalire sono diventate preziose, ma ho anche bisogno di sapere come fare, un punto di riferimento di tanto in tanto.
Grazie mille a tutti, per l’attenzione.
Carissima, da quello che hai scritto credo di aver capito qualcosa in più, che forse ti sfugge, se vuoi, senza alcun impegno contattami. Sai purtroppo non posso dare risposte pubbliche e senza approfondimento, anche se a volte, grazie ai miei studi decennali, alle mie personali esperienze e alle cure che presto rispetto a questo prblema, mi verrebbe spontaneo di scrivere cosa penso. Qui posso solo mantenermi nel generale: Per ora posso dirti solo che secondo me nel tuo modo di diagnosticarti (o non so per come ti hanno diagnosticata) ci sono delle incongruenze, relativamente alle altre cose che hai scritto. Sempre nel generale, faccio presente che il disturbo di personalità dipendente è spesso attribuito erroneamente nell’ambito di queste relazioni con narcisisti patologici, in quanto il dipendente doc, accetta tutto senza protestare e si lascia guidare, in più non si sognerebbe mai di tagliare come hai fatto tu. Il narcisista patologico non viene attratto da personalità dipendenti, viene attratto da personalità che riesce in un modo particolare (diverso da quello del disturbo dipendente) a rendere dipendenti… ma questa è un’altra cosa. Ad esempio un conto è dire che un tosicodipendente è dipendente da una sostanza e un conto invece è dire che una persona ha un disturbo di personalità dipendente, o ancora che un tossicodipendente ha un disturbo di personalità dipendente… ma come dicevo il narcisista patologico fa sì diventare ‘narco- dipendenti (narcisismo e narcotico hanno una comeune origine etimologica), ma lo fa su persone che non hanno un disturbo di personalità dipendente, se percepisce che lo hanno le evita, in quanto vorrebbe dire che la dipendenza non l’hanno creato con il loro potere, ma l’altro l’aveva già, e quindi per loro non è attraente… ho già detto troppo, scusate, mi raccomando considerate queste informazioni di carattere generale, ogni caso ha le sue proprie particolarità, solo allora sono possibili delle vere e proprie diagnosi per capire, e più si capisce, si riconosce come si è stati infettati/narcotizzati e più gli anticorpi (psichici) possono entrare in azione e la dipendenza rifluisce… Auguri (ricordatevi uomini e donne, io lo so, esistono sia uomini e sia donne capaci di dare e ricevere amore, o anche solo di scambiarsi emozioni sane e sincere, anche senza l’obbligo dell’innamoramento… purtroppo quando si subisce questo trauma si sospetta di tutto e di tutti, e questo isola e ferisce). Ciao a tutte/i
Il narcisista cerca persone forti e vivaci nelle quali rispecchiare la sua anima morta per sentirsi vivo.
Di fatto i narcisisti che ti sviliscono apertamente sono più sani.
Il mio primo ragazzo era un narcisista esplicito, ma non bugiardo. Aveva sentimenti ed era sinceramente innamorato di me, per come ero. Era un ragazzo pieno di sé e cercava di insinuarmi delle insicurezze che però erano un riflesso del fatto che era innamorato di me e si sentiva insicuro e forse fragile, cosa normale quando si è innamorati. Con mio marito è stato molto diverso. Mio marito, mi ha succhiato l’anima e lo ha fatto senza mai una parola di insulto, senza mai svilirmi apertamente, addirittura in pubblico passava per essere la persona più innamorata del mondo, ma poi quando eravamo soli, non mi degnava di uno sguardo. A letto, si trincerava dietro un libro, oppure mi dava le spalle. Non ha mai mostrato di desiderarmi. Devastante!!
Loro vorrebbero essere vivi e umani, ma non ci riescono e provano un invidia feroce che sfogano sperando di non essere visti.
Cercano persone molto vitali, per poter meglio tirare fuori lo schifo che hanno dentro senza che nessuno li noti. Quando la vittima comincia a dare i primi cenni di sfinimento, mentre in una relazione “normale” avremmo un partner amorevole, con un partner narcisista scopriamo una persona fredda e spietata, quasi compiaciuta. E’ nel momento del bisogno e della prova che finalmente mostra il suo volto. Anche perchè a quel punto sarà lui a non volersi più specchiare in te, perchè dovrebbe riconoscersi “umano” e questo proprio non gli è possibile.
Dott. Brunelli,
come le ho già scritto in privato,
ho trovato illuminante questo blog e nelle sue descrizioni ho riscontrato al 100% la figura del mio ex marito da cui mi sono separata 3 anni fa dopo 16 anni di matrimonio e 18 insieme.
Il problema di chi è manipolato sta proprio nella difficoltà di smascherare chi subdolamente approfitta della sua buona fede e del suo amore, anche perché queste persone dicono l’esatto opposto di quello che fanno e alla fine è sempre molto difficile decifrare quale sia la verità. Appaiono buoni, deboli, insicuri e indifesi. Confondono le idee come fanno i truffatori nel gioco delle tre carte.
Io mi sono sposata giovane e ho messo anni per accorgermi che tutte le “stranezze” e gli “imbrogli” di mio marito erano un modo per mascherare una natura perversa e profondamente egoista, mentre di fatto si professava un “santo”.
Questo era per ottenere da me prove inverosimili e conferme del mio amore. Fingendo di essere “buono” anche se in perenne stato di bisogno pretendeva la mia totale dedizione a lui , voleva che io fossi “santa”, “madre” e pure “vergine” visto che quasi non avevamo rapporti. Naturalmente non li avevamo perché io non ero normale a desiderare più di quanto lui mi desse, era assolutamente impensabile che io non mi sentissi amata e desiderata da un uomo che professava di amarmi e di vivere per la famiglia. Secondo lui, era solo un problema di come mi “sentivo” io. Nella realtà andava tutto benissimo.
Io vivevo costantemente nelle sabbie mobili e lui in panciolle. Lui fingeva di essere tranquillo, mentre i problemi li avevo solo io. La realtà è che ho cresciuto tre figli sola, senza aiuti, senza soldi, senza amore, con un marito che boicottava ogni cosa che facevo, lui smontava tutto, mi metteva i figli contro, comprandoseli con le caramelle. Mi ha messo pure la sua famiglia contro e ha provato con la mia ( ho una famiglia numerosa e lui è andato da quelli più distanti nella speranza di farmi passare per esaurita, pazza e ancora una volta per “vendersi” come “santo” premuroso) . Lui poi, non voleva assolutamente che io lavorassi, così aveva la scusa per dover lavorare lui per tutti e così fare la parte dell’uomo che si assume tutte le responsabilità, al solo fine di deluderle e di fatto non esserci. Il punto è che da tutto il lavoro che diceva di svolgere fuori casa, non arrivavano soldi per la famiglia e così faceva debiti a mia insaputa. Più passavano gli anni e più ero in trappola. Era sempre più difficile liberarsi dal peso delle responsabilità che bisognava affrontare mentre lui stava a guardare, facendo solo danni e dicendo che ero strana a sentire tanto pesante una condizione che lui sentiva al contrario “leggera” e “felice”. Naturalmente io me ne facevo carico perchè c’erano 3 figli, da una parte la mia salvezza, dall’altra l’unica arma che aveva da usare contro di me. E’ stato un abile strozzino. Più davo e più gli interessi salivano e più era difficile uscirne. Ma alla fine ce l’ho fatta! Ho preso una sbandata per un narcisista più evidente di lui e questo mi ha aiutato a spalancare gli occhi su chi avevo al mio fianco. Ho sofferto molto ma alla fine l’ho liquidato.
Sono pienamente consapevole che il giorno che avrò curato le mie ferite darò anche ai miei figli gli strumenti per vedere chiaramente la realtà, purtroppo fino a quel momento temo che si possano attuare anche in loro questi meccanismi di manipolazione.
Le faccio un esempio che mi ha colpito di recente. Mio figlio Jacopo, di 13 anni, da poco ha fatto un tema in classe sulla famiglia.
Gli ho chiesto come lo avesse articolato e mi ha detto di aver descritto suo padre come una figura buona e comprensiva, mentre io come la strega cattiva.
Sinceramente ho l’impressione che attui inconsciamente i meccanismi imparati da suo padre. Svilire me per elevare se stesso e la figura in cui si identifica, suo padre.
Avendo Jacopo avuto problemi a scuola, scrive un tema così anche con lo scopo di intenerire i suoi professori, scaricando la colpa sulla mamma strega( tra l’altro può permettersi di dire qualsiasi cosa su di me perché sa ed è sicuro al 100% del mio amore e della mia presenza incondizionata, così come ne era certo suo padre). Ovviamente se dicesse di suo padre una cosa simile non lo vedrebbe più neanche per quel poco che lo vede.
Quello che le chiedo caro dottore è come deve comportarsi una madre quando vede che il comportamento narcisistico si perpetua nei figli?
Non posso certo pretendere di imporre la mia verità, anche perché io non sono una manipolatrice.
Pensa che prendere consapevolezza dei meccanismi sia già di per sè sufficiente per poter fare in modo che lentamente anche i figli possano guarire?
E’ veramente difficile, non continuare a provare una rabbia feroce quando questi personaggi orridi e malefici “manipolano” i figli.
E’ una cosa terribile, sono degli incantatori di serpenti, pronti a camminare pure sopra il cadavere dei loro stessi figli pur di continuare a ferire e ad avere “potere”. Io odio il mio ex marito e purtroppo temo di non potermene mai più liberare di lui!
E’ il padre dei miei figli ed io sarò sempre condannata ad averci a che fare, una vera maledizione! Mi creda, sono forte, ma lui è cattivo, distruttivo e bugiardissimo. E’ di un maschilismo che fa spavento, io non ho mai conosciuto nessuno che odiasse le donne come lui. E lo sa perchè odia le donne? perchè portano la vita e la custodiscono! Credo che questo provochi un’invidia feroce in questi schifosi vermi. A volte mi sembra veramente impossibile uscirne, ma so che devo, devo, devo essere più forte!
Il problema è che il mio ex è molto intelligente, calcola ogni mossa in maniera diabolica e naturalmente non ha un briciolo di cuore. Vorrei tanto diventare assolutamente inattaccabile, ma è difficilissimo.
Cara amica,
il modo più potente per depotenziare la rabbia di cui lei parla è scritto nella fine del mio articolo introduttivo, ed è specificato meglio nel mio commento n.16 – va interpretato bene… qui di seguito le riporto la fine dell’articolo e poi le consiglio di leggere il commento 16… se vuole mi faccia poi sapere le sue considerazioni. Cordialissmi saluti.
…A QUEL PUNTO SI DEVE ARRIVARE A COMPRENDERE CHE IL MALE (LA NEGATIVITA’) E’ IN CIASCUN ESSERE UMANO, ANCHE DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA, COSI’ ESSA CESSERA DI ESSERE E DI SENTIRSI TALE… E CAPIRA’ CHE IL SUO PERSECUTORE, IL PARTNER CON DNP, NON E’ TANTO UN ‘MALVAGIO POTENTE’, MA UN ESSERE DISGRAZIATO ‘POSSEDUTO DA UN CERTO TIPO DI MALVAGITA’’…
In un suo racconto Kahlil Gibran parla di un Dio malvagio e potente (Satana) e dice:
“…la sua perversione lo porta a rallegrarsi quando siamo in disgrazia e ad addolorarsi quando gioiamo, dobbiamo esaminarlo accuratamente, al fine di evitarne le malvagità; dobbiamo studiarne il carattere, così da evitare di mettere il piede sul suo sentiero pieno di insidie”.
Tuttavia, come ha osservato Jung attraverso il riconoscimento e lo studio degli archetipi, cioè di quei fattori psicoidi insiti in tutti gli esseri umani, Satana, in quanto raffigurazione del male, è presente in tutti gli esseri umani; Jung lo individua nell’archetipo dell’Ombra. Gli esseri umani hanno la tendenza a rifiutare l’idea di avere l’Ombra, di essere quindi potenziali portatori del male, nonché suoi agenti a diversi livelli di gravità. e allora, rifiutando questa verità (peraltro espressa in modi diversi dalla saggezza e dalle religioni di ogni luogo e di ogni tempo) tendono a credere che il male (Satana, o i vampiri che da esso discendono) sia presente solo negli altri, perciò lo proiettano negli altri. Con ciò si sviluppano malattie psichiche anche gravi e si mettono in pratica comportamenti maligni che trovano una loro presunta giustificazione nell’errata idea che solo gli altri sono cattivi e che quindi vanno puniti.
Il narcisista patologico crede che gli altri siano cattivi, soprattutto quelli che hanno capacità di amare, che invidia e finisce con l’odiare e il voler distruggere, perché in fondo crede di essere lui/lei la sola persona veramente buona al mondo, mentre gli altri non lo capiscono e li fanno sentire cattivi e incapaci proprio in quanto, ai loro occhi, sembrano di possedere la capacità di amare e di goderne, facendoli cadere in crisi in quanto loro non riescono ad avere e a godere questa capacità.
Così il narcisismo patologico conduce alla terribile e folle assurdità, di odiare la persona dalla quale si viene amati ed esercitare nei confronti di questa una violenza psicologica traumatizzante e distruttiva.
Gentile dottore, grazie.
Certo che siamo fatti di bene e di male, di luce e di buio….di dare e avere…… Ora, il gioco del vampiro interiore non l’ho capito così bene. E’ vero che l’ho più o meno identificato e che sto cercando di ribellarmi, ma il bene e il male dovrebbero essere una questione di scelta! Io ho scelto costi quel che costi di tirare fuori la mia metà “cattiva”, quella parte che tenevo nascosta perchè sentivo “vulnerabile” , “fragile” e “insicura”, perchè ho capito che tenerla in ombra con questi personaggi è molto peggio che tirarla fuori ed è l’unico modo per metterla al servizio del “bene”. Dopotutto i vampiri e gli strozzini, prendono tutto quello che sta in ombra, perchè non sopportano la luce e quando in ombra non lasci più nulla, loro non hanno più nulla da prendere. Spero di aver portato tutto in luce e di non dover più sottostare ai ricatti di nessuno.
I giochi degli “strozzini”, “vampiri” che terrorizzano facendo leva su ciò non si conosce e fa paura, facendo leva sui nostri limiti “umani”, sul nostro bisogno di amare ed essere amati sul nostro bisogno di “affidarci” io non lo reggo più. Sono una persona solare, la notte ho bisogno di dormire e me la voglio dormire, perchè è sano. Voglio continuare ad avere “fiducia” e “amore”.
Non diventerò mai una “vampira”, mai, anche se mi ritrovo a “debito” di energie, fiducia e amore, non cederò più ad alcun ricatto, mi riprenderò tutto, per ridarlo meglio e a chi saprà chiedere e ringraziare, senza ricatti, costi quel che costi!! Spero di riuscirci e di essere nella strada giusta.
Tutti nasciamo un po’ vampiri ‘succhialatte’. Il neonato crede che la mama sia solo un suo prolungamento di cui servirsi a piacimento. Poi scopre che è un’altra e che c’è bisogno di stabilire una relazione. Nel narcisista patologico possiamo dire che questo sviluppo non c’è stato da ‘succhialatte’ sono diventati ‘succhisangue’. Ora però quando io parlo di un vampiro interiore nella ‘vittima’ intendo che questo non succhia il sangue agli altri, ma succhia il sangue dall’interno della vittima, e secondo me perché in qualche modo collude con il vampiro esterno che si è alletao con esso. Se allora la vittima dopo la detraumatizzazione scopre il senso del suo vampiro interiore, che con tutta probabilità è una nevrosi latente compensata , ma non ben curata, ovvero la ferita narcisistica che il vampiro esterno ha devastato ed infetato, allora puù rompere l’alleanza inconscia tra i due vampiri, quell’interno e quell’esterno… Bisogna allora comprendere la propria nevrosi pregressa, all’incontro con il vampiro esterno, nevrosi che metaforicamente è un vampiro interiore nascosto che succhia energia, e che nel rapporto con il vampiro esterno traeva un beneficio drogante, quando la droga viene a mancare il vampiro interno, non scovato, si riattiva con maggior virulenza e fa soffrire terribilmente… allora non si tratta di beccarsi le colpe e le svalutazioni inflitte dal vampiro esterno, queste sono da respingere nel modo più assoluto, e deriuvano dalla sua incapacità di accettare la sua orribile malattia, accusando umiliano e violentando l’anima di chi li ama – ciò deve essere chiarito e va respinto – in altre parole non è vero che il vampiro esterno è tale perché la vittima se lo merita, NON E’VERO. Ma è vero che la vittima ha una sua ferita narcisista nella quale se ne stava un vampiro interiore addormentato, che è stato stimolato dal vampiro esteriore. Finché tra i due si tirava avanti, il vampiro interiore risvegliato faceva provare un certo piacere insieme anche a tensione (questa tollerabile, come si tollera una droga che fa piacere , anche se fa star male) – poi quando il vampiro esteriore si rivela per quello che è il vampiro interiore si scatena, anche perché non viene riconsociuto, in quanto si crede che il problema sia solo il vampiro esteriore. Purtroppo è una fase necessaria che va sorretta. Infatti il vampiro esteriore non è effettivamente il responsabile dell’alleanza con il vampiro interiore, bensì il responsabile è il vampiro esteriore interiorizzato. Cioè come il narcisista patologico è entrato dentro la psiche del partner a prescindere di come è nella realtà. Così dentro la ‘vittima’ ci sono due vampiri, uno è quello interiore risvegliato (e LO ABBIAMO TUTTI, se si vuole è anche il peccato originale), l’altro e il vampiro esteriore interiorizzato, diventato un oggetto interno persecutorio. La guarigione dunque procede attraverso la comprensione del vampiro esteriore interiorizzato e poi del proprio vampiro interiore risvegliato… Mi spiace per le complicazioni, anche se si tratta di metafore e immagini, ma la questione è complessa, e inoltre la si può capire solo quando si passa da un livello conoscitivo generale ad una veramente personale, allora queste figure metaforiche potranno aiutare a comprendere questioni veramente reali per la propria vita. Diciamo che in questi discorsi staimo cercando di mettere a fuoco il problema in un quadro, in una cornice, e questo è già importante, ma poi cosa c’è nel quadro, dentro la cornice, lo si deve esaminare caso per caso. Un caro saluto.
