NARCISISMO E TRAUMA SENTIMENTALE
Il narcisismo patologico e la ferita narcisistica nel ‘vampirismo affettivo’.
Leggere questo articolo e se si vuole parteciparvi con commenti, può essere di grande aiuto a voi e ad altri, ma una prima raccomandazione importante è la seguente: si tratta di informazione partecipata e non di psicoterapia o consulenza online (informazione divulgativa, ma concepita attraverso testi aventi valore scientifico e filosofico). Perciò fatene buon uso, non traete conclusioni affrettate, non fate scelte avventate, non giudicate nessuno e non sentitevi giudicati. Per ogni perplessità cruciale, fate riferimento a specialisti oppure chiedete un consulto personalizzato (info: https://albedoimagination.com/)
Al termine dell’articolo collegamenti a video you tube con Pier Pietro Brunelli su Narcisismo patologico e trauma sentimentale (si consiglia di leggere prima l’articolo e i commenti).
BUGIARDI E IPOCRITI NELL’ANIMA – MANIPOLATORI AFFETTIVI – LOVEKILLER – VAMPIRI SESSUO-SENTIMENTALI…
scientificamente detti: NARCISISTI PATOLOGICI (… patologici ma anche patogeni?).
In questo lungo articolo (ricerca partecipata e di auto-aiuto) l’etichetta diagnostica psichiatrica di “Narcisismo patologico” (inteso come tratto e comportamento disturbato) o “Disturbo narcisistico di Personalità” (che riguarda l’intera struttura caratteriale) è da considerarsi un riferimento orientativo e di inquadramento. Le etichette in questo campo non sono mai certe e nonostante si sforzino di raggruppare classi enormi di persone sotto una stessa patologia psichica sono sempre destinate a generare equivoci e massimalismi, in modo particolare nel caso del Narcisismo patologico che recentemente sta creando un vero e proprio terremoto clinico-diagnostico negli USA, che esaspera il conflitto tra diagnosi psichiatrica e diagnosi psicodinamica (si veda alla fine dell’articolo un’importante specifica di aggiornamento). Qui quando si parla di Narcisismo patologico o di DNP lo si fa nell’osservazione di criteri diagnostici psichiatrici adottati per decenni, tuttavia si predilige la figura archetipica (in senso junghiano) del VAMPIRO, il quale può avere molteplici interpretazione (nelle leggende e nei racconti se ne riportano centinaia di tipi e ciascuno sa attraverso le sue esperienze che l’eventuale” vampiro” con il quale ha avuto o ha a che fare ha precise caratteristiche sue proprie, e che per liberarsene vanno esaminate con un analisi specifica) STIAMO PARLANDO DI UNA METAFORA a carattere psicoanalitico, è ovvio che i VAMPIRI NON ESISTONO – tuttalpiù esistono comportamenti vampirizzanti e persone tendenti a farsi vampirizzare). INOLTRE BISOGNA EVITARE IN TUTTI I MODI CHE ATTEGGIAMENTI VITTIMISTICI E PARANOIDEI VENGANO RINFORZATI ATTRIBUENDO AD UN PARTNER L’ETICHETTA DI NARCISISTA PATOLOGICO O LA METAFORA DEL VAMPIRO – va altresì considerato che il VITTIMISMO PATOLOGICO è considerabile anch’esso come una forma di vampirizzazione con componenti narcisistiche che giungono all’autolesionismo e alla autocommiserazione pur di essere al centro del mondo e manipolare il prossimo… (ma qui non ci dilungheremo su questo aspetto, tuttavia è necessario che lo si tenga bene in considerazione).
Dunque questo articolo può offrire una cornice, in termini di etichette psichiatriche e di ragionamenti psicodinamici generali, ma il suo orientamento e di carattere junghiano (con l’ausilio di immagini e linguaggi simbolici volti a dare una particolare coloritura psicoemotiva, affinché sia più agevole comprendere nel profondo, immaginativamente, e non solo razionalmente). Detto ciò il lettore non specialista non si senta spiazzato, infatti l’articolo è a vari livelli di lettura, affinché tutti possano comprendere e partecipare, e contribuire anche in termini specialistici.
Partecipa e leggi il lungo ed esclusivo articolo che segue, poi, per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA (2011) di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea (con spedizione a domicilio) o in versione E-book presso i seguenti link:
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Introduzione
Il presente articolo studio e i commenti servono ad ottenere un quadro generale informativo su una patologia della personalità che diventa particolarmente disturbante nelle relazioni affettive: Il “narcisismo patologico”, detto anche DNP (Disturbo narcisistico di Personalità).
In particolare questo articolo propone una nuova diagnosi il TdN Trauma da Narcisismo e si rifà a studi e ricerche molto approfondite, in parallelo a ricerche effettuate negli USA riferite alla “Sindrome della vittima da Narcisismo” vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new
La questione è delicatissima poiché la persona traumatizzata da una relazione a sfondo narcisistico soffre terribilmente e questo articolo vuol cercare di aiutare dando una prima informazione.
Come si osserverà in questo articolo viene proposta una sintesi informativa utile per fare il quadro generale al fine di comprendere meglio la propria situazione particolare, ed anche per partecipare con la propria testimonianza e i propri pareri. Se si desidera qualcosa di più dal sottoscritto: un approfondimento, un aiuto, una terapia si deve necessariamente rivolgersi in modo privato al mio indirizzo e-mail pietro.brunelli@fastwebnet.it (pertanto saranno segnati i titoli di parti di approfondimento che qui non saranno disponibili, ma che si potranno richiedere previo consultazioni private ed accordi).
IO RACCOMANDO SEMPRE CHE PER EVENTUALI DUBBI ED ESIGENZE PERSONALI non è assolutamente indispensabile rivolgersi proprio a me, dal momento che, su tutto il territorio nazionale esistono molti bravi psicoterapeuti ai quali potete rivolgervi, traendo da questo blog gratuitamente ispirazioni e indicazioni.
Questo articolo vuole offrire un sostegno informativo gratuito e solidale al massimo livello possibile per quello che si può fare in rete, ma se si vuole approfondire davvero la propria situazione personale, al fine di capire a fondo (molto importante per superare il trauma) e ristabilizzarsi occorre un sostegno personalizzato. Io mi rendo disponibile per fornirlo a chi me lo richiede venendo incontro in tutti i modi possibili, sulla base di chiarificazioni e di accordi personalizzati.
Auguro a tutti di trarre utili informazioni dalla lettura e dalla partecipazione a questo blog altamente qualificato (anche per altri articoli), libero e gratuito. In particolare questo articolo è la base informativa per lo sviluppo di un forum considerabile come una forma di auto-aiuto on line coordinato e informato gratuitamente dal sottoscritto Pier Pietro Brunelli – Psicoerapeuta, particolarmente attento alla problematica in questione – nel rispetto della deontologia professionale e con l’ausilio di mezzi mediatici (non in presenza e senza alcuna intenzionalità di fare ‘psicoterapia di gruppo’ on line, né ‘telefono amico’, ma come partecipante ed informatore esperto – declinando ogni responsabilità per eventuali interpretazioni o usi errati delle informazioni da me o da altri divulgate).
Il sottoscritto coordinatore/informatore, su richiesta privata, può offrire consulenze informative personalizzate, consulti psicologici ed anche percorsi di assistenza e cura psicoterapeutica.
(vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/: Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
La partecipazione al dibattito con commenti e pareri da parte di psicoterapeuti, psichiatri, educatori ed esperti di altre discipline che possono aiutare a sviluppare la comprensione del problema in questione è accolta con particolare gratitudine.
AVVERTENZA IMPORTANTE DI BASE SE QUESTO ARTICOLO DOVESSE TURBARVI IN QUANTO CREDETE NON DI ESSERE VITTIMA DEL NARCISISMO PATOLOGICO, MA DI RICONOSCERVI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI ,RICORDATEVI, QUALORA VOGLIATE CONTINUARE A LEGGERE, CHE NON SI HA INTENZIONE ALCUNA DI DEMONIZZARVI – I RIFERIMENTI IN NEGATIVO SONO RIVOLTI ALLA MALATTIA (Al PECCATO), NON A CHI NE E’ PORTATORE (PECCATORE), QUI CI OCCUPIAMO DELLE PERSONE CHE LA SUBISCONO DA PARTE DI CHI NE E’PORTATORE E CHE NON E’ PIENAMENTE CONSAPEVOLE – CAPITA NELLA VITA DI SENTIRSI COSTRETTI A MENTIRE ED ANCHE A MANIPOLARE PERCHE’ CI SI SENTE CONFUSI E DEBOLI, QUESTO NON VUOL DIRE CHE SI E’ AFFETTI DA NARCISISMO PATOLOGICO – INOLTRE IN CERTE SITUAZIONI PUO’ CAPITARE DI ECCEDERE NEGATIVAMENTE IN MODO NARCISISTICO, QUINDI EGOISTICO E PROFITTATORIO, MA ANCHE IN QUESTO CASO NON VUOL DIRE NECESSARIAMENTE CHE SI HA UN DISTURBO DI PERSONALITA’ – SE VI RICONOSCETE IN QUESTO ARTICOLO IN QUANTO NARCISISTI PATOLOGICI ED OLTRE A PROVARE UNA COMPRENSIBILE RABBIA PROVATE ANCHE SENSO DI COLPA E’ BUON SEGNO, POTRETE MEGLIO APPROFONDIRE I VOSTRI DUBBI INFORMANDOVI IN MODO CORRETTO ED ANCHE CON IL SOSTEGNO DI UNO PSICOTERAPEUTA.
NEL VOSTRO INTERESSE, NELL’INTERESSE DI CHI VI STA VICINO, NELL’INTERESSE DELL’AMORE, SE AVETE DUBBI INFORMATEVI CON CURA E CON DISPONIBILITA’ A COMPRENDERE IN PROFONDITA’… IL DIBATTITO E’ QUI APERTO A TUTTI, SE AVETE DUBBI POTETE PARTECIPARE, POTRA’ SERVIRVI PER COMPRENDERE MEGLIO LE VOSTRE DIFFICOLTA’ MA, IN QUESTO ARTICOLO-DIBATTITO SI DISCUTE DELLE SOFFERENZE, SPESSO TRAGICHE, DI CHI VUOLE STARE VICINO CON AMORE, AD UNA PERSONA CHE HA COMPORTAMENTI NARCISISTI PATOLOGICI, A CAUSA DI UN DISTURBO DI PERSONALITA’ O ANCHE PER ALTRE RAGIONI. PERCIO’ ANCHE SE VOI RITENETE O SAPETE DI ESSERE O DI ESSERVI COMPORTATI COME NARCISISTI PIU’ O MENO PATOLOGICI IL VOSTRO CONTRIBUTO POTRA’ PORTARE DEL BENE A VOI E AGLI ALTRI. IN TUTTI GLI ESSERI UMANI C’E’ IL BENE E IL MALE, A PRESCINDERE DALLE LORO DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (LA PSICOLOGIA VUOLE IL PIU’ POSSIBILE IL BENE PER TUTTI) – TUTTI INGENUAMENTE SIAMO VITTIME E NELLO STESSO TEMPO COLPEVOLI, SIA QUANDO IL NARCISISMO LO AGIAMO SENZA PIENA COSCIENZA IN NEGATIVO E SIA QUANDO, SENZA PIENA COSCIENZA, LO SUBIAMO (E SIA QUANDO NON SI TRATTA DI NARCISISMO, MA DI ALTRO). LA PSICOLOGIA E’ UNA VIA PER RENDERCI PIU’ COSCIENTI… SOLO SE, CON COSCIENZA, CI COMPRENDIAMO VICENDEVOLMENTE, L’AMORE E LA PACE PREVARRANNO SULL’ODIO E SULLA GUERRA, NEI SENTIMENTI PERSONALI, COME NELLA SOCIETA’ E NEL MONDO INTERO.
Inoltre raccomando a chi si sente o crede di essere vittima di una relazione con dinamiche narcisistiche disturbanti o anche di altra natura di evitare di ‘bollare’ il partner ritenuto disturbante con etichette psichiatriche a scopo di ferirlo e di offenderlo. Ricordatevi che quando si soffre per amore si è portati ad accusare il partner anche di colpe che non ha, quindi è sbagliatissimo e pericoloso usare questo articolo per costruirsi un’immagine totalmente negativa del partner, senza poi voler vedere le proprie responsabilità. E’ vero che se il partner è un narcisista patologico o ha altro disturbo della capacità relazionale (ad es. borderline) è importante ‘diagnosticarlo’, rendersene conto, ma ciò deve servire ad una comprensione e a fare le giuste scelte, innanzitutto nel rispetto di se stessi, e non per questioni di rabbia o di vendetta, comprensibilissime, ma che poi si ritorcerebbero contro chi se ne è lasciato prendere. Inoltre le ‘diagnosi’ in senso psichiatrico possono farle solo ed esclusivamente gli specialisti. Qui, come in tanti articoli su internet o nei libri, ci si può informare per un primo orientamento, e quanto più questo orientamento sembra plausibile, tanto più va verificato con uno specialista. E questo vale sia se ci si considera feriti da un partner problematico e sia se ci si riconosce come portatori di un qualche di sturbo – E IN MODO PARTICOLARE SE CI SI SENTE INGIUSTAMENTE ACCUSATI O BOLLATI COME VAMPIRI, NARCSISTI PATOLOGICI O QUANT’ALTRO DAL PARTNER O DA CHIUNQUE.
Qui si offrono informazioni e dibattito per individuare una cornice diagnostico/POETICA nella quale comprendere problematiche specifiche che vanno esaminate caso per caso, nella loro soggettività. Per cui la ‘cornice’ non è sufficiente per comprendere veramente il ‘dipinto’, essa serve per inquadrarlo, per dare quindi un punto di vista in chiave PSICO-MITOLOGICA (riferibile alla leggenda del vampiro e di altre figure negative che HANNO SOLO UN SENSO SIMBOLICO ED EVOCATIVO) ma poi per comprendere davvero, se stessi e l’altro, è necessario un esame approfondito capace di andare ben oltre le cornici e i punti di vista prefissati. Questo articolo e questo dibattito non deve costituire strumento per giudicare gli altri e attribuire loro colpe, ma semmai per comprenderli meglio e, senza mai dimenticare anche le proprie responsabilità – nelle ferite che si subiscono e che si infergono nelle relazioni affettive è essenziale ricordarsi il celebre monito di Cristo: “Chi è senza peccato, scagli la prima pietra”.
Presentazione della ricerca.
Narcisismo patologico:
Un disturbo psichico che uccide l’amore.
La documentazione completa (della quale qui si offre una sintesi) si divide in quattro parti:
- Prima parte è di riflessione a riguardo dei manipolatori affettivi, bugiardi e opportunisti in amore (gli approfondimenti, specificati in seguito sono disponibili solo su richiesta, previo accordi).
- Seconda parte è fondamentale per il sostegno informativo psicologico delle cosiddette vittime (in senso figurato), ma qui non vengono considerate tali, bensì sono considerate persone che hanno subito, a vari livelli, un vero e proprio trauma (che io chiamo TdN Trauma da narcisismo) a causa di una relazione affettiva con partner che, inizialmente riescono ad apparire ‘normali’, ma che in realtà sono affetti da narcisismo patologico a da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’, disturbo che li rende maligni, distruttivi e psichicamente patogeni (figurativamente ‘infetti’) verso la persona che disgraziatamente se ne è innamorata, non essendosi accorta della loro ipocrisia e delle loro manipolatorie finzioni seduttive. (gli approfondimenti specificati in seguito, sono disponibili solo su richiesta, previo accordi e chiarimenti personalizzati).
- Terza parte (qui non pubblicata) riguarda il libro TRAUMA DA NARCISISMO acquistabile on line https://www.lulu.com/product/a-copertina-morbida/trauma-da-narcisismo-nelle-relazioni-di-coppia/16129368 (visionabile in parte)
- Inoltre è disponibile un Test (Test TdN – Trauma da Narcisismo) che serve a capire meglio se effettivamente vi può essere un Trauma da Narcisismo e quale possa essere la sua entità. Si tratta di un test che va effettuato previo colloquio e con unsupporto per interpretare poi correttamente il risultato, perciò qui non è pubblicato. Chi vuole richiederlo può conttarmi e ricevere ulteriori chiarmenti (via e-mail o al telefono – vedi info e contatti nel blog) .
- Vi è poi una lista di argomenti di cui sono già pronti gli elaborati (qui non pubblicati) . Tale lista di argomenti serve come indicazione di massima al fine di sviluppare il dibattito in questo articolo del blog nel modo più ampio e completo, pubblicando testimonianze e pareri su questioni specifiche ai quali cercherò di rispondere entro una tempistica il più possibile breve (considerando che le mie risposte saranno di carattere generico, seppure derivate dalle mie competenze specialistiche).
- Quarta parte (qui non disponibile, ma richiedibile in forma personalizzata) consiste in un’ introduzione ad una diagnosi e ad una terapia detraumatizzante e ad una successiva psicoterapia in termini junghiani, che trascende dalle etichette di stampo psichiatrico. La base terapeutica per il TdN consiste nell’aiutare la persona traumatizzata a ‘farsi una ragione’ di ciò che le è accaduto, affinché vi sia un’elaborazione del male subito dal partner, cioè della ‘violenza psicologica’ subita nell’ambito di una relazione affettiva (questa parte non può essere pubblicata on line in quanto va data solo a chi la richiede, in seguito ad un colloquio. Un conto è avere un quadro generale, e qui lo si potrà avere, ma un altro conto è avere un’assistenza personalizzata. Informazioni terapeutiche date senza chiarimenti e specificazioni personalizzate possono avere effetti nocivi e dare luogo a convinzioni errate e dannose).
- Vedi pagina info https://www.albedoimagination.com/contatti/:
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia). - Si veda anche l’articolo in questo blog IL NARCISISTA BRAVO https://www.albedoimagination.com/2012/03/il-narcisista-bravo/ alla fine dell’articolo un’esposizione di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose – – inoltre inserendo parole nel riquadro ricerca come ‘narcisismo’, ‘ferita narcistica’ ‘autostima’ ecc. compariranno altri articoli specifici.
PARTECIPATE CON I VOSTRI COMMENTI E TESTIMONIANZE , SONO UN’IMPORTANTE CONTRIBUTO DI SOLIDARIETA’ E CONSAPEVOLEZZA CHE SARA’ DI AIUTO A VOI E AD ALTRI… QUANDO SI INCOMINCIA A PENSARE AGLI ‘ALTRI’, OLTRE CHE A SE STESSI, ALLORA SI E’ SU UNA BUONA STRADA DI RIEQUILIBRIO NARCISISTICO, SI INCOMINCIA AD USCIRE DALLA ‘VAMPIRIZZAZIONE’ AGITA O SUBITA, E SI SCEGLIE DI:
“AMARE IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO” (questa è la via per la ‘Guarigione’!)
Il lettore che vorrà leggere e partecipare al blog sappia sin d’ora che tutti i commenti e le repliche sono importanti per comprendere, ed in tal senso possono essere di aiuto. Si tratta di una ‘ricerca a scopo diagnostico e terapeutico’ che è anche un ‘working progress’ su una tematica assai delicata che investe il tema della sofferenza amorosa entro una sua particolare tragicità e patologicità: il Narcisismo e le sue conseguenze patogene e traumatizzanti. Ciò richiede una partecipzione e una lettura non superficiali ed offre a ciascuno la possibilità di dare una testimonianza o un parere che, seppure a diversi livelli di competenza e di esperienza, può donare un prezioso contributo.
PRIMA PARTE
In qualità di PSICOTERAPEUTA, ma anche perché ho avuto la disgrazia di imbattermi con una di queste persone ‘disturbate e disturbanti’ ed ho sperimentato sulla mia pelle, con danni morali e materiali notevolissimi, quanto questa persona fosse bugiarda infida e ipocrita, sicuramente l’essere più falso e diabolico che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita . Questa persona si è iscritta su un social network alla CAUSA per la sincerità, addirittura ne ha fatto il suo slogan per presentarsi nelle sue apparizioni on line (chat, forum, ecc.) e nella vita quotidiana. Infatti i bugiardi patologici la prima cosa che fanno per poter ‘esercitare’ con maggior astuzia è quella di dichiararsi sostentori assoluti della sincerità e dei suoi valori. Si tratta di persone severamente malate nella sfera dell’affettività, anche se appaiono normali in superficie e il loro disturbo può provocare gravisime conseguenze a chi ne è legato affettivamente. Qui in particolare ci occupiamo di come nel legame affettivo nella coppia il DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) di un partner possa recare una serie sindrome traumatica all’altro partner che ne è vittima. Le persone affette da DNP non hanno quasi alcuna consapevolezza della loro malattia, ad esempio credono che mentire sia giusto al fine di salvaguardare il proprio ego ed ottenere vantaggi, fino al punto di danneggiare gravemente chi è a loro legato affettivamente con comportamenti spietatamente manipolatori, mendaci ed ipocriti. Mentono con una capacità attoriale da premio Oscar, tanto da apparire sinceri al più attento osservatore. MA E’COME SE MENTISSERO ANCHE A SE STESSI, AUTOINGANNADOSI IN CERTI CASI, FINO AD ESSERE CONVINTI DI ESSERE NEL GIUSTO E PERFINO SINCERI – basti questo per capire che non li si può condannare come persone puramente cattive o malefiche, ma come persone che hanno problemi nell’area ell’affettività. Certo poi ciò può provocare molti dolori nel partner, e noi qui ci occupiamo essenzialmente di come arginare questi dolori, offrendo interpretazion simboliche FORTI, ma simboliche, affinché con l’immaginazione e la ragione, ci si possa meglio liberare da relazioni distruttive e – badate bene – nell’interesse e per la salute di entrambi i partner. D’altra parte quando in una coppia ci sono tensioni fortissime si può ricorrere alla TERAPIA DI COPPIA, ma se da parte di uno dei due partner c’è un rifiuto, ciascuno deve elaborare per conto suo i motivi di una separazione o di una perdita.
RACCOMANDO LA SEGUENTE AVVERTENZA: va detto che tutti gli esseri umani possono essere portati a mentire e lo fanno, ma lo scopo del mentire è differente da quello dei bugiardi/manipolatori patologici e non è così perpetuato. Si può mentire nel tentativo di difendersi, di non far apparire un’amara verità, oppure perché si è confusi, si hanno timori, si ha la coscienza sporca, e questo è il caso dei mentitori ‘normali’… e “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Inoltre più si prova dispiacere e senso di colp per aver manipolato o mentito e più vuol dire che il proprio narcisismo è abbastanza sano e non è patologico. Invece i mentitori affetti da DNP, quelli patologici, non provano senso di colpa, e mantono lo fanno con la precisa intenzione ‘semiconscia’ di manipolare l’altro, per ‘succhiargli il sangue’, per ottenere benefici per sé, incuranti di danneggiare l’altro, di sfruttarlo (IN VERITA’ NON SONO DEI VERI E PROPRI CATTIVI, MA HANNO UN DISTURBO PSICHICO PER CUI NON SI RENDONO PIENAMENTE CONTO DI ESSERE POSSEDUTI DALLA CATTIVERIA – vedi ‘Avvertenza importante di base nell’introduzione). Costoro sono convinti che l’altro vada trattato così, in quanto invidiano l’altro, invidiano la sua capacità di amare, che loro non hanno, e quindi credono sia giusto raggirarlo e ferirlo per mettere in atto una sorta di ‘rivalsa sul mondo’, affinché ottengano quello che secondo loro gli spetta e che perciò va ottenuto anche con la frode, l’ipocrisia, la menzogna perpetuata, avente pure l’obiettivo di procurare un danno e incutere sofferenza. Perciò, mi raccomando, se dite delle bugie, o vi trovate in una condizione confusa, per cui vostro malgrado state recitando un copione, ma vi dispiace di farlo, vi sentite anche in colpa, allora non dovete immedesimarvi in alcun modo con il soggetto patologico di cui ci stiamo occupando, e cioè nello specifico il soggetto affetto da DNP (narcisismo patologico divenuto struttura caratteriale), che con diversi gradi di malignità mente per una strategia manipolatoria volta a sfruttare l’altro ed anche a distruggerlo psicologicamente (questo chiarimento era necessario altrimenti alcuni lettori potrebbero fraintendere e sentirsi erroneamente messi in causa, sul banco degli imputati: no, gli imputati di cui ci stiamo occupando sono tutt’altri, potremmo definirli: ‘criminali del cuore’, per usare una metafora pseudo giudiziaria, oppure ‘vampiri’ nel senso della legenda).
Avvertenza: differenze tra disfunzionalità ‘normali’ della coppia recanti ‘pene d’amore’ e relazioni affettive francamente patologiche, dovute principalmente ad un partner con DNP o altro disturbo.