Senz’altro tra i due vampiri si instaura prima una certa vantaggiosa complicità iniziale e poi un forte conflitto. Il vampiro che avevo dentro era “addormentato” e quello esteriore è entrato per “stordirlo” più che per risvegliarlo…..per poter meglio prenderne il posto. Liberarsi di questo estraneo non è facile, perchè, anche se si cominciano ad individuare le cause ( purtroppo il mio caso, non è così lampante come gli altri che leggo nel blog, le bugie sono sempre state “dette e non dette”, la violenza era devastante ma le cause sempre poco evidenti e poco dimostrabili, però si viveva nell’assurdo. Un po’ come quando ti toccano il culo sull’autobus e non capisci se è stato per via di una frenata improvvisa del conducente o se è stato fatto apposta…….
E intanto il mio vampiro interiore dormiva……e diceva……”mah…sarà stato l’autista….”, anche perchè ti giri e hanno tutti la faccia da maniaci e non sai neanche di chi sospettare, e il vampiro esteriore dice….”dormi dormi, resto sveglio io per te….fidati, va tutto bene!” E poi in fondo, è solo una pacca sul culo!
E così per anni, tanti anni, più andavo avanti e più il mio vampiro interiore dormiva e l’altro faceva di me ciò che voleva lui. Quando il mio vampiro interiore ha cominciato a non avere più nulla da dare all’altro ( l’amore, non si esaurisce, la malattia, sì), quello esteriore ha cominciato a protestare e così ha “svegliato” il dormiente di malo modo per chiedere “altra linfa”, l’altro candidamente ha risposto….”io dormivo, mi hanno derubato di tutto, tu mi avevi detto di stare tranquillo, che avrei potuto dormire che saresti restato sveglio tu…….”E così il vampiro esteriore, scopre tutte le sue carte, dice all’altro non gli serve più e se ne va, schifato, scontento, rabbioso, non grato di ciò che ha avuto, ma preoccupato per non sapere più dove attingere, perchè ha disperatamente bisogno di altra “droga” e così cerca un’altra vittima. L’ addormentato si ritrova svegliato di violenza, si sente in colpa per aver “dormito” e si ritrova derubato, stupido, abusato e gettato via. La sua colpa è stata il sonno. Non so quali siano veramente i meccanismi di questa “perversione” ma sicuramente le cose accadono mentre uno dorme e l’altro è sveglio. Io personalmente mi sono sposata molto giovane, la mia famiglia era lontana, sono diventata donna, quando non ero ancora matura……esteriormente facevo la donna, la moglie, la madre, giocavo il ruolo “tosto”, anche perchè il “narciso” gioca l’inverso…….dentro è cinico, vecchio, bavoso e fuori fa il bambino ingenuo e bisognoso. In questo gioco perverso si compensano. Il narciso ha avuto un’infanzia troppo controllata dagli adulti , che lo ha obbligato a diventare vecchio senza essere mai stato bambino e quindi vuole riprendersi la sua infanzia, il gioco, la libertà. La vittima, ha avuto un’infanzia poco “controllata” dagli adulti, quindi ha dovuto crescere e darsi regole da sola, anche se adorerebbe essere controllata e “tenuta”. Quindi all’inizio c’è un indubbio gioco di complicità, che poi finisce in conflitto aperto quando la vittima scopre che il “narciso” bara. All’inizio glielo concede, perchè di fatto bara un pochino pure lei , si finge adulta ma dentro è ancora un po’ bambina, insicura e bisognosa. Questa è l’arma con cui il “narciso” inizia a ricattare la vittima. Non appena entra dentro di lei e scova la piccola bugia. Lui non si fa scrupoli, perchè lui non è mai stato bambino e i suoi bisogni veri sono sempre stati negati.
Quì inizia il peggiore dei conflitti. C’è una “bambina” in ostaggio, che permetterebbe alla vittima di diventare adulta e al narciso di “illudersi” di essere il bambino che non è mai stato. Finalmente può giocare, ma visto che non ha mai conosciuto la libertà lo fa utilizzando il “controllo” che evidentemente altri adulti hanno esercitato su di lui, negandogli una crecita sana e armoniosa. A questo punto usa la “bambina” in ostaggio per ricevere tutte le attenzioni malate che ha sempre avuto dai genitori, ricattatori e ricattati, che non lo hanno saputo amare e si illude di ricevere così quello che non ha mai avuto.
La vittima, guarisce quando capisce che la “bambina” in ostaggio è diventata grande ed è stata “compresa” anzichè “negata” come è successo al suo aguzzino, che quella che il suo ricattatore ha preso in ostaggio era solo il riflesso della sua amara “illusione” con cui difficilmente riuscirà a pareggiare il conto.
RINGRAZIO PER L’AIUTO OFFERTO DA QUESTO BLOG, SPERO DI NON AVER ANNOIATO NESSUNO CON LE MIE RIFLESSIONI SEMPRE MENO ANNEBBIATE
Che brava veramente. Come si vede ciascuno può provare ad impiegare certe immagini, ma può trovare anche altre immagini. Avvero però di non entrarci troppo dentro soprattutto se non si è seguiti. Va bene elaborare, ma senza voler trarre conclusioni avventate, lasciando poi che nel tempo compaiano altre immagini, a volte anche nei sogni. Qui c’è un punto interessante sull’addormentamento. Narcisismo e narcotico hanno la stessa radice etimologica. Lo stato di innamoramento e di cecità è anche un dolce sonno della coscienza (ma è bello finché si è narcotizzati in due) Invece quando questa narcosi ci viene da un narcisista, il suo scopo è manipolatorio, ed è simile al tentativo di drogare/narcotizzare una persona senza però che questa lo sappia (in tal senso è come se la si narcotizzasse nel sonno). Il fatto che questa persona accetti la ‘droga narcotica’ inavveritamente, pur considerandone l’amarezza (gli effetti collaterali disturbanti) e quelli paicevoli, è dovuto al fatto che questa droga sembra essere una medicina amare che cura qualcosa. Cosa cura? Cura una nevrosi abbastanza compensata pregressa alla relazione, funziona un po’ come l’omeopatia… ul narcisista patologico viene sscambiato come un omeopata che ha una buona medicina ma molto velenosa, invece è una DROGA (e lui/lei lo sa… un po’ come quegli spacciatori leggendari che davanti alle scuole pare diano ai bambini le caramelle drogate). Quando finisce la droga, oppure si rivela essere un vero e proprio veleno, l’effetto pseudocurativo scompare bruscamente, la nevrosi pregressa drogata , ma non curata esplode, in più si resta senza droga, e con un vampiro esteriore interiorizzato che si è alletao con il proprio vampiro interiore (che stava dentro la nevrosi pregressa dormiente)… veramente, se ci si pensa bene si era innamorati dell’altro proprio perché aveva questa malattia drogante, se l’altro guarisse, non ci si può credere, lo so, ma non sarebbe più interessante, senza il narcisismo patologico drogante, questo vampiro esteriore non verrebbe introiettato, apprirebbe nel suo semplice squallore… provate, provate a togliergli la loro malattia di dosso, vedrete che non resterà quasi più niente di così interessante, resterà una persona misera con la quale si scoprirà che non si ha quasi nulla da spartire… e incredibile! Il vampiro interiore voleva la droga da quello esteriore, poi quando non ce l’ha più… succhia il sangue dall’interno…
NOTA BENE
Ripeto queste immagini vanno usate con cautela, chi è ancora in una fase traumatica non può comprenderle, o rischia di adoperarle male. Il mio modo di usarle qui è del tutto personale e da intendersi come partecipazione ad un dialogo.
Scusi se insisto, per me è come un rebus che trova la sua chiave di lettura….
In pratica mi sta dicendo che il “narcisista” è come un pusher che spaccia droga e la “vittima” è una povera disgraziata in cerca della dose?
E’ micidiale!!
quindi quando i due litigano, il primo non ha pietà perchè quello che gli interessava era “vendere” lo schifo, e l’altra o inizia a spacciare pure lei o ruba per ricavare il denaro o inizia a drogarsi con “roba di peggior qualità” ma che costa meno, il primo “pusher” le vendeva roba buona all’inizio, giusto? anzi, all’inizio gliela dava gratis………. se invece la vittima ha la forza, inizia un difficile cammino per uscirne, per disintossicarsi e riinserirsi nella società.
Dottore, mi fa impressione!
Mi dispiace lei sta usando queste categorie in modo confuso, parziale e senza tenere conto di tutto il resto che ho accennato, e lo ho accennato non per fare psicvoterapia on line, ma per partecipare al dibattito… per ora più di questo non posso dire, e un po’ mi pento di aver detto già troppo… meglio che lei si inventi le sue metafore per elaborare per conto suo, oppure se vuole personalizzare doivrebbe contattarmi. Il dibattito è fatto per aiutarsi reciprocamente e io vi partecipo generalizzando. Certo che ciascuno vuole approfoindire, ma qui al massimo si può ottenere un inquadramento, con l’aiuto di tutti. Ogni interpretazione più approfondita va svolta caso per caso. Chi lo desidera può richiedere come ottenere chairimenti e approfondimenti telefonandomi (vedi pagina info) nel rispetto delle normative vigenti in materia di psicoterapia.
Ecco, qui c’è una spiegazione più generale interessante e più chiara, io però ho anche detto che non è che ci si vuole drogare come fa chi si droga, si pensa che non sia una droga… e in questo senso ho parlato di omeopatia, di una sorta di medicina amare… ma a questo punto perché c’è bisogno di questa medicina, che poi si rivela una droga? E poi se l’altro non avesse questa funzione di falsa medicina dovuta alla sua patologia mentale, sarebbe davvero così interessante e attraente?
Ha ragione e mi scuso. Mi rendo conto di dover elaborare ancora molto e mi dispiace di averlo fatto quì in maniera tanto confusa. Sono seguita da una psicologa della mia città con la quale cercherò di analizzare quello che mi è successo anche alla luce di ciò che ho scoperto in questo blog, sperando di fare sempre più chiarezza.
Purtroppo vivo lontano da Milano, ma se avrò modo di venirci la contatterò sicuramente per un incontro.
Inoltre, se pensa che quello che ho scritto possa confondere invece che aiutare, la pregherei di cancellare i miei interventi.
La ringrazio tanto per l’aiuto e ringrazio tutti coloro che hanno offerto la loro preziosa testimonianza.
Il narcisista all’inizio si mostra innamorato pazzo, ( droga di buona qualità, gratis) poi, quando la vittima comincia a innamorarsi lui comincia a dare meno e pretendere di più ( a vendere la droga) e poi a chiedere sempre di più ( a vendere a carissimo prezzo, roba sempre peggiore). Di fatto la vittima comincia a pagare sempre più caro qualcosa che fa sempre più schifo ed è convinta che lo schifo che riceve sia perchè non paga abbastanza. Allora arriva a vendere l’anima al diavolo per dimostrare al suo “pusher” di meritare la roba buona dell’inizio e quando non ha più nulla da dare, il pusher la abbandona voltandole le spalle senza pietà.
IN EFFETTI ,,, E’ UN RAPPORTO DIABOLICO E DISTORTO, CHE NON FA CRESCERE, MATURARE E CONDIVIDERE ESPERIENZE, FORZA E SPERANZA, MA TI DEGRADA CON MALIGNITA’, PAURA E DISPERAZIONE. E’ LA FORZA MALEFICA DEL MALE FATTO PERSONA.
CIAO GIL
riflettevo su alcune parole, e posso dire che io il manipolatore l’ho smascherato subito, anche con l’aiuto dell’istinto, ma poichè la mia ferita narcisistica è da dipendenza affettiva, pur di non staccarmi da lui ho sopportato ogni cosa. L’idillio iniziale è durato poco, dva subito segnali di forte cattiveria ed abbandono. Ma io, ancora oggi, ho un pensiero ossessivo per lui.
Buon giorno a lei dottore,
e buon giorno alle sue lettrici e lettori. Sono ancora qui…. sperando che l’esperienza comune e la condivisione ci dia forza e coraggio, perchè quante parole di disperazione leggo in questo blog. Vado avanti raccontando la mia ultima esperieza. Solo un passo indietro: sono una ex-ballerina di danza classica e contemporanea e la mia vita è fatta delle emozioni, delle sensazioni e del duro lavoro di questa arte. Dove ovviamente poteva colpire questo Narciso? sui miei piaceri, sulle mie passioni.
Da anni, crescendo, ho sostituito la danza con il tango argentino e per precedente lavoro e predisposizione personale, senza falsa modestia mi posso dire brava.
Ovvio che quest’uomo sia entrato in crisi e competizione… Risultato? invita altre donne piuttosto che me volutamente lasciandomi in disparte con disprezzo. Avevamo cominciato un percorso professionale insieme che ha subito abbandonato perchè non accetta il confronto ma evidentemente in maniera per nulla pacifica, ma violentemente, in modo insultante e mortificante. Ho una grande fortuna dottore, quella di soffrire intensamente, parossisticamente, ma solo per poco.
Poi riesco a vedere la miseria di tutte queste persone che volutamente o meno (non sta a noi psicanalizzarle, ma a a chi ne ha davvero gli strumenti) tentano la nostra distruzione.
Viviamo in una cultura che ci ha in segnato che la via della fuga è la via dei codardi e dei deboli: personalmente ho imparato che in natura quando si è inseguiti, quando ci si vuol mettere al riparo si scappa… e più forte che si può!!!! Se avesse un senso stoicamente resistere alla sofferenza che questi partner ci infliggono rimarrei, perchè mi innamoro e amo profondamente…. ma l’inutilità del sacrificio e la preziosità delle nostre vite ci impone di darcela a gambe levate.
Felice, felicissima di partecipare a questo blog.
Grazie a lei e a tutti
Alessandra
… purtroppo c’è chi non riesce a scappare in tempo, allora bisogna capire il perché, riabilitarsi per i danni subiti e fortificarsi nei punti deboli affinché non accada più di essere ‘violentati nell’anima’.
Grazie mille dottore,
alla fine conta poco quale sia in realtà il vero disturbo di quell’uomo, conta solo che io non ho capito e non ho saputo valutare realmente la gravità della cosa, ero stanca straziata, morta dentro e piena di paure, ha minacciato quella sera di farla finita come Romeo e Giulietta, e io non sono riuscita a rimanere con lui ma sono scappata di casa, ancora non so come ho fatto…mi informero’ sul disturbo borderline, anche i medici me lo hanno detto ma nessuno si è mai soffermato sulle spiegazioni, forse perchè tanto non cambierebbe la situazione.
grazie mille per avermi ascoltata e tanti auguri a tutti.
Dottore grazie e grazie a tutti quanti voi avete partecipato a questo blog. Mi avete squarciato il velo che avevo davanti agli occhi fatto principalmente di inconsapevolezza e sensi di colpa. Ho un trauma da narcisismo, mi rendo conto, vecchissimo e paradossalmente se mai questo è possibile provocato da mia madre: una donna anaffettiva che per tutta la vita ho cercato di amare, di esserne riamata e di conquistare. E’ sempre stata curata per depressione (forse sbaglio a definirla narcisa) ma quello che più la caratterizza è la sua incapacità ad amare veramente… e poner sempre se stessa con i suoi mali al centro dell’attenzione e avere pretese continue verso chi le è accanto… pretese che non l’accontentano mai, per cui le sue reazioni sono così violente o sotterranee da far nascere sempre e comunque un profondo senso di inadeguatezza, del non essere degni del suo amore, d’essere solo un fallimento.
Questa la genesi
Ho introiettato completamente questo modello e solo ora capisco (dopo milioni di psicoterapie… da bambina a oggi ho 45 anni) il perchè molti uomini che mi sono stati accanto sono dei narcisiti.
Sono abituata a non essere amata, a dover conquistare l’amore e la stima, a fallire (come non fallire con un narcisita), a sentirmi abbandonata e distrutta.
Quest’ultimo uomo (ragazzo dovrei dire per onestà dire) mi aveva persino avvisato della sua incapacità di amare, di entusismarsi per la vita, di avere obiettivi…. si è fatto vedere debole e depresso bisognoso di affetto e stima… inutile: caduta nella trappola. Con tutte le conseguenze e gli stereotipi che lei dottore ha così ben evidenziato.
Secondo il suo test non sono un caso grave perchè soffro da morire ma l’amore per le cose che ho intorno e il fatto d’essere davvero una persona generosa e gradevole, grazie a Dio, mi mette anche vicino bella gente in cui mi riconosco e con cui assaporo l’esistenza.
Spero di avere un’arma di riconoscimento e consapevolezza in più grazie a lei…. per tutti coloro che vorranno scabiare opinioni questo mi farà solo piacere e penso ci farà solo bene a tutti.
Una persona meravigliosa che spero prima o poi faccia parte integrante della mia vita un giorno mi ha detto in argentino:
“il vento raggruppa le foglie simili” noi pieni di difetti, di limiti, di mancanze, ma anche profondamente buoni e onesti prima o poi sapremo ritrovare i nostri simili…. dobbiamo solo stare attenti.
Grazie a tutti
Alessandra
Grazie Alessandra,
il tema che proponi è di grande importanza, anche se non è specifico di questo dibattito riferito alle relazioni di coppia a sfondo narcisistico. Ma anche in campo famigliare l’amore viene ferito da questa patologia. Tuttavia, purtroppo le patologie sono molteplici (non solo narcisistiche) e ciascuna andrebbe poi esaminata caso per caso. Comunque l’influenza genitoriale è da comprendere per spiegarci il perché si diventi narcisisti patologici oppure portatori di una ferita narcisistica che rende particolarmente vulnerabili alla patogenità dei narcisisti patologici. Per considerazioni generali sulle “Influenze genitoriali e gli amori sbagliati” consiglio di leggere il mio articolo nel seguente link di questo blog https://albedoblog.wordpress.com/2010/05/04/influenze-genitoriali-e-amori-malati-un-caso-clinico/e di lasciare, se si vuole, anche in quell’articolo commenti e testimonianze. Un caro saluto
Dottore,
le ho inviato una mail questa mattina solo che non ho scritto il mio nome e indirizzo.
credo che iniziasse con:
“io sono vittima di un narcisista patologico e sono una donna affettivo dipendente.”
non so se puo’ esserle utile, comunque provo a lasciarle una traccia.
La ringrazio immensamente del suo contributo in questo blog.
Paola
Salve, non l’ho ricevuta, per favore me la spedisca di nuovo.
HO INCONTRATO ANCORA IL DIAVOLO
Per la quinta volta in vita mia non ce l’ho fatta. Mi sono innamorata ancora di un narcisista…..e per l’ennesima volta sono entrata in contatto con la sua anima e sono morta ancora.
E’ assurdo come agli inizi si presentino come gli uomini dei sogni….loro sanno darci esattamente ciò che cerchiamo, anche quando cerchiamo uno stronzo.
Sono gli Dei che da un giorno all’altro decidono che non meritiamo più di far parte del loro mondo, perché non contiamo o valiamo abbastanza.
In questo caso “reciteranno” tale parte, ma con la differenza che dietro a quell’atteggiamento non esiste un cuore.
Sembra sciocco a chi non è mai accaduto, ma chi ci è passato veramente conosce il dolore dilaniante e senza freni possa dare. Il desiderio di ucciderti che ti fa nascere dentro.
Buon Dio, ti prego, aiutami ad uscirne viva e che mai più io possa innamorarmi di tali esseri.
cara nataly
capisco come ti senti…
anch’io sono stata abbandonata per la terza volta dal diavolo
ebbene io non merito piü il suo amore e attenzioni
che lui si deve recuperare mentalmente dai danni che gli ho recati….si sente offeso nel suo intimo…oh dio c’è da impazzire…io mi sento cosi in colpa
spero di non ricarscarci piü cosi non posso piu continuare
ti auguro con tutto il cuore che tu ne possa uscire
nessuno merita di venire trattato cosi
un abbraccio
valerie
Quanto ti capisco!!!!
Dott. Brunelli, questo articolo descrive alla perfezione il narcisista e gli effetti devastanti che prova la vittima durante e dopo la storia con lui.
Si dovrebbero approfondire di più gli studi su questo grave disturbo e sugli effetti che provoca nelle persone che si relazionano con un narcisista. Purtroppo, spesso le vittime dei narcisisti non trovano un giusto appoggio e un valido aiuto negli psicoterapeti a cui si rivolgono.
Questo succede non per una mancanza di empatia da parte dei terapeuti ma solo perchè in Italia forse non è mai stato studiato in modo approfondito il trauma che presentano le vittime dei narcisisti, trauma che adesso ha un nome, TdN appunto.
Io ho aperto un forum per le vittime dei narcisisti, dato che anche io ho avuto la disgrazia di amare una persona affetta da questo gravissimo diturbo.
Ne sono uscita con le ossa rotte e non so quando riuscirò a riprendermi completamente. Intanto il forum di auto-aiuto che ho creato e questo suo Blog, mi aiutano a rimanere a galla e continuare a lottare.
Per chi volesse visitare il forum, ecco il link: https://narcisismo.forumup.it/index.php?mforum=narcisismo
Dr Brunelli, con le mie parole non riuscirei a descrivere altrettanto bene ciò che lei ha ampiamente e approfonditamente analizzato riguardo lo stato d’animo del partner che cade in una relazione con un narcisista…Io ho vissuto tutte le fasi che lei spiega così bene, dagli alti e bassi, alla distruzione indotta passo passo dal questa persona malata, alla cattiveria (conscia o meno, non saprei dire..).Una disperazione difficile, appunto, da spiegare. Una sensazione indicibile di morte interiore. Difficile da spiegare e da capire. La maggior parte delle persone cui ci si rivolge per raccontare ciò che si è vissuto, provato, non crede o immagina siano tutte esagerazioni…solo uno specialista può veramente capire il senso di morte, abbandono maligno, umiliazione che si prova alla fine di una storia con un narcisista, dopo che lui arriva alla follia finale e senza fine.
Per favore dottore, vada avanti con questo suo blog e la sua ricerca, approfondisca, informi…ritengo sia una vergogna che ci sia ancora tanta ignoranza in materia, che ancora la gente non sia informata su una malattia mentale che porta così tanta distruzione morale e materiale.
Perchè non fare una conferenza, o un seminario, o quant’altro sul tema, magari poi raccogliendo materiali e testimonianze in un libro o opuscolo? Credo che sarebbe tanto tanto utile per dar voce finalmente alle tante vittime dei narcisisti patologici, finalmente la gente crederebbe, capirebbe…perchè vivendo accanto a un folle che sembra e si finge normale, si rischia davvero di impazzire a propria volta. Ma chi non ha vissuto certe – pessime – esperienze, non lo sa.
La mia ex guarda caso si definiva e si definisce ancora adesso come “una vampira di cuori” e non può farne a meno.
è veramente incredibile ciò che può succederci nella vita
Grazie dott. Brunelli per il suo articolo sul TDN, finalmente qualcuno che capisce e può spiegare e soprattutto confermare quello che hanno provato e provano le persone che hanno vissuto o vivono a fianco di un narcisista…una pazzia continua, un’assurdità senza fine. Non all’inizio della relazione, ovviamente, nè finchè “serviamo” o siamo utili in qualche modo al narcisista…ma poi tutto cambia e la vita diventa un inferno. Si esce dalla situazione totalmente annientati, persi, incapaci di darsi spiegazioni, di capire…in effetti, non c’è proprio nulla da capire logicamente, perchè non esiste logica nella mente del narcisista. Grazie dottore per aver reso con parole efficaci ciò che è – o non è – un narcisista, ciò che provoca, ciò che distrugge e consuma, sciupa, annienta. Grazie per aver finalmente usato quelle parole che forse troppe persone hanno paura di utilizzare e pronunciare: il narcisista è una persona malata di mente…e soprattutto un pazzo!
Non racconto tanti particolari della mia – fortunatamente breve – convivenza col mio ex…dapprima incredulità, poi confusione, poi sensi di colpa, poi autodistruzione indotta…il tutto senza un motivo, ed è questo che spiazza: perchè non c’è un reale motivo che possa spiegare i comportamenti e le reazioni del narcisista…i motivi sono solo nella sua testa, e nemmeno lui stesso li conosce. Ci sono ma non li riconosce. Se non avessi mantenuto la mia capacità di giudizio e la testa ben ferma sulle spalle, non avrei trovato la forza di riconoscere che qualcosa non andava per il verso giusto, e di scappare – letteralmente – da lui. Se fossi rimasta ancora con lui, sarei impazzita, a quest’ora probabilmente ricoverata in qualche reparto psichiatrico e sotto trattamento sanitario obbligatorio! Il mio ex mi stava trascinando con sè nella sua follia, mi stava “tirando giù” nella sua fossa…lui sta affogando piano piano nella sua stessa pazzia. Mi fa pena, ma so anche che non posso far nulla per aiutarlo, perchè non vuol essere aiutato. Mi sono consunta e consumata prima di decidermi a lasciarlo, perchè non capivo cosa gli girasse nella testa…poi mi sono rivolta a degli specialisti che mi hanno aperto gli occhi. Ma lei dottore parla molto chiaro quando descrive il narcisista e i danni arrecati a chi gli sta accanto. Grazie.
Cara Luna….. come ti capisco…. è esattamente quello che ho provato e ancora provo io…. la sensazione di impazzire. …di cadere in un baratro di follia, assurdità e non senso andando dietro alle sue manie, alle menzogne propinate di continuo, ai suoi discorsi senza capo nè coda… al suo rivoltare perennemente la frittata per far sembrare che la pazza sei tu!!
Cambia umore, cuore e testa ogni mezz’ora…. Vive di recite e copioni ma l’assurdo è che NON SE NE ACCORGE!!!
E’ convinto che i pazzi siano gli altri…poverino, lui è sempre la vittima. Sono gli altri quelli cattivi che non lo capiscono e lo accusano ingiustamente oppure lo giudicano perchè sono invidiosi di lui (e di quanto è figo con le donne!!). E’ da ricovero ma non lo ammetterà mai. Spero di riuscire anch’io a volermi bene e tagliare questo pezzo di carne malato prima che vada in necrosi tutto il corpo!!!
tra tutti i commenti che ho letto, questo tuo, Niki, è quello in cui maggiormente posso identificare la mia situazione…!…è tutto esattamente come scrivi tu, tranne x il fatto che con me non si è mai vantato, anzi…, ha sempre recitato la parte del modesto! Però, con tutti i suoi comportamenti narcisistici, con la sua seduttività con le altre, con tutti i tradimenti sessuali messi in atto, per anni e anni, clandestinamente, alle mie povere ed ignare spalle, ha sempre realizzato il suo innato bisogno di ottenere egoistiche conferme su se stesso.
E’ doppio, falso, bugiardo patologico, traditore e , soprattutto, oso ormai dire con convinzione, senza morale, senza scrupoli e rimorsi.
recita come un attore da Nobel, al punto da tentare di farmi passare con i familiari come una paranoica delirante…. ROBA DA FARMI IMPAZZIRE, DA FARMI RODERE IL FEGATO DALLA RABBIA E DAL NERVOSISMO, DA FARMI VIVERE IN UNO STATO D’ANGOSCIA SENZA VIA D’USCITA, DA FARMI DIMENTICARE DI ASSUMERE I MIEI FARMACI SALVA-VITA, DI DESIDERARE SOLO LA MORTE E NULL’ALTRO….
poi, riemerge quel mio bisogno di aiutarlo, di lottare per cambiarlo, di sostenere la sua volontà di migliorare(autentica o no, a questo punto non lo so)… e alla fine, ogni volta, mi arrendo alla mia chiara consapevolezza che non voglia cambiare, PERCHE’, IN EFFETTI, NON FA NULLA PER CAMBIARE, NULLA! è un egoista insensibile e senza rimorsi, ormai lo vedo nudo, senza le sue maschere.
Ho scaricato e letto tonnellate di roba sul narcisista patologico, sul bugiardo patologico, sulle personalità dei traditori, dei manipolatori, e su tutti i disturbi di personalità che, in combinazione, può avere (ho anche tentato una sua diagnosi, approvata dal suo specialista, dove ero riuscita a trascinarlo, purtroppo senza profitto) e da tutto ciò è sempre emerso a chiare note che uno come lui non può cambiare, perchè un narcisista patologico è incapace di provare sentimenti autentici, eppure ho sempre voluto continuare a pensare, a sperare, che il mio amore ed il mio impegno al suo fianco e la nostra bella famiglia, l’avrebbero sostenuto a tal punto da poter contraddire ogni trattato di psichiatria…. ILLUSA, SONO UNA PRESUNTUOSA STUPIDA ILLUSA…
Lo so, è solo colpa mia se sono ridotta così male….
So di non essere una personaltà dipendente e nemmeno una masochista…So qual’è il mio problema: IL MIO DANNATISSIMO SENSO DEL DOVERE di moglie, di madre di famiglia, di cattolica cristiana, che mi ha fatto e mi fa sentire in colpa tutte le volte che sono riuscita a lasciarlo per poi permettergli di ritornare in casa sapendolo abbandonato a se stesso… e il suo gioco perverso di ingrato ed insensibile bugiardo individualista continua…
VORREI GRIDARE DALLA DISPERAZIONE, FINO A NON AVERE PIU’ VOCE…
Gentile Niki,
se lei legge bene osserverà che io ho scritto che il narcisista patologico accetta di curarsi (e quindi può guarire o comunque contenere i suoi sintomi) qualora dovesse cadere in una crisi depressiva dovuta a lutti, disgrazie o alla stessa condizione che egli/ella ha generato e che lo ha portato ad un isolamento afflittivo. Fino a quando la fase depressiva non diventa seria il narcisista patologico non va a curarsi in quanto non è cosciente e non può ammettere di avere problemi psicologici e non può pagare lo psicoterapeuta per dirgli che ha commesso manipolazioni ed ha mentito allo scopo di approfittarsi e di ferire il partner, o amici e parenti (cioè coloro che gli hanno dato fiducia e amore). Naturalmente, non posso escludere che vi siano casi di ‘riconversione’, come si dice in certe malattie infettive (ad esempio l’epatire B) per cui l’antigene si negativizza spontaneamente e per ragioni scientificamente ancora non spiegabili (quando l’antigene si negativizza vuol dire che la persona colpita dal virus non è più portatrice ‘sana’ e non sviluppa la malattia).
Però, al fine di individuare una terapia per le vittime del narcisismo patologico, nonché per chi ne è affetto è importante capire che il ‘virus’ è potenzialmente presente in ciascun essere umano. La metafora del vampiro ci aiuta ad avere una visione che sebbene è immaginaria, consente alla psiche una maggior comprensione, per cui bisogna immaginare che questo ‘virus’ è il vampiro interiore presente in ciascuno di noi. Le persone affette da narcisismo patologico vengono possedute dal vampiro interiore e mirano a vampirizzare chi li ama o si fida di loro. Le persone che vengono vampirizzate (infettate da questo virus), nella leggenda si trasformano a loro volta in vampiri, tuttavia sempre la leggenda ce le presenta come persone che lottano per non diventarlo e che intanto soffrono atrocemente. Contro cosa lottano le persone vampirizzate? E perché soffrono così tanto? Lottano contro il loro vampiro interiore che è stato attivato dalla vampirizzazione infettante, lottano per non identificarsi nel vampiro in quanto lato oscuro e negativo che sta in ciascuno di noi. Questo lato oscuro, il vampiro interiore che viene combattuto, a sua volta, seppure non riesce a trasformare il vampirizzato in un vampiro, gli succhia il sangue dall’interno, lo tormenta torturando e dissanguando la sua anima, agendo con particolare crudeltà su una ferita dell’anima pre-esistente che era nascosta e silente, ma che è stata infettata con il rischio di infettare e distruggere l’intero organismo, di rovinare la vita, di trascinare all’autodistuzione e perfino alla morte. L’infezione della ferita narcisista (uno disequilibrato e carente amore verso se stessi) si svilupp in quanto il vampiro esteriore infetto, cioè il narcisista patologico, seduce il vampiro interiore nella vittima, il quale si attiva, non tanto contro gli altri, giacché la vittima lo combatte (anche se non sa cosa bene contro cosa combatte), ma contro la stessa vittima, soprattutto fino a quando può agire ‘indisturbato’ perché la vittima non lo riconosce e quindi non lo terapizza.
HO GIA’ DETTO PIU’ VOLTE CHE L’IMMAGINE DEL ‘VAMPIRO INTERIORE’ IN OGNI ESSERE UMANO E’ UN PRINCIPIO TERAPEUTICO DI BASE MOLTO POTENTE, MA CHE VA COMPRESO IN MODO PERSONALE E SOLO QUANDO SI E’ PRONTI, ALTRIMENTI PUO’ ESSERE NOCIVO.
Si veda su questo punto i seguenti due video (in inglese) piuttosto scioccanti, ma assai veritieri:
Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società: https://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI&NR=1
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona https://www.youtube.com/watch?v=wop91_Gvwos&feature=related
VI SONO ALTRI PRINCIPI PSICOTERAPEUTICI DI BASE, ALQUANTO SDRAMMATIZZANTI; AD ESEMPIO LA COMICITA’ IRONICA E AUTOIRONICA CHE I ‘VAMPIRI? DI TUTTI I TEMPI E DI TUTTI I TIPI TEMONO MOLTO. Per approfondimenti vedi il mio intervento in risposta ad Umberto Eco, il quale si dichiara ‘contro il Carnevale’, mentre io nel mio libro Carnevale e Psiche (Moretti & VItali, 2008) ne spiego i principi terapeutici e conoscitivi: “UMBERTO ECO, IL CARNEVALE E l’OCCHIO CIECO DELLA SEMIOTICA” vedi:
http://www.massafra.splinder.com e http://www.carnevalemassafrese.splinder.com
TUTTAVIA ANCHE NELL’USO DI QUESTO PRINCIPIO BISOGNA STARE MOLTO ATTENTI, QUANDO IL TRAUMA E’ ANCORA ACUTO C’E’ BEN POCO DA SCHERZARE, LA VITTIMA VA COMPATITA E COMPRESA CON GRANDE SERIETA’ E RESPONSABILITA’… MA SARA’ UNA GRANDE FELICITA’ QUANDO SI RIUSCIRA’ A FARLA RIDERE, QUANDO SARA’ PRONTA, DE-TRAUMATIZZATA.