Quindi, specifichiamo meglio, per evitare sin da ora fraintendimenti: anche gli amori più belli possono finire e ciò può generare grandissime sofferenze. Incomprensioni e delusioni amorose generano sofferenze, equivoci, nonché comportamenti ‘cattivi’ o errati. Inoltre se si viene abbandonati, accade spesso che l’abbandonato proietti sul partner abbandonante colpe e cattiverie molto superiori a quelle che ha. Lasciare una persona, o avere con essa una relazione affettiva problematica, non significa essere per forza cattivi. Quindi invito lettrici e lettori, partecipanti e non, a non interpretare le informazioni qui riportate nel senso del ‘vittimismo generalizzato‘. Capita, per moltissime ragioni che l’amore generi conflitti dolorosi e che strade, che prima erano unite, si dividano, e a quel punto può succedere anche di farsi reciprocamente del male, per rabbia, nervosismo, incapacità di sostenere il dialogo, rivalsa, ecc. … Ma qui non ci stiamo occupando di queste situazioni che, pur generando grande sofferenza, sono relativamente normali, oppure che hanno una inclinazione patologica, ma che non sono riportabili alla specificità della relazione patologica a sfondo narcisistico.
LA PAROLA ‘VITTIMA’ (adoperata ad esempio negli USA – Narcissism victime Syndrome – o in alcuni forum – dovrebbe intendersi solo in SENSO FIGURATO. QUI SI PROPONE INVECE DI NON ENTRARE NEL ‘VITTIMISMO’, MA DI CONSIDERARSI COME PERSONE CHE HANNO SUBITO UN TRAUMA PSICOLOGICO A CAUSA DI UNA RELAZIONE CON UN PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO
Qui ci occupiamo di una relazione a sfondo narcisistico, nella quale il narcisista patologico, a diversi livelli di patologicità, esercita una finzione e un’ambivalenza quasi costanti allo scopo di manipolare, sfruttare e ferire psicologicamente una persona che è riuscita a sedurre. Si tratta di meccanismi distruttivi parzialmente inconsci, agiti senza piena consapevolezza, che purtroppo possono emergere anche nelle relazioni affettive relativamente normali, o affette da altre problematiche, tuttavia quando caratterizzano la relazione in modo costitutivo, continuativo, esacerbato e conclamato, danno luogo ad una tipica relazione distruttiva a sfondo narcisistico.
Quindi nel leggere questa ricerca bisogna cercare di capire che, un conto è essere vittime dell’amore (delusione amorosa), un conto è essere vittime di un amore malato a causa di un partner con DNP, il quale – in modo semi-inconsapevole – ha generato una relazione subdola e stressante, fino al punto di provocare una sindrome traumatica da narcisismo (TdN) nell’altro partner. Questo in quadramento della patologia del partner patogeno e distrurbante è importante affinché se se ne viene traumatizzati si possa capire cosa è successo. Qui lettrici e lettori potranno ricavare informazioni per un inquadramento generale, in termini psicopatologici e psichiatrici, poi però questa ‘analisi del partner con DNP deve essere fatta su misura, cioè in modo specifico, in quanto ogni portatore di DNP è diverso da un altro pur proponendo comportamenti patologici riportabili ad una classificazione generale.
Solo in un secondo momento, dopo aver a fondo compreso la patologicità del partner, si arriverà a capire che questi è riuscito a sedurre e a manipolare approfittandosi di una ferita narcisistica che la vittima trascurava o non sapeva di avere (la ferita narcisistica consiste in una carenza o un disequilibrio d’amore verso se stessi). Anche qui ci troviamo di fronte a considerazioni utili per un inquadramento della situazione, ma poi ciascuno deve riuscire a comprendere la specificità della propria ‘storia’, da solo o con l’aiuto di uno psicoterapeuta… l’importante è avere la serenità e l’onestà di capire se ce la si fa da soli o se si ha bisogno di un sostegno e nella misura che si ritenga necessaria. Qui si propone un sostegno informativo, ma una consulenza psicologica vera e propria la si può ricevere solo se la si richiede, per cui l’informazione diventa personalizzata ed ovviamente ha un’altra efficacia.
L’importanza di un informazione psicologica per un quadro generale; capacità di elaborare considerazioni rispetto alla propria specifica situazione
In questo articolo troverete un elenco di questioni che sono state approfondite e che quindi possono perfezionare l’inquadramento del problema e di suoi specifici aspetti cruciali. Tuttavia si tratta di approfondimenti che per questioni realmente diagnostiche possono essere impiegate solo da specialisti. Il lettore non specialista deve considerare questo articolo a titolo informativo. Si può partecipare nei commenti per chiedere chiarimenti generali. Chi desidera un approfondimento dell propria situazione personale può eichiederlo con un colloquio (a nche via Skipe o al Telefono, o in studio a Milano, Roma e Genova) previo appuntamento e nel rispetto delle norme professionali, della psicoterapia. Si avverte che il ‘troppo approfondimento teorico’ e il ‘fai da te’ , può generare convinzioni sbagliate e talvolta anche pericolose. L’importanza di una informazione personalizzata è dunque sempre consigliabile per comprendere se effettivamente e come si è stati disturbati e traumatizzati da una relazione prevalentemente a sfondo narcisistico, o a causa di altre patologicità, ad esempio riferite ad una sfera prevalentemente borderline, o anche essenzialmente, come abbiamo detto sopra, perché purtroppo le pene d’amore nella vita sono quasi inevitabili per maturare e per imparare ad amare.
Differenze e concomitanze tra DNP e Disturbo Borderline
Altre precisazioni sul DNP
Nella scala dei disturbi psichiatrici i narcisisti patologici, bugiardi/manipolatori/distruttivi (DNP), vengono poco prima degli psicopatici, ovvero dei serial killer, cioè di quelle persone disturbate che oltre a mentire e a praticare violenza psicologica senza ‘senso di colpa, né di pietà’, commettono anche atti di estrema crudelta’ fisica. I bugiardi patologici narcisisti ovviamente non arrivano a tanto, ma con la loro violenza psicologica, pregna di atteggiamenti e comportamenti ingannevoli e manipolatori, possono – senza farsi il minimo scrupolo – generare immani sofferenze nelle loro vittime/prede (loro le credono tali) e in alcuni casi possono giungere ad istigare al suicidio.
Purtroppo capita sempre più spesso, data la cultura narcisistica in cui viviamo, di incontrare e conoscere persone con tale grave disturbo, aventi nuclei psicotici narcisisti, che li portano a mentire costanemente con obiettivi di spietato egoismo; essi si presentano con grande attorialità (“ipocrita”, nell’antica Grecia significava attore) e astuzia come persone buone, sincere, magari aventi una carenza affettiva o vittimismo che chiede rassicurazione… tutto ciò come copertura al fine di poter mentire e raggirare con maggior efficacia la vittima/preda sedotta. Perciò è molto difficile riconoscere i narcisisti patologici e si può facilmente diventarne vittima nelle relazioni di amicizia, di lavoro e, ancor di più, sentimentali (però poi è meglio non considerarsi vittima, ma persona che ha subito un torto o addirittura un trauma TdN).
L’attorialità del narcisista è diversa da quella dello psicopatico che finge di essere una persona normale, ma è consapevole di voler uccidere; il narcisista finge sul limite tra consapevolezza ed inconsapevolezza, lui/lei si identifica con il suo personaggio ‘super e speciale’ , ne viene posseduto, così agisce nel bene e nel male sentendosi nel giusto e con una strana e inquietante spontaneità. Non si rende conto di quanto sia ambivalente e manipolatoria la sua modalità di agire nel bene e nel male, pertanto la persona che vi è legata affettivamente non capisce con chi veramente ha a che fare… a mano a mano che lo scopre ne viene sempre più traumatizzata. Si tratta di un trauma della sfera affettiva molto forte, che nonostante l’evidenza, non riesce a far capire chiaramente la negatività del narcisista patologico verso il quale si sviluppa una spaventosa dipendenza affettiva: si sente di amare un ‘mostro’, il ché è ulteriormente traumatizzante.
Ogni narcisista patologico è diverso da un altro, per difendersi dai suoi comportamenti disturbanti è importante comprendere la sua specificità. Le informazioni fino a qui fornite danno un quadro generale, ma se si vuole approfondire la conoscenza di ‘quel narcisista patologico’ è indispensabile un colloquio, dove viene riportato un racconto il più possibile dettagliato circa i comportamenti ambigui del partner e della violenza psicologica subita. Ogni caso è diverso, anche se conviene almeno in quadrarlo in termini generali, sebbene poi va analizzato nello specifico.
(A tal fine vedi pagina info www.albedoimagination.com/contatti/)
httpv://www.youtube.com/watch?v=H30I_x0OgiU
Informazioni e consulenza psicologica – Psicoterapia).
Prima di passare alla seconda parte (sintesi), qui di seguito, due brevi brani di approfondimento a cura di altri autori:
MENTIRE L’AMORE
Secondo uno studio americano i narcisisti amano troppo se stessi per riuscire ad amare gli altri. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul “Journal of Personality and Social Psychology”, non sono in grado di mantenere relazioni sentimentali felici e durature. Per il “narciso”, l’amore è un gioco in cui fare sempre la “parte del leone”, in cui mantenere sempre il potere anche a costo di mentire, tradire e umiliare il partner.
La personalità narcisistica è poi risultata incompatibile con la possibilità di stabilire relazioni sentimentali soddisfacenti, durature e affettivamente importanti. Infatti, nonostante sia vero che per amare gli altri bisogna prima di tutto amare se stessi, i narcisisti, in realtà, non amano veramente se stessi ma si sopravvalutano continuamente, a spese di chi sta loro vicino.
Lo studio mette poi in guardia chi cerca un partner: “attenzione a non confondere il narcisismo con l’autostima”, perché l’autostima si concilia benissimo con la capacità di amare, il narcisismo implica necessariamente lo sfruttamento e l’umiliazione del partner. Certo, spesso i narcisisti sono estremamente affascinanti ma, alla “prova del cuore”, rivelano gradualmente la loro vera natura: egoisti, infedeli, manipolatori, prepotenti … (redazione di Staibene).
MANIPOLARE, OVVERO LA MENZOGNA STRATEGICA E PERPETUATA
Il manipolatore relazionale è un tipo di personalità patologica narcisista, egocentrica; un vampiro psico-affettivo che si nutre dell’essenza vitale delle sue prede. Critica, disprezza, colpevolizza, ricatta, ricordando agli altri i principi morali od il perseguimento della perfezione, ma questo solo quando gli torna utile. E per raggiungere i suoi scopi ricorre a raggiri, ragionamenti pseudo-logici che capovolgono le situazioni a suo proprio vantaggio. Spesso la sua comunicazione è paradossale: messaggi opposti in double bind, a cui è impossibile rispondere senza contraddirsi; oppure deforma il significato del discorso. Si auto-commisera, si deresponsabilizza, non formula richieste esplicite e chiare. Eppure non tollera i rifiuti, vuol sempre avere l’ultima parola per trarre le sue conclusioni, pur non condivise. Muta opinioni e decisioni. Soprattutto mente, insinua sospetti, riferisce malintesi . Simula somatizzazioni ed autosvalutazioni, ma dimostra sostanzialmente disinteresse affettivo.
Si tratta, insomma, di personalità disturbate e disturbanti, con cui ci si può legare sentimentalmente per venire immancabilmente destabilizzati dalla loro perfida influenza (Giuseppe M. S. Ierace).
Vedi:
Nazare-Aga, I. La manipolazione affettiva, Castelvecchi, Roma, 2008
Hirigoyen, M.-F. Molestie morali. La violenza perversa nella famiglia e nel lavoro, (Le harcèlement moral, Syros, Parigi 1994), Einaudi, Torino, 2000
httpv://www.youtube.com/watch?v=_k1mRlY-fjY
Per consulti (anche telefonici) scrivi a Pietro.Brunelli@fastwebnet.it (telefono orario lavorativo 3391472230).
PRIMA DI LEGGERE TESTIMONIANZE E COMMENTI E, SE VOLETE, DI PARTECIPARE SCRIVENDO VOSTRE OSSERVAZIONI E ULTERIORI TESTIMONIANZE, VI PREGO DI LEGGERE La SINTESI DELLA ‘SECONDA PARTE’, AVENTE IMPORTANTI CONSIDERAZIONI DIAGNOSTICHE PER COMPRENDERE IL TRAUMA DELLE VITTIME DI PARTNER OPPORTUNISTI, BUGIARDI, MANIPOLATORI – ovvero partner che – in termini di ‘spiegazione psichiatrica’, possiamo considerare come affetti da DISTURBO NARCISISTICO DI PERSONALITA’ (DNP) , ma che nei termini della psicologia di orientamento junghiano possiamo ‘comprendere’ in quanto persone pervase dal loro ‘lato oscuro’ – l’OMBRA – una parte dell’inconscio presente in tutti gli esseri umani, e che in determinate condizioni può dare luogo a modi di essere e di fare negativi e maligni, per gli altri ed anche per se stessi – ciò è qui solo accennato ed è contenuto nella quarta parte di questa ricerca, parte che non è pubblicata (affinché non generi equivoci) è possa essere fornita in modo personalizzato e su richiesta questi approfondimenti terapeutici sono disponibili solo su richiesta, in forma generica o personbalizzata, previo accordi e chiarimenti).
SECONDA PARTE
IL TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
I narcisisti patologici: Vampiri psicoaffettivi traumatizzanti
Tutti i narcisisti patologici sono più o meno maligni a seconda della situazione, basti dire che si approfittano dell’amore altrui a scopo egoistico e manipolatorio. Tuttavia bisogna capire che sono semi-inconsapevoli della propria malignità — si veda la Importante avvertenza di base nell’introduzione. Tutti possiamo agire in modo negativo, talvolta anche deliberatamente, però nella misura in cui proviamo senso di colpa e poi anche il pentimento, non siamo affetti da narcisismo patologico (può darsi che abbiamo altri problemi, o che semplicemente abbiamo agito male). Come ha dimostrato Winnicott la base istintuale, prima ancora che culturale, per uno sviluppo individuale ed equilibrato dell’essere umano è nella capacità di provare ‘senso di colpa’ . I narcisisti sono tanto più patologici (maligni) nella misura in cui non provano senso di colpa e quindi per nutrire il proprio egoismo, giungono all’invidia, alla manipolazione e all’odio (in modo particolarmente assurdo verso chi li ama e ne ha fiducia). Voglio però ricordare che ci sono patologie o complessi ove il senso di colpa è percepito in modo esagerato oppure ingiustamente auto-accusatorio, quindi provare un senso di colpa ‘sbagliato’ non è indice di un buon equilibrio, ma è indice che il proprio disequilibrio non è di carattere narcisista.
Secondo diverse ricerche, nella maggioranza dei casi i narcisisti patologici sono uomini (per cui le vittime sono maggiormente le donne), ma quando si tratta di donne, il disturbo può diventare più subdolo e maligno (probabilmente perche le donne gravemente narcisiste covano un’invidia e una rabbia vendicativa maggiore per via dei retaggi di una tradizione penalizzante per il femminile ). Tuttavia, che si tratti di uomini o di donne, esistono tipologie particolarmente maligne di narcisismo patologico, seriamente disturbante e traumatizzante per il partner. La cattiveria semi-consapevole che caratterizza questa patologia si abbatte in modo particolare sui partner, in quanto i narcisisti patologici hanno inconsciamente nella mente la diabolica idea di doversi poter vendicare su qualcuno che attraverso l’innamoramento è caduto sotto il loro dominio, e il loro bisogno di vendetta è dovuto al fatto che credono di essere stati svalorizzati e sminuiti dalla famigli e dal mondo in generale, sentono che la vita gli fa subire torti enormi che li rendono deboli e insicuri, perciò devono farla pagare a qualcuno. Il narcisista patologico la fa pagare psichicamente alle persone che hanno la disgrazia di innamorarsene, producendole continui ‘microtraumi’ fino a provocarle una vera e propria sindrome traumatica dagli esiti che possono essere gravi e persino fatali. Invece lo psicopatico, il serial killer’ , cova anche lui/lei una forte invidia primaria, e allora ha bisogno di vendicarsi, ma a differenza del narcisista adopera la violenza fisica e nei confronti di persone che, spesso, sono ritenute appartenenti ad una certa categoria. Raramente i narcisisti richiedono di essere curati (se dovesse chiederlo è buon segno), a meno che una profonda crisi dovuta ad un lutto o ad una disgrazia non li porti ad uno stato di depressione che li costringe ad una terapia. Ma ad un certo punto la malattia evolve, in genere intorno alla terza età, sviluppando disturbi di tipo schizoide, bipolari e ansioso depressivi che costringono il narcisista a doversi curare anche se poi si possono tuttalpiù contenere i sintomi. Bisogna quindi pensare che queste persone, che a causa del loro disturbo hanno fatto molta male nella vita affettiva la pagheranno molto cara, (a meno che non riescano ad impegnarsi, per necessità o per illuminazione, in un cammino di guarigione, lungo e difficile, che passa necessariamente attraverso il riconoscimento dei danni inflitti al loro prossimo e quindi nel volersi scusare in modo sentito, profondo e sincero — cosa però, estremamente improbabile).La malattia dei narcisisti patologici fa ammalare chi intrattiene con loro relazioni affettive, nella coppia, nella famiglia e nell’amicizia. Ho quindi proposto di chiamare con il nome di TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) l’effetto traumatizzante della relazione affettiva con un narcisista patologico. Non si tratta solo di dare un nome ad una sindrome (peraltro riconosciuta, anche se non molto esplorata), ma di inquadrare una nuova diagnosi al fine di poter procedere per una corretta terapia.
L’immaginario popolare, ripreso da artisti, letterati e registi rappresenta i narcisisti maligni come vampiri, i quali desiderano il sangue di persone sane, e l’ottengono approfittandosi delle tenebre, vale a dire di una relativa cecità della vittima dovuta ad uno stato di innamoramento indotto in modo seduttivo e manipolatorio. Le vittime/prede dei narcisisti patologici che subiscono il TdN (Trauma da Narcisismo) possono essere comprese figurativamente nel senso di essere state ‘vampirizzate’ da un ‘vampiro psicoaffettivo’.
I narcisisti patologici adoperano quindi deliberatamente la sessualità, ma anche la falsa e artata tenerezza, per far cadere la vittima/preda in uno stato di intorpidimento della consapevolezza, per conquistarne la fiducia e l’amore (che appunto e cieco) al fine di nutrirsene per scopo egoistico.
Al narcisista patologico piace immensamente sedurre, quindi adopera ogni suo talento per riuscirci, e ci riesce proprio in quanto è capace , inizialmente, di assumere le sembianze del ‘sogno d’amore’ della vittima… sogno che poi diverrà un incubo. Inoltre il narcisista patologico, non potendo amare normalmente è invidioso della capacità del partner di amare, a tal punto da volerlo distruggere, logorandolo sottilmente e arrivando in certi casi ad indurlo all’autolesionismo e al suicidio. Molti testi psichiatrici considerano il DNP (Disturbo narcisistico di personalità) come un grave disordine mentale che mira a generare la pazzia negli altri (è qualcosa di satanico che soltanto le vittime possono comprendere in tutto il suo orrore).
I narcisisti più maligni nell’ambito della relazione affettiva diventano spesso rabbiosi (senza un chiaro motivo) non piangono mai o quasi mai, inoltre umiliano sadicamente il partner con molteplici modalità, specialmente quando la relazione si sta ultimando, allo scopo di distruggerlo moralmente. Come narra il mito di Narciso, il quale istigava i suoi ex-amanti al suicidio, purtroppo il narcisista maligno può giungere anche a questo. La malignità si puo’ esprimere anche attraverso denunce alla polizia per il solo fatto che il partner chiede una spiegazione. Inoltre la malignità si esprime anche attraverso la diffamazione del partner presso amici e anche persone che il partner-vittima non conosce. Le vittime/prede di un narcisista è come se fossero state contagiate da un virus psichico trasmesso per via erotico/sessuale (anche se il paragone può considerarsi tragicamente infelice, in quanto chi è colpito da una malattia virale trasmissibile sessualmente ed applica ogni cautela può essere di certo meritevole di grande amore, ma chi trae godimento nel suo narcisismo patologico nel manipolare e violentare psicologicamente la persona che lo ama, infettandole veleno psichico, certamente NO). Quindi è come se le persone traumatizzate da un narcisista patologico fossero entrate in contatto con un potente veleno, ad esempio l’amianto, o scorie radioattive, e quindi sono intossicate. Le persone infettate/intossicate da un narcisista cattivo e distruttivo attraverso una relazione affettiva manipolatoria, perdono le loro difese immunitarie nei loro punti deboli, per cui i loro problemi o le loro debolezze, a livello psicologico e umano, si acuiscono pericolosamente. Vi è poi un forte crollo dell’autostima per cui ci si sente brutti, incapaci, insicuri in quanto appare inconcepibile di essere stati trattati con tanta violenza psicologica dalla persona amata. Si viene invasati da una sorta di ‘delirio di rovina’ che fa sentire perduti, senza più speranze, senza più un senso nella vita, con la morte nel cuore.
Dunque, quando parliamo di un narcisista patologico è chiaro di chi stiamo parlando? con chi abbiamo avuto a che fare? Signore e Signori, come si dice comunemente, stiamo parlando di UN PAZZO/A! (di certo nell’ambito dell’affettività), ne siamo stati infettati; non ci resta che curarci con pazienza e amore di se stessi. La pazzia non è da intendere solo come l’essere fuori dalla realtà, ma anche nelle sue forme lucide, che non alterano le funzioni cognitive o l’esame di realtà, ma che sono comunque pericolose per sé e per gli altri. Uno psicopatico serial killer, nella vita di tutti i giorni, sembra una persona assolutamente normale. Un narcisista di tipo maligno si differenzia dallo psicopatico perché non uccide, non esercita violenza diretta, ma comunque attua comportamenti volti a danneggiare tutti coloro che per errore si fidano di loro, nell’amore, nell’amicizia, nelle relazioni parentali. Si tratta quindi veramente di una forma di pazzia, la quale ha il potere di far impazzire chi ne viene ingenuamente a contatto. Inoltre chi ne può venire a contatto non è assolutamente detto che sia un ‘ingenuone’ in quanto i narcisisti come gli psicopatici sono così subdoli che spesso non vengono riconosciuti neppure dagli psicoterapeuti e dagli psichiatrici (se non dopo attentissime osservazioni). Tuttavia va detto ancor una volta che le persone più soggette e predisposte ad essere ‘infettate’ dal narcisismo patologico sono quelle con una ‘ferita narcisistica’ la quale fa sì che esse abbiano meno anticorpi psichici, e quindi meno capacità di salvaguardarsi in tempo, nonché di reagire per guarire. Ciò le rende pericolosamente vulnerabili alla traumatizzazione da narcisismo patologico la quale va ad infettare una ferita preesistente, occulta e non curata. Se una ferita si infetta c’è il rischio che l’infezione si espanda a tutto l’organismo. In genere, restando nella metafora della salute corporea, quando una ferita si infetta, gli anticorpi provvedono ad arginare l’infezione in modo piuttosto spontaneo, ma se la ferita è troppo profonda, gli anticorpi non bastano, bisogna disinfettarla e poi suturarla con dei punti. Se poi gli anticorpi sono indeboliti anche una ferita superficiale può diventare pericolosa.
L’infezione psichica trasmessa dal narcisismo patologico ha due effetti devastanti: dilata e approfondisce la ferita e depotenzia e disorienta gli anticorpi, cioè il sistema immunitario ; tuttavia le persone traumatizzate da narcisismo patologico non si spaventino, le cure ci sono e sono efficaci, ma necessitano di un loro impegno, di una loro volontà di curarsi. Soprattutto è importante, al fine di attivare correttamente gli ‘anticorpi psichici’ di capire che il partner narcisista introiettato (vissuto dentro di sé) è un ‘oggetto idealizzato’ malato. Ecco perché un informazione corretta può essere considerata l’avvio ad una terapia. Solo se si ha coscienza, se si è informati, la psiche può reagire -anticorpi — verso il disturbo/malattia, altrimenti se si è nel TdN, gli anticorpi (sempre in senso figurato) agiscono in modo errato, o contro se stessi, o contro altri (anche persone vicine, amiche o terapeuti) e poi anche contro il partner narcisista patologico in carne ed ossa (in quanto ci si dimentica, o non si vuole accettare che questi è una persona davvero disturbata).