Dunque, caro lettore e partecipante al blog, io la ringrazio per il suo intervento, che serve proprio a sviluppare il discorso su questa problematica, ancora non bene inquadrata in campo scientifico internazionale, in quanto si presenta in modo assai subdolo, data la cultura dominante della società dei consumi in cui viviamo, che è fortemente narcisistica. Questa cultura sta generando una vera e propria epidemia, dando luogo, secondo me a diverse forme e tipologie di narcisismo patologico – io qui mi oriento maggiormente su quelle di tipo maligno, perché il blog e la discussione è rivolta soprattutto alle vittime del narcisismo patologico e quindi a coloro che hanno subito influenze particolarmente maligne, nonché vera e propria ‘violenza psicologica’ connessa a scopi manipolatori e opportunistici.
Credo che, data la crescente diffusione di questa patologia caratteriale, vi siano appunto anche differenti forme e tipologie, tra le quali anche quelle più benigne (un po’ come avviene nei virus influenzali che assumono varie caratteristiche, talvolta, come sappiamo, anche maligne, oppure come nelle patologie tumorali). Non posso essere a conoscenza del suo caso specifico, ma sono convinto che se lei ha sviluppato sentimenti amorosi tali da essere oggetto di manipolazione di un narcisista patologico, ammesso che anche lei sia narcisista patologico, lo è di tipo benigno, per clcuni tratti di personalità (non posso permettermi in questa sede di darle alcuna indicazione diagnostica più precisa, tuttavia al fine di commentare meglio la sua preziosa testimonianza posso diure che quando ci sono dinamiche come quella da lei esposta, dove c’è una consapevolezza del disturbante, la percezione di un suo proprio malessere e la voglia di liberarsene allora è assai probabile che ci troviamo nell’ambito di un quadro borderline – il borderline è egodistonico, il narcisita patologico è egosintonico; si veda l’artiocolo iniziale nel paragrafo su tale discriminante).
In altri termini, più generali, va chiarito che le patologie da ‘falso sé’ nel gergo di Winnicott, e che lei evidenzia relativamente al suo processo terapeutico, non rigurdano soltanto il narcisismo patologico. Quindi, mi permetto di farle osservare che anche se, per quanto le riguarda può essere giusta una diagnosi da ‘falso sé’ non vuol dire che lei sia un narcisista patologico, e quindi non vuol dire che la sua guarigione significhi una guarigione da DNP (Disturbo narcisistico di personalità).
Io mi auguro che la discussione in questo blog interessi e provochi anche coloro che hanno questo disturbo e che faccia loro rendere conto di averlo (un terribile vampiro interiore che possiede malignamente il loro modo di relazionarsi nell’affettività), così che abbiano una qualche illuminazione che li spinga a curarsi, per il loro bene e per quelli che stanno loro vicino. Paradossalmente, pur essendo il DNP un disturbo serio e fortemente invalidante per gli altri, basterebe che chi lo ha si rivolgesse ad uno psicoterapeuta, il ché vorrebbe dire che per metà è gia guarito nel momento in cui lo fa (anche se l’altra metà è molto lunga e difficile). Infine i ‘disturbi di personalità’, attinenti quindi la struttura caratteriale, purtroppo sono dificilissimi da curare , e questo anche il più grande psicoterapeuta o psichiatra lo sa e lo ammette.
In ogni caso, auguriamoci con compassione che tutti possano guarire, le vittime come i carnefici; tuttavia, se permette io qui mi occupo soprttutto delle vittime, perché sono ancor di più dei carnefici e perché sono state offese e umiliate senza colpa, solo per aver dato ingenuamente il proprio amore e perché erano inconsapevolmente indebolite da una ferita narcisistica precedente alla traumatizzante relazione affettiva con il narcisista patologico.
Forse quello che lei racconta della sua esperienza (la sua osillazione tra essere narcisista patologico o essere ferito nel narcisismo, oppure vampiro e vampirizzato) indica il quadro piuttosto raro di un carnefice che è diventato vittima ad opera di un altro carnefice, quindi questo le ha permesso di capire e , pur nella sofferenza, di illuminarsi e di curarsi, ma, ripeto si tratta di un caso raro che, comunque, lascia pensare che il suo eventuale narcisismo patologico appartenga ad una tipologia benigna ed anche che possa non trattarsi di un vero e proprio disturbo di personalità, ma di alcuni tratti di personalità disturbati, riferibili alle conseguenze del generico quadro da ‘falso sé’.
In ultimo, grazie al suo intervento, approfitto per dire che le diagnosi psichiatriche, classificabili con etichette servono a comprendere quadri generali, mentre in realtà, ogni forma di disturbo mentale, incluso il DNP deve essere indagato nella specifica soggettività di chi ne è portatore, e quindi con una diagnosi psicodinamica, (vedi in questo blog il mio articolo di orientamento junghiano sulla diagnosi in psicoterapia: https://albedoblog.wordpress.com/2010/04/20/con-la-psicoterapia-junghiana-il-rospo-si-trasforma-in-principe%e2%80%a6-anche-senza-il-bacio-della-principessa/ ) capace di prendere in esame e ceracre di comprendere la storia personale del soggetto, le sue immaginazioni, le sue fantasie, i suoi sogni – elementi vitali della psiche, che ovviamente sono unici e irrepetibili, affinché la psiche individuale possa essere veramente compresa e terapizzata. A tal fine può servici anche l’etichetta classificatoria di DNP o di altro tipo, ma a patto di andare oltre di attivare un dialogo con l’anima e le varie componenti della psiche, per una guarigione che è necessariamente connessa alla conoscenza più approfondita possibile di sé (piuttosto che all’appartenza ad una categoria-etichetta classificatorio che, se presa ‘alla lettera’ corre il rischio di bloccare la conoscenza di sé e perfino di ostacolare le possibilità di guarigione).
Allora, se consideriamo la specificità del malato, il valore assoluto della sua personalità, della sua anima e della sua storia, dovremmo poter dire che tutti gli esseri umani hanno diritto ad essere compresi e curati e che possono evolversi ed orientarsi alla guarigione – pur tuttavia, per determinate patologie che sono particolarmente pericolose per il prossimo, e’ necessario che il prossimo sia informato e soccorso affinché i pazienti disturbati – ma anche particolarmente e malignamente disturbanti – vengano, messi nella condizione (attraverso l’informazione, la prevenzione e anche quando è possibile la cura) di nuocere il meno possibile a se stessi e agli altri e, i danni e i traumi provocati alle loro vittime possano essere riparati e superati nel miglior modo possibile.
La ringrazio per la sua risposta.
Mi auguro di essere tra la tipologia di DnP “benigno”. Come lei ha sottolineato il narcisista non accetta di mettersi in discussione e vedersi gravemente disturbato finchè non succede qualcosa di importante che lo costringe a fermarsi. A me è successo nel 2000, ma la terapia è stata un percorso molto lento e doloroso. E ancora oggi devo impegnarmi per non ricadere nei miei cliche.
Il mio narciso invece è totalmente inconsapevole e cieco. Ha accettato di fare terapia nel 2006 per paura di perdermi, ma ha manipolato anche il suo psicologo, raccontandogli un sacco di balle… e quando è stato scoperto ha abbandonato.
Nega l’evidenza, la verità e la realtà, nonostante sia sotto i suoi occhi. Mente, mente come respirasse , anche per cose stupide che non minacciano “il suo mondo”. La menzogna è diventata come una seconda pelle.
Preferisce illudersi e ingannare se stesso piuttosto che ammettere la realtà. Gli unici sentimenti che si concede sono la rabbia, la gelosia, la possessività e la delusione.
Temo di essere gravemente “infettata” dal virus e di aver introiettato il fantasma del mio narciso, pensando di curare me stessa attraverso lui.
Anni fa pensavo di essermi liberata , ma di recente ho avuto una ricaduta terribile quando mi è venuto a cercare e mi ha trovata sola e fragile.
Continuo a sperare che i fatti dolorosi anche gravi che gli succedono (danneggia persino se stesso), le sofferenze che infligge agli altri (tra i quali le ex, donne sposate con famiglia, sua madre ecc) LO SVEGLINO…ma non è mai così…. Finge dolore e pentimento per un po’, frigna, mette in atto tutti i copioni e le manipolazioni possibili, ma resta sempre “fedele al suo schifo”… nel tempo.
I suoi copioni sembrano una sorta di maledizione, fanno soffrire gli altri e lo portano a fare figuracce, a perdere la stima e la fiducia di tutti quelli che lo circondano, ma lui continua a ripeterli senza riuscire ad uscirne. La sua vita sembra l’anticamera dell’Inferno e della follia… è falsa, è vuota, senza amore, empatia, compassione, senza relazioni autentiche (non ha amici perchè è incapace di aprirsi, essere sincero!) eppure lui non se ne accorge e continua ad inseguire illusioni e castelli di sabbia.
La mia unica “arma” è la nevrosi che abbiamo (avuto) in comune. A volte per difendermi ed impedirgli di annientarmi “escludo” i miei sentimenti e lo ripago con la stessa moneta, ma questo gioco al massacro non mi riempie la vita e alla lunga assorbe energie che potrei incanalare in modo piu proficuo.
Un tempo gli assomigliavo molto (tranne per le bugie che ho sempre odiato) ma con il susseguirsi dei fallimenti amorosi e vedendo la mia vita senza senso e senza amore, ho lottato per non essere piu un mostro.
Ora – grazie a Dio – va molto meglio, riesco a “sentire” i sentimenti, mi vedo per come sono e cerco di accettare le mie fragilita ed insicurezze. Per aumentare l’autostima faccio cose che mi fanno stare bene, come aiutare gli altri, condividere le emozioni anche negative e lottare per i valori come l’onestà, l’integrità, la sincerità e la lealtà.
Il narcisista essendo condannato a cercare all’esterno le conferme e le gratifiche (perche il suo Io è praticamente inesistente) non trova mai pace e non si piace mai. E’ terrorizzato all’idea di restare solo con se stesso, senza specchi che lo confermino. Ma la sua vita è un vero deserto di emozioni vere….. Piu teme il giudizio, piu è costretto a nascondersi dietro una maschera di falsità e menzogne…più si nasconde, più ha paura di essere stesso e di non piacere con le sue debolezze ed è costretto a mascherarsi, in un circolo vizioso senza fine.
Il suo mondo interiore è un vero inferno.
A me dispiace tanto vederlo ridotto così, un mostro senza cuore, vampiro affettivo insensibile e a volte crudele, capace di cambiare cuore a distanza di pochi minuti. Soffro a vedere quello di cui è capace… sono anni che lo vedo seminare menzogne e dolore, ma temo di non potere fare altro per lui, senza rovinare anche la mia vita.
Ciao,
leggendo la descrizione di questa persona, mi ha ricordato tantissimo il ragazzo di cui mi ero e forse sono , ancora innamorata!
Forse è la stessa persona o forse queste persone sono tutte uguali me compresa , dal momento che credo anch’io di essere una narcisista.
Da quando sono bambina soffro spesso di invidia ed ho manie di grandezza nate come reazione alla svalutazione che fecero di me alle scuole elementari.
Ho incontrato quest’uomo e lo sentivo molto simile a me, per interessi ed indole.
Anche lui soffriva spesso di depressione…insomma me ne sono innamorata .
Forse in realtà era anche un modo per proiettarmi all’esterno e riuscire così ad amarmi…
Il resto è stato un anno e mezzo terribile , fatto di ansia, di lui che scompariva, di ambiguità…forse bugie che mi sono bevuta…
Mi sento deficiente…e a volte penso che mi sentirei meglio se riuscissi anch’io a fare così.
a volte immagino di trattare qualcun’altro così come lui ha fatto con me.
Anche quest’uomo ha avuto ( o ha ancora ) rapporti con donne sposate e con figli e ultimamente mi ha detto : Che ci posso fare se me lo chiedono loro?
Una delle prime frasi che mi hanno fatto sospettare di lui è stata : Non ho mai capito perchè non dovrei fare agli altri quello che non vorrei fosse fatto a me!
poi , vabbè, una volta mi ha proposto di suicidarci insieme…
Caro dott. Brunelli,
lei continua a ripetere che il narcisista non può guarire e che è inutile sperare, eppure io sono una narcisista allo stesso tempo vittima da TdN e posso dirle che la mia guarigione è iniziata quando ho accettato di vedermi senza lo specchio del falso-me. Forse per questo non riesco ad arrendermi e spero che anche lui, come me, voglia guarire e non essere più un mostro, un vampiro affettivo, manipolatore ecc.
Se è cosi convinto che non ci sia cura o speranza di guarigione, cosa dice ai pazienti narcisisti che si rivolgono a lei per un aiuto specialistico?
Dott Brunelli quando le dice che la vittima del narcisista è come “infetata” da un virus … dice ua cosa giustissima! Al termine della mia relazione io mi sono sentita come “avvelenata” mi sentivo come se in corpo avessi il veleno di un ragno o di un serpente tanto mi sentivo tanto mi sentivo senza alcuna forza fisica nè mentale. Ricordo che anche io avevo paura ad uscire di casa anche se ho sempre continuato a lavorare regolarmente. Per farlo ovviamente ho dovuto compiere uno sforzo sovraumano. Dopo il lavoro avevo solo la forza di tornare a casa. Per mesi ho fatto saune a ripetizione, cercavo di espellere quel veleno attraverso il sudore…
Questi racconti mi spaventano.
Non riesco a credere che possano esistere persone così cattive.
Che si possa arrivare a fare così tanto male ad una persona che ti ama.
Se una persona che già è insicura di sè e che magari soffre di depressione, s’ innamora di uno/una che all’ apparenza potrebbe sembrare l’uomo o la donna della sua vita …ma che con il tempo, si rivela un/una narcisista come nello scritto di Pietro…..una volta riuscita a staccarsi da questo “amore”…a mio parere non riuscirà mai a venirne fuori se non si farà aiutare da un psicoterapeuta bravo che gli/le faccia capire che non è lui/lei la persona che non và bene. Io in passato non credevo nella psicoterapia ma …sbagliavo !!!
DICE IL MIO PARROCO CHE NESSUNO FA IL MALE PER IL MALE, SENZA TROVARE UNA BUONA GIUSTIFICAZIONE! BISOGNA!!!
E’ PROPRIO PERCHE’ SENTONO L’ODORE NELLA FRAGILITA’ DELLA NOSTRA FERITA ANCORA APERTA CHE I NARCISI SI AFFRETTANO A CACCIARCI! SIAMO LA LORO PREDA DA DE-PREDARE!
NON SONO MICA SCEMI DA ANDARE DA CHI HA LA SUA BELLA FORMOSA AUTOSTIMA E UN SANO EGOISMO! SANNO DI ESSERE TROPPO DEBOLI E MALATI PER METTERSI IN COMPETIZIONE COI FORTI!
VANNO DAI DEBOLI E FERITI…….- VENGONO DA NOI…-
CIAO UN ABBRACCIO A TUTTI ! GIL
Io sono diventato un alcolizzato da quando mi ha lasciata…. mi mentiva su tutto…
Devi capire che sei stato con una persona mentalmente disturbata che ti ha contagiato, facendo aggravare ed esplodere le tue problematiche. Devi assolutamente renderti conto di questo, altrimenti continuerai a considerarla come l’oggetto d’amore perduto, per una tua qualche incapacità o disvalore. Questo ti provoca sensi di colpa e di inadeguatezza, crollo dell’autostima, con la necessità di ricorrere ad alcol e ad altro per superare l’angoscia. Se invece accetti che quella persona era veramente malata, allora seppure anche ciò è doloroso, puoi incominciare a curarati come se avessi subito una disgrazia, un incidente in macchina, o come se una persona malata ti avesse contagiato una malattia. Purtroppo è così, ma ora devi capire e ti devi curare. Quella persona non è che non amava te o mentiva a te perché tu non andavi bene, quella persona è , e sarà sempre così con tutti, perché è malata, e potrà forse guarire, ma solo se le succederà qualcosa di grave in modo da costringerla ad andare da uno specialista. Quella persona verrà punita dalla vita, resterà sola e svilupperà disturbi più gravi con l’età. Tu non puoi farci nulla, non è colpa, tua, puoi solo compatirla e sperare che si curi. Tu non potevi accorgerti che lei era una malata di mente perché è una malattia sottile che comporta una eccezionale capacità di finzione, ed anche perché tu ne eri innamorato e quindi eri anche accecato, non potevi vederla davvero. Sono stato preoccupato da un tuo precedente intervento dove metti in dubbio che sia una malattia ed in tal modo arrivi a credere che sia l’amore stesso un qualcosa di malato. In tal modo ferisci i tuoi sentimenti buoni, rinunci, ti rassegni a soffrire… stai attento perché questo modo di pensare fa parte degli effetti del contagio psichico malato che lei ti ha trasmesso (leggi bene il mio post Trauma da Narcisimo TdN). Ora però devi reagire e curarti, e la cura consiste nel poter parlare , raccontare, esprimere ed ho visto nel tuo blog che già lo fai, ma hai bisogno di qualcuno che ti capisce e ti sostiene, in particolare un buon psicoterapeuta. Se non puoi permettertelo in privato cercalo presso le ASL o presso centri di volontariato. Segui questo dibattito in quanto è una iniziativa di autoaiuto che ho creato come psicoterapeuta per venire incontro a chi è vittima di narcisisti e ne è stato traumatizzato, subendo, appunto un TdN. Un cordiale saluto, con solidarietà.
Grazie, non riesco ancora neanche ad immaginare di come quella donna mi abbia “traviato”. Hai scritto delle cose molto importanti in questo tuo ultimo intervento nei miei confronti e ti ringrazio. Avrei voluto continuare a vederla “come una storia d’amore” ma non lo era e non lo è stata. Credo che farei bene a stampare tutto l’articolo e portarlo da una dottoressa dove vado che purtroppo da quando è avvenuto l’accaduto è stata di scarso aiuto. Nel mio blog prima scrivevo in modo molto diverso e ironico… forse non ancora riesco a capacitarmi. E’ come se fosse stato una sorta di lavaggio del cervello. Ti ringrazio, continuerò a leggere con attenzione e se ci riesco metterò dei commenti costruttivi.
Caro Pietro questo tuo articolo sul TdN mi è parso illuminante… ho davvero compreso ancora di più l’amara esperienza vissuta… L’ho riletto più volte… Essendo il mio narcisista piuttosto avanti con gli anni (65) avevo effettivamente pensato ad un problema di tipo senile (pur essendo il soggetto assai più giovane della sua età in tutti i sensi). Pensa che disperata avevo cercato in rete la sintomatlogia dell’Alzhaimer, della demenza senile… ma non mi corrispondevano i sintomi… Puoi chiarirmi meglio questo punto? Con l’avanzare dell’età il Disturbo narcisistico che tipo di evoluzione ha? Io ho notato che il peggioramento è stato esponenziale negli utlimi due anni della relazione sono stata infatti con lui ben otto anni, gli ultimi due un inferno incomprensibile…
-Infatti il narcisista durante tutto il rapporto è stato costantemente ambivalente, faceva il bello e il cattivo tempo, minacciava continui abbandoni, li metteva in atto e poi tornava, a tratti faceva l’affettuoso e a tratti diventava cattivo, questo andamento ambiguo e malsano che si è sopportato nel tempo ha reso la vittima emotivamente instabile ed insicura, poi quando viene abbandonata il narcisista con malignità più o meno sottile, dopo averla indebolita mira a distruggerla. Questo bisogno di distruggere la vittima deriva dal fatto che il narcisista sa di essere stato cattivo e la vittima gli riflette la sua cattiveria in quanto ne è testimone e la ha subìta. –
Posso dire che nella mia ultima fase con lui, dove avevo la lucida chiarezza della mia situazione, lui è diventato qualcosa che mi vergogno da sola a dargli una definizione, come se una maschera di gesso si fosse sgretolata, questa esperienza mi ha cambiato la vita, ora sono lontana da lui, ma non riesco a dimenticare e a volte provo rabbia contro di me a volte no… mi sono aiutata da sola, leggendo e parlandone, ma posso garantire che è stata dura, è ancora dura, ma sono passati appena due mesi…. e di strada ne devo fare ancora molta
Ciao
Quindi esiste il tipo maligno? Sa quello che fà? Ne è consapevole?
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
GENTILI LETTRICI E LETTORI
Vi ringrazio per la partecipazione, è assai preziosa. Voi state consentendo di sviluppare la comprensione di una tipologia traumatica, della quale solo pochi ricercatori e terapeuti hanno una chiara conoscenza (forse anche perché non ne hanno avuto esperienza diretta, come chi scrive). Si tratta di un ‘trauma’ derivante da una sorta di ‘psicopatologia criminale della vita amorosa’ e in genere i ‘crimini del cuore’ vanno poi assolti come fatti che capitano normalmente nei giochi dell’amore e del destino. Certamente due persone si possono ferire e abbandonare, anche per incomprensioni reciproche, per immaturità, perché accade qualcosa di ‘destinale, perché si cresce, si cambia, ci si innamor di un’altra persona, così i rapporti amorosi si ammalano, oppure si esauriscono, finiscono. Ma nel caso del TdN trauma da narcisismo si tratta di una questione assai diversa che come ho detto va ben al di là del trauma abbandonico ed è altamente più distruttiva e pericolosa. Solo chi lo ha tragicamente subito e lo subisce può veramente capire cosa sia il TdN, quale sia l’entità della violenza psicologica che si è subita, l’impossibilità di avere un risarcimento, la colpevolizzazione da parte di molti che non capiscono, la paura, la vergogna, l’autosvalutazione, l’angoscia, la disperazione… (la violenza psicologica è una questione importante nei dibattiti d’avanguardia dei giuristi e dei legislatori, ed è importante che la ‘giustizia’ con l’aiuto della psicologia e della psichiatria si evolva a difesa di chi subisce ‘violenza psicologica’ particolarmente crudele e destabilizzante, vedi: https://www.torreomnia.com/servizi/violenza_psicologica.htm ).
Un abbandono ‘normale’ o le ‘normali’ incompatibilità fanno comunque soffrire, ma purtroppo si tratta effettivamente di sofferenze relativamente ‘normali’ che servono per crescere. In una storia sofferta, ma entro una relativa ‘normalità’ i partner non intendono sfruttarsi, manipolarsi, distruggersi (come avviene invece quando la relazione è disturbata da un partner narcisista patologico), anche se ci si ferisce, non ci capisce, non si entra in sintonia. Così, un partner abbamdonante relativamente ‘normale’ vuole che il partner abbandonato soffra il meno possibile, in cuor suo gli augura davvero ogni bene e si sente persino un po’ in colpa. Perciò nel romanzo “Love Story” nella conclusione della storia d’amore (e del racconto) l’autore scrive che: “amare vuol dire non dover mai dire: ‘mi dispiace'”. Ad un partner abbandonante relativamente ‘normale’ spiace di dover abbandonare una persona, mentre un abbandonante con Disturbo Narcisistico di Personalità gode della sofferenza dell’abbandonato, lo rende trionfale, in quanto nella sua follia crede che ciò gli rende giustizia, quindi quando abbandona e vede il partner soffrire diventa particolarmente spietato e crudele, ne approfitta per torturalo psichicamente. In tal senso la vittima ha subito durante il rapporto uno stillicidio di microtorture psichiche, che diventano sempre più crudeli, fino al punto con l’abbandono di subire una ‘tortura psichica’ simbolicamente a morte. Il partner narcisista fa di tutto per fa capire all’abbandonato che lo trasforma in una nullità, che lo annienta, che non gli importa assolutamente niente del suo dolore, che “non merita nessuna pietà”, e che invece lei/lui sta godendo, sta bene e che ha attenzioni e relazioni amorose ben più importanti e soddisfacenti, in tutti i sensi, anche sessuale, rispetto a quella che lei/lui avrebbe accettato di subire con la vittima (che considera indegna). Un vero e proprio delirio che mortifica la vittima, colpevole solo di aver amato, nella sua sensibilità più intima. Allora ci si chiede: ma perché la vittima ha accettato tutto ciò? perché non si è messa in salvo prima? E’ forse masochista? Rispondiamo subito con le parole di San Paolo: L’amore:
“Tutto copre,
tutto crede,
tutto spera,
tutto sopporta.”
Nel bene e nel male è così e purtroppo l’amore è anche cieco, quindi rendere meno coscienti e più vulnerabili, copre, crede, spera e sopporta. Se poi si ha una “ferita narcisistica” nascosta e non curata l’amore diventa ancora più cieco, quindi anche malato (un amore sano un pochino ci vede… si legga dunque bene la seconda parte dell’articolo iniziale riferita alla FERITA NACISISTICA).
In termini psicodinamici possiamo dire con Freud che l’amore verso l’altro è un investimento affettivo, della nostra libido su un ‘oggetto’, cioè un soggetto ‘oggetto d’amore’. E’ come se il nostro amore fosse un investimento su certe azioni, delle quali speriamo sempre aumenti il valore. Innamorarsi di un narcisista patologico, restando in questa metafora da borsa e finanza’ vuol dire subire lo stress di ‘azioni’ il cui valore va continuamente in rialzo e in ribasso, per cui non si ha il coraggio di venderle, di liberarsene, si spera sempre che si stabilizzino. Inoltre queste ‘azioni’ sullle quali il narcisista patologico propone di investire (con la sua seduttività artificiale, all’inizio di una relazione) sono altamente attrattive, spacciate come perfette, attraverso una simulazione e una manipolazione iniziale che conquista, dato che sembrano davvero poter realizzare un sogno d’amore, un’unione meravigliosa. Così anche le persone più equilibrate e in buona fede possono disgraziatamente essere tentate di investire su ‘azioni’ che poi lentamente, ma inesorabilmente si rivelano come una spietata speculazione alle loro spalle, restando così completamente defraudate, spogliate da ogni possibilità di rivivere una dimensione d’amore con sincerità, fiducia, passione.
Vi invito quindi ad elaborare le vostre idee, aproporre quesiti e a offrire riflessioni e testimonianze in quanto il vostro contributo fa bene a voi e ad altri, e può essere essenziale per lo sviluppo di una metodologia terapeutica efficace.
E’ NECESSARIO AIUTARE LA VITTIMA AD ANALIZZARE IL MALE SUBITO, MA PER SUPERARLO SI DEVE COMPRENDERE CHE IL MALE E’ IN CIASCUN ESSERE UMANO, ANCHE DENTRO LA VITTIMA, COSI’ ESSA CESSERA’ DI ESSERE E DI SENTIRSI TALE
In un suo racconto Kahlil Gibran parla di un Dio malvagio e potente (Satana) e dice: “…la sua perversione lo porta a rallegrarsi quando siamo in disgrazia e ad addolorarsi quando gioiamo, dobbiamo esaminarlo accuratamente, al fine di evitarne le malvagità; dobbiamo studiarne il carattere, così da evitare di mettere il piede sul suo sentiero pieno di insidie”.
Tuttavia, come ha osservato Jung attraverso il riconoscimento e lo studio degli archetipi, cioè di quei fattori psicoidi insiti in tutti gli esseri umani, Satana, in quanto raffigurazione del male, è presente in tutti gli esseri umani; Jung lo individua nell’archetipo dell’Ombra. Gli esseri umani hanno la tendenza a rifiutare l’idea di avere l’Ombra, di essere quindi potenziali portatori del male, nonché suoi agenti a diversi livelli di gravità. e allora, rifiutando questa verità (peraltro espressa in modi diversi dalla saggezza e dalle religioni di ogni luogo e di ogni tempo) tendono a credere che ila male (Satana, o i vampiri che da esso discendono) sia presente solo negli altri, perciò lo proiettano negli altri. Con ciò si sviluppano gravi malattie psichiche e si mettono in pratica comportamenti maligni che trovano una loro presunta giustificazione nella folle idea che solo gli ltri sono cattivi e che quindi vanno puniti.
Il narcisista patologico crede che gli altri siano cattivi, soprattutto quelli che hanno capacità di amare, che invidia e finisce con l’odiare e il voler distruggere, perché in fondo crede di essere lui/lei la sola persona veramente buona al mondo, mentre gli altri non lo capiscono e li fanno sentire cattivi e incapaci proprio in quanto, ai loro occhi, sembrano di possedere la capacità di amare e di goderne, facendoli cadere in crisi in quanto loro non riescono ad avere e a godere questa capacità. Si tratta di vere e proprie contorsioni mentali, ma che si sviluppano per il fatto di non riuscire a riconoscere il proprio vampiro interiore, il quale si impossessa della personalità e agisce contro chi li ama, ma al fine anche contro se stessi. D’altra parte coloro che sono vittima del narcisismo patologico, al fine di guarire e di salvarsi, devono riuscire a riconoscere che il vampiro esteriore (il narcisista patologico) ha messo in moto il loro vampiro interiore che succhia il sangue dal di dentro.
Ecco, allora che la terapia per chi ha subito la diabolicità di un partner narcista patologico passa necessariamente attraverso l’analisi e la comprensione della natura malata e maligna del partner, del male che ha fatto, del perché lo ha fatto, ma poi anche di come ha fatto ad attivare un male che è interno anche alla vittima. Quando allora la vittima avrà capito di essere stata vittima di un essere seriamente disturbato e disturbante, ma anche che ciò è stao possibile grazie all’attivazione di un suo male interno, che ha una sua valenza archetipica, connaturata all’essere umano (Ombra collettiva) e che ha una sua forma soggettiva, (Ombra individuale) allora sarà sulla via di guarigione . Con ciò non potrà mai debellare completamente il vampiro interiore, ma potrà opporvisi attraverso una maggior capacità coscienzale e quindi attraverso la maturazione e la saggezza.(SI TRATTA DI UN PRINCIPIO PSICOTERAPEUTICO DA ADOPERARE CON ESTREMA CAUTELA, DA COMPRENDERE MOLTO BENE, SENZA EQUIVOCI, PERCIO’ E’ MOLTO IMPORTANTE IL SUPPORTO DI UNO PSICOTERAPEUTA E/O DI PERSONE DI SAGGEZZA – E’ IMPORTANTE CONFRONTARSI CON QUESTO PRINCIPIO IN MODO MOLTO PERSONALE, ESPLORANDO SE STESSI CON UMILTA’ E ONESTA’, MA QUESTO NON E’ POSSIBILE SE SI E’ SOTTO L’EFFETTO DI UN TRAUMA, PERCIO’ QUI VE NE FACCIO SOLO CENNO E VI INVITO A CONTATTARMI, ANCHE PRIVATAMENTE, PER CHIARIMENTI, O A FAVORIRNE LA DISCUSSIONE NEL BLOG CON VOSTRI INTERVENTI – DUNQUE NON VI ARROVELLATE A TENTARE DI COMPRENDERE FINO IN FONDO QUESTO PRINCIPIO SE VI SENTITE TRAUMATIZZATI, CORRETE IL RISCHIO DI INTERPRETARLO MALE E DI SENTIRVI COLKPEVOLIZZATI, INVECE SERVE PROPRIO ALL’OPPOSTO).
Una volta che è sulla via di guarigione ora indicata la vittima cesserà di essere e di sentirsi tale, svilupperà un nuovo senso di dipendenza, diminuerà il suo bisogno di vendetta o di avere risarcimenti e chiarimenti, si dileguerà la vana speranza di ritorno roiparatore dell’ex-partner ed anche lo strisciante senso di nostalgia amorosa che ancora fa la sua eco nell’interiotà e tormenta – tutto ciò – si attenuerà, passerà e lascerà un senso di compassione, forse venata inevitabilmente da una sottile ripugnanza… Sarà come al risveglio di un incubo, ma con la voglia di tornare a vivere, con un nuovo amore per se stessi e una nuova capacità di dare e ricevere amore.
Vi ricordo che per eventuali comunicazioni private potete scrivermi a pietro.brunelli@fastwebnet.it Pietro Brunelli Psicoterapeuta – Un abbraccio e coraggio! https://www.albedo-psicoteatro.com/PsicologiaIndividuativa/index.htm
Grazie ho letto con attenzione, e riletto ancora e lo rileggo ancora, molto interessante, soprattutto confermo questa parte
seconda parte dell’articolo principale, seconda parte che si intitola appunto TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) e che consiglio di leggere con attenzione in quanto ho notato che oltre ad informare ha anche un certo effetto preventivo e terapeutico.
È terapeutico, mi son sentita sollevata nel leggerlo, anche se la mia relazione con un narcisista è stata molto breve eppure qualcuno dei segni sopra descritti ahimé li ho constatati, e il fantasma mi ha perseguitata per lungo tempo, solo leggendo qui come questo sia una conseguenza del non capire che si era entrati in un meccanismo malato di una persona con problemi solo allora è come se avessi finalmente visto quanto falso è stato tutto, una recita di quell’essere “buono” dolce fino allo sfinimento, e crudele un attimo dopo, come sia tutto recitato a scopi solo manipolatori, questo solleva non so perché ma l’ho trovata liberatoria la lettura. Come penso ora a lui? Non riesco a provare rabbia, non sento più l’amore, ma non riesco a fargliene una colpa, mi dispiace per lui, ma non mi aspetto guarisca per tornare. Devo guardare altrove, soprattutto a me.anche se temo ancora possa tornare e non so come potrei reagire in quel caso.
Volevo ringraziare il dottore Brunelli anche per un’altra ragione, è la prima volta che leggo a proposito delle dinamiche relazionali con narcisisti del doppio legame, cosa alla quale non avevo fatto caso essendone emotivamente coinvolta, ma da sempre ne son stata affascinata da Watzlawick e la pragmatica della comunicazione, Bateson e la scuola di Palo Alto, ma senza mai riuscire a comprendere a fondo come si attua la manipolazione mentale attraverso il doppio legame. Ora che ne son stata protagonista sono anche un po’ contenta di aver fatto questa esperienza e aver compreso fino in fondo cosa sia e come sia usata nella pratica la comunicazione paradossale.
Ma non l’avrei nemmeno capito pur avendola vissuta se non attraverso la lettura di questo scritto.
rileggendo questo suo vecchio post, ritrovo tutti gli elementi relativi la mia relazione col vampiro. C’è soltanto una differenza, nel momento in mi sottometteva psicologicamente ed io chiedevo scusa implorandolo per cose mai commesse, o per cose futili, lui pian piano si rabboniva e l’accanimento si ammorbidiva in quanto risultava predominante e gioiva dell’avermi messa in ginocchio. Questo atteggiamento apparentemente addolcito, durava poco e sino al prossimo pretesto.