Differenze e concomitanze tra Trauma abbandonico e Trauma da Narcisismo
La sintomatologia della vittima – che io definisco come colpita da TRAUMA DA NARCISISMO (TdN) – può dare luogo ad una sindrome più o meno grave e va curata onde evitare peggioramenti. Va detto che quando si viene abbandonati si può subire un TRAUMA ABBANDONICO di maggiore o minore intensità, che è già di per sé assai doloroso e sconvolgente, ma se a questo si aggiunge il TdN – TRAUMA DA NARCISISMO – la situazione diventa ancora più grave, in quanto il partner narcisista, oltre ad abbandonare, mira a distruggere, umiliare, ferire, offendere il partner che viene abbandonato. Quest’ultimo, cioè la vittima del narcisista, può sviluppare una vera e propria sindrome traumatica specifica, che negli Stati Uniti è stata già evidenziata da qualche anno, ma che in Italia non è ancora chiara (vedi: Narcissism Victim Syndrome, A new — https://samvak.tripod.com/npdglance.html). In pratica si pensa soltanto ad un trauma abbandonico – esasperatosi per problematiche soggiacenti nella vittima – e non si riesce a capire che in tal modo la vittima viene incompresa e ferita, in quanto non si riesce a diagnosticare che essa ha subito qualcosa di assai peggiore, un TdN, appunto (e ciò a prescindere dalle sue eventuali problematiche psicologiche).
Purtroppo, le persone violentate nell’anima e traumatizzate dal narcisismo patologico, hanno una ferita nascosta e non curata nel proprio narcisismo (ferita narcisistica) cioè una carenza nella qualità e nella capacità di amare se stesse, carenza della quale non sono consapevoli. A causa di questa carenza affettiva verso di sé, le vittime sono propense a innamorarsi in modo assai cieco e idealizzante, ed in un certo senso restano costantemente innamorate del partner senza riuscire a passare allo stadio del ‘voler bene’, cioè senza riuscire a conoscere e ad accettare in modo critico e correttamente difensivo le parti negative e conflittuali dell’altro. Quando si ha una ferita narcisistica occulta si è più esposti in generale alle pene d’amore, ma in modo particolare si diventa più facilmente vittima dei narcisisti patologici. Si immaginino costoro come iene o come squali che hanno una fortissima capacità di fiutare il sangue e di aggredire altri animali sanguinanti, inclusi gli umani. Ecco, allora che la ferita narcisistica sanguina e il narcisista patologico, immaginabile come un vampiro succhiasangue, individua una preda assai appetibile, in quanto più facilmente manipolabile e sfruttabile (dissanguabile). Allora è vero che le vittime sono persone buone ed equilibrate nella loro capacità di dare e di ricevere amore, ma purtroppo hanno una ferita occulta che non gli permette di ‘autoamarsi’ (autostima) in modo sufficientemente equilibrato. Ecco quindi che la persona traumatizzata da narcisismo patologico va prima aiutata a superare il trauma, ma poi deve essere aiutata anche a sanare la sua ferita, la quale non è stata provocata dal vampiro, in quanto c’era già prima, al vampiro è servita come punto debole su cui agire, traendone metaforicamente sangue, cioè vitalità, energia, a scopo manipolatorio e mortificante.Nella pratica clinica e nella mia esperienza personale ho avuto modo di rilevare uno specifico TdN, e cioè un TRAUMA DA NARCISISMO, avente una sintomatologia simile al DPTS (il Disturbo Post Traumatico da Stress) che lasciava i militari reduci del Vietnam per tutta la vita destabilizzati), che richiede cure, solidarietà, comprensione. IL DPTS provoca una sindrome post-traumatica, l’incapacità di riprendersi da un trauma (con conseguenze purtroppo molto destabilizzanti e a lungo termine), dovuto soprattutto alla paura verso eventi violenti e catastrofici per la propria vita o di persone care, o anche di altri esseri umani. Invece il Trauma da Narcisismo agisce sulla sfera affettiva, la più sensibile dell’esperienza umana; consiste in un perpetuarsi del Trauma abbandonico, che nelle relzioni disturbate dal narcisismo patologico si percepisce anche durante una relazione affettiva come continua ‘minaccia abbandonica’ alla quale segue uno shock finale, o numerosi devastanti ‘tira e molla’, che destabilizzano l’equilibrio affettivo ed erotico.
Si subisce una mortificazione interiore dell’amore… solo chi ha esperito questa tragica sensazione sa quanto è grande il dolore, il pericolo, la solitudine, l’’incomprensione colpevole e incolpevole degli altri, l’ansia, la depressione, la vergogna, le idee di fuga o suicide, il tentativo di calmarsi con psicofarmaci, alcol, droghe, l’autolesionismo, la paura di impazzire, il senso di ‘morte vivente’…VERSO UNA GUARIGIONE… Se il TRAUMA DA NARCISISMO viene curato e compreso, le ferite si cicatrizzano, resta il segno, ma diventa anche un segno di forza e di conoscenza.
Le informazioni in questo blog possono aiutarvi a capire, se desiderate ulteriori informazioni potrete riceverle solo previo colloquio e accordi in quanto vanno personalizzate per il vostro specifico caso, altrimenti potrebbero essere interpretate in modo non corretto, in quanto quando si è sotto l’effetto di un trauma è facile sbagliarsi (e questo bisogna cercare di evitarlo).
Raccomando alle vittime da TdN di non cadere nell’abuso degli psicofarmaci (o di altro: alcol, fumo, droghe), di chiedere aiuto a persone veramente amiche, capaci di comprendere a fondo (che purtroppo non sempre si trovano e che soprattutto non credano che si tratta di un ‘semplice’ mal d’amore, cioè di un trauma abbandonico ‘esagerato’). Raccomando inoltre di non buttarsi tra le braccia di chiunque credendo di poter risolvere il trauma in tal modo, e neppure di intraprendere lunghi viaggi da soli o tentare drastici cambiamenti di vita, come fuga reattiva nel tentativo di fuggire al trauma. Datevi tempo e seguite tutti i consigli che più vi sembrano adatti a voi con l’obiettivo primario di de-traumatizzarvi. Vanno bene tutte le tecniche di rilassamento, le attività espressive e ricreative, allo scopo di esprimere creativamente la propria sofferenza e di distrarsi in modo sano. Ricordatevi sempre che l’effetto del trauma è quello di far apparire la vita completamente distrutta, di sentirsi lordati nell’anima da una potenza malefica, MA NON E’ COSI’. Inoltre informatevi, in quanto è importantissimo per superare il trauma riuscire a comprendere ledinamiche di coppia a sfondo narcisistico. E poi ricordatevi che esistono varie forme di intervento deutramatizzante e psicoterapeutico, che possono essere su misura per voi (questo articolo/forum, nonché auto-aiuto, ha lo scopo di informare a livello generale anche su tali tecniche, ma trattandosi di questioni strettamente personali una consulenza o una assistenza psicologica personalizzata può essere data solo attraverso colloqui diretti e la creazione di un’alleanza terapeutica con il terapeuta particolarmente centrata sull’empatia, la solidarietà e la comprensione e il rispetto per la vostra pazienza, impegno e coraggio di voler superare il TdN).
A mano a mano che si guarisce si comprende di come la propria conoscenza della vita sia aumentata, di come ci si senta più indipendenti e più sensibili alle sofferenze altrui, di come sia importante un amore vero ed equilibrato, raggiungibile solo se prima si raggiunge una buona comprensione di se stessi e si impara ad accettarsi per come si è ed a volersi bene. Il Trauma da Narcisismo può dunque diventare un’occasione per rivelare, accettare e curare la ferita narcisistica della quale non si era consapevoli e che era, già prima, una fonte di turbamento e di negatività. Allora l’incubo passerà, il ‘mostro semi-inconsapevole’ (vedi: ‘Avvertenza importante di base’ nell’introduzione) reale e interiorizzato, non potrà più farvi alcun male, il male che vi ha fatto servirà per curare ferite sanguinanti che non sapevate di avere e che avevate ancor prima di subirne la violenza, ed è così che nascerà in voi un processo di trasformazione positiva e, davanti a voi, ci sarà davvero la prospettiva di una vita migliore…
ARGOMENTI consigliati per i quali si può richiedere approfondimento generalizzato e/o personalizzato o per poter meglio sviluppare un dibattito sul blog attraverso testimonianze e pareri:
- IL PROCESSO TRAUMATIZZANTE DA NARCISISMO – COME ESORDISCE, COME SI ACUISCE, QUALI SINTOMI E DANNI PROVOCA E COME SI PUO’ CURARE
- PERCHE’ PER SUPERARE IL TRAUMA (TdN) E’ IMPORTANTE STUDIARE LA MALATTIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE LO HA PROVOCATO
- IN CHE MODO IL NARCISISTA PATOLOGICO PUO’ FARE IMPAZZIRE L’ALTRO
- LA RECITAZIONE ‘QUASI SPONTANEA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ L’AMBIVALENZA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- PERCHE’ SI CEDE ALLA SEDUZIONE DEI NARCISISTI PATOLOGICI
- IL MASCHILE E IL FEMMINILE NEL NARCISISMO PATOLOGICO
- LA SESSUALITA’ DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- DNP e SFRUTTAMENTO E DANNEGGIAMENTO DEL PARTNER
- LA FERITA NARCISISTA DELLA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN
- LA CATTIVERIA DEL NARCISISTA PATOLOGICO
- CRUDELTA’MENTALE, VIOLENZA PSICOLOGICA DEL NARCISISTA PATOLOGICO CHE VIOLENTA L’ANIMA DEL PARTNER
- IL LATO BUONO DEL NARCISISTA PATOLOGICO (… è quello che ti frega!).
- IL NARCISISTA PATOLOGICO NEL SOGNO/INCUBO DEL PARTNER TRAUMATIZZATO
- IL NARCISISTA PATOLOGICO INTROIETTATO DENTRO LA PERSONA TRAUMATIZZATA
- I NARCISISTI PATOLOGICI NELLA LETTERATURA E NEL CINEMA
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA NON E’ PROPRIO UNA VITTIMA
- PERCHE’ IL NARCISISTA PATOLOGICO APPARE SPESSO BUONO AGLI ALTRI
- COME ARGINARE LA GELOSIA TORMENTOSA VERSO IL PARTNER NARCISISTA PATOLOGICO, DURANTE LA RELAZIONE E DOPO LA ROTTURA
- COME RECUPERARE LA PROPRIA AUTOSTIMA DEVASTATA DA UN PARTNER CON DNP
- SOVRAPPOSIZIONI TRA NARCISISMO PATOLOGICO E BORDERLINE
- QUALE CURA PER I NARCISISTI PATOLOGICI ?
- COME AIUTARE I NARCISISTI PATOLOGICI
- IL NARCISISTA PATOLOGICO E’ SULLA VIA DI GUARIGIONE QUANDO CHIEDE SINCERAMENTE SCUSA (rarissimo)
- COME CONFRONTARSI CON I NARCISISTI PATOLOGICI ALL’INTERNO DI UNA RELAZIONE CHE SI INTENDE CONTINUARE
- PER QUALI RAGIONI IL/LA NARCISISTA PATOLOGICO TIENE IL PARTNER SOTTO MINACCIA ABBANDONICA E ATTUA SPESSO
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TRADISCE (Cosa cerca in particolare nel tradimento)?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP TENDE A CALUNNIARE E A DIFFAMARE LA PERSONA CHE LO AMA, NASCOSTAMENTE, DURANTE E DOPO LA RELAZIONE?
- PERCHE’ IL PARTNER CON DNP SI RIFIUTA DI DARE SPIEGAZIONI E SI ARRABBIA SE GLI VENGONO RICHIESTE?
- PERCHE’ LA PERSONA TRAUMATIZZATA DAL PARTNER CON DNP HA UN DISPERATO BISOGNO DI OTTENERE SPIEGAZIONI DAL SUO PERSECUTORE?
- PERCHE’ BISOGNA BEN DISTINGUERE UNA RELAZIONE A SFONDO SADOMASOCHISTA CON UNA RELAZIONE A SFONDO NARCISISTICO?
- QUANDO IL PARTNER CON DNP TENDE A SENTIRSI E A PRESENTARSI COME SE FOSSE PERSEGUITATO DALLA PERSONA CHE HA TRAUMATIZZATO.
- PRECAUZIONI E DIFESE DOPO LA RELAZIONE CON IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME ELABORARE LA RABBIA VERSO IL NARCISISTA PATOLOGICO
- COME LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA UN PARTNER CON DNP, PUO’ OTTENERE GIUSTIZIA RISPETTO AI SOPRUSI E ALLA VIOLENZA PSICOLOGICA SUBITI
- DIFFERENZE E CONCOMITANZE TRA TRAUMA ABBANDONICO E TRAUMA DA NARCISISMO (TdN)
- SIMILITUDINI TRA TdN e DPTS (DISTURBO POST TRAUMATICO DA STRESS)
- PERCHE’ SPESSO LA VITTIMA DA TdN NON VIENE COMPRESA DAVVERO
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA IL DETERIORAMENTO DELLE RELAZIONI FAMIGLIARI E DI AMICIZIA
- CONSIGLI PER GLI AMICI E I PARENTI DELLA VITTIMA CON TdN
- LA PERSONA TRAUMATIZZATA DA TdN RISCHIA DI CEDERE ALL’ABUSO DI SOSTANZE PSICOGENE (Psicofarmaci, alcol, droghe)
- L’AUTOLESIONISMO DELLA VITTIMA E I PENSIERI SUICIDARI
- IL BISOGNO ESTREMO E FRUSTRATO DI OTTENERE CHIARIMENTI DAL PARTNER CON DNP
- IL BISOGNO ESTREMO DI MANTENERE CONTATTI CON l’EX PARTNER CON DNP
AVVERTENZA! Le diagnosi non sono un gioco! Narcisismo patologico o alibi paranoide?
Credo sia doveroso aprire un dibattito anche sulle proiezioni paranoidi, in quanto c’è il rischio che la nozione di narcisismo patologico venga sempre più spesso usata per proiettare tutte le colpe su chiunque che per qualche motivo non ci viene bene…
E’ UN RISCHIO SERIO CHE C’E’.
Va inoltre ricordato che , anche se l’altro/a è un narcisista patologico, ciò non vuol dire che non ci si debba mettere in discussione in quanto si è la povera vittima incompresa. Per guarire veramente, una volta appurate le colpe dell’altro, va assolutamente fatto il lavoro del MEA CULPA.
Solo quando si farà i conti con il proprio VAMPIRO INTERIORE, si riuscirà a mollare veramente la presa collusiva con il VAMPIRO ESTERIORE. Chi adopera la nozione di narcisismo patologico, senza profonda conoscenza psicoterapica e senza un consulto serio sulla propria esperienza, rischia seriamente di farsi del male e di fare del male ad altri. Tutti abbiamo diritto di esprimere pareri e testimonianze, ma non abbiamo il diritto, neppure se psicoterapeuti, di sparare diagnosi con lo scopo di scaricarci la coscienza… va bene riflettere, ma in modo ponderato e sempre mettendosi in discussioni e con il dovere di verificare attraverso situazioni e consultazioni serie e personalizzate. Perciò occhio ai sitarelli che adoperano le etichette psichiatriche come se fossero torte in faccia e frecciatine liberatorie.
PER FAVORE DOVETE CAPIRE che su queste cose non si scherza è in gioco la vita delle persone, si tratta della salute umana, del posto di lavoro, delle relazioni rovinate con amicizie e con i parenti, del rischio di abuso di psicofarmaci, droghe, alcool, dell’insorgere di patologie psicosomatiche (anche gravi come il cancro), di molti disturbi d’ansia e depressione, fino alla fantasia suicidaria ed il passaggio all’atto, e comunque di destini vitali spezzati e di infelicità durature. Ecco, di cosa stiamo parlando quando ci intratteniamo con bocconcini di narcisismo patologico self service… ok, va bene, si vuole riflettere, però attenzione, bisogna sapere bene cosa si sta toccando, e se si vuole riflettere su queste cose senza titoli ed esperienza specialistica la cosa giusta da fare è spendere almeno quanto si spende da un parrucchiere — perché questo è — per parlarne con specialisti che hanno studiato una vita per capire e per curare questi gravi problemi della salute mentale. Era mio dovere scrivere questa nota, in quanto psicoterapeuta più volte citato per via del blog a cura dell’Associazione Culturale Albedo di cui sono Presidente.
IL NARCISISMO PATOLOGICO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA… ALLORA SAREBBE PROPRIO UN MALE, in particolare: VAMPIRISMO.
E’ di questi giorni la notizia che il prossimo DSM 5, bibbia della psichiatria non intende considerare più il narcisismo come disturbo di personalità, in quanto i tratti che lo caratterizzano sono sempre più diffusi come ‘normosi’ e molte persone del settore e non, lo hanno divulgato senza il necessario approfondimento. Per cui il DNP non sarà più considerato una malattia psichiatrica precisa (anche se ciò sta provocando un terremoto nella ricerca sulla salute mentale negli USA), e al suo posto vi sarà un generico disturbo di tratti di personalità (che incrocia altri 4 disturbi pure rimossi, lasciando tuttavia a sé il borderline). Questa scelta, prevalente per ora prevalente nel gruppo di lavoro di psichiatri che pubblica il DSM , oltre essere stata duramente criticata da eminenti psicoterapeuti, psichiatri e commentatori autorevoli di altre discipline, denota la gravità della situazione di fronte a comportamenti di egoismo esasperato, manipolazione e violenza psicologico che sono così diffusi, variegati ed ambigui (normosi) da sfuggire ad una diagnosi scientifica di tipo classificatorio, con la conseguenza di dichiarare una resa dinnanzi a mali evidenti che vengono quindi considerati psicologicamente normali.
Resta il fatto che la violenza psicologica esiste, a questo punto se non è più una malattia è proprio il male. Il dibattito è molto delicato ed è un bene che sia così. Noi psicoterapeuti consideriamo da sempre le etichette psichiatriche solo come quadri di riferimento da interpretare caso per caso. L’approccio clinico che io ho proposto in riferimento alla psicologia archetipica ed in particolare rispetto alla figura del vampiro, a questo punto, in termini umanamente e psicologicamente diagnostici e terapeutici è effettivamente il più intuibile, comprensibile ed efficace (sebbene non sia ancora molto conosciuto, anche perché non si rifà al linguaggio psichiatrico ortodosso). Va quindi ricordato che chi pretende di improvvisarsi in questo settore, senza competenze specialistiche e senza volersi fare aiutare da esperti, genera una pericolosa confusione negli altri e in se stesso, pur essendo mosso da buone intenzioni. Questa può essere solo una breve nota che rinvia al seguente articolo introduttivo in inglese (uno tra i tanti) che appaiono in questi giorni. https://psychcentral.com/
Quanto viene affermato in questo articolo, nonostante queste recenti diatribe teoriche non cambia, anzi si specifica maggiormente che in termini di psicologia, intesa come logica della psiche, che è l’anima (la quale ha logiche assolutamente speciali) la figura archetipica del VAMPIRO è quella che maggiormente consente di comprendere il fenomeno. Per cui quando parliamo di Narcisismo patologico o di DNP , in ottemperanza a decenni di ricerche ed esperienze, teoriche e cliniche internazionali, si consideri che qui parliamo di VAMPIRI PSICHICI e più in particolare dei loro devastanti effetti in termini di VAMPIRIZZAZIONE della vita amorosa.
La sfida in questo dibattito è dunque assai complessa e delicata, ma vale la pena impegnarsi, ciascuno con le sue esperienze, competenze e sensibilità. In tal modo si darà un significativo contributo ad una questione fondamentale che riguarda il benessere e la salute mentale… e soprattutto all’AMORE che tra tutti i beni è il più grande.
CHI E’ IL MANDANTE DEI VAMPIRI PSICHICI? SOLO L’AMORE POTRA’ SCOPRIRLO E SCONFIGGERLO.
pubblicato da Pier Pietro Brunelli – Psicoterapeuta
il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 3.03
Carissime e carissimi
è tardi, sta finendo il giorno di Natale, voglio scrivervi quello che penso e che so, come un messaggio di auguri, un regalo ed una esortazione… ci provo. Perdonate gli errori, sono stanco…
Chi è stato traumatizzato nei sentimenti da partner che hanno grossi problemi relazionali — tanto da poter essere paragonati a vampiri psichici – è una persona che ha sbagliato, ingenuamente, perché ha colluso con la negatività, si è lasciata legare ad aspetti malefici dell’anima… ha tutte le attenuanti, ma ha sbagliato, e quindi la sua sofferenza è una forma di espiazione, perché deve capire che ha sbagliato e deve riscattarsi verso il bene… deve tornare ad amare il bene non il male … e il bene non è solo egoistico, non è la felicità per sé come due cuori e una capanna e il resto chi se ne frega… no, è anche stare insieme, ma insieme anche PER qualcosa di giusto, per il bene, anche attraverso piccole cose, due hanno un amore nel bene quando questo amore porta buoni frutti al mondo, agli altri… Allora chi è stato traumatizzato dall’amore per il male, e il male lo ha distrutto, stuprato, devastato, ha però anche un grande dono, ha cioè, anche se ha sbagliato e deve pagare, ha una grande, immensa capacità di amore.. è una persona che ha una capacità di amare, accettare, perdonare così grande che, purtroppo, potrebbe arrivare, anzi arriva, ad amare anche il diavolo, non in quanto tale, ma credendo che in esso/a c’è un angelo da salvare… Dunque è un grave sbaglio amare chi si serve del male e lo fa, seppure con l’idea di salvarlo, e questo sbaglio si paga, ma si tratta di uno sbaglio che rivela anche una grandissima forza verso il bene ed è su questa che bisogna lavorare per tornare a stare bene e per imparare a donare il proprio grande immenso amore a tutto ciò che può fare bene… certo ad un compagno buono, ad una compagna buona… ma affinché questo possa avvenire bisogna prima amare tutti coloro che lo meritano e che hanno bisogno di essere amati… bisogna amare anche i cattivi, ma quelli veri, cioè quelli che sono sempre cattivi, come lo era il lupo di San Francesco, odiato e cacciato da tutti, sempre cattivissimo, allora San Francesco capì che lo si doveva aiutare a trovare la sua parte buona e così con amore lo aiutò… bisogna amare anche le ‘pecore nere’ quelle che sono nere sempre, perché hanno sbagliato e nessuno le aiuta e continuano a sbagliare… ma dovete fare molta attenzione e allontanare i falsi cattivi che sono anche i falsi buoni, quelli cioè che fanno finta di essere buoni per poi poter fare meglio del male… E’ una storia vecchia come il mondo quella di Satana che inganna Eva con l’inganno, appunto, facendo finta di essere buono, per avere la sua fiducia… dovete rinnegare quelli che sono ora cattivi e un attimo dopo buoni e poi cattivi perché lo fanno perché sono malati di una malattia che li spinge a farvi del male perché questa malattia si nutre del male , essi esse hanno bisogno del male, e per farlo in certi momenti vi seducono e vi manipolano facendo la parte di angeli o di bisognosi d’aiuto e d’affetto… Ricordatevi il CAVALLO DI TROIA, la più infida arma di tutti i tempi, quella che rese celebre una guerra che divenne il mito omerico fondante di tutta la cultura occidentale, una guerra che dopo dieci anni fu vinta dai greci assediatori con l’inganno… come? Facendo finta di essere buoni, con un bel regalo , un bellissimo grande cavallo bianco … e i troiani aprirono le porte e festeggiarono, ma nella notte dalla pancia del cavallo fuoriuscirono gli invasori greci che misero a ferro e fuoco ogni cosa… ecco così fanno certi vampiri/e nelle relazioni affettive, 10, 100, 1000 cavalli di Troia fino a quando non vi avranno completamente devastate/i… ALLONTANATELI, ALLONTANATEVI prima che sia troppo tardi, prima che la vostra vita fisica, psichica, morale materiale venga devastata a morte (questo è il rischio, purtroppo).