Ciao a tutti, ho vissuto x 5 anni con un uomo uguale a quello che cita dani, ma ancora sonoabbastanza confusa, perchè ti chiedi ma c\’è o ci fa? Fuori è un gentil\’uomo, ma quando stavamo soli, non sempre, a volte cambiava, sembrava lui in version cattiva, ho subitoviolenze psicologiche e fisiche, nessuno ha mai creduto
Posso solo dire che è dura, un passo l\’ho fatto, l\’ho lasciato, ho chiesto aiuto….
Affascinante all’inizio, parlantina sciolta, mille argomenti che sciorina con sicurezza, alternati a momenti di ascolto. Momenti attenti di ascolto che si hanno solo per all’inizio e per poco tempo.
Il narciso non fa mai cose normali.
Ogni giornata ha qualcosa di grandioso. Anche andare a comperare un libro è una impresa straordinaria. Il libro è fantastico, trovato per caso, il film visto è colto, solo lui capisce le trame intrinseche, i messaggi che le persone non normali non captano.
L’adolescenza è costellata di eventi unici: è stato notato da un regista, solo per puro caso non ha fatto l’attore o il regista, solo per accontentare la famiglia fa un lavoro normale, dove, è ovvio, eccelle.
Le sue donne, le compagne, le sceglie quasi istintivamente deboli e sottomesse.
Le amanti possono avere carattere, finchè reggono.
Le relazioni sono spesso multiple.
Ama piacere. Si droga del suo piacere agli altri.
L’affettività è scarsa.
A parole amano tantissimo: con i fatti, no.
Promettono di tutto: non mantengono mai le promesse. Se ne dimenticano, non per cattiveria, è che il centro del loro universo sono essi stessi, hanno la priorità di scelta: se la promessa si può mantenere si mantiene, ma se un pensiero di sutogratificazione ci inciampa dentro… be’ si scorda.
I veri problemi sono i loro, quelli degli altri sono sciocchezze a meno che il problema di un amico o di un parente non diventi strumento per celebrarsi nel momento in cui lo risolvono.
Potrei andare avanti per chilometri.
Inutile accanirsi.
Bisogna semplicemente decidere se il gioco vale la candela.
O prendere o lasciare, loro NON CAMBIANO, perchè, semplicemente non capiscono di avere un problema.
Se si prendono bisogna tenerseli come sono. Ed è difficile e frustrante.
Grazie per l’intervento su Albedo. Rispondero presto con un post. Intanto vi raccomando di fare coraggio e vi ricordo che dovete capire di esssere stare vittima di una persona malata che a sua volta vi ha fatto a malare (questa e’ la disgrazia che tocca a chi inconsapevolmente si innamora di un narcista). Forza! Questo blog puo’ aiutare a capire, a rinasce e a liberarsi, anche se i danni subiti possono esserepiu’ o meno gravi, acuti e cronicizzati… comunque coraggio e solidarieta�. Ora sono ad un convegno a Madrid, vi scrivo sul blog al piu’ presto. Saluti da Pietro Brunelli (Psicologo-psicoterapeuta) – Presidente Associazione Culturale Albedo e AlbedoBlog
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De:
In tutto e per tutto uguale alla mia esperienza!!
La mia domanda e’ : come mai le vittime di queste persone al 99% sono ossessionate dalla loro idea pure capendo benissimo che non e’ il tipo di uomo che cercano. Diventa una specie di ossessione.
SECONDO ME PERCHE’ ANCHE LE VITTIME SONO MALATE, PERCHE’ SE FOSSERO STATE SANE ED EQUILIBRATE IN AUTOSTIMA, MAI E POI MAI SAREBBERO CADUTE NELLA LORO RETE!|. SE NE SAREBBERO ACCORTE SUBITO CON CHI AVEVANO A CHE FARE!!! NON CREDI???
CIAO GILIO
Cerco consigli storia finita con un narcisista e io lo amavo
soffro moltissimo, lui è un narcisista che con me è stato più volte violento e che mi costringeva a risolvere prima le sue esigenze, perché chiedeva tanto, ma dava poco e mai quando mi serviva davvero.
io ora sto malissimo, perchè non si è limitato a chiudere, ma dopo un anno di incertezze, in cui io cercavo di dargli i suoi tempi e cercavo anche di riprendermi la mia vita, lui non faceva niente in questa direzione. ora semplicemente mi ha proposto un rapporto libero, dove non devo chiedergli conto di nulla e lui pu andare anche con altre donne. è chiaro che non ho accettato e la storia è finita. ma come pu avermi trattata così?
si è fissato con il discorso che ha deciso che lo stile di vita da coppia gli fa schifo, e in tutto questo io non sono importante, i miei sentimenti non esistono e i suoi sembrano essersi volatilizzati. mi ha offesa chiamandomi incapace perché non riesco a vederlo come se niente fosse, e come potrei? lui vorrebbe parlare del più e del meno con me, ma in quei discorsi ci infila sfott, accuse, offese di continuo, che me lo rendono impossibile! così non posso vederlo, lui ovviamente ha smesso di telefonarmi.
avevo riposto tutto in questa storia, è durata 6 anni, l’ho amato troppo ma credevo che il nostro amore non potesse finire mai. devo capire che non mi ama e che non mi amerà più.
ma la mattina mi sveglio, la sera vado a dormire e il suo pensiero è sempre li. mi chiedo se guarir mai, quanto tempo ci vorrà e se dovr portarmi dentro questa ferita per tutta la vita. perché sono enormemente ferita. perché i miei sentimenti non sono stati considerati nemmeno quando era facile abbracciarmi e volermi bene e non dirmi semplicemente alcune cose. invece lui si è sfogato era su di giri era felice di comunicarmi il suo egoismo, il suo stile di vita. e li ho capito che non mi amava. li ho anche capito che era cattivo con me in modo gratuito. si faceva bello della mia sofferenza, come un tempo del mio amore. quanto mi ha ferita.
vado già da un psicologo, mentre la sera esco e cerco di divertirmi e non pensare a lui, ma è come se mi avesse lanciato una maledizione. continuo a pensarlo come l’uomo che mi amava invece come lo str0nzo che è, e per questo è più difficile venirne fuori.
cerco consigli da chi vuole darmeli, per favore grazie
blue
Gentile Blu, è importantissimo per la tua salute che tu capisca e venga sostenuta. Io posso fare il possibile per darti una mano come psicoterapeuta. Puoi scrivermi privatamente pietro.brunelli@fastwebnet.it e se vuoi fissiamo un appuntamento telefonico (gratuito). Forza.
Caro professore, come si può (se si può) convincere un narcisista a chiedere l’aiuto di un esperto? Io vado già da uno psicologo per capire perchè non riesco a staccarmi completamente da lui e a volergli bene, nonostante le continue umiliazioni, ma lui dice di non avere problemi, ma che sono io che invento le cose. Mi dia un consiglio per aiutarlo.
Biosogna che lei rilegga il blog o si informi bene altrove. Ammesso che il suo compagno possa avere un qualche disturbo narcisistico non andrà mai in cura finché qualcuno lo aiuta a sentirsi bene e a scaricare le colpe su altri. Solo quando quest persone entrano in una profonda crisi sono disposte a farsi aiutare, di conseguenza il rischio è che aiutandoli (in modo sbagliato, come per scusarli e perdonarli continuamente di tutto per amore) il problema diventa ancora più occulto e può peggiorare.
Guarda e’ esattamente la mia storia. Con la variante che lui diceva di amarmi mentre diceva ad altre che voleva sposarle. Il pensiero fisso e’ tipico di chi viene manipolato e credimi ……c’e’ l’ho anche io …..costante…..in tutto cio’ che faccio. Pero’…..noi donne che siamo quel genere di donne che loro cercano perche’ danno tanto, dobbiamo imparare ad essere forti e affrontare la realta’. Sai cosa mi aiuta? Pensare :” Ma sarei stata felice con una persona che mi trattava cosi’?. Non senti un sentimento di liberazione?
Gente cosi’ e’ meglio perderla anche se so esattamente come ti senti perche’ anche per me e’ cosi’. Amore incondizionato! Ma solo a chi lo merita credimi. Non serve chiudere il proprio cuore, ma e’ NECESSARIO farlo quando si ha a che fare con persone di questo genere!
cara syssi,
se te ne sei liberata va molto bene!
Da qui a dichiarare una vera patologia però non saprei, una cosa è certa, quest’uomo assomiglia a un milione di altri… e molto mi ricorda la mia ex in versione maschile. In effetti però, qualcosa di patologico c’è. Forse l’amore è una patologia essa stessa, di certo, quando non è sana!
Mi dispiace tanto per quello che stai passando.. sto leggendo i post sperando che la tua situazione migliori. Mi sono immedesimata sia come ex -narcisista, sia come vittima di DnP.
Coraggio :-)
Sono una donna matura, sono stata vittima di un narciso per 15 anni, è stata un’esperienza di grande dolore, ora, di fronte all’ennesima prova di tradimenti ho trovato la forza di lasciarlo definitivamente, ho trovato aiuto leggendo nei blog che trattano di questa patologia di cui non ero a conoscenza.
Ecco l’identikit del mio narciso:
Corteggia donne interessanti da vari punti di vista.
Si mostra abile corteggiatore, piacente, simpatico, sensibile.
Si mostra offeso se la donna non cede subito ai suoi corteggiamenti.
Arrivato al suo scopo, rapporto sessuale, perde l’entusiasmo che aveva mostrato inizialmente.
Cerca di dimostrare fin dall’inizio la sua superiorità: fisica, intellettiva, culturale, economica,ecc.
Racconta storie d’amore precedenti in cui lui è sempre vittima.
E’ un bugiardo assoluto, nega l’evidenza.
La vittima avverte subito sospetti di tradimenti.
Quando la vittima dichiara il suo disagio, i suoi dubbi, lui raggira la situazione e fa sentire in colpa lei per mancanza di fiducia, per insicurezza e in modo subdolo la accusa di immoralità, ecc.
Se può mette in ridicolo la vittima, anche per piccole cose.
Dopo breve tempo abbandona la vittima senza motivo, poi è disposto a riprendere.
Decide solo lui quando avere rapporti sessuali e in che modo, si eccita molto guardandosi allo specchio, dopo i rapporti sessuali si lava molto accuratamente.
Quando la vittima lo lascia, per motivi di gelosia, lui la fa sentire in colpa, la ridicolizza, in effetti si sente molto importante.
Da una parte accusa la vittima di gelosia patologica, dall’altra suscita gelosia.
Nel corso degli anni gli abbandoni e le riprese del rapporto possono essere continui.
Nega le prove dei tradimenti, però si lascia scappare frasi ambigue, paradossali : “ Non ti ho mai tradita, ma se anche avessi un’altra non ti lascerei mai “, oppure: “ Come puoi pensare che ti tradisca, non ti rendi conto di quanto sei bella……non posso credere che tuo marito non ti abbia mai tradita”.
Quando si riprende il rapporto, dopo un abbandono, se lei afferma di avere sofferto, lui le risponde che in fondo l’ha voluta lei quella sofferenza.
Nel corso degli anni, nonostante i continui abbandoni, lui è convinto che lei non troverà mai la forza di lasciarlo.
In alcune occasioni in cui i sospetti dei tradimenti sono importanti e la vittima lo abbandona, lui si lascia andare a crisi di pianto tragiche.
In certi periodi si mostra euforico e sicuro di sé, in altri depresso, ad es. quando non emerge nel lavoro o dal punto di vista affettivo.
E’ molto metodico, preciso.
E’ molto tirchio, riceve volentieri regali, li pretende, addirittura li chiede, ma ne fa pochi, a volte chiede indietro quello che ha regalato.
Non ha amici.
Cara Sissy Ti ringrazio molto per la descrizione dettagliata del tuo ex narciso che é identica a quella del mio ex narciso.
Anche io sono una donna matura ed ho avuto una relazione di 4 mesi con un uomo che conoscevo da 20 anni perché eravamo colleghi di lavoro. Io non lo conoscevo bene perché lui, uomo d’affari ,era costantemente in viaggio.
La prima volta che si é “tolto la maschera” ho capito che avevo a che fare con un pazzo, ma non ci volevo credere.
Ho chiesto subito aiuto ad un amico psicologo e non contenta ad una psichiatra; la sentenza é stata unanime: disturbo di personalità narcisistica (maligna come dice il Dr. Brunelli che ringrazio molto per questo blog)
L’ho lasciato solo 8 gg. fà inviandogli semplicemente una e-mail molto fredda e dicendogli anche che era malato di questo disturbo. Lui mi ha risposto dopo 3 giorni dicendomi che non mi meritavo niente!!
Arrivo quindi alla domanda: in questo caso mi devo aspettare: ritorsioni, oppure non si farà più vedere e sentire?
Soffro tantissimo ed ogni istante penso a lui , vorrei tanto chiamarlo ma sino ad ora sono riuscita a trattenermi.
Ti ringrazio ancora della tua testimonianza
Cara Valentina in merito ai tuoi quesiti e al tuo stato di di sofferenza, noinché al tuo stato di ansiosa aspettativa nei confronti della persona della quale parli, ti invito a leggere il post che ho scritto oggi, nella data di questa mia breve risposta a te. Potrebbe esserti da sostegno terapeutico. Leggila e fammi sapere.
Cara Sissy, hai proprio descritto il mio ex compagno, dico ex perchè dopo 2 anni di convivenza e dopo numerosi trdimenti e ripensamenti e violenze fisiche e spicologiche ci siamo lasciati. troppe volte ha detto che si sarebbe ucciso se l’avessi lasciato…..bè io non gli ho piu’ creduto ero troppo stanca, e distrutta. non voglio crearvi ulteriori problemi dicendovi che alla fine si è davvero impiccato nella nostra casa. ora non so davvero come fare..ma mi sto facendo aiutare da un dottore…spero di tornare a vivere e a chiudere gli occhi senza vederlo davanti a me.
Cara Marti, il tuo drammatico intervento fa capire di come questo dibattito possa servire non solo ad inquadrare le dinamiche narcisistiche della coppia, ma anche altre dinamiche patologiche, o ancora a differenziare le dinamiche patologiche in generale dalle ‘pene d’amore’ che purtroppo possono rientrare in ogni relazione relativamente ‘normale’ (normonevrotica).
Il caso del tuo povero ex-compagno non sembra afferire ad un’area patologica eminentemente narcisistica, quanto a quella borderline. Come ho scritto nell’articolo iniziale il narcisisista patologico è egosintonico, mentre il borderline è egodistonico (vedi nella prima parte della ricerca). Anche per questa raggione è altamente improbabile che un narcisista patologico giunga a suicidarsi per amore o pensi di farlo, mentre purtroppo ciò avviene nel disturbo borderline. Il narcisista patologico, nella sua patogenità più maligna, giunge ad istigare al suicidio la persona che lo ama, e seppure avesse idee suicidarie non sarebbero la conseguenza diretta di un fallimento di una singola relazione affettiva, ove sia stato respinto.
L’importante per te, è capire che è il disturbo borderline che ha fatto sì che il tuo sfortunato ex si sia tolto la vita, e quindi con tutta certezza non sei né tu, né la conseguenza alla tua scelta di concludere la relazione. Un caro saluto
cara syssi
è anche l’identikit del mio per il momento ex narciso…
sprofonda in stati depressivi dove non fa altro che stare sul divano e mangia in continuazione…poi dopo che IO con la mia forza e amore lo tiro fuori ricomincia a vivere…lui sempre piü bello e forte e io sempre piü piccola e incapace…
descrizione perfetta…..
incredibile: è l’identikit di una persona con cui ho (purtroppo) avuto a che fare!
Ciao!
Io sono riuscita a capire e buttare fuori dalla mia vita un umo così, soltanto settimana scorsa, dopo un anno e mezzo di bugie, trame, tradimenti, vittimismi, depressione, alcoolismo, colpevolizzazioni…abbandoni e riprese, “dammi un’altra chance” e promesse sopra promesse mai mantenute…le ha proprio tutte…e io sempre li, a raccogliere i cocci, a rassicurarlo, perfino ad aiutarlo professionalmente permettendogli di attribuirsi dei meriti che non erano sui!! Uno schifo di essere, un mostro.
Ora ancora mi tampina di messaggi, prima mi scrive che allora se proprio lo voglio mi lascia andare, anche se sono l’amore della sua vita, poi invece cambia idea “fa troppo male”..e io non rispondo. Allora minacce che va fare sesso con altre…ora su facebook si è inventato (o forse no?) una nuova relazione. E io non rispondo più. Potrà morire in attesa di una mia reazione. E forse sono narcisitica un poco anch’io, perchè godo nel non dargli più soddisfazioni, godo nel imaginare la sua disperazione nel aver perso il suo potere su di me.
E non mi sento piu’ ferita, mi sento schifata e…libera :-)
Un abbraccio forte a tutte Voi.
Amarsi in primis, poi gli altri.
Da alcuni interventi, nonostante lunghe spiegazioni, noto che si fa confusione tra narcisista patologico, borderline e pene da amore da incompatibilità di carattere.
Innanzitutto va ricordatao che il male è una forza che abbiamo tutti dentro, (si pensi ad esempio al peccato originale) il male è una forza negativa specie-specifica nell’essere umano, ma dall’altra parte c’è una forza specie-specifica fondamentale che lo compensa… che cos’è? Lo ha spiegato bene per primo, in termini psicoanalitici, Winnicott: è il SENSO DI COLPA. Il senso di colpa è fondamentale per lo sviluppo dell’individuo e della collettività altrimenti saremmo bestie feroci intelligenti. Il senso di colpa è una vocina o una vociona (anche il SUPER IO) che quando funziona fa in modo che non venga fatto il male o che ne venga fatto il meno possibile. Questo dispositivo quando è sano fa star male se si fa del male perciò si preferisce non farlo o farne poco (altre disfunzioni del senso di colpa consistono nell’essere castrante, punitivo, inibente, insomma l’eccesso opposto…). I narcisisti patologici, come gli psicopatici, hanno un disturbo per difetto del senso di colpa, fino a non averlo proprio. Per cui non si preoccupano minimamenter delle sofferenze dell’altro, anzi ne traggono piacere (anche se non in senso sadico, piacere del potere). Invece i borderline (e anche in questo blog su questo c’è confusione) hanno il senso di colpa, sebbene funzioni a tratti e in modo disequilibrato.
I borderline passano dunque da un forte attaccamento (vero) ad un rifiuto dell’altro. I narcisisti patologici invece fingono l’attaccamento, con una funzione strategica riparatrice, per poi riprendere a tormentare l’altro. I borderline temono moltissimo di essere abbandonati e possono davvero minacciare il suicidio. Ma il suicidio lo può minacciare anche la vittima di un narcisista giunta ad un estremo di sofferenza, pur senza essere borderline. I narcisisti patologici non si suiciderebbero mai (o penserebbero di farlo) per un abbandono o per un rifiuto, tuttalpiù si arrabbiano moltissimo. Se stanno male in seguito ad un abbandono non è perché hanno perso il partner che li ha respinti, ma perché hanno perso i benefici che traevano dal potere sul partner. Invece i borderline stanno male davvero, indipendentemente dai benefici che traevano. I narcisisti patologici, come gli psicopatici sono EGOSINTONICI, cioè sentono di trarre beneficio dal loro problema che non considerano un loro problema, ma un problema provocatogli dagli altri che devono punire per vendicarsi. Gli psicopatici serial killer (persone apparentemente normalissime) puniscono seviziando e uccidendo fisicamente, i narcisisti patologici (considerati normali da chi non ha a che fare con loro affettivamente) puniscono seviziando e uccidendo psicologicamente coloro che sono riusciti a catturrare nella loro sfera psichica con l’innamoramento.
I borderline sono EGODISTONICI, cioè in conflitto con se stessi e spesso chiedono di curarsi, loro sanno che il loro problema non gli dà benefici, e soprattutto sanno di avere un problema, lo ammettono (i narcisisti patologici mai).
Ora quando si ama, una persona disturbata o una persona incompatibile, si fa un enorme fatica a comprendere veramente chi si ama o si è amata, questo perché l’amore è ciechissimo, anche quando si è esaminato il partner ‘scientificamente’ si fa fatica a capire la sua natura. Se poi il partner è un narcisista patologico, la sua follia affettiva è così subdola (a differenza di quella del borderline che è palese) che sembra impossibile riuscire a inquadrarli entro il loro disturbo. Del resto il loro modo di recitare
è assoltamente naturale in quanto recitano con se stessi, si autoconvincono di essere spontanei e perfino sinceri, anche quando mentono sapendo di mentire. Per cui sembrano aver amato davvero, essere capaci di provare amore. E in un certo senso è vero, poiché quello è il loro modo di amare: un misto tra simulazione e realtà, un copione da recitare con dedizione, tra manipolazione e seduzione, e che a loro sembra amore (anche se solo a tratti). Il borderline invece può essere preso da una forte passionalità, ma è come un pit-bull che ama il suo padrone e poi all’improvviso lo morde o gli ringhia per spaventarlo.
Alcuni testi tendono a considerare la diagnosi borderline come termine ombrello di tutti i ‘casi al limite’ tra nevrosi e psicosi. Alcuni considerano il narcisismo patologico come un particolare tipo di borderline. Nel DSM IV , il più importante manuale diagnostico statistico delle malattie mentali vi è il Cluster (gruppo B) dei disturbi di personalità dove troviamo il Disturbo Borderline, poi il DNP Disturbo Narcisistico di Personalità, Il Disturbo Antisociale (Psicopatia) e il Disturbo Istrionico. Possiamo dire che il borderline è il meno recitativo e l’istrionico il più recitativo (ma in modo plateale ed evidente a tutti), invece il DNP e Il Disturbo Antisociale sono i più recitativi in modo quasi perfetto. In particolare il DNP recita un copione di grandezza e di benessere volto a rendersi particolarmente seduttivo (se lo si conosce si nota – ho osservato spesso che sorridono a 36 denti per evidenziare che stanno bene e sono fieri di sé). A scopo manipolatorio (ma anche per piacere a se stesso in modo ‘stucchevole’) il/la narcisista patologico adopera molto la sua immagine curatissima (riuscendo a rendersi un ‘tipo’ anche quando è brutto/a – almeno finché ce la fa). Invece il borderline non si cura molto della sua immagine.
Va poi detto che il narcisismo è in tutte le persone, inteso come amore per se stessi, quindi egoismo più o meno sano, è quindi evidente che nelle incompatibilità caratteriali o nei normali conflitti di coppia il narcisismo lo troviamo sempre quando c’è competizione o imposizione delle proprie scelte e dei propri punti di vista, ma con ciò non è che ci sia narcisismo patologico che, ripetendolo fino alla noia, implica manipolazione, sfruttamento dell’altro invidia dell’altro, svalutazione e umiliazione dell’altro, quindi violenza psicologica verso chi li ama, per il fatto che invidia la loro capacità di amare, ritenuta possibile grazie a lui/lei, e accusa l’altro/a di non riuscire ad amare non per sua incapacità ma per colpa dell’altro/a, attribuendogli ogni sorta di mortificazione maligna e svalutatante (sul piano fisico, dell’età, della sessualità, della vita sociale e professionale). Inoltre ricordiamo che i narcisisti patologici anche quando sono in ‘buona’ diffamano costantemente il partner e i suoi famigliari verso terzi sconosciuti (è importante raccogliere prove su questo per eventuali fini legali). Il Borderline parla ora male del partner, ora bene, la sua rabbia non è mossa da invidia , ma da un congegno disturbato interno che non riesce a comprendere (e nessuno può davvero comprendere) e che lo infastidisce. Il narcista patologico è connivente con questo congegno interno malato e rabbioso e mira a perfezionarlo in modo subdolo e maligno.
Gent.mo dr Brunelli,
averLa incontrata su questo sito ha avuto il potere che ha la luce di rischiarare le tenebre…
la devastazione che mi pervade dopo anni di manipolazione perfezionata da un’oratoria impeccabile (avvocato penalista) e una dialettica che non prevede arrese ( impegno ossessivo in poltica)se non quelle rituali e ipocrite, mi porta ad avere momenti insopportabili, in cui il senso di ingiustizia per ciò è capitato a me e indirettamante alle mie bambine, è spietato….come lui.
Ho atteso tanto a mandarlo via perchè mi aveva fatto credere che, se io l’avessi lasciato lui si sarebbbe fatto ricoverare in una clinica (con strappo di camicia e saltar di bottoni compresi); ho cercato di aiutarlo per molti anni (assume dose massicce di psicofarmaci da circa 30 anni) , ho allevato in totale solitudine psicologica e affettiva…le mie creature….mentre lui salvava il “mondo” cioè se stesso. Ero incinta della mia seconda figlia quando dopo 6 mesi di strenua negazione, di fronte alla prova provata non ha potuto più mentire…La menzogna è la sua compagna di vita, l’affabulazione lo compiace e lo rende potente il signore degli intellettuali….lui si definisce homo sapiens, sapiens, sapiens…io una nullità…la sua attenzione ora è stata catturata da una giovane 24enne (lui ha 50 anni e io 45)
e quindi ora gli va bene di andarsene….nega tutto ovviamente…
dottore sono in cura ma….creda mi sento una casa diroccata
Cara Sig.ra io le sono solidale e la comprendo, sono lieto di sapere che lei è in cura, se le occorre un consulto individuale ulteriore lei sa che sono disponibile. Qui possiamo rimanere su riflessioni di carattere generale per la comprensione delle problematiche di tutti, ma non possiamo entrare in questioni strettamente individuali, non perché non si voglia, ma perché vanno analizzate in profondità e non con poche righe a distanza. I miei consulti durano due ore, durante le quali si riesce ad andare molto a fondo, ad approfondire un primo inquadramento diagnostico ed una prognosi. Il mio consulto invita ad affrontare una terapia breve detraumatizzante, cioè focalizzata su queste problematiche al fine di poterle affrontare con òla maggior lucidità possibile e superare la fase traumatica. Ma per iniziare a fare questo occorre veramente un esame approfondito della propria situazione e quindi almeno un primo consulto diretto, come per ogni intervento terapeutico, il cui costo è modesto, nel rispetto delle parcelle stabilite dall’Ordine professionale a cui appartengo e venendo sempre incontro, in modo personalizzato, alla situazione del paziente.
Un cordiale saluto e auguri
Pier Pietro Brunelli
Psicoterapeuta
Per cortesia mi può dare gli estremi per contattraLa direttamente?
Intanto La ringrazio per la solerte, e come sempre, equilibrata risposta.
Nella pagina home del blog ci sono i miei riferimenti, comunque li riporto qui di seguito.
PIER PIETRO BRUNELLI
– Psicologo – Psicoterapeuta
Ordine Psicoterapeuti Lombardia
– Dottore in DAMS
– Specialista Comunicazione Sociale
– Presidente Associazione Culturale
ALBEDO per l’Immaginazione Attiva
Via G. Alessi 8 – 20123 Milano
Riceve su appuntamento a Milano e a Genova,
saltuariamente anche in altre città.
Tel. + 39 02.8376990
Cell. 3391472230
mail: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it
sito: http://www.albedo-psicoteatro.com
blog: http://www.albedoblog.wordpress.com
Anch’io vivo da 17 anni con un uomo così, ma non sapevo che esistesse una vera e propria patologia. Da circa 4 mesi, ho scoperto che mi ha sempre detto bugie, in 4 mesi ho scoperto cose di lui che non avevo mai sospettato, tradimenti, bugie, e, cosa che mi ha portato sull’orlo di un esaurimento nervoso, il negare continuamente ciò che io vedevo (telefonate, video, sms). Da 2 settimane l’ho mandato via, ma lui ora mi tempesta dicendo che mi ha sempre voluto bene, che è innocente, che sta male senza di me. Io sono in cura presso uno psicologo, e spero di resistere, anche se provo sensi di colpa per averlo mandato via e mi intenerisco qualdo lui dice che sta male senza di me (e il bello è che sta veramente male, ma non perchè mi ama, solo perchè gli è venuto a mancare il monco che si era costruito). Il cammino è lungo e doloroso…
non intenerirti anch’io l’ho fatto e non ho ottenuto un bel nulla anzi dopo avermi lasciata mi ha ricattata di denunciarmi quando mi avvicinavo a lui.mi ha sempre sparlato con terzi ma il problema che non posso denunciarlo perche’ i terzi non vogliono essere coinvolti.dopo 8 anni che lo conoscevo e’ cambiato radicalmente.anche se sta con un’altra vorrei aiutarlo ma mi ha ricattata.non possiamo farci nulla.
Molto importanti queste testimonianze che indicano come sempre più spesso l’arma della denuncia sia adoperata per forme di ricatto e di minaccia a scopo di intimidire e ferire ulteriormente chi è stato manipolato, e perfino per poterlo provocare a piacimento mostrandosi con nuove compagnie, deridendolo, diffamandolo e facendo il tira e molla come meglio crede… tutto ciò sotto minaccia di denuncia… su questo tema pubblicherò osservazioni molto forti e importanti, vi invito ad esprimervi. Grazie
Molto importanti queste testimonianze che indicano come sempre più spesso l’arma della denuncia sia adoperata per forme di ricatto e di minaccia a scopo di intimidire e ferire ulteriormente chi è stato manipolato, e perfino per poterlo provocare a piacimento mostrandosi con nuove compagnie, deridendolo, diffamandolo e facendo il tira e molla come meglio crede… tutto ciò sotto minaccia di denuncia… su questo tema pubblicherò osservazioni molto forti e importanti, vi invito ad esprimervi. Grazie
Tutto ciò che hai detto sissy è verissimo. Anch’io sono stata una delle vittime, ma la cosa più inspiegabile è come puo una persona fingere x cosi tanto tempo. Non vogliono essere trattati dai pscicologi, dice che sono tutti uguali che non capiscono niente. Mi ha molato senza un motivo vero, si è creato il suo film e la seguito. Vuole sempre un’altra che li sodisfa i suoi piaceri in quell momento, quando non le servi più ti molla x un’altra che le puo offrire quell che desidera. Mi ha detto che mi sono salvata da una vità di merda con lui, che adesso sono libera, ma nello stesso tempo si contradice e minaccia che mi farà piangere con “lacrime di sangue” sono le sue parole. Ho sofferto molto e sto ancora sofrendo xche lo amo ancora. Sto cercando di superare il momento da sola senza farmaci e di vedere tutte le qualità che ho, la positività che posso dare alla gente quando mi vedono, il mio soriso sincero, la mia affetività, e cerco di dimenticare piano piano questo lato negativo che mi ha fatto ombra nella vità. Semprava essere tutto cosi bello, pensavo di essere nell paradiso cosi ero felice con lui. Adesso non cerco più nessuna spegazione, nessuna risposta da parte sua xche non ho senso a torturami cosi, voglio vivere la mia vità serena e tranquilla, senza lui. Non lo voglio più nella mia vità, anche se tornerà, se farà l’attore e piangerà con lacrime di cocodrile. Donne state atente di chi v’innamorate xche l’amore è cecco ma nello stesso tempo so che non sono tutti uomini cosi, solo che quelli che sono cosi sfrutano le persone sensibile, conoscono la loro deboleza e le usano sino al ultimo momento. Tranquille donne bellissime e affetuose io ho un detto: “Avranò nella vità quello che hanno dato, secondo la loro anima”. Hanno doppia personalità, io lo vista anche nella mano due vite paraleli, strano ma verò. io sono contenta cje tutto è finito adesso dopo quasi 2 anni, xche ho tutta la vità d’avanti e la felicità c’è la faciamo noi con i nostri pensieri positivo, con la nostra stima, con la nostra fiducia in noi stesse, la vita la facciamo noi essere bella. Tutto ciò che ho scritto è vero, io ho fatto la mia vità felice e quando è apparito lui era ancora più felice, come nell paradiso, però quando il paradiso è crolato, e finito tutto, pensavo che non ho più ninte x vivere, sentivo che sto morendo, non volevo più vivere, erò disperata, piangevo giorno e notte, non riusciuvo a smettere di piangere, è crollato il mondo x me in quell periodo. Un miracolo mi ha salvato a non pensare a togliermi la vità in questo periodo. Erò sola, senza aiuto di nessuno, da sola sono riuscita a non scavare nell passato e cercare di vivere nell presente senza tracce di passato. Non sono ancora guarita, lo penso qualche volta involontariamente. Ho incubi di notte, cerco di superarli di ignorarli. Noi abbiamo il controllo di tutto, la nostra mente funziona come un computer, programate il vostro computer, la vostra mente a fare ed a pensare cose belle, positive cosi riuscite ad essere felice ed a trovare il vostro equilibrio, i vostri desideri, le vostre speranze della vità, la vostra tranquillità e la vostra serenità. Non rinunciate mai alla vostra libertà, alla vostra indipendenza sentimentale. Soridi, xche un soriso può servire come aiuto x capire che niente è senza speranza, xche esiste allegria in questo mondo, ma tutto dipende da noi. Il pensiero è il controllo della nostra vità. Chi sta cercando la felicità la puo rovare solo con il controllo dei suoi pensieri. Pensa in modo ottimistà e cerca di essere buono con gli altri xche avrai sempre quello che dai. Vi auguro tanta felicità e tanto amore da parte di tutte le persone che vi circondano.
BRAVA! E GRAZIE
Il bugiardo patologico agisce con un falso sè, sono persone con forte disturbo di identità, anzi non ne hanno proprio una vera, si identificano con il falso sè e sono così bravi a mentire perchè sono i primi a crederci, diventano il personaggio che interpretano e il mondo per loro è costituito solo da un pubblico da manipolare. Impossibilitati ad amare, usano gli altri per aumentare l’onnipotenza che nasconde una grande fragilità che non viene mai riconosciuta, la manipolazione da loro un senso nella vita
Ahimè è proprio così….
Anch’io sono stato con una persona così. Mi sto riprendendo forse solo da poco…
Se vuoi racconta qualcosa di più, può aiutarti ad esternare gli aspetti traumatici che queste persone lasciano dentro, purtroppo per molto tempo. Parlarne, scrivere e quindi oggettivare serve per espellere l’influenza malata del manipolatore/trice che si instaura dentro la’ vittima’ come un introietto malefico (un oggetto interno persecutorio e divorante).
io ho avuto una brutta esperienza con una collega di ufficio che mi tormentava con critiche continue….e in pratica da quell’ ufficio ho dovuto andarmene per colpa sua….lei se ne frega di tutto e continua per la sua strada e sembra non rendersi conto che mi ha messo un una bruttissima situazione (dopo le cose per me sono ulteriormente peggiorate…) ma come faccio a capire se può rientrare in questi parametri? L’ ho studiata attentamente è una che non guarda in faccia a nessuno e io ho avuto la cattiva idea di affezionarmici…. proprio stupida no? eppure qualcosa mi affascinava nella sua personalità nonostante fosse chiaro che si approfittava del mio carattere mite..
io oggi sono felice! Ho scoperto che non mi sbagliavo…quasi 2 anni con una persona che presenta tutte le caratteristiche del narcisista patologico…ho letto i vari articoli e il blog…così ho scoperto che le mie intiuzioni erano esatte…per cui non mi macero più nei sensi di colpa per la fine della nostra relazione, mi spiace solo per le sue attuali vittime… Io sono una persona normalmente razionale, ma come son potuta cadere nella sua trappola? il suo modo garbato, gentile, la sua premura, il suo ricordarsi di tutto quel che mi riguardava, mi sembrava un sogno, invece …prendeva appunti…si …un’agenda che poi rileggeva…e le bugie…quante bugie ho scoperto, il negare l’evidenza accusandomi di essere visionaria, di essere io in difetto, ribaltando le situazioni, ma lui è stato in pscicoterapia, era a conoscenza del suo problema, allora perchè mi ha coinvolta?e perchè fa soffrire l donna che gli sta vicino da 12 anni?