Ma allora chi bisogna amare? Solo quelli che sono sempre bravi? E no, questi non esistono, e se lo sembrano, stanno facendo finta anche loro… bisogna amare le persone con i loro pregi e i loro difetti, accettare il conflitto, confrontarsi, è normale ciò… ma badate ho detto bisogna amare.. le PERSONE… non delle strutture psichiche disaggreganti e devastanti dalle sembianze umane… scusate, se esagero. Voglio dire che… sù, andiamo, siate oneste/i… voi lo sapevate benissimo che quella lì, quello lì, il vampiro, la vampira, non era una persona tanto normale (addirittura a mio avviso dal punto di vista di una compiutezza psichica, di un Sé coeso accettabile, non si tratta nemmeno di una persona vera e propria… ma vabbé) comunque lo sapevate che era un essere pregno di energia negativa che a volte faceva il bravo, la brava per poi contaminarvi meglio … “Che bella bocca che hai?”… “Per sbranarti meglio piccina mia” (infatti fingeva di essere la nonnina, ma era il lupo… e voi però non eravate ingenui tanto da essere come Cappuccetto rosso… dai!). Insomma voi lo sapevate nel vostro intimo che ve la facevate con un rappresentante del male, una manovalanza, diciamo così, delle energie malefiche… e stavate già da tempo malissimo, ma come il drogato, non avevate il coraggio di allontanarvi e avete voluto resistere e continuare… insomma come dicevamo prima avete sbagliato, perciò adesso è normale che dovete soffrire, ma dovete soffrire per riscattarvi, per tornare a fare del bene e a dare per il bene il vostro grande amore e ribellarvi… Ma ribellarvi verso chi? Vendicarvi di chi? Della manovalanza? Di quella mezza persona vampirica che vi ha succhiato il sangue, di quel morto vivente che sembra stare bene e che in realtà è uno zombie che finge di provare qualcosa , ma non prova nulla? No, non è della manovalanza che vi dovete occupare, quella dovete solo allontanarla e più lo fate presto e tanto più andrà incontro rapidamente al suo squallido destino, in quanto impazzirà, oppure non avrà mai vissuto veri sentimenti, resterà un non vivo, nel male (a meno che proprio, quando abbandonata da tutti, dato che perde progressivamente potere, e soffrendo peggio di un cane non implorerà perdono per farsi curare e si pentirà amaramente e dovrà comunque pagare terribilmente, molto, ma molto più di voi). Non è del traumatizzante & manovalanza che vi dovete occupare voi per guarire, voi vi dovete occupare del MANDANTE, cioè delle forze del male che hanno impiegato quel manovale-burattino senz’anima (perciò non persona, le persone hanno l’anima) per impedire alla vostra natura di fare del bene, di usare il vostro grande amore per il bene, siete stati colpiti su commissione da un lovekiller, un criminal love, un delinquente sentimentale di infimo rango, che è stato mandato da forze maligne per togliervi di mezzo perché potevate fare troppo bene, e queste persone che possono fare bene perché amano tanto, il male le odia, perciò le attacca a morte. Ma in tal modo ora siete stati messi alla prova, o diventate vampirizzati/e, verso gli altri e verso voi stessi dannandovi l’anima, oppure fate di tutto per ritornare a far vincere l’amore in tutte le sue forme …
“Commento 21”(www.albedoimaginaton.com) IL VAMPIRO INTERIORE UCCIDE FINO A QUANDO NON LO SI COMPRENDE, MA SE LO SI COMPRENDE CI SI AVVIA ALLA GUARIGIONE
UNA PRECISAZIONE IMPORTANTE: IL VAMPIRO E’ UNA FIGURA ARCHETIPICA PRESENTE IN OGNI ESSERE UMANO. ESSO E’ UN’IMMAGINE DELL’OMBRA (archetipo individuato da Jung costituente il lato oscuro della natura umana, eppure contenente anche una luce).
La figura del vampiro, come distruttivo invasore della psiche, è stata studiata da C.G. Jung, dalla M. Von Franz, da J. Hillman e da altri psicologi di orientamento junghiano. Costoro avvertono che si tratta di una parte della psichica insita in ogni essere umano. Dentro ciascuno di noi c’è un vampiro, come c’è anche un angelo, c’è il male come il bene, l’oscurità e la luce. Il vampiro è quindi una rappresentazione leggendaria dell’OMBRA, la parte più contraddittoria ed inconscia della personalità, che esacerba i conflitti, emerge negli incubi, in molti disturbi mentali dovuti a complessi o a traumi, ma che pure contiene valori conoscitivi e di crescita. Perciò tutti dobbiamo fare i conti con l’Ombra, con il vampiro interiore che succhia il sangue all’Anima e la costringe a reagire, e quindi ad ammalarsi o a curarsi, a regredire o ad evolversi. Purtroppo la tentazione è quella di proiettare il proprio vampiro interiore sugli altri, giungendo a credersi perfetti e ad attribuire il male solo agli altri, senza volersi assumere le proprie responsabilità. La disputa con il ‘vampiro interiore’ riguarda la soggettività di ognuno, ma possiamo dire che può svolgersi su due livelli.
Il primo livello, quello più sano, consiste nel tentativo di accettare e conoscere il proprio vampiro interiore, di negoziare con esso, di integrarlo il più possibile con la nostra personalità e quindi di comprendere come può farci crescere e maturare e quali sono i nostri punti deboli o da sanare. E’ un processo che non si conclude mai completamente, la conoscenza di sé e delle proprie contraddizioni, nel bene e nel male, richiede tutta la vita, nonché l’appoggio ad alleati (ad esempio uno psicoterapeuta) e di maestri.
Il secondo livello riguarda la possibilità che il vampiro interiore resti parzialmente o del tutto inconscio, non riusciamo a comprenderlo o ci rifiutiamo di vederlo per una questione di comodo. In tal caso può succedere che lo proiettiamo sugli altri, diventiamo allora difensivi, ma anche aggressivi nel tentativo errato di liberarci dal male, che non viene visto come anche interno.
Ecco allora che, nello specifico del narcisismo e della vita amorosa ed affettiva, si aprono altri due sottolivelli:
– Il primo sottolivello è che il vampiro inconsciamente invade tutta o quasi tutta la personalità, la quale può quindi assumere tratti narcisisti patologici o irrigidirsi in un vero e proprio Disturbo Narcisistico di Personalità (con le conseguenze di nullificazione di sé e di traumatizzazione del prossimo che ormai abbiamo sufficientemente esplorato) o addirittura diventare uno Psicopatico conclamato. Vi sono poi altri disturbi gravi nei quali l’Ombra non compresa o negata emerge, come i disturbi paronoidi, la schizofrenia, ecc. Tutti questi disturbi comportano gravi problemi ai malati e a chi sta loro vicino. In particolare il narcisismo patologico implica una sua particolarità patogena e traumatizzante nell’ambito delle relazioni di coppia attraverso la manipolazione affettiva, l’opportunismo e un assurdo, folle e invidioso odio distruttivo verso la persona dalla quale si riceve amore e fiducia.
Nota: Senza giungere a quadri patologici estremi dovuti al fatto che proprio male interiore viene proiettato tutto sugli altri, o su una categoria, o sul partner, possiamo pensare alla proiezione che spesso gli uomini fanno sulle donne considerandole tutte quante negative, in parte o totalmente, e quella che, viceversa, fanno le donne verso gli uomini. Purtroppo queste reciproche proiezioni negative tra i sessi, che non riescono più a vedere che in tutti c’è il bene e il male, e che ci sono persone più buone o più cattive tra gli uomini come tra le donne, generano pregiudizi e stati patologicamente difensivi che uccidono l’amore e portano l’infelicità. Seppure tra il maschile e il femminile ci sono conflitti psicoculturali che hanno danneggiato soprattutto la femminilità, alle donne non conviene cercare la vendetta, così come non conviene agli uomini voler dominare o dichiarare il proprio sgomento per il fatto di non riuscire più a farlo. Siamo stati fatti maschio e femmina non soltanto nella carne, ma anche nell’anima per compensarci confrontandoci. Si tratta di due polarità psichiche, come ha individuato Jung che sono presenti nella psiche di ciascuno a prescindere dal fatto che sia un uomo e una donna, in entrambi c’è la componente maschile (anima) e la componente femminile (animus), e ciascuno dovrebbe armonizzarle dentro di sé. Allora si capirebbe che è sbagliato lasciarsi tentare dal voler proiettare il male sull’altro sesso in generale. Se il maschile e il femminile sono compresi come due polarità complementari presenti, in modo diverso a seconda del genere sessuale, ma presenti, l’amore funzionerebbe molto meglio, sul piano soggettivo e collettivo. Questo principio di complementarietà psichica tra il maschile e il femminile sta alla base di un amore sano, così che esso nel suo mistero, oltre a recare piacere e passione, porti anche la pace, la vita, la maturazione nel confronto, e tutto ciò per gli eterosessuali come per gli omossessuali, nell’ambito di ogni ceto, ogni razza, ogni religione, ogni cultura.
– Il secondo sottolivello consiste nel tentativo inconscio di liberarsi da un vampiro interiore (annidato in una ferita narcisistica occulta e quindi non curata), senza però riuscire ad analizzarlo e a comprenderlo, perciò si è tentati (inconsciamente predisposti) dal venire a patti (colludere) con un vampiro esterno, cioè con una persona affetta da narcisismo patologico della quale ci sembra di poterci fidare, nell’amicizia, nel lavoro e più sciaguratamente nei sentimenti e nell’amore. In tal modo il male interno non viene proiettato sull’altro, ma funziona come una calamita che introietta il male dell’altro. Il vampiro esterno viene allora erroneamente considerato come un guaritore (dato che è molto abile nel fingere di esserlo) che seduce il nostro vampiro interiore e si allea con esso. Attraverso questo alleato interno alla vittima portatrice di ferita narcisistica occulta, il narcisista patologico riesce a far innamorare la vittima, con il fine ‘semiconscio’ di manipolare e approfittarsi della vittima, provocandole una sindrome traumatica che può condurre a disturbi ed esiti anche gravi. Ciò è stato possibile perché il vampiro esteriore ha trovato nella vittima un vampiro interiore annidato in una ferita, al quale si è alleato. Dunque seppure possiamo inquadrare tutta la vicenda come una disgrazia o un tragico scherzo dell’amore, si tratta di una vicenda non proprio casuale, che presuppone una complicità inconscia tra la vittima e il suo aguzzino, tra debolezza e malvagità (senza che ciò voglia necessariamente dire sadomasochismo), o per meglio dire tra le parti ferite inconsce nell’Ombra di chi viene ‘infettato’ e le parti maligne dell’Ombra di chi infetta.
Dopo aver detraumatizzato la vittima va dunque scoperto il suo ‘traditore interno’, cioè il vampiro interiore che si è alleato con il narcisista patologico al fine di dilaniare ancor di più la ferita narcisista dalla quale succhiare sangue ‘simbolico’, che significa anima, amore, vita. Si scoprirà allora che il vampiro interiore può essere rieducato, ma non può essere ucciso (la leggenda spiega appunto della quasi impossibilità di uccidere i vampiri) – si scoprirà che se viene compreso e accettato questo vampiro interno può avere anche qualche cosa di buono da dire, nonostante faccia parte dell’Ombra e del male – si scoprirà quindi che è molto meglio negoziare con esso (pur senza allearsi ad esso) piuttosto che non riconoscerlo e farlo alleare con vampiri esterni – si scoprirà che attraverso la negoziazione con esso, esso può aiutarci a guarire la ferita narcisistica (la leggenda dice che alcune gocce, o pochi capelli del vampiro erano una medicina prodigiosa).
Il TdN, ovvero la vampirizzazione, ci costringe a curarci in profondità e, una volta superato il trauma, a renderci conto che, purtroppo, il vampiro esteriore di cui ci siamo fidati e innamorati aveva fatto presa sul vampiro interiore che non conoscevamo.
Perciò se curiamo il Trauma da Narcisismo, poi dobbiamo anche curare il vampiro interiore e la ferita dove se ne stava nascosto a succhiarci il sangue dall’interno, rendendoci inconsciamente vulnerabili alle seduzioni manipolatorie e distruttive dal vampiro esteriore (che ormai sappiamo essere il ‘narcisista patologico’). Solo in tal modo il trauma può essere superato e diventare opportunità per elaborare un’esperienza di crescita, altrimenti se pure vi è una de-traumatizzazione, i segni e le cicatrici lasciate inevitabilmente dal trauma ostacolano la conoscenza di se stessi, con il rischio di successive ricadute, infelicità… e nuovi vampiri inconsci, esterni e interni
Ad un certo punto della fase di de-traumatizzazione riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ (risalente alla propria storia famigliare, ma anche alla propria natura umana, in quanto archetipo del negativo in ognuno di noi) ci aiuta a superare il trauma in quanto il ‘vampiro esteriore’ viene depotenziato, viene considerato non più come un malvagio potente dal quale non ci si può difendere, quanto come un posseduto dalla malvagità. Se tale riconoscimento avviene si può arrivare a comprendere che il problema di chi è affetto da narcisismo patologico – patogeno e traumatizzante -consiste nel fatto che il suo ‘vampiro interiore’ si è impossessato di gran parte della sua personalità nella sfera dei sentimenti (ciò lo porta a fare del male a chi li ama). Intanto però si comprende che il vampiro interiore della ‘vittima’ lavora in un modo diverso, invece di far ammalare nel senso del narcisista patologico che non è più capace di mare gli altri, fa ammalare nel senso della ferita narcisista che rende incapaci di amare veramente se stessi. Così, i due vampiri, quello dell’aguzzino e quello della vittima, si alleano a favore del male (che implica l’odio), cioè per distruggere Il bene (che implica l’amore verso se stessi e verso gli altri). La vittima comprende che non è veramente che si è innamorata di un vampiro in quanto è il suo vampiro interiore non conosciuto che l’ha fatta innamorare… ecco perché il narcisista patologico è riuscito a sedurre e a tenere innamorata la vittima pur infliggendole tormenti, e continua a tormentarla come fantasma anche dopo l’abbandono. Allora lo psicoterapeuta, dopo aver veramente compreso il trauma della vittima, la aiuta a ‘parlare’ e a negoziare con il suo vampiro interiore, in quanto solo così il fantasma del vampiro esteriore perderà il suo alleato e dovrà andarsene per la sua strada ad espiare le sue colpe o a vampirizzare altre vittime, solo così ci si libererà di lui/lei e si potrà rimettere il cuore pace per rinascere.
Ora se accettiamo la verità (difficile da accettare davvero), e cioè che un vampiro interiore lo abbiamo tutti e che esso può agire con molteplici modalità, ci scopriamo non soltanto vittime del male, ma anche suoi potenziali portatori, perciò chi ci ha fatto del male viene percepito con uno sguardo che non è più solo di incredulità, di paura e di rabbia, ma semmai di triste compatimento unito a condanna – questo sguardo piuttosto che a vendicarci ci invita a guardarci dentro – senza colpevolizzarci – affinché si possa diventare sempre più capaci di comprendere il male, depotenziarlo e sviluppare la coscienza di tutto il bene possibile, per noi e per gli altri. Si arriva allora a capire che forse può essere meglio essere stati traumatizzati ( a patto di venirne fuori) che traumatizzare, che in ultimo ciascuno è vittima di qualcosa che è in se stesso, tuttavia è preferibile essere una vittima delle proprie debolezze (ferita narcisistica) che fanno amare una persona sbagliata, piuttosto che vittima del proprio odio e della propria incapacità di amare, che spinge il narcisista patologico a fare del male a chi li ama e quindi, logicamente e psicologicamente, anche a se stesso, costruendo intorno a sé un cimitero d’amore che non appare traumatico, ma che alla lunga diventa una mortale trappola di infelicità. Ecco allora che al fine, si comprende che è meglio essere stati vampirizzati piuttosto che vampiri conclamati; anche se è molto dura, dalla vampirizzazione ci può salvare, ma salvarsi dall’essere un vampiro psicoaffettivo è molto più dura ed è terribilmente più difficile. Così il narcisista patologico, nonostante tutto il male che h fatto, al fine viene percepito da chi lo ha subito e se ne è liberato come un povero disgraziato e ciò porta ad un processo di disinnamoramento che rende più forti e più liberi. Tuttavia, affinché ciò avvenga, una volta terapizzato il trauma, bisogna fare chiarezza dentro di sé, ed elaborare e guarire la propria ferita/infettata che ha fatto innamorare di una persona infettante/maligna; a tal fine l’unica terapia possibile è una psicoterapia, basata sull’empatia e l’esplorazione delle costellazioni che formano il mondo interiore e che si manifestano energeticamente nell’anima, nella mente, nelle emozioni e nello spirito.
Nota: Il seguente link presenta una video sulle conseguenze più tragiche del non riconoscere il nostro ‘vampiro interiore’ – è un video ‘molto forte’ orientato alla psicologia junghiana tema del diavolo (insito nella natura umana) e sulle sue manifestazioni, non solo leggendarie, ma nella realtà degli individui e della società:
httpv://www.youtube.com/watch?v=DT42l5L_fUI
Un altro link su tale tema riguarda un’intervista a C.G. Jung in persona
httpv://youtu.be/wop91_Gvwos
Prime conclusioni
Dunque il TdN, il Trauma d Narcisismo, ovvero l’essere vampirizzati, può anche essere un’occasione propizia per riconoscere la propria ferita narcisistica, snidare il vampiro interiore che vi si era annidato e impiegarlo per la guarigione della ferita. Da tale guarigione può poi nascere una propria via di maturazione del Sé, capace di sostenere la tragica verità che il bene e il male sono in ciascun essere umano. E’ una verità sconcertante, ma è un principio costitutivo che va oltre il tema del narcisismo che stiamo trattando, espresso negli insegnamenti della saggezza e delle religioni di ogni epoca e di ogni cultura, ed è necessariamente da accettare se si vuole essere ‘veraci’, diventare se stessi. Come fare a trovare un equilibrio tra il negativo e il positivo, e quindi ad accettare che il negativo non è eliminabile? Freud ha parlato di ‘pulsione di vita e pulsione di morte’, la Melanie Klein di ‘seno buono e seno cattivo’, Winnicott di ‘madre sufficientemente buona’, Jung dell”Ombra’ in quanto archetipo complementare a tutti gli altri archetipi della psiche secondo un principio di ispirazione Taoista e Gnostica (la ‘congiunzione degli opposti’). E poi si tratta anche di una verità che implica uno speciale percorso personale, che non tutti riescono a vivere e che nessuno può portare al totale compimento… un processo di conoscenza di Sé, nel bene e nel male, che ha una sua formula unica ed assoluta per ogni individuo, come ben sanno quegli psicoterapeuti che comprendono di quanto il loro difficile mestiere consista nell’ aiutare i pazienti a trovare un equilibrio tra le schiere di demoni e di angeli che abitano la loro psiche soggettiva. Protendersi verso questo processo conoscitivo di Sé, considerando che la sofferenza può essere una spinta per compierlo, da soli, ma quando ci vuole anche con l’aiuto della psicoterapia, oltre che con il sostegno di fonti maestre di saggezza e di spiritualità, consente di diventare più autentici, più fedeli a se stessi, più veraci, dove la veracità non vuol dire perfezione o essere il migliore, ma provare a fare del proprio meglio con genuinità, spontaneità, umiltà, esame di coscienza, osservazione non colpevolizzante e non esaltante dei propri lati positivi e negativi. Il male dentro di sé, allora, va compreso come nella parabola di Cristo della ‘pecora nera’: tutti ne abbiamo una e forse anche di più, ma dobbiamo saperle accogliere nel gregge.
Quando non si riesce ad accogliere il male esso gioca brutti scherzi a se stessi e viene proiettato sugli altri, così Cristo ha detto: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Ma per accogliere il male bisogna comprendere che in esso, in quanto Ombra della psiche, c’è pur sempre un punto di luce, come nel simbolo del Tao: dello Yin e Yang… ecco forse perché Dio non distrugge Lucifero, semmai lo fa controllare dagli Angeli, poiché esso nonostante tutta la sua malvagità è un ‘portatore di luce’ (questo è il significato del suo nome). Quindi la nostra ricerca ci ha portato a rivolgere lo sguardo su una questione di infinita importanza che non arriveremo mai a circoscrivere e che quindi comporta una costante attenzione da parte degli individui e della collettività. Qui diciamo solo che, affinché si possa essere ‘veraci’, occorre una costante attenzione verso la conoscenza e l’autenticità del proprio Sé (Jung ha parlato in tal senso di “processo di individuazione”, Hillman ha parlato di “fare anima”, ma ciascuno, se vuole dare un ‘senso di verità’ alla propria vita deve scoprire una via concreta, non solo teorica o mistica, dentro se stesso).
Essere ‘veraci’ comporta il disporsi con umiltà, fiducia e coraggio per comprendere il bene e il male dentro di Sé, in modo da non essere ipocriti con se stessi, al punto di dover impiegare la menzogna e la manipolazione per vivere, oppure di doverle subire. La veracità è indispensabile al fine di poter ‘essere nell’amore per sé e per l’altro’, perciò nel Libro dell’Oracolo cinese I king sta scritto : “Se sei verace hai successo nel cuore“.
Per favore per contribuire a questa ricerca ed approfondirla, acquista il libro TRAUMA DA NARCISISMO NELLE RELAZIONI DI COPPIA. Di Pier Pietro Brunelli. Puoi vedere la presentazione e acquistarlo on line in copia cartacea o in versione E-book cliccando sulla copertina qui accanto. Sono possibili presentazioni, seminari e gruppi terapeutici – sulla base delle vostre segnalazioni presso librerie, associazioni, ecc. – del libro Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia. Ipotesi per una nuova diagnosi di Pier Pietro Brunelli Psicologo – Psicoterapeuta
Chi subisce o ha subìto manipolazioni, inganni e violenze psicologiche in una relazione affettiva, ha bisogno di comprendere ed elaborare tale esperienza negativa, al fine di non cadere in uno stato traumatico e destabilizzante, e di non rifugiarsi nel ‘vittimismo’. La sofferenza del trauma sentimentale, causato dal narcisismo patologico, o anche da ogni possibile pena e conflittualità della vita amorosa, non deve esasperarsi in modo psicopatologico, e deve invece servire a crescere verso l’autorealizzazione (C. Rogers), verso il fare anima (J. Hillman), verso il Sé (C.G. Jung) per se stessi, gli altri e il mondo.
Pier Pietro Brunelli è Psicologo e Psicoterapeuta, Dottore in DAMS e Specialista in Comunicazione Sociale – Per consulti individuali riceve su appuntamento a MILANO, ROMA a GENOVA Oppure, previo accordi e nel rispetto delle normative, sono possibili con consulti telefonici e via skipe. Vi è anche la possibilità di richiedere brevi soggiorni di ‘ecopsicoterapia’.
(vedi articolo, https://www.albedoimagination.com/2011/05/ecopsicoterapia/ info – orario lavorativo – cell:3391472230).
AMORI DISTRUTTIVI E VAMPIRIZZANTI.COME DIFENDERSI E COME USCIRNE (2015) E’ un Manuale di auto-aiuto concepito per dare un supporto di base a tutte le persone che soffrono a causa di relazioni amorose distruttive e ‘vampirizzanti’. Esso indica un percorso interpretativo e di auto-aiuto rivolto innanzitutto a chi si trova a vivere o ha vissuto una dinamica erotico/affettiva traumatizzante. Quindi il linguaggio cerca di risultare informativo, emotivo e motivante ed in tal senso tende a limitare il più possibile la terminologia e l’analisi specialistica, e comunque mira a renderla comprensibile a tutti. Nel contempo però questo Manuale si rivolge anche ai colleghi psicoterapeuti e a tutti coloro che attraverso la loro professione o per motivi affettivi si impegnano ad aiutare persone che sono colpite da severe forme di traumatizzazione amorosa
VIDEO-CONFERENZA di Pier Pietro Brunelli sul tema della – Violenza Psicologica nelle relazioni amorose
httpv://www.youtube.com/watch?v=Wj0DeEZ96lY
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Mi scuso, ma per le ragioni che se vorrete potrete leggere devo inserire il seguente link: MONITO CONTRO I PLAGIATORI E I VAMPIRIZZATORI DI ALBEDOIMAGINATION E DEGLI SCRITTI DI PIER PIETRO BRUNELLI
Per eventuali esigenze di informazione psicologica generale o personalizzata, oppure consulto psicologico, o percorso psicoterapeutico, scrivete o telefonate (orario lavorativo) al Dott. Pier Pietro Brunelli (Psicologo-Psicoterapeuta).
Le sedi di ricevimento del Dott. Pier Pietro Brunelli sono a Milano, Genova e Roma
Contatti: Pietro.Brunelli@fastwebnet.it – Pagina Facebook Albedoimagination https://www.facebook.com/groups/Albedoimagination/?fref=ts
Cell.: 339/1472230 (Si prega di chiamare sul celulare dalle ore 15-18 nei giorni feriali). SONO POSSIBILI ANCHE CONSULTI TELEFONICI E VIA SKYPE PREVIO ACCORDI e nel rispetto delle normative deontologiche dell’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti.
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buongiorno le scrivo perchè ho bisogno di aiuto per una situazione che è ancora recuperabile, spero perchè è appena iniziata. La “vittima” sarebbe una persona a me vicina non io, in molti attorno a lei si sono allarmati per questa relazione che ha molte delle caratteristiche sopra descritte, probabilmente non siamo ancora arrivati alla fase in cui viene mortificata e svilita dalla persona vampirizzante, ma tutto il resto c’è, o c’è quasi una simbiosi, ha cominciato a parlare nello stesso modo, e a tratti assume anche gli stessi atteggiamenti maligni che prima non le appartenevano (o le appartengono come a tutti ma sono venute fuori tramite questo contatto), lei è in uno stato di venerazione verso questa persona e le persone attorno sono state quasi demonizzate, compreso me. Ora ho la possibilità di parlare con la mia amica, ma volevo avere dei consigli su cosa dirle e come fare a farle capire che è manipolata… ho paura che se sarò troppo schietto verrò allontanato e non avrò più la possibilità di fare nulla
Se desidera un consulto deve scrivermi in privato
In questi casi è importante un regolare consulto psicologico e specialistico.
Buongiorno Dottore, volevo chiedere: quando una persona, in un’amicizia, ti dice “per te faccio già questo”, “per te vengo già al mare” o quello che è… può essere un modo per far sentir in colpa noi o per farcelo pesare? Contando che tu non hai chiesto niente loro, ma avrebbero deciso di loro sponte di farlo… Grazie.
Ho visto questo commento in ritardo, mi spiace. Comunque è una domanda molto generica. Posso solo rispondere che occorre valutare caso per caso. I dettagli sono fondamentali.Un caro saluto
Salve, non riesco a dire molto se non che sono distrutta, svuotata, che ho perso la serenità e non riesco più ad aprirmi al mondo. Che ho paura e mi sento annientata, traumatizzata da un’escalation di violenza che ho sottovalutato, perchè c’erano stati già episodi gravi, e forse dovevo sapere a cosa andavo incontro tentando di nuovo un confronto dopo che era “riapparso” con sembianze civili, quasi gentili, per chiedermi un favore. Così dopo aver creduto e non so perchè quasi dimenticato l’ultima aggressione spietata e sadica, dove infieriva sempre di più mentre mi sentivo male, tifando che morissi, istigandomi a farlo, beffeggiandomi e senza pietà mentre il mio cuore aveva ormai i battiti incontrollati, dove sembrava che finalmente, nonostante gli incubi, il terrore, l’angoscia, avevo capito che mostruosità avevo davanti, mi ha chiesto un favore, gliel’ho fatto e ho creduto come una stupida che forse si era reso conto e si poteva parlare civilmente, alla pari, per capire i motivi di quella ferocia incontrollata che aumentava esponenzialmente al mio essere inerme. La persona che amavo e di cui mi fidavo mi augurava la morte e senza toccarmi voleva che me la procurassi. Eppure l ho rivisto, non sono riuscita a sottrarmi a una sua richiesta di aiuto nel risolvere una incombenza. Ho pensato che forse c’erano le condizioni per parlare, perchè se si fidava di me allora non ero l’essere così schifoso, mostruoso, inutile, pessimo, inaffidabile, senza valore come mi aveva disegnato. Se si fidava di me allora forse tutte quelle cattiverie gratuite non avevano fondamento. E invece poi è andata peggio che mai. Di fronte alla richiesta di un confronto civile, alla pari, è successo di tutto. la violenza verbale è sfociata in quella fisica e le denigrazioni sono andate ancora più oltre. in più ha usato un fatto grave che gli è accaduto per colpevolizzarmi accusandomi di fare schifo perchè non ne ho tenuto conto. Ma non è così. Così come non sono vere tutte le intenzioni che lui mi ha appiccicato addosso ma che io non ho mai nemmeno pensato. Cose molto gravi. Ma ora è riuscito, oltre al dolore immenso per la violenza e il disprezzo che mi ha scagliato contro, anche il senso di colpa. E questo ora mi tormenta perchè sta utilizzando una cosa grave per incolpare me di aver cercato di confrontarmi in un momento difficile. Ma non è vero. Ho cercato di parlare con lui di quello che era accaduto che mi provoca incubi notturni, tachicardia, angoscia, che mi ha fatto chiudere al mondo e perdere ogni traccia di energia, che non mi da piu la forza di andare avanti e di prendermi cura dei miei cari. Ma al primo accenno ha iniziato ad inveire e sono iniziate le palpitazioni. Da li un susseguirsi di scene folli: urla, implorazioni, cadute, spinte, offese gravissime. Più mi aggravavo più infieriva fino a marchiarmi con il senso di colpa di cui ha annunciato vendetta. Così tutto quello che mi ha fatto lui, dall’inganno alle ingiurie, dalle minacce all’infierire alle percosse non contano nulla ma io ho osato disturbarlo in un momento difficile, gli ho chiesto di non urlare, che mi stava saltando il cuore e me lo ha augurato più e più volte vedendo il disprezzo e davanti ai miei occhi quello che chiamiamo sadismo, che avevo già visto in lui ma che in quella spietatezza non avrei mai creduto che arrivasse. Perchè fino all’ultimo non volevo credere, perchè fino all’ultimo ho sperato che potevo essermi sbagliata, che una persona che mi aveva fatto credere di amarmi e rispettarmi, di cui mi ero fidata, a cui ho dato amore vero, con cui ho condiviso tanto non poteva farmi questo. Invece sì, e io non ce la faccio… una persona insospettabile, una persona che mostra di essere l’opposto di ciò che è, che appare impegnato contro la violenza! Insopsettabile. Ma ora oltre alle macerie, al dolore, alla disperazione, c’è il senso di colpa su ciò che non ho pensato, che mi attribuisce ma non mi appartiene, dove non considera il livello di destabilizzazione e distruzione interiore a cui mi ha sottoposta. Una persona solare, piena di vitalità, impegnata in mille cose, generosa, attiva… così mi aveva definito, questo diceva di averlo avvicinato a me e fatto innamorare. Ora di quella che ero non c’è più nulla, sono spenta, sento il bisogno di farmi capire ma so che mi aggredirebbe in maniera sempre peggiore. Sono in un vicolo cieco e ho paura di non ritrovare piu la serenità interiore e le energie che avevo, per me e per i miei cari. Grazie intatno per chi mi leggerà. Un caro saluto
Mi spiace m ac’è stato un malfunzionamento su questo articolo e quindi non ho potuto rispondere prima- Sono relazioni assai distruttive e dolorose. Mi spiace. Vede a quante persone accade questo disastro per cui l’amore si converte in rabbia e odio? E’ così, ed è terribile. Però lei deve avere fiducia e speranza perché le cose cambiano, e se si è forti e coraggiosi ad un certo punto la vita ritorna degna di essere vissuta. Sono dolori che si possono e che si devono superare. Bisogna lasciarsi aiutare e cercare ogni possibile aiuto. Ma soprattutto, quando si ritrovano un po’ le forze bisogna imparare aed aiutare se stesse cercando nuove esperienze positive e nutrienti per l’anima e il corpo. FORZA! Vedrà che ce la farà a ritrovare se stessa e allora poi sono possibbili nuovi incontri più veri e più sani.
Buongiorno, ho letto l’articolo sulla manipolazione e volevo chiedere: in un rapporto di amicizia frasi come “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così”, “io non ho mai detto di esser perfetta, però”, “pensa come vuoi, visto che non mi credi” e dopo che tu rispondi “posso anche crederti ma vedo i fatti, che non sono molto diversi da come ho scritto”, sentir dire “non meriti altre risposte”… e simili come possono essere considerati? La ringrazio.
Preciso che questo avveniva pressoché sempre quando cercavo di dire qualcosa che non mi andava, mentre l’altra persona diceva sempre cosa non le andava di me e asseriva di voler io facessi altrettanto.
In genere le manipolazioni sono più subdole e interessate. Qui mi pare che siano forme ricattatorie affettive di una persona che si sente piuttosto insicura. Si tratta comunque di una relazione disequilibrata, dove la fiducia e la spontaneità lasciano il posto a dubbi e paure abbandoniche. Occorrerebbe riuscire a parlarsi con sincerità e a cuore aperto per capire cosa c’è sotto che determina questa dinamica infelice, che rovina quella che potrebbe essere un’amicizia importante.
Per parlare e chiarire bisogna essere in due, teoricamente… Se l’altra persona non vuole, non credo possiamo farci molto… Credo che più che insicurezza, fosse incapacità a stare da sola, indipendentemente dall’essere fidanzata o meno…
Senz’altro lei ha maggiori evidenze per fare un’analisi. Io le posso dire solo una cosa che può risultare banale, ma sperando le sia di conforto. Vorrei dire di non prendersela più di tanto. Una volta elaborate le deboezze e le negatività in una relazione, l’importante e non esserne condizionati per il futuro in modo inibente. L’esperienza, per quanro spiacevole, deve servirci a farci crescere, e senza provocarci reazioni ansioso-depressive inibenti per le nostre potenzialità. Saluti
è capitato anche a me purtroppo…solo che questa persona era un mio amico (o almeno credevo lo fosse) non la mia compagna, ma mi ha distrutto lo stesso. sembrava che la sua soddisfazione più grande fosse riuscire a farmi disprezzare dagli altri e farmi fare brutta figura davanti a loro, per convincerli che in fondo non ero così “eccezionale” come sembravo. non capisco perchè tutto questo odio nei miei confronti. so solo che sono una persona distrutta da molti anni ormai, nessuno mi vuole più, la mia vita è rovinata e non riesco più a riprendermi. ma sopratutto ho perso tutte le cose buone che avevo e tanto di quel tempo…la mia gioventù,la mia vita, di me non è rimasto più nulla. solo il dolore e la vergogna. in più lui è amato e felice e io che non ho mai fatto niente di male a nessuno sono schifato e dimenticato. e senza nessun aiuto. questo mondo è ingiusto, le persone non pagano per il male che fanno ma solo per i loro errori
Io credo che a prescindere da questo ‘amico cfattivo’, lei debba fare un lavoro su se stesso e chiedersi perché il colpo che ha ricevuto le ha fatto così male. Se mi pestano un piede è ovvio che mi fa male, ma se su quel piede o un callo o una ferita aperta allora vedo le stelle. Una volta appurato che non vanno pestati i piedi di nessuno, bisogna curare il problema del proprio piede. Finché invece si resta a recriminare e a vittimizzarsi sui piedi cattivi dell’altro, il proprio non potrà che peggiorare.
Buongiorno, intanto faccio i complimenti per il sito. Poi volevo chiedere: si può avere una dipendenza/ossessione nei confronti di una persona senza esserne innamorata (cercando prima un’amicizia e poi avendo un’amicizia con questa)? E se è possibile che questa persona (la seconda) sia una manipolatrice/ricattatrice emotiva? Inoltre l’ossessione, senza esser innamorata, può esser per una persona del nostro stesso sesso? Grazie
La sua domanda implica un’analisi specifica della situazione a cui fa riferimento. Di conoscere i dettagli, le sfumature, i sentimenti, le motivazioni inconsce, i trascorsi recenti e lontani, i caratteri, le ambivalenze, la condizione sociale, il contesto, le famiglie d’origine, i desideri, le ideem, le aspirazioni, le paure… insomma di conoscere insieme al terapeuta ‘una vita’, e anche le vite che ci sono intorno… per questo occorre un percorso terapeutico. Tuttavia anche attraverso un consulto che può rigurdare 2/3 sedute è possibile venire a capo di fattori fondamentali attraverso i quali dare una prima introduttiva, ma efficace risposta alla sua domanda. Mi spiace, non voglio apparire evasivo, ma è così. Spero che anche questo blog intanto l’aiuti davvero.
Buongiorno, innanzitutto la ringrazio per la risposta, e se possibile chiedo ancora: in un rapporto di amicizia frasi come: “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così” e simili…possono essere considerate manipolazione/ricatti emotivi?
Guardi, le rispondo sinceramente, il solo fatto che lei faccia questa domanda è indice che lei vuol solo sentirsi confermata la risposta… non cada in questo girone infernale, di convincersi di essere stata manipolata come dovrebbero dimostrare frasi del genere… chieda un consulto e si chiarisca le cose.
Buongiorno, non è tanto l’aver bisogno di conferme, quanto l’essere in dubbio se fosse così, dato che questa era la modalità prevalente dell’altra persona, quando vi erano disguidi, nonostante lei dicesse sempre a me cosa non le andava di me e asseriva di voler io facessi altrettanto… ma poi, appunto, non mi era mai possibile
Il naricisismo quanto più è patologico centra il mondo su stessi… l’altro è una sorta di comparsa , di specchio, di attore secondario al proprio essere in scena… le sue sensibilità, i suoi sentimenti e bisogni non contano, o vengono recepiti quasi solo in funzione dei propri desideri e problemi… non vi è una sufficiente capacità di empatizzare, e al massimo si riesce aad essere supportivi per peridi e con obiettivi strategici che in qualche modo possano portare ad un torbaconto. I problemi dell’altro sono dei fastidi da ovviare, o da strumentalizzare a proprio vantaggio. Non è che questa tragica dinamica debba essere letta in senso assoluto, cioè deve essere valutata a diversi livelli di gravità, e nel suo specifico caso e modalità di manifestarsi. Fondamentale però è non cadere nel vittimismo, saperlo riconoscere, neoi propri li miti e debolezze e negatività… il fatto che un partner sia narcisisti, non ci esonera da giusta e oggettiva autocritica, altrimenti si cade in un’altra forma di narcisismo a sfondo vittimistico/vendicativo, ove ogni male è proiettato solo nell’altro e ci si convince, a proprio danno, che ogni bene, sia proprio. Si permane allora in una stato di immaturità e inconsapevolezza che finisce con il rendere più fragili e sempre più ‘vittime’.
Salve dottore ho trovato l’articolo da lei scritto davvero illuminante; sono le stesse cose quasi identiche che ho vissuto sulla mia pelle per ben 2 anni, l’unica differenza è che non ero ne il suo amante ne il suo ragazzo bensì un suo caro amico (premetto che in questo rapporto sono stato più amico io che lui sin dall’inizio). Conobbi lui in un locale gay a Londra, era arrivato da poco e non conosceva praticamente quasi nessuno a parte qualcuno che faceva parte del mio gruppo di amici all’epoca con i quali uscivo con piacere finché non mi distaccai perché ritenni persone non per me). Ma mi venne presentato da loro. Sembrava un ragazzo affidabile, sincero, buono, genuino, altruista,disponibile, comprensivo, disposto a mettersi nei panni degli altri e capirli ma era solo una sua tattica e tutto questo dopo la rottura definitiva lo pagai a caro prezzo. All’inizio non ci frequentavamo molto lui usciva con altra gente, persone che conobbe lo stesso periodo è che dopo un p’o smisero di cercarlo (oggi posso capire perché)…Fatto sta che inizio ad uscire con il mio ex gruppo di amici in cui ne facevo parte anche io e da li incominciò anche la nostra frequentazione. Nel frattempo si fidanzo’ con un ragazzo più piccolo di lui e la sua storia durò 6 mesi, quando alla fine il ragazzo non innammorandosi di lui decise di lasciarlo definitivamente (le posso confermare che è veramente difficile potersene innamorare se non oserei dire quasi impossibile). Ad ogni modo una sera tornato da lavoro rientro in casa e mi metto davanti al PC per controllare messaggi e posta in arrivo. Apro il mio profilo Facebook è trovai un post postato da lui in cui si capiva palesemente che il suo ragazzo chiuse del tutto la storia . Non ricordo quanto tempo passò quando lui bussò alla mia porta in cerca di aiuto ma comunque fu la stessa sera in cui lessi il post. Così quando bussò alla mia porta e vidi lui piangere e che implorava il mio aiuto dicendomi perfino non abbandonarmi pure tu ,io ragazzo sensibile e compassionevole come sono ,forse sin troppo, non esitai un solo istante a farlo entrare in casa mia.( Se sapevo cosa mi aspettava non lo avrei mai fatto). Lui stava male per via del suo ex perché a quanto pare in questa storia la persona innamorata era lui. Ma oggi mi chiedo nonostante sia passato più di anno dalla rottura come è possibile che un narcisista patologico, privo di sentimenti, senza coscienza, né senso di colpa, ne rimorso possa davvero innamorarsi di qualcun’altro??? Fatto sta che decisi di aiutarlo a superare il suo trauma d'”amore”.(Se così vogliamo chiamarlo). Non mi divulghero’ a lungo su quello che ho dovuto passare per il lungo periodo vissuto con lui, non basterebbero 1000 pagine per spiegarle tutte le manipolazioni, le critiche, le triangolazioni e le leve psicologiche che ho dovuto subire e tutto questo per avergli aperto le braccia sin da subito, per avergli dato me stesso su un piatto d’argento cosa che lui riusciva a darmi solo in parte o meglio con il contagocce. E mi chiedo se soggetti così devianti si rendono conto della loro malignità. Lei dice che il narcisista a differenza dello psicopatico provoca dolore altrui semi-consapevole ciò vuol dire che viaggia tra una sorta di consapevolezza ed inconsapevolezza a differenza dello psicopatico che è consapevole di voler “uccidere “.Non sono un terapeuta e sicuramente ne sa meglio di me ma io trovo avendo vissuto questa pessima esperienza con un soggetto malato che dipenda molto dal carattere e dal grado di malignità. Io credo che il mio sapeva come ferire perché lo ha fatto più volte in due anni e alla rottura compresi finalmente pagandone con la salute fisica e mentale che avevo a che fare con una persona che mi ha solo usato per i suoi interessi egoistici. Ma tornando alla mia storia ero davvero felice di aiutarlo anche perché lo consideravo una persona onesta e affidabile ,quindi dal mio punto di vista meritevole del mio aiuto. Il bel periodo con lui duro per i primi 3 mesi finché non cadde la sua maschera. Si rese conto di stare meglio, che il mio aiuto lo stava portando verso l’uscita dal labirinto, dalla crisi dovuta la rottura con il suo ex e io credo avendo riflettuto sul rapporto che sia stato proprio quello alla fine a scaturire in lui il desiderio di succhiare via il mio sangue perché avevo capito che grazie al mio aiuto costante lui avrebbe potuto ottenere molto da me. È per questo che io ad oggi sono convinto che egli era consapevole di tutto ciò al contrario di me che ero completamente ignaro della situazione e cercavo ogni volta nonostante cerano persone che mi facevano notare il suo comportamento sbagliato nei miei confronti io non riuscivo a vederlo in quel modo li ma tendevo a giustificare ogni sua diavoleria. Ed è da li che parti tutto da quando iniziò a stare meglio e quindi lei può immaginare cosa sono stato costretto a vivere ,insulti, lodi, poi di nuovo insulti, paragoni tra me e gli altri, diffamazioni che venne poi a scoprire alla fine di quest’ incubo…Una persona che ha cercato per 2 anni di fare solo terra bruciata intorno a me senza che io me ne accorgersi. Tra tira e molla alla fine arrivai al capolinea. Ero esausto, esasperato stressato che presi finalmente la santa decisione di rompere in maniera definitiva. Ci trovammo una sera a litigare per strada di fronte ad altri quando lui ebbe la faccia tosta non solo di rinfacciare il suo essere “amico” dicendo che nessuno avrebbe mai speso tempo con me quanto ne ha potuto spendere lui sperando in un mio cambiamento solo per ricavarne un reso conto personale; ma trovo anche il coraggio di dirmi che c’erano persone nella sua vita che gli dicevano di lasciarmi e li sbottai anche io e pensai: tu che mi conosci da 2 anni e che sono qui ogni volta quando tu hai bisogno di aiuto e di sostegno ,che devo assorbirmi ogni tuo comportamento e giudizio negativo, che devo sopportare i tuoi sbalzi d’umore non normali perché cerchi di trovare il pretesto per litigare anche laddove non c’è, che mi fa male essere paragonato ad altri e che paragoni anche le mie storie di vita con quelle degli altri giudicandole migliori o peggiori a seconda di quello che tu stai cercando per trarne un beneficio, un appagamento personale senza alcun rispetto per chi ti vuole bene (opportunismo), mi vieni anche a dire che ci sono persone che ti dicono questo??? Caro dottore essendo umano ma lui no gli feci notare che anche nella mia vita c’erano persone che più di una volta mi dicevano di lasciarlo stare e tra queste gli feci il nome di una mia amica la quale lui si infurio’. Volle sapere per filo e per segno cosa questa mia amica mi avesse detto ed io con orgoglio gli dissi tutto nel dettaglio. Forse avrò agito di impulso, forse non avrei dovuto dirglielo ma lasciare che lui mi scartasse definitivamente per sua decisione piuttosto che fargli subire un rifiuto da parte mia( cosa inconcepibile per soggetti che credono che il mondo è sotto i loro piedi) ne pagai amaramente le conseguenze. A quel punto per il mio bene decisi di bloccarlo da Facebook, WhatsApp è altra diavoleria per poter ripulire il mio sangue cosa che ancora oggi nonostante è passato più di anno sono ancora pieno di rabbia, rancore e complessi che mi ha addossato per potersene liberare ,facendo così da scaricare barile su di me. Crede ancora che il narcisista patologico sia semi-consapevole dei danni psichici che crea a coloro che hanno la sfortuna di cadere nella sua rete??? Alla fine presa finalmente la decisione venni a sapere da una mia amica che mi diffamo’ su Facebook, pubblicando una foto che era la cena di pasqua dove ero presento io ,altre persone ed anche la mia amica ,la famosa amica la quale non piacque lui sin dal primo istante ,perché essendo una persona stronza, mi scusi il termine ,inteso come forte, sicura di sé, con molta autostima di sé stessa potesse non piacere lui.( Quindi lei può immaginare nella testa di questo pazzo cosa può aver scaturito in lui il giudizio di questa mia amica). Cosa che a me delle persone che dicevano a lui di lasciarmi stare non poteva importami nulla perché già sapevo chi erano come lui: senza ne arte ne parte. Quindi è stata la differenza di persone a dare fastidio al suo fragile ego; perché è solo di ego che si tratta non di carisma…Ma la mia decisione l a pagai cara perché dovette trovare il modo di vendicarsi di me e così lo fece in pubblica su Facebook; di fronte ad una molteplicità di persone dicendo che dopo 2 anni scopri da parte mia che ero una persona falsa e inaffidabile perché sparlavo alle spalle di lui con questa mia amica (solo per avergli fatto notare la differenza di persone) e che ha me mi avrebbe perdonato (quindi pure vittima lui della situazione) perché avevo problemi esistenziali al contrario non avrebbe potuto perdonare lei perché la considerava che era una stronza.Cascai in depressione non per le stronzate che aveva scritto su di me ma perché tutto a d’un tratto mi venne a mancare la mia forza e da li capii che lui per tutti i 2 anni non aveva fatto altro che succhiarmela. Oggi sto meglio ma sono dovuto scomparire, il mondo mi crollò addosso, per una persona sensibile ancora peggio ,smisi di frequentare i posti in cui ero sicuro di incontrarlo ma che facevo fatica perché erano posti che frequentavo con piacere e invece di passare io a testa alta ci ho fatto passare a lui ma non avrei potuto fare altrimenti, ero senza forza vitale. Mai stato così nella mia vita, provai un vuoto interiore, persi 3 lavori perché il mio cervello non riusciva a concentrarsi ma ogni pensiero riguardava lui e Sì fissava su di lui, tutto girava intorno a lui e sulle cose che mi diceva, mi sentivo, vuoto, spento, una nullità, era qualcosa che andava oltre la depressione, allo specchio non potevo guardarmi perché vedevo la sua immagine riflessa ed ero seguito secondo per secondo dalla sua ombra ovunque andavo. Quando mi guardavo allo specchio mi vedevo pelle in eccesso sulla parte addominale perché essendo stato lui un ex obeso di 150 kg rifletteva su di me cosa che lui odiava di sé stesso cioè quella pelle in più che detestava sul suo corpo e che ancora oggi dopo un anno ogni tanto mi prende di andarmi a vedere allo specchio per constatare se aveva ragione. Ma posso dire di stare molto meglio, adesso riesco a lavorare dottore cosa che prima non riuscivo, le forze stanno tornando ,ma devo togliermelo dalla testa definitivamente e togliermi tutti quei complessi che in me ha innescato. Ma ce la farò ne sono siciro. Ecco perché le dico che secondo me anche il narcisista patologico è consapevole di fare del male alle sue vittime perché è un vampiro che fiuta il sangue degli altri e che non si plachera fino a che non sara sazio. Mi piacerebbe che lei potesse darmi maggiori chiarimenti a riguardo e soprattutto come poter togliersi dalla testa una volta per tutte il soggetto tossico; cosa non facile.Grazie in anticipo.
La sua testimonianza fa molto riflettere. E’ evidente che vi è una situazione di confusione e di stress che disturba la relazione affettiva, questo a prescindere dalle problematiche di narcisismo. E’ davvero consigliabile per lei un consulto terapeutico e poi eventualmente un percorso, con l’obiettivo di ritrovare una sua armonizzazione. Tutti, in un modo o in un altro, possiamo trovarci in difficoltà nella vita amorosa, per questioni irrisolte interiori che ci condizionano e determinano attaccamenti difficili e disturbanti. Allora dovrebbe essere accessibile a tutti la possibilità di rivolgersi a specialisti e a figure terapeutiche, perché veramente, attraverso un paziente e profondo dialogo, abbiamo la possibilità di evolvere e di anche di guarire da condizioni ansioso-depressive e da infelicità e delusione che solo in apparenza sono insanabili. Un caro saluto e FORZA!