MA PERCHE’ E’ UN NARCISISTA PERVERSO!
ECCO IL PERCHE’! FINCHE’ CI FACCIAMO QUESTE DOMANDE NON ABBIAMO ANCORA CAPITO…NON SIAMO ANCORA CONSAPEVOLI. IO CI STO STUDIANDO SOPRA E VI RINGRAZIO TUTTI…AUGURANDOVI BUONA CONSAPEVOLEZZA…!!!
GILIOLA
Sono Valentina, ho avuto una relazione con una donna che ha queste caratteristiche.
Il fatto strano è che non sono attratta dalle donne e che durante il mio rapporto con lei , ero sposata.
Io non so come possa essere accaduto, ma io mi sono lentamente completamente “innamorata”di lei:
Mi faceva sentire tutto cio’che desideravo, ma nello stesso tempo mi mortificava.
Finchè ha rinnegato lentamente tutto cio’che aveva affermato.
Durante la nostra relazione ha cercato di portarmi via tutto: marito(voleva che mi separassi), amici, sport, hobbies. Io sono una donna piena di interessi e di relzioni.
E quando è riuscita ad isolarmi completamente da tutto e da tutti senza una spiegazione mi ha abbandonato come fossi uno straccio.
Mi ha fatto terra bruciata intorno con tutte le sue conoscenze e ha cercato di farlo anche con le mie, anche se nn c’è riuscita completamente.
Anche il sesso lo usava a suo piacimento per farmi sentire bene e poi malissimo.
Io ho sofferto da morire perchè le volevo un bene dell’anima ed oggi sto cercando di recuperare il rapporto con mio marito che è una persona speciale.
Io se ci rifletto non capisco nemmeno come possa essermi successa una cosa del genere.Mi sembrava un sogno all’epoca e poi è diventato un incubo piano piano.
Ed ora nn c’è giorno che comunque non pensi a lei e che nn soffra per questo senso di sofferenza di dolore di presa in giro, di tristezza ecc ecc che mi ha lasciato nel cuore.
Vi ringrazio perchè non sapevo esistesse una patologia del genere ed ora lei già mi appare sotto un’altra veste.
Probabilmente non è consapevole.
Grazie
Se avete idee o consigli sono bene accetti
valentina
Valentina, tu non soffri per lei, tu essenzialmente soffri per l’idealizzazione che hai proiettato su di lei e che è stata delusa. Quindi non soffri perché hai perso lei, ma perché la tua idealizzazione non ha più un supporto e temi che non potrai più idealizzare. Questo però avviene sempre quando finisce una relazione affettiva. Nel caso il partner abbia avuto specifici comportamenti narcisistici o borderline distruttivi, si soffre anche perché ci si è identificati con le sue proiezioni ambivalenti, inspiegabilmente (se non in termini di follia) ora buone, ora cattive, e poi sempre più cattive Ciò vuol dire che si è introiettato, a livello conscio e inconscio, la follia dell’altro, che è divnuta un oggetto interno persecutorio dl quale ci si vorrebbe liberare, ma sembra impossibile se non ritorna il ‘folle’ che se lo viene a prendere, in quanto in tal modo lo si potrebbe riproiettare fuori e restituirglielo. Si soffre allora per la delusione di un’idealizzazione buona di un oggetto cattivo, idealizzazione perduta, ma si soffre anche perché l’oggetto cattivo esterno è diventato interno e non si sa come liberarsene, se non con l’aiuto di quello esterno che si desidera ritorni affinché abbia comportamenti buoni, volti quindi a toglierci l maleficio che ci ha inserito dentro con la sua ambiguità malata. Ma come è entrato dentro? Lo abbiamo detto, facendosi aprire la porta con comportamenti buoni per poi penetrare e delinquere, proprio come fanno i malviventi che vogliono entrare in casa facendo finta di essere bravi, e purtroppo spesso ci riescono.
Il problema che io sto notando che sono in pochi che capiscono che bisogna curarsi in quanto si è stati infettati e si ha una cosa dentro maligna. La maggior parte cerca dei vampirizzati cerca di vampirizzare qualcosina da questo blog, senza ratitudine, né comprensione. Lei addiriuttura conclude dicendo “SE avete idee o consigli sono ben accetti”, ciò vuol ire che lei non è proprio in grado di capire che qui ci si auto-aiuta, che c’è una reciprocità, un sostegno solidale… lei, bontà sua, considera consigli e iudee ben accetti…
Lo so che è sconvolta e non si rende conto, ma io le dico questo, a lei e atutti coloro che invece di curarsi seriamente pensano di curarsi succhiando qualcosa qua e là senza riconoscenza, rendetevi conto che sebbene non siete vampiri, siete vampirizzati, vuol dire che potreste iventare come loro… la principale cura per tornare normali è tornare ad amare in modo buono, non una persona sola maligna, ma tante persone buone, a cominciare dalle piccole cose, diventatndo gentili e premurosi per gli altri, altrimenti diventate iperegoiste e cioè una sorta di narcisisti complementari dipendenti (vampirizzati) dove esiste solo ed unicamente il vostro dolore mentre gli altri possono nche crepare ed il mondo intero crollare senza che ve ne freghi nulla.
Ora, io lo so che questo i vampirizzati/e non lo vogliono, ma devono collaborare affinché ciò non avvenga e vanno avvisati/e, vi pare?
Ho chiesto pubblicamente di darmi l’OK per pubblicare qualche brano al fine di fare un libro a favore di tutte/i. SAPETE QUANTE RISPOSTE HO AVUTO, su centinaia di pagine di commenti e di lettere inviatemi in privato e richieste di consigli e di attenzione, ne ho avute 4, soltanto 4, forse 5…
Allora, per favore, pensateci, se volete aiuto, aiutate ed aiutiamoci, nel vostro interesse, altrimenti senza che v ne rendiate conto peggiorerete, diventereste vampirizzati cronici, che è peggio di vampiri, in quanto sarete loro subalterni. Ora con questo blog, non solo possiamo tarre informazioni, ma possiamo anche allenarci a diventare più u,mani e più solidali, per poi esserlo anche nella vita di tutti i giorni e quindi metterci sulla più sicura via della de-vampirizzazione, ove sarà poi possibile da soli e con l’aiuto di qualcuno, recuperare e ristabilizzarci.
RINNOVO ALLORA LA RICHIESTA A DARMI l’OK PER LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO (Soprattutto con mail privata, al mio indirizzo nella pagina home) GRAZIE.
Io non volevo in nessun modo banalizzare nè minimizzare l argomento le chiedo scusa se le è sembrato avessi fatto questo.
In questo sito ci sono capitata per caso e non sapevo come funzionasse ed il fatto che mi ha risposto mi ha fatto molto piacere.
La cosa che volevo chiederle è come mai queste persone prendono a bersaglio anche persone del loro stesso sesso. Succede frequentemente o è una cosa rara?
Le esperienze amorose omossessuali patologiche e non , in linea di principio, sebbene con le dovute specificità, non possono considerarsi diverse da quelle eterossessuali, altrimenti si rischia di cadere nella discriminazione e nell’omofobia. Lo stupro dell’anima umana a sfondo narcisistico e borderline riguarda le relazioni omosessuali come quelle eterosessuali… il vampirismo è maschile, femminile, lesbico e gay.
Bisogna capire bene, come sempre cerco di evidenziare che, un conto è la sofferenza amorosa dovuta ad incompatibilità, a cambiamenti, al fatto che una persona di qualunque sesso non ti ama abbnastanza o come vorresti, ed un’altro conto è quando quella persona si vuole approfittare del tuo amore per manipolarti, sfruttarti, farti del male, ferirti e ucciderti psicologicamente al fine di sentirsi bene e trarne vantaggio. Non si tratta assolutamente di sadismo, ma di persone ‘semi-morte’ che per sentirsi vive e falsamente a posto con se stesse, hanno bisogno di far impazzire altri/e fino a distruggere.
In questo blog stiamo dunque affrontando in modo nuovo una problematica importante, ma molto importante, in quanto io so, e voi sapete che riguarda non tanto gli scherzetti della vita amorosa, ma la salute umana, la rovina di un’esistenza, il rischio di perdere l’equilibrio, l’amore, la lucidità, il rischio di perdere le amicizie, gli affetti, il lavoro, il rischio di finire con l’abuso di psicofarmaci, droghe e alcool, il rischio di farla finita e di suicidarsi – perché tutto questo purtroppo avviene e non deve avvenire MAI PIU’, perciò io vi responsabilizzo ad aiutare, non solo ad informarvi, ma a partecipare e a diffondere consapevolezza, per una nuova educazione sentimentale, per una salvaguardia anche legale rispetto alla delinquenzialità della vità amorosa, per un diritto all’assistenza psicologica in questi casi veramente gravi, per tutti, e non solo per chi se lo può permettere. Certo che io lavoro e offro assistenza a prezzi modici, ma invito sempre a rivolgersi anche ad altri e mi impegno giorno e notte gratuitamente come volontario per questa causa che riguarda la salute umana, nella sfera vitale più elevata ed importante qual’è quella dei sentimenti… perché senza i sentimenti, veramente, noi non siamo niente, forse meno delle bestie. Perciò qui impariamo ad AMARE l’AMORE, enon i farabutti/e ed è questo il punto di partenza per guarire e ritornare a vivere nel bene, per se tessi, per gli altri, e per poi avere relazioni di amore più buone e sincere, nella libertà, nel rispetto, nell’umanità.
Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
OGGI E’ LA GIORNATA MONDIALE DEL VOLONTARIATO, PERCIO’ VI INVITO, DA OGGI IN POI, NON SOLO A TESTIMONIARE E AD ESPRIMERVI SUI VOSTRI DOLOROSI PROBLEMI DOVUTI A CHI VUOLE UCCIDERE L’AMORE, MA ANCHE A SEGNALARE, QUANDO POTETE, LE ATTIVITA’ DI ASSOCIAZIONI, GRUPPI O PERSONALI CHE NELLE FORME PIU’ DIVERSE INVITANO A FAR VIVERE L’AMORE, NON SOLO PER SE’, MA PER TUTTI IN NOME DELL’UMANITA’… VI ASSICURO CHE VI FARA’ BENE E CHE FARETE DEL BENE… UN POTENTE ANTIDOTO CONTRO TUTTI I TRAUMI SENTIMENTALI CONSISTE NEL FARE E NEL PROPORRE GESTI D’AMORE, ANCHE SE PICCOLI, COME SI PUO’, CON SINCERITA’, SOLIDARIETA’, SPERANZA, CORAGGIO, CON ANIMA!
dottore, questo sito mi è stato segnalato da una mia collega. Sono rientrata prima dal lavoro e ho cominciato a leggere. Non ho potuto leggere tutti i commenti, solo alcuni, forse pochi.
Ho trovato interessante le argomentazioni e gli studi su questa “patologia”, ma non riesco a concordare sulla conclusione. Non ci credo che le persone affette da narcisismo patologico alla fine, circa alla terza età, si troveranno dinanzi a questa realtà e finalmente dovrebbero affrontare il loro problema e finalmente non ci saranno più vittime. Non concordo su questo finale per questo motivo: tali soggetti hanno una grande capacità istintiva nel riconoscere le persone alle quali indirizzare le loro attenzioni, sarebbe più esatto dire i loro bisogni, e tali persone, la maggior parte donne, bisognose di amore, saranno comunque sedotte (seduzione arte affinata) e si innamoreranno. Il Narciso sa come farsi amare, sa come penetrare nella parte più intima (o nella ferita). Quando il rapporto, per lui non sarà più soddisfacente, dopo aver massacrato la sua ex “amata”, ha già un’altra vittima. Riprodurrà gli stessi meccanismi, gli stessi comportamenti e volerà di vittima in vittima. Non avrà bisogno di vedere la sua patologia (solo in parte sentita) perchè questa società sta moltiplicando persone bisognose di amore e quindi per questi soggetti affetti da narcisismo è come trovarsi in mezzo a una moltitudine di possibilità di combinazioni che gli permetteranno di vivere e soppravvivere.
Vorrei tanto poter credere che anche questi esseri alla fine pagheranno, ma purtroppo non ci credo, c’è troppo sangue a loro disposizione.
Rimane l’amarezza di sapere di aver vissuto una storia a senso unico, solo una persona ha amato, mentre l’altra ha succhiato, denigrato, diffamato, svuotato. Si soppravvive ma tali esseri continueranno a far del male e purtroppo spesso usano le loro nuove vittime per far male alle precedenti, perchè non sempre vi è una solidarietà o rispetto nei confront della ex.
Nella psiche ci sono dispositivi etici per cui o ci si pente sinceramente e ci si scusa, e quindi ci si cura, per le azioni malate e malvage commesse o si sviluppano patologie ed infelicità. Perciò tutte le saggezze e le religioni del mondo sanno spiegano che essere cattivi non conviene (al di là dell’ipotesi della punizione infernale). Per quanto concerne la vita amorosa, lei non crede sia brutto non aver mai amato veramente e invece succhiare l’amore degli altri per il proprio egoismo manipolatorio? Lei forse ha paura che poi queste persone amino daccero qualcun altro e diventano buone, ma se diventano buone si sentirebbero in colpa per quello che hanno fatto e avrebbero bisogno di chiedere scusa. Quando queste persone si mettono con qualcun altro, dopo un primo periodo di apparente soddisfazione, o ripropongono le stesse dinamiche oppure entrano in complicità con una persona simile a loro, con finalità manipolatorie e persino delinquenziali, per poi divorarsi a vicenda. Solo se queste persone entrano in una depressione tal da dover chiedere aiuto possono cambiare, altrimenti sono già condannate a vita dall’incapacità di amare… forse vorrebbe anche lei essere così, credendosi che così sarebbe vincente? Non credo, ma capisco la sua confusione e la sua rabbia. Stia tranquilla, ne ho viste e sentite tante, con il mio lavoro e con la vita, che le posso garantire che queste persone, se non si curano e chiedono scusa per le loro azioni malate e maligne, la pagano – certo, può volerci un po’ di tempo, ma la pagano, o perché si ammalano in modo conclamato, o perché poi non avendo niente di buono dentro (e ad un certo punto neppure fuori) vengono abbandonate da tutti, anche da amici e parenti, oppure perché qualcuno peggio di loro gliela fa pagare, oppure perché vivacchiano in un triste declino nell’orrore di aver vissuto tutta la vita fino alla morte senza mai aver potuto provare il sentimento di un amore sincero. (se non le basta questa risposta, ne troverà altre che approfondiscono questo tema, certamente il consulto individuale è fondamentale per sviluppare una maggior chiarezza circa la propria esperienza personale).
Un caro saluto
Pier Pietro Brunelli
Ho 42 anni. Un anno fa tradisco il mio compagno con un bellissimo manipolatore affettivo conosciuto su internet. Io però non sapevo nulla di questo disturbo, e per due incontri mi lascio manipolare. Decide lui quando, dove, cosa, come. Sesso, ovviamente. Trattandosi di trasgressione, per me il gioco è piuttosto eccitante.
Poi provo io a chiedergli di vederlo, e mi pone mille condizioni assurde, cerca di colpevolizzarmi perchè sono impegnata ecc. ecc.
Soffro. Gli scrivo che non voglio più vederlo. Reagisce con stupore. Allora torno sui miei passi. Lui non si presenta all’appuntamento. Soffro ancora, e cerco di capire in chi mi sono imbattuta.
Su internet trovo di tutto: manipolatori, vampiri, narcisi maligni, DNP.
E capisco che non ci si può rendere conto di avere a che fare con un vampiro se non si prende coscienza della propria ferita narcisistica, che lo ha attirato.
Per me è stato così. Nel giro di 8 mesi ho letto libri sull’argomento, ho cercato di capire me stessa e le dinamiche comportamentali presenti nella mia famiglia, ho realizzato di avere una madre manipolatrice e violenta, un padre affascinante ma anaffettivo. Sto curando la mia profonda ferita con l’aiuto di una psichiatra. Comincio solo ora a capire chi sono io e perchè per 42 anni sono stata “un’altra”, sempre attratta dallo stesso tipo di uomo: il vampiro.
Non so che razza di ferita abbia lui, ma credo sia più profonda della mia se a 44 anni ancora succhia sangue a chiunque gli capiti a tiro…
Incredibile…stasera ho avuto una vera e propria rivelazione..non sapevo esistesse questo disturbo ..ma tra me continuavo a pensare di avere a che fare con una persona con disturbi comportamentali..e stasera scopro il DNP …e’ sette anni che frequento a “tratti” una persona che a uesto punto credo sia un DNP….sono scioccata ..ma molto felice di aver compreso gia’ un anno fa di essere psicologicamente traumatizzata da una lunga relazione di questo tipo….ora da un anno non convivo piu’ anche se non me ne sono ancora liberata….ma lentamente sto trovando la strada giusta…