Salve dottore, la ringrazio per il suo lavoro, sono rimasto colpito leggendo l’articolo.
Credo che lei abbia centrato in pieno quelle che sono le dinamiche della sofferenza patita da chi ha subito un trauma di questo tipo.
Mi ha letteralmente sconvolto leggere alcuni tratti dell’articolo, giusto qualche giorno fa dicevo alla mia terapista che mi sento come un reduce dal Vietnam che non riesce a scacciare certe immagini cruente dalla sua mente.
Ció che ho subito va oltre il mio senso del pudore, ho visto in faccia il demonio, e non riesco a liberarmi dall’immagine maligna impressa nella mia mente.
Ma anche io sono caduto per lo stesso equivoco, speravo di poter “salvare” quell’anima sfortunata, speravo di poter vivere con lei una straordinaria storia d’amore, grazie al mio sentimento puro.
Ma evidentemente un sentimento puro a senso unico non basta. Adesso, a storia finita, non rimane che raccogliere i cocci e cercare in tutti i modi di ricostruirsi, per tornare ad amare con fiducia, più forti e consapevoli di prima.
Certamente la cosa più importante è ricostruire una autostima annichilita da mesi di umiliazioni, scorrettezze e mancanze di rispetto subite, ma sono certo che ci riusciró.
Grazie infinite per tutto ció che ha fatto.
Se veramente una persona prende coscienza che ha il potere di cambiare per raggiungere un equilibrio migliore, potrà incominciare ad usare questo potere. Occorre pazienza, forza, coraggio, ma questa è la via giusta per liberarsi da ogni tipo di vampirizzazione.
Salve
ono arrivato alla seconda parte, il cursore descrive una larga veduta ancora, non resistevo a scrivere, puo capitare qalche cosa leggendo o distrattamente che puo capitare mi dimentico delle cose e spunti migliori posso trarre date le mie esperienze sull’argomento . Senza altro qualcosa dell avvertenza l’ho trovata sensata definirla, parole giuste e c’è una fusione tra valore descrittivo un manuale universitario e un esperienza acquisita rende tutta sull avvertenza riportata dal sito evento tattile di comprensione .
l’elemento descrittivo in questo sito, i narcisisti li si accusano, leggendo un po, chiunque abbia redatto il sito persone diverse, unica fonte , redatto da persone chi piu meno preparate all elaborazione, l’aspetto di descrizione di un individuo, che tutti abbiamo una parte narcistica credo rispecchi la norma, non è un fattore alienante non solo sarebbe una considerazione errata in termine di istruzione, che tu sei alla scuola superiore studi l’imprinting o la stai iniziando una qualche universita, o sotto altri aspetti, l’elemento sempre quello, imprinting, nasci con una descrizione e te la porti dietro .
il patologico, il malato, il deviato, il perverso, vendicativo, di tutta mia in fattispecie di questione esperienziale, non fa parte solo del narcisismo, su youtube se cerchi sul provider, risse in strada, stupro, omicidi in diretta, queste cose……non bullismo , un po di parole chiave, che non vuol dire spesso siccome cerco questa cosa io son cosi, semplicemente ci voglio vedere chiaro, voglio informarmi, reputo sia giusto….. farmi un idea .
Il tema centrale del narcisismo una condizione che da un certo momento nel conseguire luogo comune piu sociale o piu reale, tra la descrizione e come la persona patogena si presenta, ( senza mettere in discussione il livelo o grado che non credo appartenga al accettazione della persona quanto semmai alla sua diffusione o divulgazione di renderlo noto quando invece il dubbio o l’insicurezza dovrebbe essere premesso sconsigliato a un pubblico troppo sensibile perche puoi diventare in quel caso, tu lettore, o afferto da problemi precoci del tema trattato altri che conseguono dopo ) ….^ tra la desctrizione e come la persona patogena si presenta ….. un ostacolo che quando incontri smetti di essere naturale…….. attraversare un momento di crisi, anche per elucidare le idee a qualcuno sposta un po lo sguardo altrove…..attravarsare un momento di un tema comune, o del mio problema specifico, non vuole avere esiti o esigenze diverse da quelle con qui le prima intenzioni o proponimenti sono iniziati….. se negli anni 70 la classe ospedaliera sopravvive e reagisce perche ha un sapere di base, oncologia, ortopedia, oculistica, odontoiatria e rami di specializzazione, cerchiamo un po meno confusione, classi ultime di quell apporto medico……ne sia degenerato oggi esiste psichiatria un elemento di professionismo inutile che lancia crepe non pocanze che aiuta a distruggere…..psichiatria una fusione di sanità, ispettorato o crimonologia, e giurisprudenza cosi riassunto ma averlo inserito come classe dirigente ha apportato un po alla società un cancro…… diventare malati di citare in giudizio altri .
Ciao stefano…scusa la mia intrusione. Dopo molto tempo mi ritrovo a leggere i commenti di questo blog che, rispetto a quando ho” lasciato”, presenta diverse testimonianze maschili… con le loro connotazioni e peculiarità. Sono rimasto colpito dalla tua testimonianza atipica…e con tale termine non intendo svalutarla ne giudicarla negativamente e in verità nemmeno positivamente. Ti ho riletto più volte cercando d’immaginarti mentre scrivevi, oltrepassando così le barriere del tempo.
Credo di aver percepito nel tuo messaggio, colmo di scetticismo e rimostranze trattenute a fatica, una grave violenza patita dal sistema. Quel qualcosa che, certamente in maniera riduttiva e banale, viene tradotto comunemente in una dura lezione…Una dura lezione, frutto di situazioni contingenti ed esperienze non comuni e quindi dura davvero e non per modo di dire come si usa fare.
Perchè tutti i bambini quando cadono e si sbucciano le ginocchia sentono male e piangono…ma non tutti e questo apparentemente certifica un’ingiustizia, hanno un genitore od una mano amica che li rialza ed asciuga loro le lacrime e li abbraccia e conforta.
La vita è molto complicata quando si deve imparare l’arte, non maturata, dell’auto soccorso!
In determinati contesti è anche facile smarrirsi! E allora può capitare d’incrociare il sorriso luccicante dei rappresentanti del sistema, sempre ben vestiti e con la mimica dell’accoglimento disegnata sui loro volti. Tutto ciò ha indubbiamente potere… attrattivo!
Il medico sta all’essere umano attuale, come il prete stava a quello precedente. E’ solo una questione di color di camice!!
Nel tempo sono cambiati i colori, non il concetto: affido e delega!
Ricorda però di fare delle distinzioni…per comprendere che, se il camice rappresenta il sistema, il soggetto che lo indossa può non appartenergli(al sistema). Citi la psichiatria…pur conoscendo e non può essere che così viste le nozioni che lasci trasparire,la differenza sostanziale tra questa e la psicologia.
T’invito a riflettere su un ulteriore differenza riscontrabile e per alcuni certamente evidente e per altri forse meno perchè non ancora messa a fuoco completamente…
La psicologia proposta in questo sito, ed io non vi appartengo, ossia, per ritornare a certe tue sottolineature, non mi entra in tasca nulla,non si pone in maniera classica (intendo schema classico riconosciuto) ne utilizza terminologie esclusivamente mediche.
La prospettiva e la terminologia utilizzate includono concetti energetici e vibratori, ossia spirituali: un approccio ideale in quanto complementare!
E’ sopratutto la nostra spiritualità a venir violentata dal sistema e fin dalla tenera età… attraverso dinamiche corrotte che hanno circuito integralmente quelli che spesso rimangono solamente(in quanto vittime precedenti a noi) i nostri genitori biologici.
E allora…come del resto uno scritto del dottore insegna, occorre sforzarsi per comprendere che non siamo solo vittime ne gli altri solo carnefici e che il vampirismo energetico, che davvero c’è ed in alcuni casi esaurisce, nasce ANCHE da una condizione di bisogno o difesa, un vizio comportamentale che può sconfinare in una slealtà seriale!
Anche la durezza estrema e l’incapacità acquisita di fidarsi (che per inteso non traduce propriamente affidarsi) può certificare un’autodifesa. Penso, ma questo è solo un mio pensiero, per cui t’invito a non viverlo come una forma di gentilezza travestita da” paternale”, che questo sito possa aiutare tante persone:te compreso.
Noi tutti viviamo in un enorme programma altrui…in cui rimane poco spazio per interagire e in verità qualcuno, velocizzando costantemente le nostre esistenze,questo poco spazio intende ridurlo ulteriormente.
il sostegno di questo sito non verte sulla delega o l’affido ma sullo scambio che in taluni casi diviene empatia e in altri coinvolgimento emotivo e magari affinità vibratoria (termine che mi risulta più congegnale). Occorre darsi tempo e saperlo donare anche agli altri con la stessa compassione desiderata per se stessi. Credo infatti che ognuno di noi custodisca il Maestro interiore in grado di risolvere.Nulla di quanto ci accade è inedito perchè, seppur con sfumature diverse, ha già colpito altri…e questo è un aspetto importantissimo, basilare…in quanto gli esseri umani, spesso, hanno più paura della solitudine che della morte.
Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere QUI persone speciali e questo, comunque, al di là di tutto non l?ho dimenticato ne mai lo farò!
Se decidi di portare un qualcosa di costruttivo attraverso la tua testimonianza…potrai ricevere altrettanto. Un caro saluto.
Ho letto articolo e commenti perché anch’io sono stata circuita da un essere spregevole di tale portata. La storia è durata poco, circa 8 mesi ma il dolore è forte, paralizzante a tal punto che non riesco più a sorridere, mi sento vuota e senza stimoli…inerte. All’inizio è stato bravissimo col suo corteggiamento…sapendo che uscivo da una lunga storia in cui ero stata tradita ha promesso che non mi avrebbe fatto mai del male, addirittura si stupiva del tradimento visto che mi considerava bella, intelligente e piena di vitalità. Nonostante il suo interesse io però nn ero convinta di lui, il mio istinto mi diceva che c’era qualcosa di oscuro ma non sapevo spiegarmelo. Oltre ai dubbi sulla sua personalità vi era anche il fatto che si trattava di un ragazzo /padre e questo mi frenava tanto poiché vedevo la situazione più grande di me. Dopo tanto love bombing mi lascio convincere e inizio a frequentarlo…Non mi andava giù che usasse marijuana in modo esagerato, glielo facevo notare e diventava irascibile…Era geloso e ossessivo se uscivo durante il giorno x commissioni varie, si arrabbiava se non rispondevo subito alle chiamate oppure ai messaggi insinuando che chissà con chi fossi…chissà cosa gli nascondevo. Ero basita ma lottavo e rispondevo che forse pensava questo di me perché era lui che nascondeva qualcosa. Per controllarmi al meglio inizia a chiedermi di dormire da lui il weekend e poi pian piano tutti i giorni dovevo stare con lui e sua madre (donna dolcissima che mi metteva in guardia su di lui ). Vivere con lui mi ha aperto gli occhi, il ragazzo dolce e premuroso era sparito. Ho assistito a scatti di ira senza reali motivi, era sempre col broncio, depresso e odiava sua madre tale da dire perché non si ammazza e si toglie dalle scatole…Non ho mai capito il perché odiasse sua madre, lui diceva perché amava più il fratello e non lui…di base in famiglia nn aveva avuto un buon esempio di amore visto che il padre aveva tradito la madre ed era andato via di casa. Era sempre critico, criticava tutti e diceva che gli altri erano invidiosi di lui. Col tempo iniziavo a realizzare su che persona fosse, cambiava spesso lavoro imbrogliando di essere stato licenziato..fumava canne e giocava alla play station, senza stimoli e tutto ciò mi mortificava perché io stavo studiando per la seconda laurea ..Mi chiedevo: come fa un padre a non cercare un lavoro serio? Per i suoi fallimenti dava la colpa a tutti tranne che a lui…tutte le sue ex erano psicopatiche e adesso dice la stessa cosa di me. Non aveva più voglia di fare l’amore e dava la scusa ai pensieri che aveva su come mantenere la figlia oppure mi dava la colpa a me che non gli permettevo di farlo fumare e quindi non si rilassava. Ho provato a lasciarlo e ha pianto…Finoa quando questa estate decide di partire per un lavoro estivo di 3 mesi, me lo comunica all’improvviso…Io sotto shock perché non mi sono sentita considerata prima di prendere la decisione, poteva parlarne con me e decidere di partireinsieme…Gli dico di voler chiudere la relazione perché non mi fido di lui e non voglio stare male al pensiero di cosa lui faccia ecc ecc mi rassicura e non riesco a lasciarlo. Il primo mese distante è presente con chiamate e messaggima poi inizio a sentire che sta andando via da me, più glielo faccio notare e piu si arrabbia..Più chiedo attenzioni e più mi evita…sento che ha un’altra..scopro foto di lui con questa e altri colleghi nulla di scandaloso ma so che c’è qualcosa tra loro, sento un dolore forte che mi lacera dentro…glielo dico e lui mi reputa stalker, psicopatica e mi liquida con un messaggio. Chiedo di voler parlare con lui ma mi dice che non ha nulla da dire, non hatempo x me. Non l’ho più cercato…Sono passati 2 mesi ma non riesco ad andare avanti nonostante sia cosciente che è un essere spregevolee tossico.mi manca il ricordo di lui falsamente innamorato..piango e non mi perdono per nn averlo lasciato prima..cm ho fatto io intelligente e furba a non aver capito che si trattava di un uomo malato. Vorrei essere già guarita ma mi sento ancora legata lui, lo odio e lo desidero. Vorrei andare sotto casa sua e urlagli la rabbia che ho dentro ma non voglio umiliarmi. Penso e ripenso alsuo essere insensibile, poi mi consolo pensando che non pensa neanche alla figlia figuriamoci se pensa a me. Vorrei passasse presto tutto questo dolore.
Entrambi avete difficoltà e non vi siete capiti. Peccato, io credo che le intenzioni erano buone da entrambi. Ma queste cose possono emergere solo se ci confronta con un esperto, almeno per un po’ di consultazione. A volte si può anche risanare una relazione, o provarci, almeno ci si sentirà meglio per aver fatto tutto il possibile, anche qualora proprio non dovesse andare.
Buongiorno. La ringrazio infinitamente per il suo articolo, che mi ha aiutata ad aprire gli occhi su una situazione da cui sono rimasta particolarmente ferita. Ho 36 anni e desidero raccontarle la mia storia.
Ad aprile di un anno fa, ho incontrato un ragazzo che ha iniziato da subito a farmi una corte spietata. Mi piaceva, ma inizialmente ho avuto qualche resistenza per mia indole personale – e soprattutto perché lui abitava a Roma ed io a Parigi.
Ma lui era bravo e ci sapeva fare. Passavamo ore al telefono e sapeva ascoltarmi come nessuno aveva mai fatto. Era il fidanzato perfetto: l’amico, l’amante, il sostegno. Tutto.
Così pian piano le mie difese si sono abbassate, sono andata a trovarlo a mia volta e ho iniziato ad innamorarmene. E qui sono iniziati i problemi. Dopo 5 mesi di corte insistente, telefonate continue e alcuni incontri, ho sentito che lui si stava allontanando. Era strano, non si faceva sentire, mi accusava (senza apparente motivo) di non essere chiara con lui. Mi aggrediva dicendomi che nella vita non concludevo nulla. Io ho iniziato ad essere confusa, a sentirmi in difetto senza capirne la ragione. Chiedevo spiegazioni e mi rispondeva che nulla era cambiato. Decido allora di tornare nella sua città, ma quando glielo dico, lui sembra spiazzato, sfuggevole. Una sera, mentre sono lì da lui, sparisce per 3 ore e poi mi dice che è andato dal medico, ma che si è dimenticato di avvisarmi. Un’ altra, mentre stiamo per uscire, mi chiede se può venire con noi una sua amica.. ma che io non devo dire che dormo da lui e devo nascondere che tra di noi ci sia qualcosa. Gli chiedo se per caso è fidanzato con questa “amica” (in fondo la ns frequentazione era comunque all’ inizio), ma risponde che è semplicemente una conoscente con cui ha avuto una storia in passato e che non vuole farla soffrire. Col senno del “poi” mi dico: perché farla uscire con noi allora? E soprattutto : se erano 6 mesi che io e lui ci frequentavamo..o l’altra l’aveva frequentata prima e allora non avrebbe avuto senso quello che diceva, visto il lungo lasso di tempo trascorso, oppure la cosa tra loro due era molto più recente. Comunque decido di andare fino in fondo alla questione e accetto che lei venga. Usciamo tutti e tre insieme e come immaginavo, gli atteggiamenti di questa ragazza sono tutt’altro che amichevoli. Le assicuro che in quel momento ero talmente scioccata e mi sentivo talmente umiliata, che non so come, ma non sono riuscita a reagire. Un gran peccato, visto che lui aveva avuto la faccia tosta di far uscire insieme (!!!) entrambe le donne con cui stava. Avrei dovuto fargli una scenata davanti a tutti, almeno avrei avuto una piccola rivincita..invece sono rimasta paralizzata. L’ho poi lasciato la sera stessa e sono ripartita l’indomani. Ma lui ha continuato a cercarmi, a dirmi che tra lui e questa ragazza non c’era niente e nelle settimane successive ha continuato a riempirmi di bugie, bugie, bugie.. una dopo l’altra..al limite del paradosso. E anche quando lo mettevo con le spalle al muro, sapeva rigirarsi la “frittata” in maniere talmente assurde, da meritarsi un nobel per la creatività. Piccoli esempi:
una sera mi chiama dal supermercato, lo metto alla prova e dico che non lo sento bene al cellulare e che lo richiamo a casa più tardi.. e lì lui ammette che a casa sua c’è questa sua famosa amica, con cui accidentalmente aveva organizzato proprio all’ ultimo una cena.. per capodanno mi dice che non ha aspettato me per organizzarsi, perché a suo dire io sono sempre indecisa.. e invece poi scopro che va con lei. Mi creda: più volte.. infinite volte, gli ho chiesto cosa c’era tra loro, di ammettere semplicemente la verità, visto che i sentimenti possono cambiare e che se lui si era messo con questa ragazza, di dirmelo chiaramente e semplicemente. Ma lui negava spudoratamente. Sempre e tutte le volte. Gli chiedevo di vederci e temporeggiava. Si inventava scuse, e poi accusava me di non essere stata presente all’ inizio del nostro rapporto. Non si è mai preso una sola volta la responsabilità delle sue azioni. Quando gli facevo domande le eludeva o cambiava discorso, oppure mi aggrediva facendomi sentire in difetto. Io non sapevo più cosa fare, questa persona mi ha destrutturata dentro.
Continuava a cercarmi, ci sentivamo per telefono.. la nostra intesa a prescindere era forte e avevamo un’ottima intesa sessuale (come mai prima nella mia vita). Eppure allo stesso tempo si rifiutava di vedermi.
Io non mi fidavo più di quello che mi diceva, ma lo amavo e mi sentivo dipendere da lui.
Sono cosciente che questa situazione non si sia creata solo colpa sua, ma che abbia in qualche modo toccato una parte profonda di me che c’era già prima. Tuttavia questo non mi è bastato per reagire. Lui è andato via e a quel punto io sono crollata.
Io mi ero innamorata di lui come non mi succedeva da anni. Sono caduta in depressione e ho perso diversi kg. Non riuscivo più a reagire e ancora oggi faccio fatica, ma ne sto uscendo. Nel frattempo, seppur sporadicamente, lui non ha mai smesso di cercarmi ( l’ha fatto persino quest’estate che era in vacanza con lei) e in tutto questo, lui non ha nemmeno mai capito fino in fondo cosa io abbia veramente passato. Sembra sempre un bambino “innocente” che, mi passi il termine, “cade dal pero” se gli si fanno notare certe cose. Mi dice che non vuole litigare con me : per lui è sempre tutto facile.. è sempre un tutto “ma siii.. è andata così” e un dire a me che sono “drastica”.
Comunque alla fine ho smesso di rispondergli e l’ho bloccato su ogni tipo di social e messaggistica possibile: inutile andare avanti, lui è fatto così e non cambierà mai.
Oggi posso finalmente dire di essere uscita da questo gioco al massacro e mi conceda una piccola e tardiva rivincita nel dire che sono lieta che adesso, al mio posto, ci sia la “cara amica” che tanto si è penata a “marcare il territorio”: lui metterà in atto il meccanismo perverso anche con lei. Ma in fondo, come si dice, i conti tornano sempre.
Grazie per la sua sentita testimonianza, aiuta molte persone a riflettere. I migliori auguri di nuova Alba…
Saluti
Dr. Brunelli
frase di comodo i conti tornino sempre…
chi abituato a snobbare un altro è la certezza nella vita …. tu conosci la tua non credo sia la capacità di tutti amare o comprendere gli altri, parlati in molti di narcismo, cos’è semmai questo? una parola? una moda? oi unvece mi sento preso d’occhio ovviamente voglio sotto lineare dato che vi piace questo argomento, e anche ripescando quela frase poco chiara del testo, chi ti cerca per una sincerita malata che ha poco di sicero, se sono ferite, se sono cattiverie, fanno male anche se indirette, ill percorso di recupero serve a questo, trovare la forza in me, u ngiorno incontrarvi trovarvi e affrontarvi non per vie traverse come fate voi….il vostro vampirismo, vi do sabbia …. non accorto di elementi….
prendere i nmano una situazione si usa dire in casa mia, propria, del sotto scrivente, non e bello ricevere calunnie gratuite essere odiati indirettamente che fa ancora piu male, poi quando come qualcuno grazie al un mestiere che sa eseguire di coerenza come dicevo prima la fonte unica redatta da piu, non chi nascente ora vuole far carriera con una gavetta mediocre di social .
la sincerita non la si puo usare per fini propri, se qualcuno ti smaschera avverte in anticipo le tue intenzioni non ti sta facendo alcun torto se lo rivedi qui e per i cavoli suoi, sia nel caso io, anatra pillai mi firmo spesso, il mio vero cognome e un nick o alias di fantasia e simpatia, collaborativo e di confronto per il supporto giornalistico , ma sempre pur rimanendo sul tema attuale non circondarsi di mostri, non fa bene, non va bene per me stesso, non mi aiuta, mi svilisce, svilirebbe chiunque capisse un po di legame umano, due concetti di comunicazione, poi che altro? ritengo un po sia essere anche costretto da un copione…… il problema tra accettazione professionale e come individuo, chi sia tu formato o indotto a un certo tipo di comportamento, ma per lo meno mi astengo da un qualche tipo di oggetto provocatorio, quando tu pinco pallino, tu chi che sia, lavorando o un impegno i namore, si traduce poi quando lo vivi, obbligazioni, e atti doverosi, in caso di mansioni se arrivano sempre per conseguenza conto di….. di terzi, obbligazioni, come un referente conto di banca aperti……se non sei un ostolker se non sei un narcisista data una certa insistenza la dubbia provenienza di responsabilità giustificata….mi appare come un reato nel caso di una ipotetica estorsione nel fatti specie di luogo comune non mi stanno chiedendo amicizia facendo passare paolo in frasca…….cosa vuoi?
obbligazione un indcante della responsabilità, qualcuno lo ha scritto circa sulle avvertenze, non è una questone di narcisismo, e invece capita molto spesso trai commenti tu pretenda cose che non dovresti manco permetterti di chiedere…..ledendo a parole l’altro, ma come cavolo pretendi che una persona ti serva sul piatto di argento? FATTI UNA PASSEGGIATA! CRESCI UN ATTIMINO…
Vorrei chiedere una cosa.
E’ possibile essere stati vittima di UN NARCISISTA (Disturbo da Trauma Narcisistico) essendo stai nel passato Narcisisti (non consapevoli).
in particolare vorrei capire la difficolta’ che il narcisista possa avere a “guarire”.
Il fatto di aver subito a sua volta le stesse cose che lui ha provocato in un’altra/o, la forte sofferenza che ne è conseguita, il lungo percorso di accettazione del proprio stato di difficolta’ (sia scoprire di essere stato narcisista, che poi averlo subito) potrebbero portare a un lungo cammino di consapevolezza, attenzione verso la futura compagna/o e quindi alla guarigione.
Io penso sia possibile (forse il livello del narcisismo di cui si parla non era cosi’ grave e perverso)???
Grazie
Tutto è possibile considerando l’estrema soggettività di ogni specifico caso. La comprensione e la valutazione di ogni etichetta e schema diagnostico comporta l’analisi di dettagli e andamenti della storia personale, famigliare e della relazione affettiva in questione e di quelle pregresse. Ad ogni modo sembra che lei stia elaborando un buon grado di consapevolezza.
…egregio..
se vuoi sfilare una stima tra dirigente A e paziente soggetto categoria numero 2
….voi, alcuni di voi….medici…che credono di aver ragione per forza di conseguenze…
se non ti pago, al tuo appuntamento non mi faccoi trovare, forse mi cercherai tu, perche il problema di tasca e di deficit di money, di soldi….l’aprovigionata galante offerta…..una scusa di pretesto……come vivere quando tutto cede? Io preferisco vivere di poco per lo piu bastare a me stesso quando riesco a farlo….
se evito certi vampiri……ora qui concludendo il capitolo di altri .
Tu rimani un asserente servitore dello stato….svuotatore di tasche…..agente di rivendita camicia di chi abitava un corpo martoriato…..in qualita di essere umano…..hai un paio di leggi a tuo favore sempre capisca in che ruolo in rientri, dove stai camminando, a che punto sei….
il resto……la vita un po per tutti CARPE DIEM…..continua per tutti!
C’è una cosa che non mi è chiara..ma dietro queste dinamiche di manipolazione affettiva, vampirismo, dipendenze sentimentali ecc, ci può essere comunque l’amore? Ci si può amare, dietro, oltre, tutto questo? Cioè…ha senso lottare, magari anche in due, per uscire da questi inferni? O si tratta sempre e comunque di coppie nate sulla base di spinte malsane (vittima/carnefice) e che quindi restano male assortite?
C’è sempre una forma d’amore reciproco, anche nelle relazioni più complicate e difficili. Solo che può essere amore disturbato, ambivalente, distruttivo in quanto intriso di odio non integrato ed elaborato. Se si è tentata ogni vi di riequlibrio senza risultati, è ovvio che è opportuno rivolgersi a una persona esperta e chiedere consiglio. La terapia della coppia, ma anche quella individuale può aiutare molto. Ciò non sempre porta a mantenere la continuità della coppia, ma anche ad affrontare nel modo più sano possibile una inevitabile é salutare separazione.
grazie
sono preoccupata perche reazioni cosi non ne avevo da tempo e poteva finire malissimo dentro di me poi nutro la convinzione che nonstante tutto questo dolore e violenza ci sia del sentimento tra noi
filava tutto liscio da 5 giorni avevamo passato il pomeriggio insieme organizaato cena fuor uando lui improvviamente mi chiama e dice cambio programma cena a casa mia poi usciamo passo a prenderlo al lavoro e li noto subito che non da pace al personae con apprezzamenti a volte anche imbarazzanti poi entrati a casa esordisce ho incontrato una mia ex e prossima settimana vado a cena da lei. io sono dventata furibonda e iniziato sfidarlo e chiedere il perche io devo comportarmi in un certo modo altrimenti sono una poco di buono e lui puo andare e fare cio che vuole chiedo spiegazioni della cattiveria e del perche mi tratta cosi mi rispnde che sono io il mio pegior nemico e non è lui chemi rovina la vita dico poi che per me il rapporto si chiude ma la rabbia e’ stata incontenibile gli butto via un po di cose che erano sul tavolo si rompe la mia borsa lui perde pazienza e mi afferra per i capelli e mi butta a malo modo fuori casa , penso si sia ferito al viso io qualche livido e un gran dolore dentro
riscrivo qui dopo tanto tempo un paio danni forse pensavo di essere forte e che mai piu ci sarei ricascata ma 9 mesi fa incontro un uomo molto piu grande di me arrivato professionalmente divorziato inizia subito dai primi istanti un corteggiameno insistente, è evidente la sua solitudine, parentela quasi assente figli ,fratelli con cui non si parla ed e quasi un colpo di fulmine! Gentile, galante per cui accetto il suo corteggiamneto e mi accorgo anche del suo stato paranoideo,della sua mania di controllo dice lui per precedenti esperienze lo allontano ( l’antivirus mi segnala un intruso nel telefono) ,torna dopo un paio di mesi chiede scusa si giustificae io come una scema accetto le scuse poi improvvisamente si fidanza (io e lui ancora solo amici)e mi allontana torna di nuovo e li diventa sempre piu presente io intanto avevo iniziato a freuenatre altra persona , mi convince che è lui luomo per me che puo offrirmi di piu e alla fine iniziamo una relazione che diventa immediatamente un inferno, gelosie reciproche insicurezze e fantasmi dice lui emergono mi tardisce e ridendo e con sadismo me lo confessa io per sfiga e per destino restituisco le corna un mio ex si ripresenta durante un litigio confesso anch’io un vero disastro lui comincia ad accusarmi io spiego il perche che non mi ero sentita la sua donna mi ero vendicata che mi sentivo ferita per le continue attenzioni che rivolgeva a donne e a volte a nche ad uomini ma decidiamo di frequentarci ancora questo calvario va avati per un mese negli ultimi giorni un prendersi e un lasciarci momenti teneri di grande intesa alternati a momenti infernali, mi allonatno, mi cerca e invita a cena mi cucina con tenerezza ,facciamo lamore e il giorno dopo tornano i fanatsmi del tradimento e inizia a cercare di nuovo il conflitto .
io avevo visto in lui sicuramente l’uomo delle certezze, solido e forte ma ho avuto un grande abbaglio stanca evidentemente della mio stato di singl i sintomi, di un narcissimo patologico c’erano gia al’linizio e ho fatto finta di non vederli ecco la mia colpa .Egosista falso mi denigrava e mi invidiava per la mia giovinezza, mi usava per riconuistare la stima di amici e parenti a ci mi presenta da subito , mi sottolineava che ero grassa (tg 44 scarsa ) ho 48 anni questi i segnali piu evidenti .i suoi pochi momenti di tenerezza mi hanno confusa un uomo abituato al potere e che pensava di gestirmi come una marionetta consapevole grazie a uesto forum ho spezzato i suoi giochini ora soffro la la sua assenza ma passerà .Lui non si spiega come ho osato tradirlo dice che ho strappato un biglietto della lotteria capite che arroganza? io rispondo che la vedo diversamente che sono scampata all’inferno
….non penso si debba essere scontrosi….
da parte tua ammettere meglio questa cosa……hai scritto bene tutto quanto, e ci hai reso un po piu consapevoli della situazione, non credo da parte tua ci siano grandi discrepanze, ti auguro di superare questo tuo momento…… nel caso di allontanamenti per persone pericolose, cercare vivamente, o , attivamente se spulci bene la rete, qualcosa solitamente si trova, qualche metodo giusto proficuo o efficente da adottare…….trovando piu comunemente parlando…..una risposta al proprio cruccio o problema! GRAZIE A TE m.Gabriella
text from a.PILLAI
Gentilissimo Dottor Brunelli, La ringrazio per lo spazio concesso a noi lettori. Racconto brevemente la mia storia. Ho 40 anni, sono impiegato Statale, mi è stata presentata una donna di 42 anni di nome Gabriella… Ci siamo incontrati e dopo 4 o 5 incontri iniziava la nostra storia. Lei è una ragazza molto solare, spigliata, capace di intrattenere ed attirare l’attenzione di chi le sta vicino, apparentemente innamorata di me tanto da convincermi a sposarla ed avere prole. Io nel momento che l’ho conosciuta stavo e tuttora sto attraversando un periodo difficile in quanto ho un genitore affetto da un grave tumore ed essendo figlio unico mi dedico alla mia famiglia togliendo gran parte del tempo a Gabry. Lei mi supporta con le parole, mi riempie di coccole tanto da soffocarmi, io divento l’oggetto dei suoi desideri.. Purtroppo io sono stato intrappolato nella sua “tela” in quanto facevo di tutto per stare con lei, e se ero stanco e non andavo da lei, mi sentivo in colpa. Lei sosteneva di amarmi alla follia, diceva di voler essermi vicino durante la malattia del mio caro genitore, ma di fatto mi sarebbe stata di ostacolo, in quanto lei non patentata e senz’auto, quindi io avrei dovuto prenderla, portarla e poi riaccompagnarla distogliendo tempo necessario alla mia famiglia. Inoltre ho notato che lei voleva esercitare un tipo di controllo su di me, pretendeva che le telefonassi almeno una o due volte al giorno e se non lo facevo si arrabbiava e mi faceva sentire in colpa.. Inoltre mi diceva di essere sempre nervosa per la mia assenza innescando in me dei sensi di colpa come se io non le dessi tante attenzioni. Un giorno le dissi di dover subire un intervento di chirurgia al setto nasale presso una struttura del capoluogo di regione, lei urlò disperata, e ora io come faccio a starti vicino, come faccio a venire da te?…. Io le dissi di stare tranquilla e di non aver bisogno di nulla, ci sarebbero stati i miei familiari ad assistermi per quei giorni…. Comunque penso che quando si ama veramente una persona che si trova in difficoltà, tutti gli ostacoli si superano e la si raggiunge.
Dopo tre mesi circa, mi opero al naso e lei non viene in ospedale a trovarmi, mi telefona continuamente disturbandomi ed urtandomi, dicendo che sta male a pensarmi in ospedale e con il mio genitore malato, innescando in me sensi di colpa, come se fossi io a non averla voluta vicino…. Inoltre, mi dice di avermi iscritto al corso di preparazione al matrimonio senza che io sapessi nulla… Li io mi arrabbiai e le dissi che non era stato corretto il suo comportamento. Lei mi rispose che non era colpa sua, ma del parroco del paese che ci ha segnato per il corso prematrimoniale . Io rimasi freddo per due giorni, stavo male ero fustrato e non mi feci sentire. Quando lei mi chiamò io la “lasciai” dicendole che avevo capito con cui avevo a che fare e che non volevo sentirla mai più. Inoltre ho bloccato tutti i suoi numeri di telefono e delle persone a lei vicine. Ho capito di imbattermi in una relazione molto pericolosa e l’ho troncata. Lei non si da pace e continua a cercarmi, ma io non le rispondo perché ho capito che è brava a manipolarmi e non voglio più cadere nella sua trappola. Grazie a tutti per lo spazio affidatomi. Chiedo come fare per non essere vittima di stalking?
Secondo me in un caso del genero potrebbe essere utile un minimo di mediazione di coppia con uno specialista per capire che equivoco psicologico ci può essere stato. Altrimenti sarebbe meglio far sapere alla signora che sono sopraggiunti cambiamenti interiori che rendono impossibile il rapporto, non per colpa di qualcuno, a prescindere dagli errori, ma per una difficoltà psicologica che rende impossibile proseguire.
Succede che quando intuisce che lo stai lasciando, comincia una disperata lotta e feroce accanimento sui tuoi punti deboli per cercare di farti restare nella rete. Ecco allora i ricatti, la denigrazione, l intimidazione….La cosa più grave è quando colpisce utilizzando i figli, in un gioco al massacro, i figli ostaggio di un gioco feroce. La cosa più drammatica è che si è impotenti. Si osserva il massacro dei figli ma si viene coinvolti in una rete di processi vari per cui si fanno sforzi ma sembrano inutili e si sente addosso una profonda angoscia.
..non e sempre una questione di vittimismo..
certe campane amplificano i nostri svantaggi, sono allerta e allarme…..sono loro non noi, non il proprio a cadere in fallo…….chiedere aiuto non e insidiamento…. se poco chiaro, cosa sia l’amicizia…..famiglia, rifugio, non chisia per questo consiglio cestinarlo subito……
persone dopo prove dalla vita che diano conferme o meno, poi capiscono il titolo di laurea non faceva per loro, non sono quel che leggo ma sono in quanto sono…..
poche fonti ci sono per inquadramento di un disturbo patogeno…..rapine o scippi, spesso subiti in vita infanzia, capire questa questione, oggi lo stalker, la questione purtroppo anche se brutto dirla cosi, problema comune sociale…..ma chi e vittima lo riconosci dai suoi frutti non dalle sue richieste…….l’argomento da parte mia vuole essere esaudiente per questo insisto su questo tasto…..
chi rimane nel mondo non vive fuori da questo…..non bullismo, non diffamazione o calunnia di parte, temi come alcolismo, cose attuali dietro l’angolo, ^non dirmi non sei mai uscita in un locale a bere un po di vodka?^ partire da considerazioni come queste…..
alcol, eroina, denaro, scompensazioni, errori di crescita individuale, questioni sfratti, illeciti di confronti, questione carceri domiciliari o di isolamento, prevenzioni sociali, prevenzioni in ambito sanitario, questi sono temi……… non quel che va di moda o piace a sentire…
similmente a rapina…….gente di pochi scrupoli, se vuoi essere serio che sei tu…. ^ sono uscita, un giorno, mi hanno derubato patente, mi sono sentita coinvolta… ^ queste frasi mettono un bel sesto…… non cazzate, non bugie!! QUESTE PAROLE SONO SINCERE
CIAO!!!
Buongiorno a tutti/e,
Grazie Dott. Brunelli, per questo spazio virtuale , nel quale noi ” vittime” possiamo scrivere commenti, confrontarci per le nostre esperienze negative. Gentile Dott. Brunelli, visto che il narcisista è felice quando abbandona la vittima e la fa soffrire in modo atroce, con tutti i suoi mezzi vili e meschini. Ma se il narcisista viene abbandonato a sua volta dalla vittima, perché quest’ultima se è ribellata| al suoi carnefice, il narcisista soffre? grazie
Ogni caso è specifico. Il narcisismo spesso è misto a tratti borderline. In tal caso soffrono molto per l’abbandono, ma soprattutto per la delusione di aver perso il potere del loro narcisismo e non tanto per loa perdita dell’altro. Comunque ripeto che senza un esame oggettivo di ogni singolo caso certe etichette restano solo quadri di riferimento e, purtroppo, possono anche trarre in inganno.
Ho vissuto due anni da incubo con un psicopatico. All’inizio un ottimo seduttore, ma poi si è rivelato un manipolatore ipocrita e infamante. La vera disgrazia è che me ne sono innamorata e ho accettato tutte le sue malvagità violenta sia verbali che fisiche. Mi ha raggirata come voleva, facendo la vittima o chiedendo continui favori a cui io per empatia fornivo sempre la mia disponibilità. Sminuimenti e umiliazioni, triangolazione e violenza fisica quando mi ribellavo all’opressione che sentivo in me.
Dopo vari sintomi di malessere ho deciso di dirgli addio, mi ha ricontattato ma ho sempre negato risposta. Dopo 2 mesi è riapparso ma a nulla è servito a spiegare il mio malessere è come se per lui non fosse accaduto nulla. Attribuisce colpe del suo comportamento ad altri o a fattori esterni.
Nel momento in qui pensavo di essercene liberata lui è riapparso.
Sto agendo con forza ma non è facile, troppi vampiri ancora in me ci sono.
Nicoletta
quando lo fa tua madre..il totale disprezzo…gli insulti e le offese…e poi candidamente ri dice “beh io sono tua madre cosa vuoi fare cancellarmi? io sono fatta cosi..la rabbia fa dire quelle cose” peccato che nn c è cambiamento..ogni volta ricomincia peggio di prima..e incolpa me perché nn so perdonare..perche sono un ingrata..perche finora mi è andata bene…potevo svegliarmi prima… ma la cosa peggiore è che lo psicologo mi dice di vederla come se inconsciamente lei mi atesse proteggendo allontanandomi da lei… bella visione del piffero…mi fa starr peggio…se pensassi che è semplicemente cattiva e nn mi ama me ne farei una ragione…o forse no?può una madre nn amarti?arrivare a dirti che avrebbe preferito abortire…e poi sminuire quelle parole..anzi incolpando me se le ha dette…imputando a me il suo comportamento perché sobo io che la faccio diventare cosi…la proiezione…il gashlithing dicendo che mi aono immaginata le cose che nn è vero tutto quello che ha detto..per fortuna ho i messaggi…nn so più chi è…vome ho fatto a nn rendermi conto…vacillo nell autostima..penso che ha ragione che nn sarò una buona madre..nn sopporto di avere cose che mi fanno assomigliare a lei. .
un paio di domande te le posso fare?
rispondi a questa domanda e non sviarla..
che diritto ti prendi con una persona che si apre con te non ti manda a quel paese da subito?
che risposta dai……cosa fai tu per l’altra persona .
molti di voi…..credono che la vita sia una passeggiata…..ti amo, due parole, dirsi cosi, come logica acquisita, se ripensi qualcuno che ti ama o ti ha amato ok, se oggi qualcuno ti ama o te lo dice, vuole no ndico dimostrazione quanto meno conferme….
l’ipocrisia non e questione di richiesta o di cortesia…formule o forme linguistiche, non e presentazione, ipocrisia si inizia a esserlo, come sto con me stesso, per chi alza le antenne spesso….chi capisce chi sia mittente e ricevente o sai muoverti, sai che hai intorno….o scrivi con facilita ad agenzie di viaggio . chi rientra in costui, sa di no nessere come invece è ipocrita . l’ipocrisia, inizia dall opportunismo, che se non mi sono mai dato una regolata e se sono opportunista, domani farò passi sempre peggiori, i peggiori casi puoi trovare in penale o civile, sequestratore, rapinatore, spacciatore, evasore…. con dolo o di concorso nel peggiore dei casi .
perche te ne parlo? xk se il tipo ti ha messo la sua situazione te l’ha palesata un po….
sarebbe giusto non dico sirgli solo sio annuirlo troppo ma almeno ascoltarlo….. vuole che vada meglio tra di voi, ti sta offrendo come vive oggi… ma anche ti vuole dire, ti sti credendo, mi sto fidando…stammi vicino…
Questo suo intervento, per quanto un po’ provocatorio, ha il pregio di aprire un dibattito sul senso e il valore dell’amore e delle relazioni. Ciò è molto importante e terapeutico. Infatti molte storie dolorose, oltre ad essere causate da partner problematici e disfunzionali o proprio anche cattivi, sono dovute ad idee sull’amore alquanto superficiali, infantili, povere di spirito. Ecco allora che con più facilità sui resta imbrigliati in relazioni traumatiche. Effettivamente l’idea stessa di amore, di rapporto, di relazione va maturata e rivalorizzata altrimenti poi se ne paga le conseguenze o le si fa pagare. Io credo che bisogna ben distinguere tra una relazione erotica di tipo pulsionale, assolutamente legittima e desiderabile, e una relazione ove subentrano sentimenti più profondi, altrimenti il sentimento scade nel trasporto sessuale e il sesso viene esaltato ma in modo anomalo e disturbato. Le situazioni possono poi essere assi diverse e soggettiva, ma è importante considerare meglio cosa è amore e cosa è una o potrebbe essere una piacevole intesa sessuale, in genere passeggera e senza attaccamento. Non c’è nulla di immorale in quest’ultima, ma l’importante è non prendere lucciole per lanterne.
Caro Dottore, che emozione leggere le sue parole. È stato come rivivere gli ultimi 29 anni della mia vita..
All’inizio ricordo la mia ingenuità di fidanzatina, la totale fiducia, la felicità per aver trovato l’anima gemella!
Passati i primi anni però mi capitava a volte di provare la strana sensazione che ci fosse qualcosa di incomprensibile in lui, di indefinito. Come era possibile che la persona che amavo di più al mondo, con cui avevo scelto di condividere l’intimità e progettato una famiglia e un futuro insieme potesse prima sorridermi ed abbracciarmi e farmi regali e poi di colpo incupirsi, arrabbiarsi, mistificare?
Mi chiedevo: ma questo è amore? Mi rispondevo: sì certo, non può essere altro.
Con i figli c’è un salto di qualità: arrivano anche, pesanti, le menzogne, le manipolazioni, gli inganni.
Io inizio a stare male, ho male al corpo, al cuore. Ricordo che in alcuni momenti di spietata lucidità riesce anche a dirmi: ” quello che dico a te dovrei dirlo a me stesso, le colpe che do a te sono le mie colpe”.
Iniziano i primi sospetti, per mesi considerati assurdi, dei tradimenti.
“Ma figurati se ti tradisco! Tu ti inventi i problemi perché si vede che non ne hai abbastanza! Io non c’entro: è colpa del mio collega cretino che mi tira dentro nelle sue storie perché lo copra con la moglie… dai parliamo di cose serie: mi hanno offerto di andare a lavorare a Londra. Guarda che io ci vado anche se a te non va.. quando mi capita più un’occasione così? E poi con quello che mi costate devo guadagnare di più..”
Parte. Io a casa sola con due figli piccoli e il lavoro da mandare avanti. Viene, va, fa quello che gli pare. Scopro che dopo tre settimane ne aveva già trovata un’altra.
Piango, mi dispero, cerco di capire dove ho sbagliato. Dopo tre mesi ci va a vivere insieme.
Va bene, chiedo la separazione: ” ma sei pazza? Tu ti inventi le cose, se i bambini staranno male è colpa tua”.
Viene in Italia con la nuova compagna, prende i miei figli e vanno via tutti insieme tre giorni in vacanza. Lui li obbliga al silenzio però tanto che c’è la presenta anche a sua madre e a sua sorella. Come si sa però il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Vengo a sapere la cosa proprio da loro due che si vergognavano ad essere conniventi in una situazione assurda.
Va bene, chiedo il divorzio: ” ma allora vuoi proprio rovinare tutto? Vuoi capire che è solo un’amica?
Mi rendo conto di aver toccato il fondo. Adesso basta, mi dico, e in quel momento finalmente supero il dolore, la vergogna, il senso di colpa, la paura. E così succede. Lo vedo davvero questa volta. Il vampiro. In fondo a quegli occhi così tanto amati e divenuti improvvisamente liquidi e trasparenti lo vedo aggirarsi guardingo e inquieto. Oltre lui, ancora più in profondità, sento provenire un lamento, sembra quello di un bimbo ma il guardiano che mi sta davanti si gira feroce e lo zittisce con un ringhio rabbioso. Ascolto con più attenzione. Adesso mi arriva un’altra voce, più vicina, da dentro di me. Capisco che è una bimba che piange e mi chiama. La raggiungo, qui il guardiano ora non c’è. “Perché piangi?” Le chiedo. “Io sono sempre triste, mi dice. Sono la terza di tre sorelle e sono nata per sbaglio. Mio padre voleva il maschio e si è arrabbiato tantissimo perché era stufo di femmine, pensa che ha anche fatto piangere la mia mamma! Lui a volte sembrava un po’ un orco perché voleva che stessimo sempre brave e non dessimo fastidio e noi lo facevamo ma alla fine con la mamma se la prendeva lo stesso… Ora io sono diventata grande, dirigo la sua azienda e lui è contento, non dice più che voleva il maschio, anzi pensa che io sia la più brava! Però che fatica..”
La mia bambina: adesso posso vederla, ascoltarla e consolarla. Le dico che non deve più essere triste perché va tutto bene, che tutto in fondo è perfetto così com’è, che la vita è meravigliosa perché tutto ha senso alla fine, come in un quadro: non devi soffermarti sulle singole pennellate ma devi allontanarti per vedere la bellezza dell’insieme. Però c’è un’unica fondamentale condizione per godere della vita: agire con amore, per amore. E con coraggio. Il bene è l’unica Stella Polare che deve guidare i nostri passi per superare il dolore e la paura e guardare oltre.
Così adesso posso farlo: abbraccio la mia bambina, abbraccio il mio papà, abbraccio i miei figli. Non posso però raggiungere quel lontano pianto di bimbo. Mi dispiace ma per lui, come per me e come per tutti c’è una persona sola che può salvarlo.
Guardo le mie cicatrici e riesco a vedere anche quelle degli altri intorno a me. Siamo in tanti, siamo vivi. “Siamo pronti. Forza, è ora di riprendere il cammino verso casa”.
Grazie, la saluto con affetto.
Silvia
Grazie.
Molto profonda la sua testimonianza e la sua partecipazione. Ci aiuta e mi aiuta.
Grazie
La sentenza definitiva di abbandono, con modalità piuttosto sadiche, è stata emessa quasi un mese fa. La mia colpa è stata quella di aver cercato di difendere la mia dignità di fronte alla sua disarmante freddezza, facendogli capire che il suo comportamento mi feriva ma non più di tanto: se “non era possibile” che lo andassi a trovare (lui non vive in Italia), pazienza, sarei andata da sola in vacanza da qualche altra parte.
Non essendoci una vera e propria relazione fra noi ho espresso il concetto nei termini più amichevoli, anche con un certo senso dell’umorismo, e la sua reazione (bloccarmi su tutti i canali di comunicazione) è stata un colpo basso.
La cosa più insidiosa, ora, sono i bei ricordi, in cui inciampo continuamente.
Sarebbe facile etichettarli come falsi, costruiti ad hoc da un vampiro manipolatore per ingannarmi, ma so che in quel momento erano autentici, ancor più preziosi proprio perché destinati a non durare.
E’ come una favola triste, dove uno dei due protagonisti è colpito da un incantesimo che suona come una maledizione: lui dimentica, inesorabilmente, e a nulla serve scuoterlo, cercare di farlo tornare in sé, il sé “buono”. Si allontana, e non c’è più.
Una volta camminavamo mano nella mano in una foresta e gli ho detto: “Siamo come Hansel e Gretel” (due bambini sperduti, per molti versi, peccato che lui a tratti diventasse la Strega Cattiva).
Ho dovuto mettere nero su bianco il ricordo dei momenti brutti per riuscire a provare un po’ di quella rabbia indispensabile ad elaborare il trauma abbandonico, visto che il cuore tende a respingere ogni ragione, continuando a chiedersi il perché.
Lui, con marcati tratti sociopatici, è qualcosa di molto vicino ad un narcisista covert cerebrale: ho scoperto il suo esatto ritratto psicologico su un sito americano, con un misto di sgomento e sollievo.
Alla fine, anch’io ho emesso la mia sentenza.
Certo i ricordi sono veri e i momenti belli. Ma è come essere stati con il Dr. Jekyl che era davvero buono, mentre era silente e scissa la parte negativa e distruttiva di Mr. Hide. Percio meglio non rinnegare il bello, e rassegnarsi al fatto che l altra persona ha problemi che la rendono ‘schizoaffettiva’ e quindi delusiva e abbandonica. Bisogna allora imporsi di non indugiare sui ricordi e il passato. Quando questo avviene, subito controllarsi e fermarsi. L ‘immagine è quella del buffo e grosso collare che si mette ad un cane per evitare che riesca a leccarsi sulle parti che sono state medicate. Idealmente bisogna mettersi questo collare e non andare a ‘ leccare’ i ricordi né belli, né brutti, ma iniziare decisi a ‘fiiutare’ un futuro di nuovi stimoli, interessi, esperienze e anche amori. Quindi è importante lavorare con fantasia e immaginazioni a proiezioni positive di futuro, intuire che nel dolore, se capito e gestito, è in corso una nuova rinascita. La cura è proiettarsi positivamente nel futuro, e non rinvangare il passato. Ce la si puo sempre fare, ma ci vuole pazienza e talvolta anche lasciarsi aiutarecon una terapia.
La consapevolezza c’è tutta e conosco il necessario percorso di allontanamento, visto che non è il primo narcisista in cui mi imbatto. Quest’ultimo, a differenza dei due precedenti, non era un mediocre fanfarone e non c’è stato da parte sua un plateale “love bombing” (non sempre c’è, evidentemente!). Si tratta comunque di un narcisista covert da manuale e i suoi sistematici tentativi di annientare la mia autostima (seguiti invariabilmente da richieste di perdono), ne fanno un soggetto pericoloso.
Spero che il suo ego sciagurato trovi in qualche modo un equilibrio, senza la necessità di fare del male a se stesso e agli altri.
Terrò alta la guardia a difesa della mia ferita narcisistica, prendendo in considerazione un’eventuale terapia se dovessi ritrovarmi in situazioni analoghe.
Grazie della risposta!
Bisognerebbe forse approfondire… è particolare che vi siano sempre richieste di perdono. Ma ogni caso ha una sua singolarità. Le auguro di ritrovare presto una via di maggior consapevolezza e serenità affettiva.
Per le amiche e gli amici di Albedoimagination un ‘dono immaginale’ per un viaggio di trasformazione interiore: tre audiovisivi + sessione di ‘autoartherapy’ ispirati al libro di Pier Pietro Brunelli (Psicoterapeuta), Se l’amore diventa un inferno (Rizzoli, 2016) e con le musiche originali di Enten Hitti (Pierangelo Pandiscia, musicoterapeuta)
https://www.albedoimagination.com/2016/12/viaggio-immaginale-tra-inferno-e-paradiso/
Per tutte le amiche e gli amici di Albedoimaginatio
Pubblicato il 04 nov 2016
RAI Radio1 Intervista
Pier Pietro Brunelli, SE L’AMORE DIVENTA UN INFERNO (Rizzoli,2016)
Test gratuito #AIPtest – by Albedoimagination.com
https://www.youtube.com/watch?v=LOnN9khn_tw&feature=youtu.be
Care amiche e amici di Albedoimagination,
chiedo a tutti di acquistare i libri al seguente link https://amzn.to/2dLg4AP
perché sono il risultato di un grande lavoro, che nasce anche attraverso la vostra partecipazione a questo blog. Per favore se potete diffondete il link sui vostri social.
Grazie
Un caro saluto con solidarietà
Dr. Brunelli
Sto affrontando ora il distacco con una persona che sembra corrispondere quasi perfettamente alla descrizione di manipolatrice patologica. Quando l’ho conosciuta ero sposata con due bambini piccoli e lei aveva una compagna che diceva di amare alla follia. Ma che esasperava con critiche fortissime, scenate e silenzi prolungati per giorni. La sua entrata nella mia vita è stata per gran parte responsabilità mia ma poi mi sono trovata coinvolta in una relazione che non capivo e che mi provocava emozioni fortissime quasi sempre in negativo. Anche nei momenti di intimità mi sentivo sopraffatta dalla passione con lei e se avevo rapporti con mio marito non riuscivo a trattenere un pianto che mi scoppiava da dentro. Ho provato più volte a staccarmi ma ogni volta capitava qualche tragedia per lei e mi pregava di non abbandonarla proprio in quel momento. Nel momento più cupo di questo rapporto quando ho anche cominciato ad avere attacchi in cui mi mancava il respiro, ho capito che avevo bisogno dell’aiuto di uno psicologo. Lo psicologo ha individuato subito le cause della mia enorme insicurezza che mi avevano fatto anche scegliere un uomo con cui non ero riuscita a creare un rapporto di coppia e mi ha fatto dedicare le sedute di terapia prevalentemente al rapporto con lui. Dopo un anno di terapia mi sono separata e ho chiuso anche il rapporto con lei che nel frattempo aveva cominciato ad interessarsi di un’altra ragazza. Dopo due mesi di separazione con tutti, in cui facevo finta di stare bene, si è ripresentata lei dicendomi che la storia con quella ragazza non aveva nessun significato e che mi rivoleva nella sua vita. Al mio rifiuto perchè continuava ad avere una compagna si è ripresentata dopo due settimane dicendomi che la compagna l’aveva lasciata. Abbiamo comiciato la nostra storia che si è rivelata subito ben al di sotto delle aspettative di amore che mi ero sempre immagniata, mi criticava per quelsiasi cosa, se le dicevo qualcosa che non le piaceva mi attaccava urlando e dicendomi che potevamo anche finirla in quel momento, voleva riarredare la mia casa e forzare la nostra convivenza nonostante l’oggettivo bisogno di tempo dovuto al fatto che avevo due figli. Un giorno senza alcun preavviso mi dice che la storia con me è troppo importante e non se la sente di viverla in quel momento. Scopro poi per puro caso che era andata in vacanza con la sua ex e decido finalmente di farla uscire dalla mia vita. Passata la rabbia però ecco di nuovo la nostalgia, la paura di non essere stata io all’altezza del rapporto per le mie insicurezze ed aver rinunciato ad un amore così speciale e ho risposto ai suoi messaggi. Nel momento stesso in cui ho inviato il primo messaggio ecco salire di nuovo la paura, quella paura che mi sale ogni volta che sono in contatto con lei. Mi è ritornata alla mente la parola dello psicologo che la definiva manipolatrice e che io non prendevo neanche in considerazione. Ho fatto delle ricerche su internet e trovato questo blog…sapere che ha una patologia e che non mi può amare, finalmente mi farà uscire da questo rapporto…grazie infinite
Ma non si tratta solo di uscire dal rapporto è importante capire perché ci si è entrati, per guarire dalla propria ferita narcisistica che può indurre verso relazioni problematiche e infelici. Capirsi vuol dire poi amarsi dei più e quindi essere orientati verso relazioni più amabili e adatte a noi.
Cara Lolli, quanto la tua storia è identica alla mia!
Oggi quando mi guardo indietro sono consapevole di essere stata vittima di un raggiro mentale dei più sordidi e crudeli; di quelli che nel codice penale corrispondono al reato di circonvenzione di incapace.
E pensare che sono una donna di legge!
Ed è qui che ha ragione il dott. Brunelli: “perché mi è capitato questo?” “Quale era la mia ferita narcisistica?”
Parti da ciò.
Lavora su di te, prenditi tutto il tempo che ti serve, soffri come mai avresti pensato, ma non mollare, non arrenderti, chiedi aiuto e fai tesoro di tutto ciò che apprendi, non rifiutare una mano amica con la frase “voi non potete capire”.
Si guarisce.
Io ce l’ho fatta ed oggi mi guardo, mi guardano come una persona diversa.
Anche il timbro della mia voce è cambiato ed a nessuno più consento di farmi del male in un mondo fatto di colori, profumi, musica, fotografia.
Ho ucciso la rabbia.
Ho insegnato a Calimero ad aprire la porta da solo.
Ho imparato il silenzio.
Ho imparato a stare con me stessa.
Un abbraccio
https://www.albedoimagination.com/2016/09/5505/ raccomando a tutte le amiche e gli amici di albedo imagination di visitare questo link con la presentazione del mio nuovo libro SE L’AMORE DIVENTA UN INFERNO edito da Rizzoli è disponibile in tutte le librerie. Dal link è possibile anche scaricare gratuitamente il test per avere un risultato sullo stato di equilibrio e di problematicità della propria vita di coppia attuale o pregressa. Un caro saluto con solidarietà Pier Pietro Brunelli psicologo-psicoterapeuta
Sempre e solo Grazieeeeeeeeeeeee
Grazie a blog come questi e alle vostre testimonianze che mi èvtutto più chiaro.sono anche io una vittima di un narcisista manipolatore bugiardo.la mia storia é durata 4anni fatti di alti e bassi .più bassi..4 anni in cui gli ho purtroppo permesso di raccontarmi le più assurde bugie .sentivo sempre dentro di me che qualcosa non andava ma ogni volta che chiedevo spiegazioni circa suoi comportamenti strani lui mi rigirava talmente bene le cose che alla fine a sentirmi in colpa ero io x aver dubitato di lui.purtroppo x lavoro si trasferì in un altra cittá e ci vedevamo solo qualche giorno al mese.a volte nn mi rispondeva al tel x giorni ,spariva x 4-5 gg senza dare notizia di sè,una due volte persino x due settimane. Poi tornava facendo la vittima una volta xchè aveva lasciato il cell in macchina da un amico,una volta xchè lavorava davvero troppo e non aveva tempo,più di una volta ha usato la scusa del figlio.che poverino é in affidamento presso una famiglia.e solo adesso mi rendo conto quanto sia stato subdolo a prendersi gioco xsino di suo figlio x vittimizzarsi e fare la parte del povero papá che non può stare con suo figlio.a volte cancellava all ultimo momento l appuntamento cn me ma mai chiamandomi ma sempre via sms.ho scoperto tutto x caso..entrando su facebook al quale non ero iscritta , vedo lui mentre canta in una band con tanto di nome,foto ;video….con calma chiedo in modo evasivo fai x caso parte di una band? E lui chiaramente mentiva, che assolutamente non era vero e che dovevo smetterla di credere a tutto quello che sento dalla gente…poi gli ho inviato le foto e i video…e lì ha dovuto ammettere dandomi xò la colpa !!! Si mi ha detto di essermi meritata questa bugia xchè io non avrei mai accettato che lui cantasse essendo(a detta sua) troppo gelosa!!!!mi ha rinfacciato che con me non avrebbe mai potuto fare quello che glibpiace…tutto via sms xchè non ha avuto il coraggio di chiamarmi e tantomeno di rispondere alle mie numerose chiamate!!! Che squallore!!soni circa sette giorni che è finita.mi sento esausta arrabbiata con me stessa x avergli xmesso di farmi questo.i primi giorni sono stati tremendi.poi con l aiuto di blog come questo sto capendo tutto piano piano e il puzzle si sta completando.non so se lui fosse un narcisista manipolatore(chiedeva anche soldi a volte) ma certamente un bugiardo…grazie .
Grazie della sua testimonianza. Un caro saluto con solidarietà.
Stefania
Quasi due anni fa avevo partecipato in questa sezione curata dal dottor Brunelli. Avevo scritto vari commenti. Dopo due anni scrivo a quelle donne che come me stanno attraversando momenti difficili. Se non difficilissimi. Ho convissuto con un narcisista malato. Tredici anni devastanti. Non fate finta di nulla perché vi fate del male. Senza rispetto per voi stesse. Sono animali e vi garantisco che io ho vissuto con il peggiore. Il.più subdolo ,piccolo che pendeva solo danaro per soddisfare la pancia del figlio e far tacere la moglie distrutta a sua volta da una persona sporca. Nel vero senso della parola. Tradiscono, fanno del male con violenza e noi sì noi siamo così fragili da far credere a loro che possono abusare di noi. Nella maniera più assoluta. Vivono di noi per piegarci, distruggere noi. Ecco. Adesso sono.uscita felice, cammino lungo difficile ma sono stata aiutata dalla mia mamma, Aveva bisogno di me , sono partita ho lasciato tuttora pensando solo a lei. Il mio bisogno di amore l ho convertito verso sentimenti veri. Ho pensato a lei. Curata e difenderla. Ho capito piano piano che mi aveva distrutta il mio ex. Ero senza stima. Ho cercato nuove amicizie e mi sono dedicata alla scrittura. Comunico com molte persone vere sincere che amano l’arte. La mia passione. Cerco ,dialogo, penso , agisco, credo ,viaggio molto, spesso fuori, vivo. Mostre amici….io sono quella che ero..Come ero. Più forte. La mia mamma è morta il dolore è immenso. Ma vero. Per lei. Lei mi ha dato fino alla fine questa possibilità….amare Ho ricostruito tutto di me. Tutto. Lui mi fa schifo e so che peggiora. Non ha scampo. Deve soffrire.
Narcisi buttateli fuori. Non li tenete con voi. Vi distruggono..Fate tesoro di voi stesse. È sorridete tanto. Un abbraccio per voi Stefania da Trento.
Grazie del suo commento Stefania, spero che tutti possano raccogliere il senso di questa sua autentica e preziosa testimonianza. Grazie davvero. Dr. Brunelli
Grazie x l incoraggiamento.credo di essere anche io una vittima di questi mostri.ho appena concluso una relazione con un vampiro.io sentivo che c era qualcosa che non andava in lui ma non avevo mai prove certe.si contraddiceva diverse volte ma sempre buttava la colpa su di me accusandomi di essere eccessivamente gelosa.ci si vedeva solo quando lo decideva lui.a volte cancellava l appuntamento all ultimo minuto e se provavo a lamentarmi si infuriava che non era colpa sua.faceva sempre la parte della vittima l incompreso dal mondo che stava pagando un errore grandissimo cioè l essersi sposato con una donna che non amava averci fatto un figlio il quale poverino è andato in affidamento.mi ha mentito su tutto e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato scoprire che canta in un gruppo e io non ne sapevo niente! Mi diceva che faceva un lavoro serale in un ristorante come secondo lavoro e invece.. l ho scoperto e mentiva ancora negava l evidenza.poi quando ha dovuto ammetterlo xchè gli ho mostrato foto e video mi ha detto che ha DOVUTO tenermelo nascosto a causa della mia gelosia e che me lo meritavo!! Assurdo…ora è finita gli ho detto addio .ho detto addio ad un rapporto malato e instabile fatto di continue sparizioni x giorni e settimane.ritorni con le scuse più assurde tipo ho lasciato il cell in macchina da un amico, ero molto impegnato al lavoro…gli ho anche scoperto sul suobprofilo facebook che simpatizza sessualmente x gay e donne molto più adulte di lui….un orrore…spero di riuscire a dimenticarlo x sempre…
Mi pare se non altro che lei abbia compreso in poco tempo le problematiche di questa relazione, ciò indica che potrebbe bastarle anche poco tempo per rielaborre questa esperienza negativa e venirne fuori.
Io ho cominciato a pensare che avesse questo genere di problema il mio ex fidanzato, dopo che, in seguito alla chiusura del rapporto ( a causa della sua mancanza d’amore nei miei confronti), lui non mi lasciasse andare in nessun modo: Non mi amava, ma doveva tenermi a tutti costi ancorata a lui attraverso messaggi destabilizzanti e mai chiari che facevano presentire un suo ritorno (perché realmente innamorato) ,che puntualmente non si verificava mai. L’ultima volta che ci ha provato é stata illuminante: io lo avevo bloccato sui social e sul telefono, in modo da non potergli più permettere di cercarmi, dato che continuava solo a farmi del male con le sue continue contraddizioni, e lui ,dopo avermi lasciato per più di 3 mesi messaggi interminabili in segreteria, é arrivato a scrivermi una lettera nella quale, come mai non aveva fatto, mi dichiarava amore.Io, che avevo cominciato a mettere in dubbio la mia capacitá di giudizio, feci leggere la lettera a più persone e tutte erano concordi con me nel dire che si trattasse di una lettera d’amore.Alla lettera, sono seguite cartoline e altri msg d’amore.Quando io ho finalmente risposto, illudendomi fosse la volta buona di far decollare questo rapporto, lui ha rinnegato tutto, dicendo che io avevo confuso le sue parole.Quale grande forma di crudeltá é tenere ancorati a sé una persona che non si ama, ma nella vita della quale si vuole essere presenti a tutti i costi?
Sono comunque persone confuse, destabilizzate e destabilizzanti a livello affettivo. Dispiace moltissimo perderle, ma bisogna capire che ciò non è dovuto a loro non amore in quanto non trovavano il partner attraente, ma proprio ai loro disturbi dell’affettività. Anzi questi disturbi scattano proprio quando sentono che il partner è troppo importante per loro e allora devono demoluirlo. E’ assurdo ed incredibile, ma proprio per questo se ne interessa la psicopatologia e la psichiatria.
Ho una relazione quasi trentennale con un narcisista. Conviventi, sposati, separati, conviventi… ecc. Adesso ha deciso di andarsene e invece di vivere questa cosa come una liberazione sto malissimo. Ho bisogno d’aiuto, sta volta non c’è la faccio.
In questi casi è fondamentale cercare un supporto psicoterapeutico. Legga intanto il manuale di auto-aiuto… Non si scoraggi, vede quante persone si trovano in una simile situazione? Io le posso dire con certezza che non solo è una situazione curabile, ma una volta che se ne viene fuori è proprio vero che il mondo torna a sorridere. Però nelle relazioni molto lunghe è importante capire tutti i fattori e procedere o verso una soluzione ammissibile per ambo le parti o per una separazione compiuta ne l migliore dei modi. Trascinarsi sempre nello stesso modo è veramente troppo doloroso, si deve fare qualcosa per cambiare.
Vivo all`estero, ho cominciato una relazione con una ragazza, dopo 6 mesi in cui sono uscito di rado, diciamo una mia forma di adattamento graduale.
Lei a conoscenza del fatto che fossi nuovo, mentre lei vive e lavora qui da piu` di 8 anni, si manifesta gentilissima all`inizio, quasi fin troppo vogliosa di cominciare una relazione.
Il sospetto era quello di voler “schiacciare i demoni di un passato alquanto recente”.
Comincio la convivenza in maniera prematura, per scelta sua (condivisa solo perche` ha mostrato una gelosia condivisibile con una collega con la quale avevo avuto una precedente storia e che viveva nel mio stesso palazzo), la mia era una voglia di darle certezze.
Mi lascio andare dopo poco tempo, per via della sua gentilezza, il suo volermi aiutare, anche economicamente percependo uno stipendo molto piu` alto, cosa che ho rifiutato ma apprezzato tanto!
Regali, accompagnarmi sempre a lavoro anche dopo poche ore di sonno per via del suo lavoro (cabin crew), e venirmi a prendere (dato che ancora non avevo un` auto), a casa disponibile ad ogni mansione, ovviamente io collaboravo e a aiutavo, ma ben presto un`altra realta`.
L`aggressivita` nelle fasi di stress del rapporto e nelle singole conversazione, a mo` di auto difesa, saltavano fuori, amplificata dall`utilizzo dell alcool, in cui ho percepito piu` che un piacere una sorta di vizio. Cominciavano anche le voglie di farmi ingelosire parlandomi dei suoi ex o in qualsiasi altra maniera, pian piano si faceva strada questa personalita` narcisista.
L`aggressivita` verbale, anche distruggendo foto nostre e altro e il voler chiudere sempre il rapporto, l`impulsivita` mi stavano cambiando. Mi stavo adattando a quelle condizioni,
ed era impossibile per esempio andare in una discoteca, perche` avrebbe trovato una scusa per litigare con me o con qualsiasi altra persona, per qualsivoglia insulsa ragione.
I miei sentimenti purtroppo erano forti e si scalfivano. Il suo ego cresceva e la sua possessivita` era diventata quasi maniacale.
La sua insicurezza diventava lampante di fronte a belle ragazze (voleva impedirmi anche di parlare con alcune delle mie colleghe) e anche sul mio aspetto esteriore cercava di farmi perdere le mie buone abitudini, come la palestra, cercando di modificare il mio look (capelli,ecc.) solo dopo ho capito che cercava di modificarlo in maniera negativa.
L`ambito sessuale era ottimo, ma andava a scemarsi, avvertivo una freddezza nel donare amore e/o emozioni, quasi placate o soffocate del tutto e anche una mancanza di desiderio (si che gli uomini dovrebbero far il primo passo, ma credo che in una relazione stabile, poi divenga un aspetto in cui avvenga con complicita`).
Ultimi giorni della nostra relazione: prelevo dei soldi che finalmente mi avrebbero aiutato a comprare un`auto, lei mi aiuta nella vendita della mia in Italia, e nell`acquisto; ma l`auto non va bene e tocca decidere; decido di lasciare i soldi nascosti in casa.
Lei mi consiglia di rimetterli in banca ma io le dico che casa sua per me era sicura e che mi fidavo di lei (avendomi mostrato tutta questa gentilezza con me e i suoi amici, sperperando il denaro, dando mance a tutti, dandomi anche la sua c/c con il pin), insomma conquitata la fiducia in toto.
Sono stato letteralmente tramortito e buttato da un palazzo, quando l`ultimo giorno della relazione ho capito che ha simulato con un`amica una scenata di gelosia in un locale, per lasciarmi li, fare un trasloco della mia roba, compreso i soldi che aveva scoperto dove fossero perche` mi aveva chiesto un prestito qualche giorno prima,
Mi rifitavo di credere di essere stato raggirato, mi sentivo confuso e letteralmente depresso da questa serie di eventi, litigio, relazione finita, soldi spariti.
Loro hanno incolpato il mio vicino di casa, ma pur con giochi, manipolazioni continue, ho capito che non poteva essere. Le loro versioni facevano acqua da tutti i lati.
Ovviamente ho dovuto combattere tutte queste emozioni da solo, essendo lontano da parenti e amici con queste tre vipere che cercavano di confondermi.
Lei totalmente anaffettiva, ha cominciato a tramortirmi combiando sentimenti, giochi mentali, aiuto economico (mai ricevuto), ed e` li` che il vero perverso narcisista ha trovato sfogo, poiche` in quella mia condizione, con sentimenti ancora vivi che stavo reprimendo, la strada era aperta…
Adesso a due mesi dall`accaduto, che ha compromesso anche il lavoro e la mia promozione,
questa persona racconta versioni dell`accaduto ad estranei, completamente distorte, martirizzandosi, il che mi reca ancora piu` rabbia.
Nessun senso di colpa, nessuna scusa, verita` cambiate, paradossi e altre manipolazioni in cui ero attanagliato e che mi riempivano di stress e nervosismo.
Ancora non ne sono fuori, ma leggendo, guardando la tv e parlando con i colleghi mi sento un po` meglio.
Ovviamente, la mia voglia di vendetta e` tanta, contando che ha preso tempo contando sui sentimenti, su promesse di restituirmi parte dell`importo e poi smentendo il tutto.
Mi risollevero` presto, ma pensare che la gente dopo un anno di rapporto riesca a fare malvaggita` ed avere comportamenti cosi subdoli, mi preoccupa parecchio…
Una lezione in piu` di vita, specialmente sul valore della fiducia.
Capita nella vita di avere un rapporto con persone che a causa dei loro problemi interiori sono degli infelici che fanno stare male chi potrebbe fare loro del bene. In fondo è davvero una forma di follia. Vendicarsi è assurdo perché non ha senso vendicarsi di un folle. La miglio vendetta non è tanto il perdono quanto il tornare a stare bene il prima possibile e trarre un ‘esperienza per fortificarsi psichicamente dalla loro negatività, vedi il seguente link https://www.albedoimagination.com/2016/04/come-trarre-forza-dai-piccoli-e-grandi-tiranni/